TECNOLOGIA
SETTORI PRODUTTIVI
programma di prima media
1^ A Istituto C.C.
(prof. Morettini)
a cura di
N.A.
IL LEGNO
Col nome di legno si intende la materia prima fornita naturalmente dagli alberi e che nel
linguaggio comune, a seconda dell'uso cui è destinata, riceve più propriamente il nome di:
legna → se fornisce combustibile
legname da lavoro, da opera, da costruzione, da industrie → se indirizzato verso altri
impieghi
In una pianta si possono individuare ben tre parti distinte:
•
•
•
radici → per mezzo delle quali l'albero trae il suo nutrimento dal terreno
fusto → trasporta il nutrimento verso la chioma
rami → sorreggono la chioma e la espongono alla luce e all'aria
Le radici e i rami servono sostanzialmente come legna da ardere, il fusto invece è
utilizzato per ricavare legname da costruzione.
Dalla foresta alla segheria
Le operazioni necessarie per trasformare le piante in legname da lavoro sono le seguenti:
•
•
•
•
•
•
•
abbattimento → avviene generalmente nella stagione invernale e il tronco viene
tagliato alla base, scegliendo la direzione di caduta opportuna. Spesso si fa
precedere il taglio alla sramatura per non danneggiare le piante vicine a quella da
abbattere.
Sramatura → è il taglio dei rami della pianta. Se si vuole far seccare il prima
possibile il fusto, si lasciano i rami attaccati finché la chioma non avvizzisce.
Scortecciatura → per facilitare l'essiccazione la corteccia viene tolta subito dopo
l'abbattimento della pianta.
Troncatura → i tronchi possono essere trasportati interi o tagliati in pezzi.
Trasporto → può avvenire per via terrestre, per trascinamento diretto sul suolo con
l'intervento della forza animale o con mezzi meccanici trattori o per gravità, facendo
scivolare i tronchi lungo ripidi pendii. Può avvenire per via d'acqua se ci sono nelle
vicinanze fiumi o canali. Può avvenire per via aerea per mezzo di funi o teleferiche.
Liscivazione → serve ad eliminare dal legno tutte le sostanze che possono
imputridire e quindi costituire nutrimento per parassiti. Si effettua normalmente con
un lavaggio in acqua.
taglio e stagionatura → i tronchi vengono esposti all'aria o sottoposti a fumi o aria
calda.
LA STRUTTURA DEL LEGNO
corteccia → rivestimento esterno più o meno spesso che serve a proteggere il tronco dagli
agenti atmosferici e dall'attacco degli insetti
libro → strato sottile formato da fibre lunghe e sottili dove scorre la linfa
parte legnosa → strato ampio che arriva fino quasi al centro della pianta e che si divide in
alburno: zona che comprende sia cellule vive che morte in cui si verifica il passaggio della
linfa
durame: zona di sole cellule morte nelle quali non si ha più scorrimento della linfa, è detto
anche cuore.
Midollo → parte centrale del tronco, costituito da un insieme di cellule molto spugnose,
che tendono a seccarsi e a scomparire nelle piante vecchie.
Industrialmente la parte del tronco che viene presa in considerazione è la parte legnosa.
Vi sono però alcuni alberi dei quali si utilizza anche la corteccia per la produzione di
particolari sostanze (coloranti, sughero,resine).
PANNELLI DI LEGNO TRASFORMATO
I pannelli di legno trasformato hanno ormai sostituito quasi completamente il legno
massiccio nella costruzione di mobili. Fanno eccezione i mobili rustici ( in pino, abete,
castagno) e i mobili in stile di gran pregio (in noce o mogano).
I pannelli hanno ottime caratteristiche d leggerezza, resistenza, durata e un costo molto
più basso del legno massiccio.
Le parti in vista dei pannelli vengono spesso rivestite con fogli di legname pregiato
(impellicciatura).
Legno compensato
Per compensato si intende un pannello di legno formato da più fogli
sottili incollati tra loro, disposti con fibre incrociate.
Il nome compensato deriva proprio dalla principale caratteristica di
questo legno, quella di compensare le tendenze di deformazione di
due fogli vicini, che hanno le fibre perpendicolari l'uno all'altro. Il
compensato è perciò molto resistente in tutte le direzioni. In
commercio vengono definiti compensati quelli formati da solo tre
strati, con uno spessore compreso tra 3 e 6 mm. I pannelli che hanno più di tre strati
vengono detti multistrati, Si impiegano per costruire mobili, porte, pannelli divisori,
rivestimenti, imballaggi.
I legnami più usati per la fabbricazione di compensati sono il pioppo, il faggio, la betulla,
per quelli comuni; il mogano, il noce, il rovere, il palissandro, per le trance pregiate.
Paniforti
Sono pannelli di legno costituiti da un'anima di listelli incollati tra loro, rivestiti cu ciascuna
faccia da un foglio di tranciato o sfogliato, che ha fibre disposte tutte nello stesso senso,
ma perpendicolari a quelle dei listelli. Sono resistenti e indeformabili, si usano nella
costruzione di piani per mobili, porte, pareti divisorie.
Tamburati
I tamburati sono pannelli di legno formati da un'anima di listelli incrociati tra loro o disposti
a nido d'ape, rivestiti da rue strati esterni di compensato. Sono più leggeri dei paniforti e
possono avere uno spessore maggiore. Hanno gli stessi impieghi dei paniforti.
Truciolati
L'industria dei pannelli truciolati è in continua espansione perché produce pannelli a basso
costo e con buone caratteristiche meccaniche. Si impiegano non solo legni comuni
(pioppo, conifere) , ma anche scarti di segheria, rami e radici, ridotti in piccole scaglie
(trucioli) che vengono impregnati con resine sintetiche e pressate ad alta temperatura. Si
possono ottenere spessori da 3 a 25 mm. I pannelli truciolati rivestiti esternamente con
legni pregiati e anche con laminati plastici, sono utilizzati per la fabbricazione di mobili e di
serramenti interni. Il pannello a Fibra di media Intensità (MDF) è composto da fibre di
legno legate da collanti a base di resine sintetiche, opportunamente pressate. Le superfici
levigate sono facili da rifinire con impiallacciature, rivestimenti, verniciature trasparenti.
Pannelli di fibre di legno
Sono conosciuti con il nome di masonite. Per la loro fabbricazione,
che presenta stretta analogia con quella della carta, si impiegano i
prodotti di scarto di altre lavorazioni, Il materiale è ridotto in piccoli
frammenti e sfibrato in bollitori per mezzo del vapore ad alta
pressione: si ottiene una poltiglia di fibre di legno che viene
ulteriormente raffinata. La poltiglia è versata con spessore costante
su un nastro continuo di rete metallica dove perde gran parte dell'acqua di sospensione,
quindi passata attraverso una serie di rulli che asciugano il feltro. La lunga striscia così
formata viene tagliata in pannelli. Si ottengono pannelli di tipo soffice (senza collanti) che
hanno ottime proprietà di isolamento termico e acustico e pannelli compressi che sono
molto resistenti e impermeabili.
Legno lamellare
E' formato da tavole ottenute dal taglio del tronco, unite con colle sintetiche ad alta
resistenza. Con il legno lamellare si fabbricano le travi di diverse dimensioni, utilizzate
nell'architettura industriale e nella realizzazione di opere pubbliche ( impianti sportivi,
chiese)
LA DEFORESTAZIONE
E' uno dei problemi più gravi del nostro Pianeta. Lo sfruttamento eccessivo delle foreste
provoca la riduzione di vaste aree di verde, con incalcolabili danni.
Con il termine deforestazione s'intende in generale il taglio di alberi che superi il loro tasso
di ricrescita. La foresta svolge un importante ruolo protettivo per il suolo, per l'acqua, per
l'aria. Frena, filtra, trattiene le acque, aumenta l'umidità, riduce gli effetti del vento,
combatte l'erosione. Con la fotosintesi arricchisce l'aria di ossigeno riducendo l'anidride
carbonica, responsabile dell'effetto serra.
LA CARTA
E' un materiale formato da milioni di fibre di cellulosa saldate insieme tra loro e da altri
materiali (collanti, colorante e sostanze minerali).
Le fibre di cellulosa sono il materiale di cui è composta la membrana esterna degli
organismi viventi.
La principale materia prima utilizzata per la fabbricazione della carta è il legno, ricavato in
genere da alberi coltivati apposta per produrre cellulosa.
Sono foreste di alberi a rapida crescita che si trovano nelle regioni settentrionali del
Canada, degli Stati Uniti, dell'Europa e della Russia. In queste foreste gli alberi tagliati
ogni anno sono immediatamente sostituiti con nuove piante che saranno pronte al taglio in
10-20 anni. Così il patrimonio forestale non si impoverisce mai.
I legnami utilizzati sono:
•
•
legnami a fibra lunga provenienti da piante resinose (pino, abete, larice)
legnami a fibra corta provenienti da latifoglie( faggio,betulla,eucalipto,pioppo)
Si usano anche scarti di segheria, tronchi di piccola pezzatura,sottoprodotti della foresta.
Materie prime ausiliarie
Le fibre vegetali per essere trasformate in carta devono essere prima opportunamente
lavorate e mescolate con altre sostanze ausiliarie che si distinguono in sostanze di carica
(riempiendo gli spazi compresi tra le fibre consentono di ottenere una carta più liscia) e
sostanze collanti (conferiscono alla carta una impermeabilità ai liquidi e agli inchiostri,
rendendola scrivibile, infatti un foglio di carta non collato è generalmente assorbente).
Carta da macero
L'industria cartaria utilizza in misura sempre maggiore fibre di recupero derivate dal reciclo
di carte e cartoni usati (carta da macero). Il riciclaggio delle fibre può avvenire massimo 57 volte a causa del loro deterioramento.
Le carte da macero si distinguono in :
macero industriale e commerciale → costituito da scarti di industrie cartotecniche e
editoriali, cartone ondulato,imballaggi di cartone, rese di giornali e di quotidiani, eccmacero domestico → raccolta di carte e cartoni provenienti da abitazioni, piccoli negozi e
uffici. Questo macero non deve essere mescolato con altri rifiuti che lo inquinano e lo
rendono inutilizzabile.
Preparazione delle paste
ll processo produttivo inizia con la preparazione delle varie paste.
Pasta chimica o di cellulosa → il legno privato della corteccia viene ridotto in pezzetti e
quindi trattato con opportuni sali dentro appositi bollitori (autoclavi). Durante la cottura dal
legno si separano la lignina e altre sostanze incrostanti: rimane la cellulosa quasi pura. Da
100Kg di legno secco si ottengono circa 40 Kg di cellulosa. La cellulosa viene raffinata,
lavata e sbiancata ed è pronta per l'utilizzo.
Paste semi-chimiche → Sono prodotte partendo da frammenti di latifoglie(faggio e
pioppo) e il ciclo produttivo è simile a quello delle paste chimiche. La differenza sta nel
fatto che la lignina e le sostanze incrostanti non vengono completamente sciolte, perché la
cottura è solo parziale. Da 100 Kg di legno secco si ottengono 60 Kg di pasta semichimica, di qualità inferiore alla resina pura. Servono alla produzione di giornali da stampa,
nel cartone ondulato, ecc.
Paste ad alta resa → sono prodotte ammorbidendo semplicemente la lignina, senza
separarla, per mezzo di sostanze chimiche e, in certi casi, con l'uso del vapore. Da 100 Kg
di legno si ottengono 90 Kg di queste paste. Sono impiegate per la produzione di quasi
tutti i tipo di carte e cartoni.
Pasta meccanica → è anche questa una pasta ad alta resina ed è ottenuta sfibrando il
legno esclusivamente per via meccanica. I tronchetti di legno vengono scortecciati e
pressati contro una mola rotante e abrasiva. La pasta ottenuta, simile alla segatura, viene
raffinata per ridurre le dimensioni delle fibre e sbiancata.
Imbianchimento
Viene fatto tradizionalmente con l'uso del cloro che è un elemento inquinante. Attualmente
in Europa la maggior parte dei produttori si sono spostati vero sostanze di imbianchimento
meno inquinanti.
Fabbricazione della carta
La fabbricazione della carta comprende le fasi di spappolatura, raffinazione,
preparazione dell'impasto e formazione del foglio.
La spappolatura consiste nel trasformare la materia prima fibrosa in una sospensione
acquosa omogenea con tutte le singole fibre ben separate le une dalle altre, senza grumi
o fasci. Le macchine impiegate per questa operazione vanno dalle antichissime molazze
ai moderni idroapritori (pulper).
La raffinazione consta di due parti: taglio delle fibre in più parti in senso trasversale e
schiacciamento delle stesse. La raffinazione è realizzata con un'azione di pressione tra
due elementi (di pietra o metallo) in movimento, fra i quali viene a trovarsi la sospensione
fibrosa. Questa operazione viene compiuta con macchine denominate «olandesi» o con
raffinatori, che possono essere conici o a dischi.
La preparazione dell'impasto consiste nel dosare e mescolare in modo omogeneo vari
materiali fibrosi in proporzioni corrispondenti al tipo di carta da fabbricare e
nell'aggiungervi materie collanti, cariche, eventuali sostanze coloranti, ecc.
La formazione del foglio, anticamente effettuata a mano, oggi viene realizzata con
macchine ad azione continua che possono essere di due tipi: «a tavola piana» o «a
tamburo». Le macchine del primo tipo sono costituite da un nastro di tela metallica, chiuso
ad anello e scorrente su rulli, sul quale continuamente cade una cascatella d'impasto.
Nell'avanzare la pasta perde acqua per scolamento e, prima che la tela inizi il giro di
ritorno, il foglio già formato viene raccolto su un feltro che lo porta sotto una serie di presse
che fanno fuoriuscire per schiacciamento un'altra quantità di acqua, fino a portare il
contenuto di umidità al 65(:)67%. Il foglio cosi ottenuto passa infine su di una serie di altri
feltri che lo guidano su cilindri riscaldati a vapore, mediante i quali viene eliminata l'acqua
residua, per essiccamento.
La macchina a tamburo o «a cilindro creatore» consta di un cilindro con la superficie
ricoperta di tela metallica, il quale è immerso in una vasca contenente l'impasto. L'acqua
passa attraverso la tela ed entra nel cilindro stesso. Questo è mantenuto in lenta rotazione
e, quando la superficie immersa nell'impasto emerge, appare ricoperta da uno strato di
fibre. Su questo strato si appoggia un feltro semi-asciutto che esercita una certa
pressione. Lo strato di fibre si trasporta sul feltro stesso lasciando pulita la superficie del
cilindro che si rituffa nella vasca per effetto della rotazione e torna a caricarsi di fibre. Un
sifone provvede ad asportare l'acqua dall'interno del cilindro, creando la differenza di
livello che costringe l'acqua dell'impasto a entrare attraverso la rete e a depositare le fibre.
Per il foglio trasferito sul feltro le operazioni continuano come nel caso della macchina a
tavola piana.
Le macchine per la fabbricazione della carta sono corredate di organi sussidiari che
servono ad effettuare sul foglio trattamenti atti ad impartire le desiderate caratteristiche di
levigatura, di lucentezza e soprattutto a modificare le proprietà superficiali. E'
particolarmente interessante la patinatura, effettuata applicando ad una sola o alle due
facce della carta, una patina che è costituita di solito da una sospensione acquosa di
caolino contenente necessariamente un adesivo.
Infine l'allestimento consiste in quella serie di operazioni di taglio, scelta, rifinitura ecc.
eseguite sulla carta dopo che essa è uscita dalla macchina.
PROGRESSO E AMBIENTE
Dalla Rivoluzione industriale della seconda metà del 700 fino ai giorni nostri, il progresso
tecnologico e scientifico non ha avuto sosta. Sono cambiati i materiali utilizzati, sono
cambiati i processi di produzione, sono cambiati i mercati. Pensiamo ad esempio ai tessuti
naturali che sono stati in parte sostituiti da quelli sintetici, o al vetro, al legno e all'acciaio
ampiamente sostituiti dalla plastica, ai saponi prodotti con grassi naturali sostituiti da
saponi sintetici, alla gomma naturale sostituita da quella sintetica. Anche in agricoltura i
concimi naturali sono stati sostituiti da quelli chimici e sono comparsi i tanto discussi
prodotti OGM (Organismi Geneticamente Modificati).
Sicuramente la qualità della vita ne ha avuto, apparentemente, un netto miglioramento ma
è altrettanto vero che nell'introduzione di tali materiali non si è tenuto affatto conto del
fattore inquinamento e dei danni all'ambiente. Ogni nuova tecnologia innovativa è stata
supportata in virtù della sua potenziale fonte di guadagno, mentre alle procedure
necessarie per la salvaguardia dell'ambiente è stato e viene dato minor conto in quanto
rappresentano una maggiore spesa e quindi un minor guadagno per le aziende.
Pensiamo ad esempio all'introduzione dei pannolini usa e getta: sono stati immessi sul
mercato in tutta fretta e hanno rappresentato di certo una fortuna per le mamme di tutto il
mondo, non più costrette a lavare chili di panni ogni giorno. Ma quanto inquinano questi
apparentemente innocui pannolini? Tantissimo! E' tutta plastica e come tale rimane
nell'ambiente per centinaia di anni e se bruciata emette una gran quantità di fumi tossici!
Oggi sono stati introdotti i pannolini al mais, biodegradabili, ma costano tre volte tanto e
tale spesa ricade sulle spalle di chi decide di rispettare l'ambiente per scrupolo personale,
mentre lo studio del caso avrebbe dovuto essere fatto in fase di progettazione dell'articolo
e fin dal primo momento i pannolini avrebbero dovuto essere biodegradabili.
Il problema è aggravato poi dal consumismo alimentato dalle grandi industrie che per
continuare a svilupparsi ha bisogno di un mercato sempre attivo, a costo di provocare
essa stessa la domanda di beni e servizi anche non necessari.
L'ACQUA e l' ARIA sono risorse naturali ritenute inesauribili fino a qualche anni fa, e in
effetti la quantità di questi elementi presenti sul nostro pianta sono immense; ma se si
considera la qualità oltre alla quantità si evidenziano i gravi problemi legati alla loro
conservazione.
La quantità d'acqua presente sul pianeta è formata per il 97,5% da mari e oceani, mentre
per il 2,5% da acqua dolce. Circa il 70% delle acque dolci poi sono immobilizzati nelle
calotte polari e nei ghiacciai; la gran parte di ciò che resta va a finire nelle falde
sotterranee profonde. In conclusione solo una piccola parte dell'acqua presente sulla Terra
si trova nei laghi e nei fiumi o è presente nell'atmosfera.
La parte di acqua che si può considerare una RISORSA RINNOVABILE è quella che
entra nel ciclo naturale attraverso l'evaporazione, la condensazione e le precipitazioni.
La quantità di acqua nella biosfera rimane costante in quanto il calore del sole provoca il
processo di evaporazione dell'acqua dei mari, laghi,fiumi,così come la traspirazione delle
piante, mentre il vapor d'acqua si condensa e forma le nubi che restituiscono nuovamente
acqua alla terra sotto forma di pioggia o neve. Parte dell'acqua che cade sulla terra è
assorbita dalle piante, il resto penetra nel terreno, scorre lentamente nel sottosuolo, per
alimentare infine i fiumi e i torrenti che, a loro volta, si riversano nei laghi e nei fiumi
richiudendo il ciclo.
Le attività dell'uomo hanno modificato in parte il ciclo naturale dell'acqua, rimuovendo in
parte la copertura vegetale, prosciugando le zone umide, separando i fiumi dalle loro
fasce alluvionali, ricoprendo il terreno con asfalto o altre pavimentazioni.
In molte zone l'acqua scorre troppo velocemente lungo il territorio provocando inondazioni
o siccità.
Il lento movimento naturale dell'acqua attraverso il terreno è di importanza fondamentale
anche per la ricostituzione delle falde acquifere, veri serbatoi sotterranei della natura che
ci forniscono la maggior parte dell'acqua che usiamo.
Il alcune località viene prelevata così tanta acqua dai fiumi da farli rimanere in secca prima
di arrivare al mare e non possono quindi l'acqua dolce, i sedimenti e le sostanze nutritive
degli ecosistemi costieri. Alcuni laghi si sono quasi prosciugati perché privati dell'apporto
di acqua dei loro immissari.
Per non parlare delle sostanze nocive trasportate dai fiumi, come ad esempio i fertilizzanti
che fanno crescere a dismisura le alghe (eutrofizzazione) e quando muoiono
impoveriscono le acqua di ossigeno, cosicché muoiono anche i pesci e le altre forme di
vita.
Oggi si sta rivalutando il ruolo delle paludi nell'ecosistema e si apprezza la loro capacità di
controllare le alluvioni, di rifornire le falde acquifere, di offrire sostentamento a molte
specie animali.
Inoltre si deve capire che l'acqua è una risorsa preziosa e non illimitata e non deve essere
quindi sprecata né inquinata.
Le sostanze maggiormente inquinanti sono i composti organici, i batteri, i detergenti
sintetici degli scarichi domestici, gli insetticidi e i diserbanti, i metalli, le sostanze tossiche e
nocive, gli idrocarburi degli scarichi industriali.
I rimedi per combattere l'inquinamento dell'acqua consistono nell'installazione di efficaci
impianti di depurazione, sia da parte dei comuni per ciò che riguarda gli scarichi fognari
delle città, sia da parte delle singole industrie, subito a valle dei processi di lavorazione, e
prima dell'immissione nelle fognature o nei corsi d'acqua. Questi impianti sono ormai
obbligatori per legge e le varie industrie e le città ne stanno completando la costruzione e
la messa in funzione.
L’inquinamento da carbone
La maggior parte dell'energia consumata nel mondo è fornita da combustibili fossili
(carbone, idrocarburi, petrolio) e dal nucleare, che stanno però causando il deterioramento
dei sistemi naturali. I combustibili fossili rappresentano oggi il 75% delle forniture
energetiche mondiali e vengono utilizzati per far funzionare le industrie, gli impianti di
riscaldamento e gli autoveicoli. Il carbone è uno dei combustibili fossili più inquinanti. Nel
1996 è stato stimato che le riserve mondiali di carbone economicamente accessibile con
le tecniche minerarie conosciute oggi ammontino a circa 15 bilioni di tonnellate, la metà
delle quali di antracite. L’energia contenuta nel carbone di tutto il mondo supera
ampiamente i 100.000 biliardi di Btu. Queste riserve probabilmente dureranno meno di altri
300 anni.
La composizione dell'aria è rimasta immutata per milioni di anni, ma con lo sviluppo
industriale e l'urbanizzazione è cominciato il suo progressivo inquinamento. L'atmosfera
ha molte funzioni, tra cui quella di fornire ossigeno agli animali, anidride carbonica alle
piante (per la fotosintesi clorofilliana), permette alla Terra di trattenere parte del calore
solare ed infine ci protegge dalle radiazioni ultraviolette del Sole, che altrimenti sarebbero
mortali.
I principali prodotti inquinanti dell'aria sono le polveri sottili e i derivati gassosi dello zolfo
(anidride solforosa), del fluoro, dell'azoto e del carbonio (ossido di carbonio, CO e anidride
carbonica CO2) che provengono soprattutto dai combustibili fossili utilizzati per produrre
energia (centrali elettriche a carbone) o per altri scopi (motori a scoppio e riscaldamenti
domestici).
I combustibili fossili, tra cui il carbone, causano un aumento della concentrazione
atmosferica di anidride carbonica, di polveri sottili ed altri elementi e quindi problemi come:
il degrado delle città, le piogge acide, i buchi nell'ozono ed il cosiddetto “effetto serra”. Tutti
questi causano mutamenti climatici come l’aumento delle temperature medie e la
moltiplicazione dei fenomeni meteorologici estremi ossia alluvioni e siccità che poi portano
a cambiamenti ambientali come la desertificazione del suolo, l’innalzamento del livello di
mari e oceani e lo scioglimento dei ghiacciai. Il carbone contiene tracce di altri elementi
compresi l’arsenico, il mercurio, uranio ed altri isotopi radioattivi. Anche se presenti solo in
tracce, vista la quantità di carbone utilizzata, rappresentano una fonte di inquinamento
notevole; infatti una centrale a carbone durante il suo funzionamento, emette nell’aria più
radioattività di quella che emette una centrale nucleare di pari potenza.
LE POLVERI SOTTILI
Le polveri sottili sono una miscela di particelle solide o liquide
che, essendo molto piccole, tendono a rimanere sospese in
aria anche per parecchi giorni e ad essere trasportate dal
vento.
Sono particelle fini respirabili in grado di penetrare nel tratto
superiore dell’apparato respiratorio (dal naso alla laringe)
dove si possono depositare e provocarvi dei danni, oppure
possono essere trasportate dal sangue sino ad altri organi
come le ossa, i denti ed i reni. L'aria inquinata è una delle
principali cause delle malattie dell'apparato respiratorio.
Nelle nostre città, quando le centraline rilevano un aumento
eccessivo di polveri sottili nell’atmosfera, viene imposto il blocco della circolazione delle
auto. La pioggia ha un effetto benefico sull’inquinamento atmosferico poiché fa cadere a
terra le polveri e gli agenti inquinanti.
EFFETTO SERRA
L’effetto serra è dato da una serie di gas presenti nell’atmosfera ossia anidride carbonica,
metano, vapore acqueo. Dall'effetto serra deriva la temperatura terrestre infatti senza
l'effetto serra la temperatura del globo sarebbe in media 30 gradi più fredda, ovvero
oscillerebbe intorno ad una temperatura di -18° C
I gas hanno prevalentemente due funzioni
1) Filtrano le radiazioni provenienti dal sole;
2) Ostacolano l'uscita delle radiazioni infrarosse. I raggi solari tendono a "rimbalzare" dal
suolo terrestre verso l'atmosfera, apportando nuovo calore all'atmosfera. I gas serra
impediscono la loro completa dispersione nello spazio come fossero una gigantesca serra.
Il problema dell'effetto serra è causato dall'eccessiva presenza di questi gas nell'atmosfera
tale da causare l'aumento della temperatura terrestre. L’aumento di questi gas, soprattutto
di anidride carbonica è causato soprattutto dalla combustione del carbone e del petrolio
L’Anidride carbonica ha una durata media in atmosfera di circa 100 anni. Se anche
smettessimo oggi di produrla non riusciremmo comunque a ridurre in breve tempo la
presenza di anidride carbonica nell'atmosfera e quindi a ridurre il problema dell’effetto
serra.
Il problema dell’effetto serra causa un surriscaldamento della terra che col tempo porterà
sempre di più a fenomeni meteo estremi come gli uragani, le tempeste, le inondazioni.
L'innalzamento delle temperature oceaniche causerà il continuo scioglimento dei ghiacci
polari e dei ghiacciai continentali e quindi l'innalzamento del livello dell'acqua e la
scomparsa di gran parte della coste mentre nelle aree tropicali ci sarà siccità e
desertificazione.
IL BUCO NELL’OZONO
L'ozono è un gas costituito da tre atomi di ossigeno che svolge l'importante funzione di
protezione dalle pericolose radiazioni ultraviolette UV. Lo strato di ozono si è formato in
milioni di anni per effetto dell'attività delle alghe verdi-azzurre e si trova nella stratosfera a
circa 30 km di altezza. E' più spesso sulle zone equatoriali più esposte all'irraggiamento
del sole, più assottigliato sulle aree polari. Negli ultimi decenni la concentrazione di ozono
nella stratosfera ha iniziato ad assottigliarsi per l'effetto di alcuni inquinanti rilasciati in
atmosfera. Particolarmente grave l'assottigliamento dello strato dell'ozono sopra il Polo
Sud, divenuto poi talmente grande da far parlare di "buco dell'ozono". L'assottigliamento
della fascia di ozono riduce lo spessore dello scudo naturale che ogni giorno filtra i raggi
ultravioletti provenienti dal sole. La riduzione della fascia potrebbe quindi lasciar passare
raggi estremamente nocivi per la salute umana e per l'esistenza stessa della vita animale.
I raggi UV aumentano il rischio di cancro della pelle e possono causare cecità a causa di
danni irreversibili alla retina dell'occhio e alterazioni sul DNA con possibile nascita di
bambini con malformazioni. A causa del Buco nell’Ozono viene ridotta la fotosintesi
clorofilliana, con conseguente minore crescita delle piante e minore produzione di
fitoplancton oceanico (il primo anello della catena alimentare marina).
PIOGGE ACIDE
Il consumo dei combustibili fossili è una delle principali cause delle piogge acide Le piogge
acide sono precipitazioni piovose contenenti particelle e gas altrimenti sospese in
atmosfera. Queste particelle tendono a depositarsi al suolo tramite la pioggia, la neve o la
nebbia..
I principali componenti acidi presenti nelle piogge sono gli ossidi di zolfo (SOx) e gli ossidi
d'azoto (NOx). La loro presenza in atmosfera è in parte naturale; attività umane ne hanno
però aumentato la loro quantità,
I danni delle piogge acide si osservano su:
La vegetazione poiché gli acidi vengono assorbiti dalle piante sia tramite lo scambio
gassoso delle foglie, sia dal terreno. L’effetto è la riduzione nell’accrescimento e della
capacità nutritiva.
I materiali da costruzione. Gli inquinanti presenti nell'atmosfera si sciolgono con l'acqua
piovana e tornano a contatto con le superfici che così vengono corrose. Molti monumenti
sono continuamente ristrutturati per essere salvati come anche ponti, edifici e altro.
Persino il cemento armato può essere attaccato e degradato dall'acido solforico contenuto
nelle piogge acide.
Alla salute dell'uomo sia tramite l'inalazione di queste sostanze e sia indirettamente
mediante l'ingerimento di alimenti tossici. Provocano patologie respiratorie e circolatorie,
oltre ad aumentare il rischio di forme tumorali ai polmoni.
Per fortuna esistono delle tecnologie che permettono di utilizzare il carbone in modo pulito.
In Italia esistono centrali a carbone vicine a centri abitati che, grazie a un sistema di
abbattimento e controllo delle emissioni, non disturbano la popolazione. Inoltre esistono
soluzioni, non ancora pronte per il mercato che consentono rendimenti sino al 50%. Il
carbone va considerato quindi una fonte di energia accettabile, ma solo in attesa di altre
fonti di energia rinnovabile.
INQUINAMENTO INTERNO (INDOOR)
L'inquinamento dell'aria negli ambienti chiusi o 'inquinamento indoor' è da poco
riconosciuto come un problema per la salute dell'uomo.
E' stato osservato che diversi materiali impiegati nell'edilizia e nell'arredamento possono
costituire una fonte di inquinamento, perché contengono composti che possono si sono
dimostrati nocivi:
• agenti di tipo chimico (composti organici derivati dal petrolio)
• agenti di tipo biologico (microrganismi, muffe,acari)
• agenti fisici (campi elettromagnetici, radiazioni)
• particelle (polveri e fibre)
INQUINAMENTO DA METALLI
Molti metalli (sodio, magnesio,potassio,calcio,ferro,rame..) sono indispensabili, anche se
in quantità minime, alla vita dell'uomo, degli animali e delle piante, ma se vengono assunti
in quantità più elevate o comunque superiori alle necessità degli organismi, diventano
tossici, anche a causa della loro tendenza ad accumularsi nei tessuti viventi.
Secondo prove di laboratorio i metalli più pericolosi per gli organismi che vivono nelle
acque sono:
mercurio,argento,rame,zinco,nichel,piombo,cadmio,arsenico,cromo,stagno,ferro,mangane
se,alluminio, berillio,litio.
IL MERCURIO
Il mercurio è tossico per chi ne respira i vapori e per chi entra in contatto con certi suoi
composti. Il mercurio sciolto in acqua, che deriva da scarichi industriali, è estremamente
pericoloso. Attraverso la catena alimentare,dal plancton ai pesci che se ne nutrono, arriva
fino all'uomo, con conseguenze gravissime.
IL MONDO DEL LAVORO
Ogni tipo di produzione nasce dalla combinazione di tre fattori:
1. Le RISORSE NATURALI → la terra, le materie prime, le energie naturali
2. Il CAPITALE → il valore dei macchinari e delle risorse utilizzati, il denaro impiegato
per la produzione e speso per pagare le materie prime e i salari
3. Il LAVORO → è l'attività che permette di attuare il processo produttivo
Prendiamo come esempio il processo di produzione del pane.
Le risorse naturali sono: la farina (materia prima ricavata dalla coltivazione della terra),
l'elettricità (energia indispensabile per far muovere le macchine), il legno se si usa un
forno a legna.
Il capitale è dato dal valore dei macchinari utilizzati, del laboratorio dove si realizza il pane,
il costo delle materie prime, gli stipendi dei lavoratori.
Il lavoro è l'attività svolta da tutti gli addetti alla produzione, pagati dall'imprenditore.
Dire che il lavoro è un fattore della produzione non è completamente esatto: nei paesi
meno sviluppati si richiede ai lavoratori una attività di manodopera non qualificata, che tutti
sarebbero in grado di compiere, e quindi si trova un gran numero di lavoratori capaci di
effettuare operazioni ripetitive (in tal caso si può parlare di lavoro come fattore della
produzione); nei paesi più sviluppati i lavoratori devono essere in grado di partecipare al
processo di produzione, interagendo con le macchine, intervenendo quando necessario
per ripristinare un guasto, quindi ad essi si richiede una qualifica professionale e in tal
caso ha più senso pensare al lavoro non come ad un fattore della produzione ma come
una risorsa.
Si chiama FORZA LAVORO o POPOLAZIONE ATTIVA, l'insieme di tutte le persone che
lavorano percependo uno stipendio o che chiedono di lavorare. Non fanno parte di questo
insieme coloro che lavorano a titolo gratuito, come ad esempio le casalinghe che si
occupano della cura dei propri familiari, i volontari che non hanno salario così come gli
studenti.
Nella popolazione attiva possiamo distinguere tre tipologie di lavoratori:
1. Gli IMPRENDITORI sono coloro che investono i loro soldi in un'azienda: essi sono
proprietari dell'azienda stessa, dei macchinari, delle materie prime e si occupano di
assumere personale e dar loro uno stipendio.
2. I DIPENDENTI sono coloro che vengono assunti in un'azienda e percepiscono uno
stipendio in cambio del loro lavoro. Sono operai, impiegati e dirigenti. La loro
retribuzione è regolata da un contratto di lavoro ed è indipendente dai traguardi
raggiunti dall'azienda stessa.
3. I LAVORATORI AUTONOMI sono le persone che svolgono un'attività in proprio e
non dipendono quindi da un datore di lavoro. Essi lavorano per i loro clienti ai quali
forniscono dei prodotti o delle prestazioni. Si tratta di artigiani, commercianti, liberi
professionisti (avvocati, medici, commercialisti..) e il loro guadagno dipende dal
successo della loro attività. Essi possono decidere in modo autonomi il proprio
orario di lavoro e organizzare la propria attività come meglio credono, a parte i
negozianti che devono concordare orari e ferie con le autorità locali.
ESISTONO TRE DIVERSI SETTORI DI PRODUZIONE
1. PRIMARIO
Comprende tutte le attività che servono a procurare le materie prime per le industrie
e per l'alimentazione. Agricoltura, allevamento, caccia, pesca, sfruttamento delle
foreste, estrazione di minerali. Nei paesi meno sviluppati c'è un gran numero di
persone che lavora in questo settore, mentre nei paesi più sviluppati le macchine
svolgono gran parte del lavoro togliendo spazio alle braccia umane.
2. SECONDARIO comprende tutte le attività con cui si trasformano le materie prime
in materiali semilavorati o in prodotti di consumo. Industrie e aziende artigiane.
Fanno parte di questo settore le industrie metalliche (che trasformano i minerali in
metalli), le industrie alimentari che trasformano le risorse agricole in alimenti (il
grano in farina, la farina in pane..), le industrie tessili che trasformano le fibre
vegetali o animali in filati di cotone, in tessuti, in capi di abbigliamento)
3. TERZIARIO comprende tutte le attività che servono per la distribuzione di ciò che
si produce nei due settori precedenti e con cui si offre alla popolazione un servizio,
sia amministrativo che sociale. Aziende commerciali, aziende che provvedono al
trasporto delle merci, quelle che si occupano della vendita, aziende di marketing e
pubblicitarie,banche. Invece si occupano di servizi le pubbliche amministrazioni, gli
istituti di ricerca, giornali, televisioni, ospedali, imprese che si occupano di sport e
turismo.
Nelle società altamente sviluppate una gran parte delle attività svolte in questo
settore vengono svolte con l'ausilio dell'informatica, tanto che essa, insieme alla
telematica danno lavoro a un gran numero di persone e possono essere
considerate un quarto settore detto SETTORE TERZIARIO AVANZATO.
L'attività svolta dai lavoratori dipendenti è regolamentata da un CONTRATTO DI LAVORO
nel quale si stabiliscono
•
•
•
•
•
•
le mansioni del dipendente
l'orario di lavoro
le ore straordinarie
le ferie
la retribuzione
obblighi e diritti dell'imprenditore e del lavoratore
In tutti i paesi industrializzati le grandi categorie di lavoratori (metalmeccanici, chimici,
tessili, insegnanti..) stipulano dei contratti collettivi che valgono per l'intera categoria
nazionale. Questi contratti possono poi essere integrati con disposizioni più favorevoli per i
lavoratori, dai contratti aziendali, stipulati tra un imprenditore e i suoi dipendenti.
Se manca un contratto collettivo di riferimento, può essere stipulato un contratto
individuale tra imprenditore e dipendente. I contratti collettivi vengono concordati tra i
Sindacati, che rappresentano i lavoratori, e le Associazioni degli imprenditori (come la
Confindustria), talora interviene lo Stato per collaborare nelle soluzioni più complesse.
Gli imprenditori e i lavoratori costituiscono il MERCATO DEL LAVORO e come tutti i
mercati è regolato dalla legge economica della domanda e dell'offerta.
1. Se l'offerta è superiore alla domanda il prezzo scende
2. se la domanda è superiore dell'offerta il prezzo sale
Allo stesso modo, se ci sono più lavoratori di quanti siano necessari all'imprenditore la loro
retribuzione resta bassa, al contrario essa sale. Ma i lavoratori non sono merci e quindi il
loro stipendio non può scendere sotto un determinato minimo garantito dai contratti e dallo
Stato. Il problema che si pone è invece quello della disoccupazione nel caso in cui ci siano
tanti lavoratori per un determinato settore.
Parlare di disoccupazione non è però così semplice e tanto meno lo è comprenderne le
cause.
Di certo la tecnologia ha tolto molti posti di lavoro a gente specializzata in un settore
specifico e che magari non è in grado di fare altro. Anche il fatto che a volte i lavoratori
perdono delle occasioni di impiego non conoscendo tutte le offerte avanzate dalle aziende
sul territorio. La globalizzazione dell'economia ha inoltre creato più disoccupazione. Per
combattere la disoccupazione bisogna avviare un movimento di creatività e innovazione
in modo di compensare con nuove attività quelle che scompaiono.
IL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA
•
•
•
•
•
•
solo un cittadino su due tra i 15 e i 65 anni e solo il 42% delle donne lavora;
solo un cittadino su due paga il sistema previdenziale (inps)
9 persone su 100 sono disoccupate, in particolare donne, adulti sopra i 45 anni e
giovani.
I giovani partecipano poco alle attività formative
i servizi pubblici all'impiego sono piuttosto scadenti
cinque milioni di abitanti lavorano in nero (senza regolare contratto di lavoro e
quindi senza tutela)
Nelle società industrializzate è cresciuto il livello culturale della popolazione e quindi anche
dei lavoratori, grazie all'obbligo di frequenza scolastica fino a 16 anni. Questo ha
consentito alle aziende di avere del personale più qualificato ma al tempo stesso gli exallievi, soprattutto diplomati e laureati, pretendono, a ragione, di avere un lavoro che li
soddisfi professionalmente comportando una diminuzione di persone disposte a fare i
lavori più umili. Dato che negli ultimi anni sono arrivati in Europa moltissimi immigrati e
continuano ad arrivare in cerca di lavoro, assistenza, salvezza, fuggendo da guerre e
miseria, ad essi sono riservati i lavori più umili e meno retribuiti.
Le donne nei paesi industrializzati lavorano in un'alta percentuale (fino al 60-70 %) ma
rappresentano ancora una risorsa sfruttata poco e male, oltre al fatto che hanno poca
possibilità di carriera rispetto agli uomini.
Le innovazioni tecnologiche e l'informatica costringono oggi a una nuova organizzazione
del lavoro in tutti i settori. Il mercato del lavoro richiede sempre più lavoratori qualificati
capaci di leggere le istruzioni delle macchine e di programmarle ed assisterle.
Diminuiscono sempre più i posti di lavoro per i manovali e gli operai generici, mentre
aumentano quelli gli impiegati e gli operatori professionalmente esperti. Sia nel settore
secondario che terziario si sta abolendo il vecchio sistema delle gerarchie: non esiste più il
capo-ufficio, il capo-reparto, il capo-dipartimento, una pratica non passa più in tante mani
prima di essere completata; oggi un singolo impiegato o un gruppo di impiegati è in grado
di completarla con il suo computer e portarla a termine.
Allo stesso modo nelle industrie si stanno abolendo i caposquadra e capoofficina.
Oggi tutto cambia molto velocemente: i prodotti passano presto di moda, cambiano i
processi di produzione, i macchinari, le aree geografiche di vendita, le esigenze di
lavorazione e quindi si richiede molta flessibilità ai lavoratori, intesa come capacità di
adattarsi a svolgere nuove mansioni o a trasferirsi se necessario. A causa delle
innovazioni tecnologiche o delle ristrutturazioni aziendali, oggi è molto facile perdere il
posto di lavoro. Chi viene licenziato spesso si trova a doversi reinventare
professionalmente parlando, frequentando dei corsi di specializzazione o trasferendosi in
una nuova città.
I nuovi SERVIZI PER L'IMPIEGO sostituiscono i vecchi UFFICI DI COLLOCAMENTO,
dove fino a poco tempo fa il lavoratore in cerca di occupazione era munito di un libretto di
lavoro e andava ad iscriversi in delle liste.
• Le Province gestiscono questi servizi
• a livello nazionale esso viene coordinato dal SIL (Sistema informativo lavoro)
• le persone in cerca di un lavoro sono inserite in delle liste di collocamento
indipendentemente dal luogo di residenza e per ognuno viene riempita una scheda
che sostituisce il libretto del lavoro
• sono previsti colloqui periodici di orientamento e proposte di inserimento lavorativo
e di attività di formazione e riqualificazione
A fianco dei servizi pubblici per l'impiego possono agire le agenzie per il lavoro di
carattere privato per le seguenti attività
•
•
•
somministrazione di lavoro
intermediazione
ricerca e selezione del personale
Il LAVORO A PROGETTO sostituisce quello CO.CO.CO (Collaborazione Coordinata
Continuativa) ed è un tipo di prestazione in cui il lavoratore assume stabilmente l'incarico
di eseguire un determinato progetto o programma di lavoro, concordando con il datore di
lavoro la modalità di esecuzione, la durata e il compenso. Il rapporto cessa nel momento
in cui viene portato a termine il progetto.
Il LAVORO ACCESSORIO o OCCASIONALE prevede che il lavoratore esegua un
determinato lavoro o servizio in modo non abituale ed in autonomia organizzativa ed
operativa. Il rapporto di lavoro termina con il raggiungimento del risultato concordato.
Questo tipo di rapporto dura non più di 30 giorni e ha compensi non superiori a 3000 euro
l'anno. Le attività ammesse sono piccoli lavori domestici straordinari, compresa
l'assistenza domiciliare, piccoli lavori di giardinaggio, di pulizia e manutenzione. E' rivolto
a : disoccupati da oltre un anno, casalinghe, studenti,pensionati, disabili e soggetti in
comunità di recupero, lavoratori extracomunitari.
Il LAVORO A TEMPO PARZIALE (PART TIME) prevede un orario di lavoro ridotto e può
essere:
1. di tipo orizzontale: con una riduzione rispetto all'orario giornaliero
2. verticale: con un impiego in determinati periodi della settimana
3. misto: con una combinazione di verticale e orizzontale
Anche in Italia comincia a svilupparsi il TELELAVORO, specie nel settore terziario.
I lavoratori svolgono la loro attività a casa propria, collegati al resto dell'azienda tramite un
computer. Il telelavoro consente notevoli risparmi all'azienda diminuendo di molto i costi
fissi.
I lavoratori restano dipendenti a tutti gli effetti. La retribuzione viene tuttavia sganciata
dall'orario di lavoro e legata alla produttività.
La legge italiana prescrive che l' ORARIO DI LAVORO non superi le 8 ore giornaliere e le
48 ore settimanali. I contratti collettivi ed aziendali però prevedono ormai da molti anni
degli orari più brevi, che non superano le 40 ore settimanali.
Rispetto all'orario, la legge tutela in modo particolari il lavoro dei giovani e delle donne: i
ragazzi tra i 14-15 anni non possono superare le 7 ore giornaliere e le 35 ore settimanali; i
giovani al di sotto dei 18 anni e le donne non possono lavorare di notte (salvo eccezioni).
Le ore di lavoro straordinario devono essere retribuite con una maggiorazione, variabile da
contratto a contratto, rispetto alla normale retribuzione. C'è un limite massimo anche nelle
ore di straordinario che è possibile fare. Tutti i lavoratori hanno diritto alle ferie che sono
anche un obbligo al quale i lavoratori non possono rinunciare.
La retribuzione è il compenso che spetta ai lavoratori, cioè il salario degli operai e lo
stipendio degli impiegati. Quasi tutti i dipendenti vengono retribuiti a tempo; altri dipendenti
vengono retribuiti a cottimo, cioè in rapporto alla quantità di lavoro che svolgono: più
producono e più guadagnano. Ci sono poi delle categorie particolari di dipendenti che
vengono retribuiti col metodo della provvigione, cioè con una somma di denaro
corrispondente ad una percentuale fissa (per esempio il 10%) del valore di ciò che
producono: ad esempio i rappresentanti di commercio che più vendono e più guadagnano.
La retribuzione che i lavoratori ricevono non corrisponde al costo del lavoro che l'azienda
deve sostenere ma è la somma di tante voci di spesa che sono a carico dell'imprenditore:
la retribuzione che un dipendente ogni mese riceve è solo una di quelle voci, anche se la
più consistente.
Ci sono poi:
I CONTRIBUTI PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI → (parte a carico del lavoratore e
parte dell'azienda) per le pensioni, gli infortuni e le malattie
Gli ACCANTONAMENTI PER LE LIQUIDAZIONI (TFR*) → (Trattamento di fine rapporto)
La busta paga è il prospetto che indica nel dettaglio le somme che il lavoratore percepisce
per un determinato periodo di lavoro e quelle che gli vengono trattenute. Le voci più
importanti che vengono riportate sulla busta sono relative a :
LA RETRIBUZIONE → (paga base, straordinari, festivi, notturni, scatti di anzianità..)
GLI ASSEGNI PER IL NUCLEO FAMILIARE → somme che spettano al lavoratore per le
persone a suo carico
TRATTENUTE PREVIDENZIALI → Inps, Inail, ecc.
TRATTENUTE FISCALI → imposte che il lavoratore versa allo Stato in relazione al
proprio reddito
*TFR (Trattamento di Fine Rapporto) o Liquidazione : spetta al lavoratore quando cessa il
lavoro, qualunque ne sia la causa: dimissioni, licenziamento, e anche in caso di morte (in
questo caso va ai familiari).
La CASSA INTEGRAZIONE è una forma di aiuto che lo Stato concede ali imprenditori e ai
lavoratori di un'azienda in crisi. I lavoratori non vengono licenziati ma sospesi per un
periodo di tempo e lo Stato si occupa della loro retribuzione tramite l'Inps. Per il periodo di
sospensione lo Stato paga l'80% dello stipendio dei lavoratori in cassa integrazione. In
questo periodo i cassaintegrati possono svolgere attività di lavoro autonomo o dipendente
dandone comunicazione alla sede provinciale dell'INPS e rinunciando all'integrazione
salariale per i giorni lavorati.
Se l'Inps non viene avvertita il lavoratore perde il diritto alla cassa integrazione.
Quando un'azienda decide di licenziare un lavoratore dopo il periodo di cassa integrazione
può richiedere la MOBILITA' e quel lavoratore viene iscritto nelle liste regionali di mobilità
presso l'Ufficio regionale del lavoro. Un lavoratore in mobilità ha diritto a ricevere per il
primo anno l'80% dello stipendio, per poi scendere al 64%. La durata massima della
mobilità varia a seconda dell'età del lavoratore, da uno a tre anni.
Il LICENZIAMENTO per essere legittimo deve avere una giusta causa o giustificato
motivo.
Vi è una giusta causa ad esempio quando si verificano fatti piuttosto gravi: per esempio
quando il dipendente compie un furto nell'azienda o danneggia volontariamente il posto di
lavoro, quando è responsabile di una rissa, ecc...
Vi è un giustificato motivo invece quando il dipendente non rispetta il contratto di lavoro ed
è responsabile di gravi mancanze: per esempio quando si assenta per più volte in modo
ingiustificato.
Vi è anche un giustificato motivo quando l'azienda dimostra che il dipendente non è più
necessario alle sue esigenze di produzione.
Ad esclusione del licenziamento in tronco (per giusta causa) il datore di lavoro è tenuto a
dare il giusto preavviso nei termini e nei modi previsti dal contratto.
Il licenziamento può essere impugnato, cioè contestato, dal lavoratore: egli può fare un
tentativo di riconciliazione con l'azienda e poi può sottoporre il suo caso al giudizio di un
giudice.
Il rapporto di lavoro può terminare anche con le dimissioni del lavoratore, che devono
essere presentate con un giusto preavviso, secondo il contratto di lavoro.
Le leggi italiane si ispirano a principi sociali secondo cui lo Stato è una comunità di
individui che collaborano per il bene comune e quindi nessuno può essere lasciato solo
nelle difficoltà.
A questi principi si ispira il sistema della PREVIDENZA in base alla quale lo Stato obbliga i
lavoratori ad essere previdenti, cioè a risparmiare per i momenti del bisogno e per la
vecchiaia.
E sempre in base a questi principi lo Stato chiede ai lavoratori di produrre ricchezza
destinata ad assistere chi ha bisogno, che lavori o no. Gli enti previdenziali sono:
INPS → ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE
INAIL → ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI CONTRO GLI INFORTUNI
SUL LAVORO
Questi contributi rappresentano una percentuale della retribuzione di un dipendente,
vengono pagati in parti non uguali, sia dalle imprese che dai lavoratori.
Con il denaro che raccoglie mediante i contributi lo Stato paga ai lavoratori le pensioni di
vecchiaia e di invalidità e li assiste quando sono malati o infortunati. Sempre con il denaro
dei contributi lo Stato eroga anche un minimo di pensione a chi non ha mai lavorato e non
ha i mezzi per vivere e assiste i malati che non hanno versato un contributo.
I lavoratori quindi, pagando i contributi, si pagano una forma di assicurazione che li mette
al riparo dagli imprevisti ma collaborano anche ad assistere i concittadini meno fortunati.
AGRICOLTRA E AMBIENTE
L'AGRICOLTURA è l'insieme delle attività rivolte alla coltivazione del terreno e
all'allevamento degli animali con la finalità di produrre gli alimenti necessari all'uomo e fa
parte del settore primario insieme alla pesca e all'estrazione mineraria.
I FATTORI CLIMATICI
Il clima ha una grande influenza sulla vita delle piante: ciascuna pianta riesce a crescere e
riprodursi soltanto in determinate condizioni climatiche e queste esigenze variano
moltissimo da specie a specie e questo spiega il gran numero di colture che si incontrano
nelle diverse zone climatiche.
LA TEMPERATURA
Ogni pianta ha bisogno di una determinata quantità di calore, ad esempio il banano,
l'ananas e le piante di caffè e cioccolato necessitano di molto calore, mentre il melo, il pero
e il castagno necessitano di una quantità minore di calore. Alcune piante hanno bisogno di
diverse quantità di calore nel corso della loro vita: ad esempio il frumento ha bisogno di più
calore nella fase di maturazione delle spighe.
LA LUCE
Sappiamo che la luce è necessaria affinché avvenga la fotosintesi clorofiliana (l’insieme
delle reazioni durante le quali le piante verdi producono sostanze organiche a partire da
CO2 e dall’acqua, in presenza di luce )
L'ACQUA
E' il terzo fattore indispensabile alla vita delle piante, al di sotto di una certa quantità
minima di acqua vi è il deserto.
Essa provvede alla nutrizione delle piante con i sali minerali che contiene in soluzione e
l'ossigeno. L'acqua utilizzata dalle piante è quella contenuta nel terreno o nel vapore
atmosferico.
IL VENTO
Il vento è dato dallo spostamento di masse d'aria a causa della differenza di pressione ed
influisce sulla vita delle piante in quanto è in grado di spezzarne i rami, il tronco e portarne
via le foglie, inoltre accelera il fenomeno di traspirazione.
IL TERRENO AGRARIO
E' lo strato superficiale della crosta terrestre, capace di ospitare
la vita delle piante ed è costituito da minerali
(azoto,fosforo,potassio) e sostanze organiche (animali e vegetali
in decomposizione).
Lo strato di terreno direttamente utilizzato dall'agricoltura prende
il nome di SUOLO. Le tre sostanze che si trovano nel terreno
sono ARGILLA,SABBIA,CALACARE.
Se un terreno contiene solo uno di questi elementi viene detto
rispettivamente argilloso,sabbioso o calcareo.
L'argilla rende il terreno più compatto.
La sabbia rende il terreno permeabile all'acqua.
Il calcare aiuta la decomposizione delle sostanze organiche.
Un terreno fertile deve contenere la giusta quantità di sostanze minerali, deve essere
abbastanza morbido in modo da lasciar passare l'acqua e l'aria. Ogni specie di pianta
predilige un determinato tipo di terreno anche se poi si adattano soprattutto lì dove
interviene l'uomo con fertilizzanti e diserbanti.
MODIFICA DELL'AMBIENTE
Come abbiamo detto il compito dell'agricoltura è quello di produrre gli alimenti
indispensabili per la sopravvivenza dell'uomo ed è un compito molto difficile dato che la
popolazione della terra aumenta di anno in anno. I Paesi ricchi hanno affrontato il
problema utilizzando una grande quantità di risorse artificiali: fertilizzanti chimici,
antiparassitari, macchine agricole sempre più sofisticate, costosi impianti di irrigazione.
Inizialmente si ebbe l'impressione di aver intrapreso una giusta strada in quanto i terreni
sembravano produrre molto di più e si chiamò 'rivoluzione verde' questo nuovo modo di
intendere l'agricoltura, ma ben presto si evidenziarono gli aspetti negativi di questo
modello di sviluppo:
•
•
•
•
distruzione delle foreste
erosione del suolo a causa dell'azione dell'acqua
salinizzazione dei suoli a causa delle irrigazioni
inquinamento chimico per un eccessivo utilizzo di fertilizzanti e diserbanti
TECNICHE AGRONOMICHE
Le tecniche agronomiche hanno lo scopo di modificare il terreno agricolo per renderlo più
adatto alle esigenze delle piante che vi sono coltivate.
Si tratta di lavorare e sistemare il terreno, irrigarlo,concimarlo e utilizzare fitofarmaci [sono
tutti quei prodotti, di sintesi o naturali, che vengono utilizzati per combattere le principali
avversità delle piante (malattie infettive, fisiopatie, parassiti e fitofagi animali, piante
infestanti) ]
Questi interventi hanno aumentato la fertilità del suolo nel corso del tempo, consentendo
un grande aumento della produzione agricola. Il pericolo è però quello di un eccessivo
sfruttamento del terreno che potrebbe determinare un impoverimento del suolo.
Lavorazioni del terreno
Hanno lo scopo di rendere il terreno adatto alla semina e
stabiliscono le condizioni necessari alle piante durante il loro
sviluppo e fino alla raccolta del prodotto.
Dopo una coltivazione il terreno si presenta duro e compatto,
poco areato e poco adatto a ricevere acqua.
Le lavorazioni tendono a :
•
•
•
•
•
•
rendere il terreno più soffice e areato
favorire la penetrazione dell'acqua
aumentare lo spessore del terreno a disposizione delle
radici delle piante
regolare la superficie del terreno
distruggere le piante infestanti
introdurre sementi e concimi
Illustrazione 1: dopo il
raccolto
Le lavorazioni possono essere eseguite con semplici mezzi manuali oppure con
macchinari complessi.
La vanga,la zappa, l'aratro a mano, sono strumenti antichi che si utilizzano ancora oggi.
Illustrazione 2: Illustrazione 3:
vanga
zappa
Illustrazione 4: aratro a manno
Lavorazioni di messa a coltura
Sono eseguite su un terreno che non è mai stato coltivato o che non viene coltivato da
molto tempo.
DISSODAMENTO: si tratta di un'aratura molto profonda (fino a 60-80 cm) e costituisce la
prima lavorazione vera e propria.
Serve a rimuovere il terreno compatto, ad arearlo a migliorarne le condizioni generali per
le operazioni successive.
Lavorazioni di preparazione alla semina
Sono quelle che si effettuano per preparare il terreno alla semina
ARATURA → smuove e rivolta la parte superiore del suolo, in genere dopo precedenti
coltivazioni.
L'aratro è formato dal coltro (che taglia il terreno verticalmente), dal vomere (che lo taglia
orizzontalmente) e dal versoio (che lo solleva e ribalta).
ERPICATURA → l'erpice sminuzza superficialmente il terreno
ESTIRPATURA → serve ad eliminare le erbacce
FRESATURA → la fresa sminuzza e rimescola il terreno
RULLATURA → con i rulli si frantumano le zolle più grosse
Lavorazioni di coltivazione
Sono quelle che vanno dalla semina alla raccolta e hanno lo scopo di mantenere il terreno
nelle migliori condizioni per favorire la crescita e lo sviluppo delle piante
SARCHIATURA → lavorazione superficiale del terreno per conservarne l'umidità,
distruggere le piante infestanti
RINCALZATURA → serve ad addossare un po' di terreno alla radice della piantina per
sostenerla e proteggerla
Nuove tecniche
non lavorazione:si semina con una speciale seminatrice direttamente sul terreno che non
ha subito lavorazioni. Le erbacce vengono distrutte preventivamente con diserbanti.
lavorazione minima: il terreno è lavorato meccanicamente solo in superficie, per pochi
centimetri di profondità
Questi tipi di lavorazioni (o non lavorazioni) sono applicate solo dove vengono seminate
piante che lasciano pochi residui.
MACCHINE AGRICOLE
1. TRATTRICI o MACCHINE MOTRICI
macchine a motore che servono per il traino
trattori → a 4 ruote
motocoltivatori → a 2 ruote
2. MACCHINE OPERATRICI
sono quelle che svolgono il lavoro e vengono trainate dalle macchine motrici
(aratro, fresatrice..)
3. MACCHINE OPERATRICI SEMOVENTI
sono macchine operatrici dotate di motore (falciatrice,mietitrice..)
Scarica

TECNOLOGIA SETTORI PRODUTTIVI programma di