Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa
della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue
Direttore Responsabile: Massimo Tognoni
Anno XXI - N. 7
19 febbraio 2010
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Nota della Redazione
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il 18 febbraio 2010 alle ore 12.00
Si prega di inviare il materiale
da pubblicare entro le ore 10.30
del giovedì
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
In Redazione: Laura Lupo
Le notizie possono essere
inviate anche per E-mail:
[email protected]
[email protected]
Lavoro: Legacoop sigla le “Linee guida per la formazione nel 2010”,
un accordo che punta ad integrare maggiormente la formazione
con gli ammortizzatori sociali
“Linee guida per la formazione nel 2010”. È il
tema al centro dell’accordo firmato, la sera del
17 febbraio, tra Governo, Regioni / Province
Autonome e Parti Sociali (CGIL ha dichiarato
la propria adesione con una nota di dissenso
relativa a quanto previsto a favore della promozione dell’apprendimento nell’ impresa
mancando l’indicazione di una procedura di
accertamento della capacità formativa dell’impresa).
L’accordo, che per Legacoop è stato firmato da
Carlo Marignani, Responsabile dell’Ufficio Politiche del Lavoro, Relazioni Industriali e Previdenza, presenta connotazioni sperimentali in
relazione allo stato di emergenza occupazionale del nostro Paese, e si pone l’obiettivo di
integrare maggiormente la formazione con gli
ammortizzatori sociali (ivi compresa la mobilità) e di realizzare effettivamente una migliore
efficienza nell’incontro tra domanda ed offerta
di lavoro.
Legacoop ha aderito, insieme a Confcooperative
ed AGCI, dopo aver ricordato quanto già messo
in atto con Fon.coop e nei rapporti con le regioni e aver evidenziato, parimenti ad altre Parti
Sociali, che ogni eventuali risultanza di riforma
strutturale andrà sottoposta al tavolo delle regioni e delle parti sociali alla luce di quanto
emerso nel periodo “sperimentale” del 2010.
Per l’anno in corso va, quindi, sviluppata ulteriormente l’iniziativa delle strutture associative
di Legacoop al fine di assicurare la tutela delle
imprese cooperative aderenti e cogliere le opportunità che potranno emergere nella gestione attuativa dell’accordo.
“In tale contesto” –sottolinea Marignani- “si
conferma rilevante una tempestiva diffusione
delle informazioni e delle esperienze, per la
quale si ribadisce l’impegno di questo ufficio,
confidando sulla collaborazione di tutte le
strutture regionali/territoriali”.
Pubblichiamo, di seguito, il testo integrale dell’accordo.
Intesa tra Governo, Regioni, Province Autonome e Parti Sociali - Linee Guida per la Formazione nel 2010
Premessa
La positiva iniziativa di cooperazione interistituzionale avviata con l’Accordo del 12 febbraio
2009 “Interventi a sostegno al reddito e alle
competenze” connotata da un grande impegno
politico e finanziario delle Regioni che ha coinvolto anche il livello comunitario ha perseguito
l’obiettivo di rispondere alla crisi in atto in modo
concertato ed efficace. Nel solco di questa
esperienza, Governo, Regioni, Province autonome e parti sociali concordano sulla necessità di individuare tempestivamente alcune
fondamentali linee guida per orientare, attraverso una prima sperimentazione nel corso del
2010, l’impiego delle risorse finanziarie per la
formazione degli inoccupati, dei disoccupati,
dei lavoratori in mobilità o temporaneamente
sospesi (cassintegrati, percettori di indennità di
disoccupazione ex art. 19 legge n. 2/2009,
ecc.). Ciò in relazione ai caratteri discontinui e
selettivi della ripresa che potranno indurre un
allungamento del periodo di inattività o rendere
difficoltosa la transizione verso altra occupazione di molti lavoratori.
La formazione viene organizzata in funzione dei
fabbisogni professionali dei settori e delle imprese e della occupabilità e della inclusione sociale delle persone con particolare attenzione
alle fasce deboli del mercato del lavoro. A tale
riguardo particolare attenzione andrà posta alla
coerenza tra il ricorso agli ammortizzatori sociali, concordato nelle sedi proprie, e il ricorso
alle pratiche di politica attiva.
Ferma restando la competenza esclusiva delle
Regioni in materia di formazione professionale
e la conseguente facoltà di valutare autonomamente l’eventuale impiego di proprie risorse
finanziarie, il Governo, le Regioni, le Province
Autonome e le parti sociali si impegnano a sollevare concordemente nelle competenti sedi co-
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munitarie il tema delle semplificazioni e di un
utilizzo più flessibile del Fondo Sociale Europeo
e le questioni relative al disimpegno automatico (anche in considerazione delle risorse comunitarie accantonate per le politiche attive e
passive di cui all’accordo del 12 febbraio
2009).Analogamente le parti si impegnano sul
piano nazionale a non introdurre elementi che
possano configurare criticità nel flusso finanziario previsto dalle norme al fine di evitare la
perdita di risorse.
Il Governo, le Regioni, le Province Autonome e le
parti sociali si impegnano a favorire la massima
semplificazione nella gestione dei finanziamenti
dei fondi per la formazione continua, e a promuovere la loro piena autonomia e la sussidiarietà riguardo all‘intervento pubblico. Le parti
sociali firmatarie costituenti i fondi interprofessionali si impegnano, inoltre, a individuare tempestivamente le risorse dei fondi interprofessionali
per la formazione continua da destinare ai bisogni di formazione emergenti nel corso del 2010.
Le parti si impegnano, altresì, anche attraverso
una valutazione a livello territoriale dell’impiego
delle risorse destinate alla formazione, comprese quelle dei fondi interprofessionali, a promuovere per il 2010 una più efficiente sinergia
tra le risorse pubbliche e quelle private per la
formazione con l’obiettivo di sostenere l’occupabilità delle persone nell’ambito degli interventi che si renderanno necessari per
salvaguardare il capitale umano.
Le parti si impegnano a convergere entro il
primo semestre del 2011, in una ottica di innalzamento della qualità della offerta formativa
e nella prospettiva del necessario raccordo con
il sistema dei servizi pubblici e degli altri servizi
competenti al lavoro di cui al decreto legislativo n. 181/2000, verso un sistema nazionale
di standard professionali a conclusione del tavolo nazionale a ciò dedicato e di certificazione
delle competenze. In questo quadro le parti verificheranno l’ipotesi di revisione del sistema di
accreditamento delle strutture formative nel rispetto degli ambiti del DM 166/2001.
Linee guida
Governo, Regioni, Province autonome e parti sociali concordano sulla necessità di valorizzare
ulteriormente il ruolo sussidiario delle organizzazioni rappresentative dei datori di lavoro e dei
lavoratori come dei loro organismi bilaterali, là
dove esistenti, al fine di favorire investimenti formativi a) mirati ai soggetti più esposti alla
esclusione dal mercato del lavoro; b) organizzati, secondo criteri non autoreferenziali, in ambienti produttivi o prossimi a essi; c) rispondenti
alla domanda di qualificazione e riqualificazione dei lavoratori coinvolti nelle transizioni occupazionali che caratterizzeranno il mercato del
lavoro nel corso del 2010; d) progettati in una
logica di placement, volta cioè a ottimizzare
un incontro dinamico e flessibile tra la domanda e l’offerta di lavoro e a rendere più efficiente il raccordo e, là dove opportuna,
l’integrazione tra il sistema educativo di istruzione e formazione e il mercato del lavoro, in
modo da rispondere alla domanda di competenze da parte dei settori e dei territori in cui le
imprese operano. A questo fine Stato, Regioni,
Province autonome e parti sociali concordano
sui seguenti ambiti di intervento:
1. attivazione di una unità operativa straordinaria presso il Ministero del lavoro per la
raccolta dei fabbisogni di competenze e figure professionali rilevati nei territori e nei
diversi settori produttivi.Tale unità si fonderà
sulla cabina di regia nazionale già istituita
dal Ministero del lavoro, sugli osservatori regionali già esistenti e sulle strutture delle
parti sociali già costituite a questo scopo.
Questa unità operativa dovrà fornire periodicamente rilevazioni miste, prevalentemente qualitative, sui fabbisogni di breve
termine, a livello territoriale e settoriale, da
integrare con le macro tendenze di lungo
periodo elaborate a livello nazionale e internazionale. Tenuto conto della necessità
di individuare e condividere una metodologia di rilevazione unitaria, le parti firmatarie
di impegnano, in una ottica di sussidiarietà
e di ottimizzazione delle risorse, a far pervenire tempestivamente alla cabina di regia
nazionale le elaborazioni, a partire da quelle
a dimensione territoriale condotte dai vari
soggetti pubblici e privati operanti su tale
tema. Compito della unità operativa sarà
quello di mettere in rete e a fattore comune
le informazioni e i dati già esistenti circa le
figure professionali richieste dal mercato del
lavoro e di darne tempestiva comunicazione
ai soggetti firmatari degli accordi sugli ammortizzatori sociali in sede regionale/territoriale (Regioni, Province autonome, parti
sociali), nonché ai servizi competenti al lavoro, ai fondi interprofessionali e a tutti gli
altri soggetti interessati, compresi i lavoratori, al fine di una loro opportuna diffusione
e utilizzo nei territori e nei settori. La raccolta
di informazioni dovrà riguardare non solo e
non tanto i profili professionali ma soprattutto i mestieri e le competenze, descritte
qualitativamente in termini di compiti e di
situazioni di compito che il mercato ri2
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chiede, in linea con i più moderni sistemi di
qualifiche a livello europeo. La rilevazione
dei fabbisogni contribuisce non solo a rendere visibili i bacini di occupazione nascosta, ma anche e soprattutto a fornire ai
soggetti interessati precise indicazioni circa
le conoscenze, abilità e competenze che
necessario promuovere per una qualificata
occupabilità delle persone;
2. impiego diffuso del metodo concreto di apprendimento per “competenze”. Ciò comporta la convergenza verso la definizione di
un sistema nazionale di competenze in
grado di garantire ai cittadini la spendibilità
delle competenze comunque acquisite. Ciò
significa: a) estendere la sperimentazione
del libretto formativo quale strumento di registrazione delle competenze, anche coinvolgendo, in una logica di sussidiarietà, gli
organismi bilaterali; b) affermare il valore
dell’istruzione e formazione tecnico-professionale anche promuovendo l’integrazione
con il lavoro attraverso reti e intese tra istituti tecnici e professionali, enti di formazione e associazioni di settore, per
condividere i fabbisogni di competenze e
orientare coerentemente l’offerta formativa
anche nel medio e lungo periodo, c) rilanciare il contratto di apprendistato nelle sue
tre tipologie (professionalizzante, per l’esercizio del diritto-dovere di istruzione e formazione, di alta formazione universitaria,)
con l’obiettivo di garantire un percorso di
formazione a tutti gli apprendisti;
3. l’ampliamento e la diversificazione delle
azioni formative in favore degli inoccupati
attraverso la promozione di tirocini di inserimento, corsi di istruzione e formazione
tecnico superiore (IFTS), contratti di apprendistato, e, in generale, promuovendo
l’apprendimento nella impresa. Le parti firmatarie si impegnano altresì a definire un
quadro più razionale ed efficiente dei tirocini formativi e di orientamento al fine di
valorizzarne le potenzialità in termini di occupabilità e prevenire gli abusi e l’utilizzo
distorto dello strumento;
4. formazione degli adulti attraverso: a) accordi
di formazione-lavoro per il rientro anticipato
dei cassaintegrati, b) la possibilità di impiego di parte delle risorse dei fondi interprofessionali per la formazione continua
per finanziare la formazione per i lavoratori
soggetti a procedure di mobilità nel corso
dei 2010 e per i lavoratori in mobilità che
vengano assunti nel 2010, fermo restando
il vincolo della iscrizione ai fondi dell’azienda cui il lavoratore apparteneva, c)
l’individuazione, nell’ambito della bilateralità e dei servizi competenti al lavoro, pubblici e privati, autorizzati e accreditati, di
punti di informazione e orientamento per i
lavoratori di tutte le età, perché siano presi
in carico, guidati e responsabilizzati in vista
del loro reinserimento nel mercato del lavoro; d) programmi di formazione nei luoghi
produttivi di beni o servizi anche se inattivi
o nei centri di formazione professionale che
garantiscano la riproduzione di effettivi contesti produttivi, nonché congrui periodi di
tirocinio presso l’impresa; e) possibilità di
impiego dei lavoratori inattivi quali tutori
nell’ambito di attività formative tecnico-professionali, previa formazione specifica per
questa funzione anche in vista delle possibili esperienze di alternanza scuola lavoro e
di apprendistato formativo e professionalizzante; f) rilancio del contratto di inserimento per gli over 50, per i giovani e per le
donne con una forte valorizzazione delle ricalibrature professionali decise insieme
con i soggetti coinvolti nel contratto;
5. definizione, a partire dalle esperienze già
presenti a livello regionale, in via sperimentale per il 2010 di un sistema di accreditamento su base regionale e secondo
standard omogenei condivisi a livello nazionale di “valutatori/certificatori” valorizzando il ruolo delle parti sociali e dei loro
organismi bilaterali. Tali valutatori/certificatori dovranno essere in grado di riconoscere, valutare e certificare, in situazioni di
compito autentiche e su domanda della
persona in cerca di occupazione, le effettive competenze dei lavoratori comunque
acquisite, in modo da rafforzare la trasparenza e la migliore informazione nel mercato del lavoro, da accrescere la capacità
di offerta sul mercato del lavoro, da migliorare l’incontro tra domanda e offerta e da
stimolare la ricerca delle più utili attività
formative. Lo strumento idoneo a registrare
le competenze acquisite sarà il Libretto formativo introdotto dall’articolo 2 del decreto
legislativo n. 276/2003 che potrà confluire
nel fascicolo elettronico dedicato a tutte le
attività educative e lavorative come alle
prestazioni sociali di ciascuna persona.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
convoca le parti sociali firmatarie della presente intesa per valutare le modalità di attuazione dei punti e) ed f) del punto 4.
Al termine del 2010 le parti firmatarie valuteranno congiuntamente i risultati conseguiti con
la presente intesa al fine di assumere ogni
eventuale nuova iniziativa in materia.
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Legacoop: Premio Quadro Fedele 2009, assegnati i riconoscimenti
a 3 Elle, Itaca e Coop Adriatica
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Sono la 3 Elle di Imola, la Itaca di Pordenone,
e Coop Adriatica di Bologna, le cooperative che
hanno ricevuto il 15 febbraio, il premio “Quadro Fedele 2009” delle rispettive categorie. Il riconoscimento viene assegnato ogni anno
dall’Associazione italiana revisori contabili dell’economia sociale con il patrocinio di Legacoop Nazionale. La cerimonia si è tenuta a
Bologna nel corso del convegno su “Il Bilancio
delle Società Cooperative e le nuove regole
contabili”.
Alla coop 3Elle è andato, per la terza volta, il
premio per il miglior bilancio d’esercizio.
Il riconoscimento per il miglior bilancio sociale
è invece stato assegnato alla coop Itaca, mentre Coop Adriatica, per il secondo anno consecutivo, si è aggiudicata, il premio BEST, miglior
bilancio d’esercizio e sociale trasparente. Alla
premiazione erano presenti, il presidente della
Giuria Enea Mazzoli ed il presidente di Legacoop Giuliano Poletti, che ha concluso i lavori
del Convegno.
“La necessità di documentare nel modo più efficace e trasparente possibile gli esiti del lavoro delle cooperative” – ha detto Giuliano
Poletti, presidente di Legacoop nazionale – “è
una esigenza a cui stiamo lavorando da tempo
e questo premio è proprio finalizzato a riconoscere l’impegno delle cooperative ad una rendicontazione chiara e trasparente. Questo
consente ai cittadini e a chiunque voglia conoscere le attività delle cooperative, di poterlo
fare in modo semplice e chiaro”.
“Il premio “Quadro Fedele” che assegniamo
ormai da undici anni” - ha detto Gianni Bragaglia, presidente nazionale di Airces – “ai migliori
bilanci d’esercizio e sociali è un po’ l’Oscar dei
bilanci e ha l’obiettivo di migliorare i conti economici delle cooperative sotto il profilo della
chiarezza, della trasparenza, della leggibilità”.
Nel corso del convegno è stata realizzata anche
una breve presentazione del recente decreto
legislativo di recepimento della disciplina europea per la revisione contabile e presentato il
libro di Edmondo Belbello e Andrea Dili “Il bilancio delle società cooperative” - Franco Angeli Editore.
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Taiis: milleproroghe, positiva la retromarcia del Governo sulla norma
“salva ritardo nei pagamenti”................................................................................5
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Ancst-Legacoop: “Più imprese cooperative, più tutela del lavoro per un paese migliore
e più competitivo”; Assemblea congressuale il 25 e 26 febbraio a Roma..............6
Ancst/Legacoop 2: il 25 febbraio presentazione della pubblicazione “Servizi,
Lavoro, Impresa Cooperativa. Il terziario in Legacoop e nelle altre organizzazioni
di rappresentanza (1975-2010)”...........................................................................7
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Ancst/Legacoop 3: significativi interventi istituzionali e politici all'assemblea
congressuale del 25 e 26 febbraio ........................................................................8
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Ancst/Legacoop 4: rush finale assemblee territoriali in preparazione assemblea
congressuale.........................................................................................................8
Legacoop Agroalimentare: le proposte per l’export; Luppi: c’è ampio spazio
per le esportazioni italiane, vanno superati i limiti di sistema, le cooperative
devono aggregarsi, crescere di dimensione e sviluppare alleanze anche
con partner europei...............................................................................................9
Legacoop Agroalimentare 2: Piscopo, bene l’emendamento che agevola
le aggregazioni di cooperative agricole; il ministro Luca Zaia saprà sostenere
la norma..............................................................................................................10
Mediacoop: l’iniziativa unitaria degli operatori dell’editoria per salvare
pluralismo ed occupazione ..................................................................................10
Editoria: la Commissione Cultura della Camera approva all’unanimità
la proposta di prorogare per un anno il diritto soggettivo ai contributi .................10
Pesca: a Tunisi siglato protocollo Lega Pesca-Utap.............................................11
Turismo: si terrà in Sicilia, a maggio, l’Assemblea di AITR...................................11
Turismo 2: Davolio è intervenuto al convegno organizzato dall’Associazione
“Borghi Più Belli d’Italia” ....................................................................................12
Vigilanza privata: network, presto una discussione con il ministero
per il loro superamento; la posizione di Ancst/Legacoop ....................................12
Taiis: milleproroghe, positiva la retromarcia del Governo
sulla norma “salva ritardo nei pagamenti”
“Abbiamo salutato con soddisfazione il passo
indietro fatto dal Governo sulla norma che proteggeva le aziende sanitarie e ospedaliere delle
Regioni che avessero sottoscritto piani di rientro dal disavanzo, impedendo l’attuazione per
12 mesi di azioni esecutive nei loro confronti;
la norma era incostituzionale e in contrasto con
la normativa europea, tant’è che avevamo già
presentato un Esposto in merito alla Commissione europea”
È questo il commento del TAIIS, Tavolo Interassociativo Imprese di Servizi alla nuova norma
inserita nel cosiddetto maxiemendamento al
Decreto “Milleproroghe” approvato il 12 febbraio al Senato. Se il testo sarà confermato
dalla Camera (che dovrà approvarlo entro le
prossime due settimane), da marzo sarà già
possibile intraprendere, o continuare, le azioni
esecutive a danno delle aziende debitrici del
sistema sanitario nazionale.
Restano però irrisolti i nodi strutturali del sistema e l’Italia continua ad essere il fanalino di
coda in Europa, per quanto riguarda i tempi di
pagamento: in Europa lo Stato paga media5
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mente in 68 giorni con punte di eccellenze
quali Danimarca (36 giorni) e Germania (41
giorni) contro gli oltre 250 giorni medi di ritardo registrati nel nostro Paese, con punte
anche di 2 anni in Sicilia.
I problemi, oltretutto, denunciano al TAIIS, non riguardano solo il sistema sanitario nazionale, ma
anche gli enti locali, vincolati nei flussi di spesa
dal Patto di stabilità interno, anche per contratti
già firmati e per servizi già effettuati e pur in presenza di risorse anche materialmente in cassa.
Serve maggiore elasticità nella gestione della
spesa, soprattutto in presenza di servizi
spesso di interesse pubblico caratterizzati da
alta intensità di manodopera, assicurando alle
Regioni flussi regolari e tempestivi nei trasferimenti e consentendo agli enti locali una gestione autonoma delle risorse disponibili.
“Esprimiamo, quindi”, conclude la nota del
TAIIS, “soddisfazione per l’attenzione finalmente dedicata al tema del ritardo nei pagamenti nel corso dei lavori parlamentari legati
alla conversione in legge del decreto legge 25
gennaio 2010, recante interventi urgenti concernenti enti locali e regioni. Molti degli emendamenti presentati, oltretutto da un ampio
schieramento di forze politiche, vanno nella direzione giusta: con un auspicio forte, però, ovvero che si tenga conto dei servizi e non solo
delle opere”.
Ancst-Legacoop: “Più imprese cooperative, più tutela del lavoro
per un paese migliore e più competitivo”; Assemblea congressuale
il 25 e 26 febbraio a Roma
“Più imprese cooperative, più tutela del lavoro
per un paese migliore e più competitivo”. Questo il tema al centro del dibattito dell’Assemblea Congressuale di Ancst-Legacoop che si
terrà a Roma il 25 e 26 febbraio, presso la
sala Conferenze Biblioteca Nazionale Centrale
(Viale Castro Pretorio, 105).
Di seguito il programma dei lavori:
25 febbraio
10,30
Anteprima - Presentazione del Volume
“Servizi, Lavoro, Impresa Cooperativa. Il terziario in Legacoop e nelle altre
organizzazioni di rappresentanza (1975-2010)” Edizioni Il Mulino
Intervengono:
Marco Frey e gli autori Giuliana Bertagnoni e Tito Menzani
11,30
Tavola Rotonda
35 anni dopo: la cooperazione dei servizi per la tutela e la valorizzazione
del lavoro, la centralità della persona, un diverso modello economico-sociale
per il Paese
Interventi di:
Giorgio Bertinelli, Vicepresidente Vicario Legacoop
Marco Frey, Ordinario di economia, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa
Bruno Jossa, Ordinario di economia, Università Federico II, Napoli
Franco Tumino, Presidente ANCST/Legacoop
13,00
Chiusura dei lavori
14,00
Accredito delegati ed invitati
Assemblea Congressuale
15,00
Apertura dei lavori
Ferdinando Palanti, Vicepresidente ANCST
Insediamento della Presidenza e nomina delle Commissioni
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15,30
Proiezione audiovisivo
L’impresa cooperativa tra lavoratori e piccoli imprenditori per la tutela
e la valorizzazione del lavoro
15,45
Relazione introduttiva
“Le nostre opinioni, le nostre proposte, le nostre richieste”
Franco Tumino, Presidente ANCST/Legacoop
16,30
Interventi istituzionali e degli ospiti:
Sen. Maurizio Sacconi, Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali
18,00
Presentazione del rapporto di ricerca
“Dimensione, caratteri e composizione del settore terziario.
Il vantaggio delle esternalizzazioni per il Paese, casi di buone pratiche”
19,30
Chiusura dei lavori
26 febbraio
9,30
Apertura dei lavori
Da Ancst a Legacoop Servizi: le ragioni, la proposta
La percezione della cooperazione di servizi e del marchio Legacoop
nell’opinione pubblica Enzo Risso, SWG
Il progetto di renaming Gualtiero Tonna, Plures Design
10,15
Dibattito
Interventi programmati di:
Ferdinando Palanti, Vicepresidente ANCST/Legacoop
Giuliano Poletti, Presidente Legacoop
13,00
Chiusura dei lavori
14,00
Parte riservata ai delegati
> Presentazione dei lavori delle commissioni
> Elezioni degli organi
17,00
Conclusione dei lavori dell’assemblea congressuale
Ancst/Legacoop 2: il 25 febbraio presentazione della pubblicazione
“Servizi, Lavoro, Impresa Cooperativa. Il terziario in Legacoop
e nelle altre organizzazioni di rappresentanza (1975-2010)”
Il 25 febbraio, durante i lavori congressuali,
sarà presentato il volume “Servizi, Lavoro, Impresa Cooperativa. Il terziario in Legacoop e
nelle altre organizzazioni di rappresentanza
(1975-2010)” Edizioni Il Mulino.
Negli ultimi 40 anni il settore dei «servizi non distributivi» ha conosciuto una crescita inarrestabile. Figure come l’operatore che raccoglie le
foglie ai giardini, l’addetto al lavaggio dei vetri
in ufficio, l’inserviente che impiatta il pranzo in
mensa, il vigilante che sorveglia l’ingresso del
centro commerciale, il trasportatore che recapita pacchetti e acquisti accompagnano la vita
quotidiana di molte collettività del mondo; ma la
messa a fuoco delle problematiche del comparto in Italia è ancora molto incerta e all’opinione pubblica sfugge che alle spalle di questi
lavoratori vi sono imprese con organizzazioni talvolta molto sofisticate. Questo volume intende
offrire un primo contributo per delineare i contorni del settore e la sua forte crescita in prospettiva storica, prendendo come angolo di
osservazione le sue rappresentanze imprenditoriali e sindacali. Partendo dalla nascita dell’Associazione nazionale cooperative servizi di
Legacoop, che ha sempre mostrato attenzione
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alla necessità di creare negli operatori consapevolezza della propria rilevanza nell’economia
e nel mondo del lavoro, il volume vuole allargare
l’orizzonte, aprendo la prospettiva alle forme di
rappresentanza degli interessi delle imprese e
dei lavoratori e, nel contempo, toccando nodi
storiografici cruciali connessi all’evoluzione del
settore. Ne emerge un quadro poliedrico, in cui
l’intreccio di fonti documentali e orali rende possibile un approccio su diversi livelli, accessibile
anche ai non addetti ai lavori.
Giuliana Bertagnoni è studiosa di storia contemporanea. Con il Mulino ha pubblicato, fra
l’altro, «Uomini donne valori alle radici di
Camst» (2005); «Competizione e valorizzazione
del lavoro. La rete cooperativa del consorzio
nazionale servizi» (con P. Battilani, 20082);
«Un’impresa di cooperatori, artigiani, camionisti. La CTA e il trasporto merci in Italia» (con P.
Battilani e S. Vignini, 2008).
Tito Menzani, dottore di ricerca in Storia dell’impresa, è assegnista presso il Dipartimento
di Scienze economiche dell’Università di Bologna. Con il Mulino ha pubblicato «La cooperazione in Emilia-Romagna. Dalla Resistenza alla
svolta degli anni settanta» (2007).
Ancst/Legacoop 3: significativi interventi istituzionali e politici
all’assemblea congressuale del 25 e 26 febbraio
Si arricchisce il programma dei lavori congressuali di Ancst/Legacoop (che va verso il cambiamento della denominazione; l’assemblea
congressuale con tutta probabilità approverà il
cambiamento di denominazione in “Legacoop
Servizi”) che si terrà il 25 e 26 febbraio a
Roma, sala Conferenze della Biblioteca Nazionale, via di Castro Pretorio). Una approfondita
relazione su dati, tendenze, raffronti e valutazioni inerenti le cooperative aderenti, approvata
dall’ufficio di presidenza e curata da Antonio
Zanotti, responsabile economico dell’associazione, è messa a disposizione dei delegati ed
invitati (ed è già reperibile sul sito dell’associazione, www.ancst.it) e sarà illustrata sinteticamente dallo stesso Zanotti nella seduta del
25 febbraio pomeriggio.
Significativa anche la presenza di soggetti istituzionali e politici che hanno raccolto la richiesta di intervenire. Oltre a quello del
Ministro del Lavoro On. Maurizio Sacconi,
sono previsti gli interventi dell’On. Pierpaolo
Baretta, Capogruppo del Partito Democratico
in commissione Bilancio della Camera dei Deputati (che interverrà nel pomeriggio del 25
febbraio), di Cesare Damiano, Partito Democratico, già Ministro del Lavoro nel precedente
Governo, di Stefano Fassina, Responsabile
Economia e Lavoro e membro della Segreteria
del Partito Democratico (entrambi interverranno la mattina del 26 febbraio), dell’On.
Bruno Tabacci, “Alleanza per l’Italia”, Vice Presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, che interverrà nel corso dei
lavori. Ne dà comunicazione Franco Tumino,
Presidente uscente dell’Associazione, in una
nota interna nella quale chiarisce anche che,
salvo la relazione introduttiva, che non verrà
preventivamente inviata, tutti la restante documentazione oggetto della riflessione congressuale in linea di massima non verrà distribuita
stampata (vogliamo essere socialmente responsabili anche sotto questo aspetto, sottolinea Franco Tumino), ma verrà consegnata
all’interno di una penna USB di cui sarà fatto
dono ai delegati e agli invitati presenti. Per questo, conclude la nota del presidente Ancst, tale
documentazione verrà inviata preventivamente
e resa reperibile sul sito dell’associazione,
www.ancst.it.
Ancst/Legacoop 4: rush finale assemblee territoriali
in preparazione assemblea congressuale
Sarà la riunione congressuale della cooperazione di servizi in Sardegna, il prossimo 23 febbraio, a concludere la tornata di assemblee
congressuali preparatorie della assemblea
congressuale di Ancst Legacoop (che con ogni
probabilità va verso un cambiamento di denominazione, assumendo quello di Legacoop
Servizi); l’assemblea territoriale, che si terrà a
Cagliari, presso l’Hotel Mediterraneo, sarà in-
trodotta da Ignazio Angioni, Responsabile del
settore servizi della regione, e vedrà la presenza di Gianfranco Piseri, membro della Presidenza nazionale di Ancst, e di Antonio Carta,
Presidente di Legacoop Sardegna. Mentre pubblichiamo questo numero di Lega Informazioni
è in svolgimento, il 19 febbraio, a Roma, con la
presenza di Adriano Padiglioni, membro della
Presidenza dell’Associazione nazionale, l’as8
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semblea congressuale delle cooperative del
Lazio; l’assemblea sarà introdotta da Stefano
Venditti, responsabile del settore servizi e che
nel frattempo è stato nominato presidente di
Legacoop Lazio. L’assemblea, che delibererà la
costituzione dell’associazione regionale del
settore servizi (accogliendo anche una sollecitazione da molto tempo avanzata dall’associazione nazionale), registrerà significativi
interventi istituzionali (il programma completo
della assemblea è reperibile sul sito dell’Ancst,
www.ancst.it). Nei giorni scorsi si sono tenute
alcune assemblee regionali, in particolare l’11
febbraio, a Pescara, la riunione congressuale
delle cooperative dell’Abruzzo, il 12 febbraio,
ad Aquileia l’assemblea delle cooperative del
Friuli Venezia Giulia (con intervento per Ancst di
Gianfranco Piseri), a Bari, nelle ore mattutine,
quella delle cooperative pugliesi (per l’associazione nazionale presente Alberto Armuzzi),
il 15 febbraio a Genova delle cooperative dei
servizi della Liguria, alla quale è intervenuto
per Ancst Gianfranco Piseri, il 16 a Torino, che
è stata conclusa da Franco Tumino, Presidente
Ancst, per le cooperative piemontesi. Documentazione sulle assemblee citate è già reperibile o sarà via via reperibile sul citato sito
dell’associazione nazionale.
Legacoop Agroalimentare: le proposte per l’export; Luppi:
c’è ampio spazio per le esportazioni italiane, vanno superati
i limiti di sistema, le cooperative devono aggregarsi, crescere
di dimensione e sviluppare alleanze anche con partner europei
L’insieme delle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani copre una quota che sfiora il 5%
del mercato mondiale per un valore di 25 miliardi di euro mentre, secondo dati Ismea elaborati da Francesco Fumelli per SCS Consulting,
il fake Italy e l’Italian sounding – prodotti che
imitano o falsificano quelli nostrani – valgono 56
miliardi di euro.
C’è dunque spazio per ampliare la presenza dell’agroalimentare di qualità realmente italiano sui
mercati esteri, ma occorre superare una serie di
limiti di sistema e guardare con più decisione ai
mercati emergenti, ancora poco presidiati.
Quali sono gli elementi critici che ostacolano
una più ampia affermazione dei prodotti agroalimentari del nostro paese? Cosa andrebbe fatto
per superarli?
«Le imprese devono andare oltre l’attuale polverizzazione e assumere dimensioni più ampie
che consentano di confrontarsi con i mercati da
posizioni di forza – ha esordito Giovanni Luppi,
presidente di Legacoop Agroalimentare aprendo
il seminario promosso a Roma da Legacoop
Agroalimentare dedicato alle sfide dell’internazionalizzazione che si è svolto questo pomeriggio al Centro Congressi Cavour con la
partecipazione di alcuni dei protagonisti del settore–. Inoltre, vanno costruite alleanze, che possono prendere anche la forma di imprese, sia
tra cooperative italiane, sia tra queste e cooperative europee, per insediarci con maggiore peso
sui mercato mondiali, evitando di duplicare costi
e sforzi e migliorando l’efficienza».
Sono diverse le cooperative e i consorzi aderenti
a Legacoop Agrolimentare a vantare una robusta
presenza all’estero: dal Gruppo Italiano Vini –
che ricava dalle esportazioni il 70% del proprio
fatturato di 300mln di euro – ad Apofruit –
200mln di fatturato, il 45% dalle esportazioni –
a Grandi Salumifici Italiani che vende all’estero
per un valore di circa 70mln di euro con una importante finestra aperta sul mercato cinese.
«Le imprese devono fare la loro parte – ha osservato Luppi – e il governo deve sostenere e accompagnare con maggiore efficacia le aziende:
all’estero, infatti, ci si va come sistema paese –
ha sottolineato il presidente – non solo come
singole imprese».
Luppi si è anche detto d’accordo con la proposta fatta da Francesco Pugliese, direttore generale di Conad, durante la tavola rotonda che
ha visto la partecipazione di Christian Pees,
presidente del Gruppo Euralis; Angel Sanchez,
direttore generale di Conserve Italia; Renzo Piraccini, direttore generale di Apofruit; Rolando
Chiossi, amministratore delegato di Cantine Riunite – CIV; Sergio Nasi, direttore generale di Coopfond, Daniel Benski, International Food
Marketing e conclusa dal presidente di Legacoop Giuliano Poletti.
«L’ipotesi di Pugliese di dar vita ad una struttura
consortile che raggruppi produzione e distribuzione, sostenuta anche dalle istituzioni, che proponga l’agroalimentare made in Italy a livello
internazionale – ha rilevato Luppi – ci trova del
tutto favorevoli. Uno dei limiti da superare è dato
dal fatto che la grande distribuzione nostrana è
chiusa all’interno dei confini nazionali e non fa
da veicolo per i prodotti italiani all’estero, come
invece avviene con le grandi catene di altri paesi
che hanno le proprie insegne in Europa e nel
mondo».
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Legacoop Agroalimentare 2: Piscopo, bene l’emendamento
che agevola le aggregazioni di cooperative agricole; il ministro
Luca Zaia saprà sostenere la norma
“Favorire la concentrazione delle imprese agricole
cooperative costituisce uno dei presupposti necessari per creare un sistema agroalimentare
capace di affrontare le sfide dell’internazionalizzazione, della ricerca e dell’innovazione. Per
questo – afferma il direttore generale di Legacoop Agroalimentare, Giuseppe Piscopo – valutiamo positivamente l’emendamento al disegno
di legge sulla competitività del settore agroalimentare approvato mercoledì sera alla Ca-
mera. Con questo atto, da noi più volte sollecitato
proprio nel segno della competitività, si riconosce
anche alle cooperative, così come già avviene per
le imprese di capitale, un importante beneficio
agevolativo che potrà contribuire in modo significativo al processo di crescita e razionalizzazione
in atto. Siamo certi che il ministro Luca Zaia saprà
difendere questa norma durante l’iter parlamentare dei prossimi giorni assicurando un’adeguata
copertura finanziaria”.
Mediacoop: l’iniziativa unitaria degli operatori dell’editoria
per salvare pluralismo ed occupazione
Si è svolta il 15 febbraio, presso la sede della
FNSI, l’assemblea dei CDR dei giornali cooperativi,
non profit e di partito sulla vicenda dei contributi
all’editoria. Oltre alla FNSI, che aveva convocato
l’incontro, hanno partecipato anche Articolo21 e
Mediacoop. La drammaticità della situazione è
stata fortemente presente in tutti gli intervenuti: la
cancellazione retroattiva per il 2009, del diritto
soggettivo, infatti, mette in crisi la maggioranza
delle 92 testate ammesse a contributo. Delle conseguenze di tale situazione sembra non rendersi
conto il sottosegretario Bonaiuti che si impegna
elusivamente a convocare, entro giugno, gli Stati
Generali dell’editoria come luogo di confronto
sulle prospettive.A giugno si rischia di arrivare con
una buona parte delle testate interessate già
chiuse. C’è una esigenza improcrastinabile, dunque. Occorre risolvere subito il problema della conferma per i prossimi due anni del diritto soggettivo.
In questo modo si avrà il tempo necessario per individuare contenuti e percorsi condivisi per porre
mano ad una riforma di sistema e per approvare
un Regolamento rigoroso che, nel contempo, consenta risparmi per le casse dello Stato ed alle imprese di adeguarsi alle nuove disposizioni.
Torniamo a sottolineare che, con il comma 62 dell’art. 2 della legge finanziaria 2010, si tagliano re-
troattivamente i contributi del 2009 - risorse correttamente contabilizzate nei bilanci delle aziende
sulla base della precedente normativa ed in particolare di quanto stabilito dalla legge n. 99 del 23
luglio 2009, ulteriormente ribadito dal Regolamento attualmente in discussione in Parlamento
- rendendo impossibile per molti di approvare i bilanci. La conseguenza di una immediata stretta
creditizia impedirà qualunque gestione aziendale
e costringerà gran parte delle aziende a chiudere
i battenti.
Per queste ragioni si è dato vita ad un coordinamento dei soggetti interessati e delle loro rappresentanze per sostenere, in Parlamento e nel Paese,
tutte le iniziative necessarie per sventare un così
duro colpo al pluralismo dell’informazione ed alla
democrazia del Paese. Tutto ciò a partire dall’occasione del passaggio alla Camera del Decreto
“Milleproroghe”. Certo, il tempo è ristretto, ma sarebbe più che sufficiente se ci fosse la volontà
politica di porre riparo a questa drammatica congiuntura. Spetta soprattutto al Governo prendere
fino in fondo consapevolezza della gravità della situazione e proporre una rapida soluzione rispettando, correttamente e doverosamente, la volontà
del Parlamento che in tale direzione si è più volte
ed unitariamente espresso.
Editoria: la Commissione Cultura della Camera approva all’unanimità
la proposta di prorogare per un anno il diritto soggettivo ai contributi
Nella mattina di giovedì 18 febbraio, la commissione Cultura della Camera, nell’ambito del parere
sul Mileproroghe, ha approvato all’unanimità la
proposta, avanzata dalla relatrice Angela Fassinetti
(Pdl), di prorogare per un anno le norme che contengono il diritto soggettivo per i finanziamenti pub-
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blici all’editoria.
Un cospicuo gruppo di parlamentari di tutte le aree
politiche ha chiesto che, qualora il governo intendesse porre la questione di fiducia, l’emendamento approvato venga inserito nel
maxiemendamento del Governo.
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Intanto prosegue la raccolta delle firme sull’ordine
del giorno bipartisan nel quale si chiede la proroga biennale del diritto soggettivo e si impegna il
governo a presentare entro giugno un DDL di riforma. In merito a questa iniziativa riportiamo, di
seguito, il testo del comunicato diffuso il 17 febbraio dall Federazione Nazionale della Stampa Italiana. “L’appello al Governo di quasi trecento
deputati di tutte le aree politiche, perché siano
prorogati fino al 2011 i contributi all’editoria no
profit, di partito, di giornali gestiti da cooperative,
di idee e di espressione di minoranze linguistiche,
è rilevante perché coerente con gli indirizzi di una
riforma organica condivisa, da far partire dopo una
idonea fase di transizione. L’appello non può essere lasciato senza risposta dal Governo. Sono in
gioco il pluralismo delle voci, un bene che lo Stato
deve preservare e proteggere, e migliaia di posti
di lavoro.E’ opportuno che sia fatto ogni sforzo per
recuperare i fondi già nel passaggio del decreto
“Milleproroghe” alla Camera dopo essere stato approvato dal Senato. E’ altresì indispensabile stringere i tempi per una riforma del sistema delle
provvidenze, al fine di sostenere con rigore le voci
del pluralismo, facendo chiarezza sui requisiti e
prestando attenzione alla reale organizzazione editoriale e alla consistenza dell’ occupazione qualificata e certificata.
La Fnsi resta impegnata con i comitati di redazione e le organizzazioni di settore a compiere ogni
sforzo perché questi temi siano recuperati coerentemente dal Governo e dal legislatore. Il Sindacato dei giornalisti illustrerà le preoccupazione
della categoria al Sottosegretario Paolo Bonaiuti,
che ha comunicato di aver messo in agenda questo appuntamento a brevissima scadenza”.
Pesca: a Tunisi siglato protocollo Lega Pesca-Utap
Al via un nuovo protocollo di intesa tra UTAP
(Unione tunisina Agricoltura e Pesca) e Lega
Pesca (Associazione di settore di Legacoop),
siglato a Tunisi dai presidenti Mabrouk BAHRI
ed Ettore IANI’. La Lega Pesca, anche a seguito
del rinnovo degli organi dell’UTAP, rilancia e rivitalizza i rapporti già consolidati con la Tunisia,
nell’ambito di una strategia di rafforzamento
della cooperazione con i Paesi rivieraschi del
Bacino, che costituirà una delle sfide principali
della riforma della politica comune della pesca
PCP per il Mediterraneo, secondo quanto delineato dal Libro Verde della Commissione europea– ha dichiarato Ettore Ianì, presidente
Lega Pesca.
Alla luce dei positivi risultati delle numerose
iniziative di cooperazione avviate con la sigla
di un primo protocollo d’intesa nel 2000, le
due Associazioni hanno rilanciato la collaborazione sulla base di una piena confluenza di
idee e di vedute in merito all’esigenza di promuovere una pesca compatibile, di valorizzare
le produzioni (la Tunisia, con una produzione
annua di circa 100.000 t è, tra i Paesi del MAGREB, il maggior esportatore di prodotti ittici
nell’UE) elevandone la qualità agli standard
igienico-sanitari comunitari e di combattere le
diverse forme di pesca illegale, non dichiarata
e non regolamentata (IUU).
Nel corso dell’incontro, le delegazioni delle due
Associazioni hanno concordato di selezionare
e concentrare l’attenzione su tre priorità di interesse comune: l’adeguamento della filiera
del pesce azzurro agli standard europei, la realizzazione di un progetto pilota da inserire nella
pianificazione nazionale dell’acquacoltura e la
formazione sulla normativa comunitaria con
particolare riferimento alla tracciabilità e alla
commercializzazione dei prodotti ittici. Inoltre,
è stato condiviso di partecipare insieme ad un
progetto di partenariato nell’ambito dell’ENPI
(strumento europeo di vicinato e partenariato),
volto al rafforzamento della filiera della pesca
artigianale.
Le due delegazioni hanno inoltre concordato
sulla costituzione di un tavolo tecnico misto,
con il compito di approfondire le proposte per
la messa a punto di progetti cantierabili ricorrendo anche ai finanziamenti comunitari e internazionali.
Turismo: si terrà in Sicilia, a maggio, l’Assemblea di AITR
Il Direttivo di AITR, riunitosi l’11 febbraio a Milano, ha deliberato di tenere l’assemblea di bilancio e di rinnovo delle cariche venerdì 21
maggio a S. Ambrogio, in Sicilia, su invito dei
soci siciliani, fra cui le cooperative A.L.I., Eco,
Palma Nana, La Locanda di Selinunte e il Con-
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sorzio Mediterraneo Libera Terra. Si tratta di
una decisione che rappresenta un atto di amicizia e di solidarietà verso soci che sono impegnati nella lotta per la legalità e il lavoro
onesto anche nel turismo. AITR prenderà parte
alla commemorazione di Giovanni Falcone, di
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cui il 23 maggio ricorre l’anniversario dell’assassinio.
Il Direttivo ha accolto le domande di adesione
della cooperativa Cogecstre di Penne, di Osvic
(Oristano), Naturaliter (Reggio Calabria), Tra
Terra e Cielo (Toscana), Peru Responsabile (in
Peru) e delle due prestigiose case editrici Lonely Planet e Touring Club.
Nel Direttivo è stato cooptato Stefano Landi,
uno dei massimi studiosi di turismo in Italia.
Il Presidente Maurizio Davolio ha fornito informazioni sui progressi del progetto EARTH a
guida Legacoop, sulla sua partecipazione agli
incontri di Parigi organizzati da ATES, sui rapporti con il Ministero del Turismo e con il Dipartimento.
Turismo 2: Davolio è intervenuto al convegno organizzato
dall’Associazione ”Borghi Più Belli d’Italia”
Il Responsabile di Legacoop Turismo Maurizio
Davolio ha preso parte al convegno organizzato dall’Associazione Borghi Più Belli d’Italia
nell’ambito del progetto europeo Calypso, dedicato al turismo sociale, svoltosi il 12 febbraio
a Sangemini.
Al convegno hanno preso parte rappresentanti
dell’associazionismo turistico, di estrazione sindacale e del tempo libero, oltre alle autorità locali.
Fra i relatori il Presidente del BITS Norberto Tonini,
il Presidente di Fitus Benito Perli, il Prof. Enzo Nocifora dell’Università La Sapienza di Roma.
Temi salienti del convegno sono stati il progetto
Calypso, che è stato rifinanziato dalla Commissione Europea; il prossimo congresso mondiale
del turismo sociale previsto a Rimini dal 29 settembre; lo stato dell’iniziativa Buoni Vacanza.
Dal 20 gennaio vi è infatti la possibilità di pre-
notare e acquisire on line i Buoni Vacanza; le
visite al sito sono state tantissime, centinaia di
migliaia, ma le prenotazioni sono state ancora
poche, circa il 40% delle disponibilità. Il meccanismo appare infatti non del tutto adeguato.
Enormemente cresciuto il numero degli alberghi e degli esercizi che si sono accreditati sul
sito dichiarando la disponibilità ad accettare il
Buono come mezzo di pagamento: si è arrivati
a 3.500 iscrizioni.
Il convegno è servito anche per fare il punto sull’organizzazione del Congresso previsto a Rimini.
La Regione Emilia Romagna ha approvato una
legge per aderire al BITS e deliberato le risorse
per l’organizzazione del congresso e di quattro
eventi preparatori che si terranno nell’arco dell’anno. Legacoop è fortemente impegnata nell’organizzazione degli eventi.
Vigilanza privata: network, presto una discussione con il ministero
per il loro superamento; la posizione di Ancst/Legacoop
A breve il tema dei cosiddetti Network (una figura imprenditoriale specifica, prevista dall’art.
115 del Tulps, abilitata ad una attività di intermediazione tra Istituti di vigilanza e clienti) approderà alla discussione tra le organizzazioni
di rappresentanza del settore ed il Ministero;
un impegno in tal senso è stato preso dallo
stesso Sottosegretario con delega al Ministero
dell’Interno, On. Alfredo Mantovano. Da tempo
Ancst/Legacoop sottolinea la necessità del superamento di tale normativa, o almeno della
cancellazione della possibilità per i cosiddetti
network di sottoscrivere in proprio i contratti
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con i clienti subappaltandone poi interamente
le prestazioni, e nel contempo di limitare più
in generale i subappalti nell’ambito della committenza privata. Franco Tumino, Presidente
uscente di Ancst/Legacoop, ha precisato in
proposito il punto di vista dell’Associazione di
Legacoop in un’intervista rilasciata a www.vigilanzaprivataonline.com, “la sola rivista on line
interamente dedicata a vigilanza privata, trasporto valori e investigazioni private”, come sottolinea il suo Direttore Ilaria Garaffoni.
L’intervista è reperibile, oltre che sul sito della
rivista, anche su quello dell’associazione
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Trentino Alto Adige
Primo piano
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Agevolazioni alle imprese femminili e alle cooperative sociali;
due incontri informativi di Legacoopbund . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
Legacoop
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Veneto
Settori
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Territori
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Imprese
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Le cooperative di produzione-lavoro resistono alla crisi; affrontati, in un confronto
con l’assessore regionale alle Attività produttive Badiali, i problemi del settore
e discusse le soluzioni per combattere il rallentamento congiunturale . . . . . 15
Sondaggio
>
Lazio
Centro Servizi e nuove adesioni, Lega Pesca rafforza presenza a Caorle;
strategico il sostegno e lo sviluppo della piccola pesca costiera . . . . . . . . . 14
Marche
Emma Bonino, le cooperative di Legacoop sono una realtà importante
per la loro qualità imprenditoriale e come fattore di coesione . . . . . . . . . . . . 15
Polverini, le cooperative strumento efficace a disposizione di tutti . . . . . . . . 17
Abruzzo
Congresso regionale delle cooperative di servizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
Sardegna
Carta (Legacoop), tavolo regionale di concertazione, scelta saggia . . . . . . . 19
Piemonte
Torino: le cooperative manifestano contro i tagli alle pulizie nelle scuole; a rischio
300 posti di lavoro e qualità dei servizi nelle scuole materne ed elementari. . . 19
Emilia Romagna
Sergio Caselli nuovo responsabile regionale Lega Pesca. . . . . . . . . . . . . . . . 20
Bologna: situazione politica; Calzolari all’incontro fra categorie economiche
e parlamentari “nessuna risposta concreta alle nostre preoccupazioni” . . . . 20
Reggio Emilia: Bellacoopia; presentati i progetti delle scuole che partecipano
al concorso promosso da Legacoop . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
Reggio Emilia 2: la Direzione di Legacoop ha approvato un progetto per la montagna;
la promozione delle cooperative, l’assistenza, la valorizzazione dell’agroalimentare,
il marketing turistico. Cigarini: “La cooperazione produce la parte più rilevante
del Pil della montagna” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
Imola: il 23 febbraio presentazione e proiezione del DVD “Diventare grandi” . . . . 22
Ravenna: soddisfazione per la proroga della scadenza delle concessioni
demaniali al 2015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
Forlì-Cesena: sicurezza sul lavoro e legalità; con il progetto “Safety”
di Legacoop coinvolte 21 aziende . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
Forlì-Cesena 2: tagli delle pulizie nelle scuole, a rischio un centinaio di stipendi . . . . 24
Modena: Palazzo Ducale, restaurato il balcone della facciata nord grazie
al contributo di Assicoop . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
Rimini: solidarietà attiva di Legacoop al “Consorzio Via Portogallo”
colpito dal disastroso incendio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
Sicilia
Catania: il 20 febbraio convegno con Legacoop e Confcooperative
“Cooperazione sociale: nuove opportunità lavorative” . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
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Sezioni
Alto Adige-Süd Tirol: agevolazioni alle imprese femminili e alle
cooperative sociali; due incontri informativi di Legacoopbund
Primo piano
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Legacoop
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La componente femminile nelle cooperative associate a Legacoopbund raggiunge delle percentuali molto alte: le donne sono un quarto dei
presidenti di tutte le cooperative e tale percentuale sale al 44% nelle cooperative sociali.Anche
dal punto di vista dell’occupazione la cooperazione si dimostra una forma d’impresa adatta a
valorizzare le donne: l’occupazione femminile in
cooperativa supera di 26 punti percentuali quella
maschile. Esistono inoltre cooperative interamente femminili. Ad esse e a tutte quelle con
maggioranza femminile era dedicato l’incontro
informativo di ieri organizzato da Legacoopbund
relativo al bando 2010 per la promozione dell’imprenditoria femminile.
La dott.ssa Petra Vedovelli della ripartizione Innovazione, ricerca, sviluppo e cooperative della
Provincia Autonoma di Bolzano ha illustrato quali
sono i presupposti d’accesso, le spese ammesse
e i documenti richiesti e fornito numerose informazioni utili relative al bando 2008-2010 per la
promozione dell’imprenditoria femminile.
Nella stessa giornata si è svolto un incontro informativo riservato alle cooperative sociali associate a Legacoopbund relativo alla compilazione
e presentazione delle domande di contributo per
la legge n. 13/91 per il 2010. Insieme ai funzionari degli uffici competenti sono state trattate a
fondo le varie sezioni dei moduli delle domande
di contributo al fine di rimuovere eventuali dubbi
e di semplificare la compilazione delle stesse.
I due incontri sono stati organizzati per andare
incontro alle esigenze delle cooperative e migliorare sempre di più la collaborazione tra Legacoopbund, le sue cooperative associate e gli
Uffici Pubblici. Con queste iniziative Legacoopbund intende offrire la possibilità alle cooperative
di ricevere informazioni direttamente dalle persone competenti nei relativi settori.
Veneto: Centro Servizi e nuove adesioni, Lega Pesca rafforza presenza a Caorle; strategico il sostegno e lo sviluppo della piccola
pesca costiera
Lega Pesca saluta con soddisfazione la nuova
adesione della Cooperativa Pescatori Livenza scarl
di Caorle, importante realtà produttiva a livello locale (23 i soci, 9 imbarcazioni, 6 di pesca costiera
ravvicinata e 3 di locale) che segue l’apertura del
Centro Servizi Piccola Pesca di Caorle e la precedente adesione della Coop. Ittica Caorlese. Si
tratta di un ulteriore traguardo nella costante crescita della nostra rappresentanza associativa in
Veneto, dichiara Ettore Ianì, presidente nazionale.
Una crescita che premia gli investimenti che abbiamo realizzato sui Centri Servizi, per rafforzare,
ampliare e qualificare i servizi e l’assistenza diretta
agli operatori della piccola pesca. Con l’apertura
del Centro Servizi di Carole, salgono attualmente a
tre i CAPP ( Centri Assistenza Piccola Pesca) attivi
nel Veneto, dopo quelli di Chioggia e Scardovari.
“Le nuove adesioni – dichiara Antonio Gottardo
- ci spronano a fare di più meglio per sostenere
e rilanciare la piccola pesca costiera, dando risposte certe agli operatori. E’ un comparto che
riteniamo strategico per il suo contributo all’oc-
cupazione, ad una pesca sostenibile e ad una alimentazione di qualità, ma che, in quest’area,
come in tutto l’Alto adriatico è attualmente al
centro di una vera e propria emergenza, dovuta
sia alla scadenza, a maggio 2010, delle deroghe
per le 3 miglia, che ai problemi legati alla sovrapposizione di più mestieri nello stesso braccio di mare.
La tutela della piccola pesca è una priorità che
Lega Pesca persegue non solo attraverso le misure finanziarie del Fondo Europeo Pesca (FEP),
ma anche nell’ambito della riforma della Politica Comune della Pesca, per affermare l’esigenza di responsabilizzare i produttori nella
gestione delle risorse e di sostenere le politiche
di valorizzazione e miglioramento della qualità
dei prodotti, di integrazione della filiera e di diversificazione dell’attività, attraverso forme di integrazione del reddito come il pescaturismo e
l’ittiturismo. Attività che a Caorle rappresentano
una grande opportunità, dato il binomio inscindibile di turismo e pesca”.
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Marche: le cooperative di produzione-lavoro resistono alla crisi;
affrontati, in un confronto con l’assessore regionale alle Attività
produttive Badiali, i problemi del settore e discusse le soluzioni
per combattere il rallentamento congiunturale
Le cooperative di produzione e lavoro di Legacoop
Marche, attive nei settori manifatturieri ed industriali, resistono alla crisi anche se temono che gli
effetti congiunturali saranno ancora pesanti nel
2010. Il fatturato, infatti, ha subito un calo, diverse
sono le commesse perse e queste cooperative si
trovano, spesso, a dover combattere anche una
concorrenza sleale da parte di altre aziende, che
occupano lavoratori in nero, o d’imprese che delocalizzano le produzioni solo per abbassare i costi
del lavoro. Un’altra difficoltà per molte di queste
cooperative, molte lavorano con le pubbliche amministrazioni, è dovuta ai ribassi degli appalti pubblici, che possono anche raggiungere il 40-50%
sulla base economica della gara. I presidenti delle
31 cooperative, con 466 soci e 772 occupati, un
fatturato 2008 di 100 milioni di euro, hanno illustrato le loro problematiche all’assessore regionale alle Attività produttive, Fabio Badiali, in un
incontro che si è svolto, il 13 febbraio, nella sede
di Legacoop Marche, ad Ancona, un confronto e un
bilancio sulla situazione e sulle prospettive di queste aziende.“Le cooperative di produzione e lavoro
– ha detto Vittorio Belardinelli, presidente della
cooperativa Tecnos di Belvedere Ostrense (An) e
presidente del Comitato regionale settore Pl di Legacoop Marche – si stanno impegnando per continuare ad essere protagoniste dell’economia
regionale, malgrado la crisi, ma soprattutto a mantenere il livello attuale di occupazione perché i lavoratori sono il nostro più importante capitale.
Certo, anche per noi le difficoltà sono notevoli ma
dobbiamo lavorare per avere una migliore organizzazione, per utilizzare il marketing e il commerciale, per creare una rete di filiera produttiva e per
promuovere la nascita di consorzi, per meglio affrontare il mercato, nazionale ed estero, perché è
questo che serve per continuare a crescere, da
adesso al futuro. E’ chiaro che abbiamo bisogno
del sostegno del governo regionale per diventare
più forti e per affrontare la crisi, ma abbiamo, soprattutto, necessità di risposte in tempi brevi perché l’economia corre e non può aspettare”.
Concetti ribaditi anche da Simone Cecchettini, responsabile regionale cooperative Pl, secondo cui
“la prossima uscita dei bandi della legge regionale
per la cooperazione, la 5 del 2003, e i fondi del
Fondcooper per le cooperative, potranno contribuire a migliorare le capacità di sviluppo delle nostre imprese, come anche la grande attenzione
della Regione verso la capitalizzazione di queste
coop, che sarà realizzata attraverso il Fondo sul
capitale di rischio, gestito dal Confidicoop”. Il direttore di Legacoop Marche, Stefania Serafini, rispetto al problema della competizione danneggiata
da chi non applica il reale costo del lavoro, ha proposto “di utilizzare al meglio gli Osservatori provinciali per la cooperazione, strumenti che hanno, fra i
loro compiti,anche quello di segnalare agli ispettorati del lavoro le aziende che non rispettano i contratti e le leggi sull’occupazione”. L’assessore
regionale alle Attività produttive, Fabio Badiali, ha
sottolineato che “i valori delle imprese cooperative
sono fondamentali per l’economia e per la società
e noi tutti dobbiamo contribuire a farli essere protagonisti. E saranno un valore aggiunto in quest’
anno in cui si dovrà continuare ad affrontare le conseguenze della crisi”.Difficoltà contro cui,la Regione
Marche, ha già messo in campo il Fondo di solidarietà, il Fondo di garanzia, gli ammortizzatori sociali
in deroga. “Credo che anche le cooperative – ha
detto Badiali – debbano impegnarsi per migliorare
quei fattori di competitività, come l’innovazione e la
ricerca,la formazione professionale,l’organizzazione
e la creazione di rete d’imprese ma la politica, gli
amministratori devono dettare e far rispettare le regole a tutti.Regole dell’economia che vanno affrontate non solo a livello regionale e nazionale ma
almeno europeo per permettere a tutte le imprese
di poter agire sullo stesso piano”.
Lazio: Emma Bonino, le cooperative di Legacoop sono
una realtà importante per la loro qualità imprenditoriale e come
fattore di coesione
“Le imprese di Legacoop sono, nel Lazio, una realtà importante, non solo in termini numerici, di
fatturato e di occupazione, ma anche per la qualità dell’attività e perché la cooperazione apporta
un prezioso elemento di coesione”. È quanto ha
affermato la Senatrice Emma Bonino, candidata
del PD alla presidenza delle Regione, in apertura
del suo intervento tenuto l’8 febbraio alla riunione della Direzione di Legacoop Lazio, nella
sede di Legacoop nazionale. L’incontro, che ha
rappresentato una prima occasione di confronto
sui programmi e le proposte del movimento coo15
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perativo nella Regione in vista delle prossime elezioni - al quale seguirà, giovedì prossimo, un secondo confronto con la candidata Renata
Polverini- è stato organizzato da Legacoop Lazio.
I lavori sono stati introdotti dal Presidente di Legacoop Lazio, Stefano Venditti, e, in rappresentanza di Legacoop nazionale, da Dora Iacobelli,
presidente della commissione Pari opportunità
dell’organizzazione.
Nel suo intervento, Emma Bonino ha raccolto in
gran parte le indicazioni avanzate daVenditti, riguardo all’istanza di partecipazione, a pieno titolo, delle associazioni cooperative ai tavoli di
concertazione sulla programmazione regionale e
alle richieste dell’associazione riguardanti “il miglioramento della competitività delle cooperative
laziali”. Più specificamente,Venditti ha focalizzato
il suo intervento su alcuni punti ritenuti essenziali per l’operatività delle imprese cooperative
quali: “l’attuazione della Legge 328 del 2000 sul
welfare; la soluzione del ritardo nei pagamenti
dei servizi prestati dalle cooperative agli enti pubblici e, non ultimo per importanza, l’abbattimento
dell’IRAP pagata dalle cooperative solo nel Lazio,
al fine di agevolare la loro partecipazione ai
bandi di gara”.
In risposta alle sollecitazioni di Legacoop Lazio, la
senatrice Bonino ha sottolineato “il riconoscimento di Legacoop come interlocutore istituzionale” e ha garantito il suo “impegno ad affrontare
il problema della certezza dei tempi pagamento,
ad accelerare l’iter della legge sugli appalti che ha ricordato- dalla Giunta non è passata al Consiglio” e a promuovere momenti di consultazione
e snellimento di procedure mettendo però in guardia gli interlocutori dal “rischio di proliferazione normativa e della strumentazione burocratica”.
Il punto centrale -ha detto in sintesi Bonino- è che
abbiamo degli stanziamenti già deliberati che non
vengono resi operativi e delle ottime leggi che non
vengono applicate: per questo “occorre agire con
incisività, trasparenza e rigorosa applicazione
delle regole mettendo in atto strumentazioni ade-
guate di monitoraggio e controllo”.
E in merito ai problemi sollevati in tema di promozione della competitività delle PMI, e specificamente delle cooperative, Emma Bonino ha
richiamato “la necessità di rendere operativo il
progetto Europeo sulle PMI, che il Governo italiano ha recepito solo in parte e che la Regione
Lazio potrebbe accogliere” perché “costituisce
uno strumento potente di semplificazione delle
procedure nelle gare d’appalto e garantisce spazi
di competitività per le imprese piccole e medie”
che altrimenti rischiano di essere prevaricate
dalle realtà più forti e strutturate.
La candidata del PD ha poi trattato i vari settori
chiave del territorio laziale e il ruolo potenziale
delle imprese cooperative richiamandosi alla illustrazione fatta dal Presidente Venditti. “Nei diversi settori, ma, in particolare , in campo
socio-sanitario assistenziale - ha detto Emma
Bonino- le cooperative da voi rappresentate
sono una espressione quasi unica” e su questo
terreno che “costituisce un’emergenza sociale
che non trova risposte adeguate, specie per gli
anziani, è possibile sviluppare un rapporto efficace e produttivo per entrambi: Regione Lazio e
cooperative”. Per rispondere efficacemente al
problema – ha aggiunto- “occorrerebbe uniformare la governance socio-assistenziale e sanitaria per evitare duplicazioni, coordinare le
prestazioni, contenere i costi ospedalieri”.
Dopo quello socio- sanitario, l’altro settore
chiave, ripreso dall’intervento di Emma Bonino,
è quello dell’edilizia abitativa. Per affrontare il
problema abitativo, a giudizio della candidata del
PD, “è innanzitutto necessario rendere immediatamente operativi gli stanziamenti già disponibili e deliberati”, e anche su questo terreno,
ha detto, in sintesi, Emma Bonino, trovano spazio e prospettive di sviluppo le proposte di impegno avanzate dal presidente di Legacoop Lazio
in merito all’housing sociale, ovvero alla disponibilità di abitazioni, in affitto ed in vendita, a prezzi
agevolati e concordati, per far fronte ai bisogni
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sempre più pressanti. Tuttavia – ha precisato la
senatrice – “più che ad una nuova cementificazione, credo sia necessario prioritariamente procedere alla riqualificazione urbana, specie delle
periferie”, “alla rottamazione e al recupero degli
edifici” fatiscenti. Facendo infine riferimento ai
settori Agroalimentare e Turistico, Emma Bonino
ha sottolineato l’esigenza di “riequilibrare il peso
della capitale sul territorio”. Il turismo, ha aggiunto, rappresenta un’importante risorsa, non
solo del litorale, ma anche dell’entroterra, ricchissimo sotto il profilo artistico e ambientale,
sulla quale occorre investire per potenziare le
presenze anche in periodi diversi da quelli tradizionali di vacanza”.
Al di là delle questioni specifiche e settoriali, in
conclusione Emma Bonino ha sottolineato che
“per sostenere lo sviluppo della regione e, in quest’ambito, delle realtà imprenditoriali cooperative che sono un’importantissima risorsa” è
essenziale tenere ferma la barra sul timone “della
legalità, del rispetto delle regole che sono una
garanzia di democrazia e un’efficace difesa contro ogni prevaricazione”.
Lazio 2: Polverini, le cooperative strumento efficace a disposizione
di tutti
“Conosco la storia ed i valori del movimento cooperativo. So che le cooperative sono uno strumento efficace a disposizione della gente,
attraverso il quale molte persone si sono create
un lavoro, hanno potuto farsi una casa ed esprimere il loro impegno umano e sociale. Per questo credo che la cooperazione possa giocare un
ruolo trainante in un progetto di nuovo sviluppo
del Lazio”.
Lo ha detto Renata Polverini, candidata del PDL
alla Presidenza della Regione Lazio, intervenendo
alla Direzione di Legacoop Regionale, svoltasi
l’11 febbraio a Roma, presso la sede di Legacoop Nazionale.
L’incontro è stato aperto dal saluto di Giuliano
Poletti, Presidente di Legacoop Nazionale, che,
dopo aver dato il benvenuto all’ospite, ha sottolineato come la cooperazione abbia prodotto,
nell’ultimo decennio, risultati molto positivi in termini di crescita dell’occupazione; risultati che,
pur con un sensibile rallentamento, sono proseguiti anche in concomitanza con la crisi che attanaglia il Paese. “Il lavoro” -ha detto Poletti- “è
per noi il tema prioritario; e la decisione di dedicare il 2010 al tema dell’innovazione, alla valorizzazione delle conoscenze e dei saperi presenti
nelle nostre cooperative va di pari passo con il
nostro impegno di promuovere quelle che abbiamo definito ‘le cooperative del sapere’: un’opportunità di occupazione per i giovani
professionisti che entrano nel mondo del lavoro,
ma anche per quelli che vengono espulsi, in questa fase di difficoltà, dal processo produttivo”.
Poletti ha ricordato come nessuno, venti anni fa,
avrebbe immaginato il grande sviluppo delle cooperative sociali, che oggi rappresentano un soggetto di primo piano nel welfare nazionale; “lo
stesso” -ha aggiunto- “potrebbe accadere con le
cooperative tra professionisti”.
“Legacoop” -ha concluso il Presidente- “è un interlocutore aperto e disponibile a collaborare,
nella convinzione che l’interesse comune lo si
può raggiungere solo con il coinvolgimento e la
partecipazione delle parti sociali”.
Al saluto di Poletti è seguita l’introduzione di Stefano Venditti, Presidente di Legacoop Lazio, che,
dopo aver ricordato i dati salienti della cooperazione regionale di Legacoop (1.000 imprese,
400.000 soci, 27.000 occupati), ha delineato
le aspettative delle imprese cooperative.
“Vorremmo” -ha detto Venditti- “un Lazio che sia
regione di mercati aperti, regole esigibili, sviluppo
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sostenibile; una regione coesa, che riduca le fratture sul territorio; che utilizzi il federalismo come
leva per l’integrazione, non per la separazione;
che faccia passi in avanti sul terreno dell’inclusione sociale; una regione con un’amministrazione che programmi di più e gestisca di meno”.
Venditti ha proseguito sottolineando che i valori
delle cooperative aderenti a Legacoop “non sono
di un solo campo, ma si ritrovano nell’idea complessiva di un nuovo modello di sviluppo di cui il
Lazio ha bisogno; un o sviluppo cui le cooperative vogliono contribuire sulla base delle capacità imprenditoriali e sociali che esprimono”. A
tale proposito,Venditti ha ricordato alcuni settori
di intervento delle cooperative: la sanità (le cooperative garantiscono la pulizia di vari ospedali,
spesso con tecniche che consentono di risparmiare materiali e risorse energetiche), la gestione
integrata di patrimoni immobiliari, la costruzione
di abitazioni e di infrastrutture, l’assistenza ai diversamente abili e la loro integrazione nel mondo
del lavoro.“Crediamo” –ha concluso Venditti- “di
avere i titoli per essere riconosciuti come sistema
di imprese che contribuisce significativamente
alla produzione di ricchezza, all’innovazione, allo
sviluppo”.
Alle sollecitazioni del Presidente di Legacoop
Lazio, Renata Polverini ha risposto premettendo
che l’incontro con l’Associazione è “la conferma
di un metodo, quello della concertazione, che per
me è denso di significato, in quanto ritengo che
nulla si realizza concretamente se non è sostenuto da un consenso che si costruisce con il dialogo ed il confronto; l’obiettivo di questo incontro,
pertanto, è quello di ascoltare e di prendere impegni reciproci”. Dopo aver sottolineato l’utilità
sociale della cooperazione come strumento a disposizione dei cittadini, la Polverini ha ricordato
che “le cooperative rappresentano, nella realtà
quotidiana, una parte importante del panorama
economico-imprenditoriale del Lazio” e che “per
un programma che rimetta in moto lo sviluppo
regionale ci sono alcune parole chiave sulle quali
è indispensabile collaborare”.
Tra queste, la candidata del PDL alla Presidenza
della Regione ha messo al primo posto il lavoro,
sottolineando che occorre guardare alle coope-
rative in modo meno distratto di quanto si è fatto
finora. “Dobbiamo prevedere” -ha detto in proposito- “misure ed interventi che diano un sostegno concreto alle grandi imprese, ma,
soprattutto, alle piccole e medie imprese, ed alle
cooperative, che rappresentano una parte importante del sistema produttivo regionale”.
“L’obiettivo” -ha spiegato- “è quello di fare in
modo che il Lazio non esca impoverito dalla crisi,
puntando sia al rilancio di settori tradizionali
(agricoltura, servizi, turismo) ma anche allo sviluppo di settori innovativi come l’industria aerospaziale, degli audiovisivi, del cinema, della
formazione elevata, delle telecomunicazioni”.
“In questo quadro” -ha detto la Polverini- “la cooperazione può diventare, in termini di sussidiarietà, un soggetto trainante dello sviluppo”,
indicando, tra i settori di maggiore potenzialità,
quello della casa e quelli dei servizi alla salute e
alla famiglia, altre due temi chiave della sua
campagna elettorale.
La Polverini ha sottolineato, in proposito, che la
sua intenzione è quella di costruire un sistema
sanitario regionale che non faccia pesare sui cittadini le conseguenze del deficit accumulato in
passato, rispetto al quale si sta pensando di rinegoziare col Governo lo specifico piano di rientro, e che punti ad una razionalizzazione dei
centri di costo, alla creazione di un centro unico
regionale di prenotazione delle prestazioni, ad
una riduzione degli eccessi di burocrazia per dare
ai cittadini un interlocutore certo ed affidabile.
“Per costruire un nuovo sistema sanitario” -ha
detto in proposito- “c’è assoluto bisogno di chi,
come voi, lavora nel campo dei servizi alle persone: ad esempio, ridurre l’ospedalizzazione
comporta un presidio della salute sul territorio in
termini di assistenza alle persone; un campo nel
quale le cooperative già operano con successo e
dove possono acquisire un ruolo ancora più importante, estendendo la loro attività anche in direzione di un servizio di prevenzione sul
territorio”.“Il mio auspicio” –ha concluso la Polverini- “è che sia possibile, anche con il vostro
contributo, costruire un Lazio dove mutualità e
solidarietà non restino solo impegno di pochi,
ma diventino valori comuni”.
Abruzzo: Congresso regionale delle cooperative di servizi
Si è svolto giovedì 11 febbraio, con un’ampia
partecipazione, il Congresso regionale delle
cooperative di servizi, in vista del Congresso
nazionale dell’Associazione nazionale ANCST.
Alberto Armuzzi, Presidente dell’Associazione regionale ANCST Emilia Romagna, ha
illustrato una dettagliata relazione sulle tesi
congressuali. È inoltre seguito un ampio dibattito focalizzato sull’analisi della presenza
nel territorio abruzzese, di cooperative di servizi di grandi dimensioni, e sulla necessità di
trovare nuove formule imprenditoriali, e pro18
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ficue sinergie tra le realtà locali e le grandi
cooperative del settore, presenti a livello nazionale.Il Congresso, si è concluso con l’intervento del Commissario straordinario
Legacoop Abruzzo, Elio Di Odoardo, e la nomina di due delegati: Lucia Todisco, Presidente di CoopServizi e Maria Assunta Rossi,
Presidente di Coselp.
Sardegna: Carta (Legacoop), tavolo regionale di concertazione,
scelta saggia
Pubblichiamo, di seguito, il comunicato
stampa diffuso il 16 febbraio dal Presidente di
Legacoop Sardegna Antonio Carta.
“In relazione all’incontro, tenutosi ieri 15 febbraio, tra il Presidente della Giunta regionale
Cappellacci, accompagnato dagli Assessori Angioni, La Spisa e Manca, e le Associazioni datoriali tra cui Legacoop Sardegna, la Presidenza
regionale di Legacoop considera una saggia
decisione, da accogliere con favore, la scelta
di attivare un tavolo permanente e strutturato
di confronto e di concertazione tra la Regione
e le forze sociali.
In questa fase di emergenza occorre muoversi
da subito e con rapidità, non solo attraverso il
ricorso ai pur utili e indispensabili ammortizzatori sociali, ma anche e soprattutto costruendo una soluzione positiva alla crisi ed ai
problemi dello sviluppo in Sardegna.
La fuga delle multinazionali rischia di coinvolgere e danneggiare anche le imprese sarde e,
tra esse, le imprese cooperative: occorre quindi
una nuova politica industriale, più confacente
al nostro territorio e alle sue attitudini. Nessuno
può sottrarsi in Sardegna all’obbligo di ricercare la necessaria via d’uscita.
Le difficoltà da aggredire sono numerose. Nell’immediato occorre mettere mano all’accesso
al credito per le imprese; ai ritardi nei pagamenti da parte delle Amministrazioni pubbliche che, in taluni casi, raggiungono i 12/16
mesi – se non peggio - con l’effetto di porre le
cooperative davanti a problemi finanziari insormontabili; al superamento delle diffuse pratiche ribassiste negli appalti pubblici; alla
difficile gestione delle dismissioni delle imprese in crisi.
La capacità del sistema cooperativo di porre
al centro della sua azione interessi di natura
generale può costituire una risorsa utile per affrontare la crisi. Legacoop Sardegna assicura
la sua disponibilità ad ogni approfondimento
che – anche attraverso un tavolo settoriale
della cooperazione – prosegua il confronto già
avviato nell’ambito dell’Assessorato alla Programmazione e permetta al sistema cooperativo di offrire le sue competenze e la sua
consolidata esperienza”.
Torino: le cooperative manifestano contro i tagli alle pulizie nelle
scuole; a rischio 300 posti di lavoro e qualità dei servizi nelle
scuole materne ed elementari
Sono 300 i posti di lavoro a rischio nelle cooperative e nelle altre società che si occupano
della vigilanza e delle pulizie nelle scuole materne ed elementari della città di Torino. E’ l’infausto risultato provocato dalla circolare del
ministro dell’istruzione Gelmini, arrivata nelle
scuole il 22 dicembre scorso, come nota sui
conti e sulle manovre finanziarie del Governo
per il 2010. La circolare prevede infatti che il
servizio di pulizia debba essere ridotto del 25%
per realizzare una maggiore efficienza.
Per le società che hanno in appalto il servizio,
la più parte cooperative, significa tagliare posti
di lavoro, visto che il 95 per cento del costo
delle pulizie e della vigilanza è impegnato per
pagare gli stipendi. Per i dirigenti scolastici il
problema è invece come garantire la pulizia di
banchi, aule, corridoi e bagni degli istituti.
Una iniziativa di protesta delle cooperative
coinvolte si è svolta nel pomeriggio di lunedì
15 febbraio, davanti al Municipio di Torino in
piazza Palazzo di Città, in concomitanza con lo
svolgimento del Consiglio comunale. Intanto,
in tutte le scuole cittadine viene distribuito un
volantino che spiega la difficile situazione che
si verrà a creare per lavoratori, genitori ed
alunni con i tagli al personale previsti dalla circolare ministeriale.
“La mobilitazione decisa dai soci delle cooperative interessate è assolutamente condivisa
da Legacoop Piemonte” -ha sottolineato Giancarlo Gonella, presidente di Legacoop Piemonte, nell’imminenza della manifestazione“300 posti di lavoro in meno, aule e ambienti
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scolastici con minori garanzie igienico-sanitarie sono il risultato della politica di tagli ai servizi di pulizia e assistenza negli edifici scolastici
operata dal Governo Berlusconi. Il presidio davanti al Comune di Torino ha l’obiettivo di fare
cancellare questo provvedimento. Ci auguriamo che, oltre i soci delle cooperative, partecipino anche tanti genitori, perché gli effetti
devastanti di questi tagli ricadono anche sulle
condizioni in cui devono studiare i loro figli”.
Emilia Romagna: Sergio Caselli nuovo responsabile regionale
Lega Pesca
Cambio al vertice per Lega Pesca Emilia Romagna. Nell’ambito del processo di rinnovamento, ristrutturazione e rilancio organizzativo
dell’Associazione, l’Assemblea delle cooperative aderenti ha deliberato l’avvicendamento
alla guida della struttura regionale di Sergio
Caselli, responsabile del settore agroalimentare di Legacoop Ferrara, di cui è stato anche vi-
cepresidente. Sergio Caselli, che estende al settore ittico una solida competenza maturata nell’ambito del settore primario, prende il posto di
Giovanni Fucci, che al termine di un incarico
decennale quale responsabile regionale dell’Associazione, proseguirà la sua esperienza
professionale nel settore ittico come presidente
del Consorzio unitario Tre Ponti di Comacchio.
Bologna: situazione politica; Calzolari all’incontro fra categorie
economiche e parlamentari “nessuna risposta concreta alle nostre
preoccupazioni”
“Dall’incontro di questa mattina, usciamo delusi.
La politica non ha fatto nessun passo avanti e le
preoccupazione avanzate dal mondo dell’impresa e del lavoro non stanno ricevendo nessuna
risposta concreta.”
Questa la posizione di Gianpiero Calzolari, al
termine dell’incontro tenutosi il 15 febbraio in
Camera di Commercio fra le categorie economiche e i parlamentari bolognesi sulla situazione
politica cittadina.
“Sta in capo alle forze politiche presenti in parlamento il compito di mettere la città nelle condizioni di votare al più presto – ribadisce Calzolari
- ben comprendendo che occorre un intervento
legislativo di carattere straordinario. Il commissario avrà il pieno sostegno delle forze economiche per gestire l’emergenza, ma le decisioni
strategiche devo essere prese da un governo
eletto dai cittadini.” “Quello che il mondo economico può fare è di dare la sua disponibilità ad in-
terloquire ed essere un soggetto responsabile,
ma in nessun modo il mondo economico può
sostituirsi alla politica: sappiamo, perché lo vediamo tutti i giorni su scala internazionale, che
quando l’economia ha invaso impropriamente gli
spazi lasciati vuoti dalla politica i risultati sono
sempre stati negativi”. “Le istituzioni locali bolognesi e il mondo economico hanno garantito finora la tenuta della coesione sociale anche
grazie al Patto contro la crisi, promosso dalla Regione Emilia Romagna e sottoscritto dalle parti
economiche e sociali; questa condizione sarà difficilmente replicabile in futuro senza una nuova
assunzione di responsabilità di tutto il mondo
politico nazionale e locale. Sono queste le risposte che ci attendiamo per conto delle imprese che rappresentiamo, a maggior ragione in
un momento in cui la crisi economica si sta scaricando pesantemente sul fronte occupazionale
e quindi sulle famiglie bolognesi”.
Reggio Emilia: Bellacoopia; presentati i progetti delle scuole che
partecipano al concorso promosso da Legacoop
Sono stati presentati questa mattina al Cinema
Al Corso di Reggio Emilia gli otto progetti di impresa cooperativa che stanno sviluppando gli
studenti delle scuole medie superiori reggiane
che partecipano al concorso Bellacoopia.
Il concorso, giunto alla settima edizione, è promosso da Legacooop Reggio Emilia per diffondere nelle scuole reggiane la cultura
cooperativa. Le otto classi che partecipano a
Bellacoopia sono la IV T dell’Itis Nobili di Reggio Emilia (cooperativa Dartagnan), la III H del
Matilde di Canossa di Reggio Emilia (cooperativa Alba Ferroviaria), la IV U del Russel di Guastalla (cooperativa Poasi), la III A dell’ITCG
Einaudi di Correggio (cooperativa S.C.E.R. - Società Costruzioni Energie Rinnovabili), la III E
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dell’Istituto d’Arte Chierici di Reggio Emilia (cooperativa Moebius), la 4 B della Filippo Re di
Reggio Emilia (cooperativa World), la IV G dello
Zanelli di Reggio Emilia (cooperativa Freeclean)
e la IV C Mercurio dello Scaruffi-Levi-Tricolore di
Reggio Emilia (cooperativa Ecokart).
Gli studenti, già al lavoro da alcuni mesi,
stanno realizzando dei progetti di impresa cooperativa molto interessanti. Una cooperativa
vuole progettare, realizzare e riparare costumi
teatrali e scenografie (Dartagnan); la cooperativa Poasi intende valorizzare dal punto di vista
turistico l’area golenale del Po; la riqualificazione energetica dei plessi scolastici è lo scopo
della cooperativa S.C.E.R.; Moebius progetta
oggetti di arredo con interventi di recupero e
riciclaggio, l’integrazione e lo scambio culturale
fra persone di diverse etnie è la missione della
cooperativa World; Freeclean vuole realizzare
lavori e servizi all’interno della scuola, per finanziare attività sociali e ricreative per gli studenti; Ecokart sta progettato la gestione di una
pista per minimoto e gokart ecologici, collegata
a servizi ricreativi. Del tutto particolare, dal
punto di vista cooperativistico, il progetto di
Alba Ferroviaria, che ha progettato una attività
tipografica ed editoriale per realizzare una rivista sulla cultura, l’economia e i problemi sociali del territorio reggiano da distribuire sulla
linea ferroviaria Reggio-Ciano, che fu realizzata
agli inizi del ‘900 dal Movimento cooperativo.
Nella presentazione dei progetti gli studenti
hanno usato molta fantasia, mettendo in scena
piccoli sketch e animazioni che hanno vivacizzato la mattinata. I progetti presentati oggi verranno completati nei prossimi mesi e i migliori
verranno premiati in maggio. Si tratta di veri e
propri progetti di impresa, che prevedono la
stesura dello statuto, ill piano finanziario, una
analisi di mercato, la valutazione delle risorse
umane, il piano di comunicazione.
Agli oltre 200 studenti presenti, accompagnati
dagli insegnanti, dai tutor e dal responsabile dell’iniziativa Daniela Cervi, ha portato il saluto di
Legacoop il presidente Ildo Cigarini, che ha ricordato come Bellacoopia sia da anni una delle
iniziative più importanti e qualificanti della cooperazione reggiana, grazie anche al contributo di
molte cooperative aderenti a Legacoop. “Il nostro progetto – ha detto Cigarini – si sta diffondendo nella nostra regione e non solo, tanto che
Legacoop Emilia-Romagna, in collaborazione con
la Regione, ha dato vita lo scorso anno alla Rete
regionale Bellacoopia”. Prima della presentazione dei progetti è stato proiettato il film “Si può
fare”, con Claudio Bisio, ispirato alla vicenda vera
di una cooperativa sociale nata per inserire al lavoro pazienti psichiatrici.
Reggio Emilia 2: la Direzione di Legacoop ha approvato un progetto
per la montagna; la promozione delle cooperative, l’assistenza,
la valorizzazione dell’agroalimentare, il marketing turistico. Cigarini:
“La cooperazione produce la parte più rilevante del Pil della montagna”
La Direzione di Legacoop, nella riunione del 16
febbraio, ha discusso della situazione economica
e sociale della montagna reggiana. Sentita la relazione del coordinatore della montagna Sergio
Fiorini, la Direzione ha approvato un programma
che vuole essere un contributo allo sviluppo dell’Appennino. “Per dare un peso importante alla
nostra proposta” –ha spiegato il presidente di Legacoop Ildo Cigarini – “abbiamo voluto discuterne con la Direzione. D’altra parte il ruolo della
cooperazione in montagna è fondamentale. La
cooperazione è la forma di impresa di gran lunga
più rappresentata nell’ambito dell’Appennino
Reggiano, produce la parte relativamente più importante del Pil, è superiore alle altre forme di
impresa per numero di soci imprenditori e di lavoratori occupati in tutti i settori della produzione
e dei servizi. Solo per quanto riguarda le cooperative associate a Legacoop, che hanno sede o
operano nei comuni della montagna reggiana,
abbiamo 620 occupati e 8.357 soci, per un fatturato di quasi 82 milioni di euro. Le nostre cooperative con sede in montagna sono 29, e altre
15 operano nello stesso territorio”.
“Va poi rilevato” –ha aggiunto Cigarini – “che delle
cooperative di Legacoop, che pure risentono,
come tutte, della crisi economica, nessuna ha
dovuto cessare l’attività e neppure ricorrere a riduzioni di organici ed a ammortizzatori sociali.
Inoltre la cooperazione sta dando da tempo risposte alle istanze di presidio dei servizi alla persona in aree particolarmente deboli e per
tipologie non redditizie. Sul nostro programma –
ha concluso Cigarini – chiederemo un confronto
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con le amministrazioni competenti e con il Parco
Nazionale, anche per definire intese e iniziative
comuni”. Legacoop propone oggi un programma
di lavoro per favorire il consolidamento e lo sviluppo delle cooperative operanti sul territorio
montano e per creare nuova impresa.“Una prima
azione su cui puntiamo” –ha spiegato Sergio Fiorini – “è la promozione cooperativa, per cogliere
ed interpretare le opportunità di sviluppo economico legate al territorio. Abbiamo in piedi un
progetto di promozione e assistenza alle nuove
cooperative, che ha il finanziamento anche della
Camera di Commercio, che avrà una sezione dedicata appositamente alla montagna”.Verrà inoltre assicurato il tutoraggio delle iniziative
imprenditoriali da parte di Legacoop e del sistema delle cooperative aderenti, con il contributo di professionalità di elevato livello ed
esperienza.“Sta poi partendo” –ha aggiunto il responsabile del settore agroalimentare Luigi Tamburini – “un progetto per le filiere corte nel
comparto agroalimentare, centrato sulla qualificazione del territorio per l’offerta dei prodotti di
qualità, Parmigiano Reggiano in particolare, con
il marketing e la qualificazione commerciale del
prodotto di montagna, sulla valorizzazione delle
produzioni minori della filiera e sulla presenza
qualificata dei prodotti nella rete distributiva cooperativa al di fuori del territorio. Siamo anche in
prima fila per rilanciare il progetto ‘Latterie d’Appennino’ per il marketing specifico del formaggio di montagna, per la valorizzazione dei
caseifici, della loro funzione sul territorio per la
difesa di un paesaggio unico ed il mantenimento
della biodiversità di questo ambiente.”
Sul fronte del marketing turistico sarà da attuare
un progetto di sviluppo del turismo di comunità
e sostenere l’associazionismo tra gli operatori e
in particolare il nuovo Club di Prodotto, contribuendo al superamento della frammentazione
dei soggetti di promo commercializzazione e
della sovrapposizione delle competenze.
“Per quanto riguarda il consolidamento delle
imprese, e per il loro sostegno finanziario” –ha
spiegato il direttore di Legacoop Francesco
Malpeli – metteremo in rete gli strumenti finanziari del sistema Legacoop. Stiamo anche
predisponendo un progetto per il territorio, che
riguarda la difesa e la manutenzione del suolo,
i percorsi e gli itinerari, le energie rinnovabili.
Vogliamo condividerlo con le istituzioni interessate (enti locali, Regione, Parco Nazionale
e Bonifiche) per ottenere sinergie ed attivare
nuovi flussi di risorse sul territorio. Proponiamo
poi un patto tra le istituzioni e le imprese per
sviluppare la rete a sostegno della socialità e
della solidarietà con particolare riguardo alle
fasce più sensibili (giovani, famiglie, anziani)
ed alle aree più fragili”. Legacoop intende poi
impegnarsi nella progettazione di un intervento
cooperativo nei confronti degli emigrati dall’Appennino verso destinazioni nazionali ed internazionali, collegandosi con il progetto “Parco
nel Mondo” e sviluppando azioni continuative
nei campi della promozione culturale, della solidarietà sociale e della piccola impresa.
“Riteniamo importante” – conclude il presidente
Cigarini – costruire questo programma di promozione, sviluppo e consolidamento insieme alle
organizzazioni di Legacoop delle altre province e
regioni coinvolte nell’ambito del Parco Nazionale.
E’ nostra intenzione confrontarci non solo con le
amministrazioni pubbliche e il Parco Nazionale,
ma anche con le altre componenti del mondo
imprenditoriale: oggi più che mai è importante
fare un gioco di squadra”.
Imola: il 23 febbraio presentazione e proiezione del DVD
“Diventare grandi”
Il 23 febbraio, alle ore 17.00, presso la sala
Convegni Camera di Commercio di Bologna –
delegazione di Imola (V.le Rivalta, 6), sarà presentato e proiettato il DVD “Diventare grandi –
Scegliere la scuola/Pensare al lavoro”.
Un film per orientarsi: progetto sperimentale di
orientamento scolastico nella scuola secondaria di primo grado.
Di seguito il programma dell’evento
Saluto di benvenuto
Daniele Manca, Sindaco di Imola
Interventi:
Sergio Prati, Presidente Legacoop Imola
Marco Gasparri, Consigliere delegato di Unindustria-delegazione imolese
Partecipa
Alex Zanardi, Pilota e testimonial del dvd
Conduce
Paolo Bernardi, Vice Direttore di “Sabato Sera”
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Ravenna: soddisfazione per la proroga della scadenza
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Pubblichiamo, di seguito, un comunicato
stampa diffuso in data 12 febbraio, da Giovanni Monti, Presidente Legacoop ravenna e
da Stefano Patrizi, Responsabile Turismo Legacoop Ravenna.
“Legacoop Ravenna ringrazia i parlamentari
che con il loro lavoro hanno consentito l’inserimento, nell’emendamento al ‘decreto milleproroghe’ votato ieri sera dal Senato, del
prolungamento al 2015 della scadenza delle
concessioni demaniali.
Confidiamo che la stessa strada venga seguita
dall’altro ramo del Parlamento.
Ora urge una concertazione tra Governo, Regioni e Categorie per ottenere, al pari di altre tipologie di imprese rispetto a quelle balneari:
· il superamento della Procedura d’Infrazione
UE, il riconoscimento e la salvaguardia della
specificità delle imprese balneari italiane
che garantisca continuità e prospettiva;
· la definizione di una normativa – disciplinare
che valorizzi la specificità e la professionalità
nel conferimento delle concessioni, tutelando
le caratteristiche peculiari del turismo balneare italiano, evitando la costituzione di
monopòli o il cambio di destinazione degli
arenili, che devono prevalentemente continuare a garantire elioterapie, balneazione,
ed al servizio delle numerosissime piccole
imprese della ricettività turistica (hotel, pensioni, residence, seconde case, ecc..);
· la garanzia, nel caso in cui nonostante il
disciplinare il concessionario dovesse non
risultare confermato, visto che si interromperebbe la continuità imprenditoriale, di un
risarcimento adeguato che contenga sia
l’indennizzo degli investimenti sostenuti e
della perdita della possibilità di proseguire
l’attività.
Su questo auspichiamo l’unità delle rappresentanze balneari nazionali.
Forlì-Cesena: sicurezza sul lavoro e legalità; con il progetto
“Safety” di Legacoop coinvolte 21 aziende
Da più parti si legge la voglia di tornare a parlare di economia reale e di impresa, dopo che
la finanza ha provocato i tracolli che tutti ben
conosciamo. A occuparsi cioè di cose concrete,
anche e soprattutto nell’ambiente di lavoro. Accanto a questa tendenza positiva, però, se ne
legge un’altra di segno opposto. Quella di chi
giustifica, visto che c’è la crisi, un allentamento
dell’attenzione su questioni di importanza primaria, non ultima la sicurezza sul lavoro. È l’atteggiamento, spesso giustificato su più ampia
scala da provvedimenti di condono, di chi
pensa che di fronte alle difficoltà dell’economia si sia in qualche modo autorizzati a tenere
le maglie della rete più larghe, in termini di legalità e rispetto delle norme.
Diciamolo subito: non può e non deve essere
così, e le Istituzioni devono tenere alta la guardia contro derive che, una volta passata la congiuntura, si faticherebbe a contenere.
Legacoop Forlì-Cesena da sempre ha messo al
centro del proprio agire i temi della formazione
continua ai soci e ai dipendenti delle cooperative associate, anche e soprattutto in materia di sicurezza. Tornare indietro, perché
qualcuno ritiene che in questo modo si possa
competere meglio con paesi dove i livelli di diritto (e quindi i prezzi) sono più bassi sempli-
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cemente non è accettabile. Non solo: è un
modo per arretrare in vista del futuro, rinunciando a costruire un ciclo virtuoso che si basi
sull’innovazione piuttosto che sul dumping sociale.
Legacoop Forlì-Cesena, da parte sua, continuerà a tenere alta l’attenzione su questi argomenti, proponendo progetti come “Safety”,
con cui si è valutato un campione significativo
di aziende di varie dimensioni sullo stato dell’arte in materia di tutela della salute e della sicurezza in ambito lavorativo. Per le 21 aziende
coinvolte è stato svolto un sopralluogo presso
le sedi per valutare la conformità normativa, in
materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso l’ausilio di una check–list elaborata dai tecnici di Risorse Engineering. Per
ogni sopralluogo, è stato redatto un rapporto di
Audit.
L’indagine ha evidenziato una situazione positiva di adeguamento e conformità normativa
con una crescente attenzione soprattutto delle
medie imprese, di dirigersi anche verso sistemi
volontari di certificazione in materia (SGSL). Si
denota altresì il bisogno da parte delle piccole
imprese di una semplificazione burocraticoamministrativa nella gestione degli aspetti legati alla sicurezza e non solo.
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Forlì-Cesena 2: tagli delle pulizie nelle scuole, a rischio un centinaio
di stipendi
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La decisione del ministro per l’Istruzione, Maria
Stella Gelmini, di tagliare del 25% i fondi per le
pulizie scolastiche non ha tardato a fare sentire
i suoi effetti anche a Forlì-Cesena. «Ad essere penalizzati – spiega Enrica Mancini, delegata al
settore Welfare e Servizi di Legacoop Forlì-Cesena – sono oltre un centinaio di lavoratori,
anche diversamente abili e svantaggiati, che vedono ridotto improvvisamente il loro stipendio di
un quarto, in un momento già particolarmente
difficile per la nostra economia»..La disposizione
interessa in prima persona le cooperative sociali
e di servizi che gestiscono attività quali la pulizia
dei locali e la sorveglianza negli istituti scolastici.
Non mancano le incertezze per quello che succederà a settembre con l’avvio del nuovo anno
scolastico, visto che i contratti in essere arrivano
fino a giugno, aggiungendo così difficoltà a difficoltà e mettendo in forse la continuità delle attività di questo settore. «Spiace constatare –
prosegue la Mancini - che ancora una volta la
razionalizzazione della spesa pubblica finisca per
essere scaricata solo sulle spalle dei lavoratori e
di quelli più deboli, penalizzando tante imprese
sane e produttive con importanti contrazioni di
attività e il rischio della perdita di posti di lavoro».
«Legacoop Forlì-Cesena – conclude - è impegnata perché anche a livello territoriale la situazione possa essere affrontata con responsabilità,
arrivando, d’intesa con le rappresentanze sindacali, alla eventuale definizione, laddove necessario, di accordi per il ricorso agli ammortizzatori
sociali in deroga per permettere alle cooperative
di affrontare questa difficile situazione».
Modena: Palazzo Ducale, restaurato il balcone della facciata nord
grazie al contributo di Assicoop
Martedì 16 febbraio, nella Sala dello Stringa del
Palazzo Ducale di Modena, è stato presentato
l’intervento di restauro del balcone posto sulla
facciata nord del Palazzo Ducale, prospiciente al
Piazzale Basile d’Aleo.
I lavori di restauro, durati circa tre mesi, sono stati
possibili grazie al finanziamento offerto dalla Società Assicoop Modena (Agente generale UGF Assicurazioni linea Unipol per la provincia di Modena)
che, per il Comandante dell’Accademia Militare,
“ha dimostrato grande interesse e sensibilità verso
il recupero del patrimonio artistico della città”.
Alla presentazione, presieduta dallo stesso Comandante dell’Accademia Militare, Gen. C.A. Roberto Bernardini, sono intervenuti il dott. Milo
Pacchioni, Presidente di Assicoop Modena,
l’Arch. Paola Grifoni, Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici dell’Emilia Romagna,
l’Arch. Graziella Polidori , dirigente della stessa
Soprintendenza che ha diretto a lavori di restauro, ed il Col. Riccardo Romita, Direttore del
6° Reparto Infrastrutture di Bologna.Ad illustrare
l’intervento è stato il Sig. Lemmi della ditta “Clessidra” che ha eseguito i lavori attraverso i quali è
stato possibile pulire il balcone fortemente degradato, consolidare e ripristinare il piano di calpestio nonché alcuni pilastrini in marmo. L’opera
si inserisce nel più ampio progetto di restauro di
opere ed ambienti del Palazzo Ducale che l’Accademia Militare, grazie al supporto di “pubblico
e privato” e ad una concreta politica di apertura
del Palazzo Ducale alla cittadinanza, alla società
civile ed al mondo economico ed imprenditoriale,
sta perseguendo con importanti risultati. L’Accademia Militare intende, infatti, conservare nel
modo migliore uno dei patrimoni più importanti
del nostro Paese, attraverso la preziosa collaborazione degli enti pubblici e privati della città.Tra
questi Assicoop Modena, che con scelte coerenti
persegue il suo noto impegno artistico–culturale
a favore della comunità provinciale. A partire
dalla valorizzazione e divulgazione delle opere
(tele, disegni e sculture) di artisti modenesi dalla
fine dell’800 ai giorni nostri: un impegno che, tra
l’altro, ha fatto della “Galleria Assicoop Modena
– Unipol (visitabile su appuntamento presso la
sede di via Carlo Zucchi n. 31/H a Modena)” una
delle collezioni più prestigiose della provincia.
Rimini: solidarietà attiva di Legacoop al “Consorzio Via Portogallo”
colpito dal disastroso incendio
Il Comitato Direttivo Legacoop Rimini riunitosi il16
febbraio, ha espresso solidarietà alle Cooperative
del Consorzio Via Portogallo, ai soci, ai lavoratori, a
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seguito delle devastanti conseguenze dell’incendio
che ha danneggiato pesantemente gli uffici della
Cooperativa Sociale Olmo ed in parte quelli della
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Il Comitato Direttivo Legacoop Rimini riunitosi
il16 febbraio, ha espresso solidarietà alle Cooperative del Consorzio Via Portogallo, ai soci,
ai lavoratori, a seguito delle devastanti conseguenze dell’incendio che ha danneggiato pesantemente gli uffici della Cooperativa Sociale
Olmo ed in parte quelli della Cooperativa Sociale La Formica.
Si tratta di un duro colpo per il Consorzio e per
le 4 Cooperative (Ecoservizi Olmo, La Formica,
Cento Fiori, New Horizon), che avevano deciso
di costruire una sede unitaria che aveva comportato un investimento di € 2,5 milioni per le
4 cooperative (aderenti alle Centrali Confcooperative e Legacoop) attraverso il ricorso ad un
mutuo bancario.
Il Comitato Direttivo Legacoop ha deciso di
aprire una sottoscrizione fra le cooperative
aderenti per raccogliere fondi per sostenere le
ingenti spese che in particolare la Cooperativa
Olmo dovrà sostenere per ripristinare la piena
funzionalità degli uffici amministrativi e della
sede. Il Comitato Direttivo Legacoop, a fronte
dei pesanti indizi che inducono ad avvalorare
l’ipotesi di incendio doloso, chiedono che le
indagini in corso siano condotte con impegno
e determinazione per individuare le responsabilità di questo atto violento ed inqualificabile
e che avrebbe potuto avere conseguenze ancor
più gravi coinvolgendo le persone che soggiornavano negli appartartamenti all’interno
dello stabile.
Catania: il 20 febbraio convegno con Legacoop e Confcooperative
“Cooperazione sociale: nuove opportunità lavorative”
Sabato 20 febbraio presso la Parrocchia San
Pio X Catania alle ore 16,30 si svolgerà un
Convegno sulla “Cooperazione sociale: nuove
opportunita’ lavorative”, organizzato dai gruppi
di volontariato presenti nel quartiere: Centro di
Primo Ascolto “Carmelo Condorelli”, l’“Assemblea Territoriale Catania Ovest” di Cittadinanzattiva, insieme all’associazione “Arca del
Futuro” formata da genitori di ragazzi con disagi psichici e mentali e a un gruppo di giovani della Parrocchia.
nell’ambito della Pastorale sociale e del lavoro
e di quella giovanile. Quest’incontro nasce
dalla presenza nel territorio di due gruppi di
giovani e di adulti, motivati a creare nell’immediato due cooperative sociali di tipo A (che
offrirà servizi nell’ambito del sociale) e di tipo
B (che favorirà l’inclusione sociale lavorativa).
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Obiettivo del convegno la diffusione di sensibilità verso la realtà della cooperazione sociale
e solidarietà con quanti si misurano nella realizzazione di nuove forme di occupazione. Informazione e formazione adeguate, saranno
fornite da persone competenti provenienti dal
mondo della Cooperazione sociale (Legacoop
con il Presidente Giuseppe Giansiracusa che
concluderà il convegno e Confcooperative, con
l’intervento del Direttore Luciano Ventura).
Aprirà la sessione dei lavori Cristian Giansiracusa. Sono previste relazioni di imprenditori,
agronomi e psicologi. A conclusione sarà offerto un banchetto della solidarietà, con vendita di agrumi e sagra del dolce a sostegno
delle due costituende cooperative.
A cura di Graziella Pulvirenti del Centro di
Primo Ascolto “Carmelo Condorelli” Catania
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Coop: Luciana Littizzetto è il volto della nuova campagna di comunicazione 2010
ideata dalla Y&R, i primi spot on air dal 21 febbraio; tre soggetti per raccontare
la particolarità dell’impresa cooperativa, i suoi valori, la convenienza................26
Conad: sempre più prodotti italiani sulla tavola dei consumatori europei...........27
Ccfs: i risultati del 2009 e le linee guida per l’anno 2010 .................................28
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Unieco: 2010, l’anno della crescita sostenibile; l’assemblea dei soci ha approvato
il budget: fatturato a 650 milioni, in crescita nonostante lo scenario di crisi .....30
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Cooperativa sociale L’Olmo: gravi danni causati da un incendio, forse doloso;
il messaggio di Poletti ai soci ...........................................................................31
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Centro di documentazione sulla cooperazione e l’economia sociale: pubblicato
nella collana del Centro, “Esperienze e immagini cooperative”, il volume
“Il Club ’87. Vent’anni di vita cooperativa”, a cura di Giancarlo Pasquini...........32
Coop Adriatica: le “Maioliche” di Faenza sempre più solidale e sostenibile;
l’Ipercoop dona gli alimenti invenduti e utilizza l’energia del sole ......................32
Coop Adriatica 2: oltre 400 studenti a scuola di integrazione; dal 23 febbraio
a Imola arriva la BIM, Biblioteca Interculturale Mobile ......................................33
Cooperativa Sociale “Il Cerchio”: 15° edizione del prenio “Nickelodeon
per il cortometraggio sociale” ..........................................................................33
Coop Itaca: ogni giorno “Diretta ai diritti”; una campagna volta a perseguire
l’esigibilità dei diritti dei più fragili ....................................................................34
Coopselios: inaugurazione del Centro Diurno di Sarzana, nuove risposte
ai bisogni socio- assistenziali............................................................................35
Coopselios 2: La Spezia, nella rete dei servizi alla persona, ha presentato
il Bilancio Sociale: responsabilità sociale e radicamento territoriale..................35
Alce Nero & Mielizia: testimone del bio made in Italy e del fair trade al Biofach
in programma a Norimberga dal 17 al 20 febbraio.............................................36
Mielizia: un ricettario alla scoperta del miele in cucina; da Mielizia e Gambero
Rosso una preziosa raccolta di ricette per gustare i piatti della tradizione
accompagnati dalle diverse varieta' di miele.....................................................36
Coop: Luciana Littizzetto è il volto della nuova campagna
di comunicazione 2010 ideata dalla Y&R, i primi spot on air dal 21
febbraio; tre soggetti per raccontare la particolarità dell’impresa
cooperativa, i suoi valori, la convenienza
Tre spot (ma altri ne arriveranno) e una protagonista. E’ Luciana Littizzetto che presta il
proprio volto alla nuova campagna di comunicazione Coop. Per l’impresa della grande distribuzione italiana una novità. Per trovare il
precedente testimonial occorre infatti ritornare
agli anni Ottanta. Allora fu Peter Falck-alias te-
nente Colombo- a provare a raccontare la particolarità di un’impresa che non ha eguali perché, proprio in virtù della sua natura, non ha
un privato come proprietario, fa gli interessi
dei suoi soci (sono oggi oltre 7 milioni) e dei
consumatori, sforzandosi di dare il meglio al
miglior prezzo, di svolgere un’azione di calmie-
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ramento e di indirizzo nel mercato, di rispettare
i diritti fondamentali della salute, del lavoro,
dell’ambiente in cui viviamo. “Vogliamo provare
a raccontare chi siamo e come siamo, concentrandoci sul senso dell’essere cooperativa
–ha spiegato Vincenzo Tassinari, presidente
del Consiglio di Gestione di Coop Italia alla
presentazione della campagna- e per farlo abbiamo deciso di ritornare dopo tanti anni al testimonial. Devo dire però che la scelta di
Luciana Littizzetto obbedisce a regole diverse
rispetto a quelle di Peter Falck. Peter Falck era
il suo personaggio, il tenente Colombo: popolare, arruffone e arguto, vicino. Luciana invece
è se stessa, non è il personaggio ma la persona ad essere coerente con il profilo di Coop.
E’ un volto familiare, una donna intelligente e
spiritosa, una che non sembra scesa dalla
Luna, ma che immagini alle prese con i problemi e le opportunità di tutti i giorni. Pensiamo
che da questa prima esperienza possa nascere
una storia di collaborazione importante”.
Gli spot in effetti, ideati dall’agenzia Y&R con la
Direzione Creativa Esecutiva di Vicky Gitto, da
Dario Alesani e Umberto Mauri, rispettivamente direttori creativi art e copy, girati nel supermercato Coop di via Arona a Milano con la
regia di Matteo Pellegrini, raccontano, attraverso l’esperienza di spesa, quali sono lo spirito e i vantaggi della cooperazione, i valori dei
prodotti a marchio coop, gli impegni di convenienza. Il tutto con un approccio ironico, con
l’umorismo intelligente e graffiante tipico di Luciana Littizzetto. “Un testimonial – dice Vicky
Gitto - deve essere credibile per la marca che
rappresenta e non semplicemente per la propria notorietà. Per questo Luciana Littizzetto
non interpreta alcun ruolo se non se stessa,
perché incarna tutti i valori di vicinanza, genuinità e ironica intelligenza che distinguono da
sempre Coop.”
“Ho accolto subito con piacere la proposta di
Coop di diventare testimonial della nuova campagna, perchè ne condivido la visione –ha ammesso Luciana Littizzetto presente in
conferenza stampa- Mi piace l’idea di collaborare con una cooperativa, perché in questi
tempi in cui il cittadino conta sempre meno,
l’idea che ci sia un luogo che gli dia la possibilità di fare sentire la propria voce, anche solo
in un supermercato, mi piace. E poi la Coop mi
è simpatica”.
Alla presentazione ufficiale della campagna
hanno partecipato anche Maura Latini, vicepresidente Consiglio di Gestione di Coop Italia,
Aldo Soldi, presidente Ancc-Coop, Ernesto
Dalle Rive, presidente Consiglio di Sorveglianza di Coop Italia e Marco Lombardi, presidente Y&R Italia.
Conad: sempre più prodotti italiani sulla tavola dei consumatori
europei
In un anno in cui le esportazioni del settore alimentare registrano un calo del 3,5 per cento rispetto al 2008, l’export di Conad ha prodotto
un giro d’affari di 30 milioni di euro, in crescita
del 15 per cento. I dati sono stati comunicati
nel corso del seminario “La sfida dell’internazionalizzazione. Opportunità di crescita per
l’agroalimentare italiano”, organizzato il 17 febbraio a Roma da Legacoop agroalimentare.
Conad è l’unica catena della distribuzione italiana a portare in Europa i prodotti italiani con
una serie di promozioni – tra le quali Vive l’Italie, con l’ennesima edizione in programma dal
7 al 17 aprile 2010 nei 600 ipermercati del
partner francese E.Leclerc e dal 16 al 28 ago-
sto 2010 in tutti i 1.900 punti di vendita di
Coop Suisse –, anche in collaborazione con alcune Regioni (Emilia-Romagna, Puglia, Sicilia).
Tale attività ha prodotto la presenza permanente, tutto l’anno, di oltre 100 specialità italiane sugli scaffali della grande distribuzione
europea.
Conad ha concentrato l’offerta del prodotto tipico italiano attraverso Coopernic, prima cooperativa europea con 101,8 miliardi di euro di
fatturato (ovvero il 10 per cento delle vendita
in Europa) e 17.547 mila punti di vendita presenti in 18 Stati europei – della quale fanno
parte, oltre a Conad, i francesi E.Leclerc, i belgi
Colruyt, i tedeschi Rewe e gli svizzeri Coop –
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aprendo nuove possibilità di vendita e di consumo dei prodotti della migliore tradizione enogastronomica nazionale.
Per valorizzare al meglio l’italian food e portarlo
ad essere sempre più presente nei canali della
grande distribuzione estera, qualificando la
produzione e migliorando la competitività delle
imprese, Conad ha realizzato una linea di 20
prodotti di qualità – Creazioni d’Italia – dedicata in esclusiva ai mercati europei. Nel 2008
il fatturato è stato di 4 milioni di euro, che saliranno a 6 milioni a fine 2010 con il raddoppio del numero di prodotti previsto in corso
d’anno.
Ad aprile, un accordo tra Conad e Lecasud, la
centrale di acquisto di E.Leclerc per i punti di
vendita della Provenza, porterà in modo permanente nei 44 ipermercati di questa zona
della Francia oltre 150 prodotti italiani delle
linee Sapori&Dintorni Conad e Creazioni d’Italia, 41 dei quali surgelati. Entro fine anno, l’accordo sarà esteso ai freschi. Ogni punto di
vendita dedicherà ai prodotti uno spazio permanente nel quale i consumatori troveranno
prodotti autenticamente italiani, di alta qualità,
dal gusto italiano e con la garanzia di tipicità
data dai marchi Dop, Igp e Docg.
“Scontiamo ancora la ridotta dimensione delle
aziende produttrici e la loro estrema polverizzazione rispetto ai competitor europei, la cronica carenza infrastrutturale che affligge i
prodotti, soprattutto quelli provenienti dalle regioni meridionali, e una politica di prezzo che
penalizza il made in Italy”, sottolinea il direttore generale di Conad Francesco Pugliese. “A
ciò si aggiunge il fatto che mancano progetti
comuni di promozione dei prodotti italiani e si
assiste ad un’estrema parcellizzazione degli investimenti. Così come sono troppi i soggetti
istituzionali (Ice, ministeri, Regioni, Province,
Camere di commercio, consorzi...) che si occupano di promozione; una promozione limitata, tuttavia, alla partecipazione a fiere o a
cene di rappresentanza senza un’organica programmazione mirata alla promozione della
vendita nei mercati esteri. Per quanto ci riguarda, continueremo a selezionare e portare
all’estero i prodotti italiani in accordo con i nostri partner commerciali, ma auspichiamo la
nascita di una struttura consortile che raggruppi produzione e distribuzione, finalizzata a
sviluppare progetti di internazionalizzazione del
made in Italy anche con il sostegno delle istituzioni”.
Ccfs: i risultati del 2009 e le linee guida per l’anno 2010
Sono stati presentati il 12 febbraio i risultati
dell’anno 2009 del CCFS presso la nuova sede
del Consorzio a Reggio Emilia. Il CCFS chiude
anche il 2009 con un bilancio positivo che conferma le attese presentando un risultato economico prima delle imposte di circa 3,5 milioni
di euro (già al netto dell’accantonamento al
fondo rischi).
L’inizio del 2009 è stato caratterizzato da una
forte crisi generalizzata della liquidità e negli ultimi mesi dell’anno si è assistito ad un ribaltamento della situazione creando delle condizioni
di lavoro difficili, nonostante ciò la professionalità e l’impegno del CCFS hanno consentito di
realizzare una redditività che permette il riconoscimento di un ristorno ai soci, che vedranno
anche in questo modo ricompensata la fiducia
accordata al Consorzio. È ,inoltre, prevista la distribuzione degli utili il cui ammontare verrà definito dal Cda in concomitanza alla definizione
delle politiche di bilancio.
Il numero dei soci è ancora in crescita e si attesta sulle 1.115 unità presenti in tutte le regioni italiane.
Gli spread sul credito bancario sono tornati su
livelli normali e di frequente, negli ultimi mesi la
raccolta bancaria é risultata meno costosa di
quella da soci, che peraltro rimane comunque
prioritaria, per missione del Consorzio. La raccolta media complessiva proviene,infatti, per
oltre il 77% dai soci e si attesta sui 895 milioni
di euro, mentre in media i finanziamenti alle imprese associate si sono attestati sugli oltre 776
milioni di euro medi .
La movimentazione bancaria è stata nel 2009
di 59,6 miliardi di euro, in forte riduzione rispetto al 2008 (-15%).
Dal 2009 l’attività svolta tramite operazioni in
modalità telematica è svolta tramite il nuovo
servizio di corporate banking WebCBIPlus, in
collaborazione con Banca Popolare dell’Emilia
Romagna, attivo dal gennaio 2009, che consente alle cooperative di operare invia telematica, in modalità sia informativa che dispositiva,
con CCFS e con Cooperfactor spa, all’interno di
un unico prodotto multibanca in ambiente CBI
avanzato, già pronto per i nuovi servizi di fatturazione ed archiviazione elettronica che diventeranno lo standard del futuro utilizzata nel
corso dell’anno da 171 soci attivi. I Molti soci
stanno ancora effettuando la migrazione dal
vecchio Web Banking al nuovo servizio, andando così ad aumentare sensibilmente il numero di utenze.
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Incrementi significativi sono stati riscontrati
anche nel servizio di compensazione dei flussi
finanziari tra i soci, che con 7,4 miliardi registra un aumento del 9%.
Con le banche proseguirà ulteriormente la collaborazione su progetti/operazioni (sui soci o
sulle partecipate) anche nell’ottica di utilizzarli
per ottenere linee di tesoreria o provvista indiretta.Il CCFS dovrebbe conseguire nel 2010
uno spread medio intorno allo 0,80%, sostanzialmente in linea con il dato dell’ultimo trimestre 2009.
Gli obiettivi del Consorzio per il 2010 sono di
continuare ad utilizzare al massimo la modalità di finanziamento in pool, che nel 2009
sono arrivati a circa 300 milioni, a cominciare
dalle linee agevolate con Coopfond e UGF
Banca/BPER/Cariparma e , al fine di coprire
tutto il territorio nazionale, di ampliare il numero delle convenzioni, anche con piccoli istituti locali. Ciò ha consentito nel complesso di
mettere a disposizione delle cooperative circa
1.1150 milioni di euro complessivi nel corso
del passato esercizio.
Alle convenzioni già in essere se ne affiancheranno altre analoghe nel settore del leasing
(Pico Leasing) e del finanziamento al settore
sociale (Banca Prossima, Banca Etica).
Un forte sviluppo di attività è previsto su Finanza Cooperativa che opererà soprattutto nel
leasing strumentale ed auto. Un forte potenziale di sviluppo nel settore del leasing immobiliare, invece, potrebbe derivare dalla nuova
società specializzata.
Proseguirà nel 2010 il lavoro dei gruppi creati
da Legacoop sul tema delle politiche finanziarie da adottare in chiave anticrisi, cui anche
CCFS ha dato un contributo attivo
In particolare dovrebbero completarsi i seguenti progetti:
· Avvio dell’attività del Confidi Nazionale
· Progetto Capitalizzazione delle Cooperative
mediante utilizzo dei fondi dedicati del Ministero (3 ml.) e della BEI (5 ml.) con obiettivo di rafforzamento dei capitale in tutti i
settori o dimensioni cooperative. In quest’ambito si andrà a collocare anche il finanziamento di recente strutturazione
tecnica offerto dalla nostra partecipata Finanza & Lavoro ai soci delle cooperative
· Immobiliare per cooperazione sociale ed
altri settori: per consentire alle cooperative
di smobilizzare le proprietà immobiliare,
mantenendone l’utilizzo in affitto, potendo
eventualmente quotare sul mercato queste
parti di attività che non incidono sullo
scambio mutualistico
· Fondi etici per l’edilizia sociale: a supporto
degli investimenti delle cooperative di abitazione in alloggi di edilizia convenzionata
e sociale, con particolare attenzione all’offerta di case in locazione
· Strumento per il leasing immobiliare: finalizzato a mettere a disposizione delle cooperative quantità crescenti di risorse da dedicare
a questo scopo. Si sta lavorando con diverse
banche per raggiungere l’obiettivo
· Completamento della formazione alla rete
di operatori finanziari qualificati presso le
strutture territoriali di Legacoop
Nell’ambito degli strumenti specializzati sarà
invece l’anno di consolidamento e crescita di
Cooperfactor spa, lo strumento per il factoring,
finalizzato soprattutto allo smobilizzo dei crediti verso le Pubbliche Amministrazioni.
Costituita con il nuovo assetto societario, nel
settembre 2009 è operativa dallo scorso ottobre e per il 2010 è prevista una crescita sostenuta degli interventi.Per quel che concerne
l’attività di leasing, Leasecoop s.p.a. presenta
un trend in lieve calo nel volume dell’attività finanziaria chiudendo il 2009 con 158 milioni di
euro; in continua crescita l’attività della controllata Car Server s.p.a. (noleggio auto), che
con un parco di oltre 15.000 veicoli conferma
buoni risultati economici. Consolidata appare
l’attività di Pico Leasing , immobiliare partecipata con Coopfond e Cfi (Compagnia Finanziaria Industriale) che nel 2009 conferma in
progressiva crescita i volumi complessivi dei
contratti arrivando a superare i 18 milioni.
Inno.tecs. spa presenta risultati sostanzialmente in linea rispetto all’esercizio precedente
attestandosi su un volume comunque superiore ai 93 milioni. Quorum spa si attesta su
un volume di attività che supera i 34 milioni di
euro, +11% circa rispetto al 2008.
Le nuove erogazioni di prestiti personali effettuati dalla partecipata Finanza & Lavoro a dipendenti di cooperative sono state 723
(+4,7% rispetto al 2008) ad un tasso medio
del 6,5% e garantite a spese della società da
una polizza che prevede la cancellazione del
debito residuo in caso di sinistri gravissimi occorsi al lavoratore finanziato.
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Unieco: 2010, l’anno della crescita sostenibile; l’assemblea
dei soci ha approvato il budget: fatturato a 650 milioni,
in crescita nonostante lo scenario di crisi
Il fatturato consolidato di Unieco nel 2010 si attesterà a 650 milioni di euro (510 il preconsuntivo 2009) mantenendo la redditività netta a 12
milioni euro. Alla flessione del margine netto (in
calo rispetto ai 18 del preconsuntivo 2009 ma
comunque positivo) si abbina una grande solidità: 277 milioni il capitale netto con il rapporto
Debt /Equity che rimane abbondantemente
sotto all’unità a 0,73 (0,72 la previsione del
piano poliennale per il 2010).
Il ROI (return on investment) e il ROE (Return on
equity) si attestano entrambi fra il 4 ed il 5%.
Sono indici inferiori a quelli degli ultimi anni ma
ancora ampiamente soddisfacenti rispetto al
contesto di mercato. Il cash flow si attesterà intorno ai 16 milioni.
“Ancora una volta abbiamo scelto la strada di impegnarci su un budget sfidante ?spiega il Presidente di
Unieco Mauro Casoli – le nostre previsioni infatti rimangono in controtendenza rispetto ai segnali di criticitàchequotidianamentericeviamodainostrimercati
di riferimento ”.
Il budget 2010, approvato dai soci nel corso dell’assemblea che si è svoltail 12 febbraio, al teatro Ariosto di Reggio Emilia, definisce il 2010
“l’anno della crescita sostenibile”: “Siamo impegnati in una azione di gestione delle attività, improntata a un forte rigore, che mira alla massima
efficienza attraverso il rigido controllo dei costi –
spiega Casoli ma ‘non fermeremo la macchina’.
I nuovi investimenti che Unieco prevede porteranno al consolidamento della presenza in tutte
le aree di business dove già opera ma anche all’ingresso in settori innovativi dove le sinergie tra
costruzioni, ferroviario, ambiente e laterizi saranno un fattore competitivo importante (le infrastrutture avanzate, l’impiantistica sportiva, le
energie rinnovabili, gli impianti per l’ambiente , i
materiali da costruzione), la nostra visione della
crisi che stiamo vivendo è dinamica. Non vediamo solo problemi ma anche opportunità. Non
un Euro vada sprecato, ma anche non un Euro
vada lesinato allo sviluppo ed alla formazione.
Non ci fermeremo ai numeri di breve, ma ci proietteremo al medio lungo”.
LE AREE DI BUSINESS
La divisione costruzioni Italia (impegnata su
grandi opere come la BreBeMi,TEM e altre infrastrutture che puntano all’Expo 2015 nell’area milanese ma che opera in tutta Italia su grandi
progetti anche in sinergia con altri partner) e la
Divisione Costruzioni Emilia (che sta realiz-
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Torna all’inizio
zando la nuova sede Efsa a Parma) sono alle
prese con uno scenario complesso che ancora
non evidenzia segni di ripresa ma il forte orientamento verso la crescita garantirà una fase di
sviluppo oltre la crisi anche valutando l’ingresso
nel giro di pochi anni sui mercati esteri.
La divisione lavori ferroviari con CLF,Arfer e Sifel
sarà impegnata nella costruzione di una linea
Alta Velocità in Algeria e l’obiettivo del 4% del fatturato 2010 realizzato all’estero è solo propedeutico all’oltre 30% nell’arco del Piano.
La divisione ambiente si misurerà in Toscana,
con la prima gestione integrata dei rifiuti nell’area
ATO Sud (Siena Arezzo Grosseto) partecipando
al programma con la partecipata STA (società toscana ambiente), e in Piemonte dove sarà protagonista nella costruzione e gestione del nuovo
termovalorizzatore di Torino. La linea di crescita
punta anche alla presenza nell’area waste to
energy (energia dai rifiuti) e nelle energie rinnovabili (fotovoltaico e biomasse).
La divisione Laterizi&Co grazie al consolidamento di un pool di imprese specializzate che
ora comprende anche APE, Arcaland, Uin , Viva
Terra, Solava, Evento, Rivesto, Airbeton, Gral
punta a superare la drammatica crisi del settore
laterizi grazie a una gamma di prodotti e soluzioni più adeguate alle nuove esigenze del “costruire sostenibile”.
Unieco oggi garantisce lavoro stabile a 1.440 addetti (di cui oltre la metà nelle società partecipate). Anche nel 2010, come avviene da diversi
anni, il trend occupazionale è improntato alla crescita (+ 4% medio): “la sua caratteristica – commenta Mauro Casoli – è la continua ricerca di
profili professionali capaci di sostenere attraverso
la specializzazione e la qualificazione i processi
di crescita delle divisioni. Vengono confermati i
percorsi di formazione diffusi in tutte le aree di
Unieco (oltre 12mila previste nel 2010) , i piani
di formazione avanzata (come progetto Astrolabio
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in relazione con le grandi università) e stiamo
progettando la nuova “Scuola Unieco” che sarà
la palestra dove formare le risorse umane per le
sfide future e sostanziare il concetto di formazione permanente che deve caratterizzare i percorsi professionali”.
I SOCI
Il numero dei soci cooperatori è destinato a crescere grazie al continuo inserimento di giovani.
Gli appuntamenti sociali più importanti del 2010
sono : il rinnovo del consiglio di amministrazione
(15 membri), previsto in giugno in occasione dell’assemblea che approverà il bilancio 2009 e il
Bilancio Sociale (l’undicesimo), e la revisione
della corporate governance che porterà in maggiore evidenza il ruolo delle
sezioni soci, dei comitati soci, della Commissione
Valori e della Direzione Sociale che sarà rinnovata nella composizione, contestualmente al
consiglio di amministrazione.
IL 25° UNIECO
Le radici cooperative di quella che oggi è Unieco
sono datate formalmente 1904 (nascita della
Cooperativa Muratori Campagnola, o volendo,
storicamente, il suo primo nucleo addirittura risale al 1884 con la nascita della Cooperativa
Braccianti e Muratori di Reggio Emilia).
In oltre un secolo, attraverso fusioni e sviluppo
delle aree di business, questa cooperativa è diventata un player di prima grandezza nel panorama delle imprese di costruzioni e nelle attività
legate ai lavori ferroviari, all’ambiente e alla produzione di laterizi, ma la vera svolta che ha
aperto la strada della crescita è datata 1985
quando si sono fuse la Ircoop di Reggio Emilia e
la Unicoop di Correggio dando origine ad Unieco.
In venticinque anni il fatturato è passato da 48
milioni di euro a oltre 600 mentre gli addetti
sono saliti a oltre 1.400.“L’unificazione del 1985
– spiega Mauro Casoli (presidente di Unieco dal
1994) – ha avuto un preciso significato: ha trasformato una impresa che si muoveva lungo la
via Emilia in un general contractor capace di affrontare le nuove sfide, di dialogare con partner
di alto livello (privati e cooperativi, italiani e stranieri) e di misurarsi sui progetti di alto standing
come la costruzione della linea ferroviaria Alta
Velocità Milano Bologna, la gestione di progetti
ambientali (depuratori, trattamento rifiuti, waste
to Energy) e nella produzione dei più innovativi
materiali da costruzione (dal mattone faccia vista
di Fosdondo alle nuove soluzioni in calcestruzzo
cellulare autoclavato “Airbeton”). Oggi viviamo
una fase che vogliamo sempre caratterizzata
dallo sviluppo ma più orientata alla sostenibilità,
all’innovazione e alla espansione sui mercati
esteri”. In occasione del 25° Unieco è stata presentata una edizione aggiornata del volume “La
Famiglia Unieco” curata da Massimiliano Panarari e con la prefazione di Romano Prodi.
Nel corso dell’assemblea, che ha dato il via libera al budget 2010 di Unieco di “Sostenibilità
a 360°”, ha portato un contributo al confronto
sul futuro Edo Ronchi, già ministro per l’Ambiente e ora presidente della Fondazione per lo
Sviluppo Sostenibile che vede Unieco tra i soci.
E’ nata nel 2008 e sta portando avanti importanti ricerche.“Di solito nei tempi di crisi le prime
ad essere sacrificate erano le politiche in favore
dell’ambiente ma in questa crisi, che ancora non
è finita, accade esattamente il contrario. L’ambiente è una risorsa. Ci stiamo abituando a ‘pensare sostenibile’ e ormai l’economia verde, anche
in Italia, ha un peso. In particolare nei tre segmenti più importanti: efficienza energetica, fonti
rinnovabili e riciclo dei rifiuti. Ogni giorno dimostriamo che anche in Italia questo settore e’
molto dinamico. Si parla ormai diffusamente di
green economy,di interventi che fanno bene all’ambiente e all’economia – ha detto Ronchi –
ma si fa ancora troppo poco per promuoverla effettivamente con politiche e misure intelligenti e
mirate ma sono convinto che ‘l’industria verde’
sarà un volano come è stata l’informatica negli
anni novanta e anche la crisi climatica promuoverà nuovi prodotti e nuovi consumi”.
Cooperativa sociale L’Olmo: gravi danni causati da un incendio,
forse doloso; il messaggio di Poletti ai soci
“Desidero esprimere la piena solidarietà della
Presidenza Nazionale di Legacoop a te e a tutti
i soci della cooperativa per gli ingenti danni prodotti dall’incendio che si è verificato nella vostra
sede senza provocare, fortunatamente, conseguenze per le persone che erano presenti.
Nel confermarvi la nostra vicinanza e l’apprezzamento per l’impegno con il quale da sempre
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svolgete un’attività di grande valore sociale per
il territorio, auspichiamo un rapido accertamento dei fatti da parte delle forze di polizia e,
qualora si ravvisasse la natura dolosa del fatto,
l’individuazione dei responsabili”.
È questo il messaggio che Giuliano Poletti,
Presidente di Legacoop Nazionale, ha inviato a
Gilberto Vittori, Presidente della Cooperativa
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sociale L’Olmo di Rimini, a seguito degli ingenti
danni causati dall’incendio scoppiato nella nottata tra venerdì 12 e sabato 13 all’interno di
un capannone in via Portogallo dove hanno
sede, oltre alla cooperativa sociale L’Olmo, le
cooperative New Orizon, Cento Fiori e La Formica. A dare l’allarme, poco prima dell’1,
sono stati alcuni residenti di una palazzina
vicino alla struttura, subito evacuata. Quattro squadre dei Vigili del Fuoco hanno lavorato fino a tarda mattinata per vincere le
fiamme. Sul posto sono intervenuti gli uomini
della Scientifica che avrebbero riscontrato
segni di effrazione all’ingresso della struttura.
Prende corpo, per questo motivo, l’ipotesi dolosa del rogo.
Centro di documentazione sulla cooperazione e l’economia sociale:
pubblicato nella collana del Centro, “Esperienze e immagini
cooperative”, il volume “Il Club ’87. Vent’anni di vita cooperativa”,
a cura di Giancarlo Pasquini
Si terrà, martedì 23 febbraio alle ore 16,30 a
Bologna presso la Sala Convegni del Centro
Italiano di Documentazione sulla Cooperazione
e l’Economia Sociale (Via Mentana, 2), la celebrazione del Ventennale del Club ’87. L’iniziativa intende ricordare gli ideali di solidarietà,
mutualità e partecipazione che ispirarono gli
intenti e l’opera dei suoi fondatori, attivisti e
soci che pur rappresentando differenti realtà
ideologiche, politiche, sociali e culturali, avviarono il lungo e laborioso percorso del superamento delle barriere ideologiche e della
divisione tra le centrali cooperative.
Per l’occasione verrà consegnato ai partecipanti il volume a cura di Giancarlo Pasquini “Il
Club ’87. Vent’anni di vita cooperativa”, pubblicato nella collana del Centro “Esperienze e
immagini cooperative” edita da Clueb ed un
segno di riconoscenza a tutti coloro che hanno
dato il loro contributo all’attività del Club.
Saranno presenti Gianpiero Calzolari, Presidente Legacoop Bologna; Mario Bortolotti, Vicepresidente Confcooperative Bologna;
Luciano Sita, Assessore Comunale alle Attività
Produttive e alla Città Storica; il Sen.Giovanni
Bersani, già Presidente del Club ’87; Enea
Mazzoli, già Presidente del Club ’87 - Presidente Onorario U.G.F Unipol Gruppo Finanziario; Marco Macciantelli, Sindaco di San
Lazzaro di Savena – già Presidente del Club
’87; Dario Lodi, già Vicepresidente del Club
’87; Sen. Giancarlo Pasquini, Presidente del
Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale.
Coop Adriatica: le “Maioliche” di Faenza sempre più solidale
e sostenibile; l’Ipercoop dona gli alimenti invenduti e utilizza
l’energia del sole
A otto mesi dalla sua inaugurazione, nel giugno
2009, l’ipercoop “Le Maioliche” di Faenza diventa ancora più solidale e sostenibile. Da questo mese, infatti, grazie al progetto “Brutti ma
buoni”, il punto vendita di Coop Adriatica destinerà in solidarietà gli alimentari invenduti, riducendo i rifiuti e trasformando lo spreco in
risorsa per i più bisognosi. I prodotti – con piccole imperfezioni estetiche, o una data di scadenza ravvicinata, ma ancora buonissimi e
perfettamente commestibili – verranno donati
alla cooperativa sociale Zerocento, che li utilizzerà per preparare i pasti dei dieci minori ospitati nella comunità educativa “La casa
ritrovata”, e all’Enpa, che cura gli animali abbandonati del “Rifugio del cane”.
Sul tetto dell’ipercoop inoltre è entrato inoltre in
funzione l’impianto fotovoltaico con una potenza di 315 kilowatt: i pannelli – che hanno
comportato investimenti per oltre 1,2 milioni di
<
Torna all’inizio
euro – produrranno in un anno circa 340 mila
kilowattora, coprendo l’11% dei consumi elettrici del negozio, e abbattendo di 170 tonnellate
delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera. L’equivalente della piantumazione di 240
alberi. Soci e consumatori possono ora verificarne in tempo reale i benefici ambientali, grazie al display-contatore, continuamente
aggiornato, collocato presso l’ingresso dell’area
vendita. E a dicembre, ha cominciato a produrre
energia pulita anche l’impianto fotovoltaico installato sul supermercato del centro “Il Borgo”
di Faenza.
I due annunci – l’avvio del progetto “Brutti ma
Buoni” e l’entrata in funzione dei pannelli solari
– sono stati dati questa mattina dal presidente
di Coop Adriatica Gilberto Coffari e dal presidente dei soci Coop della città Alvaro Valmori,
alle “Maioliche” per l’inaugurazione di “Seminar
libri”, lo spazio libero e gratuito dove incontrarsi,
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leggere e prendere a prestito centinaia di volumi. Insieme a Coffari e Valmori, anche il sindaco di Faenza Claudio Casadio e l’attore
Ivano Marescotti, che per l’occasione ha dato
voce ad alcune letture. I libri – romanzi, racconti,
gialli, raccolte di poesie, testi per bambini, di-
sposti su uno scaffale adiacente all’Ufficio soci
– sono stati raccolti grazie all’impegno dei soci
volontari, in collaborazione con la Biblioteca
Manfrediana del Comune di Faenza. Chiunque,
poi, potrà donare i propri testi, inserendo, magari, un messaggio tra le pagine.
Coop Adriatica 2: oltre 400 studenti a scuola di integrazione; dal
23 febbraio a Imola arriva la BIM, Biblioteca Interculturale Mobile
Oltre 400 studenti imolesi a “scuola” di dialogo
tra culture diverse, grazie ad animazioni e dibattiti che prenderanno vita dalla lettura e dalla
visione di oltre 300 tra libri e video da tutto il
mondo. Dal 23 febbraio al 5 marzo in città farà
tappa la Bim, Biblioteca interculturale mobile, il
progetto di Coop Adriatica e del CD/LEI-Centro
di documentazione/laboratorio per un‘educazione interculturale del Comune di Bologna, che
promuove l’incontro e il confronto tra ragazzi
provenienti da Paesi diversi, coinvolgendo 15
classi dell’istituto secondario di primo grado
“Luigi Orsini”.
L’iniziativa, patrocinata dal Comune, è stata presentata, giovedì 18 febbraio, alle ore 17 nella
sede dalla scuola, in via Vivaldi 76, in un incontro pubblico al quale prenderanno parte gli
assessori alla Scuola e alla Cultura, Marco
Raccagna e Valter Galavotti, Lamberto Solmi,
curatore del catalogo Bim e bibliotecario del
CD/LEI, e Marisa Strozzi, responsabile dell’Educazione al consumo consapevole di Coop
Adriatica.
I laboratori della Bim si svolgono sotto la guida
di educatori esperti; gli studenti – seduti su un
tappeto che riproduce la carta geografica di Peters (la proiezione che rispetta le proporzioni tra
le superfici dei continenti) e circondati da casse
di legno colorate, ricolme di volumi e video dai
quattro angoli della Terra – si confronteranno sui
diversi temi legati all’intercultura: partendo da
letture, anche in lingua straniera, o da spunti
d’attualità, potranno condividere storie da altri
Paesi, riflettere sulle diverse tradizioni culturali,
gastronomiche e religiose, o ancora scoprire le
storie degli immigrati italiani del secolo scorso.
Oltre che per le animazioni, la biblioteca resterà
a disposizione degli studenti e dei docenti per
l’intera durata dell’iniziativa. Per informazioni e
prenotazioni della Bim a Imola, telefonare al numero 331 6159822.
La Bim – nata tre anni fa a Bologna – ha coinvolto nel 2009 1.800 studenti, nel capoluogo
emiliano e a Schio (Vicenza). Il progetto è stato
premiato il 18 novembre scorso con l’Ethic
Award assegnato dalla rivista Gdoweek, nella
categoria Minoranze e società. La Biblioteca interculturale mobile è solo l’ultima tappa della
lunga esperienza sulle attività di Educazione al
consumo consapevole, che Coop realizza da 30
anni in collaborazione con le scuole, per aiutare bambini e ragazzi a sviluppare una coscienza critica su cosa acquistare e come
alimentarsi. Nel 2009, 30 mila studenti hanno
partecipato ai laboratori didattici, continuamente aggiornati, e alle simulazioni di spesa
nei negozi di Coop Adriatica.
Lo scorso anno, dall’esperienza della Bim è
nata la Bici, la Biblioteca interculturale cucine
itineranti, che stimola i giovani alla conoscenza
e al confronto tra cibi, sapori e tradizioni alimentari dal mondo, già proposta a 350 ragazzi
di 16 classi della scuola media statale AlighieriFermi di Rimini.
Cooperativa Sociale “Il Cerchio”: 15° edizione del prenio
“Nickelodeon per il cortometraggio sociale”
Gli obiettivi del Premio Nickelodeon sono:
· contribuire a favorire la produzione di opere
cinematografiche che riescano a ben illustrare, insieme alla padronanza della tecnica cinematografica e della comunicazione
audiovisiva, tematiche sociali: temi universali (lotta per la vita, conflitti armati, ricerca
della pace ecc.), temi tradizionali dello
Stato-Sociale (anziani, handicap, salute
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mentale, migranti, carcerati ecc.) o relazione tra le persone (gioia, amicizia, creatività, sostegno, solitudine ecc.)
· sostenere nel campo del Sociale l’utilizzo e
la qualità di nuovi linguaggi e strumenti di
comunicazione
· rendere visibili le attività cinematografiche
di Scuole ed Enti privati e pubblici (associazioni, cooperative, servizi ecc.)
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· promuovere attraverso il mezzo cinematografico la riflessione e la discussione fra i
giovani sui temi del Sociale. Possono partecipare Autori (professionisti ed emergenti)
che abbiano realizzato Cortometraggi a
Tema Sociale, la partecipazione è gratuita
ed aperta a tutti, sia a livello individuale
che associativo (scuole, associazioni, cooperative ecc.); le opere potranno appartenere a qualsiasi genere (fiction, documentario,
animazione, spot, videoclip ecc.).
La durata dei Cortometraggi non dovrà superare i 20 minuti - titoli di testa e di coda compresi - e tutti i Cortometraggi dovranno essere
in lingua italiana o sottotitolati in italiano.
Il Montepremi complessivo per la 15a edizione
del “Premio Nickelodeon per il Cortometraggio
Sociale” è fissato in Euro 5.000 ed i Cortometraggi saranno giudicati sia dalla GIURIA DEI
GIOVANI (è la Giuria composta da ragazzi e ragazze dai 12 ai 28 anni dei Comuni dell’Ambito
Territoriale n. 9 dell’Umbria che assegnerà,
nella Rosa dei Finalisti, il Premio Miglior Cortometraggio) e sia dalla GIURIA DELLA CRITICA
(è la Giuria composta da professionisti del Cinema che assegnerà, nella Rosa dei Finalisti, il
Premio della Critica)
Verrà inoltre assegnato anche quest’anno - in
collaborazione con la Direzione della Casa di
Reclusione di Spoleto - il PREMIO SPECIALE
“CORTI D’EVASIONE” attribuito da una Giuria
composta dai detenuti.
Per partecipare, tutti gli interessati dovranno
inviare i propri Cortometraggi entro e non oltre
il giorno 1° Settembre 2010 al seguente indirizzo: Cooperativa Sociale “Il Cerchio” - via Flaminia n° 3 - 06049 Spoleto (PG). Il Regolamento
completo e la Scheda di Iscrizione sono a disposizione sul sito www.ilcerchio.net/nickelodeon/
o possono essere richiesti alla Cooperativa Sociale IL CERCHIO per fax al n. 0743.46400 o per
posta all’indirizzo di Via Flaminia n. 3 - 06049
Spoleto (PG). Il Premio Nickelodeon è presente
anche su Facebook all’indirizzo
www.facebook.com/pages/premio-nickelodeon/45249983871
e su YouTube all’indirizzo
www.youtube.com/user/premionickelodeon/
Coop Itaca: ogni giorno “Diretta ai diritti”; una campagna volta
a perseguire l’esigibilità dei diritti dei più fragili
Una campagna per promuovere quotidianamente l’esigibilità dei diritti delle persone e
delle categorie più fragili, a partire dai bambini
e da chi convive con la sofferenza mentale. Si
tratta di “Itaca Ogni Giorno Diretta ai Diritti”, la
campagna di sensibilizzazione della Cooperativa sociale Itaca di Pordenone mirata alla promozione, al sostegno ed alla tutela, anche
attraverso i servizi erogati, per costruire una cornice culturale di riferimento alla quale uomini e
donne si possano appellare nell’agire quotidiano. I diritti sono quella cornice comune, il
codice attraverso il quale intraprendere progetti,
azioni, servizi in un’ottica di sviluppo e di empowerment. Dodici cartoline realizzate dall’artista friulano Guido Carrara, in arte Quisco, ora
in distribuzione gratuita in tutto il Friuli Venezia
Giulia e Veneto, per una campagna che sta ricevendo adesioni da tutta Italia tramite Facebook.
Il 20 novembre 2009 ricorrevano i 20 anni della
Convenzione per i diritti dell’infanzia, che venne
approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York il 20 novembre 1989.
Entrata in vigore il 2 settembre 1990, l’Italia la
ratificò il 27 maggio 1991 con la legge n.176.
La Cooperativa sociale Itaca - che fin dalla sua
nascita ha tenuto ben presenti i diritti dei bam-
<
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bini nelle proprie politiche sociali - ha inteso
celebrare tale rilevante anniversario lanciando
una campagna: Ogni giorno “Diretta ai Diritti”.
Grazie ad una serie di cartoline che la Cooperativa sta distribuendo gratuitamente, l’idea è
quella di sottolineare che i diritti vanno ottemperati quotidianamente, di qui la proposta del
motto “Itaca ogni giorno diretta ai diritti”. Le 12
cartoline, rappresentanti i 12 diritti della Convenzione, sono state realizzate da Guido Carrara in arte Quisco, artista che già fa parte del
progetto Snait (Buenos Aires - Argentina), gemellato con la Cooperativa stessa.
“Si è trattato di una riflessione che è partita in
occasione del Ventennale della Convenzione per
i diritti del fanciullo - spiega Christian Gretter,
Responsabile di area produttiva dell’Ufficio Minori di Itaca ed ispiratore della campagna
IOGDD -. Mi sono e ci siamo interrogati come
Itaca su quale manifestazione organizzare per
sottolineare tale importante anniversario. Ci
siamo così resi conto che questa era soltanto
un’occasione tra le tante per ricreare un calendario di eventi ed appuntamenti dove fossero
contemplati i diritti umani, del fanciullo, di cittadinanza”.
Che è, in sostanza, è anche un po’ l’essenza
della mission della Cooperativa friulana, impe-
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gnata sul campo dal 1992. “Ciò che dobbiamo
tener presente è la grande lezione di Franco Basaglia, dalla quale siamo nati e per la quale
continuiamo tuttora ad agire. Oltre a rispondere
ai bisogni delle persone - prosegue Gretter -,
Itaca in tutti i suoi servizi e nella sua quotidianità deve continuare a perseguire l’esigibilità
dei diritti delle persone e delle categorie più fragili. Partendo da ciò abbiamo così elaborato la
campagna “Diretta ai diritti”: 12 cartoline e un
poster riassuntivo in collaborazione con Guido
Carrara che, oltre ad essere un grande artista
friulano, è anche l’anima del progetto Snait che
si rivolge ai bambini e alle bambine di un barrio di Buenos Aires”.
Tutto questo per sottolineare dall’inizio come “la
lotta per una cornice comune di riferimento
parte dalla collaborazione con tante realtà diverse. Infatti in un’epoca di frammentazione,
isolamento, caduta delle ideologie e dei valori,
ovvero di una cornice culturale di riferimento
alla quale uomini e donne si possono appellare nell’agire quotidiano, i diritti di cittadinanza
sono quella cornice comune, il codice attraverso il quale si possono intraprendere progetti,
azioni, servizi in un’ottica di sviluppo e di empowerment”.
Costruire un altro mondo è possibile, ma va fatto
ogni giorno e da tutti. “La prospettiva è quella
dell’impegno per ridare alle persone un potere
sulla propria vita, dalle decisioni alla gestione
delle varie attività. In tal senso le cartoline e i
poster sono solo l’inizio di una campagna che
vuole continuare a sviluppare reti, relazioni, capitale sociale e umano fatto a sua volta di rapporti significativi per garantire un mondo equo
alle generazioni future. Desidero ringraziare conclude Gretter - tutti gli educatori, educatrici,
operatori, assistenti della nostra Cooperativa
che quotidianamente con la loro qualità nel lavoro rendono esigibili i diritti delle persone a cui
garantiamo un servizio”.
Per aderire alla campagna IOGDD su Facebook:
http://www.facebook.com/pages/ITACAOGNI-GIORNO-DIRETTA-AI- DIRITTI/302607141449?ref=ts
Coopselios: inaugurazione del Centro Diurno di Sarzana, nuove
risposte ai bisogni socio- assistenziali
Mercoledì 17 febbraio, è stato inaugurato il Centro Diurno per Anziani di Sarzana, situato presso
l’RSA/RP Sabbadini, via Falcinello 1, realizzato
grazie alla sinergia tra Comune, Fondazione Carispe e l’Associazione Temporanea di Impresa Coopselios, Il Girasole - a nome del Cress - Cir Food.
Sono intervenuti alla cerimonia, il Sindaco di Sarzana Massimo Caleo, il Direttore Generale dell’Azienda ASL n.5, Gianfranco Conzi, il Presidente
della Fondazione Carispe, Matteo Melley, l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Sarzana,
Rossana Pittiglio. Presente, inoltre Claudio Montaldo, Assessore alla Salute, Politiche della sicurezza dei cittadini della Regione Liguria.
Si tratta di un Centro Diurno di primo livello destinato ad anziani con vario grado di non autosufficienza. La struttura è pensata per offrire percorsi
riabilitativi e di socializzazione: nei vari momenti
della giornata verranno organizzate attività volte
allo stimolo, al mantenimento e alla valorizzazione
dell’autonomia dell’anziano. Il personale è quello
previsto per consentire l’accreditamento da parte
della Regione ed è composto da un coordinatore,
referente degli assistenti sociali delle ASL e dei comuni nella gestione degli accessi, dagli addetti all’assistenza, da un infermiere e da un animatore
che si occuperà delle attività ricreative volte all’inserimento dell’anziano nell’ambito della vita comunitaria, per prevenire i frequenti fenomeni di
solitudine, isolamento, sensazione di inutilità. Il
Centro Diurno, che si affianca alla R.S.A. Sabbadini, gestita dall’ATI fra la cooperativa sociale Coopselios di Reggio Emilia, la cooperativa Il Girasole
di La Spezia, su mandato del Consorzio CRESS, e
CIR FOOD, vuole colmare una lacuna da anni lamentata nella locale rete di servizi per anziani sollevando le famiglie e offrendo una valida
alternativa al ricovero in Residenza.
Coopselios 2: La Spezia, nella rete dei servizi alla persona,
ha presentato il Bilancio Sociale: responsabilità sociale
e radicamento territoriale
La cooperativa sociale Coopselios, ha presentato
mercoledì 17 febbraio, il proprio Bilancio Sociale
allo scopo di condividere, anche con gli interlocutori liguri, i più che positivi risultati raggiunti e
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le sfide che la cooperativa, in collaborazione con
gli Enti Locali e le diverse realtà territoriali, si pone
per il futuro. Coopselios, cooperativa sociale di
Reggio Emilia, è presente in Liguria dal 2002 e
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in particolare, nella provincia di La Spezia, gestisce una rete di servizi rivolti all’infanzia (Nido Cipollino di La Spezia e Nido Il Castello Magico di
Santo Stefano di Magra) e agli anziani (oltre alla
nuova R.S.A di La Spezia, l’R.S.A. A.Sabbadini a
Sarzana, i servizi di assistenza domiciliare dei Comuni della Val di Magra - in ATI con la cooperativa Il Girasole di La Spezia e il Consorzio 45, e,
dal prossimo mese di marzo il Centro Diurno Anziani di Sarzana, in ATI con Cress e Cir Food).
Si tratta di un percorso di radicamento territoriale forte, basato anche sulla collaborazione con
realtà cooperative locali, in primo luogo la cooperativa sociale Il Girasole e il Consorzio Regionale Cress. Un percorso che segna l’impegno nei
confronti della comunità spezzina, e che, ad oggi,
ha portato a produrre lavoro per oltre 160 soci
nella provincia e ad erogare servizi per un’utenza
media giornaliera di quasi 450 persone fra bambini, minori e anziani. L’impegno di Coopselios
verso le comunità, soprattutto i soggetti più deboli, è testimoniato anche dai risultati ottenuti che,
nonostante il difficile contesto economico, mostrano un miglioramento qualitativo nei processi
organizzativi e nell’ambito dell’innovazione continua e della ricerca di nuove metodologie.
Il 2008 si è chiuso con un fatturato di circa 79
milioni di euro, + 11,7% rispetto all’anno precedente, un aumento delle strutture gestite, 176 dislocate in ben 8 regioni italiane e un incremento
del numero degli associati pari al 5,8% raggiungendo la quota di 2.269 soci lavoratori. Erano presenti all’evento Davide Fazioli, Presidente AUSER
La Spezia,Guido Saccardi,Presidente Coopselios,
Gianni Calabrese, Vice Presidente Coopselios,
Gianluigi Bellettini, DirettoreArea Liguria-ToscanaLazio, Ileana Ferrari e Carla Malaspina, Presidente e Vice Presidente della Cooperativa Il
Girasole di La Spezia. Per l’occasione è stato presentato il nuovo logo della Cooperativa.
Alce Nero & Mielizia: testimone del bio made in Italy e del fair
trade al Biofach in programma a Norimberga dal 17 al 20 febbraio
Al Biofach di Norimberga, la più importante esposizione internazionale sul biologico, quest’anno si
parlerà molto di commercio equo e solidale. Una
scelta che trova in sintonia Alce Nero & Mielizia, realtà per la quale è forte il connubio tra l’attenzione
sociale e quella per la salute dell’uomo e dell’ambiente. Per questo, il Biofach sarà per il
Gruppo bolognese l’occasione per far conoscere
l’accordo di esclusiva con la brasiliana Jasmine,
produttrice alimenti bio in Sudamerica e distributore, nella sua catena di supermercati, dei prodotti
a marchio Alce Nero. Da oltre-oceano, dunque,
un’ulteriore conferma della crescita del Gruppo,
non solo in Italia dove registra un boom nel canale specializzato e nella distribuzione organizzata,
ma anche all’estero. Giappone e Malesia sono i
pilastri consolidati dell’espansione nell’area asiatica, accompagnati dalla Cina, dove la certificazione biologica di Alce Nero e Mielizia è una delle
poche ad essere riconosciuta dal mercato. Ottimi
i risultati anche tra i confini comunitari: i consumatori svizzeri, ad esempio, stanno dimostrando
grande attenzione nei negozi specializzati, mentre
la Danimarca continua la sua corsa al biologico
apprezzando i prodotti Alce Nero sia nei supermercati di alto livello che nello specializzato. Un
mercato dinamico, quello del Vecchio Continente
che, ancora, spazia dalla Francia alla Russia, ma
non trascura i mercati di Olanda, Belgio, Ungheria
e Polonia. Alla rassegna tedesca, naturalmente,
Alce Nero & Mielizia si presenterà con l’intera
gamma di prodotti biologici ed equosolidali: latte
di riso Basmati dall’India e confetture di mango e
frutti misti tropicali dall’America Latina - ultime novità bio certificate Fairtrade di Alce Nero - si affiancano a caffè, tè, cioccolato al latte e fondente,
frollini con fave di cacao, miele, zucchero di canna,
riso, snack e succhi di frutta.Tutti prodotti che garantiscono compensi adeguati, progetti pluriennali
e contratti equi in tutti i passaggi della filiera. A
questi prodotti si aggiungono in particolare la
nuova gamma dei pesti e dei patè Alce nero e, per
Mielizia, la delicata linea Gourmet (che abbina
miele di sulla e frutta) o la preziosa linea bio dei
Mieli della Mia Terra, garantita dagli apicoltori Mielizia, che in etichetta “ci mettono la faccia”.
Mielizia: un ricettario alla scoperta del miele in cucina; da Mielizia
e Gambero Rosso una preziosa raccolta di ricette per gustare i piatti
della tradizione accompagnati dalle diverse varieta’ di miele
Le ricette delle migliori trattorie italiane a portata di... miele. Mielizia e il Gambero Rosso
presentano In cucina con i Tre Gamberi, una
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raccolta di ricette e raffinate idee a base di
mieli biologici Mielizia, dall’acacia al millefiori,
dal castagno all’eucalipto.
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La pubblicazione lega Mielizia,
leader nella produzione di mieli
italiani e da sempre impegnato a
fare cultura su questo prezioso
alimento, agli chef delle trattorie
premiate con i “Tre gamberi” dalla
Guida Ristoranti d’Italia 2010:
una conferma del perfetto connubio tra il piu’ prezioso frutto dell’alveare e la migliore tradizione
gastronomia nazionale. Insieme
portano in tavola un’alimentazione sana e gustosa, specchio
dei territori culla dei mieli italiani.
Il progetto, dopo la cena milanese
di presentazione organizzata dal
Gambero Rosso per il 15 febbraio, si trasforma in un’occasione unica per intraprendere un
itinerario tra le 15 trattorie dalla
grande personalita’, accomunate
dall’amore per i prodotti del territorio, compreso il miele, del quale
e’ in atto una vera e propria riscoperta in cucina. Sempre piu’ infatti
il miele sta conquistando le cucine
non piu’ solo per dolcificare, ma
soprattutto come ingrediente
pronto ad esaltare antipasti, arrosti, risotti o dessert.
Basta un click su www.alceneromielizia.com/arnie-e-padelle per
scaricare gratuitamente il mini-ricettario. Nella sua versione cartacea, invece, e’ disponibile nelle
trattorie “Tre Gamberi”, iscrivendosi
al sito www.mielizia.it o richiedendolo a [email protected].
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INDAGINE SWG:
Osservatorio Nazionale sul Razzismo - Dagli inclusivi agli improntati
al razzismo: i clan giovanili in Italia
Le nuove generazioni si rapportano con gli altri in
tanti modi diversi formando sette gruppi distinti
a seconda del grado di apertura o di chiusura
che li contraddistingue. Il 40% dei giovani italiani
sposa posizioni aperturiste, mentre il 45% si ritrova su atteggiamenti di chiusura
I ragazzi e le ragazze italiane sono razzisti? Quanti
sono quelli chiusi verso l’altro e quanti quelli che
si possono definire aperti e includenti? Il tema è
delicato e occorre evitare luoghi comuni e stereotipi. L’universo giovanile nostrano si spacca
nettamente in due aree: da un lato il fronte aperturista, che include quasi il 40% degli intervistati, in cui troviamo almeno tre agglomerati
valoriali, tre clan: gli “inclusivi” (che sono il
19,4% dei giovani), i “tolleranti” (che sono il
14,7% dei ragazzi e delle ragazze) e gli “aperturisti tiepidi” (che sono il 5,5%). Sul versante opposto abbiamo l’area di quelli più chiusi,
respingenti, l’area degli escludenti. Qui troviamo
collocato il 45% dei giovani italiani, suddivisi in
tre gruppi valoriali, in tre clan: i Romeno-rom-
albanese fobici (che sono il 15,3% dei giovani),
gli xenofobi per elezione (che sono il 19,8% dei
giovani) e gli improntati al razzismo (che sono
il 10,7%). In mezzo alle due aree si colloca un ulteriore clan, i mixofoci, che sono il 14,5% dei
giovani.
Questa la fotografia scattata da “Io e gli altri. I
giovani italiani nel vortice dei cambiamenti”, l’inchiesta realizzata dall’istituto SWG di Trieste e
promossa dalla Conferenza dei Presidenti delle
Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome e dalla Camera dei deputati, che
ha analizzato gli atteggiamenti e le pulsioni che
caratterizzano i ragazzi italiani tra i 18 e i 29 anni.
Gli inclusivi sono il clan pienamente aperturista
verso gli immigrati, sono disponibili verso le posizioni altrui e riescono ad accettare serenamente le idee divergenti. Sono soprattutto
ragazze (55,3%), persone tra i 22 e i 25 anni e
residenti nelle Isole, al Sud e al Centro.
Ad un gradino di capacità aperturista leggermente inferiore troviamo i “tolleranti” (14,7%),
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che sono un po’ più freddi e calmierati rispetto
agli inclusivi. La loro apertura verso il prossimo
appare dettata da una presa di posizione razionale che nega gli atteggiamenti razzisti, piuttosto
cha da una effettiva capacità di riconoscersi nell’altro.
L’ultima fetta della schiera aperturista, gli “aperturisti tiepidi”, è composta da giovani decisamente antirazzisti (il 71% ritiene assolutamente
inaccettabile qualunque atteggiamento discriminatorio), ma con forme più caute, più trattenute.
Così, chi appartiene a questo clan crede nel rispetto di tutte le religioni, ma in modo un po’
meno marcato; riconosce l’omossessualità come
una forma d’amore al pari di quella eterossuale,
ma in forma più ridotta rispetto agli altri due
gruppi. Minori anche le forme di interazione con
le altre etnie.
A metà dell’asse immaginaria che va dalla massima inclusione alle forme più marcate di esclusione, troviamo i “mixofobici”. Si tratta del
gruppo mediano in cui convergono i giovani che
non sono del tutto proiettati verso la chiusura,
ma che non denotano nemmeno evidenti segnali
aperturisti. Questi ragazzi si trovano a vivere in
una sorta di limbo contraddistinto da un sentimento di fastidio di sottofondo, di sofferenza
verso ciò che si allontana dalla loro identità.
Sono, tuttavia, persone che non hanno ancora
deciso fino in fondo “da che parte stare”: non ripudiano la contaminazione, non la contrastano
apertamente, ma neanche la ricercano. Al contrario dei gruppi aperturisti, i mixofobici sono soprattutto maschi (55,4%), persone tra i 26 e i
29 anni e vivono principalmente al Sud e nelle
Isole. Incontriamo mixofobici soprattutto nei piccoli centri, tra i lavoratori precari, ma anche tra le
famiglie agiate, tra i cattolici praticanti, ma anche
tra quelli più saltuari e scostanti.
L’area escludente, come quella aperturista, ha
una propria gradazione interna, una scala di avversione che scorre fino a posizioni di chiara marcatura razzista. In questa area, che raccoglie il
45,8% dei giovani, ritroviamo tre clan e quello
minoritario è certamente quello più razzista.
Il primo clan è costituito dai “rumeno-romalbanese fobici” che, come indica chiaramente
il nome, si scagliano contro un target ben pre-
ciso. Pur non provando particolare simpatia per
diverse etnie, la loro intolleranza prende di mira
più direttamente rumeni, rom e albanesi. Verso
questi popoli hanno una vera e propria ossessione, ma riescono a convivere con altre appartenenze o, quantomeno, a dimostrare una certa
indifferenza. Questo è l’unico clan, fra quelli dell’asse dell’esclusione, in cui la maggioranza è
costituita da ragazze (56%). Per lo più i rumenorom-albanese fobici sono giovani “maturi”, tra i
26 e i 29 anni, residenti a Nordovest e al Centro
Italia, sono diplomati e vivono in famiglie benestanti. Seguono gli “xenofobi per elezione”. Si
tratta del clan giovanile più grande, che comprende quasi il 20% degli intervistati. L’atteggiamento predominante è quello di negazione netta
di tutti gli immigrati, senza distinzioni particolari.
Si sentono fortemente italiani. Sono il clan che
marca di più questo universo identitario. Non
esprimono forme di odio violente. La cosa che
più conta è che le altre etnie se ne stiano lontane, possibilmente fuori dai confini nazionali. Gli
adepti di questo clan sono perlopiù maschi sotto
i 21 anni.
Proseguendo l’analisi della mappa delle forme
di inclusione ed esclusione, troviamo l’ultimo
clan, quello degli “improntati al razzismo”. E’ il
più piccolo dell’area escludente (10,7%), ma il
più estremo. Per i componenti di questo gruppo,
infatti, non esistono etnie accettabili.Tutti, tranne
europei ed italiani, sono da considerarsi antipatici. Tra gli improntati al razzismo troviamo forme
di ostentazione di superiorità, un persistente bisogno di potenza, atteggiamenti apertamente
omofobici, spinte antisemitiche, convinzione dell’inferiorità delle donne. In sostanza, rifiuto e fastidio per tutto ciò che è diverso.
Nota metodologica: dati Osservatorio Nazionale
sul razzismo (istituto di ricerche SWG per la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome e la
Camera dei Deputati). Sondaggio CAWI su un
campione di 2.085 giovani tra i 18 e i 29 anni,
residenti nel territorio nazionale, rappresentativi
dell’universo di riferimento in base ai parametri
di sesso, età e zona di residenza. Date di rilevazione: 6-9/10/2009.
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