PLUS MAGAZINE 06 IN QUESTO NUMERO FERZAN ÖZPETEK ROSSO ISTANBUL, COLORI E MISTERI NELLA SUA VITA LUIGI ZINGALEs USA EUROPA Italia: qualE STRADA PER LA RIPRESA E QUALE RUOLO DELLE NUOVE TECNOLOGIE 71ª MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA GIORGIO NAPOLITANO TRA LE STAR TAORMINA FILM FEST SESSANTESIMA EDIZIONE DEDICATA ALLE DONNE ERNESTO OLIVERO 50 ANNI DI SERMIG TORINO TUTTO PRONTO PER IL SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE 2014 CARLO LUCARELLI l’uomo a caccia di misteri Supplemento a La voce dei bancari – Periodico trimestrale per la cultura e il tempo libero – Numero VI - settembre 2014 LI A N O I Z NA 0 I .5 N IO ag Z EN a p V N d CO PLUS MAGAZINE Supplemento a La voce dei bancari Periodico trimestrale per la cultura e il tempo libero Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 www.associatiallafabi.it Direttore Responsabile Paolo Panerai In questo numero: 2Copertina Carlo Lucarelli: l’uomo a caccia di misteri 6 Protagonisti Ferzan Özpetek: Rosso Istanbul, colori e misteri nella sua vita 10 Tecnofuturo Usa Europa Italia. Quale strada per la ripresa e quale ruolo delle nuove tecnologie? Intervista a Luigi Zingales 14 Eventi Mostra del Cinema di Venezia: Giorgio Napolitano tra le star 16 Eventi Taormina Film Fest: sessantesima edizione dedicata alle donne 18 Protagonisti Ernesto Olivero: 50 anni di Sermig 22 Protagonisti Marcello Cicchitti: il futuro delle assicurazioni tra broker e internet 24 Moda Autumn leaves Direttore Editoriale Mauro Bossola Caporedattore Paola Gomiero Segreteria di redazione Chiara Attolico Photo editor Alessandro Lercara, Salvatore Taormina Hanno collaborato a questo numero: Dario Migliardi, Barbara Odetto, Barbara Oggero, Mariangela Salvalaggio, Salvatore Taormina. Fotografie Archivio Stilisti, Archivio Salone del Gusto, Pietro Gentile, Barbara Oggero. Pubblicità Nova Labor Servizi srl Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 Grafica e impaginazione Carlo Fantinel – Torino Stampa Garabello Artegrafica – San Mauro Torinese 30 Medicina e salute Imparare un corretto stile alimentare si può: IRM - Indagini Ricerche Mediche 32 Medicina e salute Alluce valgo e dita “a martello”, nuovi orizzonti con la chirurgia mininvasiva: Dr. Vincenzo Langerame 34 Medicina e salute Alimentazione e sport, il connubio vincente: Dr. ssa Elisabetta Zecchin 38 Recensioni Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri 44 MappamondoCambogia: in viaggio tra templi e giungla 50 Iniziative associati Convenzioni nazionali La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti. Il materiale inviato non viene restituito. È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell’editore. 56 Eventi Tutto pronto a Torino per il Salone del Gusto e Terra Madre 2014 E D I T O R I A L E Paola Gomiero Direttore FABI Plus I mille volti del cibo “Noi siamo ciò che mangiamo” affermava il filosofo Feuerbach, e non era certamente solo un modo di dire. Il cibo é innanzitutto nutrimento e quindi agisce sul nostro fisico, ma influenza anche i nostri comportamenti e le nostre abitudini. Il fenomeno alimentare é sempre stato osservato da punti di vista differenti: “... salute, benessere, piacere, relazioni, cultura, comunicazione ...”. In effetti il cibo é tutto questo e variegati e complessi sono gli aspetti che lo caratterizzano. Ciò di cui ci nutriamo diventa parte di noi stessi, ci forma, ci rigenera, modifica il nostro modo di pensare e condiziona la nostra vita. Assume anche significati diversi in relazione allo stato d’animo, all’ambiente che ci circonda, alla cultura e alle tradizioni. Si mangia per compensare un vuoto della vita, un lutto, un abbandono, una delusione. Si mangia per comunicare: l’offerta di cibo é il primo gesto di amicizia in ogni parte del mondo; oppure simboleggia il ritrovarsi: per una famiglia la cena rappresenta il momento in cui ci si riunisce; è anche un’occasione per approfondire un rapporto di lavoro o di conoscenza: a tavola si è più rilassati e disponibili. Il cibo è tradizione: è anche attraverso i piatti tipici e tradizionali che si tramanda la cultura di un popolo. Tra i numerosi eventi nazionali e internazionali che trattano l’argomento, occupa un posto di assoluto rilievo il Salone del Gusto, che torna a Torino, dal 23 al 27 ottobre, nella sua decima edizione ancora una volta insieme a Terra Madre, la rete mondiale dei piccoli produttori alimentari. Definito il “Villaggio globale del cibo” il Salone del Gusto propone laboratori e iniziative che coinvolgono oltre 1000 espositori provenienti da più di 100 paesi e quest’anno sono attesi più di 200mila visitatori. Tanti ed interessanti gli argomenti affrontati, a partire dall’Arca del Gusto – progetto internazionale di Slow Food – concepito per catalogare e promuovere gli alimenti a rischio di estinzione fino ad arrivare alla valorizzazione delle coltivazioni di base in linea con la FAO, che ha dichiarato il 2014 Anno internazionale dell’Agricoltura Familiare. E su tutto, la grande attesa per l’Expo 2015, il cui tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita” appare come l’ideale prosecuzione delle sfide nate con il Salone del Gusto. Gli obiettivi di quest’ultimo si intrecciano infatti idealmente con il grande appuntamento dell’Expo di Milano: sollevare domande e riflessioni sulle principali sfide alimentari dell’umanità. È possibile garantire cibo e acqua alla popolazione mondiale? Aumentare la sicurezza alimentare? Proporre nuove soluzioni e nuove prospettive in grado di tutelare la biodiversità del pianeta? Il passaggio di testimone tra Torino e Milano questa volta ha come orizzonte il mondo intero ed il suo futuro; le risposte a queste domande determinano la vita delle future generazioni. Buona lettura! [email protected] settembre 2014 | Plus Magazine | EDITORIALE 01 COPERTINA Carlo Lucarelli L’UOMO A CACCIA DI MISTERI i n t e r v i s t a Non è solo uno scrittore noir di successo, tra i suoi libri-romanzi possiamo ricordare Almost blue, Falange armata, L’isola dell’Angelo Caduto, è anche autore di saggi che hanno riguardato i Misteri d’Italia, come la strage di Piazza Fontana, l’Italicus o storie di mafia. I suoi libri, sia i saggi che la narrativa, non hanno confini e sono stati tradotti all’estero. Due suoi personaggi, il Commissario Coliandro e De Luca, sono diventati i protagonisti di serie televisive. Altri libri sono diventati film per il grande schermo. E il grande pubblico lo conosce come autore di programmi TV che hanno sempre trattato storie legate a circostanze poco chiare. 02 D A R I O d i M I G L I A R D I el luglio scorso è accaduto l’incidente all’aereo malese abbattuto sui cieli dell’Ucraina, una storia che per noi italiani sembra un dejà vu. Cosa ne pensa? Appena ho sentito la notizia l’ho collegata subito a Ustica, anche perché la spiegazione che hanno dato i russi o i filorussi è stata molto lacunosa. Dicevano che era stato abbattuto un aereo, ma il loro obbiettivo era un altro. L’unica differenza di questa strage è che qui viene ammesso tutto fin dall’inizio. Non si dice che c’è stato un cedimento strutturale, purtroppo è una storia assurda. Rispetto a una volta, potremmo dire che qualcosa è cambiato? Sì, viviamo in un mondo più democratico dove la tecnologia e anche la fine della Guerra Fredda hanno permesso di dire subito come stanno le cose. Ma ci sono ancora guerre fredde, si chiamano gruppi d’interesse, che non permettono alle verità di venire fuori. L’arrivo e la conoscenza della tecnologia ha impedito certi misteri, ma la verità può essere manipolata. Al G8 di Genova, le tante telecamere e i tanti telefonini che filmavano e documentavano, hanno potuto provare come sono andate veramente le cose. Negli anni ‘60 e ‘70, invece, c’erano solo poche fotografie a documentare gli avvenimenti. Adesso abbiamo una consapevolezza della democrazia più corretta e siamo diventati tutti più adulti, ci sono voluti 40 anni di misteri italiani per cambiare la nostra mentalità. COPERTINA Lei è sempre alla ricerca di un mistero da svelare, come nasce la sua trasmissione? Riporto sullo schermo lo stesso metodo che uso quando scrivo i miei romanzi. Ci metto tanta suggestione, il mio format è sempre lo stesso, racconto una storia dal punto di vista storico. Per esempio nella Tredicesima ora, ci sono delle interviste e delle contro interviste però alla fine il succo è sempre lo stesso, racconto una storia come la racconterei nei miei libri. Da cosa inizia? Parto da un punto, seleziono dei momenti cruciali, non ho la pretesa di scoprire delle nuove verità. Cerco di far emergere i motivi per cui si è arrivati ad un epilogo tragico di un particolare avvenimento. Posso ritenermi soddisfatto di quello che ho fatto come autore. Quando scrive una storia, qual è il motivo che la spinge a indagare? Il motivo può essere l’anniversario o anche semplicemente perché di quella storia non si è parlato abbastanza. Quando abbiamo registrato la puntata su Falcone e Borsellino il motivo era il loro ricordo nel giorno dell’anniversario. Ci sembrava giusto in quel momento ricordarli di nuovo, poi ovviamente la puntata va oltre l’anniversario, mettiamo in scena tutto quello che sappiamo. Altre volte invece capita che leggo una notizia che mi incuriosisce sul giornale e che non conoscevo, la vado ad analizzare e mi chiedo “ma che cos’è questa storia?”. E mi dico che se non la so io, non la sapranno altre persone e che quindi potrebbe essere una storia giusta da raccontare. Altre volte invece sono gli stessi protagonisti che ci chiamano e ci dicono: “Date un’occhiata alla mia storia?”. Qual è il suo approccio quando scrive un testo? Sono molto artigianale, mi dico sempre che è come costruire un mosaico. Mi fa qualche esempio? Il mosaico della Storia d’Italia ha tante tesserine che metto su un tavolo. Poi mi accorgo che ci sono dei buchi e con il mio staff cerchiamo di colmare quei buchi. Lei racconta sempre avvenimenti e misteri legati all’Italia, perché? Sono forse quelli che conosce meglio e che l’hanno colpita? Sono quelli che io riesco a raggiungere fisicamente. Sarebbe difficile per me parlare dell’omicidio Kennedy perché è lontano e altri lo hanno già raccontato. Altre volte ci sono storie che potrebbero riguardarci e sono vicine a noi come per esempio l’uccisione in Cecenia di quel giornalista di Radio Radicale (Antonio Russo cronista inviato in Cecenia e settembre 2014 | Plus Magazine | COPERTINA 03 COPERTINA Dobbiamo pensare che una storia è come un libro, ci sono libri belli e libri brutti e quindi la storia o la racconti bene o la racconti male. Se riesci, per fortuna o per qualsiasi altro motivo, a raccontarla bene diventa interessante qualsiasi tipo di storia. Raccontiamo storie importanti al di là che si siano già sentite, raccontiamo un altro aspetto, un altro angolo, raccontiamo soprattutto qualcosa che ha a che fare con noi e con la nostra Storia quella con la “S” maiuscola. ucciso dai soldati Russi nel 2006 - n.d.r.). Sarebbe una storia importante da raccontare, ma è lontana ed è difficile andare a indagare. Devo avere tutte le carte necessarie per spiegare che cosa è avvenuto. Analizzo fotografie, filmati, articoli e documenti e negli anni ho imparato a trovare le notizie. È chiaro che in Italia mi muovo con maggiore facilità. Andare all’estero è più difficile, pensi che non siamo nemmeno riusciti a parlare dei “Misteri Vaticani” perché appartengono a un’altra nazione anche se molto vicina. Tra le tante storie che ha raccontato o che voleva raccontare ce n’è stata qualcuna che le hanno impedito di mettere in scena, non perché sia stata censurata, ma perché non avrebbe avuto audience? No, questo non è mai successo perché i misteri che racconto hanno una loro audience. Sarebbe un errore pensare che solo alcune storie tirano e altre no. C’è stato un periodo in cui si raccontavano solo vicende di mafia, oggi sembra che la mafia non sia più di moda. Che tipo di trasmissione è la sua? Ricerca la verità ad ogni costo? È mai capitato che dopo aver visto il programma le indagini siano andate in un’altra direzione? Faccio un programma di storia e non un programma d’inchiesta, se racconto della strage di Bologna spiego quali sono le indagini e cosa si può scoprire dalla lettura dei documenti di archivio. Quando ho trattato la strage di Alcamo, in cui vennero ammazzati due carabinieri negli anni ‘70, dopo la nostra puntata, un carabiniere si è presentato e ha raccontato la sua verità. Qualche hanno fa Fabio De Luigi la imitava. Come ha vissuto quella parodia? Molto bene e mi dispiace non essere più imitato, mi aveva creato problemi di identità – sorride – perché la gente mi diceva che assomigliavo molto all’imitazione e questo è un paradosso perché era Fabio che assomigliava a me, non io a lui. Sono stato invitato anche a una delle sue trasmissioni ed è stato molto divertente lavorare insieme. La vedremo a settembre con una nuova trasmissione? No, siamo stati cancellati – è la risposta secca e che non lascia scampo a interpretazioni – noi siamo una di quelle trasmissioni che è stata cancellata dal palinsesto. Può essere anche una decisione sacrosanta e legittima da parte di Rai Tre, ma non mi è stato detto il perché e non è stato un motivo legato all’audience perché gli ascolti andavano bene. Non trovare più Carlo Lucarelli in televisione è una grave perdita per la Rai. Per fortuna oggi esistono altre realtà editoriali alle quali gli auguriamo di poter accedere per continuare a raccontare storie, misteri e nuove avventure. 04 PROTAGONISTI ROSSO ISTANBUL, COLORI E MISTERI NELLA VITA di Ferzan Özpetek N I N T E R V I S T A D A R I O d i M I G L I A R D I on È SOLO uno dei registi più apprezzati del panorama italiano, è un artista completo a cui piacciono le sfide. Ha diretto alcuni dei film più interessanti del nostro cinema quali “Le Fate ignoranti”, “La finestra di fronte” e “Mine vaganti”, tanto per citarne alcuni. In questi anni ha voluto mettersi alla prova dirigendo un’Opera lirica, l’“Aida” di Giuseppe Verdi presentata al Maggio Fiorentino e successivamente, per il Teatro San Carlo di Napoli, ha curato la regia de “La Traviata”. Il racconto dei sentimenti, delle passioni, dei drammi e dei turbamenti dell’anima sono le tematiche che hanno quasi sempre accompagnato i suoi film. Da pochi mesi ha scritto un libro che ha già venduto 50 mila copie e la curiosità di sapere di cosa si tratta ci porta alla presentazione avvenuta tra le colline delle Langhe, a Barolo. Ferzan, ci incontriamo a Collisioni e non a un festival di Cinema, “Rosso Istanbul” è il tuo primo libro, qual è stata l’esigenza di scrivere un libro e non un film? È stata un’idea di Nicoletta Lazzari della Mondadori che mi ha chiamato chiedendomi se volevo scrivere un romanzo. All’inizio ero stato molto reticente perché ero impegnato a scrivere un film. Poi è stata proprio quella storia che era nata come idea per un film che ha fatto schioccare la scintilla e da lì il passo è stato breve. È stata una scelta difficile? Ho riflettuto una decina di giorni ed è la stessa cosa che avevo già fatto quando ho diretto l’Opera e succede sempre quando devo affrontare una nuova strada. Avevo dei dubbi e come puoi immaginare mi sono messo in discussione. È pur sempre un nuovo modo di raccontare e di parlare alla gente. Ti è piaciuta come esperienza? Sì, molto! Sono contento perché è un’esperienza che è iniziata bene e che continua su quella strada positiva. 06 PROTAGONISTI Un maestro come te che sa esprimere in modo così forte l’emozione attraverso l’immagine, che cosa ha trovato di diverso nella scrittura? Puoi pennellare in modo diverso il messaggio che vuoi far arrivare al pubblico? È meraviglioso lavorare da solo e sapere che poi il proprio lavoro sarà preso in considerazione da altre persone che si occupano della parte di editor, che cambiano le frasi, allungano i periodi oppure accorciano le frasi. È un lavoro che viene fatto con pochi collaboratori e non mi devo confrontare con una troupe cinematografica formata da 80 persone. Sono due mondi diversi sia nel linguaggio che nella produzione. che scrivere per il cinema? Penso per esempio ai problemi di produzione che tendono sempre a limitare le risorse. I produttori non mi mettono limiti, sono io che mi auto-censuro. Certamente nella scrittura posso scrivere che in quella scena sono presenti un milione di persone. E so che in un film questo non me lo posso permettere, costerebbe troppo. Scrivere per la narrativa è meno vincolante “Rosso Istanbul” è un titolo bellissimo e hai voluto parlare anche delle Dal punto di vista narrativo hai trovato differenze? Ciò che è interessante è che posso scrivere un evento molto drammatico senza aver paura che sia troppo drammatico per il pubblico che lo legge. Al cinema invece è un po’ diverso. Nel tuo ultimo film “Allacciate le cinture” hai raccontato una storia molto drammatica. Sì, ho parlato del cancro e avevo un certo timore per lo spettatore, ma ripeto, nel libro quel timore non esiste. settembre 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 07 PROTAGONISTI Hai già un’idea di cast? Ci saranno degli attori inglesi ma non so ancora quali e il film non sarà esattamente il libro perché il libro ricorda un po’ tutti i miei film. Con Gianni Romoli ho scritto sei film e questo sarà il settimo. Poi ho lavorato con Ivan Cotroneo, ne “Le mine vaganti” e con Federica Pontremoli ho fatto “Magnifica presenza”. Mi trovo bene con tutti questi che ho citato. Quando si scrive per il cinema devi avere un’intimità che invece nella scrittura di un romanzo non c’è. Quando si scrive un libro si è chiusi in se stessi, mentre in una sceneggiatura bisogna raccontare, spiegare e coinvolgere. Per esempio alla produttrice Tilde Corsi devo definire il perché di quella scena e il suo significato. È un obbligo che ti senti di dare al produttore che ha riposto fiducia su di te? Nel cinema devi sempre condividere le idee se le vuoi vedere realizzate. Parliamo di cinema, è un discreto momento per il cinema italiano, pensi che i riconoscimenti avuti possano aiutare a uscire dalla crisi? Lo sento dire tutti gli anni e tutti gli anni sento dire che siamo in crisi, bisogna andare avanti e si vedrà... tue radici. Per esempio scrivi di questa bellissima Villa Bianca sul Bosforo? Che purtroppo non c’è più, è stata abbattuta. Parlo della mia infanzia, di Istanbul, la città in cui sono nato, di come sta cambiando la città, del mio rapporto con mia madre, delle zie e degli amori. È una storia che s’intreccia con passioni, amori proibiti come in una scatola magica. È vero che hanno comprato i diritti anche per l’estero? Sì, prima è uscito in Turchia dove è stato un bestseller e ora uscirà in altri paesi d’Europa. Tu vivi a Roma da parecchi anni, ci vai ancora a Istanbul? È cambiata? Istanbul è una città che si è completamente trasformata rispetto a quando l’avevo lasciata. Ogni volta che ci ritorno scopro che qualcosa è cambiato nel panorama della città. Per esempio, hanno costruito un ponte enorme in pochi mesi e interi quartieri hanno subito una radicale riqualificazione. E questo mi lascia a bocca aperta soprattutto quando torno a Roma e rimango intasato nel traffico per via dei cantieri della metropolitana che non finiscono mai. Il libro sarà lo spunto per il tuo prossimo film? Buona parte del materiale sarà usato nella sceneggiatura che sto scrivendo insieme a Gianni Romoli e il titolo sarà “Istanbul red”. 08 Il cinema ha attraversato parecchie rivoluzioni, penso all’avvento del sonoro nel 1927, poi l’arrivo del colore, l’audio è cambiato con il Dolby surround e adesso il digitale, che ha coinciso con la fine della pellicola. Come la pensi, può nascere un nuovo linguaggio? Premetto che intanto non ci sarà più la pellicola perché inquinava troppo ed è stata abolita. Tutti i cinema proiettano già da alcuni mesi in digitale. La stagione della pellicola è durata poco più di un secolo. Io non sono come molti miei colleghi che sono innamorati della pellicola. Preferisco sempre le novità e il digitale è meraviglioso perché ti dà molta più libertà. Non è la pellicola a raccontare le storie, ma sono le idee che vengono immaginate. Non è importante cosa raccontare ma come lo si racconta. Questa è la differenza. Hai parlato prima di “Istanbul red” che è in preparazione, quando lo vedremo? Prima farò la regia di un’Opera molto importate che annunceranno a breve. Poi inizierò a girare il film tra settembre e ottobre del 2015 e sarà pronto per le sale nel 2016. TECNOFUTURO Intervista al Professor Luigi Zingales 10 TECNOFUTURO Quale strada per la ripresa e quale ruolo delle nuove tecnologie? d i L PIETRO GENTILE e nuove tecnologie stanno influenzando sempre più la nostra vita, in molti casi semplificandola. Purtroppo la nostra Nazione non ha investito massicciamente negli ultimi vent’anni nello sviluppo tecnologico. Gli ultimi dati del Rapporto sulle Competenze ICT in Italia rilasciato da Assinform e Assintel ci rivelano come, nonostante la mancata ripresa economica e la forte disoccupazione giovanile che ha raggiunto il 43%, le imprese italiane fatichino seriamente a trovare sul mercato professionalità informatiche e tecniche adeguatamente preparate per far fronte alla competizione globale. È un vero controsenso ma è un dato di fatto. Diversamente vanno le cose negli USA ed anche nelle aree più sviluppate d’Europa. Nel corso del Festival dell’Economia di Trento abbiamo avuto l’onore di incontrare ed intervistare il Professor Luigi Zingales autore del recente libro “Europa o No”. Zingales è “Professor of Entrepreneurship and Finance” presso la University of Chicago Booth School of Business. Nelle passate settimane è stato invitato con altri tre economisti internazionali (unico italiano) ad un pranzo di lavoro organizzato dal Presidente USA Barack Obama in qualità di massimo esperto economico nei rapporti USA-Europa. Zingales è uno degli esponenti più noti del pensiero monetarista, che hanno abbracciato le teorie liberiste del Nobel Milton Friedman (fondatore della Scuola di Chicago che ha ispirato negli anni ‘80 gli operati di Reagan e Thatcher), in opposizione ai teorici della Scuola Keynesiana quali i premi Nobel Akerlof o Pissarides, già intervistati in edizioni passate. Proprio dei rapporti economico-finanziari tra USA e Europa e della complessa situazione italiana abbiamo avuto modo di trattare con il Professor Zingales nel corso dell’ultima edizione del Festival dell’Economia di Trento. settembre 2014 | Plus Magazine | TECNOFUTURO 11 TECNOFUTURO L’INTERVISTA Come docente in Chicago, oggi, conosce molto bene il mercato Americano. Le grandi Corporation specialmente quelle legate ad Internet stanno creando una grande quantità di ricchezza in America, raccogliendo profitti da tutte le parti del mondo. Conosco le sue idee liberistiche in merito alla creazione e redistribuzione della ricchezza. Ma non le sembra che la ricchezza accumulata nelle mani di pochissime persone ed a scapito di milioni di lavoratori sottopagati possa rappresentare un pericolo dirompente? Esiste la possibilità di redistribuzione al di là della partecipazione azionaria? Innanzitutto lei ha detto molto bene, il principale sistema per partecipare a questa grande creazione di ricchezza a mio avviso è attraverso la partecipazione azionaria, ma parliamo ovviamente di Public Companies nel modello americano. In questo caso sono fondamentali corrette regole di Corporate Governance che diano potere agli azionisti minori e che evitino la concentrazione di potere nelle mani di pochissimi azionisti. Le cito una frase dello storico inglese Lord John Emerich Acton “Power corrupts; absolute power corrupts absolutely” (“Il potere corrompe, il potere assoluto corrompe in modo assoluto” n.d.r.). Questo è vero sia nel settore Pubblico ma anche ed in questo caso in particolare nel settore Privato. L’eccesso di concentrazione di potere è un pericolo in qualsiasi settore economico. Lei vede come economista una modalità di distribuzione differente rispetto alla partecipazione azionaria quale ad esempio la leva fiscale? Intanto io non vedo problemi nella ridistribuzione in questo caso, in quanto “Corporations are not people” le Corporations non sono persone fisiche, sono l’unione di tante persone. La redistribuzione nel momento in cui va fatta deve essere fatta a mio avviso in capo al singolo. Nel sistema fiscale americano esiste già la tassazione in base al singolo, ma io sono più favorevole al sistema di tassazione sulle eredità. Vede, molti economisti liberisti dicono sempre che tanto più il singolo può fuggire dalla tassazione tanto meglio. Ma sicuramente alla morte non si può fuggire, per cui a mio avviso sarebbe più logico incrementare la tassazione sui patrimoni in fase di passaggio ereditario. Io credo nell’uguaglianza al 12 punto di partenza. Perlomeno nella possibilità di tendere il più possibile a fare in modo che tutti possano partire dalla stesso punto. Se una persona parte da una posizione estremamente privilegiata tenderà a competere con meno efficienza e porterà egli stesso inefficienza nel sistema. Un sistema veramente efficiente è quello che dà la possibilità a tutti di avere le stesse opportunità al momento della nascita. Passiamo dagli USA all’Europa, dopo anni di discussioni siamo giunti a mettere in pratica l’Unione Bancaria. Ritiene che siamo vicini al raggiungimento di questo importante obiettivo europeo? Sono stati fatti passi avanti nell’unificazione bancaria, anche se io non sono molto ottimista: rimangono però le grandi sfide sociali. È necessaria una qualche forma di unione fiscale, se si vuole tenere in piedi l’Euro, altrimenti si prenda atto che manca questa volontà e, come in una coppia che litiga e non riesce più ad andare d’accordo, si arrivi a un divorzio. A mio avviso comunque una Unione Bancaria di qualche tipo si farà. Molto spesso però “il diavolo è nel dettaglio”, nel senso che dovremo vedere come si arriverà al “photofinish”. Solo allora capiremo se questa sarà “abbastanza” un’unione o se invece si rivelerà la perpetrazione della situazione in essere. In Italia abbiamo due banche con una grande liquidità e con una solida posizione anche internazionale. Ritiene che le banche italiane possano giocare un ruolo importante in fase di Unione Bancaria nel caso in cui ripartano le fusioni Cross-border che si sono arrestate nel 2008 con la crisi finanziaria? Un’ottima domanda alla quale temo di non avere un’ottima risposta. Se effettivamente l’Unione Bancaria dovesse creare un ambito comune su cui competere questo potrebbe favorire le fusioni Cross-Border. Ma l’esperienza della crisi ha minato molti dei benefici dell’idea di fusioni internazionali: alcune banche italiane con presenza internazionale hanno incontrato problemi da parte degli enti esteri di supervisione locale rimanendo in qualche modo segregate in tale territorio. Uno dei benefici delle fusioni internazionali dovrebbe invece essere proprio quello di muoversi senza confini potendo spostare capitali e investimenti in Europa in modo molto semplice. Secondo me quindi non vi sarà un effetto immediato. Continuando a parlare di Europa, in questo frangente, dopo il termine del Quantitative Easing da parte degli Stati Uniti, tutti stanno TECNOFUTURO guardando a Draghi. Se lei fosse nei panni del Governatore della BCE, cosa farebbe? A mio avviso la soluzione migliore è quella di passare a tassi negativi sui depositi e ad una forma di Quantitative Easing europeo. Il problema comunque non è semplice perché, a differenza della FED che ha di fronte un mercato unico ed un governo unico, la BCE deve gestire una serie di governi e mercati frammentati, dove qualsiasi acquisto di titoli pubblici nei singoli paesi può creare tensioni. Ancora peggio nel caso di acquisto di titoli emessi da privati. In merito al mercato italiano ad esempio vi è una scarsa quantità di titoli con un buon rating che possano essere acquistati dalla BCE senza che questa venga messa in un angolo da parte dei paesi forti. E dal punto di vista del cambio, ritiene che l’Euro sia ancora troppo forte e che debba esservi un intervento da parte della BCE in merito? Se vi fosse effettivamente un tasso negativo sui depositi e se questa operazione creasse realmente un aumento della liquidità, allora l’effetto sul cambio, con un rafforzamento del Dollaro ed un indebolimento dell’Euro che porti a maggiore competitività dei paesi del Sud Europa, potrebbe essere tangibile. In base alla sua opinione, l’Italia ha qualche possibilità di riavviare l’economia grazie alle nuove tecnologie oppure il “treno” per il nostro Paese è stato perso? L’innovazione avviene in molti settori, secondo me al momento l’Italia non ha un vantaggio comparato ad esempio nelle biotecnologie o nelle tecnologie informatiche come si può osservare nella Silicon Valley americana. Abbiamo però un vantaggio comparato in altri settori quali ad esempio quello del restauro, dove abbiamo i migliori ricercatori e specialisti al mondo. Secondo me, quello che uno deve comprendere è quali sono i propri vantaggi comparati e sfruttarli al massimo. Rimarremo quindi forti solo in poche nicchie ultraspecialistiche? Guardi, la Svizzera ad esempio da sempre è specializzata in poche nicchie specifiche, ma riesce a vivere da sempre molto bene, per cui non è detto che in futuro essere di nicchia abbia un significato necessariamente negativo. Restiamo sempre in Italia per l’ultima domanda. Recentemente alcune grandi società e banche italiane hanno lanciato un piano di azionariato diffuso ai dipendenti. Cosa ne pensa in merito? Penso che avere piccoli incentivi in forma di azioni distribuite ai dipendenti, che possano far sentire il lavoratore non solo un dipendente, ma anche una parte importante dell’azienda, un socio, sia una cosa molto positiva. Diversa è invece la situazione se, come negli USA, dovesse essere utilizzato il Fondo Pensioni per alimentare tale modello di azionariato. Abbiamo visto proprio negli Stati Uniti che in questo modello, quando la società dovesse fallire, i dipendenti non solo perdono il posto di lavoro ma anche la propria pensione com’è avvenuto ad esempio con il fallimento di Enron. settembre 2014 | Plus Magazine | TECNOFUTURO 13 EVENTI Giorgio Napolitano tra le star al Festival di Venezia Applausi per il Capo dello Stato all’inaugurazione della 71ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia d i P A O L A G O M I E R O foto di Salvatore Taormina Il cast di “Birdman” di Alejandro González Iñárritu. 48 14 È il festival cinematografico più antico del mondo: la prima edizione si tenne nel 1932 e continua ad essere un evento mediatico molto atteso nella affascinante cornice del Lido di Venezia. Quest’anno alla 71ª edizione, che si è svolta dal 27 agosto al 6 settembre, è toccato al film Birdman del regista messicano Alejandro González Iñárritu aprire le danze. All’inaugurazione, in Galleria della Sala Grande, erano presenti, oltre ai mille invitati, Giorgio Napolitano, il Ministro Franceschini, il direttore della Mostra Alberto Barbera e accanto a loro tutto il cast di Birdman, tra cui Michael Keaton, Emma Watson, Edward Norton e Naomi Watts. Poco prima della proiezione del film il Capo dello Stato soffermandosi nel Foyer con i giornalisti ha dichiarato: “Desidero cogliere quest’occasione per rendere merito alla Biennale e alla Mostra del Cinema, alla quale l’Italia deve molto per il suo EVENTI prestigio e la sua vita culturale e artistica internazionale… questa città impareggiabile è scossa da vicende recenti inquietanti e penose e la Biennale costituisce un decisivo pilastro istituzionale, trasparente e utile”. Il Capo dello Sato, parlando delle vicende inquietanti ha fatto esplicito riferimento a quanto stava accadendo in quel momento al Lido: un imponente corteo dei dipendenti comunali, arrivato poco prima della cerimonia, a poca distanza dal Palazzo del Cinema, stava manifestando per proQui sopra: Luisa Ranieri, Madrina della Mostra. A fianco: Carlo Verdone, membro della giuria del Leone d’oro 2014. In basso: Al Pacino tra Barry Levinson e David Gordon Green. Sul palco Luisa Ranieri in abito blu lungo, l’incarnazione della bellezza mediterranea e della femminilità, ha interpretato il ruolo della “Madrina” parlando della Mostra del Cinema come “una festa di storie, di sguardi, di corpi e di mondi diversi”; di “film che non parlano a noi, ma di noi, dello spettacolo, delle nostre vite”. Aveva promesso un discorso non personale dei suoi ricordi di bambina e così è stato, preferendo dare spunti di pensieri sulla centralità della settima arte: “Storie che interpretano il presente e ci fanno sentire il passato vicino a noi... per riconoscerci e alla fine capirci meglio”. Presenti anche le giurie. Ad assegnare il Leone d’oro 2014 insieme a Carlo Verdone (grande ovazione per lui, davvero acclamatissimo), Tim Roth, Sandy Powell, Joan Chen, Philip Gröning, Jessica Hausner, Jhumpa Lahiri ed Elia Suleiman, guidati dal Presidente Alexandre Desplat, il pluripremiato compositore francese di musiche per il cinema. Una mostra sempre all’altezza delle aspettative, che non delude mai, sebbene stia attraversando un periodo di transizione, cercando di combattere la crisi, la concorrenza degli altri festival nazionali e internazionali e nonostante il web stia cambiando il modo di vedere i film. testare contro i tagli di servizio e salario, decisi dal commissario prefettizio Vittorio Zappalorto. Una rappresentanza sindacale ha consegnato al Segretario Generale della Presidenza della Repubblica Carlo Guelfi una lettera con le loro rivendicazioni. A chi infine ha chiesto a Napolitano se dall’esempio della Biennale possa ripartire non solo Venezia ma anche l’Italia, ha risposto sottolineando che: “Molte sono le realtà positive in Italia, si può prendere esempio da esse, e anche dalla Biennale di Venezia”. Il Capo dello Stato ha inoltre auspicato “i provvedimenti migliori, realisticamente possibili, per stimolare la crescita del cinema italiano”, in merito alla necessità di una legge di sistema per il settore, auspicata dal Direttore della Mostra di Venezia. Napolitano ha però puntualizzato che “chi chiede una legge sul cinema credo sappia che l’iniziativa legislativa, per Costituzione, appartiene al Governo e al Parlamento, non al Presidente della Repubblica”. settembre 2014 | Plus Magazine | EVENTI 15 EVENTI d i Taormina Film Fest Sessantesima edizione dedicata alle donne In alto a sinistra Eva Longoria, a destra Claudia Cardinale. In basso Paola Cortellesi e Tiziana Rocca. 48 16 L S A LVAT O R E TA O R M I N A foto di Luca Taormina a donna al centro del mondo. È questa l’idea centrale della 60esima edizione di questo Festival che mai come quest’anno è stato così fortemente colorato di rosa. L’idea della General Manager Tiziana Rocca è stata sicuramente vincente e il messaggio che ne è scaturito è decisamente importante: “Le violenze subite dalle donne in tutto il mondo sono in continuo crescendo e da ogni parte c’è consapevolezza e desiderio di porre un freno a questa follia”. Molto forte e di grande efficacia è stata la Campagna Intervita “La violenza ha mille volti, impara a riconoscerli” contro il femminicidio, il cui slogan veniva proiettato ogni sera prima dell’inizio del Film al Teatro Antico. Grande cinema, Masterclass e Campus per i giovani, incontri con gli autori e con grandi attori tutto questo fa del Taormina Film Fest una delle più importanti rassegne cinematografiche d’Italia, nonché uno degli appuntamenti culturali più attesi dagli appassionati di cinema di tutto il mondo. Regina e musa della manifestazione è stata sicuramente Claudia Cardinale, indimenticabile interprete de “Il Gattopardo” girato proprio nella splendida Sicilia, a cui è stato consegnato il Taormina Arte Award. Altro personaggio di spicco è stata sicuramente Eva Longoria che ha ricevuto l’Humanitarian Taormina Award per “The Eva Longoria Foundation” la Fondazione che aiuta le ragazze latino-americane a costruire un futuro migliore per se stesse e per le loro famiglie attraverso l’istruzione e lo sviluppo di attività imprenditoriali. Eva Longoria ha catalizzato una grande attenzione mediatica, non solo per la sua straordinaria bellezza, ma anche per il suo importante messaggio al piane- EVENTI Qui sopra: Ertharin Cousin durante la premiazione. A fianco: Melanie Griffith e Pamela Anderson. Un premio importante come l’Humanitarian Taormina Award è stato dato anche a Ertharin Cousin per il World Food Programme e il suo impegno per lo sviluppo del continente africano. Il giudizio finale della sessantesima edizione del Taormina Film Fest è sicuramente più che positivo vista la grande partecipazione al Teatro Antico soprattutto nei week end e con il tutto esaurito nelle serate che hanno visto protagonisti star internazionali come Ben Stiller, Melanie Griffith, Eva Longoria, Paz Vega, Bo Derek, Matt Dillon, John Corbett e Pamela Anderson, ma anche per star del cinema nostrano come Isabella Ferrari, Vittoria Puccini, Raoul Bova, Vanessa Hessler, Massimo Ghini, Cristiana Capotondi, Cristian e Brando De Sica, Flavio Parenti, Claudia e Francesca Cardinale, Margareth Madè e la sempre leggiadra Carla Fracci. ta femminile: “La violenza contro le donne – ha ribadito più volte Eva Longoria – è un fenomeno diffuso in tutto il mondo; diventiamo ogni giorno sempre più indipendenti e consapevoli, vogliamo uscire dalle gabbie sociali ma è un desiderio che paghiamo caro. Guardate la Nigeria: quelle ragazze sono state rapite perché volevano andare a scuola, perché volevano crescere. Ovunque c’è una forte pressione contro l’emancipazione femminile, dobbiamo sostenerci a vicenda attraverso le associazioni e la solidarietà, ma anche i governi devono fare la loro parte per favorire un cambiamento che è sostenibile”. Come la scorsa edizione, anche quest’anno è stata data grande attenzione alla solidarietà con serate dedicate a fondazioni e associazioni benefiche per raccogliere fondi utili ai programmi di ognuna: D.I.R.E, WFP, Associazione Intervita, Associazione Foemina, Telethon etc. Anche la rassegna cinematografica curata dal Direttore Artistico Mario Sesti è stata di grande livello artistico, su tutti l’apertura con “Dragon Trainer 2” in 3D alla presenza del regista Dean De Blois, secondo capitolo della divertente trilogia dedicata alle avventure del giovane vichingo Hiccup e del suo drago sdentato. Grande successo hanno riscosso anche i film “Synecdoche, New York” di Carlie Kaufman con Philip Seymour Hoffman e “Jersey Boys” di Clint Eastwood. Un’edizione nata, però, tra mille difficoltà economiche superate grazie alla passione e alla tenacia degli organizzatori, Tiziana Rocca e Mario Sesti in primis, e tutti i loro collaboratori che si sono prodigati per la riuscita di questo evento, ma soprattutto, come ha più volte sottolineato il Sindaco Elio Giardina, al senso di responsabilità dei lavoratori di Taormina Arte, che avrebbero potuto incrociare le braccia e fermare tutto, visto che sono senza stipendio dal mese di gennaio. Questo non è avvenuto, grazie all’amore per il loro lavoro, per questa splendida manifestazione e alla dignità che li contraddistingue. “Speriamo che la politica – ha concluso Mario Sesti – sappia leggere l’importanza di tutto quello che il Taormina Film Fest rappresenta e sappia risolvere i problemi di finanziamento che quest’anno hanno rischiato di impedire la realizzazione del Festival”. Chi scrive si unisce alla solidarietà per chi difende la propria dignità di lavoratore in attesa di uno stipendio che tarda inspiegabilmente ad arrivare, ma questo si sa, è un Paese con poche luci e molte ombre. settembre 2014 | Plus Magazine | EVENTI 17 PROTAGONISTI I N T E R V I S T A d i INCONTRO CON 50 ANNI DI SERMIG M A R I A N G E L A S A LVA L A G G I O Il Sermig – Servizio Missionario Giovani – è nato nel 1964 da un’intuizione di Ernesto Olivero e da un sogno condiviso. In 50 anni sono nati più di 3 mila progetti di solidarietà nei cinque continenti. Parte dal sogno il racconto del suo fondatore, un sogno che continua. 18 PROTAGONISTI ERNESTO OLIVERO Chi eravate nel 1964? Eravamo un piccolo gruppo di giovani. Mi piace parlare di noi come di un gruppo di ragazzini senza arte né parte. Eravamo inesperti, avevamo pochi mezzi, ma avevamo un sogno: quello di sconfiggere la fame nel mondo attraverso opere di giustizia. Nel tempo ci siamo trasformati da gruppo in fraternità - la Fraternità della Speranza - composta di famiglie, consacrati, giovani. Desideriamo portare speranza attraverso le opere, la solidarietà verso i più poveri, l’accoglienza ai giovani. Dal 1983 la nostra casa è l’ex Arsenale Militare di Torino trasformato in Arsenale della Pace, ma siamo anche in Brasile con l’Arsenale della Speranza e in Giordania con l’Arsenale dell’Incontro. A Torino, insieme a noi, operano 800 volontari e migliaia di amici in tutta Italia ci sostengono. Oggi gli Arsenali danno decine di migliaia di risposte ogni giorno, ma i numeri in fondo non contano. Contano le motivazioni. Quando ha capito che poteva nascere quello che oggi è il Sermig? Il Sermig è nato da una decisione presa con mia moglie. Prima di sposarci ero impegnato in una decina di gruppi: la Lega missionaria studenti, gli scout, la parrocchia. A un certo punto lei mi disse: “Ernesto, scegline uno!”. Aveva ragione ma non ci riuscivo. Decisi così di creare una nuova realtà che riassumesse tutti i valori che mi stavano a cuore. Eravamo giovani, volevamo continuare ad impegnarci per le missioni. Da qui la scelta del nome: Servizio Missionario Giovani. Come si è allargata la vostra strada? Per vent’anni è come se avessimo vissuto sotto una tenda. Abbiamo incrociato grandi difficoltà, ma anche testimoni e maestri che ci hanno riconosciuto quando ancora non sapevamo chi eravamo. Ricordo soprattutto il Cardinale Michele Pellegrino che ci diede come sede la Chiesa dell’Arcivescovado di Torino. Poi personalità come Madre Teresa di Calcutta, Giovanni Paolo II, l’ex sindaco di Firenze Giorgio La Pira. Fu proprio La Pira a farmi innamorare della profezia di Isaia:“Ci sarà un tempo in cui le armi saranno trasformate in strumenti di lavoro, un tempo in cui una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra”. Tra me e me dissi: “Mi sa che il Signore mi userà per qualcosa del genere”. Il 2 agosto del 1983 siamo entrati così nell’ex Arsenale Militare di Torino. Era un rudere, servivano molti miliardi delle vecchie lire per rimetterlo a posto. Noi non avevamo una lira, ma avevamo un sogno! E cosa è successo? Che nel giro di pochi anni abbiamo trasformato un luogo di morte e di guerra in una casa di pace, in un monastero metropolitano aperto 24 ore su 24, a chi cerca riparo per la notte, a chi vuole cambiare vita, ai giovani. Una trasformazione che è stata possibile grazie al lavoro gratuito di centinaia di migliaia di giovani e adulti. Siamo testimoni di come ha operato la Provvidenza: chi ci portava mattoni, chi denaro, chi la propria professionalità, chi un’idea, chi il cibo per il pranzo. Quando oggi guardo l’Arsenale della Pace sento che sono dentro una storia non mia, una storia sacra, voluta da Dio. Ogni pietra ha il nome di tante persone, donne e uomini, credenti e non credenti. E lo stupore e il grazie mi prendono... Ci regala un momento di gioia trascorso con Madre Teresa e Giovanni Paolo II... Di Giovanni Paolo II ricordo un’amicizia che ha attraversato tutto il suo pontificato. 77 incontri che porto nel cuore, uno ad uno, con commozione e riconoscenza. Con Madre Teresa ci siamo incontrati in diverse occasioni ma l’incontro più commovente è avvenuto dopo la sua morte. Un giorno che ero particolarmente inquieto su come aiutare i giovani massacrati da dipendenze, perdita di valori e di senso del vivere, avevo chiesto a Dio un segno che mi indicasse le priorità. Arrivò AnnaMaria nel mio ufficio: “Ernesto guarda cosa ho trovato mettendo a posto l’archivio”. Mi mostra una busta ancora chiusa, la apro e con lo sguardo corro alla firma: Madre Teresa. Inspiegabilmente non l’avevamo aperta. La Madre mi scriveva tra le altre cose: “Caro Ernesto (…) penso che dobbiamo prendere la Madonna con noi e insieme a Lei andare alla ricerca dei bambini, dei giovani, per portarli settembre 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 19 PROTAGONISTI ti che non riescono a guardare al futuro perché costretti alla disoccupazione da un sistema che non ha più al centro l’uomo ma il denaro. Ma ci incontreremo anche e soprattutto per portare la determinazione e il coraggio di chi ha scelto di non rassegnarsi a pensare che tutto questo sia normale e inevitabile; di chi si sta spendendo per cambiare le cose a partire dal suo piccolo. Ci saranno migliaia di giovani da tutta Italia e da altri Paesi. Il tema dell’incontro sarà “Appuntamento con la coscienza”. Abbiamo invitato anche responsabili della politica, dell’economia, dell’informazione, non a parlare ma ad ascoltare i giovani. a casa”. Mi aveva scritto nel 2007, cinque mesi prima della sua morte e io la leggevo nel 2008. Per me è stato come ricevere una lettera dal Paradiso. Quando ho incontrato persone come Madre Teresa o Giovanni Paolo II non ho pensato a loro come a delle personalità. Quando ho qualcuno davanti, non sento di parlare con un ricco o un povero, un bianco o un nero, una persona importante o uno sconosciuto. Io davanti ho un’anima. Ed è quella la cosa che conta. Gli eventi del Sermig non sono mai fine a se stessi ma concrete esperienze di aiuto. Ce ne sono altri nei prossimi mesi? Gli eventi che organizziamo sono tappe di un cammino e di uno stile di vita che cerchiamo di vivere ogni giorno. Stiamo vivendo uno dei momenti più difficili della storia: guerre, avidità, corruzione, droga. Eppure il mondo è ancora nelle nostre mani. Una delle nostre missioni è proprio l’impegno per i giovani. Per loro e con loro il 4 ottobre in piazza Plebiscito a Napoli vivremo insieme il 4° Appuntamento mondiale dei giovani. Ci incontreremo per dar voce a chi ogni giorno muore di fame e che non sentiamo più perché il mondo in cui viviamo ci ha addormentato la coscienza. Per portare il grido di disperazione di tanti giovani che preferiscono la droga e la morte a una vita senza senso e direzione. Per condividere il dolore e l’impotenza di tan- In questo momento di crisi, il Papa ci ha detto di rimettere al centro l’uomo e la sua dignità. Come si fa? Non è difficile rimettere al centro l’uomo e la sua dignità. Lo facciamo quando impariamo a riconoscere nell’altro il nostro volto. Chi crede, nell’altro, vede il volto di Dio. Ma l’impegno è comune. Lei ha lavorato in banca. Di cosa si occupava? Sono entrato in banca a 22 anni e ho iniziato facendo il cassiere. Poi sono stato trasferito al servizio organizzazione, ho diretto alcuni uffici e, quando ho raggiunto il minimo della pensione, mi sono licenziato per dedicarmi interamente al Sermig. Ricordo gli anni della banca con molto piacere perché ho incontrato colleghi importanti per la mia vita. Alcuni di loro li elenco ancora oggi tra i miei maestri di vita. Che rapporto hanno gli istituti bancari con il Sermig? Il Sermig è finanziato al 93% dalla gente comune, con piccole o grandi donazioni di denaro, lasciti, donazioni materiali. Il restante 7% arriva da enti pubblici o privati tra cui qualche banca. Dico sempre che se la gente smettesse di aiutarci, in pochi giorni saremmo costretti a chiudere. Non chiuderemo se continueremo ad essere trasparenti nei bilanci, se non diventeremo gente di potere, se resteremo umili e disponibili. E poi fin dall’inizio abbiamo deciso che avremmo trattato le offerte come qualcosa di sacro, utilizzandole sempre secondo le intenzioni dei donatori. Mi risponda con un flash: chi bussa alla vostra porta ha bisogno di... Potrei dire che ha bisogno di risposte a situazioni difficili: un tetto per dormire, cure mediche, cibo, lavoro, casa… Ci sono molti altri bisogni che spesso non vengono espressi, è una vera e propria fame che la gente ci porta: fame di pane, ma anche di amore, di ascolto. In una parola, fame di Dio. 20 PROTAGONISTI d i P A O L A G O M I E R O IL FUTURO DELLE ASSICURAZIONI TRA BROKER E INTERNET Come sono cambiate in questi anni la domanda e l’offerta di servizi assicurativi? Quali sono le esigenze più significative per le persone e per le aziende? Ne parliamo con il Dr. Marcello Cicchitti Presidente di Biverbroker srl e Consultant di AON, e da venticinque anni consulente della FABI. el mese di gennaio 2014, dopo tanti anni di attività in Biverbroker ha avuto inizio un rapporto di collaborazione con AON. Ce ne può parlare? É un accordo che ho siglato il 27 dicembre 2013 con il Dr. Andrea Parisi - Vice Direttore Generale di AON. Biverbroker proviene da un’ottima esperienza nel retail riconosciutale da tutto il mercato assicurativo nazionale; nel corso degli anni sono stati raggiunti elevati livelli di affidabile servizio che hanno posizionato la mia società tra i leader in questo campo. AON ci ha scelto per questo motivo. Devo dire che il software é stato un ottimo e prezioso partner operativo che ci ha consentito di raggiunger per primi molti traguardi importanti. 22 02 PROTAGONISTI Oggi l’obiettivo é quello di far crescere il retail all’interno di una grande realtà come la AON. Cosa le ha dato l’esperienza vissuta con il mondo dei bancari della FABI? Penso che dopo venticinque anni di amichevole servizio professionale svolto in totale esclusiva per la FABI, sia impossibile non riconoscerle un ruolo centrale nella mia vita lavorativa; ho avuto la fortuna di lavorare gomito a gomito con decine e decine di dirigenti sindacali che mi hanno un po’ plasmato, insegnato, educato al mondo FABI ed alle esigenze dei lavoratori bancari. Ho avuto, inoltre, l’opportunità di parlare con migliaia di bancari che mi hanno riportato le proprie necessità e trasmesso le proprie ansie. Questo é il percorso che mi ha fatto innamorare di questo particolare settore a cui ho sempre garantito il miglior servizio ed il miglior prodotto assicurativo. All’interno di AON, quale responsabile, continuerò ad occuparmi del settore bancario intensificando la mia attività. Come si posiziona AON in Italia? AON è leader, in Italia e nel mondo, nel brokeraggio assicurativo. In Italia conta 34 uffici e circa 1300 dipendenti. Come clientela si annoverano le maggiori aziende multinazionali italiane ed estere, le principali istituzioni finanziarie, enti pubblici e privati. Insomma si parla di 16 gruppi italiani quotati nell’indice S&P40 di Borsa italiana, di 8000 medie e piccole imprese e di 700 enti e aziende di pubblica amministrazione. Ora AON deve crescere nel retail e largo consumo. Di quali settori andrà ad occuparsi all’interno di AON? Oltre a quello bancario, che ritengo primario, gli incarichi che mi sono stati affidati sono quelli riferiti ai comparti degli enti no profit-terzo settore, delle associazioni e dei sindacati: sono mondi particolari verso i quali AON non ha mai rivolto molta attenzione. mo strumento più adatto per il broker che per le compagnie assicuratrici; il broker é un interlocutore capace di fornire contenuti sia al web che alla distribuzione. Sulle polizze classiche e necessarie per il retail – auto, capofamiglia, furto, casa etc... – a taglio fisso, già oggi il web vince nettamente. Quindi, Dr. Cicchitti pensa che in futuro sarà più conveniente accedere direttamente ai servizi assicurativi via web? Per il cliente retail, sicuramente sì, anche se si dovrà comunque fare una certa attenzione alla serietà delle proposte. Per questo credo che collaborazioni come quella tra Biverbroker-AON e FABI possa continuare ad essere una scelta vincente. In un mercato altamente competitivo poter contare su soluzioni ritagliate sulle necessità di una categoria consentirà di affinare il servizio e di poter spuntare ottime condizioni a prezzi più convenienti per l’assicurato, con la garanzia di grandi organizzatori che operano da anni insieme con successo. Quali sono le sue previsioni per il futuro dell’assicurazione? Che ruolo avrà il web? Penso che il web andrà a sostituire gran parte dei piccoli uffici di assicurazione. Lo ritengo un otti- settembre 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 23 MODA AUTUMN LEAVES Le foglie d’autunno, nella celebre canzone Autumn leaves di Eric Clapton, iniziano a scendere mentre la voglia di moda inizia a salire. Gli stilisti propongono linee, colori e texture capaci di regalare un twist brioso alle giornate più grigie e l’uomo, come la donna, possono scegliere tra una proposta raffinata di stili. di BARBARA ODETTO (foto Archivio Stilisti) Sorprendimi! ferragamo Tatto e vista sono costantemente sedotti nella collezione Salvatore Ferragamo woman. Il look proposto per l’autunno-inverno è caldo come un abbraccio, avvolgente e sensuale. I cappotti, le cappe dal taglio architettonico e i piccoli blouson dai colli scultorei nascondono abiti leggeri; le maxi maglie di mohair proteggono le gonne percorse da pieghe spalmate. Perché la “signora” Ferragamo vuole essere sorpresa di continuo, anche nei colori. La palette è pastosa, fondente: toni di nero, caffè, cioccolato, sabbia e cammello si mescolano con armonia alle nuance del mattone, dell’ambra grigio e del bronzo. Le texture spaziano con disinvoltura dalla leggerezza alla compattezza voluttuosa, le opacità si illuminano per poi ispessirsi e le consistenze si amalgamano. Tutto, nella proposta della stagione più fredda firmata dal brand di origini fiorentine, è simbolo di invenzione e manipolazione e la donna è l’icona di questa costante trasformazione. ➝ www.ferragamo.com 24 MODA La Martina Country mood La Martina è molto più di un brand. È la storia di un mondo legato alla tradizione del polo argentino, con le sue regole e il suo cerimoniale, è un esempio di lifestyle difficilmente inimitabile. Per questo indossare gli outfit La Martina significa vivere e assaporare la vita in maniera unica. Per l’universo rosa il brand punta su un look pratico e capace di mixare capi basici ad altri più originali. La sua lei è casual, sportiva, sempre attenta ai dettagli moda; conosce la cultura delle grandi città ma preferisce la vita all’aria aperta e lo spirito country, semplice e al contempo raffinato. Perché chi sceglie questi outfit non abbraccia solo uno stile, ma una filosofia di vita che ha conquistato tutto il mondo e che affascina e stupisce collezione dopo collezione. ➝ www.lamartina.com settembre 2014 | Plus Magazine | MODA 25 MODA Grialaltro Ai miei piedi! Avete presente Luciana Littizzetto? Avete presente le sue scarpe, che sono delle vere sculture? A firmarle è il giovane designer torinese Andrea Seano che, con il suo concept-store Grialaltro, ha letteralmente conquistato la signora della TV. Tra i modelli più visti ci sono Lucy, nata per celebrare i 150 anni della Mole Antonelliana, e Giulia&Sanremo, creata per festeggiare la Sessantaquattresima edizione del Festival della Canzone Italiana. La prima, chiamata così in onore della Luciana nazionale, è una décolleté con un tacco scultura a forma di Mole Antonelliana, realizzata in Italia e rigorosamente a mano, in pelle ricoperta di jersey nero e con tacco color oro satinato. La seconda, indossata da Luciana Littizzetto alla kermesse canora, è una zeppa in pelle scamosciata nera alta 12 centimetri, con ricami in organza e filo dorato che riproducono tridimensionalmente una palma e un leone rampante, simbolo del Comune di Sanremo e del premio consegnato al vincitore del Festival. Due chaussures originali per le signore che vogliono avere la moda ai propri piedi! ➝ www.grialaltro.it 26 MODA Multitasking VIcedomini Per la stagione più fredda la ex modella Alessandra Vicedomini immagina una girl raffinata, avvolta in ampi cappotti e leggere gonne fluttuanti alle quali si sovrappongono preziosi gilet e deliziose stole. La sua lei è semplice ma raffinata, si fa incantare dal glamour moderno di ispirazione anni cinquanta e ama mixare la ricercatezza più tradizionale con un twist seducente che non disdegna il gioco del maschile e del femminile, della forza e della leggerezza. Al pizzo ricamato e al lurex che fanno capolino sui motivi geometrici tridimensionali si affiancano la purezza delle linee dei cappotti e delle gonne a trapezio lunghe fino al ginocchio, abbinate a maglie oversize o a bluse di raso impalpabile. Must della collezione autunno-inverno, la mantella in lurex, cashmere o bouclé che sottolinea con eleganza ogni movimento. Per la donna che ama sedurre, i look serali firmati Vicedomini giocano sulle sovrapposizioni di veli di seta e maxi lunghezze, puntando sul bagliore metallico dei ricami in stile damascato, in un moderno gioco di eleganza tono su tono. La palette cromatica, infine, abbina il cammello al bianco invernale, lo accosta al nero, e predilige la tavolozza dei grigi affiancati ai colori vivaci. ➝ www.vicedomini.ch settembre 2014 | Plus Magazine | MODA 27 MODA Bulova Il tempo dell’uomo Dall’alba al tramonto, ogni suo attimo è scandito da ritmi precisi. Ogni sua giornata ha il ritmo del tempo che passa. Lui, l’uomo che sceglie Bulova, ha la certezza di indossare un orologio di alta gamma che unisce lo stile e la qualità indiscussa di un brand nato nel 1875 e ancora attuale. Il successo della casa fondata da Joseph Bulova, ventiquattrenne immigrato dalla Boemia in quella Manhattan che allora era il cuore del commercio dei preziosi, è un successo inarrestabile oggi come allora. Tra gli orologi più esclusivi, il gentleman che indossa Bulova può scegliere tra uno degli esemplari del modello Accutron, in una serie numerata che affascina il mondo del collezionismo. ➝ www.bulova.com 28 MODA Ermenegildo Zegna couture Esteta contemporaneo La linea Ermenegildo Zegna Couture guarda alle origini per proiettarsi nel futuro; in una prospettiva inedita, ricontestualizza i codici moda e i capi diventano sinonimo di lusso già nella palette cromatica che spazia dal blu ispirato alle profondità del cosmo al grigio cenere, dal bordeaux alle sfumature del verde bosco. La tradizione e la tecnologia del marchio si incontrano nel trionfo delle texture naturali e nel mix che abbina l’abito da cerimonia al capo sportivo, la forma alla funzione, le tonalità scure a quelle luminose. L’uomo che indossa questi capi è un esteta contemporaneo raffinato, elegante, up to date e attento alla cura dei dettagli. Ha una spiccata personalità e al suo guardaroba richiede stile e confort tanto nel business look quanto in quello sporty. ➝ www.zegna.com settembre 2014 | Plus Magazine | MODA 29 MEDICINA E SALUTE di Barbara Odetto (foto A. Lercara) Imparare un corretto stile alimentare si può Parola di IRM N on avete il metabolismo di una modella e nei mesi precedenti l’estate avete evitato dolci e altri cibi iper calorici a costo di sacrifici terribili? Associate alla fine delle vacanze il principio di un inesorabile cammino verso l’aumento di peso? In realtà mantenere la perfetta forma fisica conquistata con tanta determinazione si può. La soluzione più razionale è seguire la dieta consigliata da un medico specialista. Sì perché al di là delle formule più o meno magiche suggerite da amiche e conoscenti, solo un professionista del settore è in grado di stilare una serie di consigli alimentari studiati specificamente per ogni persona non solo in base al proprio metabolismo, ma anche in funzione di eventuali intolleranze o allergie. La giusta alimentazione, infatti, aiuta non solo ad essere tonici, ma è un alleato prezioso per la salute. Esiste infatti una vasta gamma di comportamenti alimentari che è bene adottare per promuovere e garantire lo stato di benessere e per favorire il giusto assorbimento delle terapie farmacologiche in caso di malattia. Sottoporsi ad una visita dietologica specifica è dunque importan- te per imparare ad adottare un corretto stile alimentare, fondamentale a qualsiasi età. La Dottoressa Lidia Maria Luisa Rovera, specialista in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica che visita presso il laboratorio Indagini Ricerche Mediche di Pianezza, sottolinea che saper come e cosa mangiare ha un ruolo chiave in tutte le fasi della nostra vita. È importante per la crescita dei bambini e degli adolescenti, per le donne durante la gravidanza, l’allattamento, la menopausa e per migliorare l’osteoporosi, le infezioni uro-ginecologiche, la sindrome dell’ovaio policistico e il mestruo irregolare; è utile per chi pratica sport sia a livello agonistico sia amatoriale per massimizzare la propria prestazione e in generale per la prevenzione e la cura di molte malattie. Alimentarsi in maniera equilibrata, introducendo nell’organismo le giuste quantità di acqua e di cibo e gli alimenti necessari ad ognuno – naturalmente coadiuvando le specifiche terapie – aiuta a prevenire e a contrastare il sovrappeso, l’obesità, le sindromi da malassorbimento, i disturbi del comportamento alimentare, la malnutrizione per difetto, le dislipidemie, il diabete, l’ipertensione arteriosa, le malattie cardiovascolari, quelle cerebrovascolari, l’ipercolesterolemia, l’ipertrigliceridemia, l’insufficienza renale, la celiachia, le malattie dell’apparato digerente, del fegato, del pancreas ed anche i tumori. L’azienda sanitaria privata IRM, che dal 1976 si prende cura della salute delle persone, grazie all’esperienza comprovata della Dottoressa Rovera mette a punto una serie di programmi alimentari mirati per prevenire e curare molte malattie e per garantire il mantenimento ottimale dello stato di salute psicofisica. Al fine di stilare la dieta più funzionale alle esigenze di ciascuna persona, la specialista effettua in primis una valutazione clinica e famigliare del paziente, l’anamnesi fisiologica e dunque l’andamento della crescita e le eventuali variazioni di peso, e indaga sulle abitudini alimentari del proprio interlocutore. Oltre agli esami di laboratorio specifici effettua poi l’esame obiettivo e individua quali sono le finalità della dieta per il singolo soggetto. Come norma generale, in caso di buona salute, la Dottoressa Rovera consiglia di seguire un’alimentazione equilibrata che soddisfi il fabbisogno alimentare senza eccessi così da non alterare il metabolismo. L’apporto di calorie, sottolinea la specialista, varia in funzione delle stagioni; nei mesi più freddi è bene assumere i carboidrati e le proteine vegetali contenute nei legumi perché sono nutrienti, ma non grassi. Un valido consiglio da seguire in previsione dell’autunno-inverno. IRM - Indagini Ricerche Mediche Via Torino 19 – Pianezza (To) Tel. 011 9662585 www.ricerchemediche.it [email protected] Convenzione associati FABI: • priorità di accesso ai programmi di prevenzione; • sconto del 20% su visite specialistiche private; • sconto del 10% su esami diagnostici privati. 30 È necessario presentare la tessera durante la 1ª visita MEDICINA E SALUTE di Chiara Attolico ALLUCE VALGO E DITA “A MARTELLO”: nuovi orizzonti con la chirurgia mininvasiva Dopo aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia, il Dott. Vincenzo Langerame si è specializzato in Ortopedia e Traumatologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Nel corso degli anni ha lavorato intensamente come chirurgo ortopedico nel campo della chirurgia ricostruttiva protesica del ginocchio e dell’anca e nella traumatologia sportiva. Nel 2004, presso l’Hosmond Hospital di Londra, si è specializzato in malattie ortopediche dei bambini, studiando soprattutto il trattamento delle anomalie degli arti in accrescimento. Attualmente lavora come responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia presso il G.B. Mangioni Hospital di Lecco. All’interno della struttura si occupa principalmente della chirurgia del piede utilizzando le tecniche mininvasive. 32 Dott. Langerame ci descriva in cosa consiste il problema dell’alluce valgo e delle dita “a martello”? L’alluce valgo è una deformità del piede molto diffusa, caratterizzata dalla deviazione della falange verso l’esterno. Si associa alla presenza di una tumefazione dolente alla sua base, la cosiddetta “patata” o “cipolla”, una forma di borsite, ovvero un’infiammazione provocata dallo sfregamento con la calzatura. L’alluce valgo spesso si associa anche al piede piatto: la ridotta curvatura della pianta porta a sovraccaricare la parte anteriore del piede e può causare, oltre a lesioni cutanee anche deformazioni al secondo e terzo dito, definiti “a martello”. Quali conseguenze porta con sé il valgismo? La deformità dovuta al valgismo dell’alluce si accompagna a problemi infiammatori che portano con sé dolori e conseguenze funzionali come problematiche legate alla deambulazione che a volte possono risultare invalidanti. Si possono generare anche lesioni osteoarticolari all’avampiede e persino ripercussioni gravi sulle ginocchia o alla colonna vertebrale. Si ricorre allo specialista quando la deformità diventa esteticamente insop- portabile e quando il dolore impedisce l’uso delle calzature preferite. Vengono coinvolte in questo processo deformante anche le dita vicine, che possono sovrapporsi o sottoporsi al primo dito. È vero che l’alluce valgo è un problema diffuso soprattutto tra le donne? Certo, l’alluce valgo è una deformità che le donne conoscono molto bene. Colpisce maggiormente e con grande frequenza il sesso femminile dove alla presenza di fattori costituzionali si associa spesso l’utilizzo di scarpe strette in punta e con tacchi eccessivamente alti. Le mode, infatti, a cui l’universo femminile è da sempre sensibile, talvolta impongono delle calzature belle a vedersi ma faticose e traumatiche da portare. Il piede, invece, ha bisogno delle scarpe per la loro funzionalità; mal sopporta incongrui sovraccarichi sulle sue strutture. Come si può rimediare a questa deformità? La chirurgia è l’unico mezzo capace di agire sulle cause della deformità e ripristinare sia l’estetica che la funzionalità del piede. Mai come per il trattamento dell’alluce valgo sono state studiate tante tecniche chirurgiche, tutte volte alla correzione della deformità ed al bilancio delle forze di trazione in gioco a causa della deformità stessa. In cosa consiste la chirurgia mininvasiva? La moderna chirurgia, qualunque sia la specialità, va sempre più orientandosi verso la mininvasività. Per chirurgia mininvasiva si intende la possibilità di raggiungere gli stessi obiettivi della chirurgia tradizionale utilizzando vie chirurgiche con incisioni sempre più piccole nel rispetto di strutture vitali, quali vasi e nervi, e con l’obiettivo di danneggiare il meno possibile i tessuti e gli organi circostanti. Per ottenere un più rapido recupero fun- MEDICINA E SALUTE zionale, in campo ortopedico e traumatologico si vanno sempre più affinando le tecniche mininvasive che consentono di riparare ossa, muscoli e legamenti che la chirurgia tradizionale risolveva con ampie incisioni. Ci descriva meglio la chirurgia mininvasiva o percutanea applicata alle patologie del piede. La chirurgia del piede è il campo in cui sono state introdotte le tecniche più innovative e di ultima generazione. Con la chirurgia mininvasiva si possono risolvere i più comuni disturbi della parte anteriore del piede (avampiede) e della parte posteriore (retropiede) ovvero alluce valgo, dita “a martello”, metatarsalgie, Neuroma di Morton, fascite plantare con sprone calcaneale doloroso e M. di Haglund. Per chirurgia mininvasiva o percutanea si intende una chirurgia in grado di correggere le patologie del piede sopracitate non attraverso ampie incisioni della cute ma esclusivamente attraverso piccole incisioni di pochi millimetri, il tutto sotto controllo di amplificatori di brillanza o fluoroscopi che permettono al chirurgo di controllare in diretta le sedi e le manovre da eseguire usando strumenti miniaturizzati (apposite frese). Con questi strumenti si possono eseguire le correzioni sulle ossa, sui muscoli e sulle capsule articolari senza dover utilizzare poi mezzi di stabilizzazione esterna (fili metallici) o interna (placche o viti) come richiesto dalla chirurgia tradizionale. Torniamo all’alluce valgo: in cosa si differenzia l’attuale tecnica mininvasiva dalle vecchie operazioni chirurgiche? In passato le tecniche chirurgiche erano particolarmente minimaliste, ossia miravano ad un ritensionamento delle parti molli, senza intervenire a correggere gli aspetti ossei della deformità. La recidività era molto frequente e il postoperatorio era abbastanza doloroso. I pazienti quindi preferivano evitare di ricorrere all’intervento, accontentandosi di controllare la deformità con distanziatori delle dita in silicone o altri materiali. L’introduzione e lo sviluppo delle tecniche mininvasive hanno rivoluzionato l’approccio alla soluzione chirurgica dell’alluce valgo. La tecnica prevede di effettuare due o tre mini incisioni che portano all’eliminazione della protuberanza ossea, detta comunemente “cipolla”, e quindi al riallineamento sia del metatarso che della falange. Inoltre questa tecnica garantisce l’assenza di cicatrici. Quali sono i pazienti più indicati per questa tecnica? L’ideale è trattare preventivamente tutti i casi che presentano un’evolutività evidente, ma nella mia esperienza tante persone anziane con gravi patologie ne hanno tratto ampio giovamento. Comunque è sempre vantaggioso tenere presente la prevenzione! Quali sono gli esami da effettuare prima dell’intervento? Prima dell’intervento è necessaria una precisa valutazione clinico-radiologica del piede in scarico e sottocarico, stabilendo l’ampiezza in gradi della deviazione ossea e tenendo conto dell’età, dell’attività motoria abituale e di altri fattori. Cosa ci può dire sul decorso post-operatorio? L’assenza di traumatismi a carico dei tessuti molli migliora in maniera evidente il periodo post-operatorio e l’assenza di mezzi metallici di stabilizzazione, interni o esterni, rende tale procedura praticamente priva di dolore. La cura dell’alluce valgo tramite questa nuova tecnica permette di camminare subito dopo l’intervento grazie ad un’apposita scarpa ed ad un bendaggio particolare che viene posizionato una volta alla settimana per tre settimane e contribuisce a mantenere il corretto posizionamento dell’alluce. Con lo stesso principio è possibile correggere il dito “a martello” e la metatarsalgia da sovraccarico. Dott. Langerame ci riassuma tutti i vantaggi di questa tecnica. Essendo meno invasiva rispetto alle tradizionali procedure chirurgiche, questo tipo di tecnica comporta una serie di vantaggi importanti che, per il paziente, possono fare la differenza. Oltre all’assenza di cicatrici chirurgiche, come già accennato precedentemente, gli altri vantaggi più importanti sono: ridotto trauma chirurgico, ridotto dolore postoperatorio, ridotto tempo di degenza e recupero funzionale più rapido rispetto alle altre tecniche chirurgiche. Dott. Langerame vuole dare un ultimo consiglio alle nostre lettrici? Un messaggio rivolto alle giovani pazienti, appena si accorgono della presenza di anomalie di tal genere e nel loro nucleo familiare sono già presenti casi di alluce valgo, è di rivolgersi allo specialista di fiducia che indicherà la migliore strategia da attuare. Dott. VINCENZO LANGERAME Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia e Traumatologia Riceve su appuntamento presso: • Clinica Pinna Pintor Via Amerigo Vespucci 61 - Torino • Studio Latos Via dei Metalmeccanici 19 Savigliano (Cn) Nº unico di prenotazione per il Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta: cell. 338 7661027 - 347 3413754 [email protected] Convenzione associati FABI: sconto del 10% settembre 2014 | Plus Magazine | MEDICINA E SALUTE 33 MEDICINA E SALUTE di Barbara Odetto (foto A. Lercara) Alimentazione e sport: il connubio vincente D alla prima infanzia sino all’età più matura, un apporto equilibrato di acqua e di nutrienti è basilare per l’organismo e per le funzioni che ricopre: dallo studio al lavoro, passando per lo sport. La dieta varia in base alla latitudine e alla longitudine, ma ovunque esistono delle regole alimentari che dobbiamo rispettare per godere di buona salute. “Oltre al giusto nutrimento ci sono situazioni nelle quali è importante seguire un regime alimentare specifico, ad esempio durante una prestazione sportiva perché in questo caso al fisico viene richiesto uno sforzo notevole per un determinato lasso di tempo” spiega la Dottoressa Elisabetta Zecchin, laureata in Scienze Biologiche con indirizzo biomolecolare. Profonda conoscitrice della natura e dei meccanismi biochimici e fisiologici della digestione e dell’assorbimento, la biologa nutrizionista si occupa di intolleranze alimentari ed è la responsabile per la Provincia di Torino dell’Associazione Centro Studio delle Intolleranze Alimentari e della Nutrizione (A.C.S.I.A.N.) che ha come obiettivo l’approfondimento delle tematiche relative alle intolleranze alimentari. Il suo curriculum vitae annovera importanti espe- 34 rienze e riconoscimenti tra i quali una borsa post-dottorato presso il laboratorio del Professor Rosa, direttore dell’U784 dell’INSERM École Normale Superieure de Paris, e un master in nutrizione e dietetica presso l’Università Politecnica delle Marche. Negli anni ha firmato diverse pubblicazioni ed ha approfondito argomenti quali l’alimentazione e le intolleranze nello sport, la celiachia, la stima della composizione corporea e la nutrizione della donna. L’abbiamo incontrata per parlare del legame che unisce la prestazione sportiva all’alimentazione. Esiste una relazione tra attività agonistica e cibo? Da anni sono animata dalla convinzione MEDICINA E SALUTE che il percorso che conduce ad uno stato di salute, intesa come equilibrio psico-fisico e metabolico, passa attraverso la pratica dell’esercizio fisico, contestualmente ad una nutrizione equilibrata, rappresentata da tutti i gruppi alimentari. Inoltre, in quanto biologa ricercatrice specializzata in biologia dello sviluppo, credo nel ruolo chiave attribuibile alla genetica nel campo delle differenze comportamentali. In questi anni si è indagato sulla tipologia dei vari alimenti, studiandoli in maniera puntuale nella loro composizione, ma oggi si avverte la necessità di valutarne l’impatto con la soggettività di ciascuno. Ciò può spiegare perché alcune condizioni alimentari e sportive diano brillanti risultati in taluni soggetti e non in altri: la differenza è sull’individualità genetica di ognuno e sulla sua composizione corporea in relazione all’entità della massa magra, per cui si dovrà parlare sempre di più di nutrizione genetica personalizzata e di attività fisica individuale ideale. Chi pratica uno sport agonistico deve seguire una dieta particolare? Quando parliamo di agonismo, quindi del raggiungimento della più alta performance possibile, non possiamo tralasciare un aspetto fondamentale come la corretta alimentazione. Lo sportivo ha infatti una diversa composizione corporea rispetto a quella media, ha delle esigenze alimentari differenti sia per quanto riguarda la quantità che la qualità dei cibi ed ha la necessità di programmare la sua alimentazione in base alle competizioni da affrontare. Il piano alimentare varia quindi in funzione del tipo di sport e della prestazione e conoscere le qualità degli alimenti e come impiegarli è importante per definire la dieta corretta per ogni atleta. Un calciatore, ad esempio, seguirà un programma nutrizionale differente da un ciclista o da uno sciatore. Anche la genetica è legata alla performance sportiva? Gli studi sui comportamenti ereditari dimostrano che esiste una stretta correlazione tra le caratteristiche ambientali del paese di origine e lo sport. Non è un caso, quindi, che i maratoneti dell’Africa orientale siano tra i migliori del mondo. Dott.ssa Elisabetta Zecchin Benché sia stato dimostrato che non esiste un rapporto diretto tra il singolo gene e la prestazione fisica, è stato provato che nel genoma più geni hanno invece un ruolo chiave nel definire una prestazione. Questo tipo di informazione è molto utile per chi allena un singolo atleta o una squadra agonistica in quanto fornisce un ulteriore elemento per migliorare le performance dei campioni. Vorrei aggiungere che la coordinazione motoria, lo stile di vita, l’alimentazione, sono determinanti al pari del DNA nella performance sportiva, anche se ad oggi la nutrigenetica e la nutrigenomica non sono ancora entrate a far parte di un’adeguata nutrizione per il massimo rendimento dello sportivo. Che cos’è l’impedenziometro? Innanzitutto va specificato che la bioimpedenziometria è una metodica utilizzata per la determinazione della composizione corporea che fornisce un modello preciso del soggetto in quanto indica la massa grassa, la massa cellulare, l’acqua intra ed extracellulare, lo scambio Na/K e il metabolismo basale. Essa misura l’impedenza del corpo al passaggio di una corrente elettrica a bassa potenza e alta frequenza. L’impeden- ziometro è costituito da quattro elettrodi che si applicano sul dorso delle mani e dei piedi e che sono collegati a dei fili conduttori attraverso i quali viene fatta circolare la corrente che, attraversando le strutture corporee, subisce un calo di intensità dovuta all’impedenza associata alle stesse. Il segnale risultante, ovvero la risposta in termini di intensità elettrica, è trasmesso ad un apparecchio trasduttore che raccoglie i dati traducendoli in misure corporee. Un esame impedenziometrico fatto prima, durante e dopo la prestazione fisica dello sportivo registra valori diversi nei tre momenti e offre risultati interessanti. Il primo passo per poter organizzare una scheda di allenamento personalizzata, e un’alimentazione appropriata, è proprio la conoscenza oggettiva della composizione corporea. Qual è il legame tra cibo e DNA? L’alimentazione impatta su diversi aspetti della nostra vita ed ha anche risvolti psicologici e socio-culturali. Gli studi di nutrigenetica e nutrigenomica hanno mostrato uno stretto legame tra gli alimenti e il DNA per cui è possibile validare scientificamente la constatazione em- settembre 2014 | Plus Magazine | MEDICINA E SALUTE 35 MEDICINA E SALUTE pirica che persone diverse rispondono in modo differente ad alimenti uguali e che i cibi possono modificare l’espressione di alcuni geni. Può riportare degli esempi di nutrigenetica? Un soggetto giovane che accusa disturbi gastrointestinali dopo i pasti, a prescindere da ciò che mangia, potrebbe essere intollerante al lattosio o al glutine mentre una persona giovane che ha familiarità con l’osteoporosi o ha problemi dentali frequenti potrebbe avere una carenza di vitamina D causata da uno scorretto metabolismo della stessa. Una ragazza normopeso con un regime alimentare di base corretto che ha capelli fragili e acne marcata potrebbe invece essere carente di acido folico. Una variante termosensibile dell’enzima coinvolto nella sintesi dell’acido folico è fortemente correlata all’accumulo nocivo di omocisteina (iperomocisteinemia), un metabolita che se presente in eccesso può provocare danni a vasi sanguigni aumentando indirettamente l’incidenza di malattie cardiovascolari. Infine, un soggetto con esami ematici frequentemente alterati che però segue un regime alimentare attento potrebbe avere difficoltà a metabolizzare i lipidi. Quali sono le principali intolleranze genetiche e quali disturbi causano? Una delle più conosciute è la celiachia ovvero l’incapacità di tollerare il glutine presente in cereali quali orzo, frumento, segale, miglio e avena. La patologia determina il malassorbimento dei nutrienti, 36 la diarrea, l’anemia e delle manifestazioni cutanee. L’intolleranza al lattosio e cioè l’impossibilità di digerire il latte e i suoi derivati presenta invece sintomi quali gonfiore, crampi allo stomaco e diarrea. Un’altra intolleranza genetica è quella legata al metabolismo scorretto della vitamina D che impedisce di assimilare la giusta quantità di calcio che è fondamentale per le ossa e per l’impulso nervoso, attiva gli enzimi che regolano il metabolismo ed è basilare per la normale funzione muscolare. Un soggetto carente di vitamina D, e ancora di più un atleta, rischia fratture ossee o pessime performance durante una gara. Segnalo ancora il metabolismo scorretto dei lipidi – che causa un rischio quattro volte superiore di ipertrigliceridemia e di insorgenze di infarti, arteriosclerosi e patologie cardiovascolari – e dei folati che hanno una funzione basilare nella termoregolazione. L’acido folico contenuto nella vitamina B9 è importante per la riproduzione cellulare e in caso di mutazione genetica può esserci una carenza che incide negativamente sul metabolismo della persona. Come è possibile individuare queste intolleranze? Consiglio di effettuare dei test genetici mirati quali il tampone buccale che consiste nel prelievo di cellule della mucosa orale tramite lo sfregamento di un apposito tampone sulle pareti interne della bocca; l’esame non è invasivo, è veloce e l’esito ha un indice di affidabilità elevato. Per uno sportivo, come per ognuno, è importante sapere se è celiaco o se è intollerante al lattosio o se assorbe male la vitamina D o ancora se ha una predisposizione genetica al sovrappeso. Ci sono altri test che si possono effettuare? Con il test citotossico è possibile conoscere le intolleranze alimentari: viene eseguito tramite un prelievo di sangue e l’esame è fatto sulle cellule leucocitarie osservando la loro reazione a contatto con gli estratti degli alimenti analizzati dei quali si vuole stabilire l’intolleranza. Quali disturbi sono collegati all’alimentazione? Sono molteplici, comuni a diverse patologie e non tutti vengono associati direttamente alla dieta: cefalee, emicranie, nevralgie, acne, dermatiti, orticaria, sovrappeso, obesità, cellulite, coliti, colon irritabile, gastriti, meteorismo, costipazione, diarrea e ancora problemi metabolici, ritenzione dei liquidi, malattie reumatiche, depressione, ansia, insonnia, vertigini e panico. Non è sempre facile associare un sintomo all’apparato gastro-intestinale. Teniamo presente che una corretta nutrizione, associata ad uno stile di vita sobrio, costituisce la base della prevenzione di moltissime patologie. Una dieta bilanciata deve soddisfare il fabbisogno giornaliero di determinati nutrienti e microelementi, necessari per la propria salute. Dott.ssa ELISABETTA ZECCHIN Biologa Nutrizionista Riceve su appuntamento presso: •Centro Medico Polispecialistico CEMUR87 Corso Francia 2 Bis – Torino •Studio Medico Crocetta Corso Galileo Ferraris 107 – Torino •Centro Medico Valsangone Corso Torino 64 – Avigliana (To) Cell. 338 7015016 www.nutrizionista-torino.it [email protected] Convenzione associati FABI: sconto del 10% film plus magazine cinema LE DUE VIE DEL DESTINO 38 JOE L’AMORE BUGIARDO autunno INTERSTELLAR Regia: Jonathan Teplitzky Data uscita: 11/09/2014 Cast: Colin Firth, Nicole Kidman, Jeremy Irvine, Stellan Skarsgard, Sam Reid Trama: Inghilterra, 1980. Eric Lomax, uno strano tipo ossessionato dagli orari ferroviari, incontra in treno la bella Pat- Regia: David Gordon Green Data uscita: 25/09/2014 Cast: Nicolas Cage, Ronnie Gene Blevins, Tye Sheridan, Sue Rock, Heather Kafka Trama: Gary Jones ha quindici anni e un padre alcolista che “picchia duro”. Costretto a cambiare paese con la ma- Regia: David Fincher Data uscita: 2/10/2014 Cast: Ben Affleck, Rosamund Pike, Neil Patrick Harris, Missi Pyle, Tyler Perry Trama: Basato sul best-seller mondiale di Gillian Flynn, L’amore bugiardo (Gone Gir) è il nuovo thriller diretto da Regia: Christopher Nolan Data uscita: 6/11/2014 Cast: Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Matt Damon, Jessica Chastain, John Lithgow Trama: In un futuro imprecisato, un drastico cambiamento climatico ha colpito duramente l’agricoltura. Un ti. È amore a prima vista, e poi matrimonio. Ma la prima notte di nozze iniziano i guai: Eric è in preda agli incubi, e rifiuta di raccontarne a Patti il contenuto. Singapore, 1942. Winston Churchill dichiara la resa della città-stato ai giapponesi. Migliaia di soldati britannici vengono fatti prigionieri e costretti a lavorare come schiavi alla costruzione della ferrovia che dovrà collegare Bangkok a Rangoon. Fra i prigionieri addetti alla costruzione della ferrovia ci sono anche Eric e i suoi compagni, e il trattamento loro riservato è dei più crudeli, sfociando per Eric in una detenzione nella caserma della polizia segreta, dove subirà ogni sorta di torture. Inghilterra, 1980. A popolare gli incubi di Eric è soprattutto il poliziotto giapponese che è stato il suo aguzzino. La moglie Patti, con l’aiuto del compagno di disavventura Finley, spingerà Eric a ricollegare i fili spezzati del proprio passato, con esiti del tutto imprevisti. dre e la sorella per le intemperanze del genitore, il ragazzo arriva in una cittadina del Texas deciso a trovare lavoro e a proteggere la parte sana della sua famiglia. Assoldato da Joe Ransom, un uomo generoso coi deboli e aggressivo con gli arroganti, Gary trova pace e consiglio al suo fianco. Ex detenuto col vizio della birra e delle belle signore, Joe è noto alla polizia e inviso a un vecchio rivale che non smette di provocarlo rivelandone la natura collerica. Natura che sembra acquietarsi davanti allo sguardo azzurro e pulito di Gary, che non smette di sognare un futuro migliore. Accomunati dallo stesso cuore, crescono insieme, tra abeti avvelenati e dentro un pick-up. Ma il mondo fuori non smette di tormentarli e di chiedere loro il conto. Nell’America rurale, dove l’umanità sembra costretta a convivere con la sua parte peggiore, un uomo e un ragazzo camminano insieme verso la redenzione. David Fincher. Da poco trasferitisi in una piccola cittadina del Missouri da New York, Nick Dunne (Ben Affleck) e la moglie Amy (Rosamunde Pike) stanno attraversando un periodo difficile, con un matrimonio in crisi per via della difficoltà della donna ad abituarsi alla nuova esistenza. In occasione del loro quinto anniversario di matrimonio, Nick Dunne (Ben Affleck) si rende conto che la sua bella moglie Amy (Rosamund Pike), è scomparsa e il primo ad essere sospettato della sua scomparsa è Nick ma la realtà è ben diversa da come appare a prima vista. Sotto i riflettori dei media e della polizia, che ben presto lo accusa di omicidio premeditato, Dunne è costretto a rimettere in discussione tutta la sua vita e le sue certezze. gruppo di scienziati, sfruttando un “whormhole” per superare le limitazioni fisiche del viaggio spaziale e coprire le immense distanze del viaggio interstellare, cercano di esplorare nuove dimensioni. Il granturco è l’unica coltivazione ancora in grado di crescere e loro sono intenzionati a trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo per il bene dell’umanità. Il regista visionario della trilogia de Il Cavaliere Oscuro e Inception, che con i suoi film ha rinnovato più di ogni altro la cinematografia contemporanea, si misura questa volta con uno science fiction dirigendo, come sempre, un cast eccezionale. recensioni DONNE di Andrea Camilleri libri I GIORNI DELL’ETERNITÀ di Ken Follett plus magazine letture MR. MERCEDES di Stephen King I LOVE SHOPPING A HOLLYWOOD di Sophie Kinsella Donne fiere che non cedono a minacce né a lusinghe, pronte ad affrontare il loro destino. Donne misteriose che compaiono e scompaiono nel volgere di un viaggio in nave. Donne soavi e ine- I giorni dell'eternità è l’appassionante conclusione dell’epica trilogia “The Century”, dedicata al Novecento, nella quale Ken Follett segue il destino di cinque famiglie legate tra loro: una america- All’alba di un giorno qualsiasi della primavera 2009, davanti all’ufficio di collocamento di una cittadina americana, si è formata una lunga coda di giovani, donne, uomini che sperano di Becky Bloomwood non sta più nella pelle, si è appena trasferita con la piccola Minnie a Hollywood, per stare al fianco del marito Luke che ha una nuova importante cliente, Sage Seymour, l’at- brianti, come la Sicilia. Donne scandalose, perché non hanno paura di prendere ciò che è loro, compresa la libertà. Semplicemente, donne. Sono loro le protagoniste di questo libro unico, viste da un Andrea Camilleri in carne e ossa, prima di diventare lo scrittore più amato d’Italia. È il ragazzino timido che scopre il piacere di riaccompagnare a casa una compagna di classe, magari tenendola per mano. È il diciassettenne che di fronte al volto intenso e tenero di una diva del cinema scoppia in lacrime e decide di abbandonare la sua terra. È questo e tanto altro, il Camilleri che in un solo colpo ci regala un’autobiografia d’amore e una raccolta di indimenticabili storie. Un viaggio di scoperta della seduzione, del sesso e di quel formidabile, irrisolvibile enigma che è l’universo femminile. na, una tedesca, una russa, una inglese e una gallese. Dai palazzi del potere alle case della gente comune, le storie dei protagonisti si snodano e si intrecciano nel periodo che va dai primi anni Sessanta fino alla caduta del Muro di Berlino, passando attraverso eventi sociali, politici ed economici tra i più drammatici e significativi del cosiddetto “Secolo breve”: le lotte per i diritti civili in America, la crisi dei missili di Cuba, la Guerra Fredda, le prime sfide per la conquista dello spazio come simbolo di superiorità tra le due superpotenze, gli omicidi dei fratelli Kennedy e di Martin Luther King, il Vietnam, lo scandalo del Watergate, ma anche i Beatles e la nascita del rock and roll. Con il tocco di un vero maestro, Ken Follett ci porta in un mondo che pensavamo di conoscere, ma che ora non ci sembrerà più lo stesso. trovare un lavoro. All’improvviso su di loro piomba invece una rombante Mercedes grigia, che spazza via decine di persone per poi sparire alle prime luci del giorno. Il killer non sarà mai trovato. Un anno dopo, un poliziotto che sta per andare in pensione, William Hodges, riceve il beffardo messaggio di Mr. Mercedes, che lo sfida a trovarlo prima che lui compia la prossima strage. Nella disperata corsa contro il tempo e contro il mostro, il vecchio Hodges può contare solo sull’intelligenza e l’esperienza per fermare il suo sadico nemico. Inizia quindi un’incalzante caccia all’uomo, una partita a scacchi tra bene e male, costruita con maestria da uno Stephen King in grande forma. Un thriller ad alta tensione con due dei migliori personaggi del Re visti negli ultimi tempi. trice del momento, di cui lui curerà carriera e immagine. Per Becky è un sogno che si trasforma in realtà, ed è più che comprensibile che sia molto eccitata: è convinta infatti che d’ora in poi potrà dare una svolta decisiva al suo lavoro di personal shopper per diventare invece la stilista personale di Sage... e perché no, la stilista più acclamata e ricercata da tutte le star... e poi ci sono così tante cose da fare e da vedere! Ben presto Becky scopre che le cose non sono affatto come sembrano. Dopo quattro anni di assenza, I love shopping a Hollywood segna il graditissimo ritorno di Becky Bloomwood, mitica protagonista di ben sei romanzi della serie I Love Shopping. Ancora una volta, Sophie Kinsella non tradisce le aspettative di tutti i suoi fan tornando a stupirci con una storia divertentissima. settembre 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI 39 plus magazine fumetti e cartoons f&c LE NEUROFIABE - Nº 1 “Biancaneve Cyberpunk” di D. Zaccagnino (t) e F. Vivaldi (d/c) CRONACHE DAL GHIACCIO - Nº 1 “Il Villaggio abbandonato” di D. Zaccagnino (t) e M. Cacciatore (d/c) HASTA LA VICTORIA! di Stefano Casini ASSOCIAZIONE GLI AMICI DEL FUMETTO Brossurato, 16 pagine a colori + copertina formato cm 17 x 26 – € 4,50 Brossurato, 20 pagine a colori + copertina formato cm 17 x 26 – € 4,50 EDIZIONI DI Brossurato, 248 pagine a colori formato cm 28 x 20,5 – € 55,00 Un modo tutto nuovo e totalmente inedito di affrontare le Fiabe tanto care a tante generazioni di lettori. La rivisitazione delle Fiabe, in questo caso di Biancaneve passa attraverso un groviglio di cavi che nel Cyberspazio trovano la loro naturale e futura “Casa virtuale”. Consigliato ai giovanissimi, non mancherà di stupire e divertire anche un pubblico più adulto, smaliziato e aperto alle nuove tendenze tecnologiche. Piccolo capolavoro del genere. In Fumetteria. Si tratta, per l’Associazione gli Amici del Fumetto, di un ritorno al fantasy ad altissimo livello, dopo le riuscitissime serie di Avalonia e de La Saga di Ho Lan. Un team tutto al femminile inizia a raccontarci la storia di due clan (delle “Frecce” e delle “Spade”) della tribù Ya sopravvissuta alla terza glaciazione in lotta tra loro. Avvincente e di grande qualità narrativa. In Fumetteria. appuntamenti FUMETTOPOLI 20 e 21 settembre NH Milanofiori - Centro Congressi Assago Una splendida mostra consigliata soprattutto per i giovanissimi e non solo. Non viene tralasciato il settore collezionismo e il “Manga”. Molti i disegnatori ospiti. di Salvatore Taormina (il Tao) 40 autunno BOLOGNA COMICS 11 e 12 ottobre c/o Palanord - Via Stalingrado 81 La mostra è incentrata sul collezionismo di fumetti e figurine, ma non mancano le presentazioni di volumi e mostre a tema. Consigliata. Pubblicata in Francia dalle Edizioni Mosquito, in Italia è stata pubblicata dalle Edizioni Di in quattro episodi: Cuba 1957, Mambo Cubano, Ultima estate all’Avana e Venceremos! Questo volume raccoglie la storia completa trasportandoci con la fantasia in una terra particolare, un luogo dell’anima dove il tempo sembra si sia fermato, dove certe chimere illusorie sembrano estranee e dove la gente sorride seppur vittima di una povertà dignitosa ma implacabile e onnipresente. Capolavoro assoluto che ti tiene incollato alle pagine del volume fino alla fine della storia. LUCCA COMICS AND GAMES 30 ottobre/2 novembre Piazza Napoleone/Del Giglio - Centro di Lucca La principale fiera del fumetto italiana e la seconda a livello internazionale (dopo San Diego), vi si riuniscono tutti i principali editori nazionali, punto d’incontro per giovani fumettisti che possono far visionare i loro lavori agli “Editor” delle case editrici e momento di presentazione al pubblico di tutte le principali novità del settore da parte di tutte le principali case editrici italiane. Ampio spazio dedicato anche ai “Games” e alle gare per i cosplayer che tingono di “Colore” la città per tutti e 4 i giorni della manifestazione. Presenti anche molti rivenditori di alto antiquariato fumettistico e di tavole originali. recensioni DOSSO DOSSI Rinascimenti eccentrici al Castello del Buonconsiglio Fino al 2 novembre 2014 La mostra, allestita in quelle stesse sale che tra il 1531 ed il 1532 lo videro protagonista a Trento assieme al fratello Battista nella decorazione del Magno Palazzo del Castello del Buonconsiglio, racconta lo straordinario percorso di questo eccentrico pittore del Rinascimento. Ideata dalla Galleria degli Uffizi di Firenze nell’ambito del progetto “La città degli Uffizi”, la rassegna propone una quarantina di dipinti che mettono a confronto le opere di Dosso e Battista tracciando le tappe artistiche di Dosso alla corte di Alfonso d’Este a Ferrara, a Pesaro presso la Duchessa Eleonora d’Urbino fino a Trento al servizio del Principe Vescovo Bernardo Cles. Trento - Castello del Buonconsiglio Via Bernardo Clesio 5 – 0461 233770 www.buonconsiglio.it PASOLINI A MATERA Il Vangelo secondo Matteo cinquant’anni dopo Fino al 9 novembre 2014 Dal 21 luglio al 9 novembre 2014 il Museo nazionale d’arte medievale e moderna di Palazzo Lanfranchi a Matera ospita la mostra “Pasolini a Matera. Il Vangelo secondo Matteo cinquant’anni dopo. Nuove tecniche di immagine: arte, mostre plus magazine arte, scienza e costume cinema, fotografia”, curata da Marta Ragozzino, Soprintendente BSAE per la Basilicata e Giuseppe Appella, Direttore del MUSMA, con Ermanno Taviani, Professore di Storia Contemporanea all’Università di Catania e la collaborazione di Paride Leporace, Direttore della Lucana Film Commission. Obiettivo della mostra è mettere a fuoco la genesi del capolavoro pasoliniano e il rapporto del regista con la città di Matera, che nell’estate del 1964, sotto un sole “ferocemente antico”, divenne Gerusalemme. Matera - Museo nazionale d’arte medievale e moderna di Palazzo Lanfranchi e MUSMA Piazza G. Pascoli 1 – 0835 256211 www.artibasilicata.beniculturali.it I PAPI DELLA SPERANZA Arte e religiosità nella Roma del ‘600 Fino al 16 novembre 2014 Dal 16 maggio al 16 novembre 2014, a Roma, a Castel Sant’Angelo sarà visitabile la 33esima edizione della Mostra Europea del Turismo e delle Tradizioni Culturali, organizzata quest’anno per onorare il 1° anniversario dell’elezione di Papa Francesco quale segno di devoto omaggio e gratitudine per il nuovo Pontefice. La mostra, ospitata nelle Sale di Clemente VII, di Clemente VIII, di Apollo e della Giustizia, sarà organizzata in tre sezioni tematiche: “Roma Sancta: recupero del Cristianesimo delle origini”, “I Giubilei” e “Arte e devozione”. Roma - Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo Lungotevere Castello 50 – 06 6819111 www.castelsantangelo.beniculturali.it LA FORTUNA DEI PRIMITIVI Tesori d’arte dalle collezioni italiane fra Sette e Ottocento Fino all’8 dicembre 2014 La mostra, la prima dedicata all’argomento nel suo complesso, si propone di offrire un punto critico-bibliografico su questo importantissimo fenomeno culturale riguardante la storia del gusto e del collezionismo in Italia, tra la fine del Sette e l‘inizio dell’Ottocento, che esercitò una rilevante influenza diretta sulla formazione delle grandi raccolte d’arte pubbliche nei maggiori paesi europei. La mostra coincide con i cinquant’anni dalla pubblicazione del libro di Giovanni Previtali “La fortuna dei Primitivi”, titolo che è stato non a caso ripreso anche per la mostra. Firenze - Galleria dell’Accademia Via Ricasoli 58-60 – 055 2388612 www.polomuseale.firenze.it IL GENIO DELLE ACQUE Dalla domus in riva al mare a Tamo Fino al 31 dicembre 2014 Si chiama “Il genio delle acque” il nuovo allestimento museale di RavennAntica che arricchisce la raccolta di mosaici antichi e moderni del centro TAMO nel Complesso di San Nicolò a Ravenna. Il titolo prende spunto dal più importante reperto esposto, la raffigurazione di un uomo con barba, simbolo di una divinità fluviale, portato alla luce durante l’ultimo ritrovamento archeologico avvenuto a Ravenna, in Piazza Anita Garibaldi. Ravenna - Tamo Via Rondinelli 2 – 0544 213371 www.tamoravenna.it settembre 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI 41 plus magazine musica musica Maroon 5 V autunno meno, restate in contatto”. Il batterista Mason si è sempre dichiarato favorevole all’evento, più difficile convincere Gilmour. Intanto c'è un’altra certezza: il 19 settembre, alla Fabbrica del Vapore di Milano, debutterà la mostra The Pink Floyd Exhibition - Their Mortal Remain. La band è pronta a presentare al pubblico il nuovo disco, intitolato V, in uscita il 2 settembre. L’album, il quinto della carriera dei Maroon 5, contiene anche il singolo Maps, già in cima alle classifiche di tutto il mondo. Vasco Rossi DANNATE NUVOLE volta loro ormai da tanti anni. Il trio, infatti, viene spesso accusato dai vecchi sostenitori di aver perso lo spirito e lo stile che hanno portato alla realizzazione di Mi Fist, primo album in assoluto, pubblicato nel lontano 2003 con un’etichetta indipendente. Questo nuovo progetto vede tornare nel gruppo il tastierista Jesse Carmichael che aveva lasciato la band nel 2012 durante le registrazioni di Overexposed. La band, che ha venduto 17 milioni di dischi in tutto il mondo e vinto tre Grammy Award (il primo nel 2005 come miglior nuovo gruppo), ha registrato il nuovo album a Los Angeles insieme a produttori come Max Martin, Benny Blanco, Ryan Tedder, Shellback e Sam Martin. Pink Floyd THE ENDLESS RIVER Dopo le voci la conferma: tornano i Pink Floyd, con un album che uscirà in ottobre. C’è già anche il titolo: The Endless River e conterrà materiale inedito Club Dogo NON SIAMO PIÙ QUELLI DI MI FIST I Club Dogo, il trio hip-hop milanese composto dai rapper Guè Pequeno e Jake La Furia e dal dj e beatmaker Don Joe, hanno annunciato il titolo del nuovo album e anche il giorno esatto della pubblicazione. Il settimo album di inediti dei Club Dogo si intitolerà Non siamo più quelli di Mi Fist e uscirà il prossimo 9 settembre. L’album è stato anticipato dal singolo apripista Weekend che è stato pubblicato lo scorso 2 giugno. Non siamo più quelli di Mi Fist è un titolo provocatorio. I Club Dogo, infatti, hanno deciso di utilizzare come titolo per il nuovo album un’accusa che viene ri- 42 Il prossimo 31 ottobre Vasco Rossi presenterà a Bari il suo nuovo album, la cui uscita è prevista per il 4 novembre 2014. Non sono stati resi ancora noti né titolo estrapolato dalle sessioni che hanno dato vita all’ultimo album registrato in studio, The Division Bell, uscito vent’anni fa. Lo ha rivelato con un tweet Polly Samson, scrittrice, compagna nella vita e nell’arte di David Gilmour. E lo conferma su Facebook la corista Durga McBroom-Hudson che alimenta anche qualche speranza per un possibile tour: “Non so ancora se ci sarà un tour o né ulteriori dettagli riguardanti il disco di prossima uscita, ma lo scorso aprile Vasco ha pubblicato il nuovo singolo Dannate Nuvole. Vasco Rossi ha deciso di puntare sull’effetto sorpresa e assicura che l’attesa sarà ripagata. È un Vasco Rossi malinconico e introspettivo quello che canta tra effetti speciali nel video del suo ultimo singolo, Dannate Nuvole. Così intenso nell’interpretazione, espressivo nello sguardo e nel volto, forse non lo avevamo mai visto: il rocker si è lasciato alle spalle il mood ironico e rilassato di Cambia-menti per calarsi in uno stile molto più introverso e riflessivo, senza rinunciare alla potenza del rock che torna a farsi sentire più che mai in quest’ultimo singolo. recensioni teatro plus magazine teatro TEATRO ALLA SCALA - Milano rittura incisi indipendentemente da celebri direttori e cantanti, entrando nel repertorio concertistico. Švanda, celebre zampognaro, una settimana dopo il matrimonio viene trascinato da Babinský a cercare fortuna nel mondo: incontrerà la regina dei ghiacci e anche il diavolo, ma il potere della sua musica sconfiggerà ogni male. ROMEO E GIULIETTA Date: dal 10 al 23 ottobre 2014 Kenneth MacMillan tratta la vicenda shakespeariana degli amanti veronesi con profonda attenzione alle relazioni umane, con lirismo e tensione psicologica, senza dimenticare i momenti di humour, attraverso le dinamiche e le emozioni del ballet d’action ben presenti nella musica di Prokof’ev. In repertorio alla Scala da molti anni, Romeo e Giulietta ha trovato nel 2010 Gregory Kunde, l’unico tenore che ha in repertorio i due “Otelli”, quello di Rossini e quello di Verdi; al suo fianco Erika Grimaldi (Desdemona) e Ambrogio Maestri (Jago), sul podio Gianandrea Noseda. TEATRO COSTANZI - Roma AIDA Date: 27 e 29 novembre, 2, 4, 7, 10, 12 e 14 dicembre 2014 una nuova veste, con le scene di Mauro Carosi e i costumi di Odette Nicoletti. Una scenografia parlante e soprattutto in dialogo con la coreografia di MacMillan, che esige spazi geometrici, precisi e che si fonde coerentemente con i costumi dalle fogge medievali-rinascimentali. TEATRO REGIO - Torino OTELLO TEATRO MASSIMO - Palermo Date: dal 14 al 28 ottobre 2014 Date: dal 19 al 26 ottobre 2014 L’inaugurazione operistica sarà il 14 ottobre nel segno di Verdi. Per l’occasione verrà messo in scena un nuovo allestimento di Otello firmato da Walter Sutcliffe, al suo debutto in Italia. Il giovane regista inglese (già assistente di David McVicar) gran conoscitore dei testi di William Shakespeare, dipingerà con essenziali elementi dalla forte valenza teatrale i tre personaggi che abitano la tragedia, ambientata in una Cipro sotto assedio. Otello sarà A ottobre la prima italiana di Švanda, dudák, del compositore ceco-americano Jaromír Weinberger (1869-1967), libretto di Miloš Kareš, in una colorata e fantasiosa produzione della Semperoper di Dresda. Allievo di Max Reger, Weinberger scrive quest’opera nel 1926 su solide basi tardo romantiche aperte alle suggestioni internazionali e alle mode del tempo. Opera molto celebre nella prima metà del Novecento, tanto che alcuni brani vennero addi- ŠVANDA La stagione 2014/2015 ha un cartellone ricco di nomi prestigiosi: direttori, registi, cantanti che hanno fatto e fanno, la storia dell’interpretazione e della messa in scena. A cominciare dal Maestro Riccardo Muti, il quale ha dato nuova identità all’Orchestra e al Coro del Teatro dell’Opera considerati oggi, dalla critica specializzata, tra le compagnie musicali più importanti d’Europa. Il Maestro aprirà la nuova stagione, in novembre, con l’Aida di Giuseppe Verdi. Sarà un’eccezionale interpretazione per un capolavoro che troverà nuova vita, rivelerà tutti gli incanti musicali e vocali che si nascondono nella partitura. Ed è facile prevedere che sarà, come hanno scritto numerosi critici per le precedenti opere dirette dal Maestro Muti, “come ascoltare l’opera per la prima volta”. settembre 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI 43 MAPPAMONDO CAMBO in viaggio tra templi e giungla di BARBARA OGGERO 48 44 MAPPAMONDO GIA Di ritorno da un viaggio in Cambogia sono tante le domande ricevute da parenti, amici e conoscenti, perché l’Indocina è un posto esotico, dai caratteri sfumati, dove la nostra conoscenza passa soprattutto attraverso stereotipi e vicende di guerra che coinvolsero a più riprese l’area. L A pagina precedente: un particolare della splendida Terrazza degli elefanti, nel Parco Archeologico di Angkor. A fianco: Golden Buddha Hill, una delle attrattive più importanti di Battambang. e domande riguardano il cibo (“Davvero mangiano gli insetti?”), il clima (“Fa tanto caldo? È tanto umido?”), le abitudini diverse dalle nostre e – ovviamente – quanto fermarsi. I tour propongono la Cambogia spesso come appendice di viaggi nei paesi vicini di confine (Thailandia, Laos o Vietnam), considerando degno d’esser visitato solo il Parco Archeologico di Angkor con le famose rovine dei templi Khmer mangiati dalla giungla. Per stabilire la durata della permanenza in Cambogia bisogna però decidere cosa si vuole vedere, quale esperienza vivere e cosa si cerca. Chi si aspetta una carrellata di visite monumentali e giornate ricche di meraviglie antiche da visitare probabilmente resterà un po’ deluso, poiché dopo Angkor tutto il resto rischia di sembrare sotto tono; chi invece sa settembre 2014 | Plus Magazine | MAPPAMONDO 45 MAPPAMONDO In alto: • a sinistra: i sorrisi dei bambini cambogiani accompagnano per tutto il viaggio. • a destra: Museo di Toul Sleng a Phnom Penh (ex S-21 o scuola delle torture durante il periodo dei Khmer Rossi di Pol Pot). Qui sopra: mercato cambogiano. A fianco: la Pagoda d’Argento nel Palazzo Reale di Phnom Penh. gustare il luogo dov’è ospite, senza smanie o frenesie, lasciandosi portare dal ritmo indocinese, scoprendone lo stile di vita pacato e non annoiandosi per una certa ripetitività, allora in questo angolo di mondo troverà letizia e soddisfazione. Con queste premesse, è facile sostenere che in Cambogia si possono trascorrere sia quattro giorni che un intero mese, esplorando templi e natura, vivendo esperienze comunque uniche. Perché essa è proprio un mix di questi ingredienti e va vissuta a piccoli passi, lasciandosi incantare dai campi di riso a perdita d’occhio, dai sorrisi e dai saluti dei bambini, dalla gentilezza disarmante della sua gente. Come spesso accade, la realtà si fonde col mito e dalla loro unione nasce la storia di un popolo e di un paese. In questo caso, la sua storia, passata e recente, l’architettura e la cucina sono segnati e racchiusi nella parola Khmer. 46 I Khmer esistono dal momento in cui nacquero i primi regni cambogiani (nel IX secolo) e, passando per decenni di lotte e dominazioni straniere, un loro travisamento è arrivato fino al secolo scorso quando si compirono le atroci violenze segnate dal regime di Pol Pot e dei suoi accoliti, che piegarono ma non spezzarono il carattere docile e resistente di questa gente. Il nostro viaggio inizia nella capitale, Phnom Penh, definita ‘la perla dell’Asia’ negli anni d’oro del post colonialismo francese. Di quel tempo rimane solo il ricordo in video e fotografie di repertorio, ma guardando la testimonianza del fulgore di edifici in stile e dell’abbigliamento occidentale anni ‘60, è forte l’impressione di aver dinnanzi latitudini nostrane. Cresciuta velocemente negli ultimi dieci anni, il ritmo delle sue strade è segnato dalla moltitudine di motorini e tuk-tuk che sfrecciano in ogni direzione. Il Mekong, maestoso, l’attraversa e pare esser l’unico ad aver mantenuto la calma nel caos. Nuovi locali e negozi aprono nelle zone centrali: con il loro slancio imprenditoriale esprimono il potenziale di una nazione MAPPAMONDO giovane che ha voglia di crescere e ci crede. È facile immaginare che, se il ceto medio e abbiente continuerà a fare investimenti in patria, la capitale della Cambogia tornerà presto ad avere nuovamente il suo titolo elitario. Oltre a deliziarsi nei raffinati caffè e ristoranti di cucina tradizionale rivisitata in chiave moderna, la visita alla città comprende alcuni luoghi simbolo, dal Palazzo Reale al Mercato Russo, dalla Scuola delle Torture (oggi Museo Tuol Sleng) al Campo di Sterminio dei Khmer Rossi. Il Palazzo Reale lo si riconosce dai classici tetti in stile Khmer, impreziositi da ricche decorazioni dorate. Tutt’ora residenza del sovrano è visitabile solo in parte. Tra le zone aperte al pubblico vi è anche la Pagoda d’Argento, il cui pavimento è interamente rivestito da cinquemila mattonelle del prezioso metallo dal peso di un kilo ciascuna. Il Mercato Russo è invece un attentato ai sensi ed è il posto ideale per chi vuole dedicarsi allo shopping e allo street food. Decisamente molto turistico, deve il suo nome all’afflusso di sovietici che negli anni ‘80 vi si recavano per i loro acquisti. Il vero nome è Psar Tuol Tong Pong, ma praticamente nessuno lo chiama più così! Due luoghi importanti in cui recarsi per comprendere il passato recente di questo paese sono anche il simbolo di quel grande buco nero in cui la Cambogia cadde tra il 1975 e il 1979, quando Pol Pot e i Khmer Rossi della Kampuchea Democratica governarono la nazione dopo un colpo di stato e uccisero in maniera sistematica oltre un terzo della popolazione. Il Museo Tuol Sleng e i Killing Fields (i campi di sterminio di Choeung EK a 7 km dal centro) non sono posti semplici da visitare perché sbattono in Qui sopra, da sinistra: le radici sono diventate parte integrante dei templi nel Parco di Angkor. Il tempio di Angkor Wat, simbolo della Cambogia. A fianco: il tempio di Banteay Srei, nel Parco Archeologico di Angkor. settembre 2014 | Plus Magazine | MAPPAMONDO 47 MAPPAMONDO Phnom Santuk, il tempio buddista in cima a una montagna sacra raggiungibile salendo 809 scalini. faccia una realtà sconvolgente, mostrano senza pudore il livello di cattiveria raggiungibile dall’essere umano, obbligano a fermarsi e riflettere. Dal sud del paese passiamo a nord, dove Siem Reap ci attende col Parco Archeologico di Angkor, spalmato in un’area grande 4,5 volte Manhattan. Servono almeno tre giorni per visitare il complesso dei templi Khmer famosi in tutto il mondo, tra cui spicca Angkor Wat, bello nella sua simmetrica perfezione e simbolo di un’intera I monaci buddhisti sono presenze della vita quotidiana. A fianco: un albero e le sue tentacolari radici hanno preso il posto del tetto di un tempio nel Parco di Angkor. nazione, tanto da esser rappresentato anche sulla bandiera. Bello, ma non il più bello secondo il mio modesto parere. Gli manca il fascino delle radici secolari infilate nei muri e divenute parti integranti della struttura; sono assenti quegli alberi che svettano verso il cielo al posto dei tetti mancanti; non possiede il respiro incalzante della giungla che vibra tutt’attorno, facendo sentire il visitatore come un prode esploratore. I nomi degli altri templi sono più esotici e magari difficili di ricordare, ma è nelle loro particolarità che risiede il loro carattere eccezionale. Dopo aver vissuto le emozioni per le visite, la sera è possibile ristorarsi a Siem Reap, dalle parti di Pub Street e dell’Old Market: ristoranti tipici dove assaporare piatti locali, preparati con delicatezza, 48 e una variegata offerta di attrattive pensate per gli occidentali fanno a gara per soddisfare chiunque, a prezzi davvero modesti. Un’altra città interessante è Battambang, nell’omonima provincia. La sua naturale bellezza sta nella commistione tra un’architettura coloniale, con edifici tra i meglio conservati della Cambogia, e l’atmosfera di piccola cittadina. I suoi dintorni sono un vero richiamo all’esplorazione con gite giornaliere verso templi costruiti in cima alle colline e villaggi immersi nella giungla. Degni di nota sono i tre Wat, templi buddisti d’epoca Khmer sopravvissuti alla furia distruttrice della Kampuchea Democratica. Nel nostro viaggio, tra templi e giungla, raggiungiamo altri due siti interessanti, in aree decentrate della Cambogia. Il primo è il Prasat Preah Vihear, al confine nord con la Thailandia, in una zona soggetta spesso a rivendicazioni territoriali. Esso è considerato il capostipite di tutti i templi, oltre ad avere una vista a perdita d’occhio sulla pianura sottostante dall’alto dei suoi 625 metri. Costruito infatti in cima a una parete montuosa a picco, si sviluppa in lunghezza con stanze in successione che lo portano a stender- MAPPAMONDO A fianco: il villaggio flottante di Chong Kneas vicino a Siem Reap. Offerte votive buddhiste sulla strada per raggiungere un tempio. si per 800 metri sul crinale. Immersi nella giungla e parzialmente recuperati sono invece i templi Sambor Prei Kuk, di epoca preangkriana, a una trentina di kilometri da Kompong Thom. Per raggiungerli ci si inoltra nella giungla e si attraversano villaggi spartani, dalle cui abitazioni arrivano i saluti dei bambini ai mezzi di passaggio. Il complesso comprende oltre cento edifici disseminati nella foresta, parzialmente coperti dalla vegetazione e da essa arricchiti, alcuni dei quali sono tra i più antichi del paese. Camminando nel fitto del sottobosco si incontrano anche delle grosse voragini ormai rivestite di vegetazione: sono le buche lasciate dalle bombe statunitensi lanciate sul paese nel 1972, a testimoniare come la storia riesca sempre a intrecciarsi. Andando di villaggio in villaggio e scoprendo ritmi di vita meno urbani, incontriamo i Parchi Nazionali che da est a ovest, da nord a sud, permettono di scoprire ambienti ancora incontaminati; percorriamo quindi il fascinoso Mekong fino a Kratie, dove andiamo in esplorazione del territorio in bicicletta e avvistiamo una specie di delfino d’acqua dolce ormai in estinzione. fo della Thailandia. Estesa su spiagge di sabbia bianca, pronte a soddisfare tutti i gusti, e con isolotti tropicali a far da estensione, la cittadina ha ancora l’aspetto di un piccolo paradiso. Vorremmo cimentarci in sport acquatici come windsurf, kitesurf, kayak e snorkeling, ma è anche piacevole stare solo sdraiati all’ombra di un albero di cocco, sorseggiare un cocktail preparato con frutta appena colta e attendere il tramonto. Una disponibilità varia e ricca per un paese in cui molti pensano che l’unica e sola attrattiva risieda nei comunque bellissimi templi di Angkor. Gli amanti delle escursioni adrenaliniche, nonché estimatori del film ‘Apocalypse Now’ possono arrivare fino a Ratanakiri, al confine col Laos. In quest’area così lontana dai circuiti turistici è possibile vivere con gli elefanti, fare trekking nelle ultime distese di foresta vergine, stare alcuni giorni con dei gibboni semi-addomesticati ed entrare ovviamente in contatto con comunità locali dalle antiche tradizioni. E dopo tanto peregrinare, tra risaie e sorrisi, incontri che allargano il cuore e buon cibo, per concederci del relax marittimo giungiamo a Sihanoukville, la principale località balneare della Cambogia affacciata sul Gol- settembre 2014 | Plus Magazine | MAPPAMONDO 49 CONVENZIONI Convenzioni nazionali AVIS AUTONOLEGGIO Noleggio veicoli con le migliori tariffe per ogni esigenza di viaggio: Per gli associati FABI: • sconto fino al 10% sulla Tariffa Giornaliera, Weekend, Settimanale Standard Italia e Standard Estero. Per accedere alla convenzione: – collegarsi al sito www.avisautonoleggio.it –contattare il Centro Prenotazione Avis al numero 199 100133, soggetto a tariffazione specifica; – recarsi presso gli uffici di noleggio Avis. ALPITOURWORLD Gruppo leader in Italia per i viaggi organizzati. 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Per gli associati FABI: tariffe agevolate visibili sulla newsletter presente sul sito ww.associatiallafabi.it NH HOTELS È una delle 25 maggiori catene alberghiere al mondo e una delle principali in Europa. Gestisce circa 400 alberghi (di cui 53 in Italia). La convezione per gli associati FABI riguarda gli alberghi in Italia e prevede: • tariffe specifiche per l’NH Machiavelli, Touring e President di Milano, per l’NH Leonardo da Vinci e Vittorio Veneto di Roma e per l’NH Excelsior di Siena, mentre per gli altri alberghi NH in Italia è previsto uno sconto del 15% sulla miglior tariffa disponibile al momento della prenotazione. Il codice identificativo della convenzione è visibile sulla newsletter presente sul sito www.associatiallafabi.it Per prenotazioni individuali: Centro Prenotazioni: 848 390 398 [email protected] Per prenotazioni gruppi: Ufficio Gruppi: 800 160 199 [email protected] CONVENZIONI POLIZZA AUTO Per il tramite della Biverbroker condizioni agevolate sulle tariffe relative alle coperture assicurative riguardanti autovetture, camper e moto. Per gli associati FABI: • RC Autovettura: sconto fino al 62%; • ARD (incendio, furto, kasko, ecc.): sconto fino al 40%; • eventi naturali e atti vandalici: sconto fino al 40%. Per richiedere il preventivo accedere al sito www.fabi.polizze.it “area preventivi auto e camper” e seguire le indicazioni. Per informazioni scrivere a: [email protected] POLIZZA CASA Per il tramite della Biverbroker condizioni agevolate sulle tariffe relative alle coperture assicurative riguardanti la casa/abitazione (dimora abituale o saltuaria) e precisamente: • RC capo famiglia - incendio - furto. Per richiedere un preventivo compilare la modulistica allegate alla newsletter sul sito www.associatiallafabi.it SALMOIRAGHI & VIGANO’ Salmoiraghi & Viganò è un marchio leader nel panorama dell’ottica al dettaglio con 500 punti vendita in Italia. A questa consolidata attività ha affiancato la proposta di soluzioni acustiche personalizzate e di ultima generazione grazie alla presenza di specialisti dell’udito altamente qualificati. 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Per gli associati FABI: • Simply Group Srl mette a disposizione gratuitamente, per ogni iscritto che ne faccia richiesta, un Voucher Resort per una settimana di soggiorno dal valore di € 750,00 a Tenerife o Costa del Sol per un minimo di due persone pagando solo le Spese Amministrative, comprensive di Assicurazione Mondial Assistance, di € 48,00 a persona. Per ogni dettaglio scaricare la newsletter dal sito www.associatiallafabi.it Per Informazioni e prenotazioni: Centro informazioni - 02 99775000 oppure scrivere all’indirizzo [email protected] SLOW FOOD La Campagna per i soci FABI Diventare socio Slow Food vuol dire entrare a far parte di un’associazione che difende il cibo “vero” con i denti per scegliere quello che mangiamo in base ai nostri gusti, alla nostra cultura e alla nostra identità. Donando la tessera Slow Food regalerete un intero mondo fatto di produttori che lavorano in armonia con l’ambiente per ottenere quell’eccellenza gastronomica vanto del nostro Paese, prodotti tutelati da progetti come i Presìdi Slow Food e l’Arca del Gusto, cene, degustazioni, eventi, orti scolastici e mercati contadini, campagne in difesa della sovranità alimentare in tutto il mondo. E i vantaggi sono tantissimi: sconti sui corsi di degustazione Master of Food, su tutto il catalogo Slow Food Editore, gadget, durante gli eventi nei locali amici. Per gli associati FABI: con la tessera Slow Food a € 25,00 riceverete: • Slow, la rivista di Slow Food in formato elettronico (4 numeri all’anno); • una guida della collana MANGIAMOLI GIUSTI; • la e-newsletter settimanale con consigli, appuntamenti, notizie dal mondo Slow; • sconti su libri e gadget e sugli eventi nazionali come Salone del Gusto Terra Madre (i soci Slow Food pagheranno il biglietto d’ingresso € 10,00 anziché € 20,00). In esclusiva... • un libro omaggio della Collana Terra Madre e un buono sconto del 40% da utilizzare per l’acquisto di libri presso lo stand Slow Food durante gli eventi nazionali del 2014. La campagna è valida da marzo al 31 dicembre 2014. Per le adesioni www.associatiallafabi.it TURISBERG AGRISPORT SRL La Turisberg Agrisport Srl è un Tour Operator che gestisce i Club Valtur. In Valtur il piacere della vacanza si incontra con luoghi straordinari, dove l’accoglienza e lo stile si riconoscono dai sorrisi e dai gesti di persone che hanno a cuore una sola cosa: il benessere dei clienti. I Villaggi Valtur rendono le vostre vacanze esperienze emozionanti e momenti indimenticabili. È la cura dei dettagli che rende l’ospitalità Valtur unica nel suo genere, in grado di accogliere e soddisfare ogni vostra esigenza. Per gli associati FABI la Turisberg Agrisport Srl propone tariffe scontate per diversi Club situati in Italia. UNITELMA SAPIENZA UNIVERSITA’ TELEMATICA “Braccio” telematico della prestigiosa Università romana La Sapienza, con sede a Roma, Viale Regina Elena 295, è un’Università pubblica non statale istituita con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in data 7 maggio 2004, con peculiarità di formazione universitaria tramite internet. Unitelma Sapienza è autorizzata a rilasciare i seguenti titoli di studio: Laurea, Laurea Magistrale, Diploma di specializzazione, Dottorato di Ricerca e Master Universitari di I e II livello, validi a tutti gli effetti di legge. Per gli associati FABI riduzione sulla retta annuale di iscrizione. Esempio: • corso di laurea € 1.500,00; • corso di laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico € 1.700,00. Troverete le informazioni su iscrizioni, immatricolazioni, valutazioni preimmatricolazioni ed elenco corsi su www.unitelma.it settembre 2014 | Plus Magazine | CONVENZIONI 55 EVENTI TUTTO PRONTO A TORINO PER IL SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE 2014 Immagini Archivio Slow Food - EventoLive 56 IL Tutti a bordo dell’ARCA DEL GUSTO in questa edizione dedicata alla tutela della biodiversità e all’agricoltura familiare SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE torna dal 23 al 27 ottobre 2014 a Torino (Lingotto Fiere e Oval), organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino, in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Dieci è il numero che ci accompagna quest’anno. Nel 2014 infatti ricorrono la decima edizione del Salone del Gusto e i dieci anni dalla nascita di Terra Madre. Nel 1996, a dieci anni dalla sua fondazione, Slow Food organizzava la prima manifestazione interamente dedicata al cibo e alle piccole produzioni alimentari di qualità. Nel 2004 l’incontro tra contadini, allevatori, pescatori delle Comunità del cibo, metteva in rete il sapere e la perseveranza di chi, ogni giorno, lavora per mantenere la propria identità e sovranità alimentare. Entrambi gli eventi sono resi possibili grazie al sostegno di numerose realtà, tra le quali citiamo gli Official Partner: Lurisia, Garofalo, Lavazza, Novamont, DHL, Intesa Sanpaolo; i sostenitori della Fondazione Terra Madre e di Slow Food: Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte. Temi dell’edizione 2014 sono l’Arca del Gusto e l’agricoltura familiare. L’Arca, lanciata proprio al Salone 1996 per catalogare i prodotti a rischio, è il progetto di Slow Food più rappresentativo per la tutela della biodiversità. L’agricoltura familiare sale sul palcoscenico nell’anno in cui la FAO la celebra in tutto il mondo. Questi temi incrociano il lavoro di Slow Food e di Terra Madre e ogni giorno vengono declinati in tutta un’altra serie di argomenti come lotta alla fame, malnutrizione e cattiva alimentazione – facce della stessa medaglia – l’educazione alimentare, il rapporto tra cibo e ambiente e il rispetto dei territori e delle tradizioni. Anima del Salone del Gusto e Terra Madre – dal 2012 riuniti in un unico grande evento interamente aperto al pubblico – è come sempre il Mercato con oltre 1000 espositori, produttori dei Presìdi e delle Comunità del cibo provenienti da più di 100 Paesi. Una bella passeggiata tra gli stand offre la possibilità di conoscere gli artigiani, approfondire le filiere più interessanti, sperimentare nuovi sapori e scoprire nuove idee. Fanno il loro ingresso al Salone curiosi Presìdi della nostra penisola: la piemontese cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto, il melo decio di Belfiore dal Veneto e le lucane soppressata e salsiccia del Vallo di Diano. A grande richiesta tornano i EVENTI Personal shopper, studenti dell’Unisg che propongono diversi percorsi nel Mercato per capovolgere la prospettiva dalla quale si guarda abitualmente il mondo del cibo e soddisfare le più originali curiosità gastronomiche. Non perdetevi una sosta alle Cucine di strada: qui ci si può concedere una pausa golosa con le migliori ricette della tradizione romana proposte dalla new entry Spasso Food, le baked potatoes, fiore all’occhiello degli italianissimi Poormanger, per finire con una tigella farcita di crema alla nocciola di LaTigellina.com. Cibo di strada per eccellenza, torna anche quest’anno la Piazza della Pizza, in cui, grazie alla collaborazione con Associazione Verace Pizza Napoletana, si sfornano i grandi classici della tradizione e le creazioni di grandi pizzaioli. Si brinda al Salone del Gusto e Terra Madre con un vino scelto nella vicina Enoteca, che propone centinaia di etichette aderenti al Progetto Vino di Slow Food e selezionate dalla Banca del Vino di Pollenzo. Mentre i tre padiglioni del Lingotto ci accompagnano in un viaggio nella produzione alimentare e nella cultura gastronomica italiana, l’Oval racchiude la diversità del mondo. Qui una grande Arca presenta i 2000 prodotti già segnalati e raccoglie tutti quelli che, grazie anche al vostro aiuto, riusciremo a far salire in futuro. La grande novità del programma è rappresentata dal padiglione 5 del Lingotto, interamente dedicato alla didattica e all’educazione del gusto. Immancabili gli appuntamenti nell’area Slow Food Educa per tutta la famiglia e le scolaresche e i Laboratori del Gusto, che quest’anno ci accompagnano in un viaggio agli angoli del pianeta. Al debutto Scuola di Cucina: due ore di lezione, 25 partecipanti per instaurare un dialogo diretto con lo chef, ambiente studiato ad hoc per seguire passo passo la nascita di un piatto d’alta gastronomia o della tradizione popolare. A condurre il gioco, i grandi nomi della sfera italiana e internazionale: dal ristorante Nerua del museo Guggenheim di Bilbao arriva lo stellato Josean Alija, mentre dal Brasile risponde all’appello Regina Tchelly, vera artista della cucina degli avanzi. Nella Fucina Pizza&Pane i panettieri fanno luce sul loro mestiere: si parla di grani d’annata, lieviti madre e poolish, per finire con le mani in pasta, mentre i pizzaioli propongono una pizza d’autore realizzata con i prodotti dell’Arca del Gusto e dei Presìdi Slow Food e il loro cavallo di battaglia, settembre 2014 | Plus Magazine | EVENTI 57 EVENTI tutto da assaggiare. E poi un brindisi nell’area Mixology con i migliori bartender del momento, per chi vuole scoprire la storia del gin, come nasce e come si fa la tequila, o preparare un vero drink a opera d’arte per lasciare gli amici senza fiato. Questo e altro si può imparare seguendo le acrobazie di Dom Costa, che ripercorre la storia del cocktail dagli albori fino ai giorni nostri, gli abbinamenti di Dario Comini, deus ex machina del Nottingham Forest, tempio della miscelazione molecolare a Milano, o di Deise Novakoski, tra le bartender brasiliane più esperte. Quest’anno dedichiamo un’intera sala alla birra e proponiamo importanti novità anche sul fronte vinoso: conquista un ruolo da assoluto protagonista il rapporto con il territorio, per una degustazione che non si limita alla semplice analisi sensoriale, ma è guidata dalla storia, la cultura, l’ambiente e la società che rendono unico ogni luogo e dunque ogni vino. Immancabile la grande presentazione della guida Slow Wine 2015 di Slow Food Editore, un momento unico in cui scoprire le migliori etichette d’Italia. Con 1000 vini provenienti da 500 aziende italiane selezionate, la degustazione è un viaggio, calice alla mano, alla scoperta della storia enologica della Penisola. 58 Infine tornano gli Appuntamenti a Tavola, per chiudere l’esperienza del Salone con una cena di alta gastronomia in location esclusive a Torino e dintorni. Ma si sa, al Salone del Gusto e Terra Madre si viene anche per imparare. Ecco allora una nuova formula per il programma delle Conferenze, che accanto a quelle classiche presenta le lectio magistralis, analisi più profonde di esperti e studiosi come Stefano Rodotà, Woody Tasch e Eric Holt-Giménez, Luca Mercalli, Gilberto Gil, Luis Sepúlveda e tanti altri ancora. Ritroviamo i Laboratori della Terra e gli appuntamenti nella Casa della Biodiversità, per approfondire i progetti che Slow Food porta avanti in ogni angolo del globo tutelando la nostra biodiversità. Il tutto senza rinunciare a una pausa golosa e solidale con la cioccolata calda ideata da Guido Gobino con il cacao della Chontalpa e il gelato preparato ad arte da Alberto Marchetti. Non contenti, all’Oval abbiamo organizzato anche tanti incontri tematici: si parla di miele e apicoltura nell’Honey Bar, di pesca e sostenibilità nella sala Slow Fish, di nuove generazioni e futuro del cibo nello spazio della Rete Giovane di Slow Food, di comunità indigene nello spazio Terra Madre Indigeni. Insomma, moltissimi gli appuntamenti da non perdere al Salone del Gusto e Terra Madre…vi aspettiamo a Torino! Scoprite il programma su www.slowfood.it PLUS MAGAZINE Periodico trimestrale dell’Associazione Fabi Plus per la cultura e il tempo libero Numero 28 - settembre 2014 Reg. presso il tribunale di Torino n. 5919 dell’8/11/2005 Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 www.fabiplus.org/magazine.html [email protected] Direttore editoriale Paola Gomiero Direttore responsabile Mauro Bossola In questo numero: 2Copertina 6 Protagonisti 10 Tecnofuturo 14 Eventi 16 Eventi 18 Protagonisti 22 Protagonisti 24 Moda 30 Medicina e salute 32 Medicina e salute 34 Medicina e salute 38 Recensioni 44 M appamondo 50 Iniziative associati 56 Eventi Carlo Lucarelli: l’uomo a caccia di misteri Ferzan Özpetek: Rosso Istanbul, colori e misteri nella sua vita Usa Europa Italia. Quale strada per la ripresa e quale ruolo delle nuove tecnologie? Intervista a Luigi Zingales Mostra del Cinema di Venezia: Giorgio Napolitano tra le star Taormina Film Fest: sessantesima edizione dedicata alle donne Ernesto Olivero: 50 anni di Sermig Marcello Cicchitti: il futuro delle assicurazioni tra broker e internet Autumn leaves Imparare un corretto stile alimentare si può: IRM - Indagini Ricerche Mediche Alluce valgo e dita “a martello”, nuovi orizzonti con la chirurgia mininvasiva: Dr. Vincenzo Langerame Alimentazione e sport, il connubio vincente: Dr. ssa Elisabetta Zecchin Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri Cambogia: in viaggio tra templi e giungla Convenzioni nazionali Tutto pronto a Torino per il Salone del Gusto e Terra Madre 2014 Caporedattore Pietro Gentile Segreteria di redazione Chiara Attolico Photo editor Alessandro Lercara, Salvatore Taormina Hanno collaborato a questo numero: Benedetta Breveglieri, Dario Migliardi, Barbara Odetto, Barbara Oggero, Giuliana Rebaudo, Mariangela Salvalaggio, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi. LUS IP FAB SU Fotografie Archivio Stilisti, Archivio Slow Food, Pietro Gentile, Barbara Oggero. Torino: vivere la città Pubblicità Nova Labor Servizi srl Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 Grafica e impaginazione Carlo Fantinel – Torino Stampa Garabello Artegrafica – San Mauro Torinese La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti. Il materiale inviato non viene restituito. È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell’editore. Gusti e piaceri 60 Cà Mentin: charme e cucina sostenibile 61 La Bottega del Gusto: un bistrot stile parigino nel cuore di Torino 62 Tre da Tre: tre fratelli e dieci anni di successi 64 Ristorante La Piola: nuove atmosfere in cucina Eventi 66 Berlino - Torino, andata e ritorno Idee e servizi 70 Nonsolofashion: i professionisti della moda e degli eventi al tuo servizio 71 Il Gioielliere: eleganza, tradizione orafa ed esclusività 72 Chiesa srl e Chiesa Viaggi: leader del turismo su strada e della vacanza organizzata 74 Alla Città di Torino: capi sartoriali per l’uomo attento ai dettagli 75 Gallo Domus: domotica per la casa del futuro 76 Il Talpino: l’ottico per tutta la famiglia Comunicazione e immagine 78 La resilienza di Modernacomunicazione Protagonisti 80 Mi piacciono le donne paffute: parola di Xu Hong Fei Visite guidate 84 Scoprire Torino e non solo: programma settembre - dicembre Gite e spettacoli 86 Proposte settembre - dicembre Conferenze e corsi 88 Proposte settembre - novembre 89 Convenzioni territoriali 91 I luoghi del gusto 92 Gli esperti rispondono 96 La parola ai lettori PLUS MAGAZINE 28 IN QUESTO NUMERO FERZAN ÖZPETEK ROSSO ISTANBUL, COLORI E MISTERI NELLA SUA VITA LUIGI ZINGALEs USA EUROPA Italia: qualE STRADA PER LA RIPRESA E QUALE RUOLO DELLE NUOVE TECNOLOGIE 71ª MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA GIORGIO NAPOLITANO TRA LE STAR TAORMINA FILM FEST SESSANTESIMA EDIZIONE DEDICATA ALLE DONNE ERNESTO OLIVERO 50 ANNI DI SERMIG TORINO TUTTO PRONTO PER IL SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE 2014 CARLO LUCARELLI l’uomo a caccia di misteri Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero Pubblicazione trimestrale Numero XXVIII- settembre 2014 Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - NO/TORINO N._3/2014 : Ottà N I ci R la O T re e v vi