PASSAPAROLA 15 marzo 2009 La Parola di Dio quotidiana LUNEDÌ 16/03 MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ MT MT MT MT 6,7-15 6,16-18 6,19-24 1,16.18-21.2 VENERDÌ SABATO DOMENICA 22/03 FERIA ALITURGICA MC 6,6b-13 33,7-11A ES 1TS 4,1B-12 9,1-38B GV Sarebbe ottima cosa che ogni cristiano riesca a poco a poco a costruire dentro di sé la bella abitudine di leggere le letture della Messa domenicale prima di venire in chiesa, oppure venendo in chiesa un po’ prima dell’orario della Messa. AVVISI PER LA SETTIMANA DOMENICA 15: 3a di QUARESIMA In Quaresima, in modo particolare, - Ore 16.00: Celebrazione dei VESPERI con riflessione sulla Parola di Dio. con l’aiuto del libretto apposito. MARTEDÌ 17: - Ore 20.45 precise (in OMI): in collegamento video: CATECHESI QUARESIMALE DEL CARDINALE su: LA MORALE: CAMMINO DI SANTITÀ La si potrà seguire con foglietto apposito. Seguirà la possibilità di scambio riflessioni. MERCOLEDÌ 18: - A sera: PELLEGRINAGGIO PENITENZIALE di TUTTO IL DECANATO a RHO (Santuario). Alle ore 20.00: partenza del pullman da P.za Mercato. Affrettiamoci ad iscriverci presso le suore (€ 6). - A Castano Primo Partenza in pullman da P.za Mercato alle ore 20.00. Iscrizioni presso le suore entro il 25 marzo (€ 7). CI STIAMO RICORDANDO DEI POVERI? Rinunciamo un po’ (che ci fa bene fisicamente e spiritualmente) per aiutare chi ha bisogno. Precisamente: la missione di Tuuru (Kenya) delle suore del Cottolengo. VENERDÌ 20: - Ore 8.30: VIA CRUCIS in Ch. parrocchiale; - Ore 15.00 (in Ch. antica): VIA CRUCIS, a cui segue in modo individuale e libero un momento di contemplazione della Croce; - Ore 21.00 (in Ch. parrocchiale): Vesperi dei Venerdì di Quaresima, con ascolto della Parola di Dio. DOMENICA 22: 4a di QUARESIMA - Ore 16.00: Celebrazione dei VESPERI, con riflessione sulla Parola di Dio. BICICLA LA TUA BICI ! Non buttare la tua vecchia bici, portala al CENTRO CARITAS parrocchiale, può diventare un ottimo veicolo di solidarietà. ATTENZIONE: consegnare solo bici in discreto stato (no ciclomotori) il lunedì e il mercoledì dalle 15 alle 17. IL CENTRO DI ASCOLTO “CARITAS” HA BISOGNO DI: OLIO Per partecipare meglio alla vita della parrocchia, invitiamo calorosamente ad abbonarsi al “nostro” notiziario COMUNITA’ (€ 10). Il nostro bollettino “Comunità” sarà lieto di ospitare articoli ritenuti costruttivi, seppur brevi, di ciascun parrocchiano. Inviate i vostri contributi alla redazione!! SPAZIO DELL’ORATORIO Il film di questa settimana è "La leggenda di cuore d'inchiostro - Inkheart", Inkheart" film per tutti e molto bello assolutamente da non perdere. La prossima settimana: “Hotel Bau”. Bau” Giovedì 19 marzo alle ore 21.00 presso l'O.S.L. RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEGLI ORATORI in cui sarà discusso il documento sulla pastorale giovanile proposto dalla Diocesi e consegnato nell'ultima riunione. Domenica 22 marzo: RITIRO DEI RAGAZZI DI PRIMA MEDIA INFERIORE a partire dalle ore 9.00 presso l'O.M.I. Tutti i genitori sono tenuti a partecipare e per chi desidera c'è la possibilità di fermarsi anche a condividere un pranzo semplice offerto dalla parrocchia. Al catechismo sono stati consegnati i "cubi" salvadanaio per la quaresima destinati alla raccolta fondi in favore delle Missioni del Cottolengo. I cubi andranno riconsegnati dopo Pasqua. Seguirà altro avviso. In Irak, dopo la guerra, un terzo dei cristiani ha lasciato il paese Che Medio Oriente sarà senza presenza cristiana? T anti anni fa un anziano patriarca arabo cristiano, durante un’intervista, si sentì chiedere da quanto tempo la sua famiglia si fosse convertita dall’islam al cristianesimo. Rispose con orgoglio: i cristiani in Medio Oriente erano tali, prima della conquista musulmana. Questa è la fierezza dei cristiani mediorientali: sono i figli di una storia che rimonta alle origini del cristianesimo. In più di mille anni di dominazione musulmana, araba, poi turcoottomana, le loro comunità sono state erose da pressioni sociali e persecuzioni. Le potenze cristiane si sono erette a protettrici dei “loro” cristiani in Oriente, con un ruolo ambiguo, che li ha fatti considerare talvolta come longa manus degli stranieri. La “protezione” nascondeva il gioco degli interessi. I cristiani, spesso più evoluti dei loro concittadini, sono stati mediatori tra Oriente e Occidente. Questa è stata, soprattutto, la funzione del Libano, il Paese dove la comunità cristiana è più forte. Il Novecento, però — non va dimenticato — si è aperto con una tragedia per i cristiani: più di un milione, armeni soprattutto, ma non solo, sono stati uccisi durante la Prima guerra mondiale dai nazionalisti turchi nell’Impero ottomano. È il primo Olocausto del XX secolo. Gli armeni lo chiamano Metz Yeghern, il Grande Male, e lo ricordano il 24 aprile. Nonostante le tragedie, i cristiani hanno sperato che gli Stati arabi e nazionalisti, dopo la Seconda guerra mondiale, dessero loro uguali diritti. Non è stato così. Oggi, con la pressione islamista, lo è ancora di meno. In Irak, a causa della guerra, un terzo dei cristiani ha lasciato il Paese. I cristiani emigrano in tutto il Medio Oriente. Ne restano quasi 15 milioni, il 4,2 per cento. Pochi sanno che 1700.000 cristiani sono arrivati di recente in Arabia Saudita (senza diritti), in Oman e nei Paesi del Golfo. È un nuovo mondo cristiano di povera gente. Ma quelli di antica origine se ne vanno. Non basta qualche deprecazione generica da parte delle Cancellerie occidentali, senza seguito. Occorre una vera amicizia per questi cristiani, da realizzare in una situazione complessa. In un recente convegno a Roma, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, significativi leader musulmani sono stati invitati a discutere con i cristiani sul “valore” delle Chiese in Medio Oriente. Ne è emersa la consapevolezza che la presenza cristiana significa molto anche per i musulmani: il mondo musulmano, senza cristiani, è destinato a evolversi verso forme totalitarie. Altre minoranze, etniche e islamiche, pagheranno questa deriva. Lo pagherà la pratica della libertà. La presenza cristiana è la vera alterità, forte di una storica legittimità. Il problema del futuro dei cristiani non è solo di chi emigra, ma anche dei musulmani che restano. Che sarà un Medio Oriente senza cristiani? Nel mondo contemporaneo, anche piccole minoranze esercitano una funzione più grande del loro numero. Ma qui il problema torna ai cristiani d’Oriente, con l’esigenza di uscire da schemi etnico-tribali. Senza un rinnovamento spirituale è arduo motivare una vita non facile, che diventa testimonianza. Alcune Chiese si stanno rinnovando da tempo, come i copti d’Egitto, gli ortodossi di Siria, i maroniti. Altre stentano e faticano per le loro ristrette dimensioni. A questo livello si gioca l’amicizia partecipe dei cristiani occidentali. I cristiani d’Oriente possono essere fermento di libertà, pluralismo, dialogo, amore nelle società musulmane percorse da tendenze totalizzanti. Non è una missione facile. Ma è preziosa. Andrea Riccardi (Famiglia Cristiana n. 10/2009)