mensile della cia del trentino
Confederazione italiana agricoltori
è tempo di 730
Novità in materia
di etichettatura
Le nuove proposte
di Codipra
Anno XXXIV - Numero 3/2015
Direttore
Massimo Tomasi
Direzione e Redazione
Michele Zacchi
Trento - Via Maccani, 199
Tel. 0461 1730452 - Fax 0461 422259
e-mail: [email protected]
In Redazione:
Ivonne Chistè, Gabriele Dalprà,
Francesca Eccher, Stefano Gasperi,
Sabrina Grillo, Nicola Guella,
Francesca Tonetti, Gianluca Turrina,
Nadia Paronetto, Martina Tarasco
Iscrizione n. 150 del Tribunale di Trento
30 ottobre 1970
A cura di
AGRIVERDE CIA SRL - Trento - Via Maccani 199
Realizzazione grafica e stampa:
Studio Bi Quattro - Trento
Concessionaria esclusiva per la pubblicità
AGRIVERDE CIA SRL
Via Maccani, 199
38121 Trento
0461/1730452
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SOMMARIO
4 Un patto fra agricoltura e società
5 Profumo e Segrè ai vertici della ricerca (fbk e fem)
6 Attuazione del Piano d’azione nazionale
per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN)
da parte delle aziende del settore zootecnico
8 Fitosanitari: la scelta di Bolzano
9 “Di alta qualità e figli di questa terra”
11 “Noi cooperatori, per l’unità e il lavoro”
13 Le nuove proposte di Codipra
16 Un accordo tra agricoltori e cacciatori
17 è tempo di 730...
20 estratto della polizza infortuni
21 Novità in materia di etichettatura
24 Andare a scuola nelle fattorie didattiche
28 L’arte del riuso in cucina:
come valorizzare gli avanzi
29 Notizie dalla Fondazione Edmund Mach
30 Vendo&Compro
Le nostre sedi
VAL D’ADIGE
TRENTO - UFFICIO PROVINCIALE
Via Maccani 199
Tel. 0461.420969 - 0461.421230 0461.1730440 - Fax 0461.422259 0461.1738860
Da lunedì a giovedì dalle 8.00 alle 12.45
e dalle 14.00 alle 17.30, il venerdì dalle
8.00 alle 13.00
E-mail: [email protected]
ALDENO
Mercoledì dalle 8.15 alle 10.00
c/o Studio Maistri - via Giacometti 9/2
Tel. 0461.842636
MEZZOLOMBARDO
Via Degasperi 41/b
c/o Studio Degasperi Martinelli
giovedì dalle 8.30 alle 10.30
Tel. 0461.211451
VERLA DI GIOVO
Venerdì dalle 8.30 alle10.00 c/o
Cassa Rurale di Giovo
VAL DI NON
CLES - UFFICIO DI ZONA
Via Dallafior 40
Tel. 0463.422140 - Fax 0463.423205
Da lunedì a giovedì dalle 8.00 alle 12.15 e dalle
14.00 alle 18.00, il venerdì dalle 8.00 alle 12.15
E-mail: [email protected]
Avviso chiusura permanenza
sede periferica di Malè
Abbiamo deciso, dopo attento monitoraggio e valutazione delle presenze,
che dal 01 luglio 2014 la permanenza
settimanale di Malè, presso il Municipio,
verrà chiusa.
Per mantenere un livello qualitativo elevato così come è nostro obiettivo, concentreremo l’attività nell’ufficio di Cles
aperto durante tutta la settimana:
dal lunedì al giovedì 8:00/12:15
-14:00/18:00 e venerdì 8:00/12:15.
VALSUGANA
PERGINE VALSUGANA
martedì 8.00-12.00
giovedì 8.00-12.00
Loc. Fratte n. 18/11 (
Centro commerciale Ponte Regio)
c/o Servizi Imprese (1° piano)
tel. 331/1528886
e-mail [email protected]
BORGO VALSUGANA
Lunedì dalle 8.00 alle 12.45
e il pomeriggio su appuntamento
Mercoledì dalle 8.00 alle 12.45
e il pomeriggio dalle 14.00 alle 17.30
Venerdì dalle 8.00 alle 13.00
via Gozzer, 6
Tel. 0461.757417
E-mail: [email protected]
SANT’ORSOLA TERME
Il 1° e il 3° martedì del mese
dalle 8.00 alle 10.00
presso il Municipio
FIEROZZO
Il 1° e il 3° martedì del mese
dalle 10:30 alle 12:30
presso il Municipio
VALLAGARINA
ROVERETO
martedì: 8.30-13.30,
giovedì: 8.30-13.00 e 14.00-16.30,
venerdì: 8.30-12.30
piazza Achille Leoni, 33 (Follone)
c/o Confesercenti (3° piano).
Tel. 0464.424931
Fax 0464.400457
E-mail: [email protected]
ALTO GARDA E GIUDICARIE
ARCO
martedì dalle 14.30 alle 16.00,
via Galas, 13
TIONE
lunedì dalle 9.00 alle 12.00 su appuntamento
mercoledì dalle 9.00 alle 12.00
via Roma, 53
Tel. 0465.765003
E-mail: [email protected]
Tieniti aggiornato sugli adempimenti e le scadenze consultando il nostro sito internet www.cia.tn.it
cia
Un patto
fra agricoltura e società
c
i si interroga continuamente su come
agire, come contrastare una deriva
sociale che vede prevalere l’interesse proprio a discapito di un interesse collettivo.
E dobbiamo prendere atto che la
politica locale non dà significative
indicazioni alternative: proprio chi
dovrebbe avere come compito
principale l’interesse della comunità opera senza riuscire a dare un
definitivo slancio all’idea di bene
comune. Sembra che prevalgano
logiche corporative che in questa
fase sono davvero disastrose per
la crescita del nostro territorio.
Un discorso simile possiamo fare
anche per il mondo della società
civile, dove le due tendenze, interesse sociale ed egoismi particolari, sono in costante frizione.
Il mondo agricolo, in particolare
secondo noi, ha bisogno di progetti e condivisione.
Non dimentichiamoci che il lavoro
agricolo è la parte più importante
ma anche la più debole della filiera
agroalimentare..
Il prodotto del nostro lavoro viene
“valutato” dal mercato, e alla fin
fine il prezzo che paga il consumatore viene determinato dalla gran-
di Paolo Calovi
de distribuzione: noi siamo ancora deboli di fronte ad un mercato
che tratta il cibo come se fosse un
qualsiasi altro prodotto.
Va ricostruito un nuovo patto fra
agricoltori e società, della quale
anche noi facciamo parte, con un
percorso unitario per trovare metodi di coltivazione sempre più sostenibili ma che allo stesso tempo
garantiscano un reddito adeguato
a chi lavora nei campi.
Attualmente i media stanno dando
molto risalto a un aspetto particolare: quello relativo alla difesa fitosanitaria.
E vien da dire che questo è un
problema che non riguarda solo
noi, ma gli istituti di ricerca come
la Fondazione Mach, gli operatori turistici e, per non fare un lungo
elenco, tutti coloro che vivono e
operano nella nostra provincia.
La Cia del Trentino da molto tempo ha visto con chiarezza quali
sono i problemi davvero importanti e da sempre ha sollecitato una
unità del nostro mondo. Un’unità
che non voleva dire avere sempre
la stessa opinione, un’unità che si
crea alla fine di un lungo lavoro di
confronto nel corso del quale idee
diverse arrivano alla nostra attenzione e siamo allo stesso tempo
consapevoli che è necessario arrivare a scelte condivise da tutti.
Forse negli armadi del mondo
agricolo trentino ci sono dei modelli che non sono più utilizzabili, schemi basati unicamente sui
(presunti) rapporti di forza: ci dobbiamo rendere conto, e si tratta
di una presa d’atto irrinunciabile,
che nel mondo globale vinciamo o
perdiamo tutti assieme.
Siamo quindi costretti a trovare un
accordo sulle questioni importanti,
i margini di manovra per le astuzie
o i ragionamento machiavellici si
sono esauriti.
Oggi i cittadini hanno sensibilità
nuove, positive, e noi dobbiamo
tenere conto di questi passi in
avanti e non dobbiamo considerarli come un ostacolo alla nostra
attività.
Il percorso verso il futuro va costruito insieme alla società nella
quale operiamo e se giustamente
rivendichiamo i nostri meriti (la salvaguardia del territorio) dobbiamo
riconoscere nelle nuove istanze di
salubrità del prodotto una stimolo
positivo per il nostro lavoro.
Il mondo non può fare a meno
della produzione di cibo, ma possiamo aprire un serio dibattito sul
modo migliore per produrlo.
ricerca
PROFUMO E SEGRè AI VERTICI
DELLA RICERCA (FBK E FEM)
A
lla fine la Giunta provinciale ha deciso di
affidare al prof. Andrea Segrè il compito
di pilotare una struttura prestigiosa come la Fondazione Edmund
Mach.
Il percorso culturale di questo
questo docente è molto ricco e
ci limitiamo a due dati essenziali:
dal 2005 è Preside della Facoltà
di Agraria dell’Università di Bologna e nel gennaio 2012 è stato
eletto Direttore del Dipartimento
di Scienze e Tecnologie agro-alimentare, dipartimento che è stato
attivato nell’ottobre 2012 in seguito
alla riforma Gelmini e alla disattivazione della Facoltà di Agraria.
Sono importanti anche le campagne civili di Andrea Segrè, da
“Last minute market” fino all’impegno profuso per la nascita di Fico
Sara Ferrari
s
i è arrivati alla scelta di
Andrea Segrè come
presidente della Fondazione Edmund Mach
aolo al secondo tentativo. La prima
volta si era infranta contro le scogliere
politiche e di merito di una parte della
giunta e di parte delle organizzazioni
professionali, la seconda ha funzionato ma va anche detto che la parteci-
(Fabbrica Italiana Contadina) che
sta germogliando a Bologna e che
vuole essere il principale veicolo
di conoscenza delle eccellenze
alimentari italiane nel mondo.
Perchè, dunque ha deciso di fermarsi
anche in Trentino?
“Perchè la Fondazione Edmund
Mach è una istituzione molto importante e molto ricca dal punto di vista
della ricerca in campo agricolo.
Io sono convinto che l’Expo, come
ho più volte ribadito, sia un’occasione straordinaria e che apra delle
opportunità importanti anche per
l’agricoltura trentina.
Ma c’è di più, perché la Fondazione consente di certificare la qualità
della produzione della provincia. E
non va dimenticato che la mia impostazione fa perno sul concetto di
agricoltura sostenibile.”
pazione accademica a questa gara è
stata decisamente più forte. Giriamo
queste riflessioni all'assessora Sara
Ferrari, cui compete il tema della ricerca.
“Premetto che il fatto di aver avuto
tante candidature e di alta qualita
dimostra, se fe ne fosse ancora bisogno, che San Michele è un luogo
interessante, per persone di alto livello, per fare ricerca. Ricerca e un luogo
per trovare il modo di collegare la ricerca con il territorio.”
Perchè Segrè?
“Perche volevamo unire nella stessa
figura competenze di tipo accademici con quelle manageriali e gestionali
(ovviamente nel campo del comparto
agricolo) per valorizzare fino in fondo
le diverse articolazione di San Michele: ricerca, trasferimento tecnologico,
azienda agricola e scuola superiore.
Cercavamo una figura capace di
5
Andrea Segrè
Che vuol dire..
“...vuol dire che, prima di tutto, gli agricoltori vanno remunerati in maniera
equa per i loro prodotti e che il concetto di sostenibilità va applicato a
tutta la filiera, a partire dall’ambiente
per arrivare a tutti coloro che operano in collegamento con il comparto
agricolo.”
gestire una situazione che è unica a
livello internazionale e per creare la
corretta convivenza fra linee di lavoro
diverse fra loro.”
Si è chiusa una fase importante: alla
FBK c'è il prof Profumo e alla Fondazione Mach ora arriva Segrè. Vuol dire
che il Trentino riscopre in valore delle
eccellenze accademiche per tornare
ad essere un protagonista?
“Direi di sì. Il Trentino ha investito molto, in questi ultimi anni,
nella ricerca. Oggi abbiamo un
livello competitivo non solo nazionale. Il patrimonio costruito ha
bisogno di essere valorizzato al
massimo e per questo servono le
persone giuste. Abbiamo trovato
le qualità che cercavamo in Profumo, qualche mese fa, e ora in
Segrè. Entrambi sanno coniugare ricerca e imprenditoria, un mix
ormai indispensabile.”
pan
Attuazione del Piano d’azione nazionale
per l’uso sostenibile dei prodotti
fitosanitari (PAN) da parte delle
aziende del settore zootecnico
Comunicazione della Provincia Autonoma Di Trento
I
l PAN, entrato in vigore il
13 febbraio 2014, ha introdotto una serie di adempimenti per il corretto utilizzo dei prodotti fitosanitari. Anche
le aziende zootecniche in quanto possibili utilizzatrici di questi
prodotti, in particolare degli erbicidi per il controllo delle malerbe
sulle colture da foraggio, sono
tenute a conoscere e rispettare
queste disposizioni.
Per facilitare l’attività informativa
nei confronti di questi soggetti è
stata predisposta l’allegata scheda nella quale vengono sinteticamente descritti gli adempimenti
al momento definiti per tutti coloro che utilizzano tali prodotti.
LE NOVITà INTRODOTTE DAL PIANO D’AZIONE NAZIONALE PER
L’USO SOSTENIBILE DEI PRODOTTI FITOSANITARI (PAN)
Il Piano Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari
(PAN), predisposto ai sensi della
direttiva 2009/128/CE che istituisce il quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile
dei pesticidi e del Decreto legislativo n. 150/2012, è entrato in vigore
il 13 febbraio 2014.
Prevede la realizzazione di una
serie di attività finalizzate al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
a. ridurre i rischi e gli impatti dei
prodotti fitosanitari sulla salute umana, sull’ambiente e sulla
biodiversità;
b. promuovere l’applicazione
della difesa integrata, dell’a-
gricoltura biologica e di altri
approcci alternativi;
c. proteggere gli utilizzatori dei
prodotti fitosanitari e la popolazione interessata;
d. tutelare i consumatori;
e. salvaguardare l’ambiente acquatico e le acque potabili;
f. conservare la biodiversità e tutelare gli ecosistemi.
Più concretamente, il PAN ed il
Decreto legislativo introducono
per tutti gli utilizzatori di prodotti
fitosanitari (e quindi anche per gli
allevatori che fanno uso di prodotti diserbanti) i seguenti obblighi:
1. Abilitazione per l’acquisto ed
utilizzo dei prodotti fitosanitari
Dal 26 novembre 2015 per
l’acquisto e l’utilizzo di tutti
a prodotti fitosanitari è necessario essere in possesso dell’apposita abilitazione
(patentino). Si evidenzia che
il patentino è necessario per
l’acquisto e l’utilizzo di tutti i
prodotti fitosanitari indipendentemente dalla classificazione tossicologica. Per chi
non è in possesso dell’abilitazione è necessario partecipare ad un corso della durata
di 20 ore e successivo esame finale.
2. Registro dei trattamenti
Il registro dei trattamenti deve
essere tenuto da tutti gli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari; in esso van-
no registrati tutti i trattamenti,
anche erbicidi, entro trenta
giorni dalla loro esecuzione e
va mantenuto in azienda per
i tre anni successi a quello a
cui si riferiscono gli interventi
annotati.
3. Controllo funzionale e regolazione delle macchine irroratrici
utilizzate per la distribuzione dei
prodotti fitosanitari (anche barre
per il diserbo)
Entro il 26 novembre 2016 tutte
le attrezzature per la distribuzione dei prodotti fitosanitari (anche
pan
erbicidi) devono essere sottoposte al controllo funzionale e alla
regolazione presso officine autorizzate (Centri prova).
4. Manipolazione e stoccaggio dei
prodotti fitosanitari e trattamento
dei relativi imballaggi e delle rimanenze
Dal 1° gennaio 2015 vengono introdotti obblighi relativi a:
- stoccaggio dei prodotti fitosanitari (obbligo di armadietto
o locale chiuso nel quale non
possono essere immagazzinate sostanze alimentari, mangimi compresi);
-manipolazione, diluizione e miscelazione dei prodotti fitosanitari prima dell’applicazione
(vietato preparare la miscela
vicino a corsi d’acqua o su
suolo molto permeabili);
-manipolazione degli imballaggi
e delle rimanenze di prodotti
fitosanitari;
-recupero o riutilizzo della miscela
fitoiatrica residua nell’irroratrice
al termine del trattamento;
-pulizia dell’irroratrice al termine
della distribuzione (pulizia diret-
tamente in campo o in strutture
appositamente autorizzate);
-recupero e smaltimento delle
rimanenze di prodotti fitosanitari e dei relativi imballaggi.
Per riassumere:
-corsi per patentini: gli Enti interessati stanno organizzando i
percorsi formativi; appena disponibili verranno diffusi i calendari dei corsi per il 2015.
-controllo delle barre da diserbo
e delle altre attrezzature per la
distribuzione dei fitofarmaci:
saranno individuati dei centri abilitati a questi controlli in
modo da poterli effettuare entro la stagione produttiva 2016.
Tutti gli altri obblighi (registro dei trattamenti detto anche quaderno di campagna, manipolazione e conservazione
prodotti, pulizia attrezzature, recupero e
smaltimento rimanenze) sono da subito
operativi.
Per eventuali chiarimenti è possibile
rivolgersi a Gastone Dallago (3357440167), Roberta Franchi (3357440168), del CCT-FEM e Renato
Martinelli (0461-494985) della PAT.
Assistenza legale
Ricordiamo ai gentili lettori che la
Confederazione Italiana Agricoltori
mette gratuitamente a disposizione
dei propri associati (in regola con il
pagamento delle tessera associativa)
un consulente legale secondo i seguenti orari e previo appuntamento:
TRENTO - Via Maccani, 199
tutti i giovedì dalle 16.30 alle 18.00
Avv. Andrea Callegari
CLES - Via Dallafior, 40
il primo lunedì del mese dalle 14.00
alle 15.30 - Avv. Piergiorgio Sandri
il secondo giovedì del mese dalle 14.00
alle 15.30 - Avv. Lorenzo Widmann
Pan
FITOSANITARI:
LA SCELTA DI BOLZANO
i
I piano d’azione nazionale per
l’applicabilità persistente di prodotti fitosanitari è in vigore da
inizio 2014. “Anche in Alto Adige
è aumentata l’attenzione della popolazione sul tema e, con le nuove regole, la Provincia intende svolgere un
ruolo di battistrada e stabilire standard
ancora più alti”, spiega l’assessore
all’agricoltura Arnold Schuler. Le direttive approvate ieri dalla Giunta hanno
la funzione di proteggere la salute e
sono distinte in 3 categorie. La prima
contiene provvedimenti alla luce del
piano d’azione nazionale per l’applicazione persistente dei prodotti fitosanitari: vengono individuate zone sensibili che sono regolamentate in modo
rigoroso prevedendo anche il divieto
di utilizzo di prodotti fitosanitari. Queste zone sono: luoghi pubblici, scuole, asili e strutture sanitarie e di cura.
La seconda categoria applicata dalla
Provincia fa un ulteriore passo avanti
e definisce altre zone sensibili: edifici
pubblici e privati, parchi privati e giardini, strade e sentieri nel centro del paese e piste ciclabili (piano regolatore),
dove è previsto un spazio di sicurezza
nell’utilizzo di tutti i prodotti fitosanitari.
La terza categoria di direttive riguarda
i controlli. Prima di attuare le nuove misure vanno effettuate delle verifiche e
fissate delle sanzioni, che oscillano tra
1000 e 10.000 euro.
Più in generale, con il nuovo pacchetto
di misure la Provincia affronta il tema
nei suoi vari aspetti: la ricerca, lo sviluppo, la regolamentazione tra i coltivatori, le disposizioni in agricoltura per la
tutela della salute. In tema di studi per
incrementare le conoscenze e esaminare gli effetti dei prodotti fitosanitari,
il centro di sperimentazione agraria e
forestale Laimburg in collaborazione
con la Libera università di Bolzano e
con l’Associazione apicoltori conduce
il programma di osservazione Apistox
per individuare come i prodotti fitosanitari incidano sull’evoluzione delle colonie d’api e sull’erba. Con un ulteriore
passo si vuole migliorare l’utilizzo dei
prodotti fitosanitari. “Su campi di prova
vengono condotte indagini per testare
le possibilità e i limiti delle tecniche per
diminuire la deriva dei prodotti fitosanitari”, spiega Schuler. Un approccio è
l’impiego di cosiddetti ugelli di iniezione, in grado di diminuire notevolmente
la deriva.
Parallelamente si lavora per instaurare
un sistema di metodi di coltivazione
che coinvolga le varie associazioni
biologiche, il Beratungsring, le organizzazioni produttrici VOG e VIP e l’unione coltivatori/Bauernbund. Questo
accordo, che è vicino alla firma, ha il
compito di garantire la convivenza tra
produttori di coltivazioni biologiche
e integrate. Inoltre è stato già firmata
un’intesa tra produttori di frutta e contadini che lavorano altre colture.
Nel settore fitosanitario in Alto Adige
la produzione integrata è da molti anni
prassi comune. Il concetto dell’agricol-
8
tura integrata prevede lo sfruttamento
delle risorse naturali finché sono in
grado di surrogare adeguatamente i
mezzi tecnici adottati nell’agricoltura
convenzionale e solo il ricorso a questi
ultimi quando si reputano necessari
per ottimizzare il compromesso fra le
esigenze ambientali e sanitarie e le
esigenze economiche. In Alto Adige il
98% dei frutticoltori esercita la produzione integrata prendendo come riferimento le linee guida dell’AGRIOS. I
6.100 agricoltori controllano giorno per
giorno gli alberi e le vigne per verificare
la presenza di insetti dannosi. Già da
anni i prodotti fitosanitari di categoria
tossica e molto tossica sono vietati in
frutticoltura e viticoltura. Anche il sostegno della varietà biologica con l’uso ridotto dei prodotti fitosanitari e con
la piantumazione di siepi va confermato: in presenza della siepe, la deriva di
prodotti fitosanitari sul terreno del vicino si riduce quasi del 100%.
Vino
“Di alta qualità
e figli di
questa terra”
Che strada deve imboccare il vino trentino
per proteggere e valorizzare le sue eccellenze.
Ne abbiamo parlato con Emilio Pedron,
un’autorita nel settore dell’enologia
Emilio Pedron
di Michele Zacchi
t
rentino di nascita,
Emilio Pedron inizia
il suo cammino nel
mondo del vino con
gli studi presso l’Istituto Enologico
San Michele all’Adige. In seguito
inizia un percorso che lo porterà
ai vertici mondiale nel settore
enologico: dopo un’esperienza
come direttore presso la Cantina
Nino Negri - storico marchio della Valtellina - approda al Gruppo
Italiano Vini del quale diventa Ad
nel 1996, mantenendo tale prestigiosa carica fino al 2010. Inoltre,
dal 2002 al 2012 è stato Presidente del Consorzio di Tutela dei Vini
Valpolicella dove ha attivamente
lavorato per l’ottenimento della
Docg per l’amarone. Dal 2004 è
Presidente e Amministratore Delegato della Cavalier G. B. Bertani.
Quando il curriculum è di questo tipo non è difficile immaginare che l’interlocutore è di
qualità ed ha le competenze
per affrontare il tema sul quale
ci vogliamo soffermare: quale viticoltura per un territorio
come quello trentino.
Magari confrontandoci con i vicini, la Lombardia e il Veneto.
“La Lombardia è un mondo a sé,
perché ci zone particolari: abbia-
mo la Valtellina che è un territorio difficile (lo si può paragonare
alla nostra Val di Cembra), poi
c’è Franciacorta e la produzione
spumantistica. Sono zone con caratteristiche molto definite e che
hanno messo in campo strategie
che considero simili a quelle del
Trentino.
Il Veneto è invece molto diverso.
la superficie vitata è dieci volte
quella del Trentino e come tale
può permettersi di guardare con
interesse al mercato e quindi produrre dei vini che seguono le tendenze del momento.”
Ma come nascono, poi, queste mode, queste tendenze del
mercato?
“Prima di rispondere faccio un
esempio del tutto teorico.
Se un produttore vuole vendere
vino in Svezia o va sul posto, cerca di capire i loro gusti (cioè l’approccio orientato al mercato) e si
organizza di conseguenza, oppure deve andare in Scandinavia e
convincere gli svedesi ad apprezzare quel che già produce.
Come nascono le mode, da una
combinazione congiunta dello
stile del prodotto. Vale a dire un
prezzo interessante, un buon rapporto qualità prezzo, un nome fa-
9
cilmente pronunciabile in tutto il
mondo.”
Dopo questa deviazione, torniamo al Trentino.
Il Trentino ha una viticoltura di
montagna, costosa e di pregio,
che deve esclusivamente, a mio
avviso, pensare ai proprio prodotti. Devo no essere riconoscibili e
trasmettere ai mercati i valori del
territorio (dalla maestria del produttore alla bellezza delle valli) e
questo meccanismo prevede una
tipologia di vini ben caratterizzati.
Questo dovrebbe fare e invece
non lo sta facendo perché si appoggia su prodotti che sono in
forte concorrenza (penso al pinot
e allo chardonnay) con altre zone
italiane (non solo).
Dovrebbe abbandonare questo
tipo di concorrenza..”
….e puntare, se abbiamo capito, alla esclusività della propria
proposta per non subire l’aggressività dei produttori nazionali ed internazionali.
Che aggettivi userebbe per definire le scelte da fare
“Cercare di trasmettere i valori del
nostro territorio, il bellissimo saper fare dei vignaioli trentini.
Questo è il primo elemento; so
Esperienze
bene che si tratta di qualità che
sono fuori dalla bottiglia, ma sono
importantissime.
Poi dovrebbe puntare sui vitigni
esclusivamente trentini (e molto
meno “internazionali”); il teroldego, il marzemino, la nosiola sono
quelli che creano l’esclusività e
vanno valorizzati maggiormente.
Quando invece deve trattare
dei vini internazionali (pinot e
chardonnay, che per la quantità prodotta non può certamente
abbandonare) dovrebbe fare affidamento ad uno stile di prodotto
che rispecchi la bellezza del territorio e la fatica e l’abilità dell’uomo dietro ogni bottiglia.”
lo di qualità che ho appena definito. Farsi carico, quindi, con più
intensità, di un progetto di qualità
trentina e lasciare maggiore libertà ai piccoli vignaioli che aiutano
a trasmettere i valori di questa
terra.
La cooperazione ha teso a livellare, dovrebbe rilanciare lo sviluppo
delle punte e da
lì far partire un
progetto orientata
all’alta qualità.”
ruolo della cantina di Lavis?
“È quello che ho sempre pensato.
La cantina di Lavis è stata la prima
cantina del Trentino e una delle prime d’Italia ad imboccare la strada
dell’alta qualità. Tutti abbiamo sentito l’effetto positivo di questa scelta. Poi questa direzione si è fatta
più sfumata, ed è cominciata l’attenzione verso la quantità per entrare in concorrenza col duopolio.
Ed è stato l’inizio della crisi.”
Questo non potrebbe essere il
www.cia.tn.it
Che cosa culturalmente che ostacola
una piena acquisizione di questa direzione?
“Forse la presenza
di due grandi complessi che, appunto perché grandi,
sono molto presi
alla vendita delle
quantità. Il duopolio
di Cavit e Mezzacorona oggi tarpa le ali alla
crescita della qualità.
Credo, comunque, che
pur all’interno del
duopolio,
queste
cantine
potrebbero indirizzare una
parte della
produzione
verso quel livel-
L’AGRICOLTURA TRENTINA E NAZIONALE A PORTATA DI CLIC
per essere sempre aggiornato sugli adempimenti e sui nostri servizi consulta
il sito www.cia.tn.it!
10
Cooperazione
“Noi cooperatori,
per l’unità e
il lavoro”
Alcune domande a Mauro Lusetti,
presidente dell’Alleanza delle Cooperative.
L’Alleanza non ha alternative. “Le tre parole chiave sono:
lavoro, legalità, intergenerazionalità”
Mauro Lusetti
di Michele Zacchi
q
uello appena concluso dovrebbe essere
l’ultimo congresso
di Legacoop. è una
previsione corretta, e perché?
“Se lei si riferisce alla decisione
di procedere con la costituzione
dell’Alleanza delle Cooperative
Italiane questo è corretto.
Ma ci dovrà essere un congresso
che sancisca la nascita del nuovo
soggetto.
Quindi tecnicamente quello di dicembre non è stato l’ultimo congresso. Ma è vero che proprio in
quell’assise abbiamo deciso all’unanimità che Legacoop avvia il
processo per arrivare nel 2017 ad
aderire, insieme a Confcooperative e Agci, all’Alleanza delle Cooperative Italiane.
La decisione è presa e già adesso
ci sono i gruppi di lavoro che preparano questo grande percorso di
unificazione.
Dal punto di vista formale sarà poi
un altro congresso a compiere gli
atti ufficiali del passaggio.”
Quali sono gli elementi di analisi emersi dal congresso che
potranno avere un grande impatto nella vita politica e sociale di questo paese?
“È stato un congresso vero, dove
abbiamo discusso di argomenti
importanti e mi auguro che abbia
una ricaduta sulla vita di tutti. Infatti proprio nel preparare il nostro
appuntamento ci siamo imposti
l’obbligo di fare un congresso che
guardasse fuori. In questo senso
penso che le tre parole d’ordine
che più spesso sono ricorse nelle
discussioni congressuali saranno
quelle che avranno una vita anche
dopo che si sono spenti i riflettori.
Mi riferisco in particolare ai temi
della legalità, del lavoro e dell’intergenerazionalità.
Spiego brevemente. Abbiamo
messo al centro dei nostri lavori la
legalità non per le recenti vicende
legate all’inchiesta Roma Capitale, ma perché la cooperazione
può vivere e crescere sono in un
mercato sano e in una società trasparente. In particolare ricordo la
nostra lotta alle false cooperative
che col congresso ha avuto una
decisa accelerazione che vedrà
anche una raccolta di firme per
una legge di iniziativa popolare.
Inoltre abbiamo ribadito e rinnovato l’impegno a sostenere le cooperative nate con i beni sequestrati
alle mafie.
Secondo: il lavoro perché noi siamo, per Dna, quelli del lavoro. È
la nostra ragione sociale e mai
come in questo momento la forma cooperativa può essere una
11
grande risorsa per creare lavoro,
soprattutto per i giovani. Infine l’intergenerazionalità, una parola non
molto comprensibile, che sta ad
indicare che la cooperazione, per
sua natura, guarda al futuro.
Le nostre aziende nascono per essere tramandate da generazione
in generazione.”
L’Alleanza sta diventando anche una grande speranza: quali
sono i tempi per la sua concreta attuazione?
“L’ho già detto: 2017. Con i colleghi di Confcooperative e Agci,
abbiamo fissato una data perchè
così il percorso è chiaro e i tempi sono certi. So che è una operazione difficile, non mi illudo che
sia tutto in discesa. Anzi. Ma sono convinto che è una scommessa che non possiamo perdere. In
un Paese dove lo sport nazionale
sembra quello di dividersi, sempre
e su tutto, noi iniziamo un processo di unificazione.
Una grande casa di tutti i cooperatori italiani.”
Infine due questioni: il congresso non sembra aver attirato l’attenzione dei media e come spesso capita quando una
cooperativa va in crisi sembra
che sia sotto scacco l’intero
www.cia.tn.it
movimento. Forse c’è qualcosa nella comunicazione di Legacoop che induce questo
atteggiamento?
“Conosciamo
i
meccanismi
dell’informazione. è ovvio che l’esplosione sui media dell’inchiesta
su Mafia Capitale nei giorni del
nostro congresso ha condizionato l’approccio dell’informazione.
Ma il movimento cooperativo, anche durante il congresso, ha avuto
e ha molto altro da comunicare.
Ad esempio abbiamo lanciato le
nostre proposte sul welfare innovativo, sull’agricoltura sostenibile,
sui progetti di sviluppo di tutto il
comparto arte, cultura, turismo,
enogastronomia.
Quest’ultimo,
ad esempio, è un progetto che i
media possono sostenere e contribuire a lanciare. È il “petrolio”
italiano; la cooperazione, per sua
natura e per scelta precisa, in
questi campi ha potenzialità enormi che, in un momento di crisi
come l’attuale, rappresentano anche una occasione di nuovi posti
di lavoro soprattutto per giovani.
Stesso discorso, sempre dal punto di vista della comunicazione, è
quello dei workers buyout, cioè le
aziende salvate dai lavoratori che,
grazie al supporto di Legacoop,
diventano imprenditori cooperativi. Solo nell’ultimo anno con i
workers buyout sono stati salvati circa mile posti di lavoro. Non
sono cifre da fuochi d’artificio, ma
sono importanti: sono mille famiglie, più l’indotto.
E soprattutto è un messaggio rivolto a tutti: noi della cooperazione siamo quelli del lavoro.”
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Cooperatori
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Codipra
Le nuove proposte
di Codipra
La “rivoluzione” del comparto assicurativo: la nuova strada di Codipra
u
na domanda per il Presidente, Giorgio Gaiardelli.
Come pensate
di “sfruttare” questa opportunità (la fine del monopolio territoriale) che consente anche a Codipra di uscir
dai proprio ambiti?
In Italia operano 63 Condifesa, 62
dei quali associati ad As.Na.Co.Di.,
acronimo di associazione nazionale consorzi di difesa. Una sola realtà non vi aderisce e opera su tutto
il territorio nazionale in maniera indipendente ed autonoma; i volumi
premi gestiti dalla “concorrente”,
complessivamente su tutto il territorio nazionale, sono pari a circa
un decimo dei volumi premi del
solo Co.Di.Pr.A. (dati bilancio 2013
ultimo disponibile).
Riteniamo indispensabile l’adesione e la sinergia con il sistema per
riuscire ad essere protagonisti e
determinanti, in altre parole, nella
cabina di regia del sistema stesso; in coerenza con la convinzione
che l’azione dei Condifesa deve
essere mirata allo sviluppo del
settore per offrire le migliori e più
convenienti soluzioni alle imprese
e non alla semplicistica gestione
del contributo pubblico.
L’Italia con il sistema Condifesa è
riuscita ad essere un esempio di
efficienza e prima in Europa nello
sviluppo di questi strumenti.
Tramite il Copa – Cogeca, di cui
siamo associati ed esprimiamo il
Presidente del gruppo di lavoro
gestione del rischio (avv. Paola
Grossi), è possibile essere costantemente aggiornati e fare lobby,
nel significato positivo del termine,
nella fase si definizione della nor-
mativa comunitaria.
La nostra azione di concerto con il
Ministero, l’Assessorato e le Organizzazioni Professionali è stata determinante nella definizione della nuova
PAC; infatti passando, la gestione
del rischio, dal primo al secondo
pilastro abbiamo dovuto favorire le
condizioni per la definizione di un
doppio canale: quello dei PSR locali
e quello del PSRN nazionale per la
misura della gestione del rischio. Ci
siamo riusciti e questo permette di
avere la copertura degli aiuti pubblici
fino al 2020 per l’intero fabbisogno
della Provincia di Trento.
Con il vecchio sistema di suddivisione delle risorse (esclusivamente PSR
locali) i contributi per la nostra Provincia avrebbero potuto subire dal
2015 una riduzione fino al 90%.
Siamo inoltre componenti della
Commissione Tecnica ministeriale,
organismo incaricato di valutare e
condizionare lo sviluppo del sistema della gestione del rischio; negli
ultimi anni gli agricoltori hanno conosciuto i vantaggi che da questo
ne conseguono.
I Condifesa nella nostra logica operativa devono quindi essere dei
centri di competenza per sviluppare le migliori soluzioni di gestione del rischio ed avere la mission
di perseguire in partnership con
Ismea ed il Ministero l’innovazione
e l’ottenimento delle migliori e più
convenienti soluzioni in favore delle
imprese agricole associate. Per fare
questo è indispensabile la conoscenza delle peculiarità del territorio
e delle imprese, un costante confronto con le associazioni che a vario titolo operano in rappresentanza
e per la valorizzazione del prodotto
delle imprese ed un efficiente co-
13
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ordinamento delle azioni a vario titolo finanziate al fine di cogliere le
migliori opportunità. A Co.Di.Pr.A
sono associati oltre 10.000 agricoltori trentini ed in favore di questi è
rivolta la nostra attività, la nostra
competenza e le opportunità che
un Consorzio come Co.Di.Pr.A. può
garantire. Sarebbe estremamente
penalizzante per gli agricoltori trentini, che nel corso degli anni hanno
responsabilmente contribuito con
contributi associativi non ripetibili
alla patrimonializzazione del consorzio ed alla dotazione dei fondi
di mutualità per complessivi circa
21 ml. di euro, estendere le opportunità ad associati fuori Provincia.
Siamo uno dei consorzi più grossi
d’Italia, se ve ne fosse la necessità
e l’opportunità in futuro ci faremo
trovare pronti. Abbiamo già ricevuto qualche richiesta di adesione di
agricoltori e/o loro organizzazioni
da fuori Provincia.
Importanti aziende della Calabria,
del Lazio, della Puglia, del Friuli e
del Veneto hanno informalmente
chiesto informazioni per associarsi
a Co.Di.Pr.A.. Aumentare la base
sociale comporterebbe un proporzionale annacquamento del patrimonio. Queste aziende complessivamente rappresentano oltre 1.500
ettari coltivati prevalentemente a
vigneto, frutteto e colture orticole.
Non riteniamo opportuno estendere la nostra attività a territori diversi
da Trento, in quanto il compito affidato ai Condifesa non riteniamo
Codipra
sia marginare sull’attività di recupero dei contributi, ma favorire lo
sviluppo del sistema in coerenza
e sinergia con tutte le associazioni
che concorrono alla valorizzazione
dei prodotti e del reddito delle imprese.
La massa critica già oggi ci consente di applicare i minori caricamenti per costi di funzionamento
d’Italia, mediamente 0,20% (vedi
dati di bilancio disponibili su opuscoli e su sito internet) al contrario
di chi i bilanci preferisce non pubblicizzarli; invitiamo i più curiosi,
per cogliere il succo dell’affermazione, a consultare il bilancio di
Coop.di su Infocamere. Co.Di.Pr.A.
riesce ad anticipare a costi estremamente competitivi i contributi
pubblici grazie alla patrimonializzazione fatta negli ultimi anni; il
soggetto concorrente non è nelle
condizioni di ottenere anticipazioni
bancarie sufficienti, nel corso del
2013 ha subito da parte di un Istituto bancario un decreto ingiuntivo
provvisoriamente esecutivo per recupero affidamenti e, come la favola della “volpe e dell’uva”, cerca di
spiegare che l’anticipazione, che
non riescono a offrire, non è conveniente per le imprese.
Andrea Berti, Paolo De Castro, Giorgio Gaiardelli
dei danni da fitopatie (scopazzi e
flavescenza dorata) ed una piccola
sperimentazione dell’IST.
La contribuzione comunitaria per
questi strumenti è pari al 65% delle liquidazioni che verranno pagate
agli agricoltori; per questo motivo è
indispensabile che i fondi abbiano
capacità finanziaria; come risulta
dal bilancio, possiamo confermare
che Co.Di.Pr.A. è arrivato preparato all’appuntamento: oltre 10 milioni
di euro di patrimonio, una ulteriore
Due domande al Direttore, Andrea
dotazione destinata ai Fondi di 10,5
Berti.
milioni di euro, quattro Fondi di MuIl mondo assicurativio è destinatualità già costituiti con una goverto a vivere un momento di pasnance condivisa e partecipata da
saggio importante?
Provincia, O.P., Cooperative e CanQuali sono, al momento, le
tine Sociali.
novità in campo? Quali le La forza del fare sistema permetterà
scelte conseguenti di Codipra?
in futuro ai nostri associati vantaggi
La novità di rilievo della Pac 2020
sempre maggiori; permetteteci di
è che, oltre alle tradizionali polizze
evidenziare che nel nostro settore
assicurative dal 2015, sono finansiamo stati i primi, ed in alcuni casi
ziabili anche i Fondi di Mutualità e
tuttora gli unici, ad avere:
l’IST (strumento per la stabilizza-Nel 2002 perfezionato una polizza
zione del reddito). Siamo alla vigilia
di sistema con abbinato un Fondo
di una nuova fase di sviluppo degli
Mutualistico, per la gestione del ristrumenti per conseguenze negatischio degli associati conferenti di
ve derivanti da calamità, fitopatie e
Cooperative agricole con la collafluttuazione dei prezzi. Da anni ci
borazione di Apot, alla quale adestiamo preparando e stiamo accanriscono tutte le Cooperative;
tonando dotazioni finanziarie per
-Nel 2003 sperimentato la prima pocogliere queste opportunità. In collizza multirischio sulle rese (prolaborazione con Assessorato, Apot,
getto sperimentale Ismea);
Ministero ed Ismea attiveremo, per
-Nel 2004 perfezionato le polizze
primi in Italia, abbinati alle polizze,
multirischio d’area ciliegie;
fondi di mutualità per la gestione
-Nel 2006 contrattualizzato la tabella
commerciale “C”;
-Nel 2007 adottato la nuova tabella
qualità per uva da vino;
-Nel 2009 attivato il Fondo di Mutualità per danni sotto soglia;
-Nel 2011 sperimentato la polizza
con garanzia esteso alle fluttuazioni di prezzo dei prodotti
agricoli;
-Nel 2012 sperimentato la polizza
con estensione garanzia alle fitopatie (Drosophila Suzukii);
-Nel 2013 perfezionato una polizza
per la gestione del rischio degli associati conferenti Cantine
Sociali;
-Nel 2014 consentito a tutti gli agricoltori di poter assicurare con
contratti a contributo 80% e tariffe
calmierate, le produzioni (media
nazionale 30%);
-Nel 2014 organizzato, con il Consorzio di Bolzano, la prima Assemblea Asnacodi lontano da
Roma, preceduta da un convegno, nell’ambito di un progetto
Infopac cofinanziato dall’Unione
Europea, al quale sono intervenuti i maggiori responsabili locali,
nazionali ed europei del settore
(materiale disponibile su www.
codipratn.it)
Maggiori dettagli sulle polizze 2015
e sui Fondi Mutualistici collegati verranno dati alle assemblee; ci aspettano grosse nuove opportunità, siamo certi che riusciremo a coglierle
in favore dei nostri associati, in si-
Codipra
vendita diretta
Entro i prossimi due mesi si arriverà ad una definizione: quale
la migliore, dal punto di vita di
Codipra?
Entro i prossimi 2 mesi verranno declinate le norme attuative del Decreto
Ministeriale 2.0 ed approvato il Decreto che regolamenterà i Fondi Mutualistici. Abbiamo già dato la nostra
disponibilità ad Ismea ed al Ministero dell’Agricoltura a sperimentare le
nuove misure nella nostra Provincia.
A tal scopo sono già stati costituiti
dei gruppi di lavoro ai quali partecipa direttamente con propri funzionari, anche la Provincia di Trento.
Quest’ultima, anche in considerazione della nuova situazione economico-finanziaria, interpreta un nuovo
intelligente ruolo a fianco del sistema
non semplicemente come “banco-
Attenzione! Telefonate sospette
in materia di sicurezza!
nergia e collaborazione con tutti gli
attori del sistema agricolo trentino.
mat” ma come soggetto qualificato
che mette a disposizione le proprie
competenze per innovare e cogliere
le migliori opportunità del bilancio
comunitario.
Attenzione!
Telefonate sospette in materia
di sicurezza!
Fate attenzione!
Si fa presente che già molti associati hanno ricevuto telefonate da
società private che propongono servizi a pagamento in materia di
sicurezza, con richiesta di pagamento anticipato.
Rivolgetevi ai nostri uffici. Vi ricordiamo che abbiamo convenzioni
con enti preposti per adempiere a tutti gli obblighi di legge.
Sei un associato CIA e vuoi essere sempre
informato sulla possibilità di partecipare
a mercati e fiere?
Sempre più spesso CIA è invitata a partecipare a mercati, fiere e altre iniziative.
Al fine di diffondere gli inviti e le comunicazioni in modo efficace, stiamo raccogliendo gli indirizzi e-mail degli interessati alle iniziative di vendita diretta,
con l’obiettivo di creare una mailing list dedicata.
PROMEMORIA: ABILITAZIONE UTILIZZO MEZZI AGRICOLI
Invitiamo quindi tutti gli associati che desiderano essere coinvolti e informati
su questo tipo di eventi a contattare i nostri uffici, mandando una mail a
[email protected] o chiamando il numero di telefono 0461/1730452.
PROMEMORIA: ABILITAZIONE UTILIZZO MEZZI AGRICOLI
• Agli utilizzatori che alla data del 22/03/2015 hanno esperienza nella guida di tali mezzi da almeno due anni, consigliamo di predisporre una Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che attesti l’esperienza pregressa da tenere
con se durante la guida dei trattori. Entro il 13 marzo 2017 dovranno seguire il corso di aggiornamento sull’uso
dell’attrezzatura (durata 4 ore)
• Gli utilizzatori che alla data del 22/03/2015 sono incaricati dell’uso delle macchine agricole ma non hanno esperienza nella guida di tali mezzi da almeno 2 anni o formazione pregressa, devono seguire un corso completo di
abilitazione entro il 22/03/2017
• Gli utilizzatori che hanno già seguito della formazione pregressa sull’uso dei trattori o in generale delle macchine
agricole, con corsi di durata inferiore a quella prevista dall’Accordo Stato Regioni del 22/02/2012 (8 ore per trattori),
dovranno integrare la formazione con il modulo di aggiornamento entro 22/03/2017.
Di seguito i passaggi normativi che hanno portato a quanto sopra indicato
1. Accordo Stato Regioni del 22/02/2012 punto 9.4 con specifico riferimento ai lavoratori del settore agricolo
2. Circolari ministeriali 12/2013 (esperienza documentata nel settore agricolo, modalità di documentazione), e 21/2013
(definizione di lavoratore del settore agricolo, lavoratore che effettua attività ricomprese tra quelle elencate da art.
2135 c.c. come modificato dal D.Lgs. 228/2001)
3. Differimento dell’obbligo di abilitazione all’uso delle macchine agricole al 22/03/2015, attuato dall’art. 45 bis comma
2 della legge 98/2013, con i chiarimenti di cui sopra
15
Protocollo
UN ACCORDO
TRA AGRICOLTORI
E CACCIATORI
Protocollo d’intesa tra Associazione Cacciatori,
Coldiretti, Confagricoltura e Confederazione Agricoltori
s
u proposta dell’Associazione Cacciatori Trentini,
nel novembre scorso, è
stato firmato un protocollo di collaborazione tra
l’ACT stessa e le Organizzazioni Professionali Agricole (Confederazione
Italiana Agricoltori, Coldiretti Trento,
Confagricoltura). Detto protocollo di
lavoro triennale, aperto alla sottoscrizione di altre eventuali associazioni o
enti, è finalizzato ad assicurare, per
quanto possibile, un’equilibrata convivenza tra attività agricola e fauna
selvatica. L’agricoltura rappresenta
per la nostra provincia una delle voci
che maggiormente contribuiscono alla formazione del PIL, con una produzione di eccellenza ancora in grado di
resistere alla grave e perdurante crisi
economica. La necessità di promuovere e realizzare una moderna ed efficace gestione del territorio e delle sue
risorse fondata sul reciproco riconoscimento, da un lato dell’importanza
dell’impresa agricola e delle produzioni di qualità, dall’altro della valenza
faunistica degli ambienti agricoli e della conservazione della biodiversità, è
un concetto che si sta via via affermando nella ricerca di un’equilibrata
ed integrata coesistenza sostenibile
tra attività umane e fauna selvatica.
Ciò nonostante, la problematica dei
danni provocati dalla fauna selvatica
alle produzioni agricole ha assunto in
Italia dimensioni che possiamo definire allarmanti. Secondo le stime più
recenti le perdite economiche causate dalla fauna selvatica alle colture, la
maggior parte delle quali riconducibili
ai cinghiali, sono calcolate in oltre 70
milioni di euro annui. Anche in Trentino, soprattutto negli ultimi anni, i
danni al comparto agricolo risultano
di una certa entità.
L’ammontare delle spese sostenute
dalla Provincia per l’indennizzo e la
prevenzione dei danni all’agricoltura provocati dai soli ungulati, i danni prodotti dall’avifauna sono infatti
esclusi dai benefici, è risultato, negli
ultimi cinque anni, pari a 1.590.000 €.
L’importo massimo liquidato per i soli
danni è di 329.000 € (nel 2009) mentre per la prevenzione è di 263.000 €
(nel 2011); complessivamente, sia nel
2009 che nel 2010 sono stati liquidati
più di 400.000 €. La materia è disciplinata dall’art. 33 della L. P. 24/91 e
da una deliberazione della Giunta
Provinciale che prevede l’indennizzo
di un importo pari al 70% del danno
accertato e un contributo per le opere
di prevenzione pari al 50% della spesa ammessa. Ne consegue l’importanza anche per la Provincia di Trento
di promuovere tutte le iniziative per
prevenire i danni ed attivare strumenti, azioni e politiche gestionali finalizzati a creare un equilibrato rapporto
tra fauna selvatica e ambiente. L’interazione sinergica ed integrata tra
agricoltori e cacciatori - in sintonia
con quanto affermato dalla legge
provinciale n. 24/91 che sancisce
come la tutela del patrimonio faunistico debba essere indirizzata “…
alla conservazione ed al miglioramento della fauna, in armonia con le
risorse ambientali e con le esigenze
dell’economia agricola e forestale…” - anche attraverso collaborazioni specifiche e progetti mirati per
prevenire e contrastare il problema
dei danni alle colture causati dalla
fauna selvatica, è dunque il fulcro
sul quale si sviluppa il protocollo
d’intesa recentemente sottoscritto.
Imprenditori agricoli e cacciatori,
partendo dai loro specifici interessi,
con le loro scelte, hanno peraltro da
tempo sviluppato forme di collaborazione che hanno già prodotto risultati positivi. Si citano al riguardo:
il controllo del cinghiale e il supporto nella prevenzione e nell’indennizzo dei danni, il controllo del coniglio
selvatico nelle aree agricole del comune di Trento, delle cornacchie e
delle ghiandaie, la realizzazione di
interventi di miglioramento ambientale a fini faunistici, ecc. La volontà di collaborazione è stata quindi
ufficialmente riaffermata attraverso
il protocollo d’intesa, che riconosce la necessità di riequilibrare le
presenze faunistiche in funzione
di esigenze di carattere sociale ed
economico, ma anche lo sviluppo di
azioni tendenti all’incremento della
biodiversità con interventi di miglioramento ambientale.
Le questioni di comune e generale
interesse riportate nel documento
e sotto sintetizzate riguardano in
particolare:
-la promozione di politiche gestionali finalizzate ad incentivare azioni
funzionali all’incremento della biodiversità e al miglioramento degli
habitat.
-la tutela della produzione agricola e
la prevenzione dei danni provocati
dalla fauna selvatica su tutto il territorio provinciale.
-l’attivazione di una sperimentazione
tecnica
-la costante informazione e formazione
-la costituzione di appositi gruppi di
lavoro dedicati ad affrontare specifiche problematiche di interesse
comune.
Il testo completo è reperibile sul sito
www.cia.tn.it, insieme al PROTOCOLLO completo.
730
è TEMPO di 730...
a cura di Nadia Paronetto
è
arrivato il periodo della dichiarazione dei
redditi. Il 730, rispetto
al modello Unico, presenta i consueti molti vantaggi:
• se hai un credito, questo sarà
rimborsato in busta paga, con la
retribuzione del mese di luglio o
sulla pensione entro settembre.
• se devi pagare puoi rateizzare
l’imposta, che verrà trattenuta
in busta paga o sulla pensione,
senza dover fare la fila in banca;
• il 730 è l’unico modello che può
essere presentato in maniera
congiunta con il coniuge;
• non devi fare calcoli di imposte,
ritenute, detrazioni, sono eseguiti dal CAF; è sufficiente portare al CAF la documentazione
dei redditi e delle spese;
• Il CAF controlla e verifica tutta
la documentazione presentata.
Da quest’anno il CAF, con la
sua polizza assicurativa, ti garantisce non solo per la sanzione (com’era già previsto negli
anni scorsi), ma anche relativamente agli interessi e alla maggiore imposta che derivi da errore formale che possa essere
stato commesso dalla sede a
cui ti sei rivolto.
• Come lo scorso anno, i soggetti
che nel 2014 hanno avuto redditi di lavoro dipendente, pensione e alcuni redditi assimilati,
potranno presentare il modello
730 anche se nel2015 sono privi di un datore di lavoro, e quindi di un sostituto d’imposta.
La grande novità per l’assistenza fiscale di quest’anno è rappresentata dal 730 precompilato
messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate sul proprio sito
internet.
Il contribuente potrà, per la prima volta, procedere direttamente
(“saltando” gli intermediari come il
CAF) alla trasmissione del proprio
730.
Tuttavia questa grande novità, oggi e per qualche anno ancora, non
rappresenta una valida alternativa
al servizio offerto dai CAF, rispetto al quale mostra diversi punti di
criticità che possono scoraggiare.
A partire dal 15 aprile 2015, l’Agenzia delle entrate mette a disposizione il Modello 730 precompilato, ai lavoratori dipendenti e ai
pensionati che hanno presentato
il modello 730/2014 o il modello
Unico Persone fisiche2014 per i
redditi dell’anno 2013, ed hanno
ricevuto la Certificazione Unica
2015.
La dichiarazione precompilata
non verrà predisposta se, con riferimento all’anno d’imposta precedente, il contribuente ha presentato dichiarazioni correttive nei
termini o integrative, per le quali, al
momento della elaborazione della
dichiarazione precompilata, è ancora in corso l’attività di liquidazione automatizzata.
La dichiarazione quindi non è inviata a casa, ma viene messa a
disposizione sul sito dell’Agenzia
delle Entrate, www.agenziaentrate.gov.it., e il contribuente deve
richiedere un pin, per poter accedere alla propria area riservata e al
proprio 730.
La dichiarazione precompilata
contiene:
• i dati contenuti nella Certificazione Unica (ex CUD),
• i dati relativi agli interessi passivi
sui mutui, ai premi assicurativi e
ai contributi previdenziali;
• alcuni dati contenuti nella di-
17
chiarazione dei redditi dell’anno precedente (ad esempio gli
oneri che danno diritto a una
detrazione da ripartire in più
rate annuali, come le spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio, i crediti d’imposta e le eccedenze
riportabili);
• gli altri dati presenti nell’Anagrafe tributaria (ad esempio i versamenti effettuati con il modello
F24);
Per stessa ammissione dell’Agenzia i dati presenti nel 730 Precompilato:
• sono incompleti (ad esempio
mancano diversi oneri come le
spese mediche);
• non sono sempre esatti;
• in alcuni casi possono risultare
“vecchi”.
Il contribuente dovrà intervenire verificandoli, modificandoli e/o integrandoli prima di inviare la dichiarazione.
Il CAF invece, offre un servizio
che si svolge con le modalità e
i tempi che il contribuente conosce perfettamente, e si assume il
compito di aggiornare ed integrare, in base alle informazioni fornite
dal contribuente, la dichiarazione.
Inoltre, sulle dichiarazioni presentate quest’anno attraverso il CAF,
in caso di errore (senza dolo da
parte del contribuente), questo
assumerà su di se tutti gli effetti
sanzionatori previsti dalla norma
quali: la maggior imposta, le sanzioni e gli interessi che fino allo
scorso anno venivano addebitate
al contribuente.
Per presentare il modello 730 precompilato tramite Caf il contribuente deve firmare un’apposita delega
per consentire l’accesso al proprio
modello 730 precompilato.
Il contribuente anche se ha a disposizione il modello 730 precompilato, non è obbligato ad utilizzarlo. Può infatti presentare, come
negli anni passati, la dichiarazione
dei redditi con le modalità ordinarie (utilizzando il modello 730 o il
modello Unico).
730
Deve utilizzare obbligatoriamente
i modelli ordinari (730/Unico), il
contribuente:
• che non ha il modello 730 precompilato (ad esempio perché
non è in possesso della Certificazione Unica);
• che ha il modello 730 precompilato, ma ha percepito altri
redditi che non possono essere
dichiarati con il modello 730 e
non può integrare la dichiarazione precompilata, ma deve
presentare la dichiarazione utilizzando il modello Unico.
Un’ altra novità sono le tempistiche di consegna del modello
730, che nel 2015 va presentato entro il 7 luglio, in qualunque
modo si sia scelto di farlo. Il Caf
inizierà a dare appuntamenti e
predisporre le dichiarazioni a partire da fine marzo.
La norma che ha introdotto il 730
Precompilato ha “eliminato” l’obbligo da parte dei CAF di effettuare l’assistenza fiscale gratuita
nel caso il contribuente consegni
il modello 730 del tutto “correttamente” compilato.
Da quest’anno quindi, tutti i modelli 730, sia che si richieda la
compilazione sia che si consegnino del tutto compilati, saranno soggetti al pagamento del
corrispettivo in base al prezziario
esposto negli uffici. Tutti i modelli 730 infatti, saranno “TUTELATI”
dall’assunzione di responsabilità
che il CAF obbligatoriamente assume in caso di errore, sostituendosi di fatto al contribuente.
Di seguito le principali novità dal
punto di vista normativo e fiscale.
Dal 2014 è riconosciuto un credito, denominato “bonus 80 euro”, ai
titolari di reddito di lavoro dipendente e di alcuni redditi assimilati
(ma non ai pensionati), con reddito complessivo non superiore ai
26.000 €. Se per qualche motivo il
bonus non è stato riconosciuto dal
datore di lavoro, potrà essere “re-
cuperato” tramite il 730 (ma anche
restituito nel caso lo si sia percepito indebitamente).
Il vecchio modello Cud è stato sostituito dalla Certificazione Unica,
che conterrà più dati. Come i redditi di lavoro autonomo, le provvigioni dei lavoratori porta a porta e
il lavoro occasionale.
È prevista una deduzione dal reddito complessivo riservata alle
persone fisiche per l’acquisto o
costruzione di unità immobiliari
abitative effettuati dall’1/1/2014 al
31/12/2017, destinate alla locazione a canone convenzionale.
La legge di Stabilità 2015, ha prorogato l’aliquota pari al 50% fino
al 31/12/2015 per la detrazione
IRPEF per gli interventi di recupero edilizio delle abitazioni, con
il tetto massimo agevolabile pari
ad € 96.000. Alla stessa data sono
state prorogate la detrazione relativa al “Bonus arredi” e l’aliquota
pari al 65% per la detrazione Irpef
per gli interventi di riqualificazione
energetica degli edifici.
È prevista una nuova detrazione
del 19% dell’IRPEF, per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola, purché di età
inferiore ai 35 anni, per le spese
sostenute per il pagamento dei
canoni d’affitto dei terreni agricoli
(diversi da quelli di proprietà dei
genitori).
Non è più deducibile la quota
dell’assicurazione auto destinata
al SSN.
Da quest’anno è prevista una scheda unica per effettuare le scelte
dell’8, 5 e 2 per mille dell’Irpef. Si
potrà scegliere di destinare a favore
di uno dei partiti politici destinatari il
2xmille della propria IRPEF.
L’elenco dei partiti non è ancora
disponibile.
18
Documenti necessari
per il 730/2014
• Dichiarazione dei redditi dell’anno
precedente (Modello 730/2014 o
Modello UNICO 2014 );
• Documento d’identità;
• Codice fiscale del dichiarante, del
coniuge e dei famigliari a carico;
• Dati del datore del sostituto d’imposta dei mesi giugno e luglio
2015;
• Modelli CU 2015 di lavoro dipendente e di pensione e redditi assimilati (disoccupazione, mobilità,
cassa integrazione) attestanti le
retribuzioni o pensioni percepite
nel corso del 2014;
• Modello CU 2015 redditi 2014 del
coniuge e dei familiari fiscalmente
a carico;
• Documentazione attestante i pagamenti delle pensioni estere del
2014;
• Visura catastale o atti notarili degli immobili posseduti, ereditati
acquistati o venduti nel corso del
2014;
• Contratti di locazione registrati;
• Per coloro che hanno optato per la
“cedolare secca”: contratto di locazione, modello 69 o Siria o RLI,
raccomadata A/R all’inquilino;
• Certificazione dei compensi per
prestazioni occasionali, diritti d’autore o provvigioni.
• Deleghe di acconti Irpef versati autonomamente nel 2014 (F24);
• In caso di separazione/divorzio,
la relativa sentenza giudiziaria e
le ricevute degli eventuali assegni
alimentari corrisposti;
• Ogni altra documentazione attestante la percezione di redditi nel
2014.
Documentazione relativa
agli oneri deducibili e
detraibili:
• Documentazione fiscale, fattura,
relativa a spese sanitarie: visite
mediche specialistiche o generiche, analisi, spese dentistiche,
degenze ospedaliere, rilascio di
certificati medici;
Per alcune spese è necessaria anche la prescrizione medica: apparecchi acustici, occhiali da vista, cure
termali. Per i medicinali è necessario
730
www.cia.tn.it
lo scontrino parlante della farmacia;
• Retta della casa di riposo: dichiarazione rilasciata dalla casa di
riposo dove sia separatamente
indicato l’importo relativo all’assistenza medico-infermieristica
rispetto all’importo relativo al vitto;
• Spese per l’assistenza ai portatori
di handicap: fattura della spesa e
certificazione relativa al riconoscimento dell’handicap.
• Spese per l’acquisto di autoveicoli adattati: fattura della concessionaria e certificazione relativa
al riconoscimento dell’handicap
(legge n.104/92);
• Spese mediche effettuate all’estero: la stessa documentazione
richiesta per l’analoga spesa effettuata in Italia oltre ad una traduzione semplice dei documenti
se questi sono redatti in inglese,
francese, tedesco o spagnolo,
una traduzione giurata se sono
redatti in altre lingue;
• Quietanze di versamento degli
interessi su mutui ipotecari per
l’acquisto o la ristrutturazione
dell’abitazione principale per la
costruzione. Per i mutui sono necessari: l’atto di acquisto della casa, l’atto di stipula del mutuo, ricevuta della banca relativa alle rate
pagate nel 2014, fattura del notaio
relativa all’atto di mutuo e oneri
accessori (per le ristrutturazione
e le costruzioni sono necessarie
anche le fatture dei lavori eseguiti
e la concessione edilizia);
• Premi di assicurazioni vita e infortuni: ricevuta del pagamento del
premio versato, contratto di assicurazione;
• Spese scolastiche: ricevuta di
versamento per l’iscrizione a Università e scuole superiori;
• Spese funebri: fatture per spese
riconducibili al funerale;
• Spese per “l’assistenza personale
nei casi di non autosufficienza”: è
richiesto il rilascio, dal soggetto
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
che presta assistenza, di una ricevuta firmata, riportante i propri
dati anagrafici e codice fiscale e
quelli del soggetto che sostiene
la spesa, nonché, se diverso, del
familiare a favore del quale l’assistenza è prestata;
Spesa per pratica sportiva ragazzi: fattura, ricevuta o quietanza
pagamento con i dati del ragazzo
che pratica lo sport e del genitore
che effettua il versamento;
Compenso intermediari immobiliari: fattura attestante la spesa;
Canone di locazione degli studenti universitari fuori sede: contratto di affitto e ricevuta dell’avvenuto pagamento.
Erogazioni liberali a favore d’Istituzioni religiose, e per i paesi in via
di sviluppo (Onlus, Ong);
Spese veterinarie: fattura rilasciata dal veterinario e scontrini
farmaceutici relativi a medicinali
specifici.
Spese per la frequenza di asili nido: ricevuta di versamento della
retta di frequenza dell’asilo nido;
Contributi previdenziali e assistenziali (ex Scau, fondo Casalinghe, volontari, riscatto): ricevute
dei versamenti contributivi, compreso il versamento INAIL pagato
dalle casalinghe
Assegno periodico corrisposto
al coniuge separato: sentenza di
separazione o divorzio, codice
fiscale coniuge separato, bonifici
o ricevute rilasciate dal soggetto
che percepisce la somma. Non è
deducibile la quota versata a favore dei figli;
Contributi versati nell’anno d’imposta 2014 per le collaboratrici
domestiche: ricevuta del bollettino postale, per la quota di competenza del datore di lavoro;
Contributi a favore di istituzioni
religiose: ricevute di versamento
agli Istituti Centrali delle Chiese riconosciute. Non sono deducibili i
•
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L’AGRICOLTURA TRENTINA E NAZIONALE A PORTATA DI CLIC
per essere sempre aggiornato sugli adempimenti e sui nostri servizi consulta
il sito www.cia.tn.it!
19
versamenti effettuati direttamente
alle parrocchie;
Erogazioni liberali a favore di ONLUS e Associazioni Sportive: ricevuta rilasciata dall’Associazione
nella quale risulti anche la modalità di versamento utilizzata. Sono
da escludere i versamenti delle
quote associative e quelli effettuati come pagamento di servizi resi;
Contributi a paesi in via di sviluppo: ricevuta di versamento alle
Organizzazioni Non Governative
riconosciute;
Consorzi di bonifica: ricevuta che
attesti il versamento effettuato,
cartella esattoriale di riferimento;
Versamenti a fondi pensione: ricevuta del pagamento effettuato,
contratto stipulato;
Spese per interventi di recupero edilizio (36/50%): abilitazione
edilizia, domanda accatastamento (nei casi previsti), ricevute pagamento ICI/IMU, fatture
pagate nel 2014 e relativi bonifici
bancari o postali, dichiarazione di consenso del possessore
(nei casi previsti), quietanze del
condominio relative a quanto
versato dal singolo condomino
e la ripartizione millesimale, dati
catastali (visure) dell’immobile su cui sono stati eseguiti gli
interventi, atti di trasferimento
dell’immobile;
Acquisto mobili, e grandi elettrodomestici per l’arredo di immobili
ristrutturati dal 06/06/2013: fatture
e relativi bonifici bancari o postali;
Spese doi riqualificazione enrgetica (55/65%): fatture, bonifici, ricevuta/raccomandata trasmissione
all’ENEA e altra documentazione
secondo la tipologia di spesa.
Contratti di locazione registrati in
base alla legge n. 431/98 “convenzionali” e non;
Ogni altra documentazione ritenuta utile quale onere detraibile o
deducibile.
ciassicura
ESTRATTO
DELLA POLIZZA INFORTUNI
DIRADAMENTO-RACCOLTA-POTATURA-IMPIANTO-ESPIANTO
di Andrea Pederzolli
RISCHI COPERTI DALLA
POLIZZA:
raccolta diradamento
POTATURA IMP/ESPIANTO
L’assicurazione vale per tutti gli infortuni subiti dalle persone addette alle operazioni di raccolta, dirado, potatura, impianto, espianto della frutta occorsi nell’ambito dell’azienda agricola.
Copre inoltre gli infortuni che si verificano durante le operazioni di carico e scarico dei contenitori della frutta, gli infortuni che si verificano in itinere durante il solo periodo della raccolta (nel
tragitto a e dal luogo di raccolta con trattrice agricola).
PERSONE ASSICURATE
Titolare dell’azienda, familiari, raccoglitori assunti e non, raccoglitori occasionali, amici, parenti, ecc … di età compresa fra i 14 e i 75 anni.
DURATA DELLA
ASSICURAZIONE
L’assicurazione ha durata annuale con tacito rinnovo dalla data di sottoscrizione della scheda
di adesione.
LIQUIDAZIONE INDENNITà
La liquidazione delle indennità in seguito ad infortunio avverrà a favore della persona infortunata previa presentazione di carta d’identità e codice fiscale. In seguito a morte per infortunio le
stesse verranno invece riconosciute agli eredi legittimi del defunto.
La diaria da frattura non è cumulabile con la diaria da ricovero ospedaliero. La voce Invalidità
Permanente viene liquidata con franchigia 3 punti fino ad un invalidità accertata di 10 punti. La
voce Spese Mediche viene liquidata con Franchigia € 150,00.
La polizza ha un costo diverso a seconda della superficie aziendale dell’assicurato come da tabella di seguito riportata:
SOMME ASSICURATE PER PERSONA
COMBINAZIONE A
COSTO DELLA POLIZZA
PREMIO LORDO
SUPERFICIE AZIENDALE
ANNUALE
INV. PERMANENTE
80.000,00 €
Az. fino a 2 ha.
150,00 €
MORTE
80.000,00 €
Az. fino a 3 ha.
170,00 €
DIARIA RIC. OSPED.
50,00 €
Ogni ha. in più
50,00 €
DIARIA FRATTURA
OSSEA
50,00 €
SPESE DI CURA
5.000,00 €
SUPERFICIE AZIENDALE
ANNUALE
COMBINAZIONE B
INV. PERMANENTE
100.000,00 €
Az. fino a 2 ha.
190,00 €
MORTE
100.000,00 €
Az. fino a 3 ha.
220,00 €
DIARIA RIC. OSPED.
50,00 €
Ogni ha. in più
65,00 €
DIARIA FRATTURA
OSSEA
50,00 €
SPESE DI CURA
5000,00 €
20
etichettatura
NOVITÀ IN MATERIA
DI ETICHETTATURA
Le etichette dei prodotti alimentari vanno aggiornate alle nuove regole: leggibilità,
allergie, intolleranze, informazioni nutrizionali. Anche ristoratori
e negozianti sono chiamati a informare
i consumatori in modo scritto
i
l regolamento UE 1169/11 del
Parlamento europeo e del
Consiglio, divenuto attuativo il
13/12/14, rappresenta il testo
legislativo basilare in materia di informazioni ai consumatori sui prodotti alimentari. La nuova norma
recupera le precedenti leggi generali in tema di etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti
alimentari, con particolare attenzione alle informazioni nutrizionali
e alle indicazioni sulla presenza di
sostanze che possono provocare allergie o intolleranze. L’obiettivo del Reg UE 1169/11 è duplice:
permettere la libera circolazione
delle merci nell’Unione Europea e
tutelare il consumatore dal punto di
vista commerciale e della salute. Il
regolamento si applica ai prodotti
alimentari destinati al consumatore
finale, compresi quelli somministrati alle collettività e alle vendite a
distanza (Internet).
Gli operatori che somministra-
di Dr.ssa Manuela Malavolta
Biologa e responsabile di laboratorio di BioAnalisi Trentina S.r.l.
no alimenti (agriturismi, ristoranti,
bar, ecc.) o che vendono alimenti
sfusi o preincartati (negozi, mercati ecc.) devono fornire in modo
scritto ai consumatori le informazioni in merito alle sostanze che
provocano allergie o intolleranze,
con le modalità indicate nei giorni scorsi dal Ministero della Salute
(06/02/15). Mentre i prodotti alimentari etichettati fino al 13/12/14
possono essere venduti fino a
esaurimento scorte, le informazioni apposte sugli alimenti etichettati dalla stessa data in poi, devono
essere adeguate a quanto indicato
nel regolamento 1169. Tra le principali novità si segnala:
- sostanze che provocano allergie
o intolleranze: vanno evidenziate con un carattere chiaramente
distinto dagli altri ingredienti (es.
“latte”, “grano”, “uova”, ecc.)
- leggibilità: le informazioni obbligatorie devono essere riportate in caratteri aventi un’altezza
21
Dr.ssa Manuela Malavolta
minima in base alle dimensioni
della confezione
- dichiarazione nutrizionale: ad
esclusione dei casi in cui tale dichiarazione sia già obbligatoria,
essa dovrà essere indicata per
tutti i prodotti alimentari preimballati a partire dal 14/12/16 (con
alcune eccezioni). Fino a tale
data la dichiarazione è facoltativa ma, se presente in etichetta,
deve rispettare i requisiti indicati
nel nuovo regolamento.
Con il regolamento 1169 decadono alcune disposizioni precedenti,
come ad esempio l’obbligo (ex D.Lgs. 109/92) di indicare la sede dello
stabilimento di produzione o confezionamento. Non è escluso però
che, in Italia, tale obbligo possa essere reintrodotto. Certezze in merito ancora non esistono. Ad oggi,
la responsabilità della presenza e
dell’esattezza delle informazioni
sugli alimenti ricade sull’operatore
alimentare con il cui nome o ragio-
etichettatura
bioanalisi trentina
ne sociale è commercializzato il
prodotto.
In sintesi, l’avvento del regolamento Reg (UE) 1169/11, chiama
gli operatori del settore alimentare ad adeguare alle nuove disposizioni le etichette degli alimenti
preimballati, sfusi, preincartati,
fornendo le necessarie informazioni ai consumatori. Le sanzioni
in merito sono attualmente in via
di definizione. Per la prima volta
anche il settore della ristorazione è coinvolto nell’informazione
“scritta” al consumatore, in merito
alle sostanze che provocano al-
lergie e intolleranze.
Oltre a quanto disposto dal nuovo regolamento, rimangono in vigore norme specifiche di settore,
comunitarie e nazionali, rispetto
a cui le etichette dei prodotti alimentari devono continuare a essere conformi.
BioAnalisi Trentina Srl LABORATORIO DI ANALISI ACCREDITATO E STUDIO DI CONSULENZA
a ROVERETO - si rivolge al settore alimentare offrendo i seguenti
servizi di assistenza:
-verifica etichette alimentari
-analisi microbiologiche e chimiche di prodotti alimentari, aria e superfici
-analisi per la potabilità dell’acqua
-tabelle nutrizionali
-stesura manuali H.A.C.C.P. consulenza igienico-sanitaria
-assistenza per certificazioni IFS, BRC
-attività di formazione igienico-sanitaria, H.A.C.C.P., rischio biologico
-piani di autocontrollo e analisi microbiologica per LEGIONELLA
-novità: analisi microbiologiche per il settore cosmetico e farmaceutico
ATTENZIONE!!
ATTENZIONE!!
Tutte le aziende che nel corso del 2014 hanno acquistato gasolio per autotrazione
(escluso quello del libretto
uma e dei distibutori stradali)
ENTRO IL 31 MARZO 2015
www.cia.tn.it
devono trasmettere apposita
comunicazione alla provincia.
Chi non assolve tale obbligo è
soggetto a sanzioni. Gli uffici
CAA-CIA sono a disposizione
per l’inoltro.
L’AGRICOLTURA TRENTINA E NAZIONALE A PORTATA DI CLIC
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22
BioAnalisi Trentina S.r.l.
Via Zeni, 8
38068 Rovereto (TN)
Tel. 0464.443270
Fax. 0464.443271
E-mail: [email protected]
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CAA
Le più sentite condoglianze
al nostro consigliere CIA
Moreno Fedrigoni,
e alla sua famiglia,
per la perdita della madre,
Sig.ra Bruna Poda in Fedrigoni
I dipendenti CIA
partecipano al dolore
per la perdita di Guglielmo Chini
Le più sentite condoglianze
alla nostra collega
Rosanna Gosetti
per la perdita del papà
Le più sentite condoglianze
al nostro socio Tullio Devigili
per la perdita della moglie
Maria Pierina
23
Le più sentite condoglianze
al nostro collega
Alesaandro Decaminada
per la perdita del nonna
DIC
Andare a scuola
nelle fattorie
didattiche
Mara Baldo, presidente delle Donne in Campo,
illustra i progetti dell’associazione. “E a maggio un
grande confronto nazionale insieme alle Bauerinnen”
Mara Baldo
di Michele Zacchi
L
e Donne in Campo
stanno
preparando
una importante campagna di primavera.
E va subito detto che questa
esperienza, delle imprenditrici
agricole appunto, è uno degli
elementi che ha fatto della Cia
del Trentino un’organizzazione
permeabile alle nuove sensibilità
politiche e sociali dei cittadini.
Per molti, osservatori magari un
po’ distratti, le Donne in Campo
rappresentano i mercati e i luoghi di vendita di prodotti agricoli
coltivati con particolare cura e
passione; altri hanno incrociato questa esperienza durante le
scampagnate di primavera ma
il valore di questo modo nuovo
di guardare il mondo agricolo è
più profondo perché, con giusta
ambizione, cerca di ricostruire
quell’equilibrio con la natura che
alcune attività imprenditoriali,
esercitate senza alcuna attenzione verso l’ambiente, hanno fortemente messo in crisi.
Ora siamo qui con la presidente
delle Donne in Campo, Mara Baldo, per farci raccontare i progetti
che intendono far crescere nei
prossimi mesi.
“Noi continueremo a promuovere
la nostra attività, con le scampagnate e con i mercati; poi abbiamo in mente un progetto importante che stiamo tentando di far
partire.
Avere la possibilità di promuovere le fattorie didattiche con la
scuola.
E quando parlo delle fattorie didattiche mi riferisco a tutte coloro
che operano in questo settore.
La scuola dovrebbe utilizzare i nostri laboratori nelle fattorie come
momento di apprendimento.”
Mi pare un impegno consistente.
“Certo, si tratta di una iniziativa
di notevoli dimensioni, perché
le fattorie didattiche che ci sono
non godono della promozione
che meritano. Se l’imprenditrice
ha un suo canale privato per entrare in contatto con la scuola,
allora riesce ad essere operativa.
Ma se manca il requisito fondamentale, il contatto con la scuola, nemmeno si parte.
Non si tratta, quindi, di un’attività
capace di coinvolgere le fattorie
didattiche interessate.”
Vuol dire dunque che voi pensate di mettervi in contatto con
il sovrintendente scolastico e
chiedere un impegno costante
in questa direzione?
“Esattamente, ma aggiungo che
chiediamo di più, qualcosa che
hanno definito utopistico ma che
noi crediamo sia attuabile.
Vogliamo che questo incontro
fra le scuole e l’ambiente diventi
parte integrante del programma
di lavoro della scuola, per essere
più chiari, di tutte le scuole.
Ci sono già, come dicevo, collaborazioni attive fra alcune scuole
e alcune fattorie didattiche.
Ma, lo voglio ricordare, si tratta di
esperienze fortunate ed occasionali. Io credo che questa occasionalità vada superata (ed è sempre
legata alla sensibilità dell’insegnante con il quale abbiamo contatti) per diventare un momento
fisso del percorso educativi.”
DIC
Quante sono, attualmente, le
fattorie didattiche?
“Rispondo per gradi.
La Provincia è in possesso di un
elenco di queste fattorie alle quali non sono iscritte tutte quelle
attive perché c’è un problema di
interpretazione delle leggi.
La legge nazionale prevede che
ci si possa dichiarare fattoria didattiche se il gestore ha seguito
dei corsi preparatori; la Pat mette in elenco solo le fattorie che
hanno alle spalle un certificato
ma anche una struttura con un
tetto e dei servizi igienici capaci
di rispondere alle esigenze di una
scolaresca.”
con le Bauerinnen: quali saranno i nuovi passaggi?
“Stiamo già organizzando un
viaggio di studio delle nostre associate. Visiteremo due aziende
in Alto Adige/Sudtirolo per mettere a confronto la loro attività e le
loro esigenze con le nostre.
E quindi capire come operare insieme al meglio. E c’è di più. In
Ma recentemente è stata approvata una nuova legge (legge
Lozzer) per regolamentare tutto questo settore (dalle fattorie
didattiche a quelle sociali).
“Esatto. Questa nuova norma definisce nuove regole per le fattorie didattiche. Mi sono incontrata
con il responsabile provinciale e
mi è stato detto che entro l’anno
la legge avrà un regolamento e ci
saranno i contenuti che la Provincia richiede.
Ora siamo in una fase di transizione, ma intanto lavoriamo
ugualmente.
Nelle prossime settimane ci incontreremo con la responsabile
provinciale dell’istruzione e presenteremo il nostro progetto.”
In Alto Adige/Sudtirolo esiste
qualcosa di questo genere? La
domanda apre anche il tema
del vostro lavoro con le Bauerinnen, le imprenditrici sudtirolesi.
“Certamente. È una norma recente e sono state loro a stimolare la nostra iniziativa.
E aggiungo che la Provincia di
Bolzano prevede anche un contributo per questo progetto.”
Rimaniamo alla collaborazione
25
maggio è in previsione, organizzato dalla Bauerinnen, un incontro che prevede da una parte del
tavolo noi e loro, e dall’altra parte
le tre presidentesse nazionali di
Cia, Coldiretti, Confagricoltura.
Cercheremo di capire cosa hanno in mente le grandi organizzazioni per favorire la crescita delle
imprenditrici agricole.”
26
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27
Riuso in cucina
L’arte del riuso in cucina:
come valorizzare gli avanzi
A grande richiesta tornano le ricette di Agricoltura Trentina!
Quest’anno proporremo alcuni piatti creati a partire dai prodotti del territorio trentino. Particolare attenzione sarà data
all’arte del riuso in cucina, alla tradizione del recupero degli ingredienti e alla capacità di “fare economia” in cucina.
Le tigelle di pa sta ma dre
Negli ultimi anni, per fortuna, si è di nuovo diffusa l’usanza di fare il pane in casa. Molti di noi hanno ricominciato
a cimentarsi
con questa arte, che fino ad una o due generazioni fa era scontata in ogni maso,
Ingredienti
per la frolla:
in400
ogni
famiglia.
E per fortuna si sta diffondendo sempre di più l’abitudine di fare il pane con la pasta
grammi
di farina;
madre,
il lievito
naturale prodotto dalla fermentazione di farina e acqua. Un’alternativa sana e naturale
200 grammi
di zucchero;
al200
lievito
di birra.
Una delle domande che sempre mi vengono poste durante i corsi è quella sul riuso
grammi
di burro;
degli
avanzi
di pasta madre. Ed è una delle questioni che più “spaventano” chi si avvicina all’
6 tuorli
d’uovo;
uso
lievito naturale.
Unadel
raschiatina
di limoneEcco una semplicissima ricetta per
utilizzare gli avanzi di pasta madre, dopo che abbiamo fatto
il pane.
Unite
tutti gli ingredienti assieme e formate un impasto liscio. Foderare gli stampini da tartellette e cuocete in forno per 4 minuti a 180°.
Prendete gli avanzi di pasta madre, anche vecchi e non rinfrescati
raccomando, ricordate SEMPRE di tenerne un pezPer il(mi
ripieno:
zettino
per
le panificazioni successive!), metteteli in una cioto2 pere
Kaiser
la e200
ricoprite
grammididiacqua
panna e aggiungete una puntina di cucchiaio
di 200
bicarbonato.
si chiama “fare il bagnetto” alla pasta
grammi diQuesto
cioccolato
madre
(che è un
po’ come Casolet
un figliodella
:-)) eval
serve
per levare un po’
100 grammi
di formaggio
di Sole
del sapore acido che avrà sviluppato con il passare dei giorni.
Dopo le
una
mezz’oretta
Pelate
pere
e tagliatele ascolate
cubetti, l’acsucqua in eccesso
e rovesciate
cessivamente
spadellatele
conlail pasta
burro.
madre ad
su ebollizione
una spianatoia
ben
infariPortate
la panna
e poi
uninata.
A questo
punto la precedentemente
vostra pasta madre
sarà piuttosto umida: voi agte
il Casolet
ed il cioccolato
sciolto.
giungete farina
impastando,
fino
a che di
l’impasto
non raggiunge
di nuovo
Posizionate
le pere
all’interno delle
tartellette
frolla e ricoprite
con la “ganache”
di
una consistenza
più asciutta (tipo l’impasto del pane) e non vi si appiccica
cioccolato
e Casolet.
più alle mani. Stendete l’impasto con il mattarello fino ad un cm di spessore piùAppetito
o menodallo
e con
unBruno
bicchiere o con le formine dei biscotti ritagliate le
Buon
Chef
vostre tigelline,
Famiglia
Sicher fino ad esaurimento dell’impasto. Adagiatele sulla placca
del forno
ricoperta con carta da forno e mettetele a lievitare (la durata della
Pineta
Hotels
lievitazione dipende dai vostri impegni, potete anche infornare subito, o
lasciarle lievitare qualche ora). Accendete il forno alla massima potenza,
spennellate le tigelle con olio e sale (o quello che più vi piace) e infornate appena il forno ha raggiunto la temperatura. Mi raccomando, tenetele
d’occhio perché cuociono in un attimo.
Sono ottime da gustare con un formaggio di malga o una fetta di speck
dei nostri masi. Vanno bene anche per chi segue un’alimentazione vegana.
Vea Carpi
Azienda agricola biologica Mas del Saro
Loc Mas del Saro - Sant'Orsola Terme
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28
Edmund Mach
CASTELLUCCI (OIV): “L’ITALIA
INVESTA SU EXPORT E
SPUMANTE”
La Fondazione Edmund Mach ha
ospitato il seminario pubblico dell’ex
direttore dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (OIV),
Federico Castellucci. Il relatore, con
il suo intervento di fine gennaio, ha
inaugurato la terza edizione del master di Wine Export Management, che
quest’anno ha visto un nuovo record
di iscritti. Castellucci ha scattato una
fotografia ad alta definizione del settore vino. Nel 2014, pur con un calo del
6% nei quantitativi rispetto al 2013, la
produzione si è concentrata in Italia,
to e vanno studiati meglio fenomeni
come quello di Singapore”, ha aggiunto Castellucci.Per quanto riguarda il
Trentino l’esperto ha voluto sottolineare come il territorio sia stato sagace
a cavalcare l’onda, raccogliendo i frutti
di una produzione spumantistica di
qualità e di un forte collegamento spumante-Dop, come nel caso del Trento.
SEICENTO FRUTTICOLTORI A
CLES PER LA GIORNATA TECNICA
La giornata tecnica “La frutticoltura
delle Valli del Noce”, organizzata lunedì 16 febbraio a Cles dalla Fondazione
Edmund Mach, ha registrato un boom
di partecipanti con oltre 600 frutticol-
DI SAN MICHELE ALL’ADIGE
a cura di Laura Galassi (Ufficio Stampa Fondazione Edmund Mach)
Seguici su fmach.it
e sui nostri social media!
tori. I tecnici di San Michele, in occasione della 18esima edizione, hanno
affrontato tematiche di grande attualità
come il recente fenomeno dei marciumi interni alle mele, in aumento nel
2014 a causa del clima piovoso, e l’introduzione di una nuova molecola, la
Metamitron (Brevis), consigliata su Fuji
e Gala nelle strategie di diradamento
chimico. È stato inoltre approfondito
l’argomento dei costi di produzione.
È stato stimato che, per un’azienda di
circa 4 ettari, i costi totali di produzione
ammontano a 25.000 euro per ettaro.
In questo quadro l’accorpamento dei
Facebook
www.facebook.com/
fondazionemach
Twitter
www.twitter.com/
fondazione_mach
29
Youtube
www.youtube.com/
fondazionemach
ALLESTIMENTI PER GRANDI
EVENTI, VIA AL WORKSHOP
Notizie
dalla Fondazione
Edmund Mach
Francia e Spagna, Paesi che hanno
realizzato il 47% del vino mondiale. “Il
vino, anche a causa del calo di consumi in Europa, è un prodotto destinato a viaggiare sempre di più: oltre il
37% della produzione mondiale viene
esportata, quasi 100 milioni di ettolitri”.
L’Italia fino ad oggi ha lavorato piuttosto bene sull’esportazione, ma c’è
l’esigenza di investire di più nella commercializzazione. “Il fenomeno spumanti ha dato nuova vivacità ai consumi e all’export. L’Italia, con il Prosecco,
si è rivelata ancora una volta dinamica
e tempestiva, ma il trend va consolida-
terreni, attraverso il riordino fondiario
o la permuta, abbatterebbe i costi
in modo significativo. Molto positive
risultano anche alcune iniziative dei
Consorzi frutticoli, come l’acquisto collettivo delle macchine di uso minore e
le possibilità offerte dal maschinenring
(Coldiretti service). Infine a Cles è stato presentato un aggiornamento sulla
presenza degli scopazzi nelle Valli del
Noce: le notizie sono positive, visto
che il numero di piante colpite attualmente è stabile. Per poter debellare
definitivamente la malattia, però, i frutticoltori devono fare attenzione all’estirpazione dei meli colpiti.
Come trasformare un salone spoglio in un tripudio di colori e profumi.
Nell’ambito del concorso scolastico
nazionale “Bacco e Minerva”, che
quest’anno sarà ospitato a San Michele dalla Fondazione Edmund Mach,
il Centro di Istruzione e formazione
propone, dal 19 al 21 aprile, un workshop di allestimenti floreali per grandi
eventi. L’iniziativa formativa, pensata
per i fioristi, vuole essere un banco di
prova per imparare a lavorare in team
addobbando ampi spazi, tenendo a
mente costi e guadagni dell’azienda.
Il corso di 24 ore è strutturato su tre
giornate. Si inizierà domenica 19 con
una parte teorica di progettazione,
per continuare lunedì 20 e martedì 21
aprile con un approccio più pratico. A
guidare i fioristi in questo percorso di
apprendimento sarà Antonio Trentini,
floral designer trentino con esperienza
internazionale. Gli allestimenti saranno
studiati per rispondere alla tematica
dell’Expo, “Nutrire il pianeta, energia
per la vita”. Le iscrizioni chiuderanno il
10 aprile e dovranno essere effettuate
sul sito eventi.fmach.it (link al sito).
Per informazioni scrivere a
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n°3, marzo 2015 - CIA Trentino - Confederazione Italiana Agricoltori