CENTRO ECOLOGICO ROMEA S.S. 309 ROMEA KM 2,6 E 3,8 RAVENNA DOCUMENTO DI SICUREZZA PER DITTE TERZE (ART 26 D.LGS. 81/2008) AGGIORNAMENTO NOVEMBRE 2010 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna INDICE PREMESSA.............................................................................................................................................4 1 DISPOSIZIONI DI SICUREZZA.....................................................................................................6 1.1 Gestione di eventuali subappalti.................................................................................................8 1.2 Documenti da presentare prima dell'inizio delle attività ............................................................8 1.3 Norme generali di sicurezza .......................................................................................................9 1.3.1 Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) .....................................................................................9 1.3.2 Piano di Emergenza di Comparto .....................................................................................................9 1.3.3 Accesso allo stabilimento ...............................................................................................................10 1.3.4 Divieto di fumare ............................................................................................................................10 1.3.5 Divieto di assumere alcol e cibo .....................................................................................................10 1.3.6 Ingresso e Circolazione interna.......................................................................................................11 1.3.7 Esecuzione lavori in quota..............................................................................................................11 1.3.8 Divieto di usare fuochi e fiamme....................................................................................................12 1.3.9 Permessi di lavoro...........................................................................................................................12 1.3.10 Manovre sui circuiti elettrici...........................................................................................................14 1.3.11 Precisazioni sull'uso dei permessi di scavo.....................................................................................14 1.3.12 Allacciamenti provvisori in cantiere...............................................................................................14 1.3.13 Regolamento per l’installazione del cantiere..................................................................................15 1.3.14 Misure di prevenzione dei rischi di caduta di materiale dall’alto e modalità di utilizzo di apparecchi di sollevamento ...........................................................................................................................16 1.3.15 Modalità di gestione di rifiuti e scarti .............................................................................................16 2 INFORMAZIONI SUL PIANO DI EMERGENZA INTERNO ....................................................18 3 INFORMAZIONI SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE ...................................................19 4 NORME DI COMPORTAMENTO PER L'INGRESSO E LA CIRCOLAZIONE ALL’INTERNO DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA ........................................................................................21 5 RISCHI PRESENTI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA ........................................................................................................................................................22 6 ELIMINAZIONE DELLE INTERFERENZE ................................................................................23 7 ELEMENTI DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE .....................................................25 Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 2 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna ELENCO ALLEGATI 1. ESTRATTO DEL PIANO DI EMERGENZA DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA 2. ESTRATTO DELLE ANALISI E DELLE VALUTAZIONI DI SICUREZZA 3. SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE (CENTRO ECOLOGICO ROMEA KM 2,6) 4. DISPOSIZIONI ROMEA 5. ELENCO PERSONALE DITTA TERZA CON ABILITAZIONI 6. POLITICA QUALITÀ SICUREZZA E AMBIENTE E PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI 7. ELENCO DOCUMENTAZIONE RICHIESTA 8. DICHIARAZIONE RELATIVA ALL’IDONEITÀ TECNICO PROFESSIONALE 9. MODULISTICA PER DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE AL SUBAPPALTO 10. MODULO M.0365 - CONTENUTI MINIMI PMS 11. AUTODICHIARAZIONE DI AVVENUTA FORMAZIONE (ALLEGATO 6 - MANUALE DI GESTIONE DEI CONTRATTI DI APPALTO) 12. NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI ED INTERFERENZIALI IMPIANTISTICO AL KM 2,6 DELLA S.S. 309 ROMEA A RAVENNA RELATIVA AL COMPLESSO 13. NOTA INFORMATIVA SUI RELATIVA AL COMPLESSO 14. P.00.48 MODALITA’ DI ACCESSO AL COMPARTO KM 2,6 PER L'INSTALLAZIONE DI UN CANTIERE ALL'INTERNO DEL RISCHI AMBIENTALI ED INTERFERENZIALI IMPIANTISTICO AL KM 3,8 DELLA S.S. 309 ROMEA A RAVENNA Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 CENTRO ECOLOGICO Pag. 3 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna PREMESSA Nel seguito vengono riportate informazioni, istruzioni e disposizioni, rivolte alle Imprese che per ragioni di lavoro impegnano personale ed attrezzature nell'ambito dei seguenti impianti di HERAMBIENTE SpA del Comparto HERAMBIENTE-SOTRIS, sito in Ravenna, S.S. 309 Romea km 2,6 (di seguito “Comparto km 2,6”) e del Comparto HERAMBIENTE, sito in Ravenna, S.S. 309 Romea km 3,8 (di seguito “Comparto km 3,8”): impianto di trattamento chimico-fisico di rifiuti liquidi (TCF) sito nel Comparto km 2,6 (ex impianto chimico-fisico-biologico o CFB o CHI-FI-BI); impianto di pretrattamento chimico-fisico di rifiuti liquidi (CTIDA) sito nel Comparto km 3,8; impianto disidratazione ed inertizzazione fanghi (DISIDRAT) sito nel Comparto km 2,6 e nel Comparto km 3,8. E’ attualmente in fase di realizzazione presso il Comparto km 2,6 un nuovo impianto di disidratazione ed inertizzazione fanghi, pertanto è presente nell’area dedicata il relativo cantiere (in adiacenza all’impianto TCF). Sono invece state dismesse le parti/sezioni del vecchio impianto di disidratazione fanghi storicamente presenti presso il Comparto km 2,6. Nel Comparto km 2,6 si cita la presenza anche dei seguenti impianti HERAMBIENTE SpA: • discarica per rifiuti non pericolosi (1°, 2°, 3°, 4°, 5° e 6° settore); • discarica per rifiuti pericolosi; • impianto di produzione combustibile da rifiuto (CDR) e impianto di recupero energetico (IRE). Nel Comparto km 2,6 è inoltre presente un impianto dedicato alla combustione del biogas prodotto dalla citata discarica per rifiuti non pericolosi, con successivo recupero energetico, tale impianto è di proprietà e gestito dalla società ICQ. Oltre agli impianti HERAMBIENTE, nel Comparto km 2,6 sono presenti nell’area sud-ovest i seguenti impianti della società SOTRIS SpA: • Centro di stoccaggio e pretrattamento rifiuti speciali anche pericolosi; • discarica per rifiuti pericolosi (I/II Stralcio); • discarica per rifiuti pericolosi (III Stralcio); • discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi (IV Stralcio). Si evidenzia che il Centro SOTRIS è un impianto a rischio di incidente rilevante soggetto agli artt. 6 (Notifica), 7 (Sistema di Gestione della Sicurezza) e 8 (Rapporto di Sicurezza) del D. Lgs. 334/99 e s.m.i. Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 4 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Nel Comparto km 3,8 si cita la presenza anche di una discarica esaurita di HERAMBIENTE SpA e di un impianto per la combustione del biogas con produzione di energia elettrica ed essa connesso, di proprietà e gestito dalla società ICQ. Le informazioni riportate nel presente documento dovranno essere di guida ai Responsabili ed al Personale Operativo delle Imprese nel corso dello svolgimento dei lavori. Nel seguito vengono riportate informazioni, istruzioni e disposizioni rivolte alle Imprese che per ragioni di lavoro impegnano personale ed attrezzature. Esse rappresentano precise esigenze dello Stabilimento in quanto costituiscono completamento delle norme di legge e delle norme specifiche riportate nei singoli ordini/contratti/capitolati, e devono essere applicate scrupolosamente. La mancata osservanza di tali disposizioni potrà dar luogo all'annullamento del contratto. Rientra nei principi di HERAMBIENTE SpA il perseguimento dell'obiettivo di garantire la sicurezza e la salute di tutti i lavoratori, la salvaguardia dell'ambiente e la tutela dell'incolumità pubblica soprattutto per ragioni morali e di rispetto per le persone, oltre ad evitare ripercussioni negative sul buon nome della Società per incidenti od infortuni occorsi a personale di Impresa in stabilimento. Inoltre la potenziale, seppur contenuta pericolosità della sostanze trattate sugli impianti presenti in stabilimento: infiammabili, corrosive, tossiche, nocive, cancerogene, asfissianti, impone l'adozione delle maggiori cautele nel campo della prevenzione. Si fa pertanto affidamento alla massima collaborazione delle Imprese operanti all'interno dello stabilimento, dei loro Responsabili e delle figure preposte alla vigilanza sulla conduzione delle attività in sicurezza, affinché, con opera di preventiva istruzione del personale dipendente, con una accurata organizzazione tecnica qualificata e con un’adeguata e continua vigilanza, vengano evitati incidenti ed infortuni sul lavoro. Sugli impianti i lavori vengono eseguiti solo se autorizzati da un permesso di lavoro sul quale sono evidenziati i rischi individuati, le azioni di prevenzione da attuare ed i DPI che il personale esecutore dovrà utilizzare. L'Impresa riconosce di sua esclusiva pertinenza e responsabilità l'osservanza di tutte le norme in materia di sicurezza, salute ed ambiente, la predisposizione e l'applicazione di tutte le cautele antinfortunistiche necessarie nonché la necessità di formare i propri dipendenti sulla base delle informazioni fornite da HERAMBIENTE SpA relativamente ai rischi presenti in stabilimento, prima che questi siano ammessi all'interno dello stabilimento stesso. L'Impresa, prima dell’inizio delle attività oggetto dell’ordine/contratto, deve fornire tutta la documentazione e tutte le informazioni riportate al successivo paragrafo 1.1. Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 5 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) 1 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna DISPOSIZIONI DI SICUREZZA L’Impresa si impegna ad applicare metodologie di lavoro e standard in materia di salute, sicurezza ed ambiente congruenti con quanto previsto dalla normativa vigente, assumendosi pertanto tutte le responsabilità e gli oneri derivanti da tale applicazione. In particolare l’Impresa, per la parte di propria competenza e responsabilità e, ove occorra, in collaborazione con la Committente, si impegna ad adottare tutte le necessarie misure tese ad assicurare: • la salute e la sicurezza dei propri dipendenti nonché del personale della Committente e di terzi eventualmente presenti presso le strutture dell’Impresa, da garantirsi mediante un’organizzazione appropriata e l’adozione di adeguate misure di prevenzione e protezione; • la sicurezza degli impianti e delle opere, da garantirsi in tutte le fasi di realizzazione mediante l’adozione di criteri e procedure nel rispetto della normativa vigente ed attraverso la realizzazione di un sistema per l’identificazione ed il controllo dei rischi. L’Impresa si fa obbligo di osservare e far osservare a tutto il personale utilizzato ed agli eventuali subappaltatori, tutte le leggi in materia di sicurezza, di prevenzione infortuni ed igiene sul lavoro e quanto previsto dai regolamenti interni emanati dalla Committente; in particolare quanto previsto nel: - D.Lgs. 81/2008 ”Attuazione dell’art. 1 della L.123/07 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” e s.m.i. - D.Lgs. 334/1999 “Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose” e s.m.i. In particolare l’Impresa è tenuta ad applicare le norme contenute nel presente “Documento di sicurezza per ditte Terze"; l’inottemperanza alle disposizioni in esso riportate da parte della Impresa potrà comportare la revoca del contratto. L'impresa aggiudicataria, almeno 20 giorni prima dell'inizio delle attività, dovrà fornire al Referente Aziendale le informazioni indicate al paragrafo 1.1 del presente "Documento di sicurezza per ditte Terze". La pianificazione ed il coordinamento dei lavori dovranno essere attuati prima di ogni fase tecnica dei lavori appaltati; alle riunioni indette a tale scopo dal Referente aziendale di HERAMBIENTE dovrà necessariamente partecipare il Datore di lavoro dell’Impresa od un suo incaricato. Nel corso delle riunioni potrà anche essere effettuata la verifica dell’efficacia dell’avvenuta formazione dei lavoratori esterni. Le indicazioni emerse saranno riportate su un "verbale di coordinamento e Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 6 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna cooperazione" e ciascun Datore di lavoro (od il suo incaricato) dovrà comunicarle al proprio personale. È fatto divieto di procedere con l’avvio di qualsiasi attività da parte dell’Impresa prima che venga documentata l’avvenuta formazione del personale dell’Impresa sui contenuti del “Documento di sicurezza per ditte Terze”. L’Impresa dovrà predisporre tutte le attrezzature, i mezzi di protezione e prevenzione, compresi i dispositivi individuali di protezione necessari ed opportuni, ed emanare le disposizioni e le procedure di sicurezza che riterrà opportuno adottare per garantire l’incolumità del proprio personale e di eventuali terzi. Se il lavoro appaltato è soggetto alle disposizioni relative ai cantieri temporanei o mobili (titolo IV del D. Lgs. 81/2008), l’Impresa dovrà attenersi ad esse nell’esecuzione del lavoro. La Committente si riserva il diritto di controllare, in qualsiasi momento, l’adempimento da parte dell’Impresa di quanto sopra descritto. In caso di associazioni temporanee di imprese o di consorzi gli adempimenti di cui al presente articolo spettano all’impresa capogruppo od al consorzio, che dovrà garantire, facendosene carico, che le imprese identificate quali esecutrici forniscano quanto richiesto. Non si potrà comunque dare avvio ai lavori sino all’espletamento di quanto previsto nel presente documento da parte di tutte le società facenti capo ad un determinato capogruppo o consorzio. L’Impresa dovrà notificare immediatamente alla Committente, entro 2 giorni dal suo verificarsi, (mediante l’apposito modulo M.00.30.05 allegato al Regolamento generale di Qualità-SicurezzaAmbiente di Hera) oltre che alle autorità ed enti previsti dalla legislazione vigente, tutti gli infortuni ed incidenti ambientali verificatisi nell’esecuzione dei lavori (anche quelli con prognosi inferiore ai 3 giorni). Inoltre, entro il 15 febbraio di ogni anno, l’Impresa dovrà compilare e trasmettere al Referente aziendale il Riepilogo annuale degli infortuni ((mediante l’apposito modulo M.00.30.06 allegato al Regolamento generale di Qualità-Sicurezza-Ambiente di Hera). Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 7 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) 1.1 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Gestione di eventuali subappalti Qualora l’Impresa intenda subappaltare attività previste dal contratto, dovrà: • richiedere preventivamente l'esplicita autorizzazione alla Committente mediante la modulistica in Allegato 9. Si precisa che all’autodichiarazione dovrà essere allegata fotocopia di un documento di identità del sottoscrittore; • depositare il contratto di subappalto almeno 20 (venti) giorni prima della data di effettivo inizio dell’esecuzione delle relative lavorazioni o prestazioni. La documentazione citata dovrà essere recapitata al Referente aziendale, al quale potrete anche rivolgervi per eventuali chiarimenti. Resta inteso che tale autorizzazione non solleva l’Impresa in alcun modo dal rispetto degli obblighi ed oneri assunti con la sottoscrizione del contratto e che l’Impresa rimarrà l'unica e sola responsabile nei confronti della Committente e dei terzi dell’appalto affidatale. 1.2 Documenti da presentare prima dell'inizio delle attività L'Impresa , almeno 20 giorni prima dell'inizio dell'attività, deve fornire al Referente aziendale di HERAMBIENTE S.r.l. la documentazione individuata specificamente (mediante segno di spunta) in relazione allo specifico ordine/contratto nell’elenco riportato in Allegato 7, tra cui è SEMPRE ricompresa la DICHIARAZIONE RELATIVA ALL’IDONEITÀ TECNICO PROFESSIONALE riportata in Allegato 8 che deve essere consegnata, completa degli allegati ivi richiesti, compilata e sottoscritta dal Rappresentante Legale/Datore di Lavoro dell’Impresa. Si evidenzia che in caso di subappalto, l’Impresa dovrà fornire la medesima documentazione anche per le ditte per le quali è stato autorizzato il subappalto. La documentazione richiesta e specificamente individuata nell’Allegato 7 unitamente all’allegato 11 - AUTODICHIARAZIONE DI AVVENUTA FORMAZIONE” (già consegnato all’Impresa in fase di formalizzazione del Contratto); sono complessivamente considerati quali documenti necessari e sufficienti ai fini della sicurezza. Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 8 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) 1.3 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Norme generali di sicurezza Le indicazioni riportate nel seguito sono desunte dalle procedure in vigore nel Centro Ecologico Romea. Esse integrano quanto riportato nelle Note Informative sui Rischi ambientali ed interferenziali riportate negli Allegati 12 e 13. 1.3.1 Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) Tutti coloro che effettuano attività d’impianto o di servizio soggette a rischi generici, devono indossare gli indumenti di lavoro. Tutti coloro che accedono agli impianti del Centro Ecologico Romea devono indossare l'elmetto, le scarpe di sicurezza e portare con sé la maschera di emergenza (es. tipo MSR1) per tutto il tempo in cui vi operano. All’ingresso di ogni area di lavoro sono installati cartelli segnaletici che individuano i D.P.I. standard obbligatori da indossare (elmetto protettivo, scarpe di sicurezza, ecc.). Il personale impegnato in attività che comportano rischi specifici deve fare uso dei D.P.I. prescritti sul Permesso di lavoro o da specifiche procedure operative. In particolare, per quanto riguarda la protezione delle vie respiratorie, i DPI da utilizzare sono le maschere a pieno o semifacciale dotate di filtro universale (A-B-E-K-P3). L’utilizzo dei D.P.I. deve avvenire nel rispetto delle informazioni e della formazione ricevute e delle specifiche fornite dal fabbricante riguardanti la durata garantita e le modalità di custodia e conservazione. 1.3.2 Piano di Emergenza di Comparto L'attività degli impianti del Centro Ecologico Romea ubicati presso il Comparto al km 2,6 è a rischio di incidente rilevante e quindi soggetta agli adempimenti previsti dal D. Lgs 334/99 e s.m.i. I top event ipotizzabili per questi impianti, unitamente agli scenari incidentali che si potrebbero verificare in altri impianti del Comparto km 2,6, sono gestiti attraverso un “Piano di emergenza di Comparto”. I Responsabili d'Impresa, secondo quanto previsto dal D.M.16 marzo 1998, devono formare i propri lavoratori sulle informazioni fornite da HERAMBIENTE SpA su tale materia, inserite nel presente fascicolo (Allegati 1, 2 e 3). La formazione deve essere fornita a ciascun lavoratore in modo comprensibile ed esaustivo. I Responsabili d'Impresa devono fornire ad HERAMBIENTE SPA evidenza dell’avvenuta formazione dei propri dipendenti tramite consegna del Modulo QSA “AUTODICHIARAZIONE DI AVVENUTA FORMAZIONE” (Allegato 11) debitamente compilato e sottoscritto. Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 9 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Sono programmate periodiche prove di simulazione di emergenza alle quali deve partecipare anche il personale di Impresa quando presente sull'impianto in esercitazione. 1.3.3 Accesso allo stabilimento L’accesso agli impianti e di conseguenza l’ingresso al Comparto km 2,6 e Comparto km 3,8 è riservato ai dipendenti aziendali ed alle persone autorizzate. Il personale di Impresa viene autorizzato ad entrare a fronte di contratti esistenti, previa presentazione delle informazioni di cui ai punti 1.1–1.2 precedenti. L’accesso al Comparto 2,6 è disciplinato dalla procedura P0048, che viene riportata in Allegato 14. L'accesso alle Unità produttive è consentito solo per motivi di lavoro e deve essere autorizzato con permesso scritto. A carico degli inadempienti saranno presi severi provvedimenti disciplinari. 1.3.4 Divieto di fumare In tutto lo stabilimento è vietato fumare, salvo nei luoghi espressamente autorizzati. Il divieto è notificato alle persone mediante cartelli installati presso l’ingresso. Si evidenzia che l'inosservanza a tale disposizione comporta l'immediato allontanamento del contravventore dallo stabilimento. I luoghi autorizzati al fumo sono individuati da cartelli installati con la scritta "In questo luogo (o locale) è permesso fumare". 1.3.5 Divieto di assumere alcol e cibo In tutto lo stabilimento è vietato assumere alcol nonché cibo. Resta concessa la possibilità di assumere cibo nei luoghi espressamente autorizzati, mentre è fatto ASSOLUTO DIVIETO di assumere alcol durante l’intera giornata di attività presso lo Stabilimento, compresi il periodo antecedente all’ingresso e la pausa pranzo anche se effettuata in bar/ristoranti o comunque all’esterno dello Stabilimento. Qualora un addetto dell’Impresa mostri evidenti segni di alterazione da assunzione di alcol durante lo svolgimento delle attività od anche di ritorno dalla pausa pranzo, si provvederà IMMEDIATAMENTE alla sua sospensione dalle attività, procedendo successivamente ad adottare i provvedimenti del caso. Si rammenta a tal fine che le attività svolte in Stabilimento, in quanto soggetto agli adempimenti di cui al D.Lgs. 334/99 e s.m.i. (Seveso), sono da ritenersi attività lavorative nelle quali è fatto assoluto divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche ai Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 10 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna sensi della Legge n. 125/2001 sull’alcol e del connesso Provvedimento del 16 marzo 2006 della Conferenza Permanente Stato-Regioni. 1.3.6 Ingresso e Circolazione interna È vietato l'ingresso in stabilimento agli automezzi non autorizzati e non in regola con le norme della circolazione stradale. Il personale, oltre a mantenere il corretto comportamento previsto dal codice della strada, deve rispettare le seguenti norme interne: - in tutto il comparto è vietato superare il limite di velocità di 20 Km/h; - non sostare davanti ai depositi di materiale antincendio; - dare la precedenza ai mezzi muniti di lampeggiante in funzione, ai mezzi antincendio ed alla autoambulanza; - è vietato forzare interruzioni stradali e/o transitare lungo strade interrotte; - non uscire dalla sede stradale senza autorizzazione; - non ingombrare la sede stradale lasciando gli automezzi in sosta; - non effettuare sbarramenti stradali senza aver prima chiesto un’autorizzazione secondo quanto previsto dalla procedura specifica. 1.3.7 Esecuzione lavori in quota Si evidenzia che le opere provvisionali, quali ponteggi od impalcature, devono essere allestite in conformità alla legge (PIMUS) e da personale idoneo, essere proporzionate al lavoro da svolgere, idonee allo scopo ed essere conservate in efficienza per l'intera durata del lavoro. I lavori a quote superiori ai 2 m di altezza dal piano di calpestio, devono essere sempre organizzati dal Responsabile dell’Impresa che deve impartire al proprio personale le modalità operative, definire le opere di protezione e assicurare una vigilanza affinché il personale utilizzi i dispositivi di sicurezza prescritti contro le cadute dall'alto e quant’altro indicato nel PIMUS. Eventuali operazioni comportanti esposizione a rischio di caduta dall’alto devono comunque essere eseguite a cura di personale adeguatamente addestrato e munito di idonei dispositivi di protezione anticaduta. In caso di rischio limitato e di breve durata di impiego si può fare ricorso all’uso di scale a pioli; in questo caso è necessario: • controllare lo stato di manutenzione della scala; • la presenza e lo stato dei dispositivi antisdrucciolo; • non trasportare carichi con le mani durante la salita sulla scala; • non spostare la scala con una persona su di essa; • non accedere contemporaneamente in due sulla stessa scala; • non abbandonare attrezzi sulle mensole delle scale doppie; Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 11 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna • quando l’uso della scala comporta pericoli di sbandamento, questa deve essere adeguatamente assicurata (nel suo tratto terminale in altezza) e trattenuta al piede da altre persone. 1.3.8 Divieto di usare fuochi e fiamme Per “uso di fuochi e fiamme” si intende: • uso di fuochi di legna per scaldare bitume o per altri scopi; • uso di stufe a legna , a carbone ,a gas o elettriche; • uso di fornelli elettrici o a gas; • ogni tipo di saldatura e cannelli da taglio; • uso di attrezzi capaci di provocare scintille (seghe per ferro, chiavi a battere, mole , trapani, etc) ; sono escluse le chiavi in acciaio inox; • lavori su circuiti elettrici in tensione; • uso di apparecchi capaci di provocare fiammate e improvvisi forti aumenti di temperatura; • uso di pistole sparachiodi; • impiego di strumenti o apparecchiature elettriche non idonee alla classificazione della zona; • apertura delle apparecchiature antideflagranti in tensione. Considerato il pericolo di incendio e di esplosione in tutta l'area dello stabilimento, ogni lavoro che comporti l'uso di fiamma, di saldatura elettrica, di attrezzi che producono scintille, ecc., deve essere espressamente autorizzato mediante specifico Permesso di lavoro. In particolare per tutti i “lavori a fuoco” è necessario un “permesso di lavoro complesso” rilasciato dall’Assistente di Turno previa autorizzazione del Responsabile Esercizio Impianti e del Responsabile di Manutenzione. Il mancato rispetto di questa regola è un’infrazione molto grave. 1.3.9 Permessi di lavoro Nessun lavoro di manutenzione, di costruzione o di montaggio può essere eseguito in stabilimento senza una specifica autorizzazione scritta (Permesso di lavoro). Questa autorizzazione è regolamentata dalla procedura "Permessi di lavoro", di fondamentale importanza per la tutela dell'incolumità e della salute dei lavoratori e per la sicurezza degli impianti; essa si concretizza nel rilascio del Permesso di Lavoro da parte del Responsabile dell'area in cui verrà eseguito il lavoro, all'Esecutore Responsabile dell'Impresa. Per ogni intervento occorre un permesso di lavoro che deve essere "riaperto" ogni giorno alla ripresa dell'attività lavorativa. Per meglio comprendere le modalità operative definite dai permessi di lavoro si riportano di seguito alcuni importanti stralci della procedura stessa. Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 12 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna DEFINIZIONI Preposto: è la persona che ha la responsabilità, al momento, dell'esecuzione del lavoro affidato a lui e ad altro/i esecutori nel rispetto delle disposizioni ricevute. Esecutore lavoro: è la persona che svolge praticamente il lavoro nell'ambito di un gruppo di esecutori oppure che ha la responsabilità diretta di un lavoro individuale. Impresa appaltatrice (assuntore): è l'impresa alla quale si commissiona mediante regolare contratto d'appalto un determinato lavoro. Committente: Società che commissiona il lavoro. Lavoro: ai fini della presente procedura si intende per lavoro da autorizzare con specifico permesso ogni singola fase o più fasi omogenee per rischio dello stesso. RESPONSABILITÀ Responsabilità dell’Assuntore (impresa appaltatrice): − avere completa conoscenza del luogo, delle apparecchiature, dei macchinari su cui si deve operare e dei rischi specifici del luogo stesso per averne presa diretta visione; a tale proposito ha preso contatti preliminari con le Unità interessate della Committente; − adottare personale idoneo, mezzi e attrezzature di lavoro efficienti, indumenti, attrezzature e mezzi di protezione idonei; − prescrivere sul permesso, a conferma o in aggiunta a quelle indicate a solo scopo cautelativo dalla Committente, le precauzioni da seguire, i mezzi di lavoro, le attrezzature ed i mezzi di protezione personale da impiegare durante l'esecuzione del lavoro, tenendo conto dei rischi specifici del luogo e del lavoro da eseguire; − garantire che durante l'esecuzione del lavoro siano osservate le precauzioni indicate, siano impiegati i mezzi e le attrezzature di lavoro previsti, siano adottate le attrezzature ed i mezzi di protezione necessari riportati sul permesso di lavoro, affinché il lavoro si svolga in sicurezza; − garantire che i propri dipendenti vengano messi a conoscenza dei rischi specifici del luogo in cui operano, che usino in modo corretto i mezzi e le attrezzature di lavoro, gli indumenti, le attrezzature ed i mezzi di protezione e che durante l'esecuzione del lavoro siano prese tutte le opportune cautele atte a prevenire danno alle persone e alle cose; − comunicare al Responsabile esercizio impianto della Committente, per iscritto, l'elenco del proprio personale autorizzato alla firma sui permessi di lavoro. Responsabilità del Preposto dell'Assuntore: I compiti del Preposto dell'Impresa Appaltatrice sono quelli conseguenti al modello organizzativo che l'Assuntore nella sua discrezionalità imprenditoriale si è dato. Rapporti tra committente e impresa appaltatrice La Committente, nei rapporti con l'Impresa Appaltatrice (Assuntore), non può mai interferire sull'organizzazione interna di quest'ultima ed sul modo con cui questa regola sia le modalità esecutive del lavoro, sia i rapporti col proprio personale. L'Impresa Appaltatrice ha, nell'ambito della sua autonomia e responsabilità, l'obbligo di adottare Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 13 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna tutte le misure necessarie per eseguire il lavoro in sicurezza. Responsabilità dell’Esecutore lavoro: − prendere visione della copia del permesso di lavoro; − chiedere i chiarimenti necessari a ben comprendere la natura dei pericoli e le precauzioni da adottare; − adottare le precauzioni ed i mezzi di protezione personali previsti nel permesso di lavoro e segnalare immediatamente le eventuali deficienze riscontrate; − non eseguire il lavoro se la copia del permesso di lavoro non è interamente firmata; − l’Esecutore Responsabile dell'Impresa è tenuto a rispettare e far rispettare tutte le prescrizioni individuate sul permesso di lavoro per il personale operativo. Si ribadisce che sugli impianti sono presenti sostanze pericolose per le loro caratteristiche chimico – fisiche (infiammabili, corrosive, nocive, tossiche, cancerogene ecc.). 1.3.10 Manovre sui circuiti elettrici Tutte le manovre per dare o togliere tensione a circuiti elettrici devono essere autorizzate con un apposito permesso scritto e devono essere eseguite da un’elettricista autorizzato che a sua volta deve rilasciare una dichiarazione scritta indicante la manovra effettuata. 1.3.11 Precisazioni sull'uso dei permessi di scavo Chiunque intenda eseguire uno scavo con profondità superiore a 25 cm, in qualsiasi punto dello stabilimento, prima dell’inizio lavori, deve essere in possesso del modulo "Richiesta Stato del Sottosuolo" compilato secondo le modalità previste dalla procedura interna "Permessi di Lavoro". Se è prescritto che lo scavo deve essere "eseguito a mano" significa che per la sua esecuzione devono essere utilizzati attrezzi manuali: vanga, badile, piccone, scalpello, mazzetta, ecc., che non possono essere utilizzati mezzi od attrezzi meccanici portatili quali martello pneumatico, scalpelli pneumatici, ecc. Se nel corso dello scavo, si incontrano degli ostacoli non segnalati nello schizzo planimetrico, occorre fermare immediatamente il lavoro, informare il diretto Superiore ed il Responsabile di Manutenzione di HERAMBIENTE SpA. 1.3.12 Allacciamenti provvisori in cantiere L’Impresa farà si che gli allacciamenti provvisori per i servizi elettrici (compresi i contatori), idrici, di aria compressa e vapore, a partire dai punti di alimentazione messi a disposizione dalla Committente fino ai punti di utilizzo, come pure le baracche per gli uffici, per i magazzini e per locali servizi, siano realizzati secondo le specifiche tecniche della Committente e nel rispetto delle vigenti norme di legge. Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 14 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna In particolare, i collegamenti elettrici di cantiere eseguiti a cura dell’Impresa devono rispondere alle normative in vigore sia in materia di installazione che di qualità dei materiali. Per ottenere un allacciamento alla rete di distribuzione elettrica dello stabilimento, l'Impresa che ne fa richiesta deve disporre di un interruttore onnipolare rispondente alle norme CEI ed un cavo di adeguata lunghezza e sezione; la presa di alimentazione deve obbligatoriamente essere indicata dalla manutenzione di HERAMBIENTE SpA. Si raccomanda l’osservanza delle disposizioni della Legge e delle norme CEI richiamate nelle norme e circolari integrative vigenti. Le operazioni di DARE TENSIONE o di TOGLIERE TENSIONE devono essere eseguite da personale di manutenzione elettrica aziendale che rilascia la "Dichiarazione di manovra su circuiti elettrici" effettuata. Il personale di manutenzione elettrica aziendale è tenuto ad eseguire il controllo di efficienza dell'allacciamento limitatamente al tratto di cavo, agli organi di alimentazione ed all'interruttore generale dell'Impresa. 1.3.13 Regolamento per l’installazione del cantiere La Committente metterà a disposizione dell’Impresa un’area per l’installazione del cantiere. La consegna dell’area di cantiere all’Impresa avverrà tramite la redazione di un Contratto di comodato ad uso gratuito. Tale Contratto sarà allegato alla consegna dell’ordine/contratto e controfirmato dalle Parti. L’Impresa dovrà installare il cantiere nell’area messa a disposizione dalla Committente e dovrà approntarlo con mezzi d’opera ed attrezzature adeguati alla natura dei lavori, nel rispetto delle norme di legge e delle procedure aziendali della Committente. Sono a carico della Committente la fornitura di acqua, energia elettrica, vapore necessari per il riscaldamento e l’illuminazione dei locali terzi installati. Le baracche per uffici, magazzini e per i locali servizi devono rispondere ai requisiti previsti dalle norme di legge vigenti. Deve essere inoltrata a ISPESL la dichiarazione di conformità degli impianti di messa a terra e contro le scariche atmosferiche. Le prescrizioni da osservare per l'installazione del cantiere sono riportate in un documento (vedi all. 4) che il Responsabile dell'impresa dovrà restituire, debitamente firmato, all'Unità QSA di HERAMBIENTE SPA. Le attrezzature e tutti i mezzi impiegati dall’Impresa per l’esecuzione dei lavori devono essere nelle migliori condizioni d’uso, idonei ai lavori e conformi alle disposizioni di legge. L’Impresa ha l’obbligo di verificare lo stato e l’idoneità dei ponteggi, passerelle, elevatori di proprietà della Committente o di terzi dallo stesso utilizzati per l’esecuzione dei lavori. L’Impresa si obbliga a non riportare modifiche, innovazioni o trasformazioni all’area assegnata dalla Committente. Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 15 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna La Committente potrà richiedere il ritiro immediato dal cantiere e dai lavori di qualsiasi persona che, a suo giudizio, non osservi correttamente le disposizioni del presente capitolo. Tali persone non potranno più essere utilizzate nei lavori senza il permesso della Committente. Ogni qualvolta la Committente segnalerà all’Impresa questioni o problemi riguardanti il rispetto dei regolamenti di sicurezza, l’Impresa dovrà prendere atto della segnalazione ed agire conseguentemente con la massima tempestività. E’ fatto obbligo all’Impresa segnalare in forma scritta alla Committente eventuali infrazioni alle norme di sicurezza riscontrate presso il proprio cantiere da Ispettori o Funzionari degli Istituti di Prevenzione. 1.3.14 Misure di prevenzione dei rischi di caduta di materiale dall’alto e modalità di utilizzo di apparecchi di sollevamento Il rischio di caduta di materiale dall’alto è piuttosto limitato data la struttura degli impianti TCF, CTIDA e DISIDRAT; tuttavia è necessario fare attenzione quando si transita in vicinanza delle apparecchiature di grandi dimensioni, soprattutto durante lavori di manutenzione complessi. Per evitare o ridurre il rischio è necessario l’uso dell’elmetto. In caso di utilizzo di gru o paranchi per il trasporto di materiale in altezza è necessario circoscrivere la zona di lavoro interessata, segnalando i pericoli con appositi cartelli. Il posizionamento di apparecchi di sollevamento (autogrù) e di eventuali piattaforme aeree all’interno degli impianti, dovrà essere preventivamente concordato con il Responsabile dell’Impianto. L’Impresa dovrà adottare tutte le cautele necessarie per evitare il movimento di materiale (in modo non controllato) al di sopra di linee o apparecchi in esercizio, oltre che al di sopra di postazioni di lavoro in uso. Gli addetti all’uso della piattaforma aerea dovranno utilizzare idonei dispositivi di protezione individuale anticaduta (cintura di sicurezza) collegata a cordino di posizionamento. E’ richiesta all’impresa (preventivamente) la copia del libretto di omologazione dell’apparecchio di sollevamento, oltre che delle ultime verifiche di funi e catene eseguite sull’apparecchio. 1.3.15 Modalità di gestione di rifiuti e scarti Si precisa che, salvo diverse specifiche indicazioni contrattuali: ¾ Di tutti i rifiuti derivanti dall’attività oggetto del presente contratto, la Committente assume il ruolo di produttore. ¾ L’Impresa è tenuta a collocare detti rifiuti nei contenitori idonei, posizionati nei punti di raccolta indicati dalla Committente ed indicati in apposita Planimetria (che viene illustrata e resa disponibile per la consultazione in occasione delle Riunioni di coordinamento) evitando ogni altro tipo di accumulo o deposito. Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 16 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna ¾ Nella raccolta e deposito dei rifiuti derivanti dall’attività oggetto del presente contratto l’Impresa dovrà rispettare le regole interne stabilite dalla Committente . Di tali regole l’Impresa si impegna a rendere edotto il proprio personale. ¾ Il ruolo di produttore è assunto dall’Impresa per tutti i materiali in eccedenza e per i rifiuti derivanti dal mantenimento dei propri mezzi, attrezzature, dispositivi, ecc. , generati per effetto della propria attività. ¾ Ogni movimentazione e/o servizio di detti materiali all’interno o all’esterno dello stabilimento, presso discariche o impianti di smaltimento autorizzati, deve avvenire secondo le disposizioni previste dalle norme in vigore. Di dette disposizioni l’Impresa dichiara di essere a perfetta conoscenza sollevando la Committente da ogni responsabilità per eventuali danni a mezzi o personale di terzi o all’Ambiente causati dal mancato rispetto delle suddette norme. L’Impresa è pertanto diffidata dall’effettuare operazioni di trasporto e smaltimento rifiuti di qualsiasi tipo, derivanti dal mantenimento dei propri macchinari e/o attrezzature che siano in contrasto con quanto previsto dalle norme succitate. Eventuali inadempienze, che possono in qualche modo compromettere il suolo, l’acqua, o l’aria nell’ambito dell’insediamento produttivo della Committente o all’esterno del medesimo, vedranno l’Impresa, unica responsabile verso le Autorità competenti; da parte della Committente saranno intraprese tutte le azioni ed i provvedimenti del caso. Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 17 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) 2 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna INFORMAZIONI SUL PIANO DI EMERGENZA INTERNO Emergenza: evento o condizione anomala che può comportare pericolo per le persone, per gli impianti e/o per l’ambiente (voluminosa fuga di gas nocivo, perdita o spandimento di liquido pericoloso e/o infiammabile, incendio o esplosione, calamità o disastro, eventi pericolosi di particolare entità ecc.). SE RILEVATE UN’EMERGENZA O AVETE BISOGNO DI AIUTO, DOVETE DARNE IMMEDIATA SEGNALAZIONE AL PERSONALE AZIENDALE Fornite in modo chiaro e preciso tutte le informazioni in vostro possesso inerenti l’emergenza in atto quali: luogo dove è avvenuto l’incidente, tipo di incidente, eventuali potenziali pericoli ecc. Nei Comparti è presente una squadra di pronto intervento interna opportunamente addestrata che, informata dell’evento, attiverà il Piano di Emergenza di cui al paragrafo 1.3.2 del presente documento. E’ quindi opportuno ed indispensabile prendere visione della planimetria del comparto per capire dove ci si trova e per comunicare chiaramente il luogo esatto dell’emergenza. Tutte le emergenze relative alle attività di comparto (incendi, sversamenti di liquidi pericolosi, ecc.) sono gestite dal personale della Squadra di Emergenza interna che provvederà a segnalare l’evento mediante sirena e ad impartire le istruzioni necessarie mediante sistema telefonico o verbale tramite un addetto. Per il comportamento da tenere all’interno dell’impianto dal personale visitatore, dagli autisti e dal personale Terzo nel caso venisse comunicato un’eventuale stato di emergenza, si rimanda alla consultazione dell’estratto del Piano di emergenza (Allegato 1). Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 18 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) 3 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna INFORMAZIONI SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE Il D. Lgs. 334 del 17/08/1999 e s.m.i. reca l’attuazione della Direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. Secondo le definizioni del D. Lgs. 334/99, si definisce incidente rilevante: “un evento quale un'emissione, un incendio o un'esplosione di grande entità, dovuto a sviluppi incontrollati che si verificano durante l'attività di uno stabilimento di cui all'articolo 2, comma 1, e che dia luogo ad un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per l'ambiente, all'interno o all'esterno dello stabilimento, e in cui intervengano una o più sostanze pericolose”. Tutti gli Stabilimenti in cui sono presenti sostanze pericolose in quantità tali da poter potenzialmente causare un incidente rilevante sono sottoposti a particolari adempimenti e controlli da parte delle autorità competenti per accertare che siano state prese ed attuate tutte le misure necessarie a minimizzare la probabilità e le conseguenze di un incidente. Nell’ambito della valutazione dell’applicabilità delle disposizioni in materia di controllo dei pericoli di incidente rilevante agli impianti HERAMBIENTE SpA del Comparto km 2,6 e Comparto km 3,8 di Ravenna, va precisato che, tra tutti i rifiuti in ingresso, solamente i rifiuti oleosi (caratteristica di pericolosità H14 “Ecotossici” secondo l’Allegato I della Parte Quarta del D. Lgs. 152/06 e s.m.i.) ricevuti presso l’impianto di trattamento TCF del Comparto km 2,6, risultano assimilabili alle sostanze e/o preparati pericolosi di cui all’Allegato I del D. Lgs. 334/99 e s.m.i. Dal confronto fra i massimi quantitativi detenuti in impianto ed i corrispondenti limiti di soglia per le categorie di appartenenza, ne consegue che solo l’impianto di trattamento TCF, sito al Comparto km 2,6, è soggetto agli adempimenti di cui all’art. 6 del D. Lgs. 334/99 e s.m.i., per quanto attiene le seguenti categorie di sostanze pericolose di cui alla Parte 2 dell’Allegato I del decreto: • categoria 9ii “Sostanze pericolose per l’ambiente” (cui sono associate le frasi di rischio R51/R53). L’analisi di rischio condotta ha comunque evidenziato come tutti gli scenari incidentali credibili non prevedano effetti di danno esterni ai confini dell’impianto di HERAMBIENTE SpA. Le informazioni relative all’analisi di sicurezza sui rischi di incidente rilevante sono riportate nel documento “Estratto delle analisi e delle valutazioni di sicurezza” (Allegato 2), mentre quelle per i cittadini e i lavoratori sono contenute nella scheda di informazione elaborata secondo l’allegato V del D. Lgs. 334/99 (Allegato 3). Secondo le modalità previste dal D.M. 16/03/1998, l'evidenza documentale che tutto il personale delle imprese terze che operano all’interno dell’ impianto TCF ha ricevuto adeguata formazione in Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 19 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna relazione ai rischi di incidente rilevante sulla base delle informazioni fornite (Allegati 1, 2, 3), sarà attestata dal datore di lavoro/appaltatore prima dell'avvio delle attività. L'evidenza documentale che tutto il personale delle imprese terze che operano all’interno del Centro Ecologico Romea abbia ricevuto adeguata formazione in relazione al rischio di incidente rilevante, sulla base delle informazioni fornite (Allegati 1, 2, 3) secondo le modalità previste dal D.M. 16/03/1998, deve essere trasmessa ad HERAMBIENTE prima dell'avvio delle attività tramite consegna del Modulo QSA “AUTODICHIARAZIONE DI AVVENUTA FORMAZIONE” (Allegato 11) debitamente compilato e sottoscritto. Inoltre si evidenzia che tale formazione, in ottemperanza a quanto previsto dal D.M. 16/03/1998, dovrà essere ripetuta trimestralmente e dovrà essere trasmessa ad Herambiente evidenza documentale che il personale dell’Impresa potenzialmente operante nel Centro Ecologico Romea abbia partecipato agli aggiornamenti periodici. Come già anticipato in premessa, si precisa che HERAMBIENTE SpA sta procedendo, nell’ambito delle attività di delocalizzazione dell’Impianto di trattamento/disidratazione fanghi DISIDRAT e dell’Impianto di pretrattamento chimico-fisico CTIDA, siti nel Comparto km 3,8, ai seguenti interventi: − realizzazione di un nuovo Impianto di trattamento fanghi, in adiacenza e funzionalmente connesso all’impianto TCF del Comparto 2,6; − installazione, all’interno dell’Impianto TCF, di una nuova linea di trattamento chimico fisico con adsorbimento (denominata TCFA) e connessa ottimizzazione dell’Impianto TCF stesso. Lo stabilimento risultante a seguito della realizzazione dei suddetti interventi risulterà soggetto agli adempimenti di cui agli artt. 6, 7 e 8 del D. Lgs. 334/99. Gli interventi di modifica in progetto costituiscono, ai sensi del D.M. 09/08/2000, aggravio del preesistente livello di rischio e per essi è stato pertanto trasmesso alle Autorità Competenti nel settembre 2008 ai sensi degli artt. 9 e 10 del D. Lgs. 334/99, il Rapporto di Sicurezza Preliminare, la cui istruttoria ha portato al rilascio da parte del Comitato Tecnico Regionale dei Vigili del Fuoco del previsto Nulla Osta di Fattibilità (NOF). Attualmente è in corso la realizzazione delle modifiche citate. Prima della messa in esercizio dell’impianto nell’assetto futuro, sarà presentato alle Autorità Competenti anche il Rapporto di Sicurezza definitivo previsto dal D. Lgs. 334/99. Si noti che le informazioni sui rischi di incidente rilevante riportate in allegato sono tutte relative allo stato attuale dei luoghi e dei rischi presenti e saranno aggiornate a seguito dell’ultimazione delle modifiche in corso. Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 20 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) 4 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna NORME DI COMPORTAMENTO PER L'INGRESSO E LA CIRCOLAZIONE ALL’INTERNO DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA All’interno del Centro Ecologico Romea, oltre a quanto previsto dalle Note Informative sui Rischi ambientali ed interferenziali riportate negli Allegati 12,13 e 14, è obbligatorio rispettare le seguenti norme: - è assolutamente vietato l’ingresso negli impianti, nei magazzini e nelle officine al personale non addetto e non espressamente autorizzato per motivi di lavoro; - la circolazione interna dei veicoli è regolamentata dal codice della strada con l’obbligo di rispettare il limite di velocità dei 20 km/ora; - dare la precedenza ai mezzi aziendali muniti di lampeggiante giallo, alle autopompe VVF ed alle autoambulanze; - non effettuare sbarramenti e/o ingombri stradali senza autorizzazione; - è espressamente vietato fumare escluso nelle aree autorizzate; - è espressamente vietato usare fiamme libere senza autorizzazione; - è vietato eseguire manovre o operazioni non espressamente autorizzate; - è obbligatorio indossare i Dispositivi di protezione individuali previsti e prescritti. Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 21 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) 5 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna RISCHI PRESENTI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA Scopo del presente capitolo è quello di informare le persone che accedono e/o operano all’interno del Centro Ecologico Romea sui rischi presenti negli impianti produttivi e sulle misure atte a prevenirli. Per l’illustrazione di tali rischi si rimanda interamente alle Note Informative sui Rischi ambientali ed interferenziali riportate negli Allegati 12 e 13 del presente documento. Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 22 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) 6 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna ELIMINAZIONE DELLE INTERFERENZE Al fine di evitare qualsiasi forma di interferenza nelle attività svolte sugli impianti del Centro Ecologico Romea vengono ribadite le seguenti misure di prevenzione e protezione adottate per le attività dei terzi: a. Predisposizione del “Documento unico di valutazione dei rischi che indichi le misure per eliminare le interferenze (DUVRI)”. Tale documento, elaborato dal Committente al fine di promuovere la cooperazione ed il coordinamento, contiene le misure adottate per eliminare le interferenze. Il DUVRI è allegato al contratto di appalto o d’opera. In tale documento non si considerano i rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi. L’eventuale variazione dei rischi interferenziali connessa all’evoluzione delle attività oggetto del DUVRI ed allo stato delle aree di lavoro al momento dello svolgimento delle attività vengono tenute in considerazione in una sezione dedicata dei Permessi di lavoro (si veda il par. 1.3.9) in modo che la valutazione dei rischi di interferenza, ai sensi di legge, abbia un carattere dinamico, flessibile e sempre aggiornato rispetto alla singola attività da svolgere. b. E’ fatto divieto di procedere all’avvio di qualsiasi attività operativa da parte dell’Appaltatore senza una specifica autorizzazione scritta. c. L’autorizzazione di cui al punto b) precedente è di norma costituita da un “permesso di lavoro” rilasciato dal Responsabile dell'area in cui verrà eseguito il lavoro ai preposti incaricati delle Imprese appaltatrici. Le modalità di rilascio del permesso di lavoro sono regolamentate dalla procedura PO.07.23 "Permessi di lavoro". Il permesso di lavoro deve essere "riaperto" ogni giorno alla ripresa dell'attività lavorativa. All’interno del permesso di lavoro verrà segnalata la presenza di possibili lavori concomitanti e l’esigenza del loro coordinamento al fine di evitare interferenze. In presenza di tale segnalazione, l’autorizzazione ad iniziare il lavoro verrà concessa solo se al permesso di lavoro verrà allegato un documento di coordinamento delle attività (verbale di riunione, istruzione operativa,…) riportante le misure adottate per eliminare le interferenze e sottoscritto dagli incaricati della Committente e degli Appaltatori. Per le attività di “cantiere” nelle quali non è prevista l’emissione di un permesso di lavoro, il responsabile del cantiere (interno o terzo) prima di consentire l’avvio di attività con possibili interferenze è tenuto a predisporre il documento di coordinamento di cui sopra. In particolare il documento di coordinamento (di norma un verbale di riunione di coordinamento) dovrà essere redatto, sempre e in qualsiasi fase dei lavori, nel caso in cui l’Appaltatore debba svolgere attività diverse rispetto a quelle previste dal contratto o qualora le attività da svolgere all’interno del “cantiere” possano avere un impatto all’esterno (rientrano tra queste: il sollevamento Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 23 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna di materiali e apparecchiature in zone vicino al perimetro del cantiere, sversamenti di qualsiasi natura che potrebbero spandersi fuori dal cantiere, qualsiasi altra attività che direttamente o in caso di anomalia coinvolga l’esterno del cantiere). Nel caso di ‘cantieri temporanei o mobili ’ quali quelli definiti dall’art. 89 del D.Lgs. 81/08 si applicheranno le disposizioni previste dal titolo IV del D.Lgs. 81/08. Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 24 di 25 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) 7 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna ELEMENTI DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE HERAMBIENTE SpA in attuazione del proprio sistema di gestione Qualità Sicurezza e Ambiente (sistema QSA) conforme alle norme UNI EN ISO 14001:2004 e UNI EN ISO 9001:2000, mira a raggiungere e a dimostrare un buon livello di comportamento nei confronti dell’ambiente assicurando il controllo dell’impatto ambientale delle attività nel Centro Ecologico Romea. Requisiti fondamentali del sistema di gestione attuato sono: • Politica QSA: è la guida per attuare e migliorare il sistema di gestione e in particolare per mantenere e migliorare le proprie prestazioni ambientali. La politica QSA esplicita l’impegno della direzione a conformarsi alle prescrizioni legali applicabili e a quelle sottoscritte, nonché l’impegno a ricercare il miglioramento continuo e la prevenzione dell’inquinamento. La politica è comunicata a tutte le persone che lavorano per la società o per conto di essa (Allegato 6); • Identificazione degli Aspetti Ambientali: identificazione e valutazione degli aspetti ambientali connessi con le attività e i processi della società, al fine di determinarne l’impatto ambientale. In particolare si considerano le emissioni in atmosfera, gli scarichi nei corpi idrici, la gestione dei rifiuti, la contaminazione del suolo e della falda, l’uso di materie prime e di risorse naturali, i problemi della comunità locale legati all’ambiente. Per ogni attività svolta da terzi all’interno del Centro Ecologico Romea, è necessario che il Responsabile della ditta: - comunichi al Responsabile dell’Unità per la quale lavora, le tipologie di rifiuti prodotti - provveda a ridurre al minimo la produzione di rifiuti e, se previsto nei contratti, li smaltisca secondo i criteri dettati dalle vigenti normative in materia - si conformi al divieto di scarico in fogna di qualsiasi residuo di lavorazione e/o di materia prima utilizzata (a meno di una preventiva autorizzazione) - in presenza di uno sversamento accidentale provveda ad avvisare il Responsabile di Unità affinché questi possa organizzare le operazioni di raccolta dello spanto e di bonifica della zona interessata Qualsiasi attività che possa produrre impatti significativi sull’ambiente deve essere preventivamente valutata e concordata con il Responsabile dell’Unità. • Formazione e sensibilizzazione del personale operativo terzo: il personale terzo che svolge attività che possono provocare impatti significativi sull’ambiente, deve essere preventivamente formato ad operare secondo quanto disposto dalle procedure e istruzioni operative interne e a collaborare con i vari responsabili per garantire la salvaguardia dell’ambiente; • Documentazione del Sistema QSA: il manuale del sistema QSA, le procedure e le norme interne, i piani di emergenza, i manuali operativi, le planimetrie, etc. sono disponibili presso gli uffici dei Responsabili di Unità. Rev. 01 Aggiornamento novembre 2010 Pag. 25 di 25 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Allegato 1 Estratto Piano di Emergenza del Centro Ecologico Romea Aggiornamento Novembre 2010 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) ESTRATTO DEL PIANO DI EMERGENZA INTERNO Planimetria Piano di Evacuazione Pag. 1 di 4 COMPARTO OVEST SS 309 ROMEA Km. 2,6 – RAVENNA NORME DI EMERGENZA PER AUTISTI/CONFERITORI SE SEI IMPEGNATO NELLE OPERAZIONI DI CARICO/SCARICO, DEVI: • SOSPENDERE tutte le operazioni ponendo particolare attenzione alle condizioni di stabilità del carico; • ALLONTANARE L’AUTOMEZZO, su eventuale disposizione del personale preposto, in luogo sicuro distante dall'evento su indicazione del personale preposto. Successivamente recarsi al punto di raccolta più vicino SE SEI IMPEGNATO NELLA GUIDA DELL'AUTOMEZZO PER AVVICINARTI O ALLONTANARTI DALLA ZONA DI CARICO/SCARICO, DEVI: • BLOCCARE L’AUTOMEZZO in sicurezza ai bordi dei piazzali o delle strade in maniera da non provocare ostacolo alla circolazione o all’accesso ad attrezzature antincendio; • SPEGNERE IL MOTORE immediatamente e lasciare le chiavi inserite. SUCCESSIVAMENTE ED IN OGNI CASO, DEVI: • RAGGIUNGERE IL PUNTO DI RACCOLTA più vicino, restando a disposizione del personale addetto al coordinamento dell'emergenza. NORME DI EMERGENZA PER VISITATORI a) b) c) d) Se si verifica un’emergenza nell’area che state visitando SEGNALATE L’EMERGENZA AI VOSTRI ACCOMPAGNATORI eventualmente non informati; ALLONTANATEVI E AVVERTITE IMMEDIATAMENTE IL PERSONALE HERA, seguendone poi le istruzioni; Se si verifica una emergenza in altra area del comparto seguite le istruzioni del personale Hera o dell’altoparlante; Raggiungete l’area di raccolta e seguite le istruzioni del personale HERA; In caso di emergenza gli accompagnatori dei gruppi scolastici o aziendali sono pregati di fare l’appello al punto di raccolta, prima di lasciare il sito. IN CASO DI ORDINE DI EVACUAZIONE (SUONO CONTINUO DELLA SIRENA) ABBANDONARE IMMEDIATAMENTE IL COMPARTO SEGUENDO LE INDICAZIONI IMPARTITE DAL PERSONALE HERA È VIETATO A CHIUNQUE NON PREPOSTO ALLE OPERAZIONI DI INTERVENTO AVVICINARSI ALLA ZONA DI PERICOLO ESTRATTO DEL PIANO DI EMERGENZA INTERNO Planimetria Piano di Evacuazione IMPIANTO TCF – C.E.ROMEA Comparto Km. 2,6 – RAVENNA Pag. 2 di 4 NUMERI DI EMERGENZA In orario di apertura: impianto CDR/IRE Ufficio impianto: 0544/241447 impianto TCF Ufficio impianto: 0544/241309 Ufficio pesa: 0544/241460 In orario di chiusura Comparto: Reperibile in Turno il quale ha la responsabilità di comunicare con gli Enti preposti quali: Vigili del Fuoco Pronto Soccorso SI SEGNALA CHE L'IMPIANTO E' SOGGETTO ALLA NORMATIVA SUI RISCHI D'INCIDENTE RILEVANTE. IN PARTICOLARE: I RISCHI IDENTIFICATI CONSISTONO NELLO SVERSAMENTO DI INGENTI QUANTITATIVI DI RIFIUTI CLASSIFICATI COME PERICOLOSI PER L'AMBIENTE. I top event identificati a seguito di una approfondita indagine possono dar luogo agli eventi incidentali quali: Rottura della manichetta di carico/scarico ATB e/o perdita da tubazione a seguito di cricca. L'unica conseguenza possibile è la formazione di pozza al suolo di rifiuto pericoloso per l'ambiente. NELLA PLANIMETRIA SONO SEGNALATE LE ZONE SOGGETTE AL RISCHIO SOPRA IDENTIFICATO. I VISITATORI SONO TENUTI A MANTENERE ADEGUATA DISTANZA DA DETTE ZONE RISPETTANDO LA SEGNALETICA ORIZZONTALE E VERTICALE PRESENTE, IN PARTICOLARE IL PERCORSO PEDONABILE SEGNALATO. 115 118 Polizia 113 Carabinieri 112 ARPA dalle ore 08.00 ale 18.00 (da lunedì a venerdì): 0544/210611 dalle 18.00 alle 08.00 notturno e dalle 0.00 alle 24.00 festivo: 118 AUSL 0544/286830 ESTRATTO DEL PIANO DI EMERGENZA INTERNO Planimetria Piano di Evacuazione IMPIANTI CTIDA e DISIDRAT- C.E.ROMEA Comparto Km. 3,8 – RAVENNA Pag. 3 di 4 NUMERI TELEFONICI UTILI IN CASO DI EMERGENZA INCENDIO 115 V.FF. di Ravenna EMERGENZA SANIT., INFORTUNI 118 Pronto Soccorso Reperibili di Impianto Assistente di Impianto TCF - Gestore dell’Emergenza: Cell.328-9893579 Autorità esterne Comune di Ravenna - Servizio Ambiente 0544-482467 Provincia di Ravenna - Servizio Ambiente e Suolo 0544-258014 NORME DI EMERGENZA PER AUTISTI/CONFERITORI SE SEI IMPEGNATO NELLE OPERAZIONI DI CARICO/SCARICO, DEVI: • SOSPENDERE tutte le operazioni ponendo particolare attenzione alle condizioni di stabilità del carico; • ALLONTANARE L’AUTOMEZZO, su eventuale disposizione del personale preposto, in luogo sicuro distante dall'evento su indicazione del personale preposto. Successivamente recarsi al punto di raccolta più vicino SE SEI IMPEGNATO NELLA GUIDA DELL'AUTOMEZZO DEVI: • BLOCCARE L’AUTOMEZZO in sicurezza ai bordi dei piazzali o delle strade in maniera da non provocare ostacolo alla circolazione o all’accesso ad attrezzature antincendio; • SPEGNERE IL MOTORE immediatamente e lasciare le chiavi inserite. • RAGGIUNGERE IL PUNTO DI RACCOLTA più vicino, restando a disposizione del personale addetto al coordinamento dell'emergenza. IN CASO DI ORDINE DI EVACUAZIONE ABBANDONARE IMMEDIATAMENTE IL COMPARTO SEGUENDO LE INDICAZIONI IMPARTITE DAL PERSONALE HERA È VIETATO A CHIUNQUE NON PREPOSTO ALLE OPERAZIONI DI INTERVENTO AVVICINARSI ALLA ZONA DI PERICOLO NORME DI EMERGENZA PER VISITATORI (vedi pag.1) NORME COMPORTAMENTALI ALL’INTERNO DEI COMPARTI HERA Pag. 4 di 4 PER TUTTO IL PERSONALE CHE OPERA PRESSO IL COMPARTO È VIETATO: a) Rimuovere o danneggiare i materiali antincendio ed antinfortunistico o ingombrare le aree circostanti ad esso: b) Prelevare acqua dagli idranti antincendio; c) Accendere fiamme libere, effettuare lavori che possano provocare scintille, senza la dovuta autorizzazione; d) Fumare all’interno delle aree del sito; e) Introdurre armi da fuoco, materiale esplosivo, apparecchi cine-fotografici e bevande alcoliche; f) Toccare o manovrare macchine e/o apparecchiature se non autorizzati; g) Lanciare o scaricare a terra dall’alto materiale vario; h) Ostruire con materiali, automezzi o altro le strade ed i parcheggi senza autorizzazione; i) Parcheggiare il mezzo in prossimità degli ingressi agli impianti ed alle uscite degli edifici e comunque in modo che possano in qualche modo intralciare il traffico; j) Trasportare persone su predellini o parafanghi o cassoni di mezzi in movimento; k) Usufruire di qualsiasi sevizio (acqua, corrente elettrica, telefono, ecc) senza autorizzazione del personale addetto; l) Appropriarsi senza averne titolo di qualsiasi bene mobile naturale o manufatto m) Fare la cernita o prelevare qualsiasi cosa considerata rifiuto, presente negli impianti dell’area del Comparto anche se tale rifiuto è conferito dalla persona autorizzata allo scarico/smaltimento; n) Intrattenersi all’interno dell’area, oltre il tempo strettamente necessario allo svolgimento dei compiti o delle operazioni per le quali si è ottenuto il permesso di accesso e scarico. PER TUTTI I TRASPORTATORI 1. Il trasportatore è responsabile civilmente e penalmente di ogni e 10. E’ assolutamente vietato salire sui rifiuti caricati nei qualsiasi danno che possa essere arrecato a persone e cose durante cassoni degli automezzi. le operazioni effettuate all’interno dell’impianto. 2. E’ fatto obbligo di rispettare tutta la segnaletica presente 11. Nelle fasi di carico /scarico è obbligatorio attenersi alle all’interno del comparto e degli impianti HERA. disposizioni del personale addetto. 3. All’entrata del comparto HERA/SOTRIS gli automezzi che devono 12. E’ assolutamente vietato, al personale non addetto, effettuare operazioni di scarico o carico rifiuti devono seguire le avvicinarsi nel raggio d’azione delle macchine operatrici seguenti indicazioni: preposte alla movimentazione del rifiuto e alla • Fermarsi nell’apposita piazzola antistante la pesa manutenzione dell’impianto. In caso di necessità occorre • Presentare i documenti relativi all’operazione all’addetto riferire al personale addetto all’impianto. dell’ufficio pesa • Attendere l’emissione del “Permesso di accesso e scarico” • Ritirare il presente plastificato e prendere visione delle norme 13. L’eventuale rimozione di residui di rifiuti dal cassone, e indicazioni contenute dai predellini o parafanghi deve essere effettuata • Rimuovere eventuali teli di copertura del carico che nell’area di scarico. impediscano la verifica visiva da parte del pesatore 14. Terminato lo scarico, gli automezzi in uscita si devono • Posizionarsi sulla pesa, spegnere il motore e attendere il fermare sulla pesa per il rilievo della tara, quindi devono benestare per accedere agli impianti fermarsi nell’apposita piazzola e recarsi negli uffici per ritirare e copia della documentazione a loro dovuta. 4. Nel caso necessitasse recarsi nel locale pesa, il conducente deve 15. Tutte le operazioni che non rientrano in quanto prima liberare la pesa e parcheggiare il mezzo nell’apposito piazzale precedentemente indicato devono ottenere autorizzazione adibito a parcheggio temporaneo in posizione tale da non ostacolare dal responsabile dell’impianto la circolazione di altri automezzi. 5. Effettuata la pesatura il conducente deve riposizionare gli 16. Il trasportatore è responsabile dei rischi propri dell’arte eventuali teli di protezione rimossi nel caso in cui siano necessari o mestiere che esso esercita, nonché della propria e altrui per evitare la dispersione dei rifiuti ed avviarsi alle aree assegnate sicurezza relativa all’impiego d’idonei mezzi di lavoro e di carico/scarico. all’appropriato uso dei mezzi di protezione personale. 6. La velocità massima consentita a tutti mezzi è di 30 Km/ora (se 17. Il trasportatore è obbligato ad indossare i particolari non diversamente segnalata ). indumenti o mezzi protettivi in relazione alla natura delle Deve essere rispettata la segnaletica stradale. operazioni da svolgere (casco, occhiali, maschere respiratorie, guanti, scarpe di sicurezza, ecc) con 7. Il trasportatore è autorizzato ad accedere solo nelle aree riferimento a quanto stabilito dalla normativa vigente indicate sul permesso di accesso e scarico. 8. Il trasportatore diretto in discarica deve presentarsi negli uffici HERA nel caso in cui sia prevista la verifica visiva. 9. Il trasportatore diretto al centro di stoccaggio deve 18. Per qualsiasi situazione di sospetto pericolo di qualsiasi parcheggiare il mezzo nell’apposita zona segnalata, presentarsi natura il trasportatore dovrà sospendere immediatamente il negli uffici e attendere disposizioni lavoro e rivolgersi al personale che gestisce l’impianto Resta inteso che eventuali gravi infrazioni alle disposizioni e divieti elencati in precedenza saranno motivo d’immediato allontanamento dall’area dello stabilimento e faranno sospendere le autorizzazioni al conferimento, fatto salve eventuali azioni legali a carico dei trasgressori. PER TUTTI GLI APPALTATORI OPERANTI PRESSO IL 1. Segnalare la propria presenza al personale d’impianto 2. Indossare sempre i seguenti dispositivi di protezione individuali (DPI): scarpe di sicurezza, elmetto protettivo, guanti da lavoro e tuta da lavoro con cartellino identificativo della ditta datrice di lavoro, indumenti ad alta visibilità (in caso di nebbia, intemperie o scarsa visibilità). COMPARTO È FATTO OBBLIGO: 5. Non usare o rimuovere gli impianti e i dispositivi di sicurezza, (idranti, estintori, ecc.) senza l’autorizzazione del Responsabile di HERA. 7. Segnalare immediatamente al personale dell’impianto eventuali condizioni di pericolo di cui 3. Osservare scrupolosamente le norme comportamentali, le norme di venissero a conoscenza. sicurezza e le disposizioni particolari contenute nei “Permessi di Lavoro” 8. Non compiere operazioni che possano indossando i dispositivi di protezione individuale ivi prescritti per il tipo di compromettere la propria e altrui sicurezza. lavorazione in corso. 9. Rispettare con scrupolo la segnaletica 4. Adottare una velocità moderata negli spostamenti all’interno dell’impianto. 10. Non fumare se non nei locali preventivamente autorizzati. Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Allegato 2 Estratto delle analisi e delle valutazioni di sicurezza (Estratto della Scheda Tecnica L.R. 26/03) Aggiornamento Novembre 2010 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) DOCUMENTO DI SICUREZZA (per ditte terze) Allegato 2 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Premessa Il presente documento contiene un estratto delle analisi di rischio contenute all’interno della Scheda Tecnica (redatta ai sensi dell’art. 6 della L.R. Emilia Romagna n. 26 del 17/12/03) e dell’Integrazione alla Scheda Tecnica (richiesta con nota Provincia di Ravenna Prot. n. 68781 del 04/08/2006) relative all’impianto di Trattamento Chimico Fisico (TCF) sito all’interno del Comparto di trattamento/smaltimento rifiuti al km 2,6 della S.S. 309 Romea. Si evidenzia sin da ora che, tra tutti gli impianti HERAMBIENTE del Centro Ecologico Romea (ubicati presso i Comparti ai km 2,6 e 3,8 della S.S. 309 Romea), risulta soggetto alle disposizioni in materia di controllo dei pericoli di incidente rilevante di cui al D. Lgs. 334/99 e s.m.i. solamente l’Impianto TCF. Si ricorda che la citata Scheda Tecnica fu presentata, e per essa fu svolta la prevista istruttoria da parte dell’Autorità Competente, quando l’impianto in esame era sotto la gestione della Divisione Ambiente di HERA SpA ed era denominato Impianto Chimico Fisico Biologico (CFB o Chi-Fi-Bi). Successivamente si ebbe un conferimento di ramo d’azienda da parte di HERA SpA ad ECOLOGIA AMBIENTE Srl a seguito del quale la titolarità dell’impianto CFB (oggi Impianto TCF) passò ad ECOLOGIA AMBIENTE stessa. La presente revisione dell’estratto delle analisi di sicurezza tiene conto anche delle variazioni che hanno interessato le modalità di conduzione dell’impianto a seguito del conferimento di ramo d’azienda ad ECOLOGIA AMBIENTE Srl. In particolare si noti che è stata dismessa la sezione di trattamento biologico, ragione per cui l’impianto è stato denominato Impianto di Trattamento Chimico-Fisico (TCF) dall’inizio della gestione di ECOLOGIA AMBIENTE. Si ricorda infine che la società ECOLOGIA AMBIENTE Srl ha assunto la denominazione di HERAMBIENTE Srl con effetti decorrenti dal 01/07/09. L’Impianto TCF è risultato soggetto alla normativa sul controllo dei pericoli di incidente rilevante all’entrata in vigore del D.Lgs. 238/2005 del 21/09/05 ("Seveso-ter") che ha modificato il D.Lgs 334/99 del 17/08/99; in particolare a seguito della variazione delle soglie relative alle sostanze pericolose per l’ambiente (frasi di rischio R50 e R51/53 e rispettivamente categorie 9i e 9ii in Parte 2 dell’Allegato I al D.Lgs. 334/99 e s.m.i.) e rientra nel campo di applicazione degli artt. 6 e 7 del D.Lgs. 334/99 (Notifica, Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti e Sistema di Gestione della Sicurezza). Rev. Settembre 2010 Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza Pag. 1 di 8 Centro Ecologico Romea DOCUMENTO DI SICUREZZA (per ditte terze) Allegato 2 km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Va precisato che, tra tutti i rifiuti in ingresso all’Impianto TCF, solamente i rifiuti oleosi ricevuti (caratteristica di pericolosità H14 “Ecotossici” secondo l’Allegato I della Parte Quarta del D. Lgs. 152/06 e s.m.i.) risultano assimilabili alle sostanze e/o preparati pericolosi di cui all’Allegato I del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. e in particolare, come detto, alle sostanze pericolose per l’ambiente di cui alla categoria 9 in Parte 2 dell’Allegato I del decreto. Informazioni relative all'impianto Descrizione delle attività svolte nell’impianto All’impianto TCF possono essere conferite diverse tipologie di correnti di rifiuto così identificate: ¾ Flussi interni al Comparto al km 2,6 della S.S. 309 Romea convogliati tramite condotta; ¾ Flussi del Comparto al km 3,8 della S.S. 309 Romea convogliati tramite condotta; ¾ Rifiuti liquidi industriali, conferiti tramite mezzi mobili, quali: • emulsioni oleose; • acque principalmente organiche; • acque da cabina di verniciatura; • acque principalmente inorganiche; • acque post-lavaggio frutta; • ecc. Nella tabella seguente si riporta un riepilogo dei corpi tecnici di impianto dedicati allo stoccaggio dei rifiuti conferiti e dei rifiuti prodotti, con indicazione delle capacità di stoccaggio relative e delle tipologie di rifiuti/reflui conferiti. Corpo tecnico Capacità (m3) Vasca V1 400 (*) Serbatoio TK1 100 Vasca V2 400 (*) Serbatoio TK2 100 Vasca V3 400 (*) Serbatoio TK3 100 Vasca V4 400 (*) Rev. Settembre 2010 Tipologia rifiuto Acque di lavaggio fumi impianto IRE, acque di processo impianto IRE, Percolati di discarica, Acque piovane, Reflui da trattamento fanghi Acque da trattamento fanghi, Percolati di discarica, Rifiuti non oleosi, Acque piovane Serbatoio Non utilizzato Acque reflue da trattamento fanghi, Percolati di discarica, Acque piovane Serbatoio Non utilizzato Rifiuti oleosi Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza Pag. 2 di 8 Centro Ecologico Romea DOCUMENTO DI SICUREZZA (per ditte terze) Allegato 2 Corpo tecnico Capacità (m3) Serbatoio TK4 100 Serbatoio TK23/A 15 Rifiuti oleosi Serbatoio TK24/A 15 Rifiuti oleosi km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Tipologia rifiuto Serbatoio Non utilizzato (*) il precedente gestore sfruttava operativamente una capacità pari a 400 m3 per ogni vasca, HERAMBIENTE, con l’occasione di un’ottimizzazione in corso di realizzazione, ha optato per sfruttare tutta la capacità utile delle vasche, pari a 500 m3 cadauna. Al pretrattamento di separazione emulsioni oleose (Linea TEO), rifiuti che determinano l’applicabilità all’Impianto TCF delle disposizioni di cui al D.Lgs. 334/99, è dedicata una specifica linea di corpi tecnici dell'impianto che partono dalla vasca di stoccaggio iniziale V4 e terminano nei serbatoi di accumulo finale (TK 23/A e TK 24/A). I serbatoi TK23/A e TK24/A, unici serbatoi oggi dedicati allo stoccaggio dei rifiuti pericolosi per l’ambiente prodotti dal trattamento delle emulsioni, sono dotati di bacini di contenimento separati in cemento armato rivestiti con vernice epossidica. Questi bacini di contenimento hanno capacità pari a 15 m3 cadauno, quindi in grado di contenere l’intero volume dei serbatoi. A ridosso degli stessi è stato predisposto un piccolo contenimento atto a raccogliere eventuali sversamenti di olio di risulta durante le operazioni di carico da parte degli automezzi del consorzio di recupero oli esausti. I rifiuti oleosi pericolosi per l’ambiente sono ricevuti tramite ATB nella zona di scarico in prossimità della Vasca V4, ad essi adibita. In prossimità dei serbatoi TK23/A e TK24/A è presente una zona di carico dei rifiuti oleosi su ATB. Il suolo sul quale si svolgono le normali attività dell’azienda e specificatamente quelle interessate dalla presenza di rifiuti pericolosi per l’ambiente è completamente pavimentato e tutte le acque piovane e di lavaggio che recapitano sulle zone pavimentate sono raccolte dalla rete fognaria interna. Eventuali rilasci nell’area di manovra e scarico ATB possono essere intercettati e dirottati nella rete fognaria nera interna e da qui sollevati all’interno delle vasche di raccolta e trattamento. Rev. Settembre 2010 Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza Pag. 3 di 8 DOCUMENTO DI SICUREZZA (per ditte terze) Allegato 2 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Informazioni sulle sostanze presenti Nella presente sezione si illustrano i quantitativi massimi potenzialmente presenti nell’Impianto TCF delle sostanze pericolose di cui all’Allegato I del D.Lgs. 334/99. Nell’impianto possono essere trattati e movimentati rifiuti pericolosi e non pericolosi ai sensi del D.Lgs. 152/06 (prima del D.Lgs. 22/97 “Ronchi”), che possono essere assimilati alle categorie di sostanze e/o preparati pericolosi di cui all’Allegato I del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. Le sostanze pericolose che possono essere detenute nell’impianto TCF, fra quelle riportate nell’Allegato I, Parte 1 e Parte 2, del D.Lgs. 334/99, sono quindi identificabili proprio nei rifiuti pericolosi cui sono assegnate le caratteristiche di pericolo H elencate in Allegato I alla Parte IV del D. Lgs. 152/06. Per quanto riguarda in generale i rifiuti allo stato liquido ricevuti all’impianto TCF, per riuscire a definire in maniera esaustiva l’applicabilità del D.Lgs. 334/99 alle attività svolte nell’impianto, fu svolta sotto la gestione HERA SpA un’attenta e approfondita analisi delle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti conferiti e quindi ammessi al trattamento. Tali valutazioni, condotte per la stesura della Scheda Tecnica ex L.R. 26/03, risultano tuttora valide per i rifiuti ad oggi ammessi in impianto. L’analisi dei conferimenti aveva permesso di evidenziare come, tra le caratteristiche di pericolosità pertinenti rispetto all’applicazione del D.Lgs. 334/99, i rifiuti pericolosi conferiti nell’impianto TCF presentassero la caratteristica di pericolosità H14 Ecotossico, secondo la Parte Quarta del D.Lgs. 152/06. In particolare, anche sulla scorta di analisi chimiche svolte sui rifiuti liquidi conferiti presso altri impianti del Gruppo HERA, tra i rifiuti liquidi ammessi al trattamento erano risultati assimilabili alle sostanze Pericolose per l’ambiente in Parte 2 dell’Allegato I al D.Lgs. 334/99 solamente i rifiuti oleosi ricevuti nella vasca dedicata V4 e gli oli recuperati dal loro trattamento stoccati nei serbatoi TK23/A e TK24/A. Le quantità valutate relativamente ai massimi quantitativi di rifiuti pericolosi assimilabili alle sostanze di cui all’allegato I del D. Lgs. 334/99 potenzialmente presenti/stoccati si riferiscono alla capacità dei seguenti corpi tecnici: • vasca V4 (esistente), avente capacità di esercizio di 400 m3 e dedicata a rifiuti oleosi ecotossici/pericolosi per l’ambiente; • serbatoio TK23/A (esistente), avente capacità di 15 m3 e dedicato a rifiuti oleosi ecotossici/pericolosi per l’ambiente; • serbatoio TK24/A (esistente), avente capacità di 15 m3 e dedicato a rifiuti oleosi ecotossici/pericolosi per l’ambiente. Rev. Settembre 2010 Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza Pag. 4 di 8 DOCUMENTO DI SICUREZZA (per ditte terze) Allegato 2 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Si noti che tutti i rifiuti oleosi citati hanno proprietà di infiammabilità decisamente limitate, ed in particolare un punto di infiammabilità almeno superiore a 65°C. La seguente tabella illustra l’applicabilità del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. all’impianto in esame. Rif.to in All. I D.Lgs. 334/99 e s.m.i. Soglia Col. 2 Sostanze Parte 2 al n. 9ii SOSTANZE PERICOLOSE PER L’AMBIENTE R51/53 RIFIUTI PERICOLOSI con caratteristica di (1) pericolo H14 Soglia col. 3 200 Q.tà max presente (t) 430 500 (2) Corpi tecnici dedicati Vasca V4 (400 m3) Serb. TK23/A (15 m3) Serb. TK23/B (15 m3) (1) secondo Parte IV D.Lgs. 152/06; (2) quantità teorica riferita alla capacità di esercizio della vasca e alla capacità utile dei serbatoi, avendo assunto per tutti una massa volumica media pari a 1 ton/m3. Dal confronto fra i massimi quantitativi detenuti in impianto ed i corrispondenti limiti di soglia per la categoria di appartenenza, ne consegue che l’impianto è soggetto agli adempimenti di cui agli art. 6 e 7 del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. per il superamento della soglia limite di colonna 2 in Parte 2 Allegato I, per quanto attiene alla categoria 9ii “Sostanze pericolose per l’ambiente” (cui sono associate le frasi di rischio R51/53). Per quanto riguarda il comportamento chimico/fisico dei rifiuti pericolosi per l’ambiente e in generale dei rifiuti trattati, si evidenzia che non sussistono possibilità che questi diano origine a fenomeni di instabilità nelle normali condizioni di processo. Inoltre non sono prevedibili e non si sono mai verificati sulla base dell’esperienza operativa di impianto variazioni di processo nel trattamento che comportino modificazioni o trasformazioni dei rifiuti indesiderate. Di seguito si riportano infine le principali sostanze pericolose (materie prime o ausiliarie) detenute in impianto, con indicazione della relativa funzione/utilizzo. CLASSIFICAZIONE MODALITÀ DI STOCAGGIO PRESIDI AMBIENTALI R22 - R34 Serbatoio Pavimentazione cementata R41 Serbatoio fuori terra Serbatoio con bacino di contenimento R36/38 Cisternetta Pavimentazione cementata Flocculante TMT15 R36 Cisternetta Pavimentazione cementata Acqua ossigenata (soluzione al 35%) R34 Cisternetta Pavimentazione cementata MATERIE PRIME Cloruro ferroso (soluzione al 40%) Calce idrata Policloruro di alluminio (soluzione al 10%) Rev. Settembre 2010 Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza Pag. 5 di 8 DOCUMENTO DI SICUREZZA (per ditte terze) Allegato 2 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Si precisa che sino a quando era in esercizio la sezione di trattamento biologico, era presente in impianto un serbatoio di ossigeno liquido. Dal subentro di ECOLOGIA AMBIENTE (ora HERAMBIENTE) nella gestione dell’impianto, detta sezione è stata dismessa, e con essa anche il serbatoio di ossigeno liquido, sostanza quindi non più presente nell’impianto in esame. Identificazione e valutazione dei possibili scenari incidentali A seguito della preliminare analisi storica, dell’esperienza operativa di impianto e sulla base delle considerazioni sopra riportate, si sono identificati due TOP EVENT iniziatori credibili, ai quali associare conseguenti scenari incidentali. Essi risultano: TOP EVENT 1 Rottura della manichetta di carico/scarico ATB TOP EVENT 2 Perdita da tubazione TOP EVENT 1: Rottura manichetta di scarico ATB E' possibile che in seguito a invecchiamento, usura, imperfezione del materiale, collegamento errato o errore di manovra dell'autista si possa assistere ad una rottura di una manichetta utilizzata per lo scarico delle autocisterne, con conseguente rilascio di rifiuti liquidi pericolosi e conseguente formazione di pozza al suolo. L’accadimento del TOP può essere localizzato: − in zona di scarico ATB in prossimità della Vasca V4, adibita ai rifiuti oleosi; − in zona di carico ATB in prossimità dei serbatoi TK23/A e TK24/A contenenti rifiuti oleosi. Tutte le operazioni di carico/scarico sono condotte dall’autista, sotto il presidio costante di un operatore di impianto HERAMBIENTE. L'operatore HERAMBIENTE e l'autista, essendo quindi sempre presenti durante le operazioni, possono rilevare immediatamente l'inconveniente, così da bloccare in brevissimo tempo la fuoriuscita intercettando la perdita. TOP EVENT 2: Rottura da tubazione L’ipotesi è quella di perdita da tubazione in seguito alla formazione di una cricca sul tratto di tubazione che collega la vasca destinata alla raccolta delle emulsioni oleose (V4) ai reattori batch della fase di pre-trattamento dell’impianto di separazione emulsioni o sul tratto di tubazione che collega i reattori batch ai due serbatoi destinati alla raccolta dei rifiuti oleosi smaltiti all’esterno (TK23/A e TK24/A). Rev. Settembre 2010 Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza Pag. 6 di 8 DOCUMENTO DI SICUREZZA (per ditte terze) Allegato 2 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Tale ipotesi incidentale è stata valutata riferendosi ad una rottura di tipo “catastrofico” della tubazione. In tal modo sono state valutate le conseguenze con approccio il più possibile conservativo, ricomprendere che ha ricompreso nelle valutazioni di rischio anche l’eventualità di rotture di minore entità o di perdite (trafilamenti) da accoppiamenti flangiati, senz’altro più frequenti, ma caratterizzate da conseguenze sicuramente molto meno significative. Le valutazioni sono state condotte tenendo in considerazione dotazioni/apprestamenti impiantistici ed organizzativi di sicurezza che valgono sia per perdite rilevanti, come quelle derivanti da rotture catastrofiche, sia, a maggior ragione, per perdite di minore entità come trafilamenti da accoppiamenti flangiati. La rottura catastrofica della linea è stata infatti valutata tenendo in considerazione che possa avvenire su tutto il tratto di linea interessato dalla movimentazione dei rifiuti liquidi pericolosi per l’ambiente. Tale valutazione, unitamente a quella relativa alla rottura della manichetta in fase di scarico da ATB, ha permesso di ricomprendere nell’analisi certamente conservativa anche possibili perdite dalle pompe di trasferimento dei rifiuti da vasca ai reattori e da reattori ai serbatoi, tutte caratterizzate da portate non elevate (da 1 a 10 m3/h), localizzate in diversi punti dell’impianto, tutti compresi nelle valutazioni di rischio e tutti contraddistinti dai medesimi apprestamenti di sicurezza. Per entrambi i TOP EVENT analizzati, lo scenario che si sviluppa in seguito al verificarsi dell’evento iniziale è quello relativo alla formazione di una pozza al suolo di rifiuto pericoloso per l’ambiente. TOP EVENT EVENTI INCIDENTALI FREQUENZA (EV./ANNO) 1.A Rottura manichetta di scarico ATB in Vasca V4 Formazione di pozza al suolo di rifiuto pericoloso per l’ambiente 1.25 E-04 1.B Rottura manichetta di carico ATB dai serbatoi TK23/A e TK24/A Formazione di pozza al suolo di rifiuto pericoloso per l’ambiente 3.12E-05 2 Rottura tubazione (tra Vasca V4 e reattore batch di trattamento emulsioni e tra reattore e serbatoi TK23/A e TK24/A) Formazione di pozza al suolo di rifiuto pericoloso per l’ambiente 7.26 E-04 Di seguito si riporta una tabella di sintesi degli scenari incidentali individuati e valutati nell’analisi di rischio. Per quanto riguarda le misure di mitigazione e/o prevenzione attuate si riportano alcuni punti significativi. Rev. Settembre 2010 Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza Pag. 7 di 8 CENTRO ECOLOGICO ROMEA DOCUMENTO DI SICUREZZA (per ditte terze) Allegato 2 TOP EVENT LOCALIZZAZIONE DESCRIZIONE SINTETICA EVENTO FINALE CONSEGUENZE STIMATE KM RAVENNA FREQUENZA MISURE DI PREVENZIONE E/O MITIGAZIONE ACCADIMENTO ATTUATE Le conseguenze di un Zona di scarico ATB in Vasca V4 1. Rottura manichetta rilascio di rifiuti pericolosi per l’ambiente Rottura manichetta in fase di carico/scarico rifiuti liquidi Zona di carico ATB da serbatoi TK23/A e TK24/A in/da ATB Rilascio al suolo di sono minimizzate, rifiuto liquido e drasticamente ridotte e conseguente rese pressoché formazione di pozza trascurabili dalle misure 2,6 E KM 3,8 SS ROMEA organizzative/gestionali 1.25 E-04 ev./anno Area di scarico completamente asfaltata per prevenire eventuali contaminazioni ambientali. Sistema di raccolta delle acque nere che convoglia 3.12E-05 ev./anno eventuali rilasci in vasca in testa all’impianto. Continuo presidio delle operazioni di scarico ATB. e impiantistiche messe in atto Tutte le aree interessate dal passaggio delle tubazioni di trasferimento di rifiuti pericolosi sono completamente asfaltate. Tubazioni di localizzata al di sopra dei pozzetti di raccolta della rilascio di rifiuti reattori batch trattamento emulsioni rete di fognatura acque nere. La parte rimanente è pericolosi per l’ambiente dell’impianto di pre- 2. Rottura tubazione Buona parte del percorso delle tubazioni è Le conseguenze di un alimentazione ai Rottura tubazione di oleose movimentazione rifiuti liquidi Tubazioni di pericolosi per l’ambiente trasferimento da reattori batch ai serbatoi TK23/A e TK24/A localizzata al di sopra del bacino di contenimento dei Rilascio al suolo di sono minimizzate, rifiuto liquido e drasticamente ridotte e conseguente rese pressoché formazione di pozza trascurabili dalle misure Sistema di raccolta delle acque nere che convoglia organizzative/gestionali eventuali rilasci in vasca in testa all’impianto. e impiantistiche messe Portate di trasferimento dei rifiuti pericolosi molto in atto 7.26 E-04 ev./anno serbatoi, realizzato in c.a. e rivestito con tempera antiacida. basse (comprese tra 2 – 10 m3/h) per le quali i quantitativi potenzialmente rilasciati risultano pienamente gestibili con le misure di sicurezza impiantistiche adottate. Rev. Settembre 2010 Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza Pag. 8 di 8 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Allegato 3 Scheda di Informazione sui rischi di Incidente Rilevante Aggiornamento Novembre 2010 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA Scheda di informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori ALLEGATO V (previsto dall’art.6 comma 5 - D.Lgs 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05) REVISIONE Ottobre 2008 SEZIONE 1 Nome della Società : ECOLOGIA AMBIENTE Srl (ragione sociale) Stabilimento di: Ravenna Ravenna (comune) (Provincia) S.S. 309 Romea km 2,6 (indirizzo) Stefano Tondini (Gestore) 0544241706 0544241769 (Telefono) (Fax) Portavoce della società La società ha presentato la “notifica” prescritta dall’art.6 del D.Lgs 334/99 La società ha presentato il “rapporto di sicurezza” prescritto dall’art. 8 del D.Lgs 334/99 Responsabile dello stabilimento [si X ] [no _ ] [si _ ] [no X ] Stefano Tondini (gestore) A seguito dell’avvenuto conferimento di ramo d’azienda da parte di HERA SpA ad ECOLOGIA AMBIENTE Srl,, dell’impianto di trattamento Chimico-Fisico-Biologico (CFB) sito all’interno del Comparto di trattamento/smaltimento rifiuti di Ravenna, km 2,6 S.S. 309 Romea (di seguito Comparto 2,6), il nuovo gestore ha provveduto nell’aprile 2008 ad inviare la Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante. La Scheda costituisce revisione della precedente versione ritenuta opportuna in quanto, a seguito del cambio di gestione con contestuale cessato utilizzo della sezione di trattamento biologico, l’impianto in esame è ora denominato Impianto di Trattamento Chimico Fisico TCF. La presente scheda: − è relativa alla sola area del Comparto che viene sottoposta al controllo di ECOLOGIA AMBIENTE Srl, che comprende l’impianto TCF ed una porzione del Comparto ad esso adiacente ove è presente un Impianto mobile di trattamento fanghi; − aggiorna e sostituisce quella trasmessa nel marzo 2007 da HERA SpA per l’intero Comparto 2,6 all’interno del quale si trova l’impianto TCF (allora impianto CFB). Emissione Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori Aprile 2008 Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 1 di 14 IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA SEZIONE 2 Riferimenti Pubblica Amministrazione Copia della presente documentazione è contestualmente inviata a: Ministero dell'ambiente, Direzione per la Salvaguardia Ambientale, Divisione VI Rischio industriale, Via Cristoforo Colombo 44, 00147 Roma; Regione Emilia Romagna - Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo sostenibile - Direzione Generale Ambiente - Servizio Risanamento atmosferico, acustico, elettromagnetico; Via dei Mille 21, 40121 BOLOGNA Provincia di Ravenna, Piazza Caduti per la Libertà 2/4, 48100 Ravenna; Sindaco di Ravenna, Piazza del Popolo 1, 48100 Ravenna; Prefetto di Ravenna, Piazza del Popolo, 48100 Ravenna; Comitato Tecnico Regionale, c/o Direzione Regionale VVF Emilia Romagna, Via Aposazza 3, 40128 Bologna Comando Provinciale VVF Ravenna, Viale Randi 25, 48100 Ravenna così come previsto dall’art. 6 comma 5 del D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05. Per conoscenza si invia anche a: ARPA Sezione Provinciale Ravenna - Servizio Territoriale Grandi Rischi, Viale Stradone 32, 48018 Faenza (RA) Autorizzazioni e certificazioni adottate in campo ambientale − Provvedimento dirigenziale Provincia di Ravenna n. 717 del 30/10/2007 di Autorizzazione Integrata Ambientale (rilasciato ai sensi del D. Lgs. n. 59/05 e della L.R. n. 21/04). Si sottolinea inoltre che l’impianto TCF adotta un sistema di gestione ambientale conforme alla norma UNI EN ISO 14000:2004 e certificato da parte di ente esterno accreditato. Inoltre il complesso impiantistico costituito dal Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti di Ravenna all’interno del quale è compreso il TCF ha ottenuto in data 16/05/2008 la Registrazione EMAS con N. di registrazione IT-000879. Emissione Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori Aprile 2008 Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 2 di 14 IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA SEZIONE 3 Descrizione delle attività svolte nello stabilimento Nelle aree immediatamente adiacenti al Comparto 2,6 non esistono insediamenti abitativi, strutture di servizio (ospedali, scuole, uffici pubblici, luoghi di ritrovo, etc.), grandi strutture commerciali aperte al pubblico quali iper o supermercati, stazioni ferroviarie e di autobus, ma unicamente altri insediamenti industriali. Nel raggio di 5.000 m dal centro dell’impianto rientrano la frazione di San Romualdo, il “villaggio Anic” e l'area artigianale-industriale Bassette del comune di Ravenna. Infine la zona non è interessata a corridoi aerei e di decollo. In allegato si riporta elaborato cartografico in formato A3 nel quale è individuata l’ubicazione del Comparto 2,6 e, al suo interno, della porzione conferita ad Ecologia Ambiente contenente l’impianto TCF. Quale ulteriore riferimento grafico, si riporta anche immagine fotografica del comparto 2,6. All’interno del Comparto 2,6 di trattamento/smaltimento rifiuti sono presenti i seguenti impianti HERA S.p.A.: A. Discarica per rifiuti non pericolosi (ex Iª categoria); B. Discarica per rifiuti pericolosi (ex IIª categoria tipo C); C. Impianto produzione CDR D. Impianto Recupero Energetico (IRE) Nell’area sud-ovest del Comparto sono presenti anche i seguenti impianti della società SOTRIS S.p.A.: E. Centro di stoccaggio e pretrattamento rifiuti speciali anche pericolosi F. Discarica per rifiuti pericolosi (I°/II° Stralcio) G. Discarica per rifiuti pericolosi (III°/IV° Stralcio). Nel presente ambito, va precisato che il Centro di stoccaggio e pretrattamento rifiuti speciali anche pericolosi (compresa miscelazione e inertizzazione) di SOTRIS S.p.A., localizzato all’interno del Comparto 2,6, è soggetto alle disposizioni in materia di controllo dei pericoli di incidente rilevante di cui al D. Lgs. 334/99 ed in particolare agli artt. 6 (Notifica), 7 (Sistema di Gestione della Sicurezza) e 8 (Rapporto di Sicurezza). Di seguito si approfondiscono le caratteristiche dell’impianto TCF conferito ad Ecologia Ambiente Srl, che riceve i rifiuti pericolosi assimilabili alle sostanze e/o preparati pericolosi compresi in Allegato 1 D.Lgs. 334/99. Nell’impianto TCF si realizza il trattamento chimico-fisico dei reflui da depurare in due stadi successivi. 3 Il trattamento chimico-fisico di 1° stadio è costituito da quattro linee in parallelo capaci di trattare 12 m /h di reflui su cicli di lavoro giornalieri di 12 h. Emissione Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori Aprile 2008 Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 3 di 14 IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA Queste quattro linee sono essenzialmente identiche e costituite da due reattori nei quali avvengono le reazioni di neutralizzazione, destabilizzazione dei metalli complessati e precipitazione come idrossidi di metalli pesanti, e da un sedimentatore statico dove la frazione solida viene separata per precipitazione e smaltita come fango. Il trattamento chimico-fisico di II° stadio, si divide su due linee di abbattimento metalli sotto forma di solfuri, in grado di trattare ciascuna una portata di 15 m3/h per 12 h/giorno. Entrambe le linee sono composte da due camere di trattamento/flocculazione in cui i reflui possono essere additivati con reagenti e con prodotti flocculanti; l’effetto flocculante viene inoltre migliorato sfruttando la sinergia di un polielettrolita e di solfuro di sodio in soluzione. Le acque così additivate vengono successivamente convogliate ad un sedimentatore statico dove la frazione solida viene separata per precipitazione e smaltita come fango Le acque surnatanti raggiungono invece uno stoccaggio di polmonazione, costituita da una vasca di cemento armato da 300 m3, per l'alimentazione del successivo trattamento di depurazione biologica oppure l’accumulo finale preposto allo stoccaggio finale delle acque reflue conformi ai requisiti di scarico. La stazione di depurazione biologica si sviluppa in un unico bacino combinato al cui interno sono separate le camere di denitrificazione, ossidazione con ossigeno liquido, sedimentazione, ricircolo fanghi e mixed liquor. Nel trattamento biologico viene accelerato il processo di nitro-denitrificazione grazie, rispettivamente, all'insufflazione di ossigeno liquido e al dosaggio di un correttivo a sola base di carbonio. Dal sedimentatore le acque supernatanti sfiorano e raggiungono l'accumulo finale. Oltre alle acque sottoposte al trattamento biologico vengono inviate allo stoccaggio finale da 600 m3, anche i flussi di acque provenienti dalle fasi di pretrattamento e di trattamento chimico-fisico che risultano già conformi ai requisiti di scarico e dai rifiuti in ingresso all’impianto stesso che non necessitano di alcun trattamento. Da qui tali reflui, previa verifica analitica, sono rilanciati su condotta dedicata ad un impianto di Depurazione autorizzato. Nel caso in cui le acque trattate nell’impianto in esame e stoccate in tale accumulo finale non risultino conformi ai requisiti di scarico, esse vengono rilanciate in testa all’impianto stesso per subire gli opportuni trattamenti di depurazione. Si precisa che nella porzione del Comparto conferita ad Ecologia Ambiente, in adiacenza all’Impianto di trattamento Chimico-Fisico-Biologico, è presente un’area attualmente dedicata ad un Impianto Mobile di Trattamento Fanghi Emissione Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori Aprile 2008 Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 4 di 14 IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA SEZIONE 4 Sostanze e preparati soggetti al D.Lgs. 334/1999 Per determinare l’applicabilità del D.Lgs. 334/99, come modificato dal D.Lgs. 238/05, alle attività svolte nell’impianto di trattamento TCF, è stata effettuata un’analisi approfondita dei conferimenti dei rifiuti. Tale analisi ha permesso di evidenziare come, tra le caratteristiche di pericolosità pertinenti rispetto all’applicazione del D.Lgs. 334/99, alcuni rifiuti pericolosi conferiti nell’impianto TCF presentino la caratteristica di pericolosità H14 (ecotossiche) secondo l’Allegato I Parte Quarta del D. Lgs. 152/06. Tale caratteristica di pericolo dei rifiuti, per analogia, è stata pertanto considerata assimilabile alle categorie di pericolo classificate con le Frasi R di cui alla normativa sulla classificazione delle sostanze pericolose (Dir. 67/548/CEE e s.m.i.) contemplate in Allegato I parte 2 del D. Lgs. 334/99, come modificato dall’Allegato A del D.Lgs. 238/05. Si veda la seguente tabella per quanto concerne l’assimilazione operata. Rif.to in All. 1 D.Lgs. 334/99 come mod. da All. A D.Lgs. 238/05 Sostanze Soglia Col. 2 Soglia col. 3 Q.tà max presente (t) Parte 2 al n. 9ii SOSTANZE PERICOLOSE PER L’AMBIENTE R51/53 (3) RIFIUTI PERICOLOSI con caratteristica di pericolo H14 (1) 200 500 430 (2) Parte 1 nominale OSSIGENO OSSIGENO LIQUIDO 200 2000 10 (4) (1) secondo Allegato I Parte Quarta al D. Lgs. 152/2006; (2) quantità teorica riferita alle capacità utili delle vasche e dei serbatoi avendo assunto per tutti una massa 3 volumica media pari a 1 ton/m . (3) per determinare l’appartenenza dei rifiuti conferiti all’impianto in oggetto ad una delle due categorie di SOSTANZE PERICOLOSE PER L’AMBIENTE previste in Allegato I (9i o 9ii), si è fatto riferimento ai test di tossicità condotti su rifiuti simili trattati/smaltiti anche da altri impianti del Gruppo HERA. Dai test condotti tali rifiuti sono risultati appartenere alla categoria 9ii. Inoltre, per similitudine con quanto previsto per la caratteristica di pericolo H6, che comprende le categorie Tossico e Molto Tossico, e pertanto consente ragionevolmente di riferirsi alle soglie relative alla categoria Tossico vista l’assimilazione cautelativa adottata rispetto ai rifiuti, è ragionevolmente possibile ritenere che la caratteristica di pericolosità H14 possa essere in generale assimilata alla categoria Sostanze pericolose per l’ambiente R51/53 (punto 9ii); (4) 3 determinate riferendosi ad una massa volumica pari a 1.150 kg/m . La tabella (ove i valori sono espressi in tonnellate) riporta quindi le quantità dei rifiuti pericolosi che possono essere presenti in impianto, con l'indicazione dei rispettivi valori di soglia. Ad essi si aggiunge, ai fini della verifica delle soglie, la quantità di una materia prima (e quindi sostanza pura) che viene utilizzata in impianto Emissione Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori Aprile 2008 Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 5 di 14 IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA per uno dei trattamenti previsti. Nella tabella è infine indicata la risultante categoria di applicabilità del D. Lgs. 334/99, come modificato dal D.Lgs. 238/05. Le quantità riportate relativamente ai massimi quantitativi di rifiuti pericolosi potenzialmente presenti/stoccati si riferiscono alla capacità, pari a 400 m3, dell’unica vasca che per prassi operativa viene dedicata alle emulsioni oleose (H14 e punto di infiammabilità superiore a 65 °C) e alla capacità, pari a 15 m3 ciascuno, dei due serbatoi dedicati ai rifiuti oleosi (H14 e punto di infiammabilità superiore a 65 °C). Dal confronto fra i massimi quantitativi detenuti in impianto ed i corrispondenti limiti di soglia per le categorie di appartenenza, ne consegue che l’impianto è soggetto agli adempimenti di cui all’Art. 6 del D.Lgs. 334/99, come modificato dal D.Lgs. 238/2005, per il superamento della soglia limite di colonna 2 in Parte 2 Allegato I, per quanto attiene le seguenti categorie di sostanze pericolose: SOSTANZE PERICOLOSE PER L’AMBIENTE R51/R53 = 200 t < 430 t < 500 t Secondo quanto riportato in nota 4 Parte 2 dell’Allegato I D.Lgs. 334/99, come modificato da D.Lgs. 238/05, l’applicabilità del decreto è determinata senza applicare sommatorie tra i quantitativi di sostanze pericolose per l’ambiente e quelli di Ossigeno Liquido. Emissione Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori Aprile 2008 Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 6 di 14 IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA SEZIONE 5 Natura dei rischi di incidenti rilevanti - Informazioni generali Incidenti Sostanza coinvolta INCENDIO Nessuno RILASCIO Rifiuti Ecotossici (H14) ESPLOSIONE Nessuna Emissione Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori Aprile 2008 Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 7 di 14 IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA SEZIONE 6 Tipo di effetto per la popolazione e per l’ambiente In considerazione della tipologia delle sostanze che determinano l’applicabilità del D.Lgs. 334/99 alle attività svolte presso l’Impianto TCF, ovvero rifiuti pericolosi per l’ambiente H14, non sono ipotizzabili scenari incidentali ai quali siano associati effetti diretti ed immediati sulla popolazione. Quale evento incidentale credibile è possibile ipotizzare uno sversamento di rifiuto pericoloso, al quale potrebbe essere associato un effetto ambientale indiretto derivante da un potenziale interessamento del suolo, del sottosuolo ovvero delle acque sotterranee. Tuttavia, le concrete possibilità di effetti ambientali sono drasticamente ridotte grazie alle misure di prevenzione e sicurezza adottate. Misure di prevenzione e di sicurezza adottate Gli impianti sono stati costruiti secondo criteri di sicurezza consolidati e sono gestiti da personale altamente qualificato ed addestrato alla conduzione degli stessi in condizioni normali e di emergenza. Gli impianti sono provvisti di sistemi di controllo e di allarme che, in caso di anomalie, consentono l'intervento di emergenza tempestivamente. Tutte le aree dell’impianto TCF sono dotate di idonea pavimentazione che consente di impedire contaminazioni del suolo e del sottosuolo anche in caso di sversamenti di rilevante entità. Le vasche sono realizzate in cemento armato, sono dotate di copertura e quella dedicata ai rifiuti ecotossici è rivestita internamente con specifiche resine che ne assicurano la tenuta. Laddove si possa verificare un eventuale rilascio al suolo di rifiuto liquido pericoloso per l’ambiente la squadra di emergenza si attiva per contrastarne e mitigarne le conseguenze. La quantità rilasciata viene confinata e assorbita con materiali adsorbenti, a disposizione presso l’impianto; e nel caso in cui la perdita fosse rilevante, il liquido sversato viene convogliato con mezzi adeguati, e grazie alle pendenze delle pavimentazioni presenti nella rete di fognatura acque di processo, dalla quale il rilascio viene risollevato allo stoccaggio e da qui alla lavorazione. Emissione Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori Aprile 2008 Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 8 di 14 IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA SEZIONE 7 Il P.E.E. è stato redatto dall'Autorità Competente [si ] [no X] Mezzi di segnalazione di incidenti Le situazioni di emergenza interna sono segnalate al personale con l’utilizzo di sistemi ottici ed acustici. Qualsiasi situazione di emergenza interna, che non sia gestibile e controllabile con mezzi propri della società, sarebbe immediatamente segnalata, con le modalità previste nel Piano di Emergenza Interno del Centro, mediante fonogramma agli Enti preposti quali: • Prefettura di Ravenna • Sindaco di Ravenna • Comando Provinciale dei VVF di Ravenna con indicazioni dettagliate sul tipo e la gravità dell’emergenza; sono inoltre allertati gli stabilimenti limitrofi. Comportamento da seguire Secondo quanto riportato in Sezione 6, la popolazione esterna non può essere ragionevolmente interessata in modo diretto da eventi incidentali avvenuti presso l’impianto TCF. Tutte le persone che si trovano all’interno del dello stabilimento seguono le istruzioni del piano di emergenza interno. La popolazione dovrà seguire le direttive emanate dalle Autorità competenti nella gestione del Piano di Emergenza Esterno. Mezzi di comunicazione previsti Le comunicazioni relative ad eventuali emergenze interne allo stabilimento sono effettuate dal Responsabile Emergenza TCF il quale avvisa: - il Capo Turno e relative unità di Emergenza (a mezzo telefono) dello Stabilimento - il personale operativo interno (a mezzo telefoni) Le comunicazioni relative a emergenze esterne sono trasmesse all’interno dello stabilimento dal Capo Turno, il quale avvisa il Responsabile Emergenza (a mezzo telefoni) che provvederà ad avvertire le Autorità pubbliche preposte. Non è prevista alcuna comunicazione rivolta alla popolazione essendo questo un compito che compete alla Pubblica Autorità. Presidi di Pronto Soccorso Per la popolazione si fa riferimento ai presidi pubblici territoriali (ospedali) indicati dalla Protezione Civile, la quale inoltre provvederà all'allertamento delle forze dell'ordine per il blocco della viabilità limitata all'area di stabilimento e la predisposizione di eventuali ambulanze e centri di raccolta. Emissione Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori Aprile 2008 Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 9 di 14 IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA SEZIONE 8 Informazioni per le Autorità Competenti sulle sostanze elencate nella sezione 4 Nel caso dei rifiuti, la compilazione delle schede previste in tale sezione risulta non completamente praticabile dal momento che i rifiuti sono generalmente sprovvisti di Schede di Sicurezza. Pertanto, per i RIFIUTI PERICOLOSI PER L’AMBIENTE (ECOTOSSICI H14), si riporta di seguito una Scheda informativa (Scheda 1), predisposta appositamente per segnalare proprietà chimico-fisiche e tossicologiche, caratteristiche di pericolosità associate e rischi presentati, che contiene quanto disponibile. Per l’OSSIGENO si riportano le informazioni richieste desunte dalla Schede di Sicurezza. Emissione Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori Aprile 2008 Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 10 di 14 IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA Sezione 8 - SCHEDA 1 TIPO DI RIFIUTO RIFIUTO PERICOLOSO PER L’AMBIENTE CARATTERISTICHE DI PERICOLO H14 secondo ALLEGATO I D. Lgs. 22/97 CLASSIFICAZIONE di PERICOLO R 51/53 secondo Dir. 548/67/CE e s.m.i. CARATTERISTICHE CHIMICO/FISICHE NATURA DEL PERICOLO MEZZI PROTETTIVI PERSONALI PERDITE INCENDIO PRONTO SOCCORSO • Incolore, odore caratteristico • Può causare degli effetti dannosi a lungo termine nell’ambiente acquatico • Maschera con filtro Tipo ABEKP3 • Occhiali con protezione completa degli occhi • Tuta in gomma, stivali antinfortunistici e guanti in gomma o neoprene • Indossare i mezzi protettivi prima di entrare nell’area di pericolo • Bloccare le perdite se non c’è pericolo tramite assorbimento con materiale idoneo • Evitare che il materiale entri nelle fogne, in scavi o trincee • Estinguere l’incendio con acqua nebulizzata, schiuma o polvere chimica • L’acqua antincendio contaminata deve essere contenuta e se ne deve impedire l’accesso a corsi d’acqua, fognature o scarichi. • Dopo inalazione: aria fresca, liberare le vie respiratorie • Dopo contatto con la pelle: lavare la pelle con abbondante acqua, togliere immediatamente gli indumenti contaminati • Se la sostanza ha colpito gli occhi, lavarli immediatamente con abbondante acqua. Se l’irritazione persiste affidarsi alle cure di un medico. • E’ indispensabile rivolgersi al medico al più presto nel caso di contatto, inalazione ed ingestione con il prodotto Emissione Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori Aprile 2008 Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 11 di 14 IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA Sezione 8 - SCHEDA 2 Sostanza presente in forma liquida OSSIGENO (D.L.vo n. 334/99) Sostanza Utilizzazione Materie prima SI Solvente NO Intermedio NO Catalizzatore NO Prodotto finito NO Altro NO Identificazione Nome chimico OSSIGENO Nomi commerciali Nomenclatura Chemical Abstracts Numero CAS 7782-44-7 Formula bruta O2 Peso molecolare 32 Formula di struttura Caratteristiche chimico-fisiche Stato fisico: GAS LIQUEFATTO REFRIGERATO Colore: LIQUIDO DI COLORE AZZURRO Odore: INODORE Solubilità in acqua: 39 mg/l (15°C, 1,013 bar) Solubilità nei principali solventi org. n.d. Densità relativa (gas, aria =1) 1.105 Densità relativa (liquido, acqua =1) 1.141 Peso specifico dei vapori Punto di fusione - 219 °C Punto di ebollizione - 183 °C Punto di infiammabilità Non applicabile Limite inf. Esplosività Non applicabile (comburente) Limite sup. esplosività Non applicabile (comburente) Temperatura autoaccensione Non applicabile Tensione di vapore Non applicabile Reazioni pericolose Può reagire violentemente con gli infiammabili e con gli agenti riducenti. Ossida violentemente i materiali organici. Evitare il contatto con oli, grassi e qualsiasi fonte di ignizione. Emissione Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori Aprile 2008 Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 12 di 14 IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA Classificazione ed etichettatura Di legge [Si X ] [no _ ] Provvisoria [Si _ ] [no _ ] Non richiesta [Si _ ] [no _ ] Simbolo di pericolo Indicazioni di pericolo O COMBURENTE Frasi di rischio R8 Consigli di prudenza S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato. S17 Tenere lontano da sostanze combustibili. S 21 Non fumare durante l’impiego. Informazioni tossicologiche: Nessun effetto tossicologico Vie di penetrazione [ ] ingestione [ ] inalazione Tossicità acuta: [ ] contatto DL 50 via orale (4 ore) CL 50 per inalazione (4 ore) DL 50 via orale (ratto - 4 ore) CL 50 su uomo (30 minuti) I.D.L.H. Tossicità cronica: Dati non disponibili Cute occhi [ SI ] [ SI ] [ SI ] [ SI ] [ NO ] [ NO ] - Potere corrosivo Potere irritante Potere sensibilizzante Cancerogenesi Mutagenesi Taratogenesi Informazioni ecotossicologiche: Può causare danni alla vegetazione per congelamento. Tipologia Aria Acqua Biodegradabilità non conosciuto BOD5/COD non conosciuto Dispersione non conosciuto non conosciuto Persistenza T 1/2 (m-g-h) non conosciuta non conosciuto Bioaccumulo / BCF - log Pow Bioconcentrazione non conosciuto non conosciuto vie respiratorie [ SI ] [ SI ] [ NO ] Suolo non conosciuto non conosciuto Koc - T 1/2 non conosciuto non conosciuto Emissione Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori Aprile 2008 Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 13 di 14 IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA SEZIONE 9 Informazioni per le autorità competenti sugli scenari incidentali previsti nei piani di emergenza esterni Coordinate del baricentro dello stabilimento EVENTO INIZIALE Condizioni INCENDIO SI [ ] NO [ X ] RILASCIO in fase gas/vapore ad alta velocità in fase gas confinata non confinata transizione rapida di fase in acqua SI [ X ] in fase liquida sul suolo NO [ ] in fase gas/vapore Latitudine : 44° 28' 39” NORD (rif. Greenwich) Modello sorgente in fase liquida localizzato in aria NO [ X ] ESPLOSIONE SI [ ] Longitudine : 12° 12' 15" EST ad alta o bassa velocità Incendio da recipiente (tank fire) incendio da pozza (pool fire) getto di fuoco (jet fire) incendio di nube (flash fire) sfera di fuoco (fire ball) reazione sfuggente (run away reaction) miscela gas/vapori infiammabili polveri infiammabili miscela gas/vapori infiammabili (U.V.C.E.) esplosione fisica dispersione liquido/liquido (fluidi solubili) emulsioni liquido/liquido (fluidi insolubili) evaporazione da liquido (fluidi insolubili) dispersione da liquido (fluidi insolubili) dispersione evaporazione da pozza dispersione per turbolenza (den. nube inf. all'aria) dispersione per gravità (den.nube sup. all'aria) [ [ [ [ [ [ [ [ [ [ [ [ [ [ [ [ I zona(*) (m) II zona(*) (m) III zona(*) (m) Sicuro impatto Danno Attenzione ] ] ] ] ] ] ] ] ] ] ] ] ] ] ] ] [ ] [ ] (*) In mancanza delle linee guida ministeriali di cui all'art. 8 comma 4 del D. Lgs. 334/99, allo stato attuale per l’analisi degli eventi incidentali, e quindi per la valutazione degli effetti connessi con sostanze pericolose per l’ambiente, non sono previsti dall’intero panorama normativo applicabile (D.P.C.M. 31.03.89, DM 09.05.01, DM 20.10.98, DM 15.05.96, DPCM 25.02.05) i criteri ed i rispettivi valori di soglia con cui valutare e quantificare l’entità degli effetti pericolosi per l’ambiente. L’analisi di rischio condotta per la predisposizione della Scheda Tecnica di cui alla L.R. 26/2003 ha comunque evidenziato come tutti gli scenari incidentali credibili non prevedano effetti di danno esterni ai confini dello stabilimento Ecologia Ambiente Srl Emissione Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori Aprile 2008 Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 14 di 14 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Allegato 4 Disposizioni per l’installazione di un cantiere all’interno del Centro Ecologico Romea Aggiornamento Novembre 2010 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna DISPOSIZIONI PER L’INSTALLAZIONE DI CANTIERI ALL’INTERNO DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA Per cantiere si intende la zona messa a disposizione dell’impresa per l’esecuzione di lavori fuori opera, per il deposito di attrezzi e di materiali di pronto impiego, per uffici, servizi, officine ecc.. All’interno del cantiere devono essere osservate, da parte dell’impresa, le seguenti prescrizioni: 1) L’area di cantiere deve essere delimitata da recinzione e da cartelli; 2) Le baracche devono essere di aspetto decoroso e conformi alle norme di legge; 3) L’impianto elettrico deve essere conforme alle norme CEI; 4) Messa a terra e protezione contro le scariche atmosferiche per le baracche e strutture metalliche con regolare denuncia a ISPESL quando previsto; 5) Presenza di estintori nell’area di cantiere; 6) Divieto di stoccare bombole e sostanze infiammabili all’interno delle baracche; 7) Mantenimento della fascia diserbata all’interno del cantiere; 8) Divieto dell’uso di riscaldamento a vapore senza una preventiva autorizzazione della Committente; 9) Divieto di fumo su tutta l’area di cantiere; 10) Divieto di consumo di pasti caldi all’interno del cantiere; 11) Attenersi alle leggi in vigore di Prevenzione e Igiene Industriale e alle Norme Aziendali; 12) Mantenimento del cantiere in ordine ed i materiali di risulta devono essere accatastati in apposita area; 13) Divieto di circolare sugli impianti senza autorizzazione; 14) I lavori debbono essere sospesi su richiesta specifica del personale HERAmbiente (Emergenza in corso); 15) Consegna giornaliera al Resp. di impianto dell’elenco di tutto il personale presente all’interno del cantiere; 16) Obbligo di utilizzo dei DPI specifici in relazione alla tipologia di lavoro svolto. Data ............................ Timbro Impresa Firma Responsabile Impresa / cantiere ………………………. …………………………… Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Allegato 5 Elenco personale ditta terza con abilitazioni Aggiornamento Novembre 2010 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/09/2010 PAG. 1 DI 1 Modulo M.0400 ELENCO PERSONALE DITTA TERZA CON ABILITAZIONI L’impresa:___________________________________ comunica l’elenco del proprio personale con le seguenti abilitazioni: Nome e cognome Abilitazione (1) Note Nota 1 PRE= preposto ai fini sicurezza; INC= addetto prevenzione incendi; PS= addetto primo soccorso; PdL= autorizzato alla firma dei permessi di lavoro; PES/PEI = addetti lavori elettrici, ALT= addetto formato per i lavori in quota uso cinture sicurezza; MOV= addetto uso carroponte/gru; Altri: __________________________________________________________________________ Per tali funzioni si allegano gli attestati di formazione obbligatori previsti dal D.Lgs 81/08. Il Datore di Lavoro si impegna ad aggiornare la presente ed a trasmetterla al Referente Aziendale in caso di variazione del personale. Data __________________ Firma ________________________ Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Allegato 5 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna PERMESSI DI LAVORO ELENCO PERSONALE DELEGATO ALLA FIRMA DEI PERMESSI DI LAVORO SEMPLICI IN QUANTO PREPOSTI IMPRESA: TIMBRO IMPRESA: ___________________________________ Allo scopo di ottemperare a quanto previsto dalla procedura “PO.07.23” l’Impresa ________________________________________ comunica l’elenco del proprio personale delegato alla firma dei Permessi di Lavoro Semplici in qualità di Preposto Esecutore. Il Responsabile Impresa è tenuto a trasmettere copia aggiornata del presente modulo al Referente Aziendale Herambiente, ogni qualvolta intenda modificarlo. Personale delegato alla firma (nome cognome in stampatello) 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. Firma Responsabile Impresa ( Datore di Lavoro) Data ELENCO PERSONALE DELEGATO ALLA FIRMA DEI PERMESSI DI LAVORO Pag. 1 di 2 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Allegato 5 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna PERMESSI DI LAVORO ELENCO PERSONALE DELEGATO ALLA FIRMA DEI PERMESSI DI LAVORO COMPLESSI IN QUANTO RESPONSABILE IMPRESA: TIMBRO IMPRESA: ____________________________________ Allo scopo di ottemperare a quanto previsto dalla procedura “PO.07.23” l’Impresa ________________________________________ comunica l’elenco del proprio personale delegato alla firma dei Permessi di Lavoro Complessi in qualità di Responsabile. Il Responsabile Impresa è tenuto a trasmettere copia aggiornata del presente modulo all’Unità ESE, ogni qualvolta intenda modificarlo. Personale delegato alla firma (nome cognome in stampatello) 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. Firma Responsabile Impresa (Datore di Lavoro) Data ELENCO PERSONALE DELEGATO ALLA FIRMA DEI PERMESSI DI LAVORO Pag. 2 di 2 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Allegato 6 Politica Qualità Sicurezza e Ambiente e per la Protezione dei Dati Personali Aggiornamento Novembre 2010 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) politica herambiente Politica per la qualità, la sicurezza e l’ambiente La presente politica discende dalla politica del Gruppo Hera e detta i principi quadro a cui riferirsi per l’individuazione degli obiettivi di miglioramento di Herambiente SpA. In particolare Herambiente SpA si impegna a rispettare e promuovere quanto di seguito riportato. Conformità legislativa Garantire per le proprie attività la piena conformità alle disposizioni legislative previste dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale, applicando inoltre, laddove possibile, standard più restrittivi rispetto alla normativa vigente, nonché alle prescrizioni autorizzative afferenti ai singoli impianti ed in particolare relativamente alle emissioni di inquinanti. Sistemi di Gestione Garantire l’applicazione del sistema di gestione integrato “qualità sicurezza ed ambiente” dedicando risorse adeguate affinché la gestione sia condotta conformemente agli standards di riferimento adottati. Tutela dell’ambiente Garantire un sistema di gestione ambientale tale da consentire il minore impatto ambientale nell'ambito di tutte le filiere impiantistiche, per la durata dell’intero ciclo di vita del singolo impianto. L’applicazione di tale gestione viene effettuata attraverso un sistema di monitoraggio e di controllo sistematico finalizzato al contenimento ed alla riduzione dei principali impatti ambientali legati alle attività svolte ed, in particolare, le emissioni atmosferiche, gli scarichi idrici, i rilasci nel suolo, la gestione e produzione di rifiuti, il rumore, le emissioni odorigene e l’utilizzo di risorse. Parte degli sforzi è finalizzata alla prevenzione di incidenti ambientali all'interno e all'esterno dei siti impiantistici. Ottimizzazione processi e attività Ottimizzare le procedure di gestione, fornendo indirizzi a tutte le filiere impiantistiche al fine di rendere il più possibile omogeneo il comportamento su tutto il territorio, promuovere e razionalizzare, laddove possibile, il recupero di risorse umane e naturali, il ricorso all’energia prodotta da fonti rinnovabili, l’efficienza energetica ed il risparmio nei trasporti ed effettuare una gestione delle attività mirata al riciclo ed al recupero di materia ed energia dai rifiuti. Migliori tecnologie Introdurre, dove possibile, le migliori tecnologie disponibili a costi economicamente sostenibili in considerazione della salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori e della prevenzione e riduzione degli impatti ambientali, sostenendo e partecipando attivamente anche alle attività di ricerca in collaborazione con gli enti preposti alla vigilanza e al controllo delle attività, le università, gli istituti di ricerca e con i partners industriali. Sicurezza sul lavoro Promuovere ed attuare tutte le misure necessarie (valutazione dei rischi e delle situazioni di emergenza, misure di prevenzione degli incidenti, procedure mirate ad un efficace e pronto contenimento delle conseguenze dannose per il personale, l’ambiente e la salute della popolazione) al fine di assicurare un sistema di gestione della sicurezza che garantisca indistintamente i lavoratori di Herambiente e delle ditte appaltatrici nei luoghi di svolgimento delle proprie attività nonché la popolazione limitrofa e prevenga i rischi alla fonte. Comunicazione Assicurare la comunicazione interna favorendo il coinvolgimento, la sensibilizzazione e la responsabilizzazione di tutto il personale dipendente e delle ditte terze sui temi e sugli obiettivi della qualità, dell’ambiente, e della sicurezza. Mantenere il dialogo con i portatori di interessi, con gli organi di controllo e con le istituzioni locali nell’ottica della trasparenza e del massimo coinvolgimento e promuovere verso le Amministrazioni locali l'adozione di criteri il più possibile uniformi su tutto il territorio servito. Miglioramento continuo Perseguire il miglioramento continuo delle proprie prestazioni in termini di efficienza, efficacia, ed economicità aziendale, di prevenzione dei rischi e prestazioni ambientali e di efficienza energetica nonché definendo obiettivi e traguardi misurabili tramite l’utilizzo di indicatori concordati effettuando all'uopo un’analisi costante delle interazioni delle proprie attività con l’ambiente circostante. Gli interventi conseguenti formeranno parte integrante dei processi di pianificazione. La Direzione di Herambiente è coinvolta in prima persona nel rispetto e nell’attuazione di questi principi assicurando e verificando periodicamente che la presente Politica sia documentata, resa operante, mantenuta attiva, diffusa a tutto il personale e resa disponibile al pubblico. Filippo Brandolini Presidente Claudio Galli Amministratore Delegato Politica per la protezione dei dati personali Hera vuole essere la migliore multiutility italiana per i suoi clienti, i lavoratori e gli azionisti, attraverso l’ulteriore sviluppo di un originale modello di impresa capace di innovazione e di forte radicamento territoriale, nel rispetto dell’ambiente. I VALORI DI HERA SONO: > Integrità: orgogliosi di essere un Gruppo di persone corrette e leali. > Trasparenza: sinceri e chiari verso tutti gli interlocutori. > Responsabilità personale: impegnati per il bene dell’azienda insieme. > Coerenza: concentrati nel fare ciò che diciamo. La presente Politica, in coerenza con la Missione e i Valori aziendali, si fonda su un insieme di valori e principi ai quali devono fare riferimento strategie ed obiettivi: > Impegno a proteggere i dati personali di ogni individuo (Protezione); > Garanzia dell’intimità della sfera personale e della vita privata di ognuno (Riservatezza); > Rispetto dell’identità e della personalità, della dignità di ogni essere umano (Individualità e Dignità); > Rispetto delle libertà fondamentali costituzionalmente garantite (Tutela). I principi fondamentali della privacy, tra i quali la garanzia della conformità legislativa, sono recepiti da Hera come segue: i dati personali sono raccolti e trattati solo per finalità predeterminate, esplicite e legittime (Finalità della raccolta); l’utilizzo di dati personali è sempre ridotto al minimo necessario essenziale per il raggiungimento delle finalità dichiarate (Necessità, Non eccedenza e Essenzialità); i dati personali sono raccolti e trattati solo se funzionali al raggiungimento delle finalità dichiarate (Pertinenza); i dati personali sono trattati con modalità e strumenti proporzionali alle finalità da raggiungere (Proporzionalità); i dati personali raccolti e trattati sono sempre puntualmente verificati in modo che sia garantita la loro correttezza e attendibilità (Esattezza e Completezza); i dati personali raccolti e trattati sono sempre aggiornati con cadenza periodica (Aggiornamento); i dati personali raccolti sono sempre conservati per un periodo di tempo limitato al raggiungimento delle finalità dichiarate (Conservazione); i dati personali sono sempre raccolti e trattati previa adozione di idonee misure di sicurezza (Sicurezza); i dati personali non possono essere trattati per finalità diverse da quelle dichiarate in fase di raccolta o in violazione della disciplina in materia di protezione dei dati personali (Divieto di Trattamenti Illeciti). OBIETTIVI PERSEGUITI 9 Miglioramento continuo della Tutela dei dati personali mediante: L’adozione di un adeguato sistema documentale integrato nel sistema di gruppo (linee guida, procedure, istruzioni operative, modelli documentali standard); La definizione di specifici indicatori per la misura di obiettivi e traguardi raggiungibili; L’identificazione degli aspetti connessi ai rischi derivanti dal trattamento dei dati personali già in fase di definizione/progettazione/revisione dei processi aziendali; L’identificazione di delegati dotati di adeguati requisiti e poteri per garantire il corretto funzionamento del sistema di gestione privacy; La definizione di un modello organizzativo adeguato al presidio del trattamento dei dati personali inerenti ad ogni processo aziendale; L’adozione di pareri di conformità normativa nell’integrazione, modifica e/o revisione di processi aziendali che prevedano un trattamento di dati personali; L’adozione di misure di sicurezza idonee a prevenire e ridurre al minimo i rischi inerenti il trattamento di dati personali; L’adozione delle migliori tecniche disponibili ed economicamente sostenibili per limitare i danni in caso di incidenti o eventi negativi in materia di trattamento di dati personali; L’adozione di opportuni criteri e modalità di ripristino dei dati in caso di danneggiamento e perdita accidentale; 9 Coinvolgimento degli stakeholder e protezione dei dati personali con azioni mirate a: Sensibilizzare dipendenti, fornitori, clienti, azionisti e cittadini su obiettivi, traguardi e impegni assunti in materia di protezione dei dati personali; Motivare e coinvolgere il personale dipendente affinché vengano raggiunti gli obiettivi prefissati e sviluppato, ad ogni livello, il senso di responsabilità verso la tutela dei dati personali e la sicurezza delle informazioni; Formare informare ad un lecito e corretto trattamento dei dati personali e sicurezza delle informazioni; Promuovere il dialogo e il confronto con tutti i portatori d’interesse (P.A., Autorità , Cittadini, Associazioni, clienti, lavoratori, ecc.), tenendo conto delle loro istanze, in materia di trattamento di dati personali, in coerenza con gli strumenti di partecipazione e comunicazione adottati dal gruppo. Il Consiglio di Amministrazione riconosce come scelta strategica lo sviluppo di un sistema di gestione per la protezione dei dati personali integrato e condiviso a livello di Gruppo. L’Amministratore Delegato, per il tramite di suoi delegati, è coinvolto nel rispetto e nell’attuazione di questi impegni assicurando e verificando periodicamente che la Politica sia documentata, resa operante, mantenuta attiva, periodicamente riesaminata, diffusa a tutto il personale e resa disponibile al pubblico. Bologna, 8 luglio 2009 Il Presidente Tomaso Tommasi di Vignano L’Amministratore Delegato Maurizio Chiarini Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Allegato 7 Elenco documentazione richiesta Aggiornamento Novembre 2010 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) ALLEGATO 7 ELENCO DOCUMENTAZIONE RICHIESTA N. Documento Obbligatorio 1 Dichiarazione relativa all’idoneità (art. 26 del D. Lgs. 81/2008) 2 Copia certificato di iscrizione alla CCIAA con oggetto inerente le tipologie del servizio richiesto 3 Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) 4 Copia nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) 5 Copia nomina del Medico Competente 6 Nominativo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) 7 Copia nomina addetti al Pronto Soccorso 8 Copia nomina addetti al primo intervento antincendio 9 Attestati inerenti la formazione ed i requisiti professionali delle figure di cui ai punti 3, 5, 6 e 7 tecnico-professionale 10 Nome del Responsabile operativo 11 Documentazione attestante l’idoneità tecnico-professionale allo svolgimento dei lavori richiesti (certificati e/o patentini, ecc.) 12 Elenco nominativo delle persone per le quali è richiesto l’accesso in stabilimento con relativa dichiarazione del Datore di Lavoro in merito alla loro idoneità sanitaria a svolgere l’attività lavorativa (l’elenco dei presenti deve essere consegnato quotidianamente al momento del rilascio del permesso di lavoro). 13 Stralcio Libro Unico del Lavoro o Comunicazione telematica SARE per il personale assunto dopo il 18/08/08 relativo al personale indicato nell’elenco di cui al punto precedente. 14 Modulo QSA – AUTODICHIARAZIONE DI AVVENUTA FORMAZIONE” debitamente compilato e sottoscritto quale evidenza che tutto il personale destinato ad operare all’interno degli impianti di HERAMBIENTE ha ricevuto adeguata formazione sui contenuti del Documento di sicurezza per ditte terze, con particolare riferimento alle informazioni contenute negli allegati 1,2,3 del Documento relativi ai rischi di incidente rilevante [N.B. La verifica dell’efficacia dell’avvenuta formazione dei lavoratori dell’Impresa potrà essere eseguita da Herambiente sia all’inizio delle attività appaltate che durante le stesse. In caso di verifica con esito negativo, il Datore di lavoro/Appaltatore sarà chiamato a provvedere immediatamente all’effettuazione della formazione] Rev. 01 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Novembre 2010 Ravenna Note Il fac-simile da utilizzare è riportato in Allegato 8 del Documento di sicurezza. Va predisposto su carta intestata dell’Impresa e sottoscritto da parte del Rappresentante Legale/Datore di Lavoro Possono essere contenuti nel PMS. Tutto il personale dovrà esibire il tesserino di riconoscimento conforme a quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 come modificato dalla Legge 136/2010. L’elenco nominativo delle persone formate dovrà essere tenuto costantemente aggiornato ad ogni modifica del personale. Copia aggiornata dell’elenco nominativo dovrà essere inviata al Referente aziendale ad ogni modifica del personale. La formazione in tema di rischio di incidente rilevante (si vedano gli Allegati 1-2-3 del Documento di Sicurezza) dovrà essere ripetuta trimestralmente e ne dovrà essere data evidenza documentale ad Herambiente. Pag. 1 di 2 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) ALLEGATO 7 ELENCO DOCUMENTAZIONE RICHIESTA Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea N. Documento 15 Modulo “M.0400 - ELENCO DEL PERSONALE DELLA DITTA TERZA CON ABILITAZIONI” firmato dal Datore di Lavoro (vedi allegato 5 del Documento di Sicurezza) Fa parte dell’Allegato 5 previsto nel Documento di sicurezza per ditte terze 16 ELENCO DEL PERSONALE DELEGATO ALLA FIRMA DEI PERMESSI DI LAVORO SEMPLICI ed ELENCO DEL PERSONALE DELEGATO ALLA FIRMA DEI PERMESSI DI LAVORO COMPLESSI firmati dal Datore di Lavoro (vedi allegato 5 del Documento di Sicurezza) Fanno parte dell’Allegato 5 previsto nel Documento di sicurezza per ditte terze 17 Elenco delle macchine, delle attrezzature e delle opere provvisionali previste 18 Dichiarazioni di conformità alle disposizioni del D. Lgs. 81/08 delle macchine, delle attrezzature e dei ponteggi previsti (di cui all’elenco precedente). 19 Elenco automezzi utilizzati nell’esecuzione delle prestazioni appaltate con indicazione di marca, modello e numero di targa. 20 Elenco dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) forniti ai lavoratori per lo svolgimento dell’attività in oggetto. Può essere contenuto nel PMS 21 Piano delle Misure di Sicurezza o altro documento equivalente inerente i rischi connessi alle prestazioni da svolgere all’interno dello Stabilimento L’Allegato 10 del Documento di sicurezza per ditte terze ne specifica i contenuti minimi 22 Dichiarazione dell’organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate dall’INPS, all’INAIL e alle casse edili. Per interventi ricadenti nel Titolo IV del D. Lgs. 81/08 e s.m.i. 23 Copia dell’iscrizione all’albo gestori (anche informatica o indicazione del link al sito del trasportatore) Per trasportatori di rifiuti 24 Schede di Sicurezza eventualmente utilizzate Rev. 01 delle Obbligatorio Ravenna sostanze Note pericolose Novembre 2010 Pag. 2 di 2 Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Allegato 8 Dichiarazione relativa all’idoneità Tecnico Professionale Aggiornamento Novembre 2010 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) BOZZA DA REDIGERE SU CARTA INTESTATA DELL’APPALTATORE Spett.le HERAmbiente s.p.a. ….. ….. OGGETTO : Dichiarazione relativa all’idoneità tecnico professionale con riferimento all’art. 26 comma 1 lett. a) del D.Lgs 81 Aprile 2008 Lavori di ……………………………. da eseguire presso il sito di ………. Rif. contratto / ordine ……………………… Il sottoscritto …………………. nato a ……………….. il …………… , residente a................................ prov. (.............) in via …………………………………....... n. .......... in qualità di Legale Rappresentante e Datore di Lavoro della ditta ………………………………… con sede in via ………………………… a ……………… .P. IVA:……………..………………… , ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 47 del Dpr 28.12.2000 n. 445, nonché dell'art. 26 comma 1 lettera a) punto 1 del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, consapevole delle pene stabilite per le false attestazioni e mendaci dichiarazioni previste dal Codice Penale e dalle leggi speciali in materia e delle conseguenti responsabilità civili e contrattuali DICHIARA* sotto la mia personale responsabilità di: possedere tutti requisiti di idoneità tecnico professionale previsti art. 26 comma 1 lettera a) punto 1 del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 per l’esecuzione delle attività in oggetto; non essere oggetto di provvedimento di sospensione o interdettivi di cui all’Art 14 D.Lgs 81/2008; di avere ottemperato agli obblighi previsti dal D.Lgs.81/2008 in materia di salute e sicurezza dei lavoratori; avere valutato la documentazione ricevuta dal Committente inerente i rischi specifici e di attuare le misure di prevenzione e protezione; aver elaborato il documento di valutazione dei rischi comprendente le attività in oggetto; aver nominato il responsabile del servizio prevenzione e protezione sig …………………….., il medico competente Dott. ……………………………………… e inoltre stato eletto l’RLS Sig. …………………………………………….. e che stessi dispongono della formazione prevista dal D.Lgs 81/08; applicare il contratto collettivo nazionale di lavoro …………………………………..… di avere assolto ogni obbligo retributivo, assicurativo, contributivo e previdenziale previsto dalla legge vigente; Posizione INAIL ……………………………………….. Posizione INPS …………………………………. che il nominativo del Responsabile Operativo per lo svolgimento delle attività oggetto del contratto è:…………………………………………………. che tutte le persone sotto elencate, per le quali è richiesto l’accesso in stabilimento, sono regolarmente assunte e inserite nel Documento Unico del Lavoro e sono state informate sui rischi propri della mansione, sui rischi di sito indicati nella Nota informativa e da interferenza indicati nel DUVRI e formate sulle misure di prevenzione e protezione. Elenco dei nominativi ………………………………… ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… avere valutato la conformità alle norme vigenti ed idoneità delle macchine ed attrezzature previste per l’esecuzione delle attività; avere fornito ai lavoratori i dispositivi di protezione individuali necessari per l’esecuzione delle attività e per ridurre le interferenze segnalate dal Committente; utilizzare personale con idoneità sanitaria sulla base del parere del medico competente ed idoneo alle mansioni previste; osservare, durante l’esecuzione dell’opera, le misure generali di tutela di cui all’art. 15 del D. Lgs. 81/2008; accettare gli oneri per la sicurezza per l’eliminazione delle interferenze; non affidare in subappalto o a lavoratori autonomi lavori o servizi senza preventiva autorizzazione da parte del Committente Che il personale straniero è a conoscenza della lingua italiana e quindi in grado di comprendere la cartellonistica di stabilimento e le comunicazioni del personale di stabilimento. E presenta in allegato la seguente documentazione - CCIAA; Fotocopia documento di identità; DURC; In fede ……………. lì ……………………. ……………………… (*) Ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo 30.06.2003 n. 196 il dichiarante è informato che i dati contenuti nella presente dichiarazione saranno utilizzati dall’Amministrazione procedente esclusivamente per l’uso per il quale sono stati richiesti e consente il loro utilizzo a tal fine. Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Allegato 9 Modulistica per domanda di autorizzazione al subappalto Aggiornamento Novembre 2010 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) SISTEMA DI GESTIONE QSA Revisione 0 PAG. 1 DI 2 Manuale di gestione dei contratti di appalto ALLEGATO 1 DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE AL SUBAPPALTO Spettabile Hera Spa/Hera SOT Via ........................... ................................. .........................., li Oggetto: contratto d’appalto relativo alla realizzazione di ...................................................... Importo contrattuale .........................EURO Richiesta di autorizzazione al subappalto. Il sottoscritto ………….. nato a ……………. il …………., a …………. C.F. n. …….. in qualità di legale rappresentante dell’impresa……………. con sede in …………. , via …. città ……………iscritta alla CCIAA di ……….. in data ……. al numero di registro imprese …….n. iscrizione REA …………… C.F. n. ………. e P.I. n. …………..in qualità di impresa affidataria del servizio /lavori relativo a …………………. con contratto sottoscritto con Hera /Hera SOT in data .. per l’importo complessivo di ……..euro, con la presente chiede di autorizzare l’affidamento in subappalto dei lavori di ........................................., per l’importo di ........................................ alla ditta .................................................... Dichiaro che il servizio/lavori oggetto del subappalto rientrano tra quelli che l’impresa si è riservata di subappaltare in sede di gara e a tal fine allego la documentazione richiesta dalla normativa vigente. Dichiaro altresì che, ai sensi dell’art. 118/7° comma del D. Lgs. 163/2006, la scrivente Impresa curerà il coordinamento di tutti i subappaltatori operanti nel cantiere al fine di rendere gli specifici piani redatti dai subappaltatori compatibili fra loro e coerenti con il piano presentato da questa Impresa. (in caso di appalto soggetto al Decr. Lgs. 626/’94) Si trasmette inoltre il modello GAP subappaltatori. Distinti saluti. ..................................... Impresa affidataria Allegati: DOCUMENTO DI PROPRIETA’ DEL GRUPPO HERA CHE SE NE RISERVA TUTTI I DIRITTI SISTEMA DI GESTIONE QSA Revisione 0 PAG. 2 DI 2 Manuale di gestione dei contratti di appalto ALLEGATO 2 AUTODICHIARAZIONE RESA DAL SUBAPPALTATORE Dichiarazione sostitutiva di certificazione (resa ai sensi dell’art. 1 del D.P.R. n. 403/’98 dall’Impresa subappaltatrice) Il sottoscritto ................................................................. (dati da dichiarare: nome, cognome data e luogo di nascita, Codice Fiscale, residenza) in qualità di Legale Rappresentante della ditta ......................................................... al fine del rilascio dell'autorizzazione al subappalto di ........................................ (descrizione dei lavori/servizi e importo di essi) nell’ambito del contratto d’appalto relativo a ..............................................., consapevole delle responsabilità che assume e delle sanzioni stabilite dalla legge nei confronti di chi attesta il falso nelle autocertificazioni: DICHIARA - - - - che l’Impresa è idonea, ai sensi del D.P.R. n. 34/2000 ad eseguire i lavori oggetto del contratto di subappalto per l’importo di euro. ............ (solo per subappalti di lavori) e che a tal fine riporta la seguente documentazione : (riportata agli allegati a e b) ; che l’Impresa è iscritta al Registro delle Imprese della Provincia di .......................................; di osservare integralmente il trattamento economico e normativo stabilito dai CCNL in vigore per il settore e la zona in cui si svolgono i lavori e di adempiere ai versamenti delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente, dei contributi previdenziali e assicurativi e di quelli dovuti agli organismi paritetici previsti dalla contrattazione collettiva e che l’importo corrisposto nell’ultimo mese è pari a € ........................; che il numero delle posizioni INPS e INAIL aperte è …… presso la sede di iscrizione di……; che se HERA/SOT predisporrà controlli sulla veridicità delle dichiarazioni rese, l’Impresa produrrà documentazione a comprova; che sussistono/non sussistono forme di controllo o di collegamento a norma dell’art. 2359 del Codice Civile con l’Impresa affidataria .................................. (Ragione sociale dell’Impresa affidataria); che non sussistono i presupposti di incompatibilità di cui all’art. 90 comma 8 del D. Lgs. 163/2006 con l’affidatario dell’incarico di progettazione ing……; di accettare le disposizioni contenute nel Codice Etico di HERA S.p.A., visionabile dal sito www.gruppohera.it; di autorizzare HERA a compiere, ai sensi del D. Lgs. 196/2003, il trattamento dei dati forniti dal dichiarante nel presente procedimento al solo fine di svolgere la propria attività istituzionale; di avere reso tutte le dichiarazioni sopraindicate, consapevole delle sanzioni penali previste dall’art. 76 del D.P.R. N. 445/2000. FIRMA ………………… ________________ (N.B.: qualora la sottoscrizione della dichiarazione venga resa in presenza di un Funzionario HERA (Direttore Lavori, Referente Aziendale o loro assistenti) costoro sono tenuti a controfirmare la sottoscrizione dichiarando che è stata resa in loro presenza. Qualora la dichiarazione sostitutiva venga inviata per posta o consegnata da persone diverse dal Legale Rappresentante occorre che venga prodotta contestualmente alla dichiarazione copia fotostatica del documento d’identità del Legale Rappresentante.) DOCUMENTO DI PROPRIETA’ DEL GRUPPO HERA CHE SE NE RISERVA TUTTI I DIRITTI Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Allegato 10 Modulo M.0365 Contenuti minimi PMS Aggiornamento Novembre 2010 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/09/2010 Modulo M.0365 PAG. 1 DI 1 CONTENUTI MINIMI DEL PMS Il PMS é redatto a cura di ciascun datore di lavoro delle imprese esecutrici in riferimento alle attività oggetto del contratto; esso deve contenere almeno i seguenti elementi: a) i dati identificativi dell'impresa esecutrice, che comprendono: • il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi ed i riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici; • la specifica attività e le singole lavorazioni che l’impresa esecutrice dovrà svolgere compreso eventuali lavoratori autonomi subaffidatari; • i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, aziendale (RLS) o territoriale, ove eletto o designato; • il nominativo del medico competente ove previsto; • il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP); • il nominativi del responsabile operativo del contratto (o capocantiere); • il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell'impresa esecutrice e dei lavoratori autonomi operanti per conto della stessa impresa; b) le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte da ogni figura nominata allo scopo dall'impresa esecutrice; c) la descrizione dell'attività oggetto del contratto, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro; d) l'elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole importanza, delle macchine, degli impianti utilizzati, compreso i mezzi aziendali; e) l'elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati con le relative schede di sicurezza; f) l'esito del rapporto di valutazione del rumore; g) l'individuazione delle misure preventive e protettive adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni; h) le procedure complementari e di dettaglio richieste dal Committente quando previsto; i) l'elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori; l) informazione e formazione effettuata ai lavoratori. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Allegato 11 Autodichiarazione di avvenuta formazione Aggiornamento novembre 2010 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Allegato 12 Nota Informativa sui Rischi ambientali ed interferenziali relativa al Complesso impiantistico al km 2,6 della S.S. 309 Romea a Ravenna Aggiornamento novembre 2010 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 1 DI 19 Argomento: NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI E INTERFERENZIALI PER IL COMPLESSO IMPIANTISTICO SS 309 ROMEA KM 2,6 - RAVENNA CAMPO DI APPLICAZIONE - Trattamento Chimico Fisico Disidrat Ravenna (4) Discarica Non Pericolosi Ravenna (4) Discarica Pericolosi Ravenna (4) Recupero Materia - CHI FI (2) Termovalorizzatore Ravenna e Impianto Produzione CDR (4) Trattamento Chimico Fisico Ravenna (4) Documenti di riferimento: • • • • • Documento di Sicurezza per Ditte Terze - Centro Romea Herambiente. P.0048 - Modalità di accesso al Comparto Ovest. EME.005 – Piano di Emergenza Comparto Ravenna. IO.0266 – Accesso automezzi e scarico RSU in fossa. IO.0265 “Accesso, scarico e movimentazione materiali/rifiuti presso la discarica” Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 2 DI 19 INDICE Premessa ..................................................................................................... 4 1 Descrizione del Complesso impiantistico ............................................... 5 2 Norme comportamentali ....................................................................... 12 2.1 Norme comportamentali generali ............................................................................... 12 2.2 Norme per la gestione degli accessi e della viabilità............................................... 13 2.3 Norme aggiuntive per i soggetti conferenti rifiuti (trasportatori)......................... 13 2.4 Norme aggiuntive per fornitori/appaltatori ............................................................... 15 2.5 Norme aggiuntive per visitatori................................................................................... 16 2.6 Norme di rispetto ambientale ...................................................................................... 16 2.7 Collaborazione con i lavoratori del committente...................................................... 17 3 Norme comportamentali in caso di emergenza .................................... 17 4 Pericoli e rischi presenti nel Complesso .............................................. 17 5 Misure di prevenzione e protezione ..................................................... 18 ELENCO APPENDICI APPENDICE A.1 Rischi presenti nelle aree di discarica - Discarica per rifiuti non pericolosi in gestione operativa (5° e 6° settore) APPENDICE A.2 Rischi presenti nelle aree di discarica - Discarica per rifiuti non pericolosi in gestione post-operativa (1°, 2°, 3° e 4° settore) APPENDICE A.3 Rischi presenti nelle aree di discarica - Discarica per rifiuti pericolosi in gestione post-operativa APPENDICE B.1 Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE – Impianto di produzione CDR APPENDICE B.2 Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE –Termovalorizzazione a letto fluido e trattamento fumi APPENDICE B.3 Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE –Recupero energetico APPENDICE B.4 Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE –Demineralizzazione delle acque APPENDICE B.5 Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE – Stoccaggio rifiuti pericolosi da termovalorizzatore APPENDICE B.6 Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE – Utilities Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 3 DI 19 ELENCO ALLEGATI ALLEGATO 1 Planimetria dei punti di rilievo fonometrico – Discariche ALLEGATO 2 Planimetria dei punti di rilievo fonometrico – Impianto CDR ALLEGATO 3 Planimetria dei punti di rilievo fonometrico – Impianto IRE ALLEGATO 4 Planimetria di classificazione delle aree a rischio di esplosione – Discariche ALLEGATO 5 Planimetria di classificazione delle aree a rischio di esplosione – Impianto CDR ALLEGATO 6 Planimetria di classificazione delle aree a rischio di esplosione – Impianto IRE Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 4 DI 19 Premessa Nel seguito vengono riportate informazioni, istruzioni e disposizioni rivolte alle Imprese che per ragioni di lavoro impegnano personale ed attrezzature all’interno delle aree di pertinenza del complesso impiantistico della società HERAMBIENTE S.r.l. ubicato a Ravenna, al km 2,6 della S.S. 309 Romea (anche denominato Comparto 2,6). Esse rappresentano precise esigenze del Complesso in quanto costituiscono completamento delle norme di legge e delle norme specifiche riportate nei singoli ordini/contratti/capitolati e devono essere applicate rigorosamente. Rientra nei principi di HERAMBIENTE il perseguimento dell'obiettivo di garantire la sicurezza e la salute di tutti i lavoratori, la salvaguardia dell'ambiente e la tutela dell'incolumità pubblica. Si fa pertanto affidamento alla massima collaborazione delle Imprese operanti all'interno dello stabilimento, dei loro Responsabili e delle figure preposte alla vigilanza sulla conduzione delle attività in sicurezza, affinché, con opera di preventiva formazione del personale dipendente, con un’accurata organizzazione tecnica qualificata e con un’adeguata e continua vigilanza, vengano evitati incidenti ed infortuni sul lavoro. Sugli impianti i lavori vengono eseguiti solo se autorizzati da Permesso di lavoro sul quale sono evidenziati i rischi individuati, le azioni di prevenzione da attuare ed i DPI che il personale esecutore potrebbe utilizzare in relazione ai rischi specifici ambientali dei luoghi in cui viene chiamato ad operare., ovvero per certe tipologie di attività (ad esempio di carattere continuativo) comunque solo se preventivamente autorizzati dal Responsabile di Impianto o suo delegato. L'Impresa riconosce di sua esclusiva pertinenza e responsabilità l'osservanza di tutte le norme in materia di sicurezza, salute e ambiente, la predisposizione e l'applicazione di tutte le cautele antinfortunistiche necessarie nonché la necessità di formare i propri dipendenti sulla base delle informazioni fornite da HERAMBIENTE Srl relativamente ai rischi presenti in stabilimento, prima che questi siano ammessi all'interno dello stabilimento stesso. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. 1 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 5 DI 19 Descrizione del Complesso impiantistico SOCIETA’ Herambiente Srl SEDE LEGALE Viale C. Berti Pichat 2/4, Bologna DATORE DI LAVORO Ing. Claudio Galli RESPONSABILE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Dott.ssa Nicoletta Lorenzi A. Discarica per rifiuti non pericolosi IMPIANTI HERAMBIENTE COMPRESI NEL COMPLESSO B. Discarica per rifiuti pericolosi C. Impianto di produzione CDR e impianto di recupero energetico (IRE) D. Centro Ecologico DISIDRAT) SEDE DEL COMPLESSO Romea (Impianti TCF e km 2,6 S.S. 309 Romea - Ravenna Il complesso impiantistico è servito dalle 06.30 alle 18.30 da un Servizio Pesa, tutti i giorni ad eccezione della domenica e degli altri festivi. Di seguito si riporta un estratto planimetrico con individuazione degli impianti presenti nel sito. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 6 DI 19 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 7 DI 19 Si riportano ora brevi descrizioni degli impianti HERAMBIENTE compresi nel complesso in esame. Oltre agli impianti HERAmbiente riportati nelle tabelle sottostanti, sono presenti presso il Complesso: • Nell’area nord-est una piazzola opportunamente pavimentata dedicata allo Stoccaggio del verde presso cui saltuariamente viene effettuata triturazione delle ramaglie a cura di ditta terza (area zona nord-est). • Nella parte est del Complesso ed adiacenti all’ingresso posto sulla S.S. 309 Romea sono presenti gli uffici della Discarica ed il servizio pesa, quest’ultimo a servizio del interno Comparto, • Nell’area sud-ovest i seguenti impianti della società SOTRIS S.p.A.: • Centro di stoccaggio e pretrattamento rifiuti speciali anche pericolosi; • Discarica per rifiuti pericolosi (I/II Stralcio); • Discarica per rifiuti pericolosi (III Stralcio); • Discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi (IV Stralcio). Si evidenzia che il Centro Sotris è un impianto a rischio di incidente rilevante soggetto agli artt. 6 (Notifica), 7 (Sistema di Gestione della Sicurezza) e 8 (Rapporto di Sicurezza) del D. Lgs. 334/99 e s.m.i. A. DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI La discarica per rifiuti non pericolosi è costituita da alcuni settori attualmente in fase di gestione operativa ed altri invece in fase di gestione post-operativa, nei quali sono quindi cessati i conferimenti di rifiuti. Tutti i settori presenti sono dotati di: • impermeabilizzazione del fondo e delle sponde della discarica; • sistema di regimazione e convogliamento delle acque superficiali; • impianto di raccolta e gestione del percolato; • impianto di captazione e gestione del biogas. Settori Discarica per rifiuti non pericolosi in gestione post-operativa La discarica per rifiuti non pericolosi di Ravenna si compone di settori giunti ad esaurimento della volumetria disponibile per la messa a dimora dei rifiuti. I settori 1°, 2° e 3° sono in fase di gestione post-operativa da alcuni anni e nell’agosto 2006 sono stati avviati gli interventi di copertura finale. Il 4° settore 1° stralcio e il 4° settore 2° stralcio risultano in fase di gestione post-operativa dall’inizio del 2010. Sul 1°, 2°, 3° e 4° settore di discarica sono quindi cessati i conferimenti di rifiuti destinati allo smaltimento. Su tali settori stanno proseguendo le attività di copertura definitiva (1°, 2°, 3°) e di messa in sicurezza (4°), per le quali vi sono conferimenti periodici di fanghi provenienti dall’impianto DISIDRAT di Herambiente al km 3,8 della S.S. 309 Romea al fine del loro recupero, oltre a Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 8 DI 19 A. DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI conferimenti di altri materiali per la copertura. La rete di estrazione del percolato dal fondo dei settori 1°, 2° e 3° della discarica è costituita da un collettore primario centrale, disposto parallelamente al lato di dimensione maggiore, più una serie di collettori secondari, disposti perpendicolarmente al collettore principale; ogni sottosettore convoglia quindi il percolato raccolto alla rete di allontanamento attualmente esistente sul lato est della discarica, che convoglia il percolato ad una vasca di sollevamento. Da questa il percolato può essere pompato una vasca di stoccaggio in cemento armato della capienza di 1200 mc. Il sistema di captazione e raccolta del percolato del 4° settore, 1° stralcio è realizzato in modo similare e convoglia il percolato all'interno di un pozzetto di raccolta posizionato al piede interno dell'argine ovest della discarica, dal quale, tramite pompa, viene rilanciato in una linea a gravità che adduce il percolato alla suddetta vasca. Il sistema di raccolta del percolato per il 4° settore, 2° stralcio è analogo, ma è dotato anche di un sistema di stoccaggio intermedio (parco serbatoi da 400 m3). In particolare dalla vasca di rilancio, mediante una linea interrata in pressione, il percolato può essere convogliato al sistema di stoccaggio intermedio e da quest’ultimo nella linea esistente di raccolta, a gravità, adiacente al lato est dei settori 1°, 2° e 3° della discarica. Il sistema di captazione del biogas ha lo scopo di captare e convogliare ad un’apposita stazione di aspirazione il biogas formatosi a seguito dei processi di fermentazione anaerobica delle sostanze organiche contenute nei rifiuti conferiti in discarica. È presente un impianto di convogliamento, aspirazione e combustione del biogas captato dai pozzi realizzati in fase di messa in sicurezza per i settori di discarica esauriti (1°, 2°, 3°) mentre i pozzi di estrazione per il 4° settore (1° e 2° stralcio) sono stati realizzati in fase di gestione e alimentano un impianto di combustione con recupero energetico affidato a ditta terza. Il biogas prodotto dal corpo discarica viene captato per mezzo di pozzi ai quali corrispondono linee di tubazioni indipendenti, che lo trasportano a delle stazioni intermedie di regolazione, in cui si separano le condense trascinate in depressione (assicurata da una centrale di aspirazione). La centrale di aspirazione è costituita da due motori turbosoffianti con potenzialità tale da garantire sia l'aspirazione dai pozzi sia la mandata del biogas all'impianto di recupero energetico oppure alle due torce di combustione. Discarica per rifiuti non pericolosi in gestione operativa (5° e 6° settore) Allo stato attuale il 5° settore risulta essere in fase di gestione operativa; i conferimenti di rifiuti sul 5° settore sono iniziati a febbraio 2010. Il 6° settore è attualmente in corso dei realizzazione e successivamente sarà interessato dalla relativa fase di gestione operativa associata al conferimento di rifiuti. Detti settori sono ubicati nell’area nord del Complesso in oggetto. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 9 DI 19 A. DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI Per quanto riguarda il sistema di raccolta e gestione del percolato, si veda quanto riportato per il 4° settore 2° stralcio. I settori in gestione operativa saranno anch’essi collegati ad un secondo sistema di aspirazione e combustione analogo a quello descritto. B. DISCARICA PER RIFIUTI PERICOLOSI La discarica per rifiuti pericolosi è in fase di gestione post-operativa a seguito dell’esaurimento del volume utile autorizzato, di conseguenza i conferimenti di rifiuti a smaltimento nella discarica sono cessati (in data 31/07/2008). La discarica per rifiuti pericolosi è costituita da un bacino con capacità di circa 50.000 m3, impermeabilizzato con un doppio telo in polietilene alternato da strati d’argilla a bassa permeabilità. La discarica riceveva rifiuti solidi classificati anche come pericolosi, di provenienza regionale ed extra regionale. All’interno della discarica sono stati smaltiti rifiuti sia in big-bags sia sfusi. A servizio della discarica per rifiuti pericolosi è presente un sistema dedicato alla raccolta e allontanamento del percolato. La rete è costituita da condotte di drenaggio in HDPE e da una condotta di allontanamento in PVC, interrata, che si sviluppa lungo il lato sud della discarica e per gravità trasporta il percolato fino ad una vasca di sollevamento, dalla quale viene pompato ad una vasca di stoccaggio provvisorio in cemento armato. Da questa il percolato viene avviato a trattamento all’impianto TCF. Per le caratteristiche dei rifiuti conferiti in discarica, nei quali non si rileva la presenza di materiale organico putrescibile, non si ha produzione di biogas; per tale ragione nella discarica per rifiuti pericolosi non è presente una rete di raccolta e combustione del biogas. C. IMPIANTO DI PRODUZIONE CDR E IMPIANTO DI RECUPERO ENERGETICO (IRE) È possibile distinguere le seguenti macro-aree: - Impianto di produzione di combustibile da rifiuto CDR (di seguito Impianto CDR); che alimenta l’Impianto di Recupero Energetico IRE (di seguito Impianto IRE), composto da: - termovalorizzazione a letto fluido e sistemi di trattamento dei fumi; - recupero energetico; - demineralizzazione delle acque; - stoccaggio rifiuti pericolosi provenienti dal termovalorizzatore; - utilities (comuni anche all’Impianto CDR). Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 10 DI 19 C. IMPIANTO DI PRODUZIONE CDR E IMPIANTO DI RECUPERO ENERGETICO (IRE) Impianto CDR I rifiuti in ingresso all’impianto di produzione CDR sono costituiti principalmente da rifiuti solidi urbani ed in quota inferiore da rifiuti speciali, ex RSA (assimilabili agli urbani), tutti non pericolosi. I vettori che conferiscono i rifiuti, dopo l’ingresso nel Complesso, pervengono, mediante una rampa di accesso, al piazzale di manovra antistante la fossa di ricezione e stoccaggio. La fossa ha 10 bocche di carico disposte orizzontalmente, che mediante uno scivolo consentono un’agevole alimentazione della fossa stessa; le bocche di carico sono provviste di portelloni di chiusura aventi dimensioni di 3,5 x 3 m comandati automaticamente e sono corredati di apparecchiature semaforiche per l’indicazione di via libera. La fossa è dotata di due carroponti provvisti di benne a polipo e di tramogge di carico per l’alimentazione delle due linee di selezione primaria. Alle estremità della fossa sono presenti due zone di appoggio temporaneo dei rifiuti ingombranti e di riposo per i carroponti e due aperture, provviste di portelloni a comando automatico disposte orizzontalmente alla stessa quota del piano di carico delle tramogge, per il calo, all’esterno della stessa fossa, dei materiali ingombranti e delle benne per esigenze di manutenzione. Sulla fossa si affaccia la cabina di manovra e comando dei due sistemi carroponti/benne, disposta centralmente rispetto alle due tramogge. Su ogni tramoggia è presente un mulino trituratore che scarica su un trasportatore a catena, il quale conferisce il rifiuto al vaglio primario. La selezione primaria viene effettuata con vagli rotanti che consentono la separazione della prima frazione di scarto (definita sovvallo), ossia il rifiuto umido. Si procede poi con la separazione del materiale ferroso mediante deferrizzatore primario; il sopravaglio in uscita dalla deferrizzazione primaria viene inviato ad un trituratore che provvede allo sminuzzamento del materiale, di seguito si procede con la deferrizzazione secondaria e con l’invio del materiale in un sistema di separazione pneumogravimetrica. Qui il rifiuto incontra una corrente ascensionale di aria che trascina le parti leggere verso l’alto lasciando cadere gli inerti ed i materiali pesanti (sovvallo secco). In coda al ciclo sono presenti i vagli secondari che provvedono alla separazione della frazione fine (inerti e sabbie) dalla frazione grossolana (coriandoli o fluff). Infine il CDR è inviato a quattro macchine addensatrici operanti in parallelo che provvedono all’aumento del peso specifico del combustibile conferendogli la forma di “pellets”. Il CDR prodotto viene trasportato tramite nastri ad un silos esterno, da cui è estratto in continuo per l’alimentazione dell’adiacente termovalorizzatore (impianto di recupero energetico - IRE). Impianto IRE Termovalorizzazione a letto fluido e sistema di trattamento fumi Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 11 DI 19 C. IMPIANTO DI PRODUZIONE CDR E IMPIANTO DI RECUPERO ENERGETICO (IRE) Il CDR prodotto viene trasferito mediante un sistema di estrazione oleodinamica e nastri trasportatori in un sistema di dosaggio posto in prossimità del combustore che dosa automaticamente il combustibile con coclee a giri variabili. Il processo di combustione avviene nella camera di combustione che sfrutta la tecnologia del Letto Fluidizzato Atmosferico (AFB), che utilizza un letto di sabbia riscaldato in sospensione (fluidizzato) all’interno di una corrente d’aria ascendente. I fumi caldi in uscita della camera di combustione vengono convogliati in una caldaia dove si genera il vapore. L’impianto è dotato di un sistema di trattamento fumi nel quale si utilizzano i seguenti reagenti: • soluzione ammoniacale al 25% immessa nella camera di combustione per abbattimento ossidi di azoto (NOx); • dolomite che viene additivata al combustibile per la parziale cattura degli ossidi di zolfo (SOx); • sorbalite (miscela di calce idrata e carbone attivo) immessa nel reattore a secco per il parziale abbattimento di HCl, HF e metalli pesanti; • soluzione di soda al 5% immessa nella torre di lavaggio ad umido per l’abbattimento di HCl e HF. Recupero energetico Il vapore surriscaldato prodotto in caldaia viene inviato al turboalternatore che trasforma l’energia meccanica del vapore in energia elettrica; il processo avviene in ciclo chiuso. L’energia elettrica prodotta a 6000 V dal gruppo turboalternatore è innalzata a 15000 V dal trasformatore elevatore, posto all’interno del sito, e viene immessa direttamente nella rete ENEL. Demineralizzazione delle acque Per evitare fenomeni di incrostazione o di corrosione del circuito termico è necessario utilizzare acqua demineralizzata proveniente da un apposito impianto di demineralizzazione delle acque. Detto impianto, del tipo a letto misto, prevede l’utilizzo di acido cloridrico e idrossido di sodio. Stoccaggio rifiuti pericolosi provenienti dalla termovalorizzazione I rifiuti prodotti dalla termovalorizzazione del CDR che si presentano sotto forma di polverino vengono stoccati in appositi silos. Utilities All’impianto di produzione CDR e all’impianto IRE sono associati diversi servizi ausiliari quali: uffici, servizi igienici, spogliatoi, vasca di accumulo delle acque di processo. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 12 DI 19 D. CENTRO ECOLOGICO ROMEA All’interno del Complesso impiantistico in oggetto sono presenti anche i seguenti impianti della Filiera Mercato di Herambiente: • Impianto di Trattamento Chimico Fisico (TCF) di rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi; • Impianto di trattamento fanghi (DISIDRAT), in fase di realizzazione; che costituiscono nel loro insieme il Centro Ecologico Romea. In merito ad istruzioni, informazioni e disposizioni per le Imprese che dovessero impegnare personale all’interno di tali impianti, si rimanda al “Documento di Sicurezza per Ditte Terze” del Centro Ecologico Romea. Si noti che il Centro Ecologico Romea è un impianto a rischio di incidente rilevante attualmente soggetto agli artt. 6 (Notifica) e 7 (Sistema di Gestione della Sicurezza) del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. 2 Norme comportamentali 2.1 Norme comportamentali generali 1. Chiunque acceda/esca dagli impianti riconoscimento e registrazione. 2. In caso di sosta prolungata per l’accesso agli impianti si invitano i conducenti dei mezzi a spegnere il motore. 3. Accedere solo ed esclusivamente alle aree a cui si è stati autorizzati; non allontanarsi dall’area assegnata. 4. Rispettare le indicazioni provenienti dalla segnaletica fissa presente sull’impianto, dai dispositivi luminosi e acustici dei mezzi e dagli operatori del reparto. 5. Rispettare le regole della viabilità. 6. Indossare i dispositivi di protezione individuale idonei alle operazioni da svolgere ed in particolare indumenti ad alta visibilità qualora si transiti a piedi nelle aree di circolazione interna. 7. Rispettare le procedure e la segnaletica Herambiente relative alla circolazione interna. 8. La velocità massima consentita a tutti i mezzi è di 30 km/ora (salvo condizioni più restrittive opportunamente segnalate). 9. Segnalare immediatamente al personale tecnico Herambiente la presenza di rischi imprevisti, l’impossibilità di operare seguendo la presente procedura, la mancata collaborazione da parte di operatori dell’impianto. 10. In caso di emergenza seguire le istruzioni impartite dal personale Herambiente o dall’altoparlante. 11. Rispettare eventuali istruzioni consegnate dal personale dell’impianto. 12. Seguire scrupolosamente quanto indicato nel corso della riunione di coordinamento e nel relativo verbale. Divieti: Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. deve rispettare le procedure aziendali di SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 13 DI 19 1. E’ vietato fumare o assumere cibi o bevande al di fuori degli specifici spazi presenti nella sede. 2. E’ vietato accendere fiamme libere e altre potenziali fonti di innesco se non debitamente autorizzati. 3. E’ vietato introdurre armi da fuoco, materiale esplosivo, apparecchi cine-fotografici e bevande alcoliche. 4. E’ vietato ostruire con materiale, automezzi o altro le strade ed i parcheggi senza autorizzazione e senza le necessarie segnalazioni. 5. È vietato parcheggiare il mezzo in prossimità degli ingressi e delle uscite agli impianti e agli edifici e comunque in modo che possano in qualche modo intralciare il traffico. 6. E’ vietato appropriarsi senza averne titolo di qualsiasi bene naturale o manufatto lungo tutti i percorsi o le aree all’interno dell’impianto. 7. E’ vietato intrattenersi all’interno dell’area oltre il tempo strettamente necessario allo svolgimento dei compiti o delle operazioni per le quali si è ottenuto il permesso di accesso e/o di transito. 8. I lavoratori di ditte esterne non possono utilizzare attrezzature di lavoro di proprietà di Herambiente se non dopo essere stati preventivamente autorizzati da Herambiente o in sede di contratto o, per l’esecuzione di particolari attività non preventivate, dal Responsabile impianto. 9. È vietato rimuovere o danneggiare i presidi antincendio ed antinfortunistici o ingombrare le aree circostanti ad esso. 10. È vietato prelevare acqua dagli idranti antincendio. 11. E’ vietato fare la cernita o prelevare qualsiasi cosa considerata rifiuto, presente nell’impianto anche se tale rifiuto risulta conferito dalla persona autorizzata allo scarico/smaltimento. 12. È vietato introdurre in fognatura qualsiasi tipo di sostanza liquida. 13. È vietato abbandonare rifiuti presso il sito. 2.2 Norme per la gestione degli accessi e della viabilità In sito è presente idonea cartellonistica verticale ed orizzontale che disciplina la viabilità interna; tale cartellonistica deve essere rigorosamente rispettata. Contestualmente alla presente nota informativa si consegna anche l’istruzione P.0048 che disciplina l’accesso al Complesso in oggetto anche con l’ausilio di opportuni elaborati grafici. 2.3 Norme aggiuntive per i soggetti conferenti rifiuti (trasportatori) 1. Il trasportatore è responsabile civilmente e penalmente di qualsiasi danno possa essere arrecato a persone o cose di Herambiente o di terzi, durante le operazioni effettuate all’interno degli impianti Herambiente, che si ritiene pertanto sollevata da ogni responsabilità al riguardo. 2. Il trasportatore deve attenersi a quanto previsto dal codice della strada (divieto di sovraccarico, ecc) ed utilizzare mezzi idonei al servizio svolto. 3. Il trasportatore è responsabile dei rischi propri dell’arte o mestiere che esercita, nonché della propria e dell’altrui sicurezza relativa all’impiego di idonei mezzi di lavoro e all’appropriato uso dei mezzi di protezione personale. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 14 DI 19 4. Entrati nel perimetro dell’impianto, gli automezzi che devono effettuare operazioni di scarico/carico rifiuti devono fermarsi sulla piattaforma della pesa ed attendere la pesatura e registrazione nel rispetto delle apposite procedure di accettazione. 5. Il trasportatore è obbligato ad indossare i particolari indumenti o mezzi protettivi in relazione alla natura delle operazioni da svolgere. In particolare nel caso sia necessario scendere dal mezzo è necessario indossare: • indumento/gilet ad alta visibilità; • scarpe di sicurezza ; • altri DPI previsti nella segnaletica d'obbligo del sito. In caso di discesa dal mezzo accertarsi che non siano presenti veicoli in transito nelle vicinanze; è fatto divieto di allontanarsi dal mezzo stesso (se non indicato diversamente dal responsabile unità o suo delegato o in caso di emergenza). 6. Il trasportatore è obbligato ad avere a disposizione il tesserino di riconoscimento. 7. Il trasportatore, per recarsi dalla pesa alla zona di scarico deve effettuare esclusivamente il percorso consentito senza deviazioni o soste intermedie. In caso di impedimenti che comportano variazioni di percorsi, al momento dell’ingresso al sito saranno fornite al trasportatore tutte le informazioni necessarie. 8. Il trasportatore è autorizzato ad accedere solo alle aree di scarico/carico rifiuti; per lo scarico c/o impianti con fossa rifiuti si veda quanto previsto dalle istruzioni specifiche di impianto. 9. Per lo scarico attenersi alle istruzioni ricevute da Herambiente (istruzioni operative specifiche / indicazioni dell’operatore addetto allo scarico ove presente) ed alla cartellonistica presente in sito, verificando costantemente che nessun operatore si trovi, o si avvicini, all’area interessata alla manovra di scarico. Qualora mezzi e personale si avvicinino, l'operatore provveda ad arrestare il mezzo ed astenersi da manovre fino a che il personale terzo si sia allontanato. 10. Completato lo scarico/carico allontanarsi dal piazzale di scarico/carico rispettando le procedure relative alla circolazione dell’impianto, provvedere al lavaggio ruote presso lo specifico impianto (se previsto) e nel caso di sversamenti provvedere alla pulizia delle parti interessate quindi avviarsi alla piattaforma di pesatura. 11. L’eventuale rimozione di residui di rifiuti dal cassone, dai predellini e dai parafanghi deve essere effettuata nell’area di scarico. 12. Ultimate le operazioni di registrazione allontanarsi dall’impianto. 13. In caso il conducente sia accompagnato da altro operatore dell’azienda conferente, questo ultimo può svolgere le attività a terra previste dalla presente a carico del conducente. In ogni caso un solo operatore della conferente è autorizzato a scendere dal mezzo, salvo diverse disposizioni riportate nelle procedure aziendali, per svolgere le operazioni di scarico dei rifiuti. 14. Tutte le operazioni che non rientrano in quanto precedentemente indicato devono ottenere autorizzazione dal Responsabile dell’impianto. 15. Per qualsiasi situazione di sospetto pericolo di qualsiasi natura il trasportatore dovrà sospendere immediatamente il lavoro e rivolgersi al personale che gestisce l’impianto. 16. In caso di AVARIA sulla viabilità dell’impianto, il conducente del mezzo deve attuare tutte le attività previste dal codice della strada per casi analoghi (posizionare il triangolo di segnalazione, attivare i lampeggiatori di emergenza, ecc.) e contattare gli operatori Herambiente. E’ vietato: Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 15 DI 19 1. L’accesso agli impianti con mezzi non idonei al servizio svolto e non idonei alle tipologie di carico/scarico presenti nel sito. 2. Accedere all’impianto e scaricare mezzi in sovraccarico. 3. Lanciare o scaricare a terra dall’alto materiale vario. 4. Parcheggiare i mezzi ove non diversamente indicato. 5. Trasportare persone su predellini o parafanghi o cassoni di mezzi in movimento. 6. Salire sui rifiuti caricati nei cassoni degli automezzi. 7. Usufruire di qualsiasi servizio (acqua, gas, corrente elettrica, telefono, ecc.) ad eccezione del servizio igienico ad uso pubblico. 8. Svuotare le vasche di raccolta percolamenti dei mezzi adibiti alla raccolta rifiuti. Resta inteso che eventuali gravi infrazioni alle disposizioni e divieti elencati saranno motivo di immediato allontanamento dalle aree di proprietà di Herambiente e saranno sospese le autorizzazioni di conferimento, fatto salve eventuali azioni legali a carico dei trasgressori. Utilizzo delle rampe di scarico rifiuti CDR-IRE Nello complesso in oggetto, per ridurre i rischi associati all’assetto ed all’utilizzo delle rampe di scarico rifiuti, devono essere rispettate anche le modalità operative riportate nel seguente documento trasmesso contestualmente alla presente Nota informativa: • IO.0266 - Accesso automezzi e scarico RSU in fossa. L’Istruzione IO.0266 riporta in forma tabellare le modalità operative per l’accesso degli automezzi e lo scarico di RSU in fossa, assieme all’indicazione degli elementi di rischio e dei provvedimenti da intraprendere. Il conferitore, constatato e preso coscienza della metodologia di scarico del rifiuto in fossa dovrà valutare la congruità dei propri automezzi alle zone di scarico considerando anche il caso di utilizzo non conforme dei dispositivi di scarico da parte dell’autista al fine di evitare l’instabilità del mezzo ed il rischio di ribaltamento/caduta. Conferimento rifiuti/materiali in discarica Per ridurre i rischi associati alla mobilità dei mezzi conferenti i rifiuti/materiali ai settori operativi di discarica (5° e 6°), tutti i mezzi che intendono accedere al piazzale di scarico rifiuti devono osservare le modalità operative riportate nel seguente documento trasmesso contestualmente alla presente Nota informativa: • IO.0265 - Accesso, scarico e movimentazione materiali/rifiuti presso la discarica L’Istruzione IO.0265 riporta le modalità operative per l’accesso delle varie tipologie di mezzi in discarica e le modalità di scarico dei rifiuti/materiali sul fronte di scarico. 2.4 Norme aggiuntive per fornitori/appaltatori Per tutti i fornitori/appaltatori operanti presso gli impianti di Herambiente è fatto obbligo di: 1. Segnalare la propria presenza al personale dell’impianto. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 16 DI 19 2. Indossare i dispositivi di protezione individuale previsti per il tipo di lavorazione in corso. Portare visibile il cartellino identificativo della ditta con il proprio nominativo. 3. Osservare scrupolosamente le norme comportamentali, le norme di sicurezza e le disposizioni particolari contenute nei “Permessi di Lavoro”. 4. Non usare o rimuovere gli impianti e i dispositivi di sicurezza (idranti, estintori, ecc). 5. Segnalare immediatamente al personale dell’impianto eventuali condizioni di pericolo di cui venissero a conoscenza. 6. In caso di emergenza incendio il personale si attiene alle disposizioni impartite dal personale Herambiente addetto all’emergenza. 7. Adottare misure atte al contenimento degli aspetti ambientali legati e alla prevenzione di eventuali impatti ambientali legati allo svolgimento delle proprie attività. In particolare si veda quanto riportato nella tabella seguente. 2.5 Norme aggiuntive per visitatori 1. I visitatori possono accedere presso gli impianti solo se accompagnati. 2. Le attività dei visitatori non devono interferire per alcun motivo con le attività produttive dell’area impiantistica. 3. I visitatori che accedono agli impianti possono percorrere autonomamente, dopo essere stati autorizzati e avere effettuato la registrazione, solo i tratti tra la portineria e le zone uffici. Eventuali accessi agli impianti o alle zone operative possono avvenire solo se accompagnati da personale Herambiente, o altri da questi autorizzati, e muniti dei prescritti DPI per le zone a cui si accede. 4. Il caso di emergenza gli accompagnatori dei gruppi scolastici o aziendali sono tenuti a verificare che tutte le persone entrate siano presenti nel punto di raccolta, segnalando al responsabile della squadra di emergenza eventuali assenze. I gruppi scolastici e i visitatori potranno lasciare il luogo sicuro solo a seguito dell’autorizzazione del responsabile dell’emergenza. 2.6 Norme di rispetto ambientale Aspetto Ambientale Emissioni atmosferiche Scarichi Idrici Rumore Norme comportamentali È responsabilità della ditta: - garantire che le emissioni dei propri automezzi siano periodicamente verificate secondo quanto previsto dalla normativa vigente; - comunicare al Responsabile Impianto eventuali emissioni prodotte durante la lavorazione (es utilizzo di gruppi elettrogeni) ed utilizzare le apparecchiature solo dopo specifica autorizzazione. È vietato: - introdurre sostanze in fognatura: tutti i reflui delle lavorazioni devono essere raccolti e trasportati presso impianti autorizzati allo smaltimento a cura della ditta stessa. In caso di sversamento accidentale di sostanze, al fine di prevenire eventuali inquinamenti degli scarichi idrici sia in pubblica fognatura che in acque superficiali, la ditta è tenuta a tamponare tempestivamente lo sversamento anche utilizzando il materiale assorbente disposto presso il sito e a darne segnalazione al Responsabile Impianto. La ditta è responsabile delle emissioni di rumore generate all’interno del Sito: deve garantire il rispetto delle normative, soprattutto nel caso di apparecchiature particolarmente rumorose. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. Aspetto Ambientale Sostanze pericolose Gestione Rifiuti Gestione risorse idriche ed energetiche 2.7 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 17 DI 19 Norme comportamentali La ditta deve: - Comunicare preventivamente l’impiego di eventuali sostanze pericolose nelle lavorazioni e comunicare al Responsabile Impianto le aree di stoccaggio provvisorio di tali sostanze per il tempo strettamente necessario alla esecuzione dei lavori. Le sostanze e le aree di stoccaggio andranno utilizzate solo previa autorizzazione. - Osservare nelle fasi di trasporto e scarico all’interno del Sito tutte le precauzioni necessarie ad evitare qualsiasi rischio per le persone e per l’ambiente. - Tutte le sostanze pericolose devono essere adeguatamente etichettate ai sensi delle vigenti norme, manipolate e stoccate secondo le modalità previste nell’etichetta stessa. - Essere in possesso della SdS della sostanza trasportata (aggiornata secondo la normativa vigente) e l’eventuale documentazione richiesta dalla normativa per il trasporto in ADR - In caso di sversamento accidentale di sostanze pericolose la ditta è tenuta a procedere come indicato nelle schede di sicurezza e a tamponare tempestivamente lo sversamento anche utilizzando il materiale assorbente disposto presso il sito e a darne segnalazione al Responsabile Impianto. - La gestione dei rifiuti prodotti durante le attività della ditta esterna deve essere svolta come previsto nel capitolato di appalto o contratto. - È fatto divieto assoluto di introdurre rifiuti all’interno delle aree di stoccaggio di pertinenza di Herambiente, (ad esempio fossa di stoccaggio rifiuti, aree di deposito temporaneo, ecc..). - In nessun caso i rifiuti prodotti dalla ditta potranno venire abbandonati all’interno del sito. - Per l’utilizzo di risorse del sito, la ditta deve obbligatoriamente richiedere autorizzazione al Responsabile Impianto. - La ditta è comunque tenuta ad ottimizzare l’utilizzo di tali risorse. Collaborazione con i lavoratori del committente I lavoratori esterni possono richiedere un appoggio operativo agli addetti Herambiente solo previo accordo con il Responsabile Impianto. 3 Norme comportamentali in caso di emergenza In caso di emergenza tutto il personale presente nel sito in oggetto, sia interno che esterno, opera secondo quanto previsto dal “Piano di Emergenza Comparto Ravenna – EME.0005”, che viene fornito alle ditte terze operanti nel complesso contestualmente alla presente Nota informativa 4 Pericoli e rischi presenti nel Complesso Nella presente sezione si forniscono informazioni riguardanti i pericoli e i potenziali rischi che caratterizzano il complesso impiantistico in oggetto. Dette informazioni sono state estratte dal Documento di Valutazione di Rischi predisposto in ossequio all’art. 28 del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 18 DI 19 Sono state predisposte specifiche schede di riepilogo dei pericoli/rischi di pertinenza dei diversi impianti compresi all’interno del complesso impiantistico in esame, cui si rimanda interamente, riportate in Appendice al presente documento. Per quanto riguarda le aree “comuni” del complesso impiantistico, si indicano i seguenti rischi potenziali: − rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.); − rischio associato alla viabilità interna del Complesso per la circolazione di automezzi di Herambiente, dei mezzi pesanti per il conferimento/trasporto dei rifiuti ed anche eventualmente di altri mezzi di ditte esterne per attività di manutenzione; − rischio di investimento del personale durante la movimentazione dei mezzi operanti sul piazzale di conferimento rifiuti; − rischio da agenti atmosferici (neve, ghiaccio, pioggia, nebbia, ecc.). Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all’art. 26 del D. Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di Herambiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all’interno del Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti negli impianti Herambiente attraverso l’adozione della procedura dei Permessi di lavoro. 5 Misure di prevenzione e protezione Gli impianti ed i luoghi di lavoro del sito in oggetto sono conformi a quanto previsto dal D. Lgs. 81/08 e sono attuate diverse misure di prevenzione organizzative ed impiantistiche che limitano i rischi presenti ai livelli di rischio illustrati nel paragrafo 4 del presente documento. Le lavorazioni svolte sono regolamentate da Istruzioni operative che vengono redatte con la consultazione dei Responsabili d’impianto e distribuite, oltre che al personale interno, al Referente Operativo delle ditte esterne che operano negli Impianti. Tutti coloro che effettuano attività d’impianto o di servizio soggette a rischi generici devono indossare gli indumenti di lavoro. All’ingresso di ogni area di lavoro sono installati cartelli segnaletici che individuano i D.P.I. standard obbligatori da indossare (elmetto protettivo, scarpe di sicurezza, ecc.) in quell’area. Il personale impegnato in attività che comportano rischi specifici deve fare uso dei D.P.I. prescritti sul Permesso di lavoro o da specifiche procedure operative. In generale i D.P.I. a disposizione del personale Herambiente Srl che opera in stabilimento sono costituiti da: − elmetto protettivo; Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 09/08/2010 Nota Informativa Rischi NIR.0002 PAG. 19 DI 19 − scarpe antinfortunistiche; − giubbino ad alta visibilità; − guanti, per la protezione dal rischio di esposizione ad agenti chimici per contatto e per la protezione da colpi/tagli; − facciale filtrante FFP3 e maschera con filtro tipo polveri 3M, per la protezione dal rischio di esposizione ad agenti chimici per inalazione; − otoprottetori, per la protezione dall’esposizione al rumore. In merito alle misure di prevenzione e protezione prese al fine di ridurre i rischi di investimento del personale nel piazzale di scarico rifiuti si rimanda alle indicazioni fornite al capitolo 2.3. Le specifiche misure di prevenzione e protezione adottate per ridurre i rischi presenti nelle diverse aree del sito sono infine riportate nelle Appendici A-B del presente documento. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Nota Informativa Rischi NIR.0002 APPENDICE C1 Rev 1 del 01/03/2011 PAG. 1 DI 6 NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI E INTERFERENZIALI PER IL COMPLESSO IMPIANTISTICO SS 309 ROMEA KM 2,6 - RAVENNA APPENDICE C1 RISCHI PRESENTI NELLE AREE DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA – IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO (TCF) INDICE 1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE ........... 2 2 R I S C HI O E L E T T R I C O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 3 RISCHIO RUMORE ......................................................................... 3 4 R I S C HIO D I E S P OS I Z I ON E A V I BR A Z I ON I M E C C A N I C HE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 5 R I S C HI O D I E S P OS I Z I ON E A C A M P I E L E T T R OM A GN E T I C I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI ..................................... 4 7 R I S C HI O D I E S P OS I Z I ON E A D A GE N T I C HI M I C I / C A N C E R OGE N I . . . . . . . . . . . . . . . . 5 8 RISC HIO BIOLOGIC O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE ........................... 6 10 R I S C HI O I N C E N D I O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 1 del 01/03/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0002 APPENDICE C1 PAG. 2 DI 6 1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE [Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008] Si forniscono alcuni elementi relativi ai particolari rischi legati ai luoghi di lavoro cui potrebbero essere esposti anche lavoratori esterni operanti nell’area in oggetto. − Agenti atmosferici: neve, ghiaccio, pioggia, vento, nebbia. − Aree di transito (interferenze, traffico veicolare, stato della pavimentazione, buche, possibilità di cadute di livello, urti, ecc.). − Lavori in quota/sotterraneo (dislivelli, utilizzo scale portatili, scale fisse, passerelle, ecc…). − Rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.). In particolare le zone pavimentate dei sedimentatori al TCF possono diventare scivolose per il rilascio di prodotti (es. flocculanti). E’ necessario quindi fare molta attenzione quando si transita in queste zone ed è obbligatorio indossare sempre le scarpe antinfortunistiche. − Rischio caduta materiali dall’alto. Il rischio di caduta di materiale dall’alto è piuttosto limitato data la struttura dell’impianto TCF, tuttavia è necessario fare attenzione quando si transita in vicinanza delle apparecchiature di grandi dimensioni, soprattutto durante lavori di manutenzione complessi. Per evitare o ridurre il rischio è necessario l’uso dell’elmetto − Cantieri temporanei e mobili: possono essere presenti nell’area in oggetto cantieri ed attività temporanee correlate alla manutenzione impiantistica/strutturale di siti esistenti. − Rischio associato all’assetto della zona di scarico liquami in vasche. − Punture/morsi di insetti o animali. Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all’art. 26 del D.Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di Herambiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all’interno del Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti negli impianti Herambiente attraverso l’adozione della procedura dei Permessi di lavoro. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l’accesso alle zone di competenza. − Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all’utilizzo di mezzi di sollevamento o trasporto materiali all’interno dell’area in oggetto. − Segnalazione ostacoli fissi e presenza di cartelli ad indicazione del rischio di contatto con superfici calde. − Presenza di passerelle e scale in ferro con adeguate protezioni anticaduta. − Presenza di piano di calpestio delle passerelle/andatoie realizzate in grigliato a trama di adeguato passo. − Utilizzo indumenti ad alta visibilità. − Gli autisti dei mezzi sono tenuti a interrompere qualsiasi manovra in caso di vicinanza di persone a piedi. − Si effettua un periodico trattamento di derattizzazione e lotta antiparassitaria. − Rispetto della segnaletica stradale orizzontale e verticale nella movimentazione mezzi. − Utilizzo indumenti ad alta visibilità in caso di attraversamento a piedi delle aree interessate da traffico veicolare. − Delimitazione delle zone interessate da cantieri. Massima attenzione alle zone cantieristiche ed ai SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 1 del 01/03/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0002 APPENDICE C1 PAG. 3 DI 6 1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE [Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008] mezzi operativi e di sollevamento impegnati in tali aree o in transito da e per il cantiere. − In caso di utilizzo di gru o paranchi per il trasporto di materiale in altezza è necessario circoscrivere la zona di lavoro interessata, segnalando i pericoli con appositi cartelli. Il posizionamento di apparecchi di sollevamento (autogrù) e di eventuali piattaforme aeree all’interno degli impianti, dovrà essere preventivamente concordato con il Responsabile dell’Impianto. L’Impresa dovrà adottare tutte le cautele necessarie per evitare il movimento di materiale (in modo non controllato) al di sopra di linee o apparecchi in esercizio, oltre che al di sopra di postazioni di lavoro in uso. Gli addetti all’uso della piattaforma aerea dovranno utilizzare idonei dispositivi di protezione individuale anticaduta (cintura di sicurezza) collegata a cordino di posizionamento. 2 RISCHIO ELETTRICO [Capo III Titolo III D. Lgs. 81/2008] L’impianto elettrico dell’impianto TCF è costituito da: • una cabina MT/BT destinata ad alimentare l’impianto, che riceve energia dalla cabina generale di comparto; • un sistema di distribuzione interna in BT, alimentato dalla Cabina precedente a 400V; • un sistema di distribuzione MT per l’alimentazione della cabina di settore dalla cabina generale. Alla luce delle precauzioni adottate, riportate nel seguito, il rischio elettrico, pur presente, è valutabile come medio. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici. − Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla normativa di riferimento. − Divieto di utilizzo degli impianti elettrici per l’alimentazione di attrezzature dell’appaltatore se non previa specifica autorizzazione del responsabile committente. − Uso di cartellonistica per l’indicazione degli impianti in tensione. − Uso di idonei DPI. − Le aree in cui risultano presenti apparecchiature in MT risultano accessibili solo al seguito di personale adeguatamente formato. − Ove la rimozione di barriere e protezioni comporta l’accesso a parti in MT tale pericolo risulta segnalato da cartello con folgore e relativo livello di tensione. 3 RISCHIO RUMORE [Capo II Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Il rischio rumore risulta poco significativo in tutti gli impianti. Solo nelle vicinanze di pompe o compressori in funzione si possono raggiungere valori > 85 dBA MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Informazione e formazione ai lavoratori. − Messa a disposizione di idonei DPI in caso di superamento del valore di 80 dB(A) ed obbligo di utilizzo degli stessi in caso di superamento del valore di 85 dB(A). − Le zone in cui la rumorosità è maggiore di 85 dBA sono segnalate con appositi cartelli. − Utilizzo di schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Nota Informativa Rischi NIR.0002 APPENDICE C1 Rev 1 del 01/03/2011 PAG. 4 DI 6 4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE [Capo III Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] La Valutazione del Rischio da vibrazioni ha evidenziato che il rischio vibrazioni associato alle zone oggetto della presente Nota informativa è da considerarsi basso, sia per l’esposizione a corpo intero che per il sistema mano-braccio, in quanto le accelerazioni rilevate risultano ampiamente al di sotto dei valori limite d’azione. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Informazione e formazione ai lavoratori. − Manutenzione regolare delle apparecchiature che producono vibrazione. 5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI [Capo IV Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Le potenziali fonti di campo elettromagnetico presenti in impianto sono costituite dagli apparati dell’impianto elettrico descritti al paragrafo 2. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici. − Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla normativa di riferimento. − Herambiente eseguirà specifiche valutazioni dell’esposizione a campi elettromagnetici entro le scadenze fissate dalla normativa di riferimento (aprile 2012). 6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI [Capo V Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Tra le attività potenzialmente svolte all’interno dell’impianto in oggetto, si identifica quale sorgente di radiazioni ottiche artificiali quella di saldatura, legata sostanzialmente ad operazioni di manutenzione. La revisione 2 del 11/03/2010 delle “Indicazioni operative” per l’applicazione del Titolo VIII del D. Lgs. 81/08 e s.m.i., predisposte dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome, indica che la saldatura ad arco elettrico può superare i valori limite di esposizione fissati dal decreto relativi alle radiazioni UV (Allegato XXXVII) per esposizioni dell’ordine dei 10 secondi a distanza di un metro dall’arco. Anche le radiazioni da saldatura ossiacetilenica, benché meno rilevanti, sono indicate come sorgente significativa da considerare. In considerazione di tali indicazioni, il personale che abbia accesso all’impianto, in caso di concomitanza di operazioni di saldatura, deve attenersi alle precauzioni tecnico-organizzative descritte nel seguito. In relazione ai tempi di esposizione potenziale limitati ed alle precauzioni tecnico-organizzative sopra elencate, si ritiene che il rischio derivante dall’esposizione a radiazioni ottiche artificiali possa essere valutato come basso. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Esecuzione di operazioni di saldatura da parte del personale autorizzato all’uso di queste attrezzature utilizzando obbligatoriamente gli opportuni DPI (maschera/schermo per saldatura). − Il personale non addetto alle operazioni di saldatura non può avvicinarsi a meno di 1 metro dalla sorgente di radiazione se non dotato anch’esso degli opportuni DPI. − Le postazioni utilizzate per le operazioni di saldatura devono essere identificate con idonea cartellonistica di sicurezza. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 1 del 01/03/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0002 APPENDICE C1 PAG. 5 DI 6 7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI [Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008] Le valutazioni sul rischio chimico effettuate hanno evidenziato un rischio basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute dei lavoratori. Di seguito si riporta l’elenco di riferimento delle sostanze utilizzate nell’impianto TCF. Sostanza/ prodotti Codifica pericolo Tipologia utilizzo / stoccaggio Policloruro di alluminio R36/38 Soluzione al 10% / Liquido in cisternetta Cloruro ferroso R22, R34 Soluzione al 40/41% - liquido in serbatoio Precipitante per metalli pesanti R36 Liquido in cisternetta da 1 m3 Calce idrata R38, R41, R37 Sfuso in silos Polielettrolita anionico Non Pericoloso Sacchi Disemulsionante Non Pericoloso Cisternetta da 1 m3 Acceleratore acido R34 Cisternetta da 1 m3 Antischiuma Non Pericoloso Cisternetta da 1 m3 Rifiuti e reflui Pericolosi e non Scarico da ATB e cisternette stoccaggio in vasche/serbatoi L’impianto TCF tratta emulsioni oleose che possono cancerogene/mutagene, gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (R45). contenere sostanze classificate I campionamenti effettuati sulle sostanze cancerogene/mutagene hanno riportato valori di concentrazione inferiori al 25% del valore limite di esposizione; pertanto il rischio di esposizione ad agenti cancerogeni/mutageni può ritenersi basso. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Fornitura di idonei DPI ai lavoratori (scarpe antinfortunistiche, caschi protettivi, occhiali, guanti da lavoro, maschere a facciale completo con filtri combinati ABEK, tute in tyvek usa e getta). − Formazione ed informazione ai lavoratori. − Presenza di doccie di emergenza e lavaocchi. − Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro). − La ricezione dei rifiuti potenzialmente contenenti sostanze chimiche pericolose avviene normalmente in un sistema chiuso attraverso linea o ATB con stoccaggio in vasche chiuse e serbatoi aspirati; le emissioni di vasche e serbatoi sono inviate ad un sistema di abbattimento odori che produce un’efficace depurazione dell’aria. 8 RISCHIO BIOLOGICO [Titolo X D. Lgs. 81/2008] La Valutazione del Rischio Biologico ha evidenziato che chiunque operi nell’impianto di Trattamento Chimico Fisico è potenzialmente soggetto a rischio biologico; tale rischio cresce all’aumentare della permanenza negli ambienti contaminati, del grado di contaminazione oltre che in funzione delle caratteristiche individuali. L’ordine di grandezza dei valori registrati durante il monitoraggio effettuato per la valutazione del rischio biologico risulta comunque essere inferiore a quello dei limiti di soglia riportati in letteratura. Il rischio di esposizione ad agenti biologici può ritenersi basso, purché vengano rispettate le normali norme di igiene ambientale e rispettato l’uso di DPI appropriati dove previsto. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Nota Informativa Rischi NIR.0002 APPENDICE C1 Rev 1 del 01/03/2011 PAG. 6 DI 6 MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Fornitura di idonei DPI ai lavoratori. − Formazione ed informazione ai lavoratori. − Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro). − Pulizia degli ambienti di lavoro chiusi con permanenza di persone. 9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE [Titolo XI D. Lgs. 81/2008] Nell’impianto di Trattamento Chimico Fisico non si evidenzia la presenza di aree a rischi di esposizione ad atmosfere esplosive. Sulla base delle misure organizzative ed impiantistiche adottate e delle operazioni e delle reazioni presenti nell’impianto, il livello di rischio di esposizione ad atmosfere esplosive all’interno dell’area è stato valutato essere basso. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Vengono eseguiti controlli periodici dello stato manutentivo delle apparecchiature meccaniche ed elettriche con particolare riguardo a possibili infiltrazioni di polvere. − E’ presente un sistema di aspirazione a servizio dell’impianto. − Per tutte le attività di terzi è necessario il rilascio di un Permesso di lavoro nel quale sono indicati i provvedimenti e le misure di protezione da adottare per lo svolgimento in sicurezza dell’attività, compreso l’eventuale controllo del rischio di esplosività. 10 RISCHIO INCENDIO [D.M. 10/03/1998] Il D.M. 10/03/1998 stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro ed indica le misure di prevenzione e protezione antincendio da adottare, al fine di ridurre l’insorgenza di un incendio e di limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi. Per l’area dell’impianto TCF, la valutazione del rischio incendio è connessa al fatto che esso rientra tra gli impianti soggetti alle disposizioni del D. Lgs. 334/99 in materia di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti e quindi, sulla base delle indicazioni dell’Allegato IX punto a) del D.M. 10/03/1998, sarebbe da considerarsi a rischio di incendio elevato. Tuttavia la valutazione del rischio incendio condotta con i criteri del suddetto decreto considerando anche le misure di prevenzione e protezione presenti indica i seguenti livelli di rischio: • Zona uffici: rischio basso; • Area vasche di stoccaggio: rischio basso; • Area impianto coperta: rischio medio. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Le vie di esodo e le uscite di sicurezza sono segnalate mediante apposita cartellonistica che conduce all’ingresso degli edifici. − Sono presenti estintori, manichette antincendio e idranti all’interno dell’impianto. − Sono presenti le luci di emergenza nei locali chiusi. − Vengono effettuate prove periodiche di evacuazione conformemente a quanto previsto dal piano di emergenza. − E’ adottato uno specifico Piano di Emergenza. − Formazione ed informazione. Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Allegato 13 Nota Informativa sui Rischi ambientali ed interferenziali relativa al Complesso impiantistico al km 3,8 della S.S. 309 Romea a Ravenna Aggiornamento novembre 2010 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 PAG. 1 DI 14 Argomento: NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI RELATIVA AL COMPARTO DI RAVENNA KM 3,8 CAMPO DI APPLICAZIONE - Trattamento Chimico Fisico CTIDA Ravenna (4) Trattamento Chimico Fisico Disidrat Ravenna (4) Discarica Non Pericolosi Ravenna km 3,8 (4) Manutenzione altri impianti (3) Documenti di riferimento: • • Documento di Sicurezza per Ditte Terze - Centro Romea Herambiente. EME.0028 - Disposizioni di emergenza per il Comparto S.S. 309 Romea km 3,8. Rev. Sintetico modifiche 0 APPROVAZIONE Stato Creato Redatto Verifica 1 Verifica 1 Verifica 2 Verifica 2 Approvato Approvato Funzione Sicurezza Qualità Sicurezza e Ambiente Discariche Area Romagna Esercizio Impianti Rifiuti Industriali Discariche Direzione Mercato Direzione Produzione Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. Firma Raffaella Baroncelli Nicoletta Lorenzi Carlo Fiorentini Raoul Chiaruzzi Stefano Tondini Claudio Dradi Giancarlo Ravaioli Paolo Cecchin SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 PAG. 2 DI 14 INDICE Premessa ..................................................................................................... 3 1 Descrizione del Complesso impiantistico ............................................... 4 2 Norme comportamentali ......................................................................... 8 2.1 Norme comportamentali generali ................................................................................. 8 2.2 Norme per la gestione degli accessi e della viabilità................................................. 9 2.3 Norme aggiuntive per i soggetti conferenti rifiuti (trasportatori)........................... 9 2.4 Norme aggiuntive per fornitori/appaltatori ............................................................... 11 2.5 Norme aggiuntive per visitatori................................................................................... 11 2.6 Norme di rispetto ambientale ...................................................................................... 11 2.7 Collaborazione con i lavoratori del committente...................................................... 12 3 Norme comportamentali in caso di emergenza .................................... 13 4 Pericoli e rischi presenti nel Complesso .............................................. 13 5 Misure di prevenzione e protezione ..................................................... 14 ELENCO APPENDICI APPENDICE A.1 Rischi presenti nelle aree della discarica esaurita APPENDICE B.1 Rischi presenti nelle aree del Centro Ecologico Romea – Impianto DISIDRAT APPENDICE B.2 Rischi presenti nelle aree del Centro Ecologico Romea – Impianto CTIDA ELENCO ALLEGATI ALLEGATO 1 Planimetria di classificazione delle aree a rischio di esplosione del Complesso impiantistico al km 3,8 della S.S. 309 Romea - Ravenna Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 PAG. 3 DI 14 Premessa Nel seguito vengono riportate informazioni, istruzioni e disposizioni rivolte alle Imprese che per ragioni di lavoro impegnano personale ed attrezzature all’interno delle aree di pertinenza del complesso impiantistico della società HERAMBIENTE S.r.l. ubicato a Ravenna, al km 3,8 della S.S. 309 Romea (anche denominato Comparto 3,8). Le informazioni riportate illustrano i rischi presenti negli impianti del Comparto 3,8 e, per gli impianti CTIDA e DISIDRAT, integrano le norme di sicurezza previste all’interno del Documento di sicurezza ditte terze del Centro Ecologico Romea, che è accompagnato dalla presente Nota Informativa sui Rischi. Esse rappresentano precise esigenze del Complesso in quanto costituiscono completamento delle norme di legge e delle norme specifiche riportate nei singoli ordini/contratti/capitolati e devono essere applicate rigorosamente. Rientra nei principi di HERAMBIENTE il perseguimento dell'obiettivo di garantire la sicurezza e la salute di tutti i lavoratori, la salvaguardia dell'ambiente e la tutela dell'incolumità pubblica. Si fa pertanto affidamento alla massima collaborazione delle Imprese operanti all'interno dello stabilimento, dei loro Responsabili e delle figure preposte alla vigilanza sulla conduzione delle attività in sicurezza, affinché, con opera di preventiva formazione del personale dipendente, con un’accurata organizzazione tecnica qualificata e con un’adeguata e continua vigilanza, vengano evitati incidenti ed infortuni sul lavoro. Sugli impianti i lavori vengono eseguiti solo se autorizzati da Permesso di lavoro sul quale sono evidenziati i rischi individuati, le azioni di prevenzione da attuare ed i DPI che il personale esecutore potrebbe utilizzare in relazione ai rischi specifici ambientali dei luoghi in cui viene chiamato ad operare., ovvero per certe tipologie di attività (ad esempio di carattere continuativo) comunque solo se preventivamente autorizzati dal Responsabile di Impianto o suo delegato. L'Impresa riconosce di sua esclusiva pertinenza e responsabilità l'osservanza di tutte le norme in materia di sicurezza, salute e ambiente, la predisposizione e l'applicazione di tutte le cautele antinfortunistiche necessarie nonché la necessità di formare i propri dipendenti sulla base delle informazioni fornite da HERAMBIENTE Srl relativamente ai rischi presenti in stabilimento, prima che questi siano ammessi all'interno dello stabilimento stesso. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. 1 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 PAG. 4 DI 14 Descrizione del Complesso impiantistico SOCIETA’ Herambiente Srl SEDE LEGALE Viale C. Berti Pichat 2/4, Bologna DATORE DI LAVORO Ing. Claudio Galli RESPONSABILE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Dott.ssa Nicoletta Lorenzi IMPIANTI HERAMBIENTE COMPRESI NEL COMPLESSO SEDE DEL COMPLESSO A. Discarica esaurita B. Centro Ecologico Romea (Impianti DISIDRAT e CTIDA) km 3,8 S.S. 309 Romea - Ravenna Il complesso impiantistico è servito dalle 8:00 alle 17:00 da un Servizio Pesa, tutti i giorni ad eccezione del sabato, della domenica e degli altri giorni festivi. Di seguito si riporta un estratto planimetrico con individuazione degli impianti presenti nel sito. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 PAG. 5 DI 14 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 PAG. 6 DI 14 Si riportano ora brevi descrizioni degli impianti HERAMBIENTE compresi nel complesso in esame. Oltre agli impianti HERAmbiente riportati nelle tabelle sottostanti, sono presenti presso il Complesso: • ufficio pesa, localizzato all’ingresso del sito, è situato all’interno di una struttura prefabbricata. L’attività svolta è gestita in appalto da una società esterna che fornisce il personale addetto alla pesa; • pesa; • stazione di rilancio percolato discarica esaurita; • impianto di combustione biogas per la produzione di energia elettrica, di proprietà e gestito con propria autorizzazione da ditta terza incaricata. A. DISCARICA ESAURITA La discarica da anni è ormai esaurita; essa presenta un sistema di impermeabilizzazione del fondo e delle pareti, e una rete di raccolta del percolato che permette la raccolta e lo stoccaggio e successivamente l’invio all’impianto TCF del Centro Ecologico Romea al km 2,6 S.S. 309 Romea. Sono inoltre presenti una rete di condotte, pozzetti e vasche di intercettazione e controllo che permetto la gestione delle acque superficiali che interessano il corpo discarica. La discarica presenta una rete di raccolta del biogas che viene trasportato ed inviato all’impianto di combustione per la produzione di energia elettrica presente nel Complesso e gestito da ditta terza incaricata con propria autorizzazione. Sono inoltre presenti torce per la combustione del biogas in caso di emergenza. B. CENTRO ECOLOGICO ROMEA All’interno del Comparto 3,8 sono presenti anche i seguenti impianti della Filiera Mercato di Herambiente: • Impianto di trattamento fanghi (DISIDRAT); • Impianto di trattamento chimico fisico (CTIDA); che costituiscono nel loro insieme il Centro Ecologico Romea presso il Comparto 3,8 (altri impianti del Centro Ecologico Romea sono ubicati presso il Comparto al km 2,6 della S.S. 309 Romea). In merito ad istruzioni e disposizioni per le Imprese che dovessero impegnare personale all’interno di tali impianti, si veda anche il “Documento di Sicurezza per Ditte Terze” del Centro Ecologico Romea. Impianto di trattamento fanghi (DISIDRAT) L’impianto di trattamento fanghi e terreni DISIDRAT, è costituito da linee in grado di trattare flussi di materiali definiti da un ampio spettro di caratteristiche chimico-fisiche, riassumibili nelle Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 PAG. 7 DI 14 B. CENTRO ECOLOGICO ROMEA seguenti macro-categorie: • fanghi pompabili base acqua (rifiuti non pericolosi); • fanghi pompabili base olio (rifiuti pericolosi); • terreni e fanghi palabili di diversa natura: − terreni e fanghi palabili base acqua (rifiuti non pericolosi); − terreni e fanghi semi-palabili base olio (rifiuti pericolosi); − fanghi biologici (rifiuti non pericolosi); − ceneri leggere (rifiuti pericolosi). Ogni linea è costituita da uno o più settori di trattamento, ognuno dei quali individua una specifica tipologia di fango da trattare e, conseguentemente, uno specifico trattamento, differente sia dal punto di vista delle operazioni meccaniche condotte che da quello dei reagenti utilizzati. I fanghi risultanti dalle operazioni di trattamento sono avviati direttamente alla destinazione finale o sono raccolti in cumuli, sulla base della stessa destinazione finale a cui saranno indirizzati, mentre le acque sono inviate a depurazione presso l’impianto TCF. In impianto sono conferiti anche rifiuti solidi quali ceneri leggere da inceneritori o calce esausta, ammessi al fine di utilizzarli per consolidare i cumuli di fango. Impianto di trattamento chimico fisico (CTIDA) Nell’impianto CTIDA sono trattati tutti quei rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi conferiti tramite mezzi esterni che, al fine di realizzarne il corretto smaltimento, necessitano di un pretrattamento chimico-fisico. I rifiuti in ingresso sono destinati ad una sezione di stoccaggio costituita da: - vasca di stoccaggio rifiuti liquidi di volume pari a 1000 m3; - parco serbatoi di capacità complessiva pari a 325 m3. Funzionalmente connessa alla sezione di deposito è presente la sezione di pretrattamento chimico-fisico che si attua tramite le seguenti fasi di: - flocculazione primaria/disoleazione; - flocculazione secondaria; - sedimentazione; - filtrazione. A valle delle fasi di pretrattamento chimico – fisico sopra elencate, i reflui vengono rilanciati (tramite condotta interrata) all’impianto TCF sito al Comparto km 2,6, per il trattamento finale. Gli impianti DISIDRAT e CTIDA sono gestiti da ditta terza; gli operatori HERAmbiente svolgono operazioni di controllo, campionamento e supervisione. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 PAG. 8 DI 14 Norme comportamentali 1.1 Norme comportamentali generali 1. Chiunque acceda/esca dagli impianti riconoscimento e registrazione. 2. In caso di sosta prolungata per l’accesso agli impianti si invitano i conducenti dei mezzi a spegnere il motore. 3. Accedere solo ed esclusivamente alle aree a cui si è stati autorizzati; non allontanarsi dall’area assegnata. 4. Rispettare le indicazioni provenienti dalla segnaletica fissa presente sull’impianto, dai dispositivi luminosi e acustici dei mezzi e dagli operatori del reparto. 5. Rispettare le regole della viabilità. 6. Indossare i dispositivi di protezione individuale idonei alle operazioni da svolgere ed in particolare indumenti ad alta visibilità qualora si transiti a piedi nelle aree di circolazione interna. 7. Rispettare le procedure e la segnaletica Herambiente relative alla circolazione interna. 8. La velocità massima consentita a tutti i mezzi è di 20 km/ora (salvo condizioni più restrittive opportunamente segnalate). 9. Segnalare immediatamente al personale tecnico Herambiente la presenza di rischi imprevisti, l’impossibilità di operare seguendo la presente procedura, la mancata collaborazione da parte di operatori dell’impianto. 10. In caso di emergenza seguire le istruzioni impartite dal personale Herambiente o dall’altoparlante. 11. Rispettare eventuali istruzioni consegnate dal personale dell’impianto. 12. Seguire scrupolosamente quanto indicato nel corso della riunione di coordinamento e nel relativo verbale. deve rispettare le procedure aziendali di Divieti: 1. E’ vietato fumare o assumere cibi o bevande al di fuori degli specifici spazi presenti nella sede. 2. E’ vietato accendere fiamme libere e altre potenziali fonti di innesco se non debitamente autorizzati. 3. E’ vietato introdurre armi da fuoco, materiale esplosivo, apparecchi cine-fotografici e bevande alcoliche. 4. E’ vietato ostruire con materiale, automezzi o altro le strade ed i parcheggi senza autorizzazione e senza le necessarie segnalazioni. 5. È vietato parcheggiare il mezzo in prossimità degli ingressi e delle uscite agli impianti e agli edifici e comunque in modo che possano in qualche modo intralciare il traffico. 6. E’ vietato appropriarsi senza averne titolo di qualsiasi bene naturale o manufatto lungo tutti i percorsi o le aree all’interno dell’impianto. 7. E’ vietato intrattenersi all’interno dell’area oltre il tempo strettamente necessario allo svolgimento dei compiti o delle operazioni per le quali si è ottenuto il permesso di accesso e/o di transito. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 PAG. 9 DI 14 8. I lavoratori di ditte esterne non possono utilizzare attrezzature di lavoro di proprietà di Herambiente se non dopo essere stati preventivamente autorizzati da Herambiente o in sede di contratto o, per l’esecuzione di particolari attività non preventivate, dal Responsabile impianto. 9. È vietato rimuovere o danneggiare i presidi antincendio ed antinfortunistici o ingombrare le aree circostanti ad esso. 10. È vietato prelevare acqua dagli idranti antincendio. 11. E’ vietato fare la cernita o prelevare qualsiasi cosa considerata rifiuto, presente nell’impianto anche se tale rifiuto risulta conferito dalla persona autorizzata allo scarico/smaltimento. 12. È vietato introdurre in fognatura qualsiasi tipo di sostanza liquida. 13. È vietato abbandonare rifiuti presso il sito. 1.2 Norme per la gestione degli accessi e della viabilità In sito è presente idonea cartellonistica verticale ed orizzontale che disciplina la viabilità interna; tale cartellonistica deve essere rigorosamente rispettata. 1.3 Norme aggiuntive per i soggetti conferenti rifiuti (trasportatori) 1. Il trasportatore è responsabile civilmente e penalmente di qualsiasi danno possa essere arrecato a persone o cose di Herambiente o di terzi, durante le operazioni effettuate all’interno degli impianti Herambiente, che si ritiene pertanto sollevata da ogni responsabilità al riguardo. 2. Il trasportatore deve attenersi a quanto previsto dal codice della strada (divieto di sovraccarico, ecc) ed utilizzare mezzi idonei al servizio svolto. 3. Il trasportatore è responsabile dei rischi propri dell’arte o mestiere che esercita, nonché della propria e dell’altrui sicurezza relativa all’impiego di idonei mezzi di lavoro e all’appropriato uso dei mezzi di protezione personale. 4. Entrati nel perimetro dell’impianto, gli automezzi che devono effettuare operazioni di scarico/carico rifiuti devono fermarsi sulla piattaforma della pesa ed attendere la pesatura e registrazione nel rispetto delle apposite procedure di accettazione. 5. Il trasportatore è obbligato ad indossare i particolari indumenti o mezzi protettivi in relazione alla natura delle operazioni da svolgere. In particolare nel caso sia necessario scendere dal mezzo è necessario indossare: • indumento/gilet ad alta visibilità; • scarpe di sicurezza ; • altri DPI previsti nella segnaletica d'obbligo del sito. In caso di discesa dal mezzo accertarsi che non siano presenti veicoli in transito nelle vicinanze; è fatto divieto di allontanarsi dal mezzo stesso (se non indicato diversamente dal responsabile unità o suo delegato o in caso di emergenza). 6. Il trasportatore è obbligato ad avere a disposizione il tesserino di riconoscimento. 7. Il trasportatore, per recarsi dalla pesa alla zona di scarico deve effettuare esclusivamente il percorso consentito senza deviazioni o soste intermedie. In caso di impedimenti che comportano variazioni di percorsi, al momento dell’ingresso al sito saranno fornite al trasportatore tutte le informazioni necessarie. 8. Il trasportatore è autorizzato ad accedere solo alle aree di scarico/carico rifiuti; per lo scarico c/o impianti con fossa rifiuti si veda quanto previsto dalle istruzioni specifiche di impianto. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 PAG. 10 DI 14 9. Per lo scarico attenersi alle istruzioni ricevute da Herambiente (istruzioni operative specifiche / indicazioni dell’operatore addetto allo scarico ove presente) ed alla cartellonistica presente in sito, verificando costantemente che nessun operatore si trovi, o si avvicini, all’area interessata alla manovra di scarico. Qualora mezzi e personale si avvicinino, l'operatore provveda ad arrestare il mezzo ed astenersi da manovre fino a che il personale terzo si sia allontanato. 10. Completato lo scarico/carico allontanarsi dal piazzale di scarico/carico rispettando le procedure relative alla circolazione dell’impianto, provvedere al lavaggio ruote presso lo specifico impianto (se previsto) e nel caso di sversamenti provvedere alla pulizia delle parti interessate quindi avviarsi alla piattaforma di pesatura. 11. L’eventuale rimozione di residui di rifiuti dal cassone, dai predellini e dai parafanghi deve essere effettuata nell’area di scarico. 12. Ultimate le operazioni di registrazione allontanarsi dall’impianto. 13. In caso il conducente sia accompagnato da altro operatore dell’azienda conferente, questo ultimo può svolgere le attività a terra previste dalla presente a carico del conducente. In ogni caso un solo operatore della conferente è autorizzato a scendere dal mezzo, salvo diverse disposizioni riportate nelle procedure aziendali, per svolgere le operazioni di scarico dei rifiuti. 14. Tutte le operazioni che non rientrano in quanto precedentemente indicato devono ottenere autorizzazione dal Responsabile dell’impianto. 15. Per qualsiasi situazione di sospetto pericolo di qualsiasi natura il trasportatore dovrà sospendere immediatamente il lavoro e rivolgersi al personale che gestisce l’impianto. 16. In caso di AVARIA sulla viabilità dell’impianto, il conducente del mezzo deve attuare tutte le attività previste dal codice della strada per casi analoghi (posizionare il triangolo di segnalazione, attivare i lampeggiatori di emergenza, ecc.) e contattare gli operatori Herambiente. E’ vietato: 1. L’accesso agli impianti con mezzi non idonei al servizio svolto e non idonei alle tipologie di carico/scarico presenti nel sito. 2. Accedere all’impianto e scaricare mezzi in sovraccarico. 3. Lanciare o scaricare a terra dall’alto materiale vario. 4. Parcheggiare i mezzi ove non diversamente indicato. 5. Trasportare persone su predellini o parafanghi o cassoni di mezzi in movimento. 6. Salire sui rifiuti caricati nei cassoni degli automezzi. 7. Usufruire di qualsiasi servizio (acqua, gas, corrente elettrica, telefono, ecc.) ad eccezione del servizio igienico ad uso pubblico. 8. Svuotare le vasche di raccolta percolamenti dei mezzi adibiti alla raccolta rifiuti. Resta inteso che eventuali gravi infrazioni alle disposizioni e divieti elencati saranno motivo di immediato allontanamento dalle aree di proprietà di Herambiente e saranno sospese le autorizzazioni di conferimento, fatto salve eventuali azioni legali a carico dei trasgressori. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. 1.4 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 PAG. 11 DI 14 Norme aggiuntive per fornitori/appaltatori Per tutti i fornitori/appaltatori operanti presso gli impianti di Herambiente è fatto obbligo di: 1. Segnalare la propria presenza al personale dell’impianto. 2. Indossare i dispositivi di protezione individuale previsti per il tipo di lavorazione in corso. Portare visibile il cartellino identificativo della ditta con il proprio nominativo. 3. Osservare scrupolosamente le norme comportamentali, le norme di sicurezza e le disposizioni particolari contenute nei “Permessi di Lavoro”. 4. Non usare o rimuovere gli impianti e i dispositivi di sicurezza (idranti, estintori, ecc). 5. Segnalare immediatamente al personale dell’impianto eventuali condizioni di pericolo di cui venissero a conoscenza. 6. In caso di emergenza incendio il personale si attiene alle disposizioni impartite dal personale Herambiente addetto all’emergenza. 7. Adottare misure atte al contenimento degli aspetti ambientali legati e alla prevenzione di eventuali impatti ambientali legati allo svolgimento delle proprie attività. In particolare si veda quanto riportato nella tabella seguente. 1.5 Norme aggiuntive per visitatori 1. I visitatori possono accedere presso gli impianti solo se accompagnati. 2. Le attività dei visitatori non devono interferire per alcun motivo con le attività produttive dell’area impiantistica. 3. I visitatori che accedono agli impianti possono percorrere autonomamente, dopo essere stati autorizzati e avere effettuato la registrazione, solo i tratti tra la portineria e le zone uffici. Eventuali accessi agli impianti o alle zone operative possono avvenire solo se accompagnati da personale Herambiente, o altri da questi autorizzati, e muniti dei prescritti DPI per le zone a cui si accede. 4. Il caso di emergenza gli accompagnatori dei gruppi scolastici o aziendali sono tenuti a verificare che tutte le persone entrate siano presenti nel punto di raccolta, segnalando al responsabile della squadra di emergenza eventuali assenze. I gruppi scolastici e i visitatori potranno lasciare il luogo sicuro solo a seguito dell’autorizzazione del responsabile dell’emergenza. 1.6 Norme di rispetto ambientale Aspetto Ambientale Emissioni atmosferiche Norme comportamentali È responsabilità della ditta: - garantire che le emissioni dei propri automezzi siano periodicamente verificate secondo quanto previsto dalla normativa vigente; - comunicare al Responsabile Impianto eventuali emissioni prodotte durante la lavorazione (es utilizzo di gruppi elettrogeni) ed utilizzare le apparecchiature solo dopo specifica autorizzazione. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. Aspetto Ambientale Scarichi Idrici Rumore Sostanze pericolose Gestione Rifiuti Gestione risorse idriche ed energetiche 1.7 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 PAG. 12 DI 14 Norme comportamentali È vietato: - introdurre sostanze in fognatura: tutti i reflui delle lavorazioni devono essere raccolti e trasportati presso impianti autorizzati allo smaltimento a cura della ditta stessa. In caso di sversamento accidentale di sostanze, al fine di prevenire eventuali inquinamenti degli scarichi idrici sia in pubblica fognatura che in acque superficiali, la ditta è tenuta a tamponare tempestivamente lo sversamento anche utilizzando il materiale assorbente disposto presso il sito e a darne segnalazione al Responsabile Impianto. La ditta è responsabile delle emissioni di rumore generate all’interno del Sito: deve garantire il rispetto delle normative, soprattutto nel caso di apparecchiature particolarmente rumorose. La ditta deve: - Comunicare preventivamente l’impiego di eventuali sostanze pericolose nelle lavorazioni e comunicare al Responsabile Impianto le aree di stoccaggio provvisorio di tali sostanze per il tempo strettamente necessario alla esecuzione dei lavori. Le sostanze e le aree di stoccaggio andranno utilizzate solo previa autorizzazione. - Osservare nelle fasi di trasporto e scarico all’interno del Sito tutte le precauzioni necessarie ad evitare qualsiasi rischio per le persone e per l’ambiente. - Tutte le sostanze pericolose devono essere adeguatamente etichettate ai sensi delle vigenti norme, manipolate e stoccate secondo le modalità previste nell’etichetta stessa. - Essere in possesso della SdS della sostanza trasportata (aggiornata secondo la normativa vigente) e l’eventuale documentazione richiesta dalla normativa per il trasporto in ADR - In caso di sversamento accidentale di sostanze pericolose la ditta è tenuta a procedere come indicato nelle schede di sicurezza e a tamponare tempestivamente lo sversamento anche utilizzando il materiale assorbente disposto presso il sito e a darne segnalazione al Responsabile Impianto. - La gestione dei rifiuti prodotti durante le attività della ditta esterna deve essere svolta come previsto nel capitolato di appalto o contratto. - È fatto divieto assoluto di introdurre rifiuti all’interno delle aree di stoccaggio di pertinenza di Herambiente, (ad esempio fossa di stoccaggio rifiuti, aree di deposito temporaneo, ecc..). - In nessun caso i rifiuti prodotti dalla ditta potranno venire abbandonati all’interno del sito. - Per l’utilizzo di risorse del sito, la ditta deve obbligatoriamente richiedere autorizzazione al Responsabile Impianto. - La ditta è comunque tenuta ad ottimizzare l’utilizzo di tali risorse. Collaborazione con i lavoratori del committente I lavoratori esterni possono richiedere un appoggio operativo agli addetti Herambiente solo previo accordo con il Responsabile Impianto. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. 2 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 PAG. 13 DI 14 Norme comportamentali in caso di emergenza In caso di emergenza tutto il personale presente nel sito in oggetto, sia interno che esterno, opera secondo quanto previsto dalla procedura EME.0028 “Disposizioni di emergenza per il Comparto S.S. Romea km 3,8”, che viene fornito alle ditte terze operanti nel complesso contestualmente alla presente Nota informativa. 3 Pericoli e rischi presenti nel Complesso Nella presente sezione si forniscono informazioni riguardanti i pericoli e i potenziali rischi che caratterizzano il complesso impiantistico in oggetto. Dette informazioni sono state estratte dal Documento di Valutazione di Rischi predisposto in ossequio all’art. 28 del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. Sono state predisposte specifiche schede di riepilogo dei pericoli/rischi di pertinenza dei diversi impianti compresi all’interno del complesso impiantistico in esame, cui si rimanda interamente, riportate in Appendice al presente documento. Per quanto riguarda le aree “comuni” del complesso impiantistico, si indicano i seguenti rischi potenziali: − rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.); − rischio associato alla viabilità interna del Complesso per la circolazione di automezzi di Herambiente, dei mezzi pesanti per il conferimento/trasporto dei rifiuti ed anche eventualmente di altri mezzi di ditte esterne per attività di manutenzione; − rischio di investimento del personale durante la movimentazione dei mezzi operanti sul piazzale di conferimento rifiuti; − rischio da agenti atmosferici (neve, ghiaccio, pioggia, nebbia, ecc.). Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all’art. 26 del D. Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di Herambiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all’interno del Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti negli impianti Herambiente attraverso l’adozione della procedura dei Permessi di lavoro. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. 4 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 PAG. 14 DI 14 Misure di prevenzione e protezione Gli impianti ed i luoghi di lavoro del sito in oggetto sono conformi a quanto previsto dal D. Lgs. 81/08 e sono attuate diverse misure di prevenzione organizzative ed impiantistiche che limitano i rischi presenti ai livelli di rischio illustrati nel paragrafo 3 del presente documento. Le lavorazioni svolte sono regolamentate da Istruzioni operative che vengono redatte con la consultazione dei Responsabili d’impianto e distribuite, oltre che al personale interno, al Referente Operativo delle ditte esterne che operano negli Impianti. Tutti coloro che effettuano attività d’impianto o di servizio soggette a rischi generici devono indossare gli indumenti di lavoro. All’ingresso di ogni area di lavoro sono installati cartelli segnaletici che individuano i D.P.I. standard obbligatori da indossare (elmetto protettivo, scarpe di sicurezza, ecc.) in quell’area. Il personale impegnato in attività che comportano rischi specifici deve fare uso dei D.P.I. prescritti sul Permesso di lavoro o da specifiche procedure operative. In generale i D.P.I. a disposizione del personale Herambiente Srl che opera in stabilimento sono costituiti da: − elmetto protettivo; − scarpe antinfortunistiche; − giubbino ad alta visibilità; − guanti, per la protezione dal rischio di esposizione ad agenti chimici per contatto e per la protezione da colpi/tagli; − facciale filtrante FFP3 e maschera con filtro tipo polveri 3M, per la protezione dal rischio di esposizione ad agenti chimici per inalazione; − otoprottetori, per la protezione dall’esposizione al rumore. In merito alle misure di prevenzione e protezione prese al fine di ridurre i rischi di investimento del personale nel piazzale di scarico rifiuti si rimanda alle indicazioni fornite al capitolo 2.3. Le specifiche misure di prevenzione e protezione adottate per ridurre i rischi presenti nelle diverse aree del sito sono infine riportate nelle Appendici del presente documento. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Nota Informativa Rischi NIR.0016 APPENDICE B1 Rev 0 del 28/02/2011 PAG. 1 DI 6 NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI RELATIVA AL COMPARTO DI RAVENNA KM 3,8 APPENDICE B1 RISCHI PRESENTI NELLE AREE DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA – IMPIANTO DISIDRAT INDICE 1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE ........... 2 2 R I S C HI O E L E T T R I C O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 3 RISCHIO RUMORE ......................................................................... 3 4 R I S C HIO D I E S P OS I Z I ON E A V I BR A Z I ON I M E C C A N I C HE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 5 R I S C HI O D I E S P OS I Z I ON E A C A M P I E L E T T R OM A GN E T I C I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI ..................................... 4 7 R I S C HI O D I E S P OS I Z I ON E A D A GE N T I C HI M I C I / C A N C E R OGE N I . . . . . . . . . . . . . . . . 4 8 RISC HIO BIOLOGIC O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE ........................... 5 10 R I S C HI O I N C E N D I O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 APPENDICE B1 PAG. 2 DI 6 1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE [Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008] Si forniscono alcuni elementi relativi ai particolari rischi legati ai luoghi di lavoro cui potrebbero essere esposti anche lavoratori esterni operanti nell’area in oggetto. − Agenti atmosferici: neve, ghiaccio, pioggia, vento, nebbia. − Aree di transito (interferenze, traffico veicolare, stato della pavimentazione, buche, possibilità di cadute di livello, urti, ecc.). − Lavori in quota/sotterraneo (dislivelli, utilizzo scale portatili, scale fisse, passerelle, ecc…). − Rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.). In particolare le zone scoperte dell’impianto DISIDRAT possono diventare scivolose causa terreno sconnesso o fangoso. E’ necessario quindi fare molta attenzione quando si transita in queste zone ed è obbligatorio indossare sempre le scarpe antinfortunistiche. − Rischio caduta materiali dall’alto. Il rischio di caduta di materiale dall’alto è piuttosto limitato data la struttura dell’impianto DISIDRAT, tuttavia è necessario fare attenzione quando si transita in vicinanza delle apparecchiature di grandi dimensioni, soprattutto durante lavori di manutenzione complessi. Per evitare o ridurre il rischio è necessario l’uso dell’elmetto. − Cantieri temporanei e mobili: possono essere presenti nell’area in oggetto cantieri ed attività temporanee correlate alla manutenzione impiantistica/strutturale di siti esistenti. − Rischio associato all’assetto della zona di scarico rifiuti in vasche. − Punture/morsi di insetti o animali. Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all’art. 26 del D.Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di Herambiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all’interno del Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti negli impianti Herambiente attraverso l’adozione della procedura dei Permessi di lavoro. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l’accesso alle zone di competenza. − Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all’utilizzo di mezzi di sollevamento o trasporto materiali all’interno dell’area in oggetto. − Segnalazione ostacoli fissi e presenza di cartelli ad indicazione del rischio di contatto con superfici calde. − Presenza di passerelle e scale in ferro con adeguate protezioni anticaduta. − Presenza di piano di calpestio delle passerelle/andatoie realizzate in grigliato a trama di adeguato passo. − Utilizzo indumenti ad alta visibilità. − Gli autisti dei mezzi sono tenuti a interrompere qualsiasi manovra in caso di vicinanza di persone a piedi. − Si effettua un periodico trattamento di derattizzazione e lotta antiparassitaria. − Rispetto della segnaletica stradale orizzontale e verticale nella movimentazione mezzi. − Utilizzo indumenti ad alta visibilità in caso di attraversamento a piedi delle aree interessate da traffico veicolare. − Delimitazione delle zone interessate da cantieri. Massima attenzione alle zone cantieristiche ed ai mezzi operativi e di sollevamento impegnati in tali aree o in transito da e per il cantiere. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 APPENDICE B1 PAG. 3 DI 6 1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE [Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008] − In caso di utilizzo di gru o paranchi per il trasporto di materiale in altezza è necessario circoscrivere la zona di lavoro interessata, segnalando i pericoli con appositi cartelli. Il posizionamento di apparecchi di sollevamento (autogrù) e di eventuali piattaforme aeree all’interno degli impianti, dovrà essere preventivamente concordato con il Responsabile dell’Impianto. L’Impresa dovrà adottare tutte le cautele necessarie per evitare il movimento di materiale (in modo non controllato) al di sopra di linee o apparecchi in esercizio, oltre che al di sopra di postazioni di lavoro in uso. Gli addetti all’uso della piattaforma aerea dovranno utilizzare idonei dispositivi di protezione individuale anticaduta (cintura di sicurezza) collegata a cordino di posizionamento. 2 RISCHIO ELETTRICO [Capo III Titolo III D. Lgs. 81/2008] L’impianto elettrico dell’impianto DISIDRAT è alimentato da una cabina di trasformazione che alimenta l’intero Complesso impiantistico. Nelle aree dell’impianto DISIDRAT è presente un livello di tensione bassa 0,40 kV in trifase e 0,23 kV tra fase e neutro con sistema di tipo TN-S. Alla luce delle precauzioni adottate, riportate nel seguito, il rischio elettrico, pur presente, è valutabile come medio. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici. − Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla normativa di riferimento. − Divieto di utilizzo degli impianti elettrici per l’alimentazione di attrezzature dell’appaltatore se non previa specifica autorizzazione del responsabile committente. − Uso di cartellonistica per l’indicazione degli impianti in tensione. − Uso di idonei DPI. 3 RISCHIO RUMORE [Capo II Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Il rischio rumore risulta poco significativo in tutti gli impianti. Solo nelle vicinanze di pompe o compressori in funzione si possono raggiungere valori > 85 dBA. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Informazione e formazione ai lavoratori. − Messa a disposizione di idonei DPI in caso di superamento del valore di 80 dB(A) ed obbligo di utilizzo degli stessi in caso di superamento del valore di 85 dB(A). − Le zone in cui la rumorosità è maggiore di 85 dBA sono segnalate con appositi cartelli. − Utilizzo di schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti. 4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE [Capo III Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Non vi è rischio vibrazione legato all’impianto DISIDRAT. L’eventuale utilizzo di automezzi e/o attrezzature per le lavorazioni in impianto dovranno essere valutate da fornitori/conferitori. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Informazione e formazione ai lavoratori. − Manutenzione regolare delle apparecchiature che producono vibrazione. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 APPENDICE B1 PAG. 4 DI 6 5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI [Capo IV Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Le potenziali fonti di campo elettromagnetico presenti in impianto sono costituite dagli apparati dell’impianto elettrico descritti al paragrafo 2. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici. − Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla normativa di riferimento. − Herambiente eseguirà specifiche valutazioni dell’esposizione a campi elettromagnetici entro le scadenze fissate dalla normativa di riferimento (aprile 2012). 6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI [Capo V Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Tra le attività potenzialmente svolte all’interno dell’impianto in oggetto, si identifica quale sorgente di radiazioni ottiche artificiali quella di saldatura, legata sostanzialmente ad operazioni di manutenzione. La revisione 2 del 11/03/2010 delle “Indicazioni operative” per l’applicazione del Titolo VIII del D. Lgs. 81/08 e s.m.i., predisposte dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome, indica che la saldatura ad arco elettrico può superare i valori limite di esposizione fissati dal decreto relativi alle radiazioni UV (Allegato XXXVII) per esposizioni dell’ordine dei 10 secondi a distanza di un metro dall’arco. Anche le radiazioni da saldatura ossiacetilenica, benché meno rilevanti, sono indicate come sorgente significativa da considerare. In considerazione di tali indicazioni, il personale che abbia accesso all’impianto, in caso di concomitanza di operazioni di saldatura, deve attenersi alle precauzioni tecnico-organizzative descritte nel seguito. In relazione ai tempi di esposizione potenziale limitati ed alle precauzioni tecnico-organizzative sopra elencate, si ritiene che il rischio derivante dall’esposizione a radiazioni ottiche artificiali possa essere valutato come basso. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Esecuzione di operazioni di saldatura da parte del personale autorizzato all’uso di queste attrezzature utilizzando obbligatoriamente gli opportuni DPI (maschera/schermo per saldatura). − Il personale non addetto alle operazioni di saldatura non può avvicinarsi a meno di 1 metro dalla sorgente di radiazione se non dotato anch’esso degli opportuni DPI. − Le postazioni utilizzate per le operazioni di saldatura devono essere identificate con idonea cartellonistica di sicurezza. 7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI [Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008] Le valutazioni sul rischio chimico effettuate hanno evidenziato un rischio basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute dei lavoratori. Di seguito si riporta l’elenco di riferimento delle sostanze utilizzate nell’impianto DISIDRAT. Sostanza/ prodotti Codifica pericolo Tipologia utilizzo / stoccaggio Rifiuti Pericolosi Scarico in sili Rifiuti Pericolosi e non pericolosi Scarico in vasche di stoccaggio o in box Cloruro ferrico Nocivo, Irritante Sfuso in serbatoio Solfuro di sodio Pericoloso per l’ambiente Sacchi, soluzione liquida SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 APPENDICE B1 PAG. 5 DI 6 Polielttrolita Irritante In sacchi Calce idrata R37, R38, R41 Sfuso in silos Cemento R36/37/38-R43 Sfuso in silos L’impianto DISIDRAT tratta rifiuti che possono contenere sostanze classificate cancerogene e/o mutagene. I campionamenti effettuati sulle sostanze cancerogene/mutagene hanno riportato valori di concentrazione inferiori al 25% del valore limite di esposizione; pertanto il rischio di esposizione ad agenti cancerogeni/mutageni può ritenersi basso. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Fornitura di idonei DPI ai lavoratori (scarpe antinfortunistiche, caschi protettivi, occhiali, guanti da lavoro, maschere a facciale completo con filtri combinati ABEK, tute in tyvek usa e getta). − Formazione ed informazione ai lavoratori. − Presenza di docce di emergenza e lavaocchi. − Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro). 8 RISCHIO BIOLOGICO [Titolo X D. Lgs. 81/2008] La Valutazione del Rischio Biologico ha evidenziato che chiunque operi nell’impianto di Trattamento Chimico Fisico è potenzialmente soggetto a rischio biologico; tale rischio cresce all’aumentare della permanenza negli ambienti contaminati, del grado di contaminazione oltre che in funzione delle caratteristiche individuali. Il monitoraggio effettuato per la valutazione del rischio biologico ha evidenziato la presenza di enterococchi nelle aree dell’impianto DISIDRAT; tuttavia i valori registrati nel monitoraggio risultano comunque essere inferiore a ai limiti di soglia riportati in letteratura. Il rischio di esposizione ad agenti biologici può ritenersi basso, purché vengano rispettate le normali norme di igiene ambientale e rispettato l’uso di DPI appropriati dove previsto. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Fornitura di idonei DPI ai lavoratori. − Formazione ed informazione ai lavoratori. − Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro). − Pulizia degli ambienti di lavoro chiusi con permanenza di persone. 9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE [Titolo XI D. Lgs. 81/2008] Nell’impianto DISIDRAT non si evidenzia la presenza di aree a rischi di esposizione ad atmosfere esplosive. Sulla base delle misure organizzative ed impiantistiche adottate e delle operazioni e delle reazioni presenti nell’impianto, il livello di rischio di esposizione ad atmosfere esplosive all’interno dell’area è stato valutato essere basso. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Vengono eseguiti controlli periodici dello stato manutentivo delle apparecchiature meccaniche ed elettriche con particolare riguardo a possibili infiltrazioni di polvere. − Per tutte le attività di terzi è necessario il rilascio di un Permesso di lavoro nel quale sono indicati i provvedimenti e le misure di protezione da adottare per lo svolgimento in sicurezza dell’attività, SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Nota Informativa Rischi NIR.0016 APPENDICE B1 Rev 0 del 28/02/2011 PAG. 6 DI 6 compreso l’eventuale controllo del rischio di esplosività. 10 RISCHIO INCENDIO [D.M. 10/03/1998] Il D.M. 10/03/1998 stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro ed indica le misure di prevenzione e protezione antincendio da adottare, al fine di ridurre l’insorgenza di un incendio e di limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi. La valutazione del rischio incendio condotta con i criteri del suddetto decreto considerando anche le misure di prevenzione e protezione presenti indica i seguenti livelli di rischio: • Zona uffici pesa: rischio basso; • Cantiere trattamento fanghi (DISIDRAT): rischio basso; • Cisterna di gasolio: rischio medio. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Le vie di esodo e le uscite di sicurezza sono segnalate mediante apposita cartellonistica che conduce all’ingresso degli edifici. − Sono presenti estintori, manichette antincendio e idranti all’interno dell’impianto. − Sono presenti le luci di emergenza nei locali chiusi. − Vengono effettuate prove periodiche di evacuazione conformemente a quanto previsto dal piano di emergenza. − E’ adottato uno specifico Piano di Emergenza. − Formazione ed informazione. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Nota Informativa Rischi NIR.0016 APPENDICE B2 Rev 0 del 28/02/2011 PAG. 1 DI 6 NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI RELATIVA AL COMPARTO DI RAVENNA KM 3,8 APPENDICE B2 RISCHI PRESENTI NELLE AREE DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA – IMPIANTO CTIDA INDICE 1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE ........... 2 2 R I S C HI O E L E T T R I C O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 3 RISCHIO RUMORE ......................................................................... 3 4 R I S C HIO D I E S P OS I Z I ON E A V I BR A Z I ON I M E C C A N I C HE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 5 R I S C HI O D I E S P OS I Z I ON E A C A M P I E L E T T R OM A GN E T I C I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI ..................................... 4 7 R I S C HI O D I E S P OS I Z I ON E A D A GE N T I C HI M I C I / C A N C E R OGE N I . . . . . . . . . . . . . . . . 4 8 RISC HIO BIOLOGIC O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE ........................... 5 10 R I S C HI O I N C E N D I O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 APPENDICE B2 PAG. 2 DI 6 1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE [Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008] Si forniscono alcuni elementi relativi ai particolari rischi legati ai luoghi di lavoro cui potrebbero essere esposti anche lavoratori esterni operanti nell’area in oggetto. − Agenti atmosferici: neve, ghiaccio, pioggia, vento, nebbia. − Aree di transito (interferenze, traffico veicolare, stato della pavimentazione, buche, possibilità di cadute di livello, urti, ecc.). − Lavori in quota/sotterraneo (dislivelli, utilizzo scale portatili, scale fisse, passerelle, ecc…). − Rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.). In particolare le zone scoperte dell’impianto CTIDA possono diventare scivolose causa terreno sconnesso o fangoso. E’ necessario quindi fare molta attenzione quando si transita in queste zone ed è obbligatorio indossare sempre le scarpe antinfortunistiche. − Rischio caduta materiali dall’alto. Il rischio di caduta di materiale dall’alto è piuttosto limitato data la struttura dell’impianto CTIDA, tuttavia è necessario fare attenzione quando si transita in vicinanza delle apparecchiature di grandi dimensioni, soprattutto durante lavori di manutenzione complessi. Per evitare o ridurre il rischio è necessario l’uso dell’elmetto. − Cantieri temporanei e mobili: possono essere presenti nell’area in oggetto cantieri ed attività temporanee correlate alla manutenzione impiantistica/strutturale di siti esistenti. − Rischio associato all’assetto della zona di scarico rifiuti in vasche. − Punture/morsi di insetti o animali. Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all’art. 26 del D.Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di Herambiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all’interno del Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti negli impianti Herambiente attraverso l’adozione della procedura dei Permessi di lavoro. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l’accesso alle zone di competenza. − Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all’utilizzo di mezzi di sollevamento o trasporto materiali all’interno dell’area in oggetto. − Segnalazione ostacoli fissi e presenza di cartelli ad indicazione del rischio di contatto con superfici calde. − Presenza di passerelle e scale in ferro con adeguate protezioni anticaduta. − Presenza di piano di calpestio delle passerelle/andatoie realizzate in grigliato a trama di adeguato passo. − Utilizzo indumenti ad alta visibilità. − Gli autisti dei mezzi sono tenuti a interrompere qualsiasi manovra in caso di vicinanza di persone a piedi. − Si effettua un periodico trattamento di derattizzazione e lotta antiparassitaria. − Rispetto della segnaletica stradale orizzontale e verticale nella movimentazione mezzi. − Utilizzo indumenti ad alta visibilità in caso di attraversamento a piedi delle aree interessate da traffico veicolare. − Delimitazione delle zone interessate da cantieri. Massima attenzione alle zone cantieristiche ed ai mezzi operativi e di sollevamento impegnati in tali aree o in transito da e per il cantiere. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Rev 0 del 28/02/2011 Nota Informativa Rischi NIR.0016 APPENDICE B2 PAG. 3 DI 6 1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE [Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008] − In caso di utilizzo di gru o paranchi per il trasporto di materiale in altezza è necessario circoscrivere la zona di lavoro interessata, segnalando i pericoli con appositi cartelli. Il posizionamento di apparecchi di sollevamento (autogrù) e di eventuali piattaforme aeree all’interno degli impianti, dovrà essere preventivamente concordato con il Responsabile dell’Impianto. L’Impresa dovrà adottare tutte le cautele necessarie per evitare il movimento di materiale (in modo non controllato) al di sopra di linee o apparecchi in esercizio, oltre che al di sopra di postazioni di lavoro in uso. Gli addetti all’uso della piattaforma aerea dovranno utilizzare idonei dispositivi di protezione individuale anticaduta (cintura di sicurezza) collegata a cordino di posizionamento. 2 RISCHIO ELETTRICO [Capo III Titolo III D. Lgs. 81/2008] L’impianto elettrico dell’impianto CTIDA è alimentato da una cabina di trasformazione che alimenta l’intero Complesso impiantistico. Nelle aree dell’impianto CTIDA è presente un livello di tensione bassa 0,40 kV in trifase e 0,23 kV tra fase e neutro con sistema di tipo TN-S. Alla luce delle precauzioni adottate, riportate nel seguito, il rischio elettrico, pur presente, è valutabile come medio. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici. − Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla normativa di riferimento. − Divieto di utilizzo degli impianti elettrici per l’alimentazione di attrezzature dell’appaltatore se non previa specifica autorizzazione del responsabile committente. − Uso di cartellonistica per l’indicazione degli impianti in tensione. − Uso di idonei DPI. − Le aree in cui risultano presenti apparecchiature in MT risultano accessibili solo al seguito di personale adeguatamente formato. − Ove la rimozione di barriere e protezioni comporta l’accesso a parti in MT tale pericolo risulta segnalato da cartello con folgore e relativo livello di tensione. 3 RISCHIO RUMORE [Capo II Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Il rischio rumore risulta poco significativo in tutti gli impianti. Solo nelle vicinanze di pompe o compressori in funzione si possono raggiungere valori > 85 dBA. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Informazione e formazione ai lavoratori. − Messa a disposizione di idonei DPI in caso di superamento del valore di 80 dB(A) ed obbligo di utilizzo degli stessi in caso di superamento del valore di 85 dB(A). − Le zone in cui la rumorosità è maggiore di 85 dBA sono segnalate con appositi cartelli. − Utilizzo di schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Nota Informativa Rischi NIR.0016 APPENDICE B2 Rev 0 del 28/02/2011 PAG. 4 DI 6 4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE [Capo III Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Non vi è rischio vibrazione legato all’impianto CTIDA. L’eventuale utilizzo di automezzi e/o attrezzature per le lavorazioni in impianto dovranno essere valutate da fornitori/conferitori. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Informazione e formazione ai lavoratori. − Manutenzione regolare delle apparecchiature che producono vibrazione. 5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI [Capo IV Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Le potenziali fonti di campo elettromagnetico presenti in impianto sono costituite dagli apparati dell’impianto elettrico descritti al paragrafo 2. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici. − Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla normativa di riferimento. − Herambiente eseguirà specifiche valutazioni dell’esposizione a campi elettromagnetici entro le scadenze fissate dalla normativa di riferimento (aprile 2012). 6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI [Capo V Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Tra le attività potenzialmente svolte all’interno dell’impianto in oggetto, si identifica quale sorgente di radiazioni ottiche artificiali quella di saldatura, legata sostanzialmente ad operazioni di manutenzione. La revisione 2 del 11/03/2010 delle “Indicazioni operative” per l’applicazione del Titolo VIII del D. Lgs. 81/08 e s.m.i., predisposte dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome, indica che la saldatura ad arco elettrico può superare i valori limite di esposizione fissati dal decreto relativi alle radiazioni UV (Allegato XXXVII) per esposizioni dell’ordine dei 10 secondi a distanza di un metro dall’arco. Anche le radiazioni da saldatura ossiacetilenica, benché meno rilevanti, sono indicate come sorgente significativa da considerare. In considerazione di tali indicazioni, il personale che abbia accesso all’impianto, in caso di concomitanza di operazioni di saldatura, deve attenersi alle precauzioni tecnico-organizzative descritte nel seguito. In relazione ai tempi di esposizione potenziale limitati ed alle precauzioni tecnico-organizzative sopra elencate, si ritiene che il rischio derivante dall’esposizione a radiazioni ottiche artificiali possa essere valutato come basso. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Esecuzione di operazioni di saldatura da parte del personale autorizzato all’uso di queste attrezzature utilizzando obbligatoriamente gli opportuni DPI (maschera/schermo per saldatura). − Il personale non addetto alle operazioni di saldatura non può avvicinarsi a meno di 1 metro dalla sorgente di radiazione se non dotato anch’esso degli opportuni DPI. − Le postazioni utilizzate per le operazioni di saldatura devono essere identificate con idonea cartellonistica di sicurezza. 7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI [Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008] Le valutazioni sul rischio chimico effettuate hanno evidenziato un rischio basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute dei lavoratori. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Nota Informativa Rischi NIR.0016 APPENDICE B2 Rev 0 del 28/02/2011 PAG. 5 DI 6 7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI [Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008] Di seguito si riporta l’elenco di riferimento delle sostanze utilizzate nell’impianto CTIDA. Sostanza/ prodotti Codifica pericolo Tipologia utilizzo / stoccaggio Cloruro ferroso R22, R34 Soluzione al 40/41% - liquido in serbatoio Calce idrata R38, R41, R37 In sacchi Polvere adsorbente/flocculante - In sacchi Rifiuti e reflui Pericolosi e non Scarico da ATB. stoccaggio in vasche/serbatoi ed in bulk L’impianto CTIDA tratta rifiuti che possono contenere sostanze classificate cancerogene e/o mutagene. I campionamenti effettuati sulle sostanze cancerogene/mutagene hanno riportato valori di concentrazione inferiori al 25% del valore limite di esposizione; pertanto il rischio di esposizione ad agenti cancerogeni/mutageni può ritenersi basso. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Fornitura di idonei DPI ai lavoratori (scarpe antinfortunistiche, caschi protettivi, occhiali, guanti da lavoro, maschere a facciale completo con filtri combinati ABEK, tute in tyvek usa e getta). − Formazione ed informazione ai lavoratori. − Presenza di docce di emergenza e lavaocchi. − Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro). 8 RISCHIO BIOLOGICO [Titolo X D. Lgs. 81/2008] La Valutazione del Rischio Biologico ha evidenziato che chiunque operi nell’impianto di Trattamento Chimico Fisico è potenzialmente soggetto a rischio biologico; tale rischio cresce all’aumentare della permanenza negli ambienti contaminati, del grado di contaminazione oltre che in funzione delle caratteristiche individuali. Il monitoraggio effettuato per la valutazione del rischio biologico ha evidenziato la presenza di enterococchi nelle aree dell’impianto CTIDA; tuttavia i valori registrati nel monitoraggio risultano comunque essere inferiore a ai limiti di soglia riportati in letteratura. Il rischio di esposizione ad agenti biologici può ritenersi basso, purché vengano rispettate le normali norme di igiene ambientale e rispettato l’uso di DPI appropriati dove previsto. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Fornitura di idonei DPI ai lavoratori. − Formazione ed informazione ai lavoratori. − Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro). − Pulizia degli ambienti di lavoro chiusi con permanenza di persone. 9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE [Titolo XI D. Lgs. 81/2008] Nell’impianto CTIDA non si evidenzia la presenza di aree a rischi di esposizione ad atmosfere esplosive. Sulla base delle misure organizzative ed impiantistiche adottate e delle operazioni e delle reazioni presenti nell’impianto, il livello di rischio di esposizione ad atmosfere esplosive all’interno dell’area è stato valutato essere basso. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Nota Informativa Rischi NIR.0016 APPENDICE B2 Rev 0 del 28/02/2011 PAG. 6 DI 6 9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE [Titolo XI D. Lgs. 81/2008] MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − Vengono eseguiti controlli periodici dello stato manutentivo delle apparecchiature meccaniche ed elettriche con particolare riguardo a possibili infiltrazioni di polvere. − E’ presente un sistema di aspirazione a servizio dell’impianto. − Per tutte le attività di terzi è necessario il rilascio di un Permesso di lavoro nel quale sono indicati i provvedimenti e le misure di protezione da adottare per lo svolgimento in sicurezza dell’attività, compreso l’eventuale controllo del rischio di esplosività. 10 RISCHIO INCENDIO [D.M. 10/03/1998] Il D.M. 10/03/1998 stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro ed indica le misure di prevenzione e protezione antincendio da adottare, al fine di ridurre l’insorgenza di un incendio e di limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi. La valutazione del rischio incendio condotta con i criteri del suddetto decreto considerando anche le misure di prevenzione e protezione presenti indica i seguenti livelli di rischio: • Zona uffici pesa: rischio basso; • Area impianti CTIDA: rischio basso. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE − − − − Le vie di esodo e le uscite di sicurezza sono segnalate mediante apposita cartellonistica. Sono presenti estintori, manichette antincendio e idranti all’interno dell’impianto. Sono presenti le luci di emergenza nei locali chiusi. Vengono effettuate prove periodiche di evacuazione conformemente a quanto previsto dal piano di emergenza. − E’ adottato uno specifico Piano di Emergenza. − Formazione ed informazione. Centro Ecologico Romea km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea Ravenna Allegato 14 Procedura P.0048 - Modalità di accesso al Comparto Km 2,6 Aggiornamento novembre 2010 DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE) SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 Rev 0 del PAG. 1 DI 19 Argomento: MODALITÀ DI ACCESSO AL COMPARTO OVEST CAMPO DI APPLICAZIONE Trattamento Chimico Fisico CTIDA Ravenna (4) Trattamento Chimico Fisico Disidrat Ravenna (4) Trattamento Chimico Fisico Ravenna (4) Discarica Non Pericolosi Ravenna km 2,6 (4) Discarica Pericolosi Ravenna km 2,6 (4) Manutenzione (2) Termovalorizzatore Ravenna e Impianto Produzione CDR (4) Accettazione Rifiuti (3) Documenti di riferimento: • P.0065 “Modalità di accesso e comportamento presso gli impianti di Herambiente” Rev. 0 Stato Sintetico modifiche In sostituzione Pcw.07.03 Approvazione Funzione Firma Il Sistema QSA prevede la gestione di firma elettronica tramite password per il rilascio dei documenti attraverso Sistema Informatico. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 Rev 0 del PAG. 2 DI 19 INDICE 1 1.1 1.2 1.3 1.4 GENERALITÀ ........................................................................................................................3 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE ...............................................................................3 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO.........................................................................................3 RESPONSABILITA’ E ATTRIBUZIONI ..............................................................................3 TERMINI E DEFINIZIONI.....................................................................................................3 2 2.1 2.2 2.3 2.4 MODALITÀ D’ACCESSO .....................................................................................................5 AUTOVEICOLI CON PIÙ PERSONE A BORDO ..............................................................13 MODALITA’ OPERATIVE IN CASO DI EMERGENZA ..................................................14 MODALITA’ OPERATIVE IN CASO DI MALFUNZIONAMENTO DEL SISTEMA ....15 NORME DI CARATTERE GENERALE .............................................................................15 3 AMMINISTRAZIONE DATI ...............................................................................................15 4 4.1 4.2 4.3 STRUTTURA DEL SISTEMA .............................................................................................16 S.S. 309 ROMEA KM. 2.6 ....................................................................................................16 VIA GUICCIOLI ...................................................................................................................16 VARCHI PEDONALI ...........................................................................................................17 5 PLANIMETRIE VARCHI D’ACCESSO .............................................................................18 Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 1 Rev 0 del PAG. 3 DI 19 GENERALITÀ 1.1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Scopo della presente procedura è quello di regolamentare il controllo degli accessi al Comparto Ovest HERAMBIENTE S.p.a di Ravenna, S.S. 309 Romea km 2,6 al fine di: avere un costante monitoraggio delle presenze all’interno del Comparto del personale interno ed esterno (ditte terze, visitatori,...); definire le norme di sicurezza da osservare all’interno del Comparto; In particolare la procedura si applica al: • Personale HERAMBIENTE che svolge la propria attività lavorativa presso il Comparto Ovest km 2,6 sito in Ravenna S.S. 309 (compresi i borsisti/stagisti o comunque personale in addestramento presso unità del Comparto); • personale HERAMBIENTE che svolge la propria attività lavorativa presso altri siti aziendali; • personale dipendente della Società Sotris S.p.A. situata all’interno del Comparto; • conferitori di rifiuti, • personale di ditte appaltatrici; • conferitori di materie prime, reagenti o materiale vario; • funzionari e rappresentanti pubblici autorizzati per legge all'ingresso, • visitatori. 1.2 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO La presente procedura fa riferimento: Istruzioni di Divisione Ambiente: • P.0065 " Modalità di accesso e comportamento presso gli impianti di Herambiente" Altri documenti: La presente procedura è stata preparata in accordo con: • Piano di Emergenza Interno del Comparto Ovest 1.3 RESPONSABILITA’ E ATTRIBUZIONI La responsabilità relativa al controllo accessi all’interno del Comparto è affidata al Coordinamento Servizi Ambientali Servizio Accettazione Rifiuti come illustrato nei paragrafi successivi. Ogni Responsabile di Impianto/Servizio ha comunque la responsabilità della registrazione di tutto il personale entrato agli impianti di propria competenza. E’ facoltà del Responsabile di Impianto/Servizio utilizzare le modalità di verifica più opportune (cartolina marcatempo, lista cartacea, lista da sistema gestione controllo accessi, ecc…) per il controllo delle effettive presenze del personale facente capo al suo servizio. La responsabilità della gestione del sistema di controllo degli accessi è affidata al Servizio Gestione Discariche Area Romagna. 1.4 TERMINI E DEFINIZIONI Sistema di gestione controllo accessi Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 Rev 0 del PAG. 4 DI 19 Strumento informatico composto da un software specifico e da un hardware dedicato che consente il riconoscimento automatico delle entrate ed uscite del personale, ditte terze e dei visitatori che accedono al Comparto Impianti SS 309 Romea km 2,6 Ravenna . Badge di riconoscimento dei dipendenti dell’Azienda (Gruppo Hera) Badge elettronico in possesso di tutti i dipendenti del Gruppo Hera che consente, se abilitato, il riconoscimento personale e l’automatica registrazione dell’ingresso/uscita del singolo lavoratore dal Comparto. Badge di riconoscimento delle persone Badge elettronico rilasciato dal responsabile della gestione del sistema di controllo accessi su richiesta dei Responsabili di Impianto/Servizio, che hanno impianti insediati presso il Comparto, attraverso il quale si autorizza l’accesso del personale sia delle ditte appaltatrici in servizio continuativo presso gli impianti sia dei visitatori che necessitano di accedere al Comparto. Tale badge consente il riconoscimento personale e l’automatica registrazione dell’ingresso/uscita del singolo lavoratore, della ditta esterna o del visitatore. Il badge di riconoscimento delle persone è strettamente personale, non cedibile e non commerciabile. Sistema di entrata ed uscita dal Comparto Dispositivo elettromeccanico che consente l’ingresso/uscita dal Comparto previo riconoscimento attraverso badge elettronico. Cancelli pesanti scorrevoli (accessi di via Romea e via Guiccioli) Non intervengono nella gestione del sistema di controllo accessi tuttavia la loro apertura in orario notturno o festivo comporta la registrazione dell’accesso sul sistema informatico di gestione controllo accessi. Sistema di regolamentazione accesso notturno di emergenza Sbarra a tutta larghezza stradale posta presso il varco di Via Guiccioli gestita manualmente da sala quadri IRE a comando del Capo Turno che consente in qualunque momento l’interdizione del passaggio anche a soggetti autorizzati. Colonnette di riconoscimento Sono costituiti da due lettori di badge disposti in prossimità dei varchi di accesso/uscita del Comparto, nei punti di raccolta del personale individuati nel piano di emergenza. Il primo è un lettore di prossimità che consente il riconoscimento del badge tramite accostamento alla apposita finestrella, il secondo è un lettore di badge a strisciamento. Di norma è preferibile utilizzare il lettore di prossimità. Autoveicoli con più persone a bordo Qualora in uno stesso autoveicolo siano presenti più persone munite di badge, verrà illustrata nella presente procedura la metodica da seguire sia in entrata che in uscita dal Comparto. Visitatore Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 Rev 0 del PAG. 5 DI 19 Persona diversa dal lavoratore in situ che accede al Comparto a qualunque titolo. Si intendono per visitatori tutti coloro che non prestano abitualmente servizio presso il Comparto. In particolare nella presente procedura sono considerati visitatori tutte le persone ad esclusione di: - personale del Gruppo HERA che presta servizio presso il Comparto in modo continuativo; - lavoratori del Gruppo HERA che per ragioni di servizio hanno la necessità di accedere al Comparto con cadenza periodica; - personale di ditte terze che presta servizio continuativo presso gli impianti del Comparto - dipendenti Sotris S.p.A Ufficio Ricezione visitatori Ufficio preposto al controllo operativo del sistema accessi, facente parte della struttura di Accettazione Rifiuti. Tale ufficio gestisce l’ingresso dei visitatori esterni ed il rilascio dell’autorizzazione all’accesso al Comparto. Eccezionalmente in caso di avaria meccanica o elettronica o in emergenza, provvede allo sblocco totale dei sistemi di accesso o uscita dal Comparto. Può interagire a distanza tramite citofono con i visitatori che si approssimano al sistema di accesso. Tale ufficio ha la facoltà di intervenire nel Sistema Informatico Gestione Accessi limitatamente alla verifica della funzionalità dei badge consegnati/ritirati . Amministratore del Sistema Informatico Gestione Accessi Persona, facente parte della struttura Discariche Area Romagna, autorizzata dal responsabile della gestione del sistema di controllo accessi preposta alla gestione del sistema informatico, al rilascio/ritiro dei badge di riconoscimento, all’abilitazione/disabilitazione dei badge di riconoscimento dei dipendenti dell’Azienda (Gruppo Hera), alla verifica e manutenzione complessiva del sistema. Comparto impianti HERAMBIENTE sede di Ravenna Area delimitata dalle recinzioni lungo S.S. 309 Romea km 2,6 ad Est, Via Guiccioli a Sud, lo scolo Tomba ad Ovest e lo scolo Cerba a Nord. All’interno del Comparto sono ubicati impianti di Herambiente S.p.a e Sotris S.p.A. ( nella parte sud occidentale ). DDT Documento di trasporto 2 MODALITÀ D’ACCESSO Il Comparto ha una entrata principale posta sulla S.S. 309 Romea km 2,6 ed una entrata secondaria (Via Guiccioli). Il varco secondario è utilizzato di norma dai seguenti soggetti: • dipendenti dell’Azienda (Gruppo Hera) che prestano servizio presso il Comparto stesso muniti di apposito badge di riconoscimento; • mezzi chiamati per emergenze (VV.FF., 118, ecc..); • dipendenti Sotris S.p.a • mezzi conferitori di rifiuti urbani con o senza FIR che accedono all’impianto di trattamento CDR con o senza badge in orario di chiusura dell’accesso principale del Comparto posto su S.S. 309 Km. 2.6 (Romea). L’orario di apertura del Comparto riservato ai visitatori è previsto dal lunedì al venerdì dalle 07.00 alle ore 18.00 e l’accesso è controllato e gestito come descritto nella tabella seguente. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 Rev 0 del PAG. 6 DI 19 La tabella di seguito riportata descrive ogni singolo caso di accesso e le relative modalità : Personale che accede al Comparto Dipendenti Gruppo Hera e Soc. Sotris S.p.a che prestano servizio presso il Comparto Dipendenti Gruppo Hera, che non prestano servizio continuativo presso il Comparto ma che per ragioni di servizio hanno la necessità di accedere con cadenza periodica. (N.B. Tale personale deve abilitare il proprio badge di riconoscimento, per un tempo definito, presso l’Amministratore del Sistema Informatico Gestione Accessi) Modalità di accesso e di uscita • Varchi autorizzati S.S. 309 Romea km 2,6 e Via Guiccioli, mediante badge di riconoscimento. Orario: qualsiasi orario diurno-notturno, feriale e festivo. Modalità di accesso e di uscita: Con il proprio badge di riconoscimento è consentito al personale accedere al Comparto con il proprio mezzo privato o aziendale. La registrazione della presenza/uscita del lavoratore all’interno del Comparto è eseguita automaticamente dal sistema di gestione controllo accessi. • Varchi autorizzati Da S.S. 309 Romea km 2,6 e da Via Guiccioli, mediante badge di riconoscimento dei dipendenti dell’Azienda. Orario: qualsiasi orario diurno-notturno, feriale e festivo. Modalità di accesso e di uscita: Con il proprio badge di riconoscimento dei dipendenti dell’Azienda è consentito accedere al Comparto al personale in oggetto con il proprio mezzo privato o aziendale. La registrazione della presenza/uscita del lavoratore all’interno del Comparto è eseguita automaticamente dal sistema di gestione controllo accessi. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 Personale che accede al Comparto Visitatori e dipendenti Gruppo Hera che non prestano servizio presso il Comparto e non hanno necessità di accedere al comparto con cadenza periodica. Rev 0 del PAG. 7 DI 19 Modalità di accesso e di uscita • Varco autorizzato Esclusivamente S.S. 309 Romea km 2,6 Orario consentito: di norma dal lunedì al venerdì dalle 7.00 alle 18.00 salvo diversamente concordato. • Procedura di accesso: 1. Entra dal varco di accesso principale 2. Parcheggia l'auto aziendale (o il mezzo privato) nell'apposito parcheggio mezzi/auto (si veda planimetrie paragrafo 5) 3. Si presenta presso il personale addetto all'Ufficio Ricezione Visitatori indicando generalità e motivo della visita; l’addetto avverte telefonicamente i referenti dell’impianto interessato alla visita previa segnalazione telefonica e provvede a compilare il registro delle presenze 4. Ritira un badge di riconoscimento (già abilitato) delle persone che consente l’accesso al Comparto ed una copia plastificata delle “Norme Comportamentali in caso di emergenza EME.0005” 5. Riprende il mezzo dal parcheggio 6. Si avvicina al varco di entrata 7. Avvicina il badge alla lettore di prossimità posto nella colonnetta di riconoscimento 8. Entra all’interno del Comparto • Procedura di Uscita: 1. Si avvicina alla colonnetta di riconoscimento del varco di uscita 2. Supera il sistema a gabbia costituito da 2 sbarre automatiche che impediscono l’accodamento in uscita di più mezzi contemporaneamente. 3. Superato il sistema parcheggia l’auto aziendale (o il mezzo privato) nella zona segnalata oltre il varco di uscita. 4. Si reca presso l’Ufficio Ricezione Visitatori utilizzando l’apposito percorso segnalato 5. Riconsegna il badge e la copia plastificata delle “Norme Comportamentali in caso di emergenza EME.0005” all'Ufficio Ricezione Visitatori 6. Riprende l’auto raggiungendola attraverso il percorso segnalato 7. Esce dal cancello 8. Nel caso in cui un visitatore si trattenga al comparto dopo le 18.00 consegna il badge di riconoscimento al capoturno (preventivamente avvisato dal personale Herambiente che ha in carico il visitatore), il quale provvederà a farlo uscire dal comparto dal varco secondario posto in Via Guiccioli. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 Rev 0 del PAG. 8 DI 19 Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita Comparto Personale di ditte • Varco autorizzato appaltatrici con S.S. 309 Romea km 2,6. contratto di lavoro • Modalità di assegnazione dei badge di riconoscimento continuativo presso il Ogni Responsabile di Servizio che intende autorizzare l’accesso ad una Comparto. ditta appaltatrice con contratto di lavoro continuativo presso il proprio impianto deve fornire all’Amministratore del Sistema informatico Gestione Accessi le seguenti indicazioni: • nominativo della ditta • nominativi del personale da autorizzare per l’esecuzione del servizio • periodo di tempo per il quale si richiede il permesso di accesso al Comparto • impianto dove si esplica di norma l’attività lavorativa • responsabile della ditta titolare dell’esecuzione del servizio con recapito telefonico (preferibilmente cellulare) Successivamente il Responsabile di Servizio Gestione Discariche Area Romagna (in qualità di Amministratore del sistema) provvederà al rilascio dei badge di riconoscimento delle persone, numerati, tramite apposita dichiarazione di ritiro del badge da parte della singola persona autorizzata all’accesso che diventa così responsabile dell’utilizzo del badge stesso nonché della sua conservazione e restituzione. Tali badge saranno identificati dal sistema informatico con un NUMERO PROGRESSIVO. La registrazione del personale delle ditte appaltatrici che accedono al Comparto ai fini della presente procedura non esime il lavoratore esterno dagli obblighi di segnalazione della propria presenza in uso presso l’impianto dove presta la propria opera. Con il proprio badge di riconoscimento è consentito accedere al Comparto al personale in oggetto con il proprio mezzo privato o aziendale e parcheggiare esclusivamente nelle zone consentite. Conferitori di rifiuti con • Varchi autorizzati FIR Principale. S.S. 309 Romea km 2,6. Secondario: Via Guiccioli Orario consentito: di norma dal lunedì al sabato dalle 6.30. alle 18.30. è consentito l’accesso esclusivamente dal varco principale mentre in orario notturno (dal lunedì al sabato dalle ore 18.30 alle ore 6.30, e festivi) è consentito l’accesso dal varco secondario di Via Guiccioli. Si precisa che l’accesso di conferitori di rifiuti muniti di FIR dal varco secondario di Via Guiccioli è esclusivamente concesso per conferimenti di rifiuti urbani preventivamente segnalati tramite specifico programma di scarico. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 Rev 0 del PAG. 9 DI 19 Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita Comparto • Procedura di accesso varco principale di Via Romea: La loro presenza è registrata dal ritiro del FIR. I mezzi conferitori di rifiuti arrivano presso il Comparto e seguono la seguente procedura: 1. ingresso dal cancello di SS309 Romea km 2,6 2. parcheggio nelle apposite corsie delimitate incolonnandosi ad eventuali mezzi precedenti 3. consegna in pesa della documentazione prevista (formulario rifiuti) 4. ingresso con il mezzo sulla pesa designata e comunicata dal pesatore all’autista 5. effettuazione della pesata 6. uscita dalla pesa 7. parcheggio del mezzo allo STOP nell’apposita corsia 8. ritiro del modulo di scarico e delle “Norme Comportamentali in caso di emergenza EME.0005” 9. avvio all’impianto di destinazione In caso insorgano problematiche di varia natura a seguito dell’effettuazione della verifica amministrativa della documentazione di viaggio, l’autista del mezzo una volta uscito dalla pesa (p.to 6) dovrà parcheggiare nell’apposito box dedicato agli autocarri indicato in planimetria e recarsi a piedi in pesa al fine di risolvere la problematica. Una volta risolto il problema l’autista dovrà seguire le indicazioni dal p.to 8 in avanti. In ogni momento potranno essere presenti al massimo un mezzo su ogni pesa ed un mezzo nell’apposita corsia in prossimità dello STOP. Finché il mezzo parcheggiato nell’apposita corsia in prossimità dello STOP non avrà terminato il suddetto iter, al mezzo presente sulla pesa (p.to 5) non dovrà essere consentito di proseguire nelle operazioni di ingresso. Durante tutte le operazioni suddette è fatto obbligo agli autisti di ARRESTARE IL MOTORE. • 1. 2. 3. 4. 5. Procedura di Uscita: arrivo in pesa a seguito delle operazioni di scarico effettuazione della pesata uscita dalla pesa parcheggio nell’apposita corsia antecedente il cancello di uscita consegna del modulo di scarico firmato e delle “Norme Comportamentali in caso di emergenza EME.0005” 6. ritiro della documentazione prevista (formulario rifiuti) 7. uscita dal cancello In caso insorgano problematiche di varia natura a seguito dell’effettuazione della verifica amministrativa della documentazione di viaggio, l’autista del mezzo una volta consegnato il modulo di Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 Rev 0 del PAG. 10 DI 19 Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita Comparto scarico firmato e delle “Norme Comportamentali in caso di emergenza EME.0005” (p.to 5) dovrà tornare sul proprio mezzo, parcheggiarlo nell’apposito box indicato con segnaletica orizzontale nel parcheggio antecedente il cancello di uscita e recarsi a piedi in pesa al fine di risolvere la problematica. Una volta risolto il problema l’autista dovrà seguire le indicazioni dal p.to 6 in avanti. In caso di problematiche non risolvibili in tempi brevi il mezzo viene indirizzato al parcheggio autocarri, posto in prossimità della palazzina uffici, in modo da lasciare libero il box riservato alle soste brevi. Nel caso due o più mezzi presentino contemporaneamente dei problemi nella fase di uscita non risolvibili in tempi brevi, l’addetto pesa li indirizzerà immediatamente presso il parcheggio interno adiacente alla palazzina pesa, dando priorità di risoluzione ai mezzi secondo l’ordine cronologico con cui gli stessi si sono presentati in pesa. Durante tutte le operazioni suddette è fatto obbligo agli autisti di ARRESTARE IL MOTORE. In ogni momento potranno essere presenti al massimo un mezzo sulla pesa, un mezzo parcheggiato nel box riservato alle soste brevi ed un mezzo nell’apposita corsia antecedente il cancello di uscita. Finché il mezzo parcheggiato nell’apposita corsia antecedente all’uscita non avrà terminato il suddetto iter, al mezzo presente sulla pesa (p.to 2) non dovrà essere consentito di proseguire nelle operazioni di uscita. • Procedura di accesso/uscita varco secondario di Via Guiccioli: Con le modalità previste dal paragrafo 4.2 (VIA GUICCIOLI) della seguente procedura, gli accessi sono consentiti esclusivamente sulla base di un programma giornaliero di conferimenti che viene reso noto direttamente al Capo Turno IRE da parte della B.U. SOT Ravenna in cui viene indicato di norma la targa del mezzo conferitore, il nome dell’autista e il nominativo della ditta di trasporto . Nel caso in cui si renda necessario (per i casi previsti par.2 pag.5 Modalità di accesso) riconoscere manualmente il mezzo che accede agli impianti, il Capo Turno IRE si avvale del citofono posto sul varco secondario. Qualora le condizioni di esercizio dell’impianto IRE non consentano al Capo Turno IRE presente di presidiare il varco, l’accesso risulterà momentaneamente interdetto e i mezzi conferitori dovranno accodarsi ed attendere il ripristino delle normali condizioni di esercizio dell’impianto IRE. Al momento dell’uscita, per l’apertura della sbarra a tutta larghezza stradale è necessario che venga richiesta autorizzazione al Capo Turno IRE tramite citofono posizionato in loco. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 Rev 0 del PAG. 11 DI 19 Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita Comparto Conferitori HERA senza • Varchi autorizzati FIR. (Rifiuti Urbani). Principale. S.S. 309 Romea km 2,6. Secondario: Via Guiccioli Orario consentito: di norma dal lunedì al sabato dalle 6.30 alle 18.30. è consentito l’accesso esclusivamente dal varco principale mentre in orario notturno (dal lunedì al sabato dalle ore 18.30 alle ore 6.30, e festivi) è consentito l’accesso dal varco secondario di Via Guiccioli. • Procedura di accesso varco principale di Via Romea: Si tratta di mezzi che effettuano la raccolta nel territorio servito da HERA B.U SOT Ravenna.. I mezzi accedono alla pesa centrale senza rilasciare il formulario rifiuti (l’autista non scende dal mezzo) in quanto il Servizio Raccolta ha preventivamente inviato l'elenco dei mezzi in ingresso al Comparto con il relativo percorso da effettuarsi nella giornata. I conferitori sono già provvisti della copia plastificata delle “Norme Comportamentali in caso di emergenza EME.0005” in quanto, preventivamente, è stato spedito il materiale al Servizio Raccolta della SOT. • Procedura di Uscita: Per uscire dal Comparto i veicoli utilizzano la pesa dedicata incolonnandosi ai mezzi eventualmente già presenti. • Procedura di accesso/uscita varco secondario di Via Guiccioli: Con le modalità previste dal paragrafo 4.2 (VIA GUICCIOLI) della seguente procedura, gli accessi sono consentiti esclusivamente sulla base di un programma giornaliero di conferimenti che viene reso noto direttamente al Capo Turno IRE da parte della B.U. SOT Ravenna in cui viene indicato di norma la targa del mezzo conferitore, il nome dell’autista e il nominativo della ditta di trasporto . Nel caso in cui si renda necessario (per i casi previsti par.2 pag.5 Modalità di accesso) riconoscere manualmente il mezzo che accede agli impianti, il Capo Turno IRE si avvale del citofono posto sul varco secondario. Qualora le condizioni di esercizio dell’impianto IRE non consentano al Capo Turno IRE presente di presidiare il varco, l’accesso risulterà momentaneamente interdetto e i mezzi conferitori dovranno accodarsi ed attendere il ripristino delle normali condizioni di esercizio dell’impianto IRE. Al momento dell’uscita, per l’apertura della sbarra a tutta larghezza stradale è necessario che venga richiesta autorizzazione al Capo Turno IRE tramite citofono posizionato in loco. Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 Rev 0 del PAG. 12 DI 19 Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita Comparto Scolaresche e gruppi di Alle scolaresche e ai gruppi in visita al Comparto viene richiesta una lista, sottoscritta dall'accompagnatore, attestante il numero dei visitatori componenti del gruppo. L'accompagnatore è il responsabile della presenza di ciascun componente del gruppo all’interno del Comparto. • Varco autorizzato: esclusivamente S.S. 309 Romea km 2,6. Orario consentito: di norma dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00 • Modalità di accesso e di uscita: Arrivato presso l'Ufficio Ricezione Visitatori, l'accompagnatore si fa riconoscere, lascia le proprie generalità, consegna la lista attestante il numero dei componenti del gruppo e ritira il badge di riconoscimento personale e le “Norme Comportamentali in caso di emergenza EME.0005” attendendo l'arrivo del personale preposto all’accompagnamento della comitiva. • Il gruppo accede al Comparto attraverso il varco di accesso o attraverso la pesa centrale . • nel caso in cui si utilizzi il varco di accesso, avvicinare il badge alla lettore di prossimità posto nella colonnetta di riconoscimento • Il sistema di gestione controllo accessi provvede ad aprire il varco e registrare automaticamente l’accesso del gruppo di visitatori Funzionari e Per i funzionari e rappresentanti pubblici, incluse le forze dell'ordine e rappresentanti pubblici relativi mezzi, l'accesso è consentito senza formalità di norma dal autorizzati per legge varco di SS 309 Romea km.2,6. Il personale dell' Ufficio Ricezione all'ingresso (es. ARPA, Visitatori si accerta dell’effettiva appartenenza ad un Ente Pubblico e l'indicazione della destinazione. AUSL, Carabinieri,...) Il personale dell' l'Ufficio Ricezione Visitatori provvede quindi a: informare il Responsabile amministrativo Gestionale informare il Responsabile di Impianto/Servizio interessato consegnare le “Norme Comportamentali in caso di emergenza EME.0005” sbloccare il varco di accesso principale registrare l'avvenuto ingresso e la successiva uscita nel registro delle presenze Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 Personale che accede al Comparto Conferitori di materie prime, reagenti o materiale vario con mezzo di trasporto leggero (inferiore alle 3.5 ton) Rev 0 del PAG. 13 DI 19 Modalità di accesso e di uscita • Varco autorizzato: esclusivamente S.S. 309 Romea km 2,6. Orario consentito: concordato con l’impianto ricevente ma comunque non al di fuori del normale orario di apertura del Comparto (dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00). • Procedura di accesso/uscita per mezzi adibiti a trasporto di materie prime: - Se il trasporto è relativo ad un servizio svolto in maniera continuativa e costante gli autisti dei mezzi devono attenersi alle stesse procedure previste per i mezzi adibiti al trasporto di rifiuti, la tipologia di documentazione da consegnare/ritirare sarà il DDT anziché il formulario rifiuti. - Se il trasporto è relativo a consegne occasionali (es. corrieri), gli autisti dei mezzi devono attenersi alle procedure previste per i visitatori. Per alcune tipologie di consegne è possibile lasciare la merce/documentazione direttamente all’Ufficio Ricezione Visitatori, che avrà cura di recapitarla al destinatario; in questi casi, poiché non si accede al Comparto, non sarà necessario l’espletamento delle procedure di accesso. • Procedura di accesso/uscita per mezzi adibiti a lavori vari (es. espurghi, autocaricatori, furgoni, ecc…) − Se il mezzo riesce a passare attraverso entrambi i varchi di accesso previsti per le autovetture, gli autisti dei mezzi devono attenersi alle procedure previste per i visitatori. − Se il mezzo non riesce a passare attraverso entrambi i varchi di accesso previsti per le autovetture, gli autisti dei mezzi devono accedere al Comparto Ovest transitando sulle pese. Mezzi in ingresso per In caso di emergenza per intervento del Servizio di Assistenza medica 118 o per intervento dei Vigili del Fuoco è fatto obbligo al Capo Turno EMERGENZE (118; Vigili del Fuoco ; IRE di posizionare il varco di Via Guiccioli in assetto TUTTO APERTO coerentemente con il PIANO DI EMERGENZA INTERNO. ecc…) La palazzina degli uffici in cui sono custoditi gli hardware ed i software necessari alla gestione del sistema controllo accessi, è presidiata dagli Addetti pesa dal lunedì al sabato dalle 6.30 alle 18.30. Durante i giorni festivi e al di fuori degli orari suddetti le porte di accesso alla palazzina degli uffici sono normalmente mantenute chiuse a chiave e risulta attivo un sistema di allarme anti intrusione direttamente collegato con il sistema centrale di allarme presente presso la sede centrale di Hera B.U. SOT Ravenna. E’ inoltre presente un sistema di vigilanza che effettua controlli su tutta l’area del Comparto in oggetto nei periodi di non presidio della palazzina degli uffici da parte degli Addetti pesa. 2.1 AUTOVEICOLI CON PIÙ PERSONE A BORDO La procedura da seguire qualora in uno stesso autoveicolo siano presenti più persone munite di badge, sarà la seguente: Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 Rev 0 del PAG. 14 DI 19 Ingresso L’autista si farà riconoscere dal sistema di gestione controllo accessi presso la gabbia di entrata consentendo a tutte le persone a bordo del veicolo di accedere al Comparto. Le altre persone che si trovano a bordo del veicolo dovranno utilizzare una delle 4 postazioni in prossimità dei marcatempo posti nei punti di accesso ai seguenti impianti: • Uffici/Pesa; • Impianti CDR/IRE; • Impianto TCF; • Impianti Sotris. Tali postazioni dovranno essere utilizzate al solo fine di segnalare il proprio ingresso/uscita dal Comparto nei casi in cui più persone dotate di badge siano a bordo della stessa autovettura. La registrazione presso tali postazioni infatti non comporterà nessuna apertura/chiusura delle sbarre presenti nei varchi di accesso. Nel caso in cui a bordo della vettura siano presenti passeggeri non dotati di badge, questi dovranno seguire le procedure previste per i visitatori. Pertanto, in sede di emissione del Permesso di Lavoro deve essere verificato che tutti i lavoratori della ditta terza siano in possesso del badge di riconoscimento, se tale condizione non dovesse verificarsi non potrà essere emesso il Permesso di Lavoro. Uscita Le persone che si trovano a bordo del veicolo, ad esclusione dell’autista, dovranno utilizzare una delle 4 postazioni in prossimità dei marcatempo posti nei punti di accesso ai suddetti impianti, in tal modo il sistema registrerà la loro uscita dal Comparto. Solo l’autista si farà riconoscere dal sistema di gestione controllo accessi presso la gabbia di uscita, consentendo a tutte le persone a bordo del veicolo di uscire dal Comparto. Nel caso in cui a bordo della vettura siano presenti passeggeri non dotati di badge, questi dovranno seguire le procedure previste per i visitatori. Pertanto, dovranno recarsi all’Ufficio Ricezione Visitatori al fine di riconsegnare il badge di riconoscimento personale, consegnato in fase di ingresso al Comparto. La registrazione del personale delle ditte appaltatrici che accedono al Comparto ai fini della presente procedura non esime il lavoratore esterno dagli obblighi di segnalazione della propria presenza in uso presso l’impianto dove presta la propria opera. Ogni Responsabile di Impianto/Servizio ha comunque la responsabilità della registrazione di tutto il personale entrato agli impianti di propria competenza. E’ facoltà del Responsabile di Servizio utilizzare le modalità di verifica più opportune (cartolina marcatempo, lista cartacea, lista da sistema gestione controllo accessi, ecc…) per il controllo delle effettive presenze del personale facente capo al suo servizio. . 2.2 MODALITA’ OPERATIVE IN CASO DI EMERGENZA Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 Rev 0 del PAG. 15 DI 19 INGRESSO/USCITA Se l’emergenza si verifica in orario di apertura del comparto, i sistemi di ingresso/uscita in entrambi i varchi (principale e secondario) vengono totalmente sbloccati al fine di consentire il passaggio dei mezzi di soccorso. Se l’emergenza si verifica in orario di chiusura del comparto o in giornate festive, l’ingresso/uscita dei suddetti mezzi dovrà avvenire esclusivamente dal varco di Via Guiccioli così come descritto nel Piano di Emergenza Interno. 2.3 MODALITA’ OPERATIVE IN CASO DI MALFUNZIONAMENTO DEL SISTEMA INGRESSO/USCITA In caso un lettore ubicato in prossimità di un varco di ingresso/uscita dal Comparto venga danneggiato in modo da non risultare più funzionante, la gestione degli ingressi/uscite dal Comparto è garantita tramite metodi alternativi che garantiscano comunque il presidio del varco stesso. 2.4 NORME DI CARATTERE GENERALE E’ fatto assoluto obbligo il rispetto della segnaletica orizzontale e verticale. E’ fatto assoluto divieto agli autisti di scendere dal proprio mezzo mentre sono sulle pese. Per tutti gli obblighi e divieti da rispettare presso il Comparto si veda P.0065 “Modalità di accesso e comportamento presso gli impianti di Herambiente” Nel caso il badge di riconoscimento dei dipendenti dell’azienda (Gruppo Hera) venga smarrito o sostituito con altro, sarà necessario riabilitare il nuovo badge presso l’amministratore del sistema informatico gestione accessi. 3 AMMINISTRAZIONE DATI L’amministratore del Sistema di gestione controllo accessi è responsabile dell’integrità dei dati che conserva in locale sulla postazione di lavoro informatica adibita alla sola gestione del sistema suddetto e deve tenere in considerazione il fatto che i dati potrebbero essere persi o compromessi. L’amministratore del Sistema di gestione controllo accessi dei dati deve pertanto valutare se mantenere o meno una copia dei files residenti sul proprio disco fisso. Se la copia è eseguita su supporti esterni (es. floppy disk, CD-ROM, DVD, nastri, etc.), gli stessi devono essere custoditi in modo adeguato al tipo di informazioni contenute, e devono essere distrutti o ripuliti a seguito di periodi non superiori ai 7 giorni solari. Normalmente la protezione ai dati gestiti dal Sistema viene garantita dal fatto che il sistema è collegato tramite una rete interna e dalla presenza di un antivirus e da un firewall periodicamente aggiornati che impediscono accessi dall’esterno. La macchina sulla quale è installato il Sistema di gestione controllo accessi inoltre viene alimentata attraverso prese poste sotto gruppo di continuità. L’amministratore del Sistema di gestione controllo accessi è tenuto ad utilizzare i dati esclusivamente per finalità connesse all’esercizio della rispettiva mansione, osservando le misure di sicurezza adottate, è tenuto ad operare con la diligenza necessaria per tutelare le risorse aziendali, evitando utilizzi impropri che possano causare danno o riduzione dell'efficienza, o comunque in contrasto con l'interesse dell'azienda. Parimenti, è cura dell’amministratore del Sistema di gestione Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 Rev 0 del PAG. 16 DI 19 controllo accessi non solo proteggere tali beni, ma anche impedirne l'uso fraudolento o improprio, a vantaggio loro, di terzi o anche delle società del Gruppo. Ogni attività sul Sistema di gestione controllo accessi necessita di una preventiva autenticazione basata sulla combinazione di una password. E’ da considerarsi una violazione della Policy di sicurezza ogni accesso al sistema o ai dati aziendali senza l’utilizzo di una corretta procedura di autenticazione. L’amministratore del Sistema di gestione controllo accessi, unica persona abilitata ad accedere al sistema, viene identificato tramite una password personale. La responsabilità della segretezza della password è del proprietario. Deve essere sua cura, ogni qualvolta sussista il dubbio di violazione della segretezza, provvedere al cambiamento della password. 4 STRUTTURA DEL SISTEMA Di seguito è descritto il funzionamento nel dettaglio dei varchi di S.S. 309 Romea km. 2,6 e Via Guiccioli nonché la componentistica ivi installata. (si veda planimetrie al paragrafo 5). 4.1 S.S. 309 ROMEA KM. 2.6 Questo varco rappresenta la via di accesso ed uscita principale del Comparto. Il sistema di controllo accessi è indipendente dal sistema di gestione accessi/uscite degli autocarri diretti agli impianti. Tale flusso di traffico è coordinato dal personale addetto Pesa che non può interferire in alcun modo nella gestione del sistema accessi. Alla chiusura dell’ufficio pesa, gli addetti lasceranno le sbarre elettromeccaniche di accesso alle pese stesse in posizione di apertura mentre le sbarre del sistema accessi saranno sempre in funzione in posizione di chiusura. 4.2 VIA GUICCIOLI Questo varco rappresenta la via di accesso ed uscita secondaria del Comparto. In fase diurna (6.30-18.30) dal lunedì al sabato in modalità automatica il varco si presenta così: -cancello pesante scorrevole aperto e bloccato manualmente (coperchio metallico su fotocellula). -cancello leggero ad ante chiuso -sbarre stradali di accesso-uscita abbassate -sbarra a tutta larghezza alzata Si accede un mezzo alla volta attraverso badge aziendale (dipendenti Gruppo Hera) o badge di riconoscimento (Soc. Sotris S.p.a). Viceversa si esce dal varco sempre un mezzo alla volta attraverso badge aziendale (dipendenti Gruppo Hera) o badge di riconoscimento (Soc. Sotris S.p.a). In fase notturna (18.30-6.30) e durante i giorni festivi in modalità automatica il varco si presenta così: -cancello pesante scorrevole chiuso -cancello ad ante leggero aperto -sbarre stradali di accesso-uscita alzate -sbarra stradale a tutta larghezza in posizione abbassata . Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 Rev 0 del PAG. 17 DI 19 Si accede un mezzo alla volta attraverso badge aziendale (dipendenti Gruppo Hera) o badge di riconoscimento (lavoratori ditte terze preventivamente autorizzate). Viceversa si esce dal varco sempre un mezzo alla volta attraverso badge aziendale (dipendenti gruppo Hera) o badge di riconoscimento (lavoratori ditte terze preventivamente autorizzate). Il sistema di accesso prevede anche una regolamentazione in modalità manuale gestita dal Capo Turno IRE tramite cancello a tutta larghezza strada e citofono presente sul varco. Le condizioni sono previste dal paragrafo 2 (MODALITA D’ACCESSO pag.5) (procedura di accesso/uscita varco secondario di via Guiccioli pag.10 e 11), nei casi di mezzi di emergenza (VV.FF., 118 ecc…) e conferitori di rifiuti con o senza FIR, con o senza badge. Il Capo Turno IRE di norma consente l’accesso al comparto solo dopo aver controllato sulla base del programma giornaliero di conferimenti reso noto al Capo Turno IRE da parte della B.U. SOT Ravenna la corrispondenza della targa del mezzo conferitore, il nome dell’autista e il nominativo della ditta di trasporto. Al momento dell’uscita, per l’apertura della sbarra a tutta larghezza stradale è necessario che venga richiesta autorizzazione al Capo Turno IRE tramate citofono posizionato in loco. Il passaggio dalla configurazione notturna-diurna del varco tramite temporizzatori avviene in modo del tutto automatico. In sala quadri IRE è posto un terminale (PC) che consente la visualizzazione e la stampa della lista del personale presente in Comparto in caso di emergenza. Ogni passaggio o tentativo di passaggio, sia in fase diurna che notturna, viene automaticamente registrato dal sistema al fine di individuare eventuali tentativi di accessi immotivati e di migliorare la gestione del Piano di Emergenza Interno. 4.3 VARCHI PEDONALI Il varco principale di SS 309 Romea km 2,6 e quello secondario di Via Guiccioli sono gli unici due varchi tramite i quali è consentito l’ingresso e l’uscita (tramite mezzo privato o aziendale, a piedi). Esistono altri 5 varchi esclusivamente pedonali, 4 di competenza di Herambiente ed 1 di competenza di Sotris. La lista di distribuzione delle chiavi che consentono l’apertura dei lucchetti che mantengono normalmente chiusi i suddetti cancelli di competenza Herambiente è conservata presso gli uffici del Servizio Gestione Discariche Area Romagna. A. Due varchi pedonali di competenza Herambiente adiacenti rispettivamente al varco principale di SS 309 Romea km 2,6 e a quello secondario di Via Guiccioli e consentono l’ingresso al Comparto in caso di malfunzionamento dei varchi di accesso. B. Due varchi di competenza Herambiente per la sola uscita dal Comparto in caso di necessità di campionamento dei punti di scarico delle acque meteoriche da parte degli organi di controllo. C. Il varco di competenza di Sotris consente l’uscita dal Comparto del personale presente presso tale stabilimento nel solo caso di emergenza Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 5 Rev 0 del PAG. 18 DI 19 PLANIMETRIE VARCHI D’ACCESSO C1, C2, C3, C4, C5: LETTORI DI RICONOSCIMENTO BADGE C5: LETTORE RICONOSCIMENTO BADGE DA UTILIZZARSI SOLO IN CASO DI PROCEDURA DI EMERGENZA Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti. SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Procedura P.0048 Rev 0 del PAG. 19 DI 19 C6, C7, C8, C9, C10: LETTORI DI RICONOSCIMENTO BADGE C8: LETTORE RICONOSCIMENTO BADGE DA UTILIZZARSI SOLO IN CASO DI PROCEDURA DI EMERGENZA Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.