FEBBRAIO 2013 ANNO X MAGAZINE NUMERO 2 ISSN 2039-8034 Contribuenti.it Redditometro, attenti alle spese PRIMO PIANO DALLE MULTE ALLA POSTA TUTTI GLI AUMENTI DEL 2013 MODELLO UNICO IRT/2013 IN ALLEGATO IL SUPPLEMENTO CON IL MODULO PER IL RIMBORSO IVA SUI RIFIUTI LAVORO ASPI E MINI ASPI. NOVITA’ PER I LAVORATORI STAGIONALI Sommario Contribuenti.it Febbraio 2013 - Anno -X - Numero 2 EDITORE Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani DIRETTORE RESPONSABILE Vittorio Carlomagno Dottore Commercialista e Giornalista Pubblicista VICE DIRETTORE Serafina Pane Dottore Commercialista e Giornalista Pubblicista IN REDAZIONE Daniela Castellano, Maria A. Rojas Boschetti. 8 COMITATO SCIENTIFICO Enrico Carlomagno - Dottore Commercialista e Pubblicista, Salvatore Coppola Dottore Commercialista, Raffaele D’Alessio - Avvocato, Luigi Del Prete - Antonella Di Benedetto- Sociologa d’impresa e Pubblicista, Avvocato, Maria Rosaria Imperatore - Avvocato, Gaetano Laghi - Avvocato, Luigi Romano - Dottore Commercialista, Antonio Scherillo - Dottore Commercialista, Valentina Tortelli Giornalista Pubblicista, Marco Carlomagno - Coordinatore Didattico Medialo, Nora Capece - Referente Scientifico Medialo, Stefano Dumontet - Professore Ordinario Università Parthenope, Ezio Sciarra - Professore Ordinario Università G. D’Annunzio. DA GENNAIO ANCORA AUMENTI di Vittorio Carlomagno IMU: 250MILA DOMANDE DI RIMBORSO IN UNA SETTIMANA 06 L’iniziativa RIMBORSO IVA SU TASSA RIFIUTI 08 Primo Piano di Daniela Castellano 2013: DA GENNAIO AUMENTI ANCORA IN VISTA 10 Interviperando di Serena Pane CONDONO LITI PENDENTI: ECCO I DATI DEL RISCOSSO 12 Dal Mondo di Maria A. Rojas Boschetti AVVIARE UN’ATTIVITÀ: L’ESEMPIO VIENE DALL’ESTERO 13 Dall’Italia di Giuseppe De Stefano START-UP: INIZIARE È UN’IMPRESA 14 Economia di Daniela Castellano GESTIONI PATRIMONIALI, ARRIVA IL FISCO 15 Speciale di Maria A. Rojas Boschetti REDDITOMETRO: CIRCOLARE TECNICA IN ARRIVO E POI IL VIA AI CONTROLLI 17 Speciale di 20 Good News di Valentina Tortelli FATTURE, LE NUOVE REGOLE: SÌ ALL’ELETTRONICA E ALLA IDENTIFICAZIONE UNIVOCA 21 Lo Sportello Risponde RIMBORSO IMU: DOMANDE E RISPOSTE 22 Fisco di Jessica Netti ESORDISCE LA TARES: ECCO DI COSA SI TRATTA 23 Giurisprudenza di di Alessandra Pannella di Daniela Castellano NUOVE PATENTI: 15 NUOVE CATEGORIE E MULTE PIÙ SALATE 28 Sportello Lavoro di Consiglia Buonomano NUOVE INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIO NE. COSA CAMBIERA’ 30 Scadenze di Antonio Scherillo APPUNTAMENTI CON IL FISCO di Daniela Castellano REDDITEST: PROVE DI COERENZA 4 REDAZIONE DI ROMA Via Piave, 61 - Tel. 0642828753 - Fax 06233201721 RESPONSABILE TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Gennaro Morra DIRITTI SULLA PRIVACY In relazione a quanto disposto dall’articolo 11del D.lgs. 30 giugno 2003, n.196, i dati personali oggetto di trattamento sono: a) trattati in modo lecito e secondo correttezza; b) raccolti e registrati per scopi determinati, espliciti e legittimi, ed utilizzati in altre operazioni del trattamento in termini compatibili con tali scopi; c) esatti e, se necessario, aggiornati; d) pertinenti, completi e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono raccolti o successivamente trattati; e) conservati in una forma che consenta l'identificazione dell'interessato per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali essi sono stati raccolti o successivamente trattati. Ai sensi dell’art. 7 del D. lgs. n. 196/2003, Lei potrà chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge. I contenuti e i pareri espressi negli articoli sono da considerarsi opinioni personali degli autori che non impegnano pertanto l’editore, la direzione, le redazioni e il comitato scientifico. Infatti gli articoli firmati possono non rappresentare la linea dell’editore ma, per una più ampia e completa informazione, vengono pubblicate anche le opinioni non condivise. Daniela Castellano Contribuenti.it REDDITOMETRO AL VIA DA MARZO: COME DIFENDERSI 19 Speciale AUTORIZZAZIONI Registrazione Tribunale di Napoli n.6 del 07.01.2004 Iscrizione al R.O.C. n. 11504 Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Napoli ABBONAMENTO A CONTRIBUENTI.IT MAGAZINE Euro 50,00 comprensivo della quota di iscrizione all'Associazione Contribuenti Italiani Amabile Amato SALDI, SOLDES, REBAJAS: ISTRUZIONI PER L’USO 26 Sportello Consumatori STAMPA In proprio REDAZIONE DI NAPOLI Via R. Bracco, 45 - Tel. 0814202418 - Fax 0815518082 CASSAZIONE: VA PROVATA L’INCON GRUITA’ DELL’OPZIONE DEL CONTRIBUENTE 24 Curiosando PROGETTO GRAFICO Antonio Matarese FEBBRAIO 2013 15 SPECIALE REDDITOMENTRO ANNO X MAGAZINE NUMERO 2 ISSN 2039-8034 05 Editoriale HANNO COLLABORATO Amabile Amato, Giuseppe De Stefano, Jessica Netti, avv. Alessandra Pannella, Valentina Tortelli. Associato USPI Unione Stampa Periodica Italiana Redditometro, attenti alle spese PRIMO PIANO DALLE MULTE ALLA POSTA TUTTI GLI AUMENTI DEL 2013 MODELLO UNICO IRT/2013 IN ALLEGATO IL SUPPLEMENTO CON IL MODULO PER IL RIMBORSO IVA SUI RIFIUTI LAVORO ASPI E MINI ASPI. NOVITA’ PER I LAVORATORI STAGIONALI Editoriale di Vittorio Carlomagno IMU: 250mila domande di rimborso in una settimana T antissimi contribuenti hanno visitato il nostro sito e scaricato il modulo per chiedere il rimborso dell'IMU, una delle tasse meno digerite dagli italiani. 250 mila domande di rimborso in una settimana la dicono lunga su come la pensano i contribuenti: l'imposta è ingiusta e viola palesemente i diritti imprescindibili di ognuno, senza tener presente che la spirale recessiva segna un ritorno al passato di trent'anni, con i cittadini costretti ad intaccare i risparmi per provare ad arrivare alla fine del mese. L'altra questione che tocca da vicino le tasche degli italiani è quella che si chiama Redditometro, nella sua versione aggiornata rispetto alla precedente. Da marzo scatteranno controlli incrociati tra i redditi che abbiamo dichiarato e le spese che abbiamo sostenuto, dal 2009 ad oggi. In che modo? Misurando la capacità di spesa con degli indicatori statistici, cal- colati per zona geografica d'appartenenza e nucleo familiare. In pratica, sono stati stimati dei consumi medi, diversi tra Nord, Sud, Nord-Est, Nord-Ovest e Centro… la nostra spesa verrà rapportata meccanicamente a questi indicatori e, se si sfora, vale quella indicata dall'Istat, nel caso questa sia maggiore. Partendo dal presupposto che ormai, considerata la diffusione capillare della grande distribuzione, i prezzi sono quasi uniformi in tutta Italia, allo stesso modo delle offerte (le uniche che garantiscono la vendita dei prodotti), perché immaginare una così capillare metodologia di controllo? Serve davvero tutto ciò per far saltare fuori dal buio gli evasori, quelli che continuano ad affossare l'economia? O sarà un altro gioco al massacro che vedrà come protagonisti i contribuenti onesti? Le domande sono tante, le risposte molte di meno. § © RIPRODUZIONE RISERVATA 5 L’iniziativa RIMBORSO IVA SU TASSA RIFIUTI Anche quest’anno è possibile richiedere il rimborso dell’Iva pagata sulla tassa sui rifiuti, la Tia1 e la Tia2 C ome lo scorso anno, Contribuenti.it mette a disposizione dei contribuenti il modulo per richiedere la restituzione delle somme pagate in eccesso, che troverete in allegato al magazine. Proprio per la denominazione "tariffa" e l'interpretazione quale "servizio" rendono imponibile l'Iva. Tuttavia la Corte Costituzionale con la sentenza 238/09 ha definito la Tia1 un tributo a tutti gli effetti, in quanto c'erano evidenti profili di continuità con la Tarsu e quindi dichiarando inapplicabile l'Iva. Si cercò di congelare la corsa ai rimborsi due anni fa con un decreto legge ad hoc, il Dl78/2010, erroneamente applicato alla TIA2 ma poi esteso alla TIA1 con la circolare 3/2010 del dipartimento delle politiche fiscali. Il decreto disponeva che la tariffa venisse interpretata quale 6 entrata patrimoniale, e quindi soggetta ad Iva. Con sentenza 3756 depositata il 9 marzo scorso, la Corte di Cassazione ha definitivamente stabilito senza ombra di dubbio che la successione logico-giuridica delle due entrate ipotizzata nella circolare del Dipartimento delle Finanze sia stato frutto di "una forzatura logica del tutto inaccettabile", dunque sia la Tarsu che la Tia1 che la Tia2 non possono essere soggette ad Iva. Questo perché per stabilire la natura di un prelievo, occorre dare prevalenza non alle espressioni letterali utilizzate dal legislatore, ma al modo di funzionamento dello stesso. Ciò significa che la Tia1, che la si chiami tariffa, tassa o tributo, viene confermata con tutta evidenza quale entrata tributaria e non può in alcun modo essere soggetta all'Iva. Scatta, quindi, la corsa ai rimborsi. Attenzione, però, nell'inviare le domande di rimborso. Anzitutto non si sbagli ad interpretare questa sentenza. Non tutti i comuni hanno sostituito la Tarsu con la Tia1: in questi l'Iva non è stata mai addebitata, dunque non esiste alcun rimborso da chiedere. Allo stesso modo gli enti che abbiano deciso di applicare la Tia2 non possono concedere rimborsi. La sentenza, infatti, ha fatto decadere la circolare delle finanze, non il decreto legge, per cui la Tia2 risulta come servizio di natura patrimoniale e quindi soggetto ad Iva. Il rimborso sarà circoscritto unicamente ai comuni che, direttamente o tramite un terzo atto alla gestione del servizio ambientale, abbiano applicato la tariffa Tia1, inviando la richiesta a chi ha emesso la fattura. Proprio la fattura sarà il modo più semplice per tutti i contribuenti di verificare il proprio regime fiscale: solo chi è sottoposto ad Iva, infatti, ne avrà ricevuta una, sulla quale sarà esplicitata la dicitura "Iva". Il nuovo modello UNICO IRT 2013 utilizzabile per richiedere il rimborso tributario sarà disponibile previa domanda via mail all'indirizzo [email protected] presso Lo Sportello del Contribuente. Nel modello aggiornato saranno presenti tutte le innovazioni introdotte dalla sentenza: i nuovi quadri PF per le persone fisiche, SC per el società di capitale, SP per società di persone e ENC per gli enti commerciali. Per tutti è stato previsto il campo IO, "indebito oggettivo", dove inserire l'importo annuale dell'Iva pagata. Fino al 30 marzo sarà attiva anche l'assistenza alla compilazione fornita dal Team IRT, disponibile presso tutte le Direzioni Regionali della nostra Associazione. Primo Piano di Daniela Castellano 2013 DA GENNAIO AUMENTI ANCORA IN VISTA Nuova stangata sugli italiani Tariffario multe ritoccato al rialzo del 5,4%, aumento più alto dal 1998 C omincia sotto pessimi auspici il 2013 dei contribuenti italiani. Dopo la batosta dell'IMU, bisognerà far fronte ad una serie di rincari ed aumenti che tenderanno a deprimere ancor più la situazione dei consumi nel nostro paese. Una stangata che, secondo le previsioni delle associazioni dei consumatori, andrà a sfiorare i 1500 euro a famiglia; una cifra considerevole, che si va a sommare agli aumenti generalizzati e cospicui già registrati nello scorso anno. Partiamo dal Canone Rai, unanimemente considerata tra le più ingiuste ed odiose dagli italiani; la tassa sul possesso dell'apparecchio aumenterà dell'1,5%, ciò significa che si arriverà a pagare 113,50 euro. Un aumento quanto mai sgradito, destinato a far lievitare la sensazione di ingiustizia che da sempre accompagna l'imposta, perché di questo si tratta. Mettiamoci poi l'aumento delle tariffe aeroportuali, +8,5% a biglietto, delle tariffe di luce, gas ed acqua, di carburanti e prezzi internazionali delle derrate alimentari, di quelle autostradali (+2,91% in media), non dimenticando l'esordio della Tares (aumento del 25%), di cui parleremo in maniera più approfondita in questo numero, posticipato ad aprile… e i conti sono presto fatti. 8 TARIFFE POSTALI È scattato dal 1° gennaio l'aumento, approvato con delibera Agcom alla vigilia di Natale, delle tariffe relative ai servizi postali. Per spedire in Italia con posta prioritaria bisognerà affrancare con francobollo da 70 o 85 centesimi; e qui, oltre i danno, si rischia la beffa: molti uffici postali, per non parlare delle tabaccherie, risultano sprovvisti della nuova affrancatura. I vecchi francobolli da 60 centesimi risultano inutilizzabili perché non esiste un'integrazione da 10 centesimi, tagli distrut- Multe: gli aumenti Divieto di sosta: da 39 a 41 euro. Guida senza cinture di sicurezza: da 76 a 80 euro. Guida con telefonino senza vivavoce o auricolari: da 152 a 160 euro. Passaggio con rosso, mancata precedenza, mancato stop: da 154 a 162 e da 205, 33 a 216 a seconda dell'orario in cui si commette l'infrazione. Mancanza di copertura assicurativa: da 798 a 841 euro. Omessa revisione del veicolo: da 159 a 168 euro. Eccesso di velocità non oltre i 10 Km/h: da 39 a 41 euro e da 52 a 54 euro, a seconda della fascia oraria in cui si commette l'infrazione. Eccesso di velocità tra i 10 e i 40 Km/h: da 159 a 168 e da 212 a 223 euro a seconda della fascia oraria in cui si commette l'infrazione. Eccesso di velocità di 60 Km/h: da 779 a 821 e da 1.038,67 a 1.094,67 a seconda della fascia oraria in cui si commette l'infrazione. Violazione dell'ord. antinquinamento: da 155 a 163 euro. Guida con tasso alcolico tra 0,5 e 70,8: da 500 a 527 euro. ti da Poste Italiane. Costerà di più non solo spedire una cartolina o inviare qualcosa con posta prioritaria; gli aumenti riguardano anche gli invii di raccomandate. Si passa dai 3,30 a 3,60 euro, con disagi previsti in particolare per le aziende, solite a invii multipli e costanti. Scatta l'aumento anche per le notifiche di atti giudiziari: si parte da 7,20 euro per arrivare fino a 13,45. Aumenti anche per le spedizioni internazionali e per i pacchi postali. Da sottolineare, poi, l'aumento del canone Bancoposta: da 30,90 a 48 euro. Quasi 20 euro di aumento, dunque, per i correntisti di Poste italiane. C'è da chiedersi, a questo punto, in quanti opteranno per un conto on line, rispar- È SCATTATO DAL PRIMO GENNAIO L’AUMENTO DELLE TARIFFE RELATIVE AI SERVIZI POSTALI. I VECCHI FRANCOBOLLI DA 60 CENTESIMI NON SONO PIÙ UTILIZZABILI PERCHÉ NON ESISTE UN’INTEGRAZIONE DI 10 CENTESIMI miando sui costi di gestione. A ciò si sommerà l'aumento dell'imposta di bollo: dallo 0,10 allo 0,15%. Esenti i buoni fruttiferi con rimborso inferiore ai 5000 euro ed i fondi pensione. MULTE STANGATA SUI TRASGRESSORI Sarà una questione di educazione stradale, sarà il bisogno di far cassa in qualche modo, fatto sta che le sanzioni per chi viola il codice della strada hanno subito un sostanzioso aumento, che va di pari passo con il proliferare delle metodologie per far incappare nella rete gli automobilisti, come già denunciato da Contribuenti.it. Nella tabella a lato vediamo quanto ci costerà in più essere, diciamo così, disattenti al volante, tenendo presente che ad aumentare saranno anche le tariffe postali di notificazione dei verbali, a carico, anche queste, del tra§ sgressore. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 9 di Serena Pane INTERVIPERANDO CONDONO LITI PENDENTI: ECCO I DATI DEL RISCOSSO Sono state oltre 130mila le domande di definizione delle liti fiscali fino a 20mila euro pendenti innanzi alla Giustizia tributaria. L’Agenzia delle Entrate in questi giorni ha diffuso i dati definitivi riguardo il mini condono varato nel 2011 che prevedeva la possibilità di chiudere il contenzioso con il Fisco pagando una percentuale della pretesa fiscale in contestazione. Tra tutte le istanze presentate ne sono state accolte ben 119mila di cui 4.500 riguardano procedimenti pendenti in Corte di Cassazione, 77mila in Commissione tributaria provinciale, 33mila in Commissione tributaria regionale e 4.500 in Commissione tributaria centrale. Bocciate senza possibilità di appello circa 11mila domande in quanto non presentavano i requisiti previsti dalla norma per beneficiare di tale definizione agevolata. Per l’erario il gettito complessivo di tale provvedimento si aggira intorno ai 173 milioni di euro ai quali devono aggiungersi gli importi già corrisposti in pendenza di giudizio. Sicilia e Campania le regioni in cui si è registrato il maggior numero di definizioni, rispettivamente 18.700 e 15.300, seguite a ruota da Lazio (13.600) e Lombardia (11.300). Una manovra dettata sia dall’esigenza di deflazionare il contenzioso tributario per velocizzarne i tempi sia dalla possibilità di far cassa nell’immediato. § [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 Dal Mondo di Maria A. Rojas Boschetti AVVIARE UN’ATTIVITÀ L’ESEMPIO VIENE DALL’ESTERO Q uando si parla di crescita di un paese in termini di sviluppo socio-economico, non possiamo che parlare del mondo imprenditoriale, ovvero della nascita di nuove imprese, micro, piccole e medie aziende, "responsabili" di creare ricchezza, occupazione e business. Elementi che costituiscono senza dubbio l'asse portante del sistema economico di una nazione. Paesi come Nuova Zelanda, Australia, Singapore, Canada, Portogallo e Danimarca, hanno elaborato delle riforme fiscali e legali, al fine di facilitare la nascita di PMI, e favorire la crescita economica con risultati molto positivi per la loro economia. Il rapporto tra imprese e amministrazione fiscale, quindi, ha un impatto immediato e rilevante nella nascita di queste nuove attività in termini di tempi e costi d'adempimento. Gestioni burocratiche che sono sempre più gravose e complesse nel nostro Paese. Troppi passaggi burocratici e costi eccessivi. Difetti del sistema fiscale e legale, che non solo scoraggiano i nuovi imprenditori, ma finiscono per collocare l'Italia nel 84° posto della classifica per l'avvio di attività, secondo un recente rapporto della Banca Mondiale fra 185 economie mondiali. Dunque, molto distante dalla Nuova Zelanda che è prima in clas- 12 sifica, e anche molto dopo le economie dell'Unione Europea che, nell'insieme, si posizionano al 40° posto. Pratiche di regolamentazione più semplice, come quelle del Canada e la Nuova Zelanda con il più veloce star-up, hanno ridotto il numero di interazioni che un imprenditore deve avere con agenzie esterne, collegando tutte le agenzie coinvolte attraverso un'unica interfaccia on-line. Il risultato: un notevole risparmio di tempo e denaro. Altro valido esempio è Singapore rivelatosi il miglior Paese al mondo per fare impresa. Qui, la gestione per l'avvio attività viene fatta tutta on-line, può essere completata entro un'ora, con un costo di 315 euro complessivamente. In Portogallo la snellezza del sistema automatizzato ha portato un incremento del 17% di nuove imprese. E ancora, la Slovenia dopo aver introdotto il sistema automatizzato, ha ridotto i costi amministrativi del 71,3%. Ma, puntando sui costi, ancora oggi sono 94 le economie che chiedono una certa quantità di capitale molto prima di iniziare le formalità di registrazione. Tuttavia, a livello globale la media versata per patrimoniale è scesa dal 184% al 42%. Madagascar è tra queste economie. Dopo aver ridotto il requisito patrimoniale minimo di oltre l'80%, il numero di immatricolazioni è passato dal 13% già esistente al 26%. Per di più, nel 2011, Madagascar ha abolito i requisiti del tutto. Si capisce, quindi, che puntare sulla semplificazione della regolamentazione significa facilitare gli adempimenti burocratici, ridurre la fiscalità, e soprattutto, quantifica la capacità di un sistema di trasformare capitale imprenditoriale in reddito, quindi, in sviluppo socio-economico. E qui troviamo la lacuna del sistema italiano che, nonostante i piccoli passi verso la semplificazione, rimane ferma nello snellire pratiche burocratiche e fiscali, che frenano il proseguire dell'impresa sul nascere. Bisognerebbe fare riforme dell'apparato normativo, magari prendendo spunto dai risultati positivi delle più di 80 economie internazionali che riescono ad ottenere risultati desiderati in modo più efficiente. § [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA RUZZLE, UN FENOMENO INATTESO NASO RICOSTRUITO SUL BRACCIO 11 milioni di utenti per Ruzzle, il gioco per iOS e Android che sta spopolando in 128 paesi del mondo. Inventato da una software house svedese, assomiglia ad una specie di scarabeo digitale: c'è un limite di tempo, un avversario, una "griglia" di vocali e consonanti con cui formare più parole possibili; insomma, un gioco che può appassionare, e rendere quasi dipendente, chiunque, grazie all'intuitività che lo caratterizza. E pensare che all'inizio sembrava un'app come tante altre... È di un gruppo di scienziati inglesi la ricostruzione del naso di un paziente che lo aveva perso a causa di un tumore. Grazie alle cellule staminali, i medici hanno fatto ricrescere il naso sul braccio del paziente per poi riattaccarlo al suo posto non appena pronto; tutte le funzioni, compresa quella olfattiva, dovrebbero essere ristabilite. Un progetto rivoluzionario, dunque, che ribadisce ancora una volta l'importanza che possono assumere le cellule staminali nella vita dell'uomo. Dall’Italia di Giuseppe De Stefano START-UP INIZIARE È UN’IMPRESA Avviare una nuova attività imprenditoriale significa mettere in conto spese e tempi record, e gli utili non si vedono prima del terzo anno SCUOLA: ISCRIZIONI ON LINE PER TUTTI Q ual è il cuore pulsante dell'Italia? In termini economici la risposta non potrà che essere le piccole e medie imprese. È da questa dimensione che bisogna far ripartire il motore del nostro Paese, e non a caso si tratta di uno dei temi preferiti dai principali contendenti che infiammano l'arena politica a poco più di un mese dalle prossime elezioni politiche. Ma per uscire sul serio dalla crisi bisognerebbe vedere nascere nuove iniziative di successo che creino occupazione, proposte innovative che attraggano investimenti ma permettano di trattenere gli utili. Idee giovani, che troppo spesso vengono soffocate sul nascere da lacci e lacciuoli di costi e carteggi tipici della nostra burocrazia. Il primo (e forse più noto) tema è quello della pressione fiscale, che è ai massimi livelli. Per intenderci, un imprenditore che avvia una piccola attività oggi e tra un anno avrà un utile di 50mila euro, tra giugno e novembre dell'anno prossimo si troverebbe a versare circa 25mila euro di imposte (Irpef, Ires, Irap) e contributi, più altri 25mila cumulati tra il saldo sull'anno precedente e l'acconto sul successivo (pagamenti, questi ultimi, che si possono differire, ma pagando delle sanzioni). Avviare un'attività sapendo che i guadagni realizzati nel primo anno dovranno essere versati totalmente al fisco già a metà del secondo anno di impresa è abbastanza disincentivante. E questo è un esempio ottimista, perché se nel secondo anno le cose non vanno come nel primo, il "default" è servito. Ma c'è di più. Spesso è proprio il concepimento della nuova impresa ad essere particolarmente ostico. Se il governo Monti ha lanciato la tanto discussa "Srls" a un euro, quella singola moneta di capitale sociale non permetterà, pure al netto dei servizi notarili, di avviare un'impresa. Debuttare nell'universo imprenditoriale agli italiani costa ancora una media di circa 2600 euro, contro una media europea di 399 euro, e i costi non vengono tradotti in proporzionale efficienza. Grazie allo Sportello unico delle attività produttive (Suap) in teoria è possibile avviare un'attività in un giorno e fare riferimento ad un ufficio, appunto, "unico". Scadenza prevista: 31 marzo 2011. Ad oggi, secondo un rapporto della Confartigianato, 621 comuni, cioè il 7,7% del totale, ne sono ancora sprovvisti. Lo sportello dovrebbe essere telematico, ma dove esiste non ha ancora abbandonato le pratiche cartacee abbassando al 43% la soglia dei Comuni che utilizzano sistematicamente il canale informatico. Non a caso l'ultimo rapporto della Banca Mondiale vede l'Italia al 73° posto nella classifica relativa alla "facilità di fare impresa", all'84° per l'avvio di un'impresa. Il tutto tenendo conto dei tempi e dei costi relativi alla burocrazia, ma anche ai costi di gestione (come allacciamenti e utenze) e a costi e tempi della giustizia civile, che anche nella più efficiente città italiana sono superiori alla media delle metropoli europee. Un punto a cui chi chiede il voto dei contribuenti dovrebbe dare una risposta più dettagliata di quelle che siamo abituati a sentire. § [email protected] Svolta nella scuola: le iscrizioni, c'è tempo fino al 28 febbraio, saranno possibili solo on line. Sul sito del Miur è stata predisposta una sezione dedicata per la compilazione della domanda d'iscrizione, ad esclusione della scuola dell'infanzia; per le famiglie che non dispongono di un pc o di connessione internet le segreterie scolastiche hanno messo a disposizione tempo e attrezzature. Molto alta, in termini di risparmio, la stima della dematerializzazione dei documenti scolastici. SCANDALO MPS La banca più antica d'Italia, terza nel paese per importanza, è finita nell'occhio del ciclone per alcune spericolate operazioni finanziarie. Tremano i risparmiatori, tremano gli ex dirigenti, accusati di truffa. E nel frattempo si fanno sempre più forti le voci contro il pericoloso intreccio tra politica e banche. © RIPRODUZIONE RISERVATA 13 Economia di Daniela Castellano GESTIONI PATRIMONIALI, ARRIVA IL FISCO Per le consulenze e i servizi di gestione individuale del portafogli scatta l’Iva al 21% M ini rivoluzione nel campo delle gestioni patrimoniali, nell'ottica dell'adeguamento alla normativa europea relativa al sistema Iva. Se verrà confermato, le consulenze bancarie circa la gestione patrimoniale del portafogli verranno sottoposte al regime Iva al 21%, così come avviene per quelle dei professionisti. Fisco in arrivo, dunque, nell'ambito della gestione individuale e delle strutture di private banking, col rischio che ciò ricada, sotto forma di aumento dei costi sostenuti, sul cliente finale. A ingenerare i nuovi oneri è la sentenza datata 19 luglio scorso della Corte di giustizia europea che ha escluso le gestioni patrimoniali individuali dall'ambito di applicazione della direttiva Ue in materia di esenzione dall'Iva; esenzione che continuerà a valere per le gestioni collettive (i cosiddetti Sicav e i fondi comuni). A questa sentenza si è adeguata l'Italia prevedendo, nella legge di stabilità per il 2013, con decorrenza dal 1 gennaio, che l'attività di gestione individuale di strumenti finanziari venga assoggettata ad Iva con 14 I servizi offerti Gestione di patrimoni Gestione di fondi fiduciari Consulenza in merito a investimenti e finanziamenti Consulenza previdenziale Consulenza assicurativa Consulenza fiscale e legale Consulenza immobiliare Servizi specifici per liberi professionisti applicazione dell'aliquota ordinaria (ora 21% ma salirà a 22% da luglio); è previsto, quindi, che sui corrispettivi relativi si applichi l'imposta in ossequio a quanto previsto dalle vigenti norme su servizi di custodia e amministrazione dei titoli, componente ineludibile della gestione patrimoniale. E con la perdita dell'esenzione, si calcola che entreranno nelle casse dell'erario un gettito Iva pari a circa 200 milioni di euro (67 milioni l'anno). Questo adeguamento potrebbe fare da traino ad alcune novità significative nel campo della consulenza: se venisse confermata questa interpretazione, allora anche la consulenza a parcella (fee only) potrebbe finire per essere assoggettata all'Iva, cosa che finora non accadeva. Ma cos'è il private banking e che giro di soldi movimenta? È molto, molto ricco il piatto su cui si fonda la maggior parte del risparmio gestito: è il mondo del private banking, formato da tutti quei servizi finanziari e bancari che vengono forniti a clienti privati con a disposizione elevate somme da investire (almeno 500.000 euro di portafogli); è a questi viene "venduto" il concetto di servizio su misura. Alto livello di personalizzazione, dunque: dalla consulenza (che può essere legale, finanziaria, immobiliare ecc.) ai servizi di pianificazione, per un giro di soldi che aumenta in maniera direttamente proporzionale al portafogli da gestire. E nei mesi scorsi si è registrato un sorpasso, che si può tranquillamente definire storico: la cifra investita in gestioni patrimoniali ha superato quella in fondi d'investimento e già nel 2009 la Banca d'Italia attribuiva alle prime 447 e alle seconde 248 mld di euro. Di certo lo scudo fiscale ter (D.L. 194/2009), che ha consentito di favorire il rimpatrio di attività finanziarie e patrimoniali illegalmente detenute all'estero fino al 31 dicembre 2008 (a fronte del pagamento di una somma del 5%, a titolo di imposte, interessi e sanzioni), ha contribuito decisamente ad alimentare questo boom, perché molti hanno scelto i private banker confidando su un elevato livello di personalizzazione e di consulenza. Tutto ciò ha ovviamente fatto la fortuna delle banche, che finalizzano considerevoli incassi dalle gestioni, contando sull'esenzione Iva. Almeno fino ad ora. § daniela.ca[email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Speciale di Maria A. Rojas Boschetti REDDITOMETRO CIRCOLARE TECNICA IN ARRIVO E POI IL VIA AI CONTROLLI I primi ritocchi: l'Agenzia delle Entrate rassicura gli "umili ", fuori dal mirino dipendenti e pensionati. Ecco le spese sotto controllo P otrebbe essere valutata seriamente l'ipotesi di eliminarlo, come sostenuto da Monti e da altri in campagna elettorale. Infatti, il redditometro è molto contestato, seppur in maniera diversa dai principali leader politici. Tuttavia, dovrebbe partire tra un mese il nuovo strumento di contrasto all'evasione, che evidenzia incongruenze tra spese effettuate e reddito dichiarato dal contribuente. Prima che lo strumento arrivi nelle mani del Fisco però, dovrà essere pronta una circolare dall'Agenzia delle Entrate, che chiarisce tutti gli aspetti attuativi del redditometro per poi dare il via ai controlli. Si tratterebbe, dunque, di nuove variazioni per modificare in senso esplicito la composizione dello strumento, dando meno peso o addirittura eliminando i componenti statistici, e concentrandosi sui dati di spese effettivamente sostenuti da ogni singolo contribuente come elemento di controllo. Tutto ciò senza levare la lente dal vero obiettivo, quello di dare la caccia ai "fur- betti" e intercettare forme d'evasione spudorata. Ossia, quella ritenuta maggiormente deplorevole agli occhi del Fisco. Episodi, ad esempio, dove il contribuente, anche evidenziando una elevata capacità di spesa, dichiara un reddito nettamente irrisorio, e riesce anche ad ottenere agevolazioni sociali, negate ad altri. Nel caso di una potenziale incoerenza, il redditometro servirebbe da freno per il contribuente persuadendolo a un comportamento più corretto al momento di dichiarare. Laddove ci fosse una effettiva discrepanza, invece, scatterebbe l'azione d'indagine del Fisco, con la possibilità dell'interessato di poter rilasciare le proprie spiegazioni. Detto così, i contribuenti onesti non avrebbero di che preoccuparsi. Ma rimane comunque in tanti il dubbio sull'effettivia funzionalità dello strumento. In un periodo dove la pressione fiscale raggiunge il suo massimo 15 Speciale Ecco di seguito alcune tra le centinaia voci di spese oggetto d'indagine sulla base del nuovo redditometro, suddivise in 7 categorie: Abitazione Mezzi di trasporto Assicurazioni Istruzione Abitazione principale Altre abitazioni Apparec. elettroniche Ristrutturazioni Collaboratori domestici Interm. immobiliari Elettrodomestici Mutui Arredi Energia elettrica Telefonia fissa e mobile Gas Automobili Minicar Caravan Moto Aeromobili Imbarcazioni Leasing o noleggio Responsabilità civile Incendio e furto Vita Danni Malattia Infortuni Altro Asili nido Scuola per l'infanzia Scuola primaria Scuola secondaria Sogg. studio all'estero Corsi di lingue straniere Università storico dal ‘97 (44,7%), e l'indice di fiducia dei consumatori è calato a 84,6% da 85,7% di dicembre, la sfiducia è garantita tra i contribuenti, che già devono fare i conti con i “fratelli” del redditometro: IMU, IVA e TARES. Inoltre, c'è il rischio che con lo strumento possa passare un messaggio distorto, e di conseguenza avere effetti negativi sui consumi. In pratica, alcuni contribuenti, pur non essendo oggetto d'accertamento, potrebbero limitare o rinunciare a delle spese per dribblare il redditometro. E mentre l'invito da parte della Corte dei Conti è a usare lo strumento con attenzione, cautela e tolleranza, tra Fisco e contribuenti si è alle solite. Il primo garantisce di essere equo, i secondi affermano di essere tutti corretti. E in mezzo, sembrerebbe che paghino sempre i giusti per i peccatori. I PRIMI RITOCCHI Nell'attesa ci sono già dei primi aggiustamenti riguardo i contenuti che dovrà avere la circolare applicativa del redditometro, in arrivo per fine febbraio. Intanto, alcune indicazioni concrete sono state fornite da parte dell'Agenzia dell'Entrate: • non saranno sotto esame scostamenti Att. sportive e ricreative Attività sportive Circoli culturali Circoli ricreativi Cavalli Giochi on-line Abbonamenti pay-tv Abbonamenti .Eventi Viaggi organizzati Cura della persona Alberghi Centri benessere tra reddito e spesa inferiori a 1.000 euro al mese, 12.000 euro l'anno. Una garanzia in più, dicono, che si aggiunge a quel 20% di tolleranza già previsto dalla Legge tra quanto speso e quanto guadagnato; • si realizzeranno non più di 40 mila controlli l'anno. Non si tratterà comunque di un accertamento di massa, secondo LAE, che rassicura: "l'obiettivo è di intercetta- re evasori totali o spudorati". Quindi, la lente sarà puntata a individuare casi eclatanti; • partirà da marzo dopo il completamento della circolare attuativa, e si applicherà a partire dai redditi dal 2009 in poi. Quindi, l'arco di accertamento del nuovo redditometro riguarda gli ultimi 5 anni; • possono stare tranquilli i pensionati, titolari della sola pensione, che non saranno oggetto d'analisi del redditometro. Sereni possono stare anche i lavoratori dipendenti che rimangono esclusi Alcuni parametri di riferimento soglia Istat 2011 670,39 euro E' il livello di spesa medio per alimentari e bevande calcolato dall'Istat in una famiglia con tre figli al Sud. Nel caso in cui il valore dichiarato sia di importo inferiore, il Fisco terrà conto del valore fornito dall'Istat. 16 60,46 euro E' la spesa media mensile che, secondo le tabelle del'Istat, è attribuibile a una famiglia con due figli, che risiede al Nord, per tasse, rette e simili dal'asilo al master. Inv. mobiliari e immob. Altre spese significative Fabbricati Terreni Natanti ed imbarcazioni Autoveicoli Caravan Motoveicoli Minicar Aerei Obbligazioni Conferimenti Quote di partecipazione Fondi d'investimento Certificati di deposito Gioielli Oggetti d'arte Donazioni ecc. d'accertamento a meno di doppie vite nascoste al Fisco; • durante la stesura della circolare applicativa sarà chiarita la parte relativa agli indici ISTAT, che sono la base per avviare gli accertamenti, dato che forniscono i modelli di consumo sui quali si valuta la congruità con il reddito. Dunque l'asseto finale del redditometro dipenderà in gran parte dalle scelte che farà il nuovo governo e dalla sintonia con l'Agenzia delle Entrate. A questo punto, ci si aspetta soltanto che in un clima d'apprensione generale fra i contribuenti, l'ancora incerto mezzo di controllo, non finisca per diventare uno strumento di tortura fiscale. LE VOCI DI SPESA L'Agenzia delle Entrate può determinare il reddito complessivo del contribuente, sulla base delle spese di un certo tipo sostenute nel corso del periodo d'imposta, quindi, dal 2009 in poi. Conviene, allora, tenere sotto controllo le spese, sapendo che il meccanismo del redditometro prende in considerazione 56 tipologie di beni e servizi. Ad ogni bene o servizio acquistabile si attribuisce un valore medio di spesa mensile familiare, a seconda dell'area geografica (Nord, Centro, Sud e isole) e delle 11 tipologie di famiglie (single con meno di 35 anni, tra 35 e 64 e più di 65 anni; coppie senza figli con meno di 35 anni, tra i 35 e i 64 e oltre i 65; coppie con uno, due tre o più figli; monogenitore e altre tipologie). § [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Speciale di Daniela Castellano REDDITOMETRO AL VIA DA MARZO COME DIFENDERSI Il Grande Fratello fiscale può mettere in difficoltà i contribuenti onesti Ecco qualche consiglio per non rischiare panico ed accertamenti D opo proclami e tentativi di sfumarne i contorni più ambigui, è scattata l'ora del redditometro. E il suo arrivo ha scatenato una sorta di panico tra gli italiani, soprattutto tra gli onesti, denunciano preventivamente in molti. L'allarmismo trova una motivazione più che valida nella capillare meticolosità con cui è stato costruito questo nuovo strumento della lotta all'evasione, come avevamo denunciato mesi fa; oltre 100 le voci di spesa che verranno sottoposte ad una vera e propria radiografia, innescando una scansione completa dei nostri consumi da incrociare a confrontare con i redditi dichiarati. Nonostante l'Agenzia delle entrate abbia a più riprese invitato alla calma, ribadendo che questa nuova modalità di accerta- mento del reddito non deve far temere nulla a chi è in regola, sono in molti a pensare che la coerenza tra entrate e uscite familiari non si possa verificare in maniera tanto automatica e schematica. Gli studi di settore insegnano… Basta molto poco, infatti, per venir inseriti nella categoria degli "incoerenti" fiscali. Ne sanno qualcosa quelli che hanno provato a verificare la congruità 17 Speciale del proprio reddito direttamente on line con il Redditest; la luce verde che segna il "prova superata" è stata vista da pochi, se è vero che lo stesso Befera ha dichiarato che circa 4,3 milioni di famiglie risulterebbero incoerenti. L'incubo di trovarsi Equitalia alla porta, dunque, sembra non finire. Come districarsi in questa situazione? Come si possono dormire sonni (più) tranquilli, pur sentendosi perfettamente in regola con il Fisco? Vediamo quali possono essere dei piccoli accorgimenti per evitare un'ispezione o di incorrere successivamente in sanzioni pesanti. SCONTRINI Non tutti sono richiesti, quindi è perfettamente inutile iniziare a "collezionarli" in maniera indiscriminata: quelle che concernono spese alimentari e abbigliamento possono non essere conservate. Perché? Semplice: per questo genere di spese verrà stabilito un parametro comune, un consumo stimato per ogni singola famiglia sulla base di medie calcolate annualmente dall'Istat, tenendo presenti tipologia di famiglie (coppie, single, coppie con figli… ) e localizzazione geografica. Abbiate cura, invece, di mettere da parte gli scontrini relativi all'acquisto di mobili, complementi d'arredo ed elettrodomestici. RICEVUTE La situazione cambia, invece, se si tratta di spese, come dire, "straordinarie" o di una certa entità avvenute nell'anno e che potrebbero venir rilevate tramite banche dati; un esempio? Una vacanza, un viaggio. In questo caso l'ideale è mettere da parte fatture degli hotel e dei ristoranti, i biglietti dell'aereo o della nave, che potrebbero tornare estremamente utili se ci verrà chiesto di provare spese di un certo livello. Attenzione anche a quelle relative a rette scolastiche, asili o anche a regali di una certa entità. REDDITI PERCEPITI Questo aspetto è probabilmente quello a cui il contribuente dovrà prestare più 18 attenzione, cominciando ad annotare tutte le entrate possibili, anche quelle non direttamente esplicitate nella dichiarazione dei redditi. Quali? Un esempio calzante può essere quello di redditi non rilevabili dal fisco, perché o tassati alla fonte o esenti. Chiara, dunque, l'importanza di tenerne nota in caso ci venisse richiesto di giustificare una o più spese. La situazione si fa più complicata se invece si tratta di dimostrare la provenienza di somme elargite a titolo di regalo da un parente, da un amico o chicchessia. In questo caso, specie se il passaggio di denaro è avvenuto in contanti, i problemi per dimostrarne la provenienza possono essere veramente tanti e grandi. Un altro aspetto da considerare è quello degli investimenti di una certa entità messi in atto facendo conto su disinvestimenti di vecchia data; come l'acquisto di un'abitazione, ad esempio, effettuato con soldi provenienti dalla vendita di un'altra casa avvenuto anni prima; si tratterà, dunque, di dimostrare di avere risparmi di lunga data da parte, col rischio di ingenerare un contraddit- torio dagli esiti certamente più imprevedibili. TENETEVI PRONTI A DARE SPIEGAZIONI Il redditometro si fonda sul sistema del doppio contraddittorio: il contribuente cui saranno contestate anomalie, pur non scattando subito l'accertamento, verrà convocato per un colloquio preliminare; in questa sede, quanto mai importante, sarà fondamentale fornire in maniera dettagliata tutte le spiegazioni del caso. Se queste verranno ritenute poco esaurienti, infatti, partirà l'accertamento e la successiva chiamata per un nuovo contraddittorio presenterà specifiche accuse di evasione fiscale, con tutti i problemi che ciò comporterebbe. La cassazione, lo scorso 20 dicembre, ha però in parte ribaltato tutto ciò: secondo i giudici dovrà essere sempre il fisco a dimostrare, prove alla mano, la nostra presunta, almeno fin quando non verrà accertata del tutto, evasione fiscale. § [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Speciale di Daniela Castellano REDDITEST PROVE DI COERENZA L’applicazione dell’Agenzia delle Entrate per testare la congruità di entrate ed uscite C oerente o non coerente? Questo è il dubbio che ci assale, a pochi giorni dall'esordio del nuovo Redditometro, una vera bomba ad orologeria. E il Redditest, il software messo a disposizione dall'Agenzia delle Entrate da novembre, nato per verificare in via preliminare la coerenza tra reddito dichiarato e spese sostenute e indurre alla fedeltà fiscale, è stato scaricato da milioni di utenti per capire se devono cominciare già a preoccuparsi, e magari a cercare affannosamente di recuperare ricevute e scontrini. Per sapere se potremmo finire nel mirino degli 007 del Fisco, quindi, bastano pochi clic. Questo strumento risulta utile per capire come funzionano, praticamente, i criteri adottati da Equitalia. E qui cominciano le criticità; una su tutte: non sembra sia il totale delle spese effettuate a definire la coerenza dei redditi ma in cosa è stata spesa una certa somma. Un esempio? Se spendo una stessa cifra in gioielli o spese mediche, nel primo caso il software mi dà luce verde, nel secondo si accende il rosso. E su questo il redditometro dovrebbe essere più cauto. Ma facciamo qualche esempio pratico, tenendo presente che nella compilazione non verranno richieste le spese di largo Le differenze consumo (alimentari, abbigliaREDDITOMETRO: mento ecc.), cose che invece è il sistema di controllo di redditi dei cittaconsidera il Redditometro. dini tramite l'applicazione di tutti quegli Marco, nome fittizio di un gioelementi che indicano la capacità contribuvane single sotto i 35 anni, vive tiva, che devono essere coerenti con quanto a Napoli, dove lavora come dichiarato. dipendente presso un'azienda e guadagna 20.000 euro l'anno; egli ha speso 4500 euro d'affitto per una stanza in un appartamento in condivisione, 600 euro di bollette di luce e gas, 150 di telefonia mobile all'anno. Inoltre, ha speso 700 euro di assicurazione, acquistato 300 di elettrodomestici, oltre a 250 euro di abbonamento allo stadio, 200 di palestra, 250 di pay tv, 800 euro per una vacanza, 300 di spese mediche, 80 per un cellulare non proprio alla moda e 150 di barbiere. Per lui la luce è verde e, come si vede, un single che sta attento alle spese e riduce al minimo sfizi e svaghi non ha di che preoccuparsi. Le cose cambiano quando si considera la situazione di una coppia con figli, anche solo uno, come nel caso del prossimo esempio. Giovanni è sposato, ha un figlio e vive a Milano in una casa di proprietà, l'unica che possiede; guadagna 35.000 all'anno e sua moglie non lavora; con sacrifici riesce a pagare 600 euro di mutuo al mese alla banca (3000 ne ha dovuto versare all'agenzia all'atto dell'acquisto) ma lo scorso anno, per via di un problema strutturale, ha pagato 1500 di manutenzione straordinaria. Le spese annuali per luce e gas hanno raggiunto i 1500 euro, a cui vanno sommate 400 euro di spese per l'acquisto dell'apparecchiatura telefonica e relative utenze. In più, vanno considerati gli 800 euro, divisi tra spese per l'acquisto di elettrodomestici e di complementi d'arredo. Capitolo trasporti; 950 euro di assicurazione, spese di manutenzione pari a 1200 euro, senza considerare la benzina. Poi c'è la scuola del bambino, 3000 euro complessivi, tra retta e spese relative a cancelleria e libri. Le attività ricreative sono ridotte al lumicino: tra palestra, cinema e qualche serata a teatro, abbonamento pay tv e cura della persona (barbiere, parrucchiere, estetista) le spese ammontano a 900 euro. La famiglia si è concessa una breve vacanza del costo di 1500 euro totali. Cosa resta? La REDDITEST: è un software con cui il contrispesa di 300 per il cagnolino, buente può testare la propria coerenza tra compagno di giochi del figlio e redditi percepiti e spese sostenute. È una 900 euro si spese mediche, tra verifica che può essere fatta per testare la dentista e altro. Nessun eccescongruità fiscale, ma non è influente in terso, dunque, eppure la spia mini di legge. segna un pericolosissimo rosso. Che potrebbe tradursi in un accertamento fiscale se la persona in questione non ha avuto l'oculatezza di mettere da parte ricevute o scontrini, sempre che gliel'abbiano fatte… Anche questo è un problema grosso, sappiamo che la loro mancata emissione, nonostante gli sforzi, continua ad essere una prassi quasi normale: pagare qualcosa in meno senza fattura o qualcosa in più con ricevuta? Ai fini del redditometro, si rischia di pagare caro entrambe le scelte. § [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 19 Good News di Valentina Tortelli FATTURE, LE NUOVE REGOLE SÌ ALL’ELETTRONICA E ALLA IDENTIFICAZIONE UNIVOCA Ecco cosa è obbligatorio inserire e quando emetterla Parte dal 1° gennaio 2013 l’adeguamento alla direttiva comunitaria L a numerazione progressiva non deve obbligatoriamente riferirsi all'anno solare, purché ciascuna emissione sia sempre identificata in modo univoco. E' la novità sulla compilazione delle nuove fatture, in vigore dal mese di gennaio 2013. Cosa cambia, di fatto, lo spiega l'Agenzia delle Entrate grazie alla risoluzione 1/E del 10/01/13: in linea con la normativa europea in tema di fatturazione (2010/45/UE), ogni emissione a partire dal 1° gennaio 2013 deve contenere un numero di identificazione univoco. L'introduzione di questa modifica, spiega la circolare dell'Agenzia, si è resa necessaria in quanto "la Commissione europea aveva rilevato che la normativa italiana, imponendo ai soggetti passivi di ricominciare ogni anno una nuova serie di numeri sequenziali, introduceva un ulteriore adempimento a carico dei soggetti passivi non richiesto dall'articolo 226 della citata direttiva". LE POSSIBILITÀ Per compilare le nuove fatture non si dovrà ricominciare da 1 - per numerarle ad ogni inizio d'anno. Si può iniziare da 1 (se si è appena avviata l'attività) o proseguire con la numerazione esistente (se l'attività era in essere al 31/12/2012) andando avanti in progressivo fino alla chiusura dell'attività stessa. Ciascuna fattura diventerà così effettivamente identificata in modo univoco. Una seconda possibilità di identificazione univoca è la numerazione per data. Resta ferma la possibilità di continuare a numerare progressiva- 20 mente per anno solare, purché si inserisca anche la data di fatturazione (che garantisce la univocità), considerando anche il fatto che datare la fattura è uno degli elementi obbligatori della stessa. LE ALTRE NOVITÀ Dal 1° gennaio 2013 è fatto anche obbligo di indicare in fattura: il codice fiscale, se il cliente è un privato; il numero di partita Iva se si tratta di un cliente (azienda, ente, impresa) nazionale e il codice identificativo se si fattura a clienti comunitari. Inoltre, in base alla Legge di Stabilità 2013, è necessario indicare la esplicita dicitura fiscale: "operazione non imponibile"nel caso specifico, oppure "operazione non soggetta" se il committente è un soggetto residente extra UE, oppure "inversione contabile" se il committente è residente comunitario. La fattura si può emettere fino al quindicesimo giorno del mese successivo all'avvenuta prestazione, per tutte le cessioni di beni, servizi regolari o generici forniti in ambito UE. LA FATTURA ELETTRONICA Fra i cambiamenti introdotti dal 2013 c'è anche la completa equiparazione della fattura elettronica a quella tradizionale. Non solo: non si definisce "elettronica" esclusivamente quella compilata in formato Xml, ma anche un allegato PDF di una fattura archiviata sul computer e trasmessa al committente via mail. Unico requisito per rendere valida la fattura elettronica è la sua accettazione da parte del cliente (accettazione scritta anche in modo non formale o intenzione al pagamento della stessa). Perché usarla? Riduzione delle spese di stampa e tempi di pagamento ridotti. § [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Lo Sportello Risponde RIMBORSO IMU: DOMANDE E RISPOSTE I quesiti più frequenti dei contribuenti Fino al 28 febbraio si possono richiedere modello ed assistenza a Lo Sportello del Contribuente RIMBORSO IMU RT 2012 QUADRO DE MODELLO GRATUITO Salve, avrei bisogno di informazioni riguardo il rimborso IMU. Vorrei sapere se il rimborso riguarda solo la prima casa e chi ha diritto al rimborso, o meglio chi può richiedere il rimborso? Vi ringrazio anticipatamente per la disponibilità. Cordiali saluti. Buonasera, mi chiamo Stefania e scrivo da Ancona. Ho visto che avete predisposto un modulo per richiedere il rimborso dell'Imu versata; ma in caso di silenzio/diniego da parte del Comune come ci si comporta? grazie per l'informazione. Saluti (INDIRIZZO) (INDIRIZZO) Raccomandata A.R. o PEC (CAPͲCITTA') (CAPͲCITTA') PERSONE FISICHE QUADRO SP SOCIETA' DI PERSONE Spett.le Contribuenti.it , vorrei sapere cortesemente se il modello RIMBORSO IMU deve essere inviato per Raccomandata A.r. al Comune e all'Agenzia delle Entrate. Inoltre essendo proprietaria di più immobili volevo quindi sapere se basta l'invio di un modello o se devo predisporre un modello per ogni immobile In attesa di vostra gentile risposta in merito invio i miei più cordiali saluti. CONTRIBUENTI.IT (INDIRIZZO) VIA R.BRACCO,45 (CAPͲCITTA') 80133Ͳ NAPOLI DATI DEL CONTRIBUENTE NOME CODICE FISCALE DATA DI NASCITA COMUNE PROVINCIA RESIDENZA COMUNE PROVINCIA CAP INDIRIZZO N.CIVICO CONTATTI TELEFONO CELLULARE EͲMAIL DATI DELLA SOCIETA' CODICE FISCALE SEDE LEGALE COMUNE PROVINCIA INDIRIZZO N.CIVICO CONTATTI TELEFONO CELLULARE CAP EͲMAIL DATI DELLA SOCIETA' DENOMINAZIONE SOCIETA' DI CAPITALI SPETT.LE ASSOCIAZIONE Il/La Sottoscritto/a COGNOME DENOMINAZIONE QUADRO SC Gentile contribuente, in caso di mancata risposta da parte del Comune entro 90 giorni, con richiesta di valutare l'incostituzionalità dell'IMU è possibile adire Ricorso alla Commissione Tributaria provinciale competente. Cordiali saluti SPETT.LE AGENZIA DELLE ENTRATE DESTINATARI QUADRO PF Gentile contribuente, tutti i cittadini che hanno regolarmente versato l'IMU per l'anno 2012 possono presentare l'istanza di rimborso; il rimborso può essere richiesto per qualunque tipologia di abitazione. SPETT.LE COMUNE DI Imposta Municipalità Propria per l'anno 2012 CODICE FISCALE SEDE LEGALE COMUNE PROVINCIA INDIRIZZO N.CIVICO CONTATTI TELEFONO CELLULARE CAP EͲMAIL Gentile Contribuente, si consiglia di compilare il modello IMU-RT 2012 raggruppando gli immobili in base al comune in cui sono siti. Nel suo caso specifico deve predisporre due modelli il primo da indirizzare al comune di Firenze e il secondo al comune di Monte San Savino, in questo caso l'agenzia dell'entrate di competenza è quella di Arezzo. Cordiali saluti § [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 21 Fisco di Jessica Netti ESORDISCE LA TARES ECCO DI COSA SI TRATTA CHE COS'È LA TARES? Si chiama Tares e sostituirà la vecchia Tarsu (tassa sui rifiuti solidi urbani) già trasformata in molti comuni in Tia (tariffa di igiene ambientale). E' stata introdotta, con decorrenza dal 2013, dalla Manovra Salva - Italia e non sarà una sostituzione indolore perché la nuova Tares peserà di più sulle tasche dei cittadini. Doveva essere la nuova imposta di gennaio, slittata poi ad aprile, ma era troppo vicina alla stangata dell'Imu e soprattutto non avrebbe permesso al governo vincente le prossime elezioni di febbraio, di modificare la norma sulla Tares riportandola ad essere una tariffa. Così, l'Aula del Senato ha rinviato a luglio 2013 il debutto della nuova imposta comunale. CHI È TENUTO AL PAGAMENTO DELLA TARES? Non è necessario essere proprietari di una casa per essere annoverati tra i soggetti obbligati al versamento del nuovo tributo. Il D.L. n. 201/2011 prevede che la Tares sia dovuta da chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani e ciò a prescindere dall'uso a cui sono adibiti. QUALI SONO I TERMINI DI VERSAMENTO PER IL 2013? L'importo totale sarà suddiviso in 4 rate con scadenze prefissate nei mesi di: • gennaio • aprile • giugno • dicembre Come premesso, la prima rata slitterà a luglio 2013. Il pagamento potrà essere effettuato con bollettino postale o tramite modello F24. In riferimento ai termini di scadenza, non sembra essere contemplata alcuna possibilità di variazione da parte degli Enti Locali, ma dal 2014 sarà possibile effettuare il versamento totale in un'unica soluzione con scadenza a giugno. SÌ MA… QUANTO CI COSTA? Vista la novità del tributo, vale la pena soffermarsi un istante 22 per chiarire in che modo la nuova Tares graverà sul bilancio familiare di ogni singolo cittadino. Come le imposte precedenti, anche la Tares prende come base imponibile la superficie degli immobili, un'unità di misura convenzionale per stabilire le "quantità e qualità medie ordinarie" di rifiuti prodotti. Il calcolo verrà fatto sull'80% della superficie catastale, ma non da subito: non essendo ancora un dato disponibile per i comuni, all'inizio l'applicazione della Tares si baserà sulle superfici dichiarate ai fini Tarsu o Tia, in attesa che l'Agenzia del territorio trasferisca i dati catastali alle amministrazioni comunali. E' d'obbligo chiarire subito che sarà sicuramente più onerosa della vecchia Tarsu e della Tia, poiché dovrà assolvere ad una triplice funzione. La Tares dovrà: 1. coprire l'importo delle attuali tasse per i rifiuti; 2. garantire la totale copertura dell'onere sostenuto per l'annesso servizio; 3. assicurare un introito aggiuntivo (attualmente non compreso né nella Tarsu, né nella Tia) pari a 30 centesimi a metro quadrato per finanziare i "Servizi Indivisibili" prestati dagli Enti Locali, vale a dire quei servizi comunali di cui beneficia l'intera collettività ma per i quali non è possibile effettuare una suddivisione in base all'effettiva percentuale di utilizzo individuale. Un esempio di servizio indivisibile è rappresentato dall'illuminazione pubblica o dalla manutenzione delle strade pubbliche. Servizi di cui indubbiamente beneficiamo tutti, ma per i quali non si può quantificare il maggiore o minore beneficio tra un cittadino ed un altro. Per quest'ultimo aspetto, si deve precisare che l'incremento dei 30 centesimi potrà essere innalzato dai comuni fino a 10 centesimi in più. In buona sostanza, le prime tre rate del 2013 (gennaio, aprile e giugno) saranno calcolate considerando l'incremento di 30 centesimi a metro quadrato. Sulla rata di dicembre infine, anche in prossimità del saldo Imu, ci sarà la resa dei conti con rispettivi conguagli, laddove i vari comuni decidessero di applicare l'aumento unitario di 10 centesimi per ogni metro quadrato. § © RIPRODUZIONE RISERVATA Giurisprudenza di Alessandra Pannella CASSAZIONE: VA PROVATA L’INCONGRUITA’ DELL’OPZIONE DEL CONTRIBUENTE Studi di settore: spetta al Fisco dimostrare che la tipologia di attività svolta dal contribuente rientra in uno studio diverso da quello dichiarato È un onere del Fisco provare, in sede di contraddittorio, che il tipo di attività svolta dal contribuente rientra un uno studio di settore diverso da quello che quest’ultimo sostiene. E a tal proposito non è rilevante che nella dichiarazione il contribuente abbia erroneamente indicato un codice diverso. Ciò perché il sistema dei parametri sostiene la procedura di accertamento, dal momento che quest’ultima è indipendente dall’analisi dei risultati delle scritture contabili e trova il suo cardine nel contraddittorio procedurale in quanto “mezzo necessario al fine di consentire l’adeguamento degli standard alla concreta realtà economica del contribuente, determinando il passaggio dalla fase statica alla fase dinamica dell’accertamento”. Queste le motivazioni della sentenza 2368/2013 che hanno spinto la Corte di Cassazione ad accogliere il ricorso presentato da un contribuente nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. In precedenza, la Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione al Fisco, portando avanti la tesi che il contribuente non aveva fornito la prova di aver svolto un’attività tale da essere inquadrata in un codice diverso da quanto indicato erroneamente nella dichiarazione dei redditi, sostenendo l’insufficienza della documentazione prodotta sulla classificazione dell’attività. La controversia, giunta così in Cassazione, si è avvalsa dei successivi chiarimenti del contribuente; in questa sede, l’accertamento dell’Agenzia è stato considerato “sfornito della presunzione di fondatezza che, sola, avrebbe potuto legittimare l’inversione dell’onere probatorio a carico del contribuente”. La Cassazione ha inoltre affermato che, nell’applicazione del sistema dei parametri, è a carico del Fisco la dimostrazione dell’applicabilità “degli specifici parametri utilizzati all’attività in concreto svolta dal contribuente”. Ciò significa che, è così ha concluso la Cassazione, è compito dell’Agenzia delle Entrate fornire la prova della attività svolta realmente dal contribuente, se diversa da quella dichiarata, e dimostrare, perciò, l’effettiva rispondenza di tale attività con la descrizione del tipo di attività cui si riferisce il codice utilizzato. § Avv. Alessandra Pannella © RIPRODUZIONE RISERVATA 23 Curiosando di Amabile Amato SALDI, SOLDES, REBAJAS: ISTRUZIONI PER L’USO Dopo i viaggi all’estero per apporfittare delle svendite, scoppia la moda dello scontrino fantasma Comincia l'anno, cominciano i saldi. Un mese all'insegna dello shopping per gli italiani che, da molti anni a questa parte, si sono sempre più abituati ad aspettare le svendite di gennaio per fare i propri acquisti invernali, soprattutto in tema d'abbigliamento. Si "tiene d'occhio" un capo per diversi mesi e poi, finalmente, si può correre ad acquistarlo, pregustando un grande affare. In Italia, i saldi sono regolamentati dalle regioni, per quanto riguarda le date di inizio e di fine, e vengono controllati dalla polizia municipale che provvede a sorvegliarne il corretto svolgimento: dalle reali applicazioni dello sconto al rispetto del periodo dei saldi, fino alla corretta esposizione dei prezzi. Ma i saldi sono stati tanto attesi anche nel resto d'Europa, soprattutto in città come Londra o Parigi, vere e proprie capitali della moda da visitare in periodo di svendite, soprattutto da parte di chi è rimasto a casa durante tutte le festività natalizie e vuole andare in vacanza senza spendere troppo. Sta prendendo piede, infatti, una nuova moda: ultimamente, è molto trendy partire per approfittare dei saldi all'estero; la vera novità è che lo sconto inizia già dal pacchetto di viaggio con volo low cost, ovviamente, e alloggio in grandi alberghi a prezzi d'eccezione. Attenzione, però, a verificare sempre le condizioni di viaggio e a comparare il rapporto qualità/prezzo di diverse agenzie, per ricercare l'offerta a voi più consona e conveniente. Per il 2013 appena iniziato, nel nostro Paese, invece, oltre alle solite flessioni dei consumi a cui, purtroppo, siamo abituati, un'indagine a campione, condotta nelle più grandi città italiane dal Studi e Ricerche Sociologiche "Antonella Di Benedetto" di Krls Network of Business Ethics per il nostro magazine, ha registrato che 1 consumatore su 3, che ha fatto acquisti durante i saldi, non ha ottenuto il regolare scontrino fiscale. Come ha affermato il nostro Presidente, Vittorio Carlomagno, moltissimi consumatori, all'atto del pagamento, si sono ritrovati tra le mani "scontrini di prova" anziché scontrini fiscali, subendo così oltre il danno anche la beffa. A proposito dello scontrino fantasma, Carlomagno, infatti, precisa: "I Contribuenti italiani sono doppiamente danneggiati dalla mancata emissione dello scontrino fiscale: non possono cambiare il prodotto se difettato e devono pagare le tasse al posto di altri". I consigli per non farsi prendere per il naso, e fare veri affari, quindi, sono sempre gli stessi. Ricordate che: • I commercianti hanno l'obbligo di esporre il prezzo dell'articolo prima e dopo il saldo, nonché la percentuale di sconto applicata; • La merce in saldo si può cambiare a discrezione del rivenditore ma in caso di prodotti difettosi o danneggiati, anche se ve ne accorgete dopo l'acquisto (ma entro un massimo di 60 giorni), avete diritto al cambio di prodotto o al rimborso;• Alla cassa deve essere applicato lo stesso sconto esposto sul cartellino; • Attenzione a stock, rimanenze di magazzino, merce di collezioni passate messa in saldo come attuale; • È un vostro diritto/dovere chiedere e ottenere lo scontrino fiscale; • Se il commerciante, normalmente, accetta assegni e pagamenti con carta di credito o bancomat, è tenuto a farlo anche nel periodo dei saldi. La regola d'oro, perciò, resta sempre quella di girare per più negozi e, prima dei saldi, controllare bene i prezzi degli articoli che ci interessano. Sarà più facile, così, verificare la vera entità dello sconto e, quindi, la convenienza dell'acquisto. Se poi, facendo shopping, vi trovate in una o più situazioni sopra descritte, fate valere le vostre ragioni e, se incontrate resistenza, non esitate a far intervenire la polizia municipale. Potreste avere difficoltà ad acquistare quel cappotto che vi piaceva tanto, ma avrete smascherato un commerciante furbetto. LA COMPULSIVA Votata all'errore, presa dall'ansia di comprare: la sua caratteristica è la frenesia, la voglia matta di non perdersi neanche un affare, senza tener presente che magari ha almeno 3 doppioni di ogni capo. Il suo imperativo è comprare, comprare, comprare, finendo per spendere cifre da capogiro nella convinzione di risparmiare. Spesso acquista a casaccio senza provare, capisce in ritardo cosa ha veramente acquistato. 24 LA SCIENTIFICA È metodica e incline a setacciare i negozi che la interessano con largo anticipo. Appena iniziati i saldi, parte alla caccia, lista delle spese alla mano, senza perdere tempo in inutili prove in camerino. Già sa cosa comprare, perché nei suoi tour preliminari ha accuratamente selezionato ciò che le serve, ha individuato taglie, modelli e colori. Possibilità di errore? Pari a zero. LA PENTITA Ha due lati: una in appendice alla compulsiva, che a mente fredda scopre i suoi errori, l'altra è quella dell'indecisa, che si dispera per non averlo fatto, l'affare. Per entrambe vale la corsa, il giorno dopo, al negozio per tentare una sostituzione dell'oggetto desiderato. LA SELETTIVA È quella consapevole, che acquista l'indispensabile e sa cosa vale la pena comprare davvero. Le bastano pochi sfizi a stagione per ravvivare un po' l'armadio, senza strafare. Di solito, salvo qualche piccola follia ogni tanto, le basta poco per sentirsi a posto con se stessa e col portafogli. Sportello Consumatori di Daniela Castellano NUOVE PATENTI 15 NUOVE CATEGORIE E MULTE PIÙ SALATE Ecco lo schema per capire cosa si potrà guidare D al 19 gennaio scorso è entrato in vigore il nuovo sistema di patenti europee anche in Italia. Un cambiamento che di fatto rivoluziona, e per certi versi complica, lo scenario inerente le licenze di guida introducendo nuove categorie (in tutto ben 15), nuovi requisiti per ottenerle e nuove sanzioni per chi viola il codice della strada chi verrà beccato a guidare senza licenza rischia la sospensione e una sanzione di 4mila euro. Vediamo, nel dettaglio, le nuove categorie: PATENTE AM È una categoria introdotta ex novo, conseguibile a 14 anni (di fatto sostituisce il vecchio Certificato di idoneità alla guida, introdotto nel 2003, il "patentino"). Permette di guidare: -ciclomotori a 2 ruote con velocità max di 45km/h, cilindrata inferiore o uguale a 50cm (cubici) oppure con potenza nominale massima inferiore o uguale a 4kW per i motori elettrici (categoria L1e); -veicoli a 3 ruote con velocità massima non superiore a 45km/h la cui cilindrata è inferiore o uguale a 50cm (cubici), oppure 4kW per i motori elettrici (categoria L2e); -quadricicli leggeri di massa a vuoto inferiore o pari a 350 kg., esclusa la massa delle batterie per i veicoli elettrici (categoria L6e). PATENTE A1 È possibile conseguirla a 16 anni e permette di guidare: 26 -i medesimi veicoli della AM; -veicoli a due ruote (motocicli) di cilindrata massima di 125 cm (cubici), di potenza massima di 11 kW e con un rapporto potenza /peso non superiore a 0,1kW/kg (categoria L3e); -veicoli a due ruote (motocicli) con carrozzetta di cilindrata massima di 125 cm (cubici), di potenza massima di 11 kW e con un rapporto potenza /peso non superiore a 0,1kW/kg (categoria L4e); -tricicli di potenza non superiore a 15 kW (categoria L5e). PATENTE A2 Si può conseguire a 18 anni e permette di guidare: -gli stessi veicoli di AM e A1; -motocicli senza carrozzetta di potenza non superiore a 35kW con un rapporto peso/potenza non superiore a 0,2 kW/kg (categoria L3e); -motocicli con carrozzetta di potenza non superiore a 35kW con un rapporto peso potenza non superiore a 0,2kW/kg (categoria L4e). ducente sia in possesso delle licenza A2 da almeno 2 anni, può condurre: -motocicli di categoria L3e; -motocicli di categoria L4e; -tricicli di potenza superiore a 15 kW (categoria L5e). Infine, può essere conseguita anche senza licenze precedenti, se si è compiuto 24 anni e permette di guidare motocicli di categoria L3e, L4e e L5e. PATENTE A PATENTE B Si può conseguire dopo i 20 anni e solo per chi per già titolare da almeno 2 anni della patente A2 e permette la guida di: -tutti i veicoli consentiti con le patenti AM, A1 e A2; -motocicli di categoria L3e; -motocicli di categoria L4e; Se conseguita a 21 anni, sempre che il con- È la patente classica e si consegue a 18 anni. Permette di guidare: -gli stessi veicoli di AM, A1 e B1, tricicli con potenza superiore a 15 kW (se si è compiuto, però, 21 anni e solo in Italia); -autoveicoli con massa non eccedente i 3500 kg di peso, atti al trasporto di non più di 8 persone a cui è possibile agganciare un rimorchio con massa non superiore a 750 kg (la massa totale non deve però superare i 4250 kg). Se tale combinazione eccede i 3500 kg è richiesto il superamento di una prova di capacità sul veicolo specifico e, in caso di superamento, viene rilasciata una patente in cui è indicato (codice comunitario "96") che il titolare è abilitato alla guida. PATENTE B1 Conseguibile a 16 anni, è l'anticamera della patente B, chi la possiede può fare già a 17 anni un corsi di pratica in autoscuola e ottenere il permesso per guidare accompagnato. Permette la guida di: -ciclomotori e quadri cicli leggeri, come la AM; -quadricicli diversi da quelli leggeri, la cui massa a vuoto è pari o inferiore a 400 kg, escluse le batterie (categoria L7e). PATENTE C È la patente classica per i camion e può essere conseguita a 21 anni da chi ha già la B e permette di guidare: -autoveicoli diversi da quelli delle categorie D1 o D la cui massa massima autorizzata sia superiore a 3500 kg, atti al trasporto di non più di 8 passeggeri, escluso il conducente, a questi è permesso l'aggancio di un rimorchio la cui massa non deve superare i 750 kg; -è valida anche per le categorie AM, A1 (solo nel territorio nazionale), B1, B e C1. PATENTE D È la classica licenza per gli autobus e si può conseguire a 24 anni se si ha già la B. Permette di guidare: -gli stessi veicoli della patente D1; -autoveicoli atti al trasporto di più di 8 per- sone escluso il conducente, a cui può essere agganciato un rimorchio che non superi i 750 kg di massa autorizzata. PATENTE D1 È una categoria nuova, che segna l'ingresso nel mondo delle patenti per autobus. Si può conseguire a 21 anni se già in possesso della B e permette di guidare: -autoveicoli atti al trasporto di non più di 16 persone, di lunghezza non superiore agli 8 metri a cui può essere agganciato un rimorchio che non superi i 750 kg di massa autorizzata; -per le categorie fino alla B vale con le medesime modalità delle C e non abilita a condurre alcun veicolo di categoria C o C1. § [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 27 Sportello Lavoro di Consiglia Buonomano NUOVE INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE ASpI e Mini-ASpI al posto della disoccupazione ordinaria e di quella con requisiti ridotti. Vediamo cosa cambierà D al 1° gennaio 2013, con la riforma del lavoro del ministro Fornero è entrata in vigore la nuova assicurazione sociale per l’impiego denominata ASPI. Si chiama così il nuovo sussidio che sostituirà gradualmente gli assegni di mobilità e in parte anche la cassa integrazione straordinaria. In sostanza è entrata in vigore la nuova indennità di disoccupazione che con il nome di ASpI e mini ASpI sostituisce: -dal 1 °gennaio 2013 l’indennità di disoccupazione con requisiti normali (ASpI) -dal 1°gennaio 2013 l’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti (MiniAspI). CHI HA DIRITTO ALL’ASPI I beneficiari dell’assegno sono i lavoratori licenziati per decisione dell’azienda e non hanno presentato spontaneamente le proprie dimissioni, a meno che non lo abbiano fatto ai sensi dell’art. 7 della legge n. 604 del 1966 (cioè dopo aver impugnato il licenziamento e raggiunto successivamente un accordo extra-giudiziale con l’impresa). Per ottenere l’indennità bisogna aver perso il posto di lavoro dopo l’inizio del 2013 per cause indipendenti dalla volontà del disoccupato. Ne hanno diritto tutti i lavoratori con almeno 2 anni di anzianità contributiva ed almeno 1 anno di contributi versati nei 24 mesi precedenti il periodo di disoccupazione. Le domande per ricevere l’assegno vanno presentate all’Inps entro 60 gg. successivi alla perdita dell’impiego. Per coloro che 28 hanno perco il posto prima del 31 dicembre 2012 resterà comunque aperta la porta alla vecchia indennità di disoccupazione. CHI HA DIRITTO ALLA MINI-ASPI La mini-ASpI riguarda tutti i lavoratori con almeno 2 anni di anzianità contributiva ed almeno 78 giornate di lavoro nell’anno 2012. Non si richiede lo stato di disoccupazione al momento della domanda. Al lavoratore che ne fa richiesta spetta un’indennità la cui durata è pari alla metà delle settimane di lavoro del 2012, nel limite di quelle disponibili, avendo detratto dal massimale 52 (numero max di settimane presenti in un anno), le settimane di lavoro e quelle non indennizzabili o già indennizzate ad altro titolo. La misura della prestazione, calcolata in base alle nuove disposizioni, è pari: - al 75% della retribuzione media mensile imponibile (ai fini previdenziali) degli ultimi 2 anni, se questa è pari o inferiore a euro 1.180,00. L’importo della prestazione non può comunque superare un limite max di stabilito annualmente per legge. - al 75% di euro 1.180,00 sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile imponibile e 1.180,00, se questa è superiore. L’importo non può comunque superare un limite max di stabilito annualmente per legge. COME SI PRESENTA LA DOMANDA Per il riconoscimento dell’indennità di disoccupazione Mini-ASpI riferita a periodi di disoccupazione intercorsi nell’anno 2012, indipendentemente dalla data di cessazione del rapporto di lavoro, la domanda deve essere presentata all’Inps, esclusivamente in via telematica dal 1° genaio al 1° aprile 2013. la presentazione telematica può avvenire attraverso uno dei seguenti canali: WEB - servizi accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto; Contact Center Multicanale - attraverso il numero 803164 gratuito da rete fissa o num. 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico; Patronati/intermediari dell’Istituto attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi con il supporto dell’Istituto. COME AVVIENE IL PAGAMENTO Avviene in un’unica soluzione ed è comprensivo degli ANF, se spettanti. L’indennità può essere riscossa: - mediante accredito su conto corrente bancario o postale o su libretto postale; - mediante bonifico domiciliato presso le Poste Italiane allo sportello di un ufficio postale rinetrante nel CAP di residenza o domicilio del richiedente. Secondo le vigenti disposizioni, le PA non possono effettuare pagamenti in contanti per prestazioni che superino l’importo netto di 1000 euro. § [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Scadenze a cura di Antonio Scherillo APPUNTAMENTI CON IL FISCO 01/02/2013 CHI? Contribuenti IVA. COSA? Primo giorno utile per la presentazione della dichiarazione annuale Iva relativa all'anno 2012 inviando il modello Iva 2013. Per i crediti Iva eccedenti euro 5.000,00, l'art. 10 del decreto-legge n. 78 del 2009, ha subordinato la possibilità di utilizzare tali crediti alla presentazione della dichiarazione Iva. Per i crediti annuali eccedenti euro 15.000,00, i soggetti IVA devono far apporre alla dichiarazione il visto di conformità da parte di uno dei soggetti che per legge lo possono rilasciare oppure, nel caso di contribuenti sottoposti al controllo contabile di cui all'art. 2409-bis del codice civile, la sottoscrizione dei soggetti che esercitano tale controllo. 04/02/2013 CHI? Proprietari o titolari di altro diritto reale di godimento su beni immobili. COSA? Presentazione della dichiarazione IMU per gli immobili per i quali l'obbligo dichiarativo è sorto dal 1° gennaio 2012. COME? Mediante consegna al Comune sul cui territorio insistono gli immobili oppure mediante raccomandata in busta chiusa recante la dicitura "Dichiarazione IMU 2012, utilizzando il modello approvato con D.M. 30 ottobre 2012. La dichiarazione può essere, altresì, trasmessa in via telematica con posta certificata (PEC). CHI? Contribuenti IVA COSA? Registrazione corrispettivi COME? I commercianti al minuto e assimilati devono procedere alla registrazione, anche cumulativa, delle operazioni effettuate nel mese di gennaio per le quali è stato rilasciato lo scontrino o la ricevuta fiscale. 16/02/2013 CHI? Contribuenti Iva mensili. COSA? Devono versare l'imposta dovuta per il mese di gennaio. COME? Utilizzando il modello F24 telematico. 30 CHI? Sostituti d'imposta. COSA? Devono provvedere al versamento delle ritenute effettuate nel mese di gennaio su redditi di lavoro dipendente e assimilati, redditi di lavoro autonomo, provvigioni, redditi di capitale, redditi diversi. COME? Utilizzando il modello F24. CHI? Artigiani e Commercianti. COSA? Devono provvedere al versamento della quarta rata ed ultima rata dei contributi dovuti sul reddito minimo 2012. COME? Utilizzando il modello F24 telematico. 25/02/2013 CHI? Operatori intracomunitari. COSA? Presentazione degli elenchi riepilogativi (INTRASTAT) delle cessioni e degli acquisti intracomunitari di beni nonché delle prestazioni di servizi in ambito comunitario, resi nei confronti di o ricevuti da soggetti passivi stabiliti in altri stati membri. COME? Esclusivamente in via telematica all'Agenzia delle Dogane mediante il Servizio Telematico Doganale E.D.I. pure all'Agenzia delle Entrate sempre mediante invio telematico. 28/02/2013 CHI? Sostituti d'imposta. COSA? Consegna certificazioni. COME? Consegna diretta, o tramite invio postale, del Cud, della certificazione dei compensi corrisposti, della certificazione degli utili e dei proventi ad essi equiparati corrisposti e delle ritenute effettuate nel 2012. CHI? Contribuenti Iva. COSA? Comunicazione annuale. COME? Contribuenti tenuti a presentare la comunicazione annuale dei dati Iva per il 2012 devono provvedere, direttamente o tramite intermediari abilitati, al relativo invio telematico. CHI? Contribuenti soggetti agli studi di settore. COSA? Ultimo giorno utile per inviare la comunicazione delle cause che giustificano le anomalie o gli scostamenti relativi alla dichiarazione modello Unico 2012. COME? Utilizzando il programma informatico "Segnalazione studi di settore Unico 2012" accessibile dal sito dell'Agenzia delle Entrate.