Cinema & Follia
la sfinge
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Cesare Secchi
Cesare Secchi
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Cesare Secchi è membro associato della Società Psicoanalitica
Italiana (I.P.A.) e già professore aggregato di psichiatria presso
l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
Autore di numerosi lavori di argomento psicodinamico e psicopatologico, ha pubblicato in collaborazione L’infinita sfumatura. Immagini e suggestioni psicoanalitiche attorno a una versione
cinematografica di Il giro di vite di Henry James (Pisa 2007) e La
fascinazione. Riflessioni psicoanalitiche (Parma 1994). Ha curato
un catalogo video sulla malattia mentale Immagini della follia
(Rimini 1994). Nel 2007 ha pubblicato Cinema e follia. Catalogo
sulla malattia mentale (Rimini).
Esercita la professione di psicoanalista a Reggio Emilia.
Cinema & Follia
Nelle tante liste che si è avuto modo di consultare sulla rete i tentativi
di selezione e di categorizzazione dei film sulla follia corrono continuamente il pericolo di forzature e arbitrarietà. Chi scrive ritiene che
il pericolo sia inevitabile: infatti esiste sempre un’importante quota di
“interpretazione” nell’attribuzione di questa o quella categoria a un
determinato testo filmico, giacché certe ipotesi, anche se meditate e
argomentabili, sono molto legate ai gusti, alla sensibilità e alla storia
professionale dell’interprete/ spettatore.
Cesare Secchi
1115 film e audiovisivi sulla malattia mentale
Guaraldi
Terza tappa della lunga maratona di Cesare Secchi - appassionato cinefilo e noto psicoanalista - dopo il celebre repertorio
di esordio del 1994 “Immagini della follia” e dopo l’omonimo
database interattivo su cd-rom del 2007. Questo vero e proprio dizionario del cinema dei quattro continenti che indaga il
disagio mentale è un’opera ciclopica pur ridotta all’essenziale
di micro-schede descrittive dei singoli film con i relativi rimandi alle parole chiave che definiscono l’argomento trattato.
ricercabili per parola chiave
Guaraldi
In copertina:
immagine dal film “Il posto delle fragole”
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Cinema e follia
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Catalogo audiovisivo sulla malattia mentale
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© 2015 Guaraldi srl
Sede legale, direzione, redazione, magazzino:
via Novella, 15 - 47922 Rimini
Tel. 0541.742974 - 742497
Fax. 0541.742305
www.guaraldi.it - www.guaraldilab.com
e-mail: [email protected]
Grafica: Noël Bessah
ISBN PDF 978-88-6927-137-3
In copertina: immagine dal film "Il posto delle fragole"
Cesare Secchi
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Catalogo audiovisivo sulla malattia mentale
Guaraldi
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Indice
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Introduzione.................................................................... p. 7
Bibliografia..................................................................... p. 23
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Indice alfabetico per titoli............................................ p. 27
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Indice alfabetico per parole chiave............................... p. 661
Istruzioni per l’uso
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Lasciando interamente all’autore di motivare le scelte fatte
nell’attribuire le parole-chiave alle schede dei vari film, compete invece all’editore di spiegare al “moderno” lettore di questo
libro in formato PDF qualche “trucco” per fruire al meglio di
questo immenso database che sfrutta le tecnologie di ricerca
all’interno del file.
Aperto il PDF vi apparirà sulla sinistra un indice (Segnalibri)
che potrete utilizzare scorrendo con il cursore fino alla parola
chiave che vi interessa. Cliccandoci sopra vi ritroverete nella
scheda relativa con l’elenco delle schede che corrispondono a
tutti i film marcati con quella parola.
Aprendo poi lo strumento “Trova” (in qualche versione troverete il cannocchiale), vi apparirà una casellina di testo su
cui trascriverete la parola chiave che vi interessa: appariranno
quindi, una dopo l’altra, le singole schede dei film taggatti con
la parola chiave che vi interessa.
Potrete quindi sviluppare la vostra ricerca personale soffermandovi sul film che vi interessa o addirittura compilando dei
vostri eBook personali per rassegne di film su temi mirati, tagliando e incollando su una normale pagina di Word le varie
schede una dopo l’altra.
Se, invece, la vostra ricerca partisse da un film che vi interessa digiterete nella finestra “trova” il titolo del film stesso e vi
troverete all’interno della scheda: di qui potrete ampliare la ricerca a tutti i film “paralleli” che trattano in qualche modo un
argomento assimilabile.
Ultima annotazione: troverete i numeri di alcune schede sottolineati. Ciò sta ad indicare che quel titolo è particolarmente
pertinente per la parola chiave citata.
Buon lavoro!
Introduzione
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Dalla metà degli anni ottanta, epoca in cui è iniziata la catalogazione da parte dello scrivente delle opere cinematografiche sulla follia presso la Clinica psichiatrica dell’Università
di Modena, non solo la psichiatria è molto cambiata, ma si
sono intensificati i suoi rapporti con il medium audiovisivo,
che, anche grazie al sempre più diffuso e sofisticato ricorso
al web, ha conosciuto un’importante evoluzione tecnologica.
Già nelle precedenti edizioni (sempre pubblicate per i tipi di
Guaraldi, 1994 e 2007) si è avuto modo di segnalare il fenomeno (l’ultima versione consisteva infatti di un CD, corredato da
un libretto introduttivo in formato cartaceo): oggi, una rapida
carrellata in rete permette di individuare numerose liste di film
dedicate alla sofferenza psichica, a testimonianza di un vivace
interesse per l’argomento.
In confronto alla versione del 2007 sono state apportate diverse modifiche. Innanzitutto, per ragioni squisitamente editoriali,
il catalogo non corrisponde in toto a quello presente presso il
Centro di Documentazione di Storia della Psichiatria di Reggio
Emilia, in quanto un certo numero di titoli, in prevalenza di
tipo documentaristico, è stato espunto per vari motivi (insufficiente pregnanza o marcato localismo del video, eccessiva tangenzialità rispetto alla psichiatria). Inoltre, si è tentato in maniera maggiormente sistematica, nella raccolta e nella siglatura
delle opere, di “andare incontro” al materiale filmico, ai suoi
topoi e ai suoi stereotipi, cercando di dare loro un nome (se non
più scientifico, quantomeno più descrittivo) da un punto di vista dinamico e psicopatologico. In tale prospettiva, si è mantenuto il criterio estensivo di selezione dei testi: dunque, non
solo i film narrativi, i documentari o i servizi televisivi espressamente dedicati a una storia terapeutica o a un argomento
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psichiatrico (comprese le registrazioni di qualche particolare
esperienza professionale o convegno), ma anche tutti quei lavori di finzione dove l’azione drammatica abbia speciali risonanze emotive o l’intrigo psicologico vi svolga una parte centrale
senza che si approdi a una codificabile sindrome psicopatologica (per esempio, Un cuore in inverno di Claude Sautet o La
passeggera di Andrzej Munk); perciò, sono state incluse anche
alcune opere fantastiche (quali, Ombre ammonitrici di Arthur
Robison, ecc.) o fantascientifiche (come Thomas est amoureux
di Paul Renders), nonché quelle dove viene principalmente
rappresentato l’universo mentale infantile e l’universo onirico
(tipo, Cría cuervos di Carlos Saura o Una sera, un treno di André Delvaux). Inoltre, sono stati inseriti anche numerosi film
che, pur non occupandosi direttamente di psichiatria, portano
sullo schermo con profondità e competenza le problematiche
psichiche relative ad aree di confine: l’handicap somatico (per
esempio, Mare dentro di Alejandro Amenábar); molte forme
di addiction (si vedano Trainspotting di Danny Boyle o La regina degli scacchi di Claudia Florio, eccetera); le gravi malattie
organiche (come Hospital di Frederick Wiseman, Mon frère di
Patrice Chéreau), i vissuti circa la morte (come Irene, Irene di
Peter Del Monte, All That Jazz di Bob Fosse) e la religione (per
esempio, Luci d’inverno di Ingmar Bergman o Il nastro bianco
di Michael Haneke). Come è successo per le precedenti versioni del catalogo, sono state escluse tutte quelle opere diegetiche
dove il ricorso alla patologia risulta pretestuoso (le innumerevoli e insignificanti vicende di serial killer o di barocche deviazioni sessuali), con qualche eccezione, quando in certi film,
a prescindere dalla loro credibilità psicologica e narrativa, il
protagonista è uno psichiatra o uno psicologo oppure la storia
si svolge interamente in una clinica psichiatrica o in un frenocomio: si tratta, a volte, di commedie (come Le donne hanno
sempre ragione di Nunnally Johnson), altre volte di film drammatici (per esempio, L’educazione di Giulio di Claudio Bondì),
altre volte ancora di horror movie (quale Gothika di Mathieu
Kassowitz). Fanno parte del catalogo anche alcuni testi cinematografici che, al di là dello loro verosimiglianza, ricoprono
comunque un certo ruolo nella storia del cinema, come Io ti
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salverò di Alfred Hitchcock o Morgan, matto da legare di Karel
Reisz. Un discorso analogo vale per certi documentari forse più
tangenziali, come Patrimoine hôspitalier européen di Luc Cartigny, che nell’ambito di una rassegna architettonica di ospedali
storici d’Europa, si sofferma sull’ex-ospedale psichiatrico San
Lazzaro di Reggio Emilia.
A questo proposito, va rilevato che in confronto all’edizione
2007 è decisamente aumentato il numero dei documentari, dei
servizi televisivi e dei montaggi didattici: tanto quelli d’autore (come Wiseman, Philibert, Depardon, Segre) quanto quelli
prodotti presso il Dipartimento di psichiatria di Reggio E. e
altrove (come quelli dell’Associazione Psiche & Immagine).
Merita, infine, osservare come si siano modificate nel tempo
le forme di disagio mentale e i luoghi figurativi che il cinema
narrativo ha scelto di utilizzare: non solo dall’epoca del muto
in poi, ma anche dalla metà degli anni Ottanta – data di inizio della raccolta video – a oggi. Si può, infatti, notare che
attualmente ricorrono certi temi quasi inediti in precedenza: la
presenza dell’Alzheimer quale nucleo centrale del racconto (Il
ricordo di belle cose di Zabou Breitman o Iris. Un amore vero di
Richard Eyre); la frequente messa in scena di nuove patologie,
come lo stalking (da Brivido nella notte di Clint Eastwood a
M’ama…non m’ama di Laetitia Colombani) o certe forme di
dipendenza (si veda Shame di Steve McQeen o il cortometraggio Né con te né senza di te di Elisabetta Marchiori e Massimo
De Mari); la produzione di serial, dove il protagonista è uno
psichiatra (Dr. Huff, Mental) o addirittura lo è un trattamento
psicoterapico seguito dappresso nel tempo (come avviene in
In Treatment, dove ciascuna puntata di circa 25’ consiste in
una seduta con un paziente che viene poi ritrovato nelle puntate/sedute successive).
Struttura dell’attuale versione
Nella presente edizione la scheda originaria è stata un poco
modificata: infatti, nell'elenco dei titoli, oltre qualche dato essenziale relativo al film (autore, data, origine, ecc.), la Trama
ha subito qualche ampliamento (sunto del contenuto dell'opera con alcune note psicopatologiche e/o psicodinamiche),
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e le Parole chiave, collocate subito dopo, sono state in parte
rimaneggiate. All’elenco dei titoli in ordine alfabetico segue
quello delle Parole chiave, sempre in ordine alfabetico, con i
numeri corrispondenti ai titoli, qualora quel certo item vi sia
rappresentato: se in un video una Parola chiave viene particolarmente messa in scena e/o approfondita si è provveduto
a sottolineare il numero relativo. Va segnalato, inoltre, che rispetto alle versioni precedenti, ci si è proposti di “asciugare”,
per così dire, l’assetto complessivo, con un utilizzo delle Parole Chiave più mirato, nel tentativo di promuovere una maggiore specificità delle stesse (soprattutto per quelle di ambito
psicoanalitico e fenomenologico).
Pertanto, il soggettario ha subito alcuni cambiamenti, sempre con la consapevolezza che sia materialmente impossibile
tradurre in temi la complessità dello psichico (anche di quello
cinematografico). Anzi, si ha l’impressione che la massima aderenza delle Parole chiave a un dato testo segnali una certa qual
piattezza espressiva del medesimo (pensiamo, per esempio, a
certi film tv nordamericani magari ispirati a fatti veri o a certi documentari impudicamente celebrativi). Comunque, sono
stati depennati certi item troppo generici (come Immagine della follia, Ambiente familiare, …) e ne sono stati aggiunti altri,
più denotativi: un gruppo di categorie sistemiche (Conflitto
di coppia, Famiglia invischiante, Figlio genitoriale, ecc.); degli
aspetti sintomatici non previsti nelle edizioni precedenti (Tic,
Rallentamento psicomotorio, Stereotipia, Fatuità, ecc.); alcune
categorie psicopatologico/nosografiche, magari presenti in uno
o pochi film, ma forse di rilievo anche per questo (Asperger,
Gilles de la Tourette, Dipendenza da videogiochi, Gambling,
ecc.); qualche insolita o recente terapia psichiatrica (Terapia
farmacologica preventiva, Deep Brain Stimulation, Cingulotomia, …); certe situazioni o esperienze inter/intrapsichiche di
particolare pregnanza emotiva (Non-Compliance, Morte, Religione, ecc.); determinati contesti implicati nell’assistenza psichiatrica, abbastanza spesso riportati nei documentari (Cooperativa di lavoro, Welfare, Associazione di volontariato, Ospedale
psichiatrico giudiziario, ecc.); sindromi somatiche di speciale significato patologico e/o drammatico (Porfiria, Psoriasi, Sclerosi
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multipla, AIDS, ecc.); eventi critici dalle dirompenti e destrutturanti conseguenze sulla mente (Parricidio, Incesto, Violenza
sulla donna, ecc.); personaggi celebri del campo psicologico/
psichiatrico (Freud, Jung, Basaglia, Bleuler, Cerletti, Spielrein,
ecc.); infine, certe formulazioni cinematografiche della malattia
mentale che si sforzano di allargare le implicazioni del disagio
psichico, oltre i singoli soggetti sofferenti, a un gruppo, a un
ambiente, a un’epoca definita (tipo Follia come metafora storico-sociale). Per di più, rispetto ad alcune Parole chiave sono
stati individuati dei sottogruppi che permettono una maggiore
determinatezza, qualora il testo da schedare li contenga: per
esempio, Ambiente socioculturale è stato affiancato da Ambiente letterario, Ambiente dello spettacolo, Ambiente sportivo,
Carcere, ecc. Analogamente, sono specificate numerose fobie:
Fobia dei colori, Fobia d’impulso, Agorafobia, Claustrofobia, Fobia sociale, ecc.; l’item di Disturbi dell’umore è accompagnato
da Eccitamento maniacale, Stato ipomaniacale, Depressione, Disturbo bipolare, Melanconia. E così via.
L’allargamento della gamma di Parole chiave ha comportato
qualche problema di siglatura: infatti, alcuni temi individuati sono riferibili a stati d’animo, sentimenti, ruoli o situazioni
relazionali di non sempre facile attribuzione, proprio per la
complessità dell’alone semantico che li sottende. Per esempio, Fascinazione e Seduzione hanno forse aree di significato
sovrapponibili: perciò, si è siglato la seconda, quando il principale fattore di attrazione sia costituito da una parte importante
e preziosa di sé (la bellezza fisica, il carisma morale o intellettuale, la ricchezza, una qualche straordinaria capacità, ecc.)
esibita, ostentata o comunque posta in grande evidenza da un
determinato personaggio (si vedano La verità di Henri-Georges Clouzot o Il fuoco di Giovanni Pastrone); si è, invece, impiegato Fascinazione, quando l’elemento in gioco è maggiormente legato a un’atmosfera, a una dimensione affettiva o a un
mondo vero e proprio (la sensualità, la magia, l’arte, la follia,
la morte, ...), come potrebbe essere il caso di Lilith di Robert
Rossen o L’amour à mort di Alain Resnais.
Un’altra difficoltà di siglatura concerne l’apparente equivalenza tra Funzioni genitoriali, da una parte, e Paternità e Ma-
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ternità, dall’altra: la questione è stata risolta, attribuendo alla
prima Parola chiave la prospettiva di chi riceve tali funzioni
o ne è specialmente deprivato, mentre Paternità e Maternità
andrebbero riferite a chi le medesime funzioni riesce a erogare
(o vi riesce poco e niente). Per esempio, in Il posto delle fragole
di Ingmar Bergman c’è sia la messa in scena della gelida anziana madre di Isak, nonché della modalità relazionale altrettanto
arida e distaccata del protagonista nei confronti del proprio
figlio Evald (Funzioni genitoriali); nel contempo, il fattore di
crisi tra quest’ultimo e la moglie concerne il desiderio di Marianne di proseguire la propria gravidanza (Maternità, Paternità). Inoltre, sempre con Funzioni genitoriali ci si intende riferire anche a quell’insieme di operazioni comunicative sensu
lato diatrofiche – contenimento fisico e mentale, promozione
di crescita e autonomia – esercitate o meno da una figura di
caretaker (non necessariamente un padre o una madre) nei confronti di qualcuno, magari un paziente psichiatrico, che si trovi
in una speciale condizione di bisogno emotivo (come potrebbe
essere il caso di Another Year di Michael Leigh, di Il silenzio di
Kevin di Michael Tuchner o Sto lavorando? di Daniele Segre).
Va, inoltre, osservato che certi item, a seconda dei contesti,
possono condensare significati simili, ma distinti, magari disposti lungo un continuum. Per esempio, si è siglato Sogno sia nel
caso che si trattasse di un’esperienza onirica in senso stretto (si
veda L’immagine allo specchio di Ingmar Bergman o Misteri di
un’anima di Georg Wilhelm Pabst), ma altresì a proposito di
fantasie o di immagini mnemoniche intensamente vissute (cfr.
La prima volta di Jennifer di Paul Newman) o perfino qualora
lo stesso racconto cinematografico tenda a collocarsi in un’area
grigia tra la veglia, l’allucinazione, la fantasia e il sogno (come
avviene in Lo specchio di Andrej Tarkovskij o in Toto le héros
di Jaco Van Dormael). Anche Gruppo professionale1 merita una
precisazione: lo si è utilizzato sia per alludere a una tradizionale
équipe psichiatrica o medica (cfr. La tela del ragno di Vincente
Minnelli o Near Death di Frederick Wiseman) sia per riferirsi
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Tutte le Parole chiave relative all’ambito professionale (Accanimento terapeutico, Deontologia professionale, Identità professionale, Gruppo professionale,
Self-Disclosure, Setting …) sono ascrivibili soltanto alle figure professionali considerate: Assistente sociale, Infermiere, Medico, Operatore psichiatrico, Psichiatra, Psicologo.
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a qualcosa di più ampio, come, per esempio, la corporazione
dei medici, quella degli psicoanalisti, eccetera (si veda Freud.
Passioni segrete di John Huston o la Prima stagione di In Treatment). Altrettanto dicasi per Rischio, che è stata attribuita per
indicare delle situazioni di pericolo materiale (suicidio, aggressione fisica, morte) oppure, in un’accezione meno letterale, per
designare quelle circostanze in cui il rischio viene erotizzato o
comunque entra in una particolare dinamica mentale (come è
il caso del Gambling in Il giocatore di Robert Siodmak o delle
avventure sessuali del protagonista nel Casanova ’70 di Mario
Monicelli). Infine, Suicidio è stato siglato tanto per i suicidi
portati effettivamente a termine quanto per quelli solamente
tentati: nonché per quelle circostanze ancora più complesse
ove un personaggio fa in modo, a causa di sue perentorie spinte
affettive, di farsi uccidere (cfr. Furia selvaggia di Arthur Penn
oppure Transfert pericoloso di Francis Girod).
Per quel che riguarda, poi, le Parole chiave di stretta pertinenza psicoanalitica, sono state quasi tutte mantenute (si è
rinunciato a Diniego, troppo indeterminato e spesso non corrispondente al concetto freudiano originario), con qualche
aggiunta (Setting, Insight ecc.). In particolare, si è deciso di
ricorrere all’item Identificazione proiettiva, quando nell’opera
cinematografica esaminata vi sia un personaggio o un gruppo
che sembra espellere un aspetto di sé in un altro personaggio
o in un altro gruppo: potrebbe essere il caso di Il mostro di
Düsseldorf di Fritz Lang, nel quale le collettività organizzate
(cittadini comuni, polizia e malavita) individuano nel serial
killer l’elemento disgregatore per antonomasia, in quanto
viene posto come l’emblema delle loro paure e inquietudini;
oppure, questo concetto psicoanalitico, peraltro abbastanza
controverso in letteratura, è stato impiegato, quando, specie
in un film diegetico, a un personaggio capita di “iniettare” in
un altro un certo stato emotivo che lo induce irresistibilmente
a un comportamento agito (cfr. Chi ha ucciso Bella Sherman?
di Edouard Molinaro o Exotica di Atom Egoyan). Viceversa,
si è utilizzato Identificazione per indicare un processo dalla durata variabile, più intrapsichico e meno o per nulla interattivo,
di assimilazione di determinati contenuti mentali all’interno
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della mente di un personaggio. Per esempio, in L’occhio che
uccide di Michael Powell il protagonista serial killer, che filma
il terrore sul volto delle vittime, ha fatto proprio l’approccio
voyeuristico del padre scienziato: questi ha ripreso, registrato
e fotografato in modo sistematico le sue reazioni emotive nel
corso dell’infanzia. Oppure, in Manhunter di Michael Mann
l’agente federale Graham, sensitivo e sofferente, è in grado di
assorbire l’atmosfera di alcuni delitti, immedesimandosi intimamente alla logica obliqua dell’assassino. E ancora. Per quel
che concerne la categoria Lutto, rispetto all’edizione 2007 si
è maggiormente cercato di circoscriverla a quelle situazioni
drammatiche in cui il processo di distacco dall’oggetto perduto sia in gran parte avvenuto nel corso della vicenda: come
potrebbe essere il caso di Sotto la sabbia di François Ozon
o Tre colori. Film blu di Krysztof Kieslowski. Un’altra Parola chiave “psicoanalitica” che rischia la vaghezza è Passaggio
all’atto, dato che ce ne si è serviti al di là dell’originario significato freudiano di «agire al posto di ricordare»: infatti, si
è siglato questo item tutte le volte che un personaggio mette
manifestamente in atto un suo conflitto interno (a meno che
tale aspetto non sia già incluso in un’altra categoria, come
Menzogna, Serial killer, Stalking, Suicidio, e così via). Sempre
restando in ambito psicoanalitico, è risultata a volte problematica l’attribuzione delle varie Angosce (Castrazione, Persecutoria, Depressiva, Perdita e Separazione) che ineriscono al
testo cinematografico (narrativo e documentaristico), mentre
per l’aspetto puramente sintomatico si è utilizzato il parametro Ansia. Siccome si è constatato che se un item ricorre con
troppa frequenza tende a perdere di pregnanza, ci siamo interrogati su come comportarci al riguardo, giacché questi timori
di fondo (almeno secondo la psicoanalisi) sono talmente alla
radice della sofferenza psichica, come dell’esperienza affettiva
in generale, da essere pressoché sempre presenti: un po’ come
nell’Inferno dantesco la superbia e l’invidia non hanno una
collocazione definita in qualche girone (come invece avviene
nel Purgatorio), poiché ineriscono a ogni peccato mortale. Né
è immaginabile una qualunque vicenda umana minimamente
significativa senza che entrino in gioco le suddette apprensio-
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ni. Pertanto, proprio in forza della loro rilevanza abbiamo deciso di conservare tali Parole chiave. Naturalmente, Angoscia
di castrazione non può che essere attribuita molto spesso, dato
che con questo concetto freudiano ci si riferisce a tutte quelle situazioni conflittuali dove il soggetto ha paura di fallire,
di non essere all’altezza, di venire giudicato, di non riuscire
a esprimere compiutamente se stesso, e così via; altrettanto
si potrebbe dire a proposito di Angoscia persecutoria, secondo cui si teme una minaccia esterna - da una figura ostile a
un complotto generalizzato, a una possessione demoniaca - in
grado di invadere l’intimità e l’integrità del Sé (specie in opere
cinematografiche che parlano di malattia mentale); inoltre, è
impiegata la categoria Angoscia depressiva tutte le volte che un
certo personaggio è preoccupato o spaventato di danneggiare
il suo oggetto d’amore o una parte preziosa della propria mente (come può avvenire in Gli esclusi di John Cassavetes, dove
la protagonista rischia di riprodurre con il ragazzino ritardato il totalizzante attaccamento materno), mentre Angoscia di
perdita sarebbe riservata a quelle vicende emotive nelle quali
il medesimo oggetto d’amore (una persona, un ideale) è per
qualche ragione venuto a mancare o si teme che lo sia (si vedano La camera verde di François Truffaut o Una brutta storia
di Claude Sautet); infine, si è siglato Angoscia di separazione
qualora un certo testo filmico rappresenti le vicissitudini del
distacco e/o dell’esclusione (è il caso di tutte le opere dove si
parla di Stalking oppure in quelle dove sono in gioco dei rapporti personali molto intimi e tenaci, come, per esempio, in Lo
specchio scuro di Robert Siodmak).
Un discorso analogo varrebbe per altre Parole chiave (anche non psicoanalitiche) che di fatto tendono a tornare con
speciale frequenza: Colpa, Idealizzazione, Norma e devianza,
Rabbia, Scissione, e così via. Ci si è adoperati per farne un uso
il più possibile specifico. A rigore anche Storia della psichiatria
si potrebbe utilizzare per tutti (o quasi) i video compresi nel
catalogo: si è deciso di riservare tale item ai servizi televisivi, ai
documentari e alle registrazioni di eventi, valorizzandone per
così dire la funzione di documento, mentre per i film di finzione la si è utilizzata soltanto quando il contenuto è parso rive-
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stire un preciso rilievo storico (come è il caso di La stregoneria
attraverso i secoli di Benjamin Christensen, Regeneration di
Gillies McKinnon, oppure Moi, Pierre Rivière di René Allio).
Insomma, secondo la nostra ipotesi, malgrado tutte le difficoltà testé elencate, sarebbe la combinazione dei vari parametri del soggettario a conferire eventuale coerenza e significatività al singolo testo catalogato. Per fare un paio di esempi.
In La pazzia di Re Giorgio di Nicholas Hytner il plot ruota attorno all’eccitamento psicotico acuto di Giorgio III di Inghilterra (Agitazione psicomotoria, Delirio erotomanico, Delirio di
gelosia, Disturbi del sonno, Eccitamento maniacale, Esibizionismo, Fatuità, Logorrea), in quanto il sovrano è affetto da porfiria (Porfiria, Psicosi esogena, …), tra vissuti di persecuzione
e di decadimento (Angoscia di castrazione, Angoscia persecutoria); contestualmente, vengono descritte le diverse reazioni
dell’ambiente di corte, dai parenti ed eredi, agli uomini politici (Caso celebre, Ambiente socioculturale, Norma e devianza); ci
sono altresì i medici che si affaccendano invano attorno al re in
cerca di soluzioni (Diagnosi differenziale, Medico, Storia della
psichiatria, Terapie fisiche). Risulta, invece, risolutivo l’intervento rigorosamente pedagogico (Psicopedagogia), quasi behavioristico in nuce, compiuto da un religioso di nome Willis. Un
altro esempio potrebbe essere costituito da I colori del silenzio
di Milka Assaf, un mediometraggio documentaristico (Storia
della psichiatria) girato presso la Casa degli Artisti a Gugging,
una comunità (Comunità terapeutica, Istituzione psichiatrica,
Riabilitazione, Trattamento residenziale) che ospita una decina di lungodegenti (Lungodegenza, Schizofrenia cronica) provenienti dall’ospedale psichiatrico di Vienna e specialmente
versati nelle arti figurative (Art brut, Arte-terapia): vengono
particolarmente seguiti Johann Fischer e August Walla nelle
loro storie psicopatologiche (Allucinazione acustica, Angoscia
persecutoria, Autismo, Delirio megalomanico, Delirio persecutorio), nelle loro idiosincrasiche abitudini, nel loro speciale
rapporto con la pittura e il disegno (Comunicazione non verbale, Creatività, Fruizione estetica, Proiezione).
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Obiettivi del catalogo
Nelle tante liste che si è avuto modo di consultare sulla rete
(vedi più sotto) e altrove (Grossini, 1984; Fleming & Manvell, 1984; Gabbard & Gabbard, 1999; Robinson, 2003; Wedding e a. 2005; Zamparo, 2005; De Felice e Pascucci, 2007;
Kondo, 2008; Senatore, 2004 e 2010; Balestrieri e a., 2010) i
tentativi di selezione e di categorizzazione dei film sulla follia
corrono continuamente il pericolo di forzature e arbitrarietà.
Chi scrive ritiene che il pericolo sia inevitabile: infatti, come
anche attestano gli esempi riportati alla fine del precedente
paragrafo, esiste sempre un’importante quota di “interpretazione” nell’attribuzione di questa o quella categoria (anche di
parametri diagnostici macroscopici, come Paranoia o Eccitamento maniacale) a un determinato testo filmico, giacché certe
ipotesi, anche se meditate e argomentabili, sono molto legate
ai gusti, alla sensibilità e alla storia professionale dell’interprete/spettatore.2 In ogni caso, l’opzione nel presente soggettario
per un ampio ventaglio di item intenderebbe fornire una plausibile, per quanto parziale, “copertura” del campo variegato
e molteplice della sofferenza mentale portata sullo schermo.
Anche perché il catalogo ha l’unico scopo di fornire una traccia a chi si accosti al materiale in questione: dallo studente
e dallo specializzando ai corrispondenti docenti (medicina,
infermieristica, psicologia, sociologia, discipline dello spettacolo, pedagogia), al professionista (psichiatra, psicologo, infermiere psichiatrico, insegnante) e allo studioso (storico della
psichiatria, critico cinematografico, pedagogo), fino al comune cittadino interessato. In questo senso, dato che la maggior
parte delle opere catalogate si trova su supporto DVD presso
il Centro di Documentazione di Storia della Psichiatria di Reggio Emilia, si ritiene che l’autentico destino di tale catalogo
sia quello di un suo organico inserimento in un museo della
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Per giunta, nelle Parole chiave qui proposte si trovano degli item categoriali (Agitazione psicomotoria, Contenzione fisica, Episodio psicotico acuto, Psichiatra, ecc.) che in teoria non dovrebbero costituire difficoltà di sorta nella loro
attribuzione: ci sono o non ci sono. Viceversa, tutte o quasi le Parole chiave di
provenienza psicoanalitica e molte altre di impianto fenomenologico (Fascinazione,
Invidia, Vergogna, ecc.) sono maggiormente o esclusivamente dimensionali e la loro
utilizzazione dipende molto da quanto in una certa opera cinematografica vi ha
visto o meno l’estensore di queste note.
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Cinema e follia
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psichiatria: un progetto vagheggiato da molti anni da allestire
presso uno o più padiglioni dell’ex-ospedale psichiatrico di
Reggio Emilia. Infatti, l’antico manicomio San Lazzaro, che a
cavallo del XIX e XX secolo ha avuto un rilievo e una risonanza a livello europeo (visitato da Charcot e da Kraepelin),
possiede uno straordinario patrimonio di interesse storico,
forse unico nel panorama italiano: fondo antico di volumi e
riviste, documentazione clinica dalla seconda metà del XIX
secolo, archivio amministrativo, archivio fotografico, raccolta iconografica, scritti dei ricoverati, strumenti di laboratorio,
strumenti di cura e contenzione, ecc. In questo ambito il materiale e il catalogo video svolgerebbero una proficua funzione
complementare, accanto alle altre sezioni citate, di raccolta,
conservazione, didattica e ricerca. Addirittura, in prospettiva si potrebbe immaginare un sito Web o qualcosa di simile,
strettamente correlato al museo, ove non solo si acceda a un
catalogo simile a questo (magari con la possibilità di incrociare
i dati), ma ci sia altresì la possibilità di visionare (ed eventualmente scaricare) i filmati che interessano.
I titoli contenuti nella presente edizione del catalogo sono
1115.
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ELENCO DELLE PAROLE CHIAVE
a) Parole chiave medico-psichiatriche (includono i sintomi, le
categorie nosografiche, i luoghi di cura, i trattamenti, i provvedimenti di legge e i nominativi dei personaggi celebri del
campo)
Accanimento terapeutico, Acrofobia, Agitazione psicomotoria, Agorafobia, AIDS, Alcoolismo, Allucinazione acustica,
Allucinazione protettiva, Allucinazione tattile, Allucinazione
visiva, Andreasen, Anonima alcoolisti, Ansia, Antropofagia,
Arte-terapia, Asperger, Attacco di panico, Attività di animazione, Attività teatrale, Autismo, Automutilazione.
Basaglia, Bleuler.
Caso celebre, Caso terminale, Catatonia, Cecità, Cerimoniale,
Cingulotomia, Claustrofobia, Cleptomania, Colloquio clinico, Colloquio coi familiari, Comunità terapeutica, Consultorio, Contenzione fisica, Crisi da astinenza.
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Day-Hospital, Deep Brain Stimulation, Delirio depressivo,
Delirio erotomanico, Delirio di gelosia, Delirio megalomanico, Delirio mistico, Delirio persecutorio, Delirium, Demenza,
Deontologia professionale, Depressione, Diagnosi differenziale, Difficoltà scolastiche, Dipendenza da cellulare, Dipendenza da farmaci, Dipendenza dagli scacchi, Dipendenza dal
sesso, Dipendenza da sostanze, Dipendenza da TV, Dipendenza da videogiochi, Discussione clinica, Disforia, Dislessia,
Dismorfofobia, Dispercezione, Disturbi dell’adattamento, Disturbi dell’alimentazione, Disturbi della condotta, Disturbi
della coscienza, Disturbi del linguaggio, Disturbi della memoria, Disturbi di personalità, Disturbi pervasivi dello sviluppo,
Disturbi della sessualità, Disturbi di somatizzazione, Disturbi
del sonno, Disturbi dell’umore, Disturbo antisociale di personalità, Disturbo bipolare, Disturbo borderline di personalità,
Disturbo delirante, Disturbo dissociativo d’identità, Disturbo
fittizio, Disturbo narcisistico di personalità, Disturbo ossessivo-compulsivo, Disturbo post-traumatico da stress, Disturbo
psicomotorio.
Effetti collaterali, Elettroshock, Encopresi, Enuresi, Epilessia, Episodio psicotico acuto, Ergoterapia, Esibizionismo, Euforia, Eutanasia.
Fatuità, Feticismo, Fobia degli animali, Fobia dei colori, Fobia d’impulso, Fobia degli oggetti appuntiti, Fobia scolare,
Fobia sociale, Fobia dei temporali, Fobia delle uniformi, Folie à deux.
Gambling, Gilles de la Tourette, Gravidanza isterica, Gruppo
appartamento, Gruppo professionale, Guarigione.
Handicap somatico.
Identità professionale, Infermiere, Intervento sulla crisi, Intervento domiciliare, Ipocondria, Isteria, Istituzione psichiatrica.
Jaspers.
Laing, Legge 180, Lobotomia, Logorrea, Lombroso, Lungodegenza.
Malpractice, Medico, Melanconia, Milieu-therapy, Mitomania, Multiple Chemical Sensitivity, Museo della psichiatria,
Musicoterapia, Mutacismo.
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Cinema e follia
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Narcoanalisi, Narcolessia, Neurochirurgia, Non-Compliance,
Nosofobia.
Operatore psichiatrico, Operatore tirocinante, Ospedale psichiatrico giudiziario, Ossessione, Overdose.
Pantoclastia, Paranoia, Paraplegia, Pavor nocturnus, Pedofilia, Perizia psichiatrica, Personalità ‘come se’, Politica psichiatrica, Porfiria, Proiezione, Promiscuità, Psichiatra, Psichiatria
biologica, Psichiatria dinamica, Psichiatria territoriale, Psicomotricità, Psicopedagogia, Psicopatogenesi, Psicosi esogena,
Psoriasi.
Rallentamento psicomotorio, Reazione a malattia somatica,
Ricovero volontario, Ritardo mentale, Romme & Escher, Rupofobia.
Schizofrenia cronica, Sclerosi multipla, Sessuofobia, Setting,
Sindrome di Down, Sindrome di Stendhal, Sogno, Sordità,
Specchio unidirezionale, Stalking, Stato ipomaniacale, Stereotipia, Stigma, Storia della psichiatria, Suicidio, Supervisione.
Tabagismo, Terapia del dolore, Terapia farmacologica, Terapia farmacologica preventiva, Terapia insulinica, Terapie
fisiche, Test psicometrici, Tic, Transessualismo, Trattamento
residenziale, Trattamento sanitario obbligatorio, Trauma,
Travestitismo
Uditori di voci.
Welfare.
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b) Parole chiave psicoanalitiche, sistemiche e psicoterapiche in
genere (inclusi i nominativi dei personaggi celebri nel relativo
campo)
Andreas-Salomé, Angoscia di castrazione, Angoscia depressiva, Angoscia di perdita, Angoscia persecutoria, Angoscia di
separazione, Atto mancato, Auto-mutuo-aiuto.
Bateson, Bettelheim.
Comunicazione non verbale, Comunicazione paradossale,
Conflitto di coppia, Conflitto trans-generazionale,.
Famiglia contenitiva, Famiglia disfunzionale, Famiglia estesa, Famiglia invischiante, Famiglia trigenerazionale, Figlio
genitoriale, Freud, Fromm-Reichmann, Funzioni genitoriali,
Fusionalità.
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Hug-Helmuth.
Idealizzazione, Identificazione, Identificaz. proiettiva, Imitazione, Impostura, Inibizione, Insight, Ipnosi, Isolamento,
Isteria.
Jung.
Lacan, Lutto.
Magia, Marie Bonaparte.
Osservazione infantile.
Passaggio all’atto, Proiezione, Psicoanalisi, Psicopatogenesi,
Psicoterapia.
Relazione anale, Relazione fallica, Relazione narcisistica,
Relazione orale, Relazione perversa, Resilienza, Rimozione.
Scissione, Self-Disclosure, Setting, Situazione edipica, Specchio unidirezionale, Spielrein.
Tecnica dell’imago, Terapia catartica, Terapia cognitivo-comportamentale, Terapia di coppia, Terapia di gruppo, Terapia
sistemica, Terapie alternative, Transfert.
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c) Altre parole chiave (psicologiche, sociologiche, e così via)
Aborto, Abuso infantile, Adolescenza, Adozione, Affido, Ambiente accademico, Ambiente artistico, Ambiente letterario,
Ambiente militare, Ambiente musicale, Ambiente ospedaliero, Ambiente poliziesco-giudiziario, Ambiente scientifico,
Ambiente scolastico, Ambiente socioculturale, Ambiente dello spettacolo, Ambiente sportivo, Amour fou, Art brut.
Bisessualità.
Campo di concentramento, Carcere, Caso celebre, Colpa,
Compagno immaginario, Creatività.
Differenza di classe, Dinamiche di gruppo, Doppio legame.
Fantasia di volare, Fascinazione, Figlicidio, Follia come metafora storico-sociale, Fratricidio, Fruizione estetica, Funzioni
genitoriali.
Gelosia, Giuoco.
Immagine corporea, Immagine del doppio, Immagine del mostro, Impostura, Imprinting, Incesto, Inchiesta sessuologica,
Induzione alla follia, Infanticidio, Intelligenza, Invidia, Istituzione totale.
Laborit.
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Cinema e follia
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Magia, Maternità, Matricidio, Menzogna, Mobbing, Montessori, Morte.
Norma e devianza.
Omosessualità.
Parricidio, Paternità, Pedofilia, Piaget, Promiscuità, Psicologo, Psicomotricità, Psicopedagogia.
Rabbia, Religione, Resilienza, Rischio, Role-playing.
Seduzione, Segreto, Serial killer, Simulazione, Skinner, Sogno,
Stigma, Storia della psichiatria, Sviluppo mentale infantile.
Uxoricidio.
Vergogna, Violenza sulla donna.
Watson, William James.
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Cinema & Follia