mensile della cia del trentino Confederazione italiana agricoltori è tempo di 730 Novità in materia di etichettatura Le nuove proposte di Codipra Anno XXXIV - Numero 3/2015 Direttore Massimo Tomasi Direzione e Redazione Michele Zacchi Trento - Via Maccani, 199 Tel. 0461 1730452 - Fax 0461 422259 e-mail: [email protected] In Redazione: Ivonne Chistè, Gabriele Dalprà, Francesca Eccher, Stefano Gasperi, Sabrina Grillo, Nicola Guella, Francesca Tonetti, Gianluca Turrina, Nadia Paronetto, Martina Tarasco Iscrizione n. 150 del Tribunale di Trento 30 ottobre 1970 A cura di AGRIVERDE CIA SRL - Trento - Via Maccani 199 Realizzazione grafica e stampa: Studio Bi Quattro - Trento Concessionaria esclusiva per la pubblicità AGRIVERDE CIA SRL Via Maccani, 199 38121 Trento 0461/1730452 [email protected] SOMMARIO 4 Un patto fra agricoltura e società 5 Profumo e Segrè ai vertici della ricerca (fbk e fem) 6 Attuazione del Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN) da parte delle aziende del settore zootecnico 8 Fitosanitari: la scelta di Bolzano 9 “Di alta qualità e figli di questa terra” 11 “Noi cooperatori, per l’unità e il lavoro” 13 Le nuove proposte di Codipra 16 Un accordo tra agricoltori e cacciatori 17 è tempo di 730... 20 estratto della polizza infortuni 21 Novità in materia di etichettatura 24 Andare a scuola nelle fattorie didattiche 28 L’arte del riuso in cucina: come valorizzare gli avanzi 29 Notizie dalla Fondazione Edmund Mach 30 Vendo&Compro Le nostre sedi VAL D’ADIGE TRENTO - UFFICIO PROVINCIALE Via Maccani 199 Tel. 0461.420969 - 0461.421230 0461.1730440 - Fax 0461.422259 0461.1738860 Da lunedì a giovedì dalle 8.00 alle 12.45 e dalle 14.00 alle 17.30, il venerdì dalle 8.00 alle 13.00 E-mail: [email protected] ALDENO Mercoledì dalle 8.15 alle 10.00 c/o Studio Maistri - via Giacometti 9/2 Tel. 0461.842636 MEZZOLOMBARDO Via Degasperi 41/b c/o Studio Degasperi Martinelli giovedì dalle 8.30 alle 10.30 Tel. 0461.211451 VERLA DI GIOVO Venerdì dalle 8.30 alle10.00 c/o Cassa Rurale di Giovo VAL DI NON CLES - UFFICIO DI ZONA Via Dallafior 40 Tel. 0463.422140 - Fax 0463.423205 Da lunedì a giovedì dalle 8.00 alle 12.15 e dalle 14.00 alle 18.00, il venerdì dalle 8.00 alle 12.15 E-mail: [email protected] Avviso chiusura permanenza sede periferica di Malè Abbiamo deciso, dopo attento monitoraggio e valutazione delle presenze, che dal 01 luglio 2014 la permanenza settimanale di Malè, presso il Municipio, verrà chiusa. Per mantenere un livello qualitativo elevato così come è nostro obiettivo, concentreremo l’attività nell’ufficio di Cles aperto durante tutta la settimana: dal lunedì al giovedì 8:00/12:15 -14:00/18:00 e venerdì 8:00/12:15. VALSUGANA PERGINE VALSUGANA martedì 8.00-12.00 giovedì 8.00-12.00 Loc. Fratte n. 18/11 ( Centro commerciale Ponte Regio) c/o Servizi Imprese (1° piano) tel. 331/1528886 e-mail [email protected] BORGO VALSUGANA Lunedì dalle 8.00 alle 12.45 e il pomeriggio su appuntamento Mercoledì dalle 8.00 alle 12.45 e il pomeriggio dalle 14.00 alle 17.30 Venerdì dalle 8.00 alle 13.00 via Gozzer, 6 Tel. 0461.757417 E-mail: [email protected] SANT’ORSOLA TERME Il 1° e il 3° martedì del mese dalle 8.00 alle 10.00 presso il Municipio FIEROZZO Il 1° e il 3° martedì del mese dalle 10:30 alle 12:30 presso il Municipio VALLAGARINA ROVERETO martedì: 8.30-13.30, giovedì: 8.30-13.00 e 14.00-16.30, venerdì: 8.30-12.30 piazza Achille Leoni, 33 (Follone) c/o Confesercenti (3° piano). Tel. 0464.424931 Fax 0464.400457 E-mail: [email protected] ALTO GARDA E GIUDICARIE ARCO martedì dalle 14.30 alle 16.00, via Galas, 13 TIONE lunedì dalle 9.00 alle 12.00 su appuntamento mercoledì dalle 9.00 alle 12.00 via Roma, 53 Tel. 0465.765003 E-mail: [email protected] Tieniti aggiornato sugli adempimenti e le scadenze consultando il nostro sito internet www.cia.tn.it cia Un patto fra agricoltura e società c i si interroga continuamente su come agire, come contrastare una deriva sociale che vede prevalere l’interesse proprio a discapito di un interesse collettivo. E dobbiamo prendere atto che la politica locale non dà significative indicazioni alternative: proprio chi dovrebbe avere come compito principale l’interesse della comunità opera senza riuscire a dare un definitivo slancio all’idea di bene comune. Sembra che prevalgano logiche corporative che in questa fase sono davvero disastrose per la crescita del nostro territorio. Un discorso simile possiamo fare anche per il mondo della società civile, dove le due tendenze, interesse sociale ed egoismi particolari, sono in costante frizione. Il mondo agricolo, in particolare secondo noi, ha bisogno di progetti e condivisione. Non dimentichiamoci che il lavoro agricolo è la parte più importante ma anche la più debole della filiera agroalimentare.. Il prodotto del nostro lavoro viene “valutato” dal mercato, e alla fin fine il prezzo che paga il consumatore viene determinato dalla gran- di Paolo Calovi de distribuzione: noi siamo ancora deboli di fronte ad un mercato che tratta il cibo come se fosse un qualsiasi altro prodotto. Va ricostruito un nuovo patto fra agricoltori e società, della quale anche noi facciamo parte, con un percorso unitario per trovare metodi di coltivazione sempre più sostenibili ma che allo stesso tempo garantiscano un reddito adeguato a chi lavora nei campi. Attualmente i media stanno dando molto risalto a un aspetto particolare: quello relativo alla difesa fitosanitaria. E vien da dire che questo è un problema che non riguarda solo noi, ma gli istituti di ricerca come la Fondazione Mach, gli operatori turistici e, per non fare un lungo elenco, tutti coloro che vivono e operano nella nostra provincia. La Cia del Trentino da molto tempo ha visto con chiarezza quali sono i problemi davvero importanti e da sempre ha sollecitato una unità del nostro mondo. Un’unità che non voleva dire avere sempre la stessa opinione, un’unità che si crea alla fine di un lungo lavoro di confronto nel corso del quale idee diverse arrivano alla nostra attenzione e siamo allo stesso tempo consapevoli che è necessario arrivare a scelte condivise da tutti. Forse negli armadi del mondo agricolo trentino ci sono dei modelli che non sono più utilizzabili, schemi basati unicamente sui (presunti) rapporti di forza: ci dobbiamo rendere conto, e si tratta di una presa d’atto irrinunciabile, che nel mondo globale vinciamo o perdiamo tutti assieme. Siamo quindi costretti a trovare un accordo sulle questioni importanti, i margini di manovra per le astuzie o i ragionamento machiavellici si sono esauriti. Oggi i cittadini hanno sensibilità nuove, positive, e noi dobbiamo tenere conto di questi passi in avanti e non dobbiamo considerarli come un ostacolo alla nostra attività. Il percorso verso il futuro va costruito insieme alla società nella quale operiamo e se giustamente rivendichiamo i nostri meriti (la salvaguardia del territorio) dobbiamo riconoscere nelle nuove istanze di salubrità del prodotto una stimolo positivo per il nostro lavoro. Il mondo non può fare a meno della produzione di cibo, ma possiamo aprire un serio dibattito sul modo migliore per produrlo. ricerca PROFUMO E SEGRè AI VERTICI DELLA RICERCA (FBK E FEM) A lla fine la Giunta provinciale ha deciso di affidare al prof. Andrea Segrè il compito di pilotare una struttura prestigiosa come la Fondazione Edmund Mach. Il percorso culturale di questo questo docente è molto ricco e ci limitiamo a due dati essenziali: dal 2005 è Preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna e nel gennaio 2012 è stato eletto Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentare, dipartimento che è stato attivato nell’ottobre 2012 in seguito alla riforma Gelmini e alla disattivazione della Facoltà di Agraria. Sono importanti anche le campagne civili di Andrea Segrè, da “Last minute market” fino all’impegno profuso per la nascita di Fico Sara Ferrari s i è arrivati alla scelta di Andrea Segrè come presidente della Fondazione Edmund Mach aolo al secondo tentativo. La prima volta si era infranta contro le scogliere politiche e di merito di una parte della giunta e di parte delle organizzazioni professionali, la seconda ha funzionato ma va anche detto che la parteci- (Fabbrica Italiana Contadina) che sta germogliando a Bologna e che vuole essere il principale veicolo di conoscenza delle eccellenze alimentari italiane nel mondo. Perchè, dunque ha deciso di fermarsi anche in Trentino? “Perchè la Fondazione Edmund Mach è una istituzione molto importante e molto ricca dal punto di vista della ricerca in campo agricolo. Io sono convinto che l’Expo, come ho più volte ribadito, sia un’occasione straordinaria e che apra delle opportunità importanti anche per l’agricoltura trentina. Ma c’è di più, perché la Fondazione consente di certificare la qualità della produzione della provincia. E non va dimenticato che la mia impostazione fa perno sul concetto di agricoltura sostenibile.” pazione accademica a questa gara è stata decisamente più forte. Giriamo queste riflessioni all'assessora Sara Ferrari, cui compete il tema della ricerca. “Premetto che il fatto di aver avuto tante candidature e di alta qualita dimostra, se fe ne fosse ancora bisogno, che San Michele è un luogo interessante, per persone di alto livello, per fare ricerca. Ricerca e un luogo per trovare il modo di collegare la ricerca con il territorio.” Perchè Segrè? “Perche volevamo unire nella stessa figura competenze di tipo accademici con quelle manageriali e gestionali (ovviamente nel campo del comparto agricolo) per valorizzare fino in fondo le diverse articolazione di San Michele: ricerca, trasferimento tecnologico, azienda agricola e scuola superiore. Cercavamo una figura capace di 5 Andrea Segrè Che vuol dire.. “...vuol dire che, prima di tutto, gli agricoltori vanno remunerati in maniera equa per i loro prodotti e che il concetto di sostenibilità va applicato a tutta la filiera, a partire dall’ambiente per arrivare a tutti coloro che operano in collegamento con il comparto agricolo.” gestire una situazione che è unica a livello internazionale e per creare la corretta convivenza fra linee di lavoro diverse fra loro.” Si è chiusa una fase importante: alla FBK c'è il prof Profumo e alla Fondazione Mach ora arriva Segrè. Vuol dire che il Trentino riscopre in valore delle eccellenze accademiche per tornare ad essere un protagonista? “Direi di sì. Il Trentino ha investito molto, in questi ultimi anni, nella ricerca. Oggi abbiamo un livello competitivo non solo nazionale. Il patrimonio costruito ha bisogno di essere valorizzato al massimo e per questo servono le persone giuste. Abbiamo trovato le qualità che cercavamo in Profumo, qualche mese fa, e ora in Segrè. Entrambi sanno coniugare ricerca e imprenditoria, un mix ormai indispensabile.” pan Attuazione del Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN) da parte delle aziende del settore zootecnico Comunicazione della Provincia Autonoma Di Trento I l PAN, entrato in vigore il 13 febbraio 2014, ha introdotto una serie di adempimenti per il corretto utilizzo dei prodotti fitosanitari. Anche le aziende zootecniche in quanto possibili utilizzatrici di questi prodotti, in particolare degli erbicidi per il controllo delle malerbe sulle colture da foraggio, sono tenute a conoscere e rispettare queste disposizioni. Per facilitare l’attività informativa nei confronti di questi soggetti è stata predisposta l’allegata scheda nella quale vengono sinteticamente descritti gli adempimenti al momento definiti per tutti coloro che utilizzano tali prodotti. LE NOVITà INTRODOTTE DAL PIANO D’AZIONE NAZIONALE PER L’USO SOSTENIBILE DEI PRODOTTI FITOSANITARI (PAN) Il Piano Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN), predisposto ai sensi della direttiva 2009/128/CE che istituisce il quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi e del Decreto legislativo n. 150/2012, è entrato in vigore il 13 febbraio 2014. Prevede la realizzazione di una serie di attività finalizzate al raggiungimento dei seguenti obiettivi: a. ridurre i rischi e gli impatti dei prodotti fitosanitari sulla salute umana, sull’ambiente e sulla biodiversità; b. promuovere l’applicazione della difesa integrata, dell’a- gricoltura biologica e di altri approcci alternativi; c. proteggere gli utilizzatori dei prodotti fitosanitari e la popolazione interessata; d. tutelare i consumatori; e. salvaguardare l’ambiente acquatico e le acque potabili; f. conservare la biodiversità e tutelare gli ecosistemi. Più concretamente, il PAN ed il Decreto legislativo introducono per tutti gli utilizzatori di prodotti fitosanitari (e quindi anche per gli allevatori che fanno uso di prodotti diserbanti) i seguenti obblighi: 1. Abilitazione per l’acquisto ed utilizzo dei prodotti fitosanitari Dal 26 novembre 2015 per l’acquisto e l’utilizzo di tutti a prodotti fitosanitari è necessario essere in possesso dell’apposita abilitazione (patentino). Si evidenzia che il patentino è necessario per l’acquisto e l’utilizzo di tutti i prodotti fitosanitari indipendentemente dalla classificazione tossicologica. Per chi non è in possesso dell’abilitazione è necessario partecipare ad un corso della durata di 20 ore e successivo esame finale. 2. Registro dei trattamenti Il registro dei trattamenti deve essere tenuto da tutti gli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari; in esso van- no registrati tutti i trattamenti, anche erbicidi, entro trenta giorni dalla loro esecuzione e va mantenuto in azienda per i tre anni successi a quello a cui si riferiscono gli interventi annotati. 3. Controllo funzionale e regolazione delle macchine irroratrici utilizzate per la distribuzione dei prodotti fitosanitari (anche barre per il diserbo) Entro il 26 novembre 2016 tutte le attrezzature per la distribuzione dei prodotti fitosanitari (anche pan erbicidi) devono essere sottoposte al controllo funzionale e alla regolazione presso officine autorizzate (Centri prova). 4. Manipolazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei relativi imballaggi e delle rimanenze Dal 1° gennaio 2015 vengono introdotti obblighi relativi a: - stoccaggio dei prodotti fitosanitari (obbligo di armadietto o locale chiuso nel quale non possono essere immagazzinate sostanze alimentari, mangimi compresi); -manipolazione, diluizione e miscelazione dei prodotti fitosanitari prima dell’applicazione (vietato preparare la miscela vicino a corsi d’acqua o su suolo molto permeabili); -manipolazione degli imballaggi e delle rimanenze di prodotti fitosanitari; -recupero o riutilizzo della miscela fitoiatrica residua nell’irroratrice al termine del trattamento; -pulizia dell’irroratrice al termine della distribuzione (pulizia diret- tamente in campo o in strutture appositamente autorizzate); -recupero e smaltimento delle rimanenze di prodotti fitosanitari e dei relativi imballaggi. Per riassumere: -corsi per patentini: gli Enti interessati stanno organizzando i percorsi formativi; appena disponibili verranno diffusi i calendari dei corsi per il 2015. -controllo delle barre da diserbo e delle altre attrezzature per la distribuzione dei fitofarmaci: saranno individuati dei centri abilitati a questi controlli in modo da poterli effettuare entro la stagione produttiva 2016. Tutti gli altri obblighi (registro dei trattamenti detto anche quaderno di campagna, manipolazione e conservazione prodotti, pulizia attrezzature, recupero e smaltimento rimanenze) sono da subito operativi. Per eventuali chiarimenti è possibile rivolgersi a Gastone Dallago (3357440167), Roberta Franchi (3357440168), del CCT-FEM e Renato Martinelli (0461-494985) della PAT. Assistenza legale Ricordiamo ai gentili lettori che la Confederazione Italiana Agricoltori mette gratuitamente a disposizione dei propri associati (in regola con il pagamento delle tessera associativa) un consulente legale secondo i seguenti orari e previo appuntamento: TRENTO - Via Maccani, 199 tutti i giovedì dalle 16.30 alle 18.00 Avv. Andrea Callegari CLES - Via Dallafior, 40 il primo lunedì del mese dalle 14.00 alle 15.30 - Avv. Piergiorgio Sandri il secondo giovedì del mese dalle 14.00 alle 15.30 - Avv. Lorenzo Widmann Pan FITOSANITARI: LA SCELTA DI BOLZANO i I piano d’azione nazionale per l’applicabilità persistente di prodotti fitosanitari è in vigore da inizio 2014. “Anche in Alto Adige è aumentata l’attenzione della popolazione sul tema e, con le nuove regole, la Provincia intende svolgere un ruolo di battistrada e stabilire standard ancora più alti”, spiega l’assessore all’agricoltura Arnold Schuler. Le direttive approvate ieri dalla Giunta hanno la funzione di proteggere la salute e sono distinte in 3 categorie. La prima contiene provvedimenti alla luce del piano d’azione nazionale per l’applicazione persistente dei prodotti fitosanitari: vengono individuate zone sensibili che sono regolamentate in modo rigoroso prevedendo anche il divieto di utilizzo di prodotti fitosanitari. Queste zone sono: luoghi pubblici, scuole, asili e strutture sanitarie e di cura. La seconda categoria applicata dalla Provincia fa un ulteriore passo avanti e definisce altre zone sensibili: edifici pubblici e privati, parchi privati e giardini, strade e sentieri nel centro del paese e piste ciclabili (piano regolatore), dove è previsto un spazio di sicurezza nell’utilizzo di tutti i prodotti fitosanitari. La terza categoria di direttive riguarda i controlli. Prima di attuare le nuove misure vanno effettuate delle verifiche e fissate delle sanzioni, che oscillano tra 1000 e 10.000 euro. Più in generale, con il nuovo pacchetto di misure la Provincia affronta il tema nei suoi vari aspetti: la ricerca, lo sviluppo, la regolamentazione tra i coltivatori, le disposizioni in agricoltura per la tutela della salute. In tema di studi per incrementare le conoscenze e esaminare gli effetti dei prodotti fitosanitari, il centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg in collaborazione con la Libera università di Bolzano e con l’Associazione apicoltori conduce il programma di osservazione Apistox per individuare come i prodotti fitosanitari incidano sull’evoluzione delle colonie d’api e sull’erba. Con un ulteriore passo si vuole migliorare l’utilizzo dei prodotti fitosanitari. “Su campi di prova vengono condotte indagini per testare le possibilità e i limiti delle tecniche per diminuire la deriva dei prodotti fitosanitari”, spiega Schuler. Un approccio è l’impiego di cosiddetti ugelli di iniezione, in grado di diminuire notevolmente la deriva. Parallelamente si lavora per instaurare un sistema di metodi di coltivazione che coinvolga le varie associazioni biologiche, il Beratungsring, le organizzazioni produttrici VOG e VIP e l’unione coltivatori/Bauernbund. Questo accordo, che è vicino alla firma, ha il compito di garantire la convivenza tra produttori di coltivazioni biologiche e integrate. Inoltre è stato già firmata un’intesa tra produttori di frutta e contadini che lavorano altre colture. Nel settore fitosanitario in Alto Adige la produzione integrata è da molti anni prassi comune. Il concetto dell’agricol- 8 tura integrata prevede lo sfruttamento delle risorse naturali finché sono in grado di surrogare adeguatamente i mezzi tecnici adottati nell’agricoltura convenzionale e solo il ricorso a questi ultimi quando si reputano necessari per ottimizzare il compromesso fra le esigenze ambientali e sanitarie e le esigenze economiche. In Alto Adige il 98% dei frutticoltori esercita la produzione integrata prendendo come riferimento le linee guida dell’AGRIOS. I 6.100 agricoltori controllano giorno per giorno gli alberi e le vigne per verificare la presenza di insetti dannosi. Già da anni i prodotti fitosanitari di categoria tossica e molto tossica sono vietati in frutticoltura e viticoltura. Anche il sostegno della varietà biologica con l’uso ridotto dei prodotti fitosanitari e con la piantumazione di siepi va confermato: in presenza della siepe, la deriva di prodotti fitosanitari sul terreno del vicino si riduce quasi del 100%. Vino “Di alta qualità e figli di questa terra” Che strada deve imboccare il vino trentino per proteggere e valorizzare le sue eccellenze. Ne abbiamo parlato con Emilio Pedron, un’autorita nel settore dell’enologia Emilio Pedron di Michele Zacchi t rentino di nascita, Emilio Pedron inizia il suo cammino nel mondo del vino con gli studi presso l’Istituto Enologico San Michele all’Adige. In seguito inizia un percorso che lo porterà ai vertici mondiale nel settore enologico: dopo un’esperienza come direttore presso la Cantina Nino Negri - storico marchio della Valtellina - approda al Gruppo Italiano Vini del quale diventa Ad nel 1996, mantenendo tale prestigiosa carica fino al 2010. Inoltre, dal 2002 al 2012 è stato Presidente del Consorzio di Tutela dei Vini Valpolicella dove ha attivamente lavorato per l’ottenimento della Docg per l’amarone. Dal 2004 è Presidente e Amministratore Delegato della Cavalier G. B. Bertani. Quando il curriculum è di questo tipo non è difficile immaginare che l’interlocutore è di qualità ed ha le competenze per affrontare il tema sul quale ci vogliamo soffermare: quale viticoltura per un territorio come quello trentino. Magari confrontandoci con i vicini, la Lombardia e il Veneto. “La Lombardia è un mondo a sé, perché ci zone particolari: abbia- mo la Valtellina che è un territorio difficile (lo si può paragonare alla nostra Val di Cembra), poi c’è Franciacorta e la produzione spumantistica. Sono zone con caratteristiche molto definite e che hanno messo in campo strategie che considero simili a quelle del Trentino. Il Veneto è invece molto diverso. la superficie vitata è dieci volte quella del Trentino e come tale può permettersi di guardare con interesse al mercato e quindi produrre dei vini che seguono le tendenze del momento.” Ma come nascono, poi, queste mode, queste tendenze del mercato? “Prima di rispondere faccio un esempio del tutto teorico. Se un produttore vuole vendere vino in Svezia o va sul posto, cerca di capire i loro gusti (cioè l’approccio orientato al mercato) e si organizza di conseguenza, oppure deve andare in Scandinavia e convincere gli svedesi ad apprezzare quel che già produce. Come nascono le mode, da una combinazione congiunta dello stile del prodotto. Vale a dire un prezzo interessante, un buon rapporto qualità prezzo, un nome fa- 9 cilmente pronunciabile in tutto il mondo.” Dopo questa deviazione, torniamo al Trentino. Il Trentino ha una viticoltura di montagna, costosa e di pregio, che deve esclusivamente, a mio avviso, pensare ai proprio prodotti. Devo no essere riconoscibili e trasmettere ai mercati i valori del territorio (dalla maestria del produttore alla bellezza delle valli) e questo meccanismo prevede una tipologia di vini ben caratterizzati. Questo dovrebbe fare e invece non lo sta facendo perché si appoggia su prodotti che sono in forte concorrenza (penso al pinot e allo chardonnay) con altre zone italiane (non solo). Dovrebbe abbandonare questo tipo di concorrenza..” ….e puntare, se abbiamo capito, alla esclusività della propria proposta per non subire l’aggressività dei produttori nazionali ed internazionali. Che aggettivi userebbe per definire le scelte da fare “Cercare di trasmettere i valori del nostro territorio, il bellissimo saper fare dei vignaioli trentini. Questo è il primo elemento; so Esperienze bene che si tratta di qualità che sono fuori dalla bottiglia, ma sono importantissime. Poi dovrebbe puntare sui vitigni esclusivamente trentini (e molto meno “internazionali”); il teroldego, il marzemino, la nosiola sono quelli che creano l’esclusività e vanno valorizzati maggiormente. Quando invece deve trattare dei vini internazionali (pinot e chardonnay, che per la quantità prodotta non può certamente abbandonare) dovrebbe fare affidamento ad uno stile di prodotto che rispecchi la bellezza del territorio e la fatica e l’abilità dell’uomo dietro ogni bottiglia.” lo di qualità che ho appena definito. Farsi carico, quindi, con più intensità, di un progetto di qualità trentina e lasciare maggiore libertà ai piccoli vignaioli che aiutano a trasmettere i valori di questa terra. La cooperazione ha teso a livellare, dovrebbe rilanciare lo sviluppo delle punte e da lì far partire un progetto orientata all’alta qualità.” ruolo della cantina di Lavis? “È quello che ho sempre pensato. La cantina di Lavis è stata la prima cantina del Trentino e una delle prime d’Italia ad imboccare la strada dell’alta qualità. Tutti abbiamo sentito l’effetto positivo di questa scelta. Poi questa direzione si è fatta più sfumata, ed è cominciata l’attenzione verso la quantità per entrare in concorrenza col duopolio. Ed è stato l’inizio della crisi.” Questo non potrebbe essere il www.cia.tn.it Che cosa culturalmente che ostacola una piena acquisizione di questa direzione? “Forse la presenza di due grandi complessi che, appunto perché grandi, sono molto presi alla vendita delle quantità. Il duopolio di Cavit e Mezzacorona oggi tarpa le ali alla crescita della qualità. Credo, comunque, che pur all’interno del duopolio, queste cantine potrebbero indirizzare una parte della produzione verso quel livel- L’AGRICOLTURA TRENTINA E NAZIONALE A PORTATA DI CLIC per essere sempre aggiornato sugli adempimenti e sui nostri servizi consulta il sito www.cia.tn.it! 10 Cooperazione “Noi cooperatori, per l’unità e il lavoro” Alcune domande a Mauro Lusetti, presidente dell’Alleanza delle Cooperative. L’Alleanza non ha alternative. “Le tre parole chiave sono: lavoro, legalità, intergenerazionalità” Mauro Lusetti di Michele Zacchi q uello appena concluso dovrebbe essere l’ultimo congresso di Legacoop. è una previsione corretta, e perché? “Se lei si riferisce alla decisione di procedere con la costituzione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane questo è corretto. Ma ci dovrà essere un congresso che sancisca la nascita del nuovo soggetto. Quindi tecnicamente quello di dicembre non è stato l’ultimo congresso. Ma è vero che proprio in quell’assise abbiamo deciso all’unanimità che Legacoop avvia il processo per arrivare nel 2017 ad aderire, insieme a Confcooperative e Agci, all’Alleanza delle Cooperative Italiane. La decisione è presa e già adesso ci sono i gruppi di lavoro che preparano questo grande percorso di unificazione. Dal punto di vista formale sarà poi un altro congresso a compiere gli atti ufficiali del passaggio.” Quali sono gli elementi di analisi emersi dal congresso che potranno avere un grande impatto nella vita politica e sociale di questo paese? “È stato un congresso vero, dove abbiamo discusso di argomenti importanti e mi auguro che abbia una ricaduta sulla vita di tutti. Infatti proprio nel preparare il nostro appuntamento ci siamo imposti l’obbligo di fare un congresso che guardasse fuori. In questo senso penso che le tre parole d’ordine che più spesso sono ricorse nelle discussioni congressuali saranno quelle che avranno una vita anche dopo che si sono spenti i riflettori. Mi riferisco in particolare ai temi della legalità, del lavoro e dell’intergenerazionalità. Spiego brevemente. Abbiamo messo al centro dei nostri lavori la legalità non per le recenti vicende legate all’inchiesta Roma Capitale, ma perché la cooperazione può vivere e crescere sono in un mercato sano e in una società trasparente. In particolare ricordo la nostra lotta alle false cooperative che col congresso ha avuto una decisa accelerazione che vedrà anche una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare. Inoltre abbiamo ribadito e rinnovato l’impegno a sostenere le cooperative nate con i beni sequestrati alle mafie. Secondo: il lavoro perché noi siamo, per Dna, quelli del lavoro. È la nostra ragione sociale e mai come in questo momento la forma cooperativa può essere una 11 grande risorsa per creare lavoro, soprattutto per i giovani. Infine l’intergenerazionalità, una parola non molto comprensibile, che sta ad indicare che la cooperazione, per sua natura, guarda al futuro. Le nostre aziende nascono per essere tramandate da generazione in generazione.” L’Alleanza sta diventando anche una grande speranza: quali sono i tempi per la sua concreta attuazione? “L’ho già detto: 2017. Con i colleghi di Confcooperative e Agci, abbiamo fissato una data perchè così il percorso è chiaro e i tempi sono certi. So che è una operazione difficile, non mi illudo che sia tutto in discesa. Anzi. Ma sono convinto che è una scommessa che non possiamo perdere. In un Paese dove lo sport nazionale sembra quello di dividersi, sempre e su tutto, noi iniziamo un processo di unificazione. Una grande casa di tutti i cooperatori italiani.” Infine due questioni: il congresso non sembra aver attirato l’attenzione dei media e come spesso capita quando una cooperativa va in crisi sembra che sia sotto scacco l’intero www.cia.tn.it movimento. Forse c’è qualcosa nella comunicazione di Legacoop che induce questo atteggiamento? “Conosciamo i meccanismi dell’informazione. è ovvio che l’esplosione sui media dell’inchiesta su Mafia Capitale nei giorni del nostro congresso ha condizionato l’approccio dell’informazione. Ma il movimento cooperativo, anche durante il congresso, ha avuto e ha molto altro da comunicare. Ad esempio abbiamo lanciato le nostre proposte sul welfare innovativo, sull’agricoltura sostenibile, sui progetti di sviluppo di tutto il comparto arte, cultura, turismo, enogastronomia. Quest’ultimo, ad esempio, è un progetto che i media possono sostenere e contribuire a lanciare. È il “petrolio” italiano; la cooperazione, per sua natura e per scelta precisa, in questi campi ha potenzialità enormi che, in un momento di crisi come l’attuale, rappresentano anche una occasione di nuovi posti di lavoro soprattutto per giovani. Stesso discorso, sempre dal punto di vista della comunicazione, è quello dei workers buyout, cioè le aziende salvate dai lavoratori che, grazie al supporto di Legacoop, diventano imprenditori cooperativi. Solo nell’ultimo anno con i workers buyout sono stati salvati circa mile posti di lavoro. Non sono cifre da fuochi d’artificio, ma sono importanti: sono mille famiglie, più l’indotto. E soprattutto è un messaggio rivolto a tutti: noi della cooperazione siamo quelli del lavoro.” APERTURA NUOVA SEDE Cooperatori L’AGRICOLTURA TRENTINA E NAZIONALE A PORTATA DI CLIC per essere sempre aggiornato sugli adempimenti e sui nostri servizi consulta il sito www.cia.tn.it! APERTURA NUOVA SEDE Pergine Valsugana martedì 8.00-12.00 giovedì 8.00-12.00 Loc. Fratte n. 18/11 (Centro commerciale Ponte Regio) c/o Servizi Imprese (1° piano) tel. 331/1528886 e-mail [email protected] Codipra Le nuove proposte di Codipra La “rivoluzione” del comparto assicurativo: la nuova strada di Codipra u na domanda per il Presidente, Giorgio Gaiardelli. Come pensate di “sfruttare” questa opportunità (la fine del monopolio territoriale) che consente anche a Codipra di uscir dai proprio ambiti? In Italia operano 63 Condifesa, 62 dei quali associati ad As.Na.Co.Di., acronimo di associazione nazionale consorzi di difesa. Una sola realtà non vi aderisce e opera su tutto il territorio nazionale in maniera indipendente ed autonoma; i volumi premi gestiti dalla “concorrente”, complessivamente su tutto il territorio nazionale, sono pari a circa un decimo dei volumi premi del solo Co.Di.Pr.A. (dati bilancio 2013 ultimo disponibile). Riteniamo indispensabile l’adesione e la sinergia con il sistema per riuscire ad essere protagonisti e determinanti, in altre parole, nella cabina di regia del sistema stesso; in coerenza con la convinzione che l’azione dei Condifesa deve essere mirata allo sviluppo del settore per offrire le migliori e più convenienti soluzioni alle imprese e non alla semplicistica gestione del contributo pubblico. L’Italia con il sistema Condifesa è riuscita ad essere un esempio di efficienza e prima in Europa nello sviluppo di questi strumenti. Tramite il Copa – Cogeca, di cui siamo associati ed esprimiamo il Presidente del gruppo di lavoro gestione del rischio (avv. Paola Grossi), è possibile essere costantemente aggiornati e fare lobby, nel significato positivo del termine, nella fase si definizione della nor- mativa comunitaria. La nostra azione di concerto con il Ministero, l’Assessorato e le Organizzazioni Professionali è stata determinante nella definizione della nuova PAC; infatti passando, la gestione del rischio, dal primo al secondo pilastro abbiamo dovuto favorire le condizioni per la definizione di un doppio canale: quello dei PSR locali e quello del PSRN nazionale per la misura della gestione del rischio. Ci siamo riusciti e questo permette di avere la copertura degli aiuti pubblici fino al 2020 per l’intero fabbisogno della Provincia di Trento. Con il vecchio sistema di suddivisione delle risorse (esclusivamente PSR locali) i contributi per la nostra Provincia avrebbero potuto subire dal 2015 una riduzione fino al 90%. Siamo inoltre componenti della Commissione Tecnica ministeriale, organismo incaricato di valutare e condizionare lo sviluppo del sistema della gestione del rischio; negli ultimi anni gli agricoltori hanno conosciuto i vantaggi che da questo ne conseguono. I Condifesa nella nostra logica operativa devono quindi essere dei centri di competenza per sviluppare le migliori soluzioni di gestione del rischio ed avere la mission di perseguire in partnership con Ismea ed il Ministero l’innovazione e l’ottenimento delle migliori e più convenienti soluzioni in favore delle imprese agricole associate. Per fare questo è indispensabile la conoscenza delle peculiarità del territorio e delle imprese, un costante confronto con le associazioni che a vario titolo operano in rappresentanza e per la valorizzazione del prodotto delle imprese ed un efficiente co- 13 Via Giusti, 40 - 38100 TRENTO Tel. 0461.915908 - Fax. 0461.915893 www.codipratn.it - [email protected] ordinamento delle azioni a vario titolo finanziate al fine di cogliere le migliori opportunità. A Co.Di.Pr.A sono associati oltre 10.000 agricoltori trentini ed in favore di questi è rivolta la nostra attività, la nostra competenza e le opportunità che un Consorzio come Co.Di.Pr.A. può garantire. Sarebbe estremamente penalizzante per gli agricoltori trentini, che nel corso degli anni hanno responsabilmente contribuito con contributi associativi non ripetibili alla patrimonializzazione del consorzio ed alla dotazione dei fondi di mutualità per complessivi circa 21 ml. di euro, estendere le opportunità ad associati fuori Provincia. Siamo uno dei consorzi più grossi d’Italia, se ve ne fosse la necessità e l’opportunità in futuro ci faremo trovare pronti. Abbiamo già ricevuto qualche richiesta di adesione di agricoltori e/o loro organizzazioni da fuori Provincia. Importanti aziende della Calabria, del Lazio, della Puglia, del Friuli e del Veneto hanno informalmente chiesto informazioni per associarsi a Co.Di.Pr.A.. Aumentare la base sociale comporterebbe un proporzionale annacquamento del patrimonio. Queste aziende complessivamente rappresentano oltre 1.500 ettari coltivati prevalentemente a vigneto, frutteto e colture orticole. Non riteniamo opportuno estendere la nostra attività a territori diversi da Trento, in quanto il compito affidato ai Condifesa non riteniamo Codipra sia marginare sull’attività di recupero dei contributi, ma favorire lo sviluppo del sistema in coerenza e sinergia con tutte le associazioni che concorrono alla valorizzazione dei prodotti e del reddito delle imprese. La massa critica già oggi ci consente di applicare i minori caricamenti per costi di funzionamento d’Italia, mediamente 0,20% (vedi dati di bilancio disponibili su opuscoli e su sito internet) al contrario di chi i bilanci preferisce non pubblicizzarli; invitiamo i più curiosi, per cogliere il succo dell’affermazione, a consultare il bilancio di Coop.di su Infocamere. Co.Di.Pr.A. riesce ad anticipare a costi estremamente competitivi i contributi pubblici grazie alla patrimonializzazione fatta negli ultimi anni; il soggetto concorrente non è nelle condizioni di ottenere anticipazioni bancarie sufficienti, nel corso del 2013 ha subito da parte di un Istituto bancario un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo per recupero affidamenti e, come la favola della “volpe e dell’uva”, cerca di spiegare che l’anticipazione, che non riescono a offrire, non è conveniente per le imprese. Andrea Berti, Paolo De Castro, Giorgio Gaiardelli dei danni da fitopatie (scopazzi e flavescenza dorata) ed una piccola sperimentazione dell’IST. La contribuzione comunitaria per questi strumenti è pari al 65% delle liquidazioni che verranno pagate agli agricoltori; per questo motivo è indispensabile che i fondi abbiano capacità finanziaria; come risulta dal bilancio, possiamo confermare che Co.Di.Pr.A. è arrivato preparato all’appuntamento: oltre 10 milioni di euro di patrimonio, una ulteriore Due domande al Direttore, Andrea dotazione destinata ai Fondi di 10,5 Berti. milioni di euro, quattro Fondi di MuIl mondo assicurativio è destinatualità già costituiti con una goverto a vivere un momento di pasnance condivisa e partecipata da saggio importante? Provincia, O.P., Cooperative e CanQuali sono, al momento, le tine Sociali. novità in campo? Quali le La forza del fare sistema permetterà scelte conseguenti di Codipra? in futuro ai nostri associati vantaggi La novità di rilievo della Pac 2020 sempre maggiori; permetteteci di è che, oltre alle tradizionali polizze evidenziare che nel nostro settore assicurative dal 2015, sono finansiamo stati i primi, ed in alcuni casi ziabili anche i Fondi di Mutualità e tuttora gli unici, ad avere: l’IST (strumento per la stabilizza-Nel 2002 perfezionato una polizza zione del reddito). Siamo alla vigilia di sistema con abbinato un Fondo di una nuova fase di sviluppo degli Mutualistico, per la gestione del ristrumenti per conseguenze negatischio degli associati conferenti di ve derivanti da calamità, fitopatie e Cooperative agricole con la collafluttuazione dei prezzi. Da anni ci borazione di Apot, alla quale adestiamo preparando e stiamo accanriscono tutte le Cooperative; tonando dotazioni finanziarie per -Nel 2003 sperimentato la prima pocogliere queste opportunità. In collizza multirischio sulle rese (prolaborazione con Assessorato, Apot, getto sperimentale Ismea); Ministero ed Ismea attiveremo, per -Nel 2004 perfezionato le polizze primi in Italia, abbinati alle polizze, multirischio d’area ciliegie; fondi di mutualità per la gestione -Nel 2006 contrattualizzato la tabella commerciale “C”; -Nel 2007 adottato la nuova tabella qualità per uva da vino; -Nel 2009 attivato il Fondo di Mutualità per danni sotto soglia; -Nel 2011 sperimentato la polizza con garanzia esteso alle fluttuazioni di prezzo dei prodotti agricoli; -Nel 2012 sperimentato la polizza con estensione garanzia alle fitopatie (Drosophila Suzukii); -Nel 2013 perfezionato una polizza per la gestione del rischio degli associati conferenti Cantine Sociali; -Nel 2014 consentito a tutti gli agricoltori di poter assicurare con contratti a contributo 80% e tariffe calmierate, le produzioni (media nazionale 30%); -Nel 2014 organizzato, con il Consorzio di Bolzano, la prima Assemblea Asnacodi lontano da Roma, preceduta da un convegno, nell’ambito di un progetto Infopac cofinanziato dall’Unione Europea, al quale sono intervenuti i maggiori responsabili locali, nazionali ed europei del settore (materiale disponibile su www. codipratn.it) Maggiori dettagli sulle polizze 2015 e sui Fondi Mutualistici collegati verranno dati alle assemblee; ci aspettano grosse nuove opportunità, siamo certi che riusciremo a coglierle in favore dei nostri associati, in si- Codipra vendita diretta Entro i prossimi due mesi si arriverà ad una definizione: quale la migliore, dal punto di vita di Codipra? Entro i prossimi 2 mesi verranno declinate le norme attuative del Decreto Ministeriale 2.0 ed approvato il Decreto che regolamenterà i Fondi Mutualistici. Abbiamo già dato la nostra disponibilità ad Ismea ed al Ministero dell’Agricoltura a sperimentare le nuove misure nella nostra Provincia. A tal scopo sono già stati costituiti dei gruppi di lavoro ai quali partecipa direttamente con propri funzionari, anche la Provincia di Trento. Quest’ultima, anche in considerazione della nuova situazione economico-finanziaria, interpreta un nuovo intelligente ruolo a fianco del sistema non semplicemente come “banco- Attenzione! Telefonate sospette in materia di sicurezza! nergia e collaborazione con tutti gli attori del sistema agricolo trentino. mat” ma come soggetto qualificato che mette a disposizione le proprie competenze per innovare e cogliere le migliori opportunità del bilancio comunitario. Attenzione! Telefonate sospette in materia di sicurezza! Fate attenzione! Si fa presente che già molti associati hanno ricevuto telefonate da società private che propongono servizi a pagamento in materia di sicurezza, con richiesta di pagamento anticipato. Rivolgetevi ai nostri uffici. Vi ricordiamo che abbiamo convenzioni con enti preposti per adempiere a tutti gli obblighi di legge. Sei un associato CIA e vuoi essere sempre informato sulla possibilità di partecipare a mercati e fiere? Sempre più spesso CIA è invitata a partecipare a mercati, fiere e altre iniziative. Al fine di diffondere gli inviti e le comunicazioni in modo efficace, stiamo raccogliendo gli indirizzi e-mail degli interessati alle iniziative di vendita diretta, con l’obiettivo di creare una mailing list dedicata. PROMEMORIA: ABILITAZIONE UTILIZZO MEZZI AGRICOLI Invitiamo quindi tutti gli associati che desiderano essere coinvolti e informati su questo tipo di eventi a contattare i nostri uffici, mandando una mail a [email protected] o chiamando il numero di telefono 0461/1730452. PROMEMORIA: ABILITAZIONE UTILIZZO MEZZI AGRICOLI • Agli utilizzatori che alla data del 22/03/2015 hanno esperienza nella guida di tali mezzi da almeno due anni, consigliamo di predisporre una Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che attesti l’esperienza pregressa da tenere con se durante la guida dei trattori. Entro il 13 marzo 2017 dovranno seguire il corso di aggiornamento sull’uso dell’attrezzatura (durata 4 ore) • Gli utilizzatori che alla data del 22/03/2015 sono incaricati dell’uso delle macchine agricole ma non hanno esperienza nella guida di tali mezzi da almeno 2 anni o formazione pregressa, devono seguire un corso completo di abilitazione entro il 22/03/2017 • Gli utilizzatori che hanno già seguito della formazione pregressa sull’uso dei trattori o in generale delle macchine agricole, con corsi di durata inferiore a quella prevista dall’Accordo Stato Regioni del 22/02/2012 (8 ore per trattori), dovranno integrare la formazione con il modulo di aggiornamento entro 22/03/2017. Di seguito i passaggi normativi che hanno portato a quanto sopra indicato 1. Accordo Stato Regioni del 22/02/2012 punto 9.4 con specifico riferimento ai lavoratori del settore agricolo 2. Circolari ministeriali 12/2013 (esperienza documentata nel settore agricolo, modalità di documentazione), e 21/2013 (definizione di lavoratore del settore agricolo, lavoratore che effettua attività ricomprese tra quelle elencate da art. 2135 c.c. come modificato dal D.Lgs. 228/2001) 3. Differimento dell’obbligo di abilitazione all’uso delle macchine agricole al 22/03/2015, attuato dall’art. 45 bis comma 2 della legge 98/2013, con i chiarimenti di cui sopra 15 Protocollo UN ACCORDO TRA AGRICOLTORI E CACCIATORI Protocollo d’intesa tra Associazione Cacciatori, Coldiretti, Confagricoltura e Confederazione Agricoltori s u proposta dell’Associazione Cacciatori Trentini, nel novembre scorso, è stato firmato un protocollo di collaborazione tra l’ACT stessa e le Organizzazioni Professionali Agricole (Confederazione Italiana Agricoltori, Coldiretti Trento, Confagricoltura). Detto protocollo di lavoro triennale, aperto alla sottoscrizione di altre eventuali associazioni o enti, è finalizzato ad assicurare, per quanto possibile, un’equilibrata convivenza tra attività agricola e fauna selvatica. L’agricoltura rappresenta per la nostra provincia una delle voci che maggiormente contribuiscono alla formazione del PIL, con una produzione di eccellenza ancora in grado di resistere alla grave e perdurante crisi economica. La necessità di promuovere e realizzare una moderna ed efficace gestione del territorio e delle sue risorse fondata sul reciproco riconoscimento, da un lato dell’importanza dell’impresa agricola e delle produzioni di qualità, dall’altro della valenza faunistica degli ambienti agricoli e della conservazione della biodiversità, è un concetto che si sta via via affermando nella ricerca di un’equilibrata ed integrata coesistenza sostenibile tra attività umane e fauna selvatica. Ciò nonostante, la problematica dei danni provocati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole ha assunto in Italia dimensioni che possiamo definire allarmanti. Secondo le stime più recenti le perdite economiche causate dalla fauna selvatica alle colture, la maggior parte delle quali riconducibili ai cinghiali, sono calcolate in oltre 70 milioni di euro annui. Anche in Trentino, soprattutto negli ultimi anni, i danni al comparto agricolo risultano di una certa entità. L’ammontare delle spese sostenute dalla Provincia per l’indennizzo e la prevenzione dei danni all’agricoltura provocati dai soli ungulati, i danni prodotti dall’avifauna sono infatti esclusi dai benefici, è risultato, negli ultimi cinque anni, pari a 1.590.000 €. L’importo massimo liquidato per i soli danni è di 329.000 € (nel 2009) mentre per la prevenzione è di 263.000 € (nel 2011); complessivamente, sia nel 2009 che nel 2010 sono stati liquidati più di 400.000 €. La materia è disciplinata dall’art. 33 della L. P. 24/91 e da una deliberazione della Giunta Provinciale che prevede l’indennizzo di un importo pari al 70% del danno accertato e un contributo per le opere di prevenzione pari al 50% della spesa ammessa. Ne consegue l’importanza anche per la Provincia di Trento di promuovere tutte le iniziative per prevenire i danni ed attivare strumenti, azioni e politiche gestionali finalizzati a creare un equilibrato rapporto tra fauna selvatica e ambiente. L’interazione sinergica ed integrata tra agricoltori e cacciatori - in sintonia con quanto affermato dalla legge provinciale n. 24/91 che sancisce come la tutela del patrimonio faunistico debba essere indirizzata “… alla conservazione ed al miglioramento della fauna, in armonia con le risorse ambientali e con le esigenze dell’economia agricola e forestale…” - anche attraverso collaborazioni specifiche e progetti mirati per prevenire e contrastare il problema dei danni alle colture causati dalla fauna selvatica, è dunque il fulcro sul quale si sviluppa il protocollo d’intesa recentemente sottoscritto. Imprenditori agricoli e cacciatori, partendo dai loro specifici interessi, con le loro scelte, hanno peraltro da tempo sviluppato forme di collaborazione che hanno già prodotto risultati positivi. Si citano al riguardo: il controllo del cinghiale e il supporto nella prevenzione e nell’indennizzo dei danni, il controllo del coniglio selvatico nelle aree agricole del comune di Trento, delle cornacchie e delle ghiandaie, la realizzazione di interventi di miglioramento ambientale a fini faunistici, ecc. La volontà di collaborazione è stata quindi ufficialmente riaffermata attraverso il protocollo d’intesa, che riconosce la necessità di riequilibrare le presenze faunistiche in funzione di esigenze di carattere sociale ed economico, ma anche lo sviluppo di azioni tendenti all’incremento della biodiversità con interventi di miglioramento ambientale. Le questioni di comune e generale interesse riportate nel documento e sotto sintetizzate riguardano in particolare: -la promozione di politiche gestionali finalizzate ad incentivare azioni funzionali all’incremento della biodiversità e al miglioramento degli habitat. -la tutela della produzione agricola e la prevenzione dei danni provocati dalla fauna selvatica su tutto il territorio provinciale. -l’attivazione di una sperimentazione tecnica -la costante informazione e formazione -la costituzione di appositi gruppi di lavoro dedicati ad affrontare specifiche problematiche di interesse comune. Il testo completo è reperibile sul sito www.cia.tn.it, insieme al PROTOCOLLO completo. 730 è TEMPO di 730... a cura di Nadia Paronetto è arrivato il periodo della dichiarazione dei redditi. Il 730, rispetto al modello Unico, presenta i consueti molti vantaggi: • se hai un credito, questo sarà rimborsato in busta paga, con la retribuzione del mese di luglio o sulla pensione entro settembre. • se devi pagare puoi rateizzare l’imposta, che verrà trattenuta in busta paga o sulla pensione, senza dover fare la fila in banca; • il 730 è l’unico modello che può essere presentato in maniera congiunta con il coniuge; • non devi fare calcoli di imposte, ritenute, detrazioni, sono eseguiti dal CAF; è sufficiente portare al CAF la documentazione dei redditi e delle spese; • Il CAF controlla e verifica tutta la documentazione presentata. Da quest’anno il CAF, con la sua polizza assicurativa, ti garantisce non solo per la sanzione (com’era già previsto negli anni scorsi), ma anche relativamente agli interessi e alla maggiore imposta che derivi da errore formale che possa essere stato commesso dalla sede a cui ti sei rivolto. • Come lo scorso anno, i soggetti che nel 2014 hanno avuto redditi di lavoro dipendente, pensione e alcuni redditi assimilati, potranno presentare il modello 730 anche se nel2015 sono privi di un datore di lavoro, e quindi di un sostituto d’imposta. La grande novità per l’assistenza fiscale di quest’anno è rappresentata dal 730 precompilato messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate sul proprio sito internet. Il contribuente potrà, per la prima volta, procedere direttamente (“saltando” gli intermediari come il CAF) alla trasmissione del proprio 730. Tuttavia questa grande novità, oggi e per qualche anno ancora, non rappresenta una valida alternativa al servizio offerto dai CAF, rispetto al quale mostra diversi punti di criticità che possono scoraggiare. A partire dal 15 aprile 2015, l’Agenzia delle entrate mette a disposizione il Modello 730 precompilato, ai lavoratori dipendenti e ai pensionati che hanno presentato il modello 730/2014 o il modello Unico Persone fisiche2014 per i redditi dell’anno 2013, ed hanno ricevuto la Certificazione Unica 2015. La dichiarazione precompilata non verrà predisposta se, con riferimento all’anno d’imposta precedente, il contribuente ha presentato dichiarazioni correttive nei termini o integrative, per le quali, al momento della elaborazione della dichiarazione precompilata, è ancora in corso l’attività di liquidazione automatizzata. La dichiarazione quindi non è inviata a casa, ma viene messa a disposizione sul sito dell’Agenzia delle Entrate, www.agenziaentrate.gov.it., e il contribuente deve richiedere un pin, per poter accedere alla propria area riservata e al proprio 730. La dichiarazione precompilata contiene: • i dati contenuti nella Certificazione Unica (ex CUD), • i dati relativi agli interessi passivi sui mutui, ai premi assicurativi e ai contributi previdenziali; • alcuni dati contenuti nella di- 17 chiarazione dei redditi dell’anno precedente (ad esempio gli oneri che danno diritto a una detrazione da ripartire in più rate annuali, come le spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio, i crediti d’imposta e le eccedenze riportabili); • gli altri dati presenti nell’Anagrafe tributaria (ad esempio i versamenti effettuati con il modello F24); Per stessa ammissione dell’Agenzia i dati presenti nel 730 Precompilato: • sono incompleti (ad esempio mancano diversi oneri come le spese mediche); • non sono sempre esatti; • in alcuni casi possono risultare “vecchi”. Il contribuente dovrà intervenire verificandoli, modificandoli e/o integrandoli prima di inviare la dichiarazione. Il CAF invece, offre un servizio che si svolge con le modalità e i tempi che il contribuente conosce perfettamente, e si assume il compito di aggiornare ed integrare, in base alle informazioni fornite dal contribuente, la dichiarazione. Inoltre, sulle dichiarazioni presentate quest’anno attraverso il CAF, in caso di errore (senza dolo da parte del contribuente), questo assumerà su di se tutti gli effetti sanzionatori previsti dalla norma quali: la maggior imposta, le sanzioni e gli interessi che fino allo scorso anno venivano addebitate al contribuente. Per presentare il modello 730 precompilato tramite Caf il contribuente deve firmare un’apposita delega per consentire l’accesso al proprio modello 730 precompilato. Il contribuente anche se ha a disposizione il modello 730 precompilato, non è obbligato ad utilizzarlo. Può infatti presentare, come negli anni passati, la dichiarazione dei redditi con le modalità ordinarie (utilizzando il modello 730 o il modello Unico). 730 Deve utilizzare obbligatoriamente i modelli ordinari (730/Unico), il contribuente: • che non ha il modello 730 precompilato (ad esempio perché non è in possesso della Certificazione Unica); • che ha il modello 730 precompilato, ma ha percepito altri redditi che non possono essere dichiarati con il modello 730 e non può integrare la dichiarazione precompilata, ma deve presentare la dichiarazione utilizzando il modello Unico. Un’ altra novità sono le tempistiche di consegna del modello 730, che nel 2015 va presentato entro il 7 luglio, in qualunque modo si sia scelto di farlo. Il Caf inizierà a dare appuntamenti e predisporre le dichiarazioni a partire da fine marzo. La norma che ha introdotto il 730 Precompilato ha “eliminato” l’obbligo da parte dei CAF di effettuare l’assistenza fiscale gratuita nel caso il contribuente consegni il modello 730 del tutto “correttamente” compilato. Da quest’anno quindi, tutti i modelli 730, sia che si richieda la compilazione sia che si consegnino del tutto compilati, saranno soggetti al pagamento del corrispettivo in base al prezziario esposto negli uffici. Tutti i modelli 730 infatti, saranno “TUTELATI” dall’assunzione di responsabilità che il CAF obbligatoriamente assume in caso di errore, sostituendosi di fatto al contribuente. Di seguito le principali novità dal punto di vista normativo e fiscale. Dal 2014 è riconosciuto un credito, denominato “bonus 80 euro”, ai titolari di reddito di lavoro dipendente e di alcuni redditi assimilati (ma non ai pensionati), con reddito complessivo non superiore ai 26.000 €. Se per qualche motivo il bonus non è stato riconosciuto dal datore di lavoro, potrà essere “re- cuperato” tramite il 730 (ma anche restituito nel caso lo si sia percepito indebitamente). Il vecchio modello Cud è stato sostituito dalla Certificazione Unica, che conterrà più dati. Come i redditi di lavoro autonomo, le provvigioni dei lavoratori porta a porta e il lavoro occasionale. È prevista una deduzione dal reddito complessivo riservata alle persone fisiche per l’acquisto o costruzione di unità immobiliari abitative effettuati dall’1/1/2014 al 31/12/2017, destinate alla locazione a canone convenzionale. La legge di Stabilità 2015, ha prorogato l’aliquota pari al 50% fino al 31/12/2015 per la detrazione IRPEF per gli interventi di recupero edilizio delle abitazioni, con il tetto massimo agevolabile pari ad € 96.000. Alla stessa data sono state prorogate la detrazione relativa al “Bonus arredi” e l’aliquota pari al 65% per la detrazione Irpef per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. È prevista una nuova detrazione del 19% dell’IRPEF, per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola, purché di età inferiore ai 35 anni, per le spese sostenute per il pagamento dei canoni d’affitto dei terreni agricoli (diversi da quelli di proprietà dei genitori). Non è più deducibile la quota dell’assicurazione auto destinata al SSN. Da quest’anno è prevista una scheda unica per effettuare le scelte dell’8, 5 e 2 per mille dell’Irpef. Si potrà scegliere di destinare a favore di uno dei partiti politici destinatari il 2xmille della propria IRPEF. L’elenco dei partiti non è ancora disponibile. 18 Documenti necessari per il 730/2014 • Dichiarazione dei redditi dell’anno precedente (Modello 730/2014 o Modello UNICO 2014 ); • Documento d’identità; • Codice fiscale del dichiarante, del coniuge e dei famigliari a carico; • Dati del datore del sostituto d’imposta dei mesi giugno e luglio 2015; • Modelli CU 2015 di lavoro dipendente e di pensione e redditi assimilati (disoccupazione, mobilità, cassa integrazione) attestanti le retribuzioni o pensioni percepite nel corso del 2014; • Modello CU 2015 redditi 2014 del coniuge e dei familiari fiscalmente a carico; • Documentazione attestante i pagamenti delle pensioni estere del 2014; • Visura catastale o atti notarili degli immobili posseduti, ereditati acquistati o venduti nel corso del 2014; • Contratti di locazione registrati; • Per coloro che hanno optato per la “cedolare secca”: contratto di locazione, modello 69 o Siria o RLI, raccomadata A/R all’inquilino; • Certificazione dei compensi per prestazioni occasionali, diritti d’autore o provvigioni. • Deleghe di acconti Irpef versati autonomamente nel 2014 (F24); • In caso di separazione/divorzio, la relativa sentenza giudiziaria e le ricevute degli eventuali assegni alimentari corrisposti; • Ogni altra documentazione attestante la percezione di redditi nel 2014. Documentazione relativa agli oneri deducibili e detraibili: • Documentazione fiscale, fattura, relativa a spese sanitarie: visite mediche specialistiche o generiche, analisi, spese dentistiche, degenze ospedaliere, rilascio di certificati medici; Per alcune spese è necessaria anche la prescrizione medica: apparecchi acustici, occhiali da vista, cure termali. Per i medicinali è necessario 730 www.cia.tn.it lo scontrino parlante della farmacia; • Retta della casa di riposo: dichiarazione rilasciata dalla casa di riposo dove sia separatamente indicato l’importo relativo all’assistenza medico-infermieristica rispetto all’importo relativo al vitto; • Spese per l’assistenza ai portatori di handicap: fattura della spesa e certificazione relativa al riconoscimento dell’handicap. • Spese per l’acquisto di autoveicoli adattati: fattura della concessionaria e certificazione relativa al riconoscimento dell’handicap (legge n.104/92); • Spese mediche effettuate all’estero: la stessa documentazione richiesta per l’analoga spesa effettuata in Italia oltre ad una traduzione semplice dei documenti se questi sono redatti in inglese, francese, tedesco o spagnolo, una traduzione giurata se sono redatti in altre lingue; • Quietanze di versamento degli interessi su mutui ipotecari per l’acquisto o la ristrutturazione dell’abitazione principale per la costruzione. Per i mutui sono necessari: l’atto di acquisto della casa, l’atto di stipula del mutuo, ricevuta della banca relativa alle rate pagate nel 2014, fattura del notaio relativa all’atto di mutuo e oneri accessori (per le ristrutturazione e le costruzioni sono necessarie anche le fatture dei lavori eseguiti e la concessione edilizia); • Premi di assicurazioni vita e infortuni: ricevuta del pagamento del premio versato, contratto di assicurazione; • Spese scolastiche: ricevuta di versamento per l’iscrizione a Università e scuole superiori; • Spese funebri: fatture per spese riconducibili al funerale; • Spese per “l’assistenza personale nei casi di non autosufficienza”: è richiesto il rilascio, dal soggetto • • • • • • • • • • che presta assistenza, di una ricevuta firmata, riportante i propri dati anagrafici e codice fiscale e quelli del soggetto che sostiene la spesa, nonché, se diverso, del familiare a favore del quale l’assistenza è prestata; Spesa per pratica sportiva ragazzi: fattura, ricevuta o quietanza pagamento con i dati del ragazzo che pratica lo sport e del genitore che effettua il versamento; Compenso intermediari immobiliari: fattura attestante la spesa; Canone di locazione degli studenti universitari fuori sede: contratto di affitto e ricevuta dell’avvenuto pagamento. Erogazioni liberali a favore d’Istituzioni religiose, e per i paesi in via di sviluppo (Onlus, Ong); Spese veterinarie: fattura rilasciata dal veterinario e scontrini farmaceutici relativi a medicinali specifici. Spese per la frequenza di asili nido: ricevuta di versamento della retta di frequenza dell’asilo nido; Contributi previdenziali e assistenziali (ex Scau, fondo Casalinghe, volontari, riscatto): ricevute dei versamenti contributivi, compreso il versamento INAIL pagato dalle casalinghe Assegno periodico corrisposto al coniuge separato: sentenza di separazione o divorzio, codice fiscale coniuge separato, bonifici o ricevute rilasciate dal soggetto che percepisce la somma. Non è deducibile la quota versata a favore dei figli; Contributi versati nell’anno d’imposta 2014 per le collaboratrici domestiche: ricevuta del bollettino postale, per la quota di competenza del datore di lavoro; Contributi a favore di istituzioni religiose: ricevute di versamento agli Istituti Centrali delle Chiese riconosciute. Non sono deducibili i • • • • • • • • • L’AGRICOLTURA TRENTINA E NAZIONALE A PORTATA DI CLIC per essere sempre aggiornato sugli adempimenti e sui nostri servizi consulta il sito www.cia.tn.it! 19 versamenti effettuati direttamente alle parrocchie; Erogazioni liberali a favore di ONLUS e Associazioni Sportive: ricevuta rilasciata dall’Associazione nella quale risulti anche la modalità di versamento utilizzata. Sono da escludere i versamenti delle quote associative e quelli effettuati come pagamento di servizi resi; Contributi a paesi in via di sviluppo: ricevuta di versamento alle Organizzazioni Non Governative riconosciute; Consorzi di bonifica: ricevuta che attesti il versamento effettuato, cartella esattoriale di riferimento; Versamenti a fondi pensione: ricevuta del pagamento effettuato, contratto stipulato; Spese per interventi di recupero edilizio (36/50%): abilitazione edilizia, domanda accatastamento (nei casi previsti), ricevute pagamento ICI/IMU, fatture pagate nel 2014 e relativi bonifici bancari o postali, dichiarazione di consenso del possessore (nei casi previsti), quietanze del condominio relative a quanto versato dal singolo condomino e la ripartizione millesimale, dati catastali (visure) dell’immobile su cui sono stati eseguiti gli interventi, atti di trasferimento dell’immobile; Acquisto mobili, e grandi elettrodomestici per l’arredo di immobili ristrutturati dal 06/06/2013: fatture e relativi bonifici bancari o postali; Spese doi riqualificazione enrgetica (55/65%): fatture, bonifici, ricevuta/raccomandata trasmissione all’ENEA e altra documentazione secondo la tipologia di spesa. Contratti di locazione registrati in base alla legge n. 431/98 “convenzionali” e non; Ogni altra documentazione ritenuta utile quale onere detraibile o deducibile. ciassicura ESTRATTO DELLA POLIZZA INFORTUNI DIRADAMENTO-RACCOLTA-POTATURA-IMPIANTO-ESPIANTO di Andrea Pederzolli RISCHI COPERTI DALLA POLIZZA: raccolta diradamento POTATURA IMP/ESPIANTO L’assicurazione vale per tutti gli infortuni subiti dalle persone addette alle operazioni di raccolta, dirado, potatura, impianto, espianto della frutta occorsi nell’ambito dell’azienda agricola. Copre inoltre gli infortuni che si verificano durante le operazioni di carico e scarico dei contenitori della frutta, gli infortuni che si verificano in itinere durante il solo periodo della raccolta (nel tragitto a e dal luogo di raccolta con trattrice agricola). PERSONE ASSICURATE Titolare dell’azienda, familiari, raccoglitori assunti e non, raccoglitori occasionali, amici, parenti, ecc … di età compresa fra i 14 e i 75 anni. DURATA DELLA ASSICURAZIONE L’assicurazione ha durata annuale con tacito rinnovo dalla data di sottoscrizione della scheda di adesione. LIQUIDAZIONE INDENNITà La liquidazione delle indennità in seguito ad infortunio avverrà a favore della persona infortunata previa presentazione di carta d’identità e codice fiscale. In seguito a morte per infortunio le stesse verranno invece riconosciute agli eredi legittimi del defunto. La diaria da frattura non è cumulabile con la diaria da ricovero ospedaliero. La voce Invalidità Permanente viene liquidata con franchigia 3 punti fino ad un invalidità accertata di 10 punti. La voce Spese Mediche viene liquidata con Franchigia € 150,00. La polizza ha un costo diverso a seconda della superficie aziendale dell’assicurato come da tabella di seguito riportata: SOMME ASSICURATE PER PERSONA COMBINAZIONE A COSTO DELLA POLIZZA PREMIO LORDO SUPERFICIE AZIENDALE ANNUALE INV. PERMANENTE 80.000,00 € Az. fino a 2 ha. 150,00 € MORTE 80.000,00 € Az. fino a 3 ha. 170,00 € DIARIA RIC. OSPED. 50,00 € Ogni ha. in più 50,00 € DIARIA FRATTURA OSSEA 50,00 € SPESE DI CURA 5.000,00 € SUPERFICIE AZIENDALE ANNUALE COMBINAZIONE B INV. PERMANENTE 100.000,00 € Az. fino a 2 ha. 190,00 € MORTE 100.000,00 € Az. fino a 3 ha. 220,00 € DIARIA RIC. OSPED. 50,00 € Ogni ha. in più 65,00 € DIARIA FRATTURA OSSEA 50,00 € SPESE DI CURA 5000,00 € 20 etichettatura NOVITÀ IN MATERIA DI ETICHETTATURA Le etichette dei prodotti alimentari vanno aggiornate alle nuove regole: leggibilità, allergie, intolleranze, informazioni nutrizionali. Anche ristoratori e negozianti sono chiamati a informare i consumatori in modo scritto i l regolamento UE 1169/11 del Parlamento europeo e del Consiglio, divenuto attuativo il 13/12/14, rappresenta il testo legislativo basilare in materia di informazioni ai consumatori sui prodotti alimentari. La nuova norma recupera le precedenti leggi generali in tema di etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari, con particolare attenzione alle informazioni nutrizionali e alle indicazioni sulla presenza di sostanze che possono provocare allergie o intolleranze. L’obiettivo del Reg UE 1169/11 è duplice: permettere la libera circolazione delle merci nell’Unione Europea e tutelare il consumatore dal punto di vista commerciale e della salute. Il regolamento si applica ai prodotti alimentari destinati al consumatore finale, compresi quelli somministrati alle collettività e alle vendite a distanza (Internet). Gli operatori che somministra- di Dr.ssa Manuela Malavolta Biologa e responsabile di laboratorio di BioAnalisi Trentina S.r.l. no alimenti (agriturismi, ristoranti, bar, ecc.) o che vendono alimenti sfusi o preincartati (negozi, mercati ecc.) devono fornire in modo scritto ai consumatori le informazioni in merito alle sostanze che provocano allergie o intolleranze, con le modalità indicate nei giorni scorsi dal Ministero della Salute (06/02/15). Mentre i prodotti alimentari etichettati fino al 13/12/14 possono essere venduti fino a esaurimento scorte, le informazioni apposte sugli alimenti etichettati dalla stessa data in poi, devono essere adeguate a quanto indicato nel regolamento 1169. Tra le principali novità si segnala: - sostanze che provocano allergie o intolleranze: vanno evidenziate con un carattere chiaramente distinto dagli altri ingredienti (es. “latte”, “grano”, “uova”, ecc.) - leggibilità: le informazioni obbligatorie devono essere riportate in caratteri aventi un’altezza 21 Dr.ssa Manuela Malavolta minima in base alle dimensioni della confezione - dichiarazione nutrizionale: ad esclusione dei casi in cui tale dichiarazione sia già obbligatoria, essa dovrà essere indicata per tutti i prodotti alimentari preimballati a partire dal 14/12/16 (con alcune eccezioni). Fino a tale data la dichiarazione è facoltativa ma, se presente in etichetta, deve rispettare i requisiti indicati nel nuovo regolamento. Con il regolamento 1169 decadono alcune disposizioni precedenti, come ad esempio l’obbligo (ex D.Lgs. 109/92) di indicare la sede dello stabilimento di produzione o confezionamento. Non è escluso però che, in Italia, tale obbligo possa essere reintrodotto. Certezze in merito ancora non esistono. Ad oggi, la responsabilità della presenza e dell’esattezza delle informazioni sugli alimenti ricade sull’operatore alimentare con il cui nome o ragio- etichettatura bioanalisi trentina ne sociale è commercializzato il prodotto. In sintesi, l’avvento del regolamento Reg (UE) 1169/11, chiama gli operatori del settore alimentare ad adeguare alle nuove disposizioni le etichette degli alimenti preimballati, sfusi, preincartati, fornendo le necessarie informazioni ai consumatori. Le sanzioni in merito sono attualmente in via di definizione. Per la prima volta anche il settore della ristorazione è coinvolto nell’informazione “scritta” al consumatore, in merito alle sostanze che provocano al- lergie e intolleranze. Oltre a quanto disposto dal nuovo regolamento, rimangono in vigore norme specifiche di settore, comunitarie e nazionali, rispetto a cui le etichette dei prodotti alimentari devono continuare a essere conformi. BioAnalisi Trentina Srl LABORATORIO DI ANALISI ACCREDITATO E STUDIO DI CONSULENZA a ROVERETO - si rivolge al settore alimentare offrendo i seguenti servizi di assistenza: -verifica etichette alimentari -analisi microbiologiche e chimiche di prodotti alimentari, aria e superfici -analisi per la potabilità dell’acqua -tabelle nutrizionali -stesura manuali H.A.C.C.P. consulenza igienico-sanitaria -assistenza per certificazioni IFS, BRC -attività di formazione igienico-sanitaria, H.A.C.C.P., rischio biologico -piani di autocontrollo e analisi microbiologica per LEGIONELLA -novità: analisi microbiologiche per il settore cosmetico e farmaceutico ATTENZIONE!! ATTENZIONE!! Tutte le aziende che nel corso del 2014 hanno acquistato gasolio per autotrazione (escluso quello del libretto uma e dei distibutori stradali) ENTRO IL 31 MARZO 2015 www.cia.tn.it devono trasmettere apposita comunicazione alla provincia. Chi non assolve tale obbligo è soggetto a sanzioni. Gli uffici CAA-CIA sono a disposizione per l’inoltro. L’AGRICOLTURA TRENTINA E NAZIONALE A PORTATA DI CLIC per essere sempre aggiornato sugli adempimenti e sui nostri servizi consulta il sito www.cia.tn.it! 22 BioAnalisi Trentina S.r.l. Via Zeni, 8 38068 Rovereto (TN) Tel. 0464.443270 Fax. 0464.443271 E-mail: [email protected] www.bioanalisitrentina.it CAA Le più sentite condoglianze al nostro consigliere CIA Moreno Fedrigoni, e alla sua famiglia, per la perdita della madre, Sig.ra Bruna Poda in Fedrigoni I dipendenti CIA partecipano al dolore per la perdita di Guglielmo Chini Le più sentite condoglianze alla nostra collega Rosanna Gosetti per la perdita del papà Le più sentite condoglianze al nostro socio Tullio Devigili per la perdita della moglie Maria Pierina 23 Le più sentite condoglianze al nostro collega Alesaandro Decaminada per la perdita del nonna DIC Andare a scuola nelle fattorie didattiche Mara Baldo, presidente delle Donne in Campo, illustra i progetti dell’associazione. “E a maggio un grande confronto nazionale insieme alle Bauerinnen” Mara Baldo di Michele Zacchi L e Donne in Campo stanno preparando una importante campagna di primavera. E va subito detto che questa esperienza, delle imprenditrici agricole appunto, è uno degli elementi che ha fatto della Cia del Trentino un’organizzazione permeabile alle nuove sensibilità politiche e sociali dei cittadini. Per molti, osservatori magari un po’ distratti, le Donne in Campo rappresentano i mercati e i luoghi di vendita di prodotti agricoli coltivati con particolare cura e passione; altri hanno incrociato questa esperienza durante le scampagnate di primavera ma il valore di questo modo nuovo di guardare il mondo agricolo è più profondo perché, con giusta ambizione, cerca di ricostruire quell’equilibrio con la natura che alcune attività imprenditoriali, esercitate senza alcuna attenzione verso l’ambiente, hanno fortemente messo in crisi. Ora siamo qui con la presidente delle Donne in Campo, Mara Baldo, per farci raccontare i progetti che intendono far crescere nei prossimi mesi. “Noi continueremo a promuovere la nostra attività, con le scampagnate e con i mercati; poi abbiamo in mente un progetto importante che stiamo tentando di far partire. Avere la possibilità di promuovere le fattorie didattiche con la scuola. E quando parlo delle fattorie didattiche mi riferisco a tutte coloro che operano in questo settore. La scuola dovrebbe utilizzare i nostri laboratori nelle fattorie come momento di apprendimento.” Mi pare un impegno consistente. “Certo, si tratta di una iniziativa di notevoli dimensioni, perché le fattorie didattiche che ci sono non godono della promozione che meritano. Se l’imprenditrice ha un suo canale privato per entrare in contatto con la scuola, allora riesce ad essere operativa. Ma se manca il requisito fondamentale, il contatto con la scuola, nemmeno si parte. Non si tratta, quindi, di un’attività capace di coinvolgere le fattorie didattiche interessate.” Vuol dire dunque che voi pensate di mettervi in contatto con il sovrintendente scolastico e chiedere un impegno costante in questa direzione? “Esattamente, ma aggiungo che chiediamo di più, qualcosa che hanno definito utopistico ma che noi crediamo sia attuabile. Vogliamo che questo incontro fra le scuole e l’ambiente diventi parte integrante del programma di lavoro della scuola, per essere più chiari, di tutte le scuole. Ci sono già, come dicevo, collaborazioni attive fra alcune scuole e alcune fattorie didattiche. Ma, lo voglio ricordare, si tratta di esperienze fortunate ed occasionali. Io credo che questa occasionalità vada superata (ed è sempre legata alla sensibilità dell’insegnante con il quale abbiamo contatti) per diventare un momento fisso del percorso educativi.” DIC Quante sono, attualmente, le fattorie didattiche? “Rispondo per gradi. La Provincia è in possesso di un elenco di queste fattorie alle quali non sono iscritte tutte quelle attive perché c’è un problema di interpretazione delle leggi. La legge nazionale prevede che ci si possa dichiarare fattoria didattiche se il gestore ha seguito dei corsi preparatori; la Pat mette in elenco solo le fattorie che hanno alle spalle un certificato ma anche una struttura con un tetto e dei servizi igienici capaci di rispondere alle esigenze di una scolaresca.” con le Bauerinnen: quali saranno i nuovi passaggi? “Stiamo già organizzando un viaggio di studio delle nostre associate. Visiteremo due aziende in Alto Adige/Sudtirolo per mettere a confronto la loro attività e le loro esigenze con le nostre. E quindi capire come operare insieme al meglio. E c’è di più. In Ma recentemente è stata approvata una nuova legge (legge Lozzer) per regolamentare tutto questo settore (dalle fattorie didattiche a quelle sociali). “Esatto. Questa nuova norma definisce nuove regole per le fattorie didattiche. Mi sono incontrata con il responsabile provinciale e mi è stato detto che entro l’anno la legge avrà un regolamento e ci saranno i contenuti che la Provincia richiede. Ora siamo in una fase di transizione, ma intanto lavoriamo ugualmente. Nelle prossime settimane ci incontreremo con la responsabile provinciale dell’istruzione e presenteremo il nostro progetto.” In Alto Adige/Sudtirolo esiste qualcosa di questo genere? La domanda apre anche il tema del vostro lavoro con le Bauerinnen, le imprenditrici sudtirolesi. “Certamente. È una norma recente e sono state loro a stimolare la nostra iniziativa. E aggiungo che la Provincia di Bolzano prevede anche un contributo per questo progetto.” Rimaniamo alla collaborazione 25 maggio è in previsione, organizzato dalla Bauerinnen, un incontro che prevede da una parte del tavolo noi e loro, e dall’altra parte le tre presidentesse nazionali di Cia, Coldiretti, Confagricoltura. Cercheremo di capire cosa hanno in mente le grandi organizzazioni per favorire la crescita delle imprenditrici agricole.” 26 ----- 27 Riuso in cucina L’arte del riuso in cucina: come valorizzare gli avanzi A grande richiesta tornano le ricette di Agricoltura Trentina! Quest’anno proporremo alcuni piatti creati a partire dai prodotti del territorio trentino. Particolare attenzione sarà data all’arte del riuso in cucina, alla tradizione del recupero degli ingredienti e alla capacità di “fare economia” in cucina. Le tigelle di pa sta ma dre Negli ultimi anni, per fortuna, si è di nuovo diffusa l’usanza di fare il pane in casa. Molti di noi hanno ricominciato a cimentarsi con questa arte, che fino ad una o due generazioni fa era scontata in ogni maso, Ingredienti per la frolla: in400 ogni famiglia. E per fortuna si sta diffondendo sempre di più l’abitudine di fare il pane con la pasta grammi di farina; madre, il lievito naturale prodotto dalla fermentazione di farina e acqua. Un’alternativa sana e naturale 200 grammi di zucchero; al200 lievito di birra. Una delle domande che sempre mi vengono poste durante i corsi è quella sul riuso grammi di burro; degli avanzi di pasta madre. Ed è una delle questioni che più “spaventano” chi si avvicina all’ 6 tuorli d’uovo; uso lievito naturale. Unadel raschiatina di limoneEcco una semplicissima ricetta per utilizzare gli avanzi di pasta madre, dopo che abbiamo fatto il pane. Unite tutti gli ingredienti assieme e formate un impasto liscio. Foderare gli stampini da tartellette e cuocete in forno per 4 minuti a 180°. Prendete gli avanzi di pasta madre, anche vecchi e non rinfrescati raccomando, ricordate SEMPRE di tenerne un pezPer il(mi ripieno: zettino per le panificazioni successive!), metteteli in una cioto2 pere Kaiser la e200 ricoprite grammididiacqua panna e aggiungete una puntina di cucchiaio di 200 bicarbonato. si chiama “fare il bagnetto” alla pasta grammi diQuesto cioccolato madre (che è un po’ come Casolet un figliodella :-)) eval serve per levare un po’ 100 grammi di formaggio di Sole del sapore acido che avrà sviluppato con il passare dei giorni. Dopo le una mezz’oretta Pelate pere e tagliatele ascolate cubetti, l’acsucqua in eccesso e rovesciate cessivamente spadellatele conlail pasta burro. madre ad su ebollizione una spianatoia ben infariPortate la panna e poi uninata. A questo punto la precedentemente vostra pasta madre sarà piuttosto umida: voi agte il Casolet ed il cioccolato sciolto. giungete farina impastando, fino a che di l’impasto non raggiunge di nuovo Posizionate le pere all’interno delle tartellette frolla e ricoprite con la “ganache” di una consistenza più asciutta (tipo l’impasto del pane) e non vi si appiccica cioccolato e Casolet. più alle mani. Stendete l’impasto con il mattarello fino ad un cm di spessore piùAppetito o menodallo e con unBruno bicchiere o con le formine dei biscotti ritagliate le Buon Chef vostre tigelline, Famiglia Sicher fino ad esaurimento dell’impasto. Adagiatele sulla placca del forno ricoperta con carta da forno e mettetele a lievitare (la durata della Pineta Hotels lievitazione dipende dai vostri impegni, potete anche infornare subito, o lasciarle lievitare qualche ora). Accendete il forno alla massima potenza, spennellate le tigelle con olio e sale (o quello che più vi piace) e infornate appena il forno ha raggiunto la temperatura. Mi raccomando, tenetele d’occhio perché cuociono in un attimo. Sono ottime da gustare con un formaggio di malga o una fetta di speck dei nostri masi. Vanno bene anche per chi segue un’alimentazione vegana. Vea Carpi Azienda agricola biologica Mas del Saro Loc Mas del Saro - Sant'Orsola Terme 342.7264291 [email protected] almasopercaso.blogspot.it www.facebook.com/masdelsaro Per pubblicare la tua ricetta contattaci all'indirizzo: [email protected] 28 Edmund Mach CASTELLUCCI (OIV): “L’ITALIA INVESTA SU EXPORT E SPUMANTE” La Fondazione Edmund Mach ha ospitato il seminario pubblico dell’ex direttore dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (OIV), Federico Castellucci. Il relatore, con il suo intervento di fine gennaio, ha inaugurato la terza edizione del master di Wine Export Management, che quest’anno ha visto un nuovo record di iscritti. Castellucci ha scattato una fotografia ad alta definizione del settore vino. Nel 2014, pur con un calo del 6% nei quantitativi rispetto al 2013, la produzione si è concentrata in Italia, to e vanno studiati meglio fenomeni come quello di Singapore”, ha aggiunto Castellucci.Per quanto riguarda il Trentino l’esperto ha voluto sottolineare come il territorio sia stato sagace a cavalcare l’onda, raccogliendo i frutti di una produzione spumantistica di qualità e di un forte collegamento spumante-Dop, come nel caso del Trento. SEICENTO FRUTTICOLTORI A CLES PER LA GIORNATA TECNICA La giornata tecnica “La frutticoltura delle Valli del Noce”, organizzata lunedì 16 febbraio a Cles dalla Fondazione Edmund Mach, ha registrato un boom di partecipanti con oltre 600 frutticol- DI SAN MICHELE ALL’ADIGE a cura di Laura Galassi (Ufficio Stampa Fondazione Edmund Mach) Seguici su fmach.it e sui nostri social media! tori. I tecnici di San Michele, in occasione della 18esima edizione, hanno affrontato tematiche di grande attualità come il recente fenomeno dei marciumi interni alle mele, in aumento nel 2014 a causa del clima piovoso, e l’introduzione di una nuova molecola, la Metamitron (Brevis), consigliata su Fuji e Gala nelle strategie di diradamento chimico. È stato inoltre approfondito l’argomento dei costi di produzione. È stato stimato che, per un’azienda di circa 4 ettari, i costi totali di produzione ammontano a 25.000 euro per ettaro. In questo quadro l’accorpamento dei Facebook www.facebook.com/ fondazionemach Twitter www.twitter.com/ fondazione_mach 29 Youtube www.youtube.com/ fondazionemach ALLESTIMENTI PER GRANDI EVENTI, VIA AL WORKSHOP Notizie dalla Fondazione Edmund Mach Francia e Spagna, Paesi che hanno realizzato il 47% del vino mondiale. “Il vino, anche a causa del calo di consumi in Europa, è un prodotto destinato a viaggiare sempre di più: oltre il 37% della produzione mondiale viene esportata, quasi 100 milioni di ettolitri”. L’Italia fino ad oggi ha lavorato piuttosto bene sull’esportazione, ma c’è l’esigenza di investire di più nella commercializzazione. “Il fenomeno spumanti ha dato nuova vivacità ai consumi e all’export. L’Italia, con il Prosecco, si è rivelata ancora una volta dinamica e tempestiva, ma il trend va consolida- terreni, attraverso il riordino fondiario o la permuta, abbatterebbe i costi in modo significativo. Molto positive risultano anche alcune iniziative dei Consorzi frutticoli, come l’acquisto collettivo delle macchine di uso minore e le possibilità offerte dal maschinenring (Coldiretti service). Infine a Cles è stato presentato un aggiornamento sulla presenza degli scopazzi nelle Valli del Noce: le notizie sono positive, visto che il numero di piante colpite attualmente è stabile. Per poter debellare definitivamente la malattia, però, i frutticoltori devono fare attenzione all’estirpazione dei meli colpiti. Come trasformare un salone spoglio in un tripudio di colori e profumi. Nell’ambito del concorso scolastico nazionale “Bacco e Minerva”, che quest’anno sarà ospitato a San Michele dalla Fondazione Edmund Mach, il Centro di Istruzione e formazione propone, dal 19 al 21 aprile, un workshop di allestimenti floreali per grandi eventi. L’iniziativa formativa, pensata per i fioristi, vuole essere un banco di prova per imparare a lavorare in team addobbando ampi spazi, tenendo a mente costi e guadagni dell’azienda. Il corso di 24 ore è strutturato su tre giornate. Si inizierà domenica 19 con una parte teorica di progettazione, per continuare lunedì 20 e martedì 21 aprile con un approccio più pratico. A guidare i fioristi in questo percorso di apprendimento sarà Antonio Trentini, floral designer trentino con esperienza internazionale. Gli allestimenti saranno studiati per rispondere alla tematica dell’Expo, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Le iscrizioni chiuderanno il 10 aprile e dovranno essere effettuate sul sito eventi.fmach.it (link al sito). Per informazioni scrivere a [email protected] Pinterest www.pinterest.com/ fondazionemach Linkedin www.linkedin.com/company/ fondazione-edmund-mach Google+ http://bit.ly/100AuHx Vendo Compr & o M.03.3W cerco spandiconcime. 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