"I'í5 ° <e 44.■ 14,, t14 Anno XL, nani. S. Si PUBBLICAZIONE Nel giorno di GIOVEDI d' ogni settimana. Un numero, centesimi 5. DIREZIONE: Li E anuale ittive; lato da emente :.on te - e leggi leggi ti con na per Nella Tipografia Vannucchi, via del Monte, 14, Pisa. AVVERTENZE: I Corti I senza istanze , comuomini Aegati, ridersi i sorta Notaio. grosso luci- A.vstudio legge. 0- I (Conto corrente colla Posta). L'Amministrazione, Fili Vannucchi, risponde dei soli incassi di cui ha emesso ricevuta. I manoscritti non si restituiscono. Le lettere non affrancate Si respingono. IN ITALIA E ALL' ESTERO — È in corso il decreto che sospende l' applicazione dei regolamenti delle facoltà universitarie, emanati (la!!' on. Nasi. Tale provvedimento risponde ai voti piii volte espressi dalle facoltà universitarie all'on. ministro. L' applicazione dei regolamenti Nasi per le facoltà sarebbero sospesi fino al 1° novembre 1904 e frattanto sarebbero ribhiamati in vigore i regolamenti del 1876 modificati dal regio decreto dell' 85. L' on. Orlando si riserva di ristudiare la riforma dei regolamenti universitari e perciò ha invitato le facoltà a fare le loro proposte sull' importante materia. — È in corso il decreto del ministro della pubblica istruzione, on. Orlando, col quale si istituisce un corso universitario di perfezionamento per i maestri elementari. — La Stefani comunica : Ecco il testo della sentenza pronunziata oggi dal tribunale arbitrale nella questione di priorità sollevata dalla Germania, dall' Inghilterra e dall' Italia rispetto alle rendite doganali assegnate dal Venezuela al pagamento dei reclami : 1. La Germania, l' Inghilterra e 1' Italia hanno diritto ad un trattamento preferenziale per il pagamento dei loro reclami contro il Venezuela 2. Il Venezuela avendo acconsentito a riservare il 30 per cento dei proventi doganali di La Guayra e di Puerto Cabello pel pagamento dei reclami di tutte le nazioni contro il Venezuela, le tre potenze suddette hanno un diritto di preferenza al pagamento dei loro reclami mediante questo 30 per cento dei proventi dei due porti vene zuelani suindicati ; a ciascuna delle parti deve pagare le sue proprie spese ed una parte eguale delle spese del tribunale. Il governo degli Stati Uniti d' America è incaricato di sorvegliare l' esecuzione di questa ultima disposizione entro il periodo di tre mesi. — Si telegrafa da Kiel che è partito da quel porto l' Hohenzoltern con l' imperatore Guglielmo diretto al Mediterraneo. L' imperatore passerà la pasqua in viaggio. (Conto corrente colla Posta) LA PROVI NCIA III .1) 2 GIORNALE POLITICO-AMMINISTRATIVO e GIÀ UFFICIALE PER GLI ATTI DEL CONSIGLI) PROVINCIALE E COMUNALE Si assicura che l' imperatrice lo raggiungerà negli ultimi giorni avendole i medici consigliato il soggiorno nel mezzogiorno. L' Hohenzollern è seguito da un vapore che dovrà servire come trasporto-corriere. — Gli avvenimenti della guerra russo-giapponese, ingigantiti fino all'incredibile dalla speculazione e dalle esagerazioni di eccitate fantasie causano danni gravissimi. Le notizie, spesso contradittorie, che da quelle lontane e vaste regioni si succedono possono porgere argomento ad avventati giudizi certo è che alle rovine. agli strazi feroci della guerra, noti ma pur non abbastanza temuti, aggiungono orrore freddi intensissimi, bufere e tempeste che giungono ad infliggere torture e ad uccidere coloro che, o feriti, o partecipanti forzatamente alla lotta vi si trovano coinvolti. Intanto i potentati si armano più tardi vedremo se gli armamenti varranno a offesa o difesa soltanto. Commissariato dell'emigrazione — Il consiglio dell'emigrazione nella sua ultima adunanza, tra i vari argomenti, prese in esame la questione di concorrere col suo fondo per l' insegnamento elementare serale e festivo di adulti in quei comuni che hanno maggior numero di analfabeti e nei quali è piu numerosa l'emigrazione verso gli Stati Uniti, dove si è trattato di escludere per legge gli linnaigranti analfabeti. Il consiglio ha raccomandato che si destinasse a questo scopo la somma di L. 50,000 come contributo ai mezzi di cui può disporre il ministero della pubblica istruzione per provvedimenti di carattere urgente. - • fDL Mefisto fele - Opera in 4. atti, un prologo ed un epilogo di ARRIGO BOITO. Ogni uomo arso dalla sete « della scienza e della vita, invaso dalla « curiosità del bene e del male è Faust. Come Salomone è il Faust bi• blico, cosi Prometeo è il Faust mitolo« gico. Ogni uomo anelante all'Ignoto, al « l'Ideale, è Faust; puoi discernere una « favilla della sua grand'anima sotto il « sopracciglio profondo del Manfredo in« glese, come sotto la visiera del Don « Chisciotte spagnuolo. Ogni secolo, ogni « paese, ogni civiltà, ogni ciclo d' arte, « ogni ciclo di storia ha il suo Faust...... « Faust fu dapprincipio una complainte « cattolica ; rinnovellato poscia dall' idea « di Lutero, divenne una saga alemanna « contro il papato ; poscia migrò in Ispa« gna e ridivenne leggenda papista sotto « la torva fantasia degli inquisitori ; po« scia in Inghilerra tornò ad essere bal« Iuta puritana. I secoli cooperarono a « questo soggetto come i popoli, e le go« nerazioni non bastarono ad esaurirlo. « La storia di questo soggetto compendia « la storia dell' arte. Nasce canzone p« polare, poi diventa ballata, poi, pas« sando dalle labbra del popolo alle mani « dei poeti, cresce, e Widmann, Spiess e « Hoch lo mutano in leggenda, poi cresce « ancora ed è racconto sotto la penna « di Antonio Hamilton, poi Klinger lo i« nalza alla dignità di romanzo, poi ap« pare per la prima volta in teatro sotto « le forme del dramma, grazie l' ardito « ingegno di Kid Marlowe, sullo scorcio « del 1500. Il suolo del palcoscenico fe« conda di nuova vita questo prodigioso « tema : il secolo seguente lo trova rap« presentato su tutte le scene delle ville « e dei villaggi tedeschi. Nel 1776 a Wei« mar il Faust prende un' altra forma sce« nica e si trasforma in pantomima, e « perché lo spazio del dramma non gli « basta più, penetra nel campo di due « arti nuove, la MUSiCa e la coreo- « grafia Così Boito nel prologo in teatro (colloquio fra un critico teatrale, uno spettatore e l' autore) che precedeva, nella prima edizione dell' opera, il libretto. Si comprende subito da queste parole dell' autore stesso come sia antico il concetto dal quale si è dipart!ta la leggenda del Faust, e di cui la tragedia del Goethe è il pi(i ampio svolgimento. Giova però osservare come il Boito non si sia assolutamente tenuto alla tradizione di essa leggenda, che ne fa sempre protagonista il vecchio dottore filosofo, ma abbia invece procurato, con un certo spostamento di alcune linee particolari del dramma, di mettere in evidenza maggiore un altro personaggio, il Mefistofele. Infatti, sempre nella su accennata prefazione, dopo avere ricordata la sentenza di madame De Staél nell'Allemagne « Il Faust di Goethe fa pensare a tutto e più che a tutto », dice: Come é inesauribile il tipo « di Faust, così pure è inesauribile quello « di Mefistofele Merislofele è il « dubbio che genera la scienza, é « male che genera il bene. Dappertutto « dove trovi lo spirito di negazione c' « Mefistofele. Giobbe ha un Mefistofele che « si chiama Satana, Omero ne ha uno « che si chiama Tersite, Shakespeare « ne ha un' altro che si chiama Faistair. « L' ispirazione originale di Goethe . sta « nel formare, con questi tre tipi, un tipo « solo, infernale come Satana, grottesco « come Tersite, epicureo come Falstaff. « Mefistofele è l' incarnazione del No e« temilo al vero, al bello, al buono ». E già poco prima aveva detto : « Nel Prologo in cielo ve li il Sublime, « nella Notte del Sabba romantico vedi « l' Orrido, nella Domenica di Pasqua vedi « i! Reale, nella Notte del Sabba classico « vedi il Bello. Cielo, Inferno, Terra., E« lisio : eccoti il Nord, il Sud, l' Est o « Ovest (lel poema goethiano : esauri« sci mi ciò se ne sei capace ». 25 febbraio 1901. ABBUONANTI: Un anno, lire 3; un semestre, lire 1,50; per fuori dello stato si aggiungono le maggiori spese postali. INSERZIONI: In quarta pagina, centesimi 30 per linea. In terza pagina, lire 1,50 per linea. Nel corpo del giornale. lire 2 per linea o spazio di linea. Sintesi brevissima ma grandiosa e completa. Rivela .come il Boit°, estremamente compreso del soggetto che imprendeva a trattare, si discostava però dal punto di vista sotto cui era stata fino allora considerata la vecchia leggenda ; egli no vedeva il vero protagonista in Melistofele e non in Faust che, per la sua « inassopita bramosia di saper », in un momento di supremo sconforto si abbandona allo spirito del male il quale poi, piuttosto che condurlo alla conquista di quell' attimo fuggente cui egli avrebbe detto di arrestarsi, cerca il proprio trionfo nella slìda lanciata al Vecchio Padre. Da ciò un cambiamento sensibile nello svolgimento del tema. Mentre nei precedenti • drammi vani sono gli episodii in cui il Mefistofele non entra, almeno direttamente, qui egli è sempre presente, sempre al fianco del suo, diciamo cosi, protetto, cerca strappargli la sentenza fatale che lo renderà suo per sempre. La figura del dottore e le altre passano in seconda linea, sola campeggia grandiosa quella dello spirito del male. E la ragione di questo cambiamento? Perchè Boito ha Muto spostare la posizione dei personaggi della tragedia goethiana ? Anzi tutto il libretto di Boito non è una volgare compilazione delle situazioni più o meno interessanti della Su mentovata tragedia ; ma una vera e propria creazione che da queste situazioni trae argomento per scene tratteggiate con gusto proprio e mano maestra, non trascurando, anzi facendo suo prò di tanti altri particolari e di mille nonnulla che egli andò ricercando nei drammi dei suoi predecessori, dell' inglese Marlowe, del Neuman, Disquisitio de Fausto, l'Oratio Fausti ad studiosos (di Faust stesso, dal suo famWus Wagner edita) e nella leggenda dello Spiess e del Pfitzer da cui Goethe trasse l'argomento per la sua tragedia immortale. E tutto questo lavoro, tutte queste ricerche perché Goethe, pur non trascurando, anzi dando giusta evidenza alle scene diaboliche, aveva procurato di non dare al personaggio di Mefistofele una preponderanza soverchia, lui che di Faust aveva fatto il suo protagonista ; laddove Boito invece cambiando questo, e, ',diciamolo finalmente, perché soltanto in questa maniera poteva dare carattere proprio ed impronta originale al suo libretto, oltre che cosi veramente era in principio la leggenda del can bigio, si adoperò per trovare, e non dovere inventare, le situzàioni che lo potessero fare emergere: Già prima dell'opera del Boit°, Faust aveva servito da soggetto per composizioni musicali ; ma ben poche ve ne sono degne di nota. Abbiamo un Fausto Spohr ; Schumann ne fece una cantata in tre parti con a soli, coro ed orchestra ; quasi contemporaneamente Berlioz scrisse la sua Dannazione di Fausto, o Wagner e List intitolarono così due loro poemi sinfonici. Infine abbiamo il famoso Faust di Gounod, opera ancora rroschis. sima . Non vi ha dubbio però che quella del folto, per arditezza e novità di conceziene o di stile, per uni t't di linee, giusto equilibrio nelle parti e, in ultimo, per ragioni d' indole puramente tecnica, superi tutte le altre composizioni del genere, o si crei almeno, nell' arte, una . CI) posizione talmente sua propria, da rendere impossibile qualunque paragone. Boit° ha diviso questo suo Mefistofele in due grandi parti, suddivise ancora in un prologo (che ad imitazione di quello di Goethe è detto Prologo in cielo), quattro atti ed un epilogo. Il prologo ed i tre primi atti appartengono alla prima parte; il quarto atto e l'epilogo alla seconda, tolta dal Faust II di Goethe. Il prologo che si svolge, lo abbiamo già detto, in cielo, é diviso in quattro tempi come una sinfonia ad orchestra e cori. Primo tempo : preludio e coro ; secondo tempo : scherzo strumentale (apparizione di Mefistofele). Vi è poi un piccolo intermezzo drammatico. Il terzo tempo è uno scherzo vocale (coro di cherubini) ; quarto tempo: salmodia finale. Nel preludio armonicamente si fondono gli squilli delle sette trombe, divise in tre punti distinti del palcoscenico, i sette tuoni e la frase delle penitenti che udremo svolta nella salmodia finale. Il coro che vien dopo comincia con una invocazione di cinque battute a sole voci : Ave Signor degli angeli e dei santi; quindi attacca subito la frase dominante, efficacissima per la progressione cromatica che la caratterizza, e nella ripresa di essa frase, dopo le due sospensioni alla settima minore, è di bellissimo effetto il movimento dell' accompagnamento che passa prima da quartine di eroine a terzine delle medesime, poi a quartine di semicrome fino al finale, in cui, allargandosi molto il tempo, si alternano fra il basso e l'acuto scale velocissime in la min., mi mag., do diesis e fa diesis; il coro termina con un subitaneo smorzando, dopo del quale squillane ancora le -sette trombe. A metà del secondo tempo (il caratteristico Scherzò strumentale) apparisce Mefistofele; egli canta sul motivo di questo scherzo, il cui trio è di una semplicità straordinaria : il canto nel basso. ed una sola nota (fa naturale ribattuto) sopra per accompagnamento. L'intermezzo drammatico consiste nella sfida che Mefistofele lancia a Dio, alla cui voce Boito ha sostituito quello da lui chiamato chorus mysticus. Sanclus, sanche, rispondono le falangi, anche .questa volta in progressione cromatica, e l' orchestra con una gran frase discendente, un po' gounodniana, termina l'intermezzo. Il coro dei cherubini, terzo tempo, é formato nella sua prima parte con due sole note, si bemolle, sol naturale. È velocissimo, In tempo di due per quattro, e si batte in uno, mentre l'accompagnamento ha una frase il cui ritmo è in tre quarti. Segue un breve canone a due voci, sempre di -ragazzi, e poi una toccante frase sulle parole Fratelli teniamci per mano. Il coro termina con lo stesso movimento e motivo con cui principia. L'ultimo tempo (salmodia finale) comincia col coro delle penitenti della terra a cui, poco per volta, si uniscono i cherubini e poi tutte e due le falangi celesti che riprendono il coro -già cantato dopo il preludio. Il prologo termina con i famosi squilli delle sette ;trombe alle quali risponde tutta l'orchestra. Atto primo. La domenica di Pasqua. Siamo fuori di una delle porte di Francoforte sul Meno, gran folla, gran movimento. Qui la musica è molto descrittiva ; suonano le campane, e accompagnamento orchestrale. cambiando tempo, battuta per battuta ne imita il ritmo un po' zoppo. Così pure è bene imitato il movimento che accompagna la cavalcata del principe elettore. Faust e \Vaglior entrano in scena. Il primo esprime i suoi sentimenti di gioventù ; il canto nel basso e P:accompagnamento all' acuto danno a queste poche frasi un' intonazione un po' wagneriana. Seguono le danze (Obertas) ed il grazioso coro del Laendler, Il bel gioranetto sen viene alla festa. Faust e Wagner si accorgono del frate grigio. 'È bello il loro dialogo È ora degli spettri fino alle parole Andiam maestro. Qui, sopra ad un pedale, prima di si be. molle e poi di si naturale, si ode i I coro che in lontananza ripete la prima frase del leandler, e poi, nel tempo che il basso tiene successivamente a mo' di progressione, e con lunghe corone, alcune note (si, mi ; la, re ; sol, do). cambia scena. Siamo nel laboratorio di Faust. Egli entra seguito dal frate grigio che si nasconde nell'alcova. Faust canta allora la sua prima aria : Dai campi, dai prati, il cui spunto somiglia assai quello dell' adagio nella Kreulzer sonale di BeeMoven, solo che in questa il movimento è in due quarti, in quella invece in tre. Segue poi lo smascheramento di Mefistofele: Son lo spirito che nega, uno dei più bei pezzi dell'opera, e la frase in re bemolle di Faust se tu mi doni un'ora, Uve pure fa capolino Un leggero fare alla Gounod. Formulato il patto, abbiamo il finale in forma di dilettò (fin da stanotte) dopo di che Faust e Mefistofele montano Sul mantello di quest'ultimo e, mentre dovrebbero alzarsi per aria, cala il sipario. L' atto seconde (scena del giardino) comincia co' due duetti, fra loro alternantisi, di Faust e Margherita, Mefistofele e Marta. Vi è poi una bella frase alle parole : Colma il tuo cor d'un palpito ed un' altra pure bella e voluttuosamente insinuante sulle altre: D'i, non potrò giammai ecc. L' unione dei due duetti forma la stretta finale di questa prima parte dell'atto. Si cambia scena e siamo nella vallea di Schirk ; è la notte del -sabba romantico. La situazione di questa scena nelle sue generalissime linee non è nuova ; il Freischtitz di Weber, per esempio, ce ne offre una un po' simile. Faust e Mefistofele, che lo spinge a salire il monte con l' incalzante cammina, cammina, sono appena apparsi, che. si cominciano a sentire !e voci • delle • streghe e degli stregoni i quali si .precipi; tane in scena gridando : Stant salvi in tutta l'elerniffi. Curiosa la progressione di questo coro .per quinta ascendente. Segue il canto di Mefistofele alle tube inginocchiate e quindi, dopo una danza di streghe, la ballata del -mondo che egli canta con una palla di vetro in mano, dicendone delle _cotte e delle crude. Espressivo è l'accompagnamento di questa ballata, ripetendo esso nelle. prime battute il canto, una battuta dopo la voce, e seguendo sempre scherzosamente -e con ritmi molto bizzarri le ironiche frasi di Mefistofele che in fine getta il globo di vetro in terra, frantumandolo. Riddiamo, riddiamo che il mondo è caduto prorompe allora il coro, e poco dopo àvvi l' apparizione di Margherita (altra reminiscenza del Freischtitz). E bello il recitativo di Faust, a cui servono d'accompagnamento il 'motivo del duetto d'amore e il caratteristico torci il guardo, del protagonista. Con la ridda e fuga infernale termina l'atto. L' intreccio delle parti e la polifonia grandiosa fanno di questo finale uno dei pezzi migliori, ma anche più difficili, della musica moderna ; è, e, come è stato sempre, sarà la disperazione di tutti i maestri di coro. Atto terzo. La morte di Margherita. — Orrido carcere e Margherita vaneggiante distesa su di un po' di paglia. L aria che essa modula, e che comunemente vien detta la nenia, è semplicissima, per parole e per musica. Notevolissima la cadenza che ... non fa cadenza; ma viceversa poi è degno complemento del pezzo. A. questo proposito torna acconcio osservare come il Boit° eviti più che può il modo di cadenzare comune. Entrano ora Faust e Mefistofele; l' orchestra, molto opportunamente, fa sentire il motivo del duetto d' amore (atto secondo). Segue il parlato d i Margherita: Ho avvelenato la mia povera madre ecc., con accompagnamento semplicissimo, e il duetto della visione, degno di nota per un lungo pedale di re bemolle, battuta per battuta leggermente oscillato dall'arpa. Vi è poi un bel!' adagio in mi minore : Spunta l' aurora pallida, che - . alcuni vogliono un po' plateale; ciò non toglie che commuova sempre il pubblico. Con la ripresa del motivo dominante (coro del prologo) termina l'atto. È giudicata, grida Mefistofele ; È salva, risponde il coro delle falangi celesti ; e mentre quegli e Faust scompaiono, e nel fondo appariscon gli sgherri ed il carnefice, cala il sipario. L'orchestra ha un ff di alcune battute in tempo velocissimo. Questo brevissimo atto è uno dei più belli ; qui poco soprannaturale, ma in cambio molto sentimento. Atto quarto. Come ho già detto, con questo comincia la seconda parte dell' opera (Faust II di Goethe). Siamo in piena Grecia ed in pieno classicismo. Qui il Boito ha voluto usare, pei versi che fa cantare ad Elena ed al coro greco, metri greci (come l' esametro e l'asclepiadeo); questi formano grazioso contrasto con quelli che canta Faust, i quali sono di forma moderna. Diceva un critico, scrivendo parecchi anni fa un lungo articolo, a questo proposito, sulla Gazzella musicale di Milano: « Non ti sembra questa — son sue parole — una lotta fra il romanticismo ed il classicismo nella quale vince quest'ultimo? ». Ma parliamo della musica. Ben poco, o punto, si sa della musica greca; appena se ne conoscono i modi, dorico, frigio, lidico. eolico, ipodorico, nomi, come si vede bene, corrispondenti ad altrettanti di provincie greche ; aggiungi a ciò i tre generi diatofico, cromatico, enarmonico, ed i metodi fra loro differenti di dividere il tetraccordo dell'Aristos.sene e del Tolomeo, ed avremo una pallida idea della teoria, ma non della musica greca. Con questi dati non poteva certo Boito fare della musica che in sostanza rispondesse alla situazione scenica ; ma sapendo che la semplicità fu sempre la regola che nelle arti tenne il popolo greco, procurando Boito che questa semplicità, avesse la sua musica, è riuscito a dare al sabba classico un' impronta si originale, nell'originale, da fare legittimamente suppore che qualche cosa del mondo greco vi abbia. L'atto comincia con poche battute d' introduzione, in cui una successione di quinte nel basso per moto retto è da notarsi, vedete un po' ironia del caso, per il bel'l'effetto che produce. Seguono la graziosa serenata a due voci (Elena e Panlalis), il recitativo di Faust e Mefistofele, quindi la danza in cerchi. Salutata dal coro entra in scena Elena. Bellissimo il racconto ch' essa fa della distruzione di Troia, notevole anche questo per la finale ove é evitato il modo di cadenzare usuale. Ed ecco finalmente Faust vestito da cavaliere del XV secolo, il quale intuona il suo forma ideai purissima, ed a cui si uniscono poi Eletta, Mefistofele, Pantalis ed il coro, formando cosi lo splendido concertato che raggiunge addirittura il sublime nella grande perorazione finale in la bemolle: Amore, mistero celeste, profondo ecc. Con alcuni accordi tenuti dalle Corelidi, che se ne valimi cantando a bocca chiusa, e con la ripresa delle prime battute d' introduzione, termida. questo bellissimo quart' atto, descrizione, che con prosaico vocabolo moderno dirò d'ambiente, straordinaria e grandiosa. E siamo all' epilogo, nel laboratorio di Faust, mezzo diroccato dal tempo. Se ne sta egli sul suo seggiolone mesto ed accasciato. Mefistofele ,dietro di lui l' incita ancora a cercare il suo attimo fuggente. L' orchestra suona il motivo di Elena nel concertato dell' atto quarto. Ciò scuote Faust che canta il grande arioso : Giunto sul passo estremo, nel quale delinea qual' è il suo sogno supremo. Dopo questo apparisce una confusa visione celestiale, ed in lontananza odesi il motivo dominante del prologo. Faust vi fissa gli sguardi, e ad onta che Mefistefele per distrarnelo, esorcizzando verso l' alcova, faccia apparire in una luce calda le sirene (con felicissima ripresa per parte dell' orchestra del mo- tivo finale dell' atto quarto), egli tien fermo, pregando, col vangelo stretto fra le mani. Ad un tratto grida : Sacro attimo fuggente arrestali, sei bello e muore. Morale : Satana è vinto. Già. durante la preghiera di Faust il coro delle falangi celesti aveva ripreso il motivo solito del prologo; qui, giunto ad un gran Ir vi si unisce quello dei cherubini che spargon rose sulla salma di Faust e su Mefistofele che sprofonda, finché con gli squilli delle trombe celestiali, cui si unisce tutta l' orchestra, l' opera termina. Non faccio altri commenti; già troppo mi vi sono abbandonato in questa vera e propria articolessa. Domando anzi scusa di aver si lungamente tediato il lettore, supposto che abbia avuta la pazienza d' arrivare fin qui, ma non posso finire senza aggiungere due righe di storia. Il Mefistofele fu dato la prima volta alla scala di Milano il 5 marzo 1868, ma l' esito fu disastroso. Varie ne furono le cagioni. Prima di tutto l' opera non era quale si presentò poi al pubblico la seconda volta, ma la causa determinante dell' insuccesso fu affatto estranea alla musica, e pochi forse la sanno. Era direttore d' orchestra alla scala, e concertava per conseguenza il Mefistofele, il M.° Mazzuccato, direttore dèl Liceo musicale ove Boito aveva fatti i suoi studi. Non persuadeva a quest' ultimo interpretazione che l' egregio maestro dava alla sua opera, ed un bel giorno alle prove gli levò la bacchetta di mano e volle dirigersela da sè. Questo fatto urtò grandemente artisti, coro, orchestra e quanti altri mai lo seppero ; e come già tanti anni prima il pubblico di Roma si era recato in teatro, deciso a fischiare Rossini che aveva ardito, spudoratezza secondo lui imperdonabile, musicare il Barbiere soggetto già trattato dal venerabile Paisiello, così il pubblico milanese decise fischiare Boito e la sua opera, lo meritasse o no, per l' affronto fatto al Mazzuccato. Però forse fu bene. Il primo Mefistofele, l' ho già detto, era un po' lontano dalla perfezione del secondo, e Boito, che in fondo era persuaso della bontà delle proprie intezioni, sfido io a non esserlo, procurò di migliorare il suo lavoro. Vi tolse un intero atto ed un intermezzo sinfonico, alcune lungaggini che riscontravansi in qualche dialogo, accorciò la nenia di Margherita, e levò affatto il dialogo in prosa che veniva dopo. Insomma l' opera fu ridotta in forma tale Che la critica, per quanto abbia arrotato i suoi ferri, non ha mai potuto trovare appunti seri da farvi. Cosi, a novella vita ridonato, il Mefìstofele trionfò con inaudito, straordinario successo al Comunale di Bologna la sera del 4 ottobre 1875. , - L dei s roci cola che sosti t a't eb d3,5e 8i le i sce per effe t ner per ress deealt] cor ed aue dell visi car gol: CilE rer don tra: cog nie ep bel] da sco Pi su: ver dir avE col er i: dsn pt pe te . pi PIETRO PECCHIAI Si trova spesso in commercio l'essenza di Sandalo puro d' un prezzo elevato, mescolata a delle essenze di poco costo, cioè: di Copaibe e di Cedro, che provocano dei dolori di stomaco o dei mali di reni, il Sandalo Midy, al contrario, provenendo unicamente dalla distillazione del legno di Sandalo Mysore, guarisce in 48 ore e senza fatica, le malattie della gioventù. CRONACA — L' ordine degli avvocati ha riconfermato a suo presidente con voti unanimi il senatore professor Buonamici. — La commissione diretti va della Unione fra i commercianti e industriali si recò domenica mattina dal prefetto comm. Gasperini per presentargli il ricorso contro le nuove tasse municipali. té. da di a( Ore Z o: veli Pia den atte tìni p oli Mai boli cas Fa di ac — Ed Va • tien tto fra cro albello e 31-ik du»o delle motivo ad un 3rubini Faust finché ali, cui ra tertroppo ;a vera anzi liato il la pa1 posso ghe di L volta 5 1868, furono ?l'a non bile° la ninante 3a alla Era diconcerafele, il :eo muai studi. I' intero dava no alle mano e tto urtò estra e )me già oma si [scii iare watezza icare il LI venei i lanese )era, lo fatto al Me fisto lontano Boi to, a bontà 5 a non SUO la- I un inYin 5 i che , accor) a fra. t to I dopo. ma tale LITOtato trovare novella nfò con I Comure 1875. La commissione era composta dei sigg, Fortunato Ciuti, cav. Feroci, Alberto Modigliano, cav. Niccolai e Domenico Piegaia. A- I titoli del consolidato 4,5090 che non furono a suo tempo depositati con domanda di rimborso, debbono essere, per la conversione, sostituiti con altri del consolidato 3,50 "l o sui quali saranno pagabili le rate di interessi. Tale sostituzione, che si eseguisce a vista dalla banca d' Italia per le cartelle al portatore, deve effettuarsi presso la direzione, generale del debito pubblico, sempre però a mezzo della banca. Si invita chiunque -abbia interesse ad ottenere il cambio prima della scadenza del trimestre in corso, a presentare subito i certificati alla banca d'Italia. — Dalla camera di commercio ed arti di Pisa riceviamo la secruento comunicazione: I produttori e gli industriali della provincia potranno prendere visione, preso la segreteria della camera, del programma e dei regolamenti dell' esposizione italiana che avrà luogo in Londra nel corrente anno, e ritirare i moduli per domande di aree. Gli artisti della provincia potranno del pari — oltre prendere cognizione di interessanti comunicazioni — ritirare i regolamenti e prospetti riguardanti la sezione belle arti alla mostra suddetta. — 11 ricupero di un cadavere dal mare, avvenuto ne' giorni scorsi vicino alla località detta la Pinetina, ha fatto nascere la presunzione che si trattasse del cadavere dello scomparso cav. Cerrai, direttore della Banca pisana. Coloro che pitt di altri potevano avere cognizione di qualche particolarità da riscontrare in que' miseri avanzi furon chiamati ad esaminarli e tutti hanno affermato, si dice, essere quel cadavere per appunto quello del cav. U. Cerrai. I periti chiamati dal magistrato per gl'incombenti di legge presenteranno, ad esame e studi compiuti, la loro perizia. . CCHIAI 'essenza elevato, ) costo, provo. mali di ntrario, illazione risce in io della ;ati ha te con profes- retti va tanti e matperini contro STATO CIVILE dal di 17 al di 23 febbraio 1904 inclusive. NASCITE DENUNZIATE Maschi n. 23 — Femmine n. 19. Nati morti n. MATRIMONI. Giretti Francesco, impiegato ferroviario, di Salerno, con Caponi Virgilia, attendente a casa di S. Giovanni al Gatano, celibi — Cresconi Spinello, caffettiere, con Lippi Zoraide, attendente a casa, celibi, di Pisa — Ferrini Gaetano, impiegato, con Macchiavelli Annita, attendente a casa, celibi, di Pisa — Pagai Beniamino, vedovo, possidente, di Bientina, con Castroni Elena, attendente a casa, nubile, di Pisa — Bertini Alfredo, muratore, con Riccomini Leopolda, attendente a casa, celibi, di San Marco alle Cappelle -- Andreoni Iacopo, bottegaio, con Orselli Ida, attendente a casa, celibi, di S. Giovanni al Gatano — Favati Alessandro, impiegato ferroviario, di Livorno, con Marradi Anna, attendente a casa, di S. Marco alle Cappelle, celibi — Sereni Otello, operaio, con Iacoponi Edvige, impagliatrice, celibi, di Pisa — Vaselli Dante, impiegato, di S. Marco alle ; Prezzi delle grasce vendute in Pisa tedera ai signori Heinrich Orstein e Giunel niereato del 24 febbraio 1904 seppe Seifent domiciliati a Vienna, i quali sono invitati a comparire in quella pretura N. B. I prezzi segnati nella La colonna sono nel dì 3 marzo p. v. alla verifica dei crerelativi a generi venduti in partita fior ì duzio diti ed alla proposta di concordato del 1 prezzi segnati nella 2.a colonna riguardano fallito Visconti Luigi da Ponsacco. generi venduti in dettaglio doti, compreso — Bilanci cc. della società cooperativa Cereali L. e C. L. e C. seconda di consumo e soccorso di Porta a Grano gentile I.a 1'tstt. . 20, 20 20,20 mare — Pisa. Detto di Maremma25, .25 a 25 50 Avena di Maremma marcita 16.10 a 10.2 5 — Bilancio ec. della società cooperativa PUBBLICAZIONI DI MATRIMONIO. Granturco I a nuovoOtt. 11,10 a I 1.10 di consumo e soccorso di S. Giusto in CanColo mbini Alessandro, bracciante, di . 11,10 a II, 10 Detto di 2 a nuovo , nicci, Pisa. Barbaricina, con Cantini Ada, attendente Legumi — La società anonima cooperativa di a casa, di S. Stefano extra-moenia, celibi » 24,65 Fagioli bianchi di I.a q. nuovi consumo 22,89 in Colognole è convocata in as. Detti mezzani Catarzi Antonio, scritturale, con Ber— Farina semblea generale per il dì 13 marzo p. v. nardini Dina, domestica, celibi, di Pisa — Farina marca li netta da telaa 31,50 — dì consumo La società cooperativa Bindi Francesco, muratore, con Signorini » a 30 5) Farina inarca O netta da tela Isola, attendente a casa, celibi, di S. Mi- e di soccorso di S. Giusto in Cannicci, Farina marca n netta da tela r Pisa, è convocata in adunanza generale straSemola iietta da tela. chele degli Scalzi. . . 14,00 a 14,50 Semolino l.a quanta da paste ordinaria per il 3 marzo p. v. MORII. da minestra con tela . .a :34 CO — Con ordinanza del tribunale civile Fiaschi Ridolfo, vedovo, di anni 75, di a 14,00 Detto La qualità da ingralso » beni di Pisa è stato incanto dei rinviato l' S. Giovanni al Gatano — D' Ancona nei ti i ) <1 escussi a carico di Leopoldo Regolini alla Olio d'oliva I .a •ta, ati . 108,— 106,50 Cassin Matilde, 30, di Cuneo — Martini udienza 14 marzo 1904, nella quale i lotti 99.— I I 8,50 Detto di 2.a . vedova Bindi Maria, 73, di Pisa LanVino ducci nei Pistelli Agnese, 34, di Bagni invenduti saranno esposti all'incanto con int) di 1.a Ti:dila del piano S. Giuliano — Contini Adele, nubile, 41, altro sbasso del 10 per cento; e così il di l'isa,ett. (nuovo) . 25. -primo lotto sarà esposto per lire 704,59; il di Bagni San Giuliano — Paolicchi Gio22, --Detto di 2.o ■ruttit,, » secondo lotto per lire 787,97; il terzo lotto Detto di colliaa La quanta 32, — vanni, coniugato, 66, di San Giovanni al '23. --. Detto di 2.8 per lire 362,88 ; il quarto lotto per lire Gatano — Polidori Lorenzo, 8, di Vagli 1254,58; il quinto lotto per lire 410,32; Sotto — Biasci Navilio, 8 — Lorenzini PASQUALE, FINALI, gerente i sp. vedova Giovannetti Carolina, 70, di Pisa l' ottavo lotto per lire 987,43; il nono lotto per lire 533,83; ed il decimo lotto per lire Paoli Niccola, coniugato, 70, di Pisa 1937,19. Federigi Francesca, nubile, 73 — Bianchi — La società anonima cooperativa di Comperato Francesco, coniugato, 78 — Ottolenghi conte Collesalvetti è convocata in assemblea geLeonetto, coniugato, 58, d' Asti — Domenichini negli Orsolini Cleofe, 64, di Pisa nerale per il 13 marzo p. v. — I soci della società cooperativa di — Pellegrini Giovanni, coniugato, 76, di Chiedete i campioni delle nostre novità consumo di Barbaricina, Pisa, sono convoper primavera ed estate. Riglione — Rosellini nei Giordani Desicati ali' assemblea generale che sarà tenuta Specialità: FOULARDS seta stampati, seta derata, 23, di S. Marco alle Cappelle — il dì 28 corrente. greggia, Méssalines, Louisines, Ricami svizLodovigi Fortunata, nubile, 66, di Pisa — avviso di un ecc. per abiti o camicette da L. 1,20 — Seconda pubblicazione zeri Poli Rosa, nubile, 55, di Pisa — Donati il metro. con cui si fa noto che alla udienza 8 aAttilio, coniugato, 28, di Cascina — CarVendiamo direttamente ai privati e spesaranno prile 1904 del Pisa tribunale di dosi Assunta, nubile, 60, di Barga. diamo le stoffe di seta scelte franco di porto esposti i beni espropriati in danno di Laze dazio a domicilio. E più n. 10 al disotto di 5 anni. zeri Guglielmo ed altri, per i quali è stato RESIDENZA. CAMBIAMENTI DI Schweizer & Co., Lucerna L 68 offerto il prezzo di lire 200 della creditrice (Emigrati). (Svizzera) Ferroni Armando, a Lucea — Guidi istante. Esportazione di seterie. — Fornitoti di Real Case. Sunto degli alti legali inseriti nel Giovanni, a Lodi. supplemento al n. 67 (19 febbraio 1904). (Immi grati). — Avviso' di convocazione d'assemblea Loreuzini Narciso, da Bagni San Giugenerale degli ascritti della banca popolare liano — Lodovichi Demiro, da Livorno. cooperativa di Laiatico 6 marzo 1904. — Avviso per nuovo incanto, per mancanza di offerenti, e con ribasso di sei decimi sugli immobili da espropriarsi in danno della signora Rosa Ficini vedova Qu elle persone che hanno la digestione Maccanti in proprio e N. N. dei suoi tigli lenta e laboriosa dovranno far uso, dopo i paminori. L' incanto sarà tenuto all' udienza sti, di 2 o 3 Pastiglie Vichy-État. ALBUMINA PURA DEL LATTE FRESCO del tribunale di Pisa 3 marzo 1904, nella Confetto piacevelissimo ed assai digestivo in IL PU GRANDE FATTORE quale il lotto primo verrà esposto per lire in virtù del sale Viehy-13tat che nè è NATURALE lire 237,79; e lotto secondo per 386,47; il la base. Esigere: " Pastiglie Vichyil lotto terzo per lire 662,67. 113ttat " che si vendono in scatole metal- Cappelle, con Carrara Velia, impagliatrice, di Pisa, celibi — Paradossi Ezio, perrucchiere, di S. Marco alle Cappelle, con Antognoli Jolanda, stiratrice, di Pisa, celibi — Favati Enrico, impiegato, con Betelli Caterina. attendente a casa, celibi, di San Giovanni al Gatano — Tarozzi Giulio, professore, con Anselmi Cleofe, ostetrica, di Pisa, celibi. . .) FOULARD SETA! - UNA BUONA DIGESTIONE PlasiuM? I I liche sigillate. 'II.A. rri _Ft i La comica compagnia R. Landini„ diretta dall' artista Niccoli (stenterello), per aderire al desiderio espressole da molti cittadini ieri sera dette principio nel R. teatro Rossi, alla prima delle 5 rappresentazioni straordinarie richiestele. Stasera rappresenta : Ipnotismo coniugale, e La bella tabaccaia. Il teatro di marionette in piazza S. Paolo all' Orto continua ad essere frequentato da numeroso pubblico che si diverte moltissimo al nuovo ballo La spada magica. Domenica 2 rappresentazioni la prima a ore 4 e mezzo e l' altra a ore 8 e mezzo. ATTI GIUDIZIARI[ Sunto degli atti legali inseriti nel n. 66 (16 febbraio 1904) del supplemento al foglio periodico della R. prefettura di Pisa. Sunto di notificazione di avviso dell' uffiziale giudiziario della pretura di Pon— — Estratto di bando per nuovo incanto dei beni da escutersi a danno di Nassi Giovanni fu Salvatore di Pisa. A detto incanto sarà proceduto alla udienza del tribunale di Pisa 29 febbraio 1904, per il prezzo ribassato del 95 per cento, e cioè per lire 850. — Con ricorso esibito nella cancelleria del tribunale civile di Pisa è stata domandata la nomina di un perito per procedere alla stima della fattoria di Alica posta in comunità di Palaia e Peccioli con fabbricato per uso di agenzia e padronale composta di 24 poderi fra piccoli e grandi, pià alcuni terreni boschivi cedui e molte terre tenute a conto di fattoria con inoltre tre casette da pigionali insieme unite e situate nel castello di Alica: aventi tutti i suddetti beni una rendita imponibile per i terreni di lire 9567,80 ed una rendita accertata per i fabbricati di lire 558,50 per il comune di Palaia, ed una rendita imponibile per i terreni in comunità di Peccioli di lire 1971,02. In comunità di Pisa un palazzo situato Lungarno Galileo, con rendita imponibile di lire 1500. — Avviso del sindaco di Cascina riguardante la dichiarazione di opera di pubblica utilità, emessa con decreto prefettizio, merito all'ampliamento del cimitero per la frazione di Marciana, seguìto dalla indicazione del prezzo offerto e dall' elenco dei possidenti da espropriarsi per la esecuzione di detto ampliamento. •,11.1,■11. II. • 11.3 • l'ALIMENTAZIONE PERFETTA AL MINIMO COSTOPRATICA « LA VITA PER TUTTI AMMALATI E SANI S M ON „ MA SEGNATO LA PIO GAME SCOPERTA DELLA TERAPIA MODERNA Vendesi prasso le Farmacie e Drogherie In pacchetti da L. 1.-- (100 3r.) e L. 3,50 (400 gr.) r4P. I' 55 0() .00 rliLA NO SOCIETA ITALO PLASI'" SVIZZERA oct. Vendesi presso tutte le farmacie e drogherie. GOTTA LIQUORE DEL Ore, 580 LAVI LLE REUMATISMI F.COMARCi., Paria. In tutto lo Farmacie. 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