N. 1 GENNAIO 2015 - ANNO XXXIII - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n° 660 del 7/03/1983 IL SINODO PER VINCERE LE SFIDE DEL NOSTRO TEMPO Chiesa Insieme 2 Gennaio 2015 Editoriale SOMMARIO Editoriale Anno del del vescovo Sinodo - pag. 2 Focus Sinodo Diocesano - pag. 3 Primo Celebrazioni Novena Immacolata a San Rufino- pag.6 La veglia di natale / Te Deum - pag.7 Eventi del papa a Lima / Premio S. Chiara pag.8 Formazione La Scuola Socio-Politica - pag. 9 Clarisse Vita di diocesana Santa Chiara - pag.10 Famiglie Incontro del Vangelo con gli animatori - pag. 11 Dalle parrocchie Capodacqua - pag.12 La chiesa di Corcia - pag. 13 nuovo parroco a Cultura Il libro su Monsignor Nicolini - pag. 14 Iniziative Giovani in aiuto delle periferie ANNO DEL SINODO piano Ordinazione episcopale di padre Viola - pag.4 Tortona, l’ingresso in diocesi - pag.5 Il DVD LA PAROLA DEL VESCOVO - pag. 15 Appuntamenti Gennaio / Febbraio - pag.16 Notiziario della diocesi di Assisi - Nocera U. - Gualdo T. Direttore responsabile: Vittorio Peri In redazione: Marina Rosati Marco Fortebracci Redazione e amministrazione: P.zza Vescovado, 3 06081 Assisi (Pg) Tel. (075) 81.24.83fax: (075) 819.88.05 E-Mail : [email protected] Autorizzazione Tribunale di Perugia n° 660 del 7-03-1983 / sped. in abbonamento postale 50% Abbonamento: Ordinario Euro 15,00 sostenitore Euro 20,00 - Servirsi preferibilmente del c.c.p. n°13999065 intestato a: Curia Diocesana Amministrazione Chiesa Insieme 06081 Assisi Stampa: Tipografia Metastasio 2015. Ci siamo. Dopo alcuni anni di preparazione, il Sinodo è in svolgimento. Le varie commissioni hanno cominciato a relazionare sui temi previsti. Le mozioni sono sottoposte al dibattito e votate dai sinodali. Un’esperienza di Chiesa. Con la convinzione che Gesù è in mezzo a noi: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”. Con la sensazione bella di sentirsi fratelli e sorelle che si abbandonano al vento dello Spirito. Con le proprie storie, le diverse sensibilità, ma con la convinzione di essere l’unica famiglia di Gesù. Una famiglia che si apre all’orizzonte di tutta la Chiesa. E con la bussola della Parola di Dio e del Magistero, guarda con rispetto e dialogo ai fratelli cristiani di altre confessioni, ai credenti di altre religioni, agli uomini e donne del nostro tempo, senza confini. Il Sinodo diocesano della Chiesa di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino si svolge nello stesso periodo in cui, per la Chiesa universale, si sta celebrando, in due tappe, il Sinodo dei Vescovi sulla famiglia. Una coincidenza che ci aiuta ad avere della Chiesa una visione “sinodale”. Sinodo. Due concetti chiave in questa parola, che letteralmente significa “camminare insieme”. Il concetto della comunione: la Chiesa è un corpo solo, il corpo di Cristo. Il concetto del cammino: la Chiesa è pellegrina nel tempo, sulla strada che è Gesù. Davanti a noi ci sono sfide epocali. Il Sinodo serve a farcene prendere coscienza. Dopo duemila anni di un cristianesimo che abbiamo ereditato in formato “standard”, con le nostre pratiche, le nostre tradizioni, le nostre parrocchie, ecc., oggi siamo dentro una transizione storica che sembra mettere tutto in questione. Al punto che spesso “rimuoviamo” il proble- ma. Ci fa fatica misurarci col nuovo. Di qui certe resistenze, certe lentezze, che rallentano la “conversione pastorale” a cui papa Francesco ci ha chiamati con l’Evangelii gaudium. E come non comprendere questa fatica? Facciamo i conti con una realtà, che non riusciamo più a governare, anzi, nemmeno a seguire. I nostri telefonini e i nostri computer ne sono l’immagine plastica: un mondo in continuo movimento. Di clic in clic, rimbalziamo negli angoli sempre nuovi di un paesaggio che sembra magico. Dentro ci trovi di tutto. Le cose più belle e quelle più brutte. E intanto il rapporto vivo, quello che ti fa mettere gli occhi negli occhi, e ti chiede il tempo di conversare, di giocare, di pensare, anche di soffrire con l’altro, diventa sempre più evanescente. Valori instabili, relazioni fragili, il presente sfuggente, il futuro incerto. E Gesù? C’è ancora spazio per lui in questo mondo dove tutto si avvicenda, travolgendo costumi e convinzioni, persino frantumando, nella famiglia, il “nucleo” della società e della Chiesa? Noi accogliamo questa sfida: “Il cielo e la terra passeranno, la mia parola non passerà”. Anche il mondo di internet è il mondo di Cristo. Il nostro Sinodo poggia su questa certezza. + Domenico, vescovo Chiesa Insieme Focus Gennaio 2015 3 La prima sessione plenaria del Sinodo ha affrontato il tema: “Evangelizzazione e pastorale santuariale” Assisi un santuario a cielo aper to ASSISI - Il rapporto tra i santuari, in particolare le Basiliche papali di San Francesco e Santa Maria degli Angeli e la Chiesa locale nell’ottica di un’unica ed integrata evangelizzazione è stato al centro della prima sessione plenaria dal custode del Sacro convento padre Mauro Gambetti. Nel saluto introduttivo il vescovo ha messo in evidenza l’importanza di questo momento di coinvolgimento generale, “di ascolto” che arriva a seguito di un lungo percorso di preparazione e che servirà al vescovo a prendere le opportune decisioni rispet- del sinodo diocesano che si è aperta venerdì 9 gennaio alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli, sotto la presidenza del vescovo monsignor Domenico Sorrentino. L’assemblea, moderata dal professor Nicolangelo D’Acunto alla presenza del segretario del sinodo padre Francesco De Lazzari, ha affrontato il tema (Pastorale santuariale ed evangelizzazione) approfondito e presentato dall’apposita commissione presieduta to ai cambiamenti sociali, economici e di crisi della fede, di mobilità sociale e culturale di cui la Chiesa deve tenere conto. Mettendo in evidenza alcuni aspetti monsignor Sorrentino ha sottolineato l’elemento storico-ecclesiale dei santuari: “in Assisi sono tanti, e alcuni, come le grandi Basiliche, particolarmente frequentati. Ma in certo modo tutta la nostra città è come un santuario a cielo aperto. Altri santuari sono nel Marina Rosati resto della diocesi, ma Assisi è caso a sé. Il rapporto tra pastorale santuariale e parrocchiale ha in Assisi un luogo esemplare, quasi un laboratorio - ha aggiunto ancora il vescovo - merita di essere ben approfondito. Un elemento socio-pastorale: oggi non solo i nostri santuari, ma anche tutte le nostre parrocchie e le altre realtà ecclesiali - ha continuato il vescovo - sono chiamati a un nuovo dinamismo, dipendente dal fatto che la situazione di crisi valoriale e di grande mobilità culturale e sociale mette sempre più in crisi la forma “stanziale” della Chiesa e spinge la pastorale sempre più in strada, “in uscita”, come dice il Papa. Pertanto il discorso che si fa circa i santuari ha dimensioni che riguardano tutta la pastorale e ci aiuta a cogliere lo specifico del nostro tempo”. Dopo la lettura del documento predisposto dalla commissione si è passati all’approfondimento delle mozioni all’Instrumentum laboris da parte dell’assemblea. Tutte le integrazioni proposte sono state approvate dall’assise sinodale. Tra le proposte più significative va segnalata l’istituzione di un “tavolo di confronto con gli istituti religiosi che hanno strutture ricettive e con le associazini di categoria al fine di concordare dei criteri, per offrire un’accoglienza adeguata ai pellegrini con scarse disponibilità economiche”. In questo tavolo dovranno essere coinvolte anche le istituzioni. L’altra proposta che ha avuto un ampio consenso riguarda il maggiore e migliore coordinamento delle celebrazioni e degli eventi tra la diocesi e i santuari. La prossima sessione plenaria è fissata per il 23 gennaio. 3 4 Chiesa Insieme Gennaio 2015 Primo piano Grande partecipazione alla consacrazione episcopale di padre Vittorio Viola in Porziuncola Un’ordinazione nel cuore del francescanesimo Marina Rosati ASSISI - La Porziuncola che contiene padre Vittorio: questa l’immagine che ha visto tutta la folla dei fedeli che circondavano la piccola chiesetta, prima della celebrazione solenne dell’ordinazione episcopale di domenica 7 dicembre, nella Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli, che non assiste ad una ordinazione dagli anni 30. L’eletto all’ordine dell’episcopato, padre Vittorio Francesco Viola (frate minore della Provincia Serafica di San Francesco di Assisi), è entrato dal portone d’ingresso della Basilica, percorrendo tutta la navata centrale e, vestito di abiti vescovili, si è diretto verso la Porziuncola, accolto dagli applausi dei presenti. Si è soffermato in preghiera all’interno della cappella per qualche minuto, lui che ha scelto questo luogo come una delle icone principali del suo stemma episcopale. Dopo questo personale momento di preghiera di affidamento al Signore e alla Vergine degli Angeli, è iniziata la celebrazione eucaristica della Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Ha presieduto monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadin. Padre Vittorio si è distinto per il suo impegno pastorale in diocesi, soprattutto a favore dei più poveri nella Caritas diocesana; e domenica 7 è stato proprio monsignor Sorrentino a consacrarlo, insieme al cardinal Gualtiero Bassetti (arcivescovo di PerugiaCittà della Pieve) e monsignor Martino Canessa (Amministratore apostolico e Vescovo uscente della Diocesi di Tortona), con la concelebrazione di una cinquantina di altri vescovi e i cardinali Attilio Nicora e Giuseppe Betori. Monsignor Sorrentino nell’omelia ha espresso la gioia e la grazia per l’ordinazione di padre Vittorio. Dopo il rito della consacrazione con tutti i suoi momenti, il saluto a cardinali e presbiteri, il neo vescovo è passato a benedire tutta la folla presente ricevendo diversi applausi. Alla fine, visibilmente commosso come del resto per tutta la durata della cerimonia, ha preso la parola scherzando: “Ci provo a dir qualcosa, ce la farò? - ha iniziato quasi prendendosi in giro per stemperare l’emozione –. “E poi l’invocazione più e più volte ripetuta al Signore: “Quanto sei bello, sei bellissimo. C’è un punto centrale della mia esistenza – ha detto che è la sua presa possesso di me. E questa ordinazione è arrivata a tre riprese, perché io potessi assorbire lo Spirito del Signore e la sua santa operazione. Tre immersioni – ha detto monsignor Viola - il diaconato, il presbiterato e l’episcopato resi possibile nel mio eccomi. Come sei bella Porziuncola, come Maria. Un eccomi realizzato con il mio essere presbitero e che con l’ordinazione episcopale è solo ricordato. Così la Chiesa può disporre di me. Quando il Signore chiama, ci dice il titolo e poi ci dice di fidarci di lui. La mia ordinazione episcopale è l’inizio di un nuovo capitolo del libro della mia vita. Ma non confondiamoci: siamo sempre nella prefazione, si, perché il libro inizia con la morte. Francesco, bello il tuo transito”. E poi un pensiero speciale alla sua famiglia, al papà scomparso, al suo paese Vallemosso, al vescovo di Assisi, ai frati, “Carissimi per sempre – ha continuato - i ragazzi delle case, il Santo Padre Francesco per questa sua benevolenza eccessiva per me, la chiesa di Tortona bellissima, Vergine immacolata amore mio, Gesù mio, vivo vivo, amore mio”. 3 Chiesa Insieme Gennaio 2015 Primo piano I ngress o 5 i n d i o c e s i d el n e o v e s c o v o c h e p r i m a d i t u t t o ha fatt o v i s i t a a i m al a t i Tor tona accoglie il suo nuovo pastore Daniela Catalano TORTONA - Domenica 14 dicembre la diocesi di Tortona ha accolto il suo nuovo Pastore Mons Vittorio Viola è arrivato in città da Valle Mosso, suo paese natale e come primo gesto ha voluto visitare coloro che soffrono. Si è recato presso il Centro di Riabilitazione extra ospedaliero “Paolo VI” di Casalnoceto, al Santuario della Madonna della Guardia e al Piccolo Cottolengo. Ha salutato i malati e si è fermato con loro per qualche minuto. Nel frattempo piazza del Duomo si è popolata di gente desiderosa di incontrarlo. Verso le ore 16 monsignor Viola è giunto sul sagrato della Cattedrale dove è stato accolto dall’amministratore apostolico monsignor Martino Canessa, dal metropolita della regione ecclesiastica ligure e presidente della Cei cardinale Angelo Bagnasco, dai vescovi della Liguria, dai vescovi di Alessandria, Casale Monferrato, Asti, Biella, Pavia e Vigevano, insieme ai canonici della Cattedrale e ai vicari episcopali e foranei. Il primo a rivolgergli il saluto è stato il sindaco di Tortona Gianluca Bardone che, a nome di tutti i sindaci dei comuni della diocesi, gli ha assicurato piena collaborazione. monsignor Viola, dopo averlo ringraziato, gli ha chiesto a che ora poteva recarsi all’Uf- ficio Anagrafe il giorno seguente perché desideroso di prendere la residenza e di “stare a lungo” in città. Prima di entrare nella chiesa il presidente del Capitolo monsignor Pier Giorgio Pruzzi ha presentato il Crocifisso al vescovo Vittorio che lo ha baciato. Poi tra gli applausi, ha benedetto i fedeli e dopo alcuni momenti di preghiera davanti al Santissimo, è salito sull’altare maggiore per la celebrazione solenne. Il cardinale Bagnasco ha consegnato al cancelliere vescovile la lettera Apostolica con la quale il Santo Padre Francesco ha nominato Padre Vittorio vescovo di Tortona. Il cardinale Bagnasco ha salutato mons. Viola con affetto e amicizia fraterna, e ha definito la Diocesi di Tortona il luogo del suo incontro con il Signore, “il Sinai di Mosé, il deserto di Osea, dove Dio chiama il suo eletto per parlare al suo cuore affinché possa lui parlare al cuore del suo popolo”. Terminato il suo intervento, il cardinale Bagnasco ha consegnato il pastorale al nuovo vescovo che si è seduto sulla Cattedra. Dopo la proclamazione del Vangelo, il vescovo Vittorio ha tenuto la sua prima omelia. Le sue sono state parole piene di bellezza e di fede. Dopo essersi rivolto con gratitudine al cardinale, ai vescovi, al suo presbiterio e a tutte le autorità, ha dichiarato che “la Santa Chiesa che è in Tortona, è la mia terra promessa! Tutto è grande. Ma c’è in questo giorno qualcosa di più grande ancora, come ogni volta che ci raduniamo nel giorno del Signore per celebrare i santi misteri. Di più grande, di noi e di tutto, c’è Lui. Lui. La sua persona. Gesù Cristo, benedetto, amato, vivo. Che parla alla sua Chiesa e che si offre come cibo e sacrificio eucaristico”. La prima cosa che ha detto al suo gregge è stata questa: “Il Signore verrà. Ce lo ha promesso nel giorno dell’Ascensione. Verrà, ne siamo certi. Lui ha voluto farci visita nella nostra carne, cambia la qualità del nostro vivere il considerare la verità del suo ritorno. Ce lo ha detto Isaia, ce lo ripete continuamente in questo tempo di Avvento la voce del Profeta. Attendiamo un liberatore, qualcuno che venga a tirarci fuori dalla morte. Attendiamo la potenza di una parola che salva e che non è semplicemente un vuoto augurio. Attendiamo lui, il suo ritorno perché lui già è venuto a farci visita. Perché lui già ha operato questa liberazione, nella sua Pasqua”. La benedizione papale impartita dal vescovo Vittorio ha concluso la celebrazione. 3 6 M essa Chiesa Insieme Gennaio 2015 Celebrazioni solenne poi esposizione degli antichi codici dell ’ archivio capitolare La novena dell’Immacolata a San Rufino: tradizione antica, ma sempre nuova Suor Maria Rosaria Sorce ASSISI - A San Rufino la novena all’Immacolata anche quest’anno e ancor più dei precedenti ha riscosso una folta partecipazione di devoti suoi figli: di San Rufino, Assisi e dintorni che di buon mattino si sono recati in cattedrale per onorare la Tutta Bella, la nostra Mamma Immacolata, per attendere con lei nell’Avvento il Figlio che a Natale ci fa figli suoi. Alle 5.30 il santo rosario, alle 18 la santa messa che si conclude con il canto del Tota Pulchra, mentre s’incensa la statua dell’Immacolata addobbata a festa, a seguire la celebrazione delle lodi mattutine. Gesti liturgici consueti della novena che tuttavia non ha mai perso freschezza e entusiasmo a dispetto del tempo e di una velata tristezza che in questo momento di crisi ci avvolge, la nove- na resta una tradizione non usurata dall’abitudine come traspariva dai volti commossi e rinvigoriti nella fede, da qualche lacrima o qualche sorriso che si nascondeva tra i fumi dell’incenso. A predicarla è stato padre Giancarlo Rosati ofm che ogni giorno ha indicato una lettura sapienziale della liturgia della Parola, affrontando i temi più svariati della vita: la fede, la sofferenza, la morte, etc… e ad animarla liturgicamente con i canti e negli addobbi la comunità delle suore francescane Immacolatine che operano nella cattedrale e che nella solennità dell’8 dicembre, durante la santa messa, presieduta dal vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino, davanti a lui e al popolo di Dio, hanno rinnovato i voti nella Congregazione di appartenenza fondata l’8 dicembre del 1881. Il vescovo ha richiamato l’attenzione sulla crisi che ci sta attraversando tutti e che si comprende sempre più essere una crisi di valori piuttosto che economica, perché al centro della nostra vita e del nostro interesse non c’è più Gesù, il valore della persona. Poi la comunità parrocchiale si è incontrata per la tradizionale colazione insieme preparata dalle donne della parrocchia. Dopo la messa delle 10, celebrata dal parroco don Cesare Provenzi, è stata inaugurata dallo stesso la mostra: “La Vergine Maria nei codici dell’archivio capitolare di San Rufino”. I codici antichi esposti nel museo diocesano che sono stati resi disponibili ai visitatori fino a domenica 21 dicembre. Le operatrici del museo diocesano Patrizia Sensi, Francesca Cerri e Federica Falcinelli hanno descritto e presentato al pubblico brevemente la storia, la struttura artistica e la valenza liturgica e devozionale nonché la bellezza unica dei codici esposti. 3 IL CARDINALE PAROLIN IN VISITA ALLA CURIA VESCOVILE ASSISI - La sala della Spogliazione, l’antico ingresso del Vescovado, le stanze dove presumibilmente monsignor Placido Nicolini nascose gli ebrei e i loro oggetti durante la seconda guerra mondiale sono alcuni dei luoghi del Vescovado che lunedì 8 dicembre il cardinale di Stato Vaticano S.Em. Pietro Parolin ha visitato prima di recarsi a San Francesco dove ha presieduto la celebrazione dell’Immacolata. Il cardinale ha voluto incontrare il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino che lo ha accolto nella sua casa insieme a monsignor Vittorio Peri, vicario per la Cultura e al professor Francesco Santucci, che ha fornito notizie storiche sulla struttura e sulla simbologia del gesto della rinuncia di San Francesco. Dopo l’incontro il vescovo ha accompagnato il cardinale alla Basilica Papale di San Francesco per la celebrazione eucaristica, la benedizione del presepio e l’accensione del grande albero. 3 Chiesa Insieme Gennaio 2015 Celebrazioni U n ’ esplosione La nei segni , nei simboli e nei gesti nella veglia di N atale a 7 S an R ufino gioia della natività e la forza dell ’ annuncio Suor Maria Rosaria Sorce ASSISI - Un’esplosione di gioia solenne e soffusa nella cattedrale di San Rufino alla vigilia del Natale con la veglia e la santa messa; la gioia semplice e nello stesso tempo regale del Natale, dell’entrata di un Dio-Bambino nella storia, di un Re che lascia il trono regale per abitare tra le nostre tende spesso intrise dei cattivi odori della nostra precarietà materiale e spirituale, spesso troppo chiuse per guardare, ascoltare, accogliere chi a pochi passi è solo o sta vivendo la nostra stessa avventura umana senza che ce ne rendiamo conto. In cattedrale molti i segni, i simboli e i gesti che ci hanno riportato alla gioia del Natale, dagli addobbi che tra pini intrecciati e stelle di Natale, tra il rosso e il giallo regale e la paglia e i tronchi della povertà, accuratamente preparati dalle Suore Francescane Immacolatine che operano nella cattedrale, ad una mangiatoia all’altezza dell’Ambone dove si pro- clama la Parola, quella Parola che in questa notte si è fatta carne, al suono delle campane ritornato più solenne e gaio di prima, ai canti del coro costituito dai giovani scout e del post cresima di San Rufino, ai presepi missionario nell’antica cisterna romana e tradizionale allestito sotto la cripta, al Bambino deposto sul palmo della mano della Vergine di Nazareth che troneggia nella Cappella del Santissimo, tutto ha gridato e cantato al mondo, ai numerosi parrocchiani e pellegrini presenti: “Vi annunzio una grande gioia oggi è nato per voi il Salvatore”. “L’annuncio del Natale non ha confronti ed è necessario trovarsi all’interno di questo annuncio - sottolineato il vescovo Sorrentino - e lo saremo se siamo nella gioia e la nostra gioia è vera se trova il suo fondamento nel valore di riferimento unico nella nostra vita che è Gesù e la forza e lo zelo di annunciarlo agli altri dopo averlo gustato e contemplato”. “Quella gioia del Natale che splende e che se qualche tenebra trovasse ancora in noi per la nostra debolezza e fragili- tà, la ritroveremo deponendo ai piedi di quella mangiatoia, portando a Lui che nasce tutto ciò che ci opprime: preoccupazioni, tristezze, ansie, paure perché, dalla nostra consegna a Lui, dal nostro fidarci di Lui, sottolineava il parroco don Cesare Provenzi alla santa messa delle 10 del giorno di Natale, dipende il ritrovare la gioia di sentirsi abbandonati a Lui che è l’essenza del Natale”. 3 TE DEUM NELLA CATTEDRALE ASSISI - Dalla cattedrale di San Rufino, al suono delle campane, si dispiega per le vie di Assisi l’unisono “Grazie” al Signore nel ricordo dell’anno trascorso, nella gioia dell’anno che viene e nella speranza che, fedeli all’invito di Papa Francesco, vogliamo tener stretta per non lasciarcela rubare. Un augurio caloroso che il vescovo della Diocesi di Assisi monsignor Sorrentino ha rivolto ai presenti il 31 dicembre nella cattedrale di San Rufino durante la solenne celebrazione eucaristica delle 17 da lui presieduta. “I pastori esultano e portano l’annuncio della nascita di Gesù – ha detto Sorrentino - è la Chiesa che annuncia, la Chiesa gioiosa e missionaria. Ma amiamo, abbiamo incontrato Gesù? Lo abbiamo incontrato e amato nei mille modi ordinari e concreti con i quali egli si è presentato a noi? In famiglia, nei nostri figli, nell’ambiente di lavoro, nei poveri? Egli, infatti, si si è fatto presente, si è fatto carne, ma noi l’abbiamo riconosciuto? E’ Lui il nostro unico anelito? Per tutto questo suo farsi carne ed entrare nel vivo della Storia, della nostra storia dobbiamo ringraziarlo” Poi il presule ha evidenziato i tanti motivi per i quali a conclusione dell’anno 2014 dobbiamo ringraziare il Signore: per la nostra fede e per quanti questa fede stanno vivendo fino in fondo affrontando il martirio; per il nostro cammino diocesano sinodale; per l’esperienza delle famiglie del Vangelo; per l’inizio dell’anno della vita consacrata, un impegno importante per Assisi che ha una cospicua presenza di consacrati e religiosi. “E se fiorisce il grazie – sottolineava Sorrentino - nel nostro cuore allora fiorisce in noi la gioia dei pastori. Dal Grazie scaturiscono: gli auguri di un’apertura al Bene, al volere il bene pensando di realizzare non il proprio, ma l’altrui bene; la preghiera per la pace che consiste nel mettersi il cuore in Pace”. A conclusione l’offerta dell’incenso e il canto del Te Deum magistralmente interpretato dal coro di San Rufino guidato dal maestro Luciano Sambuco. Dall’accento sapienziale, esperienziale e auguralmente paterno, l’omelia del parroco alla sua comunità e ai pellegrini presenti alla Santa Messa delle ore 10 nel primo giorno dell’anno 2015. 3 8 Chiesa Insieme Gennaio 2015 C onsegnato Eventi alle suore francescane missionarie e a quelle O blate del B ambin G esù Il dvd sulla visita di papa Francesco arriva a Lima Marina Rosati LIMA – Il dvd di Papa Francesco ad Assisi è arrivato fino a Lima. In occasione della partecipazione alla ventesima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Lima, Stefania Proietti, componente della commissione diocesana per la Pastorale sociale Lavoro e responsabile per la custodia del Creato, è stata ospite presso la sede della Provincia delle suore francescane missionarie di Gesù Bambino, nel quartiere Surquillo di Lima. La superiora provinciale Suor Sara Sabina Heredia Peña, insieme all’economa suor Pia Celeste Quiroga Villar e a tutte le suore della casa, hanno accolto con caloroso affetto la visita ed il dono inviato dal vescovo del dvd che racconta la storica visita di Papa Francesco ad Assisi. L’Istituto religioso, molto cono- Il regista : “Commosso sciuto nella nostra diocesi per la casa madre a Santa Maria degli Angeli e che gestisce anche la scuola paritaria dell’infanzia Suor Maria Giuseppe Micarelli, ha una lunga storia in America Latina. Durante il suo soggiorno a Lima l’ingegner Proietti è anche andata a visitare il progetto sostenuto nel 2007 dalla Caritas diocesana. Nella parrocchia Sebastian Barranca del quartiere la Vittoria, uno dei più poveri della capitale peruviana, grazie al supporto della nostra diocesi è stato realizzato l’ampliamento dei servizi e delle aule dei laboratori educativi e formativi organizzati dai laici volontari della missione Belen guidati da suor Maria Paola Rotati delle suore Oblate del Bambin Gesù. Come nel 2007, tuttora sono un centinaio i bambini tra sette e dodici anni d’età, provenienti dai quartieri poveri di Lima, che frequentano i laboratori educativi e formativi organizzati dalla missione Belen. I bambini vengono accolti dopo la scuola e usufruiscono in questa struttura dell’unico pasto quotidiano oltre ad essere aiutati nel rafforzamento scolastico. Stefania Proietti, che come volontaria ha progettato l’ampliamento della struttura, si era già recata a Lima nel novembre 2005 insieme al marito Giuseppe Tiradossi e all’allora direttore della Caritas Giocondo Leonardi e nel 2007 insieme al Vescovo Monsignor Sorrentino per inaugurare l’opera. Con l’occasione ha consegnato a suor Maria Paola Rotati e alle consorelle Oblate del Bambin Gesù, a nome del vescovo monsignor Sorrentino, il dvd che racconta la storica visita di Papa Francesco ad Assisi, segno della vicinanza e dell’affetto della nostra Diocesi per questa “periferia umana”. 3 per questo riconoscimento ” A PUPI AVATI IL XIII PREMIO SANTA CHIARA ROMA – “E' un riconoscimento che mi riempie di gioia perché avete saputo cogliere in due opere la profondità di alcuni valori che oggi vengono dimenticati o certe problematiche che sono sottovalutate”. Sono queste la prime parole di Pupi Avati al quale mercoledì 10 dicembre è stato consegnato il XIII Premio televisivo Santa Chiara dal presidente del Comitato organizzatore Daniela Fanelli e da don Vittorio Peri, vicario episcopale per la Cultura e primo presidente del Comitato. Il premio, che è consiste in incisioni e xilografie di otto artisti della Galleria del Cantico, è stato assegnato al noto regista bolognese per le due opere televisive andate in onda sulla Rai: “Un matrimonio” e un “Bambino cattivo”. “In ambedue i lavori - si legge nelle motivazioni - con professionalità di alto profilo umano e artistico, il regista ha saputo non solo dare rilievo ai valori morali e spirituali di cui Santa Chiara d'Assisi è luminosa testimone per tutti, ma anche trasmetterli efficacemente al vasto pubblico televisivo”. La consegna è avvenuta direttamente alla Duea Film di Roma dove Avati ha accolto la delegazione assisana del Premio. “Sono onorato e apprezzo davvero molto questo riconoscimento - ha continuato il regista - perché vuol dire che la città di Assisi non è rimasta indifferente a certe tematiche come la sofferenza, che i figli vivono quando i genitori si separano”, ben presente nel “Bambino cattivo”. A margine della consegna Pupi Avati si è soffermato piacevolmente a parlare con la delegazione a cui ha presentato tutto il suo staff anticipando un lavoro con Rai Fiction su alcuni momenti fondamentali del Vangelo. 3 Chiesa Insieme Gennaio 2015 Formazione U na “ lezione 9 magistrale ” del vescovo dà il via alla terza edizione della scuola socio - politica Papa Francesco riletto con gli occhi di Toniolo Anna Maria Bettuzzi ASSISI - Ha avuto inizio il 10 gennaio il terzo anno della Scuola di formazione socio-politica “Giuseppe Toniolo” che trova sede presso l’Istituto Serafico di Assisi. Presenti alcuni politici, vicari episcopali, dirigenti dell’Istituto e numerosi laici e religiosi, hanno preso la parola i sindaci di Assisi, Bastia e Cannara, offrendo un pensiero nel merito del proprio mandato. Francesca Di Maolo, presidente del Serafico e moderatrice, ha proposto una bella riflessione sull’importanza della Scuola di formazione, le cui radici affondano nel messaggio cristiano: esperienza vissuta alla luce della dottrina sociale della Chiesa, al passo con la storia che ci chiama, come cristiani, alla costruzione responsabile della polis. Monsignor Domenico Sorrentino, studioso del Beato Toniolo, ha proposto una lectio magistralis di grande spessore spirituale e culturale, offrendo un’autorevole testimonianza di vita e pensiero cristiano. Il rapporto equilibrato tra fede e scienza, storia ed impegno di una Chiesa, capace di vivere le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, ha caratterizzato l’asse portante di tutta la sua bellissima lezione. Giuseppe Toniolo Papa Francesco e Monsignor Sorrentino, sollecitato da amici di Azione Cattolica a scrivere una riflessione sull’Esortazione apostolica di Papa Francesco, Evangelii gaudium, “letta” con gli occhi del Be- ato Toniolo, aveva accolto con gioia la richiesta, per l’attualità e la dirompenza delle problematiche trattate dal Santo Padre e per la forza di pensiero del Toniolo, espresso agli albori della dottrina sociale della Chiesa, tra ’800 e ’900. Così, egli ha accolto anche il titolo, proposto dall’A. C., di Gioia solidale Il pensiero che unisce Giuseppe Toniolo e Papa Francesco. Descrivendo i contenuti dell’Esortazione, Monsignor Sorrentino accennava all’accusa rivolta al Papa di porsi sul versante comunista nell’affrontare le problematiche sociali, cui Francesco risponde che l’attenzione ai poveri è nel van- gelo, nelle stesse parole di Gesù, e non va ideologizzata. L’accusa, soggiungeva il vescovo, nasce dall’ignoranza del cammino della Chiesa circa la questione sociale, fin dall’800 e dalla testimonianza del Toniolo. Il Beato, studioso cristiano di economia, aveva dibattuto contro corrente, in piena rivoluzione industriale, quando non esistevano leggi a tutela dei più deboli, affermando che l’etica deve essere il fattore fondante, “intrinseco”, dell’economia. Papa Francesco leva la propria voce, procedendo nel solco della tradizione, spinto dalla bella notizia, dalla “gioia solidale” che spezza gli individualismi, nel nome della solidarietà; operando il ribaltamento, contenuto nel Vangelo, per cui il “centro” diviene ciò che è debole, ultimo, ciò che è “scartato”. I quattro no di Papa Francesco e i quattro principi per il bene comune Il giudizio del Santo Padre sull’economia contemporanea è netto e tagliente, afferma il Vescovo, ed è scandito in quattro no: no ad un’economia dell’esclusione; no alla nuova idolatria del denaro; no al denaro che governa, invece di servire; no all’inequità che genera violenza (Evangelii gaudium 53-59). Quattro sono i principi per il bene comune: il tempo è superiore allo spazio, nel senso che “dare priorità al tempo significa occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi”; l’unità prevale sul conflitto; la realtà è più importante dell’idea; il tutto è superiore alla parte: il bene comune, cioè, la visione di insieme deve superare le chiusure intorno al proprio interesse individuale o di parte (Eg 223-236). 3 Chiesa Insieme 10 Gennaio 2015 Vita diocesana L’intimità di una Chiesa in contemplazione: la comunità del Protomonastero di Santa Chiara ASSISI - La nostra comunità del Protomonastero Santa Chiara, una delle presenze di vita consacrata più conosciute in Diocesi, ha una storia ormai di otto secoli, affondando le sue radici nella comunità stessa di Chiara: le sorelle infatti poco dopo la morte della Santa lasciarono il monastero di San Damiano e si trasferirono all’interno delle mura cittadine, accanto all’erigenda Basilica destinata a custodire le sacre spoglie di Chiara. Attualmente siamo in 37, provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero, e abbiamo alcune sorelle in aiuto ad altri monasteri. La nostra specifica missione all’interno della Chiesa diocesana è quella propria di ogni monastero, chiamato ad essere, attraverso la preghiera e l’offerta, «l’intimità stessa di una Chiesa, il cuore, in cui sempre lo Spirito geme e supplica per le necessità dell’intera comunità e dove s’innalza senza sosta il grazie per la Vita che ogni giorno Egli elargisce» (Verbi Sponsa, 8). Questo si realizza in una vita semplice e insieme intensa, intessuta di preghiera liturgica e personale, di ascolto e meditazione della Parola, di comunione fraterna, di lavoro quotidiano: una vita «in santa unità e altissima povertà», nella particolare forma della clausura, che caratterizza la vita integralmente contemplativa come donazione totale all’amore di Gesù Cristo. Nello stesso tempo la nostra presenza in Assisi è strettamente legata alla Basilica di Santa Chiara, Chiesa del monastero e insieme meta di pellegrini e turisti provenienti da ogni parte del mondo per venerare la santità di Chiara. La custodia della Basilica, condivisa con i Frati minori che vi prestano il servizio liturgico-sacramentale, è per noi una realtà molto impegnativa: col servizio delle sorelle esterne, previste dalla nostra Regola, e soprattutto attraverso la cura della preghiera litur- gica, in cui accogliamo quanti desiderano unirsi a noi nella lode di Dio, cerchiamo comunicare il messaggio proprio del Santuario: la dimensione contemplativa di comunione con Cristo della vocazione francescana. Negli ultimi anni, anche grazie alla paterna benevolenza del nostro vescovo Domenico, si è accresciuto a livello diocesano il riferimento alla nostra comunità e alla Basilica: la condivisione di celebrazioni liturgiche e momenti di preghiera in particolari circostanze ha intensificato i legami di comunione con la Chiesa locale, di cui accompagniamo il cammino con la nostra costante preghiera, in modo speciale in questo tempo di Sinodo. Anche se nascoste, ci sentiamo pienamente presenti nel cuore della comunità diocesana, di cui condividiamo desideri e speranze, sofferenze e preoccupazioni, nella gioia di essere un unico corpo in Cristo e nel suo Santo Spirito. 3 Chiesa Insieme Famiglie del Vangelo Gennaio 2015 11 Quando la diversità aiuta a essere fratelli I ntenso momento insieme al vescovo monsignor S orrentino per gli animatori delle CMFV Rosella Baldelli ASSISI - È stata un incontro che si è svolto in un clima raccolto, ma, al contempo, veramente familiare e festoso. Giovedì 18 dicembre 2014 circa 40 tra animatori e coordinatori delle Comunità Maria Famiglie del Vangelo si sono incontrati ad Assisi, accolti con affetto da monsignor Domenico Sorrentino e dal suo vicario don Maurizio Saba. Dopo un primo momento ormai tradizionale di preghiera a Maria, dopo l’invocazione allo Spirito e la lettura di un brano evangelico, c’è stata una prima importante occasione di condivisione tra tutti coloro che hanno aderito a questa proposta pastorale. E come sempre gli spazi di condivisione diventano opportunità di arricchimento per tutti. Il quadro che è emerso dall’incontro è quello di comunità diverse tra di loro, costituite da membri appartenenti a diverse fasce d’età e/o sociali, ma tutte animate dalla voglia di vivere o rivivere sulla base della Parola che in ognuno, complice lo Spirito Santo, riesce a suscitare stimoli e riflessioni diversi. Sentire come e quanto lo Spirito ha agito sui nostri fratelli ci conferma nella nostra fede, ci rinforza nei nostri momenti di difficoltà e di smar- rimento, ci suggerisce nuove strade. Le diverse CMFV hanno intrapreso iniziative diverse, ma tutte nel solco tracciato dalla Parola che le guida e le anima. Alcune Famiglie hanno curato in modo particolare la preghiera comunitaria, altre la visita e l’assistenza agli anziani e ai malati, altre ancora hanno vissuto intensi momenti di vita sociale e di ritiro spirituale. A suggellare il clima festoso legato alle imminenti feste natalizie, l’incontro si è chiuso con un momento conviviale. Il prossimo incontro si terrà Domenica 18 Gennaio al Convento dei frati cappuccini Domus Laetitia, si riuniranno per una giornata di preghiera e comunione fraterna. Tema della giornata : “Carismi e Comunione”, sul quale Padre Giancarlo Rosati farà la sua meditazione oggetto del successivo momento di condivisione. tema dei ritiri di questo Anno Pastorale. 3 L e CMFV di P assaggio di B ettona festeggiano padre D iodato Una delle comunità delle CMFV di Passaggio di bettona ha voluto festeggiare il parroco, padre Diodato nel giorno del suo compleanno che coincide con il giorno della sua ordinazione sacerdotale avvenuta 29 anni fa. 3 Sempre con Te ! su : WWW.DIOCESIASSISI.IT scarica il bollettino della Diocesi sul tuo pc o sul telefonino oppure ... sottoscrivi L’ABBONONAMENTO ANNUALE SEGUICI ANCHE SU: FacebOok e Twitter Chiesa Insieme 12 Gennaio 2015 Dalle parrocchie san rufino Riaperto al pubblico l’oratorio di San Francesco Si trova sotto la sacrestia della cattedrale del primo vescovo di Suor Maria Rosaria Sorce ASSISI - Il parroco e priore della cattedrale don Cesare Provenzi, dopo opportuni ritocchi e restauri, ha riaperto al pubblico l’oratorio di San Francesco che si trova sotto la sacrestia grande della Cattedrale di San Rufino e al quale vi si accede tramite una scala. Questo luogo ha una grande rilevanza storica e significanza spirituale nella vita di San Francesco. Qui, infatti, San Francesco sostava in preghiera prima di predicare nella Cattedrale, e qui fu capodacqua D opo 29 anni padre protagonista di un evento narrato da San Bonaventura da Bagnoregio nella Leggenda Maggiore scritta nel 1263, dove si narra che mentre il santo pregava di notte, un carro di fuoco splendente con sopra un globo luminoso a forma di sole che illuminò la notte, entrò dalla porta di casa, facendo per tre volte il giro dell’abitazione, mentre i frati alcuni vegliavano in preghiera e altri dormivano. Essi compresero che Francesco era stato eletto da Dio ad essere, come nuovo Elia, cocchio e auriga degli uomini spirituali. Questo episodio Carmine M aurizio A ssisi narrato anche nella Vita Prima del Celano è ritratto dal bassorilievo che si trova sul muro frontale dell’oratorio, le cui mura sono costitute da calcare rosso del Subasio e risalgono all’antica cinta muraria romana. Ancora spazi e tempi storici che come il chiostro, grazie alla creatività e all’apertura pastorale del priore don Cesare Provenzi, ritornano a vivere nel presente e ad essere fonte di grazia per tanti visitatori che ad Assisi nei luoghi di San Francesco cercano, oggi come ieri, risposte alla loro sete di senso, di fede, di pace e di Assoluto.3 lascia , al suo posto arriva padre G ianmarco Arrigoni NUOVO PARROCO A SANT’APOLLINARE ASSISI - Passaggio di consegne nella parrocchia di Sant’Apollinare in Capodacqua di Assisi tra padre Carmine Maurizio che ha lasciato l’incarico per raggiunti limiti di età, dopo 29 anni di servizio pastorale in questa comunità e il nuovo parroco padre Gianmarco Arrigoni della comunità dei frati minori conventuali che operano nella parrocchia “San Francesco d’Assisi” in Rivotorto. Con una solenne celebrazione che si è svolta il 1 gennaio il vescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino ha ringraziato padre Carmine per la disponibilità e lo spirito di servizio che hanno caratterizzato il suo inca- rico pastorale ed ha poi illustrato come avverranno le funzioni e le attività pastorali nella comunità di Sant’Apollinare che di fatto, avendo lo stesso parroco, andrà a costituire l’unità pastorale con Rivotorto. Al termine della cerimonia hanno preso la parola il nuovo parroco, padre Gianmarco che ha salutato la comunità, Fabrizio Cecchetti per conto della Confraternita di San Giuseppe e di tutti i fedeli e il presidente della Pro loco di Capodacqua Alberto Fagotti che ha ringraziato padre Carmine per “ciò che ha fatto per la comunità di Capodacqua”, annunciando uguale disponibilità e collaborazione al nuovo parroco. 3 Chiesa Insieme Dalle parrocchie roveto - busche S a n G i u s ep p e r i s p l e n d e Rimessa a nuovo la chiesa dei fedeli di Corcia Alberto Cecconi GUALDO TADINO - “Rallegratevi sempre nel Signore; ve lo ripeto rallegratevi….”. Con queste parole, il nostro vescovo Domenico Sorrentino, facendo eco alle parole della liturgia della terza domenica dell’Avvento, ha salutato i fedeli di Corcia accorsi in gran numero per rivedere la chiesa di San Giuseppe, rimessa nuovo, dopo un lungo periodo di riparazione e di restauro. Questa Chiesa, nel territorio della parrocchia di Roveto-Busche, in Gualdo Tadino, ha subito, come tante altre, i danni del terremoto del settembre 1997; per motivi i più disparati, non ha usufruito di alcun intervento contributivo da parte dello Stato. Solo la buona volontà della gente del paese ha reso possibile la salvaguardia dello stabile, lo scorso anno con la sistemazione del tetto, rimesso a nuovo, e in questi giorni con un lavoro all’interno che ha del prodigioso se si pensa che è stata fatta una nuova pavimentazione, un moderno impianto di riscaldamento, la sistemazione dell’illuminazione, l’imbiancatura, le finestre con nuove vetrate, dodici banchi nuovi. Il parroco don Aldo Ha sottolineato la dimostrazione di affetto del direttore commerciale della Tagina Ceramica Roberto Barberini che ha regalato il pavimento della Chiesa ; la bravura di Mariani Paolo di Corcia che ha realizzato e regalato le tre vetrate; come regalato è stato l’Ambone in olivo opera di Tonino Santini. 3 nocera umbra il vescovo : “Felici di contribuire al rilancio della città ” IL MONASTERO DI SAN GIOVANNI PASSA AL COMUNE NOCERA UMBRA – Il sindaco del Comune di Nocera Umbra Giovanni Bontempi e il vescovo monsignor della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino hanno firmato una convenzione attraverso la quale il monastero di San Giovanni, tremila metri quadrati in pieno centro storico, passa nelle mani dell’amministrazione comunale. La diocesi cede così per 30 anni il diritto di superficie gratuitamente, con una parte, tra cui la chiesetta interna, che verrà ceduta alla parrocchia di Santa Maria Assunta in comodato d’uso. Lo stabile, prima degli ultimi sviluppi, era in capo alle clarisse, la cui comunità però sarà trasferita altrove essendo scesa ad un livello minimo di presenze. Dalle Clarisse la donazione alla Diocesi e poi la cessione al Comune. “Sono felice di contribuire al rilancio di Nocera e al suo sviluppo – ha commentato il vescovo Sorrentino, ripercorrendo le ultime vicissitudini che hanno portato alla firma della convenzione - . Abbiamo raccolto tante manifestazioni d’interesse, che però non ci hanno convinto. Fino all’arrivo dell’interessamento del Comune, che ho apprezzato. L’amministrazione comunale ha avuto la capacità di intercettare questa disponibilità e ora offrirà un servizio ai nocerini, laicamente aperto a tutti ma con il rispetto dell’identità. Siamo di fronte ad un’operazione degna, per noi non c’erano altre possibilità significative. L’auspicio è che Nocera, “cittadina gloriosa ma provata, ritrovi indirizzo prospettico e la capacità di restituirsi alla sua migliore identità”. 3 Gennaio 2015 13 MISSIONARI DI SPERANZA La testimonianza di fra Carlo Chistolini a Gualdo Tadino GUALDO TADINO - Una visita molto apprezzata quella di fra Carlo Maria Chistolini, invitato a Gualdo Tadino in occasione dell’apertura della mostra d’arte “Marenostrum” di Remo Giombini, che propone un centinaio di fotografie sul dramma degli immigrati “naufraghi della speranza” sulle coste italiane. Fra Carlo ha parlato dell’impegno attuale dei Cappuccini anche per l’accoglienza dei profughi haitiani, in cerca di luoghi dove poter vivere dopo il disastroso terremoto. Ed ha illustrato brevemente l’impegno ultrasecolare dei missionari francescani tra le popolazioni dell’Amazzonia, da quel lontano 1909, quando arrivò il primo eroico drappello guidato dal gualdese padre Domenico Anderlini. Ha parlato dell’impegno per la salute, per la scuola, per la dignità delle persone, per l’evangelizzazione; e del suo stare ed operare tra gli indios Tikunas di Belem de Solimoes, insieme a fra Paolo Maria Braghini ed altri. Particolarmente significativo l’incontro di fra Carlo con un gruppetto di giovani gualdesi che, guidati dalla docente Eleonora Luzi e da un gruppo di adulti, tra cui don Emanuele Komla Saga, hanno organizzato i laboratori ed i mercatini nel contesto del progetto “Ragazzi per il Javarì”, in collaborazione con i Rami ed il Centro missionario diocesano. Un caloroso abbraccio per la condivisione di un impegno solidale e fraterno. 3 Alberto Cecconi Chiesa Insieme 14 Gennaio 2015 Cultura Nicolini, un pastore sempre vivo nel ricordo dei fedeli Presentato l’ultimo libro del professor Francesco Santucci sul vescovo di Assisi dal 1928 al 1973 Valentina Di Maggio ASSISI – Accoglienza. E’ stato questo il termine che è riecheggiato in tutti gli interventi che si sono succeduti durante la presentazione del libro “Da Trento ad Assisi: Giuseppe Placido Nicolini” di Francesco Santucci che si è svolta venerdì 5 dicembre nel Comune di Assisi e alla quale ha partecipato con grande affetto e devozione tutta la città, significando il ricordo amorevole che la gente ha ancora per questo pastore buono che ha guidato la diocesi dal 1928 al 1973. L’incontro, coordinato dal direttore del quotidiano Avvenire Marco Tarquinio, ha visto rappresentata anche la diocesi di Trento grazie all’intervento di Katia Pezzini, vice direttrice dell’archivio della diocesi di Trento che ha curato l’introduzione del libro. In sala anche un pro nipote di monsignor Nicolini giunto da Trento proprio per la presentazione ufficiale del testo che narra del vescovo della città serafica dal 1928 al 1973. “E’ stato un periodo storico buio quello degli anni del mio predecessore – ha affermato monsignor Domenico Sorrentino nel suo saluto iniziale – durante il quale Nicolini ha brillato di luce. In questo tempo in cui la nostra diocesi di Assisi sta vivendo il sinodo bisogna ricordare che l’ultimo sinodo è stato proprio quello di monsignor Nicolini”. Come ha sottolineato più volte Tarquinio che da buon assisano conosceva la vita e le opere di questo vescovo, “i cittadini di Assisi lo ricordano come un altro nonno, un uomo che aveva un amore infinito, che non aveva di- stinzione né di presunta stirpe, né di appartenenza politica. Il suo amore aveva delle preferenze per i bambini, i deboli ed i più fragili e lo ricordano tutti con le caramelle in tasca”. Ma quale è la vera grande sorpresa che nasce da questo testo, frutto di un’attenta ricerca nell’archivio della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino? Tutti conoscevano l’impegno di monsignor Nicolini per la salvaguardia della città dai bombardamenti e dalle incursioni nazi-fasciste, la difesa degli ebrei, ma nessuna sapeva del suo impegno, quasi quotidiano, per mettere in contatto deportati e internati nei lager con i propri cari. “La pubblicazione di queste lettere – ha spiegato l’autore – ha dato la possibilità a tante famiglie di vivere emozioni indescrivibili nel rileggere il percorso di vita dei loro familiari di cui non si aveva più traccia”. “Monsignor Nicolini è stato un vescovo grande ed importante per la storia della città di Assisi in quanto ha contribuito notevolmente alla sua salvezza materiale e morale. Il libro trasmette una grande forza morale – conclude il direttore Tarquinio – ed è proprio la forza morale che ha sostenuto il suo cammino e sostiene il cammino di ognuno di noi soprattutto nei momenti difficili”. A Nicolini si devono tante opere, iniziative, gesti importanti come l’accoglienza di coloro che volevano servire la Chiesa in modo nuovo come don Giovanni Rossi, fondatore della Pro Civitate Christiana, di cui proprio in questi giorni cade l’anniversario. 3 Chiesa Insieme G i ova n i Gennaio 2015 Iniziative 15 i n u s c i ta p e r a i u ta r e l e p e ri f e ri e Torte e dolci della solidarietà del gruppo di volontariato dei ragazzi ASSISI - Torte e dolci della solidarietà e della gratuità. Un’attività a scopo di beneficenza svolta dal gruppo giovani di San Rufino che già hanno fatto diverse esperienze di volontariato a beneficio dei più poveri, guidati dal viceparroco don Carlo Cecconi, tra le più recenti: la raccolta di ferro, di castagne, arance, olive, lavaggio delle macchine etc…. Questa volta hanno progettato una raccolta dolci, che sono arrivati in gran numero da famiglie, amici, oratori, comunità religiose e sono stati venduti il giorno 7 dicembre, seconda domenica di Avvento, presso le piazze antistanti le chiese di San Rufino, San Nicolò della Pieve e Viole. Hanno collaborato all’iniziativa alcuni alunni della 4C e 3E a indirizzo enogastronomico ed ex-alunni dell’istituto Alberghiero di Assisi che sabato 6 dicembre 2014, con la professossa di cucina Giovanna Gagliardi e le docenti Castellani Mirella Castellani e suor Maria Rosaria Sorce, hanno messo a disposizione la loro professionalità, creatività e il proprio tempo libero, per preparare e confezionare torte, dolci e biscotti natalizi presso le Suore dell’Atonement che hanno reso disponibili i locali. La giornata si è conclusa con una cena presso la sala parrocchiale di San Rufino insieme ai giovani del volontariato con i quali gli studenti hanno trascorso momenti di fraternità, amicizia e scambio di esperienze. Il 7 dicembre sono state vendute tutte le torte per un ricavato di 1.500 euro e il plauso del parroco di San Rufino e dell’Alberghiero don Cesare Provenzi ai ragazzi e alla collaborazione dell’Alberghiero.I ragazzi stessi hanno individuato una famiglia bisognosa di Assisi alla quale hanno consegnato 1.000 euro. Poi il loro amore ha raggiunto il Centro di Accoglienza don Pino Puglisi per giovani e adolescenti sorto a BoscoBovalino nella Locride in Calabria come valida alternativa alla strada, in un contesto dove le strutture sociali e sportive sono fortemente carenti. Una parte del ricavato, infatti, di 500 euro è stata consegnata alla fondatrice del centro “Suor Carolina Iavazzo”, collaboratrice del beato Pino Puglisi, che con gli operatori, le sue consorelle della Fraternità del Buon Samaritano e più di cinquanta ragazzi del Centro il giorno 8 dicembre, dopo una visita ad Assisi guidati da Suor Maria Rosaria Sorce e da Fra Nicola ofm conv., hanno incontrato i giovani di San Rufino per uno scambio di esperienza. 3 Chiesa Insieme 16 Gennaio 2015 APPUNTAMENTI - gennaio / febbraio 2015 19 - Lun - 2.a Tempo Ordinario - Inizio Esercizi Spirituali del clero fino a venerdì 23 Domus Letitiae - Assisi: Predica gli esercizi Padre Raniero Cantalamessa. 20 - Mar - 2.a Tempo Ordinario Scuola socio-politica - ore 19.00 Istituto Serafico: Dottrina Sociale della Chiesa 21 - Merc - 2.a Tempo Ordinario 22 - Gio - 2.a Tempo Ordinario 23 - Ven - 2.a Tempo Ordinario 24 - Sab - 2.a Tempo Ordinario - Alla scoperta dei luoghi dove si rifugiarono gli Ebrei Assisi - P.zza del vescovado ore 15.00 - La Salvaguardia del patrimonio artistico di Assisi: tra bombardamenti alleati e razzie tedesche. Teatro audutorium della Pro Civitate Christiana - a cura di Edoardo De Santis Passarani 25 - Dom - 3.a Domenica Tempo Ordinario Shoah: musiche e letture a cura di Assisincanto Chorus - P.zza del vescovado - Sala della Spoliazione ore 18.00 26 - Lun - Ss. Tito e Timoteo (m) Museo della memoria - Assisi 1943-1944, visita guidata per studenti e cittadini Assisi, Via San francesco, 12 ore 11.00 27 - Mar - 3.a Tempo Ordinario Presentazione del documentario: “ Un uomo della provvidenza: il colonnello Valentin Muller e la salvezza di Assisi durante la seconda guerra mondiale”. Assisi - Sala della Conciliazione - P.zza del Comune alle ore 16.30 28 - Mer - 3.a Tempo Ordinario 29 - Gio - 3.a Tempo Ordinario Scuola socio-politica - ore 19.00 Istituto Serafico:Questa è l’opera di Dio - Carismi e opere. 30 - Ven - 3.a Tempo Ordinario 31 - Sab - 3.a Tempo Ordinario 1 Dom - 4.a Domenica Tempo Ordinario 37A Giornata per la vita 2 Lun Sett. 06. - 4.a Tempo Ordinario PRESENTAZIONE DEL SIGNORE (f) - 19A 3 Mar - 4.a Tempo Ordinario - Scuola socio-politica - ore 19.00 Istituto Serafico: Stato di diritto e Stato di privilegio Giornata della vita consacrata - ore 17.00 4 Merc- 4.a Tempo Ordinario 5 Gio - 4.a Tempo Ordinario - INCONTRO MENSILE DEL CLERO - ore 9.00 Santa Tecla 6 Ven - 4.a Tempo Ordinario 7 Sab - 4.a Tempo Ordinario 8 Dom - 5.a Domenica Tempo Ordinario 9 Lun Sett. 07. - 5.a Tempo Ordinario NOCERA UMBRA: CELEBRAZIONI IN ONORE DEL PATRONO SAN RINALDO 10 Mar - 5.a Tempo Ordinario Scuola socio-politica - ore 19.00 Istituto Serafico: Linguaggio teologico e periferie esitenziali. 11 Mer - 5.a Tempo Ordinario 23A Giornata del Malato 12 Gio - 5.a Tempo Ordinario 13 Ven - 5.a Tempo Ordinario 14 Sab - Ss. CIRILLO e METODIO patr. d'Europa (f) 15 Dom - 6.a Domenica Tempo Ordinario 16 Lun Sett. 08. - 6.a Tempo Ordinario 17 Mar - 6.a Tempo Ordinario 18 Mer - MERCOLEDI' DELLE CENERI 19 Gio - giov. dopo le Ceneri 20 Ven - ven. dopo le Ceneri 21 Sab - sabato dopo le Ceneri 22 Dom - 1.a Domenica di Quaresima CATTEDRA DI S. PIETRO (f) Scuola socio-politica - ore 19.00 Istituto Serafico: Da un sistema assistenziale ad un walfare generativo.