Platone
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NOI E LE GRANDI DOMANDE
ELVIRA VALLERI 2010-11
La Scuola di Atene - Raffaello
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Spesso si è visto nella
scoperta platonica del
mondo sovrasensibile
l’atto di nascita della
metafisica
Quali significati
indicare per quella
posizione di Platone
Diverse e complesse
sono le interpretazioni
Molteplici letture sono
state date della
“trascendenza”
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La vita di Platone
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Platone nasce nel
428 a.C ad Atene da
famiglia aristocratica
• La vita di Platone
tra regime
aristocratico e
democratico
• Non nasconde la
delusione verso
entrambi
ELVIRA VALLERI 2010-11
399 a.C
• Il trauma
dell’uccisione del
suo maestro Socrate
che riterrà sempre
“il più giusto degli
uomini del suo
tempo”
• Dopo la morte di
Socrate, per alcuni
anni, Platone lascia
Atene
388 a.C
• Platone si reca a
Siracusa e cerca di
far applicare la sua
concezione eticopolitica; tuttavia
senza successo
• A Siracusa tornerà
altre due volte nel
367 e nel 361 a.C
La Vita di platone
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387 a. C fonda
l’Accademia
Nei successivi
viaggi a Siracusa
Commenterà più
tardi
• Al ritorno dal
primo viaggio a
Siracusa, fonda
l’Accademia
• Tenta di attuare
il progetto etico
politico del
388, rischia
invece di essere
imprigionato e
l’esperimento
fallisce
• “mi sarei
vergognato
troppo di
apparire a me
stesso come un
uomo tutto
parole ma
incapace di
impegnarsi in
qualsiasi
azione”
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L’Accademia platonica
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Accademia luogo posto
in un ginnasio contiguo
ad un giardino pubblico
consacrato all’eroe
Akàdemos
Nell’accademia si
svolgeva una vita di
comunità, in cui aveva
un valore particolare il
Simposio
Simposio o banchetto
in comune, occasione
non solo di un pasto
ma di scambi di idee
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Scambi che avevano nel
DIALOGO
/CONFRONTO il
proprio momento di
elezione
L’Accademia non era
una vera e propria
scuola, bensì un luogo
di discussione e
confronto come un
seminario di ricerca
L’accademia era
frequentata da giovani
intellettuali, uniti da
interessi e programmi
comuni
I programmi erano
diversi
(pluridisciplinari) :
filosofici, politici,
matematici e
astronomici
L’Accademia
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SI SEGNALANO,
VIVENTE Platone,
grandi matematici e
astronomi
Ma l’Accademia fu anche
un luogo di
elaborazione,
formazione e iniziativa
politica
L’Accademia funzionò
per circa 9 SECOLI
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Ne uscirono filosofi,
come Dione, che si
impegnarono in diverse
città in tentativi di
riforma costituzionale
Venne ufficialmente
chiusa nel 529 d.C da
Giustiniano, in quanto
istituzione non cristiana
Gli Scritti: un “teatro filosofico”
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Possediamo 36 OPERE ,
anche se per alcuni
l’attribuzione rimane
incerta
34 sono in forma di
DIALOGO
Vi sono poi 13 Lettere
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L’Apologia di Socrate
è la ricostruzione del
discorso tenuto – in
propria difesa – da
Socrate durante il
processo
Molto importante è la VII
Lettera
Gli scritti
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Socrate è il protagonista di
quasi tutti i dialoghi, ad
esclusione dell’ultimo: Le
Leggi
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Platone NON compare mai
come personaggio, né presenta
le sue tesi o convinzioni
Platone è il regista, oltre che
l’autore, di un teatro filosofico
nel quale i problemi della
filosofia vengono “messi in
scena”, cioè rappresentati nel
vivo della vita culturale e civile
di Atene in un periodo
compreso tra la morte di Pericle
(428) e le Guerre del
Peloponneso
In queste rappresentazioni
compaiono come interlocutori
di Socrate i protagonisti o i
comprimari delle vicende e dei
dibattiti politico-culturali di
Atene
Gli Scritti
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ELVIRA VALLERI 2010-11
Ordinamento degli scritti
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Matrice socratica
La datazione e la sequenza cronologica delle opere
platoniche in relazione al ruolo svolto da Socrate
Si riteneva che da una dottrina più vicina all’insegnamento
di Socrate, Platone avesse progressivamente maturato una
sua filosofia fino alle Leggi
Criterio Stilometrico
A partire dal 1800 si sono cercate variazioni stilistiche e
letterarie rispetto all’ultima opera Le leggi
Combinazione di diversi criteri
Permangono ancora molte incertezze
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Divisione in 3 Momenti
I Dialoghi della giovinezza, maturità e vecchiaia
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Giovinezza
Maturità
Vecchiaia
• Stretto legame
con Socrate e
critica alla
cultura dei sofisti
• Apologia di
Socrate,
Critone, Ione,
Eutifrone,
Liside,
Carmide,
Lachete,
alcibiade
primo
• Elaborazione
della “teoria delle
idee” e dello stato
giusto
• Menone,
Repubblica,
Fedone,
Simposio,
Fedro
• Revisione della
“teoria delle idee”
e del progetto
politico
• Teeteto,
Parmenide,
Sofista Filebo,
Timeo, Crizia,
Leggi, Lettere
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Continuità-discontinuità: Socrate -Platone
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Le tesi di Platone che riprendono il
pensiero platonico: centralità del
dialogo, filosofia come ricerca, invito a
ragionare costantemente, istanza etica
come asse del pensiero e dell’opera di
rigenerazione morale della polis
ateniese, la critica al relativismo
gnoseologico ed etico, l’unicità della
virtù
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Tuttavia -a differenza di SocratePlatone mette per iscritto le proprie
riflessioni; Platone scrive i suoi
Dialoghi, tuttavia dichiara la propria
preferenza per la comunicazione orale
Mito e filosofia
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INTRECCI…SUGGESTIONI…INTERPRETAZIONI
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Il mito
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Presenza dei miti
nei dialoghi
platonici
Vari e complessi
problemi
interpretativi
Dalla
semplificazione del
discorso ai “sentieri
interrotti della
conoscenza”
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Il mito di Theuth
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Il re Thamus obietta che
la scrittura conferisce la
falsa convinzione di
possedere un sapere,
mentre questa non è
altro che un’apparenza
di sapere
Al mitico dio egizio
Theuth che magnifica la
virtù della scrittura
alfabetica (da lui stesso
inventata) come una
sorta di farmaco per la
memoria e la
sapienza
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Il sapere autentico è solo
quello che si raggiunge
attraverso il dialogo e la
ricerca personale
Diffidenza di
Platone verso la
cultura scritta
apertamente
dichiarata nel
mito di Theuth
Inoltre lo scritto ripete
solo ciò che contiene
senza poter dialogare e
rispondere alle
domande del lettore .
Inoltre può andare nelle
mani di colui che non lo
capisce
Lo scritto per esortare alla filosofia
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Il testo scritto e la sua funzione
protrettica: per esortare alla
filosofia e introdurre i giovani allo
studio della filosofia
Il testo scritto può inoltre offrire e
diffondere un modello di
riflessione, un metodo di
ragionamento basato sul dialogo
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L’ORALITA’ della quale parla
Platone NON è quella
tradizionale della recitazione
poetica o del discorso politicogiudiziario, ma quella
modernissima della dialettica
socratica dei discorsi brevi
Un ordine oggettivo del sapere:le idee
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Qual è la
natura delle
idee
Prima
domanda
Che rapporto
vi è tra le idee
e le cose?
Seconda
domanda
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Le dottrine non scritte
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La ricerca di essenze stabili
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Proprio su tale questione si registra la
prima discontinuità tra Socrate e Platone
Per Socrate il fondamento dell’oggettività
dei valori è nell’anima
Per platone risiede invece sul piano delle
idee
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Approfondimento
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Socrate per definire le singole
virtù cercava di cogliere la
nota comune
Socrate pensava di cogliere
tali valori nell’interiorità
dell’anima attraverso il
concetto
“stabili essenze”, realtà
eterne e immutabili
conoscibili solo dalla mente
che egli chiama forme o
idee
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Per Platone la validità di quei
concetti è data solo dal fatto
che essi rimandano a delle
realtà (diverse da quelle
fisiche)
Platone mira dunque a porre i
fondamenti della verità non
nell’anima, ma sul piano
dell’essere, in una realtà che
trascende il piano della
particolarità e costituisce un
ORDINE OGGETTVO
Un’opera che non si può scrivere
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Assenza di un’opera
specifica sulla teoria
delle idee
Ne ha parlato nei
suoi dialoghi come il
fulcro della sua
visione del mondo
Nella lettera VII
scrive:
“su questa questione
di fondo della mia
filosofia non
esiste,né mai ci sarà,
alcun mio trattato”
Platone sostiene che
essa sarebbe difficile
da comprendere
La ricerca sulle idee
non è comunicabile
in forma scritta
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IDEA: parola chiave nel lessico platonico
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La parola proviene dal termine greco
éidos che significa forma, figura,
idea ma con un’accezione molto
diversa dal nostro linguaggio
quotidiano
Sviluppando la ricerca di Socrate sulla
conoscenza, intesa come scienza,
dunque volta ad individuare criteri
oggettivi validi universalmente
Idea
Platone li individua nelle idee: enti
reali eterni e immutabili, come
l’essere di Parmenide, che servono
da modello per gli enti sensibilidi cui
abbiamo esperienza
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Le idee costituiscono l’essenza ultima
delle cose, un modello di perfezione e
un criterio di giudizio, cui guardare per
potere determinare le proprietà delle
cose e delle azioni che giudichiamo
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