Anno IV Numero 4/2015 “La gazzetta di MURLIS” Via Casello 46—33080 Murlis di Zoppola (PN) — sito internet: www.murlis.it— E Mail: [email protected] PA R R O C C H I A D I S A N TA L U C I A V E R G I N E E M A R T I R E APRILE 2015 Calendario e orari delle cerimonie religiose: - mese di Aprile 2015 01 - Mercoledì Santo Ore 16,00 - Adorazione del S.S.mo Sacramento Ore 18,30 - S. Messa 03 -Venerdì Santo Ore 15,00 - Lettura della Passione del Signore e adorazione della croce. Ore 20,00 -Via Crucis con processione 04 - Sabato Santo Ore 20,00 - Celebrazione della Pasqua Benedizione del fuoco e dell’ acqua 05 -Domenica Pasqua Ore 11,00 - Santa Messa Pasqua nella Risurrezione del Signore 06 - Lunedì di Pasqua Ore 11,00 - Santa Messa (lunedì dell’ Angelo) 08 - Mercoledì Ore 18,00 - S. Rosario Ore 18,30 - S. Messa 12 - II Domenica di Pasqua o “della Divina Misericordia” Ore 11,00 - Santa Messa 15 - Mercoledì Ore 18,00 - S. Rosario Ore 18,30 - S. Messa 19 - III Domenica di Pasqua Ore 11,00 - Santa Messa Giornata per l’ Università Cattolica del Sacro Cuore 22 - Mercoledì Ore 18,00 - S. Rosario Ore 18,30 - S. Messa 25 - Sabato - S. Marco Evangelista 26 - IV Domenica di Pasqua Ore 11,00 - S. Messa Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni 29 - Mercoledì Ore 18,00 - S. Rosario Ore 18,30 - S. Messa S. Caterina da Siena, vergine e dottore della Chiesa, patrona d’Italia e d’ Europa Continua da pag. 1 Riflessioni sul l’ importante periodo della Pasqua. - Continua ogni venerdì alle ore 16,00 la Via Crucis. Partecipando alla “Via Crucis”, ogni cristiano si unisce alla Passione di cristo e, restando sotto la sua Croce come Maria e il Discepolo, accoglie le ultime parole di Gesù e il dono della sua vita per la salvezza del mondo. Storicamente, la pratica della”Via Crucis” risale al Medio Evo inoltrato. San Bernardo di Chiaravalle (1153), San Francesco d’Assisi (1226) e San Bonaventura da Bagnoregio (1274), prepararono il terreno su cui sarebbe sorto il pio esercizio. Nella sua forma attuale è attestata nella prima metà del secolo XVII in Spagna, soprattutto in ambienti francescani, successivamente in Italia. - Triduo Pasquale. Il Triduo della Passione e della Risurrezione del Signore risplende al vertice dell’anno liturgico, esso celebra gli eventi del Mistero pasquale di Gesù Cristo. Giovedì Santo: La Messa in “Cena Domini” si celebra sul far della sera dando la massima solennità. Vengono accolti dalla comunità gli Oli Santi benedetti dal Vescovo alla mattina nella Messa del Crisma in concattedrale. In questa celebrazione dove è possibile, dopo l’omelia si procede alla lavanda dei piedi e alla fine il S.S.mo Sacramento viene portato processionalmente nel tabernacolo della reposizione. Quindi si spoglia l’altare che deve rimanere senza tovaglie, croci e candelieri e fino al gloria del sabato sera le campane resteranno in silenzio liturgico. Tutta l’attenzione dell’anima deve rivolgersi ai misteri di questa Messa soprattutto vengono ricordati: l’istituzione dell’ Eucarestia, l’istituzione dell’Ordine sacerdotale e il comando del Signore sulla carità fraterna. Venerdì Santo: Al pomeriggio viene letta la Passione del Signore secondo Giovanni e in seguito, l’adorazione e bacio della croce da parte di ciascun fedele, nel rispetto della verità del segno. Alla sera si svolge il pio esercizio della “Via Crucis” in processione lungo le vie del paese. Come di consuetudine, dove passa la processione le case vengono illuminate. Da ricordare anche che in questo giorno devono essere osservati il digiuno e l’ astinenza a ricordo dei quaranta giorni di digiuno che precedono il combattimento spirituale delle “tentazioni” che Gesù affronta nel deserto. Si ricorda anche che in questo giorno sarà raccolto in chiesa il salvadanaio “ Un pane per Amor di Dio”. Sabato Santo: La Veglia Pasquale è il culmine dell’ itinerario di iniziazione sacramentale. Deve incominciare dopo l’inizio della notte e deve terminare prima dell’ alba. Con il fuoco benedetto si accende il cero che resterà accanto all’altare, come segno di Cristo-luce, fino al giorno della Pentecoste. L’acqua benedetta verrà portata alla fonte battesimale e si rinnoveranno la professione di fede e gli impegni battesimali. In questa notte il Signore è “passato” per salvare e liberare il suo popolo oppresso dalla schiavitù. Pagina 2 “LA GAZZETTA DI MURLIS” Continua da pag. 2 La Pasqua nella Risurrezione del Signore: La festa della Pasqua cristiana è mobile, poiché cade la domenica successiva al primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera e viene annunciata ai fedeli dal celebrante nella festività dell’ Epifania. La Pasqua di risurrezione cristiana è l'evento centrale della narrazione dei Vangeli e degli altri testi del Nuovo Testamento: il terzo giorno dopo la sua morte in croce Gesù risorge lasciando il sepolcro vuoto e apparendo inizialmente ad alcune discepole, per poi presentarsi anche agli apostoli e ad altri discepoli. Fu questa la realtà testimoniata dagli apostoli; ma l’annuncio che Cristo è vivo deve risuonare continuamente. La Chiesa nata dalla Pasqua di Cristo, custodisce questo annuncio e lo trasmette in vari modi ad ogni generazione: nei sacramenti lo rende attuale e contemporaneo ad ogni comunità riunita nel nome dei Signore; con la propria vita di comunione e di servizio si sforza di testimoniarlo davanti al mondo. In tutte le famiglie della nostra parrocchia arrivino i migliori auguri per una felice e serena Pasqua. Cristo risorge in ogni cuore che lascia la porta aperta alla bontà, all'altruismo, all'amore, alla speranza e che la serenità e la pace simbolo di questa festa possa sempre dimorare nella nostra casa e nel nostro cuore. Don Antonio, Consigli Pastorale e Affari Economici Il giorno di Pasqua dopo la Santa Messa siamo tutti invitati nella sala della canonica per lo scambio degli auguri e per un brindisi. “LA GAZZETTA DI MURLIS” Pagina 3 Continua da pag. 3 Alcune piante della Bibbia (prima parte) Dio, nel suo tenero amore, ci ha affidato la natura: ci ha dato ogni erba che produce seme e ogni albero in cui è il frutto che produce seme, sono il nostro cibo. Affondando le nostre radici nella Sacra Scrittura incontriamo spesso qualche pianta e albero che erano familiari al popolo d’ Israele, essi furono segni della comunicazione tra Dio e il suo popolo, simboli di una alleanza d’ amore. Vediamo ora di esaminare alcune di queste piante: Acacia (Mimosa nilotica). L’ acacia è un arbusto spinoso, con infiorescenze che dà il vero succo d’ acacia e la gomma arabica. Nella Bibbia la si trova: Nell’ arca dell’ alleanza , realizzata in legno di acacia rivestito d’ oro. Nella tavola delle offerte, ugualmente costruita con legno d’ acacia. Nell’ altare dei profumi per bruciare l’ incenso. Nell’ altare dei sacrifici. Cedro (Cedrus Libani). Per le sue notevoli dimensione è stato fatto emblema della grandezza, della nobiltà, della forza e dell’ immortalità. Gli Ebrei, al tempo di Salomone, lo utilizzarono per costruire la struttura del Tempio di Gerusalemme: “ Il cedro all’ interno del Tempio era scolpito a rosoni e a boccioli di fiori; tutto era in cedro e non si vedeva una pietra”. Cipresso (Cupressussempervirens). Il cipresso è un albero slanciato: “Invece di spine cresceranno cipressi, invece di ortiche cresceranno mirti; ciò sarà a gloria del Signore, un segno eterno che non scomparirà”. (Is 55,13) Anche il legno del cipresso, come quello del cedro, servì a rivestire il Tempio di Gerusalemme. Gesù realizzo nella propria persona la parola che Osea mette sulla bocca del Signore: “ Io sono come un cipresso sempre verde, grazie a me tu porti frutto”. Fico (Ficus carica) Questo albero dal succo lattiginoso, ha larghe foglie provviste di picciolo, il frutto secco è circondato dalla polpa del ricettacolo, che viene chiamato fico. Essere seduto sotto la propria vite e sotto il proprio fico, significa condurre una vita tranquilla e felice. Molte citazioni riguardanti questo albero rivelano la sua importanza per il popolo ebraico ed evocano il suo flusso benefico. Con l’ olivo e la vite, il fico è segno di abbondanza e di serenità e anche simbolo d’Israele. Pagina 4 “LA GAZZETTA DI MURLIS” Continua da pag. 4 Giglio bianco (Lilum candidum). Nella tradizione biblica, il giglio è simbolo della scelta della persona amata. Il Tempio del re Salomone aveva capitelli a forma di giglio, il bacino di metallo fuso, che conteneva l’ acqua lustrale, si ornava dell’ eleganza di un giglio. Ed ecco la parola del Signore piena di tenerezza: “ Sarò come rugiada per Israele; esso fiorirà come un giglio”. Secondo la tradizione , Clodoveo abbandonò le mezze lune del proprio blasone per ostentare il giglio, simbolo della forza e della nobiltà delle stirpi reali. Ginestra ( Spartium juceum) Questo arbusto, alto tra i due e tre metri, dai giovani rami giunchi formi flessibili, ha fiori odorosi di un bel giallo oro che si aprono in grappoli terminali. I poveri ne mangiavano le radici amare: “ Raccolgono l’ erba salsa accanto ai cespugli e radici di ginestra per loro cibo”. ( Gb 30,4). La ginestra è citata come luogo di riposo; seguiamo Elia sfinito nel deserto: “ Egli si inoltrò nel deserto una giornata di camino e andò a sedersi sotto una ginestra”. Grano (Triticum sativum). Farro (Triticum spelta). Il profondo simbolismo del chicco di frumento si radica nella Bibbia; il grano sembra godere di una protezione particolare.” Il lino e l’orzo erano stati colpiti, perché l’ orzo era in spiga e il lino in fiore; ma il grano e la spelta non erano stati colpiti, perché tardivi”. Al tempo dell’ assedio di Gerusalemme, il Signore disse a Ezechiele: “ Prendi grano, orzo, fave, lenticchie, miglio e spelta; mettili in un recipiente e fattene del pane”. Quando Gesù annuncia che risorgerà, prende come simbolo il chicco di frumento:” Se il chicco di grano caduto per terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Cereale nobile, il frumento è l’ origine del pane eucaristico, corpo di Cristo. Lino (Linum usitatissimum). Pianta erbacea, dai bei fiori blu, utilizzata per la fabbricazione di tele. Mosè comunica alla comunità gli ordini del Signore per quanto riguarda le vesti: tuniche e turbanti di bisso ( fibra tessile di origine animale) e i calzoni di lino. Ezechiele riprende questa prescrizione per i sacerdoti: quando entreranno dalle porte dell’ atrio interno, indosseranno vesti di lino. L’ evangelista Giovanni mette in evidenza il lino per festeggiare le nozze dell’ Agnello, che sono simbolo del regno celeste. “LA GAZZETTA DI MURLIS” Pagina 5 Continua da pag. 5 La storica “bottega” di Murlis I ricordi di alcuni anziani di Murlis ci permettono di risalire alla prima attività commerciale (1920/21). Nella ex chiesetta all’inizio di via Casello, la signora Enrica Valin in Ros, gestiva una osteria che vendeva vino , grappa e gazzosa per rifocillare i passanti che si recavano nelle campagne. Nel periodo estivo le bibite venivano rinfrescate nell’attuale fontana proprio di fronte allo stabile. Alla sua morte nel 1936/37, si interrompe l’attività e la licenza commerciale venne ritirata dal Comune. A fianco di questa osteria, alcuni giovani del paese costruirono un piccolo stabile, dove potevano divertirsi con: balli , canti e al suono di una orchestrina paesana dove cantava anche Ros Alfredo (Scheo) figlio della signora Valin. Ros rimase nell’attività commerciale rifornendo vino alle osterie della zona. Negli anni 38/40 Zille Giobatta da Murlis, acquistò per 10.000 lire dai Bonfada lo stabile al civico n. 4 di via Casello . Giobatta si sposa con Bomben Giuditta e inizia una nuova osteria. Pochi i prodotti a disposizione: vino, grappa , filo, bottoni, ecc. però molte erano le partite di “mora” che venivano effettuate. Si giocava anche alle carte da “briscola” fino a tarda notte e frequentemente si praticava anche il gioco della “bestia” per pochi centesimi o lire, era l’allora gioco d’ azzardo. Nel 1949 subentra alla gestione Quattrin Francesco, che passa la mano subito al figlio Giuseppe con la moglie Elsa (il Beppi e la Elsa dalla bottega). I tempi un po’ migliorarono e la gamma dei prodotti in vendita pian piano aumentava. Certamente vista la poca disponibilità di soldi, la gente acquistava i generi disponibili con lo scambio di uova o segnando su un libretto il debito che veniva saldato di tanto in tanto. I turni di lavoro erano molto duri (ore 6,0024,00) e non esistevano turni di riposo nell’arco dell’anno. La gestione Quattrin cessò nel 1982. Il negozio rimane aperto ancora per circa un decennio per poi chiudere definitivamente. Un altro luogo e punto di riferimento importante per quanto riguarda la nostra comunità se ne è andato !!! Pagina 6 “LA GAZZETTA DI MURLIS” Continua da pag. 6 Sintesi del verbale della prima seduta del neoletto consiglio affari economici del 09 marzo 2015 della Parrocchia di S. Lucia V.M. di Murlis I membri del Consiglio sono tutti presenti. Il Parroco espone la ricognizione generale effettuata sulla situazione finanziaria della Parrocchia. Premette che la stessa ricognizione possa essere in parte viziata da elementi non ancora a conoscenza del Consiglio, secondo l’ordine del giorno stabilito, emerge quanto segue: Il Parroco comunica che sono state quietanzate due fatture riguardanti la realizzazione delle piastre commemorative sul sagrato e i lavori di sistemazione dei banchi della chiesa. Inoltre il consiglio approva la proposta di unificare i due conti correnti di cui è intestataria la Parrocchia e di eseguire l’ individuazione dei mutui accesi al fine di chiarire la situazione finanziaria . Per quanto riguarda l’ utilizzo dei terreni di proprietà della Parrocchia si è deciso di regolamentare tra le parti il rapporto di cessione in affitto e di eseguire un’analisi generale della consistenza e delle condizioni in cui si trovano. In riferimento alle condizioni precarie dei pavimenti della chiesa e della sagrestia il consiglio propone di eseguire una verifica statica e la spesa per l’ esecuzione dei lavori di rifacimento per poi richiedere agli enti pubblici preposti un finanziamento a copertura della spesa prima di procedere all’ intervento. Varie ed eventuali: Al fine di dare un accesso autonomo al Centro Oratoriale “ex filanda” ed usarlo in maniera più adeguata ed efficace viene raccomandato al consiglio di definire un nuovo transito all’ immobile, parallelo a quello esistente. Si provvederà a consultare un professionista abilitato in merito. E’ stato inoltre proposto di affidare in uso gratuito, con apposita convenzione, alle associazioni operanti nell’ ambito della Parrocchia, in particolare l’ Associazione Famiglie Santa Lucia e la Pro Murlis, l’uso della stanza adiacente alla chiesa, sopra il portico di accesso al palazzo Costantini , quale sede delle associazioni. Si evidenza la possibilità di installare una toilette dopo attenta verifica dei costi. A margine del Consiglio, viene sentita la Presidentessa della Pro Murlis ed un consigliere, entrambi organizzatori del Torneo estivo di Calcetto di Murlis che evidenziano le condizioni deplorevoli del campetto. La discussione mette in risalto varie ipotesi da valutare, tra le quali l’ ipotesi di traslare il campetto sul terreno comunale antistante l’attuale, in prossimità dell’ edificio usato ora come spogliatoio. “LA GAZZETTA DI MURLIS” Pagina 7 Continua da pag. 7 La gazzetta è consultabile anche nel sito internet: www.murlis.it Redatto da: Lidio Quattrin Antonella Bozzo Pagina 8 “LA GAZZETTA DI MURLIS”