A"NOI"LA"PAROLA"|"Festival"dei"Ragazzi" A"cura"di:"" " " " " " " " " " " " " Teresa Borrelli, Maria Castellana, Claudia D’Antoni, Claudia De Ciantis, Cecilia Farina, don Marco Ghiazza, Marco Monaca, Martino Nardelli " Hanno"collaborato:"" Doriana Bollo, Alessia Corona, Damiano Dell’Orco, Emanuele Fossi, Enrico Giovannini, Maria Rita Cotronei, Eleonora Righi, Edoardo Russo, Maria Chiara Serena, Matteo Volpe 2| Per approfondire i tre ambiti: PARTECIPAZIONE" TAPPA"DIOCESANA" (a cura di) MARINA RAGO, Partecipazione cittadinanza e fiducia nella vita di bambini e adolescenti, intervista a Hanne Warming, in Cittadini in Crescita, 1/2014, 43-46 Disponibile online su www.acr.azionecattolica.it VALERIO BELOTTI, Bambini e democrazia, in Cittadini in Crescita, 2/2010, 3-4 Disponibile online su www.acr.azionecattolica.it CREATO"" MARIO BENEDINI, Laudato sì in oratorio? Disponibile su Internet al link: http://www.oratori.brescia.it/allegati/eventi/pdf/G53__Laudato_p6-19pdf092420150926.pdf Data ultima consultazione sito 04/12/2015 RAFFELE MANTEGAZZA, Un cantico per le creature. Per un’educazione al rispetto del creato sulla traccia di S. Francesco, in Note di pastorale giovanile, 5/2013, 5-48 BARBARA TRAMBORINI, Come possiamo educare al “non spreco”, in Famiglia Oggi, 4/2015, 20-31 " FAMIGLIA" FRANCESCO BOTTURI, Grembi ospitali della vita dell’altro. Famiglia ed educazione, in Note di pastorale giovanile, 1/2014, 54-60 A"NOI"LA"PAROLA"–"Festival"dei"Ragazzi" LA"DOTTRINA"SOCIALE"DELLA"CHIESA" "RACCONTATA"DAI"RAGAZZI" Il cammino che l’Azione Cattolica dei Ragazzi in questi ultimi anni ha cercato di portare avanti è stato un percorso che è partito dal desiderio di voler sempre più mettere al centro e sollecitare in noi adulti una riflessione attenta e seria sul mondo dei ragazzi, una riflessione che accompagnasse gli educatori ad approfondire, comprendere e soprattutto leggere i sogni più veri e più alti del cuore dei piccoli in un contesto sociale, che con i suoi cambiamenti e le sue “nuove” strutture, ci invita a capire come possiamo accogliere la Parola, tradurla e testimoniarla alle generazioni future. La Chiesa italiana si è sempre interrogata e si lascia ogni giorno interrogare molto dalle sfide dell’annuncio di fede nel mondo, e la Dottrina Sociale della Chiesa è proprio il frutto di una riflessione orientata a leggere il progetto di Dio nella società, nella cultura, nell’economia, nelle nostre vite. Gli ambienti quotidianamente abitati, come la famiglia, l’educazione, la scuola, il creato, la città, il lavoro, i poveri e gli emarginati, l’universo digitale e la rete, sono diventati per tutti noi quelle “periferie esistenziali” che s’impongono all’attenzione della Chiesa italiana quale priorità in cui operare il discernimento e vivere la missione. L’Azione Cattolica anche oggi sceglie di fare sue le istanze e le intuizioni profetiche che coglie camminando e stando con la gente alla luce del Vangelo e delle parole del Magistero. È per questo che, in questo tempo così ricco ed entusiasmante, non possiamo non accogliere nuovamente il rinnovato invito che Papa Francesco ha |2 rivolto alla Chiesa Italiana durante il Convegno di Firenze . Il Santo Padre ci ha, infatti, detto che : «In ogni comunità, in ogni parrocchia e istituzione, in ogni Diocesi e circoscrizione, in ogni regione, cercate di avviare, in modo sinodale, un approfondimento della Evangelii Gaudium, per trarre da essa criteri pratici e per attuare le sue disposizioni, specialmente sulle tre o quattro priorità che avrete individuato in questo convegno. Sono sicuro della vostra capacità di mettervi in movimento creativo per concretizzare questo studio. Ne sono sicuro perché siete una Chiesa adulta, antichissima nella fede, solida nelle radici e ampia nei frutti. Perciò siate creativi nell’esprimere quel genio che i vostri grandi, da Dante a Michelangelo, hanno espresso in maniera ineguagliabile. Credete al genio del cristianesimo italiano, che non è patrimonio né di singoli né di una élite, ma della comunità, del popolo di questo straordinario Paese». (PAPA FRANCESCO, Incontro con i rappresentanti del V Convegno Nazionale della Chiesa Italiana, Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Firenze, Martedì 10 novembre 2015) Abbiamo così pensato che sarebbe stato bello e importante per la vita delle nostre comunità ecclesiali e civili che anche i più piccoli, i bambini e i ragazzi dell’Acr potessero avere spazi e luoghi per potersi lasciare interpellare “a loro misura” dalle intuizioni che Papa Francesco ha scritto nell’Esortazione apostolica, e che stanno tracciando il cammino delle nostre Chiese locali e della nostra Associazione. Desideriamo infatti che anche loro possano, non solo guardare con occhi grati le loro comunità e accoglierne bellezza, ma possano anche vivere e fare esperienza della Chiesa che sogna Papa Francesco, una Chiesa sempre “in uscita” che vive la sua missione con e per il suo popolo. In questo percorso abbiamo allora scelto di lasciarci accompagnare da 5 espressioni dell’Evangelli Gaudium, che crediamo possano |3 Bibliografia"" Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, Lev, Città del Vaticano 2004. Disponibile su Internet al link: http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/ documents/rc_pc_justpeace_doc_20060526_compendio-dottsoc_it.html Data ultima consultazione sito 04/12/2015 FRANCESCO, Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, Lev, Città del Vaticano 2013. Disponibile su Internet al link: http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/doc uments/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangeliigaudium.html Data ultima consultazione sito 04/12/2015 Discorso del Santo Padre nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Firenze, 10 novembre 2015 Disponibile su Internet al link: http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2015/novemb er/documents/papa-francesco_20151110_firenze-convegnochiesa-italiana.html Data ultima consultazione sito 04/12/2015 | 40 TAPPA"DIOCESANA" Momento di sintesi e di festa I ragazzi, alla fine del confronto relativo ad ogni singolo ambito, compilano una scheda di sintesi (vedi Allegato_7, disponibile online al sito www.acr.azionecattolica.it) riportando le informazioni, gli interrogativi e le loro proposte emerse, nel precedente momento, in merito a ciascun tema della DSC analizzato e alla luce dell’Evangelii Gaudium. L’incontro diocesano si conclude con un momento di festa insieme. | 39 A"NOI"LA"PAROLA"|"Festival"dei"Ragazzi" illuminare il cammino che i ragazzi vivranno in questo anno. Desideriamo che in questi mesi, durante i quali si impegneranno a sperimentare la grandezza della misericordia di Dio nel loro cammino ordinario, possano comprendere come, a partire dalla famiglia, dalla cura del creato e dalla partecipazione alla vita delle loro città, possano essere guidati dall’orizzonte e dallo stile che questi verbi disegnano. Prendere l’iniziativa, coinvolgersi, accompagnare, fruttificare e festeggiare orientano così l’itinerario che i bambini e i ragazzi dell’Acr vivranno e che li aiuterà ad interrogarsi su come possono anche loro ogni giorno costruire una Chiesa bella dove crescere sperimentando la bellezza di essere amati, e per questo lasciarsi condurre dall'amore che non può non portare frutti di bene e di lode. Infatti, come afferma Papa Francesco: «La Chiesa “in uscita” è la comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano. “Primerear – prendere l’iniziativa”: vogliate scusarmi per questo neologismo. La comunità evangelizzatrice sperimenta che il Signore ha preso l’iniziativa, l’ha preceduta nell’amore (cfr. 1Gv 4,10), e per questo essa sa fare il primo passo, sa prendere l’iniziativa senza paura, andare incontro, cercare i lontani e arrivare agli incroci delle strade per invitare gli esclusi. Vive un desiderio inesauribile di offrire misericordia, frutto dell’aver sperimentato l’infinita misericordia del Padre e la sua forza diffusiva. Osiamo un po’ di più di prendere l’iniziativa! Come conseguenza, la Chiesa sa “coinvolgersi”. Gesù ha lavato i piedi ai suoi discepoli. Il Signore si coinvolge e coinvolge i suoi, mettendosi in ginocchio davanti agli altri per lavarli. Ma subito dopo dice ai discepoli: «Sarete beati se farete questo» (Gv 13,17). La comunità evangelizzatrice si mette mediante opere e gesti nella vita quotidiana degli altri, accorcia 4| le distanze, si abbassa fino all’umiliazione se è necessario, e assume la vita umana, toccando la carne sofferente di Cristo nel popolo. Gli evangelizzatori hanno così “odore di pecore” e queste ascoltano la loro voce. Quindi, la comunità evangelizzatrice si dispone ad “accompagnare”. Accompagna l’umanità in tutti i suoi processi, per quanto duri e prolungati possano essere. Conosce le lunghe attese e la sopportazione apostolica. L’evangelizzazione usa molta pazienza, ed evita di non tenere conto dei limiti. Fedele al dono del Signore, sa anche “fruttificare”. La comunità evangelizzatrice è sempre attenta ai frutti, perché il Signore la vuole feconda. Si prende cura del grano e non perde la pace a causa della zizzania. Il seminatore, quando vede spuntare la zizzania in mezzo al grano, non ha reazioni lamentose né allarmiste. Trova il modo per far sì che la Parola si incarni in una situazione concreta e dia frutti di vita nuova, benché apparentemente siano imperfetti o incompiuti. Il discepolo sa offrire la vita intera e giocarla fino al martirio come testimonianza di Gesù Cristo, però il suo sogno non è riempirsi di nemici, ma piuttosto che la Parola venga accolta e manifesti la sua potenza liberatrice e rinnovatrice. Infine, la comunità evangelizzatrice gioiosa sa sempre “festeggiare”. Celebra e festeggia ogni piccola vittoria, ogni passo avanti nell’evangelizzazione. L’evangelizzazione gioiosa si fa bellezza nella Liturgia in mezzo all’esigenza quotidiana di far progredire il bene. La Chiesa evangelizza e si evangelizza con la bellezza della Liturgia, la quale è anche celebrazione dell’attività evangelizzatrice e fonte di un rinnovato impulso a donarsi». (PAPA FRANCESCO, Evangelii Gaudium, 24) Partendo in particolare da questa riflessione, ci piace pensare che anche i bambini e i ragazzi possono confrontarsi, esprimere le loro idee e prendere la parola. |5 A"NOI"LA"PAROLA"|"Festival"dei"Ragazzi" pertanto, la sfida di contrastare l’assimilazione passiva di modelli ampiamente divulgati e di superarne l’inconsistenza, promuovendo la capacità di pensare e l’esercizio critico della ragione» (Educare alla vita buona del Vangelo, 10). TRASFIGURARE"" Le comunità cristiane sono nutrite e trasformate nella fede grazie alla vita liturgica e sacramentale e grazie alla preghiera Questo è, per esempio, il senso della festa e della Domenica, che sono spazi di vera umanità, perché in esse si celebra la persona con le sue relazioni familiari e sociali, che ritrova se stessa attingendo a una memoria più grande, quella della storia della salvezza (cfr. Traccia per il cammino verso il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze 2015, p. 53) | Le riflessioni sui verbi vengono riportate su cinque cartoncini di colore diverso e condivise con tutti i ragazzi. Dopo aver commentato insieme queste cinque azioni, i ragazzi scrivono, su dei cartoncini (vedi Allegato_7, disponibile online al sito www.acr.azionecattolica.it) di colore corrispondente a quello delle azioni, come un ragazzo dell’ACR può vivere l’uscire, l’annunciare, l’abitare, l’educare e il trasfigurare nella quotidianità, negli ambienti in cui vive. Successivamente, questi rettangoli verranno mescolati ed uniti tra loro, per comporre un binario che rappresenta come i cinque verbi non si accostano semplicemente l’uno all’altro, ma si intrecciano e percorrono trasversalmente gli ambienti che quotidianamente abitiamo (cfr. Traccia per il cammino verso il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze 2015, p. 45). 38 TAPPA"DIOCESANA" (cfr. TF pag.48) Nell’annunciare Gesù Cristo, che è la pace in persona, la nuova evangelizzazione sprona ogni battezzato ad essere strumento di pacificazione e testimonianza credibile di una vita riconciliata (cfr. EG 239) ABITARE"" La dimensione della fede è da sempre iscritta nella configurazione stessa delle nostre città, con le tante Chiese che raccolgono intorno a sé le comunità nello spazio e con il suono delle campane che scandisce e sacralizza il tempo… il cattolicesimo non ha mai faticato a vivere l’immersione nel territorio attraverso una presenza solidale, gomito a gomito con tutte le persone, specie quelle più fragili (cfr. Traccia per il cammino verso il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze 2015, p. 49). L’impegno, non consiste principalmente nel moltiplicare azioni o programmi di promozione e assistenza; lo Spirito non accende un eccesso di attivismo, ma un’attenzione rivolta al fratello, «considerandolo come un’unica cosa con se stesso» (cfr. EG 199). EDUCARE"" Educare è un’arte: occorre che ognuno di noi, immerso in questo contesto in trasformazione, l’apprenda nuovamente, ricercando la sapienza che ci consente di vivere in quella pace tra noi e con il creato che non è solo assenza di conflitti, ma tessitura di relazioni profonde e libere (cfr. Traccia per il cammino verso il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze 2015, p. 52). «In una società caratterizzata dalla molteplicità di messaggi e dalla grande offerta di beni di consumo, il compito più urgente diventa, dunque, educare a scelte responsabili. Di fronte agli educatori cristiani, come pure a tutti gli uomini di buona volontà, si presenta, | 37 A"NOI"LA"PAROLA"|"Festival"dei"Ragazzi" A"NOI"LA"PAROLA esprime quindi: ! ! ! ! il desiderio dei piccoli di essere protagonisti, di raccontare i sogni che custodiscono, di condividere i progetti che vogliono mettere in campo per costruire una “Civiltà dell’Amore”; l’occasione per loro di riflettere sull’importanza del creato, dono di Dio, su come scoprirsi suoi custodi rispettandone l’ordine, la bellezza e l’utilità degli esseri viventi; la riscoperta della famiglia come luogo dove viene accolta la vita, creata da Dio, come spazio di comunione e di formazione anche sociale della persona; l’impegno che i piccoli possono prendere nelle scelte e nei progetti che danno senso alla vita a livello sociale, nelle comunità in cui vivono, per la costruzione del bene comune. A" NOI" LA" PAROLA è il desiderio dell’Azione Cattolica di far incontrare a Roma, in concomitanza con l’incontro delle Presidenze diocesane nel mese di settembre del 2016, alcuni rappresentanti di tutti i bambini e i ragazzi d’Italia per discutere, confrontarsi e dare voce, in particolar modo, su questi ambiti della Dottrina Sociale della Chiesa alla luce dell’Evangelii gaudium, dopo un cammino di preparazione scandito da tappe, parrocchiali e diocesane, pensate non solo come un momento di festa ma come un vero e proprio “cantiere di idee” e di creatività. Questo strumento vuole aiutare voi, Responsabili Diocesani, ad organizzare e avviare il cammino di preparazione all’incontro nazionale. È indispensabile che questi incontri di riflessione non siano sostitutivi del cammino ordinario e siano preparati e curati nel miglior modo possibile perché siamo certi che anche i più piccoli sono parte della Chiesa e parte preziosa. Sono anche loro Chiesa che pensa, costruisce, spera, vive, ma soprattutto ama. 6| È opportuno quindi che il percorso si svolga da gennaio a maggio (nel rispetto dei tempi che ogni diocesi penserà per le proprie parrocchie) e che, i ragazzi scelti per l’incontro a Roma, siano coinvolti in tutto il percorso, per garantire cosi, continuità e ricchezza alla riflessione. Vi auguriamo di cuore buon viaggio con i ragazzi e per i ragazzi, perché solo viaggiando verso Lui possiamo essere davvero felici e grati. L’Ufficio Centrale Acr |7 A"NOI"LA"PAROLA"|"Festival"dei"Ragazzi" studio. Ne sono sicuro perché siete una Chiesa adulta, antichissima nella fede, solida nelle radici e ampia nei frutti». (PAPA FRANCESCO, Incontro con i rappresentanti del V Convegno Nazionale della Chiesa Italiana, Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Firenze, Martedì 10 novembre 2015) Alla luce di questo invito a vivere nel mondo come indicato nell’Evangelii Gaudium, i ragazzi scoprono che la partecipazione è lo stile del cristiano, e che può essere declinato nella quotidianità attraverso cinque verbi: USCIRE" La Chiesa “in uscita” è la comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano. La comunità evangelizzatrice sperimenta che il Signore ha preso l’iniziativa, l’ha preceduta nell’amore, e per questo essa sa fare il primo passo, sa prendere l’iniziativa senza paura, andare incontro, cercare i lontani e arrivare agli incroci delle strade per invitare gli esclusi. Vive un desiderio inesauribile di offrire misericordia, frutto dell’aver sperimentato l’infinita misericordia del Padre e la sua forza diffusiva. Osiamo un po’ di più di prendere l’iniziativa! (cfr. EG 24) ANNUNCIARE" | Le tante povertà, antiche e nuove, che la crisi evidenzia ancor di più, si condensano nella povertà constatata da Gesù con preoccupazione: la carenza di operai che annunciano il Vangelo della misericordia… La gente ha bisogno di parole e gesti che, partendo da noi, indirizzino lo sguardo e i desideri a Dio. La fede genera una testimonianza annunciata non meno di una testimonianza vissuta. 36 TAPPA"DIOCESANA" Analizzando un ambito per volta, vengono scoperte le prime cinque carte della Dottrina Sociale della Chiesa e ogni ragazzo è chiamato a mettere a confronto i frammenti della DSC, con i contenuti emersi dal lavoro parrocchiale riassunti nelle “cartevagone”. Terminata l’analisi del primo ambito, si passa ai successivi. Nel confronto è importante che i ragazzi raccontino e facciano emergere le criticità, gli interrogativi e i dubbi da loro riscontrati. Terminata l’attività con le 15 card, viene letto ai ragazzi un invito fatto da Papa Francesco a tutti i cristiani, durante il Convegno Nazionale della Chiesa Italiana svoltosi a Firenze, nel quale chiede di essere una Chiesa in movimento verso gli altri: «Mi piace una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti. Desidero una Chiesa lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza. Sognate anche voi questa Chiesa, credete in essa, innovate con libertà. L’umanesimo cristiano che siete chiamati a vivere afferma radicalmente la dignità di ogni persona come Figlio di Dio, stabilisce tra ogni essere umano una fondamentale fraternità, insegna a comprendere il lavoro, ad abitare il creato come casa comune, fornisce ragioni per l’allegria e l’umorismo, anche nel mezzo di una vita tante volte molto dura. Sebbene non tocchi a me dire come realizzare oggi questo sogno, permettetemi solo di lasciarvi un’indicazione per i prossimi anni: in ogni comunità, in ogni parrocchia e istituzione, in ogni Diocesi e circoscrizione, in ogni regione, cercate di avviare, in modo sinodale, un approfondimento della Evangelii gaudium, per trarre da essa criteri pratici e per attuare le sue disposizioni... Sono sicuro della vostra capacità di mettervi in movimento creativo per concretizzare questo | 35 A"NOI"LA"PAROLA"|"Festival"dei"Ragazzi" Presentazione"" A"NOI"LA"PAROLA è l’occasione per i bambini ragazzi di conoscere la Dottrina Sociale della Chiesa, metterla a confronto con le loro realtà e elaborare idee e proposte. Perché tutto questo diventi un vero percorso dove i ragazzi possano vivere a pieno l’essere protagonisti del mondo, agli educatori è chiesto l’impegno di accompagnarli con responsabilità e competenza. Indispensabile, quindi, per ogni educatore è lo studio del Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa. Proprio per questo, in appendice al presente percorso di preparazione, abbiamo selezionato le parti del Compendio che approfondiscono gli ambiti individuati e ulteriori altri documenti. Gli educatori quindi devono avere cura nella preparazione delle singole tappe proposte, tutte indispensabili per far maturare nei ragazzi un pensiero critico, un senso di corresponsabilità e una partecipazione attiva. Il percorso è scandito dalle seguenti tappe: TAPPA"PARROCCHIALE" La tappa parrocchiale è pensata per invitare tutti i bambini e ragazzi anche al di fuori dell’associazione a riflettere sul creato, la famiglia e la partecipazione partendo dall’analisi delle loro realtà e a cercare una sintesi con le indicazioni della DSC. I ragazzi seguono un percorso di riflessione divisi nelle fasce di età (3/5, 6/8, 9/11 e 12/14) e ogni gruppo elabora una sintesi di quanto emerge. 8| TAPPA"DIOCESANA" Alla tappa diocesana sono invitati l’Equipe Diocesana dei Ragazzi lì dove è costituita – e/o un gruppo di bambini e ragazzi in rappresentanza delle realtà parrocchiali. In questo incontro i ragazzi coinvolti hanno l’opportunità di conoscere direttamente la grande famiglia associativa diocesana e di continuare la riflessione avviata nelle parrocchie per preparare il materiale in vista dell’incontro nazionale. INCONTRO"NAZIONALE" L’incontro nazionale vedrà convergere a Roma i rappresentanti di ogni diocesi per rielaborare insieme quanto emerso nelle tappe precedenti. In questo cammino, inoltre, vorremmo includere i Piccolissimi che sono chiamati a esprimere la loro gioia attraverso un cammino che prevede la tappa parrocchiale e, per alcuni, la possibilità anche di partecipare all’incontro nazionale delle Diocesi d’Italia. Questo strumento contiene quindi suggerimenti per come programmare la tappa parrocchiale, come prepararsi alla tappa diocesana e come viverla. Nella sezione “bibliografia”, invece, sono raccolti i materiali di approfondimento per lo studio del gruppo educatori e infine gli allegati per elaborare le schede di sintesi sia della tappa parrocchiale e sia di quella diocesana. |9 A"NOI"LA"PAROLA"|"Festival"dei"Ragazzi" primo passo per la riflessione che verrà condivisa durante il Festival dei Ragazzi. Questa fase, pertanto, risulta articolata in diversi momenti: Momento di Preghiera I ragazzi iniziano a vivere in pienezza questo incontro con una preghiera preparata dal gruppo educatori. Sarebbe bello vivere questo momento con il Vescovo della diocesi e con l’assistente unitario, per condividere con loro l’esperienza di Chiesa vissuta dai ragazzi. Momento di presentazione I ragazzi sono chiamati a raccontare la loro realtà parrocchiale attraverso il cartellone di sintesi in precedenza realizzato. Si suggerisce all’equipe diocesana degli educatori, di disegnare una mappa con su indicate delle stazioni ferroviarie nelle quali ogni parrocchia si possa identificare e, successivamente tracciare un percorso che le colleghi tutte. La presentazione “inizia da un capolinea” per concludersi con l’ultima fermata rappresentata dalla stazione della Presidenza diocesana. | Momento di analisi e confronto I ragazzi si confrontano con i documenti della Dottrina Sociale della Chiesa attraverso un’attività che mette in relazione alcuni riferimenti della DSC, relativi ai tre temi analizzati (creato, famiglia e partecipazione), e i pensieri emersi dall’analisi fatta a livello parrocchiale e sintetizzata nelle tre “carte-vagone”. Vengono fornite ai ragazzi 15 diverse card, 5 per ciascuno dei tre ambiti, ognuna riportante alcuni passaggi della DSC (vedi Allegato _5, disponibile online al sito www.acr.azionecattolica.it). 34 Prima"dell’incontro"in"diocesi" TAPPA"DIOCESANA" In questa prima fase, accompagnati dagli educatori, i ragazzi realizzano tre carte a forma di vagone (vedi es. Allegato_1) su tre diversi fogli A4. Ogni carta ha un proprio colore, a seconda dell’ambito di riferimento: verde per il creato, rosso per la famiglia e blu per la partecipazione. Su ciascuna carta vengono riportate le proposte, le criticità e i contenuti emersi dalle attività di ogni gruppo Acr presente in parrocchia. Inoltre, alle parrocchie è chiesto di elaborare una breve descrizione della propria realtà parrocchiale, attraverso la realizzazione di un cartellone celeste, sul quale scrivere sul fronte il nome della parrocchia in bianco, riprendendo lo stile dei cartelloni delle stazioni ferroviarie, e sul retro riportare alcuni dati significativi della parrocchia (il numero di abitanti, le associazioni presenti, le attività che si svolgono ecc.). Il cartellone viene utilizzato al momento dell’incontro diocesano per aiutare i ragazzi a presentare la loro realtà. INCONTRO"DIOCESANO" In questa fase i ragazzi scoprono la bellezza di far parte di una realtà più grande, quella diocesana, che dà loro la possibilità di conoscere e confrontarsi con altri coetanei provenienti da diverse parrocchie e realtà che, come loro, vivono un cammino di fede nella Chiesa e nell’Associazione. Questo è un momento privilegiato per approfondire la riflessione sui temi della DSC già analizzati ed elaborare un documento di sintesi che declini l’impegno e la partecipazione dei ragazzi, partendo da 5 verbi che hanno caratterizzato il cammino della Chiesa verso Firenze e illuminati dalle parole dell’ Evangelii Gaudium. Questo lavoro costituisce il | 33 Il"cammino"PARROCCHIALE La tappa parrocchiale non vuole interrompere l’incontro ordinario. È bene perciò pensare ad un incontro ad hoc, nel quale possano essere coinvolti tutti i bambini e i ragazzi della parrocchia. Ogni fascia ha tre percorsi di approfondimento e studio da seguire sui tre ambiti di riflessioni individuati (creato, famiglia e partecipazione). I materiali che i ragazzi elaborano possono essere fotografati e stampati su un unico pannello e inviati al centro nazionale, per essere esposti durante i giorni del festival, secondo le indicazioni che arriveranno in seguito. PERCORSO"PER"I"P ICCOLISSIMI " idea di fondo Il cammino intende favorire la riflessione sui temi del creato (cfr. DSC nn. 451/452/466/467), della famiglia (cfr. DSC nn. 210/211/238) e della partecipazione (cfr. DSC n. 195/464) alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa. Partendo dal riconoscimento dei doni che Dio ha fatto loro, i piccolissimi riflettono sulla bellezza e sull’importanza che questi hanno nella loro vita. Riscontrata questa pienezza si soffermano sulla necessità di preservare ciò che è prezioso e richiede il loro impegno a custodirli. CREATO|"Ha"creato"solo"cose"belle" ATTIVITÀ - Il posto che mi piace Al fine di far scoprire e riconoscere le bellezze che Dio ha creato per loro, i piccolissimi ascoltano il racconto del brano della Creazione (cfr. Gen 1,1-26). | 10 TAPPA"PARROCCHIALE" Durante la lettura del brano biblico, i bambini si siedono attorno ad un grande cartellone raffigurante il creato in bianco e nero. La lettura del brano è divisa in diverse parti in relazione ai diversi momenti della creazione (es: Primo giorno - Notte e Giorno; Secondo giorno - Cielo e Mare; Terzo giorno - Alberi e piante; Quarto giorno - Sole e Luna; Quinto giorno - Pesci e uccelli; Sesto giorno - Uomo e Animali), così da creare delle pause, durante le quali i bambini colorano le sagome corrispondenti all’elemento del creato appena descritto. Giunti alla narrazione della creazione dell’uomo e della donna, i bambini disegnano loro stessi, come parte integrante del creato. Di seguito i piccolissimi riflettono su ciò di cui il creato, con tutti i suoi elementi, ha bisogno e come possono esserne custodi prendendosene cura. L’educatore legge un elenco vario di azioni e oggetti (forbici, pulizia, acqua, gioco, cibo, sole, caramelle…). Dopo ogni punto dell’elenco i bambini rispondono se quanto letto serve al creato e se, eventualmente, può essere da loro garantito. I bambini concludono, ringraziando il Signore per un elemento del creato e dicono a turno: Grazie Signore perché hai creato... Si riportano queste preghiere nel primo vagone che sintetizza il cammino (vedi Allegato_1, disponibile online al sito www.acr.azionecattolica.it). FAMIGLIA|"Ti"presento"la"mia"famiglia!"" ATTIVITÀ - La famiglia un dono per me Per introdurre il tema della famiglia e far riflettere sul dono che Dio ha fatto loro mettendogli accanto tante persone che li amano e li proteggono, viene proposto ai bambini di realizzare il loro albero genealogico. I piccolissimi hanno a disposizione un foglio con un albero genealogico prestampato (vedi Allegato_2, disponibile online al sito | 11 Dalla"PARROCCHIA"alla"DIOCESI"" La Dottrina Sociale della Chiesa… lavori in corso Dopo aver riflettuto a livello parrocchiale sui temi del creato, della famiglia e della partecipazione ed essersi confrontati con i documenti della Dottrina Sociale della Chiesa, i gruppi sono chiamati a fare sintesi, a livello diocesano, dell’analisi e del confronto precedentemente fatto, sollecitati dalle provocazioni dall’Evangelii Gaudium. In questa fase viene coinvolta l’intera diocesi, quale luogo di incontro più ampio e in grado di far convergere e confrontare le diverse realtà parrocchiali. Il lavoro diocesano permette ai ragazzi di comprendere cosa pensano i loro coetanei in merito agli ambiti sopra indicati e di elaborare una riflessione unitaria che diventa il punto di partenza dei lavori che si svolgeranno durante il Festival dei Ragazzi. I protagonisti dell’incontro diocesano sono i membri dell’Equipe Diocesana dei Ragazzi (EDR) come portavoce dei lavori e delle attività svolta in tutte le parrocchie della diocesi e, laddove l’EDR non fosse presente, due o tre ragazzi in rappresentanza di ogni parrocchia che ha vissuto il percorso (a seconda del numero di ragazzi presenti nella parrocchia). Gli educatori parrocchiali che accompagnano i ragazzi al momento diocesano, sono chiamati ad assisterli nel lavoro di sintesi dalla parrocchia alla diocesi. Di estrema importanza è il ruolo di chi coordina i lavori, per far comprendere loro che sono espressione delle parrocchie e portavoce delle considerazioni emerse. | 32 TAPPA"PARROCCHIALE" protagonisti: mantenere la pulizia evitando le cartacce, uso responsabile della corrente elettrica e delle fonti luminose. I punti del programma di ogni partito sono il risultato di un confronto tra i membri dello stesso. Infine, in plenaria ogni partito espone il proprio progetto politico e l’educatore modera il confronto per aiutare i ragazzi a comprendere che ognuno di loro può ed è chiamato a partecipare alla vita comunitaria ed a cercare l’ottenimento del bene comune anche partendo dal loro piccolo. Al termine dell’attività, i ragazzi con l’aiuto degli educatori, completano la carta-vagone di sintesi relativa all’ ambito della partecipazione, rispondendo alle domande proposte (vedi Allegato_4). | 31 A"NOI"LA"PAROLA"|"Festival"dei"Ragazzi" www.acr.azionecattolica.it) che devono personalizzare rappresentando, nei cerchi vuoti, il loro volto e quello dei propri cari: mamma, papà, fratelli, nonni, zii ecc. Al termine della rappresentazione grafica descrivono i componenti del proprio albero e raccontano perché la famiglia è per loro importante. Queste riflessioni vengono riportate nel secondo vagone di sintesi del cammino. PARTECIPAZIONE|"Bene"per"tutti,"tutti"per"bene" " | ATTIVITÀ - Io posso Per aiutare i bambini a comprendere che le tante cose belle che ci sono state donate, hanno bisogno di essere curate e custodite, viene presentato e descritto loro un ambiente nel quale spesso vivono durante le loro giornate: il parco giochi. Gli educatori predispongono un poster raffigurante il parco o un altro ambiente che di solito è vissuto dai bambini. Riflettono, insieme, su quanto sia bello avere luoghi a loro dedicati che, per restare tali, hanno bisogno della loro cura e partecipazione. Giocano a fare i bambini che non si prendono cura delle cose: pescano a turno da un sacchetto un’immagine di “incuria” (carte di gelati a terra, piante senza fiori e foglie, feci dei loro cuccioli, bottigliette e carte di caramelle ecc...) che attaccano sul poster. Al termine dell’attività il parco non sarà più bello come prima perché, pieno delle immagini pescate, sarà quindi ricoperto della loro disattenzione. Infine, viene chiesto loro di dire alcuni piccoli gesti che possono fare per rendere più belli gli spazi in cui vivono. Questi gesti vengono inseriti nel terzo vagone per la sintesi del loro cammino. 12 TAPPA"PARROCCHIALE" PERCORSO"PER"I" GRUPPI "6 l" 8" idea di fondo I bambini partendo dalla riflessione sulla realtà in cui vivono, si aprono al mondo con i loro occhi attenti e pieni di stupore, e si impegnano a costruire insieme la «civiltà dell’amore» (cfr. DSC nn. 575, 583). Imparano quindi, ad essere custodi del creato e attraverso piccoli gesti “sostenibili” diventano testimoni di un nuovo stile di vita. Essi si impegnano a vivere in famiglia e a crescere insieme, sperimentando il dono reciproco di sé nella comunione con gli altri (cfr. DSC n. 212); comprendono che «la partecipazione è un dovere da esercitare consapevolmente da parte di tutti in modo responsabile e in vista del bene comune» (cfr. DSC n. 189), sentendosi parte attiva della propria città e spendendosi in prima persona per una sempre più autentica «convivenza basata sull’amicizia civile e sulla fraternità» (cfr. DSC n. 390). CREATO|"Ha"creato"solo"cose"belle" ATTIVITÀ - Nuovo stile di vita! Per aiutare i bambini ad avere uno sguardo attento verso ciò che li circonda, si offre loro la riflessione sul tema del creato, attraverso l’analisi di alcune situazioni quotidiane, per comprendere che già da piccoli possono fare tanto per impegnarsi a custodire la sua bellezza (cfr. DSC, n. 466). Per introdurre i bambini al tema, si propone la proiezione di un video nel quale è riassunto in breve il brano biblico della creazione (Gen 1,1-31). Dai seguenti indirizzi web è possibile accedere ad alcune proposte video: - https://www.youtube.com/watch?v=aWHVGOsgw_E | 13 A"NOI"LA"PAROLA"|"Festival"dei"Ragazzi" ti comporti?). Vince il gioco chi riesce a uscire per primo dalla casa dopo aver raccolto tutti gli oggetti. Una volta terminato il gioco, gli educatori invitano i ragazzi al confronto, analizzando le risposte date durante la raccolta degli oggetti: sono tutte positive? Sono molto diverse tra i ragazzi? Sono tutte negative? Durante la discussione, si possono mettere a confronto le riflessione dei ragazzi con ciò che viene indicato dalla Dottrina Sociale della Chiesa (cfr. DSC 211,213,221). Al termine dell’attività, i ragazzi con l’ aiuto degli educatori, devono completare la carta-vagone di sintesi relativa all’ ambito della famiglia, rispondendo alle domande proposte (vedi Allegato_4). PARTECIPAZIONE|"Bene"per"tutti,"tutti"per"bene" " ATTIVITÀ – Scegli l’idea! | I ragazzi scoprono di poter partecipare attivamente al miglioramento della propria città, attraverso l’impegno in uno degli ambiti che li coinvolge più da vicino: la scuola. Per introdurre la riflessione si propone ai ragazzi di simulare una campagna elettorale per ricoprire il ruolo di rappresentanti scolastici. Viene consegnato ai ragazzi un foglio, sul quale ciascuno di loro scrive cinque punti del proprio programma elettorale nell’ottica delle prossime elezioni. Successivamente, i ragazzi si dividono in gruppetti, creando dei partiti con relativo simbolo, slogan e programma scolastico che affronti, ad esempio, i seguenti temi: attività extrascolastiche, la mensa scolastica, lo sport nella scuola, lo sportello d’ascolto, attività multidisciplinari, uscite di istruzione, magari ragionando in una prospettiva di diritti/doveri, cioè suggerendo sia attività delle quali i ragazzi possono essere fruitori, ma al tempo stesso iniziative che vedano i ragazzi 30 - TAPPA"PARROCCHIALE" usare gli appositi cassonetti non sprecare il cibo non sprecare carta comprare prodotti eco solidali sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema ambientale Al termine dell’attività i ragazzi completano la carta-vagone di sintesi relativa all’ ambito del creato, rispondendo alle domande proposte (vedi Allegato_4, disponibile online al sito www.acr.azionecattolica.it). FAMIGLIA|"Ti"presento"la"mia"famiglia!"" ATTIVITÀ – Sotto lo stesso tetto Il ragazzo è invitato a scoprire quali atteggiamenti matura nella sua famiglia, luogo in cui si fa esperienza del rispetto, della corresponsabilità, della collaborazione, della testimonianza evangelica e dell’educazione alla fede. Viene presentato ai ragazzi un tabellone di gioco che raffigura la planimetria di una casa con le principali camere (si può utilizzare il tabellone del gioco Cluedo o può essere realizzato dall’educatore scegliendo alcune stanze: la cucina - luogo di condivisione familiare, il salone - luogo di apertura al mondo, la cameretta luogo per la riflessione personale ecc). Scopo del gioco è raccogliere tutti i simboli che sono associati agli ambienti (ad esempio: cucina-piatto di pasta, salone-libro…) nel minor tempo possibile. Per ottenerli devono arrivare nelle relative caselle, lanciando i dadi. Per la convalida del proprio segno, sono chiamati a rispondere alle domande riportate nel retro della casella “simbolo” (esempio: aiuti ad apparecchiare la tavola? Se i genitori ti chiedono un aiuto, come | 29 https://www.youtube.com/watch?v=-kGPCczykEo A"NOI"LA"PAROLA"|"Festival"dei"Ragazzi" - Sarebbe importante prevedere, dopo la visione, un confronto in cui emerga che l’atto della creazione non è solo un “atto iniziale”, ma è raccontato ai bambini come “atto continuo”. Anche oggi Dio continua a prendersi cura di ciò che ha creato. I bambini, attraverso questo racconto, scoprono la gioia dell’essere stati creati da Dio, entrando a far parte di una storia e di un progetto davvero speciale. L’uomo ha ricevuto il mandato dal Padre di governare il mondo nella giustizia e nella santità e soltanto mettendosi in dialogo con il Creato, l’uomo trova la strada giusta per progettare il suo futuro nel mondo, in quel «giardino che Dio gli ha dato, affinché sia coltivato e custodito» (cfr. DSC n. 452). L’educatore aiuta i bambini a riflettere su questo tema attraverso un singolare percorso ad ostacoli, durante il quale si trovano davanti alcune situazioni quotidiane. Ciascuna situazione rappresenta una piccola attenzione da avere nei confronti del nostro ambiente. I bambini si dispongono in fila indiana e al “via” dell’educatore il primo inizia il percorso: quando si imbatte nei vari “ostacoli”, deve fermarsi per analizzare la situazione e provare a risolvere il problema utilizzando alcuni oggetti a sua disposizione. In alternativa può scegliere di farsi aiutare da un compagno di squadra. Mare inquinato. È un problema serio per le infinite specie animali e vegetali che abitano i nostri mari e che oggi si trovano in pericolo Alcune situazioni possono essere: | PROBLEMATICA 14 AMBIENTAZIONE SOLUZIONI POSSIBILI PROBLEMATICA AMBIENTAZIONE SOLUZIONI POSSIBILI PROBLEMATICA AMBIENTAZIONE SOLUZIONI POSSIBILI PROBLEMATICA TAPPA"PARROCCHIALE" Contenitore pieno d’acqua sporca Retino Bottiglia di plastica Secchio La fontana della piazza del quartiere che da giorni continua a perdere acqua. L’acqua è un bene prezioso e non può essere sprecato! Immagine della fontana con dell’acqua intorno • Bottiglie vuote • Numero di telefono del comune per sollecitare l’intervento • Attrezzi da idraulico La facciata del museo è stata imbrattata dal alcuni teppisti. È necessario avere rispetto non soltanto per le persone, ma anche per i beni che ci sono stati tramandati nel tempo e che rendono più bella e ricca di storia la nostra città Foto del museo della città, sporcata da alcune scritte • Materiali per la pulizia • Pennarelli • Numero di telefono del comune per sollecitare l’intervento La luce della cameretta dimenticata accesa. Lo spreco energetico è una forma di inquinamento del nostro pianeta. È necessario fare attenzione, attraverso alcuni piccoli gesti quotidiani, a ridurre al minimo lo spreco di | 15 A"NOI"LA"PAROLA"|"Festival"dei"Ragazzi" Ambientazione Le schede delle problematiche possono essere rappresentate con delle foto che riprendono i reali disagi esistenti nella realtà territoriale della parrocchia: - rifiuti - consumo eccessivo delle energie non rinnovabili - mezzi di trasporto pubblici inquinanti - decadimento delle opere d’arte - tubature rotte, luoghi pubblici sporchi - fiumi inquinati - eccessiva urbanizzazione - disboscamento - sprechi di cibo Soluzioni a disposizione: - riciclo: ! energie alternative 250,00 € ! nuovi mezzi elettrici 400,00 € ! restauro e manutenzione delle opere d’arte 150,00 € reti idriche ecosostenibili 250,00 € pulizia, depuratori idrici 200,00 € piano regolatore ambientale 350,00 € programma di riforestazione 250,00 € programmi di consumo critico 50,00 € - | Attenzioni a costo zero: - raccolta differenziata - consumo intelligente di acqua - consumo intelligente di luce - consumo intelligente di gas - spostarsi a piedi o in bici 28 CREATO|"Ha"creato"solo"cose"belle" ATTIVITÀ - Soluzioni o attenzioni? TAPPA"PARROCCHIALE" I ragazzi divisi in piccoli gruppi, sono chiamati a diventare sindaci che hanno il compito di affrontare delle situazioni ambientali riguardanti la loro città. Ogni squadra ha a disposizione 1000,00 € da investire nella risoluzione di dieci problemi. Le dieci soluzioni messe a disposizione dall’educatore hanno un valore complessivo di 2000,00 € le diverse squadre quindi, impossibilitate a gestire tutti i problemi, dovranno sceglierne quali vogliono affrontare. In aggiunta alle dieci soluzioni costose la squadra ha a disposizioni dieci possibili attenzioni a “costo zero”, atteggiamenti e piccole azioni che ogni ragazzo è chiamato a mettere in pratica nella propria quotidianità in quanto custode del creato. Tra le squadre una ha a disposizione 2500,00 €. Essa è tenuta a scegliere come impiegare il suo budget, se contribuire alla realizzazione delle soluzioni delle altre squadre o se impiegarli diversamente. Alla fine del tempo a disposizione i ragazzi incontrano un esperto sulle tematiche ambientali, che indica loro se le soluzioni individuate sono corrette. Nelle conclusioni è importante far emergere come i diversi budget a disposizione sono una rappresentazione della reale disuguaglianza che esiste tra i popoli, e che è una scelta morale decidere come distribuire le risorse per il bene di tutti. L’attenzione poi viene posta sulle attenzioni senza costi, che sono quei piccoli gesti quotidiani che ogni ragazzo può fare per salvaguardare responsabilmente il creato. | 27 • questa risorsa. È sempre più necessario ed importante instaurare una riflessione sull’utilizzo delle fonti rinnovabili. Lampadina accesa • Interruttore • Benda per gli occhi Pannello solare A"NOI"LA"PAROLA"|"Festival"dei"Ragazzi" AMBIENTAZIONE SOLUZIONI POSSIBILI | Ad esempio: imbattendosi nella prima situazione il bambino, dopo aver ascoltato la spiegazione dell’educatore, deve scegliere, tra tutti gli strumenti che ha a disposizione (l’educatore può sceglierli tra quelli proposti nella colonna: “soluzioni possibili”), quello che lo aiuta a risolvere il problema. Al termine del percorso ogni bambino riceve un cartoncino con il disegno di uno “spicchio” di mondo, sul quale è raffigurato il modo di abitare il creato in una specifica parte del mondo (ci saranno i grattacieli delle metropoli, i campi coltivati delle popolazioni agricole, i deserti africani…). A conclusione del gioco i bambini mettono insieme tutti gli spicchi conquistati durante il percorso e si trovano davanti l’immagine completa del mondo, che mette in risalto il modo diverso che ciascuna popolazione ha di viverlo e di custodirlo. Insieme all’educatore riflettono sul fatto che spesso le nostre cattive abitudini e la nostra cultura consumistica mettono a dura prova il nostro ambiente e che rispettare il creato vuol dire anche avere a cuore il proprio bene e il bene di tutti, di chi abita già questo mondo con noi e delle generazioni che verranno (cfr. DSC n. 467). Come ci suggerisce Papa Francesco nell’Enciclica “Laudato Sii”, è necessario ripartire dai piccoli gesti quotidiani per garantire 16 TAPPA"PARROCCHIALE" una vera “conversione ecologica”, che ci permetta di cambiare il nostro atteggiamento nei confronti del Creato. Tutti insieme scelgono di impegnarsi per diventare “custodi del creato”, cambiando le nostre abitudini e facendosi testimoni di un nuovo stile di vita. Per questo sull’immagine del mondo fatto a spicchi, disegnano o scrivono il proprio personale impegno attraverso il quale si prenderanno cura del creato. L’immagine del mondo completata con il contributo dei bambini, viene inserita nel primo dei tre vagoni della scheda di sintesi del percorso parrocchiale. FAMIGLIA|"Ti"presento"la"mia"famiglia!"" ATTIVITÀ – Famiglia, dono per tutti Per aiutare il bambino a riscoprire il ruolo della famiglia come “prima società naturale”, si propone la riflessione sull’importanza che questa ha per la sua crescita. Nella prima parte dell'incontro, i bambini sono disposti in cerchio: a turno ognuno lancia un gomitolo ad un altro compagno trattenendo un’estremità del filo in modo da creare, lancio dopo lancio, una ragnatela. Il bambino che possiede il gomitolo, prima di lanciarlo, è invitato a condividere con gli altri ciò che di bello ha imparato in famiglia (es. grazie a mio fratello maggiore ho imparato ad aiutare la mamma quando ha bisogno; grazie al nonno ho scoperto che…; grazie al babbo ho imparato a…). La “ragnatela” creata al termine della riflessione richiama l’immagine della famiglia che è intreccio di relazioni, di legami che fanno di essa una comunità di amore e solidarietà (cfr. DSC n. 238). Durante il gioco l’educatore riporta l’intervento di ciascun bambino su un mattoncino e aiuta, quindi, i bambini a comprendere che la famiglia è un luogo privilegiato, nel quale possono crescere e sperimentare la bellezza del donarsi | 17 A"NOI"LA"PAROLA"|"Festival"dei"Ragazzi" PERCORSO"PER"I" GRUPPI "12 l" 14" idea di fondo | I ragazzi scoprono di essere protagonisti del creato, nei rapporti familiari e nella società in cui vivono. Riconoscono il valore dell’ambiente, della natura e dell’ecologia ed sono chiamati a prendersene cura con corresponsabilità, rispetto e collaborazione. Essi sono chiamati a vivere la creazione con la prospettiva cristiana, che conduce l’uomo a una visione positiva del progresso, della ricerca e della scienza, intesi come prodotto della creatività umana che è dono di Dio (cfr. DSC 452 - 453,456 - 457,466). I ragazzi scoprono la bellezza del vivere la famiglia come luogo in cui si impara a riconoscersi dono reciproco. La famiglia, quale prima società umana, è il luogo in cui si fa esperienza del rispetto, della corresponsabilità e della collaborazione, attraverso la testimonianza evangelica, l’educazione alla fede e alla gratuità (cfr. DSC 211,213,221). Infine, vengono chiamati ad essere cittadini attivi, capaci di contribuire al miglioramento della vita sociale nella comunità civile in cui vivono, impegnandosi a dare un contributo concreto nei luoghi del quotidiano. La partecipazione è un dovere che tutti devono esercitare in modo corresponsabile, rispettoso e collaborativo in vista del bene comune (cfr. DSC 363,189,190). 26 MonetaCUORE TAPPA"PARROCCHIALE" MonetaAZIONE" Durante l’incontro si ricrea l’ambientazione di un Consiglio comunale dove l’educatore è il sindaco e i ragazzi i consiglieri. Il sindaco spiega ai consiglieri che, all’interno delle buste, ci sono delle criticità da risolvere con urgenza, attraverso il loro impegno. Per far ciò ai consiglieri vengono fornite delle monete:10 MONETEIDEA, 10 MONETE-CUORE e 10 MONETE-AZIONE (vedi Allegato_3 disponibile online al sito www.acr.azionecattolica.it). MonetaIDEA" Il Sindaco invita i ragazzi, divisi in gruppi, a partecipare ad un’asta nella quale devono aggiudicarsi le buste. Ogni busta chiusa riporta su un lato esterno il numero minimo di monete necessarie per la base d’asta (es. “parco giochi maltenuto”: 2 moneteIDEA + 3 moneteCUORE + 5 moneteAZIONE ecc.). Con le monete a disposizione i ragazzi decidono quale busta aggiudicarsi. Conclusa l’asta, ogni gruppo discute sul contenuto delle buste acquistate e individua quali sono le possibili soluzioni concrete per risolvere le criticità rilevate. Tutte le proposte vengono poi condivise in “consiglio” e riportate sul terzo vagone del treno di sintesi insieme alle loro firme. | 25 A"NOI"LA"PAROLA"|"Festival"dei"Ragazzi" reciprocamente. In famiglia i bambini sviluppano le proprie potenzialità "diventando grandi insieme" a genitori, fratelli, nonni, zii ecc. (cfr. DSC n. 212). Al termine del confronto, con i mattoncini scritti dall’educatore, si costruisce insieme una casa. Il gesto del mettersi insieme per costruire qualcosa di importante e duraturo, l’impegno per riuscirci e la condivisione della fatica, sono il segno di ciò che la famiglia è per la società. La casa è stata, per lungo tempo, e ancora continua ad esserlo, un centro di vita ed è protagonista essenziale della vita della società (cfr. DSC n. 248). I bambini, quindi, imparano che ciò che ci fa crescere in famiglia non è solo bello ed importante per noi, ma diventa dono per gli altri (cfr. DSC n. 211-212). Infine, all’interno dell’immagine di una casa vengono riportate le riflessioni emerse dai bambini e successivamente questa viene inserita nel secondo dei tre vagoni rappresentanti la scheda di sintesi del percorso parrocchiale. PARTECIPAZIONE|"Bene"per"tutti,"tutti"per"bene" " ATTIVITÀ – Il decalogo dell’amicizia sociale | Per sensibilizzare i bambini al tema della partecipazione attiva all’interno della propria comunità civile, viene proposta loro la realizzazione di un “decalogo dell’amicizia sociale”. I bambini, dopo aver ascoltato la storia di Davide (cfr. 1 Sam 16. 113), aiutati dall’educatore, comprendono che governare una città significa custodire e realizzare la promessa di Dio. Davide è, infatti, “il depositario della promessa che lo rende iniziatore di una speciale tradizione regale, la tradizione messianica” (cfr. DSC 378). Partendo dalla propria originalità, si mettono nei panni dei “governanti” del paese (del quartiere) e, accompagnati dagli 18 TAPPA"PARROCCHIALE" educatori, percorrono un tour del paese (del quartiere) alla scoperta di ciò che li circonda: parco, strade, fontane, scuole, palestre, la parrocchia stessa ecc. (in alternativa si può proporre la visione di fotografie degli stessi elementi). È importante che i luoghi siano realmente quelli che i ragazzi vedono e vivono ogni giorno (eventualmente con l’aiuto di alcuni membri della comunità). Partendo da tutto ciò che vedono o da ciò che liberamente possono far emergere, i bambini vengono provocati dalle seguenti domande: Cosa non va ? Cosa posso fare per mantenere e custodire (quel determinato luogo)? Quale impegno posso prendere? Ritornati in gruppo, i bambini scrivono dieci principi per vivere bene insieme e creano il “decalogo dell’amicizia sociale”. Al termine della Messa domenicale, i ragazzi condividono con la comunità parrocchiale il frutto del loro impegno, distribuendo alle persone che incontrano dei segnalibri con scritto il “decalogo dell’amicizia sociale”. I bambini comprendono così che possono contribuire, partendo dalla propria originalità e unicità, alla vita della comunità civile cui appartengono seguendo il principio della cittadinanza attiva, in modo responsabile e in vista del bene comune (cfr. DSC, n. 390). Il “decalogo dell’amicizia sociale” viene riportato nell’ultimo vagone della scheda di sintesi del percorso parrocchiale. | 19 A"NOI"LA"PAROLA"|"Festival"dei"Ragazzi" ragazzi vengono consegnate delle carte raffiguranti diversi atteggiamenti che vivono quotidianamente in famiglia: gesti d’amore e gesti conflittuali (es.: mamma mi ha sequestrato il cellulare; papà mi ha detto di no; apparecchio la tavola; vado a buttare la spazzatura ecc.). Vengono preparati dagli educatori due contenitori, uno contraddistinto da uno smile sorridente e uno da uno smile triste. I ragazzi discutono in piccoli gruppi in merito agli atteggiamenti che trovano sulle carte ricevute, e scelgono in quale dei due suddetti contenitori inserire ogni gesto. È inoltre possibile proporre ai ragazzi di indicare su delle carte bianche altri atteggiamenti che loro vivono ma che non hanno riscontrato in quelli già presentati per poi inserirli nei contenitori. Dopo aver differenziato i vari gesti, i ragazzi, aiutati dagli educatori, riflettono sul contenuto dei due recipienti, approfondendo in particolare gli atteggiamenti negativi e provando a dare una chiave di lettura positiva che deve essere riportata sul retro della rispettiva carta e successivamente sul secondo vagone del treno di sintesi. PARTECIPAZIONE|"Bene"per"tutti,"tutti"per"bene" " ATTIVITÀ – Anche io parte attiva della Comunità | Per aiutare i ragazzi a scoprirsi parte attiva di una comunità all'interno della quale la loro presenza è fondamentale per il raggiungimento del bene comune viene proposto loro di simulare un consiglio comunale. Gli educatori individuano, prima dell’incontro, alcune criticità che riguardano il luogo in cui i ragazzi vivono (es. parco giochi maltenuto, spazi verdi sporchi, strade dissestate, immondizia non raccolta ecc.) e le sintetizzano all’interno di apposite buste chiuse. 24 TAPPA"PARROCCHIALE" Però, per quanto numerose e belle che siano, ognuno di voi per me è unico e mille volte più prezioso di loro! (parte da consegnare alla squadra vincitrice della prova n°2) Non vi ho creati soli; ho messo al vostro fianco animali di ogni specie e soprattutto persone speciali che vi accompagnano nel lungo percorso della Vita: mamma, papà, i fratelli, gli amici... Tutti questi doni sono per voi, perché sappiate quanto ci tengo a voi e quanto vi amo. Siete il mio più grande spettacolo e sono sicuro che avrete sempre cura di tutte queste meraviglie di cui vi ho circondati. Conto su di voi… siete i miei più validi collaboratori ! Non maltrattate, non deturpate, non distruggete. Custodite, coltivate, contemplate ciò che vi ho donato. Siate sempre l’immagine Bella di Me. Vi amo. Vostro Papà, Dio (parte da consegnare alla squadra vincitrice della prova n°5) Terminate le prove, si effettua con i ragazzi un breve confronto sul contenuto della lettera, invitando poi ogni ragazzo a scrivere su un cartellone un impegno concreto da assumersi in qualità di “custode del creato”. Infine il gruppo sceglie un impegno comune da portare avanti e questo viene inserito nel primo vagone del treno di sintesi del percorso. FAMIGLIA|"Ti"presento"la"mia"famiglia!"" ATTIVITÀ – Famiglia, dono per tutti Per riscoprire il ruolo della famiglia come prima scuola di vita e di socialità dove si apprende cosa vuol dire amare ed essere amati, ai | 23 A"NOI"LA"PAROLA"|"Festival"dei"Ragazzi" PERCORSO"PER"I" GRUPPI "9 l" 11" idea di fondo | I ragazzi riflettono su alcune indicazioni della Dottrina Sociale della Chiesa e si rendono conto di far parte di un creato ricco di meraviglie, di appartenere ad una famiglia che li ama e di quanto sia fondamentale la loro partecipazione attiva per la costruzione del bene comune. In particolare, per aiutare i ragazzi a riscoprire la bellezza di essere creatura voluta da Dio a Sua immagine, si offre loro una riflessione sul tema del Creato, richiamando l’attenzione su due fondamentali atteggiamenti che sperimentano nella relazione con Dio creatore: la gratitudine e la solidarietà. Scoprirsi "collaboratori di Dio" rende i ragazzi responsabili del creato, verso le esigenze del presente e del futuro (cfr. DSC nn. 451,460,467,487). I ragazzi riscoprono quindi il ruolo della famiglia come prima scuola di vita e di socialità dove si apprende cosa vuol dire amare ed essere amati e dove l'incessante dinamismo dell'amore, che è la dimensione fondamentale dell'esperienza umana, trova un luogo privilegiato per manifestarsi, facendo sì che, anche i ragazzi, si realizzino attraverso il dono sincero di sé (cfr. DSC 209,212,213,221,238). Infine, per aiutare i ragazzi a scoprirsi parte di una comunità all'interno della quale la loro presenza è fondamentale e pertanto richiede anche il loro impegno ad essere parte attiva nella realizzazione del Bene Comune (cfr. DSC 189, 390, 391), si propone al gruppo di analizzare i luoghi dove vivono (quartiere, paese, città), andando ad individuare quali sono i bisogni più urgenti per la comunità e come poter essere utili per risolverli. 20 CREATO|"Ha"creato"solo"cose"belle" TAPPA"PARROCCHIALE" ATTIVITÀ - Nuovo stile di vita! Per fare riflettere i ragazzi sul tema del creato e farli riconoscere come "collaboratori di Dio" e responsabili dell’ambiente nel quale vivono, viene proposta loro un’attività nella quale i ragazzi, divisi in due squadre, sono chiamati ad effettuare cinque prove che li portano a ripercorrere idealmente i giorni della creazione. Le prove che possono essere proposte sono le seguenti: 1) Dio creò l’acqua e la luce: i ragazzi spengono delle candele con delle pistole ad acqua a debita distanza. Vince la squadra che nel tempo stabilito spegne più candele. 2) Dio creò le Stelle: le squadre guardano per alcuni secondi la stampa dell’immagine di una costellazione scelta dagli educatori. Vince chi riproduce in modo più preciso, su un foglio, l’immagine che hanno osservato. A"NOI"LA"PAROLA"|"Festival"dei"Ragazzi" Al termine di ogni prova viene consegnata alla squadra vincitrice una busta chiusa contente parte di una “lettera speciale” di seguito riportata, che viene composta mettendo grazie a tutte le parti ricevute. La lettera: Cari ragazzi, forse non mi conoscete molto bene. Io però vi conosco, so tutto di voi. Tutte le vostre vie, i vostri sogni, i vostri desideri mi sono noti. Siete stati creati “a Mia immagine”, perché così ho voluto. Vi conoscevo persino prima che foste concepiti nel grembo delle vostre mamme, perché sono Io Colui che vi ha fatto nascere e crescere. Vi ho messi in un mondo speciale, ricco di meraviglie. Ogni cosa è un regalo progettato per voi. Vi ho donato il cielo e il mare, l'acqua, fonte della Vita. (parte da consegnare alla squadra vincitrice della prova n°1) E ancora, l’ erba, le foglie, gli alberi, senza i quali anche gli animali morirebbero. (parte da consegnare alla squadra vincitrice della prova n°3) Vi ho fatto dono del sorriso, della felicità e del calore. Ho fatto il sole, la luna. E quando riempio il cielo, all'alba o al tramonto, la mia bellezza si specchia nei vostri occhi. (parte da consegnare alla squadra vincitrice della prova n°4) 3) Dio creò gli alberi e le piante: i ragazzi riconoscono delle erbe aromatiche, scelte dagli educatori, nascoste in maniera distinta in alcuni sacchetti. Vince chi indovina più tipi di erbe. 4) Dio creò il sole e la luna: un componente per squadra, bendato, deve riconoscere degli oggetti scelti dagli educatori. Fatte più manche, vince la squadra che ha indovinato più oggetti nel minor tempo. | E nella notte sono sempre accanto a voi… guardate quante stelle e come brillano ! 22 5) Dio creò gli Animali: gli educatori invitano i bambini a pescare delle card in cui sono raffigurati degli animali meglio se non troppo noti. Ogni bambino è invitato a riprodurre il verso e farlo indovinare ai propri compagni. | 21