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Sabato 1 maggio 2010
REGIONE - Il presidente illustra la razionalizzazione, la minoranza è sospettosa
Sanità, un Piano ‘soft’
Le elezioni sono vicine...
E gli Industriali chiedono misure drastiche di contenimento
Mentre nella sede degli
Industriali, il presidente
Michele Scasserra chiede
con vigore misure serie di
contenimento delle spese,
compresa la razionalizzazione della sanità, a Palazzo
Moffa il Consiglio è in riunione per analizzare il Piano
predisposto dal commissario
Iorio. Fuori i dipendenti
San Stefar che protestano,
dentro la minoranza che
ha più di qualche sospetto.
Alle pagina 4,5 e 7
IL FATTO DEL GIORNO
4
NUOVO oggi MOLISE
Sabato 1 Maggio 2010
In primo piano
La sanità
tra passato,
presente
e futuro
L’opposizione manifesta perplessità, la maggioranza non si scompone. Ma il debito è immane
Sanità, il Piano... dei sospetti
Iorio porta in aula la relazione sulle azioni per il rientro dal deficit
D’Alete: gli annunci non sembrano drastici, le elezioni sono vicine
UNA semplice presa d’atto,
questo il senso del consiglio
regionale monotematico sulla sanità. Non avrebbero
potuto fare diversamente i
consiglieri regionali. Nessun
atto al voto.
Loro hanno ascoltato, commentato la relazione del
commissario ad acta Michele Iorio sul piano di rientro
e sui programmi operativi
per sanare un debito milionario e proposto dei suggerimenti.
E c’è chi come D’Alete
non si risparmia ed è sospettoso: «Ho come l’impressione che questo piano ha detto D’Alete - non voglia essere drastico con i cittadini, vuole dare delle risposte al territorio, perché
Iorio ha pensato che tra un
anno si vota».
Tre i presidi ospedalieri
che resteranno in piedi in
Molise: quello di Campobasso costituito dal «Cardarelli» di Campobasso e dall’annesso «Vietri» di Larino, il
«San Timoteo di Termoli» e
il «Veneziale» di Isernia
con annessi il «Ss. Rosario»
di Venafro e il «Caracciolo»
di Agnone.
Molti reparti spariranno
ma le strutture no, 300 po-
SE non fosse stato per
qualche lieve risentimento emerso negli interventi dei consiglieri di opposizione regionale di ieri è
stato indubbiamente senza scossoni. Ad evidenziare perplessità soprattutto i consiglieri di opposizione, in primis Tonino
D’Alete e Michele Petraroia.
Il primo a prendere la
parola ieri in aula subito
dopo l’illustrazione della
relazione del commissario Iorio è stato il consigliere regionale Michelangelo Bonomolo: «Prima le strutture di filtro e
poi la riduzione dei posti
letto», prime contestazioni al piano proposto dal
commissario fino a parlare di telemedicina e della
riorganizzazione
delle
rete sanitaria nei variu
presidi:
cosa
c’entra
Campobasso con Larino?
Il commissario: «Puntiamo sulla qualità dei servizi»
Il documento presto a Roma per ricevere un ’sigillo’
sti letto saranno eliminati.
E tanta gente non lo accetta. «Puntiamo sulla qualità
dei servizi, puntiamo a recuperare i flussi migratori
dalla nostra regione affinché i cittadini possano curarsi in Molise. Abbiamo
una situazione complessa e
delicata e dobbiamo evitare
i ricoveri impropri», il commissario alla sanità, Michele Iorio ha presentato ieri in
aula il piano di rientro dal
deficit e ha evidenziato che
il sistema sanitario deve
puntare sulla riqualificazione. Per quanto riguarda il
personale ospedaliero i dati
non possono passare indiffe-
renti: blocco del turn-over
del personale dipendente e
blocco delle assunzioni a
tempo indeterminato salvo
deroghe specifiche, oppure
la riduzione degli incarichi
di unità operative complesse, semplici, di coordinamento e di posizioni organizzative. Nel piano c’è an-
che l’ulteriore riduzione dei
rapporti di consulenza e di
collaborazioni nella misura
non inferiore al 50% rispetto alla spesa del 2009.
Attuando il piano il risparmio potrebbe quindi aggirarsi intorno ai 25 milioni
di euro tra riorganizzazione
della rete sanitaria, inter-
Un’assise senza particolari scossoni. Non c’era nulla da votare, solo una presa d’atto
«Noto delle incongruenze»
Petraroia e i suoi dubbi in aula. Niro: «Ottimo lavoro»
Su questo aspetto si sono
interrogati anche altri
consiglieri
regionali,
come lo stesso D’Alete
che ha manifestato perplessità su questo abbinamento
sottolineando
inoltre che «Iorio doveva
partire dalle cose che non
vanno per mettere in piedi il piano. E andrebbe
capito
concretamente
cosa significa integrare il
Vietri con il Cardarelli».
Il ruolo esclusivo del Vietri, D’Alete lo lega ai cittadini del cratere sismi-
co, di quella zona già fortemente
compromessa
dal terremoto del 2002 e
che ora si sente danneggiata nell’offerta dei servizi sanitari. «Questa comunità (quella molisana
ndr) non si può accollare
ancora per anni le spese
del sistema sanitario. E
poi noi abbiamo bisogno
di dare ai cittadini oltre
all’all’assistenza domiciliare anche la visita specialistica».
Il consigliere Vincenzo
Niro ha invece plaudito
al piano preparato dalla
struttura commissariale
evidenziando che «al cittadino
non
interessa
quanti posti letto ci sono
ma se vuole curarsi a lui
interessa - ha detto Niro la qualità del servizio».
Il presidente della quarta
commissione ha esaltato
il ruolo dei poli di eccellenza come Neuromed e
Cattolica.
Per il consigliere Mauro bisogna tenere in considerazione il sistema regionale generale e stilare
venti sul personale, riduzione della mobilità passiva
(tasto dolente) e altro ancora.
Il deficit sanitario al momento ammonta a circa 80
milioni di euro.
Le mosse devono quindi
ampliarsi.
Iorio ha dato anche una
stilettata al governo centrale parlando di risorse per la
sanità: «C’è bisogno di una
politica nazionale, sia di
centrodestra che di centrosinistra che capisca una cosa,
questa regione è a statuto
speciale, ci paragonano a
regioni con milioni di cittadini, dobbiamo insieme rivendicare le peculiarità del
Molise».
L’obiettivo è rendere il sistema sanitario più moderno, senza dimenticare però
che i dati restano preocupanti agli occhi del popolo e
tutto il territorio molisano
deve poi concretamente
usufruire degli stessi servizi
sanitari. Quei servizi di
qualità di cui Iorio parla.
Ma c’è chi sospetta che questo piano potrebbe essere
’rigettato’ dal governo. Il documento andrà a Roma per
ricevere un sigillo.
Andrea Nasillo
delle priorità ribadendo,
in ambito sanitario, che il
problema non sono i macchinari ma «chi non sa
fare - ha detto Mauro - le
cose». E prima della pausa Petraroia ha dato il
suo contributo: «Ci sono
delle incongruenze tra il
documento di commissariamento della sanità e il
piano di rientro presentato oggi dal presidente. Un
esempio: da un lato si
parla si parla di sospensione di costruzione delle
strutture e nel piano di
rientro si fa riferimento
alla costruzione di una
struttura». Gli altri interventi nel pomeriggio
hanno ribadito in sostanza le problematiche che
interessano l’intero sistema sanitario. Il consiglio,
quanto mai pacato nei
toni, si è chiuso alle dopo
8 ore circa di confronto.
an.nas.
NUOVO oggi MOLISE
Sabato 1 Maggio 2010
IL FATTO DEL GIORNO
5
In primo piano
La sanità
tra passato,
presente
e futuro
Ieri protesta in strada e davanti alla sede del Consiglio regionale
Il centro ha i requisiti per il bando?
... E la legge
di agosto del 2009?
Regolarità in esame
LA possibilità di presentazione del bando sarà
per caso messa in discussione da qualcosa? Leggittima domanda data la situazione del San Stefer, alle prese tra l’altro con un’udienza di fallimento.
Esiste a quanto pare una legge regionale dell’agosto del 2009 che stabilisce dei requisiti per poter
procedere con i bandi, requisiti fondamentali per
ottenere accreditamento dalla Regione in materia
di sanità. La regolarità dei bandi sotto la lente.
Tra i requisiti si parla di positività in bilancio,
regolari assunziooni, pagamenti in regola. Una
serie di requisiti che in sostanza testimoniano la
salute di un’azienda.
San Stefar risponde a questi requisiti?
Lavoratori San Stefar
tra rabbia e speranza
Forse la settimana prossima
sarà pronto il bando dell’Asrem
Iorio: «Siete risorsa per il Molise»
NON ne possono più. La situazione, divenuta insostenibile, ha bisogno di uno
scossone. Ovviamente positivo. I lavoratori San Stefar che da mesi richiedono
garanzie per l’avvenire e
credito per 15 mesi di stipendi non percepiti protestano. Lo hanno fatto in
strada e davanti alla sede
del consiglio regionale. Rivendicano da tempo il dovuto.
Il centro di riabilitazione
che opera concretamente
sia a Campobasso che nella sede di Termoli fa capo
alla famiglia Angelini. I di-
I lavoratori
hanno incontrato
il manager
Asrem, Percopo
Criteri del bando
sotto la lente
IL nuovo piano di rientro
dal deficit sanitario fa parlare. Non si esime da una
riflessione proprio sulla tutela della vita e della salute dei minori il tutore pubblico dei minori, Nunzia
Lattanzio che scrive alle
autorità regionali. Pubblichiamo ora alcuni stralci,
la nota completa nei prossimi giorni. «Dalla lettura
della relazione del commissario ad acta per la Sanità
sulla prosecuzione del Piano di Rientro 2007/2009Programmi
Operativi
2010, nella riorganizzazione della rete ospedaliera è
prevista la realizzazione di
tre Presidi Ospedalieri:
Isernia, Campobasso e Termoli; in detti Presidi sono
state confermate le attività
Materia minorile in sanità
Lattanzio: ’Esige attenzione’
di Ostetricia e Ginecologia,
e di Pediatria. La materia
è complessa, la discussione
sul tema va avanti ormai
da un lasso di tempo non
breve e richiederà ancora
corposi
approfondimenti
specialistici,
approfondimenti nei quali chiedo di
dare particolare risalto
alla materia minorile. Da
un recente incontro tenuto
con i primari dei reparti di
Pediatria sopra richiamati, l’Assessore alla Salute e
il Direttore generale della
V Divisione, sono emerse
gravi criticità che necessitano una riflessione attenta e puntuale per il benessere dei giovani cittadini
molisani... Il rispetto della
L. 16/99 in tema di emergenza pediatrica e neona-
tale, la presenza di una
Guardia nei punti nascita
di Agnone e di Isernia, la
programmazione di atti di
indirizzo specifici della Regione al fine di uniformare, nel rispetto del principio di non discriminazione,
il trattamento e la cura dei
Minori di età su tutto il
territorio molisano, l’assenza nei Centri Pediatrici di
idonee
apparecchiature
utili alla effettuazione di
esami specialistici (la risonanza magnetica, impossibile da effettuarsi in età
pediatrica senza idoneo respiratore pediatrico, la cistouretografia, il transito
esofageo, i micro metodi di
laboratorio orientati all’età
pediatrica e neonatale presenti solo a Campobasso), la mancanza di arredi
confortevoli, la non attivazione del Servizio di Trasporto Neonatale in Emergenza, una priorità mai
istituita in Regione nonostante fosse stato previsto
nel Progetto obiettivo governativo del 1998-2000
tra le massime priorità,
impongono una seria riflessione».
pendenti aspettano mensilità da tempo, da troppo
tempo. E gli animi sono
sempre più esasperati.
Le facce stufe, stanche e
infuocate dei lavoratori
non lasciano spazio ad
eventuali loro dubbi: vogliono certezze e in breve
tempo, non possono e non
vogliono più aspettare, il
lavoro è un diritto, altrettanto il compenso. Ieri
mattina numerosi dipendenti dei circa 80 lavoratori San Stefar che operano
tra Termoli e Campobasso
hanno incontrato il manager Asrem, Angelo Percopo, per conoscere i dettagli
sui tempi di presentazione
del famigerato bando pubblico per consegnare il futuro del San Stefar in altre
mani, di un’altra proprietà. Percopo avrebbe garantito tutto il suo impegno
per far sì che i tempi per la
risoluzione del problema
siano brevi, ma per presentare il bando pubblico servono garanzie, è necessario
un percorso di verifica di
tutte le condizioni per poter procedere. E la struttura Asrem sta lavorando
appunto su questo fronte.
Nessuna data di presentazione del bando è quindi
fissata, la prossima settimana potrebbe però essere
decisiva. C’è comunque
l’impegno di Percopo. E c’è
l’ansia dei lavoratori che
vogliono comunque e ancora credere nelle istituzioni.
Va anche detto che nell’udienza di fallimento di
martedì, proprio in merito
al San Stefar, il giudice si
è riservato di decidere.
I lavoratori vogliono credere anche al presidente
della Regione Molise, Michele Iorio, che li ha incontrati sia prima del consiglio regionale di ieri che al
momento dello stop temporaneo dei lavori: «Siete importanti, servite al Molise»
lo ha detto Iorio ai dipendenti San Stefar che gli
hanno manifestato il loro
malcontento e gli hanno ribadito che non c’è più tempo. Intere famiglie vivono
nell’instabilità. Il governatore Iorio si è detto disposto a tutelarli sempre, sarebbe pronto anche a sottoscrivere un provvedimento
straordinario per permettere ai lavoratori di percepire somme che non vedono da tempo.
Più di un anno di attesa
e tanta pazienza in meno.
Andrea Nasillo
18
AGNONE-ALTO MOLISE
IL FATTO DEL GIORNO
La replica del manager Sciulli
Agnone - Duro Astore: «La bozza di riordino è una schifezza»
AGNONE - Razionalizzare
sì, ma occorre tutelare le
aree interne e di montagna
offrendo servizi adeguati.
E’ il concetto del presidente del Partito democratico, Rosy Bindi, espresso ai
giornalisti alla domanda di
quale futuro attende le piccole strutture sanitarie
come quella del Caracciolo.
Ieri sera ad Agnone per l’inaugurazione della sede cittadina del Pd intitolata a
Libero Serafini, il vice
presidente della Camera ha
preso parte ad un incontrodibattito dove è stata messa
al centro la questione tagli
alla sanità. «Io so che per
ridurre i costi non bisogna
tagliare i servizi - ha detto
la Bindi - ma bisogna razionalizzare e fare buona programmazione. Da ex ministro alla Sanità so anche
che per alcune zone del Paese, in particolare le zone di
montagna e le aree interne,
bisogna dare una risposta
di servizi adeguata alla domanda e naturalmente è
evidente che ci si ispira a
criteri diversi rispetto a
quelli che dettano la programmazione
in
altre
zone». In un teatro ’Italo
Argentino’ entusiasta (sembrava quasi di essere tornati ai bei di quando il centrosinistra governava la cittadina) e alla presenza del senatore Giuseppe Astore,
dei consiglieri regionali Michele Petraroia e Danilo
Leva,
dell’ex
manager
dell’ospedale di Agnone,
Giovanni Di Pilla, e del
coordinatore locale, Maurizio Cacciavillani, Rosy
Bindi ha inoltre sottolineato: «Quando da ministro
alla Sanità chiesi la riduzione dei piccoli ospedali indicai anche le Comunità
montane e le aree interne
come realtà nella quali si
poteva derogare. Non tocca
a me fare le scelte queste
spettano alla Regione Molise, ma una cosa è certa: una
zona come questa non può
restare senza servizi». Caustico il senatore del gruppo
misto, Peppino Astore nei
confronti del governatore
Iorio: «Questa bozza (presentata ieri, ndr) è una
schifezza, che non dice assolutamente niente. Ripartiamo da Agnone facendo una
controproposta seria, valida
e che soprattutto eviti sprechi inutili come ad esempio
l’apertura di qualche reparto aperto, non molto lontano
da qua, per far piacere a figli, parenti o amici». In ultimo la Bindi ha replicato
alla domanda sul federali-
Bindi: «Razionalizzare,
non tagliare i servizi»
L’ex ministro della sanità, ospite del Pd ad Agnone,
boccia la politica di Iorio e della Mastrobuono
Maggioranza ricompattata
De Vita la spunta
Approvato
il bilancio
smo fiscale che la Lega
Nord intende portare avanti. «Noi del Pd non consentiremo mai un federalismo
fiscale che penalizza il Meridione e le aree svantaggiate, al contrario vogliamo un
federalismo che responsabilizzi tutti perchè è questo il
vero volto del federalismo:
la responsabilizzazione delle comunità locali, ma il federalismo in Italia non può
che essere solidale perchè
altrimenti finisce per dividere e non per unire».
Maurizio D’Ottavio
NUOVO oggi MOLISE
Sabato 1 Maggio 2010
Il senatore Astore
AGNONE - Alla fine è passato con i soli voti della
maggioranza. Le minoranze
hanno votato contro.
E’ il Bilancio di previsione per il 2010 che pure alla
vigilia del consiglio ha creato qualche scompiglio nel
centro-destra.
Due
gli
emendamenti
consegnati
nelle mani del sindaco, da
altrettanti esponenti della
maggioranza, che hanno reclamato di gestire maggiori
fondi rispetto a quanto previsto dall’assessore Mastronardi. De Vita ha ceduto e
ha assicurato maggiori risorse. Il rischio era quello di
vedere sei consiglieri astenersi sul documento e una
netta spaccatura all’interno
della coalizione. Il Bilancio
passa, ma la domanda resta: i mal di pancia in maggioranza sono passati?
«A costo di precettare
i medici, assicureremo
la raccolta di sangue»
Il dirigente del ’Caracciolo’ assicura
che le donazioni non saranno interrotte
AGNONE - «A costo di precettare i medici le garantisco che il servizio delle donazioni a partire dal primo
maggio non sarà sospeso, anzi le anticipo che stiamo
lavorando ad un potenziamento del centro trasfusionale che oggi giorno assicura un ottimo servizio all’intera utenza altomolisana ed extraregionale».
E’ la replica di Tonino Sciulli, manager del San
Francesco Caracciolo, fatta durante il faccia a faccia
avuto ieri mattina con il presidente della sezione Avis
(Associazione volontari italiani di sangue), Nicolino
Capparozza, il quale nei giorni scorsi aveva lanciato
l’allarme. Parole, quelle dette da Sciulli, che non hanno il sapore di smentita alla notizia pubblicata da
Nuovo Molise, ma che al contempo fanno intendere
chiaramente il massimo impegno dell’ingegnere di Pescopennataro alla risoluzione di un problema esistente
e non di poco conto. Il nocciolo della questione, confermato da fonti mediche nei giorni scorsi, sarebbe la sospensione da parte della Asrem regionale delle Alpi
(attività libero professionale intra-moenia) nei confronti dei camici bianchi. Di qui la minaccia di voler
incrociare le braccia, notizia questa confermata dal direttivo della sezione Avis di Agnone, che nel frattempo
ha provveduto a far stampare un manifesto che cita
testualmente: «Dal primo giorno lavorativo di maggio
2010, per motivi organizzativi della Asrem sarà sospesa temporaneamente l’attività di raccolta sangue presso il centro dell’ospedale di Agnone». Sciulli puntualizza: «Cerchiamo di non allarmare la popolazione, di
ufficiale non esiste ancora nulla - riprende l’ingegnere
Sciulli - quanto scritto è frutto di indiscrezioni e voci
di corridoio, quello che vi posso dire è di attendere la
fine del consiglio regionale (in agenda ieri mattina,
ndr) dove Iorio ribadirà il suo totale impegno alla causa del Caraccilo».
Insomma da quanto espresso da Sciulli i donatori
Avis della sezione di Agnone (sono oltre 500, ndr) dal
primo maggio potranno recarsi regolarmente al Caracciolo. Non resta che aspettare, auspicando che
quanto riferito da Sciulli venga confermato lunedì 3
maggio.
Per quella data fissato anche un incontro in Regione
tra l’assessore alla Sanità Passarelli e il responsabile
del laboratorio Analisi di Agnone.
MdO
Venafro - Il Ss Rosario sarà pesantemente ridimensionato
VENAFRO - «Leggendo la
relazione del commissario
Iorio sembra che si confermino le misure e i tagli che
erano stati annunciati, sin
dal primo momento, per
l’ospedale di Venafro».
Antonio Sorbo, capogruppo di Città Nuova in
consiglio comunale, è cauto. Per non dire di più. Ha
letto e riletto tante volte il
documento di 12 pagine e
si dice convinto che le misure annunciate questa
volta da Iorio e non dal
sub-commissario Mastrobuono vanno nella direzione di un forte ridimensionamento del Ss Rosario.
«Leggo che, a differenza di
quanto previsto per gli stabilimenti ospedalieri di
Isernia ed Agnone - afferma Sorbo - a Venafro non è
contemplato il servizio di
Anestesia e Rianimazione.
Si parla di terapia intensiva post operatoria. Allora
voglio fare una domanda a
Iorio e alla Mastrobuono: a
Venafro sarà garantito il
servizio di rianimazione
con il rianimatore presente
sul posto, non attraverso la
reperibilità, 24 ore su 24?
Oppure siamo tornati al
posto tecnico, di cui si è
parlato fin dall’inizio, da
utilizzare soltanto per gli
interventi chirurgici ortopedici programmati? E
quanti rianimatori lavoreranno fissi al Ss Rosario?
Inoltre - aggiunge Sorbo vorrei sapere un’altra cosa:
a Venafro saranno effettuati gli interventi chirurgici ortopedici d’urgenza?
Cioè è prevista la chirurgia d’urgenza?». Ma Sorbo
fa anche un’altra osservazione. E afferma: «Per
quanto riguarda il Pronto
Soccorso, per il Ss Rosario
si parla di Pronto soccorso
con breve osservazione. Ciò
significa che, come era stato proposto dalla Mastrobuono, il Pronto Soccorso
di Venafro diventerà una
sorta di punto di stabilizzazione, perdendo le caratteristiche di struttura in
grado di gestire compiutamente le emergenze? Significa cioè che non garantirà
le prestazioni che ha garantito fino ad oggi, seppure per mezza giornata, ma
«Promesse disattese,
i ’tagli’ sono reali»
Il consigliere Sorbo commenta quanto previsto
dalla relazione di Iorio sulle sorti dell’ospedale
Antonio Sorbo
si trasformerà in una specie di centro di smistamento dei pazienti verso altri
ospedali e in particolare
verso l’ospedale di Isernia?
Ecco, quando ci saranno
risposte chiare a queste domande, sarà possibile capire fino in fondo la portata
di provvedimenti che, leggendo la relazione di Iorio,
hanno tutto il sapore di
annunciare il funerale del
nostro ospedale. E’ chiaro conclude Sorbo - che se le
intenzioni del commissario
si tradurranno concretamente in un forte e inaccettabile ridimensionamento
del Ss Rosario, dovremo
tutti insieme tornare a far
sentire la nostra voce. Per
scongiurare la perdita di
una struttura fondamentale per il nostro territorio e
per la comunità venafrana
e non solo venafrana. Anche se ho paura che, ormai,
sia troppo tardi».
Emmelle
Quotidiano d’informazione del Molise
Con LA STAMPA nelle province di Campobasso, Isernia e in alcuni centri dell’Abruzzo
Anno XI N° 119 - Euro 1,00
Direttore responsabile Fausto Siconolfi
Sabato 1 maggio 2010
Illustrato in Consiglio regionale il Piano di riordino ospedaliero. Per le opposizioni il provvedimento è tardivo
Sanità, la parola passa al Governo
Il documento dovrà essere approvato dai Ministeri della Salute e dell’Economia
CAMPOBASSO. Il Presidente Michele Iorio ha illustrato il progetto di contenimento della spesa sanitaria,
che si basa sulla riduzione di 300 posti letto e su una
rivisitazione complessiva dell’organizzazione delle
strutture ospedaliere. Un provvedimento che consentirà di risparmiare 25milioni di euro.
servizio a pagina 2
Politica
Sabato 1 maggio 2010
C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: [email protected]
La questione
Sanità, il giorno del Piano
Iorio: “Non si chiude niente”
In Consiglio regionale le comunicazioni del commissario straordinario
Il riordino ospedaliero al vaglio dei ministeri dell’Economia e Salute
Il Consiglio regionale
CAMPOBASSO. Le comunicazioni del commissario della
sanità, Michele Iorio, in Consiglio regionale non hanno portato nulla di nuovo rispetto a
quanto è uscito fuori negli ultimi giorni. Il Piano di riorganizzazione ospedaliera prevede la
definizione dei tre plessi: Campobasso, Isernia e Termoli nei
quali confluiranno i restanti tre,
Agnone, Larino e Venafro. In
pratica, vanno via 300 posti letto, per la riduzione imposta
dalle nuove normative, ma sostanzialmente restano in essere
le strutture sul territorio. Una
manovra che consentirà, unita-
mente a quella per il personale
e per la farmaceutica, a far risparmiare 25 milioni di euro
l’anno. A questa cifra, insufficiente a garantire i servizi attuali, bisognerà affiancare l’aumento di almeno il due per cento della quota annua derivante
dal fondo sanitario nazionale.
“Il Molise è una specificità e,
per questo, occorre che il Governo trovi gli opportuni rimedi - ha detto Iorio. Del resto la
sanità in Molise rappresenta
una grossa fetta dell’economia
e va supportata anche per garantire una crescita qualitativa”. Chiaro il messaggio legato
alla non chiusura di nessuna
struttura ma solo di una riorganizzazione complessiva che
dovrà vedere anche l’avvio
delle residenze sanitarie assistite e dei reparti di lungodegenza. Il ricorso all’ospedale,
così, dovrà aversi solo nell’effettivo bisogno di cure di alta
specializzazione e non vedere
gli affollamenti che sono stati
registrati negli ultimi anni con
un’impennata
dei
costi.
L’ospedale di Larino sarà accorpato a quello di Campobasso con il potenziamento del polo oculistico. La Riabilitazione, poi, grazie agli spazi esistenti nel P.O. di Larino, potrà
organizzare un livello di offerta molto alto, con concrete possibilità di recupero di mobilità
passiva. In più la chirurgia ad
indirizzo senologico, poliambulatoriali ad elevata tecnologia e extraospedaliere per non
acuti. Ad Agnone, saranno assicurate le attività di Chirurgia
Generale, Medicina Generale,
Anestesia e rianimazione e Ginecologia, verrà implementato
un punto di Primo Soccorso
dotato di breve osservazione, e
saranno mantenuti i Servizi di
supporto alle attività ospedaliere. Per quanto riguarda l'Ostetricia saranno garantite le attività di monitoraggio delle gravidanze. A Venafro sarà realizzato il polo ortopedico, e verranno mantenuti il Pronto Soccorso, nonchè i Servizi di supporto alle attività ospedaliere
ortopediche. Ora la proposta
passerà al vaglio dei ministeri
della Salute e dell’Economia
San Stefar, bando di gara
entro la prossima settimana
CAMPOBASSO. Hanno manifestato dinanzi i cancelli del
Consiglio regionale i dipendenti del centro di riabilitazione
San Stefar legato al gruppo Angelini. Intanto il direttore dell’Asrem, Angelo Percopo, ha garantito che entro martedì sarà pubblicato il bando di gara per individuare il soggetto privato che vorrà subentrare nella gestione della struttura che
eroga servizi a domicilio di riabilitazione. Un provvedimento che assicura trasparenza nella scelta del nuovo soggetto
imprenditoriale e certezze di lavoro per i dipendenti. Un contratto triennale prima della riassegnazione dell’autorizzazione sanitaria per un importo di tre milioni di euro l’anno.
Le opposizioni: “Documento
che arriva in forte ritardo”
CAMPOBASSO. In Consiglio regionale, per le opposizioni, al piano bisognava pensarci prima. Per il
consigliere del Pd, Michele Petraroia, “ altri 300 posti letto ospedalieri tagliati e precisamente n. 221
nella sanità pubblica e n. 79 nelle strutture private
col risultato che i 6 ospedali pubblici si assesterebbero su n.828 posti su un totale di n. 1120. I risparmi che si paventano vengono indicati in 25 milioni
di euro. Nella proposta non si fa cenno allo squilibrio accertato nel 2009 tra entrate e uscite di 81 milioni di euro con una spesa pro-capite di 1.912 euro
che è la più alta d’Italia . Non si menziona il pagamento di ingenti somme per il pregresso né è chiaro il quadro complessivo del futuro assetto sanitario
regionale. Il piano è una semplice somma di appunti solo orientativa”.
Per Michelangelo Bonomolo, ci sono ancora ampi
margini di manovra per correggere la spesa. “Organizzazione di un nuovo sistema contabile e predisposizione di un atto aziendale provvisorio, due passaggi importanti per il la contrazione della spesa.
Costituzione di un centro unico per l'acquisizione di
beni e servizi che potrebbe comportare una riduzione dei costi di approvvigionamento che potrebbe superare i 20 milioni di euro annui. Provvisoriamente,
in attesa delle nuove gare d'appalto per l'acquisizione di beni e servizi, si potrebbero utilizzare i contratti più favorevoli, indicendo una gara ristretta riferita
soltanto ai fornitori di beni e servizi già operanti,
mediante la richiesta di una offerta migliorativa, assegnando il contratto alla migliore offerta, almeno
per un anno, in attesa delle nuove gare d'appalto”.
6
Campobasso
Sabato 1 maggio 2010
Cattolica, firmato l’accordo
con il ministero albanese
Il centro accoglierà i pazienti non curabili oltre l’Adriatico
CAMPOBASSO. È stato
stipulato a Roma un accordo
di cooperazione interistituzionale tra il ministero della
Salute della Repubblica
d'Albania e l'Università Cattolica del Sacro Cuore - facoltà di Medicina e Chirurgia, Policlinico universitario
"Agostino Gemelli" e il centro di Ricerche e Formazione
ad Alta Tecnologia nelle
Scienze Biomediche "Giovanni Paolo II di Campobas-
so, riconosciuti a livello internazionale strutture di eccellenza ed alta specializzazione in ambito sanitario. Il
ministro della Salute della
Repubblica
dell'Albania,
dottor Petrit Vasili e il rettore
dell'Università Cattolica professor Lorenzo Ornaghi,
hanno firmato un accordo in
cui si impegnano a sviluppare una collaborazione ed
un'assistenza reciproca, assumendo come riferimento i
principi della dottrina della
Chiesa Cattolica ed i principi
fondamentali dei diritti umani. Presenti alla stipula dell'atto anche il direttore amministrativo dell'Università
Cattolica, dottor Antonio
Cicchetti e il direttore del
Centro di Ricerche e Formazione ad Alta Tecnologia nelle Scienze Biomediche "Giovanni Paolo II di Campobasso, il professor Savino Cannone,che ricopre anche il
ruolo di console onorario
della Repubblica Albanese in
Italia per
le Regioni Molise ed Abruzzo. La collaborazione si realizzerà attraverso l'interscambio delle conoscenze
professionali del personale
medico e non medico, nonché attraverso interventi ed
iniziative che consentano di
prestare l'assistenza sanitaria
diretta a pazienti albanesi.
L'Università Cattolica accoglierà i pazienti albanesi affetti da patologie gravi e
complesse non curabili o difficilmente curabili presso gli
istituti sanitari dell'Albania,
entro i limiti di un programma concordato fra le parti e
comunque nei limiti delle di-
sponibilità operative della
struttura ospedaliera. Il ministero della Salute della Repubblica di Albania fornirà
conoscenza ed esperienza nel
campo delle patologie pre-
senti in Albania attraverso le
strutture sanitarie del Paese e
favorirà in ogni modo la presenza dei medici albanesi
nelle strutture sanitarie dell'Università Cattolica.
Sabato 1 maggio 2010
Isernia e provincia - Frosolone 15
La domanda entro il 10 maggio
Igiene e sicurezza
alimentare, l’Asrem
organizza i corsi
La formazione andrà a sostituire
il libretto di idoneità sanitaria
La sede dell’Asrem a Isernia
ISERNIA. A partire dal 10
maggio è possibile presentare la domanda per chiedere di partecipare ai corsi
di formazione in materia di
igiene e sicurezza alimentare, organizzati dal Dipartimento di Prevenzione
della Asrem – Ambito Territoriale di Isernia.
I corsi vanno in sostituzione del libretto di idoneità
sanitaria e sono riservati al
personale addetto al settore
alimentare di cui agli elenchi “A” e “B” della Delibera di Giunta Regionale del
Molise n. 372 del 08 aprile
2010: Corsi di Formazione
di Base (elenco “A” della
D.G.R. 372/2008), Corsi di
Formazione
Specifica
(Elenco “B” della D.G.R.
372/2008). Per partecipare
è necessario presentare una
domanda i cui modelli sono disponibili presso la Segreteria del Dipartimento
di Prevenzione, indirizzandola alla Asrem – Ambito
di Isernia – Dipartimento
di Prevenzione, Largo Cappuccini n. 1 – 86170 Isernia, allegando la ricevuta
del versamento di 80,00
euro sul c.c.p. 15256860
(intestato alla Asrem – Ambito Territoriale di Isernia –
Servizio Veterinario) – causale: “partecipazione corso
di formazione alimentaristi”.
I corsi, che avranno durata
di sei ore e saranno articolati in due moduli di tre ore
con una prova unica finale
di apprendimento mediante
test scritti a risposta multipla, saranno attivati in presenza di un numero minimo di quindici domande di
partecipazione. Per ulteriori informazioni ci si può
rivolgere al Dipartimento
di Prevenzione ai seguenti
recapiti:
tel.
0865.
442570/442565/442602;
fax. 0865.44.2603; e-mail:
[email protected].
2
Sabato
1 maggio 2010
Approda in Consiglio regionale la manovra per il ripianamento del deficit
Piano di rientro sanitario
Risparmio da 25 milioni
di Michele Salvatore
CAMPOBASSO. Tutto come
da copione. Il presidente della
Regione, Michele Iorio, ieri, in
Consiglio regionale ha illustrato
senza troppe sorprese il Piano di
rientro dal deficit sanitario.
Una rivoluzione indolore quella del governatore che coinvolgerà l’intero sistema sanitario regionale e che dovrebbe portare
al sostanziale risparmio di circa
25 milioni di euro tra riduzione
della spesa farmaceutica per 4
milioni, revisioni delle tariffe
delle prestazioni sanitarie per 1
milione e mezzo di euro, maggiori introiti per l’attivazione di
Rsa negli ospedali (circa 0,8 milioni) e altri interventi per controlli nelle strutture private oltre
alla riduzione della mobilità passiva per 4,3 milioni. A questi risparmi bisogna aggiungere poi
quelli che l’Asrem sarà in grado
di assicurare attraverso l’implementazione di un servizio autonomo di ingegneria clinica e nuovi contratti di fornitura.
“Se vogliamo mantenere alta
la qualità dei serivizi sanitari in
tutta la regione – ha dichiarato il
governatore durante il suo intervento – c’è bisogno che tutto
l’ambiente politico appoggi e
comprenda il ruolo peculiare del
Molise abbandonando le logiche
dell’assistenzialismo. Non possiamo essere paragonati ad altre
regioni, come ad esempio la Basilicata, per una pura e sempice
questione di proporzioni. I lucani infatti hanno 131 Comuni in
regione ma il doppio degli abitanti del Molise. E’ quindi impossibile che il costo sanitario sia
uguale. Credo che il paragone più
giusto per noi sia quello con le
Regioni a Statuto speciale come
il Friuli o la Valle d’Aosta, più
virtuose in termini di spesa sanitaria ma con un trasferimento
erariale che è triplo ed è chiaro
che l’intervento dello Stato è
molto più forte. In base ad alcuni sondaggi, e mi riferisco a quello del Sole 24 Ore, potrei essere
il miglior presidente o il miglio-
re assessore alla Sanità, basta tagliare tre ospedali. Cosa che ovviamente abbiamo escluso per il
benessere dei cittadini visto che
non chiuderemo nessun ospedale”. Nel piano, infatti, non è prevista la chiusura di nessuna struttura ospedaliera ma la realizzazione di tre presidi strategici per
la geografia sanitaria del Molise: il presidio ospedaliero di
Campobasso, costituito dagli stabilimenti attuali del Cardarelli di
Campobasso e Vietri di Larino,
il presidio ospedaliero di Termoli
composto dal S. Timoteo e il presidio ospedaliero di Isernia costituito dagli stabilimenti ospedalieri Veneziale di Isernia,
SS.Rosario di Venafro e Caracciolo di Agnone. La riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, inoltre, sulla stima del
fabbisogno, prevede la riduzione complessiva di 300 posti letto.
Posti, che come ha spiegato il
governatore, verranno riassorbiti nelle future strutture conside-
rato che saranno presenti più unità per gli ammalati cronici. Ultimo punto trattato dal presidente
Iorio è stato poi quello relativo
ai ricoveri fuori regione. “Bisogna evitare la mobilitazione passiva perché ci costa oltre 60 milioni di euro – ha spiegato Iorio
– E’ necessario potenziare e creare qui in Molise i centri di eccellenza anche se, per fortuna, la
mobilità attiva riporta in positivo i conti con 15-16 milioni di
euro in più”. L’intervento di Iorio, dunque, ha soddisfatto le attese dell’aula che ha dato vita ad
un ampio dibattito fino al pomeriggio. Tra gli interventi principali quello del consigliere di centrosinistra ed ex direttore dell’Asrem, Michelangelo Bonomolo, che ha sottolineato la necessità di un nuovo protocollo
nel quale si prospetta un’azienda ospedaliera universitaria
esprimendo, tra l’altro, soddisfazione (quasi esultanza) per l’effettiva programmazione delle residenze sanitarie assistenziali.
Lalli: è necessario un bando per l’accreditamento
San Stefar, trattativa fallita
Scoppia la protesta dei lavoratori
da 14 mesi senza stipendio
CAMPOBASSO. E’ ancora
agitazione per i dipendenti della Sanstefar dopo il fallimento
della trattativa per l’accreditamento del centro ambulatoriale
da parte della Neuromed.
I dipendenti
della clinica del
capoluogo hanno infatti manifestato pacificamente ieri davanti il Consiglio regionale
per chiedere l’intervento delle
istituzioni per il pagamento degli stipendi che non vengono retribuiti da 14 mesi.
A complicare la situazione,
inoltre, il recente arresto per
bancarotta di Vincenzo Angelini, il titolare del gruppo Villa
Pini al quale la Sanstefar fa riferimento.
“La soluzione – ha detto Nicola Lalli, rappresentante della
Cisl – consiste nell’assunzione
da parte della Regione delle sue
responsabilità. E’ necessaria
l’attivazione di un bando con il
quale trovare un nuovo gestore
in grado di risollevare le sorti
della clinica e dei lavoratori”.
Intanto, il presidente della
Regione Iorio dovrebbe ricevere oggi una delegazione dei lavoratori dando vita ad una nuova concertazione.
Il governatore
Michele Iorio
ANNO XIII - N. 119
SABATO 1 MAGGIO 2010
VICO I° ALFERIO n. 2 - TEL. 0865/415513 - FAX 0865/403973
REDAZIONE 86170 ISERNIA
Rosy Bindi: razionalizzare sì, ma tutelando le aree interne in vista di un federalismo fiscale solidale
Sanità, il Molise può farcela
Il manager Di Pilla ad Agnone ha portato l’esempio delle regioni che hanno vinto la crisi
AGNONE. “Razionalizzazione sì, ma tutelando le aree
interne”. Questo il messaggio
lanciato dal presidente del Pd
Rosy Bindi intervenuto ieri pomeriggio presso il teatro Italo
Argentino per il dibattito a corollario dell’intitolazione del
Circolo Pd a Libero Serafini.
La Bindi, facendo riferimento alla propria esperienza quale
Ministro della Sanità, ha detto
che già in passato aveva previsto la necessità urgente di intervenire sui piccoli ospedali.
Sempre garantendo, però, la tutela delle aree interne.
Il presidente del Pd ha parlato anche di un altro tema caldo,
sia a livello nazionale che regionale: il tanto temuto federalismo fiscale.
L’onorevole ha precisato che
si batterà, insieme al centro sinistra, affinché passi un tipo di
federalismo cosiddetto solidale, che rispetti, ovvero, le aree
del sud e quelle montane.
Sulla crisi Berlusconi-Fini, la
Bindi non si è sbottonata in pre-
manager ha infatti detto che la
salvezza è possibile: sono molte le regioni che sono riuscite a
rientrare del deficit, ragion per
cui anche il Molise può raggiungere questo traguardo. Critiche al piano di rientro presentato ieri in Consiglio regionale
sono state mosse da Giuseppe
Astore, che ha detto: “Ripartiamo proprio da Agnone per elaborare una controproposta valida a quella presentata”.
Nelle foto Rosy Bindi
ad Agnone
per la conferenza del Pd
visioni o commenti, ma ha semplicemente detto che attenderà
i futuri sviluppi della vicenda.
Forte il messaggio lanciato da
Giovanni Di Pilla, ex manager
dell’ospedale d’Agnone ed attualmente dirigente presso una
struttura ospedaliera laziale. Il
QUOTIDIANO INDIPENDENTE
Ed. MO
Sabato 1 Maggio 2010
S. Giuseppe
Anno LXVII- Numero 119
M OLISE
Direttore Responsabile: Angelo Perfetti - Reg. Trib. di Isernia n. 131/07 del 22/11/2007 - Società Editrice: Molise Informazione S.r.l., Roma, via Claudio Monteverdi, 16 - Stampa: Litosud
S.r.l. Roma, via Carlo Pesenti, 130 - Resp. tratt. dati: Angelo Perfetti - Redaz. IS: loc. Nunziatella (86170) - Tel. 0865/414367 - Redaz. CB: corso V. Emanuele, 11 (86100) - Tel. 0874/412278
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Fax: 0865/410521 - 0874/418412
Riorganizzazione dei servizi con un risparmio di circa 25 milioni di euro. Meno 300 posti letto
Sanità, il piano è operativo
Regione Ieri il commissario Iorio ha illustrato la manovra in Consiglio
Piano di rientro sanitario: il commissario ad acta
Iorio ha illustrato ieri in
Consiglio regionale il Piano
operativo. Priorità: azzerare
gli sprechi e alzare o razionalizzare la qualità dei servizi attraverso un processo bilanciato ed efficiente dell’of-
ferta sanitaria sul territorio.
Cominciando ovviamente
laddove i costi sono più alti
ed evidenti per una serie di
cause ormai note, gli ospedali, la cui riorganizzazione
è inevitabile e indispensabile per arrivare a una spesa
per il loro mantenimento
che potrebbe essere abbassata di circa il 50%. Iorio ha
anche annunciato un intervento forte con il Governo
centrale circa il riconoscimento delle condizioni socioeconomiche orografiche
e demografiche del Molise.
‘ Ciaramella a pag. 2
2
Primo Piano
Sabato 1 Maggio 2010
I FATTI
DEL GIORNO
Piano di rientro sanitario
Via alla manovra operativa
Risparmi per 25 milioni
L’ha illustrata in Consiglio il governatore Michele Iorio
Tagliati 300 posti letti e riorganizzata la rete ospedaliera
Aldo Ciaramella
4
n CAMPOBASSO Azzerare gli
Milioni
Saranno
tagliati con
la riduzione
della spesa
farmaceutica
col riordino
del sistema
sprechi e alzare o razionalizzare la qualità dei servizi
attraverso un processo bilanciato ed efficiente dell’offerta sanitaria sul territorio.
Cominciando ovviamente
laddove i costi sono più alti
ed evidenti per una serie di
cause ormai note, gli ospedali, la cui riorganizzazione
è inevitabile e indispensabile per arrivare a una spesa
per il loro mantenimento
che potrebbe essere abbassata di circa il 50 per cento.
Il presidente della giunta regionale nonchè commissario ad acta Iorio nell’illustrazione ieri mattina in Consiglio regionale del piano operativo sul programma di
rientro combinato con i Ministeri dell’economia e della sanità, ha parlato anche
di una revisione del turn
over all’interno degli ospedali della riduzione della
mobilità e di un intervento
forte con il Governo centrale circa il riconoscimento
delle condizioni socioeconomiche orografiche e demografiche del Molise che non
hanno eguali in altre modelli regionali e che pesano
moltissimo nella spesa
«Dobbiamo correggere la
tendenza e indirizzarci sulle
strutture alternative creandole all’interno degli stessi
opsedali riconvertendo alcuni posti letto in residenza
sanitaria assistita. Procedere quindi a una verifica e
correzione di base per la
non appropriatezza dei ricoveri che ha una percentuale
altissima. Sulla mobilità passiva basta dire che siamo
fuori di 60 milioni di euro
risorse che potremmo riportare in Molise almeno per
metà riqualificando le nostre strutture sensibilizzando a preferire quest’ultime
che sono validissime e rette
da professionisti seri e preparati. Doobbiamo intercettare e riportare i flussi migratori della sanità da fuori
regione qui non trascurando di rielaborare un programma di riclassificazione
della facoltà di Medicina ad
azienda al servizio della nostra sanità potendo utilizzare i professori universitari
nell’offerta all’utenza locale
con una spesa di circa il
70% in meno rispetto ad alcuni profili specialistici esistenti». Sul destino degli
ospedali rammenta «Questa
è una prova che non si può
fallire, perché la posta in
gioco è molto alta, in quanto non solamente investe il
futuro assetto degli ospedali, e per questo è necessario
avere una preliminare e
chiara visione della quantità, della tipologia e della dislocazione delle strutture
ospedaliere, ma rappresenta il punto di partenza per
un SSR reso più armonico
ed equilibrato tra le sue diverse componenti, sia in
senso funzionale come in
termini finanziari». Il governatore ha letto il documento tutto di un fiato per oltre
un’ora puntualizzando in
piccole pause che il Molise
non può essere considerato
nella distribuzione del fondo sanitario nazionale alla
Lombardia o al Veneto o alla Sicilia o alla Basilicata
che pur essendo il doppio
come superificie del Molise
ha solo 131 Comuni contro
i 136 di quest’ultimo. E nel-
118
Servizio
Sarà
potenziato,
per
migliorare
gli interventi
di
emergenza
la formulazione di una sorta di «vertenza» nei confronti di un federalismo sanitario inapplicabile per la Regione e che negli anni prossimi potrebbe diventare un
vero e proprio cappio per il
bilancio della Regione, Iorio
ha chiesto la collaborazione
di tutte le forze politiche
perchè lo Stato riveda e corregga alcuni parametri che
ora condizionano il budget
per il Molise circa 630 milioni di euro «E’ facile avere
risccontri e andare su giornali economici nazionali ha concluso Iorio - basterebbe chiudere tre ospedali e
saremmo in attivo ma così
non risolveremmo alcun
problema». Molti gli interventi in aula dopo la lettura
del documento al Piano di
rientro 2007 2009. Il consigliere della sinistra Bonomolo ha posto l’accento sui ritardi nell’erogazione delle
prestazioni, sull’accoglienza
negli ospedali e sui risparmi
che potrebbero arrivare da
una nuova riorganizzazione
dell’approvviggionamento
farameceutico. In serata
hanno preso la parola consiglieri di entrambi le coalizioni presenti a palazzo Moffa.
ILTEMPO
Primonumero.it - Termoli in Rete: E’ ufficiale: sanità al disastro. In arrivo più tasse ... Pagina 1 di 2
Cronache
Politica
Economia & Lavoro
Cultura & Spettaco
CRONACHE
E’ ufficiale: sanità al disastro. In arrivo più
tasse e nuovi tagli ai servizi
La scure del governo per ripianare il deficit della sanità regionale causato dalla
catastrofica gestione di Michele Iorio: ridimensionamento degli ospedali, meno posti letto,
blocco delle assunzioni. Ma non basta per risparmiare 100 milioni di euro l’anno di "buco".
Due le possibilità: nuove tasse sulle spalle di contribuenti e aziende, o l’utilizzo dei fondi
destinati allo sviluppo economico. Le tappe di un disastro annunciato ma sempre negato.
Venerdì 30 aprile 2010 è una data importante per il Molise. Non che debba
accadere qualcosa di clamoroso, anzi: non accadrà proprio nulla di che. Ma è proprio ciò
che sta dietro a questo “nulla” a rendere in qualche modo storica la data. Il 30 aprile è il
giorno in cui il Consiglio Regionale dovrà commentare – solo commentare – la bozza del
nuovo piano di riassetto della sanità molisana imbastito in fretta e furia dal sub
commissario Isabella Matrobuono inviata dal governo per provare a salvare il
salvabile in un sistema ormai allo sfascio. E quel piano di riassetto (che non servirà a
nulla, fra l’altro) certifica ciò che i vertici della Regione Molise hanno pervicacemente
negato per anni: e cioè che la Sanità locale è un colabrodo, una macchina
mangiasoldi che obbliga i cittadini a pagare più tasse ottenendo in cambio
servizi scarsissimi e talvolta inesistenti.
Michele Iorio da almeno quattro anni andava ripetendo – assolutamente incurante dei
numeri e dei dati – che la Sanità molisana viaggiava a gonfie vele, che sarebbe bastato
qualche piccolo correttivo per recuperare i buchi di bilancio e contemporaneamente alzare
il livello di efficienza dell’assistenza ospedaliera e ambulatoriale. Lo ha ripetuto e
sbandierato malgrado i continui ammonimenti dei governi (di centrosinistra e
centrodestra) che lo invitavano a porre fine agli sprechi e a rivoluzionare l’intero sistema,
lo ha fatto malgrado cifre e dati inequivocabili che disegnavano una realtà spaventosa e al
limite del collasso, e lo ha fatto senza minimamente cercare di frenare l’assalto alla
diligenza di coloro che consideravano e considerano ancora la sanità pubblica
come terreno di coltura per le loro clientele, i loro intrallazzi, i loro nepotismi
(basti pensare alle “assunzioni” fatte nella zona Asl di Termoli proprio in vista delle recenti
elezioni comunali).
Il risultato di questa politica perpetrata per quattro anni nel disprezzo più totale
dell’interesse pubblico è evidente nel piano che il sub commissario Isabella Mastrobuono
ha predisposto e che il 30 aprile il Consiglio Regionale commenterà: dei sei ospedali
pubblici esistenti, tre verranno sostanzialmente cancellati o ridotti ad ambulatori
specializzati (quello di Larino, in particolare, diventerà un centro di oculistica e un centro
di assistenza per anziani cardiopatici); il numero di posti letto in regione verrà
drasticamente ridotto; le assunzioni bloccate anche laddove si dovessero presentare
emergenze dovute a carenza di personale; il finanziamento per la fornitura dei farmaci
ridotto di 4 milioni di euro, un’enormità se si considera che già da tempo negli ospedali
molisani (vedi San Timoteo) i farmaci scarseggiano.
Misure draconiane, a tutto svantaggio dei malati e dei cittadini più in genera
Misure rese però necessarie visto che per quattro anni, anziché provare a ristrutturare il
sistema, i responsabili della sanità locale ne hanno allargato le falle. Tanto per fare un
esempio: nel 2009 la Regione Molise ha dovuto pagare 60 milioni di euro per i molisani
che – non fidandosi della sanità locale o dovendo fare i conti con tempi d’attesa sfiancanti
– sono andati a farsi curare negli ospedali di altre regioni.
Sono questioni, queste, che troppo spesso i cittadini sentono lontane, come se non li
riguardassero. Invece si tratta di questioni cruciali per la vita di tutti: basti dire che
buona parte del bilancio delle Regioni (e quindi delle tasse pagate dai cittadini) viene
impiegato nel ramo sanitario. Senza contare il fatto che i molisani già da tempo versano
all’erario più tasse degli altri italiani proprio a causa dei buchi di bilancio in questione. E
adesso corrono il rischio di vedersele aumentare ulteriormente.
Che il deficit esistesse e che fosse anche molto consistente lo si sapeva almeno dal
2004. Ma non è mai stato fatto nulla per porvi rimedio, anzi. Sono state fatte promesse,
annunciate rivoluzioni, sono state ripetutamente assicurate misure in grado di ridurre i
costi e contemporaneamente di elevare la qualità dei servizi. Parole inutili visto che dal
2005 a oggi il buco di bilancio della sanità è andato crescendo e la qualità dei
servizi è andata ulteriormente diminuendo. Non basta: secondo fonti autorevoli
consultate da Primonumero.it, solo nell’anno in corso il bilancio sanitario regionale farà
crescere il deficit di altri 100 milioni di euro.
Dunque, il piano di riordino del sub commissario non fa che ribadire una cosa: che il
deficit è incolmabile e che non è stato fatto nulla in questi anni per ridimensionarlo.
Ma il peggio deve ancora arrivare: perché quella che venerdì 30 aprile i Consiglieri
Regionali si troveranno fra le mani - senza poterla in alcun modo modificare – è una bozza
di piano che servirà a poco o nulla. Ridurre l’ospedale di Larino a un centro specializzato in
oculistica e all’assistenza degli anziani; accorpare i tre ospedali della provincia di Isernia;
http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=6690
Primonumero.it - Termoli in Rete: E’ ufficiale: sanità al disastro. In arrivo più tasse ... Pagina 2 di 2
tagliare 300 posti letto in regione aumentando di 480 unità le possibilità di ricovero
assistito per gli anziani; chiedere agli ospedali privati convenzionati (Cattolica e
Neuromed su tutti) di ridurre richieste di rimborso, sospendere le assunzioni di
personale a tempo indeterminato, far calare il numero e la durata dei ricoveri
incentivando i day-hospital: tutto ciò probabilmente può portare qualche beneficio
economico (25 milioni di risparmio, sostengono gli autori del piano), ma si tratta di
benefici molto distanti dai 100 milioni di euro persi dalla Sanità locale soltanto nell’anno
in corso, 100 milioni che si andranno a sommare al buco accumulato negli anni
precedenti.
Dell’insufficienza degli interventi programmati sono a conoscenza sia Michele Iorio, che il
sub-commissario Isabella Mastrobuono, che l’assessore alla Sanità Nicola Passarelli, che i
vertici dell’Asrem (l’Azienda Sanitaria della Regione Molise). I quali, di conseguenza,
sanno che ben presto dovranno essere messe in cantiere altre iniziative per scongiurare
che il sistema sanitario locali vada incontro a una definitiva bancarotta.
Già, ma quali misure possono essere attuate oltre alla chiusura degli ospedali,
alla riduzione del personale, alla cancellazione dei posti letto, alla cinghia tirata
sui farmaci?
Le ipotesi che si fanno nelle stanze dei bottoni della Regione sono due, entrambe molto
penalizzanti. La prima è quella di un’imposizione – da parte del Governo centrale – di un
ulteriore aumento delle tasse locali. Secondo questa prospettiva, la quota regionale
dell’Irpef pagata dai residenti nel nostro territorio passerebbe dall’1,4 al 3,9 per cento; le
società e le imprese che operano in Molise vedrebbero invece l’Irap passare dal 4,9 al
9,5. Un balzello insostenibile per molte aziende che già adesso faticano a far
quadrare i conti.
Il prossimo anno, tuttavia, si voterà per il rinnovo del Presidente della Regione e del
Consiglio regionale del Molise. E si sa che nell’imminenza delle elezioni nessuno è
disposto ad aumentare le tasse. Proprio per questa ragione si sta facendo strada un’altra
ipotesi, la seconda: il dirottamento dei cosiddetti fondi Fas sulla sanità in modo da
cominciare progressivamente a sanare il deficit.
Una iniziativa, questa, che apparentemente non ricadrebbe sulle spalle dei cittadini. Ma
che in realtà li penalizzerebbe più di quanto già non avviene. I fondi Fas (Fondi per le
Aree Sottoutilizzate) sono in pratica l’unico sostegno finanziario – elargito dall’Unione
Europea e dallo Stato Centrale – in grado di consentire a una regione marginale come la
nostra di affrontare la grave crisi economica in atto. I Fas sono fondi destinati infatti
allo sviluppo dell’economia e dell’occupazione, il solo strumento a disposizione del
potere politico per cercare di arginare il calo di posti di lavoro, la crisi delle aziende, in
taluni casi la loro chiusura. Dirottare sulla sanità quei fondi, significherebbe “bloccare” per
molti anni qualsiasi possibilità di ripresa economica della nostra regione, e quindi uccidere
sul nascere la speranza di migliorare le prospettive di impiego dei molisani, specie dei
giovani che si affacciano ora al mercato del lavoro. Un disastro dalle conseguenze
incalcolabili.
LINK
note legali
http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/arti
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E gli Industriali chiedono misure drastiche di contenimento