FEBBRAIO 2013
ANNO X
MAGAZINE
NUMERO 2
ISSN 2039-8034
Contribuenti.it
Redditometro,
attenti alle spese
PRIMO PIANO
DALLE MULTE ALLA POSTA
TUTTI GLI AUMENTI DEL 2013
MODELLO UNICO IRT/2013
IN ALLEGATO IL SUPPLEMENTO CON IL MODULO PER IL
RIMBORSO IVA SUI RIFIUTI
LAVORO
ASPI E MINI ASPI. NOVITA’
PER I LAVORATORI STAGIONALI
Sommario
Contribuenti.it
Febbraio 2013 - Anno -X - Numero 2
EDITORE
Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani
DIRETTORE RESPONSABILE
Vittorio Carlomagno
Dottore Commercialista e Giornalista Pubblicista
VICE DIRETTORE
Serafina Pane
Dottore Commercialista e Giornalista Pubblicista
IN REDAZIONE
Daniela Castellano, Maria A. Rojas Boschetti.
8
COMITATO SCIENTIFICO
Enrico Carlomagno - Dottore Commercialista e Pubblicista, Salvatore Coppola Dottore Commercialista, Raffaele D’Alessio - Avvocato, Luigi Del Prete - Antonella
Di Benedetto- Sociologa d’impresa e Pubblicista, Avvocato, Maria Rosaria
Imperatore - Avvocato, Gaetano Laghi - Avvocato, Luigi Romano - Dottore
Commercialista, Antonio Scherillo - Dottore Commercialista, Valentina Tortelli Giornalista Pubblicista, Marco Carlomagno - Coordinatore Didattico Medialo, Nora
Capece - Referente Scientifico Medialo, Stefano Dumontet - Professore Ordinario
Università Parthenope, Ezio Sciarra - Professore Ordinario Università G.
D’Annunzio.
DA GENNAIO
ANCORA AUMENTI
di
Vittorio Carlomagno
IMU: 250MILA DOMANDE DI RIMBORSO
IN UNA SETTIMANA
06
L’iniziativa
RIMBORSO IVA SU TASSA RIFIUTI
08 Primo Piano
di
Daniela Castellano
2013: DA GENNAIO AUMENTI
ANCORA IN VISTA
10 Interviperando
di Serena
Pane
CONDONO LITI PENDENTI:
ECCO I DATI DEL RISCOSSO
12 Dal Mondo
di
Maria A. Rojas Boschetti
AVVIARE UN’ATTIVITÀ:
L’ESEMPIO VIENE DALL’ESTERO
13 Dall’Italia
di
Giuseppe De Stefano
START-UP: INIZIARE È UN’IMPRESA
14 Economia
di
Daniela Castellano
GESTIONI PATRIMONIALI,
ARRIVA IL FISCO
15 Speciale
di
Maria A. Rojas Boschetti
REDDITOMETRO: CIRCOLARE TECNICA
IN ARRIVO E POI IL VIA AI CONTROLLI
17 Speciale
di
20 Good News
di
Valentina Tortelli
FATTURE, LE NUOVE REGOLE:
SÌ ALL’ELETTRONICA
E ALLA IDENTIFICAZIONE UNIVOCA
21 Lo Sportello Risponde
RIMBORSO IMU: DOMANDE E RISPOSTE
22 Fisco
di
Jessica Netti
ESORDISCE LA TARES:
ECCO DI COSA SI TRATTA
23 Giurisprudenza
di
di
Alessandra Pannella
di
Daniela Castellano
NUOVE PATENTI:
15 NUOVE CATEGORIE
E MULTE PIÙ SALATE
28 Sportello Lavoro
di
Consiglia Buonomano
NUOVE INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIO
NE. COSA CAMBIERA’
30 Scadenze
di
Antonio Scherillo
APPUNTAMENTI CON IL FISCO
di
Daniela Castellano
REDDITEST: PROVE DI COERENZA
4
REDAZIONE DI ROMA
Via Piave, 61 - Tel. 0642828753 - Fax 06233201721
RESPONSABILE TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
Gennaro Morra
DIRITTI SULLA PRIVACY
In relazione a quanto disposto dall’articolo 11del D.lgs. 30 giugno 2003, n.196,
i dati personali oggetto di trattamento sono: a) trattati in modo lecito e secondo
correttezza; b) raccolti e registrati per scopi determinati, espliciti e legittimi, ed
utilizzati in altre operazioni del trattamento in termini compatibili con tali scopi;
c) esatti e, se necessario, aggiornati; d) pertinenti, completi e non eccedenti
rispetto alle finalità per le quali sono raccolti o successivamente trattati; e) conservati in una forma che consenta l'identificazione dell'interessato per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali essi sono stati
raccolti o successivamente trattati. Ai sensi dell’art. 7 del D. lgs. n. 196/2003,
Lei potrà chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge.
I contenuti e i pareri espressi negli articoli sono da considerarsi opinioni personali degli autori che non impegnano pertanto l’editore, la direzione, le redazioni e il comitato scientifico. Infatti gli articoli firmati possono non rappresentare la
linea dell’editore ma, per una più ampia e completa informazione, vengono pubblicate anche le opinioni non condivise.
Daniela Castellano
Contribuenti.it
REDDITOMETRO AL VIA DA MARZO:
COME DIFENDERSI
19 Speciale
AUTORIZZAZIONI
Registrazione Tribunale di Napoli n.6 del 07.01.2004
Iscrizione al R.O.C. n. 11504
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003
(conv. L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Napoli
ABBONAMENTO A CONTRIBUENTI.IT MAGAZINE
Euro 50,00 comprensivo della quota di iscrizione all'Associazione Contribuenti
Italiani
Amabile Amato
SALDI, SOLDES, REBAJAS:
ISTRUZIONI PER L’USO
26 Sportello Consumatori
STAMPA
In proprio
REDAZIONE DI NAPOLI
Via R. Bracco, 45 - Tel. 0814202418 - Fax 0815518082
CASSAZIONE: VA PROVATA L’INCON
GRUITA’ DELL’OPZIONE DEL CONTRIBUENTE
24 Curiosando
PROGETTO GRAFICO
Antonio Matarese
FEBBRAIO 2013
15
SPECIALE
REDDITOMENTRO
ANNO X
MAGAZINE
NUMERO 2
ISSN 2039-8034
05 Editoriale
HANNO COLLABORATO
Amabile Amato, Giuseppe De Stefano, Jessica Netti, avv. Alessandra Pannella,
Valentina Tortelli.
Associato USPI Unione Stampa
Periodica Italiana
Redditometro,
attenti alle spese
PRIMO PIANO
DALLE MULTE ALLA POSTA
TUTTI GLI AUMENTI DEL 2013
MODELLO UNICO IRT/2013
IN ALLEGATO IL SUPPLEMENTO CON IL MODULO PER IL
RIMBORSO IVA SUI RIFIUTI
LAVORO
ASPI E MINI ASPI. NOVITA’
PER I LAVORATORI STAGIONALI
Editoriale
di Vittorio Carlomagno
IMU: 250mila domande
di rimborso in una settimana
T
antissimi contribuenti hanno visitato il nostro sito e scaricato il modulo per chiedere il rimborso dell'IMU, una
delle tasse meno digerite dagli italiani. 250 mila domande di rimborso in una settimana la dicono lunga su come la pensano i contribuenti: l'imposta è ingiusta e viola palesemente i
diritti imprescindibili di ognuno, senza tener presente che la spirale recessiva segna un ritorno al passato di trent'anni, con i cittadini costretti ad intaccare i risparmi per provare ad arrivare
alla fine del mese.
L'altra questione che tocca da vicino le tasche degli italiani è
quella che si chiama Redditometro, nella sua versione aggiornata rispetto alla precedente. Da marzo scatteranno controlli
incrociati tra i redditi che abbiamo dichiarato e le spese che
abbiamo sostenuto, dal 2009 ad oggi. In che modo?
Misurando la capacità di spesa con degli indicatori statistici, cal-
colati per zona geografica d'appartenenza e nucleo familiare.
In pratica, sono stati stimati dei consumi medi, diversi tra Nord,
Sud, Nord-Est, Nord-Ovest e Centro… la nostra spesa verrà
rapportata meccanicamente a questi indicatori e, se si sfora, vale
quella indicata dall'Istat, nel caso questa sia maggiore. Partendo
dal presupposto che ormai, considerata la diffusione capillare
della grande distribuzione, i prezzi sono quasi uniformi in tutta
Italia, allo stesso modo delle offerte (le uniche che garantiscono
la vendita dei prodotti), perché immaginare una così capillare
metodologia di controllo? Serve davvero tutto ciò per far saltare fuori dal buio gli evasori, quelli che continuano ad affossare
l'economia? O sarà un altro gioco al massacro che vedrà come
protagonisti i contribuenti onesti?
Le domande sono tante, le risposte molte di meno.
§
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5
L’iniziativa
RIMBORSO IVA SU TASSA RIFIUTI
Anche quest’anno è possibile richiedere il rimborso dell’Iva
pagata sulla tassa sui rifiuti, la Tia1 e la Tia2
C
ome lo scorso anno, Contribuenti.it mette a disposizione
dei contribuenti il modulo per richiedere la restituzione
delle somme pagate in eccesso, che troverete in allegato al
magazine.
Proprio per la denominazione "tariffa" e l'interpretazione quale
"servizio" rendono imponibile l'Iva. Tuttavia la Corte
Costituzionale con la sentenza 238/09 ha definito la Tia1 un tributo a tutti gli effetti, in quanto c'erano evidenti profili di continuità
con la Tarsu e quindi dichiarando inapplicabile l'Iva. Si cercò di
congelare la corsa ai rimborsi due anni fa con un decreto legge ad
hoc, il Dl78/2010, erroneamente applicato alla TIA2 ma poi esteso
alla TIA1 con la circolare 3/2010 del dipartimento delle politiche
fiscali. Il decreto disponeva che la tariffa venisse interpretata quale
6
entrata patrimoniale, e quindi soggetta ad Iva.
Con sentenza 3756 depositata il 9 marzo scorso, la Corte di
Cassazione ha definitivamente stabilito senza ombra di dubbio che
la successione logico-giuridica delle due entrate ipotizzata nella
circolare del Dipartimento delle Finanze sia stato frutto di "una
forzatura logica del tutto inaccettabile", dunque sia la Tarsu che la
Tia1 che la Tia2 non possono essere soggette ad Iva. Questo perché per stabilire la natura di un prelievo, occorre dare prevalenza
non alle espressioni letterali utilizzate dal legislatore, ma al modo
di funzionamento dello stesso. Ciò significa che la Tia1, che la si
chiami tariffa, tassa o tributo, viene confermata con tutta evidenza
quale entrata tributaria e non può in alcun modo essere soggetta
all'Iva. Scatta, quindi, la corsa ai rimborsi.
Attenzione, però, nell'inviare le domande di rimborso. Anzitutto
non si sbagli ad interpretare questa sentenza. Non tutti i comuni
hanno sostituito la Tarsu con la Tia1: in questi l'Iva non è stata mai
addebitata, dunque non esiste alcun rimborso da chiedere. Allo
stesso modo gli enti che abbiano deciso di applicare la Tia2 non
possono concedere rimborsi. La sentenza, infatti, ha fatto decadere la circolare delle finanze, non il decreto legge, per cui la Tia2
risulta come servizio di natura patrimoniale e quindi soggetto ad
Iva.
Il rimborso sarà circoscritto unicamente ai comuni che, direttamente o tramite un terzo atto alla gestione del servizio ambientale, abbiano applicato la tariffa Tia1, inviando la richiesta a chi ha
emesso la fattura. Proprio la fattura sarà il modo più semplice per
tutti i contribuenti di verificare il proprio regime fiscale: solo chi è
sottoposto ad Iva, infatti, ne avrà ricevuta una, sulla quale sarà
esplicitata la dicitura "Iva".
Il nuovo modello UNICO IRT 2013 utilizzabile per richiedere il
rimborso tributario sarà disponibile previa domanda via mail all'indirizzo [email protected] presso Lo Sportello del Contribuente.
Nel modello aggiornato saranno presenti tutte le innovazioni introdotte dalla sentenza: i nuovi quadri PF per le persone fisiche, SC
per el società di capitale, SP per società di persone e ENC per gli
enti commerciali. Per tutti è stato previsto il campo IO, "indebito
oggettivo", dove inserire l'importo annuale dell'Iva pagata. Fino al
30 marzo sarà attiva anche l'assistenza alla compilazione fornita dal
Team IRT, disponibile presso tutte le Direzioni Regionali della
nostra Associazione.
Primo Piano di Daniela Castellano
2013
DA GENNAIO AUMENTI
ANCORA IN VISTA
Nuova stangata sugli italiani
Tariffario multe ritoccato al rialzo
del 5,4%, aumento più alto dal 1998
C
omincia sotto pessimi auspici il
2013 dei contribuenti italiani.
Dopo la batosta dell'IMU,
bisognerà far fronte ad una serie di
rincari ed aumenti che tenderanno a
deprimere ancor più la situazione dei
consumi nel nostro paese. Una stangata che, secondo le previsioni delle
associazioni dei consumatori, andrà a
sfiorare i 1500 euro a famiglia; una
cifra considerevole, che si va a sommare agli aumenti generalizzati e cospicui
già registrati nello scorso anno.
Partiamo dal Canone Rai, unanimemente considerata tra le più ingiuste
ed odiose dagli italiani; la tassa sul
possesso dell'apparecchio aumenterà
dell'1,5%, ciò significa che si arriverà a
pagare 113,50 euro. Un aumento
quanto mai sgradito, destinato a far
lievitare la sensazione di ingiustizia
che da sempre accompagna l'imposta,
perché di questo si tratta.
Mettiamoci poi l'aumento delle tariffe
aeroportuali, +8,5% a biglietto, delle
tariffe di luce, gas ed acqua, di carburanti e prezzi internazionali delle derrate alimentari, di quelle autostradali
(+2,91% in media), non dimenticando
l'esordio della Tares (aumento del
25%), di cui parleremo in maniera più
approfondita in questo numero, posticipato ad aprile… e i conti sono presto
fatti.
8
TARIFFE POSTALI
È scattato dal 1° gennaio l'aumento,
approvato con delibera Agcom alla
vigilia di Natale, delle tariffe relative
ai servizi postali. Per spedire in Italia
con posta prioritaria bisognerà affrancare con francobollo da 70 o 85 centesimi; e qui, oltre i danno, si rischia la
beffa: molti uffici postali, per non parlare delle tabaccherie, risultano sprovvisti della nuova affrancatura. I vecchi
francobolli da 60 centesimi risultano
inutilizzabili perché non esiste un'integrazione da 10 centesimi, tagli distrut-
Multe: gli aumenti
Divieto di sosta: da 39 a 41 euro.
Guida senza cinture di sicurezza: da 76 a 80 euro.
Guida con telefonino senza vivavoce o auricolari: da 152 a
160 euro.
Passaggio con rosso, mancata precedenza, mancato stop: da
154 a 162 e da 205, 33 a 216 a seconda dell'orario in cui
si commette l'infrazione.
Mancanza di copertura assicurativa: da 798 a 841 euro.
Omessa revisione del veicolo: da 159 a 168 euro.
Eccesso di velocità non oltre i 10 Km/h: da 39 a 41 euro e
da 52 a 54 euro, a seconda della fascia oraria in cui si
commette l'infrazione.
Eccesso di velocità tra i 10 e i 40 Km/h: da 159 a 168 e da
212 a 223 euro a seconda della fascia oraria in cui si commette l'infrazione.
Eccesso di velocità di 60 Km/h: da 779 a 821 e da
1.038,67 a 1.094,67 a seconda della fascia oraria in cui si
commette l'infrazione.
Violazione dell'ord. antinquinamento: da 155 a 163 euro.
Guida con tasso alcolico tra 0,5 e 70,8: da 500 a 527 euro.
ti da Poste Italiane.
Costerà di più non solo spedire una cartolina o inviare qualcosa con posta
prioritaria; gli aumenti riguardano
anche gli invii di raccomandate. Si
passa dai 3,30 a 3,60 euro, con disagi
previsti in particolare per le aziende,
solite a invii multipli e costanti.
Scatta l'aumento anche per le notifiche
di atti giudiziari: si parte da 7,20 euro
per arrivare fino a 13,45.
Aumenti anche per le spedizioni internazionali e per i pacchi postali.
Da sottolineare, poi, l'aumento del
canone Bancoposta: da 30,90 a 48 euro.
Quasi 20 euro di aumento, dunque, per
i correntisti di Poste italiane. C'è da
chiedersi, a questo punto, in quanti
opteranno per un conto on line, rispar-
È SCATTATO DAL PRIMO
GENNAIO L’AUMENTO
DELLE TARIFFE RELATIVE
AI SERVIZI POSTALI. I VECCHI
FRANCOBOLLI DA 60 CENTESIMI
NON SONO PIÙ UTILIZZABILI
PERCHÉ NON ESISTE UN’INTEGRAZIONE DI 10 CENTESIMI
miando sui costi di gestione.
A ciò si sommerà l'aumento dell'imposta di bollo: dallo 0,10 allo 0,15%.
Esenti i buoni fruttiferi con rimborso
inferiore ai 5000 euro ed i fondi pensione.
MULTE
STANGATA SUI TRASGRESSORI
Sarà una questione di educazione stradale, sarà il bisogno di far cassa in qualche modo, fatto sta che le sanzioni per
chi viola il codice della strada hanno
subito un sostanzioso aumento, che va
di pari passo con il proliferare delle
metodologie per far incappare nella
rete gli automobilisti, come già denunciato da Contribuenti.it.
Nella tabella a lato vediamo quanto ci
costerà in più essere, diciamo così,
disattenti al volante, tenendo presente
che ad aumentare saranno anche le
tariffe postali di notificazione dei verbali, a carico, anche queste, del tra§
sgressore.
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9
di Serena Pane
INTERVIPERANDO
CONDONO LITI PENDENTI:
ECCO I DATI DEL RISCOSSO
Sono state oltre 130mila le domande di definizione delle
liti fiscali fino a 20mila euro pendenti innanzi alla Giustizia
tributaria. L’Agenzia delle Entrate in questi giorni ha diffuso i dati definitivi riguardo il mini condono varato nel 2011
che prevedeva la possibilità di chiudere il contenzioso con
il Fisco pagando una percentuale della pretesa fiscale in
contestazione.
Tra tutte le istanze presentate ne sono state accolte ben
119mila di cui 4.500 riguardano procedimenti pendenti in
Corte di Cassazione, 77mila in Commissione tributaria
provinciale, 33mila in Commissione tributaria regionale e
4.500 in Commissione tributaria centrale.
Bocciate senza possibilità di appello circa 11mila domande
in quanto non presentavano i requisiti previsti dalla norma
per beneficiare di tale definizione agevolata.
Per l’erario il gettito complessivo di tale provvedimento si
aggira intorno ai 173 milioni di euro ai quali devono
aggiungersi gli importi già corrisposti in pendenza di giudizio.
Sicilia e Campania le regioni in cui si è registrato il maggior
numero di definizioni, rispettivamente 18.700 e 15.300,
seguite a ruota da Lazio (13.600) e Lombardia (11.300).
Una manovra dettata sia dall’esigenza di deflazionare il
contenzioso tributario per velocizzarne i tempi sia dalla
possibilità di far cassa nell’immediato.
§
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10
Dal Mondo di Maria A. Rojas Boschetti
AVVIARE UN’ATTIVITÀ
L’ESEMPIO VIENE DALL’ESTERO
Q
uando si parla di crescita di un
paese in termini di sviluppo
socio-economico, non possiamo
che parlare del mondo imprenditoriale,
ovvero della nascita di nuove imprese,
micro, piccole e medie aziende, "responsabili" di creare ricchezza, occupazione e
business. Elementi che costituiscono
senza dubbio l'asse portante del sistema
economico di una nazione.
Paesi come Nuova Zelanda,
Australia, Singapore, Canada,
Portogallo e Danimarca, hanno
elaborato delle riforme fiscali e
legali, al fine di facilitare la
nascita di PMI, e favorire la crescita economica con risultati
molto positivi per la loro economia. Il rapporto tra imprese e
amministrazione fiscale, quindi,
ha un impatto immediato e rilevante nella nascita di queste nuove attività in termini di tempi e costi d'adempimento. Gestioni burocratiche che sono
sempre più gravose e complesse nel
nostro Paese. Troppi passaggi burocratici
e costi eccessivi. Difetti del sistema fiscale
e legale, che non solo scoraggiano i nuovi
imprenditori, ma finiscono per collocare
l'Italia nel 84° posto della classifica per
l'avvio di attività, secondo un recente rapporto della Banca Mondiale fra 185 economie mondiali. Dunque, molto distante
dalla Nuova Zelanda che è prima in clas-
12
sifica, e anche molto dopo le economie
dell'Unione Europea che, nell'insieme, si
posizionano al 40° posto. Pratiche di regolamentazione più semplice, come quelle
del Canada e la Nuova Zelanda con il più
veloce star-up, hanno ridotto il numero di
interazioni che un imprenditore deve
avere con agenzie esterne, collegando
tutte le agenzie coinvolte attraverso
un'unica interfaccia on-line. Il risultato:
un notevole risparmio di tempo e denaro.
Altro valido esempio è Singapore rivelatosi il miglior Paese al mondo per fare
impresa. Qui, la gestione per l'avvio attività viene fatta tutta on-line, può essere
completata entro un'ora, con un costo di
315 euro complessivamente. In Portogallo
la snellezza del sistema automatizzato ha
portato un incremento del 17% di nuove
imprese. E ancora, la Slovenia dopo aver
introdotto il sistema automatizzato, ha
ridotto i costi amministrativi del 71,3%.
Ma, puntando sui costi, ancora oggi sono
94 le economie che chiedono una certa
quantità di capitale molto prima di iniziare le formalità di registrazione. Tuttavia, a
livello globale la media versata per patrimoniale è scesa dal 184% al 42%.
Madagascar è tra queste economie. Dopo
aver ridotto il requisito patrimoniale
minimo di oltre l'80%, il numero di immatricolazioni è passato dal 13%
già esistente al 26%. Per di più,
nel 2011, Madagascar ha abolito
i requisiti del tutto. Si capisce,
quindi, che puntare sulla semplificazione della regolamentazione significa facilitare gli adempimenti burocratici, ridurre la
fiscalità, e soprattutto, quantifica
la capacità di un sistema di trasformare capitale imprenditoriale in reddito, quindi, in sviluppo
socio-economico. E qui troviamo la lacuna del sistema italiano che, nonostante i
piccoli passi verso la semplificazione,
rimane ferma nello snellire pratiche burocratiche e fiscali, che frenano il proseguire dell'impresa sul nascere. Bisognerebbe
fare riforme dell'apparato normativo,
magari prendendo spunto dai risultati
positivi delle più di 80 economie internazionali che riescono ad ottenere risultati
desiderati in modo più efficiente.
§
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RUZZLE, UN FENOMENO INATTESO
NASO RICOSTRUITO SUL BRACCIO
11 milioni di utenti per Ruzzle, il gioco per iOS e Android che sta spopolando in 128 paesi del mondo. Inventato da una software house
svedese, assomiglia ad una specie di scarabeo digitale: c'è un limite di
tempo, un avversario, una "griglia" di vocali e consonanti con cui formare più parole possibili; insomma, un gioco che può appassionare, e
rendere quasi dipendente, chiunque, grazie all'intuitività che lo caratterizza. E pensare che all'inizio sembrava un'app come tante altre...
È di un gruppo di scienziati inglesi la ricostruzione del naso di un
paziente che lo aveva perso a causa di un tumore. Grazie alle cellule
staminali, i medici hanno fatto ricrescere il naso sul braccio del paziente per poi riattaccarlo al suo posto non appena pronto; tutte le funzioni,
compresa quella olfattiva, dovrebbero essere ristabilite. Un progetto
rivoluzionario, dunque, che ribadisce ancora una volta l'importanza che
possono assumere le cellule staminali nella vita dell'uomo.
Dall’Italia di Giuseppe De Stefano
START-UP INIZIARE È UN’IMPRESA
Avviare una nuova attività imprenditoriale significa mettere in conto
spese e tempi record, e gli utili non si vedono prima del terzo anno
SCUOLA: ISCRIZIONI ON LINE
PER TUTTI
Q
ual è il cuore pulsante dell'Italia? In
termini economici la risposta non
potrà che essere le piccole e medie
imprese. È da questa dimensione che bisogna
far ripartire il motore del nostro Paese, e non a
caso si tratta di uno dei temi preferiti dai principali contendenti che infiammano l'arena politica a poco più di un mese dalle prossime elezioni politiche. Ma per uscire sul serio dalla
crisi bisognerebbe vedere nascere nuove iniziative di successo che creino occupazione, proposte innovative che attraggano investimenti ma
permettano di trattenere gli utili. Idee giovani,
che troppo spesso vengono soffocate sul nascere da lacci e lacciuoli di costi e carteggi tipici
della nostra burocrazia. Il primo (e forse più
noto) tema è quello della pressione fiscale, che
è ai massimi livelli. Per intenderci, un imprenditore che avvia una piccola attività oggi e tra un
anno avrà un utile di 50mila euro, tra giugno e
novembre dell'anno prossimo si troverebbe a
versare circa 25mila euro di imposte (Irpef,
Ires, Irap) e contributi, più altri 25mila cumulati tra il saldo sull'anno precedente e l'acconto
sul successivo (pagamenti, questi ultimi, che si
possono differire, ma pagando delle sanzioni).
Avviare un'attività sapendo che i guadagni realizzati nel primo anno dovranno essere versati
totalmente al fisco già a metà del secondo anno
di impresa è abbastanza disincentivante. E questo è un esempio ottimista, perché se nel secondo anno le cose non vanno come nel primo, il
"default" è servito. Ma c'è di più. Spesso è proprio il concepimento della nuova impresa ad
essere particolarmente ostico. Se il governo
Monti ha lanciato la tanto discussa "Srls" a un
euro, quella singola moneta di capitale sociale
non permetterà, pure al netto dei servizi notarili, di avviare un'impresa. Debuttare nell'universo imprenditoriale agli italiani costa ancora una
media di circa 2600 euro, contro una media
europea di 399 euro, e i costi non vengono tradotti in proporzionale efficienza. Grazie allo
Sportello unico delle attività produttive (Suap)
in teoria è possibile avviare un'attività in un
giorno e fare riferimento ad un ufficio, appunto, "unico". Scadenza prevista: 31 marzo 2011.
Ad oggi, secondo un rapporto della
Confartigianato, 621 comuni, cioè il 7,7% del
totale, ne sono ancora sprovvisti. Lo sportello
dovrebbe essere telematico, ma dove esiste non
ha ancora abbandonato le pratiche cartacee
abbassando al 43% la soglia dei Comuni che
utilizzano sistematicamente il canale informatico. Non a caso l'ultimo rapporto della Banca
Mondiale vede l'Italia al 73° posto nella classifica relativa alla "facilità di fare impresa", all'84°
per l'avvio di un'impresa. Il tutto tenendo conto
dei tempi e dei costi relativi alla burocrazia, ma
anche ai costi di gestione (come allacciamenti e
utenze) e a costi e tempi della giustizia civile,
che anche nella più efficiente città italiana sono
superiori alla media delle metropoli europee.
Un punto a cui chi chiede il voto dei contribuenti dovrebbe dare una risposta più dettagliata di quelle che siamo abituati a sentire. §
[email protected]
Svolta nella scuola: le iscrizioni, c'è
tempo fino al 28 febbraio, saranno possibili solo on line. Sul sito del Miur è
stata predisposta una sezione dedicata
per la compilazione della domanda
d'iscrizione, ad esclusione della scuola
dell'infanzia; per le famiglie che non
dispongono di un pc o di connessione
internet le segreterie scolastiche hanno
messo a disposizione tempo e attrezzature. Molto alta, in termini di risparmio,
la stima della dematerializzazione dei
documenti scolastici.
SCANDALO MPS
La banca più antica d'Italia, terza nel
paese per importanza, è finita nell'occhio del ciclone per alcune spericolate
operazioni finanziarie. Tremano i risparmiatori, tremano gli ex dirigenti, accusati di truffa. E nel frattempo si fanno
sempre più forti le voci contro il pericoloso intreccio tra politica e banche.
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13
Economia di Daniela Castellano
GESTIONI PATRIMONIALI, ARRIVA IL FISCO
Per le consulenze e i servizi di gestione individuale del portafogli
scatta l’Iva al 21%
M
ini rivoluzione nel campo delle
gestioni patrimoniali, nell'ottica dell'adeguamento alla normativa europea relativa al sistema Iva.
Se verrà confermato, le consulenze bancarie circa la gestione patrimoniale del portafogli verranno sottoposte al regime Iva
al 21%, così come avviene per quelle dei
professionisti.
Fisco in arrivo, dunque, nell'ambito della
gestione individuale e delle strutture di
private banking, col rischio che ciò ricada,
sotto forma di aumento dei costi sostenuti, sul cliente finale.
A ingenerare i nuovi oneri è la sentenza
datata 19 luglio scorso della Corte di giustizia europea che ha escluso le gestioni
patrimoniali individuali dall'ambito di
applicazione della direttiva Ue in materia
di esenzione dall'Iva; esenzione che continuerà a valere per le gestioni collettive (i
cosiddetti Sicav e i fondi comuni). A questa sentenza si è adeguata l'Italia prevedendo, nella legge di stabilità per il 2013,
con decorrenza dal 1 gennaio, che l'attività di gestione individuale di strumenti
finanziari venga assoggettata ad Iva con
14
I servizi offerti
Gestione di patrimoni
Gestione di fondi fiduciari
Consulenza in merito a investimenti e finanziamenti
Consulenza previdenziale
Consulenza assicurativa
Consulenza fiscale e legale
Consulenza immobiliare
Servizi specifici per liberi professionisti
applicazione dell'aliquota ordinaria (ora
21% ma salirà a 22% da luglio); è previsto, quindi, che sui corrispettivi relativi si
applichi l'imposta in ossequio a quanto
previsto dalle vigenti norme su servizi di
custodia e amministrazione dei titoli,
componente ineludibile della gestione
patrimoniale. E con la perdita dell'esenzione, si calcola che entreranno nelle
casse dell'erario un gettito Iva pari a circa
200 milioni di euro (67 milioni l'anno).
Questo adeguamento potrebbe fare da
traino ad alcune novità significative nel
campo della consulenza: se venisse confermata questa interpretazione, allora
anche la consulenza a parcella (fee only)
potrebbe finire per essere assoggettata
all'Iva, cosa che finora non accadeva.
Ma cos'è il private banking e che giro di
soldi movimenta?
È molto, molto ricco il piatto su cui si
fonda la maggior parte del risparmio
gestito: è il mondo del private banking,
formato da tutti quei servizi finanziari e
bancari che vengono forniti a clienti privati con a disposizione elevate somme da
investire (almeno 500.000 euro di portafogli); è a questi viene "venduto" il concetto
di servizio su misura. Alto livello di personalizzazione, dunque: dalla consulenza
(che può essere legale, finanziaria, immobiliare ecc.) ai servizi di pianificazione,
per un giro di soldi che aumenta in maniera direttamente proporzionale al portafogli da gestire.
E nei mesi scorsi si è registrato un sorpasso, che si può tranquillamente definire
storico: la cifra investita in gestioni patrimoniali ha superato quella in fondi d'investimento e già nel 2009 la Banca d'Italia
attribuiva alle prime 447 e alle seconde
248 mld di euro. Di certo lo scudo fiscale
ter (D.L. 194/2009), che ha consentito di
favorire il rimpatrio di attività finanziarie
e patrimoniali illegalmente detenute
all'estero fino al 31 dicembre 2008 (a fronte del pagamento di una somma del 5%, a
titolo di imposte, interessi e sanzioni), ha
contribuito decisamente ad alimentare
questo boom, perché molti hanno scelto i
private banker confidando su un elevato
livello di personalizzazione e di consulenza. Tutto ciò ha ovviamente fatto la fortuna delle banche, che finalizzano considerevoli incassi dalle gestioni, contando sull'esenzione Iva. Almeno fino ad ora.
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Speciale
di Maria A. Rojas Boschetti
REDDITOMETRO CIRCOLARE TECNICA
IN ARRIVO E POI IL VIA AI CONTROLLI
I primi ritocchi: l'Agenzia delle Entrate rassicura gli "umili ",
fuori dal mirino dipendenti e pensionati. Ecco le spese sotto controllo
P
otrebbe essere valutata seriamente l'ipotesi di eliminarlo,
come sostenuto da Monti e da altri in campagna elettorale. Infatti, il redditometro è molto contestato, seppur in
maniera diversa dai principali leader politici. Tuttavia, dovrebbe
partire tra un mese il nuovo strumento di contrasto all'evasione,
che evidenzia incongruenze tra spese effettuate e reddito dichiarato dal contribuente.
Prima che lo strumento arrivi nelle mani
del Fisco però, dovrà essere pronta una circolare dall'Agenzia delle Entrate, che chiarisce tutti gli aspetti attuativi del redditometro per poi dare il via ai controlli. Si tratterebbe, dunque, di nuove variazioni per
modificare in senso esplicito la composizione dello strumento, dando meno peso o
addirittura eliminando i componenti statistici, e concentrandosi sui dati di spese
effettivamente sostenuti da ogni singolo
contribuente come elemento di controllo.
Tutto ciò senza levare la lente dal vero
obiettivo, quello di dare la caccia ai "fur-
betti" e intercettare forme d'evasione spudorata. Ossia, quella
ritenuta maggiormente deplorevole agli occhi del Fisco.
Episodi, ad esempio, dove il contribuente, anche evidenziando
una elevata capacità di spesa, dichiara un reddito nettamente
irrisorio, e riesce anche ad ottenere agevolazioni sociali, negate
ad altri. Nel caso di una potenziale
incoerenza, il redditometro servirebbe
da freno per il contribuente persuadendolo a un comportamento più corretto al momento di dichiarare.
Laddove ci fosse una effettiva discrepanza, invece, scatterebbe l'azione
d'indagine del Fisco, con la possibilità
dell'interessato di poter rilasciare le
proprie spiegazioni.
Detto così, i contribuenti onesti non
avrebbero di che preoccuparsi. Ma
rimane comunque in tanti il dubbio
sull'effettivia funzionalità dello strumento. In un periodo dove la pressione fiscale raggiunge il suo massimo
15
Speciale
Ecco di seguito alcune tra le centinaia voci di spese oggetto d'indagine sulla base del nuovo redditometro, suddivise in 7 categorie:
Abitazione
Mezzi di trasporto
Assicurazioni
Istruzione
Abitazione principale
Altre abitazioni
Apparec. elettroniche
Ristrutturazioni
Collaboratori domestici
Interm. immobiliari
Elettrodomestici
Mutui
Arredi
Energia elettrica
Telefonia fissa e mobile
Gas
Automobili
Minicar
Caravan
Moto
Aeromobili
Imbarcazioni
Leasing o noleggio
Responsabilità civile
Incendio e furto
Vita
Danni
Malattia
Infortuni
Altro
Asili nido
Scuola per l'infanzia
Scuola primaria
Scuola secondaria
Sogg. studio all'estero
Corsi di lingue straniere
Università
storico dal ‘97 (44,7%), e l'indice di fiducia dei consumatori è calato a 84,6% da
85,7% di dicembre, la sfiducia è garantita tra i contribuenti, che già devono fare
i conti con i “fratelli” del redditometro:
IMU, IVA e TARES. Inoltre, c'è il
rischio che con lo strumento possa passare un messaggio distorto, e di conseguenza avere effetti negativi sui consumi. In
pratica, alcuni contribuenti, pur non
essendo oggetto d'accertamento, potrebbero limitare o rinunciare a delle spese
per dribblare il redditometro.
E mentre l'invito da parte della Corte dei
Conti è a usare lo strumento con attenzione, cautela e tolleranza, tra Fisco e
contribuenti si è alle solite. Il primo
garantisce di essere equo, i secondi affermano di essere tutti corretti. E in mezzo,
sembrerebbe che paghino sempre i giusti
per i peccatori.
I PRIMI RITOCCHI
Nell'attesa ci sono già dei primi aggiustamenti riguardo i contenuti che dovrà
avere la circolare applicativa del redditometro, in arrivo per fine febbraio.
Intanto, alcune indicazioni concrete sono
state fornite da parte dell'Agenzia
dell'Entrate:
• non saranno sotto esame scostamenti
Att. sportive e ricreative
Attività sportive
Circoli culturali
Circoli ricreativi
Cavalli
Giochi on-line
Abbonamenti pay-tv
Abbonamenti .Eventi
Viaggi organizzati
Cura della persona
Alberghi
Centri benessere
tra reddito e spesa inferiori a 1.000 euro
al mese, 12.000 euro l'anno. Una garanzia
in più, dicono, che si aggiunge a quel 20%
di tolleranza già previsto dalla Legge tra
quanto speso e quanto guadagnato;
• si realizzeranno non più di 40 mila controlli l'anno. Non si tratterà comunque di
un accertamento di massa, secondo LAE,
che rassicura: "l'obiettivo è di intercetta-
re evasori totali o spudorati". Quindi, la
lente sarà puntata a individuare casi eclatanti;
• partirà da marzo dopo il completamento della circolare attuativa, e si applicherà a partire dai redditi dal 2009 in poi.
Quindi, l'arco di accertamento del nuovo
redditometro riguarda gli ultimi 5 anni;
• possono stare tranquilli i pensionati,
titolari della sola pensione, che non
saranno oggetto d'analisi del redditometro. Sereni possono stare anche i lavoratori dipendenti che rimangono esclusi
Alcuni parametri di riferimento soglia Istat 2011
670,39 euro
E' il livello di spesa medio per alimentari e bevande calcolato dall'Istat in una famiglia con tre figli al Sud. Nel caso
in cui il valore dichiarato sia di importo inferiore, il Fisco
terrà conto del valore fornito dall'Istat.
16
60,46 euro
E' la spesa media mensile che, secondo le tabelle del'Istat,
è attribuibile a una famiglia con due figli, che risiede al
Nord, per tasse, rette e simili dal'asilo al master.
Inv. mobiliari e immob.
Altre spese significative
Fabbricati
Terreni
Natanti ed imbarcazioni
Autoveicoli
Caravan
Motoveicoli
Minicar
Aerei
Obbligazioni
Conferimenti
Quote di partecipazione
Fondi d'investimento
Certificati di deposito
Gioielli
Oggetti d'arte
Donazioni
ecc.
d'accertamento a meno di doppie vite
nascoste al Fisco;
• durante la stesura della circolare applicativa sarà chiarita la parte relativa agli
indici ISTAT, che sono la base per avviare gli accertamenti, dato che forniscono i
modelli di consumo sui quali si valuta la
congruità con il reddito. Dunque l'asseto
finale del redditometro dipenderà in
gran parte dalle scelte che farà il nuovo
governo e dalla sintonia con l'Agenzia
delle Entrate.
A questo punto, ci si aspetta soltanto che
in un clima d'apprensione generale fra i
contribuenti, l'ancora incerto mezzo di
controllo, non finisca per diventare uno
strumento di tortura fiscale.
LE VOCI DI SPESA
L'Agenzia delle Entrate può determinare
il reddito complessivo del contribuente,
sulla base delle spese di un certo tipo
sostenute nel corso del periodo d'imposta, quindi, dal 2009 in poi.
Conviene, allora, tenere sotto controllo
le spese, sapendo che il meccanismo del
redditometro prende in considerazione
56 tipologie di beni e servizi. Ad ogni
bene o servizio acquistabile si attribuisce
un valore medio di spesa mensile familiare, a seconda dell'area geografica (Nord,
Centro, Sud e isole) e delle 11 tipologie
di famiglie (single con meno di 35 anni,
tra 35 e 64 e più di 65 anni; coppie senza
figli con meno di 35 anni, tra i 35 e i 64 e
oltre i 65; coppie con uno, due tre o più
figli; monogenitore e altre tipologie). §
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Speciale
di Daniela Castellano
REDDITOMETRO AL VIA DA MARZO
COME DIFENDERSI
Il Grande Fratello fiscale può mettere in difficoltà i contribuenti onesti
Ecco qualche consiglio per non rischiare panico ed accertamenti
D
opo proclami e tentativi di sfumarne i contorni più ambigui, è
scattata l'ora del redditometro.
E il suo arrivo ha scatenato una sorta di
panico tra gli italiani, soprattutto tra gli
onesti, denunciano preventivamente in
molti.
L'allarmismo trova una motivazione più
che valida nella capillare meticolosità
con cui è stato costruito questo nuovo
strumento della lotta all'evasione, come
avevamo denunciato mesi fa; oltre 100
le voci di spesa che verranno sottoposte
ad una vera e propria radiografia, innescando una scansione completa dei
nostri consumi da incrociare a confrontare con i redditi dichiarati. Nonostante
l'Agenzia delle entrate abbia a più
riprese invitato alla calma, ribadendo
che questa nuova modalità di accerta-
mento del reddito non deve far temere
nulla a chi è in regola, sono in molti a
pensare che la coerenza tra entrate e
uscite familiari non si possa verificare
in maniera tanto automatica e schematica. Gli studi di settore insegnano…
Basta molto poco, infatti, per venir
inseriti nella categoria degli "incoerenti" fiscali. Ne sanno qualcosa quelli che
hanno provato a verificare la congruità
17
Speciale
del proprio reddito direttamente on
line con il Redditest; la luce verde che
segna il "prova superata" è stata vista da
pochi, se è vero che lo stesso Befera ha
dichiarato che circa 4,3 milioni di famiglie risulterebbero incoerenti. L'incubo
di trovarsi Equitalia alla porta, dunque,
sembra non finire.
Come districarsi in questa situazione?
Come si possono dormire sonni (più)
tranquilli, pur sentendosi perfettamente in regola con il Fisco? Vediamo quali
possono essere dei piccoli accorgimenti
per evitare un'ispezione o di incorrere
successivamente in sanzioni pesanti.
SCONTRINI
Non tutti sono richiesti, quindi è perfettamente inutile iniziare a "collezionarli"
in maniera indiscriminata: quelle che
concernono spese alimentari e abbigliamento possono non essere conservate.
Perché? Semplice: per questo genere di
spese verrà stabilito un parametro
comune, un consumo stimato per ogni
singola famiglia sulla base di medie calcolate annualmente dall'Istat, tenendo
presenti tipologia di famiglie (coppie,
single, coppie con figli… ) e localizzazione geografica. Abbiate cura, invece,
di mettere da parte gli scontrini relativi
all'acquisto di mobili, complementi
d'arredo ed elettrodomestici.
RICEVUTE
La situazione cambia, invece, se si tratta di spese, come dire, "straordinarie" o
di una certa entità avvenute nell'anno e
che potrebbero venir rilevate tramite
banche dati; un esempio? Una vacanza,
un viaggio. In questo caso l'ideale è
mettere da parte fatture degli hotel e
dei ristoranti, i biglietti dell'aereo o
della nave, che potrebbero tornare
estremamente utili se ci verrà chiesto di
provare spese di un certo livello.
Attenzione anche a quelle relative a
rette scolastiche, asili o anche a regali
di una certa entità.
REDDITI PERCEPITI
Questo aspetto è probabilmente quello
a cui il contribuente dovrà prestare più
18
attenzione, cominciando ad annotare
tutte le entrate possibili, anche quelle
non direttamente esplicitate nella
dichiarazione dei redditi. Quali? Un
esempio calzante può essere quello di
redditi non rilevabili dal fisco, perché o
tassati alla fonte o esenti. Chiara, dunque, l'importanza di tenerne nota in
caso ci venisse richiesto di giustificare
una o più spese.
La situazione si fa più complicata se
invece si tratta di dimostrare la provenienza di somme elargite a titolo di
regalo da un parente, da un amico o
chicchessia. In questo caso, specie se il
passaggio di denaro è avvenuto in contanti, i problemi per dimostrarne la
provenienza possono essere veramente
tanti e grandi.
Un altro aspetto da considerare è quello degli investimenti di una certa entità
messi in atto facendo conto su disinvestimenti di vecchia data; come l'acquisto di un'abitazione, ad esempio, effettuato con soldi provenienti dalla vendita di un'altra casa avvenuto anni prima;
si tratterà, dunque, di dimostrare di
avere risparmi di lunga data da parte,
col rischio di ingenerare un contraddit-
torio dagli esiti certamente più imprevedibili.
TENETEVI PRONTI A
DARE SPIEGAZIONI
Il redditometro si fonda sul sistema del
doppio contraddittorio: il contribuente
cui saranno contestate anomalie, pur
non scattando subito l'accertamento,
verrà convocato per un colloquio preliminare; in questa sede, quanto mai
importante, sarà fondamentale fornire
in maniera dettagliata tutte le spiegazioni del caso. Se queste verranno ritenute poco esaurienti, infatti, partirà
l'accertamento e la successiva chiamata
per un nuovo contraddittorio presenterà specifiche accuse di evasione fiscale,
con tutti i problemi che ciò comporterebbe.
La cassazione, lo scorso 20 dicembre,
ha però in parte ribaltato tutto ciò:
secondo i giudici dovrà essere sempre il
fisco a dimostrare, prove alla mano, la
nostra presunta, almeno fin quando
non verrà accertata del tutto, evasione
fiscale.
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Speciale
di Daniela Castellano
REDDITEST PROVE DI COERENZA
L’applicazione dell’Agenzia delle Entrate per testare
la congruità di entrate ed uscite
C
oerente o non coerente? Questo è il dubbio che ci assale,
a pochi giorni dall'esordio del nuovo Redditometro, una
vera bomba ad orologeria.
E il Redditest, il software messo a disposizione dall'Agenzia delle
Entrate da novembre, nato per verificare in via preliminare la coerenza tra reddito dichiarato e spese sostenute e indurre alla fedeltà fiscale, è stato scaricato da milioni di utenti per capire se devono cominciare già a preoccuparsi, e magari a cercare affannosamente di recuperare ricevute e scontrini.
Per sapere se potremmo finire nel mirino degli 007 del Fisco,
quindi, bastano pochi clic.
Questo strumento risulta utile per capire come funzionano, praticamente, i criteri adottati da
Equitalia. E qui cominciano le
criticità; una su tutte: non sembra sia il totale delle spese effettuate a definire la coerenza dei
redditi ma in cosa è stata spesa
una certa somma. Un esempio?
Se spendo una stessa cifra in gioielli o spese mediche, nel primo
caso il software mi dà luce verde,
nel secondo si accende il rosso. E
su questo il redditometro
dovrebbe essere più cauto.
Ma facciamo qualche esempio
pratico, tenendo presente che
nella compilazione non verranno richieste le spese di largo
Le differenze
consumo (alimentari, abbigliaREDDITOMETRO:
mento ecc.), cose che invece
è il sistema di controllo di redditi dei cittaconsidera il Redditometro.
dini tramite l'applicazione di tutti quegli
Marco, nome fittizio di un gioelementi che indicano la capacità contribuvane single sotto i 35 anni, vive
tiva, che devono essere coerenti con quanto
a Napoli, dove lavora come
dichiarato.
dipendente presso un'azienda e
guadagna 20.000 euro l'anno;
egli ha speso 4500 euro d'affitto per una stanza in un appartamento in condivisione, 600 euro di bollette di luce e gas, 150 di telefonia mobile all'anno. Inoltre, ha speso 700 euro di assicurazione,
acquistato 300 di elettrodomestici, oltre a 250 euro di abbonamento allo stadio, 200 di palestra, 250 di pay tv, 800 euro per una
vacanza, 300 di spese mediche, 80 per un cellulare non proprio
alla moda e 150 di barbiere. Per lui la luce è verde e, come si vede,
un single che sta attento alle spese e riduce al minimo sfizi e svaghi non ha di che preoccuparsi.
Le cose cambiano quando si considera la situazione di una coppia
con figli, anche solo uno, come nel caso del prossimo esempio.
Giovanni è sposato, ha un figlio e vive a Milano in una casa di proprietà, l'unica che possiede; guadagna 35.000 all'anno e sua moglie
non lavora; con sacrifici riesce a pagare 600 euro di mutuo al mese
alla banca (3000 ne ha dovuto versare all'agenzia all'atto dell'acquisto) ma lo scorso anno, per via di un problema strutturale, ha
pagato 1500 di manutenzione straordinaria. Le spese annuali per
luce e gas hanno raggiunto i 1500 euro, a cui vanno sommate 400
euro di spese per l'acquisto dell'apparecchiatura telefonica e relative utenze. In più, vanno considerati gli 800 euro, divisi tra spese
per l'acquisto di elettrodomestici e di complementi d'arredo.
Capitolo trasporti; 950 euro di
assicurazione, spese di manutenzione pari a 1200 euro,
senza considerare la benzina.
Poi c'è la scuola del bambino,
3000 euro complessivi, tra retta
e spese relative a cancelleria e
libri.
Le attività ricreative sono ridotte al lumicino: tra palestra,
cinema e qualche serata a teatro, abbonamento pay tv e cura
della persona (barbiere, parrucchiere, estetista) le spese
ammontano a 900 euro. La
famiglia si è concessa una
breve vacanza del costo di 1500
euro totali. Cosa resta? La
REDDITEST: è un software con cui il contrispesa di 300 per il cagnolino,
buente può testare la propria coerenza tra
compagno di giochi del figlio e
redditi percepiti e spese sostenute. È una
900 euro si spese mediche, tra
verifica che può essere fatta per testare la
dentista e altro. Nessun eccescongruità fiscale, ma non è influente in terso, dunque, eppure la spia
mini di legge.
segna un pericolosissimo rosso.
Che potrebbe tradursi in un
accertamento fiscale se la persona in questione non ha avuto l'oculatezza di mettere da parte ricevute o scontrini, sempre che gliel'abbiano fatte… Anche questo è un problema grosso, sappiamo
che la loro mancata emissione, nonostante gli sforzi, continua ad
essere una prassi quasi normale: pagare qualcosa in meno senza
fattura o qualcosa in più con ricevuta?
Ai fini del redditometro, si rischia di pagare caro entrambe le scelte.
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Good News
di Valentina Tortelli
FATTURE, LE NUOVE REGOLE
SÌ ALL’ELETTRONICA
E ALLA IDENTIFICAZIONE UNIVOCA
Ecco cosa è obbligatorio inserire e quando emetterla
Parte dal 1° gennaio 2013 l’adeguamento alla direttiva comunitaria
L
a numerazione progressiva non
deve obbligatoriamente riferirsi
all'anno solare, purché ciascuna
emissione sia sempre identificata in modo
univoco. E' la novità sulla compilazione
delle nuove fatture, in vigore dal mese di
gennaio 2013. Cosa cambia, di fatto, lo
spiega l'Agenzia delle Entrate grazie alla
risoluzione 1/E del 10/01/13: in linea con
la normativa europea in tema di fatturazione (2010/45/UE), ogni emissione a partire dal 1° gennaio 2013 deve contenere un
numero di identificazione univoco.
L'introduzione di questa modifica, spiega
la circolare dell'Agenzia, si è resa necessaria in quanto "la Commissione europea
aveva rilevato che la normativa italiana,
imponendo ai soggetti passivi di ricominciare ogni anno una nuova serie di numeri sequenziali, introduceva un ulteriore
adempimento a carico dei soggetti passivi
non richiesto dall'articolo 226 della citata
direttiva".
LE POSSIBILITÀ
Per compilare le nuove fatture non si
dovrà ricominciare da 1 - per numerarle ad ogni inizio d'anno. Si può iniziare da 1
(se si è appena avviata l'attività) o proseguire con la numerazione esistente (se
l'attività era in essere al 31/12/2012)
andando avanti in progressivo fino alla
chiusura dell'attività stessa. Ciascuna fattura diventerà così effettivamente identificata in modo univoco. Una seconda possibilità di identificazione univoca è la numerazione per data. Resta ferma la possibilità di continuare a numerare progressiva-
20
mente per anno solare, purché si inserisca
anche la data di fatturazione (che garantisce la univocità), considerando anche il
fatto che datare la fattura è uno degli elementi obbligatori della stessa.
LE ALTRE NOVITÀ
Dal 1° gennaio 2013 è fatto anche obbligo
di indicare in fattura: il codice fiscale, se il
cliente è un privato; il numero di partita
Iva se si tratta di un cliente (azienda, ente,
impresa) nazionale e il codice identificativo se si fattura a clienti comunitari.
Inoltre, in base alla Legge di Stabilità
2013, è necessario indicare la esplicita
dicitura fiscale: "operazione non imponibile"nel caso specifico, oppure "operazione non soggetta" se il committente è un
soggetto residente extra UE, oppure
"inversione contabile" se il committente è
residente comunitario. La fattura si può
emettere fino al quindicesimo giorno del
mese successivo all'avvenuta prestazione,
per tutte le cessioni di beni, servizi regolari o generici forniti in ambito UE.
LA FATTURA ELETTRONICA
Fra i cambiamenti introdotti dal 2013 c'è
anche la completa equiparazione della
fattura elettronica a quella tradizionale.
Non solo: non si definisce "elettronica"
esclusivamente quella compilata in formato Xml, ma anche un allegato PDF di una
fattura archiviata sul computer e trasmessa al committente via mail. Unico requisito per rendere valida la fattura elettronica
è la sua accettazione da parte del cliente
(accettazione scritta anche in modo non
formale o intenzione al pagamento della
stessa). Perché usarla? Riduzione delle
spese di stampa e tempi di pagamento
ridotti.
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Lo Sportello Risponde
RIMBORSO IMU:
DOMANDE E RISPOSTE
I quesiti più frequenti dei contribuenti
Fino al 28 febbraio si possono richiedere modello ed assistenza
a Lo Sportello del Contribuente
RIMBORSO
IMU RT
2012
QUADRO DE
MODELLO GRATUITO
Salve,
avrei bisogno di informazioni riguardo il rimborso IMU.
Vorrei sapere se il rimborso riguarda solo la prima casa e chi
ha diritto al rimborso, o meglio chi può richiedere il rimborso?
Vi ringrazio anticipatamente per la disponibilità.
Cordiali saluti.
Buonasera,
mi chiamo Stefania e scrivo da Ancona.
Ho visto che avete predisposto un modulo per richiedere il
rimborso dell'Imu versata; ma in caso di silenzio/diniego da
parte del Comune come ci si comporta?
grazie per l'informazione.
Saluti
(INDIRIZZO)
(INDIRIZZO)
Raccomandata A.R. o
PEC
(CAPͲCITTA')
(CAPͲCITTA')
PERSONE FISICHE
QUADRO SP
SOCIETA' DI PERSONE
Spett.le Contribuenti.it ,
vorrei sapere cortesemente se il modello RIMBORSO IMU
deve essere inviato per
Raccomandata A.r. al Comune e all'Agenzia delle Entrate.
Inoltre essendo proprietaria di più immobili volevo quindi
sapere se basta l'invio di un modello o se devo predisporre un
modello per ogni immobile
In attesa di vostra gentile risposta in merito invio i miei più
cordiali saluti.
CONTRIBUENTI.IT
(INDIRIZZO)
VIA R.BRACCO,45
(CAPͲCITTA')
80133Ͳ NAPOLI
DATI DEL CONTRIBUENTE
NOME
CODICE FISCALE
DATA DI NASCITA
COMUNE
PROVINCIA
RESIDENZA
COMUNE
PROVINCIA
CAP
INDIRIZZO
N.CIVICO
CONTATTI
TELEFONO
CELLULARE
EͲMAIL
DATI DELLA SOCIETA'
CODICE FISCALE
SEDE LEGALE
COMUNE
PROVINCIA
INDIRIZZO
N.CIVICO
CONTATTI
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CELLULARE
CAP
EͲMAIL
DATI DELLA SOCIETA'
DENOMINAZIONE
SOCIETA' DI CAPITALI
SPETT.LE ASSOCIAZIONE
Il/La Sottoscritto/a
COGNOME
DENOMINAZIONE
QUADRO SC
Gentile contribuente,
in caso di mancata risposta da parte del Comune entro 90 giorni, con richiesta di valutare l'incostituzionalità dell'IMU è possibile adire Ricorso alla Commissione Tributaria provinciale competente.
Cordiali saluti
SPETT.LE AGENZIA DELLE ENTRATE
DESTINATARI
QUADRO PF
Gentile contribuente,
tutti i cittadini che hanno regolarmente versato l'IMU per l'anno
2012 possono presentare l'istanza di rimborso; il rimborso può
essere richiesto per qualunque tipologia di abitazione.
SPETT.LE COMUNE DI
Imposta Municipalità Propria
per l'anno 2012
CODICE FISCALE
SEDE LEGALE
COMUNE
PROVINCIA
INDIRIZZO
N.CIVICO
CONTATTI
TELEFONO
CELLULARE
CAP
EͲMAIL
Gentile Contribuente,
si consiglia di compilare il modello IMU-RT 2012 raggruppando
gli immobili in base al comune in cui sono siti.
Nel suo caso specifico deve predisporre due modelli il primo da
indirizzare al comune di Firenze e il secondo al comune di
Monte San Savino, in questo caso l'agenzia dell'entrate di competenza è quella di Arezzo.
Cordiali saluti
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Fisco di Jessica Netti
ESORDISCE LA TARES
ECCO DI COSA SI TRATTA
CHE COS'È LA TARES?
Si chiama Tares e sostituirà la vecchia Tarsu (tassa sui rifiuti
solidi urbani) già trasformata in molti comuni in Tia (tariffa di
igiene ambientale). E' stata introdotta, con decorrenza dal 2013,
dalla Manovra Salva - Italia e non sarà una sostituzione indolore perché la nuova Tares peserà di più sulle tasche dei cittadini.
Doveva essere la nuova imposta di gennaio, slittata poi ad aprile, ma era troppo vicina alla stangata dell'Imu e soprattutto non
avrebbe permesso al governo
vincente le prossime elezioni
di febbraio, di modificare la
norma sulla Tares riportandola
ad essere una tariffa. Così,
l'Aula del Senato ha rinviato a
luglio 2013 il debutto della
nuova imposta comunale.
CHI È TENUTO AL PAGAMENTO DELLA TARES?
Non è necessario essere proprietari di una casa per essere
annoverati tra i soggetti obbligati al versamento del nuovo
tributo. Il D.L. n. 201/2011
prevede che la Tares sia dovuta da chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi titolo,
locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani e ciò
a prescindere dall'uso a cui sono adibiti.
QUALI SONO I TERMINI
DI VERSAMENTO PER IL 2013?
L'importo totale sarà suddiviso in 4 rate con scadenze prefissate nei mesi di:
• gennaio
• aprile
• giugno
• dicembre
Come premesso, la prima rata slitterà a luglio 2013. Il pagamento potrà essere effettuato con bollettino postale o tramite
modello F24. In riferimento ai termini di scadenza, non sembra
essere contemplata alcuna possibilità di variazione da parte
degli Enti Locali, ma dal 2014 sarà possibile effettuare il versamento totale in un'unica soluzione con scadenza a giugno.
SÌ MA… QUANTO CI COSTA?
Vista la novità del tributo, vale la pena soffermarsi un istante
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per chiarire in che modo la nuova Tares graverà sul bilancio
familiare di ogni singolo cittadino. Come le imposte precedenti, anche la Tares prende come base imponibile la superficie
degli immobili, un'unità di misura convenzionale per stabilire le
"quantità e qualità medie ordinarie" di rifiuti prodotti. Il calcolo verrà fatto sull'80% della superficie catastale, ma non da
subito: non essendo ancora un dato disponibile per i comuni,
all'inizio l'applicazione della Tares si baserà sulle superfici
dichiarate ai fini Tarsu o Tia,
in attesa che l'Agenzia del territorio trasferisca i dati catastali alle amministrazioni
comunali. E' d'obbligo chiarire
subito che sarà sicuramente
più onerosa della vecchia
Tarsu e della Tia, poiché dovrà
assolvere ad una triplice funzione. La Tares dovrà:
1. coprire l'importo delle
attuali tasse per i rifiuti;
2. garantire la totale copertura dell'onere sostenuto per
l'annesso servizio;
3. assicurare un introito
aggiuntivo (attualmente non
compreso né nella Tarsu, né
nella Tia) pari a 30 centesimi a
metro quadrato per finanziare i "Servizi Indivisibili" prestati
dagli Enti Locali, vale a dire quei servizi comunali di cui beneficia l'intera collettività ma per i quali non è possibile effettuare
una suddivisione in base all'effettiva percentuale di utilizzo individuale. Un esempio di servizio indivisibile è rappresentato dall'illuminazione pubblica o dalla manutenzione delle strade pubbliche. Servizi di cui indubbiamente beneficiamo tutti, ma per i
quali non si può quantificare il maggiore o minore beneficio tra
un cittadino ed un altro.
Per quest'ultimo aspetto, si deve precisare che l'incremento dei
30 centesimi potrà essere innalzato dai comuni fino a 10 centesimi in più. In buona sostanza, le prime tre rate del 2013 (gennaio, aprile e giugno) saranno calcolate considerando l'incremento di 30 centesimi a metro quadrato.
Sulla rata di dicembre infine, anche in prossimità del saldo Imu,
ci sarà la resa dei conti con rispettivi conguagli, laddove i vari
comuni decidessero di applicare l'aumento unitario di 10 centesimi per ogni metro quadrato.
§
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Giurisprudenza
di Alessandra Pannella
CASSAZIONE:
VA PROVATA
L’INCONGRUITA’ DELL’OPZIONE
DEL CONTRIBUENTE
Studi di settore: spetta al Fisco dimostrare che la tipologia
di attività svolta dal contribuente rientra in uno studio
diverso da quello dichiarato
È
un onere del Fisco provare, in sede di contraddittorio, che il tipo di attività svolta dal contribuente rientra un uno studio di settore diverso da quello che quest’ultimo sostiene.
E a tal proposito non è rilevante che nella dichiarazione il
contribuente abbia erroneamente indicato un codice diverso.
Ciò perché il sistema dei parametri sostiene la procedura di
accertamento, dal momento che quest’ultima è indipendente
dall’analisi dei risultati delle scritture contabili e trova il suo
cardine nel contraddittorio procedurale in quanto “mezzo
necessario al fine di consentire l’adeguamento degli standard
alla concreta realtà economica del contribuente, determinando il passaggio dalla fase statica alla fase dinamica dell’accertamento”.
Queste le motivazioni della sentenza 2368/2013 che hanno
spinto la Corte di Cassazione ad accogliere il ricorso presentato da un contribuente nei confronti dell’Agenzia delle
Entrate.
In precedenza, la Commissione Tributaria Regionale aveva
dato ragione al Fisco, portando avanti la tesi che il contribuente non aveva fornito la prova di aver svolto un’attività
tale da essere inquadrata in un codice diverso da quanto indicato erroneamente nella dichiarazione dei redditi, sostenendo l’insufficienza della documentazione prodotta sulla classificazione dell’attività.
La controversia, giunta così in Cassazione, si è avvalsa dei
successivi chiarimenti del contribuente; in questa sede, l’accertamento dell’Agenzia è stato considerato “sfornito della
presunzione di fondatezza che, sola, avrebbe potuto legittimare l’inversione dell’onere probatorio a carico del contribuente”.
La Cassazione ha inoltre affermato che, nell’applicazione del
sistema dei parametri, è a carico del Fisco la dimostrazione
dell’applicabilità “degli specifici parametri utilizzati all’attività in concreto svolta dal contribuente”.
Ciò significa che, è così ha concluso la Cassazione, è compito dell’Agenzia delle Entrate fornire la prova della attività
svolta realmente dal contribuente, se diversa da quella
dichiarata, e dimostrare, perciò, l’effettiva rispondenza di
tale attività con la descrizione del tipo di attività cui si riferisce il codice utilizzato.
§
Avv. Alessandra Pannella
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Curiosando di Amabile Amato
SALDI, SOLDES, REBAJAS:
ISTRUZIONI PER L’USO
Dopo i viaggi all’estero
per apporfittare delle svendite,
scoppia la moda
dello scontrino fantasma
Comincia l'anno, cominciano i saldi. Un mese all'insegna dello shopping
per gli italiani che, da molti anni a questa parte, si sono sempre più abituati ad aspettare le svendite di gennaio per fare i propri
acquisti invernali, soprattutto in tema d'abbigliamento. Si "tiene d'occhio" un capo
per diversi mesi e poi, finalmente, si può correre ad acquistarlo, pregustando un grande
affare. In Italia, i saldi sono regolamentati dalle regioni, per quanto riguarda le date di inizio e
di fine, e vengono controllati dalla polizia municipale che provvede a sorvegliarne il corretto svolgimento: dalle reali applicazioni dello sconto al rispetto del periodo dei saldi, fino alla corretta esposizione
dei prezzi. Ma i saldi sono stati tanto attesi anche nel resto d'Europa, soprattutto in città come Londra o
Parigi, vere e proprie capitali della moda da visitare in periodo di svendite, soprattutto da parte di chi è rimasto a
casa durante tutte le festività natalizie e vuole andare in vacanza senza spendere troppo. Sta prendendo piede, infatti,
una nuova moda: ultimamente, è molto trendy partire per approfittare dei saldi all'estero; la vera novità è che lo sconto
inizia già dal pacchetto di viaggio con volo low cost, ovviamente, e alloggio in grandi alberghi a prezzi d'eccezione.
Attenzione, però, a verificare sempre le condizioni di viaggio e a comparare il rapporto qualità/prezzo di diverse agenzie,
per ricercare l'offerta a voi più consona e conveniente. Per il 2013 appena iniziato, nel nostro Paese, invece, oltre alle solite
flessioni dei consumi a cui, purtroppo, siamo abituati, un'indagine a campione, condotta nelle più grandi città italiane dal Studi
e Ricerche Sociologiche "Antonella Di Benedetto" di Krls Network of Business Ethics per il nostro magazine, ha registrato che
1 consumatore su 3, che ha fatto acquisti durante i saldi, non ha ottenuto il regolare scontrino fiscale. Come ha affermato il
nostro Presidente, Vittorio Carlomagno, moltissimi consumatori, all'atto del pagamento, si sono ritrovati tra le mani "scontrini di
prova" anziché scontrini fiscali, subendo così oltre il danno anche la beffa. A proposito dello scontrino fantasma, Carlomagno,
infatti, precisa: "I Contribuenti italiani sono doppiamente danneggiati dalla mancata emissione dello scontrino fiscale: non possono cambiare il prodotto se difettato e devono pagare le tasse al posto di altri". I consigli per non farsi prendere per il naso, e
fare veri affari, quindi, sono sempre gli stessi. Ricordate che: • I commercianti hanno l'obbligo di esporre il prezzo dell'articolo prima e dopo il saldo, nonché la percentuale di sconto applicata; • La merce in saldo si può cambiare a discrezione
del rivenditore ma in caso di prodotti difettosi o danneggiati, anche se ve ne accorgete dopo l'acquisto (ma entro un
massimo di 60 giorni), avete diritto al cambio di prodotto o al rimborso;• Alla cassa deve essere applicato lo stesso
sconto esposto sul cartellino; • Attenzione a stock, rimanenze di magazzino, merce di collezioni passate messa in
saldo come attuale; • È un vostro diritto/dovere chiedere e ottenere lo scontrino fiscale; • Se il commerciante,
normalmente, accetta assegni e pagamenti con carta di credito o bancomat, è tenuto a farlo anche nel
periodo dei saldi. La regola d'oro, perciò, resta sempre quella di girare per più negozi e, prima dei
saldi, controllare bene i prezzi degli articoli che ci interessano. Sarà più facile, così, verificare la
vera entità dello sconto e, quindi, la convenienza dell'acquisto. Se poi, facendo shopping,
vi trovate in una o più situazioni sopra descritte, fate valere le vostre ragioni e, se
incontrate resistenza, non esitate a far intervenire la polizia municipale.
Potreste avere difficoltà ad acquistare quel cappotto che vi
piaceva tanto, ma avrete smascherato un commerciante furbetto.
LA COMPULSIVA
Votata all'errore, presa dall'ansia di comprare: la sua caratteristica è
la frenesia, la voglia matta di non perdersi neanche un affare,
senza tener presente che magari ha almeno 3 doppioni di ogni
capo. Il suo imperativo è comprare, comprare, comprare, finendo
per spendere cifre da capogiro nella convinzione di risparmiare.
Spesso acquista a casaccio senza provare, capisce in ritardo cosa ha
veramente acquistato.
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LA SCIENTIFICA
È metodica e incline a setacciare i negozi che la interessano con
largo anticipo. Appena iniziati i saldi, parte alla caccia, lista delle
spese alla mano, senza perdere tempo in inutili prove in camerino.
Già sa cosa comprare, perché nei suoi tour preliminari ha accuratamente selezionato ciò che le serve, ha individuato taglie, modelli e
colori. Possibilità di errore? Pari a zero.
LA PENTITA
Ha due lati: una in appendice alla compulsiva, che a mente fredda
scopre i suoi errori, l'altra è quella dell'indecisa, che si dispera per
non averlo fatto, l'affare. Per entrambe vale la corsa, il giorno dopo,
al negozio per tentare una sostituzione dell'oggetto desiderato.
LA SELETTIVA
È quella consapevole, che acquista l'indispensabile e sa cosa vale la
pena comprare davvero. Le bastano pochi sfizi a stagione per ravvivare un po' l'armadio, senza strafare. Di solito, salvo qualche piccola follia ogni tanto, le basta poco per sentirsi a posto con se stessa
e col portafogli.
Sportello Consumatori di
Daniela Castellano
NUOVE PATENTI
15 NUOVE CATEGORIE
E MULTE PIÙ SALATE
Ecco lo schema per capire
cosa si potrà guidare
D
al 19 gennaio scorso è entrato in
vigore il nuovo sistema di patenti
europee anche in Italia. Un cambiamento che di fatto rivoluziona, e per
certi versi complica, lo scenario inerente le
licenze di guida introducendo nuove categorie (in tutto ben 15), nuovi requisiti per
ottenerle e nuove sanzioni per chi viola il
codice della strada chi verrà beccato a guidare senza licenza rischia la sospensione e
una sanzione di 4mila euro.
Vediamo, nel dettaglio, le nuove categorie:
PATENTE AM
È una categoria introdotta ex novo, conseguibile a 14 anni (di fatto sostituisce il vecchio Certificato di idoneità alla guida,
introdotto nel 2003, il "patentino").
Permette di guidare:
-ciclomotori a 2 ruote con velocità max di
45km/h, cilindrata inferiore o uguale a
50cm (cubici) oppure con potenza nominale massima inferiore o uguale a 4kW per i
motori elettrici (categoria L1e);
-veicoli a 3 ruote con velocità massima non
superiore a 45km/h la cui cilindrata è inferiore o uguale a 50cm (cubici), oppure 4kW
per i motori elettrici (categoria L2e);
-quadricicli leggeri di massa a vuoto inferiore o pari a 350 kg., esclusa la massa delle
batterie per i veicoli elettrici (categoria
L6e).
PATENTE A1
È possibile conseguirla a 16 anni e permette di guidare:
26
-i medesimi veicoli della AM;
-veicoli a due ruote (motocicli) di cilindrata massima di 125 cm (cubici), di potenza
massima di 11 kW e con un rapporto
potenza /peso non superiore a 0,1kW/kg
(categoria L3e);
-veicoli a due ruote (motocicli) con carrozzetta di cilindrata massima di 125 cm (cubici), di potenza massima di 11 kW e con un
rapporto potenza /peso non superiore a
0,1kW/kg (categoria L4e);
-tricicli di potenza non superiore a 15 kW
(categoria L5e).
PATENTE A2
Si può conseguire a 18 anni e permette di
guidare:
-gli stessi veicoli di AM e A1;
-motocicli senza carrozzetta di potenza non
superiore a 35kW con un rapporto
peso/potenza non superiore a 0,2 kW/kg
(categoria L3e);
-motocicli con carrozzetta di potenza non
superiore a 35kW con un rapporto peso
potenza non superiore a 0,2kW/kg (categoria L4e).
ducente sia in possesso delle licenza A2 da
almeno 2 anni, può condurre:
-motocicli di categoria L3e;
-motocicli di categoria L4e;
-tricicli di potenza superiore a 15 kW (categoria L5e).
Infine, può essere conseguita anche senza
licenze precedenti, se si è compiuto 24 anni
e permette di guidare motocicli di categoria L3e, L4e e L5e.
PATENTE A
PATENTE B
Si può conseguire dopo i 20 anni e solo per
chi per già titolare da almeno 2 anni della
patente A2 e permette la guida di:
-tutti i veicoli consentiti con le patenti AM,
A1 e A2;
-motocicli di categoria L3e;
-motocicli di categoria L4e;
Se conseguita a 21 anni, sempre che il con-
È la patente classica e si consegue a 18
anni. Permette di guidare:
-gli stessi veicoli di AM, A1 e B1, tricicli
con potenza superiore a 15 kW (se si è
compiuto, però, 21 anni e solo in Italia);
-autoveicoli con massa non eccedente i
3500 kg di peso, atti al trasporto di non più
di 8 persone a cui è possibile agganciare un
rimorchio con massa non superiore a 750
kg (la massa totale non deve però superare
i 4250 kg). Se tale combinazione eccede i
3500 kg è richiesto il superamento di una
prova di capacità sul veicolo specifico e, in
caso di superamento, viene rilasciata una
patente in cui è indicato (codice comunitario "96") che il titolare è abilitato alla guida.
PATENTE B1
Conseguibile a 16 anni, è l'anticamera della
patente B, chi la possiede può fare già a 17
anni un corsi di pratica in autoscuola e ottenere il permesso per guidare accompagnato. Permette la guida di:
-ciclomotori e quadri cicli leggeri, come la
AM;
-quadricicli diversi da quelli leggeri, la cui
massa a vuoto è pari o inferiore a 400 kg,
escluse le batterie (categoria L7e).
PATENTE C
È la patente classica per i camion e può
essere conseguita a 21 anni da chi ha già la
B e permette di guidare:
-autoveicoli diversi da quelli delle categorie D1 o D la cui massa massima autorizzata sia superiore a 3500 kg, atti al trasporto
di non più di 8 passeggeri, escluso il conducente, a questi è permesso l'aggancio di un
rimorchio la cui massa non deve superare i
750 kg;
-è valida anche per le categorie AM, A1
(solo nel territorio nazionale), B1, B e C1.
PATENTE D
È la classica licenza per gli autobus e si può
conseguire a 24 anni se si ha già la B.
Permette di guidare:
-gli stessi veicoli della patente D1;
-autoveicoli atti al trasporto di più di 8 per-
sone escluso il conducente, a cui può essere agganciato un rimorchio che non superi
i 750 kg di massa autorizzata.
PATENTE D1
È una categoria nuova, che segna l'ingresso nel mondo delle patenti per autobus. Si
può conseguire a 21 anni se già in possesso
della B e permette di guidare:
-autoveicoli atti al trasporto di non più di
16 persone, di lunghezza non superiore
agli 8 metri a cui può essere agganciato un
rimorchio che non superi i 750 kg di massa
autorizzata;
-per le categorie fino alla B vale con le
medesime modalità delle C e non abilita a
condurre alcun veicolo di categoria C o
C1.
§
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Sportello Lavoro di Consiglia Buonomano
NUOVE INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE
ASpI e Mini-ASpI al posto della disoccupazione ordinaria e
di quella con requisiti ridotti. Vediamo cosa cambierà
D
al 1° gennaio 2013, con la riforma
del lavoro del ministro Fornero è
entrata in vigore la nuova assicurazione sociale per l’impiego denominata
ASPI. Si chiama così il nuovo sussidio che
sostituirà gradualmente gli assegni di
mobilità e in parte anche la cassa integrazione straordinaria.
In sostanza è entrata in vigore la nuova
indennità di disoccupazione che con il
nome di ASpI e mini ASpI sostituisce:
-dal 1 °gennaio 2013 l’indennità di disoccupazione con requisiti normali (ASpI)
-dal 1°gennaio 2013 l’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti (MiniAspI).
CHI HA DIRITTO ALL’ASPI
I beneficiari dell’assegno sono i lavoratori
licenziati per decisione dell’azienda e non
hanno presentato spontaneamente le proprie dimissioni, a meno che non lo abbiano fatto ai sensi dell’art. 7 della legge n.
604 del 1966 (cioè dopo aver impugnato il
licenziamento e raggiunto successivamente un accordo extra-giudiziale con l’impresa). Per ottenere l’indennità bisogna
aver perso il posto di lavoro dopo l’inizio
del 2013 per cause indipendenti dalla
volontà del disoccupato. Ne hanno diritto
tutti i lavoratori con almeno 2 anni di
anzianità contributiva ed almeno 1 anno
di contributi versati nei 24 mesi precedenti il periodo di disoccupazione. Le
domande per ricevere l’assegno vanno
presentate all’Inps entro 60 gg. successivi
alla perdita dell’impiego. Per coloro che
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hanno perco il posto prima del 31 dicembre 2012 resterà comunque aperta la
porta alla vecchia indennità di disoccupazione.
CHI HA DIRITTO ALLA MINI-ASPI
La mini-ASpI riguarda tutti i lavoratori
con almeno 2 anni di anzianità contributiva ed almeno 78 giornate di lavoro nell’anno 2012. Non si richiede lo stato di
disoccupazione al momento della domanda.
Al lavoratore che ne fa richiesta spetta
un’indennità la cui durata è pari alla metà
delle settimane di lavoro del 2012, nel
limite di quelle disponibili, avendo detratto dal massimale 52 (numero max di settimane presenti in un anno), le settimane di
lavoro e quelle non indennizzabili o già
indennizzate ad altro titolo.
La misura della prestazione, calcolata in
base alle nuove disposizioni, è pari:
- al 75% della retribuzione media mensile
imponibile (ai fini previdenziali) degli
ultimi 2 anni, se questa è pari o inferiore
a euro 1.180,00. L’importo della prestazione non può comunque superare un limite
max di stabilito annualmente per legge.
- al 75% di euro 1.180,00 sommato al 25%
della differenza tra la retribuzione media
mensile imponibile e 1.180,00, se questa è
superiore. L’importo non può comunque
superare un limite max di stabilito
annualmente per legge.
COME SI PRESENTA LA DOMANDA
Per il riconoscimento dell’indennità di
disoccupazione Mini-ASpI riferita a
periodi di disoccupazione intercorsi nell’anno 2012, indipendentemente dalla
data di cessazione del rapporto di lavoro,
la domanda deve essere presentata
all’Inps, esclusivamente in via telematica
dal 1° genaio al 1° aprile 2013.
la presentazione telematica può avvenire
attraverso uno dei seguenti canali:
WEB - servizi accessibili direttamente dal
cittadino tramite PIN attraverso il portale
dell’Istituto;
Contact Center Multicanale - attraverso il
numero 803164 gratuito da rete fissa o
num. 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio
gestore telefonico;
Patronati/intermediari dell’Istituto attraverso i servizi telematici offerti dagli
stessi con il supporto dell’Istituto.
COME AVVIENE IL PAGAMENTO
Avviene in un’unica soluzione ed è comprensivo degli ANF, se spettanti.
L’indennità può essere riscossa:
- mediante accredito su conto corrente
bancario o postale o su libretto postale;
- mediante bonifico domiciliato presso le
Poste Italiane allo sportello di un ufficio
postale rinetrante nel CAP di residenza o
domicilio del richiedente. Secondo le
vigenti disposizioni, le PA non possono
effettuare pagamenti in contanti per prestazioni che superino l’importo netto di
1000 euro.
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Scadenze
a cura di Antonio Scherillo
APPUNTAMENTI CON IL FISCO
01/02/2013
CHI? Contribuenti IVA.
COSA? Primo giorno utile per la presentazione della dichiarazione annuale Iva
relativa all'anno 2012 inviando il modello
Iva 2013. Per i crediti Iva eccedenti euro
5.000,00, l'art. 10 del decreto-legge n. 78
del 2009, ha subordinato la possibilità di
utilizzare tali crediti alla presentazione
della dichiarazione Iva. Per i crediti
annuali eccedenti euro 15.000,00, i soggetti IVA devono far apporre alla dichiarazione il visto di conformità da parte di uno
dei soggetti che per legge lo possono rilasciare oppure, nel caso di contribuenti
sottoposti al controllo contabile di cui
all'art. 2409-bis del codice civile, la sottoscrizione dei soggetti che esercitano tale
controllo.
04/02/2013
CHI? Proprietari o titolari di altro diritto
reale di godimento su beni immobili.
COSA? Presentazione della dichiarazione IMU per gli immobili per i quali l'obbligo dichiarativo è sorto dal 1° gennaio
2012.
COME? Mediante consegna al Comune
sul cui territorio insistono gli immobili
oppure mediante raccomandata in busta
chiusa recante la dicitura "Dichiarazione
IMU 2012, utilizzando il modello approvato con D.M. 30 ottobre 2012. La
dichiarazione può essere, altresì, trasmessa in via telematica con posta certificata
(PEC).
CHI? Contribuenti IVA
COSA? Registrazione corrispettivi
COME? I commercianti al minuto e assimilati devono procedere alla registrazione, anche cumulativa, delle operazioni
effettuate nel mese di gennaio per le
quali è stato rilasciato lo scontrino o la
ricevuta fiscale.
16/02/2013
CHI? Contribuenti Iva mensili.
COSA? Devono versare l'imposta dovuta
per il mese di gennaio.
COME? Utilizzando il modello F24 telematico.
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CHI? Sostituti d'imposta.
COSA? Devono provvedere al versamento delle ritenute effettuate nel mese
di gennaio su redditi di lavoro dipendente e assimilati, redditi di lavoro autonomo, provvigioni, redditi di capitale, redditi diversi.
COME? Utilizzando il modello F24.
CHI? Artigiani e Commercianti.
COSA? Devono provvedere al versamento della quarta rata ed ultima rata
dei contributi dovuti sul reddito minimo
2012.
COME? Utilizzando il modello F24 telematico.
25/02/2013
CHI? Operatori intracomunitari.
COSA? Presentazione degli elenchi riepilogativi (INTRASTAT) delle cessioni e
degli acquisti intracomunitari di beni
nonché delle prestazioni di servizi in
ambito comunitario, resi nei confronti di
o ricevuti da soggetti passivi stabiliti in
altri stati membri.
COME? Esclusivamente in via telematica
all'Agenzia delle Dogane mediante il
Servizio Telematico Doganale E.D.I.
pure all'Agenzia delle Entrate sempre
mediante invio telematico.
28/02/2013
CHI? Sostituti d'imposta.
COSA? Consegna certificazioni.
COME? Consegna diretta, o tramite
invio postale, del Cud, della certificazione dei compensi corrisposti, della certificazione degli utili e dei proventi ad essi
equiparati corrisposti e delle ritenute
effettuate nel 2012.
CHI? Contribuenti Iva.
COSA? Comunicazione annuale.
COME? Contribuenti tenuti a presentare
la comunicazione annuale dei dati Iva
per il 2012 devono provvedere, direttamente o tramite intermediari abilitati, al
relativo invio telematico.
CHI? Contribuenti soggetti agli studi di
settore.
COSA? Ultimo giorno utile per inviare
la comunicazione delle cause che giustificano le anomalie o gli scostamenti relativi alla dichiarazione modello Unico 2012.
COME? Utilizzando il programma informatico "Segnalazione studi di settore
Unico 2012" accessibile dal sito
dell'Agenzia delle Entrate.
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