Anno XLVII n.9 - dicembre 2009
Spedito nel mese di dicembre 2009 - Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nº 46) - art. 1, comma 2, DCB Bergamo
Sostegno a distanza:
un gesto d’amore
EMMECI
notizie
il Presepe
Da San Francesco fino
ad oggi diverse culture
e tecniche interpretano
il tema della Natività
domenica 29 novembre a
Da
giovedì 24 dicembre
presso il Centro Missionario dei
Frati Cappuccini di Milano
Musocco è allestita la mostra
“Il Presepe nei secoli” a cura di
Luigi Sansone, storico dell’arte.
In mostra disegni e dipinti di
maestri antichi del Settecento
e Ottocento, santini dalla fine
dell’Ottocento alla metà del
Novecento, scene della natività
classica e contemporanea
interpretate da artisti quali
Emilio Longoni, Adriana Bisi
Centro Missionario
dei Frati Cappuccini
Piazzale Cimitero Maggiore, 5
Milano
Ingresso libero
dal lunedì al sabato
9.30-12.30 / 14.30-17.30
domenica e festivi
9.30-13.00 / 14.30-19.00
Info: tel. 02.3088042
[email protected]
www.missioni.org
2
nei
secoli
Fabbri, Amedeo Trivisonno,
Angelo Savelli, Gianfilippo
Usellini, presepi su placchette in
argento di Enrico Manfrini degli
anni ’70 del secolo scorso,
presepi in carta tridimensionali
e in rilievo realizzati
nei primi decenni del
1900 in Germania,
una ricca e originale
collezione di presepi
provenienti da
tutto il mondo.
La scelta del
tema
non è legata soltanto al
periodo natalizio, ma anche
– e soprattutto – al legame
intrinseco tra San Francesco e la
nascita del presepe: nel 1223
San Francesco d’Assisi realizzò
infatti a Greccio la prima
rappresentazione vivente della
Natività. Tenendo fede a
questa tradizione, nel corso
degli anni noi frati cappuccini
lombardi abbiamo dato vita ad
una collezione di oltre 100
pezzi di presepi
provenienti dalle
Missioni dei paesi in
cui operiamo e noi
stessi abbiamo un
laboratorio dove vengono
creati originali ed unici
presepi.
In mostra
dal 29 novembre
al 24 dicembre
presso il Centro
Missionario
di Milano
La mostra si propone di
suggerire una lettura della
continuità culturale del tema
della natività attraverso secoli,
autori, tecniche e culture
diversi. Un viaggio tra le sue
molteplici interpretazioni
artistiche, dalle figure classiche
dell’arte Sacra alle
contemporanee rivisitazioni dei
Presepi di carta, alle più
moderne rappresentazioni
provenienti da tutto il mondo.
In questo senso il presepe
diventa messaggio di
convivenza universale,
espressione unica e allo stesso
tempo multiforme che
accomuna le tradizioni culturali.
La mostra “Il Presepe nei
secoli” avrà luogo nelle sale del
nostro Centro all’interno della
mostra permanente “Arte e
Cultura dal mondo”, un
mercatino di curiosità, gusti e
culture. ■
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Ringraziamo di ve
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Carissimi amici lettori e benefattori
natalizie il ricordo di noi tutti
In occasione delle prossime festività
a tutti voi che con generosità
frati cappuccini della Thailandia va
sostenete le nostre attività.
no ordinario; i cristiani sono una
Il Natale qui in Thailandia è un gior
popolazione, in gran parte
piccola minoranza. Per il resto della
evento da ricordare e
un
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buddista, la nascita di Ges
commerciali, il Natale è
celebrare. In città, nei grandi centri
uovere le vendite: quindi
semplicemente occasione per prom
canti natalizi, ma che non
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e
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possiamo vedere addobb
nasce per la salvezza
hanno lo scopo di ricordare Gesù che
il Natale in un ambiente che
no
dell’uomo. I cristiani tailandesi vivo
sempre sono in grado di
è estraneo alla cultura cristiana e non
.
celebrarlo con fervore e spirito di fede
a nostra riflessione e adorazione
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, rifiutato dai potenti e
un Bambino gracile, povero, indifeso
plici, che riconoscono con
sapienti e accolto dai poveri e sem
re. Fortunatamente in Italia il
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stupore in quel Bambino il Red
tutti e specialmente dai
Natale è una festa molto sentita da
di fronte alla nascita di Gesù.
bambini, capaci di stupirsi e gioire
a a far parte della nostra
entr
che
Il Natale, festa di un Bambino
a tutti i bambini, soprattutto
famiglia umana, ci porta a pensare
esperienza di rifiuto, di
quelli che stanno vivendo la stessa
emme. Bambini che si
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a
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Ges
abbandono e di povertà di
in particolare nei paesi in via di
trovano in tutti i paesi del mondo,
o. La nostra azione pastorale
sviluppo, dove noi missionari operiam
one che incontriamo nella
si rivolge certamente a tutte le pers
zione particolare verso i
nostra attività, ma abbiamo un’atten
a società e della Chiesa e
dell
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bambini e ragazzi che sono il futu
gnosi del nostro aiuto. Nelle
che sono spesso i più indifesi e biso
ricevuto dai benefattori,
nostre missioni, grazie al supporto
o a distanza, stiamo aiutando
egn
particolarmente attraverso il sost
in condizioni di povertà,
molti bambini e ragazzi che vivono
o. Questo numero della
soprattutto dal punto di vista scolastic
di Sostegno a Distanza
tà
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e
rivista è proprio dedicato a tant
si sono fatte sul tema
che
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alle
e
delle nostre missioni
ionari Cappuccini a
Miss
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all’interno di un convegno promosso
Milano lo scorso ottobre.
nella parrocchia di
Nella nostra missione ad esempio,
ti bambini mediante il
NongBuaThong, stiamo aiutando mol
realizzato una scuola
e
anch
o
sostegno a distanza e abbiam
della parrocchia, per dare
materna che accoglie bambini poveri
ianamente e dove
crist
loro un ambiente dove sono educati
progetto è molto
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e.
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ricevono una buona alimenta
o l’occasione per ringraziare i
apprezzato dalla popolazione e colg
opera di evangelizzazione e
ra
benefattori che sostengono la nost
poveri e dei bambini.
promozione umana in favore dei più
Fra Walter Morgante
3
DAL MONDO DEI CAPPUCCINI
Un regalo semplice per
un contributo
straordinario
Due famiglie al pranzo di Natale, la tua e una in missione con i frati cappuccini
Q
uesto Natale riscopri i
valori della semplicità e
genuinità, scegli di
regalare il “Pranzo
Missionario”, un modo
autentico di condividere la
gioia della tavola natalizia
con quella di una famiglia
sostenuta dai progetti dei
Missionari Cappuccini in Brasile,
Costa D’Avorio, Camerun,
Eritrea, Thailandia e Turchia.
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Missionario”, una selezione di
prodotti della linea Il Paradiso
del Gusto – la marca di
ricercata qualità artigianale –
e porta in tavola lo spirito di
generosità dei Missionari
Cappuccini, ritrovando insieme
alla genuinità e bontà dei piatti
la semplice gioia di stare
insieme.
Il ricavato permetterà infatti
di offrire un pranzo nei paesi
dove operano i Missionari
Cappuccini.
La confezione contiene sapori
della tradizione italiana – pasta
di grano duro pugliese, passata
di pomodoro tradizionale cotta
a bagnomaria, cotechino,
lenticchie, torrone e vino
rosso di uve Barbera – che
simboleggiano un nuovo modo
di cucinare e vivere con
rinnovato spirito di convivialità
le feste.
Per renderla ancora più
speciale aggiungi un utile libro
di ricette casalinghe facili e
veloci da preparare, opera di
un gruppo missionario della
provincia di Milano.
Noi Missionari Cappuccini ci
differenziamo da sempre per
lo spirito di intraprendente
accoglienza e laboriosa
generosità con cui stiamo
vicini ai più poveri e bisognosi
secondo la Regola di San
Francesco e in prima persona
coordiniamo e gestiamo
innumerevoli attività per il
sostentamento delle Missioni
presenti in varie nazioni. ■
“Pranzo Missionario”
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DAL MONDO DEI CAPPUCCINI
di fra Agostino Valsecchi
Sostegno a distanza
una speranza per tanti bambini
A Milano un importante
convegno nell’ottobre scorso
Si è svolto a Milano il 10 ottobre
scorso un importante convegno sul
Sostegno a Distanza organizzato
dal Centro Missionario dei Frati
Cappuccini. Un’occasione
significativa per fare il punto sulla
situazione di un progetto che
permette di garantire un futuro
dignitoso a tanti bambini meno
fortunati di quelli italiani.
La numerosa partecipazione è
stata la più viva testimonianza
dell’interesse intorno a questo
tema di grande attualità.
G
rande partecipazione.
È questa l’espressione che
meglio riassume ciò che
abbiamo vissuto al secondo
convegno per il sostegno a distanza dei
missionari cappuccini.
Grande partecipazione non solo per il
numero inaspettato dei partecipanti
– che superava i 130 – ma anche per il
clima di attenzione e interesse con cui i
sostenitori hanno seguito i vari momenti
e interventi.
Ci siamo ritrovati sabato 10 ottobre alle
ore 15,30 nell’auditorium di Via Kramer
a Milano. Dopo un breve saluto di
fra Mauro Miselli responsabile del Centro
Missionario, è stata proiettata una
presentazione del progetto così come
viene realizzato nelle diverse missioni,
6
con l’aggiunta di alcuni dati importanti
come il numero dei bimbi sostenuti
(3.900) e dei missionari impegnati in
prima linea nel progetto. Dieci minuti
silenziosi ma intensi mentre nei nostri
occhi scorrevano le immagini e i volti dei
tanti bambini affidati alle nostre cure e
aiutati dai sostenitori italiani.
Subito dopo la parola è stata data a fra
Luigi Rota responsabile per il Brasile e a
fra Oliviero Bergamaschi responsabile per
la Costa d’Avorio che sono stati sollecitati
con domande precise da Matteo Circosta
e Paoletta Bonaiuto, referenti per il
sostegno a distanza nel nostro Centro di
Musocco. Con loro abbiamo ripercorso il
cammino del sostegno a distanza a
partire dai primi passi fino alle attuali
prospettive e future sfide che si aprono
di fronte a noi.
Un breve intervento è stato fatto anche
da Lorenzo Mucchetti presidente di
“Progetto sorriso” della parrocchia dei
Cappuccini di Brescia, che con la sua
Onlus sostiene diversi progetti proprio
delle missioni del Brasile e della Costa
d’Avorio.
Al termine la testimonianza di due
giovani volontari, Allegri Alessia e
Francesco Mino, che durante la loro
esperienza estiva in missione hanno
avuto modo di collaborare con fra Oliviero
e fra Luigi proprio nell’assistenza dei
bambini sostenuti dal progetto.
Numerose sono state le domande che i
partecipanti hanno fatto al termine delle
relazioni e molti anche i ringraziamenti
dei “genitori adottivi” per il modo
trasparente e puntuale dei cappuccini nel
gestire i fondi raccolti per i bambini più
poveri, affinchè possano avere la
speranza di un futuro dignitoso.
A tutti i partecipanti al convegno, frati e
laici, un grazie di cuore per la loro carica
di umanità e di amore con cui hanno
dimostrato di seguire il progetto
sostegno… e a coloro che non hanno
partecipato, il caloroso invito a venire di
persona il prossimo anno per un
arricchimento reciproco.
Pace e bene. ■
7
DAL MONDO DEI CAPPUCCINI
fra Oliviero Bergamaschi intervistato da Paoletta Bonaiuto
Il sostegno a distanza in Costa d’Avorio
La scuola per i nostri bambini
è un bene irrinunciabile
Fra Oliviero, responsabile del progetto
in Costa d’Avorio, ci presenta la
situazione del Sostegno a Distanza e
le scelte intraprese dai missionari per
aumentare il suo impatto fra le
persone bisognose. Al centro degli
interessi del progetto vi è la
scolarizzazione dei bambini adottati,
una delle basi fondamentali su cui si
fonda il futuro di una società civile.
I
Primi Missionari Cappuccini sono arrivati
in Costa d’Avorio nel 1976; ad oggi sono
presenti 15 missionari italiani che
operano in alcune città: Abidjan, Alepé e
Zouan-Hounien.
I missionari che collaborano per il Sostegno
a Distanza con fra Oliviero Bergamaschi
(a cui abbiamo rivolto le domande) sono:
fra Patrizio Bernini, fra Giorgio Lucini,
fra Gianluca Lazzaroni, fra Ernesto Giudici.
Come si presenta oggi la situazione
socio-politica della Costa d’Avorio?
La Costa d’Avorio era il paese trainante di
tutta l’Africa dell’ovest, nessuno mai si
sarebbe aspettato il colpo di stato avvenuto
nel dicembre del 1999 che ha creato una
situazione delicata con equilibri molti
instabili. Nel 2002 è scoppiata la guerra
causando la dispersione delle famiglie e
tutti i bambini appartenenti al progetto
Sostegno a Distanza (SAD) che si trovavano
nella città di Zouan-Hounien, la città più
8
colpita, sono scappati verso il sud del paese,
rifugiandosi nei quartieri più poveri delle
città di Abidjan ed Alépé.
Ed è proprio in queste due città che nel
2004 abbiamo potuto finalmente
ricominciare con l’attività del SAD aiutando
le famiglie bisognose. Nel 2006 si è potuto
riprendere l’attività scolastica anche a
Zouan-Hounien, unica città dove prima delle
guerra operavamo. Attualmente la
situazione del paese si è stabilizzata, si va
verso la riconciliazione.
Qual è la situazione attuale del
Sostegno a Distanza e quali novità
avete intrapreso per la gestione di
tale progetto?
L’anno scolastico 2008-2009 è stato un
anno di profonda organizzazione per il SAD
in Costa d’Avorio. Come prima cosa ci siamo
dati un regolamento interno che fissa un
unico obiettivo principale del SAD in Costa
d’Avorio: quello di sostenere i bambini
poveri a frequentare la scuola.
Dopodiché, avendo constatato parecchie
divergenze fra i dati anagrafici riguardanti i
beneficiati tra noi in Costa d’Avorio e il
Centro Missionario di Milano, abbiamo
deciso di costituire uno schedario
personalizzato per ogni bambino. Uno dei
documenti più importanti che abbiamo
assolutamente eseguito è la fotocopia del
Certificato di nascita dove c’è l’identità del
bambino così come riportata all’anagrafe.
Una delle scelte più importanti nella
riorganizzazione del SAD in Costa d’Avorio
è stata quella di fermarsi alla fine della
scuola primaria che corrisponde alla nostra
scuola elementare con un anno in più
(organizzazione scolastica francese)
assicurando al bambino una formazione
di base essenziale.
Alcune precise motivazioni ci hanno indotto
a questa scelta; in particolare abbiamo
voluto dare la possibilità al più gran numero
di bambini di ricevere la formazione di base
(primaria o elementare) per poter imparare
a leggere, a scrivere ed essere in grado di
capire e interpretare un testo, firmare un
documento che li riguarda, ecc.
Purtroppo succede che le famiglie più
povere trascurano i propri bambini: è molto
più comodo lasciarli sulle strade senza
preoccuparsi se frequentano o meno la
scuola; al contrario, quando i genitori si
accorgono che il loro figlio riesce bene a
scuola, si sentono maggiormente motivati
a procurarsi i mezzi per farlo studiare.
Tuttavia si deve stare molto attenti perché
i genitori si abituano facilmente alle
“comodità” di un SAD che si prolunga
per troppo tempo e si illudono che l’aiuto
possa giungere per tutta la vita e ciò,
naturalmente, può indurli a
deresponsabilizzarsi; obiettivo del SAD è
invece quello di accompagnare ed educare
il bambino e soprattutto dargli una base di
cultura per poi cercarsi una strada di
sostegno autonoma.
Dopo aver comunicato questa nostra scelta
ai sostenitori che avevano i beneficiati nelle
classi di fine scuola primaria o nella scuola
secondaria le risposte sono state di tre tipi:
alcuni benefattori hanno deciso di
continuare il loro sostegno fino a quando
questo sarà loro finanziariamente possibile;
altri hanno chiesto di sostituire il loro
beneficiato già ‘grande’ con uno più piccolo,
ancora nella scuola primaria; altri, invece si
sono assunti l’impegno di sostenere gli
studi dei bambini che, per un motivo od un
altro, sono stati lasciati da altri benefattori.
9
DAL MONDO DEI CAPPUCCINI
Questo vuol dire che queste persone, in un
modo molto disinteressato, sottoscrivono il
loro impegno per un tempo minore ai 5
anni previsti da SAD, subentrano
semplicemente per tutto il periodo
necessario per terminare ciò che altri
hanno iniziato. Penso che questo modo di
aiutare i bambini lasciati a “metà
cammino”, sia molto lodevole e... da
apprezzare!
Quali sono i criteri che utilizzate
per accogliere un bambino nel
progetto Sostegno a Distanza?
Innanzitutto il criterio fondamentale su cui
ci basiamo affinché un bambino possa
essere aiutato attraverso il SAD, è che il
bambino presentato dai responsabili del
villaggio (perché sono loro che scelgono i
bambini più poveri e bisognosi) sia in età
di scolarizzazione e soprattutto che voglia
andare a scuola.
Altro criterio importante per accogliere un
bambino al SAD non è il suo quoziente
intellettivo ma la situazione sociale ed
economica della sua famiglia. Il bambino
entra nel SAD non perché è il migliore dei
suoi coetanei dal punto di vista intellettivo,
ma perchè è povero, perchè la sua famiglia
non ha le possibilità di mandarlo a scuola.
Dico questo perchè molte volte ci si
aspetterebbe dal proprio beneficiato dei
risultati ottimi, migliori di tutti! Anche i
maestri e i direttori della scuole molte
volte ci segnalano che i ‘nostri’ scolari sono
quelli che riescono meno o sono
semplicemente mediocri nella classe. Io ho
sempre risposto loro che non abbiamo
accolto i bambini più intelligenti ma quelli
più poveri!
Lo scopo essenziale del SAD è la
scolarizzazione del bambino povero e
soprattutto il tentativo di riuscire a
10
portarlo allo stesso livello scolastico dei
suoi coetanei.
Intendiamo assicurare al bambino:
l’iscrizione alla scuola, la retta scolastica, il
materiale didattico, il pasto di mezzo giorno
e il dopo scuola. Questi sono gli elementi
fondamentali per quello che noi intendiamo
per scolarizzazione.
Sicuramente uno dei grandi
problemi è anche quello della
sanità…
Per quanto riguarda la cura delle malattie
frequenti come ad esempio una febbre, un
semplice raffreddore, una ferita o la malaria
si interviene tranquillamente senza nessun
problema. Riguardo invece le malattie che
si protraggono nel tempo abbiamo un po’
più di difficoltà perché con i mezzi a nostra
disposizione è difficile intervenire. Resta
forte tuttavia il nostro impegno di essere
vicini anche dal punto di vista sanitario a
tutti i bambini adottati. ■
di Alessia Allegri
Una volontaria incontra le famiglie
del Sostegno a Distanza
Ai nostri benefattori
pensiamo sempre
con tanto affetto
Un’esperienza forte quella di Alessia che si è recata in Costa d’Avorio
e ha toccato con mano la realtà del Sostegno a Distanza. Ha incontrato
tante famiglie beneficiarie del progetto che con semplicità e profonda
autenticità hanno ringraziato tutti gli amici italiani che offrono loro
questo indispensabile aiuto, fondamentale per i loro bambini.
R
ispetto a quanto detto
da fra Oliviero, posso
aggiungere solo che mi
hanno colpita due
aspetti, perché mi erano da un
lato familiari per esperienze
diverse o precedenti, dall’altro
per la profondità.
Dapprima il grado di dettaglio
e di precisione della gestione
del progetto, nei suoi aspetti
amministrativi, contabili e di
comunicazione. Sono abituata
al massimo scrupolo ed
accuratezza nella
rendicontazione e nella
documentazione di progetti ed
attività, quindi in grado di
rilevare ed apprezzare nel
giusto valore l’ordine
dell’archivio informatico e
cartaceo delle pratiche, con le
sue cartellette in ordine
alfabetico, ciascuna relativa ad
un bambino e contenente il
certificato di nascita, la
fotografia, le pagelle, e tutte
le informazioni relative a quel
particolare bambino; nonché i
files excel dei resoconti
amministrativi in cui l’impiego
di ogni centesimo di euro, che
tradotto in valuta locale viene
a rivalutarsi, viene giustificato
e tradotto nell’acquisto dei
generi alimentari per il
sostentamento dei bambini,
sino alla più minuta
vettovaglia, quale può essere
il singolo dado per il brodo.
Visto che mi trovo a
sperimentare entrambe le
realtà, e trovandomi radicata
nella nostra, tengo a
sottolineare questo aspetto
che esprime lo scrupolo degli
amministratori e dei genitori
nei confronti dei benefattori,
che affrontano un sacrificio più
o meno rilevante a seconda
delle condizioni individuali,
ma che in nessun caso può
dirsi trascurabile – specie in
questi tempi di crisi – al fine di
consentire ad un bambino di
11
DAL MONDO DEI CAPPUCCINI
vivere con serenità il proprio
presente e di guardare con
fiducia all’avvenire.
Questo mi porta a ricordare il
calore e la gratitudine espressi
nei confronti dei genitori
adottivi dalle famiglie e dai
tutori dei bambini coinvolti nel
sostegno a distanza: persino
presso popolazioni che
tradizionalmente portano il
significato dell’accoglienza ad
un estremo inimmaginabile
per la nostra cultura attuale,
sono stata letteralmente
investita e rimasta sopraffatta
dai segni di affetto, affinché
me ne facessi tramite presso
di voi. Dopo il primo giorno il
volontario che viaggiava con
me, che è uno riservato e che
per la prima volta veniva a
contatto con la realtà locale
della Costa d’Avorio, non si è
più sentito di presenziare alle
riunioni con i genitori e ha
preferito dedicarsi
completamente al lavoro di
tinteggiatura della scuola
materna ove hanno anche
sede gli uffici del sostegno a
distanza “perché” ha spiegato
“Io non ce la faccio proprio a
ricevere tutto questo
entusiasmo e tutti questi
ringraziamenti quando per
questa cosa non ho fatto
niente e non mi spetta
niente”. In realtà, siamo stati
ricevuti con tutti gli onori
riservati agli ambasciatori,
e ci siamo resi conto di essere,
in quella circostanza, i vostri
ambasciatori: dopo che si è
sparsa la voce che c’erano
degli italiani mandati dal
Centro Missionario di Milano,
i genitori e i tutori dei
bambini li portavano tanto
più volentieri alle riunioni per
indicarceli e ringraziare
– noi! – del sostegno offerto,
significando la propria
gratitudine con regali di
oggettivo valore nel contesto
(un sacco di riso, una coppia
di polli) e offerti con sincero,
inequivocabile affetto nei
vostri confronti. Naturalmente
continuavamo a ripetere che
noi non eravamo i benefattori
del sostegno a distanza,
ma solo dei volontari mandati
dal Centro Missionario di
Milano, e la risposta era
invariabilmente: “Non
importa, quando tornerete in
Italia, allora incontrerete di
persona il benefattore che
aiuta il nostro bambino, la
nostra bambina: ditegli che
preghiamo per lui, per lei, e
pensiamo a loro con affetto,
proprio tutti i giorni, anche se
non li abbiamo mai visti e
forse non li conosceremo mai,
e possiamo comunicarlo solo
con le lettere dei bambini, che
fra Luigi Rota intervistato da Matteo Circosta
aspettano sempre con
entusiasmo il momento della
lettera al proprio benefattore”.
Mi auguro di essere stata in
grado di esprimere
adeguatamente un
sentimento analogo da parte
vostra, perché il denaro da voi
destinato al sostegno dei
bambini rappresenta lo stesso
caldo e sincero affetto per
qualcuno che non si è mai
incontrato e forse non si
incontrerà mai, ma che non
perde la sua carica solo per
qualche migliaio di chilometri
di distanza. Ho una serie di
fotografie che mi ritraggono
sommersa dai genitori dei
bambini: hanno insistito per
scattarle al temine delle
riunioni quale testimonianza
della loro gratitudine
personale nei vostri confronti,
affinché di questa potessi
farmi tramite presso di voi.
Se adesso scattassimo delle
fotografie analoghe con i
benefattori della Costa
d’Avorio, e Padre Oliviero le
riportasse con sé quando
tornerà, potete credere che
rivestirebbero lo stesso
significato, e verrebbero
conservate in quei villaggi
come testimonianze tangibili e
preziose del vostro affetto e
della vostra cura per i
bambini. ■
Il sostegno a distanza
nelle missioni del Brasile
Istruzione
sanità e
alimentazione
ci stanno molto
a cuore
Da molti anni missionario in Brasile, frei Luigi Rota ci racconta
i grandi contrasti di questo immenso Paese dove, attraverso
il Sostegno a Distanza, si trova ad operare. Emerge il quadro
di una situazione contrastata in cui l’opera dei missionari cappuccini
e i loro progetti di sostegno degli strati più deboli e bisognosi
della popolazione diventano ancora più preziosi e importanti.
12
DAL MONDO DEI CAPPUCCINI
Frei Luis raccontaci brevemente
la storia missionaria del Brasile
e il tuo ruolo attuale all’interno
della missione...
Il Brasile è una terra di grandi
contrasti; come si può sintetizzare
oggi questo intreccio di realtà così
diverse?
I Missionari Cappuccini della Provincia di
Lombardia sono giunti in Brasile nella
regione del nord ed in quella del nord-est
nel XIX secolo, quando nel 1892 toccarono
per la prima volta gli stati brasiliani del
Pará (capitale Belém), Amapá (capitale
Macapá) e Maranhão (capitale São Luis).
Da quell’inizio la nostra missione
cappuccina ha dato molti frutti, incarnati
anche dai Servi di Dio: Padre Daniele da
Samarate, Padre Alberto Beretta da
Milano e Padre Giampietro da Sesto San
Giovanni, nostri confratelli che durante
parecchi decenni hanno santificato i
luoghi nei quali tuttora operiamo
nell’evangelizzazione e nella promozione
umana.
Nel 1999 il seme missionario è sbocciato,
dando vita alla Provincia autonoma
“Nossa Senhora do Carmo”, Provincia dei
Frati Minori Cappuccini del Maranhão, Pará
e Amapá.
Ad oggi 23 frati italiani continuano la loro
opera missionaria, affiancando i confratelli
brasiliani.
Io sono attualmente il Responsabile dei
Progetti Caritativi e Sociali della Provincia
Cappuccina del Brasile che, abbracciando
le opere sociali, operano nell’assicurare
continuità e futuro ai progetti missionari,
nel Sostegno a Distanza dei bambini e
nella promozione umana,
rappresentata in questo
momento dalla presenza di
5 scuole, 4 ambulatori,
3 case per anziani, 5 mense
(1.000 pasti al giorno),
molti asili che affiancano ogni
nostra parrocchia.
La situazione socio-politica del Brasile è
molto complessa. Questo Stato-continente,
che come dimensione è venti volte l’Italia
e la cui popolazione supera i 180 milioni di
persone, è un intreccio di realtà e di
stridenti contrasti: i grattacieli e le favelas
delle grandi città, le regioni interne povere
e dedite all’agricoltura e la foresta
amazzonica con tutti i suoi villaggi.
La zona dove sono presenti i missionari
cappuccini (Pará – Amapá – Maranhão) ha
un’estensione che supera cinque volte
l’Italia; insieme alle difficoltà economiche
(dovute alle avversità della storia, alla
corruzione ed alla difficile situazione
climatica), vi è anche il grande flagello
della violenza, principale causa di morte
dei giovani tra i 18 e i 30 anni, di
frequente coinvolti nel traffico di droga in
cui trovano soldi facili, ma spesso,
purtroppo, anche la morte.
Nelle periferie dove siamo presenti, nei
quartieri del “Pantanal” e “Tucunduba” a
Belém, ed ai margini della città di São
Luis, i nostri bambini, aiutati dal Sostegno
a Distanza, vivono quotidianamente realtà
di profondo degrado, che affrontiamo ogni
giorno accogliendoli nei nostri progetti,
togliendoli dalla strada ed abbracciandoli
come una nuova famiglia!
14
Quali sono i principali
criteri su cui si fonda il
Sostegno a Distanza
da voi operato in
Brasile?
I tre pilastri e criteri
sui quali poggia il
Sostegno a
Distanza da noi operato sono: istruzione,
alimentazione e sanità. Ad ogni bambino
sostenuto vengono assicurate la
frequenza scolastica, con almeno un pasto
completo al giorno ed un’assistenza
sanitaria di base. Spesso i servizi che
offriamo sono le uniche possibilità che il
bimbo ha per mangiare, studiare e
curarsi.
Anche la lebbra, una malattia che sembra
dimenticata e nascosta, è ancora molto
presente nel nord del Brasile e migliaia di
lebbrosi vengono aiutati ogni giorno nel
totale silenzio.
I nostri progetti missionari aiutano anche i
“Lebbrosini”, angioletti che chiamiamo i
“figli di Padre Daniele da Samarate”, il
frate cappuccino morto tra i lebbrosi del
“Tucunduba” da lebbroso… e da santo!
Quali sono le finalità
dell’Associaçao Educadora Sao
Francisco de Assis presente in
Brasile?
La Provincia Brasiliana con i Missionari
della Provincia di Lombardia presenti in
Brasile si basa sulla vita evangelica
attraverso l’annuncio del Vangelo, la
predicazione e l’esercizio della carità in
modo trasparente ed efficiente. Per
questo ad affiancare il prezioso operato
dell’Associazione Italiana “Missioni Estere
Cappuccini Onlus” che ha sede nel Centro
Missionario di Milano, vi è l’Associazione
Brasiliana “Associaçao Educadora Sao
Francisco de Assis”.
Questi enti garantiscono la serietà e la
trasparenza dei rapporti con i benefattori e
con i Governi esteri, nelle loro contabilità e
fiscalità.
L’Associaçao Sao Francisco collabora con
Facoltà brasiliane per affiancare laici locali
alle nostre opere, facendo svolgere stage
dei diversi indirizzi universitari; inoltre vi
sono rapporti con il Governo brasiliano
che, a fronte della corretta
documentazione dell’associazione, aiuta
per l’acquisto degli alimentari di base.
Quali sono i progetti futuri del
Sostegno a Distanza e i nuovi
interventi?
Nei prossimi mesi, nella città di Belém,
oltre che nei poverissimi quartieri del
Pantanal e Tucunduba, i missionari
cappuccini saranno presenti anche nel
Guamá dove gestiranno un Centro per
Bambini Denutriti chiamato “Santa Izabel
da Hungria” che grazie all’avviamento da
parte di Monsignor Serafino Spreafico,
nostro frate cappuccino, e al meraviglioso
lavoro delle Suore Dorotee, sostiene più di
70 bambini denutriti, dalla nascita per
tutto il periodo della scuola elementare
con il Progetto “Oasis” che alimenta la
crescita fisica, ma anche mentale,
spirituale e la crescita all’amore di tutti i
piccoli sostenuti. ■
15
DAL MONDO DEI CAPPUCCINI
di Francesco Mino
Ti ringraziamo
“
Un mese
in Brasile
di essere qui”
Francesco ha trascorso come volontario un mese nella missione di fra
Luigi Rota: qui ha potuto incontrare tanti bambini del progetto
sostegno a distanza ed ha compreso l’importanza, la tenerezza e il
valore di gesti semplici come un bacio o una carezza. I bambini hanno
tanto bisogno di attenzioni che li facciano sentire importanti.
Curiosità e domandesul
sostegno a distanza
io
ho trascorso un mese in
Brasile con fra Luigi
Rota. Sono fortunato
perché ho potuto condividere
con i bambini e i frati uno
spaccato della loro vita
quotidiana. Ho condiviso due
settimane nelle scuole, dove il
pomeriggio gli alunni si
ritrovano con i maestri. Ho
giocato con loro, ho cercato di
esportare il calcio italiano,
nonostante loro siano già ben
preparati. Ho cercato di vivere
la loro scuola, ho apprezzato le
maestre, ho toccato con mano
il progresso nutrizionale:
alcune persone venivano dalle
16
università per spiegare ai
bambini come è bene nutrirsi,
con la frutta per esempio.
I bambini hanno apprezzato
che qualcuno dell’altra parte
del mondo venisse da loro e si
sono sentiti importanti.
Nel sostegno a distanza è
implicito un gesto d’amore.
Io vorrei restituire quelli che
sono stati i due gesti d’amore
che ho ricevuto da questi
bambini: il primo è l’abbraccio
che per i brasiliani è come il
nostro bacio. Un gesto che tutti
i bambini compiono, in
qualsiasi situazione, nei nostri
confronti, un simbolo molto
affettuoso, loro ti prendono e ti
stringono, è il loro messaggio:
ti ringraziamo per essere qui e
te lo facciamo sentire con il
nostro gesto.
Il secondo gesto d’amore è il
sorriso: prima di quest’incontro
mi sono riguardato le
fotografie scattate in Brasile e
mi sono accorto che ho fatto
molte foto dall’alto nelle quali i
bambini risultavano un po’
schiacciati e seri. Mentre in
altre foto dove mi sono messo
alla loro altezza, loro erano
molto più rilassati. Questi
bambini gioiscono nel sentirsi
uguali. ■
Rispondono
frei Luigi Rota e fra Oliviero Bergamaschi
Durante il convengo sul Sostegno a distanza i numerosi partecipanti
sono stati molto colpiti dalle testimonianza dei frati che lavorano per quel
progetto in Brasile e Costa d’Avorio e il loro intervento ha stimolato tante
domande di approfondimento da parte del pubblico presente in sala.
Come sono scelti i bambini da
sostenere? È possibile inviare loro
dei regali di Natale?
Vi chiediamo il grande gesto d’amore di
evitare i regali di Natale (lo facciamo per
non creare differenze tra i bambini che lo
riceverebbero e quelli meno fortunati che
ne resterebbero senza).
Dal Centro Missionario ci giungono
testimonianze di adottanti che sentono i
bambini come se fossero di loro
appartenenza; a queste persone chiediamo
lo sforzo di un grande gesto d’amore che
significa per esempio non mandare regali;
i bambini adottati vivono nel loro ambiente
con altri bambini e ricevere doni soltanto
per loro sarebbe una grande e diseducativa
discriminazione.
Il sostegno a distanza si svolge in luoghi
dove ci sono profondi e seri bisogni.
17
DAL MONDO DEI CAPPUCCINI
Noi aiutiamo i bambini a percorrere un
tratto di cammino e per loro garantiamo un
minimo, ma l’obiettivo è quello di far
crescere persone consapevoli che devono
imparare a vivere con le proprie forze e
non solo con un aiuto che arriva da
lontano.
Qual è la situazione ad oggi della
Piaga di Burulì, questa terribile
malattia che affligge tanti bambini
della Costa d’Avorio?
Il Ministero ha richiesto che in ogni
dipartimento della Costa d’Avorio ci sia un
centro specializzato. Noi siamo tornati lì
dove c’era bisogno e aiutiamo i malati non
nel nostro Centro, come facevamo prima,
ma nell’ospedale statale. Forniamo il
materiale necessario e aiutiamo i malati
gravi affinché siano trasferiti verso centri
con sale operatorie. Abbiamo in progetto la
sensibilizzazione degli infermieri affinché
passino a fare informazione/prevenzione
della malattia, di villaggio in villaggio,
spiegando segni e sintomi della malattia
per evitare che le cure sopraggiungano
quando è troppo tardi.
Per questo motivo abbiamo in progetto
l’acquisto di due moto per raggiungere i
villaggi lontani e fare info-prevenzione.
18
La ragazza che abbiamo adottato
ha concluso il ciclo dei cinque anni
del progetto di sostegno, vorremmo
sapere cosa succede a quella
ragazza, cosa fa adesso?
Quando gli adottati raggiungono l’età di 1415 anni preferiamo che vengano sostituiti
con bambini più piccoli per offrire a tutti le
medesime possibilità. I ragazzi terminato il
ciclo, alcuni restano attorno ai villaggi
limitrofi ai luoghi di sostegno: ogni tanto
vengo a sapere che qualcuno va
all’università, qualcuno diventa suora, altri ci
aiutano nello svolgimento delle nostre
attività.
Le scuole che i bambini
frequentano in Costa d’Avorio sono
strutture statali o dei frati?
Noi adottanti possiamo scrivere
direttamente a voi frati o questo
potrebbe creare dei problemi?
Tutti i bambini frequentano le scuole statali
oppure le scuole private o semi private. Noi
forniamo il materiale scolastico, conosciamo
i maestri, ma non abbiamo scuole, ad
eccezione della scuola materna della città di
Zouan-Hounien per la quale stiamo
cercando di ottenere il riconoscimento
statale.
È possibile scrivere a noi frati, ci fa
piacere, ma in genere preferisco che tutte
le notizie passino tramite il Centro
Missionario anche per una questione di
trasparenza.
Sono mai nate delle vocazioni
religiose tra i ragazzi?
Succede, certo. Tuttavia il grande
problema delle vocazioni è che la
maggior parte dei ragazzi vive in
situazioni familiari complesse; su
quaranta persone, solo per tre o quattro
incontriamo il consenso familiare. Non è
facile averlo. Si lavora con questi ragazzi
per la Prima Comunione, per la Cresima e
con loro si celebra la Santa Messa. Noi
continuiamo con fiducia il lavoro di
evangelizzazione che è la caratteristica
del nostro carisma francescano.
Per il progetto vengono
individuati bambini dai tre anni
in su. Se sono seguiti per cinque
anni, ciò significa che hanno
concluso la scuola ad otto anni?
La situazione è diversa da missione a
missione, da Stato a Stato. Nella mia zona
della Costa d’Avorio, dice fra Oliviero,
pochi sono i bambini che possono
frequentare la scuola e i bambini che
cominciano il sostegno a distanza a tre
anni sono davvero pochissimi. L’impegno
per l’adozione è di cinque anni, ma poi si
valutano le indicazioni dei missionari.
La nostra scuola dell’obbligo in Brasile,
dice frei Luigi, dura otto anni, ma la
maggior parte dei padrini accompagnano
i ragazzi fino ai quattordici anni.
Noi dall’Italia offriamo il nostro
sostegno ai bambini, ma in
questo processo, la famiglia di
appartenenza del bambino come
viene coinvolta?
I genitori collaborano presso i nostri
Centri; uno dei punti su cui noi operiamo
con particolare attenzione è quello di far
crescere una consapevolezza e un senso
di responsabilità nei genitori dei bambini;
devono capire che il Sostegno a distanza
non è una questione di comodo o un
aiuto che arriverà per sempre, ma deve
spronarli a costruire una famiglia più
consapevole che possa, una volta
terminato il periodo del sostegno, aver
acquisito capacità per sostentarsi in modo
autonomo. È questa la nostra grande sfida
e il punto di forza dell’intero progetto. ■
19
DAL MONDO DEI CAPPUCCINI
sostegno a distanza
con i missionari cappuccini
Il progetto
“Sostegno
a Distanza”
coinvolge
molti bambini
in Brasile,
Costa d’Avorio,
Thailandia,
Eritrea, Etiopia
e Kenya.
20
brasile
Fra Luigi Rota
Fra Luis Spelgatti
Fra Pierantonio Zanni
Fra Ribamar Cardoso
Fra Aligi Quadri
Fra Luigi Giudici
Fra Leonardo Trotta
Suor Fausta Milesi
Suor Anna Maria
Proserpio
Suor Rosinete Justino
de Oliveira
Suor Marlene Santos
da Silva
823
74
65
34
53
122
11
225
costa d’avorio
eritrea
Fra Oliviero
Bergamaschi
Fra Andemariam
Tesfamichael
Fra Giovanni G.Luca
Barzano
Suor Letizia Boccardo
Con lui collaborano:
Fra Ernesto Giudici
Fra Giorgio Lucini
Fra Patrizio Bernini
Fra Gianluca Lazzaroni
93
thailandia
64
Fra Walter Morgante
93
879
Con lui collaborano:
Fra Giovanni Cropelli
Fra Massimiliano Somyot
114
44
604
etiopia
Fra Roberto Dalloli
64
41
kenya
Suor Emanuela
Ghigliotti
148
foto Elena Bellini
il
I missionari cappuccini
sono coscienti che senza i sostenitori
potrebbero fare ben poco…
e per questo desiderano
ringraziarvi di cuore
e augurarvi ogni bene
nel Signore che nasce
Info sul Sostegno a Distanza:
missioni estere cappuccini onlus
P.le Cimitero Maggiore 5 - 20151 Milano
Tel. 02 38000272 - 02 3088042
www.missioni.org [email protected]
21
In preghiera
per e con
le missioni
DAL MONDO DEI CAPPUCCINI
MOMENTI DI PREGHIERA
ACCOMPAGNATI DALLE SORELLE CLARISSE DI ALBANO LAZIALE
T
ommaso da Celano riferisce che il
Poverello “portava sempre nel
cuore Gesù. Gesù sulle labbra, Gesù
nelle orecchie, Gesù negli occhi,
Gesù nelle mani, Gesù in tutte le altre
membra. Anzi trovandosi molte volte in
viaggio e meditando o cantando Gesù,
scordava di essere in viaggio e si
fermava ad invitare tutte le creature alla
lode di Gesù” (1 Cel. II, 9; FF. 115).
Se i nostri missionari vivono questa
quotidiana esperienza in terra di
missione, noi la viviamo nella nostra
giornata, nelle nostre città, nelle nostre
attività ma profondamente uniti a loro.
Gesù stesso spesso si ritirava in luoghi
solitari, tutto solo, in preghiera.
Questo è segno che la missione
di evangelizzare è innanzitutto
portare l’amore di Gesù fino ai
confini della terra; amore che
dobbiamo sperimentare in prima
persona per essere poi in grado di
donarlo agli altri.
La preghiera è il riconoscimento della
signoria di Dio nella nostra vita e nello
stesso tempo domanda che si compia la
sua volontà e venga il suo regno.
Poniamo la nostra vita nelle sue mani e
gli chiediamo che la custodisca e la
renda ‘strumento della sua pace’.
La preghiera è alla base della missione.
Sia come preghiera personale sia come
preghiera comunitaria. La preghiera può
essere di lode, di ringraziamento, di
domanda, di supplica.
Con San Paolo spesso riconosciamo che
‘nemmeno noi sappiamo bene cosa
chiedere’ (Rm 8, 26).
Questo libretto vuole essere uno
strumento per accompagnare
la nostra preghiera ‘per’ le
missioni ma anche ‘con’ le
missioni. La comunione
fraterna è questo interscambio
spirituale; non si ragiona più a
senso unico verso le missioni ma di
una circolarità d’amore dove
di fra Mauro Miselli
queste ‘giovani Chiese’ o
‘Chiese del sud del mondo’
spesso ci donano la ricchezza
della loro esperienza spirituale
gioiosa, intensa e profonda.
Le sorelle Clarisse di Albano Laziale
hanno condiviso con noi la loro
fecondità spirituale offrendoci questo
sussidio come guida per la preghiera del
S. Rosario, della Via Crucis e per una
Veglia. Le ringraziamo di cuore per il loro
contributo.
Questa è un’occasione di fraterna
comunione spirituale dove queste
sorelle dal loro monastero di Albano
Laziale vivono una profonda
missionarietà nella preghiera e nel
sostegno ai missionari.
A chi mi chiede il senso della clausura
rispondo invitando ad utilizzare questo
strumento di preghiera che ci porta al
In pperer eghcoien ra
le missioni
MOMENTI DI PREGHIERA
ISSE DI ALBANO LAZIALE
LLE CLAR
ACCOMPAGNATI DALLE SORE
cuore della loro esperienza e
del senso della loro presenza
nella Chiesa: preghiera, lavoro,
vita fraterna cioè domanda orante
che venga il suo regno.
Le sorelle si mantengono con il loro
lavoro. Gli oggetti realizzati in ulivo
escono dai loro laboratori per essere
segni di preghiera o per accompagnarci
in momenti importanti della nostra vita.
A chi ha tra le mani questo sussidio
chiediamo di usarlo con spirito di vera
preghiera.
Ai missionari chiediamo di portarci nel
loro cuore missionario come noi li
custodiamo nel nostro.
Alle sorelle Clarisse chiediamo una
particolare preghiera per noi che
siamo questa ‘umanità ferita e
bisognosa di incontrare la
salvezza di Cristo’. ■
“In preghiera
per e con le missioni”
contiene:
• Via Crucis
• Rosario Missionario
• Veglia Missionaria
• Preghiere Francescane
È un’utile riflessione e una raccolta di
preghiere per vivere intensamente la
missionarietà. Puoi richiedere la copia o più
copie donando un’offerta per le missioni.
Anche gli oggetti in ulivo che illustrano il
libretto, realizzati dalle Clarisse di Albano
Laziale, possono essere richiesti.
Centro Missioni Estere Cappuccini
Piazzale Cimitero Maggiore, 5 – Milano
Tel. 02.3088042
www.missioni.org [email protected]
Se non ami, se non ami, non hai un vero motivo per vivere
se non ami, non ti ami, non ci sei
se non ami non ha senso tutto quello che fai.
Nek - Se non ami
Buon Natale
foto Elena Bellini
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