Nuovo Molise www.nuovomolise.net OGGI Edizione della regione e del Frentano in vendita obbligatoria Nuovo Molise+ il Giornale OGGI Anno 15 - N. 119 - € 1,00 Poste Italiane sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv.L.46/2004 art.1,c1,DCB CB San Giuseppe Artigiano Campobasso: Via Garibaldi 48 - Tel 0874.49571 Fax 484365 Pubblicità: N.C.P. srl Via Garibaldi 48 Campobasso Tel. 0874.484400 Fax 699152 Isernia: P.zza della Repubblica, 29 - Tel. 0865.411789 Fax 411910 Termoli: C.so Nazionale, 10 - Tel. 0875.81095 Fax 81352 Sabato 1 maggio 2010 REGIONE - Il presidente illustra la razionalizzazione, la minoranza è sospettosa Sanità, un Piano ‘soft’ Le elezioni sono vicine... E gli Industriali chiedono misure drastiche di contenimento Mentre nella sede degli Industriali, il presidente Michele Scasserra chiede con vigore misure serie di contenimento delle spese, compresa la razionalizzazione della sanità, a Palazzo Moffa il Consiglio è in riunione per analizzare il Piano predisposto dal commissario Iorio. Fuori i dipendenti San Stefar che protestano, dentro la minoranza che ha più di qualche sospetto. Alle pagina 4,5 e 7 IL FATTO DEL GIORNO 4 NUOVO oggi MOLISE Sabato 1 Maggio 2010 In primo piano La sanità tra passato, presente e futuro L’opposizione manifesta perplessità, la maggioranza non si scompone. Ma il debito è immane Sanità, il Piano... dei sospetti Iorio porta in aula la relazione sulle azioni per il rientro dal deficit D’Alete: gli annunci non sembrano drastici, le elezioni sono vicine UNA semplice presa d’atto, questo il senso del consiglio regionale monotematico sulla sanità. Non avrebbero potuto fare diversamente i consiglieri regionali. Nessun atto al voto. Loro hanno ascoltato, commentato la relazione del commissario ad acta Michele Iorio sul piano di rientro e sui programmi operativi per sanare un debito milionario e proposto dei suggerimenti. E c’è chi come D’Alete non si risparmia ed è sospettoso: «Ho come l’impressione che questo piano ha detto D’Alete - non voglia essere drastico con i cittadini, vuole dare delle risposte al territorio, perché Iorio ha pensato che tra un anno si vota». Tre i presidi ospedalieri che resteranno in piedi in Molise: quello di Campobasso costituito dal «Cardarelli» di Campobasso e dall’annesso «Vietri» di Larino, il «San Timoteo di Termoli» e il «Veneziale» di Isernia con annessi il «Ss. Rosario» di Venafro e il «Caracciolo» di Agnone. Molti reparti spariranno ma le strutture no, 300 po- SE non fosse stato per qualche lieve risentimento emerso negli interventi dei consiglieri di opposizione regionale di ieri è stato indubbiamente senza scossoni. Ad evidenziare perplessità soprattutto i consiglieri di opposizione, in primis Tonino D’Alete e Michele Petraroia. Il primo a prendere la parola ieri in aula subito dopo l’illustrazione della relazione del commissario Iorio è stato il consigliere regionale Michelangelo Bonomolo: «Prima le strutture di filtro e poi la riduzione dei posti letto», prime contestazioni al piano proposto dal commissario fino a parlare di telemedicina e della riorganizzazione delle rete sanitaria nei variu presidi: cosa c’entra Campobasso con Larino? Il commissario: «Puntiamo sulla qualità dei servizi» Il documento presto a Roma per ricevere un ’sigillo’ sti letto saranno eliminati. E tanta gente non lo accetta. «Puntiamo sulla qualità dei servizi, puntiamo a recuperare i flussi migratori dalla nostra regione affinché i cittadini possano curarsi in Molise. Abbiamo una situazione complessa e delicata e dobbiamo evitare i ricoveri impropri», il commissario alla sanità, Michele Iorio ha presentato ieri in aula il piano di rientro dal deficit e ha evidenziato che il sistema sanitario deve puntare sulla riqualificazione. Per quanto riguarda il personale ospedaliero i dati non possono passare indiffe- renti: blocco del turn-over del personale dipendente e blocco delle assunzioni a tempo indeterminato salvo deroghe specifiche, oppure la riduzione degli incarichi di unità operative complesse, semplici, di coordinamento e di posizioni organizzative. Nel piano c’è an- che l’ulteriore riduzione dei rapporti di consulenza e di collaborazioni nella misura non inferiore al 50% rispetto alla spesa del 2009. Attuando il piano il risparmio potrebbe quindi aggirarsi intorno ai 25 milioni di euro tra riorganizzazione della rete sanitaria, inter- Un’assise senza particolari scossoni. Non c’era nulla da votare, solo una presa d’atto «Noto delle incongruenze» Petraroia e i suoi dubbi in aula. Niro: «Ottimo lavoro» Su questo aspetto si sono interrogati anche altri consiglieri regionali, come lo stesso D’Alete che ha manifestato perplessità su questo abbinamento sottolineando inoltre che «Iorio doveva partire dalle cose che non vanno per mettere in piedi il piano. E andrebbe capito concretamente cosa significa integrare il Vietri con il Cardarelli». Il ruolo esclusivo del Vietri, D’Alete lo lega ai cittadini del cratere sismi- co, di quella zona già fortemente compromessa dal terremoto del 2002 e che ora si sente danneggiata nell’offerta dei servizi sanitari. «Questa comunità (quella molisana ndr) non si può accollare ancora per anni le spese del sistema sanitario. E poi noi abbiamo bisogno di dare ai cittadini oltre all’all’assistenza domiciliare anche la visita specialistica». Il consigliere Vincenzo Niro ha invece plaudito al piano preparato dalla struttura commissariale evidenziando che «al cittadino non interessa quanti posti letto ci sono ma se vuole curarsi a lui interessa - ha detto Niro la qualità del servizio». Il presidente della quarta commissione ha esaltato il ruolo dei poli di eccellenza come Neuromed e Cattolica. Per il consigliere Mauro bisogna tenere in considerazione il sistema regionale generale e stilare venti sul personale, riduzione della mobilità passiva (tasto dolente) e altro ancora. Il deficit sanitario al momento ammonta a circa 80 milioni di euro. Le mosse devono quindi ampliarsi. Iorio ha dato anche una stilettata al governo centrale parlando di risorse per la sanità: «C’è bisogno di una politica nazionale, sia di centrodestra che di centrosinistra che capisca una cosa, questa regione è a statuto speciale, ci paragonano a regioni con milioni di cittadini, dobbiamo insieme rivendicare le peculiarità del Molise». L’obiettivo è rendere il sistema sanitario più moderno, senza dimenticare però che i dati restano preocupanti agli occhi del popolo e tutto il territorio molisano deve poi concretamente usufruire degli stessi servizi sanitari. Quei servizi di qualità di cui Iorio parla. Ma c’è chi sospetta che questo piano potrebbe essere ’rigettato’ dal governo. Il documento andrà a Roma per ricevere un sigillo. Andrea Nasillo delle priorità ribadendo, in ambito sanitario, che il problema non sono i macchinari ma «chi non sa fare - ha detto Mauro - le cose». E prima della pausa Petraroia ha dato il suo contributo: «Ci sono delle incongruenze tra il documento di commissariamento della sanità e il piano di rientro presentato oggi dal presidente. Un esempio: da un lato si parla si parla di sospensione di costruzione delle strutture e nel piano di rientro si fa riferimento alla costruzione di una struttura». Gli altri interventi nel pomeriggio hanno ribadito in sostanza le problematiche che interessano l’intero sistema sanitario. Il consiglio, quanto mai pacato nei toni, si è chiuso alle dopo 8 ore circa di confronto. an.nas. NUOVO oggi MOLISE Sabato 1 Maggio 2010 IL FATTO DEL GIORNO 5 In primo piano La sanità tra passato, presente e futuro Ieri protesta in strada e davanti alla sede del Consiglio regionale Il centro ha i requisiti per il bando? ... E la legge di agosto del 2009? Regolarità in esame LA possibilità di presentazione del bando sarà per caso messa in discussione da qualcosa? Leggittima domanda data la situazione del San Stefer, alle prese tra l’altro con un’udienza di fallimento. Esiste a quanto pare una legge regionale dell’agosto del 2009 che stabilisce dei requisiti per poter procedere con i bandi, requisiti fondamentali per ottenere accreditamento dalla Regione in materia di sanità. La regolarità dei bandi sotto la lente. Tra i requisiti si parla di positività in bilancio, regolari assunziooni, pagamenti in regola. Una serie di requisiti che in sostanza testimoniano la salute di un’azienda. San Stefar risponde a questi requisiti? Lavoratori San Stefar tra rabbia e speranza Forse la settimana prossima sarà pronto il bando dell’Asrem Iorio: «Siete risorsa per il Molise» NON ne possono più. La situazione, divenuta insostenibile, ha bisogno di uno scossone. Ovviamente positivo. I lavoratori San Stefar che da mesi richiedono garanzie per l’avvenire e credito per 15 mesi di stipendi non percepiti protestano. Lo hanno fatto in strada e davanti alla sede del consiglio regionale. Rivendicano da tempo il dovuto. Il centro di riabilitazione che opera concretamente sia a Campobasso che nella sede di Termoli fa capo alla famiglia Angelini. I di- I lavoratori hanno incontrato il manager Asrem, Percopo Criteri del bando sotto la lente IL nuovo piano di rientro dal deficit sanitario fa parlare. Non si esime da una riflessione proprio sulla tutela della vita e della salute dei minori il tutore pubblico dei minori, Nunzia Lattanzio che scrive alle autorità regionali. Pubblichiamo ora alcuni stralci, la nota completa nei prossimi giorni. «Dalla lettura della relazione del commissario ad acta per la Sanità sulla prosecuzione del Piano di Rientro 2007/2009Programmi Operativi 2010, nella riorganizzazione della rete ospedaliera è prevista la realizzazione di tre Presidi Ospedalieri: Isernia, Campobasso e Termoli; in detti Presidi sono state confermate le attività Materia minorile in sanità Lattanzio: ’Esige attenzione’ di Ostetricia e Ginecologia, e di Pediatria. La materia è complessa, la discussione sul tema va avanti ormai da un lasso di tempo non breve e richiederà ancora corposi approfondimenti specialistici, approfondimenti nei quali chiedo di dare particolare risalto alla materia minorile. Da un recente incontro tenuto con i primari dei reparti di Pediatria sopra richiamati, l’Assessore alla Salute e il Direttore generale della V Divisione, sono emerse gravi criticità che necessitano una riflessione attenta e puntuale per il benessere dei giovani cittadini molisani... Il rispetto della L. 16/99 in tema di emergenza pediatrica e neona- tale, la presenza di una Guardia nei punti nascita di Agnone e di Isernia, la programmazione di atti di indirizzo specifici della Regione al fine di uniformare, nel rispetto del principio di non discriminazione, il trattamento e la cura dei Minori di età su tutto il territorio molisano, l’assenza nei Centri Pediatrici di idonee apparecchiature utili alla effettuazione di esami specialistici (la risonanza magnetica, impossibile da effettuarsi in età pediatrica senza idoneo respiratore pediatrico, la cistouretografia, il transito esofageo, i micro metodi di laboratorio orientati all’età pediatrica e neonatale presenti solo a Campobasso), la mancanza di arredi confortevoli, la non attivazione del Servizio di Trasporto Neonatale in Emergenza, una priorità mai istituita in Regione nonostante fosse stato previsto nel Progetto obiettivo governativo del 1998-2000 tra le massime priorità, impongono una seria riflessione». pendenti aspettano mensilità da tempo, da troppo tempo. E gli animi sono sempre più esasperati. Le facce stufe, stanche e infuocate dei lavoratori non lasciano spazio ad eventuali loro dubbi: vogliono certezze e in breve tempo, non possono e non vogliono più aspettare, il lavoro è un diritto, altrettanto il compenso. Ieri mattina numerosi dipendenti dei circa 80 lavoratori San Stefar che operano tra Termoli e Campobasso hanno incontrato il manager Asrem, Angelo Percopo, per conoscere i dettagli sui tempi di presentazione del famigerato bando pubblico per consegnare il futuro del San Stefar in altre mani, di un’altra proprietà. Percopo avrebbe garantito tutto il suo impegno per far sì che i tempi per la risoluzione del problema siano brevi, ma per presentare il bando pubblico servono garanzie, è necessario un percorso di verifica di tutte le condizioni per poter procedere. E la struttura Asrem sta lavorando appunto su questo fronte. Nessuna data di presentazione del bando è quindi fissata, la prossima settimana potrebbe però essere decisiva. C’è comunque l’impegno di Percopo. E c’è l’ansia dei lavoratori che vogliono comunque e ancora credere nelle istituzioni. Va anche detto che nell’udienza di fallimento di martedì, proprio in merito al San Stefar, il giudice si è riservato di decidere. I lavoratori vogliono credere anche al presidente della Regione Molise, Michele Iorio, che li ha incontrati sia prima del consiglio regionale di ieri che al momento dello stop temporaneo dei lavori: «Siete importanti, servite al Molise» lo ha detto Iorio ai dipendenti San Stefar che gli hanno manifestato il loro malcontento e gli hanno ribadito che non c’è più tempo. Intere famiglie vivono nell’instabilità. Il governatore Iorio si è detto disposto a tutelarli sempre, sarebbe pronto anche a sottoscrivere un provvedimento straordinario per permettere ai lavoratori di percepire somme che non vedono da tempo. Più di un anno di attesa e tanta pazienza in meno. Andrea Nasillo 18 AGNONE-ALTO MOLISE IL FATTO DEL GIORNO La replica del manager Sciulli Agnone - Duro Astore: «La bozza di riordino è una schifezza» AGNONE - Razionalizzare sì, ma occorre tutelare le aree interne e di montagna offrendo servizi adeguati. E’ il concetto del presidente del Partito democratico, Rosy Bindi, espresso ai giornalisti alla domanda di quale futuro attende le piccole strutture sanitarie come quella del Caracciolo. Ieri sera ad Agnone per l’inaugurazione della sede cittadina del Pd intitolata a Libero Serafini, il vice presidente della Camera ha preso parte ad un incontrodibattito dove è stata messa al centro la questione tagli alla sanità. «Io so che per ridurre i costi non bisogna tagliare i servizi - ha detto la Bindi - ma bisogna razionalizzare e fare buona programmazione. Da ex ministro alla Sanità so anche che per alcune zone del Paese, in particolare le zone di montagna e le aree interne, bisogna dare una risposta di servizi adeguata alla domanda e naturalmente è evidente che ci si ispira a criteri diversi rispetto a quelli che dettano la programmazione in altre zone». In un teatro ’Italo Argentino’ entusiasta (sembrava quasi di essere tornati ai bei di quando il centrosinistra governava la cittadina) e alla presenza del senatore Giuseppe Astore, dei consiglieri regionali Michele Petraroia e Danilo Leva, dell’ex manager dell’ospedale di Agnone, Giovanni Di Pilla, e del coordinatore locale, Maurizio Cacciavillani, Rosy Bindi ha inoltre sottolineato: «Quando da ministro alla Sanità chiesi la riduzione dei piccoli ospedali indicai anche le Comunità montane e le aree interne come realtà nella quali si poteva derogare. Non tocca a me fare le scelte queste spettano alla Regione Molise, ma una cosa è certa: una zona come questa non può restare senza servizi». Caustico il senatore del gruppo misto, Peppino Astore nei confronti del governatore Iorio: «Questa bozza (presentata ieri, ndr) è una schifezza, che non dice assolutamente niente. Ripartiamo da Agnone facendo una controproposta seria, valida e che soprattutto eviti sprechi inutili come ad esempio l’apertura di qualche reparto aperto, non molto lontano da qua, per far piacere a figli, parenti o amici». In ultimo la Bindi ha replicato alla domanda sul federali- Bindi: «Razionalizzare, non tagliare i servizi» L’ex ministro della sanità, ospite del Pd ad Agnone, boccia la politica di Iorio e della Mastrobuono Maggioranza ricompattata De Vita la spunta Approvato il bilancio smo fiscale che la Lega Nord intende portare avanti. «Noi del Pd non consentiremo mai un federalismo fiscale che penalizza il Meridione e le aree svantaggiate, al contrario vogliamo un federalismo che responsabilizzi tutti perchè è questo il vero volto del federalismo: la responsabilizzazione delle comunità locali, ma il federalismo in Italia non può che essere solidale perchè altrimenti finisce per dividere e non per unire». Maurizio D’Ottavio NUOVO oggi MOLISE Sabato 1 Maggio 2010 Il senatore Astore AGNONE - Alla fine è passato con i soli voti della maggioranza. Le minoranze hanno votato contro. E’ il Bilancio di previsione per il 2010 che pure alla vigilia del consiglio ha creato qualche scompiglio nel centro-destra. Due gli emendamenti consegnati nelle mani del sindaco, da altrettanti esponenti della maggioranza, che hanno reclamato di gestire maggiori fondi rispetto a quanto previsto dall’assessore Mastronardi. De Vita ha ceduto e ha assicurato maggiori risorse. Il rischio era quello di vedere sei consiglieri astenersi sul documento e una netta spaccatura all’interno della coalizione. Il Bilancio passa, ma la domanda resta: i mal di pancia in maggioranza sono passati? «A costo di precettare i medici, assicureremo la raccolta di sangue» Il dirigente del ’Caracciolo’ assicura che le donazioni non saranno interrotte AGNONE - «A costo di precettare i medici le garantisco che il servizio delle donazioni a partire dal primo maggio non sarà sospeso, anzi le anticipo che stiamo lavorando ad un potenziamento del centro trasfusionale che oggi giorno assicura un ottimo servizio all’intera utenza altomolisana ed extraregionale». E’ la replica di Tonino Sciulli, manager del San Francesco Caracciolo, fatta durante il faccia a faccia avuto ieri mattina con il presidente della sezione Avis (Associazione volontari italiani di sangue), Nicolino Capparozza, il quale nei giorni scorsi aveva lanciato l’allarme. Parole, quelle dette da Sciulli, che non hanno il sapore di smentita alla notizia pubblicata da Nuovo Molise, ma che al contempo fanno intendere chiaramente il massimo impegno dell’ingegnere di Pescopennataro alla risoluzione di un problema esistente e non di poco conto. Il nocciolo della questione, confermato da fonti mediche nei giorni scorsi, sarebbe la sospensione da parte della Asrem regionale delle Alpi (attività libero professionale intra-moenia) nei confronti dei camici bianchi. Di qui la minaccia di voler incrociare le braccia, notizia questa confermata dal direttivo della sezione Avis di Agnone, che nel frattempo ha provveduto a far stampare un manifesto che cita testualmente: «Dal primo giorno lavorativo di maggio 2010, per motivi organizzativi della Asrem sarà sospesa temporaneamente l’attività di raccolta sangue presso il centro dell’ospedale di Agnone». Sciulli puntualizza: «Cerchiamo di non allarmare la popolazione, di ufficiale non esiste ancora nulla - riprende l’ingegnere Sciulli - quanto scritto è frutto di indiscrezioni e voci di corridoio, quello che vi posso dire è di attendere la fine del consiglio regionale (in agenda ieri mattina, ndr) dove Iorio ribadirà il suo totale impegno alla causa del Caraccilo». Insomma da quanto espresso da Sciulli i donatori Avis della sezione di Agnone (sono oltre 500, ndr) dal primo maggio potranno recarsi regolarmente al Caracciolo. Non resta che aspettare, auspicando che quanto riferito da Sciulli venga confermato lunedì 3 maggio. Per quella data fissato anche un incontro in Regione tra l’assessore alla Sanità Passarelli e il responsabile del laboratorio Analisi di Agnone. MdO Venafro - Il Ss Rosario sarà pesantemente ridimensionato VENAFRO - «Leggendo la relazione del commissario Iorio sembra che si confermino le misure e i tagli che erano stati annunciati, sin dal primo momento, per l’ospedale di Venafro». Antonio Sorbo, capogruppo di Città Nuova in consiglio comunale, è cauto. Per non dire di più. Ha letto e riletto tante volte il documento di 12 pagine e si dice convinto che le misure annunciate questa volta da Iorio e non dal sub-commissario Mastrobuono vanno nella direzione di un forte ridimensionamento del Ss Rosario. «Leggo che, a differenza di quanto previsto per gli stabilimenti ospedalieri di Isernia ed Agnone - afferma Sorbo - a Venafro non è contemplato il servizio di Anestesia e Rianimazione. Si parla di terapia intensiva post operatoria. Allora voglio fare una domanda a Iorio e alla Mastrobuono: a Venafro sarà garantito il servizio di rianimazione con il rianimatore presente sul posto, non attraverso la reperibilità, 24 ore su 24? Oppure siamo tornati al posto tecnico, di cui si è parlato fin dall’inizio, da utilizzare soltanto per gli interventi chirurgici ortopedici programmati? E quanti rianimatori lavoreranno fissi al Ss Rosario? Inoltre - aggiunge Sorbo vorrei sapere un’altra cosa: a Venafro saranno effettuati gli interventi chirurgici ortopedici d’urgenza? Cioè è prevista la chirurgia d’urgenza?». Ma Sorbo fa anche un’altra osservazione. E afferma: «Per quanto riguarda il Pronto Soccorso, per il Ss Rosario si parla di Pronto soccorso con breve osservazione. Ciò significa che, come era stato proposto dalla Mastrobuono, il Pronto Soccorso di Venafro diventerà una sorta di punto di stabilizzazione, perdendo le caratteristiche di struttura in grado di gestire compiutamente le emergenze? Significa cioè che non garantirà le prestazioni che ha garantito fino ad oggi, seppure per mezza giornata, ma «Promesse disattese, i ’tagli’ sono reali» Il consigliere Sorbo commenta quanto previsto dalla relazione di Iorio sulle sorti dell’ospedale Antonio Sorbo si trasformerà in una specie di centro di smistamento dei pazienti verso altri ospedali e in particolare verso l’ospedale di Isernia? Ecco, quando ci saranno risposte chiare a queste domande, sarà possibile capire fino in fondo la portata di provvedimenti che, leggendo la relazione di Iorio, hanno tutto il sapore di annunciare il funerale del nostro ospedale. E’ chiaro conclude Sorbo - che se le intenzioni del commissario si tradurranno concretamente in un forte e inaccettabile ridimensionamento del Ss Rosario, dovremo tutti insieme tornare a far sentire la nostra voce. Per scongiurare la perdita di una struttura fondamentale per il nostro territorio e per la comunità venafrana e non solo venafrana. Anche se ho paura che, ormai, sia troppo tardi». Emmelle Quotidiano d’informazione del Molise Con LA STAMPA nelle province di Campobasso, Isernia e in alcuni centri dell’Abruzzo Anno XI N° 119 - Euro 1,00 Direttore responsabile Fausto Siconolfi Sabato 1 maggio 2010 Illustrato in Consiglio regionale il Piano di riordino ospedaliero. Per le opposizioni il provvedimento è tardivo Sanità, la parola passa al Governo Il documento dovrà essere approvato dai Ministeri della Salute e dell’Economia CAMPOBASSO. Il Presidente Michele Iorio ha illustrato il progetto di contenimento della spesa sanitaria, che si basa sulla riduzione di 300 posti letto e su una rivisitazione complessiva dell’organizzazione delle strutture ospedaliere. Un provvedimento che consentirà di risparmiare 25milioni di euro. servizio a pagina 2 Politica Sabato 1 maggio 2010 C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: [email protected] La questione Sanità, il giorno del Piano Iorio: “Non si chiude niente” In Consiglio regionale le comunicazioni del commissario straordinario Il riordino ospedaliero al vaglio dei ministeri dell’Economia e Salute Il Consiglio regionale CAMPOBASSO. Le comunicazioni del commissario della sanità, Michele Iorio, in Consiglio regionale non hanno portato nulla di nuovo rispetto a quanto è uscito fuori negli ultimi giorni. Il Piano di riorganizzazione ospedaliera prevede la definizione dei tre plessi: Campobasso, Isernia e Termoli nei quali confluiranno i restanti tre, Agnone, Larino e Venafro. In pratica, vanno via 300 posti letto, per la riduzione imposta dalle nuove normative, ma sostanzialmente restano in essere le strutture sul territorio. Una manovra che consentirà, unita- mente a quella per il personale e per la farmaceutica, a far risparmiare 25 milioni di euro l’anno. A questa cifra, insufficiente a garantire i servizi attuali, bisognerà affiancare l’aumento di almeno il due per cento della quota annua derivante dal fondo sanitario nazionale. “Il Molise è una specificità e, per questo, occorre che il Governo trovi gli opportuni rimedi - ha detto Iorio. Del resto la sanità in Molise rappresenta una grossa fetta dell’economia e va supportata anche per garantire una crescita qualitativa”. Chiaro il messaggio legato alla non chiusura di nessuna struttura ma solo di una riorganizzazione complessiva che dovrà vedere anche l’avvio delle residenze sanitarie assistite e dei reparti di lungodegenza. Il ricorso all’ospedale, così, dovrà aversi solo nell’effettivo bisogno di cure di alta specializzazione e non vedere gli affollamenti che sono stati registrati negli ultimi anni con un’impennata dei costi. L’ospedale di Larino sarà accorpato a quello di Campobasso con il potenziamento del polo oculistico. La Riabilitazione, poi, grazie agli spazi esistenti nel P.O. di Larino, potrà organizzare un livello di offerta molto alto, con concrete possibilità di recupero di mobilità passiva. In più la chirurgia ad indirizzo senologico, poliambulatoriali ad elevata tecnologia e extraospedaliere per non acuti. Ad Agnone, saranno assicurate le attività di Chirurgia Generale, Medicina Generale, Anestesia e rianimazione e Ginecologia, verrà implementato un punto di Primo Soccorso dotato di breve osservazione, e saranno mantenuti i Servizi di supporto alle attività ospedaliere. Per quanto riguarda l'Ostetricia saranno garantite le attività di monitoraggio delle gravidanze. A Venafro sarà realizzato il polo ortopedico, e verranno mantenuti il Pronto Soccorso, nonchè i Servizi di supporto alle attività ospedaliere ortopediche. Ora la proposta passerà al vaglio dei ministeri della Salute e dell’Economia San Stefar, bando di gara entro la prossima settimana CAMPOBASSO. Hanno manifestato dinanzi i cancelli del Consiglio regionale i dipendenti del centro di riabilitazione San Stefar legato al gruppo Angelini. Intanto il direttore dell’Asrem, Angelo Percopo, ha garantito che entro martedì sarà pubblicato il bando di gara per individuare il soggetto privato che vorrà subentrare nella gestione della struttura che eroga servizi a domicilio di riabilitazione. Un provvedimento che assicura trasparenza nella scelta del nuovo soggetto imprenditoriale e certezze di lavoro per i dipendenti. Un contratto triennale prima della riassegnazione dell’autorizzazione sanitaria per un importo di tre milioni di euro l’anno. Le opposizioni: “Documento che arriva in forte ritardo” CAMPOBASSO. In Consiglio regionale, per le opposizioni, al piano bisognava pensarci prima. Per il consigliere del Pd, Michele Petraroia, “ altri 300 posti letto ospedalieri tagliati e precisamente n. 221 nella sanità pubblica e n. 79 nelle strutture private col risultato che i 6 ospedali pubblici si assesterebbero su n.828 posti su un totale di n. 1120. I risparmi che si paventano vengono indicati in 25 milioni di euro. Nella proposta non si fa cenno allo squilibrio accertato nel 2009 tra entrate e uscite di 81 milioni di euro con una spesa pro-capite di 1.912 euro che è la più alta d’Italia . Non si menziona il pagamento di ingenti somme per il pregresso né è chiaro il quadro complessivo del futuro assetto sanitario regionale. Il piano è una semplice somma di appunti solo orientativa”. Per Michelangelo Bonomolo, ci sono ancora ampi margini di manovra per correggere la spesa. “Organizzazione di un nuovo sistema contabile e predisposizione di un atto aziendale provvisorio, due passaggi importanti per il la contrazione della spesa. Costituzione di un centro unico per l'acquisizione di beni e servizi che potrebbe comportare una riduzione dei costi di approvvigionamento che potrebbe superare i 20 milioni di euro annui. Provvisoriamente, in attesa delle nuove gare d'appalto per l'acquisizione di beni e servizi, si potrebbero utilizzare i contratti più favorevoli, indicendo una gara ristretta riferita soltanto ai fornitori di beni e servizi già operanti, mediante la richiesta di una offerta migliorativa, assegnando il contratto alla migliore offerta, almeno per un anno, in attesa delle nuove gare d'appalto”. 6 Campobasso Sabato 1 maggio 2010 Cattolica, firmato l’accordo con il ministero albanese Il centro accoglierà i pazienti non curabili oltre l’Adriatico CAMPOBASSO. È stato stipulato a Roma un accordo di cooperazione interistituzionale tra il ministero della Salute della Repubblica d'Albania e l'Università Cattolica del Sacro Cuore - facoltà di Medicina e Chirurgia, Policlinico universitario "Agostino Gemelli" e il centro di Ricerche e Formazione ad Alta Tecnologia nelle Scienze Biomediche "Giovanni Paolo II di Campobas- so, riconosciuti a livello internazionale strutture di eccellenza ed alta specializzazione in ambito sanitario. Il ministro della Salute della Repubblica dell'Albania, dottor Petrit Vasili e il rettore dell'Università Cattolica professor Lorenzo Ornaghi, hanno firmato un accordo in cui si impegnano a sviluppare una collaborazione ed un'assistenza reciproca, assumendo come riferimento i principi della dottrina della Chiesa Cattolica ed i principi fondamentali dei diritti umani. Presenti alla stipula dell'atto anche il direttore amministrativo dell'Università Cattolica, dottor Antonio Cicchetti e il direttore del Centro di Ricerche e Formazione ad Alta Tecnologia nelle Scienze Biomediche "Giovanni Paolo II di Campobasso, il professor Savino Cannone,che ricopre anche il ruolo di console onorario della Repubblica Albanese in Italia per le Regioni Molise ed Abruzzo. La collaborazione si realizzerà attraverso l'interscambio delle conoscenze professionali del personale medico e non medico, nonché attraverso interventi ed iniziative che consentano di prestare l'assistenza sanitaria diretta a pazienti albanesi. L'Università Cattolica accoglierà i pazienti albanesi affetti da patologie gravi e complesse non curabili o difficilmente curabili presso gli istituti sanitari dell'Albania, entro i limiti di un programma concordato fra le parti e comunque nei limiti delle di- sponibilità operative della struttura ospedaliera. Il ministero della Salute della Repubblica di Albania fornirà conoscenza ed esperienza nel campo delle patologie pre- senti in Albania attraverso le strutture sanitarie del Paese e favorirà in ogni modo la presenza dei medici albanesi nelle strutture sanitarie dell'Università Cattolica. Sabato 1 maggio 2010 Isernia e provincia - Frosolone 15 La domanda entro il 10 maggio Igiene e sicurezza alimentare, l’Asrem organizza i corsi La formazione andrà a sostituire il libretto di idoneità sanitaria La sede dell’Asrem a Isernia ISERNIA. A partire dal 10 maggio è possibile presentare la domanda per chiedere di partecipare ai corsi di formazione in materia di igiene e sicurezza alimentare, organizzati dal Dipartimento di Prevenzione della Asrem – Ambito Territoriale di Isernia. I corsi vanno in sostituzione del libretto di idoneità sanitaria e sono riservati al personale addetto al settore alimentare di cui agli elenchi “A” e “B” della Delibera di Giunta Regionale del Molise n. 372 del 08 aprile 2010: Corsi di Formazione di Base (elenco “A” della D.G.R. 372/2008), Corsi di Formazione Specifica (Elenco “B” della D.G.R. 372/2008). Per partecipare è necessario presentare una domanda i cui modelli sono disponibili presso la Segreteria del Dipartimento di Prevenzione, indirizzandola alla Asrem – Ambito di Isernia – Dipartimento di Prevenzione, Largo Cappuccini n. 1 – 86170 Isernia, allegando la ricevuta del versamento di 80,00 euro sul c.c.p. 15256860 (intestato alla Asrem – Ambito Territoriale di Isernia – Servizio Veterinario) – causale: “partecipazione corso di formazione alimentaristi”. I corsi, che avranno durata di sei ore e saranno articolati in due moduli di tre ore con una prova unica finale di apprendimento mediante test scritti a risposta multipla, saranno attivati in presenza di un numero minimo di quindici domande di partecipazione. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere al Dipartimento di Prevenzione ai seguenti recapiti: tel. 0865. 442570/442565/442602; fax. 0865.44.2603; e-mail: [email protected]. 2 Sabato 1 maggio 2010 Approda in Consiglio regionale la manovra per il ripianamento del deficit Piano di rientro sanitario Risparmio da 25 milioni di Michele Salvatore CAMPOBASSO. Tutto come da copione. Il presidente della Regione, Michele Iorio, ieri, in Consiglio regionale ha illustrato senza troppe sorprese il Piano di rientro dal deficit sanitario. Una rivoluzione indolore quella del governatore che coinvolgerà l’intero sistema sanitario regionale e che dovrebbe portare al sostanziale risparmio di circa 25 milioni di euro tra riduzione della spesa farmaceutica per 4 milioni, revisioni delle tariffe delle prestazioni sanitarie per 1 milione e mezzo di euro, maggiori introiti per l’attivazione di Rsa negli ospedali (circa 0,8 milioni) e altri interventi per controlli nelle strutture private oltre alla riduzione della mobilità passiva per 4,3 milioni. A questi risparmi bisogna aggiungere poi quelli che l’Asrem sarà in grado di assicurare attraverso l’implementazione di un servizio autonomo di ingegneria clinica e nuovi contratti di fornitura. “Se vogliamo mantenere alta la qualità dei serivizi sanitari in tutta la regione – ha dichiarato il governatore durante il suo intervento – c’è bisogno che tutto l’ambiente politico appoggi e comprenda il ruolo peculiare del Molise abbandonando le logiche dell’assistenzialismo. Non possiamo essere paragonati ad altre regioni, come ad esempio la Basilicata, per una pura e sempice questione di proporzioni. I lucani infatti hanno 131 Comuni in regione ma il doppio degli abitanti del Molise. E’ quindi impossibile che il costo sanitario sia uguale. Credo che il paragone più giusto per noi sia quello con le Regioni a Statuto speciale come il Friuli o la Valle d’Aosta, più virtuose in termini di spesa sanitaria ma con un trasferimento erariale che è triplo ed è chiaro che l’intervento dello Stato è molto più forte. In base ad alcuni sondaggi, e mi riferisco a quello del Sole 24 Ore, potrei essere il miglior presidente o il miglio- re assessore alla Sanità, basta tagliare tre ospedali. Cosa che ovviamente abbiamo escluso per il benessere dei cittadini visto che non chiuderemo nessun ospedale”. Nel piano, infatti, non è prevista la chiusura di nessuna struttura ospedaliera ma la realizzazione di tre presidi strategici per la geografia sanitaria del Molise: il presidio ospedaliero di Campobasso, costituito dagli stabilimenti attuali del Cardarelli di Campobasso e Vietri di Larino, il presidio ospedaliero di Termoli composto dal S. Timoteo e il presidio ospedaliero di Isernia costituito dagli stabilimenti ospedalieri Veneziale di Isernia, SS.Rosario di Venafro e Caracciolo di Agnone. La riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, inoltre, sulla stima del fabbisogno, prevede la riduzione complessiva di 300 posti letto. Posti, che come ha spiegato il governatore, verranno riassorbiti nelle future strutture conside- rato che saranno presenti più unità per gli ammalati cronici. Ultimo punto trattato dal presidente Iorio è stato poi quello relativo ai ricoveri fuori regione. “Bisogna evitare la mobilitazione passiva perché ci costa oltre 60 milioni di euro – ha spiegato Iorio – E’ necessario potenziare e creare qui in Molise i centri di eccellenza anche se, per fortuna, la mobilità attiva riporta in positivo i conti con 15-16 milioni di euro in più”. L’intervento di Iorio, dunque, ha soddisfatto le attese dell’aula che ha dato vita ad un ampio dibattito fino al pomeriggio. Tra gli interventi principali quello del consigliere di centrosinistra ed ex direttore dell’Asrem, Michelangelo Bonomolo, che ha sottolineato la necessità di un nuovo protocollo nel quale si prospetta un’azienda ospedaliera universitaria esprimendo, tra l’altro, soddisfazione (quasi esultanza) per l’effettiva programmazione delle residenze sanitarie assistenziali. Lalli: è necessario un bando per l’accreditamento San Stefar, trattativa fallita Scoppia la protesta dei lavoratori da 14 mesi senza stipendio CAMPOBASSO. E’ ancora agitazione per i dipendenti della Sanstefar dopo il fallimento della trattativa per l’accreditamento del centro ambulatoriale da parte della Neuromed. I dipendenti della clinica del capoluogo hanno infatti manifestato pacificamente ieri davanti il Consiglio regionale per chiedere l’intervento delle istituzioni per il pagamento degli stipendi che non vengono retribuiti da 14 mesi. A complicare la situazione, inoltre, il recente arresto per bancarotta di Vincenzo Angelini, il titolare del gruppo Villa Pini al quale la Sanstefar fa riferimento. “La soluzione – ha detto Nicola Lalli, rappresentante della Cisl – consiste nell’assunzione da parte della Regione delle sue responsabilità. E’ necessaria l’attivazione di un bando con il quale trovare un nuovo gestore in grado di risollevare le sorti della clinica e dei lavoratori”. Intanto, il presidente della Regione Iorio dovrebbe ricevere oggi una delegazione dei lavoratori dando vita ad una nuova concertazione. Il governatore Michele Iorio ANNO XIII - N. 119 SABATO 1 MAGGIO 2010 VICO I° ALFERIO n. 2 - TEL. 0865/415513 - FAX 0865/403973 REDAZIONE 86170 ISERNIA Rosy Bindi: razionalizzare sì, ma tutelando le aree interne in vista di un federalismo fiscale solidale Sanità, il Molise può farcela Il manager Di Pilla ad Agnone ha portato l’esempio delle regioni che hanno vinto la crisi AGNONE. “Razionalizzazione sì, ma tutelando le aree interne”. Questo il messaggio lanciato dal presidente del Pd Rosy Bindi intervenuto ieri pomeriggio presso il teatro Italo Argentino per il dibattito a corollario dell’intitolazione del Circolo Pd a Libero Serafini. La Bindi, facendo riferimento alla propria esperienza quale Ministro della Sanità, ha detto che già in passato aveva previsto la necessità urgente di intervenire sui piccoli ospedali. Sempre garantendo, però, la tutela delle aree interne. Il presidente del Pd ha parlato anche di un altro tema caldo, sia a livello nazionale che regionale: il tanto temuto federalismo fiscale. L’onorevole ha precisato che si batterà, insieme al centro sinistra, affinché passi un tipo di federalismo cosiddetto solidale, che rispetti, ovvero, le aree del sud e quelle montane. Sulla crisi Berlusconi-Fini, la Bindi non si è sbottonata in pre- manager ha infatti detto che la salvezza è possibile: sono molte le regioni che sono riuscite a rientrare del deficit, ragion per cui anche il Molise può raggiungere questo traguardo. Critiche al piano di rientro presentato ieri in Consiglio regionale sono state mosse da Giuseppe Astore, che ha detto: “Ripartiamo proprio da Agnone per elaborare una controproposta valida a quella presentata”. Nelle foto Rosy Bindi ad Agnone per la conferenza del Pd visioni o commenti, ma ha semplicemente detto che attenderà i futuri sviluppi della vicenda. Forte il messaggio lanciato da Giovanni Di Pilla, ex manager dell’ospedale d’Agnone ed attualmente dirigente presso una struttura ospedaliera laziale. Il QUOTIDIANO INDIPENDENTE Ed. MO Sabato 1 Maggio 2010 S. Giuseppe Anno LXVII- Numero 119 M OLISE Direttore Responsabile: Angelo Perfetti - Reg. Trib. di Isernia n. 131/07 del 22/11/2007 - Società Editrice: Molise Informazione S.r.l., Roma, via Claudio Monteverdi, 16 - Stampa: Litosud S.r.l. Roma, via Carlo Pesenti, 130 - Resp. tratt. dati: Angelo Perfetti - Redaz. IS: loc. Nunziatella (86170) - Tel. 0865/414367 - Redaz. CB: corso V. Emanuele, 11 (86100) - Tel. 0874/412278 $ 1,00 e-mail: [email protected] Fax: 0865/410521 - 0874/418412 Riorganizzazione dei servizi con un risparmio di circa 25 milioni di euro. Meno 300 posti letto Sanità, il piano è operativo Regione Ieri il commissario Iorio ha illustrato la manovra in Consiglio Piano di rientro sanitario: il commissario ad acta Iorio ha illustrato ieri in Consiglio regionale il Piano operativo. Priorità: azzerare gli sprechi e alzare o razionalizzare la qualità dei servizi attraverso un processo bilanciato ed efficiente dell’of- ferta sanitaria sul territorio. Cominciando ovviamente laddove i costi sono più alti ed evidenti per una serie di cause ormai note, gli ospedali, la cui riorganizzazione è inevitabile e indispensabile per arrivare a una spesa per il loro mantenimento che potrebbe essere abbassata di circa il 50%. Iorio ha anche annunciato un intervento forte con il Governo centrale circa il riconoscimento delle condizioni socioeconomiche orografiche e demografiche del Molise. ‘ Ciaramella a pag. 2 2 Primo Piano Sabato 1 Maggio 2010 I FATTI DEL GIORNO Piano di rientro sanitario Via alla manovra operativa Risparmi per 25 milioni L’ha illustrata in Consiglio il governatore Michele Iorio Tagliati 300 posti letti e riorganizzata la rete ospedaliera Aldo Ciaramella 4 n CAMPOBASSO Azzerare gli Milioni Saranno tagliati con la riduzione della spesa farmaceutica col riordino del sistema sprechi e alzare o razionalizzare la qualità dei servizi attraverso un processo bilanciato ed efficiente dell’offerta sanitaria sul territorio. Cominciando ovviamente laddove i costi sono più alti ed evidenti per una serie di cause ormai note, gli ospedali, la cui riorganizzazione è inevitabile e indispensabile per arrivare a una spesa per il loro mantenimento che potrebbe essere abbassata di circa il 50 per cento. Il presidente della giunta regionale nonchè commissario ad acta Iorio nell’illustrazione ieri mattina in Consiglio regionale del piano operativo sul programma di rientro combinato con i Ministeri dell’economia e della sanità, ha parlato anche di una revisione del turn over all’interno degli ospedali della riduzione della mobilità e di un intervento forte con il Governo centrale circa il riconoscimento delle condizioni socioeconomiche orografiche e demografiche del Molise che non hanno eguali in altre modelli regionali e che pesano moltissimo nella spesa «Dobbiamo correggere la tendenza e indirizzarci sulle strutture alternative creandole all’interno degli stessi opsedali riconvertendo alcuni posti letto in residenza sanitaria assistita. Procedere quindi a una verifica e correzione di base per la non appropriatezza dei ricoveri che ha una percentuale altissima. Sulla mobilità passiva basta dire che siamo fuori di 60 milioni di euro risorse che potremmo riportare in Molise almeno per metà riqualificando le nostre strutture sensibilizzando a preferire quest’ultime che sono validissime e rette da professionisti seri e preparati. Doobbiamo intercettare e riportare i flussi migratori della sanità da fuori regione qui non trascurando di rielaborare un programma di riclassificazione della facoltà di Medicina ad azienda al servizio della nostra sanità potendo utilizzare i professori universitari nell’offerta all’utenza locale con una spesa di circa il 70% in meno rispetto ad alcuni profili specialistici esistenti». Sul destino degli ospedali rammenta «Questa è una prova che non si può fallire, perché la posta in gioco è molto alta, in quanto non solamente investe il futuro assetto degli ospedali, e per questo è necessario avere una preliminare e chiara visione della quantità, della tipologia e della dislocazione delle strutture ospedaliere, ma rappresenta il punto di partenza per un SSR reso più armonico ed equilibrato tra le sue diverse componenti, sia in senso funzionale come in termini finanziari». Il governatore ha letto il documento tutto di un fiato per oltre un’ora puntualizzando in piccole pause che il Molise non può essere considerato nella distribuzione del fondo sanitario nazionale alla Lombardia o al Veneto o alla Sicilia o alla Basilicata che pur essendo il doppio come superificie del Molise ha solo 131 Comuni contro i 136 di quest’ultimo. E nel- 118 Servizio Sarà potenziato, per migliorare gli interventi di emergenza la formulazione di una sorta di «vertenza» nei confronti di un federalismo sanitario inapplicabile per la Regione e che negli anni prossimi potrebbe diventare un vero e proprio cappio per il bilancio della Regione, Iorio ha chiesto la collaborazione di tutte le forze politiche perchè lo Stato riveda e corregga alcuni parametri che ora condizionano il budget per il Molise circa 630 milioni di euro «E’ facile avere risccontri e andare su giornali economici nazionali ha concluso Iorio - basterebbe chiudere tre ospedali e saremmo in attivo ma così non risolveremmo alcun problema». Molti gli interventi in aula dopo la lettura del documento al Piano di rientro 2007 2009. Il consigliere della sinistra Bonomolo ha posto l’accento sui ritardi nell’erogazione delle prestazioni, sull’accoglienza negli ospedali e sui risparmi che potrebbero arrivare da una nuova riorganizzazione dell’approvviggionamento farameceutico. In serata hanno preso la parola consiglieri di entrambi le coalizioni presenti a palazzo Moffa. ILTEMPO Primonumero.it - Termoli in Rete: E’ ufficiale: sanità al disastro. In arrivo più tasse ... Pagina 1 di 2 Cronache Politica Economia & Lavoro Cultura & Spettaco CRONACHE E’ ufficiale: sanità al disastro. In arrivo più tasse e nuovi tagli ai servizi La scure del governo per ripianare il deficit della sanità regionale causato dalla catastrofica gestione di Michele Iorio: ridimensionamento degli ospedali, meno posti letto, blocco delle assunzioni. Ma non basta per risparmiare 100 milioni di euro l’anno di "buco". Due le possibilità: nuove tasse sulle spalle di contribuenti e aziende, o l’utilizzo dei fondi destinati allo sviluppo economico. Le tappe di un disastro annunciato ma sempre negato. Venerdì 30 aprile 2010 è una data importante per il Molise. Non che debba accadere qualcosa di clamoroso, anzi: non accadrà proprio nulla di che. Ma è proprio ciò che sta dietro a questo “nulla” a rendere in qualche modo storica la data. Il 30 aprile è il giorno in cui il Consiglio Regionale dovrà commentare – solo commentare – la bozza del nuovo piano di riassetto della sanità molisana imbastito in fretta e furia dal sub commissario Isabella Matrobuono inviata dal governo per provare a salvare il salvabile in un sistema ormai allo sfascio. E quel piano di riassetto (che non servirà a nulla, fra l’altro) certifica ciò che i vertici della Regione Molise hanno pervicacemente negato per anni: e cioè che la Sanità locale è un colabrodo, una macchina mangiasoldi che obbliga i cittadini a pagare più tasse ottenendo in cambio servizi scarsissimi e talvolta inesistenti. Michele Iorio da almeno quattro anni andava ripetendo – assolutamente incurante dei numeri e dei dati – che la Sanità molisana viaggiava a gonfie vele, che sarebbe bastato qualche piccolo correttivo per recuperare i buchi di bilancio e contemporaneamente alzare il livello di efficienza dell’assistenza ospedaliera e ambulatoriale. Lo ha ripetuto e sbandierato malgrado i continui ammonimenti dei governi (di centrosinistra e centrodestra) che lo invitavano a porre fine agli sprechi e a rivoluzionare l’intero sistema, lo ha fatto malgrado cifre e dati inequivocabili che disegnavano una realtà spaventosa e al limite del collasso, e lo ha fatto senza minimamente cercare di frenare l’assalto alla diligenza di coloro che consideravano e considerano ancora la sanità pubblica come terreno di coltura per le loro clientele, i loro intrallazzi, i loro nepotismi (basti pensare alle “assunzioni” fatte nella zona Asl di Termoli proprio in vista delle recenti elezioni comunali). Il risultato di questa politica perpetrata per quattro anni nel disprezzo più totale dell’interesse pubblico è evidente nel piano che il sub commissario Isabella Mastrobuono ha predisposto e che il 30 aprile il Consiglio Regionale commenterà: dei sei ospedali pubblici esistenti, tre verranno sostanzialmente cancellati o ridotti ad ambulatori specializzati (quello di Larino, in particolare, diventerà un centro di oculistica e un centro di assistenza per anziani cardiopatici); il numero di posti letto in regione verrà drasticamente ridotto; le assunzioni bloccate anche laddove si dovessero presentare emergenze dovute a carenza di personale; il finanziamento per la fornitura dei farmaci ridotto di 4 milioni di euro, un’enormità se si considera che già da tempo negli ospedali molisani (vedi San Timoteo) i farmaci scarseggiano. Misure draconiane, a tutto svantaggio dei malati e dei cittadini più in genera Misure rese però necessarie visto che per quattro anni, anziché provare a ristrutturare il sistema, i responsabili della sanità locale ne hanno allargato le falle. Tanto per fare un esempio: nel 2009 la Regione Molise ha dovuto pagare 60 milioni di euro per i molisani che – non fidandosi della sanità locale o dovendo fare i conti con tempi d’attesa sfiancanti – sono andati a farsi curare negli ospedali di altre regioni. Sono questioni, queste, che troppo spesso i cittadini sentono lontane, come se non li riguardassero. Invece si tratta di questioni cruciali per la vita di tutti: basti dire che buona parte del bilancio delle Regioni (e quindi delle tasse pagate dai cittadini) viene impiegato nel ramo sanitario. Senza contare il fatto che i molisani già da tempo versano all’erario più tasse degli altri italiani proprio a causa dei buchi di bilancio in questione. E adesso corrono il rischio di vedersele aumentare ulteriormente. Che il deficit esistesse e che fosse anche molto consistente lo si sapeva almeno dal 2004. Ma non è mai stato fatto nulla per porvi rimedio, anzi. Sono state fatte promesse, annunciate rivoluzioni, sono state ripetutamente assicurate misure in grado di ridurre i costi e contemporaneamente di elevare la qualità dei servizi. Parole inutili visto che dal 2005 a oggi il buco di bilancio della sanità è andato crescendo e la qualità dei servizi è andata ulteriormente diminuendo. Non basta: secondo fonti autorevoli consultate da Primonumero.it, solo nell’anno in corso il bilancio sanitario regionale farà crescere il deficit di altri 100 milioni di euro. Dunque, il piano di riordino del sub commissario non fa che ribadire una cosa: che il deficit è incolmabile e che non è stato fatto nulla in questi anni per ridimensionarlo. Ma il peggio deve ancora arrivare: perché quella che venerdì 30 aprile i Consiglieri Regionali si troveranno fra le mani - senza poterla in alcun modo modificare – è una bozza di piano che servirà a poco o nulla. Ridurre l’ospedale di Larino a un centro specializzato in oculistica e all’assistenza degli anziani; accorpare i tre ospedali della provincia di Isernia; http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=6690 Primonumero.it - Termoli in Rete: E’ ufficiale: sanità al disastro. In arrivo più tasse ... Pagina 2 di 2 tagliare 300 posti letto in regione aumentando di 480 unità le possibilità di ricovero assistito per gli anziani; chiedere agli ospedali privati convenzionati (Cattolica e Neuromed su tutti) di ridurre richieste di rimborso, sospendere le assunzioni di personale a tempo indeterminato, far calare il numero e la durata dei ricoveri incentivando i day-hospital: tutto ciò probabilmente può portare qualche beneficio economico (25 milioni di risparmio, sostengono gli autori del piano), ma si tratta di benefici molto distanti dai 100 milioni di euro persi dalla Sanità locale soltanto nell’anno in corso, 100 milioni che si andranno a sommare al buco accumulato negli anni precedenti. Dell’insufficienza degli interventi programmati sono a conoscenza sia Michele Iorio, che il sub-commissario Isabella Mastrobuono, che l’assessore alla Sanità Nicola Passarelli, che i vertici dell’Asrem (l’Azienda Sanitaria della Regione Molise). I quali, di conseguenza, sanno che ben presto dovranno essere messe in cantiere altre iniziative per scongiurare che il sistema sanitario locali vada incontro a una definitiva bancarotta. Già, ma quali misure possono essere attuate oltre alla chiusura degli ospedali, alla riduzione del personale, alla cancellazione dei posti letto, alla cinghia tirata sui farmaci? Le ipotesi che si fanno nelle stanze dei bottoni della Regione sono due, entrambe molto penalizzanti. La prima è quella di un’imposizione – da parte del Governo centrale – di un ulteriore aumento delle tasse locali. Secondo questa prospettiva, la quota regionale dell’Irpef pagata dai residenti nel nostro territorio passerebbe dall’1,4 al 3,9 per cento; le società e le imprese che operano in Molise vedrebbero invece l’Irap passare dal 4,9 al 9,5. Un balzello insostenibile per molte aziende che già adesso faticano a far quadrare i conti. Il prossimo anno, tuttavia, si voterà per il rinnovo del Presidente della Regione e del Consiglio regionale del Molise. E si sa che nell’imminenza delle elezioni nessuno è disposto ad aumentare le tasse. Proprio per questa ragione si sta facendo strada un’altra ipotesi, la seconda: il dirottamento dei cosiddetti fondi Fas sulla sanità in modo da cominciare progressivamente a sanare il deficit. Una iniziativa, questa, che apparentemente non ricadrebbe sulle spalle dei cittadini. Ma che in realtà li penalizzerebbe più di quanto già non avviene. I fondi Fas (Fondi per le Aree Sottoutilizzate) sono in pratica l’unico sostegno finanziario – elargito dall’Unione Europea e dallo Stato Centrale – in grado di consentire a una regione marginale come la nostra di affrontare la grave crisi economica in atto. I Fas sono fondi destinati infatti allo sviluppo dell’economia e dell’occupazione, il solo strumento a disposizione del potere politico per cercare di arginare il calo di posti di lavoro, la crisi delle aziende, in taluni casi la loro chiusura. Dirottare sulla sanità quei fondi, significherebbe “bloccare” per molti anni qualsiasi possibilità di ripresa economica della nostra regione, e quindi uccidere sul nascere la speranza di migliorare le prospettive di impiego dei molisani, specie dei giovani che si affacciano ora al mercato del lavoro. Un disastro dalle conseguenze incalcolabili. LINK note legali http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/arti