260 Anno 9 - n° 5 - Distribuzione Gratuita ATTUALITA’ KI S K ULTURA A INFORMAZIONE 25 Marzo 2013 SPORT & TURISMO Marino Giuseppe C.so Italia, 96 - ACIREALE IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI I 99 anni di “Fabbrica Finocchiaro” Il ponte sullo stretto: inutile! Un ponte è una struttura utilizzata per superare un ostacolo che si antepone alla continuità di una via di comunicazione. Vi sono ponti però che si costruiscono senza cemento e ferro ma servono a mettere in comunicazione i cittadini con le istituzioni. Attualmente una profonda voragine separa la gente dalla politica e la pubblica amministrazione si allontana sempre più dalle esigenze della popolazione. Un clima di sfiducia e pessimismo permea i giovani e la conseguenziale reazione sociale si è incanalata nel movimento cinque stelle che recentemente ha ottenuto una valanga di consensi, termometro dell’alta tensione sociale che potrebbe anche degenerare in “disordini da disperazione”. Il politico fa il ponte dei proclami ma il ponte di cui hanno veramente bisogno i cittadini è quello che «Dopo giorni di attesa, d’intensa preghiera, di preoccupazione condivisa con miliardi di cristiani e di uomini e donne di ogni altra fede nel mondo, esplode la nostra gioia per l’elezione del nuovo Pontefice, Francesco. Ammiriamo subito la sua semplicità essenziale e solida, la centralità della preghiera con la quale esprime il dialogo d’amore con Gesù: «Senza di me non potete fare nulla» e la fratellanza con tutti noi. Ringraziamo il Signore per averci dato questo Papa, per lui preghiamo intensamente e lui ringraziamo di cuore per aver accettato di svolgere il ministero petrino». Antonino Raspanti- Vescovo Si schiude come un petalo il cuore dell ’uomo attraversato dall ’amore. Lorenzo Marotta dovrebbe avvicinarli alla politica e alle istituzioni. Papa Francesco ha costruito un solido ponte tra la Chiesa ed i fedeli avvicinandoli a se con un inaspettato protocollo di comunicazione, inusuale per un Papa. Per costruire questo ponte si è avvalso non certamente di mattoni ma della semplicità e della misericordia nei confronti di chi soffre e di chi è lontano dallo sfolgorio degli ori e delle pietre preziose che mancano nella semplice croce che porta appesa al collo Papa Francesco. I siciliani hanno bisogno non del ponte sullo stretto, utopia dei proclami populistici del politico ammaliatore ed in cerca di consensi, ma di sentire le istituzioni vicine a chi è disagiato, a coloro i quali hanno perso il lavoro a quelli che non possono curarsi perché non hanno i soldi per potere comprare i farmaci. Il disagio sociale cresce sempre più e la voragine della sfiducia nelle istituzioni si approfondisce. Fino ad oggi solo con la raccomandazione si è andato avanti, con la telefonata del politico amico si sono aggiustate le cose, con qualche bustarella si sono sbloccate le pratiche ferme da anni. Il Presidente Crocetta sta cercando di avvicinare la gente con una meritoria opera di moralizzazione e demolizione del sistema affaristico-clientelare che permea ogni singola stanza dei palazzi del Governo. In questo momento è del tutto fuori luogo che un politico lanci il proclama del ponte sullo stretto… farebbe bene questo politico a fare un’autocritica per comprendere meglio quale tipo di ponte è oggi necessario costruire per uscire dalla crisi e fare riacquistare alla gente la fiducia nella politica e l’ottimismo nella vita. Giovanni Tringali Cascate di cioccolato, tripudio di cioccolatini, fantasia di praline, eccentriche uova di Pasqua e…il numero 99 che spicca su tutto. E’ lo spettacolo andato in scena al 201 di Corso Italia, a Giarre, sede storica della cioccolateria “Fabbrica di Cioccolato”, inserita, dal 2005, nella guida dei più bei “Locali Storici d’Italia”. In occasione del 99° anniversario, andato certamente oltre le più rosee aspettative il numero delle persone che hanno voluto rendere omaggio alla storica realtà imprenditoriale siciliana e molti di questi attirati anche dai francobolli stampati per l’occasione da Poste Italiane che ha concesso il proprio timbro filatelico su di una cartolina ricordo che tutti hanno portato a casa. Elettrizzato e giustamente emozionato il titolare di “Fabbrica Finocchiaro”, il dott. Gaetano: “E’ stato davvero un onore ed un gran piacere accogliere così tanti amici e ricevere complimenti ed auguri anche da chi non conoscevo a testimonianza che il nome di famiglia ha saputo mantenere alti i propri standard di riferimento. Ringrazio tutti i miei collaboratori, gli intervenuti e le Poste Italiane per il magnifico regalo dell’annullo filatelico dedicato. BUON LAVORO, PRESIDENTI! Acesi da copertina Copertina d’obbligo per Elisabetta e Luana Di Nunzio, neo laureate in Economia e Commercio. Classico caso dove la bellezza si coniuga con la bravura e l’intelligenza. Arrivederci all’anno prossimo, per il centenario”. L’evento, nato soprattutto per ringraziare tutte le maestranze che con le loro mani, con il loro cuore hanno contribuito negli anni a portare in alto il nome di “Fabbrica Finocchiaro”, ha nuovamente portato alla luce la prestigiosa realtà imprenditoriale catanese. Dal 1914 ad oggi, passando da una fabbrica artigianale di caramelle e confetti pregiati, ad una svolta negli anni ’70 con le caramelle di carrubba e la cannellina, specialità premiate al salone Internazionale del Lavoro di Milano,. Oggi “Fabbrica Finocchiaro” è un contenitore, un luogo di incontri ed una location-vetrina dove vengono alla luce tantissime specialità dolciarie e dove l’ingrediente principe è certamente il cioccolato; tutti firmati “Siciliani per Passione”. Gaetano Finocchiaro, partendo anche dalle ricette del nonno e del padre Giovanni, propone ogni anno nuove specialità tutte sotto il marchio “Fabbrica Finocchiaro”, non solo cioccolato dal 1914. 2 Lunedì 25 Marzo 2013 AKIS Un ricordo di Paolo Cavallaro Angolo di Paradiso??? Antonino Trovato, classe 1923, è un nostro conterraneo perchè nativo di Aci Catena (Catania) che dal 1955 vive a Torino. Il catenoto Trovato è un ex dipendente del Ministero della Pubblica Istruzione con una grande passione per il disegno, la pittura, la scultura e l'incisione. Giovanissimo, nel 1942, a Catania in occasione dei Ludi Giovanili dell'Arte e l'Opera ottiene il primo premio con un'opera pittorica. Sempre a Catania (1946) una sua scultura esposta al Circolo Artistico viene acquistata dal luogotenente generale Umberto di Savoia. Per motivi del suo lavoro professionale nel 1947 si trasferisce in Lombardia dove inizia la sua carriera di insegnante nel Circolo Didattico di Bellagio e successivamente (1955) a Torino dove tuttora coltivare la sua passione per l'arte. Ricordiamo, però, che Antonino Trovato, quindicenne, ad Acireale città vicina alla sua Aci Catena, ebbe modo di essere allievo dell'affreschista acese Francesco Patanè conosciuto alla Scuola serale di disegno, pittura, e scultura della Società di Mutuo Soccorso “Agostino Pennisi” diretta dallo stesso Patanè. In seguito lo ha collaborato (1946) nei molti dipinti con la tecnica dell'encàusto, nell'Abside e nell'unica navata della chiesa parrocchiale della frazione di Pennisi (Acireale). A Torino nel 1959 in occasione di una collettiva di pittura in Prefettura per funzionari dello Stato, agenti di polizia, carabinieri, insegnanti e bidelli, il Sottosegretario on.le Luigi Scalfaro, acquistò un'opera dell'insegnante Antonino Trovato per donarla alla Provincia, dove si trova tuttora. A Torino, poi, ha frequentato l'Accademia Albertina avendo come maestri Filippo Scroppo (disegno e pittura) e Giuseppe Pirrone (scultura), autore quest'ultimo delle monete emesse dallo Stato del Vaticano nel 1967 e 1968, relative al 5° e 6° anno di pontificato di Paolo VI. Con questi maestri e con la sua tenace volontà possiamo bene affermare che Trovato è stato ed è ancora uno spirito poliedrico che solo la terra di Sicilia poteva dare! E nella sua lunga carriera artistica vissuta a Torino non si è mai isolato, non si è mai chiuso in se stesso. Ha cercato, invece, di essere comunicativo al massimo, di essere disponibile nei confronti di tutti gli artisti siciliani che per motivi di lavoro o artistico erano presenti a Torino. E così nel capoluogo piemontese ha fatto parte integrante dell'Associazione siciliana per le Lettere e per le Arti (A.S.L.A.), nata nel 1972 con primo presidente il dott. prof. Ugo Zingales, e dell'Associazione Siciliani In Piemonte “Sole del Sud” (A.S.I.P.), fondata nel 1973 dall'architetto Salvatore Lattuca. Ritornando al poliedrico artista Antonino Trovato riferiamo che nella città adottiva di Torino ha allestito molte Mostre personali ed ha partecipato a molte Collettive riscuotendo vasti consensi di critica. Nel 1974 il sindaco di Recanati (Macerata) prof. Gino Isoleni, gli chiese una sua opera in donazione per accrescere l'offerta della Pinacoteca comunale. Un Premio da mettere in evidenza per tutti quegli ottenuti e a cui Trovato tiene tanto, è questo: il primo premio per la pittura, nel luglio 1974, nella Mostra organizzata con trenta partecipanti dall'A.S.L.A. e dal Centro culturale “ Le Pleiadi”, premio consegnatogli dal primo cittadino torinese, architetto Picco! Tra le sue opere pittoriche menzioniamo: “Piana di Catania: Giumarra”, “S. Bartolomeo al mare”, “Paesaggio torinese”, “Vicolo a Cervo”, “Narcisi”. Tra i suoi lavori di incisione (pittoreincisore) sono stati apprezzati: “Fruttiera con pere e vasi”, “Fichidindia e uva”, “Piccola natura morta”, “I faraglioni di Aci Trezza”. E nel 1996 il quotidiano La Repubblica nell'edizione del 9 ottobre pubblica un articolo del noto critico d'arte Paolo Levi su “I faraglioni di Aci Trezza”, in occasione di una mostra alla Gaalleria d'Arte “AREA”. In questo articolo il Levi così si è espresso: “Trovato pittore, scultore, incisore. Il suo modo di porgere l'oggetto ricorda quello minuzioso e distaccato di Giuseppe Viviani, ma Trovato guarda alle cose in chiave non ironica, ma freddamente metafisica. Sono lavori di un animo, soprattutto, malinconico”. Concludiamo dicendo che nelle sue opere grafiche il M° Antonino Trovato, degno figlio vivente di Aci Catena, ha utilizzato indifferentemente lastre di ferro, zinco e rame elaborate all'acquaforte o a puntasecca. Camillo De Martino Riceviamo e pubblichiamo per conoscenza: Al Presidente del Consiglio Provinciale di Catania Al Segretario Generale della Provincia di Catania Stante l’esistenza di un procedimento penale a mio carico, in ossequio al principio di massima trasparenza cui ho sempre ispirato, costantemente, l’attività politica, rassegno le dimissioni dalla carica di Consigliere della Provincia Regionale di Catania.E’ giusto che la magistratura espleti tutte le opportune indagini.Io, per mio conto, sono sereno considerato che ho sempre agito nel rispetto della legge.Mi auguro che la vicenda si possa chiarire al più presto così da consentirmi di riprendere l’impegno politico profuso da anni nell’interesse della collettività ed a tutela del bene comune. Catania 6 marzo 2013 Gianluca Cannavò Caro Gianluca, le tue dimissioni mi dispiacciono ma ti rendono onore . Le dimissioni di un "politico" non sono una cosa di tutti i giorni...del tuo intervento tanti dovrebbero prenderne atto. T.C. Lettera aperta al Sindaco di Acireale Egr. Sig. Sindaco, troviamo inconcepibile che da otto mesi nessuna risposta viene data ai cittadini che chiedono la restituzione alla città della villetta di S. G. Bosco, chiusa ed abbandonata da oltre due anni. A nulla sono valse le nostre varie istanze, che accompagneremo perfino con una petizione sottoscritta da oltre 300 acesi e contribuenti. Considerato il lungo e inspiegabile silenzio, abbiamo provato a sollecitare direttamente l'ufficio tecnico. Qui abbiamo appreso che questi non disponeva di personale per la manutenzione del verde e, al momento, nemmeno dei fondi per appaltare a ditte esterne i pochi lavori necessari, in tutto quantificati empiricamente in 2.000 euro. Poca cosa rispetto a quanto abbiamo versato lo scorso anno con l'Imu, imposta della quale hai ritenuto applicarci l'aliquota massima. Nell'occasione, siamo così venuti a conoscenza che l'organico del nostro Comune consta di almeno 10 giardinieri, gran parte dei quali assunti negli anni “90, ma dei quali nessuno assegnato al settore lavori pubblici per l'espletamento dei compiti inerenti al proprio ruolo. Il loro impiego avrebbe potuto sopperire rapidamente e senza ulteriore spesa alla necessità che da tempo ti sollecitiamo. Parrebbe quindi che, nonostante la presenza di questi fantomatici giardinieri, la manutenzione del verde cittadino venga affidata abitualmente a ditte esterne con impegno di spesa notevole che si sovrappone alle retribuzioni dei suddetti, con conseguente danno erariale per il già disastrato bilancio comunale. Non vogliamo qui aprire un dibattito sul deprecabile stato in cui da tempo versa il verde della nostra città. Tuttavia, se le circostanze sopra riferite dovessero risultare veritiere, si appalesa un deprecabile sperpero di risorse pubbliche del quale non puoi non dare conto alla città. Ribadendo ancora una volta la necessità e l'urgenza di ripristinare la fruibilità della villetta di S. G. Bosco, riteniamo necessario che lei chiarisca alcuni punti, per i quali formuliamo le seguenti domande: • Quanti sono oggi e dove sono i nostri giardinieri? • Per quali compiti vengono utilizzati? • Perchè la manutenzione del verde cittadino viene affidata a ditte esterne? • Quale è stata la relativa spesa nei vari anni della Sua amministrazione? • A quali ditte sono andati gli appalti? Può indirizzare le risposte che aspettiamo con ansia anche nella nostra posta elettronica al seguente indirizzo: - [email protected] I cittadini del MoVimento 5 Stelle - Acireale Sono trascorsi dieci anni dalla scomparsa di Paolo Cavallaro ed in tale circostanza ritengo utile richiamare il ricordo a tutti coloro che lo amavano e lo stimavano per le Sue doti non comuni di onestà, semplicità e capacità di rendersi utile a chiunque. Laureatosi in Chimica collaborò con un chimico tedesco, ospite dei Signori Pennisi di Floristella, in Piazza Agostino Pennisi, che stava mettendo a punto un metodo per l'estrazione degli zuccheri dalle carrube. Nel frattempo entrò come Informatore scientifico alla Cyanamid Lederle operando prima in provincia di Catania e dopo a Brindisi e provincia ove rimase per circa ventotto anni. Era molto orgoglioso dei tre figlioli: il grande Sebastiano, specializzato in Neurologia, è il Direttore dell'Istituto di Scienze Neurologiche del CNR balzato agli onori della ribalta scientifica mondiale per lo studio delle malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e il Parkinson. Il secondo figlio Nino è Dirigente amministrativo di una industria farmaceutica di livello internazionale e vive a Roma. L'ultima, la figlia Titti, laureata all'ISEF, insegna nelle S.M. Superiori. Sono passati dieci anni: per fortuna c'è la memoria ad addolcire quel senso di mestizia che ci prende e consolarci della perdita di una persona cara. Vitaliano Brancati avverte che c'è, tra i tanti, anche il "piacere della memoria" perchè,se non ci fosse la memoria, la nostra mente si ridurrebbe come una lastra di metallo priva di spessore. Non posso non ricordare, nei lontani anni quaranta, all'Istituto Magistrale "Regina Elena" di Acireale i Professori ed i tanti colleghi. Il Professore Riccardo Castorina, "papà Riccardo", dotato di grande umanità e di raffinatissima cultura. Ed inoltre Mario Arcidiacono, Giovanni D’Agostino, Giuseppe Ottone, Onofrio Cunsolo e le Professoresse Scalia, Maria Blanco, Bifulco, Sara Scudero Micalizzi, Scalia Petrina… Il Professore Mario Arcidiacono, esigentissimo, assegnava a Paolo Cavallaro un 10 pieno nei compiti di latino. Dato da Lui era un bel dire ..... Valeva 10 moltiplicato 100… Il Professore D'Agostino, buono come il pane di casa fino al punto da essere soprannominato "muddicuni", era orgoglioso di Paolo che veniva additato alla classe come alunno abbastanza ferrato in lingua inglese. Il Professore Cunsolo instituì la " Centuria Corale" che venne chiamata al Teatro Massimo "Bellini" a cantare in occasione della rappresentazione del Nabucco di Giuseppe Verdi. Siamo stati in molti a partecipare. Anche all'Università,facoltà di Agraria, Paolo Cavallaro si distingueva. Nell'Istituto di via Valdisavoia vi sono ancora a distanza di oltre mezzo secolo i quadri con splendidi disegni che Paolo aveva eseguito per espresso desiderio del Maestro Professore Erminio Giovannini. Di particolare interesse e altissimo pregio quelli che illustravano il Sistema periodico di Mendelejeff. Ricordo con viva commozione l'incontro nel 1992 dei "ragazzi" di quell’ormai lontano 1942, accorsi da ogni parte d'Italia,attirati dal richiamo dell'affetto che, col tempo,non si era affatto sbiadito. Arturo Pennisi da Milano,Ciccio Florio da Palermo,Sebastiano Re da Siracusa, Ciccio Palumbo da Genova,Pippo Marino da Ortona ..... E poi Totò Castorina e la moglie Camilla Musumeci (scomparsi tutti e due nel giro di ventiquattro ore) ,Graziella Todaro, il vulcanico Sarino Messina, il molto pacato Carmelo Sparti, già preside, Turi Fichera di Aci Trezza, Turi Catania,Nino Grasso,Giovanni Raciti, Paolo Basile, Filippo Finocchiaro, Nino Micalizzi , Pasqualino Spina…Paolo carissimo, questo mio ricordo è uno squarcio della nostra vita custodito gelosamente nel mio cuore. Tu rimani sempre fra gli amici più cari. Antonino Arcidiacono. Una formazione della Trinacria... A Kitty, scomparsa L’ho adagiata dolcemente nella cuccia, dolorante; un suo sussulto mi ha scosso. Kitty un attimo si è sollevata forse per un estremo saluto, ricadendo per sempre senza più sofferenze. L’ho raccolta nelle mie braccia con tenerezza, spezzato in frantumi l’atteso sogno di guarigione. Ciao, bellissima tra tutte le cagnoline, pechinese dal mantello bianco a chiazze miele. Anna Bella Campionato Prov.le Giovanile Scacchistico Ha riscosso un buon successo organizzativo il Campionato Provinciale Giovanile svoltosi domenica 10 marzo presso la sede del 52° Club Frecce Tricolori. Ad organizzarlo la Società Dilettantistica Galatea Scacchi, su delega del Comitato Provinciale di Catania, che per la prima volta in assoluto ha fatto sì che venisse disputato un torneo di livello provinciale nella città di Acireale. Ben 35 i partecipanti, divisi in tre tornei: sedici dagli under 8 ai 14; tredici per gli under 16 e sei per l’under 20. La direzione arbitrale è stata di Carlo Vella, Arbitro Candidato Nazionale. Nel torneo svolto tra gli under 8 ed i 14 primo assoluto è stato Antonio Leonardi, tesserato per l’Accademia Scacchistica “Don Pietro Carrera” di Viagrande, che ha totalizzato 6 punti su 6; 2° Giovanni Mendola della Galatea Scacchi Acireale con 4,5 punti, 3° Andrea Barbagallo della “Don Pietro Carrera” con 4 punti. Campione provinciale per i Piccoli Alfieri (under 8, nati dal 2005) è Simone Mendola (Galatea Scacchi), 2° Bruno Panvini (Don Pietro Carrera, Viagrande). Campionessa provinciale della stessa categoria Maria Flores Panvini, sempre della società viagrandese. Per i Pulcini (under 10, nati 2003-2004) il campione provinciale è il promettente Giovanni Mendola della società acese. Nei Giovanissimi (under 12, nati 2001-2002) ha prevalso nel maschile Andrea Barbagallo, 2° Andrea Sapuppo, 3° Kajevan Vijeyar, tutti e tre in forza alla “Don Pietro Carrera”; nel femminile la campionessa è Lucia Lombardo. Campione Provinciale Cadetti (under 14, nati 1999-2000) è Antonio Leonardi, secondo Gaetano Lombardo, terzo Xia Zhong Li, sempre della compagine viagrandese. Nella categoria Allievi (under 16, nati 1997-1998) ha prevalso Riccardo Marzaduri del Centro Scacchi Aci Castello, che ha totalizzato 6 punti su 6; al 2° ed al 3° posto due tesserati della Galatea Scacchi, rispettivamente Giulio Pirrone ed Antonio Brancato. Nel femminile la prima è Alice Pagano, seconda Antonella Leonardi, entrambe appartenenti alla società acese. Negli Juniores (under 20, nati 1993-96) ha primeggiato con 5 vittorie su 5 Giuseppe Magazzù, giovane promessa acese, 2° Mario Musmeci, sempre della Galatea, 3° Angelo Caponnetto dell’Amatori Scacchi Catania. Nel femminile si è aggiudicata il titolo provinciale Alessandra Leonardi (Galatea Scacchi). Hanno presenziato alla manifestazione il Delegato provinciale FSI di Catania, ing. Giuseppe Battaglia, il Vice Presidente della Galatea Scacchi, Salvatore Mangiagli, ed il prof. Santo Daniele Spina. Rodolfo Puglisi AKIS Lunedì 25 Marzo 2013 “L’Infinito nel cuore” Dialoghi sulla spiritualità di mons. Antonino Raspanti “L’Infinito nel cuore” – dialoghi sulla spiritualità - di mons. Antonino Raspanti (Ernesto Di Lorenzo Editore, 2013) è un libro a cura di Baldassare Carollo nel quale l’attuale vescovo della Diocesi di Acireale sviluppa in un fitto dialogo con l’intervistatore una biografia che, pur riferendosi puntualmente a momenti significativi della sua formazione e ai suoi principali maestri, non scende mai sul piano soggettivistico, anzi sviluppa un intenso discorso teologico. Come afferma nell’ottima prefazione Massimo Naro, docente di Teologia sistematica nella Facoltà teologica di Sicilia, “il teologo non si limita più a studiare la fede dottrinalmente intesa. Torna a pensare con fede e nella fede, coinvolgendosi personalmente nell’atto del teologare”, in tal modo prevale una nuova oggettività della verità e si sfugge al soggettivismo. Peraltro nella sua autobiografia spirituale e intellettuale mons. Raspanti espone i fatti della sua vita senza inclinazioni introverse. Non è facile dar conto della straordinaria ricchezza di questioni che di volta in volta vengono affrontate, ma il lettore vi coglie una linea di fondo che mira, pur nella complessità e varietà delle argomentazioni, a una sincera e profonda integrazione tra vissuto personale nel percorso di fede e risposte avvertite da credenti e non credenti come fondamentali che il vescovo teologo affronta dall’interno, da uomo di fede aperto al mondo e ai reali problemi dell’uomo. La lunga intervista di Carollo inizia con le motivazioni dell’entrata in seminario subito dopo gli studi liceali ad appena 18 anni e già nella risposta troviamo la linea conduttrice di un’intera scelta di vita. La pratica del “deserto” ovvero la scoperta del silenzio, proposta dai salesiani, che lo porta ad entrare nell’”armonia segreta delle cose”. Lì avvenne la scoperta dell’impronta di Dio e “fu la scintilla che accese il mio fuoco”. Quindi il silenzio “parla, risuona, canta” in fondo all’anima e consente di accogliere la Parola vera, eterna, non sottoposta alla volubilità degli eventi. La crisi della parola nella modernità, secondo Raspanti, consiste nella “crisi della sua assolutezza” e ricorre alla metafore della luce e della notte: la modernità illuministica ritenne di poter comprendere tutto e di poter avviare definitivamente l’emancipazione, ma mostrò ben presto il volto tragico della violenza; la notte è la metafora della post-modernità, il tempo della “rinuncia ai grandi orizzonti di senso”, che porta all’indifferenza: “La crisi della post-modernità è insomma la perdita del gusto di cercare il senso per vivere e per morire”. Quando le parole sono tante, ma non aiutano a superare il contingente e il frastuono quotidiano, sono possibili due sfide: a) ritrovare i sentieri del silenzio inteso come spazio dell’ascolto, dell’incontro, del dono; b) riscoprire la Parola che davvero illumina la mente e il cuore. Ma “la fede è l’unico modo per penetrare l’intreccio perfetto tra Parola e Silenzio-Amore che rifulge nel Crocifisso Risorto”. Accenniamo brevemente ad altri temi di grande interesse sviluppati nel testo. A proposito del dialogo interreligioso, Raspanti sottolinea con forza che “solo Cristo attraverso la Chiesa ci ha insegnato ad amare anche i nemici che inchiodano sulla croce”, a dialogare con tutti e ad arrivare a tutti. Cristo salva tutti perché è veramente figlio di Dio. Nemmeno l’islam, l’ebraismo o la religione indù manifestano questa apertura. A proposito della società attuale materialista, relativista, secolarizzata dove si dice che “Dio è morto”, il vescovo riscontra invece che l’uomo avverte, comunque, di “essere fuori centro” su questa terra e avverte più o meno consapevolmente il bisogno di andare oltre: la trascendenza nasce dal cuore. Ma tanti non la decodificano perché non abbassano il volume; la voce di Dio, ribadisce ancora una volta l’Autore, parla attraverso il silenzio. Ampio spazio nella parte intitolata “La nostalgia dell’Assoluto” è riservata anche alle prove dell’esistenza di Dio su base soltanto razionale e sulla riduzione della teologia ad antropologia da parte di Feuerbach. Qui evidenziamo soltanto che “sarebbe un errore, nel quale spesso si è caduti nella modernità, ritenere che la ragione sia separata dalle altre componenti umane e sia l’unica che dia all’uomo le certezze del suo vivere”. Interessante la tematica del dolore: è una grande prova, bisogna accettarlo e superalo affidandoci a Dio. “L’amore vince la sofferenza. Sia i dolori fisici sia le avversità morali che si incontrano nella vita, che sono oggettivamente una calamità e un freno all’espandersi dello spirito, non possono schiacciare il cristiano” perché “la figura di Gesù crocifisso ha determinato una svolta storica e teologica”. Meritano almeno una segnalazione: a) la denuncia del meccanicismo evoluzionistico come liberticida in quanto deterministico; la prova della sua falsità sta nella testimonianza dei profeti, dei santi, del maestri, dei giusti, che si sono mossi nella libertà e in contrasto con le rigide leggi della prepotenza, inoltre “ogni scelta quotidiana libera di ciascuna persona è uno scarto dal meccanicismo e ne dimostra il fallimento” ed è la dimostrazione che Dio esiste; b) l’Occidente “si vede vivere e quasi invecchia nel vedersi vivere, senza agire, inane, e pare non avere più la forza della fede e della testimonianza, la forza del cambiamento e dell’amore, non sembra avere la forza che Gesù ci offre e che libera in noi”, sembrano imperversare nei media notizie plumbee senza nemmeno un po’ di misericordia. Tutto questo può essere interpretato come atto estremo di protesta e di richiesta. Il post-cristianesimo di cui si parla è la tentazione di dire che l’illusione è finita e che non c’è più niente da fare. Cristo, che è presente, ci chiama all’amore e alla testimonianza della verità di fronte al baratro. Bellissime queste considerazioni: “”E’ attraverso il segno opposto, nell’apparente dominio del male, che Lui permane e dà segno di esserci … Chi è provato dal male sente Dio … Il cristianesimo, forse più di altre religioni, si assume il carico del male e del dolore e della testimonianza nel dolore. L’islam non lo regge e sembra volerlo ignorare, il buddismo sembra volerlo negare e relegare nel regno delle apparenze, della parvenza … Il cristianesimo, con tutto quello che giustamente o ingiustamente gli vogliamo rimproverare, si carica di tutto il peso del dolore. Due splendide “gocce” di bellezza e bravura hanno conseguito la laurea in Economia e Commercio: le sorelle gemelle Di Nunzio : Elisabetta discutendo una tesi su “ Modelli e applicazioni del contratto di endorsement”, (relatore: la prof.ssa Michela Cavallaro) e la sorella Luana su “Collaborazioni tra imprese e contratto di franchising”, con la stesso relatore (per inciso un ottimo voto, 108, per entrambe). Alle due neo dottoresse vanno le congratulazioni più vive da parte di tutto il Cine Foto Club “Galatea” e “Akis” , associazioni alle quali le due “gemelle” sono state sempre legate Il Crocifisso è il senso di tutto questo”.Si discute quindi su come si possa superare il nichilismo e si parte dalla teologia moderna di Cusano, Ficino, Pico della Mirandola fino ad arrivare ad Hegel e al ‘900, quando “si è imposta l’idea di cogliere l’Uno da nuove prospettive”. Ma la differenziazione è necessaria per cogliere la dinamicità dell’Uno, altrimenti “non sarebbe possibile sviluppare una teologia per esempio sulla Trinità. Non ci sarebbe un’articolazione dell’Uno in Padre, Figlio e Spirito”. Segue una parte dedicata ai giovani e alla via della spiritualità: nella loro sfiducia nella chiesa e nelle istituzioni il vescovo rinviene la domanda di avere adulti credibili accanto, di ricevere aiuto nella lotta per i valori. Invita i giovani a fidarsi ancora della comunità ecclesiale e in generale delle istituzioni e di impegnarsi a starvi dentro vivendo insieme significative relazioni umane. Molto incisive le parole sulla “perfetta unità” in cui il vescovo teologo ribadisce che “lo spirito … visto che è autentica alterità, penso sia insieme, in e con, attraverso la materialità”, come pure l’affermazione di grande valore teologico e antropologico che “l’essere persona non è misurabile dalla crescita terrena”, bensì “dall’essere uomo, cioè creatura umana, e non per esempio asino o bove o altro, a cui Dio si dona e si relaziona in modo speciale”. Nel fondo di ciascuna anima (il grund di cui parla Eckhart) solo Dio può accedervi e dimorarvi e pertanto anche le anime innocenti di coloro colpiti da malattie gravi portano in loro Dio e ricambiano nei limiti in cui possono. Ma il male non è generato da Dio, il quale ci dà la possibilità della libertà e del rifiuto: “Il male è nascosto nella possibilità del rifiuto del bene”. Di grande rilievo pure l’affermazione che “in qualche modo la materialità è espressione dello Spirito e ad esso, che è trascendenza, è destinata: ”la materia è destinata ad essere esaltata nello Spirito: ecco il corpo glorioso di Gesù e con lui dei risorti”. La parte fina- le è dedicata ad un confronto tra le figure di Socrate e di Gesù, accomunate dalla verità come ricerca interiore della voce divina, ma molto diversi: mentre il primo si difende di fronte ai giudici, Gesù “ha una coscienza di sé e un’autorevolezza tali da non dover rendere conto di sé”; il confronto merita di essere letto per intero. Segue una riflessione su fede e santità nella quale l’autore risponde, tra l’altro, sul rapporto tra teologia, devozione popolare e vita dei santi; infine alcune considerazioni sulla Sicilia, vista attraverso scrittori come Tomasi di Lampedusa, Bufalino e Sciascia, e sulla possibile redimibilità della stessa ; egli mostra piena fiducia nel cuore profondo del popolo siciliano, “forse durezza e diffidenza sono corazze per difendersi”. Non bisogna nascondere i contrasti per il quieto vivere se si vuole evitare di rimanere vittime della paura. Un accenno a tal riguardo al Cortile dei Gentili che “ha messo in relazione due valori fondamentali: la giustizia (nel senso morale, individuale e legalitario sociale con al centro la tematica del contrasto alla corruzione e alla mafia) e la tradizione multireligiosa e multiculturale che ha contraddistinto la Sicilia nei millenni .. La nostra è una terra chiamata ancor oggi a sviluppare la sua naturale vocazione al dialogo tra le religioni e tra le culture … Il dialogo tra le religioni e quello interculturale costituiscono una risorsa cruciale per elaborare, diffondere e rafforzare il tessuto democratico e spirituale fra tutte le aspirazioni culturali, sociali, religiose, laiche, etniche”. Ne segue che la Sicilia è una terra, “pur con le sue ombre, meravigliosa” e può cambiare in quanto tutto è in perenne mutamento “perché l’essenza dello spirito e della storia è libertà”. Il volume si chiude con i versi della lettera poetica che David Maria Turoldo mandò ad Ernst Kitzinger, storico dell’arte, scritta a contatto con l’emozione del Duomo di Monreale: “O Sicilia, la Bellezza ti salverà”. Giovanni Vecchio RICERCA BIOMEDICA E SPERIMENTAZIONE ANIMALE Sul piatto della bilancia ci sono da un alto la tutela e il rispetto degli animali dall’altro la ricerca scientifica che salva vite umane: un disaccordo morale difficile da comporre È di questi giorni la notizia che l’Unione Europea ha messo il bando sui cosmetici testati sugli animali, spesso si parla di animali maltrattati ingiustamente e altrettanto spesso dei risultati di ricerche scientifiche. Ma questi sono solo singoli aspetti di una problematica ben più vasta e complessa che vede da un lato la tutela degli animali e dall’altro la ricerca scientifica che mira a salvare vite umane. Se ne è parlato qualche giorno fa in una conferenza sul tema “ricerca biomedica e sperimentazione animale: aspetti etici e regolatori”, che si è svolta presso il liceo scientifico “Archimede” di Acireale, organizzata dall’ associazione culturale Archimede e dall’istituto siciliano di bioetica. Dopo l’introduzione del dott. Giuseppe Quattrocchi, direttore scientifico dell’istituto siciliano di bioetica, e del prof. Arcangelo Blanco, presidente dell’associazione culturale Archimede, è intervenuto il dott. Paolo Maugeri, professore a contratto di deontologia e bioetica nella facoltà di scienze e tecnologie dell’università degli studi di Milano e ricercatore in biomedical humanities presso l’istituto europeo di oncologia di Milano. A conclusione dell’incontro è intervenuto il dott Luciano Privitera, presidente dell’istituto siciliano di bioetica. La sperimentazione su animali è un tema che indubbiamente crea delle frizioni tra scienza e società, un disaccordo morale difficile da comporre e spesso comunicato in modo sbagliato. Grazie al dott. Maugeri lo possiamo analizzare dai vari punti di vista. Prima questione: la sperimentazione animale ci fornisce un tipo di conoscenza che non potremmo ottenere in altro modo? In altre parole, i modelli animali sono necessari per lo sviluppo della conoscenza scientifica in biomedicina? Questo aspetto della questione (questione scientifica), è di estrema rilevanza in quanto proprio sull’inefficacia dei modelli animali si basano, in parte, le campagne che avversano la pratica della sperimentazione animale. Se andiamo indietro nel tempoha illustrato il dott. Maugeri- scopriamo, però, che gli esperimenti su cani e cavalli sono stati fondamentali per capire la fisiopatologia umana come ad esempio la circolazione sanguigna e il funzionamento dei polmoni. Oggi i modelli animali si usano: in genetica molecolare per lo studio funzionale dei geni; come modelli di malattie umane; per la produzione di proteine terapeutiche (bioreattori); per gli xenotrapianti (modificazione genetica di organi animali per trapianti in esseri umani); per studi di tossicità (uno dei punti più controversi); in veterinaria per migliore la salute degli animali; a scopi educativi. Secondo stime ufficiali dell’Unione Europea, ogni anno in Europa vengono utilizzati circa 10 milioni di animali a scopi scientifici, per lo più si tratta di topi che vengono utilizzati per studi di biologia di base. Maugeri ha sottolineato come in molti casi l’utilizzo di animali rimane un momento fondamentale per testare ‘teorie’ biologiche che possano, in prospettiva, avere importanti ricadute terapeutiche sull’uomo. Un esempio di questi ultimi anni sono gli studi condotti sulle cellule staminali tumorali. Questo non significa che le sperimentazioni su animali siano eticamente condivisibili, afferma Maugeri, ma dimostra che in molti casi sono ancora scientificamente necessarie. Seconda questione: è moralmente accettabile utilizzare gli animali in modo da causare loro dolore per scopi scientifici? (Questione etica). Gli animali hanno uno status morale? Dobbiamo prendere in considerazione i loro interessi nella valutazione morale delle nostre azioni? Questa è una tematica che ha attraversato i secoli: all’inizio si pensava che gli animali non avessero uno status morale in quanto presuntamente privi di proprietà tipicamente umane, quali autocoscienza e linguaggio. Progressivamente, tuttavia, si è posta sempre più attenzione e rispetto nei loro riguardi, e si è cominciato a considerare la capacità di provar dolore come il discrimine per l’attribuzione di status morale. Infatti, come provocatoriamente notato da alcuni autori, esistono essere umani che, per gravi malattie, non hanno autocoscienza e non possono esprimersi e non per questo li pensiamo privi di status morale. Quindi si è giunti alla conclusione, che la mancata attribuzione di status morale agli animali non umani equivarrebbe a una forma arbitraria di discriminazione (chiamata specismo), simile al razzismo e al sessismo. Ci sono vari approcci: quello egualitario (gli esperimenti sugli animali sono moralmente accettabili quando il beneficio per l’uomo è certo e/o la sofferenza per l’animale minima: ciò escluderebbe la ricerca di base); quello dei “diritti degli animali” (gli animali possiedono un diritto inalienabile alla vita della quale possono essere privati solo in casi estremi, la ricerca non fa parte di questi casi); quello gradualista (gli animali non hanno diritti, ma noi abbiamo dei doveri nei loro confronti data la loro capacità di provar dolore, stress, ansietà, ecc. Questi doveri sono più stringenti man mano che ‘percorriamo la scala’ di complessità biologica e neurologica). Da tutto questo si deduce che gli animali hanno uno status morale, bisogna tutelarli e averne rispetto. Ma come? E così arriviamo alla terza questione. A questo punto ci chiediamo – continua Maugeri - come ricomporre produttivamente il disaccordo morale nel contesto pubblico? (Questione politica). Quale modello adottare per una decisione che sia scientificamente adeguata, eticamente consapevole, e politicamente legittima? L’Unione Europea ha lavorato molto in questa direzione in questi anni e la recente Direttiva (2010/63) sulla protezione degli animali usati a scopo scientifico a tal riguardo sancisce: il benessere degli animali è un valore dell’Unione; l’uso di animali continua ad essere necessario per proteggere la salute umana e degli animali; l’uso di animali per scopi scientifici è regolamentato dai principi riconosciuti internazionalmente di replacement (sostituzione di animali vivi e coscienti con materiale inanimato), reduction (la riduzione del numero di animali usati nelle procedure sperimentali), refinement (riduzione del grado di sofferenza a cui sono sottoposti gli animali utilizzati negli esperimenti); i metodi usati dovrebbero evitare la morte come punto finale; l’utilizzo di grandi primati, la specie più vicina agli esseri umani deve essere permesso solo per la preservazione della specie o in casi di epidemie; la valutazione dettagliata dei progetti, tenendo conto le considerazioni etiche, deve assicurare l’implementazione delle 3R; il livello di danno per gli animali deve essere bilanciato con i benefici previsti del progetto. Ma la questione rimane aperta: come bilanciare i vari punti di vista, a quale delle 3R bisognerebbe dare priorità? Alcuni sostengono che un progressivo affinamento delle tecniche e la riduzione del numero totale di animali negli esperimenti scientifici sarebbe una sufficiente forma di tutela nei loro riguardi, altri sostengono che l’unico obiettivo che tiene veramente in conto gli interessi degli animali sarebbe una completa abolizione della possibilità di fare esperimenti su di essi. Come si vede, il problema rimane aperto né si può pensare, come invece sostengono alcuni, che il disaccordo su questo problema possa ridursi a un problema di cattiva informazione. Il punto è come si può rendere politicamente produttivo il dissenso? Tramite un’informazione corretta, la trasparenza dei processi decisionali, la partecipazione alla formazione delle decisioni eticamente sensibili. Il modello della deliberazione bioetica- afferma Maugeri- prevede l’informazione ed il confronto tramite arene deliberative (attività che favoriscono la partecipazione attiva valorizzando il contributo del pubblico), un reale meccanismo di dialogo e scambio di elementi conoscitivi, conoscenza e comunicazione come risultato di un intenso processo di interazione su basi di reciprocità e mutuo rispetto. Possiamo affermare infine – conclude Maugeri – che il rapporto tra biomedicina e società è un rapporto complesso, specialmente in società caratterizzate dal disaccordo morale; il dibattito pubblico su questi punti è spesso semplicistico (dall’una e dall’altra parte); in questo contesto la bioetica può aiutare a facilitare lo svolgimento del dibattito e accrescere la consapevolezza degli attori coinvolti. Sono queste, quindi, le basi sulle quali cercare di risolvere il problema della sperimentazione animale in modo scientificamente adeguato ed eticamente consapevole. E’ intervenuto per i saluti finali il Presidente dell’Istituto Siciliano di Bioetica, dott. Elena Vitale Luciano Privitera [email protected] 4 AKIS Lunedì 25 Marzo 2013 Il Kiwanis International Club Acireale e la famiglia Pricoco: "Michele Pricoco, acese di Acicatena, catenoto di Acireale" Sabato, 6 Aprile 2013 ore 19,00 Palazzo Riggio - Acicatena Moderatore: dott. Rita Caramma. Relatori: prof.ri Giuseppe Savoca, Ignazio Leone , Giovanni Vecchio, Alfonso Sciacca Con gli attori dell'"Officina d'Arte " di Alfio Vecchio. le musiche e i canti de "I Beddi” Conclusa la manifestazione del Kiwanis Kids club del 2°Isituto Comprensivo "A.De Gasperi"di Aci S.Antonio diretto dalla dott.ssa Anna Maria Sampognaro "I giorni della memoria". I risultati conseguiti da una scuola in termini di offerta formativa e di funzionalità, godono dell'apporto determinante che alcune pubbliche rappresentazioni possono contribuire all'arricchimento culturale ed ad una apertura verso le famiglie e il territorio in cui essa opera. Il recital preparato dalle docenti Daniela Simon e Valeria Aloisi, rispettivamente per la scuola primaria e per la secondaria di primo grado,ha registrato una grossa affluenza di pubblico e critica positiva. I due ordini di scuola,ognuno con la propria specificità, sono riusciti di volta in volta a commuovere, far riflettere ed anche sorridere gli intervenuti , di quel sorriso che solo la forza inconsapevole dei bambini sa dare, Il Comitato Dame dell'Istituto del Nastro Azzurro di Acireale,si è recato in visita e per un pranzo domenicale, alla Comunità della Madonna della Tenda di Cristo. L'atmosfera gradevolmente gioiosa, contornata da numerose "esibizioni canore"magistralmente dirette da Suor Rosalba,è stata anche l'occasione per offrire parte del ricavato del Concerto di Natale del 22 Dicembre tenuto nella Basilica dei SS.Pietro e Paolo, prima beneficiaria.Il Comitato Dame,guidato dalla presidente Daniela Simon,e che si avvale della collaborazione di socie catanesi e acesi ,tutte professioniste impegnate nel sociale,dopo la prima attività di service verso i militari ed i loro congiunti iscritti all'Istituto del Nastro Azzurro è stato anche partecipe di uno stand nel "Villaggio di Babbo Natale"allestito dalla Provincia Regionale di Catania alle Ciminiere. 47^ Charter del Lions Club di Acireale con omaggio a Giuseppe Verdi Il Lions Club di Acireale, presieduto da Rosario Musmeci, ha celebrato lo scorso 8 marzo la 47^ Charter Night in un noto albergo della città, alla presenza del past president del Consiglio dei Governatori Salvatore Giacona e con l’intervento dei soci e dei rappresentanti degli altri Club Service di Acireale. Per l’occasione è stato reso omaggio a Giuseppe Verdi nel bicentenario della nascita con un concerto vocale che ha visto protagonisti tre ottimi cantanti del coro dell’E. A. R. Teatro Massimo Bellini di Catania: il soprano Aurora Bernava, violinista e cantante, dal 1990 fa parte del coro quale vincitrice di concorso, ha ricoperto ruoli in opere di Mozart, Verdi e Rossini; il baritono Salvo Todaro, artista del coro dal 1987 che negli anni si è esibito come solista in diverse opere e ha partecipato alle trasferte all’estero (in Giappone, San Pietroburgo e S. Francisco), Alberto Tomarchio, maestro concertatore e anch’egli baritono del coro del Bellini, il quale ha introdotto in modo puntuale ed essenziale i brani prescelti: “Va’ pensiero, sull’ali dorate” dal Nabucco, “Pura siccome un angelo”, “Di Provenza il mar, il suol”, “Addio al passato” e il famoso “Brindisi”. Infine Salvo Todaro ha reso omaggio alle donne presenti in occasione dell’8 marzo con l’impeccabile esecuzione di “E vui durmiti ancora” di Formisano- Calì. Subito dopo il presidente Musmeci ha preso la parola ricordando la costituzione del Club, sottoscritta dal Governatore Edward Lindsey il 30 novembre 1966, mentre la prima Charter Night fu celebrata il 26 febbraio 1967. Da allora in poi – ha proseguito – il presidente – il Club ha sempre svolto un’importante funzione di proposta e stimolo nei confronti delle Amministrazioni che si sono succedute cercando di focalizzare l’attenzione sui reali bisogni della collettività. Oggi il Club è costituito da 79 soci che vengono costantemente informati di ogni decisione o iniziativa dello stesso Club. Musmeci ha aggiunto:”Continuiamo ad essere proiettati verso l’esterno, verso la comunità in cui siamo inseriti, sia con interventi umanitari, sia adoperandoci per essere, in questo tempo di crisi, promotori di opinione, fautori di dialogo, strumenti di pressione sulla pubblica amministrazione”. Non sono mancati gesti di solidarietà a favore degli ultimi in questo anno sociale. Il presidente ha concluso accennando alle attività interclub, alla partecipazione ad iniziative del Lions International e a quelle multidistrettuali e distrettuali. Infine si è soffermato sui Comitati. Interessante il programma in corso di attuazione, che comprende: una con- anche quando si trattino grandi temi che hanno sconvolto l'umanità. La serata è stata aperta dall'esibizione teatrale dei ragazzi della scuola secondaria (rappresentanti della 1°-2°-3°M-3N) con l'esecuzione degli Inni al clarinetto ed , a seguire, col loro teatro d'avanguardia, che,per sua stessa natura,dà l'opportunità a chi fa teatro sperimentale in termini di linguaggio e di costruzione scenica, di destrutturazione rispetto a codici di ogni tipo. La tragedia dell'Olocausto è stato il punto di partenza dell'intera manifestazione; dalle pagine di Anna Frank a Primo Levi senza dimenticare il filo conduttore che ha tranciato la vita di tanti ragazzi di Kabul, di Sarajevo, di Treblinka...La deposizione delle pietre da parte del pubblico,in ricordo delle tante vittime della shoah,ed accompagnata dal suono di" ferenza sul ruolo strategico del limone di Acireale nel complesso delle attività di marketing territoriale, schede plurilingue nel Museo delle uniformi di Piazza Duomo, iniziativa a favore delle opere scultoree di Padre Francesco D’Urso, esposte presso l’O.A.S.I. di Aci Sant’Antonio, museo della limonicoltura in collaborazione con il Centro di Ricerca per l’Agrumicoltura , creazione di un Blog per far conoscere la storia di Acireale e dar vita ad un osservatorio per stimolare un dibattito aperto a tutti sui problemi che maggiormente interessano la città di Acireale. Una sezione del sito sarà riservata alle attività interne ed all’archivio storico e fotografico del Club. Giovanni Vecchio Forse neppure il Papa….. Atikva"(Speranza) ha introdotto la danza tradizionale ebraica dei k- kids della 3°A di scuola primaria sulle note de "la vita è bella " e "Hava Nagila"che si sono poi esibiti in una quanto mai sentita interpretazione in coro coreografato della "Fiera dell'est"accompagnata dallo strumentini Orff, seguiti dagli inni all'amore "Scharborought Fair" e "We shall overcome";il rispetto della diversità e l'inutilità della guerra con "Il pulcino ballerino" e "La guerra dei mutandoni"concludendo con la preghiera"Caro Gesù ti scrivo"e un fuori programma dedicato agli ospiti kiwaniani ed alla Dirigente,"Il rock della K”, che in questi anni è stato un po' l'inno giocoso dei k-kids. Alla serata erano presenti il Luogotenente Governatore Salvatore Chianello che ha premiato le classi coinvolte nella precedente rappresentazione sui diritti dell'infanzia, la presidente del Kiwanis club di Acireale Maria Finocchiaro e il Governatore eletto Carlo Turchetti (nella foto con la Simon) che si è prodigato nell'elogiare l'operato della Dirigente delle docenti e delle famiglie degli allievi. Elena Vitale Ci è stato comunicato che per “raddrizzare” questo palo è stato interessato il nuovo Presidente del Senato, Pietro Grasso il quale ha scritto al Governatore della Regione, Rosario Crocetta, il quale, a sua volta, ha interessato il Commissario della Provincia Liotta che dopo avere telefonato al sindaco Cutuli e al comandante della Polizia Urbana di Aci S.Antonio Parisi hanno rimandato la soluzione alla nuova amministrazione e si sono detti, però, particolarmente (in)soddisfatti per la soluzione del grave problema… cioè: lasciare tutto così.. Noè Communications ad Acicatena Promuovere e sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche importanti continua ad essere l’ obiettivo del dr. Salvo Noè (psicoterapeuta). In una conferenza organizzata dal Comune di Acicatena alla presenza di un folto pubblico e del Sindaco Ascenzio Maesano e del vice-sindaco Giovanni Grasso, Noè ha parlato di famiglia è dei conflitti che si possono creare all’interno del nucleo familiare. È stato importante conoscere tutte le dinamiche comportamentali che portano ad avere problemi tra genitori e figli o tra partner e come evitare o risolvere dei conflitti latenti o conflitti già esistenti. Una conferenza importante che ha destato molta attenzione e ha dato contezza di quanto bisogno c’è di approfondire questi argomenti. Alla fine della conferenza, garbatamente presentata da Caterina Leotta de lo staff della “Noè Communications”, il Sindaco Maesano ha ringraziato di cuore il dr. Noè per la sua brillante relazione e lo ha invitato caldamente a fare nuovi incontri presso il Comune di Acicatena. Amici cari, vi chiedo un minuto di silenzio per il primo capello bianco che ho trovato oggi, alle soglie dei 36 anni, con sommo raccapriccio. Maledizione, dovevo dire uno, ho detto primo! Anna Pavone Aperte le pre-iscrizioni al concorso “Granita dell’anno” 2013 dell’evento “‘a Nivarata – Acireale e il rito della Granita Siciliana” che si svolgerà ad Acireale dal 13 al 16 giugno 2013 ‘a Nivarata, il Festival della Granita Siciliana, alla sua seconda edizione si presenta con tante novità in programma. Saranno sempre 20 gli artigiani pasticcieri che dal 13 al 16 giugno 2013 si sfideranno per il concorso “Granita dell’anno” 2013, questa volta però gli sfidanti che parteciperanno verranno da tutta la regione siciliana, ognuno con il suo bagaglio culturale ed enogastronomico per un festival della condivisione dei sapori. La partecipazione è aperta a tutti i maestri gelatieri/pasticcieri e le imprese operanti in Sicilia che producono in proprio. Durante l’evento la granita sarà prodotta giornalmente con prodotti selezionati di qualità nel laboratorio appositamente allestito. Foto: Angelo Fichera. è possibile contattare l'organizzazione tramite la e-mail [email protected] per acquistare spazi pubblicitari nell'ambito della manifestazione, così come per sponsorizzazioni o partnership. ‘a Nivarata è un nome ispirato dai "Nivaroli" ovvero quelle persone che un tempo andavano in montagna a prendere la neve per poi utilizzarla, insieme a succo di limone o di arancia o caffè, per la creazione di un sorbetto rinfrescante durante l'estate AKIS Lunedì 25 Marzo 2013 Una appassionata e foltissima platea ha preso parte alla seconda edizione della manifestazione culturale “Femminile Plurale – donne alla ribalta nelle arti e nelle professioni”, tenutasi lo scorso 9 marzo 2013 a Santa Venerina presso l’Auditorium della casa del Vendemmiatore. La kermesse premia le donne di S.Venerina che si sono affermate nelle arti e nelle professioni manifestando impegno, tenacia e creatività . Organizzata anche quest’anno dall’Associazione locale “Storia, Cultura e Sviluppo Territoriale”, presiduta dal giovane Domenico Strano, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del comune di Santa Venerina, retto dall’avv. Orazio G. Vecchio, ha visto come protagoniste in tutto sette donne le cui origini e vita sono collegate con Santa Venerina: si tratta di Carmen Cutuli (ceramista), Alfia Cutuli (attrice teatrale e autrice di testi teatrali), Rosaria Raciti (alta Dirigente Poste Italiane), Maria Grazia Calderoni (alta sartoria su misura), Maria Sorbello (pittrice), Marika Tomarchio (mini cantante Rai 1), Concetta Triferò (restauratrice). La manifestazione ogni anno offre la possibilità al pubblico di apprezzare, spesso anche di scoprire, i talenti femminili del proprio territorio, che rappresentano una risorsa umana e culturale per l’intera comunità. L’organizzazione, infatti, è sempre attenta a lanciare un messaggio ben diverso da quello che i media sovente trasmettono. Non, dunque, la donna come oggetto o prodotto, ma la donna come sorgente di creatività e professionalità. Ad arricchire la serata sono stati diversi momenti musicali, curati dal gruppo storico locale “I Titani” e dal soprano del Teatro Massimo V. Bellini di Catania Maria Grazia Calderone, nonché dalla super ospite Guia Jelo, nota attrice teatrale, televisiva e cinematografica, che ha recitato con una affascinante maestria alcuni testi della poetessa Maria Bella Calabretta, anch’essa ospite della serata. Alla esplosività della Jelo, che ha animato la platea intervenuta, ha fatto da sponda l’eleganza del defilèe di abiti da sposa, a cura di Maria Grazia Calderoni, una delle premiate della serata. Applauditissima anche l’esibizione della piccola Marika Tomarchio, reduce dai successi televisivi su Rai1 di “Ti lascio una canzone”.Tutti i vari momenti, la regia e i testi, sono stati coordinati dal prof. Giovanni Vecchio che, vestendo pure i panni di presentatore, in sostituzione di Anna Maria Patanè bloccata da una fastidiosa febbre, ha messo in campo, come sempre, capacità e bravura nella conduzione della serata. Presenti il sindaco dott. Enrico Pappalardo, il presidente del consiglio comunale arch. Giuseppe Marano e l’assessore alla Cultura avv. Orazio G. Vecchio. D.S. 347 1433135 [email protected] Via Lazzaretto ACIREALE 5 6 AKIS Lunedì 25 Marzo 2013 Cine Foto Club “Galatea” PIANETA VENERE 2013 Particolare successo di “PIaneta Venere 2013” organizzato dal Cine Foto Club “Galatea” di Acireale e dalla “Noè Communications”, con il patrocino del Comune di Zafferana e con la collaborazione dei Club Service di Acireale. Il PIaneta Venere è stato assegnato alla dott.ssa Rosa Barbagallo Le foto del servizio sono di Nuccia Leotta, Giuseppe Noè e Giovanni Tringali Comune di Zafferana Etnea AKIS Lunedì 25 Marzo 2013 Sulle orme di San Camillo Potrebbe essere definito un atto di Amore. E lo è. Un Amore filiale verso un padre che ha cresciuto, formato ed accompagnato lungo i tortuosi sentieri della Vita parecchi giovani divenuti uomini. E leggendo le quasi trecento pagine del libro, si scopre un personaggio davvero speciale: padre Gino Cisternino, dell’ordine dei Ministri degli Infermi, meglio conosciuti come “Camilliani”. Ad offrirci un “ritratto vivo, toccante e appassionato della vita di Padre Gino”, quasi «un manuale di ascetica e di mistica vissuta giorno dopo giorno», come ha scritto nella prefazione il Provinciale dei Camilliani P. Rosario Messina, è stato Giuseppe Lentini, laico impegnato nella Parrocchia San Camillo di Messina. Ed un ottimo lavoro di ricerca ha condotto Lentini, che ha “scavato” nella vita di Padre Gino, sin dalla sua nascita avvenuta a Castellaneta, in provincia di Taranto, l’8 settembre 1917, che ha vissuto gli anni dell’adolescenza a Monopoli (Bari). Terminato il ginnasio, il giovane Gino abbracciò la vita religiosa entrando nell’Ordine dei Ministri degli Infermi a Messina, dove c’era un Postulandato, ovvero un tempo di formazione per i giovani decisi a maturare il carisma dell’Istituto. La scelta sull’Ordine dei Camilliani è stata dettata al giovane Gino dalla presenza dell’ospedale accanto alla sua parrocchia a Monopoli. Dopo il Noviziato a San Giuliano di Verona ed il periodo dello Studentato teologico della Provincia Lombardo Veneta trascorso a Villa Comello di Mottinello di Rossano Veneto (Vicenza), domenica 6 luglio 1941 a Padova fu ordinato Sacerdote insieme ad altri compagni. La sera stessa questi ritornarono a Mottinello, dove giunse anche P. Giuseppe La Perna, Provinciale di Sicilia, che venne a cogliere il primo frutto della risorta Provincia Sicula, Padre Gino, appunto. La Provincia Siculo Napoletana dell’Ordine dei Ministri degli Infermi è un Istituto Religioso attualmente presente nell’Italia meridionale (Napoli, Casoria, San Giorgio a Cremano, Crotone, Lamezia Terme, Messina, Palermo, Acireale, Mangano, Macchia di Monte Sant’Angelo) nel Benin (Zinvié, Segbanou, Cotonou, Davoungon, Djougou), nel Togo (Lomè) e nella Repubblica Centrafricana (Bossemptélé), con una Delegazione che rende presente il carisma di San Camillo de Lellis attraverso opere di misericordia verso gli ammalati e i bisognosi. Venne eretta canonicamente con la denominazione di Provincia Sicula l’8 giugno 1605; fu ricostituita il 4 ottobre 1935 con Decreto n°114 del Superiore Generale Florindo Rubini e licenza speciale della stessa Congregazione del 1 ottobre 1935 e riconosciuta Persona Giuridica ed Ente Morale con Decreto Presidenziale n°1052 del 6 ottobre 1953. L’apostolato di padre Gino si svolgerà anche dalle nostre parti, lasciando un segno tangibile di Amore e Carità verso il prossimo. Venne ad Acireale con l’incarico di assistente dei Postulanti e Cappellano presso l’Ospedale S. Marta e S. Venera. Alla nostra città resterà sempre legato, poiché Acireale è stata la culla per la Provincia religiosa: «Qui si è sviluppata la nostra Scuola apostolica, qui è sorto il Noviziato, qui è sorto il Professorio. Acireale è per tutti i Camilliani della Provincia Sicula quasi una seconda patria e la portiamo tutti nel cuore, vicini e lontani. La ricordiamo con vivo e profondo piacere. Siamo grati per quanto da Acireale abbiamo avuto: benevolenza, affetto, attenzioni», ebbe a dire padre Gino in un discorso tenuto nel Salone dell’Istituto San Luigi per il XXV della restaurazione della Provincia Camilliana Siculo Napoletana nel 1960. La presenza dei Camilliani nella nostra Città risale al 1743. Una presenza che ha dato tanti frutti nel tempo. La Scuola Apostolica serviva per la formazione dei futuri religiosi e sacerdoti Camilliani che provenivano da varie regioni: Sicilia, Puglia, Calabria e Campania. I giovani frequentavano la scuola media ed il ginnasio e continuavano gli studi nelle strutture formative della Provincia o nei seminari. Nel 1948 essa fu trasferita ad Aci S. Antonio. Il Professorio, oggi chiamato studentato, è un periodo che comprende gli anni tra la Professione temporanea e quella perpetua. Padre Gino, nel giugno 1943, venne nominato vicario sostituto presso la Parrocchia San Martino a Carruba di Riposto. Dopo alcuni trasferimenti, nel settembre 1946, tornò nella nostra diocesi, prendendo possesso della carica di Superiore e Maestro dei Novizi presso il Noviziato inaugurato a Presa, frazione di Piedimonte Etneo. Nel 1948 lasciò il piccolo borgo a causa del trasferimento del Noviziato e continuò nella sua carica di Superiore ad Aci S. Antonio, dove erano sistemate le sedi di Noviziato e Scuola Apostolica. Nel 1952 venne nominato dal Vescovo, Mons. Salvatore Russo, Vicario economo spirituale della parrocchia “S. Antonio Abate” di Aci S. Antonio, che guidò in un momento delicato e difficile con mitezza e saggezza suscitando unanimi consensi dai parrocchiani. Dal 1953 al 1959 assunse l’incarico di responsabilità di Superiore provinciale e nel 1965 divenne il primo parroco della chiesa di San Camillo di Messina, eretta canonicamente a parrocchia. L’apostolato di padre Gino non si esaurì qui: fu missionario nei primi anni ‘70 nel Dahomey (oggi Benin), dove aprì una Fondazione. Nella nostra Cattedrale il 18 febbraio 1973 si celebrò una solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Pasquale Bacile insieme al suo ausiliare Mons. Ignazio Cannavò, durante la quale fu consegnato ai missionari il Crocifisso. Nel 1975 tornò in Italia per motivi di salute e durante il Consiglio Provinciale tenutosi a Mangano venne eletto all’unanimità Superiore della Casa di Acireale. Tornerà nel Benin, già anziano, nel 1992. Il 28 febbraio 2010, stanco e provato nel fisico ma non nello spirito, lascia questa terra per rinascere a vita nuova. Il volume di Pippo Lentini, pubblicato dalla “Andrea Lippolis Editore” di Messina, è arricchito da numerosissime fotografie e testimonianze e ripercorre esaustivamente le tappe dell’esistenza di Padre Gino Cisternino, un uomo di Fede, ma anche di opere tangibili e di Carità, che ha lasciato un segno chiaro della sua santità nei tanti che lo hanno conosciuto, amato ed apprezzato. Egli, come scritto, aveva un rapporto speciale con Acireale ed il nostro territorio in generale. Un legame che durò fino allo spegnersi della sua esistenza. Sul social network Facebook esiste la pagina “Amici di padre Gino Cisternino”, che chiunque può consultare per saperne di più sulla figura di questo Santo Sacerdote e Uomo di Chiesa. Pippo Lentini, messinese, insegna presso l’I.I.S. “Majorana – Marconi” di Messina; impegnato nelle attività pastorali della parrocchia San Camillo nella Città dello Stretto, è membro attivo dell’Associazione Famiglia Camilliana Laica. Dal 1992 fa parte dei Gruppi di preghiera di Padre Pio. Attivo anche nel mondo dello Sport, Lentini è stato Vice Presidente della Sezione Arbitri di Messina ed ha ottenuto dal CONI la Stella di Bronzo al Merito Sportivo «per avere svolto attività, sia come arbitro sia come dirigente, nel settore A.I.A. dimostrando doti non comuni e correttezza nei compiti che di volta in volta gli venivano assegnati». R.P. Cappero di Pantelleria, lenitivo per pelli sensibili Capparis spinosa di Pantelleria, presenta un elevato contenuto di polifenoli (derivati del Kampferolo e della Quercetina) in grado di esercitare un’azione desensibilizzante ed antiallergica sulla pelle. Tale ricchezza di contenuto è attribuibile all’unicità di luoghi come l’isola di Pantelleria, perla nera del Mediterraneo, dove il suolo di origine vulcanica da secoli si intreccia ai forti venti dell’Africa e alle forti escursioni termiche. Per queste sue proprietà ineguagliabili, l’estratto di Cappero è efficace nell’inibire i danni cutanei indotti da esposizione al sole, scottature termiche, trattamenti radioterapici, punture di insetti e di meduse. Può essere utilizzato con successo nelle terapie di supporto per il trattamento di dermatiti da contatto, dermatiti seborroiche, acne, processi infiammatori della pelle, prurito. Avevo previsto un incremento dell’esplosività dell’attività eruttiva: purtroppo cosi è stato! Nello scorso numero di Akis è stato pubblicato un articolo nel quale si prevedeva un incremento dell’esplosività degli eventi parossistici etnei per la presenza degli xenoliti nelle lave dello scorso 28 febbraio. Ed infatti, poco prima delle ore 18.30 di sabato 16 marzo, il fontanamento ha raggiunto livelli energetici molto elevati che hanno provocato una fitta pioggia ceneritica su Zafferana, S. Venerina, Guardia, Scillichenti Stazzo e Pozzillo e creato difficoltà al traffico aereo e veicolare. Il vento ha infatti spinto le proiezioni, scagliate a svariate centinaia di metri di altezza, in direzione dei centri abitati del versante SE del vulcano con una ricaduta di sabbia vulcanica che a Zafferana è stata quantificata in circa 3 chilogrammi per metro quadrato mentre al Belvedere di Monte Pomiciaro ha raggiunto i 7 kg per metro quadrato con scorie del diametro che arrivava anche a 17 centimetri. Indubbiamente la presenza di xenoliti nelle lave del 28 febbraio u.s., letta nell’ottica di una intrusione del dicco magmatico all’interno di nuove fratture profonde, dove risiedono le quarzareniti del basamento sedimentario sul quale poggia il vulcano, ha potuto far prevedere la risalita di magma primitivo molto più ricco di gas rispetto al precedente e quindi l’incremento dell’esplosività del parossismo al cratere del SE-orientale. Infatti il motore propulsore dell’attività hawaiana caratteristica del fontanamento che ha ricoperto di una spessa coltre di lapilli una vasta area pedemontana etnea, creando danni ingenti anche alle coltivazioni, sono proprio i gas vulcanici. Questi ultimi sono costituiti da vapore d'acqua, anidride carbonica, azoto, anidride solforosa, cloro, fluoro. Quando il magma comincia a risalire, la pressione delle rocce incassanti diminuisce e i gas, meno densi del magma essolvono dal fuso magmatico e migrano verso l'alto, spingendo con forza la porzione di magma sovrastante che viene notevolmente pressurizzata. Stando così le cose c’è da aspettarsi un nuovo parossismo le cui conseguente sulla popolazione sono imprevedibili perché dipendono solo dalla direzione e dalla velocità del vento in quota, cosa questa che è pressoché impossibile poter prevedere. Farmacia dott. Teresina Ferreri & C.snc Piazza Cantarella 10 - 95025 Aci S.Antonio - 095 7921871 Per Enrico Guarneri basta la parola, il suo nome, e si sono riversate migliaia di persone in qualunque teatro, anfiteatro o parco della Sicilia in cui si sia esibito con il suo cast durante la scorsa estate così intensa e densa di appuntamenti per lui. In questo testo Guarneri spazia, da splendido mattatore, da Ignazio Buttitta a De Filippo a Pirandello con una “spruzzata” della voce di Rosa Balistreri e lo fa con una rara e delicata maestria, un’energia e una carica di simpatia travolgente, una capacità attoriale di passare dai toni ironici a quelli drammatici senza mai una caduta di tono o di stile per tutta la durata dello spettacolo, un atto unico di quasi due ore in cui non lascia mai il palcoscenico e viene ben coadiuvato da tre colleghi: Vincenzo Volo, Rosario Marco Amato e Nadia De Luca.La maggior parte del pubblico lo apprezza per il personaggio di Litterio che interpreta da molto tempo su una rete locale e che lo ha, da una parte, portato al successo ma, dall’altra, lo ha come “inscatolato”: ecco perché Guarneri ha voluto inserire nella scenografia il manichino di questo personaggio con cui ha “dialogato” come una sorta di alter ego con la sua voce registrata e a cui ha voluto “dimostrare” di saper fare ben altro interpretando magistralmente il doloroso monologo finale de “L’uomo dal fiore in bocca” di Pirandello.Tra un testo e l’altro Guarneri inserisce degli sketches assolutamente comici: tra tutti la scenetta della visita dallo psicologo, interpretato da Amato, il rocambolesco ricovero al pronto soccorso, insieme a un attore “emergente” interpretato dal bravissimo Vincenzo Volo, allo pseudo-regista russo che Amato caratterizza in modo formidabile. Stagione Teatrale Nazionale del Teatro Stabile di Acireale Teatro Maugeri 20 aprile 17,30 - 21,00 botteghino al Teatro Turi Ferro dal martedi al sabato (16,30 - 20) CompuTecnica Riparazione computer a domicilio 338 2071014 AK IS 7 Trovati Xenoliti sulle lave del 28 febbraio 2013 Il quadro eruttivo potrebbe mutare ed i parossismi diventare sempre più esplosivi. Sulle lave emesse il 28 febbraio 2013 dal cratere di SE-orientale sono stati rinvenuti, inglobati nella lava, dei frammenti di quarzareniti del basamento sedimentario sul quale si è edificato il nostro vulcano. Per comprendere la loro origine occorre valutare la genesi del nostro vulcano. Come si può constatare dalle lave a cuscino presenti nella rupe di Acicastello le prime manifestazioni eruttive nell’area etnea si sono verificati in ambiente sottomarino con l’emissione di lave tholeiitiche. Successivamente l’edificio vulcanico dell’Etna è stato edificato con materiali che si andavano accumulando, nel corso dei continui fenomeni eruttivi, su un piano inclinato di argille sedimentarie che costituivano i fondali marini del vasto golfo pre-etneo compreso tra la catena montuosa dei Nebrodi a nord ed il massiccio ibleo a sud. Tale piano inclinato sul quale, eruzione dopo eruzione è stato “edificato” il vulcano, ha subìto un innalzamento complessivo e presenta il suo massimo a circa mille metri di altezza sul livello del mare nei pressi della città di Maletto con un punto più basso nei pressi di Acitrezza lungo il litorale dei ciclopi. E’ naturale, quindi, che al di sotto del livello delle vulcaniti emesse dall’attività eruttiva dell’Etna vi sia il fondale marino del golfo pre-etneo, delimitato all’incirca dai fiumi Alcantara a nord e Simeto a sud. Quando si creano nuove fratture nel basamento sedimentario sottostante l’edificio vulcanico, frammenti di sabbie marine possono essere inglobate nel fuso magmatico che risale lungo la frattura ed essere emesse nel corso di fenomeni effusivi com’è accaduto nell’eruzione del 17 luglio 2001. In tale occasione le lave emesse dalla bocca di quota 2100 contenevano agglomerati di sabbia marina silicea di colore biancastro, a volte voluminosi come una noce di cocco, inglobati nella nera roccia effusiva. In termine tecnico, questi frammenti sono chiamati xenoliti che significa “rocce estranee” perché, provenendo dal fondale marino di origine sedimentaria, non fanno parte delle rocce effusive. Questi xenoliti si trovano solo nei pressi della bocca effusiva di quota 2100 perché man mano che il flusso magmatico avanza disgrega gli agglomerati sabbiosi. La presenza di queste strane formazioni biancastre che contrastano con le scure lave etnee potrebbe essere messa in relazione con l’apertura di una frattura recente nel basamento sedimentario sul quale poggia l’edificio vulcanico attivata dalla spinta della risalita del mantello parzialmente fuso. Frammenti delle pareti di questa nuova frattura sono quindi asportate ed inglobate nel fuso magmatico che risale alla superficie. Ecco spiegata la presenza di queste strane formazioni. Ma vi è di più. Nelle lave del 1886, emesse da monte Gemmellaro (famose per il velo di S. Agata che fu portato in precessione davanti al fronte lavico) vi sono anche formazioni xenolitiche addirittura azzurre ed anche nelle lave di Monte Frumento delle Concazze, emesse circa 3500 anni or sono, si possono osservare xenoliti. Lo stesso nelle lave anfiboliche dei crateri Silvestri (eruzione del 1892). Pur nella loro stranezza e scarsa frequenza la presenza degli xenoliti nelle lave etnee è la testimonianza che l’Etna è sorta dal mare e che alla sua base vi sono le sabbie quarzarenitiche del fondale marino del golfo pre-etneo le quali asportate dal fuso magmatico in risalita vengono a giorno a migliaia di metri di altezza (nel 2001 a 2100 metri s.l.m. e nello scorso 28 febbraio a 2900 m s.l.m.). La presenza ricomparsa degli xenoliti dopo la violenta eruzione del 2001 si deve “leggere” come l’intrusione del fuso magmatico primitivo e quindi ricco in gas in nuove fratture che dovrebbe causare un notevole incremento dell’energia dei futuri parossismi. Quale prova di ciò basti constatare i danni causati dalle scorie cadute la notte del 28 febbraio scorso a diversi chilometri di distanza dal punto di emissione le cui dimensioni sono arrivate a superare i 500 grammi. Giovanni Tringali, direttore scientifico dell’I.R.M.A. Nella foto: gli Xenoliti rinvenuti sulle lave del 28 febbraio u.s. AKIS: Anno IX, numero 5 del 25 Marzo 2013 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania IL GIORNALE Sede: via M. di Casalotto 68 - 95025 Aci S.Antonio Redazione: via Alliotta, 14 - 95024 Acireale - Tel.- Fax 095 7921059 – 347 5382517 - [email protected] DEL TERRITORIO Tipografia-Litografia: “TM” di Mangano Venera - via N. Martoglio, 93 - S. VENERINA (CT) - Tel. 095 953455 - Site: www.akis-aci.com - www.akis-acionline.com DELLE ACI Elaborazione grafica, fotomontaggi e impaginazione: MP Graphic di Maurizio Pagano - Tel. 347 1433135 - Distribuzione e arretrati: 340 7152814 260 8 AKIS Lunedì 25 Marzo 2013 Successo del Club Scherma Acireale I giovani atleti del Club Scherma Acireale conquistano importanti risultati (ben 8 medaglie!) alla Terza Prova Regionale del Gran Premio Giovanissimi di Messina Il Palazzetto dello Sport della Cittadella Universitaria di Messina ha ospitato nello scorso week-end la Prova Regionale del Gran Premio Giovanissimi di scherma e il Club Scherma Acireale ha conquistato ben otto medaglie, tre primi posti, tre secondi posti e due terzi posti. Nella due giorni di gare che vedeva confrontarsi ben 325 atleti provenienti da tutta la Sicilia, e anche da parte della Calabria, il Club Scherma Acireale, oltre alle medaglie pesanti è riuscito a conquistare anche quattro volte il quinto posto. Nella gara di fioretto maschile maschietti a trionfare è stato l’atleta del Club Scherma Acireale Mirko Mangiagli seguito da Carlo Vinci dell’Asd Skjrman, giunto secondo e dai due terzi Bruno Pagliaro C.S. Siracusa e Salvatore Presti Accademia Scherma Ragusa. Nella gara di fioretto femminile bambine il primo posto è stato di Marina Bentivegna Cus Catania Sezione Scherma, secondo posto per Alessandra Pennisi del Club Scherma Acireale, terze Marta Cannata Messina Scherma e Anita Cundari Asd Skjrman.Nella gara di fioretto femminile giovanissime ha trionfato Costanza Clienti del Cus Catania Sezione Scherma, secondo posto per Carlotta Puccia Conad Scherma Modica e terze classificate Ileana Gagliano del Club Scherma Acireale e Caterina Buscema Conad Scherma Modica. Nella gara di fioretto femminile allieve sul gradino più alto del podio è salita Carolina Cavallo della Conad Scherma Modica, seconda classificata Greta Bordieri del Club LA NUOVA PROVINCIA DI CASSULABELLA Scherma Siracusa e terze Alessandra Ferro e Valentina Arena, entrambe del Cus Catania Sezione Scherma. Quinto posto per Irene Pennisi del Club Scherma Acireale. Nella gara di spada femminile bambine a vincere è stata Alessandra Pennisi del Club Scherma Acireale, secondo posto per Anita Cundari dell’Asd Skjrman e terze Federica Coppola Methodos Battiati e Carla Moschitto Cus Catania Sezione Scherma. Nella gara di spada femminile giovanissime ha vinto Sofia Maria Ciccia Methodos Battiati, secondo posto per Ileana Gagliano del Club Scherma Acireale e terze classificate Simona Miceli e Melissa Mazzara, entrambe della società Trapani Scherma.Nella gara di spada maschile maschietti primo e secondo posto per il Club Scherma Acireale con Mirko Mangiagli e Francesco Ferrante,terzi Giulio Pompejano Methodos Battiati e Stefano Di Fato Catania Scherma.Nella gara di spada femminile allieve so è imposta Martina Cambria della Methodos Battiati, seconda Valentina Arena Cus Catania Sezione Scherma e terze Asja Vitelli e Francesca Salina, entrambe della Methodos battiati. Quinto posto per Ida Bella del Club Scherma Acireale. Nella gara di spada maschile giovanissimi ha trionfato Davide Miloro Trapani Scherma, seguito da Sario Pontillo Scherma Reggio Calabria e terzi Sebastiano Garro Asd Skjrman e Francesco Valenti G.S. Ariberto Celi Messina. Quinto posto per Paolo Greco del Club Scherma Acireale. Nella gara di spada maschile allievi primo posto per Vincenzo Belpasso del Club Scherma Siracusa, secondo Francesco Ferro del Cus Catania Sezione Scherma, terzi Gianpaolo Buzzacchino dell’Asd Catania Scherma e Sergio Manzoni del Club Scherma Acireale. Una nuova rubrica che, speriamo, possa essere continuamente arricchita anche dalle vostre segnalazioni, per dare spazio e fare conoscere nuovi talenti del nostro Territorio Un vero fenomeno musicale del web Mario C Mario C, nasce a Catania il 29 Gennaio dell’84, vive ad AciCatena e già da bambino, passava intere giornate improvvisando mini concerti per il vicinato, cantando a squarciagola dal balcone di casa sua. All’età di soli nove anni, e per diversi anni, intraprende lo studio del sax contralto e delle percussioni, presso il “Complesso Bandistico G.Verdi di Aci Sant’Antonio” partecipando negli anni, ad importantissimi concorsi nazionali ed internazionali: 2001- “Concorso banda musicale salice” (ME), classificandosi al secondo posto – nello stesso anno partecipa al “Convegno internazionale Bandistico città di Besana In Brianza” (MI) – sempre nel 2001 “Music World” Fivizzano (FI). Nel 2000 invece prende parte al “ IX Concorso nazionale A.M.A Calabria” Lamezia Terme, classificandosi stavolta al primo posto. Il suo grande maestro - dice lo stesso Mario - è Stevie Wonder, dal quale ha catturato le sfumature soul che lo contraddistinguono e che lo rendono il “ re del soul ” nel panorama internazionale. Negli ultimi anni ha deciso di sfogare la sua creatività artistica sul web, registrando cover e diverse “ItalianVersion” da lui riscritte, di famosissimi brani internazionali, riscontrando notevole consenso nell'ormai ampio panorama musicale che regna sul web...bellissima l'interpretazione con video musicale su un pezzo di Daniel Merriweather in Red”. Adesso all’età di 29 anni, Mario, ha tanta voglia di emergere e di mostrare al mondo intero, il suo modo di intendere e fare musica... da poco, ha infatti deciso di lavorare al suo primo EP (uscito il 12 febbraio 2013) IN QUEL CASSETTO, titolo dell'EP e del suo primo singolo, accompagnato da un video musicale già disponibile su youtube. Il primo lavoro di Mario C si può scaricare gratuitamente dal suo sito marioc.it. Eventuali nuove segnalazioni sono da inviare al nostro giornale o a Giuseppe Maesano ([email protected]) di Domenico Platania La vicenda della commedia "La nuova Provincia di Cassulabella" è ambientata nel periodo del Ventennio. Essa, così come i personaggi che la animano, è assolutamente immaginaria, anche se mostra, attraverso le lenti della satira, eventi e uomini che hanno fatto la storia. Una satira bonaria e caricaturale, pacata e sorridente, mai corrosiva, che mette in ridicolo passioni, modi di vita, situazioni, atteggiamenti e aspetti paradossali del Regime. In tale contesto ruota un carosello di personaggi ridicoli e spassosi, patetici, bizzarri e nevrotici, che si esprimono in dialetto o, spesso, in un italiano maccheronico, traduzione letterale di espressioni vemacolari. Personaggi, che fanno quasi a gara per dimostrare la loro genuinità, il loro candore che immancabilmente diventa dabbenaggine e verso i quali. si finisce per provare un moto di umana simpatia. Siamo in Sicilia, in una piccola e remota cittadina, Cassulabella, che aspira a divenire Provincia del Regno. Per avere il controllo dei suoi concittadini, il Podestà ha escogitato un sistema che gli permette di intercettare la corrispondenza destinata alle autorità politiche o istituzionali della Capitale o da queste proveniente. Da una di tali lettere, viene a conoscenza dell' arrivo in città del figlio e successivamente della moglie di una grossa personalità del Partito. Quale migliore occasione per farseli amici e alleati e perorare la causa di Cassulabella Provincia? Tutti, convinti di seguire le nuove direttive del Partito, fanno a gara nell' accontentare i due ospiti nelle loro idee balzane ed il piano del Podestà e dei suoi accoliti sembra riuscire, ma ... Segue un finale a sorpresa, ricco di colpi di scena a ripetizione .che vi invitiamo seguire, alla prossima recita che il regista ed autore, il bravissimo Domenico Platania, non mancherà certamente di proporvi. Non è certamente il caso di dare titoli di merito ai protagonisti, ma, consentitemelo, una citazione a parte la merita certamente Addolorata, la madre del podestà, Melina Caudullo. L’appuntamento, ultimo per la stagione di “Quelli del 7°” è fissato per Domenica 21 aprile con “Fiat Voluntas Dei” di Giuseppe Macrì con la regia di Nino Signorello (Produzione “Gruppo Teatro Città di Belpasso”). Il Siciliano: la lingua proibita Si è svolta presso la sala conferenze di Palazzo Cantarella ad Aci Sant’Antonio, organizzata dall’Associazione Terre di Aci con il patrocinio del Comune e della Pro Loco di Aci Sant’Antonio, la conferenza “Il Siciliano: la lingua proibita”. Dopo i saluti del Presidente dell’Associazione, l’avv. Carmelo Sardella, e del Presidente della Pro Loco, il dott. Paolo Rapisarda, il relatore, prof. Fonzo Genchi, (foto), esperto di linguistica siciliana, ha affrontato la tematica di come, di fatto, la lingua siciliana diventi “proibita” o resa “proibitiva”, illustrando, fra l’altro, la legislazione vigente in tema di tutela linguistica. Sono stati anche trattati gli aspetti più strettamente grammaticali concernenti il concetto di lingua e di dialetto, oltre che di sistema linguistico, di ortografia e di varietà linguistica. E proprio sulla definizione del Siciliano come lingua o dialetto ci si è soffermati particolarmente facendo riferimento sia alla Carta Europea delle Lingue Regionali o Minoritarie, secondo la quale il Siciliano deve essere definito come lingua e non come dialetto, sia al Ddl Lentini del 2010 il cui art. 4 è intervenuto sulla L. Regionale 85/81 (Provvedimenti intesi a favorire lo studio del dialetto siciliano e delle lingue delle minoranze etniche nelle scuole dell’isola), sostituendo l’impropria definizione di dialetto con quella di lingua. Alla presenza, fra gli altri, del Sindaco di Aci Sant’Antonio, dott. Pippo Cutuli, del vice Sindaco, del Consigliere Provinciale dott. Enzo D’Agata e del noto poeta ed ex sindaco di Valverde, dott. Angelo Scandurra, la serata è stata allietata anche dagli interventi del poeta dialettale Nino Grasso Atlante che ha recitato alcuni versi in Siciliano e del cantautore Giuseppe Longo che, per l’occasione, ha composto un’inedita canzone anch’essa in siciliano. Veronica Russo RIDIAMOCI SU!!! Un'auto viene fermata dalla polizia stradale: "Patente e libretto. Voi andavate a 200 Km/ora". "Ma no, signor agente, facevo 135 Km/ora". Interviene la moglie del guidatore seduta accanto: "Ma no, caro, lo sai bene che stavi facendo più' di 200 all'ora". Il tizio lancia uno sguardo adirato alla sua signora, mentre l'agente continua: "Siete anche in multa perchè non funzionano gli stop". "Come? Ma se li ho controllati proprio ieri?". "Oh, caro, sai bene che gli stop sono così' da mesi". L'uomo lancia verso la moglie uno sguardo ancora più' adirato e l'agente continua: "Inoltre voi non avete indossato le cinture di sicurezza!". "Ma no, signor agente, le avevo, ma me le sono tolte quando voi mi avete fermato". Ancora una volta interviene la moglie: "Ma, caro, sai bene che le cinture non le metti mai!". A questo punto il tizio esplode e grida alla moglie: "Insomma, vuoi stare zitta, brutta stronza di una troia!". L'agente si rivolge alla signora e le chiede: "Signora, ma vostro marito si rivolge a lei sempre in questo modo?". "Oh, no, agente, solo quando e' ubriaco!" VOLARE SULLE ALI DEI SENTIMENTI L’associazione O.N.L.U.S. "TERRA DI MEZZO" di Palermo in collaborazione con l'a.c. "CAVALIERI DI FEDERICO II- FEDERICIANI" e con il Patrocinio dell’A.CO.TUS e dell’Accademia Culturale Xiphonea organizza dal 3 al 20 aprile 2013 la collettiva d’Arte "VOLARE SULLE ALI DEI SENTIMENTI" presso la Sala Mnemosyne in via Marzulli 39 Acireale. Devil Picks di Ilaria Anastasi - Plettri Artigianali - Oggettistica - Portachiavi Cell.: 347 3554375 - [email protected] - Siamo su facebook