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IL PONTE
GIORNALINO DELLE ASSOCIAZIONI
VIRLESI
IL NATALE NEL MONDO
NATAL…
‘N PIEMONT
Natal… a son pa mach nòste maraje
ch’at fan festa cercand sota ij cussin
le dimore e ij bombon ch’a l’ha portaie dal Paradis dij cit - Gesù Bambin.
Anche nojautri gran, dòp che ‘l destin
a l’ha fane passè tante bataie,
i desmentioma ‘n të sto dì i sagrin
e i foma ‘d seugn ch’i l’oma mai pi faie.
Parei dij butt dël gran sota la fìoca,
quaicòsa ‘d fresch, quaicòsa d’infantil
a sponta, pian pianin, drinta nòstr cheur
e la speranssa: cola grama e pòca
ch’an resta ‘ncora, a torna dene ‘n fil
për tant ch’is cuso n’agugià ‘d boneur.
Nino Costa
to “cozonac”, contenente tra gli altri ingredienti, noci, uvetta e
cioccolato.
Il 31 dicembre, aspettando l’anno nuovo, i ragazzi si travestono
con i costumi tipici della capra e dell’orso (spesso utilizzando
pelli vere) e, muniti di tamburi e campanelli, si recano di casa in
casa, chiedendo il permesso di cantare le loro colinde di augurio. Se la risposta è favorevole si esibiscono e ricevono in cambio qualche moneta. La notte prosegue poi con banchetti e
botti.
Il primo giorno del nuovo anno comincia ancora con i bambini
piccoli che vanno da amici e conoscenti a fare gli auguri, gettando in casa alcuni chicchi di grano, simbolo di fortuna e prosperità.
Nella settimana che va da Natale a Capodanno, nelle città, si
organizzano delle vere e proprie sfide tra gruppi di giovani provenienti dai paesi vicini, mascherati con i costumi tradizionali. A
chi riesce a proporre la migliore esibizione va un ricco premio.
Concludiamo questo veloce viaggio nelle tradizioni natalizie
della Romania, augurando “CRACIUN FERICIT” a tutti.
Barbara Gennero
ED IN ROMANIA...
In tutte le parti del mondo, da sempre, il Natale tocca il
cuore delle persone che credono in Gesù e in ognuno sorge il desiderio di condividere con gli altri la gioia per la nascita del Salvatore. I riti e le tradizioni che caratterizzano
ogni comunità sono appunto espressioni di tale sentimento.
In occasione di questo Natale, abbiamo voluto fare una
piccola indagine per capire come i molti amici virlesi di origine rumena sono abituati a festeggiare la nascita di Gesù
nel loro Paese di origine.
Abbiamo scoperto che in Romania, per i cristiani che seguono il rito Ortodosso, le feste del periodo natalizio cominciano già il 6 dicembre, con la ricorrenza di “Mos Nicolae” (San Nicola). È questa una festa molto attesa dai
bambini. Essi, la sera del 5, puliscono bene i loro stivaletti
e li sistemano vicino alla porta o alla finestra; durante la
notte, infatti, S. Nicola poserà lì i doni, non avendo tempo
di entrare in ogni casa.
Una tradizione molto bella e sentita da tutti (sia cattolici che
ortodossi) è quella della “colindat”. La sera del 25 dicembre, percorrendo strade di solito già coperte di neve, i ragazzi si recano sotto le case a cantare antichi canti e filastrocche natalizie, dette “colinde”. In cambio ricevono in
dono ciambelle dolci, pasticcini, cioccolatini, noci, vino, arance e mele. Durante la notte non manca di arrivare “Mos
Craciun” (Babbo Natale) con i suoi regali posti sotto
l’albero rigorosamente addobbato in ogni casa.
La mattina del 25 dicembre i bambini più piccoli vanno da
amici e parenti a fare gli auguri dicendo: “Lāudat sā fie Isus” (Sia lodato Gesù Cristo) e “Craciun Fericit” (Buon Natale). Alla sera è il momenti dei ragazzi più grandi che si
recano sotto le finestre delle ragazze per recite i loro auguri.
Il pranzo del giorno di Natale è molto ricco e, tra le altre
cose, le donne preparano la “pascā”, una torta fatta di pasta sfoglia, con il ripieno di formaggio e patate o riso. Il
dolce preferito è una specie di panettone fatto in casa, det-
PARROCCHIA S.SIRO
CALENDARIO NOVENA DI NATALE
Da lunedì 18 a venerdì 22 dicembre ore 20,30
Venerdì 22: confessioni
(dalle 17,00 alle 19,00 e alle 20,30, durante e dopo la
Novena)
PRESEPE VIVENTE
Sabato 23 dicembre ore 21,30
Domenica 24 dicembre ore 21,30
NATALE
24 dicembre ore 24,00
Messa della Nascita di Gesù
25 dicembre – Orario festivo
ore 8,00 e 10,30 S. Messa
S. STEFANO
Ore 9,00 S. Messa
NUOVO ANNO
Domenica 31 dicembre – Orario festivo
Ore 8,00 e 10,30 S: Messa
Ore 10,30: S Messa di ringraziamento - TE DEUM
Lunedì 1 gennaio 2007 – Orario festivo
Ore 8,00 e 10,30 S. Messa
EPIFANIA
Sabato 6 gennaio – Orario festivo
Ore 8,00 e 10,30 S. Messa
PIEMONTE...in canto
Nella giornata di Domenica 3 Dicembre la Corale S. Siro
ha partecipato alla manifestazione, organizzata dalla Associazione Cori Piemontesi, che si è svolta presso il Centro Commerciale 8Gallery del Lingotto.
L’evento ha registrato un’altissima partecipazione di cori
che non solo si sono esibiti in brevi interpretazioni ma hanno avuto modo di presentare la loro offerta culturale pres-
so i vari stand allestiti per l’occasione.
Anche la Corale S.Siro ha allestito il suo stand con materiale pubblicitario della Corale stessa e con prodotti tipici
del territorio virlese.
Il pubblico, presente numerosissimo in questo giorno di
shopping natalizi, ha ampiamente apprezzato l’offerta fermandosi presso i vari stand per approfondire storia e repertori dei Cori nonché gustare, come nel caso nostro, i
dolci locali offerti in questa circostanza.
L’occasione è stata propizia anche per alcuni rappresentanti della Corale S.Siro ed il nostro Sindaco per un breve
ma cordialissimo incontro personale con l’Assessore Regionale alla Cultura Gianni Oliva a cui è stata espressa la
difficoltà, soprattutto economica, ad essere promotori di
manifestazioni culturali per le nostre piccole ma vivaci comunità.
Giampiero Accastello
Dalla redazione …….(?) de “IL PONTE”
i sentiti auguri di
Buon Natale e felice anno nuovo
2
LA CINA E’ VICINA
UNA PERIFERIA VIRLESE
Alle sette della sera, nei giorni feriali, me ne esco
dall’ufficio dove lavoro alla periferia di Torino. Salgo in
macchina, percorro una parte della periferia torinese,
m’infilo in tangenziale, poi nella strada statale e poi nella
provinciale, attraverso i paesi di None e Castagnole.
Vedo periferie sciatte seppur moderne. A Castagnole
infilo la strada ben diritta ma troppo stretta che porta a
Virle e dopo pochi chilometri, guardando sulla sinistra, mi
appare uno scorcio della periferia virlese. E’ molto diversa
dalle altre che ho appena visto, oserei dire che è
eccezionale. Su quel lato del paese di Virle, nell’ultimo
secolo non è stata costruita nessuna nuova casa, ad
eccezione, purtroppo, dell’ultimo edificio a sinistra, e gli
edifici del centro storico si affacciano direttamente sulla
campagna coltivata e sono quindi ben visibili da molto
lontano. Al di sopra di tutto si vede bene la parte
superiore dei due castelli dei Romagnano e degli Asinari
di Piossasco e delle due chiese principali di Virle, la
Parrocchiale e San Bernardino. Si tratta di edifici
piuttosto vicini tra di loro, al punto che visti un po’ da
lontano appaiono quasi come un unico complesso
monumentale molto imponente, e, oserei dire, maestoso,
che domina largamente la visuale di tutto il paese e ne
costituisce, anzi, il nucleo principale. Davanti a questo
complesso, ad altezza inferiore, vi sono case a due piani
fuori terra risalenti al settecento e all’ottocento, dallo stile
più modesto di casali di campagna, alcune ristrutturate in
tempi recenti in modo decoroso e rispettoso delle
CORALE SAN SIRO
Sabato 18 Novembre 2006 a Virle, nella Chiesa Parrocchiale,
si è svolta la 7^ Rassegna itinerante regionale “Cantiamo
a…..”, organizzata dall’Associazione Cori Piemontesi (ACP) il
cui scopo è quello di concorrere alla diffusione della musica
corale nel territorio regionale. La serata è stata dedicata a Santa Cecilia, Patrona della musica.
Alla Corale S.Siro, di cui faccio parte, è stato affidato il compito
di ospitare i Cori esterni inviati dall’Associazione: la Corale Aurora Montis di Ponzone (Biella) e il Gruppo Vocale Blu Note di
Torino.
Il pubblico presente ha dimostrato ampiamente di gradire le
diverse esibizioni dei cori.
E’ stata una bella esperienza anche per noi coristi virlesi, rappresentare per una sera il canto regionale a livello amatoriale.
Alla fine della serata, eseguito a cori uniti (circa 80 coristi), il
canto “Se tu fossi…. “ esprimeva dolcezza, leggerezza, serenità: emozioni che vanno dritte al cuore.
Il corista che canta prova delle emozioni che non sono solo
sue, ma sono condivise anche dagli altri componenti il gruppo,
le esterna e le diffonde all’ascoltatore ed in quei momenti cerca di dare il meglio di sé. In questo modo si raccoglie il frutto di
tante prove fatte durante l’anno e l’impegno e la fatica di tante
ore trascorse ad imparare i vari brani. Ma se la fatica è distribuita, non è poi così grande, soprattutto se ti piace cantare. E
poi quando si fa qualche cosa, non solo per se stessi ma anche per gli altri, prima o poi si torna arricchiti.
Chi ama cantare sente poi anche il dovere di rispettare gli altri
coristi e di fare in modo di non tradire la loro fiducia; ciò significa anche essere presente il più possibile alle prove per poter
pienamente raccogliere, con tutti gli altri al momento del concerto, i frutti di una lunga e faticosa ma proficua semina.
Ed a proposito di “amore per il canto”, ci fa piacere infine sotto-
caratteristiche originarie. Nessun obbrobrio in stile anni
cinquanta o sessanta come in tutti gli altri paesi
(almeno da questo lato di Virle), nessuna villetta più
moderna. Questa straordinaria visuale costituisce, a
mio avviso, un patrimonio virlese pressoché unico: non
sono a conoscenza di altri paesi nei dintorni che
possano vantare qualcosa di simile. Infatti tutti i paesi
dei dintorni sono cresciuti nel corso del secolo
ventesimo “a macchia d’olio”, dal vecchio centro verso
l’esterno in tutte le direzioni e in misura progressiva,
seguendo logiche puramente economiche. Come mai il
lato Nord del bel paese di Virle non ha seguito questa
regola? Per quanto possa sembrare paradossale,
dobbiamo ringraziare di questo il torrente Ramata che
scorre su quel lato del paese e le sue frequenti
abbondanti inondazioni che nel corso del secolo
ventesimo hanno vivamente “sconsigliato” di costruire
case in quella zona. In tempi più recenti, poi, è
intervenuta una copiosa legislazione urbanistica
nazionale e regionale a porre limiti e divieti assai severi
(a volte perfino troppo) all’edificazione in zone
esondabili e, siccome si deve ritenere che questa
legislazione sia almeno in gran parte irreversibile, si
può pensare che la nostra bella veduta del lato Nord di
Virle sia destinata a perdurare anche per il futuro.
Piero Cavaglià
lineare la recente entrata nel coro di nuove coriste: abbiamo
sempre bisogno di nuova linfa ed entusiasmo, ed a loro diamo un caloroso saluto di benvenuto.
Auguri a tutti di buone feste !
Graziella Falchi
Un po’ di Virle in Cina
L’Azienda agraria “Geronima”, sede del centro di scienze
comportamentali animali e dell’azienda agrituristica venatoria con annessa zona C, è ora sede del centro di discipline naturali. Il 18/10/2006 il dottor Giuseppe Chiaretta
siglava un accordo di scambio culturale triennale con
l’accademia di medicina tradizionale cinese di Pechino.
Le civiltà nei millenni hanno accumulato un’immensa saggezza e una conoscenza della natura che nessuna scienza potrà mai superare. Molte cose sono cambiate e molte
le abbiamo perse, ma la comunicazione stretta con la natura e la sincronia con le leggi naturali, sono alla base della verità.
Il centro “Geronima” organizza iniziative rivolte a coloro
che desiderano migliorare le proprie conoscenze.
Altra news è l’uscita a dicembre del libro “La bussola del
modello universale – la semplice armonia della vita”, utile
guida per la comprensione delle leggi della natura applicate alla salute di ognuno di noi.
Giuseppe Chiaretta
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LA “FABBRICA DI SAN SIRO”, PARROCCHIALE DI VIRLE: UN TESORO RITROVATO
STORIA DELLA RIEDIFICAZIONE DELLA NOSTRA CHIESA PARROCCHIALE DA UNA RICERCA CONDOTTA DALL’ING. MICHELANGELO FERRERO
Quante volte abbiamo letto o sentito parlare sul diverbio
Vittone – Lampo per atribuire l’autore del progetto di
ricostruzione dell’anticha chiesa, nel 1734? Su quali basi o
documenti fosse fondata l’ipotesi di segnalare l’architetto
Vittone, non è del tutto chiaro. Forse il voler attribuire il
progetto ad un architetto di maggior fama? Su questo
punto ci sarebbe da discutere: non meno “famoso” era il
Lampo come si vedrà più avanti. Direi invece “meno
studiato”, servirebbe quindi dedicare a questo architetto
maggior attenzione. Le caratteristiche architettoniche della
chiesa hanno tratto in inganno? Anche su questo punto ci
sarebbe da discutere. Le linee architettoniche hanno una
chiara influenza dello stile juvarriano.
Certo è che il Vittone progettò, in età giovanile (nasce tra il
1700 e 1705), la chiesa della Visitazione detta del Valinotto
a Carignano, e numerosi altri importanti edifici. Divenne
così stimato e riconosciuto. Quando nel 1735 l’architetto
Filippo Juvarra si allontanò da Torino (morirà a Madrid in
Spagna nel 1736, dove lavorava a Corte) la manutenzione
dell’Ateneo di Torino fu assunta proprio dall’architetto
piemontese Bernardo Antonio Vittone (che era stato allievo
dal messinese Juvarra).
Qualche anno più tardi tra il 1738 e 1739 troviamo, sempre
all’Ateneo di Torino, l’intervento dell’Architetto e
Misuratore Generale di Sua Maestà Antonio Maria
Lampo. (1)
Quanto detto ci da un’idea di quale fosse la vicinanza tra i
diversi architetti che lavoravano nella Torino dell’epoca
barocca. L’architetto Lampo, però, era più o meno
“coetaneo” di Filippo Juvarra. Il Juvarra arrivò a Torino nel
1714, il Lampo aveva già allora un curriculum di tutto
rispetto.
Antonio Maria Lampo (2), piemontese, nasce circa il 1680
a Camburzano presso Biella da Pietro Francesco. Non
troviamo dati sulla sua formazione, mentre le prime tracce
sulla sua attività risalgono al 1704 ad Ivrea impegnato
come soprastante alle dipendenze di Michelangelo Garove
(Ingegnere Ducale di Vittorio Amedeo II, n.a.) per la
sistemazione della difesa della città prima dell’assedio da
parte dei francesi. Si trasferì a Torino nel dicembre 1704,
proprio in un periodo travagliato della storia, conclusosi con
l’assedio della capitale da parte dei francesi nel 1706, che
mise a dura prova la stessa esistenza del Ducato. Tra il
1705 e 1706 fu sovrastante ad alcuni lavori alla
fortificazione di Torino. (Il 23 ottobre 1713, dopo una visita
di sopraluogo, eseguì una Relazione della visita fatta alle
fortificazioni de’ fortini della Montagna. n.a.)
A partire del 1716, e per molti decenni, al servizio dello
Stato Sabaudo quale collaboratore di Filippo Juvarra e
Benedetto Alfieri. Tra il 1726 e 1728 impegnato in una serie
d’interventi per l’azienda delle Fabbriche e Fortificazioni,
quali ad esempio la misura e formazione del disegno per le
fortificazioni di Chivasso, misura generale dei lavori a
Casale, Alessandria, alle fortificazioni di Cuneo, Brunetta di
Susa, Fenestrelle. Per il Regio Economato eseguì una
relazione sugli edifici di culto nelle valli di Luserna,
Persosa, San Martino, Valchisone e Pragelato. Interventi in
Palazzo Reale, il tetto della scuderia dei cavalli delle
Guardie del Corpo dell’Accademia Reale, ecc.
Proficuo anche il suo impegno nella progettazione sia per
privati sia per le chiese e confraternite. Cfr. B. Signorelli,
pag. 256: “Degni di particolare nota sono gli interventi
condotti sulla parrocchiale di S. Siro a Virle Piemonte e
sulla chiesa della Confraternita della B.V. dell’Immacolata
di Volpiano”.
La chiesa a Volpiano doveva avere due campanili
seguendo il progetto originale del Lampo. Di questi fu
costruito solo uno.
Il campanile di San Bernardino di Virle ha una straordinaria
somiglianza con quello della chiesa della B.V.
dell’Immacolata a Volpiano. E non solo, la struttura della
chiesa lascia pensare, od intuire, che anche questa fosse
stata progettata per averne due campanili. La costruzione
di San Bernardino potrebbe risalire al periodo 1715 - 1717,
documentato è che la chiesa fosse agibile già nel 1721
come risulta dal Bando Campestre della Comunità di Virle
(3) di detto anno dove si legge: “L’Anno del Signore
mille settecento vintuno ed alle venti del mese di Agosto
(…) Convocato oggi d’ordine di detto Sig. Podestà e
Delegato l’Ordinario Consiglio speciale e generale della
presente Comunità di Virle, et nella Chiesa dé
Confratelli di S. Bernardino, per non esser la Casa
del Comune capace a capire tutti, precedente il solito
suono della Campana e verbali citazioni fatte (…)”.
Non sarebbe, quindi, da escludersi che San Bernardino
fosse anche tra le opere progettate dall’Architetto
Lampo. Personalmente atribuirei il progetto a questo
architetto in considerazione che, al tempo, esercitasse
già come Architetto e Misuratore Generale di Sua
Maestà.
Lo troviamo, infatti, impegnato nei lavori di costruzione
della Chiesa nella Residenza Reale della Venaria nel
1716 e 1717. (Il progetto della chiesa era di Filippo
Juvarra). (4) Non va sottovalutata la sua probabile
presenza a Virle in occasione dei lavori di ricostruzione
(1713) del castello del Conte None (5), necessario dopo
la distruzione causata del generale francese Catinat nel
1696. L’architetto Lampo, che abitava a Palazzo Reale,
morì a Torino il 1° luglio 1746.
Tornando alla Chiesa di San Siro, dall’antica
Parrocchiale si sa poco. La si vuole romanica, il che
farebbe risalire la sua costruzione attorno all’anno 1000.
Com’è noto, possiamo ammirare ancora il suo
campanile, il qual è stato inglobato nella nuova facciata
della chiesa dopo la sua ricostruzione. Un altro
elemento ancora presente è il fonte battesimale,
scolpito in pietra e risalente al 1400, presenta inciso il
motto Savoia FERT Fides Est Regni Tutela. Dovuto alla
sua antichità -in parte- ed in considerazione della
posizione -tra i due castelli- molto probabilmente per
causa dei danni provocati dai i cannoneggiamenti delle
truppe francesi dal generale Catinat, si fece necessario
un radicale intervento di restauro. Cfr. D. Prola (6): “A
Virle, dove lavorò fra il 1733 e il 1739, fu impegnato
nella ricostruzione di una chiesa di ascendenza
romanica. Il Lampo fornì, con il nicchione in facciata di
matrice romana, un tributo al belvedere vaticano di
Donato Bramante, chiaro indice degli insegnamenti
mutuati da Juvarra. Il grande edificio, costruito con
difilcoltà per i contrasti con i feudatari titolari di due
Cappelle (il Marchese Francesco Andrea Gaetano
Romagnano ed il Conte Piossasco di None. Per
completezza, posso affermare che i ritardi nella
ricostruzione della Parrocchiale non erano soltanto
dovuti ai Consignori, che volevano una chiesa più
imponente e maggior spazio per le rispettive cappelle.
Ma anche, ed in modo non indifferente, alla questione
del nuovo cimitero a formarsi, come si vedrà più avanti.
n.a.), non venne completato nella parte superiore della
facciata”.
Oltre le informazioni sopraccitate che indicano
l’intervento del Lampo e da ricerche eseguite, ho potuto
ora confermare che il progetto e disegno della nuova
San Siro è opera propria dell’Architetto e Misuratore
Generale di Sua Maestà Antonio Maria Lampo. In
vari documenti studiati e che si trascrivono di seguito,
risulta chiaramente indicato il ruolo di detto architetto.
Una fonte di dati sono gli Ordinati della Comunità di
Virle, si fa notare che gli Ordinati (originali) non sono al
momento disponibili, poiché presso la scuola del
restauro a Torino nell’attesa di sistemazione nella sede
dell’Archivio Storico Comunale. Quanto esposto di
seguito corrisponde a copie originali appartenente agli
archivi del Conte Asinari Piossaco di None, ASToSR/
APN-FV.
In primis in data 1737 troviamo tra questi, uno in
particolare: “Ordinati della Comunità d’accettare il
progetto per la terminazione delle differenze tra
Francesco Andrea Gaetano Romagnano e Conte
Piossasco di None e la Comunità del luogo per
risolvere circa il fatto della costruzione e fabricha della
Nuova Chiesa Parrocchiale e la formazione del nuovo
cimitero, 24 luglio 1737”. (7)
“L’Anno del Signore Mille Sette Cento trenta Sette et alli
venti quattro del mese di luglio, in Virle, et nel ante camera
del Castello proprio dell Infrascritto Signor Marchese
Romagnano ove si è congregato l’Ordinario Conseglio della
Magnifica Communità di Virle dì ordine et con assistenza
dell infrascritto Signor Notaio Colleggiato Pietro Giuseppe
Aquilant Podestà per l’Ill.mo Signor Marchese Francesco
Andrea Gaetano Romagnano Consignore di questo luogo di
tre parti delle quattro di detto feudo e Giurisdizione, et ad
Istanza di Meser Giò Battista Pagano del fu Giovanni
Sindaco precedente il suono della campana e cittazioni
verbali fatte da Antonio Gianusso messo giuratto nel qual
Conseglio sono Intervenuti Primo detto Signor Sindaco, indi
il Signor Giuseppe Cerrutto del fu Giò Battista, Messer
Bartolomeo Meglia del fu Gioanni, Messer Francesco
Baretta del fu Gioanni, et Messer Gaspare Savio del fu
Thomaso, Consiglieri Componenti l’intiero Conseglio della
medema Comunità et fatto alla presenza ivi del Reverendo
Signor Priore Don Bernardino Cortese et di Giuseppe
Broccho mastro da Muro del luogo di Briganzone del Statto
Luganese ora in questo logo residente ambi essi Testi stati
richiesti, astanti da me Notaio cognitti, et al pie di questo atto
sottoscritti et detto Signor Bernardino Cortese del presente
luogo di Virle et ivi residente”.
Come possiamo apprendere, dal seguente paragrafo, non
c’è margine di dubbio.
Chiaramente, nero su bianco, è indicato che l’Architetto
Lampo aveva presentato il suo progetto per la chiesa di San
Siro. Anzi, in quest’occasione proponeva un aggiornamento
di questo, per edificare il cimitero a modo di catacombe al di
sotto della nuova chiesa………….
(segue sul prossimo numero)
—————————–
Note
1. “Una Fabricha non men decosrosa che comoda”: il Palazzo
dell’Università/Rita Binaghi (Università di Torino)/Annali di
Storia delle Università italiane/Volume 5 – 2001/CISU.
2. - Dizionario Biografico degli Italiani. Vol. 63. Pag. 255-256-257.
Al quale si rimanda per una completa biografia di Lampo,
Antonio Maria.
3. - Bandi Campestri della Comunità di Virle/ Mazzo 131,
ASToSR/APN-FV.
4. - Il Progetto di Filippo Juvarra per la chiesa reale di Venaria.
Proposte per una storia/ Laura Orsini/Cfr. nota 58/ASTRCP,
Art. 182, Conti Fabbiche e Fortificazioni, reg. 55, 1716-1717,
cap. 60 “Inoltre nel cantiere erano il soprastante e economo
della Venaria Reale Carlo Camerata e i misuratori Antonio
Lampo e Tommaso Sevalle. Cfr. Pommer, Architettura del
Settecento (…)”./Annali di Architettura, Rivista del Centro
internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di
Vicenza/17 2005.
5. - Capitolazione eseguita tra il notaio Giò Francesco Leona,
Podestà ed Agente del Conte di None Giò Michele Piossasco
di None et Giò Batta. Gevese e Matteo Bosso di Virle per la
provigione della Sabbia necessaria per l’edificazione del
Castello. Il prezzo stabilito era di: soldi 26 per ogno trabucco
(9,50 metri quadrati, n.a.) di muraglia costruito secondo le
regole del libretto della città di Torino.10 Novembre 1713/
Mazzo 145, ASToSR/APN-FV.
6. - Cfr. D. Prola, Architetture barocche in Piemonte /Firenze
1988. Dizionario Biografico degli Italiani. Vol. 63. Pag. 256.
7. - Ordinati della Comunità di Virle/Mazzo 143, ASToSR/APNFV.
—————————
Il testo integrale è già pubblicato sul sito www.virle.it
4
PERCORSO PASTORALE
“Vuoi costruire un edificio altissimo? Pensa prima alle
fondamenta”: così ha fatto il suo esordio il percorso teologico
che la nostra Unità Pastorale (n. 46) ha iniziato il 16 ottobre. In
sostanza, si tratta di un corso di teologia di base, diretto ad
offrire ai partecipanti gli strumenti per una maggiore
consapevolezza cristiana in ambito parrocchiale.
La durata complessiva di questo percorso è di tre anni o,
meglio, di 30 convegni distribuiti nel corso di tre annate: la prima
serie di incontri ha come obiettivo di verificare la conoscenza
del Cristianesimo, inteso come fede professata, per il compito
missionario delle parrocchie e degli operatori pastorali ed è
strutturato in due cicli di lezioni settimanali, il primo dei quali è
iniziato il 16 ottobre e si è concluso il 13 novembre a
Carmagnola.
L’iniziativa ha visto un’affluenza di partecipanti del tutto
inaspettata: ben 195 iscritti fa le unità pastorali di Carmagnola
(n. 45) e di Carignano (n.46), cui appartiene la parrocchia di
Virle. Nel nostro piccolo, possiamo vantare quindici partecipanti,
rappresentanti di varie esperienze di vita della parrocchia, che
potranno testimoniare e rendersi missionari del messaggio
ricevuto nel corso delle lezioni, direttamente sul territorio.
In effetti, per dirla con le parole di uno dei parroci delle unità
pastorali, la Chiesa non è fatta semplicemente di “brave
persone”, ma è fatta di persone convinte; convinte perché ben
consapevoli ed informate circa i fondamenti del cristianesimo,
ossia della nostra fede professata.
Sotto questo profilo gli incontri sono davvero di alta qualità, dal
momento che impegnano relatori tecnicamente preparati, che,
oltre ad affrontare il tema loro affidato, contribuiscono a fornire
spunti di riflessione e discussione non confinati solo alla
dimensione della lezione.
La seconda tranche di incontri, per questo primo anno di
percorso pastorale, vedrà i partecipanti impegnati per altri cinque
incontri, da tenersi nelle serate di lunedì a Carignano, per il
periodo compreso fra il 15 gennaio e il 12 febbraio 2007.
Tutto è migliorabile e perfezionabile: in ogni caso, questo primo
percorso rappresenta un buon inizio per intraprendere la
realizzazione della missione pastorale parrocchiale in maniera
davvero convinta e consapevole.
Concludendo con le parole del Primo Libro dei Re: “E ora,
Signore mio Dio, dona al tuo servo un cuore capace di ascolto”.
Monica Pagliano
GRUPPO ALPINI
Anche quest’anno il Gruppo Alpini, in collaborazione con
il Comune e gli altri militari in congedo, ha voluto ricordare i caduti in guerra con un omaggio floreale e la lettura
delle lapidi. La commemorazione del 5 novembre è avvenuta davanti al Municipio alla presenza dei numerosi cittadini, con la benedizione impartita da Don Eugenio e
l’intervento del Sindaco che ha ricordato con parole toccanti l’alto sacrificio dei Caduti virlesi per la Patria.
Come Gruppo Alpini ci attende un periodo molto impegnativo e ricco di eventi: Il 25 gennaio 2007, alle ore 21,00, ci sarà l’assemblea annuale del gruppo, nella quale
avremo il piacere di ospitare per la prima volta il Presidente della Sezione di Pinerolo (Sig. F. Busso), poi il 13
maggio 2007 Cuneo sarà teatro dell’Adunata Nazionale
a cui parteciperemo numerosi con familiari ed amici,
mente il 2 e il 3 giugno il nostro Gruppo festeggerà i 50°
Anno di Fondazione con la partecipazione della banda
musicale e la sfilata per il paese.
A tutte queste manifestazioni siamo chiamati a partecipare in modo attivo e sicuramente ciascun iscritto sarà lieto
di dare il proprio contributo.
Colgo l’occasione per augurare un Felice Natale ed un
sereno Anno Nuovo a tutti gli Alpini, agli amici e rispettivi
familiari.
Luigi Sbrissa
FESTA PROVINCIALE DEL
RINGRAZIAMENTO
La Coltivatori Diretti della provincia di Torino, con tutti i
suoi rappresentanti e associati, domenica 26 novembre
si è data appuntamento a Castagnole Piemonte per festeggiare il giorno del Ringraziamento.
Una splendida giornata di sole ha accompagnato fin dal
mattino lo svolgimento della festa. Alle 10,00, numerosi
agricoltori alla guida dei loro trattori arrivavano sulla pizza antistante la Chiesa. Alle 11,15 iniziava la S. Messa
celebrata dal parroco Don Adolfo Ferrero. Al momento
dell’offertorio numerosi rappresentanti di sezione portavano all’altare cestini colmi di prodotti della terra: cereali,
ortaggi, frutti, pane, ecc…
Facevano da ornamento le numerosissime bandiere e
labari delle sezioni Coltivatori Diretti della provincia di
Torino e le piantine e fiori composti e disposti in vari mo-
di al cento e ai lati dell’altare.
Prima della fine della S. Messa, la signora Anna Giustetto
ha letto un componimento scritto da lei, riguardante
l’annata agraria trascorsa, ricordando anche i vari problemi
che attanagliano l’agricoltura: dalle quote latte, alla burocrazia dilagante, al clima (non proprio clemente nei dintorni di
Castagnole e Virle per via delle numerose grandinate).
La benedizione dei trattori è stata la conclusione della celebrazione religiosa. In seguito hanno avuto spazio gli interventi da parte delle numerose personalità presenti: il Sindaco di Castagnole Piemonte, il direttore della Coldiretti
(Fugazzi); il presidente provinciale (Ferrero), il segretario di
zona (Foco), il presidente della sezione locale (Montersino),
il quale, in conclusione, invitava i partecipanti al luogo del
pranzo: l’agriturismo “Cascina Francia” a Castagnole.
Giuseppe Allasia
AVIS
L’AVIS di Virle Piemonte porge a tutti i migliori Auguri di
Buon Natale e di Felice Anno Nuovo e ricorda che, per il
2007, le donazioni potranno essere effettuate secondo il
seguente calendario:
sabato 10 marzo
domenica 10 giugno
domenica 9 settembre
sabato 15 dicembre
ECHI DI VITA PARROCHIALE – Direttore
responsabile: Maggiorino Maitan –
Direzione e Amministrazione: Opera
Diocesana Preservazione Fede “Buona
Stampa” - C.so Matteotti, 11 - 10121
Torino - Tel 011.54.54.97 – Spedizione in
Abbonamento Postale - 45% - Art.2
Comma 20/B Legge 662/96 - Torino - Conto
120/A - 10/2001 – Reg. Tribunale n. 3358 Torino – Tipolitografia Edigraph s.n.c. 10023 Chieri (TO)
...QUELLI DELLA
PROTEZIONE CIVILE
Nei giorni di Ognissanti e della fiera abbiamo visto in giro,
più che altro con funzioni di pilotaggio del traffico, alcuni
nostri compaesani intabarrati in divise fosforescenti ed è
ovvio e lecito che ci si chieda chi erano e cosa facevano.
E’ altrettanto ovvio che qualcuno ha già emesso le sue
sentenze o meglio ha già pontificato: “….ecco la fine della
nostra ICI, quando ci sono necessità più impellenti…!”: per
costoro, pieni di certezze, non è il caso che ci dilunghiamo
in spiegazioni: non gli interessano, sanno già tutto.
Vorremmo invece, per chi è più votato a conoscere le cose,
illustrare brevemente perché si è formato e cos’è il gruppo
comunale dei volontari per la protezione civile.
Attorno al 1990 il Parlamento ha approvato una legge che
obbligava i comuni italiani a dotarsi di un Piano di
protezione civile e di istituire un Comitato Operativo
Comunale in modo che, in caso di necessità specifiche, i
soccorritori possano avere una chiara idea di come
operare sul territorio; in parole povere sapere chi sono le
persone maggiormente bisognose (invalidi, disabili, case
isolate), i punti di maggior rischio, dove poter riunire le
persone che non possono restare nelle loro case, dove è
più lecito far atterrare l’elisoccorso o come e dove deviare
il traffico di una strada quando questa diventa ostruita da
una situazione anomala.
La stessa legge suggeriva e disponeva lo stanziamento di
un fondo pecuniario per l’istituzione di gruppi di volontari la
cui funzione principale è quella di creare dei punti di
riferimento sia per la popolazione che per chi presta
soccorso: persone del posto in grado di accompagnare
direttamente proprio i soccorritori verso le aree sinistrate,
alle case delle persone più bisognose senza che l’estraneo
debba cercarsi indirizzi a volte scarsamente segnalati; per
contro la popolazione deve poter trovare, in queste
persone, un sicuro riferimento per avere istruzioni su come
comportarsi in quel momento. Questa esigenza di estrema
visibilità ha anche portato alla creazione di una divisa
unica a livello nazionale in modo che in qualsiasi posto
d’Italia uno si trovi, nel bisogno e con qualsiasi condizione
ambientale, abbia la chiara indicazione a chi deve
chiedere su come comportarsi. Questa divisa che si vede
in giro sarà un po’ carnevalesca in condizioni normali ma,
se ci mettiamo un attimo nelle condizioni di affanno in cui
si trova una persona in situazioni di estremo bisogno,
(pensiamo ai terremotati, nei paesi distrutti dalle frane o da
esondazioni che hanno provocato il crollo di case e quanto
ne consegue) ci rendiamo conto che è indispensabile la
sua visibilità.
Sulla base di ciò le Amministrazioni Comunali di Virle, dal
2003 ad oggi, hanno posto mano a quest’esigenza di
legge ed hanno invitato la popolazione ad aderire al
gruppo di volontariato. Nel 2005 è stato approvato il Piano
Comunale di Protezione Civile che ha fatto il suo iter ed è
stato depositato presso gli Enti superiori mentre, la nuova
Amministrazione Comunale, ha portato avanti la
costituzione del gruppo comunale dei volontari attivando
anche incontri con altri gruppi analoghi, (Castagnole è da
anni che ha istituito il suo nucleo che è dotato di
un’attrezzatura di tutto rispetto), e con il Comandante della
caserma dei Carabinieri di Pancalieri.
Siamo una quindicina ma le adesioni sono sempre bene
accette, in particolare sarebbe gradita la presenza
femminile e dei giovani.
Cosa occorre per aderire: avere voglia di impegnarsi per la
comunità, non avere ambizioni di emulare “rambo” e dare la
propria adesione negli uffici comunali.
Michele Landi
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natale2006 n11.pub - Comune di Virle Piemonte