28 DALL’ACQUESE L’ANCORA 20 GIUGNO 2010 Cronaca della settimana del festival Scrive il gruppo consigliare di minoranza Monastero e Masca edizione coi fiocchi Bistagno, rapporto rifiuti e tassa Monastero Bormida. Si è conclusa, con il Don Giovanni, con lʼallestimento dellʼopera mozartiana, tra tanti applausi, la settimana di Masca, il festival che, con i suoi tanti appuntamenti, ha contraddistinto questo inizio mese, dal 6 al 13 giugno. Nel castello di Monastero il costante concorso di un numeroso pubblico ha sancito il successo della manifestazione che, davvero, non poteva cominciare con migliori auspici. La masca buona Intanto perché “il patto con la Masca”, “lʼincantesimo” (come recitava il libretto di invito) in riva alla Bormida, a poche decine di metri dal ponte, nessuno lo ha infranto. Nonostante in più giorni vi fosse più di una concreta minaccia di pioggia, nonostante il girar di nuvole, solo martedì 15 giugno al cielo è stato permesso di sfogarsi con le copiose piogge, di consistenza autunnale: durante la settimana tanti scongiuri, tuttʼal più le classiche quattro gocce (di numero) che non han per niente cambiato il programma. Che alla fine si è dimostrato ricco e vario, in grado di attrarre tanto pubblico dalla vicina Acqui, dalle colline dellʼAcquese ma - lo abbiamo verificato anche dalla vicina Valle del Belbo, dallʼAstigiano. “La fortuna aiuta gli audaci”, dice il proverbio. Ma si può anche dire che premia lʼimpegno: tutti, a Monastero, si sono dati un gran da fare per la riuscita della rassegna (dal Municipio alle associazioni, dalla ospitale famiglia Geninatti ai vari produttori locali presenti con i loro banchetti), ma una nota di merito va scritta per Fabrizio Pagella che davvero ha coperto una decina di ruoli: prima attore di Paolo Rossi, poi presentatore, voce recitante in Altai Lyric Version 1.0, regista dellʼopera mozartiana, direttore artistico, addetto alle luci, “operaio” nelle operazioni montaggio/smontaggio palco, ma mezzʼora dopo impegnato alle pubbliche relazioni con la stampa… Cartoline dal castello Con le cronache eravamo, la settimana passata, alla sera dedicata alla riduzione del romanzo Wu Ming. Dopo la cena di martedì (120 coperti ci è stato riferito), riprendiamo da mercoledì 9 giugno. Il composito programma Variazioni Goldberg, proposte dal maestro Nozzoli (alle prese con le virtù timbriche, ma anche con i condizionamenti e i limiti dello strumento ottocentesco, il piano a coda scelto per il concerto) - Ensemble Musiche Possibili (da Bach ai Metallica, passando per le marce irlandesi e le partiture di Astor Piazzolla) si è rivelato assai interessante e coinvolgente, al pari del coloratissimo concerto della serata successiva, quando è stata lʼorchestra multietnica “Furastè” a sistemarsi, con la sua quindicina di elementi, strumentisti e cantanti, dinnanzi al pubblico, che come nel giorno prima, è andato ad occupare tutti i seggiolini. E gli applausi proprio non son mancati, tanti allʼindirizzo dei solisti acquesi (con Alex Leonte sempre più bravo con il suo violino; con Lalla alla fisarmonica), e di tutti gli interpreti (alcuni con i costumi tipici del loro paese dʼorigine) che han proposto canti brasiliani e cubani, canzoni algerine, del Ruanda, del Burundi, del Sri Lanka, i ritmi senegalesi, melodie dal sapore irlandese, altre yddish. Dalle preghiere al tango un programma che dimostra come la globalizzazione, anche in musica, possa essere una ricchezza, e come sia perfettamente naturale la combinazioni di tante espressioni che nascono sì a diverse latitudini, in terre tra loro lontane, ma che poi parlano il medesimo linguaggio. Un articolo a parte (motivi di spazio ci consigliano di riman- dare la trattazione al prossimo numero) merita la conferenza del 9 giugno, in uno dei tanti ambienti (quello denominato, per lʼoccasione, “refettorio”) del castello, in cui cʼè stato lʼincontro con la responsabile italiana, Vittoria Savio, della ONG Yanapanakusun che si adopera in Perù di tante ragazze costrette al lavoro minorile. Veniamo così alle ultime tre serate: venerdì 11 con “I tre martelli”, sabato 12 con le Canzoni contro la guerra degli Yo Yo Mundi (difesi addirittura dai sacchetti di sabbia sul palco, ma capaci di suscitare notevoli entusiasmi: promettiamo di tornare su questo bel concerto), con, però, un appuntamento pomeridiano, quello con i burattini, capace di richiamare un pubblico più giovane, ma non meno numeroso. Poi domenica, il 13 giugno, il gran finale con Leporello, Zerlina, “il dissoluto” e lʼorchestra. Due ore e mezza per un buonissimo allestimento in cui sono state soprattutto le voci di Fernando Ciuffo (Don Giovanni), Daniele Cusari (suo servo), Irene Geninatti (Donna Elvira), Don Ottavio (Emil Alepkerov), Zerlina e Masetto (Consuelo Gilardoni e Enzo Borghetti) a mettersi in migliore evidenza. Ma un significativo apporto è venuto sia dal Coro di Santa Giulia diretto da Sergio Novelli, sia dallʼorchestra ben diretta da Alessandro Bares. Ancora una volta la corte del castello, davvero affollata, si è dimostrata “teatro naturale” dalle potenzialità illimitate: con più piani di palcoscenico, e con gli spettatori della platea che in modo ottimale possono godere dellʼascolto e della visione. Senza perdersi neppure una battuta. Certo: la piccola “arena” di Monastero, viene da pensare, dʼestate merita davvero (e siamo sicuri il pubblico risponderebbe) almeno unʼopera di melodramma ogni mese… G.Sa Bistagno. Riceviamo e pubblichiamo dai consiglieri comunali del gruppo di minoranza Arturo Voglino, Celeste Malerba, Piero Baldovino e Giovanni Astegiano: «Giovedì 3 giugno si è svolto presso lʼaula consiliare di Bistagno un importante Consiglio. Non riguardava il bilancio preventivo o il conto consuntivo, lʼapprovazione di regolamenti o direttive alla giunta. Riguardava i rifiuti prodotti dai nostri concittadini e il loro rapporto con la tassa applicata per recuperare i costi di raccolta e smaltimento. Allʼapparenza una cosa seria, ma semplice. In realtà si è trattato di una discussione e, successivamente, di una approvazione di delibera che cambia radicalmente i rapporti tra cittadini e comune. Si apprende che lʼattuale Amministrazione comunale ha fatto svolgere dagli uffici competenti una verifica “sommaria” a carico delle attività “commerciali” del paese. La parola “sommaria” fa parte del testo della delibera, la parola “commerciali” è stata più volte ripetuta dal Sindaco e da qualche assessore. Da questa prima verifica “sommaria” ci sarebbero difformità dalle dichiarazioni fatte a suo tempo dai contribuenti rispetto alle situazioni di fatto rilevate. Sulla base di queste risultanze, che in Consiglio non sono state fornite, si predispone una “istanza per il condono Tarsu”. Il gruppo di minoranza ha, nel dichiararsi contrario alla delibera annunciando voto negativo, più volte fatto osservazioni pertinenti a tutto lʼinsieme delle problematiche dei rifiuti, puntualizzando alcuni principi di civile comportamento e non rinunciabili. Innanzi tutto ha riaffermato che a suo tempo (quasi un anno fa) ha proposto un tavolo complessivo sul problema rifiuti (proposta che doveva coinvolgere ovviamente la minoranza, gli uffici preposti e quanti operano in questo settore). Lo scopo era chiaramente quello di affrontare tutte le problematiche, senza arrivare, possibilmente, ad aumenti di tariffa o scontri con alcune categorie di cittadini (commerciali?). Era un modo concreto per dare un contributo allʼAmministrazione del paese. Lʼattuale maggioranza non ha accettato, non lo ha neanche discusso e di questa proposta non se ne è fatto niente. Perfettamente legittimo lʼatteggiamento della maggiorana: ha vinto le elezioni e governa come vuole. Ma non può, su una delibera delicatissima chiede il coinvolgimento allʼultimo momento, senza neanche lʼumiltà di dire fino in fondo come stanno le cose. Questa delibera passata con i soli voti di maggioranza è il frutto di un percorso estremamente pericoloso. Nello scorso marzo la giunta ha approvato la convenzione con una società con sede a Lecce (la società è denominata Servizi Locali s.p.a.) per la fornitura di un software web-based per la gestione diretta dei tributi Ici e Tarsu (tributo sui rifiuti), nonché del recupero delle entrate locali morose. Allʼapparenza normale amministrazione, se nonché nel contratto, poco costoso per il comune (600 euro allʼanno più alcuni dettagli) risulta pericolosissimo per i cittadini. In parti- colare quelli che risultassero non in regola col la loro posizione sulla Tarsu. Dopo la notifica fatta dal comune, se il cittadino oggetto di notifica non assolve, e contesta “sarà di esclusiva pertinenza della Servizi Locali s.p.a. la scelta dello studio legale al quale affidare tutte le procedure esecutive ...”, “in caso di espropriazione mobiliare per lʼasporto, la custodia e la vendita dei beni mobili, anche registrati, sottoposti a pignoramento, il Comune consentirà allo studio legale convenzionato di scegliere se avvalersi degli istituti autorizzati allʼincanto e allʼamministrazione dei beni, ...”. Il virgolettato è quanto scritto nella convenzione. Quanto costa tutto questo? Costa il 30% del ricavato che va nelle tasche della Servizi Locali s.p.a., oltre a “Per la fornitura dati ed informazione propedeutici allʼaccertamento 25 euro per ogni atto generato di importo fino a 99,99 euro e 50 euro per ogni atto di importo superiore”, così è scritto in convenzione. Ecco la necessità di andare in Consiglio e di approvare una delibera di indirizzo con la quale si cerca di mitigare alcuni danni: non 5 anni di arretrati, ma solo 3, senza il pagamento degli interessi, ma col pagamento di una “sanzione pecuniaria in misura fissa di 100 euro per lʼomessa presentazione della dichiarazione e di 50 euro per dichiarazione infedele”. Per preparare la delibera e ottenere il consenso in Consiglio si invita il capogruppo di minoranza spiegandogli pazientemente e parzialmente la situazione. In consiglio si cerca di capire: 1) le motivazioni dellʼincarico alla ditta Sevizi Locali s.p.a. di Lecce anche senza una regolare gara dʼappalto, 2) quali sono i rifiuti oggetto della contesa (non è chiaro se trattasi solo dei rifiuti solidi urbani di competenza comunali o anche di rifiuti speciali provenienti dalle lavorazioni del settore “commerciali” competenza assunta, a termine di legge, per lo smaltimento dalle ditte che li producono, 3) quali sono le procedure per individuare lʼomessa presentazione della dichiarazione di produzione di rifiuti solidi urbani e la dichiarazione infedele, 4) cosa significa la parola “condono” e se questa procedura è di pertinenza dei comuni. Le spiegazioni non sono affatto convincenti, anzi alcune sembrano remissive, come estorte. Questo atteggiamento rende la minoranza ancora più guardinga. I rifiuti speciali prodotti dalla categoria “commerciali” così più volte ripetuto dalla maggioranza e non scritto in delibera oggetto della sommaria verifica, per legge, non sono tassabili. In realtà le categorie che la legge indica quali produttrici di rifiuti speciali sono le attività agricole, agro-industriali, artigianali, commerciali e di servizio. Queste, individuate, in ultimo, dal decreto Legislativo 152 del 2006 sono escluse dallʼambito di applicazione della Tarsu, a meno che il Comune con apposita delibera consiliare proceda ad assimilarli agli urbani. A noi questa delibera non risulta. Come non risulta nessun adeguamento del regolamento comunale agli ultimi dettagli di legge, come d esempio lʼapplicazione della riduzione prevista dal decreto Legislativo 507/1993 del 30% per gli agri- coltori che occupano la parte abitativa della costruzione rurale, ecc ... Scendendo nei particolari la minoranza di Bistagno non è assolutamente dʼaccordo con lʼapplicazione della definizione agevolata per chi a suo tempo ha fatto la denuncia di produzione rifiuti e che oggi può essere non più rispondente andando indietro di tre anni. Gli articoli di riferimento citati in delibera (art. 70 comma 1 e 2 D. Leg. 507/1993) non lo prevedono. Nel caso previsto dallʼart. citato lʼiniziativa è del soggetto passivo, cioè del contribuente che con auto denuncia dichiara la sua situazione. Il comune ha la possibilità di accertare lʼesatta dichiarazione mediante “avviso di accertamento in rettifica, a pena di decadenza, come stabilisce lʼart. 71 della 507/1993 entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello di presentazione della denuncia stessa nel caso di denuncia infedele o incompleta per infedele o incompleta e entro il 31 dicembre del quarto anno successivo in caso di omessa denuncia. Che data riportano le auto denunce? “La prima sommaria verifica svolta dagli uffici competenti...” come detta la delibera approvata a maggioranza è completamente abusiva e priva di validità perché fatta in modo difforme da quanto recita lʼart. 73 sempre del D.Leg. 507/1993 e pertanto i dati acquisiti sono da considerarsi nulli. In ultimo si è chiesto di conoscere le motivazioni perché a Bistagno viene ancora applicata la Tarsu e non già la Tia, in quanto lʼultimo termine per la sua applicazione è stato prorogato col decreto mille proroghe 2010 al 30 giugno di questʼanno. Non cʼè stata risposta. Con la Tia non si paga più lʼIva che paghiamo invece con la Tarsu. Può essere considerato poca cosa, ma sono soldi che restano nelle tasche dei nostri cittadini. Alla luce della delibera consiliare approvata dalla maggioranza siamo a chiedere: 1) venga annullata la delibera della Giunta n. 12 del 19 marzo 2010 relativa al contratto con la ditta Servizi Locali s.p.a. 2) venga sospesa la delibera consiliare del 3 giugno approvata solo a maggioranza. 3) venga attivato sullʼintera questione rifiuti un tavolo con la presenza, oltre che del Sindaco e dellʼAssessore competente, di Consiglieri di maggioranza e minoranza e loro tecnici specializzati nella materia. 4) Non venga presa alcuna iniziativa parziale in riferimento alla categoria “commerciale” e non venga iscritto a ruolo nessun dato diverso rispetto lʼultima dichiarazione dei cittadini. 5) In nessun caso possono essere tenuti validi gli “accertamenti sommari” che, al contrario, devono essere distrutti immediatamente. Restiamo in attesa di poter portare il nostro fattivo contributo nellʼinteresse di tutto il paese di Bistagno, convinti che si deve amministrare una comunità senza la necessità di usare il “bastone” contro qualche categoria, ma armonizzando gli interventi per una vera equità tra i cittadini e tra questi e il comune organizzatore dei servizi soggetti al pagamento di tasse o tariffe. I consiglieri di minoranza si rendono disponibili a collaborare con chiunque per affermare il primato delle leggi». A Cortemilia tre occasioni per il territorio Cortemilia. Da giugno a ottobre a Monteoliveto e alla Pieve di Cortemilia, dalle 10 alle 18, 3 ghiotte occasioni per gustare il territorio e i suoi prodotti, appuntamenti con il paniere del paesaggio terrazzato dellʼAlta Langa. Domenica 27 giugno a Monteoliveto: alla scoperta del formaggio dellʼAlta Langa, mercato produttori del paniere, laboratorio del formaggio, piatto degustazione dei prodotti del paniere, esposizione di foto di erbe spontanee. Domenica 15 agosto presso il sagrato della Pieve: conoscere il territorio, alla scoperta del fiume, mercato dei produttori del paniere, passeggiata sulle sponde del fiume Bormida, merenda con gelati dei produttori locali. Domenica 31 ottobre a Monteoliveto: alla scoperta dei salumi, e lʼarte della norcineria, mercato produttori del paniere, laboratorio sugli insaccati, merenda sinoira a base di salumi e prodotti del paniere. Per informazioni e prenotazioni ai laboratori (entro una settimana prima) Ecomuseo dei Terrazzamenti e della Vite 0173 821568 - [email protected], comune di Cortemilia 0173 81027 - [email protected].