* Domani in edicola con La Stampa * W LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 DOMENICA 30 MARZO 2014 • ANNO 148 N. 88 • 1,30 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it OGGI ALLE URNE LA TURCHIA DI ERDOGAN A UN BIVIO ENZO BETTIZA D omenica elettorale non di poco conto. Si vota ad Ankara in un momento in cui sulla Turchia, nazione chiave del grande Medio Oriente, incombono responsabilità delicate per l’ordine e la stabilità tra Asia ed Europa mediterranee. La dice lunga quanto è già accaduto nella burrascosa appendice del Mediterraneo che è il Mar Nero. Basterà nominare la Crimea che ha visto Putin tirare fuori la mano e prendersela in un colpo solo: un colpo da baro, eseguito forse con la collaborazione passiva della stessa vittima. La Turchia, che del Mar Nero è la seconda potenza, dopo esserne stata la prima in altri tempi, non ha potuto che tacere e difatti ha taciuto. Fa comunque una certa impressione contemplare e misurare il ridimensionamento storico subito dalla Turchia, ridotta da impero intercontinentale a una penisola autarchica e più asiatica che europea. Tuttavia, in virtù anche dello scossone datole negli Anni Venti da Ataturk, continuiamo a vedere in piedi sempre una nazione importante, degna di molteplice considerazione per la statura economica, geopolitica e strategica. C’è libertà più che democrazia, la quale ultima, a dire il vero, non rientra nel costume politico tradizionale: lo stesso Ataturk era tutt’altro che un democratico. Condannati a 14 anni gli esecutori La nuova legge è in vigore Sfregiata con l’acido 20 anni all’ex fidanzato «Mi riprendo la vita» Londra, primi sposi gay Cameron si congratula «Una svolta epocale» Longo A PAGINA 17 Rizzo A PAGINA 15 Si apre il caso della staffetta generazionale dopo il confronto fra le ministre del governo Renzi “Impegno a innovare” Dipendenti pubblici, under 35 solo uno su 10 Visco insiste “Le imprese ora devono investire” Madia: un giovane assunto ogni 3 uscite. Giannini: no, è sbagliato La «staffetta generazionale» proposta dalla ministra Marianna Madia si scontra con il «no» della collega Stefania Giannini: «Un sistema sano non ha bisogno di mandare a casa gli anziani per far entrare i giovani». Il 25% dei 3,3 milioni di dipendenti pubblici ha più di 55 anni. 1 Bottero, Giovannini, Mattioli e Paci ALLE PAGINE 2 E 3 INTERVISTA L’AUTOBUS STRAPIENO Barca: sei mesi stro della Pubblica ammini- WALTER PASSERINI P otremmo chiamarla la guerra delle due dame. Lo scontro a viso aperto sulla staffetta generazionale fra la trentatreenne Marianna Madia, mini- strazione e della Semplificazione, e la cinquantatreenne Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, università e ricerca, è la metafora perfetta del nostro Paese. 1 Nessun dietrofront sulle accuse di rigidità, anzi. Il governatore di Bankitalia chiede alle imprese di avere fiducia e investire «perché non deve cambiare solo lo Stato». Chiarelli, Pitoni e Talarico A PAGINA 4 per giudicare Renzi L’IMMOBILISMO “I sindacati invece non hanno cambiato” TECNOLOGICO IL PIÙ DANNOSO Paolo Festuccia CONTINUA A PAGINA 33 A PAGINA 7 STEFANO LEPRI N PATTINAGGIO, IN GIAPPONE ORO PER CAPPELLINI E LANOTTE, BRONZO PER KOSTNER Magie sul ghiaccio, due medaglie mondiali el quotidiano teatro mediatico, se gli interlocutori non si azzuffano non c’è notizia, cosicché su scambi a stretto giro di soundbites o di tweets si sceneggia una inesistente rissa. CONTINUA A PAGINA 5 Oggi Kerry vede Lavrov “Autonomia e ritiro” Il piano Usa per l’Ucraina 1A Parigi prove di disgelo tra Usa e Russia. Intanto a Kiev il fronte di piazza Maidan si organizza per le Presidenziali: Klitschko lascia, il tycoon Poroshenko sfiderà Timoshenko e Dobkin. Baroni, Mastrolilli CONTINUA A PAGINA 33 e Zafesova ALLE PAGINE 8 E 9 Istanbul, il candidato sindaco “Soffoca la libertà Erdogan è finito” Interscambio Italia-Russia Sanzioni a Mosca: fattura da 30 miliardi REUTERS/YUYA SHINO Marta Ottaviani A PAGINA 11 Zonca A PAGINA 43 L’esibizione di Anna Cappellini e Luca Lanotte: alle recenti Olimpiadi di Sochi avevano chiuso al sesto posto Karaoke e hotel a 5 stelle nel comprensorio sciistico coreano del dittatore in stile occidentale Uno slalom sulle piste di Kim Jong-un NICOLA BUSCA ORA LEGALE MASIK (NORD COREA) M asikryong» in coreano significa «collina dove anche i cavalli devono riposare», e il suo significato è legato a un’antica leggenda del XVI secolo, quando le due Coree erano unite sotto la dinastia Joseon. Per vendere parte del raccolto, un contadino di Wonsan (Sud-Est dell’attuale Corea del Nord) dovette percorrere a cavallo i 200 chilometri. CONTINUA A PAGINA 13 Vi siete ricordati di portare le lancette AVANTI DI UN’ORA? Centimetri LA STAMPA Paolo Baroni A PAGINA 9 2 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 U GOVERNO IL NODO DELLA P. A. Hanno detto Marianna Madia Bisogna sostituire i dipendenti vicini alla pensione per favorire l’ingresso dei giovani Stefania Giannini Un sistema sano non ha bisogno di mandare a casa gli anziani per far entrare i giovani Generazioni La ministra dell’Istruzione Stefania Giannini con quella della P. A. Marianna Madia NEWPRESS Lavoro, primo scontro tra ministre Madia propone i pensionamenti per creare occupazione e Giannini replica: no a scontri fra giovani e vecchi GIUSEPPE BOTTERO TORINO Visto che su 3,3 milioni di dipendenti pubblici italiani uno ogni quattro ha più di 55 anni, perché non immaginare una staffetta generazionale per accompagnare verso la pensione i più anziani e liberare risorse per permettere l’ingresso dei giovani? La proposta del ministro della Semplificazione e Pubblica amministrazione Marianna Madia, lanciata in una intervista al «Corriere della Sera», si scontra con i muri alzati dalla collega di governo Stefania Giannini, titolare dell’Istruzione, e dai sindacati. «Va avviato un processo di riduzione non traumatica dei dirigenti e più in generale dei dipendenti vicini alla pensione per favorire l’ingresso dei giovani - è la tesi di Madia -. Se non si fa, non ci può essere il rinnovamento della P.a., ma anzi si andrà verso la sua agonia. Un po’ quello che La ex rettore: «Non amo il collegamento tra chi va casa e chi resta Serve un altro criterio» accade a un Paese che non fa figli. Noi invece dobbiamo avere una visione, un obiettivo politico». Obiettivo che, evidentemente, non è troppo condiviso anche tra i banchi dell’esecutivo. «Non amo il collegamento tra chi va a casa e chi entra. Un sistema sano non ha bisogno di mandare a casa gli anziani per far entrare i giovani. Per me è necessaria una alternanza costante» dice la Giannini dal convegno di Confindustria a Bari. Eppure i numeri sono chiari: la percentuale di under 35 nella nostra Pubblica Amministrazione supera di pochissimo il 10%, nel Regno Unito e in Francia galoppa oltre il 25%. Giannini lo sa, ma al momento preferisce rilanciare sulle riforme che dovrebbero sbloccare il mercato del lavoro: «Il precariato è una deformazione patologica del principio di flessibilità, che va restituito alla sua fisiologicità. Un governo che crede nella flessibilità e non nella sua patologia deve trovare gli strumenti e lo sta facendo». La proposta Madia, come prevedibile, per ora non trova sponda tra i sindacati. «Mi pare che il ministro sia un po’ confuso», dice il segretario confederale della Cisl, Giovanni Faverin. Rosanna Dettori, Cgil, apre al ricambio generazionale, ma attraverso il ripristino del turnover. A Dettori i toni di Madia non sono piaciuti, si sta «parlando con troppa facilità di esuberi e prepensionamenti», spiega. «Madia ha detto che non vuole cambiare la Fornero e se non si cambia rischiamo nuovi esodati». Molto più cauta la posizione della Uil. «Non vedo male il ricambio generazionale, è quasi normale», ragiona il se- 3,3 milioni Il numero dei dipendenti che lavorano a vario titolo per la Pubblica amministrazione 55 anni Un dipendente pubblico su quattro ha un’età superiore ai 55 anni gretario confederale Antonio Foccillo. «È giusto che entrino i giovani con nuove capacità anche per far fronte a esigenze mutate. Certo questo non significa per forza staffetta, ma se non si risparmia tagliando in altri modi come spesso abbiamo chiesto, su questo bisogna puntare». Naturalmente, ragiona, il meccanismo «di uscita deve essere su base volontaria». Più o meno come succede nelle aziende private, o in alcuni enti controllati dallo Stato che stanno già sperimentando il patto. «Così - spiega Foccillo - mi sembra un’ipotesi accettabile». Nel dibattito interviene anche l’ex ministro Fornero: «Prepensionamenti? Attenzione - dice - a non smontare le riforme». Le st to trent’anni alla catena di montaggio. E, mi creda, trent’anni non sono uno scherzo». Ma scusi, adesso come vive? «Fra mobilità e incentivo, diciamo che ho lo stipendio assicurato per tre anni. Intanto mi guardo intorno». Appunto: i cinquantenni, statistiche alla mano, sono quelli che hanno meno possibilità di ritrovare un lavoro. Per questo, se sono così fortunati da averne uno, fanno di tutto per non mollarlo. «E io invece ho fatto il contrario. Devo cercarmi un posto, d’accordo. Ma lo considero uno stimolo, non una disgrazia». Scusi la curiosità, è sposato? «Sì, con una ragazza comasca, si chiama Tiziana. Niente figli. Lei è una frontaliera, ha un ottimo lavoro in Svizzera». E che le ha detto quando si è licenziato? «Beh, diciamo che non L’ex operaio 50enne “Licenziavano e ho lasciato il mio posto a un giovane” per me, ho pensato». La storia si svolge a Olgiate Coma«Quando sono arrivate le lettere di li- sco, paesone di 11 mila abitanti al conficenziamento ho pensato ai colleghi ne svizzero, e questa volta riguarda il più giovani, magari con dei figli e il settore privato. L’azienda è la Sisme, mutuo da pagare. Ho pensato che po- motori per elettrodomestici. E la via tevo, si può dire?, salvare le chiappe a crucis della crisi, quella che abbiamo qualcuno. E allora mi sono licenziato letto mille volte. Prima ristrutturazioio». Nell’Italia della guerra fra gene- ne nel 2009, dopo le delocalizzazioni in razioni, con i giovani parcheggiati a Cina e in Slovacchia: su 790 lavoratori, replicare all’infinito inutili stage se ne vanno in 170, 140 prepensionati e aspettando che qualche anziano va- 30 con incentivi. Nel gennaio scorso, le da finalmente in pensione, la vicenda lettere di licenziamento di cui parla di Giuseppe Caravello è quantomeno Caravello arrivano ad altre 198 persoinsolita. «Ma non mi faccia passare ne: «Mai visto, da queste parti. È semper il buon samaritano. Dopo tren- pre stata una zona ricca, di impiego t’anni di fabbrica, avevo voglia di ri- quasi pieno. Anche le vertenze sindamettermi in gioco. Eravamo tutti in cali erano tranquille». Questa, ovviasala mensa, di presidio perché la ver- mente, no. Dopo 17 giorni di scioperi e tenza con l’azienpresidi, si trova da era di quelle con IN FABBRICA A 20 ANNI l’accordo dure, quando hanl’azienda, che poi «Dopo 30 anni alla catena cambia idea e lo deno cominciato a di montaggio ero anche stufo nuncia. Il giudice squillare i telefonini. Chiamavano di continuare quella vita» stabilisce che i lida casa per ancenziamenti sono nunciare che erano arrivate le lettere illegittimi. Nuova conciliazione: la quadi licenziamento. Mi sono sentito li- dra è la mobilità più un incentivo di 20 cenziato anch’io, benché non sapessi mila euro per chi lascia. Decidono di ancora se lo ero davvero. E mi è scat- andarsene anche diciotto che non eratato qualcosa dentro: è finita anche no stati licenziati, fra i quali appunto ALBERTO MATTIOLI MILANO Ha detto Ho pensato ai più giovani, magari con figli e mutuo da pagare e così ho deciso di licenziarmi FUTURO «Con l’incentivo e la mobilità posso resistere tre anni Intanto ne cerco un altro» Impegno Giuseppe Caravello ora si occupa di attività sindacale «a titolo gratuito» ci tiene a precisare Caravello. «Ma quasi tutti - racconta lui - sarebbero arrivati alla pensione con la mobilità. Io no. Ho 50 anni, me ne mancano ancora dieci, a voler essere ottimisti. Però ero stufo. E l’idea che forse avrei potuto salvare il posto a qualcuno più giovane è stata la molla decisiva». Il kamikaze ha una storia tipica. Genitori di Rosolini, provincia di Sira- cusa, che nel ’63, ormai quasi fuori tempo massimo, emigrano in Francia. Giuseppe nasce quell’anno nella banlieue di Parigi. Nel ’68, rientro in Sicilia e all’inizio degli Anni Ottanta nuova emigrazione, questa volta al Nord quasi Svizzera. «Io sono entrato in fabbrica a vent’anni e mi ritengo anche fortunato, perché già all’epoca non si assumeva più molto. Poi ho fat- mi ha esattamente fatto l’applauso. Me lo farà quando avrò un altro lavoro. Una ragione di più per trovarlo». Nel frattempo, l’ex Cipputi fa attività sindacale («Da volontario e gratis, sia chiaro») per la Cisl. È sempre stato uomo di buone letture («Fu un gran peccato, lasciare il liceo scientifico per andare a lavorare», dice) e adesso prova a metterle a frutto per scrivere la sua storia, «trent’anni di lavoro, ma anche di amicizie, di divertimento e di attività politica e sindacale». Titolo, «provvisorio» dice lui, bellissimo aggiungiamo noi: «Il mio turno lo decido io». LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 Primo Piano .3 . Impiegati il caso ROBERTO GIOVANNINI ROMA a pubblica amministrazione italiana non funziona, e gran parte della colpa va attribuita a leggi e regole infinite e pervasive, alla dirigenza politicizzata e corporativa, a un’organizzazione ottocentesca e farraginosa a una cultura burocratica sclerotizzata e invecchiata. Forse alcuni problemi però dipendono anche da un altro tipo di «invecchiamento»: quello anagrafico che ha travolto dal 2000 il personale del comparto. Un processo scatenato evidentemente dalla sfilza di blocchi del turnover - le assunzioni di nuovo personale in sostituzione di quello andato in pensione Pil - che da oltre un decennio sono stati imposti per risparmiare soldi pubblici. Blocchi che sono stati certamente in parte aggirati reclutando personale a tempo determinato o in collaborazione, tendenzialmente più giovane. Ma che alla fine hanno dato vita a una pubblica amministrazione il cui personale è passato da un’età media di 43,6 anni nel 2001 a una di 48,1 nel 2012. Non per forza di cose disporre di personale relativamente anziano equivale a inefficienza e malfunzionamento. Del resto i cinquantenni di oggi sono molto diversi e «freschi» rispetto ai cinquantenni di qualche decennio orsono. E non si può negare che il processo di invecchiamento dei «travet» ricalca da vicino l’analogo processo che ha coinvolto l’intera società italiana. Ma non c’è dubbio che una forza lavoro più giovane, oltre ad essere più agile mentalmente e culturalmente (e in teoria dotata di una migliore qualificazione scolastica) è anche più pronta ad accettare i drastici cambiamenti organizzativi (e soprattutto di cultura organizzativa) che tutti gli addetti ai lavori ritengono indispensabili al Paese. Dopo di che, se quello del ringiovanimento del personale pubblico è l’obiettivo, non ci sono grandissime alternative: o si allenta la morsa del blocco del turnover, favorendo assunzioni «mirate» di ragazzi qualifi- L Dal 2001 al 2012 l’età media dei dipendenti pubblici è salita di quattro punti e mezzo 48,1% Età media Nella Pubblica amministrazione l’età media è oltre i 48 Molti gli over 60 10% Under 35 I lavoratori giovani sono il 10% in Italia contro il 25% del Regno Unito e il 28% della Francia Il blocco del turn over paralizza la Pubblica amministrazione Solo un dipendente su cento ha meno di 29 anni. 180 mila gli over 60 ETA’ MEDIA DIPENDENTI PUBBLICI PER COMPARTI p Carriera diplomatica Forze armate Scuola Enti art. 70-comma 4-D.165/01 Enti di ricerca g Agenzie fiscali Università Ist. form.ne art.co mus.le g dei Ministri Presidenza Consiglio g Magistratura Vigili del Fuoco p Enti pubblici non economici Carriera prefettizia g Regione ed autonomie locali Servizio sanitario nazionale p Autorità dipendenti p Carriera penitenziaria p di polizia p Corpi Ministeri Enti art. 60-comme 3-D.165/01 g Regioni a statuto speciale TOTALE 2006 46,4 37,1 , 49,8 50,8 48,9 49,2 49,1 49,7 50,6 48,8 43,3 49,1 50,7 47,9 46,1 43,7 48,2 39,4 48,9 44,7 44,6 46,7 2012 45,0 36,7 49,8 50,9 49,0 49,9 50,1 50,7 51,8 50,0 44,7 51,0 52,8 50,1 48,3 46,3 50,8 42,2 51,9 48,0 48,4 48,1 Differenza percentuale -1,32 Fonte: Conto -0,43 annuale RGS -0,03 , 0,09 0,15 0,74 0,95 1,05 1,12 1,19 1,39 1,88 2,11 2,19 2,21 2,53 2,57 2,85 2,99 3,30 3,75 1,30 cati ma aumentando i costi per pen- che sostanzialmente hanno mantenusioni e stipendi, oppure ci si tiene il to un’età media intorno ai 50 anni. personale che c’è, riorganizzandolo L’altra faccia della medaglia è il basnel modo migliore possibile. sissimo numero di giovani presenti I numeri, comunque, sono chiarissi- nella pubblica amministrazione. Conmi. Secondo la Ragioneria dello Stato, siderando l’intero settore nel 2011, solo appunto, nel 2012 l’età media del per- il 4,2% del personale può vantare mesonale «stabile» era di 48,1 anni. Un no di 29 anni di età. Il 16,8% sta nella dato che inganna, fascia 30-39, convisto che nel pubbliI MINISTERIALI I PIÙ VECCHI tro il 34,8% di quaco impiego ci sono il 37,8% Mediamente nei dicasteri rantenni, comparti come le di cinquantenni, e l’età di chi ci lavora addirittura il 6,3% Forze armate e i raggiunge quasi i 52 anni di ultrasessantenCorpi di polizia che per forza di cose soni. Negli enti pubno più «giovani» (rispettivamente, blici non economici, nella ricerca, nei 36,7 e 42,2 anni in media). I più anziani ministeri, nell’università e in magi(esclusi i Prefetti) sono i ministeriali stratura c’è meno di un dipendente su (51,9 anni) e il personale degli enti pub- cento con meno di 29 anni. La scuola blici non economici (51). Il processo di conta esattamente un solo giovane su invecchiamento è stato generale, con cento dipendenti. La maestrina dalla l’eccezione della scuola e della ricerca, penna rossa è davvero solo un ricordo. orie questo antagonismo edipico: «Capisco che non è possibile costringere le persone alla pensione e che non si può tagliare di netto la generazione di chi ha tra i 60 e i 65 anni, però, considerando che a quell’età si crea un gap comunicativo con i ragazzi, si potrebbero trovare soluzioni alternative, impiegarli come tutor dei docenti più inesperti». Nella guerra tra poveri non ci sono vincitori, concorda la Marchionne: «Bisogna uscire dalla contrapposizione giovani-vecchi e riconoscere che gli insegnanti sono troppi, da un lato l’università ne sforna più del necessario e dall’altro la scuola è il refugium peccatorum di chi non trova altro. Un tempo era un buon posto ambito dai bravi con cui, per esempio, io e mio marito, docenti entrambi, riuscivamo a vivere bene. Oggi è così mal pagato da attrarre chiunque, compresi giovani poco preparati e poco umili che seppure esistesse un’osmosi didattica non vorrebbero ascoltare la lezione dei vecchi». Il precario e l’ex professoressa Nella scuola è già in corso il duello tra padri e figli FRANCESCA PACI ROMA L’Italia della rottamazione non è più un paese per vecchi ma non è ancora un paese per giovani. La scuola, per dire, detiene la maglia nera europea della minor percentuale di insegnanti sotto il 40 anni, il 15% contro il quasi 50% della Germania. Tra i banchi dunque, la staffetta generazionale evocata dal ministro Madia diventa una specie di guerra fra poveri, padri IL DOCENTE A TEMPO «La staffetta generazionale farebbe comodo. Saremmo in molti a essere assunti» contro figli per 1300 euro al mese. «L’antinomia vecchi-giovani non funziona in un ambito come la scuola dove ogni docente fa storia a sé, ci sono quelli la cui anzianità è un danno perché non si aggiornano e quelli che potrebbero essere un arricchimento» ragiona la professoressa Antonietta Marchionne, in pensione dal 2011 dopo 42 anni a insegnare latino e greco al liceo classico. Nel 2011, quando le restavano 12 mesi prima di spegnere 65 candeline, ha ricevuto la lettera di congedo: «Sarei rimasta, ero affezionata alle classi, ma una circolare del Provveditorato stabiliva che 40 anni di servizio erano sufficienti per dirsi addio. Io ci ho rimesso marginalmente, altri colleghi invece sono stati mandati a casa a 60 anni, c’è stato perfino chi ha rinunciato al riscatto degli anni di laurea per non andare in pensione. Così va l’Italia. È previsto per esempio che si possa chiedere una proroga se a 65 anni non se ne hanno ancora 40 di servizio, ma a Roma il Provveditorato non ne ha concessa alcuna». Molti professori rimarrebbero volentieri al loro posto fuori tempo massimo, ammette lei che ora viene invitata dagli ex colleghi come «esperta esterna». Lo farebbero gratis, per propria soddisfazione: ma «sarebbero anche una risorsa preziosa». Invece stanno lì, umiliati da un sistema specializzato nel disperdere energie e guardati con invidia affatto bonaria dagli un tempo alunni diventati rivali. Dall’altra parte della barricata, in questa simbolica contesa di una poltrona per due c’è Paolo Maiore, classe 1978, precario di matematica in lista d’attesa dal 2005 che non era neppure Ha detto Sinceramente sarei restata. In molti casi i vecchi professori sono una risorsa twitter @frapac71 Docente In pensione dopo 42 anni Antonietta Marchionne sostiene che in realtà ci sono troppi professori nato quando la neo laureata Marchionne debuttava in cattedra. I loro destini s’incrociano più conflittualmente che in passato nell’Italia in cui la disoccupazione giovanile sfiora il 40%. «A me la staffetta generazionale farebbe comodo perchè se andassero in pensione 50 professori e ne venissero assunti altrettanti ci rientrerei anche io che sono 30simo in graduatoria, ma Jena il problema vero è la fila, non si doveva creare il collo di bottiglia» osserva Paolo Maiore che, nell’attesa di esercitare nel pubblico l’abilitazione ottenuta 9 anni fa dopo gli stage non pagati in agenzie immobiliari e istituti di sondaggi, insegna nella scuola paritaria, dove lo stipendio è ancora più basso (circa mille euro). A sua volta figlio di una proff, Paolo vorrebbe uscire da Comunisti La metafora di Ingrao che oggi compie 99 anni: «Pensammo una torre Scavammo nella polvere». [email protected] 4 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 U LA CRISI Sul palco Giorgio Squinzi e Ignazio Visco LA SFIDA DELLO SVILUPPO Le frasi ANSA GIORGIO SQUINZI IGNAZIO VISCO Tra noi imprenditori c’è una percezione netta e diffusa della necessità di un mutamento profondo Gli industriali potranno dimostrare anche con risorse proprie la loro fiducia nelle prospettive delle loro aziende “Confindustria è la prima a volere il cambiamento” Squinzi:paghiamolenon-scelte.Visco:rischiatedipiù TEODORO CHIARELLI INVIATO A BARI Prova a gettare acqua sul fuoco il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, guardando dritto negli occhi, dal palco del Teatro Petruzzelli di Bari, il leader degli industriali Giorgio Squinzi. Conferma - ci mancherebbe - quanto detto il giorno prima a Roma («Rigidità legislative, burocratiche, corporative, imprenditoriali e sindacali, sono sempre la remora principale allo sviluppo del nostro Paese»), ma nega qualsiasi riferimento specifico al dibattito su flessibilità e mercato del lavoro. Nessun allarme sulla rigidità di imprenditori e sindacati, nè la volontà di polemizzare. Sem- mai una stoccata «a chi riduce i ragionamenti in messaggi da trasmettere via twitter, con il rischio di alimentare incomprensioni ed equivoci». Poi, però, alla platea degli industriali che già avevano dovuto incassare venerdì la reprimenda del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, Visco non fa sconti. Chiede di innovare e, soprattutto, investire. «Perché non solo ai soggetti pubblici e ai policy-maker è domandato uno sforzo di cambiamento. Un altrettanto profondo mutamento del settore privato è richiesto a imprese e lavoratori». Anche perché, accanto ai segni di ripresa, «il quadro economico resta fragile». La sfida per le imprese, insiste il Governatore, è un salto di qualità di prodotto e di processo, che le porti a essere più grandi, più tecnologiche, più internazionalizzate. «Attraverso una maggiore patrimonializzazione, anche con risorse proprie, gli imprenditori potranno dimostrare direttamente la fiducia nelle prospettive delle loro imprese». Insomma, le imprese italiane devono crescere, ribilanciare il peso dell’indebitamento, investire. «Per lungo tempo l’influenza negativa di un contesto istituzionale poco favorevole all’attività imprenditoriale sulla competitività e sulla sua capacità di attrarre investimenti dall’estero è stata sottovalutata». Le colpe? «Siamo tutti responsabili - chiosa Visco -. Chi per non aver agito e chi per non essere riuscito a convincere ad agire in direzioni adeguate». E avverte: è rischioso per le aziende che la maggior parte di esse sia rimasta intrappolata in scale produttive ridotte, Camusso irritata: ormai va di moda dire che i colpevoli sono sindacati e imprese mentre crescere è cruciale. Invece a lievitare è l’indebitamento, a cui non ha corrisposto un rafforzamento della capacità delle imprese di sostenerne il costo. Infine una battuta sul tema, al centro del con- vegno di Confindustria, del capitale umano da rilanciare come “forza del Paese”: «Rapporti di lavoro più stabili sarebbero certamente d’aiuto». E gli industriali? Squinzi non si sente sul banco degli imputati. «La Confindustria, la mia Confindustria - rivendica, rimarcando il “mia” quasi come segno di discontinuità con le gestioni precedenti - ha puntato su innovazione e competitività». Poi, rivolto a Visco: «C’è tra noi imprenditori la percezione netta e diffusa della necessità di avviare un cambiamento profondo. Ogni giorno misuriamo i costi altissimi di un immobilismo durato troppo a lungo». Confindustria preannuncia proposte sorrette da numeri, costruttive, in vista del Def. Squinzi ritorna anche sul rapporto con il governo Renzi. Sostiene di apprezzarne lo spirito europeista, la voglia di riforme, la determinazione a fare rapidamente. Senza pregiudizi, «perché per le imprese contano i fatti». Bene rapidità e coraggio del decreto Lavoro, ma forti dubbi per l’aumento della tassazione delle rendite finanziarie solo sui titoli privati. In attesa «di una spinta forte alla competitività». Alla fine a polemizzare con il Governatore rimane la leader Cgil, Susanna Camusso. «Ma quale rigidità... - sibila dal palco del Petruzzelli -. E’ la stagione in cui i colpevoli sono imprese e sindacati perché va di moda». Le int Stefano Parisi La proposta del Maxi Job “Le parti sociali devono rinunciare al ruolo politico” ANTONIO PITONI ROMA L «Che prenda in mano la realizzazione dell’Agenda digitale. E faccia la stessa battaglia che sta conducendo per l’eliminazione della burocrazia inefficiente e la semplificazione». a dura legge del ricambio è stato Stefano Parisi in persona, presidente uscente di Confindustria Digitale, a spingere perché Da dove si comincia? fosse recepita dallo statuto: «Due «Dalla volontà politica di vincere le anni di mandato (il massimo consen- resistenze di chi dovrebbe essere tito) sono sufficienti per creare rota- coinvolti in questo processo». zione e nuova classe dirigente», spieIl suo giudizio sul governo Renzi semga. Nata per unificare l’intera filiera bra positivo… dell’Ict (75 miliardi di fatturato e «Ha preso impegni che se mantenuti 250mila dipendenti), la federazione aiuteranno il rilancio. Una cosa imha eretto l’Agenportante l’ha già da digitale a proIL JOBS ACT DI RENZI fatta: la riforma prio manifesto. mercato del la«Di fatto ha abrogato del voro, abrogando di Oggi a che la riforma Fornero fatto la legge Forpunto siamo? Può aiutare il rilancio» nero. Se riuscisse «Siamo partiti nel novembre 2011. poi a pagare tutti i Da allora sono cambiati tre governi. E debiti della Pa con le imprese, saremla cosa non ha aiutato. Di sicuro, i mo un bel pezzo avanti. Il giudizio per prossimi 3 anni saranno decisivi: o la ora è sospeso ma in senso positivo». svolta tecnologica o l’arretratezza A proposito di mercato del lavoro, tra strutturale della nostra economia». le vostre proposte al governo c’è il Volendoriassumereilsuomandato? «Chi si è occupato di questi temi in questi anni nello Stato ha incontrato forti resistenze nelle amministrazioni pubbliche». Ora a Palazzo Chigi c’è Renzi: cosa si aspetta? modello del Maxi Job lanciato da Luca Ricolfi su «La Stampa»… «Esatto. L’idea è quella di inserire giovani digitali all’interno delle aziende più mature, come quelle manifatturiere, dove possono portare logiche e mentalità nuove. Assumiamoli con il «Cominciamo ad applicarlo alle assunzioni dei giovani per innovare le aziende» Presidente Stefano Parisi guida Confindustria Digitale, che rappresenta le imprese della filiera dell’Itc Insieme fatturano 75 miliardi zione non hanno prodotto riforme. Dopo il ‘92 le riforme che hanno inciso sono state fatte senza l’adesione o con l’adesione parziale delle parti sociali. Vedi Monti sulle pensioni, la riforma Biagi o l’art.8 che introduce la deroga all’articolo 18. Ha ragione Renzi a dire che la concertazione è finita, l’aveva già detto Monti. Le organizzazioni di rappresentanza devono ripensare al LA SPENDING REVIEW Maxi Job, che prevede forti sconti sul costo del lavoro. Se fossi Confindustria promuoverei questo modello per l’intera economia». Devo ricordarle, però, che lei non è Confindustria… «Infatti. E visto che, come al solito, in Italia c’è grande preoccupazione per le cose che innovano, cominciamo almeno ad applicarlo alle assunzioni dei giovani nelle aziende che più hanno bisogno di innovazione e, magari, anche nella pubblica amministrazione». Digitalizzare anche per la spending review. E’ una sintesi corretta della vostra idea? «Sì. La vera revisione della spesa non si fa spegnendo la luce un po’ prima o chiudendo un paio di sedi regionali della Rai. Ma si fa introducendo tecnologie e riorganizzando la struttura produttiva. Oggi tutti i processi della Pa sono inefficienti, cartacei o affidati a sistemi informativi che non parlano tra loro. La lentezza della Pa e i relativi costi dipendono molto da queste inefficienze.». Il governatore di Bankitalia giovedì se l’è presa con le «rigidità» anche imprenditoriali e sindacali che frenano il Paese… «Sono d’accordo. 20 anni di concerta- «La vera rivoluzione si fa introducendo tecnologie e riorganizzando le strutture» loro ruolo. A cominciare da Confindustria. Non trarranno più la loro forza dalla Sala Verde di Palazzo Chigi, ma dall’adesione vera dei loro iscritti». In che modo? «Rinunciando al ruolo politico degli ultimi anni e cercando di rappresentare al meglio gli interessi degli associati compatibilmente con gli quelli generali. Proponendo soluzioni. Poi sarà la politica a decidere. Le buone politiche non nascono mai dalle mediazioni ma dalle decisioni». LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 Ma il vero immobilismo è investire poco in tecnologia Analisi STEFANO LEPRI ROMA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA ra la nebbia degli equivoci, alcune (cordiali) differenze tra come la Banca d’Italia vede la nostra economia e come la vede la Confindustria peraltro affiorano. Su alcune questioni, in primo luogo l’inefficienza del settore pubblico, le affinità sono vaste. Si diverge invece sulla quota di responsabilità da attribuire agli imprenditori. Qui il discorso pronunciato dal governatore ieri è assai più significativo rispetto alle poche fraintese parole del giorno precedente. Nelle analisi che da anni la Banca d’Italia conduce e man mano aggiorna, le rigidità che da anni frenano la nostra economia (con bassa o nulla crescita della produttività) dipendono da un insieme di fattori difficili da districare: T Le imprese non innovano abbastanza: per questo fanno fatica a crescere d’Italia (in molti altri Paesi avanzati l’azienda proprietà di una famiglia resta realtà diffusa) quanto un capitalismo familista, dove di norma si preferisce affidare i ruoli direttivi a parenti anche se non troppo brillanti piuttosto che assumere dall’esterno manager capaci. Inoltre, troppi capitalisti italiani pur di restare «padroni in casa propria» rifiutano di crescere raccogliendo fondi altrui; pur se un segno buono è che negli ultimi tempi le richieste di quotazione in Borsa sono aumentate. Talvolta anche nel rischio imprenditoriale vengono impegnate solo una parte delle risorse disponibili, mettendo il resto al sicu- LE IMPRESE INNOVATRICI ro altrove, in immobili o finanza. Naturalmente alla Banca d’Italia non interessa attribuire moralisticamente colpe all’una o all’altra parte. In tutti i casi si può discutere quanto le carenze del sistema industriale siano endogene e quanto siano indotte da cattivi incentivi forniti dall’assetto istituzionale (politica, GLI OBIETTIVI (valori percentuali sul totale delle imprese innovatrici) (valori percentuali sul totale delle imprese) Miglioramento della qualità dei prodotti Aumento del numero di prodotti e servizi offerti Accesso a nuovi mercati o aumento della propria quota di mercato Maggiore capacità di produzione 10-49 ADDETTI 50-249 ADDETTI 250 ADDETTI E OLTRE TOTALE Miglioramento della salute e sicurezza sul lavoro Totale I DOCUMENTI BANKITALIA CAPITALISMO FAMILIARE Riduzione dell’impatto ambientale Riduzione del costo del lavoro per unità di prodotto Industria Centimetri LA STAMPA GLI OSTACOLI (valori percentuali sul totale delle imprese innovatrici) Costi di innovazione troppo elevati Mancanza di risorse finanziarie interne Mancanza di fonti di finanziamento esterne Fonte: Istat Domanda instabile di prodotti/servizi innovativi Mercati dominati da imprese consolidate Servizi Mancanza di personale qualificato Difficoltà di individuare partner con cui cooperare Mancanza di informazioni sui mercati Mancanza di informazioni sulle tecnologie 0 I ruoli direttivi sono affidati a parenti poco brillanti e non a esterni più capaci Riduzione dei costi dei materiali e dell’energia 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Costruzioni burocrazia, fisco, giustizia); tanto più che tutto si avvita in circoli viziosi dove è difficile discernere. Tra i circoli viziosi, da anni preoccupa Ignazio Visco quello che si instaura tra scarsa richiesta di competenze avanzate da parte delle imprese, modesta qualità del nostro sistema scolastico, limitato investimento delle famiglie sull’istruzione. Perché meravigliarsi della fuga dei cervelli all’estero se in Italia i laureati sono poco richiesti e anche quando trovano impiego sono mal pagati? Dagli studi della Banca d’Italia escono argomenti e cifre che invitano la Confindustria a guardare agli interessi di lungo periodo dell’impresa, piuttosto che a quelli imme- Maggiore flessibilità nella produzione dei prodotti Sostituzione di prodotti e processi obsoleti «Si prediligono produzioni e settori che non richiedono competenze elevate» tra essi la scarsa «capacità di innovazione e di organizzazione delle imprese» si mescola al «contesto istituzionale» come pure ad una qualità della forza lavoro inferiore ad altri Paesi avanzati. Dal lato delle imprese, le indagini hanno documentato una accentuata lentezza nell’adottare le nuove tecnologie, e soprattutto nel farne pieno uso per migliorare la struttura delle aziende; perfino una conservativa tendenza ad andare sul sicuro, a «prediligere tecnologie e settori che non richiedono competenze elevate». Processi innovativi già lenti sono stati spesso interrotti dalla crisi. Non è tanto un capitalismo familiare il nostro, nella visione della Banca Primo Piano .5 . 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 10 20 30 40 50 60 70 80 diati (esempio di ieri: risparmiare sul costo del lavoro assumendo precari «usa e getta» alla lunga abbassa la qualità delle prestazioni e danneggia la produttività aziendale). Per l’appunto Guido Carli, che presiedette la Confindustria dopo aver guidato la Banca d’Italia, si sforzò – non sempre con successo – di mutare l’atteggiamento degli industriali verso il governo. Si trattava secondo lui di premere per una politica liberale d’insieme, favorevole al mercato, piuttosto che negoziare specifici favori e sussidi; nelle sue parole, occorreva evitare la trappola di sollecitare dalla politica disparati «interventi misericordiosi, atti a conquistare gratitudine alle arciconfraternite che li compiono». erviste Raffaele Bonanni La polemica col governatore “Il freno non siamo noi ma i partiti: ci scavalcano” ROSARIA TALARICO ROMA Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, allora parlava «a vanvera» il governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco, a proposito della responsabilitàdisindacatieimprenditori nella situazione dell’Itala? «Mi pare ridimensionato il senso delle sue affermazioni: ieri ha chiarito sostenendo che il Paese deve crescere migliorando la qualità della produzione e innovazione. Mi sono espresso con molta forza perché mi ero sentito offeso. Non accetterò mai chi fa di tutta l’erba un fascio, in questi anni le forze sindacali hanno dato vita a una riforma delle relazioni industriali molto potente, al contrario della politica». Ma spesso i sindacati sono percepiti come un potere organico, non esterno alla politica. Molti candidati arrivano proprio da un passato nel sindacato. «Dov’è il problema se nell’esercizio del lavoro sindacale mantengono una concreta distanza dalle dinamiche partitiche? Certo non devono essere una cinghia di trasmissione. Il mio sindacato è stato sempre orgoglioso della sua autonomia. Si candi- Banco Popolare FrattaPasinieSaviotti confermatiallaguida 1 L’assemblea dei Soci del Banco Popolare ha confermato per un altro mandato Carlo Fratta Pasini (presidente) e Pier Francesco Saviotti (ad). È stato anche approvato il bilancio d’esercizio 2013 della Capogruppo Banco Popolare che si chiude una perdita netta di 590.654.282 euro, «deliberando l’immediata copertura della medesima mediante l’utilizzo delle riserve disponibili». Il bilancio consolidato chiude con una perdita netta di 606 milioni di euro. A pesare sul risultato «sono state le rettifiche nette di valore sui crediti addebitate al conto economico per 1.691 milioni». Quanto al maxi-aumento da 1,5 miliardi che decollerà lunedì, Saviotti si è detto fiducioso di incassare una buona risposta. «Spero che dopo l’asset quality review e gli stress test, il Banco possa muoversi sul territorio cogliendo tutte le opportunità di crescita». Avevo accusato Visco di parlare a vanvera perché mi sentivo offeso Ieri ha chiarito Segretario Raffaele Bonanni dal 2006 è il segretario generale della Cisl È stato rieletto per la seconda volta alla guida del sindacato nel 2009 E qual è? «Tutte le regole del lavoro le hanno scritte i politici, facendo decreti su decreti a scavalco delle parti sociali. Noi diciamo che servono investimenti. Quale può essere la responsabilità del sindacato e delle imprese se sono stati rimossi dall’invadenza della politica? Si tenta di far diventare il fantino un cavallo». RESPONSABILITÀ ANSA dano imprenditori, avvocati, medici e giornalisti e non dovrebbero farlo i sindacalisti che accumulano esperienze utili alla comunità?». I sindacati non hanno responsabilità nel frenare le riforme? «Il mio sindacato ha partecipato a scelte di innovazione e ha pagato un prezzo proprio perché era dentro un processo di modernizzazione: abbiamo avuto persone picchiate, assalti, sedi bruciate, io stesso vivo sotto scorta da dieci anni». Non tutti i sindacati hanno questa propensione alla modernità. «Insieme abbiamo fatto l’accordo sulla rappresentanza, risolvendo un problema vecchio di 60 anni». Con la Cgil e la Fiom però non si può dire che siate sulle stesse posizioni. «L’accusa che fanno al mio sindacato è che dialoga con il governo. E cosa dovremmo fare? La Fiom è una minoranza dentro il sindacato e anche dentro la Cgil. È legittimo, ma nei processi democratici le maggioranze vanno avanti. La Cgil ha fatto l’accordo con noi. Il problema è la Fiom? Fanno bene a rappresentare quello che pensano, ma per il resto c’è una maggioranza schiacciante. Ma il punto non è questo». «Noi abbiamo fatto un accordo sulla rappresentanza che mancava da 60 anni» Nessuna responsabilità da parte del sindacato? «Quando ero ragazzo c’era chi diceva che il sindacato rovinava l’Italia chiedendo l’aumento del salario. C’è chi ritiene che si possa governare la società attraverso lo scavalcamento o la soppressione dei corpi medi. Bruciare tutto ciò che c’è tra chi comanda e il cittadino è un’idea pericolosa e lontana dalla cultura democratica europea». Twitter @RosariaTalarico 6 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 U CENTROSINISTRA I DEMOCRATICI Il leader Matteo Renzi è premier ma anche segretario del Pd Il Pd targato Renzi apre le iscrizioni e cerca nuovi fondi Nuova tessera-chip : servirà per referendum interni Retroscena CARLO BERTINI ROMA O ra che Renzi è al governo, il Pd sarà ridotto a un comitato elettorale, diventerà un partito liquido? Nei giorni in cui al ponte di comando salgono due vicesegretari, la Serracchiani e Guerini, sono queste le domande ricorrenti tra gli «sconfitti», quelli che chiedono di aprire un dibattito sulla forma partito, «per mettere i puntini sulle i e poter dire che non entrano in segreteria solo per le poltrone», è l’accusa tagliente dei renziani doc. Ebbene, il premier-leader non intende affatto mettere in sonno il «suo» Pd, lo vuole trasformare in una creatura strutturata ma al passo coi tempi. La linea trasmessa ai colonnelli è che non può essere un partito burocratico, costoso e con un ceto dipendente troppo elevato, ma deve valorizzare molto i territori, ridefinire la sua militanza: quella anagraficamente piuttosto «anziana» va coltivata come un patrimonio che racconta storie di impegno, ma vanno promosse nuove forme di militanza, con una relazione interattiva, attraverso l’idea di partito che trasmette la carica impressa al governo del Paese dal premier. Certo, con un atteggiamento inclusivo della minoranza, che si sta ristrutturando e che dovrà indicare un nuovo presidente (e si fa il nome di Guglielmo Epifani). Ma che dovrà anche portare acqua al mulino di una «ditta» che il leader vorrebbe vedere premiata con un pieno di consensi alle europee: sopra la soglia del 30% e magari il più possibile vicino a quel 35% che sarà la vera inconfessabile asticella. Per questo è ben gradito pure l’apporto che potranno dare i socialisti di Nencini, magari con uno zero virgola o l’un per cento, tanto che si è deciso che il simbolo del Pd alle europee conterrà anche un riferimento in piccolo al Pse, come viatico alla scelta di liste uniche maturata ieri dal consiglio nazionale del Psi. Insomma tutte le componenti, renziani e non, stanno lavorando alle candidature per le europee: i cinque capilista saranno Michele Emiliano al sud, Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa nelle isole, David Sassoli al centro, Paolo De Castro al nord-est e Stefano Boeri (o una donna al suo posto) al nord ovest. Svariati nuovi ingressi, da Goffredo Bettini alla ex bersaniana Alessandra Moretti in Veneto, che in quel caso dovrebbe lasciare il suo scranno a Montecitorio. Ma il più significativo potrebbe essere quello di Lucia Annibali, l’avvocatessa sfigurata con l’acido, che ancora deve sciogliere la sua riserva. Per rilanciare il partito però il lavoro non manca: tessera- I capilista Emiliano Michele Emiliano sindaco di Bari in scadenza, sarà capolista nella circoscrizione Sud Nicolini Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, sarà capolista nella circoscrizione isole Sassoli David Sassoli, ex volto del Tg1, oggi parlamentare europeo, sarà capolista nel centro De Castro Paolo De Castro, ex ministro dell’agricoltura, dalemiano, sarà capolista nel Nord-Est Boeri Stefano Boeri, architetto, ex assessore alla Cultura di Pisapia a Milano, sarà capolista al Nord mento, costi della struttura ora che verrà a mancare il finanziamento pubblico, primarie da regolare con albi preventivi per evitare inquinamenti e non ultimo il delicato rapporto con i due giornali d’area, L’Unità ed Europa. La storica testata del Pci, ad esempio, costa al partito 2,2 milioni di euro l’anno in co- ANSA Matteo Renzi, premier e segretario Pd pie acquistate, per non dire delle fideiussioni iscritte in bilancio: perciò dentro un percorso di dimagrimento dei costi in cui il partito comunque garantirà un certo numero di copie comprate, si sta lavorando alla ridefinizione della compagine societaria con qualche nuovo innesto. «La situazione di Europa è assai meno complicata perché costa molto meno, ma comunque entrambe le testate dovranno puntare ad una maggiore autonomia finanziaria», spiega uno dei dirigenti che si sta occupando della questione. La campagna per il rinnovo delle tessere, cresciute l’anno scorso da 280 a 700 mila e pas- sa grazie alla stagione congressuale del 2013, partirà il 25 aprile: è stato trasmesso il modulo alle segreterie provinciali, la tessera costerà 15 euro e sarà plastificata, con un brand stampato fronte-retro, che conterrà un solo messaggio sviluppato in slogan seriali: il Pd cambia l’Italia, cambia il Pd, l’Italia che cambia, partecipa al cambiamento, e così via. La tessera avrà un chip, per essere utilizzata come una card: una password consentirà di partecipare on line ai referendum tematici, a sondaggi tra gli iscritti, una partecipazione attraverso la piattaforma Pd-web che deve essere implementata. Si sta ragionando su una piattaforma di servizi legati alla tessera per assicurare sconti con case editrici o per eventi culturali. Tesserarsi on line costerà più di 50 euro, per paura di iscrizioni in massa e tesserati dormienti, insomma per evitare signori delle tessere camuffati. Poi a breve partirà anche la campagna del 2 per mille, con una lettera alle famiglie italiane, per spiegare come si può fare e quali sono i benefici fiscali, coinvolgendo segretari di circoli e provinciali nel cosiddetto fund rasing. Primo Piano .7 . PAOLO FESTUCCIA ROMA F abrizio Barca è in Europa. Per confrontarsi grazie al Pd di Bruxelles con i circoli dei giovani Pd di tutta Italia e il commissario alle politiche del lavoro László Andor. Tra i giovani, euro-convinti ed euro-scettici, Andor e Barca parlano del primato della politica sui tecnocrati, del perché sia un bene sostenere la corsa di un tedesco, Martin Schulz, alla guida della Commissione europea. Nel mezzo c’è l’Italia, la crescita, l’austerità, ma soprattutto il prossimo voto. Barca sarà in lista? «Assolutamente no». Perché? «Faccio un altro lavoro…». Ma allora tanto attivismo nel partito, sul territorio, il lancio dei «luoghi ideali», a cosa serve? «A non vedere necessario che uno come me si candidi alla segreteria del Pd. Per questo sarà utile capire se tra un anno in quei “luoghi ideali” le condizioni saranno migliorate grazie al Pd, se gli obiettivi saranno raggiunti. Con “luoghi ideali” si sperimentano soluzioni di sistema, si traccia una strada perché alcuni trentenni diventino i leader del partito». Con i giovani ha discusso anche di politiche del lavoro. Il piano Renzi però sta creando tensioni nel partito. E la minoranza si dice pronta a non votarlo se non dovesse cambiare. Che ne pensa? «Penso che la flessibilità sia un valore se serve a tutte le parti. Ma ciò dipende dai dettagli del provvedimento. Perché nei dettagli c’è il diavolo. Ed, infatti, la scelta di avere anche una lunga provvisorietà nell’entrata in azienda non è mai stata respinta in sé ma è subordinata al come. Se è accompagnata da un percorso formativo per il lavoratore e da costi crescenti per l’imprenditore, è SULLA MADIA «Ha colto nel segno Serve un graduale rinnovamento nella pubblica amministrazione» utile; se invece si rincorre la competitività con bassi salari allora è dannosa. Sì allora alla flessibilità ma se è un vincivinci tra lavoratore e imprenditore e non un perdi-perdi». Per la ministra Madia ci sono troppi dirigenti anziani nella pubblica amministrazione. Da qui, l’ipotesi di una staffetta generazionale. E’ d’accordo? «La Madia ha colto nel segno. Non si tratta di tagliare posti nella P.A. che peraltro in molti casi sono necessari, ma di migliorarli e favorire un graduale rinnovamento con giovani ben selezionati e affiancati da dipendenti esperti qualificati». Dal 1° aprile scatta il tetto per i manager pubblici. Un segnale positivo? «Qualunque siano le regole è bene che le Centrodestra Ha detto Berlusconi ha fretta di scontare la pena La flessibilità è un valore se serve a tutte le parti. Ma nei dettagli c’è il diavolo UGO MAGRI ROMA La telefonata col finto Vendola? Nasceva dal timore che Renzi non ce la potesse fare Barca L’ex ministro è in Europa per confrontarsi con i circoli del Pd L’EX MINISTRO Barca: il nuovo governo? Dategli sei mesi, i sindacati non hanno innovato remunerazioni dei manager delle aziende pubbliche che operano nel mercato siano sottoposte e determinate in modalità non diverse da quanto avviene nelle aziende private. Mettere, infatti, delle soglie generalizzate sarebbe sbagliato perché le aziende pubbliche si devono confrontare con quelle private. L’Ente da parte suo deve tenere sotto vaglio chi le gestisce ma non in modo burocratico». Matteo Renzi ha detto che sarà un «buffone» se nelle buste paga del 27 maggio non arriveranno gli 80 euro promessi. Come finirà? «Una dichiarazione così robusta, forte, è una modalità nuova soprattutto a sinistra, che rivendica il primato della politica sulle scelte. Bene o male, tra Irap e Irpef sceglie la politica e se ne assume la responsabili- tà, ci mette la faccia, vuole valutare una serie di alternative per la copertura finanziaria ma intende centrare l’obiettivo». A metà febbraio in uno scherzo telefonico del programma «La Zanzara» lei credendo di parlare con Vendola ha espresso giudizi critici sulle prime mosse di Renzi. Qual è il suo giudizio oggi? «Per giudicare qualunque governo non bisogna avere fretta. Ci vogliono almeno sei mesi, di meno è ridicolo. Rispetto a quella telefonata se fossi una terza persona e la sentissi per l’ennesima volta e, mi lasci dire, superassi il rigetto, ne dedurrei che la persona che parla è un pezzo di quei gruppi dirigenti, minoritari, che teme che questa scossa non ce la possa fare, insomma, un timore espresso con l’emozione». Il governatore Visco critica le rigidità corporative, sindacali e imprenditoriali, Renzi replica alle critiche dei sindacati con «ce ne faremo una ragione»… Siamo alla fine della concertazione? «A me la concertazione così come per molti anni è stata concepita non è mai piaciuta. Il problema vero è che le organizzazioni sindacali nate con il compito essenziale di tutelare i lavoratori dai bassi salari e dalla precarizzazione sono state distratte da questo compito che avrebbe aiutato le imprese a cercare la competitività nell’innovazione. Per questo i partiti socialisti europei propongono misure che riducano la concorrenza al ribasso dei salari e della qualità di vita tra Paesi, come ad esempio il salario minimo che ridurrebbe la concorrenza al ribasso da parte dei Paesi più poveri». Striscione «Forza Renzi», firmato «Gli amici di Milano»: i commercianti di Buenos Aires, per la prima volta, si buttano a sinistra La storia JACOPO IACOBONI «F orza Renzi». E d’incanto, passeggiando ieri a Milano, l’incubo più incubo di bersaniani, dalemiani e varie altre fresche tribù della sinistra era diventato realtà: la mutazione antropologica compiuta, la devastazione finale, il leaderismo becero fatto e finito. Insomma: dal Pd a «Forza Renzi». Lo striscione se ne stava lì, sfrontato in mezzo a corso Buenos Aires, davanti a Porta Venezia, accanto al negozio di Hilfiger e alla pubblicità, giallognola e rossa, di un sexy shop (poi bisognerà riflettere sulla simbologia di queste vicinanze). «Forza Renzi». La scritta rossa, una firma in verde, «Gli amici di Milano», la faccia di Renzi sulla sinistra, e sulla destra un gruppo di ragazzi - alla minoranza del Pd dovranno certamente sembrare dei giovani berlusconiani, forse peronisti - che esultano. Inaudito. Nei giorni in cui l’unica scelta assennata sarebbe mettere il nome di Renzi nel simbolo alle europee - accanto al logo Pd? in grande? in piccolo? o addirittura, blasfemia, solo il nome Renzi? - l’im- È già il partito di Matteo? Per ora c’è “Forza Renzi!” provvisa epifania dello striscione mila- opera dei commercianti di quel tratto di nese colpiva molti. «Sarà l’inizio di una Buenos Aires. E qui si apre un interescampagna personalizzata?», domanda- sante capitolo: lo stesso gruppo di perva per esempio Gad Lerner. sone in passato ha già partorito, almeno No, nessuna altre tre volte, trovacampagna personaSTRISCIONE A MILANO te analoghe, e sempre lizzata, né nel Pd, né la destra, mai per I commercianti di corso Buenos per nei comitati renziaun uomo del centrosini milanesi nessuno Aires lo fecero per Silvio e Bossi, nistra. Fecero uno ha lanciato una e adesso per un leader di sinistra striscione per il Senacampagna, e neantùr (tutto verde, è che in «Milano metropoli», l’associazio- gente pragmatica), «W Bossi re del ne che si costituirà come il referente di nord!!»; acclamarono la Moratti sindaca tutti i comitati renziani. Lo striscione è del berlusco-leghismo, «Buon Natale per Letizia»; soprattutto organizzarono una rumorosa iniziativa per chi? Ovviamente per lui, il Silvio: nel 2009 gli fecero lo stesso omaggio durante una manifestazione per rilanciare il suo governo, già abbastanza moribondo. Paolo Uguccione, uno di questi commercianti, spiega il senso: «Oggi Renzi è il meglio sul mercato. Peccato sia del Pd, un partito litigioso». E ora ripetiamo il mantra: è una bestemmia, uno scandalo, basta col leaderismo e meglio perdere coi voti di sinistra che vincere coi voti dei commercianti. Se i magistrati seguiranno il loro buon senso, ragiona una fonte molto prossima a Berlusconi, «non gli faranno svolgere i servizi sociali presso una comunità». Immaginiamo il circo che si scatenerebbe, la morbosità mediatica, tivù da tutto il mondo per raccontare come sconta la pena il quattro volte premier. C’è chi, dentro Forza Italia, non chiederebbe di meglio in vista: tanto clamore sarebbe benzina ideale per la propaganda in vista delle Europee. Sono gli stessi pasdaran che, estremizzando, vorrebbero vedere il loro leader dietro le sbarre, in modo da giustificare manifestazioni di piazza al grido di «Silvio libero». Il diretto interessato, però, non pare abbia questa vocazione al martirio. La sola prospettiva di scontare la condanna in un centro di recupero offende l’immagine che l’uomo ha di sé. Addirittura, Berlusconi preferirebbe il carcere a domicilio, se l’alternativa fosse qualche mansione davvero umiliante (potrebbe «pulire i cessi», ipotizzò una volta Don Mazzi). Ma gli avvocati Coppi e Ghedini sperano che non si arrivi a tanto. «I giudici prenderanno atto che Berlusconi ha 78 anni», è l’auspicio dello staff legale, «una persona di quell’età andrebbe affidata ai servizi sociali senza pretendere che svolga chissà quale lavoro...». Alcune ore a settimana di colloIL DILEMMA Il Cavaliere teme l’umiliazione dei servizi sociali, preferirebbe i domiciliari quio con l’assistente sociale sarebbero in quest’ottica la soluzione meno traumatica. L’udienza davanti al Tribunale di sorveglianza è fissata tra 10 giorni, la decisione arriverà entro martedì 15 aprile. Il condannato Berlusconi non pare abbia in animo di chiedere un rinvio fino al 25 maggio, data delle elezioni europee. Due le ragioni: anzitutto, perché probabilmente il rinvio non gli sarebbe concesso. E poi, perché la convenienza del Cavaliere consiste nell’affrettare i tempi. Prima inizia a scontare, e prima se ne libera. Per quanto ardita possa apparire, la scommessa è di tornare in pista già dai primi di marzo 2015. L’affidamento ai servizi sociali, per sua natura, porterebbe a estinguere le pene accessorie, compresa l’interdizione dai pubblici uffici appena fissata nella misura di due anni. Resterebbe l’incandidabilità sancita dalla legge Severino. Tuttavia nel giro stretto berlusconiano nutrono parecchia fiducia nella Cedu (Corte europea dei diritti dell’Uomo) con sede a Strasburgo: «Abbiamo serie indicazioni che l’applicazione della Severino potrebbe essere contestata». In quel caso, trascorsi 10 mesi e 15 giorni dall’inizio della pena, Berlusconi tornerebbe candidabile, senza bisogno di trascinare in lista i figli o i nipoti. R 8 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 U UCRAINA A Parigi Oggi i ministri degli Esteri russo Lavrov e americano Kerry si incontreranno nuovamente per cercare una soluzione alla crisi ucraina. Il 14 marzo a Londra (foto) il colloquio fu un fiasco totale LA PARTITA DIPLOMATICA Hanno detto Abbiamo differenti punti di vista. Le nostre discussioni sono scambi di idee Sergei Ryabkov Vice ministro degli Esteri russo Temo che Putin non si fermerà alla Crimea Non agisce più in modo razionale Anders Fogh Rasmussen Segretario generale della Nato ANSA Ecco il piano Usa per fermare la crisi Oggi a Parigi vertice Kerry-Lavrov: autonomia alle regioni abitate dai russi in cambio del ritiro dalla Crimea PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK È lungo una pagina, grosso modo, il documento da cui dipende il futuro dell’Ucraina. Il segretario di Stato americano John Kerry lo ha riconsegnato al collega russo Serghiei Lavrov a l’Aja, quando si sono incrociati a margine del Summit nucleare, e quella resta la base del negoziato che i due mediatori riprenderanno nelle prossime ore a Parigi. Il vero interrogativo ora è se il leader del Cremlino Putin intendeva davvero riavviare la trattativa diplomatica, con la telefonata fatta venerdì sera al presidente Obama, oppure se cercava solo la copertura per altre iniziative militari. Lavrov ha detto ieri che le posizioni tra russi e occidentali «si stanno avvicinando», e ha garantito che Mosca non intende varcare i confini dell’Ucraina. Già in passato, però, aveva dato indicazioni poi disattese, e Washington non è sicura di quanta influenza abbia su Putin in questa crisi e più tardi una nota del ministero degli Esteri russo ha precisato che «permangono «significative differenze» fra Russia e Usa. Secondo fonti che l’hanno letta, la proposta negoziale americana si basa sul riconoscimento delle autonomie in Ucraina, e la protezione delle minoranze russe, che il Cremlino ha usato come scusa per invadere la Crimea. In cambio ha come obiettivo massimo il ritiro delle truppe di Mosca dalla penisola, e minimo il congelamento della situazione attuale, senza riconoscimento dell’annessione e nuove mosse provocatorie. L’idea ruota intorno al fatto che la costituzione ucraina verrà riscritta, e questo consente aggiustamenti in grado di tenere conto delle esigenze di tutte le parti. La nuova carta dovrebbe contenere ampie autonomie per la Crimea, e tutte le altre regioni dove vivono le minoranze, soprattutto nella zona orientale del Paese. I cittadini di origine russa riceverebbero garanzie specifiche, e l’intero accordo sarebbe assicurato dalla presenza sul terreno di osservatori disarmati dell’Onu e dell’Osce. L’intesa poi prevederebbe il disarmo di tutte le milizie emerse negli ultimi mesi, proprio per garantire che i cittadini russi non possa- Il Cremlino frena i primi entusiasmi: restano «differenze significative» fra i due Paesi no essere vittime di abusi e violenze, da parte di forze che a livello locale sfuggono al controllo del governo centrale. Anche il rapporto dell’Ucraina con le organizzazioni internazionali verrebbe definito nel det- taglio dall’accordo, nel rispetto del principio affermato dallo stesso presidente Obama, secondo cui gli abitanti di questo Paese non devono essere costretti a scegliere tra l’Europa, e l’Occidente in generale, o la Russia. In sostanza una specie di finlandizzazione, che però va definita nel dettaglio. Lo stop al cammino di avvicinamento all’Unione Europea è stata la ragione che ha provocato le proteste da cui è scaturita la crisi, e dopo gli impegni presi dalla Ue e dal governo temporaneo sarebbe difficile tornare indietro. Il rapporto con la Nato invece potrebbe essere limitato, proprio per non dare alla Russia la sensazione dell’accerchiamento militare. Il problema ora è capire quali sono le vere intenzioni di Putin, e l’interpretazione che il Cremlino ha dato della sua chiamata con Obama lascia nell’incertezza. Il leader russo non ha nemmeno citato la Crimea, la cui annessione ormai considera un fatto compiuto indiscutibile. Poi ha sottolineato il problema degli estremismi in Ucraina, come a dire che se non verranno affrontati e risolti, lui avrebbe la giustificazione per altri interventi in favore delle minoranze russe. Infine Mosca ha accennato alla possibilità di ricevere un mandato internazionale per la protezione della Crimea, inaccettabile per il governo americano, che rifiuta qualunque riconoscimento dell’annessione. il caso ANNA ZAFESOVA ulia Timoshenko spacca il fronte del Maidan e insiste a correre per la presidenza, nonostante le richieste di unità dagli altri leader del nuovo governo. Ieri, nella giornata in cui tutti i partiti ucraini hanno tenuto i loro congressi per esprimere i candidati alle elezioni del 25 maggio prossimo, un peso massimo come il pugile Vitaly Klitschko ha rinunciato a correre. «L’unico modo di vincere è avere un unico candidato delle forze democratiche, abbandoniamo la regola che per ogni due ucraini ci sono tre partiti», ha detto. Il campione leader del partito Udar, uno dei personaggi che ha guidato la protesta in piazza dei mesi scorsi guadagnandosi a un certo punto la leadership nei son- Y VERSO L’EUROPA Il candidato più vicino alla piazza vuole l’adesione all’Unione europea e alla Nato daggi, ha deciso di investire la sua popolarità in Petro Poroshenko, che diventa così il candidato di punta, godendo di un 24% dei consensi ai quali va ad aggiungersi l’8% di Klitschko. Il pugile ha scelto invece di correre per la carica di sindaco di Kiev. Il 48enne miliardario che ha sponsorizzato apertamente - sia con i soldi provenienti dai suoi business, dai cioccolatini alle fabbriche di pullman, sia con le sue tv - il Maidan, è da anni uno dei protagonisti della politica ucraina. È stato poi alleato e amico intimo del presidente «arancione» Viktor Yushenko, ma ha lavorato anche nei governi di Yanukovich. È stato mi- REUTERS REUTERS Il pugile e il tycoon L’eroina arancione Vitaly Klitschko accanto a Petro Poroshenko. I sondaggi danno il primo all’8% il secono al 24: hanno deciso di unirsi Sostenitrici di Yulia Timoshenko: la leader della rivoluzione del 2004 oggi gode soltanto dell’8% dei consensi Si ritira Klitschko, Maidan si affida al “re dei cioccolatini” Poroshenko Al voto del 25 maggio il miliardario affronterà Timoshenko e il filo-russo Dobkin nistro dell’Economia e degli Esteri, responsabile dell’integrazione europea in parlamento, convinto sostenitore dell’adesione alla Nato. E non piace alla Russia: tra le prime pressioni di Mosca contro l’Ucraina c’è stato il divieto di importare i cioccolatini di Roshen, l’impero dolciario di Poroshenko. Con Timoshenko sono nemici e concorrenti da sempre, anche se la ex premier dice che «applaudirà» l’eventuale vittoria del magnate. Ma intanto vuole provarci da sola, nonostante la sua popolarità sia ad appena l’8%. Propone il potenziamento dell’esercito e sequestri di beni russi, mentre accusa l’attuale governo di aver «consegnato la Crimea» senza resistenza. La penisola annessa da Mosca sarà al centro della campagna elettorale, e perfino il candidato «filo-russo» Mikhail Dobkin promette di riportarla all’Ucraina. Dobkin, governatore di Kharkiv attualmente ai domiciliari per- ché indagato dal nuovo governo, è stato candidato alla presidenza ieri dal Partito delle regioni, che ha espulso il suo ex leader Yanukovich. Considerato «uomo di Mosca», vuole ripristinare i rapporti diplomatici ed economici con il vicino, e gode dell’11% dei consensi, ai quali potrebbe sommare il 4% di Serghei Tighipko, suo compagno di partito che però si candida come indipendente, e il 7% del comunista Piotr Simonenko. Gli ultra-nazionalisti Yarosh e Tyahnibok viaggiano intorno all’un per cento. Ma in due mesi di campagna elettorale, durante i quali scatteranno le drastiche riforme economiche del governo, lo scontro politico diventerà più teso, e a Mosca non potrebbe che fare piacere. Secondo il ministro degli Esteri di Kiev, Andriy Deshiza, la Russia cerca di presentare l’Ucraina all’estero come uno Stato fallito, dominato da bande di «nazisti», e convincere l’Occidente ad appaltare la gestione della crisi a Putin. R LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 Primo Piano .9 . gg Dossier/Le ripercussioni sull’Italia g Sanzioni a Mosca, una fattura da 30 miliardi A tanto ammonta il nostro interscambio con la Russia, uno dei pochi mercati in crescita per il made in Italy. In caso di blocco soffrirebbero interi comparti, come mobile, pelle e meccanica e distretti industriali del Centro Nord PAOLO BARONI Gli scambi commerciali Andamento dell'export in alcuni principali paesi Andamento dell'export verso la Russia tra il 2007 e il 2014 var. % febbraio 2012-gennaio 2013 su dodici medi precedenti febbraio 2007-febbraio 2014 - var. % export cumulato dodici mesi su dodici mesi precedenti 0,0 10,0 -5,7 -10,0 -20,0 -40,0 2007 Esportazioni verso la Russia per settore nel 2013 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 26,8% 12,2% 7,5% TOTALE 10.797 6,4% milioni di euro var. % sul 2012 6,1% 8,2% Petrolio greggio e gas naturale Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio Prodotti della metallurgia 2010 TOTALE Apparecchiature elettriche e app.uso domestico non elettriche 20.056 milioni di euro var. % sul 2012 5,3% Paese 17,8% 1 6,1% 3,8% Prodotti chimici Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat 3,7% Altro 2013 Russia 9,5% 5,2% 2012 02 2013 2014 milioni di euro 67,0% Mobili 2011 Importazioni di petrolio greggio e gas naturale da Paesi "instabili" 5,4% 25,1% Altro 2009 Importazioni dalla Russia nel 2013 Macchinari e apparecchiature Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato: «Un grosso rischio per le nostre aziende» 2008 02 05 08 11 -50,0 i e a ia a o o si ia ia ia ia ia ia ra nit o d lgi Cin uss pon nito lon an ranc ustr Bas urch agn Ind izze i U Peri m Be p i R iap o U P o t v r A es F T S a S G Ge St gn Pa Re 02 05 08 11 -20,0 -30,0 02 05 08 11 02 05 08 11 02 05 08 11 02 05 08 11 02 05 08 11 -15,0 -13,9 -12,2 5,5 - -3,4 -10,0 0,0 -2,9 -5,0 -2,8 -0,7 0,0 SBOCCO ESSENZIALE l’export italiano ed accentuare ulteriormente il rallentamento in corso». 5,7 20,0 0,8 2,9 5,0 1,5 30,0 5,4 10,0 7,3 40,0 7,3 15,0 8,7 S e dovesse andare davvero male, se dovessero scattare le sanzioni contro la Russia, in ballo per noi ci sarebbero circa 30 miliardi di euro di interscambio commerciale: oltre 10 miliardi di esportazioni e quasi 20 di importazioni. Per questo si capisce la cautela del nostro governo nell’assecondare misure troppo drastiche. E non a caso, nei giorni scorsi, Renzi parlava di sanzioni «progressive» e soprattutto «reversibili». Non solo la Russia vale circa il 2,8% del totale del nostro export, ma rappresenta uno dei pochi mercati di sbocco dove il made in Italy ha continuato ad affermarsi nonostante la crisi globale degli ultimi tempi. Secondo l’ultima analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato, che anticipiamo in esclusiva, a gennaio 2014 l’export cumulato degli ultimi 12 mesi (febbraio 2012-gennaio 2013) segna infatti una flessione dello 0,7% (dovuta in particolare al -1,2% del mercato interno europeo), mentre in Russia siamo riusciti a mettere a segno un lusinghiero +5,3% (solo in Cina +8,7 e Belgio + 9% siamo anditi meglio). All’opposto in alcuni importanti Paesi emergenti si registrano flessioni molto significative: -5,5% in Turchia, -12,2% in India. La crisi tra Russia e Ucraina, dunque, segnala Confartigianato, «potrebbe riverberarsi su uno dei mercati più dinamici per 9,0 ROMA Prodotti chimici 1,7% Carbone (esclusa torba) % var. % totale 2013 13.438 24,3 12,0 Libia 6.919 12,5 -42,1 Azerbaigian 6.874 12,5 -3,8 Algeria 5.346 9,7 -35,0 Iraq 2.924 5,3 -16,2 Nigeria 1.817 3,3 19,9 Egitto 604 1,1 -41,9 Tunisia 279 0,5 90,4 Turchia 59 0,1 4,5 Mauritania 47 0,1 - Totale paesi 'instabili' 38.306 69,4 -16,3 Resto Mondo 16.884 30,6 -25,9 Totale 55.190 100,0 -19,5 - LA STAMPA I settori in pericolo Il settore del made in Italy più «esposto» è quello dei macchinari, che da solo vale più di un quarto (26,8%) della torta totale delle nostre esportazioni verso la Federazione russa e che solo nel 2013 ha messo a segno un brillante +10,3%. A ruota seguono articoli di abbigliamento con il 12,2% (+5,1%), articoli in pelle col 7,5% (+7,7%), mobili col 6,4% (+6,7%), apparecchiature elettriche col 6,1% (+4,3%), i prodotti chimici col 5,4% e i prodotti in metallo col 5,3%. A essere «colpite» sarebbero un po’ tutte le fasce d’imprese, comprese le più piccole: nei primi 15 settori, che coprono il 90,4% dell’export totale, segnala infatti Confartigianato, la quota di occupazione nelle micro e piccole imprese fino a 20 addetti è del 38,2%. +5,3% in un anno Le esportazioni italiane in Russia a febbraio 2014 secondo Confartigianato -0,7% l’export totale Abbiamo venduto meno in Europa (-1,2%) e India (-12,2%) e più in Cina (+8,7%) Il rebus importazioni E se bloccassimo le importazioni? O venissero interrotte le forniture russe? Per noi potrebbe essere un problema grosso: poco meno dei nove decimi dell’import dalla Federazione Russa, 19,67 miliardi di euro, riguarda infatti prodotti energetici. Difficile farne a meno a cuor leggero. Gli acquisti di petrolio greggio e gas naturale valgono circa un quarto delle nostre importazioni totali. L’Italia è il quinto cliente del gas russo, con acquisti per 13,6 miliardi di metri cubi, dato questo che sommato agli acquisti di petrolio nel 2013 ha fatto segnare un aumento del 12% delle importazioni di prodotti energetici dalla Russia mentre il totale generale calava del 19,5%. Le province più esposte Confartigianato ha elaborato anche un «indice di specializzazione» che, al di là delle quote grezze di mercato, ricalcola il peso effettivo dell’export verso la Russia rispetto alle nostre medie mondiali. Ed il risultato vede in testa i mobili (indice di specializzazione pari a 297), seguito da articoli di abbiglia- REUTERS Le proteste a Mosca «Le sanzioni contro la Russia sono ancora contro di me»: è uno degli slogan intonati e scritti dagli studenti in un corteo venerdì scorso LA ROSOBORONEXPORT FORNISCE PER CONTO DEGLI USA ELICOTTERI D’ASSALTO ANTI-TALEBANI I paradossi dell’embargo: il Pentagono ora è in difficoltà Mosca continua a fare i conti con le sanzioni, sia quelle già esistenti che quelle in arrivo. Tra i settori che potrebbero venire colpiti per primi dalla prossima raffica di provvedimenti americani ci sono gli armamenti, una delle principali voci di entrate russe. La statale Rosoboronexport commercia l’80% delle armi russe vendute all’estero, ed è già stata sanzionata dalla Casa Bianca in passato per sospetti contatti con l’Iran. L’embargo colpirebbe però anche i piani degli Usa: 1 l’azienda di Mosca infatti ha un accordo da un miliardo di dollari con il Pentagono per la fornitura all’Afghanistan di 63 elicotteri d’attacco, considerati fondamentali nella guerra contro i taleban. Ma ancora prima dell’embargo Mosca sta avvertendo i pesanti effetti del clima di sfiducia nei suoi confronti. Giovedì il ministero delle Finanze ha collocato 2,8 miliardi di dollari di suoi titoli direttamente presso le banche e i fondi pensione, dopo che diverse aste del debito pubblico erano saltate. Mentre la fuga dei capitali dovrebbe raggiungere i 70 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2014 (la metà solo a marzo), il Cremlino a quanto pare non conta più su acquirenti esteri e si rivolge a compratori interni, con un’offerta che non possono rifiutare. Decine di banche e società russe hanno difficoltà a mandare avanti crediti e contratti con l’estero, non solo per motivi politici ma per il timore dei partner stranieri di non vederli onorati. [A. ZAF.] mento (268), articoli in pelle (165) e macchinari e apparecchiature (146) . Non sorprende quindi che le Marche, uno dei distretti di eccellenza del comparto del mobile, si collochino al primo posto con una incidenza dell’export verso la Russia sul valore aggiunto regionale del 2,0%, a fronte di una media nazionale dello 0,8%. Seguono l’Emilia Romagna con l’1,6%, il Veneto (1,4%) e l’Abruzzo (+1,2%). A livello regionale, per stare solo alle produzioni manifatturiere svetta la Toscana (5,7% di quota) con una crescita del 21,6%, seguono Lombardia col 13,3% (da cui proviene il 29,5% dell’export manifatturiero italiano verso il territorio russo), Veneto con il +9,9% (16,9% dell’export manifatturiero nazionale verso la Russia), dal Piemonte con il +8,9% (7,8% dell’export) e dall’Emilia-Romagna con il +5,9% (18,9%). A livello provinciale, al primo posto c’è la «vecchia» provincia di Ascoli col 3,4%, poi Chieti (3,2%), Reggio Emilia (2,6%), Rimini (2,5%) e Vicenza (2,1%). Ma a pagare dazio, in caso di sanzioni, sarebbero anche le province che hanno una più spiccata vocazione all’export, a cominciare da Varese, Roma, Novara, Mantova e Firenze che tra le 31 province che presentano una quota dell’export superiore all’1%, nel 2013 sono cresciute tra il 24 ed il 55%. Sintetizza Giorgio Merletti, presidente Confartigianato: «Le nostre rilevazioni confermano che le produzioni made in Italy sono competitive e continuano a conquistare i mercati mondiali. Ma situazioni a rischio come quella che interessa l’area della Russia condizionano pesantemente le performances delle nostre imprese all’estero. Questo non fa che rafforzare la necessità di puntare al rilancio dei consumi interni, se vogliamo sostenere la ripresa economica e rasserenare le prospettive degli imprenditori». Twitter @paoloxbaroni DOMENICA 30 MARZO 2014 LA STAMPA 10 TI PRESENTO GAIA. È una dei 733 ricercatori finora sostenuti in tutta Italia per offrire soluzioni e speranza a milioni di persone. Tu puoi decidere quanti saranno nel 2015 i ricercatori impegnati per sconfigger le malattie oncologiche, cardiologiche e neurodegenerative. GAIA COLASANTE_Ricercatrice DESTINA IL TUO 5xMILLE ALLA FONDAZIONE UMBERTO VERONESI CODICE FISCALE 972 98 700 150 Casella dedicata al finanziamento della ricerca scientifica e dell’università. www.fondazioneveronesi.it PERCHÉ LA RICERCA FA BENE A TUTTI, ANCHE A TE. LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 Primo Piano .11 . U TURCHIA La competizione Il programma Sarà una lotta dura, all’ultima Abbiamo 14 milioni di abitanti scheda: sono decisive poche punteremo sui trasporti migliaia di voti, ce la faremo Ma anche su onestà e giustizia UN PAESE AL BIVIO Intervista Alta tensione Oggi50milionialleurne traarrestiecensura 1 Il direttore del quotidiano proMARTA OTTAVIANI ISTANBUL l suo nome in turco significa «rosa gialla» ed è proprio con questo fiore che decine di migliaia di persone ieri lo hanno accolto per il suo comizio di fine campagna elettorale a Kadikoy, quartiere della parte asiatica di Istanbul, tradizionale roccaforte dei laici del Chp, il Partito repubblicano del Popolo, fondato niente meno che da Mustafa Kemal Ataturk, padre della Turchia moderna. Per molte persone, non solo sul Bosforo, Mustafa Sarigul, 57 anni, è l’uomo che potrebbe strappare la città fra i due continenti al dominio dell’Akp, il Partito islamico-moderato per la Giustizia e lo Sviluppo che la governa da 10 anni con Kadir Topbas, e diventare lo sfidante naturale del premier Recep Tayyip Erdogan, che lo teme. Una specie di uomo della Provvidenza, l’unico al momento di cui disponga l’opposizione laica in Parlamento, che su di lui fa molto affidamento, nonostante la sua figura non sia apprezzata da tutti nel Chp. In politica dagli Anni Ottanta, due matrimoni alle spalle, Sarigul è noto per il suo carisma. All’attivo ha una lunga esperienza come sindaco del quartiere di Sisli, uno dei distretti, meglio funzionanti di Istanbul e gode, fra l’altro, dell’appoggio delle minoranze religiose del Paese, che in lui hanno sempre visto quasi come un protettore. Caratterizzato da uno stile di vita decisamente all’occidentale, dei suoi piani come futuro, possibile capo dell’opposizione non parla. I AFP Mustafa Sarigul Uno dei leader del Partito repubblicano del popolo fondato da Ataturk, 57 anni è popolarissimo nella metropoli sul Bosforo, la più occidentale delle città turche LA SFIDA DI ISTANBUL “Il ciclo di Erdogan è finito sta soffocando la libertà” Mustafa Sarigul, ormai siamo agli sgoccioli della campagna elettorale. Gli ultimi sondaggi danno un testa a testa sia a Istanbul sia nella capitale Ankara. Riuscirete, lei e il Chp,asconfiggereilsindacouscente Kadir Topbas? Sarigul, candidato sindaco del partito laico: prenderemo la città, poi il Paese disposizione, avrebbe potuto fare «Sarà sicuramente una lotta all’ul- molto di più». timo voto. Ci sono quartieri dove ce Il momento in Turchia è molto delicala giocheremo per poche migliaia to. Pensa davvero che il premier Erdi schede, ma alle fine sono convindogan questa volta sia in difficoltà? to che ce la faremo. Secondo i no- «Assolutamente sì, questa è la sua fistri calcoli prenderemo fra il 12 e il ne politica. Il declino è iniziato lo 17% dei voti che fino a questo mo- scorso giugno. Come ha gestito le rimento erano dell’Akp. Se questi nu- volte di Gezi Park lo aveva già messo meri verranno confermati, come sotto una cattiva luce. Ma credo che il credo, si tratterà di un grandissimo colpo di grazia gli sia arrivato con le risultato. La dimostrazione che il accuse di corruzione seguite allo tempo del cambiamento è iniziato, scandalo del 17 dicembre, che ha non solo per coinvolto non solo Istanbul. StavolL’INIZIO DEL DECLINO il premier e la sua ta tocca a noi». ma anche «Con la repressione a Gezi famiglia, molti suoi miniFino a oggi ha guidato il Park si è messo in cattiva luce stri». quartiere di Sisli, che è uno dei più efficienti a Istanbul. Ma che piani ha per la città? Qui perderà il 17% dei voti» MINACCIA ALLA DEMOCRAZIA «La morsa si sta stringendo censura i social network, sta arrivando alla sfera privata» «I miei primi provvedimenti saranno a favore della viabilità. Istanbul ha oltre 14 milioni di abitanti. Bisogna lavorare perché venga realizzato un’integrazione dei vari mezzi di trasporto, le metropolitane, le metrotramvie, gli autobus e i traghetti. Ma penso sia opportuno lavorare anche sulla gente di Istanbul. Dobbiamo creare i presupposti perché vi sia più amore, rispetto e giustizia in città». Istanbul però non è amministrata male... «Guardi non voglio dare un giudizio negativo su Topbas, ma credo che sia stanco, che dopo dieci anni al governo non abbia più idee per la città. Rimane poi il fatto che, secondo me, con il budget che aveva a governativo «Haberturk», Fatih Altayli, che annuncia le dimissioni («Non si può più scrivere quello che si vuole», ha commentato ieri alla «Cnn»). Un reporter di «Zaman», il giornale più diffuso del Paese, arrestato durante un comizio di Erdogan a Istanbul («Farò denuncia per violazione della libertà di stampa», ha promesso mentre veniva trasferito in commissariato). È in questo clima di tensione e censura che oggi la Turchia andrà alle urne. Oltre 50 milioni di elettori sono chiamati al voto per le elezioni amministrative, considerate cruciali per il futuro del premier islamico. Circa un quinto degli aventi diritto di voto vive a Istanbul. La battaglia per la conquista della megalopoli del Bosforo sarà al centro della giornata elettorale. L’opposizione spera di riuscire a strapparla al partito islamico Akp di Erdogan (che senza voce ha annullato gli ultimi comizi) insieme alla capitale Ankara. Gli elettori sono chiamati al voto in 177 mila seggi distribuiti nelle 81 province del Paese. Non è la prima volta che girano voci sulla presunta corruzione del primo ministro e però alle elezioni ha sempre vinto... «Questa volta non è come le altre. La portata dello scandalo è enorme. Erdogan in pochi mesi ha perso la fiducia del suo elettorato che aveva impiegato anni per costruire e lo ha fatto nel peggiore dei modi». Nell’ultimo mese e mezzo il parlamento turco ha approvato in modo fulmineo prima la nuova legge su Internet e la riforma della giustizia. Negli ultimi 10 giorni sono stati bloccati Facebook e YouTube. Che succede in Turchia? «Credo che la democrazia turca sia sotto seria minaccia, la morsa si sta stringendo sempre di più. Con questi provvedimenti si sta toccando la sfera delle libertà personali della gente, se continua così fra poco non si potrà più nemmeno parlare al telefono». Ha detto In crisi Il premier Erdogan con la moglie Emine Gli ultimi scandali hanno coinvolto anche il figlio e fatto calare la sua popolarità Recep Erdogan Chi conquista Istanbul, prende la Nazione Daremo uno schiaffo all’opposizione Primo ministro della Turchia IL VOTO IN FRANCIA Ballottaggi con l’incubo astensionismo PAOLO LEVI PARIGI È l’ora della resa dei conti per la maggioranza socialista di François Hollande, con milioni di francesi chiamati oggi alle urne per il secondo turno delle elezioni municipali, dopo lo schiaffo elettorale di domenica. Alla vigilia dello scrutinio si sono moltiplicati gli appelli della gauche contro l’astensionismo record del primo turno (39%) e per un sussulto repubblicano davanti all’incubo lepenista. Ma nessuno ci crede più veramente. «I ballottaggi? C’è solo l’imbarazzo della scelta, Pearl Harbor o Inferno di cristallo...», ironizza amaro un deputato socialista. Al di là del clamore mediatico suscitato dallo storico balzo in avanti del Front National, il «voto-sanzione» contro Hollande - che preso atto della portata della sconfitta potrebbe annunciare il rimpasto già da domani - dovrebbe Leader Marine Le Pen è alla guida del Front National dal 2011 anzitutto tradursi in una vittoria della destra neogollista Ump, con la conquista di oltre 100 città con più di diecimila abitanti. Nessuno osa invece pensare allo scenario di una sconfitta a Parigi, dove la candidata socialista Anne Hidalgo si è fatta sorpassare al primo turno dalla sfidante Nathalie Kosciusko-Morizet, ma dovrebbe comunque farcela nel secondo turno. Quanto al Front National, la partita è di fatto già vinta con lo storico risultato del primo turno. Per completare l’impresa, resterebbero da conquistare cinque o sei municipi, fra cui Forbach in Mosella, Perpignan nel sud e Avignone. Ma il partito di Marine Le Pen già guarda alle elezioni europee di maggio dove alcuni sondaggi lo accreditano come primo partito di Francia. 12 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 Ireportagedelladomenica ISRAELE Nella Gerusalemme del sottosuolo tra fedeli e turisti Indiana Jones Viaggio nei cunicoli che dalle fondamenta del Tempio di Erode portano alla fonte di Re David MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME er sentir battere il cuore di Gerusalemme bisogna entrare nelle sue viscere ovvero passeggiare nei tunnel sotterranei assieme al popolo di fedeli e curiosi che li frequenta per le ragioni più disparate. Scavati da generazioni di archeologi incuranti di conflitti e conquiste, risalenti alla genesi della città oltre 3000 anni fa e oggetto di roventi diatribe politiche fra israeliani e palestinesi, i tunnel accolgono chiunque desidera immergersi in una dimensione della Storia dove il passato è immanente. Sin dalle prime ore del mattino piccoli gruppi di ebrei ortodossi, uomini e donne, scendono i gradini del Minheret HaKote che li portano nel tunnel che costeggia il Muro Occidentale dell’antico Tempio di Erode. È la continuazione del Muro del Pianto. Ma rispetto ai circa 60 metri all’aria aperta questi sono 485 metri scavati sotto il quartiere arabo, consentono di toccare la pietra più grande del Secondo Tempio - circa 570 tonnellate di peso - distrutto dalle legioni di Tito e di arrivare nel luogo più vicino a dove l’archeologo Dan Bahat ritiene che si trovasse il Santuario. È questo il motivo per cui gli ebrei ortodossi hanno ricavato fra le impalcature di legno alcuni piccoli spazi nei quali pregare, separatamente, rivolti verso il luogo considerato più sacro dall’ebraismo. Luci basse, sedie di plastica bianca, piccoli libri di preghiera e un silenzio assordante distinguono questi miniluoghi di fede, dove gli ortodossi non si accorgono neanche dei gruppi di turisti e appassionati di ogni possibile origine che quasi li toccano fisicamente attraversando con foga, e armati di smartphone, cunicoli angusti e imprevedibili. Uscendo dal tunnel ci si ritrova nei pressi della Via Dolorosa, nel quartiere cristiano. Bastano dieci minuti a piedi per uscire dalla Porta di Damasco e trovarsi davanti all’entrata della Grotta di Zedekia. Si tratta di 20 mila mq, che scendono fino ad un massimo di 10 metri sotto il suolo, in un luogo dove la tradizione vuole che re Salomone fece estrarre il calcare necessario per la costruzione del Primo Tempio. Nei secoli queste grotte, forse perché segnate da un’origine misteriosa, sono diventate il punto di incontro dei massoni. Tutto iniziò quando la prima Loggia della Terra Santa vi celebrò la riunione inaugurale, il 7 maggio 1873. Forse non è un caso che lungo questo percorso, segnato dall’acqua che gocciola inarrestabile da soffitti sopra i quali c’è il quartiere musulmano della Città Vecchia, si incontrano le persone più diverse: donne vestite in P AFP Sotto il Muro del Pianto La rete di tunnel sotterranei parte dal luogo più sacro per gli ebrei: la parte nascosta è lunga 485 metri - LA STAMPA Il tunnel di Ezechia Porta fino all’acqua della fonte di Gihon, sul luogo dove 3500 anni fa ci fu il primo insediamento umano abiti lunghi bianchi come se dovessero andare a una cena di gala, uomini attempati con i cappelli alla Indiana Jones e giovani un po’ disorientati, quasi tutti europei e nordamericani. È un angolo della città dove il Medio Oriente sembra restare sull’uscio. Ovvero l’esatto opposto di quanto avviene nel sottosuolo della Città di David, la collina a Sud dell’Antico Monte del Tempio - dove oggi si trova la Spianata della Moschea - sulla quale i gevusei costruirono il primo insediamento fra le valli di Hinnom e Kidron. Qui siamo fuori dalle mura della Città possessarsene. E poi ci sono i russi. Vecchia e il tunnel cananeo e di Eze- Cristiano-ordodossi o ebrei, uomini e chia consentono di scendere, su per- donne, hanno quasi tutti abiti firmati corsi asciutti e bagnati, fino all’acqua e guide private. Si muovono in gruppi che sgorga dalla fonte di Gihon ovvero ristretti, spesso di due sole persone. il motivo per cui fu possibile il primo Guardano turisti e scolaresche con insediamento umano, forse 3500 anni evidente distacco. Sembrano vivere il fa. I 70 cm di altezza dell’acqua sotter- tunnel come una sorta di safari per ranea spiegano perché i gevusei si ac- vip fra i tesori dell’antichità. Al ritorcamparono nel luogo dove il re David no in superficie i contrasti del Medio Oriente si imponavrebbe costruito il suo palazzo danIL LUOGO PIÙ SACRO gono immediati, il grapdo vita a una soGli ebrei pregano rivolti verso mozzafiato: polo di case ebraivrapposizione fra la pietra angolare del Tempio che di Shiloach infede, tradizione e leggenda che acco- incuranti del flusso di visitatori castonate dentro la moltitudine umana muna le tre grandi del quartiere arabo di Silwan riassufedi monoteistiche. A popolare questi tunnel angusti me l’aspro conflitto politico che cirdove sembra esserci più acqua che conda i tunnel. I leader arabi li consiaria è una moltitudine di individui dal- derano uno strumento per imporre la le origini più diverse: gli studenti di «giudaizzazione» di Gerusalemme scuole rabbiniche arrivano dotati di mentre per gli archeologi israeliani lumini da minatore legati al capo per sono uno strumento teso a recuperare farsi largo nell’oscurità con un’enfasi un patrimonio dell’umanità. Quale che stride con il silenzio impenetrabi- che sia l’opinione su tale lacerante dile dei turisti cinesi cristiani che, uno a sputa, il variegato popolo dei tunnel uno, con pazienza e meticolosità sem- continua incrociarsi sotto il suolo di brano voler toccare ogni centimetro Gerusalemme, attratto dal mistero di delle pareti del tunnel. Quasi per im- come tutto ebbe inizio. LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 Primo Piano .13 . In seggiovia La maggior parte sono soldati in vacanza premio o persone del posto che approfittano degli impianti di risalita per fare qualche discesa con il bob Per ora di stranieri se ne vedono poco Mar del Giappone Baia di Corea NICOLA BUSCA MASIK (NORD COREA) SEGUE DALLA PRIMA PAGINA NICOLA BUSCA ra il tragitto tra la sua città natale e Pyongyang, e le impervie montagne misero a dura prova l’animale e obbligarono l’agricoltore a fermarsi più volte per farlo riposare. È proprio su questo ripido versante che l’attuale leader nordcoreano, Kim Jong-un, ha fatto costruire a tempo di record (meno di un anno) il primo comprensorio sciistico del Paese, il «Masik Pass Ski Resort», un demanio capace di competere con diverse realtà «minori» del panorama sciistico occidentale. E la scelta della posizione non è stata certo casuale, in quanto una delle residenze di Kim si trova a Wonsan, a meno di mezz’ora di strada da Masik. L’offerta sciistica nordcoreana è una novità di quest’inverno, e Masik Pass, a 184 chilometri e 3 ore e mezza di macchina da Pyongyang, ha aperto ufficialmente lo scorso 31 dicembre. Vi si accede tramite l’autostrada E COREA DEL NORD Sulle piste di Kim Jong-un tra karaoke e hotel a 5 stelle Viaggio nel nuovo comprensorio sciistico del dittatore in stile occidentale resta un rebus: chi verrà a sciare fin qui? Di turisti stranieri se ne sono visti pochi, mentre il resto della clientela è caratterizzato da studenti e militari in vacanza premio o «local» che salgono per fare qualche discesa col bob, mentre le piste e l’albergo rimangono generalmente mezzi vuoti. Il contrasto tra questa piccola Svizzera scintillante e i campi poco distanti - dove l’agricoltura è ancora praticata con mucche pelle ossa che tirano l’aratro, o con pale e badili - è sicuramente stridente. Tuttavia, le agenzie occidentali che portano turisti in Corea del Nord (ve ne sono molte, ma i pionieri attivi dal 1993 con maggior esperienza sono gli inglesi della «Koryo Tours») hanno già in programma settimane bianche da proporre per la prossima stagione invernale. LUSSO E DIVERTIMENTO Nel resort piscina, spa e palestra Ma anche una sala giochi accessi al Web e ristoranti «dell’arcobaleno», che fende da Ovest a Est la penisola coreana ed è stata realizzata con la posa di grandi lastre di cemento sul tracciato. Nei punti strategici del percorso, inoltre, sono stati posizionati imponenti pilastri All’interno si trovano vestiti di marca che in caso di necessità possono essee attrezzatura tecnica made in Italy: è possibile re fatti esplodere alla base e cadere noleggiarla al prezzo di 30 euro al giorno sull’arteria, bloccando così l’accesso compreso lo ski pass. Sopra una veduta dalla a punti strategici da proteggere. cima del Masik e a destra un bambino scia La base degli impianti di risalita sulla pista ai piedi della montagna (dove un maxi schermo trasmette karaoke e video di propaganda) è situata a un’altezza di 650 metri sul livello del mare, mentre il punto più alto del comprensorio, il «Taehwabong Pavillon» (al quale si arriva dopo 40 minuti di risalita su Il punto più alto Di discese tre seggiovie), è a La base degli impianti Le piste sono dieci (una 1350 metri di quota. di risalita è situata illuminata anche di notte) Nei 10 mesi di lavori a a un’altezza e hanno diverse Masik sono state readi 650 metri difficoltà lizzate 4 seggiovie (2 a due posti e due a quattro), 2 tapis roulant per i principianti e uno skilift. Le piste in totale sono 10 (una illuminata anche di (mentre il resort è dotato di cannoni una sala Internet dove i social network notte alla cui base si trova la guest sparaneve), ma i maestri di sci sono non sono criptati, sale congressi, un house dove ha dormito l’ex cestista sicuri: «Il prossimo anno il compren- negozio di abbigliamento e un nolegUsa Dennis Rodman) per un totale di sorio sarà potenziato e anche questi gio (attrezzatura tutta made in Italy a 17 chilometri di discese. Queste sono aspetti verranno migliorati». 30 euro al giorno compreso lo ski Nel Masikryong Hotel, 9 piani e 5 pass). Anche le stanze, nonostante alnumerate in ordine crescente da Est a Ovest (l’esposizione è a Nord) e hanno stelle alla partenza dagli impianti, c’è cuni materiali non siano di prim’ordidiverse difficoltà: da quelle più sem- proprio tutto: una piscina da 25 metri, ne, sono lussuosissime, con frigo bar, plici a quelle molto impegnative e dal- una spa, una palestra, una sala giochi, tv al plasma che trasmette anche Rale pendenze severe. Mancano ancora bar e ristoranti (uno aperto 24 ore), iuno e una scrivania con matita, temcolori che definiscano la difficoltà del- una sala da ballo a cui si accede pagan- perino e gomma, nel caso il turista vole piste e anche la segnaletica è scarsa do 13 dollari all’ora, un minimarket, lesse studiare o prendere appunti. Ma Negozi di abbigliamento 1350 17 metri chilometri SOLO VIAGGI ORGANIZZATI I soggiorni pianificati dal regime Guide governative controllano che i turisti si comportino bene 10 mesi Il tempo impiegato per la costruzione del comprensorio (4 seggiovie e 1 skilift) E, ovviamente, l’unico modo per accedere al Paese più isolato e misterioso al mondo è quello di prendere parte a uno di questi viaggi organizzati (che non propongono solo lo sci). Va da sé, però, che il viaggio sarà interamente pianificato e controllato da agenzie turistiche governative, le cui guide (normalmente 2 per ogni gruppo, con l’aggiunta di una guida supplementare di controllo nel caso ci fossero statunitensi), oltreché presentare al mondo esterno la propria nazione, controlleranno con attenzione il comportamento dei turisti, chiedendo di cancellare le fotografie non autorizzate (soprattutto militari, ma anche quelle che non ritraggono per intero le statue dei leader) e di rispettare le spesso iperboliche norme di comportamento nelle visite ai mausolei e ai luoghi cari al popolo: giacca e cravatta per il mausoleo di Kim Il-sung e Kim Jong-il e inchino di fronte alle statue. T1 CV PR T2 14 .Estero STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 SABATO SI VOTA, NOVE CANDIDATI ALLA SUCCESSIONE DI KARZAI VICINO AL CONFINE CON LA SIRIA Kabul, taleban all’assalto degli uffici delle elezioni Libano, attacco suicida contro l’esercito: 3 morti Commandomascheratosottoiburqa:tuttiuccisidoposeioredibattaglia GIORDANO STABILE Il conto alla rovescia è cominciato con il consueto sottofondo di esplosioni, autobombe, attacchi con lanciarazzi e granate. Manca una settimana al primo turno delle elezioni presidenziali afghane e i taleban, come nell’agosto del 2009, provano in tutti i modi a dire la loro. Il voto, in ogni caso, metterà fine al regno di Hamid Karzai, di fatto al potere dal 2001, che alla fine ha rinunciato non solo a candidarsi ma anche a far scendere in campo il fratello Qayum. Le «elezioni fantoccio», come le hanno definite, sono diventare il bersaglio numero uno dei taleban, indeboliti però rispetto a cinque anni fa, anche perché «l’ala moderata» sta dialogando proprio con Karzai in vista del ritiro della Nato a fine anno. Restano gli oltranzisti, che ruotano attorno al «network Haqqani», il gruppo che aiutò bin Laden a fuggire in Pakistan nel 2001. Un serie di cellule suicide si sono infiltrate nella capitale nell’ultima settimana. Il 20, in un attacco all’hotel Serena, è stato ucciso il reporter veterano di guerra Sardar Ahmad. Mercoledì scorso un kamikaze si è fatto esplodere davanti agli uffici della Commissione elettorale, uccidendo due poliziotti. Pakistan Bombasulrisciò mortaunabimba 1 Un ordigno nascosto in un risciò ha ucciso una bambina a Quetta, nel Sud-Ovest del Pakistan. L’ordigno era nascosto su veicolo fermo al bordo di Sariab Roadal ed è esploso al passaggio di un veicolo delle forze di sicurezza, provocando anche il ferimento di altre 18 persone. La polizia sospetta dei gruppi separatisti del Baluchistan, provincia in cui si trova Quetta. BEIRUT Torna il terrorismo anche nel Libano. Ieri mattina un attacco suicida ha colpito un posto di blocco dell’esercito ad Aqabet al-Jurd nell’area di Arsal, al confine con la Siria. Il bilancio è di almeno tre soldati libanesi uccisi e quattro feriti, ma potrebbe ulteriormente aggravarsi. La zona orientale del Libano è colpita da violenze collegate al conflitto nella vicina Siria. Sempre ieri le forze lealiste siriane, appoggiate dai miliziani sciiti libanesi ERA CON GLI ANTI-MADURO, COLPITO DALLA POLIZIA Ucciso in Venezuela uno studente italiano Le forze di sicurezza speciali sul luogo dell’attacco CARACAS Venerdì un commando ha dato l’assalto a una foresteria che ospita la Ong americana Roots for Peace, una bimba è rimasta uccisa. Ieri gli islamisti sono tornati all’assalto della Commissione elettorale, l’organo che dovrà certificare la validità del voto. Quattro guerriglieri, camuffati da donne sotto i burqa, sono penetrati in un edificio davanti al compound fortificato, sulla superstrada che porta all’aeroporto. Dalle finestre hanno cominciato a bersagliare gli uffici di fronte con kalashnikov e lancia- razzi. Dopo un assedio di sei ore «sono stati tutti uccisi», ha confermato il capo della polizia di Kabul, generale Zahir. Un tweet di Zabiullah Mujahid, portavoce degli islamisti, ha rivendicato il «martirio» dei «mujaheddin». Il ministro dell’Interno Omar Daudzai ha invece invitato i concittadini ad andare alle urne «con più determinazione», sabato. Dopo il ritiro di Qayum Karzai, fra i nove candidati rimasti in lizza, saranno in quattro a contendersi i due posti per il ballottaggio. In testa c’è Abdullah Abdullah, coriaceo avversario di Karzai nel 2009, rappresentante del Nord dominato dai Tagiki. Poi Ashraf Ghani Ahmadzai, già ministro delle finanze, esponente del Sud pashtun come Karzai ma alleato con il famigerato leader degli uzbeki (altra componente etnica fondamentale), il generale Abdul Rashid Dostum. Segue nei sondaggi Zalmay Rassoul, già ministro degli Esteri, vicinissimo a Karzai. Infine la possibile sorpresa, il principe Nadir Naim, nipote dell’ultimo re Zahir Shah. di Hezbollah, hanno ripreso oggi il controllo di altre due località siriane vicine al confine con il Libano. L’offensiva, culminata all’inizio del mese con la conquista di Yabrud, roccaforte dei ribella nella regione, mira a interrompere le vie di comunicazione degli insorti anti-Assad con le loro basi di retroguardia in alcune località sunnite libanesi. Negli ultimi tre anni, sciiti e sunniti libanesi si sono combattuti a colpi di attentati in città come Tripoli e Beirut proprio come riflesso della guerra civile siriana. [E. ST.] È un cittadino italiano e si chiama Roberto Annese, 33 anni, la 38esima vittima della rivolta iniziata il 12 febbraio scorso contro il presidente Maduro in corso in Venezuela. A confermare l’identità del giovane (un venezuelano con passaporto italiano), è stata la Farnesina. Annese è stato ucciso da colpi d’arma da fuoco, sparati, secondo il sito de «La Verdad de Maracaibo», dalla polizia, ieri all’alba, nella città, capitale dello Stato nordo- rientale di Zulia, al confine con la Colombia, mentre con altri oppositori aveva alzato una «guarimba», una barricata su una strada. Il procuratore generale venezuelano, Luisa Ortega, aveva riferito che a venerdì le vittime delle violenze erano arrivate a quota 37, di cui «29 civili e 8 agenti della polizia militare». I feriti, sempre secondo la conta ufficiale, sono 559 (379 civili e 180 agenti) e 168 i detenuti, 17 dei quali membri delle forze di sicurezza, ed altre 3 agli arresti domiciliari. [E. ST. ] LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 La storia ALESSANDRA RIZZO LONDRA I futuri sposi che si tengono per mano nella sala del Comune hanno atteso a lungo questo momento. Come spesso capita nei matrimoni, sono tesi nel dire «sì» davanti ad amici e parenti. Uno dei due si impappina leggermente nel pronunciare il nome dell’altro, suscitando i sorrisi affettuosi del pubblico. I fotografi immortalano la scena. Sembra una cerimonia come tutte le altre, ma lo è solo in parte. Peter McGraith e David Cabreza sono diventati marito e marito a pochi minuti dall’entrata in vigore della legge che consente i matrimoni civili omosessuali in Inghilterra e Galles. Lo hanno fatto davanti a telecamere e giornalisti, nella sala comunale del quartiere trendy di Islington, nel nord di Londra, allo scoccare della mezzanotte tra venerdì e sabato. Vestiti entrambi in smoking, con papillon grigio e fiore rosso all’occhiello, hanno esibito felici il certificato di matrimonio. «Per noi è un momento profondamente personale, ma al . Estero .15 Peter e David finalmente sposi A Londra la corsa gay per dirsi “sì” Appena è entrata in vigore la legge, decine di coppie si sono unite in matrimonio già conferivano loro riconoscimento legale e molti degli stessi diritti delle coppie sposate eterosessuali, inclusa la possibilità di adottare bambini. Ma la nuova legislazione ha un alto valore simbolico in un Paese che negli Anni 80, con Margaret Thatcher, proibì a scuole e autorità locali la «promozione» dell’omosessualità (la legge fu abolita nel 2003). Riflette inoltre un cambiamento sociale: al contrario che in altri Paesi, tra cui la Francia, la legge non ha suscitato proteste di piazza. I sondaggi dimostrano che la maggior parte dei cittadini britannici, soprattutto i più giovani, sostiene i matrimoni omosessuali, anche se, secondo una rilevazione della «Bbc», il 22% delle 1.007 persone interpellate rifiuterebbe un invito ad andarci. David Cameron, che ha fortemente sostenuto la legislazione, ha parlato di DAVANTI AI GIORNALISTI POCHI MALUMORI «Vogliamo mostrare al mondo che la Gran Bretagna riconosce e rispetta la nostra relazione» A differenza che in Francia la norma non ha suscitato contestazioni di piazza FACUNDO ARRIZABALAGA /EPA tempo stesso abbiamo deciso di farlo pubblicamente per mostrare al mondo che il nostro Paese riconosce e rispetta la nostra relazione», ha raccontato McGraith. Peter, designer scozzese di 49 anni, e David, finanziere di 42 anni originario di Seattle, stanno insieme da 17 anni e hanno due figli adottivi. Desideravano da tempo ufficializzare il rapporto, e già tre anni fa David aveva chiesto a Peter di «sposarlo». Quando la nuova legge è stata approvata nel luglio scorso, non hanno perso tempo. «Erano entrambi molto emozionati», racconta Peter Tatchell, amico della coppia, testimone di nozze e attivista per i diritti degli omosessuali. «Il momento più toccante si è avuto quando i figli gli hanno portato le fedi nuziali, molti dei presenti avevano le lacrime agli occhi». Dal punto di vista pratico, la nuova legge non cambia sensibilmente lo status delle coppie omosessuali. Le unioni civili approvate nel 2005 La cerimonia Peter McGraith e David Cabreza davanti al municipio di Islington, a Londra Sotto il matrimonio di Sarah Keith ed Emma Powell a Brighton, nel Sud dell’Inghilterra Il tweet di David Cameron Congratulazioni alle coppie dello stesso sesso che si sposeranno Vi auguro tutta la felicità possibile per il futuro «momento importante per il Paese». In un articolo pubblicato sul sito di notizie gay «PinkNews», il Primo ministro ha spiegato: «Non sarà più importante in Gran Bretagna sapere se sei eterosessuale o omosessuale: lo Stato riconoscerà il rapporto nello stesso modo». Anche il capo della Chiesa Anglicana, l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, ha ammesso: «La legge è cambiata, accettiamo la situazione». Proteste sono invece arrivate da alcuni gruppi religiosi conservatori. Andrea Williams di Christian Concern ha detto che «la legge ridefinisce improvvisamente l’idea di matrimonio per motivi egoistici e allo scopo di perseguire una dominazione culturale». Per Peter e David, è un passo nella giusta direzione, ma non la fine della battaglia contro la discriminazione. «Speriamo che questo cambiamento dia speranza e forza ai gay in Nigeria, Uganda, Russia, India e ovunque siano criminalizzati per il loro orientamento sessuale», ha detto McGraith. La Famiglia Reale La residenza estiva di Osborne House Il governo potrebbe renderle pubbliche Apre al pubblico il cottage della regina Vittoria: qui i figli imparavano la vita del popolo Il principe Carlo nel mirino per le lettere ai parlamentari: violata la neutralità della Corona VITTORIO SABADIN I l cottage svizzero di Osborne House, sull’Isola di Wight, è stato restaurato e aperto al pubblico. Era un’autentica casetta svizzera di legno, fatta smontare e portare sull’isola nel 1850 dal principe Alberto, marito della regina Vittoria. Il cottage aveva una funzione del tutto particolare: serviva a insegnare ai nove figli della coppia reale come vive la gente comune, e come ci si può arrangiare coltivando un orto, vendendo i prodotti al mercato e cucinando da soli. Vittoria e Albert passavano molto tempo a Osborne House, una magnifica casa di vacanza che il principe costruì ispirandosi al Rinascimento italiano, con due belvedere e una imponente collezione di opere d’arte. I compleanni della coppia erano sempre festeggiati nell’isola, dove si trascorreva l’intera estate. C’era, e c’è ancora, una bella spiaggia privata affacciata sulle acque Solent, troppo fredde per chiunque, ma abbastanza tiepide per un inglese. Vittoria, il 30 luglio del 1847, vi fece il primo bagno di mare della sua vita, usando la «Bathing machine», un carrozzone che la deponeva in acqua proteggendone l’intimità. A Osborne House i principini non avevano un attimo di tempo libero. Intorno allo chalet svizzero, Albert aveva assegnato a ognuno un piccolo appezzamento di terreno nel quale dovevano coltivare frutta, verdura e fiori. In casa c’erano farina, uova, zucchero e una cucina. I bambini cuocevano torte e biscotti che servivano per il tè della regina e avevano l’obbligo di curare ogni giorno l’orto. Per spiegare ai figli le regole dell’economia, Albert aveva organizzato un vero mercato, nel I Osborne House, sull’isola di Wight quale i bambini portavano la loro frutta e verdura. A comprarle era lo stesso principe, che aveva così modo di spiegare che se sono in offerta troppe patate il loro prezzo scende e che una carota dall’aspetto vigoroso vale di più di una carota avvizzita. Di tutti i compiti a casa per le vacanze estive, quelli dello Swiss Cottage erano i più piacevoli e forse anche i più utili. Albert spiegò che lo faceva per «tenere con i piedi per terra» i figli e per spiegare loro come viveva la maggior parte della gente al di fuori dei palazzi, faticando e sudando per poche, incerte monete. l principe Carlo potrebbe essere presto al centro di una bufera ben peggiore di quella che seguì le piccanti rivelazioni della sua tresca con Camilla Parker Bowels. Il governo sarà forse costretto a rendere pubbliche le numerose lettere che l’erede al trono ha scritto ripetutamente a ministri e parlamentari per influenzarli sulle leggi da approvare. L’insistenza con la quale il principe interviene sul potere politico viola il principio di neutralità della corona inglese ed è vista come un incubo nella prospettiva che Carlo diventi re. La battaglia per rendere pubbliche le lettere è sostenuta da nove anni dal giornale «The Guardian», che valendosi del «Freedom of Information Act» ha chiesto di visionare 27 missive dal settembre 2004 all’aprile 2005. Con un percorso giudiziario molto «italiano», un primo tribunale ha dato ragione al giornale, ma la sentenza ha subito il veto del procuratore generale Dominic Grieve, appoggiato dal governo. Un processo d’appello ha ribaltato la decisione di Grieve e ora si attende il giudizio finale della corte suprema. Tra un’udienza e l’altra, gli otto dipartimenti del governo che hanno ricevuto le lettere di Carlo hanno già speso 250 mila sterline (300 mila euro) in avvocati e pratiche legali per fare in modo che le raccomandazioni dell’erede al trono restino segrete. Il giudice Grieve, nel motivare la sua decisione, ha detto che le lettere, scritte a mano, contengono punti di vista molto intimi e dettagli precisi di quello che Carlo pensa davvero. In gioco, ha aggiunto, è anche il principio costituzionale in base al quale il governo ha il diritto di mantenere il se- Il principe Carlo di Inghilterra greto su documenti che non vuole rendere pubblici. Ma secondo il deputato Paul Flynn, laburista, se in quelle lettere si dimostra che Carlo sarà un «poor monarch», un monarca scadente, i sudditi hanno il diritto di saperlo. Durante il suo lungo regno, Elisabetta si è ben guardata dall’interferire con governo e parlamento, limitando le sue osservazioni ai riservatissimi incontri settimanali con il premier di turno. Carlo invece non sa resistere, e vuole cambiare il mondo. Come quasi sempre avviene, il mondo cambierà presto lui. [VIT. SAB.] 16 .Cronache STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 La tragedia Schianto ieri nel pomeriggio tra un camion compattatore della raccolta rifiuti e un’auto Quattro morti e tre feriti gravi Nello schianto coinvolti anche un’altra auto e un pullman di linea il caso RICCARDO ARENA PALERMO l dramma sull’autostrada Messina-Palermo, un incidente dal bilancio pesantissimo, con quattro morti e tre feriti gravi, coinvolti un autocompattatore, due macchine e un pullman di linea. Una tragedia dovuta con ogni probabilità al sistema siciliano di smaltimento dei rifiuti, che vede il trasporto giornaliero, dai paesi dell’hinterland del capoluogo siciliano, dell’immondizia in provincia di Messina, a Mazzarrà Sant’Andrea. I morti sono padre, madre, la loro figlia di dieci anni e l’autista del mezzo di proprietà della ditta Raspanti di Bagheria, che si occupa della raccolta dei rifiuti e va a scaricare a 170 chilometri di distanza, solo andata. Tre i feriti, in condizioni molto gravi: fra di loro un bambino di sette anni, il quarto componente della famiglia distrutta. Il bilancio poteva essere più grave, ma per fortuna i passeggeri dell’autobus se la sono cavata con contusioni ed escoriazioni. Secondo la prima ricostruzione, l’autocompattatore si è messo di traverso nella galleria Battaglia, tra Castelbuono e Cefalù, in direzione di Palermo, a una sessantina di chilometri dal capoluogo: l’autista, Rosario Sucato, 26 anni, di Misilmeri, paese alle porte del capoluogo siciliano, uno dei quattro morti, ha probabilmente perso il controllo e sul camion è finita a gran velocità la Renault Megane su cui viaggiava la famiglia di Guglielmo Di Maggio, 45 anni, I E’ mancato Palermo, inferno in galleria Schianto tra auto e camion distrutta una famiglia Morti padre, madre, figlia di 10 anni e l’autista palermitano che gestiva una macelleria a Patti, in provincia di Messina. L’uomo è morto anche lui sul colpo, come la moglie, Nunzia Natoli, 39 anni. Morta anche la figlia più grande, Anna, mentre il fratellino, Antonino, è stato estratto vivo da quel che rimaneva dell’automobile. Per alcune ore non c’è stata certezza nemmeno sul tipo di macchina su cui viaggiavano, viste le condizioni in cui era ridotta. Sono sopraggiunti poi anche E’ mancato una Peugeot 307 e un pullman di linea della Sais, in servizio tra Messina e Palermo. Antonino è in gravi condizioni, ma potrebbe cavarsela: ai soccorritori dell’elisoccorso, che lo hanno portato a Palermo, all’ospedale dei Bambini, avrebbe detto che domenica, cioè oggi, la famiglia avrebbe dovuto festeggiare un compleanno nel capoluogo dell’Isola, di cui era originario il padre. Poi però ha perso conoscenza. Il piccolo ha un femore rotto e un trauma toracico-ad- E’ mancato dominale. Ricoverati al San Raffaele Giglio di Cefalù invece due anziani, Andrea Cattarinich, di 75 anni, e Rosa Insana, di 74. Anche le loro condizioni sono critiche. Lo scontro è avvenuto intorno alle quattro del pomeriggio, mentre il compattatore della ditta Raspanti tornava verso Palermo. Sulla sua pagina Facebook Di Maggio aveva postato le foto della moglie e dei figli. Come didascalia aveva aggiunto «i miei tesori». I famigliari di Pietro Subba Guido Trossero Romano Tomba anziano AMIAT anni 75 Lo annunciano la moglie Rita Comba, le sorelle, i cognati Comba e i nipoti. Funerali lunedì ore 15,00 nella parrocchia di Bruino. – Bruino, 30 marzo 2014 Lo annunciano con grande tristezza la moglie Bruna, la iglia Manuela e il iglio Maurizio con le rispettive famiglie. Santo Rosario in Torino questa sera ore 18,30 parrocchia Sant’Ermenegildo corso Telesio 98. Funerale in Torino lunedì 31 marzo ore 15 parrocchia Sant’Ermenegildo. Tumulazione nel Cimitero di Cantoira. – Torino, 29 marzo 2014 Grappolo & Gariazzo tel. 0123.320330 Con profondo dolore lo annuncia la moglie Ermanna Mortarotti. Funerali lunedì 31 marzo alle ore 14,30 nella parrocchia S. Maria della Scala, Moncalieri. – Moncalieri, 28 marzo 2014 sentitamente ringraziano per l’affettuosa partecipazione. – Torino, 30 marzo 2014 E’ mancato all’affetto dei suoi cari Giovanni Bonansea ex veterinario anni 98 L’annunciano; la moglie Alma, la iglia Lucia, consuocero, cognato, nipoti, pronipoti e parenti tutti. I Funerali avranno luogo in Volpiano lunedì alle ore 14,30 nella chiesa parrocchiale. Seguirà tumulazione nel Cimitero di Bricherasio. – Volpiano, 29 marzo 2014 I cognati Capodaglio con le rispettive famiglie partecipano al triste momento. Sei sempre stato un esempio per noi, grazie per tutto ciò che ci hai insegnato con amore. Non ti dimenticheremo mai. Addio NONNO, ti vogliamo bene. Roberta, Simone e Samuele. Jose, Gigi e Alessandra ricordano con affetto PIERO. E’ mancata Luciana Porporato in Piras di anni 81 Lo annunciano il marito Bruno, la iglia Simonetta con Antonio e Claudia, parenti tutti. Funerali in Avigliana lunedì 31 corr. ore 15 presso la parrocchia San Giovanni. – Avigliana, 30 marzo 2014 LUCIANA carissima sarai sempre con noi, con il tuo sorriso e la tua allegria. Bruna, Vero, Gisella, Claudio. Anita e Natalia partecipano affettuosamente al grande dolore di Bruno Simonetta Maria. E’ mancata all’affetto dei suoi cari Giuseppina Rubini (Pina) ved. Vivenza Ne danno il triste annuncio le iglie Rosa e Domenica, la sorella Maria, la cognata Ette, la nipote Elisa e parenti tutti. I Funerali si svolgeranno martedì 1 aprile alle ore 9,30 parrocchia San Secondo. Il Rosario sarà recitato lunedì 31 marzo alle ore 18 in parrocchia. – Torino, 29 marzo 2014 L’imprenditore Di Finizio E’ mancata all’affetto dei suoi cari Cecilia Vecchio in Rossi Ne danno il triste annuncio il marito Piero, il iglio Giuseppe, la nuora Luciana e la nipote Caterina. Rosario domenica 30 marzo ore 17,25 parrocchia Santa Giulia. Esequie lunedì 31 marzo ore 11. Non iori ma offerte a Fondazione FARO o ricerca sul cancro. – Torino, 28 marzo 2014 O.F. Beato Cottolengo tel. 011.8172464 Antonio Ricci e tutta Striscia la Notizia sono vicini all’avvocato Giuseppe Rossi nel momento del dolore per la scomparsa della madre Cecilia Vecchio – Milano Due, 29 marzo 2014 Eugenio Maccari, con la segretaria Renata Bassino, Bruna Marzanati, Pino Zese ricorda il doTTor Luciano Frego per anni prezioso collaboratore nell’affrontare nel lavoro quotidiano i problemi della sanità piemontese. – Torino, 28 marzo 2014 La Presidenza, il Consiglio, la segreteria e soci tutti dell’Associazione Granaria di Torino, partecipano al dolore della famiglia per la perdita di Aurelio Mondino Vicepresidente dell’Associazione. – Bra, 30 marzo 2014 Giovanni Bricarelli e Gioachino Borello si uniscono al dolore della famiglia per la perdita del caro Aurelio – Bra, 30 marzo 2014 rINGrAZIAMENTI ANNIvErsArI 1966 3 APrILE Battista Pininfarina E’ sempre presente nel ricordo della sua famiglia che con grande affetto e rimpianto ne rievoca la cara memoria. Imprenditore per la quarta volta sulla cupola di San Pietro cav. lav. arch. Battista Pininfarina Dirigenti, impiegati, maestranze della Pininfarina ricordano con profondo rimpianto il loro amato Fondatore. – Torino, 3 aprile 2014 Il Gruppo Anziani Pininfarina ricorda con immutata devozione il suo amatissimo MAEsTro Battista Pininfarina nel 48° Anniversario della sua scomparsa. – Torino, 3 aprile 2014 2005 Cecilia Vecchio – Cologno Monzese, 29 marzo 2014 2014 Nel nono anniversario della scomparsa del La famiglia Ghione sentitamente ringrazia per il commovente tributo di affetto reso al carissimo Luigi Ghione La S. Messa di Trigesima verrà celebrata sabato 5 aprile alle ore 18 parrocchia Gran Madre di Dio. – Torino, 30 marzo 2014 dott. Giorgio Giovando Cavaliere del Lavoro Laura, Cristina con Giorgio, Guido con Emanuela, Giacomo, Laura, Anna e Giorgia lo ricordano nel pensiero di ogni giorno. – Torino, 30 marzo 2014 2014 Eravate in tanti a salutare con noi il nostro caro Rodolfo Mailander Silvio Tordolo Orsello Sempre nei nostri cuori. Carla, Monica, Carolina. In tanti ci siete stati vicini, avete scritto e telefonato. Tanti che non riusciamo a dire a ciascuno il nostro grazie. Vi abbracciamo tutti. Famiglia Tordolo Orsello Ghione. – Torino, 30 marzo 2014 Per la quarta volta è riuscito ad eludere la sicurezza e a «scalare» la cupola di San Pietro. L’imprenditore triestino Marcello Di Finizio da ieri pomeriggio è di nuovo sulla basilica. L’uomo, titolare di un locale sul lungomare di Trieste, è ormai una «vecchia conoscenza» della gendarmeria vaticana. I suoi blitz hanno ormai scadenza ciclica. Il primo risale al 30 luglio 2012, quando protestò contro la direttiva Bolkestein che, a suo dire, danneggerebbe la sua attività imprenditoriale. Il 10 ottobre dello stesso anno replicò l’iniziativa, questa volta per manifestare contro il governo Monti e le multinazionali. Il 20 maggio 2013 un’altra scalata. Ieri ha fatto sapere che non intende cedere, neanche di fronte alla prospettiva di incontrare un ministro. «Restituiteci la democrazia - ha scritto a caratteri cubitali sul suo striscione - restituiteci le nostre vite». Cesare Castellotti Vaglienti ricorda con commozione, immutato dolore e profondo rimpianto, la mamma N.d. Albina Vaglienti Marsengo Bastia Castellotti Una Messa in sua memoria sarà oficiata sabato 5 aprile 2014 alle ore 11,15 nella Abbazia di Staffarda, celebrante il Rettore Abate, Ettore Signorile. – Torino, 30 marzo 2014 2007 1979 2014 Martino Portonero Amore ininito. 30 MArZo 2014 Alberto Veronese Tua Wilma. Nel 48° Anniversario della scomparsa del 2008 Gina Nieri, Consigliere di Amministrazione di Mediaset, Carolina Lorenzon, Maria Eleanora Lucchin, Vincenzo Prochilo, Pasquale Straziota con i colleghi della Direzione Affari Istituzionali e Legali di Mediaset si stringono al prof. Giuseppe Rossi nel dolore per la scomparsa della cara mamma 2014 Cade in casa e muore a tre anni Giallo a Verbania VERBANIA LA PROTESTA CITTÀ DEL VATICANO Giovanni Piero Albino Le sorelle Maria e Rosina con le rispettive famiglie commosse piangono la perdita del caro PIERO. DOMANI L’AUTOPSIA Ore di ricostruzioni, testimonianze, sopralluoghi a Verbania, ma la causa della morte di Rachele, bimba di tre anni e due mesi, non c’è. «Nessuna ipotesi investigativa prevalente» dicono i carabinieri. La mamma fino a notte non è stata in grado di fornire spiegazioni: quando il medico del 118 le ha detto che per la sua piccola non c’era nulla da fare ha perso il controllo ed è stata sedata. Neanche il medico legale ha potuto rispondere ai tanti quesiti: dall’esame esterno della salma non sono emerse possibili cause del decesso. Bisognerà attendere l’autopsia fissata per domani. Intanto l’appartamento di frazione Intra è stato sequestrato su decisione del pm Gianluca Periani. È un giallo, al momento, il dramma che ha colpito ieri pomeriggio questa tranquilla cittadina del Lago Maggiore. Erano le 13,05 quando al centralino del 118 è arrivata la richiesta di soccorso: al telefono una mamma angosciata, Paula Sanabia, dominicana, 32 anni. Via Muller è in centro a Intra e l’ambulanza ha impiegato pochi minuti: il medico, però, non ha potuto far nulla. Rachele era morta. Inutile il precedente tentativo di rianimazione che aveva fatto la mamma, che però credeva la figlia solo priva di sensi. A questo punto scatta la chiamata al 112 e arrivano i carabinieri, coordinati dal capitano Giovanni Della Sala del Nucleo investigativo. Il compagno della mamma di Rachele, Fulvio Valloggia, fa il cuoco in Svizzera. A quell’ora stava rientrando dal Canton Ticino. È stato sentito a lungo dai militari, ma neppure lui ha fornito indicazioni ritenute utili. La ricostruzione parte allora dalle poche parole dette dalla dominicana ai primi soccorritori. Pare che Rachele fosse sul triciclo sul balcone. La bimba sarebbe caduta, avrebbe pianto. Avrebbe anche chiesto un bicchiere d’acqua, poi il buio. Il colonnello Luca Politi, comandante provinciale dell’Arma, conferma che tutte le [I.FO.] strade sono aperte. Il Lotto ConcorsoN.38-Sabato29marzo2014 Bari 23 2 34 65 12 Cagliari 3 8 88 48 36 Firenze 44 77 9 38 8 Genova 43 53 16 82 64 Milano 78 20 35 30 44 Napoli 39 36 50 75 51 Palermo 90 2 53 57 7 Roma 66 52 1 8 49 Torino 87 45 76 28 38 Venezia 8 84 10 87 43 Nazionale 62 40 4 50 67 SUPERENALOTTO Combinazionevincente 12 21 57 numerojolly 82 68 86 88 superstar 21 MONTEPREMI 1.916.636,24 € JACKPOT 9.861.668,57 € Nessun6 Nessun5+ Ai12conpunti5 23.957 € Ai972conpunti4 304,14 € Ai33.338conpunti3 17,49 € 10 e LOTTO Numeri vincenti 2 3 8 20 23 34 36 39 43 44 45 52 53 66 77 78 84 87 88 90 LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 La vicenda Cronache .17 . L’agguato Le indagini Al Quirinale Lucia Annibali, avvocato, viene sfregiata con l’acido il 16 aprile 2013 davanti all’ingresso della sua abitazione a Pesaro Procura e Ris raccolgono testimonianze e intercettazioni, poi processo immediato condotto dal pm Monica Garulli La vicenda diventa simbolo delle violenze sulle donne: Giorgio Napolitano la nomina Cavaliere della Repubblica Sfigurata con l’acido, 20 anni all’ex Pesaro, la sentenza del gip accolta tra gli applausi. I due esecutori albanesi condannati a 14 anni di carcere DALL’INVIATA A PESARO Applausi a Lucia, 37 anni, bella nonostante il volto sfigurato dall’acido, «Brava, auguri!». Sberleffi agli avvocati difensori dell’ex fidanzato Luca Varani, condannato a 20 anni per tentato omicidio, stalking e lesioni gravissime, «Buffoni, perché non ridete ora voi che ridevate l’udienza passata?». La tensione si stempera così al momento della sentenza con cui il gip Maurizio Di Palma giudica Varani il mandante dell’ag- gressione all’avvocatessa da poco decorata cavaliere della Repubblica dal presidente Giorgio Napolitano. Quattordici anni invece - quattro in meno della richiesta del pm Monica Garulli, perché non è stata riconosciuta l’aggravante dello stalking - ai due sicari Rubin Talaban, esecutore materiale, e al «palo» Altistin Precetaj. L’attesa del verdetto è breve, un’ora appena, e il fragoroso applauso esplode ancora prima dell’apertura della porta dell’aula giudiziaria del processo a porte chiuse con rito ab- breviato. È la stessa Lucia - avvocato come Varani - a comunicarlo, tramite un messaggino alle amiche che affollano il corridoio del tribunale. Qualcuna piange di gioia, qualcun’altra gira subito il messaggio agli amici. Attonito Luca Varani, che quando il gip annuncia che il verdetto arriverà dopo un’ora guarda i suoi avvocati ed esclama: «Possibile così poco? Ma allora mi condanna! Io non ho ordinato di sfregiare Lucia ma solo la sua auto». Piangono invece gli zii e i genitori di Lucia, mentre gli avvo- cati del condannato Roberto Brunelli e Francesco Maisano annunciano l’appello: «Per fortuna i prossimi due gradi di giudizio saranno ad Ancona e a Roma. Non si è mai vista una sentenza dopo solo un’ora di camera di consiglio. Per non parlare della pena, equiparata a quella di un omicidio conclamato». In un amen si era risolto, il giallo di un orologio di Lucia da lei non immediatamente riconosciuto, per i problemi di vista causati dalle ustioni, e che secondo i difensori di Varani apparteneva invece all’ag- gressore. Le prove contro Varani erano schiaccianti. Non solo, le indagini su di lui si erano attivate ancora prima del barattolo di acido lanciato sul viso della sua ex fidanzata. Già la mattina di quel maledetto 16 aprile di un anno fa, i carabinieri agli ordini del colonnello Giuseppe Donnarumma erano stati avvertiti da un «informatore» che «un avvocato con la Porsche sta preparando un attentato contro una donna». I militari capiscono che si tratta di Varani e lo pedinano, lo vedono entrare nel palazzo dove abita Lucia ma non c’è niente che la colleghi a lui. Non un certificato di matrimonio, non una denuncia. La terribile verità si scoprirà solo la sera. «È tutta colpa del mio ex» rivelerà Lucia ai carabinieri, in ospedale. Varani viene arrestato la notte stessa e si scopre che aveva fatto distruggere la sua Smart parzialmente corrosa dall’acido. Poi spedisce in carcere ai due albanesi un «pizzino» dove suggeriva la versione da dare ai giudici. Ma i due si sono sempre avvalsi della facoltà di non rispondere. [GRA.LON.] Vittima e imputato Intervista Lucia Annibali nell’aula del processo e Luca Varani all’arrivo in tribunale GRAZIE LONGO INVIATA A PESARO legante - camicia di seta rosa pesca e nera, pantaloni a sigaretta scuri, scarpe con il tacco -, forte, determinata, coraggiosa. Ma anche sorprendente per la capacità di capovolgere l’approccio a un problema. E Fine di un incubo? «Per la verità mi sono liberata dall’incubo la sera dell’aggressione. È proprio quella notte che é finito l’incubo della persecuzione ed è iniziata la mia nuova vita. Da quel momento ho ripreso le redini della mia vita. E non mi rimprovero nulla, quel che è accaduto era imprevedibile». “Ho capito che si può tornare a vivere anche se non si è perfetti” Chi è la nuova Lucia? «Una donna che sa guardare al positivo, essere ottimista. Questa esperienza mi ha insegnato a essere molto ottimista nella vita e a cogliere il bello. Quando ti tolgono tutto e rischi di perdere tutto poi la vita ha un sapore diverso». Potrà mai concedere il perdono al suo ex fidanzato? «Dentro di me ho più che altro sentimenti positivi, non ho coltivato rabbia o rancore, le miserie le lascio agli altri. Ma penso a me, non a lui». Quanto è importante per lei questa sentenza? «Tanto, tantissimo. È una sentenza giusta, e sono contenta per me e per la mia famiglia. Se ho cercato di resistere è anche per loro. Ma rimane una vicenda triste, non c’era bisogno di arrivare a tanto (e con la mano indica il volto deturpato, ndr). Anche se in realtà non c’è niente che potrà ripagarmi né a me né alla mia famiglia di questo enorme dolore che ancora viviamo». Lucia: “Alle Europee con il Pd? Ora non ci penso” Chi le dà la forza? «La trovo dentro di me. Grande è il desiderio di riprendere la mia vita e non dare soddisfazione a nessuno. Vado avanti come sempre, con la mia vita, la mia famiglia, i miei amici. Io vado avanti. L’importante è il mio benessere, il resto è un premio giusto al lavoro che è stato fatto dalla Procura, dai carabinieri, da tutti quelli che hanno lavorato a questo caso». Com’è stato durante tutto il processo sedere a tre sedie di distanza da Luca Varani e sentire le sue dichiarazioni? Ha detto «È stata una prova molto difficile ma cercavo di concentrami su quel che c’è di positivo. E comunque quando lui parlava io uscivo dall’aula». Cosa c’è per lei nell’immediato? Non c’è niente per cui festeggiare. Perdono? Non coltivo rabbia o rancore, ma penso a me, non a lui Lucia Annibali «Un altro intervento chirurgico (sorride, ndr)». Accetterà di candidarsi alle elezioni Europee come le è stato proposto dal Pd? «Non è questo il momento di pensare a questo. Ora voglio godermi il momento con la mia famiglia e i miei amici con cui starò insieme stasera. Non c’è nulla da festeggiare, ma ho piacere di condividere con loro la soddisfazione per l’esito del processo». Lei è diventata suo malgrado un simbolo delle donne che subiscono violenza. Che cosa si sente di dire a chi si trova nelle sue condizioni? «Di non perdere mai la speranza, di non annullarsi per colpa di certi uomini e di coltivare il desiderio di amore vero». Quali sono stati il momento più bello e il più brutto in quest’ultimo anno? «Il più bello è stato quando mi sono rialzata dal letto dopo un mese e mezzo di ospedale e mi sono resa conto di poter vedere, ancora male, ma che almeno non ero rimasta cieca. Il momento più brutto quella sera, quando ho realizzato che avevo questo acido in viso che mi stava corrodendo e che sarei anche potuta morire». Quale messaggio vuole comunicare a chi soffre, a chi è stato ustionato come lei? «Di non perdere mai la speranza, di pensare che comunque si può tornare alla vita anche se non si è perfetti». T1 CV PR T2 DOMENICA 30 MARZO 2014 LA STAMPA 18 LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 Cronache .19 . Città del Vaticano Fallitamegatruffa alloIor:denunciati il caso GIACOMO GALEAZZI CITTÀ DEL VATICANO Costruire cose buone AGNESE MORO 1 Una mega truffa ai danni l no alla denuncia è a tutela delle vittime dei preti pedofili, assicura il cardinale Angelo Bagnasco. Aveva suscitato nei giorni scorsi accese polemiche sui mass media il fatto che nelle linee guida della Cei non ci sia l’obbligo dei vescovi a denunciare all’autorità giudiziaria i sacerdoti che commettono abusi sessuali sui minori. Ma, garantisce il capo della Chiesa italiana, ciò è dovuto soprattutto al rispetto della privacy delle vittime e «risponde a quel che i genitori ritengono meglio per il bene dei propri figli». Infatti, «per noi l’obbligo morale è ben più forte dell’ obbligo giuridico e impegna la Chiesa a fare tutto il possibile per le vittime». Inoltre, precisa il leader dei vescovi in un convegno a Genova, «la questione è più ampia e il punto fondamentale è la cooperazione con l’autorità giudiziaria». Dunque «il Vaticano prescrive di rispettare le leggi nazionali e la legge italiana non riconosce questo dovere di denuncia». Però «quello che è più importante è il rispetto delle vittime e dei loro familiari, che non è detto vogliano presentare denuncia, per ragioni personali». Perciò «bisogna essere molto attenti affinché noi sacerdoti, I IL RAPPORTO CON L’ITALIA «Il Vaticano prescrive di rispettare le leggi nazionali e sappiamo che non c’è questo dovere di denuncia» noi vescovi non andiamo a mancare gravemente di rispetto alla privacy, alla discrezione alla riservatezza e anche ai drammi di vittime che non vogliano essere messe in piazza, brutalmente parlando». Infatti «noi pastori abbiamo molto riflettuto e questa ragione ci è parsa importantissima». Quindi «a seconda di quello che può essere la posizione dei familiari delle vittime, si può decidere nei casi concreti». La Cei ha pubblicato venerdì le «linee guida» per i casi di abusi sui minori da parte dei religiosi, corrette dopo che l’ex Sant’Uffizio aveva chiesto di rivedere il precedente documento dell’episcopato. Nella versione finale si legge che i presuli non sono «pubblici ufficiali» e quindi non sono obbligati a denunciare all’autorità giudiziaria casi di abusi sessuali nei confronti dei minori che sono di loro conoscenza. Si parla solo di un «dovere morale di con- La posizione della Cei ANSA dello Ior, l’istituto di credito del Vaticano, è stata sventata da Finanza e Gendarmeria vaticana: sequestrati titoli di credito al portatore per migliaia di miliardi di euro, dollari e altre valute pregiate. Denunciati due stranieri, uno dei quali aveva tre passaporti. I truffatori, un olandese e un americano, sono stati bloccati mentre entravano in Vaticano con una valigetta: volevano depositarne il contenuto di titoli falsi per miliardi di valuta pregiata allo Ior. Fermati dalla Gendarmeria vaticana hanno millantato conoscenze con due cardinali. Il loro obiettivo era ottenere l’apertura di una linea di credito con cui, poi, agire sui mercati internazionali. Nelle loro camere d’albergo c’erano timbri, certificazioni di carattere finanziario, telefoni, computer e tre passaporti validi rilasciati da Olanda e Malesia. Il presidente dei vescovi, Angelo Bagnasco, ha dato indicato le linee guida del Vaticano “LaChiesanondenunciaipreti pertutelarelevittimedegliabusi” Il cardinale Bagnasco: l’obbligo morale è più forte di quello giuridico Ha detto Bisogna essere molto attenti affinché non andiamo a mancare gravemente di rispetto alla privacy, alla discrezione e alla riservatezza Card. Angelo Bagnasco, presidente Cei tribuire al bene comune», quindi non ri- dote eventualmente accusato. È un paferito esplicitamente alla denuncia. dre per tutti, soprattutto è padre di chi La collaborazione con l’autorità civile, ha subito gli abusi. E deve agire di consedefinita «importante» nel documento guenza, cioè prendere decisioni concredella Cei, resta a discrezione dei singoli. te». Inoltre le informazioni su un proceI vescovi di altri Paesi, come ad esempio dimento giudiziario canonico possono Irlanda, Germania, Danimarca hanno essere richiesti dall’autorità giudiziaria invece scelto la stra«ma non possono coda di una più stretta L’INDICAZIONE DEI VESCOVI stituire oggetto di un collaborazione tra di esibizione o Collaborare con l’autorità ordine autorità ecclesiastidi sequestro». E «ricivile è «importante» ma scontrata la veridicità che e civili. Venerdì il segretario Cei, Nun- resta a discrezione dei singoli dei fatti», le sanzioni zio Galantino, preecclesiastiche previsentando a Roma il testo , aveva già chia- ste per i preti colpevoli vanno dalla rerito che «il vescovo ha il dovere morale strizione del ministero pubblico (niente di favorire la giustizia che persegue i re- contatti con i minori) alla dimissione ati: non è il difensore d’ufficio del sacer- dallo stato clericale. Il Papa nel paese di Cocò ucciso a tre anni dai clan CITTA’ DEL VATICANO Dopo Lampedusa, Cagliari e Assisi la «via crucis» nell’Italia in difficoltà porterà Francesco a giugno in Calabria per una visita a Cassano allo Jonio, il paese di Cocò Campolongo, il bimbo ucciso e bruciato insieme al nonno dalla ’ndrangheta. Osserva il vescovo della diocesi calabrese e segretario Cei, Nunzio Galatino: «La presenza del Papa a Cassano sarà un segno concreto di vicinanza a un territorio che va recuperato a una vita degna di essere vissuta» Infatti, «i recenti episodi esprimono un disagio che attende risposte». Francesco chiederà scusa ai fedeli di Cassano perché, per alcuni giorni della settimana, terrà lontano dalla diocesi il loro presule al quale ha affidato a Roma l’incaricochiave di «numero due» della Chiesa italiana. In pochi mesi Cassano allo Jonio è stato teatro di due delitti efferati. Il primo è quello del piccolo Cocò Campolongo, assassinato e Gli altri viaggi di Francesco Isuoitemi:immigrazione,lavoro,povertà 8/08/2013 Lampedusa 1 Francesco visita Lampedu- sa dopo l’ultimo tragedia degli immigrati e invita a «risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta». 22/9/2013 Cagliari 1 «Senza lavoro non c’è di- gnità, serve solidarietà», così il Papa sul tema della disoccupazione. «Questa tragedia - aggiunge -, che ha al centro un idolo che si chiama denaro». 4/10/2013 Assisi 1 Bergoglio va ad Assisi nel giorno di San Francesco, visita i bimbi disabili, poi pranza con i poveri. Il suo messaggio: «Il dolore deve essere ascoltato». Nicola (Cocò) Campolongo, ucciso e bruciato a Cassano allo Jonio bruciato dalle cosche e poi quello di padre Lazzaro, il sacerdote ucciso a sprangate dopo aver scoperto dei furti di denaro nella canonica. Francesco aveva ricordato Cocò all’Angelus del 26 gennaio. I genitori del bimbo, Antonia Iannicelli e Nicola Campolongo, hanno espresso il desiderio di poter incontrare ed abbracciare il Pontefice:«Vogliamo ringraziare il Papa e raccontagli tutto il nostro dolore, siamo sicuri che nelle sue parole troveremo la forza per andare avanti». La visita di Bergoglio (che guarda «con benevolenza alle piccole realtà») sarà un momento di profonda spiritualità per tutta la Calabria e non certo l’occasione, assicura Galantino, per «interventi di maquillage occasionali. Quindi occorre «te- nersi alla larga dalla tentazione di promettere trattamenti di favore o posti privilegiati a chicchessia». E «non venite a chiederli a me», avverte il vescovo: « Gli unici privilegiati saranno gli ammalati e i poveri della Caritas, la prima fila è per loro». I Intanto a Roma Francesco prosegue il suo «apostolato della prossimità». Venerdì si è inginocchiato per ricevere l’assoluzione nella basilica vaticana prima di confessare a sua volta. Ieri l’abbraccio con ottomila persone cieche o sordomute. Parole e gesti per promettere ai disabili «la cultura dell’incontro» contro la «logica dell’ esclusione». E a metà settembre venti giovani coppie romane saranno sposate a San Pietro da Bergoglio: semplice prete e parroco del mondo. [GIA. GAL.] Renata Fonte l’esempio e il ricordo che resistono enata Fonte era un’assessore del Comune di Nardò, nel leccese. Fu uccisa dalla mafia il 31 marzo del 1984 per il suo impegno contro la speculazione edilizia e contro l’infiltrazione mafiosa. Aveva 33 anni. Viene ricordata oggi a Guagnano e domani a Nardò, in iniziative che vedono il coinvolgimento delle scuole, di Libera, del sindaco di Nardò Marcello Risi, di Monsignor Fernando Filograna, di don Luigi Ciotti, di Gian Carlo Caselli, di don Salvatore Leopizzi, di Roberta Culiersi, di Mino De Santis, e di tanti altri. Renata aveva due figlie, Sabrina e Viviana, allora di 15 e di 10 anni, che hanno conservato e trasmesso un ricordo vivo di lei. Così l’ha descritta Viaviana, in una intervista che le ho fatto per l’annuale Rapporto di “Avviso pubblico”: «Il suo modo di essere madre e sposa, amministratrice pubblico, insegnante e artista; ragione e sentimento; una donna a tutto tondo! Era una donna appassionata, innamorata della vita, della famiglia, della natura e dell’arte. Lei racchiudeva in sé tutta l’essenza di una donna! Coltivava i necessari complementi dell’anima: dipingeva e scriveva poesie, ci ha lasciato scritti di una struggente bellezza dedicati alla sua terra. Traduceva libri, studiava lingue e letterature straniere all’università. Era segretario del suo partito, il Pri, di cui era stata la prima assessore donna. Era a capo di un movimento per la salvaguardia di Portoselvaggio, oggi Parco naturale grazie al suo sacrificio. Seguiva molte lotte civili, da quelle ambientaliste a quelle per l’emancipazione delle donne, in un contesto dai forti retaggi culturali connotati al maschile. Era diventata suo malgrado leader di un movimento politico e di pensiero che denunciava, in radio ed in televisione, il fatto che, in quella che fino ad allora era considerata un’isola felice, il Salento, stavano attecchendo i metodi e la cultura mafiosa. Era una sognatrice di giustizia! Quella della mamma è stata una vita di un’intensità difficile di eguagliare, nel suo vortice di impegni non faceva mai mancare il dolce fatto da lei ed i fiori a tavola, e non dimenticava mai di essere ogni giorno la nostra migliore amica, mia e di mia sorella, con quella saggezza che oggi ritrovo solo nelle persone che la loro vita hanno avuto il tempo di viverla. Lei è per me un esempio insieme di donna e personaggio pubblico di cui non potrei essere più fiera!». Giustamente. R T1 CV PR T2 DOMENICA 30 MARZO 2014 LA STAMPA 20 LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 Immigrati Nei primi tre mesi del 2014 sono già oltre diecimila i richiedenti asilo in Italia Nel 2013 erano stati 43.000 Chi fa domanda aspetta anche un anno prima di ottenere risposta e poter così avere i documenti che gli permetteranno di raggiungere i propri parenti in altri Paesi europei il caso FRANCESCO GRIGNETTI ROMA I l ministero dell’Interno annaspa sotto l’urto di tanti, troppi stranieri che accorrono in Italia a chiedere asilo politico. L’anno scorso sono stati quasi 43 mila; nei primi tre mesi dell’anno ne sono arrivati 10.724. Solo ieri le nostre navi militari ne hanno raccolti in mare altri 128. Ma notizie di intelligence parlano di 90 mila profughi siriani già arrivati in Libia, avanguardia di 900 mila in movimento verso l’Europa. E il nostro sistema di accoglienza è prossimo al tilt. «Quest’anno ci aspettiamo un numero di sbarchi uguale o anche superiore a quello dell’anno scorso», dice il sottosegretario Domenico Manzione, che segue la questione dei rifugiati al ministero dell’Interno. Il punto è che accogliere cinquantamila nuovi profughi non è uno scherzo. Ci sono a disposizione circa 20 mila posti, che nel 2014 saliranno a 30 mila. Ma sono pieni. La settimana scorsa, dovendo piazzare 5000 persone sbarcate in pochi giorni, il ministero ha fatto ricorso alle prefetture chiedendo di assorbire 40/50 profughi ciascuna. ANSA Caritas e Arci chiedono di usare prefetture e Comuni Ma mancano i soldi per attivarsi 1 Il tono è quello da ultimo appello. Non è la prima volta che il ministro dell’Interno Angelino Alfano si rivolge all’Europa chiedendo un intervento, ma questa volta si è alla vigilia dell’estate e le informazioni dei Servizi Segreti non promettono nulla di buono. «In Nordafrica - ha detto Alfano - ci sono tra le 300 e le 600.000 persone che scappano dalle guerre, sono nelle mani di trafficanti di morte e sono pronte ad arrivare in Italia». Alfano è stato di recente in un hangar a Lampedusa. «Ho visto 90 persone morte, tra cui una mamma col bimbo attaccato al grembo - dice il ministro - ho promesso che mai e poi mai avrei smesso di parlare di frontiera europea, non la dobbiamo difendere da soli ma la deve difendere l’Europa». La strategia di Renzi: aiuti dall’Ue e tempi più rapidi per dare i documenti 10.724 migranti I richiedenti asilo nei primi tre mesi del 2014 230 milioni di euro Fondi necessari per rifinanziare la rete Sprar per chi chiede asilo 2014 che preveda anche il finanziamento alla rete Sprar». Il Viminale si scontra però con le rigidità di bilancio: siccome lo Sprar dev’essere rifinanziato dal ministero dell’Economia e quest’anno costerà ben 230 milioni di euro, i fondi ancora non sono arrivati e si gratta il bilancio residuo delle prefetture. Di fronte a numeri così imponenti, intanto, il governo sta studiando soluzioni strutturali. La prima l’ha annunciata qualche giorno fa il ministro Angelino Alfano: aumentare il numero delle commissioni ministeriali che devono stabilire se ogni richiesta di asilo sia fondata oppure no. Attualmente il richiedente asilo può attendere fino a un anno per avere la risposta. Nel frattempo, però, non ha documenti sufficienti per muoversi in Europa (e se lo trovano in Germania o in Francia lo rispediscono indietro) e tocca allo Stato italiano garantirgli vitto e alloggio. Con UN ANNO D’ATTESA Poche commissioni ministeriali per vagliare le domande, così la burocrazia li blocca da noi più commissioni, i tempi potrebbero ridursi a sei mesi. Dimezzare i tempi di attesa significa dimezzare anche i costi di diaria. E a quel punto l’asilante avrebbe diritto a un permesso di soggiorno valido per l’area Schengen e magari raggiungere i parenti dovunque essi siano. La seconda mossa del governo Renzi si giocherà nel Semestre europeo: far partire finalmente quella missione dell’Unione europea che doveva subentrare a Mare Nostrum. C’era una promessa dell’agenzia Frontex. Subito dopo la strage di Lampedusa anche molti governi del Nord Europa sembravano mossi a compassione. Ma i mesi sono passati e le posizioni sono tornate ad irrigidirsi. Eppure se ci fosse una missione Frontex di «search and rescue», ossia di ricerca e salvataggio, sull’arco che va da Malta alla Spagna, non soltanto il peso economico della missione sarebbe meglio distribuito tra i Paesi membri, ma anche i numeri dell’accoglienza. Società di mutuo soccorso per le salme senegalesi Sede Legale: VIA DE MARINI 1 - 16149 GENOVA Sede Amministrativa e Direzione: VIA XX SETTEMBRE 42 - 16121 GENOVA TELEFONO +39 - 01065451 -- FAX +39 - 0106545422 DATASIEL S.P.A. - ESTRATTO DI BANDO DI GARA. Datasiel, in qualità di Amministrazione Aggiudicatrice, indice una Gara europea a procedura ristretta ai sensi del D.Lgs.163/2006 per l’acquisizione della fornitura di servizi di manutenzione di apparecchiature informatiche (server, storage e apparati di rete) CIG.5666681517. L’importo massimo complessivo non impegnativo per l’Amministrazione e non superabile è pari a Euro 1.950.000=iva esclusa. In particolare, il massimale non superabile a pena di esclusione dalla gara è pari a Euro 1.300.000,00= iva esclusa. L’importo residuo pari a Euro 650.000,00= iva esclusa rappresenta, conformemente a quanto prescritto dall’art. 57 D.Lgs. n. 163/2006, la quota riservata a eventuali forniture di beni analoghi e servizi complementari ove si rendessero necessarie. Gli oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso (art. 86 del D.Lgs. n. 163/2006) sono pari a euro 1.000,00= oltre oneri di legge. Le domande di partecipazione dovranno pervenire a DATASIEL, via XX Settembre 42, 16121 Genova, entro le ore 12:00 del 02/05/2014. I testi integrali del Bando e della documentazione di gara sono pubblicati sul sito www.datasiel.net (sezione acquisti e gare/gare/in corso). MAURO PIANTA TORINO Dott.ssa Francesca Dellepiane – Responsabile Procedimento di Gara Questi e molti altri avvisi li puoi trovare anche su internet Consulta i siti www.legaleentieaste.it - www.lastampa.it AVVISO DI CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA ORDINARIA ai sensi del R.D. 23/10/1925 n. 2537 e del D.P.R. 8 luglio 2005, n. 169 Si invitano gli Iscritti all’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Torino all’Assemblea Ordinaria che si terrà in prima convocazione il giorno 15 aprile 2014 alle ore 12,00 presso la sede OAT in via Giovanni Giolitti 1 ed in seconda convocazione MERCOLEDÌ 16 APRILE 2014 ALLE ORE 17,30 presso la sede di Toolbox via Agostino da Montefeltro 2 - Torino, con il seguente ordine del giorno: 1. relazioni del Presidente e dei Consiglieri dell’Ordine sulle attività; 2. relazioni sul bilancio consuntivo 2013, bilancio preventivo 2014 e votazioni; 3. varie ed eventuali. Il Consigliere Segretario Arch. Ilario Abate Daga Alfano «Pronteasbarcare 500.000persone» Troppe domande d’asilo L’Italia viaggia verso il collasso LA RETE SPRAR «Non potevamo certo lasciarli sul molo di Augusta», spiega Manzione. Eppure c’è chi storce il naso. Arci e Caritas hanno firmato una lettera aperta: «La vicenda della cosiddetta Emergenza Nord Africa è emblematica di un approccio che non paga: non si assicurano condizioni dignitose a tutti i richiedenti asilo, si coinvolgono alberghi e altre strutture inadeguate, si creano tensioni con organizzazioni locali che pure sarebbero disponibili ad accogliere. Evitiamo di fare anche quest’anno gli stessi errori». Arci e Caritas avrebbero preferito che i nuovi arrivati fossero smistati nel sistema Sprar, che si appoggia non alle prefetture ma agli enti locali. Anche l’Unhcr delle Nazioni Unite, in un’audizione in Parlamento, ha appena auspicato «che il governo italiano intervenga al più presto con un piano per il Cronache .21 . Il Presidente Arch. Marco Aimetti «Avete idea di cosa significhi per un immigrato affrontare le pratiche e i costi della burocrazia italiana nel tentativo di far rimpatriare la salma di un congiunto o di un amico?». A gettarci addosso la (fastidiosa) domanda è Ass Cassett, 50 anni, sindacalista, cittadino italiano fuggito dal Senegal 25 anni fa, oggi presidente della Federazione Associazioni Senegalesi del Nord Italia (Fasni). La questione sollevata da Casset è tutt’altro che peregrina tra la comunità dei senegalesi che vivono nel Belpaese (90mila regolari, altrettanti clandestini). Già, perché la cultura tradizionale di questi uomini dell’Africa occidentale, unita ed elementi religiosi rintracciabili nell’islamismo e nell’animismo, lo dice chiaro e tondo: se muori lontano dal tuo Paese il corpo deve ritornare al più presto in patria. Al più presto. Ma la cultura tradizionale senegalese deve fare i conti con una serie di italia- nissime pratiche: certificato di decesso, nulla-osta, perizie, passaporto mortuario, prenotazione aereo, e via velocizzando. «Ricordo un caso - dice Cassett - in cui ci sono voluti quasi due mesi». C’è un altro aspetto, ancora più drammatico. La cultura senegalese impone che la famiglia del defunto fornisca vitto e alloggio a parenti e amici mentre aspettano tutti insieme la salma per celebrare il funerale. «Sono famiglie povere - racconta ancora Cassett -: aspettare settimane l’arrivo del loro caro con quaranta, cinquanta persone in casa il 90.000 residenti In Italia vivono attualmente 90.000 senegalesi regolari Il rimpatrio In attesa del corpo del proprio caro, la famiglia deve offrire vitto e alloggio ad amici e parenti del defunto più delle volte li getta sul lastrico. O li fa litigare». Adesso, dopo anni di esperimenti, è arrivata la soluzione. Si chiama «Società di Mutuo Soccorso Pro Senegal», è nata a Milano, punta a raccogliere a partire da maggio - almeno 15mila adesioni. «Abbiamo interrogato la storia italiana spiega Ibrahima Cisse, 55enne programmatore informatico e presidente del sodalizio - e abbiamo scoperto che queste unioni senza scopo di lucro, come accadeva ai lavoratori italiani dell’Ottocento, possono essere decisive». E le assicurazioni? «Ci abbiamo provato - risponde - troppo care». Ci hanno provato anche come singole associazioni. Troppo leggero il peso specifico. Con il mutuo soccorso ogni socio (e saranno davvero tanti tra federazioni, associazioni e confraternite) versa 25 euro l’anno ottenendo così un «pacchetto» di servizi: sussidi in caso di spese sanitarie, contributi in caso di difficoltà economiche e, naturalmente, il rimpatrio della salma. «Per questo aspetto - chiarisce Cissa sono state strette convenzioni con agenzie di pompe funebri, studi legali, e siglati accordi con il Comune di Milano e il nostro Consolato. In questo modo la pratica per il rimpatrio si concluderà al massimo in 72 ore». Gli ospiti, laggiù in Senegal, sono avvisati. T1 CV PR T2 DOMENICA 30 MARZO 2014 LA STAMPA 22 LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 La storia UGO LEO TORINO . Società .23 L’idea Ha speso tutti i suoi risparmi per volare Il racconto Le riprese, le foto e il diario di viaggio a Katmandu e partire verso Est: in 528 giorni sono diventati un web-documentario in cinque ha fatto 95 mila chilometri, in 24 nazioni puntate, tutte online sul sito www.lastampa.it TRANSIBERIANA ARRIVO Vladivostok RUSSIA 6 3 Tarifa SPAGNA 5 PARTENZA Annapurna 1 NEPAL Oceano Atlantico Katmandu NEPAL OCEANO PACIFICO 2 Tad Lo LAOS 3 OCEANO PACIFICO Deserto di Atacama CILE Oceano Atlantico 4 Oceano Indiano L’itinerario L’itinerario Centimetri - LA STAMPA Il mondo senza aerei (e senza paura) CarloTaglia,29anni.haattraversatoviaterraemaretuttoilPianeta.Perconoscerlo,econosceresestesso Annapurna (Nepal) 1 IL VIAGGIO DI CARLO TAGLIA È PARTITO DAL NEPAL: IN ANNAPURNA, ACCOMPAGNATO DA UN RAGAZZINO CRESCIUTO SULL’HIMALAYA, LA PRIMA AVVENTURA iciotto mesi di tempo, il biglietto aereo per raggiungere il luogo di partenza, zero paura. Ecco la formula per girare il mondo: tre numeri che - dice Carlo Taglia, 29 anni, viaggiatore e blogger - possono aprire qualsiasi porta. L’ultima sua avventura, quella in cui ha scoperto l’equazione per la felicità, ha inizio a Katmandu, Nepal con una stretta di mano. Carlo ha bisogno di una guida per scalare il circuito dell’Annapurna. Incontra Kim, un ragazzino nato e cresciuto sull’Himalaya che si presenta come «scalatore di montagne». Carlo gli dà fiducia e parte con lui: comincia così un viaggio lungo 528 giorni, D 95.450 chilometri e 24 nazioni, un percorso affrontato senza aerei che è possibile rivivere sul sito de La Stampa con il suo racconto e alle immagini raccolte durante il giro del mondo nel web-doc «Se questo è il paradiso». Il viaggio di Carlo Taglia è un’odissea al contrario, «un’esplorazione che mi ha portato lontano da casa per ritrovare me stesso». Un itinerario iniziato e portato a termine per concedersi il tempo di conoscere, vivere le culture dei popoli che di volta in volta ha incrociato. E per curarsi. Dopo un’adolescenza difficile, la malattia e la morte di un genitore, Carlo ha scelto la strada per allontanare una tristezza invadente. Per un anno e mezzo ha abbandonato la vita che aveva. 2 Tad Lo (Laos) ANCHE QUESTO È UN SELFIE, IN FONDO: CARLO L’HA SCATTATO NEL LAOS MERIDIONALE, A TAD LO, FAMOSO PER LE BELLISSIME CASCATE Il budget? Tutti i suoi risparmi, 13 mila euro, e guadagni occasionali durante il cammino. Dall’Annapurna, dopo aver raggiunto la vetta, si è avvicinato al confine con l’India. È entrato a Gorakhpur, la porta d’ingresso per il Paese. Lì ha conosciuto la realtà di una città di confine, attraversata da migliaia di viaggiatori indifferenti a tal punto da ignorare un cadavere nascosto in una stazione ferroviaria tra topi e immondizia. Ha percorso da nord a sud l’India. Ha incontrato santoni, praticato la meditazione, visitato i luoghi sacri del buddhismo. Ha lavorato, navigato su uno yacht con due uomini d’affari indiani. È passato per Kuala Lumpur, si è avventurato nella giungla ed è risalito verso nord per entrare in Cina. Ha passeggiato per Shanghai, è arrivato in Corea del Sud ed è partito su un cargo per l’altro lato del Pianeta. Dopo venti giorni di viaggio è arrivato a Buenaventura, Colombia. Una città che gli piace ricordare «come la più pericolosa del mondo, con un tasso di mortalità superiore a Baghdad e Città del Messico». Dal porto di Buenaventura è iniziata l’avventura sudamericana. Carlo ha sperimentato la ayahuasca, la bevanda magica dei popoli amazzonici e andini. Ha ballato per le strade di Rio, ha trovato un impiego a Cordoba (Argentina), scalato le vette della Patagonia, si è immerso nelle acque di laghi vulcanici a quattromila metri. Poi è tornato in Europa, e l’ha attraversata tutta, fino a Vladivostok. 3 Sull’Oceano Pacifico DALLA COREA ALLA COLOMBIA, LA TRAVERSATA DEL PACIFICO È AVVENUTA SU UNA PORTA CONTAINER, FINO A BUENAVENTURA, «LA CITTÀ PIÙ PERICOLOSA DEL MONDO» 4 Deserto di Atacama (Cile) 5 Tarifa (Spagna) L’AMERICA LATINA L’HA ATTRAVERSATA A ZIG-ZAG: QUI È NEL DESERTO DEL CILE SETTENTRIONALE, DOVE, PRIMA DEL 1971, LA PIOGGIA NON ERA MAI CADUTA IN QUATTROCENTO ANNI Assegnati gli Oscar dell’alpinismo I«Piolets»aSteckeaicanadesidelK6 1 Ueli Steck supera ogni dubbio buttato lì tra l’invidia e la voglia di polemica e si aggiudica l’Oscar dell’alpinismo. Lo fa a pari merito con due canadesi, Ian Welsted e Raphael Salwinski. La giuria presieduta dall’americano George Lowe ha premiato le loro due impre tra le cinque nomination. Steck era arrivato dalla sua Berna ai «Piolets d’or» di CourmayeurChamonix come sicuro vincitore per aver salito in solitaria (e in 28 ore) la parete Sud dell’An- napurna (8091 metri) seguendo un itinerario nuovo. La sua impresa, nell’ottobre del 2013, era stata considerata «leggendaria». Ma - puntuali - sono piovute polemiche che hanno trovato sponda in uno dei giurati, la grande alpinista Catherine Destivelle. La giuria ha però spazzato ogni ombra. I canadesi si portano a casa il «piolet» per aver affrontato con successo il K6 Ouest, montagna pakistana di 7040 metri, isolata dai ghiacci del Charakusa. [E. MAR.] 6 Sulla Transiberiana VLADIVOSTOK, AVAMPOSTO RUSSO SUL PACIFICO, È LA DESTINAZIONE FINALE: FIN LAGGIÙ, CI È ARRIVATO CON LA LEGGENDARIA LINEA FERROVIARIA LA CITTÀ DEL VENTO (E DEL SURF) È IL PUNTO IN CUI IL CAMMINO DI CARLO TAGLIA INCONTRA DI NUOVO L’EUROPA: A 14 CHILOMETRI IN LINEA D’ARIA, IL MAROCCO T1 CV PR T2 24 .Società STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 Domenica con Alain Elkann re a casa. Ho bisogno del momento giusto per lavorare bene e di solito alla sera sto a casa. In campagna, dove trascorro l’altra metà del mio tempo, devo tenere la casa in ordine, ma non sono molto adatta ai lavori domestici. Mi piace fare il bucato, non lavare i piatti». gente viene qui per essere in comunità con altri. Io amo gli artisti completamente diversi e mi ispiro a ciò che fanno e che hanno fatto in passato. Tutti insegnano qualcosa. Da bambina “Guernica” di Picasso era ancora al MoMA e lì vidi i tessuti stampati oceanici di Matisse e poi la “Notte stellata” di Van Gogh. Sono andata cinque volte a Colmar a vedere l’altare di Isenheim di Grünewald. Ricordo quando andai a vedere l’Arazzo dell’Apocalisse, ad Angers, nel 1976. È uno degli eventi memorabili della mia vita. E trovo fantastici gli arazzi che Jean Lurçat ha fatto dopo la guerra come risposta, sono molto strani. Mi piace molto Chagall soprattutto come pittore di vetrate perché usa l’astrazione ma allo stesso tempo è molto grafico. Tra i contemporanei mi piacciono Rob Voerman, Peter Buggenhout, Nancy Spero e Leon Golub. Anche Pat Steir». Viaggia molto? «Principalmente per lavoro. Negli ultimi sei anni sono andata cinque volte all’anno in Germania perché là lavoro in una fabbrica di vetrate. A volte vado in Italia. Mi piace di più rispetto a quando ero più giovane. Diffidavo delle persone che amano troppo mangiare. Ora ho alcuni amici americani che vivono fuori Firenze e vado a trovarli, lavoravo per una fonderia, a Firenze e a Roma ho una galleria, Lorcan O’Neill». Ma qual è il suo posto preferito? «Casa mia. Stare a casa e lavorare. Amo la vita monastica. Mi alzo, faccio un po’ di yoga, vado fino alla fonderia. Poi al cinema. Preferisco avere una sola attività, in un posto fisso. A New York ci sono troppe informazioni, troppe email. Mi piace concentrarmi sul mio lavoro. E anche avere una vita privata, separata dalla vita artistica. Da un paio di anni vivo con il mio fidanzato serbo, siamo molto diversi ma è stimolante, interessante». A New York il tempo è ancora invernale e freddo. Il cielo è blu ma il vento è molto forte nel Lower East Side di È difficile essere un’artista donna? Manhattan dove incontro Kiki Smi- «Non è difficile, è un grande dono e un th, nella sua casa studio. La porta piacere, una cosa che fai per te stesso». d’ingresso è dipinta in rosso brillanLa sua arte è multiforme, in cosa consite. Kiki mi aspetta al secondo piano ste esattamente? in una grande stanza dipinta a tinte «Sono attratta dalla varietà, curiosa di pastello. Sul pavimento vi è una sperimentare il più possibile. Faccio digrande opera in allestimento. Kiki ha segni, stampe, sculture, video, foto e pantaloni neri e un maglione grigio arazzi. Vado dove voglio, seguo il lavoro». scuro. Porta sempre i capelli grigi Che tipo di artista è? lunghi, forse appe«Non ho bisogno di na un po’ più corti. TUTTA CASA E LAVORO ritrovarmi in qual«Vivo in città ideologia. La cre«L’Italia? Da giovane che metà del mio tematività è una pura po, il venerdì inse- diffidavo delle persone che questione di consaamano troppo mangiare» pevolezza. Un modo gno incisione alla Columbia Universiper sintetizzare. È ty. Adesso ho una mostra alla Galle- un buon linguaggio per incarnare la ria Pace di New York, sculture, arazzi coscienza in maniera visibile a tutti. È e dipinti su vetro con foglia dorata. come una prova. Io non sono la persoDa quando ha aperto, creo gioielli na più introspettiva al mondo, sono socon una ragazza che lavora con me». lo più vorace». Dove lavora? «Su un tavolo pieghevole di plastica o sul pavimento. Una volta avevo uno studio ma lo odiavo. Mi piace lavora- È interessata al lavoro di altri artisti? New York è un luogo creativo? «New York ha un’alta concentrazione di persone che esprimono se stesse. La Lei è appassionata di arazzi. «Amo gli arazzi, penso che siano sacri e sono come una coperta. Ti proteggono dal mondo, creano un cuscino tra te e il mondo. I miei sono tessuti su telai Jacquard, diversi rispetto ai tradizionali tessuti a mano. Ne ho fatti nove finora, un paio alla Galleria Pace». Il disegno è una parte importante del suo lavoro? Kiki Smith Artista “Amo gli arazzi sono un cuscino tra te e il mondo” «Sì: per gli arazzi faccio un disegno originale, poi una litografia, poi un collage e infine il colore. Gli arazzi mi permettono di lavorare intensamente con il colore e questo mi piace». Quanto conta il successo? «Avere successo mi ha offerto un gran numero di esperienze e opportunità che altrimenti non avrei avuto». E lo star system dell’arte? «Non è il mio interesse centrale». Colleziona arte? «Sì, ho opere di altri artisti che ho scambiato o comprato. Ho cose di mio padre Tony Smith, scultore, e di mia sorella Seton Smith, fotografa. Mi piace vivere con l’arte. Mi piace imparare dagli altri. Non sento la necessità di guardare il mio lavoro dopo averlo concluso. Conservo tutte le edizioni, tengo una prova d’artista per me. Butto via tonnellate di mie opere». È un periodo propizio alle arti? «L’arte è sempre utile nella vita, ci aiuta a essere consapevoli del presente». GABETTI, SOLUZIONI DI VALORE. AG. DELLA ROCCA - VALENTINO - VANCHIGLIA AG. CROCETTA AG. 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Benvenuti correttori, illuminanti, ciprie, BB cream e tutto quello che serve per correggere senza l’effetto mascherone. I Fine dei vasetti di crema, arrivano fiale monodose , cerotti e contagocce. Tutto per difendere i prodotti dalla contaminazione Questo non vuol dire che non ci si trucchi più. Anzi. Avete mai visto una adolescente? Anche loro che godono della «bellezza dell’asino», quel particolare stato di estasi della pelle che svanisce dopo i venti anni, non vanno leggere con i pennelli, evitando però fondotinta troppo forti, e ombretti sgargianti. Mai senza matita per gli occhi e mascara, che rimangono i due «must have» delle pochette make-up. Naturali anche gli ingredienti. La chimica può attendere, sostituita da elementi naturali, come terra, fiori e frutta. Cambiano non solo colori e formule cosmetiche, sempre più tecnologiche, ma anche i contenitori. Vasetti addio. Il gesto quotidiano del dito nella crema sta per diventare desueto. È il momento delle fiale monodose, dei patch (ce- NATURALI CON IL TRUCCO Bella così come sei (o quasi): è questa la filosofia cosmetica che sarà protagonista al Cosmprof rotti) dei contagocce, dei dispenser. Tutto per difendere le molecole, che promettono miracoli, dalla contaminazione. E intanto i conti del settore, che saranno presentati al Cosmoprof, raccontano di un’Italia dove i consumi arrancano (-1,2 per cento) e le esportazioni volano. E dove gli italiani si posizionano su fasce di prodotti meno cari. «Nello specifico commenta Gian Andrea Positano, responsabile del Centro studi di Cosmetica Italia - gli italiani non rinunciano all’acquisto del cosmetico, prodotto indispensabile di igiene quotidiana e di benessere personale. All’interno delle varie famiglie di prodotto ci si sposta però verso fasce di prezzo più economiche e dal miglior rapporto qualità-prezzo: ecco perché cala lievemente il valore del mercato cosmetico, ma non il volume dei prodotti venduti». L’estero ci fa decisamente belli con un + 11 per cento, e traina il settore della cosmetica made in Italy, che nel 2013 ha superato i 9.500 milioni di euro di fatturato. Per il secondo anno consecutivo i valori dei consumi interni scendono, a causa della difficoltà dei canali professionali, una tenuta della grande distri- buzione (+0,1 per cento), una leggera crescita sia della farmacia (+0,3 per cento) sia dell’erboristeria (+2,8 per cento) e, un exploit delle vendite dirette a domicilio(+4,5 per cento) che superano i 450 milioni di euro. «Il buon andamento dell’estero ha permesso di mantenere in positivo la bilancia commerciale - ha detto Fabio Rossello, presidente di Cosmetica Italia - nel 2013 ha raggiunto 1,5 miliardi di euro, per intenderci, un dato migliore rispetto ad altre categorie di punta del made in Italy come per esempio la pasta. L’Italia conferma quindi il suo ruolo dominante nel beauty, basti pensare che nel nostro Paese viene prodotto il 60% del beauty nel mondo». Tra le novità della 47ª edizione di Cosmoprof worldwide Bologna, la mostra del fotografo Oliviero Toscani che nei suoi scatti ha interpretato la bellezza ricreando volti con fiori e piante. «Dopo anni di foto di grandi modelle al top, penso a una bellezza femminile più vera e soprattutto unica, così le mie modelle sono fatte di fiori. Ho creato un giardino di facce di nuova bellezza». 1 Tutte le nuove tendenze del Salone dell’Orologeria di Basilea De Vecchi PAGINA 26 1 Chi è Serge PA SS IO NI Manseau, creatore di flaconi per profumi Castagneri P. 26 1 Fitness sul divano e mini orto cittadino in verticale Ferrero e Ferrigo P. 27 HI-TECH 1 Le strategie MODE delle fotocamere per sopravvivere agli smartphone Ruffilli PAGINA 28 1 La «capsule collection» che si vede in negozio e si vende online Ricotta Voza P. 28 BEAUTY STILE esercizidi TEMPO Società .25 DESIGN 12345 34789A5 B41C25 D4EFB5 8B45 CE7782A8 FA 8E9982 A44 A28BE 34E 74BB81EAE . 1 In questa pa- gina: novità e soprese della fiera della cosmetica Cosmoprof Pomoterapia È una delle novità su cui punta il prossimo Cosmoprof: , nutrire la propria pelle ogni giorno con i polifenoli derivanti dalle mele per renderla radiosa, come promette la nuova linea cosmetica in arrivo dalla Francia Sopracciglia Anastasia Soare (nella foto) è un’artista che «scolpisce» le sopracciglia di star come Madonna, Jennifer Lopez, ma anche della First Lady americana Michelle Obama Il 7 aprile armata di pinzette sarà al Cosmoprof La linfa Estratta dagli alberi, è un must Arrivano dalla Corea i prodotti che sostituiscono l’acqua con la linfa dell’acero, ricca di elementi minerali, uno zucchero naturale che scherma la pelle Ai lettori Dal prossimo numero, «Esercizi di stile» esce con La Stampa di sabato. Appuntamento a sabato 5 aprile. TEMPO 26 .Società STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 PAOLO DE V ECCHI Breitling Chronomat Gmt Cronografo automatico in acciaio dedicato alla pattuglia svizzera di volo acrobatico, costa 8.820 euro in pieno svolgimento a Basilea il Salone dell’Orologeria, quello che un tempo era l’unico appuntamento mondiale con le novità di settore e che oggi condivide questo ruolo con altri eventi, non solo in Svizzera, patria dell’orologeria da polso, ma anche in Medio ed Estremo Oriente, oltre che in America. Chiamato Baselworld, chiuderà i battenti il 3 aprile e a quella data si presume che ne abbiano percorso i corridoi È Breitling torna alle radici aeronautiche dedicando un modello alla pattuglia svizzera DESIGN Bell & Ross Carbon Cronografo automatico con cassa in acciaio trattata in PVD nero, costa 4.500 euro circa 150 mila visitatori, tra appassionati di lancette, semplici curiosi e addetti ai lavori. L’industria del tempo si è ormai affermata come fenomeno legato agli stili di vita, ben al di là del prodotto in se stesso, legandosi sempre più al mondo dello sport, della moda, della cultura e dello spettacolo. È questo il motivo principale per cui gli eventi di settore sono sempre più frequentati e diffusi. È comunque a Baselworld che si genera la maggior percentuale di fatturato mondiale (l’80% se si tiene conto anche della gioielleria), anche perché è qui che confluiscono la maggior parte dei marchi implicati nella istruzione delle macchine del tempo. Da Rolex e Patek Philippe fino alle produzioni giapponesi e a quelle economiche, passando per il potente Swatch Group (una ventina i suoi marchi), le più importanti firme della moda e innumerevoli nomi che fanno tendenza. Bisogna dire che l’affluenza di pubblico è anche dovuta alla consuetudine del luogo con i grandi eventi (Art Basel, per esempio) e al lato spettacolare della manifestazione: gli orologi delle varie marche sono presentati in stand che fanno a gara nella straordinarietà del progetto e nella coerenza con la marca che rappresentano. L’intero edificio è stato peraltro completamente rinno- Visita al Salone dell’Orologeria a Basilea TRADIZIONE E IDENTITA’ UN TANDEM CHE VALE ORO Bulgari Octo Cronografo automatico con cassa in oro e cinturino in alligatore, costa 23.900 euro vato tra il 2012 e il 2013 con lavori affidati allo studio svizzero Herzog & de Meuron, mentre l’esempio quest’anno più significativo lo si vede da Patek Philippe, il cui padiglione è un inno alla trasparenza firmato dall’architetto italiano Ottavio di Blasi. In un contesto del genere non è facile individuare un’unica e precisa tendenza, c’è tutto e il contrario di tutto e comunque l’argomento sarà puntualmente trattato nel corso del- Il sito Bindaonline Blancpain Villeret automatico con quadrante in smalto Hamilton Flintridge in acciaio con coperchio sul quadrante l’anno in queste pagine, ma quello che al momento è emerso è l’abbandono di forzature alla ricerca della creatività a tutti i costi e l’intenso lavoro sull’identità di marca. Ecco allora che, a titolo di esempio, Breitling e Zenith riprendono la propria grande tradizione in campo aeronautico dedicando rispettivamente un cronografo alla pattuglia svizzera di volo acrobatico e ai fratelli Wright, pionieri dell’aviazione, mentre Bell & Ross ha il proprio cavallo di battaglia nelle serie di orologi che riprendono, nella loro fisionomia, la strumentazione delle cabine di pilotaggio. Ritorna l’oro sui modelli più classici come ben fatto da Bulgari e Blancpain, mentre il mondo femminile viene interpretato dalla ditta americana Hamilton e dalla maison francese Chanel con un modello di gusto Vintage e con un minuscolo orologio modernista dal bracciale con triplo giro intrecciato in pelle e acciaio. 1 Debutto nel canale e- commerce per il Gruppo Binda, che lo fa con Breil, il marchio di proprietà più noto al grande pubblico. Orologi e gioielli potranno così essere acquistati direttamente sul sito Breil.com, completamente ridisegnato in funzione dell’area di «shop on line». Aggiornato tempestivamente con tutte le novità, il sito sarà anche la vetrina di prodotti speciali realizzati per il canale web e di nuove categorie merceologiche presentate in anteprima. Serge Mansau, scultore e creatore di flaconi L’UOMO CHE METTE I PROFUMI SOTTO VETRO LORENZA CASTAGNERI na boccetta trasparente, cilindrica e compatta. Incoronata da un tappo che custodisce un papavero in fiore. É quella di «Flower in The Air», la fragranza di Kenzo. Una delle ultime creazioni di Serge Mansau. Ottantatré anni portati benissimo, gli occhi scuri, lucenti, l’energia con cui ancora vuole affrontare nuove sfide. Eccolo qui l’artigiano dei flaconi, lo scultore passato alla storia per aver disegnato le bottiglie dei profumi più celebrati al mondo. Tutto comincia nel 1960. Mansau ha poco più di vent’an- U ni e diventa capo dei creativi della casa cosmetica fondata dall’imprenditrice polacca Helena Rubinstein. «Ero appassionato di teatro. Il mio sogno era fare lo scenografo o il costu- Francese, 83 anni. Dice: «In generale, ciò che ricerco nelle mie opere è la bellezza» mista. Avevo anche scritto qualche soggetto. E invece mi ritrovai a pensare alla forma da dare ai contenitori di prodotti di bellezza - ricorda -. La mia prima opera é stata il flacone di “Skin Dew”, una crema per il viso». A poco a poco, le aspirazioni di questo giovane parigino cambiano. Nel 1964, esattamente cinquant’anni fa, Mansau apre il suo studio. Cominciano ad arrivare le grandi maison - Hermés, Dior, Cerruti, Lancôme, Cartier - e le boccette di profumo. Piccoli capolavori di vetro, frutto di un’immaginazione senza limiti e che non ne vuole sapere di marketing e regole di mercato. Mansau ne ha firmate oltre 250. Uno dei suoi committenti più importanti é Givenchy, per cui crea, tra gli altri, il flacone della fragranza «Ange ou Demon», dall’insolita Serge Mansau 83 anni portati benissimo disegna flaconi di profumo per grandi griffe forma a prisma. «In questo caso mi sono ispirato ai pendenti che, nell’età barocca, si usavano tantissimo per decorare i grandi lampadari di vetro. Volevo che la boccetta assomigliasse a uno di quelli, anche se rivista in chiave moderna, ovviamente. In generale, ciò che ricerco nelle mie opere é la bellezza». Cosa che gli riesce piuttosto bene, verrebbe da dire, ammi- rando certi flaconi. Come quello di «Dolce Vita», di Dior: un’ampolla dal corpo rotondo con un collo dorato fatto apposta per abbinarsi con il color giallo acceso del profumo. Bottiglie dal corpo affusolato, basse e rettangolari, che imitano il corpo stilizzato di una donna, ornate con fiocchi e chiusi da un tappo-gioiello. Tutti firmati Mansau. LA STAMPA PASSIONI DOMENICA 30 MARZO 2014 Antipigrizia Un autoscatto (oggi si dice selfie), 140 caratteri e un hashtag per sfidare la pigrizia È l’invito di Alt, Associazione per la lotta alla trombosi e malattie cardio vascolari: basta immortalarsi con scatti selfie pubblicando tutti i giorni le proprie foto su Instagram, Twitter e Facebook con l’hashtag #ALTpigrizi a. Sulla home page del sito altpigrizia. org le immagini della campagna nata per correggere gli stili di vita e promuovere le abitudini più sane . Società .27 CLAUDIA FERRERO La formula casalinga del benessere Gli esercizi n era di fitness guru, personal trainer, wellness coach e ginnastica rigorosamente «su misura» in ogni luogo - casa compresa -, il vecchio caro divano riacquista valore. E da simbolo di relax, di ore passate davanti alla tv o a chiacchierare con gli amici, si trasforma in uno straordinario alleato per il fitness. A dire il vero ogni casa abbonda di «piccoli e grandi attrezzi» come sedie, tavoli o anche semplici libri da sfruttare per tenersi in forma. Ma il divano in più ci accoglie, si concilia bene con l’idea di un allenamento alla portata di tutti, dà insomma sicurezza psicologica. «È un attrezzo ginnico eccezionale: intanto ha un piano d’azione ottimo, poi si può usare il bracciolo come punto d’appoggio per le mani, facilitando esercizi di tonificazione e mobilizzazione articolare - spiega il personal trainer Luciano Gemello, direttore del dipartimento di sport e salute alla St. John International University -. Una semplice ginnastica alla portata di tutti è una garanzia di farmaco: ci fa sentire subito meglio, e grazie alle en- SORPRESA:ILDIVANO DIVENTA UN ALLEATO DELLA FORMA FISICA 1 I Il personal trainer Gemello: una ginnastica alla portata di tutti è una garanzia di salute dorfine che il corpo attiva, aiuta a irrorare le nostre “pulegge articolari”. Significa che viene richiamato e prodotto più liquido sinoviale. L’immobilità crea infatti immobilità, spianando la strada alle artrosi». È un’equazione diretta: se non si usa mai un determinato gruppo articolare, ossa e muscoli perdono la loro piena capacità di movimento. E l’avanzare dell’età non aiuta. Flessibilità, elasticità, fiato: in casa c’è tutta l’attrezzatura «per allenarsi, senza esasperazione, soprattutto alla vita di tutti i giorni continua Gemello, che ha creato una metodologia di esercizi proprio con il divano -. L’obiettivo di salute è riuscire a fare le scale senza fermarsi dieci volte per riprendere fiato, a fare l’amore con più capacità, a sali- re agilmente in auto o ad alzarsi la mattina senza dolorini». Tutto questo anche grazie al nostro divano di casa: basta alzarsi in piedi e sedersi ripetutamente per alcuni minuti con un aumento della frequenza cardiaca che già porta a un adattamento salutare. Si può lavorare stando seduti (come gli esercizi nel grafico a destra): con una gamba incrociata sull’altra per creare una resistenza naturale mentre si solleva ripetutamente il tallone da terra; con una palla da stringere tra le ginocchia per tonificare l’interno delle cosce; o stringendo la palla tra le mani per un esercizio isometrico che rassoda braccia e pettorali; gli addominali si possono tenere in forma stendendo le gambe in avanti mentre alternativamente si portano le ginocchia al petto; o ancora tenendole raccolte, facendole oscillare da un lato all’altro. Esempi molto semplici, ma la gamma si può ampliare creando anche allenamenti di grossa intensità. «Qui dobbiamo tornare al concetto di ginnastica come farmaco: potente se fatto bene, pessimo se fatto male», precisa Gemello. Ecco perché esercizi e ripetizioni devono essere appropriati e suggeriti da esperti. Una buona efficienza si ottiene poi lavorando a cir- cuito: quattro-cinque esercizi da fare di seguito senza pause, poi ci si riposa e si riprende tutto daccapo, quindi si cambiano i gruppi muscolari da allenare, «mentre il corpo va a sperimentare dimensioni nuove, a volte perse fin da bambini». E allora appuntiamoci la formula casalinga del benessere: almeno 30 minuti di un’attività fisica moderata tutti i giorni (camminare e fare le scale a piedi compresi); unire il tutto a una buona dose di esercizi per forza e flessibilità. Senza scuse, anche in salotto. 2 Un nuovo studio Umorismopalestradellamente 3 1 Un sorriso accennato o una risata a crepa- pelle sono una forma di ginnastica che allena il cervello ad essere più forte, elastico e capace di affrontare situazioni stressanti. Alla pari di una sessione di spinning o di una bella corsa, l’umorismo è la palestra della mente e fa bene al sistema immunitario. Essere sardonici fa invece male, indica autopunizione. Così Scott Weems, neuro scienziato alla University of Mariland e autore di «Ah! The science of when we laugh and why». 4 5 6 7 La realtà aumentata 1. Scarica gratuitamente l’App AR-Code per Apple e Android 2. Avvia l’app e inquadra la foto sopra con lo smartphone o il tablet 3. Guarda il filmato che illustra una sequenza di esercizi sul divano 8 Dai vasi all’illuminazione, le soluzioni verdi salvaspazio TUTTE LE IDEE PER L’ORTO VERTICALE NADIA FERRIGO l primo raggio di sole primaverile, impossibile resistere alla tentazione di ritagliarsi un angolo verde, anche in città. Non è indispensabile avere un grande terrazzo o un giardino: basta un tavolino basso per il caffè o una sdraio per coricarsi in compagnia di un libro per creare una piccola oasi di pace. Per organizzare al meglio lo spazio, sono moltissime le soluzioni di design pratiche e innovative: la classica tenda da sole è ormai un ricordo, l’ultima tendenza per garantirsi un po’ di discrezione è l’orto verticale. Quel che davvero non può mancare, anche nel più piccolo dei balconi, è il verde: una piantina A di basilico, menta e altre erbe aromatiche sono tra le soluzioni più gettonate, ma ci si può sbizzarrire, coltivando melanzane, pomodori e zucchine, lavanda, tarassaco e fragoline di bosco. Non serve riempire tutto lo spazio a disposizione con una I moduli per coltivare piante aromatiche e fragoline di bosco si ordinano online selva di vasi e cassette: con le creazioni di Windowsfarm le piante crescono in verticale, sfruttando la coltivazione idroponica. I moduli per costruire una serra su misura si possono ordinare online, ma per chi in- La proposta Non serve riempire il balcone di vasi, vasetti e cassette: con le creazioni di Windowsfarm le piante si sviluppano verso l’alto, sfruttando la coltivazione idroponica vece volesse provare a fare da solo ci sono anche le istruzioni per ricreare la coltivazione con bottiglie di plastica riciclate. Un’altra soluzione è Minigarden, una struttura modulare da parete realizzata dall’azienda portoghese Quizcamp: i moduli sono impilabili e disponibili in diverse misure, realizzati con un tipo particolare di plastica che non rilascia sostanze chimiche. È ideale anche per la coltivazione degli ortaggi. Sistemato il verde, si può passare ai dettagli. Una buona illuminazione è importante: su Dalani, piattaforma di arredamento online, oltre a vasi decorati e tavolini perfetti per l’outdoor, si trovano anche lanterne e lampade da terra: per la primavera il sito lancia ogni settimana una collezione dedicata agli spazi all’aperto. Un’idea in più? Lasciare nel cassetto zampironi e spray e coltivare piante anti-zanzare, come citronella, calendula, eucalipto e rosmarino. HI-TECH 28 .Società MODE Bluetooth con stile Design essenziale in acciaio, regolazione automatica del volume, aggiornamenti vocali sullo stato della batteria e della connessione bluetooth con smartphone e tablet Si chiama Jabra Style l’auricolare più nuovo, che ha perfino un’app per rintracciarlo quando viene smarrito Speciali Tre dei dodici look della nuova capsule collection Pinko Uniqueness disegnata da Viviana Volpicella . Nikon Coolpix S6600 Basta passare la mano davanti allo schermo ruotante per attivarla. 16 Mpx, zoom ottico 12x, registra video in full Hd e stereo. 179 € Samsung Nx mini Piccolissima, 20,5 Mpx, mirrorless a obbiettivi intercambiabili, è perfetta per i selfie: basta fare l’occhiolino e scatta. Prezzo ancora da definire Panasonic Lumix Tz55 Zoom 20x, 16Mpx, ha un display che ruota a 180 gradi. C’è anche un’app che trasforma lo smartphone in telecomando e visore remoto. 349 € Canon Powershot N100 Il massimo per i selfie: può usare insieme la fotocamera anteriore e posteriore, per immagini doppie o a 360 gradi. A maggio, a 380 euro Sony A5000 La qualità di una reflex, con 20,1 Mpx e lenti intercambiabili, il wi-fi e un corpo leggero e robusto. Anche qui c’è un app. Costa 450 euro BRUNO RUFFILLI Le strategie delle fotocamere per sopravvivere agli smartphone N TUTTOILMONDO RIFLESSOINUNSELFIE el 2013 «selfie» è stata la parola dell’anno: una moda, un fenomeno culturale, una mania che ha contagiato tutti. Anche il mercato delle fotocamere: schiacciate dagli smartphone, per competere si sono trasformate in strumenti perfetti per il selfie. Così, se gli autoscatti fatti con cellulari e tablet sono di qualità non eccelsa perché di solito viene usata la fotocamera anteriore, i produttori di macchine fotografiche hanno introdotto schermi Htc One M8, il telefono che voleva essere una reflex 1 Come molti telefoni di ultima generazione, Gli schermi ruotano di 180° per scattare e ci si connette con il wi-fi I sensori? Intelligenti ruotanti di 180 gradi, per potersi vedere mentre si scatta. Altri, evitando lo scontro diretto, hanno scelto la strada dell’alleanza: quasi tutte le fotocamere attuali sono dotate di connessione wi-fi e si possono connettere con uno smartphone per copiare le foto e condividerle. Basta un’app e il telefono o il tablet diventano un secondo mirino e un telecomando. Una volta sistemata la fotocamera alla giusta distanza, si controlla l’inquadratura a distanza e il nuovo Htc One (M8) è un’evoluzione del modello precedente, uno dei migliori del 2013. Le dimensioni aumentano leggermente, per far posto a un display da 5 pollici in Full hd, cambia la finitura in alluminio spazzolato, sono più morbide le curve. E si rinnova l’interno: processore più veloce, batteria più potente, fotocamera frontale migliorata e ottimizzata per i selfie (ha un sensore da 5 Mpx e un software apposito). Ma la vera innovazione è nella fotocamera posteriore: con gli smartphone che da anni erodono il mercato delle fotocamere entry e mid level, questa volta i taiwanesi puntano a competere con le reflex. Per questo, al sensore tradizionale (rivisto pure quello) ne hanno abbinato uno che rileva la profondità di campo. Un software permette di mettere a fuoco il primo piano o lo sfondo, anche dopo che la foto è stata scattata. Il sistema operativo è Android 4.4.2 con l’interfaccia Sense di Htc. Prezzo: 729 euro per il modello da 16 GB. con un tocco la fotografia è pronta. Altre fotocamere hanno un sensore intelligente che rileva i movimenti: così per scattare una foto con la Nikon Coolpix S6600, è sufficiente passare la mano davanti alla lente, mettersi in posa e aspettare qualche secondo; con la Samsung Nx mini addirittura basta una strizzatina d’occhio e parte lo scatto. La nuovissima Canon Powershot N100 di sensori ne ha due, proprio come uno smartphone: può scattare due foto contemporaneamente, avanti e dietro l’obbiettivo, ad esempio per mostrare unpanoramael’espressionedichi lo sta contemplando. Il risultato è una immagine dentro l’immagine, un po’ come quando si chatta in video, dove nella schermata si vedono i due interlocutori insieme. La stessa funzione è disponibile anche su qualche smartphone (l’Htc One, ad esempio), e in generale aumentano i modelli ottimizzati per i selfie, con fotocamere anteriorisemprepiùevoluteosoftware apposta per gli autoscatti. Perché il selfie è una rappresentazione di sé, un modo per presentarsi agli altri. E bisogna farlo al meglio: non è un caso se il tweet più condiviso della storia è un selfie, quello di Ellen DeGeneres e degli altri divi alla cerimonia di premiazione degli Oscar, il mese scorso: quasi tre milioni e mezzo di retweet. Torna Pinko Uniqueness LA COLLEZIONE 2.0 SI VEDE IN NEGOZIO E SI VENDE ONLINE L e avanguardiste della moda, quelle a caccia di sperimentazioni tra reale e digitale, saran contente. Il progetto Uniqueness di Pinko nato nel 2010 torna e si rilancia online, ma non solo. Al centro c’è la «capsule collection» dell’inverno prossimo, già pronta e disegnata da Viviana Volpicella. Il meccanismo? La stilista prende le tendenze più forti della collezione principale di Pinko e le «esaspera» fino a farle evolvere in 12 look Uniqueness, cioè speciali. I trend di stagione come il tartan, il pied-depoule o il principe di Galles li ritroviamo tutti, ma impreziositi da lavorazioni inaspettate: il tartan della lana diventa macrocheck sul visone, il principe di Galles si sposta sulla gonna o sulla felpa di pelliccia, la giacca pied-de-poule si copre di perle e la canotta a righe si accende di paillettes. Dove si troverà tutto ciò? Su una piattaforma più avanzata che comprende il sito con nuova veste grafica (partenza a giugno) e i Pinko Hybrid Shop, evoluzione delle boutique Pinko (per un’idea, farsi un giro in Montenapoleone 26) dove la collezione si mostra al meglio su manichini su un podio, si prova dal vivo e si esplora sugli schermi digitali. Se quello che piace non c’è fisicamente, si ordina e si riceve presto a casa. [S.R.V.] APRILE 2014 02-05COSMOPACK 04-07COSMOPROF B O L O G N A QUARTIERE FIERISTICO w w w. c o s m o p r o f . c o m UN NUOVO MONDO PER LA BELLEZZA BOLOGNA LAS VEGAS Organizzato da SoGeCos s.p.a. - Milano - tel +39.02.796.420 fax +39.02.795.036 - [email protected] - company of HONG KONG In collaborazione con LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 Come una volta M ICHELE BRAMBILLA INVIATO A VARIGOTTI (SAVONA) S eduto per terra e appoggiato a un ulivo, il signor Domenico Ruffino mi dice: «Ma ci pensa? Noi siamo qui a mangiare la focaccia e a parlare di Renzi; e magari settecento anni fa, sedute all’ombra di questa stessa pianta, altre due persone come noi stavano parlando di Dante, o dell’ultima razzia dei Saraceni. Non trova qualcosa di magico nel fatto che siamo in mezzo a 850 piante che hanno già mille anni? Immagina che cosa hanno visto questi ulivi?». Confesso l’ignoranza: non sapevo che gli ulivi sono praticamente immortali, si rigenerano continuamente. Sì, c’è qualcosa di magico nello stare in questo oliveto, che si chiama Pria Grossa e dal 1125 - come documenta in quell’anno lo storico Johanne Mabillon nell’Annales Ordinis S. Benedicti - sta in questo panettone di roccia sopra il piccolo paradiso di Varigotti, frazione di Finale Ligure. Domenico Ruffino è il proprietario e l’unico lavoratore a tempo pieno di questo oliveto. Ha 50 anni anche se ne dimostra quindici di me- . Società .29 Viaggio nell’Italia del cibo d’eccellenza “Così ho salvato e rilanciato il mio oliveto secolare” Tutti consigliavano a Domenico Ruffino di sradicare le piante. Lui ha fatto di testa sua Ponente ligure Il proprietario Ruffino non vende ai ristoranti, né ai negozi né su Internet , ma solo nel suo oliveto ELISIR DI GIOVINEZZA Ruffino, 50 anni, ne dimostra quindici in meno e il suo segreto sta nell’olio d’oliva: i polifenoli ANTI-OSSIDANTI Le olive sono ricche di polifenoli ma nell’olio spesso si perdono Il segreto? Spremerle da verdi no, e poi capiremo perché: merito del suo olio d’oliva, ricco di polifenoli, straordinari anti-ossidanti naturali. La sua è una di quelle storie italiane che fanno sperare nella nostra capacità di rialzarci. Eccola. Le olive dell’azienda agricola Pria Grossa (in dialetto ligure vuole dire: pietra grossa) non sono le famose taggiasche, ma un altro tipo, la colombaia. Per capirci: nel mondo esistono 450 varietà di ulivi; 350 di queste sono in Italia; in Liguria al novanta per cento c’è la taggiasca, il cui nome viene da Arma di Taggia; la colombaia c’è praticamente solo qui, introdotta appunto dai benedettini nel 1125. Che cosa c’è di straordinario in tutto questo? Ebbene: la colombaia era considerata una varietà di serie B per non dire di serie C: e questo signor Ruffino - con testardaggine e soprattutto amore - è riuscito a farla diventare una meraviglia, al punto che nel 2012 la guida americana «Flos Olei», bibbia in materia, ha premiato l’olio di Pria Grossa come miglior olio monovarietale del mondo. Gli chiedo di raccontare questa bellissima storia di qualità e di genio italiano: «Dal Settecento la colombaia ha cominciato il suo declino. “Olio scadente”, dicevano. Si preferiva quello di taggiasca, più leggero, più dolce. Nell’Ottocento arriva il colpo di grazia: la massima autorità in campo botanico, e cioè Giorgio Gallesio, che tra l’altro era di Finale Ligure, nella sua opera celeberrima “Pomona italiana”, nella quale analizza e cataloga tutte le piante esistenti in Italia, esalta la taggiasca e dà un giudizio negativo sulla colombaia. «Morale: quando ho avuto l’età per prendere in mano questo oliveto, che è della mia famiglia da generazioni, mio padre e un po’ tutti i parenti mi consigliavano di sradicare gli ulivi di colombaia e di mettere quelli di taggiasca. Io mi ero quasi convinto. Poi ho pensato: ma quale diritto ho io nel mandar via queste piante che sono qui da mille anni? Le devo sradicare perché me lo chiede il mercato? E poi: possibile che la Natura abbia creato ulivi che fanno un olio scadente? Non è che siamo noi a non aver La località L’oliveto si trova alle spalle di Varigotti e si raggiunge con una stradina sterrata Uno degli olivi secolari di Ruffino: sono piante quasi immortali, che si rigenerano Il documento Mabillon nei suoi «Annales» data al 1125 l’arrivo dell’olivo nella zona di Varigotti TOMMASO MARINELLI 889 anni fa Secondo lo storico Mabillon la coltivazione dell’olivo nel Finalese e in particolare a Varigotti fu introdotta nel 1125: già allora la varietà autoctona era la colombaia 450 specie d’ulivo Tante sono state censite nel mondo, 350 in Italia; in Liguria al 90% c’è la taggiasca; la colombaia è praticamente solo nella zona di Finale Ligure capito queste piante? Così, ho cominciato a studiare la possibilità di lavorare la colombaia in un modo diverso». Il primo tentativo è stato quello di cambiare il periodo di raccolta. Normalmente era a gennaio. «Ho anticipato a novembre, poi a ottobre, poi a settembre. Piano piano, l’olio ha iniziato a cambiare». Con il passare degli anni, Ruffino ha visto il suo prodotto migliorare sempre di più. Non era un parere soggettivo: per la valutazione della qualità dell’olio la chimica dà parametri oggettivi. Intanto, l’olio era diventato più ricco di polifenoli, appunto gli anti-ossidanti che fanno apparire Ruffino un ragazzo («Bevetene un cucchiaino ogni mattina», consiglia): «Le olive sono piene di polifenoli. Ma nell’olio queste sostanze si perdono. Le spiego: tutte le olive sono verdi da acerbe e nere da mature. Quando sono verdi, hanno tanto antiossidante; quando sono nere, ne hanno poco. Ma se le spremi da verdi, ricavi poco olio; se le spremi da nere, ne ricavi molto. Ecco perché gli oli in circolazione hanno in genere scarse proprietà antiossidanti. Noi abbiamo deciso di raccogliere e spremere le olive prima, quando sono verdi: così rinunciamo a un bel po’ di olio, ma quello che otteniamo è ricco di polifenoli». Rimaneva aperta la questione del gusto. Sarà anche chimicamente perfetto e ricco di anti-ossidanti, quest’olio di colombaia: ma è buono? «A me pareva di sì, ma il mio giudizio vale zero. Allora ho iniziato a mandarlo ai I PARAMETRI DEL GUSTO Nel 2012 la guida Usa «Flos Olei» ha definito l’olio di Pria Grossa miglior monovarietale del mondo ECOSISTEMA IN EQUILIBRIO Ruffino non usa nulla di chimico come concime il compostaggio e l’energia viene dal fotovoltaico concorsi, dove lo assaggiano alla cieca, senza sapere chi è il produttore. E ho visto che iniziavano ad apprezzarlo». Poi sono cominciati ad arrivare i premi ai massimi livelli: le tre foglie del Gambero Rosso nel 2011 e 2012, l’Olivia 2011 di Vissani, la corona di Maestrod’olio 2012 e 2013, il premio internazionale Luigi Veronelli, fino al primato mondiale di «Flos Olei». Una bella rivincita di questi ulivi millenari che avevano già ricevuto un avviso di sfratto. E una grande soddisfazione per questo agricoltore che non usa nulla di chimico, né fertilizzanti né antiparassitari né diserbanti; che come concime utilizza il compostaggio, una miscela di avanzi di potatura e sansa, cioè lo scarto della lavorazione delle olive; che ha una filiera produttiva completa, dalla coltivazione delle piante alla raccolta delle olive alla frangitura e all’imbottigliamento; che dal 2011 alimenta l’azienda agricola con energia pulita grazie all’impianto fotovoltaico che ha installato sul tetto del frantoio. «L’ecosistema - dice - deve restare in equilibrio». Non pensate però sia facile, gustare il suo olio. Non lo vende né ai ristoranti né ai supermercati né ai negozi né via Internet. Per comprarlo bisogna salire su fin qui, percorrendo una stradina sterrata che fa tornare alla mente la preghiera all’angelo custode. «Non mi interessa quanto vendo - dice Ruffino voglio che il cliente sia motivato, che veda dove e come nasce l’olio». Chi fosse interessato, si dia una mossa: la produzione del 2014 è già tutta prenotata. [5. Continua] 30 .Agricoltura Qui Europa A CURA DI Marco Zatterin STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 Pac Etichette Riso Tagli diretti La Cia attacca Minaccia asiatica India Vegetali pericolosi 1 Per il secondo anno consecu- 1 Rispondendo alla prese di 1 Allarme Asia per il riso. Il mi- 1 L’Ue chiude da maggio l’im- tivo la Commissione Ue propone al Consiglio e al Parlamento Ue di tagliare i pagamenti diretti agli agricoltori per garantire la copertura della Pac. La sforbiciata dovrebbe essere dell’1,30% dei pagamenti 2014 (2,45 nel 2013) . posizione della Commissione Ue, la Cia ha affermato che «l’etichettatura d’origine delle carni anche trasformate non può essere un optional». Bruxelles ritiene invece che le regole comuni siano una sufficiente garanzia per tutti. nistro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha affermato a Bruxelles: «Le importazioni di riso da Cambogia e Myanmar hanno comportato squilibri di mercato» che rappresentano «un forte rischio per i nostri produttori». port dall’India di alcuni tipi di frutta e verdure fresche. La decisione dopo l’individuazione, in 207 partite di prodotti, di organismi e insetti non presenti da noi. Il divieto colpisce mango, melanzana, taro, zucca serpente e zucca amara. In calo la vendita di bottiglie ma si brinda ai fatturati Sostiene Slow Food SILVIA CERIANI Domenica apre il Vinitaly con il nuovo record di esportazioni per le etichette italiane Salone Dal 6 al 9 aprile a Verona torna Vinitaly con 4 mila aziende e 50 mila operatori attesi Evento ROBERTO FIORI VERONA ualche bottiglia in meno, ma venduta più cara sulle tavole straniere. Secondo i dati Istat elaborati da Vinitaly-Assoenologi, il 2013 ha fatto registrare un nuovo record in valore per le esportazioni del vino italiano all’estero, superando per la prima volta la soglia dei 5 miliardi di euro. Il tutto, grazie a una crescita del 7,3% rispetto al 2012 che è valso al vino anche il primato tra le produzioni alimentari più vendute oltre confine. Un’ascesa che prosegue in- ni riscuotono in Paesi «storici» cessante da cinque anni, pas- come Stati Uniti, Germania, sando dai 3.673 milioni di euro Gran Bretagna, Russia e Giapdel 2008 ai 5.039 milioni del pone, mentre si affacciano nuo2013 (+27% sul quinquennio). vi clienti in Estremo Oriente e E il dato è ancor più rilevante, in Sud America. se si considera la diminuzione Lo sanno bene le oltre 4mila di quasi 1 milione di ettolitri aziende che da domenica prosdei volumi esportati (il totale sima al 9 aprile saranno schieè sceso a 20,4 rate a Veronafiemilioni contro i A VERONA re per la 48ª edi21,3 del 2012) e il di Vinitaly Test sullo stato di salute zione contestuale ine cercheranno di di uno dei prodotti intercettare i cremento del valore medio principe del made in Italy 50mila operatori unitario, passaesteri in arrivo to da 2,20 euro a 2,47 euro al da 120 Paesi. Un evento dove è litro (+12,3%). quasi d’obbligo essere presenti, Dunque, con i consumi in- per tastare il polso ai mercati e terni costantemente in calo e valutare le prospettive di crela crisi che qui ristagna più scita, con la speranza di veder che altrove, l’Italia del vino si confermato il buon andamento salva soprattutto grazie alle del settore negli ultimi mesi, vendite all’estero e al succes- pur ancora in un contesto di luso che le nostre denominazio- ci e ombre. Q 5 1,2 Miliardi Milioni Il valore delle esportazioni del vino italiano lo scorso anno (+7,3% sul 2012) Sono gli addetti occupati nel comparto enologico italiano: erano la metà 10 anni fa Secondo un’inchiesta di Winenews tra le realtà enologiche più importanti d’Italia per storia, immagine e per volume d’affari (1,8 miliardi di euro, il 15% del fatturato complessivo del vino italiano), il 2014 si è aperto all’insegna dell’ottimismo: per l’88% delle cantine le vendite nel primo trimestre sono cresciute del 7,5% e il «sentiment» resta positivo anche per i prossimi mesi. Vedremo se la sensazione resterà tale anche dopo la full immersion tra gli stand della fiera veronese, dove le tre parole chiave saranno appunto internazionalizzazione, buyer ed esportazione. Il report elaborato da Assoenologi dice che nel 2013 il valore dell’export nell’area dei Paesi Terzi con 2.575 milioni di euro ha superato le vendite interne dell’Unione Europea, ferme a 2.463 milioni. Due sono i mercati di riferimento che insieme assorbono oltre il 41% del valore totale esportato: Stati Uniti e Germania, entrambi con un valore di oltre 1 miliardo. Rallentano, invece, le importazioni dei mercati giovani come l’Estremo Oriente e il Sud America, in parte per problemi congiunturali e in parte per le dimensioni ridotte di molte imprese italiane che incontrano crescenti difficoltà a sviluppare rapporti commerciali con mercati complessi e lontani come quello cinese. Complessivamente, il settore enologico italiano genera un fatturato annuo di 12 miliardi di euro e dà lavoro a 1,2 milioni di addetti, con una crescita del 50% negli ultimi dieci anni, occupati in circa 450 mila aziende (dati Agrinsieme). L’onda biologica Unminisalone Oltre confine Spazioalleaziendeestere Degustazione Ingarai100«topwine» Agroalimentare Olio,birrae«food» 1 L’onda biologica coinvolge an- 1 Parola d’ordine, «internazionaliz- 1 Se quattro giorni di Vinitaly vi 1 Non solo vino. Con Sol&Agrifo- che Verona. Tra le novità di quest’anno, c’è «Vinitalybio» in partnership con FederBio: un salone nel salone inserito negli spazi del padiglione 11, che ospiterà aziende specializzate esclusivamente in vini biologici certificati. Un debutto in grande stile, in un momento in cui questa nicchia produttiva sta crescendo, occupando il 7% del vigneto nazionale (circa 57 mila ettari coltivati), dato che ci fa guadagnare il secondo posto per estensione a livello mondiale. Aziende con storie lunghe secoli o realtà cresciute ai giorni nostri, vini pluripremiati e prodotti di nicchia: ci saranno tutti, con grande attenzione nel rispondere ai requisiti richiesti dalla nuova normativa europea. [R. F.] zazione». Con Vininternational, International Buyers’ Lounge e Vinitaly International Academy la fiera veronese allarga i suoi confini. Vininternational è dedicato alle aziende estere provenienti dai principali Paesi produttori e ospita un’area tasting per degustazioni per i buyer e spazi di incontro per gli affari. L’International Buyers’s Lounge è rivolta agli incontri b2b e coinvolge i consorzi di tutela, le aziende espositrici e i buyer esteri con due iniziative mirate, Taste and Buy, per il b2b, e l’Enoteca con degustazione libera di vini selezionati per i mercati internazionali. Infine la Vinitaly International Academy, realtà creata per divulgare la cultura del vino made in Italy con un direttore scientifico d’eccezione quale Ian D’Agata. [R. F.] sembrano pochi, c’è una preziosa anteprima che andrà in scena già sabato 5 aprile nel Palazzo della Gran Guardia veronese: si tratta di Opera Wine, una grande degustazione (riservata a pochi fortunati) dei 100 migliori produttori nazionali, in rappresentanza di tutte le regioni, selezionati per la terza volta in Italia dalla «bibbia del vino» Wine Spectator. Ogni cantina potrà portare in assaggio una sola etichetta. Se la Toscana è la regione più rappresentata con più di trenta etichette, il Piemonte del Barolo e del Barbaresco si colloca al secondo posto, con ben sedici produttori che da sempre si contendono i migliori punteggi nelle guide e nelle riviste internazionali. od è tutto il made in Italy agroalimentare di qualità a darsi appuntamento a Verona dal 6 al 9 aprile. La «fiera nella fiera», capace di attrarre lo scorso anno 60.000 visitatori dei quali 12.500 in arrivo da tutto il mondo, sta diventando sempre più punto di riferimento per le eccellenze alimentari italiane e anche di altri Paesi, con una crescita significativa di espositori esteri. Presenti quest’anno, tra le circa 350 iscritte, aziende provenienti da Argentina, Algeria, Croazia, Malta, Marocco, Repubblica Ceca e Grecia. Olio extravergine di oliva, food e birra sono le tre aree in cui si divide il padiglione di Sol&Agrifood, con spazi per gli eventi, i tasting e i cooking show. [R. F.] Un futuro Ogm non conviene al nostro sistema Fra pochi giorni le semine di colture geneticamente modificate potrebbero avere la strada spianata in Italia. È uno scenario inquietante che potrebbe delinearsi a partire dal 9 aprile, quando il Tar si pronuncerà sul ricorso presentato da un agricoltore friulano contro il decreto interministeriale del luglio 2013 che vieta la semina del mais MON 810. Per questo la Task Force per un’Italia libera da Ogm ha organizzato un convegno pubblico (Milano, 2 aprile, Agorà di Expo Milano 2015) e una mobilitazione nazionale (il 5 nelle principali città del Centro Nord) per ribadire le ragioni del no. Sono motivazioni che riguardano il benessere ambientale, la salute umana e animale e, non ultimo, la prosperità della nostra economia. Sì, avete letto bene: «economia». In che senso la liberalizzazione delle colture Gm potrebbe ledere la competitività dell’Italia sul mercato globale nel settore alimentare? Seminare transgenico conviene? A chi? Non al sistema Italia, che da sempre fonda la propria floridità non sull’omologazione ma sulla specificità e diversità delle produzioni che costituiscono l’identità del nostro patrimonio agroalimentare. Non al singolo agricoltore che, in un sistema consegnato agli Ogm, avrebbe un peso ancora più esiguo nelle filiere agroalimentari, sempre più controllate da poche multinazionali, e vedrebbe i suoi redditi ulteriormente penalizzati. Non all’efficienza del sistema produttivo. Dal punto di vista economico e sociale, gli unici soggetti in grado di ottenere profitti notevoli dal transgenico sono le multinazionali che registrano i brevetti delle sementi Gm. Gli Ogm costituiscono l’espressione più deteriore dei modelli agroindustriali. Non sono un vantaggio economico né sociale, né rispondono alla necessità di nutrire un pianeta sempre più popolato. Anche per questo è di vitale importanza scendere in campo per un’Italia Ogm Free. Anche solo con un tweet: #ItaliaNOogm. LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 . Tempo Libero .31 Giochi a cura di Parole incrociate [Rocchi] ORIZZONTALI: 1. Porta ad aliquote impositive esagerate - 8. Cordicella per il pacco - 12. Città francese sulla Manica - 18. L’ente di Enrico Mattei (sigla) - 19. Il nome di Affleck - 21. Si dice di sostanza che dà irritazione cutanea - 23. Le consonanti di Olivia - 24. Struzzo estinto - 26. Medico dell’udito - 30. Personaggio di Omero 31. Lo scrittore di «Giro di vento» - 34. Rimaste tali e quali - 36. Funesta quella di Achille - 38. Parte di parola - 39. Un multiplo di venti - 42. Precedente... burocratico - 43. Il cantautore di «Vivere o niente» - 44. Iniz. della Angiolini - 45. Limiti del boom - 46. Mezzo che decolla - 47. Sostanza plastica contenuta nel latice di alcune piante Sapotacee - 48. Incassare... il colpo - 50. Simbolo dell’osmio - 51. Robusta chiave per afferrare tubi - 53. Creò un vaccino antipolio 54. Un’antica lingua - 56. Mago in contatto con la divinità - 58. Sigla per un codice standard a 7 bit - 59. Solido... e tondo - 61. Juan che scrisse «I muri ascoltano» - 63. Voltarsi - 64. Privati di ogni energia - 65. Secondo - 66. Molto amato - 68. Iniz. di Rosai - 70. Frazione di libbra - 71. Segue il tic - 72. Era l’impero italiano (sigla) - 74. Soffio leggero - 75. Colore... di Prussia - 76. Difetti non gravi - 77. La terza nota - 78. Risultato senza gol - 79. Connazionale di Andersen - 80. Vecchio nome della Thailandia. [Ala] IL NERO MUOVE E VINCE 6 8 Sudoku 7 2 7 9 7 6 4 5 8 4 4 3 8 3 1 3 9 5 2 8 3 3 8 9 Scacchi Si conclude oggi il Torneo dei Candidati (sito http://candidates2014.fide.com) svoltosi a Khanty Mansiysk (Russia) e sapremo dunque il nome del prossimo sfidante di Magnus Carlsen, titolo mondiale in palio. Sarà poi interessante vedere se davvero il nuovo match sarà organizzato già per quest'anno (un evento che, detto tra parentesi, permetterebbe di festeggiare degnamente i 90 anni della FIDE, la Federazione Internazionale, fondata a Parigi nel luglio 1924). Nell'attesa segnaliamo il positivo quarto posto di Fabio Bruno nel campionato Europeo Seniores, da quest'anno probabilmente nel tentativo di aumentare la partecipazione - aperto agli Over 50 e per questo con due titoli assegnati: uno per i giocatori tra i 50 e i 64 anni, l'altro per gli Over 65; naturalmente sia maschile sia femminile. Va detto che la nostra Federazione si è subito adeguata, con decisione d'urgenza della Presidenza. LAAKSO - FRANSSILA Anche i settori di colore diverso devono contenere tutti i numeri da 1 a 9, senza ripetizioni. VERTICALI: 1. Minerale usato nell’industria ceramica - 2. Scagliare ingiurie - 3. Lo dicono gli sposi - 4. Astuccio per sarti - 5. Iniz. di Buzzati 6. Può essere confesso - 7. Contrario alla Chiesa di Roma - 9. Ameno e suggestivo - 10. Il creatore di Don Camillo - 1 1 . Sigla di Oristano - 1 2 . Musicò «Adriana Lecouvreur» - 13. Un club di automobilisti (sigla) - 14. Articolo... prima di Vegas - 15. Stato di trepidazione - 16. Il percorso burocratico - 17. Introduce l’ipotesi - 20. La Visconti madre di Ludovico il Moro - 22. Alti africani - 24. Trasandati e con indumenti logori 25. Elenco professionale - 27. Non la conosce l’imbroglione - 28. Nell’anno 1325 i Lucchesi vi sconfissero i Fiorentini - 29. Fenolo bivalente usato come antisettico dermatologico - 32. La classe degli ecclesiastici - 33. Fondo di canoa 35. Tanto, molto - 37. Nativo di Erevan - 40. Schifato - 41. Antico mantello... pucciniano - 43. Versione latina della Bibbia - 45. Frammento di pane - 47. Una Maria santa - 49. Uccello dei Ciconiformi - 51. Culto animista delle Antille - 52. Wanda della rivista - 55. Pelo della coda del cavallo - 57. Il nome di Pound - 60. Uomo in convento - 62. Porte di case - 63. Stretti passaggi tra i monti - 64. Il fiume di Rostov - 67. Il nome dell’attore Aykroyd - 69. Liquore per il babà - 73. Principio d’identità - 75. La prima consonante. 1 2 3 F I S C 4 A L N I 0 G 0 18 5 6 7 D R A G E N 0 19 E 23 24 L 0 V 31 M 25 O 26 0 A D 8 9 S P A 0 I 0 20 B 32 0 O 33 B 27 T O 11 G O 21 28 I 10 A R R C A R L O 0 I L L A B A 0 38 I 13 14 15 16 17 C A L A I S T I C A N T E L I S S E 30 0 A 34 E 12 22 U 29 T 0 U 35 N A L T E R A T E E N T O S E S S A 39 S 42 C 43 P R E V I 0 O 46 V S C O R O S S 0 I 47 A E R E 0 O 50 T 0 54 55 O 0 O C 0 61 62 R U S 0 57 U G T T A P E T E O L T A M A S U R G 0 O A S C I Z D E I S T R U A N C I A 0 T 70 L A T I 0 A C 0 71 76 R C E I 0 0 I I 72 T 77 N A Giocatore 6 fold 78 M 0 I O A 0 S T A A H I I 0 I R A 0 R 45 0 A B M 49 B I R E S A B I N C O U 53 O 0 59 60 S F E R I O 3. raise 12 Giocatore 7 fold 2. 4 6. ??? BB Giocatore 4 fold Giocatore 3 120 0 N 0 66 67 A D I G I R A R S O R A T O L I T O 0 0 0 D Giocatore 8 200 Tu 320 Ogni riga e ogni colonna deve contenere i numeri da 1 a 6. All’interno di ogni settore sono indicati il risultato da ottenere e il segno aritmetico col quale combinare i numeri inseriti per ottenerlo. Nello stesso settore i numeri possono ripetersi. 1. 2 5. fold SB Giocatore 1 I 0 68 69 O R B L U I A M 0 74 0 75 A 80 A N E S E 0 S Texas hold'em [De Toffoli] Bui: 2/4 TM 41 N 79 O Giocatore 5 fold Ruzzle C 73 O Tocca a te: check, call o raise? Cercate parole del maggior valore possibile (noi ne abbiamo trovate una quindicina, alcune inconsuete, sopra i 70 punti). Cercate anche parole che terminino con "RE" di almeno 3 lettere (noi 29). Cercate anche nomi di comuni del Veneto (noi 9). Il gioco consiste nel 3L 3L 3 1 3 1 formare parole attraversando caselle contigue (anche 2P 2 1 3 1 diagonalmente); in una parola ogni lettera può essere usata una sola 2P 2L 1 5 2 2 volta. Si possono coniugare i verbi. Punteggio: sommare i 3P valori di ogni lettera 8 1 1 1 tenendo conto delle caselle bonus e aggiungere poi 5 punti per ogni lettera oltre alla parola x2 parola x3 quarta. Esempio: LERCI = (3+1+2x2+2+1) x2+5 lettera x2 lettera x3 = 27. 40 I 37 63 65 O C 58 64 D R 52 V 0 48 51 56 0 44 A 0 36 Un problema del poker online sono i bari tecnologici, che praticano qualche forma di collusion (due o più giocatori allo stesso tavolo in contatto tra loro e che sfruttano le informazioni ai danni dei Giocatore 9 malcapitati avversari) o di multi-account (un giocatore siede due o fold più volte allo stesso tavolo, essendosi registrato con identità diverse). Le poker room li combattono (rovinano loro il mercato), ma con esiti a volte grotteschi e a volte insufficienti. Per esempio PokerStars banna dalla sede di Malta i giocatori alla loro prima iscrizione, senza dare spiegazioni e senza cercare una possibile D giustificazione. Viceversa i veri furbi alla fine la fanno franca e i loro account devono essere scongelati. Insomma, ci vorrebbero delle leggi e dei giudici che le applichino, perché si tratta di veri reati. Su questa strada si sta muovendo Londra, dove è in corso la revisione della legge che regola le frodi in ambito sportivo (incluse scommesse e poker): si parla di carcere fino a 10 anni! Così bisognerebbe agire contro chi rovina un gioco fra i più belli. Cash game online 2-4, ti sei appena seduto e in BB hai 5 - 5 , un giocatore con poche chips apre a 12 e un altro con meno chips delle tue vede. Kendoku Rebus [9, 8] [Minigame] 3: 16+ 5- 120x 16x 2: S 3: 3: 2: T 100x 40x 12x 2: C S 2: Le soluzioni saranno pubblicate su di Martedì 1 Aprile 2014 32 .Lettere e Commenti STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 Massimo Gramellini e CUORI ALLO SPECCHIO presentano Dialoghi con l’angelo custode Cuori allo specchio - La Stampa, via Paleocapa, 7 - 20121 Milano [email protected] www.lastampa.it/cuoriallospecchio/ ilemone, forse è per colpa di quell’antenna, come la chiami tu, a cui purtroppo (secondo me che rotolo nella mia confusione, quaggiù) o per fortuna (secondo te che puoi permetterti di fare il fico, protetto dal tuo lassù) non riesco a rinunciare: ma qualcosa, nella tua ultima risposta, proprio non mi torna. Ti parlo di Kiki, della sua relazione clandestina con Newland Archer e ti confido che vorrei anch’io un uomo con cui magari non stare sempre, ma di cui proprio per questo non stancarmi mai. E tu? Mi rispondi che quei due «rinunciano all’essenziale». Eppure, per ben due volte ormai, mi esorti a uscire dal giudizio «per non continuare a essere vittima di quello altrui». Dunque? Non sei tu stesso, a giudicare Kiki e Newland? Non sei tu a pensare che «preferiscano gli accomodamenti» alla vita, quella vera? Dove sta la differenza, perdonami? Non te lo chiedo perché non mi fido di te… E va bene, un po’ anche per questo. Ma te lo chiedo soprattutto perché Leonardo, quando gli ho implorato un po’ di comprensione per quello che d’irreparabile è successo (ma di cui, ti avverto: NON HO NESSUNA INTENZIONE DI PARLARE CON TE), è rimasto in silenzio tre giorni. Poi mi ha mandato quella mail. Poi se ne è andato da casa, per darmi il tempo di andarmene. Ci ho provato anche oggi, sai? Al solito, l’ho incrociato fra la seconda e la terza ora, sulla porta della I B. - Ho almeno ottocentoquattro cose da dirti. - Io. - Ci siamo già detti tutto, mi pare. - Lui (guardando le sue scarpe da ginnastica). - Non è vero: tu non mi hai mai permesso di spiegarmi, di spiegarti. - Io (cercandogli gli occhi, con gli occhi). - Le tue spiegazioni servono solo a dare un alibi a quello che hai fatto. Dunque servono a te. A me non interessano. - Lui (ostinandosi a guardare le sue scarpe). - E adesso scusami, ma ho un compito in classe. F Illustrazione di Stefania Manzi Perché non riusciamo a non giudicare? È entrato nella I B. Sono uscita dalla I B. Allora, Filemone? Non siamo forse tutti forti dei nostri giudizi? Lo è Leonardo, che preferisce giudicarmi indegna di continuare a essere sua moglie, anziché ascoltarmi. Lo sono io, che per questo lo detesto e mi auguro di trovare un uomo alla Newland Archer, fuori dall’inferno delle responsabilità reciproche. Lo sei tu, per cui un uomo alla Newland Archer è un tipo «moderatamente vile». Sì: lo sei anche tu. Ammettilo. Non è umanamente (e nemmeno angelicamente, nonostante io forse non sia in grado di comprendere fino in fondo la tua condizione, come la chiami tu) possibile rinunciare ai nostri giudizi. Con che cosa potremmo mai sostituirli, per E DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), CESARE MARTINETTI, LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR) gni tanto respira, Gioconda. Come tuo angelo custode sono rassegnato a convivere con le parentesi tonde in cui inglobi ogni sussulto del pensiero (in realtà spezzettandolo, vedi?) ma provo compassione per i tuoi interlocutori, costretti a smarrirsi nei tuoi labirinti mentali. Vuoi sapere la verità sul tema del giudizio e io proverò ad accontentarti. La vita è un giudizio continuo. O meglio: ogni forma di vita giudica di continuo. Prima di aggredire la preda, la tigre considera la situazione, l’avversario e anche se stessa: se in O sistono altri modi di vivere, diversi da quelli in cui siamo immersi, che collocano al centro il tempo, i rapporti sociali, la condivisione: noi abbiamo scelto di sperimentare tutto questo sulla nostra pelle, per capire se come famiglia ci stiamo perdendo qualcosa». Parlano all’unisono Lucio Basadonne, filmaker di 35 anni, e Anna Pollio, insegnante di 40 anni, che insieme alla figlia Gaia di 5 anni hanno scelto di buttar- come DISIMPARARE Quotidiano fondato nel 1867 1 GIÒ FEDERICO TADDÌA D LA STAMPA orientarci, fra quaggiù e lassù? Con le emozioni? Io ci ho provato per trentasei anni e guarda com’è finita. si in un’avventura nel segno del «cambio vita» e del «vivere con lo scambio»: un viaggio di sei mesi in giro per l’Europa utilizzando come unica forma di sostentamento il baratto. «La nostra non vuole essere una scelta estrema», spiega Lucio, «l’obiettivo è quello di documentare le potenzialità dello sharing, immergendosi in realtà dove altri modelli sociali sono possibili, per porre in discussione convenzioni e convinzioni». Viaggi in autostop trovati attraverso il sito BlaBlaCar, LAURA CARASSAI (RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA) CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA PAOLO BARONI RESPONSABILE EDIZIONI LIGURIA DARIO CORRADINO ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO Editrice La Stampa REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 360,50; Estero: e 816,50. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. lei risuona più forte la fame o la possibilità di essere uccisa. Ma quando ti dico che devi uscire dal giudizio, intendo ovviamente un altro genere di valutazione: quella che implica condanna e condizionamento emotivo. Ti ricordi il discorso sugli specchi? Se incroci delle persone arroganti e ne vieni scombussolata, significa che ti stai specchiando in una parte di te con cui non hai ancora fatto i conti. A chi non ha problemi con l’arroganza, le persone arroganti non danno fastidio. Non le giudica, nel senso che non le condanna. Non modifica il proprio umore a causa loro. Non è vittima di quelle persone. Mi ci è voluta tutta una vita per imparare il segreto che ti ho appena rivelato. Tutta una vita. L’ultima, tra l’altro. Potrei dirti che mi è servita soltanto a que- ospitalità in cambio di qualche ora di lavoro in fattorie biologiche grazie al Wwofing, soggiorni gratuiti nelle varie città mettendo a disposizione la propria casa con Home Exchange o, alla peggio, un divano letto last minute recuperato con il Couch Surfing. È questo Unlearning, il docu-tour della famiglia genovese per uscire dalla propria zona comfort: dalla Sicilia all’Inghilterra, sempre con la telecamera accesa, i tre si metteranno in gioco tra comunità alternative, ecovillaggi, scuole sto: a liberarmi dalla schiavitù del giudizio. A non condannare gli altri e a non farmene condizionare. Un maestro armeno vissuto ai tempi in cui ero umano anch’io, si chiamava Gurdjieff, definì questa forma di autentica libertà «centro di gravità permanente.» Il mio compito, Giò, sarebbe aiutarti a trovare il tuo. Esaurita la teoria, passiamo alla pratica. E quindi a Leonardo. Il tuo ex marito si considera vittima di una tua decisione: quella di cui non mi vuoi parlare, ignorando che il tuo angelo custode era accanto a te mentre la prendevi… E tu ti consideri vittima del suo sentirsi vittima. Comprendi fino a che punto riescono a essere stupidi gli umani? Orgoglio ferito, senso di colpa, rancore, invidia e desiderio di vendetta per ristabilire l’equilibrio violato: sono queste le malattie che indeboliscono l’anima, rendendola suddita delle pulsioni più basse. L’inferno esiste e non è un luogo fisico, ma una condizione spirituale. Tu invece chiami «inferno» le responsabilità e pensi che scappando da esse arriverai al paradiso. Stai attenta: un giorno potresti scoprire che il paradiso era quello che ti sei lasciata alle spalle. FILÈMONE paritarie, co-housing, famiglie visionarie e cooperative sociali. «È tutta colpa di nostra figlia», spiega Anna, «un giorno ha disegnato un pollo con 4 zampe: era così abituata a vedere le confezioni del supermercato con le quattro cosce che aveva perso il senso della realtà. Lì abbiamo capito che è arrivato il momento di disimparare, di distaccarci dal mondo che diamo per scontato, per imparare a rivedere le cose con occhio nuovo. È arrivato il momento di ribaltare le priorità». STAMPA IN FACSIMILE: 1 EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN AMMINISTRATORI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI LA STAMPA, VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE RCS MEDIAGROUP S.P.A., VIA ROSA LUXEMBURG 2 – PESSANO CON BORNAGO L’UNIONE SARDA S.P.A. – VIA OMODEO, 5 , ELMAS (CAGLIARI) ©2014 EDITRICE LA STAMPA S.P.A. REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7742 DEL 18/12/2013. LA TIRATURA DI SABATO 29 MARZO 2014 È STATA DI 320.213 COPIE RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003): MARIO CALABRESI 1 TM REDAZIONE AMMINISTRAZIONE E TIPOGRAFIA: VIA LUGARO 15 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111 Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. New York and address mailing offices. 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Da tempo si è aperto un dibattito sulla staffetta generazionale, che ha generato una formula contrattuale, che permette ai lavoratori giovani di entrare in un’azienda con l’uscita morbida in part time di adulti vicini alla pensione: la norma per ora è stata accolta tiepidamente da imprese e parti sociali. La forse incauta versione del ministro Madia (un piano di uscite anticipate dalla pubblica amministrazione per far posto ai giovani) è invece figlia di un modello industrialista di prepensionamento, tanto usato quanto oggi vituperato, difficilmente sostenibile dopo la riforma Fornero: come si fa a proporre l’uscita anticipata di migliaia di dipendenti pubblici (85 mila secondo mister spending review, Carlo Cottarelli), quando migliaia di dipendenti privati e pubblici sono costretti a restare più a lungo ai loro posti di lavoro, generando quel mostro degli esodati, la cui soluzione definitiva è ancora una questione di civiltà per qualsiasi governo? A quali costi andrebbe incontro un sistema previdenziale giunto ai limiti della sostenibilità? La frattura generazionale è ormai una sfida aperta nel nostro Paese, con una popolazione anziana in continua crescita e una scarsità relativa della linfa vitale dei giovani. Ora, a partire dal lavoro, lo scontro generazionale va ricomposto, almeno a quattro livelli. Il primo è la crescita economica, senza la quale la torta non si allarga e darebbe luogo solo alla redistribuzione della povertà. Il secondo è la bomba previdenziale, la cui miccia è accesa da tempo e rischia di deflagrare, creando future generazioni senza pensione. Mentre i padri prolungano biologicamente e culturalmente le proprie vite, grazie alla generosità del sistema retributivo, i giovani stentano a salire sulla giostra, con il rischio di avere un futuro senza welfare. Ogni decisione di tipo economico e contrattuale dovrà tener conto dell’effetto domino delle conseguenze previdenziali. Il terzo è l’irresistibile avvento di Internet, che ha sconvolto i sistemi delle conoscenze e delle competenze necessarie alla vita e al lavoro. Una vera rivoluzione che, mentre vede quali imbattibili protagonisti i giovani, «nerd» e digitali, osserva con malinconica comprensione le difficoltà degli adulti di capire e usare il web, costringendoli in un «digital divide» ormai diventato neo-analfabetismo tecnologico. Il quarto punto è la scarsa possibilità di programmare il futuro, la difficoltà di costruire progetti di vita, che mette in crisi sia i giovani che gli adulti. Se i giovani rimuovono e rispondono vivendo in un eterno presente, per l’incertezza del domani, anche gli adulti sembrano deprivati di progetto. Nonostante il meraviglioso allungamento della vita attiva, appaiono orfani di una inafferrabile pensione, colpiti da miopia e in debito di lungimiranza. Per costruire il futuro c’è bisogno dell’immaginazione di tutti: per permettere ai giovani di entrare senza inutili guerre nel mondo del lavoro; per permettere agli adulti, agli over 60 e oltre, di godersi la loro stagione della vita e di sentirsi parte attiva di nuovi progetti. Abbiamo bisogno dello sguardo dei giovani e della saggezza dell’esperienza degli anziani. E’ questo il senso del necessario nuovo patto generazionale tra Telemaco e Ulisse, così ben descritto da Massimo Recalcati. Il figlio-Edipo è quello che per conquistare il potere si lancia nella guerra contro il padre; il figlio-Narciso resta immobile prigioniero della propria immagine; il figlio-Telemaco è quello che aspetta il padre per stringere un nuovo patto, da cui entrambi potrebbero uscire vincitori. U ENZO BETTIZA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA ggi, comunque, più di un terzo della Nato dipende dalla posizione d’avanguardia che Ankara presidia con le sue efficienti forze armate nello scacchiere orientale. Tutti, alleati e meno, sanno che il soldato turco è uno dei più solidi: la sua fama di militare, che preferisce la morte sul campo piuttosto che la prigionia nel campo, è rimasta intatta fin dai tempi del sultanato. La Turchia odierna non va comunque commisurata soltanto al passato imperiale. È tuttora, pur nelle più modeste dimensioni anatoliche, una nazione solida, scontrosa, gelosa della propria dignità, misurata e attenta nei suoi corsi e ricorsi sui binari della modernità. La più laica tra le nazioni musulmane, essa ha avuto, almeno fino ad oggi, in Tayyip Erdogan un dirigente islamico moderato anche se di tendenza autocratica e personalistica. I tentacoli della corruzione sembrano non aver risparmiato neppure lui. Ma, probabilmente, non verrà giudicato dalla storia soltanto per questo; sarà anche giudicato, o meglio soppesato, con ogni probabilità, per i non pochi meriti con cui ha saputo tenere insieme, guidare e O Il nocciolo duro di Papa Francesco Pane al pane LORENZO MONDO uesto Papa non finisce di sorprenderci. Piaceva, a tanti, imprigionarlo nella corazza molle della mansuetudine, di una bonarietà espressa dall’abbraccio e dal sorriso, di un perdonismo a tutto campo che non battesse troppo sull’assunzione di responsabilità e sul pentimento. Ed anche il suo attaccamento ai poveri finiva per stemperarsi, aneddoticamente, sulle scarpe grosse, sulla modestia dell’auto, sui pasti presi in comune nel refettorio di Santa Marta. Q LA TURCHIA DI ERDOGAN A UN BIVIO inserire in parte una nazione semiasiatica nel dinamico contesto europeo. Più di un decennio nel complesso positivo. Queste elezioni sono per Erdogan anche un referendum che investe, al di là del suo partito Akp, l’intero sistema che va sotto il nome Turchia. Sapremo oggi se l’Akp, che resta in vantaggio in moltissime grandi città, è riuscito o meno. La riuscita potrebbe costituire un punto di notevole prestigio e sostegno per una Turchia destinata a svolgere anch’essa un ruolo, per ora esterno, nella costruzione di un’Europa allargata. Bene, chi intendeva raffigurarsi questa specie di santino ha avuto negli ultimi giorni occasioni per ricredersi. Prendiamo la messa celebrata in San Pietro per gli uomini politici. Erano in cinquecento, tra ministri e parlamentari, e molti, come irriguardosa carta da visita, avevano affollato piazza Sant’Uffizio di auto blu. La predica alla «casta» è stata inopinatamente severa. Papa Francesco ha parlato di «una classe dirigenziale che al tempo di Gesù si era allontanata dal popolo, lo aveva abbandonato». Per egoismo, avidità, insensibilità nei confronti dei poveri e dei reietti. E il trapasso ai tempi nostri, ha dettato al pontefice una durissima reprimenda: sui «peccatori che scivolano in corrotti, il cui cuore si è indurito. I primi saranno perdonati perché possono redimersi, i secondi no, sono fissati nel loro errore». Nessun sorriso o battuta scherzosa, nessun cenno di saluto. La cerimonia si è svolta e conclusa in un clima di manifesta freddezza. Inutilmente qualcuno si è affrettato a dire, con ovvietà, che il Papa non alludeva alla corruzione di ordine penale e, con minore plausibilità, che si rivolgeva a tutti i credenti. Insinuando quasi che la corruzione se ne stesse confinata nei recessi del cuore anziché riversarsi nei quotidiani comportamenti. Una settimana fa, papa Francesco aveva partecipato alla giornata, promossa da Don Ciotti, in memoria delle centinaia di vittime innocenti di tutte le mafie. Un contesto ben diverso, trattandosi qui della più efferata, devastante criminalità. Ma interessa la forza della parola, il giudizio senza remissione, anche se espresso con voce pacata e perfino implorante. Era un invito pressante rivolto ai mafiosi perché si convertano: «Ancora c’è tempo, per non finire nell’inferno, è quello che vi aspetta se continuate su questa strada». La corruzione che si avvita su se stessa senza possibilità di riscatto, l’inferno che, per quanto screditato dalla morale corrente, punisce le mani insanguinate dei mafiosi recidivi. E’ una dolcezza, quella di Francesco, che fiorisce stupendamente su un solido terreno, che non ottunde il nocciolo duro di una persuasione, di una fede incarnata nella verità e nella giustizia. 34 STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 Nato a Torino, sepolto a Parigi Piero Gobetti nasce a Torino il 19 giugno 1901 da genitori originari della collina che gestiscono una drogheria in via XX Settembre. Tra il ’18 e il ’24 dà vita a tre riviste, Energie nove, La rivoluzione liberale e Il Baretti, nel ’22 si laurea in Giurisprudenza, nel ’23 sposa Ada Prospero da cui alla fine del ’25 avrà il figlio Paolo. Muore a Parigi, dove si era rifugiato, il 15 febbraio ’26 per una bronchite che aggrava i suoi problemi cardiaci. È sepolto al Père Lachaise. La sua casa torinese, in via Fabro 6, è oggi sede del Centro Studi Piero Gobetti. CULTURA SPETTACOLI & I NOVANT’ANNI DELLA Piero Gobetti nel celebre ritratto del suo amico Felice Casorati, a cui dedicò una monografia poco prima di morire La guerra di Piero Usciva nell’aprile 1924 il saggio con cui Gobetti tentò l’ultima battaglia contro il fascismo ANGELO D’ORSI icordare i novant’anni della Rivoluzione liberale, l’aureo libretto di Piero Si può ragionare Gobetti (apparso neldel Ministero l’aprile del 1924) significa ancora una volta affacciarsi sul «proMussolini come digioso giovinetto» (l’etichetta, celedi un fatto d’ordinaria bre, è di Norberto Bobbio). Il volume era una raccolta di articoli apparsi amministrazione. nell’omonimo settimanale, il cui il Ma il fascismo è stato primo numero era uscito il 12 febbraio 1922 (l’ultimo il 1° novembre ’25). qualcosa di più; Piero non aveva neppure ventun an- è stato l’autobiografia ni, essendo nato il 19 giugno 1901. Era della nazione la sua seconda rivista, dopo le prove di Energie nove, avviata, diciassetten- Piero Gobetti ne, ai tempi del liceo; una terza, inti- da La rivoluzione liberale tolata, con scelta significativa, all’illuminista piemontese Baretti, apparve il 23 dicembre 1924, e fu continua- geniali dell’organizzatore culturale, ta da un gruppo di amici, dopo l’im- mettendo a frutto l’esperienza fiorenprovvisa morte del fondatore, sino al- tina della Voce, rifiutando però il cinila fine del 1928. Nel frattempo c’era smo di Prezzolini (famoso lo scontro stato il rapporto con Antonio Gram- fra i due: a Prezzolini che teorizzava la sci, e la collaborazione come critico «società degli apoti», una sorta di preteatrale all’Ordine nuovo, nel 1921-22, figurazione del nostro «cerchiobottima già nel 1920 Piero aveva guardato smo», Gobetti rispondeva proponenagli operai in lotta nella Torino indu- do, contro il fascismo, «la compagnia striale come a un contropotere na- della morte»). Ma tutta l’opera di Goscente, speranza della rivoluzione betti non sarebbe pensabile al di fuori italiana, che peraltro egli, suscitando di Torino, la «città seria» lodata da sconcerto tanto tra i liberali quanto Gramsci, la città «positiva», permeata tra i socialisti, si dalla cultura del riostinava a chiaGENIALE PROVOCATORE gore, dove la «civilmare «liberale». dei produttori» Irregolare rispetto alla cultura tà La rivoluzione raggiungeva il suo e alla politica, la sua formula culmine; la città doliberale settimasuonava come un ossimoro ve l’università monale fu lo stendardo di una distrava una vocaziosperata intransigenza, proprio quan- ne civile, in un fecondo interscambio do a molti la vittoria fascista pareva con la politica, il giornalismo, l’editoinevitabile: una delle voci più forti e ria. Fu una fabbrica di menti eccelse la coraggiose dell’antifascismo militan- facoltà giuridica dove Piero si laureò te, che denunciò la viltà del ceto poli- nel ’22, con «il maestro dei maestri», tico e l’abiezione di quello intellettua- Gioele Solari (nella stessa sessione, le «vile razza bastarda», pronta a sal- con Solari, troviamo Alessandro Pastare sul carro del vincitore. Gobetti serin d’Entrèves, e, negli anni seguentuttavia non smise i panni a lui con- ti, una straordinaria schiera, che anno- R vera Bobbio e Firpo). Non scelse l’accademia, Piero, troppo grande era il fervore politico; ma volle essere studioso, oltre che giornalista e editore: «Penso a un editore come a un creatore», scriveva. E all’editoria affidava il compito di suscitare «un intero movimento di idee». Le intimidazioni, le censure, le percosse si intensificavano: Mussolini ordinò di «rendere difficile vita questo insulso oppositore di governo e fascismo». Poche settimane prima del delitto Matteotti, nell’aprile 1924, nella «Biblioteca di studi sociali diretta da R. Mondolfo», apparve presso l’editore Cappelli di Bologna l’opera che oggi ricordiamo: 162 pagine. Il sottotitolo, Saggio sulla lotta politica in Italia, era un’esplicitazione del significato che l’autore annetteva al libro: l’ultima dichiarazione di guerra al fascismo che infatti la raccolse, distruggendo quasi tutte le copie nel magazzino dell’editore. Ma era anche il tentativo di capire la genesi del movimento mussoliniano, il punto finale dei mali dell’Italia, la sua triste «autobiografia». Gobetti stabiliva un canone inter- pretativo sovente riproposto, specie in che, orfana dei due dioscuri (Gramsci e epoca recente quando da più parti si è Gobetti), sarebbe rimasta per qualche creduto di vedere nel berlusconismo tempo una capitale intellettuale. Queuna nuova «autobiografia della nazio- sto è il lascito fondamentale gobettiane». La capacità di sintetizzare in for- no; ma, sul piano etico-politico, la sua mule efficaci le sue analisi, tanto da ap- battaglia, condotta sulle colonne del parire una sorta di formidabile settimanale - poi riprese nella loro parcopywriter («Risorgimento senza te meno d’occasione nel libro che con eroi», «paradosso dello spirito russo», felice intuizione ne ripeteva il titolo - è e la stessa «rivoluzione liberale»), ha quella più fascinosa, se ancora oggi, favorito la fortuna di Gobetti, lascian- per esempio, nell’università che fu sua doci una spigolosa e insieme feconda (quantum mutata ab illa!), un gruppo di eredità di un pensiero non giunto a studenti avvia un seminario autogesticompimento, gravito dedicato al pendo di spunti, tensioTORINESE INTRANSIGENTE siero di Gobetti. ni e paradossi. Nes’68 si facevano Denunciò la viltà dei politici Nel sun suo coetaneo su Marcuse e i ha inciso così pro- e l’abiezione degli intellettuali «francofortesi»… È «vile razza bastarda» forse proprio la tenfondamente, sia pure in modo errasione morale che tico, non tanto nel proprio tempo, anima tutte le sue pagine, oltre che la quanto in quello a venire. stessa vicinanza ideale (un giovane che All’epoca il lavoro febbrile dell’«al- si contrappone ai vecchi, un «provocalievo maestro» (così Augusto Monti, tore» che dà scandalo con la formula avviando la costruzione del mito), ave- quasi ossimorica della «rivoluzione liva già permeato il tessuto culturale to- berale», un irregolare rispetto alla culrinese, tanto che si può parlare di tura e alla politica), a suggestionare i un’«aura gobettiana», che ritroviamo suoi coetanei di un secolo dopo, in temin tante iniziative culturali nella città pi di «silenzio degli intellettuali». LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 . 35 L’editore: da John Stuart Mill a Montale Prossimamente in libreria «Ti moi syn doulousin?», ossia (in greco antico) «che ho a che fare io con gli schiavi?»: è il motto che compare sulla copertina di tutti i libri pubblicato dal 1923 da Piero Gobetti come editore, con sede nella sua casa natale di via XX Settembre 60. In due anni pubblicherà 84 titoli, traducendo alcuni degli autori simbolo del pensiero liberale come John Stuart Mill. È tra i primi a pubblicare i testi di Luigi Einaudi e, nel 1925, la prima edizione di Ossi di seppia di Eugenio Montale. Molti di questi libri furono distrutti durante il fascismo. A giorni Einaudi manderà in libreria la ristampa del saggio La rivoluzione liberale, mentre il Centro Gobetti promuove per l’anno prossimo un’edizione anastatica. Sempre in aprile verrà riproposto il gobettiano Matteotti, per le «Edizioni di storia e letteratura» (Roma), che nei prossimi mesi ristamperanno altri titoli usciti negli Anni Venti da Piero Gobetti Editore. Intanto Ersilia Alessandrone Perona sta curando per Einaudi (uscita prevista nella primavera 2015) il secondo volume del carteggio gobettiano, che copre tutto il 1923. RIVOLUZIONE LIBERALE Un articolo sulla Stampa Italia, proletariato parassitario e capitalismo dilettantesco Piero Gobetti scrisse anche per La Stampa. Nel nostro archivio abbiamo trovato questa recensione a un saggio di Luigi Salvatorelli sul Nazionalfascismo, uscita il 27 giugno 1923 e che svolge gli stessi temi della Rivoluzione liberale. Ne proponiamo uno stralcio. PIERO GOBETTI ggi il fascismo è l’erede di quei costumi e di quei ceti tra i quali Cavour restò impopolare e fu considerato come poco italiano, come «inglese». Le squadre armate del fascismo agrario hanno infatti le loro tradizioni storiche nel secolo scorso nelle controsette borboniche; mentre l’azione armata del fascismo urbano e interventista si ricollega al partito d’azione, al garibaldinismo e alle sette rivoluzionarie. Come questi atteggiamenti primordiali e questi costumi arretrati di lotta politica siano riusciti a perpetuarsi nel nostro paese si può O spiegare soltanto so si pensa all’immaturità della nostra economia che alimenta un proletariato parassitario invece che una classe operaia intransigente e un capitalismo dilettantesco e schiavista (Abenteuer Kapitalismus) invece di una classe industriale autentica. Solo per un odio selvaggio e preistorico contro gli operai, che è caratteristico dei ceti medii, abbiamo avuto l’azione comune del fascismo agrario e del fascismo urbano interventista, in nome di un generico mito di classe nazionalista che ben si accorda con lo spirito plutocratico, impiegatistico e studentesco trovatisi a prevalere in un momento di crisi economica. Il primo numero del settimanale La rivoluzione liberale, uscito il 12 febbraio 1922. Due anni dopo, il saggio che con felice intuizione ne riprese il titolo Da Berlusconi a D’Alema Usi e abusi di uno slogan (s)fortunato MASSIMILIANO PANARARI utti la vogliono, ma nessuno se la piglia. È un po’ questa la condizione della malmaritata «rivoluzione liberale», calata dalla nobile sfera delle idee liberalsocialiste alla assai più prosaica politica reale della Seconda Repubblica, dove, tra usi e abusi, e di slittamento semantico in scivolamento propagandistico, ha finito per mutare di significato. La formula, nel 1994, viene rilanciata da Silvio Berlusconi, e la bandiera liberal-rivoluzionaria passa così a destra (dove c’è chi annovera Piero Gobetti tra gli ideologi del cosiddetto «gramsciazionismo»). C’era in effetti parecchio di «rivoluzionario» (e postmoderno) per la politica nostrana nella spinta propulsiva del berlusconismo, ma il tasso di liberalismo lasciava alquanto a desiderare, configurandosi come una promessa non realizzata, analogamente a quella a cui si erano invece molto applicati, e ben da prima, i radicali di Marco Pannella, i quali T affermavano di utilizzare i loro referendum come grimaldelli proprio per innescare e far esplodere l’insurrezione liberale (e liberista). A sinistra, nel maggio del 1995, era stato Massimo D’Alema, durante il suo «viaggio iniziatico» presso la City di Londra, ad annunciare una rivoluzione liberale prossima ventura guidata dal Pds; di qui, la reazione di Norberto Bobbio che, dalla prima pagina della Stampa, ritenne opportuno evidenziare l’incompatibilità tra «democrazia» e «rivoluzione», mettendo in guardia dal rischio di ricadere in qualche luogo comune e preoccupandosi pure di quale fine avesse fatto l’antica radice socialista di quel partito. Da allora lo slogan ricompare un giorno sì e l’altro pure nel dibattito politico e culturale nazionale, dall’economista Luigi Zingales a Paolo Guzzanti (direttore dell’omonimo web magazine, «organo del PlI»), da Mario Monti ad Angelino Alfano. Perché non possiamo non dirci liberali (anche se, poi, facciamo un’enorme fatica a esserlo davvero…). Straordinaria Ada che gli mandava tanta vita Una biografia della moglie: dopo la sua morte seppe ricominciare e combatté nella Resistenza PAOLO DI PAOLO è stato così tanto, così tanta vita dentro questa vita, che varrebbe almeno cinque romanzi. Cinque romanzi per i suoi cinque talenti: Ada Gobetti musicista, dirigente politica, pedagogista, giornalista, scrittrice. La ragazza dal temperamento romantico appassionata al canto. Piero, il ragazzo di cui è innamorata, le regala uno spartito di Wagner, ma lei preferisce Verdi. Lentamente, senza strappi, lui la porta lontano: verso la filosofia e la letteratura; lei ne soffre, però lo segue. Poi, c’è la giovane donna ferita da un immane dolore: il giovane marito geniale muore a Parigi nemmeno venticinquenne. Ha subìto diverse vessazioni fasciste, si è trovato costretto a lasciare l’Italia appena diventato padre. Lei, sul diario del febbraio 1926, alla notizia della morte di Piero, scrive: «Non è possibile. Non deve essere possibile… Amore mio, creatura, vita mia, non ti sono stata vicina là, nella stanza dell’albergo, nella stanza della clinica, quando più avresti avuto bisogno di me». Piero Gobetti con Ada Prospero, sposata l’11 gennaio 1923 Ada è trafitta, ma riesce a rialzarsi: ha poco più di vent’anni, si occupa del bambino, insegna a scuola, traduce dall’inglese, coltiva l’amicizia con CroER SEMPRE GIOVANE, UN’ICONA POP ce - c’è una fotografia bellissima che li MAURIZIO ASSALTO ritrae l’uno accanto all’altra: è il 1939, camminano su una strada sterrata fra ay you stay forever young...» cantava Bob Dylan, «che tu possa restare per sempre giovane». Viene in mente davanti alla gli alberi di un bosco piemontese. Ada foto di Piero Gobetti accanto alla sua Ada. Guardateli: sono si è risposata con Ettore Marchesini, che di lì a poco sarà tra i fondatori del giovani e belli, belli di giovinezza, quella giovinezza che per lui non si è Partito d’Azione. Lei stessa entrerà fuggita tuttavia. È la stessa giovinezza che s’irradia dalla sua scrittura, nella lotta partigiana, tutt’altro che da così moderna, così antiretorica, così estranea a ogni trombonismo, quale spettatrice: su una minuscola agenda, ci si potrebbe aspettare da un «venerato maestro». tra il ’43 e il ’45, prende appunti «in un Gobetti è rimasto per sempre una «brillante promessa», e questa è la inglese criptico»: daranno vita a quel sua forza. La bronchite che 88 anni fa se lo portò via, abbattendosi su un Diario partigiano che Einaudi sta per fisico provato dai pestaggi fascisti e aggravandone i problemi cardiaci, lo rimandare in libreria (pp. XIX-444, € ha cristallizzato in una dimensione di puer aeternus, un po’ come John 15) e offre un autoritratto involontario. Lennon, a cui pure assomiglia con quegli occhialini rotondi, il naso affilaQuello di una donna energica, coragto, «i lunghi capelli arruffati dai riflessi rossi che gli ombreggiavano la giosa, con un forte senso pratico e fronte», come lo ricordò Carlo Levi. Un’immagine da icona pop: come un’etica che non conosce cedimenti. sarebbe diventato se fosse vissuto (e morto) in anni più vicini a noi. È una storia di giorni tesi eppure carichi di speranza, una storia di armi nascoste, di biciclette che corrono, di uova cucinate in fretta; di angoscia, anche, negli istanti più duri e ri- descrizioni vivide. Ma Ada è scrittrice «L’ho vista anche piangere, qualche schiosi, la «strana sensazione di vuo- già nelle lettere d’amore per Piero, rac- volta - racconta l’amica Bianca Guidetti to nei nervi e nel cuore» quando non colte da Ersilia Alessandrone Perona Serra -, però erano momenti che passaha notizie del figlio Paolo, partigiano nel 1991 in quel libro commovente che è vano subito. Allora lei si sedeva al pianoanche lui, e non smette di nevicare. Nella tua breve esistenza. Di Ada scrittri- forte e cantava». Ecco: di Ada Gobetti Non c’è una sola pagina retorica, non ce si occupa uno dei saggi raccolti in scaldano ancora la fiducia nella vita e neun istante di recita: una donna le Ada Gobetti e i suoi cinque talenti (appe- gli altri, lo spirito solare, la schiettezza, chiede a un certo punto di occuparsi na edito da Claudiana, pp. 136, € 14,90): l’impegno politico risolto non come quedi un’organizzaEmmanuela Banfo stione professionale, ma - lo ricorda Gofzione femminile, IL «DIARIO PARTIGIANO» e Piera Egidi Bou- fredo Fofi - come fatto esistenziale. È tra «Gruppi di difesa ricompongo- quegli esseri umani che si darebbe molto Nelle pagine scritte tra il ’43 chard della donna e per no per tessere, at- per aver conosciuto. Non a caso, la frase e il ’45 l’autoritratto traverso studi e te- più romantica che sia mai uscita dalla l’assistenza ai combattenti della di una donna senza cedimenti stimonianze, il ge- penna di quell’incredibile ragazzo torilibertà». Lei annoneroso eclettismo nese degli Anni Venti, chiuso di caratteta: «Non mi piace; in primo luogo è di Ada. Il periodo in cui fu vicesindaco di re, precocemente proiettato nel lavoro troppo lungo, e poi perché “difesa del- Torino, il lavoro pedagogico, l’invenzio- intellettuale, è scritta per Ada: «Una letla donna” e “assistenza”? Non sareb- ne del Giornale dei genitori, che poi fu di- tera di Didì è la vita sai? Quindi mandabe più semplice dire volontarie della retto da Gianni Rodari; l’attenzione ai mi tanta vita». E lei, che sapeva e capiva libertà anche per le donne?». cambiamenti sociali: muore nel marzo tutto, dopo la morte di lui: «E penso che Straordinaria Ada. La sua intelli- del ’68 e non si sottrae al confronto con tu non vorresti che ti si piangesse, ma genza e la sua sensibilità saltano fuori l’Italia che cambia e con le richieste dei che si considerasse la tua vita un capolada ogni pagina, le sue osservazioni so- giovani («I giovani ci chiedono aiuto e voro e un esempio». Anche quella di Ada no semplici e acute, i ritratti efficaci, le non reprimende»). - semplice, generosa, materna - lo è. C’ P «M 36 .Spettacoli STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 *** *** **** ***** TEATRO e DANZA PESSIMO MODESTO DISCRETO BUONO OTTIMO MASOLINO D’AMICO La stagione della Fenice on tanti spettacoli teatrali derivati da film, Una pura formalità che Glauco Mauri ha ricavato dall’omonima pellicola di Giuseppe Tornatore dovrebbe rientrare nella routine, se non fosse che quello, più che un film nato per il cinema, sembrava proprio l’adattamento di una pièce teatrale; e magari di una pièce teatrale nata sulla scia degli imitatori del procedimento inventato, ormai più di mezzo secolo fa, da Harold Pinter. Questo procedimento consiste nell’impostare una storia secondo i moduli canonici del giallo - nel senso di una narrazione ricca di suspense e di piccoli misteri che, ne siamo sicuri, verranno tutti chiariti alla fine. Sennonché nel caso di Pinter alla fine non si chiarisce nulla, e lo spettatore esce perplesso. Ma che ti aspettavi? Gli dice a questo punto l’autore, o chi per lui. Non hai seguito con curiosità e passione per un’ora e mezza? Gli effetti non sono stati amministrati con un’abilità suprema? E allora? Volevi una soluzione? Ci sono forse soluzioni nella vita? Quando il fenomeno Pinter esplose, chi lo visse ne rimase affascinato, ma allo stesso tempo pensò che il IgiovaniamantidiHenze l’eleganzaèsemplicità C GIORGIO PESTELLI L FOTO MANUELA GIUSTO Glauco Mauri e Roberto Sturno in «Una pura formalità» Lo spettacolo di Glauco Mauri da Tornatore La logica? Una formalità trucco avrebbe funzionato quella volta sola, poi il pubblico avrebbe mangiato la foglia e preteso che agli enigmi presentatigli venisse data una soluzione coerente. Be’, non andò così. A quanto pare se la storia è raccontata bene ma il finale è incongruo, nessuno si scandalizza. Nel cinema questo è stato capito benissimo proprio da Tornatore, molti dei cui lavori rientrano in questa categoria, esecuzione su- «Natale in casa Cupiello» Il presepe di Russo Alesi ha una sola statuina OSVALDO GUERRIERI iuscireste ad immaginare una grande opera sinfonica – diciamo, per esagerare, la Nona di Beethoven – eseguita da un solo strumento, fosse pure il flauto d’oro di un redivivo Gazzelloni? «Assurdo» direste. Eppure qualcosa del genere accade con Natale in casa Cupiello adattato, diretto e interpretato da Fausto Russo Alesi. Senza cambiare una virgola, chiamando a raccolta quasi tutti i personaggi, spostando qualche battuta, aggiungendo qualche parola eliminata da a Stagione lirica della Fenice ha toccato un punto altissimo con l’Elegia per giovani amanti di Henze, curiosamente allestita al Teatro Malibran, il cui palcoscenico più ristretto si è però rivelato ancora più adatto alla concentrazione su questo tipo di opera: che nella revisione operata dal compositore nel 1987 si conferma una delle più vitali del secondo 900, una delle poche che catturano il pubblico dall’inizio alla fine. La storia del poeta che distrugge le personalità e fin la vita di quanti lo circondano al fine unico dell’Arte, trova nello scintillante libretto inglese di Auden e Kallman una realizzazione superba, talmente completa da rendere problematico l’apporto della musica; invece essenziale a definirne il senso conclusivo e le infinite sfumature per l’esuberante inventiva di Henze, sul filo di una strumentalità cameristica d’infallibile definizione; ma il tessuto vocale non è da meno, con l’avvicendarsi di canto spiegato, canto coloratura, R De Filippo nel passaggio da uno a tre atti e recitando anche le didascalie, Russo Alesi affronta in solitaria questa famosissima commedia forse per svelarne aspetti che considera nascosti e, a suo parere, solo il monologo può fare affiorare. Ma è davvero così? Certo con questo spettacolo temerario e generoso l’atto- perba e gravi difetti nella trama. Ora, la pièce che Mauri ha diretto e cointerpretato con un eccellente Roberto Sturno è degna del metodo-Tornatore: alta qualità del prodotto, tensione impeccabile durante tutti i 90’, e alla fine pubblico troppo grato per prendersela con un «dénouement» francamente balordo. Si tratta, lo saprete, di un commissariato kafkiano dove, ricostituendo un po’ la coppia Porfirij- re punta sulla rovina fisica di casa Cupiello, tanto da mettersi in testa un elmetto da muratore; certo esalta la metafora del presepe, rifugio fiabesco di chi non vuol vedere la realtà; certo porta a ebollizione le protervie degli uni e le ingenuità degli altri. Ma quel che si acquista forse è meno prezioso di ciò che si perde. Per esempio la tessitura della commedia, il suo concertato, le sue controscene. Smarrisce la chiave classica e per due ore serratissime offre la visione straniata del dramma dei Cupiello. Russo Alesi si conferma attore di strepitosa bravura. Il suo valore merita gli applausi, ma non sposta il limite di fondo: credere di fare un presepe con una sola statuetta. AL GOBETTI DI TORINO *** Raskolinkov, un investigatore sornione estorce passo passo a un frastornato sospettato quello che grava sulla coscienza di costui, fino a un chiarimento più che illogico, addirittura surreale. Ben coadiuvata da quattro comprimari, la coppia si esibisce così in una serie di schermaglie di ottima teatralità. AL PARIOLI DI ROMA FINO AL 13 APRILE *** Iceland Dance Company Lui, lei, la città e la memoria una trilogia vichinga SERGIO TROMBETTA on di solo rock vivono gli islandesi; i vikinghi pure ballano. E per farsene un’idea conviene seguire il programma della Iceland Dance Company con la Nordic Trilogy. Agile e forte compagnia formata da un gruppo di danzatori votati al contemporaneo, la IDC è nata all’inizio dei 70, ed è guidata da Lara Stefánsdóttir che firma il brano, forse, più pregevole della serata: The Swan, il cigno che ci porta nel mondo di una coppia. È un lungo e appassionante duetto, dove lei, scalza e in N tutù sbrindellato è frutto dei pensieri di lui, che si dondola in un semiglobo di plexiglass come in una altalena. Ne emerge una danza fatta di momenti duri, elegiaci, ironici, con un fluire di gesti e sentimenti, da lei e lui. Alla fine il ragazzo torna a dondolarsi mentre lei scompare nel buio dell’inconscio di cui pare esse- mezzo cantato e parlato, tutti cuciti sui diversi caratteri dei personaggi. Tutto ciò servito a meraviglia dall’impianto scenico e dalla regìa di Pier Luigi Pizzi (ripresa da Massimo Gasparon), un concentrato di essenzialità ed eleganza, dove satira, sogno, isterìa e innocente abbandono, si rispecchiano e si integrano a vicenda; Jonathan Webb ha portato gli strumentisti della Fenice, tutti solisti, all’indispensabile livello di trasparenza e incisività. Decisivo il contributo della compagnia vocale, Giuseppe Altomare (il poeta Mittenhofer), Roberto Abbondanza (il dottore), Gladys Rossi: straordinaria signora Mack, la vedova che libera le sue allucinazioni a favore del poeta a corto d’ispirazione; e così pure Olga Zhuravel, Zuzana Markova, John Bellemer, tutti in parte anche come fisico del ruolo. L’allestimento proveniva dal Teatro delle Muse di Ancona; speriamo che altri seguano la Fenice nel riprendere questo magnifico spettacolo. VENEZIA TEATRO MALIBRAN **** re frutto. Il tutto declinato con un ricco vocabolario di diversi stili contemporanei e un tappeto sonoro variegato: dal Tom Willems del mitico In the Middle somewhat elevated, al Prokofiev di Romeo e Giulietta. Molto teatro danza invece in Luggage di Valgerður Rúnarsdóttir, una meditazione sui segni della memoria che ci portiamo dietro come bagagli. Cinque viandanti dell’anima alle prese con oggetti, per esempio un materasso carico di persone e cose trascinato come una slitta. Energico e dinamico infine Grossstadtsafari, del norvegese Jo Strømgren, vede schierati dieci interpreti a raccontarci la giungla della grande città, un ambiente molto dark in una danza ossessiva e individualistica BOLZANO, AL COMUNALE IL 5 APRILE *** R LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 FULVIA CAPRARA ROMA avanti allo spettacolo del Colosseo, a differenza del Presidente Obama che ha commentato dicendo «è più grande di uno stadio di baseball», John Turturro, italoamericano nel vero senso del termine, cioè imbevuto delle due differenti culture, avrebbe pensato: «sarei stato un romano o un cristiano?». Insomma, diritto al cuore del problema. Proprio come fa, spiegando, a Roma, il senso del suo nuovo film, Gigolò per caso (dal 17 in 400 sale con Lucky Red), di cui è regista e protagonista accanto a Woody Allen: «In realtà non credo che ci siano in giro tante donne disposte a pagare per un uomo, quello dei gigolò è un fenomeno limitato e comunque io l’ho usato come metafora per parlare di fame di contatto, di quanto la gente abbia bisogno di essere guardata, toccata, desiderata. La mia è una storia sull’amicizia e la solitudine». D Il motore di tutto è lei, nei panni di Fioravante, fioraio timido e taciturno, spinto, dall’amico Murray (Allen), a prostituirsi per racimolare un po’ di soldi. Fioravante è subito richiestissimo. Qual è la chiave del suo fascino? «Nei film c’è sempre una simmetria perfetta tra bellezza e attrazione, spesso invece, nella vita vera, le persone hanno un sex appeal che prescinde dal loro aspetto... quello di Fioravante deriva dalla capacità di capire le donne e stare a proprio agio con loro, perchè le ama molto. Ci sono tanti uomini che, invece, adorano fare sesso con le donne, ma preferiscono passare il loro tempo con altri uomini. E poi Fioravante è dotato di una straordinaria manualità, caratteristica che risulta spesso molto attraente». Insomma, tutti possiamo essere affascinanti... «Certo, ognuno possiede la sua particolare sensualità, ognuno è star della sua vita di coppia, ci sono persone belle, ma noiosissime, incapaci di attirare l’attenzione. Ricordo la mia prima ragazza, diceva di essere pazza di Woody Allen, e io, che ero molto giovane, non riuscivo a spiegarmi il perchè. Poi l’ho conosciuto e ho capito, vedendo come parlava e gesticolava, quanto potesse risultare sexy...». Come è stato dirigerlo? «Passata la prima ora per acclimatarci, è stato tutto molto facile, Woody si mette lì e JOHN TURTURRO “A Woody e Nanni preferisco Sharon e Margherita” L’attore italoamericano ha girato “ Gigolo per caso” con Allen e la Stone e recita nel nuovo film di Moretti C «Mi divertiva l’idea che Sharon facesse qualcosa che nella sua vita non ha mai fatto, cioè pagare un uomo per fare sesso». Dopo Woody Allen, ha recitato nel nuovo film di Nanni Moretti. Che esperienza è stata? «Una volta il New York Times ha pubblicato una specie di mappa dei registi influenzati da Woody nel mondo, Moretti era indicato come una sorta di “nipote” italiano... Io penso, invece, che abbia uno stile molto personale, per me è stata una prova interessante, è un regista bravo ed esigente, lo conosco da 20 anni, avevo visto parecchi suoi lavori precedenti e tanti mi sono piaciuti molto. Sono stato anche particolarmente contento di re- Spettacoli .37 Le lamentele di Gwyneth fanno infuriare le mamme NEW YORK «Quanto è difficile esser attrice e mamma: meglio essere una comune mortale che riesce a conciliare famiglia e ufficio». Reduce dal recente annuncio della separazione dal marito Chris Martin, Gwyneth Paltrow, 41 anni e due figli si è messa nei guai con una intervista al sito E! News che le ha attirato i commenti al vetriolo di tante mamme che lavorano. «È diverso per voi che lavorate in ufficio perché è una routine, e avete tempo di fare tante cose la mattina e poi tornate a casa la sera», ha detto la diva premio Oscar per Shakespeare in Love: «Se invece giri un film ti ordinano di andare in Wisconsin per due settimane e poi lavori 14 ore al giorno ed è tutto molto difficile». Apriti cielo: tante mamme «normali» su Internet non si sono affatto divertite, né hanno avuto nei confronti della diva sentimenti di benevolo compatimento. Una di loro, Mackenzie Dawson, ha visto rosso e postato la sua indignazione al New York Post: «Come madre Mamma Gwyneth Paltrow «Allen? Io scrivevo e lui mi dava un feedback, anche critiche brutali, tipo: “È terribile” ma mi ha aiutato a dare più respiro» inizia a parlare. Solo di rado abbiamo ripetuto le scene, qualche volta gli ho detto “falla più seria, oppure più lenta o più triste... E poi da Woody ho avuto critiche e consigli chiari, anche brutali, fin da quando «Moretti? è bravo ed esigente, ha uno stile molto personale, è interessante lavorarci. Ma la cosa più bella è recitare con la Buy» gli ho parlato della mia idea». Gli ha messo accanto una compagna di colore e un sacco di bambini. Perché? «Sì, volevo che avesse una storia con una donna nera, il mio unico rimpianto è non avergli fatto girare una scena d’amore... Con i ragazzini è andata benissimo, non lo conoscevano, poi sono diventati amici, lui gli ha insegnato il baseball, e uno di loro, il più grande, gli ricordava le battute, sul set, Al teatro Rosetum 500 euro per allestire Puccini osa si può fare all’opera con 500 euro? Per esempio, comprare un biglietto per il Festival di Salisburgo, il più caro del mondo, e avanza anche qualcosa per la cena. O due biglietti per la Scala (con un po’ di resto) o due per il Metropolitan di New York (con un po’ di aggiunta). Oppure pagare un trentaquattresimo del cachet di un cantante star, fissato per decreto a 17 mila euro massimi. Oppure anche realizzare un’intera nuova PerchèhavolutoSharonStone nel ruolo di donna sposata che cerca amanti a pagamento? In «Gigolo per caso» John Turturro è Fioravante, fioraio timido e taciturno, spinto, dall’amico Murray (Woody Allen), a prostituirsi per racimolare un po’ di soldi E Milano s’inventa la “Bohème” low cost ALBERTO MATTIOLI MILANO quando lui le dimenticava». . produzione di Bohème. Tutta: scene, costumi e luci. Puccini low cost e fai-da-te, minimo più che minimalista, però alla fine pure applaudito e stranamente persuasivo. È successo a Milano, al Rosetum, teatrino di frati inaugurato nel ’57 nientemeno che da Maria Callas e da allora sempre fedele all’appuntamento con l’opera. Qui fa la sua stagione l’associazione VoceAllOpera, scritto così: Il barbiere di Siviglia, appunto Bohème, un concerto dell’ottimo tenore rossiniano Maxim Mironov (il 5 aprile) come guest e unica Giovani Cantanti a vario grado di maturazione ma nel complesso plausibili star e L’elisir d’amore. Tutto fatto in casa, dunque economico ma genuino. Tanto più che La Bohème c’era tutta: quattro atti con coro, coro di bambini e orchestra sintetizzata in trestrumenti-tre. Quasi una riedizione della mitica Amato Opera di New York, oggi purtroppo defunta, dove mister Amato al- lestiva nello scantinato di casa dei sempreVerdi imponenti e tutti facevano tutto (la signora, anche dei buonissimi biscotti al cioccolato venduti negli intervalli per arrotondare) per un pubblico di operoinomadi divertiti e italoamericani nostalgici che parlavano ancora con l’accento di Broccolino. citare con Margherita Buy». Dopo Passione aveva in progetto una versione di Questi fantasmi di De Filippo e ora, dal 9 maggio, torna sul set con un regista italiano, Marco Pontecorvo, in Tempo instabile con possibili schiarite. Le piace lavorare nel nostro Paese? «Mi piace soprattutto realizzare collaborazioni con persone che sento amiche, con cui ho un rapporto». Che cosa pensa della Grande bellezza? «Bè, ha vinto l’Oscar! Lo trovo visivamente bellissimo e Servillo è un grande attore, di Sorrentino ho amato soprattutto Le conseguenze dell’amore». di un bimbo di due anni non potrei essere più d’accordo! Grazie a Dio che non faccio i milioni girando un film all’anno è quello che mi dico tutte le mattine mentre aspetto su una pensilina al vento e al freddo di cominciare i miei 45 minuti da pendolare verso la città. È diventato il mio mantra». Le mamme normali «hanno tempo di far cose la mattina»? «Verissimo, a volte riesco a bere mezza tazza di caffè prima che diventi freddo... Dopo la sveglia alle sei, posso solo sperare di riuscire di far la doccia e infilarmi le calze prima che mio figlio cominci a piangere nella culla. Poi, quando lui chiama devo decidere se finire di vestirmi o correre da lui ancora bagnata. Dimmi se non sono viziata con le mie chance di scelta». [S.N.] L’uomo che ha fatto Bohème E allora Rodolfo è un poeta con 500 euro sogna un carrie- 2.0 che scrive l’articolo di fonra da regista (e qualche teatro do del Castoro sul computer e «vero» dovrebbe essere così Marcello uno street artist sveglio da dargli una chance), che annega il Faraone in un si chiama Gianmaria Aliverta mare di spray rosso. La bare per realizzare la sua Parigi riera d’Enfer, una di quelle ha usato solo materiali rici- tremende reti di plastica clati, mentre costumi, attrez- arancione che circoscrivono zeria e materiali di scena so- gli eterni lavori in corso delle no stati tutti acquistati al nostre città. Insomma, funmercatino dell’usato. Però le ziona quasi tutto; il quasi è idee, che non coper qualche stano niente, IL REGISTA ALIVERTA bozzettismo di c’erano. Per tipo l’inCostumi e scene risulta, esempio quella gresso di Bedi fare dei bohè- al mercatino dell’usato noit. Compama le idee ci sono gnia di cantanti miens degli studenti di oggi, di ovviamente gioquella generazione Erasmus vani e scelti per concorso, a che pur di vedere un po’ il vario grado di maturazione mondo si accontenta di siste- ma nel complesso plausibili. mazioni che prima fanno im- È una miniBohème, ma è pressione e poi, ricordandole Bohème. Fra il pubblico moldopo anni, tenerezza e perfi- tissimi giovani, subito entuno nostalgia. Del resto, La siasti quando capiscono che Bohème è appunto un’opera l’opera può anche non essere sulla giovinezza, anzi sul rim- un museo, ma lo specchio dopianto per la giovinezza. ve guardare noi stessi. 38 .Spettacoli STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi del 30 marzo 2014 Rai 1 6.00 Rai Parlamento Punto Europa Videoframmenti 6.30 UnoMattina in famiglia Attualità 10.00 Buongiorno benessere 10.30 A Sua immagine Rubrica religiosa 10.55 Santa Messa 12.00 Recita dell’Angelus 12.20 Linea verde Attualità 13.30 Telegionale 14.00 L’Arena Attualità 14.25 Automobilismo: GP della Malesia F1 16.30 Tg1 16.35 L’Arena Attualità 17.25 Domenica In Varietà 18.50 L’eredità Game show 20.00 Telegiornale 20.35 Tg sport 20.40 Affari tuoi Game show 21.25 Carosello Reloaded Rai 2 6.00 Videocomic 6.30 Real School - Il Divertinglese Attualità 7.00 Incinta per caso Telefilm 7.25 Lassie Telefilm 8.15 Inside the world Doc. 9.05 Il nostro amico Charly TF 10.30 Cronache animali 11.30 Mezzogiorno in famiglia Varietà Conducono Amadeus, Laura Barriales e Sergio Friscia 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg2 Motori 13.45 Quelli che aspettano 15.40 Quelli che... il calcio Varietà 17.05 Tg 2 L.I.S. 17.10 Stadio Sprint 18.10 Rai sport 90° minuto 19.35 Countdown Varietà 20.30 Tg 2 Rai 3 6.00 Fuori Orario. Cose (mai) viste 7.05 La grande vallata TF 8.00 Gli imbroglioni Film (comm., 1963) 9.50 Correva l’anno Doc. 10.45 TeleCamere Attualità 11.10 Tgr Estovest Attualità 11.30 Tgr RegionEuropa 12.00 Tg3 12.25 Tgr Mediterraneo 12.55 12 idee per la crescita Attualità 13.25 Fuori quadro Cultura 14.00 Tg Regione. Meteo 14.30 In 1/2 h Attualità 15.00 Tg 3 Lis 15.05 Kilimangiaro - Com’è piccolo il mondo Doc. 18.55 Meteo 19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 21.30 Un medico in famiglia 9 21.00 NCIS 20.10 Che tempo che fa TELEFILM. Mentre la squadra ATTUALITÀ. Nuova serata in com- FICTION. Sara inizia a gestire il bar antistante la villetta dei Martini, ma la sua inesperienza le gioca bruttischerzi.Intanto,Lorenzoè in difficoltà con la sua ex moglie indaga sull’omicidio di una donna che aveva assunto l’identità di un soldato deceduto, Gibbs (Mark Harmon) scopre un rifugio di donne afghane pagniadiFabioFazio.Nellasquadra del programma c’è anche MassimoGramellini.Ilgiornalista e scrittore ogni domenica dà la “Buonanotte” ai telespettatori 23.30 Speciale Tg1 Attualità 0.35 Tg 1 Notte. Che tempo fa 1.00 Testimoni e protagonisti 2.15 Sette note. Musica e musiche Magazine 2.45 Così è la mia vita... Sottovoce Attualità 21.45 Hawaii Five-0 Telefilm 22.40 La Domenica Sportiva 1.00 Tg 2 1.20 Protestantesimo 1.55 Appuntamento al cinema 2.00 Adrenalina blu - La leggenda di Michel Vaillant Film 22.45 Tg 3 22.55 Tg Regione 23.05 Masterpiece 0.35 Telecamere Attualità 1.25 Fuori Orario. Cose (mai) viste Solo cinema d’autore Canale 5 6.00 7.55 8.00 8.50 Tg 5 Prima pagina Traffico Tg 5 Mattina Le Frontiere dello Spirito Rubrica religiosa 10.05 Belli dentro Serie 10.40 Supercinema 11.30 Le storie di Melaverde Magazine 12.00 Melaverde Magazine 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 L’Arca di Noè Attualità 14.00 Domenica Live Varietà Il programma contenitore della domenica pomeriggio condotto da Barbara D’Urso 18.50 Avanti un altro! Game show 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Paperissima sprint Varietà Italia 1 8.25 Til Death Telefilm 8.50 Scooby Doo e il terrore del Messico Film-tv 10.25 Flipper Film (avv., 1996) ★★ 12.25 Studio Aperto. Meteo 13.00 Sport Mediaset XXL 14.00 Grande Fratello - Live Reality show 14.25 Duma Film (avv., 2005) ★★ 16.25 Il mistero della pietra magica Film (avv., 2009) ★★ 18.15 Tom & Jerry Cartoni animati 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.00 Così fan tutte... bis Serie 19.40 Honey Film (dramm., 2003) con Jessica Alba, Lil’ Romeo. Regia di Bille Woodruff ★★ 21.10 La vita è una cosa meravigliosa ★★ 21.30 Lucignolo 2.0 FILM. (comm., 2010) con Gigi Pro- ietti, Enrico Brignano. Regia di Carlo Vanzina. Cesare è un agente che si occupa di intercettazioni e vive spiando la vita degli altri nianze, filmati, interviste e inchieste, Enrico Ruggeri e Marco Berry cercheranno di scoprire chi sono davvero i ragazzi di oggi 23.25 Grande Fratello riassunto 0.15 X-Style Attualità Rotocalco di moda, costume, tendenze, fenomeni, persone e personaggi 1.15 Tg 5 Notte. Rassegna stampa. Meteo.it 0.30 Torno a vivere da solo Film (comm., 2008) con Jerry Calà, Tosca D’Aquino, Enzo Iacchetti. Regia di Jerry Calà ★★ 2.30 Grande Fratello - Live Reality show ATTUALITÀ. Attraverso testimo- VERO TV TV & TV 16.45 17.40 17.45 18.30 ALESSANDRA COMAZZI 19.30 20.25 20.30 21.30 Q uesto non è un talent, dice Flavio Insinna, e Insinna è uomo d’onore. Rifuggendo ogni classificazione, lo possiamo pure chiamare mario, il programma che ha debuttato l’altra sera su Raiuno. Però sempre talent resta, cioè uno spettacolo che va alla ricerca di nuovi talenti, e li offre al pubblico. Nella «Pista» sono in gara 8 squadre con 10 ballerini ciascuna, 80 danzatori non professionisti. Ma che non siano tutti, (quasi tutti, via), lì a sperare che la tv apra le sue illusionarie porte, è difficilmente ipotizzabile. Il pubblico a casa, però, non si lascia più incantare dal genere, o dalla sua negazione. Tre milioni 892 mila spettatori, comunque il programma più visto in una serata dispersiva. Dove, su La7, c’era Maurizio Crozza in spolvero, a far satira su quanto l’Europa non ci chiede, o ci dà, ma ci sottrae: 2 milioni 598 mila spettatori, 9,63 di share, decisamente molto per la rete. Insinna è bravo, irruente e simpatico, la sua versione di «Affari tuoi», il gioco dei pacchi di costante successo, è sorretta da una narrazione assai personalizzata. Nella «Pista» i giurati sono Claudia Gerini, Gigi Proietti, Rita Pavone, ospiti vari, non sempre giustificati nel loro ruolo di tutoraggio, fanno ballare i ragazzi. Insinna che deve fare, fa il professionista. Ma la minestra non soltanto è riscaldata, è irrancidita. E basta, con ‘sti talent! 21.45 Rete 4 7.20 8.00 8.30 9.25 Superpartes Attualità Zorro Telefilm Magnifica Italia Santi - Lo splendore del divino nel quotidiano Documentari 10.00 Santa Messa 10.50 Pianeta mare 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Pianeta mare 13.00 Ricette di famiglia Attualità 13.55 Donnavventura 14.45 Cornetti alla crema Film (comm., 1981) ★ 17.05 Nuclear target Film (azione, 2005) con Wesley Snipes ★★ 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Il segreto Telenovela 20.30 Tempesta d’amore Soap opera 21.15 La Bibbia Dio nella Storia divino e all’aiuto della prostituta Raab, Giosuè e i suoi uomini riescono a conquistare la città di Gerico 23.15 La giuria Film (thriller, 2003) con John Cusack, Gene Hackman. Regia di Gary Fleder ★★★ 1.40 Tg 4 Night News 2.05 Blow Up Film (dramm., 1966) ATTUALITÀ. Appuntamento con il programma ideato e condotto da Gianluigi Paragone. La trasmissione è preceduta dall’anteprima “Fuori gabbia” 0.00 Toro scatenato Film (dramm., 1980) ★★★★★ 2.45 Movie Flash 2.50 Va’ e uccidi Film (dramm., 1962) con Laurence Harvey REAL TIME 18.30 I Passi del Silenzio - Roma 19.50 Gocce di Miele 19.55 Storie da Lourdes 20.00 Rosario da Lourdes 20.30 I Santi nell’Arte I Dottori della Chiesa 21.00 Karol un papa rimasto uomo Film Alen Telenovela Tg Magazine Vero in cucina Vendetta d’amore Telenovela Padre coraje TN Tg News Perla nera TN I cuochi pasticcioni A casa di Letizia 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 6.55 Movie Flash 7.00 Omnibus - Rassegna stampa Attualità 7.30 Tg La7 7.50 Omnibus meteo 7.55 Omnibus Attualità 9.45 L’aria che tira - Il Diario 11.00 Bersaglio Mobile 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache 14.40 L’uomo di Alcatraz Film (dramm., 1962) ★★★★ 17.25 The District Telefilm 18.10 L’ispettore Barnaby Filmtv Le storie del laconico ed astuto ispettore 20.00 Tg La7 20.30 Domenica nel Paese delle meraviglie 21.10 Fuori Gabbia Attualità 21.40 La gabbia TELEFILM. Grazie all’intervento TV2000 can. 55 La 7 DMAX 16.15 Dire, Fare, Baciare - Italia Varietà 18.10 Due abiti per una sposa Varietà 19.10 Abito da sposa cercasi Varietà 22.10 L’abito dei sogni Varietà 23.05 The Undateables: l’amore non ha barriere Varietà 16.00 19.30 21.10 22.00 22.50 23.40 1.25 2.15 Orrori da gustare Man vs Food Container Wars Affari a tutti i costi Affare fatto! Cacciatori di fantasmi Monster Bike UK Bear Grylls: l’ultimo sopravvissuto film / intrattenimento 16.50 Coach Carter La storia dell’ex campione di pallacanestro Ken Carter (Samuel L. Jackson) SKY CINEMA FAMILY FOX LIFE DISCOVERY SCIENCE digitale terrestre 11.15 Oltre il giardino Il giardiniere, mite e analfabeta, Peter Sellers diventa genio della politica IRIS Il cielo cade 1944: due orfane imparano sulla loro pelle che significa essere ebrei RAI MOVIE 11.20 Doctor Who RAI 4 12.55 Martin il marziano Marziano è costretto a prendere sembianze umane e diventa zio di un giornalista RAI MOVIE L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente Ya - Chen (Bruce Lee) arriva a Roma e riesce a sgominare una banda RAI 4 13.55 Fuoco assassino Due fratelli, Kurt Russell e William Baldwin, diventano pompieri. Di Ron Howard IRIS 14.30 Carjacked RAI 4 14.35 La grande fuga Gruppo di prigionieri alleati progetta la fuga. Con Steve McQueen e James Garner RAI MOVIE 17.15 Ocean’s Thirteen George Clooney e la sua banda si preparano ad affrontare un ambizioso colpo PREMIUM CINEMA 17.50 I Signori della Fuga PREMIUM ACTION 17.55 Friends JOI 18.20 Big Bang Theory JOI 18.45 Due Uomini e 1/2 JOI Arrow PREMIUM ACTION 19.00 Alex & Emma Alex deve finire il suo romanzo in 30 giorni e pagare un grosso debito di gioco PREMIUM UNIVERSAL 19.10 Shit! - My dad says JOI 19.20 Due agenti molto speciali Due agenti appartenenti a due mondi opposti devono risolvere un caso di omicidio PREMIUM CINEMA 16.25 Eureka RAI 4 16.30 Ritratto di signora Tratto dal romanzo di Henry James, memorabile ritratto dell’infelicità femminile IRIS 17.15 Ashes To Ashes RAI 4 17.30 Rai News - Giorno RAI MOVIE 17.35 Per favore, non toccate le vecchiette! RAI MOVIE 18.10 Haven RAI 4 18.55 Flashpoint RAI 4 19.10 G.I. Joe - La nascita dei Cobra RAI MOVIE 19.15 L’uomo dei sogni Una strana voce convince Ray a costruire nel campo di mais un campo di baseball IRIS 19.40 Ghost Whisperer RAI 4 21.10 Prova a Incastrarmi IRIS Dexter RAI 4 21.15 Cloverfield New York. È una sera come tante, finché un boato fa tremare le pareti delle case RAI MOVIE 22.45 La ragazza della porta accanto RAI MOVIE 19.35 Dr. House - Medical division JOI Almost Human PREMIUM ACTION MOVIE 0.35 Gli anni delle immagini perdute RAI MOVIE 0.40 Bruce Lee - Il viaggio di un guerriero RAI 4 1.35 Cortesie per gli ospiti Venezia: due turisti inglesi diventano le vittime di un’ambigua coppia IRIS 2.05 Malcolm X RAI MOVIE 2.25 Dead Snow RAI 4 3.20 The Anniversary Party Verità e contraddizioni di un matrimonio tra un’attrice e uno scrittore IRIS 3.55 Misfits RAI 4 5.10 Mano Rubata (Amori) IRIS 17.15 Mission: impossible III L’agente speciale Tom Cruise torna in azione da un capo all’altro del mondo SKY MAX Una bugia di troppo Eddie Murphy è un agente letterario che riesce a concludere ogni affare SKY HITS 17.20 Perché te lo dice mamma Diane Keaton, mamma apprensiva, cerca marito per la figlia minore single SKY PASSION 17.25 Impiccalo più in alto Accusato ingiustamente di furto e condannato a morte, Jed si salva in extremis SKY CLASSICS 17.30 Cold Case FOX CRIME 17.40 After Earth - Dopo la fine del mondo Will e Jaden Smith, padre e figlio, recitano di nuovo insieme SKY CINEMA 1 17.45 Grey’s Anatomy FOX LIFE Tornano i protagonisti del medical drama 18.10 La febbre dell’oro DISCOVERY CHANNEL FOX CRIME 18.20 Cold Case 22.50 Grimm PREMIUM ACTION 22.55 Parenthood MYA 22.59 Parks And Recreation JOI 20.25 The Originals MYA 21.15 Big Bang Theory JOI Covert affairs PREMIUM ACTION Che cosa aspettarsi quando si aspetta Dall’omonimo libro di Heidi Murkoff, un film con Cameron Diaz, Jennifer Lopez PREMIUM CINEMA 23.15 Baby Mama PREMIUM CINEMA 23.25 Due Uomini e 1/2 JOI 23.29 Studio 54 New York, 1979: la disco music come rivoluzione del corpo e dello spirito ® PREMIUM UNIVERSAL 23.40 Gossip Girl MYA Covert affairs PREMIUM ACTION Philadelphia L’avvocato gay Tom Hanks viene licenziato quando si scopre che è affetto da Aids PREMIUM UNIVERSAL 22.00 Revolution PREMIUM ACTION 22.05 Mom JOI Pretty Little Liars 22.55 I tre dell’operazione drago Nell’isola-fortezza di Mr. Han si svolge un torneo per campioni di arti marziali RAI 4 23.25 Uno sguardo dal ponte Il portuale Raf Vallone, morbosamente geloso della nipote, denuncia il fidanzato IRIS 0.30 Rai News - Notte RAI MYA 0.25 Revolution PREMIUM ACTION 0.30 Dance Academy MYA 1.00 Argo Ben Affleck alla regia per un film d’azione tratto da un’incredibile storia vera PREMIUM CINEMA 1.05 Chicago PREMIUM UNIVERSAL DISCOVERY SCIENCE 18.40 Grey’s Anatomy FOX LIFE 16.55 Project Runway Italia 17.05 Come è fatto 18.25 U.S.S. Alligator: caccia al sottomarino ® 18.55 Romanzo di una strage 12 dicembre 1969. Piazza Fontana è teatro di un attentato terroristico SKY HITS 19.05 Yukon Men: gli ultimi cacciatori DISCOVERY CHANNEL 19.10 Come d’incanto Una principessa è bandita dal suo mondo magico ad opera di una malvagia regina SKY CINEMA FAMILY 19.15 N.C.I.S. FOX CRIME 19.20 La banda di Harry Spikes SKY CLASSICS Mega navi DISCOVERY SCIENCE 19.25 Blood: The Last Vampire SKY MAX Amiche da morire Bandido SKY CLASSICS Bob un maggiordomo tutto fare Bob ha un problema: passa da un lavoro all’altro, ma non riesce a mantenerne uno SKY CINEMA FAMILY Sky Cine News Scarlett & Chris SKY CINEMA 1 Senza traccia FOX CRIME 21.10 Treno di notte per Lisbona Raimund Gregorius va a Lisbona sulle tracce di uno scrittore SKY CINEMA 1 Attack the Block Invasione Aliena Una banda di adolescenti deve difendere il suo blocco da un’invasione aliena SKY HITS Cose da non credere DISCOVERY SCIENCE SKY CINEMA 1 19.35 In Cucina con GialloZafferano FOX LIFE 20.00 Affari a quattro ruote DISCOVERY CHANNEL N.C.I.S. FOX CRIME 20.05 20.15 Marchio di fabbrica DISCOVERY SCIENCE 21.00 Cop Land Stallone deve accontentarsi di fare lo sceriffo in una cittadina del New Jersey SKY MAX Dance with Me Un cubano arriva in Texas per insegnare in una scuola di ballo. Si innamora SKY PASSION 22.40 I cavalieri dalle lunghe ombre Le gesta del mitico Jesse Jame con i fratelli Keach, Carradine e Quaid SKY CLASSICS Honey Honey insegna danza hip-hop ai bambini e si esibisce in un locale. Con J. Alba SKY CINEMA FAMILY 22.45 Insidious Dalton ha una straordinaria dote: può entrare nell’Altrove. Horror SKY HITS 22.50 Goal! 2 - Vivere un sogno Arrivato al traguardo, un giovane campione deve affrontare di tutto SKY MAX LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 SPORT Oggi in Tv 9,05 Pattinaggio ghiaccio. Mondiali:Gala RaiSport1 10,00 F1. Gp della Malesia SkySportF1 14,30 Calcio. Fulham-Everton FoxSport 14,35 F1. Gp della Malesia (differita) Rai1 15,00 Calcio. Sampdoria-Fiorentina SkySport1 17,00 Calcio. Liverpool-Tottenham FoxSport 18,25 Volley. Serie A1: Cuneo-Perugia 19,30 Tennis. Finale torneo di Miami 19,45 Ciclismo. Criterium Internazionale 20,10 Basket. Ncaa: final regional 20,30 Basket. Roma-Siena 20,45 Calcio. Napoli-Juventus 23,40 Ciclismo. Settimana Coppi&Bartali 24,00 Basket. Nba: Brooklyn-Minnesota . 39 RaiSport1 SkySport2 RaiSport2 SkySport2 RaiSport1 SkySport1 RaiSport2 SkySport2 SULLA ROSSA Kvyat contro Fernando Incidente nel Q2: la Ferrari riporta danni alla sospensione Prima fila F1, OGGI GP MALESIA (ORE 10): HAMILTON IN POLE DAVANTI A VETTEL Lewis Hamilton, 29 anni (a destra), alla 33a pole, con Vettel In alto, la Ferrari di Alonso Formula STEFANO MANCINI INVIATO A SEPANG La pioggia ha portato qualche brivido, ma alla fine ha ristabilito vecchie gerarchie. Sono emersi i soliti nomi nelle qualifiche malesi annaffiate da un acquazzone che ha rinfrescato l’aria e fatto slittare il via di cinquanta minuti: Hamilton in pole position, Vettel in prima fila, Rosberg e Alonso in seconda. Tutto è stato rivoluzionato nella Formula 1 2014 tranne i valori. Torna a essere un Mondiale per pochi protagonisti e tanti outsider che hanno avuto o avranno il loro quarto d’ora di celebrità. Le squadre di vertice sono di nuovo tre: in testa c’è l’imprendibile Mercedes (ora si è capito perché Qualifiche nel diluvio, Kimi sesto. Fernando: «Siamo al livello dei campioni del mondo» nelle prove libere è sempre davanti ma un po’ meno imprendibile: gira con il serbatoio pieno di benzina oppure non sfrutta tutta la potenza); poi la Red Bull miracolata, che ha di fatto saltato i test invernali perché prendeva fuoco dopo un giro e si è presentata al via del campionato lucida e splendente; infine la Ferrari, che ha accorciato le distanze e si candida al podio. Alonso ipotizza la gara perfetta. «La partenza, la strategia, i pit stop, non dobbiamo sbagliare nulla. Con un po’ di fortuna batteremo la Red Bull». Il via è uno dei più lunghi del Mondiale, tra la linea del traguardo e la staccata in fondo al rettilineo c’è spazio per sorpassare e Alonso sa di aver in mano il miglior sistema di partenza. Sono soprattutto i distacchi ridotti a portare un po’ di ottimismo a Ma- Tre ranello: sette decimi da Hamilton e Vettel, uno appena da Rosberg. «Siamo sui livelli delle altre squadre con motori Mercedes e della Red Bull», è convinto Alonso. Vincere è un obiettivo rinviato, quello che conta in questa fase iniziale è restare tra i primi, non ritirarsi mai e lavorare per migliorare la macchina il più in fretta possibile. In fondo, quella regoletta che assegna doppio punteggio nell’ultimo Gp dell’anno e che nessuno amava (era stato un diktat di Ecclestone) adesso torna como- Gran Premio della Malesia remmo essere», «non avevo mai guidato questa macchina con le gomme da pioggia forte, mi sono trovato male». Per Hamilton è la seconda pole position su due. «È anche ora che cominci a fare punti», sorride il campione del mondo 2008 ricordando il ritiro a Melbourne. L’unico che pensa seriamente di batterlo è Vettel: «Esiste sempre una possibilità di farcela, è la ragione per cui sono qui». Il pilota tedesco racconta di come per un solo secondo ha preso la bandiera a scacchi e ha Sepang (Kuala Lumpur) Oggi LA GRIGLIA DI PARTENZA 1 2 5 6 9 10 13 14 17 18 21 22 Prima fila Hamilton (Mercedes, 44) Vettel (Red Bull, 1) Terza fila Ricciardo (Red Bull, 3) Raikkonen (Ferrari, 7) Quinta fila Vergne (Toro Rosso, 25) Button (McLaren, 22) Settima fila Massa (Williams, 19) Perez (Force India, 11) Nona fila Sutil (Sauber, 99) Bottas (Williams, 17)* Undicesima fila Chilton (Marussia, 4) Ericsson (Caterham, 9) Centimetri-LA STAMPA 1’59’’431 1’59’’486 2’00’’541 2’01’’218 dovuto rinunciare all’ultimo assalto alla pole: «Mi sono inc... Scusate, mi sono arrabbiato molto». La parolaccia gli è rimasta lì. Un’altra gli era scappata per descrivere il rumore aspirapolvere-style prodotto dai motori turbo. Ieri girava voce che la Federazione volesse sanzionarlo per il turpiloquio. Qualche dietrologo ha ipotizzato una forma di pressione sulla Red Bull che tutti i giorni contesta il regolamento. Ma a pensare male si fa peccato. www.lastampa.it/controsterzo ORA LOCALE ORA ITALIANA ore 16 ore 10 TV: Sky sport F1 (diff. Raiuno ore 14,30) IL TRACCIATO 3 4 7 8 2’03’’078 2’04’’053 11 12 2’02’’460 2’02’’511 15 16 2’02’’131 2’02’’756 19 20 2’04’’388 2’04’’407 Seconda fila Rosberg (Mercedes, 6) Alonso (Ferrari, 14) Quarta fila Hulkenberg (Force India, 27) Magnussen (McLaren, 20) Sesta fila Kvyat (Toro Rosso, 26) Gutierrez (Sauber, 21) Ottava fila Grosjean (Lotus, 8) Maldonado (Lotus, 13) Decima fila Bianchi (Marussia, 17) Kobayashi (Caterham, 10) Lunghezza 5,543 km 2’00’’050 2’00’’175 Giri 56 Totale 310,408 Km 2’01’’712 2’02’’213 2’02’’351 2’02’’369 2’02’’885 2’02’’074 2’02’’702 2’03’’595 *-3 posizioni per aver ostacolato Ricciardo Risultati 2013 Vettel (Red Bull) in 1h 38’56"681 Webber (Red Bull) a 4’’298 Hamilton (Mercedes) a 12"181 CLASSIFICHE Piloti 1) Rosberg 2) Magnussen 3) Button Costruttori 25 1) McLaren-Mercedes 18 2) Mercedes 15 3) Ferrari Record ai box Sospensione aggiustata in tre minuti DALL’INVIATO A SEPANG Red Bull e Ferrari più vicine alla super Mercedes Alonso (4°) promette battaglia: “Dobbiamo puntare al podio” da. L’importante è non perdere contatto dai migliori. Sotto la pioggia la differenza tra numeri uno e numeri due si dilata. Hamilton rifila sei decimi a Rosberg, Vettel lascia indietro di oltre un secondo Ricciardo, rallentato da Bottas che per questo viene retrocesso di tre posizioni sullo schieramento di partenza. Di oltre un secondo è anche il distacco che Alonso rifila a Kimi Raikkonen, che ancora litiga con la F14 T e ripete dopo ogni domanda: «Non ho un buon feeling», «non siamo dove vor- La riparazione Per Alonso sembra finita ma dopo 3’ è di nuovo in pista 33 25 18 Dopo il pit stop in meno di 2 secondi (2013, copyright Red Bull), ecco la riparazione della sospensione in 3 minuti, protagonisti i meccanici della Ferrari. La Formula 1 continua a macinare record di velocità e per questo emoziona ancora. Ma non lo fa più in pista, dove la Caterham del 2013 batterebbe con facilità la Mercedes attuale, bensì nei box. I primati non li battono i piloti, costretti a risparmiare benzina, gomme ed energia elettrica. Né gli ingegneri che progettano macchine così complicate da non riuscire a volte a metterle in moto; o che spendono centinaia di ore per modificare il flap di un’ala, salvo poi dover constatare che una monoposto incidentata va più forte di una sana. È una gaffe di Alonso a dare inizio alla storia: mentre sul circuito di Sepang continua a piovere e la visibilità si riduce a pochi metri, il pilota spagnolo e il russo Kvyat sono impegnati nel loro giro di lancio. L’uno non si accorge dell’altro, le due macchine si toccano in curva e la Ferrari ne esce con la sospensione anteriore sinistra rotta. L’impressione è che sia finita: la F14 T rientra in garage, dove l’attendono il capo delle operazioni ai box Francesco Uguzzoni e il capo macchina Beppe Rizzo. La macchina tornerà in pista tre minuti dopo con un braccetto della sospensione e il tirante dello sterzo sostituiti. «Riuscivo a girare il volante a destra con un dito, ma a sinistra non mi bastava la forza delle due mani» racconta Alonso. In queste condizioni otterrà il 4° tempo: 1’’ meglio di Raikkonen. [S. MAN.] 3R 40 .Sport STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 Juve, vedi Napoli e poi lo scudetto Stasera il big-match, capolista all’ultimo ostacolo verso il titolo. Il club non gradisce le parole di Benitez Senza Tevez Retroscena Paul Pogba, 21 anni, con 2385 minuti giocati è lo juventino più impiegato da Conte in campionato Nella gara d’andata contro il Napoli (qui con Inler e Callejon) segnò il gol del 3-0 In attacco Osvaldo sostituisce Tevez (squalificato) MASSIMILIANO NEROZZI TORINO V edi Napoli, (non perdi) e vinci lo scudetto. Così parlò Antonio Conte, quindici giorni e cinque partite fa: «Alla fine di questo tour de force potremo dire qualcosa di più sulla lotta per il titolo». La Roma avrà una partita da recuperare (e ancora da vincere), ma anche solo con un pareggio i bianconeri potrebbero restare con nove punti di vantaggio a otto giornate dalla fine. Quasi fatta, insomma. E, con buon margine, potrebbero pure pigiare il gas in Europa League, giovedì, a Lione. Dunque siamo all’ultimo scoglio, stasera alle 20,45, tempestoso come sempre s’annuncia a Napoli. Dentro al campo e fuori, perché sempre di più la guerra ai bianconeri da sportiva s’è fatta pericolosamente letterale. E il blocco ultrà di Catania, domenica scorsa, da queste parti sarebbe roba da gentiluomini. L’anno scorso, durante il tragitto al San Paolo, una sassata sfondò la vetrata del pullman juventino, di fianco ad Asamoah, con la polizia costretta a lanciare lacrimogeni per allontanare gli ultrà, lungo il percorso hotel-stadio. Per questo le forze dell’ordine hanno alzato il livello di sorveglianza e oggi il corteo 98,3 Milioni L’investimento del Napoli per il mercato 2013/14 I bianconeri hanno speso 39,3 milioni 9 Punti distacco Tra Juve e Napoli, la scorsa stagione dopo 30 turni di campionato, 68 punti a 59: ora sono venti ALTA TENSIONE Bus bianconero colpito da fumogeni e uova. Oggi scorta con mezzi blindati bianconero verrà aperto e chiuso da due mezzi blindati. Ieri, dopo l’atterraggio in serata, il benvenuto c’è stato davanti all’albergo: un fumogeno sul tetto del pullman e alcune uova sui vetri. Prescrizioni anche per i tifosi juventini in viaggio verso Napoli: dovranno farsi trovare alle 16,30 alla barriera autostradale, da dove saranno scortati al San Paolo: altrimenti si rischia di non entrare neppure allo stadio. Oltre che oggetti, sulla Juve volano parole: da Mourinho, venerdì, a Benitez, ieri. Faccende di obiettivi mancati, la Champions (Mou), e di quattrini (Rafa). Ufficialmen- Napoli Juventus (4-2-3-1) (3-5-2) SKY SPORT 1 - PREMIUM CALCIO ORE 20,45 25 1 Reina Buffon 4 Henrique Caceres 4 21 Fernandez Bonucci 19 33 Albiol Chiellini 3 31 Ghoulam Lichtsteiner 26 88 8 7 Inler Vidal 23 Jorginho Pirlo 21 6 Callejon Pogba 17 Hamsik Asamoah 22 24 Insigne Llorente 14 9 Higuain Osvaldo 18 ARBITRO: ORSATO All: BENITEZ All: CONTE te, da casa Juve se ne stanno zitti e indifferenti. Diciamo che hanno dati più fastidio le parole di Benitez che quelle di Mourinho. In fondo, Conte l’aveva già spiegato: «L’habitat della Juve è la Champions». Lo Special One l’ha solo detto in modo poco carino, come spesso gli capita. Di Rafa, al contrario, alcuni bianconeri non sopportano gli errori di calcolo, sull’importo della campagna acquisti, se di milioni la scorsa estate ne ha spesi più il Napoli che la Juve. Che si conti il mero esborso di soldi (De Laurentiis ben oltre il doppio) o si faccia il saldo tra acquisti e cessioni: Juve a meno 5 milioni, Napoli a meno 29. Prima del via, Conte e Benitez s’erano quasi scambiati complimenti, con lo juventino che aveva riservato allo spagnolo il rispetto per chi vince: «L’ha fatto in Spagna e Inghilterra». Poi, il duello in campionato ha affilato le parole, fino all’incrocio di Torino. Benitez: «Conte mette solo le mani avanti». Risposta: «Meglio metterle avanti prima che dietro dopo». Chiudendo con le conferenze stampa oltre la mezzanotte, perché nessuno voleva parlare per prima, dopo una partita asfaltata dalla Juve (3-0). Che pure stasera, meno Barzagli (infortunato) e Tevez (squalificato, ci sarà Osvaldo), avrà l’assetto di serie: per vedere Napoli e non morire. «Siamo a -20 ma loro hanno un budget di 300 milioni Conte? Gli piace parlare dopo» 3 domande a Rafa Benitez tecnico del Napoli Rafa Benitez, cosa vale questo Napoli-Juventus? «In città ne parla chiunque e dunque è una partita speciale per i tifosi. La vogliono vincere tutti, anche i nostri avversari, che hanno la rosa più forte del campionato. A noi può dare la conferma sulle nostre potenzialità, che sono grosse». Venti punti di distanza in classifica dalla Juve sono un’enormità: perché? «Sinceramente non mi aspettavo un distacco del genere. Spero che l’anno prossimo sia possibile giocarla a distanza più ravvicinata. Non vogliamo lottare per traguardi importanti ogni venticinque anni, ma crescere seguendo gli obblighi del fair play finanziario. La Juventus ha un budget notevole, trecento milioni circa, può comprare il meglio che c’è in 31 giornata La Roma all’ora di pranzo, c’è Sampdoria-Fiorentina a Lazio Parma (4-2-3-1) (4-3-3) SKY CALCIO 1 - PREMIUM CALCIO 1 ORE 15 Sampdoria Fiorentina (4-2-3-1) (4-3-3) (4-3-3) ORE 15 Roma (4-3-3) Verona Genoa (4-3-3) (3-4-3) SKY CALCIO 1 - PREMIUM CALCIO ORE 12,30 SKY CALCIO 4 - PREMIUM CALCIO 3 ORE 15 1 Berisha Mirante 83 1 Da Costa Neto 1 79 26 1 Rafael Perin 29 Konko Cassani 2 29 De Silvestri Tomovic 40 23 35 29 Cacciatore De Maio 20 Biava Paletta 29 8 Mustafi Savic 15 28 17 18 6 28 3 3 30 85 26 15 23 87 Novaretti Lucarelli Radu Molinaro Gonzalez Acquah Onazi Marchionni Candreva Parolo SKY SPORT 1 - PREMIUM CALCIO 2 Sassuolo 4 Moras Marchese 15 20 Bianco Castan 5 22 Maietta Antonelli 13 4 3 Longhi Dodò 3 33 Agostini Motta 21 17 Palombo Fernandez 14 45 Chibsah Pjanic 15 26 32 10 Krsticic Aquilani 10 4 Magnanelli De Rossi 16 30 16 11 Gabbiadini Borja Valero 20 7 44 10 Hallfredsson Cofie 14 11 25 Berardi Florenzi 24 15 Iturbe Sculli 10 32 10 Zaza Destro 22 9 72 17 27 11 Mauri Biabiany 7 23 Lulic Cassano 99 21 11 Klose Schelotto 23 7 Gastaldello Diakitè Eder Cuadrado Soriano Matri Maxi Lopez Ilicic ARBITRO: RUSSO All: DONADONI Cannavaro Benatia 1 3 19 All: REJA Gazzola Torosidis Costa Roncaglia 6 ARBITRO: DAMATO Pegolo De Sanctis All.: MIHAJLOVIC Missiroli Nainggolan Sansone N. Gervinho ARBITRO: GARCIA All.: MONTELLA All.: DI FRANCESCO Sala Sturaro Donadel Bertolacci 91 Toni Gilardino 11 Jankovic De Ceglie 29 ARBITRO: CELI All.: GARCIA 69 All.: MANDORLINI All.: GASPERINI giro, ma è stata brava; noi abbiamo fatto bene, però qualche rimpianto c’è per aver lasciato alcune occasioni per strada». Dopo i dispetti a distanza dell’andata, stavolta a fine gara chi parlerà per primo tra lei e Conte? «So che a lui piace farlo dopo. Sinceramente a me interessa più la gara e il suo esito che la conferenza stampa. Né do conto a quello che ha dichiarato Mourinho: lui parla tanto, io penso ai fatti. Con il Liverpool, che costava la metà del suo Chelsea, vinsi la Champions; lui con il Real, la squadra più costosa di sempre, non c’è riuscito». [A. D’A.] L’anticipo:Bolognako Sassuolo,FloroFloresadotta ilbambinoabbandonato 1 Bologna ancora ko in ca- sa, battuto dall’Atalanta (gol di Di Luca ed Estigarribia, 6 vittorie di fila). Contestato dagli ultrà, il presidente Guaraldi è stato costretto a lasciare lo stadio scortato dalla Digos. Ballardini per ora salva la panchina. Per una brutta storia, un’altra bellissima: Floro Flores, attaccante del Sassuolo, ha chiesto di adottare Carmine Francesco, il neonato abbandonato su un treno in provincia di Avellino, lo scorso 16 marzo. Deciderà il Tribunale di Napoli. «Ho seguito il cuore, prima di tutto sono padre», ha detto Floro. FLOP AZZURRO IN UN ANNO ZERO PROGRESSI MARCO ANSALDO P oteva essere la partita decisiva per lo scudetto e non lo è. Colpa della Juve che ha mantenuto un passo inarrivabile ma attenti a non cadere nella trappola di chi la considera l’unica causa dei 20 punti di distacco. C’è anche la responsabilità del Napoli che è tra le delusioni del campionato. Ci aspettavamo molto di più. Eravamo convinti che con gli investimenti massicci sul mercato e con l’arrivo di Benitez in un ambiente sfibrato ci sarebbe stato un salto di competitività. Non è stato così. Un po’ di numeri, per spiegare. Come l’anno prima Juve e Napoli arrivarono appaiate allo scontro di Torino, il 10 novembre. Il Napoli uscì annichilito da quel 3-0, aggrappandosi al fuorigioco di Llorente sull’1-0 ma constatando che la differenza era cresciuta anziché ridursi. Fu la bastonata all’entusiasmo e la svolta in negativo. Nelle 5 partite successive, la Juve vinse sempre, il Napoli solo 2 volte più una sconfitta e 2 pareggi. Altri 7 punti che con i 3 di Torino portarono il distacco a 10. Si era a Natale e già erano finiti i sogni. L’analisi impietosa della classifica dimostra che nelle 18 partite che seguirono lo scontro diretto la Juve ha colto 50 punti (16 vittorie e 2 pareggi), 14 più di quanti ne aveva fatti nel campionato precedente dopo il successo (2-0) dell’andata sul Napoli. Un’enormità. Ma il Napoli nello stesso periodo ne ha ottenuti 33, esattamente come l’anno prima. Insomma mentre Conte ha inserito il turbo, Benitez ha mantenuto la stessa velocità di Mazzarri e questo è il suo fallimento, con una squadra più forte e completa ma ugualmente incapace di mantenere la continuità, dissipando un capitale in pareggi contro 7 delle ultime 8 in classifica. Tra l’altro la vera differenza l’ha fatta il rendimento casalingo: +14 punti contro i +6 in trasferta. Il Napoli oggi può togliersi la soddisfazione di interrompere il filotto di imbattibilità della Juve ma sarebbe comunque un piccolo successo per chi puntava almeno a restare in scia fino all’ultimo. Bologna 0 Atalanta 2 Bologna Atalanta (4-4-2) (4-4-2) Curci 5,5, Garics 5, Antonsson 5,5 Natali 4,5, Cherubin 5; Crespo 5 (1’ st Cristaldo 5,5), Perez 4,5 (1’ st Ibson 5,5), Krhin 5,5, Christodoulopoulos 6; Moscardelli 4,5, Acquafresca 5,5 (19’ st Bianchi 5) Consigli 7, Nica 6, Stendardo 7, Lucchini 6,5, Del Grosso 6; Estigarribia 7, Baselli 7 (26’ st Cigarini 6), Carmona 6,5, Bonaventura 7 (37’ st Raimondi sv); De Luca 7,5, Denis 6,5 (21’ st Livaja 5) ALL. Ballardini 5 ALL. Colantuono 7 RETI: pt 21’ De Luca, 26’ Estigarribia ARBITRO: Valeri 6 AMMONITI: Stendardo, Acquafresca, Livaja, Moscardelli SPETTATORI: 18mila circa R Sport .41 LA STAMPA . DOMENICA 30 MARZO 2014 Kakà trascina il Milan ma ora pensa all’addio Chi sale Kakà 7,5 Chi sale Dramé 6 tranquillizzare i tifosi milanisti («Parliamo del presente non a risurrezione dei del futuro, sono contento qui: rossoneri per ma- vediamo alla fine ma spero di no di Clarence Se- rimanere»), ma in realtà - d’acedorf inizia a cordo con la sua famiglia - semprendere forma. Il bra intenzionato a trasferirsi in Milan, inteso come squadra, America. Non è tanto una queieri ha battuto il Chievo ina- stione di soldi, ma di tenore di nellando la seconda vittoria vita. Se non fosse arrivato il consecutiva dopo quella con Milan, quest’estate avrebbe acla Fiorentina. cettato la proposta dei Los AnÈ stata la notte delle tre- geles Galaxy. Agli americani cento presenze Riccardino non di Kakà festegGALLIANI RIVELA ha detto «no giate con una «Senza qualificazione grazie», ma doppietta imsemplicemente alla Champions «arrivederci». portantissima può liberarsi» Se il fisico non perché arrivata nel giorno della avesse retto verità. L’amministratore de- avrebbe addirittura rescisso il legato rossonero Adriano suo contratto con i rossoneri Galliani ha infatti svelato un dopo Natale e questa era la particolare che potrebbe in- scappatoia che aveva Galliani cidere sul futuro del brasilia- per liberarsi di uno stipendio no. «Non riesco a tenere i se- pesante in caso di flop. Invece greti, il contratto di Kakà sca- Kakà ha reso come tutti sperade nel 2015 ma senza piazza- vano (7 reti in campionato) e mento in Champions League adesso pensare al suo addio disi può liberare subito». Kakà venta un problema. Se Seedorf a modo suo ha cercato di resterà saldo al suo posto proLAURA BANDINELLI MILANO L Milan 3 Chievo 0 Milan Chievo (4-2-3-1) (5-3-2) Abbiati 6; Bonera 6, Zaccardo 5,5, Rami 6,5, Emanuelson 6; De Jong 6 (15’ st Poli 6), Muntari 6 (45’ pt Essien 6); Honda 6,5, Kakà 7,5 (29’ st Robinho 6), Taarabt 6; Balotelli 6,5 Agazzi 5; Sardo 4,5, Bernardini 5,5, Dainelli 5,5, Frey 5,5, Dramé 6 (23’ st Cesar 5,5); Radovanovic 5,5, Bentivoglio 6, Hetemaj 5 (32’ st Guarente sv); Obinna 5,5 (18’ st Thereau 5,5), Paloschi 5,5 ALL. Seedorf 6,5 ALL. Corini Personaggio Super doppietta, Chievo ko. Il brasiliano tentato dagli Usa E Chi scende Zaccardo 5,5 T RETI: pt 4’ Balotelli, 27’ Kakà; st 9’ Kakà ARBITRO: Giacomelli 5,5 SPETTATORI: paganti 11.460, totali 34.989; incasso 764.133,68 euro verà a convincerlo ma la strada si annuncia in salita. Prima bisognerà chiudere in maniera dignitosa la stagione con un piazzamento in Eu- ropa League. Alla vigilia il tecnico del Milan aveva svelato il segreto per vincere una partita in casa: sbloccarla nei primi minuti. Balotelli ha colto il suggerimento e al 5’, grazie a un bell’assist di Rami, oltre a realizzare l’1-0 ha aperto finalmente dei varchi. L’arbitro Giacomelli e soprattutto l’assistente non hanno brillato però per attenzione, perché sul cross Zaccardo è saltato per prendere parte all’azione ed era in fuorigioco. Honda al 22’, invece, ha sfruttato finalmente la sua tecnica per confezionare un passaggio al millimetro per Kakà, pronto a raddoppiare davanti alla porta. In avvio di ripresa il 3-0, ancora di Kakà, stavolta con un capolavoro di destro. Il Chievo, tramortito, nel finale ha trovato pure il tempo di fallire un rigore (traversa) con Thereau. «No. È bravo e farà bene, bisogna solo dargli del tempo. Alla base è tutto un problema di soldi: una volta le società investivano tantissimo, mentre ora devono portare i bilanci in pareggio». Un riferimento al suo Milan, il primo dell’era Berlusconi? «Berlusconi è il presidente che ha vinto di più nel mondo. Dice che ora investe cinquanta milioni l’anno? Non basta: per un campione ne Juventus 81 Verona 40 Roma* 67 Torino 39 Napoli 61 Genoa 39 Fiorentina 51 Udinese 35 Inter 48 Cagliari 32 Parma* 47 Chievo** 27 Atalanta** 46 Bologna** 26 Lazio 42 Livorno 24 Milan** 42 Sassuolo 21 Sampdoria 40 Catania 20 *una partita in meno; **una partita in più Calcio: 32ª di serie B Come ripartire Non riconosco più la Serie A: dagli stadi alla preparazione, mi sembra tutto da rifare Il modello da seguire è quello della Juve, avreste bisogno di ospitare un Mondiale Premier League Mourinhoko,oggi rischiailprimato 1 Pungente a parole, Mou- rinho perde colpi sul campo: ieri il suo Chelsea è finito ko in casa del Crystal Palace (1-0, autogol di Terry) e oggi rischia di perdere il primato. Il Liverpool, 2° a un punto, ospita il Tottenham. E a -2, c’è il Manchester City (1-1 sul campo dell’Arsenal), che ha 2 gare in meno. Spagna: l’Atletico Madrid vince 2-1 a Bilbao e resta a +1 sul Barça, che si aggiudica grazie a un rigore di Messi il derby con l’Espanyol. Germania: a titolo acquisito, il Bayern fa 3-3 con l’Hoffenheim. SUL «SUO» MILAN Ha parlato a Seedorf? Classifica In breve Campionato in declino S «È un’operazione inutile. Lo dimostra uno studio inglese: all’inizio hai l’effetto di scuotere l’ambiente, ma alla fine fai meno punti». Ruud Gullit, 51 anni, giocò nel Milan dal 1987 al 1993 e poi ancora nel 1994 “Seedorf ha bisogno di tempo Berlusconi? Credo che venderà” Gullit: “Balotelli difficile da gestire, non si può dipendere da lui” servono almeno quaranta». E se il campione si chiama Balotelli? «Se dipendi da lui è un problema. Eppure in tanti hanno provato a cambiarne il carattere: Mourinho, Mancini, Allegri. È un campione difficile da gestire». Crede che Berlusconi potrebbe mai vendere il Milan? «Se arrivasse l’offerta giusta lo farebbe. È una cosa norma- T Ricardo Kakà, doppietta alla 300 con il Milan oldi, stadi, stanchezza: sono le tre «esse» del calcio italiano malato, secondo Ruud Gullit. Icona del Milan di Sacchi, ha conservato il fisico statuario ma per riconoscerlo, 20 anni dopo e senza treccine, bisogna lavorare di fantasia. È in Malesia per un evento promozionale e all’autodromo di Sepang per assaggiare un po’ di F1. «Dovete risanare i bilanci, costruire stadi moderni e cambiare preparazione fisica», dice. E poi, rivolto agli uomini della Pirelli che gli offrono un riparo dal monsone: «Spiegatemi perché la Ferrari non vince». È una storia lunga e complicata. Gullit, ci spieghi piuttosto perché il Milan è così indietroinclassifica:cambiareallenatore è stata una buona idea? 4,5 5,5 DALL’INVIATO A SEPANG «Se arriva l’offerta giusta Silvio dirà sì: il calcio resta un business» Chi scende Sardo a Ex rossonero, Pallone d’oro 1987 Intervista E le: il calcio è business». In Italia mancano i soldi, però non si spiega come mai ne girino tanti nel calcio spagnolo. «Sono rimasti in pochi a spendere così, ma è un sistema che non regge. Bisogna prendere esempio dal calcio tedesco, che ha risanato i bilanci, ha costruito stadi nuovi e adesso raccoglie i risultati. Gli stadi italiani sono vecchi, hanno ba- gni che puzzano e la pista d’atletica che è un’assurdità nel calcio, tipo a Roma o a Bari». Senza stadi nuovi non arrivano i soldi, ma senza soldi non si costruisce nulla: come se ne esce? «Bisognerebbe organizzare un Europeo o un Mondiale. O imitare la Juve, che si è costruita il suo impianto e lo riempie ogni domenica con le famiglie. Così è anche più fa- cile isolare gli ultrà». Un altro problema del calcio italiano è che arriva a primavera con il fiato corto. Manca la preparazione? «Se ne fa troppa all’inizio, così poi un calo di condizione è inevitabile. Servono resistenza, forza e potenza esplosiva: le squadre hanno rose di 22 giocatori, ma due soli fuoriclasse e quelli li devi far giocare sempre». [S. MAN.] Novara ko a Cesena 1 Serie B (32ª): AvellinoCittadella 1-0, Cesena-Novara 2-0, Empoli-J. Stabia 2-1, Latina-Carpi 1-0, Modena-Spezia 0-0, Padova-Lanciano 5-1, Pescara-Reggina 2-2, SienaBrescia 2-1, Trapani-Bari 3-4, Varese-Palermo 1-2; oggi (12,30) Crotone-Ternana. Classifica: Palermo 63; Empoli 53; Cesena 50; Siena (-7), Trapani, Crotone* 49; Lanciano, Latina, Avellino 48; Pescara 45; Spezia 44; Modena 42; Brescia, Ternana*, Carpi, Bari (-3), Varese 40; Novara 35; Padova 30; Cittadella 29; Reggina 27; Juve Stabia 16. (*) = Una partita in meno. Atletica: dolori a un piede Bolt fermo per tre mesi 1 Per un’infiammazione a un piede Usain Bolt starà fuori fino alla metà di giugno: Golden Gala a rischio. Basket: serie A, 25º turno Cantù travolge Varese 1 25ª giornata: ieri CantùVarese 84-68; oggi ore 18,15 Cremona-Reggio Emilia, Sassari-Montegranaro, PistoiaBrindisi, Bologna-Caserta, Avellino-Venezia; 20,30 Roma-Siena (RaiSport1); domani 20,30 Milano-Pesaro. Volley: gara 2 dei quarti Cuneo si gioca tutto 1 Playoff, quarti (gara 2): ore 17,30 (RaiSport1) CuneoPerugia (situaz. 0-1); ore 18 Modena-Trento (1-0); Città Castello-Piacenza (0-1); 20,30 Verona-Macerata (0-1). Ciclismo in Italia e all’estero Oggi Gand-Wevelgem 1 Oggi in Belgio si corre la Gand-Wevelgem. Ieri Clement (Ola) ha vinto la 6ª tappa del Giro di Catalogna, che si conclude oggi (Rodriguez difende 4” da Contador), Viviani si è imposto nella 3ª tappa della Coppi & Bartali. W 42 .Sport STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 GIANLUCA ODDENINO TORINO Un piccolo sforzo e sarà la miglior stagione di sempre dell’era Cairo. Il bis dell’andata e il Toro scoprirà una nuova e più accogliente dimensione. La «road map» granata per questo finale di stagione parla chiaro e soprattutto offre occasioni irripetibili per chiudere il campionato con un sorriso grande così. Dopo aver dovuto affrontare le squadre più forti o più attrezzate nelle prime undici partite del ritorno, in una costante scalata verso l’alto conclusa con la trasferta di Roma, adesso il percorso per il Torino spiana. Se non addirittura si trasforma in discesa, visto che nelle restanti otto sfide solo Lazio, Parma e Fiorentina hanno più punti in classifica degli uomini di Ventura. Si comincia oggi pomeriggio, all’Olimpico davanti ai propri tifosi, contro un Cagliari che fuori casa non Ventura vuole bissare il trend dell’andata quando accelerò proprio nel finale vince da oltre 400 giorni (2-0 a Pescara il 17 febbraio 2013) e galleggia in una zona neutra. Al Toro basta un punto per toccare la famigerata «quota 40» e così poter annunciare i rinnovi di Ventura e Petrachi con la salvezza certa, ma c’è tutto un universo da scoprire alla portata dei granata. Perché dal post-fallimento nessuna squadra si era mai spinta oltre questa barriera sensibile e, nell’era dei tre punti a vittoria, solo due volte è accaduto. Nel 2001/2002 con COSI’ ALL’ANDATA Prime 11 giornate 12 14 PUNTI ULTIME 8 GIORNATE Cagliari-Torino 2-1 Torino-Catania 4-1 Genoa-Torino 1-1 Torino-Lazio 1-0 Udinese-Torino 0-2 Torino-Chievo 4-1 Parma-Torino 3-1 COSI’ AL RITORNO Prime 11 giornate 13 ULTIME 8 GIORNATE Torino-Fiorentina 0-0 PUNTI PUNTI Centimetri - LA STAMPA Torino-Cagliari oggi Catania-Torino 6/4 Torino-Genoa 13/4 Lazio-Torino 19/4 Torino-Udinese 27/4 Chievo-Torino 4/5 Torino-Parma 11/5 Fiorentina-Torino 18/5 40 Punti Il Toro di Cairo non s’è mai spinto oltre questa quota in A. Il record granata degli ultimi 20 anni resta fissato ai 45 punti del 1994/95 CALENDARIO IN DISCESA: LE ULTIME GARE SENZA BIG POSSONO RILANCIARE I GRANATA Toro, la verità in 8 partite Uno sprint per i record Oggi sfida al Cagliari: può cadere il primato di punti dell’era Cairo Torino Cagliari (3-5-2) In coppia Riccardo Meggiorini, 28 anni, con Alessio Cerci (26): assente per squalifica Immobile, sarà questo il tandem d’attacco granata (4-3-1-2) SKY CALCIO 3 - PREMIUM CALCIO 4 ORE 15 30 Padelli Avramov 25 5 Bovo Pisano 14 25 19 Glik Rossettini Maksimovic Astori 4 Basha Avelar 27 Kurtic Dessena 20 7 15 13 8 24 Vives Conti 5 El Kaddouri Ekdal 20 36 Darmian Vecino 27 11 Cerci Ibarbo 23 69 Meggiorini Nenè 18 ARBITRO: TOMMASI All: VENTURA SPAZIO AFFARI > Gli avvisi si ordinano presso: TORINO, - via Lugaro 15, t. 011.6665211/258; MILANO, via Winckelmann 1, t. 02.24424611; ALESSANDRIA, Borgo Città nuova 72, t. 0131.445522; AOSTA, piazza Chanoux 28/A, t.0165.231424; ASTI, corso Dante 80, t. 0141.351011; BIELLA, via Colombo 4, t. 015.2522926-8353508; CUNEO, corso Giolitti 21bis, t. 0171.609122; NOVARA, Corso Cavour 17, t. 0321.393023-442387; PADOVA, via Strada Battaglia 71b 35020 Albignasego (PD), t. 049.8734717; ROMA, via C. Beccaria 16, t. 06.69548111; VERCELLI, via Balbo 2, t. 0161.503148-211795; GENOVA, Piazza Matteotti 2/7c, t. 010.2758911-2758695; SAVONA, corso Italia 20/4, t. 019.8429950; SANREMO, via Giacomo Matteotti 178, t. 0184.507223 Il prezzo delle inserzioni risulta dal prodotto del numero di parole (minimo 15) per la tariffa della Rubrica, con l’aggiunta dei diritti issi e delle imposte pari al 22% globale e deve essere corrisposto anticipatamente. ATTIVITA’ COMMERCIALI Negozi/aziende vend./gerenze MURA storico e attivo locale d’ intrattenimento nel cuore della movida torinese, mq 220. All’acquirente verrà garantita una rendita inanziaria certa del 5% annuale. Lapis Consulting 329.4351288. 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Oggi, però, il bomber granata sarà assente e al fianco di Cerci ci sarà Meggiorini che non segna da un anno esatto. L’emergenza è evidente nel Toro perché, portieri a parte, Ventura ha a disposizione appena 15 giocatori e un attacco dimezzato (Immobile squalificato, Larrondo ancora ai box e Barreto alle prese con la febbre) che verrà rinforzato da Giasy e Aramu della Primavera. La voglia di rifarsi dalla beffa di Roma e di ritornare nella parte sinistra della classifica è grande nel Toro, ma gli ostacoli per conquistare l’undicesima vittoria stagionale (nuovo record con Cairo presidente) non mancano. E tra questi c’è un avversario che è diventato tabù per il Torino di Ventura. Il tecnico genovese, peraltro l’unico ex della partita, ha uno score di tre sconfitte in tre partite contro il Cagliari. E da quando i granata sono tornati in serie A, solo Juve e Parma vantano una simile percentuale. Sport .43 . Sintonia In Giappone RiscattoAsada OggiGalafinale Anna Cappellini (27 anni) e Luca Lanotte (28) esultano col tricolore: sono allenati da Paola Mezzadri, la stessa che seguì Fusar Poli e Margaglio, argento nel 2000 e oro nel 2001 1 A Saitama, in Giappone, grande successo dei padroni di casa. Dopo l’oro maschile con il bis del campione olimpico Yzuru Hanyu, i giapponesi si ripetono con il successo di Mao Asada nella gara femminile. Asada chiude con 216,69 punti e riscatta il fallimento olimpico davanti alla quindicenne russa Yulia Lipnitskaya (207,50) e a Carolina Kostner (203,83). Nella danza podio strettissimo: oro a Cappellini-Lanotte con 175,43, argento ai canadesi Weaver-Pojet (allenati a Detroit dall’italiano Pasquale Camerlengo) con 175,41 e bronzo per i delusissimi Pechalat-Bourzat 175.37. Oggi il gala, passerella per gli azzurri: ore 9,05, tv Rai Sport 1 ed Eurosport. Ghiaccio d’oro, lo show della mini Italia Mondiali di pattinaggio: Cappellini-Lanotte primi nella danza. E la Kostner centra un altro bronzo Personaggi GIULIA ZONCA D ue medaglie in un solo Mondiale, l’Italia dei pattini riesce in quello che potrebbe sembrare un miracolo e invece è pura insistenza. Testa dura. Il regalo di gente che da anni vive da nomade e le prova tutte pur di centrare l’obiettivo senza perdere la passione. Non abbiamo un movimento però abbiamo carattere. L’oro, quasi inaspettato, arriva da una coppia di danza inventata nel 2005, anno in cui Carolina Kostner, seducente bronzo ieri, saliva per la prima volta su un podio internazionale. Coincidenze. Le due carriere non si guardano ma si somigliano molto. I ragazzi, entrambi lombardi, un tempo erano fidanzati, «se vogliamo dire così, eravamo dei ragazzini». indecisi se continuare o dimenticare e poi hanno trovato casa. A Milano, dove erano partiti. Li allena Paola Mezzadri, una signora con frangia rossa, milanista sfegatata e abituata a contraddire chi comanda. Ogni anno minaccia di smettere solo che non lo può fare: ha portato in cima al mondo prima Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio (oro nel 2001) e 13 anni dopo si ripete con Anna e Luca. La parola d’ordine del pattinaggio azzurro è costanza. Alla prima nota del Bolero, Tris Carolina Kostner, 27 anni, ha centrato il terzo bronzo di fila dopo Europei e Olimpiadi Il bottino azzurro ai Mondiali BRONZO Carlo Fassi 1953 individuale BRONZO Susanna Driano 1978 individuale ARGENTO Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio 2000, danza ORO Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio 2001, danza BRONZO Carolina Kostner 2005 individuale ARGENTO Carolina Kostner 2008 individuale BRONZO 16 Federica Faiella e Massimo Scali 2010, danza Medaglie Il bottino di Carolina Kostner tra Olimpiadi (1), Europei (9) e Mondiali (6) BRONZO Carolina Kostner 2011 individuale ORO Il flirt è finito in fretta ma quei pochi mesi da partner, troppo diversi per stare insieme, hanno creato la coppia da ghiaccio. Sono stati ex, per poco, e poi amici. Di quelli che hanno un passato in comune e quindi sono speciali. Si sostengono, sanno quando è meglio tacere, quando serve riempire i pomeriggi di parole, quando tentare nuove strade e quando tornare indietro. Oggi sono altro ancora, «siamo famiglia, non c’è un altro modo di definirci». Quando si muovono in sintonia e si affidano l’uno all’altro si vede. Nel 2008 sono partiti per la Francia perché in quel periodo chiunque avesse avuto successo in questo sport era diventato bravo all’estero, hanno seguito l’onda e si sono ritrovati sott’acqua, Carolina Kostner 2012 individuale ARGENTO Carolina Kostner 2013 individuale ORO Anna Cappellini e Luca Lanotte 2014, danza BRONZO Carolina Kostner 2014 individuale Centimetri LA STAMPA Carolina Kostner guarda dritto davanti a sé e sembra che stia puntando il futuro perché ora deve decidere cosa fare da grande. A 27 anni ha la maturità per sapere che questo è il momento perfetto per smettere, non lo certifica solo perché è troppo felice per aprire la porta alla nostalgia: «Ora mi godo questi risultati, per certe decisioni serve distacco». In gara osa, cade, rincorre, finisce con grinta e agguanta un altro bronzo, il terzo della stagione dopo quello in Europa e la soddisfazione olimpica, il quarto podio mondiale consecutivo, il sesto in assoluto. Numeri che spaventano, soprattutto perché sarà praticamente impossibile starci dietro quando Kostner darà il suo addio ufficiale alle competizioni. Per questo le due medaglie hanno un tempismo perfetto, c’è la tenacia di una vita e il RISULTATO STORICO Mai due medaglie in una sola edizione: il capolavoro di un piccolo movimento PASSAGGIO DI CONSEGNE Carolina e l’addio: «Ora mi godo i risultati, per certe decisioni serve distacco» passaggio di consegne. Carolina non è sostituibile però non lascia il vuoto, lascia un esempio o «una strada aperta» come dicono Anna e Luca: «Ha creato un percorso, ha tenuto i riflettori accesi su una disciplina che rischia quasi sempre di restare al buio». Allenamenti alle 6 del mattino quando il ghiaccio costa meno, esperimenti, spostamenti, vite private complicate perché è difficile far capire a chi è fuori da questo mondo precario cosa succede davvero sopra quella pista. Tanto che Anna vive con Ondrej Hotarek, altro pezzo della squadra azzurra che sui pattini sta in coppia con Stefania Berton. Le famiglie sono spesso allargate. Cappellini e Lanotte non sono dei bambini, lui ha 28 anni, lei 27, hanno iniziato dopo Kostner, sono fisicamente più freschi eppure non pensano di tirare fino ai prossimi Giochi. Almeno non prima di questo oro e di questa medaglia doppia che mette l’Italia al 2º posto della classifica generale: dietro al Giappone, davanti alla Russia senza ori. Due superpotenze e dei supertestardi. 44 STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 I numeri della settimana 15 ANNI DI PARTNERSHIP RENAULT-NISSAN 1 Nel 1999 Renault investì 5 miliardi di euro per acquisire il 36,8% di Nissan. Questa partnership, che dura da 15 anni, è la più longeva dell’automotive. Insieme oggi vendono 8,3 milioni di veicoli 40 ANNI FA NASCEVA LA VOLKSWAGEN GOLF 1 La prima Golf, disegnata da Giugiaro, debuttò il 29 marzo ’74, 40 anni fa. Volkswagen ha festeggiato l’anniversario ricordando gli oltre 30 milioni di esemplari venduti. La Golf è arrivata alla 7ª generazione IL TEST DRIVE DI UN MODELLO ICONICO PER IL MARCHIO KIA Musica Le casse con Mood Lamp cambiano colore in base al ritmo della musica Dettagli La plancia con l’ampio schermo touch da 8” e il dettaglio dei cerchi in lega da 18 pollici PIERO BIANCO SCIACCA (AGRIGENTO) Ci sono modelli, come la 500 o la Mini, che hanno nel Dna un valore aggiunto: l’unicità dello stile. Così sono evoluti agevolmente, interpretando in chiave moderna la tradizione iconica. Chi invece ha dovuto inventarsi un design caratterizzante partendo dal foglio bianco ha molto rischiato, ma qualche volta vinto all’insegna del «facciamole strane». È il caso della Nissan Juke, e della Kia Soul che oggi rinasce completamente trasformata. Più aggressiva, più ricca nelle dotazioni e nella qualità percepita, più «estrema» L’ad Bitti: «Emblema della nostra capacità di innovare, ci porterà clienti trend-setter» La forza del design Puntatuttosullostile,moltotrendyepersonale,ilrinnovatocrossovercoreano Piùspaziosoericconegliinternidovespiccaloschermotouchscreenda8pollici netta firmata dall’arrivo di Peter Schreyer alla guida dello Stile dell’intero gruppo Hyundai-Kia. Una rivoluzione che proseguirà con il futuro Suv compatto Niro. Non a caso la grande sfida della nuova Soul è tutta, o quasi, nella forza di seduzione delle sue forme anticonvenzionali. La linea a cuneo è rimasta, con una dinamicità accentuata dalla cintura alta, dalle grandi ruote in lega da 18 pollici (di serie), da inserti cromati e dal montante posteriore nascosto, integrato nell’ampia vetratura. Davanti compare un’inedita interpretazione della calandra «tiger nose», spiccano il paraurti ridisegnato con fendinebbia circolari dal piglio sportivo e i proiettori con luci diurne a Led. Dietro dominano il portellone sporgente «a zaino», che introduce un bagagliaio di 345 litri, e i grandi fanali Led verticali. Nulla è anonimo in questa coreana che evidenzia negli interni la più netta e apprezzabile trasformazione. L’abitacolo colpisce per la qualità dei materiali morbidi e delle finiture, il layout sposa forme circolari ripetute: dalla strumentazione ai twitter sul cruscotto, ai comandi al volante. Spicca lo schermo touch screen da 8” con navigatore integrato gestito da App. Un tocco di classe per i giovani, UN’ARMA IN PIÙ PER CITROËN (E L’INTERO GRUPPO PSA) NEL SEGMENTO CHIAVE D’EUROPA nell’inconfondibile look da scatoletta tecnologica con tetto spiovente tipo Evoque e bicolore, elementi che già caratterizzavano la prima serie datata 2009 (con 700 mila consegne globali). Poco più grande nelle dimensioni: 2 cm in lunghezza (4,14 metri), 1,5 in larghezza (1,80) e 1 cm più bassa (1,60) grazie alla nuova piattaforma della Cee’d. Le ambizioni sono cresciute più dei volumi per questa vettura confortevole e spaziosa che i coreani definiscono BSuv ma è in realtà un crossover 5 porte tendente al monovolume, come la Fiat 500L, senza trazione integrale però a guida alta, glamour in ogni dettaglio. «Ci confrontiamo anche con la Mini Countryman - dice l’ad Kia Italia, Giuseppe Bitti - e ci rivolgiamo a clienti nuovi, trend-setter, in un segmento strategico che è lievitato nel 2013 del 71%. Questa è una bandiera che sventola la nostra forza d’innovazione e l’impegno del marchio sul fronte del design». Una svolta Tre cilindri per esaltare la C4 Il nuovo motore e-THP è brillante ed eroga 130 Cv ottimizzando prestazioni e consumi CORRADO CANALI CARRIERE-SOUS-POISSY (FRANCIA) Giunta alla seconda generazione e dopo 478.000 unità vendute dal lancio nel 2010, la Citroën C4 si rilancia con una motorizzazione a tre cilindri turbo di 1200 cc, denominata e-THP 130. Un propulsore figlio del «downsizing» (cioè della riduzione di pesi e dimensioni) che potrebbe rivelarsi l’arma in più nell’aspra contesa fra le berline compatte a livello europeo. Questo nuovo motore, che abbiamo provato da Pa- rigi a Carrière-sous-Poissy dove ha sede il Centro Tecnico che sviluppa tutti i motori del Gruppo PSA (Peugeot e Citroën), è la versione più potente del tre cilindri di 1200 cc con turbocompressore ad alto rendimento in grado di conciliare prestazioni elevate e bassi consumi che vanno di pari passo con emissioni limitate. All’esterno, la C4 e-THP 130 Cv non si differenzia da quelle dotate di altre motorizzazioni e lo stesso vale per l’abitacolo le cui finiture accostano elementi color titanio a modanature in fibra simile al carbonio, per un interno dinamico dove non manca nulla, nemmeno il volante in pelle con la parte inferiore della corona appiattita. L’impressione è stata di essere su un’auto dalle prestazioni briose, vivaci, ma che non brucia i semafori. Il motore è La Citroën C4 e-THP 130 (qui la Seduction) parte da 21.200 euro brioso e sfoggia anche un timido borbottio che ti fa capire che è piccolo, amico dell’ambiente e dei consumi, tuttavia in grado di graffiare quando è necessario. Caratteristiche che trovano conferma nelle accelerazioni progressive fin dai bassi regimi, durante le quali la nuova C4 e-THP 130 sorprende con un gradevole e ben avvertibile «calcio», tipico del turbo quando, in quarta o in quinta, il contagiri supera i 3000. Compatta e sbarazzina, la C4 e-THP 130 è molto seria quando si tratta di analizzare il rispetto ambientale. La veloci- le casse con Mood Lamp che cambiano colore in base al ritmo della musica. La Soul è trendy anche nelle infinite possibilità di personalizzazione grazie ai pacchetti Design, Feel e Care e ai «tatoo» applicabili sul tetto realizzati dalla 3M. Due i motori, 1.6 iniezione diretta a benzina da 132 Cv (da giugno pure bifuel a Gpl) e 1.6 diesel da 128 Cv. I prezzi partono da 18.500 euro, salgono ai 21.000 delle diesel e Gpl, fino al top di 26.500 della versione top ultraaccessoriata. Ma per il lancio (weekend del 12 aprile) si scende a 15.950 euro. L’ulteriore offerta della Soul prevede, entro fine anno, la variante full-electric che avrà, come tutte le Kia, 7 anni di garanzia (anche sulle batterie). tà di punta dichiarata è di 199 km/h e scatta da 0 a 100 km l’ora in 10,8 secondi, mentre i dati di consumi e di emissioni sono di tutto rispetto: 20,8 km/ litro e 110 grammi/km. Il motore e-THP 130 è il primo propulsore a benzina del Gruppo PSA a rispettare la normativa Euro6 e ha nella progressività dell’erogazione l’altro suo punto di forza, con il 95% della coppia disponibile da 1500 a 3500 giri e molto sfruttabile grazie anche al cambio a 6 marce. Rispetto al tre cilindri 1.2 aspirato da cui deriva ha un albero motore in acciaio anziché in ghisa ed è alimentato a iniezione diretta invece che indiretta. A breve sarà affiancato dalla versione da 110 Cv. La nuova Citroën C4 e-THP 130 è già ordinabile, proposta negli allestimenti Seduction ed Exclusive con prezzi a partire da 21.200 euro. Da segnalare anche la disponibilità di un altro inedito motore, un turbodiesel da 181 Cv destinato alla DS5, solo con cambio automatico e in vendita a prezzi da 35.150 euro. LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 100 MILIONI DI ESP PRODOTTI FINORA DA BOSCH www.lastampa.it/motori 1 Bosch ha prodotto 100 milioni (50 solo negli ul- Nel sito motori approfondimenti e fotogallery timi 4 anni) di Esp. Il controllo elettronico di trazione salva-vita venne introdotto nel 1995, dal prossimo novembre sarà obbligatorio su tutti i nuovi veicoli In breve Audi, la A3 g-tron bandiera ecologica Sul mercato nel 2016 Seat ha annunciato il suo primo Suv Longo: “Portiamo il metano nel mondo premium” 1 Seat delli A4 (che alimentano le flotte) e Q3 (di gran moda come tutti i Suv compatti). Entro fine anno arriverà inoltre la versione e-tron della A3, un ulteriore sviluppo, sebbene la formula elettrica plug-in hybrid (900 km d’autonomia, di cui 50 a emissioni zero) sia più costosa. «In realtà - chiarisce Longo questa g-tron è la chiave d’accesso all’innovazione ecologica Audi. Come dice Luca De Meo, non toglie nulla e aggiunge parecchio. E per renderla davvero accessibile, la offriamo a un costo inferiore al diesel, partendo da 25.650 euro». Audi può permettersi di sperimentare strade alternative. Ha venduto globalmente 1,57 VERONA Reportage ALFONSO RIZZO BANGKOK eauty in the drive. Leggasi la grande bellezza. È il motto del 35° Bangkok International Motor Show (all’Impact Arena fino al 6 aprile) che punta a superare gli 1,8 milioni di visitatori dell’anno scorso. Il contesto è delicato, vista l’instabilità politica che da mesi penalizza la fiducia dei consumatori, con una contrazione della domanda sul mercato interno. A gennaio e febbraio le vendite sono crollate di oltre il 45%, però il 2013 aveva beneficiato di incentivi statali. Quest’anno le immatricolazioni non supereranno gli 1,2 milioni di unità. Anche sul fronte della produzione automobilistica, Bangkok paga pegno ai conflitti interni mossi dall’opposizione anti-governativa che accusa di corruzione il premier Yin- B 45 MOTORI IL DEBUTTO DELL’ALIMENTAZIONE A GAS NATURALE SULLA SPORTBACK Dici Audi e pensi alla sublimazione del lusso sportivo, cavalli scatenati in cerca di emozioni. Ma nel caso della A3 Sportback g-tron c’è qualcosa di diverso. «Qualcosa di più obietta Fabrizio Longo, direttore Audi Italia - perché al concetto di premium abbiniamo un modo responsabile e intelligente di concepire la mobilità». L’alimentazione a metano per la Casa degli anelli rappresenta la «democratizzazione del lusso, la ricetta ideale per risparmiare e salvaguardare l’ambiente svincolandosi dalla schiavitù e dai prezzi del petrolio». Il gas naturale non è certo un’invenzione recente, Fiat da decenni ne ha fatto un cavallo di battaglia. «La novità - spiega Longo - è la svolta ecologica tra le vetture elitarie, senza rinunce sul fronte delle prestazioni. Abbiamo nobilitato questa tecnologia, la offriamo in chiave premium, a cominciare dal serbatoio leggero in carbonio e fibre di vetro che fanno risparmiare 50 kg di peso». E’ sotto il vano di carico, la cui capacità resta invariata: 280 litri che salgono a 1.120 abbattendo il divano posteriore. Con il motore 1.4 da 110 Cv, la A3 g-tron raggiunge i 197 km l’ora e scatta da 0 a 100 in 10,3”. Soprattutto si garantisce un’autonomia di 1.300 km, di cui 400 a metano (con emissioni ridotte a 92 g/km). L’ecopremium prestazionale. Il problema, arcinoto, è legato alla scarsità degli impianti di rifornimento, specie al centro-sud. «In passato è manca- . L’Audi A3 Sportback g-tron ha un motore 1.4 da 110 Cv e raggiunge i 197 km/h. Prezzi da 25.650 euro «Il segreto? Offrire di più senza togliere nulla» Prestazioni brillanti e 1.300 km di autonomia ta una politica industriale di supporto - aggiunge il manager - ma daremo il nostro contributo per incrementare i distributori. Più dei classici incentivi, questo è il modo di aiutare concretamente chi viaggia molto, riducendo i gas nocivi: il metano è il carburante in assoluto più pulito dopo l’elettricità. In Germania e Olanda c’è grande sensibilità su questo argomento, noi con l’intero Volkswagen Group vogliamo dare un segnale forte in Italia. Certo non si fanno miracoli, senza il supporto delle istituzioni». La Casa tedesca non si fermerà qui, la gamma a metano è destinata ad ampliarsi sui mo- milioni di vetture nel 2013 (+8,3%). Una sfida vincente anche nel Belpaese. «Archivieremo un primo trimestre 2014 eccezionale - conclude Longo con una crescita del 20%, meglio di Bmw e Mercedes, a fronte di un mercato che segna il 7% in più. La ripresina è in atto anche da noi, con il 4° mese consecutivo di crescita e un trend che pare favorevole. La nostra forza è una gamma ricca e diversificata, con tutti i modelli ben posizionati, dalla piccola A1 ai grandi Suv. Non abbiamo abbassato i prezzi, però è aumentato il controvalore che diamo, con un servizio sempre più curato. Perché questo significa essere un brand premium». [P. BI.] Ferrari California T a Dubai 1 Straordinario successo per la Ferrari California T al Dubai In- ternational Financial Center negli Emirati Arabi Uniti. La V8 turbo del Cavallino è stata legata a un’iniziativa («My Dubai») promossa dal Ministero per la Cultura e le Arti, che ha invitato artisti famosi a reinterpretare sulla tela il concetto dell’automobile. metterà in vendita nel 2016 il suo primo Suv, derivato dal concept IBX (foto). L’obiettivo - ha spiegato il presidente Jürgen Strackmannè presidiare un segmento in costante crescita, che oggi rappresenta circa 1 milione di unità vendute in Europa e che nell’ultimo lustro ha guadagnato oltre il 40%. Il Suv Seat, disegnato e progettato in Spagna, si baserà sulla piattaforma modulare MQB del Gruppo Volkswagen. Il 7 aprile a Milano La Lancia Astura Spider a «Missione Mobilità» 1 La passione per la mobilità sarà il tema della nuova tappa di Missione Mobilità, l’evento promosso da Amoer in programma il 7 aprile a Milano. Ospite d’onore la Lancia Astura Spider, esemplare unico al mondo dal valore inestimabile, concesso per l’occasione dal Museo Nicolis di Villafranca (Verona). Techno Classica di Essen Lamborghini, in vetrina la 350 GT e la Jalpa 1 Lamborghini presenta alla Techno Classica di Essen due gioielli del suo museo: la 350 GT e la Jalpa. La 350 GT, datata 1964 è la prima Lamborghini di serie che quest’anno festeggia il suo 50° compleanno. La Jalpa del 1988 rappresenta invece l’ultima evoluzione dei modelli a 8 cilindri, introdotti a partire dalla Urraco. Entrambe le vetture provengono dalla prestigiosa collezione di auto storiche del Museo Lamborghini presso la sede di Sant’Agata Bolognese. Al Salone di Bangkok tra politici corrotti e gran voglia di rilancio Stabilità politica o i giapponesi se ne andranno gluck Shinawatra (sorella del- tomobilistico per il pubblico, il l’auto-esiliato Thaksin, condan- Motor Show di Bangkok che nato per conflitto di interessi) punta sulla bellezza per far torcostretta ad allontanarsi dalla nare i thailandesi a sognare la capitale. Molti costruttori che libertà della mobilità. «Puntiain Thailandia producono per i mo a raggiungere i 3 milioni di mercati del sud veicoli prodotti est asiatico, coAREA STRATEGICA entro il 2017 – some Toyota, Hon- L’obiettivo è produrre stiene Prachin da e Mitsubishi, E a m l u m n o w, 3 milioni di vetture presidente di Gpi hanno minacciaper il sud est asiatico e Ceo del Salone to la ritirata se le condizioni politi–. La presenza di che non garantiranno stabilità. tutti i produttori locali con nuoLa relativa calma dopo la fuga vi modelli testimonia l’impordel capo del Governo un mese tanza del mercato thailandese e fa gioca tuttavia a favore del più la qualità del Motor Show che importante appuntamento au- entro l’anno replicheremo in Cambogia e Myanmar, confermando la leadership di Gpi nell’organizzazione di fiere automobilistiche nell’area Asean». Tra le numerose novità alla portata di molti thailandesi, come Toyota Corolla Altis ESport, Suzuki Celerio e Awind, Honda City, Mazda3 Skyactiv, Nissan Livina o Ford EcoSport, sono i marchi di lusso europei a far sognare per bellezza ed esclusività. Bmw presenta la sua coupé sportiva ibrida i8 e la nuova Mini, Mercedes la Classe C e la Gla, Aston Martin lancia Vantage S V12, la sua prima super sportiva del Q La Suzuki Celerio è uno dei Suv compatti più ambiti in Thailandia Project, Rolls-Royce mostra in anteprima la serie limitata a 35 unità della Ghost Majestic Horse Collection con la Ghost Lwb da 42,5 milioni di Bath (un milione di euro). Porsche ha Macan Turbo e 911 Gt3, mentre sullo stand Bentley si vede il primo cartello «sold» (venduta) su una Continental Gt. A differenza degli altri Saloni, la fiera di Bangkok è anche l’occasione ideale per vendere. L’obiettivo è firmare oltre 40.000 contratti nei 12 giorni di apertura, contando sulla relativa calma politica per un recupero dopo 7 mesi consecutivi segnati da perdite a doppia cifra percentuale. L’unico costruttore cinese presente è Saic che espone la Mg6, berlina media sbiadita eredità del mitico marchio inglese Morris Garage. C’è spazio anche per qualche prototipo, come il Ford Everest, Suv 7 posti che sarà prodotto a Rayong, e la Toyota Fv2 Fun Vehicle 2. T1 CV PR T2 DOMENICA 30 MARZO 2014 LA STAMPA 46 T1 CV PR T2 47 OCCUPATO UN BALCONE DI CASA GRAMSCI Quattrocento persone, in gran parte antagonisti e aderenti ai centri sociali, hanno sfilato in coreto per protestare contro gli sfratti, in aumento negli ultimi mesi. Partiti da via Madama Cristina, i manifestanti hanno proseguito in Oggi Ieri Un anno fa MIN (˚C) IL TEMPO IN CITTÀ 6 5.6 3.4 MAX * In edicola con La Stampa * Quattrocento in corteo contro la politica degli sfratti 20 19.7 10.9 LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 via Accademia Albertina, piazza Carlina, via Maria Vittoria, via Santa Teresa, piazza Solferino, via Pietro Micca, con arrivo davanti alla sede della giunta regionale, in piazza Castello. La tensione è salita quando un manifestante incappucciato si è La manifestazione di ieri arrampicato su un balcone di Casa Gramsci, dove è in costruzione un albergo a cinque stelle. Raggiunto il balcone, ha acceso un fumogeno blu e srotolato uno striscione: «La casa non è un lusso. Stop sfratti». Durante la protesta sono stati accesi anche alcuni fumogeni. Lungo il percorso, i manifestanti hanno lanciato uova piene di vernice e hanno imbrattato le vetrine di alcune agenzie immobiliari, oltre a una sede della banca Intesa San Paolo. TORINO Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected] INCHIESTA TIENE SOLTANTO IL LUSSO Il mattone vale meno In sei mesi perso il 6% Anche un anno di attesa per vendere un appartamento dati. Il 2013 è stato l’en* Inesimo anno di quotazioni LE ELEZIONI REGIONALI COM’E’ CAMBIATA TORINO. LA SECONDA PUNTATA DELLA NOSTRA INCHIESTA Chiamparino cerca voti nel centrodestra in calo per il mercato immobiliare torinese. Secondo Tecnocasa, da giugno a dicembre, sono diminuite del 6,1% rispetto al semestre precedente, mentre il dato annuale si è attestato sul meno 10,9 per cento. La crisi ha im* Crocetta. posto una diminuzione Il segreta* Lariomissione. regionale del Pd, Da- dei prezzi in questo quartiere «in»: dai 3 mila euro si è passati agli attuali 2500 al mq. A Barriera di Milano un bilocale da 35 mila euro (il prezzo di un box auto) da parecchi mesi non trova neppure un acquirente. vide Gariglio, e il sindaco, Piero Fassino, si dicono convinti che Sergio Chiamparino sia in grado di recuperare consensi tra gli elettori del centrodestra delusi. E lui promette: «Non reggerò mai il posacenere, sarò il presidente di tutti». Coccorese e Insalaco A PAGINA 48 E 49 IL CASO Chiampari* Leno alleanze. sta costruendo la sua REPORTAGE La situazione quartiere per quartiere La mappa dei prezzi tra centro e periferia Il candidato del centrosinistra ieri mattina al Carignano Via Garibaldi, la riconoscete? Emanuela Minucci ALLE PAGINE 54-55 Audi Grivetta, Assandri e Molino lista guardando a mondi a volte lontani dal centrosinistra. A Torino candida il presidente di un consorzio di cooperative agricole aderente a Fedagri-Confcooperative. I confini dell’alleanza vanno da Sel fino a Moderati e Scelta Civica. Tropeano A PAGINA 51 ALLE PAGINE 48-49 “Tassarsi per i poveri” MARIA TERESA MARTINENGO «I mpegnare una parte dei nostri beni mobili e immobili per sostenere i poveri nei loro bisogni in modo continuato e non solo occasionale. Là dove impegni uno, Dio ti restituisce cento volte tanto e questo vale, come ho già detto altre volte, per gli stabili vuoti di cui abbondano le nostre città e paesi». L’arcivescovo Nosiglia, ieri al convegno della Giornata Caritas, ha richiamato ogni cittadino e fedele a farsi carico in prima persona delle difficoltà delle vittime della crisi. «Di fronte alla sem- pre più ampia sofferenza di tanti, persino per il cibo e i beni di sopravvivenza, è necessario risvegliare la coscienza di ogni persona con un reddito o dei beni perché si senta “custode del prossimo”, mettendo a disposizione una piccola parte per le urgenze dell’altro». Nosiglia ha ricordato che «ci sono mense che, col crescere dei poveri, non riescono più a garantire risposta: perché non aggiungere alla propria spesa qualche prodotto per sostenerle? Conosco famiglie che si tassano per aiutarne altre in difficoltà con l’affitto o cure mediche: ognuno di noi può farlo». Alleanze in bilico L’Udc prende tempo «Insieme ad Alfano ma solo alle Europee» Servizio A PAGINA 53 T1 CV PR T2 48 .Cronaca di Torino STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 gg Dossier /La crisi e il mercato immobiliare Vanchiglia L’affitto agli studenti salva il mercato I prezzi sono calati del 15% negli ultimi due anni e le vendite almeno del 30%. Nonostante la crisi, però, si compra ancora come investimento, soprattutto mono o bilocali da affittare poi agli studenti. «Ci salvano gli affitti», confidano molte agenzie. La vicinanza all’università garantisce un bacino fisso di affittuari disposti a pagare fino a 400 euro per una stanza. A patire di più la crisi il quartiere Vanchiglietta. Qui l’anno è iniziato male: 10% di vendite in meno rispetto al 2013. Il mercato è quasi inesistente per gli alloggi di 100-150 metri quadrati, Mentre il nuovo in cantiere si vende ancora. «Lo si considera sempre un investimento», spiegano da Dimensione Casa di corso Belgio. [C.AU. GR] Quanto costa comprare casa I prezzi sono in calo costante Gli agenti: si vende sempre meno, la cifra ormai la impone l’acquirente Si allungano le trattative: in alcuni quartieri ci vuole più di un anno Torino DICEMBRE 2013/gennaio 2013 Centro - San Salvario -7,5% Borgo Vittoria - Barriera Milano -5,7% Aurora Anni di attesa prima della firma I cartelli «vendesi» campeggiano sui portoni di quasi tutte le case. Si tratta spesso di bei palazzi, signorili, costruiti dal 2003 in poi, ovvero prima che la microcriminalità sconvolgesse il quartiere. Queste case restano in attesa di compratori per anni. Il valore è crollato, ora si aggira intorno ai 5600 euro al metro. In questa situazione si consuma lo scontro fra agenzie e proprietari. Le prime invitano ad abbassare le pretese, i secondi cercano di non svendere. «Un inquilino del mio palazzo - dice il signor G.C., proprietario di una casa in corso Vercelli - è appena riuscito a vendere casa sua dopo anni. Inutile dire che si è accontentato di meno della metà del valore d’acquisto». [C.AU.GR.] Barriera Milano Benvenuti nel regno delle offerte speciali E’ il quartiere più economico dove cercare casa. Barriera di Milano: da piazza Crispi a piazza Rebaudengo fino, quasi, ai confini della Falchera (a proposito «lì non c’è mercato» dicono dalle agenzie immobiliari). «Fino al 2007 un camera e cucina la pagavi 100 mila euro, adesso 40 mila», dice Corrado Portuesi, titolare dello studio «Sempione» di corso Giulio Cesare 160. Borgo dell’immigrazione che mescola le case a ballatoio degli stranieri e i bei palazzi residenziali anni ’70 di piazza Respighi. «Metrò e progetti Urban per adesso sono delle chimere» aggiunge. [P.CO.] Francia - San Paolo -4,3% Santa Rita - Mirafiori Nord -4,7% Nizza - Lingotto - Mirafiori Sud -7,2% Collina -10,2% - LA STAMPA PAOLO COCCORESE CRISTINA INSALACO Più che a un consiglio, l’invito sembra la richiesta d’aiuto di una scialuppa che naviga in mezzo a uno tsunami. «Dopo tanti anni, questo è il periodo più conveniente per comprare la casa: prezzi in calo e tanta scelta», dicono in coro gli agenti immobiliari della città. Il 2013 è stato l’ennesimo anno di quotazioni a scendere per il mercato torinese. Secondo Tecnocasa, da giugno a dicembre, sono diminuite del 6,1% rispetto al semestre precedente, mentre il dato annuale registra il -10,9%. Ma questo non basta a far ripartire le vendite. «Pur con qualche segnale positivo, il quadro del mercato rimane debole» annota Banca d’Italia nel Sondaggio congiunturale appena pubblicato. Con un dato che fa riflettere: un’agenzia su cinque non ha chiuso neanche un contratto nell’ultimo trimestre 2013. Secondo i dati elaborati da Tec- nocasa, a Torino il segno meno nei prezzi al metro quadro è una costante da tre anni. Ma dal 2012 è addirittura a due cifre. Si è passati dal -2,1 del 2011 al -10,8 dell’anno successivo. Fatto salvo un sostanziale pareggio del 2010 (+0,4) il mercato e di conseguenza i prezzi cadono a picco dal 2008, quando il tunnel della crisi era appena stato imboccato. dei prezzi effettivi d’acquisto forniti dall’agenzia. Segno che la differenza la fa la trattativa: è li che chi compra può farsi valere. «Ci sono acquirenti che fanno sciacallaggio e venditori che, dopo mesi di deserto, arrivano a dirci: fate voi un’offerta» racconta un agente di zona Pozzo Strada. Uno studio dell’agenzia «Il Borsino» ha quantificato la media del tempo neTrattative cessario a vendere un alloggio: se al Il prezzo reale quadrilatero, a scende sempre più BARRIERA MILANO Vanchiglia, in cenrispetto a quello e a Cit Turin Un bilocale dal costo tro «di listino»: le dove passa la medi un box auto tro possono bastaagenzie sono conon si riesce a vendere re sei mesi, al Parstrette a trattative più lunghe e a taco Dora oltre un gliare di più sulla quotazione di par- anno, a Barriera 9 mesi per gli allogtenza rispetto a pochi anni fa. È gi medi, un anno per vendere un apquanto emerge confrontando i dati partamento nuovo o signorile. di Tecnocasa con quelli dell’osser«Il crescere dell’attenzione nelvatorio della Camera di Commer- l’acquisto e l’aumento dell’offerta cio, elaborati dal Politecnico. Questi degli immobili sul mercato ha allunultimi sono i prezzi dell’offerta ini- gato di molto i tempi», dice Franceziale: calano, ma in misura minore sco Perri dalla sua agenzia di corso Fiume 4. In passato per vendere un appartamento a Borgo Po ci voleva qualche settimana. Oggi 6 mesi. Zone della città Tutto il mercato è in flessione per la crisi. Se in via Po al metro quadro l’usato è valutato in media 3,500 euro, alle case Fiat di corso Grosseto, in Borgo Vittoria, appena mille, in corso Marconi 2.300-2.400. Prezzi molto diversi anche nella stessa zona. In Santa Rita e Mirafiori Nord si spende sui 2,000 in piazza Montanari, corso Orbassano e via Gorizia. Ma se ci si avvicina al parco Rignon si sale a 2.400. Nei quartieri periferici e residenziali il prezzo scende meno. Si va dal -4,3 di San Paolo al -7,5 di centro e San Salvario, al -10,2 della collina. In alcuni quartieri, è quasi impossibile vendere. «In via Spontini, in Barriera di Milano, un bilocale con bagno interno non trova acquirenti anche se costa quanto un box auto, 35mila euro», dice Lucia Vigna della Fiap. R T1 CV PR T2 LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .49 g CENTRO-SAN SALVARIO BORGO VITTORIA-BARRIERA DI MILANO Borgo Dora Centro - Via Roma Centro Storico Crocetta - Rosselli Crocetta - Zona Mercato Piazza Statuto Quadrilatero Romano San Salvario - Corso Dante/Marconi San Salvario - Piazza Madama Cristina 800-1.600 2.300-4.000 1.900-3.200 1.900-2.500 2.100-3.100 1.400-2.000 1.400-2.300 1.400-2.300 1.110-2.100 FRANCIA-SAN PAOLO Borgata Lesna Cenisia - Adriano - Politecnico Cenisia - Frejus Cit Turin Parella - Campanella Parella - Cossa Piazza Bernini Pozzo Strada - Monte Cucco Pozzo Strada - Piazza Rivoli San Donato - Zona Nuovo Ipercoop San Paolo - Corso Trapani San Paolo - Piazza Robilant - Sabotino 1.300-1.800 1.100-1.950 1.100-1.600 1.750-1.250 1.150-1.850 1.400-1.950 1.400-2.400 1.600-2.200 1.250-1.750 1.600-2.300 1.200-1.600 1.000-1.750 Aurora - Borgo Rossini - Regio Parco Aurora - Corso Palermo - Corso Novara Aurora - Via Cigna Barca - Bertolla Barriera Di Milano - Piazza Respighi Barriera Di Milano - Piazza Sofia Barriera Di Milano - Vercelli - Crispi Borgo Vittoria - Corso Grosseto - Metro Falchera Giulio Cesare Lucento - Via Luini - Corso Potenza Madonna Di Campagna - P.zza Stampalia - Via Lanzo Vanchiglia Vanchiglietta - Corso Belgio - Corso Cadore COLLINA 1.400-2.250 700-1.400 700-1.300 800-1.500 800-1.650 900-1.500 1.050-1.300 1.100-1.500 900-1.500 1.000-1.400 1.300-1.600 1.350-1.750 1.500-2.400 1.400-2.400 Centimetri - LA STAMPA Collina 3.700-3.900 Borgo Po 3.700-3.900 Sassi 2.400-2.700 Barriera di Milano Borgo Vittoria Centro I medio-piccoli tengono bene Non c’è crisi che tenga: nonostante la generale flessione del mercato immobiliare, i prezzi non hanno subìto ribassi e restano alti rispetto alla media nel resto della città. Per comprare un appartamento affacciato su una piazza storica o ambire a una residenza di prestigio, si va dagli 8 mila ai 5 mila euro al mq. «Nei primi tre mesi del 2014 c’è stata una vivacità di scambio superiore rispetto allo scorso anno. Il centro è diventato più appetibile, anche grazie ad alcuni interventi di pedonalizzazione che ne migliorano la vivibilità» dicono dalla Chiusano & C. Immobiliare. A cambiare sono però alcune esigenze degli acquirenti: aumenta la richiesta di alloggi medio-piccoli, rispetto alle [D.MOL.] grandi metrature. Crocetta SANTA RITA-MIRAFIORI NORD Santa Rita - Corso Siracusa Santa Rita - Largo Orbassano Santa Rita - Stadio Comunale 1.450-1.950 1.250-1.900 1.400-2.100 Il mercato a Torino Centro Francia NIZZA-LINGOTTO-MIRAFIORI NIZZA LINGOTTO MIRAFIORI SUD Corso Unione Sovietica Mirafiori - Pio Vii Mirafiori - Traiano Mirafiori Sud - Via Candiolo Molinette - Genova Nizza - Millefonti - Lingotto Fiere Nizza - Millefonti - Piazza Bengasi 1.20 1.200-2.000 1 2 0-2.000 1.050-1.800 1.400-2.000 1.000-1.400 1.200-2.100 1.300-2.500 1.100-2.10 100 1.100-2.100 I prezzi si riferiscono ad appartamenti non nuovi (dati in euro) Collina San Paolo San Salvario Santa Rita Mirafiori Nord Nizza Lingotto Mirafiori Sud L’esperto/1 L’esperto/2 “Anche l’Imu frena le vendite Regge soltanto il lusso” “Gli alloggi senza ascensore non li vuole più nessuno” Per Lucia Vigna, sono due i volti del mercato immobiliare della città: «I separati e gli investitori stranieri», dice dal suo studio di strada Altessano, il responsabile comunicazione ed ex presidente della Fiap, la federazione dei professionisti specializzati nella vendita degli immobili. Gianni Pautasso, Team Manager Tecnocasa, annuncia la ripresa del mercato immobiliare: «Ci sono piccoli segnali di risveglio. Dopo cinque anni il ciclo negativo penso sia al termine. Le banche sembrano intenzionate a riaprire i cordoni delle borse, i costi dei mutui sono più bassi e il livello dei prezzi in flessione». Perchè partire dai genitori separati? «Sono una tipologia di clienti in crescita. Fino al 2010, chi si divideva riusciva ad acquistare, adesso affitta e, per limitare le spese, è disposto a vivere con dei coinquilini. Con la fine dei matrimoni, la casa della coppia, in comproprietà e da pagare con il mutuo, viene messa sul mercato. E molto più spesso si torna dai genitori». E gli stranieri? «Pensando al futuro, ci sono i segnali dello sbarco dei grandi investitori stranieri. Sono arrivate le prime mail di clienti russi e inglesi. I primi, puntano al lusso e ai palazzi del centro. I secondi, invece, alla collina verso al chierese e a via Della Rocca, vicino al fiume. L’Imu frena le vendite? «Sì. I clienti sono molto attenti alle rendite catastali. In particolare, è necessario informarli al momento dell’acquisto sulle possibili anomalie» [P .COC.]. Come spiega il trend delle quotazioni? «C’è un’offerta alta di chi deve vendere e una domanda inferiore di chi vuole acquistare. La disoccupazione e le difficoltà di accedere al credito hanno creato molti problemi, ma è anche vero che molti investitori stanno attendendo che calino i prezzi per acquistare». Come sta cambiando il mercato con la crisi? «Le case vecchie senza ascensore non si vendono più. Nessuno è disposto ad investirci: in più, bisogna puntare sulla riqualificazione degli stabili. I clienti sono sensibili ai costi di gestione e all’efficienza energetica». Ma c’è una parte di città che non è in difficoltà? «Colleghi mi hanno detto che hanno venduto su piazza San Carlo a trentenni accompagnati dai genitori. Si parla di cifre importantissime. Extralusso e famiglie che non sentono la crisi». [P. COC.] Uffici e terziario si salvano ancora La crisi ha imposto una diminuzione dei prezzi: dai 3 mila euro si è passati agli attuali 2500 al mq. Nella scelta pesano sempre di più costi di gestione, disposizione degli spazi e condizioni dell’appartamento. La necessità o meno di ristrutturare la nuova casa gioca un ruolo importante: «Oggi fare valutazioni in base alla zona è un azzardo, noi di solito valutiamo caso per caso – dicono dalla Chiusano & C. Immobiliare –. Ogni appartamento ha la sua storia, fra case vicine la differenza di prezzo può anche essere notevole». Per rispondere agli effetti della crisi la tendenza è quella di adottare formule alternative come l’affittoriscatto, utilizzata specie per gli uffici e nel settore terziario. [D.MOL.] Pozzo Strada Resiste la zona del Politecnico «Ci salviamo grazie alla metro». Gli alloggi sull’asse di corso Francia, anche se a prezzo scontato, si vendono. «Spesso è un investimento fatto dai genitori per i figli». C’è anche il fenomeno opposto, di chi torna in affitto perché la casa non può più mantenerla. Piazza Sabotino e corso Racconigi sono andati giù, tira il Politecnico. Per l’agenzia in franchising di Sergio Marinelli in corso Trapani, il 2013 è stato l’anno peggiore: 20 per cento in meno. «Ho dovuto ridurre i collaboratori. Le case nuove rischiano di restare vuote. Un palazzo partito con 5mila al metro quadro ora vende alla metà». [F.ASS.] T1 CV PR T2 DOMENICA 30 MARZO 2014 LA STAMPA 50 T1 CV PR T2 DOMENICA 30 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .51 Il posacenere di Cota Torino-Lione Pendolari Cota reggeva il posacenere a Bossi, io non lo farò con alcuno dei leader del centrosinistra perché sarò il presidente di tutti La Tav si farà, la vera sfida è come accompagnarla: la facciamo con mance al territorio o con politiche per rilanciare la bassa valle? Vogliamo migliorare la rete locale puntando sulle gare. Se il monopolista ci darà di più, anche in termini di qualità,ne riparleremo A casa «Dopo piazza Vittorio questa, cioè il partito democratico, è quella che sento come casa mia». Sono le parole che Sergio Chiamparino ha scelto per aprire il discorso con cui ha accettato l’investitura del Pd come candidato presidente della regione Piemonte il caso MAURIZIO TROPEANO uò convincere chi non ci ha mai votato». È questa la missione che il Pd con il suo segretario regionale, Davide Gariglio, affida, a Sergio Chiamparino. Ieri il partito lo ha incoronato candidato alla presidenza del Piemonte e l’ex sindaco, dal palco del teatro Carignano, ha definito la strategia. Il primo passo è la riconquista dei democratici: la «felicità per essere ritornato a casa»; il ricorso alle emozioni (il ricordo di Carpanini, la commozione pensando ai nipotini); un feeling ostentato con il sindaco Fassino e un rapporto ritrovato con Mercedes Bresso. Il secondo è il riconoscimento degli alleati ma «nelle debite proporzioni». Il terzo: la separazione degli elettori del centrodestra dai loro leader. Infine il richiamo alla «terra», con cui sembra aver lanciato un ponte verso un mondo che fuori da Torino e nel resto del Piemonte ha un peso non indifferente: l’agroalimentare e, in particolare, le coop agricole bianche. «P Chiamparino cerca voti in casa del centrodestra L’ex sindaco apre alle coop agricole bianche Non chiamatemi governatore «Vittoria sicura? Sicuro è morto» «Non chiamatemi governatore, dopo Alberto Sordi non è il caso di fare altre americanate...» «Il centrodestra è sfilacciato ma prima di dire che abbiamo vinto, i voti li dobbiamo contare» finire nel listino del presidente, il secondo, invece, sarà nella lista Chiamparino a conquistarsi i voti. «È la prima volta - spiega - che un candidato del centrosinistra mette al centro dell’agenda politica i valori della terra. È un cambio di passo importante e credo che alla mia età, 65 anni, e dopo quarant’anni di cooperazione, sia arrivato il momento di metterci Il richiamo alla terra la faccia». Chi conosce Bechis lo Ieri mattina, sedescrive come duti in disparte IL LISTINO una macchina da e lontano dalla I territori, metà donne guerra. Certo, nomenclatura non è detto che i giovani e figure tutto il mondo deldel Pd, Giorgio esterne ai partiti la cooperazione Ferrero ex presidente regionaagricola bianca lo le Coldiretti e Michele Bechis, segua in questa avventura, ma si presidente del Consorzio che tratta comunque di una «prima» raggruppa le cooperative cere- assoluta per il torinese. alicole della provincia di Torino di Fedragri-Confcooperative, si I delusi del centrodestra sono spellati le mani per ap- Il discorso della corona di Chiamplaudire i passaggi sul «Pie- parino si muove cercando di scamonte che deve superare la vare un solco sempre più profonBorgogna». Il primo dovrebbe do tra gli elettori e gli eletti del centrodestra. Lo fa mettendo nel Sel fino ai Moderati e Scelta Civimirino, senza mai nominarlo, Ro- ca: «Io voglio una squadra crediberto Cota. «La Regione è caduta bile e compatta. Dunque non ci sotto l’illegalità delle firme false saranno liste tarocche o fasulle. ma ancora prima sotto il disono- Non ci presenteremo con una re delle “mutande verdi”». E poi sventagliata di simboli spesso c’è un’altra immagine evocata sconosciuti, ma con formazioni dall’ex sindaco, quella del gover- con un radicamento nel territonatore che reggeva il posacenere rio, piccolo o grande che sia». per il sigaro di Umberto Bossi, ai Agli alleati promette una giusta tempi della massima potenza le- rappresentanza nelle «debite ghista: «Io non reggerò mai alcun proporzioni», sia nel listino che posacenere». E nella giunta, in caancora: «A NovaI CINQUESTELLE so di vittoria. Ma ra, ad accogliersono dei paletti Bravi a protestare ci mi, c’era un picper la formazione ma non a costruire del listino che chetto della Lega; Noi siamo per il fare avranno gettato io sono andato a salutarli perché un po’ di panico sono brave persone. Sventolava- nei partiti: rappresentanza ai no la bandiera del Piemonte sen- territori che rischiano di non za accorgersi di avere accanto averne, parità di genere ed espechi ha fatto finire quella bandiera rienze esterne: «Chiedo ai partiti nel fango». di darmi una mano per costruire un listino che non sia la brutta coGli alleati pia della veccia politica («ci sono Chiamparino delimita anche i già io») ma una bella copia della confini della coalizione, che va da nuova». T1 CV PR T2 52 SPECIALE GIUBILEO PUBLIKOMPASS SERVIZI PROMOZIONALI FORMAZIONE CONTINUA IN CORSO BRAMANTE 56 Giubileo, lo stile di un leader si impara all’Accademia Gli addetti alle onoranze funebri tornano sui banchi di scuola: nella sua sede principale, in corso Bramante, Giubileo ha inaugurato l’Accademia del rito funebre. Si tratta di una iniziativa molto ambiziosa: «Serve alla formazione teorica e pratica, e all’aggiornamento professionale dei nostri addetti – spiegano da Giubileo – Nella nostra professione non ci si improvvisa, né ci si può affidare solo all’esperienza: di qui la necessità di una formazione costante, su più aspetti del nostro lavoro». Quello che ormai è consolidato e conosciuto come «stile Giubileo» nasce proprio nelle aule dell’accademia: «Docenti specializzati tengono lezioni su vari argomenti: sia a chi si sta avvicinando alla nostra professione sia, in altri casi, a chi già la esercita da tempo ma deve essere messo al corrente di novità, per esempio in materia legislativa». Poi c’è la parte pratica per la quale, su un’ampia superficie, sono stati ricreati i vari ambienti che si possono incontrare in occasione di un funerale: scale, camere da letto, corridoi, addirittura un balcone. «Quando siamo nella casa di un defunto parliamo il meno possibile – spiega un addetto esperto – Ci pare un atteggiamento di fondamentale rispetto nei confronti dei famigliari, quasi sempre presenti mentre lavoriamo». Ne consegue la necessità di sapere a priori quali sono i compiti da svolgere, sia a livello individuale sia come squadra. «Ne è un esempio il trasporto del feretro – prosegue il caposquadra – Non sempre è possibile mantenere il feretro nella posizione più consona, quella orizzontale». In questi casi occorre applicare manovre che già si conoscono a priori. Nel rispetto verso il feretro e verso il defunto in esso racchiuso, occorre effettuare movimenti che consentano di raggiungere la strada e il carro funebre. «Abbiamo perciò riprodotto le situazioni più complicate – commentano da Giubileo – In certe case nel centro storico, per esempio, di fronte alla porta d’ingresso c’è la ringhiera del ballatoio. Oppure dobbiamo muoverci in corridoi stretti, con le porte sistemate in posizioni scomode». In questi casi il caposquadra diventa l’occhio e la mente del gruppo di lavoro. Con le mani appoggiate alla schiena dei due addetti che reggono il feretro nella posizione più disagevole, guida i movimenti nel modo più consono, in modo che non si tocchino né i muri né il pavimento. E non a caso nello stretto corridoio dell’Accademia ci sono anche dei quadri ornamentali, che non si devono sfiorare. «Anche se l’aspetto pratico è quello che più colpisce, la parte teorica è altrettanto fondamentale», sottolineano da Giubileo. A ogni addetto vengono chiarite le responsabilità individuali: eventuali carenze avrebbero anche ripercussioni sull’azienda. Molta at- Nel lutto “Diffidate dei consigli in ospedale” Ildecessodiunapersonacaraponeunaseriediinterrogativi che riguardano molti aspetti pratici. Giubileorispondealledomandepiùfrequenti. Checosafare,quandomuoreuncongiunto? «Nonènecessarioagireconurgenza,ancheperché perleggedevonopassarecomeminimo24oreprimachesipossanocelebrareleesequie.Ilfunerale, in genere, non avviene prima di 2-3 giorni dal decesso». Seildecessoèavvenutoincasa? «Occorre avvisare il medico curante, che dovrà espletare le pratiche necessarie e compilare la schedaIstatche,nelcasoincuisiaGiubileoaoccuparsi delle esequie, verrà consegnata direttamentedalpropriofunzionarioallafamiglia.Nelcasoin cui il defunto abbia espresso la volontà di essere cremato,occorresegnalarloalmedicostesso». Eseildecessoavvieneinospedaleoincasadiriposo? «Il personale sanitario della struttura si occuperà ditrasferirelasalmanellacameramortuaria,eavviseràunmedicoperredigerel’attodimorte.E’vietatoperlegge,alpersonaleospedaliero,“consigliare”un’impresadionoranzefunebre». Comecomportarsi,seinospedalequalcunoconsiglia»un’impresadionoranzefunebri? tenzione viene anche riservata alla sicurezza sul lavoro, che è una componente imprescindibile dalla nostra professionalità. «Poi c’è l’aspetto etico – aggiungono da Giubileo – Abbiamo un nostro codice di comportamento che ogni dipendente è tenuto a rispettare. Vi rientrano i rapporti con i famigliari, e tutto ciò che riguarda la trasparenza e la correttezza di rapporto con le famiglie e gli enti con i quali entriamo in contatto per il nostro lavoro». Allestire e gestire l’Accademia del rito funebre richiede un impegno organizzativo e finanziario. Per quale ragione ve lo assumete? «Per noi è fondamentale salvaguardare e migliorare una professionalità che bada anche ai dettagli, e poggia su due capisaldi: il rispetto verso il defunto, al quale si deve garantire un commiato il più dignitoso possibile, e l’attenzione verso la famiglia. Vuol dire effettuare certi gesti con la giusta attenzione, rispettare i tempi di chi vuol dare un ultimo saluto, la capacità di esserci per effettuare la preparazione della salma e, al tempo stesso, essere quasi invisibili per non apparire come estranei tra i famigliari in lutto». «Ribadiamo:èuncomportamentoassolutamente vietato dalla legge. Bisogna diffidare degli incaricati delle imprese che contattano direttamente i famigliari a casa o in ospedale, e non accettare indirizzifornitidachispacciaquelgestoper“aiuto”». Quando bisogna avvisare l’agenzia di onoranze funebri? «Nonc’èurgenza.Inostrifunzionarisonoadisposizionedellefamiglie,perascoltarneleesigenzee conlororedigereunpreventivosenzaimpegno.Li si può incontrare nelle nostre sedi, o, su richiesta dellestessefamiglie,allorodomicilio.Laleggevietaespressamentealleimpresefunebridiavvicinare,anchesoloperinformazioni,ifamigliarideidefuntinegliospedaliecasediriposo». Avetealtriconsigli? «Richiederesempreunpreventivoscrittoprimadi firmarel’incaricoaqualsiasiimpresadionoranze funebri. Pretendere sempre la fattura (che, ricordatebene,èesentedaIva)dell’interasommapagataall’agenziad’onoranzefunebri,altrimentisidiventa complici di evasione fiscale con le conseguenze legali del caso. Richiedere sempre copia dellespesechel’onoranzafunebredicediaverpagatoagliEntieverificarechel’importodellafatturacorrispondaaquantosièpagatorealmente». R T1 CV PR T2 DOMENICA 30 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .53 Unità cercasi Caos centrodestra Udc-Ncd , l’alleanza vale solo a Roma I vertici dei partiti del centrodestra stanno cercando di trovare una quadra per presentarsi alle elezioni con la stessa coalizione che ha sostenuto Cota Nella foto Gilberto Pichetto, candidato di Forza Italia Si tratta ancora, Salvini (Lega): si diano una mossa Sulla «Stampa» Retroscena MAURIZIO TROPEANO «I Sudoku nquietante». «Maestro di malgoverno». «Indebitetor». Se si leggono le reazioni, praticamente identiche e compatte, con cui i partiti del centrodestra sparano ad alzo zero contro Sergio Chiamparino diventa difficile comprendere i motivi per cui la maggioranza, che fino a oggi ha sostenuto Roberto Cota alla guida del Piemonte, rischia di presentarsi alla competizione elettorale divisa. Domani, infatti, è annun- Così La Stampa ha raccontato il via libera di Forza Italia a Gilberto Pichetto. 1 ciata la presentazione ufficiale della candidatura di Gilberto Pichetto per Forza Italia anche se il vicepresidente della giunta regionale sta facendo ogni tentativo per tenere aperta la porta a una trattativa che sta andando avanti sotto traccia. Lo lascia capire Matteo Salvini. Il segretario della Lega Nord, in giro per il Piemonte per raccogliere le firme per il referendum contro l’euro, spiega: «O Forza Italia si dà una mossa oppure faremo le nostre scelte». Al suo fianco c’è Roberto Cota: «Siamo assolutamente pronti ad andare da soli». Alla Lega, infatti, non «interessa partecipare a primarie di condominio». Qualcosa si muove Agostino Ghiglia, presidente di Fratelli d’Italia, mette sul tavolo la possibile rinuncia alla consultazione popolare «a patto che il candidato lo si decida in Piemonte». Come? «Scegliamo tutti assieme una società di sondaggi indipendente, formuliamo assieme le domande e impegniamoci a sostenere il candidato che risulterà più forte, senza se e senza ma». trattative. E l’assessore regioPichetto ha apprezzato il nale Michele Coppola, attacca: messaggio politico contenuto in «A Forza Italia la decisione di quell’appello - «Dobbiamo re- salvare la coalizione di centrostare uniti e impedire alla sini- destra o di lasciare il “liberi tutstra di distruggere quanto fati- ti”». Ma Osvaldo Napoli, numecosamente coro 2 di Forza Itastruito fin ora» GLI ALLEATI lia, ribalta la sianche se resta La Lega: non faremo t u a z i o n e : dubbioso sui me«Chiamparino primarie può sperare solo todi per arrivare da condominio che le ambizioni ad un’intesa. Il problema è sbagliate dei partrovare il modo per permettere titi minori vedano il centrodea tutti di salvare la faccia. Enri- stra presentarsi diviso». In queco Costa, segretario del Ncd, è sto scenario che il segretario pessimista sull’esito finale delle regionale Marco Balagna defi- nisce «agghiacciante», l’Udc ha deciso di congelare ogni decisione sulle alleanze per le regionali (i torinesi vorrebbero Chiamparino, il resto del Piemonte no) e il leader nazionale Lorenzo Cesa ha dato per conclusa la formazione di una lista unica con il Ndc alle Europee. E in questo scenario anche il disegno di legge del presidente del Consiglio regionale, Valerio Cattaneo, per azzerare i fondi (500 mila euro) a disposizione dei gruppi a Palazzo Lascaris rischia di arrivare fuori tempo massimo. T1 CV PR T2 54 .Cronaca di Torino STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 1980 piazza Castello Banca Cassa di Risparmio n°2 Torre Spose Belle n°4 Bambi n°4 Bata n° 7 Margò abbigliamento n° 7 Galleria d'Arte Iannelli n° 7 Oreficeria Trea n° 7 Sartoria n° 7 Cossolo pasticceria n° 9 Villa Bigiotterie n° 9 Artigianato Fiorentino n° 9 Maglificio Moraldi 9 bis Migliardi n° 6 Chiesa Santissima Trinità n° 6 Ego n° 8 Pirelli n° 8 Sporting n° 8 bis Cover n° 10 Camet n° 10 Pellicceria Alasia n° 10 Casalegno Bottoni n° 10 Occhiali Accomasso n° 10 Sic n°14 Farmacia Muratore n°14 Banca Credito Italiano n°14 Ristorante Roma n° 16 Bellemo n° 18 Rikki Tikki Tavi n° 18 Fotocine n° 18 Cica Spa n° 20 Giovanni Morsilio n° 20 Gugliotta n° 20 Giacotto n° 22 Bar Cutty Sark n° 22 Morsilio Giovanni n° 20 Marandola n° 22 Profumeria Fulvia n° 11 bis Maglificio Lombardia n° 11 Piero Canta n° 11 bis Romolo Guanti n° 11 bis Vanzetto n° 11 Farmacia San Simone n° 13 Genovese n° 13 Fratelli Opezzi n° 13 Carlo n° 15 via Milano VIA GIUSEPPE GARIBALDI Minimaxi n° 12 Bonifetto Antonio n° 12 Sem n° 12 Benetton n° 12 Bar Amico Umberto n° 12 Pelletteria Galli n° 12 Isia Pellicce n° 12 Pelliccerie Truzzi n° 1 Libreria Lattes n° 3 Tappeti Shatzi n° 3 Cerutti Pelle n° 3 Bar Francia n°5 Valdata n°5 Il Salotto della Sposa n°24 Unural Arred n°26 Americanino Jeanseria n°26 Gruppo Tessile Forza 12 n°26 Farmacia Tullio Bosio n°26 Farmode n° 17 Gap n° 17 Mamy Pelle n° 17 Casa della Sposa n° 17 Orologi Reggiani n° 17 Rappresentanze Pilichi n° 19 Agazzini n° 21 Bacchetta n° 21 Paravia Libreria n° 23 Brina n° 27 Sorelle Cera n° 27 Snoopy n° 27 De Pas n° 27 Casa del Guanto n° 31 Bar Aletto n° 31 Michi n° 31 Fagnola Oreficeria n° 33 Pasticceria Tamborini n° 33 Audisio Camiceria n° 33 Galleria d'Arte La Conchiglia n° 35 Clinica della Bambola n° 35 Caffe Mini n° 35 Alvit n° 39; Bertinetto n° 39 Agenzia Commerciale Motta n° 39; Colbert n° 39 Supermec scarpe n° 39 Solimena n° 26 Cornici e Dipinti n° 26 Unural Arred n° 26 Biancheria Città di Firenze n° 28 Marandola n° 28 Garino Pelliccerie n° 28 Bar Fruits n° 30 Airaudi n° 41 Gentile n° 41 Eva Mode n° 43 Gaidano n° 43 Cinema Alpi n° 30 Benetton n° 32 Canova Regali n° 34 Bar Elio Castella n° 34 Menzio Elettrodomestici n° 34 Stivale Rosso n° 45 La calza Musso n° 45 Maglificio Lameta n° 47 Stilbagno n° 47 Pasticceria Guarona n° 47 Le bancarelle di libri Zambelloni Pelletteria n° 38 Merzagora Pelletteria n° 38 Cappellini n° 38 Lampadari Teppati n° 38 Rapetti n° 40 Gioielleria Venesia n° 40 Arredamento Il Punto n° 40 Optical Photo n° 40 Protto Cristalli n° 51 Galfrè n° 51 Arte e Fiori n° 51 Novo &C. n° 51 Bombole Gas n° 53 Fioraia n° 53 Discoverde n° 53 corso Palestro Happy Days n° 53 Un Pensiero fiorito n° 53 Calze n° 53 Tabacchi n° 53 Gioielleria Eiffell n° 53 Abbigliamento n° 55 Gb Sportelli n° 55 L'Oreal Saipo n° 42 Banca Subalpina n° 42 Banca Brignone n° 42 Fiorabella n° 44 Bosio coniugi n° 44 Giocattoli n° 44 Gastronomia Musso n° 44 Macelleria Ideal n° 44 Panetteria Lonzar n° 44 Baronio n° 46 piazza Statuto Maglificio Bonino n° 57 Pautriè n° 57 Trecate n° 57 Mini Caffè n° 59 Caffè Paris n° 59 Sei minuti in auto da via XX Settembre a piazza Castello Via Garibaldi qualche anno prima di essere chiusa al traffico. Ci passavano tram e auto in due sensi e la sosta era su entrambi i lati. Nell’ora di punta ci volevano 6 minuti per andare da via XX Settembre a piazza Castello Quando il tram faceva la coda in via Garibaldi Nel 1980 nasceva tra le proteste la prima via pedonale E i commercianti di oggi rinnegano la guerra di allora EMANUELA MINUCCI Sorrideva tirato, quel pomeriggio del 18 aprile 1980, l’ex sindaco Novelli. Aveva appena tagliato il nastro della nuova via Garibaldi tutta pedonale «ogni metro un litro di sudore» racconta, oggi, ricordando la titanica impresa. Un nastro che cadeva su 980 metri di pregiudizi, timori e barricate. «Sì, perchè c’erano negozianti come Valdata, il presidente dei commercianti che aveva sei vetrine di casalinghi affacciate all’angolo con via XX Settembre che aveva dichiarato guerra dura al Comune». Non erano soli, i negozianti, a temere che l’esilio del traffico finisse per ammutolire anche i registratori di cassa. «C’era anche la politica più conservatrice spiega Novelli - rappresentata dal Marp, il movimento per l’autonomia regionale piemontese, che le ha provate tutte per fermarci». Poi guarda la foto in bianco e nero di quel giorno. C’è una folla con la faccia da pioniere che guada, sindaco ed ex assessore al Traffico Marzano in testa, l’ex Dora Grossa per la prima volta a piedi e dice: «Quelli erano anni duri, c’era il terrorismo, volevamo che la gente tornasse a uscire di casa. Meno male che non ci siamo fermati». Gli sci sul sedile posteriore Centimetri LA STAMPA corso San Martino Fu un salto epocale. La via pedonale più lunga d’Europa (poi gli strappò il titolo Rue Sainte Catherine a Bordeaux) contava in quegli anni oltre 130 negozi, come testimoniato dalle Pagine Gialle Seat dell’epoca, era attraver- Quando pedonalizzammo la via erano anni bui e duri lo abbiamo fatto anche perché alla gente tornasse la voglia di uscire Si sta bene in questa via ma ci aiuterebbe molto avere meno limiti alle auto via la Ztl, più parcheggi e sosta meno cara Diego Novelli Livio Cossu ex sindaco di Torino presidente commercianti via Garibaldi sata da tre tram, il 4, il 3 e il 6, e vantava parecchi «distretti d’eccellenza» come gli atelier della sposa, quelli dedicati alla biancheria per la casa (allora c’era ancora il corredo con le lenzuola ricamate ) le pelliccerie. E poi c’era Sporting, il negozione da cui potevi uscire con gli sci nuovi sotto il braccio da infilare in auto, un cinema come l’ex Alpi che stava diventando d’Essai) librerie come Lattes e Paravia (quest’ultima resiste) e pure la mitica Clinica della Bambola in grado di riparare opere d’arte da pettinare come le Lenci. Non si pagava per parcheggiare, ma soprattutto si poteva lasciare la macchina su entrambi i lati della via. messo una lira, allora, sulla sopravvivenza dello shopping. E invece oggi - al netto della crisi - non capita che un negozio resti sfitto a lungo come invece accade in via Roma. «Nessuno ha nostalgia delle auto in mezzo alla via - dice Livio Cossu presidente dei commercianti, della boutique Lg di Faval - certo, sarebbe meglio eliminare la Ztl e abbassare il costo della sosta: tutte zeppe che rendono più difficile l’arrivo al mattino. Per il resto è un motore che gira bene e se provate a passarci il sabato non si riesce a camminare». Certo, fa capire il presidente, un po’ di attenzione in più da parte del Comune farebbe piacere. «Niente di avveniristico, qualche fioriera, per esempio, identiche a quelle messe negli anni Ottanta da Novelli». Business & dehors Nessun commerciante avrebbe scom- T1 CV PR T2 LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .55 In neretto in negozi già presenti nel 1980 2014 piazza Castello La Biglietteria Punto informatico n° 2 Banca Unicredit n° 2 Nau n° 4; Blob n° 4 Juventus n° 4 Bata n° 7 Jeanseria Guess n° 7 Promod n° 9; Tres Chic n° 9 Martine & Co n° 9 Cantiere interattivo n° 9 Tabacchi n° 9; L'Erbolario n° 9 L'Occitaine en Provence n° 9 Luisa Spagnoli n° 9 Glam Case n° 6 Chiesa n°6; Street n° 6 Cantiere interattivo n° 6 Du Pareil n° 6; Bottega Verde n° 6 Jean Louis David n° 6 Hilfinger n° 8 ; Claire n° 8 Tezenis n° 8 Farmacia n° 11; Grom n° 11 Libreria Dora Gross a n° 11 Pompea n° 13; Bijoux Brigitte n° 13; Geox n° 13 Pretty Woman n° 13 Pinkie n° 13 Kiko n° 8; Zizu n° 8 Z n° 10 ; Vitali n° 10; Lavazza n° 10; Shock n° 10 Accessorize n° 10 Accomasso n° 10 Ottica Avanzi n° 10 Altromercato n° 14/c Foot locker n° 14 Intimo Ellepi n° 14 Banca Unicredit n° 14 Passeggio continuo, anche nei giorni feriali Dehors, passeggio, e una folla costante per tutto il pomeriggio anche nei giorni feriali. I commercianti chiedono un arredo urbano più curato e una sosta a pagamento tutt’attorno meno cara I testimoni “Ho aperto nel 1946 e lo rifarei” “E’ un posto che mette molta allegria” ergio Caudana ha 88 anni e da almeno 68, tutte le mattine se ne in via Garibaldi per aprire il suo negozio che si chiama Michi, «i migliori marchi da sempre delle calzature italiane e straniere». A dire il vero ora i negozi sono due, perché oltre che le scarpe la famiglia Caudana propone, proprio a fianco anche abiti. Parlare con questo signore che non dimostra certo i suoi anni, e aspetta di compierne 90 dietro il bancone è proprio come parlare con via Garibaldi. Nei suoi occhi si sono specchiate mille metamorfosi della via: «Ricordo quando in questa strada passavano le prime Topolino e gli ultimi cavalli - dice sorridendo ma ho sempre avuto fiducia nel potenziale della via. E il tempo mi ha dato ragione». Così il signor Caudana non salì sulle barricate quando l’assessore Marzano lanciò l’idea di pedonalizzare la via e il sindaco Novelli si fece tutti i negozi, uno ad uno, per convincere i Sergio Caudana loro titolari che l’impresa valeva la pena. «Ricordo invece Valdata, com’era arrabbiato, diceva ma come fanno i miei clienti se non possono più venire in auto a portarsi a casa il servizio da dodici di porcellana. Ha chiuso l’anno scorso, e ora al suo posto c’è una maxi profumeria». E se gli chiedi che tipo di clientela frequenta via Garibaldi lui spiega che è variabile: «Il giorno in cui vendiamo di più è il sabato come tutti. Ma siamo aperti anche tutte le domeniche perchè in mezzo alla gente che fa le “vasche” c’è sempre qualche cliente e da qualche tempo anche parecchi turisti». Lo dice sorseggiando un caffè nella vicina e storica Pasticceria Tamborini che produce deliziosi savoiardi ultimamente apprezzati anche dal sindaco Fassino: «Se proprio devo dire la verità via Garibaldi è casa mia. Dal 1946 a oggi non mi sono mai pentito di avere aperto qui: è stata una favola, e se posso dire a questa strada manca solo una cosa: il mare». [E.MIN.] alentina Lessio è una delle ultime arrivate in via Garibaldi. Lo spiega con un sorriso che luccica più dei cristalli che vende (ed è una boutique Swarovsky). Lei tiene a precisarlo: «Non sono la titolare, ma sto qui parecchie ore da circa un anno e posso assicurarvi che via Garibaldi è una buona piazza e che il suo pubblico sta diventando sempre più esigente. Lo dico perché se non fosse così, un marchio in franchising come il nostro avrebbe scelto un’altra via». Valentina dice che da quando lavora in via Garibaldi si sveglia più allegra: «Vede? Là fuori sta passando una coppia che va a sposarsi, magari qualche invitato attirato dalla vetrina ne approfitta per comprarsi un accessorio che è perfetto per una cerimonia». Va l e n t i n a racconta di un commercio a più velocità. «Durante la settimana abbiamo una clientela di gen- Valentina Lessio te che va e viene dall’ufficio. Il sabato è la giornata della verità quella della passeggiata finalizzata ai regalini che fai per viziarti e la domenica è l’assalto». È vero, pesa lavorare anche nei giorni festivi, ma in via Garibaldi non esiste qualcuno che stia chiuso o almeno può capitare, ma è fenomeno rarissimo. Anche la commessa di Swarovsky ci riflette su: «Se non ci fosse l’apertura domenicale una di noi non sarebbe stata assunta, quindi siamo contente così». È chiaro, anche nella via commerciale più lunga della città che ha cambiato pelle più volte negli ultimi trent’anni, la crisi si sente. Vanno bene i caffè , le gelaterie i negozi che fanno tendenza come questo che vende le chiavette per il computer tempestate di brillantini. «Sono oggetti di pregio, ma dai prezzi accessibili, in fondo assomigliano al Dna della via». Non ci troverai mai la Maison Dior, in via Garibaldi, ma Grom, che è il Dior del cono da passeggio, sì. [E. MIN.] S V Contigo n° 16; El Charro n° 18; Class Collection n° 18; Mac n° 18 ; Terranova n° 18 Temporary Shop n° 20 Fiorella Rubino n° 20; Angel n° 20; Rinascimento n° 20 Oltre n° 20; Fornarina n° 20 Guess n° 20; Calliope n° 20 Venghi n° 22; Gioielleria Joy n° 22; Ottica Salva n° 22 via Milano VIA GIUSEPPE GARIBALDI Fantasia n° 12 Yves Rocher n° 12 Kenia n° 12 Vodafone n° 12 Mini Maxi n° 12 Porta Garibaldi n° 12 Carpisa n° 26; Yogurt n° 28; Garino Pellicce n° 28; Burda n° 30; Roberto Caffe n° 30 Sephora n° 19; La Stuzzicheria n° 21; Prodotti km 0 n° 21 Taccomatto n° 21; Paravia libreria n° 23; Zizu n° 23 Municipio n° 23 Garibaldi residenza n° 23 Chiesa Martiri n° 25 Class collection n° 25 Caffè Roses n° 27 Hi Fun n° 27 Sorelle Cera n° 27 Tabacchi n° 29 Michy n° 31; Caffè Martinez n° 31; Michy n° 31; Tamborini Pasticceria n° 33; Swarosky n° 33; Boutique 900 n° 33; Robe di Kappa n° 33 DadoDoro n° 37; Angel n° 37; Ricatti n° 39; Mathi n° 39 Via Maestra n° 39 United Colors of Benetton n° 32; Lg di Faval n°32 Mei. Ly n°32; Tiger n°34 Bar Garibaldi n°34 Blu Angel n° 41 Ricatti N° 41; Lilla n° 41 El Formage n° 41 Angela Ansaldi n° 43 Sogni di Donna n° 43 Kenia n° 43 GoldennPoint n° 43 Le bancarelle di libri Saurè la pasta è di casa n°38 Eureka Kids n°38 Renacco n°38 Piana n°38 Gamestop n°38 Prezzi Pazzi n°40 Garavini Gioielli n°40 Scarpe giuste n°40 Deutsche Bank n° 44 Fiorabella Uomo N° 44 MIni Maxi n° 44 Panetteria Lonzar n° 44 Atelier n° 44 Bar Blu n° 44 Macelleria Ideal n° 44 Baronio n° 46 Faita n° 46 Sisley n° 17; Intimissimi n° 17 Codi n° 17; Passi Italiani n° 17 Calzedonia n° 17; Palais Royal n° 17; Aston n° 17 Bar Caffeina n° 35 Tabacchi n° 35 L'Outlet del Casalingo n° 35; Mister Mukka n° 35 DiegoM. n° 35 Original Marines n° 35 chiesa San Dalmazzo n° 24 Imperial n° 24; Easybeauty n° 24 Farmacia Tullio Bosio n° 26 Equipe n° 26 Popeline n° 26 Saipo L'Oreal Caffè Fiorio (Savoia) n° 1 Muji n° 1 Cito Kilim n° 3 Les Bijoux n° 3 Artigianato di Valenza n° 3 Barron Gioielli n° 5 Bar Francia n° 5 Blob n° 5 Profumeria Douglas n° 5 Super Flash Store n°45 Segue n°45; Lamera °45 StoneFly n°45 L'atelier D'Orologerie n° 47; Kontact n°47 Uomo n°47; Tim n°47 Amnesia n°47 Greta G. N°47 corso Palestro piazza Statuto Centimetri LA STAMPA corso San Martino Intimissimi n° 51 Calzedonia n° 51 Lush n° 51 Lovable n° 51 FitFlop n° 53 My Ny n° 53 Passi Italiani n° 53 Happy Days n°53 Un pensiero Fiorito n° 53 Tabacchi n°53 Sg Preziosi n°53 Bolton's n°55 Movida n°55 Gb Five n°55 Caffè Roberto n° 55 Pizza & Fish n° 55 Intimo n° 55 Caffè House n° 57 Paradiso delle Sorprese n° 57 Zen Japan Fusion n° 59 Bigiotteria n° 59 Cellulare Center n° 59 Caffè Paris n° 59 T1 T2 56 .Cronaca di Torino STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 U 22,00 REPORTAGE DAL TRAMONTO ALL’ALBA La chiusura In quindici minuti il centro commerciale si svuota Restano, fino alle 23, soltanto gli esercenti TESTO DI ENRICO REMMERT FOTO DI FABRIZIO ESPOSITO iovedì 27 marzo, ore 19,54. Siamo a Grugliasco, davanti a uno dei primi tre centri commerciali d’Italia, una piccola città con numeri impressionanti: 100. mila metri quadrato coperti, 4.700 parcheggi, 180 esercizi commerciali e un numero di passaggi che, nei week-end di Natale, supera le 160 mila persone. I negozi sono tutti aperti, i ristoranti affollati, ma a noi, come sempre, interessa raccontare il dietro le quinte notturno, lo sforzo organizzativo, il motore invisibile che muove questa macchina da 1.800 addetti. Perciò cominciamo dai meandri della struttura, là dove il pubblico non può accedere. G Nei labirinti della shopville aspettando l’invasione Il labirinto nascosto 20,41. Adriano lavora qui da otto anni con i suoi tre fratelli e si occupa di manutenzione impiantistica, elettrica, idraulica e condizionamento. Ha il passo svelto, modi cordiali e un mazzo di chiavi magico con cui, come il secondino di un penitenziario, apre porte blindate e seminascoste introducendoci in un labirinto di corridoi smisurati, percorsi da pareti di tubi e interrotti da improvvise rampe di scale, attraverso cui si accede ai tanti cuori pulsanti del centro commerciale: le tre «stanze 22.000» (volt), la centrale termica, i generatori di emergenza, e così via. Adriano entra nei dettagli tecnici, spiega le procedure di sicurezza, si sofferma sulle innovazioni più recenti. Solo alla fine, il tempo di una sigaretta all’esterno, riusciamo a chiedergli dei turni notturni, della fatica. E Una notte alle Gru: corridoi nascosti pieni di tubi e improvvise rampe di scale Elettricisti, guardie giurate, addetti alle pulizie e parcheggi (quasi) deserti lui, serafico: «Siamo di presidio sempre, da lunedì a domenica, dalle 7 del mattino alle 23. I turni ce li distribuiamo tra noi fratelli e non mi lamento: ringrazio che c’è lavoro». L’annuncio 21,59. Mancano cinque, quattro, tre, due, un secondo. Poi Christian, in sala controllo, si schiarisce la voce, apre il microfono e annuncia: «Sono le ore ventidue. Shopville Le Gru sta chiudendo. Grazie. Buona serata». Un quarto d’ora dopo il centro commerciale si è svuotato. 20,41 22,25. Gli esercenti possono rimanere fino alle 23. È il momento della risistemazione, dell’ordine, delle pulizie dei negozi. Poi si abbassano le serrande. Toni è titolare del Caffè del Centro e lavora qui da diciotto anni: «Beh, in realtà divido l’impegno con il mio socio omonimo, siamo Toni & Toni. Perché è vero che devi essere sempre presente - l’occhio del padrone ingrassa il cavallo - ma è anche vero che come fai da solo? Siamo aperti sette giorni su sette, dalle 9 alle 22, per 358 giorni l’anno. Poi devo rendere merito alla gestione della shopville: si sono dimostrati meticolosi a tanti livelli, sicurezza, pulizia, efficienza… E, insomma, quando hai un bravo pilota ecco che vinci. Quanto a noi, credo che siamo capaci a lavorare: qui non è mica solo clientela di passaggio, abbiamo molti più clienti fissi, dai colleghi dei negozi ai rappresentanti che si danno appuntamento da noi. E poi io sto qui da diciotto anni: avevo bambini a cui regalavo i chupachupa e oggi me li trovo all’aperitivo. Qui è 22,25 molto meglio che Centovetrine, è Centottantavetrine! Ehi, mi rifai leggere tutto quello che ti ho detto?». Il deserto notturno 22,52. Sto cercando di ricordare come si intitola quel vecchio film in cui dei tizi per scappare agli zombie si blindano all’interno di un centro commerciale, ma il cervello si è inceppato su una barra con scritto «loading» e una clessidra che gira a vuoto. Intanto Andrea, coordinatore della squadra di emergenza notturna, ci porta in giro. La shopville è quasi deserta: l’area gioco per i bambini, che richiama una giungla, finalmente riposa, così come il mercatino di primavera al piano superiore e il novanta per cento dei negozi. Nei rimanenti qualcuno finisce di passare l’aspirapolvere, mentre dietro le serrande abbassate dell’ipermercato, oltre la fila di casse, si intravede il personale intento a riassortire la merce sugli scaffali. Andrea è un veterano - lavora qui dal ’94 - e anche lui ha un mazzo di chiavi magiche: la cosa più bella è una chiave con cui è in grado di invertire 3,21 «Noi siamo quelli che non si vedono ma che devono garantire tante cose indispensabili: il caldo d’inverno, il fresco d’estate» «Siamo capaci a lavorare. Io sto qui da 18 anni: c’erano bambini a cui regalavo i chupa chupa e oggi me li trovo all’aperitivo» «In genere di notte è molto tranquillo. In dieci anni ci sono stati in tutto due episodi. Il resto sempre falsi allarmi» Adriano, manutenzione Toni, esercente Paolo, piantone T1 T2 LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .57 6,15 «Siamo in dieci, cinque all’interno e cinque all’esterno, e non abbiamo tempo da perdere: tutto deve essere perfetto per le 9» 5,15 Si ricomincia Alle 9 la shopville riapre, i commercianti di alimentari arrivano prima per allestire i negozi Il primo ad arrivare, poco dopo le 5, è il fornaio.Alle 5.30 è il turno dell’edicolante il senso di marcia delle scale mobili, ovviamente a nostro favore. Una meraviglia. Il secondo superpotere è la radio con cui, alle 23 in punto, dà l’ok allo spegnimento delle luci. La sorveglianza 0,05. «Noi qui siamo presenti 24 ore su 24, - spiega Dino al gabbiotto della vigilanza. - Abbiamo il nostro bel da fare: controlliamo un’area coperta estesissima e migliaia di posti auto. Di giorno capita di tutto, dal tentativo di furto fino al vecchietto che non ricorda più dove ha lasciato l’au- to e chiede aiuto per ritrovarla. Di notte abbiamo un presidio interno, uno esterno con vetture e poi tutta la parte tecnologica con una fitta rete di telecamere e allarmi. I giorni più caotici? Beh, ovviamente a dicembre: l’8, quando la gente parte con gli acquisti, e il 24, quando arrivano i ritardatari. Cioè mezza Torino». 1,15. Io e Fabrizio giriamo incantati per la shopville, semibuia e completamente deserta. A quest’ora accordiamo al luogo un’atmosfera di sospensione e attesa, ma anche qualcosa di simile al raccoglimento. Ma forse è una forzatura perché, come Narciso, i descrittori di professione amano credere che ciò che stanno osservando contenga il loro riflesso. 3,21. Paolo si occupa della sorveglianza notturna interna: «Cosa devo dirvi? In genere di notte è molto tranquillo. In dieci anni, cioè da quanto lavoro qui, ci sono stati in tutto due episodi. D’altronde è tutto presidiato sempre, siamo in parecchi e ci sono allarmi e telecamere dappertutto. Alle volte capita che siano proprio gli allarmi dei negozi a dare problemi: sono sen- sibilissimi e magari durante un temporale, o una notte molto ventosa, succede che comincino a suonare. Allora andiamo a controllare di persona e, una volta verificato che si tratta di un falso allarme, l’antifurto viene resettato. Ecco tutto». Ketty, responsabile pulizie arriva Ketty, la responsabile della squadra di pulizie: «Siamo in dieci, cinque all’interno e cinque all’esterno. Non abbiamo tempo da perdere: tutto deve essere perfetto per le 9. A quel punto rimaniamo qui con un presidio fisso di 3/4 addetti per tutto il giorno. E d’estate è molto più impegnativo perché abbiamo anche tutta l’area del Gru Village, gli eventi, i concerti, la piscina, il miniclub per i bambini…». Come si chiama il mezzo che guidi? «Lavasciuga uomo a bordo». Il parcheggio 4. Quante auto ci sono nel parcheggio? Esattamente sedici. 5.15 Il primo ad arrivare è il fornaio. Un quarto d’ora dopo arrivano a consegnare i quotidiani per l’edicola. Ancora una mezz’ora, sono quasi le sei, e Il mercato 6,37. Nella zona mercato ci sono Enrico e Francesco, che stanno finendo di allestire il banco panetteria. Il secondo si occupa delle gestione generale di alcuni esercizi di quest’area, compresi il bar, i frullati e il gelataio. “È importante allestire tutto nel modo più allettante possibile, perché qui hai una clientela fissa ma anche un grande passaggio, che devi attirare, esattamente come in un mercato. Io seguo un po’ tutto, sono un jolly. Del genere: qualcuno è malato ed ecco che ho vinto improvvisamente una mattinata da barista!” 7,18. Al banco dell’ortofrutta scambiamo ancora quattro chiacchiere con Bruno, che ha 78 anni e fa questo mestiere da 55. Ma è tempo di andare: alle 9 si apre e c’è già fuori la coda di clienti con il carrello. (PS: Se avete notato che questo è in assoluto il primo articolo a livello mondiale su una shopville in cui non viene citata la teoria dei «nonluoghi» di Marc Augé, beh, ecco fatto.) T1 T2 58 .Cronaca di Torino STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 In corso Vittorio In 500 al party degli studenti I vicini chiamano la polizia Musica fino alle 4 del mattino, battaglia di cuscini sulle scale LODOVICO POLETTO Bring a hat. Porta un capello. Bring a pillow, porta un cuscino. E porta anche gli alcolici. Il «Third twin party» organizzato l’altra notte da un gruppetto di studenti di Erasmus, in un elegante stabile al 37 di corso Vittorio Emanuele proprio all’angolo con via Sant’Anselmo - resterà davvero nella storia. Motivo? In pochissimo tempo è diventato un super festone con più di 500 persone. Che hanno colonizzato l’appartamento al primo piano dove vivono gli organizzatori della festa, l’androne dello stabile e le scale. Cinquecento persone che dalle 22 alle quattro del mattino hanno bevuto ascoltato musica, fatto festa, dato vita ad una battaglia di cuscini, bloccando in casa tutti i residenti. «Noi non potevamo neppure aprire la porta, tanta gente c’era. Siamo rimasti bloccati dentro e abbiamo aspettato che la buriana passasse» racconta Vincenzo D’amico. Paura? «Non ne abbiamo avuta. Ma cerato c’era un po’ di apprensione per ciò che avrebbe potuto accadere lì fuori: qualcuno magari poteva anche farsi male. Con così tanta gente non si può dare nulla per scontato» spiega ancora Vincenzo D’Amico. Verso l’una sono arrivate le prime volanti della polizia, ma sgomberare 500 persone non è facile e la festa, tra alti e bassi è andata avanti fin verso le 4, quando finalmente tutti se ne L’androne ieri mattina Ecco come si presentava l’androne di corso Vittorio dopo la mega battaglia dei cuscini e i fiumi di alcol scorsi La folla di venerdì notte Al party organizzato da studenti Erasmus sono arrivati in 500 e hanno invaso letteralmente anche le trombe delle scale sono andati. Sulle scale dello stabile, nell’androne è rimasto un tappeto di immondizia: resti dei cuscini impiegati nella battaglia, avanzi di cibo, e una montagna di bottiglie di birra e di alcolici. Le fotografie scattate dai residenti sono meglio di mille parole. Ora inizia la conta dei danni che, tutto sommato, sono più modesti di quelli temuti. Sono andati in frantumi alcuni vetri della porta dell’androne. Qualcuno più brillo di altri ha spaccato i vetri delle finestre che si affacciano sulla tromba delle scale. E centinaia di piedi hanno tritato un po’ di vasi di fiori che i residenti lasciavano appoggiati sul pianerottolo, per rendere le scale più leziose. Ma poi è arrivato il «Third twin party» dei ragazzi di Erasmus, e quel bel palazzo, per una notte, è diventato un’altra cosa. Saper spendere Simonetta [email protected] Un letto in ferro battuto e due statue in bronzo E vviva i nonni: molti allevano i nipoti, altri provvedono alla famiglia anche con notevoli sacrifici e - quando purtroppo muoiono - lasciano in eredità i loro acquisti di una vita. Due statue in bronzo hanno incuriosito Enzo della provincia di Torino: «Sono state acquistate dai miei nonni verso la fine del 1800. La prima statua rappresenta una figura femminile (circa 100 cm di altezza) che regge una fiaccola e poggia su una colonna lignea a tortiglione. La seconda rappresenta un danzatore orientale (circa 75 cm), che solleva un tamburino e poggia su una colonna lignea scanalata su base quadrata. Sul retro si evidenzia la firma Waagen». «L’autore delle sculture spiega il professor Ferdinando Viglieno Cossalino - è il prussiano Arthur Waagenuno scultore vissuto tra fine 800 e inizio 900. Considerato che anche le statue sono multipli, non hanno un grande pregio: possono valere le due circa mille euro». Alessandro ha un letto in ferro battuto che risale probabilmente alla fine dell’800. Secondo il nostro perito, «probabilmente era sistemato nella stanza di un bambino come ci può indicare l’immagine sacra in cronolitografia su metallo che raffigura San Giovannino. Completo e in buone condizioni può valere circa 400 euro». E ora, come promesso, chiudiamo in bellezza le ricette del Veneto con un dolce. Torta delle Rose (Le dosi sono per 8 persone). Sciogliere un cubetto di lievito di birra in una tazzina di latte tiepido e poi aggiungere 100 g di farina, fino a ottenere un impasto morbido. Amalgamare 20 g di burro con 50 g di zucchero e aggiungere 1 uovo e 1 tuorlo, la scorza grattugiata di 1 limone, 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva, un pizzico di sale e 250 g di farina. Aggiungere l’impasto, formare un panetto, incidere con un taglio a croce e mettere a riposare in una terrina per circa 2 ore fino a che non sarà lievitato. Stendere l’impasto per ottenere un disco di circa 3 mm di spessore, cospargere la superficie con la crema ottenuta battendo il burro con lo zucchero. Arrotolare la sfoglia su se stessa formando un unico rotolo. Tagliare il rotolo in 8-9 parti, chiuderle di sotto e aprirle un po’ nella parte che resterà sopra. Mettere in una teglia di 24-26 cm di diametro, disposte a cerchio. Lasciare lievitare le «Rose» per circa 2 ore, quindi infornare a 180° per 45 minuti, a metà cottura coprire con carta stagnola perché non bruci. farmacie Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: via Vibò 17 B; corso Siracusa 98; viale Falchera 70/B; via Nizza 183; piazza G. Madre di Dio 1; via Tripoli 15/A; via C. Colombo 42; via Monginevro 178; corso Giambone 19; via Cernaia 14; corso R. Margherita 114; corso Toscana 107; corso Lecce 31; via Madama Cristina 14. Di sera (19,30-21,30): via Sacchi 4. Aperte anche di notte: corso Belgio 151/B; via Nizza 65; piazza Massaua 1. Info: www.farmapiemonte.org. T1 CV PR T2 LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 etropoli Per le vostre segnalazioni [email protected] Chieri, niente senso unico Orbassano vende le quote del Caat Sfuma ancora il progetto del senso unico nell’ultimo tratto di via Battisti, che avrebbe collegato l’area mercatale di piazza Europa alla stazione ferroviaria. Il Comune non è riuscito a concludere gli espropri. [F. GEN.] Il Comune riprova a vendere la sue quote di nel Caat, un pacchetto di minoranza da 100 mila azioni (1%) che frutterebbe all’amministrazione circa 55 mila euro da investire sul sociale. [M.MAS. ] La consegna Beinasco I soldi per i nomadi fanno litigare il Consiglio I consiglieri del centro-destra chierese hanno «offerto» quattro copie del «Tapiro d’oro» di Striscia la Notizia ai colleghi democratici Il centrodestra protesta: “Intanto si tagliano i servizi ai cittadini” Chieri MASSIMO MASSENZIO Non si placano le polemiche sul campo nomadi di Borgaretto. Dopo le critiche all’amministrazione per lo stanziamento di 10 mila euro per i progetti di integrazione, l’opposizione denuncia la devastazione dei servizi igienici dell’accampamento, installati due anni fa a spese del Comune. Il Pdl chiede al sindaco di utilizzare il pugno duro, espellere dal campo i responsabili, obbligandoli a ripristinare la struttura a loro spese. Il primo cittadino, Maurizio Piazza, assicura provvedimenti, ma ribatte: «Il campo nomadi è ben gestito e non rappresenta un problema». Tapiro d’oro al Pd per i parcheggi vietati dell’assessore Ronco FEDERICO GENTA Il campo di Borgaretto Realizzato nell’aprile del 2009, l’accampamento di Borgaretto si estende su un appezzamento di 1300 metri quadrati e ospita circa 40 persone. A inizio anno il Comune ha stanziato poco meno di 10 mila euro per finanziare «Integrazione Rom», il progetto del Cidis per l’accompagnamento sociale dei nomadi. L’obiettivo principale del consorzio, che ha ottenuto un finanziamento europeo di 200 mila euro, è la garanzia della frequenza scolastica dei minori e delle condizioni igienico-sanitarie. A carico dell’amministrazione comunale ci sono i costi per spese scolastiche e buoni alimen- Metropoli .59 . Insediamento contestato Nel campo nomadi di Borgaretto, allestito nel 2009, risiedono una quarantina di persone. Il Comune ha costruito i servizi igienici, poi danneggiati, e ha stanziato 10 mila euro per agevolare l’integrazione tari, a fronte di una corretta manutenzione delle strutture. «Espellere i vandali» «Mi sembra invece che questo non accada e quindi chiediamo di espellere chi non rispetta le regole», attacca Daniel Cannati, Pdl, primo firmatario dell’interrogazione. «Quei servizi igienici sono costati migliaia di euro, in un momento in cui i cittadini si vedono tagliare molti Rivoli servizi». Sulla «questione nomadi» interviene anche il capogruppo Rosalba La Fauci: «Tutti devono avere uguali diritti e doveri e chi rompe deve rimettere a posto. La convivenza con i cittadini è sempre più difficile e l’intera zona è sommersa dall’immondizia». La pensa diversamente l’assessore alle Politiche Sociali, Ernesto Ronco: «Con le espulsioni il problema non si risolve, si sposta». Da qualche settimana è iniziato un percorso per responsabilizzare i capifamiglia: «A turno si occupano della pulizia e i risultati sono buoni. Abbiamo rimesso in funzione gli scarichi dei bagni e il resto dei lavori sarà a carico degli ospiti del campo. Il problema della convivenza con gli assegnatari degli orti urbani esiste, ma la strada da percorrere è quella del dialogo». Nichelino Dopo quello originale, appioppato al presidente della Provincia Antonio Saitta, altri quattro Tapiri d’oro sono piombati sul tavolo dei consiglieri chieresi del Partito Democratico. L’omaggio, non esattamente gradito, arriva dai capigruppo di maggioranza, in occasione dell’ultimo Consiglio comunale. E il motivo è sempre lo stesso: l’incauto parcheggio dell’assessore provinciale all’Ecologia, Roberto Ronco, in uno spazio riservato ai disabili. «Per la stessa ragione era saltata la poltrona di un nostro assessore. Adesso come si comporterà il Pd?» si chiede ironico Angelo Rubatto di Lista per Chieri. Il riferimento è a Giuseppe Pellegrino, delegato all’Istruzione, che nel 2012 si era dimesso dopo essere stato pizzicato ad occupare lo stallo per i portatori di handicap alle spalle della biblioteca civica. Certo, va ricor- dato ai più, qualche differenza tra i due episodi ci sarebbe. Ad esempio ci sarebbero le scuse quasi immediate di Ronco, rispetto all’ipotesi di congiura e fotomontaggio lanciata da Pellegrino, incastrato in Consiglio da un’immagine che ritraeva la sua auto ferma negli spazi a lui non consentiti. «In ogni caso non riusciamo a capire quale colpa o interesse possiamo avere noi da questa vicenda - dice il consigliere Antonio Maspoli - I fatti non riguardano certo Chieri. E se qualcuno ha sbagliato, spetta ai vertici provinciali prendere i giusti provvedimenti». Questa volta, però, la polemica sembra essere già morta sul nascere. Ronco, che si era già sfilato dalle primarie per la corsa a primo cittadino di Chieri, ha fatto sapere che non prenderà parte alla prossima campagna elettorale «per non alimentare ulteriori strumentalizzazioni». Poco male: alla prossima tornata gli aspiranti sindaci sono già otto. Possono bastare. Chieri Se il voucher è scaduto La partita finisce in rissa Nelle mense scolastiche nel dubbio si multa Due feriti e 4 denunciati solo alimenti “km zero” PATRIZIO ROMANO A Rivoli, come a Torino, le multe per i voucher con orario scaduto continueranno a fioccare. Appena comparsa sui giornali la notizia che in caso di voucher scaduto esposto sulle auto in sosta nei parcheggi a pagamento le sanzioni non erano più previste la società Millerivoli aveva subito chiesto lumi alla polizia locale. E la risposta non si è fatta attendere. «In attesa di modifiche della norma del codice della strada - hanno detto i vigili si va avanti come prima». Insomma, chi lascerà l’auto Parcometri in via Piol nelle strisce blu oltre l’orario riportato dal voucher si troverà la multa di circa 25 euro. E non sono pochi. Nel 2013 i verbali staccati dagli ausiliari della sosta sono state 6125 per circa 150 mila euro, di cui sono stati già versati 124 mila. «Aspettiamo di capire - confida il sindaco Franco Dessì -, perché c’è molta confusione». Furibonda rissa in campo a Nichelino, in occasione di una partita di campionato amatoriale, con un bilancio di due feriti e quattro denunce. È finita a botte una partita del campionato dilettantistico Csi in programma nel tardi pomeriggio di ieri a Nichelino, nei campi sportivi Venere Cola. Si fronteggiavano in una partita del torneo le formazioni del «Ioffrida Design» di Nichelino, quindi padroni di casa, e la squadra «Saturnio Calcio» di Moncalieri. Per motivi legati allo svolgimento della partita, ad un certo punto è scoppiata una zuffa sul terreno di gioco, a partita in corso. Il litigio è stato così violento che sono dovuti intervenire i carabinieri della tenenza per sedare gli animi. A quanto pare sono volati pugni, calci e spintoni. Il pomeriggio movimentato si è concluso con quattro denunce per lesioni tutte a carico di giocatori di origine straniera, di 27 e 21 anni. Si tratta di studenti marocchini e senegalesi residenti a Nichelino e Torino. I due feriti, due fratelli di Moncalieri entrambi di 38 anni, sono stati trasportati al Santa Croce, medicati con ferite lievi (i sanitari hanno assegnato ai due pazienti il cosiddetto «codice verde»). [G. LEG.] Sulla tavola degli studenti di Chieri arriveranno solo piatti a chilometro zero. Annunciato poco più di un anno fa e poi messo da parte tra mille polemiche, il sogno del centro cottura a due passi dalle scuole è tornato sul tavolo del sindaco. Francesco Lancione ha deciso di chiudere il mandato con uno dei bandi più ambiziosi. Quello che, tra una anno, dovrebbe rivoluzionare l’organizzazione delle mense. Oggi tutti i piatti per i ragazzi arrivano da Asti. Alla città ne servono tra i 1600 e i duemila a seconda delle giornate, ma l’azienda vincitrice dovrà ga- Una mensa scolastica rantirne molti di più. Almeno 3500, da realizzare in un nuovo fabbricato nell’area industriale nuovo di zecca. Anche questo a carico dei privati per un investimento previsto di due milioni di euro. «In cambio avranno un anno di tempo per avviare la struttura e potranno gestirla per 15 anni» spiega Lancione. [F. GEN.] T1 CV PR T2 60 .Speciale Specchio dei tempi Musei, la cultura può essere lavoro? 1 Leggo che il sindaco di Torino propone di potenziare il volontariato, anche a causa di un periodo di crisi economica, nei musei cittadini. Capisco benissimo. Si capisca anche la situazione di quei giovani e «non più giovani» che hanno studiato per anni da guida turistica, laurea in Beni Culturali, dottorati che sono costretti ad accontentarsi di qualche ora nelle cooperative o di sostenere una partita Iva, e che sono anche professionisti preparati. Chiedo dunque se la cultura, oltre a essere una risorsa per la città, può diventare un lavoro dignitoso per le generazioni del presente e del futuro. DAVIDE STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 Specchio dei tempi Anche Papa Francesco ama i nostri gianduiotti l 13 febbraio Papa Francesco mi ha concesso la grande grazia di assistere alla messa che ogni mattina alle 7 celebra nella cappella della Domus Sanctae Marthae. Gli avevo scritto e lui, attraverso il suo segretario, ha esaudito il mio desiderio. è stata una esperienza molto emozionante, ancor più di quanto pensassi; davanti a lui mi sono accorta di avere il viso rigato di lacrime e il cuore spogliato ma non smarrito perchè nel suo affettuoso abbraccio l’ho sentito tutto soltanto per me. Con l’intento di ricambiare il cortese invito (si fa per dire) gli ho portato in dono i tourinot (cioè i gianduiottini) e un bel sorriso bergogliano ha subito illuminato il suo volto e rasserenato il mio. Li ha molto graditi e abbiamo scherzato sul mio indurlo verso un peccato di gola e sul «nostro» Piemonte. Stia tranquillo il signor sindaco: Papa Francesco apprezza i gianduiotti, purché glieli porti buoni come i miei... I Fuksas, a Torino un brutto ricordo. 1 «E’ orrendo, bruttissimo e di cattivo gusto»: con queste poche e lapidarie parole l’architetto Fuksas ha liquidato il progetto del nuovo stadio della Roma. «Da quale pulpito», mi viene da controbattere: basta osservare che cosa ha «combinato» la nostra archistar a Torino dove ha realizzato la cosiddetta «Lampada di Aladino», un edificio a detta di tutti orrendo e di pessimo gusto che ha irrimediabilmente sfregiato una delle più antiche e storiche piazza del capoluogo subalpino. Invito Fuksas a far proprio il monito evangelico di non guardare la pagliuzza presente nell’occhio del fratello ma di occuparsi della trave che deturpa il suo... LORENZO GNAVI BERTEA Svuotano cassonetti nelle ore di punta 1 Ogni mattina mi reco al lavoro e poiché alle 7 inizio la mia attività parto per tempo per giungere con anticipo come deve essere. Durante il tragitto, però regolarmente trovo davanti a me sempre il camion svuota cassonetti. Certo questo deve essere fatto, ma mi chiedo perché debba cominciare e svolgersi durante il periodo in cui le vie della città sono percorse da coloro che si recano al lavoro o scuola e non nelle ore in cui il traffico è quasi nullo, perché i cittadini riposano per poi affrontare un’altra giornata faticosa. Avrei anche noi abbiamo rilevato questo poco buongusto nel rielaborare delle opere classiche in forme per forza contemporanee ma non per questo realizzate bene.Il più delle volte ci sono flash fortissimi puntati sul pubblico, attori con posizioni poco educate, chi sputa per due ore, altri che urlano e dicono parolacce,etc...e questo lo chiamano teatro contemporaneo da Teatro Carignano? Noi diremmo piuttosto: di cattivo gusto. Amiamo le realizzazioni nuove ma ce ne sono tante e restano comunque delle opere guardabilissime. Moderno, o contemporaneo, non è sinonimo di cattivo gusto, esagerazioni e parolacce! ANGELA E CIRO DI PRIMA Gtt, mancano soldi per le lampadine? 1 Volevo solo far presente MARIA LUISA FLORIO piacere di capire perché non è possibile effettuare il ritiro durante le ore notturne. Qualcuno mi può chiarire rispondendo alla mia domanda? di un vero e proprio spreco. E qualcuno ancora si ostina a considerare Torino una «Smart City»? DARIO COLOMBO CARLO Abbandonare i tram è anche uno spreco 1 Vi scrivo a proposito dell’intervista a Walter Ceresa di Gtt sulla situazione aziendale. Ceresa non ha fatto nessuna menzione della critica situazione in cui si trova l’ecologica rete tranviaria di Torino: recentemente un’intera linea di tram è stata completamente sostituita da poco capienti e inquinanti bus (la 13), mentre un’altra è stata limitata a corso Tortona (la 3), con disagi per chi intende raggiungere la precollina in piazza Hermada; non sarà il prolungamento della piccola navetta Star 1 a risolvere il problema. Per completare il quadro, la linea tranviaria 18 è gestita completamente con bus ormai da anni, e infine la linea 10 viene gestita con tram solo nella tratta Porta SusaMirafiori e solo nei giorni feriali, mentre tutti i periodi in cui le scuole sono chiuse ecco arrivare i soliti stretti (negli interni), poco capienti e inquinanti bus, come se il 10 venisse preso solo dagli studenti. Gli impianti tranviari di cui Torino è ancora ricca sono un’infrastruttura importante per la città e con un notevole valore; lasciarli inutilizzati o peggio dismetterli è segno di scarsa considerazione dei beni pubblici, per non dire che si tratta Tram d’occasione Palermo li vende... 1 Ho letto sulla «Stampa» alcuni mesi fa che il Comune di Palermo ha acquistato un numero considerevole di tram che non può utilizzare perchè ha appena cominciato a costruire i binari. Torino, città simmetricamente gemella, ha chilometri di binari e sempre meno tram, perchè preferisce far distruggere le strade da pesantissimi e inquinanti bus (detti «traballeros» per le loro fastidiose e rumorose vibrazioni). Perché non trasferire i tram da Palermo a Torino, risolvendo in un colpo solo il problema di due Comuni? Si potrebbero riattivare le linee 18 e 13 come anche collegare la nuova sede dell’Università a Porta Nuova. Non mi si risponda che i soldi per acquistare i tram palermitani non ci sono: per le «Luci d’artista», i soldi ci sono sempre. UN ABBONATO Per fare il postino serve il diploma 1 Ho appena finito di legge- re il concorso per portalettere di Poste Italiane. Il motivo è presto detto: è richiesto il diploma con votazione minima di 70/100. Ora mi chiedo: ma è mai possibile che per fare il portalettere sia necessario il diploma? Per consegnare lettere, raccomandate e pacchi? Ora, senza nulla togliere all’importanza dello studio, mi si può spiegare perchè al portalettere è richiesto il diploma? Forse che su ogni lettera da consegnare è chiamato a redigere una tesina? I nostri nonni, che questo Paese lo hanno costruito e sviluppato, e i milioni di emigrati nelle America avevano forse tutti il diploma in tasca? Qualcuno può pensare anche ai tanti ragazzi che il diploma non ce l’hanno? Senza tante prediche sullo studio e la sua importanza, qualcuno riesce a capire che ci sono ragazzi che il diploma non ce l’hanno perchè non hanno testa, intelligenza, talento, maturità? Che semplicemente non ce la fanno? E sempre questo qualcuno, potrebbe anche dirgli, in tutta onestà, che farsene della propria vita? Gli unici lavori che potrebbero fare senza diploma sono stati presi dagli immigrati. I corsi professionali? Quelli che ti insegnano a fare il panettiere, il macellaio o il salumiere, il muratore o il lattoniere? Trovateli e datemi l’indirizzo. Dunque, che devono fare questi nostri ragazzi, lanciarsi dal balcone? O andare a rubare almeno così forse un posto di lavoro lo trovano, visto che per i detenuti sono previsti sia i corsi professionali che i posti di lavoro. T.L Gtt, non dimenticate la ricevuta lenzuolo 1 Mia figlia ha rinnovato l’abbonamento annuale Gtt per 315. Unitamente al nuovo tesserino (biglietto integrato Piemonte), le è stata consegnata la ricevuta di pagamento, foglio A4, con la raccomandazione di portarla sempre con se, unitamente alla tessera stessa. Vorrei chiedere cortesemente al dott. Ceresa, presidente Gtt, quale sia la logica di questa novità visto che chiede aiuto ai cittadini per un miglior servizio... C.A. c. contatti LA STAMPA via Lugaro 15, 10126 Torino E-MAIL:[email protected] FORUM DEI LETTORI: http://www.lastampa.it/specchio http://www.facebook.com/specchiodeitempi FONDAZIONE: www. specchiodeitempi.org Molte riserve su questo teatro 1 In riferimento alla lettera del signor Pedrazzi riguardante lo scempio delle opere classiche al Teatro Carignano, mio marito ed io desideriamo unirci a questi giudizi. Infatti, che da circa tre mesi l’apparecchio di Gtt installato presso la fermata di Stazione Lingotto, che dovrebbe segnalare gli orari dei passaggi delle singole linee, in direzione sud è praticamente inutilizzabile. Capisco che Gtt abbia problemi , ma cambiare una lampadina e renderlo utilizzabile come quello presente nella fermata di fronte è troppo complicato o troppo costoso? Oltretutto questo apparecchio è la prima cosa cui gli utenti Gtt, appena arrivano in fermata, osservano ed è anche la prima cosa che appare alle persone che arrivano a Lingotto e che hanno bisogno di trovare un mezzo pubblico. Un brutto biglietto da visita per la nostra città. LUCA MARABESE, NICHELINO Guard rail divelti all’aeroporto 1 Utilizzo spesso l’aeropor- to di Caselle. Ogni volta che arrivo, uscendo dal terminale in direzione superstrada mi pongo sempre la stessa domanda:che impressione può avere un turista che arriva a Torino per la prima volta? Nella purtroppo triste curva dove ha perso la vita un bambino sono state create delle «trincee» rumorose per rallentare il traffico (giusto) ma nell’affrontare la curva ogni volta sono colpito che da ormai due anni i guardrail sono divelti, arrugginiti e abbandonati nei prati sottostanti. Un degrado che nemmeno nel terzo mondo si trova alla porta di una città. E questa l’immagine che vogliamo dare di Torino? MASSIMILIANO MARCHESE T1 CV PR T2 LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 In città .61 . incittà LA STAMPA Società cultura & spettacoli MARIA TERESA MARTINENGO C’ è una città che vediamo eppure sfioriamo appena. Piazza Vittorio, per esempio, nel buio della sera, nel traffico lento che dà il tempo di osservare le sfumature di luce sulla Gran Madre e, a sinistra, sopra ai portici, un’infilata di finestre coi lampadari accesi. Al piano superiore, invece, finestre sempre buie, chiuse. Mentre scatta il verde, pensi a saloni, a feste. E anche ad appartamenti vuoti, in vendita. La prevalenza di Torino EMANUELA M INUCCI Mai più a cena con i follower La visita Niente di tutto questo. In una mattina di sole nel portone al numero 19 della piazza si infila una scolaresca, due classi del liceo delle Scienze Umane «Einstein», accompagnate da alcuni insegnanti e dal preside Marco Chiauzza: vanno in visita alla sede torinese del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, la maggiore organizzazione della massoneria italiana, 21 mila iscritti, 1500 nella nostra città. La visita è stata organizzata «come chiarimento» dopo la visione del film di Louis Nero «Il mistero di Dante» - girato a Torino, una Torino sotterranea -, tutto esoterismo, riti iniziatici e anche massoneria. «Siamo andati a una proiezione per le scuole per imparare qualcosa su Dante, ci siamo trovati di fronte a una molto libera interpretazione del regista», dicono Chiara Biancardi e Anita Rossetti. Così, se non per svelare il mistero di Dante, il film è diventato occasione per scoprire qualche «segreto» della massoneria. L Gli studenti nella sala di uno dei templi del Grande Oriente. Sullo scranno, il preside del liceo Einstein, Marco Chiauzza La storia Il Grande Oriente apre le porte alle scuole La massoneria invita gli studenti nella sede di piazza Vittorio LICEO EINSTEIN Due classi hanno visitato i dieci templi e ascoltato la lezione di uno storico Due piani Ad accogliere gli studenti e a guidarli attraverso i due piani della sede, il presidente del Consiglio dei Maestri Venerabili di Torino, l’imprenditore Daniele Lanzavecchia. I ragazzi apprendono che dietro le finestre scintillanti nella sera, c’è il circolo Logos, dove i «fratelli» cenano o si trovano a chiacchierare. E, via via, la Sala Garibaldi, il centro ricerche storiche sulla «Libera Muratoria», la biblioteca che sta per entrare nel circuito regionale delle biblioteche. Poi, i dieci templi, nascosti dietro le finestre chiuse, dove si riuniscono a turno le 54 logge cittadine. «Ogni loggia ha tra i 25 e i 40 iscritti. La massoneria è un ordine iniziatico che ha per scopo il “perfezionamento dell’individuo”. Tre sono i requisiti per accedervi: credere in un’entità suprema, essere uomini liberi, essere di buoni costumi», dice il presidente. La storia Gli studenti osservano simboli, sigle, stendardi, spade, le strane tende nere con i teschi che Le finestre illuminate La sede della Loggia di Palazzo Giustiniani e il presidente dei Grandi Maestri Venerabili di Torino, Daniele Lanzavecchia durante uno dei riti oscurano il tempio, le colonne sulla cattedra del Gran Maestro, le candele, i segni dello zodiaco. Per i ragazzi è un po’ come essere sul palco di un teatro. Ma una volta accomodati nel tempio dalla volta dipinta come un cielo azzurro, la cosa si fa seria: una cavalcata attraverso i secoli lungo la storia della Massoneria con la lezione del professor Marco Novarino, docente di Storia contemporanea alla Facoltà di Lingue. Dai liberi muratori che costruivano le cattedrali all’Inghilterra del 1717 a la fondazione della prima gran loggia, l’Illuminismo, la Rivoluzione, Napoleone che fa entrare il suo entourage nella Massoneria, la penetrazione a Torino attraverso i francesi e l’ingresso dei notabili locali nelle prime logge, l’Unità d’Italia, l’opposizione della Chiesa, l’appoggio iniziale al fascismo, le persecuzioni di Hitler. Tanta curiosità Gli studenti domandano: come si entra? si paga? perché è una «società segreta»? Il presidente Lanzavecchia spiega: «Non siamo “segreti”, ma solo riservati. Oggi la domanda si può inoltrare on line, ma serve sempre un “fratello” presentatore. Si paga una quota di mille euro l’anno, ma la crisi si sente anche qui. Da sempre ci occupiamo di opere di solidarietà con gli Asili notturni Umberto I, le cure odontoiatriche e gli occhiali ai bisognosi, la casa di accoglienza per famiglie di bimbi nalati “Piccolo cosmo”». Ancora: siete in guerra col clero? cosa significa «buoni costumi»? «Siamo amici di tutti coloro che rispettano la legge e lavorano per il bene dell’umanità. Buoni costumi significa non contravvenire alla morale comune. Per entgrare occorre la fedina penale pulita, in caso di problemi con la giustizia ci si autosospende». Chi sono i massoni a Torino? «Abbiamo tutte le professioni, un tempo anche un sacerdote “illuminato”. Purtroppo, pochi insegnanti. Che voi siate qui oggi è importante: se vi parleranno di massoneria potrete ragionarci su con qualche elemento di chiarezza. Speriamo di poter accogliere altri studenti». I ragazzi tornano a casa con un dvd su Giordano Bruno, vittima dell’Inquisizione e massimo simbolo nell’appartamento per metà scintillante nella notte e metà con le finestre sempre chiuse. Guarda la fotogallery su www.lastampa.it/torino i ho visti l’altra sera alla «Società dei Carbonari» di San Salvario davanti ai crostini con sopra la salsiccia di Verduno. Quattro ragazzi e tre ragazze sopra i cinquanta. Parlavano fitto, coccolando con lo sguardo il proprio partner. A volte si abbandonavano a una carezza o uscivano per cinque minuti dal locale, rigorosamente insieme, con la scusa di una sigaretta. L’ordinazione veloce e festosa. Poi di nuovo a esaltare le virtù della loro dolce metà. «Senza di lui, ormai mi sento persa» diceva lei. «Non so come ho fatto a passare quarant’anni senza» rispondeva lui. Una gara a chi era più innamorato: «Io sono stupito di come sa stupirmi, e poi quando mi parla ha una voce così dolce che nessuno mai, prima, credetemi». Poi ancora carezze, sguardi negli sguardi, e il mondo tutt’attorno che sembra sparire. Sino a quando la più giovane del gruppo prende sotto braccio il proprio fidanzato, (il nuovo iPad Air) e con aria trasgressiva lancia l’idea della serata: ragazzi, a questo punto ci vuole un «selfie». Il signore con i capelli grigi accarezza ancora una volta il suo Samsung Note 1 impegnato a rassicurarlo sulle condizioni meteo di domenica a Bardonecchia. L’ultimo commensale, l’unico che non ha mai aperto bocca, abbandona la sua metà sul tavolo, la pagina è aperta su Twitter. A quel punto l’unico che ha lasciato lo smartphone nel cappotto gela tutti: «Ragazzi io vi avverto, la prossima volta andate al ristorante da soli. Io voglio degli amici, non dei followers. E magari fate finta di essere umani, non android». Loro capiscono, si guardano, e alzano tutti insieme il pollice: ci piace. twitter@emanuelaminucci T1 CV PR T2 62 .In città STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 alle 10 Teatro Concordia Cinema Massimo Via Artom Il fitness diventa uno spettacolo Segre e il film sulla Castellina Sport e arti marziali in aiuto ai bambini Al teatro della Concordia (corso Puccini, Venaria Reale) si tiene il «Fitness dance show»: ovvero quando il fitness si trasforma in spettacolo. Nella manifestazione, giunta alla terza edizione, saranno coinvolte circa mille persone in arrivo da tutta Italia ma anche da Svizzera, Belgio, Francia. alle 10,30 Alle 10,30 al cinema Massimo (via Verdi 18), Fandango Libri, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, presenta la proiezione del film «Luciana Castellina, comunista» di Daniele Segre. Presenti in sala, il regista e la stessa protagonista della pellicola. Interviene Giorgio Airaudo. Ingresso gratuito sino a esaurimento posti. Nel palazzetto Le Cupole di via Artom 111, il Lions club Torino Principe Eugenio promuove un evento per sostenere la lotta al tumore nei bambini. Dalle 16 alle 18 si susseguiranno rappresentazioni atletiche sportive sulle arti marziali e altre discipline: l’ingresso è gratuito, con offerta libera alla Kids Kicking Cancer Italia onlus. alle 11 Maestro del djembe CONCERTI APERITIVO Viaggio da Parigi a Buenos Aires con Architanghi Bruno Genero presenta domani sera «Ancestros» ispirato all’Africa e al Nuovo Mondo. In scena suona il djembe, un grande tamburo a clessidra, ricoperto di pelle che si suona con le mani nude Architanghi oggi alle 11 SERGIO TROMBETTA T orino ha un cuore africano. Dal 2000 al 2011 quel cuore ha battuto forte una volta l’anno nei giorni in cui Katina Genero organizzava il suo festival di danza afro. Attenzione: niente facile folklore. Quella di Katina era una ricerca fra le molte tendenze della danza contemporanea africana che nel continente nero è strettamente legata alla tradizione, ha radici profonde. Quello stesso cuore torna a battere domani sera al Teatro Regio alle 21 per «Ancestros» lo spettacolo di percussioni e danza presentato da Bruno BRUNO GENERO Da trent’anni studia le tradizioni e la musica nera Genero, il fratello di Katina. Un bianco dall’anima africana, supervirtuoso delle percussioni, musicista di fama internazionale che da trent’anni svolge le sue ricerche nelle tradizioni dell’Africa e del Nuovo Mondo. Perché Mama Africa è molto generosa e amorevole e segue i suoi figli nelle mille tragedie di cui sono stati protagonisti. Che si tratti della tratta degli schiavi nell’America come delle traversate del Mediterraneo in balia dei nuovi negrieri. Dai canti delle raccoglitrici nei campi di cotone alle feste nei nuovi ghetti delle città europee: la musica e il ritmo accompagnano la vita dei neri, aldilà dei facili luoghi comuni. Il protagonista Di questi momenti è il djembe. Un grande tamburo a clessidra, ricoperto di pelle che si suona con le mani nude e arriva dall’Africa Occidentale, dal Mali, dal Burkina Faso, dal Senegal, la Costa D’avorio. E che nel suo nome racchiude le radici delle parole dje, cioè riunirsi, e be, cioè pace. Un viaggio tra musica e parole è quello proposto oggi alle 11 per i «Concerti aperitivo» del Regio (biglietti esauriti tranne i 30 ingressi last minute in vendita dalle 10, piazza Castello 215; tel: 011/88.15.557). Protagonisti sul palco del Piccolo Regio gli Architanghi, ensemble formato da Manuela Giacomini (soprano), Roberto Baiocco (flauto), Alessandro Dorella (clarinetto), Enrico Luxardo (violino), Franco Mori (viola), Giulio Arpinati (violoncello), Michele Lipani (contrabbasso) e Ranieri Paluselli (percussioni), con uno spettacolo che abbina sonorità a letteratura per un ideale percorso che da Parigi arriva fino a Buenos Aires. A cominciare dalla Ville Lumière con Charles Trenet e la sua famosa «Que reste-t-il de nos amours?», passando per i ritmi caldi de «El manisero» di Moisés Simons e poi attraversando le note di Gershwin fino ad arrivare ad Astor Piazzolla con Horacio Ferrer, il tutto condito dagli scritti di Gabriel García Márquez. [F.CAS.] 1 Teatro Regio Torino ritrova il suo cuore africano “Ancestros”, percussionisti e danzatori celebrano l’aninismo Travolgente energia Bene, Bruno Genero si è guadagnato negli anni il titolo di djembefolà, cioè suonatore di djembe e per la sesta volta a partire dal 2000 per una sera porta la travolgente energia delle percussioni africane al Regio. Un trionfo di musica e danza con dieci percussionisti (suonatori di strumenti dai nomi evocativi come doundum, calabasse, barimba, karinian) e sei danzatori. Una serata strutturata in quadri in cui Bruno Genero dialoga con il coreografo di danza contemporanea Raffaele Irace, suo partner d’eccellenza per le coreografie 16 sul palco in scena ci sono dieci percussionisti, con strumenti dai nomi evocativi, e sei danzatori di «Ancestros», avvalendosi inoltre della preziosa collaborazione del danzatore-coreografo africano Gerard Diby e del jazzista Diego Borotti. Nutrito gruppo a cui occorre ag- Recensione/1 LUCA INDEMINI Le contraddizioni ironiche della realtà Una pecora abbraccia un agnellino su uno sfondo giallo, dai contorni irregolari. Basta però sovrapporre all’opera tre quadretti dipinti su vetro, per trasformare quest’immagine bucolica in una scena inquietante: la pecora assume le sembianze di un lupo, che incombe minaccioso sull’agnellino inerme. «Hiding giungere la partecipazione della compagnia Latin Café di Katina Genero. L’ispirazione A ogni appuntamento Bruno Genero ha posto al centro delle sue esibizioni un aspetto del mondo musicale africano. Questa volta lo spettacolo prende ispirazione dall’animismo e in particolare all’Ifà, un sistema religioso di saggezza e divinazione legato alla religione Yoruba che dall’Africa Occidentale, sui velieri degli schiavisti si è diffuso nel Nuovo mondo con i nomi di Voudou e Condomblé. E che nel 2005 è stato proclamato dall’Unesco patrimonio orale e immateriale dell’umanità. Partendo dai modi tipici della musica e della danza contemporanea Bruno Genero ci propone così un viaggio a ritroso nel tempo dell’anima «sino a toccare – spiega - le corde ancestrali e universali che vibrano nell’essere umano». Curioso destino Quello dei fratelli Bruno e Katina Genero. Legati, oltre che da vincoli familiari, da un profondo amore per la cultura africana. Musicista, compositore, batterista jazz, Bruno incontra sheep» rappresenta l’evoluzione più complessa del progetto «secondo skin» dello srteet artist Zed1, le cui opere sono esposte sino al 19 aprile alla Galo Art Gallery. L’artista cerca di andare oltre la tela, svelare cosa si cela dietro la superficie del dipinto, che cambia e si trasforma. Ne è un altro fulgido esempio l’imponente muro dipinto all’ingresso della galleria di via Saluzzo 11/g, dove i gusci di enormi ghiande a 17 anni a Parigi le percussioni africane e il djembe che lo porta in Senegal a studiare con il grande maestro percussionista Doudou N’Diaye Rose. Dal 1980 è cominciata la collaborazione artistica con la sorella Katina. Ed è grazie ai suoi festival che abbiamo conosciuto artisti come Elsa Wolliaston, George Momboye, Koffi Koko, Salia Ni Seydou. Una ricerca che dall’Africa Occidentale spesso attraversava l’Atlantico per presentarci compagnie provenienti da Cuba o dal Brasile, ma nei cui spettacoli risuonavano gli stessi ritmi e rivivevano le stesse atmosfere. sono stati aperti durante la serata inaugurale, per mostrare i personaggi surreali che le popolano. «Frutti della mente» è una mostra da scoprire prendendosi il giusto tempo, un viaggio nel mondo di fantasia di Zed1. Una realtà fantastica, ma non per questo avulsa dal mondo reale, di cui sa cogliere le più assurde contraddizioni, per inchiodarle su tela con lucidità e ironia. T1 CV PR T2 LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 In città .63 . Per le vostre segnalazioni [email protected] alle 15,30 Piazza Castello Teatro Gobetti Teatro Araldo Il Monferrato sul tram romano Se casa Cupiello si svuota a Natale Se il dramma tocca coscienza e giustizia Arriva da Roma lo storico tram blu numero 312 che oggi circolerà dalle 15,30 alle 18,30 sulle rotaie del centro – con partenze ogni 30 minuti da piazza Castello – per presentare le passeggiate fluviali, organizzate da Easy Rafting nel Monferrato. Il tour è a offerta libera e include anche un bicchiere di Barbera alle 15,30 Quello che, per Eduardo era un grande e dissestato «presepe» familiare, nel suo capolavoro, «Natale in casa Cupiello», diventa un assolo. Complice, Fausto Russo Alesi, che ha ridotto la commedia da tre atti a monologo. Lo spettacolo è in scena al Gobetti di via Rossini alle 15,30, ospite della stagione del Tst. Si intitola «Le due verità», lo spettacolo in scena all’Araldo di via Chiomonte 3/A, ore 21. L’allestimento, firmato da Luca Buggio, racconta di dodici giurati, ritirati per decidere il destino di una ragazza di 16 anni, accusata dell’omicidio del padre: se giudicata colpevole, sarà condannata a morte. alle 21 Collegno blocknotes La nudità ostentata simbolo tragico delle ossessioni moderne SPETTACOLI Iacchetti canta Gaber Alle 21 va in scena «Chiedo scusa signor Gaber» serata in omaggio al celebre cantautore milanese, con Enzo Iacchetti e la Witz orchestra. Biglietti a 20 euro. Tel 0121-954431. Luserna San Giovanni, teatro Santa Croce, via Tolosano 8 MUSEI Il cartoon «il Pasticcere» di Alberto Antinori al Baretti stamattina Per le famiglie La storia si può imparare facendo merenda NOEMI PENNA La storia si mangia, a colazione e a merenda. Rivolti a tutti, e in particolare modo alle famiglie, sono i quattro appuntamenti da assaporare con gli occhi oggi in città. La protagonista del monologo, Silvia Gallerano. Stasera in scena a «Villa5». FRANCA CASSINE E’ diventato un fenomeno di per sé, non appena ne viene annunciata la presenza in un qualche cartellone teatrale, registra immediatamente il tutto esaurito grazie a un passa parola basato non tanto sulle recensioni positive (che pur sono numerose) quanto sul favore del pubblico che difficilmente rimane indifferente a questo lavoro. Si tratta de «La Merda», il pluripremiato spettacolo scritto da Cristian Ceresoli e interpretato intensamente da Silvia Gallerano. Biglietti polverizzati anche per la replica di stasera alle 21 a Villa5 di Collegno nell’ambito di «C.i.n.q.u.e. Arte Irriverente», la rassegna ideata e realizzata da cooperativa Atypica, associazione Villa5, Arci Vallesusa, Associazione Machilofa, in collaborazione con Piemonte dal Vivo (via Torino 9/6 all’interno del Parco Dalla Chiesa, biglietti a 8 euro). Primo capitolo Scritto da Ceresoli in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia come «Primo capitolo del Decalogo del Disgusto», questo monologo ha fatto incetta di premi, partendo dal più alto riconoscimento per attori al Fringe Festival di Edimburgo nel 2012. A renderlo speciale è, oltre alla scrittura originale ispirata al flusso di coscienza di Joyce e Céline, proprio la bravura dell’interprete che si dà letteralmente in pasto al pubblico. A cominciare dal fatto PLURIPREMIATO «La Merda» di Ceresoli ha ricevuto ovunque riconoscimenti e sold out che si presenta sul palco completamente nuda. La Gallerano appare in scena seduta su uno sgabello, vestita soltanto di una luce bianca che scolpisce ogni millimetro del suo corpo. Ma nulla nell’aspetto di lei ricorda le forme tornite e rasserenanti della dea della bellezza, perché gli occhi bistrati e le labbra vermiglie somigliano piuttosto a una maschera deforme. Tuttavia non è la sua sfrontata nudità ad attirare l’attenzione, a catturare è la recita- Prende forma un racconto che mostra le perversioni degli italiani, l’ossessione per le cure dimagranti, per l’apparire a qualsiasi costo e il sessismo. Un quadro sconsolante, crudo ed estremo davanti al quale non si può non porsi delle domande. Metodologia nell’arte Spuntino fra le piramidi Per riflettere sull’utilizzo della fisicità nell’arte, stamattina alle 11,30 negli spazi di Villa5, ci sarà «Mettersi a nudo: corpi in scena e identità di genere», incontro introdotto da Carlotta Pedrazzoli con le artiste Silvia Gallerano e Silvia Gribaudi insieme con le storiche Annamaria Cecconi e Roberta Gandolfi, per confrontarsi sulle metodologie di lavoro e l’utilizzo del corpo e della nudità nel linguaggio artistico (ingresso gratuito). Per chi ha «Una fame da oltretomba», questa mattina torna un classico del Museo Egizio, ovvero il divertente percorso alla scoperta delle abitudini alimentari dei faraoni celate nella collezione di via Accademia delle Scienze 6. L’appuntamento con l’egittologo è alle 10,30: l’ingresso costa 3,50 euro oltre al biglietto d’ingresso. zione sentita, le espressioni amplificate del viso che la trasformano in maschera tragicomica e sofferente di una donna che svela le sue insicurezze e la sua fame di successo, specchio della deriva che ha intrapreso la società contemporanea. Le perversioni di oggi Recensione/2 SILVIA GARBARINO Stomp, che ritmo i bidoni dei rifiuti Ventitrè anni di repliche senza perdere smalto. Anzi, ad ogni stagione capace di rinnovare la compagnia che è un mix di ballerini, percussionisti, acrobati, attori dove tutti sanno fare tutto, senza diluire malinconicamente nel crepuscolo del tempo l’energia che vuole - ed è capace- di trasmettere al pubblico. Brunch alla romana Aneddoti sulla storia e lo sviluppo urbanistico di Augusta Dalle 16,30, «Finalmente domenica!», attività ludico-didattica per le famiglie con bambini tra i 4 e i 12 anni. Museo del Cinema via Montebello Musica e pittura Dalle 15, «L’alchimia della notte». Un pomeriggio all’insegna di musica e pittura con osservazione e ascolto, laboratorio creativo e merenda, per adulti e bimbi. Con l’ensemble di clarinetti Ebanoebambù. Gam via Magenta 31 Viaggio in Oriente Colazione al cinema Per un risveglio originale al profumo di brioches e cappuccino, alle 10,30 al Baretti c’è la «CineColazione», appuntamento conclusivo del festival di arti visive e performative «Play with food» di CuochiLab e Cuochivolanti. Il palato dei torinesi sarà deliziato con la colazione all’italiana nel foyer di via Baretti 4 e da sei proiezioni selezionate dal Centro nazionale del cortometraggio, fra cui «Jídlo» – che in italiano significa cibo – di Jan Švankmajer (uno dei più grandi animatori al mondo) e il cartoon «Il pasticcere» di Alberto Antinori. Ingresso a 5 euro. Famiglie Una scena da «Cenepentola» Taurinorum e golosi spuntini coniuga il tour archeo-gastronomico «Indovina chi venne a cena?», ispirato all’omonimo libro di Generoso Urciuoli sulle ricette dell’Impero Romano. In cambio di 15 euro le guide Bogianen conducono un itinerario nella Torino dell’Impero Romano alternato alla degustazione di torta di ceci, biscotti al mosto, formaggio d’Augusto e focaccia di farro: si parte alle 10,30 da piazza San Carlo. Alle 11, «Città d’Oriente e vie carovaniere: l’avventura favolosa e crudele del viaggio». Conferenza e visita guidata in mostra a cura di Anna Maria Cavanna. Si ripercorre l’itinerario che i viaggiatori percorrevano nell’Ottocento tra i Paesi affacciati sul Mediterraneo. Fondazione Accorsi Ometto, via Po 55 Seta Alle 15, «Seta nella moda: fra eleganza e ostentazione». Visita guidata tematica del filone «Preziosi in trama e ordito». Palazzo Madama piazza Castello LIBRI Favole a merenda Alle 16 l’appuntamento è con Fabio Di Cocco, lo chef pasticcione protagonista dello spettacolo «Cenepentola e i segreti del buon cibo» in scena nell’auditorium dell’Educatorio della Provvidenza, in corso Govone 16, da Teatro del giardino. La storia, adatta ai bambini dai 3 anni, svelerà i segreti della buona alimentazione grazie all’intervento di simpatici pupazzi in gommapiuma animati a vista. L’ingresso costa 5 euro. Gli Stomp, in scena sino ad oggi all’Alfieri, sono una metafora poetica e anche ironica delle metropoli di buona parte del mondo. Fanno risuonare gli oggetti urbani che ciascuno di noi considera semplici strumenti di pulizia, come le scope, gli strofinacci o i bidoni della spazzatura ma anche i rifiuti stessi, con un ritmo insolito, fuori dal comune e comunque strabiliante. A Pensiero Alle 21, «Rivolte del pensiero. Dopo Foucault, per riaprire il tempo». Presentazione del libro di Mario Galzigna edito da Bollati Boringhieri. con Roberto Beneduce, Daria Dibitonto e Alberto Sinigaglia. Circolo dei Lettori, via Bogino 9 A cura di Silvia Francia [email protected] ogni quadro proposto gli spettatori applaudono e fischiano di entusiasmo e si trattengono a stento sulla poltrona. E pochi si capacitano se un paio di vicini di seggiola dormono serene in mezzo a questo caos sanguigno ma tanto allegro. Non c’è requie neppure quando alla fine dello spettacolo la compagnia saluta, ringrazia ma se ne va senza concedere gli attesi bis. T1 CV PR T2 64 .In città STAMPA .LA DOMENICA 30 MARZO 2014 LA STAMPA a tavola Per le vostre segnalazioni [email protected] Sua eccellenza il riso A scuola di uova di Pasqua Oggi alla Città del gusto in corso Stati Uniti 18 dalle 10 alle 19, c’è un Open day dedicato al riso a cura di Federica De Luca. Eccellenza della tavola piemontese il cereale sarà il fil rouge di laboratori, degustazioni e showcooking con la presentazione di piccoli e grandi risicoltori Maître chocolatier per un giorno con “Ho fatto l’Uovo”, il laboratorio di uova di Pasqua aperto a tutti che si svolge oggi (alle 11, alle 14.30, alle 16 e alle 17.30) a La Perla in via Catania 9. Prenotazioni allo 011/248.21.49 o con una mail all’indirizzo [email protected]. il voto 8- il voto il voto 7,5 6,5 Giancarlo Uva nella sua pasticceria Samantha Fiorenza nel bistrot Borromini 72 Colazione Pranzo Peccato per quel cappuccino Meglio il gambero del look In via San Secondo un tempio della golosità In Piazza Borromini un intenditore di Tropea Il Mediterraneo nei ricci di mare Via della Rocca, il “nostro” pesce dove si mangiava sushi Passione e cortesia, anche per i clienti “problematici” ROCCO MOLITERNI ta a una dieta senza sale e lo chef si è fatto in quattro per accontentarla. Tanto io che la mia iamo in Quaresima per cui si doamica siamo patiti degli spaghetti con i ricci di vrebbe mangiare di magro e se non mare e visto che erano in menu non abbiamo si è vegetariani cosa c’è di meglio di resistito. «Speriamo siano al dente» abbiamo una cena di pesce? In questo pensato entrambi subito dopo averli locale all’inizio (o alla ordinati, ma non l’abbiamo detto a Oinos fine, dipende dai punti di vista) chi ha preso la comanda. Per forVia della Rocca, 39 di via della Rocca c’era fino a tuna non ce n’era bisogno: sono 011-83.50.84 non molto tempo fa, il Kiki che arrivati spaghetti cotti «comme era un ristorante di sushi un il faut», in cui la freschezza dei po’ troppo caro e un po’ tropricci veniva esaltata. Via Mazzini po fighetto, anche se una volta Notevoli anche la tartara di ci avevo mangiato un’anguilla tonno fresco che ho preso io e le in agrodolce che aveva un suo capesante della mia amica. SemC.so Vittorio perché. Adesso dal Giappone plice ma non banale anche il desEmanuele II siamo passati al Mediterraneo, i sert: una sorta di mezzo uovo di cioctitolari sono cambiati, ma non la pascolato con amarene e panna che un po’ sione per il pesce che mi sembra venga tratrimandava alla memoria degli affogati all’amatato con saggia competenza. Con molta correna dei tempi del liceo. Look moderno ed tesia vengono trattati anche i clienti con elegante, sui 50 euro. Da tornarci (il menu qualche problema: ero con un amica costretcambia secondo il pesce in arrivo). S Il pranzo della domenica FRANCESCA ANGELERI Cervo al civet per la tavolata di Giaveno L’amicizia e la tavola hanno molto in comune. Intanto, entrambe richiedono un’apparecchiatura. Non esiste rapporto che non necessiti di attenzione, tolleranza, condivisione. La cura sta alla base di tutto. Andrea De Carlo di questo ne sa davvero qualcosa. E non solo perché dirige lo storico negozio di oggettistica per la casa nel cuore della città, ma soprattutto perché spesso, a Giaveno, per il pranzo della dome- nica, si arriva ad essere anche in 81! A cucinare sono un po’ tutti, ma il piatto clou è il suo cervo al civet con polenta. Lasciato marinare nella birra, che ne stempera il selvatico e lo libera dalla peluria rimasta, e poi fatto cuocere a lungo, quasi ermeticamente, in una pentola di ghisa. Coperto di vino, bianco o rosso, a seconda di quanto lo si desideri light. Non è un cervo qualsiasi. Nel dna di Andrea ci sono due cose: la montagna e la caccia. Assolutamente di selezione. Controllata. Rispetto è la parola che S iamo in piazza Borromini di fronte alle Cantine Risso e, quando c’è, al mercato che occupa l’intera piazza. Questa gastronomia-take-away-ristorante di pesce ha aperto forse da più di un anno ma non mi era mai capitato di andarci. Lo scorso sabato c’era a Torino un’amica dei paesi baschi e conoscendo la predilezione che a Bilbao e dintorni hanno per la cucina di mare ho pensato di portarla a pranzo lì. Anche se alcune cose ci hanno lasciato perplessi (va bene che si è in un takeaway ma se c’è la elli possibilità di seton n A Po dersi vorresti o g lun almeno che le e sal posate non a oC c.s fossero di plastica) Bistrot Borromini 72 siamo usciti Piazza Borromini, 72 abbastanza soddisfatti. La 011-199.14.948 scelta è ampia e quel che più conta la materia prima è all’altezza: la prova gambero alla griglia è stata superata bene. Buone le cozze gratinate e l’insalata di polpo. Così così i fusilli al tonno fresco, capperi e scorzette di limone: la pasta era al dente, ma forse il binomio capperi limone finiva per dare un eccesso di acidità al piatto. E qualcosa di più ci si aspettava dalle frittatine di bianchetti. Ad aprire il locale è stato un giovane e appassionato ristoratore di Tropea che ha deciso di tentare la carta torinese. Ogni giorno le lavagnette sono ricche di proposte, che vanno dalle lasagne di pesce agli involtini di spada e a vari tipi di pasta «su misura»: ti viene condita con gli ingredienti che preferisci. Il look forse è un po’ troppo gelateria, ma il titolare di pesce se ne intende. [R. MOL.] c.s oM on ca lie ri Via Nizza c.so Re Um berto Cena C.so Cairo li U va, nel primo isolato di via San Secondo, oltre corso Stati Uniti è una sorta di tempio della golosità cittadina. Basti ricordare la tropeziénne che è il cavallo di battaglia (il consiglio però è di ordinarla per telefono e venirla a ritirare appena fatta, perché quelle che passano dal freezer se non stai attento coi tempi di «scongelamento» rischiano di perdere molto del loro fascino). A colazione ci si può sbizzarrire con croissant, veneziane con la crema pasticciera, sfogliatine o fagottini con le mele tutti di grande delicatezza. Per c.so Stati Uniti chi ama la colazione salata trancetPasticceria ti di focaccia Uva con il proVia San Secondo, 26 sciutto e la 011-54.74.47 mozzarella e vari tipi di panini. Se si dovesse giudicare la colazione solo per la pasticceria sarebbe difficile non dare al locale il massimo dei voti e magari anche la lode, ma ahimè come succede sovente a Torino, non c’è la stessa eccellenza nei caffè, nei cappuccini (un po’ brodosi) o nelle spremute: ad esempio tenere le arance in frigo fa sì che la bevanda metta a rischio i denti sensibili. Certo sono lacune che un cannolo alla crema riesce a far dimenticare: triste può diventare una giornata e soprattutto una domenica quando arrivi tardi e sono già finiti, d’altro canto quando sono appena fatti e la crema è ancora calda ti rendi conto che la felicità può essere di questa terra. In questo periodo negli anni scorsi era da provare il salame quaresimale, quest’anno non l’ho ancora visto. [R. MOL.] Il ristorante Oinos in via della Rocca, dove un tempo c’era il «Kiki» ripete di più. Rispetto per l’animale, per la natura. E per quella montagna che adora, in cui ritrova se stesso e le camminate col padre. Il Monte Rosa, il Rocciamelone, gli sci, le discese e le salite. E il momento più bello dell’anno è quando i pini ingialliscono e cammina, silenzioso, alla ricerca della preda. L’attimo in cui il cuore diventa grande ma batte lento. Approvvigionamento. Cibo. Tavola. Il cerchio si chiude sempre lì. Altrimenti, il senso dov’è? Andrea De Carlo Commerciante DOMENICA 30 MARZO 2014 LA STAMPA 65 T1 CV PR T2 T1 CV PR T2 DOMENICA 30 MARZO 2014 LA STAMPA 66 T1 CV PR T2 LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 port . Sport Cronaca .67 A CURA DI SILVIA GARBARINO Per le vostre segnalazioni [email protected] Atletica, Tontodonati ai 20 km di marcia Calcio, Pro settimo-Bellinzago match clou Oggi a Locorotondo il cussino Federico Tontodonati è agli Italiani Individuali sui 20 km di marcia. Allo stadio Nebiolo di Torino invece si svolgono i Campionati Provinciali di staffette cui si aggiungono gare extra di lanci. La Pro Settimo ospita oggi (ore 14.30) lo Sporting Bellinzago, match decisivo per il primato nel girone A di Eccellenza. I torinesi, che hanno battuto nel recupero di mercoledì 3-1 il Borgaro, hanno 6 punti di vantaggio sui novaresi a 4 giornate dal termine del torneo. [p.acc.] Basket Calcio a cinque Primavera Pms, il derby a Casale è l’occasione per risalire Bassotti ko indolore Castellamonte addio playoff Il Toro cade dopo 21 gare Juve pari con rissa Sfida infuocata. Il club riconferma la fiducia a coach Pillastrini DOMENICO LATAGLIATA Aria nuova. Così pare almeno. Passata la tempesta, in casa Manital Pms sembra essere tornato il sereno. O quasi. Tradotto: in settimana il presidente Antonio Forni e Paolo Terzolo, socio fondatore della società e architrave della stessa, hanno incontrato coach Pillastrini per provare a ripartire dopo le (infuocate) polemiche dei giorni precedenti. Risultato: unione di intenti, chiarimenti dati e ricevuti, addirittura una non chiusura da parte di nessuno alla possibilità di continuare il rapporto anche l’anno che verrà. «La mia sfuriata voleva fare sì che tutti cambiassimo marcia – spiega Terzolo -. Credo di avere raggiunto l’obiettivo: ho visto giocatori molto motivati e un coach assolutamente sereno e motivato. Sono ottimista». Adesso non resta che tornare a vincere, anche perché la squadra è reduce da quattro ko nelle ultime cinque partite cui va aggiunta l’eliminazione nei quarti di Coppa Italia. Pur se l’attuale quinto posto in classifica (32 punti) non mette in pericolo l’accesso ai playoff visti i sei punti di vantaggio su Ferentino, Brescia e Trapani, bisogna ripartire e basta: oggi, quart’ultima giornata della stagione regolare, l’occasione arriva dal derby regionale con Casale, squadra con una classifica tranquilla SLEDGE HOCKEY Tori Seduti prima finale senza sorrisi I Tori Seduti hanno perso per 3-1 contro le Aquile del Sud Tirolo gara 1 delle finali del campionato: il ritorno si giocherà sabato prossimo a Egna e i torinesi dovranno compiere un’impresa per prolungare la serie e difendere il titolo conquistato lo scorso anno. «È stata una partita aperta e equilibrata - spiega l’allenatore Mirko Bianchi -. Noi abbiamo commesso errori di troppo in difesa e soprattutto non abbiamo sfruttato al meglio le occasioni che abbiamo costruito in attacco» [M.B] 1 Amoroso, acciaccato, sarà in campo stasera. (24) che difficilmente però raggiungerà la seconda fase. Inutile però illudersi di andare incontro a una domenica tranquilla, vuoi per la particolarità della sfida e anche perché all’andata la squadra di coach Griccioli venne battuta solo da un miracoloso tiro di Mancinelli da metà campo appena prima della sirena. «Casale ha una delle migliori difese del campionato (69 punti subiti di media, ndr) – conferma Pillastrini – e dispone di una delle coppie di americani meglio assortite e pericolose di tutta l’Adecco Gold (Dillard e Jackson, ndr). La loro classifica nasce da un inizio stagione sottotono, cui è poi seguito un ruolino di tutto rispetto. Noi però vogliamo uscire da questo momento». Qualche segnale positivo Torino l’ha già lanciato, pur sconfitta ancora in volata, a Veroli. Oggi serviranno conferme e punti in classifica: i gialloblù riabbracceranno Mancinelli e si aspettano passi avanti anche da Gergati e Amoroso, entrambi acciaccati nelle ultime settimane. «Abbiamo bisogno di una vittoria – chiude Pillastrini –. Situazioni analoghe le ho vissute ovunque, venendone fuori con il lavoro e la fiducia». Quella che sulla carta pare essere tornata a tutti. ENRICO ZAMBRUNO Giornata storta ieri per le squadre torinesi impegnate in serie B. Nel 21° e penultimo turno, sia i Bassotti che il Castellamonte sono usciti sconfitti dai rispettivi match. I druentini, impegnati nel difficile campo di Prato, hanno perso 4-2 ma è un ko indolore, perché con 35 punti (quarto posto) sono matematicamente qualificati per i playoff promozione. Niente playoff invece per il Castellamonte, che ha perso una grande chance ieri pomeriggio, cedendo 3-2 tra le mura amiche contro la Poggibonse- Bassotti ko se. I bianconeri rimangono così fermi a quota 29 e devono dire addio ai loro sogni di gloria, dato che la squadra che li precede (Prato) ha cinque lunghezze in più. Matematica la promozione in serie A2 della Libertas Astense, che ha festeggiato grazie al perentorio 11-1 con il quale ha schiacciato il fanalino di coda Blue Orange. Nel 24° e terzultimo turno di serie A2 invece il Cld Carmagnola ha battuto 5-2 la Dolomitica Belluno, salendo al settimo posto a quota 31. Per i gialloneri reti di Silvestri (2), Oanea, Zanella e Monsurrò, mentre per i veneti gol di Sitran e Reolon. Sabato prossimo ardua trasferta a Cagliari. IVANA CROCIFISSO Dopo ventuno giornate di campionato, condite da diciassette vittorie e quattro pareggi, si interrompe l’imbattibilità del Toro Primavera. A firmare l’impresa di giornata è il Bologna: i felsinei, dopo aver costretto la squadra di Longo al pareggio nella gara di andata, si impongono in casa 1-0. Senza Gyasi e Aramu, impegnati con la Prima squadra, si interrompe la lunga serie di un Torino già qualificato come primo per la final eight in programma a giugno. Una sconfitta che non macchia il gran campionato sin qui condotto dai granata, in testa a tredici punti da Juventus e Sampdoria. La squadra bianconera di Grosso pareggia 3-3 con il Sassuolo, chiudendo in nove per la doppia espulsione di Tavanti, l’autore del primo gol (di Donis e Sakor le altre due reti), e Slivka. Juve agguantata al secondo posto dalla Sampdoria, vittoriosa sullo Spezia. Brutto epilogo al di fuori del terreno di gioco di Vinovo: una rissa che ha coinvolto una decina di persone, tra cui alcuni giovanissimi. Abbandonata la tribuna, per motivi sconosciuti ma non inerenti alla gara, sono volati dapprima insulti, poi calci e pugni. Anche i giocatori bianconeri, che nel frattempo stavano raggiungendo gli spogliatoi, hanno invitato i «tifosi» alla calma. I protagonisti della vicenda si sono poi dileguati, prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Pallanuoto Sci Automobilismo Iren, batosta amara Contestato l’arbitro Marsaglia d’argento nel Gigante tricolore Ronde del Canavese Il rally entra nel vivo Una sconfitta che fa discutere. Serata amara quella di ieri per la Iren Energia Torino ’81, ko nella 15ª giornata del girone nord della serie A2 maschile. Alla piscina Monumentale, i gialloblù hanno perso 7-8 (0-2, 2-3, 3-3, 2-0) tra le mura amiche contro lo Sporting Club Quinto, seconda forza del torneo. Una partita che si porta dietro un notevole strascico di polemiche legate all’arbitraggio: mentre l’internazionale Bianchi ha diretto il match con personalità, troppi errori hanno contraddistinto l’operato dell’altro arbitro Scollo, che in più occasioni ha penalizzato i pa- Matteo Marsaglia (Esercito – Sansicario) si è piazzato splendido secondo nel gigante valido per i Campionati Italiani svoltosi a Livigno e vinto da Roberto Nani: il valsusino d’adozione, più velocista che gigantista, ha sfiorato il successo venendo battuto per soli cinque centesimi. Il podio è stato completato da Florian Eisath: Mattia Casse (Sauze) si è piazzato undicesimo, Giovanni Borsotti (Bardonecchia) tredicesimo. Oggi, sempre a Livigno, è in programma il gigante femminile che vedrà al via anche Francesca Marsaglia, sorella minore di Matteo. droni di casa. Con tanto di “giallo” a 35 secondi dal termine, con la rete annullata al serbo Vuksanovic che aveva pareggiato con una conclusione dai cinque metri. Una Iren Energia partita un po’ con il freno a mano tirato, sotto di tre reti a metà gara. Alla fine i marcatori di giornata del settebello allenato da Simone Aversa sono stati Seinera con due reti cui si sono uniti i centri di Cranco, Oggero, Azzi, Rusiello e Vuksanovic. In serie B turno di riposo per la Dinamica Torino, che tornerà in acqua sabato prossimo a Milano nella vasca del Geas. Matteo Marsaglia Secondo agli Italiani di Livigno Sulle nevi dell’Abetone, invece, Matilde Casse (classe 2005, Sansicario) ha vinto il Trofeo Pinocchio della categoria Baby: la Casse, figlia di due maestri di sci, ha preceduto di oltre mezzo secondo Ilaria Sabatino (Eur) ed Emma Parisotto (Montebelluna). Brava anche Giulia Chiaberge (Lancia), quinta. [D. LAT.] ROBERTO VALENTINI Dopo la cerimonia di partenza di ieri sera a Cuorgné, il 9° Rally Ronde del Canavese entra oggi nel vivo con la disputa dei quattro passaggi della prova speciale di Pratiglione, in programma alle ore 8,46, 11,41, 14,21 e 17,01. La gara si presenta molto spettacolare per via della qualità delle vetture e dei piloti iscritti. Con il numero uno la Ford Focus Wrc della Scuderia Meteco del torinese Augustino Pettenuzzo che, per il successo, deve vedersela con la Ford Fiesta Wrc del novarese Franco Uzzeni, la Mini Countryman Cooper di Alessandro Gino, la Subaru Impreza di Paolo Sulmoni e la Peugeot 206 Wrc di Enrico Tortone. Un altro Pettenuzzo, il figlio di Augustino, Mirko, è in lizza per il successo nel Gruppo R al volante di una Renault Clio, dove è favorito Gianfranco Vedelago (Mitsubishi Lancer), con la giovane promessa Giamaria Melifiori (Renault Twingo) possibile outsider. Sono circa 90 gli equipaggi in gara, compresa una decina di auto storiche, con il duello annunciato tra la potente Lancia Rally di Simone Giombini e l’agile Peugeot 205 GTi di Alberto Gianoglio. T1 CV PR T2 68 .Dove andiamo R LA STAMPA .DOMENICA 30 MARZO 2014 Musei ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011/0897370).dom-lun 10-18, mar-sab 14-18, mer chiuso. Fino al 13 aprile la mostra «Nato Frascà, la Mente mente» . Visite guidate (sovrapprezzo 2 euro) sab ore 16; dom e festivi ore 11 e 16. A... COME AMBIENTE (cso Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18 ARCHIVIO DI STATO (p. Castello 209, telefono 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14. ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (vira Barbaroux 32, telefono 011 4431811). Mostra: «Esplorando tra le carte. La Mole Antonelliana» fino al 18 aprile. Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom 10.30-18.30, sab chiuso. ARMERIA REALE (biglietteria unica Palazzo Reale piazza Castello 191, telefono 011 543889). Orario: da martedì a domenica e festivi 8,30-19,30. BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Or. lun-dom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, domenica 12,45-19. BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,15-13,45; 14-18,45; sabato 8,15-13,45. BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, telefono 011 4431701). Orario: la Rocca, da mar a dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19. FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: da giovedì a domenica 14-19. Visite guidate su prenotazione. FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). Visite guidate alla collezione permanente ogni ora. Mostra «L’Oriente di Alberto Pasini». Orari: mar-ven. 10-13; 14-18; sab-dom 10-13; 14-19. Lun chiuso. FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19. FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19. GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-mer-ven-sab-dom. 10-19,30, gio 10-22,30. La biglietteria chiude un’ora prima. Tel. 011 4429546/7. JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10.30-18.30, sab-dom e festivi 10.30-19.30, martedì chiuso. Per info www.juventus.com. MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: da mar. a dom. 10-18, chiuso il lun. La biglietteria chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingresso gratuito al museo – visita 4 euro). MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3 Tel. 011-3090115; 011-760488). Or. visita guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; S. Messa ore 10,30. Ricovero antiaereo sab-dom 17.15. MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel 011/1978 56 17; [email protected]). Mar-ven 14-18, sab 10-18 Visite guidate dello Stadio inizio ogni ora. Chiuso per le partite. MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.: da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19.30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita. MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18. MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso. MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, telefono 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lunedì chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. Chiuso il 25/12 MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, telefono 011 8138560). Orario: tutti i giorni 9-20, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre «Chamonix 1924. L’inverno diventa olimpico» fino al 6 aprile; «Incontri sui Tatra. Manifesti di turismo e sport. 1900-1950» fino al 6 aprile. MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147). Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso. MUSEO PIETRO MICCA (via Guicciardini 7a, telefono 011/546317). Chiuso per lavori. MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso. PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: da mar a sab ore 10-18; dom. 10-19.Scalone: mar-dom. ore 10-19, ingresso libero. PALAZZO REALE (piazza Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10. Ven-sab visite guidate all’Appartamento della Regina (fino al 12 aprile) PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19. PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713 www.pinacoteca-agnelli.it). Orario: mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15. PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Orario: martedì-sabato 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30, lunedì chiuso. SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingresso libero: lun-ven 10-19, sab 10-20, dom 14-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30. TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Fino al 16 febbraio: «Hi-tech: un cuore di pietra». Mer-ven 15-19, sab-dom 10.19. PROVINCIA CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, telefono 011 9565220/22). Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso. FORTE DI FENESTRELLE. Or: da giovedì a lunedì 10-17; chiuso martedì e mercoledì. Prenotazioni tel. 0121 83600. MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, telefono 011 8118740, www.planetarioditorino.it). REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Le mostre: «Splendori delle corti italiane: gli Este. Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modena». «Alta Moda, Grande Teatro», «La Barca Sublime», «Carrozze Reali». Mar-ven 9-17, sab-dom 9.30-19.30; giardini mar-ven 9-19.30, sab-dom 9.30-19.30. PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sabdom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73 [email protected] T1 CV PR T2 LA STAMPA DOMENICA 30 MARZO 2014 Dove andiamo .69 . I Cinema del 30 marzo 2014 Le trame ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50 int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC Sotto una buona stella Solferino 1 P 16.00-18.00-20.00 A proposito di Davis Solferino 2 P 15.50-17.50-19.50 AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 rid. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 rid Allacciate le cinture Sala 1 P 15.30-18.00-20.15-22.30 Storia di una ladra di libri Sala 2 P 15.00-17.30-20.00-22.30 Yves Saint Laurent Sala 3 15.30-17.50-20.10-22.30 ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto Mr. Peabody & Sherman Sala 1 P 15.30-17.30 Non buttiamoci giù Sala 1 P 19.30-21.15 Supercondriaco Sala 2 P 15.30-17.30 Monuments men Sala 2 P 19.30-21.15 CENTRALE ARTHOUSE via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18 Lei VO 16.30-19.00-21.30 (sott.it.) CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 rid. Proiezioni 3D: € 10,00 Int.; 8,00 Rid. Storia di una ladra di libri P 15.00-17.30-20.00-22.30 Amici come noi P 15.00-16.50-20.30-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 15.00-16.50-18.40 Cuccioli - Il paese del vento P 14.55-18.40 Allacciate le cinture P 20.15 300 - L’alba di un impero P 22.35 Non buttiamoci giù P 16.20-20.40 Captain America: The winter soldier P 15.00-17.30-20.00-22.30 Captain America: The winter soldier 3D P 18.10-22.35 DUE GIARDINI ARTHOUSE via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18 Noi 4 Nirvana P 16.10-18.10-20.15-22.15 Lei Ombrerosse P 15.45-18.00-20.15-22.30 ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,40 Storia di una ladra di libri Eliseo Grande 15.30-18.00-21.00 Smetto quando voglio Eliseo Blu P 16.00-18.00-20.00-22.00 12 anni schiavo Eliseo Rosso P 15.30-18.00-21.00 F.LLI MARX ARTHOUSE corso Belgio 53, tel. 01181.21.410. 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Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Captain America: The winter soldier P 15.30-18.30-22.15 Captain America: The winter soldier 3D P 17.50-21.00 Amici come noi P 15.30-20.10 300 - L’alba di un impero P 17.50-22.30 Need for Speed P 15.00-20.00 47 Ronin P 15.15-17.30-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 15.00-16.50-18.40 Non buttiamoci giù P 20.35-22.30 LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto Captain America: The winter soldier P 15.00-17.30-20.00-22.30 Sala 1 Mr. Peabody & Sherman Sala 2 P 15.00-16.50 Non buttiamoci giù Sala 2 P 18.40-20.30 Amici come noi Sala 2 P 22.30 Noi 4 Sala 3 P 16.30-18.30-20.30-22.30 MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi: € 7,00 int.; € 5,00 rid. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid. Quando c’era Berlinguer Massimo 1 P 15.30-17.50-20.10 Allacciate le cinture Massimo 2 P 15.30-17.50-20.10 Luciana Castellina comunista Massimo 3 P 10.30 Querelle de Brest VO Massimo 3 P 16.30 (sott.it.) Veronika Voss VO Massimo 3 P 18.30 (sott.it.) Lili Marleen VO Massimo 3 P 20.30 (sott.it.) NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militar, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,40 Lei Nazionale 1 15.00-17.20-19.40-22.00 Snowpiercer Nazionale 2 15.00-17.20-19.40-22.00 REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 rid. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Marco Spada. Balletto dal Teatro Bolshoi di Mosca P 17.00 (int. 15,00 - rid. 12,00) Reposi 1 Captain America: The winter soldier Reposi 1 P 22.00 Captain America: The winter soldier 3D Reposi 2 P 15.15-18.30-21.45 Storia di una ladra di libri Reposi 3 P 15.00-17.30-20.00-22.30 Supercondriaco Reposi 4 15.30-17.50-20.10-22.30 Allacciate le cinture Reposi 5 15.15-17.40-20.05-22.30 E fu sera e fu mattina Reposi 6 15.30-17.50-20.10-22.30 Saving Mr. Banks Reposi 7 15.00-17.30-20.00-22.30 ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, Over 60; Abb. 14 € 4,40 Ida Sala 1 P 15.45-17.20-19.00-20.30-22.15 La luna su Torino Sala 2 P 16.00-18.00-20.00-22.00 12 anni schiavo Sala 3 P 15.30-17.50 Il violinista del diavolo Sala 3 P 20.10-22.15 THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. 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Belle & Sebastien 16.00-18.00-21.00 CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Molière in bicicletta 18.00-21.00 ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474. Philomena 17.30-21.00 MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. The Lego movie 16.00-18.30-21.00 BARDONECCHIA GIAVENO PINEROLO SABRINA 012299.633. Tarzan Storia di una ladra di libri SAN LORENZO (Giaveno), tel. 01193.75.923. Monuments men 16.00-21.00 HOLLYWOOD 0121201.142. Storia di una ladra di libri MULTISALA 0121393.905. Lei Italia 200 La luna su Torino Italia 500 RITZ 0121374.957. Tarzan Snowpiercer Amici come noi BEINASCO THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel. 892111. Prezzi: € 8,70 int. Proiezioni 3D: € 11,50 int., € 9,50 rid. Cuccioli - Il paese del vento Sala 1 14.10-16.10-18.10 Amici come noi Sala 1 20.15-22.30 Captain America: The winter soldier Sala 2 15.10-18.15-21.15 Mr. Peabody & Sherman Sala 3 15.15-17.30 300 - L’alba di un impero Sala 3 19.50 300 - L’alba di un impero 3D Sala 3 22.10 Storia di una ladra di libri Sala 4 16.00-18.50-19.30-21.45 Tarzan Sala 5 14.45-17.00 La bella e la bestia Sala 5 19.10-21.40 Captain America: The winter soldier Sala 6 16.00-19.00-22.00 Amazzonia 3D Sala 7 15.00 300 - L’alba di un impero Sala 7 17.10 Need for Speed Sala 7 19.30 Need for Speed 3D Sala 7 22.20 Amici come noi Sala 8 14.50-17.00-19.10 12 anni schiavo Sala 8 21.30 47 Ronin Sala 9 14.40-17.20 Non buttiamoci giù Sala 9 20.00-22.15 CASCINE VICA - RIVOLI DON BOSCO DIG. 01195.08.908. Cuccioli - Il paese del vento Need for Speed 17.00-18.45 21.15 CHIERI SPLENDOR 01194.21.601. E fu sera e fu mattina 16.30-18.45-21.15 COLLEGNO CINEMA ARPINO via Bussoleno 50. Storia di una ladra di libri BOARO 0125641.480. Captain America: The winter soldier 3D 14.45-17.15-20.00-22.30 POLITEAMA 0125641.571. Storia di una ladra di libri 15.30-17.50-20.10-22.20 LEINÌ AUDITORIUM 01199.88.098. Mr. Peabody & Sherman 17.30 MONCALIERI UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid. 300 - L’alba di un impero P 11.10-14.30-17.15-20.00-22.40 La bella e la bestia P 11.00-14.15-17.05-19.45-22.30 The Lego movie P 11.10-14.30-17.00 Amici come noi P 19.30 47 Ronin P 22.20 La luna su Torino P 11.05-15.30-17.45-20.00-22.20 Tarzan P 11.20-14.20-17.00 Allacciate le cinture P 19.50-22.40 Cuccioli - Il paese del vento P 10.55-13.0515.30-17.35 Lei P 19.40-22.30 Amici come noi P 10.55-15.15-17.40-20.05-22.35 Mr. Peabody & Sherman P 11.10-15.00-17.30 Captain America: The winter soldier P 10.45-13.00-16.15-19.20-22.25 Captain America: The winter soldier 3D P 11.15-15.40-18.50-22.05 Captain America: The winter soldier P 11.45-15.00-18.10-21.15 Need for Speed P 10.55-16.30-19.30-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 14.10 Storia di una ladra di libri P 11.10-14.00-16.50-19.40-22.35 Mr. Peabody & Sherman P 11.10-15.00-17.30-20.00 Il ricatto P 22.35 12 anni schiavo P 14.00-16.50-19.40-22.30 Non buttiamoci giù P 11.00-15.10-17.35-20.00-22.25 Supercondriaco P 11.25-14.35-17.15-19.45-22.15 NONE 18.30-21.00 CHIVASSO POLITEAMA 01191.01.433. Captain America: The winter soldier 3D 15.30-18.00-21.00 CONDOVE CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128. Storia di una ladra di libri 16.30-18.30-21.00 CUORGNÈ MARGHERITA 0124657.523. Tarzan 3D Allacciate le cinture IVREA 15.00 17.00-21.30 CINEMA EDEN 01199.05.020. Mr. Peabody & Sherman The Butler 15.30 18.00-21.00 LUMIERE 01196.82.088. Amici come noi Captain America: The winter soldier 3D 47 Ronin Storia di una ladra di libri Captain America: The winter soldier Mr. Peabody & Sherman Cuccioli - Il paese del vento 20.30 16.00-18.30-21.15 22.30 15.30-17.30-20.00-22.30 17.30-20.00-22.30 15.30-17.30 15.30 PIANEZZA ALLACCIATE LE CINTURE ··· Commedia. Regia di Ferzan Ozpetek, con Kasia Smutniak e Francesco Arca. Durata: 110 minuti. L’autore de «La finestra di fronte» e «Mine vaganti» racconta la storia di una coppia, a volte imperfetta, nel corso di tredici anni. AMICI COME NOI ·· Commedia. Regia di Enrico Lando, con Pio D’Antini e Amedeo Grieco. Durata: 90 minuti. Gli inseparabili Pio e Amedeo lasciano il loro negozio di pompe funebri a Foggia e vanno prima a Roma e poi a Milano. ···· Fantasy. Regia di Anthony e Joe Russo, con Chris Evans e Scarlett Johansson. Durata: 136 minuti. La nuova avventura dell’eroe dei fumetti lo vede impegnato a sventare un complotto globale. 12 ANNI SCHIAVO ···· Drammatico. Regia di di Steve McQueen, con Chiwetel Ejiofor e Michael Fassbender. Durata: 117 minuti. L’autore di «Shame» porta sullo schermo la storia vera di un uomo di colore di New York rapito e venduto come schiavo negli Stati Uniti del 1841. IDA ···· Drammatico. Regia di Pawel Pawlikowski, con Agata Kulesza. Durata: 80 minuti. Nella Polonia del 1962 la giovane Ida prima di diventare suora va a trovare la zia a Varsavia: scoprirà segreti del passato. Opera premiata in vari festival internazionali. YVES SAINT LAURENT Cinema: Torino e altre visioni Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia 17.30 21.15 A CURA DI Daniele Cavalla 16.00-18.30-21.00 16.00-18.30-21.00 16.00-17.45-19.30-21.15 16.15 18.30 21.00 PIOSSASCO IL MULINO 01190.41.984. Storia di una ladra di libri 16.00-18.30-20.45 RIVOLI BORGONUOVO 01195.64.946. Sotto una buona stella 17.00-21.15 SAN MAURO TORINESE GOBETTI via dei Martiri della Libertà 17, tel. 01103.75.408. Amici come noi P 16.30 SESTRIERE FRAITEVE. Mr. Peabody & Sherman Storia di una ladra di libri SETTIMO TORINESE P 17.00 P 18.40-21.15 PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050. Captain America: The winter soldier 3D Sala 1 16.30-19.50-22.40 Storia di una ladra di libri Sala 2 15.00-17.20-20.00-22.30 Amici come noi Sala 3 20.15-22.15 Mr. Peabody & Sherman Sala 3 15.40-17.45 VALPERGA VENARIA VILLASTELLONE JOLLY 01196.96.034. Mr. Peabody & Sherman LA LUNA SU TORINO ··· Commedia. Regia di Davide Ferrario, con Walter Leonardi e Manuela Parodi. Durata: 90 minuti. L’autore di «Dopo mezzanotte» ritrae tre personaggi che vivono insieme e cercano di dare un senso alla propria vita. LEI ···· Commedia. Regia di Spike Jonze, con Joaquin Phoenix e Amy Adams. Durata: 126 minuti. L’autore di «Essere John Malkovic» porta sullo schermo la storia d’amore tra il solitario Theodore e una voce femminile. Premio Oscar alla sceneggiatura NOI 4 ·· Commedia. Regia di Francesco Bruni, con Ksenia Rappoport e Fabrizio Gifuni. Durata: 90 minuti. Dall’autore di «Scialla», il ritratto di una scombinata famiglia romana. NON BUTTIAMOCI GIU’ ··· Commedia. Regia di Pascal Chaumeil, con Pierce Brosnan e Toni Collette. Durata: 96 minuti. La notte di Capodanno quattro persone s’incrociano su un grattacielo di Londra mentre si stanno per suicidare. Dal best seller di Nick Hornby («Alta fedeltà», «febbre a 90 gradi» altri suoi libri diventati film). IN GRAZIA DI DIO ··· Drammatico. Regia di Edoardo Winspeare. con Celeste Casciaro e Laura Licchetta. Durata: 127 minuti. A causa del fallimento della loro piccola impresa a conduzione familiare, quattro donne si rifugiano in campagna e cominciano una nuova vita. SNOWPIERCER ···· Fantascienza. Regia di Bong Joon-ho, con Chris Evans e Tilda Swinton. Durata: 126 minuti. Nel 2031 il mondo è vittima di un’era glaciale. Gli unici sopravvissuti sono su un treno che vaga per il pianeta: i ricchi nelle lussuose carrozze, i poveri stipati in fondo. Questi ultimi si ribellano. STORIA DI UNA LADRA DI ... AMBRA 0124617.122. Captain America: The winter soldier 3D Uno 14.30-17.00-21.30 Storia di una ladra di libri Due 14.45-17.00-21.30 SUPERCINEMA 01145.94.406. Captain America: The winter soldier Storia di una ladra di libri Amici come noi Mr. Peabody & Sherman ···· Drammatico. Regia di Jalil Lespert, con Pierre Niney e Guillaume Gallienne. Durata: 100 minuti. La storia del celebre stilista francese, il suo amore per il compagno di vita Pierre Bergè. Successo di pubblico oltralpe. P P P P 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 18.00-20.30-22.30 16.00 17.00 VINOVO AUDITORIUM DIGITAL 01196.51.181. Tarzan 16.00 12 anni schiavo 18.00-21.00 ··· Drammatico. Regia di Brian Percival, con Geoffrey Rush e Emily Watson. Durata: 125 minuti. Le avventure dell’adolescente Liesel, adottata da una famiglia, nella Germania degli Anni Quaranta. Dall’omonimo best seller, dirige il regista di «Dowtown Abbey». SUPERCONDRIACO ··· Comico. Regia di e con Dany Boon, Kad Mérad. Durata: 109 minuti.Il quarantenne fotografo Roman è un nevrotico pieno di paure: il medico lo aiuta a cercare la donna della sua vita. IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO ··· Drammatico. Regia di Bernard Rose, con David Garrett e Jared Harris. Durata: 122 minuti. La vita «smisurata» del violinista Niccolò Paganini. Dall’autore di «Amata immortale». Teatri del 30 marzo 2014 AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I, CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Fer- GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO tel.01181.93.529.Oggiore16laCompagnia ALFAFOLIES presenta La danza delle libelluleoperetta di Lehàr. Si prenota inoltre per La rosa di Stanbuldi Leo Fall nei giorni 12 (ore 21) e 13 (ore 16) Aprile sempre con la [email protected] ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800. Oggiore15.30inscena“Stomp”,unotraipiù rivoluzionari ed entusiasmanti eventi spettacolaridegliultimianni.Siprenotaper“The best of musical” in scena l’11 e il 12 aprile ARALDOviaChiomonte3,tel. 34.56.101.583. Le due veritàdi Luca Buggio da Twelve hungry men di R. Rose. Compagnia de i Saltapasti. Ore 21 AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653.ConcertoJohnAxelrod direttore, Valentina Lisitsa pianoforte. Musiche di Liszt,Kodaly,Brahms.Giovedì10eVenerdì11. Ore 20.30 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Martedì 1 aprile Operette morali di Giacomo Leopardi,regiaMarioMartone,Fondazionedel Teatro Stabile di Torino. Prosegue la venditaon-lineeinbiglietteriadegliabbonamenti e dei singoli biglietti stagione TST raris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande: Ore 16.30 Teatrodistinto presenta Il gioco del lupo Sala Piccola: Ore 15.30 e ore 17.30 La Turcacane presenta Il viaggio della fortuna COLOSSEO via M. Cristina 71. Martedì 1 aprile ore 21 Freedom imparare la libertàdi e con Gherardo Colombo. Giovedì 3 ore 21 Gli uomini vengono da Marte le donne da Veneredi e con Paolo Migone ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447. Oggi ore 16 in scena “Che fine ha fatto Baby Jane”, versione teatrale del celebre film di Robert Aldrich, con Sydne Rome e Francesca Bianco. Il 2 aprile ore 10, gradito ritorno per “La Locandiera” di Goldoni, nell’edizioneTorinoSpettacoli.Siprenotaper“CCome Chanel”, in scena dal 3 al 6 aprile GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo 31bis,tel.01158.05.768.Dal3al6aprileFranco Oppini e Renato Giordano presentano “Mi ritorni in mente live”, musical all’italiana per rivivere canzoni e atmosfere degli anniSessantaeSettanta.Siprenotaper“Stasera ve le canto”, con Vladimir Luxuria in scena dal 10 al 12 aprile. A grande richiesta torna dall’11 al 18 maggio, “Forbici follia” viaRossini8,tel. 800.235.333.Oggiore15.30 e20.45NataleincasaCupiellodiEduardoDe Filippo,direttoeinterpretatodaFaustoRusso Alesi, Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa I CONCERTI DEL POMERIGGIO piazza Solferino4..Prelazioneerinnovoabbonamentiposti numerati per stagione 2014-2015 presso Teatro Alfieri Tel. 011.5623800. Inaugurazione stagione: Luna tu...Selezione di arie dalle operette più amate con Susy Picchio soprano, Fulvio Massa baritono, Massimiliano Brizio pianoforte LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800. “Motori di ricerca”. Percorsi d’artisti fra coreografia e arti visive a cura di Chiara Castellazzi. In collaborazione con il concorso per giovani artisti “Autofocus”, promosso da Vanni occhiali, a cura di Olga Gambari. Venerdì 4. Ore 21 MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88, tel. 800.235.333. Giovedì 3 aprile prima nazionale di Mack is coming Back – Opera CabaretdaMacbethdiHeinerMüller,regiaGabriel Alvarez, Thèâtre du Galpon Studio d’Action Thèâtrale (Ginevra). Prosegue la vendita on-line e in biglietteria degli abbonamenti e dei singoli biglietti stagione TST MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153. Martedì 1 aprile ore 15.30 Viva gli sposi!?di Duras, Pinter, Cechov Venerdì04eSabato05ore21,eDomenica06 Aprileore15.30,aconclusionedellaXX°Rassegna di Teatro in Lingua Piemontese “Tutdarije” la “Companìa Teatral Carla S.” presentaPijalamare,pijalafija,fane‘nmassesbtje viadi TreMaGi TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel. 65.00.200. Il Gesto e l’anima 35° Rassegna internazionale di danza e arti integrate. Venerdì 4 ore 21 Abbadream in The ultimate Abba Show. Sabato 5 ore 21 Mvuyla Sungani company e Marlene Kuntz Live in Il vestito di Marlene. Biglietti in vendita presso i teatri Nuovo, Erba, Gioiello e Alfieri PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. I Concerti Aperitivo: ore 11 Canti raminghi - Tango e canzoni, poesia e racconti di autori erranti. Con gli Architanghi, gruppo da camera del Regio. Solo 30 posti dalle ore 10 alla Biglietteria. Al termine, aperitivo offerto da Sylla Sebaste di Barolo e Saclà in collaborazione con il Catering.net PICCOLO TEATRO DRAVELLI via Praciosa 11, tel. 011 68.22.122. Santibriganti Teatro e Fondazione Dravelli presentano “La domenicaandandoateatro”.Domenica6aprile ore 11 Claudio e Consuelo in “Dal paese dei balocchi”. Info 011.643038 www.santibriganti.it SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011 56.23.800. Giovedì 3 aprile ore 13.45, per la rassegna Mezzogiorno a Teatro, è in scena “Terza liceo 1939”, tratto dall’omonimo romanzodiMarcellaOlschkiconiGiovaniTalenti del Liceo Teatro Nuovo. Nuove repliche dal 7 al 9 maggio( mer e gio –ore 13.45; ven –ore 12.45) TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011 338.698. Scuola di recitazione (6 ore settimanali) - Corso di Teatro per principianti (3 ore settimanali) - Corso di dizione ed uso della voce - Corso di Teatro per bambini e ragazzi Info 011338698 dal lunedì al venerdì (9.00-13.00 e 15.30-19.00) www.tangramteatro.it TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011 30.42.808. Insolito – Martedì 1 aprile ore 21 Lunaria Teatro in Creatura di sabbia. Info tel. 0113042808 (orario ufficio), www.assembleateatro.com TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6.. Sala Grande. Stasera ore 18 La bottega del caffè di Carlo Goldoni, Compagnia BluTeatro TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel.011257.881.Staseraore18Perlarassegna “Con occhi nuovi” Compagnia di Diana in Le ultime sette parole di Cristo. Sabato 5 aprile Areav Teatrale presenta Parlami di tuo padre.Domenica6ore18perlarassegna“Con occhi nuovi” Polvere - La vita che vorrei TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese, tel. 011 80.28.456. Stagione 2013/2014 “Fisico Bestiale” Sabato 5 e Domenica 6 aprile ore 21 Marco Ferrero e Gianluca Cerutti in “Grand Hotel Serenase” di Manuel Bona TEATRO DELLA CONCORDIA c.so Puccini - Venaria, tel. 011 42.41.124. Cite - CapasCompagnia di Circo “eia” e Jordi Aspa. Sabato 5 aprile. Ore 21 PippidallecalzelunghediAstridLindgren.Domenica 13. Ore 16 TEATRO DI DIONISO via Manzoni 3, tel. 011 51.72.826.Martedì8aprileore21pressoTeatro Alfieri di Asti, L’Origine del Mondo,ritratto di un internoscritto e diretto da Lucia Calamaro conDariaDeflorian,FedericaSantoroeDaniela Piperno. Prenotazioni e info 0141399057 TEATROILMULINOviaRivaPo9-Piossasco,tel. 011 90.41.984. Il berretto a sonaglidi Luigi Pirandello. Venerdì 4. Ore 21 TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338 87.06.798.DaVenerdì4aDomenica5aprile, Feriali ore 21 – Festivi ore 16, per la Settimana mondiale della Danza, la Compagnia di Danza L’Araba Fenice organizza Omaggio a Rudolf Nureyevcon la partecipazione: EgriBiancoDanza, il Gabbiano e Centro Danza Ciriè TEATRO REGIO. Stagione d’Opera 2013-14: ore 15 Una tragedia fiorentina di A. ZemlinskyeGianniSchicchidiG.Puccini.S.A.Reck dir. Regia di V. Borrelli. Orchestra del Teatro Regio.Ultimareplica.Biglietteria(ore14-15) - Tel. 011.8815.241/242 e Infopiemonte-Torinocultura (ore 10-18) TEATRO SAN PAOLO via Berton 1.. Lo squillo di e regia Alberto Barbi. Con la Compagnia Campotheatro di Niko Ferrucci. Sabato 12. Ore 21 TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino www.teatrosuperga.it, tel. 011 62.79.789.Teatroperfamiglie“L’ominodellapioggia”(30/3)ore16,compagniaFresche Frasche.StagionediProsa:“Lisistrata”(12/4) ore21,regiadiAndreaBattistiniCompagnia Teatro Castalia/Teatro Superga T1 CV PR T2 DOMENICA 30 MARZO 2014 LA STAMPA 70 W DOMENICA 30 MARZO 2014 Il tempo Tempo .71 . Sole e clima primaverile. Velature al Nord-Ovest e sul versante tirrenico IN SVIZZERA E IN GRAN PARTE DELL’EUROPA È primavera: cieli sgombri e temperature miti 1 Una famiglia passeggia sulle sponde del Lago di Gine- vra, a Morges, in Svizzera. Le previsioni del tempo nei prossimi giorni per questa area prevedono altre giornate soleggiate, con temperature intorno ai 15 gradi, cieli sgombri con qualche nuvola occasionale. Dall’estremo Nord al Sud, la fascia centrale dell’Europa vivrà condizioni simili nei prossimi giorni, e solo Spagna e Grecia dovranno fare i conti con la pioggia. IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE €1,50 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE; € 1,20 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «PRIMO PIANO MOLISE», «L A VOCE DI MANTOVA»; €1,30 CON «IL CORRIERE MERCANTILE», «L A GAZZETTA DEL LUNEDÌ», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA», NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00; C. TICINO FRS. 3,00; SVIZZERA FRANCESE FRS. 3,00; SVIZZERA TEDESCA FRS. 3,00. W DOMENICA 30 MARZO 2014 LA STAMPA 72