TECNOLOGIA SETTORI PRODUTTIVI programma di prima media 1^ A Istituto C.C. (prof. Morettini) a cura di N.A. IL LEGNO Col nome di legno si intende la materia prima fornita naturalmente dagli alberi e che nel linguaggio comune, a seconda dell'uso cui è destinata, riceve più propriamente il nome di: legna → se fornisce combustibile legname da lavoro, da opera, da costruzione, da industrie → se indirizzato verso altri impieghi In una pianta si possono individuare ben tre parti distinte: • • • radici → per mezzo delle quali l'albero trae il suo nutrimento dal terreno fusto → trasporta il nutrimento verso la chioma rami → sorreggono la chioma e la espongono alla luce e all'aria Le radici e i rami servono sostanzialmente come legna da ardere, il fusto invece è utilizzato per ricavare legname da costruzione. Dalla foresta alla segheria Le operazioni necessarie per trasformare le piante in legname da lavoro sono le seguenti: • • • • • • • abbattimento → avviene generalmente nella stagione invernale e il tronco viene tagliato alla base, scegliendo la direzione di caduta opportuna. Spesso si fa precedere il taglio alla sramatura per non danneggiare le piante vicine a quella da abbattere. Sramatura → è il taglio dei rami della pianta. Se si vuole far seccare il prima possibile il fusto, si lasciano i rami attaccati finché la chioma non avvizzisce. Scortecciatura → per facilitare l'essiccazione la corteccia viene tolta subito dopo l'abbattimento della pianta. Troncatura → i tronchi possono essere trasportati interi o tagliati in pezzi. Trasporto → può avvenire per via terrestre, per trascinamento diretto sul suolo con l'intervento della forza animale o con mezzi meccanici trattori o per gravità, facendo scivolare i tronchi lungo ripidi pendii. Può avvenire per via d'acqua se ci sono nelle vicinanze fiumi o canali. Può avvenire per via aerea per mezzo di funi o teleferiche. Liscivazione → serve ad eliminare dal legno tutte le sostanze che possono imputridire e quindi costituire nutrimento per parassiti. Si effettua normalmente con un lavaggio in acqua. taglio e stagionatura → i tronchi vengono esposti all'aria o sottoposti a fumi o aria calda. LA STRUTTURA DEL LEGNO corteccia → rivestimento esterno più o meno spesso che serve a proteggere il tronco dagli agenti atmosferici e dall'attacco degli insetti libro → strato sottile formato da fibre lunghe e sottili dove scorre la linfa parte legnosa → strato ampio che arriva fino quasi al centro della pianta e che si divide in alburno: zona che comprende sia cellule vive che morte in cui si verifica il passaggio della linfa durame: zona di sole cellule morte nelle quali non si ha più scorrimento della linfa, è detto anche cuore. Midollo → parte centrale del tronco, costituito da un insieme di cellule molto spugnose, che tendono a seccarsi e a scomparire nelle piante vecchie. Industrialmente la parte del tronco che viene presa in considerazione è la parte legnosa. Vi sono però alcuni alberi dei quali si utilizza anche la corteccia per la produzione di particolari sostanze (coloranti, sughero,resine). PANNELLI DI LEGNO TRASFORMATO I pannelli di legno trasformato hanno ormai sostituito quasi completamente il legno massiccio nella costruzione di mobili. Fanno eccezione i mobili rustici ( in pino, abete, castagno) e i mobili in stile di gran pregio (in noce o mogano). I pannelli hanno ottime caratteristiche d leggerezza, resistenza, durata e un costo molto più basso del legno massiccio. Le parti in vista dei pannelli vengono spesso rivestite con fogli di legname pregiato (impellicciatura). Legno compensato Per compensato si intende un pannello di legno formato da più fogli sottili incollati tra loro, disposti con fibre incrociate. Il nome compensato deriva proprio dalla principale caratteristica di questo legno, quella di compensare le tendenze di deformazione di due fogli vicini, che hanno le fibre perpendicolari l'uno all'altro. Il compensato è perciò molto resistente in tutte le direzioni. In commercio vengono definiti compensati quelli formati da solo tre strati, con uno spessore compreso tra 3 e 6 mm. I pannelli che hanno più di tre strati vengono detti multistrati, Si impiegano per costruire mobili, porte, pannelli divisori, rivestimenti, imballaggi. I legnami più usati per la fabbricazione di compensati sono il pioppo, il faggio, la betulla, per quelli comuni; il mogano, il noce, il rovere, il palissandro, per le trance pregiate. Paniforti Sono pannelli di legno costituiti da un'anima di listelli incollati tra loro, rivestiti cu ciascuna faccia da un foglio di tranciato o sfogliato, che ha fibre disposte tutte nello stesso senso, ma perpendicolari a quelle dei listelli. Sono resistenti e indeformabili, si usano nella costruzione di piani per mobili, porte, pareti divisorie. Tamburati I tamburati sono pannelli di legno formati da un'anima di listelli incrociati tra loro o disposti a nido d'ape, rivestiti da rue strati esterni di compensato. Sono più leggeri dei paniforti e possono avere uno spessore maggiore. Hanno gli stessi impieghi dei paniforti. Truciolati L'industria dei pannelli truciolati è in continua espansione perché produce pannelli a basso costo e con buone caratteristiche meccaniche. Si impiegano non solo legni comuni (pioppo, conifere) , ma anche scarti di segheria, rami e radici, ridotti in piccole scaglie (trucioli) che vengono impregnati con resine sintetiche e pressate ad alta temperatura. Si possono ottenere spessori da 3 a 25 mm. I pannelli truciolati rivestiti esternamente con legni pregiati e anche con laminati plastici, sono utilizzati per la fabbricazione di mobili e di serramenti interni. Il pannello a Fibra di media Intensità (MDF) è composto da fibre di legno legate da collanti a base di resine sintetiche, opportunamente pressate. Le superfici levigate sono facili da rifinire con impiallacciature, rivestimenti, verniciature trasparenti. Pannelli di fibre di legno Sono conosciuti con il nome di masonite. Per la loro fabbricazione, che presenta stretta analogia con quella della carta, si impiegano i prodotti di scarto di altre lavorazioni, Il materiale è ridotto in piccoli frammenti e sfibrato in bollitori per mezzo del vapore ad alta pressione: si ottiene una poltiglia di fibre di legno che viene ulteriormente raffinata. La poltiglia è versata con spessore costante su un nastro continuo di rete metallica dove perde gran parte dell'acqua di sospensione, quindi passata attraverso una serie di rulli che asciugano il feltro. La lunga striscia così formata viene tagliata in pannelli. Si ottengono pannelli di tipo soffice (senza collanti) che hanno ottime proprietà di isolamento termico e acustico e pannelli compressi che sono molto resistenti e impermeabili. Legno lamellare E' formato da tavole ottenute dal taglio del tronco, unite con colle sintetiche ad alta resistenza. Con il legno lamellare si fabbricano le travi di diverse dimensioni, utilizzate nell'architettura industriale e nella realizzazione di opere pubbliche ( impianti sportivi, chiese) LA DEFORESTAZIONE E' uno dei problemi più gravi del nostro Pianeta. Lo sfruttamento eccessivo delle foreste provoca la riduzione di vaste aree di verde, con incalcolabili danni. Con il termine deforestazione s'intende in generale il taglio di alberi che superi il loro tasso di ricrescita. La foresta svolge un importante ruolo protettivo per il suolo, per l'acqua, per l'aria. Frena, filtra, trattiene le acque, aumenta l'umidità, riduce gli effetti del vento, combatte l'erosione. Con la fotosintesi arricchisce l'aria di ossigeno riducendo l'anidride carbonica, responsabile dell'effetto serra. LA CARTA E' un materiale formato da milioni di fibre di cellulosa saldate insieme tra loro e da altri materiali (collanti, colorante e sostanze minerali). Le fibre di cellulosa sono il materiale di cui è composta la membrana esterna degli organismi viventi. La principale materia prima utilizzata per la fabbricazione della carta è il legno, ricavato in genere da alberi coltivati apposta per produrre cellulosa. Sono foreste di alberi a rapida crescita che si trovano nelle regioni settentrionali del Canada, degli Stati Uniti, dell'Europa e della Russia. In queste foreste gli alberi tagliati ogni anno sono immediatamente sostituiti con nuove piante che saranno pronte al taglio in 10-20 anni. Così il patrimonio forestale non si impoverisce mai. I legnami utilizzati sono: • • legnami a fibra lunga provenienti da piante resinose (pino, abete, larice) legnami a fibra corta provenienti da latifoglie( faggio,betulla,eucalipto,pioppo) Si usano anche scarti di segheria, tronchi di piccola pezzatura,sottoprodotti della foresta. Materie prime ausiliarie Le fibre vegetali per essere trasformate in carta devono essere prima opportunamente lavorate e mescolate con altre sostanze ausiliarie che si distinguono in sostanze di carica (riempiendo gli spazi compresi tra le fibre consentono di ottenere una carta più liscia) e sostanze collanti (conferiscono alla carta una impermeabilità ai liquidi e agli inchiostri, rendendola scrivibile, infatti un foglio di carta non collato è generalmente assorbente). Carta da macero L'industria cartaria utilizza in misura sempre maggiore fibre di recupero derivate dal reciclo di carte e cartoni usati (carta da macero). Il riciclaggio delle fibre può avvenire massimo 57 volte a causa del loro deterioramento. Le carte da macero si distinguono in : macero industriale e commerciale → costituito da scarti di industrie cartotecniche e editoriali, cartone ondulato,imballaggi di cartone, rese di giornali e di quotidiani, eccmacero domestico → raccolta di carte e cartoni provenienti da abitazioni, piccoli negozi e uffici. Questo macero non deve essere mescolato con altri rifiuti che lo inquinano e lo rendono inutilizzabile. Preparazione delle paste ll processo produttivo inizia con la preparazione delle varie paste. Pasta chimica o di cellulosa → il legno privato della corteccia viene ridotto in pezzetti e quindi trattato con opportuni sali dentro appositi bollitori (autoclavi). Durante la cottura dal legno si separano la lignina e altre sostanze incrostanti: rimane la cellulosa quasi pura. Da 100Kg di legno secco si ottengono circa 40 Kg di cellulosa. La cellulosa viene raffinata, lavata e sbiancata ed è pronta per l'utilizzo. Paste semi-chimiche → Sono prodotte partendo da frammenti di latifoglie(faggio e pioppo) e il ciclo produttivo è simile a quello delle paste chimiche. La differenza sta nel fatto che la lignina e le sostanze incrostanti non vengono completamente sciolte, perché la cottura è solo parziale. Da 100 Kg di legno secco si ottengono 60 Kg di pasta semichimica, di qualità inferiore alla resina pura. Servono alla produzione di giornali da stampa, nel cartone ondulato, ecc. Paste ad alta resa → sono prodotte ammorbidendo semplicemente la lignina, senza separarla, per mezzo di sostanze chimiche e, in certi casi, con l'uso del vapore. Da 100 Kg di legno si ottengono 90 Kg di queste paste. Sono impiegate per la produzione di quasi tutti i tipo di carte e cartoni. Pasta meccanica → è anche questa una pasta ad alta resina ed è ottenuta sfibrando il legno esclusivamente per via meccanica. I tronchetti di legno vengono scortecciati e pressati contro una mola rotante e abrasiva. La pasta ottenuta, simile alla segatura, viene raffinata per ridurre le dimensioni delle fibre e sbiancata. Imbianchimento Viene fatto tradizionalmente con l'uso del cloro che è un elemento inquinante. Attualmente in Europa la maggior parte dei produttori si sono spostati vero sostanze di imbianchimento meno inquinanti. Fabbricazione della carta La fabbricazione della carta comprende le fasi di spappolatura, raffinazione, preparazione dell'impasto e formazione del foglio. La spappolatura consiste nel trasformare la materia prima fibrosa in una sospensione acquosa omogenea con tutte le singole fibre ben separate le une dalle altre, senza grumi o fasci. Le macchine impiegate per questa operazione vanno dalle antichissime molazze ai moderni idroapritori (pulper). La raffinazione consta di due parti: taglio delle fibre in più parti in senso trasversale e schiacciamento delle stesse. La raffinazione è realizzata con un'azione di pressione tra due elementi (di pietra o metallo) in movimento, fra i quali viene a trovarsi la sospensione fibrosa. Questa operazione viene compiuta con macchine denominate «olandesi» o con raffinatori, che possono essere conici o a dischi. La preparazione dell'impasto consiste nel dosare e mescolare in modo omogeneo vari materiali fibrosi in proporzioni corrispondenti al tipo di carta da fabbricare e nell'aggiungervi materie collanti, cariche, eventuali sostanze coloranti, ecc. La formazione del foglio, anticamente effettuata a mano, oggi viene realizzata con macchine ad azione continua che possono essere di due tipi: «a tavola piana» o «a tamburo». Le macchine del primo tipo sono costituite da un nastro di tela metallica, chiuso ad anello e scorrente su rulli, sul quale continuamente cade una cascatella d'impasto. Nell'avanzare la pasta perde acqua per scolamento e, prima che la tela inizi il giro di ritorno, il foglio già formato viene raccolto su un feltro che lo porta sotto una serie di presse che fanno fuoriuscire per schiacciamento un'altra quantità di acqua, fino a portare il contenuto di umidità al 65(:)67%. Il foglio cosi ottenuto passa infine su di una serie di altri feltri che lo guidano su cilindri riscaldati a vapore, mediante i quali viene eliminata l'acqua residua, per essiccamento. La macchina a tamburo o «a cilindro creatore» consta di un cilindro con la superficie ricoperta di tela metallica, il quale è immerso in una vasca contenente l'impasto. L'acqua passa attraverso la tela ed entra nel cilindro stesso. Questo è mantenuto in lenta rotazione e, quando la superficie immersa nell'impasto emerge, appare ricoperta da uno strato di fibre. Su questo strato si appoggia un feltro semi-asciutto che esercita una certa pressione. Lo strato di fibre si trasporta sul feltro stesso lasciando pulita la superficie del cilindro che si rituffa nella vasca per effetto della rotazione e torna a caricarsi di fibre. Un sifone provvede ad asportare l'acqua dall'interno del cilindro, creando la differenza di livello che costringe l'acqua dell'impasto a entrare attraverso la rete e a depositare le fibre. Per il foglio trasferito sul feltro le operazioni continuano come nel caso della macchina a tavola piana. Le macchine per la fabbricazione della carta sono corredate di organi sussidiari che servono ad effettuare sul foglio trattamenti atti ad impartire le desiderate caratteristiche di levigatura, di lucentezza e soprattutto a modificare le proprietà superficiali. E' particolarmente interessante la patinatura, effettuata applicando ad una sola o alle due facce della carta, una patina che è costituita di solito da una sospensione acquosa di caolino contenente necessariamente un adesivo. Infine l'allestimento consiste in quella serie di operazioni di taglio, scelta, rifinitura ecc. eseguite sulla carta dopo che essa è uscita dalla macchina. PROGRESSO E AMBIENTE Dalla Rivoluzione industriale della seconda metà del 700 fino ai giorni nostri, il progresso tecnologico e scientifico non ha avuto sosta. Sono cambiati i materiali utilizzati, sono cambiati i processi di produzione, sono cambiati i mercati. Pensiamo ad esempio ai tessuti naturali che sono stati in parte sostituiti da quelli sintetici, o al vetro, al legno e all'acciaio ampiamente sostituiti dalla plastica, ai saponi prodotti con grassi naturali sostituiti da saponi sintetici, alla gomma naturale sostituita da quella sintetica. Anche in agricoltura i concimi naturali sono stati sostituiti da quelli chimici e sono comparsi i tanto discussi prodotti OGM (Organismi Geneticamente Modificati). Sicuramente la qualità della vita ne ha avuto, apparentemente, un netto miglioramento ma è altrettanto vero che nell'introduzione di tali materiali non si è tenuto affatto conto del fattore inquinamento e dei danni all'ambiente. Ogni nuova tecnologia innovativa è stata supportata in virtù della sua potenziale fonte di guadagno, mentre alle procedure necessarie per la salvaguardia dell'ambiente è stato e viene dato minor conto in quanto rappresentano una maggiore spesa e quindi un minor guadagno per le aziende. Pensiamo ad esempio all'introduzione dei pannolini usa e getta: sono stati immessi sul mercato in tutta fretta e hanno rappresentato di certo una fortuna per le mamme di tutto il mondo, non più costrette a lavare chili di panni ogni giorno. Ma quanto inquinano questi apparentemente innocui pannolini? Tantissimo! E' tutta plastica e come tale rimane nell'ambiente per centinaia di anni e se bruciata emette una gran quantità di fumi tossici! Oggi sono stati introdotti i pannolini al mais, biodegradabili, ma costano tre volte tanto e tale spesa ricade sulle spalle di chi decide di rispettare l'ambiente per scrupolo personale, mentre lo studio del caso avrebbe dovuto essere fatto in fase di progettazione dell'articolo e fin dal primo momento i pannolini avrebbero dovuto essere biodegradabili. Il problema è aggravato poi dal consumismo alimentato dalle grandi industrie che per continuare a svilupparsi ha bisogno di un mercato sempre attivo, a costo di provocare essa stessa la domanda di beni e servizi anche non necessari. L'ACQUA e l' ARIA sono risorse naturali ritenute inesauribili fino a qualche anni fa, e in effetti la quantità di questi elementi presenti sul nostro pianta sono immense; ma se si considera la qualità oltre alla quantità si evidenziano i gravi problemi legati alla loro conservazione. La quantità d'acqua presente sul pianeta è formata per il 97,5% da mari e oceani, mentre per il 2,5% da acqua dolce. Circa il 70% delle acque dolci poi sono immobilizzati nelle calotte polari e nei ghiacciai; la gran parte di ciò che resta va a finire nelle falde sotterranee profonde. In conclusione solo una piccola parte dell'acqua presente sulla Terra si trova nei laghi e nei fiumi o è presente nell'atmosfera. La parte di acqua che si può considerare una RISORSA RINNOVABILE è quella che entra nel ciclo naturale attraverso l'evaporazione, la condensazione e le precipitazioni. La quantità di acqua nella biosfera rimane costante in quanto il calore del sole provoca il processo di evaporazione dell'acqua dei mari, laghi,fiumi,così come la traspirazione delle piante, mentre il vapor d'acqua si condensa e forma le nubi che restituiscono nuovamente acqua alla terra sotto forma di pioggia o neve. Parte dell'acqua che cade sulla terra è assorbita dalle piante, il resto penetra nel terreno, scorre lentamente nel sottosuolo, per alimentare infine i fiumi e i torrenti che, a loro volta, si riversano nei laghi e nei fiumi richiudendo il ciclo. Le attività dell'uomo hanno modificato in parte il ciclo naturale dell'acqua, rimuovendo in parte la copertura vegetale, prosciugando le zone umide, separando i fiumi dalle loro fasce alluvionali, ricoprendo il terreno con asfalto o altre pavimentazioni. In molte zone l'acqua scorre troppo velocemente lungo il territorio provocando inondazioni o siccità. Il lento movimento naturale dell'acqua attraverso il terreno è di importanza fondamentale anche per la ricostituzione delle falde acquifere, veri serbatoi sotterranei della natura che ci forniscono la maggior parte dell'acqua che usiamo. Il alcune località viene prelevata così tanta acqua dai fiumi da farli rimanere in secca prima di arrivare al mare e non possono quindi l'acqua dolce, i sedimenti e le sostanze nutritive degli ecosistemi costieri. Alcuni laghi si sono quasi prosciugati perché privati dell'apporto di acqua dei loro immissari. Per non parlare delle sostanze nocive trasportate dai fiumi, come ad esempio i fertilizzanti che fanno crescere a dismisura le alghe (eutrofizzazione) e quando muoiono impoveriscono le acqua di ossigeno, cosicché muoiono anche i pesci e le altre forme di vita. Oggi si sta rivalutando il ruolo delle paludi nell'ecosistema e si apprezza la loro capacità di controllare le alluvioni, di rifornire le falde acquifere, di offrire sostentamento a molte specie animali. Inoltre si deve capire che l'acqua è una risorsa preziosa e non illimitata e non deve essere quindi sprecata né inquinata. Le sostanze maggiormente inquinanti sono i composti organici, i batteri, i detergenti sintetici degli scarichi domestici, gli insetticidi e i diserbanti, i metalli, le sostanze tossiche e nocive, gli idrocarburi degli scarichi industriali. I rimedi per combattere l'inquinamento dell'acqua consistono nell'installazione di efficaci impianti di depurazione, sia da parte dei comuni per ciò che riguarda gli scarichi fognari delle città, sia da parte delle singole industrie, subito a valle dei processi di lavorazione, e prima dell'immissione nelle fognature o nei corsi d'acqua. Questi impianti sono ormai obbligatori per legge e le varie industrie e le città ne stanno completando la costruzione e la messa in funzione. L’inquinamento da carbone La maggior parte dell'energia consumata nel mondo è fornita da combustibili fossili (carbone, idrocarburi, petrolio) e dal nucleare, che stanno però causando il deterioramento dei sistemi naturali. I combustibili fossili rappresentano oggi il 75% delle forniture energetiche mondiali e vengono utilizzati per far funzionare le industrie, gli impianti di riscaldamento e gli autoveicoli. Il carbone è uno dei combustibili fossili più inquinanti. Nel 1996 è stato stimato che le riserve mondiali di carbone economicamente accessibile con le tecniche minerarie conosciute oggi ammontino a circa 15 bilioni di tonnellate, la metà delle quali di antracite. L’energia contenuta nel carbone di tutto il mondo supera ampiamente i 100.000 biliardi di Btu. Queste riserve probabilmente dureranno meno di altri 300 anni. La composizione dell'aria è rimasta immutata per milioni di anni, ma con lo sviluppo industriale e l'urbanizzazione è cominciato il suo progressivo inquinamento. L'atmosfera ha molte funzioni, tra cui quella di fornire ossigeno agli animali, anidride carbonica alle piante (per la fotosintesi clorofilliana), permette alla Terra di trattenere parte del calore solare ed infine ci protegge dalle radiazioni ultraviolette del Sole, che altrimenti sarebbero mortali. I principali prodotti inquinanti dell'aria sono le polveri sottili e i derivati gassosi dello zolfo (anidride solforosa), del fluoro, dell'azoto e del carbonio (ossido di carbonio, CO e anidride carbonica CO2) che provengono soprattutto dai combustibili fossili utilizzati per produrre energia (centrali elettriche a carbone) o per altri scopi (motori a scoppio e riscaldamenti domestici). I combustibili fossili, tra cui il carbone, causano un aumento della concentrazione atmosferica di anidride carbonica, di polveri sottili ed altri elementi e quindi problemi come: il degrado delle città, le piogge acide, i buchi nell'ozono ed il cosiddetto “effetto serra”. Tutti questi causano mutamenti climatici come l’aumento delle temperature medie e la moltiplicazione dei fenomeni meteorologici estremi ossia alluvioni e siccità che poi portano a cambiamenti ambientali come la desertificazione del suolo, l’innalzamento del livello di mari e oceani e lo scioglimento dei ghiacciai. Il carbone contiene tracce di altri elementi compresi l’arsenico, il mercurio, uranio ed altri isotopi radioattivi. Anche se presenti solo in tracce, vista la quantità di carbone utilizzata, rappresentano una fonte di inquinamento notevole; infatti una centrale a carbone durante il suo funzionamento, emette nell’aria più radioattività di quella che emette una centrale nucleare di pari potenza. LE POLVERI SOTTILI Le polveri sottili sono una miscela di particelle solide o liquide che, essendo molto piccole, tendono a rimanere sospese in aria anche per parecchi giorni e ad essere trasportate dal vento. Sono particelle fini respirabili in grado di penetrare nel tratto superiore dell’apparato respiratorio (dal naso alla laringe) dove si possono depositare e provocarvi dei danni, oppure possono essere trasportate dal sangue sino ad altri organi come le ossa, i denti ed i reni. L'aria inquinata è una delle principali cause delle malattie dell'apparato respiratorio. Nelle nostre città, quando le centraline rilevano un aumento eccessivo di polveri sottili nell’atmosfera, viene imposto il blocco della circolazione delle auto. La pioggia ha un effetto benefico sull’inquinamento atmosferico poiché fa cadere a terra le polveri e gli agenti inquinanti. EFFETTO SERRA L’effetto serra è dato da una serie di gas presenti nell’atmosfera ossia anidride carbonica, metano, vapore acqueo. Dall'effetto serra deriva la temperatura terrestre infatti senza l'effetto serra la temperatura del globo sarebbe in media 30 gradi più fredda, ovvero oscillerebbe intorno ad una temperatura di -18° C I gas hanno prevalentemente due funzioni 1) Filtrano le radiazioni provenienti dal sole; 2) Ostacolano l'uscita delle radiazioni infrarosse. I raggi solari tendono a "rimbalzare" dal suolo terrestre verso l'atmosfera, apportando nuovo calore all'atmosfera. I gas serra impediscono la loro completa dispersione nello spazio come fossero una gigantesca serra. Il problema dell'effetto serra è causato dall'eccessiva presenza di questi gas nell'atmosfera tale da causare l'aumento della temperatura terrestre. L’aumento di questi gas, soprattutto di anidride carbonica è causato soprattutto dalla combustione del carbone e del petrolio L’Anidride carbonica ha una durata media in atmosfera di circa 100 anni. Se anche smettessimo oggi di produrla non riusciremmo comunque a ridurre in breve tempo la presenza di anidride carbonica nell'atmosfera e quindi a ridurre il problema dell’effetto serra. Il problema dell’effetto serra causa un surriscaldamento della terra che col tempo porterà sempre di più a fenomeni meteo estremi come gli uragani, le tempeste, le inondazioni. L'innalzamento delle temperature oceaniche causerà il continuo scioglimento dei ghiacci polari e dei ghiacciai continentali e quindi l'innalzamento del livello dell'acqua e la scomparsa di gran parte della coste mentre nelle aree tropicali ci sarà siccità e desertificazione. IL BUCO NELL’OZONO L'ozono è un gas costituito da tre atomi di ossigeno che svolge l'importante funzione di protezione dalle pericolose radiazioni ultraviolette UV. Lo strato di ozono si è formato in milioni di anni per effetto dell'attività delle alghe verdi-azzurre e si trova nella stratosfera a circa 30 km di altezza. E' più spesso sulle zone equatoriali più esposte all'irraggiamento del sole, più assottigliato sulle aree polari. Negli ultimi decenni la concentrazione di ozono nella stratosfera ha iniziato ad assottigliarsi per l'effetto di alcuni inquinanti rilasciati in atmosfera. Particolarmente grave l'assottigliamento dello strato dell'ozono sopra il Polo Sud, divenuto poi talmente grande da far parlare di "buco dell'ozono". L'assottigliamento della fascia di ozono riduce lo spessore dello scudo naturale che ogni giorno filtra i raggi ultravioletti provenienti dal sole. La riduzione della fascia potrebbe quindi lasciar passare raggi estremamente nocivi per la salute umana e per l'esistenza stessa della vita animale. I raggi UV aumentano il rischio di cancro della pelle e possono causare cecità a causa di danni irreversibili alla retina dell'occhio e alterazioni sul DNA con possibile nascita di bambini con malformazioni. A causa del Buco nell’Ozono viene ridotta la fotosintesi clorofilliana, con conseguente minore crescita delle piante e minore produzione di fitoplancton oceanico (il primo anello della catena alimentare marina). PIOGGE ACIDE Il consumo dei combustibili fossili è una delle principali cause delle piogge acide Le piogge acide sono precipitazioni piovose contenenti particelle e gas altrimenti sospese in atmosfera. Queste particelle tendono a depositarsi al suolo tramite la pioggia, la neve o la nebbia.. I principali componenti acidi presenti nelle piogge sono gli ossidi di zolfo (SOx) e gli ossidi d'azoto (NOx). La loro presenza in atmosfera è in parte naturale; attività umane ne hanno però aumentato la loro quantità, I danni delle piogge acide si osservano su: La vegetazione poiché gli acidi vengono assorbiti dalle piante sia tramite lo scambio gassoso delle foglie, sia dal terreno. L’effetto è la riduzione nell’accrescimento e della capacità nutritiva. I materiali da costruzione. Gli inquinanti presenti nell'atmosfera si sciolgono con l'acqua piovana e tornano a contatto con le superfici che così vengono corrose. Molti monumenti sono continuamente ristrutturati per essere salvati come anche ponti, edifici e altro. Persino il cemento armato può essere attaccato e degradato dall'acido solforico contenuto nelle piogge acide. Alla salute dell'uomo sia tramite l'inalazione di queste sostanze e sia indirettamente mediante l'ingerimento di alimenti tossici. Provocano patologie respiratorie e circolatorie, oltre ad aumentare il rischio di forme tumorali ai polmoni. Per fortuna esistono delle tecnologie che permettono di utilizzare il carbone in modo pulito. In Italia esistono centrali a carbone vicine a centri abitati che, grazie a un sistema di abbattimento e controllo delle emissioni, non disturbano la popolazione. Inoltre esistono soluzioni, non ancora pronte per il mercato che consentono rendimenti sino al 50%. Il carbone va considerato quindi una fonte di energia accettabile, ma solo in attesa di altre fonti di energia rinnovabile. INQUINAMENTO INTERNO (INDOOR) L'inquinamento dell'aria negli ambienti chiusi o 'inquinamento indoor' è da poco riconosciuto come un problema per la salute dell'uomo. E' stato osservato che diversi materiali impiegati nell'edilizia e nell'arredamento possono costituire una fonte di inquinamento, perché contengono composti che possono si sono dimostrati nocivi: • agenti di tipo chimico (composti organici derivati dal petrolio) • agenti di tipo biologico (microrganismi, muffe,acari) • agenti fisici (campi elettromagnetici, radiazioni) • particelle (polveri e fibre) INQUINAMENTO DA METALLI Molti metalli (sodio, magnesio,potassio,calcio,ferro,rame..) sono indispensabili, anche se in quantità minime, alla vita dell'uomo, degli animali e delle piante, ma se vengono assunti in quantità più elevate o comunque superiori alle necessità degli organismi, diventano tossici, anche a causa della loro tendenza ad accumularsi nei tessuti viventi. Secondo prove di laboratorio i metalli più pericolosi per gli organismi che vivono nelle acque sono: mercurio,argento,rame,zinco,nichel,piombo,cadmio,arsenico,cromo,stagno,ferro,mangane se,alluminio, berillio,litio. IL MERCURIO Il mercurio è tossico per chi ne respira i vapori e per chi entra in contatto con certi suoi composti. Il mercurio sciolto in acqua, che deriva da scarichi industriali, è estremamente pericoloso. Attraverso la catena alimentare,dal plancton ai pesci che se ne nutrono, arriva fino all'uomo, con conseguenze gravissime. IL MONDO DEL LAVORO Ogni tipo di produzione nasce dalla combinazione di tre fattori: 1. Le RISORSE NATURALI → la terra, le materie prime, le energie naturali 2. Il CAPITALE → il valore dei macchinari e delle risorse utilizzati, il denaro impiegato per la produzione e speso per pagare le materie prime e i salari 3. Il LAVORO → è l'attività che permette di attuare il processo produttivo Prendiamo come esempio il processo di produzione del pane. Le risorse naturali sono: la farina (materia prima ricavata dalla coltivazione della terra), l'elettricità (energia indispensabile per far muovere le macchine), il legno se si usa un forno a legna. Il capitale è dato dal valore dei macchinari utilizzati, del laboratorio dove si realizza il pane, il costo delle materie prime, gli stipendi dei lavoratori. Il lavoro è l'attività svolta da tutti gli addetti alla produzione, pagati dall'imprenditore. Dire che il lavoro è un fattore della produzione non è completamente esatto: nei paesi meno sviluppati si richiede ai lavoratori una attività di manodopera non qualificata, che tutti sarebbero in grado di compiere, e quindi si trova un gran numero di lavoratori capaci di effettuare operazioni ripetitive (in tal caso si può parlare di lavoro come fattore della produzione); nei paesi più sviluppati i lavoratori devono essere in grado di partecipare al processo di produzione, interagendo con le macchine, intervenendo quando necessario per ripristinare un guasto, quindi ad essi si richiede una qualifica professionale e in tal caso ha più senso pensare al lavoro non come ad un fattore della produzione ma come una risorsa. Si chiama FORZA LAVORO o POPOLAZIONE ATTIVA, l'insieme di tutte le persone che lavorano percependo uno stipendio o che chiedono di lavorare. Non fanno parte di questo insieme coloro che lavorano a titolo gratuito, come ad esempio le casalinghe che si occupano della cura dei propri familiari, i volontari che non hanno salario così come gli studenti. Nella popolazione attiva possiamo distinguere tre tipologie di lavoratori: 1. Gli IMPRENDITORI sono coloro che investono i loro soldi in un'azienda: essi sono proprietari dell'azienda stessa, dei macchinari, delle materie prime e si occupano di assumere personale e dar loro uno stipendio. 2. I DIPENDENTI sono coloro che vengono assunti in un'azienda e percepiscono uno stipendio in cambio del loro lavoro. Sono operai, impiegati e dirigenti. La loro retribuzione è regolata da un contratto di lavoro ed è indipendente dai traguardi raggiunti dall'azienda stessa. 3. I LAVORATORI AUTONOMI sono le persone che svolgono un'attività in proprio e non dipendono quindi da un datore di lavoro. Essi lavorano per i loro clienti ai quali forniscono dei prodotti o delle prestazioni. Si tratta di artigiani, commercianti, liberi professionisti (avvocati, medici, commercialisti..) e il loro guadagno dipende dal successo della loro attività. Essi possono decidere in modo autonomi il proprio orario di lavoro e organizzare la propria attività come meglio credono, a parte i negozianti che devono concordare orari e ferie con le autorità locali. ESISTONO TRE DIVERSI SETTORI DI PRODUZIONE 1. PRIMARIO Comprende tutte le attività che servono a procurare le materie prime per le industrie e per l'alimentazione. Agricoltura, allevamento, caccia, pesca, sfruttamento delle foreste, estrazione di minerali. Nei paesi meno sviluppati c'è un gran numero di persone che lavora in questo settore, mentre nei paesi più sviluppati le macchine svolgono gran parte del lavoro togliendo spazio alle braccia umane. 2. SECONDARIO comprende tutte le attività con cui si trasformano le materie prime in materiali semilavorati o in prodotti di consumo. Industrie e aziende artigiane. Fanno parte di questo settore le industrie metalliche (che trasformano i minerali in metalli), le industrie alimentari che trasformano le risorse agricole in alimenti (il grano in farina, la farina in pane..), le industrie tessili che trasformano le fibre vegetali o animali in filati di cotone, in tessuti, in capi di abbigliamento) 3. TERZIARIO comprende tutte le attività che servono per la distribuzione di ciò che si produce nei due settori precedenti e con cui si offre alla popolazione un servizio, sia amministrativo che sociale. Aziende commerciali, aziende che provvedono al trasporto delle merci, quelle che si occupano della vendita, aziende di marketing e pubblicitarie,banche. Invece si occupano di servizi le pubbliche amministrazioni, gli istituti di ricerca, giornali, televisioni, ospedali, imprese che si occupano di sport e turismo. Nelle società altamente sviluppate una gran parte delle attività svolte in questo settore vengono svolte con l'ausilio dell'informatica, tanto che essa, insieme alla telematica danno lavoro a un gran numero di persone e possono essere considerate un quarto settore detto SETTORE TERZIARIO AVANZATO. L'attività svolta dai lavoratori dipendenti è regolamentata da un CONTRATTO DI LAVORO nel quale si stabiliscono • • • • • • le mansioni del dipendente l'orario di lavoro le ore straordinarie le ferie la retribuzione obblighi e diritti dell'imprenditore e del lavoratore In tutti i paesi industrializzati le grandi categorie di lavoratori (metalmeccanici, chimici, tessili, insegnanti..) stipulano dei contratti collettivi che valgono per l'intera categoria nazionale. Questi contratti possono poi essere integrati con disposizioni più favorevoli per i lavoratori, dai contratti aziendali, stipulati tra un imprenditore e i suoi dipendenti. Se manca un contratto collettivo di riferimento, può essere stipulato un contratto individuale tra imprenditore e dipendente. I contratti collettivi vengono concordati tra i Sindacati, che rappresentano i lavoratori, e le Associazioni degli imprenditori (come la Confindustria), talora interviene lo Stato per collaborare nelle soluzioni più complesse. Gli imprenditori e i lavoratori costituiscono il MERCATO DEL LAVORO e come tutti i mercati è regolato dalla legge economica della domanda e dell'offerta. 1. Se l'offerta è superiore alla domanda il prezzo scende 2. se la domanda è superiore dell'offerta il prezzo sale Allo stesso modo, se ci sono più lavoratori di quanti siano necessari all'imprenditore la loro retribuzione resta bassa, al contrario essa sale. Ma i lavoratori non sono merci e quindi il loro stipendio non può scendere sotto un determinato minimo garantito dai contratti e dallo Stato. Il problema che si pone è invece quello della disoccupazione nel caso in cui ci siano tanti lavoratori per un determinato settore. Parlare di disoccupazione non è però così semplice e tanto meno lo è comprenderne le cause. Di certo la tecnologia ha tolto molti posti di lavoro a gente specializzata in un settore specifico e che magari non è in grado di fare altro. Anche il fatto che a volte i lavoratori perdono delle occasioni di impiego non conoscendo tutte le offerte avanzate dalle aziende sul territorio. La globalizzazione dell'economia ha inoltre creato più disoccupazione. Per combattere la disoccupazione bisogna avviare un movimento di creatività e innovazione in modo di compensare con nuove attività quelle che scompaiono. IL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA • • • • • • solo un cittadino su due tra i 15 e i 65 anni e solo il 42% delle donne lavora; solo un cittadino su due paga il sistema previdenziale (inps) 9 persone su 100 sono disoccupate, in particolare donne, adulti sopra i 45 anni e giovani. I giovani partecipano poco alle attività formative i servizi pubblici all'impiego sono piuttosto scadenti cinque milioni di abitanti lavorano in nero (senza regolare contratto di lavoro e quindi senza tutela) Nelle società industrializzate è cresciuto il livello culturale della popolazione e quindi anche dei lavoratori, grazie all'obbligo di frequenza scolastica fino a 16 anni. Questo ha consentito alle aziende di avere del personale più qualificato ma al tempo stesso gli exallievi, soprattutto diplomati e laureati, pretendono, a ragione, di avere un lavoro che li soddisfi professionalmente comportando una diminuzione di persone disposte a fare i lavori più umili. Dato che negli ultimi anni sono arrivati in Europa moltissimi immigrati e continuano ad arrivare in cerca di lavoro, assistenza, salvezza, fuggendo da guerre e miseria, ad essi sono riservati i lavori più umili e meno retribuiti. Le donne nei paesi industrializzati lavorano in un'alta percentuale (fino al 60-70 %) ma rappresentano ancora una risorsa sfruttata poco e male, oltre al fatto che hanno poca possibilità di carriera rispetto agli uomini. Le innovazioni tecnologiche e l'informatica costringono oggi a una nuova organizzazione del lavoro in tutti i settori. Il mercato del lavoro richiede sempre più lavoratori qualificati capaci di leggere le istruzioni delle macchine e di programmarle ed assisterle. Diminuiscono sempre più i posti di lavoro per i manovali e gli operai generici, mentre aumentano quelli gli impiegati e gli operatori professionalmente esperti. Sia nel settore secondario che terziario si sta abolendo il vecchio sistema delle gerarchie: non esiste più il capo-ufficio, il capo-reparto, il capo-dipartimento, una pratica non passa più in tante mani prima di essere completata; oggi un singolo impiegato o un gruppo di impiegati è in grado di completarla con il suo computer e portarla a termine. Allo stesso modo nelle industrie si stanno abolendo i caposquadra e capoofficina. Oggi tutto cambia molto velocemente: i prodotti passano presto di moda, cambiano i processi di produzione, i macchinari, le aree geografiche di vendita, le esigenze di lavorazione e quindi si richiede molta flessibilità ai lavoratori, intesa come capacità di adattarsi a svolgere nuove mansioni o a trasferirsi se necessario. A causa delle innovazioni tecnologiche o delle ristrutturazioni aziendali, oggi è molto facile perdere il posto di lavoro. Chi viene licenziato spesso si trova a doversi reinventare professionalmente parlando, frequentando dei corsi di specializzazione o trasferendosi in una nuova città. I nuovi SERVIZI PER L'IMPIEGO sostituiscono i vecchi UFFICI DI COLLOCAMENTO, dove fino a poco tempo fa il lavoratore in cerca di occupazione era munito di un libretto di lavoro e andava ad iscriversi in delle liste. • Le Province gestiscono questi servizi • a livello nazionale esso viene coordinato dal SIL (Sistema informativo lavoro) • le persone in cerca di un lavoro sono inserite in delle liste di collocamento indipendentemente dal luogo di residenza e per ognuno viene riempita una scheda che sostituisce il libretto del lavoro • sono previsti colloqui periodici di orientamento e proposte di inserimento lavorativo e di attività di formazione e riqualificazione A fianco dei servizi pubblici per l'impiego possono agire le agenzie per il lavoro di carattere privato per le seguenti attività • • • somministrazione di lavoro intermediazione ricerca e selezione del personale Il LAVORO A PROGETTO sostituisce quello CO.CO.CO (Collaborazione Coordinata Continuativa) ed è un tipo di prestazione in cui il lavoratore assume stabilmente l'incarico di eseguire un determinato progetto o programma di lavoro, concordando con il datore di lavoro la modalità di esecuzione, la durata e il compenso. Il rapporto cessa nel momento in cui viene portato a termine il progetto. Il LAVORO ACCESSORIO o OCCASIONALE prevede che il lavoratore esegua un determinato lavoro o servizio in modo non abituale ed in autonomia organizzativa ed operativa. Il rapporto di lavoro termina con il raggiungimento del risultato concordato. Questo tipo di rapporto dura non più di 30 giorni e ha compensi non superiori a 3000 euro l'anno. Le attività ammesse sono piccoli lavori domestici straordinari, compresa l'assistenza domiciliare, piccoli lavori di giardinaggio, di pulizia e manutenzione. E' rivolto a : disoccupati da oltre un anno, casalinghe, studenti,pensionati, disabili e soggetti in comunità di recupero, lavoratori extracomunitari. Il LAVORO A TEMPO PARZIALE (PART TIME) prevede un orario di lavoro ridotto e può essere: 1. di tipo orizzontale: con una riduzione rispetto all'orario giornaliero 2. verticale: con un impiego in determinati periodi della settimana 3. misto: con una combinazione di verticale e orizzontale Anche in Italia comincia a svilupparsi il TELELAVORO, specie nel settore terziario. I lavoratori svolgono la loro attività a casa propria, collegati al resto dell'azienda tramite un computer. Il telelavoro consente notevoli risparmi all'azienda diminuendo di molto i costi fissi. I lavoratori restano dipendenti a tutti gli effetti. La retribuzione viene tuttavia sganciata dall'orario di lavoro e legata alla produttività. La legge italiana prescrive che l' ORARIO DI LAVORO non superi le 8 ore giornaliere e le 48 ore settimanali. I contratti collettivi ed aziendali però prevedono ormai da molti anni degli orari più brevi, che non superano le 40 ore settimanali. Rispetto all'orario, la legge tutela in modo particolari il lavoro dei giovani e delle donne: i ragazzi tra i 14-15 anni non possono superare le 7 ore giornaliere e le 35 ore settimanali; i giovani al di sotto dei 18 anni e le donne non possono lavorare di notte (salvo eccezioni). Le ore di lavoro straordinario devono essere retribuite con una maggiorazione, variabile da contratto a contratto, rispetto alla normale retribuzione. C'è un limite massimo anche nelle ore di straordinario che è possibile fare. Tutti i lavoratori hanno diritto alle ferie che sono anche un obbligo al quale i lavoratori non possono rinunciare. La retribuzione è il compenso che spetta ai lavoratori, cioè il salario degli operai e lo stipendio degli impiegati. Quasi tutti i dipendenti vengono retribuiti a tempo; altri dipendenti vengono retribuiti a cottimo, cioè in rapporto alla quantità di lavoro che svolgono: più producono e più guadagnano. Ci sono poi delle categorie particolari di dipendenti che vengono retribuiti col metodo della provvigione, cioè con una somma di denaro corrispondente ad una percentuale fissa (per esempio il 10%) del valore di ciò che producono: ad esempio i rappresentanti di commercio che più vendono e più guadagnano. La retribuzione che i lavoratori ricevono non corrisponde al costo del lavoro che l'azienda deve sostenere ma è la somma di tante voci di spesa che sono a carico dell'imprenditore: la retribuzione che un dipendente ogni mese riceve è solo una di quelle voci, anche se la più consistente. Ci sono poi: I CONTRIBUTI PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI → (parte a carico del lavoratore e parte dell'azienda) per le pensioni, gli infortuni e le malattie Gli ACCANTONAMENTI PER LE LIQUIDAZIONI (TFR*) → (Trattamento di fine rapporto) La busta paga è il prospetto che indica nel dettaglio le somme che il lavoratore percepisce per un determinato periodo di lavoro e quelle che gli vengono trattenute. Le voci più importanti che vengono riportate sulla busta sono relative a : LA RETRIBUZIONE → (paga base, straordinari, festivi, notturni, scatti di anzianità..) GLI ASSEGNI PER IL NUCLEO FAMILIARE → somme che spettano al lavoratore per le persone a suo carico TRATTENUTE PREVIDENZIALI → Inps, Inail, ecc. TRATTENUTE FISCALI → imposte che il lavoratore versa allo Stato in relazione al proprio reddito *TFR (Trattamento di Fine Rapporto) o Liquidazione : spetta al lavoratore quando cessa il lavoro, qualunque ne sia la causa: dimissioni, licenziamento, e anche in caso di morte (in questo caso va ai familiari). La CASSA INTEGRAZIONE è una forma di aiuto che lo Stato concede ali imprenditori e ai lavoratori di un'azienda in crisi. I lavoratori non vengono licenziati ma sospesi per un periodo di tempo e lo Stato si occupa della loro retribuzione tramite l'Inps. Per il periodo di sospensione lo Stato paga l'80% dello stipendio dei lavoratori in cassa integrazione. In questo periodo i cassaintegrati possono svolgere attività di lavoro autonomo o dipendente dandone comunicazione alla sede provinciale dell'INPS e rinunciando all'integrazione salariale per i giorni lavorati. Se l'Inps non viene avvertita il lavoratore perde il diritto alla cassa integrazione. Quando un'azienda decide di licenziare un lavoratore dopo il periodo di cassa integrazione può richiedere la MOBILITA' e quel lavoratore viene iscritto nelle liste regionali di mobilità presso l'Ufficio regionale del lavoro. Un lavoratore in mobilità ha diritto a ricevere per il primo anno l'80% dello stipendio, per poi scendere al 64%. La durata massima della mobilità varia a seconda dell'età del lavoratore, da uno a tre anni. Il LICENZIAMENTO per essere legittimo deve avere una giusta causa o giustificato motivo. Vi è una giusta causa ad esempio quando si verificano fatti piuttosto gravi: per esempio quando il dipendente compie un furto nell'azienda o danneggia volontariamente il posto di lavoro, quando è responsabile di una rissa, ecc... Vi è un giustificato motivo invece quando il dipendente non rispetta il contratto di lavoro ed è responsabile di gravi mancanze: per esempio quando si assenta per più volte in modo ingiustificato. Vi è anche un giustificato motivo quando l'azienda dimostra che il dipendente non è più necessario alle sue esigenze di produzione. Ad esclusione del licenziamento in tronco (per giusta causa) il datore di lavoro è tenuto a dare il giusto preavviso nei termini e nei modi previsti dal contratto. Il licenziamento può essere impugnato, cioè contestato, dal lavoratore: egli può fare un tentativo di riconciliazione con l'azienda e poi può sottoporre il suo caso al giudizio di un giudice. Il rapporto di lavoro può terminare anche con le dimissioni del lavoratore, che devono essere presentate con un giusto preavviso, secondo il contratto di lavoro. Le leggi italiane si ispirano a principi sociali secondo cui lo Stato è una comunità di individui che collaborano per il bene comune e quindi nessuno può essere lasciato solo nelle difficoltà. A questi principi si ispira il sistema della PREVIDENZA in base alla quale lo Stato obbliga i lavoratori ad essere previdenti, cioè a risparmiare per i momenti del bisogno e per la vecchiaia. E sempre in base a questi principi lo Stato chiede ai lavoratori di produrre ricchezza destinata ad assistere chi ha bisogno, che lavori o no. Gli enti previdenziali sono: INPS → ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE INAIL → ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO Questi contributi rappresentano una percentuale della retribuzione di un dipendente, vengono pagati in parti non uguali, sia dalle imprese che dai lavoratori. Con il denaro che raccoglie mediante i contributi lo Stato paga ai lavoratori le pensioni di vecchiaia e di invalidità e li assiste quando sono malati o infortunati. Sempre con il denaro dei contributi lo Stato eroga anche un minimo di pensione a chi non ha mai lavorato e non ha i mezzi per vivere e assiste i malati che non hanno versato un contributo. I lavoratori quindi, pagando i contributi, si pagano una forma di assicurazione che li mette al riparo dagli imprevisti ma collaborano anche ad assistere i concittadini meno fortunati. AGRICOLTRA E AMBIENTE L'AGRICOLTURA è l'insieme delle attività rivolte alla coltivazione del terreno e all'allevamento degli animali con la finalità di produrre gli alimenti necessari all'uomo e fa parte del settore primario insieme alla pesca e all'estrazione mineraria. I FATTORI CLIMATICI Il clima ha una grande influenza sulla vita delle piante: ciascuna pianta riesce a crescere e riprodursi soltanto in determinate condizioni climatiche e queste esigenze variano moltissimo da specie a specie e questo spiega il gran numero di colture che si incontrano nelle diverse zone climatiche. LA TEMPERATURA Ogni pianta ha bisogno di una determinata quantità di calore, ad esempio il banano, l'ananas e le piante di caffè e cioccolato necessitano di molto calore, mentre il melo, il pero e il castagno necessitano di una quantità minore di calore. Alcune piante hanno bisogno di diverse quantità di calore nel corso della loro vita: ad esempio il frumento ha bisogno di più calore nella fase di maturazione delle spighe. LA LUCE Sappiamo che la luce è necessaria affinché avvenga la fotosintesi clorofiliana (l’insieme delle reazioni durante le quali le piante verdi producono sostanze organiche a partire da CO2 e dall’acqua, in presenza di luce ) L'ACQUA E' il terzo fattore indispensabile alla vita delle piante, al di sotto di una certa quantità minima di acqua vi è il deserto. Essa provvede alla nutrizione delle piante con i sali minerali che contiene in soluzione e l'ossigeno. L'acqua utilizzata dalle piante è quella contenuta nel terreno o nel vapore atmosferico. IL VENTO Il vento è dato dallo spostamento di masse d'aria a causa della differenza di pressione ed influisce sulla vita delle piante in quanto è in grado di spezzarne i rami, il tronco e portarne via le foglie, inoltre accelera il fenomeno di traspirazione. IL TERRENO AGRARIO E' lo strato superficiale della crosta terrestre, capace di ospitare la vita delle piante ed è costituito da minerali (azoto,fosforo,potassio) e sostanze organiche (animali e vegetali in decomposizione). Lo strato di terreno direttamente utilizzato dall'agricoltura prende il nome di SUOLO. Le tre sostanze che si trovano nel terreno sono ARGILLA,SABBIA,CALACARE. Se un terreno contiene solo uno di questi elementi viene detto rispettivamente argilloso,sabbioso o calcareo. L'argilla rende il terreno più compatto. La sabbia rende il terreno permeabile all'acqua. Il calcare aiuta la decomposizione delle sostanze organiche. Un terreno fertile deve contenere la giusta quantità di sostanze minerali, deve essere abbastanza morbido in modo da lasciar passare l'acqua e l'aria. Ogni specie di pianta predilige un determinato tipo di terreno anche se poi si adattano soprattutto lì dove interviene l'uomo con fertilizzanti e diserbanti. MODIFICA DELL'AMBIENTE Come abbiamo detto il compito dell'agricoltura è quello di produrre gli alimenti indispensabili per la sopravvivenza dell'uomo ed è un compito molto difficile dato che la popolazione della terra aumenta di anno in anno. I Paesi ricchi hanno affrontato il problema utilizzando una grande quantità di risorse artificiali: fertilizzanti chimici, antiparassitari, macchine agricole sempre più sofisticate, costosi impianti di irrigazione. Inizialmente si ebbe l'impressione di aver intrapreso una giusta strada in quanto i terreni sembravano produrre molto di più e si chiamò 'rivoluzione verde' questo nuovo modo di intendere l'agricoltura, ma ben presto si evidenziarono gli aspetti negativi di questo modello di sviluppo: • • • • distruzione delle foreste erosione del suolo a causa dell'azione dell'acqua salinizzazione dei suoli a causa delle irrigazioni inquinamento chimico per un eccessivo utilizzo di fertilizzanti e diserbanti TECNICHE AGRONOMICHE Le tecniche agronomiche hanno lo scopo di modificare il terreno agricolo per renderlo più adatto alle esigenze delle piante che vi sono coltivate. Si tratta di lavorare e sistemare il terreno, irrigarlo,concimarlo e utilizzare fitofarmaci [sono tutti quei prodotti, di sintesi o naturali, che vengono utilizzati per combattere le principali avversità delle piante (malattie infettive, fisiopatie, parassiti e fitofagi animali, piante infestanti) ] Questi interventi hanno aumentato la fertilità del suolo nel corso del tempo, consentendo un grande aumento della produzione agricola. Il pericolo è però quello di un eccessivo sfruttamento del terreno che potrebbe determinare un impoverimento del suolo. Lavorazioni del terreno Hanno lo scopo di rendere il terreno adatto alla semina e stabiliscono le condizioni necessari alle piante durante il loro sviluppo e fino alla raccolta del prodotto. Dopo una coltivazione il terreno si presenta duro e compatto, poco areato e poco adatto a ricevere acqua. Le lavorazioni tendono a : • • • • • • rendere il terreno più soffice e areato favorire la penetrazione dell'acqua aumentare lo spessore del terreno a disposizione delle radici delle piante regolare la superficie del terreno distruggere le piante infestanti introdurre sementi e concimi Illustrazione 1: dopo il raccolto Le lavorazioni possono essere eseguite con semplici mezzi manuali oppure con macchinari complessi. La vanga,la zappa, l'aratro a mano, sono strumenti antichi che si utilizzano ancora oggi. Illustrazione 2: Illustrazione 3: vanga zappa Illustrazione 4: aratro a manno Lavorazioni di messa a coltura Sono eseguite su un terreno che non è mai stato coltivato o che non viene coltivato da molto tempo. DISSODAMENTO: si tratta di un'aratura molto profonda (fino a 60-80 cm) e costituisce la prima lavorazione vera e propria. Serve a rimuovere il terreno compatto, ad arearlo a migliorarne le condizioni generali per le operazioni successive. Lavorazioni di preparazione alla semina Sono quelle che si effettuano per preparare il terreno alla semina ARATURA → smuove e rivolta la parte superiore del suolo, in genere dopo precedenti coltivazioni. L'aratro è formato dal coltro (che taglia il terreno verticalmente), dal vomere (che lo taglia orizzontalmente) e dal versoio (che lo solleva e ribalta). ERPICATURA → l'erpice sminuzza superficialmente il terreno ESTIRPATURA → serve ad eliminare le erbacce FRESATURA → la fresa sminuzza e rimescola il terreno RULLATURA → con i rulli si frantumano le zolle più grosse Lavorazioni di coltivazione Sono quelle che vanno dalla semina alla raccolta e hanno lo scopo di mantenere il terreno nelle migliori condizioni per favorire la crescita e lo sviluppo delle piante SARCHIATURA → lavorazione superficiale del terreno per conservarne l'umidità, distruggere le piante infestanti RINCALZATURA → serve ad addossare un po' di terreno alla radice della piantina per sostenerla e proteggerla Nuove tecniche non lavorazione:si semina con una speciale seminatrice direttamente sul terreno che non ha subito lavorazioni. Le erbacce vengono distrutte preventivamente con diserbanti. lavorazione minima: il terreno è lavorato meccanicamente solo in superficie, per pochi centimetri di profondità Questi tipi di lavorazioni (o non lavorazioni) sono applicate solo dove vengono seminate piante che lasciano pochi residui. MACCHINE AGRICOLE 1. TRATTRICI o MACCHINE MOTRICI macchine a motore che servono per il traino trattori → a 4 ruote motocoltivatori → a 2 ruote 2. MACCHINE OPERATRICI sono quelle che svolgono il lavoro e vengono trainate dalle macchine motrici (aratro, fresatrice..) 3. MACCHINE OPERATRICI SEMOVENTI sono macchine operatrici dotate di motore (falciatrice,mietitrice..)