neo alcune piante da lui trovate nelle peregrinazione per i monti della Sicilia inquadrandole
secondo le caratteristiche sessuali.
La trattazione ha inizio con la 4 classe del
sistema linneano e continua con la 6", 10% 12 , 13%
14% 16 , 19 , 20 , nonché le superflue e le frustanee,
appunto perchè per le altre classi ( l , 2% ecc.), neri
esistevano le specie corrispondenti.
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Le « Pìantae » sono quindi preziose non tanto
per il significato scientifico, quanto e massimamente, per quello storico. Probabilmente il lettore
attende di trovare nell'operetta di Padre Bernardino piante straordinarie, esotiche, rare o sconosciute, specialmente trattandosi di vegetali appartenenti all'isola più illustre del Mediterraneo e ricordando i grandi geografi e scienziati dell'antichità che ne scrissero. Senonchè le piante straordinarie non stanno nelle pagine di Padre Bernardino. Egli infatti si affissa più volentieri alle piante
comuni, a quelle onninamente conosciute. Esamina il Cardo dei lanaioli e lo confronta con le varietà segnate nel Pamphyton del Cupani, lo vedeva
« capitulis oxillaribus, subsessilibus, summi pedunculatus... » ne aveva trovata una varietà. Analogamente per il Rhamnus e così di seguito per le altre piante del libretto.
Bisogna osservare che il nostro Padre era
erborilsta, come, del resto, tutti i botanici antichi e
curava le malattie con le erbe che il Signore mise
a sua ed a nostra disposizione. Il Rhamnus era note-
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neo alcune piante da lui trovate nelle peregrina