PREMESSA
Il PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO di che trattasi, è composto da:
– relazione e dati generali;
– organizzazione della sicurezza: elenco delle fasi di lavoro; schede dei rischi e delle misure di
prevenzione;
– cronoprogramma dei lavori;
– valutazione del rumore;
– fascicolo tecnico informativo dell’opera;
– stima dei costi della sicurezza.
Il Piano, di cui il presente documento è parte, fornisce le direttive generali, esplicita le
disposizioni di cui all’art. 100, del D.Lgs. n. 81 del 9 Aprile 2008 e s.m.i. come corretto dal D.Lgs.
106/09, pertanto, costituisce un valido supporto alla Committente che deve svolgere, tramite
il Coordinatore per la sicurezza in fase esecutiva, un’azione di controllo sulle condizioni di
sicurezza del cantiere.
La mancata osservanza di quanto previsto nel presente piano, nonché di quanto viene
ordinato dal Coordinatore per la sicurezza in fase esecutiva, rappresentano violazione delle
norme vigenti.
L’impresa esecutrice dei lavori, prima dell’inizio delle attività di cantiere, deve verificare che il
presente piano sia compatibile con la propria organizzazione e che i rischi connessi alle
sequenze operative che deve attuare per l’esecuzione delle lavorazioni siano stati previsti nel
piano stesso.
In caso contrario, deve proporre al Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, le
opportune modifiche o integrazioni, nel rispetto del comma 5 dall’Art. 100.
L’impresa esecutrice deve, altresì, presentare un proprio piano operativo di sicurezza (POS)
per dettagliare le proprie scelte organizzative di esecuzione dei lavori ai sensi dell’Art. 101
comma 2 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. come integrato e corretto dal D.Lgs. 106/09.
Tale POS deve essere considerato come piano complementare del presente piano di
coordinamento e sicurezza e deve contenere i requisiti minimi previsti dall’Allegato XV, punto
3.2.
In caso si presentino circostanze particolari nel corso dell’esecuzione della rete pluviale che
richiedano modalità esecutive differenti da quelle previste all’atto della stesura del presente
piano, l’impresa esecutrice ha l’obbligo di formalizzare tali nuove modalità al Coordinatore
della sicurezza in fase di esecuzione, che a sua volta deve provvedere ad adeguare il
presente PSC.
L’accettazione del presente piano di coordinamento e sicurezza da parte dell’impresa
esecutrice, in relazione a quanto previsto all’Art. 96 comma 2 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. come
corretto dal D.Lgs. 106/09, comporta adempimenti che in nessun modo, la stessa impresa
esecutrice, può variare nei propri piani operativi; essa, cioè, ha solo l’obbligo di integrare,
con il proprio Piano Operativo di Sicurezza, i rischi connessi con eventuali attività specifiche
che deve andare ad eseguire, non dettagliate nel presente piano di sicurezza.
L’impresa esecutrice deve riportare nel proprio Piano Operativo di Sicurezza, le indicazioni
relative all’addetto al Servizio Prevenzione e Protezione(1) ed al Rappresentante dei Lavoratori
per la Sicurezza
(2),
onde consentire al Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, di
verificare l’attuazione di quanto previsto al comma d) dell’Art. 92 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
come corretto dal D.Lgs. 106/09, (“il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione
verifica l’attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di assicurare il
coordinamento tra i rappresentanti per la sicurezza finalizzato al miglioramento della sicurezza
in cantiere”).
Piano operativo di sicurezza
Per quanto attiene al piano operativo, l’impresa esecutrice deve fornire, tra l’altro:
-
l’attestazione della avvenuta formazione ed informazione delle maestranze sui rischi
connessi alle lavorazioni che si vanno ad eseguire e particolarmente per quanto attiene al
rischio di seppellimento;
-
l’attestazione dell’avvenuta consegna dei DPI e l’informazione sul corretto uso degli stessi;
-
le modalità sul corretto uso delle attrezzature e dei mezzi impiegati nella realizzazione
dell’intervento.
LAVORO
CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA:
Natura dell'Opera:
Infrastrutturale
OGGETTO:
Realizzazione di nuovi tronchi di rete pluviale nell’abitato di Lizzano (TA)
Importo presunto dei Lavori:
Numero imprese in cantiere:
Numero massimo di lavoratori:
………………euro
……………….
15 (massimo presunto)
Data inizio lavori:
Data fine lavori (presunta):
Durata in giorni (presunta):
Indirizzo del CANTIERE:
Località:
Via Poerio, Via Garibaldi, Via S. Pellico, Via Roma.
Città:
Lizzano (TA)
COMMITTENTI
DATI COMMITTENTE:
Ragione sociale:
Indirizzo:
Città:
Telefono / Fax:
nella Persona di:
Nome e Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
Telefono / Fax:
RESPONSABILI
Progettista 1:
Nome e Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono / Fax:
Indirizzo e-mail:
Direttore dei Lavori:
Nome e Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono / Fax:
Indirizzo e-mail:
3
Responsabile dei Lavori:
Nome e Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono / Fax:
Indirizzo e-mail:
Coordinatore Sicurezza in fase di progettazione:
Nome e Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono / Fax:
Indirizzo e-mail:
Coordinatore Sicurezza in fase di esecuzione:
Nome e Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono / Fax:
Indirizzo e-mail:
DOCUMENTAZIONE
Documentazione minima da acquisire e custodire a cura dell’Impresa
Ai sensi della vigente normativa l’impresa esecutrice deve custodire presso gli uffici di cantiere la
seguente documentazione:
1.
Notifica preliminare inviata a mezzo A/R alla A.U.S.L. e al Dipartimento del Lavoro e della
Previdenza Sociale D.P.L., dal Committente e trasmessa all’impresa esecutrice che la deve
affiggere in cantiere - art. 99, comma 1 D. Lgs. n. 81/08 e s.m.i. come corretto dal D.Lgs. 106/09);
2.
Piano di Sicurezza e di Coordinamento;
3.
Fascicolo dell’opera;
4.
Piano Operativo di Sicurezza comprensivo degli eventuali relativi aggiornamenti;
5.
Copia del certificato di iscrizione alla Camera di Commercio Industria e Artigianato per
ciascuna delle imprese operanti in cantiere;
6.
Certificazione attestante la regolarità contributiva (I.N.P.S., I.N.A.I.L., Cassa Edile) per ciascuna
delle imprese operanti in cantiere;
7.
Certificato di iscrizione alla Cassa Edile;
8.
Copia del registro degli infortuni ;
9.
Copia del libro matricola dei dipendenti;
10.
Verbali di ispezioni effettuate dai funzionari degli enti di controllo che abbiano titolo in materia
di ispezioni dei cantieri (A.S.L., Ispettorato del lavoro, I.S.P.E.S.L., Vigili del fuoco, ecc.);
11.
Registro delle visite mediche periodiche e idoneità alla mansione;
12.
Certificati di idoneità per lavoratori minorenni;
13.
Tesserini di identificazione dl personale presente in canitere.
Inoltre, deve essere conservata negli uffici del cantiere anche la seguente documentazione:
a) Contratto di appalto;
b) Libretto d’uso e manutenzione delle macchine e attrezzature presenti sul cantiere;
c) Schede di manutenzione periodica delle macchine e attrezzature;
d) Dichiarazione di conformità delle macchine CE.
TELEFONI ED INDIRIZZI UTILI
Carabinieri pronto intervento:
tel. 112
Servizio pubblico di emergenza Polizia di Stato:
tel. 113
Comando VVF chiamate per soccorso:
tel. 115
Pronto Soccorso
tel. 118
DESCRIZIONE SINTETICA DELLE OPERE
(PUNTO 2.1.2, LETTERA A, PUNTO 3, ALLEGATO XVDEL D.LGS. 81/2008 E S.M.I. COME
CORRETTO DAL D.LGS 106/09)
La rete prevista in progetto comprende i seguenti tronchi:
- Tronco 6, su via Poerio, di diametro interno DN 1200, in PEad, di lunghezza 457,34 ml, dall’incrocio
con via R. Margherita, alla confluenza nel tronco 11 di progetto;
- Tronco 11, di diametro interno DN 1400, in PEad, di lunghezza 352,00 ml, su via Garibaldi, dal termine
del tronco esistente 25, proseguendo su via L. Di Savoia, via Poerio e via Ariosto, fino all’incrocio
con via Roma, dove confluisce nel tronco 12 di progetto;
- Tronco 12, di diametro interno DN 1400, in PEad, di lunghezza 192,31 ml, su via Roma, dall’incrocio
con via L. Di Savoia, alla confluenza nel tronco esistente;
- Tronco 18 di collegamento, in via S. Pellico, di diametro interno DN 800, in PEad, di lunghezza 25,00
ml, dall’incrocio con via Bucci, alla confluenza nel tronco esistente “18b”;
Nelle opere di progetto sono comprese, anche, alcune sostituzioni di tronchi esistenti e la dismissione
dei pozzi disperdenti:
- Sostituzione del tronco esistente su via Roma, di diametro DN 710 in PVC e lunghezza 192,31 ml, con
il tronco 12 di progetto, già descritto in precedenza;
- Dismissione di n.1 pozzo di scarico nel sottosuolo, esistente, in via Bucci, ad angolo con via Pellico;
- Dismissione di n. 1 pozzo di scarico nel sottosuolo, esistente, in via Garibaldi, ad angolo con via
Luigi di Savoia;
- Dismissione di n. 3 pozzi di scarico nel sottosuolo, esistenti, in via Cupelle, non lontano dall’incrocio
con via Galilei;
- Dismissione del tronco esistente su via R. Margherita e via Cupelle, il quale collega la rete esistente
con i pozzi di scarico.
Lo scavo deve eseguirsi in sezione ristretta, comprendere anche il pacchetto stradale, e prevedere
lo stoccaggio del materiale di risulta nell’ambito del cantiere.
La fossa di posa è di forma rettangolare, con larghezza di base pari a 160 cm per i tronchi di
diametro DN 800 ed a 250 cm per i tronchi di diametro DN 1200 e DN 1400; il rinfianco, in materiale
arido di cava, è previsto per almeno 10 cm oltre la generatrice superiore della tubazione, e, in
materiale proveniente dagli scavi, per la restante altezza, comunque sino all’intradosso del piano di
formazione della pavimentazione stradale.
Il materiale di scavo in eccesso deve essere trasportato alle pubbliche discariche.
Il riempimento dello scavo deve effettuarsi avendo particolare cura nella fase di costipamento, da
effettuarsi con mezzi meccanici, in modo da evitare possibili cedimenti del sovrastante pacchetto
stradale.
Tutti i tronchi di condotta fognaria sono previsti in corrugato di polietilene ad alta densità (PEad), a
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doppia parete, lisci internamente e corrugati esternamente, conformi a norma UNI 10968.
Il collegamento fra gli elementi delle tubazioni avviene tramite manicotti di giunzione corredati di
apposite guarnizioni elestometriche di tenuta in EPDM conformi alla norma UNI EN 681-1, da
posizionare nell’incavo della prima corrugazione del tubo.
Lungo il tracciato, ogni 40,00 ml circa, sono previsti pozzetti d’ispezione in c.a. Rck 300, ad elementi
prefabbricati, di dimensioni 150x150 cm per condotte di diametro DN 800 e di 200x200 cm per
condotte di diametro DN 1200 e DN 1400.
I pozzetti di vertice, di incrocio, di salto e di cambio diametro sono descritti graficamente, in modo
esauriente, nell’elaborato dei particolari costruttivi; così come le caditoie pluviali, con griglia.
In detti pozzetti sfociano le tubazioni DN 200, in PVC, di raccordo con le caditoie pluviali, previste su
entrambi i lati della strada, in numero di due per ciascun pozzetto d’ispezione.
Il pacchetto di pavimentazione stradale da ripristinare al termine della realizzazione dell’infrastruttura
deve comprendere:
•
strato di fondazione, di aggregati stabilizzati compattati di 25 cm di spessore;
•
strato di fondazione il misto cementato di 8 cm di spessore;
•
strato di collegamento in conglomerato bituminoso (binder) di 4 cm di spessore;
•
tappeto di usura, in conglomerato bituminoso di 3 cm di spessore.
Il conglomerato bituminoso deve essere confezionato da impianti fissi automatizzati.
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DESCRIZIONE DELLA LOGISTICA DI CANTIERE
(ALLEGATO XIII AL D.LGS. 81/08 E S.M.I. COME CORRETTO ED INTEGRATO DAL
D.LGS. 106/09)
Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento è relativo ai lavori di realizzazione di nuovi tronchi
di rete pluviale nell’abitato di Lizzano (TA) sulle vie: Poerio, Garibaldi, S. Pellico, Roma.
Premesso che l’impresa esecutrice delle opere è libera di definire una organizzazione della logistica
nel modo che ritiene più idonea, al fine di garantire migliori condizioni di sicurezza, ella è tenuta ad
attenersi almeno alle seguenti elementari prescrizioni:
a) baraccamento di cantiere (punto 1 dell’Allegato XIII al D.Lgs. 81/08 e s.m.i. come corretto dal
D.Lgs. 106/09)
Per la realizzazione delle opere in oggetto deve essere installata almeno una base logistica che,
considerato che la parte di intervento più significativo è quella su Via Poerio, si ritiene possa
essere localizzato all’angolo tra questa via e Via L. di Savoia.
La scelta dell’ubicazione, seppur indicativa, è stata dettata dalla disponibilità di spazi che
consentirebbero la collocazione del box prefabbricato, senza creare intralcio al traffico
pedonale e veicolare.
Il monoblocco da utilizzare, deve avere la funzione di:
-
locale per la gestione tecnico-organizzativa dell’opera;
-
punto di ricovero in caso di intemperie;
-
spogliatoio;
-
punto per la consumazione dei pasti.
Pertanto, la superficie dei locali ricavati all’interno della baracca deve essere tale da consentire una
dislocazione delle attrezzature, degli arredi, dei passaggi e delle vie d’uscita rispondente a criteri di
funzionalità per la tutela e l’igiene degli addetti e di chiunque vi acceda.
Illuminazione, ventilazione e dimensioni minime dei vari ambienti devono essere conformi a quanto
prescritto dai regolamenti locali.
Inoltre, il monoblocco deve avere il pavimento sopraelevato di almeno 30 cm dal terreno
mediante intercapedini, vespai ed altri mezzi atti ad impedire la trasmissione dell’umidità dal
suolo.
I pavimenti devono avere superficie unita ed essere fatti con materiale non friabile e di agevole
pulizia.
Le pareti perimetrali esterne e le coperture devono essere realizzate con materiali aventi un
coefficiente di trasmissione termica tale da garantire un isolamento equivalente a quello previsto
per le residenze abitative.
La copertura del monoblocco deve essere fatta in modo da rispondere alle condizioni
climatiche della località, essere munita di intercapedine con funzione coibentante e garantire
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dalla penetrazione dell’acqua piovana.
Il monoblocco deve essere fornito di finestre che per numero, ampiezza e disposizione,
assicureranno una buona aerazione ed una illuminazione naturale adeguata alla destinazione
degli ambienti.
Le finestre, a loro volta, devono essere munite di vetri ed avere buona chiusura.
Il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione può richiedere in qualsiasi momento all’impresa
appaltatrice di integrare o modificare a sue spese le installazioni di cantiere, qualora esse non siano
rispondenti alle effettive esigenze dei lavori da eseguire.
Per quanto attiene ai servizi igienici, si impone l’utilizzo di bagni chimici, che in considerazione dello
sviluppo planimetrico delle opere devono essere collocati lungo le aree di lavoro, ad una distanza
non superiore a 500 m.
b) Segnaletica di base
Di seguito si riportano i segnali che tipicamente vengono apposti sulla viabilità interessata dai lavori di
realizzazione di condotte interrate per segnalare la presenza dei lavori.
Anche in questo caso trattasi di prescrizioni elementari, che l’Impresa esecutrice può integrare come
ritiene più opportuno.
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c) Recinzione di cantiere (Titolo IV Sezione II Capo II Art. 109)
Trattandosi di intervento di tipo orizzontale, con sviluppo planimetrico che, per evidenti pubbliche
esigenze, non può interessare contemporaneamente tutti i tronchi di rete pluviale da realizzare, ma
deve limitarsi a tratti, limitando in tal modo il disagio.
In ogni caso le recinzioni da posizionare devono avere la caratteristica della amovibilità, ma nel
contempo, devono assicurare la costante protezione, delle maestranze dalle interferenze esterne, e i
pedoni e i veicoli, dalle lavorazioni in corso.
c.1) Tipologia della recinzione
La recinzione deve avere la prerogativa che chi si trovasse nelle sue vicinanze possa percepire
tempestivamente la presenza di un’area nella quale gli è vietato avvicinarsi.
Pertanto, si ritiene che la recinzione più idonea sia quella costituita da pannelli di rete metallica a
maglie rettangolari, dell’altezza minima di 2.0 m, evidenziata con rete plastificata rossa, di pari
altezza, fissata a quella metallica.
Inoltre, affinché la delimitazione sia visibile anche con poca luce, è indispensabile installare luci fisse di
colore giallo alimentate ad accumulatore o da circuito.
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c.2) Sostegni
I montanti dei pannelli di rete metallica devono essere sostenuti alla base da blocchetti in c.a..
Qualora particolari condizioni lo richiedessero, è necessario prevedere tiranti e picchetti in modo da
garantire, in ogni caso, la possibilità che la rete possa ribaltarsi.
c.3) Altre delimitazioni ed indicazioni
Oltre alla recinzione di cui in precedenza, relative ad una tratta interessata dai lavori del presente
piano, devono essere realizzate recinzioni di tipo diverso per alcune aree particolari:
-
le aree individuate per lo stoccaggio ed il deposito temporaneo di materie di risulta degli scavi e
delle demolizioni, devono essere segnalate e delimitate mediante piantoni metallici collegati con
bande in plastica colorata;
-
in tutte le fasi lavorative ed in ognuna delle aree di lavoro, le zone individuate dal braccio di
azione dei mezzi di movimento terra, aumentate di un opportuno franco, devono essere delimitate
con recinzione realizzata mediante piantoni metallici collegati con bande in plastica colorata in
modo da impedirvi l’accesso durante le operazioni.
d) Tesserino di riconoscimento ed identificazione dei lavoratori
L’accesso alle aree di lavoro deve essere vietato alle persone non addette mediante opportuna
cartellonistica.
Gli accessi devono essere regolamentati, facendo ricorso a tesserini personali di riconoscimento
completi di foto e qualifica del lavoratore, in modo da poter consentire l’immediata identificazione e i
motivi della presenza del soggetto nelle aree operative.
La richiesta del tesserino di riconoscimento da parte del Coordinatore per l’Esecuzione e del
Committente, consente di verificare che tutti i lavoratori occupati nel cantiere risultino regolarmente
autorizzati dall’impresa esecutrice ad eseguire specifiche lavorazioni, che abbiano ricevuto
adeguata formazione ai lavori da compiere e che dispongano di tutti i necessari dispositivi di
protezione.
e) Documenti dei mezzi che entrano in cantiere
Tutti i mezzi che entrano nelle aree operative devono essere controllati preventivamente dall’impresa
esecutrice che li deve gestire confrontando la documentazione allegata al Piano Operativo di
Sicurezza, con i documenti detenuti dal mezzo stesso.
Le certificazioni di norma devono accompagnare il mezzo; l’originale dei certificati o dei libretti,
qualora tenuto negli uffici aziendali e non in cantiere, deve poter essere immediatamente rintracciato
per essere esibito agli organi di vigilanza.
f)
Accesso con gli automezzi nelle aree dove sono in corso lavorazioni
Gli spazi disponibili comportano importanti limitazioni nell’accesso dei mezzi d’opera nelle aree in cui
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sono in corso le lavorazioni.
Pertanto, gli accessi devono essere consentiti solo in quei punti delle tratte di fogna pluviale da
realizzare, che dispongono di spazi e consentono ai mezzi di manovrare ed eventualmente
parcheggiare.
L’impresa esecutrice deve provvedere a rimuovere gli automezzi non correttamente parcheggiati
che causano intralcio alla circolazione esterna alle aree di lavori e/o interna alle aree stesse.
g) Apprestamenti di primo soccorso
L’impresa esecutrice deve indicare, a mezzo di cartello affisso nel luogo di custodia dei presidi
sanitari, il numero di emergenza per la chiamata dell’autoambulanza e l’indirizzo della struttura
pubblica di Pronto Soccorso più prossima al cantiere.
La collocazione delle cassette di medicazione deve essere resa nota ai lavoratori e segnalata in
modo visibile con appositi cartelli.
I luoghi dove sono reperibili materiali di pronto soccorso devono essere sgombri da ostacoli e
facilmente accessibili.
In caso di infortunio o di malore di un lavoratore, il responsabile presente sul posto, deve dare
l’allarme al più vicino posto di soccorso pubblico, e coordinare con questo le modalità per
raggiungere l’infortunato allo scopo di prestargli i primi soccorsi, e, all’occorrenza, provvedere al suo
ricovero.
h) Aree di stoccaggio e depositi di materiale
I depositi di materiale di risulta degli scavi all’interno dell’area in cui sono in corso lavorazioni devono
essere realizzati in maniera tale da non creare situazioni di pericolo per i lavoratori e da non costituire
intralcio per il passaggio degli stessi ed il transito dei mezzi d’opera; inoltre, essi devono essere
adeguatamente delimitati.
Tutti i materiali scavati devono essere depositati in posizioni stabili; non devono essere realizzate
cataste di materie in condizioni di equilibrio precario, né devono essere realizzati depositi sul ciglio di
scavi, da cui le stesse materie possano cadere verso il basso.
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VIABILITÀ E MOVIMENTAZIONE DEI MEZZI NELL’AREA ESTERNA ALLE LAVORAZIONI
a) Movimentazione di mezzi d’opera ed automezzi
L’impresa esecutrice deve provvedere ad informare il Direttore Lavori ed il Coordinatore per la
sicurezza in fase di esecuzione, delle regolamentazioni del traffico che intende predisporre sulla
viabilità esistente, al fine di fornire opportuna informativa ai cittadini, ed in particolare ai residenti della
viabilità al momento interessata dai lavori.
La movimentazione dei mezzi d’opera e di trasporto, in considerazione delle limitate dimensioni
stradali, devono avvenire in assenza, nelle immediate vicinanze, di terzi.
Pertanto, prima di movimentare mezzi d’opera e automezzi è necessario impedire il transito ed
individuare aree dove i cittadini di passaggio possano sostare in attesa che i percorsi siano totalmente
sgombri da mezzi.
Gli automezzi stessi, peraltro, devono tenere conto, nelle loro manovre, della presenza di terzi, del
personale, degli scavi aperti, per cui, se necessario le manovre le stesse avvengano con il contributo
di altro personale addetto alle manovre.
In ogni caso nelle strade interessate dai lavori ed in quelle limitrofe i mezzi devono circolare con
velocità a passo d’uomo.
Il richiamo a moderare la velocità deve essere segnalato mediante appositi cartelli esposti su ogni
strada interessata dai lavori.
b) Condizioni per regolare la viabilità delle strade limitrofe a quelle interessate dai lavori
L’impresa esecutrice deve organizzare i percorsi da e per le zone in cui sono in corso le lavorazioni in
modo che l’incremento di traffico non comporti partitari ingorghi alla normale circolazione.
Tanto, anche in considerazione della limitata larghezza della viabilità interessata dai lavori e di quella
limitrofa.
Qualora si renda necessaria la sosta degli automezzi sulla viabilità limitrofa alle aree di lavoro, la sosta
stessa deve essere effettuata per lo stretto tempo necessario alle operazioni di carico e scarico e con
il mezzo sistemato in maniera tale da non recare intralcio al traffico veicolare cittadino.
Durante la sosta l’autista non deve scendere dal mezzo se questo non è opportunamente stazionato
(marcia inserita e freno di stazionamento efficiente ed inserito), inoltre la sosta deve sempre avvenire
in piano.
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DISPOSIZIONI SULLA DOTAZIONE DEI DPI E SUL LORO CORRETTO USO
(ALLEGATO VIII AL D.LGS. 81/08 E S.M.I. COME CORRETTO ED INTEGRATO DAL
D.LGS. 106/09)
a) Generalità
Ad ogni lavoratore addetto a mansioni che lo espongano al rischio di infortuni o di malattia
professionale, devono essere messi a disposizione da parte dell’impresa esecutrice, specifici Dispositivi
di Protezione Individuale (DPI) conformemente alle disposizioni vigenti.
Si rende opportuno evidenziare che, l’impresa esecutrice ha l’obbligo nel rispetto della norma
vigente, di dotare il proprio personale di DPI, come misure preventive e protettive dai rischi ricorrenti
nella esecuzione di condotte interrate.
Infatti, l’impresa esecutrice dei lavori di che trattasi, deve essere sicuramente specializzata in lavori di
tipo idrico-fognario e quindi i DPI di cui disporne l’utilizzo devono essere quelli indicati nel DVR
aziendale.
Da quanto in precedenza si deduce che le prescrizioni che seguono afferiscono a condizioni
particolari di lavorazioni e i DPI a misure preventive e protettive per rischi specifici.
Per questi DPI vengono riportati i criteri di scelta in funzione dell’attività lavorativa e le misure di
prevenzione ed istruzione per gli addetti.
In ogni caso i Dispositivi di Protezione Individuale devono essere conformi alla normativa CEE e
devono riportare il contrassegno CE con indicazione dell’anno di produzione.
L’uso dei DPI deve essere richiamato dai cartelli di sicurezza collocati nell’ambiente di lavoro.
b) Modalità di consegna e uso dei dispositivi di protezione per particolari lavorazioni
I DPI per particolari lavorazioni devono essere forniti dall’impresa esecutrice ai lavoratori che devono
controfirmare uno specifico documento che attesti, la consegna, l’accettazione delle procedure di
uso e la corretta manutenzione dei DPI.
Per il loro corretto uso i lavoratori devono rivolgersi ai preposti per le disposizioni del caso.
I DPI sono personali e devono quindi essere adatti alle caratteristiche anatomiche dei lavoratori che li
utilizzano.
I lavoratori devono essere adeguatamente informati e formati circa la necessità e le procedure per il
corretto uso dei DPI.
Dopo l’informazione deve essere approntato un controllo effettivo dell’uso corretto dei DPI da parte
del personale interessato, rilevando eventuali problemi di utilizzazione.
Deve essere assicurata dall’impresa esecutrice l’efficienza e l’igiene dei DPI mediante adeguata
manutenzione, riparazione o sostituzione; inoltre devono essere predisposti luoghi adeguati per la
conservazione ordinata, igienica e sicura dei DPI.
I lavoratori devono segnalare tempestivamente al responsabile di cantiere eventuali anomalie
riscontrate durante l’uso.
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c) Controlli
L’impresa esecutrice deve provvedere ad effettuare controlli giornalieri sul corretto uso dei DPI ed a
tenere il registro di consegna e di controllo aggiornato.
Il registro dei controlli sull’uso dei DPI deve essere conservato in cantiere a disposizione del
Coordinatore per l’esecuzione.
L’impresa appaltatrice deve provvedere all’allontanamento dal cantiere del personale che non
ottempera agli obblighi di legge e riportati nel Piano di Sicurezza.
d) Elenco dei Dispositivi di Protezione Individuali specifici
d.1) Protezione delle mani
Guanti di protezione in tela, cuoio, Kevlar, ecc. contro il rischio di tagli, abrasioni, punture, ustioni, ecc.
Nei lavori di posa delle condotte, di costruzione di manufatti e nella stesura di asfalto sono temibili le
ferite dovute a tagli, punture, abrasioni ustioni.
E' conveniente, quindi, utilizzare guanti robusti, in tela o cuoio, muniti di rinforzi, nei lavori di carico,
scarico, nella lavorazione di ferri per cemento armato, nei lavori di carpenteria, nella movimentazione
di bitume e asfalto incadescente.
I guanti devono essere comunque impermeabili, pur garantendo una buona traspirazione cutanea.
d.2) Protezione delle vie respiratorie
Semimaschere dotate di filtri appropriati per la protezione contro polveri prodotte dalla scarificazione
di asfalto e scavi .
I lavoratori che sono esposti direttamente o indirettamente durante la lavorazione, a polveri di asfalto
e/o pietrame, devono indossare specifici mezzi di protezione delle vie respiratorie.
d.3) Protezione dell'udito
Cuffie e/o tappi auricolari monouso contro l'esposizione a rumori eccessivi, specificatamente per
quanto attiene le opere di taglio del manto stradale e scavi con l’utilizzo di martello pneumatico.
I lavoratori che pur non operando per le suddette lavorazioni possono venire esposti direttamente o
indirettamente al rumore per il funzionamento contemporaneo di varie macchine devono fare uso di
specifici mezzi di protezione per l'udito.
I mezzi personali di protezione più comunemente usati sono le cuffie e gli inserti o tappi: a seconda
delle loro caratteristiche questi protettori hanno un diverso grado di attenuazione della rumorosità e
quindi la scelta del mezzo di protezione deve essere rapportata al rumore presente nonché alla sua
frequenza.
In presenza di rumori elevati come il caso di taglio del manto stradale e scavi con l’utilizzo di martello
pneumatico, le cuffie offrono una attenuazione maggiore del rumore.
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d.3) Protezione della persona
Trattandosi di lavori che si svolgono in strade trafficate in ogni ora del giorno, è indispensabile che i
lavoratori indossino un abbigliamento tale da poter essere visibile a che transita con ogni tipo di
mezzi.
Pertanto si ritiene che il personale debba essere dotato di giaccone impermeabile di colore giallo ad
alta vestibilità.
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DISPOSIZIONI SULLA CARTELLONISTICA DI SICUREZZA (TITOLO V ARTT. 161÷165 E
ALLEGATO XXIV DEL D.LGS. 81/08 E S.M.I. COME CORRETTO ED INTEGRATO DAL D.LGS.
106/09 )
a) Generalità
Forma e colori dei cartelli da impiegare nell’area dell’intervento sono definiti in funzione del loro
oggetto
specifico
(cartelli
di
divieto,
di
avvertimento,
di
obbligo
d’uso
di
DPI).
I pittogrammi devono essere il più possibile semplici, con omissione dei particolari di difficile
comprensione.
I cartelli devono essere costituiti di materiale il più possibile resistente agli urti, alle intemperie ed alle
aggressioni dei fattori ambientali.
Le dimensioni e le proprietà colorimetriche e fotometriche dei cartelli devono essere tali da garantirne
una buona visibilità e comprensione.
Per le dimensioni si raccomanda di osservare la seguente formula: A > L"/2000, ove A rappresenta la
superficie del cartello espressa in m" ed L è la distanza, misurata in metri, alla quale il cartello deve
essere ancora riconoscibile.
La formula è applicabile fino ad una distanza di circa 50 metri.
Per le caratteristiche cromatiche e fotometriche dei materiali si rinvia alla normativa di buona tecnica
dell'UNI.
L’efficacia della segnaletica non deve essere compromessa dalla presenza di altra segnaletica o di
altra fonte emittente dello stesso tipo che turbino la visibilità; ciò comporta, in particolare, la necessità
di evitare di disporre un numero eccessivo di cartelli troppo vicini gli uni agli altri.
I dispositivi segnaletici devono, a seconda dei casi, essere regolarmente puliti, sottoposti a
manutenzione, controllati e riparati e, se necessario, sostituiti, affinché conservino le loro proprietà
intrinseche o di funzionamento.
b) Condizioni d'impiego della cartellonistica
I cartelli vanno sistemati tenendo conto di eventuali ostacoli alla corretta visuale, ad un'altezza e in
una posizione appropriata.
In articolare vanno posizionati in più punti della zona interessata dalle opere di realizzazione della rete
pluviale e nelle immediate adiacenze delle zone a rischio specifico (scavi aperti).
Ferme restando le disposizioni del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. come corretto ed integrato dal D.Lgs. 106/09, in
caso di cattiva illuminazione naturale si devono opportunamente utilizzare colori fosforescenti,
materiali riflettenti o illuminazione artificiale.
Il cartello va rimosso quando non sussiste più la situazione che ne giustificava la presenza.
La cartellonistica di cantiere si deve distinguere in:
– segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro;
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– segnaletica di pericolo, di avvertimento e di obbligo.
Le indicazioni della tabella che segue si applicano a tutte le segnalazioni per le quali è previsto l'uso di
un colore di sicurezza.
Colore
Rosso
Significato o scopo
Indicazioni e precisazioni
Segnali di divieto
Atteggiamenti pericolosi
Pericolo allarme
Materiali e attrezzature
antincendio
Giallo o
Giallo-arancio
Azzurro
Segnali di avvertimento
Segnali di obbligo
Alt, arresto, dispositivi di interruzione d'emergenza.
sgombero
Identificazione e ubicazione
Attenzione, cautela, verifica
Comportamento o azione specifica - obbligo di portare un
mezzo di sicurezza personale
c) Segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro
Segnaletica che, riferita ad un oggetto, ad una attività o ad una situazione determinata, fornisce una
indicazione o una prescrizione concernente la sicurezza o la salute sul luogo di lavoro, e che utilizza, a
seconda dei casi, un cartello, un colore, un segnale luminoso o acustico, una comunicazione verbale
o un segnale gestuale
Per quanto attiene all’obbligo dell’uso dei DPI, lo stesso deve essere chiaramente indicato sulla
cartellonistica da apporre nelle zone dove si sta operando.
c.1) Cartelli d’obbligo (caratteristiche)
I cartelli di sicurezza che obbligano l’uso dei DPI devono essere:
- di forma rotonda;
- avere una piattaforma bianco su azzurro (l'azzurro deve coprire almeno il 50% della superficie totale)
d) Cartelli di divieto (caratteristiche)
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I cartelli di divieto da apporre all’esterno della zona in cui si opera, devono essere:
- di forma rotonda;
- avere un pittogramma nero su fondo bianco; bordo e banda (verso il basso da sinistra a destra
lungo il simbolo, con un'inclinazione di 45°) rossi (il rosso deve coprire almeno il 35% della superficie del
cartello).
e) Cartelli di avvertimento (caratteristiche)
I cartelli di avvertimento da apporre all’interno delle zone in cui si sta operando ed in particolare nelle
zone in prossimità degli scavi aperti devono essere:
- di forma triangolare;
- avere piattaforma nero su fondo giallo, bordo nero (il giallo deve coprire almeno il 50% della
superficie del cartello).
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PRESCRIZIONI RELATIVE ALLE MODALITÀ DI GESTIONE DELLE EMERGENZE E DI
TRATTAMENTO DEGLI INFORTUNI (SEZIONE IV ARTT. 43-44-45-46 DEL D.LGS. 81/08 E
S.M.I. COME CORRETTO ED INTEGRATO DAL D.LGS. 106/09)
a) Generalità
La gestione delle situazioni di emergenza deve essere una incombenza dell’impresa esecutrice, che
deve organizzare, a tale fine, un servizio specificamente dedicato.
Nel presente capitolo vengono fornite le basilari indicazioni delle linee guida per l’impresa
nell’organizzazione di tale servizio.
In considerazione del tipo di lavorazioni oggetto del presente piano, le emergenze che devono essere
esaminate con particolare attenzione, sono quelle legate al seppellimento per cedimenti delle parti
di scavo o del piano stradale.
b) Prescrizioni generali per la gestione delle emergenze
b.1) Piano di emergenza
Il piano di emergenza che l’impresa esecutrice deve redigere, in quanto specifico dell’attività che si
deve svolgere, deve porsi l’obbiettivo di indicare le misure da attuare in caso di pericoli gravi ed
immediati, quali quelli di un cedimento di pareti di scavo o del paino stradale.
Il D.Lgs. 81/08 e s.m.i. cosi come corretto ed integrato dal D.Lgs. 106/09, attribuisce all’impresa il
compito della gestione delle emergenze, che deve essere definito nel POS.
In particolare deve essere prescritta:
– l’organizzazione dei rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di pronto soccorso,
salvataggio, gestione dell’emergenza in senso lato;
– la designare dei lavoratori incaricati di attuare le misure di pronto soccorso, gestione
dell’emergenza;
– l’informare i lavoratori che possono essere esposti ad un pericolo grave ed immediato circa le
misure predisposte ed i comportamenti da adottare;
– la programmazione degli interventi affinché i lavoratori possano, in caso di pericolo grave ed
immediato, cessare la loro attività e mettersi al sicuro, abbandonando il posto di lavoro;
b.2) Presupposti per la gestione dell’emergenza
E’ di fondamentale importanza che i presupposti tanto per l’evacuazione dalle aree interessate da un
eventuale cedimento delle pareti di scavo, quanto per il soccorso, siano verificati in permanenza.
Pertanto, nel corso delle attività si deve sempre:
– tenere libere alcune vie che consentano l’accesso dei mezzi di soccorso o dei servizi di emergenza
curando, in particolare, che non risultino ingombrate da mezzi d’opera ed automezzi in sosta.
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b.3) Attivazione delle procedure per l’emergenza
Nel caso si manifesti un pericolo di cedimento delle pareti di scavo, il lavoratore demandato alla
gestione
delle
emergenza
deve
provvedere
a
disporre
quanto
necessario
relativamente
all’evacuazione del personale.
b.4) Comportamento dei lavoratori nei casi di emergenza
In caso di emergenza i lavoratori devono mantenere la calma ed agire rapidamente evitando,
comunque, ogni comportamento che possa suscitare panico o intralcio all’allontanamento dalla
zona dove si è creata l’emergenza.
In caso di evacuazione, ogni lavoratore deve sospendere immediatamente il proprio lavoro evitando
di creare situazioni di rischio (in particolare deve spegnere o disattivare i mezzi d’opera) e allontanarsi
celermente.
b.5) Trattamento degli infortuni
In caso di incidente, potrebbe presentarsi la necessità di prestare le prime immediate cure ai
lavoratori feriti o colpiti da malore, sul posto di lavoro.
Pertanto, il personale che dispone della idonea conoscenza della problematica deve intervenire con
l’uso, se necessario, del materiale contenuto nei presidi sanitari.
Ad ogni buon conto, resta di competenza dell’impresa esecutrice la corretta organizzazione del
servizio di primo soccorso, nel rispetto delle indicazioni fornite dal medico competente dell’impresa
stessa.
L’impresa esecutrice, inoltre, quando la gravità lo richieda, deve garantire un celere trasporto
dell’infortunato al più vicino posto di pronto soccorso.
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PRESCRIZIONI RELATIVE ALLE ATTIVITÀ DI FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEI
LAVORATORI
L’impresa esecutrice deve prevedere un programma di informazione e formazione della sicurezza per
i propri addetti, specificatamente per le opere oggetto del presente piano e, quindi, integrativo della
informazione e formazione prevista dal “Documento di valutazione di rischi” che invece afferisce alle
opere in generale eseguite dall’impresa.
Il programma di informazione e formazione, deve analizzare almeno i seguenti argomenti:
– illustrazione del piano di coordinamento e sicurezza;
– i rischi specifici cui è esposto ogni lavoratore in relazione all’attività svolta;
– la gestione e l’utilizzo dei presidi collettivi di sicurezza;
– l’utilizzo dei DPI;
– il corretto utilizzo di: attrezzature ed utensili.
In aggiunta alle informazioni di carattere generale fornite e a supplemento di altre misure di sicurezza,
ulteriori informazioni riguardanti la sicurezza sul lavoro, devono essere fornite secondo necessità,
mediante scritte, avvisi o segnalazioni convenzionali, il cui significato deve essere chiarito agli addetti
ai lavori.
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DISAGI PER LA PRESENZA DEI CANTIERI
a) Generalità
Le lavorazioni si devono sviluppare in un’area centrale del Comune di Lizzano e ciò comporta la
messa a punto di una serie di precauzioni volte ad attenuare i disagi per i residenti e, nel contempo,
ridurre i rischi per il traffico veicolare.
b) Prescrizione per imitazione i disagi ai residenti
La presenza di mezzi d’opera quali: escavatori, autocarri, e quanto altro, deve consentire,
comunque il libero passaggio a persone e veicoli.
Inoltre, il programma dei lavori deve essere tale che, durante le ore non lavorative, quindi in assenza
del personale sul cantiere, l’area al momento interessata dai lavori, sia chiusa e gli eventuali scavi
ancora non ritombati, siano coperti da tavolato e/o passerelle in ferro di opportune dimensioni e
ben assemblati tra loro, comunque tali da consentire il transito di veicoli che non rispettino in divieto
di accesso.
Come già precedentemente accennato per l’area di cantiere ogni singolo mezzo d’opera utilizzato,
deve, in caso di interruzione dei lavori, essere parcheggiato in aree scelti dall’imprese limitate da
recinzioni amovili di opportuna altezza e visibilità, onde evitare anche il solo avvicinamento ai mezzi
stessi.
Durante le ore notturne la recinzione e l’eventuale mezzo meccanico, devono essere individuati a
mezzo di luci di segnalazione intermittenti di colore giallo.
Lo spostamento dei mezzi d’opera deve essere accompagnato sempre da segnali acustici, inoltre,
deve essere vietato il transito, a veicoli e persone, quando il raggio di azione degli escavatori ( il
braccio o il contrappeso) invadano zone di carreggiata e/o marciapiedi.
Lo stoccaggio del materiale di scavo da riutilizzare nei rinterri, deve essere localizzato sempre su di
un’aree protette da recinzione, ben segnalate sia con nastri (bianco rosso), sia con qualunque altro
mezzo di evidenziazione.
Nel caso in cui si debba allontanare il materiale di scavo, e quindi caricarlo su autocarro, tutte le
operazioni devono essere svolte all’interno dell’area di scavo.
Per arrecare minori disagi agli abitanti della zona, conseguenti alla rumorosità dei mezzi, l’impresa
deve operare con la massima diligenza ed accortezza e, soprattutto evitare la produzione di rumori
in orari non consessi dall’Amministrazione Comunale e/o in giornate festive
In ogni caso l’impresa esecutrice attraverso il P.O.S. deve sottoporre, al Coordinatore per la sicurezza in
fase di esecuzione, eventuali proposte alternative valide in funzione della sua organizzazione.
Per quanto attiene alla viabilità esistente, se per situazioni di particolare pericolo, quali per esempio
la limitatezza della carreggiata, conseguente alla presenza di scavi aperti, si dovesse ritenere
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indispensabile interrompere temporaneamente la viabilità, è fatto obbligo di apporre la seguente
segnaletica:
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L’intervento, in considerazione della presenza di manufatti, anche d’epoca, potrebbe comportare,
nella fase di scavo ed in conseguenza di forti vibrazioni, rischi di cedimenti strutturali.
Pertanto, si prescrive di monitorare con continuità muri a secco, muri di confine, pareti di fabbricati, e
quant’altro staticamente vulnerabile, al fine di verificare l’insorgenza di fenomeni fessurativi.
c) Prescrizioni conseguenti alla produzione di rifiuti particolari e di polveri
I materiali provenienti dagli scavi, se non riutilizzati nei rinterri, devono essere considerati come prodotti
speciali, che per essere smaltiti devono assoggettarsi alle seguenti modalità:
– autosmaltimento (realizzazione di rilevati, macinazione per un eventuale utilizzo come sottofondo
stradale);
– conferimento a discariche di terzi, previa caratterizzazione, che risultino autorizzati al ricevimento e
smaltimento di prodotti speciali ai sensi della normativa vigente in materia.
L’impresa esecutrice, qualora non provvedesse allo smaltimento dei materiali contemporaneamente
alla scavo deve costituire, all’interno dell’area di lavoro, depositi temporanei di rifiuti con la
prescrizione che, i rifiuti speciali siano raccolti ed avviati alle operazioni di recupero e smaltimento con
cadenza almeno bimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito, ovvero, quando il
quantitativo in deposito raggiunge i 10 mc.
Il termine di durata del deposito temporaneo si può protrarre per un anno se il quantitativo di rifiuti
non supera i 10 mc/anno.
In merito alla diffusione delle polveri, si rende necessario provvedere al continuo innaffio dei materiali
di risulta, oltre che a proteggere con teloni i mezzi che devono provvederne l’allontanamento dal
cantiere, si deve altresì provvedere a frequenti irrorazione dei piazzali dell’area di cantiere e dei
percorsi.
d) Prescrizioni per l’utilizzo di mezzi d’opera particolarmente rumorosi
Prima dell’inizio delle operazioni di scavo, è indispensabile effettuale una campagna di constatazione
degli effetti della rumorosità dei mezzi d’opera.
In particolare, con la consulenza di tecnici specializzati è opportuno verificare e verbalizzare il livello di
diffusione sonora ed, eventualmente, disporre sistemi che controllino che lo stesso sia mantenuto
entro limiti accettabili.
e) Prescrizioni conseguenti ad un traffico di mezzi d’opera sulle strade di quartiere adiacenti le
tratte di rete fognante in costruzione
Le attività di cantiere comportano, un significativo incremento del traffico pesante sulla viabilità di
quartiere, conseguente al trasporto dei mezzi d’opera, dei materiali di risulta degli scavi, dei materiali
da costruzione e quant’altro.
All’aumento del traffico conseguono rischi legati alle emissioni di inquinanti, al sollevamento di polveri
e al verificarsi di incidenti.
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Il traffico deve quindi essere limitato ai giorni feriali ed alla fascia oraria tra le ore 7.00 e le 20.00, e va
applicato quando prescritto dal settore comunale preposto.
L’uscita degli automezzi dalle zone in cui sono in corso lavorazioni, può essere causa di trasporto sulla
sede stradale di fango e materiali di natura cementizia, che aderiscono alle ruote degli stessi mezzi.
L’impresa esecutrice deve, pertanto, provvedere acciocché gli automezzi si immettano sulle strade
del quartiere, con le ruote pulite.
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PRESCRIZIONI RELATIVE A MEZZI D’OPERA ED ATTREZZATURE DA IMPIEGARE NELLE
PRINCIPALI LAVORAZIONI
a) Generalità
(PARTE I dell’Allegato V e Allegato VI al D.Lgs. 81/08 e s.m.i. come corretto ed integrato dal
D.Lgs. 106/09)
I mezzi d’opera e le attrezzature necessarie per i lavori previsti dal presente piano devono essere
utilizzati in modo che sia assicurata la massima sicurezza di impiego.
A tale fine nella scelta e nell’utilizzo, devono essere rispettate le norme di sicurezza vigenti, nonché
quelle particolari indicate nelle specifiche tecniche del manuale d’uso e omologazione di sicurezza
(quando prevista).
Le macchine operatrici devono essere, utilizzate e manutenute secondo le istruzioni fornite dalle case
fornitrici e sottoposte alle verifiche previste dalla normativa vigente al fine di controllare il
mantenimento delle condizioni di sicurezza anche nel tempo.
I mezzi d’opera, per i quali sono necessari collaudi e verifiche periodiche ai fini della sicurezza, devono
essere assoggettati a controllo con costante periodicità e comunque da personale qualificato
Qualsiasi mezzo e suo accessorio, devono essere:
– correttamente utilizzati;
– mantenuti in buono stato di funzionamento;
– verificati e sottoposti a prove e controlli periodici;
– manovrati esclusivamente da lavoratori qualificati che abbiano ricevuto una formazione
adeguata.
Le procedure di manutenzione, utilizzazione, riparazione e regolazione dei mezzi devono avvenire
secondo quanto stabilito nel “Manuale di Istruzioni” degli stessi.
Inoltre, gli operatori addetti al mezzo devono essere dotati di specifica attestazione sulla proprie
capacità di utilizzo del mezzo stesso.
I mezzi devono essere utilizzati limitando spostamenti e movimentazioni di materiali che ne possano
pregiudicare la stabilità; inoltre, i mezzi trasportabili devono essere caricati e scaricati dai bilici in
condizioni di massima sicurezza.
I mezzi devono essere dotati di dispositivi di protezione che impediscano il funzionamento di elementi
mobili senza che a questi siano date specifiche indicazioni; inoltre, i dispositivi di protezione devono
garantire inaccessibilità agli elementi mobili ad altre persone non addette o autorizzate.
Devono essere adottati tutti gli idonei provvedimenti affinché la messa in moto e l'arresto dei motori
dei mezzi possa in piena sicurezza; inoltre, gli organi di azionamento e di arresto dei motori dei mezzi
devono essere chiaramente visibili ed identificabili, costruiti in modo da resistere agli sforzi per cui sono
impiegati nel cantiere.
I mezzi di cantiere devono essere dotati di libretto di circolazione in cui siano registrati gli interventi di
verifica e manutenzione effettuati secondo la normativa vigente.
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Deve essere vietato rimuovere i dispositivi di sicurezza, pulire, oliare, ingrassare, riparare o registrare a
mano gli organi e gli elementi dei mezzi se questo è in funzione.
Devono essere adottati tutti i possibili dispositivi su mezzo tali da diminuire l'esposizione del lavoratore
all’inquinamento acustico o alle vibrazioni; in assenza di questi dispositivi è obbligatorio fornire al
lavoratore Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) conformi alle normative vigenti.
Deve essere prevista la predisposizione di adeguata segnalazione delle aree dove eventualmente
deve avvenire lo stoccaggio dei carburanti.
b) Modalità di esercizio delle macchine
Le modalità di esercizio dei mezzi devono essere oggetto di specifiche istruzioni allegate, notificate al
personale addetto ed a quello eventualmente coinvolto.
Tutti i mezzi devono essere utilizzati in modo rispondente alle loro caratteristiche ed alle istruzioni date
dal costruttore.
Ogni mezzo, quando previsto, deve essere dotato di libretto rilasciato dall'Ente competente da cui
risulti l'avvenuta omologazione a seguito di prova ufficiale;
Tutti i mezzi devono essere dotati di libretto d’uso e manutenzione rilasciato dalla casa costruttrice.
Le operazioni di manutenzione specifica dei mezzi, con particolare riguardo alle misure di sicurezza,
devono essere eseguite da personale tecnico specializzato. Tali interventi devono essere
opportunamente documentati.
c) Disposizioni per il personale nell’utilizzo delle macchine e dei mezzi d’opera
Prima di consentire ad un lavoratore l'uso di una qualsiasi mezzo d’opera, si deve accertare che lo
stesso sia abilitato all’uso della macchina e conosca:
– le principali caratteristiche dei mezzi (dimensioni, peso a vuoto, capacità prestazionale, ecc..);
– le pendenze massime longitudinali e trasversali su cui il mezzo può stazionare od operare senza
pericolo;
– il posizionamento, il funzionamento degli organi di comando e il significato dei dispositivi di
segnalazione di sicurezza;
– la data dell'ultima manutenzione ordinaria e/o straordinaria operata sul mezzo.
Si deve verificare, inoltre, che:
– il mezzo sia dotato di libretto di istruzioni e, quando previsto, di normale libretto ex ENPI;
– l'operatore sia in possesso di patente (obbligatoria per le macchine che si muovono su strada) e
che abbia sufficienti nozioni di meccanica per individuare guasti o difetti;
– l'operatore abbia a sua disposizione i necessari mezzi personali di protezione.
d) Requisiti degli utensili elettrici
Tutti gli utensili portatili a mano, funzionanti con tensione maggiore di 50 Volt, devono essere dotati di
isolamento doppio (classe II) e contrassegnati sul corpo isolante con il simbolo doppio quadrato
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inscritto.
Le prese e le spine i collegamento degli utensili e delle apparecchiature elettriche devono essere
conformi alle prese sui quadri di tipo a norma CEI 23-12.
Le lampade di illuminazione portatili utilizzate dagli addetti al lavoro notturno devono essere
alimentate con tensione non maggiore di 25 V o dotate di accumulatore incorporato ricaricabile o
pile ricaricabili.
e) Disposizioni relative alla movimentazione dei carichi con l’utilizzo di mezzi di sollevamento
(punto 3 PARTE II dell’Allegato V al D. Lgs. 81/08 e s.m.i. come corretto ed integrato dal D.Lgs.
106/09 )
Per la movimentazione dei carichi devono essere usati, quanto più possibile, mezzi ausiliari atti ad
evitare o ridurre le sollecitazioni sulle persone (autogrù, carrelli elevatori, ecc.).
I percorsi dei mezzi di sollevamento devono essere scelti in modo da evitare quanto più possibile che
essi interferiscano con zone in cui si trovino macchine di movimento terra e persone.
I mezzi di trasporto e di sollevamento devono essere muniti di tutti i prescritti dispositivi di sicurezza, il
cui mantenimento in perfetta efficienza deve essere sempre assicurato mediante opportuno servizio
di manutenzione.
Al personale addetto alla manovra dei mezzi, in relazione alla situazione ed al luogo di operazione,
devono, se necessario, essere impartite istruzioni operative specifiche ed adeguate.
I mezzi di sollevamento devono essere oggetto di denuncia agli organi competenti agli effetti delle
verifiche di legge.
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INDIVIDUAZIONE DELLE INTERFERENZE
a) Generalità
Prima dell’inizio dei lavori di taglio dell’asfalto e di scavo, devono essere riscontrate da sopralluoghi
effettuati da tecnici dell’impresa esecutrice le possibili interferenze con linee elettriche e telefoniche,
nonché con le reti di gas metano e di pubblica illuminazione
Nel caso in cui il riscontro di cui sopra, desse esiti tali che le opere di scavo possano, anche
accidentalmente o per errata manovra dell’operatore intercettare cavidotti e/o tubazioni in esercizio,
si deve preventivamente all’inizio delle opere provvedere alla eliminazione dell’interferenza con
opportune opere da eseguirsi a carico dell’ente gestore.
Ad ogni buon conto, in occasione degli scavi delle opere da realizzare, l’individuazione, il rilievo e la
materializzazione sul posto dei sottoservizi interrati si devono svolgere secondo le seguenti modalità:
• all’impresa esecutrice delle opere deve disporre degli elaborati grafici e le informazioni riguardanti
la localizzazione dei sottoservizi (tipologia, posizione planimetrica e profondità di posa);
• il topografo, sulla scorta degli elaborati tecnici suddetti, deve materializzare attraverso l’infissione di
picchetti (recanti ognuno l’indicazione del sottoservizio cui si riferiscono) il tracciato delle
condutture o cavi interrati;
• prima di ogni attività che intervenga nel sottosuolo a profondità maggiore di 50 cm l’impresa
esecutrice, per mezzo del proprio personale tecnico munito degli elaborati tecnici di cui sopra,
deve verificare di ritrovare sul posto i sottoservizi riportati in carta e la loro materializzazione a mezzo
di picchetti.
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