Un itinerario che consiglio agli
amanti della natura e
Sommario
agli appassionati delle
Passariano
gite in bicicletta, nonché Villa Manin a Passariano
alle famiglie con bambiParco Risorgive
ni è quello che si estende nei dintorni di
San Martino
Codroipo, nella zona che circonda PasVarmo
sariano e Villa Manin.
Gradiscutta
Presso il “Centro Visite” di Passariano è
Glaunicco
possibile ricevere tutte le informazioni
turistiche nonché le mappe delle piste
Musei
ciclabili od altro materiale illustrativo
In Breve:
per gli “itinerari del gusto" (scheda
Durata : 2 – 5
"itinerari del gusto") con indicazioni di
ore circa
aziende agrituristiche, di trattorie tipiLunghezza :
10 – 25 Km
che nonché di produttori vitivinicoli doFondo asfaltave si potrà degustare ed acquistare il rito facile per
nomato vino delle "Grave del Friuli".
bici – auto
Il “Centro Visite” di Villa Manin è siA cura di Graziella Bonin
Nel Codroipese alla ricerca di Aziende Agrituristiche,
trattorie tipiche, produttori vitivinicoli e CULTURA
GLI ITINERARI DEL GUSTO
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Ass.ne Vivin FVG
S.F. 03
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tuato in una struttura ubicata nell’area del parcheggio
ovest e rimane aperto solo il sabato e la domenica con
il seguente orario: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30
alle 17.30. Qui, da maggio a settembre e con il modico costo di ca. 5,00 euro, è possibile noleggiare una
bicicletta da utilizzare per l’intera giornata (tel.0432 / 906012)
Passaria Durante la settimana invece è possibile
contattare l’Ufficio I.A.T. di Passariano
no
di Codroipo situato nella Torre di Villa
Manin (tel.0432 / 900908) aperto dal lunedì al sabato.
A Passariano di Codroipo si può ammirare Villa
Manin , la più nota ed imponente villa della Regione;
fu edificata dalla famiglia Manin, in seguito divenne
sede estiva dell’ultimo Doge di Venezia, Ludovico
Manin, e successivamente residenza di Napoleone
Bonaparte. In questa sontuosa villa infatti Napoleone
collocò il suo quartier generale.
Di notevole interesse sono pure la cappella di S. Andrea, l’armeria antica, la scuderia, la camera con il
letto dove dormì Napoleone.
Dietro alla villa si può visitare anche il Parco, molto
interessante dal punto di vista botanico, per le numerose specie importanti e rare: oltre a Tigli, Cedri del
Libano e dell’Atlante, ad un Abete del Caucaso, ad
una grande Paulovnia, si potrà osservare un Tasso di
enorme dimensione che dovrebbe avere dai 150 ai
Manin.
- Il suggestivo borgo di Muscletto immerso in una
campagna ricca di vegetazione dove si può
ammirare l’antiIl Borgo ca Villa dei ConRurale
ti
ColloredoMels, risalente al
XVII sec.: è coLa Villa Collorado Mels
stituita da un corpo centrale e
da due barchesse laterali.
- Il borgo rurale di Santa Marizza di Varmo di origine medioevale. In questa località si potrà ammirare
Villa Canciani chiamata “Il Palassat”, una villa veneta situata al centro del borgo,
edificata nel XVII sec. dai conti
Cernazai sui resti di un antico monastero.
- Da Santa Marizza di Varmo si
può proseguire per il borgo rurale
Il Mulino di Gradiscutta di Gradiscutta di Varmo, borgo
di origine medioevale. Il mulino,
situato
in Via del Molino e localizzaGlaunicco
to a nord del fiume Varmo, viene citato sia nelle opere letterarie di Ermes di Colloredo come pure da Ippolito Nievo. A testimonianza della sua funzione rimangono visibili all’esterno dell’edificio le pale delle attrezzature moliPagina 3
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200 anni.
Il grande prato centrale, invece, in primavera, nel mese di aprile, è un’esplosione di colore giallo, di straordinaria bellezza, dovuta alla fioritura dei numerosissimi narcisi.
Dalla monumentale Villa Manin si espandono a raggiera circa cinquanta chilometri di piste ciclabili che
abbracciando il territorio del Comune di Codroipo
raggiungono mete affascinanti.
Alcune di queste mete sono:
Parco
il vicino Parco Naturale delle RiNaturale delle
sorgive, un’area di particolare inteRisorgive
resse naturalistico che si sviluppa su
un’area di circa 40 ettari, visitabile
in qualsiasi ora del giorno (soltanto a piedi). Qui le
acque di risorgiva, particolarmente pure e limpide,
hanno una temperatura quasi costante oscillante dai
12 ai 16 gradi C. per cui consentono lo sviluppo di
una fauna ittica con un gran numero di specie. Questo
è uno degli ambienti naturali più suggestivi della nostra regione, con una straordinaria ricchezza e varietà
di specie vegetali, tra cui diverse varietà di orchidea e
la genziana alata; inoltre l’umidità dell’ambiente favorisce pure una ricchissima microfauna.
- La frazione di San Martino di Codroipo caratterizzata dall’imponente complesso della storica villa
Kechler edificato nel XVI sec., per volontà della famiglia Della Torre ed in seguito passato alla famiglia
torie.
- Da Gradiscutta di Varmo si può raggiungere facilmente Glaunicco dove merita una visita il vecchio
mulino che attualmente ha cambiato destinazione
d’uso in quanto dal 1985 è stato
trasformato in ristorante ma all’esterno conserva ancora due
maestose ruote in ferro. La ruota più a sud è una delle ruote di
maggiori dimensioni rimaste in
questo territorio, misurando ca.
5 metri di diametro. E’ un muIl Mulino di Glaunicco
lino di origini molto antiche,
romantico e poetico, situato
sulle acque di risorgiva del Varmo, nel territorio di
Camino al Tagliamento. Il fascino del mulino di
Glaunicco, infatti, ha ispirato persino Ippolito Nievo
che in questo luogo ha ambientato le vicende descritte
nella sua novella intitolata “Il Varmo”. Lo scrittore
trascorreva alcuni periodi presso i parenti Colloredo a
Gorizzo ed a Muscletto: in quelle occasioni frequentava questi ambienti dove la natura incontaminata
e capricciosa lo illumiGorizzo
nava a tal punto che la sua penna
scorreva veloce descrivendo ogni
particolare del paesaggio che lo circondava. Questo mulino ha fatto da cornice anche a
certe scene del film “Gli ultimi” di padre David MaPagina 5
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ria Turoldo che ne ha curato pure la scenografia assieme al regista Vito Pandolfi.
- Da Glaunicco si può raggiungere agevolmente anche il borgo di Gorizzo dove si può osservare il complesso di Villa Colloredo Mels Mainardi, databile alla
seconda metà del secolo XVII, ma molto probabilmente costruito sulle rovine di un fortilizio del XII secolo che fu danneggiato durante l’incursione dei Turchi del 1651 ed il seguito ricostruito dal poeta Ermes
di Colloredo. Le torri ed i due edifici ai lati del cortile
d’onore dovrebbero invece risalire alla prima metà del
XVIII secolo. Un ampio parco
si estende nella parte posteriore dell’edificio principale.
Il complesso conserva ancora
l’aspetto proprio del castello
per il fossato antistante la villa e per i canali che circondano il parco. Di fronte è situata
la Chiesa di San Canciano.
A CODROIPO si possono Le Carceri, la sede del Museo
visitare:
- il Museo Archeologico, alloggiato nelIl Museo l’ottocentesco edificio delle vecchie carceri (in Via S.Maria Maggiore), è ricco
di reperti della tarda età del bronzo, della prima età imperiale, dell’età romana (venuti alla
luce nella necropoli di Iutizzo), dell’Alto Medioevo e
di Aquileia come pure le guarnigioni militari.
Codroipo subì anche il “passaggio” e la devastazione
degli Ungari nel IX e X° sec. e le scorrerie dei Turchi
nell’invasione del 1477 mentre nel periodo della I°
guerra mondiale, dopo la disfatta di Caporetto, le
truppe in ritirata e numerosi profughi si affollarono in
questo territorio prima di attraversare il Tagliamento.
- Nella zona a sud dell’abitato di Codroipo, in Via
Molini, a pochi chilometri da Villa Manin, in un paesaggio caratterizzato da boschetti e zone umide, sono presenti cinque strutture molitorie
come il Molino Passanigo, il
Molino di Bert, il Molino di
Bosa, il Molino della Siega ed
il Molino dalli Stali (o da lis
Stalis); alcune di queste però Il Mulino di Bert
sono molto fatiscenti.
- Un mulino molto suggestivo chiamato
"Mulino di BERT" o Mulino ZORATIl Mulino
TO, è situato in Via Molini n. 70; questo
di Bert
mulino ha conservato nel tempo la sua
rusticità sia nella struttura che nelle attrezzature interne. E' posto al centro di
un piccolo complesso rurale ubicato ai margini del
"Parco Naturale delle Risorgive” ed è ancora perfettamente funzionante e viene alimentato dalla RogPagina 7
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del periodo rinascimentale. (Ingresso libero - orari di
apertura: il martedì h. 9.30-12.30 e la domenica
h.9.30-12.30; aperture a richiesta in altre giornate tel. 0432 / 820174 o Uff. Cultura del Comune tel.
0432 / 824680).
- La collezione di carrozze d’epoca : è composta da
44 vetture provenienti da diversi paesi europei, dal
Canada e dal Texas, alcune del XIX secolo ed altre
del XX secolo. Si possono ammirare auto sportive, vetture da passeggio, lo SpiLe
Carrozze der di campagna oppure una vecchia diligenza per il trasporto passeggeri o gli
Omnibus inglesi e molte altre. Alcune di
queste carrozze sono state pure utilizzate sui set cinematografici. Il museo delle carrozze è momentaneamente chiuso perché è in via di allestimento definitivo
nella nuova sede che lo ospiterà e precisamente nella
barchessa di Villa Kechler a San Martino di Codroipo
(la collezione sarà visitabile dal mercoledì al venerdì
dalle ore 9.00 alle 12.30; il sabato dalle ore 15.00 alle
ore 18.00 mentre la domenica dalle ore 10.00 alle
13.00 e dalle 14.00 alle 18.30; per informazioni
tel.0432 / 912493)
Anticamente CODROIPO, in epoca romana, veniva chiamata “Quadruvium”
Un po’ di
in quanto era crocevia di due importanti
Storia
vie di comunicazione: da qui passavano
sia i traffici commerciali con la colonia
gia San Odorico che è un importante canale artificiale
risalente al Medio Evo, realizzato appositamente dai
Conti Cossio. La costruzione, nei suoi elementi originari, risale all’anno 1450 e venne edificata dal Sior
Zorzi da Codroipo, probabilmente il capostipite dei Conti
Codroipo, Giorgio. Il mulino
deve il suo nome a quella famiglia di mugnai che lo occupò
nel 1500, i “Bert” provenienti
da San Vidotto o da Santa Marizza di Varmo. Nel 1637 il Le Macine
mulino appartenne al pievano
di Codroipo che vi faceva lavorare i suoi familiari.
Nel 1663 invece il mulino passò alla famiglia Guatto
e il proprietario era un certo Domenico Guatto di Bertiolo detto anche “Guat o Vuat”. La famiglia Guatto
continuò l’attività nel mulino fino al 1782 e cioè fino
a quando il mulino fu rilevato dagli Zorat in quanto,
Mauro Zorat, anche lui figlio di mugnai ed originario
di Flambruzzo aveva sposato una certa Maria Guatto,
figlia di Giobatta. Il Mulino di Bert appartiene tutt’oggi alla famiglia Zoratto, già mugnai dei Conti
Manin, e viene gestito dalla sig.ra Tiburzio Teresa.
Nel 1870 il proprietario Luigi Zorat aggiunse al mulino le trebbie per i cereali facendo costruire la grandiosa ruota di ferro diventata oggi elemento carattePagina 9
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rizzante del mulino medesimo.
Nel corso degli anni sono state fatte aggiunte ed alcune modifiche alla struttura originaria: questi interventi ne hanno
solo parzialmente modificato
l’aspetto.
Il mulino a palmenti (macine) è
provvisto di un rarissimo laminatoio a quattro passaggi, realizzato Il pilatoio
nel 1945 da maestri ungheresi
dell’arte bianca e molto rinomato all’epoca, e di una
coppia di macine (con mola inferiore in sughero) che
vengono utilizzate per decorticare il farro.
Nel mulino, tutt’oggi in attività, si lavorano i cerali
provenienti dall’agricoltura biologica a coltivazione
locale e tutte le lavorazioni a bassi giri delle macine a
pietra e dei laminatoi, producono ricercate farine integrali per polenta e raffinate, farine per la panificazione di grano duro, di grano tenero e farina di farro,
tutte di elevata qualità. In questo mulino esiste anche
il pilatoio dell’orzo.
Ma il “Mulino di Bert” è originale soprattutto perché qui, oltre alLo Stoccafisso
la macinazione, sempre con il
contributo della forza dell’acqua,
trasmesso alle antiche pale del mulino, è consentita
anche un’altra antichissima attività e cioè la battitura
- Nella stessa zona, poco distante, sulla roggia Selusset, a sud del mulino di Bert, all’interno di una piccola corte facente parte del complesso rurale del Mulino
di Bosa (mulino quattrocentesco, nelle strutture originarie, ma successivamente rimaneggiato), si può ammirare
una chiesetta molto singolare,
ricavata nei pressi del vecchio
mulino ma edificata in epoca
successiva, dedicata alla memoria di “Prè Vico Zorat”,
grande appassionato della natura, delle usanze, tradizioni e storia di Codroipo.
Qui, all’esterno di questa chiesetta è stata sistemata
una ruota di mulino, in ricordo dei tempi passati.
- In fondo a Via Molini, all’interno della proprietà
Badoglio, si trovano i resti di uno dei cinque mulini
che caratterizzavano la zona.
Potrete contemplare la campagna nei
dintorni di Codroipo, attraversare il torIl
Torrente rente Corno ed altri corsi d’acqua su
Corno
ponti ciclo-pedonali, inebriandovi con la
varietà di colori che il paesaggio vi offrirà.
A metà percorso o a fine giornata potrete riposarvi e
gustare tutto ciò che gli agriturismi sapranno proporvi, cibi genuini della tradizionale cucina friulana con
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dello stoccafisso norvegese, unico caso in Italia. I pestelli che vengono utilizzati per la battitura del merluzzo dissecato, un tempo venivano utilizzati per la
lavorazione della canapa. Lo stoccafisso essiccato,
proveniente dalle isole Lofoten, presentandosi durissimo, viene qui ammorbidito grazie ai colpi del maglio
in legno battente su base di pietra, esattamente come
avveniva nei secoli passati. Le fibre del pesce vengono pertanto soltanto “ammorbidite”, senza spappolarle: il pesce non viene alterato ma solo intenerito; questo processo garantisce una perfetta cottura del
"baccalà" che acquisterà quindi in morbidezza e
bontà.
Nel cortile, oltre il canale, nei locali di una piccola
costruzione annessa al mulino si trovano le attrezzature per il confezionamento sotto vuoto del pesce, per
l’etichettatura e per l’imballaggio del prodotto che
quindi, da questo angolo molto suggestivo del Friuli
potrà finalmente raggiungere i buongustai sulle tavole
di tutta l’Europa.
La parte più bella di questo mulino è sia la parte interna, quella vecchia, adibita alla macinazione delle
granaglie come pure la parte nascosta, quella retrostante rispetto alla via Molini, la parte che si affaccia
sul corso d’acqua dove esiste un giardino immerso in
una natura così incontaminata ed in un paesaggio
che, dopo averlo ammirato, difficilmente si potrà dimenticare.
il gusto particolare delle buone cose fatte in casa, profumati dalle erbe officinali ed annaffiati da ottimo vino.
Alcune località del comprensorio hanno piste ciclabili intervallate da zone attrezzate
per la sosta con tavolini e
panche di legno dove poter
consumare comodamente uno
spuntino all’aria aperta.
Sul percorso non ci sono molte fontane pubbliche con
acqua potabile (una è situata a Santa Marizza di Varmo, nella piazza del paese, situata poco distante dal
"Palassàt"); pertanto è necessario rifornirsi del quantitativo indispensabile.
Per quanto riguarda i servizi igienici si dovranno utilizzare quelli degli esercizi pubblici.
Lungo i percorsi ciclabili si trova la segnaletica per i
ciclisti, dove vengono indicati il numero del percorso
e la direzione da seguire per raggiungere le varie destinazioni.
Si segnala che sul percorso c'è la possibilità di fermarsi: sono esistenti bar, trattorie e ristori agrituristici dove fare una piccola sosta per consumare uno
spuntino od un pranzo rustico.
Per chi volesse abbinare l'escursione ad altre escursioni interessanti che si possono effettuare nelle zone limitrofe e volesse fermarsi per più giorni, c'è la possiwww.vivinfvg.it
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bilità di pernottamento sia in strutture agrituristiche,
in case per ferie od in B&B, con costi contenuti.
Inoltre, su prenotazione, si possono anche visitare
cantine e tenute vitivinicole, con degustazione di vini
e prodotti locali.
Per informazioni e per visite
organizzate inviare mail a:
Informazioni
[email protected]
Periodo consigliato: Primavera - Autunno o durante l'estate, in giornate non molto
calde.
Abbigliamento consigliato: tuta ginnica o abbigliamento pratico, adatto per una gita in bicicletta, compreso un kay-way o giacca a vento da utilizzare in caso di necessità.
Tipo di percorso: facile (tutto il percorso si svolge su
terreno pianeggiante), da effettuare in bici (a piedi,
nel Parco Naturale delle Risorgive).
Durata approssimativa del percorso: dalle 2 ore alle 5
ore circa, a seconda del percorso e delle soste.
Lunghezze dei percorsi: dai 10 - 15 km. ai 20 km. ca.,
a seconda dell'itinerario prescelto.
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“IL FASCINO DEI SENSI”
Consigli
Gli agriturismi infatti diventano, oltre che centri di scambio
di culture e di saperi, anche i
luoghi di riferimento dove “assaporare, vedere, toc-
[email protected]
Piaz.tta de Portis, 4
33043 Cividale del Friuli (UD)
Ass.ne Vivin FVG
“Al Casale”a Codroipo in località Casali Loreto n. 3
(pianta: ginepro)
“Là di Poete” a Sedegliano in Via Grions n. 3
(pianta: erba luisa)
“Là di Maria Turoldo” a Coderno di Sedegliano in
Via C.Percoto n. 7/4 – con servizio di noleggio bici (pianta: ortica)
“Al Mulino del Conte” a Coseano in Via Tagliamento n. 268 (pianta : menta)
“Alle Ortensie” a San Vito di Fagagna in Via Nuova
n. 25 (pianta : matricaria)
“Alla mezza luna” a San Vito di Fagagna – Silvella,
in Via Borgobello n. 14 (pianta: sclopit)
Al “Castello d’Arcano” a Rive d’Arcano in Via Castello d’Arcano n.1, invece si può soltanto pernottare
e noleggiare biciclette; nella proprietà dell’agriturismo, inoltre, è possibile svolgere attività venatoria.
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care, sentire ed annusare” in quanto le piante officinali ed aromatiche costituiscono il “filo di Arianna”
dell’iniziativa stessa. Pertanto ogni agriturismo ha
adottato una pianta officinale che verrà impiegata nelle preparazioni delle pietanze che offrirà al turista,
piante officinali come il papavero, l’erba cipollina,
il rosmarino, la salvia, il ginepro, l’erba luisa, l’ortica, la menta, la matricaria, lo sclopit o grisulò ovvero la silene vulgaris.
Inoltre, in alcune di queste
strutture c’è la possibilità di
Agriturismi
pernottare, mentre in certe esiste anche il servizio di noleggio
biciclette.
“La Poce des Stries” a Montegnacco di Cassacco,
Via Tiepolo n. 2/A (pianta: papavero)
Ristoro “Fabrizio Giordano” a Cassacco, via Bortoluzzi n. 4
Da “Gabry” a Caporiacco in Via San Daniele n. 39
(pianta: erba cipollina)
“Narduzzi Roberto” a Colloredo di Monte Albano in
Via I. Nievo n. 65 (pianta: rosmarino)
“da Valentina” a Adorgnano di Tricesimo, in Via
Cividale n. 182 (pianta: salvia)
“Zamparo Francesco” a Tavagnacco in Via Matteotti n. 43
“Là di Madot” a Lonca di Codroipo in Via del Santuario n. 48 (pianta: rosmarino)
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