1 IL PONTE GIORNALINO DELLE ASSOCIAZIONI VIRLESI IL NATALE NEL MONDO NATAL… ‘N PIEMONT Natal… a son pa mach nòste maraje ch’at fan festa cercand sota ij cussin le dimore e ij bombon ch’a l’ha portaie dal Paradis dij cit - Gesù Bambin. Anche nojautri gran, dòp che ‘l destin a l’ha fane passè tante bataie, i desmentioma ‘n të sto dì i sagrin e i foma ‘d seugn ch’i l’oma mai pi faie. Parei dij butt dël gran sota la fìoca, quaicòsa ‘d fresch, quaicòsa d’infantil a sponta, pian pianin, drinta nòstr cheur e la speranssa: cola grama e pòca ch’an resta ‘ncora, a torna dene ‘n fil për tant ch’is cuso n’agugià ‘d boneur. Nino Costa to “cozonac”, contenente tra gli altri ingredienti, noci, uvetta e cioccolato. Il 31 dicembre, aspettando l’anno nuovo, i ragazzi si travestono con i costumi tipici della capra e dell’orso (spesso utilizzando pelli vere) e, muniti di tamburi e campanelli, si recano di casa in casa, chiedendo il permesso di cantare le loro colinde di augurio. Se la risposta è favorevole si esibiscono e ricevono in cambio qualche moneta. La notte prosegue poi con banchetti e botti. Il primo giorno del nuovo anno comincia ancora con i bambini piccoli che vanno da amici e conoscenti a fare gli auguri, gettando in casa alcuni chicchi di grano, simbolo di fortuna e prosperità. Nella settimana che va da Natale a Capodanno, nelle città, si organizzano delle vere e proprie sfide tra gruppi di giovani provenienti dai paesi vicini, mascherati con i costumi tradizionali. A chi riesce a proporre la migliore esibizione va un ricco premio. Concludiamo questo veloce viaggio nelle tradizioni natalizie della Romania, augurando “CRACIUN FERICIT” a tutti. Barbara Gennero ED IN ROMANIA... In tutte le parti del mondo, da sempre, il Natale tocca il cuore delle persone che credono in Gesù e in ognuno sorge il desiderio di condividere con gli altri la gioia per la nascita del Salvatore. I riti e le tradizioni che caratterizzano ogni comunità sono appunto espressioni di tale sentimento. In occasione di questo Natale, abbiamo voluto fare una piccola indagine per capire come i molti amici virlesi di origine rumena sono abituati a festeggiare la nascita di Gesù nel loro Paese di origine. Abbiamo scoperto che in Romania, per i cristiani che seguono il rito Ortodosso, le feste del periodo natalizio cominciano già il 6 dicembre, con la ricorrenza di “Mos Nicolae” (San Nicola). È questa una festa molto attesa dai bambini. Essi, la sera del 5, puliscono bene i loro stivaletti e li sistemano vicino alla porta o alla finestra; durante la notte, infatti, S. Nicola poserà lì i doni, non avendo tempo di entrare in ogni casa. Una tradizione molto bella e sentita da tutti (sia cattolici che ortodossi) è quella della “colindat”. La sera del 25 dicembre, percorrendo strade di solito già coperte di neve, i ragazzi si recano sotto le case a cantare antichi canti e filastrocche natalizie, dette “colinde”. In cambio ricevono in dono ciambelle dolci, pasticcini, cioccolatini, noci, vino, arance e mele. Durante la notte non manca di arrivare “Mos Craciun” (Babbo Natale) con i suoi regali posti sotto l’albero rigorosamente addobbato in ogni casa. La mattina del 25 dicembre i bambini più piccoli vanno da amici e parenti a fare gli auguri dicendo: “Lāudat sā fie Isus” (Sia lodato Gesù Cristo) e “Craciun Fericit” (Buon Natale). Alla sera è il momenti dei ragazzi più grandi che si recano sotto le finestre delle ragazze per recite i loro auguri. Il pranzo del giorno di Natale è molto ricco e, tra le altre cose, le donne preparano la “pascā”, una torta fatta di pasta sfoglia, con il ripieno di formaggio e patate o riso. Il dolce preferito è una specie di panettone fatto in casa, det- PARROCCHIA S.SIRO CALENDARIO NOVENA DI NATALE Da lunedì 18 a venerdì 22 dicembre ore 20,30 Venerdì 22: confessioni (dalle 17,00 alle 19,00 e alle 20,30, durante e dopo la Novena) PRESEPE VIVENTE Sabato 23 dicembre ore 21,30 Domenica 24 dicembre ore 21,30 NATALE 24 dicembre ore 24,00 Messa della Nascita di Gesù 25 dicembre – Orario festivo ore 8,00 e 10,30 S. Messa S. STEFANO Ore 9,00 S. Messa NUOVO ANNO Domenica 31 dicembre – Orario festivo Ore 8,00 e 10,30 S: Messa Ore 10,30: S Messa di ringraziamento - TE DEUM Lunedì 1 gennaio 2007 – Orario festivo Ore 8,00 e 10,30 S. Messa EPIFANIA Sabato 6 gennaio – Orario festivo Ore 8,00 e 10,30 S. Messa PIEMONTE...in canto Nella giornata di Domenica 3 Dicembre la Corale S. Siro ha partecipato alla manifestazione, organizzata dalla Associazione Cori Piemontesi, che si è svolta presso il Centro Commerciale 8Gallery del Lingotto. L’evento ha registrato un’altissima partecipazione di cori che non solo si sono esibiti in brevi interpretazioni ma hanno avuto modo di presentare la loro offerta culturale pres- so i vari stand allestiti per l’occasione. Anche la Corale S.Siro ha allestito il suo stand con materiale pubblicitario della Corale stessa e con prodotti tipici del territorio virlese. Il pubblico, presente numerosissimo in questo giorno di shopping natalizi, ha ampiamente apprezzato l’offerta fermandosi presso i vari stand per approfondire storia e repertori dei Cori nonché gustare, come nel caso nostro, i dolci locali offerti in questa circostanza. L’occasione è stata propizia anche per alcuni rappresentanti della Corale S.Siro ed il nostro Sindaco per un breve ma cordialissimo incontro personale con l’Assessore Regionale alla Cultura Gianni Oliva a cui è stata espressa la difficoltà, soprattutto economica, ad essere promotori di manifestazioni culturali per le nostre piccole ma vivaci comunità. Giampiero Accastello Dalla redazione …….(?) de “IL PONTE” i sentiti auguri di Buon Natale e felice anno nuovo 2 LA CINA E’ VICINA UNA PERIFERIA VIRLESE Alle sette della sera, nei giorni feriali, me ne esco dall’ufficio dove lavoro alla periferia di Torino. Salgo in macchina, percorro una parte della periferia torinese, m’infilo in tangenziale, poi nella strada statale e poi nella provinciale, attraverso i paesi di None e Castagnole. Vedo periferie sciatte seppur moderne. A Castagnole infilo la strada ben diritta ma troppo stretta che porta a Virle e dopo pochi chilometri, guardando sulla sinistra, mi appare uno scorcio della periferia virlese. E’ molto diversa dalle altre che ho appena visto, oserei dire che è eccezionale. Su quel lato del paese di Virle, nell’ultimo secolo non è stata costruita nessuna nuova casa, ad eccezione, purtroppo, dell’ultimo edificio a sinistra, e gli edifici del centro storico si affacciano direttamente sulla campagna coltivata e sono quindi ben visibili da molto lontano. Al di sopra di tutto si vede bene la parte superiore dei due castelli dei Romagnano e degli Asinari di Piossasco e delle due chiese principali di Virle, la Parrocchiale e San Bernardino. Si tratta di edifici piuttosto vicini tra di loro, al punto che visti un po’ da lontano appaiono quasi come un unico complesso monumentale molto imponente, e, oserei dire, maestoso, che domina largamente la visuale di tutto il paese e ne costituisce, anzi, il nucleo principale. Davanti a questo complesso, ad altezza inferiore, vi sono case a due piani fuori terra risalenti al settecento e all’ottocento, dallo stile più modesto di casali di campagna, alcune ristrutturate in tempi recenti in modo decoroso e rispettoso delle CORALE SAN SIRO Sabato 18 Novembre 2006 a Virle, nella Chiesa Parrocchiale, si è svolta la 7^ Rassegna itinerante regionale “Cantiamo a…..”, organizzata dall’Associazione Cori Piemontesi (ACP) il cui scopo è quello di concorrere alla diffusione della musica corale nel territorio regionale. La serata è stata dedicata a Santa Cecilia, Patrona della musica. Alla Corale S.Siro, di cui faccio parte, è stato affidato il compito di ospitare i Cori esterni inviati dall’Associazione: la Corale Aurora Montis di Ponzone (Biella) e il Gruppo Vocale Blu Note di Torino. Il pubblico presente ha dimostrato ampiamente di gradire le diverse esibizioni dei cori. E’ stata una bella esperienza anche per noi coristi virlesi, rappresentare per una sera il canto regionale a livello amatoriale. Alla fine della serata, eseguito a cori uniti (circa 80 coristi), il canto “Se tu fossi…. “ esprimeva dolcezza, leggerezza, serenità: emozioni che vanno dritte al cuore. Il corista che canta prova delle emozioni che non sono solo sue, ma sono condivise anche dagli altri componenti il gruppo, le esterna e le diffonde all’ascoltatore ed in quei momenti cerca di dare il meglio di sé. In questo modo si raccoglie il frutto di tante prove fatte durante l’anno e l’impegno e la fatica di tante ore trascorse ad imparare i vari brani. Ma se la fatica è distribuita, non è poi così grande, soprattutto se ti piace cantare. E poi quando si fa qualche cosa, non solo per se stessi ma anche per gli altri, prima o poi si torna arricchiti. Chi ama cantare sente poi anche il dovere di rispettare gli altri coristi e di fare in modo di non tradire la loro fiducia; ciò significa anche essere presente il più possibile alle prove per poter pienamente raccogliere, con tutti gli altri al momento del concerto, i frutti di una lunga e faticosa ma proficua semina. Ed a proposito di “amore per il canto”, ci fa piacere infine sotto- caratteristiche originarie. Nessun obbrobrio in stile anni cinquanta o sessanta come in tutti gli altri paesi (almeno da questo lato di Virle), nessuna villetta più moderna. Questa straordinaria visuale costituisce, a mio avviso, un patrimonio virlese pressoché unico: non sono a conoscenza di altri paesi nei dintorni che possano vantare qualcosa di simile. Infatti tutti i paesi dei dintorni sono cresciuti nel corso del secolo ventesimo “a macchia d’olio”, dal vecchio centro verso l’esterno in tutte le direzioni e in misura progressiva, seguendo logiche puramente economiche. Come mai il lato Nord del bel paese di Virle non ha seguito questa regola? Per quanto possa sembrare paradossale, dobbiamo ringraziare di questo il torrente Ramata che scorre su quel lato del paese e le sue frequenti abbondanti inondazioni che nel corso del secolo ventesimo hanno vivamente “sconsigliato” di costruire case in quella zona. In tempi più recenti, poi, è intervenuta una copiosa legislazione urbanistica nazionale e regionale a porre limiti e divieti assai severi (a volte perfino troppo) all’edificazione in zone esondabili e, siccome si deve ritenere che questa legislazione sia almeno in gran parte irreversibile, si può pensare che la nostra bella veduta del lato Nord di Virle sia destinata a perdurare anche per il futuro. Piero Cavaglià lineare la recente entrata nel coro di nuove coriste: abbiamo sempre bisogno di nuova linfa ed entusiasmo, ed a loro diamo un caloroso saluto di benvenuto. Auguri a tutti di buone feste ! Graziella Falchi Un po’ di Virle in Cina L’Azienda agraria “Geronima”, sede del centro di scienze comportamentali animali e dell’azienda agrituristica venatoria con annessa zona C, è ora sede del centro di discipline naturali. Il 18/10/2006 il dottor Giuseppe Chiaretta siglava un accordo di scambio culturale triennale con l’accademia di medicina tradizionale cinese di Pechino. Le civiltà nei millenni hanno accumulato un’immensa saggezza e una conoscenza della natura che nessuna scienza potrà mai superare. Molte cose sono cambiate e molte le abbiamo perse, ma la comunicazione stretta con la natura e la sincronia con le leggi naturali, sono alla base della verità. Il centro “Geronima” organizza iniziative rivolte a coloro che desiderano migliorare le proprie conoscenze. Altra news è l’uscita a dicembre del libro “La bussola del modello universale – la semplice armonia della vita”, utile guida per la comprensione delle leggi della natura applicate alla salute di ognuno di noi. Giuseppe Chiaretta • SAMARCANDA…. Vendesi Alfa 156 Sport Wagon Selespeed 2.0, anno 12/2000, Km 60.000, perfette condizioni, euro 8.000. • Vendesi valigia troller SANSONITE nuova, con combinazione , dimensioni 70x53x25, euro 80. • Vendo Peugeot 107 blu metallizzato, quattro porte, clima, 18.000 Km, anno 06/2005, perfette condizioni, prezzo Quattroruote. • Vendo palestra combinata poco usata con sacco boxing professionale, il tutto euro 100. Per questi annunci contattare il n. 3381419509 3 LA “FABBRICA DI SAN SIRO”, PARROCCHIALE DI VIRLE: UN TESORO RITROVATO STORIA DELLA RIEDIFICAZIONE DELLA NOSTRA CHIESA PARROCCHIALE DA UNA RICERCA CONDOTTA DALL’ING. MICHELANGELO FERRERO Quante volte abbiamo letto o sentito parlare sul diverbio Vittone – Lampo per atribuire l’autore del progetto di ricostruzione dell’anticha chiesa, nel 1734? Su quali basi o documenti fosse fondata l’ipotesi di segnalare l’architetto Vittone, non è del tutto chiaro. Forse il voler attribuire il progetto ad un architetto di maggior fama? Su questo punto ci sarebbe da discutere: non meno “famoso” era il Lampo come si vedrà più avanti. Direi invece “meno studiato”, servirebbe quindi dedicare a questo architetto maggior attenzione. Le caratteristiche architettoniche della chiesa hanno tratto in inganno? Anche su questo punto ci sarebbe da discutere. Le linee architettoniche hanno una chiara influenza dello stile juvarriano. Certo è che il Vittone progettò, in età giovanile (nasce tra il 1700 e 1705), la chiesa della Visitazione detta del Valinotto a Carignano, e numerosi altri importanti edifici. Divenne così stimato e riconosciuto. Quando nel 1735 l’architetto Filippo Juvarra si allontanò da Torino (morirà a Madrid in Spagna nel 1736, dove lavorava a Corte) la manutenzione dell’Ateneo di Torino fu assunta proprio dall’architetto piemontese Bernardo Antonio Vittone (che era stato allievo dal messinese Juvarra). Qualche anno più tardi tra il 1738 e 1739 troviamo, sempre all’Ateneo di Torino, l’intervento dell’Architetto e Misuratore Generale di Sua Maestà Antonio Maria Lampo. (1) Quanto detto ci da un’idea di quale fosse la vicinanza tra i diversi architetti che lavoravano nella Torino dell’epoca barocca. L’architetto Lampo, però, era più o meno “coetaneo” di Filippo Juvarra. Il Juvarra arrivò a Torino nel 1714, il Lampo aveva già allora un curriculum di tutto rispetto. Antonio Maria Lampo (2), piemontese, nasce circa il 1680 a Camburzano presso Biella da Pietro Francesco. Non troviamo dati sulla sua formazione, mentre le prime tracce sulla sua attività risalgono al 1704 ad Ivrea impegnato come soprastante alle dipendenze di Michelangelo Garove (Ingegnere Ducale di Vittorio Amedeo II, n.a.) per la sistemazione della difesa della città prima dell’assedio da parte dei francesi. Si trasferì a Torino nel dicembre 1704, proprio in un periodo travagliato della storia, conclusosi con l’assedio della capitale da parte dei francesi nel 1706, che mise a dura prova la stessa esistenza del Ducato. Tra il 1705 e 1706 fu sovrastante ad alcuni lavori alla fortificazione di Torino. (Il 23 ottobre 1713, dopo una visita di sopraluogo, eseguì una Relazione della visita fatta alle fortificazioni de’ fortini della Montagna. n.a.) A partire del 1716, e per molti decenni, al servizio dello Stato Sabaudo quale collaboratore di Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri. Tra il 1726 e 1728 impegnato in una serie d’interventi per l’azienda delle Fabbriche e Fortificazioni, quali ad esempio la misura e formazione del disegno per le fortificazioni di Chivasso, misura generale dei lavori a Casale, Alessandria, alle fortificazioni di Cuneo, Brunetta di Susa, Fenestrelle. Per il Regio Economato eseguì una relazione sugli edifici di culto nelle valli di Luserna, Persosa, San Martino, Valchisone e Pragelato. Interventi in Palazzo Reale, il tetto della scuderia dei cavalli delle Guardie del Corpo dell’Accademia Reale, ecc. Proficuo anche il suo impegno nella progettazione sia per privati sia per le chiese e confraternite. Cfr. B. Signorelli, pag. 256: “Degni di particolare nota sono gli interventi condotti sulla parrocchiale di S. Siro a Virle Piemonte e sulla chiesa della Confraternita della B.V. dell’Immacolata di Volpiano”. La chiesa a Volpiano doveva avere due campanili seguendo il progetto originale del Lampo. Di questi fu costruito solo uno. Il campanile di San Bernardino di Virle ha una straordinaria somiglianza con quello della chiesa della B.V. dell’Immacolata a Volpiano. E non solo, la struttura della chiesa lascia pensare, od intuire, che anche questa fosse stata progettata per averne due campanili. La costruzione di San Bernardino potrebbe risalire al periodo 1715 - 1717, documentato è che la chiesa fosse agibile già nel 1721 come risulta dal Bando Campestre della Comunità di Virle (3) di detto anno dove si legge: “L’Anno del Signore mille settecento vintuno ed alle venti del mese di Agosto (…) Convocato oggi d’ordine di detto Sig. Podestà e Delegato l’Ordinario Consiglio speciale e generale della presente Comunità di Virle, et nella Chiesa dé Confratelli di S. Bernardino, per non esser la Casa del Comune capace a capire tutti, precedente il solito suono della Campana e verbali citazioni fatte (…)”. Non sarebbe, quindi, da escludersi che San Bernardino fosse anche tra le opere progettate dall’Architetto Lampo. Personalmente atribuirei il progetto a questo architetto in considerazione che, al tempo, esercitasse già come Architetto e Misuratore Generale di Sua Maestà. Lo troviamo, infatti, impegnato nei lavori di costruzione della Chiesa nella Residenza Reale della Venaria nel 1716 e 1717. (Il progetto della chiesa era di Filippo Juvarra). (4) Non va sottovalutata la sua probabile presenza a Virle in occasione dei lavori di ricostruzione (1713) del castello del Conte None (5), necessario dopo la distruzione causata del generale francese Catinat nel 1696. L’architetto Lampo, che abitava a Palazzo Reale, morì a Torino il 1° luglio 1746. Tornando alla Chiesa di San Siro, dall’antica Parrocchiale si sa poco. La si vuole romanica, il che farebbe risalire la sua costruzione attorno all’anno 1000. Com’è noto, possiamo ammirare ancora il suo campanile, il qual è stato inglobato nella nuova facciata della chiesa dopo la sua ricostruzione. Un altro elemento ancora presente è il fonte battesimale, scolpito in pietra e risalente al 1400, presenta inciso il motto Savoia FERT Fides Est Regni Tutela. Dovuto alla sua antichità -in parte- ed in considerazione della posizione -tra i due castelli- molto probabilmente per causa dei danni provocati dai i cannoneggiamenti delle truppe francesi dal generale Catinat, si fece necessario un radicale intervento di restauro. Cfr. D. Prola (6): “A Virle, dove lavorò fra il 1733 e il 1739, fu impegnato nella ricostruzione di una chiesa di ascendenza romanica. Il Lampo fornì, con il nicchione in facciata di matrice romana, un tributo al belvedere vaticano di Donato Bramante, chiaro indice degli insegnamenti mutuati da Juvarra. Il grande edificio, costruito con difilcoltà per i contrasti con i feudatari titolari di due Cappelle (il Marchese Francesco Andrea Gaetano Romagnano ed il Conte Piossasco di None. Per completezza, posso affermare che i ritardi nella ricostruzione della Parrocchiale non erano soltanto dovuti ai Consignori, che volevano una chiesa più imponente e maggior spazio per le rispettive cappelle. Ma anche, ed in modo non indifferente, alla questione del nuovo cimitero a formarsi, come si vedrà più avanti. n.a.), non venne completato nella parte superiore della facciata”. Oltre le informazioni sopraccitate che indicano l’intervento del Lampo e da ricerche eseguite, ho potuto ora confermare che il progetto e disegno della nuova San Siro è opera propria dell’Architetto e Misuratore Generale di Sua Maestà Antonio Maria Lampo. In vari documenti studiati e che si trascrivono di seguito, risulta chiaramente indicato il ruolo di detto architetto. Una fonte di dati sono gli Ordinati della Comunità di Virle, si fa notare che gli Ordinati (originali) non sono al momento disponibili, poiché presso la scuola del restauro a Torino nell’attesa di sistemazione nella sede dell’Archivio Storico Comunale. Quanto esposto di seguito corrisponde a copie originali appartenente agli archivi del Conte Asinari Piossaco di None, ASToSR/ APN-FV. In primis in data 1737 troviamo tra questi, uno in particolare: “Ordinati della Comunità d’accettare il progetto per la terminazione delle differenze tra Francesco Andrea Gaetano Romagnano e Conte Piossasco di None e la Comunità del luogo per risolvere circa il fatto della costruzione e fabricha della Nuova Chiesa Parrocchiale e la formazione del nuovo cimitero, 24 luglio 1737”. (7) “L’Anno del Signore Mille Sette Cento trenta Sette et alli venti quattro del mese di luglio, in Virle, et nel ante camera del Castello proprio dell Infrascritto Signor Marchese Romagnano ove si è congregato l’Ordinario Conseglio della Magnifica Communità di Virle dì ordine et con assistenza dell infrascritto Signor Notaio Colleggiato Pietro Giuseppe Aquilant Podestà per l’Ill.mo Signor Marchese Francesco Andrea Gaetano Romagnano Consignore di questo luogo di tre parti delle quattro di detto feudo e Giurisdizione, et ad Istanza di Meser Giò Battista Pagano del fu Giovanni Sindaco precedente il suono della campana e cittazioni verbali fatte da Antonio Gianusso messo giuratto nel qual Conseglio sono Intervenuti Primo detto Signor Sindaco, indi il Signor Giuseppe Cerrutto del fu Giò Battista, Messer Bartolomeo Meglia del fu Gioanni, Messer Francesco Baretta del fu Gioanni, et Messer Gaspare Savio del fu Thomaso, Consiglieri Componenti l’intiero Conseglio della medema Comunità et fatto alla presenza ivi del Reverendo Signor Priore Don Bernardino Cortese et di Giuseppe Broccho mastro da Muro del luogo di Briganzone del Statto Luganese ora in questo logo residente ambi essi Testi stati richiesti, astanti da me Notaio cognitti, et al pie di questo atto sottoscritti et detto Signor Bernardino Cortese del presente luogo di Virle et ivi residente”. Come possiamo apprendere, dal seguente paragrafo, non c’è margine di dubbio. Chiaramente, nero su bianco, è indicato che l’Architetto Lampo aveva presentato il suo progetto per la chiesa di San Siro. Anzi, in quest’occasione proponeva un aggiornamento di questo, per edificare il cimitero a modo di catacombe al di sotto della nuova chiesa…………. (segue sul prossimo numero) —————————– Note 1. “Una Fabricha non men decosrosa che comoda”: il Palazzo dell’Università/Rita Binaghi (Università di Torino)/Annali di Storia delle Università italiane/Volume 5 – 2001/CISU. 2. - Dizionario Biografico degli Italiani. Vol. 63. Pag. 255-256-257. Al quale si rimanda per una completa biografia di Lampo, Antonio Maria. 3. - Bandi Campestri della Comunità di Virle/ Mazzo 131, ASToSR/APN-FV. 4. - Il Progetto di Filippo Juvarra per la chiesa reale di Venaria. Proposte per una storia/ Laura Orsini/Cfr. nota 58/ASTRCP, Art. 182, Conti Fabbiche e Fortificazioni, reg. 55, 1716-1717, cap. 60 “Inoltre nel cantiere erano il soprastante e economo della Venaria Reale Carlo Camerata e i misuratori Antonio Lampo e Tommaso Sevalle. Cfr. Pommer, Architettura del Settecento (…)”./Annali di Architettura, Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza/17 2005. 5. - Capitolazione eseguita tra il notaio Giò Francesco Leona, Podestà ed Agente del Conte di None Giò Michele Piossasco di None et Giò Batta. Gevese e Matteo Bosso di Virle per la provigione della Sabbia necessaria per l’edificazione del Castello. Il prezzo stabilito era di: soldi 26 per ogno trabucco (9,50 metri quadrati, n.a.) di muraglia costruito secondo le regole del libretto della città di Torino.10 Novembre 1713/ Mazzo 145, ASToSR/APN-FV. 6. - Cfr. D. Prola, Architetture barocche in Piemonte /Firenze 1988. Dizionario Biografico degli Italiani. Vol. 63. Pag. 256. 7. - Ordinati della Comunità di Virle/Mazzo 143, ASToSR/APNFV. ————————— Il testo integrale è già pubblicato sul sito www.virle.it 4 PERCORSO PASTORALE “Vuoi costruire un edificio altissimo? Pensa prima alle fondamenta”: così ha fatto il suo esordio il percorso teologico che la nostra Unità Pastorale (n. 46) ha iniziato il 16 ottobre. In sostanza, si tratta di un corso di teologia di base, diretto ad offrire ai partecipanti gli strumenti per una maggiore consapevolezza cristiana in ambito parrocchiale. La durata complessiva di questo percorso è di tre anni o, meglio, di 30 convegni distribuiti nel corso di tre annate: la prima serie di incontri ha come obiettivo di verificare la conoscenza del Cristianesimo, inteso come fede professata, per il compito missionario delle parrocchie e degli operatori pastorali ed è strutturato in due cicli di lezioni settimanali, il primo dei quali è iniziato il 16 ottobre e si è concluso il 13 novembre a Carmagnola. L’iniziativa ha visto un’affluenza di partecipanti del tutto inaspettata: ben 195 iscritti fa le unità pastorali di Carmagnola (n. 45) e di Carignano (n.46), cui appartiene la parrocchia di Virle. Nel nostro piccolo, possiamo vantare quindici partecipanti, rappresentanti di varie esperienze di vita della parrocchia, che potranno testimoniare e rendersi missionari del messaggio ricevuto nel corso delle lezioni, direttamente sul territorio. In effetti, per dirla con le parole di uno dei parroci delle unità pastorali, la Chiesa non è fatta semplicemente di “brave persone”, ma è fatta di persone convinte; convinte perché ben consapevoli ed informate circa i fondamenti del cristianesimo, ossia della nostra fede professata. Sotto questo profilo gli incontri sono davvero di alta qualità, dal momento che impegnano relatori tecnicamente preparati, che, oltre ad affrontare il tema loro affidato, contribuiscono a fornire spunti di riflessione e discussione non confinati solo alla dimensione della lezione. La seconda tranche di incontri, per questo primo anno di percorso pastorale, vedrà i partecipanti impegnati per altri cinque incontri, da tenersi nelle serate di lunedì a Carignano, per il periodo compreso fra il 15 gennaio e il 12 febbraio 2007. Tutto è migliorabile e perfezionabile: in ogni caso, questo primo percorso rappresenta un buon inizio per intraprendere la realizzazione della missione pastorale parrocchiale in maniera davvero convinta e consapevole. Concludendo con le parole del Primo Libro dei Re: “E ora, Signore mio Dio, dona al tuo servo un cuore capace di ascolto”. Monica Pagliano GRUPPO ALPINI Anche quest’anno il Gruppo Alpini, in collaborazione con il Comune e gli altri militari in congedo, ha voluto ricordare i caduti in guerra con un omaggio floreale e la lettura delle lapidi. La commemorazione del 5 novembre è avvenuta davanti al Municipio alla presenza dei numerosi cittadini, con la benedizione impartita da Don Eugenio e l’intervento del Sindaco che ha ricordato con parole toccanti l’alto sacrificio dei Caduti virlesi per la Patria. Come Gruppo Alpini ci attende un periodo molto impegnativo e ricco di eventi: Il 25 gennaio 2007, alle ore 21,00, ci sarà l’assemblea annuale del gruppo, nella quale avremo il piacere di ospitare per la prima volta il Presidente della Sezione di Pinerolo (Sig. F. Busso), poi il 13 maggio 2007 Cuneo sarà teatro dell’Adunata Nazionale a cui parteciperemo numerosi con familiari ed amici, mente il 2 e il 3 giugno il nostro Gruppo festeggerà i 50° Anno di Fondazione con la partecipazione della banda musicale e la sfilata per il paese. A tutte queste manifestazioni siamo chiamati a partecipare in modo attivo e sicuramente ciascun iscritto sarà lieto di dare il proprio contributo. Colgo l’occasione per augurare un Felice Natale ed un sereno Anno Nuovo a tutti gli Alpini, agli amici e rispettivi familiari. Luigi Sbrissa FESTA PROVINCIALE DEL RINGRAZIAMENTO La Coltivatori Diretti della provincia di Torino, con tutti i suoi rappresentanti e associati, domenica 26 novembre si è data appuntamento a Castagnole Piemonte per festeggiare il giorno del Ringraziamento. Una splendida giornata di sole ha accompagnato fin dal mattino lo svolgimento della festa. Alle 10,00, numerosi agricoltori alla guida dei loro trattori arrivavano sulla pizza antistante la Chiesa. Alle 11,15 iniziava la S. Messa celebrata dal parroco Don Adolfo Ferrero. Al momento dell’offertorio numerosi rappresentanti di sezione portavano all’altare cestini colmi di prodotti della terra: cereali, ortaggi, frutti, pane, ecc… Facevano da ornamento le numerosissime bandiere e labari delle sezioni Coltivatori Diretti della provincia di Torino e le piantine e fiori composti e disposti in vari mo- di al cento e ai lati dell’altare. Prima della fine della S. Messa, la signora Anna Giustetto ha letto un componimento scritto da lei, riguardante l’annata agraria trascorsa, ricordando anche i vari problemi che attanagliano l’agricoltura: dalle quote latte, alla burocrazia dilagante, al clima (non proprio clemente nei dintorni di Castagnole e Virle per via delle numerose grandinate). La benedizione dei trattori è stata la conclusione della celebrazione religiosa. In seguito hanno avuto spazio gli interventi da parte delle numerose personalità presenti: il Sindaco di Castagnole Piemonte, il direttore della Coldiretti (Fugazzi); il presidente provinciale (Ferrero), il segretario di zona (Foco), il presidente della sezione locale (Montersino), il quale, in conclusione, invitava i partecipanti al luogo del pranzo: l’agriturismo “Cascina Francia” a Castagnole. Giuseppe Allasia AVIS L’AVIS di Virle Piemonte porge a tutti i migliori Auguri di Buon Natale e di Felice Anno Nuovo e ricorda che, per il 2007, le donazioni potranno essere effettuate secondo il seguente calendario: sabato 10 marzo domenica 10 giugno domenica 9 settembre sabato 15 dicembre ECHI DI VITA PARROCHIALE – Direttore responsabile: Maggiorino Maitan – Direzione e Amministrazione: Opera Diocesana Preservazione Fede “Buona Stampa” - C.so Matteotti, 11 - 10121 Torino - Tel 011.54.54.97 – Spedizione in Abbonamento Postale - 45% - Art.2 Comma 20/B Legge 662/96 - Torino - Conto 120/A - 10/2001 – Reg. Tribunale n. 3358 Torino – Tipolitografia Edigraph s.n.c. 10023 Chieri (TO) ...QUELLI DELLA PROTEZIONE CIVILE Nei giorni di Ognissanti e della fiera abbiamo visto in giro, più che altro con funzioni di pilotaggio del traffico, alcuni nostri compaesani intabarrati in divise fosforescenti ed è ovvio e lecito che ci si chieda chi erano e cosa facevano. E’ altrettanto ovvio che qualcuno ha già emesso le sue sentenze o meglio ha già pontificato: “….ecco la fine della nostra ICI, quando ci sono necessità più impellenti…!”: per costoro, pieni di certezze, non è il caso che ci dilunghiamo in spiegazioni: non gli interessano, sanno già tutto. Vorremmo invece, per chi è più votato a conoscere le cose, illustrare brevemente perché si è formato e cos’è il gruppo comunale dei volontari per la protezione civile. Attorno al 1990 il Parlamento ha approvato una legge che obbligava i comuni italiani a dotarsi di un Piano di protezione civile e di istituire un Comitato Operativo Comunale in modo che, in caso di necessità specifiche, i soccorritori possano avere una chiara idea di come operare sul territorio; in parole povere sapere chi sono le persone maggiormente bisognose (invalidi, disabili, case isolate), i punti di maggior rischio, dove poter riunire le persone che non possono restare nelle loro case, dove è più lecito far atterrare l’elisoccorso o come e dove deviare il traffico di una strada quando questa diventa ostruita da una situazione anomala. La stessa legge suggeriva e disponeva lo stanziamento di un fondo pecuniario per l’istituzione di gruppi di volontari la cui funzione principale è quella di creare dei punti di riferimento sia per la popolazione che per chi presta soccorso: persone del posto in grado di accompagnare direttamente proprio i soccorritori verso le aree sinistrate, alle case delle persone più bisognose senza che l’estraneo debba cercarsi indirizzi a volte scarsamente segnalati; per contro la popolazione deve poter trovare, in queste persone, un sicuro riferimento per avere istruzioni su come comportarsi in quel momento. Questa esigenza di estrema visibilità ha anche portato alla creazione di una divisa unica a livello nazionale in modo che in qualsiasi posto d’Italia uno si trovi, nel bisogno e con qualsiasi condizione ambientale, abbia la chiara indicazione a chi deve chiedere su come comportarsi. Questa divisa che si vede in giro sarà un po’ carnevalesca in condizioni normali ma, se ci mettiamo un attimo nelle condizioni di affanno in cui si trova una persona in situazioni di estremo bisogno, (pensiamo ai terremotati, nei paesi distrutti dalle frane o da esondazioni che hanno provocato il crollo di case e quanto ne consegue) ci rendiamo conto che è indispensabile la sua visibilità. Sulla base di ciò le Amministrazioni Comunali di Virle, dal 2003 ad oggi, hanno posto mano a quest’esigenza di legge ed hanno invitato la popolazione ad aderire al gruppo di volontariato. Nel 2005 è stato approvato il Piano Comunale di Protezione Civile che ha fatto il suo iter ed è stato depositato presso gli Enti superiori mentre, la nuova Amministrazione Comunale, ha portato avanti la costituzione del gruppo comunale dei volontari attivando anche incontri con altri gruppi analoghi, (Castagnole è da anni che ha istituito il suo nucleo che è dotato di un’attrezzatura di tutto rispetto), e con il Comandante della caserma dei Carabinieri di Pancalieri. Siamo una quindicina ma le adesioni sono sempre bene accette, in particolare sarebbe gradita la presenza femminile e dei giovani. Cosa occorre per aderire: avere voglia di impegnarsi per la comunità, non avere ambizioni di emulare “rambo” e dare la propria adesione negli uffici comunali. Michele Landi Vuoi collaborare alla realizzazione del prossimo numero de “Il Ponte”? Facci avere i Tuoi articoli, idee, annunci economici. 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