Anno XLVII n.9 - dicembre 2009 Spedito nel mese di dicembre 2009 - Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nº 46) - art. 1, comma 2, DCB Bergamo Sostegno a distanza: un gesto d’amore EMMECI notizie il Presepe Da San Francesco fino ad oggi diverse culture e tecniche interpretano il tema della Natività domenica 29 novembre a Da giovedì 24 dicembre presso il Centro Missionario dei Frati Cappuccini di Milano Musocco è allestita la mostra “Il Presepe nei secoli” a cura di Luigi Sansone, storico dell’arte. In mostra disegni e dipinti di maestri antichi del Settecento e Ottocento, santini dalla fine dell’Ottocento alla metà del Novecento, scene della natività classica e contemporanea interpretate da artisti quali Emilio Longoni, Adriana Bisi Centro Missionario dei Frati Cappuccini Piazzale Cimitero Maggiore, 5 Milano Ingresso libero dal lunedì al sabato 9.30-12.30 / 14.30-17.30 domenica e festivi 9.30-13.00 / 14.30-19.00 Info: tel. 02.3088042 [email protected] www.missioni.org 2 nei secoli Fabbri, Amedeo Trivisonno, Angelo Savelli, Gianfilippo Usellini, presepi su placchette in argento di Enrico Manfrini degli anni ’70 del secolo scorso, presepi in carta tridimensionali e in rilievo realizzati nei primi decenni del 1900 in Germania, una ricca e originale collezione di presepi provenienti da tutto il mondo. La scelta del tema non è legata soltanto al periodo natalizio, ma anche – e soprattutto – al legame intrinseco tra San Francesco e la nascita del presepe: nel 1223 San Francesco d’Assisi realizzò infatti a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività. Tenendo fede a questa tradizione, nel corso degli anni noi frati cappuccini lombardi abbiamo dato vita ad una collezione di oltre 100 pezzi di presepi provenienti dalle Missioni dei paesi in cui operiamo e noi stessi abbiamo un laboratorio dove vengono creati originali ed unici presepi. In mostra dal 29 novembre al 24 dicembre presso il Centro Missionario di Milano La mostra si propone di suggerire una lettura della continuità culturale del tema della natività attraverso secoli, autori, tecniche e culture diversi. Un viaggio tra le sue molteplici interpretazioni artistiche, dalle figure classiche dell’arte Sacra alle contemporanee rivisitazioni dei Presepi di carta, alle più moderne rappresentazioni provenienti da tutto il mondo. In questo senso il presepe diventa messaggio di convivenza universale, espressione unica e allo stesso tempo multiforme che accomuna le tradizioni culturali. La mostra “Il Presepe nei secoli” avrà luogo nelle sale del nostro Centro all’interno della mostra permanente “Arte e Cultura dal mondo”, un mercatino di curiosità, gusti e culture. ■ ro Ringraziamo di ve ro lo co tti tu e cuor che hanno voluto mille donare il loro 5x re te Es ni io iss aM s. Cappuccini Onlu re ta on L’amm ta della cifra raccol , 07 20 o per l’ann esioni, tramite 2.097 ad ro eu 3 è di 82.314,2 e ar us o m che potre issioni. m lle de re vo fa in Carissimi amici lettori e benefattori natalizie il ricordo di noi tutti In occasione delle prossime festività a tutti voi che con generosità frati cappuccini della Thailandia va sostenete le nostre attività. no ordinario; i cristiani sono una Il Natale qui in Thailandia è un gior popolazione, in gran parte piccola minoranza. Per il resto della evento da ricordare e un è non ù buddista, la nascita di Ges commerciali, il Natale è celebrare. In città, nei grandi centri uovere le vendite: quindi semplicemente occasione per prom canti natalizi, ma che non ire sent e i possiamo vedere addobb nasce per la salvezza hanno lo scopo di ricordare Gesù che il Natale in un ambiente che no dell’uomo. I cristiani tailandesi vivo sempre sono in grado di è estraneo alla cultura cristiana e non . celebrarlo con fervore e spirito di fede a nostra riflessione e adorazione dell ro cent al te met nto eve sto Que , rifiutato dai potenti e un Bambino gracile, povero, indifeso plici, che riconoscono con sapienti e accolto dai poveri e sem re. Fortunatamente in Italia il ento stupore in quel Bambino il Red tutti e specialmente dai Natale è una festa molto sentita da di fronte alla nascita di Gesù. bambini, capaci di stupirsi e gioire a a far parte della nostra entr che Il Natale, festa di un Bambino a tutti i bambini, soprattutto famiglia umana, ci porta a pensare esperienza di rifiuto, di quelli che stanno vivendo la stessa emme. Bambini che si Betl a ù Ges abbandono e di povertà di in particolare nei paesi in via di trovano in tutti i paesi del mondo, o. La nostra azione pastorale sviluppo, dove noi missionari operiam one che incontriamo nella si rivolge certamente a tutte le pers zione particolare verso i nostra attività, ma abbiamo un’atten a società e della Chiesa e dell ro bambini e ragazzi che sono il futu gnosi del nostro aiuto. Nelle che sono spesso i più indifesi e biso ricevuto dai benefattori, nostre missioni, grazie al supporto o a distanza, stiamo aiutando egn particolarmente attraverso il sost in condizioni di povertà, molti bambini e ragazzi che vivono o. Questo numero della soprattutto dal punto di vista scolastic di Sostegno a Distanza tà real e rivista è proprio dedicato a tant si sono fatte sul tema che ni ssio rifle alle e delle nostre missioni ionari Cappuccini a Miss dai all’interno di un convegno promosso Milano lo scorso ottobre. nella parrocchia di Nella nostra missione ad esempio, ti bambini mediante il NongBuaThong, stiamo aiutando mol realizzato una scuola e anch o sostegno a distanza e abbiam della parrocchia, per dare materna che accoglie bambini poveri ianamente e dove crist loro un ambiente dove sono educati progetto è molto sto Que e. zion ricevono una buona alimenta o l’occasione per ringraziare i apprezzato dalla popolazione e colg opera di evangelizzazione e ra benefattori che sostengono la nost poveri e dei bambini. promozione umana in favore dei più Fra Walter Morgante 3 DAL MONDO DEI CAPPUCCINI Un regalo semplice per un contributo straordinario Due famiglie al pranzo di Natale, la tua e una in missione con i frati cappuccini Q uesto Natale riscopri i valori della semplicità e genuinità, scegli di regalare il “Pranzo Missionario”, un modo autentico di condividere la gioia della tavola natalizia con quella di una famiglia sostenuta dai progetti dei Missionari Cappuccini in Brasile, Costa D’Avorio, Camerun, Eritrea, Thailandia e Turchia. Acquista il “Pranzo Missionario”, una selezione di prodotti della linea Il Paradiso del Gusto – la marca di ricercata qualità artigianale – e porta in tavola lo spirito di generosità dei Missionari Cappuccini, ritrovando insieme alla genuinità e bontà dei piatti la semplice gioia di stare insieme. Il ricavato permetterà infatti di offrire un pranzo nei paesi dove operano i Missionari Cappuccini. La confezione contiene sapori della tradizione italiana – pasta di grano duro pugliese, passata di pomodoro tradizionale cotta a bagnomaria, cotechino, lenticchie, torrone e vino rosso di uve Barbera – che simboleggiano un nuovo modo di cucinare e vivere con rinnovato spirito di convivialità le feste. Per renderla ancora più speciale aggiungi un utile libro di ricette casalinghe facili e veloci da preparare, opera di un gruppo missionario della provincia di Milano. Noi Missionari Cappuccini ci differenziamo da sempre per lo spirito di intraprendente accoglienza e laboriosa generosità con cui stiamo vicini ai più poveri e bisognosi secondo la Regola di San Francesco e in prima persona coordiniamo e gestiamo innumerevoli attività per il sostentamento delle Missioni presenti in varie nazioni. ■ “Pranzo Missionario” € 22,00 IVA inclusa + spese di spedizione “Pranzo Missionario + libro di ricette” € 34,00 IVA inclusa + spese di spedizione Per ricevere maggiori informazioni, vedere il catalogo e acquistare: www.missioni.org • [email protected] Persona di riferimento: Pedro Casia tel. 02.334930344 DAL MONDO DEI CAPPUCCINI di fra Agostino Valsecchi Sostegno a distanza una speranza per tanti bambini A Milano un importante convegno nell’ottobre scorso Si è svolto a Milano il 10 ottobre scorso un importante convegno sul Sostegno a Distanza organizzato dal Centro Missionario dei Frati Cappuccini. Un’occasione significativa per fare il punto sulla situazione di un progetto che permette di garantire un futuro dignitoso a tanti bambini meno fortunati di quelli italiani. La numerosa partecipazione è stata la più viva testimonianza dell’interesse intorno a questo tema di grande attualità. G rande partecipazione. È questa l’espressione che meglio riassume ciò che abbiamo vissuto al secondo convegno per il sostegno a distanza dei missionari cappuccini. Grande partecipazione non solo per il numero inaspettato dei partecipanti – che superava i 130 – ma anche per il clima di attenzione e interesse con cui i sostenitori hanno seguito i vari momenti e interventi. Ci siamo ritrovati sabato 10 ottobre alle ore 15,30 nell’auditorium di Via Kramer a Milano. Dopo un breve saluto di fra Mauro Miselli responsabile del Centro Missionario, è stata proiettata una presentazione del progetto così come viene realizzato nelle diverse missioni, 6 con l’aggiunta di alcuni dati importanti come il numero dei bimbi sostenuti (3.900) e dei missionari impegnati in prima linea nel progetto. Dieci minuti silenziosi ma intensi mentre nei nostri occhi scorrevano le immagini e i volti dei tanti bambini affidati alle nostre cure e aiutati dai sostenitori italiani. Subito dopo la parola è stata data a fra Luigi Rota responsabile per il Brasile e a fra Oliviero Bergamaschi responsabile per la Costa d’Avorio che sono stati sollecitati con domande precise da Matteo Circosta e Paoletta Bonaiuto, referenti per il sostegno a distanza nel nostro Centro di Musocco. Con loro abbiamo ripercorso il cammino del sostegno a distanza a partire dai primi passi fino alle attuali prospettive e future sfide che si aprono di fronte a noi. Un breve intervento è stato fatto anche da Lorenzo Mucchetti presidente di “Progetto sorriso” della parrocchia dei Cappuccini di Brescia, che con la sua Onlus sostiene diversi progetti proprio delle missioni del Brasile e della Costa d’Avorio. Al termine la testimonianza di due giovani volontari, Allegri Alessia e Francesco Mino, che durante la loro esperienza estiva in missione hanno avuto modo di collaborare con fra Oliviero e fra Luigi proprio nell’assistenza dei bambini sostenuti dal progetto. Numerose sono state le domande che i partecipanti hanno fatto al termine delle relazioni e molti anche i ringraziamenti dei “genitori adottivi” per il modo trasparente e puntuale dei cappuccini nel gestire i fondi raccolti per i bambini più poveri, affinchè possano avere la speranza di un futuro dignitoso. A tutti i partecipanti al convegno, frati e laici, un grazie di cuore per la loro carica di umanità e di amore con cui hanno dimostrato di seguire il progetto sostegno… e a coloro che non hanno partecipato, il caloroso invito a venire di persona il prossimo anno per un arricchimento reciproco. Pace e bene. ■ 7 DAL MONDO DEI CAPPUCCINI fra Oliviero Bergamaschi intervistato da Paoletta Bonaiuto Il sostegno a distanza in Costa d’Avorio La scuola per i nostri bambini è un bene irrinunciabile Fra Oliviero, responsabile del progetto in Costa d’Avorio, ci presenta la situazione del Sostegno a Distanza e le scelte intraprese dai missionari per aumentare il suo impatto fra le persone bisognose. Al centro degli interessi del progetto vi è la scolarizzazione dei bambini adottati, una delle basi fondamentali su cui si fonda il futuro di una società civile. I Primi Missionari Cappuccini sono arrivati in Costa d’Avorio nel 1976; ad oggi sono presenti 15 missionari italiani che operano in alcune città: Abidjan, Alepé e Zouan-Hounien. I missionari che collaborano per il Sostegno a Distanza con fra Oliviero Bergamaschi (a cui abbiamo rivolto le domande) sono: fra Patrizio Bernini, fra Giorgio Lucini, fra Gianluca Lazzaroni, fra Ernesto Giudici. Come si presenta oggi la situazione socio-politica della Costa d’Avorio? La Costa d’Avorio era il paese trainante di tutta l’Africa dell’ovest, nessuno mai si sarebbe aspettato il colpo di stato avvenuto nel dicembre del 1999 che ha creato una situazione delicata con equilibri molti instabili. Nel 2002 è scoppiata la guerra causando la dispersione delle famiglie e tutti i bambini appartenenti al progetto Sostegno a Distanza (SAD) che si trovavano nella città di Zouan-Hounien, la città più 8 colpita, sono scappati verso il sud del paese, rifugiandosi nei quartieri più poveri delle città di Abidjan ed Alépé. Ed è proprio in queste due città che nel 2004 abbiamo potuto finalmente ricominciare con l’attività del SAD aiutando le famiglie bisognose. Nel 2006 si è potuto riprendere l’attività scolastica anche a Zouan-Hounien, unica città dove prima delle guerra operavamo. Attualmente la situazione del paese si è stabilizzata, si va verso la riconciliazione. Qual è la situazione attuale del Sostegno a Distanza e quali novità avete intrapreso per la gestione di tale progetto? L’anno scolastico 2008-2009 è stato un anno di profonda organizzazione per il SAD in Costa d’Avorio. Come prima cosa ci siamo dati un regolamento interno che fissa un unico obiettivo principale del SAD in Costa d’Avorio: quello di sostenere i bambini poveri a frequentare la scuola. Dopodiché, avendo constatato parecchie divergenze fra i dati anagrafici riguardanti i beneficiati tra noi in Costa d’Avorio e il Centro Missionario di Milano, abbiamo deciso di costituire uno schedario personalizzato per ogni bambino. Uno dei documenti più importanti che abbiamo assolutamente eseguito è la fotocopia del Certificato di nascita dove c’è l’identità del bambino così come riportata all’anagrafe. Una delle scelte più importanti nella riorganizzazione del SAD in Costa d’Avorio è stata quella di fermarsi alla fine della scuola primaria che corrisponde alla nostra scuola elementare con un anno in più (organizzazione scolastica francese) assicurando al bambino una formazione di base essenziale. Alcune precise motivazioni ci hanno indotto a questa scelta; in particolare abbiamo voluto dare la possibilità al più gran numero di bambini di ricevere la formazione di base (primaria o elementare) per poter imparare a leggere, a scrivere ed essere in grado di capire e interpretare un testo, firmare un documento che li riguarda, ecc. Purtroppo succede che le famiglie più povere trascurano i propri bambini: è molto più comodo lasciarli sulle strade senza preoccuparsi se frequentano o meno la scuola; al contrario, quando i genitori si accorgono che il loro figlio riesce bene a scuola, si sentono maggiormente motivati a procurarsi i mezzi per farlo studiare. Tuttavia si deve stare molto attenti perché i genitori si abituano facilmente alle “comodità” di un SAD che si prolunga per troppo tempo e si illudono che l’aiuto possa giungere per tutta la vita e ciò, naturalmente, può indurli a deresponsabilizzarsi; obiettivo del SAD è invece quello di accompagnare ed educare il bambino e soprattutto dargli una base di cultura per poi cercarsi una strada di sostegno autonoma. Dopo aver comunicato questa nostra scelta ai sostenitori che avevano i beneficiati nelle classi di fine scuola primaria o nella scuola secondaria le risposte sono state di tre tipi: alcuni benefattori hanno deciso di continuare il loro sostegno fino a quando questo sarà loro finanziariamente possibile; altri hanno chiesto di sostituire il loro beneficiato già ‘grande’ con uno più piccolo, ancora nella scuola primaria; altri, invece si sono assunti l’impegno di sostenere gli studi dei bambini che, per un motivo od un altro, sono stati lasciati da altri benefattori. 9 DAL MONDO DEI CAPPUCCINI Questo vuol dire che queste persone, in un modo molto disinteressato, sottoscrivono il loro impegno per un tempo minore ai 5 anni previsti da SAD, subentrano semplicemente per tutto il periodo necessario per terminare ciò che altri hanno iniziato. Penso che questo modo di aiutare i bambini lasciati a “metà cammino”, sia molto lodevole e... da apprezzare! Quali sono i criteri che utilizzate per accogliere un bambino nel progetto Sostegno a Distanza? Innanzitutto il criterio fondamentale su cui ci basiamo affinché un bambino possa essere aiutato attraverso il SAD, è che il bambino presentato dai responsabili del villaggio (perché sono loro che scelgono i bambini più poveri e bisognosi) sia in età di scolarizzazione e soprattutto che voglia andare a scuola. Altro criterio importante per accogliere un bambino al SAD non è il suo quoziente intellettivo ma la situazione sociale ed economica della sua famiglia. Il bambino entra nel SAD non perché è il migliore dei suoi coetanei dal punto di vista intellettivo, ma perchè è povero, perchè la sua famiglia non ha le possibilità di mandarlo a scuola. Dico questo perchè molte volte ci si aspetterebbe dal proprio beneficiato dei risultati ottimi, migliori di tutti! Anche i maestri e i direttori della scuole molte volte ci segnalano che i ‘nostri’ scolari sono quelli che riescono meno o sono semplicemente mediocri nella classe. Io ho sempre risposto loro che non abbiamo accolto i bambini più intelligenti ma quelli più poveri! Lo scopo essenziale del SAD è la scolarizzazione del bambino povero e soprattutto il tentativo di riuscire a 10 portarlo allo stesso livello scolastico dei suoi coetanei. Intendiamo assicurare al bambino: l’iscrizione alla scuola, la retta scolastica, il materiale didattico, il pasto di mezzo giorno e il dopo scuola. Questi sono gli elementi fondamentali per quello che noi intendiamo per scolarizzazione. Sicuramente uno dei grandi problemi è anche quello della sanità… Per quanto riguarda la cura delle malattie frequenti come ad esempio una febbre, un semplice raffreddore, una ferita o la malaria si interviene tranquillamente senza nessun problema. Riguardo invece le malattie che si protraggono nel tempo abbiamo un po’ più di difficoltà perché con i mezzi a nostra disposizione è difficile intervenire. Resta forte tuttavia il nostro impegno di essere vicini anche dal punto di vista sanitario a tutti i bambini adottati. ■ di Alessia Allegri Una volontaria incontra le famiglie del Sostegno a Distanza Ai nostri benefattori pensiamo sempre con tanto affetto Un’esperienza forte quella di Alessia che si è recata in Costa d’Avorio e ha toccato con mano la realtà del Sostegno a Distanza. Ha incontrato tante famiglie beneficiarie del progetto che con semplicità e profonda autenticità hanno ringraziato tutti gli amici italiani che offrono loro questo indispensabile aiuto, fondamentale per i loro bambini. R ispetto a quanto detto da fra Oliviero, posso aggiungere solo che mi hanno colpita due aspetti, perché mi erano da un lato familiari per esperienze diverse o precedenti, dall’altro per la profondità. Dapprima il grado di dettaglio e di precisione della gestione del progetto, nei suoi aspetti amministrativi, contabili e di comunicazione. Sono abituata al massimo scrupolo ed accuratezza nella rendicontazione e nella documentazione di progetti ed attività, quindi in grado di rilevare ed apprezzare nel giusto valore l’ordine dell’archivio informatico e cartaceo delle pratiche, con le sue cartellette in ordine alfabetico, ciascuna relativa ad un bambino e contenente il certificato di nascita, la fotografia, le pagelle, e tutte le informazioni relative a quel particolare bambino; nonché i files excel dei resoconti amministrativi in cui l’impiego di ogni centesimo di euro, che tradotto in valuta locale viene a rivalutarsi, viene giustificato e tradotto nell’acquisto dei generi alimentari per il sostentamento dei bambini, sino alla più minuta vettovaglia, quale può essere il singolo dado per il brodo. Visto che mi trovo a sperimentare entrambe le realtà, e trovandomi radicata nella nostra, tengo a sottolineare questo aspetto che esprime lo scrupolo degli amministratori e dei genitori nei confronti dei benefattori, che affrontano un sacrificio più o meno rilevante a seconda delle condizioni individuali, ma che in nessun caso può dirsi trascurabile – specie in questi tempi di crisi – al fine di consentire ad un bambino di 11 DAL MONDO DEI CAPPUCCINI vivere con serenità il proprio presente e di guardare con fiducia all’avvenire. Questo mi porta a ricordare il calore e la gratitudine espressi nei confronti dei genitori adottivi dalle famiglie e dai tutori dei bambini coinvolti nel sostegno a distanza: persino presso popolazioni che tradizionalmente portano il significato dell’accoglienza ad un estremo inimmaginabile per la nostra cultura attuale, sono stata letteralmente investita e rimasta sopraffatta dai segni di affetto, affinché me ne facessi tramite presso di voi. Dopo il primo giorno il volontario che viaggiava con me, che è uno riservato e che per la prima volta veniva a contatto con la realtà locale della Costa d’Avorio, non si è più sentito di presenziare alle riunioni con i genitori e ha preferito dedicarsi completamente al lavoro di tinteggiatura della scuola materna ove hanno anche sede gli uffici del sostegno a distanza “perché” ha spiegato “Io non ce la faccio proprio a ricevere tutto questo entusiasmo e tutti questi ringraziamenti quando per questa cosa non ho fatto niente e non mi spetta niente”. In realtà, siamo stati ricevuti con tutti gli onori riservati agli ambasciatori, e ci siamo resi conto di essere, in quella circostanza, i vostri ambasciatori: dopo che si è sparsa la voce che c’erano degli italiani mandati dal Centro Missionario di Milano, i genitori e i tutori dei bambini li portavano tanto più volentieri alle riunioni per indicarceli e ringraziare – noi! – del sostegno offerto, significando la propria gratitudine con regali di oggettivo valore nel contesto (un sacco di riso, una coppia di polli) e offerti con sincero, inequivocabile affetto nei vostri confronti. Naturalmente continuavamo a ripetere che noi non eravamo i benefattori del sostegno a distanza, ma solo dei volontari mandati dal Centro Missionario di Milano, e la risposta era invariabilmente: “Non importa, quando tornerete in Italia, allora incontrerete di persona il benefattore che aiuta il nostro bambino, la nostra bambina: ditegli che preghiamo per lui, per lei, e pensiamo a loro con affetto, proprio tutti i giorni, anche se non li abbiamo mai visti e forse non li conosceremo mai, e possiamo comunicarlo solo con le lettere dei bambini, che fra Luigi Rota intervistato da Matteo Circosta aspettano sempre con entusiasmo il momento della lettera al proprio benefattore”. Mi auguro di essere stata in grado di esprimere adeguatamente un sentimento analogo da parte vostra, perché il denaro da voi destinato al sostegno dei bambini rappresenta lo stesso caldo e sincero affetto per qualcuno che non si è mai incontrato e forse non si incontrerà mai, ma che non perde la sua carica solo per qualche migliaio di chilometri di distanza. Ho una serie di fotografie che mi ritraggono sommersa dai genitori dei bambini: hanno insistito per scattarle al temine delle riunioni quale testimonianza della loro gratitudine personale nei vostri confronti, affinché di questa potessi farmi tramite presso di voi. Se adesso scattassimo delle fotografie analoghe con i benefattori della Costa d’Avorio, e Padre Oliviero le riportasse con sé quando tornerà, potete credere che rivestirebbero lo stesso significato, e verrebbero conservate in quei villaggi come testimonianze tangibili e preziose del vostro affetto e della vostra cura per i bambini. ■ Il sostegno a distanza nelle missioni del Brasile Istruzione sanità e alimentazione ci stanno molto a cuore Da molti anni missionario in Brasile, frei Luigi Rota ci racconta i grandi contrasti di questo immenso Paese dove, attraverso il Sostegno a Distanza, si trova ad operare. Emerge il quadro di una situazione contrastata in cui l’opera dei missionari cappuccini e i loro progetti di sostegno degli strati più deboli e bisognosi della popolazione diventano ancora più preziosi e importanti. 12 DAL MONDO DEI CAPPUCCINI Frei Luis raccontaci brevemente la storia missionaria del Brasile e il tuo ruolo attuale all’interno della missione... Il Brasile è una terra di grandi contrasti; come si può sintetizzare oggi questo intreccio di realtà così diverse? I Missionari Cappuccini della Provincia di Lombardia sono giunti in Brasile nella regione del nord ed in quella del nord-est nel XIX secolo, quando nel 1892 toccarono per la prima volta gli stati brasiliani del Pará (capitale Belém), Amapá (capitale Macapá) e Maranhão (capitale São Luis). Da quell’inizio la nostra missione cappuccina ha dato molti frutti, incarnati anche dai Servi di Dio: Padre Daniele da Samarate, Padre Alberto Beretta da Milano e Padre Giampietro da Sesto San Giovanni, nostri confratelli che durante parecchi decenni hanno santificato i luoghi nei quali tuttora operiamo nell’evangelizzazione e nella promozione umana. Nel 1999 il seme missionario è sbocciato, dando vita alla Provincia autonoma “Nossa Senhora do Carmo”, Provincia dei Frati Minori Cappuccini del Maranhão, Pará e Amapá. Ad oggi 23 frati italiani continuano la loro opera missionaria, affiancando i confratelli brasiliani. Io sono attualmente il Responsabile dei Progetti Caritativi e Sociali della Provincia Cappuccina del Brasile che, abbracciando le opere sociali, operano nell’assicurare continuità e futuro ai progetti missionari, nel Sostegno a Distanza dei bambini e nella promozione umana, rappresentata in questo momento dalla presenza di 5 scuole, 4 ambulatori, 3 case per anziani, 5 mense (1.000 pasti al giorno), molti asili che affiancano ogni nostra parrocchia. La situazione socio-politica del Brasile è molto complessa. Questo Stato-continente, che come dimensione è venti volte l’Italia e la cui popolazione supera i 180 milioni di persone, è un intreccio di realtà e di stridenti contrasti: i grattacieli e le favelas delle grandi città, le regioni interne povere e dedite all’agricoltura e la foresta amazzonica con tutti i suoi villaggi. La zona dove sono presenti i missionari cappuccini (Pará – Amapá – Maranhão) ha un’estensione che supera cinque volte l’Italia; insieme alle difficoltà economiche (dovute alle avversità della storia, alla corruzione ed alla difficile situazione climatica), vi è anche il grande flagello della violenza, principale causa di morte dei giovani tra i 18 e i 30 anni, di frequente coinvolti nel traffico di droga in cui trovano soldi facili, ma spesso, purtroppo, anche la morte. Nelle periferie dove siamo presenti, nei quartieri del “Pantanal” e “Tucunduba” a Belém, ed ai margini della città di São Luis, i nostri bambini, aiutati dal Sostegno a Distanza, vivono quotidianamente realtà di profondo degrado, che affrontiamo ogni giorno accogliendoli nei nostri progetti, togliendoli dalla strada ed abbracciandoli come una nuova famiglia! 14 Quali sono i principali criteri su cui si fonda il Sostegno a Distanza da voi operato in Brasile? I tre pilastri e criteri sui quali poggia il Sostegno a Distanza da noi operato sono: istruzione, alimentazione e sanità. Ad ogni bambino sostenuto vengono assicurate la frequenza scolastica, con almeno un pasto completo al giorno ed un’assistenza sanitaria di base. Spesso i servizi che offriamo sono le uniche possibilità che il bimbo ha per mangiare, studiare e curarsi. Anche la lebbra, una malattia che sembra dimenticata e nascosta, è ancora molto presente nel nord del Brasile e migliaia di lebbrosi vengono aiutati ogni giorno nel totale silenzio. I nostri progetti missionari aiutano anche i “Lebbrosini”, angioletti che chiamiamo i “figli di Padre Daniele da Samarate”, il frate cappuccino morto tra i lebbrosi del “Tucunduba” da lebbroso… e da santo! Quali sono le finalità dell’Associaçao Educadora Sao Francisco de Assis presente in Brasile? La Provincia Brasiliana con i Missionari della Provincia di Lombardia presenti in Brasile si basa sulla vita evangelica attraverso l’annuncio del Vangelo, la predicazione e l’esercizio della carità in modo trasparente ed efficiente. Per questo ad affiancare il prezioso operato dell’Associazione Italiana “Missioni Estere Cappuccini Onlus” che ha sede nel Centro Missionario di Milano, vi è l’Associazione Brasiliana “Associaçao Educadora Sao Francisco de Assis”. Questi enti garantiscono la serietà e la trasparenza dei rapporti con i benefattori e con i Governi esteri, nelle loro contabilità e fiscalità. L’Associaçao Sao Francisco collabora con Facoltà brasiliane per affiancare laici locali alle nostre opere, facendo svolgere stage dei diversi indirizzi universitari; inoltre vi sono rapporti con il Governo brasiliano che, a fronte della corretta documentazione dell’associazione, aiuta per l’acquisto degli alimentari di base. Quali sono i progetti futuri del Sostegno a Distanza e i nuovi interventi? Nei prossimi mesi, nella città di Belém, oltre che nei poverissimi quartieri del Pantanal e Tucunduba, i missionari cappuccini saranno presenti anche nel Guamá dove gestiranno un Centro per Bambini Denutriti chiamato “Santa Izabel da Hungria” che grazie all’avviamento da parte di Monsignor Serafino Spreafico, nostro frate cappuccino, e al meraviglioso lavoro delle Suore Dorotee, sostiene più di 70 bambini denutriti, dalla nascita per tutto il periodo della scuola elementare con il Progetto “Oasis” che alimenta la crescita fisica, ma anche mentale, spirituale e la crescita all’amore di tutti i piccoli sostenuti. ■ 15 DAL MONDO DEI CAPPUCCINI di Francesco Mino Ti ringraziamo “ Un mese in Brasile di essere qui” Francesco ha trascorso come volontario un mese nella missione di fra Luigi Rota: qui ha potuto incontrare tanti bambini del progetto sostegno a distanza ed ha compreso l’importanza, la tenerezza e il valore di gesti semplici come un bacio o una carezza. I bambini hanno tanto bisogno di attenzioni che li facciano sentire importanti. Curiosità e domandesul sostegno a distanza io ho trascorso un mese in Brasile con fra Luigi Rota. Sono fortunato perché ho potuto condividere con i bambini e i frati uno spaccato della loro vita quotidiana. Ho condiviso due settimane nelle scuole, dove il pomeriggio gli alunni si ritrovano con i maestri. Ho giocato con loro, ho cercato di esportare il calcio italiano, nonostante loro siano già ben preparati. Ho cercato di vivere la loro scuola, ho apprezzato le maestre, ho toccato con mano il progresso nutrizionale: alcune persone venivano dalle 16 università per spiegare ai bambini come è bene nutrirsi, con la frutta per esempio. I bambini hanno apprezzato che qualcuno dell’altra parte del mondo venisse da loro e si sono sentiti importanti. Nel sostegno a distanza è implicito un gesto d’amore. Io vorrei restituire quelli che sono stati i due gesti d’amore che ho ricevuto da questi bambini: il primo è l’abbraccio che per i brasiliani è come il nostro bacio. Un gesto che tutti i bambini compiono, in qualsiasi situazione, nei nostri confronti, un simbolo molto affettuoso, loro ti prendono e ti stringono, è il loro messaggio: ti ringraziamo per essere qui e te lo facciamo sentire con il nostro gesto. Il secondo gesto d’amore è il sorriso: prima di quest’incontro mi sono riguardato le fotografie scattate in Brasile e mi sono accorto che ho fatto molte foto dall’alto nelle quali i bambini risultavano un po’ schiacciati e seri. Mentre in altre foto dove mi sono messo alla loro altezza, loro erano molto più rilassati. Questi bambini gioiscono nel sentirsi uguali. ■ Rispondono frei Luigi Rota e fra Oliviero Bergamaschi Durante il convengo sul Sostegno a distanza i numerosi partecipanti sono stati molto colpiti dalle testimonianza dei frati che lavorano per quel progetto in Brasile e Costa d’Avorio e il loro intervento ha stimolato tante domande di approfondimento da parte del pubblico presente in sala. Come sono scelti i bambini da sostenere? È possibile inviare loro dei regali di Natale? Vi chiediamo il grande gesto d’amore di evitare i regali di Natale (lo facciamo per non creare differenze tra i bambini che lo riceverebbero e quelli meno fortunati che ne resterebbero senza). Dal Centro Missionario ci giungono testimonianze di adottanti che sentono i bambini come se fossero di loro appartenenza; a queste persone chiediamo lo sforzo di un grande gesto d’amore che significa per esempio non mandare regali; i bambini adottati vivono nel loro ambiente con altri bambini e ricevere doni soltanto per loro sarebbe una grande e diseducativa discriminazione. Il sostegno a distanza si svolge in luoghi dove ci sono profondi e seri bisogni. 17 DAL MONDO DEI CAPPUCCINI Noi aiutiamo i bambini a percorrere un tratto di cammino e per loro garantiamo un minimo, ma l’obiettivo è quello di far crescere persone consapevoli che devono imparare a vivere con le proprie forze e non solo con un aiuto che arriva da lontano. Qual è la situazione ad oggi della Piaga di Burulì, questa terribile malattia che affligge tanti bambini della Costa d’Avorio? Il Ministero ha richiesto che in ogni dipartimento della Costa d’Avorio ci sia un centro specializzato. Noi siamo tornati lì dove c’era bisogno e aiutiamo i malati non nel nostro Centro, come facevamo prima, ma nell’ospedale statale. Forniamo il materiale necessario e aiutiamo i malati gravi affinché siano trasferiti verso centri con sale operatorie. Abbiamo in progetto la sensibilizzazione degli infermieri affinché passino a fare informazione/prevenzione della malattia, di villaggio in villaggio, spiegando segni e sintomi della malattia per evitare che le cure sopraggiungano quando è troppo tardi. Per questo motivo abbiamo in progetto l’acquisto di due moto per raggiungere i villaggi lontani e fare info-prevenzione. 18 La ragazza che abbiamo adottato ha concluso il ciclo dei cinque anni del progetto di sostegno, vorremmo sapere cosa succede a quella ragazza, cosa fa adesso? Quando gli adottati raggiungono l’età di 1415 anni preferiamo che vengano sostituiti con bambini più piccoli per offrire a tutti le medesime possibilità. I ragazzi terminato il ciclo, alcuni restano attorno ai villaggi limitrofi ai luoghi di sostegno: ogni tanto vengo a sapere che qualcuno va all’università, qualcuno diventa suora, altri ci aiutano nello svolgimento delle nostre attività. Le scuole che i bambini frequentano in Costa d’Avorio sono strutture statali o dei frati? Noi adottanti possiamo scrivere direttamente a voi frati o questo potrebbe creare dei problemi? Tutti i bambini frequentano le scuole statali oppure le scuole private o semi private. Noi forniamo il materiale scolastico, conosciamo i maestri, ma non abbiamo scuole, ad eccezione della scuola materna della città di Zouan-Hounien per la quale stiamo cercando di ottenere il riconoscimento statale. È possibile scrivere a noi frati, ci fa piacere, ma in genere preferisco che tutte le notizie passino tramite il Centro Missionario anche per una questione di trasparenza. Sono mai nate delle vocazioni religiose tra i ragazzi? Succede, certo. Tuttavia il grande problema delle vocazioni è che la maggior parte dei ragazzi vive in situazioni familiari complesse; su quaranta persone, solo per tre o quattro incontriamo il consenso familiare. Non è facile averlo. Si lavora con questi ragazzi per la Prima Comunione, per la Cresima e con loro si celebra la Santa Messa. Noi continuiamo con fiducia il lavoro di evangelizzazione che è la caratteristica del nostro carisma francescano. Per il progetto vengono individuati bambini dai tre anni in su. Se sono seguiti per cinque anni, ciò significa che hanno concluso la scuola ad otto anni? La situazione è diversa da missione a missione, da Stato a Stato. Nella mia zona della Costa d’Avorio, dice fra Oliviero, pochi sono i bambini che possono frequentare la scuola e i bambini che cominciano il sostegno a distanza a tre anni sono davvero pochissimi. L’impegno per l’adozione è di cinque anni, ma poi si valutano le indicazioni dei missionari. La nostra scuola dell’obbligo in Brasile, dice frei Luigi, dura otto anni, ma la maggior parte dei padrini accompagnano i ragazzi fino ai quattordici anni. Noi dall’Italia offriamo il nostro sostegno ai bambini, ma in questo processo, la famiglia di appartenenza del bambino come viene coinvolta? I genitori collaborano presso i nostri Centri; uno dei punti su cui noi operiamo con particolare attenzione è quello di far crescere una consapevolezza e un senso di responsabilità nei genitori dei bambini; devono capire che il Sostegno a distanza non è una questione di comodo o un aiuto che arriverà per sempre, ma deve spronarli a costruire una famiglia più consapevole che possa, una volta terminato il periodo del sostegno, aver acquisito capacità per sostentarsi in modo autonomo. È questa la nostra grande sfida e il punto di forza dell’intero progetto. ■ 19 DAL MONDO DEI CAPPUCCINI sostegno a distanza con i missionari cappuccini Il progetto “Sostegno a Distanza” coinvolge molti bambini in Brasile, Costa d’Avorio, Thailandia, Eritrea, Etiopia e Kenya. 20 brasile Fra Luigi Rota Fra Luis Spelgatti Fra Pierantonio Zanni Fra Ribamar Cardoso Fra Aligi Quadri Fra Luigi Giudici Fra Leonardo Trotta Suor Fausta Milesi Suor Anna Maria Proserpio Suor Rosinete Justino de Oliveira Suor Marlene Santos da Silva 823 74 65 34 53 122 11 225 costa d’avorio eritrea Fra Oliviero Bergamaschi Fra Andemariam Tesfamichael Fra Giovanni G.Luca Barzano Suor Letizia Boccardo Con lui collaborano: Fra Ernesto Giudici Fra Giorgio Lucini Fra Patrizio Bernini Fra Gianluca Lazzaroni 93 thailandia 64 Fra Walter Morgante 93 879 Con lui collaborano: Fra Giovanni Cropelli Fra Massimiliano Somyot 114 44 604 etiopia Fra Roberto Dalloli 64 41 kenya Suor Emanuela Ghigliotti 148 foto Elena Bellini il I missionari cappuccini sono coscienti che senza i sostenitori potrebbero fare ben poco… e per questo desiderano ringraziarvi di cuore e augurarvi ogni bene nel Signore che nasce Info sul Sostegno a Distanza: missioni estere cappuccini onlus P.le Cimitero Maggiore 5 - 20151 Milano Tel. 02 38000272 - 02 3088042 www.missioni.org [email protected] 21 In preghiera per e con le missioni DAL MONDO DEI CAPPUCCINI MOMENTI DI PREGHIERA ACCOMPAGNATI DALLE SORELLE CLARISSE DI ALBANO LAZIALE T ommaso da Celano riferisce che il Poverello “portava sempre nel cuore Gesù. Gesù sulle labbra, Gesù nelle orecchie, Gesù negli occhi, Gesù nelle mani, Gesù in tutte le altre membra. Anzi trovandosi molte volte in viaggio e meditando o cantando Gesù, scordava di essere in viaggio e si fermava ad invitare tutte le creature alla lode di Gesù” (1 Cel. II, 9; FF. 115). Se i nostri missionari vivono questa quotidiana esperienza in terra di missione, noi la viviamo nella nostra giornata, nelle nostre città, nelle nostre attività ma profondamente uniti a loro. Gesù stesso spesso si ritirava in luoghi solitari, tutto solo, in preghiera. Questo è segno che la missione di evangelizzare è innanzitutto portare l’amore di Gesù fino ai confini della terra; amore che dobbiamo sperimentare in prima persona per essere poi in grado di donarlo agli altri. La preghiera è il riconoscimento della signoria di Dio nella nostra vita e nello stesso tempo domanda che si compia la sua volontà e venga il suo regno. Poniamo la nostra vita nelle sue mani e gli chiediamo che la custodisca e la renda ‘strumento della sua pace’. La preghiera è alla base della missione. Sia come preghiera personale sia come preghiera comunitaria. La preghiera può essere di lode, di ringraziamento, di domanda, di supplica. Con San Paolo spesso riconosciamo che ‘nemmeno noi sappiamo bene cosa chiedere’ (Rm 8, 26). Questo libretto vuole essere uno strumento per accompagnare la nostra preghiera ‘per’ le missioni ma anche ‘con’ le missioni. La comunione fraterna è questo interscambio spirituale; non si ragiona più a senso unico verso le missioni ma di una circolarità d’amore dove di fra Mauro Miselli queste ‘giovani Chiese’ o ‘Chiese del sud del mondo’ spesso ci donano la ricchezza della loro esperienza spirituale gioiosa, intensa e profonda. Le sorelle Clarisse di Albano Laziale hanno condiviso con noi la loro fecondità spirituale offrendoci questo sussidio come guida per la preghiera del S. Rosario, della Via Crucis e per una Veglia. Le ringraziamo di cuore per il loro contributo. Questa è un’occasione di fraterna comunione spirituale dove queste sorelle dal loro monastero di Albano Laziale vivono una profonda missionarietà nella preghiera e nel sostegno ai missionari. A chi mi chiede il senso della clausura rispondo invitando ad utilizzare questo strumento di preghiera che ci porta al In pperer eghcoien ra le missioni MOMENTI DI PREGHIERA ISSE DI ALBANO LAZIALE LLE CLAR ACCOMPAGNATI DALLE SORE cuore della loro esperienza e del senso della loro presenza nella Chiesa: preghiera, lavoro, vita fraterna cioè domanda orante che venga il suo regno. Le sorelle si mantengono con il loro lavoro. Gli oggetti realizzati in ulivo escono dai loro laboratori per essere segni di preghiera o per accompagnarci in momenti importanti della nostra vita. A chi ha tra le mani questo sussidio chiediamo di usarlo con spirito di vera preghiera. Ai missionari chiediamo di portarci nel loro cuore missionario come noi li custodiamo nel nostro. Alle sorelle Clarisse chiediamo una particolare preghiera per noi che siamo questa ‘umanità ferita e bisognosa di incontrare la salvezza di Cristo’. ■ “In preghiera per e con le missioni” contiene: • Via Crucis • Rosario Missionario • Veglia Missionaria • Preghiere Francescane È un’utile riflessione e una raccolta di preghiere per vivere intensamente la missionarietà. Puoi richiedere la copia o più copie donando un’offerta per le missioni. Anche gli oggetti in ulivo che illustrano il libretto, realizzati dalle Clarisse di Albano Laziale, possono essere richiesti. Centro Missioni Estere Cappuccini Piazzale Cimitero Maggiore, 5 – Milano Tel. 02.3088042 www.missioni.org [email protected] Se non ami, se non ami, non hai un vero motivo per vivere se non ami, non ti ami, non ci sei se non ami non ha senso tutto quello che fai. Nek - Se non ami Buon Natale foto Elena Bellini MISSIONI ESTERE CAPPUCCINE P.le Cimitero Maggiore, 5 - 20151 MILANO Tel. 02/3088042 - Fax 02/334930444 www.missioni.org - [email protected] Per offrire il tuo contributo puoi scegliere le seguenti modalità SEGRETARIATO MISSIONI ESTERE Posta - Conto Corrente Postale n. 757203 intestato a Segretariato Missioni Cappuccine P.le Cimitero Maggiore, 5 - 20151 Milano Bonifico bancario - Provincia di Lombardia dei Frati Minori Cappuccini - P.le Cimitero Maggiore, 5 - 20151 Milano Banca Intesa San Paolo Agenzia 99 c/c 6152938236/07 - ABI 03069-CAB 09410-CIN Y Coordinate IBAN IT35 Y030 6909 4106 1529 3823 607 Assegno bancario - intestato a Provincia di Lombardia Frati Minori Cappuccini - Segretariato Missioni Estere Carta Sì - Puoi telefonare lasciando i tuoi dati e l’entità dell’offerta al n. 02/334930343 (ore ufficio). MISSIONI ESTERE CAPPUCCINI ONLUS (per avere la detrazione fiscale) Posta - Conto Corrente postale n. 37382769 intestato a MISSIONI ESTERE CAPPUCCINI ONLUS P.le Cimitero Maggiore, 5 – 20151 Milano Bonifico bancario - MISSIONI ESTERE CAPPUCCINI ONLUS P.le Cimitero Maggiore, 5 – 20151 Milano Banca Popolare di Milano - Agenzia 585 c/c 2554 - ABI 05584-CAB 01723-CIN E Coordinate IBAN IT 45 E 05584 01723 000000002554 Ai fini della detrazione fiscale non sono ammessi versamenti in contante. Se effettui il versamento per la prima volta, invia il tuo indirizzo via fax al n. 02.33.49.30.444 o via e.mail: [email protected] Garanzia di tutela dei dati personali D.Lgs. n. 196/2003 I dati personali forniti dagli interessati sono trattati direttamente per l’invio della rivista e delle informazioni sulle iniziative delle Missioni Estere Cappuccine. Non sono comunicati o ceduti a terzi. Responsabile del trattamento dati è p. Mauro Miselli, direttore editoriale. Editore: MISSIONI ESTERE CAPPUCCINI ONLUS - P.le Cimitero Maggiore, 5 - 20151 Milano - Aut. Trib. di Milano n. 6113 del 30-11-62 Direttore editoriale: Mauro Miselli Redattori: Agostino Valsecchi, Alberto Cipelli, Lorenzo Mucchetti, Rita Introcaso Direttore responsabile: Giulio Dubini Realizzazione a cura della Editrice Velar - Gorle (BG) Grafica: Anna Mauri In caso di mancato recapito si prega di restituire, presso l’ufficio postale di Gorle, al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa