TI AMERO’ FINO ALLA MORTE
“AMA E FA’ CI0’ CHE VUOI” - SANT’AGOSTINO D’IPPONA
1
CAMERA ADRIAN - INT\NOTTE.
FADE IN:
Scorrono i titoli di testa.
Davanti allo specchio, appare ADRIAN (40 anni appena compiuti).
Indossa solo un paio di mutande.
Si avvicina e si rimira a lungo. Si passa le mani sul viso, sulle
tempie, attorno agli occhi. Prova alcune smorfie. Controlla i segni
dell'invecchiamento.
E poi passa al fisico. Di certo non tonico. Come dimostra la pancia
floscia e i pettorali un po' cadenti. Nell'insieme non è brutto, ma
certo non spicca per un fascino particolare.
Indossa una camicia. Accanto allo specchio vediamo appeso ad una
gruccia un vestito buono da sera.
Poi prende una cravatta, e con totale imperizia cerca di annodarsela.
Senza riuscirci. Si spazientisce subito e mugugna.
SALOTTO CASA ADRIAN - INT\NOTTE.
Davanti alla televisione, una coppia di anziani (sugli 80 anni) sta
guardando un programma a quiz. Sono i genitori di Adrian.
Sentono il figlio scendere le scale.
MADRE
Com'è andata con la cravatta?
Benissimo!
ADRIAN (V.O.)
MADRE
Allora buona serata.
Nessuno risponde. In compenso sentiamo chiudere la porta con una
certa forza.
I due genitori si guardano con aria interrogativa.
PADRE
Sarà la volta buona?
Forse.
Speriamo.
MADRE
(pausa)
PARCHEGGIO CASA ADRIAN - EST\NOTTE.
Fuori il sole sta tramontando. Adrian si avvicina ad una macchina
grigio topo. Perfettamente dello stesso colore del suo vestito.
2
Adrian entra in macchina e dopo aver lottato anche con la cintura
di sicurezza, riesce a partire, non senza aver fatto spegnere il
motore almeno una volta in fase di avvio.
RISTORANTE ECONOMICO - EST\NOTTE.
Adrian arriva con passo lento e titubante. Scorge subito GIORDANA
(40 anni, non appariscente, e fisicamente poco curata) che gli agita
la mano per salutarlo.
La donna è vestita con molta discrezione, e l'unica nota luminosa
che spicca è un foulard bianco. E' evidente che ha qualche notizia
urgente da comunicare.
Quando Adrian arriva ad un metro di distanza da lui, lei gli prende
il braccio e lo trascina dentro il ristorante. Adrian non oppone
resistenza. E scompare dietro le sliding-doors.
Fine titoli di testa.
RISTORANTE ECONOMICO - INT\NOTTE.
Adrian e Giordana sono seduti ad un tavolino un po' in disparte. Nel
piatto di Adrian campeggia una bistecca gigantesca su cui si sta
affannando da minuti col suo coltello. Mastica ogni boccone con
precisione ed un numero imprecisato di volte.
Giordana è alle prese con una “dieteticissima” insalata. Ma ha appena
toccato il cibo.
GIORDANA
(molto accalorata)
Sai
Adri,
dovremmo
pensarci
su...Sono passata oggi in comune e
mi hanno detto che non ci sono
problemi.
In
poche
settimane
sarebbe tutto pronto.
ADRIAN
(fingendo di non sapere)
Ancora coi permessi per allargare
il garage?
GIORDANA
(ignorando il sarcasmo)
Adri, no, è per la licenza
matrimonio!
Ah...
di
ADRIAN
Adrian stacca un pezzo di carne e questa volta lo butta giù tutto
insieme senza masticare. Si batte il petto, forzando un sorriso alla
compagna. Poi tocca i petali della pianta che campeggia sul tavolo
accanto alle candele. Giordana lo guarda perplessa, in attesa di una
risposta. Invece, l'altro chiama il cameriere che passa di lì.
3
ADRIAN (CONT'D)
Scusi, ci potrebbe cambiare questi
ciclamini?
Sono
morti
da
stamattina.
CAMERA ADRIAN - INT\NOTTE.
I vestiti di Adrian sono appesi alle meno peggio su una sedia.
Lui spegne la luce e si corica sotto il lenzuolo. Dopo tre secondi,
si toglie il lenzuolo. Si stiracchia tutto. E cerca di addormentarsi.
Vediamo che muove le labbra velocemente senza però emettere suoni.
Come se stesse pregando.
FADE TO:
Adrian apre gli occhi. Un secondo dopo la radiosveglia finisce sulle
6.00 e parte una canzonetta stupida. Vediamo che il letto di Adrian
è semi disfatto e lui si è finalmente addormentato in posizione
fetale, come un bambino, occupando il minor spazio possibile nel
letto pur grande.
SERRA - EST\GIORNO.
Adrian si ritrova, alle 8 in punto, davanti a questa enorme serra,
dove vengono tenuti sotto controllo centinaia tra piante e fiori.
Almeno un paio di furgoni vengono caricati e scaricati nel momento
in cui arriva il nostro.
Entra indisturbato, qualcuno degli inservienti lo saluta.
SERRA - INT\GIORNO.
All'interno, nell'ambiente perfettamente climatizzato, sembra di
stare in una giungla. Se non fosse per le enormi vetrate che
circondano e rinchiudono la serra.
Ci sono piante alte anche più di due metri. Adrian vi si muove con
estrema naturalezza. Alla fine del lungo corridoio trova PAVEL
(arzillo signore, di poco sopra ai 60 anni), in piene faccende
affaccendato.
PAVEL
(dandogli una pacca sulla spalla)
Notte da leoni, fenomeno?
ADRIAN
(serissimo)
La passiflora racemosa non sta
bene, valle a dare un'occhiata.
PAVEL
Dieci minuti fa stava benissimo!
4
Adrian non risponde e passa oltre. Pavel evidentemente conosce questo
silenzio, e fa spallucce. Andando a controllare la pianta, che in
effetti ha i fiori tutti socchiusi. Dopo una smorfia la sradica.
LABORATORIO CHIMICO - INT\GIORNO.
Adrian entra finalmente nel suo regno. E' un'ampia stanza. Le pareti
completamente bianche.
Grossi banconi tagliano orizzontalmente l'ambiente. Sopra, su
ognuno, ci sono varie scatole anch'esse di vetro che contengono
decine e decine di piante tenute sotto osservazione e controllo.
Come ci spiegano i cartelli, questi vegetali vengono contaminati con
vari agenti chimici.
Adrian indossa il suo camice, con grande cura. E poi mette i guanti.
Il suo atteggiamento si è fatto improvvisamente molto professionale.
Tutte le insicurezze di prima sembrano sparite.
Passa in rassegna tutti i suoi esperimenti con gli antiparassitari.
Qualche fiore è andato a male. Allora procede con molta cautela a
prelevarlo e a sistemarlo all'interno di alcune scatole.
Nel secondo settore però, dietro una tendina nera, si trova un'area
completamente diversa.
All'interno dei vasi, anche scoperti, si trovano dei fiori assurdi.
Colori e forme veramente strani.
Adrian controlla petali, pistilli, stato del terreno.
PAVEL (V.O.)
(all'improvviso)
Allora come stanno i tuoi mostri di
laboratorio?
Adrian non gli risponde ma fa cenno di avvicinarsi. Nell'ultimo vaso,
quello più lontano dall'ingresso, c'è un germoglio da poco nato. Solo
quello.
Beh?
PAVEL (CONT'D)
ADRIAN
Guardatelo bene. Da qui verrà fuori
il capolavoro della collezione. Mi
sono arrivati i semi due giorni fa
proprio dal Brasile. Poi al resto ci
ho pensato io e… voilà!
PAVEL
E questo perché dovrebbe riuscire?
Adrian lo scaccia via con la mano, infastidito dall'ironia.
PAVEL (CONT'D)
5
Ma poi che doveva dirti ieri
Giordana,
eh?
Qualche
buona
notizia?
Adrian ha un lampo di sconforto negli occhi.
ADRIAN
E' passata in Comune. C'ha delle
idee strane...
PAVEL
(andando via)
Ho capito, vai! Non è una buona
notizia!
ADRIAN
Pavel! Guarda che stavolta me lo
sento, ce la farò!
SALOTTO CASA GIORDANA - INT\NOTTE.
Il tavolo del salotto è stato allungato e imbandito con tutte le
vivande. Attorno ci sono circa una dozzina di sedie.
In piedi riconosciamo i genitori di Adrian, i suoi futuri suoceri
che circondano Giordana - vestita finalmente con un po' di vivacità
e comunque raggiante di gioia - più alcuni parenti e qualche amico.
Il ritratto d'assieme infatti pare un po' grottesco, vista l'età
media dei partecipanti.
MADRE DI GIORDANA
(a Giordana)
Ma in chiesa proprio non si poteva
fare?
GIORDANA
(arrossendo)
Dobbiamo accontentarci mamma, è già
un miracolo così!
Sorrisi e risatine. Si fa avanti Nikola, evidentemente amico della
futura sposa.
NIKOLA
Io il calendario delle visite agli appartamenti te l’ho fatto. Sta
a te convincerlo ora…
Versi di approvazione e piccolo applauso da parte di tutti.
Poi Giordana si guarda attorno cercando Adrian che per il momento
non è ancora apparso.
CASA GIORDANA INGRESSO DI SERVIZIO SULLA CUCINA - INT\NOTTE.
6
Adrian entra furtivamente dalla porta di ingresso del retro. Ha con
sé la borsa da lavoro e l’ombrello grondante acqua. Fuori diluvia.
Si chiude la porta dietro di sé. Dopo un respiro di sollievo, prende
un bicchiere dalla credenza e cerca del bicarbonato di sodio da
sciogliere nell'acqua.
In quel momento, mentre gira il cucchiaino nel bicchiere, si accorge
che sotto il tavolo in cucina c'è un fagottino di coperte.
Si abbassa per guardare meglio e vede che dentro sta quasi dormiente
una piccola cagnetta. Ha gli occhioni lucidi.
Adrian ha un momento di esitazione, come si aspettasse una reazione
che invece non segue.
Così avvicina molto lentamente la mano, finché non riesce ad
accarezzarle il muso. La bestiola non accenna a ribellarsi, anzi si
lascia toccare.
E' la prima volta che vediamo il viso di Adrian esprimere sentimenti
umani. Improvvisamente si spalanca la porta.
GIORDANA (V.O.)
Adri, sei qui!? Ma che combini!
Adrian si gira verso di lei.
ADRIAN
(sinceramente sorpreso)
Hai visto? Non mi sta abbaiando
contro! E' la prima volta!
GIORDANA
Amore, Zoe, sta per morire...Tra
due
giorni
la
portiamo
dal
veterinario per un'iniezione.
Ah...
ADRIAN
E volge uno sguardo di infinita tenerezza alla cagnetta.
Prima di venire arpionato da Giordana e portato via di forza.
GIORDANA
Andiamo
ora
su!
Ti
aspettando tutti!
stanno
SALOTTO CASA GIORDANA - INT\GIORNO.
Adrian, con un vestito differente, entra nel salotto del pranzo. Ma
siamo evidentemente in un altro giorno. Il tavolo è pieno di pacchi,
di scatoline con le bomboniere, e bigliettini ovunque per le
partecipazioni.
Nella stanza c'è soltanto Giordana, seduta con davanti un quadernetto
di appunti su cui scrive.
7
GIORDANA
Adri, ma perché nella tua lista
invitati c'è solo Pavel?
Adrian, come suo solito, non risponde. Vaga con gli occhi su tutti
quegli scatoloni con aria infastidita.
GIORDANA (CONT'D)
Allora? Perché solo Pavel?
ADRIAN
Beh, chi altri devo chiamare?
GIORDANA
Possibile che tu non abbia nessun
altro collega? Un altro amico?
Adrian continua ad ignorarla.
GIORDANA (CONT'D)
Proprio nessuno?
ADRIAN
La pianta all'ingresso è morta.
Giordana attende qualche secondo, capisce che la discussione è
finita.
GIORDANA
Sei pronto per andare a vedere la
casa?
Adrian le rivolge uno sguardo interrogativo.
SEQUENZA CASE DA VISITARE (1) - INT\GIORNO.
Adrian e Giordana sono in visita ad un certo numero di case. Con loro
Nikola per tutta la sequenza.
Il primo appartamento è un enorme spazio, praticamente vuoto,
soltanto il bagno sembra essere presente.
NIKOLA
Beh, ovvio ci vorranno alcuni
lavori e si può chiedere uno sconto
per l'assenza di mobili, ma è
evidente le grandi possibilità
logistiche anche in prospettiva di
un allargamento della famiglia(ride della sua stessa battuta)
ADRIAN
(a Giordana)
Sai, mi sento un po' agorafobico in
questa casa...
Giordana allora scuote il capo a Nikola.
8
CUT TO:
SEQUENZA CASE DA VISITARE (2) - INT\GIORNO.
Il secondo appartamento è l'esatto opposto del primo. Un nido
d'amore, due stanzine, cucinino e bagno.
NIKOLA
Qui credo che non vi perderete mai.
Però sono già inclusi tutti i
comfort e il prezzo è veramente
imbattibile.
ADRIAN
(a Giordana, con aria proprio afflitta, ma tenendo sotto controllo
Nikola)
Pensa ai bambini: dove li mettiamo?
Verranno
su
affetti
da
claustrofobia, no?
Giordana annuisce a lui e scuote il capo a Nikola.
CUT TO:
SEQUENZA CASE DA VISITARE (3) - INT\GIORNO.
Questa volta l'appartamento sembra veramente in ottime condizioni,
e misurato per una famiglia in fieri. Ci sono anche belle ed ampie
finestre.
NIKOLA
Rispetto all'ultimo qui non ci si
può
proprio
lamentare
della
mancanza di luce per le piante, come
potete notare tutti gli ambienti
sono ben rischiarati. Siamo sotto
un atticoADRIAN
Giordana, non dico non sia bello, ma
pensaci...mi ha detto il portiere
che c'è morta una signora qua dentro
l'anno
scorso.
Io
non
sono
superstizioso, peròGIORDANA
(disperata)
Adri! Ma aveva 85 anni!
ADRIAN
Era nel fiore della vecchiaia, no?
Scusa! E i miei allora? Che… gli
stai augurando la morte?
Nikola si trattiene a stento dal bestemmiare.
CUT TO:
9
SEQUENZA CASE DA VISITARE (4) - INT\GIORNO.
Un appartamento da sogno. Giordana è veramente felice, mentre si
aggira tra le stanze. Sembra tutto in ordine.
Adrian controlla
mattonelle.
forno,
frigo,
radiatori,
stipiti,
infissi,
ADRIAN
(scettico)
L'impianto elettrico è a norma?
Nikola tira fuori il certificato.
ADRIAN (CONT'D)
La linea internet veloce? Per il mio
lavoro è fondamentale, sai?
Nikola gli mostra il modem dell'ADSL.
GIORDANA
Adri, hai già controllato tutto
dieci volte, no? Sei anche sceso a
vedere se ci sono tutti i bidoni per
la differenziata, direi che può
bastare, che dici?
ADRIAN
(insofferente)
Beh, ammetto che l'appartamento sia
il migliore fin qui visto, per
quanto il quartiere abbia poco
verde, ma...Se Giordana è così
sicura...
Nikola si fa il segno della croce.
MACCHINA GIORDANA - INT\GIORNO.
Giordana è alla guida. Veramente felice. Si vede che si è tolta un
enorme peso dallo stomaco.
Il contrario appare invece sul viso di Adrian, quasi cadaverico.
Perso completamente nei suoi pensieri, emette ogni tanto qualche
borbottio.
GIORDANA
E' praticamente perfetto, caro, è
tutto merito tuo, io mi sarei
fermata al primo...
ADRIAN
Già...conosco i metodi di queste
agenzie immobiliari… Beh, certo,
Nikola è un amico…
GIORDANA
10
Adesso non ci ferma più nessuno,
amore. Quando c'è la casa, c'è
tutto...
In quel momento Giordana reclina il capo come avesse perso
improvvisamente i sensi. Se ne rende subito conto Adrian che con gesto
repentino prende il controllo del volante.
ADRIAN
(impanicato)
Giordana, Giordana! Non c'è bisogno
di emozionarsi così...
L'altra non accenna a riprendersi.
ADRIAN (CONT'D)
(cercando di frenare)
Amoreeee!!!
FADE TO:
SALA VISITA PRONTO SOCCORSO - INT\NOTTE.
Un'infermiera prende il braccio di Giordana e le fa un prelievo del
sangue. Giordana ha il viso pallido, mantiene ancora i vestiti della
giornata.
Al suo fianco, insospettabilmente attivo, c'è Adrian.
GIORDANA
Non mi sento bene, Adri. Mi faranno
stare qui per la notte...
ADRIAN
(facendosi appresso)
Dopo 5 ore di attesa qua dentro,
tesoro, nessuno potrebbe stare
bene.
E rivolge un'occhiata di rimprovero all'infermiera, che subisce il
colpo senza prendere danno.
In questo preciso istante arriva un giovane dottore, dall'aria molto
gentile.
DOTTORE
Mi scuso per questa lunga attesa.
Adesso siamo pronti per le visite,
signora.
ADRIAN
(incuriosito)
Scusi, ma...di quali visite stiamo
parlando?
DOTTORE
Beh, sono degli accertamenti. E' la
prassi
per
questi
casi
di
11
svenimento
improvvisi.
Per
togliersi lo scrupolo, diciamo
così.
GIORDANA
Ma che ho dottore?
ADRIAN
Nulla, tesoro, sei
felice!
solo
troppo
Il dottore sorride strano, poi fa un cenno all'infermiera come a dire:
"Il signore è un po’ su di giri??”
SALA TAC - INT\NOTTE.
Giordana, terrorizzata, viene inserita nella tac. Adrian la guarda
da fuori, dietro la parete di vetro. Cerca di sorriderle, anche se
lei non può vederlo.
Passano le immagini sullo schermo del medico. Che però ha la faccia
più inespressiva di un giocatore di poker.
SALA ECOGRAFIA - INT\NOTTE.
Dettaglio del pancreas di Giordana che vengono esplorati in lungo
e in largo.
La mano della donna sta stringendo quella di Adrian, che guarda invece
quasi rapito la telecamera che mostra il corpo di Giordana prima a
lui ignoto.
ADRIAN
(sorridendo alla moglie)
Tesoro non mi avevi mai detto di
avere un pancreas così bello!
Giordana vorrebbe accennare un sorriso, ma non ci riesce.
SALA ATTESA - INT\NOTTE.
Giordana, pallidissima, è seduta. Sono passate diverse
dall'arrivo in ospedale. La mano destra le trema un po'.
ore
Adrian, prontissimo, la prende tra le sue. Sul suo viso nessun segno
di stress. O altro.
ADRIAN
Amore, non preoccuparti. E' solo
come aver fatto il day-hospital.
D'altronde se si tratta della
12
prassi, meglio farsi tutti i
controlli e togliersi ogni dubbio.
GIORDANA
(spaventata)
Dubbio su cosa?
ADRIAN
(accorgendosi dell'argomento spinoso)
Beh, magari, è solo un'allergia...
Si apre la porta dello studio e un'infermiera gli fa cenno di entrare.
STUDIO PRIMARIO - INT\NOTTE.
Il PRIMARIO, abbastanza giovane, dalla faccia bonaria e pacifica,
li accoglie seduto dietro la scrivania.
Adrian e Giordana si accomodano di fronte a lui, in trepida attesa.
Un secondo dopo, il viso del primario si contrae e si corruccia.
PRIMARIO
Signora, vede, i test che abbiamo
condotto oggi non sono serviti a
capire per quale motivo lei fosse
svenuta mentre si trovava alla
guida. Per quello, con molta
probabilità, si tratta di un
rilassamento del nervo vago, dovuto
all'eccesso
di
stress...
Ultimamente è sotto pressione?
(pausa)
Giordana e Adrian si guardano l’un l’altro e fanno spallucce.
PRIMARIO (CONT’D)
Ma dal primo prelievo abbiamo avuto
la segnalazione che qualcosa nel
suo organismo non andava bene...
Giordana sta quasi per cedere sulla sedia, ma Adrian prontissimo la
sorregge.
PRIMARIO (CONT'D)
I
test
hanno
confermato
che
purtroppo nel suo pancreas
(agita per la prima volta l'ecografia)
è presente una metastasi diffusa,
che al momento ci pare non
operabile...
Giordana guarda Adrian, il cui viso è l'emblema di un dolore
soffocato.
CORTILE OSPEDALE - INT\NOTTE.
13
Giordana è lì sola. Una presenza spettrale. Sottolineata dal buio
quasi completo che la circonda. Non c'è nessuno a quell'ora.
Adrian spunta
fortissimo.
subito
dopo,
le
corre
incontro
e
l'abbraccia
ADRIAN
Scusa, amore, ho preso subito
l'appuntamento per la chemio...
Poi la guarda nel viso, vede lo shock devastante che serpeggia tra
i suoi occhi e la bacia in fronte.
ADRIAN (CONT'D)
(sussurrando)
Povera piccola Giordi...
STUDIO PRIMARIO - INT\NOTTE. (FLASHBACK)
Primo piano di Adrian che non muove un muscolo.
ADRIAN
Quanto le manca, dottore?
PRIMARIO (V.O.)
Nessuno può saperlo con precisione.
Ma
purtroppo
dato
lo
stadio
avanzato del tumore, non credo più
di 2-3 mesi.
SALOTTO CASA ADRIAN - INT\NOTTE.
Adrian e Giordana rientrano senza far rumore. Senza parlare. Senza
guardarsi. I genitori di lui non danno segni di presenza.
Giordana rivede il tavolo così ingombro di scatole e scatoline, dove
poche ore prima incartava la propria felicità. Si avvicina al tavolo
e cerca appoggio con la mano.
Adrian posa anche lui lo sguardo su quegli oggetti, oramai diventati
inutili. E ha come un'epifania, un'illuminazione.
Si avvicina alla compagna, la stringe forte.
ADRIAN
Amore, non ti preoccupare, noi ci
sposeremo lo stesso!
E finalmente, Giordana scoppia a piangere tra le sue spalle.
Adrian resta invece un po' sorpreso da questa reazione. Poi però la
stringe a sé.
COMUNE SALA CERIMONIE - INT\GIORNO.
14
La sala del comune è piena di fiori. Quasi quanto la serra. A dispetto
di ciò gli invitati sono pochi. Riconosciamo i parenti visti al pranzo
di annuncio delle nozze. Alcune ragazze, tutte dalla parte della
sposa, e di là, un paio di colleghi di lavoro di Adrian.
Lo sposo è assieme al testimone, Pavel. Indossa un vestito
elegantissimo, e sembra quasi un vero gentleman in questi abiti.
Stanno aspettando al tavolo dell'officiante, il SINDACO in persona
(un signore occhialuto di mezza età).
ADRIAN
(bisbigliando)
Pavel, ma saranno abbastanza quelle
composizioni?
PAVEL
Adrian: abbiamo svuotato il vivaio,
anzi mi sembra di stare nel
vivaio...
Forse manca
vivace...
ADRIAN
qualche
colore
più
PAVEL
Piuttosto, hai controllato se c'è
qualche
persona
allergica
al
polline?
ADRIAN
Per due pistilli in croce?
Viene interrotto dalla musica. Dal fondo della lunga sale appare
Giordana, che dà il braccio al padre secondo tradizione. Adrian è
tutto trepidante.
Accoglie Giordana e le sorride. Ci rendiamo conto del pesante trucco
che porta sul viso. E anche della parrucca che ha indossato.
Il sindaco inizia subito la cerimonia.
CUT TO:
COMUNE SALA CERIMONIE - INT\GIORNO.
Al momento culminante della cerimonia.
SINDACO
Vuoi tu Giordana Melli prendere il
qui presente Adrian Levi come tuo
legittimo sposo?
Giordana resta in silenzio per un po’, generando stupore e qualche
cenno di preoccupazione tra i presenti.
Alla fine la donna si scioglie e con lei il gelo caduto tra gli
invitati, e con una risatina di nervosismo, riesce a pronunciare il
mitico:
15
GIORDANA
Sì, lo voglio.
Adrian le stringe la mano. E lei si appoggia a lui per farsi forza.
Si scambiano le fedi, quella di Giordana con un fiorellino fatto di
brillanti sopra. Dopodiché si arriva alla firma dei testimoni.
A questo punto, non resta che il discorso finale del cerimoniante.
SINDACO
(pomposamente)
Vi auguro in questo giorno di grande
festa per l'intera comunità, la più
duratura felicità, a voi che avete
deciso di unirvi nel vincolo del
matrimonio.
Primo piano di Giordana e Adrian, vicinissimi. Il viso di lui sempre
inappuntabile. Con un mezzo sorriso stampato. Il viso di lei sempre
più contratto.
SINDACO (V.O.) (CONT'D)
Che possiate affrontare assieme le
avversità che la vita vi metterà
davanti. E che il vostro sogno
d'amore possa accompagnarvi per
tutta la vita.
Qualcuno tossicchia per l’imbarazzo e solo allora il Sindaco si
accorge che, per aver seguito la routine, ha commesso una gaffe.
COMUNE - EST\GIORNO.
Adrian e Giordana escono fuori accolti dai soliti lanci di riso. Anche
la sposa sembra aver superato la tensione del momento. E corre felice
scendendo i gradini, con un po' di goffaggine.
Si fermano davanti alla macchina che li aspetta col classico "JUST
MARRIED".
Giordana alza il braccio per lanciare il bouquet. Ma la forza le vien
meno, e la parabola - strana - finisce proprio tra le mani di Adrian.
Che sorride, li annusa, bacia la sposa, e l'aiuta ad entrare in
macchina. Mentre il piccolo pubblico applaude e fischia.
FADE TO:
PARCO TOUR EIFFEL - EST\GIORNO.
In un meraviglioso tramonto che cala su Parigi e il suo simbolo,
Adrian e Ginevra passeggiano nel parco sottostante la torre.
Lei sembra assolutamente ripresasi rispetto all'ultima volta che
l'abbiamo vista. Quasi imbellita.
16
ADRIAN
Ci facciamo una foto?
Dà la camera ad un passante che immortala la coppia in un tenero
abbraccio.
AMBIENTI VARI DI PARIGI - EST\NOTTE.
Classica sequenza di foto-cartoline in cui vediamo Adrian e Giordana
assieme vicino ai mitici luoghi di Parigi.
L'unica particolarità di queste foto, è che man mano ci mostrano
Giordana sempre più viva e meno cadaverica. Come se la malattia stesse
indietreggiando.
CAMERA ALBERGO PARIGI - INT\NOTTE.
Giordana è allo specchio, truccandosi. Ha messo il vestito migliore.
Vediamo chiaramente la differenza rispetto alla prima inquadratura,
in cui non brillava di nessuna luce.
Dal bagno, esce in accappatoio Adrian, che si dà delle arie da James
Bond. Si lascia scappare un fischio di approvazione.
Giordana quasi arrossisce imbarazzata.
Sai Adri...
GIORDANA
ADRIAN
(versandosi da bere un Martini)
Cosa?
Poi inizia a trafficare con questo Martini. Vi aggiunge altri liquori
inconciliabili, cercando forse di renderselo appetibile. Poi lo
annusa e fa uno sforzo per resistere all’odore dell’intruglio che
gli risulta insopportabile.
GIORDANA
(cercando il suo sguardo)
Io credo di non essermi mai sentita
così amata come in questi giorni...
Adrian lascia passare qualche secondo prima di rispondere, quasi
schifato dal Martini che sta sorseggiando.
ADRIAN
(posando definitivamente il bicchiere)
Sei tu, Giordi, che mi hai aperto il
cuore.
Poi si avvicina a lei.
ADRIAN (CONT'D)
(sinceramente appassionato)
17
E' come se prima non riuscissi a
vivere, ad esprimermi, a godermi le
persone care...Ero come cieco e
insensibile. E ora grazie a te, sono
rinato.
E qui l'abbraccia.
RISTORANTE GRAN LUSSO - INT\GIORNO.
In un ampio salone: orchestrina che suona, coppie che ballano e tavoli
in cui si mangia.
Adrian e Giordana sono in una zona meno frequentata della sala.
Finalmente la donna ha scelto un piatto bello nutriente, invece
dell'insalatina.
Adrian, vestito in modo non appropriato con uno smoking, invece si
è dato alla nouvelle cuisine, con esiti non soddisfacenti. Guarda
con preoccupazione, però, l'estrema eleganza dei tovaglioli, dei
bicchieri, delle porcellane.
GIORDANA
Scusami, vado un momento al bagno.
ADRIAN
(sorridendole)
Fai pure cara.
Appena la moglie si allontana, Adrian guarda il menu, senza il prezzo
della portata sul lato. Poi chiama il cameriere.
ADRIAN (CONT'D)
(in francese)
Mi procurerebbe per favore un menu
con il costo dei piatti che abbiamo
ordinato?
CAMERIERE
(senza battere ciglio)
Subito signore.
Lo sfila da sotto il bracco e lo consegna ad Adrian.
ADRIAN
(in italiano)
Cavolo! Fanno 220 euro,finora!
CAMERIERE
(che ha inteso comunque)
Qualche problema signore?
ADRIAN
Assolutamente no, grazie.
Il cameriere si allontana.
ADRIAN
18
(Solo)
Per la miseria! Un po’ tantino anche
se per un'ultima cena…
CAMERA ALBERGO PARIGI - INT\NOTTE.
La porta si apre ed entrano Giordana e Adrian, con in testa dei
simpatici cappellini da festa.
Sono entrambi un po' alticci. Adrian ancora muove qualche passo di
danza.
GIORDANA
E' stato il giorno più bello della
mia vita.
Poi scoppia a piangere. Adrian la raggiunge, la cinge e la stringe
forte.
ADRIAN
(cercando di calmarla)
Beh, non vorrai mica piangere
proprio oggi?
GIORDANA
(singhiozzando)
No, è che oramai è finita
Adrian le tappa la bocca con un bacio appassionato. Poi la spinge
verso il letto, e cadono tutti e due distesi. Mentre Adrian inizia,
un po' troppo focosamente, a spogliarla, la parrucca di Giordana
cade.
OSPEDALE – INT\GIORNO
Adrian, in completo blu scuro, dinanzi alla porta della studio delle
sedute di chemio, imprime un bacio sulla guancia di Giordana, che
poi varca la soglia.
Quindi si aggira per il reparto di oncologia e vagando senza meta,
raggiunge la zona ricoveri.
Un mondo di dolore gli si para dinanzi, certo, ma non di disperazione.
In quel luogo trova persone di ogni genere, di ogni età, di cui
incrocia gli sguardi per ricambiarne la dolcezza.
Gli sorridono e lui sorride. Poi rientra in sala d’attesa
studio delle sedute chemio.
dello
Dinanzi ad una finestra, da cui penetrano raggi di sole, siede una
giovane donna, ELOISE (30 anni), vestita un po' new-age, molto carina
ma anche molto preoccupata.
Adrian le si accomoda di fronte e sfoglia svagatamente una rivista,
mentre con la coda dell’occhio sorveglia la ragazza.
ELOISE
19
(con una bella voce melodiosa)
Scusi...è in attesa anche lei per la
visita?
Adrian si prende qualche secondo prima di rispondere, come se facesse
finta di non capire la domanda.
ADRIAN
(sorridendole)
No, sto aspettando mia moglie. Tra
poco dovrebbe uscire.
ELOISE
Ah.
(ricambiando il sorriso)
Comunque non ho fretta!
Adrian accenna una risata.
ADRIAN
(più serio)
Questa è la tua prima chemio?
ELOISE
Sì. Per il colon... Mi sa che sono
nei guai.
Perché?
ADRIAN
ELOISE
Dice che le chance sono bassissime.
In quel momento esce
ancora luminoso per
Adrian, poi si rende
ferma, arrossisce, e
Giordana, con il viso un po' affaticato, ma
il viaggio di nozze. Abbraccia teneramente
conto che stava parlando con la ragazza, si
la saluta con un cenno del capo.
Andiamo?
GIORDANA
(al marito)
ADRIAN
Certo amore!
(ad Eloise)
E tu non ti preoccupare. Tieni duro
e brucia quelle statistiche!
Eloise sorride di nuovo.
CORTILE OSPEDALE - EST\GIORNO.
Adrian, abbracciando Giordana, passa davanti ad un paio di
infermiere, che sorridono compiaciute dello stato di salute di
Giordana.
SERRA - INT\GIORNO.
20
Adrian cammina con passo sicuro e deciso verso il suo laboratorio,
senza però gettare alcuno sguardo alle piante.
Nonostante sia a lavoro, è arrivato vestito di tutto punto. Incrocia
il solito Pavel, che stavolta lo guarda con un sorriso beffardo.
Ehi fenomeno!
PAVEL
ADRIAN
Me le hai guardate bene le piante?
PAVEL
Certo fenomeno. Anche se...beh, lo
vedrai da te. Lo sai? E' la prima
volta che arrivi in ritardo in 15
anni!
ADRIAN
Ah sì. Scusami, ma Giordana oggi si
è sentita male.
E tira dritto,
laboratorio.
uscendo
dalla
serra
e
dirigendosi
dentro
il
Pavel, bloccato dalla sua risposta, decide di seguirlo.
LABORATORIO CHIMICO - INT\GIORNO.
Adrian rientra dopo diversi giorni nel laboratorio.
Controlla come suo solito tutti i campioni sperimentali con
meticolosità. Assume un viso piuttosto corrucciato perché in molti
casi ritrova la pianta defunta o malaticcia.
Scusami
volevo-
PAVEL
Adrian per
prima,
ADRIAN
Ma sei sicuro di avergli
l'acqua a questi fiori?
non
dato
PAVEL
(quasi sorpreso dalla domanda)
Certo! Le ho trattate meglio delle
mie... Ma si vede che sentivano la
mancanza del padrone.
Adrian ha come un presentimento e si reca all'ultimo bancone quello
dietro la tendina.
E qui scopre che la sua meravigliosa creatura ha assunto un aspetto
poco rassicurante. Resta qualche istante ad osservarla.
PAVEL (CONT'D)
Allora? Come sta?
21
Pavel…
ADRIAN
(guardandolo fisso)
CASA NUOVA - INT\GIORNO.
Siamo nell'appartamento che Giordana e Adrian avevano visitato per
ultimo, scegliendolo tra tutti gli altri.
Nel salotto, stanno entrando man mano alcuni operai portando pacchi
imballati, che Adrian smista nei vari angoli della stanza.
Giordana è seduta su una poltrona, con l'aria molto affaticata.
GIORDANA
Adri, ma sei sicuro? A me sembra una
pazzia
buttare
tutti
questi
soldi... Magari tra dieci giorni io
nonADRIAN
Giordi, non dirlo mai più. Questo è
il nostro nido d'amore. Lo abbiamo
cercato con tanta fatica e non
possiamo farcelo scappare.
Suonano alla porta.
ADRIAN (CONT'D)
Ecco, questo è l'incaricato di
Nikola che viene a riscuotere...Tu
resta pure qui.
Adrian fa per allontanarsi.
GIORDANA
(agitando un blocchetto)
Adri! Il mio libretto di assegni.
ADRIAN
(sorridendole)
Dimentico sempre questi dettagli!
CASA ADRIAN. CAMERA DA LETTO – INT\GIORNO
Nella camera di Adrian ci sono due valigie più una decina di piante
tutte pronte nelle scatole di cartone.
Sono state staccate tutte le foto, i quadri. E' rimasto soltanto il
letto e l'armadio. E lo specchio.
MADRE (V.O.)
Adrian, andiamo?
Sì, arrivo.
ADRIAN
22
Dopodiché si ferma a rimirarsi. E scopre con piacevole sorpresa di
essere quasi ringiovanito. Il suo viso sembra abbia ritrovato vita
e colore.
ADRIAN (CONT'D)
(a sé stesso)
Sono uno splendore!
Si sistema la cravatta ed esce.
CAMPOSANTO - EST\GIORNO.
E' una bigia giornata autunnale.
Un gruppo ristretto di persone, gli stessi che abbiamo visto al
Matrimonio, sono raccolti davanti alla terra in cui tra pochi istanti
verrà calata la bara di Giordana. Il prete sta svolgendo la sua
orazione funebre.
PRETE
Requiem aeterna dona ei, Domine.
Adrian è davanti a tutti, vestito chiaramente a lutto. Ancora una
volta, sul suo viso appare una ghigna impenetrabile. Su cui chiunque
può leggervi cosa vuole.
PRETE (CONT'D)
Et lux perpetua luceat ei.
I genitori di Giordana si fanno avanti, gli stringono le braccia.
Contemporaneamente, con un sussurro, gli dicono
GENITORI GIORDANA
Grazie Adrian, grazie per tutto.
Adrian fa un piccolo cenno col capo. Come a dire, "ho capito
perfettamente". In quell'istante, iniziano a calare la bara.
PRETE
Requiescat in pace. Amen.
Adrian si gira intorno a sé, vedendo gli sguardi dei presenti che
vagano dalla fossa a lui. Dietro, a qualche metro di distanza, scorge
Eloise, vestita di nero.
Le sorride appena intercetta il suo sguardo.
CUT TO:
CAMPOSANTO - EST\GIORNO.
E' rimasto solo Adrian. Tutti gli altri sembrano già andati via da
un pezzo. Il GUARDIANO, un vecchio signore magro e abbronzato, lo
guarda di lontano.
23
Adrian scruta la terra dove da poche ore giace sua moglie. Sta
pronunciando qualcosa, di incomprensibile, come una cantilena o una
preghiera. Sembra, da fuori, molto preso.
Poi, d'improvviso, si china. Strappa due ciuffi d'erba. E li stringe
nel pugno.
Si allontana dalla fila delle tombe e raggiunge l'uscita, dove fa
un cenno al guardiano. Che ricambia.
Poi si avvicina ad un secchio della spazzatura e butta lì dentro
l'erba.
ADRIAN
Erbaccia morta!
LABORATORIO CHIMICO - INT\GIORNO.
Adrian si vede riflesso nel vetro del suo bancone degli esperimenti
personali. Ha indosso il camice bianco e il suo viso sembra un po'
appassito, nonostante il suo gioiello abbia ripreso vita.
PAVEL (V.O.)
Beh, fenomeno? Oggi siamo in vena di
paturnie?
Adrian neanche bada alle parole dell'amico.
PAVEL (CONT'D)
Cos'è? Hai perso la parola? Oggi ho
trovato due parassitarie che ti
erano sfuggite.
Pavel?
ADRIAN
(pausa)
PAVEL
Avanti, che c'hai? Sputa il rospo?
ADRIAN
(serissimo)
A volte ti viene la sensazione di
aver sprecato la tua vita? Che
avresti potuto fare di più?
Pavel per la prima volta diventa serio.
PAVEL
(mettendogli una mano sulla spalla)
Adrian, sei finito in una tragedia.
Ma ora sono due mesi, e devi
iniziare a risalire la china.
Voglio che torni ad essere il
fenomeno. Via quel muso triste. Via
quella tristezza dagli occhi. Ok?
Gli tira un buffetto sulla guancia.
24
PAVEL (CONT'D)
(finto serio)
Domani se vieni in ritardo ti faccio
la multa!
Adrian gli sorride. Poi gli fa cenno di saluto con la mano, mentre
Pavel si allontana.
ADRIAN
(a sé stesso, sbuffando)
Come al solito non hai capito un
cazzo, Pavel!
SALOTTO CASA ADRIAN - INT\NOTTE.
Adrian apre la porta del salotto. Ci sono i suoi genitori a tavola,
pronti a mangiare, ma che lo stanno aspettando, gettando un occhio
alla televisione.
Manda loro un sorriso, poi esce. Apre una porticina che dà sul
bagnetto. Accende la luce. Sentiamo il rubinetto scorrere, mentre
canticchia qualche aria famosa.
I genitori si mandano uno sguardo interrogativo, l'ennesimo. Adrian
torna, si mette a sedere a capotavola. Alza il coperchio e vede una
meravigliosa bistecca.
ADRIAN
Brava mamma, ottima scelta!
PADRE
Che è successo oggi? T'hanno dato un
aumento?
ADRIAN
Niente di tutto questo. Ma ho capito
qualcosa di importante della mia
vita.
I genitori aspettano in religioso silenzio che sveli il gran segreto.
Ma Adrian è troppo preso a disossare la sua bistecca.
MADRE
Allora? Che hai scoperto?
ADRIAN
Papà te l'ho detto mille volte. Non
devi mangiare quei peperoni. Sono
vegetali. Ve-ge-ta-li. Come puoi
infierire
su
quelle
creature
indifese?
PADRE
Figlio mio, ma ti sei appena
ingoiato mezzo chilo di manzo...
ADRIAN
25
Ancora con questa storia? Il manzo
è un animale, io sono un animale. La
lotta è pari, no? Come può un
peperone vincere contro di te?
MADRE
(insistente)
Mi vuoi dire che hai scoperto?
ADRIAN
(con un sorriso a piena faccia)
Ah sì. Beh, ho scoperto che le
piante non possono essere tutto
nella vita.
I genitori continuano a fissarlo, alquanto perplessi. Il padre decide
di prendere in mano la situazione.
PADRE
Adrian, se hai bisogno di parlare,
di sfogarti per via di Giordana, non
ti devi trattenere. Capito? Siamo
la tua famiglia in fondo, vero?
Adrian si scola un bel bicchierone di vino. Poi amabilmente e
cortesemente si rivolge ai genitori.
ADRIAN
Vi ringrazio. Infatti è quello che
ho appena fatto! Oggi sono guarito!
CORTILE OSPEDALE - EST\GIORNO.
Adrian arriva con passo sicuro e baldanzoso. Il suo viso ha ripreso
la grinta dei giorni migliori - quelli del viaggio di nozze.
Ha messo su giacca scura e jeans, e ha ravvivato i capelli con un
taglio giovanile. Sembra un po' Dylan Dog.
Fa il saluto militare al CUSTODE dell'ospedale (un giovanotto di
neanche trent'anni), come se si frequentassero da anni. Il custode
invece non riesce a riconoscerlo subito. Adrian prosegue
imperterrito e sale i gradini della scala di corsa.
STUDIO PRIMARIO - INT\GIORNO.
Adrian si mette a sedere sulla solita poltrona. Questa volta non c'è
nessuno attorno a lui. Prende il solito magazine da sfogliare.
Un'infermiera che capita lì si ferma ad osservarlo. Poi lo saluta
e gli si fa incontro.
CAPOSALA
(molto dolce)
Signor Levi! Come sta?
(pausa d'obbligo)
26
Purtroppo ho saputo della sua
signora.
Ci
è
dispiaciuto
moltissimo.
Le
eravamo
sinceramente affezionate.
ADRIAN
(sorridendole)
La ringrazio. Molto gentile.
Poi torna a leggere. La caposala ci resta un attimo perplessa.
Ma
evidentemente
vuole
maggiore
soddisfazione
conversazione. Così si schiarisce la voce.
da
questa
CAPOSALA
Le serve qualcosa relativo alla
signora Giordana? Un documento,
qualche attestato...
Non faccia complimenti, chieda pure
a me.
ADRIAN
La ringrazio, ancora. Faccia come
se avessi accettato. Ma vede, sono
venuto per una persona.
CAPOSALA
(rendendosi conto della gaffe)
Oh, mi scusi! Non avevo capito. Mi
dispiace
veramente.
Lei
è
davvero...
E qui le mancano le parole.
ADRIAN
(serafico)
Ne convengo. Ma il Signore mi vuole
mettere alla prova. Come io faccio
con le sue piante...
L'infermiera non capisce minimamente quelle parole. Decide che è
meglio togliersi di mezzo da quella discussione così “profonda”.
CUT TO:
SALA ATTESA - INT\GIORNO.
Eloise, col viso affaticato forse anche stravolto, esce dalla sala.
In principio non crede ai suoi occhi e passa oltre, come se si fosse
sbagliata. Poi si ferma, guarda meglio.
Adrian?
ELOISE
Adrian si alza dalla poltroncina e le va subito incontro. Un rapido
abbraccio.
27
ADRIAN
(con la massima naturalezza)
Ti posso offrire un drink?
CLUB - INT\NOTTE.
Adrian fa il suo ingresso in questo disco-pub del centro. E' la prima
volta da almeno vent'anni.
Per l'occasione ha ancora cambiato vestito. Qualcosa di elegante e
giovanile, per venire incontro ai 30 anni di Eloise, che lo aspetta
al bancone.
Mentre
attraversa
l'ambiente guarda
con
grande
curiosità
giovanissimi, giovani e meno giovani. Seduti ai tavoli, in piedi a
sorseggiare cocktails, o nella piccola area relegata alla disco.
La sua stessa camminata, dall'entrata nel locale fino allo sgabello
che lo aspetta vicino alla ragazza, sembra cambiare, modulare fino
a diventare perfettamente "confusa" con le altre.
La musica è piuttosto alta per cui i due sono costretti a parlare
abbastanza forte. Eloise gli dà un bacio sulla guancia.
ELOISE
Cosa prendi da bere?
ADRIAN
Ehm...Che mi consigli?
ELOISE
Qui si viene sempre per il mojito!
ADRIAN
Allora mi fido!
E fa cenno al cameriere.
ADRIAN (CONT'D)
Un mojito, grazie!
Dopodiché resta a guardare Eloise per qualche istante senza saper
trovare le parole. E' lei a rompere il silenzio.
ELOISE
Ti ringrazio molto per questo
invito. Davvero. Ne avevo bisogno.
Ultimamente si è creato il vuoto
sulla mia agenda.
Adrian le sorride. Arriva il cocktail.
BARMAN
Sono 8 euro grazie.
Il viso di Adrian si contrae per un attimo.
ADRIAN
28
(pagando)
Deve essere proprio buono questo
mo-ji-to.
Poi prendendolo in mano scopre con terrore che all'interno si
nasconde una pianta. La prende. La porta vicino al naso.
ADRIAN (CONT'D)
(a Eloise)
Non sapevo che la mentha pulegium
fosse usata per i cocktail.
ELOISE
(non capendo)
Com'è? Te gusta?
Adrian nota lo sguardo insistente. Allora prende e sorseggia,
costringendo la sua faccia a mascherare qualsiasi reazione.
ADRIAN
Veramente particolare. Sai, le
piante sono la mia specialità. E se
la sanno cavare anche col rumEloise lo prende per il braccio e lo porta lontano dal bancone.
Attraversa tutta la sala.
SEPARE’ CLUB - INT\NOTTE.
Adrian ed Eloise si mettono a sedere ad un tavolino.
ELOISE
Almeno possiamo parlare
tranquilli!
Già!
un
po'
ADRIAN
ELOISE
Ma come mai ti intendi di piante?
Fai il giardiniere?
Adrian le perdona con un sorriso il suo gravissimo errore.
ADRIAN
Beh...in un certo senso...Vedi il
mio lavoro - che poi è anche la mia
grande passione - consiste nel
vivere
giorno
dopo
giorno
a
contatto con le piante e i fiori.
ELOISE
Sembra una cosa figa!
ADRIAN
Sì, se ti piacciono le piante e i
fiori. Io devo fare in modo che
29
possano crescere sani e robusti,
senza problemi, né malattie.
ELOISE
(ammiccandogli)
Quindi sei come un veterinario
delle piante?
ADRIAN
Sai, non l'avevo mai pensata così la
faccenda. Ma è un punto di vista
interessante il tuo.
ELOISE
(con meno fiato)
E' sempre un guarire e prendersi
cura di qualcuno, in fondo...
Adrian nota il cambio di accento.
ADRIAN
(comprensivo)
Com'è andata oggi?
Eloise si ferma un attimo.
ELOISE
(col suono di voce che si rompe)
Di merda.
L'occhio di Adrian si illumina, si accende di vita ed energia.
ADRIAN
Cazzo...mi dispiace.
Quindi le sfiora la mano con la sua.
CAMERA LETTO ELOISE - INT\GIORNO.
Sta sorgendo il sole. Giusto i primi chiarori entrano nella camera,
illuminandola appena per poterci vedere.
Elosie è in posa quasi yogica e dorme profondamente. Per lei, a fianco
del letto, è appeso il coloratissimo foulard che usa per coprire la
calvizie.
Dall’altra parte del letto, nella sua tipica posizione ultrafetale
c'è il nostro Adrian, che come al risveglio da un incubo si mette
a sedere di soprassalto. Sul comodino nota nel portacenere due canne
consumate.
Si guarda attorno, quasi non fosse realmente convinto di credere ai
suoi occhi. Sul suo viso si stampa un'aria di grande soddisfazione.
Poi si rende conto che sono quasi le otto. E tra pochi minuti deve
andare al lavoro. In un balzo si mette in piedi e inizia a rivestirsi.
30
Evita di fare rumore, ma la scarsa visibilità, gli fa rovesciare mezzo
armadietto. Al che Eloise apre gli occhi.
Lo vede mentre sta cercando di calzare ancora gli stivaletti anni
'70.
Fuggi via?
Devo essere
minuti.
ELOISE
ADRIAN
al lavoro
tra
due
ELOISE
(trattenendo uno sbadiglio)
Mmm...ma è un addio?
ADRIAN
(indossando la giacca)
Addio? Stai scherzando! Ti devo far
provare un paio di pianticelle che
al confronto, la tua cannabis
indica, ti sembrerà orribile!
Eloise ridacchia. Adrian fugge via mandando un "Ciao" stretto trai
denti.
Adri!!!
ELOISE
(quasi gridando)
Qualche secondo dopo riappare il nostro già col fiatone. Non
risponde, aspetta che lei gli parli.
ELOISE (CONT'D)
Ti andrebbe di accompagnarmi la
settimana prossima?
Dove?
ADRIAN
CORTILE OSPEDALE - EST\GIORNO.
E' una splendida giornata di sole. Nessuna nuvola in cielo. E la
primavera sembra tornata alle porte.
Il custode dell'ospedale sta ascoltando completamente assorto il
racconto di Adrian. E' sull'uscio della cabina da cui controlla
ingressi ed uscite.
ADRIAN (V.O.)
(con voce assai profonda)
...Alla fine non mi è rimasta che
un'alternativa. Sono saltato in
groppa al chopper e via come un
razzo.
CUSTODE OSPEDALE
31
Davvero? L'hai proprio rubata?
ADRIAN (V.O.)
Certo! Non potevo mica farmi il
coast-to-coast a piedi, no?
Vediamo finalmente Adrian a figura intera. Sta fumando una sigaretta
"fatta a mano". Ma a colpire è il suo nuovo look. Direttamente dal
Greenwich Village anni '70.
Si è lasciato allungare un po' i capelli, che adesso porta pettinati
all'indietro. Si è fatto crescere le basette. E poi indossa un
completo verde pistacchio, con camicia arancione, e pantaloni a zampa
di elefante. In cui sembra comodamente a proprio agio.
Si sente un clacson suonare insistentemente. Il custode si gira un
attimo e vede una macchina ferma in attesa, con all’interno un uomo
che si agita per poter entrare. Il custode preme un bottone, facendolo
passare.
CUSTODE OSPEDALE
Sai che non t'avrei mai fatto così
avventuroso?
Beh…
ADRIAN
CUSTODE OSPEDALE
(indicando dietro di loro)
Sta venendo la ragazza...
Adrian si gira e vede Eloise avvicinarsi. Ha un viso tremendo. Sembra
che sia appena saltata giù da un palazzo di cinque piani.
Con la coda dell'occhio Adrian vede che il custode fa quasi un passo
indietro, anche lui colpito dal pallore del viso.
Adrian fa invece un passo avanti verso la ragazza. Non attende che
lei lo raggiunga, si metta a piangere, o semplicemente lo interpelli
per baciarla.
MONTAGNE RUSSE - EST\NOTTE.
Il trenino delle montagne russe è pronto per partire. Eloise è
davanti, e Adrian svetta da dietro.
Passa il controllore a verificare le cinture di sicurezza. Eloise
è raggiante, sembra che la visita di poche ore prima sia alle spalle,
lontana.
Adrian invece guarda con grande apprensione le salite e il vorticoso
giro della morte che lo aspetta qualche secondo più in là.
Attorno a loro, la bolgia di chiasso e urla degli altri passeggeri.
ELOISE
(urlando)
Lo sai che non ci salgo da 10 anni?
32
ADRIAN
Anche io! Ma ogni tanto ci vuole,
no?
ELOISE
E' una figata pazzescaaa!!!
La vocale si perde nel rumore del trenino che parte e le puntuali
grida del pubblico.
All'inizio, per istinto, Adrian circonda con le braccia Eloise,
stringendo forte.
Lei lo prende come gesto d'affetto, non rendendosi conto che Adrian
sta malissimo. Sembra quasi sul punto di vomitare.
Poi, quasi d'improvviso riesce a riprendersi. Alza prima un braccio,
poi l'altro, seguendo lo show della folla dietro di lui e davanti
a lui.
E inizia ad urlare, come un forsennato. Divertendosi, forse, per la
prima volta senza freni inibitori.
Eloise, che gli dà le spalle, non nota niente.
LUNA PARK - EST\NOTTE.
Dettagli di alcune fotografie. Sono gli scatti sparati dalla macchina
automatica posta nei punti critici delle montagne russe.
Vediamo Eloise divertirsi normalmente, mentre dietro di lei
l'espressione e le movenze di Adrian cambiano, e alla fine sembra
quasi alzarsi in piedi.
ELOISE (V.O.)
(divertita)
Mi sembra che tu ci venga ogni
settimana qui a fare lo scemo!
Adrian si gratta il capo, come un bambino. E poi fa spallucce, a dire:
"Che colpa c'ho?".
A quel punto, Eloise lo prende sotto braccio, veramente contenta e
lo spinge via.
ELOISE (CONT'D)
Adesso dobbiamo fare un gioco che
piace a me...
Adrian ha un attimo di sconcerto.
TIRO AL PIATTELLO - EST\NOTTE.
BANG!
33
Il colpo di Eloise abbatte la prima paperella. Poi seguono altri due
colpi, sempre a segno. Col sorriso ammiccante, passa il fucile ad
Adrian.
ELOISE
Vediamo il giardiniere come se la
cava!
Adrian si atteggia moltissimo, tipo vecchio cowboy. Come se lo
Smith&Wesson finto fosse la sua arma preferita.
ADRIAN
(prendendo la mira)
Non mi merito questa mancanza di
fiducia, cara mia!
Eloise quasi si pente della battuta.
ELOISE
Scusami, non volevo...Anzi sono
davvero una stronza ad avertiBANG! BANG! BANG!
Altre tre paperelle abbattute.
Adrian abbassa il fucile trionfante. E guarda il gestore con aria
di vittoria.
GESTORE
Vabbè,
ma
ha
preso
quelle
dell'altro giocatore. Mica conta.
Il più grande disappunto si mostra sul viso di Adrian. Invece Eloise
scoppia a ridere.
GESTORE (CONT'D)
Con tre colpi, le posso dare una
pianta, quale vuole?
Eloise lo riporta via da lì con la forza, prima che Adrian protesti.
Si allontana di qualche metro.
Poi lo bacia.
ELOISE
Davvero, Adrian, mi sento veramente
in colpa di averti trascinato di
nuovo in questa situazione...Dopo
quello
che
hai
passato
con
Giordana… Sono solo una grande
egoista...
Gli prende il viso tra le mani.
ELOISE (CONT'D)
Tu devi andare via senza farti
problemi. Anche stasera, se vuoi ci
34
diciamo "addio". Non voglio farti
soffrire ancora.
ADRIAN
(con aria bogartiana)
Ehi piccola. Non devi neanche
pensarlo. Tra noi c'è...una sorta
di magia. Non la senti?
(senza aspettare la risposta)
Io sto benissimo con te. Mi diverto
come un pazzo. E mi sento una
persona...migliore, sì. Per tutto
quello che potrò darti. Anche quel
cactus orribile che aveva sul
bancone l'imbroglione!
Eloise ride e piange, ma nasconde in fretta le lacrime con le mani.
Grazie.
ELOISE
(in un sussurro)
LABORATORIO CHIMICO - INT\GIORNO.
Adrian spalanca la porta del laboratorio fischiettando un motivetto
rock anni '70. Nella sua scarsissima eleganza prova anche a muovere
un po' il bacino seguendo la musica.
E' ancora vestito un po' da fricchettone, ma con colori meno
"pronunciati". Si mette il camice, e mentre lo abbottona fa il giro
dei banconi.
La sua faccia si rabbuia ben presto. Si vede chiaramente che il fine
settimana non ha fatto bene alle sue piante. Tutte sembrano
avvizzite, appassite, forse anche disidratate.
Qualcun'altra è stata vittima dei bachi, dei vermi e delle farfalle.
Ma il vero ko arriva alla vista dell'esperimento "finale". Il fiore
dei fiori, il “gioiello” è completemante andato. Dal suo enorme
pistillo è uscita una materia incolore. E i petali sono addirittura
diventati neri.
Adrian è fermo, quasi disperato, davanti al tracollo della sua
creatura.
PAVEL (V.O.)
Beh? Che è successo, fenomeno?
Adrian quasi sobbalza, sentendosi l'amico alle spalle. Neanche si
volta, comunque.
ADRIAN
(con voce rotta dalla rabbia)
Credo di aver esagerato con gli
antiparassitari...
PAVEL
35
Ma è andata?
Adrian non risponde, fa solo "sì" col capo.
PAVEL (CONT'D)
(mettendogli l'ennesima mano sulle spalle)
Amico, non ti preoccupare. Ne
faremo degli altri.
ADRIAN
Ci puoi giurare, Pavel, ci puoi
giurare.
FADE TO:
CAMPOSANTO - EST\GIORNO.
C'è una leggera pioggerellina estiva che ricopre il cimitero. E
praticamente dentro non ci sono visitatori.
Si apre la porticina ed entra, abbottonato in un impermeabile scuro,
Adrian.
Adesso ha il pizzetto, ed è tornato ad un look più adulto. Di grande
eleganza. In mano sembra avere un intero roseto. Tutti i colori
possibili.
Nei suoi occhi aleggia qualcosa di indecifrabile, sembra quasi
spiritato.
Il guardiano lo riconosce subito.
GUARDIANO
Salve Signor Levi. Giornata
visite?
di
ADRIAN
Buongiorno caro mio. Sì, oggi mi
tocca. Sono proprio questi i giorni
in cui le mie donne si sentono più
sole, no?
GUARDIANO
(sorridendo)
Se lo dice lei, Signore.
Adrian si avvicina velocemente alla tomba di Giordana, che
riconosciamo. Adesso è perfettamente in ordine. Lo stile floreale
delle composizioni è veramente perfetto.
Adrian prende le rose rosse oramai secche e le cambia con quelle
nuove.
ADRIAN
(con allegria)
Sei sempre un fiore Giordi!
Dopodiché attraversa quasi tutta l'area del cimitero, finendo dalla
parte opposta.
36
Qui su una lapide senza croce e soltanto una piccolissima fotografia,
Adrian lascia delle rose blu elettrico. Poi prende due erbacce.
ADRIAN (CONT'D)
Ma ci batte un po' di sole qui
Eloise? Mi sembra proprio di no. Non
capisco come i tuoi genitori
abbiano potuto scegliere questo
postaccio...
Poi si allontana.
Arriva alla lapide di una tal Rose su cui lascia le rose rosa, e poi
a quella di talaltra Marianne, su cui lascia le rose gialle. Dalle
date di morte capiamo che anche loro hanno avuto vita breve e che
Adrian le ha frequentate dopo Eloise.
ADRIAN (CONT'D)
(a Marianne)
E con te il giro è finito.
Poi, sul cancello del cimitero saluta con le mani tutte e quattro
le sue donne.
ADRIAN (CONT'D)
Statemi bene, noi ci vediamo alla
prossima.
Il Guardiano assecondandolo gli fa un ampio gesto con la mano, mentre
Adrian sparisce soddisfatto dalla sua vista.
LABORATORIO CHIMICO - INT\GIORNO.
Dettagli di provette, di becchi Bunsen con liquidi in ebollizione,
poi boccette fumanti.
Adrian completamente coperto dal camice e dalla maschera di
protezione, armeggia con un contagocce. Preleva alcune stille da una
provetta piena di liquido nerastro e le introduce all'interno di un
vasetto di vetro dove giace un meraviglioso fiore dai colori intensi.
Dopo alcuni secondi vediamo il fiore appassire, chiudersi e perdere
i petali. Il viso di Adrian appare quando si tira su le lenti. Sembra
soddisfatto.
PAVEL (V.O.)
Fenomeno! Ha fiorito la Begonia,
perché non vieni a vederla?
ADRIAN
(voltandosi)
No, grazie! Adesso sono preso da
questo composto del nitrato di
ammonio che mi sta dando grandi
soddisfazioni.
Non
ho
ancora
trovato un fiore in grado di
resistergli.
37
Pavel dà un'occhiata ai banconi.
PAVEL
Lo vedo! Ma li hai lasciati morire
tutti? Questo sembra un cimitero,
Adrian.
ADRIAN
Ne ho parlato anche col boss. Voglio
specializzarmi
nei
prodotti
chimici.
Le
piante
non
mi
attraggono più, se non come cavie
per sperimentare il loro grado di
resistenza…
PAVEL
(Confuso dalle dichiarazioni di
Adrian)
E il tuo esperimento del fiore
perfetto?
Mi
hai
dannato
i
pomeriggi per cinque anni, è da un
bel po’ che non ne sento più
parlare!
ADRIAN
(togliendosi i guanti)
Appunto!
Deve
essere
indistruttibile… Fiore perfetto?
Veleno mortale!... Quindi ora ho
delle priorità: i ve-le-ni, Pavel!
PAVEL
(sorridendo)
E le donne nella tua scala
priorità a che punto sono?
di
ADRIAN
Al secondo posto, come sempre.
PAVEL
Beh, allora vedi di farlo salire al
primo per stasera.
Adrian si toglie guanti e camice, rivelando un ottimo completo
gessato.
ADRIAN
Che succede stasera?
PAVEL
(con un sorriso beffardo)
Esci con me a bere qualcosa. E non
puoi dire di no. E' il mio
compleanno. E voglio mettere alla
prova le tue doti di seduttore...
Sul viso di Adrian appare un ghigno un po' inquieto. Ma l'altro non
gli lascia il tempo di replicare, andando via.
38
IRISH PUB - INT\NOTTE.
Tipico ambiente da pub. Grosse pinte di birra che viaggiano dal
bancone ai tavoli. Leggera musica folk-rock dal vivo, che sta
suonando un quartetto in un angolo.
Ci sono parecchi clienti, non tutti interessati ai suonatori.
Adrian arriva al centro del locale, con una mise decisamente
intonata. Evidentemente ha acquisito capacità camaleontiche. Avanza
con sicurezza.
Vede Pavel seduto ad un tavolo, che gli fa cenno di avvicinarsi. Il
tavolo è lontano dalla band, leggermente in disparte.
Adrian non si accorge di AGNES (una bella donna sui 40, dal piglio
molto intraprendente e giovanile), finché non si siede al tavolo.
Per lui è quasi uno shock. Impiega alcuni istanti per recuperare le
coordinate.
Pavel sembra cogliere la sorpresa negli occhi dell'amico.
PAVEL
Ehi
fenomeno,
lascia
che
ti
presenti Agnes, di gran lunga la
donna più attraente e simpatica
della serata!
Adrian si schiarisce la voce, mentre stringe la mano della donna.
ADRIAN
Piacere, sono Adrian. Anche se temo
di non essere l'uomo più bello e
simpatico del locale...
PAVEL
Non rovinarle la sorpresa, no?
Agnes è rimasta ad osservarlo con grande attenzione. Lo scruta in
profondità, dritto negli occhi. Quando Adrian se ne accorge, cade
un po' in imbarazzo.
PAVEL (CONT'D)
Beh, allora vado a ordinarti
qualcosa da bere, fenomeno! Il tuo
solito doppio whisky va bene, no?
Adrian gli fa quasi un gestaccio. Pavel si alza in tutta tranquillità
e si dirige verso il bancone.
Restano dieci secondi di totale silenzio tra i due. Di quei silenzi
imbarazzati, in cui Adrian diventa consapevole degli attimi che
passano.
Inizia a tamburellare le dita sul tavolo. Vede che Agnes prende una
sigaretta e l'accende. Poi fa un gesto ad Adrian, come a chiedergli
se ne vuole una.
Adrian accetta.
39
AGNES
(con una voce molto squillante)
Allora, pure tu hai il pollice verde
come Pavel?
Ad Adrian il fumo quasi gli va di traverso.
ADRIAN
Ah, no. Il dottore è lui, io
piuttosto le piante...le uccido.
AGNES
(sorpresa)
In che senso, scusa?
ADRIAN
Si tratta di capire quali riescono
a sopravvivere contro certi agenti
chimici e naturali. E io, in
pratica, creo dei nemici sempre più
tenaci. Ovviamente, la maggior
parte delle volte, la pianta non
sopravvive.
AGNES
Molto interessante...
Agnes lo guarda con aria veramente aggressiva. Poi nota la fede al
dito.
AGNES (CONT'D)
Sei sposato?
Adrian sembra sorpreso dalla domanda. D'istinto spegne la sigaretta
quasi intera nel posacenere. E’ infastidito da quell’indagine più
o meno velata che Agnes conduce su di lui.
ADRIAN
Io? No!
(poi, rendendosi conto dello sguardo di lei verso la vera)
Cioè, non più.
Divorziato?
AGNES
ADRIAN
(nella massima tranquillità)
Diciamo, che anche lei non
sopravvissuta.
è
Agnes ha un lampo negli occhi, a metà tra il disappunto e lo spavento.
ADRIAN (CONT'D)
(alzandosi in piedi)
E lei (pausa) sta bene?
Agnes si gira verso Pavel che sta arrivando con un paio di drink.
La sedia di Adrian è vuota, come si fosse volatilizzato.
40
Pavel, sedendosi, comincia a ridere.
PAVEL
Me l'hai fatto scappare, strega! Ti
ho detto aggrediscilo, ma così è
troppo!
AGNES
Guarda Pavel, io di gente stramba me
ne intendo. Facendo la criminologa
sai quanti ne vedo? Quello, secondo
me, è un serial killer.
Pavel riprende a ridere.
CAMERA ADRIAN - INT\NOTTE.
Non si vede quasi niente, tranne per un po' di luce che filtra dalla
persiana.
Adrian è come al solito rannicchiato sul lato del letto. Vediamo il
suo volto contratto in una smorfia di rabbia.
Pronuncia la sua solita litania incomprensibile, anche se i suoi
occhi sono chiusi.
Seguendo la traiettoria dello sguardo, si nota - fuori dalla finestra
- la luna piena che splende nitidamente nel cielo notturno.
STRADE CITTÀ – EST\GIORNO
Mattino di un giorno qualunque. Adrian gira in auto per le strade
della città.
Fa caldo e in giro c’è poco traffico. L’auto, dopo tanto girovagare
senza meta, si ferma all’angolo dell’Ospedale.
Il motore romba. Adrian guarda in direzione del nosocomio, indeciso
sul da farsi. Quindi spinge sul pedale ed entra nel parcheggio.
CORTILE OSPEDALE - INT\GIORNO
Adrian cammina come se dovesse muovere davanti a sé colonne d'aria.
Indossa gli occhiali da sole, si è tolto il pizzetto lasciando i
baffi.
Sulla sua mano, la fede di Giordana è sparita. Saluta il custode con
un semplice cenno. E passa oltre.
CUSTODE OSPEDALE
(sorpreso)
Di nuovo qui?!
CORRIDOIO OSPEDALE - INT\GIORNO.
41
Adrian cammina lentamente guardandosi attorno con aria di grande
curiosità. Sembra in cerca, anzi, a caccia.
La coppia di infermiere del reparto
disapprovando fino al disgusto.
oncologico,
lo
osserva
Lui passeggia guardandosi intorno, come annusando l’aria. Scruta un
po’ dovunque, ma sembra che niente attiri la sua attenzione.
Approfitta del bagno lì vicino.
CABINA DI WC – INT\GIORNO
Adrian sta ricomponendosi per andar via, quando sente entrare due
infermieri. Si ferma ad ascoltare, molto incuriosito. Rumori di
minzione.
1° INFERMIERE (V.off)
… E che ci può fare più? Se stamattina le hanno diagnosticato un tumore
al fegato! Tutto inutile!
2° INFERMIERE (V. off)
Credimi una situazine come questa non mi
era mai capitata!
1° INFERMIERE (V. off)
Sì. E’ sempre una cosa terribile, ma quando devono morire persone
così… Ma l’hai vista quant’è bella?
VANO BAGNO CON LAVABO - INT\GIORNO.
Adrian ha socchiuso la porta per seguire meglio il dialogo. Intravede
i due che si rassettano.
2° INFERMIERE
E poi quella ti sembra una con due o tre mesi di vita?
1° INFERMIERE
Una speranza c’è: che domani il primario le dica che si possa ancora
fare un trapianto e il resto… chemio! Mah… sarebbe un miracolo!
CAMERA LETTO ADRIAN - INT\GIORNO.
La sveglia suona. Sono le 6 e 30 e Adrian si alza prontamente. Fa
una specie di strana sequenza ginnica. Poi apre l’armadio.
SALA ATTESA - INT\GIORNO.
Adrian è nella sala d’attesa dietro la porta del primario, un po’
defilato. Ha messo un completo Armani, riecheggiando Richard Gere
in "American Gigolo".
42
Passano alcuni minuti e poi all’improvviso ne esce il primario che
ha avuto in cura Giordana, seguito da uno stuolo di medici. Adrian
li segue a distanza.
CORSIA OSPEDALE – INT\GIORNO
Ogni volta che il drappello di medici esce da una camera, Adrian,
che segue a distanza, vi si affaccia, per allontanarsene
insoddisfatto, non trovando chi cerca. Fin quando non sopraggiunge
la Caposala.
CAPOSALA
(quasi all’orecchio)
Mi scusi professore è tornata la signora Ginevra…
PRIMARIO
(interrompendola meravigliato)
Ah! Ma non aveva deciso di rinunciare?
DOTTORE
Sì professore, infatti ieri sera tardi, improvvisamente ha firmato
ed è andata via!
CAPOSALA
L’aspetta nel suo studio, professore!
PRIMARIO
Le dica che la raggiungo tra pochi minuti, concludo il giro e sono
da lei.
Adrian nascosto dietro una parete ha
Stropiccia le mani, come a caricarsi.
ascoltato
attentamente.
SALA ATTESA - INT\GIORNO.
ADRIAN sente dei rumori provenire dallo studio del primario, di
fronte a lui.
Un'occhiata più attenta gli svela che la porta è socchiusa.
S'avvicina lentamente, come avesse paura di farsi scoprire.
STUDIO PRIMARIO - INT\GIORNO.
Da fuori, Adrian accosta l'orecchio alla porta.
GINEVRA (V.O.)
Non esiste! Sei stato uno stronzo
con me fino a ieri, e adesso mi vuoi
aiutare? L'ultima cosa che mi
interessa è la tua pietà!
43
Ma-
COMPAGNO GINEVRA (V.O.)
GINEVRA (V.O.)
Niente ma, questo è il nostro addio.
Ti libero anche dal peso di vedermi
morire, non ti basta?
Adrian sempre più incuriosito decide di guardare da quel centimetro
che la porta appena socchiusa lascia della stanza.
Vede una donna di spalle, con le mani frementi. Al suo fianco un uomo
sui 50 anni, che la guarda sconvolto. E poi si allontana.
Va così veloce che quasi si scontra con Adrian mentre esce. E'
talmente sconcertato che non gli bada neppure.
Adrian, certo di non essere notato, torna a guardare dalla fessura.
E vede stavolta la donna di profilo.
GINEVRA ha un viso dolcissimo e delle bellissime gambe che spuntano
dalla gonna. Veste con molto gusto.
La visione viene interrotta dall’arrivo del primario, che lo nota
appena, giusto per rispondere all’imbarazzato cenno di saluto di
Adrian. Dopodiché, sparisce dentro lo studio chiudendo con forza la
porta.
Adrian, spazientito, torna a sedere nella sala d'attesa. Continua
comunque a scrutare la porta dello studio dove la donna è in seduta
col primario.
Qui lo becca la Caposala che passa per accertarsi della sua presenza.
Gli si avvicina.
CAPOSALA
Signor Levi?!
ADRIAN
(cercando di mostrarsi sorpreso)
Sì?!
CAPOSALA
Di nuovo qui? Un’altra parente
colpita
dal
tumore?
Dovrebbe
iniziare ad andare a Lourdes, non
crede?
ADRIAN
Grazie del consiglio.
anche per lei, signora.
Pregherò
La Caposala si allontana indispettita.
Proprio in quel momento si apre la porta dello studio e ne esce
Ginevra.
44
Sul suo viso c'è la traccia di una lacrima già asciugata con la mano.
Richiude l'uscio dietro di sé. E resta un attimo in riflessione
sospesa.
Il suo sguardo incontra quello di Adrian, tutto concentrato verso
di lei. Quasi rapito. Colpito dalla personalità di questa donna, che
né Giordana né Eloise avevano.
GINEVRA
Sta cercando qualcuno?
Adrian impiega alcuni istanti per capire la domanda. Poi borbotta
una risposta incomprensibile. Ginevra abbozza un sorriso e si
allontana.
Adrian sente i passi di lei uscire dal corridoio. E allora l'attende
alla finestra.
Dopo alcuni secondi la vede uscire e guardarsi attorno, come se
cercasse qualcosa. A questo punto, Adrian ha come un'illuminazione
e scappa via di corsa.
Sempre dalla stessa finestra, lo vediamo saltare i gradini con un
salto e atterrare sulla ghiaia uscendo dalla visuale mentre insegue
Ginevra.
PARCHEGGIO OSPEDALE - EST\GIORNO.
Adrian alla guida della macchina vede Ginevra che cammina spedita
verso i tassisti.
L'affianca e abbassa il finestrino.
ADRIAN
Posso offrirle un passaggio?
Ginevra si guarda attorno e al posteggio non c'è nessuno.
GINEVRA
(aprendo la portiera)
Grazie, accetto.
MACCHINA GIORDANA - INT\GIORNO.
Adrian la osserva, ancora nel suo profilo bellissimo. Che lo ha
stregato. Lei guarda davanti a sé, come avesse il paraocchi.
GINEVRA
Mi chiamo Ginevra...
ADRIAN
Io Adrian, piacere di conoscerla,
signora. (pausa) Dove vado?
GINEVRA
Vada
dritto,
le
dico
svoltare, grazie.
quando
45
Attende che il silenzio si rompa. Ma ciò non accade.
ADRIAN
Come è andata?
GINEVRA
(serrando per un attimo la bocca)
Lei cosa ci faceva lì dentro?
ADRIAN
Ah! Beh, purtroppo ci sono stato
parecchie volte dal primario. Per i
parentiGINEVRA
(tutto in un fiato)
Mi ha dato due mesi di vita. Non un
giorno di più. Il mio fegato
è a pezzi.
ADRIAN
Ne è certa? Non ci sono rimedi? Che
so… trapianti…
GINEVRA
Ho già fatto le controanalisi. E
stamani
il
primario
mi
ha
confermato che non c’è niente che mi
salverà.
A questo punto si gira verso destra.
GINEVRA (CONT'D)
Può svoltare qui, grazie.
ADRIAN
Non ci deve credere. Lei ce la farà.
Ginevra stavolta non riesce a resistere e si volta verso di lui
guardandolo un po' stranita.
GINEVRA
E lei che ne sa?
ADRIAN
E' un'intuizione del momento, ma
quando ho incrociato il suo sguardo
prima, in ospedale, ho saputo che
lei l'avrebbe sconfitto.
E qui cala un vuoto di parole che nessuno è più in grado di
sconfiggere.
PARCHEGGIO CASA ADRIAN - EST\GIORNO.
Sta per calare la sera. Adrian chiude la portiera della macchina e
si vede momentaneamente riflesso sul vetro.
46
ADRIAN
Oggi sì, sono veramente io.
Un ghigno quasi luciferino suggella la sua aria soddisfatto.
LABORATORIO CHIMICO - INT\GIORNO.
Adrian tutto imbacuccato nella sua tuta che lo copre da capo a piedi
è alle prese con un delicato travaso di liquidi.
Segue con grande attenzione la procedura. Trattiene il respiro e
serra la mascella.
Un improvviso starnuto gli fa rovesciare tutto il liquido sul bancone
che come dal nulla inizia a fumare e si apre un buco nel legno, che
l'acido scava velocemente. E nello stesso istante inizia a suonare
una sorta di allarme anti-incendio.
Da dietro la maschera sentiamo Adrian lanciare un "Porcamiseria!".
Si allontana immediatamente dalla zona. Si toglie gli occhiali
protettivi. E si asciuga la fronte.
PAVEL
(sbucando all'improvviso)
Fenomeno, ma dove cazzo la tieni la
testa?! Questo non è da te!
Cerca di rimediare al danno fatto dall'amico. Scuotendo la testa.
PAVEL(CONT'D)
Torno con dell'acqua.
inalato niente?
Tu
hai
Adrian dice di no col capo. Vede l'altro uscire. Prende dalla tasca
il cellulare e digita un numero.
Dopo qualche secondo si sente una voce femminile rispondere.
Pronto?
GINEVRA (V.O.)
ADRIAN
Ehm...pronto...Ginevra?
Sono
Adrian, il tizio dell'ospedale.
Silenzio dall'altro capo.
ADRIAN (CONT'D)
Beh, mi scusi la sfacciataggine. Ma
ha programmi per la serata?
Silenzio dall'altro capo. Adrian sta per riprendere a parlare. Ma
viene anticipato.
GINEVRA (V.O.)
47
Passi da me verso le 19. Dove mi ha
accompagnato ieri.
Dopodiché chiude la chiamata. Non si è mai visto Adrian tanto felice
come stavolta.
Pavel rientra con un paio di secchi d'acqua.
PAVEL
E dammi una mano!
Adrian quasi saltella mentre gli va incontro.
CANCELLO CASA GINEVRA - EST\GIORNO.
Nonostante l'ora, è ancora ben chiaro il cielo e la visibilità è
perfetta.
Adrian è di fronte al cancello di un'imponente casa, praticamente
una villa. Indossa un sobrio completo scuro.
Nota che il cancelletto si apre dopo alcuni secondi, e capisce che
deve esserci una telecamera da qualche parte. Dopo un paio di secondi,
Adrian entra e si inoltra per il piccolo sentiero lastricato.
CORTILE CASA GINEVRA - EST\GIORNO.
Il giardino della villa è piuttosto ampio. E contrariamente a quanto
si aspettasse Adrian, è anche abbastanza gremito di persone.
Sotto un paio di padiglioni, almeno una decina di giovani armati di
squadre, compassi, macchine fotografiche, grafici, e via dicendo.
La casa di Ginevra svetta imponente, costruita con grande
originalità, uno stile evidentemente non "popolare". Adrian resta
anche sinceramente impressionato da questo esempio di architettura.
Come per reazione, si sistema il nodo della cravatta.
Aspetta qualche secondo, passeggiando su e giù, finché decide di
avvicinarsi verso il gruppo di ragazzi. Ferma una gentile giovane
e le domanda qualcosa.
Lei gli fa cenno di aspettare un attimo. Dopodiché entra dal portone
principale. Adrian resta lì, manda sorrisi a tutti.
Comincia a sentirsi un po' un pesce fuor d'acqua. Passano alcuni
secondi e rispunta fuori la ragazza.
Dai gesti si capisce che la signora arriverà entro breve. Lo invita
a prendere qualcosa da bere nel bar vicino allo stand.
Ma Adrian rifiuta, le fa segno che passeggerà un po' attorno alla
casa per vedere cosa c'è.
GIARDINO CASA GINEVRA - EST\GIORNO.
48
Il giardino è piuttosto ben curato. Anche se a destare la sua
attenzione, sono alcuni gargoyles di gesso che sono stati
perfettamente inseriti tra le piante.
Alcuni, nella luce crepuscolare, sembrano quasi inquietanti.
Adrian, ad un certo punto, nota vicino al roseto una pianticina molto
piccola. Subito si avvicina. E con destrezza e decisione la strappa
via.
GINEVRA (V.O.)
Non le piaceva quella?
Adrian si gira di colpo, prendendosi un mezzo infarto. Arrossisce,
ma è troppo scuro per poterlo notare.
Mostra alla donna il suo trofeo.
ADRIAN
(schiarendosi la voce)
Per niente sa. Questa è una cuscuta
australis, non so come sia capitata
qui. Ma la sua rosa, adesso, sta
decisamente meglio.
GINEVRA
(sinceramente colpita)
Mi deve scusare. Oggi avevo tutti
gli stagisti attorno. Allora a che
devo la sua visita?
Adrian lancia l'erbaccia che finisce dritta nel cestino.
ADRIAN
(pulendosi le mani)
Un drink. Solo un drink.
TOILETTES MOSTRA D'ARTE - INT\NOTTE.
Adrian si abbottona la
perfettamente curato.
giacca
dello
smoking.
Ha
il
capello
Si sciacqua canticchiando il viso. Dà un'ultima occhiata ai pantaloni
e alla cintola. Poi passeggia giù e su sentendo il rumore delle scarpe
di cuoio sul pavimento, provando la camminata.
Apre la porta delle toilette. Ed esce tutto contento.
MOSTRA D'ARTE SALA 1 - INT\NOTTE.
Adrian avanza sicuro di sé. Si accorge appena dei quadri alle pareti.
E' convinto che tutti i visitatori della mostra stiano guardando lui
e il suo incedere. In realtà è soltanto una delle tante comparse.
Tutte in lustrini e abiti da grande soirée.
49
Soprattutto qualche signora sembra aver esagerato con il desiderio
di originalità.
Adrian non si sofferma comunque su questi dettagli. Ad attenderlo
all'imbocco della prima sala c'è Ginevra.
E’ meravigliosa. Sta controllando il catalogo della mostra con uno
spilungone anche lui in smoking.
Adrian piombia nel mezzo della discussione.
SPILUNGONE
(con la "r" francese)
… Per questo uno stile alla
“Rotchko” da solo non basterà. Mi si
ammoscia
la
sala.
La
tua
“exhibition” vuole di più! Allora
pensavo, con due casse gli spariamo
un Lady Gaga, che ne pensi?
GINEVRA
Pensiamoci
Manuel,
pensiamoci.
Scusa è arrivato il mio cavaliereAl che si allontana e saluta con molto affetto Adrian arrivato lì
da alcuni secondi.
GINEVRA (CONT'D)
Adrian, andiamo alla sala 3 che c'è
un quadro must! Devi vederlo
assolutamente.
Al che lo prende sottobraccio e si allontana.
Escono dalla prima sala.
MOSTRA D'ARTE SALA 2 - INT\NOTTE.
Sulla destra compare una serie di dipinti con su riprodotti alcuni
"gabinetti", con strane e non intuibili intrusioni di oggetti
esterni.
GINEVRA
(salutando a destra e a manca)
Vedi questi raduni di galleristi e
artisti è l'occasione per chi spara
più cazzate. Ne devi dire talmente
tante, che bisogna prepararsene
qualcuna da casa.
Adrian ridacchia divertito della battuta.
ADRIAN
Beh
qua
dentro
comunque,
l'ispirazione non manca...
GINEVRA
50
A te piace l'arte? Non ti ho mai
visto in giro.
ADRIAN
Ehm. Ammiro molto, diciamo, alcuni
tipi di soggetti...
GINEVRA
Tipo?
ADRIAN
Direi soprattutto… nature morte!
Credo sia il banco di prova di un
vero artista.
Ginevra e Adrian arrivano all'ultima sala.
MOSTRA D'ARTE SALA 3 - INT\NOTTE.
La terza sala ripropone quadri ad ambo le pareti. In fondo alla sala
c'è un gruppetto che fa la fila davanti ad un'opera, nascondendola
alla vista della coppia.
Ginevra si avvicina ad un quadro che rappresenta un argomento
piuttosto cupo. E' quasi tutto nero.
GINEVRA
(mentre guarda i dettagli, togliendosi gli occhiali)
Ho deciso di andare dal Dottor
Galak.
ADRIAN
Il grande esperto?
Lo conosci?
Di nome sì...
GINEVRA
ADRIAN
(vago)
GINEVRA
Voglio fidarmi del tuo sesto senso.
Arrivano in fondo al corridoio dove termina anche la mostra.
Il gruppo è ancora in animata discussione. Il quadro è effettivamente
molto criptico. Si riconoscono appena delle tracce di colore. Ma non
c'è apparente forma.
Ginevra fa cenno ad Adrian di ascoltare i loro commenti.
VISITATORE 1
Sarà una figura christi. Questo è
l'albero della passione. Mi pare...
VISITATRICE 2
51
Aziliz, mi pare più il nome di una
divinità celtiADRIAN
(schiarendosi la voce)
Vedete non dobbiamo lasciarci
trarre in inganno.
Ginevra per un attimo impallidisce.
ADRIAN (CONT'D)
(gesticolando)
Aziliz è il nome nordico del nostro
comune Allium Sativum, le cui
proprietà terapeutiche e i cui
colori
sono
perfettamente
riconoscibili nel quadro...Almeno
mi pare, giusto Ginevra?
E si gira facendole l'occhiolino.
SEQUENZA CORTEGGIAMENTO – INT-EST\GIORNO-NOTTE.
In questa sequenza, accompagnata da una ritmata canzone pop, vediamo
tutte le trasformazioni di Adrian mentre accompagna Ginevra. Fa da
controcanto a quella del viaggio di nozze e poi al lunapark.
Ad ogni stacco, cambia anche il vestito di Adrian perfettamente
centrato con il luogo in visita.
In una lunga carrellata, Adrian e Ginevra attraversano nell'ordine:
Un negozio di haute couture, dove lei si ferma a rimirare qualche
stoffa pregiata.
Il cantiere di una villa in costruzione di cui Ginevra sta curando
il progetto.
Un palco centralissimo, da cui si domina uno spettacolo di teatro
contemporaneo. Adrian sbadiglia di nascosto.
Un campo da tennis, dove Ginevra e Adrian stanno giocando. Adrian
riesce a mancare spesso la palla.
A conclusione di questa lunga fase finalmente a casa di Ginevra, dove
la donna lo fa salire in camera, quindi trascina Adrian sull’enorme
letto.
FADE TO:
ATRIO DOTTOR GALAK - INT\GIORNO.
La clinica del dottor Galak è di gran classe. Le poltrone sono
immensamente confortevoli rispetto a quelle dell'ospedale. E tutto
l'arredamento, per quanto minimal, è di ottimo gusto.
52
Ginevra sta stringendo con forza le mani di Adrian seduto di fronte
a lei.
GINEVRA
(con voce molto tesa)
Sei stato un tesoro. L'unico amico
ad accompagnarmi così… lontano...
Grazie.
ADRIAN
Non dire sciocchezze. E' stato un
piaceIn quel momento si apre la porta. I due si girano. Una gentile
infermiera fa cenno a Ginevra di seguirla dentro.
Adrian rifà l'occhiolino alla donna e l'accompagna con lo sguardo
finché non è entrata dal dottore e la porta si è richiusa.
A quel punto, con aria soddisfatta, sprofonda nella poltrona. E si
gode tutta quella comodità.
CUT TO:
ATRIO DOTTOR GALAK - INT\GIORNO.
Adrian si è placidamente addormentato sulla poltrona. Sembra quasi
un bambino. Niente sul suo viso dà segni di preoccupazione.
Poi la porta dello studio si apre. Ginevra ne esce col capo
leggermente chino.
GINEVRA
(con voce rotta)
Adrian...
In quel momento, quasi istintivamente, Adrian si sveglia e salta in
piedi.
Si avvicina alla donna, mentre la porta dello studio quasi mossa da
mano invisibile si chiude.
Ginevra alza la testa.
GINEVRA (CONT'D)
Il
dottore
ha
confermato
la
diagnosi dell'ospedale. Mi ha anche
confermato quanto mi resta...
ADRIAN
Dovremmo scommettere contro di lui,
allora. Perché adesso so con
certezza che tu ce la farai.
Ginevra gli getta le braccia al collo. Stringendolo fortissimo.
E' il loro primo contatto fisico così ravvicinato e sincero. Adrian
dopo qualche secondo ricambia l'abbraccio.
53
E una piccola luce di malizia gli affiora improvvisamente sul viso.
Una luce che, comunque Ginevra non può vedere.
LABORATORIO CHIMICO - INT\GIORNO.
Uno spesso panno di velluto scuro copre una teca di vetro.
Adrian, come sempre iperprotetto dalla tuta di sicurezza, è lì tutto
ansioso di scoprire come sia andato il suo esperimento.
Con grande lentezza scopre pian piano il vetro. Spuntano prima due
petali. Poi un terzo. Ma è anche l'ultimo. Il fiore, il fenomeno,
praticamente è rimasto per metà spoglio. Non cresce come dovrebbe.
Con un gesto di stizza, Adrian lancia via il panno nero. Poi si toglie
la maschera.
ADRIAN
Porca miseria, non me ne va più bene
una!
Questo
esemplare
è
inutilizzabile! Altro che veleno: è
già morto!
Poi alza la voce, arrabbiatissimo, rivolgendosi alla pianta, come
se lo potesse ascoltare.
ADRIAN (CONT'D)
Allora! Che vuoi? Che ti sta
succedendo? Ti stai ribellando?
Inizia ad aggirarsi tra i banconi, martellando la mano sul legno.
ADRIAN (CONT'D)
Ti manca l'acqua, l'aria? E’ perché
non ti do attenzione?
Improvvisamente si ferma.
ADRIAN (CONT'D)
Perché se è così devi dir-me-lo!
Avanti, dimmi qual è il problema!
(alzando ancora di più il tono)
Avanti!!!
In quel momento entra Pavel.
Ehi fenomeno!
PAVEL
ADRIAN
(sollevando il capo)
Che c'è?
PAVEL
C'è una donna bellissima che chiede
di te fuori per strada.
Adrian resta un attimo sovrappensiero. Poi si avvicina all'amico.
54
Sicuro?
ADRIAN
L'altro annuisce, e Adrian cerca di togliersi i guanti mentre
sparisce dietro la porta.
PAVEL
Adrian! Ehi! Ma questa è una delle
tue? O è una normale!
Adrian ovviamente non risponde e non sente.
VIVAIO - EST\NOTTE.
Adrian spalanca la porta a vetri.
Vede fuori da lì, Ginevra, vestita - volontariamente - con un
bell'abito in stile floreale. E l'effetto d'assieme è molto bello.
Adrian si perde a guardare quel vestito, quasi rapito.
Sì?
ADRIAN
GINEVRA
Ti va di andare a fare un giro?
ADRIAN
(avvicinandosi a lei)
Rosa buttercup in campo bianco.
Ottima scelta...
GINEVRA
(azionando l'apertura automatica della macchina)
Io lo prendo come un sì. Ci vediamo
quando smonti.
Adrian la lascia andare via senza pronunciare parola. Rientra un po'
intontito nel vivaio.
SALOTTO CASA ADRIAN - INT\NOTTE.
Nel salotto di casa, la madre di Adrian sta guardando la televisione.
E' notte fonda. L'anziana signora sembra essere molto interessata.
Improvvisamente un rumore di vetri infranti arriva alle sue spalle.
Si gira presa dal panico.
Vede Adrian avanzare a tentoni nel buio. Capisce al primo sguardo
che Adrian ha qualche problema. Ma il viso di suo figlio non è
abbattuto, o svilito. Anzi, sembra piuttosto contento.
La madre comunque è preoccupata. La situazione deve averla colta
completamente alla sprovvista.
MADRE
(asfissiante)
55
Adri, va tutto bene? Come mai sei
rientrato così tardi? E' successo
qualcosa? Vuoi una tazza di latte?
Adrian resta infastidito da quella pioggia di domande.
Attraversa tutto il salotto e raggiunge la scale che portano di sopra.
ADRIAN
(strascicando le parole da ubriaco)
Lo sapevi mamma, che esce se mischi
grano, la segale e il malto d'orzo?
Cosa dici?
MADRE
Adrian sale su andando via dalla vista della signora.
MADRE (CONT'D)
Vuoi il latte col grano, figlio mio?
ADRIAN (V.O.)
(dal piano di sopra)
No mamma! Il Whisky!
CAMERA ADRIAN - INT\NOTTE.
Ancora vestito, Adrian si lascia crollare sul letto.
Contrariamente alla solita posizione ultrafetale, stavolta spalanca
braccia e gambe, come l'uomo Vitruviano. Sul suo viso si stampa un
sorriso indelebile. E inizia a pronunciare il suo mantra.
Finalmente si intuisce il refrain.
ADRIAN
(a bassa voce)
Sono un dio, sono un dio, sono un
dio, sono un dio...
La sua voce sfuma e pian piano viene coperta dai rumori della strada.
Passanti e vociare.
VIA DELLO STRUSCIO - EST\NOTTE. (FLASHBACK)
Siamo in una delle arterie principali della città.
Negozi, vetrine e molti passanti. Quasi tutti a coppie, che vanno
su e giù, in questa piccola area pedonale. Alcune di queste portano
con sé borse della spesa, tutte provenienti da boutique di marca.
Adrian sta mangiando un gelato per strada, tutto concentrato a non
macchiarsi la giacca. Ginevra è al suo fianco, e gli tiene l'altra
mano.
GINEVRA
56
Sai, Adri, questa malattia ti
cambia la scala delle priorità. Ho
iniziato a capire molte cose...
ADRIAN
(sempre alle prese col gelato)
Posso immaginarlo, Ginevra.
GINEVRA
Io vorrei dare un taglio diverso
alla mia vita. Non parlo solo di
un'agenda diversa. Viaggi, un
figlio,
o
un'altra
casa...E'
qualcos'altro.
ADRIAN
(seriamente)
E' l'intensità. Ginevra.
GINEVRA
(girandosi verso di lui e stringendogli la mano)
Sì, sì. Hai capito subito! Adri,
spero...che se sopravvivo a tutto
questo, vorrei averti al mio
fianco.
Adrian sorride, senza guardarla. Il rumore della strada sfuma via
e torna il sienzio. Poi, la voce di Adrian, che continua a dire "Sono
un dio, sono un dio, sono un dio…".
LABORATORIO CHIMICO - INT\GIORNO.
Intenso primo piano, un po' deformato, di Adrian visto attraverso
il vetro di una delle sue piante. E' senza maschera, né occhiali
protettivi.
C'è il bocciolo di un fiore chiuso.
Gli occhi di Adrian lo stanno fissando con grande concentrazione.
Improvvisamente i petali cominciano ad aprirsi. Adrian subito
diventa apprensivo. Aspetta, aspetta. I movimenti sono lenti.
Il fiore, comunque, sta per sbocciare del tutto. In quel momento il
rumore di un messaggio interrompe l'estasi della nascita.
Un rumore molto stridente con l'atmosfera che infatti fa quasi
sobbalzare Adrian. Si cerca nelle tasche, quasi indispettito.
Poi legge. "Ginevra".
GINEVRA (SUBTITLE)
Raggiungimi a questo indirizzo.
CASA NUOVA DI GINEVRA - EST\NOTTE.
57
Adrian parcheggia con tale fretta che sfiora un palo della luce.
Scende di fretta e si accorge che ha graffiato la fiancata.
Gli scappa un accidenti. Poi si riprende.
Guarda attorno a sé e vede di essere finito in uno dei quartieri più
chic della città. Solo macchine di grande cilindrata e alto prezzo
circondano la sua utilitaria.
Controlla il numero civico. Il 17. Il cancelletto è aperto.
Con la scarsa luce dei lampione riesce comunque a scorgere una casetta
bohemienne, molto piccola, ma dall'aria accogliente.
Apre il cancelletto e sale i pochi gradini che conducono alla porta.
Anche la porta è socchiusa.
OPEN SPACE CASA GINEVRA - INT\NOTTE.
Dietro la porta, così quasi all'improvviso, appare Ginevra.
E' proprio un'apparizione. Perché bella così, agli occhi di Adrian,
non lo è mai stata né lo sarà più.
Adrian resta un po' intimorito da quella manifestazione. Infatti per
un paio di secondi si blocca. Ginevra si avvicina a lui, gli prende
la mano e sul suo viso si forma l'ombra di un sorriso.
Lo conduce verso l'angolo della cucina. E' un ambiente quasi
totalmente arredato, anche se si vedono ancora tracce di recenti
lavori. Per terra Adrian nota di sfuggita un secchio con vernice e
pennelli. E una cassetta degli attrezzi.
Ma la tavola, quella è perfettamente imbandita. Sul bancone che
separa l'angolo cottura, Ginevra prende una bottiglia di champagne
e due flutes.
GINEVRA
Stavolta ti ho sorpreso io, vero?
Adrian non risponde, limitandosi ad annuire. Prende in mano il
bicchiere, mentre lei gli versa da bere.
A
cosa
incarico?
ADRIAN
brindiamo?
Un
nuovo
Ginevra scuote il capo.
ADRIAN (CONT'D)
Questa è la tua ultima creazione?
Sì.
GINEVRA
ADRIAN
(guardandosi ancora attorno)
Hai fatto un grandissimo lavoro.
58
Ginevra fa tintinnare i due bicchieri.
GINEVRA
Adrian...
(pausa interminabile)
Il tumore è regredito.
L'occhio di Adrian si contrae per un istante millesimale. Poi torna
normale, e d'istinto beve d'un sorso - quasi soffocandosi - lo
champagne.
Ginevra non ha ancora neanche sorseggiato il suo. Adrian se ne rende
conto.
Cin cin!
ADRIAN
Poi posa il bicchiere, quasi mancando il tavolo. Resta un attimo
imbarazzato. Si avvicina alla donna e l'abbraccia, fortissimo.
Sembra soffocarla.
GINEVRA
L'ho saputo stamattina dal dottor
Galak. Ma volevo darti la notizia
nel migliore dei modi. Ho dovuto
mordermi
la
lingua
tutta
la
giornata...
Adrian struscia quasi infantilmente il capo sulla spalla di lei.
ADRIAN
Ginevra, Ginevra, Ginevra...
E comincia una litania. Il viso è sicuramente sconvolto. Non si riesce
a capire bene se sia disperato o estremamente felice.
ADRIAN (CONT'D)
(il tono scivola verso il sussurro, quindi diviene un sibilo)
Ginevra, Ginevra, Ginevra...
CAMERA ADRIAN - INT\NOTTE.
Nella stanza di Adrian c'è soltanto la fioca luce proveniente
dall'esterno. Gli angoli sono avvolti nell'ombra totale.
E
da
quell'ombra,
improvvisamente,
spunta
fuori
Adrian.
Completamente nudo. Col fisico più tonico di tempo addietro.
Il suo procedere sembra dettato da una volontà ipnotica. E' lento,
cadenzato. Avanza verso lo specchio.
E precisamente come nella prima sequenza, Adrian cerca di analizzare
il suo viso, centimetro dopo centimetro. Sembra adesso meno vecchio.
Poi volge lo sguardo verso i suoi capelli. Cerca di scompigliarli,
come a ritrovare il suo look precedente. Poi si ferma. Si blocca.
Tenta di recuperare la pettinatura precedente.
59
ADRIAN
Non ti preoccupare, Adrian. Non c'è
niente da temere. E' tutto a posto.
Poi un flash bianco improvviso.
La porta si spalanca. Adrian fa un balzo indietro. Una luce
innaturale, potente, illumina da dietro una figura. Piuttosto bassa
e sembra anche scoordinata. Sembra quasi E.T.
Avanza, avanza. Finché i suoi lineamenti diventano riconoscibili.
E' la madre di Adrian.
MADRE
Adrian! Adrian!
Vediamo a questo punto, Adrian sbucare da sotto il letto, dove
evidentemente è caduto. La sua testa si alza sopra il materasso.
In questo momento notiamo che non è più notte fonda, ma ha iniziato
ad albeggiare.
ADRIAN
(ancora sonnolente)
Che è successo?
MADRE
(apprensiva)
Tesoro, urlavi urlavi, e poi... ho
sentito un colpo...
ADRIAN
(sorridendo)
Niente mamma. Torna a letto. E'
tutto a posto.
La madre indietreggia lentamente così com'è entrata.
SERRA - INT\GIORNO.
Sono le 7.45, La serra è praticamente vuota. Da fuori provengono
ancora le voci e i rumori dei camion che scaricano e caricano.
Una figura, fischiettante, sta passando in rassegna tra uno scaffale
e l'altro i fiori e le piante.
E' Adrian, col camice sbottonato. In mano ha un paio di forbici con
cui sta abbellendo e sistemando i vasi che secondo lui meritano dei
ritocchi. Nell'altra mano vediamo una bustina piena di erbacce,
petali, radici e terriccio.
E' inequivocabilmente di buon umore.
Dietro di lui sbuca Pavel, appena arrivato, con il casco della moto
in mano e il giacchetto antivento.
Lo nota subito.
60
PAVEL
(quasi gridando)
Ehi! Cos’è tanta felicità? Ti senti
male o è successo qualcosa?
Adrian continua imperterrito a lavorare.
ADRIAN
Mi dispiace per te, ma sto
benissimo. Anzi. Mai stato meglio.
PAVEL
Come mai? Ne è morta un'altra?
Adrian gli indirizza uno sguardo trucido. Veramente trucido.
ADRIAN
Per tua informazione, Ginevra è
guarita.
PAVEL
(sinceramente sorpreso)
Beh! Questa sì che è una notizia
meravigliosa! Finalmente!
ADRIAN
Già.
E'
proprio
una
meravigliosa.
notizia
Pavel gli appioppa delle discrete manate sulla spalla.
PAVEL
Sono davvero contento per te
Fenomeno. E' una donna in gamba.
L'ho capito subito. Tienitela
stretta, mi raccomando.
Adrian fa finta di non aver sentito. Riattacca a fischiettare. Si
avvicina verso l'uscita. Posa le forbici e butta via la busta.
Dopodiché, esce dalla serra.
SEQUENZA KULESOV, AMBIENTI VARI - INT\GIORNO.
Una musica dal ritmo incalzante accompagna questa sequenza di
montaggio. Tutto è in accelerato.
Primo. Dal terriccio del bancone speciale, dove Adrian stava
coltivando il fiore perfetto, improvvisamente spunta un germoglio.
Che cresce, cresce, fino a far emergere lo stelo.
Secondo. Viso completamente neutrale di Adrian. Su sfondo bianco,
tipo fototessera.
Terzo. Ginevra, avvolta da un succinto vestito rosso lussuria, balla
girando su se stessa.
Quarto. Dallo stelo esce fuori una gemma, d'un colore bellissimo.
Che cresce, cresce.
61
Quinto. Viso completamente neutrale di Adrian su sfondo bianco, tipo
fototessera.
Sesto. Ginevra ride. Ride di gusto, come se non si fosse mai divertita
tanto in vita sua.
Settimo. La gemma si apre al fiore, che diventa color arcobaleno.
Un fiore ovviamente impossibile in natura. La creazione di Adrian
ha avuto successo. E' nato il fiore perfetto.
Ottavo. Viso completamente neutrale di Adrian su sfondo bianco, tipo
fototessera.
CASA NUOVA DI GINEVRA, CAMERA DA LETTO - INT\NOTTE.
Ginevra dorme. Riposa placidamente. Un suo braccio avvolge le spalle
di Adrian.
Adrian sta rannicchiato come suo solito nella posizione fetale. Quasi
rischiando di cadere dal letto.
Eppure, nel sonno, inizia a stiracchiarsi. Le gambe si allungano.
Assume una postura rilassata, normale.
Si gira. Rivolge il suo viso alla donna. Sente il suo dolce respiro
su di lui. E allora apre gli occhi. Risponde al suo abbraccio.
Circondandola.
ADRIAN
(in un sussurro)
Grazie Ginevra. Sono guarito!
STUDIO GALAK – INT\GIORNO
Lo scienziato sta analizzando con i suoi collaboratori alcuni
risultati di pazienti. Poi su un referto sbianca in volto. Quindi
scambia sguardi di complicità con i suoi assistenti.
LABORATORIO CHIMICO - INT\GIORNO.
Il fiore perfetto di Adrian è diventato, se possibile, ancora più
sgargiante e colorato.
E anche il resto dei banconi, tra cui si muove la mdp, mostrano
un'incredibile fioritura fuori stagione di tutte le piante.
Improvvisamente un rumore, come di vetro infranto.
Adrian ha fatto rovesciare, svenendo, una mensola piena di fiale e
fialette. Ovunque si sparge il liquido, sia scuro sia trasparente,
che vi era contenuto.
Adrian riprende conoscenza subito dopo. Si rialza. Si toglie la
maschera e gli occhiali. Sembra ancora rintronato.
62
Vede il danno che ha fatto. E tra le labbra gli muore una bestemmia.
Prende una confezione di carta assorbente e comincia a raccogliere
i vetri.
In quel momento, irrompe Pavel preoccupato nel laboratorio.
PAVEL
Adrian! Che cazzo è successo?
ADRIAN
(stordito e scuotendo il capo)
Niente, un piccolo incidente
Pavel osserva il disastro. E istintivamente mette su la maschera,
per ripararsi da fumi e miasmi che si levano dal pavimento.
PAVEL
(urlando)
Adrian, porca miseria copriti il
naso! Da quanto tempo sei così?
Poi si avvicina, allontanandolo dai vetri e da quel liquido.
PAVEL (CONT'D)
Quello era acido...Dobbiamo subito
andare dal medico!
ADRIAN
(come parlasse ad uno scolaro)
Non dire cazzate, Pavel. Non mi sono
fatto niente. E poi ce l'avevo la
maschera. Piuttosto dammi una mano:
togli i cocci da terra!
Si rimette subito la maschera sul viso, brontolando e riprende a
trafficare con i suoi veleni. Prende una boccetta, su cui svetta
l'immagine del teschio crociato dalle tibie.
OPEN SPACE CASA NUOVA DI GINEVRA - INT\NOTTE.
E' ora di cena.
Sulla tavola sempre perfettamente imbandita, Adrian sta rimestando
nel piatto il suo cibo. Ginevra addenta la sua portata macrobiotica,
su cui Adrian non ha niente da obiettare.
Annuisce in silenzio alle parole di Ginevra.
GINEVRA
(entusiasta)
Adri, non hai idea di come mi stiano
andando bene le cose al lavoro!
Ormai mi sento perfettamente in
forma!
Tracanna un bicchiere di vino con estrema facilità.
63
GINEVRA (CONT'D)
Credimi, non sono mai stata tanto
bene. Adri. E' tutto merito tuo! Io
lo so!
Poi gli prende la mano stringendogliela fortissimo.
ADRIAN
Tesoro,
devo
dire
importante.
Dimmi tutto!
una
cosa
GINEVRA
ADRIAN
Beh... Io non vorrei che tu ti
sentissi in obbligo verso di me. A
restare con me, perché prima ti sono
stato vicinoGINEVRA
Ma cosa dici Adri!
ADRIAN
Non mi devi assolutamente niente,
capito. Ci tenevo che tu lo
sapessi...
Ginevra lo guarda con due occhi pieni di lacrime.
GINEVRA
Adri io voglio soltanto amarti con
questa intensità tutta la vita.
Adrian capisce che questa frase merita una risposta. Si pulisce la
bocca col tovagliolo. Sente un piccolo insistente bruciore alla base
del collo. Allora si specchia nella lama di un coltello: un rossore
alla pelle.
ADRIAN
(soprapensiero)
Anche io, amore. Mi hai letto nel
pensiero!
E le sorride, pieno di sentimento.
BALCONE CASA GINEVRA - EST\GIORNO.
Adrian è in piedi sulla scala. Indossa un paio di guanti di gomma
e sta pitturando il muro esterno della parete. Sotto di lui ci sono
almeno una decina di diversi tipi di vernice differenti.
Ginevra guarda con aria attentissima la chiazza di colore che Adrian
ha appena terminato. Ve ne sono altre due.
GINEVRA
64
Amore, mi sembrano orribili tutte e
due. Questo blu uova di pettirosso
è tremendo.
Ma Adrian non sta ascoltando. Si gratta con forza sul collo dove
l’irritazione si è estesa.
GINEVRA (CONT'D)
Ci vuole un colore più violaceo, per
il tetto.
STUDIO DOTTOR GALAK - INT\GIORNO.
Una penna rimbalza sul taccuino delle ricette. Lasciato vuoto.
GALAK (V.O.)
E' un miracolo, signora. E' un
miracolo. Rispetto a un mese fa il
tumore è regredito del tutto!
GINEVRA
Non è stato un miracolo. E' stato
quest'uomo, il mio angelo custode.
E indica Adrian. Poi gli stringe forte la mano, con le lacrime agli
occhi.
GALAK
(con un compiaciuto sorriso)
Questo avvalora la mia teoria, che
purtroppo tanti colleghi esimi non
vogliono avallare. La base per
sconfiggere il cancro è nella
psicheGINEVRA
E nell’amore! Grazie mille dottore.
Si alza in piedi.
GINEVRA (CONT'D)
Beh, non si dispiaccia, ma non ci
vedremo più!
Il dottor Galak ride sonoramente. Si alza in piedi e stringe le mani
alla coppia. Adrian è rimasto completamente in silenzio per tutto
il tempo.
GALAK
Comunque continui a fare qualche
controllo, e segua le cure,ancora
per un po’, mi raccomando!
Ginevra e Adrian escono fuori.
65
LABORATORIO CHIMICO - INT\GIORNO.
Pavel e Adrian sono completamente presi da una reazione chimica che
deve agire su un’esemplare di “fiore perfetto”.
Mentre Pavel gli sostiene un flacone, Adrian prende alcune gocce e
le fa scorrere precisamente dentro il pistillo del fiore.
Dopodiché richiude la boccetta della sostanza. E si tira su la
maschera.
PAVEL
Fra quanto arriva il risultato?
ADRIAN
(controllando l'orologio a muro)
Con
questo
agente
in
appena
sessanta secondi, secondo i miei
calcoli. Altri sono invece a lento
effetto, ma non per questo meno
potenti.
Pavel si appoggia al bancone e sorseggia una bottiglia d'acqua.
PAVEL
Non mi hai detto più niente di
Ginevra! Sai che secondo me hai
avuto una botta di culo smisurata?
Non te la meriti proprio una come
quella!
ADRIAN
(osservando sempre le lancette)
Ricordati che è viva grazie a me.
L'ha detto pure il primario.
PAVEL
(beffardo)
Chissà perché non hai funzionato
anche con Giordana...
Evidentemente
l'argomento.
Adrian
non
Ci siamo.
ha
nessuna
voglia
di
affrontare
ADRIAN
Si avvicina al fiore, toglie il panno che ricopriva la teca di vetro.
Si vede che il fiore è completamente appassito.
PAVEL
Mi pare che l'abbia fatto secco, no?
Più morto di così.
ADRIAN
Però, ieri ho provato con le stesse
quantità e non ha fatto effetto.
66
Anzi. Riproverò. Farò le cose più in
grande, Pavel. Devo essere certo!
PAVEL
di
pianta
Che
razza
sopravvivere?
può
Adrian stacca con prepotenza lo stelo del fiore appassito.
Una pianta
Quasi.
ADRIAN
quasi
invincibile.
E lo sguardo che appare nei suoi occhi sembra davvero poco umano
adesso.
CASA NUOVA DI GINEVRA - EST\NOTTE.
Adrian parcheggia la super
completamente automatizzato.
macchina
di
Ginevra.
E'
tutto
Infatti non riesce ad aprire le portiere.
GINEVRA
(cercando un pulsante sul cruscotto)
Aspetta un attiE in questo momento viene colta da un violento attacco di tosse,
improvviso.
Adrian subito
riprendere.
le
dà
qualche
colpetto
sulle
spalle
per
farla
Appena si rimette, Ginevra quasi strabuzza gli occhi.
GINEVRA (CONT'D)
Deve essere l'aria condizionata! Mi
devi dare qualche medicina...
ADRIAN
(di nuovo protettivo)
Oh no, amore. Basterà un bel
bicchiere di latte caldo e miele.
GINEVRA
I vecchi rimedi della nonna?
ADRIAN
Beh! Funzionano sempre!
OPEN SPACE CASA GINEVRA - INT\NOTTE.
Adrian, appoggiato al bancone, gira pensosamente il cucchiaino di
miele nel bicchiere di latte. E' così bianco che sembra quasi
innaturale.
67
Lo fissa come rapito dal ritmo del mescolio, finché la necessità di
grattarsi l’eritema alla base del collo lo rianima.
Sul suo viso appare un'espressione quasi soddisfatta.
ADRIAN
(gridando)
Amore, il latte arriva!
E si allontana verso la camera da letto.
CASA NUOVA DI GINEVRA, CAMERA DA LETTO - INT\GIORNO.
E' mattina presto.
Adrian si sta vestendo, mentre Ginevra fa colazione a letto. Adrian
le ha preparato un vassoio pieno di bontà. Ginevra sorseggia il caffè.
GINEVRA
(indicando la tazzina)
Ma hai cambiato marca?
ADRIAN
Ah! No, ho messo lo zucchero di
canna. Il dottore dice che fa
decisamente meglio.
GINEVRA
(sorridendo)
Ah,
bene!
Da
quando
ho
il
raffreddore non sento più bene i
sapori!
Adrian si gira, entrando in bagno. E sul volto di Ginevra appare una
leggerissima espressione di disgusto.
Quando riesce, vestito di tutto punto, Adrian si avvicina alla donna
e la bacia sulla guancia. Poi si gratta il collo coperto dal colletto
della camicia.
ADRIAN
Come ti senti oggi? Qualche dolore?
GINEVRA
Mi sento benissimo, Adri. Il latte
ha fatto miracoli.
Il volto di Adrian diventa impassibile.
ADRIAN
La nonna ha sempre ragione.
Vediamo che di nascosto ha preso la tazzina dal vassoio e l'ha
infilata in tasca con mossa rapida.
ANGOLO DI STRADA\BIDONE SPAZZATURA – EST\GIORNO
68
Adrian esce dall’auto. Si guarda intorno, poi getta la tazzina nel
bidone. Riparte frettolosamente.
OPEN SPACE CASA GINEVRA - INT\GIORNO.
Adrian ha indossato la divisa del perfetto cuoco, con tanto di
cappello. Sfoggia un foulard. Copre così l’eritema alla base del
collo.
Davanti a sé, ha alcuni bicchieri tutti pieni di bevande. Coca-cola,
succhi di frutta, vino rosso e vino bianco.
Su ognuno di essi lascia cadere alcune gocce di un veleno preso da
una boccetta mai vista fino ad ora.
E dopo alcuni istanti di spasmodica attesa, Adrian si rende conto
che il liquido cambia in maniera repentina. La cola diventa quasi
verde, d'un verde innaturale.
Arrabbiato prende i bicchieri e li versa tutti nel lavandino. Uno
di questi gli cade di mano, andando in frantumi. Nel tentativo di
prendere i frammenti, Adrian si taglia.
Porca mise-
ADRIAN
Si porta istintivamente il dito alla bocca. Poi si blocca. Stringe
il pollice tra due dita e lo spreme per fare uscire il sangue, ma
non viene fuori neanche una goccia. Si gratta rabbiosamente
l’eritema.
CUT TO:
OPEN SPACE CASA GINEVRA - INT\NOTTE.
Adrian sta imbandendo con grande fantasia la tavola. Al centro, in
posizione dominante, un'improbabile faraona.
Dall'aspetto sembra un piatto avveniristico. Condito con una serie
di ortaggi e vegetali tutti colorati. Quasi una pietanza hawayana.
In quel preciso momento rientra Ginevra, con la sua pesante borsa
di lavoro. La abbandona sul divano, e con gesto tipico da rientro
a casa, si toglie gli orecchini (evidentemente regalati da Adrian,
perché sono fiori assurdi).
Passa dalla cucina per salutare e resta colpita da quel centro tavola
inaspettato.
GINEVRA
Uau!!! E' meravigliosa!
Si avvicina. Prende dalla borsa una macchina fotografica. E scatta
un paio di foto, mentre Adrian si gusta la vittoria.
GINEVRA (CONT'D)
69
Ma come mai hai cucinato tutte
queste verdure? Hai cambiato i tuoi
costumi alimentari?
ADRIAN
Nooo! Questi sono solo per
amoreee! Io vado avanti con
faraona! Bon appetit!
te
la
OPEN SPACE CASA GINEVRA - INT\NOTTE.
Il piatto della faraona è quasi vuoto.
Ginevra si pulisce la bocca col tovagliolo. E si beve in un sorso
mezzo bicchiere di vino.
ADRIAN
Allora ho passato la sufficienza?
GINEVRA
Passato? Tesoro era buonissimo.
Devi aver fatto qualche corso a mia
insaputa...
Adrian si schermisce, imbarazzato.
GINEVRA (CONT'D)
Peccato che oggi sia messa così male
con
questa
vescica...
sono
diventata
incontinente!
Anzi
scappo ancora!
Ginevra si alza e corre al bagno.
CASA NUOVA DI GINEVRA, BAGNO - INT\NOTTE.
Ginevra alza la tavoletta del water e vomita subito con facilità,
senza alcuno sforzo.
Si sciacqua il viso e ne approfitta per guardarsi allo specchio
GINEVRA
Adri,
Adri...
Ricordami
impedirti di cucinare ancora!
di
E tira lo sciacquone.
OPEN SPACE CASA GINEVRA - INT\NOTTE.
Adrian vicino alla porta del bagno ha avvertito il malessere di lei.
E’ soddisfatto.
Poi recupera in un attimo il suo viso di sempre. Arriva vicino alla
tavola e comincia a sparecchiare.
70
ADRIAN
(rivolgendosi alla donna dietro di lui)
Vai pure su amore. Stasera faccio
tutto io. Va pure a riposarti!
VIVAIO FIORI - EST\GIORNO.
Adrian, con rinnovato buon umore, si avvia nella piazzetta da cui
solitamente arrivano e partono le consegne. Indossa un dolcevita.
Ma oggi, stranamente, non c'è nessuno. Non c'è anima viva.
Adrian controlla l'orologio e nota che sono quasi le 9.20, più in
ritardo del solito.
Si avvicina all'ingresso della serra, continuando a guardarsi
attorno.
SERRA - INT\GIORNO.
All'interno della serra tutto sembra normale. Punta allora
direttamente sul laboratorio. Ovunque stagna un odore terrificante.
Adrian è costretto a mettersi una mano davanti al naso.
LABORATORIO CHIMICO - INT\GIORNO.
Una volta entrato, avanza, guardandosi tutt’intorno. Le piante sono
state coperte da enormi buste scure: non si è salvato quasi niente.
In fondo, abbandonato sulla sedia c'è Pavel. Quasi singhiozza.
Adrian va verso di lui.
Pavel!
ADRIAN
Pavel alza il viso, sorreggendolo tra le mani.
PAVEL
Una tragedia... una tragedia.
Adrian aspetta che l'altro prosegua il racconto. Ma non accade.
Allora si avvicina a lui.
Pavel a questo punto riabbassa il viso.
PAVEL (CONT'D)
Non è colpa mia Adrian… Lo sai! Io
ieri pomeriggio non sono passato
per niente e ieri mattina tutto era
a posto! Oggi sono arrivato, presto
come sempre. E i germogli, i fiori
di qui dentro erano tutti... Che
odore terribile!
71
ADRIAN
(tra i denti)
Aha! Stai calmo Pavel, andrà tutto
bene. Forse… questa volta… ho
trovato quello che non dà scampo!
Pavel lo guarda in volto e ci legge una sorta di
soddisfazione.
PAVEL
Allora?!… Adrian, questa volta hai
esagerato, Adrian…
Che diremo alla direzione? Ci
licenzieranno. Avessi visto la
faccia del boss, poco fa!
Adrian però è già oltre. Non sente più le parole dell'amico.
Entra nel reparto segreto.
Chiude dietro di sé la porta. Poi gira la chiave. Istintivamente
prende la mascherina e la indossa.
Poi accende la luce.
Scosta la
Ed eccolo
Cresciuto
adesso si
tenda.
lì. Il suo fiore perfetto. Che è diventato gigantesco.
in maniera spropositata. Ha sfondato la teca di vetro. E
erge, quasi innaturalmente, fino ad un metro d'altezza.
Dopo il primo istante di totale terrore, Adrian
furiosamente alla base del colletto del dolcevita.
si
gratta
Poi prende un bastone e sferra una botta violentissima contro la
credenza di vetro, dentro la quale sono nascosti tutti i suoi preziosi
veleni.
ADRIAN
(urlando)
No, no, no! Perche lui no? Perché
solo lui mi resiste?
E continua a menare fendenti. Tutti i liquidi e i gas, iniziano a
riempire la stanza, e offuscano la figura di Adrian che quasi ne viene
nascosto.
CASA NUOVA DI GINEVRA, OPEN SPACE - INT\GIORNO.
Adrian è solo in casa. Un vistoso cerotto sul collo. In mano ha una
siringa dall’ago sottilissimo. Ne inietta il contenuto nel tappo di
una boccetta della terapia antitumorale di Ginevra. Poi ripone tutto
al loro posto ed esce furtivo di casa. chiude dietro di sé la porta.
Il cielo fuori minaccia di piovere.
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CASA NUOVA DI GINEVRA, OPEN SPACE - INT\GIORNO.
Si riapre la porta. Entra Ginevra.Fuori piove a dirotto.
E’ passato tempo rispetto alla scena precedente.
La donna, di ritorno per il break del pranzo, si libera
dell’impermeabile e dell’ombrello. Si butta sul divano e si rilassa
qualche secondo.
Poi va al mobiletto delle medicine e prende la boccetta della scena
precedente. La tracanna. Subito avverte un forte dolore allo stomaco.
Torna a sedere in preda alle contrazioni. Poi addirittura si piega
in due.
Quindi dopo qualche spasmo, il dolore si placa e tornata come prima,
in perfetta salute.
Ginevra, come se nulla le fosse accaduto, si accinge a mangiucchiare
della frutta, distraendosi con il TG dell’ora di pranzo.
VIALE CITTA’ - EST\GIORNO.
Siamo all’imbrunire. Sta piovigginando. Adrian in macchina. Il suo
colorito è verdognolo, il volto sudato, guida rischiando
costantemente di provocare un incidente. Il segnale di sms. Legge.
GINEVRA (SUBTITLE)
Amore devo parlarti urgentemente. Ci vediamo stasera a casa. Baci.
Adrian dimena il capo in preda alla disperazione. Nei suoi occhi il
terrore. Un sordo lamento gli esce dalla bocca.
OPEN SPACE CASA NUOVA DI GINEVRA – INT\GIORNO
Adrian rientra in casa. E' solo. Si accerta che Ginevra non sia lì.
Il suo viso è scurissimo. Si sta grattando vigorosamente il collo,
che ora scopre: è apparso un bubbone purulento.
E quando Adrian si lascia cadere sul divano, come fosse catatonico,
il prurito ricomincia fortissimo.
Gratta, gratta, finché non esce il sangue. E Adrian trattiene un urlo
di dolore. Corre in cucina e ci mette sopra dell'acqua. Ma il dolore
non si placa.
In quel momento sente le chiavi girare nella toppa della serratura.
Poi i tacchi di Ginevra che si avvicinano.
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Quindi, la donna appare nella cucina. Ha lo sguardo piuttosto teso
ed emozionato. Adrian ha prontamente nascosto la piaga mettendosi
uno strofinaccio al collo, come se fosse alle prese con la cucina
e non volesse sporcarsi. Infatti afferra anche un coltellaccio.
GINEVRA
Sono stata dal dottore, Adri.
(pausa) Stamattina, allo studio,
sono svenuta.
A questo punto, come dal profondo, una scintilla si riaccende
nell'animo di Adrian, che si riattiva un minimo. E si mostra tutto
preoccupato. Ripone il coltellaccio.
ADRIAN
(avvicinandosi alla donna)
Cosa è successo amore? Non fare
quella faccia... Dimmi!
GINEVRA
E' successa una cosa incredibile.
ADRIAN
Bella o brutta?
GINEVRA
(maliziosa)
Dipende dai punti di vista... Io
spero che per te sia bella…
Ginevra si porta le mani al ventre e se lo accarezza. E a quel punto
come fosse stato colto da un ictus, Adrian si blocca. China la testa.
E impallidisce per un momento. Ginevra lo scruta attentamente.
GINEVRA (CONT'D)
Adri! Non fare così, se vuoi non ne
parliaMa Adrian la zittisce con un gesto della mano. Come a dirle "Non è
questo". Adrian si porta l'altra mano al petto, e il suo viso
impallidisce.
Evidentemente, però, Ginevra non ha capito.
GINEVRA (CONT'D)
Amore, davvero, non c'è bisogno di
reagire così… Mica dobbiamo tenerlo
per forMa a quel punto, si blocca. Perché Adrian cade come un sacco vuoto
per terra. Si affloscia svenuto.
L'urlo di Ginevra si confonde con la sirena dell'ambulanza.
CAMERA RICOVERO OSPEDALE - INT\NOTTE.
Il viso di Adrian è terreo. E' ricoverato d'urgenza, e già il dottore
è chino su di lui per visitarlo.
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Ginevra, pallida anche lei come un cencio, gli sta al fianco.
Un'infermiera fa un prelievo al braccio destro di Adrian, che la
guarda senza fare una grinza. Né un gemito di lamento è uscito dalla
sua bocca.
Il dottore gli fa mettere l'ossigeno al naso.
Allora?
GINEVRA
MEDICO
Signora, il paziente ha quasi 39 di
febbre. La pressione molto bassa.
Ho visto lo sfogo al collo. Così, ad
occhio e croce, potrebbe anche
essere una forma di stress acuto. Ma
devo avere i risultati delle
analisi.
GINEVRA
(in disaccordo)
Stress? Guardi che Adrian è la
persona più serena di questo mondo.
MEDICO
(togliendosi lo stetoscopio)
Certo, certo. Tornerò.
Adrian rivolge lo sguardo un po' assente verso Ginevra.
ADRIAN
(con voce flebile)
Se dicono che è lo stress, vuol dire
che non sanno di che si tratta.
Ginevra sorride leggermente. Poi si china su di lui, gli rimbocca
le coperte.
GINEVRA
Sarà niente, vedrai.
Poi lo bacia con foga, ma provoca in Adrian un leggero guaito di
dolore.
CORRIDOIO OSPEDALE - INT\NOTTE.
Il corridoio, vista l'ora, è praticamente vuoto. Passa solo qualche
infermiere e getta un'occhiata di sfuggita a Ginevra, che pur sotto
la luce del neon, ha un fascino eccezionale.
Il dottore agita la cartellina del paziente mentre accompagna le sue
parole.
MEDICO
Vede signora, i dati sono precisi.
Il tossicologico parla chiaro.
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GINEVRA
Guardi, le ripeto. Le misure di
sicurezza di quel laboratorio sono
severissime.
MEDICO
(abbassando il tono e ammiccando)
Potrebbe allora aver ingerito
spontaneamente i veleni?
Ginevra strabuzza gli occhi.
GINEVRA
(accalorandosi)
Ma che cosa sta dicendo! Pensa che
si sia suicidato?
Il dottore tossisce.
MEDICO
Si calmi signora. Non voglio
proprio dire niente. Ma quest'uomo
ha dentro di sé un tasso tossico
altissimo. E so per certo che non ci
si
sveglia
così
per
cattiva
digestione.
Ginevra si impensierisce. Non riesce a replicare. In quel mentre
arriva Adrian, nel lettino, spinto da un’infermiera.
E' intubato, gli hanno appena praticato la lavanda gastrica e il
lavaggio del sangue. Attraversa il corridoio. Ed entra nella sua
camera. Ginevra lo segue immediatamente.
INFERMIERA
(tra sé e sé)
Ma dove l’ho già visto questo?
Poi, come presa da un improvviso ricordo, si distende in un ghigno
di perfida soddisfazione.
CAMERA RICOVERO OSPEDALE - INT\NOTTE.
Il respiro regolare di Adrian è l'unico rumore che si sente nella
stanza. Una lucettina posta sopra il letto gli illumina appena il
viso.
Sembra davvero stravolto. Nell'ombra, seduta su una sedia, c'è
Ginevra.
GINEVRA
Adri, lo so che sei sveglio! Ti
prego dimmi cos'è successo!
Adrian continua a far finta di dormire.
GINEVRA (CONT'D)
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Lo devo sapere! E non devi
preoccuparti. In questo periodo
sono successe tante cose tutte
assieme. Davvero, Adri. Tu sei
l'unica personaAdrian con un segno della mano la interrompe e le fa cenno di
avvicinarsi.
ADRIAN
(con una voce dall'oltretomba)
Gin... Evra. Torna domani, ti
spiegherò tutto.
GINEVRA
Ma allora è vero che hai-
Domani!
ADRIAN
(in un rantolo)
Ginevra si blocca. Arretra di un passo. Poi si riavvicina, gli dà
un bacio in fronte e scappa via di corsa.
Adrian resta lì è ha una sorta di grugnito.
Prova ad agitarsi, ma i tubi che lo circondano non gli permettono
di muoversi granché.
CAMERA RICOVERO OSPEDALE - INT\NOTTE.
Ore sei del mattino.
Adrian si agita nel letto. Sta sognando, e nel sogno invoca ripetute
volte il nome di "Ginevra".
L'infermiera accorre e lo sistema nel letto, visto che come suo
solito, s'è rannicchiato all'angolo del materasso.
Poi lo sveglia, per fargli un prelievo.
Adrian, che mantiene lo stesso colore cadaverico della sera prima,
apre gli occhi.
ADRIAN
E' arrivata Ginevra?
INFERMIERA
No signore. E' ancora notte. Provi
a riposare.
CUT TO:
CAMERA RICOVERO OSPEDALE - INT\GIORNO.
Sono le dieci del mattino.
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Adrian riapre gli occhi. Nella camera c'è solo lui. Prende il
cellulare, per controllare se abbia avuto chiamate.
Poi suona il campanello, arriva l'infermiera immediatamente.
INFERMIERA
Buongiorno signor Levi, è riuscito
a dormire un po'?
ADRIAN
E' già passata Ginevra?
INFERMIERA
Sì signore. Ma stava dormendo. Ha
detto di dirle di chiamarla quando
si sarebbe svegliato...
Adrian si rizza a sedere sul letto. Pare abbia trovato energie di
scorta.
L'infermiera esce. Lui prende il cellulare in mano. Prova a chiamare.
Ma si rende conto che non c'è campo nella stanza. Si muove un po'
sul letto, ma non ne trova.
Allora, con estrema fatica, si alza. Prende con sé l'asta della flebo
e si avvicina alla finestra.
Ma neanche qui il cellulare sembra ricevere il campo.
CORRIDOIO OSPEDALE - INT\GIORNO.
Adrian si porta appresso il cellulare e l'asta della flebo, passando
in mezzo ai pazienti che lo guardano con l'aria quasi inebetita.
Arriva fino in fondo, dove trova una porta antincendio. La spinge
ed esce all'aria aperta. Senza accorgersi del cartello di
avvertimento.
"NON APRIRE".
POSTAZIONE AMBULANZE - EST\GIORNO.
Adrian si trova sulla rampa di lancio delle ambulanze.
Ma non pare farvi caso. Finalmente il suo cellulare squilla.
Adrian si incammina verso il lato opposto della strada.
Pronto?
GINEVRA (V.O.)
In contemporanea arriva la sirena di un'ambulanza lanciata verso
l’uscita, convinta che Adrian si tolga di mezzo. Ma Adrian sta
cercando di trovare la forza per rispondere al cellulare.
E viene centrato in pieno.
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La sirena dell'ambulanza si ferma. Mentre lui si accascia, e il
vociare dei paramedici sovrasta l'ambiente.
FADE TO:
CAMPOSANTO - EST\GIORNO.
Giornata plumbea come poche. Neanche uno spiraglio di sole a
illuminare la scena.
Ginevra è avvolta in un sudario nero. Appena qualche centimetro della
fronte riesce ad intravedersi.
E' l'unica persona non anziana che partecipa al funerale. Accanto
a lei i genitori di Adrian, che paiono incapaci di capire la
situazione.
Dietro, Pavel, che ha una faccia orribile, la barba lunga di giorni.
Poi il guardiano che assiste all'interramento della bara. Qualche
zio, qualche parente. Tutti anziani, e nessuno piange.
Appena la bara tocca terra, Ginevra si affloscia svenuta.
La lapide in marmo sembra guardarla. C'è la foto di Adrian,
completamente impassibile. Anzi forse quasi spaventato dal flash.
In bianco e nero.
Tutt'intorno un'impressionante quantità di fiori e piante. Che
debordano sul sentiero e verso le altre tombe.
Ma dal loro aspetto, paiono quelli morti e appassiti due giorni prima
nella serra.
E, infine accanto alla foto, l'epigrafe.
"MORI'
DI TROPPO AMORE. DONO' LA SUA VITA PER SALVARNE DUE".
LABORATORIO CHIMICO - INT\GIORNO.
Mentre attacca la canzone dei titoli di coda, vediamo il fiore
perfetto di Adrian, che si erge nella stanza, al momento deserta.
E poi, d'improvviso, un petalo cade giù. Lentamente, come un piuma.
Finché tocca terra.
FADE TO BLACK.
FINE
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ti amero` fino alla morte sceneggiatura 14.01.2011