PONTIFICIA FACOLTÀ TEOLOGICA
DELL’ITALIA MERIDIONALE
Sezione S. Luigi
GUIDA DELLO STUDENTE
Anno Accademico 2002-2003
NAPOLI - Via Petrarca, 115
Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale
Sede Legale
Viale Colli Aminei 2 - 80131 Napoli
tf 081/7437411 - fax 081/7437465
Presidenza (S. Luigi)
Segr. tf - fax 081/7690584
Sezione S. Luigi
Via Petrarca 115 - 80122 Napoli
tf 081/2460-276 - fax 081/5752319
Pontificio Seminario Interregionale Campano
Via Petrarca 115 - 80122 Napoli
tf 081/2466011 - fax 081/5750716
Scolasticato Nazionale S.I.
Via Petrarca 115 - 80122 Napoli
tf 081/2460-111 - fax 081/5750525
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Presentazione
Da alcuni anni la Sezione San Luigi si trova impegnata in un processo di revisione del proprio piano di studi, di rinnovamento delle metodologie didattiche, di
progressiva messa a punto degli obiettivi formativi, che ha coinvolto l’intera Comunità accademica, soprattutto nei suoi organismi collegiali. Alcuni frutti di questo
complesso lavoro sono ormai evidenti. Con l’anno accademico 2001/02, infatti, si è
conclusa la prima sperimentazione relativa al Biennio filosofico: un’esperienza preziosa, soprattutto per il corpo docente, che è stato sollecitato a una maggiore collaborazione per rendere effettivo quell’accompagnamento degli Studenti lungo tutto
l’arco formativo, che è previsto dal piano degli studi. Nel nuovo anno 2002/03 questa sperimentazione raggiungerà il Triennio teologico, ad iniziare dagli insegnamenti dell’area biblica e di quella cristologico-fondamentale. La Guida registra puntualmente gli orientamenti e le peculiarità di questa rinnovata programmazione.
Per quanto concerne il secondo ciclo, la revisione è tuttora in corso. La proposta della Sezione, messa a punto nel precedente anno accademico, attende ora di
confrontarsi e integrarsi con quanto verrà elaborato dalle altre componenti della
Facoltà. La responsabilità nel condurre in porto questo complesso iter spetta
ormai al nuovo Preside, il prof. Carlo Greco, che in settembre subentrerà al prof.
Adolfo Russo. A lui l’augurio più cordiale da parte di tutta la Comunità accademica della Sezione.
Né questa è l’unica novità di rilievo. Il 1° ottobre p.v. inaugureremo l’anno
scolastico alla presenza del nuovo Vice Gran Cancelliere, il P. Francesco Tata e
del nuovo Rettore del Seminario Campano, P. Vittorio Liberti, entrambi ex alunni
della Sezione. A quest’ultimo, che per sei anni ha ricoperto la carica di V. Gran
Cancelliere e al P. Piero Granzino, che per otto anni è stato Rettore del Seminario
Campano, un vivo ringraziamento e un fraterno augurio.
Possa il nuovo anno essere un tempo proficuo di crescita umana e spirituale
per tutti: Studenti, Docenti, Personale ausiliario.
Napoli 22 luglio 2002
Prof. SATURNINO MURATORE SJ
Vice Preside per la Sezione
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CENNI STORICI
Il Collegio Massimo della Compagnia di Gesù in Napoli, fondato nel 1552 e
arricchito di scuole universitarie nell’anno 1565, non ha mai cessato di conferire i
gradi accademici in Sacra Teologia agli studenti gesuiti, in forza del diritto che i
Sommi Pontefici Giulio III, Pio IV, Gregorio XIII e Pio IX hanno confermato.
Sospesa dall’anno 1767 con la soppressione della Compagnia di Gesù nel Regno delle due Sicilie, la sua Facoltà Teologica è stata ristabilita a Napoli nell’anno
1827 e, dopo la dispersione del 1860, è stata ripristinata nel 1898 nell’attuale sede
del Collegio Massimo “S. Luigi” a Posillipo. I suoi statuti, elaborati secondo le direttive della Costituzione Apostolica Deus Scientiarum Dominus del 1931, vennero
approvati il 31 luglio 1937. Essa veniva riconosciuta come “Pontificia Facultas
Theologica Sancti Aloisii ad Pausilypum, clericis sive religiosis sive saecularibus potissimum ex provinciis Italiae Meridionalis destinata”, annessa al Collegio Massimo
S. Luigi e retta quanto agli studi dalla Ratio Studiorum della Compagnia di Gesù.
In conformità alle direttive del Concilio Vaticano II e alle norme emanate
dalla Sacra Congregazione per l’Educazione Cattolica circa la pianificazione delle
Facoltà, nel 1969 è stata costituita la “Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale”. Allo stato attuale essa è costituita da due Sezioni: la Sezione “S. Tommaso d’Aquino”, che corrisponde alla Facoltà già esistente nel Seminario Maggiore
Arcivescovile di Napoli, e la Sezione “S. Luigi”, che corrisponde alla “Facultas
Theologica Sancti Aloisii ad Pausilypum”. Gli Statuti Generali della Facoltà furono redatti in base alle Normae Quaedam e successivamente rivisti in conformità
alle norme della Costituzione Apostolica Sapientia Christiana. Essi sono stati approvati in via definitiva il 18 aprile 1986, congiuntamente agli Statuti Particolari
delle due Sezioni.
La personalità giuridica civile della Facoltà è stata sancita dal D.M. del 2 febbraio 1995 (cf G.U. s.g. n° 217, 16.09.95).
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Parte Prima
L’ISTITUZIONE ACCADEMICA
ISTITUZIONE ACCADEMICA
DOCENTI
INFORMAZIONI
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L’ISTITUZIONE ACCADEMICA
I. LA FACOLTÀ
DIREZIONE DELLA FACOLTÀ
Gran Cancelliere
Vice Gran Cancelliere
Preside
Vice Preside
Segretario Generale
Direttore Amministrativo
Card. Michele GIORDANO
Francesco TATA
Carlo GRECO
Saturnino MURATORE
Ornella MARRA
Domenico CANNONE
MEMBRI DELLA SEZIONE AL CONSIGLIO DI FACOLTÀ
Saturnino MURATORE (Vice Preside)
Donatella ABIGNENTE
Enrico CATTANEO
Ettore FRANCO
Paolo GAMBERINI
Carlo GRECO
Giuseppe MANCA
Antonio ORAZZO
Studenti:
Gian Paolo BORTONE
Luciano LARIVERA
II. LA SEZIONE S. LUIGI
DIREZIONE DELLA SEZIONE S. LUIGI
Vice Preside per la Sezione
Direttore del Settore filosofico
Direttore del Settore biblico
Direttore del Settore dogmatico
Direttore del Settore vita cristiana
Direttore Ammin. della Sezione
Segretario della Sezione
Saturnino MURATORE
Nunzio GALANTINO
Ettore FRANCO
Orazio F. PIAZZA
Donatella ABIGNENTE
Mario GIOIA
Vito Nicola MOSSA
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CONSIGLIO DI SEZIONE
Membri di diritto
Professori
Carlo GRECO
Preside della Facoltà
Saturnino MURATORE
Vice Preside
Nunzio GALANTINO
Dir. Settore filosofico
Ettore FRANCO
Dir. Settore biblico
Orazio F. PIAZZA
Dir. Settore dogmatico
Donatella ABIGNENTE
Dir. Settore vita cristiana
Giuseppe MANCA
Rettore Collegio Professori S.I.
Claudio BARRETTA
Rettore Scolasticato S.I.
Vittorio LIBERTI
Rettore Pont. Seminario Campano
Alberto CASALEGNO
Enrico CATTANEO
Antonio FANULI
Domenico MARAFIOTI
Corrado MARUCCI
Antonio ORAZZO
Sergio TANZARELLA
Antonio TRUPIANO
Studenti
Antonio DE FEO
Alessandro GALLOTTI
Marco TORRACA
CONSIGLIO DELEGATO
Saturnino MURATORE (Vice Preside)
Enrico CATTANEO
Carlo GRECO
Giuseppe MANCA
Antonio DE FEO (Studente)
Ettore FRANCO (Sostituto)
Alberto PERNA (Sostituto)
CONSIGLIO AMMINISTRATIVO
Saturnino MURATORE (Vice Preside)
Giuseppe MANCA
Mario GIOIA(Dir. Amministrativo)
Domenico PIZZUTI
Luigi OITANA (Dir.della Biblioteca)
Giovanni GUZZO (Studente)
Claudio BARRETTA (Rett. Scolasticato S.I.)
CONSIGLIO DI BIBLIOTECA
Luigi OITANA (Direttore)
Saturnino MURATORE (Vice Preside)
Mario GIOIA (Dir. Amministrativo)
Ettore FRANCO
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Nunzio GALANTINO
Orazio F. PIAZZA
Domenico PIZZUTI
Marco TORRACA (Studente)
COORDINATORI D’AREA
Biennio filosofico
1. Area epistemologico-metafisica: prof. Saturnino MURATORE
2. Area antropologica: prof. Nunzio GALANTINO
3. Area storica: prof. Antonio ORAZZO
Triennio teologico
4. Area biblica: prof. Ettore FRANCO
5. Area cristologico-fondamentale: prof. Carlo GRECO
6. Area antropologico-spirituale: prof. Giuseppe MANCA
7. Area ecclesiologico-sacramentale: prof. Orazio F. PIAZZA
8. Area morale: prof. Donatella ABIGNENTE
COLLABORATORI
Aldo LARDONE (ServizioLibreria)
Anna CIARDI (Segreteria)
Anna Maria DE RUVO (Segreteria)
Filomena IORIO (Segreteria)
Paola GHIDELLI (Ausiliaria Sezione)
Paola RIBATTI (Amministrazione)
Marcello TRUPIANO (Consul. Ammin.)
M. Cristina DE RUGGIERO (Biblioteca)
Carla MAYRHOFER (Biblioteca)
Evelina MASTURZO (Biblioteca)
Gaetano SCHERILLO (Biblioteca)
Giovanni DRAGO (Rassegna di Teologia)
Mariapia MANZONI (Rassegna di Teologia)
Matilde TIDONE (Rassegna di Teologia)
ISTITUTO DI FILOSOFIA
Direttore:
Direttori dei Seminari:
Epistemologia
Filosofia della religione
Studi storico-religiosi
Consiglieri:
Segretaria:
Carlo GRECO
Saturnino MURATORE
Carlo GRECO
Sergio TANZARELLA
Carlo GRECO – Saturnino MURATORE
Sergio TANZARELLA – Anna CARFORA
Cloe TADDEI FERRETTI – Giuseppina DE SIMONE
Giuseppina DE SIMONE
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ISTITUTO DI STUDI E RICERCHE SOCIALI
Direttore:
Consiglieri:
Domenico PIZZUTI
Saturnino MURATORE (Vice Preside)
Nunzio GALANTINO (Direttore Sett. Filosofico)
Massimo CONTE (Ricercatore)
Giacomo DI GENNARO (Ricercatore)
CENTRUM IGNATIANUM SPIRITUALITATIS (CIS)
Direttore:
Consiglieri:
Collaboratore volontario:
Pietro SCHIAVONE
Mario GIOIA
Rossano ZAS FRIZ DE COL
Carlo PALAZZOTTO
PUBBLICAZIONI DELLA SEZIONE
RASSEGNA DI TEOLOGIA
Rivista bimestrale
Edizioni San Paolo - Cinisello Balsamo (Mi)
Direttore:
Vice Direttore:
Consiglieri:
Saturnino MURATORE
Giuseppe LORIZIO
Donatella ABIGNENTE – Enrico CATTANEO
Corrado MARUCCI – Domenico PIZZUTI
Sergio TANZARELLA – Andrea VICINI
Redazione:
Nerina RODINÒ – Antonietta MARINI
Giovanni DRAGO – Mariapia MANZONI
Matilde TIDONE
Presso la stessa Editrice, a cura della direzione della Rivista: Collana RdT/Library
ALOISIANA
Collana di studi
Coeditrici: Morcelliana (Brescia) - Gregorian University Press (Roma)
Direttore:
Consiglieri:
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Ettore FRANCO
Donatella ABIGNENTE – Enrico CATTANEO
Paolo GAMBERINI – Antonio ORAZZO
INTELLECTUS FIDEI
Collana di manuali a cura della Sezione S. Luigi
Edizioni San Paolo - Cinisello Balsamo (Mi)
Coordinatore
Comitato scientifico
Saturnino MURATORE
Ettore FRANCO – Giuseppe MANCA
Domenico PIZZUTI – Elio SALA
SEGRETERIA DEGLI STUDENTI
Antonio DE FEO (Segretario Coordinatore)
Alberto PERNA (Vice Segretario)
Gian Paolo BORTONE
Antonio DELLA GATTA
Marco DE SIMONE
Augusto DI MEZZA
Salvatore FARÌ
Antonio FARINA
Alessandro GALLOTTI
Giovanni GUZZO
Luciano LARIVERA
Claudio MANFREDI
Hubert MVULA DINAYAME
Luca PALOMBO
Enrico PASSARO
Salvatore PICCOLO
Loris PIORAR
Pasquale RAGOZZINO
Sebastiano SEQUINO
Marco TORRACA
Antonino VATTIATA
Giuseppe MANCA (Docente delegato)
RAPPRESENTANTI DI CLASSE
Quinquennio:
1° anno: Antonio DELLA GATTA – Luca PALOMBO – Salvatore PICCOLO
2° anno: Giovanni GUZZO – Claudio MANFREDI – Pasquale RAGOZZINO
3° anno: Marco DE SIMONE – Enrico PASSARO – Loris PIORAR
4° anno: Augusto DI MEZZA – Antonio FARINA – Hubert MVULA DINAYAME
5° anno: Salvatore FARÌ – Sebastiano SEQUINO – Antonino VATTIATA
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ORGANICO DEI DOCENTI
ABIGNENTE DONATELLA
associata
Via S. Caterina 44
80132 NAPOLI
tf 081/415791
CATTANEO ENRICO
ordinario
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2466011
ASSENSO FILENA
incaricata
C.so Europa 84
80127 NAPOLI
tf 081/645925
COSTA EUGENIO
invitato
Via Barbaroux 30
10122 TORINO
tf 011/5629408
BARRUFFO ANTONIO
emerito
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
D’ALARIO VITTORIA
incaricata
Via Epomeo 287
80135 NAPOLI
tf 081/7673486
BASTIANEL SERGIO
invitato
Piazza della Pilotta 4
00187 ROMA
tf 06/67011
D’ANTUONO EMILIA
invitata
Via S. Antonio a Capodimonte 46
P.co Villa Teresa lotto 6/A
80131 NAPOLI
tf 081/445387
BITTASI STEFANO
incaricato
Piazzale Aldo Moro 1
00185 ROMA
tf 06/4455350
DEL RICCIO ROBERTO
assistente
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
CANTILLO GIUSEPPE
invitato
Via S. Giovanni Bosco 47
84100 SALERNO
tf 089/790821
DE SIMONE GIUSEPPINA
associata
Via E. Cantone 104
80038 POMIGLIANO D’ARCO (Na)
tf 081/8035226
CASALEGNO ALBERTO
straordinario
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
DI NAPOLI GIOVANNI
invitato
Via S. Michele 4
84050 LAUREANA CILENTO (Sa)
tf 0974/832235
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DI PINTO LUIGI
straordinario
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
GIRAUDO CESARE
invitato
P.zza S. Maria Maggiore 7
00185 ROMA
tf 06/4474170
FANULI ANTONIO
ordinario
Gradini S. Nicola da Tolentino 12
80135 NAPOLI
tf 081/418684
GRECO CARLO
ordinario
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
FERRARO SERGIO
aggiunto
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
INFANTE RENZO
invitato
Via C. Galiani 19/B
71100 FOGGIA
tf 0881/714900
FRANCO ETTORE
straordinario
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2466011
LORIZIO GIUSEPPE
invitato
Via Aurelia Antica 284
00165 ROMA
tf 06/69895659
GALANTINO NUNZIO
ordinario
Via Consolare 17
71042 CERIGNOLA (Fg)
tf 0885/423658
MAJORANO SABATINO
invitato
Via Merulana 31
00185 ROMA
tf 06/494901
GALIANO CARLO
invitato
Via D. Fontana 101
80128 NAPOLI
tf 081/7705202
MALOCCO LIVIO
lettore di inglese
Via Castagnaro 1/A
80078 POZZUOLI (NA)
GAMBERINI PAOLO
associato
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
MANCA GIUSEPPE
straordinario
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
GIOIA MARIO
emerito
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
MARAFIOTI DOMENICO
straordinario
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
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MARINO FRANCESCO
invitato
Via S. Michele 3
81030 CESA (Ce)
tf 081/8907624
ORAZZO ANTONIO
associato
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
MARRA BRUNO
incaricato
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
PARENTE ULDERICO
incaricato
Via G. Falcone 15
80016 MARANO (NA)
tf 081/5863528
MARUCCI CORRADO
ordinario
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
PATAUNER ANDREA
lettore di tedesco
Via Manzoni 153/I
80123 NAPOLI
tf 081/5755375
MASTANTUONO ANTONIO
incaricato
Via Novelli 37
86035 LARINO (Cb)
tf 0874/822771
PIAZZA ORAZIO FRANCESCO
ordinario
C.so Cusani 271
82036 SOLOPACA (Bn)
tf 0824/977827
MOSCATO LILIANA
incaricata
Via Posillipo 55
80122 NAPOLI
tf 081/5754766
PIZZUTI DOMENICO
emerito
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
MURATORE SATURNINO
ordinario
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
PROPATI GIUSEPPE
associato
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
NAPOLITANO ERASMO
incaricato
Via Ferrovia 20
80039 SAVIANO (Na)
tf 081/8201476
RUSSO ADOLFO
invitato
via B. Buozzi 112
80146 NAPOLI
tf 081/5723591-5653111
OITANA LUIGI
emerito
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
SALVATORE EMILIO
incaricato
Via Roma 164
81011 ALIFE (Ce)
tf 0823/918102
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SILVESTRI FRANCESCO
incaricato
Via della Conciliazione 1
00193 ROMA
tf 06/6868751
ZAS FRIZ DE COL ROSSANO C.
aggiunto
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
SCIBONA ROCCO
associato
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
TANZARELLA SERGIO
associato
Via Beneduce 5
81100 CASERTA
tf 0823/471311
TRUPIANO ANTONIO
incaricato
C.so Vittorio Emanuele 18
80122 NAPOLI
tf 081/7614170
VICINI ANDREA
incaricato
Via Petrarca 115
80122 NAPOLI
tf 081/2460-111
PROFESSORI EMERITI
BARRUFFO ANTONIO
BRUNO FRANCESCO
DI MARINO ANTONIO
FERRARO GIUSEPPE
GIOIA MARIO
GIUNCHEDI FRANCESCO
MARRANZINI ALFREDO
OITANA LUIGI
PIZZUTI DOMENICO
RUSSO BIAGIO
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INFORMAZIONI
STUDENTI
Sono ammessi come studenti della Sezione chierici diocesani, religiosi e laici. Gli
studenti si distinguono in:
− ordinari: sono iscritti e frequentano i programmi dei cicli che conducono
ai gradi accademici;
− straordinari: sono iscritti e ammessi, dietro consenso scritto del Vice Preside, a frequentare corsi secondo particolari “piani di studio” che non conducono a gradi accademici;
− uditori: dietro consenso scritto del Vice Preside sono iscritti e ammessi a
frequentare solo determinati corsi;
− fuori corso: non hanno espletato gli esami e/o conseguito il grado accademico entro il tempo previsto dal ciclo di studi prescelto. Per ulteriori
informazioni cf Interruzioni e Studenti fuori corso.
IMMATRICOLAZIONI E ISCRIZIONI
Le immatricolazioni e le iscrizioni al Quinquennio istituzionale, all’Anno pastorale e al primo semestre dei Bienni di Specializzazione si effettuano presso
l’Ufficio di Segreteria dal 2 settembre al 27 settembre 2002.
La seconda rata di versamento annuale delle tasse accademiche e l’iscrizione al
secondo semestre per i Bienni di Specializzazione si effettuano dal 13 gennaio al 14
febbraio 2003.
Gli studenti iscritti in questa Sezione come ordinari non possono contemporaneamente iscriversi ad altre Facoltà ecclesiastiche o civili.
Iscrizioni in ritardo: agli studenti che si iscrivono entro il 25 ottobre o entro il
28 febbraio è richiesta la compilazione di un modulo di domanda, il pagamento
della tassa di mora stabilita dalle Autorità competenti e l’approvazione per iscritto
del Vice Preside.
Immatricolazione o prima iscrizione
Documenti richiesti:
1. Domanda d’iscrizione, su modulo fornito dalla Segreteria.
2. Certificato di nascita in carta semplice oppure fotocopia di un documento di
identità (passaporto se lo studente è straniero), l'originale del quale deve essere esibito in Segreteria.
3. Titolo di studio in originale tale da dare diritto all’iscrizione alle Facoltà universitarie nella propria nazione (in Italia: titolo di scuola media superiore).
4. Attestati che dimostrino la conoscenza delle lingue classiche e moderne richieste.
5. Quattro fotografie formato tessera, su fondo chiaro (sul retro scrivere in stampatello nome e cognome).
informazioni
6. Nulla Osta del proprio Ordinario per sacerdoti, seminaristi, religiosi. Per i laici si richiede una lettera commendatizia dell’Autorità ecclesiastica.
7. Iscrizione, su modulo fornito dalla Segreteria, ai corsi opzionali, seminari, corsi integrativi.
8. Per l’iscrizione degli studenti di nazionalità non italiana è richiesta la documentazione stabilita dalle normative dello Stato Italiano.
9. Agli studenti di lingua non italiana: per ottenere l’iscrizione è richiesto il superamento dell’esame di idoneità linguistica, scritto e orale, secondo le modalità
stabilite dalle Autorità della Sezione (CdS 06.03.91).
Rinnovo semestrale/annuale dell’iscrizione
1. Domanda di rinnovo dell’iscrizione, su modulo fornito dalla Segreteria.
2. Iscrizione, mediante apposito modulo, ai corsi opzionali, seminari, corsi integrativi.
3. Comunicazione scritta di eventuale variazione del proprio stato di sacerdote,
chierico diocesano, religioso, laico.
4. Il rinnovo dell’iscrizione richiede che lo studente sia in regola con i versamenti
delle tasse accademiche degli anni precedenti.
Prima iscrizione ai Bienni di specializzazione
1. Domanda d’iscrizione, su modulo fornito dalla Segreteria.
2. Titolo di studio in originale tale da dare diritto all’iscrizione alle Facoltà universitarie della propria nazione (in Italia: titolo di scuola media superiore).
3. Titolo in originale di Baccalaureato in Teologia o documentazione degli studi
espletati nei singoli anni del sessennio filosofico-teologico (in questo ultimo
caso si richiede l’attestato del superamento di un esame di ammissione, secondo le modalità stabilite dalle Autorità della Sezione).
4. Attestato del curriculum del Quinquennio filosofico-teologico concluso con il
Baccalaureato (per gli studenti che non lo hanno svolto presso la Sezione S.
Luigi).
5. Attestati che dimostrino la conoscenza delle lingue richieste.
6. Quattro fotografie formato tessera.
7. Lettera di presentazione delle competenti Autorità ecclesiastiche.
Gli studenti devono presentare all’approvazione del Vice Preside, all’atto
dell’iscrizione, la scheda del piano di studi semestrale, accettata e firmata dal relativo Direttore di settore.
La frequenza ai Bienni di specializzazione decorre unitariamente a partire dal
semestre di iscrizione.
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informazioni
Rinnovo semestrale dell’iscrizione ai Bienni di specializzazione
1. Domanda di rinnovo, su modulo fornito dalla Segreteria.
2. Comunicazione scritta di eventuale variazione del proprio stato di sacerdote,
chierico diocesano, religioso, laico.
Gli studenti devono presentare all’approvazione del Vice Preside, all’atto del
rinnovo dell’iscrizione, la scheda del piano di studi semestrale, accettata e firmata
dal relativo Direttore di settore.
Il rinnovo dell’iscrizione richiede che lo studente sia in regola con i versamenti
delle tasse accademiche dei semestri precedenti.
Iscrizione al terzo ciclo
Per accedere al terzo ciclo si richiede, oltre al titolo di Licenza in originale,
un’adeguata e documentata conoscenza delle lingue antiche e di almeno tre delle
lingue moderne ritenute indispensabili dalle Autorità accademiche.
L’accoglimento della domanda di iscrizione, presentata al Vice Preside su modulo fornito dalla Segreteria, è condizionata all’effettiva possibilità di trovare un
direttore di tesi nell’ambito del settore di specializzazione prescelto.
Si ritengono legittimamente iscritti al terzo ciclo gli studenti che hanno depositato in Segreteria il titolo e lo schema della dissertazione, approvati dal V. Preside, e sono in regola con le tasse d’iscrizione.
Dalla data di iscrizione inizia la decorrenza dei due anni minimi richiesti per il
conseguimento del Dottorato (cf più avanti la normativa del terzo ciclo).
CORSI
1. Le discipline si distinguono in obbligatorie e opzionali. Le discipline obbligatorie, a loro volta, si distinguono in principali e complementari. I piani di
studio dei vari cicli prevedono anche corsi tutoriali, dissertazioni, esercitazioni
scritte e seminari.
2. I seminari comportano un numero chiuso (normalmente non più di 10 partecipanti), al fine di rendere effettivo il metodo seminariale. I seminari minori
(di 1 credit) si concludono con una indicazione di “rite frequentavit”, se svolti
regolarmente. Il docente può conferire un voto a studenti che si siano particolarmente distinti nello svolgimento del seminario stesso. I seminari maggiori (di 2 o più credits) comportano di norma un elaborato scritto, la cui valutazione concorre a determinare il voto del seminario. Questo elaborato è distinto dalla eventuale esercitazione scritta di filosofia o di teologia (cf n. 3).
3. A conclusione del biennio filosofico è prevista una esercitazione scritta di filosofia, concordata normalmente col docente del seminario maggiore. Essa dovrà constare orientativamente da un minimo di 20 a un massimo di 30 cartelle
dattiloscritte di 30 righe, 60 battute per riga. Nel triennio teologico, quando la
prova finale è l’esame comprensivo, lo studente è tenuto a presentare una eser-
18
informazioni
citazione scritta di teologia, concordata con un docente. Essa dovrà constare
orientativamente da un minimo di 20 a un massimo di 30 cartelle dattiloscritte
di 30 righe, 60 battute per riga. Copia di questi due elaborati deve essere consegnata in Segreteria, entro i termini stabiliti.
4. A conclusione del triennio teologico è prevista, come alternativa all’esame
comprensivo, una dissertazione o tesi, di almeno 60 cartelle dattiloscritte.
Questa dissertazione è sostitutiva dell’esercitazione scritta di teologia (cf n. 3).
5. Possono essere ammessi agli esami solo gli studenti regolarmente iscritti, che
abbiano partecipato ad almeno due terzi delle ore previste dai relativi corsi o
seminari e ne abbiano ottenuto dal docente l’attestazione firmata.
ESAMI
Esami di profitto
1. Tutti i corsi di insegnamento devono presentare, al termine del semestre o
dell’annualità, oltre alla attestazione di frequenza sul libretto accademico, una
valutazione positiva, attestata sullo statino emesso dalla Segreteria.
2. Il periodo di ritiro e di riconsegna degli statini da parte degli studenti viene indicato dalla Segreteria. Gli statini devono essere regolarmente compilati in
stampatello, con la corretta indicazione dei corsi, dei relativi docenti, della data, dell’appello e dell’anno di frequenza.
L’accettazione delle iscrizioni agli esami è subordinata all’avvenuto versamento delle tasse accademiche.
Gli statini vengono consegnati direttamente dalla Segreteria ai docenti: non
sono ritenuti validi statini di sessioni precedenti.
Non sono accettate, salva autorizzazione scritta del Vice Preside, e solo per
gravi motivi, iscrizioni agli esami oltre i termini di tempo stabiliti.
3. Le sessioni di esame sono indicate nel calendario accademico. La Segreteria fissa la data degli appelli: eventuali variazioni sono consentite solo da parte dei
docenti e con previo accordo con la Segreteria.
4. Il voto di un esame superato con esito positivo può essere ricusato una sola
volta, o in sede di esame – il docente annoterà la ricusazione sullo statino – o
in Segreteria entro il termine della sessione. La ricusazione comporta la ripetizione dell’esame.
5. La ripetizione di un esame non può avvenire entro la stessa sessione.
6. L’assenza ad un esame prenotato deve essere segnalata in Segreteria almeno
tre giorni prima dell’appello (esclusi sabato, domenica e giorni festivi). In caso
di assenza ingiustificata verrà applicata una penale.
7. Al termine della sessione gli studenti devono consegnare in Segreteria il libretto
accademico: il periodo di restituzione verrà indicato dalla Segreteria stessa.
19
informazioni
8. Ripetizioni di esame ed esami in ritardo comportano il versamento (per ogni
esame) della tassa stabilita dall’Autorità accademica. Sono considerati in ritardo gli esami non espletati entro la sessione invernale dell’anno successivo a
quello in cui il corso è stato svolto.
Esami finali
Gli esami finali possono essere sostenuti solo dopo il completo espletamento
del relativo ciclo di studi. Il testo del programma per l’esame comprensivo di baccalaureato o del modello di esame orale per la licenza è quello dell’anno accademico in corso (CdS 13.05.92).
1. Sessioni di esami finali, A.A. 2002-2003:
14
16
3
17
12
16
-
18
20
7
21
16
20
ottobre
dicembre
febbraio
marzo
maggio
giugno
2. Baccalaureato con dissertazione scritta
Con decisione del CdS 06.03.96 vengono proposti, ad experimentum, alla scelta dello studente due modelli di baccalaureato con dissertazione scritta:
a) dissertazione scritta su tema teologico e discussione orale su 3 punti del tesario, uno per area, su indicazione dello studente. La scelta di questo modello
comporta la partecipazione, con valutazione positiva, al seminario di sintesi;
b) dissertazione scritta su tema teologico e discussione orale “tesa ad evidenziare il grado di assimilazione delle discipline svolte nel quinquennio” a partire
dalla stessa dissertazione presentata. Lo studente che sceglie questo secondo modello può chiedere di sostituire il seminario di sintesi, in tutto o in parte, con un
corso tutoriale di 2/3 cr., da indicare nel piano di studi e attestare in Segreteria
all’inizio del 5° semestre, secondo la normativa vigente.
La prenotazione del baccalaureato in forma scritta (su modulo fornito dalla
Segreteria, unitamente al titolo della dissertazione, un breve schema di sviluppo e
la bibliografia essenziale, con la firma del docente che guiderà lo studente nel lavoro) dovrà essere consegnata:
−
per il modello a):
• entro la prima settimana di lezioni del 6° semestre per gli studenti che intendono sostenere l’esame finale al termine della sessione estiva;
• 4 mesi prima delle date sopra indicate, per gli studenti che si avvalgono delle altre sessioni di esame.
Si ricorda che sono esclusi dal computo i mesi dell’interruzione estiva (luglio agosto).
−
per il modello b): entro il termine delle lezioni del 4° semestre (4° Q.).
20
informazioni
La dissertazione dovrà constare orientativamente da un minimo di 60 a un
massimo di 100 cartelle dattiloscritte di 30 righe, 60 battute per riga. Il testo finale
rilegato, con la firma del docente e dello studente, deve essere consegnato in 4 copie presso la Segreteria almeno un mese prima dell’inizio della sessione di esami finali prescelta. Ad esso vanno allegati la segnalazione scritta del tesario scelto con i
tre punti dell’esame orale o la conferma della scelta del modello b) e il versamento
delle tasse accademiche.
3. Baccalaureato nella forma comprensiva
La domanda, su modulo apposito, deve essere presentata in Segreteria almeno
un mese prima dell’inizio della sessione di esami finali prescelta, unitamente alla
segnalazione del tesario scelto e al versamento delle tasse accademiche.
4. Licenza di specializzazione
Il titolo della dissertazione, un breve schema di sviluppo e la bibliografia essenziale, firmati dal docente che guiderà lo studente nella ricerca e dal Direttore di
Settore, devono essere consegnati in Segreteria entro l’ultima settimana del 3° semestre del Biennio per gli studenti che sostengono l’esame finale al termine della
sessione estiva; 6 mesi prima delle date precedentemente indicate, per gli studenti
che si avvalgono delle altre sessioni di esami. Si ricorda che sono esclusi dal computo i mesi dell’interruzione estiva (luglio - agosto).
La domanda di esame, su modulo apposito, e il testo finale rilegato della dissertazione, orientativamente da un minimo di 100 a un massimo di 200 cartelle
dattiloscritte di 30 righe, 60 battute per riga, con la firma del docente e dello studente, devono essere consegnati in quattro copie al Direttore di settore almeno un
mese prima della sessione di esami finali prescelta. Presso la Segreteria dovranno
essere effettuate la segnalazione scritta del modello di esame orale scelto e il versamento delle tasse accademiche.
5. Tesi dottorale
Le informazioni sono contenute nella introduzione relativa al Dottorato in Teologia.
21
informazioni
CERTIFICATI E DIPLOMI
–
Certificati e attestati: possono essere richiesti in Segreteria, mediante modulo
apposito e col versamento dei diritti stabiliti per l’anno in corso. L’intervallo
minimo per l’espletamento della richiesta è di 7 giorni.
–
Diplomi: al termine dei relativi corsi di studio e degli esami finali possono essere richiesti i diplomi di Studi Filosofici, di Baccalaureato in Teologia, di Anno
Pastorale, di Licenza Specializzata in Teologia.
Il diploma di Dottorato in Teologia viene rilasciato solo dopo la pubblicazione della tesi dottorale o di una sua parte, e la relativa consegna in Segreteria, secondo le norme indicate. Subito dopo la difesa della tesi dottorale è
possibile richiedere un attestato di Laurea.
All’atto della domanda per i diplomi si richiede il versamento della tassa
accademica in vigore: l’intervallo minimo per l’espletamento della richiesta è
di un mese.
Si ricorda che i Diplomi originali sono documenti non iterabili. Il ritiro
può avvenire solo da parte dello studente titolare o, in caso di necessità, mediante delega nominale scritta e presentazione di un documento valido di
identità da parte della persona delegata.
INTERRUZIONI E STUDENTI FUORI CORSO
1. Sono considerati in situazione d’interruzione solo gli studenti che hanno comunicato per iscritto l’esigenza di interrompere momentaneamente il ciclo di studi.
L’accettazione della comunicazione è subordinata al placet del Vice Preside.
2. Per gli studenti appartenenti al Clero diocesano o a Congregazioni religiose è richiesta una comunicazione scritta da parte dei relativi Superiori. Tale comunicazione è richiesta anche al momento della successiva ripresa degli studi.
3. Uno studente iscritto come ordinario al 1° ciclo (Baccalaureato) viene considerato fuori corso quando non consegue il Baccalaureato entro il 5° anno
dall’iscrizione. Le sessioni autunnale e invernale successive all’ultimo anno di
iscrizione ordinaria sono assimilate all’anno accademico precedente.
4. Uno studente iscritto come straordinario al 1° ciclo viene considerato fuori
corso quando non conclude il curriculum entro i termini previsti dal suo piano
di studi. Le sessioni autunnale e invernale successive sono assimilate all’anno
accademico precedente.
5. Uno studente iscritto come ordinario al 2° ciclo (Licenza) viene considerato fuori
corso quando non consegue il titolo accademico entro il 3° anno dall’iscrizione.
6. Uno studente iscritto come straordinario al 2° ciclo viene considerato fuori
corso quando non conclude il curriculum entro i termini previsti dal suo piano
di studi. Le due sessioni di esami successive alla normale conclusione del curriculum sono assimilate al semestre precedente.
22
informazioni
7. Uno studente iscritto al 3° ciclo (Dottorato) viene considerato decaduto quando
non ha discusso la tesi dottorale entro il 5° anno dall’iscrizione al Dottorato.
8. Agli studenti del 1° e 2° ciclo viene richiesto il rinnovo semestrale/annuale
dell’iscrizione anche durante i “periodi assimilati”.
Gli studenti fuori corso, all’atto del rinnovo dell’iscrizione per sostenere gli esami
arretrati, sono tenuti al versamento delle tasse accademiche degli anni o dei semestri
pregressi, secondo le disposizioni delle Autorità accademiche (cf CdS 13.05.92). Sono
inoltre tenuti al versamento delle tasse stabilite per gli esami “in ritardo”.
DECADENZA DEI CORSI
Ai fini del conseguimento dei Gradi Accademici di 1° e 2° ciclo, la Facoltà considera decaduti i corsi e i curricoli degli studenti che hanno superato i dieci anni di
iscrizione fuori corso, salvo delibera del Consiglio di Sezione (CdF 17.03.1993).
RICONOSCIMENTO DEGLI STUDI COMPIUTI ALTROVE
1. Chi ha iniziato gli studi filosofico-teologici in una Facoltà canonicamente eretta dalla S. Sede, può essere ammesso a continuarli, senza obbligo di ripetere
gli anni in essa compiuti; non può, tuttavia, conseguire alcun grado accademico senza aver soddisfatto a tutte le condizioni prescritte per detto grado
dagli Statuti e dai programmi di questa Sezione.
2. Chi ha iniziato gli stessi studi fuori di una Facoltà canonicamente eretta dalla
Santa Sede, per essere ammesso deve integrare i corsi del primo ciclo, sostenendo gli esami e le altre prove che le Autorità Accademiche determineranno dopo
aver esaminato i programmi svolti e i voti riportati dal candidato.
3. Il riconoscimento di discipline e di corsi, compiuti con successo nelle Università
civili o in altri Istituti o Centri qualificati di studi, viene determinato, caso per caso, dal Vice Preside, secondo le direttive stabilite dal Consiglio di Facoltà.
4. Nessuno può essere ammesso a sostenere gli esami o le altre prove prescritte
per il conseguimento di un grado accademico, senza una regolare partecipazione ai corsi accademici, da stabilirsi caso per caso.
23
informazioni
NOTA SUGLI EFFETTI CIVILI
DEI TITOLI ACCADEMICI RILASCIATI
I titoli accademici di Baccalaureato, Licenza e Dottorato in teologia rilasciati
dalla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale sono di diritto pontificio.
Agli effetti civili hanno valore secondo i concordati e le legislazioni vigenti nei vari
Stati, e le norme particolari delle singole Università o Istituti Universitari.
In Italia, in forza del D.P.R. 2/2/1994 n. 175, art. 2, ad integrazione di quanto
già stabilito negli Accordi di revisione del Concordato (18/2/1984, art. 10, rat.
Legge 25/3/1985 n.121), per Teologia e Sacra Scrittura vale quanto segue:
«I titoli accademici di baccalaureato e di licenza nelle discipline di cui all’art. 1,
conferiti dalle Facoltà approvate dalla Santa Sede, sono riconosciuti, a richiesta
degli interessati, rispettivamente come diploma universitario e come laurea con
decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, su
conforme parere del Consiglio universitario nazionale. Il riconoscimento è disposto previo accertamento della parità della durata del corso di studi seguito a
quella prevista dall’ordinamento universitario italiano per i titoli accademici di
equivalente livello; si dovrà anche accertare che l’interessato abbia sostenuto
un numero di esami pari a non meno di 13 annualità d’insegnamento per i titoli
da riconoscere come diploma universitario, e pari a non meno di 20 annualità
d’insegnamento per i titoli da riconoscere come laurea.
Al predetto fine l’interessato dovrà produrre il titolo accademico conseguito,
corredato degli esami sostenuti, in copia rilasciata dalla Facoltà che lo ha
conferito, autenticata dalla Santa Sede».
Rimangono inoltre invariate le precedenti disposizioni, che già prevedevano il
riconoscimento della validità dei Diplomi di Licenza e di Dottorato se vidimati dalle competenti Autorità Ecclesiastiche e Civili. Oltre a fregiarsi legittimamente del
titolo di “Dottore”, essi consentono:
a) L’immatricolazione nelle Università e Istituti Universitari statali e liberi, salvi
sempre i poteri discrezionali dei singoli Consigli di Facoltà degli Atenei e Istituti Universitari.
b) L’esenzione da frequenze e l’abbreviazione dei corsi universitari, sempre a discrezione delle Autorità Accademiche.
c) L’abilitazione all’insegnamento nelle Scuole Medie di 1° grado, meramente private, o legalmente riconosciute, o pareggiate, dipendenti o meno da Enti Ecclesiastici o Religiosi.
N.B. – Tale riconoscimento viene concesso, mediante la Dichiarazione Ministeriale di Equipollenza al titolo statale, a coloro che hanno superato due esami
(di Italiano e di Storia civile) presso una Facoltà o Istituto Universitario statale
o libero (art. 7 del R.D. del 6.5.1925, n. 1084).
24
informazioni
d) L’ammissione ai Corsi-Esami di Stato per il conseguimento dell’abilitazione o
idoneità all’insegnamento nelle Scuole o Istituti, parificati o pareggiati, di
istruzione Media di 1° e 2° grado, dipendenti da Enti Ecclesiastici o Religiosi,
relativamente a quelle discipline per le quali sono richieste le Lauree in Lettere
o in Filosofia conseguite presso le Università statali o libere (art. 31 della legge
19.1.1942, n. 86).
e) L’esercizio provvisorio dell’insegnamento nelle Scuole di cui al punto d), in attesa del conseguimento delle corrispondenti abilitazioni (Nota Ministeriale del
5.12.1958 e successive estensioni: n. 411 del 10.11.1964; n. 498 del 29.11.1965;
n. 429 del 15.11.1966).
Per ottenere la vidimazione del Diploma si richiede una domanda da parte del
competente Superiore Ecclesiastico, in cui si specifichi l’uso che si intende fare del
Diploma. Le vidimazioni richieste per l’Italia sono, nell’ordine:
1.
2.
3.
4.
Congregazione per l’Educazione Cattolica (P.zza Pio XII 3 – Roma).
Segreteria di Stato di Sua Santità (Palazzo Apostolico – Vaticano).
Nunziatura Apostolica in Italia (via Po 27 – Roma).
Prefettura di Roma/Uff. Legalizzazioni (via IV Novembre 119/A).
ORARIO DI SEGRETERIA
Nei giorni di lezione ore 8,45 - 12,45
ORARIO DI BIBLIOTECA
9,00 - 18, 30 (venerdì 17, 30)
Sabato chiuso
25
informazioni
TASSE ACCADEMICHE ANNO 2002-2003
Quinquennio
Immatricolazione
Prima rata d’iscrizione (1° sem.)
Seconda rata d’iscrizione (2° sem.)
Fuori corso (tassa annuale)
Esame di Baccalaureato
Diploma di Studi Filosofici
Diploma di Baccalaureato
26
¼ 125,00
360,00
360,00
330,00
75,00
45,00
75,00
Bienni di specializzazione
Immatricolazione
Iscrizione semestrale
Fuori corso (tassa annuale)
Esame di Licenza
Diploma di Licenza
125,00
400,00
330,00
250,00
145,00
Dottorato
Immatricolazione
Iscrizione al Terzo Ciclo
Esame di Laurea
Diploma di Dottorato
125,00
650,00
350,00
205,00
Uditori
Immatricolazione
Iscrizione semestrale
- (più) per ogni corso
- (più) per ogni esame
125,00
65,00
16,00
20,00
Anno pastorale
Immatricolazione - 1=/2= rata cf Quinq.
Diploma di Anno pastorale
45,00
Diritti di Segreteria
Ripetizione o ritardo di esame
Assenza ingiustificata all’esame
Esame fuori sessione
Attestati
Attestati con punteggio
Tassa mora-iscrizione
Duplicati: - tesserini
- libretti
8,00
15,00
18,00
6,00
10,00
26,00
8,00
15,00
Parte Seconda
GLI STUDI
QUINQUENNIO ISTITUZIONALE (1° CICLO)
Nuovo piano di studi
Piano generale degli studi
Biennio filosofico
Triennio teologico
BIENNI PER LA LICENZA SPECIALIZZATA (2° CICLO)
Biennio in teologia biblica
Biennio in teologia dogmatica
Biennio in teologia della vita cristiana
DOTTORATO IN TEOLOGIA (3° CICLO)
ANNO PASTORALE (CICLO COMPLEMENTARE)
IL QUINQUENNIO ISTITUZIONALE
(1° ciclo)
NUOVO PIANO DI STUDI
(Approvato ad experimentum dal CdS 31.05.2000)
1. Impostazione generale
1.0. Il nuovo Piano di studi del Quinquennio si ispira a tre esigenze fondamentali:
a) unificare maggiormente la proposta dei contenuti, così da favorire un migliore apprendimento e facilitare la sintesi al di dentro dell’attuale pluralismo filosofico-teologico.
b) rendere le didattiche più attive e appropriate, riducendo le lezioni cattedratiche e incrementando forme seminariali, gruppi di studio ecc.
c) diminuire il numero dei corsi e degli esami.
1.1. Aree e corsi
1.1.1. Il Piano si struttura in 8 aree: tre per il biennio filosofico e 5 per il triennio
teologico.
1.1.2. Ogni area si suddivide in nuclei tematici e questi si esplicitano in temi principali e temi di approfondimento oppure in approfondimenti e integrazioni.
1.1.3. La strutturazione per nuclei tematici permette al Piano degli studi una discreta flessibilità, perché consente diversi accorpamenti, e una più chiara visibilità
del legame dei contenuti sia nei temi principali sia in quelli integrativi o di approfondimento.
1.1.4. Ogni area prevede un’introduzione generale in cui si spiegano i diversi nuclei e il loro collegamento e un riepilogo finale. Ogni nucleo tematico a sua volta richiede un’introduzione specifica.
1.1.5. Uno o più nuclei tematici compongono un corso. Ogni corso costituito da
più nuclei tematici, può essere svolto da uno o più docenti, secondo le esigenze
della Sezione e le competenze specifiche, a giudizio del Vice Preside.
1.1.6. Il Piano prevede 10 corsi per il Biennio filosofico e 15 per il Triennio teologico.
1.1.7. Un corso svolto da più docenti deve salvaguardare l’unità dei contenuti e i
tipi di didattica, decisi dal Piano e concretizzati dal gruppo stesso dei docenti della
materia con il coordinatore della rispettiva area tematica.
29
nuovo piano di studi
1.2. I coordinatori
1.2.1. Il Vice Preside, come autorità responsabile dell’applicazione del Piano, nomina un coordinatore per ogni area, previa consultazione dei docenti dell’area stessa.
1.2.2. I coordinatori sono scelti ordinariamente fra i docenti stabili, possibilmente
fra gli ordinari o gli straordinari, eccezionalmente fra gli associati. La durata del loro incarico è di tre anni, rinnovabili con la medesima procedura della nomina.
1.2.3. Essi costituiscono un Consiglio consultivo del Vice Preside, che questi convocherà quando lo riterrà utile per il coordinamento generale dell’insegnamento nel
Quinquennio o per le verifiche del Piano nel suo svolgimento.
1.2.4. Il coordinatore ha il compito di:
a) coordinare la didattica, attraverso incontri periodici con i docenti assegnati
all’area e incontri sia collettivi (di corso) che personali con gli studenti.
b) realizzare un accordo con le altre aree, impegnate contemporaneamente nel
semestre o nell’anno, così da utilizzare al meglio le possibilità di luoghi e di
tempi di cui la Sezione può disporre e favorire l’integrazione interdisciplinare.
c) coordinare la ricerca attraverso la struttura dei seminari permanenti esistenti o da creare.
1.2.5. Il coordinatore, in caso di rilevanti divergenze con uno o più docenti della
sua area, a proposito dei contenuti, della didattica e delle verifiche, rimetterà la
soluzione al parere del Vice Preside, il quale potrà avvalersi del consiglio degli altri
coordinatori. A tale parere superiore può appellarsi autonomamente ogni docente
dell’area stessa.
1.2.6. Nel Consiglio dei coordinatori, avendo cura di sentire e riportare il parere
degli studenti, ciascuno farà una relazione di bilancio annuale riguardante la programmazione e la verifica della propria area. Su tale base il Vice Preside farà al
Consiglio di Sezione un resoconto globale.
1.3. Didattica
1.3.1. Il Piano prevede forme diversificate di didattica: lezioni cattedratiche, seminari, gruppi di studio, di discussione e seminariali, assemblee di dibattito e di approfondimento, elaborati scritti, corsi tutoriali e semitutoriali.
1.3.2. Le lezioni cattedratiche indicano il senso generale dello studio in questione, il
metodo da seguire e i nodi o le categorie più importanti. Orientativamente esse non
dovrebbero superare il numero di ore assegnate all’insieme delle altre forme più attive di didattica. Fanno eccezione, per la loro indole specifica, i corsi esegeticoteologici, quelli storici, di Diritto canonico e di scienze umane, che possono svolgersi in
forma cattedratica per circa i due terzi dei credits complessivi assegnati.
30
nuovo piano di studi
1.3.3. I gruppi di studio sono finalizzati principalmente ad approfondire e assimilare dei contenuti, specie in riferimento a un testo. I gruppi di discussione tendono
in particolare alla problematizzazione e al confronto di opinioni, soprattutto attraverso una bibliografia, assumendo in tal caso la forma seminariale, o almeno seguendo dei questionari di ricerca e di orientamento. Le assemblee di dibattito o di
approfondimento tendono a scopi simili ai gruppi di discussione, ma si realizzano
nell’ambito dell’intera classe. Gli elaborati scritti mirano all’espressione chiara di
alcuni punti particolari della materia e possono coronare un lavoro di gruppo o assembleare da parte del singolo studente, secondo i suoi personali interessi.
1.3.4. I corsi tutoriali richiedono elaborati scritti, letture di approfondimento e verifiche. Il corso semitutoriale esige la frequenza alle lezioni cattedratiche, un elaborato scritto di approfondimento personale e la verifica finale.
1.3.5. Per favorire un apprendimento proporzionato al tempo di studio degli studenti, i gruppi di studio o di discussione e seminariali:
a) sono riservati ai corsi o ai nuclei tematici più ampi al di dentro di ciascuna
area e vengono decisi dall’area stessa;
b) in ogni classe e contemporaneamente non se ne potranno svolgere più di due.
1.3.6. A queste forme di didattica si aggiungono:
a) i seminari che le aree sono invitate a proporre al di dentro dei credits assegnati a ciascuna di esse, utilizzando i temi di approfondimento;
b) un seminario maggiore che introduce l’esercitazione scritta di filosofia, un
seminario di sintesi che introduce l’esercitazione scritta di teologia o la dissertazione di teologia.
1.4. Le verifiche
1.4.1. Le verifiche sono finali o “in itinere”. Le verifiche finali corrispondono al
numero dei corsi e si svolgono perciò alla fine del semestre per i corsi semestrali e
alla fine dell’anno per i corsi annuali. Per i corsi che si svolgono in tre semestri
consecutivi la verifica finale può avvenire in due tempi.
1.4.2. Il contenuto dell’esame finale di ogni corso è costituito dalle parti esposte in
forma cattedratica e viene determinato dall’area, in base a criteri di essenzialità e
su proposta dei singoli docenti per la parte riguardante il proprio insegnamento.
Possono essere riassunte in un tesario sintetico o in altre forme più idonee.
1.4.3. Gli esami finali dei corsi tenuti da più docenti si svolgono davanti a una
commissione oppure, fatta salva l’unità di impostazione (cf sopra, 1.1.7), davanti a
un singolo docente, a giudizio del Vice Preside. Nel primo caso la valutazione si
computa con la media dei voti espressi da ciascun commissario.
31
nuovo piano di studi
1.4.4. Le verifiche effettuate in itinere riguardano le parti di ciascun corso sviluppate
in forma diversa da quella cattedratica. Esse avvengono durante lo svolgimento del
corso stesso e non in momenti particolari intesi come esami. Queste verifiche riguardano sia i risultati dell’apprendimento, che l’impegno e la partecipazione attiva.
1.4.5. La valutazione finale di ciascun corso viene calcolata facendo la media tra la
votazione riguardante l’esame finale e tutte le altre verifiche effettuate in itinere.
1.4.6. La prova finale per il baccalaureato può avvenire secondo due modalità:
a) un seminario di sintesi, che ha come punto di riferimento il simbolo della fede. Esso richiede la partecipazione attiva e introduce all’esercitazione scritta
di teologia;
b) una dissertazione scritta o tesi, a norma degli Statuti Generali art. 30,7.
1.5. Norme di applicazione
1.5.1. Il Piano viene applicato con gradualità, a partire dall’anno accademico 20002001. Questa applicazione sarà integrale iniziando con il primo anno di filosofia, così
che nell’arco di 5 anni esso possa essere totalmente sperimentato. Nel frattempo il
Consiglio di Sezione potrà operare modifiche parziali, in punti particolari, quando la
sperimentazione lo richiedesse. Dopo questo periodo la Sezione dovrà rivederlo e
approvarlo definitivamente con le modifiche che l’esperienza avrà suggerito.
1.5.2. In tutti gli anni del quinquennio nei quali non entra in vigore nella sua integralità, il Piano viene applicato parzialmente. Restano i corsi, le verifiche, le didattiche e i contenuti del Piano precedente, ma i corsi e i relativi docenti si inseriscono
nelle aree, come previsto dal nuovo Piano e secondo la descrizione fatta nei punti
2.1.1, 2.2.2 e 2.2.3. Entrano in vigore anche le funzioni dei coordinatori, come previsto nel numero 1.2.1 della Impostazione generale.
1.5.3. In questa fase di applicazione parziale le aree hanno il compito di:
a) favorire la collaborazione tra i docenti in vista di una migliore conoscenza
dei rispettivi insegnamenti, di una proposta più organica dei contenuti
(evitando anzitutto le ripetizioni) e di eventuali prospettive di ricerca;
b) promuovere e gestire, d’intesa con il Vice Preside, sperimentazioni didattiche circostanziate e parziali, in previsione del nuovo Piano, tenendo conto
dell’utilità e delle possibilità concrete degli studenti.
32
nuovo piano di studi
2.1. IL BIENNIO FILOSOFICO
2.1.0. Premesse
2.1.1. Il biennio filosofico si articola in tre aree tematiche: area epistemologicometafisica, area antropologica e area storica. Nell’area epistemologico-metafisica sono confluite le seguenti discipline: Introduzione alla filosofia, Logica, Epistemologia,
Metafisica, Filosofia della natura, Ermeneutica, Estetica e il Seminario maggiore.
Nell’area antropologica confluiscono l’Antropologia filosofica, l’Etica generale e speciale, la Filosofia della religione e l’Introduzione alla storia delle religioni, la Sociologia, la Psicologia e il Seminario maggiore. L’area storica abbraccia, oltre la Storia
della filosofia, anche la Storia della Chiesa, svolta in precedenza nell’ambito del
triennio teologico.
2.1.2. L’Area epistemologico-metafisica propone un percorso teoretico unitario,
che consente di legare insieme le tematiche delle discipline confluite nell’area;
quella antropologica si sviluppa attorno alla domanda “chi è l’uomo?” e coinvolge
non solo le materie strettamente filosofiche, ma anche la Psicologia e la Sociologia.
2.1.3.1. L’Area storica comprende corsi e insegnamenti attinenti alla storia della
filosofia e alla storia della Chiesa, accomunati dalla connotazione diacronica che caratterizza tali discipline. L’intento è quello di consentire allo studente un approccio non marginale alle varie epoche storiche, in modo da poter cogliere il senso
delle differenti epoche e, contestualmente, studiare i processi caratterizzanti il
cammino della Chiesa nel tempo e gli atteggiamenti di volta in volta assunti
all’interno e nei confronti dei diversi momenti storici. Si possono prevedere incontri interdisciplinari con momenti di riflessione e di studio su tematiche storiche e
storico-filosofiche, che si stanno svolgendo parallelamente.
2.1.3.2. I corsi di Storia della filosofia si propongono inoltre: a) di offrire agli studenti un’adeguata contestualizzazione degli Autori, cui si fa riferimento anche nei corsi
sistematici; b) un contatto diretto con i testi, in cui si cristallizza il pensiero dei classici (lettura e commento di testi-chiave relativi alle diverse epoche); c) mostrare la valenza speculativa dell’evento Cristo come storicamente si dispiega nelle diverse figure
teoretiche esaminate. I corsi di Storia della Chiesa si propongono di: a) fornire agli
studenti quadri di riferimento storico e storiografico per il futuro studio della teologia; b) offrire un adeguato supporto allo studio delle discipline più propriamente positive; c) proporre una congrua metodologia per l’acquisizione di una consapevolezza
critica in ordine al superamento di luoghi comuni, anacronismi, facili generalizzazioni; d) porre lo studente in rapporto con i vissuti della comunità credente nei diversi
periodi.
2.1.4. L’area epistemologico-metafisica e quella antropologica propongono ciascuna
un seminario maggiore di 4 credits, per introdurre gli studenti ad affrontare temi
connessi con le problematiche delle rispettive aree. Tali temi si sviluppano nella prevista esercitazione scritta di filosofia.
33
nuovo piano di studi
2.1.1. AREA EPISTEMOLOGICO - METAFISICA
Coordinatore: prof. Saturnino MURATORE
CORSI
NUCLEI TEMATICI
TEMI PRINCIPALI
APPROFONDIMENTI
Introduzione 1. Lettura problematica Introduzione generale
al biennio filosofico
del presente culturale
alla filosofia
Cr. 1
Il difficile rapporto
fides/ratio
2. Quadro storico della L’attuale frammentazione dei saperi
problematica
Metodologia
Cr. 1
2.1. I principali modelli
interpretativi del reale
Dalla logica sillogistica
alla logica formale: i limiti dei formalismi puri
Logica
Cr. 2
2.2. I modelli epistemolo- Temi di estetica e teorie Ebraismo e filosofia
della comunicazione
gici contemporanei
Epistemologia 3. Il problema della verità
Cr. 5
Estetica
Cr. 2
Ermeneutica
Cr. 2
Filosofia
della natura
Cr. 2
Filosofia
dell’essere
Cr. 6
34
Variazioni della nozione
di natura
4. Il dinamismo intenzio- La coscienza storica e la
ragione ermeneutica
nale della coscienza come metafisica implicita
5. La metafisica esplicita La Koiné scientifica e
tecnologica
come integrazione
conoscitiva
Le scienze cognitive:
il problema mentecorpo
6. Alla ricerca del Fon- Le nuove cosmologie
damento ultimo
Il problema del male
7. Il quadro metafisico
creazionista
Evoluzionismo
e creazionismo
8. Metafisica e teologia
Responsabilità per il
creato
–––––
Seminario maggiore
Avvio dell’esercitazione
scritta
nuovo piano di studi
2.1.2. AREA ANTROPOLOGICA
Coordinatore: prof. Nunzio GALANTINO
CORSI
NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI
APPROFONDIMENTI CR.
Antropo- Costanti filosofiche A. Dall’ontologia sostanzialista
1. Fondamenti epi- 5
stemologici
dell’universo
all’ontologia relazionale
logia filodell’antropologia
personale
B. Reciprocità (pericòresi, prossofica
filosofica
simità e co-esistenza)
2. La parabola antiC. Storicità, morte e futuro
umanistica condell’uomo
D.Incarnazione (corpo-corporeità, temporanea.
impegno, presenza e azione)
E. Vocazione (libertà - trascendenza - interiorità)
Etica
Libertà incarnata A. La dimensione morale della
1. Originalità e speci- 6
e responsabilità
persona
ficità dell’esperienza morale
dell’essere per- B. L’essenza della moralità
sonale
C. Fondamento ontologico e og- 2. Fenomenologia
gettività del valore morale
del valore morale
3. Il dovere come
esigenza incondizionata di moralità
4. Temi e problemi
di etica sociale
Storia e
Trascendenza della A. Le scienze della religione
persona ed espe- B. La storia delle religioni
Filosofia
rienza del sacro C. La fenomenologia storica delle
della relireligioni
gione
D.Fenomenologia dell’esperienza
religiosa
E. Ermeneutica dell’esperienza
religiosa
F. Fondamento ontologico-veritativo dell’esperienza religiosa
1. Le religioni uni- 7
versali
2. Secolarizzazione e
nuove religioni
3. La questione ermeneutica
4. Teologia filosofica
e filosofia della
religione
Psicologia Natura e struttura A. Natura della personalità
1. Principali teorie
della personalità B. Attributi e processi dell’io
della personalità
psichica
C. Psicodinamica della personalità 2. Psicologia della
religione
3
Sociologia L’uomo nella vita A. Premesse storico-fenomenolo- 1. Mappa delle teorie 3
sociale
giche
macro e microB. I concetti fondamentali della
sociologiche convita sociale
temporanee
C. Stratificazione e disguaglianze 2. Sociologia della
sociali
religione
35
nuovo piano di studi
2.1.3. AREA STORICA
Coordinatore: prof. Antonio ORAZZO
CORSI
NUCLEI TEMATICI
TEMI PRINCIPALI
APPROFONDIMENTI CR.
Storia della 1. Lo spirito e il pensiero
dell’antichità pagana e
filosofia
cristiana
antica e
medievale 2. Lo spirito e il pensiero
della cristianità medievale
A. Le origini della filosofia Filosofia e religione 6
occidentale
Filosofia e mitologia
B. Sviluppo e figure del
Monografia: uno dei
grandi maestri
pensiero greco
medievali
C. Cristianesimo e filosofia
D.Sviluppo e figure del
pensiero medievale
Storia della 1. Genesi, diffusione e
struttura del CristiaChiesa
nesimo antico
antica e
2.
Occidente
latino e
medievale
germanico. Inculturazione, istituzioni
3. Sviluppi e crisi
dell’universalismo
A. Rapporti Cristianesimo- Archeologia cristiana 6
Impero
B. Cristianesimo, ellenismo e giudaismo
C. Migrazioni germaniche
ed evangelizzazione
D.Respublica christiana
E. Riforma gregoriana
F. Teocrazia medievale
Storia della 1. La modernità e il suo A. Genesi della modernità Monografie su auto- 6
pensiero
occidentale
ri o testi del penfilosofia
siero moderno e
moderna e 2. Tra moderno e post- B. Sviluppo e figure del
moderno: il contempensiero moderno
contemporaneo
contempoporaneo
C. Sviluppo e figure del
ranea
pensiero contemporaneo
Storia della 1. Riforma e controriforma
Chiesa
moderna e 2. La Chiesa nell’età dei
lumi
contempo3.
La
Chiesa nell’Ottoranea
cento
4. La Chiesa nel Novecento
36
A. L’età dell’assolutismo Chiesa e totalitarismi 6
B. Giansenismo e Gallicanesimo
C. La questione romana
D.Il Sillabo e il Vaticano I
E. La questione sociale
F. Il modernismo
G.La Chiesa e i conflitti
mondiali
H.Il Vaticano II e il postconcilio
nuovo piano di studi
2.2. IL TRIENNIO TEOLOGICO
2.2.0. Premesse
2.2.1. Le aree del triennio teologico, eccetto quella biblica, sono di tipo tematico.
2.2.2. L’area biblica si articola nei due corsi fondamentali di Antico Testamento
(comprendente AT/1 Pentateuco, AT/2 Profeti, AT/3 Sapienziali e altri scritti) e
Nuovo Testamento (comprendente NT/1 Sinottici e Atti, NT/2 Corpus paulinum,
NT/3 Corpus Johanneum), preceduti dai corsi complementari di Introduzione generale alla Bibbia e di Lingue (ebraico I-II e greco biblico).
2.2.2.1. Ciascuna parte dei due corsi biblici fondamentali, rispettando la pluralità
dei metodi e degli approcci, si propone di introdurre gli alunni a “saper leggere”
un testo e comporta perciò un’introduzione critica, esemplificazioni esegetiche e
linee di teologia biblica. Non può esserci quindi sovrapposizione tra le parti dello
stesso corso.
2.2.3. Le aree tematiche sono: l’area cristologico-fondamentale, l’antropologicospirituale, l’ecclesiologico-sacramentale e la morale. Nell’area cristologico-fondamentale confluiscono l’Introduzione alla teologia e la Patrologia, la Teologia fondamentale (Rivelazione, Tradizione e Ispirazione), la Cristologia, l’Unità e Trinità di
Dio. L’area antropologico-spirituale comprende: l’Antropologia teologica, la Grazia
e le Virtù teologali, l’Escatologia e la Teologia spirituale. L’area ecclesiologicosacramentale include l’Ecclesiologia e la Mariologia, la Liturgia, la Sacramentologia,
il Diritto canonico, la Teologia pastorale e la Catechetica. L’area morale comprende
la Morale fondamentale e la Morale speciale.
2.2.3.1. Ciascun nucleo tematico viene trattato in tre aspetti distinti e strutturati:
a) biblico
b) storico o storico-dogmatico
c) sistematico e proposte di teologia contemporanea
2.2.3.2. L’area antropologico-spirituale intende integrare in profondità, pur nel rispetto delle diverse metodologie, i contenuti dogmatici e l’esperienza spirituale, che
diventa così non solo il culmine della riflessione teologica, ma anche una fonte di
ispirazione.
37
nuovo piano di studi
2.2.4. AREA BIBLICA
Coordinatore: prof. Ettore FRANCO
CORSI
NUCLEI PRINCIPALI TEMI PRINCIPALI
Introduzione 1. Ambiente
generale alla
2. Testo
Bibbia
3. Ermeneutica
Antico
Testamento
CR.
1. Linee essenziali di geografia, archeologia e storia 3
di Israele
2.1. Formazione e trasmissione del testo (AT, NT,
Apocrifi)
2.2. Critica testuale (AT e NT)
3. Metodi, strumenti e sussidi
AT/1: Pentateuco
1.1. I risultati della critica letteraria: composizio- 4
ne, struttura e messaggio dei singoli libri
1.2. Gen 1-11, Es 19-20.24, Dt 6
1.3. Teologia delle tradizioni pentateucali
AT/2: Profeti
2.1. Storia dell’interpretazione e teologia ebraica 4
del profetismo; composizione, struttura e
messaggio dei singoli libri (profeti anteriori
e posteriori, compreso Dan e l’apocalittica)
2.2. Vocazione ed esistenza profetica; i canti del
Servo; la nuova alleanza
2.3. Teologia delle tradizioni profetiche
AT/3: Sapienziali e 3.1. La poesia ebraica e il libro dei Salmi: composi- 4
altri scritti
zione, struttura, generi letterari; la sapienza in
Israele: apporto critico di Giobbe e Qohelet;
scritti midrashici; ellenizzazione e libri dei
Maccabei
3.2. Esegesi, teologia e lettura cristiana di alcuni
Salmi
3.3. La giustizia di Dio in Giobbe; creazione, storia
e salvezza nel libro della Sapienza; immortalità
e risurrezione alle soglie dell’era cristiana
38
nuovo piano di studi
CORSI
NUCLEI PRINCIPALI TEMI PRINCIPALI
CR.
Nuovo
Testamento
NT/1: Sinottici e
Atti
1.1. Storia della ricerca, origine, natura, interpre- 4
tazione, valore storico e teologico
dei Vangeli sinottici e degli Atti; struttura e
teologia di Mc, Mt, Lc-At
1.2. Esemplificazioni esegetiche della duplice e
della triplice tradizione
1.3. Cristologia dei Sinottici
NT/2: Corpus
Paulinum
2.1. Vita e opera di Paolo; autenticità, composizio- 4
ne, struttura e teologia delle singole lettere
2.2. La parola della croce e la risurrezione dai
morti; la giustizia di Dio; Cristo nuovo Adamo, la vita nello Spirito
2.3. Linee di teologia e di cristologia paoline
3.1. Sfondo culturale, composizione e struttura
NT/3: Corpus
4
del IV Vangelo, delle Lettere (1-3 Gv) e
Johanneum
dell’Apocalisse
3.2. Linee di cristologia ed ecclesiologia giovannea;
tematiche teologiche fondamentali
3.3. Esemplificazioni esegetiche
Corsi
Greco classico
complementari
e propedeutici Greco biblico
4
2
Ebraico/1
2
Ebraico/2
3
39
nuovo piano di studi
2.2.5. AREA CRISTOLOGICO - FONDAMENTALE
Coordinatore: prof. Carlo GRECO
CORSI
NUCLEI TEMATICI
Introduzione 1. Modelli storici di
intellectus fidei
alla teologia
e Patrologia 2. Oggetto e metodo della teologia
sistematica
TEMI PRINCIPALI
APPROFONDIMENTI CR.
A. La teologia dei Padri
Figure significative 5
B. La teologia medievale
della Patrologia
C. La teologia nell’epoca moderna
D.La teologia nell’epoca contemporanea
Teologia
3. La rivelazione
fondamentale
A. La rivelazione di Dio nella
creazione e nella storia
B. La rivelazione in Gesù Cristo (Singolarità di Gesù; la
pienezza della rivelazione
nel mistero pasquale)
La rivelazione di Dio 7
nelle religioni
4. La credibilità A. La credibilità: problematica
della rivelazione
e criteri
B. Mediazione dell’universalità
della rivelazione e sua fondazione teologica
5. Rivelazione e
tradizione
Cristologia
e Trinità
A. Rivelazione, tradizione e
Scrittura (Ispirazione e canone biblico)
B. Tradizione e magistero
C. Il dogma e il concetto di
sviluppo dogmatico
6. Il Dio di Gesù A. Unicità di Dio
Cristo
B. Il Padre di Gesù Cristo
1. Tradizione viva e
sensus fidelium
2. La tradizione nel
dibattito ecumenico
L’ebreo Gesù
7. Cristologia
A. L’evento dello Spirito dai profe- La fede di Gesù
pneumatologica ti all’avvento del Regno di Dio
B. Lo Spirito Santo nell’evento
di Cristo
8. Soteriologia
cristologica
A. La passione e morte di Gesù Solidarietà e universalità della salvezCristo
B. Significato soteriologico ed
za in Gesù Cristo
escatologico di Gesù risorto
9. Gesù, il Cristo, A. Preesistenza di Cristo e InFiglio incarnato
carnazione
B. La persona di Cristo
I titoli cristologici
10. Lo Spirito, do- L’evento dello Spirito fino alla Spirito di Dio
Spirito di Cristo
no del Risorto
Parusia
11. La comunione A. Teologia trinitaria e cristologia
B. Modelli di teologia trinitaria
della Trinità
40
8
nuovo piano di studi
2.2.6. AREA ANTROPOLOGICO - SPIRITUALE
Coordinatore: prof. Giuseppe MANCA
CORSI
NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI
APPROFONDIMENTI CR.
Antropo- 1. L’uomo creatura A. Teologia della creazione
La creazione tra
scienza e cultura
B. Unità dell’uomo (anima-corpo;
logia
uomo-donna)
teologica
C. L’uomo come persona
D. L’uomo immagine di Dio
3
Grazia
2. L’uomo figlio
di Dio
Virtù
teologali
Escatologia
A. La grazia originale
B. Inabitazione della Trinità e figliolanza divina
La figliolanza divina 5
in differenti modelli teologici
contemporanei
3. L’uomo come A. Situazione di peccato (originale, Figliolanza divina e
libertà nel conlibertà liberata
personale e sociale)
fronto con modelli
B. Libertà e grazia (giustificazione,
culturali dell’Italia
elezione e predestinazione,
meridionale
volontà salvifica universale)
Teologia
spirituale 4. La vita dei figli A. Distinzione e unità nella vita
teologale di fede, speranza e
di Dio nella fede,
carità
speranza e carità
B. Vita teologale e impegno nel
mondo
Speranza cristiana e
speranze intramondane
5. Il compimento A. L’uomo tra storia ed eschaton Immortalità e risur- 2
(Regno, Parusia, Morte, Giudi- rezione nella teodella figliolanza
logia contempozio, Purificazione)
divina e della
ranea
libertà
B. Eschaton e possibilità di fallimento (vita-morte eterna)
6. La vita spirituale A. La vita spirituale come esperienza della grazia
B. Dinamica verso la santità
La mistica
2
41
nuovo piano di studi
2.2.7. AREA ECCLESIOLOGICO - SACRAMENTALE
Coordinatore: prof. Orazio F. PIAZZA
CORSI
NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI
Ecclesio- 1. Identità originaria della Chiesa
logia e
Mario2. Struttura della
logia
Chiesa
APPROFONDIMENTI CR.
A. Origine e natura teandrica
Modelli di rapporto 5
B. Proprietà costitutive della Chiesa Chiesa-mondo
A. La gerarchia
B. I fedeli laici
C. La vita consacrata
3. Maria nel mi- A. La madre di Dio nel rapporto
stero di Cristo e
con Cristo e con la Chiesa
della Chiesa
B. I dogmi mariani
Il dialogo ecumenico
Indole escatologica
della Chiesa
Culto mariano e pietà popolare
Liturgia e 4. La liturgia della A. Teologia del culto: simbolo e Celebrare nel tempo 3
rito, parola e memoriale; liture nello spazio
Sacramen- Chiesa
gia e storia salvifica
tologia
B. Struttura della celebrazione
5. I sacramenti
A. La dinamica teologica
Il magistero della lex
dell’iniziazione
nell’economia sacramentale
5
orandi
cristiana
B. Il battesimo e la confermazione Proposte alternative
C. L’eucaristia
circa la genesi e la
struttura della
preghiera eucaristica
6. I sacramenti
A. Riconciliazione e penitenza
della guarigione B. Unzione degli infermi
Dottrina delle indulgenze
2
7. I sacramenti del A. Il ministero ordinato nella Chiesa Le preghiere di or- 2
servizio della
B. Il matrimonio
dinazione
comunione
Cultura del Mezzogiorno e teologia
del matrimonio
42
nuovo piano di studi
CORSI
NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI
Diritto
8. Il diritto nella
Chiesa
canonico
A. I fedeli laici
B. I fedeli nel ministero sacro o
chierici
C. I fedeli nella vita consacrata
APPROFONDIMENTI CR.
L’associazione dei
fedeli
5
9. Funzioni e po- A. Funzione e potestà di santificare Gli organi di govertestà nel popolo B. Funzione e potestà di insegnare no della Chiesa
universale e delle
di Dio
C. Funzione e potestà di governare
chiese particolari
Teologia 10. Teologia pastorale
pastorale
A. Questione epistemologica
B. Modelli di teologia pastorale,
specialmente in area italiana
C. I soggetti dell’azione pastorale
2
11. Pastorale gio- Progetti e prospettive di pastorale L’insegnamento
vanile
giovanile, specialmente
della religione
nell’Italia meridionale
nelle scuole
1
12. Catechetica
1
A. Servizio della Parola e educazione alla fede
B. Contenuto, fonti, soggetto e
linguaggio della catechesi
43
nuovo piano di studi
2.2.8. AREA MORALE
Coordinatore: prof. Donatella ABIGNENTE
CORSI
NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI
Morale 1. Questioni
fondative di
fondamentale e un’etica
teologica
generale
APPROFONDIMENTI CR.
A. Carattere originario del feno- 1. Carattere specifi- 5
meno morale
co della morale
B. Intelligenza nella fede dell’escristiana
2. Dialogo come virtù
perienza e della conoscenza
morale
C. Intelligenza dell’ethos e dell’etica
2. Principi etici
A. Norme morali: origine, signifi- 1. Storicità delle
norme e pluraligenerali alla lucato, valore e trasmissione
smo culturale
ce della fede
B. Rapporto fra moralità personale
cristiana
e opzioni concrete, tra dimensione 2. Persona e strutturazione della consoggettiva e l’oggettività
C. Il peccato, la conversione, la vita vivenza umana
cristiana
Morale
speciale
44
Religione ed evolu- 2
zione della religiosità nell’Italia
meridionale
3. Etica della
vita religiosa
A. La virtù della religione
B. Culto e morale
4. Morale della
vita fisica
A. La difesa della vita
Razionalità morale e 4
B. Problematiche morali della vita biotecnologie
sessuale e coniugale
C. Temi di bioetica (aborto, eutanasia, trattamento dei malati
terminali)
5. Morale della
vita sociale
A. I principi etici dell’agire sociale 1. Diritti umani
4
(sussidiarietà e solidarietà)
2. Legalità, sviluppo
B. Le virtù sociali: giustizia, carità, e occupazione nel
verità
meridione d’Italia
C. Coscienza etica e istituzioni
politico-economiche
IL BIENNIO FILOSOFICO
Il piano di studi della sezione S. Luigi struttura il quinquennio istituzionale in
un biennio filosofico e un triennio teologico. Questa distinzione ha carattere pedagogico in quanto mira a far acquisire allo studente quegli atteggiamenti e quelle
conoscenze che consentono di affrontare in profondità le tematiche teologiche. La
distinzione intende, inoltre, rispettare l’autonomia metodologica delle due aree disciplinari: filosofica e teologica.
Ma “distinzione” non significa separazione o estraneità di discorso. Infatti, se
l’itinerario filosofico può anche essere perseguito per se stesso, pure non è tale da
esaurire la problematica di chi vive e vuol vivere un’esperienza di fede. Per il credente c’è sempre l’esigenza di far confluire il discorso filosofico nell’ambito più
vasto e specifico del suo concreto orizzonte di esistenza. Proprio per questo, egli
troverà profondamente inadeguata ogni impostazione che si presenti chiusa alla
trascendenza o implicante una dicotomia insuperabile tra visione filosofica e visione di fede. In questa prospettiva, sia in ambito storico che teoretico, gli studenti
verranno messi in condizione di cogliere e approfondire la rilevanza filosofica
dell’evento Cristo, in modo da potersi rapportare alla parabola del pensiero occidentale senza complessi di inferiorità o cedimenti alle mode filosofiche ricorrenti.
Per parte sua la teologia avverte, oggi non meno che in passato, l’esigenza di
un autentico pensiero filosofico, connesso all’urgenza di dover rendere ragione
della fede e dei suoi contenuti all’interno di un contesto culturale pluralistico e secolarizzato. Da questo punto di vista, quello cioè della necessità di integrare teologia e filosofia, l’esempio della scolastica medievale e di S. Tommaso resta sempre
attuale (cf Fides et ratio, n. 78).
Il principale obiettivo, cui mira la formazione filosofica, è, comunque, il raggiungimento dell’autonomia critica. Tale autonomia è tutt’altro che un dato originario: essa rappresenta un livello di maturazione della persona, che si raggiunge attraverso la riflessione e opportune decisioni. Il biennio filosofico intende favorire
questa maturazione proponendo un duplice itinerario:
1. attraverso una ripresa e un approfondimento della storia della filosofia. È, infatti, accostandosi al pensiero di quegli Autori che sono stati in larga misura i
maestri e gli artefici della cultura occidentale, che si ha modo di acquisire i riferimenti culturali indispensabili per il maturarsi di una coscienza critica,
pienamente consapevole di sé, dei propri limiti e delle proprie possibilità;
2. affrontando direttamente quei problemi che stanno al centro di ogni atentica e seria riflessione.
Ovviamente, non si pretende che nel breve spazio di un biennio lo studente
possa giungere ad elaborare una compiuta filosofia. Gli insegnamenti storici e teoretici hanno tuttavia il compito di iniziare a questo e rendere così concretamente
possibile una ripresa e un approfondimento delle stesse tematiche filosofiche da
parte della teologia.
45
biennio filosofico
Il nuovo piano di studi struttura il biennio filosofico in tre grandi aree tematiche: 1) l’area epistemologico-metafisica; 2) l’area antropologica; 3) l’area storica.
Quest’ultima comprende due annualità di storia della filosofia e due annualità di
storia della Chiesa.
L’intero arco formativo del quinquennio istituzionale giustifica la presenza,
nel piano di studi del biennio filosofico, di insegnamenti complementari quali
l’Introduzione alla storia delle religioni, la Psicologia, la Sociologia, l’Ermeneutica, il
Corso introduttivo alla S. Scrittura. Lo stesso dicasi per i corsi integrativi di lingue
classiche (greco e latino) e moderne (inglese e tedesco). Un contributo concreto
all’acquisizione di un proprio metodo e degli strumenti più idonei allo studio e alla
ricerca in ambito filosofico e teologico viene offerto, nell’ambito della prima area
tematica, dall’insegnamento di Metodologia.
Nel biennio filosofico lo studente è tenuto a comporre e discutere l’esercitazione scritta di filosofia, da presentarsi entro il mese di aprile del quarto semestre. Il
tema dell’esercitazione verrà introdotto da un seminario maggiore che si distende
per due semestri. Per gli studenti ordinari il biennio filosofico si conclude col conferimento del Diploma di Studi Filosofici, previsto dagli Statuti Generali (art. 33,1).
46
biennio filosofico
QUADRO DEI CORSI DEL BIENNIO FILOSOFICO
ANNO ACCADEMICO 2002-2003
I ANNO
1° Sem.
2° Sem.
1. Area epistemologico-metafisica/1
(S. Muratore - A. Trupiano - L. Moscato - A. Mastantuono)
2. Area Antropologica/1
2.1 Psicologia (F. Silvestri)
2.2 Sociologia (D. Pizzuti)
3. Area storica:
3.1. Storia della filosofia antica e medievale/1 (A. Orazzo)
3.2. Storia della Chiesa antica e Archeologia cristiana
(S. Tanzarella)
– Corsi integrativi
4. Area epistemologico-metafisica/2
(S. Muratore - A. Trupiano - L. Moscato)
5. Area antropologica/2: Antropologia filosofica (N. Galantino)
6. Area storica:
6.1. Storia della filosofia antica e medievale/2 (A. Orazzo)
6.2. Storia della Chiesa medievale (C. Galiano)
7. Seminario maggiore
– Corsi integrativi
credits
8
3
3
3
3
——
20
7
5
3
3
2
——
20
II ANNO
3° Sem.
8. Area epistemologico-metafisica/3
(S. Muratore - S. Ferraro - E. D’Antuono)
9. Area antropologica/3
9.1. Etica generale (G. Propati)
9.2. Storia e filosofia della religione/1
(G. De Simone - C. Greco)
10. Area storica
10.1. Storia della filosofia mod. e contemp./1(G. Lorizio)
10.2. Storia della Chiesa mod. e contemp./1 (U. Parente)
11. Seminario maggiore
– Corsi integrativi
6
4
2
3
3
2
——
20
47
biennio filosofico
4° Sem. 12. Area antropologica/4
12.1. Etica speciale (G. Propati)
12.2. Storia e filosofia della religione/2
(G. De Simone - C. Greco)
13. Area storica
13.1. Storia della filosofia mod. e contemp./2 (G. Lorizio)
13.2. Storia della Chiesa mod. e contemp./2 (U. Parente)
14. Introduzione alla Scrittura (E. Salvatore)
15. Lingua ebraica/1 (S. Bittasi)
– Corsi integrativi
2
5
3
2
3
2
——
18
Seminari maggiori
11.1. Oggettività della conoscenza e intenzionalità della coscienza (A. Trupiano)
11.2. Introduzione a pensare l’evoluzione (S. Ferraro)
11.3. La dimensione antropologica della religione e la sua problematica
(G. De Simone - C. Greco)
Corsi integrativi
16.
17.
18.
19.
Lingua latina (F. Assenso)
Lingua greca (F. Assenso)
Lingua tedesca (A. Patauner)
Lingua inglese (L. Malocco)
4
4
4
4
Su richiesta degli Studenti possono essere attivati corsi di lingua di secondo/terzo livello
48
biennio filosofico
DESCRIZIONE DEI SINGOLI CORSI
1. AREA EPISTEMOLOGICO-METAFISICA/1
(8 ore sett., 1° sem.: S. MURATORE - A. TRUPIANO L. MOSCATO - A. MASTANTUONO)
L’area epistemologico-metafisica propone un percorso teoretico unitario, che
si distende per tre semestri e mira a legare insieme le tematiche delle discipline
confluite nell’area, con una strategia che comporta: 1) un’introduzione generale
all’intero percorso; 2) l’illustrazione di alcuni nuclei tematici in sequenze molto
compatte di lezioni, seguite da gruppi di studio/discussione per l’appropriazione
dei principali temi (anche attraverso brevi scritti); 3) un certo numero di approfondimenti e, per quanti sceglieranno quest’area, 4) un elaborato scritto, di circa
trenta pagine, introdotto dal seminario maggiore.
Nel primo semestre, dopo l’introduzione generale, tematica e metodologica,
vengono proposti i primi due nuclei tematici concernenti: a) una lettura problematica del presente culturale; b) un quadro storico sintetico dei principali modelli interpretativi del reale. Vengono trattati, inoltre, i problemi principali relativi a: 1)
l’attuale preoccupante frammentazione dei saperi; 2) il rapporto fides/ratio; 3) la
moderna koiné scientifica e tecnologica. Contemporaneamente gli studenti sono
introdotti allo studio della logica, attraverso la presentazione del suo sviluppo storico e allo studio di temi di estetica in quanto connessi con la problematica epistemologico-metafisica.
TESTI E SUSSIDI
GIOVANNI PAOLO II, Fides et ratio. I rapporti tra fede e ragione, Roma 1998; S. MURATORE (ed.),
Teologia e filosofia. Alla ricerca di un nuovo rapporto, AVE, Roma 1990; ID. (ed.), Teologia
e formazione teologica. Problemi e prospettive, San Paolo, Cinisello Balsamo 1996; J.
ORTEGA Y GASSET, Cos’è filosofia, Marietti, Genova 1994; E. HUSSERL, La crisi delle scienze
europee e la fenomenologia trascendentale , Il Saggiatore, Milano 1983; H.G. GADAMER, La
ragione nell’età della scienza, Il Melangolo, Genova 1999; E. AGAZZI - F. MINAZZI - L.
GEYMONAT, Filosofia, scienza e verità, Rusconi, Milano 1989; S. MURATORE, Intelligentia et
esse. La dottrina tomista del conoscere, D’Auria, Napoli 1984; L. LORIZIO - N. GALANTINO
(edd.), Manuale di metodologia. Avviamento allo studio e alla ricerca pluridisciplinare, San
Paolo, Cinisello Balsamo 1994; P. SIMONDO, L’alba della logica, SEI, Torino 1976; I.M.
COPI - C. COHEN, Introduzione alla logica, Il Mulino, Bologna 1997; AA.VV., Momenti e
problemi di Storia dell’Estetica, Marzorati, Milano 1959; L. MOSCATO ESPOSITO, Immagini.
Corso di estetica, Napoli 2001. Dispense dei Professori.
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biennio filosofico
2. AREA ANTROPOLOGICA /1
2.1. PSICOLOGIA
(3 ore sett., 1° sem.: F. SILVESTRI)
Scopo: il corso intende introdurre allo studio della personalità in prospettiva
interdisciplinare.
Argomenti: livelli della vita psichica. Dinamiche emotivo e razionali. L’Io e le
sue strutture. Attributi dell’Io: valori, bisogni, atteggiamenti. Processi dell’Io: percezione, difese, apprendimento, motivazione conscia e inconscia. Personalità ed
esperienza religiosa.
A partire dall’analisi di alcuni contributi significativi la parte seminariale cercherà di favorire un avvicinamento alla psicologia dell’esperienza religiosa soprattutto da parte di giovani in ricerca ed educatori.
TESTI E SUSSIDI
A. CENCINI - A. MANENTI, Psicologia e formazione. Strutture e dinamismi, EDB, Bologna
1985; A.M. RAVAGLIOLI, Psicologia, Piemme, Casale Monferrato 1992 ; L.M. RULLA, Antropologia della vocazione cristiana. I. Basi interdisciplinari, Piemme, Casale Monferrato 1985;
F. IMODA, Sviluppo umano psicologia e mistero , Piemme, Casale Monferrato 1993; C.S.
HALL - G. LINDZEY, Teorie della personalità, Boringhieri, Torino 1973.
Per la parte seminariale: N. DAL MOLIN, Verso il blu. Lineamenti di psicologia della religione, EMP, Padova 1995; G. SOVERNIGO, Religione e persona. Psicologia dell’esperienza religiosa, EDB, Bologna 1990; DON S. BROWING, «La psicologia può evitare la religione? Dovrebbe farlo?», in F. IMODA (a cura di), Antropologia interdisciplinare e formazione, EDB,
Bologna 1997, 57-74.
2.2. SOCIOLOGIA
(3 ore sett., 1° sem.: D. PIZZUTI)
Il corso ha carattere di introduzione alla sociologia come conoscenza scientifica dei fenomeni sociali, ed analizza e interpreta i modi in cui gli esseri umani vivono in gruppi sociali.
Articolazione del corso:
1. Premesse storico-epistemologiche
2. Definizione dei concetti per la lettura della trama dei rapporti sociali
(azione sociale, relazione, interazione sociale, gruppi, comportamento collettivo, valori, norme e istituzioni, potere, conflitto, mutamento sociale)
3. Processi sociali: identità e socializzazione, linguaggio e comunicazione, devianza e criminalità
4. La disuguaglianza sociale: (stratificazione di classe e di ceto, differenze e
disuguaglianze di genere e di età, disuguaglianza di razza ed etnia)
50
biennio filosofico
La parte seminariale riguarderà l’ambito della sociologia della religione, cioè
come si è formato progressivamente un punto di vista sociologico sulla religione ed il
religioso contemporaneo (nuovi movimenti religiosi, integrismi e progressismi).
TESTI E SUSSIDI
A. CAVALLI, Incontro con la sociologia, Il Mulino, Bologna 2001; A. BAGNASCO - M.
BARBAGLI - A. CAVALLI, Sociologia, vol. I, Cultura e società. I Concetti di base, Il Mulino,
Bologna 2001; IDD., Differenziazione e riproduzione sociale, vol. II, Il Mulino, Bologna 2001.
Per la parte seminariale: J.-P. WILLAIME, Sociologia delle religioni, Il Mulino, Bologna 1996,
pp. 7-37; 63-95.
3. AREA STORICA
3.1. STORIA DELLA FILOSOFIA ANTICA E MEDIEVALE/1
(3 ore sett., annuale: A. ORAZZO)
Il corso intende percorrere la storia del pensiero dell’antichità pagana e cristiana e la riflessione della cristianità medievale, collocando le tematiche nel contesto storico e culturale del loro tempo. Sarà privilegiata un’ottica tendente a far
emergere da un lato il valore di praeparatio evangelica del pensiero greco-romano,
dall’altro la “novità” della prospettiva biblico-cristiana dei pensatori medievali,
soprattutto in merito alla concezione di Dio e dell’uomo. Nella parte seminariale,
attraverso il lavoro di gruppo, gli studenti saranno posti a contatto diretto con i testi più significativi delle epoche e degli Autori, e avranno la possibilità di elaborare, in forma critica e dialogica, una propria visione delle problematiche affrontate
nella sezione monografica.
TESTI E SUSSIDI
G. REALE, Il pensiero antico, Vita e Pensiero, Milano 2001; R. REALE - D. ANTISERI - M.
BALDINI, Antologia filosofica. I. Antichità e Medioevo, La Scuola, Brescia 1995; H. KRÄMER,
Platone e i fondamenti della metafisica, Vita e Pensiero, Milano 1982; P. IMPARA, Platone, filosofo dell’educazione, Armando, Roma 2002; É. GILSON, La filosofia nel Medioevo: dalle
origini patristiche alla fine del XIV secolo (Paperbacks Classici 12), La Nuova Italia, Firenze
1997; I. BIANCHI - E. RANDI, Filosofi e Teologi nell’Università medievale , Lubrina Editore,
Bergamo 1989; A. ORAZZO, «Septima aetas cum sexta currit. Tempo ed eternità nell’ultimo
Bonaventura», in A. CASALEGNO (a cura di), Tempo ed eternità. In dialogo con Ugo Vanni,
San Paolo, Cinisello Balsamo 2002, pp. 235-256.
51
biennio filosofico
3.2. STORIA DELLA CHIESA ANTICA E ARCHEOLOGIA CRISTIANA
(3 ore sett., 1° sem.: S. TANZARELLA)
Il corso prevede una parte introduttiva sulle concezioni di storia e di storia della
Chiesa, sul metodo storico, sulla storiografia religiosa e sul rapporto storia della
Chiesa-teologia. Ci si accosterà poi al mondo giudaico e al mondo ellenistico-romano
per una migliore comprensione sia della fondazione e della organizzazione interna
della Chiesa, sia dei complessi problemi relativi alla diffusione del cristianesimo dal
periodo delle persecuzioni alla svolta costantiniana, fino ad una introduzione alle
controversie teologiche e agli sviluppi della Chiesa dal IV all’VIII secolo.
La parte seminariale sarà dedicata, attraverso la lettura diretta di fonti, al tema
del martirio nel cristianesimo antico. Si riserverà particolare attenzione al confronto tra il pensiero cristiano sulla morte e la concezione che di essa aveva lo stoicismo e più in generale la filosofia ellenistica.
TESTI E SUSSIDI
Introduzione: Y. CONGAR, «Teologia storica», in AA.VV., Iniziazione alla pratica della teologia,
Queriniana, Brescia 1986, 1, 255-290; S. TANZARELLA, «Storia della Chiesa», in G. LORIZIO N. GALANTINO, Metodologia teologica, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994, 279-302.
Parte generale: L. CERVELLIN, L’arte cristiana delle origini, Introduzione all’archeologia cristiana, LDC, Leumann 1999; P. SINISCALCO, Il cammino di Cristo Laterza, Bari 1983. Ogni
lezione sarà accompagnata da indicazioni di letture (fonti e articoli monografici) obbligatorie di approfondimento.
Parte seminariale: IGNAZIO, Lettere; TERTULLIANO, Ai martiri. Fonti scelte tratte da AA.VV.,
Atti e passioni dei martiri, Fondazione Lorenzo Valla - Mondadori, Milano 1987.
4. AREA EPISTEMOLOGICO-METAFISICA/2
(7 ore sett., 2° sem.: S. MURATORE - A. TRUPIANO - L. MOSCATO)
Nel secondo semestre la proposta teoretica dell’area epistemologico-metafisica
concerne la possibilità di un discorso integrato nei confronti dell’universo dell’esperienza. Questo obiettivo viene perseguito attraverso un processo di autoappropriazione delle fondamentali strutture operative della soggettività interrogante
(= metafisica latente) e la formulazione di un teorema epistemologico, col quale si
prende posizione nei confronti del problema dell’oggettività/verità del conoscere
umano, in riferimento a recenti impostazioni epistemologiche del Novecento.
Sarà, inoltre, completata la trattazione di temi di estetica e di teorie della comunicazione (connesse con analisi sistemiche e problematiche ermeneutiche) e saranno
conclusi gli approfondimenti di logica in riferimento alla costituzione della logica
matematica.
52
biennio filosofico
TESTI E SUSSIDI
Dispense dei Professori. B. LONERGAN, Comprendere e Essere. Le lezioni di Halifax su Insight, Città Nuova, Roma 1993; G. ANCONA (ed.), Cosmologia e antropologia. Per una scienza
dell’uomo, EMP, Padova 1995; I. LAKATOS - A. MUSGRAVE (edd.), Critica e crescita della conoscenza, Feltrinelli, Milano 1993!; G. BRIANESE (ed.), “Congetture e confutazioni” di Popper e
il dibattito epistemologico post-popperiano, Torino 1991; W. SCHULZ, Le nuove vie della filosofia contemporanea. I. Scientificità, Marietti, Casale Monferrato 1986; AA.VV., Momenti e problemi di Storia dell’Estetica, Marzorati, Milano 1959; LILIANA MOSCATO ESPOSITO, Immagini.
Corso di estetica, Pftim - San Luigi, Napoli 2001; E. AGAZZI, La logica simbolica, La Scuola,
Brescia 1990"; A. BONOMI, La struttura logica del linguaggio, Bompiani, Milano 1995".
5. AREA ANTROPOLOGICA/2: ANTROPOLOGIA FILOSOFICA
(5 ore sett., 2° sem.: N. GALANTINO)
La ricerca delle costanti filosofiche dell’essere personale costituisce il nucleo tematico del corso. Alla sua esplicitazione si intende giungere seguendo due tracce di ricerca. La prima, storico-fenomenologica, mira ad identificare i caratteri epistemologici dell’antropologia filosofica e ad analizzare figure ed esiti della parabola antiumanistica contemporanea. La seconda e più ampia traccia di ricerca, collocandosi esplicitamente all’interno di un percorso teoretico caratterizzato dall’ontologia relazionale, mira alla identificazione, fondazione ed esplicitazione teoretica delle costanti filosofiche dell’universo personale: reciprocità (pericòresi, prossimità, coesistenza), storicità (morte e futuro dell’uomo), incarnazione (corpo e corporeità, impegno, presenza
e azione), vocazione (libertà, trascendenza e interiorità).
Le due tracce di ricerca permettono così il raggiungimento di due obiettivi: il ridimensionamento di impostazioni presuntuosamente onnicomprensive, che riducono l’antropologia filosofica a generico contenitore di temi più o meno riguardanti
l’uomo; l’offerta di elementi indispensabili per una riflessione concettualmente strutturata sull’uomo, molto vicina ad un’antropologia di ispirazione fenomenologicopersonalistica (Mounier, Guardini, Pareyson) ed aperta alle ricche suggestioni del
pensiero neoebraico (Rosenzweig, Buber, Levinas).
TESTI E SUSSIDI
N. GALANTINO, Sulla via della persona. Percorsi di Antropologia filosofica, Pftim - San Luigi, Napoli 2001; ID., Dire “uomo” oggi. Le nuove vie dell’Antropologia filosofica, San Paolo,
Cinisello Balsamo 1993; M. BUBER, Il principio dialogico e altri saggi, San Paolo, Cinisello
Balsamo 1993; E. MOUNIER, Il personalismo, AVE, Roma 1987&; P. RICOEUR, La persona,
Morcelliana, Brescia 1997; R. GUARDINI, Persona e libertà, La Scuola, Brescia 1987; ID.,
Mondo e persona, Morcelliana, Brescia 2000; M. KILANI, Antropologia. Una introduzione,
Dedalo, Bari 1994; V. MELCHIORRE (ed.), L’idea di persona, Vita e Pensiero, Milano 1996;
N. GALANTINO, «L’antropologia filosofica tra la fine del Settecento e la prima metà
dell’Ottocento. Il contributo di A. Rosmini, filosofo e teologo», in N. GALANTINO - G.
53
biennio filosofico
LORIZIO, Sapere l’uomo e la storia. Interpretazioni rosminiane, San Paolo, Cinisello Balsamo
1998, 77-97; S. PALUMBIERI, L’uomo, questa meraviglia. Antropologia filosofica I: Trattato
sulla costituzione antropologica, Urbaniana University Press, Roma 1999; ID., L’uomo questo paradosso. Antropologia filosofica. I. Trattato sulla concentrazione e condizione antropologica, Urbaniana University Press, Roma 2000.
6. AREA STORICA
6.1. STORIA DELLA FILOSOFIA ANTICA E MEDIEVALE/2
(annuale: cf primo semestre)
6.2. STORIA DELLA CHIESA MEDIEVALE
(3 ore sett., 2° sem.: C. GALIANO)
Il corso intende essere principalmente un’introduzione alle istituzioni fondamentali della disciplina, soprattutto in considerazione della temporalità mediolunga e non lineare che connota, in generale, sia il variare dei paradigmi scientifici
(Kuhn: «La storia dimostra che il cammino verso un consenso duraturo nel campo
della ricerca è straordinariamente arduo»), sia il mutamento complessivo delle
forme di civiltà e mentalità (Braudel: «Esse si trasformano soltanto dopo lunghi
indugi, dopo progressi insensibili, nonostante le apparenti fratture»). Di conseguenza, verranno considerate alcune concrete esperienze di Ecclesia e le riflessioni
istituzionali e politiche loro connesse nel solco della tradizione agostiniana (particolarmente in riferimento a De civitate Dei, II, 21), entro il quadro dei processi
strutturali di formazione ed evoluzione dell’Occidente cristiano latino-germanico.
Per ciascuno dei temi affrontati, l’attenzione si concentrerà sul problema dell’assetto locale delle chiese e su quello del rapporto collegialità-centralismo (fra vescovi, laici, realtà monastiche, papato) al loro interno, con approccio diretto a una
selezione di fonti scritte significative.
1) Storicità della Chiesa. La nozione di medioevo nella storiografia
2) Migrazioni dei popoli germanici ed evangelizzazione
3) Il rinnovamento della cristianità occidentale intorno al papato e l’alleanza
col regno dei Franchi
4) La “respublica Christiana” al tempo dei Carolingi e degli Ottoni
5) La riforma della Chiesa e la lotta per le investiture
6) La Chiesa alla guida dell’Occidente cristiano
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biennio filosofico
TESTI E SUSSIDI
A. MARINI, Storia della Chiesa medievale, Piemme, Casale Monferrato 1991; G. DRAGON P. RICHe - A. VAUCHEZ - G. CRACCO (a cura di), Storia del Cristianesimo, 4. Vescovi, monaci e imperatori (610-1054), Borla-Città Nuova, Roma 1999; A. VAUCHEZ - A. VASINA (edd.),
Storia del Cristianesimo, 5. Apogeo del papato ed espansione della cristianità (1054-1274),
Borla-Città Nuova, Roma 1997; G.M. CANTARELLA - V. POLONIO - R. RUSCONI, Chiesa,
chiese, movimenti religiosi, Laterza, Roma-Bari 2001. Fonti e studi monografici saranno indicati durante il corso, a integrazione di specifici argomenti del programma e come materiale per qualche incontro seminariale.
7. SEMINARIO MAGGIORE
(2 ore sett.: 2° sem.)
I seminari maggiori (che si prolungano nel semestre seguente) verranno proposti agli studenti del primo anno a conclusione del primo semestre dai coordinatori dell’area epistemologico-metafisica e dell’area antropologica. I seminari, a
numero chiuso, introducono allo studio e all’approfondimento di temi connessi
con le problematiche delle rispettive aree e forniscono la base per la prevista esercitazione scritta di filosofia, la prova più qualificante del biennio filosofico.
8. AREA EPISTEMOLOGICO-METAFISICA/3
(6 ore sett., 3° sem.: S. MURATORE - S. FERRARO - E. D’ANTUONO)
Con la formulazione del teorema epistemologico del realismo critico (cf semestre precedente) diventa possibile un esercizio della razionalità filosofica volto al
superamento della frammentarietà dei saperi empirici. La metafisica si presenta
così, anzitutto, come concreta possibilità di un discorso unitario integrato nei confronti dell’universo dell’esperienza (essere proporzionato). Allo stesso tempo vengono sollevati gli interrogativi di senso nei confronti di un universo che si trova ad
esistere come semplice dato di fatto. Lo sbocco di questo interrogare è il riaccredito di una metafisica creazionista, che prelude ai successivi sviluppi teologici.
In questo contesto possono essere fatti confluire gli apporti specifici della filosofia della natura: le variazioni concernenti la nozione di natura lungo tutto l’arco della
cultura occidentale, gli scenari dischiusi dalle più recenti teorie cosmologiche e il
problema del rapporto mente-corpo, quale emerge dalle recenti scienze cognitive.
La centralità del problema dell’interpretazione, dal canto suo, sollecita la riflessione sugli apporti specifici dell’ermeneutica, che pone nuovi interrogativi alla
filosofia occidentale, il cui ripensamento trae specifiche sollecitazioni dal confronto con il pensiero ebraico.
55
biennio filosofico
TESTI E SUSSIDI
Dispense dei Professori. B. LONERGAN, Insight (Collected Works of Bernard Lonergan 3),
Toronto 1992, cc. XIV-XX; S. MURATORE, L’evoluzione cosmologica e il problema di Dio ,
AVE, Roma 1993; S. MURATORE (ed.), Futuro del cosmo, futuro dell’uomo, EMP, Padova
1997; A. MASANI, La cosmologia nella storia fra scienza, religione e filosofia , La Scuola, Brescia 1996; S. BIOLO (ed.), Responsabilità per il creato, Rosenberg & Sellier, Torino 1998;
L.A. RADICATI DI BROZOLO, Pensare la natura, Laterza, Roma-Bari 1999; E. BONCINELLI, Le
forme della vita. L’evoluzione e l’origine dell’uomo, Einaudi, Torino 2000; H.G. GADAMER,
Verità e metodo, Bompiani, Milano 1983; F. ROSENZWEIG, La Scrittura. Saggi dal 1914 al
1929, Città Nuova Editrice, Roma 1991; E. D’ANTUONO, Ebraismo e filosofia. Saggio su
Franz Rosenzweig, Guida Editori, Napoli 1999.
9. AREA ANTROPOLOGICA/3
9.1. ETICA GENERALE
(4 ore sett., 3° sem.: G. PROPATI)
Dire “etica”, oggi, in riferimento alla domanda “che cosa” è l’uomo o “chi” è
l’uomo, vuol dire riferirsi all’agire di uno “spirito incarnato”, con la vocazione ai
valori e nella responsabilità della libertà.
In molti punti, abbiamo trovato ispirazione nella “antropologia etica” di Paul
Ricoeur, secondo lo svolgimento contenuto nel suo libro Finitudine e colpa.
Riguardo ai “contenuti” in generale, la nostra esposizione si può intendere
come ³Etica del valore e della libertà secondo l’Ideale pratico della ragione´, che
unisce in modo immediato la visione antropologica con la prospettiva della persona, intendendo essere appunto la nostra trattazione una “etica dal punto di vista
della persona´.
Una indicazione generalissima e un po’ sommaria del “metodo” può indicare
quest’ultimo come metodo “fenomenologico e riflessivo” anch’esso sempre riportato ad alcune delle più accreditate vedute fenomenologiche e personalistiche come penetrate e rielaborate dal padre J. De Finance.
Questo senso antropologico dell’etica si concretizza in modo palese nello
svolgimento per quanto possibile rigoroso della tematica della libertà e della responsabilità.
TESTI E SUSSIDI
J. DE FINANCE, Etica generale, Edizioni del Circito, Cassano-Bari 1975; A. LÉONARD, Il fondamento della morale. Saggio di etica filosofica, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994; R. LE
SENNE, Traité de morale générale, PUF, Paris 1967; H. REINER, Etica. Teoria e storia, Armando, Roma 1971; G. MADINIER, La coscienza morale, LDC, Leumann 1982. Dispense del
professore.
56
biennio filosofico
9.2. STORIA E FILOSOFIA DELLA RELIGIONE/1
(2 ore sett.; 3° sem.: G. DE SIMONE - C. GRECO)
Tenendo conto dell’indubbia centralità della religione per una comprensione
dell’umano e del suo fondamento, nonché della problematicità posta dalla molteplicità delle religioni, il corso, nel suo insieme, si propone di individuare e di vagliare criticamente l’essenza della religione e la sua verità, a partire dalla concretezza storica delle diverse forme religiose.
La prima parte farà riferimento alle scienze empiriche della religione, in particolare alla storia delle religioni e alla fenomenologia della religione, delle quali verranno ricostruiti l’origine, lo sviluppo storico e lo statuto epistemologico, valutando la possibilità di una fenomenologia storica delle religioni.
La parte monografica sarà dedicata allo studio di una delle grandi religioni
universali attraverso il confronto con le fonti e con studi specialistici. Questo consentirà di saggiare la complessità del fatto religioso e la diversità dei possibili approcci, ma anche di cogliere le strutture espressive e i significati vissuti che caratterizzano il mondo delle religioni, su cui nel successivo semestre si svilupperà la riflessione sistematica.
TESTI E SUSSIDI
G. FILORAMO - C. PRANDI, Le scienze delle religioni, Morcelliana, Brescia 1991; G. LORIZIO
(ed.), Religione e religioni. Metodologie e prospettive ermeneutiche, EMP, Padova 1998;
A.N. TERRIN, Spiegare o comprendere la religione? , EMP, Padova 1983; U. BIANCHI, Problemi di storia delle religioni , Studium, Roma 1986, 9-30 e ID., «Storia delle religioni», in
AA.VV., Dizionario teologico interdisciplinare , Marietti, Casale Monferrato 1977, 308-323.
I testi per la parte monografica saranno indicati durante il corso.
10. AREA STORICA
10.1. STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA E CONTEMPORANEA/1
(3 ore sett., annuale: G. LORIZIO)
Considerando la storia del pensiero moderno come “la storia dei tentativi di
interpretare il mondo moderno” (E. Troeltsch), l’itinerario di approccio alla filosofia moderna, nella sua parte generale, si propone di introdurre gli studenti ad
una visione di insieme di questi tentativi, facendo leva sulla coscienza della “fine
dell’epoca moderna” (R. Guardini) e conseguentemente sul tramonto delle forme
di pensiero che questo tempo ha prodotto (post-moderno). La sezione monografica tratterà della “teologia filosofica” nei principali autori del periodo stesso, con
riferimento ai testi più significativi.
57
biennio filosofico
In continuità con l’itinerario di Storia della filosofia moderna, nella parte generale si offrirà una descrizione sommaria delle correnti e delle figure di filosofia
contemporanea con riferimento all’attuale dibattito sul rapporto tra moderno e
post-moderno. Verrà privilegiata l’esposizione del pensiero di autori del Novecento. Nella sezione monografica si cercherà di approfondire la contrapposizione tra
metafisica e antimetafisica in relazione alla possibilità ed alle condizioni per
l’elaborazione di un’autentica filosofia cristiana.
Non mancheranno momenti di approccio interdisciplinare a tematiche di confine in rapporto alla Storia della Chiesa moderna e contemporanea, in particolare
si cercherà di evidenziare il rapporto critico del pensiero cattolico ufficiale e della
teologia con la modernità e la postmodernità filosofica.
TESTI E SUSSIDI
P. HENRICI, Testi-chiave del pensiero moderno, 2 voll., PUG, Roma 1973/4 (ad instar manuscripti); G.W.F. HEGEL, Lezioni sulla storia della filosofia, III/2, La Nuova Italia, Firenze
1981; R. GUARDINI, La fine dell’epoca moderna, Morcelliana, Brescia 1960; E. TROELTSCH,
L’essenza del mondo moderno, Bibliopolis, Napoli 1977; P. ROSSI, Paragone degli ingegni
moderni e postmoderni, Il Mulino, Bologna 1989; E. SCRIBANO, L’esistenza di Dio. Storia
della prova ontologica da Descartes a Kant, Laterza, Bari 1994; AA.VV., In lotta con
l’angelo. La filosofia degli ultimi due secoli di fronte al cristianesimo, SEI, Torino 1989;
AA.VV., La filosofia cristiana nei secoli XIX e XX, Città Nuova, Roma 1993-94 (3 voll.); E.
STEIN, La ricerca della verità. Dalla fenomenologia alla filosofia cristiana (a cura di A. AlesBello), Città Nuova, Roma 1993; X. TILLIETTE, Il Cristo dei non-credenti e altri saggi di filosofia cristiana (a cura di G. Lorizio), AVE, Roma 1994; G. LORIZIO, «Crisi della metafisica e
metamorfosi della teologia», in Lateranum67 (2001) 203-258.
10.2. STORIA DELLA CHIESA MODERNA E CONTEMPORANEA/1
(3 ore sett., annuale: U. PARENTE)
1. Riforma cattolica, riforma protestante e controriforma.
2. La Chiesa nell’età dell’assolutismo: relazioni con lo Stato, problemi teologici,
i nuovi orizzonti missionari.
3. L’illuminismo e le riforme: verso la società secolarizzata.
4. La Chiesa nell’età del liberalismo.
5. Il Concilio Vaticano I e il modernismo.
6. La Chiesa di fronte al nazionalismo e al totalitarismo.
7. La Chiesa nel secondo dopoguerra. Il Concilio Vaticano II.
8. Aspetti della vita cristiana e della cura pastorale nell’Italia meridionale in
età moderna e contemporanea.
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biennio filosofico
TESTI E SUSSIDI
Per i primi sette nuclei tematici G. MARTINA, Storia della Chiesa da Lutero ai nostri giorni, I:
L’età della Riforma; II: L’età dell’assolutismo; III: L’età del liberalismo; IV: L’età contemporanea, Morcelliana, Brescia 1993-1995.
Per l’ultimo punto del programma, svolto nella forma dei gruppi di studio, le fonti e le monografie di approfondimento e ricerca saranno indicate nel corso delle lezioni; gli studenti
potranno sviluppare anche ricerche personali inerenti alla storia locale o del Mezzogiorno.
11. SEMINARI MAGGIORI
11.1 SEMINARIO MAGGIORE: OGGETTIVITÀ DELLA CONOSCENZA
E INTENZIONALITÀ DELLA COSCIENZA
(2 ore sett., 2°-3° sem.: A. TRUPIANO)
Presupponendo il quadro epistemologico di fondo prospettato nelle lezioni
dell’area, il seminario si propone di analizzare alcune delle posizioni più significative
dell’attuale dibattito sull’oggettività della conoscenza, riflettendo su elementi salienti
della cultura filosofico-scientifica del Novecento. La domanda sull’oggettività della
conoscenza terrà conto delle problematiche sollevate dalla riflessione sul pluralismo
culturale, sulla molteplicità di modelli e teorie scientifiche, sulla storicità delle nostre
conoscenze e – più in generale – della nostra stessa soggettività, sull’imporsi di prospettive relativistiche, sul ripensamento del tema della verità in alcuni autori della filosofia contemporanea (ad es. M. Heidegger). Particolare attenzione sarà accordata
alle impostazioni della fenomenologia e dell’ermeneutica, in riferimento soprattutto
al tema della coscienza intenzionale. Nell’ultima fase, considerando anche gli sviluppi
resi possibili dagli interessi dei partecipanti, potranno essere messe a fuoco diverse
teorie dell’intenzionalità.
TESTI E SUSSIDI
K. POPPER, Conoscenza oggettiva. Un punto di vista evoluzionistico, Armando, Roma 1983;
ID., Il mito della cornice. Difesa della razionalità e della scienza, Il Mulino, Bologna 1995; P.
WATZLAWICK, La realtà inventata. Contributi al costruttivismo, Feltrinelli, Milano 1992!; E.
HUSSERL, La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale. Introduzione alla
filosofia fenomenologica, Il Saggiatore, Milano 1983; ID., L’idea della fenomenologia, Laterza, Roma-Bari 1992; H.G. GADAMER, Verità e metodo, Bompiani, Milano 1983; ID., Verità e
metodo 2, Bompiani, Milano 1995; G. VATTIMO (a cura di), Il pensiero debole, Feltrinelli,
Milano 1983; B. LONERGAN, Ragione e fede di fronte a Dio, Queriniana, Brescia 1977; W.
DILTHEY, Critica della ragione storica, Einaudi, Torino 1969; M. HEIDEGGER, Segnavia,
Adelphi Edizioni, Milano 1994!; E. AGAZZI - F. MINAZZI - L. GEYMONAT, Filosofia, scienza
e verità, Rusconi, Milano 1989; S. GOZZANO, Storia e teorie dell’intenzionalità, Laterza, Roma-Bari 1997.
59
biennio filosofico
11.2. SEMINARIO MAGGIORE: INTRODUZIONE A PENSARE
L’EVOLUZIONE
(2 ore sett., 2°-3° sem.: S. FERRARO)
Il seminario si propone di essere una possibilità di introduzione specifica, di
riflessione critica e di approfondimento – nel quadro degli studi filosofici – sul paradigma evolutivo, biologico e cosmico, su cui si basa l’attuale comprensione culturale e scientifica del nostro mondo. Prevede quindi di svilupparsi su due livelli:
1. accostamento informativo su storia, sviluppi teorici, attuale situazione delle conoscenze scientifiche; 2. introduzione ad un’analisi critica dei quadri epistemologici e metafisici implicitamente o esplicitamente fondanti le teorizzazioni esaminate, con riferimento alla riflessione filosofica in parallelo sviluppo nel corso fondamentale di area.
TESTI E SUSSIDI
P. ROSSI, La nascita della scienza moderna in Europa, Laterza, Roma-Bari 2000!; A. MASANI,
La cosmologia nella storia fra scienza, religione e filosofia, La Scuola, Brescia 1996; F.
PRATTICO, Dal caos... alla coscienza, Laterza, Bari 1998; M. HACK, L’universo alle soglie del
terzo millennio, Rizzoli, Milano 2000; S. MURATORE, L’evoluzione cosmologica e il problema
di Dio, AVE, Roma 1993; ATI (a cura di G. Ancona), Cosmologia e antropologia. Per una
scienza dell’uomo, Messaggero, Padova 1995. Ulteriori indicazioni nel corso degli incontri.
11.3. SEMINARIO MAGGIORE: LA DIMENSIONE ANTROPOLOGICA
DELLA RELIGIONE E LA SUA PROBLEMATICA
(2 ore sett., 2°-3° sem.: G. DE SIMONE - C. GRECO)
Sebbene per religione s’intenda comunemente la relazione tra l’uomo e il divino, che trova in Dio la sua origine, essa si svolge all’interno dell’orizzonte dell’uomo
e si sviluppa come forma umana di vita. Il Sacro, testimoniato dall’uomo religioso, è
un sacro vissuto. Ma la nozione di religione come esperienza umana appare problematica al pensiero filosofico sia dal punto di vista epistemologico che ontologico.
Il seminario si ripropone: 1) d’indagare la collocazione antropologica della religione a partire dalla filosofia moderna; 2) di delineare e approfondire l’identità
dell’«homo religiosus» con l’aiuto della fenomenologia della religione; 3) di esaminare la problematica della religione come esperienza umana a partire dalla antropologia di L. Feuerbach.
L’itinerario, che sarà articolato in due semestri, è orientato anche alla stesura
della esercitazione scritta, conclusiva del biennio. La bibliografia indicata è solo
provvisoria.
60
biennio filosofico
TESTI E SUSSIDI
F. SCHLEIERMACHER, Sulla religione, Queriniana, Brescia 1989; G. VAN DER LEEUW, L’uomo
primitivo e la religione, Boringhieri, Torino1961; R. OTTO, Il Sacro, Feltrinelli, Milano 1965;
M. ELIADE, Il Sacro e il profano, Boringhieri, Torino 1973; L. FEUERBACH, L’essenza del cristianesimo, Feltrinelli, Milano 1975; S. FREUD, Il disagio della civiltà, Boringhieri, Torino
1971; M. MESLIN, L’esperienza umana del divino, Borla, Roma 1991.
12. AREA ANTROPOLOGICA/4
12.1. ETICA SPECIALE
(2 ore sett., 4° sem.: G. PROPATI)
Come per qualunque altra disciplina filosofica, anche per l’“Etica sociale” si
pone il problema di una giusta collocazione teoretica e metodologica in ordine al
“problema dell’uomo”.
La connessione antropologica viene qui data oltre che dalle premesse mutuate
dai principì e dai valori dell’etica generale, dalla considerazione della essenziale
dimensione sociale dell’uomo.
Fondamentale punto di partenza è la considerazione della spiritualità (corporalmente e storicamente incarnata) come base della essenza sociale dell’uomo. Più
precisamente, si prospetta “la personalità come fondamento e presupposto della natura sociale dell’uomo” e da questa basilare verità si enucleano i principi dell’ordine sociale delle comunità in un orizzonte vicino, come matrimonio e famiglia, e
le comunità (o società) in un orizzonte più lontano, come lo Stato e le comunità
internazionali dei popoli.
TESTI E SUSSIDI
J. HÖFFNER, La dottrina sociale cristiana, EP, Milano 1989; W. DREIER, Etica sociale, Queriniana, Brescia 1989.
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(5 ore sett., 4° sem.: G. DE SIMONE - C. GRECO)
La filosofia della religione, in quanto riflessione seconda all’esperienza religiosa, intende accertare criticamente ciò che costituisce l’essenza della religione e il
suo fondamento ontologico. Dopo un’introduzione dedicata alla definizione su
base storico-critica dello statuto epistemologico della disciplina, l’itinerario del
corso si articolerà in tre momenti fondamentali:
61
biennio filosofico
a) il momento fenomenologico, volto a rilevare l’essenza della religione (il linguaggio dell’esperienza religiosa, la sua struttura di correlazione asimmetrica,
l’oggetto, il soggetto, l’atto religioso);
b) il momento ermeneutico rivelativo del valore della religione (il conflitto
delle ermeneutiche e la fondazione di un’ermeneutica dell’esperienza religiosa in
chiave di trascendenza);
c) il momento critico-veritativo, inteso ad accertare la verità ontologica dell’esperienza religiosa quale autentica esperienza della trascendenza.
TESTI E SUSSIDI:
R. OTTO, Il sacro, Feltrinelli, Milano 1996; J. SCHMITZ, Filosofia della religione, Queriniana,
Brescia 1988; AA.VV., In lotta con l’angelo. La filosofia degli ultimi due secoli di fronte al
cristianesimo, SEI, Torino 1989; A. ALESSI, Filosofia della religione, LAS, Roma 1994; A.
RIZZI, Il sacro e il senso, Lineamenti di filosofia della religione, LDC, Leumann 1995; M.
RAVERA, Introduzione alla filosofia della religione , UTET, Torino 1995; A. FABRIS, Introduzione alla filosofia della religione , Laterza, Roma-Bari 1996. Dispense del Professore.
13. AREA STORICA
13.1. STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA E CONTEMPORANEA/2
(annuale: cf p. 57)
13.2. STORIA DELLA CHIESA MODERNA E CONTEMPORANEA/2
(annuale: cf p. 58)
14. INTRODUZIONE ALLA SACRA SCRITTURA
(3 ore sett.: 4° sem.: E. SALVATORE)
Il corso affronterà i seguenti nuclei tematici:
1. Ambiente (linee essenziali di geografia, archeologia e storia di Israele).
2. Testo: formazione e trasmissione dei testi (AT, NT, Apocrifi); cenni di critica testuale (AT e NT).
3. Ermeneutica (metodi, strumenti e sussidi).
TESTI E SUSSIDI
Testo base: R. FABRIS (ed.), Introduzione generale alla Bibbia (Logos. Corso di studi biblici),
vol. 1, LDC, Torino 1994; può essere utile anche V. FUSCO, «Gli studi biblici e il loro metodo», in G. LORIZIO - N. GALANTINO (edd.), Metodologia teologica. Avviamento allo studio e alla ricerca pluridisciplinari, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994, 165-221. Dispense del
professore.
62
biennio filosofico
15. LINGUA EBRAICA/1
(2 ore sett.; 4° sem.: S. BITTASI)
Il corso si propone di avvicinare lo studente alle strutture fondamentali
(morfologiche, sintattiche, lessicali) della lingua ebraica. Questo primo approccio
potrebbe permettere una lettura del testo della Bibbia Ebraica e una prima comprensione delle sue dinamiche grammaticali e sintattiche. Lo studio si articola sui
due momenti dell’apprendimento di alcune strutture grammaticali di base e della
lectio cursiva di alcuni testi (tratti da Gen e Es).
TESTI E SUSSIDI
G. DEIANA - A. SPREAFICO, Guida allo studio dell’Ebraico Biblico , Libreria Sacre Scritture,
Roma 1991 ; A. CARROZZINI, Grammatica della lingua ebraica , Marietti, Torino 1960.
16. CORSO INTEGRATIVO DI LINGUA LATINA
(2 ore sett., 1°- 2° sem.: F. ASSENSO)
Il corso si propone di condurre alla comprensione letterale del testo latino del
Nuovo Testamento nella traduzione della Vulgata e di documenti del Magistero.
Obiettivi:
– acquisizione di un vocabolario di base
– conoscenza delle fondamentali strutture morfologiche e sintattiche
– progressiva sistemazione di tali dati
TESTI E SUSSIDI
A. DIOTTI, Grammatica Latina, Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, Milano 1998; NESTLEALAND, Novum Testamentum Graece et Latine , ed. 27= revisa, Deutsche Bibelgesellschaft,
Stuttgart 1993.
17. CORSO INTEGRATIVO DI LINGUA GRECA
(2 ore sett., 3°- 4° sem.: F. ASSENSO)
Il corso si propone di condurre alla comprensione letterale dei testi del Nuovo
Testamento.
Il primo contatto con la lingua greca avverrà attraverso la lettura continua di alcuni capitoli del Vangelo di Marco per passare eventualmente ad altri testi del N.T.
63
biennio filosofico
Obiettivi:
– acquisizione di un vocabolario di base
– conoscenza delle fondamentali strutture morfologiche e sintattiche
– progressiva sistemazione di tali dati
TESTI E SUSSIDI
A. SIVIERI - P. VIVIAN, Corso di lingua greca-Grammatica, D’Anna, Firenze 2000; NESTLEALAND, Novum Testamentum Graece et Latine, ed. 27= revisa, Deutsche Bibelgesellschaft,
Stuttgart 1993.
18. CORSO INTEGRATIVO DI LINGUA TEDESCA
(2 ore sett., 1°- 2° sem.: A. PATAUNER)
Il corso, rivolto a principianti, mirerà allo sviluppo delle abilità fondamentali di
comprensione e produzione scritta ed orale.
Sarà affrontato lo studio delle strutture morfologiche e sintattiche della lingua
tedesca. Saranno introdotti elementi fonetici e lessicali, portando gli studenti ad
esprimersi in L2 con semplici espressioni. Un particolare riguardo sarà dato alla lettura e comprensione dei testi scritti.
–
–
–
–
–
–
Costruzione della frase diretta, inversa, traspositiva
Proposizioni principali e secondarie (introduzione)
Sostantivi, articoli, pronomi, aggettivi e loro declinazioni
Pronomi e voci interrogative
Verbi ausiliari, deboli, forti, modali, separabili ed inseparabili
Numeri cardinali
TESTI E SUSSIDI
CATANI - GREINER - PEDRELLI - DELING, Wie bitte?, Moduli A e B, Zanichelli, Bologna
2000. Ulteriore materiale didattico verrà distribuito ad integrazione nel corso dell’anno.
19. CORSO INTEGRATIVO DI LINGUA INGLESE
(2 ore sett., 1° e 2° sem.: L. MALOCCO)
Il corso si fonda su di un approccio metodologico atto a dare un impianto strutturale e comunicativo di base agli studenti.
TESTI E SUSSIDI
C. OXENDEN - P. SELIGSON, English File 1. Student’s Book, Oxford University Press, Oxford
2001; J. & L. SOARS, New Headway English Course. Pre-intermediate Student’s Book, Oxford
University Press, Oxford 2001.
64
IL TRIENNIO TEOLOGICO
Il triennio teologico ha lo scopo di assicurare una solida formazione teologica
di base attraverso l’esposizione coordinata e sintetica di tutte le principali discipline teologiche e una prima introduzione al metodo della ricerca scientifica. Esso
perciò ha carattere istituzionale. La molteplicità e varietà dei corsi è orientata verso
una progressiva conoscenza del mistero di Cristo, centro di tutta la Rivelazione.
Lo studente viene anzitutto introdotto alla conoscenza della Sacra Scrittura,
che è l’anima di tutta la teologia, attraverso i corsi biblici che comprendono la quasi totalità dei libri dell’Antico e del Nuovo Testamento. Questo studio, condotto
mediante una diligente applicazione dei metodi della critica esegetica, si protrae
per i primi due anni del triennio, in sincronia con i principali corsi dogmatici, ai
quali fa riferimento. Lo studente ha così modo non solo di attingere il genuino
messaggio della Scrittura, ma anche di fondare su di esso e sulla vivente Tradizione della Chiesa la riflessione teologica.
La riflessione teologica prende avvio già nel 1° semestre con i corsi di Teologia
fondamentale (Teologia della Rivelazione, della Ispirazione e della Tradizione) e
viene sviluppata, nei corsi dogmatici e sistematici dei semestri successivi, attorno a
tematiche centrali quali la Cristologia, la Trinità, l’Antropologia teologica, l’Ecclesiologia. Mediante l’esercizio dell’intellectus fidei lo studente ha modo di approfondire la conoscenza dei misteri della salvezza e di cogliere l’intima connessione tra gli
stessi e il fine dell’uomo; egli viene inoltre stimolato a ricercare i modi più appropriati per annunciare il messaggio di salvezza agli uomini del nostro tempo. La riflessione teologica è integrata e arricchita dallo studio della dimensione ecumenica
e delle problematiche inerenti al dialogo interreligioso.
Per un più ampio e diretto riferimento alla Sacra Scrittura, la trattazione della
Teologia morale è introdotta da una riflessione sui “Fondamenti biblici della teologia morale”; viene poi organicamente sviluppata nelle sue varie articolazioni:
Teologia morale fondamentale, morale speciale e morale canonico-sacramentaria.
La formazione specificamente sacerdotale è assicurata – a livello accademico –
dall’ampio spazio riservato alla Teologia sacramentaria e dai corsi di Liturgia, Diritto
canonico, Teologia pastorale e catechetica, Teologia spirituale e spiritualità sacerdotale. La dimensione pastorale, inoltre, è tenuta presente nella trattazione di tutte le
discipline del quinquennio istituzionale. Infine, a complemento della stessa formazione al presbiterato, viene offerto agli studenti che non intendono proseguire gli
studi accademici dopo il quinquennio, un sesto anno, detto “Anno pastorale”.
Per il conseguimento del primo grado accademico – Baccalaureato in teologia –
lo studente dovrà sostenere, al termine del triennio teologico, un esame comprensivo orale, o elaborare e discutere una dissertazione (SG art. 30,7: cf Informazioni,
pag. 20s). Nel caso dell’esame comprensivo orale egli è tenuto a elaborare, sempre
nell’arco del triennio, un’esercitazione scritta di teologia, da presentare entro il
mese di aprile del 6° semestre. Nel caso della dissertazione, sceglierà un tema tra
65
triennio teologico
quelli offerti dai Docenti e procurerà di compiere la ricerca sotto la costante guida
del professore.
Lo studente è tenuto inoltre a realizzare, nell’arco del triennio, 5 credits scegliendo un corso opzionale e partecipando assiduamente al seminario di sintesi
teologica (ad experimentum: cf CdS 11.03.92) offerto, allo scopo di agevolare l’unificazione riflessiva personale, a conclusione dell’intero ciclo degli studi; o ancora sostituendo in tutto o in parte il seminario di sintesi con un corso tutoriale (cf Informazioni, p. 20).
Gli studenti, infine, sono invitati a continuare lo studio delle lingue antiche e
moderne intrapreso nel biennio filosofico. Ai teologi vengono offerti corsi integrativi di greco biblico e di lingua ebraica (obbligatori).
Per quanti hanno seguito fin dall’inizio il piano di studi della Sezione,
l’ammissione al triennio teologico suppone il completo espletamento del biennio
filosofico (SL 21,4).
66
triennio filosofico
QUADRO DEI CORSI DEL TRIENNIO TEOLOGICO
ANNO ACCADEMICO 2002-2003
I ANNO (nuovo piano)
1° Sem. 1. Area biblica/1
1.1 AT/1: Pentateuco (A. Fanuli)
1.2 NT/1: Sinottici-Atti (C. Marucci)
1.3 Greco biblico (E. Salvatore)
2. Area cristologico-fondamentale/1
2.1 Introduzione alla teologia (C. Greco)
2.2 Patrologia (E. Cattaneo)
2.3 Teologia fondamentale/1 (C. Greco)
– Integrazione linguistica
2° Sem. 3. Area biblica/2
3.1 AT/2: Profeti (E. Franco)
3.2 NT/2: Corpus Paulinum (S. Bittasi)
3.3 Ebraico/2 (S. Bittasi)
4. Area cristologico-fondamentale/2
4.1 Teologia fondamentale/2 (C. Greco - E. Cattaneo)
4.2 Cristologia e Trinità/1 (P. Gamberini)
– Integrazione linguistica
4
4
3
2
3
3
——
19
4
4
3
4
4
——
19
II ANNO (vecchio piano)
3° Sem. 5. AT/3: Gli Scritti (V. D’Alario)
6. Grazia e virtù teologali (G. Manca)
7. Ecclesiologia e mariologia (O. F. Piazza)
8. Storia della Chiesa/3: Epoca moderna (U. Parente)
– Opzionale
3
5
5
2
2
——
17
4° Sem. – NT/2: Corpus Paulinum (S. Bittasi) (col 1° anno)
9. NT/3: Corpus Johanneum (A. Casalegno)
10. Sacrament. Gener.: Battesimo-Cresima-Eucaristia (C. Giraudo)
11. Teologia morale fondamentale e generale (D. Abignente)
12. Storia della Chiesa/4: Epoca contemporanea (U. Parente)
– Opzionale
3
4
5
5
2
2
——
21
67
triennio teologico
III ANNO (vecchio piano)
5° Sem. 13. Penitenza, Unzione degli infermi (D. Marafioti)
14. Ordine, Matrimonio (D. Marafioti)
15. Teologia morale speciale/1: vita religiosa (S. Bastianel)
16. Teologia morale speciale/2: vita fisica (A. Vicini)
17. Diritto canonico/1 (E. Napolitano)
18. Teologia pastorale e catechetica (A. Mastantuono)
19. Seminario di sintesi/1 (G. Manca - F. Marino - O.F. Piazza)
– Opzionale
2
2
2
3
3
3
1
2
——
18
6° Sem. 20. Escatologia (O.F. Piazza)
21. Teologia morale speciale/3: vita sociale (S. Majorano)
22. Morale e pastorale dei sacramenti (E. Napolitano)
23. Diritto canonico/2 (E. Napolitano)
24. Teologia spirituale (R. Zas Friz De Col)
25. Liturgia (G. Di Napoli)
– Opzionale
– Seminario di sintesi/2 (G. Manca - F. Marino - O.F. Piazza)
2
3
2
2
2
3
2
2
——
18
Corsi opzionali
26. Ecumenismo (P. Gamberini)
27. Teologia del pluralismo religioso (A. Russo)
68
2
2
triennio filosofico
DESCRIZIONE DEI SINGOLI CORSI
1. AREA BIBLICA/1
1.1. AT/1: PENTATEUCO
(4 ore sett., 1° sem.: A. FANULI)
I.
Introduzione
1. I cinque libri del Pentateuco: contenuto e struttura di ogni libro.
2. I problemi letterari del Pt: testi legislativi, testi narrativi, interventi redazionali.
3. Storia della ricerca letteraria ed esegetica del Pt, specialmente a partire
dall’Illuminismo ad oggi.
4. Alcuni punti di riferimento per la lettura del Pentateuco.
II. Esegesi dei seguenti testi: Gn 1-11 (con particolare riferimento a 2-3); Es 1920; 24; 32,1-6; 34,5-9.
III. Profilo teologico della tradizione deuteronomistica e della sacerdotale.
TESTI E SUSSIDI
I. Per l’introduzione: J.L. SKA, Introduzione alla lettura del Pentateuco. Chiavi per l’interpretazione dei primi cinque libri della Bibbia (edito in prima e seconda edizione italiana
presso le ED, Roma 1998, ora è edito da EDB, Bologna 2000); J. BLENKINSOPP, Il Pentateuco. Introduzione ai primi cinque libri della Bibbia, Queriniana, Brescia 1996; A.
ROFÉ, La composizione del Pentateuco. Un’introduzione (Studi Biblici 35), EDB, Bologna 1999; R. RENDTORFF, Introduzione all’Antico Testamento , Claudiana, Torino 1990;
R. SMEND, La formazione dell’Antico Testamento , Paideia, Brescia 1993; P.H. HAUDEBERT
(a cura di), Le Pentateuque. Débats et Recherces (LD 151), Cerf, Paris 1992; A. FANULI,
«A proposito di un libro sulla composizione del Pentateuco» (rassegna degli studi critici
sul Pt dal 1965 al 1989), in RivB 37 (1989) 469-485; ID., «Il Pentateuco secondo J. Blenkinsopp», in Rassegna di Teologia 39 (1998) 905-921; «Due recenti “introduzioni” critiche sulla composizione del Pentateuco. Un primo bilancio su un’ipotesi gloriosa», in
RivB, 2001.
II. Per l’esegesi: A. FANULI - A. ROLLA, Il Messaggio della Salvezza, 3, LDC, Torino 1977,
più le dispense del professore.
III. Per il profilo teologico della Scuola deuteronomista e della Sacerdotale: A. FANULI (a cura di), La spiritualità dell’Antico Testamento , Borla, Roma 1989, 224-261 e 286-301.
1.2. NT/1: SINOTTICI-ATTI
(4 ore sett., 1° sem.: C. MARUCCI)
I.
Questioni introduttive generali: storia della ricerca, origine, natura, interpretazione, valore storico e teologico dei Vangeli sinottici e degli Atti.
II. Questioni introduttive speciali: struttura, finalità, tematica dei singoli scritti.
III. Accostamento esegetico a pagine rappresentative di Mt, Mc, Lc, Atti.
69
triennio teologico
TESTI E SUSSIDI
Fonti: E. NESTLE - K. ALAND, Nuovo Testamento Greco-Italiano (a cura di B. Corsani - C.
Buzzetti), Società Biblica Britannica e Forestiera, Roma 1996; K. ALAND, Synopsis Quattuor
Evangeliorum, editio nona et recognita, Deutsche Bibelstiftung, Stuttgart 1994.
Testi: A. WIKENHAUSER - J. SCHMID, Introduzione al Nuovo Testamento (Biblioteca teol. 9),
Paideia, Brescia 1981; C. MARUCCI, Parole di Gesù sul divorzio (Aloisiana 16), Morcelliana,
Brescia 1982; PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA, L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa
(Commento a cura di G. Ghiberti - F. Mosetto), LDC, Leumann 1998; C. MARUCCI, «Il testo del Nuovo Testamento», in La Civiltà Cattolica 147 (1996) III, 263-277.
1.3. GRECO BIBLICO
(3 ore sett., 1° sem.: E. SALVATORE)
Il corso richiede una conoscenza di base del greco classico e si propone come
iniziazione pratica alla lingua del Nuovo Testamento (ma anche della Settanta e
dei Padri apostolici).
Lo studio delle particolarità grammaticali e sintattiche, illustrate con esempi del
Nuovo Testamento, comporterà periodiche esercitazioni scritte. La lettura continuata di una parte del vangelo di Marco verificherà negli studenti la familiarità col
vocabolario e la capacità di un’esatta analisi filologica.
TESTI E SUSSIDI
K. ALAND - M. BLACK - B.M. METZGER - A. WIKGREN (edd.), The Greek New Testament,
United Bible Societies, Stuttgart 1975!; A. MERK, Novum Testamentum Graece et Latine,
PIB, Romae 1964'; M. ZERWICK, Analysis Philologica Novi Testamenti Graeci, PIB, Romae
1966!; M. ZERWICK - M. GROSVENOR, A Grammatical Analysis of the Greek New Testament,
Biblical Institute Press, Romae 1988; M. ZERWICK, Graecitas Bìblica Novi Testamenti
Exemplis Illustratur, PIB, Romae 1966# [= M. ZERWICK - J. SMITH, Biblical Greek Illustrated
by Examples, Biblical Institute Press, Romae 1990#].
2. AREA CRISTOLOGICO - FONDAMENTALE/1
L’area cristologico-fondamentale propone un percorso coerente e articolato,
che si sviluppa lungo tre semestri e comporta: 1) un’introduzione storica e sistematica alla teologia con l’esame dei principali modelli d’intellectus fidei e un’ampia
trattazione della patrologia con le sue principali figure; 2) la teologia fondamentale
nelle sue classiche articolazioni (la rivelazione, la tradizione e l’ispirazione; 3) una
trattazione ampia e articolata della cristologia e del mistero trinitario, centro e
fondamento dell’intera riflessione teologica.
70
triennio filosofico
2.1. INTRODUZIONE ALLA TEOLOGIA
(2 ore sett., 1° sem.: C. GRECO)
1. Modelli storici d’intellecuts fidei: la teologia nel NT; la teologia dei Padri (cf
corso di Patrologia); la teologia medievale; la teologia nell’epoca moderna; la teologia nell’epoca contemporanea.
2. L’oggetto e il metodo della teologia sistematica.
N.B. Il corso sarà svolto in maniera compatta (5 ore sett.) per tutto il mese di ottobre, utilizzando le ore (3 sett.) del corso di Teologia fondamentale/1.
TESTI E SUSSIDI
R. LATOURELLE, Teologia, scienza della salvezza, Città Nuova, Assisi 1968; C. ROCCHETTA R. FISICHELLA - G. POZZO, La teologia tra rivelazione e storia, EDB, Bologna 1985; E. DEL
COVOLO - G. OCCHIPINTI - R. FISICHELLA, Storia della teologia, voll. 3, EDB, Bologna 19951996; R. GIBELLINI, La teologia del XX secolo, Queriniana, Brescia 1992; B. LONERGAN, Il
metodo in teologia, Città Nuova, Assisi 2001.
2.2. PATROLOGIA
(3 ore sett., 1° sem.: E. CATTANEO)
1.
2.
3.
La teologia prenicena: i padri apostolici – gli apologisti – la corrente asiatica
(Ireneo, Tertulliano) – la scuola alessandrina (Clemente, Origene).
La teologia nicena (Atanasio e l’arianesimo) – il neo-nicenismo dei padri cappàdoci – il modello agostiniano – la scuola antiochena – il calcedonismo e il
neo-calcedonismo.
Parte monografica: lettura di un’opera patristica (sarà indicata all’inizio del corso).
TESTI E SUSSIDI
E. CATTANEO (dir.) - C. DELL’OSSO - G. DE SIMONE - L. LONGOBARDO, Patres Ecclesiae.
Una introduzione alla teologia dei Padri della Chiesa, PFTIM, Napoli 2002.
2.3. TEOLOGIA FONDAMENTALE/1
(3 ORE SETT., 1° SEM.: C. GRECO)
Introduzione: identità e metodo della teologia fondamentale.
A. Fenomenologia ed ermeneutica della rivelazione
1. La rivelazione nell’AT: approccio filologico, fenomenologico e biblico-teologico.
1.1. La rivelazione nella creazione.
1.2. La rivelazione nella storia.
1.3. La rivelazione nella parola profetica.
71
triennio teologico
2. La rivelazione nel NT.
2.1. La singolarità di Gesù di Nazareth come rivelatore.
2.2. I segni cristologici della rivelazione: segni di misericordia e segni di potenza.
2.3. Il mistero pasquale, compimento e pienezza della rivelazione cristologica.
3. La rivelazione nel Magistero della Chiesa.
4. Problematica e criteri di credibilità della rivelazione.
5. Approfondimenti: La rivelazione di Dio nelle religioni.
N.B. Il corso avrà inizio nel mese di novembre (5 ore sett. fino alla fine del semestre) e continuerà nel II semestre.
TESTI E SUSSIDI
C. GRECO, La rivelazione. Fenomenologia, dottrina e credibilità della rivelazione
(Intellectus fidei 3), San Paolo, Cinisello Balsamo 2001; W. KERN - H.J. POTTMEYER - M.
SECKLER, Corso di Teologia fondamentale, 2. Trattato sulla rivelazione; 4. Trattato di gnoseologia teologica, Queriniana, Brescia 1981.
3. AREA BIBLICA/2
3.1. AT/2: PROFETI
(4 ore sett., 2° sem.: E. FRANCO)
Dopo le questioni introduttive, la lettura critica di una monografia sui profeti
dal punto di vista ebraico e la conoscenza previa della composizione, struttura e
messaggio dei singoli libri dei profeti anteriori e posteriori sono affidate allo studio
personale e saranno verificate con incontri seminariali.
Le esemplificazioni, orientate all’acquisizione di un metodo esegetico e di una
sintesi teologica, riguarderanno: vocazione ed esistenza profetica (Is 6; Ger 1; Ez 13); i canti del Servo del Signore (Is 42,1-4; 49,1-6; 50,4-9; 52,13-53,12); l’inizio e la
fine del parlare (Is 40,1-11 e 55,1-13); la nuova alleanza (Ger 31); la simbolica di
Sion (Is 62).
TESTI E SUSSIDI
L. ALONSO SCHÖKEL - J.L. SICRE DIAZ, I Profeti, Borla, Roma 1984; M. BUBER, La fede dei
profeti, Marietti, Casale Monferrato 1985; A. HESCHEL, Il messaggio dei profeti, Borla, Roma
1981; A. NEHER, L’essenza del profetismo, Marietti, Casale Monferrato 1984; G. VON RAD,
Teologia dell’Antico Testamento. II. Teologia delle tradizioni profetiche d’Israele, Paideia,
Brescia 1974; R. RENDTORFF, Introduzione all’A.T. Storia, vita sociale e letteratura d’Israele
in epoca biblica, Claudiana, Torino 2001!; ID., Teologia dell’A.T., vol. 1: I testi canonici,
Claudiana, Torino 2001.
72
triennio filosofico
3.2. NT/2: CORPUS PAULINUM
(4 ore sett., 2° sem.: S. BITTASI)
Il corso si sviluppa su due piani: quello dell’introduzione alla vita e alle Lettere di Paolo e quello dell’introduzione alla lettura critica dei testi paolini. Per fare
ciò si prenderà in analisi il testo della Lettera ai Filippesi e se ne tenterà una lettura
nel confronto tra le diverse metodologie esegetiche e critiche. Sarà a partire da
questo studio che ci si avvicinerà all’introduzione ad altre Lettere e a punti della
vita e dell’opera di Paolo.
TESTI E SUSSIDI
Per l’introduzione generale: K.H. SCHELKLE, Paolo. Vita, lettere, teologia, Paideia, Brescia 1990; opp. A. SACCHI (ed.), Lettere Paoline e altre Lettere (Logos 6) LDC, Leumann
1996. Si potrà però scegliere di leggere: a) per la vita di Paolo: R. FABRIS, Paolo. L’Apostolo
delle genti, Paoline, Milano 1999; b) per una introduzione alle lettere: G. BARBAGLIO, La
Teologia di Paolo. Abbozzi in forma epistolare, EDB, Bologna 1999; oppure le introduzioni
di qualche buona Bibbia Commentata (TOB, BJ, EP, Piemme) o di qualche raccolta delle
lettere di Paolo (es. G. BARBAGLIO - R. FABRIS, Le lettere di Paolo [3 voll.], Borla, Roma
1980); oppure gli articoli di introduzione alle lettere di G.F. HAWTHORNE - R.P. MARTIN D.G. REID (edd.), Dizionario di Paolo e delle sue lettere , San Paolo, Cinisello Balsamo 1999;
oppure di P. ROSSANO - G. RAVASI - A. GIRLANDA (edd.), Nuovo Dizionario di teologia biblica, EP, Cinisello Balsamo 1988.
Per la Lettera ai Filippesi: alcune parti dei vari commentari alla Lettera. Lo studente sarà però invitato alla lettura integrale di uno tra i seguenti: K. BARTH L’Epistola ai Filippesi,
SEI, Torino 1974; opp. R. FABRIS, Lettera ai Filippesi - Lettera a Filemone, EDB, Bologna
2000; opp. J. GNILKA, La lettera ai Filippesi, Paideia, Brescia 1972; opp. A. PITTA, «Lettera
ai Filippesi», in L. PACOMIO - F. DALLA VECCHIA - A. PITTA (edd.), La Bibbia Piemme, Piemme, Casale Monferrato 1995, 2835-2852. Si possono utilizzare anche altri commentari in
lingua francese, inglese, tedesca con il consenso del docente.
3.3 EBRAICO/2
(3 ore sett., 2° sem.: S. BITTASI)
Scopo di questo corso è introdurre lo studente che già ha affrontato i primi
rudimenti morfologici e sintattici della lingua ebraica (cf la presentazione del corso
di ebraico 1), alla traduzione del testo ebraico nella lingua italiana. Attraverso la
lettura e l’analisi della lingua di alcuni testi della Bibbia Ebraica, si percorreranno i
processi che portano ad una migliore comprensione linguistica per comprendere
le scelte operate dalle varie traduzioni italiane più diffuse.
La bibliografia verrà segnalata durante il corso stesso.
73
triennio teologico
4. AREA CRISTOLOGICO-FONDAMENTALE/2
Nel secondo semestre continua lo sviluppo della teologia fondamentale con i
temi classici di questa disciplina: la credibilità della rivelazione e la sua trasmissione attraverso la Scrittura e la Tradizione, contemporaneamente ha inizio la trattazione del corso di cristologia e trinità, che si protrarrà fino al semestre successivo
(3° sem. del triennio teologico).
4.1. TEOLOGIA FONDAMENTALE/2
(4 ore sett., 2° sem.: C. GRECO - E. CATTANEO)
B. La credibilità della rivelazione (C. Greco)
1. Lo statuto ontologico, epistemologico e teologico della rivelazione.
2. Le mediazioni della rivelazione: la creazione, la storia, la parola.
3. Incarnazione e rivelazione.
4. La chiesa, mediatrice della rivelazione.
5. La mediazione della universalità della rivelazione e la sua fondazione
teologica.
6. Modelli teologici di mediazione della verità della rivelazione.
C. La trasmissione della rivelazione (E. Cattaneo)
1. Rivelazione, Tradizione e Scrittura.
2. La Scrittura ispirata e il canone biblico.
4. La tradizione nelle fonti bibliche, nella storia della teologia e nel Magistero.
5. Il dogma e lo sviluppo dogmatico.
6. Le qualifiche del Magistero.
7. Approfondimenti: la tradizione nel dibattito ecumenico.
TESTI E SUSSIDI
B) C. GRECO, La rivelazione. Fenomenologia, dottrina e credibilità della rivelazione (Intellectus fidei 3), San Paolo, Cinisello Balsamo 2001; W. KERN - H. J. POTTMEYER - M. SECKLER,
Corso di Teologia fondamentale , 4. Trattato di gnoseologia teologica, Queriniana, Brescia 1981.
C) E. CATTANEO, Trasmettere la fede. Tradizione, Scrittura e Magistero della Chiesa. Percorso di Teologia fondamentale (Intellectus fidei 2), San Paolo, Cinisello Balsamo 1999.
74
triennio filosofico
4.2. CRISTOLOGIA E TRINITÀ/1
(4 ore sett., 2° sem.: P. GAMBERINI)
1. L’ebreo Gesù e la terza ricerca storica.
2. Il Dio di Gesù Cristo e il Regno-che-viene.
2.1. Il pathos del profeta escatologico.
2.2. Lo Spirito di Dio nell’evento di Cristo.
2.2. Il significato antropologico e teologico della morte di Gesù.
3. Dalla cristologia neotestamentaria alla cristologia dogmatica.
3.1. I titoli cristologici.
3.2. La divinità di Gesù Cristo (Nicea).
3.3. La communicatio idiomatum.
3.4. L’umanità di Gesù Cristo (Calcedonia).
4. Linee per una cristologia sistematica.
4.1. La soteriologia cristologica.
4.2. L’incarnazione di Dio nel dialogo inter-religioso.
4.3. La preesistenza di Gesù Cristo.
4.4. Essere figli nel Figlio.
N.B. Il corso continua nel semestre successivo (3° sem. del triennio) con la trattazione della dottrina trinitaria.
TESTI E SUSSIDI
Dispense del professore. J. GNILKA, Gesù di Nazaret. Annuncio e storia, Paideia, Brescia
1993; A.J. HESCHEL, Il Messaggio dei profeti, Borla, Roma 1981; E. JÜNGEL, Dio Mistero del
Mondo, Queriniana, Brescia 1982; K. RAHNER, La Trinità, Queriniana, Brescia 1999; G.
GRESHAKE, Il Dio unitrino, Queriniana, Brescia 2000; C.M. LACUGNA, Dio per noi. La
trinità e la vita cristiana, Queriniana, Brescia 1997; P. CODA, Dio Uno e Trino, Paoline,
Cinisello Balsamo 1993.
5. AT/3: GLI SCRITTI
(3 ore sett., 3° sem.: V. D’ALARIO)
Il corso inizia con l’illustrazione della categoria “sapienza” in Israele e nel vicino Oriente antico, per poi soffermarsi sull’introduzione ai singoli libri sapienziali
con particolare riferimento all’apporto critico di Giobbe e di Qohelet. In un secondo momento si prenderà in considerazione la poesia ebraica, analizzando la
composizione, la struttura e i generi letterari di alcuni Salmi. Il corso si conclude
con una rapida introduzione agli scritti midrashici.
L’approccio esegetico ai testi è finalizzato a introdurre lo studente nel lavoro
di analisi e metodologia e mira inoltre alla puntualizzazione dei principali temi
75
triennio teologico
della letteratura sapienziale: creazione, storia e quotidianità dell’uomo; giustizia di
Dio e problema del male; immortalità e risurrezione.
TESTI E SUSSIDI
A. BONORA - M. PRIOTTO e COLL. (edd.), Libri sapienziali e altri scritti (Logos, 4), LDC,
Leumann 1997; F. MIES (ed.), Toute la sagesse du monde. Hommage à M. Gilbert, Presses
Universitaires de Namur, Namur 1999; M. NOBILE (ed.), «La letteratura sapienziale», in ID.,
Teologia dell’Antico Testamento (Logos 8/1), LDC, Leumann 1998, 143-172; G. VON RAD,
La sapienza in Israele, Marietti, Torino 1975. La bibliografia sui commenti e sui saggi esegetici sarà fornita durante il corso
6. GRAZIA E VIRTÙ TEOLOGALI
(5 ore sett., 3° sem.: G. MANCA)
Il corso intende sviluppare i due trattati di Grazia e Virtù Teologali facendone
emergere la complementare unità e confrontando diversi modelli teologici, come
quello di S. Tommaso d’Aquino, alcuni basati sul metodo trascendentale, e il “dialogo di comunione” ispirato alla filosofia di G. Marcel.
Le tematiche saranno organizzate nella linea di alcuni indirizzi fondamentali
quali i rapporti di grazia increata e creata, libertà e grazia, cristocentrismo, trascendenza-immanenza, significato per l’esistenza umana nel mondo, intersoggettività, storia e morte.
TESTI E SUSSIDI
J. ALFARO, Cristologia e antropologia, Cittadella, Assisi 1973; G. MANCA, La grazia, dialogo di
comunione (Intellectus fidei 1), San Paolo, Cinisello Balsamo 1997. Dispense del professore.
7. ECCLESIOLOGIA E MARIOLOGIA
(5 ore sett., 3° sem.: O.F. PIAZZA)
La delicata questione di un metodo per l’ecclesiologia. I contesti e la collocazione del trattato. Sviluppo storico: la Chiesa come mistero della fede, come dominio spirituale, come confessione. La Chiesa nella rivelazione biblica: immagini e
figure. Trattazione sistematica: la Chiesa come “mistero”; struttura teandrica; origine trascendente e storica; sacramento di comunione e sacramento di salvezza;
dimensioni e proprietà essenziali della Chiesa; realtà ministeriale e carismatica; le
forme della Chiesa e la sua indole escatologica.
La nuova collocazione della mariologia nel complesso della teologia. La piena
partecipazione di Maria nel mistero della redenzione. Figura, modello e madre
della Chiesa. Riferimenti biblici. Sviluppo storico-dogmatico. Riflessione sistematica: presupposti ermeneutici; Madre di Dio; la sempre Vergine; l’Immacolata
Concezione; Assunta in cielo.
76
triennio filosofico
TESTI E SUSSIDI
Appunti del professore. S. DIANICH, Ecclesiologia. Questioni di metodo e una proposta, EP,
Cinisello Balsamo 1993; M. KEHL, La Chiesa, San Paolo, Cinisello Balsamo 1995; B. FORTE,
La Chiesa della Trinità. Saggio sul mistero della Chiesa comunione e missione, EP, Cinisello
Balsamo 1995; D. VALENTINI (a cura), L’ecclesiologia contemporanea, EMP, Padova 1994; J.
WERBICK, La Chiesa, Queriniana, Brescia 1998; E. MALNATI, La Chiesa: sviluppo storico
dell’ecclesiologia, Piemme, Casale Monferrato 1998. C.I. GONZALEZ, Maria Madre e Discepola, Piemme, Casale Monferrato 1998.
8. STORIA DELLA CHIESA/3: EPOCA MODERNA
(2 ore sett., 3° sem.: U. PARENTE)
1. Riforma cattolica, riforma protestante e controriforma.
2. La Chiesa nell’età dell’assolutismo politico-istituzionale: relazioni con lo Stato,
problemi teologici, i nuovi orizzonti missionari.
3. L’illuminismo e le riforme: verso la società secolarizzata.
4. Aspetti della vita cristiana e della cura pastorale nell’ancien régime con particolare riferimento all’Italia meridionale.
TESTI E SUSSIDI
Per i primi tre nuclei tematici: G. MARTINA, Storia della Chiesa da Lutero ai nostri giorni , I:
L’età della Riforma; II: L’età dell’assolutismo, Morcelliana, Brescia 1993-1994. Per il quarto
punto del programma, svolto nella forma dei gruppi di studio, monografie e fonti saranno
indicate nel corso delle lezioni.
9. NT/3: CORPUS JOHANNEUM
(3 ore sett., 4° sem.: A. CASALEGNO)
Il corso si propone un’analisi approfondita del Vangelo, abbozzando sinteticamente le principali linee di comprensione delle Lettere e dell’Apocalisse. Dopo
aver messo in luce alcuni problemi storico-critici e l’organizzazione del testo del
quarto Vangelo, si delineano alcune sue caratteristiche essenziali: esso è un ricordo
nello Spirito, una testimonianza di fede in un ambiente ostile, fatta da una comunità che opera un sorprendente approfondimento cristologico e ripensa se stessa
come segno di unità dinanzi al rischio delle eresie della fine del I secolo. Alla luce
del tema della gloria e dell’innalzamento, si rileggono alcuni “segni”, mostrando
l’importanza della opzione di fede.
TESTI E SUSSIDI
Alcune parti dei commentari di R.E. BROWN, Giovanni, Cittadella, Assisi 1991!; R. SCHNACKENBURG, Il Vangelo di Giovanni, 3 voll., Paideia, Brescia 1973-1981; R. FABRIS, Giovanni,
Borla, Roma 1992; V. MANNUCCI, Giovanni. Il Vangelo narrante, EDB, Bologna 1993.
77
triennio teologico
10. SACRAMENTOLOGIA GENERALE:
BATTESIMO - CRESIMA - EUCARISTIA
(5 ore sett., 4° sem.: C. GIRAUDO)
La teologia sacramentale dei Padri occidentali e orientali trova tuttora riscontro nelle Chiese di Oriente. Codesta comprensione è dovuta alla metodologia Mistagogica, quella appunto che studia i sacramenti in chiesa, ossia a partire dal vissuto cultuale. Da questa si discosta la metodologia sistematica della scolastica Occidentale, che si limita a studiare i sacramenti in scuola, ossia sulla base esclusiva
della speculazione riflessa. Sul modello della metodologia dei Padri, si farà prima
la catechesi (= istruzione): incominciando dalla Genesi e prendendo in esame tutte
le Scritture, si abbozzerà il quadro teo-antropologico della redenzione vicaria
quale ermeneutica dei sacramenti. Quindi si passerà alla mistagogia (= iniziazione
ai misteri): a partire dall’esperienza sacramentale di ognuno, si preciserà in qual
modo i sacramenti dell’iniziazione ci inseriscano nell’economia salvifica. Attraverso il Battesimo e la Cresima siamo immersi una volta per tutte nella morterisurrezione del Signore, così da nascere e ricevere conseguentemente i carismi necessari alla vita; invece per mezzo dell’Eucaristia veniamo ripresentati al medesimo
evento secondo i ritmi delle nostre pasque domenicali e quotidiane, in vista della
nostra progressiva trasformazione nel corpo ecclesiale. Nella trattazione dei singoli
sacramenti, dopo aver prestato un’attenzione privilegiata al magistero della lex
orandi, si procederà all’esame delle dichiarazioni magisteriali di Trento.
TESTI E SUSSIDI
C. GIRAUDO, In unum corpus. Trattato mistagogico sull’eucaristia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001; ID., Eucaristia per la Chiesa, PUG, Roma 1989; ID., Preghiere eucaristiche per la
Chiesa di oggi, Morcelliana-Brescia & PUG-Roma 1993.
11. TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE E GENERALE
(5 ore sett., 4° sem.: D. ABIGNENTE)
I. Senso, fondamenti e criteri di un’etica teologica.
A) Contesto attuale della riflessione etico teologica. Dalla Optatam totius alla
Veritatis splendor: esperienza secolare-umana e fonte biblica nel quadro epistemologico della teologia morale. B) Carattere originario della moralità. L’adesione
di fede come evento di coscienza morale. Figure bibliche di incontro, di alleanza,
di sequela. C) Intelligenza nella fede dell’esperienza e della conoscenza morale,
dell’ethos e dell’etica: disegno storico-genetico dell’ethos biblico nei suoi impulsi
principali; rapporto tra morale, fede, storia, culture umane; rapporto tra morale,
rivelazione e magistero.
78
triennio filosofico
II. Principi etici generali alla luce della fede cristiana.
A) Legge naturale e coscienza; norme morali: origine, significato, storicità, trasmissione. B) Rapporto tra moralità personale e opzioni concrete, tra dimensione
soggettiva e oggettività. C) Peccato e conversione; persona e strutturazione della
convivenza umana; vita cristiana come sequela del Signore nel mondo secolarizzato.
Il Corso prevede l’alternanza di lezioni cattedratiche e gruppi di studio seminariali, che favoriscano il confronto diretto sia con il testo biblico che con il pensiero di moralisti contemporanei.
TESTI E SUSSIDI
S. BASTIANEL, Teologia morale fondamentale. Moralità personale, ethos, etica cristiana (ad
uso degli studenti), PUG, Roma 2001; ID., Autonomia morale del credente, Morcelliana,
Brescia 1980; D. ABIGNENTE, Conversione morale nella fede, Gregorian University PressMorcelliana, Roma-Brescia 2000; J. FUCHS, Etica cristiana in una società secolarizzata , Piemme, Casale Monferrato 1984. Le letture seminariali verranno indicate all’inizio del Corso.
12. STORIA DELLA CHIESA/4: EPOCA CONTEMPORANEA
(2 ore sett., 4° sem.: U. PARENTE)
1.
2.
3.
4.
5.
La Chiesa nell’età del liberalismo
Il Concilio Vaticano I e il modernismo
La Chiesa di fronte al nazionalismo e al totalitarismo
La Chiesa nel secondo dopoguerra. Il Concilio Vaticano II
La Chiesa e la questione sociale
TESTI E SUSSIDI
Per i quattro nuclei tematici: G. MARTINA, Storia della Chiesa da Lutero ai nostri giorni , III:
L’età del liberalismo; IV: L’età contemporanea, Morcelliana, Brescia 1995. È consigliato anche lo studio di G. MARTINA, «La storiografia italiana sulla Chiesa dal Vaticano I al Vaticano II», in AA.VV., Problemi di storia della Chiesa in Italia . Dal Vaticano I al Vaticano II,
ED, Roma 1988, 15-105. Per il quinto punto del programma monografie e fonti saranno indicate nel corso delle lezioni.
13. PENITENZA E UNZIONE DEGLI INFERMI
(2 ore sett., 5° sem.: D. MARAFIOTI)
I. Sacramento della Penitenza: Mistero del peccato nella vita del cristiano e necessità della riconciliazione con Dio e con la Chiesa. Cristo morto e risorto, sorgente
inesauribile di perdono. I fondamenti biblici nell’AT e nel NT. La prassi penitenziale nell’epoca patristica e sua evoluzione storica. La Riforma e il Concilio di Tren-
79
triennio teologico
to. Il Vaticano II, Reconciliatio et Poenitentia. Il Nuovo Rito della Penitenza. Rapporti del sacramento della Penitenza col Battesimo e l’Eucarestia. Gli orientamenti
della teologia attuale.
II. Unzione degli infermi: La sofferenza e la malattia nell’esperienza umana e nella
storia della salvezza. Guarigione fisica e guarigione spirituale. Cristo salvatore, aiuto nella vita presente e nel passaggio alla vita eterna. L’intercessione della Chiesa e
il Nuovo Rito dell’Unzione degli infermi.
TESTI E SUSSIDI
G. MOIOLI, Il quarto sacramento, Glossa, Milano 1996; Il sacramento della Penitenza . Messaggi di Giovanni Paolo II alla Penitenzeria Apostolica, LEV, Città del Vaticano 2000; CEI,
Rito della penitenza, Roma 1974; GIOVANNI PAOLO II, Salvifici Doloris; CEI, Sacramento
dell’unzione e cura pastorale degli infermi , Roma 1974; P. ADNÈS, L’unzione degli infermi.
Storia e teologia, San Paolo, Cinisello Balsamo 1996. Dispense del professore.
14. ORDINE E MATRIMONIO
(2 ore sett., 5° sem.: D. MARAFIOTI)
I. Ordine: Attuale problematica sul ministero ordinato. Fondamenti biblici. La
teologia del ministero nella storia della Chiesa. Il sacramento dell’Ordine secondo
il Concilio di Trento e il Vaticano II. Collegialità episcopale e presbiterale. La riflessione teologica postconciliare.
II. Matrimonio: Elementi di antropologia e significato del matrimonio. Crisi e valore dell’istituto familiare. Dati biblici. Evoluzione storica e sistemazione teologica.
L’insegnamento del Concilio Vaticano II e del Magistero.
TESTI E SUSSIDI
E. CASTELLUCCI, Il ministero ordinato, Queriniana, Brescia 2002; G. FERRARO, Il sacerdozio
ministeriale. Dottrina cattolica sul sacramento dell’Ordine, Grafite, Napoli 1999; A. SCOLA,
Il mistero nuziale, P.U. Lateranense-Mursia, 2 vv., Roma 1998-2002; CEI, Direttorio di Pastorale Familiare, Roma 1993; A. MIRALLES, Il matrimonio. Teologia e vita, San Paolo, Cinisello Balsamo 1996. Dispense del professore.
15. TEOLOGIA MORALE SPECIALE/1: VITA RELIGIOSA
(2 ore sett., 5° sem.: S. BASTIANEL)
A. Etica della religiosità
1. Vita di fede e onestà morale. Carattere specifico della consapevolezza cristiana.
2. Signoria di Dio e «signorie» del mondo. Nome di Dio e autonomia della realtà creata. «Tempo» della vita personale e significato simbolico del sabato.
80
triennio filosofico
3. Vita morale e vita di preghiera. Discernimento e decisione morale nella fede. Vita di sequela come conversione continua.
4. Eucaristia e vita morale.
B. Veracità e dialogo
1. Il dialogo interpersonale come luogo di moralità.
2. Comunicazione morale, diritto alla verità, al segreto e all’informazione.
TESTI E SUSSIDI
D. BONHOEFFER, Sequela (Biblioteca di cultura 15), Queriniana, Brescia 1997; S. BASTIALa preghiera nella vita morale (I triangoli 19), Piemme, Casale Monferrato 1995; ID.,
«Discernimento, conversione, sequela», in M. LORENZANI (ed.), La volontà di Dio nella
Bibbia, ISSRA, L’Aquila 1994, 1-31; M. COZZOLI, «Verità e veracità», in F. COMPAGNONI G. PIANA - S. PRIVITERA (edd.), Nuovo Dizionario di Teologia Morale , EP, Cinisello Balsamo
1990, 1435-1450; PH.J. ROSATO, «Linee fondamentali e sistematiche per una teologia del
culto», in T. GOFFI - G. PIANA (edd.), Corso di Morale 5. Liturgia, Etica della religiosità,
Queriniana, Brescia 1986, 11-70.
NEL,
16. TEOLOGIA MORALE SPECIALE/2: VITA FISICA
(3 ore sett., 5° sem.: A. VICINI)
Il corso studia i problemi etici legati alle varie fasi della vita umana contemporanea considerando le problematiche, da un punto di vista teologico e alla luce
degli insegnamenti magisteriali.
I. Inizio della vita umana: fecondazione e riproduzione.
II. Vita adulta: salute (malattia, handicap, dipendenze, donazione e trapianti),
sessualità (identità, sviluppo, attività), vita coniugale (affettività, dialogo sessuale, procreazione responsabile, contraccezione, aborto, sterilizzazione).
III. Fine della vita umana: suicidio, cura dei malati terminali, suicidio assistito
ed eutanasia.
TESTI E SUSSIDI
L.S. CAHILL, Family: A Christian Social Perspective, Fortress, Minneapolis 2000; ID. Sex,
Gender and Christian Ethics, Cambridge University Press, Cambridge 1996; documenti magisteriali ed encicliche papali (Humanae Vitae, Evangelium Vitae); E. SGRECCIA, Manuale di
Bioetica, vol. 1: Fondamenti ed etica bioemedica , Vita e Pensiero, Milano 1999; ID., Manuale
di Bioetica, vol. 2: Aspetti medico-sociali, Vita e Pensiero, Milano 1996; D. TETTAMANZI,
Nuova bioetica cristiana, Piemme, Casale Monferrato 2000. Ulteriore bibliografia (in italiano) verrà indicata.
81
triennio teologico
17. DIRITTO CANONICO/1
(3 ore sett., 5° sem.: E. NAPOLITANO)
A. Introduzione:
1. il diritto nella realtà umana: alcune nozioni di filosofia del diritto;
2. natura particolare del diritto nella Chiesa;
3. breve storia del diritto canonico.
B. Illustrazione del diritto canonico vigente a partire dai primi tre libri del CIC
del 1983. In particolare:
1. dal libro I: illustrazione di alcune nozioni generali;
2. dal libro II: statuto giuridico dei fedeli, dei laici, dei ministri di culto, dei
membri degli istituti di vita consacrata; norme sulla suprema autorità della
Chiesa; le chiese particolari e le loro strutture;
3. dal libro III: scuole, università cattoliche, facoltà ecclesiastiche; strumenti
di comunicazione sociale e libri.
TESTI E SUSSIDI
G. GHIRLANDA, Il diritto nella Chiesa mistero di comunione. Compendio di diritto ecclesiale, EP-PUG, Roma 2000; AA.VV., Il diritto nel mistero della Chiesa, PUL, Roma 1986-1992,
voll. I, II, III; Nuovo dizionario di diritto canonico , San Paolo, Cinisello Balsamo 1993.
18. TEOLOGIA PASTORALE E CATECHETICA
(3 ore sett., 5° sem.: A. MASTANTUONO)
1. Il corso affronta e delinea, all’interno del cammino storico della disciplina, i
punti-base per una riflessione fondativa di tipo teologico pastorale:
– Tappe storiche e modelli della teologia pastorale, con particolare riferimento all’area italiana.
– Configurazione: la questione epistemologica, il nodo teoria/prassi, l’itinerario metodologico.
– Compiti e prospettive della teologia pastorale nell’attuale contesto.
2. La catechesi come azione ecclesiale, servizio della Parola, educazione alla fede:
– Contenuto e fonti della catechesi.
– Soggetto e linguaggio della catechesi.
3. Laboratorio: il catecumenato nell’attuale contesto ecclesiale.
TESTI E SUSSIDI
M. MIDALI, Teologia pastorale o pratica. Cammino storico di una riflessione fondante e
scientifica, LAS, Roma 1991 ; S. LANZA, Introduzione alla teologia pastorale/1: Teologia
dell’azione ecclesiale, Queriniana, Brescia 1989; V. GROLLA, L’agire della Chiesa. Teologia
pastorale, EMP, Padova 2000 ; E. COMBI - R. REZZAGHI, Catechesi, EP, Cinisello Balsamo
1993. Dispense del professore.
82
triennio filosofico
19. SEMINARIO DI SINTESI/1-2
(1 ora sett., 5° sem.; 2 ore, 6° sem.: G. MANCA - F. MARINO - O.F. PIAZZA)
Il seminario ha lo scopo di favorire una sintesi intelligente e consapevole delle
discipline studiate nel triennio teologico, recuperando quella visione unitaria e
quelle connessioni tra i singoli argomenti che l’articolazione nella pluralità dei corsi non ha consentito in precedenza. Ciò potrà costituire la conclusione più adeguata del Quinquennio istituzionale e al tempo stesso predisporre la preparazione
dell’esame comprensivo orale di baccalaureato.
Il seminario si svolgerà in due tappe.
Nella prima tappa (1° sem., 1 cr.), con l’aiuto di docenti delle tre aree (biblica,
dogmatica, morale), sulla base del materiale dei tesari di esame, s’indicheranno
prospettive di sintesi e approfondimenti, sui quali ciascuno dei partecipanti al seminario darà il proprio contributo, oralmente o con un breve elaborato scritto (810 pp.), che potrà essere sviluppato in una esercitazione scritta per coloro che sceglieranno la forma orale dell’esame di baccalaureato.
Nella seconda tappa (2° sem., 2 cr.) si potrà ultimare eventualmente il lavoro
precedente e si procederà all’esame più diretto delle singole tesi di ciascun tesario
in una visione per quanto possibile unitaria e articolata. Ciascun partecipante interverrà in questa fase, esponendo una o più tesi, di cui dovrà evidenziare quei
collegamenti con gli altri trattati che sono stati indicati o che egli stesso è riuscito a
cogliere.
Sarà opportuno che lo studente faccia, all’inizio, la scelta di uno dei tre tesari
in base al quale intende cercare una sintesi. La partecipazione alle due tappe sarà
valutata alla fine con un voto.
20. ESCATOLOGIA
(2 ore sett., 6° sem.: O.F. PIAZZA)
Il trattato di escatologia e la sua collocazione. Compimento del singolo e compimento del mondo. Aspetto fenomenologico e problematica attuale: escatologia,
escatologico, escatico. Enunciati escatologici, ermeneutica, linguaggio e categorie
previe. Un metodo per questo trattato. La vita nel segno dell’éschaton: speranza cristiana e attese dell’uomo. Regno e parousia. Escatologia a duplice fase: la discussione
cattolici-protestanti. Trattazione storico-dogmatica, biblica e sistematica di: morteimmortalità, giudizio, stato intermedio, risurrezione, purificazione, inferno, cieli
nuovi e terra nuova, vita eterna.
TESTI E SUSSIDI
M. BORDONI - N. CIOLA, Gesù nostra speranza, EDB, Bologna 2000; CONGREGAZIONE PER
DOTTRINA DELLA FEDE, Temi attuali di escatologia, LEV, Roma 2000; O.F. PIAZZA,
LA
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triennio teologico
«Escatologia individuale e comunitaria: il punto della situazione», in G. CANOBBIO - M.
FINI (edd.), Escatologia contemporanea. Problemi e prospettive, Messaggero, Padova 1995;
O.F. PIAZZA, La speranza. Logica dell’impossibile, EP, Milano 1998; ID., Lo specchio i
frammenti il volto. Frammentazione della storia e destinazione dell’uomo, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001.
21. TEOLOGIA MORALE SPECIALE/3: VITA SOCIALE
(3 ore sett., 6° sem.: S. MAJORANO)
1. Il discernimento etico-teologico del sociale e la dottrina sociale.
2. La comunicazione chiave della problematica sociale.
3. I diritti umani e la qualità della vita come punti di riferimento per una nuova
mentalità etica.
4. La legalità e il bene comune nell’attuale impegno politico della comunità cristiana.
5. La giustizia come solidarietà nell’odierno contesto di interdipendenza.
6. Pace, ecologia e vita come tratti portanti di una nuova cultura.
TESTI E SUSSIDI
F. CASAVOLA - G. SALVATORI (edd.), La politica “educata”, AVE, Roma 1993; T. GOFFI - G.
PIANA (edd.), Corso di morale, 3-4: Koinonia (Etica della vita sociale), Queriniana, Brescia
1991 e 1994; A. LUCIANI, Catechismo sociale cristiano. Storia, principi e orientamenti operativi, San Paolo, Cinisello Balsamo 2000; F. MARZANO, Economia ed etica: due mondi a confronto, AVE, Roma 1998; B. SORGE, Per una civiltà dell’amore. La proposta sociale della
Chiesa, Queriniana, Brescia 1996.
22. MORALE E PASTORALE DEI SACRAMENTI
(2 ore sett., 6° sem.: E. NAPOLITANO)
Alcune questioni morali, pastorali e canoniche circa i Sacramenti dell’Eucarestia
e della Penitenza.
TESTI E SUSSIDI
AA.VV., Il diritto nel mistero della Chiesa, II, PUL, Roma 1992, 12-60; M. MORGANTE, I Sacramenti: Teologia, Liturgia, Pastorale Sacramentale , Rogate, Roma 1996; CONGREGAZIONE
PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Circa la recezione della Comunione Eucaristica da parte dei
fedeli divorziati risposati, 14 sett. 1994. Dispense del professore.
84
triennio filosofico
23. DIRITTO CANONICO/2
(2 ore sett., 6° sem.: E. NAPOLITANO)
Il corso, naturale proseguimento del corso di “diritto canonico/1”, segue lo
schema dei libri IV-VII del Codice di diritto canonico, dei quali si tratterà in particolare:
a) dal libro IV (la funzione di santificare della Chiesa): i sacramenti in genere, la
penitenza, l’ordine sacro, il matrimonio;
b) dal libro V (i beni temporali della Chiesa): sostentamento del clero e gestione
dei beni culturali anche alla luce della disciplina concordataria;
c) dal libro VI (le sanzioni della Chiesa): nozioni generali di diritto penale canonico;
d) dal libro VII (i processi): nozioni generali di diritto processuale canonico – i
processi matrimoniali – i ricorsi amministrativi.
TESTI E SUSSIDI
Oltre la bibliografia indicata per il corso di “diritto canonico/1” si consiglia: F. BERSINI, Il
diritto canonico matrimoniale. Commento giuridico teologico pastorale, LDC, Leumann
1994; M. MARCHESI, Diritto canonico complementare italiano , EDB, Bologna 1992.
24. TEOLOGIA SPIRITUALE
(2 ore sett., 6° sem.: R. ZAS FRIZ DE COL)
Il corso introduce alla riflessione teologica sull’esperienza cristiana di Dio
nella Chiesa e allo sviluppo della vita divina nel credente, offrendo gli elementi fondamentali per l’autocomprensione dell’esperienza spirituale personale all’interno
della tradizione dei grandi maestri della vita interiore, principalmente di san Giovanni della Croce.
TESTI E SUSSIDI
CH. A. BERNARD, Teologia spirituale, EP, Roma 2002$; M. GIOIA (ed.), La Teologia spirituale. Temi e problemi, AVE, Roma 1991; A.G. MATANIC, La spiritualità come scienza. Introduzione metodologica allo studio della vita spirituale cristiana, ED, Roma 1990; G. MOIOLI,
«Teologia spirituale», in Nuovo Dizionario di Spiritualità, EP, Roma 1982!, 1597-1609; F.
RUIZ, Le vie dello Spirito. Sintesi di teologia spirituale, EDB, Bologna 1999.
25. LITURGIA
(3 ore sett., 6° sem.: G. DI NAPOLI)
Un percorso storico, partendo dagli inizi giudeo-cristiani, porterà alla presentazione del sorgere delle grandi famiglie liturgiche e proseguirà presentando i
85
triennio teologico
momenti nodali dello sviluppo della liturgia romana. Si vorrà così mettere in grado
lo studente di cogliere la portata della riforma liturgica post-conciliare e i principi
teologico-celebrativi che vi sono implicati. Con attenzione al soggetto, al contenuto e alle modalità del celebrare cristiano, si accosteranno Principi e norme per l’uso
del Messale Romano, le Premesse al Lezionario e Principi e norme per la Liturgia
delle Ore.
TESTI E SUSSIDI
C. GIRAUDO, «Irrepetibilità dell’evento fondatore e iterazione del Rito: la mediazione del
segno profetico», in Rassegna di Teologia 24 (1983) 385-402; ID., «La celebrazione della parola di Dio nella Scrittura», in RL 73 (1986) 593-615; J. LOPEZ MARTIN, In spirito e verità.
Introduzione alla liturgia, EP, Cinisello Balsamo 1989; A.G. MARTIMORT (a cura di), La
Chiesa in preghiera, 1-4, Queriniana, Brescia 1984-1987 ; AA.VV., Anàmnesis I. La Liturgia
momento nella storia della salvezza, Marietti, Torino 1979 ; R. TAFT, La Liturgia delle Ore
in Oriente e in Occidente, EP, Cinisello Balsamo 1988.
26. CORSO OPZIONALE: ECUMENISMO
(2 ore sett., 5° sem.: P. GAMBERINI)
Il corso d’introduzione alle problematiche ecumeniche avrà una parte generale,
nella quale verrà studiato l’iter del movimento ecumenico. Verranno poi esaminati
oltre al decreto conciliare «Unitatis Redintegratio» i documenti del magistero cattolico in riferimento all’ecumenismo e i testi dei dialoghi bilaterali e multilaterali.
TESTI E SUSSIDI
CENTRO PRO UNIONE, Conosciamo i fratelli. Corso Breve di Ecumenismo, Centro Pro
Unione, Roma 1993; P.F. FUMAGALLI, Ecumenismo, Editrice Bibliografica, Milano 1996;
JOHANN - ADAM - Mg+LER - INSTITUT (ed.), Le Chiese cristiane nel Duemila (Gdt 259),
Queriniana, Brescia 1998; P. NEUNER, Breve manuale dell’Ecumene (GdT 162), Queriniana,
Brescia 1986; ID., Teologia ecumenica (BTC 110), Queriniana, Brescia 2000; Battesimo Eucarestia Ministero (BEM), Il Regno 15 (1982) 473-489; PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA
PROMOZIONE DELL’UNITÀ DEI CRISTIANI, Direttorio per l’applicazione dei principi e delle
Norme sull’ecumenismo, EP, Milano 1993; GIOVANNI PAOLO II, Ut unum sint. Lettera enciclica sull’impegno ecumenico, EP, Milano 1995; PONTIFICIO CONSIGLIO PER L’UNITÀ DEI
CRISTIANI E FEDERAZIONE LUTERANA MONDIALE, «Dichiarazione congiunta sulla giustificazione», in Regno-documenti 43 (1998) 250-256.
86
triennio filosofico
27. CORSO OPZIONALE: TEOLOGIA DEL PLURALISMO RELIGIOSO
(2 ore sett., 6° sem.: A. RUSSO)
Attuale contesto culturale e rilevanza delle categorie dell’alterità e della diversità. Modelli e approcci storici al problema della legittimità e del valore salvifico
delle altre religioni. Le posizioni dei Vaticano Il e del successivo Magistero. Ermeneutica della Historia salutis tra riconoscimento del suo valore unico e funzione
reiterativa. Le religioni “vie”, “mediazioni”, “luoghi” d’incontro con Dio? Verso
una teologia del pluralismo religioso: percorsi, ambiguità, prospettive. Le religioni
a servizio dell’umanità. Dialogo interreligioso e intrareligioso.
TESTI E SUSSIDI:
A. RUSSO, Dio a colori. Pensare Dio nell’orizzonte del pluralismo, San Paolo, Cinisello Balsamo 2002; J. DUPUIS, Il cristianesimo e le religioni. Dallo scontro all’incontro, Queriniana,
Brescia 2001.
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triennio teologico
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bienni per la licenza specializzata
I BIENNI
PER LA LICENZA SPECIALIZZATA
(2° ciclo)
PIANO GENERALE DEGLI STUDI
Scopo del secondo ciclo è integrare la formazione teologica di base e avviare
gli studenti alla ricerca scientifica (SG 30,8). Di conseguenza, possono essere ammessi al Biennio per la Licenza specializzata solo gli studenti che hanno conseguito
– superando la mediocrità come media di tutti gli esperimenti sostenuti – il Baccalaureato in teologia o, previo esame di ammissione, gli studenti che hanno completato il sessennio filosofico-teologico (SG 25,3). Nell’un caso come nell’altro, la
Sezione si riserva di valutare l’effettiva attitudine dello studente a seguire la specializzazione richiesta. Per l’ammissione si esige anche la conoscenza (da dimostrarsi con un certificato di studi fatti o con una prova) oltre che del latino e del
greco – già richiesti per il triennio teologico – di due lingue moderne da scegliersi
tra il francese, l’inglese, il tedesco e lo spagnolo. Spetta al Consiglio del settore
stabilire ulteriori requisiti secondo le finalità e le esigenze del settore.
Il secondo ciclo si conclude col 2° grado accademico: la Licenza specializzata
in teologia. Questo titolo abilita all’insegnamento della teologia nei Seminari e negli Istituti superiori di scienze religiose e, più in generale, a funzioni specializzate
di apostolato.
La Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale conferisce la Licenza specializzata
nei seguenti settori della teologia: 1) teologia dogmatica (indirizzo cristologico ed
ecclesiologico), 2) teologia biblica, 3) teologia della vita cristiana (indirizzo di morale e indirizzo di spiritualità), 4) teologia pastorale. Ciascun studente può iscriversi contemporaneamente ad uno solo dei settori e ad un solo indirizzo.
I corsi per la Licenza in teologia dogmatica si svolgono sia presso la Sezione S.
Tommaso che presso la Sezione S. Luigi. I corsi di teologia biblica e di teologia
della vita cristiana hanno luogo presso la Sezione S. Luigi. I corsi di teologia pastorale hanno luogo presso la Sezione S. Tommaso.
Nella Sezione S. Luigi si possono conseguire le specializzazioni in teologia
dogmatica (indirizzo ecclesiologico), in teologia biblica, in teologia della vita cristiana (indirizzo di morale e indirizzo di spiritualità). I vari settori di specializzazione
sono coordinati con gli studi del primo ciclo e sono strutturati sulla base di una interdipendenza di fondo. Ciascun settore conserva però una propria autonomia.
Per quanto riguarda gli studi, l’integrazione con il primo ciclo e l’interdipendenza tra i vari settori è assicurata dalla programmazione di corsi comuni a tutti i
settori di specializzazione e dalla ricerca interdisciplinare all’interno di ciascun settore. L’autonomia si attua con la programmazione di corsi e seminari propri, offerti
agli studenti che hanno scelto una determinata specializzazione.
bienni per la licenza specializzata
Date le finalità e le caratteristiche del secondo ciclo, allo studente viene lasciata una discreta libertà nell’elaborazione di un proprio piano di studi. Questo
“piano” deve essere approvato, all’inizio di ogni semestre, dal Direttore di settore
e dal Vice Preside.
Salve restando le ulteriori modalità stabilite per ogni settore, nell’elaborare il
piano di studi si tengano presenti le seguenti norme generali:
1. I corsi e i seminari frequentati dallo studente vengono computati in punti
o credits. Un punto o credit corrisponde a un’ora settimanale per un intero semestre. Il numero minimo di credits richiesto per la Licenza è di 48.
2. Ogni studente deve frequentare, nell’ambito del biennio scelto, almeno
due seminari. Al termine di essi dovrà riportare una valutazione positiva da parte
del professore che avrà diretto il seminario.
3. I credits dei corsi comuni devono essere almeno dieci (cf SG, art. 30,8).
4. I credits dei corsi propri, richiesti per ciascun settore di specializzazione,
possono oscillare da un minimo di 24 a un massimo di 30. Ulteriori determinazioni (obbligatorietà di corsi, ecc.) spettano al Consiglio del settore.
5. I credits rimanenti possono essere di corsi comuni o degli altri settori di
specializzazione. Possono anche essere seguiti corsi esterni alla Sezione o alla Facoltà. In quest’ultimo caso si esige la previa autorizzazione del Vice Preside.
6. Per integrare il proprio piano di studio secondo una specifica linea di interesse, sono ammessi anche dei corsi tutoriali. Per “corso tutoriale” si intende una ricerca proposta dallo studente nell’ambito della specializzazione prescelta e condotta sotto la guida e la responsabilità di un Tutor. Ogni richiesta di corso tutoriale,
corredata dal programma e dalla relativa bibliografia, deve essere sottoscritta dal
Tutor e dal Direttore di settore e rimessa per l’approvazione al Vice Preside. Non è
ammesso più di un corso tutoriale per semestre. Ogni corso tutoriale è computato 2
o 3 credits, a seconda dell’ampiezza della ricerca, a giudizio del Vice Preside.
La dissertazione per la Licenza
La dissertazione è la prova più qualificante del biennio. L’argomento scelto
deve essere approvato dal Direttore del settore sulla base non solo del titolo, ma
anche di una descrizione schematica del contenuto e del metodo, presentati per
iscritto, con la firma del professore che ne ha accettato la direzione.
Nella dissertazione il candidato deve dimostrare rigore di metodo, giudizio
critico, maturità di espressione e reale attitudine a una ricerca scientifica di grado
superiore (cf SG 30,9). Non si esige però, necessariamente, un contributo originale allo sviluppo scientifico del tema trattato.
Nella sua stesura definitiva la dissertazione va presentata in quattro copie al
Direttore del settore un mese prima della sua discussione (cf Informazioni p. 19).
La sua approvazione da parte del professore che l’ha diretta e di un altro professore, designato dal Vice Preside, su proposta del Direttore del settore, è condizione
per l’ammissione all’esame finale. Nel caso di mancata approvazione da parte del
bienni per la licenza specializzata
secondo relatore, questi è tenuto a notificarne le motivazioni per iscritto. In questo
caso è previsto un giudizio in seconda istanza da parte di un altro relatore scelto
dal Vice Preside. Al nuovo relatore saranno rese note le ragioni della mancata approvazione in prima istanza.
Ulteriori determinazioni spettano al Consiglio del settore.
L’esame finale
Ciascun biennio di specializzazione si conclude con un esame generale orale, il
cui programma viene definito dal Consiglio del settore secondo le finalità e le esigenze specifiche del settore stesso. All’esame finale sono ammessi gli studenti che
hanno superato tutte le prove previste dal 2° ciclo e la cui dissertazione è stata approvata.
L’esame finale si svolge davanti a una commissione composta dal direttore
della dissertazione, dal correlatore e dal presidente, designato dal Vice Preside.
L’esame ha la durata di un’ora, inclusa la discussione della dissertazione. Ulteriori
determinazioni spettano al Consiglio del settore.
La somma totale dei coefficienti per la valutazione finale della Licenza è di
110/110. Di essi 50/110 spettano al curriculum del biennio, 40/110 alla dissertazione e 20/110 all’esame finale (cf SP 22,12).
biennio biblico
BIENNIO IN TEOLOGIA BIBLICA
NORME E INDICAZIONI GENERALI
Il biennio per la Licenza in teologia biblica si propone di condurre lo studente
a una conoscenza diretta e globale, secondo accostamenti differenziati, della Sacra
Scrittura, a un ripensamento sintetico della teologia nella sua dimensione biblica e
all’acquisizione di una metodologia appropriata per lo studio esegetico personale,
in vista dell’insegnamento biblico, dell’annuncio della Parola di Dio e della soluzione, su base scritturistica, dei problemi teologico-morali che si pongono all’operatore pastorale.
A questo scopo, il biennio biblico offre anzitutto alcuni strumenti essenziali:
linguistici, di conoscenza dell’“ambiente”, e metodologici, come presupposto e introduzione a una corretta interpretazione del testo. In secondo luogo, il biennio
programma dei corsi a carattere esegetico: percorrendo l’intero itinerario metodologico, lo studente impara a studiare un libro della Sacra Scrittura, o parti di esso,
nella varietà dei contenuti e, possibilmente, nella totalità del messaggio. Alcuni
corsi propongono l’esplorazione di temi unitari, nell’ambito di una teologia biblica
che mostri anche il rapporto tra i due Testamenti. A questi corsi vengono affiancati degli insegnamenti che consentano allo studente di interrogare il testo biblico a
partire da una tematica specifica, riguardante questioni di teologia dogmatica o
problemi dell’esistenza cristiana.
Oltre alle due lingue moderne, per l’iscrizione al biennio è richiesta la conoscenza di base dell’ebraico e del greco biblico. Questa viene verificata con due
esami di ammissione (uno per il greco e l’altro per l’ebraico) entro la prima settimana del primo semestre. Per l’ebraico tale esame consiste nella traduzione scritta
di un brano narrativo (ad es. dal libro di Giona o di Rut) e verifica orale con
l’analisi filologica di un passo tratto dagli stessi libri; per il greco invece l’esame
scritto consiste nell’analisi morfologica di 20 forme verbali difficili e quello orale
nell’analisi filologica di un brano del vangelo di Marco. Sia chi non supera, sia chi
sceglie di non sostenere l’uno o l’altro o ambedue gli esami di ammissione, è tenuto a frequentare e sostenere il relativo esame del corso di greco propedeutico e/o di
ebraico propedeutico entro il primo semestre. Tanto gli esami di ammissione, quanto i corsi propedeutici di ebraico e di greco vengono valutati 2 credits ciascuno (a
partire dal 1993/94 non viene più omologato l’ebraico fatto nel quinquennio).
Non ci si può iscrivere a corsi esegetico-teologici senza aver superato l’esame di
ammissione o del corso propedeutico di ebraico e di greco.
Oltre ai due corsi propedeutici di ebraico (2 credits) e di greco (2 credits), le
altre materie ausiliarie, da espletare possibilmente entro il primo anno, sono: metodologia biblica (2 credits), ebraico II (2 credits), critica testuale (2 credits), geografia e archeologia biblica (1 credit), storia dell’Antico (1 credit) e del Nuovo Testamento (1 credit).
Per il biennio biblico sono richiesti almeno 30 credits di corsi propri.
biennio biblico
MODELLI DI ESAME FINALE
La prima parte dell’esame finale consisterà nella discussione della dissertazione e avrà la durata di quaranta minuti. Il terzo membro della commissione di esame si limiterà a dare il voto sulla difesa.
La seconda parte dell’esame consisterà normalmente in una breve “lezione
esegetica” su una pericope biblica, della durata di venti minuti, in cui il candidato
deve dar prova delle sue conoscenze generali in campo biblico e della sua personale maturazione metodologica e didattica. A tale scopo, una settimana prima
dell’esame, il Direttore di settore, d’intesa col docente designato come terzo esaminatore, al quale spetta condurre questa parte dell’esame finale, indicherà al candidato tre pericopi scelte fra tre diverse aree dell’Antico e del Nuovo Testamento,
senza alcuna indicazione di bibliografia o altro. Il candidato preparerà le tre lezioni; al momento dell’esame il terzo esaminatore ne indicherà una; il candidato, servendosi del testo biblico in lingua originale ed eventualmente di una breve scaletta
dei punti da seguire per la sua esposizione, commenterà la pericope in forma
schematica, curando soprattutto la chiarezza, la completezza e l’ordine dei vari
passaggi esegetici, senza soffermarsi eccessivamente solo su qualcuno di essi, rispondendo alle domande dell’esaminatore. Il primo e il secondo esaminatore si
limiteranno a dare il voto.
Come alternativa al modello di esame, in via sperimentale, può essere concordato col Direttore di settore un saggio esegetico, secondo modalità approvate dal
Consiglio di settore.
biennio biblico
QUADRO DEI CORSI DEL BIENNIO BIBLICO
ANNO ACCADEMICO 2002-2003
1° SEMESTRE
Corsi comuni
C1 Chiesa e missione universale negli Atti degli Apostoli (A. Casalegno)
C2 Il ruolo dei fedeli laici nel popolo della salvezza (A. Barruffo)
Corsi propri
B1 Figure e modelli biblici di riconciliazione (L. Di Pinto)
B2 La “cena” del Signore. Esegesi e storia (R. Scibona)
B3 Feste e segni nel vangelo secondo Giovanni (R. Infante)
B4 “Detti dei padri” (Pirqè Avot). Intr. alla Mishnah (E. Franco - L. Tagliacozzo)
Seminario
B5 Il genere letterario “vangelo” (E. Salvatore)
2° SEMESTRE
Corsi comuni
C3 Il processo di Gesù (G. Jossa)
C4 Spiritualità ignaziana. Dall’esperienza di S. Ignazio alla sua formulazione sistematica come spiritualità attraverso i secoli (R. Zas Friz)
Corsi propri
B6 Esegesi del libro dell’Esodo (cap. 7-15) (A. Fanuli)
B7 «C’è forse conoscenza dell’Altissimo?» (Sal 73,11). La negazione di Dio
nelle dispute sapienziali (V. D’Alario)
B8 Vangelo e parabola in Marco (E. Salvatore)
Seminario
B9 L’alleanza di Sichem (GS 24) (L. Di Pinto)
MATERIE AUSILIARIE
1° Sem. B10 Ebraico propedeutico (L. Oitana)
B11 Greco propedeutico (E. Salvatore)
B12 Metodologia biblica (C. Marucci)
B13 Geografia e Archeologia biblica (E. Franco)
B14 Storia dell’Antico Testamento (E. Franco)
2° Sem. B15 Critica testuale (R. Scibona)
B16 Ebraico/2 (R. Scibona)
B17 Storia del Nuovo Testamento (C. Marucci)
biennio biblico
DESCRIZIONE DEI SINGOLI CORSI
C1. CHIESA E MISSIONE UNIVERSALE NEGLI ATTI DEGLI APOSTOLI
(2 ore sett., 1° sem.: A. CASALEGNO)
Dopo avere presentato per sommi capi le linee base dell’organizzazione e della
teologia degli Atti, il corso si propone di analizzare alcune pericopi relative alla
formazione della Chiesa e alla sua missione apostolica, mostrando che i destinatari
dell’annuncio evangelico sono sia i giudei che i pagani. Si evidenzierà in particolare la modalità con cui avviene il passaggio della predicazione dai giudei ai pagani e
il rapporto tra le due missioni, facendo intravedere la specificità della teologia lucana a questo proposito.
BIBLIOGRAFIA
G. SCHNEIDER, Gli Atti degli Apostoli, Paideia, Brescia 1988; R. PESCH, Atti degli Apostoli,
Cittadella, Assisi 1992; J. DUPONT, Studi sugli Atti degli Apostoli, EP, Roma 1975; D. MARGUERAT, «Giudei e cristiani in conflitto. Una rilettura di Luca-Atti», in Rassegna di Teologia
34 (1993) 615-641; A. GEORGE, «Israel dans l’oeuvre de Luc», in RB 75 (1968) 481-525.
C2. II RUOLO DEI FEDELI LAICI NEL POPOLO DELLA SALVEZZA
(2 ore sett., 1° sem.: A. BARRUFFO)
La missione di salvezza della Chiesa tutta intera. Il ruolo dei fedeli laici. Lo
sviluppo della coscienza ecclesiale dei fedeli laici lungo la storia. L’elaborazione di
una teologia del laicato. Il Concilio Vaticano II: teologi precursori (in particolare
Y. Congar). Il fedele laico nella Lumen Gentium e nella Apostolicam Actuositatem:
descrizione dell’identità del laico e coinvolgimento nei ministeri ecclesiali. Sviluppo della teologia del laicato: il dibattito sulla “laicità”, il Sinodo sui laici del 1987,
la Christifideles laici, le precisazioni dell’istruzione del 1997: «Alcune questioni
circa la collaborazione dei fedeli laici al ministero dei sacerdoti».
BIBLIOGRAFIA
G. ANGELINI - G. AMBROSIO, Laico e cristiano, Marietti, Torino 1987; A. BARRUFFO,
«Laico», in Nuovo Dizionario di Spiritualità, EP, Roma 1979; G. CANOBBIO, Laici o cristiani?, 2= edizione ampliata, Morcelliana, Brescia 1997; S. DIANICH, Chiesa in missione, EP,
Cinisello Balsamo 1985; G. CAPRILE, Il Sinodo dei Vescovi. Settima assemblea generale ordinaria (1-30 ottobre 1987), La Civiltà Cattolica, Roma 1989; B. FORTE, Laicato e laicità, Marietti, Casale Monferrato 1986; Il laicato. Rassegna bibliografica, LEV, Città del Vaticano
1987; D. TETTAMANZI (ed.), Laici verso il terzo millennio. Esortazione apostolica “Christifideles laici”. Testo e commenti, Città Nuova, Roma 1989.
biennio biblico
C3. IL PROCESSO DI GESÙ
(2 ore sett., 2° sem.: G. JOSSA)
Il corso comprende due parti. La prima affronta il problema della attendibilità
storica dei Vangeli, con un rapido excursus sulla storia della loro interpretazione e
brevi accenni agli aspetti essenziali del metodo storico-critico. La seconda è dedicata alla ricostruzione, sulla base del Vangelo di Marco, delle fasi salienti del processo di Gesù davanti al sinedrio giudaico e a Ponzio Pilato.
BIBLIOGRAFIA
G. STANTON, La verità del Vangelo, San Paolo, Cinisello Balsamo 1998; G. JOSSA, La verità
dei Vangeli, Carocci, Roma 2000; J. BLINZLER, Il processo di Gesù, Paideia, Brescia 2001; C.
COHN, Processo e morte di Gesù, Einaudi, Torino 2000; G. JOSSA, Il processo di Gesù, Paideia, Brescia 2002.
C4. SPIRITUALITÀ IGNAZIANA. DALL’ESPERIENZA DI S. IGNAZIO
ALLA SUA FORMULAZIONE SISTEMATICA
(2 ore sett., 2° sem.: R. ZAS FRIZ DE COL)
Partendo dalla presentazione dell’esperienza spirituale di Sant’Ignazio (Autobiografia e Diario Spirituale) e dalla sua formalizzazione negli Esercizi Spirituali e
nelle Costituzioni della Compagnia di Gesù, si studierà la sua novità e importanza
per il secolo XVI. Si farà dopo anche accenno alle principale figure della spiritualità ignaziana e alla loro importanza nella storia della spiritualità. Finalmente, si preciserà l’identità e le caratteristiche della spiritualità ignaziana e la sua rilevanza per
i nostri giorni.
BIBLIOGRAFIA
IGNAZIO DI LOYOLA, Scritti (a cura di M. Gioia), UTET, Torino 1977; J. DE GUIBERT, La spiritualità della Compagnia di Gesù, Città Nuova, Roma 1992; G. SOMMAVILLA, La Compagnia
di Gesù, Rizzoli, Milano 1985.
B1 FIGURE E MODELLI BIBLICI DI RICONCILIAZIONE
(2 ore sett., 1° sem.: L. DI PINTO)
In una serie di racconti dell’Antico e del Nuovo Testamento, dove si presentano situazioni di serio conflitto tra consanguinei, affini, compagni, amici, estranei o
portatori di diversità, sono messe in risalto figure che le risolvono con interventi
esemplari, ed emergono modelli efficaci di riconciliazione che trascendono, senza
biennio biblico
però banalizzarle, le procedure di scontro estenuante sul piano della forza del diritto, del costume e delle appartenenze.
1.
2.
3.
4.
5.
Una terra per due fratelli (Abramo e Lot in Gn 13)
Un padre per due figli (Lc 15,11-32)
Riconciliare lo schiavo e il padrone (Paolo, Filemone, Onesimo, Fm)
La riconciliazione della donna straniera (Gv 4,1-42)
La riconciliazione incredibile di Eliseo e di Naàman (2Re 5,1-19)
BIBLIOGRAFIA
L. ALONSO-SCHÖKEL, Dov’è tuo fratello? Pagine di fraternità nel libro della Genesi, Paideia,
Brescia 1987; P. BOVATI, Ristabilire la giustizia. Procedure, vocabolario, orientamenti, Biblical Institute Press, Rome 1986; N. LOHFINK, Le nostre grandi parole. L’Antico Testamento
su temi di questi anni, Paideia, Brescia 1986; J. SCHREINER - R. KAMPLING (edd.), Il prossimo, lo straniero, il nemico, EDB, Bologna 2002.
B2. LA “CENA” DEL SIGNORE. ESEGESI E STORIA
(2 ore sett., 1° sem.: R. SCIBONA)
I. La “cena” (1Cor 11:21) – L’“agape” delle Origini Cristiane (Didachè 1-10:7) – Le
“cene” e la “cena” del Signore (Gv 13,21-30) – “Cena” del Signore ed “Eucarestia”
(1Cor 11, 23-32) – L’ultima “cena” (Mc 14,17-26a; Mt 26, 20-25; Lc 22, 21-23) – Il
Gesù Storico e la Pasqua d’Israele – Il Cristo della Fede: il “pane” (Gv 6,11. 32-35.
51), il “vino” (Gv 15,1-8; Didachè 9,2; Gv 2,1-11) – Passione e Resurrezione del
Signore – Storia ed Eschatologia – L’Ekklesia del Signore.
II. L’Ekklesia del I° secolo – Tempo apostolico e subapostolico – L’Eucarestia e il
Sacrificio del Signore – L’Esegesi dei Padri e dei Dottori – Storia dell’esegesi della
Riforma (Lutero e Calvino) – L’opera Tridentina e la rivisitazione moderna – Eucarestia e Ministero.
BIBLIOGRAFIA
R. BULTMANN, L’Histoire de la Tradition Synoptique, Paris, Seuil 1973; J. ERNST, Il Vangelo
secondo Luca (1-2), Morcelliana, Brescia 1990; C. GIRAUDO, Eucaristia per la Chiesa, Morcelliana, Brescia 1989; J. JEREMIAS, Le parole dell’Ultima Cena, Paideia, Brescia 1973; K.
NIEDERWIEMMER, Die Didache, Vandenhoeck & Ruprecht, Gottingen 1989; J. SCHNIEWIND,
Il Vangelo secondo Matteo, Paideia, Brescia 1977; E. SCHWEIZER, Il Vangelo secondo Marco,
Paideia, Brescia 1971; B. SESBOÜÉ (ed.), Storia del Dogma (vol. III), Piemme, Casale Monferrato 1998 (pp. 63-84).
biennio biblico
B3. FESTE E SEGNI NEL VANGELO SECONDO GIOVANNI
(2 ore sett., 1° sem.: R. INFANTE)
1. Introduzione. Liturgia giudaica e quarto Vangelo: un problema di metodo
2. Le principali feste dei Giudei all’epoca della composizione del Vangelo
3. I Segni di Gesù e le feste giudaiche
4. Bilancio
BIBLIOGRAFIA
A. GUILDING, The Fourth Gospel and Jewish Worship, Oxford 1960; C. PERROT, La lecture
de la Bible dans la Synagogue. Les anciennes lectures palestiniennes du Shabbat et des fétes,
Gerstenberg, Hilldesheim 1973; G.A. YEE, Jewish Feasts and the Gospel of John (Zacchaeus
Studies), Wilmington (Delaware) 1989; J.A. SOGGIN, Israele in epoca biblica. Istituzioni, feste, cerimonie, rituali, Claudiana, Torino 2001; R. VICENT, La festa ebraica delle Capanne
(Sukkot). Interpretazioni midrashiche nella Bibbia e nel Giudaismo antico, LEV, Città del
Vaticano 2000; F. MANNS, La Prière juive à l’heure de Jésus, Jérusalem 1986; cf ID., «Liturgie
juive et liturgie chrétienne. Un problème de méthode», in Eph Lit 111 (1997) 28-36; C.
COLAFEMMINA, «Dal rito ebraico al rito cristiano», in AA.VV., Segni e riti nella chiesa altomedievale occidentale (Settimane di studio del Centro italiano di studi sull’alto medioevo
XXXIII), Spoleto 1987, 63-104.
B4. “DETTI DEI PADRI” (PIRQÉ AVOT).
INTRODUZIONE ALLA MISHNAH
(2 ore sett., 1° sem.: E. FRANCO - L. TAGLIACOZZO)
In linea col documento della Pontificia Commissione Biblica «Il popolo ebraico
e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana» (2001), il corso propone lo studio storico-esegetico-teologico del trattato mishnico Avot come iniziazione alla conoscenza
della lettura ebraica delle Scritture. A tale scopo, oltre allo studio del testo e dei principali commenti, sono previsti anche incontri di dialogo con Luciano Tagliacozzo,
della comunità ebraica di Napoli, per l’approfondimento dei seguenti temi: 1. dalla
Sifra alla Mishnah; 2. Scrittura e Tradizione nel giudaismo e nel cristianesimo; 3. Il
“giogo della Torah” e “il mio giogo”; 4. Regole ermeneutiche, studio e preghiera; 5.
Come diventare discepoli (talmidim)? Halakah, aggadah, midrash.
BIBLIOGRAFIA
Detti di Rabbini. Pirqé Avot con i loro commenti tradizionali. Introduzione, traduzione e note a
cura di A. MELLO, Qiqajon, Magnano (VC) 1993; Mischnajot. Die sechs Ordnungen der Mischna. Teil IV. Ordnung Nesikin, übersetzt und erklärt von D. HOFFMANN, V. Goldschmidt
Verlag, Basel 1968!, 327-359; A.C. AVRIL - P. LENHARDT, La lettura ebraica della Scrittura con
antologia di testi rabbinici (Introduzione, traduzione e note a cura di A. 0HOOR), Qiqajon, Magnano (VC) 1989 (or. fr. Lyon 1982); M.B. LERNER, «The Tractate Avot», in S. SAFRAI (ed.),
biennio biblico
The Literature of the Sages. First Part: Oral Tora, Halakha, Mishna, Tosefta, Talmud, External
Tractates, Van Gorcum-Fortess Press, Assen/Maastricht - Philadelphia 1987, 263-281; F. MANNS,
Leggere la Misnah (StB 78), Paideia, Brescia 1987 (or. fr. Jerusalem 1984); PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA, Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana , LEV, Città del Vaticano 2001; A. SERRA (a cura di), La lettura ebraica delle Scritture, EDB, Bologna 1996 ; G.
STEMBERGER, Ermeneutica ebraica della Bibbia (StB 127), Paideia, Brescia 2000 (or. ted.
Göttingen-Freiburg i.B.-Stuttgart 1996); ID., II giudaismo classico. Cultura e storia del tempo
rabbinico (dal 70 al 1040), Città Nuova, Roma 1991 (or. ted. München 1979); ID., Il Talmud.
Introduzione, testi e commenti, EDB, Bologna 1987 (or. ted. München 1982); ID., Introduzione
al Talmud e al Midrash, Città Nuova, Roma 1995 (or. ted. München 1992).
B5. IL GENERE LETTERARIO “VANGELO”
(1 ora sett., 1° sem.: E. SALVATORE)
Il seminario indaga il genere letterario “vangelo”: il rapporto con le tradizioni
narrative e i modelli giudaici (ad es. i cicli profetici; storia deuteronomistica) e con
il mondo greco romano (Vite dei filosofi, aretalogie ecc.) e le ipotesi circa la sua
origine.
BIBLIOGRAFIA
D. AUNE (ed.), Greco-Roman Literature and the New Testament: Selected Forms and Genres
(SBibSt 21), Atlanta 1988; ID., The New Testament in Its Literary Environment, Filadelfia
1987, 17-76; R.A. BURRIDGE, What Are the Gospels? A Comparison with Graeco-Roman
Biography (MSSNTS 70), Cambridge 1992; CH. TALBERT, What Is Gospel? The Genre of
the Canonical Gospels, Filadelfia 1977.
B6. ESEGESI DEI LIBRO DELL’ESODO (CAP. 7-15)
(2 ore sett., 2° sem.: A. FANULI)
Il corso prevede l’analisi esegetica dei capitoli 7-15 dell’Esodo secondo il metodo storico-critico e con un’attenzione particolare agli aspetti teologici e pastorali
dei testo.
BIBLIOGRAFIA
Oltre ai noti commentari di M. NOTH (ATD e Paideia); B.S. CHILDS (OTL); F. MICHAELI
(Delachaux et Niestlé), B. BOSCHI (NVB); G. RAVASI (LOB), si potrà consultare il sempre
utile G. AUZOU, De la servitude au service, Editions de l’Orante, Paris 1961 (trad. ital. presso
le EDB); J. PLASTARAS, Il Dio dell’Esodo, Marietti, Torino 1977; RASHI DI TROYES, Commento all’Esodo (a cura di S.J. Sierra), Marietti, Torino1988. Il professore darà le dispense.
biennio biblico
B7. “C’È FORSE CONOSCENZA DELL’ALTISSIMO?” (SAL 73,11)
LA NEGAZIONE DI DIO NELLE DISPUTE SAPIENZIALI
(2 ore sett., 2° sem.: V. D’ALARIO)
Frequentemente negli scritti sapienziali riecheggia la riflessione sulla tentazione
dell’ateo, che arriva alla negazione di Dio partendo da situazioni di benessere e di
potere o dal contatto con l’idolatria. Intorno al tema della presenza di Dio nella storia si sviluppa un intenso dibattito, che si articola intorno alla contrapposizione tra
sapiente e stolto. Il corso si propone di enucleare i termini della questione sul piano
esegetico e teologico, con particolare riguardo ai Salmi e al libro della Sapienza.
BIBLIOGRAFIA
V. D’ALARIO, «La réflexion sur le sens de la vie en Sg 1-6. Une réponse aux questions de Job
et de Qohélet», in N. CALDUCH-BENAGES - J. VERMEYLEN (edd.), Treasures of Wisdom. Studies in Ben Sira and the Book of Wisdom. F.S.M. Gilbert (BETL CXLIII), University Press,
Leuven 1999, 313-329; M. GILBERT, La Sapienza di Salomone, I-II, ADP, Roma 1995; A.
MARANGON, «Ateo», in P. ROSSANO - G. RAVASI - A. GIRLANDA, Nuovo Dizionario di Teologia Biblica, EP, Cinisello Balsamo 1988, 123-128.
B8. VANGELO E PARABOLA IN MARCO
(2 ore sett., 2° sem.: E. SALVATORE)
Il corso esamina il discorso parabolico in Mc (4,1-34), ponendolo in relazione
non solo con gli altri testi di Mc (in particolare con 12, 1-11), ma con l’articolazione
dell’intero racconto evangelico.
BIBLIOGRAFIA
Sulle parabole: J. DELORME (ed.), Les Paraboles Évangéliques. Perspectives nouvelles. XII
Congrès de l’ACFEB, Lyon (1987) [LeDiv 135], Paris 1989; J.M. CASCIARO, «Para una
hermenéutica de las parabolas evangélicas», in E. FRANCO (a cura di), Mysterium Regni.
Ministerium Verbi (Mc 4,11; At 6,4). Scritti in onore di mons. Vittorio Fusco, EDB, Bologna
2000, 323-343; B.H. YOUNG, The Parable. Jewish Tradition and Christian Interpretation,
Hendrickson, Peabody, Massachusetts 1998; su Mc: V. FUSCO, «Vangelo e parabola (Mc 4,134)», in L. CILIA (a cura di), Marco e il suo vangelo. Atti del Convegno internazionale di studi
“Il Vangelo di Marco” Venezia 30-31 maggio 1995, S. Paolo, Cinisello Balsamo 1997, 33-45.
biennio biblico
B9. L’ALLEANZA DI SICHEM (GS 24)
(1 ora sett., 2° sem.: L. DI PINTO)
II seminario ripercorre i vari stadi dell’itinerario esegetico.
BIBLIOGRAFIA
CH.H. GIBLIN, «Structural Patterns in Jos 24,1-25» in CBQ 26 (1964) 50-69; C. GIRAUDO,
La struttura letteraria della preghiera eucaristica. Saggio sulla genesi letteraria di una forma.
Toda veterotestamentaria, BAraka giudaica, anafora cristiana (AnBib 92), Biblical Institute
Press, Rome 1981; J. L’HOUR, «L’alliance à Sichem», in RB 69 (1962) 7-36. 161-184. 350368; D.J. MCCARTHY, Treaty and Covenant. A Study in Form in the Ancient Oriental Documents and in the Old Testament (AnBib 21A), New Edition completely rewritten, Biblical Institute Press, Rome 1978; M. NOTH, Das Buch Josua, Mohn, Tübingen 1953 ; J.A.
SOGGIN, Le livre de Josué, Delachauz & Niestlé, Neuchàtel (Suisse)-Paris 1970.
B10. EBRAICO PROPEDEUTICO
(2 ore sett., 1° sem.: L. OITANA)
Il corso presuppone un primo approccio con la lingua ebraica, quale può venire offerto con un corso semestrale di due ore settimanali, e si propone di portare lo
studente a quel livello di conoscenza minima indispensabile per poter seguire i corsi
di esegesi dell’AT. Il metodo sarà essenzialmente pratico e induttivo: si procederà
cioè dal testo alle forme grammaticali e sintattiche. In concreto: partendo dalla familiarizzazione intensiva, anche con l’ausilio di registrazioni sonore, con una serie di
testi rappresentativi dei principali generi biblici, si procederà al riconoscimento di
forme, significati e fenomeni linguistici man mano che si incontrano nel testo.
BIBLIOGRAFIA
Il materiale didattico sarà fornito gradualmente durante lo svolgimento del corso.
B11. GRECO PROPEDEUTICO
(2 ore sett., 1° sem.: E. SALVATORE)
Il corso è una ripresa ed approfondimento del programma di greco biblico del
quinquennio istituzionale, sulla base di una serie di testi, con particolare attenzione a strutture sintattiche e traiettorie semantiche di termini fondamentali, tipici del
Nuovo Testamento.
biennio biblico
BIBLIOGRAFIA
E. NESTLE - K. ALAND, Novum Testamentum Graece, editio vicesima septima revisa, Deutsche
Bibelgesellschaft, Stuttgart 1993; J. SWETNAM, Il Greco del Nuovo Testamento. Parte prima.
Morfologia, 1-2 (ed. it. a cura di C. Rusconi), ED, Roma 1995; M. ZERWICK, Graecitas Biblica
Novi Testamenti Exemplis Illustratur, PIB, Romae 1966#; F. BLASS - A. DEBRUNNER, Grammatica del Greco del Nuovo Testamento, Paideia, Brescia 1982; B.M. METZGER, Lexical Aids for
Students of the New Testament Greek, Clark, Edinburgh 1990!.
B12. METODOLOGIA BIBLICA
(2 ore sett., 1° sem.: C. MARUCCI)
Sulla falsariga del recente documento della Pont. Commissione Biblica sull’interpretazione della S. Scrittura e presupponendo le nozioni essenziali di metodologia generale, il corso intende presentare a) i principali strumenti da utilizzare da
parte dell’esegeta; b) i diversi procedimenti esegetici, con particolare approfondimento del metodo detto della critica storica.
BIBLIOGRAFIA
L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa (commento a cura di G. Ghiberti - F. Mosetto),
LDC, Leumann 1998; V. FUSCO, «Gli studi biblici e il loro metodo», in G. LORIZIO - N.
GALANTINO (a cura di), Metodologia teologica, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994, 165-221;
W. EGGER, Metodologia del Nuovo Testamento, EDB, Bologna 1989; H. ZIMMERMANN, Metodologia del NT, Marietti, Genova s.d.; A. PASSONI DELL’ACQUA, Il testo del Nuovo Testamento, LDC, Leumann 1994.
B13. GEOGRAFIA, ARCHEOLOGIA BIBLICA
e
B14. STORIA DELL’ANTICO TESTAMENTO
(2 ore sett., 1° sem.: E. FRANCO)
I due corsi, svolti in modo unitario e seminariale, riguardano il territorio siropalestinese oggi e ieri e affrontano questi argomenti: lo Stato d’Israele nella Terra
che Dio diede ai nostri padri; le civiltà del Vicino Oriente dall’alba al tramonto;
Egitto e Mesopotamia; il Paese; il problema delle origini d’Israele: dalle città del
Tardo Bronzo agli Stati nazionali del periodo del Ferro; deserto di Giuda, Sinai e
Negev; la monarchia: Israele unito e diviso; Gerusalemme; Israele sotto le grandi
potenze: dall’esilio all’età ellenistico-romana; da Gerusalemme al mare e al Lago;
Megiddo; visione d’insieme: la Parola sul posto.
Ogni studente dovrà conoscere e utilizzare criticamente una storia d’Israele e
uno dei sussidi tra quelli indicati. L’assenza a due lezioni comporta automaticamente la non ammissione all’esame finale.
biennio biblico
BIBLIOGRAFIA
Geografia e archeologia: P. ACQUISTAPACE - E. TURRI (edd.), Guida biblica e turistica della Terra Santa (direttore e collaboratore E. Galbiati), Istituto Propaganda Libraria, Milano 1992; Y.
AHARONI - M. AVIYONAH, Atlante della Bibbia, Piemme, Casale Monferrato 1987; P. ARATA
MANTOVANI, Introduzione all’archeologia palestinese. Dalla prima età del Ferro alla conquista
di Alessandro Magno (1200 a.C. - 332 a.C.), (LoB 3.13), Queriniana, Brescia 1992; V. FRITZ,
Introduzione all’Archeologia biblica, Paideia, Brescia 1991 (or. ted. 1985); E.R. GALBIATI - A.
ALETTI, Atlante storico della Bibbia e dell’Antico Oriente . Dalla preistoria alla caduta di Gerusalemme nell’anno 70 d.C., Massimo-Jaca Book, Milano 1983; M. PICCIRILLO (ed.), La terra
del Messaggio. Per un Atlante di Geografia Biblica, LDC, Leumann 1991.
Storia d’Israele: G. FOHRER, Storia d’Israele, Paideia, Brescia 1980; A. LEMAIRE, Storia del
popolo ebraico (LoB 3.9), Queriniana, Brescia 1989 (ed. fr. 1985 ); M. NOTH, Storia d’Israele,
Paideia, Brescia 1975; R. RENDTORFF, Introduzione all’Antico Testamento, Claudiana, Leumann 1990, 9-105; J.A. SOGGIN, Storia d’Israele, Paideia, Brescia 1984.
B15. CRITICA TESTUALE
(2 ore sett., 2° sem.: R. SCIBONA)
1) Antico Testamento: Testo masoretico, versioni, apparato critico.
2) Nuovo Testamento: Testo e apparato critico.
BIBLIOGRAFIA
K. ELLIGER - W. RUDOLPH, Biblia Hebraica Stuttgartensia, Deutsche Bibelstiftung, Stuttgart
1967-1977; O. EISSFELDT, Introduzione all’Antico Testamento, IV, Il canone e il testo, Paideia, Brescia 1984, 179-264; C. STEUERNAGEL, Lehrbuch der Einleitung in das Alte Testament, Möhr, Tübingen 1912, 19-85; E. WURTHWEIN, Der Text des Alten Testaments,
Württembergische Bibelanstalt, Stuttgart 1963; A. MERK, Novum Testamentum Graece et
Latine, PIB, Roma 1964' (introduzione e apparato); H. ZIMMERMANN, Metodologia del
Nuovo Testamento, Marietti, Torino 1971 (cap. I: Il metodo della critica testuale; cap. II, 4:
Esercitazioni).
biennio biblico
B16. EBRAICO/2
(2 ore sett., 2° sem.: R. SCIBONA)
1. Analisi sistematica. Il sistema masoretico: vocalizzazione, punteggiatura, accentuazione. Sistema nominale ebraico: schemi nominali e strutture del nome
ebraico. Sistema verbale: temporalizzazione e modalizzazione del verbo ebraico. Classificazioni irregolari e pluri-irregolari. Suffissazione verbale. Prosa e poesia ebraica: strutture e generi letterari. Storia dei problemi della poesia ebraica.
2. Analisi letteraria: Sal 80; 84; 87; 93.
BIBLIOGRAFIA
P. JOÜON, Grammaire de l’Hébreu biblique, PIB, Roma 1923; F. ZORELL, Lexicon Hebraicum, PIB, Roma 1968; AA.VV., I canti di Sion (a cura di G. Savoca), Messina 1983.
B17. STORIA DEL NUOVO TESTAMENTO
(1 ora sett., 2° sem.: C. MARUCCI)
Il mondo greco-romano all’epoca delle origini cristiane: situazione socio-politica,
culturale, religiosa.
Il mondo ebraico all’epoca delle origini cristiane: situazione socio-politica e
principali vicende storiche. Istituzioni. Movimenti. La letteratura del giudaismo
palestinese ed ellenistico.
BIBLIOGRAFIA
E. LOHSE, L’ambiente del Nuovo Testamento, Paideia, Brescia 1993 ; J. MAIER, Il giudaismo
del secondo Tempio: storia e religione, Paideia, Brescia 1991; C. MARUCCI, «Romani e diritto
romano nel NT», in M.P. BACCARI (a cura di), Diritto e religione da Roma a Costantinopoli a
Mosca, Herder, Roma 1994, 37-74; ID., «Notizie di storia e di amministrazione romana nel
NT», in Aufstieg und Niedergang der Römischen Welt, de Gruyter, Berlin 1996, 1-35; ID.,
«L’ambiente culturale della Galilea al tempo di Gesù», in Il confronto fra le diverse culture
nella Bibbia: da Esdra a Paolo (XXXIV Settimana Biblica Nazionale dell’ABI) a cura di R.
Fabris, EDB, Bologna 1998 (= Ricerche storico-bibliche nr. 1 [2] 231-249).
biennio dogmatico
BIENNIO IN TEOLOGIA DOGMATICA
INDIRIZZO ECCLESIOLOGICO
NORME E INDICAZIONI GENERALI
Scopo del biennio è promuovere nello studente una conoscenza approfondita
della teologia dogmatica con particolare attenzione all’ecclesiologia, in vista del
conseguimento di una specializzazione in questo settore.
A tal fine si offre allo studente:
– l’acquisizione di un’opportuna metodologia di ricerca;
– le necessarie integrazioni alla formazione teologica di base;
– l’analisi e l’approfondimento delle tematiche teologiche, soprattutto in
campo ecclesiologico.
La prova più qualificante del secondo ciclo è la dissertazione. Sulla scelta
dell’argomento, la natura della dissertazione stessa e la sua presentazione, cf
l’Introduzione ai bienni (p. 92) e le Informazioni (p. 21).
L’esame finale si svolge davanti ad una commissione composta oltre che dal
relatore, dal correlatore e da un presidente, scelti dal Vice Preside, su proposta del
Direttore di settore. L’esame comprende:
– la discussione della dissertazione (40 minuti);
– l’esposizione (20 minuti) su un Autore o su un tema scelto in base a uno dei
modelli sotto esposti. Tale scelta dovrà essere comunicata per iscritto al Direttore di settore e in Segreteria almeno un mese prima della prova. Per giusti motivi, valutati dal Direttore di settore, è possibile che lo studente proponga un tema e una bibliografia diversi da quelli sotto indicati. Si richiede
che l’esposizione abbia le caratteristiche di chiarezza e di sintesi idonee ad
una lectio coram (è consentito avvalersi di uno schema di punti da seguire).
MODELLI DI ESAME FINALE
I. Teologi delle principali correnti ecclesiologiche
Presentare l’ecclesiologia di un teologo contemporaneo in base ad un’opera
consistente o a più saggi significativi, evidenziando sia i contenuti sia il metodo.
1.
2.
3.
H.U. VON BALTHASAR, Sponsa Verbi. Saggi teologici, II, Morcelliana, Brescia
1970.
K. BARTH, La Chiesa, Città Nuova, Roma 1970.
Y. CONGAR, Un popolo messianico, Queriniana, Brescia 1976; Santa Chiesa.
Saggi ecclesiologici, Morcelliana, Brescia 1967; Ministeri e comunione ecclesiale, EDB, Bologna 1973.
biennio dogmatico
4.
5.
6.
7.
8.
9.
S. DIANICH, La Chiesa mistero di comunione, Marietti, Genova 1987#.
B. FORTE, La Chiesa della Trinità. Saggio sul mistero della Chiesa, comunione
e missione, San Paolo, Cinisello Balsamo 1995.
H. DE LUBAC, Meditazione sulla Chiesa, EP, Roma 1965; Cattolicismo, Jaca
Book, Milano 1978; Paradosso e mistero della Chiesa, Jaca Book, Milano 1979.
K. RAHNER, Chiesa e sacramenti, Morcelliana, Brescia 1965; «Cristianesimo
come chiesa», in Corso fondamentale sulla fede, EP, Roma 1978, 413-510.
J.M. TILLARD, Chiesa di Chiese. L’ecclesiologia di comunione, Queriniana,
Brescia 1989.
J. RATZINGER, Il nuovo popolo di Dio, Queriniana, Brescia 1971; La Chiesa,
EP, Milano 1992.
II. Tematiche ecclesiologiche
Presentare uno dei seguenti temi, preparato con una sufficiente bibliografia (almeno tre titoli), di cui l’elenco allegato è solo indicativo:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
La Chiesa mistero e sacramento.
La Chiesa nella sua dimensione escatologica.
La Chiesa come comunione.
Chiesa universale e Chiesa locale.
Carismi e ministeri.
I ministeri nella problematica ecumenica.
Magistero, sensus fidelium e teologia.
Il rapporto Chiesa-mondo.
Bibliografia di riferimento:
J. AUER, La Chiesa universale sacramento di salvezza, Cittadella, Assisi 1988; J.M.
TILLARD, Chiesa di Chiese. L’ecclesiologia di comunione, Queriniana, Brescia 1989;
B. FORTE, La Chiesa della Trinità. Saggio sul mistero della Chiesa, comunione e
missione, San Paolo, Cinisello Balsamo 1995; F.A. SULLIVAN, Noi crediamo la Chiesa. Lineamenti di ecclesiologia sistematica, Piemme, Casale Monferrato 1990; M.
KEHL, La Chiesa. Trattato sistematico di ecclesiologia cattolica, San Paolo, Cinisello
Balsamo 1995; A. BARRUFFO, Ecclesiologia, PFTIM, Napoli 1996 (dispense).
biennio dogmatico
QUADRO DEI CORSI DEL BIENNIO DOGMATICO
ANNO ACCADEMICO 2002-2003
1° SEMESTRE
Corsi comuni
C1 Chiesa e missione universale negli Atti degli Apostoli (A. Casalegno)
C2 Il ruolo dei fedeli laici nel popolo della salvezza (A. Barruffo)
Corsi propri
D1 Chiesa e salvezzaa: figure e percorsi della teologia del XIX secolo
(N. Galantino)
D2 La Chiesa come via universale di salvezza nel De Civitate Dei di Agostino
(D. Marafioti)
D3 La Chiesa e il modernismo (U. Parente)
Seminario maggiore
D4 Prospettive ecclesiologiche e soteriologiche tra XIX e XX secolo
(O.F. Piazza)
2° SEMESTRE
Corsi comuni
C3 Il processo di Gesù (G. Jossa)
C4 Spiritualità ignaziana. Dall’esperienza di S. Ignazio alla sua formulazione
sistematica come spiritualità attraverso i secoli (R. Zas Friz)
Corsi propri
D5 La Chiesa e la teologia delle religioni: il dibattito postconciliare
(P. Gamberini)
D6 L’ecclesiologia nei testi eucologici del Messale Romano (Di Napoli)
D7 Chiesa-sacramentum salutis. Figure teologiche nel XX secolo (F. Marino)
Seminario maggiore
D8 Modelli e prospettive ecclesiologiche postconciliari (O.F. Piazza)
biennio dogmatico
DESCRIZIONE DEI SINGOLI CORSI
C1. CHIESA E MISSIONE UNIVERSALE NEGLI ATTI DEGLI APOSTOLI
(2 ore sett., 1° sem.: A. CASALEGNO)
Cf Biennio Biblico p. 94
C2. II RUOLO DEI FEDELI LAICI NEL POPOLO DELLA SALVEZZA
(2 ore sett., 1 ° sem.: A. BARRUFFO)
Cf Biennio Biblico p. 94
C3. IL PROCESSO DI GESÙ
(2 ore sett., 2° sem.: G. JOSSA)
Cf Biennio Biblico p. 95
C4. SPIRITUALITÀ IGNAZIANA. DALL’ESPERIENZA DI S. IGNAZIO
ALLA SUA FORMULAZIONE SISTEMATICA
(2 ore sett., 2° sem.: R. ZAS FRIZ DE COL)
Cf Biennio Biblico p. 95
D1. CHIESA E SALVEZZA.
FIGURE E PERCORSI DELLA TEOLOGIA DEL XIX SECOLO
(2 ore sett., l° sem.: N. GALANTINO)
Il corso prevede due livelli di sviluppo. Il primo, di carattere storico-sistematico, si sviluppa attraverso il contatto diretto con i testi più significativi di alcuni
autori della prima metà dell’Ottocento (A. Rosmini, J.A. Möhler, J.H. Newman).
Il secondo livello prevede un confronto critico tra le posizioni degli autori incontrati e alcune proposte di “salvezza” dell’uomo presenti negli umanesimi contemporanei.
BIBLIOGRAFIA
I testi verranno indicati nel corso delle lezioni.
biennio dogmatico
D2. LA CHIESA COME VIA UNIVERSALE DI SALVEZZA
NEL DE CIVITATE DEI DI SANT’AGOSTINO
(2 ore sett., 1° sem.: D. MARAFIOTI )
All’inizio del sec. V Agostino si trova a confronto con la reazione pagana, collegata al sacco di Roma del 410. Il paganesimo era ancora vivo sia nella forma popolare, sia nella forma dotta, con le reinterpretazioni fatte dalla filosofia stoica e neoplatonica. Nel De civitate Dei Agostino prende in esame il politeismo antico (Virgilio), la sua interpretazione naturalistica (Varrone), e lo spiritualismo neoplatonico
(Porfirio), senza trascurare l’astrologia e la magia. Agostino dimostra le contraddizioni e le insufficienze del paganesimo, e valorizza le intuizioni della filosofia
nell’elaborare l’idea di Dio; quindi presenta Cristo e il cristianesimo come la via
universalis animae liberandae, quae non est alia quam religio christiana (CD 10,32,1).
BIBLIOGRAFIA
Come testo per La città di Dio, di sant’Agostino, si preferisca la traduzione di C. Carena, Einaudi-Gallimard, Lonrai (Francia) 1992; É. GILSON, Introduzione allo studio di sant’Agostino ,
Casale Monferrato 1983; A. TRAPÈ, «Introduzione Generale», a La città di Dio, tr. D. Gentili
(NBA 5,1-3), Roma 1978-91; J. RATZINGER, Popolo e casa di Dio in sant’Agostino , Milano
1978; P. PIRET, La destinée de l’homme: La Cité de Dieu. Un Commentaire du De civitate Dei
d’Augustin, CIET, Bruxelles 1991; A. MANDOUZE, «Saint Augustin et la religion romaine», in
Recherches Augustiniennes (Paris), 1 (1958) 187-223; H. CHADWICK, «Augustine on pagans
and Christians: reflections on religious and social change», in History, Society and the Church.
Essays in honour of O. Chadwick, Cambridge 1985, 9-27. Dispense del Professore.
D3. LA CHIESA E IL MODERNISMO
(2 ore sett., 1° sem.: U. PARENTE)
Il corso propone lo studio del modernismo nei suoi dati generali e, in particolare, intende soffermarsi sui riflessi ecclesiologici che ne scaturirono. Attraverso l’analisi di alcune figure (Loisy, Tyrrell, Buonaiuti, ecc.) e la lettura diretta di
alcune fonti, si cercherà di approfondire lo studio di una pagina critica della storia della Chiesa, individuandone le cause, le proposte, le reazioni, nel quadro
della cultura cattolica di inizio Novecento.
BIBLIOGRAFIA
P. SCOPPOLA, Crisi modernista e rinnovamento della cultura cattolica in Italia , Bologna
1961 (o edizione più recente); A. BOTTI - R. CERRATO (a cura di), Il modernismo tra cristianità e secolarizzazione, Quattroventi, Urbino 2000. Le fonti e altre monografie saranno
indicate nel corso delle lezioni.
biennio dogmatico
D4. PROSPETTIVE ECCLESIOLOGICHE E SOTERIOLOGICHE
TRA XIX E XX SECOLO
(2 ore sett., 1° sem.: O.F. PIAZZA)
L’ecclesiologia nell’Europa del sec. XIX. Il modello giuridico nella ecclesiologia della societas perfecta. Orizzonte dottrinale dell’extra Ecclesiam nulla salus. Il
Concilio Vaticano I. Nuove istanze di rinnovamento ecclesiologico. Il confronto
tra modello giuridico e modello comunionale: le fasi preparatorie al Concilio Vaticano II. La costituzione dogmatica Lumen Gentium. Chiesa sacramento universale
di salvezza.
BIBLIOGRAFIA
R. AUBERT, «La geografia ecclesiologica del XIX secolo», in Sentire Ecclesiam, EP, Roma
1964, 47-120; AA.VV., L’ecclesiologia dal Vaticano I al Vaticano II , La Scuola, Brescia 1973;
S. PIÈ-NINOT, Teologia fondamentale, Queriniana, Brescia 2002.
D5. LA CHIESA E LA TEOLOGIA DELLE RELIGIONI
IL DIBATTITO POSTCONCILIARE
(2 ore sett., 2° sem.: P. GAMBERINI)
Il corso si propone di delineare le linee fondamentali per una teologia del
dialogo interreligioso alla luce del recente magistero della Chiesa Cattolica, in
particolare del pontificato di Giovanni Paolo II. Verranno esaminati i punti controversi della teologia del pluralismo religioso e le risposte del recente documento della Congregazione per la Dottrina della Fede Dominus Iesus. Il corso si propone di tratteggiare una teoria e una prassi del dialogo interreligioso, in cui verità e dialogo possano coniugarsi senza eludere la necessità dell’evangelizzazione.
BIBLIOGRAFIA
Enchiridion Vaticanum, EDB, Bologna 1981; J. DUPUIS, Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso, Queriniana, Brescia 1997; S. MARK HEIM, Salvations. Truth
and Difference in Religion, Orbis, New York 1995; COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE, «Il cristianesimo e le religioni», in La Civiltà Cattolica 148 (1997) I, 146183; P. KNITTER, Nessun altro nome? Un esame critico degli atteggiamenti cristiani verso
le religioni mondiali, Queriniana, Brescia 1991; G. D’COSTA (ed.), Christian Uniqueness
reconsidered. The Myth of a Pluralistic Theology of Religions, Orbis, New York 1992.; M.
ALIOTTA (ed.), Cristianesimo, religione, religioni, San Paolo, Cinisello Balsamo 1999.
biennio dogmatico
D6. L’ECCLESIOLOGIA NEI TESTI EUCOLOGICI
DEL MESSALE ROMANO
(2 ore sett., 2° sem.: G. DI NAPOLI)
Attraverso l’analisi critica di un campionario scelto di testi orazionali del Messale Romano, si vorrà fare emergere la dottrina ecclesiologica e rintracciarla nei
documenti conciliari e nei filoni teologici che la ispirano.
BIBLIOGRAFIA
Fonte: Missale Romanum ex decreto sacrosancti oecumenici concilii Vaticani II instauratum
auctoritate Pauli pp. VI promulgatum Ioannis Pauli pp. II cura recognitum, editio typica
tertia, Typis Polyglottis Vaticanis 2002; CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Messale Romano riformato a norma dei decreti del Concilio Ecumenico Vaticano II e promulgato da papa
Paolo VI, Città del Vaticano 1983 .
Studi: AA.VV., Il Messale Romano del Vaticano II, vol. II = Quaderni di RL, Ns 7, Leumann
1981; G. DI NAPOLI, «Tematiche ecclesiologiche in alcuni prefazi delle domeniche per annum», in E. CATTANEO - A. TERRACCIANO (a cura di), Credo Ecclesiam, studi in onore di A.
Barruffo SJ, D’Auria, Napoli 2000, pp. 411-425. Bibliografia più specialistica sarà segnalata
durante il corso.
D7. LA CHIESA “SACRAMENTUM SALUTIS”
FIGURE TEOLOGICHE DEL XX SECOLO
(2 ore sett., 2° sem.: F. MARINO)
Presentare la Chiesa come “sacramento della salvezza” significa oltrepassare il
puro e semplice “in-sé” della Chiesa per affermare l’unità tra il suo essere e la sua
missione, e cioè affermare che la Chiesa è per il mondo. Prima beneficiaria della salvezza, la Chiesa è segno e strumento di salvezza. A partire dalla “sacramentalità”
originaria di Cristo, centro della creazione e della storia, è necessario mantenere
unita la possibilità della salvezza in lui e l’essere e l’agire stessi della Chiesa quale
sacramento primordiale. Essa, infatti, è intrinsecamente mediazione reale tra
l’offerta di grazia e la sua dimensione storica frutto della sua origine nel Cristo. Il
corso, a partire da queste prospettive, si propone di seguire alcune piste di riflessione tracciate da vari teologi del XX secolo.
BIBLIOGRAFIA
O. SEMMELROTH, La Chiesa sacramento di salvezza (1953), D’Auria, Napoli 1965; W.
BEINERT - O. SEMMELROTH, «Nuovo popolo di Dio come sacramento della salvezza», in
MyS, VII, 347-337; E. SCHILLEBEECKX, Cristo sacramento dell’incontro con Dio (1957), EP,
Roma 1974; ID., La missione della Chiesa, EP, Roma 1971, 63-73; O. SMULDERS, «La Chiesa
sacramento di salvezza», in G. BARAÚNA (ed.), La Chiesa del Vaticano II, Vallecchi, Firenze
1967, 363-386; K. RAHNER, Chiesa e sacramenti, Morcelliana, Brescia 1965; ID., «Il nuovo vol-
biennio dogmatico
to della Chiesa», in Nuovi saggi III, Paoline, Roma 1969, 397-426; Y. CONGAR, «La Chiesa sacramento di salvezza», in Un popolo messianico, Queriniana, Brescia 1976, 11-91; J. RATZINGER, Il nuovo popolo di Dio. Questioni ecclesiologiche, Queriniana, Brescia 1971; ID.,
«Rappresentanza/Sostituzione», in H. FRIES (ed.), Dizionario teologico, III, Queriniana, Brescia 1968, 42-53; W. KASPER, Teologia e chiesa, Queriniana, Brescia 1989; B. PRZEWOZNY,
Church as the sacrament of the unity of all Mankind in “Lumen Gentium” and “Gaudium et
spes” and in Semmelroth, Smulders and Rahner, Rome 1979; W. BEINERT, «Die Sakramentalität der Kirche im theologischen Gespräch», in Theologiche Berichte, IX, Einsieden-Zürich
1980, 13-63; J. WERBICK, «La chiesa come sacramento fondamentale», in ID., La Chiesa. Un
progetto ecclesiologico per lo studio e per la prassi, Queriniana, Brescia 1998, 484-574.
D8. MODELLI E PROSPETTIVE ECCLESIOLOGICHE POSTCONCILIARI
(2 ore sett., 2° sem.: O.F. PIAZZA)
La prospettiva metodologica del Concilio Vaticano II. Dimensione sacramentale della Chiesa e pluralità dei modelli soteriologici. Saranno offerti percorsi privilegiati di lettura e di verifica critica sul rapporto ecclesiologia e soteriologia.
Formulazione di una bibliografia ragionata degli ultimi venti anni.
BIBLIOGRAFIA
G. CANOBBIO, Chiesa perché. Salvezza dell’umanità e mediazione ecclesiale, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994; A. ANTÓN, «L’ecclesiologia postconciliare: speranze, risultati e prospettive», in R. LATOURELLE, Vaticano II: bilancio e prospettive venticinque anni dopo , vol. 1,
Cittadella, Assisi 1988, 361-388; B. MONDIN, Le nuove ecclesiologie, EP, Roma 1980; J.
WERBICK, Soteriologia, Queriniana, Brescia 1993.
BIENNIO IN TEOLOGIA DELLA VITA CRISTIANA
INDIRIZZI DI MORALE E DI SPIRITUALITÀ
Il biennio ha due indirizzi: morale e spiritualità. L’accostamento è intenzionale
e ha un preciso significato. Secondo l’insegnamento del Vaticano II la vita cristiana
si presenta come un’unità; e la morale ha un compito assai più ampio che non
quello di insegnare il complesso delle leggi e degli obblighi ai quali il cristiano è
tenuto. Occorre tener conto della realtà e dell’unità della persona ed evitare una
forma di minimalismo, che riserva la perfezione della vita spirituale a pochi eletti.
La morale deve infatti mostrare in primo luogo come l’uomo è chiamato personalmente in Cristo dal Dio personale. L’essere chiamato in Cristo dal Padre è da
attribuirsi esclusivamente alla bontà divina; ora questa “vocazione” è prima di tutto una vocazione alla salvezza e quindi alla comunione con la Trinità. Di conseguenza è una “vocazione” a vivere una vita in accordo con la salvezza, cioè una vita perfetta nell’amore, secondo il modello e l’esempio di Cristo (il cap. V della LG
si intitola appunto “De universali vocatione ad sanctitatem in Ecclesia”). Vita morale e vita spirituale sono dunque un’unità inscindibile. Solo una necessità di carattere didattico induce a sottolineare ora un aspetto ora l’altro.
In questo senso il biennio di teologia della vita cristiana non è altro che lo studio del moto, sotto l’impulso dello Spirito, a vivere conformemente alla vocazione
che ci è data: questa esige non solo un’osservanza minima dei comandamenti ma
anche una vita dinamicamente finalizzata alla perfezione del Padre. Non si tratta
perciò di due bienni ma di due indirizzi che esaminano, dal rispettivo punto di vista metodologico, la stessa realtà.
NORME E INDICAZIONI GENERALI
1. Poiché il biennio di teologia della vita cristiana si articola in due indirizzi
(morale e spiritualità), lo studente all’atto dell’iscrizione deve comunicare per
iscritto l’indirizzo che intende frequentare.
2. Nell’elaborazione del piano di studi (cf introduzione generale al 2° ciclo) lo
studente è tenuto a rispettare la specificità dell’indirizzo scelto, sia per quanto riguarda i corsi che per quanto riguarda il tema della dissertazione finale. Eventuali
corsi dell’altro indirizzo saranno considerati come corsi propri.
3. Per garantire il carattere proprio dell’indirizzo e degli studi del settore, in riferimento ad un programma di specializzazione, e per valorizzare la forma seminariale, alcuni corsi hanno carattere obbligatorio nell’arco del Biennio. Sempre
nell’ambito del ciclo, ogni studente dovrà frequentare, con esito positivo, almeno
2 seminari per un totale di 3 credits.
4. La dissertazione è la prova più qualificante del secondo ciclo. Nella dissertazione lo studente deve dimostrare rigore di metodo, giudizio critico, maturità di espressione e reale attitudine a una ricerca scientifica di ordine superiore (cf SG art. 30,9).
113
biennio di vita cristiana
L’argomento, scelto su proposta dello studente e del professore che ne ha accettato la direzione, deve essere approvato dal Direttore del settore. Per essere
ammessa alla discussione, la dissertazione deve essere approvata dal professore
che l’ha diretta e da un altro professore designato dal Vice Preside, su proposta
del Direttore di settore.
5. L’esame finale ha lo scopo di verificare la maturità teologica dello studente riguardo ai vari problemi morali e/o spirituali e le loro premesse scritturistiche e
dogmatiche. Esso comprende la discussione della dissertazione scritta e l’interrogazione su un modello scelto dallo studente fra quelli proposti, notificato in Segreteria all’atto di consegna della dissertazione.
MODELLI DI ESAME FINALE
1. PROBLEMI DI TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE
1. La “chiamata in Cristo”: tema principale della teologia morale (OT 16). Il
“luogo” della teologia morale nell’insieme della teologia.
2. Storia della teologia morale: libera scelta di un periodo o di un tema.
3. Il carattere specifico della morale cristiana. Autonomia e teonomia. Il paradigma
di “legge morale naturale”. La competenza del Magistero e della Tradizione “in
re morali”.
4. Norme morali: genesi, significato, ruolo e trasmissione. Morale e coscienza storica.
5. Coscienza morale. Coscienza morale cristiana. Formazione della coscienza. Decisione morale fondamentale e scelte particolari. Il compromesso in campo etico.
La problematica della decisione di vita irrevocabile. Preghiera e decisione di vita.
6. Conversione e sequela. Storia di peccato – storia di grazia. Dimensione personale e dimensione sociale della conversione. L’analogia tra peccato mortale e
veniale. “Conversione continua” e “vita virtuosa”.
BIBLIOGRAFIA
L. ALVAREZ - VERDES (ed.), II problema del nuovo nella Teologia Morale , Accademia AlfonsianaRogate, Roma 1986; G. ANGELINI - A. VALSECCHI, Disegno storico della teologia morale , EDB,
Bologna 1972; A. AUER, Autonome Moral und christlicher Glaube , Patmos, Dusseldorf 1971; S.
BASTIANEL, Autonomia morale del credente , Morcelliana, Brescia 1980; ID., La preghiera nella
vita morale cristiana, Piemme, Casale Monferrato 1986; ID., «Autonomia e teonomia»,
«Conversione», «Specificità (della morale cristiana)», in Nuovo Dizionario di Teologia Morale ,
EP, Cinisello Balsamo 1990; F. BÖCKLE, Morale fondamentale, Queriniana, Brescia 1979; K.
DEMMER, «Coscienza e norma morale», in A. RIGOBELLO (ed.), Fondazione e interpretazione
della norma, Morcelliana, Brescia 1986, 13-50; ID., Interpretare e agire. Fondamenti della morale cristiana, EP, Cinisello Balsamo 1990; ID., «La decisione irrevocabile», in Communio 16
(1974) 9-17; K. DEMMER - B. SCHUELLER (edd.), Fede cristiana e agire morale, Cittadella, Assisi
biennio di vita cristiana
1980; J. FUCHS, Essere del Signore, PUG, Roma 1981; ID., Etica cristiana in una società secol arizzata, Piemme, Casale Monferrato 1984; ID., Il Verbo si fa carne. Teologia morale, Piemme,
Casale Monferrato 1989; ID., Responsabilità personale e norma morale , EDB, Bologna 1978; S.
FERRARO (ed.), Morale e coscienza storica, AVE, Roma 1988; H. KRAMER, «Scelte irrevocabili.
Pretese di un’ideologia o aiuto per la formazione della propria personalità cristiana?», in T.
GOFFI (ed.), Problemi e prospettive di Teologia Morale , Queriniana, Brescia 1976, 117-138; A.
MOLINARO, «Persona e agire morale», in T. GOFFI - G. PIANA (edd.), Corso di morale, I. Vita
nuova in Cristo, Queriniana, Brescia 1983, 359-374; S. PINCKAERS, Morale et Evangile, Ed.
Univ. Fribourg Suisse - Cerf, Fribourg - Paris 1989; S. PINCKAERS - C.J. PINTO DE OLIVEIRA,
Universalité et permanence des lois morales , Ed. Univ. Fribourg Suisse - Cerf, Fribourg - Paris
1986; C.J. PINTO DE OLIVEIRA (ed.), Autonomie. Dimensions éthiques de la liberté, Ed. Univ.
Fribourg Suisse - Cerf, Fribourg - Paris 1978; ID., La crisi della scelta morale nella civiltà tecn ica, Borla, Roma 1978; L. VEREECKE, Da Guglielmo d’Ockham a Sant’Alfonso de Liguori. Saggi
di storia della teologia morale moderna (1300-1787), EP, Cinisello Balsamo 1990; ID., «Storia
della teologia morale», in Nuovo Dizionario di Teologia Morale, EP, Cinisello Balsamo 1990; H.
VORGRIMLER - R. VAN DER GUCHT (edd.), Bilancio della teologia nel 20° secolo, Città Nuova,
Roma 1972 (per la teologia morale art. di J.G. ZIEGLER).
Si consiglia la lettura di un Manuale (Fuchs, Vidal, Häring, Chiavacci, ecc.) e di un Dizionario di Teologia Morale.
2. PROBLEMI DI MORALE CONTEMPORANEA
– Valutazione morale e psicologica della sessualità umana nell’agire normale e
deviante
– La concezione della sessualità nei documenti pre-conciliari, conciliari e postconciliari. Determinazione delle norme morali e rapporto con le scienze umane
nei recenti documenti magisteriali e nella speculazione teologica
– La normatività morale nella vita coniugale e paternità responsabile
– Questioni fondamentali di bioetica: aborto, eutanasia, fecondazione artificiale,
trattamento dei malati terminali
– Dottrine sociali e sistemi economici
BIBLIOGRAFIA
M. ZALBA, «De sexto et nono praecepto», in Theologiae Moralis Summa, II, Matriti, 1953, nn.
314-406; M. VIDAL, Morale dell’amore e della sessualità, Cittadella, Assisi 1973; CEI, Alcune questioni di etica sessuale, EP, Roma 1977 e suoi commenti; G. COTTIER, «Le poids des moeurs et les
exigences de la loi morale», in Nova et Vetera 52 (1977) 92-102; ID., «La sexualité et le péché», in
Nova et Vetera 52 (1977) 242-268; Insegnamenti pontifici, 1, EP, Roma 1957; L. SANDRI (ed.),
Humanae Vitae e magistero episcopale, EDB, Bologna 1969; W. HUBER - H. PIRON - A. VERGOTE,
La psicoanalisi scienza dell’uomo, Borla, Torino l969, 71-100, 147-192; F. GIUNCHEDI, Etica e
scienze umane. Saggi, ED, Napoli 1985; D. TETTAMANZI, La comunità cristiana e l’aborto, EP,
Roma 1975; ID., Bambini fabbricati, Piemme, Casale Monferrato 1985; T. GOFFI - G. PIANA
(edd.), Corso di morale, 3-4, Koinônía (Etica della vita sociale), Queriniana, Brescia 1984 e 1985;
L. LORENZETTI, Trattato di etica teologica. 3. La società e l’uomo, EDB, Bologna 1981; H.K.
PESCHKE, Etica cristiana. Teologia morale speciale, Pontificia Università Urbaniana, Roma 1985.
biennio di vita cristiana
3. L’ESISTENZA CRISTIANA NELLA SACRA SCRITTURA
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Il ruolo della Sacra Scrittura nella teologia morale
I comandamenti del decalogo
Il problema delle norme morali nella Sacra Scrittura
La chiamata di Dio nell’AT e nel NT
La sequela di Cristo nel NT
Il discorso della montagna
Spiritualità biblica
BIBLIOGRAFIA
S. BASTIANEL - L. DI PINTO, «Per una fondazione biblica dell’etica», in T. GOFFI - G. PIANA
(edd.), Corso di morale, I. Vita nuova in Cristo, Queriniana, Brescia 1989 , 75-173; É.
HAMEL, «Écriture et théologie morale. Un bilan (1940-1980)», in StMor 20 (1982) 177-193;
ID., Les dix paroles, Desclée de Br., Paris-Bruxelles 1969; E. TESTA, La morale dell’Antico
Testamento, Morcelliana, Brescia 1981; R. SCHNACKENBURG, Il messaggio morale del Nuovo
Testamento, I. Da Gesù alla chiesa primitiva, nuova edizione interamente rifatta, Paideia,
Brescia 1989; ID., Die sittliche Botschaft des Neuen Testaments. II. Die urchristlichen Verkundiger (HThK Supplementband 2), Herder, Freiburg-Basel-Wien 1988; G. SEGALLA,
«L’etica di Gesù da Dodd a Dillmann (1951-1984)», in Teologia 11 (1986) 24-67; ID., Introduzione all’etica biblica del Nuovo Testamento . Problemi e storia (Biblioteca Biblica 2), Queriniana, Brescia 1989; S. ZEDDA, Relativo e assoluto nella morale di san Paolo (BCR 43), Paideia, Brescia 1984; B. MAGGIONI, «Esperienza spirituale nella Bibbia», in Nuovo Dizionario
di Spiritualità, EP, Roma 1979, 542-601; A. BONORA (ed.), La spiritualità dell’Antico Testamento (Storia della spiritualità 1), EDB, Bologna 1987; A. FANULI (ed.), Storia della spiritualità. La spiritualità dell’Antico Testamento, Borla, Roma 1989; G. BARBAGLIO (ed.), La spiritualità del Nuovo Testamento (Storia della spiritualità 2), EDB, Bologna 1988.
4. LA TEOLOGIA SPIRITUALE
COME INIZIAZIONE ALL’ESPERIENZA DI FEDE
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L’ambito del discorso esperienziale
Lo spazio fenomenologico
Il significato del termine “esperienza”
Esperienza religiosa, spirituale, mistica
L’esperienza spirituale della Bibbia
Teologia ed esperienza spirituale
L’esperienza nella vita spirituale
Psicologia dell’esperienza religiosa
BIBLIOGRAFIA
CH. A. BERNARD, Teologia spirituale, EP, Roma 1989; J. MOUROUX, L’esperienza cristiana,
Morcelliana, Brescia 1956; V. TRUHLAR, Concetti fondamentali della teologia spirituale , Que-
biennio di vita cristiana
riniana, Brescia 1981; B. SECONDIN - T. GOFFI, Corso di spiritualità, Queriniana, Brescia
1989; A. LEONARD, «Expérience spirituelle», in DSp, IV, coll. 2004-2026; G. MOIOLI,
«Esperienza cristiana», in NDS, coll. 536-542; B. MAGGIONI, «Esperienza spirituale nella
Bibbia», in NDS, coll. 542-601; M. GIOIA (ed.), La teologia spirituale. Temi e problemi
(Saggi 29), AVE, Roma 1991.
5. DISCERNIMENTO SPIRITUALE E AUTENTICITÀ DELL’ESPERIENZA
–
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Lo Spirito Santo anima della Chiesa
Il discernimento spirituale nella Bibbia
Il discernimento spirituale nel dinamismo dell’esperienza cristiana
Il discernimento personale e comunitario
BIBLIOGRAFIA
Y. CONGAR, Credo nello Spirito Santo, voll. 3, Queriniana, Brescia 1981-1983; A. BARRUFFO T. BECK - F.A. SULLIVAN, L’azione dello Spirito Santo nel discernimento , CIS, Roma 1980;
AA.VV., «Discernement des esprits», in DSp, III, coll. 1221-1291; A. BARRUFFO, «Discernimento», in NDS, Roma 1985; F. ROSSI DE GASPERIS - I. DE LA POTTERIE, Il discernimento
spirituale del cristiano oggi, FIES, Roma 1984; M. RONDET, Formazione al discernimento spirituale personale e comunitario, Centro Studi USMI - Ancora, Roma 1975; P. SCHIAVONE, Il
discernimento evangelico oggi, CIS, Roma 1988.
biennio di vita cristiana
QUADRO DEI CORSI DEL BIENNIO DI VITA CRISTIANA
ANNO ACCADEMICO 2002-2003
Corsi comuni
1° SEMESTRE
C1 Chiesa e missione universale negli Atti degli Apostoli (A. Casalegno)
C2 Il ruolo dei fedeli laici nel popolo della salvezza (A. Barruffo)
Corsi propri - indirizzo di morale
V1 Strutturazione della convivenza e formazione della coscienza cristiana
(D. Abignente)
V2 Senso dell’umano e fondamento dell’agire morale (B. Marra)
Corsi propri - indirizzo di spiritualità
V3 Storia della spiritualità cristiana/1: dai Padri della Chiesa ai mistici tedeschi
del XIV secolo (R. Zas Friz)
V4 Chiesa italiana, guerra e pace nel XX secolo/1: il magistero di Benedetto XV
(S. Tanzarella)
V5 Società e religiosità nel Mezzogiorno: ricerche attuali (D. Pizzuti)
Seminario maggiore
V6 La teologia mistica. Nascita, sviluppo storico e prospettiva (R. Zas Friz)
Corsi comuni
2° SEMESTRE
C3 Il processo di Gesù (G. Jossa)
C4 Spiritualità ignaziana. Dall’esperienza di S. Ignazio alla sua formulazione sistematica come spiritualità attraverso i secoli (R. Zas Friz)
Corsi propri - indirizzo di morale
V7 Storia della teologia morale/2 (S. Majorano)
V8 La famiglia come soggetto sociale (B. Marra)
V9 Problemi etici connessi all’inizio della vita umana (A. Vicini)
Corsi propri - indirizzo di spiritualità
V10 Celebrare in Spirito e Verità (E. Costa)
V11 Chiesa italiana, guerra e pace nel XX secolo/2: i cattolici e la prima guerra
mondiale (S. Tanzarella)
Seminario
V12 Globalizzazione e localizzazione: analisi delle implicazioni in campo bioetico
(A. Vicini)
biennio di vita cristiana
DESCRIZIONE DEI SINGOLI CORSI
C1. CHIESA E MISSIONE UNIVERSALE NEGLI ATTI DEGLI APOSTOLI
(2 ore sett., 1° sem.: A. CASALEGNO)
Cf Biennio Biblico p. 94
C2. II RUOLO DEI FEDELI LAICI NEL POPOLO DELLA SALVEZZA
(2 ore sett., 1 ° sem.: A. BARRUFFO)
Cf Biennio Biblico p. 94
C3. IL PROCESSO DI GESÙ
(2 ore sett., 2° sem.: G. JOSSA)
Cf Biennio Biblico p. 95
C4. SPIRITUALITÀ IGNAZIANA. DALL’ESPERIENZA DI S. IGNAZIO
ALLA SUA FORMULAZIONE SISTEMATICA
(2 ore sett., 2° sem.: R. ZAS FRIZ DE COL)
Cf Biennio Biblico p. 95
V1. STRUTTURAZIONE DELLA CONVIVENZA
E FORMAZIONE DELLA COSCIENZA CRISTIANA
(2 ore sett., 1° sem.: D. ABIGNENTE)
Le complesse problematiche legate al ruolo delle strutture economiche, sociali
e religiose in rapporto alle mentalità e agli stili di vita condivisi, chiedono una attenta intelligenza del senso e della corretta modalità di formazione della coscienza
e di comunicazione morale fra le coscienze. A partire da esperienze presenti nel testo biblico, il corso intende riflettere sul tema, in dialogo con istanze presenti nella
riflessione etica e teologica contemporanea e nei documenti del magistero sociale
della Chiesa.
biennio di vita cristiana
BIBLIOGRAFIA
S. BASTIANEL, «Coscienza: autonomia e comunità», in Revista Didaskalia. Fasciculo 1, Volume XXXI (2001) 1-20; S. BASTIANEL - L. DI PINTO, «Per una fondazione biblica dell’etica»,
in T. GOFFI - G. PIANA (edd.), Corso di Morale, 1. Vita nuova in Cristo. Morale fondamentale e generale, Queriniana, Brescia 19892, 75-173; G. FOHRER, Storia della religione israelitica, Paideia, Brescia 1985; J. FUCHS, Responsabilità personale e norma morale , EDB, Bologna 1978; J. HABERMAS, Teoria dell’agire comunicativo I-II, Il Mulino, Bologna 1997; S.
MAJORANO, La coscienza. Per una lettura cristiana, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994; E.
STEGEMANN - W. STEGEMANN, Storia sociale del cristianesimo primitivo , EDB, Bologna 1998.
V2. SENSO DELL’UMANO E FONDAMENTO DELL’AGIRE MORALE
(2 ore sett., 1° sem.: B. MARRA)
L’uomo è sempre più considerato come soggetto che si comprende in una serie di rapporti all’interno dei quali recupera la propria identità. La relazione, pertanto, è elemento costitutivo della definizione originaria di persona. Il corso si
propone di esaminare questi due aspetti mettendo in evidenza che la responsabilità morale si fonda su di essi ma deve far riferimento all’appello di Dio.
BIBLIOGRAFIA
G. PIANA, «‘Figure’ di un’etica della responsabilità», in Hermeneutica. Annuario di filosofia
e teologia, Urbino 2001 n.s. 125-152; H. JONAS, Il principio responsabilità. Un’etica civiltà
tecnologica, Einaudi, Torino 1990; J. HABERMAS, Etica del discorso, Laterza, Bari 1989; B.
MARRA, L’appello di Dio. Fondamenti di una teoria etica teologica, ED, Roma 1994; ID., Ethos tra tempo e spazio. Relazione al Convegno ATISM-Sud (Foggia 17.4.2001), Pro Manuscripto, Foggia 2001.
V3. STORIA DELLA SPIRITUALITÀ CRISTIANA/1:
DAI PADRI DELLA CHIESA AI MISTICI TEDESCHI DEL SEC. XIV
(2ore sett., 1° sem.: R. ZAS FRIZ DE COL)
Il corso presenta la nascita e lo sviluppo della spiritualità cristiana fino al secolo XIV mediante la presentazione storica di tale percorso e la lettura di alcune
opere scelte dei principali autori di questo periodo.
BIBLIOGRAFIA
La bibliografia specifica per ogni autore verrà consegnata all’inizio del corso. Per una antologia si può vedere: H. EGAN, I mistici e la mistica. Antologia della mistica cristiana, LEV, Città
del Vaticano 1995. Per una visione storica si può consultare: AA.VV., La spiritualità cristiana.
Storia e testi, vol. I-XI, Studium, Roma; L. BOUYER - E. ANCILLI (ed.), Storia della spiritualità,
vol. I-IV, EDB, Bologna; AA.VV., Storia della spiritualità, vol. III/A-IV, Borla, Roma.
biennio di vita cristiana
V4. CHIESA ITALIANA, GUERRA E PACE NEL XX SECOLO/1:
IL MAGISTERO DI BENEDETTO XV
(2 ore sett., 1° sem: S. TANZARELLA)
La retorica militare e i principi nazionalisti della propaganda bellica non hanno fino ad oggi permesso di comprendere in modo diffuso l’abominio indicibile
che fu la prima guerra mondiale. Ai milioni di morti che quella guerra provocò
come “industria per il macello umano specializzato” – grazie ad armi sempre più
letali e all’uso dei gas tossici – non è stata ancora resa la giustizia della verità.
Quella verità che non i diplomatici o i generali possono offrirci ma che ci viene restituita dalle voci della moltitudine di vedove, di orfani, di soldati semplici sopravvissuti, di medici incaricati di stilare i referti di morte. Il corso si propone, a partire dalle testimonianze dei protagonisti – fonti scritte e cinematografiche – di ricostruire tempi, modi e figure della cristianità italiana impegnata: dapprima direttamente nella guerra e successivamente a comprendere e spiegare criticamente la
mostruosità dell’esperienza limite di cui era stata protagonista; fra tutte in modo
privilegiato si esaminerà la riflessione di Primo Mazzolari.
Particolare attenzione verrà data al magistero di Benedetto XV: il papa condannato all’oblio per avere assunto, sin dall’inizio del suo pontificato, una posizione di totale condanna della guerra e un assiduo impegno per promuovere la pace.
BIBLIOGRAFIA
Fonti: E. FORCELLA - A. MONTICONE (edd.), Plotone di esecuzione. I processi della prima guerra mondiale, Laterza, Bari 1972; M. ISNENGHI, Giornali di trincea (1915-1918), Einaudi, Torino
1977; E. LUSSU, Un anno sull’altipiano, Einaudi, Torino 1945; R. MONTELEONE, Lettere al re.
1914-1918, Editori Riuniti, Roma 1973; A. OMODEO, Momenti della vita di guerra. Dai diari e
dalle lettere dei caduti 1915-1918, Einaudi, Torino 1968; L. SPITZER, Lettere di prigionieri di
guerra italiani 1915-1918, Boringhieri, Torino 1976; M. RIGONI STERN (ed.), 1915-1918 La
guerra sugli altipiani. Testimonianze di soldati al fronte, Neri Pozza, Vicenza 2000.
Parte generale: A. GIBELLI, L’officina della guerra. La Grande guerra e le trasformazioni del
mondo mentale, Bollati Boringhieri, Torino 1991; M. ISNENGHI, Il mito della grande guerra,
Il Mulino, Bologna 1997; M. ISNENGHI - G. ROCHAT, La grande guerra 1914-1918, La Nuova Italia, Firenze 2000; N. MANTOAN, La guerra dei gas 1914-1918, Gaspari, Udine 1999; G.
PROCACCI, Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra , Bollati Boringhieri, Torino 2000;
ID., Dalla rassegnazione alla rivolta. Mentalità e comportamenti popolari nella grande guerra, Bulzoni, Roma 2000.
Parte monografica: P. MAZZOLARI, La pieve sull’argine, I.P.L., Milano 1952; F. MEDA, I cattolici italiani nella prima guerra mondiale , Mondadori, Milano 1965 ; MOROZZO DELLA ROCCA, La fede e la guerra. Cappellani militari e preti-soldati (1915-1919), Studium, Roma 1980;
J. POLLARD, Il papa sconosciuto. Benedetto XV (1914-1922) e la ricerca della pace, San
Paolo, Cinisello Balsamo 2001; ROSSINI (ed.), Benedetto XV, i cattolici e la prima guerra
mondiale, Roma 1963; G. RUMI (ed.), Benedetto XV e la pace, Morcelliana, Brescia 1990; E.
VERCESI, Il Vaticano, l’Italia e la guerra, Mondadori, Milano 1925; G. VIOLA, Dio salvi
l’Italia. I diari dei parroci friulani nella guerre mondiali, Gaspari, Udine 2001.
biennio di vita cristiana
V5. SOCIETÀ E RELIGIOSITÀ NEL MEZZOGIORNO
RICERCHE ATTUALI
(2 ore sett., 1° sem.: D. PIZZUTI)
Il corso, in riferimento ai processi di trasformazione della società meridionale,
intende analizzare metodologicamente le principali ricerche sociologiche condotte
nel nostro paese sulla religiosità italiana e meridionale. Dopo un’introduzione su
gli studi del fenomeno religioso in Italia, si procederà ad una “lettura” attiva dei
principali risultati ed interpretazioni sulla religiosità in Italia e nel Mezzogiorno
per una individuazione delle principali “tipologie religiose”.
BIBLIOGRAFIA
D. PIZZUTI, «Caratteristiche del fenomeno religioso oggi in Italia», in ASSOCIAZIONE TEOLOPONTIFICIA FACOLTÀ TEOLOGICA DELL’ITALIA MERIDIONALE, Religione e religioni. Metodologia e prospettive ermeneutiche (a cura di G. Lorizio), Messaggero, Padova 1998, 87-113; V. CESAREO (ed.) La religiosità in Italia, Mondadori, Milano 1995; D. PIZZUTI - C. SARNATARO - G. DI GENNARO - S.
MARTELLI (a cura di), La religiosità nel Mezzogiorno. Persistenza e differenziazione della religione in un’area in trasformazione, Angeli, Milano 1998; D. PIZZUTI - G. DI GENNARO (a
cura di), «Napoli religiosa nel Novecento», in Religioni e Società 33 (1999); G. DI GENNARO
- D. PIZZUTI (a cura di), L’identità meridionale. Percorsi di riflessione sociologica, San Paolo, Cinisello Balsamo 2002.
GICA ITALIANA - ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI -
V6. SEMINARIO MAGGIORE: LA TEOLOGIA MISTICA
NASCITA, SVILUPPO STORICO E PROSPETTIVA
(2 ore sett., 1° sem.: R. ZAS FRIZ DE COL)
Il seminario offre l’opportunità di prendere contatto diretto con i principali autori che hanno iniziato e sviluppato una riflessione sull’esperienza mistica cristiana
(Origene, Gregorio di Nissa, Pseudo Dioniogi, Balma, Gersone, Stolz, Johnston,
ecc.) con lo scopo di comprendere in modo più approfondito l’importanza di questa riflessione per la odierna teologia spirituale.
BIBLIOGRAFIA
La bibliografa dei singoli autori si distribuirà opportunamente. Per una visione storica: Dictionnaire de Spiritualité, Beauchesne, Paris 1980, art. «Contemplation» (t. II, col. 17621801, 1872-1911, 1929-2057); art. «Mystére» (t. X, coll. 1889-1984); art. «Mystique» (t. X,
coll. 1861-1874); Dizionario di Mistica, art. «Mistica (cenni storici)», LEV, Città del Vaticano 1998, 824-839; Dizionario Enciclopedico di Spiritualità , art. «Teologia Spirituale», Città
Nuova Editrice, Roma 1992, 2468-2471.
biennio di vita cristiana
V7. STORIA DELLA TEOLOGIA MORALE/2
(2 ore sett., 2° sem.: S. MAJORANO)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
La crisi protestantica e le indicazioni del Concilio di Trento.
Dalle summae alle institutiones theologiae moralis.
Il conflitto tra i sistemi morali e l’opera di sant’Alfonso.
Il trionfo dei manuali e i fermenti di rinnovamento tra la fine dell’Ottocento e
L’inizio del Novecento.
La questione sociale e il delinearsi della dottrina sociale.
La svolta del Concilio Vaticano II.
BIBLIOGRAFIA
F. CITTERIO, «Appunti per un capitolo di storia della teologia morale: dal Tridentino al Secondo Concilio Vaticano», in ScCatt 115 (1978) 495-539; J. ROHLS, Storia dell’etica, Il Mulino, Bologna 1995; L. VEREECKE, Da Guglielmo d’Ockham a S. Alfonso de Liguori , San Paolo,
Cinisello Balsamo 1990; ID., «Storia della teologia morale», in NDTM, 1314-1338; E.
VILLANOVA, Storia della teologia cristiana , 2 e 3, Borla, Roma 1994 e 1995; J.B. ZIEGLER,
«La teologia morale», in R. VAN DER GUTH - H. VORGRIMLER (edd.), Bilancio della teologia
nel XX secolo, III, Città Nuova, Roma 1972, 336-388.
V8. LA FAMIGLIA COME SOGGETTO SOCIALE
(2 ore sett., 2° sem.: B. MARRA)
La dimensione familiare è un fattore primario e insostituibile per determinare il
benessere e la qualità della vita di ciascuna persona e di ogni singolo popolo, proprio per il ruolo sociale ed economico, educativo e spirituale che la famiglia svolge
in ogni società. Il corso si propone di delineare il passaggio da una considerazione
della famiglia come settore ad una visione della famiglia come criterio di misura di
tutta l’azione politica perché il matrimonio cristiano oltre ad essere un istituto pensato fin dal principio dal Creatore per il bene dell’umanità rappresenta una modalità di rapporto pienamente aderente alle esigenze dell’autentico amore umano.
BIBLIOGRAFIA
GIOVANNI PAOLO II, Esortazione apostolica Familiaris Consortio (22.11.1981), in AAS 73
(1981) 81-191; PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA, Carta dei diritti della famiglia ,
Enchiridion Vaticanum IX, 1983-1985, 468-481; ID., Famiglia, matrimonio e unioni di fatto ,
LEV, Città del Vaticano 2000; ID., I figli: famiglia e società nel nuovo millennio . Atti del
Congresso Internazionale teologico-pastorale, LEV, Città del Vaticano 2001; CONFERENZA
EPISCOPALE LOMBARDA, Seguire Gesù sulle strade dell’amore e della vita (22.9.2001), Centro
editoriale ambrosiano, Milano 2001; FORUM: «Matrimonio e Famiglia. A vent’anni dalla
Familiaris Consortio» (1981-2001), in Rivista di Teologia Morale 33 (2001) 132, 4, 483-534.
biennio di vita cristiana
V9. PROBLEMI ETICI CONNESSI ALL’INIZIO DELLA VITA UMANA
(2 ore sett., 2° sem.: A. VICINI)
Il corso affronta le possibilità, ed i problemi etici ad esse correlati, di coppie in
età riproduttiva, particolarmente nel caso di infertilità. In primo luogo si considerano le tecnologie riproduttive e diagnostiche disponibili nei loro aspetti tecnici e
nelle loro implicanze etiche. Si procede, quindi, all’analisi dell’insegnamento del
magistero cattolico ponendolo in dialogo con tratti rilevanti della riflessione eticoteologica contemporanea.
BIBLIOGRAFIA
Catechismo della Chiesa Cattolica, LEV, Città del Vaticano 1993; CONGREGAZIONE PER LA
DOTTRINA DELLA FEDE, Donum vitae, EDB, Bologna 1987; M.L. DI PIETRO - E. SGRECCIA,
Procreazione assistita e fecondazione artificiale tra scienza, bioetica e diritto , La Scuola, Brescia 1999; GIOVANNI PAOLO II, Evangelium Vitae, 1995; E. SGRECCIA, Manuale di Bioetica,
vol. I, Vita e Pensiero, Milano 2000; D. TETTAMANZI, Nuova bioetica cristiana, Piemme, Casale Monferrato 2000.
V10. CELEBRARE IN SPIRITO E VERITÀ
(2 ore sett., 2° sem.: E. COSTA)
1. Contesti socio-religiosi in cui si colloca la celebrazione liturgica. Liturgia e
vita nella Chiesa: culmen et fons. 2. Dimensione sacramentale della fede. Rito come
azione simbolica; codici espressivi e comunicativi. Simbolo, persona, “frutti” del
rito. Liturgia e vita nello Spirito. 3. Liturgia e missione oggi; primato del dono sul
compito.
BIBLIOGRAFIA
AA.VV., Celebrare il mistero di Cristo, 1-2, CLV, Roma; APL, Celebrare in spirito e verità,
Edizioni Liturgiche, Roma; J. GELINEAU (a cura di), Assemblea Santa, EDB, Bologna 1991;
A. GRILLO, Introduzione alla teologia liturgica, Messaggero, Padova; G. SOVERNIGO, Rito e
persona, Messaggero, Padova; “Exsultet”. Enciclopedia pratica della liturgia, Queriniana,
Brescia 2002.
biennio di vita cristiana
V11. CHIESA ITALIANA, GUERRA E PACE NEL XX SECOLO/2:
I CATTOLICI E LA PRIMA GUERRA MONDIALE
(2 ore sett., 2° sem: S. TANZARELLA)
Si rinvia alla descrizione e alla bibliografia indicati in V4 a pag. 120
V12. SEMINARIO MAGGIORE
GLOBALIZZAZIONE E LOCALIZZAZIONE
ANALISI DELLE IMPLICAZIONI IN CAMPO BIOETICO
L’approccio teologico proprio della morale consente di interrogarsi sulle trasformazioni contemporanee con un’attenzione marcata alla persona nella società. I
princìpi di giustizia, esplorati nelle loro radici filosofiche e teologiche morali, caratterizzano le risorse di cui si serve. Le problematiche etiche connesse alla salute
umana guidano lo studio. Il seminario intende fornire strumenti di lettura interpretativa e propositiva.
BIBLIOGRAFIA
A. ARDIGÒ, «Un’etica Globale per la “Net Society”», in Etica per le professioni 3, 1 (2001) 9-16;
H.J. BLOMMESTEIN, «Etica nel Nuovo Mondo Mirabile», in Il Regno-Documenti 46 (2001)
457-64; D. TETTAMANZI, «Intervento», in Il Regno-Documenti 46 (2001) 511-18; VESCOVI
LIGURI, «Cristiani e Globalizzazione», in Il Regno-Documenti 46 (2001) 508-11; M. VIDAL,
«Per una “Globalizzazione” della Dignità Umana», in Rivista di Teologia Morale 33 (2001)
169-76. Vari articoli in Concilium 4 e 5 (2001); SERVIZIO NAZIONALE PER IL PROGETTO CULTURALE DELLA CEI, Libertà della Fede e Mutamenti Culturali, EDB, Bologna 2000.
IL DOTTORATO IN TEOLOGIA
(3° ciclo)
Il terzo ciclo – ad doctoratum – ha di mira il conseguimento di una vera maturità scientifica nell’ambito della specializzazione già conseguita nel secondo ciclo,
soprattutto mediante l’elaborazione di una tesi dottorale che rechi un reale contributo al progresso teologico. Il terzo ciclo si conclude col conferimento dell’ultimo
grado accademico (dottorato in teologia), che abilita all’insegnamento delle discipline teologiche – relativamente al settore di specializzazione nel quale è stato conseguito – presso Facoltà ecclesiastiche o altri Centri universitari, o Istituti Superiori a carattere accademico.
La Sezione S. Luigi conferisce il dottorato in teologia nell’ambito delle specializzazioni in cui la Sezione stessa è qualificata.
Modalità del terzo ciclo
Per accedere al terzo ciclo si richiede:
1. La Licenza specializzata in teologia, con votazione non inferiore al cum laude
probatus. Oppure, se questa votazione non è stata raggiunta, che il candidato
sia presentato da due professori ordinari o straordinari della Sezione.
2. La conoscenza, oltre che delle lingue classiche, di almeno tre lingue straniere
moderne, in maniera sufficiente da poterne leggere i testi.
3. Un colloquio col Vice Preside, previo all’iscrizione regolare al terzo ciclo presso l’Ufficio di Segreteria.
N.B. Possono accedere al 3° ciclo anche coloro che hanno conseguito la Licenza
generica secondo la “Deus scientiarum Dominus”. Anche in questo caso si richiede la conoscenza di almeno tre lingue straniere moderne e la presentazione da parte di due professori ordinari o straordinari della Sezione, qualora
la votazione risulti inferiore al cum laude probatus. Essi inoltre:
a) devono scegliere, all’atto dell’iscrizione, uno dei settori di specializzazione
della Sezione;
b) devono conseguire un minimo di 14 credits frequentando i corsi del rispettivo settore e superare gli esami con votazione complessiva non inferiore al 27/30.
Per il conseguimento del Dottorato si richiede:
1. La scelta di un direttore di tesi, tra i professori del settore di specializzazione
nel quale si è iscritti.
2. La determinazione del tema di ricerca il cui schema, concordato col proprio
direttore, deve essere approvato da una commissione istituita dal Vice Preside.
Una volta approvato, il tema rimarrà riservato per cinque anni.
126
3. L’iscrizione in Segreteria, con la consegna del titolo e dello schema di sviluppo
della dissertazione, entrambi con la firma di approvazione del docente responsabile e del Vice Preside. Dalla data della consegna e della regolazione dei previsti diritti amministrativi inizia la decorrenza del corso per il dottorato (CdS
13.5.1992).
4. Che trascorrano non meno di due anni dall’iscrizione, durante i quali il candidato attuerà un piano di lavoro concordato col proprio direttore e approvato
dal Vice Preside. Il piano può includere:
a) un tirocinio didattico (corsi, seminari ecc.) in cui il candidato dia prova di
attitudine all’insegnamento;
b) la frequenza di corsi speciali, presso la nostra Facoltà oppure presso altre
Facoltà ecclesiastiche o statali;
c) l’elaborazione e la pubblicazione di articoli, note, recensioni di libri, comunicazioni a convegni e congressi, ecc.
5. Che lo studente elabori, difenda nell’esame di Laurea, e pubblichi (almeno
parzialmente) la tesi dottorale.
La tesi dottorale
La tesi deve essere presentata alla Segreteria della Sezione in quattro copie firmate dal direttore. La sua difesa è prevista entro due mesi dalla presentazione. Per
questo computo non si tiene conto dei mesi di chiusura estiva, delle vacanze natalizie e di quelle pasquali.
La difesa della tesi si svolge davanti a una commissione di quattro membri nominata dal Vice Preside. La durata della difesa è di un’ora e un quarto. Il voto finale viene calcolato attribuendo 50/110 al direttore della tesi, 20/110 al primo relatore, 20/110 al secondo relatore, 20/110 alla valutazione collegiale della difesa.
La commissione esaminatrice ha a disposizione altri sei punti per integrare, eventualmente, il coefficiente finale.
La pubblicazione di almeno cinquanta pagine del testo della tesi – necessaria
per il conseguimento del titolo dottorale – dovrà portare il nulla osta del professore direttore e dei correlatori, i quali potranno esigere le modifiche e correzioni che
riterranno opportune.
Il “fuori corso”
Uno studente di terzo ciclo va “fuori corso” se non discute la tesi entro il 5°
anno dall’iscrizione. Andando “fuori corso” lo studente perde ogni diritto a discutere la tesi, a meno che non sia rinnovata l’iscrizione al ciclo di dottorato e non
siano stati opportunamente confermati titolo e progetto della tesi.
ANNO PASTORALE
NORME E INDICAZIONI GENERALI
A completamento della formazione pastorale per il presbiterato, la Sezione S.
Luigi istituisce il sesto anno detto Anno pastorale richiesto, dopo il compimento
del quinquennio istituzionale, a coloro che non proseguono gli studi accademici
(cf SC 74,2).
L’Anno pastorale è aperto anche ai Sacerdoti e agli Operatori pastorali
(religiosi, religiose, laici) che, dopo un certo periodo di tempo trascorso nel ministero e nell’attività apostolica, sentono il bisogno di un periodo di riflessione e di
riqualificazione pastorale. Agli studenti che superano gli esami e le altre prove
previste per l’Anno pastorale, viene rilasciato un Diploma di pastorale.
Gli studenti dell’Anno pastorale che intendessero in seguito proseguire gli
studi accademici, potranno iscriversi regolarmente ai Bienni di specializzazione,
beneficiando delle eventuali omologazioni degli esami sostenuti.
Nell’Anno pastorale, lo studente viene anzitutto aiutato a ripensare, in chiave
pastorale, le principali tematiche teologiche. Attraverso specifici insegnamenti ed
esperienze guidate egli viene inoltre preparato ad affrontare convenientemente il
ministero pastorale.
L’Anno pastorale si articola in:
a) corsi propri: che gli iscritti sono tenuti a frequentare obbligatoriamente;
b) corsi opzionali: che gli studenti possono scegliere tra quelli indicati dal programma di studio;
c) lavori seminariali: ove le lezioni orientative mirano a stimolare l’interesse e la
partecipazione attiva degli studenti;
d) esercitazioni pratiche: pianificate e seguite dai Docenti, in modo che sia possibile integrare la partecipazione attiva ad esperienze pastorali con una riflessione e una revisione specifica.
Per il conseguimento del Diploma ogni studente è tenuto a frequentare, superando i relativi esami, 6 corsi propri, 5 corsi opzionali e 2 seminari (= 24 credits).
Egli, inoltre, dovrà svolgere almeno un’esperienza pastorale guidata e discutere
un elaborato scritto.
I corsi propri e quelli opzionali sono di due ore settimanali per la durata di
un semestre; i seminari sono di un’ora settimanale per un semestre. Le ore di lezioni settimanali sono almeno 12. I giorni settimanali di frequenza richiesti sono
almeno tre.
Il piano di studi degli studenti iscritti all’Anno pastorale verrà precisato, singolarmente, dalle Autorità Accademiche.
128
Parte Terza
APPENDICE
STATUTI
NORMATIVE PARTICOLARI
TESI DI DOTTORATO - LICENZA - BACCALAUREATO
PUBBLICAZIONI
CALENDARIO ACCADEMICO
INDICE
*
STATUTI GENERALI DELLA FACOLTÀ
Art. 1
Natura e finalità della Facoltà
La Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, eretta dalla Congregazione per
l’Educazione Cattolica con il diritto di conferire, a norma dei presenti Statuti, i gradi accademici in Sacra Teologia, ha le seguenti finalità:
a. approfondire, mediante la ricerca scientifica, la conoscenza della verità rivelata;
b. contribuire all’evangelizzazione, in dialogo interdisciplinare con la cultura contemporanea;
c. promuovere le discipline teologiche e le altre con queste connesse per l’inculturazione
del messaggio cristiano, soprattutto nell’Italia Meridionale, in stretta collaborazione con
le Chiese locali;
d. curare la formazione degli aspiranti al ministero sacerdotale e di quanti, religiosi e laici,
si preparano all’insegnamento delle scienze sacre o ad altri compiti apostolici, a servizio
del Popolo di Dio e di tutta la famiglia umana;
e. contribuire alla formazione permanente del clero, dei religiosi e degli altri operatori pastorali.
Per meglio raggiungere questi fini la Facoltà collabora con gli altri Centri di studi ecclesiastici e con le Università civili, ed è aperta al dialogo con le altre Chiese e comunità ecclesiali, con i non cristiani e i non credenti.
Nella particolare struttura della Facoltà (cf. artt. 2-3), le iniziative atte a promuovere
questi rapporti si svolgono con carattere unitario, in modo da rendere più efficace la sua
azione specifica nell’area socio-culturale nella quale si trova inserita.
Art. 2
Struttura della Facoltà
La Facoltà consta di due Sezioni: Sezione S. Tommaso, affidata all’Archidiocesi di Napoli,
e Sezione S. Luigi, presso il Collegio Massimo “San Luigi”, affidata alla Compagnia di Gesù.
Art. 3
Articolazione e sede degli studi
La Facoltà ha, in ciascuna delle due Sezioni, un proprio corso istituzionale completo per
il conferimento del primo grado accademico (1° ciclo). Per il conferimento del secondo e
terzo grado accademico essa si articola nei seguenti settori di specializzazione:
a. Teologia dogmatica a indirizzo cristologico e Teologia pastorale, presso la Sezione S.
Tommaso;
b. Teologia dogmatica a indirizzo ecclesiologico, Teologia biblica e Teologia della vita cristiana, presso la Sezione S. Luigi.
Art. 6
La Comunità accademica
Tutte le persone che a titolo diverso partecipano alla vita della Facoltà sono, ciascuna
secondo la propria condizione e funzione, corresponsabili del bene dell’intera Comunità accademica e contribuiscono al conseguimento delle sue finalità.
*
Pubblichiamo quelle parti degli Statuti Generali e Particolari che sono d’interesse più immediato e
concreto per gli studenti.
131
statuti generali
Art. 7
Il Gran Cancelliere e il Vice Gran Cancelliere
Il Gran Cancelliere della Facoltà è l’Arcivescovo di Napoli “pro tempore existens”; il
Vice Gran Cancelliere della Facoltà è il Superiore maggiore, delegato dal Preposito Generale della Compagnia di Gesù “pro tempore existens”.
Art. 9
Le Autorità accademiche della Facoltà
1. Le Autorità accademiche della Facoltà sono personali e collegiali.
Le Autorità personali sono: il Preside, il Vice Preside della Facoltà (cf. art. 14, 1), il Vice
Preside per la Sezione da cui proviene il Preside.
Le Autorità collegiali sono: il Consiglio di Facoltà, i Consigli delle Sezioni S. Tommaso e
S. Luigi.
2. Il governo della Facoltà spetta alle Autorità personali e agli Organi collegiali, secondo le
modalità indicate nei documenti della S. Sede, nei presenti Statuti generali e in quelli
particolari.
Art. 16
I vari ordini di Docenti
1. Il Corpo accademico è composto da Docenti stabili e non stabili e dagli Assistenti.
2. I Docenti stabili sono i Professori Ordinari, Straordinari e Associati.
3. I Docenti non stabili sono gli Aggiunti, gli Incaricati e gli Invitati.
4. Gli Assistenti sono assunti in aiuto dei Docenti stabili e degli Studenti.
Art. 24
I vari ordini di studenti
1. La Facoltà è aperta a tutti: chierici, religiosi e laici. Gli studenti si distinguono in:
a. ordinari, cioè gli iscritti a frequentare i corsi dei cicli che conducono ai gradi accademici;
b. straordinari, cioè gli iscritti a frequentare i corsi, con piani di studi che non conducono ai gradi accademici;
c. ospiti, cioè studenti che frequentano solo qualche corso.
2. Gli studenti che hanno iniziato gli studi del primo ciclo in una delle due Sezioni di Facoltà e non raggiungono la votazione sufficiente, secondo i rispettivi Statuti, per continuarli come ordinari, possono essere ammessi ai successivi corsi dello stesso ciclo e della
stessa Sezione come straordinari.
3. Gli Statuti particolari determinano in che modo può avvenire il passaggio da studente
straordinario e ospite a ordinario, secondo le direttive del Consiglio di Facoltà.
statuti generali
Art. 32
Descrizione dei gradi accademici
1. I gradi accademici in Sacra Teologia, che la Facoltà conferisce a nome del Sommo Pontefice e secondo le indicazioni dell’art. 3 dei presenti Statuti, sono:
a. Baccalaureato in Sacra Teologia, a chi ha superato gli esami e le altre prove richieste
nel primo ciclo;
b. Licenza in Sacra Teologia, nei settori di cui all’art. 3, a chi ha superato gli esami e le
altre prove del secondo ciclo;
c. Dottorato in Sacra Teologia, a chi ha superato le prove prescritte nel terzo ciclo, ha
discusso la dissertazione dottorale e l’ha pubblicata secondo le norme stabilite dal
Consiglio di Facoltà.
2. Col conferimento del grado accademico la Facoltà dichiara:
a. chi ha conseguito il primo grado accademico, idoneo a insegnare discipline teologiche o discipline con queste connesse nelle scuole secondarie, inferiori e superiori;
b. chi ha conseguito il secondo grado accademico, idoneo a insegnare discipline teologiche o discipline con queste connesse in Istituti o Centri non universitari e ad essere assunto nelle Facoltà ecclesiastiche come Assistente;
c. chi ha conseguito il terzo grado accademico, atto a insegnare discipline teologiche,
nell’ambito della specializzazione conseguita, in Facoltà ecclesiastiche o altri Centri
Universitari.
3. Nei diplomi dei rispettivi gradi, oltre al nome della Facoltà, viene indicato il nome della
Sezione in cui sono stati conferiti. Per il secondo e il terzo grado viene indicata anche la
specializzazione conseguita.
4. I documenti autentici attestanti il conferimento dei gradi sono sottoscritti dalle competenti Autorità accademiche, secondo la prassi vigente. Per il riconoscimento civile i Diplomi devono essere vidimati dalle competenti Autorità Ecclesiastiche e Civili.
5. Il Dottorato “ad honorem” può essere conferito, su delibera del Consiglio di Facoltà,
per speciali meriti scientifici o culturali, acquisiti nella promozione delle scienze ecclesiastiche, in conformità con l’art. 38 delle Norme applicative di Sapientia Christiana.
Art. 33
Altri diplomi universitari
1. Agli studenti che hanno superato gli esami e le altre prove previste dal biennio filosofico
viene rilasciato un Diploma di Studi Filosofici.
2. Agli studenti che hanno superato gli esami e le altre prove previste per l’Anno pastorale
(cf art. 29,2) viene rilasciato un Diploma di Pastorale.
3. L’istituzione di altri curricula di studi nelle discipline teologiche o nelle discipline con
queste connesse per il conseguimento di particolari diplomi universitari spetta al Consiglio di Facoltà, che delibera in questa materia a maggioranza dei due terzi dei voti.
STATUTI PARTICOLARI
DELLA SEZIONE SAN LUIGI
Art. 1
Natura e finalità della Sezione San Luigi
1.
La Sezione San Luigi, eretta presso il Collegio Massimo della Compagnia di Gesù “San
Luigi”, è Sezione costituente della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale.
Essa ha il diritto di conferire, a norma degli Statuti Generali della Facoltà, i gradi accademici in Sacra Teologia e persegue, unitamente alla Sezione San Tommaso, le finalità
proprie della Facoltà!.
2.
La Sezione San Luigi, in quanto istituzione accademica dello Scolasticato della Compagnia di Gesù", fa proprie le esigenze di serietà e profondità negli studi volute dalla
Compagnia nella formazione dei suoi membri# e dalla Chiesa per la formazione dei presbiteri e dei laici$. Tali note sono garantite da una Facoltà che persegue esplicitamente
gli obiettivi della ricerca e della produzione scientifica%.
3.
Nel curare la formazione degli aspiranti al ministero sacerdotale e di quanti, religiosi e
laici, si preparano all’insegnamento nelle scienze sacre o ad altri compiti apostolici&, la
Sezione San Luigi è attenta ai problemi posti dall’inculturazione della fede nell’area
dell’Italia Meridionale e conserva vivo il senso dell’universalità della Chiesa, caratteristico della Compagnia di Gesù'.
Art. 3
Il Gran Cancelliere e il Vice Gran Cancelliere
1.
A norma degli Statuti Generali! il Gran Cancelliere della Facoltà è l’Arcivescovo di
Napoli “pro tempore existens” e il Vice Gran Cancelliere della Facoltà è il Superiore
Maggiore, delegato del Padre Generale della Compagnia di Gesù “pro tempore existens”. In quanto garanti e responsabili di tutta la Facoltà i loro compiti sono definiti
dagli Statuti Generali".
2.
La diretta soprintendenza e responsabilità della Sezione San Luigi spetta al Vice Gran
Cancelliere#. Per quanto riguarda, tuttavia, il conferimento ai Docenti della missione
canonica o dell’autorizzazione a insegnare, la nomina del Vice Preside per la Sezione,
eventuali provvedimenti disciplinari di sospensione o di allontanamento, la revoca della
missione canonica e dell’autorizzazione a insegnare, il Vice Gran Cancelliere agisce a
norma degli Statuti Generali$.
3.
Oltre le attribuzioni di cui agli articoli 8,1.6b; 16,3.5; 26,2; 28,1; 29,1 dei presenti Statuti, spetta, in particolare, al Vice Gran Cancelliere:
!
"
#
$
Cf. Statuti Generali (=SG), art. 2.
Cf. SG artt. 1; 3; 32; 33.
Cf. SG art. 1.
Cf. SG Premesse storiche, III.
Cf. Normae Generales de Studiis (=NG),
nn. 3; 16.
Cf. Codex Iuris Canonici, can. 248-252; 254;
229 par. 2.
134
%
&
'
!
"
#
$
Cf. SG art. 1; NG n. 42.
Cf. SG art. 1.
Cf. NG nn. 22-24.
Cf. SG art. 7.
Cf. SG art. 8.
Cf. SG art. 8, 4.
Cf. SG artt. 8, 5-6; 23, 5.7.
statuti particolari
a)
b)
c)
d)
4.
promuovere l’unione e la collaborazione fra tutti i membri della Comunità accademica della Sezione;
curare la formazione scientifica e l’incremento del Corpo docente della Sezione;
vigilare che la dottrina cattolica sia integralmente custodita e siano fedelmente osservati gli Statuti e le norme emanate o approvate dalla S. Sede;
procurare di rendere sempre più qualificato e incisivo il servizio reso dalla Sezione
alle Diocesi dell’Italia Meridionale.
In quanto Superiore Maggiore e delegato del P. Generale della Compagnia di Gesù, il
Vice Gran Cancelliere si assicura che la formazione intellettuale impartita dalla Sezione agli Studenti gesuiti sia conforme alle indicazioni delle Normae Generales de Studiis
e all’Ordo Regionalis Formationis Provinciae Italiae.
Art. 4
Autorità accademiche della Sezione
1.
Le Autorità accademiche della Sezione San Luigi sono personali e collegiali. Le Autori%
tà personali sono: il Vice Preside per la Sezione , i Direttori dei settori Filosofico, Bi&
'
blico, Dogmatico, Vita cristiana . Le Autorità collegiali sono: il Consiglio di Sezione ,
il Consiglio delegato , il Consiglio dei Direttori di settore , i Consigli dei settori Filosofico, Biblico, Dogmatico e Vita cristiana .
Art. 17
Condizioni per l’ammissione degli studenti
1.
A norma degli Statuti Generali l’iscrizione come studente ordinario della Sezione è
aperta a chierici, religiosi e laici che risultino idonei per condotta morale e abbiano
"
conseguito il titolo di studio richiesto per l’iscrizione alle Università civili .
2.
La Sezione accoglie come straordinari studenti con piani di studi che non conducono
#
ai gradi accademici , e come ospiti studenti che, col consenso del Vice Preside, sono
$
ammessi a frequentare qualche corso .
3.
La Sezione esamina se dall’attestato degli studi compiuti risultano soddisfatte tutte le
condizioni ritenute indispensabili dalla Facoltà per l’iscrizione. Nel caso, in particolare,
di mancata o inadeguata conoscenza delle lingue antiche e moderne ritenute indispen%
sabili dalla Facoltà , la Sezione esige dagli studenti ordinari di supplire tempestivamente, frequentando appositi corsi e sostenendo i relativi esami. Per l’iscrizione al secondo e terzo ciclo la conoscenza delle lingue ritenute, dai singoli Settori, indispensa&
bili, è condizione previa .
4.
L’iscrizione al sesto anno, o Anno pastorale, esigito come complemento della formazione teologico-pastorale per il presbiterato da tutti coloro che non proseguono gli
'
studi acca-demici , comporta il pieno espletamento del quinquennio filosofico teologico. L’Anno pastorale si conclude col conferimento di uno speciale Diploma .
%
&
'
"
Cf. SP art. 8.
Cf. SP art. 10.
Cf. SP artt. 5-6.
Cf. SP art. 7.
Cf. SP art. 10.
Cf. SP art. 9.
Cf. SG artt. 24, 1; 25, 1.
#
$
%
&
'
Cf SG artt. 24, 1b; 25, 1.
Cf. SG art. 24.1c.
Cf. SG art. 25, 1b.
Cf. SG art. 25, 2; SP art. 21, 7.14.
Cf. SG art. 29, 2.
Cf. SG art. 33, 2; SP art. 23, 7.
statuti particolari
5.
Per il conseguimento del secondo e terzo grado accademico la Sezione accoglie soltan to gli studenti che, in possesso dei requisiti richiesti dagli Statuti Generali , intendano
iscriversi in uno dei settori di specializzazione nei quali la Sezione è qualificata .
6.
Le immatricolazioni e le iscrizioni al Quinquennio istituzionale e all’Anno pastorale si
effettuano presso l’Ufficio della Segreteria, prima dell’inizio dell’Anno accademico.
Eventuali iscrizioni tardive – non oltre il 5 novembre – devono essere autorizzate dal
Vice Preside. Le iscrizioni ai Bienni di specializzazione si effettuano anche all’inizio del
secondo semestre.
7.
Gli studenti iscritti in questa Sezione come ordinari non possono contemporaneamente
!
iscriversi ad altre Facoltà ecclesiastiche o civili .
Art. 18
Passaggio degli studenti a straordinari e ordinari
1. [Gli studenti straordinari iscritti al Quinquennio istituzionale che, a partire dalla conclusione del primo biennio, avessero riportato, nelle discipline previste dal loro piano di
studi, la media dei 27/30, possono accedere al corso accademico su delibera del Consiglio dei Direttori di settore, il quale stabilisce le eventuali integrazioni da apportarsi al
"
piano di studi ] (Sospeso, cf. Lettera Congr. Ed. Catt., 30.05.1998).
#
2. Gli studenti ospiti che, in possesso dei requisiti richiesti , intendessero iscriversi come
ordinari o come straordinari, possono ottenere la convalida dei corsi frequentati e degli
eventuali esami sostenuti a giudizio del Vice Preside, udito il Consiglio dei Direttori di
settore.
Art. 19
Riconoscimento degli studi compiuti altrove
1. Chi ha iniziato gli studi filosofico-teologici in una Facoltà canonicamente eretta dalla S.
Sede può essere ammesso a continuarli, senza l’obbligo di ripetere gli esami in essa
compiuti; non può, tuttavia, conseguire alcun grado accademico senza aver soddisfatto a
tutte le condizioni prescritte per detto grado dagli Statuti della Facoltà e dai programmi
$
di questa Sezione .
2. Chi ha iniziato gli stessi studi fuori di una Facoltà canonicamente eretta dalla S. Sede
per essere ammesso deve integrare i corsi del primo ciclo, sostenendo gli esami e le altre
prove che il Vice Preside, dopo aver esaminato i programmi svolti e i voti riportati dal
%
candidato, determinerà, udito il Consiglio dei Direttori di settore .
3. Il riconoscimento di discipline e di corsi compiuti con successo nelle Università civili o
in altri Istituti o Centri qualificati di studi viene determinato caso per caso dal Vice Preside. In particolare:
a) i laureati in filosofia possono essere iscritti al terzo anno del quinquennio istituzionale, con l’obbligo, tuttavia, di recuperare, entro la fine del primo ciclo, i principali
corsi filosofici teoretici, qualora il Vice Preside ritenga insufficienti o inadeguati i
corsi già seguiti;
!
"
Cf. art. 25, 2-4.
Cf. SG art.3; SP art.2,1.
Cf. SG art. 25, 5.
Cf. SG artt. 24, 3; 25, 1.
#
$
%
Cf. SG art. 25, 1.
Cf. SG art. 26, 1; SP art. 21.
Cf. SG artt. 26, 2; 25, 3; SP art. 8, 6f.
statuti particolari
b) i laureati in discipline di tipo umanistico possono essere iscritti al secondo anno del
quinquennio, con l’obbligo, tuttavia, di frequentare tutti i corsi teoretici e di recuperare i corsi storici e le altre discipline del biennio filosofico che non trovassero adeguata corrispondenza negli studi compiuti;
c) per i laureati in materie scientifiche o tali da non trovare analogie col piano di studi
della Sezione, l’iscrizione è al primo anno del quinquennio istituzionale. A giudizio
del Vice Preside, tuttavia, possono essere omologati quegli esami che trovassero sufficiente corrispondenza col piano di studi della Sezione;
d) il diploma di laurea, in ogni caso, consente la dispensa da un corso opzionale del
biennio filosofico, da un seminario e dall’obbligo dell’esercitazione scritta in filosofia;
e) a norma dell’art. 26,3 degli Statuti Generali, inoltre, possono essere omologati, indipendentemente dal diploma di laurea, tutti gli esami universitari che, a giudizio del
&
Vice Preside , trovassero sostanziale corrispondenza coi programmi della Sezione.
Sulla base di questo riconoscimento verrà redatto il piano di studi e stabilito l’anno
di iscrizione.
4. I corsi frequentati presso Scuole o Istituti Superiori di Scienze Religiose vengono presi
in considerazione per un’eventuale omologazione, solo se dette Scuole o Istituti risulta '
no ufficialmente riconosciuti da una Facoltà Teologica .
Art. 22
Gli esami
1. A norma dell’art. 31,2 degli Statuti Generali possono essere ammessi a sostenere gli
esami di una disciplina o di un corso solo gli studenti che risultano ad essi regolarmente
iscritti e hanno ottenuto l’attestato della debita frequenza, rilasciata dal Docente al termine del corso. La partecipazione alle lectiones magistrales, agli incontri seminariali o ai
$%
gruppi di studio, non deve essere inferiore ai due terzi del totale . L’esame, inoltre, non
viene omologato se lo studente non è in regola con la Segreteria.
2. Gli esami sono pubblici e la loro durata va contenuta in un tempo ragionevole. Nel caso
sia prevista una commissione, il voto finale sarà la media delle singole votazioni, a meno
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che non sia stabilito altrimenti .
3. Le sessioni ordinarie di esami sono tre: invernale, estiva, autunnale. In ciascuna di queste sessioni vengono indetti, per ogni singola disciplina, due appelli, intervallati da un
congruo periodo di tempo. Eventuali preappelli o postappelli possono essere concessi in
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via straordinaria dal Vice Preside, udito il Docente interessato .
4. L’esaminatore competente per ogni disciplina è il Professore della stessa o il suo Assistente. In casi eccezionali il Vice Preside può nominare una commissione esaminatrice
con o senza il titolare del corso. Possono essere invitati a far parte di commissioni esa%
minatrici anche membri esterni particolarmente qualificati .
%
5. Gli esami possono essere orali o scritti , a discrezione del Docente, tenuto conto
dell’interesse degli studenti, e si ritengono superati con la votazione di 18/30. Chi,
avendo iniziato l’esame, si ritira o viene giudicato insufficiente, non può ripetere l’esame
nella stessa sessione, salva autorizzazione del Vice Preside a norma dell’art. 8,6g.
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Cf. SP art. 8, 6f.
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Cf. SG art. 42, 3; Appendice 2 .
Cf. SG art. 31, 2.
Cf. SP art. 22, 14.
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%
%
Cf. SP art. 8, 6g.
Cf. SP art. 8, 6h.
Cf. SG art. 31, 1.
statuti particolari
6. Nell’esprimere le votazioni sull’esito dell’esame si tengano presenti i seguenti criteri: a)
capacità di analisi nonché di sintesi e di appropriata esposizione; b) impegno dimostrato
durante il corso con la frequenza e l’attiva partecipazione alle lezioni.
7. L’esame finale per il Baccalaureato può essere sostenuto solo dopo aver espletato
%
l’intero quinquennio. Nel caso sia prevista la discussione di una tesi , deve essere trascorso almeno un mese dalla sua effettiva consegna in Segreteria.
%!
8. Il programma dell’esame comprensivo orale include tre aree tematiche: bibbia, dogma, morale. Il programma viene elaborato dal Consiglio dei Direttori di settore e approvato anno per anno dal Consiglio di Facoltà, prima dell’inizio del secondo semestre.
9. La commissione per l’esame comprensivo orale che conclude il ciclo istituzionale si com%"
pone di tre membri, uno per ogni area tematica . La commissione e il suo presidente sono designati dal Vice Preside. La durata dell’esame è di circa 60 minuti. Nel caso sia pre%#
vista la discussione di una tesi , la commissione risulta formata dal relatore, dal correlatore e dal presidente, designato dal Vice Preside. La durata dell’esame è di un’ora.
10. Il punteggio per il Baccalaureato si struttura come segue:
a) quando la prova conclusiva è l’esame comprensivo orale:
80/110: all’intero curriculum del quinquennio istituzionale
30/110: all’esame comprensivo;
b) quando la prova conclusiva prevede la discussione di una tesi:
80/110: all’intero curriculum del quinquennio istituzionale
20/110: all’elaborato scritto
10/110: alla discussione.
La commissione esaminatrice ha a disposizione altri 6 punti per integrare, eventualmen%$
te, il coefficiente finale .
11. I bienni di specializzazione si concludono con un esame generale orale, il cui programma viene definito dal Consiglio di settore, secondo le finalità e le esigenze del settore
stesso. Vi sono ammessi gli studenti che hanno soddisfatto tutte le prescrizioni del piano
di studi e la cui dissertazione risulti approvata. L’esame, della durata di un’ora, si svolge
davanti a una commissione composta dal direttore della dissertazione, dal correlatore e
dal presidente, designato dal Vice Preside. La prima parte consiste nella discussione
della dissertazione; la seconda parte verte sul programma, secondo norme approvate dal
Consiglio di Sezione.
12. Il punteggio per la Licenza si articola come segue:
50/110: al curriculum del biennio
40/110: alla dissertazione
20/110: all’esame finale.
La commissione esaminatrice ha a disposizione altri 6 punti per integrare, eventualmen%%
te, il coefficiente finale .
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%!
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Cf. SG artt. 29, 1; 30, 7; 31, 8.
Cf. SG art. 29, 1; 31, 8.
Cf. SP art. 22, 8.
Cf. SP art. 22, 7.
Equivalenze con la dizione latina:
da 66 a 71, 5 = probatus
%%
71, 6 a 82, 5 = bene probatus
82, 6 a 93, 5 = cum laude probatus
93, 6 a 104, 5 = magna cum l. probatus
104, 6 a 110= summa vel maxima cum
laude probatus
Per le equivalenze con la dizione latina cf. nota 176.
statuti particolari
13. La difesa della tesi dottorale avviene davanti a una commissione di quattro membri,
nominata dal Vice Preside, comprendente il direttore, il primo e secondo relatore e il
presidente della commissione. La difesa dura un’ora e un quarto.
14. Il punteggio per il Dottorato si articola come segue:
50/110: al direttore della tesi
20/110: al primo relatore
20/110: al secondo relatore
20/110: voto collegiale sulla difesa.
La commissione esaminatrice ha a disposizione altri 6 punti per integrare, eventualmente,
%&
il coefficiente finale .
Art. 24
La ricerca scientifica
1. La Comunità accademica della Sezione San Luigi promuove la ricerca scientifica nelle
discipline teologiche e in quelle connesse, in conformità con gli Statuti e le direttive im&'
partite dai Consigli di Facoltà e di Sezione .
2. Soprattutto nei settori di specializzazione nei quali la Sezione è qualificata, vengono co'
stituiti “Istituti di ricerca”, retti da statuti approvati dal Consiglio di Sezione .
Art. 25
Le pubblicazioni
1. L’attività scientifica della Sezione ha una sua espressione nella Collana Aloisiana e nella
rivista Rassegna di Teologia i cui statuti sono approvati dal Consiglio di Sezione.
2. La Sezione favorisce l’attività pubblicistica dei Docenti, soprattutto quando è frutto di
'
progetti comuni, e collabora alle iniziative editoriali della Facoltà .
3. La Sezione favorisce la pubblicazione di studi e ricerche di studenti che risultassero particolarmente meritevoli.
Art. 26
La Biblioteca
'!
1. La Biblioteca della Sezione S. Luigi
glio di Biblioteca.
è retta da un Direttore, coadiuvato da un Consi-
2. Il Direttore è nominato dal Vice Gran Cancelliere, su proposta del Vice Preside, udito il
Consiglio di Sezione.
3. Il Consiglio di Biblioteca comprende il Direttore, il Vice Preside, il Direttore Ammini'"
strativo della Sezione, i Direttori di settore e un rappresentante degli studenti .
4. La durata in carica del Direttore, le sue attribuzioni e quelle del Consiglio di Biblioteca
sono fissate negli statuti della Biblioteca, approvati, assieme al regolamento, dal Consiglio di Sezione.
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&'
'
Per le equivalenze con la dizione latina cf. nota 176.
Cf. SG art. 1;11, 1-b; SP artt. 2; 6,1.
Cf. SG artt. 3; 39; SP art. 2.
'
'!
'"
Cf. SP artt. 10,3c; 15,6; 24,2.
Cf. SG art. 38.
Cf. SP artt. 10,1; 20,2.
statuti particolari
5. Il Direttore partecipa, su invito del Vice Preside, al Consiglio di Sezione, con voto deli'#
berativo nelle questioni di sua competenza .
'$
6. La Biblioteca è aperta al pubblico secondo modalità indicate nel regolamento .
7. Le Autorità accademiche della Sezione assicurano l’incremento del patrimonio librario e
delle attrezzature della Biblioteca, al fine di renderla uno strumento sempre più idoneo
'%
allo studio e alla ricerca scientifica .
Art. 32
Attività culturale della Sezione
1. Nell’ambito dell’unica Facoltà la Comunità accademica della Sezione San Luigi parteci%
pa alla vita culturale dell’area nella quale è inserita .
2. Le iniziative culturali della Sezione sono programmate secondo gli orientamenti del
Consiglio di Facoltà e del Consiglio di Sezione.
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'$
Cf. SP art. 5,6.
Cf. SG art. 38,3.
'%
%
Cf. SG art. 38,1
Cf. SG artt. 1; 43; SP art. 1,1.3.
NORMATIVE PARTICOLARI
DIRETTIVE E ORIENTAMENTI RIGUARDANTI LA DIDATTICA
(Approvati dal Consiglio di Sezione il 31 maggio 1989)
1. Il carattere istituzionale del Quinquennio non deve escludere una graduale e progressiva
personalizzazione del piano di studi da parte dei singoli studenti. Essa potrà essere fatta
adattando opportunamente il metodo di studio ai contenuti che vengono proposti dalle
singole discipline e sfruttando alcune flessibilità del piano di studi, quali ad es. corsi opzionali, seminari, elaborati, dissertazioni. La personalizzazione del piano di studi viene
inoltre favorita da un’adeguata metodologia didattica. A questo proposito i Docenti
tengano presente quanto segue:
1.1. nel limite del possibile si fornisca, fin dall’inizio del corso, un materiale adeguato
(testi, dispense), per lo studio personale ed eventuali approfondimenti;
1.2. risulti sempre chiara e ben armonizzata, nel contesto delle materie del semestre,
l’indicazione del nucleo centrale dei contenuti proposti ed esigiti e l’area, più o
meno vasta, delle opzioni e dei possibili approfondimenti;
1.3. si dia spazio, nelle ore di lezione, alla richiesta di chiarificazioni e, nel limite del
possibile, ci si renda disponibili per eventuali ripetizioni, approfondimenti, gruppi
di studio, anche al di fuori dello stretto orario scolastico;
1.4. si promuovano e, comunque, ci si renda disponibili per eventuali iniziative interdisciplinari, anche al di fuori dell’orario scolastico;
1.5. si favorisca – specie in riferimento alle materie fondamentali – la possibilità di
stendere brevi elaborati (7-10 pagine) su qualche punto particolare, da valutare
convenientemente in sede di esame.
2. Sebbene la possibilità di una conduzione tutoriale dei corsi istituzionali sia, in linea di
massima, da escludere, il Vice Preside può autorizzare, in casi particolari e d’intesa col
Docente interessato, lo svolgimento tutoriale di alcuni corsi nell’arco del Quinquennio.
3. Al fine di evitare eccessive polarizzazioni su particolari materie durante lo svolgimento
dei corsi, la proposta di elaborati scritti, precolloqui, gruppi di studio, va concordata col
V. Preside, possibilmente a seguito di un incontro tra tutti i Docenti del semestre.
4. Durante lo svolgimento dei corsi i Docenti diano opportuni suggerimenti circa un metodo di studio conforme alle caratteristiche della disciplina.
5. Gli studenti sono invitati a programmare gli esami nell’arco delle tre sessioni ordinarie
(invernale, estiva, autunnale), in modo da bilanciare convenientemente il carico di ciascuna sessione e non pregiudicare la tranquilla assimilazione dei contenuti, durante lo
svolgimento dei corsi.
6. Le sessioni straordinarie di esame vengono deliberate dal Consiglio di Sezione e programmate in modo da non interferire con lo svolgimento dei corsi.
7. Le iniziative culturali della Sezione e della Facoltà (conferenze, dibattiti, tavole rotonde,
seminari di studio ecc.), devono essere considerate attività integrativa della formazione
accademica.
141
normative particolari
REGOLAMENTO DELLA PARTECIPAZIONE DEGLI STUDENTI
ALLA VITA E AL GOVERNO DELLA COMUNITÀ ACCADEMICA
(Approvato dal Consiglio di Sezione il 9 marzo 1994)
Art. 1
Finalità e disciplina dell’attività degli studenti
Gli studenti, sia singolarmente che associati, partecipano alla vita e al governo della
Comunità accademica per contribuire al bene comune della Sezione e della Facoltà. La partecipazione si esplica mediante:
a) la Segreteria degli studenti;
b) le Assemblee di classe e i rappresentanti di classe;
c) i rappresentanti degli studenti nei vari organi collegiali e commissioni della Sezione
e della Facoltà.
Tale attività è disciplinata dagli Statuti Generali della Facoltà (cf. SG artt. 6; 27), dagli
Statuti Particolari della Sez. S. Luigi (cf. SP artt. 12; 20) e dal presente Regolamento.
Art. 2
La Segreteria degli studenti
1. La Segreteria degli studenti è un comitato studentesco che tratta, delibera e porta a
escuzione tutte le attività atte al conseguimento delle finalità di cui all’art. 1. Inoltre
promuove iniziative miranti a un adeguato, costante e approfondito rapporto con la
realtà religiosa, culturale, sociale e politica in cui è inserita la Sezione.
2. La Segreteria è composta da:
a) un Segretario coordinatore e un vice Segretario;
b) i rappresentanti di classe del quinquennio (cf. art. 5) e il rappresentante unico del
2°ciclo e dell’anno pastorale (cf. art. 6);
c) i rappresentanti degli studenti nei vari organi collegiali e commissioni della Sezione
e della Facoltà;
d) due studenti eletti dalla Segreteria su proposta del Segretario coordinatore.
3. La Segreteria degli studenti è convocata e presieduta dal Segretario coordinatore:
a) all’inizio di ogni anno accademico, entro il mese di ottobre, per assolvere gli adempimenti necessari al suo funzionamento;
b) tutte le volte che il Segretario coordinatore lo ritenga opportuno;
c) quando un terzo dei suoi membri ne faccia richiesta.
L’ordine del giorno è stabilito dal Segretario coordinatore. Egli redige il verbale delle
riunioni, lo rende pubblico mediante affissione sulla bacheca degli studenti e ne trasmette copia al Vice Preside per la Sezione.
4. Le riunioni della Segreteria sono validamente convocate quando sono presenti i due terzi dei membri.
5. Le votazioni sono a scrutinio palese e a maggioranza semplice, salvi i casi riguardanti
persone ed elezioni, da regolarsi secondo l’art. 9.
6. Alle riunioni è presente anche un Docente, nominato dal Vice Preside per la Sezione,
con funzione consultiva (cf. SG art. 27,2; SP art. 8,6d).
normative particolari
Art. 3
Il Segretario coordinatore e il vice Segretario
1. Il Segretario coordinatore e il vice Segretario sono eletti dall’Assemblea generale (cf art.
4,7) e restano in carica due anni.
2. Il Segretario coordinatore:
a) promuove e coordina l’attività della Segreteria degli studenti;
b) convoca e presiede le riunioni;
c) ne stabilisce l’ordine del giorno insieme al vice Segretario e ne redige il verbale, lo
rende pubblico mediante affissione sulla bacheca degli studenti e ne trasmette copia
al Vice Preside per la Sezione;
d) nei casi di urgenza, nei quali è impossibile convocare la Segreteria, prende iniziative
decisionali ed esecutive nell’ambito delle competenze della Segreteria, col consenso
del vice Segretario e di uno dei rappresentanti al Consiglio di Sezione;
e) è membro di diritto del Consiglio Delegato (cf. SP art. 7,1);
f) cura i rapporti con le autorità accademiche e con gli studenti della Sezione S. Tommaso su orientamento della Segreteria;
g) è membro di diritto del Consiglio di Sezione.
3. In assenza del Segretario coordinatore le sue funzioni sono svolte dal vice Segretario.
Art. 4
Assemblea generale
1. L’Assemblea generale è aperta a tutti gli studenti ordinari e straordinari della Sezione.
Hanno voce passiva solo gli studenti ordinari.
2. L’Assemblea generale è convocata dal Segretario coordinatore, udita la Segreteria degli
studenti, mediante affissione sulla bacheca degli studenti, dopo che sia stato informato il
Vice Preside per la Sezione.
3. L’indizione dell’Assemblea deve precedere di almeno sette giorni la sua convocazione.
Qualora un quinto degli studenti ne faccia richiesta, il Segretario è tenuto a spostare
l’Assemblea in altra data.
4. Per l’Assemblea generale può essere utilizzata qualche ora dell’orario scolastico comune
al 1° e al 2° ciclo, previa intesa con il Vice Preside per la Sezione in tempi utili.
5. L’Assemblea è validamente convocata se è presente la maggioranza degli studenti ordinari e straordinari in corso del 1° e 2° ciclo. In seconda convocazione l’Assemblea è validamente convocata se è presente il 40% degli studenti ordinari e straordinari in corso
del 1° e 2° ciclo.
6. L’Assemblea è presieduta dal Segretario coordinatore. All’Assemblea viene invitato il
Docente delegato (cf. SP 8,6d).
7. Ogni due anni l’Assemblea generale elegge, a scrutino segreto e a maggioranza assoluta
per le prime due votazioni, a ballottaggio nella terza, il Segretario coordinatore; con votazione distinta, e a maggioranza assoluta per le prime due votazioni, a ballottaggio nella
terza, il vice Segretario (cf. art. 9).
8. Salvo i casi della elezione del Segretario e del vice Segretario e quelli regolati dall’art. 9,
le votazioni sono a scrutinio palese e a maggioranza semplice.
normative particolari
9. L’Assemblea per l’elezione dei rappresentanti al Consiglio di Sezione, ai sensi degli SP
art. 5,3, è indetta dal Vice Preside per la Sezione. L’Assemblea generale elegge a questa
funzione due studenti da una rosa di candidati presentata dalla Segreteria Studenti.
Art. 5
Assemblee di classe e rappresentanti di classe
1. Ogni classe dibatte i problemi di interesse studentesco in Assemblee di classe, per le
quali è prevista un’ora nell’orario scolastico settimanale.
2. L’Assemblea di classe è indetta dai rappresentanti, quando essi lo ritengano opportuno
o quando ne faccia richiesta almeno un quinto degli studenti, mediante avviso sulla bacheca degli studenti almeno tre giorni prima della sua convocazione. Essa è validamente
convocata se è presente la maggioranza degli studenti iscritti all’anno di corso.
3. Le decisioni sono prese a scrutinio palese e a maggioranza semplice, salvi i casi riguardanti persone ed elezioni per i quali ci si regola secondo l’art. 9.
4. All’inizio dell’anno accademico ogni classe, riunita in Assemblea, elegge tre rappresentanti, dei quali uno scelto, possibilmente, tra i due rappresentanti uscenti. Hanno voce attiva
gli studenti ordinari e straordinari iscritti al corso; hanno voce passiva solo gli ordinari.
5. I rappresentanti di classe durano in carica un anno. Essi fanno parte della Segreteria degli studenti, convocano e presiedono le Assemblee di classe e ne stabiliscono l’ordine
del giorno; promuovono iniziative dirette ad affrontare i problemi della classe; a metà di
ogni semestre verificano con la classe l’andamento didattico dei corsi; sono portavoce
delle istanze degli studenti della propria classe presso i professori e negli altri ambiti in
cui operano i rappresentanti degli studenti.
Art. 6
Rappresentanza del 2° ciclo e dell’Anno pastorale
1. All’inizio dell’anno accademico, gli studenti in corso del secondo ciclo e dell’Anno di
pastorale sono convocati dal Segretario coordinatore in un’unica Assemblea. Essi eleggono un rappresentante unico del 2° ciclo e dell’Anno pastorale. Hanno voce attiva gli
studenti ordinari e straordinari del 2° ciclo e dell’Anno pastorale. Hanno voce passiva
solo gli ordinari iscritti al 2° ciclo e all’Anno pastorale.
2. Il rappresentante unico dura in carica un anno ed è rieleggibile; fa parte della Segreteria
degli studenti; è portavoce presso le Autorità e negli organismi accademici del 2° ciclo
delle istanze e dei problemi degli studenti.
3. Quando il rappresentante unico lo ritenga opportuno, o ne faccia richiesta almeno un
quinto degli studenti in corso, egli convoca e presiede l’Assemblea del 2° ciclo e
dell’Anno pastorale. L’Assemblea è prevista in orario scolastico. Essa è indetta, previo
accordo con il Vice Preside, mediante avviso sulla bacheca degli studenti almeno tre
giorni prima. Essa è validamente convocata se è presente la maggioranza degli studenti
in corso del 2° ciclo e dell’Anno pastorale. Le decisioni sono prese a norma dell’art. 5,3.
4. All’inizio dell’Anno accademico, nell’Assemblea di cui al primo comma, gli studenti in
corso del 2° ciclo eleggono anche altri due studenti, iscritti rispettivamente ai due bienni
di specializzazione ai quali non appartiene il rappresentante unico. Essi e il rappresentante unico hanno il compito di curare i rapporti tra il Direttore di settore, i docenti e gli
studenti del proprio biennio di specializzazione in ordine alla definizione dei piani di
studio, la programmazione dei corsi, e gli altri problemi specifici che potessero sorgere.
normative particolari
Art. 7
Rappresentanti degli studenti al Consiglio di Facoltà
Gli studenti della Sezione S. Luigi inviano al Consiglio di Facoltà due studenti eletti dal
Consiglio di Sezione (cf. SG art. 10) sulla base di una rosa di nomi proposta dalla Segreteria
degli studenti.
I rappresentanti degli studenti al Consiglio di Facoltà durano in carica due anni (cf SG
art. 10,3).
Art. 8
Rappresentanti degli studenti al Consiglio di Biblioteca,
al Consiglio di Amministrazione, alle commissioni
1. La Segreteria degli studenti elegge rappresentanti degli studenti in tutti gli organi collegiali e commissioni, permanenti e temporanee, della Sezione S. Luigi e della Facoltà,
quando sia prevista la partecipazione di una rappresentanza studentesca (cf. SP art. 20,2).
2. Per l’elezione dei rappresentanti al Consiglio di Sezione ci si regola in base all’art. 4,9.
3. Rappresentante degli studenti al Consiglio Delegato è il Segretario coordinatore.
4. La Segreteria degli studenti elegge un rappresentante al Consiglio di Biblioteca e uno al
Consiglio di Amministrazione della Sezione (cf. SP art. 30,1). Essi durano in carica due
anni. Il rappresentante al Consiglio di Amministrazione svolge anche la funzione di
economo della Segreteria degli studenti.
Art. 9
Maggioranza per votazioni riguardanti persone ed elezioni
1. Nei casi riguardanti persone si vota a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta.
2. Le elezioni si svolgono a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta nelle prime due votazioni, a ballottaggio nella terza (cf. SP art. 5,3).
Art. 10
Durata in carica dei rappresentanti degli studenti
1. Salvo disposizioni speciali (cf. art. 6,2), i rappresentanti degli studenti durano in carica
due anni e possono essere rieletti.
2. In caso di impossibilità, accertata dalla Segreteria degli studenti, di portare a termine il
mandato di rappresentante, subentra nella stessa funzione il primo dei non eletti, a meno che la Segreteria degli studenti non decida di effettuare una nuova elezione.
Art. 11
Regime economico della Segreteria degli studenti
1. Ogni studente è tenuto a contribuire alla costituzione di un fondo per il finanziamento
delle attività di cui all’art. 2,1, conferendo una quota annualmente determinata dalla Segreteria degli studenti.
2. L’economo della Segreteria amministra tale fondo, ne dà conto alla Segreteria e rende
pubblico il bilancio.
normative particolari
Art. 12
Pubblicità
1. La Segreteria degli studenti, al fine di favorire il più possibile la comunicazione tra le varie componenti della Comunità accademica, provvede ad informare, con mezzi adeguati,
il Vice Preside per la Sezione ed eventualmente le altre Autorità accademiche, dei progetti e delle decisioni prese dagli studenti.
2. La Segreteria, mediante affissione su bacheca, informa gli studenti circa la sua attività e
ogni altra questione di interesse studentesco.
Art. 13
Modifiche al presente Regolamento
Modifiche al presente regolamento sono apportate con delibera del Consiglio di Sezione prese a maggioranza assoluta, su proposta della Segreteria degli studenti o di un’Autorità
accademica della Sezione (cf SP art. 4).
TESI DIFESE NELL’ANNO ACCADEMICO
2001-2002
TESI DI DOTTORATO
BITTASI STEFANO PIERO (Rel. SI), “A rischio della vita...” (Fil 2,30). Il significato argomentativo della struttura della lettera di Paolo ai Filippesi (pp. 196), Relatore: Jean-Noël Aletti.
Difesa: 30.05.2002.
Nello studiare la struttura della lettera ai Filippesi, la tesi cerca di chiedere e reperire il
senso del fluire lessicale, sintattico e argomentativo del testo paolino nella sua integrità.
L’individuazione del motore argomentativo (propositio) dell’intera lettera in 1,9-11 permette
di cogliere l’unitarietà dello scritto – composto secondo il modello ellenistico della lettera
esortativa di amicizia – e permette di verificare il collegamento organico tra le varie sezioni.
Il flusso esortativo di Paolo verso un amore capace di discernimento nelle scelte della vita legate al dono di sé, avviene eminentemente attraverso l’illustrazione esemplare del phronein
di Cristo (2,1-18) e di Paolo (3,2-16), ma soprattutto attraverso l’esempio, posto al centro
della lettera, di Timoteo ed Epafrodito (2,19-30), uomini “comuni” capaci di operare scelte
esistenziali guidate per l’appunto da quel phronein e, pertanto, imitabili. A questo mirano
sia le narrazioni e le esortazioni (1,12-26 + 1,27-30 e 3,17-4,1 + 4,2-9) che le sezioni inquadranti la 1= lettera (1,3-11 e 4,10-20), nella esplicitata relazionalità esistenziale ed epistolare
tra l’apostolo e la comunità.
TESI DI LICENZA
SETTORE BIBLICO
FUSCO GIUSEPPE (Dioc. Aversa), Teologia battesimale di Ebrei 10,19-26 (pp. 123). Relatore:
Michele Ciccarelli. Difesa: 10.06.2002.
La scelta della pericope contenente la dottrina battesimale della Epistola agli Ebrei è
dovuta essenzialmente al desiderio di conoscere questo scritto del Nuovo Testamento, che
generalmente passa sotto silenzio. Dentro questa grandiosa cattedrale del pensiero rivelato
che è l’Epistola agli Ebrei, il battesimo è oggetto di una nuova presentazione, in termini di
aspersione e purificazione, con una accentuazione del suo valore cultuale e liturgico.
SETTORE DOGMATICO
DI VIRGILIO GIOSUÈ (Dioc. Aversa), L’evangelizzazione nella figura e nella dottrina di Paolo
VI (pp. 181). Relatore: Orazio Francesco Piazza. Difesa: 18.06.2002.
La dissertazione analizza integralmente l’Esortazione apostolica di Paolo VI Evangelii
Nuntiandi. Diviso in quattro capitoli, il lavoro ha voluto evidenziare che lo scopo dell’evan-
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gelizzazione è portare la buona novella in tutti gli strati dell’umanità e, col suo influsso, trasformare dal di dentro, rendendo nuova l’umanità stessa: «Ecco io faccio nuove tutte le cose» (Rm 6,4). Non si può evangelizzare se non si è evangelizzati. Bisogna cambiarsi e cambiare significa per Paolo VI riportare alla naturale dimensione tutto ciò che può contrastare
con la parola divina, con l’insegnamento del Vangelo.
Dal lavoro sono emersi sei modelli di riferimento che sono fondamentali per l’evangelizzazione nel mondo contemporaneo. Questi modelli non vanno considerati singolarmente e
autonomamente ma sincronicamente, guardando alla complessità e alla difficoltà di essere
evangelizzatori secondo il comando del Cristo risorto. I modelli sono: 1) Evangelizzazione
come testimonianza; 2) Evangelizzazione come annuncio «Kerygmatico»; 3) Evangelizzazione
come impegno etico-sociale; 4) Evangelizzazione come reciprocità di movimenti; 5) Evangelizzazione come annuncio di iniziazione; 6) Evangelizzazione come nuova pentecoste.
DONCIGLIO LUIGI (Dioc. Aversa), Il sacramento della penitenza riconciliazione con Dio e con
la Chiesa (pp. 164). Relatore: Alfredo Marranzini. Difesa: 05.03.2002.
Il lavoro svolto ha voluto dimostrare che il sacramento delle penitenza presenta anche
una dimensione ecclesiale. Infatti il peccatore non si riconcilia solo con Dio attraverso la
Chiesa, ma anche con la Chiesa stessa. Partendo dalla Chiesa dei primi secoli, si è cercato di
evidenziare come questa verità era già viva nel dato bibblico, nelle testimonianze dei Padri
della Chiesa, nei grandi teologi medievali. Dopo aver osservato l’eclisse della pax cum Ecclesia
nella riflessione dei successivi autori, viene presentato il contributo di Xiberta, che riporta alla
luce della riflessione teologica questa verità dimenticata. Tale approfondimento ha trovato il
suo approdo nel Concilio Vaticano II che, mettendo in luce la natura sociale del popolo di
Dio, ha valorizzato questa dimensione del sacramento della penitenza. Seguendo le indicazioni conciliari sono stati analizzati il Rito della penitenza, il Sinodo dei Vescovi del 1983 e
l’Esortazione apostolica postsinodale Reconciliatio et paenitentia. Infine si sono analizzati gli
sviluppi posteriori del sacramento della penitenza evidenziandone la dimensione ecclesiale.
SALOMONE ALFONSO LUIGI (Dioc. Cerreto-Telese-S.Agata dei Goti), Il fedele laico di Azione Cattolica nel rapporto Chiesa-Mondo (pp. 229). Relatore: Orazio Francesco Piazza. Difesa:
13.06.2002.
L’intento di questo studio è di ricercare, alla luce delle ultime indicazioni della Presidenza Nazionale e delle due ultime Assemblee Nazionali di Azione Cattolica, i principi storico – dogmatici che evidenziano il ruolo del fedele laico nel rapporto Chiesa – mondo. Le
ultime due Assemblee Nazionali di Azione Cattolica, sulla scia di alcune indicazioni magisteriali del Pontefice e della Conferenza Episcopale Italiana, confermano all’Azione Cattolica il ruolo di portare il fermento del Vangelo nel tessuto delle relazioni umane, nelle istituzioni e nel territorio, dunque di offrire la propria testimonianza cristiana all’insegna della
laicità per l’edificazione della città dell’uomo.
In una prima parte si è cercato di ricostruire le linee storiche essenziali del rapporto
Chiesa – mondo fino alla grande novità espressa dal Concilio Vaticano II con la Costituzione pastorale Gaudium et Spes. Successivamente viene evidenziato il ruolo del fedele laico nel
rapporto Chiesa – mondo così come è stato delineato dal Vaticano II nei documenti Lumen
Gentium, Gaudium et Spes e Apostolicam Actuositatem. La seconda parte è interamente incentrata sul ruolo dell’Azione Cattolica Italiana a partire dalla stagione di rinnovamento del
Concilio fino ai nostri giorni. In questa parte, oltre all’analisi delle scelte conciliari operate
dall’Associazione nel corso di questi anni, si cerca di sottolineare il ruolo del fedele laico dì
Azione Cattolica nel rapporto Chiesa - mondo, che si esprime nell’assumere la propria laicità in un legame istituzionale con la Chiesa locale e in un atteggiamento di dialogo e di partecipazione alle vicende del mondo.
SETTORE VITA CRISTIANA - MORALE
PALMIERO FULVIO (laico), L’adozione: una scelta d’amore (pp. 128). Relatore: Andrea Vicini.
Difesa: 20.06.2002.
Riflettere sull’adozione di un minore nella situazione contemporanea italiana da un
punto di vista teologico-morale consente di valorizzare la dinamica di amore che tale scelta
può esprimere. A questo proposito, la tesi si serve di un approccio storico-giuridico, che fa
emergere una graduale progressiva attenzione privilegiata al minore in stato di adottabilità.
In secondo luogo, essa esamina l’adozione a partire dai contributi delle scienze sociologiche
e psicologiche, riflettendo su quanto è indicato a proposito delle coppie adottanti e dei
bambini adottati. Infine, gli insegnamenti magisteriali cattolici riguardanti la famiglia, uniti
ad approfondimenti teologico-morali, consentono, da un lato, di apprezzare la centralità assegnata al bambino in ambito legislativo e, dall’altro, di rilevare la pertinenza delle indicazioni che emergono in ambito sociologico e psicologico. La tesi propone, quindi, l’adozione
quale scelta che esprime e dona amore; in quanto tale, essa è una modalità concreta di promozione non solo delle famiglie coinvolte e dei bambini adottati, ma della società intera.
SETTORE VITA CRISTIANA - SPIRITUALITÀ
APICELLA FELICE (Dioc. Amalfi-Cava), La passione secondo Matteo di J.S. Bach. La croce
come sinfonia teologica (pp. 137). Relatore: Giovanni Di Napoli. Difesa: 26.10.2001.
La Passione di Cristo, collocata tra liturgia, devozione e spettacolo, spesso si presenta
nella storia cristiana come uno dei soggetti più cari e ricorrenti tra le vicende della Sacra
Scrittura. Sintesi e culmine di tutto il Vangelo, ma anche paradigma di salvezza per ogni
credente, essa si inserisce in un percorso di comprensione del mistero della sofferenza di
Cristo che si offre liberamente per l’umanità. Le emozioni e gli atteggiamenti che essa suscita mutano con il variare del soggetto che partecipa al dramma del Signore. La Passione secondo Matteo BWV 244 nasce musicalmente dal cuore fedele e “profetico” di J.S. Bach
(1685-1750), su aggiunte di Picander al testo sacro. Essa non è una mera “presentazione artistica” del dolore e della morte del Cristo, ma si colloca come un momento di religiosa ed
eloquente riflessione spirituale sul grande mistero della Croce del Nazareno, che ha avuto
ampio sviluppo a partire dall’esperienza liturgica della comunità dei primi cristiani.
ESPOSITO GIUSEPPE (Dioc. Pompei), Bartolo Longo: carità ed educazione (pp. 116). Relatore:
Sabatino Majorano. Difesa: 20.06.2002.
Lo studio mira ad evidenziare gli elementi più caratteristici della spiritualità di Bartolo
Longo, colta come spiritualità laicale, che trova nella carità la possibilità di rispondere costruttivamente alle sfide di povertà e di formazione del suo tempo. Il lavoro parte dal contesto
socio-religioso in cui è vissuto il Longo, poi, in un secondo momento, traccia i punti salienti
della sua vita, partendo dall’infanzia, fino al ritorno alla fede ed al suo impegno nella Valle di
Pompei. Quindi si esamina il cammino spirituale di carità vissuto dal Beato, le prime opere da
Lui compiute, l’orfanotrofio femminile, l’ospizio per i figli dei carcerati. Al termine si approfondisce la spiritualità Longhiana, che ha il suo punto centrale nell’operosità della carità,
pronta a cogliere le sfide vecchie e nuove della povertà soprattutto minorile.
TESI DI BACCALAUREATO
DE BERTOLIS OTTAVIO (Rel. SI), Una riflessione sulla carità: San Tommaso e Gabriel Marcel
(pp. 83). Relatore: Giuseppe Manca. Difesa: 09.10.2001.
Il presente lavoro si presenta come una ricostruzione e, per summa capita, un inquadramento del pensiero di San Tommaso e Gabriel Marcel sulla carità: a ciò sono dedicati i primi
due capitoli. Così vengono presentati i modelli di comprensione della grazia nel pensiero
dell’Aquinate, legati al concetto di habitus o qualitas, mentre essa assurge al ruolo di forma
virtutum; nel pensiero di Marcel, essa appare invece legata indissolubilmente al concetto di
dono, di intersoggettività, di disponibilità. Dall’accostamento della teologia di Tommaso alla
riflessione filosofica di Marcel si evince la necessità di superare, in subiecta materia, lo schema
essenzialistico tomista per avvicinarsi ad una impostazione di pensiero costitutivamente dialogica e intersoggettiva, quasi uno sforzo di costruire una teologia “al duale”, per la quale cioè
l’altro, e massimamente l’Altro divino, non sia una realtà accessoria, accidentale, ma vera e
propria conditio per quam nella quale concepire l’esperienza cristiana.
FONTANELLA RAFFALE (laico), La categoria del compimento nel Vangelo di Matteo (pp. 120).
Relatore: Sergio Tanzarella. Difesa: 18.06.2002.
La tematica del compimento delle antiche Scritture in Gesù Cristo costituisce uno dei
nuclei portanti del Vangelo di Matteo ed è presente a volte in modo criptico o velato, altre
volte in maniera esplicita e chiara. Il presente lavoro, dopo un’attenta analisi letteraria delle
cosiddette “citazioni di compimento” e delle parole di Gesù intorno al compimento della
Legge, cerca di estrapolare alcune utili indicazioni per meglio definire la fisionomia dei destinatari del primo Vangelo.
GUGLIELMI GIUSEPPE (Rel. SCI), Il problema dell’immutabilità di Dio (pp. 87). Relatore:
Paolo Gamberini. Difesa: 18.06.2002.
Trattando di Dio e della sua natura, la teologia ha da sempre applicato a Dio degli
«attributi» – semplicità, infinità, immutabilità, unità... – che cercassero il più possibile di
rendere intelligibile il mistero di Dio. L’immutabilità di Dio solleva alcune questioni rilevan-
ti. In breve quale mutabilità si può predicare di Dio? Una simile alle creature, per mancanza
d’essere, oppure una mutabilità frutto della libertà di Dio, della sovrabbondanza, pienezza
ed effusività del suo essere?
Il lavoro è suddiviso in due parti:
Ricostruzione storica: il pensiero filosofico greco, il dato della Scrittura, la riflessione dei
Padri e di Tommaso d’Aquino, infine ci si sofferma sui teologi contemporanei che hanno
maggiormente riflettuto sulla problematica: K. Rahner, H. Küng, H. Mühlen, J. Moltmann,
H.U. von Balthasar, E. Jüngel, J. Galot.
Parte sistematica: il significato analogico degli attributi di Dio, la dottrina scolastica
della «relazione» fra Dio e l’uomo e la sua revisione nella discussione teologica attuale,
l’evento dell’incarnazione e della passione di Gesù Cristo.
Nell’ultimo paragrafo si tenta di reimpostare l’immutabilità di Dio nel quadro di una
nuova ontologia (ontologia agapica e trinitaria).
Nella conclusione si accoglie la riflessione di J. Maritain, che vede nella passione di Dio
una misteriosa perfezione innominabile.
JANIK PIOTR (Rel. SI), L’opzione fondamentale: categoria teologica per la pastorale (pp. 65).
Relatore: Antonio Palmese. Difesa: 18.06.2002.
La riflessione sull’opzione fondamentale ha come scopo una ricerca di chiarificazione
del significato del termine e del possibile contributo di esso per l’agire pastorale. Vengono
esaminati alcuni scritti di autori della teologia fondamentale, dell’area dogmatica e morale.
Inoltre, si fa riferimento ad alcuni pronunciamenti della Santa Sede. La diversità degli approcci e dei linguaggi presentati vuol dare un’idea della complessità del concetto, che risponde all’esigenza di impostare la problematica del coinvolgimento personale dell’uomo
nel suo vivere in quanto uomo, e perciò della sua capacità “ontologica” di relazionarsi a Dio
e ai fratelli. In questa chiave si vuole ripresentare l’insegnamento della Chiesa riguardo a:
verità dell’agire umano: colpa teologica, peccato mortale, libertà come divenire dell’uomo
nella grazia, conversione in quanto nuovo modo di relazionarsi.
LETTIERI ALFONSO (Dioc. Acerra), Chiesa, parrocchia e sport: quale relazione? (pp. 73). Relatore: Antonio Mastantuono. Difesa: 20.12.2001.
Lo sport, oltre ad essere un fenomeno socio-culturale di grande rilevanza, che coinvolge molte persone a vari livelli (come atleti, dirigenti, tifosi, giornalisti e anche come azionisti) svolge un ruolo importante per la sua ricca potenzialità educativa.
In questo lavoro si cerca di comprendere il fenomeno sportivo in sé (cap. 1), evidenziando, dopo un excursus storico, i suoi aspetti positivi, i suoi valori, ma anche i suoi limiti, i
problemi e le domande che pone. Si vede poi quale interesse ha la Chiesa per questa particolare attività umana (cap. II), quale relazione c’è tra loro e come la Chiesa risponde ai problemi che lo sport pone. Infine si passa a vedere la relazione tra parrocchia e sport (cap. III)
analizzando come lo sport può essere inserito nella pastorale ecclesiale, sia come luogo in
cui far arrivare l’annuncio evangelico, sia come aiuto prezioso per l’accoglienza dello stesso
annuncio.
LONGO LUIGI (Dioc. Otranto), Peccato e liberazione in Cristo (pp. 89). Relatore: Giuseppe
Manca. Difesa: 18.06.2002.
Di fronte alla realtà del peccato ci sono per l’uomo due possibilità di comportamento:
partire da se stesso oppure partire da Cristo. In quest’ultimo caso l’estremo bisogno di liberazione da parte dell’uomo trova la sua risposta in Cristo, il Redentore degli uomini, che libera e
dà consistenza; in Lui ogni situazione negativa diventa ricuperabile tramite il perdono.
Per questo il peccato è una realtà suscettibile di speranza e di perdono e non di frustrazione o di angoscia. Per l’azione di Cristo esso si trasforma nell’inizio di un’autentica liberazione. Solo a partire da questa coscienza, sempre in via di maturazione, si può porre un discorso di autentica liberazione umana della realtà del peccato
MARELLI MASSIMO (Rel. SI), La vita in Cristo come dinamica sacramentale nel pensiero di Nicola Cabàsilas (pp. 89). Relatore: Cesare Giraudo. Difesa: 20.12.2001.
Attraverso il pensiero teologico di Nicola Cabàsilas, assunto come modello paradigmatico per una costruzione teologica sui sacramenti, si cerca di rispondere alla domanda:
«Quale sacramentaria per il terzo millennio?». Dopo aver analizzato l’antropologia e la soteriologia che sottende l’impianto teologico di Cabàsilas, si passa a descrivere i misteri in generale per poi soffermarsi sui tre sacramenti dell’iniziazione: battesimo, crismazione ed eucaristia. In conclusione si nota come il sacramento non sia una realtà statica, ma dinamica.
Attraverso la celebrazione dei misteri l’uomo sperimenta l’incontro dell’agire di Dio con il
suo agire. Ne consegue che la sacramentaria non può accontentarsi di analizzare dettagliatamente solo come i misteri ci santificano (movimento discendente: da Dio all’uomo), ma
deve prendere in considerazione anche la risposta dell’uomo che si esprime nell’agire rituale
(movimento ascendente: dall’uomo a Dio). La sacramentaria, dunque, deve fare giustizia di
tutto l’agire rituale intendendolo come mistagogia dell’operare di Dio e dell’uomo.
MATARAZZO GIANFRANCO (Rel. SI), Una riflessione morale sullo studio della struttura
dell’esperienza soggettiva secondo l’approccio offerto dalla Programmazione Neurolinguistica
(pp. 114). Relatore: Andrea Vicini. Difesa: 18.06.2002.
Il lavoro si propone di verificare la portata valutativa consentita dalla formazione filosofico-teologica istituzionale, in special modo morale: questo proposito è condotto raggiungendo l’uomo contemporaneo in una sua specifica esperienza, quella rappresentata dalla Programmazione Neurolinguistica. A partire dalla Grammatica Trasformazionale (N. Chomsky) e
dall’opera di G. Bateson, la Programmazione Neurolinguistica si propone come uno studio
della struttura dell’esperienza soggettiva, in vista dell’elaborazione di un modello esplicito
della comunicazione e del comportamento. Applicata inizialmente nell’ambito della psicoterapia, essa si è progressivamente estesa alla comunicazione in generale, per privilegiare, attualmente, la comunicazione finanziaria. La dissertazione si propone di esplicitare e valutare le
premesse teoriche della PNL, evidenziando il modello antropologico che ne consegue.
NOVIELLO MASSIMILIANO (Rel. OFM Cap.), Libertà fondamentale e libertà di scelta. Un confronto tra il pensiero di Josef Fuchs e di Dionigi Tettamanzi (pp. 61). Relatore: Donatella
Abignente. Difesa: 19.06.2002.
Gli aspetti complessi e contraddittori che caratterizzano la società di massa di questo
inizio millennio sono tanti e di varia natura.
Il consumismo, la globalizzazione, i condizionamenti dei mass media, l’ecologia,
l’aspetto economico mondiale segnato da una profonda sperequazione tra paesi ricchi e poveri, gli sviluppi scientifici e le tematiche legate alle scelte quotidiane delle persone, chiamano la teologia morale ad una sfida difficile, ma fondamentale. Tali e scottanti questioni invitano la singola coscienza non solo a prendere posizioni ideali ma ad impegnarsi con scelte
quotidiane coerenti ed incisive, nel dare una particolare direzione alla propria esistenza. Le
scelte però per essere davvero significative e sentite, per connotare nel profondo il carattere
morale del singolo, devono essere improntate ad una scelta di fondo, ad un indirizzo che sia
di guida e di criterio selettivo nell’agire quotidiano. Tale indirizzo é appunto l’opzione fondamentale, trattata dai due teologi Josef Fuchs e Dionigi Tettamanzi, con posizioni abbastanza diversificate, pur convergenti nelle intenzioni di fondo di aiutare a risolvere alcuni
problemi morali.
RIANNA RAFFAELE (Dioc. Nola), L’arte sacra e i musei ecclesiastici come strumenti di evangelizzazione (pp. 79). Relatore: Erasmo Napolitano. Difesa: 20.06.2002.
Fin dalle origini la Chiesa, per poter annunziare al mondo il messaggio che Cristo le ha
affidato, ha avuto bisogno dell’arte, proprio per la sua grande capacità di penetrare l’animo
umano. I beni culturali ecclesiastici assumono un ruolo quasi “sacramentale”, nel senso che
sono veicoli e strumenti di cui il Signore si serve per ordinare gli animi alle meraviglie della
grazia.
In questo lavoro, partendo dal concetto di cultura e di bene culturale (cap. I), si presenta il tema dei beni culturali come strumenti di evangelizzazione (cap. II) attraverso il culto, la catechesi, la morale e la pastorale del turismo. San Paolino di Nola, nelle sue opere artisticoteologiche, comunica che l’arte è il canale di trasmissione della fede e della salvezza.
Lo studio si sviluppa considerando il museo ecclesiastico come ponte tra passato e futuro (cap. III), evidenziandone i criteri per l’istituzione e l’allestimento, la tipologia del museo diffuso e la formazione degli operatori museali ecclesiastici.
Si presenta, infine, la normativa ecclesiastica e civile dei beni culturali in Italia (cap. IV).
SALATO NICOLA (Rel. OFM Cap.), Fenomenologia e teologia nel pensiero di Edith Stein (pp.
121). Relatore: Giuseppina De Simone. Difesa: 18.06.2002.
La cifra che contraddistingue la notevole ricchezza della riflessione di Edith Stein risulta essere la capacità di una profonda sintesi tra filosofia e teologia, sintesi di cui la cultura
contemporanea avverte l’esigenza e insieme la difficoltà.
Il lavoro muove dalla constatazione che la Stein fin dalle prime ricerche condotte secondo i criteri della scuola fenomenologica, sembra essere attenta ad una considerazione della
persona che abbracci anche l’esperienza religiosa. Il punto di partenza per Edith Stein non è
tanto il problema epistemologico del rapporto fenomenologia-teologia oppure ragione-fede
viste come due momenti da conciliare, quanto piuttosto l’uomo e la sua ricerca di verità.
Dopo la conversione la fede viene da lei concepita come metro di misura e integrazione
della filosofia; l’esperienza di Dio nella fede, pur essendo un evento soprannaturale alimenta
ed orienta la sua elaborazione filosofica, come appare evidente nelle due opere maggiori Essere finito e Essere Eterno e Scientia Crucis. Rimane tuttavia operante, anche in esse, il metodo fenomenologico, a singolare testimonianza di un possibile e fecondo incontro tra la ricerca filosofica e l’orizzonte di senso della fede, nella radicale tensione al vero che qualifica
l’essere della persona.
VANACORE MICHELE (Rel. OFM Cap.), La Creazione. Comunicare la fede in una cultura segnata dal paradigma evolutivo (pp. 81). Relatore: Saturnino Muratore. Difesa: 07.03.2002.
Il lavoro vuole collocarsi nell’orizzonte dell’attuale cultura segnata dal paradigma evolutivo e in essa dire la creazione. Recuperata la prospettiva scritturistica che dice inscindibile creazione e redenzione, è segnalato, sommariamente, lo sviluppo storico della dottrina.
Un ampio spazio è riservato alla mirabile sintesi di Tommaso che “ricategorizza” l’Aristotele
della Fisica e della Metafisica, proponendo il suo quadro metafisico-creazionsta. Tuttavia, se
Tommaso fa sintesi, l’epoca moderna è caratterizzata da un processo di differenziazionecontrapposizione delle diverse figure della razionalità. Relativamente al XX secolo si fa notare una progressiva ripresa del dialogo tra teologi della creazione e cultori delle scienze.
Anzi, è proprio nell’ambito della moderna cosmologia che viene formulato il “principio antopico” che reintroduce, dopo la parentesi moderna, la categoria di finalità nel discorso
scientifico. Per evitare, però, ogni riduzionismo la teologia deve integrare il “principio antropico” con il “principio cristologico”, accreditato dal sapere della fede. L’evento Cristo
consente di accennare alla drammatica esperienza del male e dirla in un contesto di fede
esplicita in Dio creatore e redentore dopo il recupero dell’«intellezione inversa» e della
«logica trivalente» che guidano alla formulazione del «teorema teologico relativo al problema del male».
VATTIATA ANTONINO (Dioc. Mileto-Nicotera-Tropea), Pio XII e le leggi e le persecuzioni
razziali in Italia: analisi di alcune tesi storiografiche recenti (pp. 90). Relatore: Sergio Tanzarella. Difesa: 18.06.2002.
Nel suo insieme il lavoro provvede ad analizzare le posizioni storiografiche relative a
Pio XII e alle leggi e persecuzioni razziali in Italia sullo sfondo dell’azione complessiva della
Chiesa.
La varietà di documenti e la particolarità di interpretazioni sono il punto forte dell’intero
scritto che non vuole adoperarsi a fare un’apologia sul pontificato pacelliano ma solo mettere a confronto le varie opinioni che emergono dai recenti studi fatti.
Nell’analizzare un particolare momento storico non ci si allontana da un vissuto ecclesiale che per le sue caratteristiche ancora oggi è discusso sotto i suoi variegati aspetti.
Pieno convincimento del lavoro è comunque il fatto che il tempo affermerà in maniera
più chiara ciò che ha sentito Pio XII circa la tragedia del popolo ebreo.
PUBBLICAZIONI 2001-2002
I. Pubblicazioni della Sezione
MOSSA V. (ed.), Guida dello Studente 2001/02, Napoli 2001, pp. 176.
ID. (ed.), Annuario 2001/02, Napoli 2001, pp. 96.
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DI GENNARO G. - PIZZUTI D. (a cura di), L’identità meridionale. Percorsi di riflessione sociologica (Pftim/Library 2).
II. Nelle Collane della Sezione
MANCA G. (ed.), La redenzione nella morte di Gesù. In dialogo con Franco Giulio
Brambilla (RdT/Library 6), San Paolo, Cinisello Balsamo 2001, pp. 324.
CASALEGNO A. (ed.), Tempo ed eternità. In dialogo con Ugo Vanni (RdT/Library
7), San Paolo, Cinisello Balsamo 2002, pp. 399.
BARRUFFO (ed.), Sui problemi del metodo in ecclesiologia. In dialogo con Severino
Dianich (RdT/Library 8), San Paolo, Cinisello Balsamo 2002 (in corso di
stampa).
III. Pubblicazioni dei Docenti
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morte di Gesù. In dialogo con Franco Giulio Brambilla, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001, 85-110.
ID. (ed), Tempo ed eternità. In dialogo con Ugo Vanni (RdT/Library 7), San Paolo,
Cinisello Balsamo 2002, pp. 399.
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«Papa Damaso, l’apollinarismo e il Denzinger-Hünermann», in Rassegna
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«La nostagía de Dios en un mundo sin memoria», in Manresa 74 (2002)
ID.,
109-124.
CALENDARIO ACCADEMICO
2002-2003
SETTEMBRE
1D
2 L Apertura iscrizioni – Ritiro statini
3M
4M
5 G – Termine riconsegna statini
6V
7 S
8D
9 L Esami – Sessione autunnale
10 M Esami
11 M Esami
12 G Esami
13 V Esami
14 S
15 D
16 L Esami
17 M Esami
18 M Esami
19 G S. Gennaro
20 V Esami
21 S
22 D
23 L Esami
24 M Esami
25 M Esami
26 G Esami
27 V Esami – Termine ord. delle iscrizioni
28 S
29 D
30 L
OTTOBRE
1 M Apertura Anno Accademico
2 M Lezione
3 G Lezione
4 V Lezione
5 S
6D
7 L Lezione
8 M Lezione
9 M Lezione
10 G Lezione
11 V Lezione
12 S
D
14 L Lezione
15 M Lezione
16 M Lezione
17 G Lezione
18 V Lezione
19 S
Sessione esami
Baccalaureato e Licenza
20 D
21 L Lezione
22 M Lezione
23 M Lezione
24 G Lezione
25 V Lezione – Termine iscrizioni con mora
26 S
27 D
28 L Lezione
29 M Lezione
30 M Lezione
31 G Lezione
DICEMBRE
NOVEMBRE
1 V Tutti i Santi
2 S Commemorazione Defunti
3D
4 L Lezione
5 M Lezione
6 M Lezione
7 G Lezione
8 V Lezione
9 S
10 D
11 L Lezione
12 M Lezione
13 M Lezione – CdS
14 G Lezione
15 V Lezione
16 S
17 D
18 L Lezione
19 M Lezione
20 M Lezione
21 G Lezione
22 V Lezione
23 S
24 D
25
26
27
28
29
30
L Lezione
M Lezione
M Lezione – CdF
G Lezione
V Lezione
S
1 D I di Avvento
2 L Lezione
3 M Lezione
4 M Lezione
5 G Lezione
6 V Lezione
7 S
8 D Immacolata
9 L Lezione – Ritiro statini
10 M Lezione
11 M Lezione
12 G Lezione
13 V Lezione
14 S
15 D III di Avvento
16 L Lezione
17 M Lezione Sessione esami
18 M Lezione Baccalaureato e Licenza
19 G Lezione
20 V Lezione – Termine riconsegna statini
21 S
22 D IV di Avvento
23 L
24 M
25 M Natale
26 G
27 V
28 S
29 D Sacra Famiglia
30 L
31 M
FEBBRAIO
GENNAIO
1 M Maria SS.ma Madre di Dio
2G
3V
4 S
5D
6 L Epifania
7 M Lezione
8 M Lezione
9 G Lezione
10 V Lezione
11 S
12 D
13 L Lezione – Apertura iscrizioni
14 M Lezione 2° semestre
15 M Lezione
16 G Lezione
17 V Lezione – Termine consegna schemi
Licenza per giugno
18 S
19 D E
L Esami – Sessione invernale
21 M Esami
22 M Esami
23 G Esami
24 V Esami
25 S
26 D
27 L Esami
28 M Esami
29 M Esami
30 G Esami
31 V Esami
1 S
2D
3 L Esami
4 M Esami
5 M Esami
6 G Esami
7 V Esami
8 S
Sessione esami
Baccalaureato e Licenza
9D
10 L
11 M
12 M
13 G
14 V Termine iscrizioni 2° semestre
15 S
16 D
17 L Lezione – Inizio 2°semestre
18 M Lezione
19 M Lezione
20 G Lezione
21 V Lezione
22 S
23 D
24 L Lezione
25 M Lezione
26 M Lezione
27 G Lezione
28 V Lezione – Termine iscrizioni con mora
– Termine consegna schemi
Bacc. scritto per giugno
MARZO
1 S
1 M Lezione
2 M Lezione
3 G Lezione
4 V Lezione
5 S
2D
3 L Lezione
4 M Lezione
5 M Lezione
6 G Lezione
7 V Lezione
8 S
6 D IV di Quaresima
9D
10 L Lezione
11 M Lezione
12 M Lezione Ceneri - CdS
13 G Lezione
14 V Lezione
15 S
16 D I di Quaresima
17 L Lezione
18 M Lezione
19 M Lezione
20 G Lezione
21 V Lezione
22 S
Sessione esami
Baccalaureato e Licenza
23 D II di Quaresima
24 L Lezione
25 M Lezione
26 M Lezione – CdF
27 G Lezione
28 V Lezione
29 S
30 D III di Quaresima
31 L Lezione
APRILE
7 L Lezione
8 M Lezione
9 M Lezione
10 G Lezione
11 V Lezione
12 S
D Palme
14 L
15 M
16 M
17 G
18 V
19 S
20 D Pasqua
21 L
22 M
23 M
24 G
25 V
26 S
Seminario interdisciplinare
27 D Dom. in Albis
28 L Lezione
29 M Lezione
30 M Lezione – Termine consegna elaborati
filosofia e teologia
GIUGNO
MAGGIO
1 G S. Giuseppe lavoratore
2V
3 S
4 D III di Pasqua
5 L Lezione – Ritiro statini
6 M Lezione
7 M Lezione – CdS
8 G Lezione
9 V Lezione
10 S
11 D IV di Pasqua
1 D Ascensione
2 L Esami – Sessione estiva
3 M Esami
4 M Esami
5 G Esami
6 V Esami
7 S
8 D Pentecoste
9 L Esami
10 M Esami
11 M Esami
12 G Esami
13 V Esami
14 S
12 L Lezione
13 M Lezione
Sessione esami
Baccalaureato e Licenza
14 M Lezione
15 D Trinità
15 G Lezione
16 V Lezione – Termine riconsegna statini
e domande esami finali
16 L Esami
17 S
Bacc. e Lic.
17 M Esami
Sessione esami
18 M Esami
18 D V di Pasqua
Baccalaureato e Licenza
19 G Esami
20 V Esami
19 L Lezione
21 S S. Luigi
20 M Lezione
21 M Lezione – CdF
22 D Corpus Domini
22 G Lezione
23 V Lezione
23 L
24 S
24 M
25 M
25 D VI di Pasqua
26 G
27 V
26 L Lezione
28 S
27 M Lezione
28 M Lezione
29 D SS. Pietro e Paolo
29 G Lezione
30 V Lezione
30 L
31 S
31 M
168
INDICE
Presentazione ................................................................................................. Pag. 3
Cenni storici ..................................................................................................
4
Parte Prima: L’Istituzione Accademica ....................................................
5
I. La Facoltà ...................................................................................................
II. La Sezione S. Luigi ...................................................................................
– Organico dei docenti ..........................................................................
– Informazioni .......................................................................................
– Nota sugli effetti civili dei titoli accademici ......................................
– Tasse accademiche .............................................................................
7
7
12
16
24
26
Parte Seconda: Gli Studi .............................................................................
27
QUINQUENNIO ISTITUZIONALE: NUOVO PIANO DI STUDI .......................................
29
1. Impostazione generale .........................................................................
1.1. Aree e corsi .................................................................................
1.2. I coordinatori ..............................................................................
1.3. Didattica ......................................................................................
1.4. Verifiche.......................................................................................
1.5. Norme di applicazione ...............................................................
2.1. Il biennio filosofico ..........................................................................
2.2. Il triennio teologico ..........................................................................
29
29
30
30
31
32
33
37
IL BIENNIO FILOSOFICO ....................................................................................
45
– Quadro dei corsi ................................................................................
– Descrizione dei singoli corsi ..............................................................
47
49
IL TRIENNIO TEOLOGICO ..................................................................................
65
– Quadro dei corsi ................................................................................
– Descrizione dei singoli corsi ..............................................................
67
69
I BIENNI PER LA LICENZA SPECIALIZZATA ............................................................
89
89
– Piano generale degli studi...................................................................
Biennio in teologia biblica .............................................................................
– Norme e indicazioni generali .............................................................
– Modelli di esame finale ......................................................................
– Quadro dei corsi ................................................................................
– Descrizione dei singoli corsi ..............................................................
92
92
93
94
95
Biennio in teologia dogmatica: indirizzo ecclesiologico ..................................
– Norme e indicazioni generali .............................................................
– Modelli di esame finale ......................................................................
– Quadro dei corsi ................................................................................
– Descrizione dei singoli corsi ..............................................................
105
105
105
107
108
Biennio in teologia della vita cristiana (morale e spiritualità) .......................
– Norme e indicazioni generali .............................................................
– Modelli di esame finale ......................................................................
– Quadro dei corsi ................................................................................
– Descrizione dei singoli corsi ..............................................................
113
113
114
118
119
IL DOTTORATO IN TEOLOGIA ............................................................................
– Modalità del terzo ciclo .....................................................................
– La tesi dottorale .................................................................................
– Il «fuori corso» ...................................................................................
126
126
127
127
ANNO PASTORALE ............................................................................................
128
Parte Terza: Appendice ..............................................................................
129
Statuti Generali della Facoltà ..................................................................
Statuti Particolari della Sezione San Luigi ..............................................
Normative Particolari ..............................................................................
Direttive e orientamenti riguardanti la didattica ..............................
Regolamento della partecipazione degli Studenti alla vita
e al governo della Comunità accademica ..........................................
Tesi difese nell’Anno Accademico 2001-2002 ........................................
– Tesi di Dottorato ...............................................................................
– Tesi di Licenza ....................................................................................
– Tesi di Baccalaureato .........................................................................
Pubblicazioni (2000-2001) ......................................................................
Pubblicazioni della Sezione ...............................................................
Nelle Collane della Sezione ...............................................................
Pubblicazioni dei Docenti .................................................................
Calendario Accademico 2001-2002 ........................................................
131
134
141
141
Indice .............................................................................................................
169
142
147
147
147
150
155
155
155
155
163
I SEMINARI INTERDISCIPLINARI
DELLA SEZIONE SAN LUIGI
1. SIMONE M. (ed.), Il Concilio venti anni dopo. 1. Le nuove categorie
dell’autocomprensione della Chiesa (saggi 23), Roma 1984.
2. CATTANEO E. (ed.), Il Concilio venti anni dopo. 2. L’ingresso della categoria «storia» (saggi 24), Roma 1985.
3. GALANTINO N. (ed.), Il Concilio venti anni dopo. 3. Il rapporto Chiesamondo (saggi 25), Roma 1986.
4. FERRARO S. (ed.), Morale e coscienza storica. In dialogo con Josef Fuchs
(saggi 26), Roma 1988.
5. FRANCO E. (ed.), La teologia biblica. Natura e prospettive. In dialogo con
Giuseppe Segalla (saggi 27), Roma 1989.
6. MURATORE S. (ed.), Teologia e filosofia. Alla ricerca di un nuovo rapporto. In dialogo con Giovanni Ferretti (saggi 28), Roma 1990.
7. GIOIA M. (ed.), La teologia spirituale. Temi e problemi. In dialogo con
Charles-André Bernard (saggi 29), Roma 1991.
8. VANZAN P. (ed.), La teologia pastorale. Natura e statuto scientifico. In
dialogo con Mario Midali (saggi 30), Roma 1993.
9. GRECO C. (ed.), Cristologia e antropologia. In dialogo con Marcello Bordoni (saggi 31), Roma 1994.
10. LORIZIO G. (ed.), Morte e sopravvivenza. In dialogo con Xavier Tilliette
(saggi 32), Roma 1995.
11. ORAZZO A. (ed.), I Padri della Chiesa e la teologia. In dialogo con Basil
Studer (rdt library 1), Cinisello Balsamo 1995.
12. FARRUGIA M. (ed.), Universalità del Cristianesimo. In dialogo con Jacques Dupuis (rdt library 2), Cinisello Balsamo 1996.
13. GIRAUDO C. (ed.), Liturgia e spiritualità dell’Oriente cristiano. In dialogo
con Miguel Arranz (rdt library 3), Cinisello Balsamo 1997.
14. TANZARELLA S. (ed.), La personalità dello Spirito Santo. In dialogo con
Bernard Sesboüé (rdt library 4), Cinisello Balsamo 1998.
15. PIAZZA F.O. (ed.), Padre nostro... liberaci dal male (rdt library 5), Cinisello Balsamo 2000.
16. MANCA G. (ed.), La redenzione nella morte di Gesù. Soddisfazione vicaria o rappresentanza solidale? (rdt library 6), Cinisello Balsamo 2001.
17. CASALEGNO A. (ed.), Tempo ed eternità (rdt library 7), Cinisello Balsamo 2002.
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