CHI SIAMO:
A.S. Roma Weekly, creato dai ragazzi del “Piccolo Gruppo” di
Michele Plastino, è un settimanale di approfondimento leggero,
gratuito e talvolta ironico, su tutto ciò che riguarda il mondo
giallorosso.
I tanti siti di notizie sulla Roma che oggi popolano il web affrontano
le tematiche spesso in modo veloce ed asettico, ed è lì che
interveniamo noi.
Il nostro obiettivo è quello di fornire sia al lettore poco informato
un bignami sulle vicende romaniste all’interno della settimana, sia a
quello sempre attento un approfondimento rispetto alla notizia
nuda e cruda.
Privi di una linea editoriale, è facile trovare opinioni discordanti
all’interno dello stesso numero. Questo secondo noi è la chiave
giusta per innalzare la qualità senza intaccare minimamente il
divertimento e la passione di fondo. Buona lettura.
AUTORI:
Emanuele Sabatino (Direttore Responsabile)
Luigi Pellicone
Gianluca Guarnieri
Gianluca Ricci
Andrea Felici
Gianpaolo Eroli
Daniele Scasseddu
Massimiliano Guerra
Serena Montagna
Luca Rossetti
Fiore Ciampi
Andrea Calò
INDICE
LE PAGELLE DEL PROF……………………………………….…01
THE SOCIAL MATCH……………………………………………...05
FELICI…MA NON TROPPO………………………………………07
ROCK & ROMA……………………………………………………..10
LE PAGELLE DEL PROF………………………………………….13
THE SOCIAL MATCH……………………………………………...18
TOP NEWS OF THE WEEK……………………………………….20
A.S. ROMA STORY…………………………………………………22
FOCUS PRIMAVERA………………………………………………24
X-RAY TRIGORIA………………………………………………….26
CROCE GIALLOROSSA…………………………………………...28
L’AVVERSARIO……………………………………………………31
AMARCORD…………………………………………………………33
IL WEB AVVERSARIO…………………………………………….36
HEADS UP! ………………………………………………………… 38
ULTIME DAI CAMPI………………………………………….……42
1
LE PAGELLE DEL PROF
Inter-Roma: promossi Manolas e Maicon,
bocciato Rudiger
(di Luigi Pellicone) Poco da rimproverare, a questa Roma.
Sfortunata, davvero. Sconfitta indolore, sino a un certo punto.
Pjanic salta il derby. Adesso serve Dzeko.
SZCZESNY – Medel citofona da 25 metri e lui apre la porta.
Non è un dolcetto di Halloween ma uno scherzo pesante. Troppo
sulle gambe non trova lo slancio per arrivarci. Si riscatta su
Brozovic. INCERTO
MAICON – L'Inter non attacca, lui si. Accompagna spesso
l'azione ma va anche a sbattere contro il muro di gomma eretto da
Mancini. Non trova la profondità, meriterebbe maggior fortuna
sulla conclusione, ma Handanovic non è Karnezis. CRESCE
2
MANOLAS – Lo sceriffo cancella facilmente Jovetic dal campo e
si dedica anche all'impostazione. Sfiora due tre volte il gol su calci
piazzati, ma oggi le streghe vestivano nerazzurro. Incolpevole in
occasione del gol. MASTINO AFFAMATO
RUDIGER – Si arrabatta, fa confusione, nel corpo a corpo si
conferma un buon calciatore ma commette un errore imperdonabile
in occasione del gol di Medel. Volta le spalle al tiratore. Roba che
neanche da bambini. A LETTO SENZA CENA
DIGNE – Arriva spesso al volentieri al cross, ma perde le misure
nel momento decisivo: o troppo alto, o troppo lungo, o troppo lento.
In ogni caso, mai preciso. Non gli si può chiedere sempre il
massimo, ma non demerita. CONVERGENZA
PJANIC – Ingabbiato a dovere, fatica a costruire gioco e assist.
Non ha uomini liberi da servire, allora deve inventarsi qualcosa.
Attenta, l'Inter a non commettere mai fallo per impedirgli di essere
decisivo. Lui invece commette un'ingenuità che metà basta.
CHIUSO
NAINGGOLAN: Spostato come mediano davanti la difesa gioca
una partita coraggiosa, ma Medel si inserisce in un cono dove
dovrebbe esserci lui. Il cileno pesca il jolly (figurarsi, se non contro
la Roma) ma ninja doveva essere lì. Gioca però una grande partita.
PECCATO
3
FLORENZI – Per la prima volta nella stagione, riesce a sbagliare
una partita. Non è al meglio e si vede. Del resto, ha corso per due tre
persone. Forse il ruolo di interno di centrocampo è quello che gli si
addice di meno. STANCO
FALQUE – Entra e aiuta la squadra. L'espulsione di Pjanic
scombina i piani tattici e lui, che è quintessenza del senso tattico,
soffre. SFORTUNATO
SALAH – Sbaglia tutto il possibile e l'immaginabile. Punta l'uomo
e non lo salta, perde il pallone, lo allunga, difetta negli appoggi. Si
sacrifica come terzino, ma da chi ha le sue qualità è lecito
pretendere di più. SERATACCIA
DZEKO – Non vorremmo diventasse un problema. Anche oggi
manca l'appuntamento con il gol, ma per mera sfortuna. Un
miracolo di Handanovic, un altro di D'Ambrosio. Stoppa un pallone
imprendibile, poi sbaglia l'appoggio. Se non fosse Dzeko ci
preoccuperemmo. PASSERA'
GERVINHO – Quando ha il pallone fra i piedi non sai mai che
succede. E a volte neanche lui. Conferma pregi e difetti in una
serata un po' così. Dribbla e corre, ma i piedi sono e restano
maleducati.
4
ITURBE – Entra con la Roma in dieci per cercare uno strappo.
Riesce solo, come sempre, a perdere i pochi palloni che gli finiscono
fra i tremebondi piedi. Il suo ruolo ideale? Largo in panchina,
ancora meglio in tribuna. 10' DI DANNI
VAINQUEUR: Entra per restituire parità numerica a
centrocampo. Ci riesce. NIENTE
GARCIA – Non merita rimproveri. O forse, si. Perchè è vero che
l'Inter ha più cu...ore che anima, ma se Mancini ingabbia gli esterni,
e toglie l'aria a Pjanic, non trova soluzione. Premesso ciò la Roma
ha giocato una buona partita ma le è mancata fortuna e cattiveria.
DOLCETTO? NO SCHERZETTO.
5
THE SOCIAL MATCH
Inter-Roma: “Che sfortuna! Loro un tiro un
goal”
(di Emanuele Sabatino) Nella sfida al vertice contro l’Inter,
una Roma sfortunata torna a casa con zero punti in tasca e senza
primato.
Il canovaccio tattico della partita sembra chiaro sin dall’inizio: la
Roma ha la palla, l’Inter si chiude dietro e cerca la ripartenza.
“Mancini catenacciaro” dice Michele.
La Roma si mangia l’impossibile, specialmente con Dzeko, la
sensazione che sarà una serata stregata comincia a farsi sentire.
“Non si possono sbagliare goal del genere”. Il commento stizzito di
Matteo.
6
Detto fatto ed arriva l’ennesimo goal improbabile della storia della
Roma. Gary Medel dai venticinque metri con il destro trova
l’angolino alle spalle di Szczesny. “No! Medel No. Non ci voglio
credere”. L’amarezza mista incredulità di Sabrina. Senza altre
emozioni termina la prima frazione di gara.
Nella ripresa il leit motiv della gara non cambia ma la Roma non
trova la rete, anzi, Pjanic, già ammonito, tocca il pallone col braccio
e lascia i suoi in dieci. Salterà il derby. “Mannaggia Mire. Due
ammonizioni stupide, al derby potevi essere decisivo”.
Rizzoli decreta la fine delle ostilità. L’Inter di Mancini la sfanga e
porta via ai giallorossi punti e primato. “Se la rigiochiamo dieci
volte le vinciamo tutte quante”. Il commento di Fabio che poco dopo
troverà d’accordo anche mister Rudi Garcia.
7
FELICI…MA NON TROPPO
“Buona Fortuna”
(di Andrea Felici) Inter e Bayer Leverkusen. Due avversarie
non semplici da affrontare ma sicuramente alla portata della Roma.
Anzi, a dirla tutta due rose oggettivamente inferiori a quella
giallorossa.
Le aspettative dell’ambiente erano alte, gli uomini di Garcia si sono
presentati al doppio appuntamento forti di cinque vittorie
consecutive. E l’obiettivo non poteva essere che vincere, vincere
entrambe le gare. Quella contro i nerazurri per tentare un allungo e
contestualmente dare un segnale forte al campionato; quella contro
i tedeschi per restare in corsa per il passaggio del turno Champions.
Obiettivo raggiunto, ma a metà. Certo, se qualcuno avesse detto di
scegliere quale vincere e quale perdere, molti tifosi romanisti
avrebbero optato per far andare le cose come effettivamente sono
andate
8
Ma questa magra consolazione non fa andar via quel senso di
profonda insoddisfazione che a volte lascia il posto a rassegnato
fatalismo, altre a fondata indignazione.
Secondi in campionato ed ancora in corsa nella massima
competizione europea. E allora perché rassegnazione? Perché
indignazione? Perché questa squadra più passa il tempo e più
sembra prendere la forma e le sembianze di una eterna incompiuta.
Forte, fortissima. Ma solo sulla carta. In campo non da mai la
sensazione di essere una grande squadra, di avere la tranquillità , la
sicurezza e l’organizzazione di gioco dei più forti. In Italia palesa
una mancanza di alternative offensive ai classici contropiedi, alle
punizioni di Pjanic o all’estro di Salah.
In Europa è ancora peggio, perché è colta da improvvisi blackout
che la portano a prendere tre gol in mezzora dal Bate Borisov o 2
nei primi 5 minuti della ripresa contro il Leverkusen. Ma c’è di
meglio: 2 gol subiti in un minuto proprio nella partita d’andata in
Germania, quando a 5 minuti dalla fine si stava vincenda 4-2 ed alla
fine si è rischiato anche di perdere…
9
Però è forse il caso di enunciare la premessa a questo discorso,
altrimenti rischia di essere interpretato come una critica sin troppo
esagerata ad una squadra ancora in corsa per tutti gli obiettivi
stagionali.
Ed ecco la chiave di tutto: la Roma ha nettamente la migliore rosa
del campionato, ed un parco giocatori tale da garantire un
tranquillissimo secondo posto nel girone Champions. E non sono
tanto i risultati a preoccupare ma le prestazioni.
Perché se la Roma continuerà su questa strada, i risultati non
potranno che peggiorare. “Il risultato può essere casuale, la
prestazione mai…”.
E allora, buona fortuna Roma…
10
ROCK & ROMA
“Under Pressure”
(di Gianpaolo Eroli) Torna la Champions League e, nella serata
in cui la Roma ritrova finalmente i tre punti, appaiono di nuovo i
fantasmi già visti contro Bate Borisov e Bayer Leverkusen nella
gara di andata. Una Roma totalmente dai due volti, una squadra
bipolare in grado di ridicolizzare gli avversari per poi smarrirsi
come un bambino che si perde in un centro commerciale. La partita
di mercoledì ha certificato che la Roma, praticamente in ogni
match, attraversa una fase catatonica che può durare cinque minuti
o un intero tempo di gioco.
Ho deciso subito quale sarebbe stata la canzone perfetta per la
partita contro il Leverkusen. Il suo ritmo, infatti, ha iniziato a
tambureggiarmi nella testa subito dopo il gol del “chicarito”
Hernandez.
11
Una canzone costruita interamente su un giro di basso, un riff che ti
entra subito dentro e non ti molla più per tutta la vita. Una canzone
composta dalla più grande band di tutti i tempi, almeno secondo il
sottoscritto, e cioè i Queen. E se vi dicessi che la Roma non sa
gestire i momenti di tensione della gara? Ancora niente? E se
aggiungessi che è una squadra mentalmente debole e va in difficoltà
quando è sotto pressione?
“Under pressure” è una della più famose canzoni del quartetto
inglese ed è contenuta all’interno dell’album “Hot Space” del 1982
ma in realtà rappresenta la prima song a vedere la partecipazione
di una grande artista internazionale e cioè David Bowie. Il “Duca
Bianco” non si limitò però a cantare in duetto con Freddie Mercury,
ma partecipò in maniera attiva alla composizione del brano con il
resto della band durante una jam session presso lo studio di
Montreux, in Svizzera, dove i Queen registrarono molti dei loro
successi più grandi.
Rimane memorabile l’esibizione di Bowie al “Freddie Mercury
Tribute” durante il quale intonò proprio le note di Under Pressure
per rendere omaggio alla memoria del front-man dei Queen
scomparso appena pochi mesi prima. Un concerto che rimarrà negli
occhi e nella memoria di milioni di persone e non solo in quelli dei
fans della “Regina”. Quel concerto-tributo, a cui parteciparono
quasi tutti i più importanti artisti del momento, non solo fu la
chiusura perfetta per la carriera della band, ma fu il modo ideale
per celebrare la grandezza dei Queen e del loro cantante,
semplicemente il più grande di tutti i tempi.
12
La Roma ed i suoi manager e proprietari dicono spesso che questa è
una squadra destinata a diventare in breve tempo uno dei top club
europei. Beh, la squadra che ho visto in campo contro il Bayer
Leverkusen ed in tutte le partite europee della Roma Americana è
ben lontana dal diventarlo. E se penso a quanti sacrifici e grandi
canzoni i Queen hanno dovuto comporre prima di entrare nel gota
della musica mondiale, nonostante avessero a disposizione un singer
fenomenale come Freddie Mercury, la sensazione è che non
basteranno poche note azzeccate di tanto intanto per comporre una
melodia vincente.
Ed allora che la Roma prenda esempio dai Queen per capire come
si fa ad entrare nella storia: talento, determinazione e convinzione
nei propri mezzi. Non ci sono scorciatoie. I Queen lo sapevano bene:
prima di avere un successo planetario sono stati vicini allo
scioglimento perché facevano fatica ad arrivare a fine mese ma,
nonostante questo, non hanno mollato. Anche quando la pressione
da gestire è stata sul punto di schiacciarli hanno reagito e sono
diventati quello che più di vicino c’è alla leggenda.
Svegliati Roma.
Ascolta
il
pezzo
scelto
da
Gianpaolo:
https://www.youtube.com/watch?v=a01QQZyl-_I
13
LE PAGELLE DEL PROF
Roma-Bayer Leverkusen: promossi Salah e
Dzeko, bocciato Iturbe
(di Luigi Pellicone) Infarto. E’ stata questa la parola più usata
mercoledì sera dentro e fuori lo stadio Olimpico. I giallorossi
incantano nel primo tempo, si fanno recuperare nella ripresa ma
poi vincono nel finale soffrendo molto. Ora il derby.
SZCZESNY – In questa Roma bipolare, arriverà a giungo con
un esaurimento nervoso e diversi tic. É ormai consapevole ciò che
gli spetta. Impossibile, o quasi, mantenere la porta inviolata. Prima
se ne fa una ragione, meglio è. IMPALLINATO
14
FLORENZI – Non sembra in grandissima forma. E in effetti
non lo è. Sopperisce con la solita, inesauribile, generosità ma non ha
la condizione. Paga dazio alla corsa e all'usura e ha anche sulla
coscienza il secondo gol. Serataccia. Non brilla per fiducia su
Pjanic. Meglio evitare gli psicodrammi, anche perchè le telecamere
vengono a cercarti. CAPITA
MAICON – Il tempo di entrare, farsi male e uscire. Impensabile
fargli giocare tre partite in dieci giorni. ARRIVATO
TORODISIS – Entra in campo e ci mette la grinta necessaria.
Perlomeno è fra i pochi a non spaventarsi. Non è un fenomeno, ma
perlomeno neanche insterico. SANO
MANOLAS – La Roma ha pochi nervi. I suoi rischiano di saltare
quando Rudiger si fa prendere d'infilata nel primo e nel secondo gol
del Leverkusen. Alcuni salvataggi hanno del miracoloso, ma
servirebbe l'equivalente calcistico della dea cali. Servono almeno sei
piedi, per tappare le falle di chi ne combina una più di Carlo in
Francia. DISPERATO
– Deve osservare solo quattro comandamenti.
Difendi corpo a corpo, non impostare, spazza, guarda Manolas. Ne
azzeccasse uno per volta, ma senza mai convincere troppo. Non
gioca male, ma il libretto degli assegni sulla fiducia è agli ultimi
fogli. Gli basta un sospiro di troppo durante il derby, e può iniziare
a trovarsi un'altra sistemazione. NEL MIRINO
RUDIGER
15
DIGNE -
Uno dei migliori della Roma, sopratutto in fase
propositiva. Quando c'è da rintuzzare, come tutti, si perde in un
mare di guai. Nuota, tutto sommato, in acque agitate senza mai
perdere la bussola e l'orientamento. Certo, se fosse sorretto da una
squadra di calciatori e non di mammolette, sarebbe meglio.
ORDINATO
DE ROSSI – Gioca una partita di costrutto, piazzandosi davanti
la difesa. Nel primo tempo, gli riesce tutto benissimo. Compartecipe
al black out della squadra, complice l'infortunio, non riesce a tenere
il timone. Quando la ciurma è allo sbando, purtroppo deve mollare.
CORAGGIO
NAINGGOLAN – Alterna grandi giocate a momenti in cui
perde assolutamente la testa. Nel primo tempo, grazie al suo
contributo, la squdra potrebbe trovare la rete per altre due tre volte
e risparmiarsi lo picodramma collettivo dei 10 minuti in cui anche
lui va in bambola, reso dalla voglia di strafare. Perlomeno non
perde la trebisonda. QUASI EQUILIBRATO
PJANIC - Ha sui piedi il pallone che potrebbe schiudere le porte
degli ottavi di Champions o far sprofondare nell'abisso la Roma.
Tira con la paura addosso. Leno, rassegnato al peggio, si fa passare
il pallone sotto la pancia. Fortunato nell'esecuzione, ma perlomeno
ha le palle di andare sul dischetto. E di giocare tutta la partita senza
perdere la testa. CI VUOLE CALMA
16
GERVINHO - Non è in grande serata, e lo si capisce
immediatamente quando corre più veloce del pallone, spesso
dimenticandolo fra i piedi. Non salta spesso l'uomo, e va a sbatte
contro la difesa. Sostituito quando servono nervi saldi e meno
confusione. MURO DI GOMMA
ITURBE – Entra e genera il caos. Cosa altro attendersi? Sceglie
regolarmente la soluzione più difficile e perde palla, puntuale come
le tasse. IRRITANTE
DZEKO - Decisivo. Gli bastano 120 secondi per mandare in
porta Salah. Altri 26 per trovare il primo gol in Champions e
tornare a esultare in maglia giallorossa. Chi ha provato a
borbottare è servito. Nel finale aggiusta il pannolone ai compagni
di squadra e si carica il peso di trascinare questa banda di
smidollati alla vittoria. STELLA POLARE
17
SALAH - L'egiziano è tornato a correre e saltare l'uomo.
Devastante nel primo tempo, le sue accelerazioni spaccano in due la
difesa tedesca, ma spreca troppi passaggi e a conti fatti i suoi errori
pesano. Brutalizzato in occasione del fallo da rigore, è comunque
presente a sé stesso per tutto il match. IMPRECISO
GARCIA – La Roma vince e si risparmia una settimana da
incubo. Avesse pareggiato o perso sarebbe sulla graticola in attesa
di essere rosolato con aglio e rosmarino al derby. Il risultato lo
premia e tanto basta. É una settimana difficile, importante è uscirne
con meno danni possibili. La tenuta di questa squadra è labile,
evidentemente le cure sono poche, o non si trovano. O non le trova.
Ha vinto. Comunque vada. ANDATA
18
THE SOCIAL MATCH
Roma - Bayer Leverkusen: “Questi mi
fanno avvelenare anche quando vincono”
(di Emanuele Sabatino) Win or go home. E' questo lo slogano di
Roma – Bayer Leverkusen, quarta giornata di Champions League.
Pronti via ed è subito “Salah Show”. L'egiziano imbeccato da
Dzeko, si invola verso la porta e regala il vantaggio ai suoi. “La
Fuga per la vittoria di Salah” dice Marco. “Che palla Dzeko!” il
commento di un felicissimo Mattia. 1-0.
Al 29' Nainggolan lancia la punta bosniaca che per vie centrale
batte Leno e può finalmente urlare al goal. “Ediiiiiiin. Finalmente!”
urla di gioia Raffaele. “Ora non lo fermate più” il pensiero di
Alessandro. 2-0. Passa un altro minuto e il nove giallorosso si divora
un goal fatto. Non importa, i cori sono tutti per lui. “Tieniti i goal
per domenica Edin” il commento di Silvio con chiaro riferimento al
derby. Senza altre emozioni termine il primo tempo.
19
Inizia la ripresa e, classico calo di concentrazione, i tedeschi mai
domi accorciano subito le distanze con Memehdi.”Questa squadra
ha problemi di concentrazione. Ora rischiamo”. Dice uno stizzito
Marco. 2-1. Neanche a farlo a posta, altro giro altro goal.
Hernandez impatta il match. “Garcia vattene. Non riesce a tenere
concentrata una squadra per novanta minuti” l'ira di Michele, a cui
seguono le parole di Mirko “ Questi sono un incubo”. 2-2.
La Roma ha paura, il pallone sta più in aria che sul terreno di gioco,
mentre i tedeschi perdono tanto, troppo, tempo. “Siamo in pauriti.
In casa nostra, contro un avversario più scarso, noi abbiamo paura.
Mammolette”. Dice un iracondo Massimo.
A dieci dalla fine, mischione inverocondo in area da cui nasce un
rigore per i giallorossi dopo un fallo sulla riga di porta di Toprak,
poi espulso, su Salah. Pjanic freddo batte Leno. 3-2. “Non volevo
guardare. Rigore tirato malissimo ma per fortuna è entrato”. Esulta
Luigi.
Dopo quattro, interminabili, minuti di recupero l'arbitro fischia la
fine delle ostilità ed inizia la festa, ma è una festa solo a metà.
“Questi mi fanno avvelenare anche quando vincono. Forza Roma” il
commento più condiviso ad opera di Daniele.
20
TOP NEWS OF THE WEEK
Gerson in prestito al Frosinone? Domenica
protesta dei tifosi fuori dallo stadio
(di Emanuele Sabatino) Di seguito le news più importanti della
settimana nel mondo Roma.
GABRIELLI: "Dimostrateci nei fatti che il tifo è soltanto una
partecipazione passionale e faccio un passo indietro. Determinati
soggetti hanno intenzioni non positive per domenica". Queste le
parole del prefetto di Roma Gabrielli sullo sciopero delle curve in
occasione della stracittadina tra Roma e Lazio.
GERSON: Il Frosinone ha già un pre accordo con la Roma per il
prestito a gennaio di due extra-comunitari. In passato si è parlato a
lungo della possibilità che questi due posti potessero essere occupati
da Sergio Diaz e il portiere Alisson. Poi però il presidente Stirpe
aveva smentito l'interesse per i due giocatori. Ora si vocifera che
Gerson, già bloccato dalla Roma, possa approdare in Ciociaria a
farsi le ossa.
21
PROTESTA DERBY: La protesta dei tifosi contro le nuove
direttive del prefetto Gabrielli rischia di trasferirsi fuori lo stadio,
domenica durante il derby. Oggi intanto si terrà il tavolo tecnico sul
piano sicurezza con Prefettura e Questura di Roma a dirigere i
lavori: l'Olimpico e le zone adiacenti saranno off-limits e presidiate
dalle forze dell'ordine. Con provvedimenti anche per la
circolazione: dalle 10 di domenica scatteranno i divieti di sosta in
tutte le strade limitrofe allo stadio e dalle 13 il transito nelle stesse.
TROPPI GOAL: Il profilo Twitter Infostrada Sports rende
nota una statistica molto negativa per la Roma: incassando gol
anche questa sera contro il Bayer Leverkusen, i giallorossi non
hanno tenuto la porta chiusa per la ventiseiesima volta consecutiva
nelle coppe europee. Peggio di loro hanno fatto solo i maltesi de La
Valletta con 29 e i nordirlandesi del Coleraine con 28. L'ultima gara
europea in cui la Roma non ha preso gol è stata la sfida esterna
contro il CSKA Sofia di Europa League, datata 16 dicembre 2009.
22
A.S. ROMA STORY
Federico Balzaretti
(di Serena Montagna ) Nella settimana del Derby non si poteva
non raccontare la carriera di chi di questa stracittadina è divenuto
eroe. Ecco a voi la storia di Federico Balzaretti.
Cresciuto nel Torino, vive le prime esperienze da professionista in
prestito a Varese e Siena, tornando al Torino per giocare un anno in
Serie A e due in Serie B. In seguito si trasferisce alla Juventus,
giocando un anno in Serie A e Champions League con la vittoria del
campionato non valida per i fatti di Calciopoli e la successiva
stagione in cadetteria con la risalita.
Ceduto alla Fiorentina nel 2007, dopo mezza stagione passa al
Palermo con cui gioca titolare in Europa League. In questi anni
conquista la maglia della Nazionale, venendo ritenuto uno dei
migliori terzini sinistri d'Europa. Partecipa agli Europei del 2012,
in cui l'Italia perde la finale con la Spagna.
23
Il 1º agosto 2012 si trasferisce alla Roma per 4,5 milioni di euro,
firmando un contratto della durata di tre anni a 1,5 milioni a
stagione.
Esordisce in maglia giallorossa nº 42, mantenendo quindi la casacca
che aveva al Palermo, nella gara casalinga contro il Catania,
valevole per la prima giornata di campionato. Chiude la stagione
con 27 presenze in campionato e 5 in Coppa Italia.
Segna la sua unica rete con la maglia della Roma il 22 settembre
2013, siglando il gol che sblocca il derby contro la Lazio (2-0) della
quarta giornata del campionato di Serie A 2013-2014.
Successivamente un'infiammazione all'adduttore si è tramutata in
pubalgia, quindi il 24 gennaio 2014 si è operato a Boston. Il
giocatore ha proseguito perciò con allenamenti personalizzati
iniziando una cura a base di laser e ultrasuoni e il 15 marzo
seguente è stato controllato nuovamente a Boston.
La non riuscita dell'intervento di Boston lo ha costretto ad operarsi
di nuovo, Monaco di Baviera, e successivamente ad abbandonare il
calcio giocato (12 agosto 2015). Entra nella dirigenza della Roma
con il ruolo di osservatore per i ragazzi ceduti in prestito.
24
FOCUS PRIMAVERA
Roboante vittoria contro il Leverkusen
(di Massimiliano Guerra) L’importante era vincere e così è
stato. La Primavera di Alberto De Rossi mercoledì a Trigoria aveva
un solo obiettivo e cioè quello di centrare i tre punti con il Bayer
Leverkusen per mantenere vivo il discorso qualificazione. I
giallorossi ci sono riusciti anche con una prova eccezionale
schiantando le giovane aspirine con un roboante 5-1.
Questa volta la Roma non spreca le occasioni e fa capire subito ai
tedeschi che c’è ben poco da fare andando in vantaggio subito con
D’Urso e poi raddoppiando con il solito Sadiq. La partita non ha
storia ed infatti la Roma dilaga chiudendo il primo tempo sul 3-0
grazie ad un altro gol del nigeriano.
25
Nella ripresa ci si aspetta la risposta del Bayer ma i giallorossi
affondano il colpo del 4-0 chiudendo definitivamente la contesa
grazie al gol ancora di Sadiq. Il gol della bandiera del Bayer con
Dzalto anticipa solo di qualche minuto la rete del definitivo 5-1
ancora una volta di D’Urso.
Una prova veramente scintillante della Roma che ha messo ancora
una volta in mostra i suoi gioielli Sadiq e Nura, che sembrano di
un'altra categoria, oltre all’ottimo D’Urso molto ispirato. Vittoria
che dunque tiene ancora accese le speranze giallorosse di passaggio
del turno che però rimane ancora complicato.
Nel prossimo turno di Youth League la Roma dovrà andare a fare
visita al Barcellona capolista del girone con 8 punti e che nell’ultimo
turno ha superato agevolmente il modesto Bate Borisov per 2-0,
risultato che condanna all’eliminazione i bielorussi. I ragazzi di De
Rossi con una sconfitta sarebbero fuori dalla competizione dato che
molto presumibilmente il Bayer dovrebbe battere ancora il Bate.
La Roma quindi sarà chiamata ad un impresa in terra spagnola
cercando di battere nella propria tana una delle squadre più
accreditate alla vittoria finale. Difficile ma non impossibile per la
Roma.
I giallorossi ora però dovranno pensare solo al campionato ed alla
trasferta in Sicilia contro il Palermo. Sarà fondamentale per la
Roma buttarsi alle spalle la bella vittoria di mercoledì rimanendo
concentrati in campionato, cercando di confermare il più che
meritato primato nella classifica del Girone C.
26
X - RAY TRIGORIA
Tra polemiche e malintesi arriva il derby
(di Gianluca Ricci) Settimana a dir poco intensa in casa
giallorossa, quella che ci stiamo per lasciare alle spalle. Tra partite
decisive, incomprensioni tra tifosi e società, oltre a qualche uscita a
vuoto post partita, nel quartier generale romanista non c'è stato
sicuramente di che annoiarsi.
Punto di partenza del nostro primo X-ray Trigoria, la sconfitta
esterna di sabato scorso a S. Siro contro l'Inter. Partita in cui forse
gli uomini di Garcia avrebbero meritato di più, per la maggiore
quantità di occasioni propizie. Ma che alla fine li ha visti tornare
nella Capitale con il classico "tanti complimenti e tre punti in
meno", soprattutto a causa di qualche lacuna a livello di personalità
che non riescono ancora a scrollarsi di dosso
27
Sul banco degli imputati il portiere polacco Sczesny che, per quanto
giustificabile nel non aver preso le misure sul tiraccio di Medel che
ha deciso la gara, avrebbe almeno dovuto evitare di commentare in
modo sconveniente il giudizio del tecnico sulla sua prestazione.
Parole sicuramente spiacevoli quelle dell'ex Arsenal ("In futuro mi
piacerebbe tornare a giocare nei Gunners"), accompagnate da goffi
tentativi di smentita culminati con la conferenza stampa di martedi.
Dietro la lavagna anche Pjanic: decisivo sul campo in più di
un'occasione, Mire a S. Siro ha rimediato un rosso per doppia
ammonizione (e "per futili motivi") che gli impedirà di giocare il
derby. Comportamento non consono ad un calciatore di caratura
mondiale. Poi, anche volendosi lasciare alle spalle il kappaó di S.
Siro, mercoledi sera all'Olimpico con Leverkusen è andata meglio
solo per il risultato.
Per il resto, troppa sofferenza e partita rimessa in discussione
nonostante due reti di vantaggio. Menomale che domenica andrà in
scena la stracittadina con la Lazio, che per novanta minuti più
recupero sospenderà polemiche e malintesi.
Anche se la Curva resterà vuota, indipendentemente dal futuro di
Szczesny e dai pensieri negativi, FORZA RAGAZZI!
28
CROCE GIALLOROSSA
Keita e Totti puntano il Bologna
(di Gianluca Ricci) Va gradualmente evolvendosi in positivo la
situazione infortunati in casa giallorossa.
KEITA: Fermo dalla sfida del 27 settembre all'Olimpico col
Carpi, a causa di una lesione alla giunzione miotendinea del flessore
della coscia destra, il maliano ha ripreso ad allenarsi in gruppo da
qualche giorno. Difficile ma non impossibile una sua convocazione
per il derby, sebbene la gara giusta per il ritorno in campo
sembrerebbe quella di Bologna del 22 novembre, dopo la sosta. IN
RIALZO
29
TOTTI: L'infortunio riportato dal Capitano alla coscia, anche lui
contro il Carpi, è identico in tutto e per tutto a quello di Keita. Ma
con l'aggravante del fatto che si tratta di una sorta di ricaduta, dal
momento che la lesione ha interessato la zona cicatriziale di due
vecchi infortuni della stesssa portata. Totti sta ancora lavorando a
parte e pure per lui si prospetta la possibilità di tornare tra tre
settimane a Bologna. Ma con meno certezze di Keita. IN RIBASSO
MAICON: Entrato a metà gara nella sfida europea coi tedeschi
proprio in luogo di Florenzi, si è subito arreso a causa di una
probabile lesione ai flessori di una coscia. Probabile un nuovo lungo
stop. IN RIBASSO
30
STROOTMAN: L'olandese prosegue il protocollo riabilitativo e
il lavoro personalizzato dopo il nuovo intervento di ricostruzione
del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Oltre a
quest'ultimo, il centrocampista orange deve lasciar guarire anche il
destro, dal quale è stata prelevata la porzione di tendine rotuleo
utilizzata per riparargli il crociato infortunato. Il prof. Mariani lo
ha visitato qualche giorno fa: tutto procede nei termini stabiliti. A
gennaio i nuovi controlli, dopodiché potrebbe riprendere
gradualmente gli allenamenti da calciatore. STABILE
FLORENZI: In dubbio sino all'ultimo contro il Leverkusen,
contro i tedeschi ha giocato salvo poi dover alzare bandiera bianca
durante il match. Per il ragazzo di Vitinia un problema al flessore
di una coscia oltre ad un ematoma all'inguine. Niente derby. IN
RIBASSO
31
L’AVVERSARIO
La Lazio di Stefano Pioli
(di Luca Rossetti) Settima in campionato, a -1 dalla zona Coppe
e a -5 dal terzo posto e ormai ai Sedicesimi di Europa League: la
Lazio, pur con la seconda peggior difesa della Serie A dopo quella
del Carpi, al momento è in piena corsa per il suo obiettivo
principale, che è quello di andare il più avanti possibile in Europa e
di raggiungere almeno la quinta posizione in Italia.
Tuttavia cè da registrare una sorta di "schizofrenia" della squadra
di Pioli, che non sembra conoscere mezze misure: in 11 giornate di
campionato, infatti, sono arrivate 6 vittorie e 5 sconfitte, mai un
pareggio. Ma è proprio il segno "X" quello che potrebbe, per una
volta, essere accolto con moderata soddisfazione, visto che domenica
ci sarà il derby contro la lanciatissima Roma
32
Pur giocandosi l'incontro all'Olimpico, la Lazio, che sarà priva di
De Vrij e (probabilmente) Parolo sarà squadra ospite, e al momento
sono proprio le gare in trasferta il vero tallone d'Achille della
formazione biancoceleste, come testimoniano l'unico successo in 5
apparizioni lontano dalla Capitale, ottenuto in rimonta in casa del
Verona, e le 4 sconfitte con Chievo, Napoli, Sassuolo e Atalanta, con
annessi 13 gol sul groppone.
Da segnalare, poi, che nelle stracittadine il tecnico giallorosso Rudi
Garcia non ha mai perso, ma stavolta dovrà fare i conti non solo
con la voglia di riscatto da parte dei "cugini", ma anche con
l'assenza per squalifica di Pjanic e con diversi acciaccati e
indisponibili per infortunio, oltre che con l'inevitabile stanchezza
dopo il successo ottenuto in Champions col Bayer Leverkusen,
costato caro a livello di energie mentali e anche fisiche.
Ci sono tutti gli ingredienti per una sfida interessante e combattuta
su entrambi i fronti, ma la vera mancanza, e fa piangere il cuore
dirlo, sarà soprattutto sugli spalti, visto che entrambe le Curve non
saranno presenti per sostenere i propri beniamini...
33
AMARCORD
Roma-Lazio 4-1 (21/11/1999)
(di Gianluca Guarnieri) L'ultimo derby del millennio. Era
questo il titolo ricorrente dei giornali riguardo la stracittadina del
21 novembre 1999. Un Roma-Lazio speciale, come era speciale
l'atmosfera che avvolgeva il match, con 2 squadre pronte a giocarsi
lo scudetto.
Da una parte la Lazio di Eriksson, con uomini di classe come Veron,
Nedved, Salas, Simeone, opposta alla nuova Roma di Fabio capello,
giunto nella Capitale per portare la squadra giallorossa nei
quartieri alti, con campioni come Totti, Delvecchio, e il neo
Romanista Vincenzo Montella . L'aria era di quelle speciali e
l'attesa non fu tradita.
34
Era il giorno del duo d'attacco Montella-Delvecchio, che divennero
le bestie nere dei biancocelesti. Al 7 minuto la sarbanda giallorossa
iniziò: palla filtrante di Cristiano Zanetti verso Marco Delvecchio, il
numero 24 brucia la difesa di Eriksson e di sinistro mette in rete tra
la gioia romanista. E' l'1-0!
Il vantaggio diede la carica agli uomini di Capello che colpirono di
nuovo quasi immediatamente: all'11' rilancio lungo di Amedeo
Mangone, Montella vola verso la porta laziale sotto la Nord,
superando il lento Mihaijlovic, e con uno splendido pallonetto di
sinistro, supera l'incredulo Marchegiani e realizza il 2-0. Un gol
incredibile per bellezza e classe!
35
L'1-2 ebbe l'effetto di un colpo da Ko sui biancocelesti, e nemmeno
l'intervento di Eriksson riuscì a svegliarli, tanto da subire ancora il
terzo goal della Roma.
26' minuto del primo tempo, Totti punta l'area avversaria, palla a
Delvecchio che tira, Marchegiani respinge, ma il pallone torna
ancora verso il numero 24 che comodamente ribadisce in rete,
scatenando ancora la tifoseria romanista, ormai in pieno delirio ed
ammutolendo quella laziale. 3-0 dopo soli 26 minuti.
Il peggio per la Lazio non era finito. 31' e Montella sul filo del
fuorigioco sfugge alla difesa , dribbla Marchegiani e mette dentro il
pallone del 4-0. Un sogno per i tifosi romanisti, increduli davanti a
tanto splendore.
4-0 dopo 31 minuti non era preventivabile per nessun tifoso
giallorosso. Capello aveva annichilito lo "svedese". Non servì a
nulla il 4-1 su rigore, realizzato da Mihajiovic. La Roma aveva
surclassato la Lazio in maniera netta ed assoluta.
Un trionfo vero. Il 21 novembre 1999, nell'ultimo derby del xx°
secolo, Roma batte Lazio 4-1.
36
IL WEB AVVERSARIO
Roma-Lazio: “Comincio a stringere le
chiappe”
(di Emanuele Sabatino) Anche se non ci saranno le curve ed in
giro non si respira l’aria magica del derby di Roma, domenica c’è
proprio il derby della capitale. Andiamo allora a vedere come si
preparano sul web i nostri “cugini” a questa gara.
“Comincio a stringere le chiappe” così si esordisce su uno dei forum
più in voga tra i tifosi biancocelesti. La tattica del pianto preventivo,
la rassegnazione immotivata, è uno delle tattiche preferite da chi
abita dall’altra parte del Tevere.
Sul giocatore più temuto, in assenza di Totti, un nome si staglia
sopra gli altri: Edin Dzeko. Il bosniaco si è sbloccato in coppa e fa
tanta paura. “Senza De Vrij ho tanta paura di Dzeko. Non so proprio
chi può contrastarlo”.
37
Sulla tattica che i biancocelesti dovrebbero usare, sono pochi i
dubbi: “4-5-1 attesa, ripartenza e correre, correre, correre. Dobbiamo
fare densità a centrocampo. Se rigiochiamo con i soli Biglia/Onazi ce
tritano. Evitare di fare pressing sconsiderato con conseguente
sbilanciamento”.
Il pronostico? “Forse questa sarà la partita della svolta per noi.
Stanno ritornando un pò tutti gli infortunati e fra poco tempo
finalmente cominceremo a schierare la formazione titolare. Non
perderemo”.
In un derby in cui il tifo non regalerà emozioni, speriamo siano i
giocatori a farlo. Soprattutto quelli che vestono la maglia
giallorossa.
38
HEADS UP!
Roma-Lazio: Gervinho vs Basta, Keita vs
Biglia, Torosidis vs Felipe Anderson
(di Massimiliano Guerra) Sarà il derby più anomalo della
storia del calcio romano. Senza le curve, senza scenografie e senza
colore. Sarà invece un derby importante a livello di classifica,
perché Roma e Lazio vengono da due sconfitte molto diverse ma al
tempo stesso molto pesanti.
I giallorossi perdendo contro l’Inter hanno perso anche il primato
in classifica mentre la i biancocelesti sono stati superati in maniera
piuttosto netta all’Olimpico dal Milan, perdendo contatto con le
parti alte della graduatoria. La Roma dovrà fare i conti con diverse
assenze importanti come quella di Maicon e molto probabilmente di
Florenzi e De Rossi, mentre Pioli dovrà rinunciare a De Vrji fino a
fine stagione. Andiamo allora a vedere quali saranno i duelli più
importanti di questo derby capitolino:
39
GERVINHO vs BASTA
Il Derby molto probabilmente si deciderà sulle fasce, sarà allora
molto importante cercare di sfruttare al meglio questa risorsa.
L’ivoriano sembra, da qualche settimana, aver trovato la forma
migliore e riesce a dare un apporto molto importante alla squadra
giallorossa. Dall’altra parte Basta è un giocatore non molto veloce
che però tatticamente riesce ad essere molto ordinato e anche a
spingersi in avanti con una discreta continuità. Gli strappi in
velocità di Gervinho saranno un’arma fondamentale per la Roma.
L’ex giocatore dell’Arsenal dovrà essere molto attento ad aiutare
anche in fase di ripiegamento come sta dimostrando di saper fare,
come già accaduto nella sfida di Firenze, in cui il suo apporto
difensivo ( e quello di Salah dalla parte opposta) è risultato decisivo
ai fini de risultato.
40
TOROSIDIS vs FELIPE ANDERSON
Anche qui il discorso è molto simile a quello fatto per il duello
Gervinho-Basta. Il brasiliano della Lazio, man mano sta ritornando
ai suoi livelli migliori, ritrovando quelle giocate e quella qualità che
l’anno scorso hanno fatto le fortune della Lazio. Davanti a sé, nel
caso molto probabile che Florenzi non riesca a recuperare, ci sarà
Torosidis che in questa stagione sta evidenziando una fragilità
difensiva che nelle precedenti annate era rimasta ben nascosta.
Anche in questo caso sarà fondamentale il lavoro della catena di
destra con Salah che dovrà sobbarcarsi un lavoro molto importante
a livello difensivo proprio per proteggere il greco. Per questo
motivo Garcia potrebbe anche decidere di partire con uno tra Salah
o Gervinho in panchina e mettere dal primo minuto Iago Falque,
sicuramente più propenso ed adatto ad un lavoro difensivo.
41
KEITA vs BIGLIA
Con l’assenza per squalifica di Pjanic e il possibile forfait di De
Rossi, il maliano diventerebbe l’unica alternativa a centrocampo,
oltre a Vainqueur. Tanti sarebbero, però, i punti interrogativi dato
che Keita è fuori da Roma-Carpi e non ha mai giocato un minuto da
fine Settembre. Una mossa che potrebbe rivelarsi rischiosa anche
perché al cospetto dell’ex giocatore del Barcellona ci sarà Lucas
Biglia vero cervello della manovra della Lazio. Il capitano dei
biancocelesti è senza dubbio il giocatore con maggiore personalità e
con maggiore visione di gioco. E’ lui a dettare i tempi di gioco ed è
sempre lui a guidare la squadra in quasi tutti i momenti del match.
Un uomo fondamentale la cui assenza si è fatta sentire non poco in
questo inizio stagione in casa Lazio. Sarà quindi necessario per
Keita fare una partita di grande attenzione tenendo sempre sotto la
lente di ingrandimento i movimenti dell’argentino per impedirgli di
poter dettare i tempi di gioco a centrocampo. Garcia dunque
potrebbe far affidamento alla grande esperienza di Keita che
potrebbe essere un arma importante in un match che vive di
fiammate e di episodi come il derby.
42
ULTIME DAI CAMPI
Giallorossi senza romani in campo nel
derby. Pioli lascia a casa i big contro il
Rosenborg
(di Emanuele Sabatino) Ecco le ultime notizie dai campi
Trigoria e Formello in vista del derby.
ROMA:
Maicon saletà il derby Roma-Lazio. Fatale il ko subito ieri, in
Chamampions League, contro il Bayer Leverkusen che costringerà
il brasiliano allo stop forzato. Saranno invece valutate domani le
condizioni di Alessandro Florenzi e Daniele De Rossi, ancora in
dubbio. Non solo brutte notizie, però, per Rudi Garcia. Seydou
Keita, infatti, sarà a disposizione dell'allenatore francese per la gara
di domenica.
43
LAZIO:
“Rispettiamo l’Europa League ma penseremo al Derby”. Queste le
parole di Pioli al termine della sconfitta casalinga contro il Milan.
Detto fatto. Il tecnico ha lasciato infatti cinque big (Klose, Biglia,
Anderson, Parolo e Lulic) a riposo in vista della sfida contro il
Rosenborg col chiaro intento di preservarli per la stracittadina.
Stagione finita per De Vrij.
SITI AMICI:
Scarica

Untitled - Sfogliami.it