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$1.00 Più tasse nella Gta (prezzo più alto fuori) ■ Anno 02 ■ N. 233
www.corriere.com
Giovedi 4 Dicembre 2014
Lezione di moderazione dagli italiani
Passo indietro della Augimeri per il ruolo di Speaker: via libera alla Nunziata, Tory evita la prima spaccatura
TORONTO - Una lezione di moderazione e di distensione a City Hall. Maria Augimeri, candidata da 19 consiglieri comunali in alternativa a Frances Nunziata per
la carica di Speaker, ha fatto ieri un passo indietro, accettando
la conferma alla guida del North
York Community Council. Un gesto che ha evitato la prima spaccatura dell’era Tory a City Hall.
 ARTICOLO A PAGINA 2
IL DELITTO
Loris, i video
smentiscono
il racconto
della madre
RAGUSA - I video delle telecamere di sorveglianza sparsi per tutto
il paese smentiscono il racconto
fatto dalla madre di Loris. È questa la novità investigativa emersa ieri nell’ambito delle indagini
sul delitto del bambino di 8 anni
a Santa Croce Camerina. L’abitazione della famiglia colpita dalla
terribile tragedia è stata perquisita dagli inquirenti.
Sì al Jobs Act, scontri in piazza
Approvata in Italia la riforma del lavoro ma continuano le tensioni e le polemiche
 ARTICOLO A PAG. 7
 ARTICOLO A PAGINA 6
COSTA CONCORDIA
SPETTACOLI
TERRORISMO
Isis, raid iraniani
contro i jihadisti
 ARTICOLO A PAG. 8
«In nave io ero il primo dopo Dio»
Seconda giornata di deposizione per Schettino: non fu colpa mia
GROSSETO - Schettino sotto torchio anche ieri al processo di
Grosseto, eppure, come ha detto lui stesso al pubblico ministero, quando comandava era «il primo dopo Dio» sulla nave, anche
sulla Concordia, e anche nel mare
del Giglio la sera del naufragio il
13 gennaio 2012. Schettino si è difeso anche così, di fronte alle domande dell’accusa.
Guglielmo Tell,
il capolavoro
rivoluzionario
di Rossini
 ARTICOLO A PAG. 9
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GIOVEDI 4 DICEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
2
CANADA
TORONTO
Augimeri, un primo gesto distensivo a City Hall
Francesco Veronesi
TORONTO - Poteva essere la
prima grana per il neo sindaco di Toronto. Si è trasformato invece in un gesto distensivo
che testimonia un cambiamento a 360 gradi del clima politico
a City Hall. Maria Augimeri ieri
mattina ha infatti deciso di farsi
da parte e non lanciare la sfida a
Frances Nunziata per la poltrona di Speaker, dopo che diciannove consiglieri comunali si erano messi insieme e avevano
proposto la sua candidatura in
alternativa a quella della candidata indicata da John Tory. Augimeri in un primo momento aveva dato la propria disponibilità, di fronte a tanto entusiasmo
mostratole da numeri colleghi a
testimonianza della stima nutrita nei sui confronti.
Ma alla fine ha deciso di fare
un passo indietro, accettando invece la carica di Chair del North York Community Council. Un
ruolo questo estremamente significativo, perché le permetterà di stare a più stretto contatto con i cittadini di North York,
ascoltarne le esigenze e i problemi e agire di conseguenza.
La nomina alla guida del consiglio di North York non ha trovato opposizione né da parte del
sindaco né da parte di altri consiglieri comunali. «Ho ricoperto
questo ruolo per molto tempo ha dichiarato Augimeri - è dove
sta il mio cuore e dove sarò in
Il consiglio comunale a Toronto. Nel riquadro Maria Augimeri
grado di continuare a svolgere
un buon lavoro».
Oltre a questo, stando ai regolamenti comunali, esiste una
chiara incompatibilità tra il ruolo di Speaker di City Hall e quello di Chair di una commissione
locale. Il gesto della Augimeri
ha quindi evitato la prima possibile spaccatura all’interno del
consiglio comunale, dove anco-
ra numeri consiglieri devono digerire le nomine volute da Tory.
Il neo sindaco, nella commissione esecutiva, ha scelto ben nove
componenti su dodici che erano già presenti nella precedente amministrazione Ford.
Nelle sue scelte - è questa una
critica giunta da più parti - sono
stati esclusi totalmente i consiglieri di area progressista.
Tory su questo punto si è difeso con forza anche ieri mattina. Il sindaco infatti ha ribadito
la sua volontà a dare sin dall’inizio un determinato indirizzo alla sua amministrazione cittadina e per questo le scelte sui ruoli base della commissione esecutiva sono cadute su quei consiglieri comunali che gli offrivano
le maggiori garanzie in tal sen-
so. «Ho cercato - ha dichiarato il
sindaco - di fare ciò che ritenevo
prudente in un contesto di assoluta necessità per me per arrivare a risultati tangibili in settori
come, trasporto, lavoro e tasse.
E non voglio che nessun tipo di
“ideologia” diventi un ostacolo a
una buona idea».
Per quanto riguarda l’Augimeri, numerosi colleghi avevano scelto la sua candidatura per
quanto fatto in tutti questi anni
in consiglio comunale e per la
sua gestione alla guida della Ttc negli ultimi mesi a City Hall
prima delle elezioni dello scorso ottobre.
Ma allo stesso tempo, rileggendo le parole di ieri di Tory,
è evidente come il sindaco nella creazione della sua squadra di
governo cittadino abbia voluto
puntare su consiglieri che si posizionano su uno spettro politico di centrodestra.
Nunziata da questo punto
di vista avrebbe offerto a Tory
maggiori garanzie, anche se da
più parti si chiedeva un sostanziale cambiamento rispetto alla gestione degli ultimi quattro
anni.
Su questo la stessa Augimeri ha voluto avere delle garanzie. «Nelle ultime ventiquattr’ore
- ha ribadito l’ex chair della Ttc
- sono stata rassicurata dall’ufficio del sindaco che ci sarà definitivamente una presidenza
maggiormente conciliatoria e
formale da parte della Speaker».
IL VERTICE
Energia e oleodotto, Wynne ancora preoccupata
TORONTO - Le preoccupazioni
non sono sparite, tutt’altro. Il vertice di ieri a Queen’s Park tra Kathleen Wynne e Jim Prantice non
ha fugato i dubbi della premier
dell’Ontario riguardo la proposta
di costruzione della Energy East
Pipeline, un oleodotto sponsorizzato invece a gran forza dal premier dell’Alberta. Il meeting di ieri ha comunque registrato anche
qualche passo avanti rispetto alle previsioni della vigilia. I due
premier infatti sono stati in grado
di tracciare una lista di punti sui
quali poter intavolare una discussione più approfondita nell’immediato futuro. Wynne e Prenti-
ce hanno anche discusso della lista di sette principi da seguire irmata dall’Ontario e dal Quebec. Il
progetto di costruzione dell’oleodotto, se dovesse essere realizza-
to, costerà circa 12 miliardi di dollari. I dubbi della premier liberale riguardano soprattutto l’impatto ambientale, i rischi di danni
ambientali e il previsto aumento
delle emissioni di gas serra. Prentice, dal canto suo, ha ribadito la
necessità di realizzare la pipeline
attraverso la quale dovrebbe passare il greggio estratto nelle zone delle sabbie bituminose in Alberta. Il premier della provincia
dell’Ovest si è detto comunque
soddisfatto per gli esiti dell’incontro, dove ha registrato la buona volontà dell’Ontario di continuare a dialogare sulla questione.
Stesso discorso per quanto riguarda il Quebec, altra provincia
lungo la quale dovrebbe passare
l’oleodotto. Secondo Prentice, inoltre, il National Energy Board
dovrebbe dare il proprio via libe-
ra ai principi sottoscritti dai leader delle due province, un passo
decisivo per la futura costruzione
della Energy East Pipeline.
L’Alberta negli ultimi mesi sta
cercando di sponsorizzare la costruzione di numerosi progetti
per il miglioramento del trasporto del petrolio.
Tra questi quello della Keyston
XL Pipeline, un oleodotto che
nelle intenzioni di TransCanada
dovrebbe collegare i giacimenti
delle sabbie bituminose direttamente con le rainerie del Texas.
Questo progetto nei giorni
scorsi è stata bocciato negli Stati Uniti.
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CORRIERE CANADESE • GIOVEDI 4 DICEMBRE 2014
3
CANADA
LA REPLICA
“La scuola cattolica è l’orgoglio dell’Ontario”
Monsignor
Iverinci risponde
duramente all’ex
ministro Greg
Sorbara che vuole
abolire le scuole
cattoliche
Monsignor John Iverinci
Mi è stato fatto recapitare l’articolo del Corriere Canadese del 14
novembre u.s. riguardante quello
che il Sig. Sorbara dice a proposito delle Scuole Cattoliche chiedendomi un commento.
Adesso che il Sig. Sorbara è fuori dalla scena politica “ufficiale”
spara per l’estinzione della Scuola Cattolica. Perché non l’ha fatto
prima quando è stato, per molti e
lunghi anni, al governo dell’Ontario e anche ministro delle Finanze? Forse aveva il presentimento
di perdere la poltrona, di non essere eletto, così è successo ad altri
politici?
La veste indossata da vari politici è molto camaleontica. È molto
facile per il Sorbara, ora che politicamente parlando non ha nulla
da guadagnare, uscire fuori con
questa sua posizione. È sempre
riprovevole rigettare quello di cui
si è usufruito. “Dobbiamo guardare al futuro e creare sistemi che
riflettano quello che siamo, non
quello da cui veniamo” (Corriere
Canadese, 14 nov. u.s.). Queste parole ha scritto, in inglese il Sorbara nella sua autobiografia.
Secondo questa citazione, allora, dovremmo abbandonare il
nostro passato, le nostre radici, la
nostra cultura, le nostre tradizioni, le origini da cui veniamo? Il futuro non si costruisce abbattendo
il passato, ma prendendo lezione
dal passato per meglio programmare il futuro.
“The present cannot be divorsed from the past, and the past
always bears the seeds of the future” (in “Pope Francis” by Chris
Lowney, pag. 105).
Il Sorbara vorrebbe “un sistema
dell’educazione pubblica unica
per tutti”. Quando ci piace, ed è
conveniente, siamo diversi, multiformi, multiculturali e poi, in altri
momenti, la diversità specialmente quella scolastica non è più utile.
Eppure il governo canadese sostiene, protegge ed elargisce fondi
per mantenere le diversità.
Nella società così come nella
politica, nel business e in tutti i
campi ci sono diversità. Perché
allora non ci dovrebbe essere diversità nella scuola? La diversità è
quella che fa emergere, che ispira
e che sprona a risultati più ambiti, senza far dimenticare che “variety is the spice of life” (William
Cowper).
Quindi la differenza scolastica,
e non l’unicità è ricchezza del sistema scolastico stesso.
Mi fa sempre specie quando
sento parlare dei fondi dati alle
scuole cattoliche. Ma questi fondi
da dove vengono? Ma i cattolici
non pagano pure loro le tasse per
la scuola?
E allora perché non dare loro
quello che spetta e quello che
ogni democrazia dovrebbe fare
per tutti i suoi cittadini, lasciando
ai genitori la scelta della scuola.
“I genitori, avendo il dovere ed
il diritto primario e irrinunciabile
di educare i figli, debbono godere di una reale libertà nella scelta della scuola. Perciò i pubblici
poteri, a cui incombe la tutela e
la difesa della libertà dei cittadini,
nel rispetto della giustizia distributiva, debbono preoccuparsi che
le sovvenzioni pubbliche siano
erogate in maniera che i genitori
possano scegliere le scuole per
i propri figli in piena libertà, seguendo la loro coscienza (VaticanoII, G.E. #6).
Se ci fosse un solo sistema
scolastico perché le tasse dei Cattolici dovrebbero sostenere un
sistema di educazione che non
trasmette i principi e i valori cattolici? Anzi, li rigetta, li ostacola e
li azzera.
Se le scuole cattoliche fossero
vuote, chiuderle lo si potrebbe capire; ma, a prova contraria, sono
stracolme di alunni.
"La Chiesa loda quelle autorità
e società civili che, tenendo conto del pluralismo esistente nella
società moderna e garantendo la
giusta libertà religiosa, aiutano le
famiglie perché l’educazione dei
loro figli possa aver luogo in tutte
le scuole secondo i principi morali e religiosi propri di quelle stesse
famiglie”. (Vat.II,#7).
È ben noto che la scuola cattolica non è da meno di quella pubblica, forse è anche superiore e
non sto qui ad elencarne i meriti
riconosciuti anche da tanti genitori non cattolici, i quali vogliono
che i loro figli siano educati nella
scuola cattolica.
La scuola cattolica, per tradizione e per i suoi meriti e risultati, è
l’orgoglio dell’Ontario. Quanti dei
politici e uomini e donne di successo, anche nostrani, sono stati
educati nelle scuole cattoliche?
Chiediamolo al Sig. Sorbara e in
questo, certamente il Sig. Volpe,
direttore del Corriere ci potrebbe
aiutare.
IL RAPPORTO
Corruzione percepita, il Canada ok
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BERLINO - A leggere le cronache degli ultimi giorni, o anche anni, non si fa molta fatica a crederlo: l’Italia è il Paese in Europa
con il più diffuso livello di percezione della
corruzione nell’amministrazione pubblica,
a pari merito con altri sei Stati, quattro dei
quali europei. Lo ha certificato, ancora una
volta, l’ong Transparency International nella sua nuova classifica sulla corruzione, che
per il 2014 vede l’Italia stabile al sessantanovesimo posto di una classifica che comprende 175 Stati. Pur trovandosi insieme a
Brasile, Bulgaria, Grecia, Romania, Senegal
e Swaziland, con 43 punti, l’Italia ha fatto registrare infatti il valore potenziale più basso
(34 punti).
Questo la colloca all’ultimo gradino della
scala dei Paesi dell’eurozona e dell’Europa tutta. Diversa invece la situazione del
Canada che è tra le prime dieci dietro alla
Danimarca (prima), la Nuova Zelanda, la
Finlandia, la Svezia e Singapore. L’indice
di Transparency, occorre precisare, si basa
sulla percezione, non su un registro di casi
certificati. Ciò significa che il racconto della corruzione fatto con enfasi in alcuni Paesi, meno in altri, possa pesare sul valore
registrato. In altre parole, la classifica non
necessariamente restituisce il valore reale
di casi di corruzione certificati. Secondo il
rapporto, comunque, il livello di corruzione percepito è in aumento soprattutto nei
Paesi con il più alto tasso di crescita economica.
Tra questi la Turchia, in particolare, seguita da Brasile, Russia, India e Cina. Ma al
centro delle critiche di Transparency International ci sono anche importanti centri
finanziari. Che si trovino o meno in Paesi
dove il livello di corruzione è basso, le banche multinazionali e le principali piazze finanziarie come Francoforte, Londra e New
York giocano un ruolo importante nel fenomeno corruttivo. Fermandosi alla classifica
per Paesi - stilata sulla corruzione nelle
amministrazioni pubbliche, secondo la percezione di fonti private, come le agenzie di
rating, e istituzionali -, anche quest’anno la
Danimarca ha difeso il suo primo posto, seguita da Nuova Zelanda e Finlandia. All’ultimo posto si sono classificate a pari merito
Corea del Nord e Somalia. Tra i più grandi partner europei dell’Italia fanno bene la
Germania dodicesima e la Gran Bretagna
quattordicesima.
Meno bene la Francia, ventiseiesima, con
gli Usa diciassettesimi. «I Paesi nella parte
più bassa della classifica devono prendere
misure radicali contro la corruzione a vantaggio dei propri cittadini. Mentre gli Stati ai primi posti devono assicurarsi di non
esportare pratiche corruttive nei Paesi in ritardo di sviluppo», ha spiegato il presidente
di Transparency International, José Ugaz.
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GIOVEDI 4 DICEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
4
CANADA
OMICIDI DI THORNCLIFFE PARK
DUE RAPPORTI
Zahra e i suoi figli “vittime di abusi”
TORONTO - Si aggiungono altri
tasselli al puzzle sulla morte di
Zahra Mohamoud Abdille, 43 anni e dei suoi igli Faris, 13 e Zain, 8:
i corpi senza vita sono stati trovati dagli agenti della polizia di Toronto all’interno del loro appartamento a Thonrclife Park. A spiegare che l’esistenza della donna e
dei suoi igli non era propriamente serena è la responsabile di un
rifugio di Scarborough per donne vittime di abusi che conferma
di aver ospitato nel 2013 per numerose settimane al Dr. Roz’s Healing Place, le tre vittime. «La famigliola è venuta a chiedere aiuto
al centro perché si trovava in una
situazione di abuso, isico, emotico e inanziario - ha detto Roz Roach - Zahra, dopo essere giunta in
Canada negli anni Novanta senza alcun sostegno aveva sposato
un uomo che aveva reso la sua vita un inferno. Lei era di sua proprietà, la controllava in ogni modo, abusava di lei in continuazione». Zahra, che lavorava come infermiera presso il Toronto Public
Health, aveva provato a ottenere la custodia dei igli senza successo. A causa del suo stipendio
a Zahra non è stato riconosciuto il diritto a un alloggio popolare mentre un aitto da privati era
troppo oneroso per lei. «Si è trovata in trappola come tante altre
donne - ha detto Roach - se hanno un lavoro non vengono aiutate,
non ricevono alcuna forma di assistenza sociale».
Secondo la responsabile del
centro Dr. Roz’s Healing Place,
Zahra a quel punto è stata costretta tornare nella casa che condivideva con il marito.
Il resto è storia. La mamma e i
suoi due igli sono stati ricordati
martedì scorso durante una veglia
dalla comunità di Thorclife Park. «I bambini erano molto brillanti, intelligenti, pieni di energia ricorda commossa Roach - il più
grande era sempre pronto a proteggere la madre, sempre pronto a
intervenire per difenderla».
Roz Roach ricorda anche che
Zahra non voleva chiedere aiu-
A sinistra
Zahra
Mohamoud
Abdille con
il iglio Zain;
a destra il
iglio Faris
to alla sua comunità. «Non voleva parlarne. Non voleva che la sua
comunità sapesse quello che suc-
cedeva tra le mura della sua casa. Non aveva familiari in Canada,
nessuno che potesse aiutarla», ag-
L’assicurazione
sanitaria sui farmaci
per gli anziani
è “da rivedere”
giunge Roach.
Intanto la indagini proseguono
e la polizia di Toronto sta valutando il possibile legame tra gli omicidi e la morte di un uomo, avvenuta qualche ora dopo lo stesso
giorno, un uomo ancora non identiicato che si è gettato dal Leaside
Bridge sulle auto che transitavano
lungo Don Valley Parkway. «È un
caso diicile - ha detto il sergente
Matt Moyer - posso solo dire che
questa triste storia ha colpito profondamente gli agenti della polizia di Toronto».
CRONACA NERA
Donna rapinata in casa, caccia a due uomini
TORONTO - La York Regional Police sta dando la caccia a due uomini, che armati di coltelli, hanno
legato e derubato una donna dopo essersi introdotti nella sua casa a Markham. I ladri sono entrati
nell’abitazione che si trova su Woodward Avenue, nelle vicinanze
di Steeles Avenue e Yonge Street,
verso le 4 del mattino: si sono poi
allontanati a piedi con un bottino
di denaro in contanti e gioielli. La
polizia ha affermato che nessuno
è rimasto ferito durante la rapina e che non si conosce il motivo
per cui è stata presa di mira proprio quella abitazione. Chiunque
abbia informazioni sull’accaduto
può contattare la York Regional
Police all’1-866-876-5423, interno
6631 o Crime Stoppers all’1-800222-TIPS.
¬ Un residente di Oshawa è stato
ricoverato in ospedale dopo es-
sere stato tratto in salvo da un agente di polizia e da un passante dal suo minivan in fiamme che
aveva precedentemente colpito
PRIMO PIATTO
Riso con fiori di zucca
un ponte di cemento. Il veicolo,
dopo lo schianto, è stato avvolto completamente dalle fiamme:
l’uomo è stato trasportato in un
ospedale di Toronto a causa delle gravi ferite riportate. La polizia investiga.
• Una persona è morta in seguito
allo schianto tra due veicoli avvenuto sulla 401 a Brockville. Ad aver causato l’incidente, secondo
l’Opp, è stata la strada scivolosa
a causa della neve e della pioggia
gelata cadute durante la notte.
L’automobilista ha perso il controllo del veicolo andando a sbattere contro un divisore di cemento: la donna, passeggero sull’auto è deceduta sul colpo mentre
quella al volante non ha riportato gravi ferite. Gli agenti dell’Opp
hanno risposto a 400 chiamate
per incidenti avvenuti sulle autostrade della Gta.
CONTORNO
TORONTO - In una società,
questa canadese, dove si sta
verificando il rapido invecchiamento della popolazione,
due relazioni chiedono che
vengano “rivisti” i piani assicurativi del governo sui farmaci per gli anziani. I due rapporti propongono però un approccio diverso al problema,
che è destinato, con gli anni a
diventare sempre più grande.
Nel rapporto reso noto ieri da
Steve Morgan, esperto di politica sanitaria, appare chiaro
che i piani di copertura provinciali del Canada per coloro che hanno una età superiore ai 65 anni (alcuni dei quali
basati sull’età, altri sul reddito) debbono essere sostituiti
da programmi finanziati attraverso le imposte sul reddito e
resi disponibili a tutti i canadesi, qualunque sia la loro età.
Questo rapporto, pubblicato
dall’Institute for Research on
Public Policy (IRPP) suggerisce che se le province e i territori decidono di creare una
agenzia per acquistare i farmaci in massa, ciò si tradurrebbe in un risparmio di miliardi di dollari: denaro questo che potrebbe contribuire
a inanziare questo programma. Nel frattempo un rapporto del C.D. Howe Institute
giudica positivi i piani assicurativi basati sul reddito: quelli che prendono in considerazione l’età rappresentano un
modello poco valido se si considera l’avanzare dell’età dei
baby boomers che stanno per
entrare nella fascia “seniors”.
DOLCE
Fagiolini alla pancetta
Tartine alla grappa
Calorie per porzione: 190
Tempo di preparazione: 35 min.
Economico: si Vegetariano: no
La Cucina
di
Ingredienti per 4 persone : 600 gr. di fagiolini - 50 gr. di pancetta afumicata - 3 cucchiai
di parmigiano - 20 gr. di burro - un ciufo di
prezzemolo - un cucchiaio di olio extravergine
d’oliva - sale.
Teresina
Il Corriere Canadese
invita le sue afezionate lettrici
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magari vengono preparate
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speciale oppure che sono
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quando si rientra a casa dal
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Calorie per porzione: 580
Tempo di preparazione: 40 min.
Economico: no Vegetariano: no
Ingredienti per 4 persone : 400 gr. di riso 300 gr. di iori di zucca - 25 gr. di burro - una
piccola cipolla - un litro e mezzo di brodo di
carne - 50 gr. di grana grattugiato - sale e pepe.
Preparazione: “Lessare i fagiolini in acqua
bollente salata per 20 minuti. Tagliare la pancetta
a dadini e rosolarla in una piccola pentola con
l’olio. A parte, scaldare il burro ed incorporarvi
parmigiano, lasciandolo sciogliere. Scolare i
fagiolini e disporli in un piatto da portata; unire
la pancetta rosolata, cospargere con la salsa di
formaggio preparata, spolverizzare con il prezzemolo tritato e servire.”
Preparazione: “Pulire i iori di zucca, lavarli
e privarli del pistillo. A parte, far rosolare la
cipolla nel burro, aggiungere i iori di zucca,
il riso e lasciar insaporire per qualche istante,
mescolando. Unire quindi il brodo, un po’ alla
volta, continuando a rimestare e lasciar cuocere
per circa venti minuti, aggiustando di sale. A
fuoco spento, aggiungere una macinata di pepe
e il formaggio grattugiato; mescolare accuratamente e servire su un piatto caldo."
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Calorie per porzione: 330
Tempo di preparazione: 30 min.
Economico: si Vegetariano: si
Ingredienti per 4 persone: 4 fette di pane di
segale - 4 formaggini freschi - 20 gr. di burro
- una spruzzata di grappa - 10 gherigli di noci
- un cucchiaio di olio extravergine d’oliva
- sale e pepe bianco.
Preparazione: Sopra un tagliere di legno,
tritare inemente le noci impastandole con i
formaggini e aggiungendo -se occorre- un
cucchiaio d’olio per ammorbidire. Condire
l’impasto con sale, pepe e un po’ di grappa,
mescolando bene per amalgamare tutto.
Imburrare il pane di segale e poi spalmarvi la
crema ottenuta. Guarnire a piacere e servire.
Redazione: Corriere Canadese
Italia, nr 86 Via Maria, 03100 Frosinone.
Canada, 2700 Duferin St., Unit 90.
Toronto, On, M6B 4J3
Amministrazione:
L'On. Joe Volpe, Presidente
Francesco Veronesi, Direttore
Nicola Sparano, Vice-Direttore
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M6A 1Z6
CORRIERE CANADESE • GIOVEDI 4 DICEMBRE 2014
5
OPINIONI
IL COMMENTO
«Miope la politica di Kenney e Alexander»
Mubarak Ahmed
TORONTO - Rocco Galati, celebre a livello nazionale per la sua
volontà nel voler sidare il governo nella difesa dei diritti democratici della gente, è in corte per
sidare il Bill C-24. Questa legge,
intitolata “Strengthening Canadian Citizenship Act”, è stata presentata in parlamento quest’anno
è ha ricevuto il Royal Assent il 19
giugno.
La legge ha introdotto nuove regole che si applicano sui futuri richiedenti della cittadinanza canadese. La legge cambia molti aspetti delle leggi sulla cittadinanza in
Canada. Il fondamento logico alla
base della legge è che le nuove regole prepareranno meglio i nuovi immigrati per una piena partecipazione e integrazione nella società canadese, mentre viene alimentato un forte attaccamento ai
valori canadesi.
Sciocchezze, come viene detto
in Inghilterra. Quello che fa in realtà è aumentare le spese in tempo, soldi e frustrazioni per acquisire la cittadinanza. I nuovi arrivati in Canada stanno, nella maggior
parte del casi, in cerca di un nuovo e migliore futuro che gli permetterà di avere l’opportunità di
lavorare e condurre i propri affari senza essere soggetti a piani
oppressivi da parte di altri soggetti. Loro apprezzano veramente il
concetto di Stato di diritto.
Nei confronti degli altri valori, l’unico che conta è che tutte le leggi emanate dal parlamento e dalla legislatura devono essere conformi alla Carta dei diritti
e delle libertà. Sin dalla sua promulgazione del 1982, il nostro attaccamento alla Carta e elle sue
interpretazioni della Corte Suprema è ciò che ha contraddistinto la
nostra cittadinanza. Ogni altro valore è eimero come le generazioni che li hanno prodotti.
Come dicevano i romani: O
tempore o mores. Qualcuno che
è immigrato in Canada negli anni
Cinquanta, Sessanta o Settanta ri-
conosce ancora questo Paese? Il
loro orgoglio per le conquiste dei
loro antenati in Italia diminuisce i
loro valori come canadesi? Nessuno vuole spostare indietro l’orologio. Nessuno può farlo.
Jason Kenney e il suo successore al ministero dell’Immigrazione e della Cittadinanza, Chris Alexander, pensano così. Per loro, a
meno che qualcuno non sia in grado di parlare un inglese ai livelli
di un laureato di Oxford, o francese come la controparte alla Sorbona, non è degno di diventare un
cittadino vero e proprio. Sarebbe
una perdita per il Canada.
Per molti, parlare una seconda
o anche una terza lingua è un as-
la loro madrelingua. Questo potrà avvenire attraverso le generazioni.
Ma non dovrebbe avere nulla a
che fare con l’abilità di diventare
cittadini veri e propri. La politica di Kenney e Alexander è draconiana, miope e toglie delle pratiche legittime precedentemente
accettate per acquisire la cittadinanza. Uno rimane con l’impressione che Kenney e Alexander
non vogliano che gli immigrati diventino cittadini. Spero che Rocco Galati lo provi in corte.
set che si può mettere sul tavolo
quando si fa richiesta per un lavoro.
Ma questo non è indispensabile per il successo, o per l’integrazione. I concetti dietro la politica multiculturale o della società giusta sottolinea tutto questo. La gente che arriva da Paesi dove non parla l’inglese come
Italia, Portogallo o Spagna parla
delle lingue che portano con loro tesori di conoscenza sedimentatisi nei millenni. Si adatteranno.
Gli italocanadesi lo hanno provato molte volte.
Il loro primo test di cittadinanza non dovrebbe essere se loro
hanno abbandonato con successo
Mubarak Ahmed è il presidente
Toronto Region, Partito Liberale
del Canada (Ontario)
ENGLISH VERSION
Kenney and Alexander policy is short-sighted
Mubarak Ahmed
TORONTO - Rocco Galati, nationally renowned for his willingness to challenge the government in defense of the people’s
democratic rights, is in Court
to challenge Bill C-24. This Bill,
titled, the “Strengthening Canadian Citizenship Act”, was
introduced in Parliament earlier in the year and received Royal Assent on June 19.
It introduced new rules to cover future applicants for Canadian
citizenship. It changes many
key aspects of Canada's citizenship laws. The rationale is that
the new rules will better prepare
newcomers for full participation
and integration into Canadian society, while fostering a strong attachment to Canadian values.
Poppycock, as they say in England. What it does is increase the
expense in time, money and frus-
tration to acquire citizenship.
Newcomers to Canada are, in the
main, looking to a new and more
promising future that will afford
them the opportunity to work
and go about their business without being subjected to the oppressive plans of others. They
really do appreciate the concept
of the rule of law.
As to other “values”, the only one that counts is that all laws
emanating from Parliament and
Legislatures must meet the Charter of Rights and Freedoms Challenge. Since its enactment in
1982, our attachment to the Charter and the Supreme Court’s interpretations of its reach is what
distinguishes our Citizenship.
Any other “values” are as ephemeral as the generations that
spawn them.
As the Romans said: O tempore
o mores. Does anyone who immigrated to Canada in the 50s, 60s,
70s…still recognize this country?
Does their pride in the achievements of their ancestors in Italy
diminish their value as Canadians? No one wants to “turn
back the clock”. No one can.
Jason Kenney and his successor at Citizenship Canada, Chris
Alexander, think so. For them,
unless you can speak English
at the same level as an Oxford
graduate , or French like their
counterpart from the Sorbonne,
you may never become a fullfledged citizen. It would be Canada’s loss.
For many, speaking a second,
or even third, language is an asset
one brings to a job application.
But it not indispensable to success…or to integration. The concepts behind a Multiculturalism
Policy or a Just Society underscore this. People from non-English speaking countries such as
Italy, Portugal, or Spain speak
languages that hold treasuries of
knowledge gathered over thousands of years. They will adjust.
Italian Canadians have proved
this over and over.
Their first test of Citizenship
should not be whether they have
successfully abandoned their
mother tongue. That may well
happen over the generation(s).
But it should have little or no
bearing on one’s ability to a fullfledged Citizen. The Kenney/
Alexander policy is draconian,
short-sighted and takes away
previously accepted legitimate
practices for acquiring Citizenship. One is left with the impression that Kenney and Alexander
do not want immigrants to be citizens. I hope Rocco Galati proves
as much in Court.
Mubarak Ahmed is the President Toronto Region Liberal Party
of Canada (Ontario)
L'EDITORIALE
Louise Russo l’ospite speciale di Tory: un segnale molto incoraggiante
TORONTO - Un segnale, positivo e incoraggiante. La presenza di Louise Russo come “special
guest” di John Tory durante la cerimonia di giuramento del neo sindaco rappresenta una svolta netta rispetto agli ultimi quattro anni a City Hall che va accolta
con un applauso.
Il primo cittadino di Toronto,
nella giornata più importante perché dà il via ufficiale alla sua amministrazione a City Hall, ha voluto al suo fianco una donna simbolo di coraggio e perseveranza, valori che Louise in tutti questi anni ha dimostrato di possede-
re. Siamo lontani anni luce dalle
pagliacciate di fordiana memoria
con Don Cherry e altri personaggi
discutibili: al contrario qui siamo
di fronte a una persona che ha sofferto moltissimo nella vita ma, allo stesso tempo, di fronte alle difficoltà ha saputo reagire, lottando
con forza e coraggio.
Louise Russo è il simbolo della
violenza insensata che popola le
nostre strade, un male che il nuovo sindaco Tory dovrà cercare di
estirpare. Anche perché gli ultimi
dati non sono certo confortanti.
Stando infatti a Statistics Canada
se da un lato il numero di omici-
mi ha aiutato a
“ Anna
sfruttare quegli sconti di cui
non conoscevo nemmeno
l’esistenza.
- Nancy R.
”
“
Amo il fatto che Anna possa
parlare in italiano e sia più
facile per me capire.
- Paulino M.
”
di in Canada è in netto calo, a Toronto viviamo in contro tendenza,
con il tasso in aumento.
Ecco allora che la presenza della Russo nella cerimonia di investitura del nuovo sindaco assume
un significato particolare che vale più di mille, vuoti e inutili proclami.
Louise Russo venne colpita da
una pallottola esplosa in un California Sandwich a Toronto nell’ottobre del 2004.
Da allora la donna è rimasta paralizzata dalla vita in giù. Russo
negli anni è diventata un’attivista
contro la violenza.
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GIOVEDI 4 DICEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
6
ITALIA
Matteo Guidelli e Mimmo Trovato
SANTA CROCE CAMERINA C’è un video che smentisce il racconto di Veronica Panarello, la
mamma del piccolo Loris: la mattina di sabato 29 novembre il bambino non è mai arrivato a scuola,
come ha sostenuto la donna, ma è
rientrato a casa. Le immagini, registrate da una telecamere ad una cinquantina di metri dall’abitazione della famiglia, confermano dunque i dubbi di investigatori ed inquirenti che ora vogliono
capire perché Veronica ha raccontato loro una versione diversa da
quella immortalata nei frame video.
«Ho accompagnato Loris a
scuola con la macchina e l’ho lasciato a poca distanza dal cancello» ha raccontato Veronica. Ma
nelle immagini si vede invece che
Loris, attorno alle 8.30, scende
dalla Polo nera della mamma e va
verso il portone di casa. Da quel
momento in poi di Loris non ci sono più immagini, almeno tra quelle visionate inora dagli investigatori: ricompare, 8 ore dopo nel
canalone a Mulino Vecchio. Morto.
«Esistono diversi video che sono allo studio. Ci sono 42 telecamere che hanno ripreso 24 ore e
sono tutte interessanti e utili» si
limita a dire il procuratore di Ragusa Carmelo Petralia: il procuratore aggiunge anche che «non ci
saranno tempi lunghi per chiarire le prime cose». Il che signiica che la svolta ancora non c’è ma
che gli investigatori hanno imboccato una pista ritenuta molto interessante.
Allo stato delle indagini sul registro degli indagati, con l’accusa
SCHETTINO
«Sulla nave
io primo
dopo Dio»
Michele Giuntini
RAGUSANO
Loris, un video smentisce
il racconto fatto dalla madre
di sequestro di persona e omicidio, rimane comunque il solo nome di Orazio Filone, il cacciatore
che sabato pomeriggio ha trovato
il corpo di Loris nel fosso a Mulino Vecchio. Un atto dovuto per
consentire di fare gli accertamenti irripetibili sulla sua auto e sui
suoi vestiti. La sua posizione resta
dunque al vaglio degli inquirenti, che continuano a ritenere poco
plausibile la spiegazione che l’uomo ha dato del perché, appena saputo della scomparsa di Loris, si è
diretto proprio in quel punto dove
poi è stato trovato il corpo. Così
come sono ancora da chiarire i
rapporti dell’uomo con la famiglia
del piccolo.
Veronica Panarello, invece, al
momento non è indagata e lo dice chiaramente il procuratore. Ma
è evidente che gli investigatori e
gli inquirenti - che anche ieri hanno continuato a sentire diversi testimoni - vorranno quanto prima chiarire il perché la donna ha
mentito e fare una serie di atti uficiali.
Il primo è arrivato già nel po-
meriggio quando una quindicina
tra poliziotti e carabinieri si sono
presentati su mandato della Procura in via Garibaldi e sono rimasti nell’abitazione di Loris ino a
tarda sera.
Gli uomini della scientiica e
del Racis hanno operato anche
con il Luminol, per rilevare la presenza di tracce non visibili ad occhio nudo, e hanno raccolto una serie di elementi che saranno
poi analizzati dagli specialisti dello Sco della polizia e del Ros dei
carabinieri.
IL DELITTO
Abruzzese ucciso in Germania, arrestato italiano
Matteo Alvini
BERLINO - Dieci, undici colpi
sparati in sequenza attraverso la
porta a vetri del suo locale, la pizzeria “La Casa” di Nierstein, nel
Land tedesco della Renania-Palatinato. Domenico Antonio Battista, il 51enne della provincia di
Vasto titolare del ristorante, non
ha scampo: cade a terra, morto, unica vittima della mano di un connazionale, sembra. Per l’omicidio la polizia locale ha arrestato
un 36enne di nazionalità italiana.
Che finora è l’unica persona incriminata per la morte dell’imprenditore.
L’arrestato «conosceva la vittima», ha spiegato la procuratrice generale Andrea Keller, a capo
delle indagini che dovranno fare
luce sull’omicidio di Battista, «ma
per quanto ne sappiamo non lavorava nel ristorante».
C’è una foto che gira sui so-
cial-network, ripresa dalla stampa
locale, che immortalerebbe il momento del suo arresto: si vedono
due agenti in borghese che tengono a terra un giovane, appena uscito da una Bmw.
Sul caso sta lavorando a pieno
ritmo una squadra speciale di investigatori della polizia della vicina Magonza, la “SoKo Casa”, dal
nome del ristorante.
Ma finora sono poche, pochissime le informazioni sul principale
sospettato, che continua a tacere
nella sua cella. E che secondo la
stampa locale non era registrato
come residente nella zona.
Per questo la polizia continua
a fare appello alla popolazione
di Nierstein: chiunque abbia visto qualcosa quella notte, o abbia
informazioni in proposito, parli.
Un grande punto interrogativo resta sui motivi che avrebbero spinto l’assassino a premere il
grilletto contro Battista.
«La polizia sta indagando in tutte le direzioni e al momento non è
esclusa nessuna pista», nemmeno
quella della criminalità organizzata, riferisce Keller.
Anche se il crimine di Nierstein
sembra avere davvero poco a che
fare con precedenti ben più famosi, come la strage di Duisburg, dove nel 2007 per una faida di ‘ndrangheta erano state trucidate
sei persone.
«L’assassino deve pagare, di
qualunque nazionalità sia», chiede la madre Concetta dall’Italia,
distrutta dall’uccisione del figlio.
Presto il corpo potrebbe essere
riconsegnato alla famiglia, al fratello Mario e al padre, che è partito da Vasto per riportarlo a casa.
«Voglio sapere la verità sulla
morte di mio figlio. Nessuno me
lo può ridare, ma voglio sapere
perché lo hanno ucciso in questo
modo», ripete Concetta.
A giudicare dal suo profilo Facebook, Domenico Antonio Battista amava il suo lavoro, la cucina,
la famiglia, il mare, i cani.
E poi si dilettava nel tempo libero a tirare di boxe al sacco che
aveva appeso in casa, o ad andare in moto.
Uno normale, come tanti. Sono
decine le persone che da sabato
hanno espresso il loro cordoglio
sulla pagina del social-network
della vittima.
Domenica davanti al locale c’è
stata anche una piccola veglia. Italiani e tedeschi, amici e avventori del ristorante, tutti senza parole
per quel che è accaduto.
Le luci del ristorante-pizzeria “La Casa” sono rimaste spente da sabato, il telefono continua a
squillare a vuoto.
E fuori un cartello giallo appeso
sui menù esposti recita laconico:
“La pizzeria è provvisoriamente
chiusa’’.
GROSSETO - Schettino sotto torchio anche ieri al processo di
Grosseto, eppure, come ha detto lui stesso al pubblico ministero, quando comandava era «il primo dopo Dio» sulla nave, anche
sulla Concordia, e anche nel mare
del Giglio la sera del naufragio il
13 gennaio 2012. Schettino si è difeso anche così, non solo esaltando la sua perizia di navigatore ma
rivendicando il suo ruolo. «Io come comandante sono il primo dopo di Dio», ossia le decisioni sono
tutte sue e gli altri devono obbedire.
Il pm Alessandro Leopizzi lo ha
interrogato sette ore, mettendo
in ila, dopo la prima parte di ieri, le tante e gravi accuse che lo riguardano. Tra queste «perché lei,
Schettino, tardò a dare il segnale
di emergenza generale?», ha domandato il pm. «Volevo far arrivare la nave più possibile sotto l’isola - ha risposto l’imputato - Altrimenti se avessimo dato i sette ischi brevi e uno lungo, con le vibrazioni che c’erano state, la gente
si sarebbe tuffata in acqua», mentre la Concordia scarrocciava ancora in mare aperto.
«Ho atteso a dare l’emergenza generale, me ne prendo la responsabilità», ha spiegato perché «sapevo esattamente i tempi di scarroccio della nave, io conoscevo bene la Concordia, volevo che si avvicinasse all’isola per
dare l’emergenza generale. Il danno era ormai fatto. Andava mitigato».
Il pm Leopizzi ha comunque insistito molto sul ritardato allarme
anche perché la nave aveva i locali motore allagati, non aveva più
propulsione, il generatore d’emergenza era ko: tutte cose che Schettino seppe presto. E quando ha
chiesto degli annunci vocali rassicuranti fatti dare dal personale ai
croceristi terrorizzati, Schettino
ha risposto: «L’ho fatto per tranquillizzare le persone, temevo il
panico. Non erano mica su un ottovolante». Il pm ha chiesto perché non avvisò la capitaneria (è
un altro reato). E’ qui che Schettino tira in causa Roberto Ferrarini, il capo dell’unità di crisi della
flotta di Costa quella sera, un altro
dei co-indagati con Schettino che
ha patteggiato: «Mi disse “Chiamo io la capitaneria”, mentre io
feci chiamare la capitaneria di Civitavecchia cui do il mio cellulare,
sempre nella consapevolezza che
la nave rimanesse a galla».
LA SAPIENZA
Soldi per passare gli esami
ROMA - Bastava metter mano al
portafoglio per superare l’esame
di “Statica e Teoria delle Strutture” o quello di “Tecnica delle costruzioni” alla facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma. Con duemila euro era
assicurato un bel 28; con dieci lezioni private, pagando dai 20 ai 50
euro l’ora, si poteva ottenere un 18
e invece per avere dei crediti formativi era necessario partecipare
a dei viaggi a pagamento all’estero. Il “prezzario” era stato definito direttamente dal docente Antonio Patruno, ex professore a contratto dell’Ateneo romano, denunciato dai finanzieri del comando
provinciale di Roma grazie ad un
servizio della trasmissione televi-
siva Le Iene andato in onda nel novembre 2011. La conclusione delle indagini preliminari ha portato alla contestazione di ben 34 capi di imputazione formulati dalla
Procura della Repubblica di Roma per i reati di concussione, abuso d’ufficio, peculato, falso materiale e ideologico in atti pubblici.
Con la complicità di una studentessa, gli inviati de Le Iene ripresero con telecamere nascoste
il professore mentre nel suo studio privato dava indicazioni alla
ragazza su come superare agevolmente alcuni esami a patto di pagare 2000 euro. Le domande venivano concordate e il pagamento era in contanti e in anticipo.
CORRIERE CANADESE • GIOVEDI 4 DICEMBRE 2014
7
ITALIA
ROMA
Inchiesta mafia, Alemanno si autosospende
Luca Laviola
ROMA - Il giorno dopo la grande retata, Roma si sveglia stordita dall’impatto dell’inchiesta “Mafia Capitale”. In carcere per ora non ci sono politici, ma l’efetto del tornado giudiziario riguarda soprattutto i partiti. E non certo solo a livello locale. La presidente della Camera Laura Boldrini esprime «totale sdegno». Gianni Alemanno, ex sindaco Pdl indagato per associazione maiosa,
si autosospende dagli incarichi in
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale. Il presidente del Pd Matteo Orini dice che il partito a Roma è
«da rifondare e ricostruire su basi
nuove». Ha un assessore e il presidente del Consiglio comunale indagati e dimissionari e altri esponenti sotto inchiesta. Con destra
e sinistra sotto choc all’attacco va
il Movimento 5 Stelle, che chiede
al prefetto Giuseppe Pecoraro di
sciogliere il Comune di Roma per
iniltrazioni maiose. Mentre iniziano gli interrogatori di garanzia dei 36 arrestati - uno è ancora
latitante - e il presunto capoclan
Massimo Carminati non risponde
ai magistrati, la politica prova a riprendersi dallo choc di un quadro
desolante.
«Manifesto totale sdegno - dice
Boldrini - Bisogna fare quanto prima chiarezza, chi ha responsabilità deve renderne conto». In un’intervista il sindaco Ignazio Marino parla delle «pressioni» sul-
SENATO
la sua amministrazione, che «ha
sbarrato le porte a chiunque volesse inluenzarla in qualsiasi modo», assicura. E dell’ormai ex assessore alla Casa Daniele Ozzimo
(che nel rimpasto era addirittura
in predicato per assumere le deleghe al sociale), indagato e dimessosi, dice: «L’ho conosciuto per la
sua forza nell’imporre la legalità».
Gianni Alemanno scrive alla leader di Fdi-An Giorgia Meloni e si
sospende dagli incarichi “per evitare strumentalizzazioni”, dice,
“ino a quando la mia posizione
non sarà pienamente e positivamente chiarita”. E al Tg1 aferma:
«Se c’era una cupola era bipartisan, andava da destra a sinistra» e
ammette “errori” nella scelta della
sua squadra. Un suo ex compagno
di partito nel Pdl, Luca Gramazio,
indagato e ritenuto vicino a Carminati, per ora non si dimette da
capogruppo di Forza Italia alla
Regione Lazio. «Non faccio parte di un sistema e lo dimostrerò
- dice - Gli incontri con Carminati? Incontro un milione di persone».
Il sisma di Maia Capitale fa tremare anche il Pd che vede un ex
assessore Ozzimo e un ex presidente di aula indagati. E l’ex capogruppo al Campidoglio Umberto
Marroni che compare nei discorsi della organizzazione di Carminati: «Neanche so chi è e non sono indagato», dice Marroni, ora
deputato. Il presidente nazionale Orini parla di «una vicenda agghiacciante per il sistema criminale che emerge e le responsabilità della politica. Emerge a Roma
un partito da rifondare».
LA LEGGE ELETTORALE
Il Jobs Act diventa legge
ROMA - Alta tensione nel corteo di ieri a
Roma contro il Jobs Act, mentre si discuteva al Senato la iducia sul provvedimento poi approvato in serata. Nella manifestazione organizzata da sindacati di base, precari e studenti sono state dapprima lanciate uova contro gli agenti che presidiavano i
dintorni del Senato, tre dei quali, informa la
Questura, sono rimasti feriti negli scontri
che hanno fatto seguito. La Polizia avrebbe caricato i manifestanti con un’azione
“di contenimento” dopo diversi tentativi di
forzare il cordone, provocando la contusione di alcuni partecipanti al corteo. Al momento si stanno vagliando le immagini delle telecamere sulle divise degli agenti per identiicare gli autori dei disordini.
In serata è poi arrivato il via libera deinitivo alla delega sul lavoro: ora, come sottolinea il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il Governo punta ad approvare già entro ine anno i primi decreti delegati. “Il
Jobs Act diventa legge. L’Italia cambia davvero. Questa è #lavoltabuona. E noi andiamo avanti”, twitta subito dopo il voto inale
il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Il Parlamento «ci consegna un testo signiicativamente cambiato e migliorato»,
sottolinea invece Poletti dopo le polemiche dei giorni scorsi sullo scarso peso delle Camere, ribadendo che in pole position
fra i decreti ci dovrebbero essere le norme
attuative del contratto a tutele crescenti (e
le modiiche dell’articolo 18) in modo da u-
ta O!
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5 yrs. running
Italicum ancora in stallo
tilizzare gli sgravi contributivi previsti dal
ddl di stabilità per le assunzioni fatte nel
2015 e la revisione dell’Aspi con l’estensione del sussidio per chi perde il lavoro anche ai collaboratori (igura per la quale si
prevede il ‘’superamento’’ con l’arrivo del
contratto a tutele crescenti).
Tempi più lunghi dovrebbero esserci invece per il varo della riforma del resto degli
ammortizzatori sociali (cassa integrazione,
la mobilità dovrebbe andare a esaurirsi a ine 2016) diluendo l’operazione (costosa) su
più anni.
«Questa è la grande legislatura delle riforme», ha detto prima del voto Renzi, esprimendo solidarietà al deputato Antonio
Boccuzzi oggetto di insulti per aver detto sì
al Jobs Act. Il provvedimento ha incassato
il sì anche della minoranza Pd che ha votato la iducia «per senso di responsabilità»
nonostante le criticità segnalate sulla delega. Soddisfazione per il testo è stata espressa dal presidente della Commissione lavoro del Senato (Ncd), Maurizio Sacconi che
ha chiesto al Governo di scrivere nei decreti delegati «norme semplici e applicabili, a
partire da quell’articolo 18 che dobbiamo
lasciare alle nostre spalle con tutto il suo
bagaglio di ostilità all’impresa e di accanimento ideologico». Meno soddisfatto della mediazione è apparso il presidente della
Commissione lavoro della Camera, Cesare
Damiano che al provvedimento ha dato un
«sei meno meno».
Giovanni Innamorati
ROMA - La proposta lanciata martedì dal
premier Renzi di approvare l’Italicum subito facendolo però entrare in vigore solo nel 2016 non sblocca il cammino di questa riforma, visto il fuoco di sbarramento che si alza dalle ile della minoranza del
Pd.
Ieri il voto di iducia sul Jobs Act in Senato ha bloccato la Commissione Afari costituzionali, dove però gli esponenti della
minoranza del Pd hanno ribadito la richiesta che l’Italicum entri in vigore solo dopo
l’approvazione della riforma del Bicameralismo, all’esame della Commissione della Camera. Ma anche qui è la stessa minoranza del Pd a sollevare con i propri emendamenti una serie di questioni che ne stanno rallentando l’iter. Dunque, il tentativo di
governo e maggioranza del Pd è di riuscire a convincere una parte dei deputati della minoranza Dem, in modo da avere i numeri in Commissione e sbloccare lo stallo.
Uno dei leader della minoranza, Gianni
Cuperlo, ha confermato il proprio “niet” alla proposta Renzi di entrata in vigore diferita ma a data certa dell’Italicum. Un primo
passaggio si avrà quando la Commissione
Afari costituzionali del Senato voterà un
ordine del giorno di Roberto Calderoli che
prevede l’entrata in vigore della riforma elettorale dopo quella del bicameralismo. Se
il bersaniano Miguel Gotor dovesse votare
per l’ordine del giorno (che è solo un documento di indirizzo) il governo dovrebbe
correre ai ripari per il prosieguo.
Ed è quello che sta tentando di fare
nell’altra Commissione afari costituzionali, quella della Camera, che sta votando gli
emendamenti alla riforma del bicameralismo e del Titolo V. Anche qui la minoranza Dem, che è determinante in Commissione, ha presentato delle proposte di modiica su alcuni punti essenziali della riforma:
la composizione del Senato; le procedure
legislative; i poteri del governo nel chiedere il voto bloccato sui propri ddl. Vista la
diicoltà a trovare una intesa la Commissione procede a rilento, cosa che ha suscitato la preoccupazione di Ncd, col suo capogruppo Dorina Bianchi, anche se il presidente della commissione Francesco Paolo Sisto ha garantito che il testo arriverà in
Aula il 16 dicembre.
Il governo e la maggioranza interna del
Pd puntano non tanto a convincere tutta la
minoranza (in commissione siedono Rosi Bindi, Gianni Cuperlo, Pierluigi Bersani,
Alfredo D’Attorre, ecc) quanto alcuni di essi più attenti ai contenuti che allo schieramento, come i due costituzionalisti Andrea Giorgis e Giuseppe Lauricella. L’intenzione del governo è di accogliere alcuni loro emendamenti, o delle riformulazioni di essi,
per esempio sul processo legislativo, sulle
competenze del futuro Senato.
Rocco Piccininno
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GIOVEDI 4 DICEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
8
ESTERI
TERRORISMO
Stop all’avanzata dell’Isis, raid dell’Iran
NEW YORK - L’avanzata dello
Stato Islamico in Iraq e in Siria «è
stata fermata», assicura la Coalizione anti-Isis che da ora può contare anche sui raid dei caccia militari dell’Iran, che in modo autonomo hanno bombardato le postazioni dei jihadisti sul territorio iracheno. La campagna di aerea
della Coalizione “comincia a mostrare dei risultati”, hanno scritto
in un documento congiunto i sessanta Paesi anti-Isis, riuniti a Bruxelles su iniziativa degli Stati Uniti.
Ma Damasco non è d’accordo, anzi, sostiene il contrario. I
raid sono inefficaci, «non hanno
prodotto risultati reali», ha detto il presidente Bashar al Assad.
I bombardamenti aerei della coalizione, «ci avrebbero certamente aiutato se fossero stati seri ed
efficaci, ma non abbiamo osservato alcun cambiamento e non ci sono stati risultati reali, ha detto Assad.
L’affondo di Damasco arriva
proprio mentre il Pentagono rivela che anche l’Iran, grande alleato
del presidente siriano sta conducendo a sua volta raid aerei contro postazioni dell’Isis in Iraq. Al
Jazeera ha mostrato le immagini
dei caccia F-4 Phantom iraniani
in volo sulla provincia irachena di
MOGADISCIO
Attacco suicida
contro l’Onu,
terrore in Africa
Dyala e il portavoce del Pentagono, ammiraglio John Kirby, ha affermato che gli Usa hanno «indicazioni che Teheran ha condotto
attacchi aerei contro l’Isis in Iraq
con jet da combattimento». Ma si
tratta di raid, ha subito precisato
Kirby, che sono condotti dall’Iran
in maniera indipendente, ovvero
non sono coordinati con gli Usa,
perché, ha detto, «non è cambiato nulla riguardo alla nostra politica in base alla quale non coordiniamo le nostre attività con gli iraniani».
Un concetto ribadito anche a
Bruxelles dal segretario di Stato John Kerry, secondo il quale
«è evidente che è un bene» se l’Iran colpisce l’Isis, ma nella politica degli Usa verso l’Iran «nulla è cambiato» e quindi «non c’è
alcun piano di coordinamento».
Chiaro il riferimento al braccio di
ferro sul programma nucleare di
Teheran.
A sua volta, l’Iran non conferma né smentisce. «Non c’è stato alcun cambiamento nella politica iraniana per fornire supporto e consulenza alle autorità irachene nella lotta contro Daech (a-
cronimo arabo per l’Isis, ndr)», ha
solo detto il portavoce del ministro degli Esteri iraniano, Marzieh
Afkham. Ma resta il fatto che nel
comunicato diffuso al termine
dalla riunione ministeriale dei 60
paesi della coalizione anti-Isis si
afferma che finalmente i raid iniziano a produrre dei “risultati” visibili. “Le forze irachene e le forze del governo regionale del Kurdistan, con il sostegno di raid aerei della coalizione, stanno riguadagnando terreno in Iraq”, secondo quanto si legge nel documento.
IL VIRUS
Ebola, migliora il medico italiano di Emergency
Tuttavia, precisano i sanitari
dello Spallanzani, persiste la sintomatologia presente nei giorni precedenti, con un leggero miglioramento, e permane una profonda spossatezza. La prognosi resta riservata. I segnali di miglioramento, in ogni caso, spingono ad
un cauto ottimismo e l’auspicio è
che l’ulteriore trattamento con un
farmaco sperimentale, iniziato ieri, possa bloccare l’evoluzione della malattia. Ancora nessun dettaglio è stato fornito dai medici sul
nome dei farmaci utilizzati. Certo è che l’ultimo trattamento sperimentale impiegato è la quarta
‘arma’ sulla quale i sanitari stanno scommettendo. Il medico, infatti, è stato finora trattato con u-
Manuela Correra
ROMA - Difficile dire se sia per effetto del trattamento iniziato martedì pomeriggio con un nuovo farmaco sperimentale, ma ieri il medico italiano di Emergency colpito
da Ebola e ricoverato allo Spallanzani sta meglio: le sue condizioni,
hanno affermato i sanitari che lo
hanno in cura, sono «leggermente
migliorate e attualmente non ha la
febbre».
Una buona notizia, dopo il peggioramento generale del quadro
clinico del paziente “zero” nei
giorni scorsi: il paziente, si legge
nel bollettino medico numero nove, ‘’è contattabile e risponde a tono alle domande poste’’.
na terapia antivirale, il plasma di
soggetti convalescenti, ovvero ormai guariti da Ebola (che gli viene somministrato sulla base delle condizioni cliniche e non quotidianamente) ed un altro farmaco,
sempre sperimentale e mai utilizzato prima d’ora per un caso di Ebola, che agisce sulla risposta del
sistema immunitario.
Per curare il paziente zero, i medici potranno ricorrere a tutte le
opzioni terapeutiche sperimentali attualmente disponibili, dal momento che contro la malattia da
virus Ebola non esiste ancora una
terapia ufficiale. All’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) è stata infatti chiesta l’autorizzazione per tutti
i farmaci possibili, e ciò proprio al
fine di avere la disponibilità di tutti i medicinali che dovessero rendersi indispensabili.
E se in Italia c’è apprensione per
le condizioni del medico, il conto delle vittime del virus in Africa continua a salire: il numero di
morti, secondo gli ultimi dati resi
noti dall’Organizzazione mondiale
della sanità, ha raggiunto la cifra
di 6.055, con 17.111 casi. L’emergenza Ebola, dunque, continua. Tanto che il presidente Usa, Barack Obama, ha esortato il Congresso a
sbloccare i finanziamenti per frenare l’epidemia: «Non possiamo
sconfiggere l’Ebola senza ulteriori
fondi», ha detto il presidente durante una visita all’Istituto di Sanità a Bethesda, nel Maryland.
ROMA - Gli integralisti somali Shabaab hanno riportato il terrore nel cuore di Mogadiscio, con
un attentato kamikaze contro un
convoglio Onu, mentre continua
in Nigeria lo spargimento si sangue che vede protagonisti i Boko
Haram. È di almeno quattro morti e una decina di feriti il bilancio dell’attentato suicida contro
il convoglio Onu all’uscita dell’aeroporto di Mogadiscio. Secondo quanto riferito da fonti di polizia, il kamikaze si è infiltrato con
un’auto imbottita di esplosivo tra
il convoglio e la sua scorta, poi si
è fatto esplodere. «Il boato è stato
fortissimo - ha raccontato un testimone - Tutta l’area è stata avvolta da una colonna di fumo. Non
riuscivo nemmeno a vedere i morti e i feriti che giacevano a terra».
Tra le vittime non figurano dipendenti delle Nazioni Unite.
«Un attacco contro soldati somali e dipendenti stranieri delle
Nazioni Unite»: così un portavoce dei miliziani integralisti somali Shabaab ha definito l’operazione suicida.
L’area dell’aeroporto è strategica e fortificata: è lì che fanno base
i 22mila soldati della forza di pace dell’Unione africana impegnata nella lotta contro gli Shabaab. È
poi la porta di accesso al quartiere delle ambasciate della capitale
somala. L’attentato di Mogadiscio
arriva a 24 ore dal massacro nella cava a Koromey, nel nordest del
Kenya al confine con la Somalia,
e che ha provocato la morte di almeno 36 persone non musulmane.
I miliziani somali Shabaab hanno
rivendicato anche questa strage,
sbandierando di avere ucciso dei
“cristiani”. Gli integralisti hanno
agito di notte, sorprendendo i minatori nel sonno: hanno separato i
musulmani dai non musulmani e
allineato questi ultimi sul terreno
per poi freddarli con un colpo di
arma da fuoco alla testa.
TEL AVIV
Israele al voto il 17 marzo, sale ancora la tensione nelle colonie
Massimo Lomonaco
TEL AVIV - Nel primo giorno
di crisi del governo di Benyamin Netanyahu, con la data delle elezioni fissata per il prossimo
17 marzo, due israeliani sono stati accoltellati da un ragazzo palestinese in un supermercato della
città colonia di Malè Adumim, in
Cisgiordania. Secondo le prime
ricostruzioni, il ragazzo, un palestinese di Gerusalemme est, è entrato in un supermarket della catena Rami Levy di Mishor Adu-
mim (la zona industriale del luogo) e si è scagliato contro due avventori, ferendoli all’addome e
alle braccia. Una guardia civile,
presente sul posto per fare acquisti, ha subito estratto la pistola e
ha sparato alle gambe dell’assalitore, ferendolo.
La polizia ha poi fermato per
accertamenti altri due palestinesi che sembrano essere coinvolti
nell’attacco. Il luogo dell’attentato - come hanno ricordato i media - non è privo di significato: la
catena Rami Levy in Cisgiorda-
nia rappresenta da sempre “un’isola di normalità’’ e di coesistenza in quanto vede fra i suoi dipendenti sia israeliani sia palestinesi. E non sono pochi i palestinesi a farvi acquisti, fianco a fianco
con gli israeliani. «È evidente - ha
sottolineato il sindaco Benny Kashrie - che il terrorista voleva colpire questa coesistenza».
L’attentato - il secondo del genere negli ultimi tre giorni - ha
confermato, fin dalle prime reazioni, quanto il tema della sicurezza sarà uno dei principali del-
la prossima campagna elettorale.
Senza dimenticare lo stallo totale
di una qualsivoglia trattativa tra israeliani e palestinesi. Una realtà
complessiva che ha segnato con
forza i dissensi tra Netanyahu e i
ministri centristi Yair Lapid e Tzipi Livni silurati dal premier addirittura con l’evocazione di un
‘’tentato putsch’’.
La Livni ieri ha replicato per
le rime definendo Netanyahu un
«leader che ha paura dei suoi ministri e del mondo esterno e che
va rimpiazzato». Il voto del 17
marzo si appresta così a diventare un vero e proprio referendum su Netanyahu e la sua politica di questi anni. Del resto è stato lo stesso premier e leader della destra ad avvalorare questa interpretazione dell’impasse politica di Israele. «Le elezioni - ha argomentato - hanno un solo significato: scegliere chi guiderà la nazione». E Netanyahu ha mostrato di non avere dubbi su chi debba essere, ammonendo l’elettorato che solo il suo partito, il Likud,
«può farlo».
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CORRIERE CANADESE • GIOVEDI 4 DICEMBRE 2014
9
SPETTACOLI
A TORONTO
Guglielmo Tell, l’opera rivoluzionaria di Rossini
Adriana Frisenna
TORONTO - «Cinque mesi impiegai a comporre il Guglielmo
Tell, e mi parve assai. Lo scrissi in
campagna al Petit-Bourg nella villa dell’amico Aguado. Vi si faceva
vita assai gaia: io avevo preso una gran passione per la pesca alla lenza e perciò mandavo avanti il mio lavoro con poca regolarità. Ricordo di aver abbozzato la
scena della congiura una mattina, stando seduto sulla riva dello
stagno, in attesa che il pesce abboccasse all’amo. Ad un tratto mi
accorsi che la canna da pesca era sparita, trascinata da un grosso carpione, mentre ero tutto infervorato ad occuparmi di Arnoldo e Gessler». Così Gioacchino
Rossini raccontava la gestazione
del Guglielmo Tell, l’opera scritta nel 1828 per l’Académie Royale
de Musique (l’Opéra) su libretto
di Étienne de Jouy e Hippolyte Bis
tratto dal Wilhelm Tell di Schiller e che ha cambiato la storia del
melodramma, aprendo una nuova via.
L’ultima e rivoluzionaria opera di Gioachino Rossini, Guglielmo Tell sarà rappresentata venerdì sera alla Roy Thompson dall’orchestra, dal coro e dai solisti del
Teatro Regio di Torino (circa 160
componenti), ospite della Toronto Symphony Orchestra grazie alla collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura. Si tratta dell’unica tappa canadese del tour nordamericano dell’orchestra e del coro
Teatro Regio di Torino dopo i successi al Metropolitan di New York e il tour con la Israel Philharmonic Orchestra. L’opera sarà interpretata in forma di concerto e diretta dal maestro Gianandrea Noseda, ammirato e riconosciuto a
livello internazionale.
Rossini cominciò a scrivere il
Guillaume Tell nella primavera
del 1828. Da qualche anno risiedeva a Parigi e il pubblico aspettava
con ansia un’opera nuova, in francese e ideata esplicitamente per la
platea parigina. Il lavoro fu completato in cinque mesi (un tempo insolitamente lungo per il musicista) e avrebbe dovuto andare
in scena immediatamente, ma una serie di contrattempi costrinse a rimandare il debutto di mese in mese. L’attesa fece crescere
in modo smisurato le aspettative
del pubblico e i prezzi dei palchi.
Quando l’opera andò finalmente
in scena, nell’agosto del 1829, i più
l’accolsero con freddezza. Solo una parte dei critici e dei musicisti,
come Berlioz e Donizetti, seppero
apprezzare la bellezza di una musica squisitamente romantica. Nonostante tutto, per diversi decenni
l’opera circolò tra i principali teatri europei sia nella versione francese originale che nella traduzione italiana realizzata da Calisto
Bassi nel 1831.
Dopo la prima parigina, un
cuoco realizzò una torta dedicata all’opera a base di mele (ovviamente!), decorata con una freccia
e una balestra e sormontata da una mela di zucchero attraversa-
positore (il 13 novembre del 1868
a Passy, alle porte di Parigi), Rossini non comporrà più opere: scriverà brani sacri, brani da camera e divertissement che chiamerà
Péchés de vieillesse. Guglielmo
Tell rimarrà la sua ultima opera.
Il concerto si svolgerà alle 7 pm alla Roy Thompson Hall (con due ricevimenti durante l’intervallo) e
sarà anticipato alle 6 pm da un ricevimento durante il quale saranno servite specialità gastronomiche e vino piemontese. Alla fine del
concerto alle 11 pm ci sarà un brindisi con il maestro Noseda e gli artisti dello spettacolo.
ta da una freccia di zucchero color argento. Proprio interpretando
il ruolo di Arnoldo, il tenore Gilbert-Louis Duprez usò una voce
piena, cosiddetta “di
petto”, e venne perciò considerato l’inventore del “do di petto”, nota che Rossini
definì un «urlo di un
cappone sgozzato».
«Io reputo il Guglielmo Tell la nostra
Divina Commedia»,
scrisse Bellini mentre
per Donizetti, «il primo atto e il terzo li ha
scritti Rossini, il secondo Dio». Per le sue novità e
per le sue pagine memorabili, l’opera è considerata un capolavoro
assoluto di Rossini, come il Barbiere di Siviglia, pur
godendo di una popolarità decisamente
diversa. Molti critici
hanno individuato nel
libretto il responsabile
della scarsa diffusione del lavoro, tuttavia,
come afferma Fedele D’Amico, «la drammaturgia è lenta per il
livello monumentale
delle sue componenti,
che vogliono essere contemplate
a lungo; ma è sapientissima e tale
da rialzare l’attenzione dell’ascoltatore continuamente».
Secondo il maestro Gianandrea Noseda il Guglielmo Tell è uno dei
più grandi capolavori del repertorio operistico di tutti i tempi. «Credo che Rossini, con molta sensibilità, avesse avvertito
il cambiamento in atto intorno a sé – commenta il dinamico direttore
dell’orchestra del Teatro Regio
- Così decide di uscire di scena ma lo fa con un coup
de théâtre da maestro, facendo
vedere al mondo, con il Guglielmo Tell, che se solo avesse voluto sarebbe diventato un punto di
riferimento anche nel nuovo melodramma dell’Ottocento». Noseda analizza il capolavoro di Rossini in una lucida prospettiva storica e lo definisce: «Un titolo con
cui fare i conti per riassumere l’esperienza del passato, ricavarne il
meglio e proiettarsi nel futuro».
Il Guglielmo Tell è stata l’ultima
opera composta da Rossini. Nei
Adriana Frisenna è la Acting
Director dell’Istituto Italiano
di Cultura di Toronto
trentanove anni che separano la
sua messa in scena (il 3 agosto del
1829 a Parigi) e la morte del com-
SEASON PRESENTING SPONSOR
PRESENTA:
GIANANDREA NOSEDA,
DIRETTORE
:
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GUGLIEL
TORINO)
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THEATRE (TE
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SPETTACOLO
COLOSSALE,
SOLO PER
UNA NOTTE!
Nella foto in
alto, il direttore
d’orchestra
Gianandrea
Noseda. Nelle
altre immagini,
coro e orchestra
del Teatro Regio
di Torino
Gianandrea Noseda, direttore
Dalibor Jenis, baritono (Guglielmo Tell)
Enea Scala, tenore (Arnoldo Melcthal)
Angela Meade, soprano (Matilde)
Marco Spotti, basso (Gualtiero Farst)
Fabrizio Beggi, basso (Melcthal)
VENERDÌ 5 DICEMBRE ALLE 7PM
Marina Bucciarelli, soprano (Jemmy)
Rossini: Guglielmo Tell
Anna Maria Chiuri, mezzo-soprano (Edwige)
(opera in concerto in italiano con
Gabriele Sagona, basso (Gessler)
sottotitoli teatrali in inglese)
Mikeldi Atxalandabaso, tenore (Ruodi)
Saverio Fiore, tenore (Rodolfo)
6.15 pm Chat nella Lobby
Paolo Maria Orecchia, basso (Leutoldo)
prima del concerto
Orchestra & Coro Teatro Regio Torino
ACQUISTATE I BIGLIETTI DA 33 DOLLARI
ROY THOMSON HALL
416.593.4828
TSO.CA/WilliamTell
TEATRO REGIO TORINO is sponsored by
MAIN SPONSORS
OFFICIAL AIRLINE
SPONSOR
SPECIAL THANKS TO
GIOVEDI 4 DICEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
10
ESTERI
FOCUS
Firenze aspetta la Juve, vale un derby
Venerdì l'anticipo tra le dua rivali: lo stadio sarà tutto esaurito, media da tutto il mondo
FIRENZE - A Firenze come dici Juventus si alza la febbre e si infiamma il clima. È così da tanto tempo
e lo è anche oggi alla vigilia della partita di venerdì nel capoluogo toscano dove sono attesi 2.000
tifosi.
Così nessuno può credere a chi
dice che Fiorentina-Juve sia una
partita come le altre. In mancanza di stracittadine per i sostenitori
viola è questo il derby che spesso
vale una stagione. Figurarsi poi se
capita come un anno fa, Fiorentina
sotto di due reti alla fine del primo tempo e avanti di quattro a fine
gara grazie alla tripletta di Giuseppe Rossi e al gol di Joaquin per una
storica rimonta.
Stavolta Pepito, dopo il quarto intervento al ginocchio destro, sarà in tribuna a fare il tifo
ma le tre vittorie di fila conquistate nell’ultima settimana hanno trasmesso entusiasmo a tutto l’ambiente viola e spinto più che mai i
tifosi a correre al botteghino.
I biglietti per la sfida di venerdì sono ormai introvabili, ne sono
rimaste solo poche centinaia e per
lo più per posti a visibilità limitata
Giuseppe Rossi, il match winner di Fiorentina-Juventus dello scorso anno, venerdì non sarà in campo ma in tribuna
e il Franchi venerdì sarà esaurito.
I biglietti saranno comunque in
vendita da oggi: non è garantito
che si possa seguire per intero in
match, ma sarà possibile respirare
il clima della sfida e, comunque, si
potrà dire: io c’ero.
Non mancheranno dunque i tradizionali sfottò, alcuni dei quali
hanno segnato in qualche modo la
storia della rivalità, come lo slogan
“Meglio secondi che ladri” coniato molti anni fa dalla storica testata fiorentina “Il Brivido Sportivo” e
stampato su migliaia di adesivi che
tappezzarono la città.
E anche se, rispetto ai momenti
più “caldi” del rapporto tra i tifosi
dei due club il termometro sembra
segnare una febbre un po’ più bassa, i responsabili dell’ordine pubblico non intendono abbassare la
guardia.
I supporter bianconeri arriveranno da varie regioni, sia con pullman organizzati che con mezzi
privati.
Per prevenire disordini, una volta arrivati a Firenze saranno scortati dalla polizia fino allo stadio
Franchi. Predisposti anche controlli all’altezza dei caselli autostradali.
La curva Fiesole come sempre
sta preparando una coreografia
ad effetto e la sede del club è stata inondata di richieste di accrediti
stampa da tutto il mondo, Usa, Argentina, Arabia, Germania, Francia, persino dal Guatemala. Perchè
Fiorentina-Juve ormai ha varcato
ogni confine.
*Fiorentina-Juventus in diretta anche a Toronto, Raitalia,
2.45 am ora di Toronto.
I GIALLOROSSI
I BIANCONERI
Testa ai viola ma l’Atletico incombe Pjanic “vede” lo scudetto
TORINO - Massimiliano Allegri
ha un bel dire, come fanno tutti gli
allenatori del mondo, che «bisogna pensare a una gara per volta,
partita per partita».
La Juventus che si accinge ad
affrontare venerdì prossimo la
Fiorentina non può non pensare
che - subito dopo - è attesa da una
partita fondamentale come quella
del 9 dicembre contro l’Atletico
Madrid. Una partita che vale la
stagione, non è contemplato sbagliarla.
Nello stesso tempo la Juventus,
a cominciare da Massimiliano
Allegri, è consapevole della delicatezza della trasferta di Firenze.
Per tanti motivi. In primo luogo
per la forza oggettiva dalla squadra di Montella: dopo le diicoltà
di inizio campionato, i viola hanno ritrovato ora equilibrio e convinzione (i 4 gol riilati al Cagliari
ne sono la prova più evidente). In
secondo luogo, quella con la Fiorentina è una partita delicata per i
suoi risvolti psicologici.
Proprio a Firenze la Juve di
Conte, lo scorso campionato, incocciò nel più clamoroso sbandamento della stagione: in vantaggio
di due reti, ne subì quattro che
misero alla prova la sua capacità
di tenuta. In terzo luogo, perdere
a Firenze avrebbe conseguenze
sulla fondamentale prestazione di
martedì in Champions.
È per tutto questo che Massimiliano Allegri non pensa “partita
per partita” in vista di Firenze, ma
prepara la gara contro la Fioren-
tina tenendo ben presente anche
quella con l’Atletico Madrid. Il
tecnico, nonostante l’emergenza
in difesa (Lichtsteiner squaliicato, Barzagli, Asamoah e Caceres
infortunati) è orientato a far riiatare almeno uno tra Marchisio e
Pirlo, con Pereyra dentro dal primo minuto. Lo stesso per Llorente, che dovrebbe lasciare spazio
a Morata, e Tevez, che potrebbe
lasciare spazio a Giovinco.
Tutto questo mentre riprendono a serpeggiare, seppur sotto forma di sottofondo lontano, le voci
che vorrebbero Vidal tornare sul
mercato a gennaio. Anche se non
vi sono conferme uiciali, si torna a parlare di un interessamento
del Manchester City. A riaprire
questa ipotesi, o quantomeno a
non chiuderla in modo deinitivo,
ROMA - «La partita più importante è sempre la prossima». A
Trigoria il mantra di Rudi Garcia è
ormai stato assorbito in tutto e per
tutto dallo spogliatoio della Roma.
Per pensare alla gara in programma tra una settimana col Manchester City, decisiva per il passaggio
agli ottavi di Champions League,
ci sarà tempo, quello che conta adesso è battere sabato il Sassuolo
per continuare il duello a distanza
con la Juventus.
Lo scudetto, più dell’Europa,
è infatti un traguardo che dopo
tanti anni di attesa sembra inalmente tornato a portata di mano.
«Vincerlo sarebbe un sogno, veramente - confessa Miralem Pjanic,
uno degli uomini chiave nel gioco
del tecnico francese -. E’ quello
che mi ha dato una motivazione in più per irmare e rimanere. Voglio assolutamente vincere
qualcosa qui. Nel prossimo futuro
della Roma c’è lo scudetto, sicuro.
Stiamo lavorando bene, abbiamo
una squadra forte, con una buona
mentalità, tutti vogliamo vincere».
Prima però si dovranno
fare i conti con la Juventus e con
quei tre punti di gap in classiica
dai bianconeri frutto dello scontro diretto perso a Torino. Farsi
distrarre dall’impegno in Champions potrebbe quindi costar caro
alla Roma, che già lo scorso anno
inì col pareggiare all’Olimpico
col Sassuolo. Ecco perché Pjanic
ricorda che «come dice Garcia
la partita più importante è sempre la prossima. Noi dobbiamo
è stato lo stesso Vidal, con un’intervista concessa alla cilena Radio Cooperativa. Alla domanda se
fossero vere le voci di un nuovo
interessamento del club inglese
nei suoi confronti, il giocatore ha
risposto: «A Torino sto bene, la
Juventus è casa mia. E comunque
di queste cose si occupa il mio agente».
Nel frattempo la Juventus ieri
ha ricevuto a Vinovo il saluto di
un campione del mondo, Felice
Gimondi, accompagnato dall’ex
ciclista professionista Massimo
Ghirotto. Gimondi e Ghirotto sono stati accolti dall’ad Giuseppe
Marotta, grande appassionato di
ciclismo, da Pavel Nedved e dal
direttore sportivo Fabio Paratici.
*Nella foto, Felice Gimondi e
Pavel Nedved a Vinovo
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essere pronti, sabato ci aspetta il
Sassuolo, una partita importante
che stiamo preparando bene perché vogliamo assolutamente i tre
punti». Magari grazie a un’altra
rete del bosniaco: «Il mio rapporto col gol? Sono più un giocatore
che, anche a due metri dalla porta, preferisce dare il pallone a un
compagno. Se capita di tirare lo
faccio, ma se mi viene in mente
una giocata all’ultimo secondo
la faccio. Ovvio che fa più piacere un gol ma anche fare assist
è bello». La specialità di Pjanic,
tuttavia, sembrano essere i calci
piazzati. A parlare per lui sono i
dati: ha trasformato il 13% delle
punizioni battute in Serie A (7/52)
ed è il migliore tra i giocatori con
più di 15 tentativi dal 2011/12.
Col Sassuolo diicilmente Garcia lo farà risposare, mentre sarà
da valutare in che modo il tecnico
gestirà l’utilizzo di Strootman che,
dopo i due scampoli di partita con
Torino e Cska, non vede l’ora di
tornare a vestire una maglia da titolare. Chi invece potrebbe accomodarsi in panchina è Astori, difidato e perciò a rischio squaliica.
L’alternativa, da inserire al ianco
di Manolas, è rappresentata da
Yanga-Mbiwa, tornato ad allenarsi
regolarmente col resto del gruppo
e ormai pienamente recuperato.
Sabato gli unici indisponibili
certi, oltre a Castan (sottoposto
ieri ad intervento neurochirurgico per la rimozione di un cavernoma alla testa), saranno Torosidis e
Ucan.
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CORRIERE CANADESE • GIOVEDI 4 DICEMBRE 2014
11
SPORT
Mchedlidze come Ibra, Empoli piega il Genoa
Coppa Italia, quarto turno: il due a zero al volo di tacco, toscani agli ottavi con la Roma
EMPOLI (Firenze) - Vittoria e
passaggio del turno di Coppa Italia per l’Empoli che al Castellani
ha battuto 2-0 il Genoa. Gara mai
in discussione visto che la prestazione degli azzurri padroni di casa è stata nettamente superiore a
quella dei liguri.
In campo molte secondo linee,
Sarri e Gasperini hanno puntato
sul turnover, ma è stato l’attacco
azzurro a fare la diferenza con uno scatenato Laxalt sulla trequarti e un mastodontico Mchedlidze
che ha fatto ciò che voleva in attacco. Il Genoa ha fatto il suo gioco, ma la linea mediana schierata a Empoli ha mostrato varie lacune.
Partita divertente nonostante il
terreno reso pesante dalla pioggia. Subito in gol, al 5’, Laxalt che
sfrutta un assist perfetto al limite
dell’area di Pucciarelli e batte Lamanna. Il Genoa avrebbe subito la
replica pronta, ma un minuto dopo lo svantaggio il sinistro poten-
L'attaccante georgiano Levan Mchedlidze ha segnato di tacco,
imitando il colpo dello scorpione reso famoso da Ibrahimovic
te di Greco viene deviato da Bassi in corner. Nell’Empoli si scatena Zielinski, il polacco avrà infatti ben tre occasioni per il raddoppio, sempre conclusioni mancine terminate di poco fuori. Anche
Mchedlidze ha la sua occasione,
ma al 22’ la palla termina di po-
chissimo fuori. Il Genoa non c’è,
solo al 1’ del secondo tempo sfiora il pari con Sturaro colpendo il
palo.
Ma la perla della serata è proprio del georgiano Levan Mchedlidze il cui gol entra di diritto fra i più belli degli ultimi an-
ni: un colpo dello scorpione su
corner, una rete alla Ibrahimovic,
che chiude la gara. Empoli atteso
a gennaio dalla sfida negli ottavi
di finale contro la Roma.
Empoli (4-3-2-1): Bassi, Hysaj,
Bianchetti, Barba, Mario Rui (19’
st Tonelli), Croce (13’ st Valdifiori), Signorelli, Laxalt, Zielinski, Mchedlidze (29’ st Aguirre),
Pucciarelli. (1 Pugliesi, 33 Sepe,
3 Agrifogli, 24 Rugani, 30 Gemignani, 14 Dioussé, 18 Verdi, 15
Piu). All.: Sarri.
Genoa (3-5-2): Lamanna, Antonini (19’ st Matri), De Maio, Burdisso, Rosi, Greco (35’ st Rincon),
Sturaro, Mussis, Marchese, Lestienne, Fetfatzidis (9’ st Pinilla).
(1 Perin, 39 Sommariva, 5 Izzo,
21 Edenilson, 24 Iago Falque, 33
Kucka, 32 Matri). All.: Gasperini.
Arbitro: Di Bello di Brindisi.
Reti: nel pt 5’ Laxalt; nel st 28’
Mchedlidze.
.
INGHILTERRA, TURNO INFRASETTIMANALE
L’ATALANTA TROVA LA VIOLA
Chelsea e City vittoriose
Boakye spazza via l’Avellino
LONDRA - Chelsea e Manchester City vincono nel turno infrasettimanale di Premier: la distanza tra la capolista e la prima inseguitrice non cambia, la
squadra di Mourinho comanda
con 6 punti di vantaggio.
I Blues, dopo qualche diicoltà iniziale (traversa di Kane
all'8'), si sbarazzano facilmente del Tottenham di Lamela (30). Sblocca Hazard, dopo un uno-due con Drogba. Il portiere
Lloris sbaglia il rinvio, Hazard
serve Oscar che mette l'ivoriano
nelle condizioni di battere a rete. Nella ripresa Remy sostituisce Drogba e proprio l’attaccante francese chiude la partita.
Super Aguero - Il City vince sul campo del Sunderland (14). Apre Wickham, poi si scatena la coppia Aguero-Jovetic (un
gol e un assist a testa). In particolare bellissima la rete del pari
dell'argentino, che segna con un
gran destro da fuori. Nella ripresa arriva anche il gol di Zabaleta
e la seconda zampata di Aguero,
in forma strepitosa ad una settimana dalla sfida di Champions
con la Roma.
L’Arsenal vince con Sanchez
- Alexis Sanchez, nel finale di
partita, regala all’Arsenal la vittoria contro il Southampton di
Pellè (1-0): l'attaccante conclude
un'azione insistita dei Gunners
facendosi trovare al posto giusto sull'assist di Ramsey.
Psg sorpasso mancato - Il Psg
manca l’occasione di tornare
in vetta alla classifica della Ligue 1 superando il Marsiglia. La
squadra di Blanc pareggia 1-1 sul
campo del Lilla: non basta il gol
di Cavani al 29' per regalare i tre
punti ai parigini che poi devono
accontentarsi del pari per un autogol di Sirigu al 42’ che rovina
la festa a Lavezzi e compagni. Il
Psg deve fare a meno di Ibrahimovic ma l’uruguaiano ex Napoli sblocca il risultato. Poi l’autogol del portiere e nella ripresa
non arriva il gol vittoria. Il Marsiglia resta in testa a quota 35
mentre il Psg sale a 34.
BERGAMO - In uno stadio semideserto (914 spettatori) l’Atalanta
batte 2-0 (doppio Boakye) l’Avellino e si qualifica agli ottavi di
Coppa Italia: il 14 gennaio sfiderà
la Fiorentina.
Dopo gli incidenti seguiti alla
sfida con la Roma, la spinta della
curva bergamasca è forzatamente ridotta: la maggioranza degli
ultras, senza tessera del tifoso
(era obbligatoria per assistere al
match), preferisce trasferirsi a
Zingonia per tifare la Primavera
impegnata contro il Milan.
I pochissimi presenti intonano
qualche coro contro giornalisti,
forze dell’ordine e ministro Alfano, invocando anche la revoca
del divieto di trasferta imposto
dal Viminale. Il settore ospiti è
chiuso per volere del prefetto, ma
alcuni tifosi avellinesi “locali” (e
tesserati) spuntano in tribuna.
In campo le riserve atalantine
mettono subito alle corde l’Avellino e al 13’ sbloccano il risultato.
Passaggio da destra di Scaloni,
Boakye controlla e mette nell’angolino. L’attaccante si ripete al 18’
con un bel piatto al volo su assist
di Bianchi: 2-0 e match virtualmente chiuso.
L’Atalanta non corre ulteriori
rischi: gestisce il possesso di palla e conduce in porto il risultato.
Inutile l’assalto finale degli irpini,
che perdono ma non sfigurano. I
bergamaschi si godono il successo: almeno in Coppa i gol sono
arrivati. Ora bisognerà aggiustare la mira anche in campionato.
La brutta notizia è che domenica,
contro il Cesena, Boakye (squalificato) non ci sarà.
Atalanta (4-4-2): Avramov, Scaloni, Benalouane, Biava (34’ st
Dramè), Bellini, Spinazzola (19’ st
D’Alessandro), Baselli (1’ st Grassi), Migliaccio, Molina, Boakye,
Bianchi. All. Colantuono.
Avellino (4-3-3): Frattali, Pisacane, Ely (25’ st Vergara), Fabbro,
Petricciuolo, Angeli, Arini (1’ st
Kone), D’Angelo, Soumarè, Pozzebon, Castaldo (11’ st Comi). All.
Rastelli.
Arbitro: Minelli di Varese.
Reti: nel pt al 13’ e al 18’ Boakye
CESENA ELIMINATO
Udinese avanti
ai supplementari
UDINE - L’Udinese passa il turno di Coppa Italia battendo ai supplementari un Cesena generoso. I
friulani hanno la meglio solamente dopo 120 minuti di gioco e dopo essere stati in svantaggio. I due
tecnici decidono di mandare in
campo due squadre largamente rimaneggiate, piene di secondo linee, ma è partita vera. Pronti via e gli
ospiti sono già in vantaggio: al 4’
Djuric con un colpo di testa su assist di Mazzotta batte un incolpevole Scufet. L’Udinese accusa il
colpo ma trova la forza di reagire e
al 20’ trova il pareggio con un potente tiro di Allan dalla destra che
si insacca sotto la traversa. Alla ine del primo tempo sono i padroni di casa a passare in vantaggio:
questa volta è Bruno Fernandes a
sfruttare al meglio un assist da sinistra di Pasquale. Nel secondo
tempo il copione non cambia: partita aperta e frequenti cambiamenti di fronte. Al 55’ è ancora Mazzotta a fare l’assist vincente, questa
volta per Succi. La partita a questo
punto diventa nervosa: ioccano le
ammonizioni e il cesenate Volta
viene espulso. Si arriva così ai supplementari, dove la stanchezza dei
giocatori e la superiorità numerica
dei friulani incidono sulla partita.
Al 9 del primo tempo supplementare Lucas Evangelista porta l’Udinese di nuovo in vantaggio mentre
a 4 minuti dalla ine Thereau issa
il punteggio sul 4-2.
Udinese (3-4-1-2): Scufet, Bubjnic, Danilo, Belmonte, Pasquale, Pinzi, Allan, Guilherme (72’
Théréau), Piris (85’ Lucas Evangelista), Bruno Fernandes (103’ Kone), Alex Geijo. Allenatore: Stramaccioni.
Cesena (4-3-1-2): Agliardi, Capelli, Volta, Krajnic, Mazzotta, Valzania (48’ Cazzola), De Feudis, Coppola, Tabanelli (4’ Defrel), Succi (69’Lucchini), Djuric. Allenatore: Bisoli.
Arbitro: Dino Tommasi di Bassano del Grappa
Reti: 4’ Duric, 20’ Allan, 44’ Bruno
Fernandes, 55’ Succi, 99’ Lucas Evangelista, 113’ Théréau
Espulsi: 61’ Volta
VOCI DI MERCATO
Il portiere Cech nella lista dei regali della Roma, Giovinco verso il Torino
MILANO - Con il futuro di Morgan De Sanctis tutto da decifrare,
la Roma si cautela e inserisce sul
proprio taccuino il nome di Petr
Cech. Il ceco del Chelsea, 32 anni
e un grande passato, è ritenuto la
soluzione ideale per esperienza e
aidabilità ed è entrato nei pensieri del club giallorosso.
Mourinho lo ha relegato a riserva in favore del belga Courtois,
tornato alla base dopo il prestito
biennale all’Atletico Madrid dove
si è consacrato come tra i miglio-
ri portieri europei: si tratterebbe
di un’operazione con cui la Roma
si metterebbe al sicuro qualora
De Sanctis dovesse decidere di
appendere i guantoni al chiodo,
favorendo l'arrivo alla corte di
Garcia di un estremo difensore
d'enorme prestigio e qualità.
Cech sarebbe nella lista dei regali di Natale anche del Queens
Park Randers. dell-Atletico Madrid e del paris St Germain.
La Juve libera Gabbiadini Dopo Ciro Immobile, sembra ar-
rivato il momento di staccare il
cordone ombelicale tra la Juve e
Manolo Gabbiadini, uno dei tanti
giovani che è sotto il controllo del
club bianconero. Accordo totale
con la Samp: può partire già a gennaio e diventare un rinforzo per il
Napoli. Intesa anche sul prezzo: 14
milioni da dividere in due. Non si
esclude uno sconto leggero. La società di De Laurentiis voleva il ragazzo già a giugno, adesso ha deciso di anticipare i tempi alla luce
del grave infortunio di Insigne. Il
sistema di gioco del Napoli, inoltre, sembra cucito addosso a Gabbiadini che può tranquillamente
giocare alle spalle di Higuain.
Giovinco verso il Toro - In
virtù di un contratto con la Juventus in scadenza il prossimo
giugno, Sebastian Giovinco sarà
libero, dal prossimo febbraio, di
accordarsi con un altro club. Nel
futuro della “Formica Atomica”,
nonostante la dirigenza bianconera non si sia “preoccupata” di convocarlo per discutere di rinnovo,
potrebbe però esserci ancora la
città di Torino, questa volta sponda granata.
Impossibile tuttavia, stando alle parole dell'agente del giocatore,
l'avvocato Claudio Pasqualin, che
il 27enne attaccante piemontese possa lasciare la Juve durante
l’imminente finestra di mercato
invernale: «Novità riguardo Giovinco non ce ne sono e non ce ne
saranno - ha sottolineato il procuratore - A gennaio non si muoverà
dalla Juventus».
GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
12
SPORT
Sylvinho vice di Mancio, tocco brasiliano all’Inter
L’ex calciatore dell’Arsenal e del Barcellona completa lo staff tecnico. A gennaio i rinforzi
MILANO - È un’Inter sempre
più internazionale, come piace a
Thohir. Mancini sembra aver individuato il suo vice: il brasiliano
Sylvinho ex giocatore che ha militato nell’Arsenal, capace di vincere tre campionati spagnoli e due
Champions tra le file del Barcellona e vecchia conoscenza proprio
dell’allenatore nerazzurro che lo
guidò ai tempi del City.
Sarà insomma un’Inter dal tocco anche brasiliano, ennesimo
strappo con la passata gestione
di Mazzarri che aveva preferito
farsi affiancare da Frustalupi, uomo fidato ma dal profilo e dall’esperienza prettamente nazionale.
Manca ancora l’ufficialità, che
comunque pare ormai vicina, e
Sylvinho sbarcherà in nerazzurro.
L’ex difensore non è nuovo al
ruolo di allenatore in seconda,
perché dopo aver lasciato il calcio
giocato nel 2011, ha iniziato subito
la sua carriera in panchina. È stato
già secondo di un Mancini, ma è
Vagner tecnico che ha seguito nel
Cruzeiro, poi nel Recife e infine
nel Capibaribe. Nel luglio 2013 ha
preso poi il posto di Gerarld De-
Lavezzi e Cerci sono nel miro dell’Inter
Il nuovo vice di Roberto Mancini, Sylvinho
lamore al Corinthians nel ruolo
di assistente di Adenor Leonardo
“Tite” Bacchi e poi di Mano Menezes.
Mancini ha così completato lo
staff che lo assisterà nel lungo
percorso verso il rilancio dell’Inter. Rincorsa che deve passare, obbligatoriamente, per un successo
contro l’Udinese domenica sera
a San Siro. Sarà il ritorno ufficiale per l’allenatore nerazzurro in
una gara casalinga, momento da
coronare con una vittoria. A gennaio la società si muoverà per
soddisfare le sue richieste e regalargli l’esterno necessario per il
4-3-3. Dalla Francia sono convinti
che Lavezzi lascerà il Psg e l’Inter
ne ha fatto una priorità assolu-
ta. Anche per Cerci l’esperienza
all’estero sembra già avvicinarsi
alla conclusione. All’Atletico l’ex
granata trova poco spazio e potrebbe essere ceduto in prestito
a gennaio proprio all’Inter che avrebbe così una valida alternativa
sia come attaccante centrale che
come seconda punta. Gli occhi
degli osservatori nerazzurri, però,
sono puntati anche su Okaka della
Sampdoria che non sarebbe intenzionato a firmare il rinnovo di
contratto con il club blucerchiato.
Su di lui c’è il forte pressing del
Milan, ma anche l’Inter è interessata tanto che lunedì sera al Marassi c’era Mirabelli capo degli osservatori che ha apprezzato anche
il centrocampista Soriano.
IL PILOTA FRANCESE
MONDIALI NUOTO
Incidente a Suzuka: per la Fia è Bianchi il colpevole
La staffetta è out
Pellegrini furiosa
ROMA - È Jules Bianchi il responsabile del suo stesso incidente: è
la conclusione finale dell’inchiesta Fia si quanto è successo nelle
fasi finali del Gp del Giappone a
Suzuka quando il pilota della Marussia andò a sbattere contro una
gru, entrata a bordo pista per portar via la Sauber di Sutil.
Nel giorno in cui annuncia la
stagione di Formula 1 che verrà
a Doha in Qatar, la federazione
automobilistica
internazionale
pubblica le 396 pagine del rapporto stilato da una commissione
di esperti, tra cui anche l’ex team
principal della Ferrari Stefano
Domenicali e l’ex boss della Mercedes Ross Brawn in cui si scarica ogni responsabilità sul pilota
francese.
«Jules non ha rallentato a sufficienza per evitare di perdere il
controllo della sua Marussia. Se i
piloti seguissero quanto richiesto
dal regolamento per doppie bandiere gialle (“essere pronti a fermarsi in qualsiasi momento”), né
loro, né i commissari, correrebbero rischi per l’incolumità fisica».
Il rapporto degli esperti incaricati dalla Fia assolve completamente i commissari di gara del Gp
di Suzuka: «Hanno agito secondo
le regole e non c’è alcuna ragione
per cui la Safety Car dovesse essere mandata in pista prima o dopo
l’incidente di Sutil».
Secondo quanto scritto dalla
commissione l’idea di chiudere
l’abitacolo per abbassare il rischio
di lesioni per il pilota è stata giu-
dicata «non fattibile. È imperativo prevenire che una monoposto
possa mai sbattere contro una gru
o investire i commissari che vi lavorano vicino».
Per quanto riguarda il campionato 2015 la Fia ha annunciato il
nuovo calendario che prevede
l’aumento delle gare da 19 a 21
(sarebbe record) con il ritorno
di Messico e Sud Corea, da confermare, e alcune novità come
l’annullamento dei doppi punti
nell’ultima corsa della stagione.
Via libera poi alla safety-car virtuale, una tra le misure introdotte
per evitare il ripetersi di incidenti
come quello accaduto a Bianchi.
Si tratta di un sistema che impone
dei limiti di velocità ai piloti senza bisogno che questi si accodino
dietro ad una vettura vera e propria, la solita Mercedes Amg. Non
ci sarà invece nessuna ripartenza
dalla griglia in caso di ingresso di
safety-car in pista durante la gara.
Novità anche per il rilascio della superlicenza per evitare altri
casi come il giovanissimo pilota
della Toro Rosso Max Verstappen ingaggiato ancor prima d’aver
compiuto 17 anni.
Per correre in F1 dal 2016 ci
vorranno almeno 18 anni e aver
percorso almeno 300 km di test
su una monoposto e due anni di
esperienza in campionati minori.
La nuova stagione di Formula
1 partirà il 15 marzo come di consueto da Melbourne in Australia
per chiudersi il 29 novembre sempre ad Abu Dhabi.
IL NUOVO CALENDARIO
Formula Uno: 21 gran premi nel 2015, torna la gara in Sud Corea
DOHA - Il ritorno del Gran Premio della Corea del Sud in Formula 1: è questa la principale novità
del calendario 2015 del Campionato del mondo che prevede per
la prima volta 21 gare da marzo a
novembre e convalidato dalla federazione automobilistica internazionale a Doha.
Come previsto e già annunciato
dal Consiglio Mondiale della Fia
a settembre a Pechino, il Gp del
Messico tornerà in calendario e si
correrà l’1 novembre. Cambiano le
date dei Gp di Cina, Bahrein, Stati
Uniti e Messico. I gran premi del
Canada e dell'Italia restano alle
stesse date.
Questo il calendario completo
del Mondiale 2015 di Formula 1.:
15 marzo: Australia (Melbourne)
29 marzo: Malesia (Sepang)
12 aprile: Cina (Shanghaï)
19 aprile: Bahreïn (Sakhir)
3 maggio: Corea del Sud (da confermare)
10 maggio: Spagna (Barcellona)
24 maggio: Monaco
7 giugno: Canada (Montreal)
21 giugno: Austria (Red Bull Ring,
Spielberg)
5 luglio: Gran Bretagna (Silverstone)
19 luglio: Germania (Nürburgring)
26 luglio: Ungheria (Budapest)
23 agosto: Belgio (Spa-Francorchamps)
6 settembre: Italia (Monza)
20 settembre: Singapore (Marina
Bay)
27 settembre: Giappone (Suzuka)
11 ottobre: Russia (Sotchi)
25 ottobre: Stati-Uniti (Austin)
Pimo novembre: Messico
15 novembre: Brésil (San Paolo)
29 novembre: Abu Dhabi (Yas Marina)
Non più doppi punti
Dalla prossima stagione non saranno assegnati più i doppi punti nell’ultima gara del Mondiale,
come accaduto invece quest’anno
ad Abu Dhabi. È quanto ha deciso la Federazione automobilistica internazionale (Fia) riunitasi
a Doha, che ha dato anche il via
libera alla safety-car virtuale sperimentate nelle ultime prove libere della scorsa stagione e che
costringerà i piloti a rallentare in
caso di pericolo.
ROMA - La prima giornata dei
mondiali di nuoto in vasca corta
di Doha non sorride all’Italia. Le
speranze azzurre erano affidate
alla staffetta 4x100 stile libero uomini che in mattinata si era qualificata con il miglior tempo. In finale però le aspettative non sono
state rispettate e il quartetto azzurro (Luca Dotto, Marco Orsi,
Luca Leonardi e Filippo Magnini)
si è dovuto accontentare del quarto posto dietro alla Francia - che
ha conquistato l’oro trascinata dal
solito Florent Manadou - alla Russia e agli Stati Uniti.
In mattinata a deludere era stata la 4x200 stile libero donne che
nemmeno si era qualificata per la
finale 8vinta poi dall’Olanda che
ha stabilito anche il nuovo primato mondiale davanti a Cina e
Australia) suscitando l’ira di Federica Pellegrini che quella finale l’avrebbe nuotata volentieri. La
campionessa veneta - non schierata nelle batterie - ha twittato il
suo disappunto non senza polemica: «Non ho parole... sono incazzata nera.. non si può stare fuori
da una finale così importante per
non aver fatto le giuste valutazioni! Comunque brave lo stesso alle ragazze», il testo del tweet della Pellegrini.
La mattinata si era aperta con le
eliminazioni di Filippo Magnini
nei 200 stile (primo degli esclusi)
e Andrea Mitchell D’Arrigo, di Arianna Castiglioni nei 50 rana, di
Simone Sabbioni e Niccolò Bonacchi nei 100 dorso e di Matteo
Rivolta nei 100 farfalla.
La prima medaglia dei campionati, 200
stile libero se l’è aggiudicata il sudafricano Chad Le Clos.
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CORRIERE CANADESE • GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014
13
SPORT
La Vecchia Signora vista da Toronto
Il presidente del Club Juve a ruota libera: in Champions andremo avanti, Buffon resta il migliore
Nicola Sparano
«L'emergenza in difesa proprio
non ci voleva. Ma la Juve è la Juve, quindi supererà anche questo
ostacolo. Supereremo il turno di
Champions. Ci credo molto, anzi
andrò a vedere Juve-Atletico. Lo
scudetto? Con la Roma sarà un
duello testa a testa fino alla fine,
credo che a decidere possa essere
il cammino delle due in Champions. Garcia e le sue frecciate?
Lo fa per motivare la sua squadra.
Buffon in fase calante? Il nostro
grande Gigi non è immune all’età,
ma resta comunque tra i top portieri del mondo, come dimostra la
sua nomination Fifa».
Si presenta così il neo presidente dello Juventus Club Toronto, l’abruzzese da sempre amante della Signora, Vince Carlucci. Carlucci succede a Tiziana Pace che nel nuovo direttivo ha assunto la carica di segretaria. Il neo presidente resterà in carica per
tre anni.
Presidente, qual è la sua agenda, il mandato?
«Innanzitutto intendo ridare
visibilità al club che negli ultimi
tempi si era un tantino defilato.
Intendo recuperare i vecchi soci e
dare nuovi stimoli al popolo bianconero di Toronto».
Stimoli in che senso, quali?
«Cominciamo con l'incontrarci più spesso. Lo potremo fare dal
Villaggio Azzurro ideato e gestito
da Roberto Iarusci e Ralph Ciccia.
In quel Villaggio potremo vedere
le partite, discutere e divertirci».
Quanti soci ha attualmente il
Club Juve?
«Circa 60, 55 dei quali erano
presenti al party di Natale che abbiamo appena dato alla Lanterna. È stato un successone. Serate
del genere le ripeteremo con più
frequenza. La campagna abbonamenti è aperta, invito tutti gli amanti della Signora a farsi avanti. Abbiamo tanti “nemici”, in senso sportivo naturalmente, e abbiamo bisogno di molto supporto
per portare avanti la bandiera della “juventudine”».
La Juve, come la vede al momento?
di in chiave juventina il prosieguo del campionato?
«A questo punto è chiaro che
per lo scudetto è corsa due. Noi
andiamo forte, la Roma non molla, è attrezzata per andare fino
in fondo. Penso che a decidere
lo sprint scudetto possano essere gli impegni di Champions, vedremo».
Garcia continua a pungere...
«Lui tira l’acqua al suo mulino.
Lo fa per stimolare la squadra e ci
sta riuscendo. Ma anche Allegri
non scherza, sa quali tasti spingere per ottenere il meglio dai bianconeri».
Allegri non sta facendo rimpiangere Conte, o no?
«Conte è stato ed è un grandissimo. Debbo confessare che Allegri mi ha sorpreso, piacevolmente
per come ha “preso” possesso della squadra e per come la fa giocare. Praticamente ha la stessa squadra dell'anno scorso al momento non c'è appagamento o sintomi
di stanchezza mentale. Ci sono gli
infortuni, ma quelli, in una maniera o nell'altra, li hanno tutti».
Chi sta andando meno bene è
Buffon...
«Gigi è sempre un grandissimo
da una vita ed anche quest'anno è
nella lista Top 10 della Fifa. Sarà
anche vero che l'età si comincia a
far sentire, ma lui in Serie A resta
il migliore. E poi, stata osservanto
come parano i portieri della Roma
e del Milan?”.
Tornando alle polemiche del
dopo Juve-Roma, lei scrisse al
Corriere Canadese una lettera di difesa-accusa in cui ripercorreva alcune tappe di Calciopoli...
«Resto dell'avviso che Calciopoli ha punito ingiustamente la
Juventus, mentre altre squadre se
la sono cavata. Accusare la Juve è
una moda vecchia di anni, scaturita dall'invidia di chi non vince.
Io dico ai non juventini: continuate a criticarci, noi intanto vinciamo. Buon Natale a tutti».
Nelle foto, in alto , il nuovo direttivo
del Club Juve Toronto;
al centro il presidente Vince Carlucci
con Bob Iarusci e Ralph Ciccia; in basso, Tiziana Pace e Dino Di Gennaro
(Foto Corriere - T. Pavia)
NHL
«Mezza acciaccata in difesa, ma
pronta a strappare all'Atletico la
qualificazione. A proposito, io vado a vedere la partita ed incontrare i dirigenti del Centro Coordi-
namento tifosi con i quali debbo
chiarire alcune cose. Poi andrò in
Abruzzo per trascorrere il Natale
con la mia vecchietta».
Champions a parte, come ve-
MONTREAL CANADIENS
Beliveau, se n’è andata una leggenda
WESTERN CONFERENCE
EASTERN CONFERENCE
ATLANTIC DIVISION
CENTRAL DIVISION
GIOCATE
Tampa Bay
Montreal
Detroit
Toronto
Boston
Florida
Ottawa
Buffalo
26
26
25
24
26
23
24
25
PUNTI
37
36
33
29
29
26
25
20
METROPOLITAN DIVISION
GIOCATE
Pittsburgh
Islanders
Rangers
Washington
New Jersey
Philadelphia
Carolina
Columbus
MONTREAL - La leggenda canadese dell'hockey su
ghiaccio, Jean Béliveau, è morto a 83 anni nella sua
casa a Longueuil. Originario di Trois-Rivières (Quebec), Béliveau ha vestito per 20 stagioni la maglia
dei Canadiens, tra il 1950 e il 1971, aggiudicandosi
numerosi riconoscimenti individuali, prima di fare il
proprio ingresso nella Hockey Hall of fame, nel 1972.
Con 10 Stanley cup è il secondo giocatore di maggior
successo nella storia della Nhl, dietro l'ex compagno
di squadra Henri Richard.
Béliveau è il secondo giocatore più titolato in
assoluto nella storia della NHL, ha vinto per dieci
volte (1956, 1957, 1958, 1959, 1960, 1965, 1966, 1968, 1969,
1971) la Stanley Cup. Nel 1998 ha ricevuto il più alto
riconoscimento canadese, il titolo di “Compagno
dell’ordine”: «Individuo onesto, ha dato se stesso più
e più volte, accettando di sponsorizzare organizzazioni come l'Alzheimer Society e Big Brothers and
Big Sisters, nonché una moltitudine di attività per i
bambini con disabilità. L'influenza che esercita, non
solo sul mondo dello sport, ma anche sui giovani del
Canada, è indiscutibile. Egli è forse il miglior esempio di un atleta invariato dal suo successo, si leggeva
nelle motivazioni.
23
25
24
24
25
24
24
24
PUNTI
34
36
26
24
22
19
19
16
GIOCATE
Nashville
St Louis
Chicago
Winnipeg
Minnesota
Dallas
Colorado
24
24
24
25
23
25
25
PUNTI
34
34
31
28
27
23
23
PACIFIC DIVISION
GIOCATE
Vancouver
Anaheim
Calgary
Los Angeles
San Jose
Arizona
Edmonton
25
26
26
25
26
26
25
PUNTI
35
35
34
31
28
23
16
RISULTATI
Mercoledì - Minnesota-Montreal, Chicago-St Louis, WinnipegEdmonton, Anaheim-Philadelphia.
Martedì - Toronto-Dallas 5-3, Carolina-Nashville 2-1, WashingtonVancouver 3-4, Islanders-Ottawa 3-2 0t, Pittsburgh-New Jersey
1-0, Buffalo-Tampa Bay 2-1 rigori, Detroit-Florida 3-4, CalgaryArizona 3-2, San Jose-Philadelphia 2-1, Los Angeles-Boston 2-0.
Lunedì - Columbus-Florida 2-1, Rangers-Tampa Bay 3-6, Colorado-Montreal 3-4, Edmonton-Arizona 2-5, Anaheim-Boston 3-0.
Domenica: Detroit-Vancouver 5-3.
Sabato: Toronto-Washington 6-2, Rangers-Philadelphia 5-2,
Montreal-Buffalo 3-4 rigori, Tampa Bay-Ottawa 4-1, Islanders-New
Jersey 3-1, Carolina-Pittsburgh 2-3, Nashville-Columbus 2-1, Minnesota-St. Louis 2-3 rigori, Colorado-Dallas 5-2, Arizona-Calgary
0-3, Los Angeles-Chicago 1-4, San Jose-Anaheim 4-6.
PROSSIME PARTITE
Mercoledì - Toronto-New Jersey, Pittsburgh-Vancouver, CarolinaWashington, Detroit-Dallas, Florida-Columbus, Ottawa-Islanders,
Tama Bay-Buffalo, Washington-St Louis, Calgary-Colorado,
Arizona-Los Angeles, San Jose-Boston.
GIOVEDI 4 DICEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
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DI OGGI
ARIETE
22 MAR - 21 APR
TORO
22 APR - 21 MAG
Allontanando con decisione l’insicurezza, potrete cogliere il meglio di
quanto la giornata vi offre. Novità e
sorprese da parte degli amici. Soluzioni provvidenziali arrivano attraverso l’intuito. In caso di scelte importanti, non siate precipitosi.
Giornata piuttosto tranquilla per le
questioni affettive e professionali.
Molti di voi preferiranno stare da soli
e coltivare hobby e interessi. MoGEMELLI menti di riflessione per chiarire cosa
22 MAG - 21 GIU volete da chi vi sta a cuore. Avrete
preziose intuizioni.
Giornata baciata dalla fortuna, con
il supporto della Luna in Toro. Un
surplus di concretezza e buonsenso rende possibile raggiungere gli
CANCRO obiettivi. Grandi prestazioni in ambito
22 GIU-21 LUG amoroso. Successi, doni e consensi.
Fortuna al tavolo verde.
LEONE
22 LUG-21 AGO
Pronti a vivere una giornata ad alta
velocità? Complici Urano e Sole in
buon aspetto, potreste mettere a segno un colpo grosso o più di uno. Le
ansie paventate dalla Luna oggi non
hanno presa su di voi. Siete sicuri,
decisi, proiettati verso il futuro.
Oggi sì che vi alzate con il piede giusto con il favore della Luna in Toro.
Ideale per risolvere con coraggio una
questione intricata. È la giornata giusta per muovervi, divertirvi, viaggiare.
VERGINE Le vostre opinioni trovano credito e
22 AGO-21 SETT riscontro.
Qualche turbolenza in ambito lavorativo potrà mettervi un po’ sottosopra,
ma detto fatto, saprete volgere la situazione a vostro vantaggio. Avete la
BILANCIA sensazione che qualcuno non ve la
conti giusta? Potreste non aver torto.
22 SET-21 OTT Esigete sia fatta chiarezza.
Dificoltà di relazione con l’ambiente?
La colpevole è ancora una volta la
Luna in Toro, oggi quadrata a Giove.
Incomprensioni e dissensi. Per ritroSCORPIONE vare l’equilibrio, la soluzione ottimale
22 OTT-21 NOV è seguire l’istinto che vi consiglia la
decisione più saggia.
Dinamizzato dal trigono di Urano, il
Sole nel vostro segno vi accompagna
a vivere esperienze “fuori dall’ordinario” e imprese avventurose. Non imquale sia la meta, oggi ciò che
SAGITTARIO porta
conta è partire per scoprire luoghi e
22 NOV-21 DIC conoscere gente nuova.
Afidatevi al buonsenso dispensato
dalla Luna in Toro, per risolvere una
questione che vi sta a cuore. Carisma, ambizioni, belle notizie. Vi senCAPRICORNO tite allegri, sereni, tutto vi entusiasma
avete una carica da leoni. Serata
22 DIC-21 GEN e
piacevole con gli amici.
Luna in Toro e Giove in Leone si
guardano in cagnesco, provocando
esagerazioni, aggressività, giudizi
avventati e confusione. Tenetevi in
disparte, non fate niente fuori dall’orACQUARIO dinario, parlate solo se necessario, in
22 GEN-21 FEB poche parole volate basso.
Vi muoverete abilmente sul fronte
economico, saprete essere tempestivi e intascare un bel gruzzoletto.
Giornata interessante, ricca di stimoli.
Sensibili e intuitivi, non vi farete scapPESCI pare l’occasione di allacciare rapporti
22 FEB-21 MAR con persone valide.
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Il nuovo
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Avanti le indagini
Gta (prezzo più alto
87 anni. In passato
TORONTO - Addio
a Renzo Carbone. Il medico
ed editorialista
del Corriere Canadese
aveva 87
anni. In passato
era stato uno dei
pionieri nello
studio delle malattie legate allo
stress e alla depressione e nella
comunità italocanadese era conosciuto
come “il
dottore della testa”.
 ARTICOLO A PAGINA
pag. 5
NITY DAILY NEWSPA
Lunedi 1 Dicembre
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nge Renzo Carbo
era stato un pioniere
nella diagnosi e
ne
cura della depress
ione e dello stress
ROMA - La legge
pera il primo giro di stabilità sufiducie ottenute di boa. Dopo le
ieri
la Camera ha dato dal governo,
il suo via libera
alla manovra e
al ddl
sando il testimone bilancio, pasPalazzo Madama al Senato. È a
stati rimandati infatti che sono
molti nodi ancora
insoluti necessari
e in alcuni casi per modificare
migliorare il testo, già rivisto
a Montecitorio.
Da
oggi governo e
Parlamento riprenderanno dunque
il
lavoro sugli
emendamenti
concentrand
alcuni filoni fondamental osi su
i, primo
tra tutti quello
fiscale.
 ARTICOLO A PAG.
L'ALMANACCO
4
ONTARIO
Quattro vittime
e tanti misteri,
giallo a Toronto
Troppa Roma, crol
la
” - Nancy R.
il fatto che Anna
“ inAmoitaliano
possa parlare
e sia più facile per
me
capire.”- Paulino
M.
una persona preparata
“ eFinalmente
amichevole
che comprenda
me
e le mie esigenze.
” - Dante R.
derby all’ultimo
I giocatori della Roma
in festa: i giallorossi
hanno battuto l'Inter
per 4-2
l’Inter di Mancini
secondo con Pirlo,
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PREGHIERA
PERSONAL
Preghiera alla Madonna del Perpetuo Soccorso
Preghiera al Santo Padre Pio
Spirito Santo Tu mi illumini su tutto e mi mostri la
strada per raggiungere tutti i miei ideali. Tu che mi
dai il dono divino di perdonare e dimenticare il male
che mi viene fatto e che sei in ogni istante della mia
vita al mio ianco. Io, in questo piccolo dialogo, voglio ringraziarTi per tutto e confermare ancora una
volta che mai mi separerò da Te respingendo ogni
tentazione anche le più grandi. Voglio stare con Te e
con tutti i miei cari nella Tua gloria perpetua. Amen.
B
Per grazia ricevuta, -. -.
Dite questa preghiera 3 volte per tre giorni consecutivi
senza rivelare il vostro desiderio. Dopo 3 giorni il vostro
desiderio sarà esaudito, non importa quanto diicile
esso sia. Promettete di pubblicare questa preghiera
immediatamente dopo aver ricevuto la grazia.
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nto del corpo. A
ITALIAN COMMU
fuori) ■ Anno 02 ■
N. 230
La comunità pia
Il medico aveva
OGGI
Toronto
enedici, o Padre Pio, le nostre
persone, le nostre famiglie, i
nostri cari. Tu, il Santo delle
Stigmate, che hai conosciuto il dolore
e la solitudine del cuore, conforta chi
soffre, chi è solo, chi ha il cuore gonfio
di pene! lntercedi per noi presso Dio e
presso la Vergine Santa e ottieni a noi
la grazia che tanto ci sta a cuore. Alza,
o Santo Padre Pio, la tua santa mano a
sorreggerci e a benedirci. Amen.
Per grazia ricevuta: -.-.
C. C.
Santo
S. BARBARA patr. di Rieti
S. Giovanni Damasceno dott.
S. Melezio vesc. mart.
Il Nome:
Barbara
Etimologia: Dal greco "barbaroi", "straniero" termine onomatopeico creato per
indicare l'apparente balbettio di quanti
non si esprimevano nell'idioma ellenico,
si trasformò in seguito in un "cognomen"
romano, molto difuso tra le classi più
umili.
Carattere: Dall'umore e dagli interessi
incostanti, ha un'unica idea issa: quella
di afermare il suo diritto alla libertà. E'
autonoma e fa sempre ciò in cui crede.
Convinta di non aver avuto una vera
famiglia, tende a far la moglie più che
l'amante, e se non ha igli adotta un cane
o un "amico di passaggio". Amore come
nido caldo? Sì. E' fedele e frequenta con
piacere gli amici, soprattutto d'infanzia,
con cui mantiene rapporti di grande
solidarietà e comprensione ino alla
vecchiaia.
Numero fortunato: 7
Compleanni
Rainer M. Rilke - 1875
Jef Bridges - 1949
Sergej Bubka - 1963
Marisa Tomei - 1964
Sei nato oggi?
La tua simpatia fa di te una persona molto amata e attorniata da tanti amici. Nel
lavoro dovrai però imparare a non essere
troppo dispersivo e a scegliere con cura i
progetti da portare avanti. Ti si addicono
tutte le professioni basate sulla scioltezza
di espressione e sull'uso della parola.
In amore, ti troverai molto bene con un
partner maturo, riflessivo, in grado di
ascoltarti e di indirizzare le tue scelte.
Proverbio "Neve dicembrina per tre dì ti sta vicina"
Benedici,
o Padre Pio
Dite questa preghiera 3 volte per tre giorni consecutivi senza
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La soluzione #42
PER CONTATTARCI:
NUOVO: 2790 Dufferin St.
Toronto ON M6B 3R7
Tel: 416-782-9222
Fax: 416-782-9333
Email: [email protected]
Oggi accadde:
"E' il 1985, quando, dopo sette giorni nello spazio, rientra a terra la navetta americana Atlantis., i cui astronauti dovevano
costruire una piattaforma, anticipazione
delle future basi spaziali. La missione è
compiuta."
EUREKA!
Casa
Ha fatto passi da gigante aiutando le
donne a compiere una serie di operazioni
in cucina, come impastare, mescolare,
sminuzzare, tagliare gli ingredienti sempre più velocemente ed è ormai arrivato
dappertutto. Il frullatore, inventato da un
americano di origine polacca, Stephen
Poplawski, e brevettato nel 1922, si è
difuso in modo molto capillare, anche se
in principio le casalinghe americane non
erano poi così convinte della sua utilità.
"Frulletto" si chiamava, con un nome un
po' bufo, il primo frullatore italiano, e
con lui sono venuti gli anni dei cocktail
da ofrire agli amici e dei frullati fatti in
casa per "fornire" vitamine ai bambini.
Web: www.corriere.com
ATTENZIONE! AVVISO IMPORTANTE!
Vogliamo avvisare ai nostri gentili abbonati e lettori
che il Corriere Canadese ha cambiato sede:
2790 Dufferin St. (secondo piano)
(Tra Tycos Dr. e Windgold Ave.) Toronto ON M76B 3R7 - Tel: 416-782-9222
GIOVEDI 4 DICEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
16
ITALIAN COMMUNITY DAILY NEWSPAPER
Project:
Digitization of Archives
1954 - 2014
L’obiettivo è semplice:
preservare per sempre l’archivio del Corriere Canadese.
Sessant’anni di storia racchiusi in oltre 300mila pagine sono contenuti
nell’archivio cartaceo del giornale.
Ora abbiamo preso l’impegno di digitalizzare l’intero archivio, per poterlo
consegnare intatto e integro anche alle generazioni future di italocanadesi.
Ma per farlo, abbiamo bisogno del vostro aiuto.
Già alcuni sponsor sono scesi in campo per darci una mano e per contribuire
e a salvaguardare un pezzo della nostra storia.
Invitiamo anche altre imprese, associazioni e gruppi a diventare sponsor per
la digitalizzazione degli archivi.
Unitevi ai nostri SPONSORS
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Head Ofice 1263 Wilson Avenue Toronto ON M3M 3G3
• Tel: 416.241.1183 • Toll free: 1.877.834.1183 • Website: www.liunalocal183.ca
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Website: www.liunalopdc.org
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Per ulteriori informazioni :
Tel: 416-782-9222 Email: [email protected]
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Lezione di moderazione dagli italiani