ANNO 2009/2010
Seduta XXVI: lunedì 9 novembre 2009 - serale
SOMMARIO
1. Presentazione di atti parlamentari ...........................................................................1948
2. Modifica della legge cantonale sulla pesca e sulla protezione
dei pesci e gamberi indigeni del 26 giugno 1996 (LCP) ..........................................1948
- Messaggio del 22 settembre 2009 n. 6267
- Rapporto del 14 ottobre 2009 n. 6267R; relatore: Angelo Paparelli
3. Stanziamento di un credito di fr. 1'000'000.- per l'attuazione di
interventi puntuali volti a migliorare la sicurezza e la percorrenza
dei ciclisti lungo gli itinerari ciclabili d'interesse cantonale e le
strade cantonali per il periodo 2010-2014 ...............................................................1953
- Messaggio del 1° settembre 2009 n. 6257
- Rapporto del 13 ottobre 2009 n. 6257R; relatore: Paolo Beltraminelli
4. Chiusura della seduta e rinvio .................................................................................1958
PRESIDENZA: Riccardo Calastri, Presidente
Alle ore 17:50 il Presidente dichiara aperta la seduta, presenti 84 deputati.
Sono presenti le signore e i signori deputati:
Arigoni G. - Arigoni S. - Bacchetta-Cattori - Badasci - Bagutti - Barra - Belloni Beltraminelli - Beretta Piccoli - Bergonzoli - Bertoli - Bignasca A. - Bignasca B. - Bignasca
M. - Bobbià - Bonoli - Bordogna - Brivio - Caimi - Calastri - Canal - Canepa - Carobbio Cavalli - Celio - Chiesa - Corti - Dadò - Dafond - Del Bufalo - De Rosa - Dominé Duca Widmer - Ducry - Ferrari - Foletti - Franscella - Galusero - Garobbio - Garzoli Ghisletta D. - Ghisletta R. - Ghisolfi - Gianoni - Gianora - Giudici - Gobbi N. - Gobbi R. Guidicelli - Gysin - Jelmini - Kandemir Bordoli - Krüsi - Lepori - Lurati - Maggi - Malacrida Marcozzi - Mariolini - Martignoni - Mellini - Orelli Vassere - Orsi - Pagani - Pantani Paparelli - Pellanda - Pestoni - Pinoja - Poggi - Polli - Quadri - Ramsauer - Ravi - Regazzi
- Righinetti - Rizza - Rusconi - Savoia - Solcà - Stojanovic - Viscardi - Vitta - Weber
Si sono scusati per l'assenza:
Boneff - Merlini - Pedrazzini
Non si sono scusati per l'assenza:
Frapolli - Moccetti - Salvadè
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1. PRESENTAZIONE DI ATTI PARLAMENTARI
Gli atti parlamentari sono allegati alla fine del verbale della seduta (v. p. 1959).
2. MODIFICA DELLA LEGGE CANTONALE SULLA PESCA E SULLA PROTEZIONE
DEI PESCI E GAMBERI INDIGENI DEL 26 GIUGNO 1996 (LCP)
Messaggio del 22 settembre 2009 n. 6267
Conclusioni del rapporto della Commissione della legislazione: adesione all'entrata in
materia e approvazione del disegno di legge annesso al rapporto medesimo.
È aperta la discussione di entrata in materia.
RIGHINETTI T., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO PLR - Portando l'adesione del
gruppo PLR al messaggio governativo, vorrei subito precisare che la modifica della legge
cantonale sulla pesca e sulla protezione dei pesci e gamberi indigeni [LCP; RL 8.5.2.1] è
urgente, in quanto entrerà in vigore il 1° gennaio 2010. Entro tale data, gli uffici preposti
dovranno allestire i nuovi documenti (incluso il regolamento di applicazione) che
accompagneranno la patente di pesca. Alcuni cambiamenti sono di per sé scontati o già in
vigore, come la deroga per l'organizzazione dei corsi di introduzione alla pesca (stabiliti dal
diritto federale). Una novità assai importante è costituita dalla concessione della patente
gratuita ai giovani fino a 14 anni di età che, con il consenso dei genitori, potranno praticare
anche da soli la pesca, una sana attività che li educherà a trascorrere il loro tempo libero
immersi nella natura, in riva a laghi e fiumi, allontanandoli da abitudini tanto allettanti
quanto pericolose (droga, alcol, eccetera). La Federazione ticinese per l'acquicoltura e la
pesca (FTAP) ha valutato che i ragazzi in attesa di usufruire di questa opportunità sono
oltre 500.
È mia intenzione proporre una sorta di emendamento, appoggiato dalla maggioranza del
gruppo PLR, invitando cioè il Parlamento ad aderire alla volontà del Consiglio di Stato di
continuare a consentire alle persone motulese costrette su sedia a rotelle di pescare
gratuitamente in tutte le acque pubbliche del Cantone. Tale agevolazione – formalmente
richiesta dall'ex collega Moreno Colombo, sempre particolarmente sensibile e attivo
nel campo sociale, e sostenuta tra l'altro dalla FTAP – era stata approvata nel
2000 dal Parlamento 1 , il quale aveva anche accolto la costruzione di due postazioni
accessibili ai pescatori motulesi. Tuttavia, durante la discussione sul messaggio
governativo in oggetto, all'ultimo momento la Commissione della legislazione ha risolto, a
maggioranza risicata, di abolire la patente gratuita per i motulesi. Alla base della decisione
della Commissione, riconfermata oggi nel corso della pausa della seduta parlamentare, vi
sono essenzialmente due motivi:
1
Cfr. Raccolta dei verbali del Gran Consiglio, anno 2000/2001, pp. 2472-2482.
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- oltre ai motulesi esistono altre categorie di persone che dovrebbero ricevere il
medesimo trattamento;
- questa concessione sarebbe lesiva della dignità dei beneficiari, che si sentirebbero
offesi e frustrati.
Ognuno è ovviamente libero di pensare come meglio crede. Sono però convinto che un
conto è l'introduzione di una nuova norma, un altro conto è lo stralcio di un diritto
assegnato per legge da alcuni anni. Per questa ragione propongo formalmente di
accettare il decreto legislativo (artt. 13 e 17) contenuto nel messaggio oggi in discussione,
che ha sostituito quello ritirato dal Consiglio di Stato nel dicembre del 2008 2 , mantenendo
quindi per i motulesi la possibilità di pescare gratuitamente.
BADASCI F., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO LEGA - Le modifiche legislative in
esame si sono rese necessarie dopo l'introduzione di alcuni cambiamenti nella legge
federale sulla protezione degli animali [LPAn; RS 455]. Un primo messaggio era stato
ritirato nel 2008 a seguito delle numerose critiche indirizzate alla decisione di consentire la
pratica della pesca unicamente ai giovani di età superiore ai 14 anni e se accompagnati da
un genitore o da un adulto in possesso della patente. Tale soluzione avrebbe di fatto
impedito ai ragazzi di trascorrere qualche ora a contatto diretto con la natura, praticando
una sana attività senza creare danni alla fauna ittica. I problemi dei fiumi ticinesi, in
particolare la costante diminuzione delle catture, sono da ricercare altrove (aironi,
cormorani, eccetera).
La proposta odierna, veramente ottima, dimostra che, quando vi è la volontà, è possibile
trovare soluzioni semplici. A nome del gruppo Lega, vi invito quindi a sostenerla.
BORRADORI M., DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO - Ringrazio
innanzitutto la Commissione della legislazione, soprattutto il relatore Angelo Paparelli, per
aver rapidamente elaborato il rapporto, così da permettere all'Amministrazione cantonale
di espletare le pratiche burocratiche necessarie prima dell'entrata in vigore delle modifiche
di legge (1° gennaio 2010).
Vi è in sostanza una sola differenza tra il rapporto commissionale e il messaggio
governativo. Quest'ultimo prevede di mantenere la possibilità per le persone motulese su
sedia a rotelle di esercitare gratuitamente la pesca (con l'obbligo della compilazione della
statistica). La Commissione, invece, ha «ritenuto corretto eliminare la palese disparità di
trattamento tra normodotati e motulesi, introducendo anche per questi ultimi l'obbligo di
staccare a pagamento la patente per la pratica della pesca». Secondo il Dipartimento della
sanità e della socialità (DSS), da noi interpellato, dato che il numero delle persone
interessate dal provvedimento è esiguo (meno di dieci), non esistono problemi nell'aderire
alla proposta commissionale. Vorrei comunque far notare che i motulesi, a differenza dei
normodotati, possono unicamente esercitare la pesca nei pochi corsi d'acqua da loro
raggiungibili. L'argomento della disparità di trattamento non è dunque fondato. Certo, in
passato si è provveduto ad allestire due postazioni accessibili ai pescatori motulesi;
tuttavia, nei prossimi anni, per vari motivi (difficoltà a trovare posti adatti, elevati costi di
realizzazione e di manutenzione, numero esiguo di fruitori), non ne sono previste altre.
2
Messaggio n. 6161: Modifica degli articoli 11, 14, 16 e 29 della legge cantonale sulla pesca e
sulla protezione dei pesci e gamberi indigeni del 26 giugno 1996 (LCP), 23.12.2008.
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Vi invito ad aderire, come propone anche il deputato Tullio Righinetti, al decreto legislativo
contenuto nel messaggio governativo, mantenendo dunque la possibilità per le persone
motulese su sedia a rotelle di esercitare gratuitamente la pesca in Ticino. Se questa
richiesta non fosse accettata, preciso che il Consiglio di Stato aderirebbe comunque al
rapporto commissionale.
PAPARELLI A., RELATORE - Il messaggio oggi in discussione è stato rivisto rispetto a
quello ritirato l'anno scorso, che presentava elementi giustamente contestati tra l'altro dalla
FTAP.
I nuovi artt. 13 e 17 della LCP propongono l'aggiornamento delle modalità di rilascio della
patente, permettendo tra l'altro ai minori di 14 anni di praticare gratuitamente la pesca di
lago e di fiume. Sarà compito dei genitori decidere se i loro figli debbano o meno essere
accompagnati nell'esercizio di questa sana attività. Dai 13 anni di età esiste naturalmente
l'obbligo di partecipare al corso di introduzione alla pesca; anche i ragazzi devono infatti
conoscere come trattare in maniera rispettosa i pesci e i gamberi indigeni che,
sinceramente, non ho mai avuto occasione di vedere.
Il messaggio governativo intende continuare a esonerare le persone motulese dal
pagamento della patente di pesca. Secondo la maggioranza della Commissione della
legislazione, si tratta di un gesto che potrebbe offendere la dignità dei pescatori
diversamente abili; piuttosto che una malcelata compassione, credo desiderino dai
parlamentari maggiore rispetto e comprensione, ad esempio chiedendo al Governo la
costruzione di nuove apposite postazioni sulle rive dei laghi (al momento sono solo due) e
di percorsi lungo i fiumi facilmente agibili. Tali realizzazioni, a mio avviso fattibili,
consentirebbero di aumentare il numero di motulesi dediti alla pesca.
Sulla base di queste considerazioni, vi invito a sostenere il rapporto commissionale.
RIGHINETTI T. - Il rapporto commissionale auspica la realizzazione di nuove «piazzole e
piattaforme in posizioni strategiche facilmente raggiungibili», allo scopo di «permettere una
comoda attività anche ai pescatori in carrozzella». In nome della parità di trattamento con i
normodotati, si corre però il rischio che in futuro sarà ad esempio richiesto di mettere a
disposizione degli ipovedenti un accompagnatore.
Il Direttore del Dipartimento del territorio (DT) ha affermato, in maniera estremamente
pertinente, che i motulesi possono praticare la pesca soltanto nei pochi corsi d'acqua da
loro raggiungibili, argomento che giustifica pienamente il loro esonero dal pagamento della
patente. Mi sembra perlomeno inelegante eliminare oggi una disposizione adottata
all'unanimità dal Parlamento quasi dieci anni or sono.
PAPARELLI A., RELATORE - Non capisco per quali motivi è così difficile comprendere
che i motulesi, se trattati come pescatori di "serie C", possano anche offendersi. Non li si
agevola certamente concedendo loro gratuitamente la patente di pesca. Ribadisco che
bisognerebbe piuttosto creare appositi spazi a loro destinati.
DUCRY J. - Un motuleso agiato deve essere trattato come un motuleso che non paga le
imposte poiché i suoi redditi non rientrano nelle categorie stabilite dal Parlamento? È qui
che risiede il problema: si intende proporre soluzioni uguali per persone che vivono in
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situazioni diverse, violando i principi della Costituzione cantonale. Può apparire insensibile
discutere di un problema così delicato; è tuttavia ancora peggio cercare di risolverlo,
magari a fini elettorali, introducendo la concessione gratuita della patente di pesca.
Occorrerebbe piuttosto creare, come affermato dal collega Paparelli, nuove postazioni
accessibili ai motulesi.
ARIGONI S. - Condivido le affermazioni del collega Ducry. Mi permetto di porre una
domanda: dato che i pescatori motulesi sono pochi, non si poteva chiedere il loro parere?
PELLANDA G. - Noto con piacere che i giovani di età inferiore ai 14 anni potranno
esercitare gratuitamente la pesca. Esonerare i motulesi dal pagamento della patente è un
gesto di solidarietà umana, che non dipende dalle condizioni finanziarie dei singoli.
Voterò quindi a favore del messaggio governativo.
BORRADORI M., DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO - Ricordo a
Jacques Ducry che la disposizione sui motulesi, risalente a circa dieci anni or sono, non è
stata certamente introdotta a fini elettorali, visto tra l'altro il loro numero estremamente
esiguo. Il Consiglio di Stato si è limitato a proporre una norma già esistente, nei confronti
della quale nessuno è sembrato offendersi. Concordo ovviamente sul fatto che la
concessione gratuita della patente di pesca non costituisce chissà quale agevolazione per
i motulesi; si è comunque proceduto a creare alcune postazioni a loro destinate. A ogni
buon conto, non bisogna dimenticare che il messaggio governativo non riguarda solo
questo aspetto, ma mira a migliorare un quadro legislativo più ampio.
In conclusione, ribadisco che il Governo rispetterà qualsiasi decisione del Parlamento.
RIGHINETTI T. - Indipendentemente dal voto sull'emendamento, voterò con convinzione
la modifica della LCP.
La discussione di entrata in materia è dichiarata chiusa.
Messa ai voti, l'entrata in materia è accolta con 66 voti favorevoli, 7 contrari e
un'astensione.
È aperta la discussione sui singoli articoli del disegno di legge annesso al rapporto
commissionale.
Sono menzionati a verbale solo gli articoli oggetto di discussione o di proposte di
modifica.
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Articolo 13
●
Emendamento di Tullio Righinetti e del Consiglio di Stato
Art. 13 cpv. 2 e 3 (nuovi)
2
È riservato il caso dei ragazzi di età inferiore ai 14 anni in possesso
dell'autorizzazione dell'esercente l'autorità parentale e dei motulesi su sedie a
rotelle, i quali possono esercitare la pesca senza patente, nel rispetto delle normative
vigenti. Sono comunque tenuti ad iscrivere le catture nell'apposito libretto di statistica
conformemente all'art. 8.
3
Sono riservati i diritti privati di pesca legalmente riconosciuti.
DUCRY J. - Il mio riferimento ai fini elettorali non era di certo rivolto al Direttore del DT, ma
a coloro che sfruttano il Parlamento per esibire la loro pretesa sensibilità verso le persone
meno fortunate. Non è tuttavia cercando di evitare l'abolizione della concessione gratuita
della patente di pesca ai motulesi, un diritto che non è fondato su alcuna norma
costituzionale, che si dimostra comprensione nei confronti dei problemi altrui.
Bisogna risolvere le questioni finanziarie in base alle condizioni economiche delle singole
persone. La disabilità, per contro, deve essere affrontata con ben altri strumenti.
Il Gran Consiglio, nel caso in cui violasse questi principi fondamentali, si porrebbe nella più
totale illegalità.
Messo ai voti, l'emendamento è accolto con 36 voti favorevoli, 32 contrari e 5 astensioni.
Articolo 17
●
Emendamento di Tullio Righinetti e del Consiglio di Stato
Art. 17 cpv. 2 e 3 (nuovi)
2
È riservato il caso dei ragazzi di età inferiore ai 14 anni e dei motulesi su sedie a
rotelle, i quali devono portare con sé nell'esercizio della pesca unicamente il libretto
di statistica da presentare, su richiesta, agli organi di sorveglianza unitamente ad un
documento di legittimazione valido.
3
La patente e il libretto di statistica sono personali e non trasferibili.
Messo ai voti, l'emendamento è accolto con 33 voti favorevoli, 29 contrari e 5 astensioni.
La discussione sui singoli articoli è dichiarata chiusa.
Messi ai voti i singoli articoli e il complesso del disegno di legge scaturito dalla discussione
parlamentare sono accolti con 64 voti favorevoli e 9 astensioni.
L'adesione del Consiglio di Stato è recata dal Direttore del Dipartimento del territorio.
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3. STANZIAMENTO DI UN CREDITO DI FR. 1'000'000.- PER L'ATTUAZIONE DI
INTERVENTI PUNTUALI VOLTI A MIGLIORARE LA SICUREZZA E LA
PERCORRENZA DEI CICLISTI LUNGO GLI ITINERARI CICLABILI D'INTERESSE
CANTONALE E LE STRADE CANTONALI PER IL PERIODO 2010-2014
Messaggio del 1° settembre 2009 n. 6257
Conclusioni del rapporto della Commissione della gestione e delle finanze: adesione
all'entrata in materia e approvazione del decreto legislativo annesso al messaggio
governativo.
È aperta la discussione di entrata in materia.
BRIVIO N., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO PLR - Portando l'adesione del gruppo
PLR al messaggio governativo, vorrei esprimere alcune osservazioni sul tema delle piste
ciclabili in Ticino.
Tutte le cancellerie comunali ticinesi hanno di recente ricevuto una guida, edita dal
Dipartimento del territorio (DT), sui percorsi ciclabili esistenti nel Cantone 3 . Sfruttando
l'entusiasmo legato all'organizzazione dei mondiali di ciclismo a Mendrisio, l'Ente ticinese
per il turismo (ETT) ha pubblicizzato il Ticino come terra di ciclismo, cercando di
valorizzare alcune tratte pregevoli dal profilo paesaggistico (attorno ai due laghi).
Numerosi turisti, confederati e non, ne sono stati attratti. Una volta giunti in Ticino, si sono
però ritrovati in mezzo al traffico (con tutti i pericoli del caso) poiché, in realtà, le piste
ciclabili esistono unicamente sulla carta.
Approvo senz'altro gli interventi puntuali volti a migliorare la sicurezza dei ciclisti.
Occorrerebbe però anche svolgere una riflessione approfondita sull'argomento, da cui
scaturiscano proposte più serie, volte a creare una vera rete di piste ciclabili. È vero, come
forse mi risponderà il Consigliere di Stato, che realizzarne su certe tratte stradali risulta
estremamente difficile. Tuttavia, il problema risiede altrove: di frequente, infatti, si cerca di
dirottare il traffico di transito presente su determinate vie di comunicazione verso altre
strade, in particolare ubicate nelle zone industriali, dove passano anche le piste ciclabili,
creando situazioni insostenibili e pericolose per tutti gli utenti della strada (ciclisti,
automobilisti e pedoni). Bisognerebbe gestire il traffico diversamente.
LEPORI C., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO PS - L'importanza di una rete di
percorsi ciclabili per gli spostamenti quotidiani e a scopo turistico dovrebbe essere
condivisa da tutti. Nel 1987 l'Associazione traffico e ambiente (ATA) aveva lanciato
un'iniziativa popolare per l'introduzione di ciclopiste in ogni nuovo progetto stradale,
raccogliendo quasi 14 mila firme; nel dicembre del 1988 era stata accettata all'unanimità
dal Gran Consiglio ticinese 4 . Il gruppo PS voterà evidentemente il credito di un milione di
franchi per il miglioramento della sicurezza dei percorsi ciclabili, soprattutto dove la
convivenza tra traffico motorizzato e lento risulta particolarmente problematica. Il rapporto
3
Percorsi ciclabili in Ticino. Informazione per Comuni e operatori, Bellinzona, Dipartimento del
territorio, 2009, 20 p.
4
Cfr. Raccolta dei verbali del Gran Consiglio, sessione autunnale 1988, pp. 816-817.
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della Commissione della gestione e delle finanze approfondisce l'importante tema della
pianificazione comunale delle piste ciclabili.
Nell'autunno del 2007 il Gran Consiglio ha prorogato fino al 2011 l'utilizzo di un credito di
14 milioni di franchi per l'attuazione a tappe degli itinerari ciclabili di importanza cantonale
nel periodo 2002-2006 5 (stanziato nel 2001 6 ). Non si è riusciti neppure a spendere la
globalità dell'importo. A che punto è la realizzazione della seconda tappa delle ciclopiste?
Queste opere sono state di fatto delegate alle commissioni regionali dei trasporti (CRT),
ciò che sembra dare origine a ritardi. Mi limito a proporre due esempi:
1) per il Mendrisiotto, nel giugno del 2008 il Parlamento ha votato 70 mila franchi destinati
a progetti inerenti la rete ciclabile cantonale e regionale 7 ; oggi voteremo un credito di un
milione di franchi per alcuni interventi parziali.
2) quest'anno il Gran Consiglio ha approvato un credito per la progettazione definitiva
delle misure del Piano della viabilità del Polo luganese (PVP) 8 . La scheda S5 riguarda
gli itinerari ciclabili di importanza cantonale e quelli di importanza regionale; ai primi è
attribuita la priorità B (da completare dopo l'apertura della galleria Vedeggio-Cassarate),
ai secondi la priorità C (da avviare dopo la sua inaugurazione).
Si continua insomma a parlare di studi preliminari e di progettazione; non vi è ancora nulla
di definitivo. Il gruppo PS, pur essendo ovviamente favorevole agli interventi puntuali per
risolvere le situazioni conflittuali tra i diversi utenti della strada, invita il Consiglio di Stato a
realizzare in tempi brevi le piste ciclabili progettate.
BOBBIÀ E. - Scioglierò eventualmente la mia firma con riserva al rapporto commissionale
dopo gli interventi del Direttore del DT e del relatore.
Nel rapporto si può leggere che «l'impostazione e l'importo del credito sono identici al
precedente messaggio sullo stesso tema del 2006 per il periodo 2006-2008 che il
Consiglio di Stato propone di estendere fino al 2010 in quanto non tutti gli interventi hanno
potuto finora essere realizzati per problemi procedurali ora superati». Qualcuno mi dirà se
la pavimentazione della ciclopista di Gudo, prevista nel 2009 per un importo di 250 mila
franchi, è stata effettivamente eseguita.
5
Cfr. Raccolta dei verbali del Gran Consiglio, anno 2007/2008, pp. 1968-1972.
Messaggio n. 5144: Stanziamento di un credito quadro di 14.0 mio franchi per l'attuazione a
tappe degli itinerari ciclabili di importanza cantonale nel periodo 2002-2006, 10.07.2001.
7
Messaggio n. 6043: Concessione di un credito di fr. 3'000'000.- per la progettazione delle opere
prioritarie del Piano regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio (PTM) e del sistema
ferroviario regionale Ticino - Lombardia (TILO), 18.03.2008 (per la discussione parlamentare, cfr.
Raccolta dei verbali del Gran Consiglio, anno 2008/2009, pp. 579-591).
8
Messaggio n. 6179: Richiesta di un credito quadro di fr. 18'200'000.- e di un credito di
fr. 1'200'000.- per la progettazione definitiva delle misure del Piano della viabilità del Polo luganese
(PVP, comprendente le misure fiancheggiatrici alla messa in esercizio della galleria
Vedeggio-Cassarate) e per la realizzazione di quelle di priorità A, e richiesta di un credito quadro di
fr. 6'500'000.- e di un credito complessivo di fr. 400'000.- per le misure di adattamento e
potenziamento del trasporto pubblico del Luganese nell'ambito del credito quadro di fr. 905 mio del
Piano dei trasporti del Luganese (PTL), 18.02.2009 (per la discussione parlamentare,
cfr. Raccolta dei verbali del Gran Consiglio, anno 2009/2010, pp. 628-637 e 668-677.
6
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Sottolineo che, sottraendo tale cifra dal credito quadro precedente (un milione di franchi) 9 ,
si sono spesi solo 344 mila franchi. Mi chiedo pertanto se le piste ciclabili previste siano
effettivamente necessarie oppure se il problema risieda nel fatto che non si riesce a dare
inizio ai lavori in tempi ragionevoli, evocando difficoltà ricorsuali poco credibili. Il relatore
mi darà forse torto, precisando quando e per quali tratte sono stati inoltrati i ricorsi.
Riassumendo, si è speso solo un terzo della cifra prevista nel messaggio del 2006 (valido
per gli anni 2006-2009). Oggi il Consiglio di Stato chiede un ulteriore credito per il periodo
2010-2014. Non si sarebbe potuto attendere l'esaurimento dell'importo precedente?
Alcuni ciclisti (la minoranza) non si comportano certo come gentiluomini. Ammetto di
essere molto vicino alla categoria degli automobilisti; tuttavia, dato che costruiamo piste
ciclabili con costi non indifferenti, i ciclisti dovrebbero mostrare maggiore educazione
(collaborazione) stradale quando non esistono ciclopiste. Viaggiano affiancati (o, peggio,
in gruppo), non si preoccupano dei veicoli che seguono, passano sulle strisce pedonali e
non rispettano i semafori rossi. Come minimo, evitiamo di idealizzarli. II relatore non ha
dato seguito alla mia richiesta di inserire nel rapporto un accenno in tal senso. Mi permetto
di farlo ora, a futura memoria.
Il relatore parla non più di mobilità lenta, ma di mobilità dolce. Perché dolce? Dolce per
chi? Non esageriamo. Approverò probabilmente il rapporto poiché è giusto che gli amanti
delle due ruote abbiano la possibilità di allenare i muscoli e di mantenere sana la mente.
Sappiano comunque che le strade non appartengono esclusivamente a loro; i pedoni
hanno pari diritti e gli automobilisti pagano numerose tasse per la collettività in senso lato.
Mi è capitato recentemente di percorrere la Valle di Muggio con l'autopostale. Si è trattato
di un'eccezione, di un esperimento. Il conducente si è trovato in più occasioni bloccato dai
temerari ciclisti del gruppo sportivo "Como in bici". Altri, forse ticinesi, arrancavano in
mezzo alla strada. Altri ancora affrontavano a velocità vertiginose le curve. Egli ha
affermato, forse in maniera esagerata, di detestarli, spiegandomi che molti di loro sono
indisciplinati e arroganti. Nell'interesse di tutti, occorre far passare il messaggio che tra i
diversi utenti della strada deve regnare una sana convivenza.
SAVOIA S. - Il rapporto commissionale lascia trasparire una certa avversità nei confronti
dei ciclisti. L'argomento secondo cui questi ultimi sono indisciplinati e pericolosi è
ingiustificato; in realtà rappresentano, insieme ai pedoni, la categoria meno protetta, tanto
da essere in cima alla classifica delle vittime della strada. Bisognerebbe riuscire a far
capire agli automobilisti che anche i ciclisti hanno il diritto di percorrere le strade; se si
recano in Valle di Muggio è perché il traffico è minore rispetto ai fondovalle.
Ricordo che i problemi della circolazione non sono causati dai ciclisti, che sono una
minoranza sulle strade, ma dalla presenza di troppe automobili. Riuscire a far aumentare il
numero di persone che utilizzano la bicicletta contribuirebbe senz'altro a risolverli.
Per questo motivo è necessario che si realizzi, come del resto si sta cercando di fare,
un'adeguata rete di piste ciclabili.
9
Messaggio n. 5780: Stanziamento di un credito quadro di franchi 1'000'000.- per l'attuazione di
interventi puntuali volti a migliorare la sicurezza e la percorrenza dei ciclisti lungo gli itinerari
ciclabili d'interesse cantonale e lungo le strade cantonali, per il periodo 2006-2008, 03.05.2006
(per la discussione parlamentare, cfr. Raccolta dei verbali del Gran Consiglio, anno 2006/2007,
p. 3365).
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BORRADORI M., DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO - Vorrei
innanzitutto sottolineare che nei Piani regionali dei trasporti (PRT), comprendenti i percorsi
ciclabili, si progetta la realizzazione di opere viarie in un contesto geografico esteso,
ragione per cui è difficilissimo concentrarsi sui dettagli. Non è pertanto sempre possibile
per le CRT individuare le situazioni di traffico che richiedono l'adozione di soluzioni
puntuali a favore dell'utenza più debole, nel caso concreto i ciclisti. L'obiettivo del
messaggio in esame è appunto di incrementare la sicurezza sulle strade cantonali,
specificatamente nei punti in cui esistono condizioni conflittuali tra i diversi utenti, in
particolare tra automobilisti e ciclisti.
L'elenco indicativo degli interventi riportato nel messaggio è stato definito e concordato
con il Gruppo di sostegno percorsi ciclabili (composto tra l'altro da ex ciclisti professionisti
come Marco Vitali e Rocco Cattaneo e coordinato da quest'ultimo) che, attivo sul territorio,
segnala tramite fotografie e rapporti scritti le situazioni di pericolo per i ciclisti.
Ogni intervento è caratterizzato da un alto ritorno dell'investimento in termini di aumento di
sicurezza. Le nuove opere – comprese quelle contemplate nel messaggio del mese di
maggio del 2006 – soprattutto i percorsi separati dalla strada cantonale, comporteranno
benefici anche per i pedoni. Dal punto di vista tecnico, si prediligono gli interventi la cui
pubblicazione non è necessaria, così da poter procedere rapidamente alla loro
esecuzione; se ciò non fosse possibile, si cerca comunque di evitare gli espropri. L'importo
di spesa medio per le opere proposte si aggira attorno agli 83 mila franchi.
Il rapporto commissionale è favorevole all'obiettivo perseguito dal Governo, cioè la messa
in sicurezza di specifiche situazioni di conflitto tra traffico ciclabile e motorizzato. Si tratta
in particolare di contesti di dettaglio tali da non poter essere ragionevolmente contemplati
nei PRT.
Il rapporto affronta due importanti aspetti.
1) Prendendo spunto da una recente sentenza del Tribunale federale che vieta il transito
dei ciclisti in Via Nassa a Lugano (zona pedonale), esso pone l'accento sul sapiente
utilizzo del piano regolatore quale strumento di discussione volto a definire una rete
condivisa di percorsi ciclopedonali sul territorio comunale. In tal senso, rispondendo a
una sollecitazione della Commissione, posso dire che quest'anno il DT ha informato per
iscritto i Comuni e i pianificatori iscritti all'albo.
2) la Commissione, avanzando alcuni suggerimenti che meritano di essere presi in
considerazione, invita a promuovere il rispetto verso l'utente della strada più debole e a
sanzionare le indiscipline, anche degli stessi ciclisti.
Il deputato Nicola Brivio ha menzionato l'opuscolo sui percorsi ciclabili esistenti nel
Cantone, inviato ai Comuni nell'imminenza dei campionati del mondo di ciclismo.
La pubblicazione, molto seria, indica con onestà le tratte già costruite e quelle che lo
saranno una volta risolti i problemi procedurali. Approfondendo il dialogo con i Comuni e
con tutti gli enti che operano sul territorio, è nostra intenzione stimolare un maggiore
interesse verso l'argomento. Gli spostamenti quotidiani in bicicletta si svolgono
prevalentemente nel contesto locale; al fine di ottenere progressi significativi, diventa
quindi indispensabile la cooperazione tra Cantone e Comuni, chiamati a individuare
soluzioni valide e a realizzare itinerari idonei sul loro territorio. Tale collaborazione esiste
già, ma deve essere migliorata, poiché di frequente sono gli amministratori locali a
conoscere meglio le esigenze dei cittadini del Comune e le possibilità che il comparto
territoriale comunale offre per l'attuazione di piste ciclabili. Inoltre, grazie all'aiuto dei
Comuni e delle CRT, possiamo superare più facilmente le numerose difficoltà procedurali
cui siamo confrontati.
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Sinora il Parlamento si è dovuto chinare su quattro messaggi riguardanti le piste ciclabili
(per un totale di circa 20 milioni di franchi): gli itinerari nazionali Airolo-Chiasso e
Bellinzona-Ascona (realizzati), il percorso ciclabile della Valle di Blenio (attuato) e quello
della Vallemaggia (eseguito in gran parte) nonché alcuni interventi puntuali, l'ultimo dei
quali è in discussione oggi. Il Cantone Ticino dispone attualmente di 252 chilometri di
ciclopiste (175 chilometri di rilevanza nazionale e 77 di importanza cantonale). Non si è
potuto spendere la globalità degli importi previsti, proprio a causa dei vari ricorsi inoltrati
da cittadini, Comuni, eccetera; può sembrare difficile da credere, ma la realizzazione di
una pista ciclabile è spesso simile alla costruzione di un tratto stradale.
Condivido l'invito di Nicola Brivio a svolgere una riflessione approfondita sull'argomento.
In merito al fatto che l'ETT abbia pubblicizzato il Ticino come terra di ciclismo in occasione
dei campionati del mondo di ciclismo, non credo vi sia nulla di male, anzi. Tra i turisti giunti
nel Cantone per assistere a questo evento, molti hanno sicuramente apprezzato l'offerta
ciclopedonale esistente.
Sono evidentemente d'accordo con Carlo Lepori quando afferma che la priorità dovrebbe
essere quella di realizzare una rete di percorsi ciclabili per gli spostamenti quotidiani e a
scopo turistico. A suo avviso, inoltre, attribuendo alle CRT l'esecuzione delle ciclopiste, è
inevitabile che si verifichino ritardi. È vero; si tratta però di una richiesta proveniente dagli
stessi Comuni al fine di individuare le soluzioni migliori.
Al deputato Edo Bobbià posso rispondere che il credito in oggetto è pienamente
giustificato, in quanto destinato a interventi volti a eliminare situazioni di reale pericolo
(segnalate dal Gruppo di sostegno percorsi ciclabili). Certo, sarebbe stato meglio
dapprima esaurire l'importo votato dal Parlamento nel dicembre del 2006; non è stato
possibile a causa delle difficoltà procedurali che hanno ritardato l'esecuzione di alcune
opere. Oggi questi problemi sono praticamente risolti, ragione per cui riteniamo che il
credito sarà completamente utilizzato entro breve. Edo Bobbià pone inoltre l'accento sui
problemi di convivenza esistenti tra i diversi utenti della strada. Purtroppo, lo spazio a
disposizione, in particolare sui fondovalle, è piuttosto limitato ed è inevitabilmente conteso
tra automobilisti, ciclisti e pedoni.
In conclusione, non posso che invitarvi ad approvare il credito in esame.
BELTRAMINELLI P., RELATORE - Il rapporto non è una critica contro i ciclisti, ma si limita
a riportare i diversi pareri espressi in seno alla Commissione della gestione e delle
finanze. Per la prima volta, è vero, sono emerse evidenti perplessità riguardo alla
realizzazione delle piste ciclabili. Ho preso in considerazione anche le osservazioni del
collega Bobbià, nonostante egli affermi il contrario; nelle considerazioni conclusive si può
infatti leggere che «sarà fondamentale insistere con un'adeguata informazione per
promuovere il rispetto dell'utente più debole e sanzionare le indiscipline, anche da parte
degli stessi ciclisti». Siamo quindi confrontati con un cambiamento di mentalità: tutti gli
utenti della strada, compresi i ciclisti, sono tenuti a rispettare gli altri.
Fino a oggi il Gran Consiglio, nel nome della mobilità lenta, ha votato con grande
entusiasmo e idealismo crediti a favore dell'attuazione di ciclopiste. Da precisare però che
quelle costruite sinora, assai apprezzate, riguardano regioni relativamente poco trafficate.
Con le prossime opere, previste in zone urbane, le difficoltà aumenteranno di sicuro.
Vi propongo un esempio. Nel 2006 è stato inaugurato il primo percorso ciclabile di Lugano
(detto "La via del lago"). Subito alcuni privati hanno inoltrato un ricorso volto a impedire il
transito di ciclisti in Via Nassa, che è stato di recente accolto dal Tribunale federale;
ebbene, per realizzare ciclopiste all'interno delle città, occorrerà d'ora innanzi modificare il
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piano regolatore, ciò che causerà inevitabilmente un incremento del numero dei ricorsi.
Sempre a Lugano, sul lungolago, la convivenza tra ciclisti e pedoni si è rivelata (e si rivela)
particolarmente difficile; diversi sono i reclami di questi ultimi. I primi avversari dei ciclisti,
soprattutto nei centri urbani, non sono gli automobilisti, bensì i pedoni.
Di fronte alla conflittualità tra pedoni e ciclisti, che in futuro tenderà ad aumentare, vi sono
due possibili soluzioni: o si riuscirà a stabilire un reciproco rispetto tra le due categorie di
utenti della strada (tra l'altro attraverso un'adeguata informazione), oppure bisognerà
procedere a una separazione fisica tra i percorsi pedonali e quelli ciclabili, con evidenti
problemi legati agli espropri e ai costi di costruzione.
Con queste considerazioni, invito il Gran Consiglio a votare il credito in oggetto e il
Consiglio di Stato a intensificare la collaborazione con i Comuni allo scopo di continuare a
promuovere i percorsi ciclabili, nonostante le future crescenti difficoltà.
La discussione di entrata in materia è dichiarata chiusa.
Messa ai voti, l'entrata in materia è accolta con 53 voti favorevoli e 5 astensioni.
Messi ai voti, i singoli articoli e il complesso del decreto legislativo annesso al messaggio
governativo sono accolti con 54 voti favorevoli e 3 astensioni.
4. CHIUSURA DELLA SEDUTA E RINVIO
Alle ore 19:10 la seduta è tolta e il Gran Consiglio è riconvocato per martedì
10 novembre 2009.
Per il Gran Consiglio:
Il Presidente, Riccardo Calastri
Il Segretario generale, Rodolfo Schnyder
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PRESENTAZIONE DI ATTI PARLAMENTARI
MOZIONE
Trasporti pubblici per i giovani in formazione
del 9 novembre 2009
Con l'entrata in vigore del fondo per la formazione professionale, dall'1.1.2010 verranno
rimborsate agli apprendisti perlomeno il 50% delle spese di trasporto per recarsi ai corsi
interaziendali nei centri formativi e nelle sedi scolastiche. A dipendenza del tipo di
rimborso restano però scoperte le spese dal domicilio al posto di lavoro, non coperte dal
fondo. Spesso le imprese sono lontane dall'abitazione ed è necessario l'utilizzo di uno o
più mezzi di trasporto pubblici. A questo si aggiunge che frequentemente gli apprendisti
provengono da famiglie del ceto medio-basso. Frequentemente hanno più di 18 anni e, in
molti casi, devono già pensare alla propria sussistenza.
Tenendo presente le molteplici facilitazioni di cui dispongono gli studenti dell'obbligo
scolastico, in particolare coloro che abitano in zone discoste, restano invece scoperte le
spese di trasporto degli studenti nella scuola del post'obbligo e qui penso soprattutto ai
disagiati.
Invitiamo il Consiglio di Stato a prendere in considerazione il rimborso di tutte le spese di
trasporto relative alla formazione degli apprendisti, tramite il fondo per la formazione
professionale e una partecipazione alle spese di trasporto anche per gli studenti del
post'obbligo, limitate agli spostamenti all'interno del Cantone con i dovuti correttivi per
evitare abusi. Si potrebbe anche ripensare ad abbonamenti per tratte precise.
Giorgio Salvadè
Arigoni G. - Badasci - Barra - Bergonzoli Bignasca A. - Bignasca B. - Bignasca M. Canal - Gobbi N. - Paparelli - Poggi - Savoia
Ai sensi dell'art. 101 cpv. 3 della legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di
Stato, la mozione è trasmessa al Consiglio di Stato.
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INTERPELLANZA
Il Ticino è pronto a chiedere l'aumento delle indennità giornaliere di disoccupazione
al Consiglio federale?
del 9 novembre 2009
In base all'art. 27 cpv. 5 della Legge federale sull'assicurazione disoccupazione (LADI), i
Cantoni con una disoccupazione elevata possono chiedere al Consiglio federale di
aumentare da 400 a 520 giorni le indennità giornaliere riconosciute ai senza lavoro.
L'art. 41c dell'ordinanza di applicazione della LADI prevede che, su richiesta di un
Cantone, il Consiglio federale possa aumentare il numero massimo di indennità se,
durante il periodo di riferimento, il tasso di disoccupazione nel Cantone o in una regione
importante dello stesso abbia superato ampiamente la media nazionale e abbia raggiunto
in media almeno il 5 per cento. Il periodo di riferimento inizia a decorrere otto mesi prima
della data d'inizio dell'aumento richiesto e si estende sui primi sei mesi di detto periodo.
Il tasso cantonale di disoccupazione è oltre il 5% da un mese, ma per esempio nel
Locarnese lo è già da tre mesi. Ci stiamo quindi avvicinando con una certa rapidità
all'adempimento delle condizioni legali per una richiesta ticinese di questa misura al
Consiglio federale, richiesta che contempla anche l'obbligo di cofinanziare per un quinto
con fondi cantonali le prestazioni supplementari.
Sulla base di quanto precede i sottoscritti chiedono al Consiglio di Stato:
1. è sua intenzione presentare al più presto la domanda al Consiglio federale intesa ad
ottenere queste prestazioni supplementari per i disoccupati ticinesi e/o per i disoccupati
di alcune regioni del Cantone?
2. Se sì, in quali termini temporali intende coinvolgere i rappresentanti del mondo del
lavoro per sostenere tale domanda?
3. Esistono fondi cantonali specifici previsti per sostenere la quota finanziaria cantonale di
questa misura oppure tale quota andrà in deduzione ad altri fondi destinati alle misure
contro la disoccupazione?
Per il Gruppo PS
Saverio Lurati
Arigoni G. - Bertoli - Carobbio - Cavalli - Corti Ferrari - Garobbio - Ghisletta D. - Ghisletta R. Kandemir Bordoli - Lepori - Malacrida - Marcozzi Orelli Vassere - Pestoni - Stojanovic
L'eventuale sviluppo e la risposta saranno presentati nel corso di una prossima seduta.
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