CHI SIAMO: A.S. Roma Weekly, creato dai ragazzi del “Piccolo Gruppo” di Michele Plastino, è un settimanale di approfondimento leggero, gratuito e talvolta ironico, su tutto ciò che riguarda il mondo giallorosso. I tanti siti di notizie sulla Roma che oggi popolano il web affrontano le tematiche spesso in modo veloce ed asettico, ed è lì che interveniamo noi. Il nostro obiettivo è quello di fornire sia al lettore poco informato un bignami sulle vicende romaniste all’interno della settimana, sia a quello sempre attento un approfondimento rispetto alla notizia nuda e cruda. Privi di una linea editoriale, è facile trovare opinioni discordanti all’interno dello stesso numero. Questo secondo noi è la chiave giusta per innalzare la qualità senza intaccare minimamente il divertimento e la passione di fondo. Buona lettura. AUTORI: Emanuele Sabatino (Direttore Responsabile) Luigi Pellicone Gianluca Guarnieri Gianluca Ricci Andrea Felici Gianpaolo Eroli Daniele Scasseddu Massimiliano Guerra Serena Montagna Luca Rossetti Fiore Ciampi Andrea Calò INDICE LE PAGELLE DEL PROF……………………………………….…01 THE SOCIAL MATCH……………………………………………...05 FELICI…MA NON TROPPO………………………………………07 ROCK & ROMA……………………………………………………..10 LE PAGELLE DEL PROF………………………………………….13 THE SOCIAL MATCH……………………………………………...18 TOP NEWS OF THE WEEK……………………………………….20 A.S. ROMA STORY…………………………………………………22 FOCUS PRIMAVERA………………………………………………24 X-RAY TRIGORIA………………………………………………….26 CROCE GIALLOROSSA…………………………………………...28 L’AVVERSARIO……………………………………………………31 AMARCORD…………………………………………………………33 IL WEB AVVERSARIO…………………………………………….36 HEADS UP! ………………………………………………………… 38 ULTIME DAI CAMPI………………………………………….……42 1 LE PAGELLE DEL PROF Inter-Roma: promossi Manolas e Maicon, bocciato Rudiger (di Luigi Pellicone) Poco da rimproverare, a questa Roma. Sfortunata, davvero. Sconfitta indolore, sino a un certo punto. Pjanic salta il derby. Adesso serve Dzeko. SZCZESNY – Medel citofona da 25 metri e lui apre la porta. Non è un dolcetto di Halloween ma uno scherzo pesante. Troppo sulle gambe non trova lo slancio per arrivarci. Si riscatta su Brozovic. INCERTO MAICON – L'Inter non attacca, lui si. Accompagna spesso l'azione ma va anche a sbattere contro il muro di gomma eretto da Mancini. Non trova la profondità, meriterebbe maggior fortuna sulla conclusione, ma Handanovic non è Karnezis. CRESCE 2 MANOLAS – Lo sceriffo cancella facilmente Jovetic dal campo e si dedica anche all'impostazione. Sfiora due tre volte il gol su calci piazzati, ma oggi le streghe vestivano nerazzurro. Incolpevole in occasione del gol. MASTINO AFFAMATO RUDIGER – Si arrabatta, fa confusione, nel corpo a corpo si conferma un buon calciatore ma commette un errore imperdonabile in occasione del gol di Medel. Volta le spalle al tiratore. Roba che neanche da bambini. A LETTO SENZA CENA DIGNE – Arriva spesso al volentieri al cross, ma perde le misure nel momento decisivo: o troppo alto, o troppo lungo, o troppo lento. In ogni caso, mai preciso. Non gli si può chiedere sempre il massimo, ma non demerita. CONVERGENZA PJANIC – Ingabbiato a dovere, fatica a costruire gioco e assist. Non ha uomini liberi da servire, allora deve inventarsi qualcosa. Attenta, l'Inter a non commettere mai fallo per impedirgli di essere decisivo. Lui invece commette un'ingenuità che metà basta. CHIUSO NAINGGOLAN: Spostato come mediano davanti la difesa gioca una partita coraggiosa, ma Medel si inserisce in un cono dove dovrebbe esserci lui. Il cileno pesca il jolly (figurarsi, se non contro la Roma) ma ninja doveva essere lì. Gioca però una grande partita. PECCATO 3 FLORENZI – Per la prima volta nella stagione, riesce a sbagliare una partita. Non è al meglio e si vede. Del resto, ha corso per due tre persone. Forse il ruolo di interno di centrocampo è quello che gli si addice di meno. STANCO FALQUE – Entra e aiuta la squadra. L'espulsione di Pjanic scombina i piani tattici e lui, che è quintessenza del senso tattico, soffre. SFORTUNATO SALAH – Sbaglia tutto il possibile e l'immaginabile. Punta l'uomo e non lo salta, perde il pallone, lo allunga, difetta negli appoggi. Si sacrifica come terzino, ma da chi ha le sue qualità è lecito pretendere di più. SERATACCIA DZEKO – Non vorremmo diventasse un problema. Anche oggi manca l'appuntamento con il gol, ma per mera sfortuna. Un miracolo di Handanovic, un altro di D'Ambrosio. Stoppa un pallone imprendibile, poi sbaglia l'appoggio. Se non fosse Dzeko ci preoccuperemmo. PASSERA' GERVINHO – Quando ha il pallone fra i piedi non sai mai che succede. E a volte neanche lui. Conferma pregi e difetti in una serata un po' così. Dribbla e corre, ma i piedi sono e restano maleducati. 4 ITURBE – Entra con la Roma in dieci per cercare uno strappo. Riesce solo, come sempre, a perdere i pochi palloni che gli finiscono fra i tremebondi piedi. Il suo ruolo ideale? Largo in panchina, ancora meglio in tribuna. 10' DI DANNI VAINQUEUR: Entra per restituire parità numerica a centrocampo. Ci riesce. NIENTE GARCIA – Non merita rimproveri. O forse, si. Perchè è vero che l'Inter ha più cu...ore che anima, ma se Mancini ingabbia gli esterni, e toglie l'aria a Pjanic, non trova soluzione. Premesso ciò la Roma ha giocato una buona partita ma le è mancata fortuna e cattiveria. DOLCETTO? NO SCHERZETTO. 5 THE SOCIAL MATCH Inter-Roma: “Che sfortuna! Loro un tiro un goal” (di Emanuele Sabatino) Nella sfida al vertice contro l’Inter, una Roma sfortunata torna a casa con zero punti in tasca e senza primato. Il canovaccio tattico della partita sembra chiaro sin dall’inizio: la Roma ha la palla, l’Inter si chiude dietro e cerca la ripartenza. “Mancini catenacciaro” dice Michele. La Roma si mangia l’impossibile, specialmente con Dzeko, la sensazione che sarà una serata stregata comincia a farsi sentire. “Non si possono sbagliare goal del genere”. Il commento stizzito di Matteo. 6 Detto fatto ed arriva l’ennesimo goal improbabile della storia della Roma. Gary Medel dai venticinque metri con il destro trova l’angolino alle spalle di Szczesny. “No! Medel No. Non ci voglio credere”. L’amarezza mista incredulità di Sabrina. Senza altre emozioni termina la prima frazione di gara. Nella ripresa il leit motiv della gara non cambia ma la Roma non trova la rete, anzi, Pjanic, già ammonito, tocca il pallone col braccio e lascia i suoi in dieci. Salterà il derby. “Mannaggia Mire. Due ammonizioni stupide, al derby potevi essere decisivo”. Rizzoli decreta la fine delle ostilità. L’Inter di Mancini la sfanga e porta via ai giallorossi punti e primato. “Se la rigiochiamo dieci volte le vinciamo tutte quante”. Il commento di Fabio che poco dopo troverà d’accordo anche mister Rudi Garcia. 7 FELICI…MA NON TROPPO “Buona Fortuna” (di Andrea Felici) Inter e Bayer Leverkusen. Due avversarie non semplici da affrontare ma sicuramente alla portata della Roma. Anzi, a dirla tutta due rose oggettivamente inferiori a quella giallorossa. Le aspettative dell’ambiente erano alte, gli uomini di Garcia si sono presentati al doppio appuntamento forti di cinque vittorie consecutive. E l’obiettivo non poteva essere che vincere, vincere entrambe le gare. Quella contro i nerazurri per tentare un allungo e contestualmente dare un segnale forte al campionato; quella contro i tedeschi per restare in corsa per il passaggio del turno Champions. Obiettivo raggiunto, ma a metà. Certo, se qualcuno avesse detto di scegliere quale vincere e quale perdere, molti tifosi romanisti avrebbero optato per far andare le cose come effettivamente sono andate 8 Ma questa magra consolazione non fa andar via quel senso di profonda insoddisfazione che a volte lascia il posto a rassegnato fatalismo, altre a fondata indignazione. Secondi in campionato ed ancora in corsa nella massima competizione europea. E allora perché rassegnazione? Perché indignazione? Perché questa squadra più passa il tempo e più sembra prendere la forma e le sembianze di una eterna incompiuta. Forte, fortissima. Ma solo sulla carta. In campo non da mai la sensazione di essere una grande squadra, di avere la tranquillità , la sicurezza e l’organizzazione di gioco dei più forti. In Italia palesa una mancanza di alternative offensive ai classici contropiedi, alle punizioni di Pjanic o all’estro di Salah. In Europa è ancora peggio, perché è colta da improvvisi blackout che la portano a prendere tre gol in mezzora dal Bate Borisov o 2 nei primi 5 minuti della ripresa contro il Leverkusen. Ma c’è di meglio: 2 gol subiti in un minuto proprio nella partita d’andata in Germania, quando a 5 minuti dalla fine si stava vincenda 4-2 ed alla fine si è rischiato anche di perdere… 9 Però è forse il caso di enunciare la premessa a questo discorso, altrimenti rischia di essere interpretato come una critica sin troppo esagerata ad una squadra ancora in corsa per tutti gli obiettivi stagionali. Ed ecco la chiave di tutto: la Roma ha nettamente la migliore rosa del campionato, ed un parco giocatori tale da garantire un tranquillissimo secondo posto nel girone Champions. E non sono tanto i risultati a preoccupare ma le prestazioni. Perché se la Roma continuerà su questa strada, i risultati non potranno che peggiorare. “Il risultato può essere casuale, la prestazione mai…”. E allora, buona fortuna Roma… 10 ROCK & ROMA “Under Pressure” (di Gianpaolo Eroli) Torna la Champions League e, nella serata in cui la Roma ritrova finalmente i tre punti, appaiono di nuovo i fantasmi già visti contro Bate Borisov e Bayer Leverkusen nella gara di andata. Una Roma totalmente dai due volti, una squadra bipolare in grado di ridicolizzare gli avversari per poi smarrirsi come un bambino che si perde in un centro commerciale. La partita di mercoledì ha certificato che la Roma, praticamente in ogni match, attraversa una fase catatonica che può durare cinque minuti o un intero tempo di gioco. Ho deciso subito quale sarebbe stata la canzone perfetta per la partita contro il Leverkusen. Il suo ritmo, infatti, ha iniziato a tambureggiarmi nella testa subito dopo il gol del “chicarito” Hernandez. 11 Una canzone costruita interamente su un giro di basso, un riff che ti entra subito dentro e non ti molla più per tutta la vita. Una canzone composta dalla più grande band di tutti i tempi, almeno secondo il sottoscritto, e cioè i Queen. E se vi dicessi che la Roma non sa gestire i momenti di tensione della gara? Ancora niente? E se aggiungessi che è una squadra mentalmente debole e va in difficoltà quando è sotto pressione? “Under pressure” è una della più famose canzoni del quartetto inglese ed è contenuta all’interno dell’album “Hot Space” del 1982 ma in realtà rappresenta la prima song a vedere la partecipazione di una grande artista internazionale e cioè David Bowie. Il “Duca Bianco” non si limitò però a cantare in duetto con Freddie Mercury, ma partecipò in maniera attiva alla composizione del brano con il resto della band durante una jam session presso lo studio di Montreux, in Svizzera, dove i Queen registrarono molti dei loro successi più grandi. Rimane memorabile l’esibizione di Bowie al “Freddie Mercury Tribute” durante il quale intonò proprio le note di Under Pressure per rendere omaggio alla memoria del front-man dei Queen scomparso appena pochi mesi prima. Un concerto che rimarrà negli occhi e nella memoria di milioni di persone e non solo in quelli dei fans della “Regina”. Quel concerto-tributo, a cui parteciparono quasi tutti i più importanti artisti del momento, non solo fu la chiusura perfetta per la carriera della band, ma fu il modo ideale per celebrare la grandezza dei Queen e del loro cantante, semplicemente il più grande di tutti i tempi. 12 La Roma ed i suoi manager e proprietari dicono spesso che questa è una squadra destinata a diventare in breve tempo uno dei top club europei. Beh, la squadra che ho visto in campo contro il Bayer Leverkusen ed in tutte le partite europee della Roma Americana è ben lontana dal diventarlo. E se penso a quanti sacrifici e grandi canzoni i Queen hanno dovuto comporre prima di entrare nel gota della musica mondiale, nonostante avessero a disposizione un singer fenomenale come Freddie Mercury, la sensazione è che non basteranno poche note azzeccate di tanto intanto per comporre una melodia vincente. Ed allora che la Roma prenda esempio dai Queen per capire come si fa ad entrare nella storia: talento, determinazione e convinzione nei propri mezzi. Non ci sono scorciatoie. I Queen lo sapevano bene: prima di avere un successo planetario sono stati vicini allo scioglimento perché facevano fatica ad arrivare a fine mese ma, nonostante questo, non hanno mollato. Anche quando la pressione da gestire è stata sul punto di schiacciarli hanno reagito e sono diventati quello che più di vicino c’è alla leggenda. Svegliati Roma. Ascolta il pezzo scelto da Gianpaolo: https://www.youtube.com/watch?v=a01QQZyl-_I 13 LE PAGELLE DEL PROF Roma-Bayer Leverkusen: promossi Salah e Dzeko, bocciato Iturbe (di Luigi Pellicone) Infarto. E’ stata questa la parola più usata mercoledì sera dentro e fuori lo stadio Olimpico. I giallorossi incantano nel primo tempo, si fanno recuperare nella ripresa ma poi vincono nel finale soffrendo molto. Ora il derby. SZCZESNY – In questa Roma bipolare, arriverà a giungo con un esaurimento nervoso e diversi tic. É ormai consapevole ciò che gli spetta. Impossibile, o quasi, mantenere la porta inviolata. Prima se ne fa una ragione, meglio è. IMPALLINATO 14 FLORENZI – Non sembra in grandissima forma. E in effetti non lo è. Sopperisce con la solita, inesauribile, generosità ma non ha la condizione. Paga dazio alla corsa e all'usura e ha anche sulla coscienza il secondo gol. Serataccia. Non brilla per fiducia su Pjanic. Meglio evitare gli psicodrammi, anche perchè le telecamere vengono a cercarti. CAPITA MAICON – Il tempo di entrare, farsi male e uscire. Impensabile fargli giocare tre partite in dieci giorni. ARRIVATO TORODISIS – Entra in campo e ci mette la grinta necessaria. Perlomeno è fra i pochi a non spaventarsi. Non è un fenomeno, ma perlomeno neanche insterico. SANO MANOLAS – La Roma ha pochi nervi. I suoi rischiano di saltare quando Rudiger si fa prendere d'infilata nel primo e nel secondo gol del Leverkusen. Alcuni salvataggi hanno del miracoloso, ma servirebbe l'equivalente calcistico della dea cali. Servono almeno sei piedi, per tappare le falle di chi ne combina una più di Carlo in Francia. DISPERATO – Deve osservare solo quattro comandamenti. Difendi corpo a corpo, non impostare, spazza, guarda Manolas. Ne azzeccasse uno per volta, ma senza mai convincere troppo. Non gioca male, ma il libretto degli assegni sulla fiducia è agli ultimi fogli. Gli basta un sospiro di troppo durante il derby, e può iniziare a trovarsi un'altra sistemazione. NEL MIRINO RUDIGER 15 DIGNE - Uno dei migliori della Roma, sopratutto in fase propositiva. Quando c'è da rintuzzare, come tutti, si perde in un mare di guai. Nuota, tutto sommato, in acque agitate senza mai perdere la bussola e l'orientamento. Certo, se fosse sorretto da una squadra di calciatori e non di mammolette, sarebbe meglio. ORDINATO DE ROSSI – Gioca una partita di costrutto, piazzandosi davanti la difesa. Nel primo tempo, gli riesce tutto benissimo. Compartecipe al black out della squadra, complice l'infortunio, non riesce a tenere il timone. Quando la ciurma è allo sbando, purtroppo deve mollare. CORAGGIO NAINGGOLAN – Alterna grandi giocate a momenti in cui perde assolutamente la testa. Nel primo tempo, grazie al suo contributo, la squdra potrebbe trovare la rete per altre due tre volte e risparmiarsi lo picodramma collettivo dei 10 minuti in cui anche lui va in bambola, reso dalla voglia di strafare. Perlomeno non perde la trebisonda. QUASI EQUILIBRATO PJANIC - Ha sui piedi il pallone che potrebbe schiudere le porte degli ottavi di Champions o far sprofondare nell'abisso la Roma. Tira con la paura addosso. Leno, rassegnato al peggio, si fa passare il pallone sotto la pancia. Fortunato nell'esecuzione, ma perlomeno ha le palle di andare sul dischetto. E di giocare tutta la partita senza perdere la testa. CI VUOLE CALMA 16 GERVINHO - Non è in grande serata, e lo si capisce immediatamente quando corre più veloce del pallone, spesso dimenticandolo fra i piedi. Non salta spesso l'uomo, e va a sbatte contro la difesa. Sostituito quando servono nervi saldi e meno confusione. MURO DI GOMMA ITURBE – Entra e genera il caos. Cosa altro attendersi? Sceglie regolarmente la soluzione più difficile e perde palla, puntuale come le tasse. IRRITANTE DZEKO - Decisivo. Gli bastano 120 secondi per mandare in porta Salah. Altri 26 per trovare il primo gol in Champions e tornare a esultare in maglia giallorossa. Chi ha provato a borbottare è servito. Nel finale aggiusta il pannolone ai compagni di squadra e si carica il peso di trascinare questa banda di smidollati alla vittoria. STELLA POLARE 17 SALAH - L'egiziano è tornato a correre e saltare l'uomo. Devastante nel primo tempo, le sue accelerazioni spaccano in due la difesa tedesca, ma spreca troppi passaggi e a conti fatti i suoi errori pesano. Brutalizzato in occasione del fallo da rigore, è comunque presente a sé stesso per tutto il match. IMPRECISO GARCIA – La Roma vince e si risparmia una settimana da incubo. Avesse pareggiato o perso sarebbe sulla graticola in attesa di essere rosolato con aglio e rosmarino al derby. Il risultato lo premia e tanto basta. É una settimana difficile, importante è uscirne con meno danni possibili. La tenuta di questa squadra è labile, evidentemente le cure sono poche, o non si trovano. O non le trova. Ha vinto. Comunque vada. ANDATA 18 THE SOCIAL MATCH Roma - Bayer Leverkusen: “Questi mi fanno avvelenare anche quando vincono” (di Emanuele Sabatino) Win or go home. E' questo lo slogano di Roma – Bayer Leverkusen, quarta giornata di Champions League. Pronti via ed è subito “Salah Show”. L'egiziano imbeccato da Dzeko, si invola verso la porta e regala il vantaggio ai suoi. “La Fuga per la vittoria di Salah” dice Marco. “Che palla Dzeko!” il commento di un felicissimo Mattia. 1-0. Al 29' Nainggolan lancia la punta bosniaca che per vie centrale batte Leno e può finalmente urlare al goal. “Ediiiiiiin. Finalmente!” urla di gioia Raffaele. “Ora non lo fermate più” il pensiero di Alessandro. 2-0. Passa un altro minuto e il nove giallorosso si divora un goal fatto. Non importa, i cori sono tutti per lui. “Tieniti i goal per domenica Edin” il commento di Silvio con chiaro riferimento al derby. Senza altre emozioni termine il primo tempo. 19 Inizia la ripresa e, classico calo di concentrazione, i tedeschi mai domi accorciano subito le distanze con Memehdi.”Questa squadra ha problemi di concentrazione. Ora rischiamo”. Dice uno stizzito Marco. 2-1. Neanche a farlo a posta, altro giro altro goal. Hernandez impatta il match. “Garcia vattene. Non riesce a tenere concentrata una squadra per novanta minuti” l'ira di Michele, a cui seguono le parole di Mirko “ Questi sono un incubo”. 2-2. La Roma ha paura, il pallone sta più in aria che sul terreno di gioco, mentre i tedeschi perdono tanto, troppo, tempo. “Siamo in pauriti. In casa nostra, contro un avversario più scarso, noi abbiamo paura. Mammolette”. Dice un iracondo Massimo. A dieci dalla fine, mischione inverocondo in area da cui nasce un rigore per i giallorossi dopo un fallo sulla riga di porta di Toprak, poi espulso, su Salah. Pjanic freddo batte Leno. 3-2. “Non volevo guardare. Rigore tirato malissimo ma per fortuna è entrato”. Esulta Luigi. Dopo quattro, interminabili, minuti di recupero l'arbitro fischia la fine delle ostilità ed inizia la festa, ma è una festa solo a metà. “Questi mi fanno avvelenare anche quando vincono. Forza Roma” il commento più condiviso ad opera di Daniele. 20 TOP NEWS OF THE WEEK Gerson in prestito al Frosinone? Domenica protesta dei tifosi fuori dallo stadio (di Emanuele Sabatino) Di seguito le news più importanti della settimana nel mondo Roma. GABRIELLI: "Dimostrateci nei fatti che il tifo è soltanto una partecipazione passionale e faccio un passo indietro. Determinati soggetti hanno intenzioni non positive per domenica". Queste le parole del prefetto di Roma Gabrielli sullo sciopero delle curve in occasione della stracittadina tra Roma e Lazio. GERSON: Il Frosinone ha già un pre accordo con la Roma per il prestito a gennaio di due extra-comunitari. In passato si è parlato a lungo della possibilità che questi due posti potessero essere occupati da Sergio Diaz e il portiere Alisson. Poi però il presidente Stirpe aveva smentito l'interesse per i due giocatori. Ora si vocifera che Gerson, già bloccato dalla Roma, possa approdare in Ciociaria a farsi le ossa. 21 PROTESTA DERBY: La protesta dei tifosi contro le nuove direttive del prefetto Gabrielli rischia di trasferirsi fuori lo stadio, domenica durante il derby. Oggi intanto si terrà il tavolo tecnico sul piano sicurezza con Prefettura e Questura di Roma a dirigere i lavori: l'Olimpico e le zone adiacenti saranno off-limits e presidiate dalle forze dell'ordine. Con provvedimenti anche per la circolazione: dalle 10 di domenica scatteranno i divieti di sosta in tutte le strade limitrofe allo stadio e dalle 13 il transito nelle stesse. TROPPI GOAL: Il profilo Twitter Infostrada Sports rende nota una statistica molto negativa per la Roma: incassando gol anche questa sera contro il Bayer Leverkusen, i giallorossi non hanno tenuto la porta chiusa per la ventiseiesima volta consecutiva nelle coppe europee. Peggio di loro hanno fatto solo i maltesi de La Valletta con 29 e i nordirlandesi del Coleraine con 28. L'ultima gara europea in cui la Roma non ha preso gol è stata la sfida esterna contro il CSKA Sofia di Europa League, datata 16 dicembre 2009. 22 A.S. ROMA STORY Federico Balzaretti (di Serena Montagna ) Nella settimana del Derby non si poteva non raccontare la carriera di chi di questa stracittadina è divenuto eroe. Ecco a voi la storia di Federico Balzaretti. Cresciuto nel Torino, vive le prime esperienze da professionista in prestito a Varese e Siena, tornando al Torino per giocare un anno in Serie A e due in Serie B. In seguito si trasferisce alla Juventus, giocando un anno in Serie A e Champions League con la vittoria del campionato non valida per i fatti di Calciopoli e la successiva stagione in cadetteria con la risalita. Ceduto alla Fiorentina nel 2007, dopo mezza stagione passa al Palermo con cui gioca titolare in Europa League. In questi anni conquista la maglia della Nazionale, venendo ritenuto uno dei migliori terzini sinistri d'Europa. Partecipa agli Europei del 2012, in cui l'Italia perde la finale con la Spagna. 23 Il 1º agosto 2012 si trasferisce alla Roma per 4,5 milioni di euro, firmando un contratto della durata di tre anni a 1,5 milioni a stagione. Esordisce in maglia giallorossa nº 42, mantenendo quindi la casacca che aveva al Palermo, nella gara casalinga contro il Catania, valevole per la prima giornata di campionato. Chiude la stagione con 27 presenze in campionato e 5 in Coppa Italia. Segna la sua unica rete con la maglia della Roma il 22 settembre 2013, siglando il gol che sblocca il derby contro la Lazio (2-0) della quarta giornata del campionato di Serie A 2013-2014. Successivamente un'infiammazione all'adduttore si è tramutata in pubalgia, quindi il 24 gennaio 2014 si è operato a Boston. Il giocatore ha proseguito perciò con allenamenti personalizzati iniziando una cura a base di laser e ultrasuoni e il 15 marzo seguente è stato controllato nuovamente a Boston. La non riuscita dell'intervento di Boston lo ha costretto ad operarsi di nuovo, Monaco di Baviera, e successivamente ad abbandonare il calcio giocato (12 agosto 2015). Entra nella dirigenza della Roma con il ruolo di osservatore per i ragazzi ceduti in prestito. 24 FOCUS PRIMAVERA Roboante vittoria contro il Leverkusen (di Massimiliano Guerra) L’importante era vincere e così è stato. La Primavera di Alberto De Rossi mercoledì a Trigoria aveva un solo obiettivo e cioè quello di centrare i tre punti con il Bayer Leverkusen per mantenere vivo il discorso qualificazione. I giallorossi ci sono riusciti anche con una prova eccezionale schiantando le giovane aspirine con un roboante 5-1. Questa volta la Roma non spreca le occasioni e fa capire subito ai tedeschi che c’è ben poco da fare andando in vantaggio subito con D’Urso e poi raddoppiando con il solito Sadiq. La partita non ha storia ed infatti la Roma dilaga chiudendo il primo tempo sul 3-0 grazie ad un altro gol del nigeriano. 25 Nella ripresa ci si aspetta la risposta del Bayer ma i giallorossi affondano il colpo del 4-0 chiudendo definitivamente la contesa grazie al gol ancora di Sadiq. Il gol della bandiera del Bayer con Dzalto anticipa solo di qualche minuto la rete del definitivo 5-1 ancora una volta di D’Urso. Una prova veramente scintillante della Roma che ha messo ancora una volta in mostra i suoi gioielli Sadiq e Nura, che sembrano di un'altra categoria, oltre all’ottimo D’Urso molto ispirato. Vittoria che dunque tiene ancora accese le speranze giallorosse di passaggio del turno che però rimane ancora complicato. Nel prossimo turno di Youth League la Roma dovrà andare a fare visita al Barcellona capolista del girone con 8 punti e che nell’ultimo turno ha superato agevolmente il modesto Bate Borisov per 2-0, risultato che condanna all’eliminazione i bielorussi. I ragazzi di De Rossi con una sconfitta sarebbero fuori dalla competizione dato che molto presumibilmente il Bayer dovrebbe battere ancora il Bate. La Roma quindi sarà chiamata ad un impresa in terra spagnola cercando di battere nella propria tana una delle squadre più accreditate alla vittoria finale. Difficile ma non impossibile per la Roma. I giallorossi ora però dovranno pensare solo al campionato ed alla trasferta in Sicilia contro il Palermo. Sarà fondamentale per la Roma buttarsi alle spalle la bella vittoria di mercoledì rimanendo concentrati in campionato, cercando di confermare il più che meritato primato nella classifica del Girone C. 26 X - RAY TRIGORIA Tra polemiche e malintesi arriva il derby (di Gianluca Ricci) Settimana a dir poco intensa in casa giallorossa, quella che ci stiamo per lasciare alle spalle. Tra partite decisive, incomprensioni tra tifosi e società, oltre a qualche uscita a vuoto post partita, nel quartier generale romanista non c'è stato sicuramente di che annoiarsi. Punto di partenza del nostro primo X-ray Trigoria, la sconfitta esterna di sabato scorso a S. Siro contro l'Inter. Partita in cui forse gli uomini di Garcia avrebbero meritato di più, per la maggiore quantità di occasioni propizie. Ma che alla fine li ha visti tornare nella Capitale con il classico "tanti complimenti e tre punti in meno", soprattutto a causa di qualche lacuna a livello di personalità che non riescono ancora a scrollarsi di dosso 27 Sul banco degli imputati il portiere polacco Sczesny che, per quanto giustificabile nel non aver preso le misure sul tiraccio di Medel che ha deciso la gara, avrebbe almeno dovuto evitare di commentare in modo sconveniente il giudizio del tecnico sulla sua prestazione. Parole sicuramente spiacevoli quelle dell'ex Arsenal ("In futuro mi piacerebbe tornare a giocare nei Gunners"), accompagnate da goffi tentativi di smentita culminati con la conferenza stampa di martedi. Dietro la lavagna anche Pjanic: decisivo sul campo in più di un'occasione, Mire a S. Siro ha rimediato un rosso per doppia ammonizione (e "per futili motivi") che gli impedirà di giocare il derby. Comportamento non consono ad un calciatore di caratura mondiale. Poi, anche volendosi lasciare alle spalle il kappaó di S. Siro, mercoledi sera all'Olimpico con Leverkusen è andata meglio solo per il risultato. Per il resto, troppa sofferenza e partita rimessa in discussione nonostante due reti di vantaggio. Menomale che domenica andrà in scena la stracittadina con la Lazio, che per novanta minuti più recupero sospenderà polemiche e malintesi. Anche se la Curva resterà vuota, indipendentemente dal futuro di Szczesny e dai pensieri negativi, FORZA RAGAZZI! 28 CROCE GIALLOROSSA Keita e Totti puntano il Bologna (di Gianluca Ricci) Va gradualmente evolvendosi in positivo la situazione infortunati in casa giallorossa. KEITA: Fermo dalla sfida del 27 settembre all'Olimpico col Carpi, a causa di una lesione alla giunzione miotendinea del flessore della coscia destra, il maliano ha ripreso ad allenarsi in gruppo da qualche giorno. Difficile ma non impossibile una sua convocazione per il derby, sebbene la gara giusta per il ritorno in campo sembrerebbe quella di Bologna del 22 novembre, dopo la sosta. IN RIALZO 29 TOTTI: L'infortunio riportato dal Capitano alla coscia, anche lui contro il Carpi, è identico in tutto e per tutto a quello di Keita. Ma con l'aggravante del fatto che si tratta di una sorta di ricaduta, dal momento che la lesione ha interessato la zona cicatriziale di due vecchi infortuni della stesssa portata. Totti sta ancora lavorando a parte e pure per lui si prospetta la possibilità di tornare tra tre settimane a Bologna. Ma con meno certezze di Keita. IN RIBASSO MAICON: Entrato a metà gara nella sfida europea coi tedeschi proprio in luogo di Florenzi, si è subito arreso a causa di una probabile lesione ai flessori di una coscia. Probabile un nuovo lungo stop. IN RIBASSO 30 STROOTMAN: L'olandese prosegue il protocollo riabilitativo e il lavoro personalizzato dopo il nuovo intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Oltre a quest'ultimo, il centrocampista orange deve lasciar guarire anche il destro, dal quale è stata prelevata la porzione di tendine rotuleo utilizzata per riparargli il crociato infortunato. Il prof. Mariani lo ha visitato qualche giorno fa: tutto procede nei termini stabiliti. A gennaio i nuovi controlli, dopodiché potrebbe riprendere gradualmente gli allenamenti da calciatore. STABILE FLORENZI: In dubbio sino all'ultimo contro il Leverkusen, contro i tedeschi ha giocato salvo poi dover alzare bandiera bianca durante il match. Per il ragazzo di Vitinia un problema al flessore di una coscia oltre ad un ematoma all'inguine. Niente derby. IN RIBASSO 31 L’AVVERSARIO La Lazio di Stefano Pioli (di Luca Rossetti) Settima in campionato, a -1 dalla zona Coppe e a -5 dal terzo posto e ormai ai Sedicesimi di Europa League: la Lazio, pur con la seconda peggior difesa della Serie A dopo quella del Carpi, al momento è in piena corsa per il suo obiettivo principale, che è quello di andare il più avanti possibile in Europa e di raggiungere almeno la quinta posizione in Italia. Tuttavia cè da registrare una sorta di "schizofrenia" della squadra di Pioli, che non sembra conoscere mezze misure: in 11 giornate di campionato, infatti, sono arrivate 6 vittorie e 5 sconfitte, mai un pareggio. Ma è proprio il segno "X" quello che potrebbe, per una volta, essere accolto con moderata soddisfazione, visto che domenica ci sarà il derby contro la lanciatissima Roma 32 Pur giocandosi l'incontro all'Olimpico, la Lazio, che sarà priva di De Vrij e (probabilmente) Parolo sarà squadra ospite, e al momento sono proprio le gare in trasferta il vero tallone d'Achille della formazione biancoceleste, come testimoniano l'unico successo in 5 apparizioni lontano dalla Capitale, ottenuto in rimonta in casa del Verona, e le 4 sconfitte con Chievo, Napoli, Sassuolo e Atalanta, con annessi 13 gol sul groppone. Da segnalare, poi, che nelle stracittadine il tecnico giallorosso Rudi Garcia non ha mai perso, ma stavolta dovrà fare i conti non solo con la voglia di riscatto da parte dei "cugini", ma anche con l'assenza per squalifica di Pjanic e con diversi acciaccati e indisponibili per infortunio, oltre che con l'inevitabile stanchezza dopo il successo ottenuto in Champions col Bayer Leverkusen, costato caro a livello di energie mentali e anche fisiche. Ci sono tutti gli ingredienti per una sfida interessante e combattuta su entrambi i fronti, ma la vera mancanza, e fa piangere il cuore dirlo, sarà soprattutto sugli spalti, visto che entrambe le Curve non saranno presenti per sostenere i propri beniamini... 33 AMARCORD Roma-Lazio 4-1 (21/11/1999) (di Gianluca Guarnieri) L'ultimo derby del millennio. Era questo il titolo ricorrente dei giornali riguardo la stracittadina del 21 novembre 1999. Un Roma-Lazio speciale, come era speciale l'atmosfera che avvolgeva il match, con 2 squadre pronte a giocarsi lo scudetto. Da una parte la Lazio di Eriksson, con uomini di classe come Veron, Nedved, Salas, Simeone, opposta alla nuova Roma di Fabio capello, giunto nella Capitale per portare la squadra giallorossa nei quartieri alti, con campioni come Totti, Delvecchio, e il neo Romanista Vincenzo Montella . L'aria era di quelle speciali e l'attesa non fu tradita. 34 Era il giorno del duo d'attacco Montella-Delvecchio, che divennero le bestie nere dei biancocelesti. Al 7 minuto la sarbanda giallorossa iniziò: palla filtrante di Cristiano Zanetti verso Marco Delvecchio, il numero 24 brucia la difesa di Eriksson e di sinistro mette in rete tra la gioia romanista. E' l'1-0! Il vantaggio diede la carica agli uomini di Capello che colpirono di nuovo quasi immediatamente: all'11' rilancio lungo di Amedeo Mangone, Montella vola verso la porta laziale sotto la Nord, superando il lento Mihaijlovic, e con uno splendido pallonetto di sinistro, supera l'incredulo Marchegiani e realizza il 2-0. Un gol incredibile per bellezza e classe! 35 L'1-2 ebbe l'effetto di un colpo da Ko sui biancocelesti, e nemmeno l'intervento di Eriksson riuscì a svegliarli, tanto da subire ancora il terzo goal della Roma. 26' minuto del primo tempo, Totti punta l'area avversaria, palla a Delvecchio che tira, Marchegiani respinge, ma il pallone torna ancora verso il numero 24 che comodamente ribadisce in rete, scatenando ancora la tifoseria romanista, ormai in pieno delirio ed ammutolendo quella laziale. 3-0 dopo soli 26 minuti. Il peggio per la Lazio non era finito. 31' e Montella sul filo del fuorigioco sfugge alla difesa , dribbla Marchegiani e mette dentro il pallone del 4-0. Un sogno per i tifosi romanisti, increduli davanti a tanto splendore. 4-0 dopo 31 minuti non era preventivabile per nessun tifoso giallorosso. Capello aveva annichilito lo "svedese". Non servì a nulla il 4-1 su rigore, realizzato da Mihajiovic. La Roma aveva surclassato la Lazio in maniera netta ed assoluta. Un trionfo vero. Il 21 novembre 1999, nell'ultimo derby del xx° secolo, Roma batte Lazio 4-1. 36 IL WEB AVVERSARIO Roma-Lazio: “Comincio a stringere le chiappe” (di Emanuele Sabatino) Anche se non ci saranno le curve ed in giro non si respira l’aria magica del derby di Roma, domenica c’è proprio il derby della capitale. Andiamo allora a vedere come si preparano sul web i nostri “cugini” a questa gara. “Comincio a stringere le chiappe” così si esordisce su uno dei forum più in voga tra i tifosi biancocelesti. La tattica del pianto preventivo, la rassegnazione immotivata, è uno delle tattiche preferite da chi abita dall’altra parte del Tevere. Sul giocatore più temuto, in assenza di Totti, un nome si staglia sopra gli altri: Edin Dzeko. Il bosniaco si è sbloccato in coppa e fa tanta paura. “Senza De Vrij ho tanta paura di Dzeko. Non so proprio chi può contrastarlo”. 37 Sulla tattica che i biancocelesti dovrebbero usare, sono pochi i dubbi: “4-5-1 attesa, ripartenza e correre, correre, correre. Dobbiamo fare densità a centrocampo. Se rigiochiamo con i soli Biglia/Onazi ce tritano. Evitare di fare pressing sconsiderato con conseguente sbilanciamento”. Il pronostico? “Forse questa sarà la partita della svolta per noi. Stanno ritornando un pò tutti gli infortunati e fra poco tempo finalmente cominceremo a schierare la formazione titolare. Non perderemo”. In un derby in cui il tifo non regalerà emozioni, speriamo siano i giocatori a farlo. Soprattutto quelli che vestono la maglia giallorossa. 38 HEADS UP! Roma-Lazio: Gervinho vs Basta, Keita vs Biglia, Torosidis vs Felipe Anderson (di Massimiliano Guerra) Sarà il derby più anomalo della storia del calcio romano. Senza le curve, senza scenografie e senza colore. Sarà invece un derby importante a livello di classifica, perché Roma e Lazio vengono da due sconfitte molto diverse ma al tempo stesso molto pesanti. I giallorossi perdendo contro l’Inter hanno perso anche il primato in classifica mentre la i biancocelesti sono stati superati in maniera piuttosto netta all’Olimpico dal Milan, perdendo contatto con le parti alte della graduatoria. La Roma dovrà fare i conti con diverse assenze importanti come quella di Maicon e molto probabilmente di Florenzi e De Rossi, mentre Pioli dovrà rinunciare a De Vrji fino a fine stagione. Andiamo allora a vedere quali saranno i duelli più importanti di questo derby capitolino: 39 GERVINHO vs BASTA Il Derby molto probabilmente si deciderà sulle fasce, sarà allora molto importante cercare di sfruttare al meglio questa risorsa. L’ivoriano sembra, da qualche settimana, aver trovato la forma migliore e riesce a dare un apporto molto importante alla squadra giallorossa. Dall’altra parte Basta è un giocatore non molto veloce che però tatticamente riesce ad essere molto ordinato e anche a spingersi in avanti con una discreta continuità. Gli strappi in velocità di Gervinho saranno un’arma fondamentale per la Roma. L’ex giocatore dell’Arsenal dovrà essere molto attento ad aiutare anche in fase di ripiegamento come sta dimostrando di saper fare, come già accaduto nella sfida di Firenze, in cui il suo apporto difensivo ( e quello di Salah dalla parte opposta) è risultato decisivo ai fini de risultato. 40 TOROSIDIS vs FELIPE ANDERSON Anche qui il discorso è molto simile a quello fatto per il duello Gervinho-Basta. Il brasiliano della Lazio, man mano sta ritornando ai suoi livelli migliori, ritrovando quelle giocate e quella qualità che l’anno scorso hanno fatto le fortune della Lazio. Davanti a sé, nel caso molto probabile che Florenzi non riesca a recuperare, ci sarà Torosidis che in questa stagione sta evidenziando una fragilità difensiva che nelle precedenti annate era rimasta ben nascosta. Anche in questo caso sarà fondamentale il lavoro della catena di destra con Salah che dovrà sobbarcarsi un lavoro molto importante a livello difensivo proprio per proteggere il greco. Per questo motivo Garcia potrebbe anche decidere di partire con uno tra Salah o Gervinho in panchina e mettere dal primo minuto Iago Falque, sicuramente più propenso ed adatto ad un lavoro difensivo. 41 KEITA vs BIGLIA Con l’assenza per squalifica di Pjanic e il possibile forfait di De Rossi, il maliano diventerebbe l’unica alternativa a centrocampo, oltre a Vainqueur. Tanti sarebbero, però, i punti interrogativi dato che Keita è fuori da Roma-Carpi e non ha mai giocato un minuto da fine Settembre. Una mossa che potrebbe rivelarsi rischiosa anche perché al cospetto dell’ex giocatore del Barcellona ci sarà Lucas Biglia vero cervello della manovra della Lazio. Il capitano dei biancocelesti è senza dubbio il giocatore con maggiore personalità e con maggiore visione di gioco. E’ lui a dettare i tempi di gioco ed è sempre lui a guidare la squadra in quasi tutti i momenti del match. Un uomo fondamentale la cui assenza si è fatta sentire non poco in questo inizio stagione in casa Lazio. Sarà quindi necessario per Keita fare una partita di grande attenzione tenendo sempre sotto la lente di ingrandimento i movimenti dell’argentino per impedirgli di poter dettare i tempi di gioco a centrocampo. Garcia dunque potrebbe far affidamento alla grande esperienza di Keita che potrebbe essere un arma importante in un match che vive di fiammate e di episodi come il derby. 42 ULTIME DAI CAMPI Giallorossi senza romani in campo nel derby. Pioli lascia a casa i big contro il Rosenborg (di Emanuele Sabatino) Ecco le ultime notizie dai campi Trigoria e Formello in vista del derby. ROMA: Maicon saletà il derby Roma-Lazio. Fatale il ko subito ieri, in Chamampions League, contro il Bayer Leverkusen che costringerà il brasiliano allo stop forzato. Saranno invece valutate domani le condizioni di Alessandro Florenzi e Daniele De Rossi, ancora in dubbio. Non solo brutte notizie, però, per Rudi Garcia. Seydou Keita, infatti, sarà a disposizione dell'allenatore francese per la gara di domenica. 43 LAZIO: “Rispettiamo l’Europa League ma penseremo al Derby”. Queste le parole di Pioli al termine della sconfitta casalinga contro il Milan. Detto fatto. Il tecnico ha lasciato infatti cinque big (Klose, Biglia, Anderson, Parolo e Lulic) a riposo in vista della sfida contro il Rosenborg col chiaro intento di preservarli per la stracittadina. Stagione finita per De Vrij. SITI AMICI: