AESVI
Rassegna Stampa del 15/10/2010
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INDICE
AESVI
14/10/2010 TIM - Trade Interactive Multimedia
IN CONSOLE CON DJ HERO 2
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14/10/2010 TIM - Trade Interactive Multimedia
BEN VENGANO I VENDOR SHOW
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VIDEOGIOCHI
15/10/2010 Il Giornale - Nazionale
Debutto in Italia Ecco il videogame per fare i talebani Ed è polemica
9
15/10/2010 Avvenire - Nazionale
Da oggi si «giocherà» ai taleban
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14/10/2010 Vanity Fair
TALEBANI? NEANCHE PER GIOCO
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14/10/2010 Vanity Fair
UN PENNARELLO COME SPADA
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14/10/2010 Glamour
tecno novità che ti cambieranno la vita
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14/10/2010 TIM - Trade Interactive Multimedia
IN CO-MARKETING CON MEN'S HEALTH
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14/10/2010 TIM - Trade Interactive Multimedia
MARKETING PER TUTTI I GUSTI
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14/10/2010 TIM - Trade Interactive Multimedia
IL PROFESSOR LAYTON E IL FUTURO PERDUTO
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14/10/2010 Punto Informatico 04:39
WebTheatre/ Videogiocatori d'Italia
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AESVI
2 articoli
14/10/2010
TIM - Trade Interactive Multimedia - N.18 - 30 settembre 2010
Pag. 9
(diffusione:4755, tiratura:4946)
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Activision
IN CONSOLE CON DJ HERO 2
Stefania Vanerio, trade marketing manager di Activision Blizzard, spiega le attività con cui verrà spinto
l'originale videogame che permette di diventare dei Disc Jockey su console. Quale strategia utilizzerete per
rilanciare il franchise? Che operazioni marketing e trade marketing avete previsto? «Tra le attività pianificate
ci sono sicuramente una significativa campagna media che porterà DJ Hero 2 sulle principali TV nazionali e
satellitari, con una particolare attenzione ai canali seguiti dai giovani e i musicali, nonché sui maggiori siti
internet e social media, passando per i siti specializzati del settore videogiochi più noti. Ma cuore e chiave per
fare conoscere e amare il prodotto rimane per noi l'attività di demo e prova del gioco - tra settembre e
dicembre porteremo DJ Hero 2 in moltissimi locali e locations attraverso tutta Italia per consentire al maggior
numero possibile di persone di vedere e provare come è facile e divertente suonare e mixare come un DJ!
Siamo partiti con il festival musicale MOA - Music on Air, dal 16 al 19 Settembre - dove DJ Hero 2 era
presente in anteprima nazionale. Proseguiremo poi ad Ottobre con un tour in oltre 70 locali per una attività
serale in collaborazione con Corona, che consentirà al "popolo della notte", di provare e vincere con DJ Hero
2. Non mancherà poi la presenza del titolo a Lucca, in occasione del Lucca Comics & Games. Muovendoci
poi nell'area del trade marketing, da novembre si parte con un intenso piano di in-store trial con aree 3X3m
che porteranno in molti punti vendita delle principali catene la festa con DJ Hero 2. Ultima ma non per
importanza, l'intensa attività PR che ha visto il videogame protagonista di un grande evento ad Ibiza nella
prima settimana di settembre, con la presenza di Tiesto quale ambasciatore Europeo del gioco e, solo per
citare un'altra interessantissima operazione, che ha allargato le collaborazioni a talents locali, coinvolgendo
alcuni dei più noti DJ e speaker radiofonici quali voci in-game». Che aspettative ci sono su questo prodotto
per l'Italia? Ci saranno testimonial locali o eventi di cui sarete partner per spingerlo? «Mi ricollego qui a
quanto solo accennato nella precedente risposta: chiunque acquisti DJ Hero 2 e cominci a giocare verrà
introdotto e guidato alla scoperta delle varie features dalle voci di Marco Mazzoli e Wender del famosissimo e
seguitissimo Zoo, speaker ufficiali del tutorial del gioco. Marco e Wender saranno testimonial del gioco e
moltissime sono le attività di virai e promozione che li vedranno protagonisti da qui fino a Natale». Sono
previsti particolari bundle o special edition? «In linea con quanto detto prima circa l'aspetto sociale del gioco
come nuova caratteristica saliente, DJ Hero 2 sarà disponibile, oltre che nei formati "bundle gioco +
controller" e "solo software", in una speciale versione denominata "Party Bundle", che includerà 2 piatti da DJ
e un microfono, oltre naturalmente al software videoludico, per consentire così di dare il via alla festa nel
salotto di casa».
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TIM - Trade Interactive Multimedia - N.18 - 30 settembre 2010
Pag. 22
(diffusione:4755, tiratura:4946)
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BEN VENGANO I VENDOR SHOW
C O M E PER LE CATENE GAMESTOP, GAMERUSH E FNAC, ANCHE IL TRADE INDIPENDENTE VEDE
FAVOREVOLMENTE U N EVENTO DEDICATO A PRESENTARE E PROMUOVERE I TOP TITLE IN
ANTICIPAZIONE DEL NATALE. VALORIZZANDO IL CANALE. E SPIEGA C O M E DOVREBBE ESSERE
ORGANIZZATO.
a formula del "Vendor Show" lanciata con enorme successo da GameStop non è una novità assoluta.
Quando il trade ^m indipendente rappresentava quasi il 50% del mercato videoludìca italiano, eventi
organizzati dai principali distributori per presentare la propria line up pre o post natalizia erano all'ordine del
giorno. Al tempo il valore del canale era tale (e il numero di realtà talmente vasto) che ogni singola azienda
organizzava il proprio Vendor Show, spesso in locata di alto profilo. Oggi le cose sono cambiate e le aziende,
spesso su invito delle principali catene specializzate, preferiscono partecipare a eventi in cui sono presenti
tutti i maggiori publisher e distributori, dividendosi nel giro di una o due giornate, l'attenzione degli store
manager di GameStop, Gamerush o, recentemente, FNAC. Oggi il trade indipendente rappresenta una
percentuale minore del mercato videoludico rispetto a ìe anno fa ma rimane una realta importante che non
può essere te e andrebbe, anzi, valorizzata attraverso eventi come quello ntemente organizzato dal
distributore Halifax (Halifax Specialist Day-100% Indipendenti, vedi l'intervista a pag. 29) per presentare i
prodotti pubblicati dalle molte aziende partner della società guidata dai fratelli Galante, quali Square Enix,
Konami, 505 Games, Sega e Capcom. Oppure addirittura attraverso un "Vendor Show " a cui potrebbero
partecipare le principali aziende del settore che, anche se spesso non trattano direttamente con le realtà più
piccole, non potrebbero che trarre beneficio da un trade indipendente più informato e preparato sulle novità
del Natale. Abbiamo chiesto ad alcune importanti realtà specializzate e indipendenti di descrivere il loro
Vendor Show ideale. Ecco cosa ci hanno detto. |IN 5FORZO NECESSARIO La maggior parte dei negozianti
indipendenl si rende conto che organizzare un evento in cui far convogliare tutte le principali realtà
specializzate non è facile per una singola realtà ma allo stesso tempo sono sicuri dell'importanza che un
evento di questo genere può avere nel concretizzare il sell out. «Credo che i \ vendor show sulla falsariga
dell'evento organizzato da Halifax siano decisamente utili», spiega Nello Èrcole, titolare di Alex Computer a
Torino, «sono eventi che permettono ai negozianti, soprattutto quelli che magari non hanno avuto l'occasione
di recarsi alle principali fiere di settore, di conoscere a fondo i prodotti. È praticamente impossibile stare dietro
a tutte le demo e i video che escono, specialmente in questo periodo, e condensare tutte le presentazioni in
una singola giornata come ha fatto Halifax ci da decisamente una mano». Il retail specializzato indipendente
rimane una realtà frammentata che però può offrire dei vantaggi innegabili a publisher e distributori, anche a
quelli che non trattano direttamente con le realtà più piccole, in quanto è in grado di costruire rapporti diretti
con il cliente finale, spiegando in dettaglio i prodotti più complessi e le potenzialità dei prodotti più forti,
soprattutto in un periodo come quello natalizio in cui gli scaffali sono particolarmente affollati. Ma per offrire
questi servizi con successo, e quindi valorizzare tutto il canale, i negozianti hanno bisogno di conoscere a
fondo i prodotti. «Come indipendenti siamo anche abbastanza presuntuosi e crediamo che di meritare di J
essere valorizzati», asserisce Gianbattista Buono, titolare di Digivi J a Gioia del Colle (BA), «un Vendor Show
dedicato agli indipendenti ™ raggiungerebbe proprio questo risultato». Tanto più che, come spiega Enea
Fonzaghi, buyer della catena Games & Co.: «Se c'è convinzione dei prodotti ci sono decisamente maggiori
possibilità di sell out». PROVARE PER CREDERE * Nel Vendor Show ideale descritto dai negozianti
specializzati è fondamentale è quello di far provare i prodotti. «Alcuni prodotti vanno assolutamente provati»,
dice Riccardo Vinone, titolare di World Games a Sesto Fiorentino (FI), «visto che alla fine noi siamo gli
specializzati che poi devono essere in grado di raccontare con precisione ai clienti l'esperienza di gioco.
Provando un gioco riesci decisamente a raccontarlo mille volte meglio che se ti limiti a guardare un filmato di
presentazione. In alcuni casi, come accaduto con Leader lo scorso anno, era stato possibile, in altri mi rendo
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(diffusione:4755, tiratura:4946)
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conto che il tempo è limitato ed è più difficile». Un altro aspetto da sottolineare è che le aziende si rendono
contro forse un po' troppo tardi della necessità di valorizzare il trade tradizionale, con l'inevitabile risultato che
molte realtà indipendenti oggi non sono più in attività, hanno venduto i negozi a catene come GameStop o
sono entrate a far parte di progetti in franchise come Operi Games. «Credo che l'evento organizzato da
recentemente da Halifax, come altri eventi di questo genere da parte di altri distributori, siano senza dubbio
positivi per il mercato e per noi indipendenti», dice Beppe Pagliani, titolare della catena World Games, «però
avrebbero dovuto iniziare almeno quattro anni fa con queste operazioni di valorizzazione dal trade e
avrebbero avuto molto più successo», Secondo Nello Èrcole ^ l e x Games non è comunque troppo tardi:
«Credo - aggiunge - che il valore del settore indipendente in Italia sia ancora tale da giustificare eventi di
questi tipo e, anzi, mi sembra di intravedere una ripresa del canale specializzato all'orizzonte». NON SOLO
FIERE Naturalmente le principali realtà del mondo videoludico hanno ampie possibilità di toccare i prodotti
con mano e parlare con i ffisponsabili delle principali aziende distributive presso le varie V e di settore che si
tengono durante l'anno, IDEF in primis ma anche E3 e Gamescom. Non tutti però possono approfittarne
anche perché nessuna di queste tre fiere si tiene sul suolo italiano, «lo sono stato a Cannes», racconta
Gianbattista Buono di Digiview, «ma credo che sarebbe meglio organizzare un evento in Italia dedicato ai soli
indipendneti perché la fiera di Cannes, per quanto sia aperta esclusivamente al trade, risulta troppo
dispersiva. D'altra parte le aziende organizzano Vendor Show anche per Gamerush e FNAC quindi non vedo
perché non si potrebbe organizzare un evento a cui partecipino tutte le principali realtà aperto però ai soli
indipendenti». Un Vendor Show per indipendenti potrebbe anche servire a cementificare i rapporti tra le varie
realtà. «Ben vengano i Vendor Show», dice Marco Marchese, titolare di Big Play a Parma, • ! «ma mi
piacerebbe che questi eventi fossero anche l'occasione p costruire un maggiore dialogo tra le realtà
indipendenti che sono •__ rimaste attive in Italia. Trovandoci d'accordo su determinati as$3ti del business
riusciremmo a contrastare meglio le realtà organizzat come GameStop». Alessandro Mannarino, titolare di
Levante ' Computer a Bari, non è interamente d'accordo. «Credo che le fiere di settore siano più che
sufficienti ad offire una visione completa dei prodotti in arrivo», commenta, «Se mai sarebbe interessante
organizzare un evento dedicato solo agli indipendenti in occasione di queste fiere oppure utilizzare persino la
fiera consumer che verri organizzata da AESVI il prossimo anno come base dipartenza». EA, NINTENDO E
ACTIVISION BUZZAll) DOVE SIETE? Hi Chiaramente un distributore come Halifax, che ha nella sua lire up i
titoli di numerosi publisher di alto profilo, ha una maggiore necessita di organizzare un evento dedicato per
mostrare i titoli al trade indipendente, con cui, tra l'altro, spesso tratta commercialmente in maniera diretta.
Ciò non toglie che, secondo quanto riferiscono i negozianti stessi, anche altre aziende che vantano line up i
particolarmente importanti, potrebbero beneficiare di un evento in • cui le realtà specializzate vengono
informate sulle caratteristiche • d e i prodotti. «Mi piacerebbe soprattutto che Nintendo organizzasse A n
evento solo per gli indipendenti», dice Alessandro Mannarino di Levante Computer, «mi rendo conto che
l'azienda nipponica, così """""" e Microsoft con Kinecte Sony con PS Move, sia più concentrata t.realtà di
massa della GD, però credo che tutte avrebbero dei àggi a sfruttare meglio il trade specializzato anche per
questa tipologia di prodotti». Per Enea Fonzaghi di Games & Co. anche i publisher più importanti dovrebbero
considerare di organizzare eventi dedicati agli indipendenti, anche perché i loro titoli sono spesso
particolarmente adatti al canale. «Oltre ad Halifax credo che la stessa Electronic Arts, oppure Activision
Blizzard, per cui ho una grande considerazione, potrebbero pensare di organizzare degli i- eventi di
presentazione dei loro prodotti alle realtà indipendenti, fagari addirittura a livello locale. Per esempio si
potrebbe pensare | n evento per coinvolgere i retailer del Triveneto, oppure uno le regioni di Lombardia e
Piemonte. Sarebbero iniziative molto ,,™Jvanti perché dimostrerebbero di non averci tralasciato e di non
essere concentrati solo sulle grandi distribuzioni organizzate. Adesso i Vendor Show non li fanno più solo per
colossi come GameStop ma anche per realtà minori come FNAC o in grande difficoltà come Gamerush. Non
vedo perché non potrebbero farli anche per noi». Un evento per gli indipendenti potrebbe comunque essere
considerato completo con la partecipazione dei tre principali distributori. «Credo che una volta visti tutti i
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TIM - Trade Interactive Multimedia - N.18 - 30 settembre 2010
Pag. 22
(diffusione:4755, tiratura:4946)
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
prodotti di Halifax e Leader siamo praticamente a posto, anche perché Leader distribuisce anche Sony e
Microsoft», conclude Riccardo Villone di World Games, «Se poi si aggiunge Cidiverte, che distribuisce i
prodotti Nintendo», siamo veramente al completo. •
Durante I evento organizzato da Halifax i retailer indipendenti presenti hanno avuto modo di vedere da vicino
i top title in arrivo da diversi publisher tra cui Konami (PES 11), Sega (Vanquish) Capcom (Dead Rising 2),
Square Enix (Final Fantasy XIV) e 505 Games (Cooking Marna World).
Anche se l'attenzione dei produttori di hardware è spesso rivolta soprattutto al mass market, i retailer
sostengono che Sony, Microsoft e Nintendo potrebbero beneficiare di una maggiore valorizzazione del trade
tradizionale, anche sotto forma di un vendor show dedicato al canale.
_ Tra le aziende che, secondo i retailer indipendenti, potrebbero trarre i maggiori benefici da un Vendor Show
dedicato al canale del trade tradizionale ci sono Activision Blizzard ed Electronic Arts perché entrambe
vantano line up vaste con prodotti che ben si adattano ai negozi specializzati.
AESVI - Rassegna Stampa 15/10/2010
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VIDEOGIOCHI
9 articoli
15/10/2010
Il Giornale - Ed. nazionale
Pag. 16
(diffusione:192677, tiratura:292798)
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Debutto in Italia Ecco il videogame per fare i talebani Ed è polemica
Diventare talebani: arriva oggi in Italia, dopo le polemiche che ne hanno accompagnato l'uscita in altri paesi, il
discusso videogioco che dà la possibilità di scegliere da che parte stare: tra le forze occidentali o tra i
talebani. «Medal of Honor» è il primo videogioco che mostra gli orrori della guerra in Afghanistan. Due anni di
lavoro, un'intera regione completamente ricostruita in digitale. Per il ministro della Difesa britannico, Liam
Fox, il gioco è di cattivo gusto. «È sconcertante e avvilente che arrivi in Italia», ha detto l'on. Augusto Di
Stanislao, caporuppo IdV in Commissione Difesa. «Abbiamo appena finito di piangere 4 nostri soldati uccisi
nell'agguato a Farah».
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 15/10/2010
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15/10/2010
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 14
(diffusione:105812, tiratura:151233)
Da oggi si «giocherà» ai taleban
Esce anche in Italia il controverso «Medal of honor»
Come diventare taleban: esce oggi in Italia, dopo le polemiche che ne hanno accompagnato l'uscita in altri
Paesi, primo fra tutti la Gran Bretagna, il discusso videogioco che dà la possibilità di scegliere da che parte
stare, tra le forze occidentali o tra i taleban. «Medal of Honor» è il primo videogioco che mostra, a suo modo,
la guerra in Afghanistan. Due anni di lavoro, un'intera regione (quella che va da Kabul al confine col Pakistan)
completamente ricostruita in digitale, un team di 50 persone che ha ricreato armi, veicoli, ma anche
operazioni militari realmente eseguite, e una serie di protagonisti ispirati ai soldati che hanno vissuto
l'esperienza della guerra. Su «Medal of honor» si sono però scatenate le polemiche, con critiche feroci. Ad
agosto era sceso in campo il ministro della Difesa britannico, Liam Fox, che aveva definito «Medal of Honor»
di cattivo gusto e chiesto agli inglesi di boicottarlo. Sull'onda di queste polemiche la stessa Electronic Arts,
colosso internazionale dell'intrattenimento videoludico, ha deciso di nominare le truppe nemiche «taleban»
con il termine «Opposing Force». Le immagini sono quelle di un vero e proprio film interattivo in prima
persona che precipita il giocatore nel teatro di guerra, in un'intera area che va da Kabul a Gardez sino al
confine tra Afghanistan e Pakistan, ricostruita con tecnologie satellitari e migliaia di fotografie e filmati. Nata
nel 1999 con la collaborazione di Steven Spielberg, la saga Medal of Honor ha venduto più di 30 milioni di
copie in tutto il mondo, ha 150mila fan su Facebook e 25mila su Twitter. In tutta Europa (Italia compresa), il
gioco uscirà nelle versioni per Xbox 360, PS3 e Pc con la colonna sonora targata Linkin Park e corredato da
una guida strategica a cura di Multiplayer.
Foto: Miliziani dei taleban a Kandahar
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 15/10/2010
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video-choc
14/10/2010
Vanity Fair - N.41 - 20 ottobre 2010
Pag. 50
(diffusione:362550, tiratura:275938)
Arrivano tra le polemiche Medal OfHonor, ambientato in Afghanistan, e Cali OfDuty, che racconta la guerra
fredda
Gabriele Cavaliere
i può stare dalla parte dei talebani? Neanche per gioco. Dopo un mese di polemiche, che hanno coinvolto
addirittura il ministro della Difesa britannico Liam Fox, Medal Of Honor, il videogame sulla guerra in
Afghanistan, esce il 15 ottobre senza la possibilità di giocare nei panni dei fondamentalisti. E nonostante il
dietrofront della produzione per le pressioni degli eserciti inglese e americano, in molte basi Usa non sarà
comunque venduto. Il paradosso è che proprio i militari americani sono stati direttamente coinvolti nella sua
realizzazione. Così come hanno collaborato a Cali OfDuty, l'altro best seller delle simulazioni di guerra (oltre
1 miliardo di dollari nel 2009), di cui il 9 novembre esce il settimo episodio, Black Ops (ambientato in piena
guerra fredda). E proprio i militari sembrano essere i più entusiasti di queste simulazioni, «ormai più "vere" di
quanto si immagini», spiega l'ex tenente colonnello Hank Keirsey, reduce della guerra del Golfo e consulente
militare per Black Ops. «I sistemi sono simili a quelli dell'accademia di Fort Knox. E così le strategie belliche,
gli armamenti, la balistica: sembra di essere in guerra davvero. In Iraq, infatti, molti soldati si addestravano
con Cali OfDuty». Racconti analoghi li ha raccolti l'inviata del Tgl Monica Maggioni tra i reduci dell'Iraq, sui
quali sta preparando un documentario (Ward 54): videogame che «rendono la guerra più familiare». E se i
produttori di Cali Of Duty sottolineano che si tratta di intrattenimento, Keirsey pensa già a un'innovazione da
proporre per la prossima edizione: «Per avvicinarsi un po' di più alla realtà, bisognerebbe che il giocatore
subisse scosse elettriche se viene ferito».
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 15/10/2010
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
TALEBANI? NEANCHE PER GIOCO
14/10/2010
Vanity Fair - N.41 - 20 ottobre 2010
Pag. 207
(diffusione:362550, tiratura:275938)
UN PENNARELLO COME SPADA
Michele, che «parava» i colpi destinati a sua madre. Gaia, che balla da sola. Mohammed, il principe della
stazione. ELara, la figlia invisibile. Storie di bambini, abbandonati dai genitori, che cercano il coraggio ai
tornare a vivere. Grazie a un «elefante tatuato». E all'aiuto che tutti, ancora per qualche giorno, possiamo
dare
MARCO MISSIROLI • FOTO ENRICO BOSSAN
• è questa storia, molto improbabile e piuttosto vera, che racconta come l'elefante abbia paura del topo.
Grande e grosso, il pachiderma saltella davanti al topolino che scodinzola con lo stupore negli occhi per il
senso di paura che da al gigante. L'elefante non sa perché lo teme, il topo non sa perché fa terrore. Ma è
cosi, e nel piccolino c'è un senso di riscatto che il grandone percepisce e non riesce a gestire. Nel piccolino
c'è quello che molti chiamerebbero fragilità. Che pochi altri chiamano potenza. Quando entro al CAF, il
Centro di Aiuto al Bambino Maltrattato e alla Famiglia in Crisi, so che di qui sono passati più di 750 topolini
(tutti affidati con decreto del tribunale dei minori). Che hanno avuto a che fare con un unico grande elefante:
l'adulto. Ma in questo caso non l'hanno fatto scappare: si sono spostati per non essere schiacciati. La loro è
una storia come tante altre e, come nessun'altra, fa rima con violenze, abbandoni, terrore ma anche coraggio
e possibilità di tornare a essere bambini. Perché molti di loro se lo dimenticano: e diventano numeri, nomi e
cognomi, storie da raccontare, memorie. Attualmente i bambini accolti in strutture di accoglienza (in Italia gli
orfanotrofi sono stati chiusi nel 2006: ora si parla di comunità educative e familiari, centri terapeutici o
riabilitativi) sono 2.726 solo nella provincia di Milano. Il CAF (onlus fondata nel 1979) non è solo una
comunità educativa, ha il sapore di una famiglia a tutti gli effetti e lo si capisce appena si vede la struttura:
una bella casa a un piano suddivisa in tre appartamenti, «quello degli elfi, quello dei folletti e quello degli
gnomi» mi dice Tiziana Macciò, amministratore delegato. Nel giardino ci sono una serie di biciclette colorate, i
palloni per le partite di calcio, i gazebo per l'estate. Qui, adesso, vivono circa 30 bambini: cercheranno di
ritrovarsi grazie all'aiuto di educatori, pedagogisti e psicologi che li seguono da quando si sono staccati dalla
famiglia. Qui, come in altre strutture simili sparse in tutta Italia, i topolini cercheranno di ritrovare la
consapevolezza della loro fragilità. E la consapevolezza della loro potenza. MICHELE, 8 anni, portiere. Segni
particolari: para i colpi destinati alle mamme Porta una cicatrice vicino al mento che quando parla diventa una
specie di smorfia al contrario. Ma Michele, 8 anni di Brescia, non parla tanto. Ha gli occhi carbone e lì sopra,
sulla fronte, un altro solco: quello del passato, che non si può dire. Michele fa il portiere, ha le mani più grandi
della sua età, come lo sguardo fermo che un po' intimorisce. Saluta e si rimette a giocare alla Playstation, con
la coda dell'occhio non mi perde di vista. «Che squadra tifi?», gli chiedo. «Inter», sussurra e quando ammetto
di essere juventino lui mi risponde alzando un angolo della bocca «perdete quest'anno». Michele avvolge la
gambe nel plaid e si dondola mentre aspetta di giocare un'altra partita al videogioco. Si dondola, avanti e
indietro, e le manone fanno fatica a stringere il joystick: «Vieni a giocare?». Mi fa vedere che c'è un altro
joystick e io lo prendo, gli dico anche che non sono capace. Mi insegna lui. Mi fa posto, alza il joystick e ripete
più volte a cosa servono i comandi. Lo fa piano, è paziente. Poi alza l'angolo della bocca e dice: «Iniziamo».
Fischio d'inizio. Michele fa il portiere, questo me l'hanno detto gli educatori. Gioca in porta nelle partite in
giardino, è molto forte con il suo coraggio e il corpo da orso buono. Michele ha fatto il portiere anche nella
vita, quando si è messo in mezzo tra il padre e la madre. Si è preso i colpi destinati a lei, li ha presi tutti. Più e
più volte, quando doveva solo pensare a parar palloni. Qualcuno si è fermato sul suo viso, nel mento
appunto. In fronte, sulle mani, sulle nocche che diventano bianche se schiaccia troppo forte il pulsante del
joystick. La madre l'ha portato via di casa una sera che il padre non c'era, poi i due si sono separati solo per
un po'. La madre si è infortunata, messa in panchina dagli psichiatri. Lui no, lui è rientrato in campo, stavolta
per la sua partita. Ha iniziato a coprire la sua porta, è «ospite» nella struttura da un anno e ci rimarrà per altro
tempo. Vede la madre ogni tanto, il padre no. Michele è un campione ai videogiochi: vince tre a zero. Fischio
finale. Mi fissa un secondo, non si trattiene: sorride. Gli dico che sono una schiappa ai videogiochi. Lui
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 15/10/2010
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
VANITY DEGLI INNOCENTI
14/10/2010
Vanity Fair - N.41 - 20 ottobre 2010
Pag. 207
(diffusione:362550, tiratura:275938)
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 15/10/2010
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
guarda la punta delle mie scarpe e dice: «Ci vuole tempo, devi avere pazienza», con un cenno del capo mi
indica di nuovo il joystick, poi prende il suo con quelle manone che parano i colpi. Ci vuole tempo, sì. Fischio
d'inizio. GAIA, 6 anni, ballerina color melanzana. Segni particolari: incantatrice di scalini Gaia viene avanti
saltellando, il dito in bocca e la frangia che le copre gli occhi cerulei. «Chi sei?», domanda. Fa una mezza
piroetta nella sua tutina viola, non aspetta la risposta e mi prende per mano per farmi vedere la sua camera.
C'è un disegno appeso sopra il letto, è una donna con i capelli lunghissimi con accanto una bambina con il
tutù. «Siamo io e la mamma», si rimette il dito in bocca, lo toglie e mi dice che adesso è sola perché la madre
è «nell'ospedale dei pensieri». «Vuoi dire che ti pensa», dico io. Lei annuisce e ci sediamo sulla sponda del
letto, mi viene all'orecchio: «Speriamo che torna presto dall'ospedale dei pensieri». Gaia è nella struttura da
un anno, è arrivata perché la madre è crollata e non è riuscita più a prendersi cura di lei. Prendersi cura
significava darle un pasto al giorno, lasciarla a casa senza nessuno e portarla qualche volta al parco. Così
Gaia ha imparato a ballare da sola, lo fa ancora ruotando sulle punte finché la testa non gira, allora può
andare all'ospedale dei pensieri. «Perché anche alla mamma girava sempre la testa», dice coprendosi gli
occhi. Una testa che gira per l'alcol e i farmaci. Per un marito morto giovane. Gaia mi porta in corridoio,
guardiamo gli altri bambini davanti alla Tv per i cartoni animati. La stanza della televisione è rialzata, per
raggiungerla ci sono quattro gradini. Lei si blocca. «Andiamo?», le dico. «No», dice lei. Mi spiegano che Gaia
ha un problema con gli scalini, il suo vecchio appartamento era al quinto piano senza ascensore: quando la
madre la lasciava in casa, lei si sentiva in cima «alla torre» senza poter scendere né salire. Poi la madre è
stata ricoverata in un centro psichiatrico, e lei è dovuta scendere troppo velocemente. «Ti prendo in braccio e
ti porto io, se vuoi», Gaia mi fissa da sotto la frangetta. «Io mi siedo, siediti anche tu». Ci sediamo sul prima
gradino, parliamo della sua tuta viola. «È color melanzana, come la verdura», mi dice e intanto passa al
secondo scalino. Vedo che lo accarezza, risale al terzo, lo accarezza, poi al quarto. «Arrivata!», si mette il
dito in bocca e fa una piroetta, ride: «Tutte le ballerine salgono le scale così, lo sapevi?». MOHAMMED, io
anni, principe della stazione. Segni particolari: un pennarello come spada Arriva al Centro di Aiuto un tardo
pomeriggio, è accompagnato da due poliziotti. Mohammed non parla italiano e guarda a terra, è stato trovato
la notte precedente mentre vagava per la Stazione centrale di Milano. Ha solo i vestiti che indossa, 54 euro in
tasca, nessun documento. Un bacio della madre e del padre, invisibile, proprio al centro della guancia. È un
bacio di addio, dato giorni prima nella sua terra natale, le campagne intorno a El Mansura. Poi il viaggio da
solo, e l'arrivo. Quando viene accompagnato al Centro è quasi ora di cena. Lo sistemano in una stanza con
altri due bambini, lui si siede su una sedia di paglia in cucina e non si rialza più. Rimane immobile, gli occhi
hanno pezzi di carbone ficcati dentro, la bocca è arsa per il respiro corto. Le gambe ballano sotto il tavolo, si
bloccano quando gli portano l'arrosto. Lì scuote la testa, babum, mormora. L'educatore cerca di farsi capire a
gesti, Mohammed non risponde, guarda l'arrosto e sussurra ancora babum. Gli portano una lavagna bianca
con due pennarelli, qualcuno comincia a disegnare i piatti da mangiare che avrebbe potuto scegliere. Lui fa
finta di non guardare, poi prende uno dei pennarelli e li lascia a bocca aperta. Disegna un maiale, perfetto. E
ci mette due linee che si incrociano sopra: non lo mangio. Allora sia zuppa, e formaggi. Mangia tutto, in
silenzio. E lì comincia la storia di Mohammed il principe della stazione che fa del pennarello una spada.
Disegna qualsiasi cosa, non apre bocca, spalanca gli occhi lucidi. Le lacrime non scendono mai, la rabbia per
la solitudine viene fuori in altri modi e come una furia: Mohammed rovescia tavoli e sedie, lancia oggetti a
tutti, poi si chiude a disegnare. Ha il suo urlo di guerra contro il destino, babum, piano piano si trasforma in
qualche parola d'italiano. La famiglia ha deciso di mandarlo in Italia, di non volerlo più. Ha deciso. Perché?
Chiedo a uno degli educatori. Per garantirgli quel futuro che non era possibile dove la miseria è 'unica verità.
Il padre gli ha detto, vai, figlio mio, basta zappare la terra, vai. La madre gli ha legato un cordone rosso alla
caviglia con sette nodi, ognuno per i membri della sua famiglia. Non dimenticarci, siamo legati a te. Nel
frattempo lei muore, glielo dicono un giorno di luglio. E quella è la prima lacrima italiana. Mohammed non
dimentica, aspetta soltanto e conta i nodi del suo cordone rosso. Conta e aspetta: di imparare l'italiano e di
poter frequentare una scuola. Di imparare ancora, ancora. E di tornare davanti agli occhi del padre. Babum.
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Vanity Fair - N.41 - 20 ottobre 2010
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
LARA, ii anni, architetto di colori. Segni particolari: più invisibile del vento Lara è nella stanza, non si sa dove.
Prima vicino all'armadio, poi nell'angolo accanto alla finestra dove di solito sente il vento. Ha la pelle
chiarissima, il passo da gatto. Viene da Roma, è senza famiglia da quando la famiglia ha deciso che non era
lei. Non era una figlia giusta, una figlia adatta. Lara è un topolino dimenticato, sono i casi più inconcepibili: la
famiglia non l'accetta più, finché intervengono gli assistenti sociali avvertiti dalle maestre elementari. Lara era
denutrita, sporca, sembrava senza emozioni: invisibile.Quando lascia i genitori non dice niente, non fa niente.
Gli educatori l'accolgono, lei mette subito in chiaro le cose. Si stende sul letto e chiude gli occhi.
Dimenticatemi. Così inizia il suo percorso di topolino. Appena la incontro lei si gira dall'altra parte, ha questo
viso quasi trasparente e una sciarpa gialla sopra un maglione rosso. «Ti piacciono i colori?», le chiedo. Lei si
lega i capelli con un elastico rosso, annuisce. Ogni tanto Lara vede i suoi genitori, si parlano nella sala
dedicata agli incontri, quando succede si mette i vestiti più accesi che ha. Il padre e la madre la guardano
straniti, l'attenzione è comunque lì: obiettivo centrato. Lara-1'invisibile diventa Lara-che-c'è, lo dicono anche i
disegni che tiene sparsi sulla scrivania: c'è lei e ci sono molti vestiti disegnati in bella vista. «Sono anche per
mamma», sussurra. Mi spiegano che la sua situazione è complessa: la famiglia esiste ma la sta
abbandonando in silenzio, senza una ragione apparente e a costo di gravi conseguenze. Non c'è violenza, o
pericolo. Uno dei casi peggiori, perché la bambina ha sempre davanti agli occhi il rifiuto. Per questo vuole
scomparire. Ma non solo: per questo detesta gli elefanti, gli adulti. Cerca di metterli uno contro l'altro, li
manipola. Il topolino in questo caso sa di far paura: dice una cosa a un educatore per metterlo contro un altro
educatore. Prepara trappole per elefanti, il contrappasso perfetto. Gli educatori la conoscono, cercano di farle
capire che così non va. Glielo spiegano, ma non troppo. Perché sanno anche che Lara potrebbe sparire sul
serio. Allora continuano il lavoro che dev'essere più invisibile dell'invisibile. E aspettano che quei colori
entrino dove quasi nessuno è più entrato, solo il vento. CRISTIAA,j2 anni, educatore professionista. Segni
particolari: elefante tatuato Si stropiccia gli occhi, li spalanca. « Scusa. È che ho fatto il turno della notte e
quello della mattina insieme. Sono, come dire, un po' provato». Cristian è un educatore professionista. Ha
conosciuto più di un Michele, più di una Gaia o di una Lara. Per non parlare dei Mohammed. «La prima cosa
con i bambini è lo sguardo. Ci osserviamo, loro ci studiano da subito. La seconda cosa sono i gesti. E qui è
tutta un'altra storia». I gesti sono le viscere del rapporto. I gesti sono l'unità di misura della fiducia: «Molti
bambini quando entrano in una struttura si sentono responsabili per la famiglia persa. Si sentono "sbagliati" e
nonostante questo si fidano solo di loro stessi. Di come e cosa sono capaci di fare. Fidarsi degli educatori
non se ne parla. I gesti sono le prime speranze del legame che può crearsi». Cristian si tira su le maniche,
veste tutto di nero. Sul braccio ha un tatuaggio tribale. «Te lo guardano i bambini?», chiedo. «Spesso sì. Ma
vanno subito oltre: si soffermano sugli occhi». Un educatore si prende le sofferenze di chi aiuta, e questa è
una verità. Si prende le potenze, e questa è una certezza. Negli occhi di Cristian c'è una nottata di lavoro, ma
anche qualcos'altro. «Timore e fiducia», dice. «Può succedere che io incuta timore, ma è solo un primo
impatto. E a volte serve per ripristinare il rispetto per l'autorità, le regole, i limiti», sorride. «Invece la fiducia è
una delle forze più importanti. I bambini hanno bisogno di fidarsi di chi si prende cura di loro, è così per una
legge naturale. E perché hanno quel vuoto ». Quale vuoto? Cristian si strofina una mano sulla testa lucida,
sul pizzetto. «L'abbandono. Il terrore. Lo sgomento. Ma non è un vuoto assoluto. Tutti loro si portano dentro il
sapore della madre, del padre e di tutti quelli con cui hanno vissuto. Sanno cos'è il legame. Sta
principalmente a noi farli credere ancora nell'adulto, e in loro stessi». La leggenda vuole che gli elefanti
abbiano paura dei topi perché credono che possano entrargli nella proboscide e risalire fino alla testa. Così la
prima cosa che fanno quando ne vedono uno è sollevare il «naso». Cristian con i topolini fa il contrario.
«All'inizio "impariamo"gli odori reciproci, senza fretta. Con il tempo capiamo come avvicinarci. Solo cosi si
annullano i timori di entrambi, perché anche noi educatori ne abbiamo». E questo è il senso dell'elefante. Non
solo fuga o imponenza. Ma due parole e ventuno lettere: protezione, accoglienza. L'elefante è il mammifero
che veglia anche i figli non suoi, nelle traversate che il gruppo di pachidermi affronta mentre passa da un
territorio all'altro. Fino a quando? «Finché ne ho, finché non sarò troppo stanco. Poi si deve cambiare perché
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non si da come prima. Ai bambini non serve più, e se ne accorgono». È il barrito di Cristian, e questo è il suo
senso. Q3
v«ALLA MAMMA GIRAVA SEMPRE LA TESTA. LEI E NELLOSPEDALE DEI PENSIERI. SPERIAMO CHE
TORNI PRESTO» - GAIA, 6 anni
«MOLTI BAMBINI, QUANDO ENTRANO QUI DENTRO, SI SENTONO RESPONSABILI PER LA FAMIGLIA
PERSA. SI SENTONO "SBAGLIATI''» - CRISTIAN, educatore
PER AIUTARE QUESTI BAMBINI Per chi volesse aiutare i bambini come Michele, Gaia, Mohammed e Lara,
fino al 31 ottobre è possibile donare a CAF Onlus 2 euro inviando un sms solidale al numero 45502. Per le
donazioni online, su conto corrente postale, con bonifico bancario o tramite 5xmille, consultare il sito
www.cafonlus.org. Per sostenere Sos Bambini Onlus, tutte le informazioni sul sito www.sosbamb/ni.org.
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Glamour - N.224 - ottobre 2010
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Da qui a Natale arrivano le app per l'instant shopping, le videocamere in 3D low cost, i rrjgsjjebook e tanti altri
tool rivoluzionari.
L'e-book che non pesa LumiRead pesa solo 250 g, Acer (€300). porta-e-book! La videocamera senza cavi La
prima videocamera 3D si collega come una chiavetta alpe, Aiptek 3D i2 (€199). Puoi metterlo in una borsa a
tema: la Keylver Limited Edition (www. joaosabino.pt). L'e-book che non si stanca Kindle 3 ha una batteria
con un mese di autonomia, Amazon(da$139). La lampada simil-e-book Reading Light è una lucesegnalibro
che trasforma la pagina in uno schermo, Philips (€39.95). SEMPRE + [TiCBìLE i o m u r i r nno^ O i i i II_O il
C'Duun n ic mi ir T, i n t imrn : i i I U J i : uri vtuLU rnmeDD n~in i n i n Lfli i t t n r l , Min ni 3u La fotocamera
prof . La Nex-3 è leggera come una compatta di ultima generazione, ma offre prestazioni praticamente da
reflex. Sony (da €530). La videocamera ahways on Con il Wi-Fi trasferisci i video appena girati su Facebook
e 277 YouTube. Samsung S15 (€999). Cosa succede Dopo le tv e i computer, arrivano anche le videocamere
con la tecnologia 3D. Cosa avremo II nostro prossimo oggetto del desiderio è anche low budget (a destra: è
l'Aiptek 3D i2). Ma se preferite lo standard HD. c'è la cameorder wireless (è la Samsung S15). E in più Se i
video non vi bastano, ci sono anche le nuove fotocamere amatoriali. sempre più professionali (come la Nex3). Cosa succede I grandi gruppi editoriali (da Felli nielli a Rcs Libri) hanno linalmentc creato una piattaforma
per distribuire i propri titoli: in autunno ce ne saranno 2.000. nuovi, in formato digitale (www.edigita.it). Cosa
avremo E-book rcader sempre più piccoli, iperleggeri e. soprattutto. Wi-Fi. Così da potere condividere le
pagine favorite con i nostri amici sui social network. Cosa succede I social site si nioltiplicano: Diaspora
(www.join diaspora.com), operi source. fa già concorrenza a Facebook. Cosa useremo I motori di ricerca per
Facebook & co., che scovano e aggregano per parole chiave posi, video, link, aggiornamenti di status e dei
profili. Quando sei on line Collega la webeam al pc. infila gli occhiali™ e videochatta in tre dimensioni, Novo
Minoru (€81,69). Il cercatutto Facebook Booshaka.com raggruppa gli aggiornamenti di status per temi
(cinema, news...). 4o n i 1 1 e T 1 n m i i r i r n IIIUJ 1. un IIILOILIÌ PER FRRE flETIUORK Cosa succede Tutti
pazzi per l'ultima versione di iTunes. Il motivo? Integra il social network musicale Ping. e così puoi seguire
amici e artisti preferiti, scoprire la musica dì cui parlano, ascoltarla e scaricarla sui prossimi modelli di iPod.
Cosa avremo II nuovo Touch, che ha due fotocamere, e il Nano (qui a destra), quadrato e touchscreen. E in
più Avete già provato i gadget che connettono player diversi e mixano i brani contenuti? Cosa succede La
tecnologia Light Hiimtmg Diode fa un altro passo avanti: diventa "a zona" (si dice proprio così) e permette di
avere immagini dai contrasti ancora più forti e un nero ancora più... nero. Cosa avremo Tv a led con pannelli
illuminati "a zona", appunto (come, a destra, il Samsung C69<)0). Wireless. queste tv riprodurranno foto e
video dagli altri dispositivi connessi alla tua rete di casa. Musica non-stop/1 Uhub RockStar connette fino a
sei player (o cuffie), Belkin(€14). L'iPod che shakeri nuovo iPod nano ha la funzione Shake to Shuttle:
scuotilo e riproduce casualmente un brano dalla libreria, Apple (da €169). Effetto tv "a zona" II picc-proiettore
C20 è grande quanto un cellulare e assicura immagini dai contrasti ti, Acer (prezzo da definire). E j n f i n e (
a Il mousepad luminoso La luce s diffonde dal contorno del tappetino. (€14,90) Cerca il trend iCooIhunt e un
social game per lanciare nuove tendenze Il tablet anti-iPad Ha anche uno schermo doppio, Libretto W100
Toshiba (da €1.349). TRBLET PC Lo smartphone quadrato II primo con questa forma e fotocamera Kodak,
Motorola FlipOut (€299). Il notebook con l'home theater Aspire Ethos 8943G ha il sistema Dolby Theater 5.1
e un superschermo da 46 cm. Acer (€1.899). SmRRTPHCfìE il meglio reMe mette a confronto i prodotti su
cui sei indeciso. II portanotebook Cushion Speaker fa da base: lo appoggi come un cuscino tra la pancia e il
pc, e ha le casse Chiama gratis! Con Nimbuzz puoi anche effettuare chiamate su altre reti, come Skype. Msn
e Yahoo! (www.nimbuzz.com). Fatti l'app! Con Mashape crei app personalizzate m pochi click
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Lo smartphone low cost LXpena X8 ha un supersistema operativo e un costo davvero accessibile, Sony
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tecno novità che ti cambieranno la vita
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Ericsson (€200) Cosa succede Tre milioni di pezzi venduti solo nei primi 80 giorni di vita. Il successo dell'iPad
ha invogliato la concorrenza a cavalcare l'onda dei pc a tavoletta. Cosa useremo Tablct più performanti e
compatti, come il Libretto Wl(X) di Toshiba (a destra) e il Galaxy Tab di Samsung. E in più l'ornano i
notebook, ma con porte usb 3.0 ed effetti da cinema: sistema audio Dolby e video in H D . Cosa succede Ora
possiamo telefonare praticamente a costo zero dal cellulare, proprio come con Skype dal computer. Cosa
useremo L'applicazione Nimbuzz: la scarichi sullo smartphone e poi compili la tua lista di conlatti. Seconda
opzione, il servizio VolP di BigG. Google Voice: disponibile solo negli Slati Uniti, arriverà presto anche in
Italia. Cosa succede Possiamo confrontare in tempo reale il prodotto più conveniente: acquistare tutto ciò che
piace di più al nostro network: uscire di casa senza contanti o carte di credito. Cosa useremo Le applicazioni
di instant shopping per iPhone e iPad, che si scaricano dall'iTunes Store. Come la FaceCash. che associa un
viso a un codice a barre (e quindi a un conto corrente ). integrate, Philips (€79,90). iperstàmpante Ài collega
Wi-Fi con ^qualunque device, Hp / Photosmart Plus (€149). C T nn -MI TQI io mi ini n » - . _ > Sì FR SELF ci
" ii icQ T R R C K I M G Electronic Arts. Console/2 Effetto Matrix Move per PS3 legge i tuoi movimenti, Sony
(€59,90). di Antonio Zoppetti. La chiavetta per webfilm Indistruttibile, in metallo, di design: è XtremKey, LaCie
(da €49,40). Places! É Tanti baci da Serena Webfilm/Ecco il primo _lii un i nvuuu L'hard disk per webfilm
Ultracompatto, in metallo, da 1 TB, Rikiki Go. LaCie (€109,90). ' SeH tracking/ Cos) lo fai via Google Con
Dashboard gestisci tutte le info associate t al tuo account Google. Videogame/3 Compra e vendi case Con
Monopoly di ST: ì SRGR&RfUES. Videogame/2 Segui la saga Ha collaborato Fabiana Salsi Flipboard!
Console/1 Con comandi vocali Con Kinect per Xbox 360 giochi anche con la voce. Da Natale. Microsoft
(€149.99). Videogame/1 Scratcha quanto vuoi Con Dj Hero 2 di Activision. Multitasking! MICHELA
CIMNAGHI Digital strategy director (http:// aleardi10.wordpress.com) videogame copiano sempre più le
saghe cinematogralìche. Cosa avremo Star Wars (ottobre) e Junii's Boriti (novembre). E in più Ricordate i
giochi da tavolo? Tornano in versione videogame: è il caso di Monopoly. che si aggiunge a Forzo 4 e a
RisiKo! (Ri.sk: Fuctions). 4 parole chiave Tablet! STEFANO CALICCHIO Esperto di web communication e
autore di // Fattore Network (Bruno Editore) "Da qui a Natale vorremo tutti un e-reader: la scelta migliore sarà
di avere il lettore digitale direttamente su tablet». ELENA FRANCO Consulente di social media «lo
scommetto tutto su Places. l'app di Facebook che presto permetterà agli utenti di localizzare geograficamente
la loro posizione». Con Star Wars - II Potere della Forza 2 di Activision. facebook twitter ipod iphone pioneer
philips samsung FaceCash Asus Bamboo Collection google
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IN CO-MARKETING CON MEN'S HEALTH
Ubisoft ha siglato un'operazione di co-marketing con l'editore Rodale per creare una partnership tra la testate
Men's Health/Women's Health e il videogioco di fitness YourShape: Fitness Evolved, in arrivo a novembre.
Nell'ambito dell'accordo, le due riviste creeranno una serie di allenamenti specifici per uomini e donne che
verranno inseriti nel videogioco. I programmi di Men's Health includono: "Allenamento per irrobustire le
braccia" e "Allenamento dimagrante". I programmi di Women's Health invece includono: "Allenamento per
gambe e fondoschiena" e "Allenamento per braccia e spalle tonificate". Tutti i programmi sono stati concepiti
per consentire agli utenti di utilizzare anche i pesi e i classici strumenti di allenamento.
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Ubisofr
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ANCHE SE RIMANE IL MEDIUM PIÙ IMPORTANTE A LIVELLO DI BUDGET, LA TV GENERALITÀ NON È
PIÙ IL RE INCONTRASTATO DEL MARKETING NATALIZIO. LE ATTIVITÀ BTL (BELOW THE UNE), TRA
INTERNET E VIRAL MARKETING, STANNO PRENDENDO PIEDE E, SOPRATTUTTO, SI ASSISTE A UN
GRANDE RITORNO DEL RETAIL MARKETING.
Il marketing natalizio non ha più un padrone incontrastato dei budget. Come ci rivelano i principali publisher e
distributori italiani in questa inchiesta, la televisione generalista, anche a causa dei costi molto elevati,
continua ad avere una predominanza sugli investimenti natalizi ma gli altri media stanno crescendo sempre
più rapidamente. Internet è sicuramente lo strumento più rilevante, tanto che oggi si può dividere tra siti mass
market (in grado di competere con le TV nazionale per vastità del target raggiungibile) e siti mirati che
permettono attività di virai e direct marketing. Non c'è solo Internet a contendere alla TV lo scettro di re del
Natale: questo fine anno assisteremo a un revival in grande stile del trade marketing, che oggi addirittura ha
cambiato nome in "retali marketing" per conferirgli un'accezione più moderna e allargata, in grado di includere
tutte le realtà che vendono al cliente finale: anche grazie al successo di Wii e all'arrivo di PS Move e Kinect,
prodotti che vanno mostrati a clienti spesso novizi, le attività dimostrative in-store e i materiali pop/pos sono
considerati uno strumento fondamentale da tutti gli intervistati per rafforzare il messaggi trasmesso dai media
e mantenere viva l'attenzione verso i prdotti più importanti. Ecco, azienda per azienda, le strategie di
marketing per questo Natale. MICROSOFT TUTTI PRONTI PER KINECT MICROSOFT SI PREPARA AD UN
NATALE PIÙ CHE MAI ALL'INSEGNA DEL TARGET ALLARGATO, IN CUI L'OBIETTIVO NUMERO UNO È
FAR PROVARE L'ESPERIENZA DI GIOCO SENZA CONTROLLER. CE NE PARLA EVITA BARRA,
MARKETING MANAGER DI MICROSOFT E&D. Su quali media investirete di più per spingere il sell out? Per
quanto riguarda i media tradizionali, concentreremo i nostri investimenti pubblicitari principalmente su TV e
web. In più, in considerazione del fatto che il prodotto su cui concentremo maggiormante le attività di
promozione è rappresentato da Kinect, effettueremo delle attività anche all'interno dei punti vendita e, in
genere, sul territorio (ad esempio cinema, centri commerciali, piazze,...) al fine di garantire quell'esperienza di
gioco che sicuramente un prodotto come Kinect necessita di mostrare ai consumatori». Perché avete scelto
questi media o media mix? «Concentreremo le attività dai primi di settembre a Natale. La scelta è stata
dettata principalmente dalla necessità di far conoscere un prodotto rivoluzionario ad un pubblico molto ampio
e trasversale che fa uso prevalentemente dei mezzi da noi prescelti e che, soprattutto per quanto riguarda il
target famiglia, trova, nella prova del prodotto, un importante driver per la propensione all'acquisto». Quali
sono invece i canali che offrono le maggiori opportunità per iniziativie di trade marketing? «Proprio per il fatto
che Kinect si rivolge a più tipologie di target, raggiungendo complessivamente un'audience molto elevata, in
occasione del Natale 2010, molto di più rispetto che alle precedenti stagioni natalizie, rivestono una
particolare importanza settori come la grande distribuzione che sarà sicuramente, insieme all'elettronica di
consumo, il collegamento più forte con la famiglia, componente rilevante del nostro target». SONY TRADE
MARKETING IN MOVIMENTO NON SOLO PS MOVE NELLA CAMPANGA MARKETING DI SONY:
ANDREA CUNEO, MARKETING MANAGER, SPIEGA PERCHÉ LE ATTIVITÀ SULTRADE GIOCHERANNO
UN RUOLO IMPORTANTE ANCHE PER GT5 E PSP Come sarà composto il media mix della campagna
marketing? «Ci sarà una percentuale molto elevata sull'ATL, che sono anche i media più costosi e quindi
avranno un peso importante. Ma avremo anche una forte componente di attività sul trade con operazioni
mirate, come gadget ad hoc e demo in-store, e poi una serie di attività più "tattiche", con meno rilevanza
economica». In che periodo si concentreranno le operazioni? «Alcune sono già partite con attività sul trade
per PS Move e ci sarà un crescendo che ci porterà fino al Natale. L'idea comunque è di spalmare
maggiormente le attività nel tempo invece di concentrarle all'ultimo». Quali saranno i canali privilegiati per il
trade marketing? «Ci sarà una grande attenzione alle esigenze del trade in generale, tanto che abbiamo
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MARKETING PER TUTTI I GUSTI
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nominato un nuovo responsabile (vedi news a pag.1O) L'idea è di comprendere al meglio le esigenze del
cliente per assecondare tutte le realtà che ci dimostrano di aver voglia di lavorare con noi». ACTIVISION
nft)N PIÙ SOLO TV A SUPPORTO DI ALCUNI DEI LANCI PIÙ ATTESI DEL NATALE, ACTIVISION
BLIZZARD PUNTERÀ CON DECISIONE SU INTERNET E ATTIVITÀ IN-STORE. NE PARLIAMO CON IL
GENERAL MANAGER PAOLO CHISARI. Come sarà suddivisa la campagna marketing di fine anno? «Anche
grazie alla recente riorganizzazione in business unit, le tattiche di investimento verranno ulteriormente
differenziate per sfruttare al meglio I punti di forza dei nostri brand. Internet è un m su cui investiremo sempre
di più: come penetrazione i siti più mass market sono ormai al livello sempre più costose emittenti tv
nazionalii, che comunque non tralasceremo». In quali mesi investirete di più? «Priviligeremo la fase di lancio
a seconda dei pesi e dei budget disponibili. Per Black Ops le finesf saranno ovviamente più ampie,
includendo anche la fase di pre-lancio, mentre per Guitar Mero ci concentreremo sul periodo a ridosso del
Natale. Da ottobre in poi si parlare molto di Activision». Quali canali rispondono meglio alle attività di trade
marketing? «Non è sempre facile approcciare le attività trade sui pv. A volte il trade marketing viene frainteso
come contributo sull'acquisto invece che come tentativo di supportare il sell out. Noi cerchiamo di fare i l ™
possible per aumentare la nostra visibilità in-store: alcune realtà molto strutturate come GameSt garantiscono
un livello di esecuzione ineccepibile ma è anche vero che le attività più spettacolari,EA INVESTIMENTI
RECORD FIFA 11 E MEDAL OF HONOR MA NON SOLO: PER EA QUESTO NATALE SARÀ UNO DEI PIÙ
IMPORTANTI DI SEMPRE PER INVESTIMENTI MARKETING, COME CI RACCONTA DANIELE
SICILIANO. MARKETING MANAGER SPORTS E GAME. Su quali media investirete maggiormente e in che
periodo? «L'elevata qualità dei prodotti EA in arrivo ci permetterà di lavorare al meglio sia sui casual che che
sui core gamer. Abbiamo iniziato a lavorare sui prodotti più importanti parecchi mesi prima del lancio creando
l'hype con attività BTL: attraverso siti specializzati, youtube, facebook, retail marketing e demo su PSN/Xbox
Live. Per il day 1 i nostri piani sono tra i più importanti di sempre, con investimenti di rilievo su tutti i mezzi più
a target. Per FIFA 11 abbiamo stanziato l'investimento più elevato nella storia del franchise, con TV, Online,
stampa, radio, retail e direct marketing, ma anche MoHe A/fSnon verranno tralasciati. Per EA SportsActive
abbiamo addirittura David Beckham come testimonial globale. La TV e online rappresentano un must per tutti
i prodotti principali, così come le attività a sostegno dei retailer. Torneremo poi in comunicazione sui media
sotto Natale per mantenere vivo il sell through dei nostri brand più noti». Perché avete scelto questo media
mix? L'online permette campagne altamente targetizzate con ampie possibilità di diventare virali e creare
buzz. La TV e in generale i media tradizionali consentono di massificare il messaggio e colpire il pubblico
allargato. Le attività a livello retail sono fondamentali per consolidare il messaggio durante la campagna e con
l'approssimarsi del lancio». LEADER l TRA TV E NEGOZI c n e LEADER PUNTERÀ CON DECISIONE SUL
MEDIUM TELEVISIVO SATELLITARE MA ANCHE SULLE ATTIVITÀ IN RETAIL, CHE CI DESCRIVE IL
MARKETING MANAGER DAVIDE BILOTTA Dove e quando investirete maggiormente? «Gli investimenti
saranno concentrati in due periodi c n i a v e : a f a s e di l a n c i o e il periodo prenatalizio. Per WRC
abbiamo pianificato 2 settimane di campagna televisiva su Sky, concentrata sui canali sportivi e a target
maschile, che partirà nel week end del day one (8 ottobre), oltre ad una massiccia campagna web
coinvolgerà I siti specializzati e Gazzetta.it. Per GetFit With Mei B, la visibilità in store sarà l'elemento
predominante ma abbiamo pianificato anche una campagna TV su Sky, sui canali a target femminile. Su
questo target riteniamo indispensabile anche un'intensa attività on line che durerà fino a dopo Natale. Per
entrambi i prodotti prevediamo un recali per le campagne pubblicitarie nelle settimani precedenti il Natale in
modo da sensibilizzare i consumatori nel momento della scelta degli acquisiti natalizi. Quali canali offrono le
maggiori opportunità per iniziative di trade marketing? «All'interno del panorama nazionale bisogna
necessariamente creare proposte di offerta differenti a seconda del canale a cui ci rivolgiamo: il canale
specializzato, all'interno del quale includo anche il trade indipendente, può garantire un focus maggiore
anche in termini di attività di trade marketing tuttavia gli spazi sono limitati e l'affollamento Natalizio non
favorisce la visibilità. Altre strutture, invece, hanno a disposizione spazi più ampi ma ovviamente qui il
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TIM - Trade Interactive Multimedia - N.18 - 30 settembre 2010
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videogioco deve contendersi l'attenzione con altre categorie merceologiche» » UBISOFT UN RAPPORTO
DIRETTO CON I CONSUMATORI ALBERTO COCO, DIRETTORE MARKETING DI UBISOFT, SPIEGA
COME L'AZIENDA SFRUTTERÀ LE ATTIVITÀ DI MARKETING DI FINE ANNO PER CREARE
RAGGIUNGERE I CONSUMATORI IN MANIERA SEMPRE PIÙ SPECIFICA E CREARE... Quali sono i
media che utlizzerete per la campagna prenatalizia? «La nostra ricetta è articolata per incontrare le esigenze
delle diverse tipologie di clienti. TV generalista, Internet e trade sono le punte di : diamante del nostro piano.
Attraverso web ed eventi Ubisoft riesce Kre quotidianamente una moltitudine di rapporti diretti con i natori,
spesso appassionati e comunità legate a brand quali ìin s Creed, Just Dame, fìaving Rabbids e Giulia
Passione». le periodo investire maggiormente? «Supporteremo la fese ( t t ^ H H f t t o p title, così come le
fas importanti degli acquisiti natalizi. Nel complesso investiremo di più e su un asse temporale più esteso
dello scorso anno». Canali preferenziali per il trade marketing? «Tutti i canali e i negozi fanno comunicazione
e in questi anni Ubisoft si è attrezzata per fare marketing in tutto il trade. Ovviamente alcuni canali rispondono
meglio di altri o rendono il lavoro dei produttori più semplice, ma quello che fa veramente la differenza sono le
persone, con la loro volontà, entusiasmo e mbizione di fare bene». » KOCH MEDIA DEAERAZIONE
VINCENTE PER KOCH MEDIA IL NATALE 2010 È IL PIÙ IMPORTANTE DI SEMPRE PER INVESTIMENTI
MARKETING. CE NE PARLY Quale media mix avete scelto? «Abbiamo il budget più importante di sempre
per i nostri lanci di Natale: sfrutteremo media come TV e Cinema per raggiungere il target generalista, mentre
per i gamer andremo sui più importanti siti specializzati, da Multiplayera Everyeye, coprendoli a tappeto». In
quale periodo si concentreranno gli investimenti? «Con F1, X-Factore Nail'd avremo una release importante
al mese. Siamo partiti forte a fine settembre con 3 settimane di campagna dal day one spalmate su vari
canali. A ottobre e novembre ripeteremo lo stesso schema in tono minore per gli altri due top title». Come
sarà organizzato il trade marketing? «Saremo presenti in catene della GD specializzata, soprattutto Media
World e GameStop, con espositori e vari altri materiali pos dedicati a F1 e, successivamente, anche a XFactor». THQ PAROLA D'ORDINE: DESTAGIONALIZZARE COME GIÀ SPERIMENTATO CON SUCCESSO
LO SCORSO ANNO, THQ CONCENTRERÀ I SUOI LANCI DI RILIEVO NEL Q1. A NATALE SPAZIO ALLE
LICENZE, COME SPIEGA PAOLO PASTORELLI, MARKETING MANAGER. In quale periodo si
concentreranno i vostri investimenti? «L'ultimo trimestere dell'anno sarà incentrato sulle licenze, in particolare
DreamWorkse WWE. Molti dei nostri investimenti maggiori arriveranno all'inizio del 2011, con titoli quali
Homefronte You Draw. Su che tipo di media mix punterete? «Per Dreamworks punteremo a scambi di
visibilità con tutti i licenziatari di Megamind, sfruttando la visibilità del film animato per il quale faremo anche
una campagna nei cinema. Lo stesso averrà per I Pingini di Madagascar, che potranno beneficiare del
successo della seria animata in TV. Per WWE abbiamo in programma una forte campagna radiofonica e
punteremo a uno scambio di visibilità con Sky. Un buon segnale è che lo spettacolo Live sarà di nuovo a
Forum di Assago. Per quanto riguarda I retailer, sono previste importanti attività in-store con GameStop ma
anche materiali pos e attività di prevendita studiate ad hoc per ogni realtà». WBIE NATALE AL COMPLETO
WARNER BROS PUNTA SEMPRE DI PIÙ SUI VIDEOGIOCHI E LA SUA UNE UP È SEMPRE PIÙ
VARIEGATA: GIOVANNI COGLIATI MARKETING DIRECTOR WHV MARKETING AND SALES GAMES,
ILLLUSTRA LE STRATEGIE PRENATALIZIE. Su quali media concentrerete gii investimenti? «I nostri titoli
coprono praticamente tutto il ventaglio possibile delle tipologie di giocatori. A tale proposito abbiamo previsto
investimenti articolati su media televisivi, cartacei ed online, con l'intenzione di raggiungere quanto più
profondamente il nostro -variegato pubblico di riferimento. Il periodo autunno/ "inverno sarà ovviamente
quello privilegiato, con particolare attenzione al Natale. In particolare, per . " Jegli Anelli: L'Avventura
diAragorn, franchise che .va su console di nuova generazione sfruttando anche innovative come PS Move,
abbiamo previsto una forte co. televisiva per la fase di lancio. Per altri prodotti come Mia: Innocent Eyes,
Batman The Brave and thè Bold e Scooby-Doo II Mistero della Palude abbiamo invece pensato a campagne
online, sfruttando anche i social network, per i contatto più diretto con i consumatori. A ciò si aggiunge poi la
marcia in più garantita dall'essere un'azienda che opera nel settore dell'entertainment a 360 gradi, un plus
14/10/2010
TIM - Trade Interactive Multimedia - N.18 - 30 settembre 2010
Pag. 16
(diffusione:4755, tiratura:4946)
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 15/10/2010
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
non indifferente che consente di sviluppare operazioni sinergj tra le diverse divisioni. Quali sono i canali che
offrono le maggiori opportunità di trade marketing? Ogni canale offre interessanti opportunità che possono
essere sfruttate in maniera differente a seconda delle potenzialità e delle attività che si vogli creare. Si tratta
solo di focalizzare di volta in volta il canale privilegiato in; ai titolo che voghamo prom NEWAVE ACCESSORI
A GO-GO DA VARI ANNI NEWAVE FA DEI BUNDLE SOFTWARE- ACCESSORIO DEDICATO IL SUO
PUNTO DI FORZA. QUESTO NATALE LA SPINTA ARRIVERÀ PROPRIO DALLE ATTIVITÀ
DIMOSTRATIVE SUL PUNTO VENDITA. CE NE PARLA IL MARKETING MANAGER FABIANA MIANO.
Dove investirete di per spingere il sell out? «Abbiamo pensato di indirizzare le nostre campagne marketing
sulle riviste consumer e sul Web, sia specializzato che generalista. Inoltre puntremo decisamente su promo
in-store e outdoor. Il periodo di punta sarà a cavallo tra ottobre e novembre, eccetto qualche investimento già
effettuato su trade magazine». Perché avete scelto questo media mix? I prodotti Big Ben sono rivolti ad un
pubblico che si identifica nei casual gamers, quindi quale riviste sono più indicate se non quelle generaliste e
il web? Inoltre, la linea software big ben, come sempre corredata dell'apposito accessorio di gioco, è perfetta
per promozioni nel punto vendita o all'aperto. Crediamo molto anche nell'attenzione che le testate trade sono
in grado di offrire con i vari approfondimenti sul prodotto». NAMCO BANDAI TV IN PRIMIS COME RIVELA IL
MARKETING MANAGER CHRISTIAN BORN, LATV RIMANE IL MEDIUM PIÙ IMPORTANTE PER NAMCO
BANDAI PARTNERS. Su quali media investirete maggiormente? «Fecalizzeremo gli investimenti relativi ai
top title natalizi sulla TV generalista. Mediaset e Sky sono le testate che andremo a colpire. Una parte
dell'investimento mirato coprirà anche canali specifici del digitale terrestre. A eguire c'è sono Internet: da
Youtube ai siti sportive come gazzetta.it ai siti specializzati quali multiplayer, nextgàme, everyeye». In quale
periodo si concentreranno gli invesitmenti? «Ci saranno due momenti importanit: il day one, con due
settimana di spot da 20" e, a seguire, il recali sotto. Natale». JOWOOD TUTTO SU ARCANIA PER JOWOOD
L'ARRIVO IN ITALIA COINCIDE CON UNO DEI LANCI PIÙ IMPORTANTI DEGLI ULTIMI ANNI. LAURA
MAESTRI, COUNTRY MANAGER ITALY, SVELA I DETTAGLI DELLA CAMPAGNA A SUPPORTO Dove
investirete maggiormente e in che periodo? «Abbiamo concentrato le nostre attività adv su stampa e siti
prevalentemente specializzati, i canali più targhetizzati verso il pubblico interessato alla saga di Gothic e agli
rpg. Le attività sono in corso dai primi di settembre, e copriranno il day one (12 ottobre) dilatandosi, in alcuni
casi, fino a dicembre». Perché avete scelto questo approccio? «Siamo convinti che ArcaniA sia appetibile per
un vasto gruppo di utenti, ma anche che i "power user" debbano essere informati e convinti della bontà del
prodotto. Per quanto riguarda il trade, le catene più note hanno già accolto favorevolmente le nostre proposte
di attività di prevendita e di personalizzazione dello scaffale.
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TIM - Trade Interactive Multimedia - N.18 - 30 settembre 2010
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(diffusione:4755, tiratura:4946)
Con il suo carisma - e grazie al talento degli sviluppatori Level 5 - il professor Layton ha già conquisto milioni
di videogiocatori di tutte le età: in questa nuova avventura dovrà risolvere puzzle e rompicapo per svelare un
mistero legato ai viaggi nel tempo. • PUBUSHER Nintendo • DISTRIBUTORE Nintendo • FORMATO DS •
GENERE puzzle game -USCITA 29 ottobre La formula vincente della serie Professor Layton torna su DS
questo Natale per continuare a deliziare videogiocatori (e non) di ogni età con i suoi puzzle, indovinelli,
misteri e soprattutto la sua trama avvincente. Già dal primo capitolo della serie si sapeva che Layton e il suo
fidato assistente Luke sarebbero stati protagonisti di una trilogia, forse nessuno però avrebbe previsto un tale
successo di critica e vendite. Alla base di questo successo c'è un gameplay coinvolgente fin dalle prime
battute di gioco e uno stile grafico accattivante, caratterizzato da disegni in classico stile Miyazaki (il quale, tra
l'altro, ha affidato proprio alla stessa software house, Level 5, la realizzazione del primo videogioco targato
Studio Ghibli). Gli adulti che si avvicinano per le prime volte ai videogame e i più piccoli possono divertirsi a
risolvere i puzzle sfruttando l'interfaccia intuitiva di Nintendo DS, basata su schermo tattile e riconoscimento
vocale. In questo capitolo Layton riceve una lettera scritta dieci anni nel futuro da Luke e si imbarca in
un'avventura che lo vedrà impegnato a salvare il futuro di Londra e del suo primo ministro, misteriosamente
scomparso in un'esplosione. Il gioco include oltre 165 rompicapo, più filmati animati dei predecessori e un
nuovo "Super Aiuto" per chi è davvero in difficoltà. i bellissimi disegni in stile Miyazaki che caratterizzano la
serie sono una delle ragioni del suo successo.
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 15/10/2010
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
IL PROFESSOR LAYTON E IL FUTURO PERDUTO
14/10/2010
04:39
Punto Informatico
Sito Web
WebTheatre/ Videogiocatori d'Italia di G. Niola - Una serie sui videogiocatori, girata in un negozio che vende
videogiochi, che parla di videogiochi. Pure troppo Share Roma - Il gaming è stato per anni la promessa non
mantenuta del video online. Le produzioni che ruotano intorno ai videogiochi o ai videogiocatori sono infatti
sempre state poche e di non eccessivo successo (fatte salve le serie che toccano tangenzialmente
l'argomento come The Guild o il semi-machinima Arby 'n the Chief o proprio i Machinima in sé). Il risultato è
che il potenziale di un tema vicino agli utenti più smaliziati della rete e che si fonda sul concetto stesso di
storytelling è rimasto a lungo inespresso anche nel più evoluto mercato statunitense. La motivazione di tutto
questo era prima di tutto legale, ovvero legata al Digital Millenium Copyright Act. Fino a poco tempo fa infatti
non era chiaro quanto l'utilizzo di immagini da videogiochi fosse concesso. La dimostrazione di ciò è che da
quando è stata fatta luce sulla materia il settore è esploso. Tutto un mondo di video walkthrough, machinima,
di partite mandate online come fossero eventi sportivi o videorecensioni di videogiochi, pur essendo sempre
esistito, solo da poco è stato ufficializzato, cioè è stato riconosciuto da YouTube. Questo significa che i
principali canali che se ne occupano hanno avuto accesso al Partner Program (il che significa soldi), cui
prima non potevano avere diritto nemmeno in caso di grande successo, e che il grande aggregatore non fa
più finta di non vederli ma anzi li favorisce là dove conviene a tutti. Tutto questo per dire che
paradossalmente quello che poteva essere un ritardo nel piccolo microcosmo produttivo italiano si è
improvvisamente tramutato in un vantaggio. Se in qualsiasi settore della produzione video per la rete
arranchiamo, in quello dei videogiochi siamo stati capaci di mettere a segno non una ma ben due webserie di
fattura alta e con dei capitali alle spalle. Della prima parlammo all'epoca della sua uscita, si chiamava Pong! e
aveva un modo molto intelligente di utilizzare un format di stampo televisivo (videocamera fissa in un punto
unico e tutto montaggio interno), della seconda parliamo ora che, dopo qualche settimana online, è arrivata al
terzo episodio. Si tratta di Gamers ed oltre ad essere una serie sui videogiocatori è anche uno dei primi
esperimenti italiani di serie per la rete sponsorizzata. Negli States questo modo di produrre è già consolidato
da tempo: uno sponsor paga (e in un settore privo di investimenti come questo si tratta di una manna dal
cielo) e la serie gli fornisce un posizionamento molto forte. Si va da casi in cui il committente non vuole
risultare se non per il fatto che ospita gli episodi sul suo sito (Lexus con WebTherapy) ad altri in cui ha scelto
di girare la serie in un suo punto vendita (Ikea con Easy to assemble). In entrambe le situazioni il prodotto fa
un salto di qualità in termini di investimento, potendosi permettere autori o attori altrimenti impensabili.
Gamers fa esattamente questo. Ambienta tutto in un punto vendita della catena di negozi di videogiochi
Gamespot, i protagonisti sono commessi e avventori, il tema sono i videogiochi. A produrre esecutivamente il
tutto è stata Light (società già dietro prodotti televisivi come la serie "Piloti" andata in onda su Rai2) la quale
ha messo alla regia a Luca Maragna (direttore del sito di Best Movie e della testata videoludica, che viene
ampiamente citata nell'episodio inizale, Game Informer) e alla scrittura due sceneggiatori che avevano già
collaborato a Camera Cafè e Piloti (nonchè a Pong! in qualità di attori protagonisti). L'idea incrocia quella di
Easy to assemble a quella di Kyle Piccolo: Comic Shop Therapist (webserie in cui tenutario di una fumetteria
si confronta in ogni puntata con un cliente diverso) e la realizzazione non si distanzia dai prodotti televisivi
contemporanei, anzi forse li ricalca pure troppo. Infatti il motivo per il quale Gamers, arrivati al terzo episodio,
stenta ad appassionare e convincere nonostante un'idea e una realizzazione interessanti è proprio il suo
legame con una produzione di tipo televisivo. Già Pong! riprendeva un format tipico della tv ma, grazie ad una
fattura un po' più spartana (che giovava alla spontaneità) e ad una sceneggiatura molto vivace e centrata sui
personaggi, trovava l'ottica giusta "da Internet". Gamers al contrario ha una messa in scena più
professionale, il che non significa solo maggiore qualità (girare per la rete non vuol dire girare raffazzonato)
quanto una maggiore aderenza a codici espressivi consolidati e una scrittura molto meno agile che ingessa il
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WebTheatre/ Videogiocatori d'Italia
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Sito Web
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
racconto. Il problema infatti sembra più che altro essere di scrittura: troppo orientata alla promozione, troppo
preoccupata di nominare continuamente titoli di videogiochi per dimostrare la propria adesione a quel mondo
e soprattutto troppo centrata sui videogiochi. Potrà sembrare un'assurdità che una serie sui videogiocatori,
girata in un negozio che vende videogiochi parli troppo di videogiochi, ma in realtà è così. Quello che accade
è che nonostante i personaggi siano videogiocatori, il centro di tutto sono i giochi in sè, cioè i prodotti e non le
persone che li giocano. L'idea vincente di Kyle Piccolo: Comic Shop Therapist era opposta, il cuore erano le
persone e i loro problemi mentre i fumetti (cioè il prodotto) costituivano la forma utile a risolverli e l'espediente
comico. In Gamers invece ogni interazione ruota intorno ad un gioco e poco se non per nulla intorno alle
persone. Anche il dark dalla doppia personalità (forse il personaggio più riuscito tra i primi che si sono visti) è
solo una serie di gag, di frasi sconnesse unite insieme per far ridere, non ha un perché né una forza
demenziale anarchica tale da sfondare l'ordine costituito (che sarebbe anche troppo da pretendere!).
Soprattutto l'impressione finale è che la serie sponsorizzata sia un veicolo di marketing dalla forma di
prodotto per la rete e non viceversa come dovrebbe essere. GAMERS - EPISODIO 1 GAMERS - EPISODIO
2 GAMERS - EPISODIO 3 Gabriele Niola Il blog di G.N. I precedenti scenari di G.N. sono disponibili a questo
indirizzo TAG: Internet, video, Italia, videogame, rubrica WebTheatre CONDIVIDI:
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Rassegna Stampa del 15/10/2010