Seminario “Il lato concreto della valutazione”
Milano – 14 maggio 2009
Responsabilità Sociale
Riferimenti e significatività per le scuole
Renato Saponaro
Responsabilità Sociale – R.Saponaro 2009
1
Di cosa si occupa la responsabilità sociale
Riguarda in generale le interazioni e le ricadute dell'attività di un
ente verso i soggetti sociali coinvolti in modo diretto e indiretto
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2
Il contesto della responsabilità sociale

Tema di grande attualità

Quadro estremamente ampio

Molte esperienze applicative ma non sempre significative

Specializzazione della Responsabilità Sociale nei settori e
campi applicativi

Visione inserita nel contesto delle trasformazioni economicosociali-ambientali

Integrazione nella gestione e nella governance degli enti
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3
Un contributo all’orientamento

Esigenze tipiche di risposte sulle opportunità e sulle scelte da
effettuare:

Come individuare le valenze della responsabilità sociale (da cui
derivare opportunità e obiettivi)

Che cosa implica il concetto di "rendicontazione sociale" rispetto
al tema della responsabilità sociale

Quali sono i punti di debolezza e i problemi tipici da evitare
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4
Evoluzione e maturazione dei presupposti attuali
Visione legata al “dovere sociale”
(obblighi di legge)
Evoluzione determinata dalle crescenti criticità poste in essere
nel tempo dai sistemi economici complessi
(sia per le imprese sia per gli enti pubblici)
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5
Il percorso
Il percorso, iniziato con un focus sulle imprese, negli anni è stato
molto ricco di attori e fasi evolutive.

Anni ’50
Diffusione del dibattito teorico, maggiore codifica del concetto
di responsabilità sociale

Anni ’60
Dovere sociale come impegno alla massimizzazione del
profitto, nel rispetto delle leggi

Anni ’80
Analisi e considerazione degli interlocutori sociali come
elemento strategico dell'impresa
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6
Gli interlocutori sociali
(o stakeholder o parti interessate)
Soggetti, individui o entità organizzate, i cui interessi, esigenze ed
aspettative sono a vario titolo influenzati dall'attività dell'ente - o
influenzano l'attività dell'ente - per le relazioni esistenti con esso in
modo diretto o indiretto.
Dipendenti
Investitori
Sindacati
Fornitori
Associazioni di
categoria
Clienti
Impresa
Stato, Pubblica
Amministrazione
Associazioni di
consumatori
Comunità
Enti Locali
Ambiente
Istituzioni varie
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7
La teoria degli interlocutori sociali

Il rispetto delle leggi e un generico impegno a fini sociali non
garantiscono l’assenza di impatti negativi sui soggetti
coinvolti

L’oggetto della responsabilità sociale è l’impatto delle attività
aziendali sugli interlocutori sociali e sull'intero sistema
economico-sociale-ambientale

L’impresa è socialmente responsabile quando riesce a
metabolizzare nella propria gestione gli interessi, i valori e
le aspettative dei propri interlocutori sociali
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8
Interlocutori sociali e ciclo di business
Scelte e comportamenti
dell’impresa
impatti
Effetti sociali:
- Aspetti economico-finanziari
- Aspetti sociali
- Aspetti ambientali
Risultati dell’impresa
influenza
Percezione e comportamenti
degli interlocutori sociali
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9
Istanze istituzionali di sostenibilità

Un punto di riferimento: Rapporto delle Nazioni Unite 1987.


Lo sviluppo sostenibile è “il sistema di sviluppo capace di
rispondere ai bisogni della società presente senza
compromettere la possibilità delle future generazioni di
rispondere ai loro bisogni”
Da questo punto fino ad oggi si è svolta un'intensa attività
internazionale sulla sostenibilità
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10
I passaggi chiave del quadro internazionale / 1

1992 Rio De Janeiro Earth Summit - United Nations Concerns on Environment and
Development (discussione dei problemi ambientali del pianeta e dei loro legami con i
problemi dello sviluppo sociale ed economico)

1993 Appello del Presidente della Commissione Europea Delors (Libro Bianco di
Delors) alle imprese europee contro l'esclusione sociale

1995 Firma del “Manifesto delle imprese contro l’esclusione sociale”

1994/1999 Risoluzioni del Parlamento Europeo su temi della RSI (clausole sociali
negli accordi internazionali, trasparenza nelle delocalizzazioni e ristrutturazioni, diritti
umani nel mondo del commercio)

1998/2000 Dichiarazione dell'OIL sui principi e diritti fondamentali del lavoro

1999-2000 Global Compact delle Nazioni Unite (quadro generale in cui muoversi
per promuovere la crescita sostenibile; si basa su 9 principi)

2000 Consiglio europeo di Nizza (adesione all’Agenda sociale europea della
Commissione)
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11
I passaggi chiave del quadro internazionale / 2

2000 Principi direttivi dell'OCSE destinati alle imprese multinazionali

2000 Consiglio europeo di Lisbona: sollecitazione al senso di responsabilità delle
imprese nel settore sociale (longlyfe learning, organizzazione del lavoro, uguaglianza
delle opportunità, inserimento sociale, sviluppo durevole)

2001 Consiglio europeo di Göteborg. Strategia di sviluppo sostenibile: nel lungo
termine la crescita economica, la coesione sociale e la tutela dell'ambiente vanno di
pari passo

2001 Libro Verde della Commissione delle Comunità Europee “Promuovere un
quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese”

2002 Comunicazione della Commissione delle Comunità Europee “Responsabilità
sociale delle imprese: un contributo delle imprese allo sviluppo sostenibile”
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12
I passaggi chiave del quadro internazionale / 3

2002 Banca Mondiale al Forum di Parigi – prende posizione a favore di Agenda 21
e Global Compact, sostenendo che tutte le aziende devono perseguire 4 obiettivi:
economico (non in perdita), ambientale (minimizzando effetti negativi), sociale
(rispetto standard di lavoro e impatto sulla comunità in cui si inserisce), trasparenza di
gestione

2002 Summit mondiale di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile – (crescita
economica al servizio dello sviluppo sociale e della protezione ambientale)

2006 Comunicazione della Commissione delle Comunità Europee “Il partenariato
per la crescita e l’occupazione: fare dell’Europa un polo di eccellenza in materia di
responsabilità sociale delle imprese”

2007 Risoluzione del Parlamento Europeo sulla responsabilità sociale delle
imprese: un nuovo partenariato

2007 Riunione del G8 dei Ministri del Lavoro e dell’Occupazione – Dresda (6-8
maggio 2007) – per lo sviluppo sostenibile e la RSI, ovvero sulla responsabilità sociale
delle imprese che affermino, su base volontaria, la capacità delle imprese di agire in
modo economicamente, socialmente e ambientalmente responsabile
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13
La Responsabilità Sociale secondo il Libro Verde della CE

Definizione: "L’integrazione volontaria delle preoccupazioni
sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni
commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate".

Essere socialmente responsabili significa andare oltre il
soddisfacimento degli obblighi giuridici applicabili,
investendo nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti
con le altre parti interessate.
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14
Il ruolo delle aziende e la dimensione sociale
Bisogni e aspettative
della collettività
Domanda istituzionale
di sostenibilità
RUOLO DELLE
AZIENDE
Profilo tradizionale della
gestione
Dimensione sociale
Comunicazione
sociale
Sostenibilità
Comunicazione verso i
diretti interessati
(azionisti)
Reputazione
Vantaggi reddituali e
competitivi
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15
Fattori di cambiamento da considerare rispetto
alla dimensione sociale

Aumento della visibilità nei confronti del consumatore-cittadino e
aspettative di quest'ultimo

Forte intreccio tra economia, politica e società

Globalizzazione in espansione e timori sugli impatti conseguenti

Evoluzione del governo delle imprese e degli enti pubblici

Spinta alla misurazione del progresso verso lo sviluppo sostenibile

Spinte evolutive verso forme di contabilità di nuova generazione
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16
L’accountability
Crisi di legittimità e fiducia
Esigenza di “accountability”:
capacità di “rendere conto” agli
interlocutori sociali delle ricadute
generate rispetto ai loro bisogni
ed aspettative
Visione dell’impresa da parte del contesto sociale:
il risultato aziendale deve essere conseguito in modo
responsabile rispetto ai grandi temi sociali
(trasparenza, influenza dominante, sviluppo sostenibile,
ambiente, diritti umani, onestà, etica, ecc).
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17
Finalità della rendicontazione per imprese private
ed enti pubblici

Imprese: acquisizione della fiducia e del consenso da parte
degli interlocutori sociali

Enti pubblici ed enti non commerciali: necessità di
rilegittimarsi rispetto alla propria missione sociale
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18
Dalle interlocuzioni tradizionali
ai presupposti dell’accountability
Investitori
o Pubblica Amministrazione
Bilancio
tradizionale
Fornitori
Ente
Clienti
Pubblicità,
comunicazione
istituzionale
Lavoratori
Interlocutore sociale
Comunicazione,
Informazione
Fiducia,
Consenso
Fiducia,
Consenso
Ente
Fiducia,
Consenso
Interlocutore sociale Comunicazione,
Informazione
Interlocutore sociale
Comunicazione,
Informazione
Fiducia,
Consenso
Comunicazione,
Informazione Interlocutore sociale
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19
Responsabilità sociale e rendicontazione sociale
Responsabilità sociale
Rendicontazione sociale
Scelte e
comportamenti
Rendere conto
delle scelte,
dei comportamenti
e dei risultati
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20
Il processo di rendicontazione sociale
Comunicazione con
gli interlocutori sociali
sui risultati
Preparazione ed
emissione del
rendiconto
Definizione
principi
e politiche
Il processo di
stakeholder
relationship
Analisi dei risultati
e piano di
miglioramento
Identificazione e
analisi degli
interlocutori sociali
Instaurazione
dialogo con gli
interlocutori sociali
Pianificazione e
attuazione
Monitoraggio
Adattamento da The Copenhagen Charter
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21
Il Bilancio Sociale e la sua funzione

Relazione formale che deriva dal processo di rendicontazione
sociale

Finalità di accreditare l’ente presso l’opinione pubblica come una
struttura socialmente responsabile

Deve fornire a tutti gli interlocutori sociali un quadro complessivo
delle performance dell’ente, aprendo un processo interattivo di
comunicazione sociale

Deve fornire informazioni utili e garantire attendibilità, trasparenza
e pubblicità per consentire a chi legge la comprensione, la
maturazione di fondati giudizi e le scelte conseguenti
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22
Un quadro dei possibili contenuti

Profilo dell’ente e contesto di riferimento

Visione, strategie e politiche in merito alla responsabilità sociale

Obiettivi, perimetro e metodologia della relazione

Identificazione delle parti interessate

Analisi dei bisogni e delle aspettative delle parti interessate e
impegni derivanti per l’ente

Modalità adottate per la gestione degli aspetti sociali

Indicatori adottati per il monitoraggio e la rendicontazione dei
risultati

Descrizione dei risultati qualitativi e quantitativi

Obiettivi e piani di miglioramento

Piano di comunicazione con le parti interessate
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23
La Scuola: individuazione degli interlocutori

Esempi di interlocutori sociali:















Studenti e famiglie
Personale della scuola
Enti locali territoriali
Istituzioni locali, Associazioni e Comitati
Comunità del territorio
Potenziali utenti
Fornitori di beni e servizi
Amministrazione scolastica locale e nazionale
Altre Istituzioni scolastiche del territorio
Università
Imprese, mondo del lavoro in generale
Istituti di credito
Enti territoriali legati all’ambiente e all’energia
Aziende di trasporto pubblico
Editoria e stampa locale
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24
La Scuola: individuazione delle valenze

Le valenze per le scuole vanno lette con riferimento:

all’identificazione come Ente Pubblico (rilegittimazione)

alle aperture derivanti dall’attribuzione di un’autonomia (ricerca
del consenso).
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25
Esempi di valenze per la Scuola - 1

Costante rilegittimazione del proprio ruolo nei confronti della
popolazione ottenendone una riconferma della sua fiducia

Contrasto di una errata lettura / percezione della Scuola come
autoreferenziale e autoprotettiva

Sviluppo progressivo del proprio ruolo di “governo” rispetto alla
“strategia pubblica”, con riferimento all’autonomia

Promozione e distinzione della scuola in risposta alle istanze di
competitività (miglioramento della reputazione, valorizzazione
dell’immagine, sviluppo di specifici elementi distintivi, fidelizzazione)

Interpretazione di una propria mission anche rispetto al territorio di
riferimento_
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26
Esempi di valenze per la Scuola - 2

Aumento dell’attrattiva per i lavoratori della scuola (motivazione) e
per i partner territoriali / sociali

Miglioramento dei rapporti con le Istituzioni e con la comunità locale

Miglioramento del clima interno con riflessi sull’efficienza

Riduzione dei costi in relazione a migliori prestazioni ambientali

Orientamento all’etica

Trasparenza nei confronti dei soggetti non coinvolti nella gestione

Miglioramento della collaborazione, della comunicazione e del
coinvolgimento delle figure interne (anche quelle normalmente meno
collegate)_
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27
Esempi di valenze per la Scuola - 3

Verifica di coerenza con gli impegni assunti

Leadership nella comunità scolastica

Recupero della “memoria” della scuola e gestione della conoscenza

Orientamento all’innovazione

Misurazione e valorizzazione del capitale non tangibile

Partnership su iniziative sociali e instaurazione di una filiera
socialmente responsabile_
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28
Il quadro degli strumenti per la Responsabilità Sociale

Scenario molto diversificato

Protocolli, standard, linee guida, sviluppati da varie entità a
livello internazionale

Ogni strumento fornisce una copertura parziale degli aspetti
della responsabilità sociale
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29
Gli strumenti per la gestione e la rendicontazione

Gestione








Premi per la responsabilità sociale
Codici di condotta/codici etici e linee guida etiche
Investimenti socialmente responsabili
Processo di rendicontazione



Standard SA8000
Sistemi di gestione per la sicurezza e l’ambiente (es. OHSAS 18001,
ISO14001)
Modello AA1000, 1999
Linea Guida ISO26000 (in fase di sviluppo)
Modello Copenhagen Charter, 1999
Modello AA1000, 1999
Standard per il Bilancio Sociale (o di Sostenibilità)



Modello GRI - Global Reporting Initiative, 1997
Modello GBS - Gruppo di studio per il bilancio sociale, 1998
Progetto CSR-SC, 2002 (limitatamente al “Social Statement”)
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30
Un elenco di riferimenti a modelli e linee guida

The Copenhagen Charter, a Management Guide to Stakeholder Reporting - 1999 - Ernst & Young,
PricewaterhouseCoopers, KPMG, House of Mandag Morgen

Accountability1000 - 1999 - ISEA (Institute for Social & Ethical Accountability)
www.accountability.org.uk

Linee Guida sul reporting di sostenibilità (Sustainability reporting guidelines) - 2002 - GRI (Global
Reporting Initiative) www.globalreporting.org

Voluntary Guidelines for CSR Reporting & Communication - 2000 - CSR Europe
www.csreurope.org

GBS Gruppo di studio per il bilancio sociale - Principi di redazione del bilancio sociale - 2001
www.gruppobilanciosociale.org

Direttiva del Dipartimento della Funzione Pubblica sulla Rendicontazione Sociale nelle
Amministrazioni Pubbliche (direttiva 17/02/06, G.U. 63 del 16/03/06)

Ministero dell'Interno - Osservatorio per la finanza e la contabilità degli Enti Locali "Linee Guida per
la Rendicontazione Sociale negli Enti Locali" - approvato il 7/6/2007

www.cepaa.org SAI Social Accountability International - standard SA8000
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31
Quale scelta adottare per il Bilancio Sociale?

Esigenze di riferibilità a criteri definiti (guida, valutazione)

Vincoli ai quali l’ente è soggetto (grado di evidenza richiesto,
revisione del bilancio)

Decisione di adottare un approccio graduale, rimandando
l’adozione di uno standard specifico

Opportunità di integrazione di vari standard
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32
Rendicontazione sociale:
punti di debolezza e problemi da evitare - 1

Pubblicazione del bilancio sociale come compensazione di impatti
negativi generati

Contraddizione tra etica dei comportamenti e reporting

Rendicontazione sociale fuori da un contesto di analisi e gestione dei
rischi e delle opportunità

Non viene tenuta ben presente la natura relazionale della
responsabilità sociale

Non è esplicitata l'analisi delle parti interessate
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33
Rendicontazione sociale:
punti di debolezza e problemi da evitare - 2

Preoccupazione marketing anziché esigenza di rendicontare il
complesso dei rapporti con il contesto di riferimento

Elevata quantità di informazioni (soprattutto relative all'attività
principale) con difficoltà ad estrapolare quelle di interesse specifico

Poca evidenza della metodologia adottata

Molte immagini spesso di tipo generalistico (foto di agenzia):
brochure marketing o rendicontazione sociale?

Non viene sempre assicurata la costanza di emissione del
rendiconto sociale
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34
La gestione della responsabilità sociale:
un approccio integrato
Qualità
Carta dei servizi
Responsabilità
sociale
Sicurezza sul
lavoro
Sistema
di gestione
e controllo
POF
Leggi e regolamenti
obbligatori
Relazione sociale
Regolamenti
interni
Privacy
.............
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35
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