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Anno 9 - n° 5 - Distribuzione Gratuita
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A
INFORMAZIONE
25 Marzo 2013
SPORT & TURISMO
Marino Giuseppe
C.so Italia, 96 - ACIREALE
IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI
I 99 anni di “Fabbrica Finocchiaro”
Il ponte sullo stretto: inutile!
Un ponte è una struttura utilizzata per superare un ostacolo che si
antepone alla continuità di una via di comunicazione. Vi sono ponti
però che si costruiscono senza cemento e ferro ma servono a mettere in comunicazione i cittadini con le istituzioni. Attualmente una
profonda voragine separa la gente dalla politica e la pubblica amministrazione si allontana sempre più dalle esigenze della popolazione. Un clima di sfiducia e pessimismo permea i giovani e la conseguenziale reazione sociale si è incanalata nel movimento cinque
stelle che recentemente ha ottenuto una valanga di consensi, termometro dell’alta tensione sociale che potrebbe anche degenerare
in “disordini da disperazione”. Il politico fa il ponte dei proclami ma
il ponte di cui hanno veramente bisogno i cittadini è quello che
«Dopo giorni di attesa, d’intensa preghiera, di preoccupazione condivisa con miliardi di cristiani e di uomini e donne di
ogni altra fede nel mondo, esplode la nostra gioia per l’elezione del nuovo Pontefice, Francesco. Ammiriamo subito la
sua semplicità essenziale e solida, la centralità della preghiera con la quale esprime il dialogo d’amore con Gesù:
«Senza di me non potete fare nulla» e la fratellanza con tutti
noi. Ringraziamo il Signore per averci dato questo Papa, per
lui preghiamo intensamente e lui ringraziamo di cuore per
aver accettato di svolgere il ministero petrino».
Antonino Raspanti- Vescovo
Si schiude come un petalo
il cuore dell ’uomo
attraversato dall ’amore.
Lorenzo Marotta
dovrebbe avvicinarli alla politica e alle istituzioni. Papa Francesco
ha costruito un solido ponte tra la Chiesa ed i fedeli avvicinandoli a
se con un inaspettato protocollo di comunicazione, inusuale per un
Papa. Per costruire questo ponte si è avvalso non certamente di
mattoni ma della semplicità e della misericordia nei confronti di chi
soffre e di chi è lontano dallo sfolgorio degli ori e delle pietre preziose che mancano nella semplice croce che porta appesa al collo
Papa Francesco. I siciliani hanno bisogno non del ponte sullo stretto, utopia dei proclami populistici del politico ammaliatore ed in
cerca di consensi, ma di sentire le istituzioni vicine a chi è disagiato, a coloro i quali hanno perso il lavoro a quelli che non possono
curarsi perché non hanno i soldi per potere comprare i farmaci. Il
disagio sociale cresce sempre più e la voragine della sfiducia nelle
istituzioni si approfondisce. Fino ad oggi solo con la raccomandazione si è andato avanti, con la telefonata del politico amico si sono
aggiustate le cose, con qualche bustarella si sono sbloccate le pratiche ferme da anni. Il Presidente Crocetta sta cercando di avvicinare la gente con una meritoria opera di moralizzazione e demolizione del sistema affaristico-clientelare che permea ogni singola
stanza dei palazzi del Governo. In questo momento è del tutto fuori
luogo che un politico lanci il proclama del ponte sullo stretto…
farebbe bene questo politico a fare un’autocritica per comprendere
meglio quale tipo di ponte è oggi necessario costruire per uscire
dalla crisi e fare riacquistare alla gente la fiducia nella politica e l’ottimismo nella vita.
Giovanni Tringali
Cascate di cioccolato, tripudio di cioccolatini, fantasia di praline,
eccentriche uova di Pasqua e…il numero 99 che spicca su tutto. E’
lo spettacolo andato in scena al 201 di Corso Italia, a Giarre, sede
storica della cioccolateria “Fabbrica di Cioccolato”, inserita, dal
2005, nella guida dei più bei “Locali Storici d’Italia”. In occasione del
99° anniversario, andato certamente oltre le più rosee aspettative il
numero delle persone che hanno voluto rendere omaggio alla storica realtà imprenditoriale siciliana e molti di questi attirati anche dai
francobolli stampati per l’occasione da Poste Italiane che ha concesso il proprio timbro filatelico su di una cartolina ricordo che tutti
hanno portato a casa. Elettrizzato e giustamente emozionato il titolare di “Fabbrica Finocchiaro”, il dott. Gaetano: “E’ stato davvero un
onore ed un gran piacere accogliere così tanti amici e ricevere
complimenti ed auguri anche da chi non conoscevo a testimonianza che il nome di famiglia ha saputo mantenere alti i propri standard
di riferimento. Ringrazio tutti i miei collaboratori, gli intervenuti e le
Poste Italiane per il magnifico regalo dell’annullo filatelico dedicato.
BUON LAVORO, PRESIDENTI!
Acesi da copertina
Copertina d’obbligo per Elisabetta e Luana Di Nunzio, neo laureate in Economia e Commercio. Classico caso dove la bellezza
si coniuga con la bravura e l’intelligenza.
Arrivederci all’anno prossimo, per il centenario”. L’evento, nato
soprattutto per ringraziare tutte le maestranze che con le loro mani,
con il loro cuore hanno contribuito negli anni a portare in alto il
nome di “Fabbrica Finocchiaro”, ha nuovamente portato alla luce la
prestigiosa realtà imprenditoriale catanese. Dal 1914 ad oggi, passando da una fabbrica artigianale di caramelle e confetti pregiati,
ad una svolta negli anni ’70 con le caramelle di carrubba e la cannellina, specialità premiate al salone Internazionale del Lavoro di
Milano,. Oggi “Fabbrica Finocchiaro” è un contenitore, un luogo di
incontri ed una location-vetrina dove vengono alla luce tantissime
specialità dolciarie e dove l’ingrediente principe è certamente il
cioccolato; tutti firmati “Siciliani per Passione”. Gaetano
Finocchiaro, partendo anche dalle ricette del nonno e del padre
Giovanni, propone ogni anno nuove specialità tutte sotto il marchio
“Fabbrica Finocchiaro”, non solo cioccolato dal 1914.
2 Lunedì 25 Marzo 2013
AKIS
Un ricordo di Paolo Cavallaro
Angolo di Paradiso???
Antonino Trovato, classe 1923, è un
nostro conterraneo perchè nativo di Aci Catena
(Catania) che dal 1955 vive a Torino. Il catenoto
Trovato è un ex dipendente del Ministero della Pubblica
Istruzione con una grande passione per il disegno, la
pittura, la scultura e l'incisione. Giovanissimo, nel 1942,
a Catania in occasione dei Ludi Giovanili dell'Arte e
l'Opera ottiene il primo premio con un'opera pittorica.
Sempre a Catania (1946) una sua scultura esposta al
Circolo Artistico viene acquistata dal luogotenente
generale Umberto di Savoia. Per motivi del suo lavoro
professionale nel 1947 si trasferisce in Lombardia dove
inizia la sua carriera di insegnante nel Circolo Didattico
di Bellagio e successivamente (1955) a Torino dove tuttora coltivare la sua passione per l'arte. Ricordiamo,
però, che Antonino Trovato, quindicenne, ad Acireale
città vicina alla sua Aci Catena, ebbe modo di essere
allievo dell'affreschista acese Francesco Patanè conosciuto alla Scuola serale di disegno, pittura, e scultura
della Società di Mutuo Soccorso “Agostino Pennisi”
diretta dallo stesso Patanè. In seguito lo ha collaborato (1946) nei molti dipinti con la tecnica dell'encàusto,
nell'Abside e nell'unica navata della chiesa parrocchiale della frazione di Pennisi (Acireale). A Torino nel 1959
in occasione di una collettiva di pittura in Prefettura per
funzionari dello Stato, agenti di polizia, carabinieri,
insegnanti e bidelli, il Sottosegretario on.le Luigi
Scalfaro, acquistò un'opera dell'insegnante Antonino
Trovato per donarla alla Provincia, dove si trova tuttora. A Torino, poi, ha frequentato l'Accademia Albertina
avendo come maestri Filippo Scroppo (disegno e pittura) e Giuseppe Pirrone (scultura), autore quest'ultimo
delle monete emesse dallo Stato del Vaticano nel 1967
e 1968, relative al 5° e 6° anno di pontificato di Paolo
VI. Con questi maestri e con la sua tenace volontà
possiamo bene affermare che Trovato è stato ed è
ancora uno spirito poliedrico che solo la terra di Sicilia
poteva dare! E nella sua lunga carriera artistica vissuta
a Torino non si è mai isolato, non si è mai chiuso in se
stesso. Ha cercato, invece, di essere comunicativo al massimo, di essere
disponibile nei confronti di
tutti gli artisti siciliani che
per motivi di lavoro o artistico erano presenti a
Torino. E così nel capoluogo piemontese ha fatto
parte
integrante
dell'Associazione siciliana per le Lettere e per le
Arti (A.S.L.A.), nata nel
1972 con primo presidente il dott. prof. Ugo
Zingales,
e
dell'Associazione Siciliani
In Piemonte “Sole del
Sud” (A.S.I.P.), fondata nel 1973 dall'architetto
Salvatore Lattuca. Ritornando al poliedrico artista
Antonino Trovato riferiamo che nella città adottiva di
Torino ha allestito molte Mostre personali ed ha partecipato a molte Collettive riscuotendo vasti consensi di
critica. Nel 1974 il sindaco di Recanati (Macerata) prof.
Gino Isoleni, gli chiese una sua opera in donazione per
accrescere l'offerta della Pinacoteca comunale. Un
Premio da mettere in evidenza per tutti quegli ottenuti e
a cui Trovato tiene tanto, è questo: il primo premio per
la pittura, nel luglio 1974, nella Mostra organizzata con
trenta partecipanti dall'A.S.L.A. e dal Centro culturale “
Le Pleiadi”, premio consegnatogli dal primo cittadino
torinese, architetto Picco! Tra le sue opere pittoriche
menzioniamo: “Piana di Catania: Giumarra”, “S.
Bartolomeo al mare”, “Paesaggio torinese”, “Vicolo a
Cervo”, “Narcisi”. Tra i suoi lavori di incisione (pittoreincisore) sono stati apprezzati: “Fruttiera con pere e
vasi”, “Fichidindia e uva”, “Piccola natura morta”, “I
faraglioni di Aci Trezza”. E nel 1996 il quotidiano La
Repubblica nell'edizione del 9 ottobre pubblica un articolo del noto critico d'arte Paolo Levi su “I faraglioni di
Aci Trezza”, in occasione di una mostra alla Gaalleria
d'Arte “AREA”. In questo articolo il Levi così si è
espresso: “Trovato pittore, scultore, incisore. Il suo
modo di porgere l'oggetto ricorda quello minuzioso e
distaccato di Giuseppe Viviani, ma Trovato guarda alle
cose in chiave non ironica, ma freddamente metafisica.
Sono lavori di un animo, soprattutto, malinconico”.
Concludiamo dicendo che nelle sue opere grafiche il
M° Antonino Trovato, degno figlio vivente di Aci Catena,
ha utilizzato indifferentemente lastre di ferro, zinco e
rame elaborate all'acquaforte o a puntasecca.
Camillo De Martino
Riceviamo e pubblichiamo per conoscenza:
Al Presidente del Consiglio Provinciale di Catania
Al Segretario Generale della Provincia di Catania
Stante l’esistenza di un procedimento penale a mio
carico, in ossequio al principio di massima trasparenza
cui ho sempre ispirato, costantemente, l’attività politica, rassegno le dimissioni dalla carica di Consigliere
della Provincia Regionale di Catania.E’ giusto che la
magistratura espleti tutte le opportune indagini.Io, per
mio conto, sono sereno considerato che ho sempre
agito nel rispetto della legge.Mi auguro che la vicenda
si possa chiarire al più presto così da consentirmi di
riprendere l’impegno politico profuso da anni nell’interesse della collettività ed a tutela del bene comune.
Catania 6 marzo 2013
Gianluca Cannavò
Caro Gianluca, le tue dimissioni mi dispiacciono
ma ti rendono onore . Le dimissioni di un "politico"
non sono una cosa di tutti i giorni...del tuo intervento tanti dovrebbero prenderne atto. T.C.
Lettera aperta al Sindaco di Acireale
Egr. Sig. Sindaco, troviamo
inconcepibile che da otto
mesi nessuna risposta
viene data ai cittadini che
chiedono la restituzione
alla città della villetta di
S. G. Bosco, chiusa ed
abbandonata da oltre
due anni. A nulla sono
valse le nostre varie
istanze, che accompagneremo perfino con una petizione sottoscritta da oltre 300
acesi e contribuenti. Considerato il
lungo e inspiegabile silenzio, abbiamo provato a sollecitare direttamente l'ufficio tecnico. Qui abbiamo appreso
che questi non disponeva di personale per la manutenzione del verde e, al momento, nemmeno dei fondi per
appaltare a ditte esterne i pochi lavori necessari, in tutto
quantificati empiricamente in 2.000 euro. Poca cosa
rispetto a quanto abbiamo versato lo scorso anno con
l'Imu, imposta della quale hai ritenuto applicarci l'aliquota massima. Nell'occasione, siamo così venuti a conoscenza che l'organico del nostro Comune consta di
almeno 10 giardinieri, gran parte dei quali assunti negli
anni “90, ma dei quali nessuno assegnato al settore
lavori pubblici per l'espletamento dei compiti inerenti al
proprio ruolo. Il loro impiego avrebbe potuto sopperire
rapidamente e senza ulteriore spesa alla necessità che
da tempo ti sollecitiamo. Parrebbe quindi che, nonostante la presenza di questi fantomatici giardinieri, la
manutenzione del verde cittadino venga affidata abitualmente a ditte esterne con impegno di spesa notevole che si sovrappone alle retribuzioni dei suddetti, con
conseguente danno erariale per il già disastrato bilancio
comunale. Non vogliamo qui aprire un dibattito sul
deprecabile stato in cui da tempo versa il verde della
nostra città. Tuttavia, se le circostanze sopra riferite
dovessero risultare veritiere, si appalesa un deprecabile sperpero di risorse pubbliche del quale non puoi non
dare conto alla città.
Ribadendo ancora una volta la necessità e l'urgenza di
ripristinare la fruibilità della villetta di S. G. Bosco, riteniamo necessario che lei chiarisca alcuni punti, per i
quali formuliamo le seguenti domande:
• Quanti sono oggi e dove sono i nostri giardinieri?
• Per quali compiti vengono utilizzati?
• Perchè la manutenzione del verde cittadino viene affidata a ditte esterne?
• Quale è stata la relativa spesa nei vari anni della Sua
amministrazione?
• A quali ditte sono andati gli appalti?
Può indirizzare le risposte che aspettiamo con ansia
anche nella nostra posta elettronica al seguente indirizzo:
- [email protected]
I cittadini del MoVimento 5 Stelle - Acireale
Sono trascorsi dieci anni dalla scomparsa di Paolo
Cavallaro ed in tale circostanza ritengo utile richiamare il ricordo a tutti coloro che lo amavano e lo stimavano per le Sue doti non comuni di onestà, semplicità e
capacità di rendersi utile a chiunque. Laureatosi in
Chimica collaborò con un chimico tedesco, ospite dei
Signori Pennisi di Floristella, in Piazza Agostino
Pennisi, che stava mettendo a punto un metodo per
l'estrazione degli zuccheri dalle carrube. Nel frattempo
entrò come Informatore scientifico alla Cyanamid
Lederle operando prima in provincia di Catania e dopo
a Brindisi e provincia ove rimase per circa ventotto
anni. Era molto orgoglioso dei tre figlioli: il grande
Sebastiano, specializzato in Neurologia, è il Direttore
dell'Istituto di Scienze Neurologiche del CNR balzato
agli onori della ribalta scientifica mondiale per lo studio
delle malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e il
Parkinson. Il secondo figlio
Nino è Dirigente amministrativo di una industria farmaceutica di livello internazionale e
vive a Roma. L'ultima, la figlia
Titti, laureata all'ISEF, insegna nelle S.M. Superiori.
Sono passati dieci anni: per
fortuna c'è la memoria ad
addolcire quel senso di mestizia che ci prende e consolarci della perdita di una persona cara. Vitaliano
Brancati avverte che c'è, tra i tanti, anche il "piacere
della memoria" perchè,se non ci fosse la memoria, la
nostra mente si ridurrebbe come una lastra di metallo
priva di spessore. Non posso non ricordare, nei lontani anni quaranta, all'Istituto Magistrale "Regina Elena"
di Acireale i Professori ed i tanti colleghi. Il Professore
Riccardo Castorina, "papà Riccardo", dotato di grande
umanità e di raffinatissima cultura. Ed inoltre Mario
Arcidiacono, Giovanni D’Agostino, Giuseppe Ottone,
Onofrio Cunsolo e le Professoresse Scalia, Maria
Blanco, Bifulco, Sara Scudero Micalizzi, Scalia
Petrina… Il Professore Mario Arcidiacono, esigentissimo, assegnava a Paolo Cavallaro un 10 pieno nei
compiti di latino. Dato da Lui era un bel dire ..... Valeva
10 moltiplicato 100… Il Professore D'Agostino, buono
come il pane di casa fino al punto da essere soprannominato "muddicuni", era orgoglioso di Paolo che
veniva additato alla classe come alunno abbastanza
ferrato in lingua inglese. Il Professore Cunsolo instituì
la " Centuria Corale" che venne chiamata al Teatro
Massimo "Bellini" a cantare in occasione della rappresentazione del Nabucco di Giuseppe Verdi. Siamo
stati in molti a partecipare. Anche all'Università,facoltà
di Agraria, Paolo Cavallaro si distingueva. Nell'Istituto
di via Valdisavoia vi sono ancora a distanza di oltre
mezzo secolo i quadri con splendidi disegni che Paolo
aveva eseguito per espresso desiderio del Maestro
Professore Erminio Giovannini. Di particolare interesse e altissimo pregio quelli che illustravano il Sistema
periodico di Mendelejeff. Ricordo con viva commozione l'incontro nel 1992 dei "ragazzi" di quell’ormai lontano 1942, accorsi da ogni parte d'Italia,attirati dal
richiamo dell'affetto che, col tempo,non si era affatto
sbiadito. Arturo Pennisi da Milano,Ciccio Florio da
Palermo,Sebastiano Re da Siracusa, Ciccio Palumbo
da Genova,Pippo Marino da Ortona ..... E poi Totò
Castorina e la moglie Camilla Musumeci (scomparsi
tutti e due nel giro di ventiquattro ore) ,Graziella
Todaro, il vulcanico Sarino Messina, il molto pacato
Carmelo Sparti, già preside, Turi Fichera di Aci Trezza,
Turi Catania,Nino Grasso,Giovanni Raciti, Paolo
Basile, Filippo Finocchiaro, Nino Micalizzi , Pasqualino
Spina…Paolo carissimo, questo mio ricordo è uno
squarcio della nostra vita custodito gelosamente nel
mio cuore. Tu rimani sempre fra gli amici più cari.
Antonino Arcidiacono.
Una formazione della Trinacria...
A Kitty, scomparsa
L’ho adagiata dolcemente nella cuccia, dolorante;
un suo sussulto mi ha scosso.
Kitty un attimo si è sollevata
forse per un estremo saluto,
ricadendo per sempre senza più sofferenze.
L’ho raccolta nelle mie braccia con tenerezza,
spezzato in frantumi l’atteso sogno di guarigione.
Ciao, bellissima tra tutte le cagnoline,
pechinese dal mantello bianco a chiazze miele.
Anna Bella
Campionato Prov.le Giovanile Scacchistico
Ha riscosso un buon successo organizzativo il
Campionato Provinciale Giovanile svoltosi domenica
10 marzo presso la sede del 52° Club Frecce Tricolori.
Ad organizzarlo la Società Dilettantistica Galatea
Scacchi, su delega del Comitato Provinciale di Catania,
che per la prima volta in assoluto ha fatto sì che venisse disputato un torneo di livello provinciale nella città di
Acireale. Ben 35 i partecipanti, divisi in tre tornei: sedici dagli under 8 ai 14; tredici per gli under 16 e sei per
l’under 20. La direzione arbitrale è stata di Carlo Vella,
Arbitro Candidato Nazionale. Nel torneo svolto tra gli
under 8 ed i 14 primo assoluto è stato Antonio
Leonardi, tesserato per l’Accademia Scacchistica “Don
Pietro Carrera” di Viagrande, che ha totalizzato 6 punti
su 6; 2° Giovanni Mendola della Galatea Scacchi
Acireale con 4,5 punti, 3° Andrea Barbagallo della “Don
Pietro Carrera” con 4 punti. Campione provinciale per i
Piccoli Alfieri (under 8, nati dal 2005) è Simone
Mendola (Galatea Scacchi), 2° Bruno Panvini (Don
Pietro Carrera, Viagrande). Campionessa provinciale
della stessa categoria Maria Flores Panvini, sempre
della società viagrandese. Per i Pulcini (under 10, nati
2003-2004) il campione provinciale è il promettente
Giovanni Mendola della società acese. Nei
Giovanissimi (under 12, nati 2001-2002) ha prevalso
nel maschile Andrea Barbagallo, 2° Andrea Sapuppo,
3° Kajevan Vijeyar, tutti e tre in forza alla “Don Pietro
Carrera”; nel femminile la campionessa è Lucia
Lombardo. Campione Provinciale Cadetti (under 14,
nati 1999-2000) è Antonio Leonardi, secondo Gaetano
Lombardo, terzo Xia Zhong Li, sempre della compagine viagrandese. Nella categoria Allievi (under 16, nati
1997-1998) ha prevalso Riccardo Marzaduri del Centro
Scacchi Aci Castello, che ha totalizzato 6 punti su 6; al
2° ed al 3° posto due tesserati della Galatea Scacchi,
rispettivamente Giulio Pirrone ed Antonio Brancato. Nel
femminile la prima è Alice Pagano, seconda Antonella
Leonardi, entrambe appartenenti alla società acese.
Negli Juniores (under 20, nati 1993-96) ha primeggiato
con 5 vittorie su 5 Giuseppe Magazzù, giovane promessa acese, 2° Mario Musmeci, sempre della
Galatea, 3° Angelo Caponnetto dell’Amatori Scacchi
Catania. Nel femminile si è aggiudicata il titolo provinciale Alessandra Leonardi (Galatea Scacchi).
Hanno presenziato alla manifestazione il Delegato provinciale FSI di Catania, ing. Giuseppe Battaglia, il Vice
Presidente della Galatea Scacchi, Salvatore Mangiagli,
ed il prof. Santo Daniele Spina.
Rodolfo Puglisi
AKIS
Lunedì 25 Marzo 2013
“L’Infinito nel cuore”
Dialoghi sulla spiritualità di mons. Antonino Raspanti
“L’Infinito nel cuore” – dialoghi sulla spiritualità - di mons. Antonino Raspanti
(Ernesto Di Lorenzo Editore, 2013) è un
libro a cura di Baldassare Carollo nel
quale l’attuale vescovo della Diocesi di
Acireale sviluppa in un fitto dialogo con l’intervistatore una biografia che, pur riferendosi puntualmente a momenti significativi
della sua formazione e ai suoi principali
maestri, non scende mai sul piano soggettivistico, anzi sviluppa un intenso discorso
teologico. Come afferma nell’ottima prefazione Massimo Naro, docente di Teologia
sistematica nella Facoltà teologica di
Sicilia, “il teologo non si limita più a studiare la fede dottrinalmente intesa. Torna a
pensare con fede e nella fede, coinvolgendosi personalmente nell’atto del teologare”, in tal modo prevale una nuova
oggettività della verità e si sfugge al soggettivismo. Peraltro nella sua autobiografia spirituale e intellettuale mons. Raspanti espone i fatti della sua vita
senza inclinazioni introverse. Non è facile dar conto della straordinaria ricchezza di questioni che di volta in volta vengono affrontate, ma il lettore vi
coglie una linea di fondo che mira, pur nella complessità e varietà delle argomentazioni, a una sincera e profonda integrazione tra vissuto personale nel
percorso di fede e risposte avvertite da credenti e non credenti come fondamentali che il vescovo teologo affronta dall’interno, da uomo di fede aperto al mondo e ai reali problemi dell’uomo. La lunga intervista di Carollo inizia
con le motivazioni dell’entrata in seminario subito dopo gli studi liceali ad
appena 18 anni e già nella risposta troviamo la linea conduttrice di un’intera
scelta di vita. La pratica del “deserto” ovvero la scoperta del silenzio, proposta dai salesiani, che lo porta ad entrare nell’”armonia segreta delle cose”. Lì
avvenne la scoperta dell’impronta di Dio e “fu la scintilla che accese il mio
fuoco”. Quindi il silenzio “parla, risuona, canta” in fondo all’anima e consente di accogliere la Parola vera, eterna, non sottoposta alla volubilità degli
eventi. La crisi della parola nella modernità, secondo Raspanti, consiste
nella “crisi della sua assolutezza” e ricorre alla metafore della luce e della
notte: la modernità illuministica ritenne di poter comprendere tutto e di poter
avviare definitivamente l’emancipazione, ma mostrò ben presto il volto tragico della violenza; la notte è la metafora della post-modernità, il tempo della
“rinuncia ai grandi orizzonti di senso”, che porta all’indifferenza: “La crisi della
post-modernità è insomma la perdita del gusto di cercare il senso per vivere
e per morire”. Quando le parole sono tante, ma non aiutano a superare il
contingente e il frastuono quotidiano, sono possibili due sfide: a) ritrovare i
sentieri del silenzio inteso come spazio dell’ascolto, dell’incontro, del dono;
b) riscoprire la Parola che davvero illumina la mente e il cuore. Ma “la fede
è l’unico modo per penetrare l’intreccio perfetto tra Parola e Silenzio-Amore
che rifulge nel Crocifisso Risorto”. Accenniamo brevemente ad altri temi di
grande interesse sviluppati nel testo. A proposito del dialogo interreligioso,
Raspanti sottolinea con forza che “solo Cristo attraverso la Chiesa ci ha insegnato ad amare anche i nemici che inchiodano sulla croce”, a dialogare con
tutti e ad arrivare a tutti. Cristo salva tutti perché è veramente figlio di Dio.
Nemmeno l’islam, l’ebraismo o la religione indù manifestano questa apertura. A proposito della società attuale materialista, relativista, secolarizzata
dove si dice che “Dio è morto”, il vescovo riscontra invece che l’uomo avverte, comunque, di “essere fuori centro” su questa terra e avverte più o meno
consapevolmente il bisogno di andare oltre: la trascendenza nasce dal
cuore. Ma tanti non la decodificano perché non abbassano il volume; la voce
di Dio, ribadisce ancora una volta l’Autore, parla attraverso il silenzio. Ampio
spazio nella parte intitolata “La nostalgia dell’Assoluto” è riservata anche alle
prove dell’esistenza di Dio su base soltanto razionale e sulla riduzione della
teologia ad antropologia da parte di Feuerbach. Qui evidenziamo soltanto
che “sarebbe un errore, nel quale spesso si è caduti nella modernità, ritenere che la ragione sia separata dalle altre componenti umane e sia l’unica che
dia all’uomo le certezze del suo vivere”. Interessante la tematica del dolore:
è una grande prova, bisogna accettarlo e superalo affidandoci a Dio.
“L’amore vince la sofferenza. Sia i dolori fisici sia le avversità morali che si
incontrano nella vita, che sono oggettivamente una calamità e un freno all’espandersi dello spirito, non possono schiacciare il cristiano” perché “la figura di Gesù crocifisso ha determinato una svolta storica e teologica”.
Meritano almeno una segnalazione: a) la denuncia del meccanicismo evoluzionistico come liberticida in quanto deterministico; la prova della sua falsità
sta nella testimonianza dei profeti, dei santi, del maestri, dei giusti, che si
sono mossi nella libertà e in contrasto con le rigide leggi della prepotenza,
inoltre “ogni scelta quotidiana libera di ciascuna persona è uno scarto dal
meccanicismo e ne dimostra il fallimento” ed è la dimostrazione che Dio esiste; b) l’Occidente “si vede vivere e quasi invecchia nel vedersi vivere, senza
agire, inane, e pare non avere più la forza della fede e della testimonianza,
la forza del cambiamento e dell’amore, non sembra avere la forza che Gesù
ci offre e che libera in noi”, sembrano imperversare nei media notizie plumbee senza nemmeno un po’ di misericordia. Tutto questo può essere interpretato come atto estremo di protesta e di richiesta. Il post-cristianesimo di
cui si parla è la tentazione di dire che l’illusione è finita e che non c’è più
niente da fare. Cristo, che è presente, ci chiama all’amore e alla testimonianza della verità di fronte al baratro. Bellissime queste considerazioni: “”E’
attraverso il segno opposto, nell’apparente dominio del male, che Lui permane e dà segno di esserci … Chi è provato dal male sente Dio … Il cristianesimo, forse più di altre religioni, si assume il carico del male e del dolore e della testimonianza nel dolore. L’islam non lo regge e sembra volerlo
ignorare, il buddismo sembra volerlo negare e relegare nel regno delle apparenze, della parvenza … Il cristianesimo, con tutto quello che giustamente o
ingiustamente gli vogliamo rimproverare, si carica di tutto il peso del dolore.
Due splendide “gocce” di bellezza e bravura hanno conseguito la laurea in Economia e Commercio: le sorelle
gemelle Di Nunzio : Elisabetta discutendo una tesi su
“ Modelli e applicazioni del contratto di endorsement”, (relatore:
la prof.ssa Michela Cavallaro) e la
sorella Luana su “Collaborazioni tra
imprese e contratto di franchising”,
con la stesso relatore (per inciso un
ottimo voto, 108, per entrambe).
Alle due neo dottoresse vanno le
congratulazioni più vive da parte
di tutto il Cine Foto Club
“Galatea” e “Akis” , associazioni
alle quali le due “gemelle” sono
state sempre legate
Il Crocifisso è il senso di tutto questo”.Si discute quindi su come si possa
superare il nichilismo e si parte dalla teologia moderna di Cusano, Ficino,
Pico della Mirandola fino ad arrivare ad Hegel e al ‘900, quando “si è imposta l’idea di cogliere l’Uno da nuove prospettive”. Ma la differenziazione è
necessaria per cogliere la dinamicità dell’Uno, altrimenti “non sarebbe possibile sviluppare una teologia per esempio sulla Trinità. Non ci sarebbe un’articolazione dell’Uno in Padre, Figlio e Spirito”. Segue una parte dedicata ai
giovani e alla via della spiritualità: nella loro sfiducia nella chiesa e nelle istituzioni il vescovo rinviene la domanda di avere adulti credibili accanto, di
ricevere aiuto nella lotta per i valori. Invita i giovani a fidarsi ancora della
comunità ecclesiale e in generale delle istituzioni e di impegnarsi a starvi
dentro vivendo insieme significative relazioni umane. Molto incisive le parole sulla “perfetta unità” in cui il vescovo teologo ribadisce che “lo spirito …
visto che è autentica alterità, penso sia insieme, in e con, attraverso la materialità”, come pure l’affermazione di grande valore teologico e antropologico
che “l’essere persona non è misurabile dalla crescita terrena”, bensì “dall’essere uomo, cioè creatura umana, e non per esempio asino o bove o altro,
a cui Dio si dona e si relaziona in modo speciale”. Nel fondo di ciascuna
anima (il grund di cui parla Eckhart) solo Dio può accedervi e dimorarvi e pertanto anche le anime innocenti di coloro colpiti da malattie gravi portano in
loro Dio e ricambiano nei limiti in cui possono. Ma il male non è generato da
Dio, il quale ci dà la possibilità della libertà e del rifiuto: “Il male è nascosto
nella possibilità del rifiuto del bene”. Di grande rilievo pure l’affermazione
che “in qualche modo la materialità è espressione dello Spirito e ad esso,
che è trascendenza, è destinata: ”la materia è destinata ad essere esaltata
nello Spirito: ecco il corpo glorioso di Gesù e con lui dei risorti”. La parte fina-
le è dedicata ad un confronto tra le figure di Socrate e di Gesù, accomunate
dalla verità come ricerca interiore della voce divina, ma molto diversi: mentre il primo si difende di fronte ai giudici, Gesù “ha una coscienza di sé e
un’autorevolezza tali da non dover rendere conto di sé”; il confronto merita
di essere letto per intero. Segue una riflessione su fede e santità nella quale
l’autore risponde, tra l’altro, sul rapporto tra teologia, devozione popolare e
vita dei santi; infine alcune considerazioni sulla Sicilia, vista attraverso scrittori come Tomasi di Lampedusa, Bufalino e Sciascia, e sulla possibile redimibilità della stessa ; egli mostra piena fiducia nel cuore profondo del popolo siciliano, “forse durezza e diffidenza sono corazze per difendersi”. Non
bisogna nascondere i contrasti per il quieto vivere se si vuole evitare di rimanere vittime della paura. Un accenno a tal riguardo al Cortile dei Gentili che
“ha messo in relazione due valori fondamentali: la giustizia (nel senso morale, individuale e legalitario sociale con al centro la tematica del contrasto alla
corruzione e alla mafia) e la tradizione multireligiosa e multiculturale che ha
contraddistinto la Sicilia nei millenni .. La nostra è una terra chiamata ancor
oggi a sviluppare la sua naturale vocazione al dialogo tra le religioni e tra le
culture … Il dialogo tra le religioni e quello interculturale costituiscono una
risorsa cruciale per elaborare, diffondere e rafforzare il tessuto democratico
e spirituale fra tutte le aspirazioni culturali, sociali, religiose, laiche, etniche”.
Ne segue che la Sicilia è una terra, “pur con le sue ombre, meravigliosa” e
può cambiare in quanto tutto è in perenne mutamento “perché l’essenza
dello spirito e della storia è libertà”. Il volume si chiude con i versi della lettera poetica che David Maria Turoldo mandò ad Ernst Kitzinger, storico dell’arte, scritta a contatto con l’emozione del Duomo di Monreale: “O Sicilia, la
Bellezza ti salverà”.
Giovanni Vecchio
RICERCA BIOMEDICA E SPERIMENTAZIONE ANIMALE
Sul piatto della bilancia ci sono da un alto la tutela e il rispetto degli animali
dall’altro la ricerca scientifica che salva vite umane: un disaccordo morale
difficile da comporre È di questi giorni la notizia che l’Unione Europea ha
messo il bando sui cosmetici testati sugli animali, spesso si parla di animali
maltrattati ingiustamente e altrettanto spesso dei risultati di ricerche scientifiche. Ma questi sono solo singoli aspetti di una problematica ben più
vasta e complessa che vede da un lato la tutela degli animali e dall’altro la
ricerca scientifica che mira a salvare vite umane. Se ne è parlato qualche
giorno fa in una conferenza sul tema “ricerca biomedica e sperimentazione animale: aspetti etici e regolatori”, che si è svolta presso il liceo scientifico “Archimede” di Acireale, organizzata dall’ associazione culturale
Archimede e dall’istituto siciliano di bioetica. Dopo l’introduzione del dott.
Giuseppe Quattrocchi, direttore scientifico dell’istituto siciliano di bioetica,
e del prof. Arcangelo Blanco, presidente dell’associazione culturale
Archimede, è intervenuto il dott. Paolo Maugeri, professore a contratto di
deontologia e bioetica nella facoltà di scienze e tecnologie dell’università
degli studi di Milano e ricercatore in biomedical humanities presso l’istituto europeo di oncologia di Milano. A conclusione dell’incontro è intervenuto il dott Luciano Privitera, presidente dell’istituto siciliano di bioetica. La
sperimentazione su animali è un tema che indubbiamente crea delle frizioni tra scienza e società, un disaccordo morale difficile da comporre e
spesso comunicato in modo sbagliato. Grazie al dott. Maugeri lo possiamo
analizzare dai vari punti di vista. Prima questione: la sperimentazione animale ci fornisce un tipo di conoscenza che non potremmo ottenere in altro
modo? In altre parole, i modelli animali sono necessari per lo sviluppo della
conoscenza scientifica in biomedicina? Questo aspetto della questione
(questione scientifica), è di estrema rilevanza in quanto proprio sull’inefficacia dei modelli animali si basano, in parte, le campagne che avversano
la pratica della sperimentazione animale. Se andiamo indietro nel tempoha illustrato il dott. Maugeri- scopriamo, però, che gli esperimenti su cani
e cavalli sono stati fondamentali per capire la fisiopatologia umana come
ad esempio la circolazione sanguigna e il funzionamento dei polmoni. Oggi
i modelli animali si usano: in genetica molecolare per lo studio funzionale
dei geni; come modelli di malattie umane; per la produzione di proteine
terapeutiche (bioreattori); per gli xenotrapianti (modificazione genetica di
organi animali per trapianti in esseri umani); per studi di tossicità (uno dei
punti più controversi); in veterinaria per migliore la salute degli animali; a
scopi educativi. Secondo stime ufficiali dell’Unione Europea, ogni anno in
Europa vengono utilizzati circa 10 milioni di animali a scopi scientifici, per
lo più si tratta di topi che vengono utilizzati per studi di biologia di base.
Maugeri ha sottolineato come in molti casi l’utilizzo di animali rimane un
momento fondamentale per testare ‘teorie’ biologiche che possano, in prospettiva, avere importanti ricadute terapeutiche sull’uomo. Un esempio di
questi ultimi anni sono gli studi condotti sulle cellule staminali tumorali.
Questo non significa che le sperimentazioni su animali siano eticamente
condivisibili, afferma Maugeri, ma dimostra che in molti casi sono ancora
scientificamente necessarie. Seconda questione: è moralmente accettabile utilizzare gli animali in modo da causare loro dolore per scopi scientifici? (Questione etica). Gli animali hanno uno status morale? Dobbiamo
prendere in considerazione i loro interessi nella valutazione morale delle
nostre azioni? Questa è una tematica che ha attraversato i secoli: all’inizio
si pensava che gli animali non avessero uno status morale in quanto presuntamente privi di proprietà tipicamente umane, quali autocoscienza e linguaggio. Progressivamente, tuttavia, si è posta sempre più attenzione e
rispetto nei loro riguardi, e si è cominciato a considerare la capacità di provar dolore come il discrimine per l’attribuzione di status morale. Infatti,
come provocatoriamente notato da alcuni autori, esistono essere umani
che, per gravi malattie, non hanno autocoscienza e non possono esprimersi e non per questo li pensiamo privi di status morale. Quindi si è giunti alla conclusione, che la mancata attribuzione di status morale agli animali non umani equivarrebbe a una forma arbitraria di discriminazione
(chiamata specismo), simile al razzismo e al sessismo. Ci sono vari
approcci: quello egualitario (gli esperimenti sugli animali sono moralmente
accettabili quando il beneficio per l’uomo è certo e/o la sofferenza per l’animale minima: ciò escluderebbe la ricerca di base); quello dei “diritti degli
animali” (gli animali possiedono un diritto inalienabile alla vita della quale
possono essere privati solo in casi estremi, la ricerca non fa parte di questi casi); quello gradualista (gli animali non hanno diritti, ma noi abbiamo
dei doveri nei loro confronti data la loro capacità di provar dolore, stress,
ansietà, ecc. Questi doveri sono più stringenti man mano che ‘percorriamo
la scala’ di complessità biologica e neurologica). Da tutto questo si deduce che gli animali hanno uno status morale, bisogna tutelarli e averne
rispetto. Ma come? E così arriviamo alla terza questione. A questo punto
ci chiediamo – continua Maugeri - come ricomporre produttivamente il
disaccordo morale nel contesto pubblico? (Questione politica). Quale
modello adottare per una decisione che sia scientificamente adeguata, eticamente consapevole, e politicamente legittima? L’Unione Europea ha
lavorato molto in questa direzione in questi anni e la recente Direttiva
(2010/63) sulla protezione degli animali usati a scopo scientifico a tal
riguardo sancisce: il benessere degli animali è un valore dell’Unione; l’uso
di animali continua ad essere necessario per proteggere la salute umana
e degli animali; l’uso di animali per scopi scientifici è regolamentato dai
principi riconosciuti internazionalmente di replacement (sostituzione di animali vivi e coscienti con materiale inanimato), reduction (la riduzione del
numero di animali usati nelle procedure sperimentali), refinement (riduzione del grado di sofferenza a cui sono sottoposti gli animali utilizzati negli
esperimenti); i metodi usati dovrebbero evitare la morte come punto finale; l’utilizzo di grandi primati, la specie più vicina agli esseri umani deve
essere permesso solo per la preservazione della specie o in casi di epidemie; la valutazione dettagliata dei progetti, tenendo conto le considerazioni etiche, deve assicurare l’implementazione delle 3R; il livello di danno per
gli animali deve essere bilanciato con i benefici previsti del progetto. Ma la
questione rimane aperta: come bilanciare i vari punti di vista, a quale delle
3R bisognerebbe dare priorità? Alcuni sostengono che un progressivo affinamento delle tecniche e la riduzione del numero totale di animali negli
esperimenti scientifici sarebbe una sufficiente forma di tutela nei loro
riguardi, altri sostengono che l’unico obiettivo che tiene veramente in conto
gli interessi degli animali sarebbe una completa abolizione della possibilità
di fare esperimenti su di essi. Come si vede, il problema rimane aperto né
si può pensare, come invece sostengono alcuni, che il disaccordo su questo problema possa ridursi a un problema di cattiva informazione. Il punto
è come si può rendere politicamente produttivo il dissenso? Tramite
un’informazione corretta, la trasparenza dei processi decisionali, la partecipazione alla formazione delle decisioni eticamente sensibili. Il modello
della deliberazione bioetica- afferma Maugeri- prevede l’informazione ed il
confronto tramite arene deliberative (attività che favoriscono la partecipazione attiva valorizzando il contributo del pubblico), un reale meccanismo
di dialogo e scambio di elementi conoscitivi, conoscenza e comunicazione
come risultato di un intenso processo di interazione su basi di reciprocità
e mutuo rispetto. Possiamo affermare infine – conclude Maugeri – che il
rapporto tra biomedicina e società è un rapporto complesso, specialmente in società caratterizzate dal disaccordo morale; il dibattito pubblico su
questi punti è spesso semplicistico (dall’una e dall’altra parte); in questo
contesto la bioetica può aiutare a facilitare lo svolgimento del dibattito e
accrescere la consapevolezza degli attori coinvolti. Sono queste, quindi, le
basi sulle quali cercare di risolvere il problema della sperimentazione animale in modo scientificamente adeguato ed eticamente consapevole. E’
intervenuto per i saluti finali il Presidente
dell’Istituto Siciliano di Bioetica, dott.
Elena Vitale
Luciano Privitera
[email protected]
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AKIS
Lunedì 25 Marzo 2013
Il Kiwanis International Club Acireale e la famiglia Pricoco:
"Michele Pricoco, acese di Acicatena, catenoto di Acireale"
Sabato, 6 Aprile 2013 ore 19,00
Palazzo Riggio - Acicatena
Moderatore: dott. Rita Caramma.
Relatori: prof.ri Giuseppe Savoca,
Ignazio Leone , Giovanni Vecchio,
Alfonso Sciacca
Con gli attori dell'"Officina d'Arte "
di Alfio Vecchio. le musiche e i canti
de "I Beddi”
Conclusa la manifestazione del Kiwanis Kids club del 2°Isituto
Comprensivo "A.De Gasperi"di Aci S.Antonio diretto dalla dott.ssa Anna
Maria Sampognaro "I giorni della memoria". I risultati conseguiti da una
scuola in termini di offerta formativa e di funzionalità, godono dell'apporto
determinante che alcune pubbliche rappresentazioni possono contribuire
all'arricchimento culturale ed ad una apertura verso le famiglie e il territorio in cui essa opera. Il recital preparato dalle docenti Daniela Simon e
Valeria Aloisi, rispettivamente per la scuola primaria e per la secondaria di
primo grado,ha registrato una grossa affluenza di pubblico e critica positiva. I due ordini di scuola,ognuno con la propria specificità, sono riusciti di
volta in volta a commuovere, far riflettere ed anche sorridere gli intervenuti
, di quel sorriso che solo la forza inconsapevole dei bambini sa dare,
Il Comitato Dame dell'Istituto del Nastro Azzurro
di Acireale,si è recato in visita e per un pranzo
domenicale, alla Comunità della Madonna della
Tenda di Cristo. L'atmosfera gradevolmente
gioiosa, contornata da numerose "esibizioni
canore"magistralmente dirette da Suor Rosalba,è
stata anche l'occasione per offrire parte del ricavato del Concerto di Natale del 22 Dicembre
tenuto nella
Basilica dei SS.Pietro e Paolo,
prima beneficiaria.Il Comitato Dame,guidato
dalla presidente Daniela Simon,e che si avvale
della collaborazione di socie catanesi e acesi
,tutte professioniste impegnate nel sociale,dopo
la prima attività di service verso i militari ed i loro congiunti iscritti all'Istituto
del Nastro Azzurro è stato anche partecipe di uno stand nel "Villaggio di
Babbo Natale"allestito dalla Provincia Regionale di Catania alle Ciminiere.
47^ Charter del Lions Club di Acireale con omaggio a Giuseppe Verdi
Il Lions Club di Acireale, presieduto da Rosario Musmeci,
ha celebrato lo scorso 8 marzo la 47^ Charter Night in
un noto albergo della città, alla presenza del past
president del Consiglio dei Governatori Salvatore
Giacona e con l’intervento dei soci e dei rappresentanti degli altri Club Service di Acireale. Per l’occasione è stato reso omaggio a Giuseppe Verdi nel
bicentenario della nascita con un concerto vocale
che ha visto protagonisti tre ottimi cantanti del coro
dell’E. A. R. Teatro Massimo Bellini di Catania: il soprano
Aurora Bernava, violinista e cantante, dal 1990 fa parte del coro quale vincitrice di concorso, ha ricoperto ruoli in opere di Mozart, Verdi e Rossini; il
baritono Salvo Todaro, artista del coro dal 1987 che negli anni si è esibito
come solista in diverse opere e ha partecipato alle trasferte all’estero (in
Giappone, San Pietroburgo e S. Francisco), Alberto Tomarchio, maestro
concertatore e anch’egli baritono del coro del Bellini, il quale ha introdotto in
modo puntuale ed essenziale i brani prescelti: “Va’ pensiero, sull’ali dorate”
dal Nabucco, “Pura siccome un angelo”, “Di Provenza il mar, il suol”, “Addio
al passato” e il famoso “Brindisi”. Infine Salvo Todaro ha reso omaggio alle
donne presenti in occasione dell’8 marzo con l’impeccabile esecuzione di “E
vui durmiti ancora” di Formisano- Calì. Subito dopo il presidente Musmeci ha
preso la parola ricordando la costituzione del Club, sottoscritta dal
Governatore Edward Lindsey il 30 novembre 1966, mentre la prima Charter
Night fu celebrata il 26 febbraio 1967. Da allora in poi – ha proseguito – il
presidente – il Club ha sempre svolto un’importante funzione di proposta e
stimolo nei confronti delle Amministrazioni che si sono succedute cercando
di focalizzare l’attenzione sui reali bisogni della collettività. Oggi il Club è
costituito da 79 soci che vengono costantemente informati di ogni decisione
o iniziativa dello stesso Club. Musmeci ha aggiunto:”Continuiamo ad essere
proiettati verso l’esterno, verso la comunità in cui siamo inseriti, sia con
interventi umanitari, sia adoperandoci per essere, in questo tempo di crisi,
promotori di opinione, fautori di dialogo, strumenti di pressione sulla pubblica amministrazione”. Non sono mancati gesti di solidarietà a favore degli
ultimi in questo anno sociale. Il presidente ha concluso accennando alle attività interclub, alla partecipazione ad iniziative del Lions International e a
quelle multidistrettuali e distrettuali. Infine si è soffermato sui Comitati.
Interessante il programma in corso di attuazione, che comprende: una con-
anche quando si trattino grandi temi che hanno sconvolto l'umanità. La
serata è stata aperta dall'esibizione teatrale dei ragazzi della scuola secondaria (rappresentanti della 1°-2°-3°M-3N) con l'esecuzione degli Inni al clarinetto ed , a seguire, col loro teatro d'avanguardia, che,per sua stessa
natura,dà l'opportunità a chi fa teatro sperimentale in termini di linguaggio
e di costruzione scenica, di destrutturazione rispetto a codici di ogni tipo.
La tragedia dell'Olocausto è stato il punto di partenza dell'intera manifestazione; dalle pagine di Anna Frank a Primo Levi senza dimenticare il filo
conduttore che ha tranciato la vita di tanti ragazzi di Kabul, di Sarajevo, di
Treblinka...La deposizione delle pietre da parte del pubblico,in ricordo delle
tante vittime della shoah,ed accompagnata dal suono di"
ferenza sul ruolo strategico del limone di Acireale nel complesso delle attività di marketing territoriale, schede plurilingue nel Museo delle uniformi di
Piazza Duomo, iniziativa a favore delle opere scultoree di Padre Francesco
D’Urso, esposte presso l’O.A.S.I. di Aci Sant’Antonio, museo della limonicoltura in collaborazione con il Centro di Ricerca per l’Agrumicoltura , creazione di un Blog per far conoscere la storia di Acireale e dar vita ad un osservatorio per stimolare un dibattito aperto a tutti sui problemi che maggiormente interessano la città di Acireale. Una sezione del sito sarà riservata
alle attività interne ed all’archivio storico e fotografico del Club.
Giovanni Vecchio
Forse neppure il Papa…..
Atikva"(Speranza) ha introdotto la danza tradizionale ebraica dei k- kids
della 3°A di scuola primaria sulle note de "la vita è bella " e "Hava
Nagila"che si sono poi esibiti in una quanto mai sentita interpretazione in
coro coreografato della "Fiera dell'est"accompagnata dallo strumentini
Orff, seguiti dagli inni all'amore "Scharborought Fair" e "We shall overcome";il rispetto della diversità e l'inutilità della guerra con "Il pulcino ballerino" e "La guerra dei mutandoni"concludendo con la preghiera"Caro Gesù
ti scrivo"e un fuori programma dedicato agli ospiti kiwaniani ed alla
Dirigente,"Il rock della K”, che in questi anni è stato un po' l'inno giocoso
dei k-kids. Alla serata erano presenti il Luogotenente Governatore
Salvatore Chianello che ha premiato le classi coinvolte nella precedente
rappresentazione sui diritti dell'infanzia, la presidente del Kiwanis club di
Acireale Maria Finocchiaro e il Governatore eletto Carlo Turchetti (nella
foto con la Simon) che si è prodigato nell'elogiare l'operato della Dirigente
delle docenti e delle famiglie degli allievi.
Elena Vitale
Ci è stato comunicato
che per “raddrizzare”
questo palo è stato
interessato il nuovo
Presidente
del
Senato, Pietro Grasso
il quale ha scritto al
Governatore
della
Regione,
Rosario
Crocetta, il quale, a
sua volta, ha interessato il Commissario
della Provincia Liotta
che
dopo
avere
telefonato al sindaco Cutuli e al comandante della Polizia Urbana di Aci
S.Antonio Parisi hanno rimandato la soluzione alla nuova amministrazione
e si sono detti, però, particolarmente (in)soddisfatti per la soluzione del
grave problema… cioè: lasciare tutto così..
Noè Communications ad Acicatena
Promuovere e sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche importanti
continua ad essere l’ obiettivo del dr. Salvo Noè (psicoterapeuta). In una
conferenza organizzata dal Comune di Acicatena alla presenza di un folto
pubblico e del Sindaco Ascenzio
Maesano e del vice-sindaco Giovanni
Grasso, Noè ha parlato di famiglia è dei
conflitti che si possono creare all’interno
del nucleo familiare. È stato importante
conoscere tutte le dinamiche comportamentali che portano ad avere problemi
tra genitori e figli o tra partner e come
evitare o risolvere dei conflitti latenti o
conflitti già esistenti. Una conferenza
importante che ha destato molta attenzione e ha dato contezza di quanto bisogno c’è di approfondire questi argomenti. Alla fine della conferenza, garbatamente presentata da Caterina Leotta de
lo staff della “Noè Communications”, il
Sindaco Maesano ha ringraziato di
cuore il dr. Noè per la sua brillante relazione e lo ha invitato caldamente a fare
nuovi incontri presso il Comune di
Acicatena.
Amici cari, vi chiedo un
minuto di silenzio per il
primo capello bianco che
ho trovato oggi, alle
soglie dei 36 anni, con
sommo raccapriccio.
Maledizione, dovevo dire
uno, ho detto primo!
Anna Pavone
Aperte le pre-iscrizioni al concorso
“Granita dell’anno” 2013 dell’evento
“‘a Nivarata – Acireale e il rito della
Granita Siciliana” che si svolgerà
ad Acireale dal 13 al 16 giugno
2013 ‘a Nivarata, il Festival della
Granita Siciliana, alla sua seconda
edizione si presenta con tante
novità in programma. Saranno
sempre 20 gli artigiani pasticcieri che dal 13 al 16 giugno 2013 si sfideranno
per il concorso “Granita dell’anno” 2013, questa volta però gli sfidanti che
parteciperanno verranno da tutta la regione siciliana, ognuno con il suo
bagaglio culturale ed enogastronomico per un festival della condivisione dei
sapori. La partecipazione è aperta a tutti i maestri gelatieri/pasticcieri e le
imprese operanti in Sicilia che producono in proprio. Durante l’evento la granita sarà prodotta giornalmente con prodotti selezionati di qualità nel laboratorio appositamente allestito.
Foto: Angelo Fichera.
è possibile contattare l'organizzazione tramite la e-mail [email protected] per acquistare spazi pubblicitari nell'ambito della manifestazione,
così come per sponsorizzazioni o partnership.
‘a Nivarata è un nome ispirato dai "Nivaroli" ovvero quelle persone che
un tempo andavano in montagna a prendere la neve per poi utilizzarla,
insieme a succo di limone o di arancia o caffè, per la creazione di un
sorbetto rinfrescante durante l'estate
AKIS
Lunedì 25 Marzo 2013
Una appassionata e foltissima platea ha preso
parte alla seconda edizione della manifestazione culturale “Femminile Plurale – donne alla
ribalta nelle arti e nelle professioni”, tenutasi lo
scorso 9 marzo 2013 a Santa Venerina presso
l’Auditorium della casa del Vendemmiatore. La
kermesse premia le donne di S.Venerina che
si sono affermate nelle arti e nelle professioni
manifestando impegno, tenacia e creatività .
Organizzata
anche
quest’anno
dall’Associazione locale “Storia, Cultura e
Sviluppo Territoriale”, presiduta dal giovane
Domenico Strano, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del comune di Santa
Venerina, retto dall’avv. Orazio G. Vecchio, ha
visto come protagoniste in tutto sette donne le
cui origini e vita sono collegate con Santa
Venerina: si tratta di Carmen Cutuli (ceramista),
Alfia Cutuli (attrice teatrale e autrice di testi teatrali), Rosaria Raciti (alta Dirigente Poste
Italiane), Maria Grazia Calderoni (alta sartoria
su misura), Maria Sorbello (pittrice), Marika
Tomarchio (mini cantante Rai 1), Concetta
Triferò (restauratrice).
La manifestazione ogni anno offre la possibilità al pubblico di apprezzare, spesso anche di
scoprire, i talenti femminili del proprio territorio,
che rappresentano una risorsa umana e culturale per l’intera comunità. L’organizzazione,
infatti, è sempre attenta a lanciare un messaggio ben diverso da quello che i media sovente
trasmettono. Non, dunque, la donna come
oggetto o prodotto, ma la donna come sorgente di creatività e professionalità. Ad arricchire la
serata sono stati diversi momenti musicali,
curati dal gruppo storico locale “I Titani” e dal
soprano del Teatro Massimo V. Bellini di
Catania Maria Grazia Calderone, nonché dalla
super ospite Guia Jelo, nota attrice teatrale,
televisiva e cinematografica, che ha recitato con
una affascinante maestria alcuni testi della poetessa Maria Bella Calabretta, anch’essa ospite
della serata. Alla esplosività della Jelo, che ha
animato la platea intervenuta, ha fatto da sponda l’eleganza del defilèe di abiti da sposa, a
cura di Maria Grazia Calderoni, una delle premiate della serata. Applauditissima anche l’esibizione della piccola Marika Tomarchio, reduce
dai successi televisivi su Rai1 di “Ti lascio una
canzone”.Tutti i vari momenti, la regia e i testi,
sono stati coordinati dal prof. Giovanni Vecchio
che, vestendo pure i panni di presentatore, in
sostituzione di Anna Maria Patanè bloccata da
una fastidiosa febbre, ha messo in campo,
come sempre, capacità e bravura nella conduzione della serata. Presenti il sindaco dott.
Enrico Pappalardo, il presidente del consiglio
comunale arch. Giuseppe Marano e l’assessore alla Cultura avv. Orazio G. Vecchio.
D.S.
347 1433135
[email protected]
Via Lazzaretto
ACIREALE
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AKIS
Lunedì 25 Marzo 2013
Cine Foto Club “Galatea”
PIANETA VENERE 2013
Particolare successo di “PIaneta Venere 2013” organizzato dal
Cine Foto Club “Galatea” di Acireale e dalla “Noè Communications”,
con il patrocino del Comune di Zafferana e con la collaborazione dei
Club Service di Acireale.
Il PIaneta Venere è stato assegnato alla dott.ssa Rosa Barbagallo
Le foto del servizio sono di Nuccia Leotta, Giuseppe Noè
e Giovanni Tringali
Comune di
Zafferana Etnea
AKIS
Lunedì 25 Marzo 2013
Sulle orme di San Camillo
Potrebbe essere definito un atto di Amore. E lo è.
Un Amore filiale verso un padre che ha cresciuto,
formato ed accompagnato lungo i tortuosi sentieri della Vita parecchi giovani divenuti uomini. E
leggendo le quasi trecento pagine del libro, si
scopre un personaggio davvero speciale: padre
Gino Cisternino, dell’ordine dei Ministri degli
Infermi, meglio conosciuti come “Camilliani”. Ad
offrirci un “ritratto vivo, toccante e appassionato
della vita di Padre Gino”, quasi «un manuale di
ascetica e di mistica vissuta giorno dopo giorno»,
come ha scritto nella prefazione il Provinciale dei
Camilliani P. Rosario Messina, è stato Giuseppe
Lentini, laico impegnato nella Parrocchia San
Camillo di Messina. Ed un ottimo lavoro di ricerca ha condotto Lentini, che ha
“scavato” nella vita di Padre Gino, sin dalla sua nascita avvenuta a Castellaneta,
in provincia di Taranto, l’8 settembre 1917, che ha vissuto gli anni dell’adolescenza a Monopoli (Bari). Terminato il ginnasio, il giovane Gino abbracciò la vita
religiosa entrando nell’Ordine dei Ministri degli Infermi a Messina, dove c’era un
Postulandato, ovvero un tempo di formazione per i giovani decisi a maturare il
carisma dell’Istituto. La scelta sull’Ordine dei Camilliani è stata dettata al giovane Gino dalla presenza dell’ospedale accanto alla sua parrocchia a Monopoli.
Dopo il Noviziato a San Giuliano di Verona ed il periodo dello Studentato teologico della Provincia Lombardo Veneta trascorso a Villa Comello di Mottinello di
Rossano Veneto (Vicenza), domenica 6 luglio 1941 a Padova fu ordinato
Sacerdote insieme ad altri compagni. La sera stessa questi ritornarono a
Mottinello, dove giunse anche P. Giuseppe La Perna, Provinciale di Sicilia, che
venne a cogliere il primo frutto della risorta Provincia Sicula, Padre Gino, appunto. La Provincia Siculo Napoletana dell’Ordine dei Ministri degli Infermi è un
Istituto Religioso attualmente presente nell’Italia meridionale (Napoli, Casoria,
San Giorgio a Cremano, Crotone, Lamezia Terme, Messina, Palermo, Acireale,
Mangano, Macchia di Monte Sant’Angelo) nel Benin (Zinvié, Segbanou,
Cotonou, Davoungon, Djougou), nel Togo (Lomè) e nella Repubblica
Centrafricana (Bossemptélé), con una Delegazione che rende presente il carisma di San Camillo de Lellis attraverso opere di misericordia verso gli ammalati e i bisognosi. Venne eretta canonicamente con la denominazione di Provincia
Sicula l’8 giugno 1605; fu ricostituita il 4 ottobre 1935 con Decreto n°114 del
Superiore Generale Florindo Rubini e licenza speciale della stessa
Congregazione del 1 ottobre 1935 e riconosciuta Persona Giuridica ed Ente
Morale con Decreto Presidenziale n°1052 del 6 ottobre 1953. L’apostolato di
padre Gino si svolgerà anche dalle nostre parti, lasciando un segno tangibile di
Amore e Carità verso il prossimo. Venne ad Acireale con l’incarico di assistente
dei Postulanti e Cappellano presso l’Ospedale S. Marta e S. Venera. Alla nostra
città resterà sempre legato, poiché Acireale è stata la culla per la Provincia religiosa: «Qui si è sviluppata la nostra Scuola apostolica, qui è sorto il Noviziato,
qui è sorto il Professorio. Acireale è per tutti i Camilliani della Provincia Sicula
quasi una seconda patria e la portiamo tutti nel cuore, vicini e lontani. La ricordiamo con vivo e profondo piacere. Siamo grati per quanto da Acireale abbiamo
avuto: benevolenza, affetto, attenzioni», ebbe a dire padre Gino in un discorso
tenuto nel Salone dell’Istituto San Luigi per il XXV della restaurazione della
Provincia Camilliana Siculo Napoletana nel 1960. La presenza dei Camilliani
nella nostra Città risale al 1743. Una presenza che ha dato tanti frutti nel tempo.
La Scuola Apostolica serviva per la formazione dei futuri religiosi e sacerdoti
Camilliani che provenivano da varie regioni: Sicilia, Puglia, Calabria e
Campania. I giovani frequentavano la scuola media ed il ginnasio e continuavano gli studi nelle strutture formative della Provincia o nei seminari. Nel 1948 essa
fu trasferita ad Aci S. Antonio. Il Professorio, oggi chiamato studentato, è un
periodo che comprende gli anni tra la Professione temporanea e quella perpetua. Padre Gino, nel giugno 1943, venne nominato vicario sostituto presso la
Parrocchia San Martino a Carruba di Riposto. Dopo alcuni trasferimenti, nel settembre 1946, tornò nella nostra diocesi, prendendo possesso della carica di
Superiore e Maestro dei Novizi presso il Noviziato inaugurato a Presa, frazione
di Piedimonte Etneo. Nel 1948 lasciò il piccolo borgo a causa del trasferimento
del Noviziato e continuò nella sua carica di Superiore ad Aci S. Antonio, dove
erano sistemate le sedi di Noviziato e Scuola Apostolica. Nel 1952 venne nominato dal Vescovo, Mons. Salvatore Russo, Vicario economo spirituale della parrocchia “S. Antonio Abate” di Aci S. Antonio, che guidò in un momento delicato
e difficile con mitezza e saggezza suscitando unanimi consensi dai parrocchiani. Dal 1953 al 1959 assunse l’incarico di responsabilità di Superiore provinciale e nel 1965 divenne il primo parroco della chiesa di San Camillo di Messina,
eretta canonicamente a parrocchia. L’apostolato di padre Gino non si esaurì qui:
fu missionario nei primi anni ‘70 nel Dahomey (oggi Benin), dove aprì una
Fondazione. Nella nostra Cattedrale il 18 febbraio 1973 si celebrò una solenne
Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Pasquale Bacile
insieme al suo ausiliare Mons. Ignazio Cannavò, durante la quale fu consegnato ai missionari il Crocifisso. Nel 1975 tornò in Italia per motivi di salute e durante il Consiglio Provinciale tenutosi a Mangano venne eletto all’unanimità
Superiore della Casa di Acireale. Tornerà nel Benin, già anziano, nel 1992. Il 28
febbraio 2010, stanco e provato nel fisico ma non nello spirito, lascia questa
terra per rinascere a vita nuova. Il volume di Pippo Lentini, pubblicato dalla
“Andrea Lippolis Editore” di Messina, è arricchito da numerosissime fotografie e
testimonianze e ripercorre esaustivamente le tappe dell’esistenza di Padre Gino
Cisternino, un uomo di Fede, ma anche di opere tangibili e di Carità, che ha
lasciato un segno chiaro della sua santità nei tanti che lo hanno conosciuto,
amato ed apprezzato. Egli, come scritto, aveva un rapporto speciale con
Acireale ed il nostro territorio in generale. Un legame che durò fino allo spegnersi
della sua esistenza. Sul social network Facebook esiste la pagina “Amici di
padre Gino Cisternino”, che chiunque può consultare per saperne di più sulla
figura di questo Santo Sacerdote e Uomo di Chiesa. Pippo Lentini, messinese,
insegna presso l’I.I.S. “Majorana – Marconi” di Messina; impegnato nelle attività
pastorali della parrocchia San Camillo nella Città dello Stretto, è membro attivo
dell’Associazione Famiglia Camilliana Laica. Dal 1992 fa parte dei Gruppi di preghiera di Padre Pio. Attivo anche nel mondo dello Sport, Lentini è stato Vice
Presidente della Sezione Arbitri di Messina ed ha ottenuto dal CONI la Stella di
Bronzo al Merito Sportivo «per avere svolto attività, sia come arbitro sia come
dirigente, nel settore A.I.A. dimostrando doti non comuni e correttezza nei compiti che di volta in volta gli venivano assegnati».
R.P.
Cappero di Pantelleria, lenitivo per pelli sensibili
Capparis spinosa di Pantelleria,
presenta un elevato contenuto di
polifenoli (derivati del Kampferolo
e della Quercetina) in grado di
esercitare un’azione desensibilizzante ed antiallergica sulla pelle.
Tale ricchezza di contenuto è
attribuibile all’unicità di luoghi
come l’isola di Pantelleria, perla
nera del Mediterraneo, dove il
suolo di origine vulcanica da
secoli si intreccia ai forti venti
dell’Africa e alle forti escursioni
termiche.
Per queste sue proprietà ineguagliabili, l’estratto di Cappero è
efficace nell’inibire i danni cutanei
indotti da esposizione al sole,
scottature termiche, trattamenti
radioterapici, punture di insetti e
di meduse. Può essere utilizzato
con successo nelle terapie di
supporto per il trattamento di dermatiti da contatto, dermatiti
seborroiche, acne, processi
infiammatori della pelle, prurito.
Avevo previsto un incremento dell’esplosività dell’attività eruttiva:
purtroppo cosi è stato!
Nello scorso numero di
Akis è stato pubblicato un
articolo nel quale si prevedeva un incremento dell’esplosività degli eventi
parossistici etnei per la presenza degli xenoliti nelle
lave dello scorso 28 febbraio. Ed infatti, poco prima
delle ore 18.30 di sabato
16 marzo, il fontanamento
ha raggiunto livelli energetici molto elevati che hanno
provocato una fitta pioggia ceneritica su Zafferana, S. Venerina, Guardia,
Scillichenti Stazzo e Pozzillo e creato difficoltà al traffico aereo e veicolare.
Il vento ha infatti spinto le proiezioni, scagliate a svariate centinaia di metri
di altezza, in direzione dei centri abitati del versante SE del vulcano con
una ricaduta di sabbia vulcanica che a Zafferana è stata quantificata in
circa 3 chilogrammi per metro quadrato mentre al Belvedere di Monte
Pomiciaro ha raggiunto i 7 kg per metro quadrato con scorie del diametro
che arrivava anche a 17 centimetri. Indubbiamente la presenza di xenoliti
nelle lave del 28 febbraio u.s., letta nell’ottica di una intrusione del dicco
magmatico all’interno di nuove fratture profonde, dove risiedono le quarzareniti del basamento sedimentario sul quale poggia il vulcano, ha potuto far
prevedere la risalita di magma primitivo molto più ricco di gas rispetto al
precedente e quindi l’incremento dell’esplosività del parossismo al cratere
del SE-orientale. Infatti il motore propulsore dell’attività hawaiana caratteristica del fontanamento che ha ricoperto di una spessa coltre di lapilli una
vasta area pedemontana etnea, creando danni ingenti anche alle coltivazioni, sono proprio i gas vulcanici. Questi ultimi sono costituiti da vapore
d'acqua, anidride carbonica, azoto, anidride solforosa, cloro, fluoro.
Quando il magma comincia a risalire, la pressione delle rocce incassanti
diminuisce e i gas, meno densi del magma essolvono dal fuso magmatico
e migrano verso l'alto, spingendo con forza la porzione di magma sovrastante che viene notevolmente pressurizzata. Stando così le cose c’è da
aspettarsi un nuovo parossismo le cui conseguente sulla popolazione sono
imprevedibili perché dipendono solo dalla direzione e dalla velocità del
vento in quota, cosa questa che è pressoché impossibile poter prevedere.
Farmacia
dott. Teresina Ferreri & C.snc
Piazza Cantarella 10 - 95025
Aci S.Antonio - 095 7921871
Per Enrico Guarneri
basta la parola, il
suo nome, e si sono
riversate migliaia di
persone in qualunque teatro, anfiteatro
o parco della Sicilia
in cui si sia esibito
con il suo cast
durante la scorsa
estate così intensa e
densa di appuntamenti per lui. In questo testo Guarneri
spazia, da splendido
mattatore,
da
Ignazio Buttitta a De Filippo a Pirandello con una “spruzzata” della voce di
Rosa Balistreri e lo fa con una rara e delicata maestria, un’energia e una
carica di simpatia travolgente, una capacità attoriale di passare dai toni ironici a quelli drammatici senza mai una caduta di tono o di stile per tutta la
durata dello spettacolo, un atto unico di quasi due ore in cui non lascia mai
il palcoscenico e viene ben coadiuvato da tre colleghi: Vincenzo Volo,
Rosario Marco Amato e Nadia De Luca.La maggior parte del pubblico lo
apprezza per il personaggio di Litterio che interpreta da molto tempo su una
rete locale e che lo ha, da una parte, portato al successo ma, dall’altra,
lo ha come “inscatolato”: ecco perché Guarneri ha voluto inserire nella scenografia il manichino di questo personaggio con cui ha “dialogato” come una
sorta di alter ego con la sua voce registrata e a cui ha voluto “dimostrare” di
saper fare ben altro interpretando magistralmente il doloroso monologo
finale de “L’uomo dal fiore in bocca” di Pirandello.Tra un testo e l’altro
Guarneri inserisce degli sketches assolutamente comici: tra tutti la scenetta
della visita dallo psicologo, interpretato da Amato, il rocambolesco ricovero
al pronto soccorso, insieme a un attore “emergente” interpretato dal bravissimo Vincenzo Volo, allo pseudo-regista russo che Amato caratterizza in
modo formidabile.
Stagione Teatrale Nazionale del Teatro Stabile di Acireale
Teatro Maugeri 20 aprile 17,30 - 21,00
botteghino al Teatro Turi Ferro dal martedi al sabato (16,30 - 20)
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AK IS
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Trovati Xenoliti sulle lave del 28 febbraio 2013
Il quadro eruttivo potrebbe mutare ed i parossismi diventare sempre più
esplosivi. Sulle lave emesse il 28 febbraio 2013 dal cratere di SE-orientale
sono stati rinvenuti, inglobati nella lava, dei frammenti di quarzareniti del
basamento sedimentario sul quale si è edificato il nostro vulcano. Per comprendere la loro origine occorre valutare la genesi del nostro vulcano.
Come si può constatare dalle lave a cuscino presenti nella rupe di
Acicastello le prime manifestazioni eruttive nell’area etnea si sono verificati in ambiente sottomarino con l’emissione di lave tholeiitiche.
Successivamente l’edificio vulcanico dell’Etna è stato edificato con materiali che si andavano accumulando, nel corso dei continui fenomeni eruttivi, su un piano inclinato di argille sedimentarie che costituivano i fondali
marini del vasto golfo pre-etneo compreso tra la catena montuosa dei
Nebrodi a nord ed il massiccio ibleo a sud. Tale piano inclinato sul quale,
eruzione dopo eruzione è stato “edificato” il vulcano, ha subìto un innalzamento complessivo e presenta il suo massimo a circa mille metri di altezza
sul livello del mare nei pressi della città di Maletto con un punto più basso
nei pressi di Acitrezza lungo il litorale dei ciclopi. E’ naturale, quindi, che al
di sotto del livello delle vulcaniti emesse dall’attività eruttiva dell’Etna vi sia
il fondale marino del golfo pre-etneo, delimitato all’incirca dai fiumi
Alcantara a nord e Simeto a sud. Quando si creano nuove fratture nel
basamento sedimentario sottostante l’edificio vulcanico, frammenti di sabbie marine possono essere inglobate nel fuso magmatico che risale lungo
la frattura ed essere emesse nel corso di fenomeni effusivi com’è accaduto nell’eruzione del 17 luglio 2001. In tale occasione le lave emesse dalla
bocca di quota 2100 contenevano agglomerati di sabbia marina silicea di
colore biancastro, a volte voluminosi come una noce di cocco, inglobati
nella nera roccia effusiva. In termine tecnico, questi frammenti sono chiamati xenoliti che significa “rocce estranee” perché, provenendo dal fondale marino di origine sedimentaria, non fanno parte delle rocce effusive.
Questi xenoliti si trovano solo nei pressi della bocca effusiva di quota 2100
perché man mano che il flusso magmatico avanza disgrega gli agglomerati sabbiosi. La presenza di queste strane formazioni biancastre che contrastano con le scure lave etnee potrebbe essere messa in relazione con
l’apertura di una frattura recente nel basamento sedimentario sul quale
poggia l’edificio vulcanico attivata dalla spinta della risalita del mantello parzialmente fuso. Frammenti delle pareti di questa nuova frattura sono quindi asportate ed inglobate nel fuso magmatico che risale alla superficie.
Ecco spiegata la presenza di queste strane formazioni. Ma vi è di più. Nelle
lave del 1886, emesse da monte Gemmellaro (famose per il velo di S.
Agata che fu portato in precessione davanti al fronte lavico) vi sono anche
formazioni xenolitiche addirittura azzurre ed anche nelle lave di Monte
Frumento delle Concazze, emesse circa 3500 anni or sono, si possono
osservare xenoliti. Lo stesso nelle lave anfiboliche dei crateri Silvestri (eruzione del 1892). Pur nella loro stranezza e scarsa frequenza la presenza
degli xenoliti nelle lave etnee è la testimonianza che l’Etna è sorta dal mare
e che alla sua base
vi sono le sabbie
quarzarenitiche del
fondale marino del
golfo pre-etneo le
quali asportate dal
fuso magmatico in
risalita vengono a
giorno a migliaia di
metri di altezza
(nel 2001 a 2100
metri s.l.m. e nello
scorso 28 febbraio
a 2900 m s.l.m.).
La presenza ricomparsa degli xenoliti dopo la violenta eruzione del 2001 si deve “leggere”
come l’intrusione del fuso magmatico primitivo e quindi ricco in gas in
nuove fratture che dovrebbe causare un notevole incremento dell’energia
dei futuri parossismi. Quale prova di ciò basti constatare i danni causati
dalle scorie cadute la notte del 28 febbraio scorso a diversi chilometri di
distanza dal punto di emissione le cui dimensioni sono arrivate a superare
i 500 grammi.
Giovanni Tringali, direttore scientifico dell’I.R.M.A.
Nella foto: gli Xenoliti rinvenuti sulle lave del 28 febbraio u.s.
AKIS: Anno IX, numero 5 del 25 Marzo 2013 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania
IL GIORNALE Sede: via M. di Casalotto 68 - 95025 Aci S.Antonio Redazione: via Alliotta, 14 - 95024 Acireale - Tel.- Fax 095 7921059 – 347 5382517 - [email protected]
DEL TERRITORIO Tipografia-Litografia: “TM” di Mangano Venera - via N. Martoglio, 93 - S. VENERINA (CT) - Tel. 095 953455 - Site: www.akis-aci.com - www.akis-acionline.com
DELLE ACI
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AKIS
Lunedì 25 Marzo 2013
Successo del Club Scherma Acireale
I giovani atleti del Club Scherma Acireale
conquistano importanti risultati (ben 8 medaglie!)
alla Terza Prova Regionale del Gran Premio Giovanissimi di Messina
Il Palazzetto dello Sport della Cittadella Universitaria di Messina ha ospitato nello scorso week-end la Prova Regionale del Gran Premio Giovanissimi
di scherma e il Club Scherma Acireale ha conquistato ben otto medaglie, tre
primi posti, tre secondi posti e due terzi posti. Nella due giorni di gare che
vedeva confrontarsi ben 325 atleti provenienti da tutta la Sicilia, e anche da
parte della Calabria, il Club Scherma Acireale, oltre alle medaglie pesanti è
riuscito a conquistare anche quattro volte il quinto posto. Nella gara di fioretto maschile maschietti a trionfare è stato l’atleta del Club Scherma
Acireale Mirko Mangiagli seguito da Carlo Vinci dell’Asd Skjrman, giunto
secondo e dai due terzi Bruno Pagliaro C.S. Siracusa e Salvatore Presti
Accademia Scherma Ragusa. Nella gara di fioretto femminile bambine il
primo posto è stato di Marina Bentivegna Cus Catania Sezione Scherma,
secondo posto per Alessandra Pennisi del Club Scherma Acireale, terze
Marta Cannata Messina Scherma e Anita Cundari Asd Skjrman.Nella gara
di fioretto femminile giovanissime ha trionfato Costanza Clienti del Cus
Catania Sezione Scherma, secondo posto per Carlotta Puccia Conad
Scherma Modica e terze classificate Ileana Gagliano del Club Scherma
Acireale e Caterina Buscema Conad Scherma Modica. Nella gara di fioretto femminile allieve sul gradino più alto del podio è salita Carolina Cavallo
della Conad Scherma Modica, seconda classificata Greta Bordieri del Club
LA NUOVA PROVINCIA DI CASSULABELLA
Scherma Siracusa e terze Alessandra Ferro e Valentina Arena, entrambe
del Cus Catania Sezione Scherma. Quinto posto per Irene Pennisi del Club
Scherma Acireale. Nella gara di spada femminile bambine a vincere è stata
Alessandra Pennisi del Club Scherma Acireale, secondo posto per Anita
Cundari dell’Asd Skjrman e terze Federica Coppola Methodos Battiati e
Carla Moschitto Cus Catania Sezione Scherma. Nella gara di spada femminile giovanissime ha vinto Sofia Maria Ciccia Methodos Battiati, secondo
posto per Ileana Gagliano del Club Scherma Acireale e terze classificate
Simona Miceli e Melissa Mazzara, entrambe della società Trapani
Scherma.Nella gara di spada maschile maschietti primo e secondo posto
per il Club Scherma Acireale con Mirko Mangiagli e Francesco
Ferrante,terzi Giulio Pompejano Methodos Battiati e Stefano Di Fato
Catania Scherma.Nella gara di spada femminile allieve so è imposta
Martina Cambria della Methodos Battiati, seconda Valentina Arena Cus
Catania Sezione Scherma e terze Asja Vitelli e Francesca Salina, entrambe della Methodos battiati. Quinto posto per Ida Bella del Club Scherma
Acireale. Nella gara di spada maschile giovanissimi ha trionfato Davide
Miloro Trapani Scherma, seguito da Sario Pontillo Scherma Reggio
Calabria e terzi Sebastiano Garro Asd Skjrman e Francesco Valenti G.S.
Ariberto Celi Messina. Quinto posto per Paolo Greco del Club Scherma
Acireale. Nella gara di spada maschile allievi primo posto per Vincenzo
Belpasso del Club Scherma Siracusa, secondo Francesco Ferro del Cus
Catania Sezione Scherma, terzi Gianpaolo Buzzacchino dell’Asd Catania
Scherma e Sergio Manzoni del Club Scherma Acireale.
Una nuova rubrica che,
speriamo, possa essere
continuamente arricchita
anche dalle vostre segnalazioni, per dare spazio e
fare conoscere nuovi
talenti
del
nostro
Territorio
Un vero fenomeno musicale del web Mario C
Mario C, nasce a Catania il 29 Gennaio dell’84, vive ad AciCatena e già da
bambino, passava intere giornate improvvisando mini concerti per il vicinato, cantando a squarciagola dal balcone di casa sua. All’età di soli nove
anni, e per diversi anni, intraprende lo studio del sax contralto e delle percussioni, presso il “Complesso Bandistico G.Verdi di Aci Sant’Antonio” partecipando negli anni, ad importantissimi concorsi nazionali ed internazionali: 2001- “Concorso banda musicale salice” (ME), classificandosi al secondo posto – nello stesso anno partecipa al “Convegno internazionale
Bandistico città di Besana In Brianza” (MI) – sempre nel 2001 “Music World”
Fivizzano (FI). Nel 2000 invece prende parte al “ IX Concorso nazionale
A.M.A Calabria” Lamezia
Terme, classificandosi stavolta al primo posto.
Il suo grande maestro - dice lo
stesso Mario - è Stevie
Wonder, dal quale ha catturato
le sfumature soul che lo contraddistinguono e che lo rendono il “ re del soul ” nel panorama internazionale. Negli ultimi anni ha deciso di sfogare la
sua creatività artistica sul web,
registrando cover e diverse
“ItalianVersion” da lui riscritte,
di famosissimi brani internazionali, riscontrando notevole
consenso nell'ormai ampio
panorama musicale che regna sul web...bellissima l'interpretazione con
video musicale su un pezzo di Daniel Merriweather in Red”. Adesso all’età
di 29 anni, Mario, ha tanta voglia di emergere e di mostrare al mondo intero, il suo modo di intendere e fare musica... da poco, ha infatti deciso di
lavorare al suo primo EP (uscito il 12 febbraio 2013) IN QUEL CASSETTO,
titolo dell'EP e del suo primo singolo, accompagnato da un video musicale
già disponibile su youtube.
Il primo lavoro di Mario C si può scaricare gratuitamente
dal suo sito marioc.it.
Eventuali nuove segnalazioni sono da inviare al nostro giornale
o a Giuseppe Maesano ([email protected])
di Domenico Platania
La vicenda della commedia "La nuova Provincia di Cassulabella" è
ambientata nel periodo del Ventennio. Essa, così come i personaggi che la animano, è assolutamente immaginaria, anche se mostra,
attraverso le lenti della satira, eventi e uomini che hanno fatto la storia. Una satira bonaria e caricaturale, pacata e sorridente, mai corrosiva, che mette in ridicolo passioni, modi di vita, situazioni, atteggiamenti e aspetti paradossali del Regime. In tale contesto ruota un
carosello di personaggi ridicoli e spassosi, patetici, bizzarri e nevrotici, che si esprimono in dialetto o, spesso, in un italiano maccheronico, traduzione letterale di espressioni vemacolari. Personaggi,
che fanno quasi a gara per dimostrare la loro genuinità, il loro candore che immancabilmente diventa dabbenaggine e verso i quali. si
finisce per provare un moto di umana simpatia.
Siamo in Sicilia, in una piccola e remota cittadina, Cassulabella, che
aspira a divenire Provincia del Regno. Per avere il controllo dei suoi
concittadini, il Podestà ha escogitato un sistema che gli permette di
intercettare la corrispondenza destinata alle autorità politiche o istituzionali della Capitale o da queste proveniente. Da una di tali lettere, viene a conoscenza dell' arrivo in città del figlio e successivamente della moglie di una grossa personalità del Partito. Quale
migliore occasione per farseli amici e alleati e perorare la causa di
Cassulabella Provincia? Tutti, convinti di seguire le nuove direttive
del Partito, fanno a
gara nell' accontentare
i due ospiti nelle loro
idee balzane ed il
piano del Podestà e
dei suoi accoliti sembra riuscire, ma ...
Segue un finale a
sorpresa, ricco di
colpi di scena a
ripetizione .che vi
invitiamo seguire,
alla
prossima
recita che il regista ed autore, il bravissimo Domenico Platania, non mancherà certamente di proporvi. Non è certamente il caso di
dare titoli di merito ai protagonisti, ma, consentitemelo, una
citazione a parte la merita certamente Addolorata, la
madre del podestà, Melina Caudullo.
L’appuntamento, ultimo per la stagione di “Quelli del
7°” è fissato per Domenica 21 aprile con “Fiat
Voluntas Dei” di Giuseppe Macrì con la regia di
Nino Signorello (Produzione “Gruppo Teatro Città
di Belpasso”).
Il Siciliano: la lingua proibita
Si è svolta presso la sala conferenze di Palazzo Cantarella ad
Aci Sant’Antonio, organizzata
dall’Associazione Terre di Aci con
il patrocinio del Comune e della
Pro Loco di Aci Sant’Antonio, la
conferenza “Il Siciliano: la lingua
proibita”. Dopo i saluti del
Presidente dell’Associazione,
l’avv. Carmelo Sardella, e del Presidente della Pro Loco, il dott. Paolo
Rapisarda, il relatore, prof. Fonzo Genchi, (foto), esperto di linguistica siciliana, ha affrontato la tematica di come, di fatto, la lingua siciliana diventi
“proibita” o resa “proibitiva”, illustrando, fra l’altro, la legislazione vigente in
tema di tutela linguistica. Sono stati anche trattati gli aspetti più strettamente grammaticali concernenti il concetto di lingua e di dialetto, oltre che di
sistema linguistico, di ortografia e di
varietà linguistica.
E proprio sulla definizione del Siciliano
come lingua o dialetto ci si è soffermati
particolarmente facendo riferimento sia
alla Carta Europea delle Lingue Regionali
o Minoritarie, secondo la quale il Siciliano
deve essere definito come lingua e non
come dialetto, sia al Ddl Lentini del 2010 il
cui art. 4 è intervenuto sulla L. Regionale
85/81 (Provvedimenti intesi a favorire lo
studio del dialetto siciliano e delle lingue
delle minoranze etniche nelle scuole dell’isola), sostituendo l’impropria definizione di
dialetto con quella di lingua. Alla presenza,
fra gli altri, del Sindaco di Aci Sant’Antonio, dott. Pippo Cutuli, del vice
Sindaco, del Consigliere Provinciale dott. Enzo D’Agata e del noto poeta ed
ex sindaco di Valverde, dott. Angelo Scandurra, la serata è stata allietata
anche dagli interventi del poeta dialettale Nino Grasso Atlante che ha recitato alcuni versi in Siciliano e del cantautore Giuseppe Longo che, per l’occasione, ha composto un’inedita canzone anch’essa in siciliano.
Veronica Russo
RIDIAMOCI SU!!!
Un'auto viene fermata dalla polizia stradale: "Patente e libretto. Voi
andavate a 200 Km/ora". "Ma no, signor agente, facevo 135 Km/ora".
Interviene la moglie del guidatore seduta accanto: "Ma no, caro, lo sai
bene che stavi facendo più' di 200 all'ora". Il tizio lancia uno sguardo
adirato alla sua signora, mentre l'agente continua: "Siete anche in
multa perchè non funzionano gli stop". "Come? Ma se li ho controllati proprio ieri?". "Oh, caro, sai bene che gli stop sono così' da mesi".
L'uomo lancia verso la moglie uno sguardo ancora più' adirato e l'agente continua: "Inoltre voi non avete indossato le cinture di sicurezza!". "Ma no, signor agente, le avevo, ma me le sono tolte quando voi
mi avete fermato". Ancora una volta interviene la moglie: "Ma, caro,
sai bene che le cinture non le metti mai!". A questo punto il tizio esplode e grida alla moglie: "Insomma, vuoi stare zitta, brutta stronza di
una troia!". L'agente si rivolge alla signora e le chiede: "Signora, ma
vostro marito si rivolge a lei sempre in questo modo?". "Oh, no, agente, solo quando e' ubriaco!"
VOLARE SULLE ALI DEI SENTIMENTI
L’associazione O.N.L.U.S. "TERRA DI MEZZO" di Palermo in collaborazione con l'a.c. "CAVALIERI DI FEDERICO II- FEDERICIANI" e con il Patrocinio
dell’A.CO.TUS e dell’Accademia Culturale Xiphonea organizza dal 3 al 20
aprile 2013 la collettiva d’Arte "VOLARE SULLE ALI DEI SENTIMENTI"
presso la Sala Mnemosyne in via Marzulli 39 Acireale.
Devil Picks
di Ilaria Anastasi
- Plettri Artigianali
- Oggettistica
- Portachiavi
Cell.: 347 3554375 - [email protected] - Siamo su facebook
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Il ponte sullo stretto: inutile!