biennio in teologia biblica QUADRO DEI CORSI BIENNIO IN TEOLOGIA BIBLICA ANNO ACCADEMICO 2009-2010 1° SEMESTRE Corsi comuni - Area interdisciplinare credits ECTS AI13 “L’arte delle parabole, le parabole nell’arte”: le parabole di 2 3 Gesù tra esegesi ed arte (E. Salvatore - G. Agnisola) AI14 Il sacerdozio di Cristo nella Chiesa: fondamenti biblici e 2 3 prospettive teologico-pastorali (D. Marafioti - E. Salvatore) Corsi propri - Area linguistico-metodologica 1° anno LM01 Ebraico A (F. Russo) LM02 Greco A (C. Pagliara) LM03 Geografia, archeologia e storia d’Israele (E. Franco) LM05 Ermeneutica biblica (E. Salvatore) SBM01 Metodologia biblica (E. Salvatore) 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 2° anno LM09 Greco C (C. Pagliara) SBT02 Il giudizio finale in Matteo 25,31-46 (C. Pagliara) 2 4 3 6 Corsi propri - Area esegetico-teologica ET31 Chiesa e Ministeri negli Atti degli Apostoli (A. Casalegno) ET33 Il processo di Gesù (G. Jossa) ET57 Le parabole e il Gesù storico (E. Salvatore - A. Guida) 2 2 2 3 3 3 2 3 2 3 2° SEMESTRE Corsi comuni - Area interdisciplinare AI15 «Osservate, dunque, le parole di questa alleanza e mettetela in pratica» (Dt 29, 8): le radici bibliche dell’agire morale (G. Parnofiello - E. Salvatore) AI16 Il Gesù extrabiblico (A. Garofalo - G. Palummieri - E. Salvatore) 115 biennio in teologia biblica Corsi propri - Area linguistico-metodologica credits ECTS 1° anno LM04 Critica testuale dell’AT e del NT (A. Garofalo) 2 3 LM07 Greco B (C. Pagliara) 2 3 LM08 Ebraico B (F. Russo) 2 3 SBS01 Il libro dei Dodici profeti: composizione, redazione e teologia 4 6 (E. Franco) LM06 2° anno Ebraico C (A. Garofalo) Corsi propri - Area esegetico-teologica ET55 Giona, il libro e il segno (E. Franco) ET56 Autorità contestata e ambizione punita: la ribellione di Core (Nm 16) nei “racconti di mormorazione” del Pentateuco (V.A. Appella) ET58 La parola della croce: l’itinerario paradossale della sapienza divina in 1 Cor 1-4 (E. Franco - M.T. Giordano) 116 2 3 2 2 3 3 2 3 biennio in teologia biblica DESCRIZIONE DEI SINGOLI CORSI AI13. “L’ARTE DELLE PARABOLE, LE PARABOLE NELL’ARTE”: LE PARABOLE DI GESÙ TRA ESEGESI ED ARTE (2 ore sett., 1° sem.: E. SALVATORE – G. AGNISOLA) Il Corso si propone di illustrare, in un confronto critico con il testo biblico, il modo con cui nell’arte sono state interpretate le più famose parabole di Gesù. BIBLIOGRAFIA A. WILLIS, The parables of Jesus and their place in Christian art, Penguin Studio, New York 1998; C. MCCOLLOUGH, The Art of Parables. Reinterpreting the Teaching Stories of Jesus in Word & Sculpture (with CDROM), Wordlake, Copperhouse 2008; B.B. SCOTT, ReImagine the World. An Introduction to the Parables of Jesus, Polebridge, Santa Rosa 2001; P. RICOEUR, La mémoire, l’histoire, l’oubli, Seuil, Paris 2000, trad. La memoria, la storia, l’oblio, Raffaello Cortina, Milano 2003. AI14. IL SACERDOZIO DI CRISTO NELLA CHIESA: FONDAMENTI BIBLICI E PROSPETTIVE TEOLOGICO-PASTORALI (2 ore sett., 1° sem.: D. MARAFIOTI – E. SALVATORE) Il ministero nella Chiesa è una «ripresentazione sacramentale di Gesù Cristo, capo e pastore» (Pastores dabo vobis 15). In concomitanza con l’anno sacerdotale, il Corso intende ripercorrere le origini bibliche del ministero di Cristo, che trova il suo centro nel mistero pasquale. Il sacerdozio di Cristo riassume le mediazioni salvifiche di Israele e delle Genti e ottiene la salvezza per tutta l’umanità. Nell’Ultima Cena Cristo trasmette alla Chiesa nella persona degli Apostoli il suo ministero, che arriva ai nostri giorni attraverso la successione episcopale. Le trasformazioni sociali e le nuove esigenze apostoliche interpellano vescovi, presbiteri e diaconi a una interpretazione creativa del ministero, fedele alla tradizione e capace di “farsi prossimo” agli uomini di oggi. L’esercizio del ministero indiviso nei tre compiti – evangelizzazione, sacramenti, guida della comunità – richiede un impegno pastorale e spirituale che coinvolge tutta la vita del ministro ordinato. Si cercherà di analizzare (anche attraverso l’esperienza dei partecipanti) le diverse situazioni del presbitero: la vita nel presbiterio e il celibato, il ministero parrocchiale e il contatto con la gente, la spiritualità presbiterale e la direzione spirituale. BIBLIOGRAFIA C. PERROT, Ministri e ministeri. Indagine nelle comunità cristiane del Nuovo Testamento, San Paolo, Cinisello Balsamo 2002; G. GRESHAKE, Essere preti in questo tempo. Teologia, prassi pastorale, spiritualità, Queriniana Brescia 2008; A. VANHOYE - F. MANZI - U. VANNI, Il sacerdozio della Nuova Alleanza, Ancora, Milano 1999; Preti in un mondo che cambia, in 117 biennio in teologia biblica Credere oggi 168 (2008); G. MOIOLI, Scritti sul prete, A. CAZZANIGA (ed.), Glossa, Milano 1990; G. COLOMBO (ed.), Il prete. Identità del ministero e oggettività della fede, Glossa, Milano 1990; S. ROMANELLO, La rilettura dei dati del Nuovo Testamento relativa a presbiteri ed episcopi, in M. QUALIZZA (ed.), Il ministero ordinato. Nodi teologici e prassi ecclesiali, San Paolo, Milano 2004, 113-150; Lettera ai sacerdoti italiani. Documenti della 56ª Assemblea, Dehoniane, Bologna 2006; F.G. BRAMBILLA, Essere preti oggi e domani. Teologia, pastorale e spiritualità, Glossa, Milano 2008. LM01. EBRAICO A (2 ore sett., 1° sem.: F. RUSSO) Il Corso prevede un graduale contatto con la lingua nella quale è stato scritto l’Antico Testamento, attraverso la memorizzazione dell’Alfabeto e della Morfologia di base. L’apprendimento della lingua sarà verificato attraverso due prove scritte in itinere e una orale. BIBLIOGRAFIA G. DEIANA - A. SPREAFICO, Guida allo studio dell’Ebraico Biblico, Urbaniana University Press, Roma 1993. LM02. GRECO A (2 ore sett., 1° sem.: C. PAGLIARA) Il Corso si propone di avviare gli studenti all’apprendimento del greco biblico in un tempo ragionevolmente breve. Gli elementi essenziali della grammatica e della sintassi verranno esposti in modo progressivo, più che sistematico, così che lo studente possa, fin dalle prime lezioni, tradurre frasi di senso compiuto e quindi leggere passi biblici semplici. Per facilitare l’apprendimento del greco neotestamentario, gli esercizi e gli esempi proposti sono tratti soprattutto dal vangelo di Marco che, almeno da un punto di vista linguistico e stilistico, costituisce uno degli scritti più semplici del NT. Il metodo intende valorizzare le capacità intuitive direttamente sui testi, non senza il supporto del ragionamento, per arrivare al possesso consapevole della lingua e leggere direttamente il vangelo di Marco sul proprio testo del NT. Inoltre, è previsto un breve ed essenziale esercizio sul confronto tra la propria diretta comprensione (traduzione) di un testo marciano e le varie traduzioni in italiano, nonché nelle lingue moderne conosciute dagli studenti. BIBLIOGRAFIA F. SERAFINI, Corso di Greco del Nuovo Testamento, San Paolo, Cinisello Balsamo 2003; ID. F. POGGI, Esercizi per il Corso di Greco del Nuovo Testamento, San Paolo, Cinisello Balsamo 118 biennio in teologia biblica 2003; J. SWETNAM, Il Greco del Nuovo Testamento. Parte Prima. Morfologia. 1-2, C. RUSCONI (ed.), Dehoniane, Bologna 1995; M. ZERWICK, Graecitas biblica, Romae 19666 [= M. ZERWICK - J. SMITH, Biblical Greek Illustrated by Examples, Biblical Institute Press, 5 Romae 1990 ]; E.G. JAY, Grammatica greca del Nuovo Testamento, Piemme, Casale Monferrato 1993; E. NESTLE - K. ALAND, Novum Testamentum graece, Deutsche Bibelgesellshaft, Stuttgart 199327; B.M. METZGER, Lexical Aids for Students of the New Testament Greek, Edinburg 19903; M. ZERWICK - M. GROSVENOR, A Grammatical Analysis of the Greek New Testament, Biblical Institute Press, Romae 19881; C. RUSCONI, Vocabolario del greco del Nuovo Testamento, Dehoniane, Bologna 19982. LM03. GEOGRAFIA, ARCHEOLOGIA E STORIA D’ISRAELE (2 ore sett., 1° sem.: E. FRANCO) Il Corso, svolto in modo seminariale, riguarda le culture e il territorio siropalestinese oggi e ieri e affronta questi nuclei tematici: (1) lo Stato d’Israele e l’atteso Stato Palestinese nella Terra che Dio diede ai nostri padri; (2) le civiltà del Vicino Oriente dall’alba al tramonto (Egitto, Mesopotamia, Canaan); (3) il problema delle origini d’Israele: dalle città del Tardo Bronzo agli Stati nazionali del periodo del Ferro, e deserto di Giuda, Sinai e Negev; (4) la monarchia o Israele unito e diviso, e Gerusalemme dal tempo di David; (5) Israele sotto le grandi potenze: dall’esilio all’età ellenistico-romana, la Samaria e la Galilea; (6) l’ambiente delle origini cristiane: siti e reperti, documenti e fonti, movimenti e istituzioni; (7) visione d’insieme: geografia, archeologia, storia ed esegesi, ovvero la Parola sul posto. Ciascun studente dovrà conoscere e utilizzare criticamente una storia d’Israele e uno dei sussidi tra quelli indicati. BIBLIOGRAFIA A. Storie L. CAGNI, «Profilo storico del vicino Oriente antico», A. BONORA, «La storia di Israele: dalle origini all’esilio babilonese», P. SACCHI, «La storia del popolo ebraico dopo l’esilio», in R. FABRIS et al., Introduzione generale alla Bibbia, (Logos. Corso di Studi Biblici 1), LDC, Leumann 1994, 41-57; 59-96; 97-124; G. FOHRER, Storia d’Israele, Paideia, Brescia 1980 (or. ted., Heidelberg 1977); A. LEMAIRE, Storia del popolo ebraico, (LoB 3.9), Queriniana, 2 Brescia 1989 (ed. fr. 1985 ); M. NOTH, Storia d’Israele, Paideia, Brescia 1975 (or. ted. 6 Göttingen 1950, 1966 ); R. RENDTORFF, Introduzione all’Antico Testamento, Claudiana, Torino 1990. 20013 (or. ted. Neukirchen-Vluyn 19883), 11-107; R. ALBERTZ, A History of Israelite Religion in the Old Testament Period, I. From the Beginnings to the End of the Monarchy, II. From the Exile to the Maccabees, Westminster-John Knox Press, Louisville 1994 (or. ted. Göttingen 1992); J.A. SOGGIN, Storia d’Israele, Paideia, Brescia 1984, nuova edizione Brescia 2002; I. FINKELSTEIN - N.A. SILBERMAN, Le tracce di Mosè. La Bibbia tra storia e mito, (Saggi 14), Carocci Editore, Roma 2002 (or. ingl. 2001); M. LIVERANI, Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele, (Storia e società), Laterza, Roma - Bari 2003. 119 biennio in teologia biblica B. Sussidi P. ACQUISTAPACE - E. TURRI (edd.), Guida biblica e turistica della Terra Santa, dir. e coll. E. GALBIATI, Istituto Propaganda Libraria, Milano 1992.1996; Y. AHARONI - M. AVI-YONAH, Atlante della Bibbia, Piemme, Casale Monferrato 1987 (or. ebr., ingl. 1968, 1977); Y. AHARONI, The Land of the Bible. A Historical Geography, Burns and Oates, London 1979 (ed. ted., Das Land der Bibel. Eine historische Geographie, Vorwort V. Fritz, Neukirchener Verlag, Neukirchen-Vluyn 1984); P. ARATA MANTOVANI, Introduzione all’archeologia palestinese. Dalla prima età del Ferro alla conquista di Alessandro Magno (1200 a.C. - 332 a.C.), (LoB 3.13), Queriniana, Brescia 1992; ID., «L’archeologia siro-palestinese e la storia d’Israele. Rassegna di studi archeologici IX», in Henoch 19 (1997) 95-113; M. AVI-YONAH, The Holy Land from the Persian to the Arab Conquest (566 B.C. - A.D. 640). A Historical Geography, Baker Books House, Grand Rapids 1979; V. FRITZ, Introduzione all’Archeologia biblica, Paideia, Brescia 1991 (or. ted. 1985); E. GALBIATI, «Geografia biblica, Archeologia biblica», in R. FABRIS et al., Introduzione generale alla Bibbia, (Logos. Corso di Studi Biblici 1), LDC, Leumann 1994, 147-170.171-200; E.R. GALBIATI - A. ALETTI, Atlante storico della Bibbia e dell’Antico Oriente. Dalla preistoria alla caduta di Gerusalemme nell’anno 70 d.C., Massimo - Jaca Book, Milano 1983; E. LOHSE, L’ambiente del Nuovo Testamento, Paideia, Brescia 19932; J.P. MEIER, Un ebreo marginale. Ripensare il Gesù storico, 3. Compagni e antagonisti, (BTC 125), Queriniana, Brescia 2003 (or. New York 2001), 287-649; J. MURPHY-O’CONNOR, La Terra Santa. Guida storico-archeologica, Dehoniane - Eteria, Bologna 1996; R. NORTH, «Problemi cruciali della storia biblica archeologica (cronologia - geografia)», in C.M. MARTINI - L. PACOMIO (edd.), I libri di Dio. I, Marietti, Torino 1975, 366-494; R. PENNA, «Che cosa significava essere giudeo al tempo e nella terra di Gesù. Problemi e proposte», in E. FRANCO (ed.), Mysterium Regni ministerium Verbi (Mc 4,11; At 6,4). Studi in onore di mons. V. Fusco, (RivBib.S 38), Dehoniane, Bologna 2001, 137-156; M. PICCIRILLO - R. CLEAVE (edd.), La terra del Messaggio. Per un Atlante di Geografia Biblica, LDC, Torino 1991; B.J. PRITCHARD et al., Atlante del mondo biblico, LDC, Leumann 1991 (or. The Times Atlas of the Bible, Times Books Limited, London 1987). C. Links www.bible-history.com; www.asor.org; www.bibarch.com; www.ebaf.op.org; www.oi.uchicago.edu/OI/; 198.62.75.1/www1/ofm/sbf/; 198.62.75.1/www1/ofm/fai LM05. ERMENEUTICA BIBLICA (2 ore sett., 1° sem.: E. SALVATORE) Il Corso sarà articolato in due fasi: a) la prima ripercorre alcuni tratti salienti della storia dell’esegesi ebraica e cristiana, attraverso il contatto diretto con testi esemplificativi; b) la seconda, dopo aver desunta una criteriologia dal confronto con i classici e con il documento della PCB, propone esercitazioni pratiche secondo i diversi metodi e approcci. 120 biennio in teologia biblica BIBLIOGRAFIA P. BEAUCHAMP, L’uno e l’altro Testamento, Paideia, Brescia 1985; ID., L’uno e l’altro Testamento. 2. Compiere le Scritture, Glossa, Milano 2001; K. BERGER, Ermeneutica biblica del Nuovo Testamento, (Biblioteca biblica 26), Queriniana, Brescia 2001; P. BORI, L’interpretazione infinita. L’ermeneutica cristiana antica e le sue trasformazioni, Il Mulino, Bologna 1987; PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA. L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, G. GHIBERTI - F. MOSETTO (edd.), LDC, Leumann 1998; P. GRECH, Ermeneutica e teologia biblica, Borla, Roma 1993; P. RICOEUR, Ermeneutica filosofica ed ermeneutica biblica, Paideia, Brescia 1983; L.A. SCHÖKEL, La Parola ispirata. La Bibbia alla luce della scienza del linguaggio, (Biblioteca di cultura religiosa 7), Paideia, Brescia 1987². SBM01. METODOLOGIA BIBLICA (2 ore sett., 1° sem.: E. SALVATORE) Il Seminario si propone di aiutare, con una impostazione attiva, lo studente ad accostarsi ai principali strumenti di lavoro (testi biblici nelle lingue originali; edizioni critiche; sinossi, concordanze; grammatiche, lessici e dizionari; repertori bibliografici, collane, riviste, ecc.), e con esercitazioni pratiche verificarne l’uso. BIBLIOGRAFIA V. FUSCO, «Gli studi biblici e il loro metodo», in G. LORIZIO - N. GALANTINO (edd.), Metodologia teologica. Avviamento allo studio e alla ricerca pluridisciplinari, (Universo Teologia 28), San Paolo, Cinisello Balsamo 1994, 165-221; J.A. FITZMYER, An Introductory Bibliography for the Study of Scripture, (Subsidia biblica 3), PIB, Roma 19903. LM09. GRECO C (2 ore sett., 1° sem.: C. PAGLIARA) Il Corso si propone di introdurre e avviare gli studenti a tradurre testi del Corpus Paulinum e a valutare i vantaggi e i limiti delle principali traduzioni italiane. Con l’analisi sintattica e stilistica di alcuni testi paolini s’intende esaminare da vicino alcuni espedienti stilistici delle lettere paoline: metafore, similitudini, immagini, antitesi e anacoluto, ecc.; e alcune forme letterarie, tipiche dell’epistolario: formule liturgiche tradizionali, invocazioni, preghiere, dossologie, inni, confessioni di fede, brani autobiografici, parenesi. Il procedimento di traduzione verrà favorito da uno specimen su di un testo del Corpus Paulinum preparato appositamente e distribuito agli studenti all’inizio di ogni lezione. Inoltre, è prevista una breve ed essenziale trattazione della lingua della versione dei LXX in quei testi citati sia dai sinottici, sia da Paolo. La lingua greca del NT è debitrice dal punto di vista lessicale a quella dei LXX, specialmente per la terminologia tecnica teologica del giudaismo, e che il NT ha assunto e accresciuto di nuove accezioni. 121 biennio in teologia biblica BIBLIOGRAFIA M. ZERWICK, Graecitas biblica, PIB, Romae 19666; E.G. JAY, Grammatica greca del Nuovo Testamento, Piemme, Casale Monferrato 1993; E. NESTLE - K. ALAND, Novum Testamentum graece, Stuttgart 199327; F. BLASS - A. DEBRUNNER - F. REHKOPF, Grammatica del Greco del Nuovo Testamento, Göttingen 197614; M. CIMOSA, Guida alla studio della Bibbia Greca (LXX). Storia - Lingua - Testi, Società biblica britannica & forestiera, Roma 1995. SBT02. IL GIUDIZIO FINALE IN MATTEO 25,31-46 (4 ore sett., 1° sem.: C. PAGLIARA) 1. Importanza del tema. Una lettura della rivelazione apocalittica di Mt 25,31-46 in chiave comunicativa. È un passo noto, un cruciale punto di riferimento, al quale la riflessione teologica spesso si rivolge per cercare soluzioni alle questioni attuali: il rapporto tra confessione e pratica della fede; tra ortodossia e ortoprassi; ma anche per rivisitare il tema della predicazione cristiana dei diritti universali dell’uomo. Inoltre, anche il dialogo interreligioso come il dibattito sul «cristianesimo anonimo» vi attingono continuamente per fondare la propria riflessione teologica. 2. Le fasi della ricerca. La prima seguirà il cammino del lettore lungo il racconto matteano fino a Mt 25,31; saranno analizzati i passi dei precedenti discorsi di Gesù nei quali il motivo del giudizio ritorna puntualmente: Mt 7,24-27; 10,40-42; 13,47-50.51.52; 18, 23-25. Nella seconda fase verrà esaminata la posizione di Mt 25,31-46 all’interno della lunga risposta di Gesù (Mt 24,4–25,46) a partire da Mt 24,3. Nella terza verrà affrontato l’esame del genere letterario di Mt 25,31-46 in chiave comunicativa. Nella quarta, l’esame del potenziale “pragmatico” o dell’efficacia operativa del testo. Nella quinta, verrà esaminato il collegamento tra Mt 25,51-46 che termina con un interrogativo e la breve dichiarazione di Gesù in Mt 26,1-2. 3. Lo scopo del Seminario. L’itinerario che il Seminario prevede aiuterà gli studenti ad acquisire il metodo pragmalinguistico applicato a un macro contesto del Vangelo di Matteo. Inoltre, aiuterà gli studenti a saper individuare il nuovo modello di lettore che Mt 25,31-46 propone. Infine, lo studente potrà apprezzare la novità di applicare il lavoro pragmalinguistico in aggiunta all’analisi narrativa. Quest’ultima ha come primo scopo quello di penetrare nel mondo del racconto; i suoi strumenti sono meno adatti all’analisi dei rapporti tra il racconto e il mondo dell’esperienza. Non mancano i tentativi di lavorare nell’ambito dell’analisi narrativa mettendo a fuoco l’aspetto pragmatico dei testi. 4. In sintesi. La pragmalinguistica non parte da zero, ma assume molti dei risultati ottenuti dai metodi storico-critici e da altri metodi. Non è un metodo alternativo ad altri approcci, ma cerca d’integrare i risultati acquisiti, potenziandoli alla luce della concezione del testo come processo comunicativo. 122 biennio in teologia biblica BIBLIOGRAFIA Strumenti metodologici: M. GRILLI, «Autore e lettore: il problema della comunicazione nell’ambito dell’esegesi biblica», Gregorianum 74 (1993) 447-459; F. LENTZEN-DEIS, Avances Metodológicos de la exégesis para la praxis de hoy, Bogotá 1990; ID., «Metodi dell’esegesi tra mito, storicità e comunicazione: Prospettive “pragmalinguistiche” e conseguenze per la teologia e per la pastorale», Gregorianum 73 (1992) 731-737; D. MARGUERAT, «La construction du lecteur par le texte (Marc et Matthieu)», in The Synoptic Gospels. Source Criticism and New Literary Criticism, C. FOCANT (ed.), (BEThL 110), Leuven 1993, 239-262; C. MORA PAZ - M. GRILLI - R. DILMANN, Lectura pragmalingüistica de la Biblia. Teoría y applicación, Evangelio y cultura. Monografías 1, Verbo Divino, Estella 1999; H. SIMIAN-YOFRE, «Pragmálinguistica: communicación y exegesis», in RevBib 50 (1988) 75-95; U. BERGES, «Lectura pragmática como método de la exégesis bíblica», RTLi 27 (1993) 64-90; W. EGGER, Metodologia del Nuovo Testamento. Introduzione allo studio scientifico del Nuovo Testamento, (CSB 16), Dehoniane, Bologna 1989. Studi su Mt 25,31-46: U. LUZ, «The Final Jiudgement (Matth 25:31-46); An Exercise in History of Influence Exegesis», in Treasures New and Old. Recent contributions to Matthean Studies, D.A. BAUER - M.A. POWELL (edd.), (SBL.SS 1), Atlanta 1996, 271-310; P.J. MAARTENS, «The structuring principles in Mt 24 and 25 and the interpretation of the text», Neotest. 16 (1982) 88-117; L. DI PINTO, «Il Giudizio Finale sul Servizio ai fratelli», PSV 8 (1979) 175-215; D. MARZOTTO, «Quando verrà il Figlio dell’Uomo... Analisi strutturale di Mt 24-25», RivBib 20 (1972) 547-570; R. MEYNET, «Texte 5. Mt 25,31-46», in Rhétorique Sémitique. Textes de la Bible et de la Tradition musulmane, Paris 1997, 139-144. Studi su Matteo: J.D. KINGSBURY, Matteo. Un racconto, (BiBi 23), Queriniana, Brescia 1998; ID., «Reflections on “the Reader” of Matthew’s Gospel», NTS 34 (1988) 442-460; U. LUZ, La storia di Gesù in Matteo, (Studi Biblici 134), Paideia, Brescia 2002; ID., Matteo 1, Nuovo Testamento 1.1, Paideia, Brescia 2006. ET31. CHIESA E MINISTERI NEGLI ATTI DEGLI APOSTOLI (2 ore sett., 1° sem.: A. CASALEGNO) Dopo un’introduzione sugli Atti degli Apostoli, il Corso si propone di analizzare alcune pericopi in cui sono presentati in abbozzo i ministeri della chiesa nascente e la loro progressiva complessificazione. Tali ministeri mostrano che la comunità lucana è attenta alle situazioni storiche in cui vive e vuole rispondere con efficacia al suo mandato, nel momento della grande missione nel bacino del Mediterraneo. BIBLIOGRAFIA G. SCHNEIDER, Gli Atti degli Apostoli. I-II, Paideia, Brescia 1985-86; R. FABRIS, Atti degli Apostoli, Borla, Roma 1977; J.A. FITZMYER, Gli Atti degli Apostoli, Queriniana, Brescia 2003; A. GEORGE, “Les Ministères”, in Études sur l’oeuvre de Luc, Gabalda, Paris 1978, 369-394; J. DUPONT, “I Ministeri della Chiesa nascente negli Atti degli Apostoli”, in Nuovi Studi sugli Atti degli Apostoli, Paoline, Torino 1985. 123 biennio in teologia biblica ET33. IL PROCESSO DI GESÙ (2 ore sett., 1° sem.: G. JOSSA) Il Corso sarà dedicato alla ricostruzione storica del processo di Gesù dinanzi al sinedrio giudaico e al prefetto romano. Contro le ipotesi della storia della redazione e di autori contemporanei esso si basa sulla convinzione che il racconto del processo nel Vangelo di Marco facesse originariamente parte della storia della passione utilizzata dall’evangelista e ne costituisse anzi la sezione storicamente più attendibile. E che Marco ne abbia sostanzialmente rispettato il testo. Fonte essenziale per la ricostruzione è quindi il Vangelo di Marco. Si farà tuttavia ricorso anche ad altre fonti evangeliche e non neotestamentarie (Flavio Giuseppe). E notevole spazio sarà dato alle diverse ipotesi degli studiosi. BIBLIOGRAFIA G. JOSSA, Il processo di Gesù, Paideia, Brescia 2002. Altri testi saranno indicati all’inizio del Corso. ET57. LE PARABOLE E IL GESÙ STORICO (2 ore sett., 1° sem.: E. SALVATORE – A. GUIDA) Il Corso si ripropone un’indagine sulle parabole, da sempre considerate “zoccolo duro della storicità”, mettendole in relazione con le principali tradizioni cristiane antiche canoniche (Mc), con particolare attenzione a Q, ed extracanoniche (VgTm e altri apocrifi), al fine di offrire nuovi elementi alla ricostruzione del Gesù “storico”. BIBLIOGRAFIA D.L. BOCK, Studying the Historical Jesus. A Guide to Sources and Methods, Baker - IVP, Grand Rapids - Leicester 2002; C.G. EVANS, The Encyclopedia of the Historical Jesus, Routledge, New York 2006-2007; J.S. KLOPPENBORG (ed.) Conflict and Invention. Literary, Rhetorical and Social Studies on the Sayings Gospel Q, Trinity Press International, Valley Forge 1995; B. GERHARDSSON, «The Earthly Jesus in the Synoptic Parables», in D.G. HORRELL - C.M. TUCKETT (edd.), Christology, Controversy and Community. New Testament Essays in Honour of David R. Catchpole, (Novum Testamentum Supplements 99), Brill, Leiden 2000, 49-62; J.A. HULTGREN, Le parabole di Gesù, (Introduzione allo studio della Bibbia. Supplementi 18), Paideia, Brescia 2004; M. LABAHN - A. SCHMIDT (edd.), Jesus, Mark and Q. The Teaching of Jesus and Its Earliest Records, Academic Press, Sheffield 2001; R.N. LONGENECKER, The Challenge of Jesus’ Parables, Eerdmans, Grand Rapids 2000; H. WEDER, Metafore del regno. Le parabole di Gesù: ricostruzione e interpretazione, Paideia, Brescia 1991. 124 biennio in teologia biblica AI15. «OSSERVATE, DUNQUE, LE PAROLE DI QUESTA ALLEANZA E METTETELA IN PRATICA» (Dt 29, 8): LE RADICI BIBLICHE DELL’AGIRE MORALE (2 ore sett., 2° sem.: G. PARNOFIELLO – E. SALVATORE) Il documento elaborato dalla Pontificia Commissione Biblica sul rapporto tra la Bibbia e la morale raccoglie l’invito del decreto conciliare Optatam totius 16 di una maggiore fondazione della teologia morale sulla Scrittura. A che titolo lo studio dei testi biblici può essere fonte di ispirazione della morale? Fino a che punto il ricorso alla Scrittura risulta decisiva in un’opzione morale concreta? Cosa si può dire di un’indicazione della Bibbia considerata non più valida in mutate condizioni storiche? Si tratta di questioni che ruotano tutte attorno all’ermeneutica biblica in campo morale e riprendono quelle che erano state al centro della discussione degli anni Settanta e del dibattito che ne è seguito. La prospettiva del confronto biblico-etico sarà propriamente quella che ci guiderà nel Corso e l’obiettivo quello di elaborare una significativa criteriologia che ponga al testo domande corrette dal punto di vista esegetico e morale. BIBLIOGRAFIA P. BEAUCHAMP, La legge di Dio, Piemme, Casale Monferrato 2000; ID., L’uno e l’altro Testamento. I. Saggio di lettura, Paideia, Brescia 2000; ID., L’uno e l’altro Testamento. II. Compiere le Scritture, Glossa, Milano 2001; A. BERLEJUNG - C. FREVEL (edd.), I concetti teologici fondamentali dell’Antico e del Nuovo Testamento, Queriniana, Brescia 2009; R. HAYS, La visione morale del Nuovo Testamento. Problematiche etiche contemporanee alla luce del messaggio evangelico, San Paolo, Cinisello Balsamo 2000; W. JANZEN, Etica dell’Antico Testamento. Un approccio paradigmatico, Claudiana, Torino 2004; E. LOHSE, Etica teologica del Nuovo Testamento, Paideia, Brescia 1991; W. H. SCHMIDT, I dieci comandamenti e l’etica veterotestamentaria, Paideia, Brescia 1996; R. SCHNACKENBURG, Il messaggio morale del Nuovo Testamento. I. Da Gesù alla Chiesa primitiva, Paideia, Brescia 1989; ID., Il messaggio morale del Nuovo Testamento. II. I primi predicatori cristiani, Paideia, Brescia 1990; A. WÉNIN, L’uomo biblico. Letture del Primo Testamento, Dehoniane, Bologna 2005. AI16. IL GESÙ EXTRABIBLICO (2 ore sett., 2° sem.: A. GAROFALO – G. PALUMMIERI – E. SALVATORE) Le testimonianze della tradizione pagana, romana, giudaica e musulmana su Gesù di Nazaret, poste a confronto con i dati dei vangeli canonici. BIBLIOGRAFIA F.F. BRUCE, Testimonianze extrabibliche su Gesù da Giuseppe Flavio al Corano, Claudiana, Torino 2003; R.E. VAN VOORST, Gesù nelle fonti extrabibliche. Le antiche testimonianze sul maestro di Galilea, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004; I detti islamici di Gesù, S. CHIALÀ (ed.), trad. I. DE FRANCESCO, Fondazione Lorenzo Valle - Arnoldo Mondadori, Milano 2009. 125 biennio in teologia biblica LM04. CRITICA TESTUALE DELL’AT E DEL NT (2 ore sett., 2° sem.: A. GAROFALO) La critica testuale, chiamata anche “bassa critica”, nello studio di un testo biblico idealmente precede ogni altra forma di indagine. Prima di analizzare e interpretare occorre, infatti, accertare il grado di affidabilità del testo di cui si dispone, determinando i cambiamenti verificatisi nella lettera e nella disposizione del testo durante la trasmissione del documento. Compito dello studioso è quello di stabilire il significato di questi cambiamenti e ricostruire la forma più vicina possibile all’originale, mediante il confronto tra i diversi testimoni del testo, sia in lingua originale (ebraico/aramaico/greco) che in antiche traduzioni, ossia le cosiddette “versioni”. Scopo del Corso è quello di introdurre al testo dell’AT e del NT nelle sue varie forme, curando di affrontare i problemi maggiori della critica testuale e di far conoscere i principali sussidi necessari allo svolgimento di questa operazione base dell’indagine biblica, che è la critica testuale. BIBLIOGRAFIA Antico Testamento: K. ELLIGER - W. RUDOLPH (edd.), Biblia Hebraica Stuttgartensia, Editio quinta emendata, Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart 1997; D. BARTHÉLEMY, Critique textuelle de l’Ancien Testament, (Orbis Biblicus et Orientalis 50), 3 voll., Éditions Universitaires, Vandenhoeck & Ruprecht, Fribourg-Suisse; Göttingen 1982.1986.1992; O. EISSFELDT, Introduzione all’Antico Testamento, vol. IV. Il canone e il testo, (Biblioteca teologica 4), Paideia, Brescia 1984, 179-264 (orig. ted. 19643); N. FERNÁNDEZ MARCOS, La Bibbia dei Settanta. Introduzione alle versioni greche della Bibbia, (Introduzione allo studio della Bibbia: Supplementi 6), Paideia, Brescia 2000 (orig. spagn. 1979); B.J. ROBERTS, The Old Testament text and versions. The Hebrew text in transmission and the history of the Ancient Versions, University of Wales, Cardiff 1951; T. RÖMER - J.D. MACCHI, Guide de la Bible hébraique. La critique textuelle dans la Biblia Hebraica Stuttgartensia, Labor et Fides, Genève 1994; E. TOV, Textual criticism of the Hebrew Bible, (second revised edition), Fortress - Van Gorcum, Minneapolis - Assen 2001; J. TREBOLLE BARRERA, La Biblia judía y la Biblia cristiana. Introducción a la historia de la Biblia, Trotta, Madrid 1993; E. WÜRTHWEIN, Der Text des Alten Testaments. Eine Einführung in die Biblia Hebraica, Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart 19885; ID., The Text of the Old Testament, Eerdmans, Grand Rapids 19952. Nuovo Testamento: E. NESTLE - K. ALAND, Novum Testamentum Graece, Deutsche Bibelgesellshaft, Stuttgart 199327; K. ALAND - B. ALAND, Il testo del Nuovo Testamento, (Commentario storico-esegetico dell’Antico e del Nuovo Testamento: Strumenti 2), Marietti, Genova 1987 (orig. ted. 1982); W. EGGER, Metodologia del Nuovo Testamento. Introduzione allo studio scientifico del Nuovo Testamento, (Studi biblici 16), Dehoniane, Bologna 1989 (orig. ted. 1987); C.M. MARTINI, «“Storia del NT greco” e “La restituzione critica del testo”», in ID., Il Messaggio della salvezza. I, LDC, Torino 1972, 171-184; 217223; B.M. METZGER, Il testo del Nuovo Testamento. Trasmissione, corruzione e restituzione, (Introduzione allo studio della Bibbia: Supplementi 1), Brescia 1996 (orig. ingl. 1964); B.M. METZGER, A Textual Commentary on the Greek New Testament. A Companion Volume to the United Bible Societies’ Greek New Testament (Fourth Revised Edition), Leipzig 1994; 126 biennio in teologia biblica A. PASSONI DELL’ACQUA, Il Testo del Nuovo Testamento, LDC, Leumann 1994; H. ZIMMERMANN, Metodologia del Nuovo Testamento. Esposizione del metodo storico-critico, Marietti, Genova 1971 (orig. ted. 1966). LM07. GRECO B (2 ore sett., 2° sem.: C. PAGLIARA) Scopo di questo Corso è d’introdurre alla teoria e alla prassi della traduzione del testo greco dei Sinottici e del vangelo di Giovanni. Il contatto col testo biblico inizia con la propria traduzione o quella degli altri. Pertanto il processo di traduzione dei testi sarà attento ad alcuni elementi della loro fisionomia stilistica (presenza di certe strutture grammaticali o sintattiche, uso di particolari risorse retoriche); alla funzione del verbo e al problema dei tempi e dei modi (i sinottici amano usare forme verbali passive, iniziare frasi con forme verbali non finite, ecc.). Inoltre, nella traduzione dei Sinottici verranno suggeriti, mediante esercizi, principi-guida per capire le varie sfumature sinottiche (coincidenze, somiglianze, differenze) a livello formale e semantico. Tradurre è sempre un atto linguistico, un atto che presuppone l’esistenza di una lingua, ma anche l’esistenza di un testo. Il Corso si prefigge di aiutare lo studente a praticare una traduzione fedele e leggibile: fedele al contenuto e, nei limiti del possibile, alla forma del testo originale; leggibile a tutti i destinatari. Il nostro tirocinio di traduzione verrà favorito da uno specimen su alcuni testi dei Sinottici e di Giovanni preparato appositamente e distribuito agli studenti all’inizio di ogni lezione. BIBLIOGRAFIA 6 M. ZERWICK, Graecitas biblica, PIB, Romae 1966 ; E.G. JAY, Grammatica greca del Nuovo Testamento, Piemme, Casale Monferrato 1993; E. NESTLE - K. ALAND, Novum Testamentum graece, Stuttgart 199327; F. BLASS - A. DEBRUNNER - F. REHKOPF, Grammatica del Greco del Nuovo Testamento, Göttingen 197614. Per la teoria e la prassi della traduzione: W. EGGER, Metodologia del Nuovo Testamento. Introduzione alla studio scientifico del Nuovo Testamento, (Studi Biblici 16), Dehoniane, Bologna 1989, 58-74; C. BUZZETTI, La Bibbia e la sua traduzione. Studi tra esegesi, pastorale e catechesi, LDC, Leumann 1993; ID., Traduzione e traduzioni. La via dell’uso-confronto, EMP, Padova 2001. LM08. EBRAICO B (2 ore sett., 2° sem.: F. RUSSO) Il Corso prevede di continuare l’apprendimento della lingua ebraica, con la sintassi del Verbo (forma qal e forme derivate dei verbi forti). Durante il Corso saranno letti e analizzati filologicamente i seguenti passi della Scrittura: Gen 1-3; Es 3; Rut. 127 biennio in teologia biblica BIBLIOGRAFIA G. DEIANA - A. SPREAFICO, Guida allo studio dell’Ebraico Biblico, Urbaniana University Press, Roma 1993. Verrà fornita ulteriore bibliografia durante lo svolgimento del Corso. SBS01. IL LIBRO DEI DODICI PROFETI: COMPOSIZIONE, REDAZIONE E TEOLOGIA (4 ore sett. 2° sem.: E. FRANCO) Introdotto nel quadro della recente ricerca sui Dodici profeti, ciascun partecipante al Seminario sceglierà un libro o una parte oppure un tema o un problema da approfondire personalmente per contribuire al lavoro comune. In questo cercheremo di enucleare i principali temi teologici che sono alla base della redazione finale del libro dei Dodici profeti nell’intero corpus dei profeti posteriori. BIBLIOGRAFIA Si segnalano qui solo i contributi più recenti. Altre indicazioni bibliografiche saranno fornite nel corso del Seminario. F. BARGELLINI, «Il ruolo canonico di Gioele, Abdia e Giona. Elementi per una lettura unitaria dei XII Profeti Minori», in Rivista Biblica 55 (2007) 145-163; J. BARTON, «The Day of Yahweh in the Minor Prophets», in C. MCCARTHY - J.F. HEALEY (edd.), Biblical and Near Eastern Essays. Studies in Honour of Kevin J. Cathcart, (Journal for the Study of the Old Testament. Supplement Series 375), T & T Clark, London - New York 2004, 68-79; M. BECK, «Das Dodekapropheton als Anthologie», Zeitschrift für die alttestamentliche Wissenschaft 118 (2006) 558-581; ID., Der “Tag YHWHs” im Dodekapropheton. Studien im Spannungsfeld von Traditions- und Redaktionsgeschichte, (Beihefte zur Zeitschrift für die alttestamentliche Wissenschaft 356), Walter de Gruyter, Berlin - New York 2005; R. BORNAND, «Un “livre des quatre” précurseur des douze petits prophètes?», in Études Théologiques et Religieuses 82 (2007) 549566; G.J. BROOKE, «The Twelve Minor Prophets and the Dead Sea Scrolls», in A. LEMAIRE (ed.), Congress Volume Leiden 2004, (Vetus Testamentum. Supplements 109), Brill, Leiden Boston 2006, 19-43; M. CHOAT, «The Unidentified Text in the Freer Minor Prophets Codex», in L.W. HURTADO (ed.), The Freer Biblical Manuscripts. Fresh Studies of an American Treasure Trove, (Society of Biblical Literature. Text-Critical Studies 6), Society of Biblical Literature, Atlanta 2006, 87-121; F.J. DEL BARCO - SEIJAS DE LOS RÍOS - M.G ZARZOSA, «The Syntax of Parallelism in Isaiah and the Minor Prophets. A Comparative Study», Journal of Northwest Semitic Languages 32 (2006) 113-130; C. DOGNIEZ, «Le traducteur d’Isaïe connaissait-il le texte grec du Dodekapropheton?», Adamantius. Journal of the Italian Research Group on “Origen and the Alexandrian Tradition”; Adamantius. Rivista del Gruppo Italiano di Ricerca su “Origene e la tradizione alessandrina” 13 (2007) 29-37; C. DOGNIEZ, «‘Lost in Translation’ la désignation des chefs dans le Dodekapropheton», Journal for the Study of Judaism 39 (2008) 192210; F. GARCÍA MARTÍNEZ, «The Text of the XII Prophets at Qumran», Old Testament Essays 17/1 (2004) 103-119; J. GÄRTNER, Jesaja 66 und Sacharja 14 als Summe der Prophetie. Eine traditions- und redaktionsgeschichtliche Untersuchung zum Abschluss des Jesaja- und des Zwölfprophetenbuches, (Wissenschaftliche Monographien zum Alten und Neuen Testament 114), Neukirchener Verlag, Neukirchen-Vluyn 2006; K. JEPPESEN, «‘The Lord God has 128 biennio in teologia biblica spoken, and who will not prophesy?’ From Osee to Jonas in the Septuagint», in C. MCCARTHY - J.F. HEALEY (edd.), Biblical and Near Eastern Essays. Studies in Honour of Kevin J. Cathcart, (Journal for the Study of the Old Testament. Supplement Series 375), T & T Clark, London New York 2004, 105-117; J. JOOSTEN, «A Septuagintal Translation Technique in the Minor Prophets. The Elimination of Verbal Repetitions», in F. GARCÍA MARTÍNEZ - M. VERVENNE B. DOYLE (edd.), Interpreting Translation. Studies on the LXX and Ezekiel in Honour of Johan Lust, (Bibliotheca Ephemeridum Theologicarum Lovaniensium 192), Leuven University Press - Uitgeverij Peeters, Leuven - Paris - Dudley 2005, 217-223; H. KLEIN, «Das Buch der Zwölf Kleinen Propheten in der Apostelgeschichte», in F. HARTENSTEIN - J. KRISPENZ - A. SCHART (edd.), Schriftprophetie. Festschrift für Jörg Jeremias zum 65. Geburtstag, Neukirchener, Neukirchen-Vluyn 2004, 401-414; M. LEUENBERGER, «Herrschaftsverheissungen im Zwölfprophetenbuch. Ein Beitrag zu seiner thematischen Kohärenz und Anlage», in K. SCHMID (ed.), Prophetische Heils- und Herrschererwartungen, (Stuttgarter Bibelstudien 194), Verlag Katholisches Bibelwerk, Stuttgart 2005, 75-111; R. LUX, «“Still alles Fleisch vor JHWH...” Das Schweigegebot im Dodekapropheton und sein besonderer Ort im Zyklus der Nachtgesichte des Sacharja», LEQACH. Mitteilungen und Beiträge der Forschungsstelle Judentum 6 (2005) 99-113; J.-D. MACCHI, «Les douze petits prophètes», in T. RÖMER - J.-D. MACCHI - C. NIHAN (edd.), Introduction à l’Ancien Testament, (Le Monde de la Bible 49), Labor et Fides, Genève 2004, 379382; C. MORO, «La traduzione di Gerolamo dei profeti minori», Adamantius. Journal of the Italian Research Group on “Origen and the Alexandrian Tradition”; Adamantius. Rivista del Gruppo Italiano di Ricerca su “Origene e la tradizione alessandrina” 13 (2007) 102-125; J.D. NOGALSKI, «Recurring Themes in the Book of the Twelve Creating Points of Contact for a Theological Reading», in Interpretation 61 (2007) 125-136; J.M. O’BRIEN, «Nahum – Habakkuk – Zephaniah. Reading the “Former Prophets” in the Persian Period», in Interpretation 61 (2007) 168-183; J.M. O’BRIEN, «Once and Future Gender. Gender and the Future in the Twelve», in E. BEN ZVI (ed.), Utopia and Dystopia in Prophetic Literature, (Suomen Eksegeettisen Seuran julkaisuja 92), Finnish Exegetical Society - Vandenhoeck & Ruprecht, Helsinki Göttingen 2006, 144-159; R. REGGI, ʸʹʲ ʭʩʰʹ. Profeti minori. Traduzione interlineare in italiano (Traduzione Interlineare Italiana), Dehoniane, Bologna 2005; M. ROTH, Israel und die Völker im Zwölfprophetenbuch. Eine Untersuchung zu den Büchern Joel, Jona, Micha und Nahum, (Forschungen zur Religion und Literatur des Alten und Neuen Testaments 210), Vandenhoeck & Ruprecht, Göttingen 2005; D. SCAIOLA, «I Dodici Profeti Minori. Problemi di metodo e di interpretazione», in Rivista Biblica 54 (2006) 65-75; A. SCHART, «Das Zwölfprophetenbuch als redaktionelle Grosseinheit», in Theologische Literaturzeitung 133 (2008) 227246; P.-G. SCHWESIG, «Sieben Stimmen und ein Chor. Die Tag-Jhwhs-Dichtungen im Zwölfprophetenbuch», in R. LUX - E.-J. WASCHKE (edd.), Die unwiderstehliche WahrheitStudien zur alttestamentlichen Prophetie. Festschrift für Arndt Meinhold, (Arbeiten zur Bibel und ihrer Geschichte 23), Evangelische Verlagsanstalt, Leipzig 2006, 229-240; P.-G. SCHWESIG, Die Rolle der Tag-JHWHs-Dichtungen im Dodekapropheton, (Beihefte zur Zeitschrift für die alttestamentliche Wissenschaft 366), Walter de Gruyter, Berlin - New York 2006; R. SCORALICK, «Priester als “Boten” Gottes (Mal 2,7)? Zum Priester- und Prophetenbild des Zwölfprophetenbuches», in R. LUX - E.J. WASCHKE (edd.), Die unwiderstehliche WahrheitStudien zur alttestamentlichen Prophetie. Festschrift für Arndt Meinhold, (Arbeiten zur Bibel und ihrer Geschichte 23), Evangelische Verlagsanstalt, Leipzig 2006, 415-430; M.B. SHEPHERD, «Compositional Analysis of the Twelve», in Zeitschrift für die alttestamentliche Wissenschaft 120/2 (2008) 184-193; M.A. SWEENEY, Form and Intertextuality in Prophetic and Apocalyptic Literature, (Forschungen zum Alten Testament 45), Mohr Siebeck, Tübingen 2005; N.H.F. TAI, «The 129 biennio in teologia biblica End of the Book of the Twelve. Reading Zechariah 12-14 with Joel», in F. HARTENSTEIN - J. KRISPENZ - A. SCHART (edd.), Schriftprophetie. Festschrift für Jörg Jeremias zum 65. Geburtstag, Neukirchener, Neukirchen-Vluyn 2004, 341-350; H. UTZSCHNEIDER, «Die “Zwölf Propheten” im Neuen Testament», in H. UTZSCHNEIDER, Gottes Vorstellung. Untersuchungen zur literarischen Ästhetik und ästhetischen Theologie des Alten Testaments, (Beiträge zur Wissenschaft vom Alten und Neuen Testament 175), Verlag W. Kohlhammer, Stuttgart 2007, 170191; H. UTZSCHNEIDER, «Flourishing Bones-The Minor Prophets in the New Testament», in W. KRAUS - R.G. WOODEN (edd.), Septuagint Research. Issues and Challenges in the Study of the Greek Jewish Scriptures, (Society of Biblical Literature. Septuagint and Cognate Studies 53), Society of Biblical Literature, Atlanta 2006, 273-292; I. WILLI-PLEIN, Haggai, Sacharja, Maleachi, (Zürcher Bibelkommentare. Altes Testament 24.4), Theologischer Verlag Zürich, Zürich 2007; J. WÖHRLE, Die frühen Sammlungen des Zwölfprophetenbuches. Entstehung und Komposition, (Beihefte zur Zeitschrift für die alttestamentliche Wissenschaft 360), Walter de Gruyter, Berlin - New York 2006; E. ZENGER, «Il libro dei Dodici profeti», in E. ZENGER (ed.), Introduzione all’Antico Testamento, F. DALLA VECCHIA (ed.), Queriniana, Brescia 2005 (or. ted. 2004) 783-882. LM06. EBRAICO C (2 ore sett., 2° sem.: A. GAROFALO) Il Corso si propone di completare lo studio della morfologia ebraica – di cui affronta la parte relativa ai verbi deboli – e di aiutare lo studente a cogliere i problemi sintattici del testo, con una particolare attenzione alle peculiarità presenti nei testi narrativi, nei testi legali e nei testi poetici della Bibbia Ebraica. A questo scopo verrà effettuata in classe la lectio corsiva di alcuni passi scelti. N.B. Il corso necessita delle capacità grammaticali della lingua ebraica conseguite tramite i Corsi di Ebraico A e B, dei quali lo studente dovrà già aver sostenuto i rispettivi esami. BIBLIOGRAFIA G. DEIANA - A. SPREAFICO, Guida allo studio dell’Ebraico Biblico, Società Biblica Britannica, Roma 20004; T.O. LAMBDIN, Introduction to Biblical Hebrew, Darton-Longman and Todd, London 19909; E. KAUTZSCH - A.E. COWLEY, Gesenius’ Hebrew Grammar, Oxford 1909; P. JOÜON - T. MURAOKA, A Grammar of Biblical Hebrew, 2 voll., Roma 1996; A. NICCACCI, Sintassi del verbo ebraico nella prosa biblica classica, Jerusalem 1986; ID., Lettura sintattica della prosa ebraico-biblica, Jerusalem 1991. ET55. GIONA, IL LIBRO E IL SEGNO (2 ore sett., 2° sem.: E. FRANCO) Il Corso si propone come iniziazione pratica a una metodologia esegeticoteologica attraverso l’analisi critica del libretto all’interno del Libro dei Dodici e del “corpus” profetico, affrontando con gradualità i problemi testuali, le particola- 130 biennio in teologia biblica rità linguistiche, la trama narrativa, l’universo semantico, il messaggio teologico, le riletture neotestamentarie e la storia dell’interpretazione ebraica e cristiana. BIBLIOGRAFIA Strumenti, commenti e studi saranno indicati di volta in volta durante il Corso. Qui si riportano solo i contributi più recenti. F. BARGELLINI, «Il ruolo canonico di Gioele, Abdia e Giona. Elementi per una lettura unitaria dei XII Profeti Minori», in Rivista Biblica 55 (2007) 145-163; E.J. BICKERMAN, «The Two Mistakes of the Prophet Jonah», in E.J. BICKERMAN - A. TROPPER (edd.), Studies in Jewish and Christian History. A New Edition in English including The God of the Maccabees. Vol. One, (Arbeiten zur Geschichte des antiken Judentums und des Urchristentums 68/1), Brill, Leiden - Boston 2007, 32-70; E.BIDDLE Mark, «Obadiah– Jonah–Micah in Canonical Context: The Nature of Prophetic Literature and Hermeneutics», in Interpretation 61 (2007) 154-166; J.N. CARREIRA, «Motivos egípcios no Livro de Jonas», in Didaskalia. Revista da Faculdade de teologia de Lisboa 35 (2005) 35-47; S.P. CARBONE - G. RIZZI, Aggeo, Gioele, Giona, Malachia secondo il testo ebraico masoretico, secondo la versione greca della LXX, secondo la parafrasi aramaica targumica, Dehoniane, Bologna 2001; K. DE TROYER, «The Freer Twelve Minor Prophets Codex–A Case Study: The Old Greek Text of Jonah, Its Revisions, and Its Corrections», in L.W. HURTADO (ed.), The Freer Biblical Manuscripts. Fresh Studies of an American Treasure Trove, (Society of Biblical Literature. Text-Critical Studies 6), Society of Biblical Literature, Atlanta 2006, 7585; A. DEL CASTILLO, «Tarshish in the Book of Jonah», in Revue Biblique 114 (2007) 481498; J.-P. DESCLÉS - G. GUILBERT, «Jonas ou la volonté de dialoguer», in Sémiotique et Bible 127 (2007) 34-63 e 40-67; E. EYNIKEL, «The Book of Jonah and the Parable of the Prodigal Son», in F. GARCÍA MARTÍNEZ - M. VERVENNE - B. DOYLE (edd.), Interpreting Translation. Studies on the LXX and Ezekiel in Honour of Johan Lust, (Bibliotheca Ephemeridum Theologicarum Lovaniensium 192), Leuven University Press - Uitgeverij Peeters, Leuven - Paris - Dudley 2005, 121-138; M. GERHARDS, Studien zum Jonabuch, (Biblisch-theologische Studien 78), Neukirchener, Neukirchen-Vluyn 2006; A.G. HUNTER, «Inside Outside Psalm 55: How Jonah Grew out of a Psalmist’s Conceit», in B. BECKING E. PEELS (edd.), Psalms and Prayers. Papers Read at the Joint Meeting of the Society of Old Testament Study and Het Oudtestamentisch Werkgezelschap in Nederland en België, Apeldoorn August 2006, (Old Testament Studies 55), Brill, Leiden - Boston 2007, 129-139; J. JEREMIAS, Die Propheten Joel, Obadja, Jona, Micha, (Das Alte Testament Deutsch 24/3), Vandenhoeck & Ruprecht, Göttingen 2007; R. KESSLER, «Jona in der Schule», in R. KESSLER, Gotteserdung. Beiträge zur Hermeneutik und Exegese der Hebräischen Bibel, (Beiträge zur Wissenschaft vom Alten und Neuen Testament 170), Verlag W. Kohlhammer, Stuttgart 2006, 108-115; C. LEVIN, «Jona 1: Bekehrung zum Judentum und ihre Folgen», in R. LUX - E.-J. WASCHKE (edd.), Die unwiderstehliche Wahrheit: Studien zur alttestamentlichen Prophetie. Festschrift für Arndt Meinhold, (Arbeiten zur Bibel und ihrer Geschichte 23), Evangelische Verlagsanstalt, Leipzig 2006, 282-299; C. LICHTERT, «La prière de Jonas (Jon 2,3-10) comme élément narratif», in C. FOCANT - A. WÉNIN (edd.), Analyse narrative et Bible. Deuxième colloque international du RRENAB, Louvain-la-Neuve, avril 2004, (Bibliotheca Ephemeridum Theologicarum Lovaniensium 191), Leuven University Press Uitgeverij Peeters, Leuven - Paris - Dudley 2005, 407-414; C. LICHTERT, «Un siècle de recherche à propos de Jonas», in Revue Biblique 112 (2005) 192-214 e 330-354; L. PERRIN, 131 biennio in teologia biblica «Lecture du livre de Jonas», in Sémiotique et Bible 122 (2006) 27-38; D. SCAIOLA, «I Dodici Profeti Minori. Problemi di metodo e di interpretazione», in Rivista Biblica 54 (2006) 65-75; A. SCHÜLE, «“Meinst du, dass dir Zorn zusteht?”. Der theologische Diskurs des Jonasschlusses (Jona 3,6-4,11)», in Theologische Literaturzeitung 131 (2006) 675-687. ET56. AUTORITÀ CONTESTATA E AMBIZIONE PUNITA: LA RIBELLIONE DI CORE (NM 16) NEI “RACCONTI DI MORMORAZIONE” DEL PENTATEUCO (2 ore sett., 2° sem.: V.A. APPELLA) Dopo la presentazione dei “racconti di mormorazione” all’interno delle pentateucali tradizioni del deserto (tra Es e Nm), il Corso si concentrerà sul racconto della ribellione di Core, Datan, Abiram e i 250 capitribù contro Mosè e contro suo fratello Aronne (Nm 16,1-35), al fine di evidenziarne problemi esegetici, struttura narrativa e tematica teologica. Si seguirà un tipo d’approccio che provi a integrare i risultati del metodo storico-critico con le nuove metodologie letterarie, in particolare con l’analisi narrativa. BIBLIOGRAFIA F. COCCO, Sulla cattedra di Mosè. La legittimazione del potere nell’Israele post-esilico (Nm 11; 16), Bologna 2007; D. FRANKEL, The Literary Formation of Numbers 16. A Study of the Work of the Priestly Editor, Jerusalem 1987; F. MIRGUET, «Le motif des cassolettes en Nb 16,1-17,15. Une riposte théâtralisée», in EstB 63 (2005) 3-19; ID., «Interprétation de récit, récit d’interprétations: l’exemple de Nombres 16», in Interpretation 13 (2005) 404-417; J. MILGROM, «Korah’s rebellion. A Study in redaction», in M. CARREZ - J. DORE - P. GRELOT (edd.), De la Tôrah au Messie. Etudes d’exégèse et d’herméneutique bibliques, Fs. H. Cazelles, Paris 1981, 135-146; U. SCHORN, «Rubeniten als exemplarische Aufrüher in Num 16f*/Deut 11», in T. C. RÖMER - S. L. MCKENZIE (edd.), Rethinking the Foundations of Historiography in the Ancient World and in the Bible, (BZAW 294), Berlin - New York 2000, 251-268; B. GOODNICK, «Korah and his aspirations», in JBQ 28/3 (2000) 177-181; V.A. APPELLA, L’autorità contestata. Intrighi umani e progetto divino nella storia di Qorah, Datan e Abiram (Nm 16,1-35), [in stampa]. ET58. LA PAROLA DELLA CROCE: L’ITINERARIO PARADOSSALE DELLA SAPIENZA DIVINA IN 1 COR 1–4 (2 ore sett., 2° sem.: E. FRANCO – M.T. GIORDANO) La prima sezione di 1 Cor (1-4) rappresenta, sul piano letterario, uno dei testi più complessi e più emblematici del modo di scrivere e di riflettere di Paolo. Come mostra la tematica delle divisioni ecclesiali che, anziché essere trattata direttamente, viene affrontata attraverso la lunga esposizione sul vangelo della croce e sulla sapienza divina. La tecnica compositiva dell’Apostolo invita pertanto 132 biennio in teologia biblica l’esegeta ad acclarare sia la funzione del discorso sulla croce all’interno della macro-sezione in cui è inserita, sia il legame con la tematica ecclesiale. Poiché la parola della croce (1 Cor 1,18) pone in causa la questione di un eventuale centro nella teologia paolina, si esaminerà la sua possibile esistenza. Il Corso di prefigge di: (1) fornire i criteri formali per la determinazione dei modelli compositivi usati da Paolo nella sezione di 1 Cor 1-4; (2) approfondire il piano retorico, all’interno del modello letterario che regge l’organizzazione letteraria di 1 Cor 1-4, allo scopo di cogliere l’argomentazione paolina; (3) determinare, sulla base dei dati testuali emersi, i rapporti tra cristologiapneumatologia-ecclesiologia. BIBLIOGRAFIA Lettura di 1 Cor 1-4; 1 Cor 5-16 e studio della presentazione della sezione di 1 Cor 1-4 in uno dei seguenti commentari a scelta: G. BARBAGLIO, La Prima Lettera ai Corinzi, (SOCr 7), Dehoniane, Bologna 1996; G. FEE, The First Epistle to The Corinthians, (NICNT), Eerdmans, Grand Rapids, Mi 1987; J. FITZMYER, First Corinthians, (The Anchor Yale Bible 32) New Haven - London 2008; A.THISELTON, The First Epistle to the Corinthians, (NIGTC) Eerdmans, Grand Rapids 2000. Si raccomanda, inoltre, la lettura dei seguenti studi: J.-N. ALETTI, «La dispositio rhétorique dans les épîtres pauliniennes. Propositions de méthode», NTS 38 (1992) 385-401; R. PENNA, «Sapienza e stoltezza della Croce, fondamento della Chiesa», in ID., L’apostolo Paolo. Studi di esegesi e teologia, Paoline, Cinisello Balsamo 1991, 418-435; P. LAMPE, «Theological Wisdom and the “Word about the Cross”: the Rhetorical Scheme in 1 Corinthians 1-4», Int 44 (1990) 117-131; J. ZUMSTEIN, «Paul et la théologie de la croix», ETR 76 (2001) 481-496. Altri contributi bibliografici saranno proposti durante il Corso insieme alle dispense della Professoressa. 133