Lunedì 20 Luglio 2015 € 2 * In Italia con “Marketing Evolution” € 10,90 in più; con “Capolavori Horror” € 8,90 in più; con “La Biblioteca del Mare” € 8,90 in più; con “Ora Legale” € 8,90 in più; con “Guida alla Salute” € 1,00 in più; con “La Biblioteca dei Ragazzi” € 7,90 in più; con “Guida Touring Club” € 8,90 in più; con “I Grandi Classici dell’umorismo” € 6,90 in più; con “Lezioni d’Amore” € 5,90 in più; con “L’Impresa” € 6,90 in più; con “Norme e Tributi” € 12,90 in più; con “Aspenia” € 9,90 in più; con “Il Codice Penale” € 10,00 in più; con “Separazione e Divorzio” € 14,90 in più; con “Esecuzioni Immobiliari” € 9,90 in più; con “Contratti e Mansioni” € 9,90 in più; con “Maternità e Paternità” € 9,90 in più; con “Durc On Line” € 9,90 in più; con “How To Spend It” € 2,00 in più; con “IL Maschile” € 0,50 in più. Nella Regione Campania, solo su richiesta e fino ad esaurimento copie, in abbinamento gratuito con Il Denaro a € 2,00. Nella Regione Umbria in abbinamento obbligatorio con Il Giornale dell’Umbria a € 1,10 QUESTIONI ITALIANE Crescita e riforme non vanno in vacanza di Guido Gentili C he l’Italia (per ora, perché il terreno euro-greco resterà comunque molto scivoloso) non debba mettere in conto un impatto negativo diretto sul suo debordante debito pubblico e sui costi del suo finanziamento – in discesa significativa nei primi mesi dell’anno - è una buona notizia. Grexit avrebbe sconvolto l’estate finanziaria e avrebbe aperto le porte a un autunno di fuoco, proprio nel momento in cui il governo approva la legge di Stabilità per il 2016 e la sottopone (entro il 15 ottobre) al giudizio della Commissione europea. Tuttavia non è tempo di rilassamenti. Ed avrebbe - al contrario - un senso lavorare per evitare di infilarsi nel solito imbuto che tra la metà di settembre e metà ottobre, in un crescendo di ipotesi e indiscrezioni, sfocia in un abborracciato testo legislativo “last minute” inviato al Parlamento e a Bruxelles intorno alla mezzanotte dell’ultimo giorno utile. Con evidenti costi anche reputazionali. L’Ufficio parlamentare di bilancio, nuova autorità indipendente che ha il compito di validare il quadro programmatico del governo, ha suggerito di anticipare al 5 ottobre la presentazione della Legge di stabilità. In Germania, ad esempio, già a fine giugno il governo inizia a elaborare il disegno di legge di bilancio che viene poi presentato ai due rami del Parlamento entro metà agosto. Si gioca insomma d’anticipo e non si aspetta, meno che mai nella confusione, il fischio finale. Ma non è solo questione di calendario. Il caso-Grecia, in queste ultime settimane, ha messo inevitabilmente in ombra le “emergenze” italiane. Che però non sono cambiate e aspettano risposte operative nei tempi più rapidi possibili. Dalla riforma della Pa al completamento della delega fiscale, dalla spending review alle privatizzazioni e da qui al riassetto istituzionale del Paese, le tappe sulla strada del cambiamento promesso, ma attuato solo in parte, sono ancora molte. Al pari delle incognite. Continua u pagina 10 IN EDICOLA DOMANI CON OVIDIO LA SECONDA «LEZIONE D’AMORE» In abbinamento al Sole 24 Ore A 5,90 € più il quotidiano Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art.1, c. 1, DCB Milano Anno 151˚ Numero 198 LAVORO & CARRIERE CON «IL SOLE» Dagli allievi direttori ai capireparto 5.600 posti nella grande distribuzione IN EDICOLA «NORME & TRIBUTI MESE»: FOCUS SU FISCO, BILANCI E SOCIETÀ Nariello e Riselli u pagina 11 u pagina 19 Le nuove elaborazioni del Sole 24 Ore sulla qualità degli atenei statali e non statali La classifica delle università: vincono Verona e la Bocconi Sul podio Trento, Politecnico di Milano, Luiss e San Raffaele pL’università di Verona con- I migliori quista il primo posto tra le università statali mentre la Bocconi di Milano vince tra le non statali nelle “classifiche della qualità” universitariacheIlSole24Orerealizza ogni anno. ATENEI STATALI 1 Verona 1 Milano Bocconi 86 Trento 2 83 3 79 Milano Politecnico 3 Milano San Raffaele 81 3 di Daniele Checchi 78 Bologna 4 Bolzano 68 81 A 4 Padova 5 Roma Campus Biomedico 76 56 Fonte: elaborazioni Il Sole 24 Ore LE ALTRE GRADUATORIE SU INTERNET Stage e tirocini: nell’ateneo di Brescia il tasso più elevato Tutti gli indicatori e il tool per creare top-ten personalizzate u pagina 5 www.ilsole24ore.com/classificheuniversita Vent’anni di spesa delle famiglie: nell’alimentare meno carne e grassi, più pesce e frutta Consumi, la casa pigliatutto Oggi l’abitazione pesa quasi la metà del budget: era un terzo nel ’94 pCasa pigliatutto nella spesa Su 1.300 intervistati nel mondo, l’80% farà nuove assunzioni nei prossimi tre anni degli italiani. Oggi utenze, affitti e IMPRESE. I DATI CERVED Nei bilanci 2014 torna la redditività Nettiu pagina 13 IMPRESA& TERRITORI l lavoro Roma Luiss Il verdetto dei Ceo: la ripresa è possibile pI leader delle aziende europee, statunitensi e asiatiche sono ottimisti: nei prossimi tre anni l’economia globale aggancerà la ripresa. E l’80% di loro è pronto a festeggiarla con nuove assunzioni: Chief financial officer e Chief STILI& TENDENZE innovation officer le figure più richieste. Lo rivela uno studio globale condotto da Kpmg fra 1.300 Ceo delle 10 principali economie al modno, che Il Sole 24 Ore di oggi presenta in anteprima. Cappellini u pagina 13 89% I manager italiani che credono nella ripresa in Italia NORME& TRIBUTI EXPORT LUSSO Le chance in Iran da cogliere subito Bally punta in 5 anni L’«utilità» salva Il bonus da 80 euro a quota un miliardo le sponsorizzazioni al riepilogo nel 770 Le sanzioni all’Iran non verranno tolte prima di 6-12 mesi. Molto però si può già vendere a questo Paese, pur nel pieno rispetto dell’embargo: bastano solo alcune accortezze sul fronte dei pagamenti e su quello della denominazione dei beni esportati. E dalla moda all’arredamento, i marchi italiani preparano lo sbarco. Il marchio svizzero del lusso Bally punta a raddoppiare i ricavi in cinque anni. u pagina 15 Prezzi di vendita all’estero: Albania €2, Austria €2, Francia €2, Germania €2, Monaco P. €2, Slovenia €2, Svizzera Sfr 3,20 FISCO FISCO u pagina 16 Le condizioni per dedurre le spese per la sponsorizzazione del marchio aziendale continuano ad essere al centro di numerosi interventi della Cassazione. In attesa che alle problematiche interpretative possa essere data una soluzione normativa, la Corte ha fornito diverse indicazioni sul trattamento di questi costi: il nesso territoriale e la capacità di influenzare i clienti giustificano la deducibilità. Tutta la storia del bonus Irpef da 80 euro, dall’erogazione mensile al recupero in sede di conguaglio deve essere analiticamente tracciata nel 770 semplificato in scadenza il prossimo 31 luglio. Al credito previsto dal comma 1-bis dell’articolo 13 del Tuir, introdotto dal Dl 66/2014 sono dedicate le principali modifiche apportate alla dichiarazione del sostituto d’imposta. u pagina 19 u pagina 21 Pagamenti rallentati dal Patto di stabilità Debiti Pa, le imprese sono in attesa di altri quattro miliardi pUn miliardo di euro già pronto nelle casse degli enti locali ma fermato dal Patto di stabilità. Più altri tre miliardi in arrivo per Comuni, Province e Regioni destinati ai debiti arretrati. Questa è la fotografia oggi dell’operazione sblocca debiti, varata oltre due anni fa. In questi giorni però cominciano ad arriva- re alle imprese i primi pagamenti sbloccati grazie al «Patto di stabilità incentivato» tra Regioni ed enti locali: 725 milioni in tutto, a fronte di richieste che, appunto, sfiorano il miliardo fermo nelle casse di Comuni e Province. Altri 2,8 miliardi arriveranno dal decreto enti locali. Uvau pagina 8 L’Esperto risponde 20 luglio 2015 — Riservato ai lettori dell’Esperto risponde e agli abbonati del Sole 24 Ore 88 Misurare per decidere Bussi u pagina 7 Le risposte sul bonus neo-assunti #15 ATENEI NON STATALI L’ANALISI manutenzione pesano il 44% del budget non alimentare contro il 31% del 1994. Scendono i consumi di carne e aumentano quelli di frutta, pesce e verdura. EBOOK IN REGALO Il meglio dei quesiti dell’Esperto risponde 2 Continua u pagina 5 FISCO&DIRITTI RISPARMIO&FAMIGLIA E BOOK www.espertorisponde.ilsole24ore.com Trovatiu pagina 2 e 3 ncora una volta è la società civile (talvolta nella forma di associazioni o fondazioni private) a esprimere una domanda di conoscenza sulla qualità delle istituzioni formative. A moltissimi genitori sarà sicuramente capitato di domandarsi se la scuola A sia meglio della scuola B, e molti genitori si saranno posti l’interrogativo se l’università C sia davvero migliore dell’università D, al punto da giustificare le spese di trasferimento fuori sede dei propri figli. L’esperto risponde gli sgravi FISCO&DIRITTI per i neoassunti Fornitori Pa al vincolo dello split payment Nell’allegato u pagine 2-3 RISPARMIO&FAMIGLIA Volata finale per vacanze low cost Nell’allegato u pagine 4-5 Le statistiche sugli incidenti città per città Luglio il mese peggiore per la sicurezza stradale pÈluglioilmesepeggioreperchi L’Infodata del Lunedì viaggia sulle strade. Gli incidenti stradali si concentrano proprio in questo periodo, con un incremento dei veicoli coinvolti già evidente nel mese di giugno. A tracciare i contorni dell'«incidente-tipo» sono i dati Istat riferiti al 2013, anno in cui le autorità di Polizia e i carabinieri hanno verbalizzato ben 181.227 incidenti stradali con lesioni a persone. Elaborando le statistiche 2013 nell’Infodata del Lunedì, emerge la classifica delle città dove si concentra la maggiore densità di veicoli coinvolti in sinistri (ogni 10mila veicoli registrati ). Sul podio si posizionano Genova, Rimini e Milano. Sono, invece, Medio Campidano, Agrigento e Cosenza le città con la minore incidenza. Finiziou pagina 8 il semestre peggiore Numero di veicoli coinvolti in incidenti stradali ogni mese 24mila 28mila 32mila luglio 33.291 giugno 32.580 maggio 30.463 settembre 30.328 ottobre 29.089 novembre 27.499 Elaborazioni Il Sole 24 Ore su dati Istat Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 2 Università Le performance A spingere i migliori è la regolarità degli studenti e i rapporti con le aziende LE CLASSIFICHE DEL «SOLE 24 ORE» UNIVERSITÀ,PRIMATO A Le graduatorie CLASSIFICA GENERALE CLASSIFICA DIDATTICA CLASSIFICA RICERCA Punteggio complessivo basato per il 50% sulla didattica e per il 50% sulla ricerca Punteggio calcolato attribuendo lo stesso peso a tutti i 9 indicatori Punteggio calcolato attribuendo lo stesso peso a tutti i 3 indicatori Tra le statali Bologna nel gruppo di testa con Trento e Politecnico Gianni Trovati pChi è in cerca di un corso di ATENEI STATALI 1 Verona 2 Trento 3 Milano Politecnico Bologna 5 Padova 6 Milano Bicocca Siena Marche Politecnica 9 Venezia Ca Foscari 10 Pavia 11 Torino Politecnico Macerata 13 Piemonte Orientale 14 Ferrara 15 Milano 16 Firenze 17 Udine 18 Siena Stranieri Viterbo Tuscia 20 Venezia Iuav 21 Modena e Reggio Emilia 22 Brescia 23 Roma Foro Italico 24 Pisa 25 Torino 26 Salerno Insubria 28 Roma La Sapienza 28 Genova 30 Trieste 31 Bergamo 32 Teramo Napoli Orientale 34 Chieti-Pescara 35 Parma Roma Tre Perugia 38 Foggia 39 Roma Tor Vergata 39 Messina 41 Benevento 42 Reggio C. Mediterranea Potenza Catanzaro 45 Camerino 46 Cassino 47 Perugia Stranieri 47 Sassari Lecce Bari Politecnico 51 Urbino Molise 53 L’Aquila 54 Calabria Arcavacata di R. 55 Palermo Catania 57 Napoli Federico II 58 Napoli II Università 59 Cagliari 60 Bari 61 Napoli Parthenope ATENEI STATALI 88 83 81 81 76 75 75 75 74 73 72 72 70 69 68 65 62 61 61 60 59 58 57 56 55 54 54 52 52 51 49 48 48 47 46 46 46 45 42 42 40 38 38 38 37 36 35 35 35 35 34 34 32 31 29 29 28 27 26 22 11 ATENEI NON STATALI 1 Milano Bocconi 2 Roma Luiss 3 Milano San Raffaele 4 Bolzano 5 Roma Campus biomed. Castellanza Liuc 7 Milano Cattolica 8 Aosta 9 Milano Iulm 10 Napoli Suor Orsola Roma Lumsa 12 Roma Unint 13 Bari Jean Monnet 14 Roma Europea 15 Enna Kore 1 Milano Politecnico 2 Verona 3 Pavia 4 Bologna 5 Trento 6 Torino Politecnico Venezia Iuav 8 Ferrara 9 Siena Modena e Reggio E. Siena Stranieri 12 Brescia Padova Perugia Stranieri 15 Marche Politecnica 16 Milano Bicocca 17 Milano 18 Venezia Ca Foscari 19 Camerino Insubria Macerata Trieste 23 Udine 24 Piemonte Orientale 25 Genova Roma Foro Italico Teramo Torino 29 Parma Roma La Sapienza 31 Firenze 32 Pisa 33 Bergamo Urbino 35 L’Aquila 36 Cassino 37 Perugia 38 Viterbo Tuscia 39 Molise Roma Tor Vergata 41 Roma Tre 42 Sassari 43 Reggio C. Mediterranea 44 Lecce 45 Chieti-Pescara Messina Potenza 48 Palermo 49 Salerno 50 Bari Bari Politecnico Cagliari Foggia 54 Napoli II Università 55 Napoli Orientale 56 Napoli Federico II 57 Calabria Arcavacata di R. 58 Benevento 58 Catania 60 Napoli Parthenope 61 Catanzaro ATENEI STATALI 82 77 76 75 74 72 72 71 70 70 70 67 67 67 66 65 64 63 61 61 61 61 60 59 58 58 58 58 57 57 56 55 52 52 51 49 48 46 45 45 44 43 42 41 40 40 40 39 38 36 36 36 36 34 33 31 28 27 27 18 18 ATENEI NON STATALI 86 79 78 68 56 56 55 52 43 38 38 35 30 26 24 1 Milano Bocconi 2 Bolzano 3 Aosta Roma Luiss 5 Castellanza Liuc 6 Milano San Raffaele 7 Milano Cattolica 8 Roma Campus Biomed. 9 Milano Iulm 10 Bari Jean Monnet 11 Roma Europea Roma Lumsa 13 Roma Unint 14 Enna Kore 15 Napoli Suor Orsola 1 Verona 2 Trento 3 Bologna 4 Milano Bicocca 5 Padova 6 Marche Politecnica Venezia Ca Foscari 8 Macerata 9 Milano Politecnico 10 Piemonte Orientale Siena 12 Viterbo Tuscia 13 Firenze Milano 15 Torino Politecnico 16 Salerno 17 Pavia 18 Ferrara 19 Udine 20 Napoli Orientale 21 Catanzaro 22 Pisa 23 Roma Foro Italico 24 Chieti-Pescara 25 Benevento Foggia Siena Stranieri 28 Torino 29 Brescia 30 Insubria Modena e Reggio E. Roma Tre Venezia Iuav 34 Bergamo Roma La Sapienza 36 Genova 37 Messina Perugia 39 Trieste 40 Roma Tor Vergata Teramo 42 Potenza 43 Calabria Arcavacata di R. Parma Reggio C. Mediterranea 46 Bari Politecnico 47 Catania 48 Lecce 49 Sassari 50 Napoli Federico II 51 Molise 51 Cassino 53 Napoli II Università 54 Palermo 55 Urbino 56 Cagliari 57 Camerino 58 L'Aquila 59 Bari 60 Napoli Parthenope Perugia Stranieri 99 92 87 86 85 84 84 82 81 80 80 76 73 73 72 71 69 67 64 62 59 57 55 54 53 53 53 51 49 48 48 48 48 47 47 45 43 43 41 38 38 37 35 35 35 33 31 29 27 26 23 23 20 19 16 15 14 12 8 4 4 ATENEI NON STATALI 83 68 67 67 63 61 56 52 48 45 40 40 35 22 7 1 Milano San Raffaele 2 Roma Luiss 3 Milano Bocconi 4 Napoli Suor Orsola 5 Bolzano 6 Roma Campus Biomed. 7 Milano Cattolica 8 Castellanza Liuc 9 Milano Iulm 10 Aosta 11 Roma Lumsa Roma Unint 13 Enna Kore 14 Bari Jean Monnet 15 Roma Europea Questione meridionale Cresce la distanza fra Nord e Sud anche nell’efficienza delle strutture 95 91 89 69 68 60 53 48 38 37 35 35 27 15 13 laurea ad alto tasso di esperienze lavorative, sotto forma di stage e tirocini, può guardare prima di tutto a Brescia, all’università del Piemonte orientale o a Verona; chi punta invece sulla dimensione internazionale, e vuole quindi un ateneo attento alla possibilità di fare all’estero un pezzo di strada accademica, farà bene a rivolgere l’attenzione allo Iuav di Venezia o a Trento, mentre chi pensa già al dopo ed è alla caccia di un contesto caratterizzato da dottorati di alto livello e da una produzione scientifica competitiva non dovrebbe trascurare Padova, il Politecnico di Torino e soprattutto Verona. E proprio un balzo in avanti dell’Università di Verona fra gli atenei statali, e della Bocconi fra i non statali, caratterizza la nuova edizione delle “classifiche della qualità” universitaria che Il Sole 24 Ore realizza ogni anno grazie alle informazioni messe a disposizione dalle banche dati di ministero dell’Università e Anvur. Dati che, nonostante gli aggiornamenti generalizzati, mostrano una certa stabilità nelle performance dei singoli atenei, e sembrano indicare una polarizzazione crescente fra le università che riescono a garantire risultati di eccellenza e quelle che invece faticano, sia per problemi propri sia per le caratteristiche del contesto in cui operano. È be- ne sottolineare da subito, però, che se le graduatorie generali sintetizzano la condizione complessiva degli atenei, sono i singoli indicatori a mostrare con puntualità i risultati ottenuti dalle strutture nei diversi campi, compreso il giudizio degli studenti che invece fatica a entrare nei modelli ufficiali per l’attribuzione dei finanziamenti «meritocratici». Ognuno, insomma, può effettuare una valutazione “personalizzata”, guardando ciò che più gli interessa di ogni università: proprio per questo, all’interno dello speciale dedicato alle classifiche sul sito internet del nostro giornale (www.ilsole24ore.com/classificheuniversita) è possibile attribuire pesi diversi a ciascun indicatore, così da costruire una graduatoria personalizzata. Partendo dai risultati complessivi, la prima novità che si incontra rispetto all’edizione pubblicata dodici mesi fa nasce dal fatto che entrambe le graduatorie, quella dedicata agli atenei statali e quella che si concentra sui non statali, sono guidate da due primatisti solitari. Nel primo gruppo, ovviamente più numeroso, il gradino più alto è occupato dall’università di Verona, che l’anno scorso lo condivideva con quella di Trento oggi seconda. Ora è il terzo posto a essere diviso fra due atenei, perché l’Alma Mater di Bologna raggiunge sull’ultimo scalino del podio il Poli- tecnico di Milano. A spingere Verona, oltre ovviamente al livello generalmente alto ottenuto dall’ateneo in tutti gli indicatori (condizione indispensabile per occupare i primi posti in graduatoria) ci sono due fattori in particolare: il numero di crediti formativi che gli studenti riescono a ottenere nelle attività di stage e tirocini presso le aziende, che rappresentano un fattore di sviluppo molto importante per le università in questa fase, e un tasso di occupazione degli ex studenti a un anno dal titolo fra i più alti in Italia: difficile non vedere un collegamento fra questi due elementi. Passando agli atenei non statali, Bocconi e Luiss scalzano dalla vetta il San Raffaele. A far primeggiare l’ateneo milanese è un’eccellenza quasi generalizzata, dall’attrattività nei confronti degli studenti di altre regioni alla struttura docente, accanto a un bassissimo tasso di dispersione (93 studenti ogni 100 confermano la propria scelta al secondo anno) e alle molte esperienze internazionali realizzate dagli studenti. Ma dal momento che tutto si può migliorare, va segnalato che sul versante dei crediti riconosciuti a stage e tirocini c’è chi fa meglio, e lo stesso avviene per quel che riguarda le borse di studio. Per la Bocconi, come accade anche per Cattolica, Luiss e un gruppo ormai largamente minoritario di atenei statali, non è sta- to inoltre possibile mettere a confronto il tasso di occupazione a un anno dal titolo, dal momento che queste università non hanno ancora aderito al consorzio AlmaLaurea che rappresenta ormai l’unica fonte che raccoglie i dati in modo omogeneo e confrontabile a livello nazionale. Nel caso della Luiss, i numeri più brillanti riguardano la “puntualità” e il successo agli esami degli studenti, che in più di metà dei casi arrivano da fuori Lazio, e la capacità di mettere in campo dottorati di livello e di ottenere finanziamenti esterni per i progetti di ricerca. Primatisti a parte, è da sottolineare che i ranking di quest’anno confermano i buoni risultati delle università ormai abituate alle zone alte delle classifiche, come accade per esempio a Bologna e Padova fra le statali e a Luiss e San Raffaele fra le non statali. E altre conferme arrivano purtroppo sul fatto che cresce d’intensità la “questione accademica meridionale”, evidenziata dalle posizioni di coda occupate integralmente da atenei del Sud, che spesso registrano parecchi peggioramenti anche nei singoli indicatori. Se la classifica generale offre un quadro sintetico, inevitabilmente influenzato dalle scelte su modalità di calcolo e pesatura dei diversi fenomeni nell’indice finale (per tutto questo si rimanda alla nota metodologica pub- blicata in pagina), sono i singoli indicatori a offrire i dati più puntuali, che consentono una doppia lettura. Oltre al valore assoluto e al livello raggiunto rispetto agli altri atenei, che interessa da vicino studenti e famiglie che vogliono individuare punti di forza e di debolezza delle università (e dei singoli corsi di laurea grazie ai dossier di documentazione che saranno messi a disposizione nello Speciale università sul sito internet), docenti e amministratori degli atenei faranno bene a concentrarsi anche sull’evoluzione dei risultati conseguiti in ognuno dei parametri rispetto allo scorso anno. Per fare un esempio banale, è inevitabile che le università milanesi abbiano risultati migliori in termini di tassi occupazionali o di attrattività rispetto a quelle calabresi o campane, perché questo dipende da fattori legati al contesto socio-economico e al tessuto imprenditoriale dei diversi territori. Le graduatorie parziali, e il confronto puntuale con l’anno scorso disponibile nello speciale online per ogni indicatore, consentono però di capire come ogni università si stia muovendo rispetto all’anno scorso e rispetto alle sue “concorrenti” più dirette per vicinanza geografica, dimensionale o di impostazione dell’offerta formativa. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Così il passaggio dagli indicatori alle graduatorie Percentuale di immatricolati da fuori regione Numero medio di docenti di ruolo nelle materie di base e caratterizzanti per corso di studio Percentuale di crediti ottenuti in stage sul totale Percentuale di crediti ottenuti all'estero sul totale GLI INDICATORI ATENEI STATALI ATENEI STATALI ATENEI STATALI ATENEI STATALI Le migliori 15 Le migliori 15 1 Milano Politecnico Le migliori 15 1 Brescia In ognuno dei dodici indicatori, i risultati ottenuti dagli atenei sono stati messi in classifica attribuendo a ogni università un punteggio misurato in base al risultato ottenuto. Alla performance migliore sono stati attribuiti 100 punti, alla peggiore zero punti mentre il punteggio delle posizioni intermedie è proporzionale al risultato. DIDATTICA E RICERCA Dai punteggi dei singoli indicatori sono state ricavate due classifiche parziali: la prima, dedicata alla didattica, utilizza i primi nove indicatori mentre la seconda, sulla ricerca, è il frutto degli ultimi tre. Il punteggio attribuito a ogni ateneo in queste due classifiche è dato dalla somma dei punteggi ottenuti nei singoli indicatori, diviso per il numero di indicatori a cui l'ateneo partecipa: in genere, quindi, nella didattica la somma dei punteggi è stata divisa per 9, ma quando un dato è mancante la divisione è per otto e quando i dati mancanti sono due la divisione è per sette e così via. Nella classifica relativa alla ricerca le somme dei punteggisono sempre divise per tre. LA CLASSIFICA GENERALE La graduatoria generale è stata realizzata calcolando la media dei punteggi ottenuti da ogni ateneo nelle due classifiche parziali relative a didattica e ricerca.Le due «missioni», quindi, pesano ciascuna per il 50% sul punteggio complessivo ottenuto dall'ateneo nella classifica generale. ATTRATTIVITÀ 1 Trento 2 Urbino 3 Torino Politecnico 4 Ferrara 5 Chieti-Pescara 6 Siena 7 Molise 8 Bologna 9 L'Aquila 10 Siena Stranieri 11 Camerino 12 Parma 13 Perugia Stranieri 14 Trieste 15 Milano Politecnico SOSTENIBILITÀ 57,71 52,93 50,70 48,08 45,76 45,08 44,83 42,01 41,29 41,16 39,65 38,97 37,96 37,63 33,91 Le peggiori 15 47 Benevento 48 Catanzaro 49 Salerno 50 Foggia 51 Napoli Federico II 52 Bergamo 53 Bari Politecnico 54 Napoli II Università 55 Calabria Arcavacata di Rende 56 Napoli Parthenope 57 Sassari 58 Lecce 59 Cagliari 60 Palermo 61 Catania 5,35 4,84 4,61 4,32 3,69 3,59 3,18 3,07 2,36 2,23 2,18 1,49 0,47 0,33 0,26 2 3 4 5 6 19,54 Roma La Sapienza 15,62 Milano 15,58 Napoli Federico II 14,89 Napoli II Università 14,66 Messina 14,57 7 Reggio Calabria Mediterranea 8 Bari Politecnico 9 Torino Politecnico 10 Venezia Iuav 11 Teramo 12 Torino 13 Milano Bicocca 14 Sassari 15 Catania 10,07 Modena e Reggio E. 10,06 Bergamo 9,87 Trieste 9,86 Macerata 9,75 Trento 9,73 Udine 9,52 Urbino 9,46 Potenza 8,85 Benevento 8,81 Siena Stranieri 8,75 Molise 8,70 Perugia Stranieri 7,67 L'Aquila 7,65 Catanzaro 7,28 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 Le migliori 3 Le migliori 3 1 Milano Bocconi 2 Milano Cattolica 3 Roma Campus Biomedico Le peggiori 3 14 Roma Lumsa 15 Napoli Suor Orsola 16 Roma Unint Le peggiori 3 14 Bari Jean Monnet 15 Napoli Suor Orsola 16 Enna Kore 4,93 3,25 0,95 Fonte: Anagrafe nazionale studenti Anno 2014/15. È considerato «fuori regione» l'immatricolato proveniente da una regione diversa da quella in cui ha sede il corso 13,50 13,45 13,08 13,00 12,99 12,58 12,37 12,35 47 Viterbo Tuscia ATENEI NON STATALI 71,19 2 Milano San Raffaele 52,28 3 Roma Luiss 51,13 13,53 Le peggiori 15 ATENEI NON STATALI 1 Milano Bocconi STAGE Fonte: Miur (anno accademico 2014/2015) 14,18 14,13 11,50 5,56 5,31 4,17 2 Piemonte Orientale 3 Verona 4 L'Aquila 5 Cagliari 6 Modena e Reggio E. 7 Insubria 8 Molise 9 Bari 10 Marche Politecnica 11 Padova 12 Sassari 13 Siena 14 Ferrara 15 Pavia MOBILITÀ INTERNAZIONALE 11,79 11,30 8,66 8,39 7,48 7,36 7,23 7,05 6,80 6,75 6,49 6,49 6,35 6,28 6,28 Le peggiori 15 47 Bergamo Calabria Arcavacata 48 di Rende 49 Chieti-Pescara 50 Bari Politecnico 51 Lecce 52 Perugia Stranieri 53 Potenza 54 Napoli Orientale 55 Firenze 56 Roma Tor Vergata 57 Perugia 58 Roma Tre 59 Napoli II Università 60 Napoli Federico II 61 Napoli Parthenope Le migliori 15 1 Venezia Iuav 2 Perugia Stranieri 3 Trento 4 Sassari 5 Venezia Ca Foscari 6 Torino Politecnico 7 Macerata 8 Siena Stranieri 9 Udine 10 Trieste 11 Reggio Calabria Mediterranea 12 Bergamo 13 Pavia 14 Palermo 15 Torino Le peggiori 15 1,72 47 Pisa 1,65 48 Benevento 1,53 1,37 1,36 1,19 1,18 1,18 0,83 0,78 0,74 0,57 0,46 0,20 0,12 49 Bari 50 Roma Foro Italico 51 Molise 52 Napoli Federico II 53 Napoli II Università 54 Piemonte Orientale 55 Messina 56 Calabria Arcavacata di Rende Catania 57 58 Milano 59 Catanzaro 60 Napoli Parthenope 61 Foggia 4,69 4,14 3,17 2,89 2,77 2,77 2,05 1,96 1,77 1,74 1,67 1,67 1,66 1,62 1,62 0,54 0,45 0,45 0,43 0,43 0,42 0,42 0,40 0,31 0,28 0,28 0,22 0,17 0,09 0,03 ATENEI NON STATALI ATENEI NON STATALI Le migliori 3 1 Roma Campus 12,27 Biomedico 2 Milano San Raffaele 6,96 3 Bolzano 5,91 Le peggiori 3 14 Roma Unint 0,81 15 Milano Cattolica 0,66 16 Milano Iulm 0,04 Le migliori 3 1 Aosta 2 Castellanza Liuc 3 Milano Bocconi Le peggiori 3 14 Milano San Raffaele 15 Enna Kore 16 Roma Campus Biomedico Fonte: Anagrafe nazionale studenti Anno 2014 Fonte: Anagrafe nazionale studenti Anno 2014 11,11 5,96 5,56 0,53 0,31 0,15 d Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 3 (Dis)orientamento In media il 25% degli immatricolati cambia ateneo al secondo anno Percorsi lenti I piani di studio prevedono 60 crediti all’anno ma in media gli iscritti non superano i 35 Le pagelle ufficiali Negli indicatori utilizzati per i finanziamenti fatica a entrare la «voce» degli studenti O A VERONA E ALLA BOCCONI co di Milano - La Luiss avanza e si piazza al secondo posto fra le non statali ANNA GODEASSI IL DOSSIER Su Internet le classifiche «personalizzate» Sul sito del Sole 24 Ore è disponibile un dossier gratuito sulle «classifichedi qualità» che amplia il quadro di informazioni sulle caratteristiche specifiche di ogni ateneo. Prima di tutto,sono consultabili i risultati ottenuti da tutti gliatenei in ciascuno dei dodici indicatori. È possibile, poi, costruirsi una speciale classifica «personalizzata», cambiando i pesi dei singoli indicatori per indagare gli aspetti che gli utenti ritengono e ssere piùinteressanti in base alle esigenze. Per ogni parametro, inoltre, un«dossier di documentazione» offre libero accesso ai dati di base su cui sono stati costruiti indicatori e punteggi. www.ilsole24ore.com/classificheuniversita BORSE DI STUDIO DISPERSIONE EFFICACIA OCCUPAZIONE IL VOTO DEGLI STUDENTI QUALITÀ PRODUZIONE SCIENTIFICA COMPETIVITITÀ DELLA RICERCA QUALITÀ DEI DOTTORATI Percentuale di idonei che hanno ricevuto la borsa di studio Percentuale di immatricolati che si reiscrivono al secondo anno nello stesso ateneo Media pro capite dei crediti formativi ottenuti in un anno dagli iscritti attivi Giudizio dei laureandi sui corsi di studio Percentuale di studenti occupati (definizione Istat) a un anno dal titolo Giudizi ottenuti dai prodotti di ricerca nella valutazione Anvur Capacità di attrazione di risorse per progetti di ricerca Giudizi ottenuti dall'alta formazione nella valutazione Anvur ATENEI STATALI ATENEI STATALI ATENEI STATALI ATENEI STATALI ATENEI STATALI ATENEI STATALI ATENEI STATALI ATENEI STATALI Le migliori 15 Le migliori 13 Le migliori 15 1 Torino Politecnico 2 Milano Bicocca 2 Insubria 4 Roma Foro Italico 5 Verona 6 Modena e Reggio E. 6 Siena Stranieri 8 Trento 9 Parma 10 Udine 11 Piemonte Orientale 12 Venezia Ca Foscari 13 Trieste 14 Genova 15 Roma Tor Vergata Le peggiori 15 47 Benevento 48 Catania Le migliori 15 Le migliori 15 Le migliori 14 Le migliori 27 1 Bergamo Bologna Brescia Camerino Ferrara Firenze Foggia Genova Insubria L'Aquila Macerata Marche Politecnica Milano Milano Bicocca Milano Politecnico Modena e Reggio E. Parma Perugia Perugia Stranieri Pisa Potenza Siena Siena Stranieri Trento Trieste Udine Urbino Le peggiori 3 59 Calabria Arcavacata di Rende 60 Napoli Orientale 61 Palermo Le migliori 15 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 1 Venezia Iuav 2 Milano Politecnico 3 Perugia Stranieri Torino Venezia Ca Foscari 6 Bologna Roma Foro Italico 8 Macerata Siena Stranieri Torino Politecnico Trento 12 Firenze Pavia 14 Siena Verona Le peggiori 15 47 Potenza 48 Molise Benevento Perugia 51 Bari Catanzaro Roma Tor Vergata Teramo 55 Messina Sassari 57 Foggia 58 L'Aquila 38 33 30 88 84 83 83 83 82 82 81 81 81 81 80 80 78 78 59 Napoli Parthenope Reggio Calabria Mediterranea 61 Viterbo Tuscia 44,44 43,0 Padova 42,02 Milano Politecnico 41,10 Pavia 40,83 Roma Foro Italico 40,67 Siena Stranieri 40,32 Verona 38,84 Modena e Reggio E. 38,48 Milano 38,44 Insubria 38,38 Marche Politecnica 38,24 Ferrara 37,96 Milano Bicocca 37,52 Trento 37,51 1 Venezia Iuav 1 Piemonte Orientale 2 Bologna 2 Molise 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 Le peggiori 15 73 72 72 72 71 71 71 71 70 70 67 65 63 63 62 47 Bari 48 Lecce 49 Catanzaro 50 Bari Politecnico 51 Sassari 52 L'Aquila 53 Napoli Orientale 54 Napoli Federico II 55 Foggia 56 Salerno 57 Napoli Parthenope 58 Potenza 59 Benevento 60 Cagliari 61 Reggio Calabria Mediterranea 32,34 32,27 31,91 31,63 31,53 31,33 30,53 30,49 30,0 29,40 29,12 28,71 28,07 27,76 24,60 Viterbo Tuscia 4 Perugia Stranieri 5 Macerata 6 Camerino Modena e Reggio E. 8 Potenza 9 Cassino Siena 11 Trento 12 Calabria Arcavacata di Rende 13 Lecce 8,15 8,05 8,05 8,04 8,00 7,98 7,98 7,95 7,91 7,91 7,89 7,88 7,87 Le peggiori 17 45 Napoli Federico II Parma Roma Foro Italico Sassari Trieste 50 Torino 51 Genova 52 Bari Firenze 54 Napoli Orientale 55 Chieti-Pescara 56 Perugia 57 Roma La Sapienza 58 Catania 59 Bari Politecnico 60 Cagliari 61 Venezia Iuav 7,55 7,55 7,55 7,55 7,55 7,53 7,52 7,51 7,51 7,49 7,48 7,46 7,40 7,33 7,28 7,22 7,10 49 Bari 50 Sassari 51 Molise 52 Cassino 53 Messina 54 Salerno ATENEI NON STATALI ATENEI NON STATALI ATENEI NON STATALI ATENEI NON STATALI Le migliori 3 Le migliori 3 Le migliori 3 Le migliori 3 Le migliori 3 1 Bolzano 2 Aosta 3 Roma Unint Le peggiori 3 14 Roma Campus Biomedico 15 Roma Lumsa 16 Enna Kore Bolzano 3 Milano Cattolica 100 100 99 15 Enna Kore 16 Napoli Suor Orsola Fonte: Ufficio statistica Miur Roma Luiss 3 Bolzano 93 93 88 Le peggiori 3 Le peggiori 3 14 Bari Jean Monnet 1 Milano Bocconi 60 49 46 14 Aosta 15 Napoli Suor Orsola 16 Enna Kore Fonte: Anagrafe nazionale studenti (comportamento nel 2013/14 degli immatricolati nel 2012/13) 1 Milano San Raffaele 2 Milano Bocconi 3 Roma Luiss 53,04 49,87 49,08 Le peggiori 3 75 74 66 14 Bari Jean Monnet 15 Enna Kore 16 Napoli Suor Orsola 1 Bari Jean Monnet 2 Enna Kore 3 Aosta 8,91 8,78 8,62 Le peggiori 3 37,89 37,50 36,03 Fonte: Anagrafe nazionale studenti Anno 2014 14 Roma Unint 15 Milano Iulm 16 Bolzano 7,98 7,83 7,52 Fonte: AlmaLaurea - Rilevazione sui laureandi 2014 56,52 55,66 55,26 54,89 54,64 54,13 53,35 53,30 52,71 51,01 50,42 Napoli II Università Chieti-Pescara Foggia Calabria Arcavacata 50,08 di Rende 59 Potenza 47,81 60 Catanzaro 46,22 61 Reggio Calabria 46,0 Mediterranea 55 56 57 58 ATENEI NON STATALI 1 Aosta 81,76 81,31 80,49 78,80 77,91 77,90 77,43 77,11 75,48 75,37 75,12 73,87 73,82 73,46 73,38 88,87 84,0 82,20 1 Verona 2 Padova 2 Trento 4 Piemonte Orientale 5 Milano Bicocca 6 Bologna Marche Politecnica Milano 9 Brescia 10 Roma Foro Italico Venezia Ca Foscari 12 Ferrara Venezia Iuav 14 Torino Foggia 1,26 1,25 1,24 1,23 1,20 1,14 1,14 1,14 1,13 1,12 1,12 1,11 1,11 1,10 1,10 Le peggiori 15 47 Lecce 48 Napoli Federico II Siena Stranieri 50 Camerino Cagliari 52 L'Aquila Urbino 54 Napoli Parthenope 55 Napoli II Università 56 Reggio Calabria Mediterranea 57 Palermo 58 Bari 59 Catania 60 Messina 61 Perugia Stranieri 0,89 0,88 0,88 0,86 0,86 0,85 0,85 0,84 0,83 0,82 0,80 0,76 0,74 0,62 0,47 2 Verona 4 Trento 5 Venezia Ca Foscari 6 Milano Politecnico 7 Milano Bicocca 8 Padova 9 Bologna 9 Viterbo Tuscia 11 Siena Stranieri 12 Siena 13 Napoli Orientale 14 Messina 15 Reggio Calabria Mediterranea 2,61 1,94 1,80 1,76 1,75 1,74 1,54 1,40 1,36 1,35 1,29 1,19 1,17 1,15 1,12 Le peggiori 15 47 Perugia 48 Cassino 49 Sassari 50 Napoli II Università Roma Foro Italico 52 Camerino 53 Roma Tor Vergata 54 L'Aquila Perugia Stranieri Urbino 57 Palermo 58 Bari Cagliari 60 Napoli Parthenope 61 Venezia Iuav 0,67 0,62 0,61 0,59 0,59 0,57 0,55 0,52 0,52 0,52 0,51 0,49 0,49 0,46 0,40 1 Torino Politecnico Verona 2 Firenze 4 Macerata 5 Siena 6 Viterbo Tuscia 6 Marche Politecnica 8 Piemonte Orientale 9 Ferrara 10 Trento 11 Bologna Udine 13 Milano Politecnico Pavia 15 Venezia Ca Foscari 3 Urbino 4 Reggio Calabria Mediterranea 0,80 5 Parma 0,78 0,77 0,75 0,75 0,72 0,72 0,62 0,56 0,54 0,47 0,43 0,41 0,35 6 Bergamo 7 Bari L'Aquila 9 Brescia Roma Tre 11 Napoli Federico II 12 Camerino 13 Cassino 14 Molise 15 Bari Politecnico 16 Napoli Parthenope 17 Perugia Stranieri ATENEI NON STATALI ATENEI NON STATALI Le migliori 3 Le migliori 3 Le migliori 3 1 Milano Bocconi 2 Milano San Raffaele 3 Bolzano 1,69 1,65 1,31 63,68 14 Castellanza Liuc 63,33 49,58 15 Bari Jean Monnet 16 Enna Kore 1 Milano San Raffaele 2 Roma Luiss 3 Napoli Suor Orsola 3,98 3,62 2,87 Le peggiori 3 0,85 0,66 0,62 Fonte: Rilevazione 2013 Anvur sulla qualità della ricerca - Vqr 2004-2010 14 Milano Iulm 15 Roma Europea 16 Bari Jean Monnet 1,45 1,45 1,41 1,40 1,37 1,34 1,33 1,28 1,26 1,25 1,18 1,18 1,17 1,17 1,15 Le peggiori 15 ATENEI NON STATALI Le peggiori 3 Fonte: AlmaLaurea (laureati 2013) 1 Macerata 2 Salerno 1 Roma Luiss 2 Milano San Raffaele 3 Milano Bocconi 0,79 2,57 2,19 1,16 Le peggiori 3 0,47 0,24 0,06 Fonte: Rilevazione 2013 Anvur sulla qualità della ricerca - Vqr 2004-2010 14 Enna Kore 15 Aosta 16 Roma Europea 0,24 0,18 0,0 Fonte: Rilevazione 2013 Anvur sulla qualità della ricerca - Vqr 2004-2010 4 Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 5 Università LE CLASSIFICHE DEL «SOLE 24 ORE» L’acceleratore Per AlmaLaurea un periodo in ufficio aumenta del 10% le chance occupazionali A Brescia il record degli stage Il 12% dei crediti formativi nascono in azienda. Secondo il Piemonte orientale Il livello di copertura per regione LA COPERTURA La percentuale di «idonei» che ha effettivamente ricevuto la borsa di studio Gianni Trovati pA Brescia 12 crediti for- mativi ogni 100 vengono maturati dagli studenti fuori dalle aule universitarie, nel corso di esperienze di stage e tirocinio svolte direttamente nel mondo del lavoro e regolate dai piani accademici dell’università. Tra Novara, Vercelli e Alessandria succede la stessa cosa per l’11,3% dei crediti che portano gli studenti alla laurea, mentre a Verona stage e tirocini pesano per l’8,7 per cento. Lo stesso fenomeno, invece, è praticamente assente alla IN CODA Tirocini quasi assenti negli atenei napoletani, a Roma Tre e a Tor Vergata A Foggia e alla Parthenope niente mobilità internazionale Parthenope di Napoli, dove riguarda un credito formativo ogni mille, alla Federico II, dove si ferma al 2 per mille dei crediti, oppure alla Seconda università di Napoli, dove ne abbraccia 5 ogni mille. Ma il problema non è solo napoletano. Da Roma Tre a Tor Vergata fino a Perugia, non sono pochi gli atenei che continuano a lasciare in secondo piano il rapporto fra università e imprese: e il tasso di occupazione, oltre al grado di efficacia della laurea per il tipo di lavoro svolto dopo essere usciti dall’università, ne risentono. Anche in questo indicatore, come accade nella maggior parte dei carotaggi che provano a indagare i vari fe- nomeni del mondo universitario, il divario che separa gli atenei del Nord da quelli del Centro-Sud è ampio, e spesso in crescita, anche se conosce qualche eccezione importante: a Firenze, per esempio, gli stage giocano un ruolo assolutamente marginale nel curriculum che porta alla laurea, mentre hanno un ruolo importante a Cagliari, Campobasso e Foggia. In generale, tuttavia, raccogliere una quota di crediti fra imprese e studi professionali appare la regola al Nord e l’eccezione al Centro-Sud. Il collegamento fra questa situazione e il diverso successo occupazionale incontrato dagli studenti è evidente, anche se più che a un rapporto deterministico di causa e conseguenza è bene pensare a una dinamica più complessa. Lo scarso peso che stage e tirocini hanno in alcuni atenei e in determinati contesti territoriali rappresenta infatti contemporaneamente il termometro e la febbre; misura, cioè, l’intensità del problema rappresentato dal rapporto difficile fra le imprese e alcune università (spesso accresciuto da una geografia imprenditoriale povera o concentrata su micro-aziende che difficilmente sentono il bisogno dell’università), e complica la vita post-universitaria alle prese con la ricerca di un’occupazione in un contesto che almeno per il momento rimane difficile. A dire che lo stage è un acceleratore di occupazione è l’esperienza comune, ma basta leggere l’ultimo rapporto AlmaLaurea per veder trasformare questa sensazione in numeri. Già a un anno dal Il primato. L’università di Brescia ha il più alto tasso di stage e tirocini I NUMERI 10% Il boost occupazionale Secondo le stime fornite da AlmaLaurea uno stage aumenta, nel medio periodo, del 10 per cento il successo occupazionale dei laureati mentre a un anno dal titolo il tasso di occupazione fra chi ha svolto uno stage è superiore di circa un punto e mezzo rispetto a quello registrato fra quanti hanno alle spalle un’esperienza esclusivamente accademica 20% L’sperienza all’estero Gli studenti che riescono a sommare un periodo di stage a esperienze internazionali, sempre secondo le stime di AlmaLaurea, riescono ad ampliare del 20% le prospettive di successo occupazionale dopo la laurea titolo - spiegano i ricercatori del Consorzio che abbraccia ormai quasi tutte le università italiane - a parità delle altre condizioni il tasso di occupazione fra chi ha svolto uno stage è superiore di circa un punto e mezzo rispetto a quello registrato fra quanti hanno alle spalle un’esperienza accademica tutta giocata in aula. Ma è nel medio periodo che la tendenza si consolida, al punto che secondo AlmaLaurea uno stage aumenta del 10% il successo occupazionale dei laureati. Un altro acceleratore di occupazione, rapporto AlmaLaurea alla mano, è rappresentato dalle esperienze internazionali durante gli studi. Anche questo fenomeno è indagato dagli indicatori della qualità universitaria che costruiscono le classifiche, con la solita impostazione sostanziale che si concentra solo sui fenomeni strutturati, cioè quelli che si traducono in crediti formativi. Dietro al primato dello Iuav di Venezia, e alle ovvie performance delle università per stranieri di Perugia e Siena (ci mancherebbe...), vanno segnalati i risultati di università generaliste come Trento e la veneziana Ca’ Foscari, e l’attenzione dedicata all’orizzonte internazionale da università di dimensioni medie come Bergamo e Sassari. A Bergamo, per esempio, i crediti ottenuti all’estero sono l’1,7% del totale, il doppio rispetto alla Sapienza di Roma e sei volte tanto lo scarsissimo 3 per mille registrato alla Statale di Milano. L’unione di stage ed esperienze internazionali, conclude AlmaLaurea, gonfia del 20% le prospettive di successo occupazionale: è il caso che gli studenti, e i professori, mettano la testa su questi dati. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Lazio 2012-13 2013-14 Liguria 2012-13 2013-14 Abruzzo CONTRASTO L’eccezione Solo la Basilicata garantisce l’aiuto a tutti gli studenti che rientrano nei parametri 2012-13 2013-14 Basilicata 2012-13 2013-14 Calabria 2012-13 2013-14 Campania 2012-13 2013-14 Emilia Romagna 2012-13 2013-14 Friuli Venezia Giulia 2012-13 2013-14 67,0 70,4 100,0 100,0 57,2 42,1 27,4 52,8 100,0 100,0 98,2 99,4 Lombardia 2012-13 2013-14 Marche 2012-13 2013-14 Molise 2012-13 2013-14 Piemonte 2012-13 2013-14 Prov. Bolzano 2012-13 2013-14 Prov. Trento 2012-13 2013-14 Puglia 2012-13 2013-14 94,1 73,3 Sardegna 2012-13 2013-14 64,4 56,0 87,0 91,2 Sicilia 2012-13 2013-14 76,9 32,3 96,5 98,1 Toscana 2012-13 2013-14 100,0 100,0 84,1 64,4 Umbria 2012-13 2013-14 100,0 100,0 60,9 55,1 Valle d’Aosta 2012-13 2013-14 100,0 100,0 100,0 100,0 Veneto 2012-13 2013-14 100,0 100,0 100,0 100,0 ITALIA 2012-13 2013-14 80,3 74,9 77,1 77,0 100,0 100,0 Aiuti. In Sicilia borsa negata a 7 «idonei» su 10 Al Sud lo studio non è un «diritto» pIl diritto allo studio si fer- ma dove c’è più bisogno di lui, cioè nelle aree più povere del Paese. Questa sintesi brutale emerge chiara dai numeri, a partire dalla voce più immediata: quella delle borse di studio. I parametri per ottenere la borsa sono gli stessi in tutta Italia, ma non sono uguali i soldi che le Regioni mettono per tradurre in pratica questa tutela: dove i problemi del bilancio regionale sono più gravi, l’attuazione del diritto allo studio diventa rarefatta, perché la politica agisce diffusamente di forbice anche per evitare tagli a voci meno strategiche ma evidentemente considerate più sensibili sul piano elettorale. A molti studenti, soprattutto al Sud, continua quindi a capitare il paradosso di ottenere l’«idoneità» alla borsa, ma non i soldi: il sistema, insomma, certifica ufficialmente che quegli studenti hanno un diritto, ma poi non lo attua. In Sicilia nel 2013/2014 la borsa è stata negata al 67,7% degli studenti «idonei», complice anche il fatto che la copertura effettiva dei finanziamenti, già bassa in passato, si è dimezzata in soli 12 mesi. Solo questo crollo ha tolto il primato negativo alla Calabria, che è riuscita a peggiorare rispetto all’anno precedente il proprio sistema di diritto allo studio arrivando a garantirlo davvero al 42,1% degli idonei (era il 57,2% nel 2012/2013). Male anche il Piemonte, unica Regione del Centro-Nord a fermarsi lontanissima da una copertura integrale abituale in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e così via. Proprio il caso piemontese mostra il lega- me stretto fra mancate borse di studio e scelte regionali per tamponare le difficoltà di bilancio, perché il Piemonte è anche l’unica Regione settentrionale sottoposta a piano di rientro dal deficit sanitario. La prova del nove arriva da un’eccezione speculare, quella della Basilicata: l’unica Regione del Sud che riesce a dare a tutti gli idonei la borsa di studio è anche l’unica a non essere sottoposta a un piano di rientro dal rosso della sanità. I buchi del diritto allo studio rendono così strutturale lo scambio fra bassi servizi e bassi costi che molti atenei meridionali offrono per provare a tamponare un po’ l’emigrazione universitaria. Emigrazione che, comunque, continua a coinvolgere solo gli studenti delle famiglie che possono permetterselo, perché anche dove la copertura della borsa è totale non basta sicuramente a garantire un diritto che avrebbe bisogno di molti più strumenti, a partire dagli alloggi. G.Tr. © RIPRODUZIONE RISERVATA Dispersione. Gli iscritti che lasciano o cambiano ateneo Uno studente su quattro si perde al primo anno pLa vera sfida per gli studen- ti non è iscriversi all’università, ma realizzare il percorso che si è scelto; il momento critico è il primo anno, durante il quale si misurano la solidità del progetto ma anche la qualità della struttura che lo ha accolto e la capacità dell’ateneo di condurlo al traguardo. Da questo punto di vista, i dati registrati nell’università italiana sono preoccupanti, perché al secondo anno manca in media all’appuntamento quasi un quarto degli studenti che si erano iscritti al primo. In un Paese che continua ad avere un tasso di laureati fra la popolazione attiva più bas- so rispetto alla media europea, e una quota di 19enni che si iscrivono all’università lontanissima rispetto a quella delle economie concorrenti, questa ulteriore dispersione di energia rappresenta un altro colpo alla competitività e alla crescita del ”capitale umano”. Ma prima che il Paese, le tante storie di giovani che in- PERCORSI «INEFFICACI» I piani di studio prevedono 60 crediti all’anno ma a Reggio Calabria la media si ferma a 24,6 e a Cagliari non arriva a 28 ciampano all’inizio del percorso accademico preoccupano studenti e famiglie, che si impegnano ad avviare un investimento destinato a non arrivare a conclusione. Senza una laurea in tasca, come spiegano concordi tutte le statistiche, trovare lavoro diventa ancora più complicato, e le prospettive di carriera e retribuzione a medio termine si fanno più modeste. Certo, fra il primo e il secondo anno molti studenti decidono di cambiare corso o università, e non di chiudere i libri: le “classifiche della qualità” universitaria, che misurano le performance dei singoli atenei, calcolano per ogni caso la quota di studenti che al secondo anno non si ritrovano nella stessa università, comprendendo quindi nel tasso di dispersione sia chi ha deciso di abbandonare gli studi sia chi ha deciso di proseguirli altrove (i dati delle singole classi di laurea saranno proposte nei dossier di documentazione consultabili nello speciale università all’indirizzo www.ilsole24ore.com/classificheuniversita). Anche in questo caso, i risultati sono i più diversi. Il quadro migliore è generalmente offerto da atenei “specialistici”, perché si concentrano su facoltà tecnico-scientifiche in cui la dispersione è struttural- mente inferiore e ospitano studenti mediamente più motivati e più consapevoli della scelta fatta con l’iscrizione. Questo spiega i primati di Venezia Iuav fra gli atenei statali, seguita dal Politecnico di Milano, e della Bocconi fra i non statali, in un testa a testa con la Luiss. Se questo è il quadro, meritano una citazione le performance brillanti (almeno rispetto alla media) ottenute da Ca’ Foscari a Venezia e dalla statale a Torino. Dall’altra parte della classifica si incontra invece l’Università di Viterbo, che al secondo anno ritrova meno del 62% degli studenti che si erano iscritti al primo. Risultati simili si incontrano all’Università di Reggio Calabria, alla Parthenope di Napoli, all’Aquila, Sassari e Foggia, in una teoria di numeri che contribuiscono a fare della dispersione un altro problema a trazione meridionale. La questione si fa strutturale quando si pensa che i dati sulla dispersione vanno spesso a braccetto con quelli sul l’efficacia dei percorsi formativi, misurata in termini di crediti ottenuti ogni anno in media dagli studenti. Dove questo indicatore è debole, spesso è alto quello che misura le mancate conferme al secondo anno, e l’unione dei due fattori indica un sistema univer- SCUOLA24 Un sistema informativo dedicato all’istruzione Scuola24èilsistemainformativo multimedialeperdocenti,dirigenti,università,entidiricerca. www.scuola24.ilsole24ore.com sitario ricco di buchi in cui inciampano gli studenti più deboli dal punto di vista motivazionale, culturale o, peggio, socio-economico. Come la dispersione, anche la scarsa efficacia dei percorsi si rivela un problema generalizzato quando si pensa che un piano di studi regolare prevede 60 crediti all’anno, mentre all’atto pratico le medie di ateneo non vanno oltre i 44,4 crediti a testa dello Iuav di Venezia fra le statali (fra i non statali i 53 crediti del San Raffaele sono favoriti dalla presenza di medicina). Alla Mediterranea di Reggio Calabria, però, ci si ferma a quota 24,6 e non fanno molto meglio gli studenti di Cagliari, Benevento, di Potenza, della Parthenope di Napoli o di Salerno. G.Tr. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’ANALISI La necessità di misurare per decidere di Daniele Checchi u Continua da pagina 1 P er contro, si continua a registrare una comprensibile resistenza da parte degli enti pubblici alla piena divulgazione dell’informazione statistica disponibile, nel timore di incoraggiare una fuga da alcuni enti e un eccesso di domande di iscrizione verso altri. Sono però forse maturi i tempi per fare un passo in avanti nel dibattito tra sostenitori e oppositori delle graduatorie tra enti formativi, per passare a discutere del contenuto e della interpretazione di queste graduatorie. Collocare le variabili Un primo punto che occorre richiamare al riguardo è che qualunque variabile non può essere interpretata singolarmente, ma deve essere collo- cata, implicitamente o esplicitamente, in un modello interpretativo. L’esercizio proposto nelle pagine precedenti utilizza 12 indicatori, scelti sulla base dei dati esistenti con adeguata copertura e tempestività, riscalati per garantirne ferenze di strategie che gli atenei possono aver messo e mettere in atto. Se un ateneo ha scelto un orientamento professionalizzante della propria offerta formativa, occorrerebbe misurarlo dando più peso agli in- «PESI» INDIVIDUALI NUMERI E STRATEGIE la comparabilità e aggregati con il principio di ugual peso, al fine di limitare l’arbitrarietà dell’analista. Tuttavia essi ci forniscono una fotografia media dell’ateneo medio, senza alcun riferimento alle possibili dif- dicatori relativi al mercato del lavoro («Tasso di studenti in cerca di lavoro a un anno dal titolo» e «Percentuale di crediti ottenuti in stage sul totale»). Se un ateneo ha scelto di privilegiare la dimensione della attrattività di studenti, La varietà degli indicatori considerati nell’analisi consente di scegliere anche un ordine personale di priorità La disponibilità di misurazioni condivise aiuta a comprendere le intenzioni degli atenei e può indirizzare gli studenti occorrerà prestare attenzione agli indicatori relativi a «Percentuale di immatricolati fuori regione sul totale degli immatricolati» e/o «Percentuale di crediti ottenuti all’estero sul totale». Oppure ancora, se un ateneo punta all’eccellenza scientifica dovremmo osservarlo e misurarlo secondo la lente degli indicatori relativi a «Giudizi ottenuti dai prodotti di ricerca nella valutazione Anvur», «Capacità di attrazione di risorse per progetti di ricerca» e anche «Giudizi ottenuti dall’alta formazione (dottorandi) nella valutazione Anvur». Comunicare i risultati Se conveniamo quindi che non esista una definizione univoca della qualità di un ateneo, perché questa è un fenomeno multidimensionale, ne consegue che ogni potenziale utente può formarsi un’idea della qualità a partire dalle proprie esigenze ed aspirazioni. Tuttavia questo non significa che il processo di informazione e comunicazione non debba essere guidato dal ministero dell’Istruzione. Attraverso la scelta e la divulgazione degli indicatori si guida la formazione delle opinioni del pubblico, e in ultima analisi si influenzano anche le strategie scelte dagli atenei. Un esempio per tutti: quando si presentano indicatori basati sulla velocità di carriera degli studenti (come per esempio la «Media dei crediti formativi ottenuti in un anno per studente iscritto», o il riferimento agli «studenti in corso» utilizzato per il calcolo dei costi standard nella ripartizione del finanziamento pubblico degli atenei) si sta segna- lando l’efficienza del processo didattico come priorità nella valutazione della qualità degli atenei. Molta dell’azione valutativa della didattica svolta in questi anni da Anvur ha privilegiato una dimensione procedurale, giocata principalmente sul piano di autovalutazione da parte dei docenti responsabili della didattica. Questa prassi risponde alla legittima esigenza di preservare il più possibile l’omogeneità di sistema della formazione terziaria nel nostro paese. Ma non è senza costi, perché limita implicitamente l’autonomia universitaria nella scelta dei propri obiettivi strategici di posizionamento nel “mercato” della formazione superiore. Per paradosso, immaginiamo invece una situazione in cui il ministero annunci due sole dimensioni rilevanti: occupabilità dei laureati (ovviamente al netto delle condizioni locali del mercato del lavoro) e produttività scientifica dei docenti. Sulla base di que- sti indicatori vengano di conseguenza pubblicizzate le graduatorie degli atenei. La semplificazione del quadro valutativo indurrebbe ciascun ateneo a scegliere una strategia di posizionamento, alla luce delle competenze possedute e della propria tradizione culturale. La modalità attuativa verrebbe lasciata all’autonomia locale, mentre il governo di sistema continuerebbe a essere mantenuto dal centro. Questo potrebbe cambiare significativamente il quadro sia per gli studenti che per i docenti: - i primi dovrebbero implicitamente rivelare (attraverso le proprie scelte) il peso che attribuiscono al trovare un lavoro rispetto all’opportunità culturale offerta dal seguire lezioni impartite da docenti con elevato impatto scientifico; - i secondi dovrebbero a loro volta scegliere se mettere a frutto la propria capacità didattica o piuttosto la propria capacità di ricerca. Questa prospettiva viene spesso osteggiata perché si teme una graduale stratificazione del sistema universitario. In realtà, si tratta di utilizzare nel modo più efficiente le risorse disponibili, in termini di docenti e discenti. Rimane comunque al decisore politico decidere premi e remunerazioni delle diverse configurazioni. Se conseguire gli obiettivi di Lisbona 2020 (quali il raggiungimento di almeno il 40% dei giovani con titolo terziario) diventa una priorità governativa, le risorse andranno prioritariamente assegnate sulla base dei risultati della attività formativa. Se viceversa si intende rafforzare la competitività scientifica e tecnologica del paese, occorrerà fare l’operazione inversa. In entrambi i casi la semplificazione nella scelta di obiettivi finali in termini di risultato favorirebbe la trasparenza delle scelte e un utilizzo migliore delle competenze a disposizione. © RIPRODUZIONE RISERVATA *Offerta valida in italia dal 20/07/2015 al 20/09/2015 Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 6 IN EDICOLA Dal Sole 24 Ore la guida operativa al DURC on line, con l’analisi di tutti gli adempimenti per imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni, i requisiti di regolarità, i contenuti e le modalità della verifica sulla base dei criteri del legislatore, le indicazioni operative per l’applicazione della nuova disciplina. IN EDICOLA CON IL SOLE 24 ORE A € 9,90 IN PIÙ OPPURE DISPONIBILE IN FORMATO PDF SU WWW.SHOPPING24.IT * Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 7 Consumi COME CAMBIA IL BUDGET DELLE FAMIGLIE Svolta salutista Nel carrello diminuiscono carne e grassi mentre salgono pesce, frutta e verdura La rivoluzione della Gdo Con iper e discount si creano profili più segmentati e acquisti su misura Casa pigliatutto nella spesa degli italiani Tra immobili e utenze assorbe quasi la metà del totale (non alimentare) contro un terzo del 1994 PAGINA A CURA DI Chiara Bussi pRiflessivo, consapevole, con i prodotti di base nel carrello, ma una «Ypsilon 10» superaccessoriata in garage e un pc sulla scrivania, con tanto di browser Netscape. Siamo nel 1994, all’indomani della crisi che ha portato alla svalutazione della lira e ha marcato le distanze dall’edonismo degli anni 80. Vent’anni dopo lo stesso carrello contiene cibi pronti e yogurt probiotico. Il consumatore è diventato più esigente, maturo e pragmatico, ma al tempo stesso la crisi gli ha imposto una nuova sobrietà. È iperconnesso con il mondo,cheassaporaneiristorantietnici e con i viaggi low cost, mentre in garage ora esibisce un’auto ibrida. Vent’anni sono passati e il consumatore-tipo ha cambiato pelle. Lo dicono i dati Istat sulle categorie della spesa per i consumi: quella alimentare si è ridotta di oltre 4 punti percentuali, mentre ha guadagnato sempre più terreno la L’EVOLUZIONE Trail’94eil2004 nascelagrandeclassemedia eneldecenniosuccessivo siavviailprocesso di«proletarizzazione» ACQUISTI DI SERVIZIO Una delle novità degli ultimi anni è data dai cibi pronti e confezionati sugli scaffali spesa per i servizi e quella “obbligata”. Il Paese invecchia, la famiglia si restringe - si passa da 2,8 a 2,4 componenti in media - e il reddito si assottiglia. Si consumano meno carne (-3,4% dal 1994 al 2014) e grassi (-2,2%) , più pesce (+1,1%) , frutta e verdura (+7 per cento), in nome del salutismo ma anche delle esigenze anagrafiche. L’abbigliamento può aspettare (-3,4%), ma si spende di più per la salute (+1,5%) e per la casa. Secondo i dati Istat questa voce è passata dal 31,1% del 1994 al 44,4% della spesa non alimentare nel 2014. Nel frattempo si sono verificati due eventi di svolta, con la lira che è andata in soffitta cedendo il passo all’euro e l’Europa che ha attraversato la recessione peggiore dal dopoguerra. Non solo. «A rivoluzionare il modello di consumo - ricorda Italo Piccoli, docente di sociologia dei consumi all’Università Cattolica - sono stati l’avvento di internet e l’espansione della grande distribuzione che dall’alimentare si è diffusa anche all’abbigliamento, con la nascita dei primi outlet e delle grandi catene. Lo sconto che crea discontinuità tra la fascia medio-alta e quella bassa». Passata «la sbornia degli anni 80 - fa notare Roberta Paltrinieri, docente di sociologia dei consumi all’Università di Bologna e responsabile scientifico del Cescacom, Centro Studi Avanzati sul Consumo e la Comunicazione - tra il 1994 e il 2004 nasce la grande classe media, con la capacità economica e la consapevolezza di consumo. Si passa dallo “status symbol” allo “style symbol”, lo stile di consumo». Poi, dal 2004 al 2014 una nuova svolta: «La crisi - prosegue Paltrinieri - ha colpito al cuore la classe media e ne ha innescato un processo di proletarizzazione e di perdita di identità che si sono riflessi sui comportamenti di consumo. Questo spiega, ad esempio, il minor peso dell’abbigliamento. Oggi siamo in un’epoca di sobrietà, in parte subita e in parte voluta. Si afferma il biologico, così come l’attenzione per il sociale». Cambia la domanda e l’offerta si ridimensiona. «Negli anni 90 si scopre il discount come riscossa in nome del prezzo - dice Gianpaolo Costantino, direttore della divisione consulenziale Iri - ma per il momento il consumatore è meno esigente rispetto ad oggi e si inquadra in categorie statiche. La Grande distribuzione ha saputo cogliere e sfruttare la sua evoluzione: nel 2014 il consumatore è iper-segmentato e può attingere a un’offerta su misura a seconda delle esigenze e della disponibilità». Il numero dei negozi diminuisce ma la sua taglia diventa sempre più grande. Si passa dagli 86.400 punti vendita dei primi anni Duemila agli attuali 69mila, ma gli iper e i discount crescono di 7 mila unità, mentre scompaiono 25mila piccoli negozi. «Il consumo - aggiunge Costantino - diventa di servizio, con l’affermazione dei cibi pronti e confezionati, dal tortellino, antesignano della nuova tendenza, fino al cibo etnico e all’insalata già lavata». La famiglia deve poi fare i conti con un maggior peso della spesa per l’abitazione: bollette, utenze, affitti. «Il baricentro - afferma il direttore del centro Studi di Confcommercio Mariano Bella - si sposta dalle spese libere a quelle obbligate, che riguardano l’abitazione, la sanità, le assicurazioni, i carburanti e la protezione sociale. Tanto che oggi l’indice delle possibilità effettive di scelta, ovvero il reddito disponibile al netto dei consumi obbligati è ai minimi storici». Secondo le elaborazioni di Confcommercio a soffrire di più in questi 20 anni sono state le spese per la cura di sé, per la mobilità e le relazioni (-3% circa), mentre la tecnologia e i consumi fuori casi sono cresciuti del 2 per cento. «La crisi ci ha dispensato una lezione e l’abbiamo appresa - conclude Paltrinieri - ed è probabile che la sobrietà resti alla base dei comportamenti di consumo anche nei prossimi anni». La fotografia LA SPESA AI RAGGI X Le categorie di consumo della spesa alimentare e non alimentare e la variazione percentuale del loro peso dal 1994 al 2014 Variazione % dal 1994 al 2014 1 PANE E CEREALI voce relativa all’abitazione è quella che vanta il peso maggiore tra le spese non alimentari e ha registrato l’incremento più significativo negli ultimi 20 anni. Secondo le stime di Confcommercio il costo di utenze, bollette, affitti (imputati ed effettivi) e ristrutturazioni è cresciuto del 127 per cento. Non solo. La quota di combustibili ed energia rappresentava il 6,2% della spesa non alimentare nel 1994 e oggi vale il 14 per cento. «I dati sugli affitti - spiega Luca Dondi, consigliere delegato di Nomisma - non incorporano il ribasso dei prezzi degli ultimi anni perché si riferiscono ai contratti in essere. La spesa per la manutenzione si spiega invece con i forti incentivi fiscali di questi ultimi anni». Negli ultimi 20 anni è cambiato anche il rapporto degli italiani con quello che era considerato il bene rifugio per eccellenza. Se oggi come allora la netta maggioranza sceglie la proprietà, sono cambiate le proporzioni. Negli anni 90 il 68% optava per l’acquisto ma il 25,3% sceglieva ancora l’affitto. Oggi, invece, la quota degli affittuari si è fermata al 18 per cento. «E si è accentuata - prosegue Dondi - la polarizzazione tra i profili che scelgono questa formula: la fascia medio-alta che si sposta per lavoro e quella bassa, fortemente colpita dalla crisi, che non può permettersi l’acquisto». Con la famiglia che si restringe e il reddito che si assottiglia «gli spazi - conclude il consigliere delegato di Nomisma - si sono ristretti di 10-12 metri quadrati: negli anni 90 dimensione media più gettonata era di 95-98 metri, oggi siamo scesi a 80-85 ». © RIPRODUZIONE RISERVATA 78,3 2 CARNI 4 PESCI E PRODOTTI ITTICI LATTE, FORMAGGI E UOVA +1,1 -1,1 -2,2 5 OLI E GRASSI 6 FRUTTA E VERDURA +7,1 7 ZUCCHERO, CONFETTURE, MIELE, CIOCCOLATO E DOLCIUMI, CAFFÈ, TÈ, CACAO +0,1 8 ACQUE MINERALI, BEVANDE ANALCOLICHE, SUCCHI DI FRUTTA E VERDURA -4,5 PIATTI PRONTI E ALTRE PREPARAZIONI ALIMENTARI (*) n.d. 9 21,7 16,3 -3,4 2 3 26,3 Variazione % dal 1994 al 2014 ABBIGLIAMENTO E CALZATURE 11 ABITAZIONE, ACQUA, ELETTRICITÀ -3,1 13 SERVIZI SANITARI E SPESE PER LA SALUTE +1,5 14 TRASPORTI E COMUNICAZIONI -5,1 15 ISTRUZIONE, RICREAZIONE, SPETTACOLI, CULTURA -1,8 17,5 17,0 1 16,8 2 22,6 2 22,9 3 8,5 3 8,1 4 4 5 13,9 3,7 5 13,4 3,1 6 17,8 6 22,1 7 7,0 9,4 7 8 9 6,8 14,5 5 5,3 6 15,0 8 7 8 6,7 9,0 10 8,2 10 8,9 11 31,1 11 37,2 12 8,0 12 7,8 13 3,8 13 14 20,7 15 8,3 16 Note: (*) la voce non era presente nelle statistiche del 1994 e 2004 82,5 1 4 +13,3 MOBILI, ARTICOLI E SERVIZI PER LA CASA SERVIZI RICETTIVI, RISTORAZIONE, TABACCHI, ALTRI BENI E SERVIZI 2014 17,3 7,0 -3,4 12 16 82,7 3 NON ALIMENTARE 10 2004 +0,5 1 Il trend. Costi più che raddoppiati in vent’anni pCasa, dolce e cara casa. La 1994 ALIMENTARE E BEVANDE NON ALCOLICHE © RIPRODUZIONE RISERVATA Abitazioni più piccole ma sempre più care IL TREND NEL 1994, 2004, 2014 Scomposizione percentuale della spesa tra alimentare (in rosso) e non alimentare (in blu). Peso % di ciascuna categoria di consumo sul totale della spesa alimentare e non alimentare 19,1 14 2,3 4,5 10 5,5 11 44,4 12 4,9 13 5,3 14 15,6 15 6,5 16 17,2 4,7 20,2 15 7,5 16 14,5 -1,9 Fonte: elaborazione Il Sole 24 Ore su dati Istat Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 8 Conti pubblici La situazione Enti locali in arretrato per 873 milioni accolto oltre l’80% delle richieste I DEBITI IN ATTESA Imprese, crediti Pa per 4 miliardi A oggi sbloccati solo 725 milioni - Tempi più lunghi per la tranche da 2,8 miliardi La nuova dote Il Governo ha stanziato altri 2,8 miliardi e punta a chiudere la procedura di infrazione Gli assegni già pronti RISORSE SBLOCCATE DAL PATTO VERTICALE CON LE DELIBERE REGIONALI Importi concessi agli enti locali (in milioni di euro) Lombardia Trentino Alto Adige Valle d'Aosta PAGINA A CURA DI Valeria Uva pLa notizia positiva è che pro- prio in questi giorni stanno finalmente arrivando nelle casse delle imprese oltre 700 milioni di pagamenti in arretrato da parte di Comuni e Province. La notizia negativa è che ancora oggi, a distanza di oltre due anni dal varo dell’operazione sblocca-debiti, i crediti incagliati presso la pubblica amministrazione sono tantissimi: sfiorano i 900 milioni quelli più vecchi . A questa cifra il Governo ha preventivato di aggiungere altri 2,850 miliardi grazie al decreto enti locali varato a fine giugno con l’intenzione di chiudere (si spera definitivamente) questa brutta pagina. In tutto quindi quasi 4 miliardi (3,728 per l’esattezza) sono le stime degli arretrati da pagare (sui 36,5 saldati fino a gennaio). Partiamo dai soldi appena sbloccati: 726 milioni di euro per Comuni e Province, «liberati» grazie al Patto verticale in- centivato. Il calcolo arriva dall’ come moneta sonante, sotto La ripartizione ufficio studi dell’Ance (associazione costruttori) che ha analizzato tutte le 18 delibere regionali, varate a maggio scorso, con i fondi sbloccati, Comune per Comune. È il solito paradosso del Patto di stabilità: i 726 milioni erano tutti in cassa , ma non potevano essere saldati ai creditori per via, appunto, dei vincoli del Patto.Ora invece sono spendibili senza incorrere in sanzioni e vanno a sanare i debiti maturati prima del 30 giugno 2014. Il meccanismo utilizzato per allentare i cordoni della borsa è stato ancora una volta quello del Patto verticale incentivato. In pratica ogni Regione (tranne Val d’Aosta e Trentino Alto Adige che hanno un diverso meccanismo) ha ceduto ai propri enti locali i cosiddetti spazi di Patto (ovvero la possibilità di spendere). A spingerle un incentivo concreto molto «pesante»: gli spazi ceduti tornano indietro alle Regioni per l’83% forma di contributo statale (peraltro a compensazione di altri tagli ai trasferimenti). A disposizione quest’anno c’erano, in tutto 1,2 miliardi di euro, come stabilito dalla legge di stabilità. Gli enti ne hanno «prenotati» 873 milioni, ma ne hanno ricevuti soltanto 722. Questo per via di alcune rigidità nel meccanismo: i fondi potevano andare per il 75% ai Comuni e per il resto alle Province, senza compensazioni tra l’uno e l’altra. E questo ha fatto sì che per alcuni la somma a disposizione fosse insufficiente e per altri eccessiva. Un paletto ora saltato con il decreto legge enti locali. Ma il vero problema è che in cinque Regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia) la «domanda» ha superato di gran lunga l’«offerta». Ad esempio in Campania i Comuni avevano in cassa 194 milioni, quasi il doppio dei 108 effettivamente liberabili. A sorpresa, gli enti con disponibilità bloccate si trovano soprattutto al Centro-Sud (si veda la cartina). Il 48% degli enti del Sud ha fatto richiesta; a questi si aggiungono il 47% del Centro. Il problema degli arretrati tocca «solo» il 23% delle ammministrazioni del Nord. L’Ance ha contato ben 2.100 enti locali che hanno presentato richiesta di allentamento del Patto. «Il 35% - si legge nello studio - ha dichiarato di avere ancora debiti maturati più di 10 mesi fa bloccati» . I debiti residui A dimostrazione che il problema dell’arretrato non è affatto concluso ci sono anche le richieste monitorate da alcune Regioni per la seconda fase, ovvero per i debiti accumulati fino a dicembre 2014 e nel 2015. L’esempio più clamoroso è quello della Sardegna dove sono fermi 619 milioni, 32 volte la somma effettivamente liberabile. In Emilia Romagna «servono» 162 milioni a fronte dei 18 sbloccati ora. «Esempi che confermano ancora una volta - conclude la nota - la situazione di difficoltà provocata dal Patto di stabilità interno nel pagamento dei debiti di parte capitale da parte della Pa». E infatti il Patto resta la principale causa di slittamento dei pagamenti per il 73% dei costruttori, secondo l’ultima indagine congiunturale Ance. E, per vedere saldata una fattura nel primo semestre di quest’anno, servono 4 mesi oltre i termini di legge: 117 i giorni di ritardo, scesi solo di cinque rispetto al 2014. A tentare di sanare questi squilibri interviene ora il decreto legge enti locali (si veda l’articolo in basso) che «riapre» il Patto incentivato allargandolo ai debiti maturati fino a dicembre scorso. Secondo le stime Ance in questo modo potrebbero tornare alle imprese circa 470 milioni. 29,2 35,3 Friuli V.G. 1,62 Veneto 62,24 48,81 Emilia-Romagna 29,16 18,89 9,34 Marche 25,94 58,09 Piemonte Abruzzo 17,60 Liguria 25,64 Toscana 97,51 Umbria Lazio Molise 8,18 Puglia 73,79 94,42 18,04 Campania 15,31 © RIPRODUZIONE RISERVATA 46,69 Basilicata Calabria Sardegna Sicilia 74,30 TOTALE ITALIA 725,26 Fonte: Ance Dl enti locali. Le risorse aggiuntive destinate agli impegni più recenti Per chi ha cominciato a pagare nuova liquidità in arrivo pLa partita dei debiti arre- trati della pubblica amministrazione non è affatto conclusa a oltre due anni dai primi provvedimenti. E lo conferma il decreto enti locali (Dl 78/2015) che questa settimana entra nel vivo alla commissione Bilancio del Senato. Il provvedimento inietta un’altra massiccia dose di liquidità, che sfiora i tre miliardi di euro, a Comuni, Province e Regioni. Nel dettaglio: agli enti locali vanno ulteriori 850 milioni di anticipazioni di liquidità, mentre alle Regioni sono destinati due miliardi - sotto forma sempre di anticipazioni (di fatto prestiti agevolati) per ripagare vecchi debiti non finanziari e non sanitari, sia di parte corrente che di parte capitale. Le condizioni per ottenere il finanziamento devono ancora essere dettate da un decreto del Mef (che in teoria doveva essere pronto entro il 30 giugno scorso) ma un primo importante paletto è già contenuto nel decreto: hanno accesso ai nuovi finanziamenti solo gli enti locali che possono certificare di aver pagato il 75% delle anticipazioni di liquidità già ottenute finora. Le risorse vanno a coprire debiti accumulati fino al 31 dicembre scorso (compresi quelli fuori bilancio) e già certificati come certi, liquidi ed esigibili. Ma anche queste potrebbero essere rallentate dal Patto di stabilità. Il decreto legge 78 allenta le maglie anche per chi i soldi li ha ma non riesce a spenderli per vincoli finanziari. L’intervento è sempre sul patto di stabilità verticale incentivato (si veda l’articolo in alto), in modo da consentire alle amministrazioni che hanno disponibilità di pagare un altro stock di debiti pregressi. In particolare, viene allungato il periodo di maturazione dei debiti. A poter essere pagate non sono più le fatture (sia di parte capitale che corrente)fino al 30 giugno 2014, ma anche quelle emesse fino a dicembre dell’anno scor- so. In pratica una finestra più ampia che potrà essere sfruttata per saldare, ad esempio i 470 milioni rimasti incagliati dall’operazione che si sta concludendo in questi giorni. La riapertura del fronte pagamenti arretrati è arrivata con il decreto legge di fine giugno, proprio nel momento in cui Bruxelles aveva promesso di fare il punto sugli arretrati italiani. Sulla vicenda infatti è aperta, da oltre un anno, una procedura di infrazione per il mancato rispetto dei tempi di pagamento dei fornitori della Pa dettati dalla direttiva pagamenti. E anche a seguito di un’interrogazione al Parlamento europeo la Commissione aveva indicato proprio lo scorso mese come termine ultimo per verificare l’andamento dei pagamenti. Intanto il tema sembra non essere più così centrale nell’agenda del Governo: l’ultimo monitoraggio del ministero dell’Economia (fermo a 36 miliardi pagati) porta la data di gennaio 2015. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso. Nel 2015 potrà destinare 28 milioni in più alle opere in corso Bari raddoppia il plafond di spesa p«Questi 29 milioni per noi rappresentano una boccata d’ossigeno enorme. Quest’anno riusciremo a pagare in tempo tutte le opere pubbliche in corso e le imprese che stanno lavorando per il Comune di Bari». Francesco Catanese, direttore della Ragioneria del capoluogo pugliese quasi non si aspettava un «sostegno» di questa portata. Grazie all’alleanza Comune-Regione, Bari con il Patto verticale incentivato ha ricevuto quest’anno ben 28,7 milioni sui 30 richiesti. Il Comune si trova così al secondo posto per importi, dopo Roma (39 milioni) nello tornata. Anche per Bari non si tratta di finanziamenti veri e propri ma dei cosiddetti «spazi di patto» ovvero dello sblocco dei pagamenti da effettuare con risorse già in cassa. Ma a differenza del 2014 quando il Comune si era visto riconoscere solo tre milioni sui trenta richiesti, stavolta tutto il plafond è disponibile. Questo perché in Regione su 615 enti soggetti al Patto solo il 10% ha presentato richiesta di spazi. «In base al Patto normalmente possiamo effettuare pagamenti per circa 30 milioni l’anno - continua Catanese con questo sblocco in pratica raddoppiamo la cifra». Bari ha iniziato già a gennaio a saldare i debiti più vecchi e ora sta utilizzando i nuovi spazi per eliminare ogni attesa. Anche se i tempi rispetto ad altri enti locali sono già buoni: in media i fornitori del Comune attendono non più di 30 giorni per il saldo. Più lunga l’attesa «tecnica» a partire dall’emissione degli stati di avanzamento, perché molti mesi se ne vanno in verifiche di legge. Le risorse sbloccate sono riservate ai pagamenti in conto capitale, di fatto gli investimenti per le opere pubbliche. Il Comune deve far fronte a diversi impegni consistenti, quali, ad esempio, la costruzione del Ponte sull’asse Nord Sud che collegherà il porto con le autostrade e che da solo vale oltre 60 milioni, con lavori arrivati al 50 per cento. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 9 Infodata del Lunedì Su Info Data Blog potrebbe interessarti anche: Classifica. Le dieci strade italiane con più sinistri mortali Aereo. La mappa degli incidenti aerei dagli anni 70 AUTOMOBILI E SICUREZZA È luglio il mese peggiore per chi viaggia di Michela Finizio Cosenza le città con la minore incidenza. Va ricordato, però, che i dati Istat contano solo i casi in cui sono intervenuti gli agenti. Gli incidenti stradali in Italia avvengono soprattutto su strade rettilinee, tra più di una autovettura, in particolare tra le 17 e le 21 del tardo pomeriggio, con un picco massimo il venerdì. A livello nazionale su un totale di circa 49milioni di mezzi registrati al Pra, si contano quasi 335mila i veicoli incidentati ogni anno: si tratta di 68 mezzi coinvolti ogni 10mila (media nazionale). In termini assoluti è per forza Roma la città con il maggior numero di mezzi (in tutto 34.634) citati in un verbale di Polizia. Il dato non stupisce dal momento che nella capitale si concentrano oltre 3,5 milioni di veicoli registrati al Pra, circa 8,8 ogni 10 abitanti (contro una media nazionale di 8,2). Aosta, Oristano e Trento, invece, sono le province d’Italia con la maggiore densità di auto immatricolate ogni 10 abitanti (da 14 a 9,8). Va detto, però, che a volte l’applicazione di tariffe differenti sul territorio si riflette in un’elevata mobilità delle pratiche automobilistiche. È luglio il mese da bollino rosso per chi circola sulle strade. Gli incidenti stradali si concentrano proprio in questo periodo, con un incremento dei veicoli coinvolti già evidente nel mese di giugno. A tracciare i contorni dell'«incidente-tipo» sono i dati Istat riferiti al 2013, anno in cui le autorità di Polizia e i carabinieri hanno verbalizzato ben 181.227 incidenti stradali con lesioni a persone. Un fenomeno in calo del 2,2% rispetto al 2012, e che nel 2014 dovrebbe essere sceso ulteriormente (del 3,8%) secondo le stime preliminari Istat pubblicate il 18 giugno scorso. Elaborando le statistiche 2013, emerge la classifica delle città dove si concentra la maggiore densità di veicoli coinvolti in incidenti stradali (ogni 10mila veicoli registrati al Pubblico registro automobilistico). Sul podio si posizionano Genova, Rimini e Milano. In particolare nel capoluogo ligure sono stati 131 ogni 10mila i mezzi protagonisti di un sinistro, 122 a Rimini e 117 a Milano. Sono, invece, Medio Campidano, Agrigento e Q www.infodata.ilsole24ore.com I NUMERI DELLA SICUREZZA SU STRADA A1 Milano-Napoli. È online la mappa degli incidenti sul tratto autostradale geolocalizzati per comune: lungo l’A1 il picco si regista a Barberino di Mugello (Fi) con 52 incidenti e 2 morti A3 Salerno-Reggio. Lungo l’autostradail picco di incidenti si registra nel tratto di Reggio Calabria (25) ma la mortalità su strada raggiunge il record di 3 vittime a San Cipriano Piacentino © RIPRODUZIONE RISERVATA LA MAPPA DEL PERICOLO SULLE STRADE Data visualization Infografici Il Sole 24 Ore le classifiche nazionali luogo In base alle statistiche Istat 2013 sugli incidenti stradali è luglio, seguito subito dopo da giugno, il mese in cui si concentrano il maggior numero di sinistri. 0 Numero di veicoli coinvolti 12mila 24mila 48mila incrocio rotatoria 137.022 14.188 mese natura 20mila 24mila 28mila 32mila 0 gennaio 24.609 tra veicoli 284.429 22.020 tra veicolo e pedone veicolo isolato 19.354 Numero di veicoli coinvolti febbraio Numero di veicoli coinvolti 20mila 40mila 60mila tipo di strada Numero di veicoli coinvolti 0 30mila 60mila 90mila urbana autostrada 251.520 categoria dei veicoli Numero di veicoli coinvolti 0 10mila 20mila 30mila quadricicli 18.032 autovetture 65.354 autobus e filobus giorno % con lesioni alle persone 0 lunedì 15,0% 1.00 - 2.59 2,83% martedì 15,3% 3.00 - 4.59 1,91% mercoledì 14,9% 5.00 - 6.59 1,77% 179 giovedì 15,2% 7.00 - 8.59 5,51% 675 226.185 13% % con lesioni alle persone 15% 9% 11% ora 4,5% 9% 13,5% passaggio a livello 199 marzo 25.251 nte tipo cide l’in rettilineo 148.689 aprile 26.595 tram 30.089 maggio 30.463 autocarri e motrici 21.525 venerdì 15,5% 9.00 -10.59 12,22% Gli incidenti stradali in Italia avvengono soprattutto su strade rettilinee, tra autovetture, in particolare tra le 17 e le 21 del tardo pomeriggio, con un picco massimo il venerdì dosso strettoia 3.597 giugno 32.580 velocipede 17.748 sabato 13,6% 11.00 - 12.59 12,84% galleria 1.122 luglio 33.291 ciclomotori 14.968 domenica 10,5% 13.00 - 14.59 13,00% agosto 26.838 motocicli 43.010 15.00 - 16.59 11,42% settembre 30.328 494 17.00 - 18.59 13,65% ottobre 29.089 7.518 19.00 - 20.59 13,64% novembre 27.499 21.00 - 22.59 6,68% dicembre 26.343 23.00 - 24.59 4,13% ora imprecisata 0,39% XXX curva IL PEGGIORE Veicoli coinvolti in incidenti 31.123 Sono Aosta, Oristano e Trento le tre province d’Italia dove si concentra la maggiore densità di automobili registrate al Pra (da 14 a 9,8 ogni 10 abitanti, contro una media nazionale di 8,2) altra strada Sono Avellino, Enna e Isernia le province con la maggiore incidenza di morti in incidenti stradali (rispettivamente 11%, 7% e 6% sul totale dei sinistri registrati) 2.604 motocarri altri veicoli agrigento 965 alessandria 2.607 ancona aosta 558 arezzo 2.137 ascoli piceno 1.705 asti 807 avellino 909 bari 7.232 barletta andria trani 1.504 belluno 813 26,5 69,7 78,6 29,9 69,3 91,5 41,8 27,1 84,3 57,3 48,2 3.165 Veicoli coinvolti in incidenti ogni 10mila veicoli registrati al Pra 0 20 40 60 benevento 625 27,2 carbonia-iglesias campobasso 635 342 80 100 IL PEGGIORE caltanissetta 1.006 cagliari 2.540 brindisi 2.136 brescia 6.339 bolzano 3.064 bologna 7.391 biella 609 bergamo 5.659 36,9 33,5 49,7 57,6 70,6 63,7 68,3 94,5 37,1 65,9 catania 5.288 catanzaro 826 chieti 1.688 como 2.891 cosenza 1.529 cremona 2.044 crotone 476 cuneo 2.239 enna 357 fermo 1.214 ferrara 2.320 51,5 28,7 49,6 58,9 26,8 74,9 37,5 42,0 27,4 78,9 80,4 La maggiore densità di veicoli coinvolti in incidenti stradali su autostrada (rispetto al totale di mezzi registrati al Pra) si registra a Bologna, Genova e Savona. Su strada urbana, invece, si concentrano a Cagliari, Genova e Milano caserta 2.618 la classifica Dalla suddivisione per provincia degli incidenti stradali verbalizzati da un autorità di Polizia o dai Carabinieri (dati 2013, fonte Istat) emerge la classifica delle città dove si concentra la maggiore densità di veicoli coinvolti in sinistri (ogni 10.000 veicoli registrati al Pubblico registro automobilistico). Sul podio si posizionano Genova, Rimini e Milano. In Italia sono quasi 335mila i veicoli incidentati ogni anno, su un totale di circa 49milioni di mezzi registrati al Pra: si tratta di circa 68 mezzi coinvolti ogni 10mila (media nazionale), soprattutto su strade urbane 38,5 firenze 9.652 106,8 l'aquila 1.425 la spezia 1.509 isernia 235 imperia 1.880 grosseto 1.578 gorizia 806 genova 8.995 frosinone 1.993 forlì-cesena 3.052 foggia 2.457 53,9 84,8 28,8 92,8 77,9 71,3 131 45,7 88,7 60,0 lecce 3.335 lecco 1.594 livorno 3.183 lodi 1.137 lucca 3.921 macerata 1.694 mantova 1.459 massa-carrara 1.520 matera 593 medio campidano 182 messina 2.363 52,9 57,9 105,8 68,3 113 59,8 42,1 90,8 38,3 25,6 43,3 latina 3.231 67,5 totale italia milano 26.935 Veicoli coinvolti in incidenti 334.906 Veicoli coinvolti in incidenti ogni 10mila veicoli registrati 68,3 perugia 117,2 pavia 2.891 parma 2.722 palermo 6.079 padova 5.337 oristano 466 olbia-tempio 797 ogliastra 152 nuoro 449 novara 1.941 napoli 8.277 monza e brianza 5.442 modena 6.005 66,6 73,6 61,3 70,8 37,0 56,2 31,7 35,7 64,3 36,8 81,6 103,2 pesaro e urbino 2.296 pescara 1.914 piacenza 2.087 pisa 3.220 pistoia 1.714 pordenone 1.379 potenza 883 prato 1.973 ragusa 1.374 ravenna 3.172 70,7 73,9 85,6 89,0 73,1 53,9 29,4 99,1 49,3 92,7 3.061 51,0 reggio calabria 1.952 43,8 taranto 2.312 sondrio 783 siracusa 1829 siena 1.624 savona 2.871 sassari 1.669 salerno 4.232 rovigo 1.070 roma 34.634 rimini 3.662 rieti 697 reggio emilia 3.502 57,6 50,6 53,3 64,8 108,7 65,6 48,6 54,0 97,2 121,8 49,7 76,8 terni 1.231 torino 11.041 trapani 2.458 trento 2.693 treviso 4.485 trieste 1.366 udine 2.404 varese 4.948 60,8 59,9 67,9 51,5 62,9 72,0 53,5 69,4 È Medio Campidano la provincia con la maggiore incidenza di feriti in incidenti stradali (181% su totale sinistri registrati ), seguita da Crotone e Foggia teramo 1.661 62,3 venezia verbano-cusio-ossola vercelli 4.348 709 725 verona 5.399 vibo valentia 358 vicenza 4.292 viterbo 1.354 75,3 51,7 48,1 71,1 27,3 60,4 47,1 10 Commenti e inchieste Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 Lettere DIRETTORE RESPONSABILE Le lettere vanno inviate a: Il Sole-24 Ore "Lettere al Sole-24 Ore" Via Monte Rosa, 91 20149 Milano email: [email protected] includere per favore nome, indirizzo e qualifica Roberto Napoletano VICEDIRETTORI: Edoardo De Biasi (VICARIO), Alberto Orioli, Salvatore Padula, Alessandro Plateroti, Fabrizio Forquet (redazione romana) SUPERDESK CARTA-DIGITAL: Caporedattori responsabili: Marina Macelloni e Guido Palmieri Ufficio centrale: Daniele Bellasio, Giuseppe Chiellino, Franca Deponti, Federico Momoli, Giorgio Santilli, Alfredo Sessa, Alberto Trevissoi (vice) Segretario di redazione: Marco Mariani INFORMAZIONE NORMATIVA E LUNEDI: Mauro Meazza SUPERVISIONE E COORDINAMENTO AREA FINANZA: Christian Martino UFFICIO GRAFICO CENTRALE: Adriano Attus (creative director) e Francesco Narracci (art director) RESPONSABILI DI SETTORE: Luca Benecchi, Luca De Biase, Jean Marie Del Bo, Attilio Geroni, Laura La Posta, Armando Massarenti, Lello Naso, Francesca Padula, Christian Rocca, Fernanda Roggero, Stefano Salis, Giovanni Uggeri, Paolo Zucca SOCIAL MEDIA EDITOR: Michela Finizio, Marco lo Conte (coordinatore), Vito Lops e Francesca Milano PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 Ore S.p.A. PRESIDENTE: Benito Benedini AMMINISTRATORE DELEGATO: Donatella Treu IMPRESE & LEGALITÀ A Casal di Principe si è accesa una Luce di Lionello Mancini L a mostra sul ‘600 napoletano «La luce vince l’ombra - Gli Uffizi a Casal di Principe», inaugurata un mese fa, è una iniziativa forte, che conta su quanto di meglio c’è nel Paese nel mondo della cultura, dell’associazionismo, del volontariato, delle amministrazioni locali e nazionali. Fino alla targa dedicata alla mostra dal Presidente Mattarella. Una ventina le opere prestate dagli Uffizi, dai musei di Capodimonte e di Capua, oltre che dalla Reggia di Caserta, esposte fino al 21 ottobre nei locali di una brutta (ma vasta) villa sequestrata a un camorrista, opportunamente negata alla vista esterna da reti da cantiere e, all’interno, velocissimamente adattata a museo. Lo slancio ideativo è da ricondurre a spezzoni innovativi della Cisl, come il nuovo sindacato del terziario (First) e gli edili lombardi già animatori del Progetto S. Francesco, e ai direttori dei musei fattivamente appoggiati dal ministero di Franceschini, da Confindustria, dalle forze dell’ordine, fino allo scoppiettante sindaco di Casale. Oltre che da diversi sponsor locali, piccoli e grandi. Meriterebbero, poi, ben più spazio, la settantina di Ambasciatori, ragazze e ragazzi di Casal di Principe, tutti volontari (che non è proprio come farlo all’Expo) e tutti di buon livello culturale, formati per spiegare ai visitatori sia le opere esposte, sia la location, imbarazzante per origini e fattura, dunque doppiamente preziosa per dimensioni e simbologia antimafia. Una serie di obiettivi, «La luce» li ha già centrati: in un mese sono stati venduti oltre 5mila biglietti, molti a Casalesi; le scuole hanno prenotato visite per settembre, il cortile della villa è stato scelto per presentazioni di eventi, libri, premiazioni. Ha cominciato Roberto Saviano, il giorno dell’inaugurazione: era la prima volta che tornava a Casal di Principe dal 2007, quando i camorristi e i loro accoliti lo insultarono pubblicamente, tanto che ai giovani Ambasciatori, Saviano ha potuto dire sorridendo: «Ragazzi, non mollate, qui state costruendo un miracolo. Lo vedete: Iovine, Bidognetti, Schiavone sono in galera e io sono di nuovo qui». Il 9 luglio, lo stesso luogo è stato scelto per la presentazione del Giffoni Film Festival; la sera stessa, 5mila ragazzine si sono radunate al campo sportivo per ballare sulle note delle canzoni di «Braccialetti rossi», eseguite dallo stesso compositore e la sua band, venuti apposta da Milano. Erano anni che nel povero paese già soggiogato ai Casalesi, ai cosentiniani e compagnia delinquente, non avveniva un fatto del genere. Certo: tutto questo andirivieni di autorità, star e pezzi grossi, lo scrigno d’arte da proteggere, questo afflusso inedito di gente a Casal di Principe, sono una fatica aggiuntiva per Polizia, Carabinieri, Fiamme gialle, già sotto pressione per le ondate di arresti eseguiti su ordine delle Procure. Ma, forse, con questa Luce che rompe l’ombra di Gomorra, il Casertano è entrato in una situazione particolare, in cui frammenti di società hanno immaginato l’inimmaginabile e tutto il resto deve seguire. Dovrà seguire, per esempio una rapida presa di possesso del territorio da parte dello Stato, prima che escano di galera i manutengoli dei boss più noti (quelli resteranno al 41bis). Lo sanno per esperienza, gli investigatori più esperti di Caserta, che dopo aver arrestato i latitanti di spicco, i politici, gli imprenditori e i colletti bianchi collusi, diventa cruciale approfittare di questi mesi – mesi, non anni – di “crisi” criminale, per istituire presidi e avviare controlli ricorrenti che non lascino respiro. Ma, per sfruttare questo momento di vantaggio, occorrono persone e mezzi in aggiunta, nella stessa logica appena adottata per contrastare le bande giovanili a Napoli. Il territorio prigioniero del sistema camorra è vasto, ricattato e degradato: riprenderlo in mano, per i violenti assetati di vendetta, potrebbe essere questione di poche settimane. A Casal di Principe è stato acceso un faro fortissimo: grazie ai quadri e ai media, si vede da tutto il mondo. Sarebbe un disastro, per i giovani Ambasciatori e per le ragazzine che finalmente ballano al campo sportivo, se lo Stato non sapesse attuare la strategia giusta per impedire che qualche banditello torni a minacciare – o anche solo irridere – le speranze dei ragazzi di Casale. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Il nodo-dirigenti e le inefficienze delle Entrate I n questi giorni abbiamo letto numerosi interventi sulla vexata quaestio degli incarichi dirigenziali conferiti senza concorso dalle agenzie delle Do gane e delle Entrate, che (in un totale di 1.200 casi) sono andati in fumo a seguito di una serie di sentenze di giudici diversi (d’ordine e di grado). L’ultima è la sentenza 37 emessa dalla Corte costituzionale il 17 marzo 2015 (ma ne sono previste anche altre). I commentatori, al fine di sostenere la causa del ripristino del modello agenziale e del ruolo dei dirigenti estromessi, hanno affermato, sostanzialmente, quanto segue: 1) l’agenzia delle Entrate (si tace delle Dogane) è incappata in una serie di sentenze negative che fin dalla sua nascita le hanno impedito di svolgere concorsi costringendola a ricorrere al conferimento autoctono di incarichi dirigenziali; 2) nessun imprenditore in ricerca, per la propria azienda, di elevatissime professionalità si affiderebbe mai a procedure concorsuali pubbliche, basate su prove nozionistiche, di livello scolastico; 3) l’agenzia delle Entrate, ormai privata dei migliori fra i migliori che si era scelta, come la Grecia, è al default e così anche le entrate dello Stato, prova ne è la retromarcia negli incassi in questi primi mesi dell’anno. La soluzione, quindi, che viene suggerita al Governo e al Parlamento (che sta esaminando le bozze di decreti delegati sulla riforma fiscale) è quella di bandire un concorso i cui titoli richiesti siano appunto quelli dell’esercizio delle più eccelse funzioni e una norma ponte con la quale si possano recuperare i valori attuali, depredati dall’uso selvaggio delle sentenze, e rimettere così subito in funzione la nostra “splendida” macchina di Bruno Assumma L a bozza di decreto delegato redatta in attuazione della legge delega 23 del 2014 contiene molte e importanti novità la cui valenza rischia di essere in parte compromessa dalla previsione di un termine di vigenza della disciplina in esso contenuta. Infatti l’articolo 31 stabilisce che: «le disposizioni recate dal presente decreto si applicano a partire dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2017 ». Soffermandoci soltanto sugli aspetti di carattere penale è possibile affermare che tale limitazione temporale, dettata da esigenze di copertura finanziaria della riforma, non solo impedisce l’applicazione di numerose innovazioni a situazioni attualmente pendenti ma, altresì, pone le premesse per lo sviluppo di un contenzioso giudiziario di grandi proporzioni. La previsione del duplice termine temporale consente di ricondurre la bozza di decreto, di cui ci occupiamo, alla categoria delle leggi temporanee, che è espressamente considerata dall’articolo 2 del codice penale nell’am- fiscale. È una rappresentazione gattopardesca: se contro il comportamento dell’agenzia delle Entrate si sono pronunciati Tar e Consiglio di Stato (innumerevoli volte), Corte Costituzionale, le più importanti Commissioni tributarie regionali (cioè le Corti d’appello dei tributi) e fra breve la Corte dei conti e (chissà) i tribunali penali, la vittima sarebbe l’agenzia delle Entrate? Io penso che sia molto pericoloso tentare di farsi gioco della giurisdizione, perché significa porsi contro l’ordinamento democratico. Inoltre, l’agenzia delle Entrate non è un’impresa, non sta nel mercato e non ne subisce le regole. Infatti, quando vuole (lo abbiamo visto) può permettersi qualsiasi errore tanto nessuno paga, ovvero paga lo Stato! Proprio per questa ragione e inseguendo tale assurda chimera, l’agenzia delle Entrate anziché sorvegliare il corretto esercizio della funzione tributaria si è trasformata in un’odiosa ditta di recupero crediti, che impedisce qualsiasi criterio di prevenzione e qualsiasi conoscenza diretta della realtà economica del territorio in cui opera. In un incontro tenutosi a Valdobbiadene il 26 giugno, organizzato dalla categoria imprenditoriale e al quale Dirpubblica era stata invitata quale protagonista della sentenza 37 della Corte costituzionale, oltre mille piccoli e medi imprenditori, accorsi da tutta Italia, hanno raccontato e documentato storie che sarebbero state impensabili prima della nascita delle agenzie e che oggi fanno arrossire il più onesto e innocente funzionario tributario. Stendiamo un velo pietoso su quella che dovrebbe costituire la mission primaria dell’Agenzia, ossia la tax compliance, in caduta costante. Stendiamo un velo pietoso sull’immagine generale conquistata da questo sistema fiscale (inteso come combinazione di agenzia delle Entrate ed Equitalia), mai così odiato come di questi tempi. Ma stendiamo soprattutto un velo pietoso sugli incassi; Dirpubblica ha dimostrato, Lettera firmata email Resistenza allo scontrino Ma ci sono ancora i controlli sull’emissione degli scontrini da parte dei commercianti? La disinvoltura degli esercenti è talvolta quasi un insulto per il cliente. Come mi è capitato di recente in un ben avviato negozio di una ricca regione autonoma: prima mi è stato chiesto di pagare in contanti i 50 euro dovuti per evitare le commissioni sulla carta di credito (ma quando mai?!)e poi, nel sacchetto della spesa, mi è stato infilato un bigliettino bianco simile a uno scontrino. Ma era quello della calcolatrice. R. C. Milano bito della disciplina della successione nel tempo di norme penali. Il comma 1 di tale articolo prevede il divieto di retroattività della norma penale mentre il comma successivo stabilisce il principio di retroattività della cosiddetta abolitio criminis per il caso in cui una disposizione successiva escluda rilevanza penale a un comportamento in precedenza sanzionato penalmente. Il criterio ispiratore va individuato nella necessità di adeguare il giudizio sul fatto alle valutazioni di disvalore sociale, contenute nella disposizione successiva. Sarebbe ingiusto punire un fatto che nella valutazione contenuta nella nuova disposizione non è più meritevole di sanzione penale. Il terzo comma prevede il cosiddetto principio del favor rei secondo cui «se la legge del tempo in cui fu commesso il reato e le posteriori sono diverse, si applica quella le cui disposizioni sono più favorevoli al reo, salvo che sia stata pronunciata sentenza irrevocabile». Tali princìpi, espressione di civiltà giuridica, non trovano applicazione, per l’inequivoca previsione del comma cinque, nel caso di leggi ecceziona- IL SERVIZIO Il dibattito Sul Sole 24 Ore del 16 luglio è stato pubblicato l’articolo a firma di Enrico De Mita dal titolo «I reati tributari e la faccia cattiva del fisco (che poi concorda)». Il contributo di De Mita si è concentrato sullo schema di attuazione della delega fiscale e sulla discussa modifica “a tempo” (per soli due anni) del sistema sanzionatorio fiscale, sia in ambito penale che amministrativo. li e temporanee. Le prime - che non interessano in questa sede - si collegano a eventi particolari (terremoti, guerre,epidemie,ecc.); le seconde – ed è il nostro caso - invece sono caratterizzate da una vigenza temporale predeterminata dal legislatore. La conseguenza sul piano pratico è che le disposizioni contenute nella bozza di decreto, una volta entrate in vigore, non potranno applicarsi ai fatti commessi prima del primo gennaio 2016 anche nel caso in cui siano più favorevoli all’imputato. Così, ad esempio, la causa di non punibilità prevista dall’articolo 13, consistente nel pagamento del debito tributario, non sarà applicabile alle violazioni commesse prima di gennaio 2016, frustrando in tal modo le finalità di deflazione dei processi per omesso versamento delle ritenute certificate, dell’Iva, e così via. Peraltro è lecito dubitare della costituzionalità delle limitazioni imposte dalla natura di norma temporanea sia sotto il profilo della irragionevolezza che della disparità di trattamento tra cittadini. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’EDITORIALE L’urgenza della crescita di Guido Gentili u Continua da pagina 1 F a impressione notare che l’obiettivo delle privatizzazioni (11,2 miliardi fino al 2017) si porta sulle spalle una contabilità ingloriosa. A meno che non si vogliano considerare come privatizzazioni operazioni come lo sbarco in Borsa di alcune società pubbliche, i governi e i Parlamenti succedutesi dal 2011 al 2014, osserva l’ultimo rapporto di «Società Libera», hanno portato a termine «unicamente la privatizzazione dell’Unuci, l’Unione degli ufficiali in congedo, in pratica un circolo ricreativo». La revisione della spesa (10 miliardi per il 2016 da reperire solo per evitare Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici o meccanici quali la fotoriproduzione e la registrazione. DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE: via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel.023022.1-Fax023022.214-e-mail:[email protected] Domenico Rosa Ancora una sanzione europea all’Italia. Ancora una volta in tema ambientale. E ancora una volta a una regione del Sud, la Campania, per non avere implementato un sistema di impianti atto a garantire lo smaltimento dei rifiuti. Eppure sono anni che se ne parla: la grande crisi dei rifiuti in Campania è scoppiata nel 2007 e ora pare che per liberarsi dei rifiuti “storici” accumulati sul territorio ci vogliano cira quindici anni. Mi domando che cosa si aspetti a intervenire. Unica consolazione: una norma introdotta a gennaio stabilisce che le sanzioni riguardanti le regioni debbano essere pagate dalle regioni stesse e non dallo Stato. La disciplina «a tempo» foriera di contenziosi e a rischio di legittimità © Copyright Il Sole 24 ORE S.p.A. PUBBLICITÀ: Il Sole 24 ORE S.p.A. - SYSTEM Campania indietro nei rifiuti Svista multipla sulle sanzioni SEDE LEGALE - DIREZIONE E REDAZIONE: via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano - Tel. 023022.1 - Fax 0243510862 REDAZIONE DI ROMA: piazza dell’Indipendenza 23b/c - 00185 - Tel. 063022.1 Fax 063022.6390 - e-mail: [email protected] Giancarlo Barra Segretario generale Federazione DirPubblica LA DELEGA FISCALE PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 ORE S.p.A. AMMINISTRAZIONE: via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano semplicemente leggendo i dati pubblicati dell’Agenzia stessa, che su 14 miliardi di recupero dichiarato dall’agenzia delle Entrate, la cifra reale di recupero di evasione (quella derivante da quel sommerso che supera i 200 miliardi di euro) resta tra i 5 e i 6 miliardi; l'apparato (dirigenti compresi) costa più di quanto incassa. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso il Servizio Cortesia, presso Progetto Lavoro, via Lario, 16 - 20159 Milano, telefono (02 o 06) 3022.2888, fax (02 o 06) 3022.2519, ci si può rivolgere per i diritti previsti dal D.Lgs. 196/03. Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. che nel 2016 scattino le clausole fiscali di salvaguardia, 70 miliardi in totale da qui ai prossimi tre anni) è un cantiere aperto e che si sarebbe dovuto chiudere prima. Ed è in lista d’attesa, all’insegna della parola magica “flessibilità”, una riforma della legge Fornero sulle pensioni i cui costi sono tutti ancora da decifrare. Il problema è che senza la crescita non ci sarà riduzione del debito. E la crescita italiana (postata al momento a +0,7% per il 2015, +1,3%-+1,5% nel 2016) continua a essere troppo bassa e inferiore, ormai da molti anni, rispetto a quella media sia dell’eurozona sia, in misura ancora maggiore, dell’Europa. È possibile ed augurabile che a settembre il Governo possa prendere atto di qualche variazio- MODALITÀ DI ABBONAMENTO AL QUOTIDIANO: prezzo di copertina in Italia ¤ 1,50 per le edizioni da lunedì a venerdì, ¤ 2 per le edizioni di sabato e domenica. Abbonamento Italia 359 numeri: ¤ 359,00 (sconto 39% rispetto al prezzo di copertina) + ¤ 19,90 per contributo spese di consegna (postale o in edicola). L'abbonamento Italia non comprende il magazine "IL - Intelligence in Lifestyle". Per l'abbonamento estero Europa, rivolgersi al Servizio Abbonamenti (tel. 023022.2999 oppure [email protected]). Per il resto del Mondo è disponibile solo l'abbonamento al quotidiano in versione digitale. 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In vista della legge di Stabilità, la questione fiscale meriterebbe un confronto LEFONO e FAX/EMAIL. Altre offerte di abbonato sono disponibili su Internet all'indirizzo www.ilsole24ore.com/offerte. Non inviare denaro. I nuovi abbonati riceveranno un apposito bollettino postale già intestato per eseguire il pagamento. La sottoscrizione dell'abbonamento dà diritto a ricevere offerte di prodotti e servizi del Gruppo Il Sole 24 ORE S.p.A. Potrà rinunciare a tale diritto rivolgendosi al Database Marketing de Il Sole 24 ORE. Informativa ex D.Lgs. n. 196/03 - Il Sole 24 ORE S.p.A. Titolare del trattamento tratta i dati personali liberamente conferiti per fornire i servizi indicati. Per i diritti di cui all'art. 7 del D.Lgs. n. 196/03 e per l'elenco di tutti i Responsabili del trattamento rivolgersi al Database Marketing, via Carlo Pisacane 1 - 20016 Pero (MI). I dati potranno essere trattati da incaricati preposti agli abbonamenti, al marketing, all'amministrazione e potranno essere comunicati alle società del Gruppo per le medesime finalità della raccolta e a società esterne serio. Nei giorni scorsi i neo «Conservatori e Riformisti», capitanati da Raffaele Fitto e stretti alleati in Europa dei Tories di David Cameron, hanno proposto uno choc da 40 miliardi in meno di imposte, tra cui l’abolizione totale in due anni dell’Irap, lo stop alle tasse sulla prima casa e un tetto alla pressione fiscale fissato in Costituzione. Bisogna entrare nel merito delle coperture finanziarie di una simile operazione, ma non c’è dubbio che il richiamo al caso inglese (il bilancio appena varato scommette su salari più alti, tagli di spesa e tagli delle tasse, con la corporate tax che scenderà al 18% entro il 2019) vada considerato con attenzione. Il Regno Unito – da segnalare il boom degli investimenti fissi - registra negli ultimi tre anni una crescita media del 2,4%, il doppio di quella raggiunta dalla Germania e tre volte superiore a quella dell’Eurozona. Vorrà pure dire qualcosa. @guidogentili1 © RIPRODUZIONE RISERVATA per la spedizione del quotidiano e per l'invio di materiale promozionale. SERVIZIO ABBONAMENTI: Tel. 023022.2999 (con operatore da lunedì a venerdì 8:30-18:00) - Fax 023022.2885 - Email: [email protected]. SERVIZIO ARRETRATI PER I NON ABBONATI (non disponibili le edizioni cartacee più vecchie di 24 mesi dalla data odierna): inoltrare richiesta scritta via posta a: Il Sole 24 ORE S.p.A. - Servizio Cortesia, presso Progetto Lavoro, via Lario, 16 - 20159 Milano (Tel. 02 o 06 3022.2888) allegando la fotocopia della ricevuta di versamento sul c.c.p. 519272 intestato a Il Sole 24 ORE S.p.A. Oppure via fax al n. 02 o 06 3022.2519. Il costo di una copia arretrata è pari al doppio del prezzo di copertina del giorno richiesto. Non verranno rimborsate le istanze relative ad edizioni più vecchie di 24 mesi dalla data odierna. La biblioteca di GIORGIO DELL’ARTI Usi e costumi del «mestiere più antico» E schimesi. Gli eschimesi sono soliti offrire una donna, in genere la moglie del padrone di casa, all’ospite. Mylitta. Racconta Erodoto che le donne greche si recavano, almeno una volta nella loro vita, nel tempio della dea Mylitta, come la chiamavano gli assiri, per prostituirsi a uno sconosciuto. Una volta entrare nel tempio non potevano più uscirne finché uno straniero non aveva gettato una moneta d’argento nel loro grembo, ripetendo la frase di rito: «Ti convoco in nome della dea Mylitta». La donna non aveva il diritto di rifiutare la moneta e soltanto dopo essersi concessa poteva tornare a casa. Stando a Erodoto, le donne più brutte aspettavano anche tre o quattro anni. Sinonimi. Sinonimi di prostituta (pornoi) nell’antica Grecia: compagna (etèra), donna pubblica, reclusa, lupa, puledra, madia, passeggiatrice e altri. Seguitemi . Si conserva tuttora un sandalo con la parola «seguitemi» incisa sulla suola, in modo che la prostituta, camminando, lasciasse sul terreno molle delle strade questo messaggio, chiarissimo anche per i più sprovveduti. Divieti. Tra gli antichi romani una donna il cui nonno, padre o marito avesse ricoperto la carica di cavaliere romano non poteva darsi alla prostituzione. Maometto. Maometto si sposò quattordici volte, ma sempre con vedove, a parte il caso di Ayesha. La poligamia era per Maometto un modo di aiutare donne rimaste prive di ogni appoggio, ma poiché c’era il rischio dell’abuso, i commentatori del Corano fissarono a quattro il numero delle mogli, sebbene nel testo sacro non si trovino che vaghi accenni in merito. Infatti, oltre a Maometto, anche altri sovrani dell’Islam ebbero più di quattro spose. In realtà, nella massa musulmana la monogamia era la regola, mentre erano soprattutto i capi più potenti o i sovrani ad avere diverse mogli. Mogli e concubine, che erano indici di un certo stato sociale, portarono alla formazione dell’harem, che influì su parte della struttura politica islamica. Donna. In alcuni racconti della letteratura sacra indiana si accenna alla maggiore sensualità della donna: Ila, che è un mese uomo e uno donna, si dedica ai piaceri della carne come donna, mentre passa il mese in cui è un uomo in pia meditazione. Amore. «La voracità di una donna è due volte quella dell’uomo, la sua furberia quattro volte, la sua sfrontatezza sei volte, e la sua capacità di provar piacere nell’amore otto volte». (antico proverbio indiano) Cina. All’epoca della dinastia Zhou (circa 1120-222 a.C.) si era stabilito un numero fisso di compagne necessarie per nutrire e rinvigorire il re, che aveva una regina, tre consorti, nove mogli di secondo rango, ventisette mogli di terzo rango e ottantuno concubine. Si erano stabilite queste cifre in base a un sistema in cui i numeri dispari indicavano le forze positive della natura, il maschio e la potenza virile, mentre i numeri pari erano passivi, simbolo della donna e della fertilità femminile. Tre, il primo numero dispari dopo uno, aveva un significato di grande potenza, mentre il nove, tre volte tre, indicava la potenza sovrabbondante. Moltiplicando nove per tre, si otteneva ventisette, e ventisette per tre ottantuno, da cui il numero delle compagne necessarie. Pechino. Marco Polo, il famoso viaggiatore del XIII secolo, riferì che a Pechino vi erano oltre ventimila donne che vivevano prostituendosi, mentre a Hang-Chau erano in quantità tale che egli rinunciava a calcolarne anche approssimativamente il numero. Notizie tratte da: Vern L. Bullough, Storia della prostituzione. Dall’antichità agli anni Sessanta, Odoya, pp. 230, 20 euro STAMPATORI: Il Sole 24 ORE S.p.A., via Busto Arsizio 36, 20151 Milano e via Tiburtina Valeria, Km 68,700, Carsoli 67061 (AQ) - Etis 2000 S.p.A., 8ª strada, 29 zona industriale, 95100 (CT) - Stampa quotidiana S.r.l., via Galileo Galilei 280/A, località Fossatone, 40059 Medicina (BO) - Stampa quotidiana Srl - Zona industriale Predda Niedda, strada 47 n.4 - 07100 Sassari (SS) - Rue de Bosquet 16, Zona Ind., 1400 Nivelles (Belgium). DISTRIBUZIONE ITALIA: m-dis Distribuzione Media S.p.A., via Cazzaniga 1 20132 Milano, Tel. 022582.1 Certificato Ads n. 7879 del 19-02-2015 Registrazione Tribunale di Milano n. 322 del 28-11-1965 La tiratura del Sole 24 Ore di oggi 20 luglio 2015 è stata di 196.465 copie CONSULENZA/1 CONSULENZA/2 FORMAZIONE Dalla revisione alla finanza: 1.000 posti da Deloitte Focus su selezioni, requisiti e sedi di lavoro La scuola del mosaico sfiora la piena occupazione Daniele Cesariniu pagina 12 Daniele Cesarini u pagina 12 Alberto Magnani u pagina 12 Lavoro&Carriere # 014 Guida alle migliori opportunità della settimana COMMERCIO Allievi direttori per ipermercati e catene non food I piani 2015-16 dei grandi marchi: servono capi area e facility manager PAGINA A CURA DI Francesco Nariello Serena Riselli pIl settore della grande distribu- zione,siaquellaorganizzatadelsettore alimentare, che quella specializzata, è da sempre visto come un grande serbatoio di posti di lavoro. E il cliché regge anche di fronte a dati occupazionaligeneralinonpropriorosei:sono oltre 5.600, infatti, i posti di lavoro che nel giro dei prossimi 12 mesi verranno messi a disposizione da grandi gruppi del settore, dal Lidl alla Coop, da Decathlon a H&M. Il pacchetto di assunzioni più corposoèquellodiEsselunga:2.500posti per il prossimo biennio. Tra le nuove aperture ci sono quelle di Soliera (Modena), dopo l’estate, e di Monza entro fine anno. Le figure più richieste? Specialisti di reparto e ausiliari di vendita, ma anche «allievi da avviare alla carriera direttiva». Il percorso classicoèl’assunzioneatempodeterminato che poi si stabilizza: il 93% dei dipendenti ha un contratto a tempo indeterminato, il 74% full-time. Rilevante anche la campagna acquisti di Lidl Italia, che prevede 2.000 assunzioni entro il 2016, di cui 400 nei prossimi due-tre mesi. Tra le figure più ricercate 40 capi area (manager con responsabilità di gestione commerciale di più negozi) e responsabili sviluppoimmobiliareefacilitymanager.L’aziendapuntamolto,sottolinea il direttore risorse umane, Dorotea Mader,«suiprogettidiformazionerivoltiaipropricollaboratori». Per quanto riguarda Coop, i dati raccoltiriguardanoduedellediecisigledelgruppo:NovaCoop-Piemonte e Coop Lombardia, che in totale prevedono di reclutare oltre 600 persone. La coop piemontese, con 388assunzionientroil2016,cercaaddettiallavenditaeresponsabiliintermedi, ma anche farmacisti e - in relazioneall’apertura,incentroaTorino, di un nuovo format imperniato sulla ristorazione - camerieri, baristi, cuochiepersonaledicucina.«Inoltre-fa sapere la società - si inseriscono studenti universitari a copertura dei picchi di lavoro del weekend». Coop Lombardia, invece, ha un piano 201516 di 610 assunzioni: 383 già effettuate,mentrelealtre227scatterannoentro il prossimo anno. Occasioni di lavoro in vista anche in Despar Sud (Maiora Srl), la società del gruppo che opera in Puglia, Campania, Calabria e Basilicata. Saranno 70 le assunzioni nella rete di supermercati, con ricerche aperte per addetti alla vendita (44 posti) e capi reparto per banchi gastronomia/macelleria, oltre che per incarichi amministrativinellasedecentralediCorato (Bari). La maggior parte dei neoassunti - precisa l’azienda - «segue un PER LE AZIENDE @ SCRIVETE AL «SOLE» UN’EMAIL PER SEGNALARE LE OFFERTE DI LAVORO Le imprese che vogliono segnalare le offerte di lavoro e i posti disponibili possono inviare una e-mail all’indirizzo: [email protected] programma di training, con tirocinio formativoe/ocontrattoatermine». Nuove offerte d’impiego arrivano anchedallagrandedistribuzionespecializzata. Obi,in vista di due importanti aperture a Roma e a Livorno, ricerca150figure:daglistoremanagerai capi settore, fino agli addetti alla vendita e alla manutenzione. «Ogni anno - spiega il direttore Hr Marcello Lorenzi - vengono inserite 400 nuove posizioni per gestire le esigenze dei punti vendita in Italia, le nuove apertureelenecessitàstagionali». Decathlonseleziona,invece,90addetti alle vendite sportive e magazzinieri e 30 responsabili di reparto sport e di dipartimento logistico e alcune figure altamente specializzate per le sedi produttive di Desio (Mb) e Padova, come production leader, test leader di laboratorioeunwebdesigner. Ottima conoscenza del mondo della moda e uno spiccato senso dello stile sono tra i requisiti primari per chiproveràainviarelapropriacandidaturaalcolossodellamodalowcost H&M: 84 posti tra sales merchandiser manager, store manager e visual merchandiser. Tante occasioni di lavoro anche nei punti vendita Leroy Merlin: 27 consiglieri di vendita con diploma ed esperienza nel settore commerciale e 30 posizioni con competenze qualificate,perdiventareifuturimanager di domani (20 allievi capo settore) o per chi ha già esperienza pluriennale in ambiti commerciali e gestionali(10capisettore). ©RIPRODUZIONERISERVATA COME CANDIDARSI Tutti contatti per inviare il cv http://24o.it/annunci20luglio 5.603 Esselunga NUMERO POSTI: 2.500 PROFILI PIÙ RICHIESTI: l'azienda è alla ricerca di “allievi da avviare alla carriera direttiva”, ovvero di figure direzionali da arruolare - anche in ottica di turn over - nel settore vendite dei negozi della rete (supermercati e superstore). Tra gli altri profili più gettonati segnalati dall’ufficio risorse umane ci sono gli specialisti di reparto e gli ausiliari di vendita. Richiesti il diploma di scuola secondaria o la laurea SEDI: In autunno aprirà il negozio di Soliera (Modena), mentre entro fine anno sarà la volta di Monza. Tra i restyling: Sassuolo (Modena), Corte Franca (Brescia) e Milano (Viale Papiniano) CONTRATTI: a tempo determinato e a tempo indeterminato, sia full time che part time Obi NUMERO POSTI: Lidl Italia NUMERO POSTI: 2.000 PROFILI PIÙ RICHIESTI: capo area, profilo manageriale che ha la responsabilità della gestione commerciale ed economica di circa 5 punti vendita e il coordinamento di un organico di circa 50 persone; responsabili sviluppo immobiliare, che hanno il compito di garantire una gestione efficiente del patrimonio immobiliare; facility manager, figura che garantisce la qualità e l’efficenza delle filiali dal punto di vista impiantistico e strutturale SEDI: punti vendita in Lazio, Sicilia e Puglia, oltre che presso la direzione generale del gruppo in provincia di Verona CONTRATTI: a tempo determinato (1 anno rinnovabile) e a tempo indeterminato (in particolare per i livelli più alti) Decathlon 150 PROFILI PIÙ RICHIESTI: store manager e capi-settore, specialisti delle 4 aree (garden, building, tecnico e living), addetti vendita e manutenzione. Il criterio di selezione si basa sulla conoscenza ed esperienza del candidato nel settore di riferimento. I canditati prescelti verranno formati grazie alla scuola di formazione Obi SEDI: Nel corso dell’anno, oltre alle aperture dei nuovi punti vendita, Obi prevede diverse ristrutturazioni e aggiornamenti dei negozi già esistenti, soprattutto nel Nord e nel Centro Italia, con ampliamento degli spazi e dello staff. In particolare, nella primavera 2016 sono previste due importanti aperture, una a Roma e una a Livorno CONTRATTI: a tempo determinato e a tempo indeterminato NUMERO POSTI: 127 PROFILI PIÙ RICHIESTI: responsabili reparto sport e dipartimento logistico (è richiesta la laurea); addetti vendite sportive e magazzinieri (studenti universitari); production leader e test leader di laboratorio (laurea in materie tecnico-gestionali) e web designer ( laurea in graphic/web). Requisiti comuni a tutti: inglese e disponibilità alla mobilità SEDI: tutta Italia CONTRATTI: per i responsabili di reparto sport e di dipartimento logistico contratto a tempo determinato full time. Per i venditori sportivi e magazzinieri : apprendistato, tempo determinato part-time. Alle figure di production leader, test leader di laboratorio e web designer sono offerti contratti full time a tempo indeterminato Coop NUMERO POSTI: Lunedì 20 luglio 2015 www.ilsole24ore.com/lavoro [email protected] Posti di lavoro diretti ai giovani nelle catene alimentari e no Despar sud 615 Le posizioni aperte si riferiscono solo a Coop Lombardia e Nova CoopPiemonte PROFILI PIÙ RICHIESTI: addetti alla vendita e responsabili intermedi con esperienza nel settore della Gdo di almeno un anno, farmacisti (laurea specialistica in farmacia/Ctf e iscrizione all’albo) , camerieri, baristi, cuochi e personale di cucina, con diploma alberghiero ed esperienza nel settore almeno biennale SEDI: Torino, regione Piemonte e provincia di Varese, Brescia (nuova apertura) e le altre province lombarde (escluse Mantova e Sondrio) CONTRATTI: vari in base a profilo ed esperienza del candidato; a tempo determinato e a tempo indeterminato per profili specifici H&M NUMERO POSTI: NUMERO POSTI: 70 PROFILI PIÙ RICHIESTI: addetti alla vendita (44 posti), capi reparto per i banchi gastronomia e reparto macelleria; nella sede centrale dell’azienda, invece, è aperta la ricerca di impiegati amministrativi e, in particolare, di responsabile qualità, ispettore tecnico e buyer per il reparto no food SEDI: Corato (Bari) presso la sede centrale; Giovinazzo (Bari) per l’apertura di un nuovo supermercato CONTRATTI: la maggior parte dei neoassunti segue un programma di training, con tirocinio formativo e/o contratto (Ccnl di riferimento della Gdo) a tempo determinato, destinato - nell’arco di sei mesi/un anno - alla stabilizzazione con la conferma del posto di lavoro Leroy Merlin 84 PROFILI PIÙ RICHIESTI: 4 sales merchandiser manager (richieste doti analitiche, inglese fluente ed eccellente utilizzo pc), 40 store manager e 40 visual merchandiser (requisiti per entrambe le figure: capacità di lavorare in team e ottima conoscenza del settore della moda) SEDI: tutto il territorio nazionale CONTRATTI: contratti a tempo indeterminato corredati da benefit. In particolare, tutti i dipendenti hanno diritto ad uno sconto sui capi del brand, partecipano a un incentive program (Hip) legato alla crescita del valore del titolo in Borsa, ricevono training e formazione interna NUMERO POSTI: 57 PROFILI PIÙ RICHIESTI: 27 consiglieri di vendita, 20 allievi capo settore e 10 capi settore. Al primo profilo è richiesto diploma di scuola superiore o cultura equivalente ed esperienza (anche breve) nel commercio. Per diventare allievo capo settore è invece necessaria la laurea e disponibilità alla mobilità sul territorio. Per i capi settore, oltre alla laurea, è richiesta esperienza pluriennale SEDI: tutto il territorio nazionale CONTRATTI: Per consigliere di vendita e allievo capo settore contratto a tempo determinato con diversi benefit, premio trimestrale e assicurazione in caso di infortunio. Per il capo settore contratto a tempo indeterminato con l’aggiunta di benefit PAROLA CHIAVE D Grande distribuzione organizzata P er grande distribuzione, o meglio grande distribuzione organizzata (Gdo), si intende il moderno sistema di vendita al dettaglio effettuato attraverso una rete di supermercati e ipermercati. Si tratta dell’evoluzione del supermercato singolo, che costituisce a sua volta lo sviluppo di un tradizionale negozio. Le catene di ipermercati vengono definite spesso grandi superfici e possono appartenere a un solo proprietario, o far parte di un consorzio nella quale ogni supermercato mantiene una sua precisa autonomia decisionale. Nel nostro Paese si è soliti dividere il tutto fra strutture della grande distribuzione, ossia Gd, e quelle della distribuzione organizzata, Do. Alle prime appartengono le grandi strutture centrali controllate da un solo soggetto proprietario, che si occupa proprio della gestione e supervisione dei vari punti vendita. La distribuzione organizzata, è quella composta, invece, da quei gruppi che si aggregano in consorzi e riescono a sfruttare molto bene il proprio marchio. Solitamente i punti vendita vengono classificati secondo la loro dimensione (non vengono però calcolate le gallerie commerciali o i parcheggi). I canali di vendita più importanti sono: ipermercati (area di vendita superiore ai 2.500 metri quadri), supermercati (dai 400 ai 2.500 metri quadri), discount (struttura senza prodotti di marca) e cash and carry (strutture dedicate alla vendita all’ingrosso). In generale, in Italia la Gdo soffre una notevole debolezza delle catene nazionali che si trovano soverchiate dalla potenza dei colossi esteri, in particolar modo nei settori discount e ipermercati, rispettivamente dominati da gruppi tedeschi e francesi. © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 Lavoro & Carriere Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 CONSULENZA FORMAZIONE Deloitte sulle tracce di mille giovani Scuola del mosaico, diplomati al lavoro nel 90% dei casi A CURA DI Daniele Cesarini pPiù di mille assunzioni tra la seconda metà del 2015 e maggio 2016. Deloitte Italia, società specializzata in servizi professionali alle imprese, lancia così un piano di inserimenti in grande stile in concomitanza con una forte crescita del business e una riorganizzazione dei vertici aziendali. La campagna di recruiting è stata lanciata proprio dalla nuova squadra dirigenziale guidata dal Ceo Enrico Ciai. Formazione all’estero «Prevalentemente la ricerca è rivolta a neolaureati cui la società offre in molti casi corsi di formazione e possibilità di esperienze all’estero, ma sono aperte anche moltissime posizioni per risorse di maggiore esperienza, soprattutto per la consulenza fiscale e legale, i risk services», commenta Gianluca Del Nero, nuovo talent leader dell’intero network Deloitte Italy. «Per quanto riguarda la tempistica, i nuovi ingressi sono previsti tra giugno 2015 e maggio 2016. Abbiamo già iniziato con i primo 100, le assunzioni riguarderanno tutte le 19 sedi di Deloitte in Italia ma con prevalenza su Milano e Roma». La ricerca di talenti è trasversale alle varie divisioni di Deloitte: nell’ambito audit (Deloitte & Touche), l’azienda è in cerca di assistenti revisori contabili. Per la consulenza in Deloitte consulting verranno selezionati laureati in ingegneria informatica, economia, fisica, matematica, scienze statistiche, con un forte interesse per le nuove tecnologie e l’informatica. La divisione Deloitte financial advisory services, invece, offre opportunità ai laureati in economia o ingegneria; Deloitte - studio tributario e societario è in cerca di neolaureati da avviare alla pratica per la professione di consulente fiscale, in qualità di dottori commercialisti e avvocati tributaristi, oltre che di professionisti senior con 3-5 anni di esperienza. talent leader –: giornate “pesanti” attendono i nostri candidati, incontri one to one, dinamiche di gruppo, test ed assessment. Per noi è importante trovare i candidati giusti, investiamo molto su ciascun nostro professionista e fin dal primo giorno di lavoro. Per questo vengono coinvolti nel processo di selezione professionisti Hr ma anche e sempre i nostri esperti di business per valutare competenze sempre più articolate». Per i profili con esperienza Carriera interna Anche Deloitte - studio legale associato, oltre a offrire opportunità di ingresso a giovani praticanti, è alla ricerca di professionisti con esperienza, che abbiano conseguito il titolo di avvocato. Deloitte extended business services prevede analogamente l’assunzione di profili con laurea e competenze Erp. Deloitte enterprise risk services, infine, è interessata a neolaureati in campo economico e finanziario o con percorsi di studi nelle aree tecniche o laureati in matematica/fisica, ma nel corso dell’anno sono previsti anche inserimenti di personale con precedenti esperienze. L’ampia quantità di inserimenti previsti non compromette però il focus di Deloitte sulla qualità dei profili ricercati. I candidati ideali devono vantare un curriculum accademico d’eccellenza e un’ottima conoscenza della lingua inglese, ma contano anche le caratteristiche e le attitudini personali. Una dura selezione, insomma, attende chi voglia candidarsi: «Il percorso di selezione non è semplice – ammonisce il Non mancano le possibilità di formazione e di carriera interne: «In termini di formazione, ci affidiamo anche alla Deloitte university Europe, inaugurata nel dicembre 2013 e focalizzata su corsi di leadership e business, per formare le nostre risorse in un contesto europeo con possibilità di fare anche esperienze all’estero» conclude Del Nero. «Chi entra da noi, anche in uscita dal mondo universitario, può e deve coltivare l’ambizione di divenire socio di Deloitte. Negli anni recenti abbiamo rivisto il nostro sistema di valutazione delle performance e parallelamente i collegati strumenti di incentivazione in modo da essere sicuri che il merito si rifletta chiaramente ed in modo trasparente in differenziazione delle compensation, in avanzamenti di carriera ed in nuove opportunità di crescita». FOTOLIA pSpilimbergo, IL VADEMECUM Posizioni aperte 1.000. Di queste posizioni, il 40% è destinato al consulting, circa il 20% all’audit e il restante 40% equamente destinato per le altre function del network. Selezioni Il processo di selezione dei candidati è iniziato a giugno 2015. Le selezioni andranno avanti fino a maggio 2016 Contratti tempo indeterminato, apprendistato, tirocinio © RIPRODUZIONE RISERVATA ANNUNCI ONLINE Tutti contatti per inviare il cv http://24o.it/annunci20luglio Alberto Magnani Profili cercati Deloitte&Touche (audit): assistenti revisori contabili. Deloitte consulting: laureati in ingegneria informatica, economia, fisica, matematica, scienze statistiche. Deloitte financial advisory services: laureati in economia o ingegneria. Deloitte – studio tributario e societario: neolaureati da avviare alla pratica per la professione di consulente fiscale, in qualità di dottori commercialisti e avvocati tributaristi; professionisti senior con tre-cinque anni di esperienza. Deloitte – Studio legale associato: giovani praticanti, professionisti con esperienza con il titolo di avvocato. Deloitte extended business services: neolaureati con competenze Erp. Deloitte enterprise risk services: neoaureati in campo economico e finanziario, tecnico e in matematica e fisica, professionisti senior. Formazione interna Deloitte prevede corsi di “induction” locali di due-tre settimane diretti ai neolaureati appena inserite, ma anche corsi internazionali alla Deloitte university Europe Dove Le sedi di lavoro dei neoassunti saranno prevalentemente Milano e Roma, oltre alle 19 sedi di Deloitte sparse per il territorio italiano Per candidarsi Consultare la sezione carriera del sito Internet www.deloitte.it Pordenone. Nelle aule della Scuola mosaicisti del Friuli Venezia Giulia, la storia non si è fermata. E non ha nessuna intenzione di farlo: dagli 80 ai 100 allievi l’anno, tasso di occupazione vicino al 90%, più di 20 nazionalità rappresentate. I costi? Minimi: 600 euro all’anno. E si parla solo dei corsi professionali, quelli che durano tre anni e prevedono 1.200 ore annue (38 a settimana). «Se includessimo anche i corsi estivi e quelli speciali, gli allievi che passano di qui ogni anno sarebbero almeno 500» dice al Sole 24 Ore Gian Piero Brovedani, direttore dell’istituto. Fondata nel 1922, la scuola si avvicina al suo primo secolo di vita con una formula collaudata: si impara un mestiere antico con mezzi moderni, si respira la tradizione italiana in una cornice che guarda all’Europa e al resto del mondo. Arrivano da Spilimbergo i mosaici distesi sui 10mila metri quadrati del Foro Italico, a Roma, in buona compagnia di quelli del San Sepolcro di Gerusalemme e di altre opere in Giappone e Stati Uniti. Brodevani ricostruisce l’iter educativo, scandito da pratica artigianale e una formazione teorica aggiornata da digitale e design: «Si insegna un mestiere, ed è quello del mosaicista - spiega -. Non solo la pratica e le fasi laboratoriali, ma anche disegno geometrico, teoria del colore, grafica computer, tecnologie dei materiali. Stiamo parlando di cose complesse, abbiamo bisogno di concezioni di lettura e di progetti». La stessa didattica ha una sua gradualità, smaltita nel triennio: si inizia con l’abc storico, si approda a realizzazioni individuali. «Incominciamo dalla tradizione romana, dalla “grammatica” di base del mosaico, per poi passare alla modernità e alla parte contemporanea. Infine, c’è la trasmissione creativa: non copiare, non assomigliare a qualcuno ma interpretare con una sensibilità propria» racconta Brodevani. E a corso finito? La scuola stima un tasso di occupazione pari a 9 allievi su 10. Tanti si mettono in proprio, altri trovano impieghi nei laboratori della regione (sono circa 90) e nel resto d’Italia. È lo stesso istituto a raccogliere offerte per i suoi ex studenti, trasformandosi in un “general contractor” al servizio dei giovani: «Non facciamo promozione per pubblicità, facciamo promozione per portare lavoro qui» sottolinea Brodevani. Non è prevista una selezione all’ingresso, ma l’età media è giovane (24 anni) e i candidati devono rispondere ad alcuni requisiti: aver concluso almeno il terzo anno di scuola superiore e parlare italiano, la lingua di insegnamento ufficiale. Uno scoglio sormontabile, visto l’elenco di nazionalità dei candidati: Kazakhistan, Bielorussia, Corea del Sud, Argentina. La scrematura dei più e meno talentuosi si vede in corso d’opera, con verifiche quadrimestrali che danno un primo riscontro sui lavori. «Tra i nostri iscritti ci sono persone laureati in economia o commercio, filosofia e pedagogia – dice Brodevani - Serve passione. E se fai una scelta così, qualcosa in più». Per informazioni consultare il sito Internet http://scuolamosaicistifriuli.it. © RIPRODUZIONE RISERVATA www.bs.ilsole24ore.com IN EDICOLA I FONDAMENTALI D’IMPRESA L’economia e la finanza spiegata dagli esperti e dai giornalisti del Sole 24 ORE PERCORSO FULL TIME MILANO e ROMA DAL 28 SETTEMBRE AL 9 OTTOBRE 2015 - 1a EDIZIONE DAL 2 AL 13 NOVEMBRE 2015 - 2a EDIZIONE 2 settimane 10 giornate consecutive dal lunedì al venerdì Un laboratorio operativo finalizzato ad acquisire, con il supporto dei giornalisti e attraverso le “parole” del Sole 24 ORE, gli strumenti per acquisire gli economics di base indispensabili per la gestione del business e il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Dal Sole 24 Ore la guida al D.Lgs. 80/2015, sulla tutela e il sostegno della maternità e della paternità (e delle adozioni). Tra le novità le norme sulla flessibilità oraria, i permessi e congedi parentali, gli sgravi contributivi per la contrattazione decentrata e il congedo per donne vittime di violenza. 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L’analisi condotta da Cerved sui primi 133mila rendiconti 2014 depositati dalle società evidenzia un miglioramento dell’industria LE PROPOSTE DEL SOLE Pmi, indizi di ripresa nei bilanci 2014 In edicola VENERDÌ 24 LUGLIO La «classica» legge di Murphy di Arthur Bloch Ricavi in aumento (+1%) e un’accelerazione del valore aggiunto spingono la produttività Enrico Netti pUn anno difficile che viene ar- Gli indicatori IL CONTO ECONOMICO FATTURATO PER SETTORE Tasso di crescita. In % 2013/2012 2014/2013 Valore Costo Fatturato aggiunto del lavoro Tasso di crescita. In % 2013/2012 2014/2013 Micro Pmi Grandi Tasso di crescita. In % 2013/2012 2014/2013 Industria Costruzioni Servizi 0,0 1,0 2,1 2,7 0,0 0,6 2,3 1,6 0,0 1,5 0,3 0,7 1,3 3,6 2,7 1,6 0,0 0,7 VALORE AGGIUNTO REDDITIVITÀ I DEBITI Tasso di crescita. In % 2013/2012 2014/2013 Industria Costruzioni Servizi Confronto tra 2007 e 2014. In % 2007 2014 Mol / Imprese fatturato in perdita Roe Tasso di crescita. In % 2013/2012 2014/2013 Micro Pmi Grandi 3,4 5,1 0,1 0,1 1,9 2,2 8,6 7,0 20,7 25,1 I MARGINI -5,9 -5,1 -6,3 -3,9 -5,2 -3,1 6,5 6,4 6,5 2013 25,0 24,7 20,5 25,5 27,5 25,7 2014 Costruzioni Servizi 27,8 29,1 26,9 7 3 3 Arthur Bloch Una raccolta celeberrima, un inventario del pessimismo esistenziale, una professione di fede in leggi dell’universo volte sempre e comunque contro di noi, in un Dio che ha creato l’uomo fondamentalmente per ridere alle sue spalle. Un libro decisamente esilarante. la legge di murphy [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 ORE Arte e Cultura Sett. N.3/2015 Euro 6,90 50003 IL SOLE 24 ORE Fonte: Cerved, Osservatorio sui bilanci 2014 3 Per accompagnare i lettori durante i mesi estivi con una lettura capace di descrivere il mondo circostante strappando un sorriso ma anche stimolando alla riflessione, Il Sole 24 Ore propone ai lettori la collana «I grandi classici dell’umorismo»: 14 volumi in edicola ogni venerdì, in abbinamento al quotidiano, per apprezzare grandi autori satirici e umoristici, di valore non solo letterario, ma anche filosofico, sociale e pedagogico. Equivoci, caricature, colpi di scena e giochi di parole caratterizzano questa serie di libri che sanno descrivere con ironia (e talvolta con ferocia) i vizi degli uomini e delle società. Venerdì prossimo l’autore sarà Arthur Bloch, con il pessimismo esilarante della sua celeberrima «legge di Murphy». «I grandi classici dell’umorismo» sono venduti in edicola con Il Sole 24 Ore al prezzo di € 6,90 oltre al prezzo del quotidiano. la legge di murphy 7,8 7,7 7,7 % sul totale 2012 Industria monio netto del 4,2%. «Dall’inizio della crisi – aggiunge De Bernardis – il capitale proprio è aumentato in modo molto consistente, del +53% rispetto ai livelli del 2007: la metà di questoincrementoèattribuibilead effetti contabili, in particolare al Dl 185/2008chehapermessodirivalutare gli immobili iscritti in bilancio, maperilrestositrattadirisorseche gliimprenditorihannomessonelle aziende,ancheincentivatidamisure come l’Aiuto alla crescita economica». L’effetto è una maggiore sostenibilità dei debiti finanziari: in rapporto al patrimonio netto, si sono attestati al 57%, in calo di 5 punti percentuali rispetto ai livelli dell’anno precedente e di ben 30 punti rispetto al 2007. Tra 2013 e 2014 è migliorato anche un altro importante indicatore di sostenibilità finanziaria, il rapporto tra oneri finanziari e Mol. In particolare, si è ridotta di un punto percentuale la quota di società per cui gli oneri erodono più della metà dei margini, al 25,5%. Anche in questo caso l’edilizia è però rimasta fuori dal trend positivo, con una quota di società per cui gli oneri finanziari risultano difficilmente sostenibili che ha toccato un picco “La probabilità che qualcosa proprio nel 2014. Nonostante il miaccada è inversamente glioramento del 2014, il numero proporzionale alla sua di desiderabilità.” società per cui il peso degli oneri finanziari è eccessivo rimane elevato, di circa 5 punti percentuali superiore rispetto alla quota osservata nel 2007 (19,9%). Le imprese pagano la perdita di redditività accumulata in sette anni di recessioni e stagnazioni. Arthur Bloch nasce nel 1948 negli Stati Uniti; umorista e scrittore amatissimo, è autore di numerosi libri sulla “Legge di Murphy”, che sono stati pubblicati in più di trenta Paesi e hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo, nonché di un manuale di auto aiuto decisamente originale: Il libro che vi cambierà la vita (se ci credete...). IMPRESE IN PERDITA Il rapporto tra Mol e fatturato. % rispetto al totale 2012 2013 2014 Industria Costruzioni Servizi 6,8 7,1 7,4 10,4 6,5 Pmi, colonna portante del sistema paese. Per loro la crescita del fatturato è stata dell’1,5% contro lo 0,6 delle micro. Per quanto riguarda i settori corre l’industria: qui il fatturato è più che triplicato (+3,6%) rispetto la media nazionale grazie alla volata delle esportazioni. Anche il terziario dopo diversi anni di stasi riesce a mettere a segno un +0,7 per cento. Le costruzioni invece arretrano, con un -1,6%. Con un clima deflattivo i costi sono aumentati di pochi decimi di punto, mossi dai rincari delle materie prime. Queste condizioni hanno spinto all’insù il valore aggiunto dell’industria, al 5,1%, e dei servizi (+2,2%). Al contempo il costo del lavoro è aumentato più dell’inflazione ma con un trend in rallentamento sugli anni precedenti. Si consolida così un recupero della produttività esteso a tutti i comparti, salvo l’edilizia, e per dimensione d’impresa. Migliorano gli indicatori, alcuni ritornano ailivellidel2007,esuicontisisentono i primi effetti di una ripresa tutta da consolidare. Anche sul fronte della sostenibilità finanziaria, i bilanci analizzati indicano che il 2014 èstatounannopositivo,favoritoda un processo di riduzione della leva finanziaria. È infatti proseguita la stretta del credito, con un calo dei debiti finanziari del 4,5% dopo il -6% del 2013. La stretta ha riguardato tutte le fasce dimensionali ed è stata più marcata per le microimprese e nei settori in cui l’attività economicaèstatapiùdebole,come le costruzioni (-5%). Il sistema imprenditoriale ha quindi fatto ricorso a forme alternative di finanziamento, con un aumento del patri- Arthur Bloch chiviato con un miglioramento, seppure lieve, della redditività. In ripresa anche i margini lordi e netti delle imprese italiane mentre il ricorso al capitale proprio ha reso più sostenibili i debiti finanziari rispetto ai livelli pre-crisi. Sono questi gli elementi chiave che emergono dall’Osservatorio sui bilanci 2014 realizzato da Cerved analizzando i primi 133mila bilanci depositati dalle società italiane. I ricavi 2014 hanno fatto segnare un +1% sull’anno precedente grazie all’accelerazione dell’industria e alla spinta delle esportazioni. Come strategia di difesa invece le aziende hanno manovrato le leve del contenimento dei costi. Quello del lavoro ha segnato un rallentamento mentre l’accelerazione del valore aggiunto (+2,7%) ha portato a un recupero della produttività. Le Pmi hanno registrato un aumento del2%control’1%circadellegrandi società e delle microimprese. Per quanto riguarda i comparti industria e terziario, questi mettono a segno un +2% mentre la produttività delle imprese edili si riduce di qualche decimo. «Il quadro è positivo perché la caduta si è fermata commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved-.Nonostanteunacongiuntura ancora debole, con i ricavi in crescita solo dell’1%, le imprese hanno migliorato la propria redditività.Conilcalodeidebitifinanziari migliora anche la solidità delle imprese, che continuano il percorso di rafforzamento patrimoniale iniziato nel 2009». La redditività del capitale è in ripresa al 6,5% contro il 5,7 del 2013 ma nel 2007 era al 10,4 per cento. Il rapporto Mol su fatturato, per esempio, resta ben lontano dai livelli pre-crisi: nel 2007 era al 8,6% mentre lo scorso anno è risalito al 7%, dopo una crescita di pochi decimi di punto sul 2013. Un altro elemento positivo arriva dal calo delle imprese in perdita. Nel2014eraunasuquattrocontroil 27,7% del 2013. Un certo miglioramento ma nel 2007 i conti finivano in rosso per circa il 21% delle società. Sono le dirette conseguenze di una economia a due velocità, con le aziendesopravvissuteallacrisiche mostrano un trend in ripresa, in particolare grazie alla riduzione dei debiti, mentre il mercato continua a cancellare le realtà più deboli. Loscorsoannoifallimentisonostati oltre 15mila, il record nel decennio, mentre le procedure concorsualinonfallimentarihannosegnato un forte calo (-16,4% sul 2013) a 2.784 casi. Dopo quattro anni di costante aumento ecco la prima leggera flessione (-5,3%) delle liquidazioni volontarie. De Bernardis prova anche a fare unaprevisioneperil2015.«Conuna congiuntura in miglioramento, ci aspettiamo un rafforzamento della redditività - spiega l’ad - e un ulteriore consolidamento della situazione finanziaria delle imprese. D’altra parte, prevediamo che il processo di selezione perderà vigore ma non si arresterà, con l’uscita dal mercato delle imprese indebolite dalla lunga recessione». Loscorsoannosonoriusciteatenere testa alla crisi soprattutto le IL SOLE 24 ORE 9 771826 608763 Il polso dell’economia. Su 1.300 top manager interpellati da Kpmg in 10 Paesi, l’80% dichiara che nei prossimi tre anni farà nuove assunzioni I Ceo scommettono sulla crescita globale Micaela Cappellini pLa crescita economica? Secondo i più importanti Ceo di tutto il mondo, nei prossimi tre anni non si farà attendere. E l’80% delle aziende prevede di fare nuove assunzioni. È quanto emerge dallo studio globale, condotto da Kpmg su un campione di 1.300 amministratori delegati di 10 grandi Paesi, che il Sole 24 Ore di oggi presenta in anteprima. Tutti leader di so- IN CIMA ALLA LISTA Le figure più ricercate sono quella del Chief financial officer e del Chief innovation officer, ancora poco diffuso in Italia cietà di un certo peso, dai 500 milioni di dollari di fatturato in su, tre quarti delle quali superano il miliardo l’anno. Si distribuiscono tra Europa (Francia, Germania, Regno Unito, Italia e Spagna), Stati Uniti e Asia (Cina, India, Giappone e Australia). Per il 62% dei Ceo interpellati, dunque, nel prossimo triennio l’economia globale tornerà a crescere. Il top management cinese è il più ottimista, nonostante le tensioni alla Borsa di Shanghai: l’88% di loro scommette sulla crescita dell’economia internazionale. Ma anche i Ceo italiani sono positivi: il 78% dei nostri manager interpellati crede nella ripresa globale. La fiducia più bassa? Quella degli americani: solo il 52% dei Ceo si dice ottimista. Quando dalle sorti dell’economia globale si passa a quelle dei singoli Paesi, il livello di fiducia mostra la stessa dicotomia: i Ceo delle aziende cinesi (95%), di quelle spagnole (90%) e delle italiane (89%) credono che i rispettivi Paesi sapranno agganciare la ripresa; invece, solo il 30% dei manager Usa è positivo sulle prospettive del proprio Paese. Così come solo il 19% di loro crede che la propria azienda abbia prospettive di crescita nei prossimi tre anni. Come si spiega, questo pessimismo a stelle strisce? Per gli esperti di Kpmg, dopo lo scoppio della crisi l’economia americana ha intrapreso un percorso di ripresa che dura ormai da almeno sette anni. Anche per fattori quali la pressione salariale e l’apprezzamento del dollaro, nei prossimi anni c’è la sensazione che potrebbe esserci un rallentamento del potenziale di sviluppo dell’economia Usa. Invece la riduzione del prezzo del petrolio, l’assenza di inflazione e il quantitative easing dovrebbero sostenere la crescita sia del Giappone sia dell’Eurozona. Sul fronte dell’occupazione il sondaggio tra i Ceo lascia ben sperare: circa l’80% degli intervistati prevede infatti di Primo obiettivo: la ricerca di nuovi mercati GLI INVESTIMENTI Le principali direttrici di investimento nei prossimi 3 anni. (Risposte multiple in un campione, valori %) Sviluppo di nuovi prodotti 37 Acquisizioni 24 Espansione nazionale 34 Espansione all’estero 47 Espansione delle funzioni 33 Internet delle cose/altre infrastrutt. it. 30 Trasformaz. del modello di business 32 Marketing 39 Risorse umane 29 LE SFIDE PER I PROSSIMI 3 ANNI IN ITALIA Risposte multiple di un campione di Ceo, valori % Tot. media internaz Innovazione 25 25 Adattarsi alle normative dei governi 13 18 Maggiore efficienza 21 27 Gestione della reputazione 17 22 Sviluppo del capitale umano 25 16 Capire l’evoluzione dei consumatori 28 21 Rafforzare il marchio 21 26 Espansione geografica 23 26 Salute finanziaria 26 20 Crescita finanziaria 26 30 Snellire i processi 25 21 Cambiare management 25 20 Fonte: Kpmg assumere nei prossimi tre anni. Tra le figure manageriali destinate a ricoprire un ruolo sempre più rilevante c’è il Chief financial officer (responsabile della finanza), mentre il campione dei Ceo italiani sottolinea l’importanza crescente del Chief innovation officer, una figura peraltro ancora poco diffusa tra le nostre aziende. Responsabile delle notti insonni dei top manager mondiali è invece l’aumento della concorrenza sui mercati globali. A preoccuparli di più è il mantenimento della base clienti (lo sostiene l’84% degli intervistati) e l’ingresso di nuovi competitor sul mercato (74%). Analogamente, tra le priorità strategiche, al primo posto c’è l’espansione geografica. «Per la maggior parte delle aziende italiane interpellate - conclude Michele Parisatto, Managing partner Kpmg Advisory - il tema prioritario è la trasformazione del modello di business. Le nostre aziende devono dotarsi di modelli operativi in grado di offrire livelli di servizio omogenei su scala globale. In questa prospettiva, l’It diventa il vero fattore abilitante. Una strada può essere poi quella di ricercare alleanze. L’altra è quella di essere selettivi nelle strategie di espansione all’estero, concentrandosi solo su pochi mercati ad alto potenziale». © RIPRODUZIONE RISERVATA 03U_La legge di Murphy_Bloch_cover.indd 1 07/07/15 18:09 Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 14 Indice Agent321Job: pubblicati i dati statistici relativi al secondo trimestre 2015 Rispetto al secondo trimestre del 2014, nello stesso periodo del 2015 si registra un incremento del 20,13% nel numero di offerte di lavoro pubblicate e del 12,60% nel numero di candidature – Alimentare, industria e servizi sono i settori più interessanti sia per le aziende produttrici e distributrici sia per gli agenti di commercio A per la ricerca di agenti di commercio sia nel numero di candidature registrate: si passa, infatti, da un totale di 23.344 annunci pubblicati tra Aprile e Giugno 2014 a 31.646 annunci pubblicati nello stesso periodo del 2015 (+20,13%); e da un to- Rispetto al confronto primo trimestre 2014/primo trimestre 2015, in cui le variazioni sono state minime (offerte di lavoro: +4,27% ‒ candidature: +0,63%), nel rapporto tra il secondo trimestre 2014/secondo trimestre 2015, i dati tornano a crescere in maniera ragguardevole. C’è da notare però Periodo di rilevamento: che, parlando in termini assoSecondo Trimestre 2014 Secondo Trimestre 2015 luti, nel secondo trimestre 2015 sono state registrate Numero Offerte di Lavoro Totali: 26.344 Numero Offerte di Lavoro Totali: 31.646 43.148 candidature in meno riNumero di Candidature Ricevute: 165.978 Numero di Candidature Ricevute: 186.894 spetto al primo trimestre dello stesso anno. Raffronto secondo trimestre 2014/secondo trimestre 2015 I settori merceologici per cui nel secondo trimestre 2014 le aziende hanno pubblicato il maggior numero di offerte di lavoro sono stati: alimentare, industria e servizi. Nel secondo trimestre 2015 la situazione generale non è mutata, anche se all’interno dei singoli settori si sono registrate variazioni significative: mentre le offerte del settore alimentare sono rimaste pressoché stabili (2.426 del secondo trimestre 2014 contro le 2.499 del secondo trimestre 2015), quelle del settore industria sono passate da 2.949 a 3.779 (+28,15%); al contrario le offerte di lavoro nel settore dei servizi hanno subìto un decremento di 702 annunci pubblicati, passando dai 5.395 del secondo trimestre 2014 ai 4.693 Il secondo trimestre 2015, messo a con- tale di 165.978 candidature tra Aprile e dello stesso periodo del 2015 (-13%). fronto con lo stesso periodo del 2014, mo- Giugno 2014 a 186.894 candidature nello A destare particolare attenzione tra le ofstra un incremento sostanziale sia nel stesso periodo dell’anno successivo ferte di lavoro pubblicate sono i dati del numero di offerte di lavoro pubblicate (+12,60%). settore agricolo/zootecnico che spiccano gent321, l’organizzazione internazionale la cui mission è mettere in contatto le aziende con gli agenti di commercio di qualsiasi Paese, pubblica il rapporto del secondo trimestre 2015 dell’Indice Agent321Job. Che cos’è l’Indice Agent321Job? L’Indice Agent321Job è lo strumento statistico che si occupa di monitorare il mondo degli agenti di commercio misurando: • le variazioni dell’andamento delle offerte di lavoro pubblicate da aziende italiane ed estere per la ricerca di nuovi agenti di commercio; • le variazioni dell’andamento delle candidature inviate dagli agenti di commercio per le offerte di lavoro pubblicate. Le statistiche dell’Indice Agent321Job non si basano esclusivamente sul numero globale di offerte di lavoro/candidature, ma prendono in considerazione anche i macro settori merceologici per cui quelle offerte di lavoro/candidature sono state registrate. L’Indice Agent321Job ricava i suoi dati dalla stretta collaborazione con i maggiori strumenti (on line e off line) di annunci di lavoro targetizzati al mondo degli agenti di commercio (portali internet di ricerca agenti, rubriche cartacee di offerte di nuovi mandati di rappresentanza, fiere di settore), con le associazioni di categoria e con partner istituzionali. Per le sue ricerche può contare quindi notevolmente, passando da 201 Offerte di Lavoro: confronto secondo trimestre 2014/secondo trimestre 2015 annunci pubblicati nel primo trimestre 2014 ai 1.129 annunci pubblicati nello stesso periodo del 2015 (+461%). Lo stesso interesse non si riscontra per quanto riguarda le candidature registrate in questo macro settore che non solo non conferma i dati del 2014, ma anzi nel secondo trimestre 2015 vede le risposte alle offerte scendere e passare da 1.942 del secondo trimestre 2014 a 1.770 del secondo trimestre 2015 (-8,86%). I settori merceologici che nel secondo trimestre 2015 hanno registrato il maggior numero di candidature coincidono con Candidature: confronto secondo trimestre 2014/secondo trimestre 2015 quelli del secondo trimestre 2014 e sono esattamente anche quelli per i quali sono stati pubblicati il maggior numero di annunci di lavoro: alimentare, industria e servizi. Esiste però una differenza: mentre il numero di offerte di lavoro 2015 nel settore alimentare è pressoché stabile rispetto a quelle del 2014, le candidature registrate sono aumentate notevolmente, passando da 22.018 a 29.474, 7.465 candidature in più (+33,86%). In forte crescita nel secondo trimestre 2015 rispetto al 2014 per numerica di candidature i dati dei set- mentare di cui abbiamo già parlato. I dati battuta d’arresto, con un decremento deltori abbigliamento (+70,58%), arredamen- seguono il trend già registrato nel primo le candidature registrate del 28,06%. to (+35,11%), auto/moto (+24,09%), e- trimestre 2014, ad eccezione del settore stetico (+20,30%) e ferramenta/giardinag- ferramenta/giardinaggio che nei primissigio (+38,78%), oltre a quelli del settore ali- mi mesi del 2015 aveva subìto una forte © Riproduzione Riservata su un bacino di 390.000 agenti di commercio, italiani ed esteri, rappresentativo per la quasi totalità di tutte le figure commerciali che in Italia svolgono l’attività di venditori, rappresentanti, agenti Enasarco, procacciatori, area manager e direttori commerciali. Il confronto tra le candidature inviate dagli agenti di commercio in risposta alle offerte di lavoro nell’arco di un determinato periodo (statistiche mese2014/mese2015 e trimestre2014/trimestre2015) mostra quali siano i settori merceologici a cui gli agenti sono più interessati. La ricerca citata e i dati sono di proprietà di Agent321 e non possono essere utilizzati per fini commerciali. I dati possono essere citati solo ed esclusivamente previa autorizzazione di Agent321. Una volta autorizzati è obbligatoria la citazione ad Agent321. Le statistiche complete sono disponibili sul sito www.agent321.it > sezione Indice Agent321Job Rubrica Mensile a cura di www.venditori.it Prenota la Tua inserzione n. verde 800.017.552 Prossima Uscita 28 Settembre 2015 Portale di Annunci di Ricerca Agenti di Commercio Rappresentanti Venditori Lunedì 20 Luglio 2015 Impresa & territori 15 Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 Commercio estero/1. Dai pagamenti alla denominazione dei prodotti, il vademecum per vendere a Teheran Iran, le chance da cogliere subito Sanzioni eliminate non prima di sei mesi, ma ecco quello che si può già esportare Micaela Cappellini p«Il mio primo viaggio in Iran risale a qualche mese fa. Ad agosto farò il terzo, e se tutta andrà bene l’anno prossimo aprirò uno showroom a Teheran». L’anno prossimo: in perfetta coincidenza con la fine delle sanzioni economiche al Paese. Franco Bandelli è un Iran-entusiasta ante litteram. Con la sua Gildo Profilati rifornisce il comparto dell’arredamento ormai da anni, anche durante le sanzioni. «L’ho fatto tramite una società iraniana locata in Germania», racconta. Costo della triangolazione? «Un 20-30% in più, fra tasse tedesche e commissioni», spiega. Tutto legale, beninteso. Perché la notizia è questa: dopo lo storico accordo della settimana scorsa, ci vorranno tra i sei mesi e un anno prima che la rimozione delle sanzioni sia completa, ma gli affari con l’Iran si sono sempre potuti fare. Bastano solo un paio di accortezze, una sui pagamenti e l’altra sulla classificazione delle merci vendute. E poiché il modo di fare affari c’è già oggi, è bene sfruttarlo subito, proprio nei prossimi 6-12 mesi, in modo da trovarsi già a Teheran quando le sanzioni toglieranno definitivamente il disturbo. Esattamente come ha in mente di fare la Gildo Profilati. Luca Miraglia, managing director di Quarkup group, negli ultimi 12 mesi ha portato a Teheran un centinaio di aziende italiane e da alcuni anni collabora con Promos per le attività relative all’Iran. «Il primo punto - spiega - riguarda la tipologia dei prodotti esportabili: il Regolamento Ue 267 del 2012 (e successive modifiche) dice che non si esportano in Iran prodotti che possono essere utilizzati in uno dei settori oggetto di sanzioni, come il comparto petrolifero». Una valvola per un acquedotto, per esempio, può anche essere usata per un oleodotto, quindi potrebbe non andare bene. «L’imprenditore che esporta - prosegue Miraglia - si deve assumere la responsabilità dell’errore, attraverso una dichiarazione che attesti che il prodotto non è passibile di dual use». Il problema però è che si rischiano conseguenze penali, se l’acquirente poi fa un uso “diverso” del prodotto: anche fino a sette anni di carcere. Ecco perché è importante la giusta analisi del prodotto da esportare: il solo codice doganale Taric non basta, occorre essere inattaccabili. Lo sa bene Luca Scapin, direttore commerciale della Combi Arialdo, che produce accessori per cancelli e da anni vende pezzi all’Iran passando da un distributore di Dubai: «Mi raccontavano che molti prodotti in alluminio non passavano la dogana, a Teheran. Per fortuna i nostri sono sempre passati». La terminologia è tutto. Il secondo nodo quando si commercia con l’Iran è la questione dei pagamenti: «Le banche iraniane spiega ancora Miraglia - non sono ancora autorizzate ad aprire un conto corrente in Europa». Come si fa? «Tipicamente - prosegue Miraglia - si ricorre a una transazione mediata: l’acquirente iraniano paga attraverso una sarafi, cioè una casa di cambio locale, che a sua volta si avvale di società a Dubai, ma anche in Turchia o in Germania. Se però uno degli attori coinvolti nella transazione risulta inserito nella black list finanziaria, di nuovo si può incappare in un reato». Molti settori non rientrano nel regime sanzionatorio, ma tutte le operazioni necessitano di una specifica procedura di verifica finanziaria. Per questo è importante ri- volgersi al tramite giusto. «In Italia - conclude Miraglia - ci sono alcune banche che lavorano con l’Iran, come Popolare di Sondrio, Monte dei Paschi o Popolare di Vicenza». Ciò detto, è bene muoversi. Lo sostiene da tempo Promos, l’azienda speciale per l’internazionalizzazione della Camera di Commercio di Milano: «Con il Progetto Iran - ricorda il suo direttore, Pier Andrea Chevallard - lo scorso giugno abbiamo portato una trentina di imprese del settore edilizia alla fiera Project Iran. Da settembre inoltre, per sei mesi, a Teheran allestiremo un “Temporary showroom Made in Italy” con la presenza di una decina di imprese di segmento alto. Lo showroom sarà situato in una delle principali arterie della città: qui verranno creati degli ambienti ad hoc, studiati da architetti italiani, in cui il prodotto avrà il corretto posizionamento in un concept che esprima quell’idea di Made in Italy apprezzata in tutto il mondo». Infine, dal 4 all’8 ottobre, Promos organizza una missione imprenditoriale a Teheran dedicata alle imprese dell’edilizia e delle costruzioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Una storia lunga dieci anni DICEMBRE 2006 Parte il divieto di import-export di macchinari sensibili all’uso nucleare. Viene creata la black list dei settori off-limits agli scambi MARZO 2008 Gli Stati Uniti procedono a un inasprimento sia commerciale che finanziario dell’embargo verso l’Iran DI CEMBRE 2011 All’inasprimento delle sanzioni verso le istituzioni finanziarie aderiscono Stati Uniti, Unione Europea, Canada e Regno Unito APRILE 2015 Tra l’Iran e il gruppo dei “5+1” (Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito, Francia + Germania) viene raggiunto un accordo ad interim MARZO 2007 Entrano in vigore il divieto di vendita delle armi all’Iran e il congelamento dei beni di alcune società e di alcuni individui del paese GIUGNO 2010 Viene esteso l’elenco dei soggetti individuali e di quelli societari presenti nella black list NOVEMBRE 2013 Viene firmato l’accordo quadro sul nucleare che fissa al 30 giugno 2015 la data ultima per le trattative 14 LUGLIO 2015 Irane“5+1”raggiungonol’accordo, cheoradeveaverel’okdelCongresso Usaedell’assemblealegislativa iraniana Enrico Netti p«Meglio puntare alla fascia medio-alta del mercato». È questo il consiglio di Armando Branchini, vice presidente della Fondazione Altagamma e profondo conoscitore della regione del Golfo. «Le migliori opportunità arriveranno dall’abbigliamento e accessori maschili spiega - e nel medio periodo sarà la classe media ad acquistare i beni premium “made in Italy”». Ci sono anche il casual griffato, i profumi e la cosmetica nell’atteso “dopo sanzioni” della borghesia iraniana. In prima battuta, secondo Branchini, a Teheran sbarcheranno i gruppi del retail con base negli Emirati «che già gestiscono qualche decina di negozi e vendono prodotti di fascia media». In seconda battuta verranno inaugurati i monomarca e i flagship store a misura di cacciatori di status symbol. I milionari di Teheran invece sono abituati ad acquistare il lusso durante i viaggi all’estero. Il “made in Italy” è di casa in Iran, fin dai lontani tempi dello Scià, e tradizionalmente in nostro Paese è tra i primi partner MISSIONI AL VIA Alla fine di luglio è prevista la partenza una missione commerciale del sistema legno-arredo, a settembre quella di Anie-Ice commerciali. «Per le imprese italiane ci saranno tante occasioni di business e, nella prima fase, si muoveranno anche le aziende industriali iraniane che vogliono stringere accordi commerciali con le Pmi» aggiunge Ali Reza Arabnia, italoiraniano presidente e Ceo della GeicoTaikisha (meccanica). La partita non sarà facile perché nel manifatturiero si preannuncia il consueto derby Italia - Germania. «Molti tecnici ed ingegneri iraniani sono formati in Germania e il pensiero corrente è che il made in Germany sia migliore, ma noi abbiamo l’arma segreta dell’empatia innata degli iraniani verso gli italiani» conclude Arabnia. C’è poi il ricco capitolo oil&gas e delle grandi opere d’ingegneria. Qui sono attesi grandi investimenti per l’ammodernamento degli impianti e delle infrastrutture del paese. «L’elettrotecnica e l’elettronica hanno un ruolo importante - aggiunge Andrea Maspero, vice presidente Anie per l’internazionalizzazione -. A settembre partirà una missione di Anie con l’Ice che toccherà i principali poli economici del Paese per creare un network con i partner locali». L’obiettivo è di conquistare la pole position nelle grandi opere di cui l’Iran ha bisogno. «L’arretrato da recuperare è importante e il 2016 per noi sarà un anno strategico perché vo- gliamo aprire una filiale appena sarà ratificato il trattato - conferma l’italo-iraniano Dario Roustayan, amministratore delegato della Pilosio (casseforme per le costruzioni e ristrutturazioni) appena rientrato da Teheran -. Ora sto preparando il terreno per la filiale e ritengo che ci sarà una rapida escalation nel rinnovamento delle infrastrutture. Potremmo anche decidere di produrre qualche linea in loco, per essere più vicini ai nostri clienti». «Molti architetti locali amano il gusto e lo stile italiano» ricorda Roberto Snaidero, presidente di Federlegno-Arredo. Alla fine di luglio partirà una missione a Teheran, dopo le due organizza- Prove di rating a misura di filiera pProve di rating a misura di filiera. Per integrare le valutazioni tecnico-industriali con l’analisi della produttività. A questo punta l’accordo siglato tra RetImpresa, l’agenzia confederale di Confindustria per le reti di impresa, e Bnl che verrà annunciato mercoledì 22 luglio. Il primo passo concreto sarà un percorso sperimentale per lo sviluppo di un’attività di ricerca volta a definire un modello di valutazione dei driver delle prestazioni di filiera con l’individuazione di indicatori sintetici di riferimento.Questi driver verranno poi testati sulle filiere dell’agroalimentare, del tessile e della moda, individuate di concerto tra Bnl e RetImpresa tra i clienti dell’istituto di credito e i soci di RetImpresa-Confindustria. Una volta definito e testato, il modello potrà essere applicato ad altre filiere. L’iniziativa si inquadra e amplia l’accordo siglato tra Bnl e RetImpresa nel 2011 per lo sviluppo delle reti di impresa. Ad oggi sono state create 2.254 reti con 11454 aziende coinvolte. «Vogliamo aiutare le imprese a crescere all'interno delle filiere. Per questo - sottolinea il Presidente di RetImprese Aldo Bonomi - lavoreremo con Bnl e un pool tra i massimi esperti delle nostre supply chain per mettere a fuoco i punti di forza e le aree di miglioramento. Questo ci aiuterà a sviluppare il nostro sistema imprenditoriale, perchè collaborando tutti insieme saremo più forti». L’accordo, gli fa eco Paolo Alberto De Angelis, vice direttore generale di Bnl e responsabile della Divisione Corporate Gruppo Bnp Paribas «punta a sviluppare un nuovo paradigma nella valutazione delle imprese, approfondendo ulteriormente gli aspetti industriali del business accanto a quelli più strettamente finanziari attraverso un’analisi della filiera produttiva cui l’azienda appartiene. Ciò ci permetterà di incrementare la nostra capacità di comprendere caratteristiche, potenzialità e sostenibilità delle diverse filiere, per diventare non solo partner delle aziende ma noi stessi parte integrante delle filiere, capaci di sostenerne lo sviluppo in Italia e all’estero». C.Bu. © RIPRODUZIONE RISERVATA In onda Commercio estero/2. Con abbigliamento e mobili, prodotti del manifatturiero e tecnologie le Pmi italiane si preparano alla nuova fase Il «made in Italy» punta alla pole position Credito. Accordo RetImpresa-Bnl te nel 2014, con un gruppo imprese che puntano al mercato residenziale e quello dell’hotellerie. «I pochi cinque stelle, per esempio, devono essere portati al livello degli standard internazionali» e tra le aziende non manca chi già pensa, appena sarà risolto il nodo dei trasferimenti dei fondi, all’apertura di show room. Il Gruppo Fantoni (semilavorati in legno) è attivo in Iran da ben dodici anni vendendo pannelli in Mdf alla locale filiera del mobile. «È un mercato marginale rispetto a quelli del Mediterraneo ma significativo - spiega Paolo Fantoni, ad del Gruppo -. L’embargo ha ridotto gli acquisti di circa i due terzi e siamo riusciti a vendere solo grazie a clienti off-shore negli Emirati». Una via per altro percorsa da molti fornitori occidentali. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA NOVITÀ IN PALINSESTO Robot e futuro nel fine settimana di «Radio24» Grandi novità nel week end di Radio 24: il sabato mattina alle 8.00 (in onda anche domenica alle 23.00) è iniziata «L’era dei Robot», di e con Simone Spetia, che indaga la difficile convivenza tra “macchina” e “uomo”, in una co-conduzione con un robot. E ancora di futuro si parla domenica, dopo il Gr delle 7.10, con «FoodLab – Il cibo del futuro e il futuro del cibo» di Chiara Albicocco e Federico Pedrocchi: un programma che racconta storie di ricerca, di innovazione, di servizi - che stanno cambiando tutto lo scenario delle tecnologie agricole e della produzione e distribuzione di cibo. La domenica prosegue alle 7.15 con «Reportage dal Futuro»: le trasmissioni di Radio 24 tra un secolo. Come abiteremo, che auto useremo, come ci cureremo o come lavoreremo? Frammenti di “notizie da domani” che Maurizio Melis commenta con l'aiuto di esperti in studio e/o in collegamento, andando alla ricerca delle innovazioni e delle tendenze di oggi che già anticipano il futuro. www.radio24.it Per ascoltare e riascoltare tutta la programmazione di Radio 24 16 Impresa & territori Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 STILI&TENDENZE In breve ACCESSORI Pirati e ancore per Cruciani C Tra le novità di Cruciani C per l’estate, i bracciali in macramé con pirati, ancore e il logo XOXO (ispirato a Expo, l’evento per il quale Cruciani ha firmato la borsa ufficiale). Disponibile in decine di colori, i braccialetti possono essere acquistati anche online. www.crucianic.com. OCCHIALI Italia Independent apre a Miami Dopo l’inaugurazione di New York, nel novembre 2014,del primo negozio americano, Italia Independent ha aperto a Miami il secondo punto vendita negli Stati Uniti, all'interno del nuovo mall Wynwood Block. La vetrina più grande del negozio ospita un sistema di carrucole e tiranti sul quale possono essere alloggiati fino a 150 occhiali. Italia Independent, quotata alla borsa di Milano, ha chiuso il 1° trimestre con ricavi per 10 milioni (+21,7%). Lusso. Il ceo Frederic De Narp: «L’Italia è strategica come mercato e per la produzione» Bally punta sul retail, in 5 anni ricavi a quota un miliardo Nel 2014 a correre di più sono stati Giappone (+49%) e Stati Uniti (+7%) Giulia Crivelli pFrederic De Narp non parla facilmente di numeri: chief executive officer di Bally da circa un anno e mezzo, non sarebbe in realtà tenuto a farlo. Lo storico marchio nato in Svizzera 165 anni fa è oggi di proprietà di Jab, società della famiglia tedesca Reimanns, che lo acquistò nel 2008 dal fondo di private equity Tpg. Al summit organizzato da Financial Times a Monaco all’inizio di giugno, pochi giorni prima della presentazione della collezione primavera-estate 2016 all’interno di Milano moda uomo, De Narp ha dato però qualche cifra e fatto ottimistiche previsioni per il futuro. L’obiettivo è arrivare a un miliardo di ricavi entro 5-10 anni dagli attuali 400 milioni, puntando sui mercati più dinamici, che nel 2014 sono stati Giappone e Stati Uniti, cresciuti rispettivamente del 49% e del 7 per cento. Ottimismo confermato a Milano, dove all'inizio del 2015 Bally – come parte della strategia di ri- Anche a Tokyo, durante la manifestazione “Shoes from Italy”, è stata rilevata la crescente diffusione della tendenza “no gender” nella moda, con creazioni sempre più trasversali per stili e colori. L’Italia è il quinto Paese esportatore di moda in Giappone www.moda24.ilsole24ore.com ma guerra mondiale, Bally era leader europeo nella produzione di calzature e nelle calzature continua a esserci il Dna del marchio. «Oggi però vogliamo essere un marchio del lusso, un simbolo di “effortless chic” – spiega De Narp, che prima di arrivare a Bally ha lavorato per marchi della gioielleria e orologeria come Cartier e Harry Winston –. La qualità resta alla base di tutto e molta della nostra produzione è fatta in Italia, dalle scarpe da donna alla pelletteria, dalle borse all’abbigliamento. Però la componente di stile, lo sforzo di rendere contemporaneo l’heritage di Bally sono sempre più importanti». Novità importanti anche in settembre, quando Bally presenterà, sempre a Milano, la collezione donna per la P-E 2016: «Sarà l’occasione per il debutto della linea Zagliani by Bally: quest’anno abbiamo deciso di inglobare il brand specializzato in pelletteria di lusso, già in portafoglio a Jab ma che finora era indipendente – ricord De Narp –. La sinergia tra i due marchi ora sarà più forte e il primo esempio saranno gli accessori donna». La svolta stilistica la sta imprimendo Pablo Coppola, il designer scelto da De Narp e che in passato ha lavorato per Dior, Tom Ford e Celine. Sporty chic. Look Bally da uomo per la primavera-estate 2016. Il focus è anche sui materiali iperleggeri © RIPRODUZIONE RISERVATA iGuzzini cresce con l’innovazione Giovanna Mancini Nella moda cresce il “no gender” di De Narp è «raddoppiare le vendite in Giappone e Stati Uniti entro il 2020». Il retail è strategico, ma alla base di tutto, per un’azienda con 165 anni di storia, c’è il prodotto: all’inizio del secolo scorso, negli anni che precedettero la Pri- Design. Il 2015 si è aperto con fatturato che aumenta a doppia cifra. Bene anche l’Italia pA guastare le feste, verso la meTENDENZE posizionamento scelta da De Narp – ha aperto un nuovo showroom. «Milano è la capitale mondiale della moda, su questo non ho dubbi. È importante essere presenti durante le fashion week, sia per la donna sia per l’uomo, ma lo è altrettanto avere uno showroom di rilievo e una presenza retail nel quadrilatero – conferma il ceo di Bally –. Il nostro storico negozio di via Monte Napoleone è in un’ottima posizione, però sta diventando troppo piccolo e soprattutto non si presta al nuovo concept disegnato da David Chipperfield, che abbiamo applicato per la prima volta al flagshipstore di Londra e che verrà esteso a tutti i più importanti negozi Bally del mondo. Stiamo quindi cercando una soluzione, ma nel quadrilatero di Milano è veramente difficile trovare nuove location o ampliare quelle esistenti». Bally ha 780 negozi nel mondo e la rete continuerà a crescere: «Londra, aperto nell’ottobre 2014, è stato un punto di svolta, il vero primo flagshipstore Bally da 20 anni a questa parte. L’obiettivo è di inaugurarne circa dieci simili nei prossimi cinque anni: il primo sarà in novembre a Los Angeles, su Rodeo Drive, al quale seguirà Tokyo, a Ginza, nel 2016». Viste le crescite registrate nello scorso anno, nonostante gli scossoni valutari,l’obiettivo tà dello scorso anno, ci si è messa la politica estera, con l’instabilità in Medio Oriente – che ha allungato le commesse – e le frizioni tra Russia e Unione europea. Nonostante questo, il 2014 si è chiuso per iGuzzini, una delle principali aziende di illuminotecnica in Italia, con un fatturato in crescita del 3%, a 205,5 milioni di euro, un margine operativo lordo a 22,7 milioni (+2,65% sul 2013) e una riduzione dell’indebitamento sul Mol (sotto l’1%). Risultati positivi che si sono consolidati nella prima metà del 2015 (con un incremento a doppia TV A CURA DI LUIGI PAINI cifra) e che risultano tanto più significativi per un’azienda che, dopo anni di investimenti in innovazione e sviluppo commerciale per superare la crisi globale, ha ora come obiettivo la quotazione in Borsa entro 3-5 anni, e dunque la crescita delle voci di bilancio. «La nostra strategia per crescere è da sempre quella di investire – conferma Guzzini –. Sia sull’innovazione, di prodotto, di processo e di servizi, a cui destiniamo ogni anno circa il 5% del fatturato. Sia sullo sviluppo della rete commerciale». Il risultato è che da circa 5 anni l’azienda di Recanati (Macerata) produce quasi esclusiva- mercati molto dinamici, con vendite in crescita anche a doppia cifra. Ma anche l’Italia sta dando segnali di risveglio, già registrati lo scorso anno. Gli investimenti, spiega ancora il presidente della società, sono stati destinati anche a migliorare i processi produttivi, le politiche di brand, di marketing e di formazione all’interno gruppo, che oggi occupa 1.270 dipendenti in tutto il mondo, con 54 nuove assunzioni fatte, a livello europeo, solo da inizio 2015. Il cuore dell’azienda restano però, come è ovvio, i prodotti. «L’evoluzione rapida delle tec- mente apparecchi innovativi a Led, che rappresentano ormai oltre il 70% dell’offerta di catalogo e la metà del fatturato, e che continuano a crescere sui mercati italiano ed estero. Inoltre iGuzzini può ora contare, per sviluppare ulteriormente il processo di internazionalizzazione (il peso dell’estero è salito dal 69% al 73% negli ultimi quattro anni), su 20 filiali commerciali nei principali Paesi di esportazione, oltre a un polo produttivo in Cina, a Shanghai, destinato al solo mercato asiatico. Per il 2015 l’attenzione è rivolta soprattutto al Medio ed Estremo Oriente e al Nord America, tutti Calzature. Il brand compirà 30 anni Obiettivo Usa per Pantofola d’Oro Marta Casadei con ricavi in crescita del 20-25%. Partiamo da un fatturato di 15 milioni di euro che per il 70% dipende dai mercati stranieri». Kim Williams, amministratore delegato di Pantofola d'Oro, snocciola previsioni per l'anno in corso. Si tratta di un anno importante: nel 2016, infatti, l'azienda marchigiana compie 130 anni. E pare avere tutta l'intenzione di arrivare alle soglie di questo anniversario in piena forma: a ottobre l'azienda aprirà a New York, a SoHo, il primo monomarca “custom made”: «Dopo aver lanciato un portale e-commerce sul quale puntiamo molto, vogliamo debuttare nel retail con un negozio sui generis, nel quale il cliente possa costruire la propria scarpa. Abbiamo avuto la possibilità di investire sul mercato Usa, anche grazie ad alcune agevolazioni fiscali: è una piazza difficile da approcciare, ma pensiamo questo sia il modo giusto per farlo». Pantofola d'Oro è stata fondata nel 1886 ad Ascoli Piceno dove continua a produrre calzature rigorosamente made in Italy. Dopo aver debuttato a fine Ottocento nel mondo dello sport – prima il wrestling, poi il ciclismo e il calcio – si è sviluppata in modo organico nel segmento lifestyle puntando su qualità dei materiali, design accattivante e artigianalità tutta italiana. La collezione P-E 2016 celebra le origini del brand in chiave contemporanea: «Alla fine degli anni Sessanta abbiamo cominciato a vestire i pie- nologie ci permette oggi di realizzare apparecchi e sistemi di grande impatto estetico – spiega Guzzini – oltre che efficienti e sostenibili. Questo consente anche di estendere l’uso dei nostri prodotti, tradizionalmente destinati al settore del contract e del progetto, all’ambito decorativo della casa». Il design minimale dei nuovi programmi di illuminazione iGuzzini si ispira al concetto del “Graphic Lighting”, ovvero di apparecchi innovativi che, in pochissimi millimetri di luce, possono creare numerosi effetti luminosi di grande impatto, dove la luce prevale e il corpo illuminante quasi sparisce nel disegno luminoso. Del programma fanno parte le linee Trick e Laser Blade, vincitrici di diversi premi. L’azienda è in prima linea anche nel suo impegno per la promozio- pValorizzare la femminilità 21.10 | SKY ARTE Omaggio a Yves Saint Laurent (foto) 16.30 | LA VERSIONE DI OSCAR Oscar Giannino (foto) graffia su riforme e mercato, imposte e privatizzazioni Frequenze:800-080408 Per intervenire alle trasmissioni: 800-240024 SMS 349-2386666 I Gr possono essere ascoltati anche su: www.radio24.it di di ciclisti del calibro di Moser e, considerando come sia tornato di moda il ciclismo da città abbiamo pensato di realizzare una collezione che si ispirasse al mondo delle due ruote in concomitanza con il compleanno dell'azienda». Pantofola d'Oro produce ogni anno 35mila scarpe da calcio, realizzate in una fabbrica a gestione diretta: «Quello del calcio non è un mondo facile – dice l'ad – perché è popolato da grandi marchi. Le nostre calzature, però, sono apprezzate dagli appassionati, soprattutto all'estero. L'accordo con la piattaforma online Pro Direct Soccer ha portato il business ad assorbire il 10% del nostro giro d'affari». Il fatturato di Pantofola d'Oro è assorbito per circa il 50% da una licenza per la produzione di sneaker e per il restante 40% dal segmento lifestyle: «Produciamo 55mila paia all'anno appoggiandoci ad una rete manifatturiera che ha sede nelle Marche. I nostri prodotti piacciono molto in Asia, in Giappone e Corea, dove c'è un vero culto del made in Italy. Il 50% dei consumatori stranieri sono donne, una clientela sempre più interessata ai nostri prodotti». di Rufus Norris, con Tim Roth, Gran Bretagna 2012 (91’). Ragazzina (sveglia) di 11 anni impara a crescere in un quartiere dominato dal degrado. 15.15 | RAITRE Ciclismo: Tour de France. Si arriva sulle Alpi: la sedicesima tappa si snoda su un percorso molto duro di 201 21.00 | SKY CULT HD chilometri, da Bourg de Péage a Gap. Breakfast on Pluto, di Neil Jordan, Cillian Murphy, Liam 21.00 | SKY CLASSICS HD Neeson, Irlanda - Gran Bretagna 2005 I mostri, (104’). Ancora un’infanzia difficile, ma di Dino Risi, con Ugo Tognazzi, Vittorio questa volta il protagonista è un Gassman, Italia 1963 (100’). Vizi italici ragazzino . E i toni sono da commedia. alla berlina. Passano i decenni, si ride (amaramente) ora come allora. 21.15 | RAI 5 Einstein on the beach. L’opera di Philip Glass nello storico allestimento curato nel 1976 dal geniale regista Bob Wilson. ATTUALITÀ 21.00 | HISTORY Roma, la città invisibile. Che cosa si nasconde sotto il Colosseo? Perché il sottosuolo di Roma è letteralmente “crivellato” di gallerie? Che cosa accadeva in quelle cave sotterranee? 21.30 | RAISTORIA Michelangelo e gli “spirituali”. Intorno alla metà del ’500, a Roma, il circolo degli “spirituali” guarda con interesse alla dottrina luterana: a loro si avvicina anche Michelangelo Buonarroti, che probabilmente ne condivide le idee. SPETTACOLO 21.00 | LAEFFE Broken – Una vita spezzata, 21.05 | IRIS Le onde del destino, di Lars von Trier, con Emily Watson, Stellan Skarsgard, Danimarca 1996 (158’). Serata dedicata al geniale (e spesso disturbante...) regista danese: segue alle 0.30 “Dogville”, del 2003. 21.10 | SKY CINEMA 1 Apes revolution – Il pianeta delle scimmie, di Matt Reeves, con Jason Clarke, Usa 2014 (130’). Uomini e scimmie umanoidi si confrontano in un plumbeo mondo post-apocalittico. 6.15 | America 24 di Mario Platero 6.30 | 24 mattino - L’Italia si desta di Alessandro Milan 7.00 | Gr 24 7.20 | In primo piano 9.05 | Mix 24 Estate di Giovanni Minoli 9.05 | La musica e la vita negli anni 60’ - 6° parte 10.05 | La storia 11.05 | Cuore e denari di Nicoletta Carbone e Debora Rosciani 13.00 | Effetto giorno, le notizie in 60 minuti di Simone Spetia 13.45 | America 24 di Mario Platero GLIANNI60TRAMUSICAESTORIA Continuailviaggionellamusicaenellastoria italianaperraccontareleestatideglianni Sessanta.Nel1965c’èlaprimapasseggiata diunuomonellospazio,muoionoMalcom X,ChurchilleThomasEliot.Èl’annodel grandeBlack-outaNewYork.Mailvero urganoavvienenelmondodellamusica rockconl’arrivodeiRollingStones(foto). ConMarinaMiloneeFrancoSchipani 14.05 | Tutti convocati di Carlo Genta e Pierluigi Pardo 15.30 | Il falco e il gabbiano di Enrico Ruggeri ne del “sistema made in Italy”, a cominciare dalle bellezze dell’arte e del paesaggio italiano (tra gli ultimi interventi di mecenatismo, l’illuminazione e l’«adozione», per i prossimi 15 anni, del Cenacolo Vinciano a Milano), fino all’impegno per Expo 2015, dove iGuzzini è presente in 45 aree e padiglioni. Tra le tante collaborazioni, quella con Enel Sole per le soluzioni illuminotecniche delle due arterie principali del sito espositivo oltre all’area centrale. Inoltre, il sostegno a Save the Children come sponsor tecnico del padiglione a Expo. «Investiamo nell’immagine del Paese e nell’orgoglio di essere italiani – chiosa Guzzini – tanto che abbiamo già portato a Expo 150 nostri clienti ed entro la fine dell’Esposizione ne porteremo altri 300». Minimale. Lampade della linea Trick Oggi Milano ALBA E TRAMONTO: 05:52 16.30 | La versione di Oscar di Oscar Giannino 17.05 | Focus economia Roma 21:06 05:50 20:41 Nord: MINIMA L'Aquila 20 Firenze 39 bel tempo, eccezion fatta per residui acquazzoni sulle Alpi orientali e occasionalmente pianure prospicienti in esaurimento. Temperature in lieve calo, massime tra 31 e 36. Centro: 18.30 | La zanzara In volo sull’attualità si rinnova un'altra giornata di sole su tutti i settori con cieli sereni e pochi annuvolamenti sulla dorsale. Temperature stabili, massime comprese tra 33 e 38. 20.55 | Smart city di Maurizio Melis Sud e isole: 21.00 | Effetto notte, le notizie in 60 minuti di Roberta Giordano 23.05 | Mix 24 R © RIPRODUZIONE RISERVATA www.ilsole24ore.com/meteo La giornata economico finanziaria 22.05 | Focus economia R © RIPRODUZIONE RISERVATA ancora condizioni di alta pressione e bel tempo, salvo sparuti annuvolamenti diurni sulla dorsale. Temperature perlopiù stabili, massime comprese tra 33 e 39. Domani Milano ALBA E TRAMONTO: 05:53 MINIMA GR 24: all’ora STRADE IN DIRETTA: ai 15’ e ai 45’ BORSE IN DIRETTA: alla mezz’ora L'Aquila 21 MASSIMA Firenze 40 Roma 21:05 05:51 20:41 Nord: bel tempo, eccezion fatta per residui acquazzoni sulle Alpi e occasionalmente in Liguria; soleggiato sui restanti settori. Temperature in rialzo, massime tra 33 e 38. Centro: altra giornata di sole su tutti i settori con cieli sereni o poco nuvolosi, pochi cumuli anche in Appennino. Temperature stabili, massime comprese tra 33 e 38. Sud e isole: Italia consumer.huawei.com/it ancora condizioni di alta pressione e bel tempo, salvo annuvolamenti diurni sulla dorsale con piovaschi in Calabria. Temperature stabili, massime comprese tra 33 e 39. Temperature Oltre i limiti della luce c’è la tua infinita creatività. 21.10 | RAI 4 Hero, di Zhang Yimou, con Jet Li, Tony Leung, Cina 2002 (120’). Dal futuro al passato: nella Cina del tempo che fu, tra inseguimenti e duelli a ritmo di carica. 23.00 | LAEFFE Elles, di Malgorzata Szumowska, con Juliette Binoche, Francia 2011 (99’). Prostituzione giovanile: perché ragazze belle e benestanti vendono il loro corpo? 12.30 | Melog, cronache meridiane di Gianluca Nicoletti 9.05 Mix 24 estate Ma.Cas. © RIPRODUZIONE RISERVATA MASSIMA DA NON PERDERE nelle sue sfaccettature: è questo il concetto chiave del riposizionamento di Deha, marchio di punta di Meeting Group, realtà che ha chiuso il 2014 con ricavi per 28 milioni di euro. Il brand è stato fondato nel 2005: inizialmente ispirato al mondo della danza, si è affermato progressivamente come etichetta fashion activewear. Nei prossimi due anni l'azienda sarà impegnata in un processo di trasformazione: «Puntiamo a disegnare la nuova brand strategy, adeguare l'organizzazione manageriale – dice Carlo Fei, advisor internazionale di brand strategy a capo del team di consulenti incaricati di guidare il cambiamento– e insieme a crescere nei mercati internazionali e guidare il passaggio generazionale». Meeting Group, cui fanno capo anche le etichette Rude Riders, acquisita in licenza nel 2014, e Wright, deve il 48% del proprio fatturato ai mercati stranieri. Nel prossimo biennio il gruppo punta a consolidare della posizione sul mercato italiano, dove Deha è presente con 650 multibrand e sei monomarca, e a rafforzarsi all'estero: il marchio è distribuito in una rete di 500 multimarca e 10 negozi monobrand. Nei piani di Meeting Group c'è anche l'ingresso in modo strutturato negli Usa. Sportiva. L’azienda produce anche una linea per ciclisti da città IL TEMPO L’opinione coi baffi Deha: non solo danza nel futuro del brand p«Puntiamo a chiudere il 2015 RADIO 24 YSL Night Casualwear Europa Parigi 17 28 20 31 Ancona 26 32 26 32 Atene 21 35 23 35 Stoccolma 12 20 11 22 Bari 26 34 27 34 Berlino 11 24 16 28 Tirana 25 33 26 38 Bologna 26 37 23 35 Bruxelles 15 24 15 30 Vienna 20 29 19 31 Cagliari 22 35 22 33 Bucarest 20 38 24 36 Zurigo 15 29 Firenze 22 38 22 39 Copenaghen 14 19 16 22 Mondo Genova 26 29 25 32 Dublino 12 21 10 20 Hong Kong 26 31 26 31 Milano 24 34 28 35 Francoforte 12 29 14 31 Los Angeles 22 31 19 30 Napoli 26 34 25 33 Istanbul 16 33 18 32 New Delhi 26 30 26 33 Roma 26 32 25 32 Lisbona 17 30 18 32 New York 23 38 21 36 Palermo 23 37 24 38 Londra 15 23 18 25 Rio de Janeiro 17 30 18 30 Torino 22 34 23 35 Madrid 22 38 22 41 Singapore 28 29 28 29 Venezia 25 31 25 32 Mosca 13 23 13 19 Tokyo 24 35 OGGI DOMANI OGGI DOMANI OGGI Debole Moderato Sole Poco nuvoloso Nuvoloso Coperto Var Pioggia Pioggia Temporali Neve Nebbia Calmo Mosso 16 32 DOMANI 22 35 Forte Agitato Impresa & territori 17 Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 MOTORI Lusso. Rinnovata la berlina francese Made in Neckarsulm. La R8, nelle foto la variante plus da 610 cavalli riconoscibile per l’alettone fisso in carbonio, è costruita nell’atelier di Neckarsulm con cura artigianale e precisione industriale tedesca In breve SERIE SPECIALE Una Jeep Wrangler in stile «total black» Tedesche premium nel mirino della Ds5 Adriano Tosi SIENA pCi vuole coraggio per met- È in vendita la serie speciale Wrangler Black Edition contraddistinta da look aggressivo e un’ampia dotazione di serie. È disponibile nella versione a quattro porte e con il noto turbodiesel 2.800 cc da 200 cv e cambio automatico a cinque rapporti. Il listino parte da circa 48mila euro. Realizzata sulla base della versione Sahara di Jeep Wrangler, la Black Edition presenta una caratterizzazione esterna con elementi di colore nero per la griglia a sette feritoie, i cerchi in lega da 18”, il logo Jeep sul frontale, le cornici dei proiettori e le calotte degli specchi retrovisori. Inoltre, il cofano rialzato esibisce un aspetto più aggressivo, mentre le pedane paracolpi laterali assicurano protezione sui percorsi estremi. Completano l’allestimento: il tappo del serbatoio Mopar e la copertura di colore nero per la ruota di scorta. Inoltre, è offerto di serie l’esclusivo Dual Top che comprende l’hard top rimovibile a tre pannelli e il soft top per un’esperienza di guida openair. E veniamo all’interno dove i sedili sono in pelle nera, gli inserti lucidi neri per modanature, cornici delle bocchette di ventilazione e sedili anteriori riscaldabili. Di serie gli airbag laterali anteriori e il sistema multimediale Uconnect con display touchscreen da 6,5”, hard disc da 40 gigabyte, porta Usb per le chiavette, porta Aux e lettore video (Dvd). (C.Ca.) MOPAR Cento accessori per la Fiat 500 L’offerta di accessori Mopar per la “Nuova” Fiat 500 è ampia, prevede fino a 100 elementi, ed è pensata per rendere più glamour l’aspetto del “cinquino”. Si comincia con i cerchi di lega da 14, 15 e 16 pollici, con disegno, colori e trattamenti estetici differenti. Previste, poi, le calotte degli specchietti cromate e in diverse tonalità, i badge laterali, gli sticker per fiancate e tetto oltre allo spoiler posteriore. Un tocco di praticità, poi, arriva dalla pratica struttura che si aggancia dietro per il trasporto di sci e snowboard. Tre diversi pacchetti di personalizzazione: sport nero, rosso e bianco, con la fascia colorata lungo la linea di cintura che termina in prossimità del lunotto, le calotte in colore con la carrozzeria e due “cover” per le chiavi. In più sono disponibili altre “cover”: da quelle personalizzate con Swarovski alle altrettanto esclusive rosso corallo, fino a quelle con fantasia “chevron” o tricolore “Italy”. Acompletare l’offerta Mopar per la nuova Fiat 500, dal prossimo autunno anche un’inedita linea di prodotti esclusivi: dalla felpa con auricolari incorporati alla borsa femminile con caricatore per la batteria del proprio smartphone, al quale sono abbinabili degli speciali obiettivi destinati a migliorare la qualità degli scatti e, infine, delle casse di amplificatori. (C.Ca.) OGGI ON LINE Audi. La R8 offre prestazioni elevatissime abbinate alla guidabilità di una autovettura da tutti i giorni La supercar diventa «facile» La seconda generazione è disponibile in due versioni da 540 o 610 cv Mario Cianflone PORTIMAO pRiesce a miscelare rigore teu- tonico e adrenalinica passione. È una sprecar atipica la Audi R8, giunta alla seconda generazione. È ancora imparentata con la Lamborghini, e questa volta ha tanto Dna in comune con la Huracán anziché con la Gallardo, ma la due posti a motore centrale dei quattro anelli è un altro tipo di creatura rispetto alle sportive di Sant'Agata. Certo è veloce (la più veloce della storia Audi), reattiva (molto, moltissimo), sa essere cattiva (anche tantissimo) ma non è estrema, dura.Inveceèdocile,faciledaguidare come neppure si può immaginare ed è comoda. La nuova R8, realizzata con una struttura space frame di alluminio e carbonio, è offerta in due varianti: quella “normale” e la plus. La prima monta, in posizione posteriore-centrale, un V10 da 5.2 litri aspirato capace di erogare 540 cavalli, nella seconda, invece, il dieci cilindri la scatena 610 cavali. L'abbiamo provata nelle strade dell'Algarve, in Portogallo, tra Faro e Portimao e poi l'abbiamo messa alla prova della pista nel famoso (e tortuoso) “Autódromo”. Facile salire (anzi scendere) a bordo e trovare la giusta posizione di guida, non stanca neppure dopo ore di viaggio. Sembra per queste doti, stare a bordo di una normale berlina è invece è una top car, una delle vetture più prestanti del mondo, una coupé che sfida per “cavalleria” Ferrari 588 Gtb, Porsche 911 Turbo S e, ovviamente, Lamborghini Huracán. Ma qui siamo nel regno di Ingolstadt, anzi in quello Neckarsulm, e tutto è studiato per essere fruibile, facile, intuitivo. Anche la semplicità vuol dire tecnologia e alte prestazioni . La R8 sembra dire:«Vuoicorrere,magariinpista»? Bene,bastaselezionarelamodalità Dynamic o quella Individual, da un pulsante sul volante dal look volutamente racing e di ispirazione Lms, ed ecco che l'intelligenza del sistema Audi Drive Select permette di cambiare l'anima della vettura: da docile a super prestazionale. Impostando la modalità Confort, e con la tonalità dello scarico settata sul valore normale, allora si viaggia comodi e, ovviamente, limiti permettendo, velocissimi. Si possono tenere ritmi molto elevati oppure guidare rilassati con la musica dellostereoBang&Olufsenedimenticare di vare dietro la spalla un esercito di cavalli. E per di più il motore non scalda come una centrale nucleare e la climatizzazione è efficiente, anche se non è bi zona, e piacevolmente regolabile dalle manopole munite di display direttamente integrate sulle bocchette. La guida è dunque facile e intuitiva, i freni (ceramici sulla plus) sono prontissimi e il cambio S tronic, a doppia frizione, 7 marce, è il classico fulmine di guerra. Grazie alla trazioneintegraleintelligente(che ripartisce la coppia liberamente sui due assi) abbinata al torque vectoring, la due posti tedesca non mostra mai segni di difficoltà, in ogni caso sulla plus ci sono anche tre modalità aggiuntive: Dry, Wet e Snow. Il telaio è estremamente rigido e leggero (la carrozzeria grezza pesa solo 200 kg) mentre l'aerodinamica sfrutta un sottoscocca totalmente liscio. La versione plus ha un alettone posteriore fisso per aumentare la deportanza. Gli interni sono curatissimi, con unmistotuttoinstileAudidirigore estetico, funzionalità e tecnologia. Ecco, a dire il vero, la notevole puli- Carta d’identità Audi R8 V10 / V10 plus Coupé due porte, due posti. Lunghezza 4.426 mm, larghezza 1.940 mm, altezza 1.240 mm, passo 2.650 mm, peso a secco 1.630 kg V10 V10 plus Cilindrata (cc) 5.204 5.204 Alimentazione Benzina Benzina N. Cilindri/disposizione V10 V10 Potenza Cv(kW) @giri-min. 540 610 Coppia (Nm@giri-min.) 540 560 Integrale Integrale Autom. 7 marce Autom. 7 marce Vel. max (km/h) 320 330 Accel. sec. 0-100 km/h 3.05 3.02 Consumo (l/100 km)* 11.04 12.03 Emissioni CO2 (g/km) 272 287 169.500 198.800 Trazione Trasmissione Pezzo da euro**: zia delle linee (parliamo anche della carrozzeria) è forse l'unico appunto che si può muovere alla R8 che, al pari altre Audi, è indubbiamente raffinata ed elegante, formalmente ineccepibile ma non emoziona come altre super car. Insomma, l'effetto wow estetico non è il suo forte, lo è invece quando si sale a bordo e ci si mette al volante, perché li stupisce davvero. A iniziare dal virtual cockpit, il cruscottodigitalechevisualizza,inunpannello a cristalli liquidi, il cluster strumenti, con configurazione a piacere, l'infotainment e il navigatore con grafica in 3D ad alta risoluzione. Lo abbiamo già conosciuto su Audi Tt e altre auto del gruppo Volkswagen, ma sulla R8, questo sistema, realizzato in collaborazione con il chip maker californiano nVidia, ci sembra ancora più raffinato e contribuisce, insieme all'interfaccia Mmi e al volante multifunzione con tutti i comandi base,compresoiltastorosso“engine start”, a offrire al pilota un posto guidacheletteralmenteloavvolge. Tralechicche,optionalsulla“base, di serie sulla plus ci sono i fari con spot laser per gli abbaglianti la cui profondità viene così raddoppiata. Infine la R8 è, per la casa dei quattro anelli, un manifesto di sportività con la versione da gara Lms, che sviluppata congiutamente alla stradale, è alleggerita e con 585 cavalli, e di tecnologia con la R8 e-tron full electric e con il concept Piloted driving basato su questa e che porta a un livello più alto i test sulla guida autonoma. © RIPRODUZIONE RISERVATA APPROFONDIMENTO ONLINE I dettagli tecnici e tutte le foto www.motori24.ilsole24ore.com Nota: * ciclo combinato Ue; ** chiavi in mano, Ipt esclusa Tecnologia. Il sistema OnStar di GM è sbarcato in Europa, tra i plus la possibilità di parlare personalmente con gli addetti Assistenza online su tutte le Opel Marina Terpolilli LONDRA pEsiste da venti anni negli Stati Uniti e conta oltre 1,5 milioni di utilizzatori, 13 milioni di richieste per mese e 50 milioni di interazioni fino a quest’anno. È il servizio di geolocalizzazione e di assistenza all’emergenza OnStar di GM che dopo la Cina e il Messico ha deciso di “esportarlo” in Europa, un mercato che come numeri vale quanto gli Usa. Dopo l’annuncio al Salone di Ginevra oggi è pronta la centrale operativa europea realizzata nel sito di Luton, nei dintorni di Londra, presso la fabbrica GM della Vauxhall. Qui abbiamo testato il sistema viaggiando su auto che l’avevano a bordo, interagendo con il personale capace di rispondere a qualsiasi richiesta dei clienti in ben 8 lingue, coprendo un territorio che inizialmente interesserà 13 Paesi. La buona notizia è che questo sistema, in grado di salvare vite umane ed evitare disastri, non sia riservato a pochi ricchi fortunati, ma sarà disponibile di serie su tutte le auto Opel (e Vauxhall) che abbiano un equipaggiamento di livello superiore, come le Cosmo in Italia. Per le altre è in opzione a pagamento, con un fee di 500 euro, disponibile su tutte le auto in gamma utilitarie comprese. Pure il canone annuale dovuto per l’accesso ai servizi non è eccessivo: 99 euro l’anno, escluso l’uso dell’hotspot wi-fi che si paga a parte. L’OnStar, ci assicurano gli esperti di GM, va oltre i servizi forniti dall’eCall, il servizio gratuito che diventerà obbligatorio dal 31 marzo 2018 in tutti i 28 stati membri su tutte le auto nuove e i veicoli commerciali. Il vantaggio dell’OnStar è quello di avere un operatore a disposizione 24 ore su 24 365 giorni l’anno che interagisce in viva voce con gli occupanti e risponde il 90% delle volte in meno di 10 secondi. È interessante notare che l’OnStar è utilizzato non soltanto nel caso sia coinvol- In punta di dita. Con l’app si possono aprire le porte e localizzare l’auto ta in un incidente l’auto sulla quale è montato, ma anche per avvertire di un incendio, per chiedere soccorso per terzi, siano in auto o meno, in pratica, per un uso sociale. Negli Usa mensilmente sono circa 6.000 le chiamate definite in GM del “Buon Samaritano”. Al di là dei numeri statistici, l’OnStar avvicina le persone alla tecnologia, anche quelle più refrattarie, per la sua semplicità d’uso basta premere uno dei tre pulsanti a disposizione nell’ordi- ne: Privacy, OnStar, Sos. Il primo viene azionato se si vuole mascherare la posizione dell’auto alla centrale operativa, copertura che viene disattivata in caso di incidente grave che comporta l’apertura degli airbag, per velocizzare i soccorsi; il secondo interagisce con un operatore per ricevere un indirizzo, richiedere il download di un percorso nel proprio navigatore, verificare la diagnostica dell’auto o comunicare un guasto; il terzo è per richiedere È un’estate decisamente calda dal punto di vista delle novità automobilistiche. Qualche esempio? Alfa Romeo Giulia, Audi A4, Renault Talisman, i suv Mercedes Gle e Clc, Fiat 500 e Opel Astra, Bmw Serie 3. Su Motori24 servizi sui nuovi modelli e le anticipazioni di quelli che saranno in vetrina al salone di Francoforte dal 19 al 27 settembre www.motori24.ilsole24ore.com Lettere alla redazione motori del Sole 24 Ore [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Mamma Citroën. Con restyling della Ds5 debutta il nuovo brand francese Ssangyong. Il crossover della svolta Parte da «Tivoli» il rilancio coreano Cesare Cappa pPasso dopo passo, anche Ssangyong risale la china. E la via più semplice ed immediata per attirare l’attenzione è quella di buttarsi nel mercato dei suv/ crossover compatti. Una scelta obbligata, in un contesto continentale sempre più stregato da questa tipologia di veicoli. Essenziale nelle linee, Tivoli rivela il nuovo corso stilistico della casa coreana che in passato si era distinta per modelli esteticamente “discutibili”. Un’evoluzione che contagia pure materiali e finiture, mentre meccanica e dinamica di guida sono ancora “in panchina”. La qualità percepita a bordo non teme la concorrenza. Discutibile il design di plancia e comandi, simile ad alcune vetture di altri brandcoreani.Leversionipiùricche di Tivoli, sono dotate del sistema di navigazione che sfrutta l’esperienza Tom Tom e della retrocamera posteriore. L’interfaccia uomo-macchina, si presenta al pubblico di bordo grazie ad uno schermo Touch da 7 pollici. Ma un suv compatto, nel disperato tentativo di fare tendenza, deve essere pure funzionale. Lo spazio di Tivoli è nella media e il volume del bagagliaio è di circa 423 litri quando la configurazione del- l’abitacoloèacinqueposti.Buona quindi la capacità messa in campo, meno la fruibilità del vano. Lo “scalino”chesidevesuperareper inserire e prelevare oggetti è importante. Circostanza che non agevola i carichi pesanti. Lunga 4.202 mm, larga 1.798 mm e alta 1.590 mm, la Tivoli si mostra tecnicamente bivalente. Un dualismo che distingue motorizzazioni, cambi e tipi di trazione. Così, la gamma motori si declina in un “millesei” aspirato a benzina (anche bifuel Gpl) ed in un turbodiesel dotato della medesima cubatura.Icavallisonorispettivamente 128 e 115. Di serie troviamo un cambio manuale a sei rapporti, proprio come l’automatico offerto in alternativa. Quest’ultimo, forse un po’ anacronistico per modi e modalità di funzionamento. La trazione può essere sia anteriore sia integrale. E nonostanteilsuoterrenodicacciasiacertamente la città. il sottosterzo (anche alle basse velocità) e l’assetto morbido, sono comunque elementi che vanno sottolineati. Tutto il resto passa l’esame alla prima prova. La nuova Ssangyong è offerta in tre allestimenti: Start, Go, e Be. Prezzo di partenza fissato a quota 15.950 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Originale.Tivoli dice addio agli «eccessi» stilistici del passato L’INNOVAZIONE I MODELLI IN ARRIVO Le novità dell’estate e tutte le anteprime di Francoforte 2015 immediatamente i soccorsi. OnStar interviene pure nel caso sia avvenuto il furto dell’auto, per favorire il ritrovamento in collaborazione con le forze dell’ordine, ponendo anche un blocco all’accensione. È utile anche quando si dimenticano le chiavi all’interno dell’abitacolo o nella malaugurata ipotesi si chiuda dentro il proprio bambino o un altro soggetto non in grado di aprire dall’interno. Ci pensa l’operatore che, dopo aver verificato l’identità del chiamante, può aprire le sicure dell’auto oppure richiuderla da remoto. Infine l’app per smartphone che sovrintende a diverse funzioni come: chiamare OnStar, visualizzare dati meccanici, bloccare/sbloccare le porte, localizzare la vettura online, attivare clacson e luci (per ritrovare l’auto in un parcheggio affollato), inviare rapidamente indicazioni stradali al navigatore della vettura, gestire le impostazioni dell’hotspot Wi-Fi della vettura, funzioni che, in parte, possono essere chieste anche all’operatore dall’interno dell’auto. tersi in testa di insidiare Audi, Bmw e Mercedes, ma i francesi sono convinti di farcela. In Ds, il marchio lusso di Psa, sanno che la strada sarà lunga, ma le basi sono già state gettate: per rafforzare il brand, Ds parteciperà alla Formula E (elettrica) con il team Virgin dal 2016. Dal punto di vista del prodotto si punta invece su Ds3, Ds4 e sulla Ds5, prima vettura a dire addio al marchio del Double Chevron, pur essendo solo un leggero restyling della Citroën DS5. In attesa delle “vere” DS, quelle cioè che nasceranno dal foglio bianco, pur con tutte le inevitabili sinergie con Citroën e Peugeot, ecco come va l’ammiraglia. Il design cambia soprattutto nei fari anteriori e nella mascherina, la cui cornice cromata acquisisce spessore. Dentro, si contano 12 tasti in meno sulla console, grazie al nuovo touchscreen da 7” che condensa molte funzioni prima demandate ai pulsanti. È stato inoltre integrato il Mirror Link, che “specchia” lo schermo del proprio smartphone - Android e iOS - all’interno di quello della vettura: il sistema non è ancora al 100% delle sue potenzialità con tutti gli smartphone, ma l’obiettivo della piena compatibilità verrà raggiunto. Infine, l’abitabilità: in quattro si viaggia molto comodi anche se si è più alti di 180 cm. Sottopelle, debutta il cambio Eat6, i cui pregi sono la fluidità e la capacità di scegliere il rapporto giusto nel momento giusto; non eccezionale invece la rapidità di cambiata. Su strada la DS5 convince soprattutto per il comfort, mentre non è ancora al livello di A4, Serie 3 e Classe C - se DS vuole essere premium i riferimenti sono questi - nel piacere di guida. E’ facile e prevedibile, ma non dinamica: lo sterzo è abbastanza lento e il motore (ora Euro 6 come tutti quelli a listino) non spinge come ci si aspetterebbe dai suoi 180 cv e 400 Nm di coppia. I prezzi? Si parte dai 30.900 euro della 1.6 BlueHDi 120 cv S&S in versione Chic, la So Chic costa 2.050 euro in più e altri 4.000 euro sono richiesti per la Sport Chic (solo dalla BlueHDi 150 in su). Per le flotte, come dice il nome, la versione più interessante è la Business: 35.200 euro con il BlueHDi 120 cv S&S, 37.200 con quello da 150 e 39.700 per il 180 cavalli. I NUMERI DEL SETTORE Come cambia l’auto: Le immatricolazioni dalla guida autonoma nel mercato italiano alle connected car e in quello europeo Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 18 Oltre i limiti della luce c’è la tua infinita creatività. Display 5.2”. Sottile corpo in metallo, design ultrapiatto. 8+13 Mp con “Low Light” per riprese eccezionali con scarsa illuminazione. Octa Core a 64 bit. consumer.huawei.com/it www.bs.ilsole24ore.com www.bs.ilsole24ore.com PERCORSO FULL TIME MILANO E ROMA I FONDAMENTALI D’IMPRESA DAL 28 SETTEMBRE AL 9 OTTOBRE 2015 DAL 2 AL 13 NOVEMBRE 2015 L’economia e la finanza spiegata dagli esperti e dai giornalisti del Sole 24 ORE 2 settimane (10 giornate consecutive) Servizio Clienti Tel. 02 (06) 3022.3147/3811/6372/6379 [email protected] Il Sole 24 ORE Business School ed Eventi Milano - via Monte Rosa, 91 Roma - piazza dell’Indipendenza, 23 b/c Lunedì 20 Luglio 2015 www.ilsole24ore.com @ 24NormeTributi IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI DICHIARAZIONI Il bonus da 80 euro al riepilogo nel 770 Nevio Bianchi e Barbara Massara u pagina 21 t LAVORO LA SETTIMANA DI NORME & TRIBUTI Sospensione dell’attività, revoche semplificate LUNEDÌ: Edilizia e ambiente, Il merito, Autonomie locali e Pa MARTEDÌ: Condominio MERCOLEDÌ: Diritto dell'economia GIOVEDÌ: Giurisprudenza / Il merito VENERDÌ: Incentivi e agevolazioni Stefano Rossi u pagina 27 Reddito d’impresa. Le indicazioni della Cassazione sul trattamento di costi che di frequente vengono contestati dal fisco L’«utilità» salva le sponsorizzazioni Il nesso territoriale e la capacità di influenzare i clienti giustificano la deducibilità PAGINA A CURA DI Gianfranco Ferranti pLe condizioni per la dedu- cibilità delle spese per la sponsorizzazione del marchio aziendale continuano ad essere al centro di numerosi interventi della Cassazione, in attesa che alle problematiche interpretative possa essere data una soluzione normativa. La Corte ha affermato che l’impresa che intende dedurre i costi per la sponsorizzazione del proprio marchio deve dimostrarne l’utilità per lo sviluppo dell’attività commerciale, l’idoneità a influenzare le scelte della clientela (anche potenziale), l’effettività delle prestazioni rese e la congruità della spesa sostenuta. Di recente si è, peraltro, verificato un contrasto giurisprudenziale in merito alla necessità che sussista un legame territoriale con il luogo di svolgimento dell’attività. La Suprema corte ha ritenuto, nella sentenza 24478/2014, che quando l’agenzia delle Entrate ritiene fittizi i costi di sponsorizzazione è onere dell’impresa dimostrare che il rapporto negoziale abbia avuto effettiva esecuzione, non potendo limitarsi a eccepire la correttezza del dato contabile. La giurisprudenza di merito ha ritenuto, ad esempio, necessario dimostrare le modalità di divulgazione del messaggio pubblicitario allegando il relativo materiale fotografico (Ctp di Cremona 182/03/14) - anche se non è sufficiente limitarsi a presentare «fotografie di auto non contestualizzate in un contesto di gara» (Ctp di Pavia 69 e 70 del 2013) – o di aver controllato l’operato del fornitore della pubblicità online, verificando attraverso i provider l’effettivo traffico internet, il numero dei visitatori, la copia delle pagine web salvate presso il server e alcuni campionistampa delle migliaia di email spedite (Ctp Treviso 38/4/13). La giurisprudenza prevalente della Cassazione ha ritenuto che debba sussistere un collegamento tra il luogo in cui si svolge l’evento sponsorizzato e quello in cui risiede la potenziale clientela dell’impresa che sostiene la spesa, al fine di dimostrare il «concreto vantaggio che nello specifico contesto territoriale ne avrebbero potuto ritrarre le attività … in termini di allargamento della clientela e di incremento dei ricavi» (sentenza 10914/2015). Nella stessa direzione, con la pronuncia 25100/2014 è stato ritenuto non sussistere il requisito dell’inerenza perché una ditta operante in Italia aveva sponsorizzato due auto partecipanti a un racing svoltosi in Paesi esteri. Inoltre, nella sentenza 27482/2014 sono state considerate di rappresentanza le spese sostenute da una società che, pur operando in ambito prevalentemente europeo e mondiale, aveva sponsorizzato «una modesta realtà dilettantistica locale», senza dimostrare il rapporto funzionale con il mercato di sbocco dei prodotti e l’idoneità della sponsorizzazione «a condizionare le scelte economiche di una cerchia significativa di potenziali clienti». Un caso in parte analogo era stato in precedenza affrontato nell’ordinanza 3433/2012, riguardante una società operante nel settore dell’impiantistica per imballaggi, la quale avrebbe dovuto fornire la prova della sussistenza di una «diretta aspettativa di ritorno commerciale» che potesse risultare «ragionevolmente riconducibile all’attività di un pilota professionista» e all’apposizione sulla vettura da cor- sa della denominazione della stessa società. In senso difforme si è, invece, espressa la sentenza 3770/2015, in cui è stato affermato che la pubblicità ha la funzione di «sensibilizzare preventivamente l’interesse dei consumatori verso beni o servizi ancora non offerti concretamente». Secondo i giudici, inoltre, è quindi da escludere che «debba sussistere un legame territoriale tra l’offerta pubblicitaria e l’area geografica in cui l’impresa svolge la propria attività». Si ritiene, comunque, necessario che il contribuente dimostri il concreto vantaggio “prospettico” che la sponsorizzazione può apportare all’attività dell'impresa. Le affermazioni della Suprema corte, peraltro, vanno contestualizzate rispetto ai casi affrontati, nei quali poteva sorgere il sospetto di una successiva restituzione (totale o parziale) allo sponsor del corrispettivo da parte del soggetto sponsorizzato. © RIPRODUZIONE RISERVATA IN ESCLUSIVA PER GLI ABBONATI Le sentenze di Cassazione citate www.quotidianofisco.ilsole24ore.com pLa distinzione tra spese di pub- *Offerta valida in italia dal 13/7/2015 al 27/8/2015 blicità e di rappresentanza e la riconducibilità di quelle per le sponsorizzazioni all’una o all’altra categoria hanno formato oggetto di interpretazioni contrastanti dell’amministrazione finanziaria e della Cassazione. L’agenzia delle Entrate, peraltro, sta contestando sempre più spesso l’antieconomicità di queste spese perché sproporzionate rispetto all’utile conseguito dall’impresa oppure perché non in grado di generare un apprezzabile “ritorno” sui ricavi. L’attività di controllo riguarda soprattutto le erogazioni effettuate nei riguardi di enti non commerciali e di associazioni sportive dilettantistiche, che determinano il proprio reddito forfetariamente e potrebbero, pertanto, attestare la percezione di somme superiori al valore della prestazione resa senza subire pe- ANTIECONOMICITÀ Nel mirino la proporzione delle erogazioni rispetto all’utile conseguito e la loro capacità di generare ritorni apprezzabili sui ricavi nalizzazioni ai fini reddituali. Lo schema di decreto delegato sulla crescita e la internazionalizzazione delle imprese ha previsto, a partire dal 2016, l’incremento dell’importo deducibile delle spese di rappresentanza, ma sarebbe opportuno andare più in là, ribadendo che le spese per le sponsorizzazioni sono equiparate a quelle di pubblicità e che queste ultime sono deducibili per un importo non superiore a un certo ammontare dei corrispettivi delle cessioni di beni e servizi alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività di impresa. Sarebbe in questo modo individuato forfetariamente, al pari di quanto previsto per le spese di rappresentanza, un limite entro cui il costo sostenuto per la pubblicità deve ritenersi “proporzionato” e, conseguentemente, inerente. Una proposta in tal senso era stata formulata nell’ordine del giorno 9/1750/7 della Camera del 27 ottobre 2006 (nel quale era proposto che l’importo deducibile delle spese di pubblicità non superasse il 5 per cento dei detti corrispettivi). L’Agenziaeladottrinaprevalente ritengono, correttamente, che le In edicola e in abbonamento CON «IL SOLE 24 ORE» Nel nuovo «Norme&Tributi Mese» split payment, bilanci, pubblicità pIva e split payment,qualità I criteri della Suprema corte LA CONGRUITÀ DEL CORRISPETTIVO Lo sponsor eroga un corrispettivo rilevante e sproporzionato rispetto alle ridotte prestazioni pubblicitarie ricevute in cambio. In presenza di un comportamento antieconomico tenuto dal contribuente e della mancata annotazione del corrispettivo nella contabilità dell’associazione che ha reso la prestazione, la sponsorizzazione è da considerare inesistente. Sentenze 16327/2014 e 24478/2014 IL NESSO CON L’ATTIVITÀ SVOLTA Un’impresachesvolgelapropriaattivitànelterritorionazionalesponsorizza uneventochesisvolgeall’estero(oviceversa) 8 Devesussistereunnessotral’attivitàsvoltadallasocietàequella sponsorizzata.Nonèlogico,dalpuntodivistaeconomico,sponsorizzare uneventolocalizzatoinItalia(oall’estero)seiconsumatoririsiedono soprattuttoall’estero(ovveronelterritorionazionale). Sentenze25100/2014,27482/2014e10914/2015 8 Sonodeducibililespeseperladivulgazionedelmarchioaziendaleinaree geograficheincuinonèpresentealcunpuntovendita. Sentenza3770/2015 IL MARCHIO DI UN’ALTRA IMPRESA Lo sponsor, pur non essendo il titolare del marchio, ne è l’utilizzatore, in via esclusiva, sul territorio nazionale La deducibilità è possibile perché le sponsor trae, dallo sfruttamento del segno distintivo altrui, un’utilità ai fini del potenziale incremento della propria attività commerciale. Sentenza 27198/2014 L’interpretazione. Pareri difformi delle Entrate e della giurisprudenza sulla possibilità di ricondurre il corrispettivo alle spese di rappresentanza Pubblicità ancora in cerca di un tetto LE INIZIATIVE spese di sponsorizzazione debbano avere lo stesso trattamento di quelle di pubblicità, a condizione che il loro scopo sia quello di reclamizzare un prodotto commerciale oppure il nome o il marchio dell’impresa e che siano corrisposte a fronte di un obbligo sinallagmatico del soggetto beneficiario. Anche l’Assonime ha ritenuto, nell’approfondimento 6/2013, che le spese di sponsorizzazione siano riconducibili nel novero delle spese di pubblicità, inserendosi in un contratto sinallagmatico di prestazione di servizio. Il ministero dei Beni culturali ha rilevato, nel decreto del 19 dicembre 2012, che le soluzioni prospettate in ordine alla riconducibilità delle sponsorizzazioni all’una o al- l’altra tipologia di spese non appaiono univoche. Le attuali incertezze derivano dalla giurisprudenza della Corte di cassazione, la quale ha più volte affermato che le spese in esame vanno considerate di rappresentanza. Va, però, considerato che la giurisprudenza di legittimità ha preso in esame periodi d'imposta anteriori a quello a partire dal quale ha trovato applicazione la vigente disciplina relativa a questa tipologia di spese, nell'ambito della quale è stato affermato con chiarezza che le stesse sono caratterizzate dalla mancanza di un corrispettivo o di una specifica controprestazione da parte dei destinatari dei beni e servizi erogati. dei bilanci con il nuovo standard Isqc1, trattamento delle spese di pubblicità sono alcuni degli argomenti in evidenza nel nuovo numero di «Norme& Tributi Mese», la rivista che si avvale della collaborazione e del coordinamento dei maggiori esperti del Sole 24 Ore. La rivista è in vendita in edicola, in abbinamento al Sole 24 Ore, a 12,90 euro più il quotidiano. L’indice completo della rivista è visibile all’indirizzo www.normetributidigital. lsole24ore.com. Allo stesso indirizzo si trovano le informazioni per abbonarsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Approfondimenti e dottrina. La copertina del numero 5/6 di «Norme&Tributi Mese» SU INTERNET QUOTIDIANO DEL FISCO Collegio sindacale delle società quotate: ecco le nuove norme di comportamento Sul Quotidiano del Fisco l’offerta informativa del Gruppo Sole 24 Ore e gli approfondimenti originali per i professionisti del settore. Nell’edizione online oggi: 1 Le nuove norme di comportamento del collegio sindacale - di Federico Gavioli 1 Gli obblighi e le esclusioni dello split payment - G. Carucci e B. Zanardi www.quotidianofisco.ilsole24ore.com QUOTIDIANO DEL DIRITTO Fallimento, parte la sfida sui tempi per la chiusura veloce dei procedimenti Sul Quotidiano del Fisco tutti i giorni l'offerta informativa del Gruppo Sole 24 Ore e gli approfondimenti originali per i professionisti del settore. Nell'edizione online oggi: 1 Fallimento: “sfida” sui tempi per la chiusura dei procedimenti - di Nicola Graziano 1 Il valzer delle poltrone negli studi legali - Elena Pasquini © RIPRODUZIONE RISERVATA www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com IN EDICOLA DalSole24OrelaguidaallanuovanormativasuicontrattidilavorodopoilriordinooperatodalD.Lgs.n.81/2015.aventetraipropriobiettivi quellidisostenereformedilavoroatempoindeterminatoedirafforzareleopportunitàdiingressonelmondodellavoroIndispensabileper comprenderelenovitàintrodottedallegislatoreevalutarnel’impattosulmercatodellavoroesulrilanciodellaproduttivitàdelleimprese. IN EDICOLA CON IL SOLE 24 ORE A € 9,90 IN PIÙ * OPPURE DISPONIBILE IN FORMATO PDF SU WWW.SHOPPING24.IT 20 Norme e tributi Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 FISCO www.quotidianofisco.ilsole24ore.com Imposte indirette. Il venditore deve conservare il contratto, la corrispondenza e le condizioni di consegna dell’operazione futura Iva, l’acconto cerca le «carte» giuste Per fatturare senza applicare l’imposta servono i documenti che provano l’invio oltreconfine €PAGINA A CURA DI Massimo Sirri Riccardo Zavatta pQuando si riceve un pagamen- to anticipato scatta l’obbligo di fatturazione, ma solo se esiste un nesso immediato e diretto con la futura operazione (cessione di beni o prestazione di servizi). Il principio è stato ribadito dalla Cassazione con la sentenza 10606/2015. La pronuncia fa una precisazione sull’articolo 6, comma 4, del Dpr 633/72, secondo cui l’imposta diviene esigibile (con obbligo di emettere fattura) prima del verificarsi degli eventi previsti ai commi precedenti della stessa disposizione: stipulazione per gli immobili, consegna/spedizione per i beni mobili o pagamento per i servizi. Per i giudici la norma si applica solo se - in linea con la giustizia europea (causa C-419/02) - gli elementi qualificanti dell’operazione sono già noti e se i beni o servizi sono specificamente individuati. Gli stessi criteri valgono per la volontaria emissione anticipata della fattura, cui pure la disposizione nazionale ricollega l’anticipazione dell’esigibilità del tributo e del momento impositivo. In pratica, il pagamento di un acconto (o dell’intero corrispettivo) o l’emissione di una pre-fattura (in assenza di pagamento), è la manifestazione anticipata, parziale o totale, dell’operazione che verrà. Le regole di fatturazione sono dunque le stesse, anche per il regime d’imponibilità, non imponibilità o esenzione. Se l’acconto riguarda una cessione all’esportazione, com’è nel caso della sentenza, per emettere fattura non imponibile Iva ex articolo 8, del Dpr 633/72, occorrerà quindi provare che il bene è effettivamente destinato a uscire dal territorio dell’Unione europea (se la cessione è intracomunitaria, an- drà invece provato il trasferimento in altro Stato Ue). Trattandosi di un evento futuro, è però lecito considerare che, in realtà, la fattura sia correttamente emessa senza applicazione dell’Iva, se l’operatore è in grado di fornire la ragionevole certezza che l’esportazione si realizzerà (o che il bene sarà inviato in altro Paese comunitario). Il problema, come spesso accade, è operativo e riguarda i documenti di cui occorre dotarsi per offrire questa prova. I documenti da conservare Anche se nel caso specifico (punto 3.1 della sentenza) i giudici non sembrano attribuire una rilevanza decisiva all’esistenza del contratto (di cui non si conoscono le clausole), è da ritenere che la sottoscrizione di un accordo scritto sia necessaria. Dalle LA PAROLA CHIAVE Caparra 7Il versamento di una somma a titolo di caparra confirmatoria in base all’articolo 1385 del Codice civile è una movimentazione di denaro priva di effetto ai fini Iva. La caparra, infatti, ha lo scopo di rafforzare le obbligazioni contrattuali assunte, valendo come risarcimento del danno subito da colui che la riceve, in caso di inadempimento da parte di chi l’ha versata. Ha la stessa funzione risarcitoria la restituzione del doppio dell’importo versato, se inadempiente è chi l’ha ricevuta. L’AGENDA DEL PARLAMENTO A CURA DI Roberto Turno La maratona al Senato per la riforma della Rai. Il decreto legge 83 su fallimenti a giustizia in pole alla Camera. Ma anche la legge europea che sbarca in aula a palazzo Madama, il Ddl concorrenza in primo piano nelle commissioni di Montecitorio, il Dl 78 su Comuni e Regioni al voto al Senato con i tagli da 2,35 mld alla sanità. Settimana intensa in Parlamento, anche perché prima della pausa estiva il Governo accelera i tempi per il sì finale della riforma della Pa, appena giunto in terza lettura al Senato. Novità rispetto alla settimana precedente • Provvedimento Rivalutazione pensioni e ammortizzatori sociali Misure urgenti per gli enti locali e territoriali Misure urgenti in materia fallim., civile e processuale civile e di organizz. Giustizia Continuità dei dispositivi di sicurezza e di controllo del territorio Misure urgenti in materia di rifiuti e autorizzazione integrata ambientale e per gli stabilimenti Ilva di Taranto e di Monfalcone Partecipazione all’operazione militare Ue nel Mediterraneo centromeridionale DISEGNI DI LEGGE Provvedimento Riforma del Senato, del titolo V, abolizione delle Province e del Cnel (Finocchiaro, Pd) Delega per la riforma della Pa - collegato alla manovra 2015 (Carbone, Pd) Misure sanitarie omnibus - Ddl Lorenzin (De Biase, Pd) Green Economy collegato a legge Stabilità 2015 (Vaccari, Pd) Semplificazioni, razionalizzazione e competitività nel settore agricolo - collegato manovra 2015 Delega al Governo per la riforma del processo civile - collegato manovra 2015 (Ferranti, Pd) Riforma della Rai (Buemi, Aut; Ranucci, Pd) Riforma dell’istruzione collegato alla manovra 2015 (Coscia, Pd) Legge annuale sulla concorrenza (Fregolent, Pd, e Martella, Pd) DECRETI LEGGE N. atto Scad. Stato dell’iter 7 Approvato S 1993 20-lug definitivamente All’esame della comm. S 1977 18-ago Bilancio del Senato C 3201 26-ago All’esame della commissione Giustizia della Camera S1992 30-ago Assegnato alle commissioni riunite Affari costituzionali e Difesa del Senato C 3210 2-sett All’esame delle commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera S 1997 6-sett Assegnato alle commissioni Esteri e Difesa del Senato N. atto Stato dell’iter Approvato dalla Camera. All’esame S 1429B in terza lettura alla comm. Affari costituzionali del Senato, sede referente - presentato da 476 giorni C 3098 Torna al Senato in terza lettura – presentato da 468 giorni All’esame della comm. Igiene e S 1324 sanità del Senato, sede referente – presentato da 514 giorni Approvato dalla Camera. S 1676 All’esame della comm. Ambiente del Senato, sede referente – presentato da 523 giorni Approvato dal Senato. All’esame comm. Agricoltura della C 3119 della Camera, sede referente – presentato da 519 giorni All’esame della comm. Giustizia C 2953 della Camera, sede referente – presentato da 130 giorni S 1880 All'esame dell'assemblea del Senato - presentato da 91 giorni C 3104 Legge n. 107 pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale» del 15 luglio C 3012 All’esame delle comm. riunite Finanze e Attività produttive della Camera, sede referente - presentato da 111 giorni pattuizioni contrattuali dovrà emergere in modo inequivoco che il bene è destinato a uscire dal territorio nazionale. È altrettanto opportuno che siano evidenziati termini e modalità di consegna. Stesso discorso per l’uso di coerenti clausole di resa (in particolare, quando la cessione si incardina in un’operazione complessa, magari di tipo triangolare). Anche le indicazioni allo spedizioniere possono fornire utili informazioni sulla destinazione programmata dei beni. Una particolare attenzione andrà riservata alla tempistica per la consegna: la Corte di giustizia Ue (causa C-84/09) ha precisato che, se è vero che la qualificazione di un’operazione (intracomunitaria, nella fattispecie) non può dipendere dal rispetto di un termine per il trasporto, è anche vero che deve essere verificato un nesso temporale e sostanziale tra cessione e trasporto, oltre che continuità nello svolgimento dell’operazione. Lo scambio di corrispondenza fra le parti può servire, soprattutto se, cambiando le condizioni iniziali della vendita, bisogna addebitare l’imposta sull’acconto ricevuto e fatturato come non imponibile, per una cessione che, originariamente prevista come intracomunitaria o all’esportazione, si trasforma in interna. Caparra o deposito cauzionale Se, invece, l’operazione non è del tutto delineata, l’incasso di una somma, magari per “prenotare” una fornitura e vincolare il fornitore, potrebbe essere inquadrato, a livello giuridico e documentale, in base a un titolo diverso. È il caso della caparra o del versamento di una cauzione o deposito cauzionale: i relativi versamenti sono fuori campo Iva. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le carte da conservare IL CASO DELL’ACCONTO Il caso Un produttore nazionale di macchine su commessa, alla firma del contratto, riceve un acconto del 10% per un bene da esportare negli Usa a un cliente americano. Entro il 2015 incasserà un altro acconto del 40%; la consegna è prevista a febbraio 2016; il saldo avverrà alla data dell’esportazione La fatturazione 8 Per gli acconti, il fornitore deve emettere fattura non imponibile LE MODIFICHE AL CONTRATTO Il cambio di destinazione Il cliente dell’esempio precedente, a gennaio 2016, prima della consegna, avverte il fornitore che il bene resterà in Italia, presso la controllata italiana della società Usa. La possibilità di decidere variazioni nella destinazione del bene è prevista da una clausola del contratto L’anticipo per l’immobile Un’impresa vuole “opzionare” l’acquisto di un immobile a scopo d’investimento. Non avendo deciso se acquistare un appartamento o un negozio, d’accordo con la società venditrice, versa un anticipo di 20mila euro, da imputare al prezzo dell’immobile che sarà scelto La fatturazione 8 Bisogna qualificare correttamente il titolo in base al quale è eseguito il versamento. Non essendo ancora Difesa semplificata se l’operazione è descritta in dettaglio pAnche per applicare corret- (articolo 8, comma 1, lettera a, Dpr 633/72) 8 Lo stesso avviene per la fattura di saldo (Rm 525446/1975) Le carte necessarie 8 Ordine firmato dal cliente 8 Contratto scritto con accordi su tempi e modi di consegna e pagamento e termini di resa 8 Incarico al vettore per il trasporto in esportazione 8 Corrispondenza scambiata fra le parti tempi della comunicazione, per consentire al fornitore di rettificare le fatture emesse La fatturazione 8 Bisogna emettere nota debito per sola Iva in relazione agli acconti già fatturati come non imponibili 8 Con contratti simili, il fornitore dovrebbe prudentemente tenere conto della Il contratto possibilità di rettificare le fatture emesse È necessario regolare la possibilità di in regime di non imponibilità Iva, sia per modificare il luogo di consegna, soprattutto raggiungere lo status di esportatore nei rapporti internazionali. Attenzione ai abituale, sia per il relativo plafond LA CAPARRA La giurisprudenza Ue. I controlli individuato il bene da acquistare (oltre tutto potrebbero applicarsi aliquote diverse a seconda del tipo di immobile), pare da escludere la fatturazione dell’incasso come acconto 8 In base all’impostazione contrattuale che le parti potrebbero scegliere, l’importo versato potrebbe qualificarsi come caparra confirmatoria o deposito cauzionale (fuori campo Iva) o come corrispettivo per l’opzione riservata al compratore (rilevante Iva come obbligazione di permettere) tamente la disciplina delle fatture a fronte della ricezione di un acconto o di quelle emesse in anticipo rispetto al momento in cui l’operazione si considera effettuata, è utile fare riferimento alle indicazioni fornite dalla giurisprudenza europea. Il principio, già “cristallizzato” dalla sentenza nella causa C419/02, per cui l’imposta diviene esigibile solo se sussistono tutti gli elementi che permettono di considerare realizzato il «fatto generatore», con conseguente insorgenza degli obblighi documentali, è stato confermato da successive pronunce. Anche nella sentenza C270/09, infatti, i giudici osservano che tutti gli elementi della futura cessione/prestazione devono essere noti e che i beni o servizi devono essere designati con precisione. Al contrario, se l’operazione non è ancora chiaramente individuata, gli acconti versati non possono essere assoggettati a Iva (o, per meglio dire, non si considerano rilevanti a tali fini). Possono esserci effetti pesanti quando, nonostante sia avvenuto il pagamento di un acconto, l’operazione non è poi realizzata. Le conseguenze di un simile caso sono state esaminate in un’altra sentenza della Corte di giustizia (C-107/13). Qui è controverso il diritto di detrarre l’Iva versata in relazione a un acconto fatturato da un fornitore che non effettuerà l’operazione. Questo diritto, secondo la pronuncia, può essere messo in discussione se l’amministrazione finanziaria dimostra adeguatamente «gli elementi oggettivi» in base ai quali è lecito concludere che il soggetto sapeva o do- veva sapere che l’operazione alla base della fatturazione in acconto si inscrive in un meccanismo d’evasione e non sarà quindi mai eseguita. In ogni caso, anche quando l’incasso di una somma non sia effettivamente inquadrabile come acconto, bisogna comunque prestare attenzione. L’importo ricevuto, infatti, potrebbe essere ricondotto a un’operazione autonomamente rilevante ai fini Iva. Esemplare, in questo senso, è la vicenda esaminata nella causa C-277/05 in cui era in discussione la natura della somma trattenuta a fronte della disdetta di una prenotazione alberghiera. La Corte di giustizia attribuisce al versamento la natura di caparra e, dunque, di indennità forfettaria (fuori campo Iva) per il risarcimento del danno subito dall’albergatore per il recesso esercitato dal cliente. Ma non è da escludere, se non dopo un’attenta disamina delle pattuizioni contrattuali, che l’importo in questione possa essere considerato come il corrispettivo di un’autonoma prestazione, individuabile nel servizio di prenotazione reso dall’albergatore o in un generico obbligo, assunto da tale soggetto, di “permettere” il recesso dal contratto. Da qui l’esigenza di procedere con cautela, redigendo, se possibile, accordi scritti e precisando in modo puntuale la natura delle operazioni dedotte in contratto, così da limitare la tendenza a una loro riqualificazione da parte degli organi di controllo. © RIPRODUZIONE RISERVATA ESCLUSIVA PER GLI ABBONATI Le sentenze e i documenti citati www.quotidianofisco.ilsole24ore.com Le condotte abusive. I «vantaggi» nel mirino del fisco Rischioso l’anticipo senza pagamento pL’emissione anticipata del- la fattura, soprattutto se indipendente dal pagamento di un acconto, può nascondere un intento “abusivo”. È quanto può accadere se si sollecita la ricezione di una fattura in vista, per esempio, di un cambio di regime nelle operazioni attive. Proprio questo è il caso della sentenza nella causa C-419/02, in cui una società aveva concordato pagamenti anticipati per forniture di merce da eseguire in seguito, per esercitare il diritto alla detrazione dell’imposta, altrimenti impedito dal futuro regime delle proprie operazioni attive. La problematica è risolta dai giudici nel senso che i pagamenti effettuati in anticipo non dovevano essere assoggettati a Iva, poiché i beni oggetto delle forniture non erano chiaramente individuati. Ma lo stesso risultato avrebbe potuto essere raggiunto (come precisa l’avvocato generale nelle proprie conclusioni) eccependo l’abuso delle norme sulla detrazione. Pagare in anticipo non è vietato, né lo è emettere fattura prima che si verifichi il momento impositivo. Tutto ciò, però, non deve frustrare gli obiettivi del sistema Iva. È sensibile al tema dell’abuso in presenza di fatture emesse anticipatamente anche l’agenzia delle Entrate, che, nella circolare 67/ E/2007, richiama, nell’ambito delle possibili fattispecie di comportamento abusivo, proprio la fatturazione anticipata da parte di operatori che, essendo soggetti al regime del pro-rata, potrebbero essere tentati di migliorare la propria percentuale di detrazione, anticipando l’emissione della fattura in regime d’imponibilità per operazioni che, magari, saranno effettuate solo a distanza di tempo. La tentazione, poi, potrebbe essere ancora maggiore se il flusso di fatturazione è tutto interno al perimetro di un gruppo societario, in cui la fisiologia delle operazioni potrebbe essere piegata a logiche “superiori”, ma non opponibili al fisco. Analoghi criteri potrebbero guidare le scelte degli operatori in concomitanza con altri eventi, rispetto ai quali l’emissione anticipata della fattura potrebbe determinare una qualche forma di vantaggio. Si pensi alle situazioni in cui viene stabilito un innalzamento di aliquota Iva. In questi casi, la pre-fatturazione potrebbe forse essere sindacata, a maggior ragione se - sempre considerando l’ipotesi di un gruppo societario - è attuata nei confronti di entità con diritto di detrazione nullo o ridotto. Un altro caso che potrebbe suscitare l’attenzione dell’am- LA CONTESTAZIONE Sotto la lente dell’agenzia delle Entrate la fatturazione anticipata allo scopo di aumentare la percentuale di detrazione ministrazione finanziaria, è quello delle fatture in regime di non imponibilità emesse molto prima che avvenga l’esportazione dei beni o il loro trasferimento in altro Stato membro dell’Ue. In questi casi, se la fattura non dipende dal pagamento di un acconto (si ricorda, fra l’altro, che, dal 2013, il versamento di acconti relativi alle cessioni intracomunitarie non è più soggetto all’obbligo di fatturazione), non è da escludere che, in sede di controllo, i verificatori possano eccepirne l’irrilevanza con riguardo alla disciplina del plafond degli esportatori abituali. In questi casi, occorrerà dimostrare che il comportamento risponde a valide ragioni: per esempio, consente di “scontare” la fattura in banca o l’emissione è prevista dal contratto per ottenere il pagamento. © RIPRODUZIONE RISERVATA Norme e tributi 21 Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 FISCO www.quotidianofisco.ilsole24ore.com Dichiarazioni. Il credito da 80 euro al mese ai lavoratori ha determinato diverse modifiche al prospetto da inviare entro il 31 luglio Nel 770 la storia del bonus Irpef I sostituti indicano gli importi erogati e quelli recuperati in sede di conguaglio Nevio Bianchi Barbara Massara pTutta la storia del bonus Irpef da 80 euro, dall’erogazione mensile al recupero in sede di conguaglio deve essere analiticamente tracciata nel 770 semplificato in scadenza il prossimo 31 luglio. Poiché il credito previsto dal comma 1-bis dell’articolo 13 del Tuir, introdotto dal Dl 66/2014 rappresenta la vera e importante novità dell’anno fiscale 2014 con riferimento ai redditi di lavoro dipendente e ad alcune categorie di redditi assimilati (ad esempio collaborazioni coordinate e continuative anche a progetto), al bonus sono dedicate le principali modifiche apportate alla dichiarazione del sostituto d’imposta. In attesa di un chiarimento delle Entrate su alcuni punti oscuri legati alla compilazione del modello (si veda l’articolo pubblicato sul Sole 24 Ore del 16 luglio), vediamo di seguito le principali regole che i sostituti devono osservare. Erogazione e recupero Già nella Certificazione unica il sostituto d’imposta aveva dovuto rappresentare le diverse situazioni relative al bonus, come quella di bonus erogato (codice 1 al punto 119 e punto 120) o di bonus non spettante per mancanza dei requisiti di legge (codice 2 al punto 119), e si era interrogato sulla casistica del bonus non erogato (punto 121), rispetto alla quale l’agenzia delle Entrate aveva poi consentito la non compilazione. Ora con il 770 l’Agenzia vuole quadrare l’importo del credito riconosciuto ed erogato ai lavoratori con quello che il sostituto ha utilizzato sia in compensazione esterna nel modello F24 (codice tributo 1655), sia in compensazione interna attraverso il meccanismo dello scomputo dalle ritenute a debito. Con questa finalità, e conformemente alle regole applicabili per il I nuovi punti nei quadri 01 COMUNICAZIONE DI LAVORO DIPENDENTE Punto 122: bonus recuperato in sede di conguaglio 02 ST 8 Col. 2: versamento con codice 1655 del bonus recuperato 8 Col. 3: versamento con codice 1001 del bonus recuperato con nota V nel punto 10(solo per enti pubblici) 8 Col. 4: utilizzo del credito con scomputo dalle ritenute con nota U nel punto 10 03 SX 8 Rigo SX47: colonna 1 importo del credito riconosciuto, al lordo dell'importo recuperato 8 Rigo SX47: colonna 2 l'importo del credito recuperato 8 Rigo SX47: colonna 3 l'importo del credito erogato ma non utilizzato e quindi residuo credito per famiglie numerose e per canoni di locazione, nella comunicazione di lavoro dipendente è stato inserito il punto 122 in cui indicare l’importo del bonus recuperato in sede di conguaglio (effettuato in corso o a fine anno). Il campo deve essere compilato sia nel caso di recupero parziale (con conseguente erogazione della parte residua, esposta al punto 120) sia di recupero totale, corrispondente cioè al caso in cui non ci sia stata erogazione (punto 119 con codice 2 e punto 120 non compilato). Nella comunicazione il sostituto deve anche evidenziare, nei campi da 123 a 127, le erogazioni/recuperi effettuati da precedenti sostituti, con l’indicazione del relativo codice fiscale. Anche il prospetto dei versamenti ST è interessato da modifiche derivanti dal bonus Renzi. In particolare, nella colonna 2 del prospetto ST deve essere esposto l’importo versato a seguito di recupero del credito, cioè quello che secondo la risoluzione dell’Agenzia 22/E/2014 avrebbe dovuto essere versato in F24 con lo stesso codice tributo 1655, ma nella sezione a debito. Solo per gli enti pubblici, che non dovendo utilizzare il codice 1655 hanno versato il credito oggetto di recupero usando il codice delle ritenute, questo versamento deve essere esposto nella colonna 3 del prospetto ST con il codice V nella nota del punto 10. Laddove il credito sia stato scomputato dalle ritenute a debito (codice 1001), e cioè sempre per gli enti pubblici ovvero prima dell’istituzione del codice 1655 per i sostituti privati, questo utilizzo dovrà essere esposto in un rigo autonomo nella colonna 4 del riquadro ST (importi utilizzati a scomputo), e distinto con la nuova nota U da riportare al punto 10. La compilazione punto per punto La guida al modello 770 /2015 con i prospetti che sono stati modificati e i dati già presenti nella Certificazione unica I DATI DA INSERIRE RAPPORTO DI LAVORO: tipo e durata BONUS IRPEF: debutta nei dati fiscali LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI FAMILIARI A CARICO: mesi e percentuale DATI ASSICURATIVI INAIL L’indicazione in SX Nel quadro SX infine, al pari di quanto avviene per gli altri crediti similari (famiglie numerose e canoni di locazione), il bonus Renzi, anche se utilizzato in compensazione interna non deve rientrare nella colonna 5 del rigo SX4, ma trova una distinta indicazione nel nuovo rigo SX47. Nella colonna 1 deve essere riportato l’importo complessivo del bonus riconosciuto nell’anno 2014 considerato al lordo di quanto recuperato, cioè corrispondente alla somma del bonus effettivamente erogato (punto 120 della comunicazione) e di quello recuperato (corrispondente al punto 122 della comunicazione). L’importo complessivo del bonus recuperato deve essere poi distinto nella colonna 2 del rigo SX47, mentre nella colonna 3 va indicato l’eventuale credito residuo dell’anno 2014, che in assenza di indicazioni ministeriali, dovrebbe coincidere con quella parte del bonus che per incapienza di debito da ritenute/contributi e premi, non è stato utilizzato nel 2014, e quindi da riportare a nuovo nel 2015. A CURA DI Ornella Lacqua RITENUTE E ADDIZIONALI IRPEF CREDITI E COMPENSAZIONI SOMME LIQUIDATE a seguito di pignoramento Come già per la Cu, anche nel 770/2015 va indicato il tipo di contratto di lavoro e il periodo di inizio e fine del rapporto. Il punto 2, nella parte B, «Dati fiscali» del 770 va sempre compilato in presenza del punto 1. In questo campo va indicato il codice 1 se il contratto di lavoro è a tempo indeterminato, il codice 2 se il contratto è a tempo determinato. Nel punto 8 va indicata la data di inizio del rapporto di lavoro e nel punto 9 la data di cessazione. Se il dipendente è passato senza interruzione da un sostituto a un altro va indicata la data di inizio del rapporto con il primo sostituto NOVITÀ GIÀ IN CU SÌ SÌ Nella sezione «Detrazioni e Crediti» sono stati introdotti due righi per gestire il bonus di 80 euro riconosciuto in busta paga dal sostituto ai dipendenti e ad alcune categorie assimilate, con un reddito fino a 26mila euro. Se il datore di lavoro ha riconosciuto il bonus Irpef e lo ha erogato tutto o in parte, nel punto 119 indica il codice 1 e nel punto 120 il relativo importo. Se non ha riconosciuto il credito o lo ha riconosciuto ma non erogato, indica il codice 2 e nel punto 121 l’ammontare del bonus, mentre nella casella 122 va riportato il credito recuperato. I campi da 123 a 127 sono riferiti a quanto corrisposto da precedenti datori di lavoro SÌ Nelle caselle relative ai lavori socialmente utili deve essere riportato: nel punto 241 la parte dei compensi esenti; nel punto 242 la parte assoggettata a tassazione eccedente in tutto 3.098,74 euro nel periodo d’imposta; nel punto 243 l’importo delle ritenute ; nel punto 244 l’importo dell’addizionale regionale all’Irpef; nei punti 245 e 246 l’importo delle ritenute sospese SÌ Come già nella Cu il datore deve indicare i dati relativi ai familiari che nel 2014 sono stati fiscalmente a carico del sostituito. La sezione dedicata ai dati del coniuge e dei familiari a carico va compilata solo nell’ipotesi di erogazione di redditi di lavoro dipendente, equiparati e assimilati. Per ogni familiare a carico si riportano, nei righi da 1 a 10: il grado di parentela, il codice fiscale, il numero dei mesi a carico, il figlio di età inferiore a tre anni (numero dei mesi per i quali il figlio ha avuto un’età inferiore a tre anni), la percentuale di detrazione spettante e la percentuale di detrazione spettante per famiglie numerose nel punto 767 NO Il sostituto d’imposta deve compilare la sezione «Dati assicurativi Inail», punti da 35 a 40 per tutti i soggetti per i quali ricorre la tutela obbligatoria in base al Dpr 1124/1965, che erano già soggetti alla denuncia nominativa (legge 63/1993). In particolare, nel punto 36, va indicato il numero della posizione assicurativa territoriale Inail con il relativo controcodice. Se l’assicurato ha svolto, nel 2014, attività lavorative riconducibili a due diverse Pat riferite alla stessa azienda, bisogna usare ulteriori righi. Sono, infatti, da assimilare a inizio e fine di rapporto di lavoro anche i trasferimenti di soggetti da una posizione assicurativa a un’altra nell’ambito della stessa azienda NO Nella prima sezione del prospetto ST bisogna indicare i dati relativi alle ritenute alla fonte operate ed effettuate per assistenza fiscale, alle imposte sostitutive prelevate, ed esporre i rispettivi versamenti. Nella seconsa sezione vanno inseriti i dati sulle trattenute di addizionale regionale all’Irpef. Anche nel quadro ST trova spazio, nel caso di recupero, il bonus di 80 euro. Infatti, nel campo 2 della sezione I, va indicato il bonus che, nel 2014, si è provveduto a recuperare al lavoratore e a versare tramite il modello F24, usando il codice tributo 1655.Nel prospetto SV bisogna indicare i dati sulle trattenute di addizionali comunali all’Irpef NO Nel prospetto SX è stato aggiunto, nella Sezione «Riepilogo altri crediti», il rigo SX47 «Credito bonus riconosciuto» dedicato al bonus Irpef di 80 euro riconosciuto nel periodo d’imposta 2014. In particolare il sostituto d’imposta deve indicare: 8 nel punto 1, l’ammontare del credito bonus Irpef riconosciuto nel 2014: questo ammontare deve essere indicato al lordo di quanto eventualmente recuperato; 8 nel punto 2, l’ammontare del bonus riconosciuto e successivamente recuperato in sede di effettuazione delle operazioni di conguaglio. Questo credito recuperato può riferirsi anche a bonus riconosciuti da precedenti sostituti d’imposta; 8 nel punto 3 il credito Irpef che residua e che può essere utilizzato nel 2015 Il quadro SY ospita la gestione delle somme oggetto di pignoramento nel 2014, a prescindere dall’effettuazione della ritenuta del 20 per cento. In particolare, il prospetto SY si compone di tre parti: la prima sezione va compilata dal soggetto erogatore delle somme; la seconda dal debitore principale e la terza a cura delle banche e delle Poste italiane. Per le somme indicate in questo quadro non vanno compilate le ordinarie comunicazioni contenute nella dichiarazione dei sostituti d’imposta SÌ I dati sono più dettagliati SÌ SÌ Cambiano i numeri delle caselle SÌ Indicazione facoltativa nella Cu NO L’elaborazione. Alcuni dati vanno esposti ex novo Da completare il quadro tracciato nella Cu 2015 Ornella Lacqua pLa compilazione del model- lo 770 semplificato da parte dei sostituti d’imposta quest’anno sarà facilitata, in parte, dal fatto che molti dati sono già stati indicati nella certificazione unica consegnata ai lavoratori e ai pensionati entro il 2 marzo e trasmessa all’agenzia delle Entrate entro il 9 marzo. Nella Cu infatti, il sostituto ha già dovuto inserire i dati riferiti al rapporto di lavoro, agli oneri detraibili, al bonus Irpef (anche se non allo stesso livello di dettaglio), ai lavori socialmente utili e anche le informazioni sui familiari a carico. Resta però da completare, ad esempio, il quadro sul Tfr, perché nel 770 è molto più ampio rispetto a quello contenuto nella Cu. Nella dichiarazione - con la quale entro il 31 luglio i sostituti devono comunicare all’agenzia delle Entrate i dati relativi alle ritenute effettuate nel 2014, i versamenti eseguiti, i crediti, le compensazioni operate e i dati contributivi e assicurativi - dovranno essere compilati ex novo la parte D dedicata all’assistenza fiscale, il prospetto riassuntivo SS, il quadro ST (che contiene le ritenute operate anche per assistenza fiscale e le imposte sostitutive); il quadro SV che si riferisce alle trattenute di addizionali comunali all’Irpef; il prospetto SX che rappresenta il riepilogo dei crediti e delle compensazioni e, infine, il quadro SY che riguarda le somme liquidate a seguito di pignoramenti presso terzi. La dichiarazione deve essere sottoscritta dal dichiarante o da chi ne ha la rappresentanza legale, negoziale o di fatto. Il modello 770 deve essere firmato anche dai soggetti che sottoscrivono la relazione di revisione: dal revisore contabile iscritto nel registro istituito presso il ministero della Giustizia; dal responsabile della revisione nel caso di società di revisione; oppure dal collegio sindacale. Il soggetto che effettua il controllo contabile deve anche indicare il proprio codice fiscale. presentazione della dichiarazione (31 luglio 2015), si sono verificate operazioni straordinarie che abbiano determinato o meno l’estinzione del sostituto d’imposta. Se il soggetto preesistente si è estinto, senza prosecuzione dell’attività (è il caso del fallimento o della liquidazione), la dichiarazione deve essere presentata dal curatore fallimentare, dal commissario o dal liquidatore, in nome e per conto del soggetto estinto. Se invece, l’attività è proseguita da un altro soggetto (come in caso di fusione o scissione totale) il 770 deve essere presentato da colui che succede nei precedenti rapporti, includendo anche i dati relativi al periodo dell’anno in cui ha operato il sostituto d’imposta estinto. Se invece l’operazione straordinaria non ha determinato l’estinzione del soggetto (trasformazione o conferimento d’azienda) gli obblighi dichiarativi spettano a tutti i soggetti che sono intervenuti nelle operazioni. L’invio e le correzioni L’invio alle Entrate del modello deve avvenire con modalità esclusivamente telematica, direttamente o tramite un intermediario abilitato. Il servizio restituisce, immediatamente dopo l’invio, un messaggio che conferma solo l’avvenuta trasmissione del file e, in seguito, fornisce all’utente un’altra comunicazione attestante l’esito dell’elaborazione effettuata sui dati pervenuti. Se il sostituto d’imposta, prima della scadenza del termine di presentazione, intende rettificare o integrare una dichiarazione già presentata, deve compilare un nuovo 770, completo di tutte le sue parti, barrando la casella «Correttiva nei termini». Scaduti i termini di presentazione della dichiarazione, il sostituto può rettificarla o integrarla, presentandone una nuova e barrando la casella «Dichiarazione integrativa». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il 770 ordinario SÌ Aggiunta del bonus Irpef NO NO NO © RIPRODUZIONE RISERVATA La dichiarazione si compone di due modelli: il 770 semplificato e il 770 ordinario. In base ai dati da comunicare e ai quadri del modello da compilare, i soggetti tenuti a presentare la dichiarazione devono trasmettere uno o entrambi i modelli. Il 770 ordinario, in particolare, va usato per comunicare le ritenute operate su dividendi, proventi da partecipazione, redditi di capitale, operazioni di natura finanziaria e indennità di esproprio; i versamenti effettuati, le compensazioni operate e i crediti d’imposta utilizzati. Le operazioni straordinarie Nella compilazione del modello 770 semplificato si deve tener conto di particolari regole se, nel 2014 o entro il termine di QUOTIDIANO DEL LAVORO Contratti a termine: le verifiche alla firma Tra i contenuti esclusivi del quotidiano del lavoro di oggi tuttiicontrollidafareprimadellastipula deicontrattiatermineeleregole sull’esonerocontributivoperlepartiteIva www.quotidianolavoro.ilsole24ore.com LA FINANZA ITALIANA? PREFERISCE LA SILICON VALLEY ALLE NOSTRE IMPRESE IL MENSILE DI MANAGEMENT DEL SOLE 24 ORE Con Il Sole 24 ORE a € 6,90 in più* *Offerta valida dal 9 luglio all’8 settembre in abbonamento su www.shopping24.it IN EDICOLA DAL 9 LUGLIO www.limpresaonline.net 22 Norme e tributi Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 FISCO E SENTENZE www.quotidianofisco.ilsole24ore.com Persone fisiche. Secondo la Ctp Milano la sostanza prevale sulla violazione formale - Situazione analoga per la «voluntary» Crediti «garantiti» sulle imposte estere Detrazione ammessa anche se in dichiarazione manca l’indicazione dei versamenti Antonio Tomassini pSpettano in detrazione dalle imposte dovute in Italia le imposte pagate all’estero anche nel caso in cui queste non vengano indicate in dichiarazione, come previsto dall’articolo 165, comma 8, del Tuir. Una diversa interpretazione, che faccia prevalere il formalismo dell’indicazione in dichiarazione rispetto alla “sostanza” della spettanza del credito si porrebbe in aperto contrasto con i principi costituzionali di uguaglianza (articolo 3) e di capacità contributiva (articolo 53). Ad affermarlo è la sentenza della Ctp di Milano 2944/17/15 depositata lo scorso 27 marzo (presidente Duchi, relatore Del Re). La vicenda contenziosa origina da due avvisi di accertamento emessi per la pretesa violazione da parte di un contribuente dell’articolo 165 del Tuir: quest’ultimo avrebbe preteso di scomputare dal suo carico impositivo italiano le imposte assolte in Francia, senza rispettare le formalità previste dalla stessa normativa. A fronte del ricorso presentato dal contribuente, i giudici di primo grado, appurata la sussistenza di una doppia imposizione degli stessi flussi reddituali in Italia e in Francia, annullano gli avvisi di accertamento. Secondo il collegio milanese l’articolo 165 del Tuir, se non correttamente interpretato, si porrebbe in contrasto con gli articoli 3 e 53 della Costituzione in quanto «non è corretto operare una discriminazione tra i cittadini che operano all’estero con quelli che operano in Italia, oneran- do i primi di adempimenti formali maggiori in relazione alla dichiarazione dei redditi a pena di irragionevoli sanzioni e interessi». La mancata indicazione dell’imposte assolte all’estero non può quindi portare a conseguenze pregiudizievoli per il contribuente e, tantomeno, calpestare il divieto di doppia imposizione. A supporto della sua tesi, la Ctp ricorda anche la prevalenza delle norme convenzionali su quelle interne e il fatto che la convenzione ItaliaFrancia non «prevede alcun adempimento formale per beneficiare della detrazione». In altre parole, laddove sia provato l’assolvimento delle imposte all’estero, la detrazione deve essere sempre riconosciuta e per l’eventuale mancata compilazione del quadro della dichiarazione dei redditi italiana va applicata esclusivamente la sanzione in misura fissa pari a 258 euro. C’è un intimo legame tra la decisione della Ctp e la tematica della spettanza del credito per imposte estere nell’ambito della procedura di voluntary disclosure. È evidente, infatti, che la posizione dell’aderente sarà la medesima del contribuente interessato dalla vicenda decisa dalla Ctp di Milano. La decisione dovrebbe far riflettere l’agenzia delle Entrate che sembra si stia orientando verso il mancato riconoscimento del credito per imposte estere. Una soluzione, se si continua ad attribuire rilevanza al dato formale della mancata indicazione in dichiarazione, potrebbe essere quella di far precedere la voluntary disclo- LA PAROLA CHIAVE Doppia imposizione 7 I fenomeni di doppia imposizione internazionale si creano quando ci sono redditi conseguiti da un soggetto residente in uno Stato (Stato della residenza), ma che si considerano prodotti in un altro Stato (Stato della fonte). In queste circostanze, lo stesso reddito sarebbe tassato in entrambi gli Stati. Per evitare la doppia imposizione, il modello Ocse di convenzione, prevede due metodi alternativi: l’esenzione; il credito d’imposta sure dal ravvedimento operoso sulle violazioni reddituali, ciò al fine di consentire di correggere le dichiarazioni indicando il credito in dichiarazione. Nel ravvedimento, infatti, la recente circolare 9/ E/2015 ha già dato il via libera al riconoscimento. È una modalità per evitare discriminazioni (si pensi al tema dell’euroritenuta: oggi sono avvantaggiati gli aderenti che non l’hanno pagata: invece che l’intestazione diretta hanno preferito intestare il conto a una società interposta) ed evitare la violazione di quei principi richiamati dalla Ctp di Milano. © RIPRODUZIONE RISERVATA IN ESCLUSIVA PER GLI ABBONATI Le sentenze commentate in pagina www.quotidianofisco.ilsole24ore.com Contenzioso. È inammissibile il ricorso senza procura «ad litem» e la sentenza va impugnata nei tempi di legge anche quando non è stata notificata Firma autentica e termini, costa cara la doppia distrazione Ferruccio Bogetti Gianni Rota pL’omessa comunicazione del dispositivo della sentenza da parte della segreteria della Ctp non legittima la rimessione in termini dell’appellante, che per questo motivo ha tardivamente impugnato la sentenza: in caso di omessa notifica,infatti,aifinidell’impugnazione vale solo la data di deposito. Inoltre l’omessa autentica della procura ad litem nel ricorso introduttivo da parte del difensore fiscale non può essere sanata con successiva ratifica perché ciò è precluso dal diritto processuale tributario. Così si è espressalasentenza1543/34/15della Ctr Lombardia (presidente Sacchi, relatore Guida). Una società farmaceutica cede nel 2008 un ramo d’azienda per quasi 2 milioni di euro. L’amministrazionerivalutailvalorediavviamento dai 300mila dichiarati a 2,5 milioni e chiede la maggiore impostadiregistroconavvisodirettifica notificao il 29 settembre 2010. La contribuente fa predisporre il ricorso introduttivo dai propri difensori fiscali i quali siglano ogni pagina del ricorso, lo sottoscrivono nella parte finale, ma si dimenticano di autenticare la firma del- l’amministratore nella procura ad litem. Ciò avviene sia nella copia trasmessa all’amministrazione, sia in quella poi depositata alla segreteria della Ctp. Questa omissione non passa inosservata all’amministrazione che chiede l’inammissibilità del ricorso introduttivo per mancanza di autentica della sottoscrizione dell’amministratore, considerato che nessuna sanatoria può compiersi con la sigla dei difensori su ogni pagina dell’atto. La Ctp dichiara inammissibile l’impugnazione per assenza di autentica della procura ad litem per i seguenti motivi: eil ricorso introduttivo può anche essere trasmesso all’amministrazione senza autentica del difensoreacondizioneperòchel’originale dello stesso depositato in Ctp riporti la certificazione autografa del difensore in calce al conferimento dell’incarico recante la firma autografa del contribuente; rquesta svista non può essere sanata dal successivo deposito pressolasegreteriadellaCtpdiuna procura notarile una volta che sia già avvenuta la costituzione in giudizio perché la ratifica retroattiva degli atti eseguiti senza potere di rappresentanza non opera nel campo processuale. LasentenzadellaCtpdepositata il 15 aprile 2013 viene, però, impugnata dalla società contribuente l’8 agosto 2014. Per l’amministrazione costituitasi in Ctr l’appello è inammissibile perché proposto tardivamenteoltreiseimesi.Perlasocietà, invece, è tempestivo in quanto il mancato rispetto del termine è da imputare alla segreteria della Ctp che non le ha comunicato il dispositivo della sentenza così da poter prendere visione della sentenza e appellare entro i termini. I giudici regionali, infine, dichiarano inammissibile l’impugnazione perché: 1 il dispositivo della sentenza ha natura puramente informativa e pertanto dalla sua notifica non decorrere alcun termine per l’impugnazione; 1 il termine per impugnare decorre dalla data di deposito della sentenza, anche in assenza di sua notifica. Le controversie trattate in camera di consiglio, così come quelle discusse pubblicamente, devono essere tenute sotto controllo da parte del contribuente interessato. All’approssimarsi del sesto mese è sempre bene interrogare se la sentenza non è ancora stata depositata. In caso contrario, infatti, dev’essere impugnata anche senza comunicazione del dispositivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Società immobiliari. Sgravio non limitato alle Sgr Immobile affittato, sempre deducibili gli oneri sui mutui Giorgio Gavelli pGli interessi passivi relativi a finanziamenti garantiti da ipoteca su immobili destinati alla locazione sono deducibili non solo per le «immobiliari di gestione» (come ritenuto dall’agenzia delle Entrate), ma anche per tutte le altre società operanti nel settore immobiliare. È questo il principio desumibile dalla decisione 959/1/2015 della Ctp Milano (presidente D’Orsi, relatore Chiametti) Dalperiodod’impostasuccessivo a quello in corso al 31 dicembre 2007 i soggetti Ires (ad esclusione delle banche e degli altri soggetti esclusi dal legislatore) possono dedurre gli oneri finanziari e assimilati (se inerenti e non colpiti da altre disposizioni limitative quale, ad esempio, l’articolo 90 del Tuir) solo nei limiti di cui all’articolo 96 del Tuir: devono, quindi, verificare prima gli interessi attivi e poi il risultato operativo lordo (Rol). Tra le (poche) tipologie di oneri che sfuggono a questa disciplina, troviamo (ai sensi dell’articolo 1, comma 36, della Finanziaria 2008) «gli interessi passivi relativi a finanziamenti garantiti da ipoteca su immobili destinati alla locazione», che quindi si deducono senza misurare il Rol. Letteralmente, questa disposizione non fa distinzioni di tipo soggettivo (sul piano delle imprese ammesse al beneficio) né su quello oggettivo (tipologia di immobili). Tuttavia, le Entrate (circolari 19/ E/2009 e 37/E/2009) hanno ristretto notevolmente la cerchia dei soggetti interessati, ritenendo la norma applicabile alle sole “immobiliari di gestione” (Sgr), vale a dire le società in cui il valore del patrimonio (assunto a valori correnti) è prevalentemente costituito da beni immobili di- Responsabilità. Un’attenuante per il contribuente La superficialità del fiscalista consente di ridurre la sanzione Rosanna Acierno pÈ possibile invocare e otte- nere la riduzione delle sanzioni qualora l’irregolare tenuta delle scritture contabili è addebitabile al fiscalista. In tal caso, infatti, pur ravvisando una culpa in eligendo e in vigilando del contribuente, le violazioni commesse sono addebitabili esclusivamente alla superficialità del professionista. Sono queste le principali conclusioni cui è giunta la Ctr Aosta 7/1/15 (presidente Longarini, relatore Lotti). La pronuncia trae origine da un ricorso contro alcuni avvisi di accertamento relativi a diversi anni di imposta, con cui l’ufficio di Aosta disconosce alcuni costi sostenuti a titolo di spese di rappresentanza, pubblicità e acquisto di carburanti perché non correttamente annotati nelle scritture contabili. L’ufficio aveva così ripreso a tassazione un maggiore reddito di impresa, con conseguente richiesta di maggiori imposte, oltre a sanzioni e interessi. Riuniti i ricorsi, la Ctp di Aosta li respingeva nella parte in cui si chiedeva l’illegittimità dell’accertamento a causa della evidente tenuta irregolare e disordinata della contabilità. Tuttavia, i giudici di primo grado accoglievano la richiesta del contribuente di ridurre le sanzioni, in ottemperanza a quanto previsto dall’articolo 7 del Dlgs 472/97, perché l’asserita violazione di tenuta irregolare della contabilità era addebitabile al fiscalista che lo aveva assistito. La pronuncia di primo grado veniva poi appellata dall’ufficio. A sua volta, il contribuente si costituiva in giudizio proponendo appello incidentale alla senten- za di primo grado nella parte in cui era stato soccombente. Il collegio regionale valdostano respingeva l’appello dell’ufficio e accoglieva parzialmente l’appello incidentale del contribuente, ritenendo giustificate (anche se in parte) alcune spese da lui dedotte. In particolare, condividendo la tesi del giudice di primo grado, la Ctr ha precisato che, ai fini della riduzione delle sanzioni, la gravità delle violazioni non deve essere valutata solo in base alla norma non rispettata, ma anche con riferimento alle circostanze che hanno determinato il comportamento illecito del contribuente e alla sua condotta. Il giudice tributario, infatti, se chiamato a decidere sulla riduzione delle sanzioni amministrative irrogate dall’agenzia delle Entrate, deve concederla Iva. In assenza di prove adeguate resta la detraibilità Fatture fittizie, avviso illegittimo al cessionario in buona fede Guido Chiametti Paolo Solari pIl cessionario non può essere responsabile della falsità ideologica delle fatture in mancanza di prove che dimostrino come fosse a conoscenza dell’illecito. All’amministrazione finanziaria spetta l’onere della prova ed è compito del contribuente smentire. A stabilirlo è la Ctr Lombardia con la sentenza 2218/65/15 (presidente Frangipane, relatore Vicini). Una Spa impugnava l’avviso di accertamento ai fini Iva con il quale l’ufficio aveva provveduto a recuperare a tassazione l’imposta su fatture per operazioni ritenute soggettivamente inesistenti. In sede di ricorso, la società lamentava la carenza di motivazione dell’atto e rilevava come i costi fossero stati effettivamente sostenuti, evidenziando altresì la propria “buona fede” in quanto non a conoscenza del fatto che il fornitore aveva posto in essere operazioni fittizie. La Ctp respingeva il ricorso: la non coincidenza tra chi aveva emesso le fatture e chi aveva effettivamente eseguito la prestazione faceva venire meno la detraibilità ; non sussiteva, inoltre, secondo i giudici alcuna “buona fede” in quanto dalla visura camerale del cedente era risultato come questi non svolgesse attività commerciale; la ricorrente, inoltre, non conosceva il legale rappresentante, nonostante l’elevato volume d’affari intercorso tra le due società. La Spa proponeva appello, lamentando la carenza e l’inade- guatezza della motivazione addotta dal giudice di primo grado. Ribadiva l’effettivo acquisto dei beni indicati nelle fatture, come dimostrato dalla documentazione già prodotta (documenti di trasporto e pagamenti) ed evidenziava come, contrariamente a quanto argomentato in sentenza, la società cedente (fornitore) non era cessata nel 2008, avendo trasferito la propria sede all’estero, nel medesimo anno. L’ufficio, dal canto suo, evidenziava come non fosse invocabile la “buona fede” della parte in quanto era emerso che la cedente era una società cosiddetta “cartiera”. La Ctr dichiarava illegittimo l’avviso di accertamento, compensando le spese di giudizio. Nel merito della controversia, ripor- versi dagli immobili alla cui produzione o al cui scambio è effettivamente diretta l’attività (“immobili merce”), nonché da quelli direttamente utilizzati nell’esercizio dell’impresa (articolo 87 del Tuir e risoluzione 323/ E/2007). Le società immobiliari i cui soci non possono fruire della “pex” per il difetto del requisito di commercialità sarebbero le sole destinatarie dell’esclusione dal “test del Rol”. Il principio espresso dai giudici di primo grado si affianca ad altragiurisprudenzadimeritoconforme (Ctp Brescia decisione 637/15/2014, Ctp Milano 211/8/2013 e 11708/24/2014). La tesi espressa dell’agenzia delle Entrate, infatti, già in passato non ha trovato concordi né la dottrina né la giurisprudenza. Probabilmente per questo motivo il legislatore è “corso ai ripari”, modificando la norma di riferimento con il Dlgs 161/2015 «per la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese», attuativo della delegafiscale.Ildecretoapprovatoad aprile dal Governo, che ha già ottenuto il parere favorevole delle commissioni parlamentari, con l’articolo 4, comma 4, è interventuo per specificare che l’articolo 1, comma 36 della Finanziaria 2008 si riferisce solo alle «società che svolgono in via effettiva e prevalente attività immobiliare», intendendo come tali quelle «il cui valore dell’attivo patrimoniale è costituito per la maggior parte dal valore normale degli immobili destinati alla locazione e i cui ricavi sono rappresentati per almeno due terzi da canoni di locazione». La modifica (applicandosi dal 2016) renderebbe palese che per il passato non vi erano limitazioni, allineandosi alla giurisprudenza prevalente. © RIPRODUZIONE RISERVATA non solo quando vi è una evidente sproporzione aritmetica tra la loro entità e la violazione commessa, ma anche nel caso in cui si ravvisi una particolare tenuità nella condotta illegittima del contribuente. In particolare, le circostanze che rendono manifesta la sproporzione delle sanzioni irrogate rispetto alla maggiore imposta accertata possono verificarsi anche nel caso in cui il contribuente non sia incorso negli anni precedenti in alcuna violazione tributaria e quella commessa per la prima volta sia addebitabile a un errore del professionista incaricato della tenuta della contabilità. Pertanto, qualora sia palese - come nel caso di specie - che le violazioni fiscali (peraltro ridotte a seguito dell’accoglimento parziale dell’appello incidentale) siano imputabili al consulente fiscale e, dunque, non denotino una particolare attitudine del contribuente finalizzata all’evasione, il giudice tributario deve accogliere la richiesta di riduzione delle sanzioni per evidente sproporzione. © RIPRODUZIONE RISERVATA tandosi ad ampia e recente giurisprudenza di legittimità, i giudici evidenziavano che la nozione di fattura soggettivamente inesistente presupponeva comunque l’effettività dell’acquisto dei beni, seppure attraverso l’utilizzo della “simulazione soggettiva” (acquisto proveniente da un soggetto diverso da quello indicato sulle fatture). La Ctr sottolineava, inoltre, che la falsità soggettiva delle fatturenonescludeva,comunque,l’opponibilità al fisco dei pagamenti effettuati a titolo di Iva e, quindi, la relativa detraibilità. Nel caso di specie, da un lato l’ufficio non aveva fornito le prove idonee richieste, dall’altro la società appellante aveva prodotto documentazione comprovante la legittimità del proprio operato e la “buona fede”. Infine,lasocietàcedente(fornitore) non era un soggetto completamente privo di organizzazione, in quanto nell’esercizio 2007 (in contestazione) disponeva di una porzione di capannone industriale di circa 460 mq in forza di un contratto di locazione regolarmente registrato. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 23 INFORMAZIONE PROMOZIONALE Speciale AZIENDE ITALIANE PER L’AEROSPAZIO, LA DIFESA E LA SICUREZZA - Aziende Eccellenti AIAD: da quasi 70 anni l’Organizzazione Industriale di riferimento L’ AIAD nasce nel 1946 come Associazione delle Industrie Aeronautiche (AIA). Con l’avvento anche delle attività spaziali assume successivamente la denominazione di Associazione delle Industrie Aerospaziali e nel ‘97, incorporati il Raggruppamento delle Industrie a Tecnologica Avanzata per la Difesa e la divisione Difesa e Spazio della Federazione Nazionale delle Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche, acquisisce nei propri quadri associativi anche tutte le maggiori imprese operanti nei settori militari navale e terrestre. Ad oggi l’AIAD, divenuta Federazione nel marzo 2009, è l’Organizzazione nazionale delle Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza; conta numerosi Soci che sviluppano complessivamente un fatturato annuo di 15,3 miliardi di euro e occupano oltre 50 mila addetti. Di questi numeri Finmeccanica e le Società del Gruppo coprono circa l’80%; pur tuttavia, il 75% delle aziende federate sono da considerarsi Piccole e Medie Imprese. L’AIAD mantiene stretti e costanti rapporti con quegli organi ed istituzioni che, in ambito nazionale e/o nel mondo, svolgono attività d’interesse per l’industria del settore. Redige e presenta rapporti e posizioni industriali ai vari dicasteri governativi; la propria capacità di monitoraggio e coordinamento - che si avvale delle esperienze e le conoscenze rese disponibili da un ventaglio sempre più ampio di aziende distribuite su tutto il territorio nazionale – le ha permesso di consolidare una solida immagine di autorevolezza, affidabilità e rispetto del proprio mandato istituzionale. Intensa e significativa è l’attività a sostegno del processo di internazionalizzazione che l’AIAD svolge da e verso l’estero coordinando, congiuntamente al Segretariato Generale della Difesa e all’Agenzia Spaziale Italiana, e in collaborazione anche con l’ICE, la partecipazione aggregata e collettiva delle imprese nazionali alle più importanti manifestazioni all’estero e un sempre più ricco e significativo programma di incontri bilaterali organizzati al fine di esplorare e favorire possibili collaborazioni tra le imprese italiane e quelle di altri Paesi. Presidente della Federazione, da settembre 2014, è l’On. Guido Crosetto. Carlo Festucci è il Segretario Generale. Guido Crosetto L’elettronica applicata a difesa e sicurezza i - Protect, la pistola dotata di sensori per comunicare in tempo reale con la centrale B eretta “i-PROTECT”, un progetto innovativo di protezione individuale, specificatamente ideato per diminuire i tempi di reazione della Centrale Operativa delle Forze dell’Ordine, in termini di intervento, supporto e soccorso ed innalzare così il livello di sicurezza dei cittadini e degli operatori sul campo. Il sistema, ideato dalla Fabbrica d’Armi Beretta nell’ambito di un progetto di ricerca con l’Università di Brescia e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, è stato sviluppato congiuntamente con la società Intellitronika di Roma, specializzata nella progettazione di sistemi informatici e di comunicazione. Il sistema i-PROTECT è costituito dalla nuova pistola “Beretta PX4 Storm-i” in calibro 9x19mm, da una fondina specifica e da uno smartphone dotato dell’applicativo “ODINO 5” per integrare l’arma nel sistema di comando e controllo. L’applicazione del sistema i-PROTECT alle pistole della famiglia PX4 Storm avviene tramite l’inserimento nel fusto dell’arma di una componente elettronica, realizzata facendo uso delle più moderne tecnologie di miniaturizzazione, dunque senza modificarne peso, bilanciamento, funzionamento e sicurezze. Il sistema è in grado di rilevare i seguenti stati ed eventi associati all’utilizzo dell’arma: arma in fondina o estratta, cane armato o disarmato e sparo. Nell’ottica di una sinergia costruttiva fra imprese ed Istituzione, il sistema è stato reso disponibile, dalle aziende sviluppatrici, in via sperimentale e senza costi all’Arma dei Carabinieri. Altri paesi avevano e hanno tuttora allo studio progetti similari che sono stati di volta in volta presentati alle di tutto il mondo, ma nessuno finora è riuscito ad applicarli in via officiale e concreta sul campo, soprattutto chiamando in causa le Forze dell’Ordine. Dal 1° luglio fino al 31 agosto 2015, infatti, i Carabinieri di Quartiere del Comando Provinciale di Milano, testeranno sul territorio le potenzialità operative del sistema. Fiocchi, leader italiano nel mondo Azienda ai massimi livelli da quattro generazioni N on capita tutti i giorni di approc- ti paesi solo per considerare le ciarsi ad una azienda che produce più importanti. munizioni e la curiosità è grande perché L’esempio citato del catalogo, per i più si tratta di un mondo lontano di cui ancora oggi è possibile che poco si fa conoscere ma che appro- visionare alcuni esemplari nefondito ci sorprende di quanti pregiudizi gli archivi aziendali, è uno strupossano essere sfatati. mento di marketing oggi sconFiocchi è dal 1876, quasi 140 anni, l’a- tato ed imprescindibile ma non zienda italiana leader nel settore delle certo per l’epoca. munizioni di piccolo calibro non solo Tutto ciò non deve far pensaperché vanta la gamma più completa di re che i vari componenti della prodotti ma perché fin dalla sua nascita famiglia impegnati in azienda è caparbiamente italiana. non fossero, e siano, fortemenNel resto del mondo i competitor di Fioc- te concentrati sul prodotto. chi sono dei giganti ma un recente studio di mercato commissionato dall’azienda ad una agenzia specializzata ha dimostrato che Stefano Fiocchi - Presidente Fiocchi gode di una brand awareness internazionale e trasversale nella società. na all’interno della fabbrica. La gamma di munizioni si Negli anni 30 del secolo rivolge al settore caccia, scorso i successori di Giulio sport, sicurezza e difesa Fiocchi avevano costruito di senza trascurare alcuni imfronte alla nuova sede, un pieghi industriali come in asilo per i figli dei dipendenambito zootecnico. ti, istituzione tuttora funzioGiulio fiocchi, il fondatonante ed aperta a tutti. re, rileva con il fratello una Oggi la quarta generazione piccola realtà in difficoltà Fiocchi, guidata dall’attuale ed in pochi anni pone le Presidente Stefano Fiocchi, basi per il futuro successo. lavora affinché l’azienda sia Nel corso di questo quasi sempre più competitiva nel Alimentazione pallottole 9mm in macchina di caricamento cartucce secolo e mezzo il succesmercato globale. so di Fiocchi si basa su un Tutto questo oggi significa mix di fattori che ben miscelati tra loro, sono ciò che tutti gli stu- La ricerca di soluzioni innovative, l’atten- due siti produttivi, quello storico di Lecdenti di economia leggono sui libri di zione per i dettagli sono un’altra carat- co e quello nato negli anni 80 ad Ozark teristica imprescindibile del successo di negli Stati Uniti; significa importanti actesto. cordi commerciali con il Medio Oriente, Sia il capostipite che i discendenti hanno Fiocchi in Italia e nel mondo. sempre pensato al mondo quale merca- Basti citare la qualifica NATO ottenuta numerose partnership e contatti internato di riferimento sviluppando una rete di dalle munizioni Fiocchi in dotazione agli zionali con le più alte autorità nei rispetcontatti, partnership o filiali fin dalla pri- eserciti dei paesi appartenenti al Pat- tivi paesi. ma metà del secolo scorso. A quei tempi to Atlantico. Questa qualifica significa Fiocchi oggi non è solo un marchio afi venditori Fiocchi giravano l’Europa con l’adempimento, ed il mantenimento, di fermato è anche sinonimo di affidabiliun catalogo disegnato a mano, e poi ri- standard qualitativi elevatissimi, richiesti tà e serietà. Nel mondo attuale, dove la prodotto, in cui un testo, che oggi ci sem- anche da paesi che non appartengono concorrenza è sempre più spietata, dove bra un po’ retorico, descrive le qualità alla NATO proprio perché estremamen- non ci sono certezze, dove gli scenari dei prodotti, le origini dell’azienda e le te qualificanti delle garanzie che il pro- internazionali sono instabili, proprio per questo settore delicatissimo, l’impegno varie possibilità di ordinativo. Oggi que- dotto offre. sta stessa propensione è testimoniata dal L’altro elemento chiave del successo di di Fiocchi è più forte che mai affinché questi 140 anni di storia siano un vanto grande investimento che Fiocchi destina Fiocchi sono le relazioni umane. alla partecipazione alle fiere di settore, Fin dalla costituzione dell’azienda Giu- per l’industria italiana nel mondo. circa una dozzina all’anno in altrettan- lio Fiocchi aver fatto costruire una cuci- www.fiocchi.com GEM elettronica: un’azienda volta all’innovazione La costante ricerca di nuove tecnologie e il mantenimento di elevati standard tecnologici identificano l’azienda come una delle leader nel proprio settore a livello internazionale D al 1977 la GEM elettronica è una industria nazionale che svolge attività di progettazione e sviluppo di radar civili e militari, di sistemi inerziali di navigazione, guida, posizionamento e stabilizzazione e di sistemi optoelettronici dedicati alla sorveglianza marittima e terrestre. Come industria leader nel suo settore, GEM elettronica ha sviluppato un ampio portafoglio di prodotti con design innovativo e tecnologie allo stato dell’arte. Grazie alla elevata affidabilità dei suoi prodotti offerti a costi competitivi, GEM elettronica (www.gemrad.com) è diventata il fornitore di fiducia per diverse marine militari internazionali, guardie costiere, operatori di navi commerciali e grandi industrie di integrazione di sistemi. “Siamo tra le principali compagnie al mondo produttrici di radar e sistemi optoelettronici impiegati per la sorveglianza costiera avendo installato più di mille siti fissi e mobili”. L’ azienda realizza i suoi prodotti attraverso un centro di R&S organizzato in tre aree tecnologiche: Il laboratorio “Antenne & Sistemi Radar (ARS)” è stato instituito nel 1983 avendo come obbiettivo primario, il progetto e lo sviluppo di sistemi radar per la navigazione in banda X ed in banda S. Oggi l’attività dei ricercatori e dei progettisti del laboratorio ARS è focalizzata sullo sviluppo di sistemi radar con antenne attive o passive, sistemi di simulazione e modellazione radar e sistemi radar a compressione di impulso Il laboratorio ARS inoltre conduce studi su tecniche di pro- cessazione dei segnali radar, ricerche nel campo del Digital Beam Forming Adattivo e nella caratterizzazione e discriminazione dei segnali radar attraverso il filtraggio Doppler. Il Laboratorio di “Ricerca Fotonica & Scienze Avanzate di Navigazione PRANS” conduce ricerca accademica di base e ricerca applicata rivolta a trovare nuove soluzioni nel campo dei Sensori per la Navigazione Inerziale e tecniche di spettroscopia Laser. Le applicazioni riguardano principalmente, veicoli marini, sottomarini, terrestri, sotterranei, aerei e spaziali. Al momento la ricerca si concentra sui giroscopi in fibra ottica di alte prestazioni, accelerometri ad altissima sensibilità, sensori per la guida, navigatori inerziali di altissima precisione e sistemi integrati di navigazione. Altre applicazioni riguardano tecniche laser e di spettrometria ottica, studio di modelli matematici e algoritmi per la realizzazione di molte funzioni di navigazione e guida. Le risorse del laboratorio PRANS comprendono camere bianche con gli stru- VTS Turchia - sito di Bozcaada Sistema Inerziale FOG-100 menti di processo, laboratori e attrezzature di test oltre alla profonda esperienza dello staff scientifico e ingegneristico. Il Laboratorio di “Sistemi Elettro-Ottici (EOS)” è stato creato nel 1998 con lo scopo di sviluppare tecnologie e sensori in grado di acquisire ed identificare oggetti, anche in condizioni di scarsa visibilità, sfruttando la radiazione infrarossa dell’oggetto stesso. Lo staff del centro EOS lavora a stretto contatto con il laboratorio Il Laboratorio di Ricerca Fotonica il quale è impegnato in ricerche su tecnologie laser, ottica quantistica, sensori e in fibra ottica. I campi in cui il Laboratorio EOS conduce le proprie ricerche e sviluppa nuove tecnologie sono: Sensori infrarossi, Illuminatori laser , Sistemi ottici per sorveglianza e ricognizione, e Individuazione ed acquisizione di bersagli. Nel settore della sorveglianza il team di ricercatori del Laboratorio EOS effettua ricerche e sviluppa tecnologie come il LIDAR, analisi d’immagine, tecnologie di visione notturna e inseguimento bersagli. L’impegno nella ricerca di soluzioni tecnologiche innovative e le collaborazioni con diverse Università Italiane hanno portato la GEM elettronica al raggiungimento di diversi traguardi, non ultimo il conferimento da parte della S.I.F. (Società Italiana di Fisica) del Premio “Guglielmo Marconi” per il “contributo originale da un punto di vista scientifico e manageriale nella progettazione e sviluppo di sorgenti laser innovative operanti nel vicino e medio infrarosso, basate su cristalli fluoruri di elevata qualità ottica drogati con opportune terre rare”. Un partner affidabile e qualificato, dalla progettazione alla realizzazione del prodotto Coniugare tradizione e innovazione, questa la strategia di successo del Nuovo Mollificio Campano I nnovazione, competitività, flessibilità, sono i fattori che hanno determinato il successo di NMC Nuovo Mollificio Campano, azienda napoletana che opera dal 1985 nella produzione e progettazione di molle, tranciati, fili sagomati e, nella produzione di molle per segmenti raschiaolio di cui è l’unica realtà italiana ad avere il know how. L’azienda è gestita direttamente dalla famiglia Capasso, e ciò assicura stabilità e visioni a lungo termine. L’azienda già alla seconda generazione, si è affermata nei settori Elettromeccanico, Aeronautico ed Automotive, diventando per alcune aziende partner per processi speciali degli acciai, ottenendo qualifiche e certificazioni per lavorazioni su particolari aeronautici ed automotive. Nell’ottica di poter seguire il cliente dalla fase di progettazione al post vendita, e competere nei mercati internazionali, NMC ha attuato un programma di innovazione tecnologica, formazione, inserendo nei suoi reparti produttivi oltre alla produzione di molle, anche aree dedite alla prototipazione; per cui è in grado di fornire da un minimo di 10 pezzi fino alla produzione di serie. Nell’ultimo anno ha ottenuto oltre alle certificazioni già in essere ( ISO 9001ISO/TS 16949-ISO 14001-EN 9100), la qualifica NADCAP e la qualificazione di processi speciali critici tra cui alcuni a specifiche Boeing. NMC ha da poco iniziato la produzione di molle con applicazione critiche realizzate in titanio. Nel piano di investimenti sono previsti acquisti di macchinari produttivi e, una forte espansione su mercati internazionali, senza delocalizzazione ; NMC produrrà e resterà in Italia, dove ha le proprie radici, da dove ha cominciato; ed è sempre in Campania che ha intenzione di espandere la produzione nei prossimi anni. Per affiancare i clienti esteri, ha chiuso accordi con aziende di primaria importanza che si occupano di logistica; questo al fine di consentire un’alimentazione continua DLF delle linee produttive; in Italia invece, segue a richiesta la propria clientela alimentando le linee secondo il metodo KANBAN . Flessibilità, qualità, costi, sono l’arma vincente per le PMI del futuro; come imprenditori è il caso di dire... Noi non molliamo mai. www.nuovomollificiocampano.com Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 24 INFORMAZIONE PROMOZIONALE Speciale AZIENDE ITALIANE PER L’AEROSPAZIO, LA DIFESA E LA SICUREZZA - Aziende Eccellenti Soluzioni avanzate di ingegneria della logistica Aerea: l’Italia che ancora sa volare SIMAV: un operatore ad alta specializzazione nella progettazione, implementazione e manutenzione di sistemi complessi 25 anni di storia, 34 uffici operativi, 20 attività in siti internazionali e 700 dipendenti: queste in sintesi le cifre principali di Simav, l’azienda del Gruppo Siram specializzata nello sviluppo, progettazione, implementazione e gestione di servizi nei settori Industria - Oil & Gas e Farmaceutica, Difesa & Aerospazio, Infrastrutture. La combinazione di competenze uniche acquisite sul campo, unite agli alti livelli di tecnologia e ai continui investimenti in ricerca e sviluppo, fanno di Simav un operatore di Logistica Integrata a tutto tondo in grado di offrire soluzioni su misura, basate sulle specifiche esigenze dei clienti. Nata nel 1987, dal 2006 Simav è parte del Gruppo Siram, primo operatore in Italia nei servizi energetici e multi tecnologici e parte di Veolia, leader a livello mondiale nella gestione ottimizzata delle risorse ambientali. Oggi Simav è presente capillarmente su tutto il territorio nazionale ed ha un presidio ottimale del mercato, con una consolidata esperienza in: • manutenzione e conduzione di impianti industriali di tutti i generi, supporto alla produzione e gestione integrata dei servizi agli edifici, agli spazi e alle persone • gestione e manutenzione di sistemi ed infrastrutture complessi quali aeroporti civili e aeroporti e basi militari, in Italia e all’estero • efficientamento energetico e ambientale con approccio ecosostenibile, realizzazione, riqualificazione e manutenzione di impianti energetici • gestione completa della filiera, approvvigionamento, produzione e commercializzazione di biomasse liquide e solide. LA DIVISIONE DIFESA E AEROSPAZIO SIMAV, grazie ad una divisione aziendale interamente dedicata al settore della Difesa e all’Aerospazio è in grado di supportare e gestire sistemi complessi sviluppando soluzioni avanzate di ingegneria della logistica. Simav si propone con un nuovo concetto di Global Service, offrendo un insieme di servizi di assistenza tecnica e manutenzione specifici per il settore militare. Il portafoglio include un’offerta completa di servizi logistici: gestione di infrastrutture ed impianti, gestione della manutenzione degli AGE e GSE per l’Aeronautica Militare, gestione e manutenzione di apparati e sistemi com- plessi. In particolare, in questo ambito Simav ha potenziato la propria offerta attraverso molteplici attività che spaziano dal mantenimento, efficientamento e miglioramento degli impianti e delle infrastrutture, al supporto logistico integrato di sistemi complessi di comando e controllo, di radar, di telecomunicazione, di manutenzione ai mezzi di supporto agli aeromobili, con punte di eccellenza nei servizi di metrologia. I progetti realizzati in ambito civile e militare coniugano le attività di supporto e manutenzione alle Infrastrutture (fabbricati, impianti tecnologici, impianti speciali) con quelle di supporto a mezzi e sistemi a terra (Ground Support Equipment, Aircraft Ground Equipment, Sistemi di aiuto al volo e alla navigazione, etc..). Il modello di business è volto a completare l’attuale offerta logistica con progetti (anche in regime di Project Financing) di efficienza e saving energetico, rispetto ai quali il know how del Gruppo Siram e Veolia rappresenta un valore aggiunto ed esperienziale di riferimento nei segmenti di mercato presidiati, con notevole beneficio per gli Stakeholder. Tra le esperienze e referenze più significative in questo settore Simav vanta enti quali Aeroporti di Roma e Aeroporti di Napoli in ambito civile, Aeroporti Militari di tutto il territorio italiano dove l’azienda svolge attività di manutenzione infrastrutturale e di supporto logistico ai GSE delle linee di volo (AMX, EFA, JSF, C27J, C130). www.simav.it La realtà difende la sua “italianità” e propone novità interessanti per il settore I l 2014 ha rappresentato una tappa importante per AEREA SpA, società che opera da decenni nel settore aerospaziale. Il 27 giugno, infatti, è stato inaugurato a Turate (Como), il nuovo stabilimento: si tratta di un complesso accuratamente studiato, capace di unire una razionale organizzazione dei locali e degli impianti a un design moderno, accattivante e che introduce il visitatore in un mondo di alta tecnologia. La società Aerea fu fondata nel 1927. All’inizio degli anni settanta era ormai avviata al declino. Nel 1974 l’ingegner Mantovani ne rilevò la proprietà, riorganizzandola e indirizzando l’attività verso un settore di nicchia complesso ma che offriva opportunità di mercato, arricchendo l’Italia di una tecnologia che non aveva: la produzione di sistemi per il trasporto o il rilascio carichi da aerei ed elicotteri. Fin dall’inizio, gli sbocchi furono soprattutto sui mercati internazionali, prima in Germania, poi negli Stati Uniti. Dalla seconda metà degli anni settanta si è specializzata nella progettazione, sviluppo, produzione, manutenzione e supporto logistico di equipaggiamenti per velivoli ad ala fissa e ad ala rotante quali travetti porta carichi, sistemi di sospensione e lanciatori a rotaia. Tutti i prodotti della società sono attualmente basati su progetti propri o sviluppati attraverso programmi di collaborazione internazionale in forma pariteti- La sede di Aerea Spa di Turate (CO), in via Carlo Cattaneo 24 ca, per soddisfare specifiche richieste dei clienti. I criteri salienti di AEREA sono fondati su un trinomio: primato di prodotto, primato di processo, indipendenza. AEREA è presente con i propri prodotti in quasi tutti i programmi (EF2000, AV-8B Harrier II Plus, AMX, MB339…) ed è stata selezionata sin dall’inizio per la partecipazione diretta al programma F35 JSF (Joint Strike Fighter). Una quota rilevante della produzione è destinata anche al settore dell’ala rotante, con forniture alle maggiori industrie elicotteristiche del mondo, tra cui AgustaWestland e Anticipare e neutralizzare minacce in continua evoluzione tecnologica Dal 1978 attiva anche in Germania Elettronica, fondata nel 1951, è uno dei leader europei nella produzione di apparati per la Difesa Elettronica U na storia di altri tempi, quella di Elettronica. Storia di una realtà costellata di persone che hanno contribuito a costruirla e a imporla nel panorama nazionale e internazionale. Elettronica nasce a Roma nel 1951 e da allora persegue una politica di eccellenza volta a soddisfare i sempre più complessi e articolati requisiti imposti dalle logiche del mercato. La nicchia nella quale opera questa azienda, la difesa elettronica, è forse poco nota ai più, ma sicuramente fondamentale per la sicurezza dei Paesi che se ne avvalgono. Proprio per questo motivo è importante mantenersi al passo con i tempi, con questa tecnologia che avanza alla velocità della luce. Investire nelle risorse, ingegneri e tecnici altamente specializzati, è uno dei pilastri del management di Elettronica. Per riuscire a impiegare le fervide menti che le Università italiane coltivano, Elettronica ha instaurato diverse collaborazioni, per incentivare il talento e contribuire a mantenere viva la voglia di lavorare nel nostro Paese. “Siamo giunti a un punto di svolta, - spiega l’Ing. Enzo Benigni, President & CEO - stiamo mettendo in atto nuovi processi, applicando metodologie di business innovative, favorendo un fisiologico ricambio generazionale. Abbiamo un know how invidiabile, custodito dai veterani della nostra Eurocopter Deutschland, oggi Airbus Helicopter. La presenza su diverse piattaforme (A109, A129, AB206, AB212, AB412, BO-105, EC.635, Lynx, Sea Lynx, H-520, EH-101/AW101, AW139, AW149, AW159 ed NH- 90) rappresenta per la società una notevole opportunità, diversificando la clientela e permettendo ampia possibilità di successo sul mercato. Nella logistica, l’azienda di Turate ha sempre assicurato l’assistenza tecnica post-vendita necessaria al mantenimento in efficienza dei propri prodotti nei Paesi acquirenti. E L’ing. Enzo Benigni - Presidente & CEO azienda, che va trasmesso e infuso nelle giovani leve”. La padronanza dei propri mezzi, di una tecnologia allo stato dell’arte e all’avanguardia, rappresenta per Elettronica un punto di forza da preservare. I risultati che sono stati raggiunti in questi sessanta e più anni di attività sono lo specchio di un lavoro volto alla ricerca del più alto livello di qualità: specializzare, miniaturizzare, espandersi. Grande valore alle risorse umane, innanzitutto, con una politica di welfare che si pone come obiettivo la creazione di un ambiente sempre più “familiare”, nonché di favorire la conciliazione tra casa e lavoro, specialmente per i genitori. “Dobbiamo entrare nell’ottica delle grandi aziende, ottimizzare ELTogether (evento in Elettronica per i dipendenti) ancor di più la cura che abbiamo sempre dimostrato ai nostri dipendenti, perché da una maggiore tranquillità non può che scaturire maggiore produttività” afferma Enzo Benigni. L’ottimizzazione delle risorse e della loro gestione si riflette sul lavoro di tutti i giorni. Elettronica può vantare progressi sostanziali in tutti i settori di sua competenza, anche grazie a queste nuove linee di business. “Rafforziamo quotidianamente il nostro core business, studiando nuove soluzioni, per rispondere in maniera sempre più competitiva ai requisiti dei clienti e del mercato stesso. Un ruolo di fondamentale importanza è rivestito dal sostegno e dalla collaborazione con Forze Armate e Istituzioni italiane ed estere”. Elettronica è una piccola azienda, ma altamente specializzata e preparata: le sue soluzioni spaziano da singoli sistemi stand alone a soluzioni integrate per la autopro- Nuova Area Produzione tezione di piattaforme avioniche, marittime e terrestri in scenari operativi differenti. “Riusciamo a operare in aree di rischio, sia a livello di sorveglianza, di intercettazione che di contromisura attiva” racconta Enzo Benigni. “Questa capacità, unita a una grande versatilità e alla evoluzione verso la miniaturizzazione, ci pone ai primi posti tra le aziende che operano nel nostro settore”. Non bisogna mai abbassare la guardia, però. Oltre a mantenere questo primato, Elettronica è stata lungimirante nel suo approccio al mondo Cyber, dal quale emergono, oramai quotidianamente, evidenti problematiche. “Abbiamo sempre investito molte risorse nella Ricerca e Sviluppo - continua Enzo Benigni - e continuiamo a innovare anche le nostre tecnologie di base, quali infrarosso e comunicazioni, applicando un processo di strategia che ci consenta di capire in anticipo quali siano le novità da mettere sul mercato. Possiamo così imparare a comunicare pur parlando lingue diverse: questo è un po’ il senso del connubio che stiamo mettendo in atto, quello tra Electronic Warfare e il mondo Cyber”. Il Cyber Space si aggiunge come dominio a quelli tradizionali, affianca ed esalta la EW, spingendola a un livello qualitativamente e quantitativamente più performante. Dal punto di vista operativo la sinergia si attua con una conver- genza tra spettro elettromagnetico e sistemi operativi che utilizziamo ogni giorno: computer, cellulari, tablet. Nell’era della comunicazione, riuscire a connettere e a far parlare più piattaforme vuol dire raggiungere una completa situation awareness e poter intervenire direttamente a disturbo dello spettro, ma, al contempo, esporsi ad attacchi cibernetici. La vulnerabilità delle reti, unita alla mole di informazioni di dati eterogenei che trasmette, richiede una capacità di analisi differente da prima. La nuova società, denominata CY4Gate e partecipata da Elettronica al 70%, opererà nel campo della Cyber EW e dell’Intelligence, potendo contare sui software sviluppati dalla Intelligence Division di Expert System, culla di esperti di Open Source Intelligence (OSInt), e sui sistemi di difesa di Elettronica. CY4Gate sarà in grado di fornire una completa gamma di soluzioni per ottenere una innovativa, veloce e strutturata analisi di flussi di dati non uniformi, la protezione integrale delle moderne reti netcentriche e delle loro informazioni e la difesa attiva contro ogni tipo di minaccia informatica. Ciò si tradurrà in strumenti all’avanguardia in grado di affrontare con successo la crescente complessità dei moderni scenari operativi tramite capacità di data fusion, analisi e contromisure, quindi un importante supporto per gli operatori di guerra elettronica e dell’intelligence, nonché per le forze di polizia. Accanto alla padronanza delle tecnologie e dei processi produttivi, un’altra componente della strategia cui la società ha tradizionalmente improntato la propria azione è l’attenzione alle condizioni e alle regole dei diversi mercati, che si traduce in flessibilità nei confronti del cliente, apertura alle collaborazioni e adeguamento alle esigenze particolari. Il fatturato di AEREA è cresciuto negli ultimi dieci anni e si è attestato su una cifra superiore ai 30 milioni di euro annui. Circa l’85% dei ricavi è realizzato verso l’estero, segnatamente con forniture verso Paesi europei e NATO. Il numero degli addetti ha raggiunto circa le 120 unità. E proprio al personale dedica particolare attenzione la proprietà che si sente fortemente legata al territorio e all’Italia. In un periodo come quello attuale, dove il lavoro degli imprenditori è ostacolato dalla burocrazia e dalla scarsa competitività del sistema Italia, dove buona parte delle industrie in grado di farlo non perde l’occasione per delocalizzare all’estero, AEREA ha voluto rimanere in Italia. “L’azienda rimane qui. Perché è italiana e qui siamo nati. L’Europa e la NATO devono essere considerati ormai mercati domestici. Resta l’amara constatazione che anziché rendere più fluide le transazioni in queste aree, l’Italia, abbia sempre più reso articolate e onerose le operazioni volte alla competitività”, ha concluso l’ingegner Silvano Mantovani. www.aerea.it lettronica GmbH, controllata di Elettronica in Germania, nasce nel 1978, per coprire al meglio un’esigenza derivante dai grandi programmi di cooperazione europea ai quali l’azienda romana stava prendendo parte. Il suo rilancio, sia in termini tecnologici sia di risorse, rappresenta il naturale prosieguo di ciò che sta avvenendo nella sede di Roma. Sono state approntate tre nuove linee di Business, rese immediatamente operative: la prima prevede lo sviluppo e la produzione di schede digitali ad alto contenuto tecnologico; la seconda si occupa di progettazione e integrazione di sistemi avanzati in applicazione Homeland Security e A&D; la terza è relativa a prodotti di validazione, test e training di sistemi complessi Radar e Electronic Warfare. “Dal lancio sul mercato, avvenuto il 18 Marzo 2015 a Meckenheim, sono molti i risultati ottenuti - spiega Alessandro Ercolani, Vice President & Chief Restructuring Officer - È stato acquisito un contratto per lo sviluppo di un’applicazione di Homeland Security in Middle East. Prosegue con successo lo sviluppo dell’Electronic Warfare Simulator, la suite della German Navy unica al Mondo e, soprattutto, abbiamo aperto un nuovo mercato in campo Telco”. Grazie a una partnership industriale con un importante gruppo italiano, la Compel, in forte crescita in diversi campi industria- Facendo leva sulla continua ricerca dell’eccellenza, insita nel proprio DNA aziendale, Elettronica ha acquisito la piena padronanza e il completo controllo delle tecnologie sviluppate e implementate nei propri prodotti, ai quali si associa il vantaggio esclusivo di una li, Elettronica GmbH sta già lavorando per supportare tutta la componente produttiva del digitale di importanti player del settore come Alcatel. Recentemente è stato siglato un importantissimo accordo per fornire, sempre in sinergia con Compel, il Centro di Ricerca italiano di Huawei, considerato tra i più avanzati al mondo per le nuove sfide in campo di comunicazione. I successi, come spiega Ercolani “sono il frutto della nostra nuova visione che punta all’eccellenza, all’innovazione e alla tecnologia con un piano industriale solido, che vede in Elettronica GmbH un partner a valore aggiunto del mondo industriale europeo”. Una testimonianza del buon lavoro svolto è la candidatura di Elettronica GmbH come migliore azienda straniera tra le 12000 presenti nella Renania Settentrionale-Vestfalia, la più ricca e popolosa Regione della Germania. Una competizione importantissima con le più grandi realtà industriali a livello mondiale presenti nel territorio, che conferma il nuovo corso aziendale. Il Presidente e AD Enzo Benigni è stato invitato all’Economics Forum dal titolo “Germania e Italia: la digitalizzazione e l’innovazione nell’Economia“ che si terrà a settembre a Milano, per presentare il piano industriale di Elettronica GmbH come caso di visione imprenditoriale italiana insieme al Ministro dell’Economia tedesco (NRW) Garrelt Duin. società front-line, sia da un punto di vista tecnologico che operativo, un’azienda che continua a credere nel proprio core business e si proietta nel futuro con la consapevolezza e l’esperienza del suo passato. www.elt-roma.com Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 25 INFORMAZIONE PROMOZIONALE Speciale AZIENDE ITALIANE PER L’AEROSPAZIO, LA DIFESA E LA SICUREZZA - Aziende Eccellenti Pietro Rosa TBM alla conquista del mercato dell’Aerospazio Una solida realtà con 130 anni di storia nella lavorazione del metallo F ondata nel 1887 per la produzione di attrezzi per l’agricoltura prima e di coltelleria dopo, Pietro Rosa TBM e’ oggi un’azienda specializzata nella progettazione, nell’ ingegneria e nella produzione di componenti “mission critical” per turbine terrestri e aeronautiche e per aerostrutture in acciaio , titanio, nickel, alluminio e altri materiali esotici. La sede è a Maniago ( PN ), dove si trovano il “Technology Campus”, con un importante team di ingegneri di 4 nazionalità diverse, e tre stabilimenti produttivi che coprono un’area di 25.000 mq. Oltre all’Europa,l’azienda offre la sua presenza commerciale anche in USA, India , Cina, Giappone e Corea. Grazie a un ambizioso piano di sviluppo, l’azienda prevede di raddoppiare il fatturato entro il 2020 grazie a contratti a lungo termine già sottoscritti con primari clienti dell’ Aerospazio e Difesa nelle principali piattaforme motoristiche. Pietro Rosa TBM investe ogni anno in Ricerca e Sviluppo e in tecnologia circa il 10% del proprio fatturato, favorendo così lo sviluppo di nuovi processi / prodotti, nonché una crescita che negli ultimi dieci anni ha registrato una media del 15% all’anno. Oltre 25 anni di collaborazione con le maggiori Università e centri di ricerca internazionali hanno permesso di costruire una solida proprietà intellettuale nelle tecnologie di formatura a caldo, nelle lavorazioni per asportazione di truciolo e nelle tecnologie di saldatura laser sotto vuoto, nonché di brevettare con successo alcune idee e soluzioni altamente innovative. Pietro Rosa TBM dispone oggi di tutte le certificazioni necessarie a operare nel settore aeronautico a cui si è aggiunta, di recente, la OHSAS 18001 in materia di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. Negli ultimi anni ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti da parte di importanti clienti internazionali dell’aerospazio a conferma dell’affidabilità di un’azienda italiana che esporta nel mondo oltre il 95% del proprio fatturato. Ulteriori informazioni sul sito della società: www.pietrorosatbm.com L’aria è un materiale robustissimo. Aero Sekur lo conferma con i suoi prodotti I l gruppo Aero Sekur fattura circa 45 mln€ e impiega 240 dipendenti, distribuiti tra la sede principale di Aprilia (LT) e quelle di Caselle Torinese, Arenzano (GE) - dove opera la controllata Sekur Sistemi, specializzata in impianti di filtrazione anti - CBRN e avanzati sistemi di condizionamento d’aria per il supporto a terra degli aeromobili - e San Pietro Infine (CE). Negli USA, in Florida, è basata Aero Sekur Inc., società del gruppo dedicata alle attività di MRO per il Nord America. La fornitura di sistemi integrati di galleggianti e zattere di emergenza ad AgustaWestland e Airbus Helicopters rappresenta la quota più significativa delle vendite del gruppo. Ad oggi, circa 800 sono le installazioni a bordo di elicotteri quali l’AW109, AW169, AW139, Sistema integrato di galleggianti e zattere di emergenza per l’AW189 AW189 e H175. Un’ulteriore, importante, linea di prodotto è rappresentata dai serbatoi carburante flessibili di tipo autostagnante e antiurto, per installazione su aeromobili ad ala fissa e rotante. Aero Sekur è presente nel programma F-35 con il proprio sistema di hangar gonfiabile per la manutenzione del velivolo, composto da un Localized Enclosure e da un Environmental Control Unit. La produzione avviene nello stabilimento di San Pietro Infine, appena inaugurato, dove sono state assunte 35 unità, e in quello di Arenzano, dove lavorano 15 addetti. Il settore della difesa è altrettanto strategico per Aero Sekur. La società, nell’ambito del progetto FORZA NEC, fornisce la maschera e la tuta anti-CBRN, il giubbetto e l’elmetto balistico. Il settore spaziale rappresenta la nicchia di eccellenza tecnologica per Aero Sekur. Il recente successo della missione ESA IXV, equipaggiata con un recovery system progettato e prodotto nello stabilimento di Aprilia, costituisce la conferma dell’affidabilità dei sistemi di emergenza e recupero di Aero Sekur, tanto da aver convinto l’ESA a scegliere i paracadute della società per le prossime missioni ExoMars del 2016 e 2018. www.aerosekur.com Mecaer Aviation Group: tecnologia e stile Alcuni significativi programmi acquisiti nell’ultimo anno Bell 429 MAGnificent M ecaer Aviation Group (MAG) ha recentemente portato a certificazione il nuovo interior VVIP “MAGnificent “ per l’elicottero Bell 429 e ne ha sviluppato per intero lo stile, la progettazione, la produzione e l’allestimento. Lo stile, protetto da brevetto, è stato ideato dall’interior center dell’azienda (MAG Design Studio) ed ha ottenuto un importante riconoscimento internazionale per il design e la produzione (Red Dot Award 2014). L’esperienza MAG nel settore della personalizzazione di interni di elicotteri per diverse missioni (Corporate, Oil and Gas, HEMS, VIP) è più che decennale e comprende non solo la parte estetica ed ergonomica degli interni, ma anche tutte le tecnologie che sono necessarie per il miglior comfort dei passeggeri durante il volo. MAG progetta, certifica, realizza ed installa tutto l’interno di cabina, dagli impianti ad esso associati (elettrico e di illuminazione, comunicazione e controllo cabina, condizionamento, idraulico ed abbattimento del rumore) ai componenti in esso inclusi, quali ad esempio i mobiletti, le poltrone, le galley, le lavatory, i vetri elettrocromici, ecc. Per molte delle tecnologie, MAG possiede prodotti pro- prietari e/o brevetti, quali ad esempio il SILENS per l’abbattimento del rumore in cabina e l’IFEEL per la gestione delle comunicazioni e delle funzionalità di bordo. Nelle oltre mille realizzazioni effettuate, MAG ha utilizzato materiali tecnologicamente avanzati, sui quali svolge una continua attività di ricerca e sviluppo anche con il supporto di Università. La Bell Helicopter ha deciso di inserire il MAGgnificent come linea VVIP nel catalogo commerciale Bell. Sullo stesso velivolo inoltre, MAG realizza il nuovo carrello di atterraggio retrattile. Il rapporto di collaborazione con la Bell è consolidato anche su altre piattaforme, quale l’elicottero Bell 525, di dimensioni di gran lunga superiori al 429, per il quale MAG realizza sia l’intero sistema di atterraggio che gli interior. Anche per Airbus Helicopters, in particolare per l’H160, MAG fornisce sia il carrello di atterraggio che la progettazione degli interior. BELL 505 JET RANGER Comandi di volo Il “Jet Ranger” è un elicottero per il quale si prevede una grandissima diffusione. MAG ne ha progettato e realizzato l’intera catena dei comandi di volo, i servocomandi e l’impianto idraulico. Tali sistemi, già installati sul prototipo, sono attualmente in fase di test presso il laboratorio di Borgomanero, per consentirne la certificazione. Nel sito di Borgomanero sono oggi in test molte tipologie di attuatori elettromeccanici avanzati, la cui ricerca è stata fatta in collaborazione con le Università di Torino e di Milano, utilizzando fondi regionali. MAG è capofila per questi progetti che coinvolgono anche piccole e medie Aziende. Lo stabilimento di Borgomanero progetta, certifica e produce, tra gli altri, comandi di volo e damper per gli elicotteri Agusta Westland e le aste per il sistema comandi dell’Airbus H160, dell’elicottero coreano KHP Surion e per il Piaggio P180. H145 Elisoccorso (HEMS) Oltre al rapporto con i costruttori di velivoli, MAG ha rapporti diretti anche con operatori di elicotteri quale, tra gli altri, INAER, appartenente al gruppo Avincis (Babcock), il maggior gruppo di servizi elicotteristici europeo. Per INAER, MAG ha sviluppato ed installato un nuovo KIT di componenti di interior HEMS. Il KIT è stato LOGIC: tradizione e innovazione al servizio dell’eccellenza aerospaziale 4 famiglie di prodotti e soluzioni ad alta affidabilità per l’elettronica avionica U n know-how di oltre 50 anni nello sviluppo, nella produzione e nella vendita di equipaggiamenti avionici all’avanguardia per i più importanti costruttori mondiali nel settore aeronautico. Questa è LOGIC, una società lombarda con sede a Cassina de’ Pecchi, presieduta da Maria Grazia Santambrogio e fondata nel 1962, con cento persone e 23,3 milioni di fatturato a fine 2014 (più del 15% rispetto al 2013). In più di mezzo secolo di attività LOGIC ha accumulato esperienze su ogni tipologia di applicazione elettronica per la produzione di sistemi di bordo sia per elicotteri che aeroplani. LOGIC è in grado di supportare il cliente in tutte le fasi della vita del prodotto, dalla stesura della specifica tecnica alla qualificazione, dalla produzione a tutte le attività post vendita, supportando ogni specifica esigenza. In particolare, la Società studia e sviluppa software e hardware di ultima generazione, si occupa della progettazione meccanica dei pezzi, realizza prototipi e qualifica i propri prodotti secondo le specifiche più rigorose come la DO 254 e la DO 178 fino al livello A; effettua test ambientali con macchinari all’avanguardia e progetta prodotti finiti chiavi in mano. Per fare ciò, LOGIC investe costantemente in ricerca (circa 10% del fatturato) e può contare su risorse qualificate di ingegneri con una comprovata com- petenza nel settore aeronautico che garantiscono tutte le fasi del processo produttivo e sviluppano soluzioni sempre più avanzate e al passo con l’evoluzione del mercato. LOGIC ha partecipato a numerosi programmi aerospaziali e di difesa, per citare solo quelli più famosi: la realizzazione degli elicotteri pesanti da trasporto (Boeing CH47 ed Agusta EH101); la numerosa famiglia “Eurocopter” (EC135/145/225/725, NH90); l’H46 della Marina. Ha contribuito alla realizzazione dei sistemi avionici di velivoli come EFA, M346, A400M, Mirage, Rafale, droni UAV, ATR e l’executive PC12. Vanta clienti prestigiosi in tutto il mondo tra i maggiori produttori di elicotteri ed aerei, in particolare negli Stati po dell’elettronica per sistemi avionici, LOGIC rappresenta un’eccellenza che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, sviluppando negli anni una vasta e variegata gamma di prodotti, oggi organizzata in quattro principali linee. La prima è “Cockpit & Processing”, sistemi semplici e complessi di strumentazione di bordo e ruggedized display AMLCD con un’interfaccia user friendly; la seconda famiglia di prodotti è denominata “Fuel Management” e riguarda i sistemi di misurazione e gestione carburante in grado di misurare e gestire il carburante fino a soluzioni per il completo sistema. LOGIC è leader in Italia in questo comparto. La terza famiglia è “Electromechanical Actuation” e riguarda i Sede Logic S.p.A. De-Icing Controller Uniti d’America, in Europa, in Giappone e in Sud Corea, con una prospettiva di espansione commerciale anche in India e America del Sud. Forte della propria esperienza di decenni e insieme ai nuovi e più moderni sviluppi nel cam- fornito per la versione elisoccorso dell’H145 di Airbus Helicopter, entrato recentemente in servizio in Italia e per il quale MAG è stata la prima azienda in Europa a certificare il KIT. La progettazione e la produzione di questa versione è stata sviluppata nel sito di Monteprandone, dove vengono effettuate anche le manutenzioni complete di elicotteri e dove, grazie ad una pista privata di 1800 metri, sarà possibile prevedere un ulteriore sviluppo nell’ala fissa. CARRELLO ALA FISSA, TEST A Borgomanero si stanno inoltre completando i test sul sistema di atterraggio del velivolo addestratore turco “Hurkus”. Lo Stabilimento di Montreal è il principale centro per i sistemi di atterraggio. Qui si progettano, si producono e si supportano in esercizio sistemi di atterraggio per velivoli ad ala rotante e, riguardo all’ala fissa, per trainer e light jet. Il sistema comprende le gambe, l’attuazione elettromeccanica o idraulica, ruote, freni, control panel e altro. Si producono inoltre, grazie ad un contratto con UTAS, tutti i carrelli anteriori ed altri componenti per vari modelli Gulfstream, compresi quelli di maggiore dimensione come per esempio il G650. UTAS (ex Goodrich) è un’azienda del gruppo UTC, con la quale MAG ha una collaborazione che dura da oltre 12 anni e che ha consentito a MAG di progettare e produrre anche lo steering manifold del carrello principale dell’Airbus A380. Proposal for Embraer E170 VIP cabin AW139 VIP COMPLETION Di recente è stato realizzato ed allestito il primo completion di un AW139 VIP nello stabilimento di Hagerstown in Maryland (USA). MAG Inc. ha realizzato non solo gli interni ed i sistemi associati, ma anche la verniciatura della livrea esterna e tutte le attività per la messa in volo e la consegna al Cliente finale. L’azienda americana ha anche un insediamento a Philadelphia dove effettua le attività di installazione di interior per Agusta Westland. Entrambi i siti, in aree aeroportuali, svolgono inoltre attività di manutenzione, p.e. per New Jersey State Police e per Maryland State Police. sistemi di azionamento elettromeccanico e quelli di controllo motore per i quali la Società ha ricevuto per quattro anni consecutivi il prestigioso “Performance Excellence Award” da parte di Boeing e nel 2015 un ulteriore riconoscimento “Gold” facendola rientrare nei 119 migliori fornitori al mondo su 30.000 imprese. Un traguardo che testimonia gli elevatissimi standard qualitativi della Società e che stimola ancora di più LOGIC a migliorare anno dopo anno. La quarta linea di prodotti è rappresentata da “Power Management & Control”, uno spettro completo di soluzioni che assicurano una gestione intelligente della potenza elettrica distribuita tra i sistemi avionici. Infine, grazie ai laboratori dotati delle più moderne tecnologie di testing, LOGIC è in grado di effettuare test meccanici accurati simulando vibrazioni, test su temperatura, di altitudine, nebbia salina e EMC/EMI. DIVISIONS BUSINESS LINES Actuation & Landing Systems • • • • Actuation & Flight Control Systems Landing Systems Hydraulic Systems Damping Systems Design and Production of Kits Cabin Comfort System Cabin Interior System Design and Production of Kits Aircraft Services • Installed Kit • Style Design • Mission Customization & MRO Product Related Services PRODUCTS SITES Laval (Canada) COMPANIES MECAER America Inc. LINEE DI BUSINESS Secondo l’Ingegner Brun, A.D. di Mecaer Aviation Group, “l’insieme delle competenze tecnologiche nelle quattro linee di business (Sistemi di atterraggio, Attuazione e Comandi di volo, Cabin Comfort Systems, ed Aircraft Services), sviluppate negli ultimi 20 anni, con investimenti in ricerca e sviluppo di oltre 100 mln di €, ha consentito a MAG di raggiungere un fatturato 130 mln di €, Borgomanero (Italy) Monteprandone (Italy) Mecaer Aviation Group S.p.A. con una significativa diversificazione di portafoglio Clienti e di area geografica, e consentirà di raggiungere circa 200 mln entro il 2019. Inoltre, le stesse competenze, che ad oggi sono maggiormente impiegate per l’ala rotante, consentiranno un ulteriore sviluppo dell’Azienda. Infatti, attraverso significativi investimenti, intendiamo estendere la nostra presenza nel settore dell’ala fissa (business jet, addestratori ed unman- Roma (Italy) Monteprandone, Vergiate (Italy) Philadelphia, Hagerstown (USA) MAG Inc. SAT S.p.A. ned), che oggi rappresenta solo il 15% del nostro fatturato e che, rispetto al settore elicotteristico, è un mercato di dimensioni molto maggiori e per il quale tutte le fonti concordano nel prevedere un trend in aumento. In questo settore, Mag Design Studio ha già sviluppato delle soluzioni di stile per un velivolo VIP di Embraer ed ha vinto un premio per un concept sviluppato partendo da un velivolo tipo ATR”. www.mecaer.com 26 Norme e tributi Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 EDILIZIA E TERRITORIO www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com Impianti termici. Ricade su proprietario, inquilino o amministratore condominiale la responsabilità di errori nella compilazione Libretto unico ma non per tutti Seguono le regole nazionali 15 Regioni, nelle altre può servire un modello per ogni apparecchio PAGINA A CURA DI Silvio Rezzonico Maria Chiara Voci pLo Stato ha semplificato. E ha varato un modello unico che permette - a chi in casa ha più impianti per il riscaldamento e/o per il raffrescamento - di compilare un solo documento per tutti, completo di diverse schede. Alcune Regioni, però, hanno introdotto regole locali: con il risultato che, a un anno e mezzo dalla norma statale (Dm 10 febbraio 2014 in applicazione del Dpr 74/2013), c’è chi ha una modulistica diversa da quella nazionale e chi di libretti continua a chiederne uno per ogni apparato presente nel fabbricato. Da un lato ci sono 15 tra Regioni e province autonome che hanno deciso di attenersi alla normativa nazionale sul libretto unico. Dall’altro, ci sono le eccezioni che vanno dall’Emilia Romagna al Piemonte, dal Veneto alla Lombardia. Fino all’estremo della Provincia di Bolzano che, nei mesi scorsi, ha fatto circolare un documento d’intenti dove viene messa in discussione l’esistenza stessa del libretto, considerato “inutile”, perché in Alto Adige esiste una disciplina locale sulla sicurezza degli impianti (Lp 18/1992). In questo caso, la complessità delle discipline locali ricade direttamente anche sull’utente finale, e non solo su tecnici e installatori. Perché – stando al Dpr 74/2013 – l’obbligo di predisporre il libretto d’impianto, compilandolo secondo i nuovi modelli, spetta al proprietario di un alloggio o all’inquilino (anche quando ha ereditato la gestione di un impianto esistente) o all’amministratore per una caldaia centralizzata condominiale. Per questo, tocca al cittadino sapere che in Emilia Romagna occorre compilare un libretto per ogni impianto presente in casa (ma con una serie di distinguo sulle potenze, che costringono anche chi non è esperto a confrontarsi con una norma davvero complessa). E ancora, tenere conto, come spiega Giovanni Maj della società di formazione etraining «che nel libretto emiliano bisogna indicare obbligatoriamente anche il numero dell’attestato di prestazione energetica e i codici Pdr (o punto di riconsegna) e Pod (o point of delivery). Sono codici, rinvenibili in bolletta, che vengono assegnati a ciascuna utenza rispettivamente dai distributori di gas in rete e dalla aziende di fornitura di energia elettrica». Stessa situazione in Veneto (dove non è richiesto però il LA PAROLA CHIAVE Libretto di impianto 7 Il libretto di impianto è la “cartella clinica” dell’impianto (sia esso un sistema per il riscaldamento invernale che per il raffrescamento estivo). Segue l’impianto dalla prima accensione fino a fine servizio e successiva demolizione. Sul libretto vengono registrate tutte le modifiche, sostituzioni di apparecchi e componenti, gli interventi di manutenzione e di controllo, i valori di rendimento nel corso della sua vita utile ed i cambi di proprietà. Pod) e in Lombardia: qui per gli impianti sotto i 5 kW si segue la regola nazionale (nessun libretto) e così anche per i condizionatori sotto i 12 kW (al contrario di ciò che accade nel resto d’Italia). E dove, anziché indicare Pdr e Pod, bisogna invece ricopiare il codice di targatura rilasciato dall’installatore o dal manutentore al momento del controllo dell’apparato (nel caso non sia ancora assegnato, viene apposto dopo la prima verifica dei fumi). Al contrario, in Piemonte, oltre ad Ape, Pod e Pdr, è richiesta anche la misurazione dei valori di emissione degli ossidi di azoto, i cosiddetti NOx. «Una prassi – prosegue Maj – non prevista dalla norma in materia, peraltro recentemente aggiornata con le Uni 10389-1 del 2009 e che comporta l’utilizzo di strumenti più sofisticati da parte dei tecnici manutentori. Con l’aggravante che, laddove si trovino valori di NOx superiori ai limiti imposti nella sola regione Piemonte, non resta che sostituire l’apparecchio visto che non è possibile intervenire sul generatore di calore per ricondurre gli inquinanti sotto le soglie stabilite». Tutto, infine, si riflette nella pratica. Poniamo il caso di una casa con un impianto composto da caldaia a gas con produzione di acqua calda sanitaria (sotto i 35 kW); sistema di condizionamento domestico (dual) split da 2 kW; caldaia a pellet da 16 kW. Secondo la norma nazionale, il libretto è unico, con una scheda per ciascuno dei tre sistemi. Ma in Lombardia, dovranno essere predisposti due libretti (perché per i condizionatori sotto una certa potenza non è richiesto il libretto) mentre in Emilia Romagna e Veneto i libretti dovranno essere tre. Il quadro 01 ABRUZZO Legge appena approvata in attesa di pubblicazione sul Bur (Pdl 34/04) Libretto: unico Catasto impianti: non attivo ma previsto 02 BASILICATA Normativa nazionale Libretto: unico Catasto impianti: non attivo 03 CALABRIA Normativa nazionale Libretto: unico Catasto impianti: non attivo 04 CAMPANIA Normativa nazionale Libretto: unico Catasto impianti: non attivo 05 EMILIA ROMAGNA Dgr 1578/2014 Libretto: un libretto per ogni sottosistema di generazione, la cui compilazione va valutata in funzione della situazione impiantistica (si veda la Guida alla compilazione del Criter); inserimento obbligatorio nel libretto degli estremi Ape e dei codici Pdr e Pod Catasto impianti: non attivo ma previsto sistema informatico Criter 08 LIGURIA Dgr 1673/2014 Libretto: unico Catasto impianti: non attivo 14 SARDEGNA Dgr 1872/2014 Libretto: unico Catasto impianti: non attivo 09 LOMBARDIA Dgr 5027/2014 Libretto: un libretto per ogni sistema di riscaldamento o condizionamento (eccetto che sotto i 5Kw per il caldo e sotto i 12 kW per il freddo); targatura regionale degli impianti obbligatoria Catasto impianti: attivo, sistema informatico Curit 15 SICILIA Dgr 556/2014e Libretto: unico Catasto impianti: attivo, sistema informatico Cite 10 MARCHE Dgr 19/2015 Libretto: unico, ma previsti modelli regionali per i rapporti di controllo di efficienza energetica (di fatto identici a quelli nazionali) Catasto impianti: non attivo ma previsto 11 MOLISE Normativa nazionale Libretto: unico Catasto impianti: non attivo 06 FRIULI VENEZIA GIULIA Dgr 1872/2014 Libretto: unico Catasto impianti: non attivo 12 PIEMONTE Dgr 13-381/2014 Libretto: unico ma compilato secondo un modello regionale; inserimento obbligatorio nel libretto degli estremi dell’Ape e dei codici Pdr e Pod; rilevazione obbligatoria NOx Catasto impianti: attivo, sistema informatico Citt 07 LAZIO Normativa nazionale Libretto: unico Catasto impianti: non attivo 13 PUGLIA Circolare 6 giugno 2014 Libretto: unico Catasto impianti: non attivo 16 TOSCANA Dpgr25/R/2015 Libretto: unico, ma previsto modello regionale Catasto impianti: non attivo ma previsto sistema informatico Sir/Siree (in attivazione) 17 PROVINCIA DI TRENTO Normativa nazionale Libretto: unico Catasto impianti: non attivo 18 PROVINCIA DI BOLZANO Normativa nazionale Libretto: unico Catasto impianti: non attivo 19 UMBRIA Dgr 961/2014 Libretto: unico Catasto impianti: non attivo, ma previsto sistema informatico Curit 20 VALLE D’AOSTA Dgr 1370/2014 Libretto: unico Catasto impianti: non attivo 21 VENETO Dgr 726/2014 Libretto: un libretto per ogni sottosistema di generazione; inserimento obbligatorio nel libretto dell’Ape e dei codici Pdr Catasto impianti: non attivo ma previsto sistema informatico Circe © RIPRODUZIONE RISERVATA Banche dati. Attivo solo in Lombardia, Piemonte e Sicilia Il catasto si paga ma non c’è ancora pSe sul libretto di impianto l’attivismo delle Regioni rischia di mettere a dura prova i cittadini e i professionisti, un fronte su cui al contrario i Governi regionali avrebbero dovuto spendersi e organizzarsi, e invece non lo hanno fatto, è quello della creazione dei catasti regionali degli impianti, dei grandi database – accessibili ai cittadini – che raccolgono tutti i dati sugli impianti presenti in un territorio. L’obbligo di predisporre queste raccolte è datato 1999 e risale all’entrata in vigore dell’articolo 17 del Dpr 551: sulla base di questa legge e del successivo Dlgs 192/2005 sono, peraltro, più di dieci anni che i cittadini pagano (a valere su una quota dei costi del bollino blu) un contributo alle autonomie proprio per l’avvio dei catasti. Tuttavia, ad oggi, solo tre Governi locali hanno uno strumento di raccolta dati realmente attivo: si tratta di Lombardia, Piemonte e Sicilia, che utilizzano rispettivamente il sistema Curit (ormai strumento a regime, perché avviato nel 2008), il Cit (che ha sostituito nel 2014 il vecchio Sigit) e il Cite (creato a marzo 2012, ma operativo solo da fine dello scorso anno). Anche il Veneto ha un sistema già strutturato, ma per ora silente: si chiama Circe e discende da una norma di fine 2014. Sono, inoltre, in via di approntamento il database della Toscana che prende il nome di Sir/Siree; quello dell’Emilia Romagna (Criter) e quello dell’Umbria (Curit). Altrove, tutto resta più o meno relegato alle dichiarazioni di intenti (come in Abruzzo o nelle Marche) o peggio ancora a un completo oblio. Salvo poi il fatto che, in alcuni casi, sono intervenute le Province e i Co- muni sopra i 40mila abitanti per sopperire in toto alla mancanza dei catasti, con la strutturazione di proprie banche dati (ovviamente effettuate per territori più piccoli). Eppure, l’obiettivo di mappare la situazione esistente a livello del parco impianti per il caldo e per il freddo era considerato strategico, sia per un fatto di maggiore sicurezza, sia per garantire migliori controlli, sia per una questione politica e per orientare al meglio gli incentivi per la sostituzioni degli apparati obsoleti. LA SITUAZIONE La sovrattassa è già dovuta quando si effettuano i controlli: database in arrivo in altri quattro territori Ma il ritardo delle Regioni potrebbe riflettersi anche a livello nazionale. Perché l’ultimo decreto varato dalla conferenza Stato-Regioni che detta le linee guida sulla predisposizione degli Ape prevede, fra il resto, che l’Enea metta a punto nei prossimi mesi un registro nazionale degli attestati di prestazione energetica interoperabile con i catasti regionali. Un traguardo che oggi pare davvero un’utopia. Specie se si considera che i catasti non esistono e che, laddove ci sono, per ora non è stato neppure possibile mettere d’accordo le Regioni sul metodo di esportazione dei dati in formato Xml dalle singole banche dati. © RIPRODUZIONE RISERVATA ESCLUSIVA PER GLI ABBONATI Il libretto di impianto nazionale www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com INFORMAZIONE PROMOZIONALE Speciale INNOVAZIONE TECNOLOGICA - Aziende Eccellenti L’eccellenza della chirurgia robotica: il da Vinci Xi Nel futuro con LFoundry LFoundry, una start-up italiana nel settore dei circuiti integrati al silicio, si propone come player globale ab medica e l’impegno nella tecnologia medicale robotica a oltre 30 anni ab medica ha come obiettivo l’innovazione in campo medicale, un impegno che ha permesso all’azienda di diventare punto di riferimento del mercato italiano. Grazie ad ab medica nel 1999 è stato introdotto in Italia il primo modello di robot da Vinci. Ultima evoluzione della chirurgia mininvasiva, il sistema da Vinci, prodotto da Intuitive Surgical Inc., è oggi l’unica tecnologia disponibile per accedere a una reale chirurgia robotica. Oggetto di oltre 15 anni di letteratura scientifica, il robot da Vinci è diffuso nelle sale operatorie di tutto il mondo. Sono 3.317 i sistemi da Vinci nel mondo e 76 in Italia, dove nel 2014 si sono svolti oltre 11.000 interventi in urologia, chirurgia generale, ginecologia, chirurgia toracica, cardiochirurgia, otorinolaringoiatria e chirurgia dei trapianti. L’ultimo modello, il da Vinci Xi, appartiene alla 6° generazione d’innovazione tecnologica: è l’unico robot in grado di tradurre i movimenti del chirurgo in modo intuitivo e permettere una reale visione 3D del campo operatorio. Dotato di 4 bracci robotici, interscambiabili e montati su un’unica colon- na, utilizza strumenti con diametro da 5 mm a un massimo di 8 mm. Consente inoltre di effettuare una chirurgia multiquadrante, ovvero interventi più complessi su organi posizionati in diversi quadranti anatomici e, grazie alla tecnologia Single-Site, di intervenire con unico accesso attraverso l’ombelico. Rispetto alla chirurgia open, alla chirurgia laparoscopica tradizionale o alla più avanzata laparoscopia teleassistita, la chirurgia robotica da Vinci facilita l’accesso ad anatomie difficoltose, consente un gesto chirurgico più preciso, elimina il tremore fisiologico e permette una riduzione dei tempi operatori (confrontati alla laparoscopia). Al paziente, inoltre, un intervento con il robot da Vinci garantisce piccole incisioni, minore necessità di trasfusioni, minore dolore post-operatorio, riduzione dei tempi di degenza e ripresa più rapida della normale attività. www.abmedica.it © 2015 Intuitive Surgical, Inc. D La scienza delle misure al servizio dell’innovazione e della qualità N elle economie avanzate i processi di misura (o misurazione) sono importanti nell’industria e nella ricerca scientifica. Il successo dei prodotti ad alta tecnologia dipende spesso da rigorosi controlli di qualità, nei quali la misura ha un ruolo chiave. L’Europa investe oltre 80 miliardi di Euro all’anno in misurazioni (lo 0,7 % del PIL europeo). Stime recenti indicano che per ogni euro speso in attività di misura quasi tre euro siano generati in termini di benefici diretti, senza contare le ricadute sociali indirette su salute, sicurezza e ambiente. Nell’applicazione delle leggi sono elemento essenziale su cui si ripone la “fede pubblica”, come richiamato dalla Corte Costituzionale nella recente Sentenza sull’obbligo di taratura degli autovelox. Gli scambi commerciali tra nazioni richiedono misurazioni confrontabili e standard uniformi su scala globale. Fornirli è il compito della metrologia la scienza delle misure - e degli istituti metrologici che come l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM), nati nel secolo scorso per sostenere l’industria manifatturiera, garantiscono oggi, attraverso la partecipazione ad accordi internazionali, il riconoscimento dei campioni nazionali e dei certificati di taratura nei principali Paesi industrializzati. Ciò assicura all’Italia l’equivalenza internazionale degli standard e alle imprese la libera circolazione dei certificati emessi dai laboratori accreditati. L’INRIM, ente di ricerca del MIUR, svolge i compiti di istituto metrologico pri- Le misurazioni a coordinate hanno un impatto diretto sulla qualità dei manufatti. INRIM ha brevettato un metodo per la compensazione degli errori delle macchine di misura mario in accordo con la L. 273/91 “Istituzione del Sistema Nazionale di Taratura” curando, da un lato, l’eccellenza nella ricerca e nell’alta formazione (è sede di dottorato), e offrendo, dall’altro, un reale supporto tecnico-scientifico alle imprese manifatturiere che investono in innovazione e qualità. La metrologia quale tecnologia abilitante al servizio della fabbrica del futuro e della tutela del made in Italy. U n’eredità importante, proveniente da due multinazionali statunitensi (Texas Instruments e Micron Technology), con in programma una forte crescita verso la progressiva leadership nel settore delle cosiddette “foundries”, attraverso lo sviluppo di tecnologie e la produzione di circuiti integrati a semiconduttore. Un’evoluzione dal 2013 che l’ha portata a essere un’azienda con headquarter italiano, creata da due holding, una italiana e una tedesca, ognuna delle quali detiene il 50% della società. Attualmente LFoundry è riconosciuta come un centro d’eccellenza a livello mondiale nel segmento che costituisce il suo patrimonio ereditario: i sensori di immagine, per i quali LFoundry fornisce knowhow e funzionalità speciali quali il BSI (Back Side Illumination) con tecnologia fino a 90nm operando su fette di silicio da 200 millimetri di diametro. Dalla sua creazione nel 2013 ha inoltre sviluppato tecnologie per Secure microcontrollers, Smart-Power devices e MEMS integrati in CMOS, al fine di acquisire la necessaria diversificazione e ampiezza di gamma. “Siamo fornitori europei di tecnologia al silicio ed intendiamo essere rilevanti nella rivoluzione del cosiddetto “internet of things”, che proietta entro il 2020 la produzione e vendita di decine di miliardi di chips che renderanno intelligenti e interconnessi pressoche’ tutte gli oggetti della vita quotidiana” afferma il Presidente Sergio Galbiati che poi continua: “in Europa vi sono poche foundries alternative a noi in questo campo. I nostri concorrenti sono in Far East. Siamo quindi una delle pochissime realtà che può mettere a disposizione in Europa una KET (Key Enabling Technology) per una catena del valore indigena in particolare se, come è possibile, il futuro darà vita ancor più chiaramente ad una competizione vera anche di carattere geo-economico, nella quale i componenti al silicio saranno materia prima di rilevanza strategica, essendo il valore sempre più intrinsecamente generato dalla integrazione delle competenze fondanti dei vari anelli della catena. LFoundry rappresenta oggi una sfida 100% made in Europe; un progetto di questo tipo, che ha nel cuore del proprio sviluppo l’Europa, non può prescindere da una politica industriale nazionale e europea che si ponga l’obiettivo di essere competitiva a livello mondiale. La compagnia nasce con tale DNA, pur essendo il settore dei semiconduttori ormai globalizzato da decenni. È tuttavia l’intero ecosistema europeo che deve prenderne coscienza se vogliamo che imprese di questo tipo non solo nascano, ma si evolvano continuando ad avere presenze regionali rilevanti e rispettate. Il quartier generale di LFoundry si trova ad Avezzano, in provincia di L’Aquila, dove sono localizzate la ricerca e sviluppo e la produzione. Sales, marketing e design, invece, sono nella filiale di Landshut, in Baviera. Ad oggi la Compagnia conta circa 1550 dipendenti. Continua Sergio Galbiati: “siamo un’azienda ad alta intensità di capitale: abbiamo un asset strategico di grande valore per il il nostro territorio, in senso lato. È per questo motivo che siamo convinti di avere intrapreso la strada giusta valorizzando al meglio la tecnologia Il dottor Sergio Galbiati a nostra disposizione e il capitale umano che ci costituisce”. Nel sito di Avezzano, si opera secondo un modello di business che poggia su tre pilastri: il primo è costituito dalla produzione di circuiti integrati su wafer di silicio adattando la tecnologia dei clienti sulle attrezzature della propria linea di produzione. In secondo luogo vengono, invece, messe a disposizione dei clienti tecnologie proprietarie (definite in gergo PDK) che consentono agli stessi di progettare i loro dispositivi. C’è poi un terzo pilasto, denominato “Joint Technology Development”: è un mix dei due precedenti modelli e prevede una partnership con il cliente per sviluppare insieme l’innovazione potenzialmente “disruptive”, ovvero non esistente precedentemente. L’efficienza e l’efficacia complessive sono pertanto una miscela della tradizionale ed indispensabile efficienza produttiva e della efficacia della Ricerca e Sviluppo. Questo requisito è di carattere generale ogni volta che si ha a che fare con un trasferimento tecnologico, e fa di questo tipo di aziende in cui i due aspetti sono così compenetrati, un valore in sè nella generazione di conoscenza. www.lfoundry.com L’ambiente produttivo di LFoundry: la clean room Norme e tributi 27 Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 LAVORO Ispezioni. In arrivo modifiche con il decreto legislativo sulle semplificazioni Sospensione dell’attività, la revoca sarà facilitata Il Jobs act consente di dilazionare i versamenti dovuti PAGINA A CURA DI Stefano Rossi pFacilitare la revoca del prov- vedimento di sospensione dell’attività, con il pagamento “dilazionato” della somma dovuta dal datore. È l’obiettivo di una delle disposizioni inserite nello schema di decreto legislativo sulla semplificazione delle procedure e degli adempimenti in materia di lavoro, che il Governo ha approvato l’11 giugno (in attuazione del Jobs act) e ora all’esame delle commissioni parlamentari per i pareri, prima del varo definitivo. L’articolo 22, comma 4 dello schema di Dlgs prevede l’inserimento di un comma 5-bis all’articolo 14 del Testo unico sulla sicurezza. La norma fissa una minima revisione delle sanzioni da versare, ma soprattutto stabilisce che il datore di lavoro possa ottenere la revoca della sospensione pagando subito il 25% della «somma aggiuntiva» (oggi, invece, è costretto a versare l’intera somma). Il resto dell’importo, maggiorato del 5%, potrà essere versato entro sei mesi dalla data dell’istanza di revoca della sospensione. In caso di mancato versamento, anche parziale, il provvedimento di accoglimento dell’istanza è titolo esecutivo per l’importo non versato. I presupposti per lo stop Recentemente con la nota 7127/2015, il ministero del Lavoro ha chiarito il criterio di calcolo della soglia dei lavoratori irregolari che fa scattare la sospensione dell’attività. Un provvedimento che da gennaio ad aprile 2015 è stato emesso in 2.468 casi di gravi violazioni in materia di lavoro, con una forte incidenza nella ristorazione, nel commercio e nelle costruzioni (dati del ministero del Lavoro, protocollo 8477 del 19 maggio 2015). Più in generale, il potere di sospensione, previsto dall’articolo 14 del Dlgs 81/2008 consente agli ispettori del ministero del Lavoro di bloccare l’attività imprenditoriale in caso di violazioni nei seguenti casi: e impiego di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria in misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro; rgravi e reiterate violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza. Per le violazioni in materia prevenzionistica, la prerogativa della sospensione è estesa anche agli organi di vigilanza delle Asl. Il provvedimento ha natura discrezionale. Tuttavia, con la circolare 33/2009 il ministero ha precisato che se la sospensione dell’attività determina a sua volta una situazione di maggior pericolo per l’incolumità dei lavoratori o di terzi è opportuno non applicarla. Si pensi a uno scavo in presenza di una falda acquifera o a scavi aperti in strade di grande traffico. Nel caso di attività di servizio pubblico, anche in concessione, deve essere valutata l’esclusione del provvedimento, in modo da non pregiudicare il godimento dei diritti costituzionalmente garantiti (ad esempio le attività di trasporto, di fornitura di energia elettrica), o nelle ipotesi di grave danno agli impianti o alle attrezzature (attività a ciclo continuo) o ai beni aziendali (frutti giunti a maturazione o alle- vamento di animali). Il nuovo comma 11-bis dell’articolo 14 del Testo unico prevede poi un vero e proprio limite nei casi in cui il lavoratore «in nero» sia l’unico occupato dall’impresa e non nella singola unità produttiva. Con la nota 13506 del 30 luglio 2010 il ministero ha affermato poi che se prima dell’adozione e della conseguente notifica della sospensione non sussistono più i presupposti, a seguito di spontanea regolarizzazione dei lavoratori, vengono meno i presupposti per la sua adozione. IN EDICOLA COME ORIENTARSI SUI NUOVI CONTRATTI La guida curata dagli esperti del Sole 24 Ore sul riordino dei contratti di lavoro e sulla disciplina delle mansioni sarà in edicola fino al 27 agosto al prezzo di 9,90 euro oltre al costo del quotidiano Gli effetti e la revoca Gli effetti del provvedimento, circoscritti alla singola unità produttiva o cantiere oggetto dell’ispezione, decorrono dalle 12 del giorno lavorativo successivo ovvero dalla cessazione dell’attività lavorativa in corso che non può essere interrotta, salvo che ricorrano situazioni di pericolo imminente o di grave rischio per la salute dei lavoratori o di terzi. Entro questo termine il datore di lavoro, per poter continuare l’attività, dovrà: e regolarizzare i lavoratori non risultanti dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria con assunzione a tempo indeterminato e part-time non inferiore alle 20 ore settimanali (circolare 38/2010); r ripristinare le regolari condizioni di lavoro nelle ipotesi di violazioni prevenzionistiche; t versare una somma aggiuntiva pari a 1.950 euro in caso di sospensione per lavoro irregolare o 3.250 euro nelle ipotesi di sospensione per gravi e reiterate violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro (importi aumentati del 30% in seguito alla legge 9/2014, circolare 5/2014). La sospensione dell’attività comporta inoltre l’interdizione alla contrattazione con le pubbliche amministrazioni e alla partecipazione a gare di appalto. La durata del provvedimento è strettamente legata all’effettiva durata della sospensione dell’attività imprenditoriale ed è riferita all’impresa nel suo complesso e quindi coinvolge qualsiasi tipo di attività contrattuale nei confronti della Pa. L’applicazione scatta la sospensione Le ipotesi di sospensione dell’attività alla luce degli ultimi sviluppi di prassi e normativa IL CASO non si applica la sospensione LA SOLUZIONE IRREGOLARITÀ PER OLTRE IL 20% DEI LAVORATORI In un controllo presso un ristorante gli ispettori trovano al lavoro dodici persone. Sei di questi lavoratori risultano regolarmente assunti, mentre per gli altri sei non sono state effettuate le comunicazioni al centro per l’impiego o comunque non c’è stata alcuna formalizzazione del rapporto di lavoro. In particolare, dal tenore delle dichiarazioni rilasciate, quattro lavoratori possono essere ricompresi nella categoria dei tirocinanti provenienti dall’istituto turistico alberghiero; due, invece, sono collocabili nell’area della subordinazione Scatta la sospensione dell’attività imprenditoriale perché la percentuale dei lavoratori non in regola è pari al 50% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro. In sostanza, i sei lavoratori «in nero» sono sconosciuti alla pubblica amministrazione poiché per i quattro tirocinanti non è stata comunicata alcuna convenzione o progetto formativo in base all’articolo 5 del Dm 142/1998. Invece, per gli altri due lavoratori non è stato trasmesso il modello Unilav di assunzione entro le 24 del giorno antecedente l’assunzione IL MANCATO RISPETTO DELLA SOSPENSIONE Nel punto vendita di una catena di negozi di abbigliamento sono individuate quattro commesse addette alla vendita, senza preventiva comunicazione di assunzione, su un totale di dieci lavoratori presenti sul luogo di lavoro. Gli ispettori, constatata la percentuale del 40% di lavoratori non in regola sul totale dei presenti, emettono provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale relativamente all’unità locale oggetto di ispezione, dalle 12 del giorno lavorativo successivo. Il datore di lavoro non ottempera al provvedimento di sospensione La sospensione è giustificata dal tenore delle dichiarazioni rese dai lavoratori, anche incrociate tra loro, che evidenziano gli elementi della subordinazione e quindi la carenza delle procedure di comunicazione telematica preventiva. Gli ispettori, constatando l’apertura del negozio nonostante la sospensione, adottano la prescrizione obbligatoria finalizzata alla cessazione della condotta e alla regolarizzazione del personale, sia con il pagamento della somma aggiuntiva di 1.950 euro, sia con l’ulteriore versamento della somma di 1.600 euro per l’estinzione del reato LA PRESENZA DELL’AMMINISTRATORE AL LAVORO In un’ispezione, i funzionari del ministero del Lavoro trovano all’interno di un cantiere edile il legale rappresentante della società, in qualità di amministratore unico, e un operaio intento a demolire un rudere in condizioni di precaria stabilità adiacente a una scuola materna. All’interno del cantiere operano altre aziende interessate da lavorazioni per la messa in sicurezza dell’area Non scatta la stop dell’attività: ragioni di opportunità sconsigliano l’adozione del provvedimento, per tutelare l’incolumità pubblica. Inoltre, l’operaio irregolare è l’unico occupato dall’impresa. La presenza dell’amministratore unico, anche se intento a svolgere attività di lavoro, non consente di includerlo nella base di computo ai fini della percentuale di lavoratori non in regola (nota del Lavoro 7127/2015). Il lavoratore irregolare va allontanato sino al momento della sua regolarizzazione anche sotto il profilo della sicurezza (visite mediche, formazione e informazione) LA REGOLARIZZAZIONE IMMEDIATA In un take away gli ispettori trovano due persone al lavoro. Un lavoratore è addetto alla consegna a domicilio, l’altro prepara i prodotti da consegnare. Anche il titolare responsabile dell’esercizio si occupa della preparazione dei prodotti. Dalle libere dichiarazioni rilasciate dai prestatori di lavoro, anche incrociate tra loro, emerge che il giorno del controllo è il primo giorno di lavoro. Nel corso dell’ispezione, il responsabile produce gli Unilav di assunzione con decorrenza immediata, con contratti a tempo indeterminato e orario full time In base alla nota del ministero del Lavoro 13506/2010, il provvedimento di sospensione sarà escluso poiché la regolarizzazione dei lavoratori interessati è avvenuta antecedentemente alla conclusione del primo accesso ispettivo. Infatti, stanti le finalità cautelari del provvedimento, verranno meno i requisiti di legge. Tuttavia, la tardività della comunicazione di assunzione e la natura subordinata dei rapporti di lavoro determinano l’applicazione degli illeciti connessi all’impiego di lavoratori «in nero» © RIPRODUZIONE RISERVATA Il conto degli irregolari. Il ministero del Lavoro ha chiarito come individuare la soglia che porta alla sanzione Il socio amministratore è fuori dal calcolo pL’articolo 14 del Testo unico sulla sicurezza prevede l’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività nel caso in cui si riscontri «l’impiego di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria in misura pari o superiore al 20 per cento del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro». È necessario quindi capire quali lavoratori debbano essere conteggiati nella base di computo e come applicare il sistema di calcolo della percentuale. In primo luogo, la norma conferma la nozione di lavoratore «in nero» quale lavoratore «sconosciuto alla Pa». In questo senso, il lavoratore «in nero» è quello impiegato senza la preventiva comunicazione di assunzione al centro per l’impiego o previa comunicazione ad altri enti per le specifiche tipologie contrattuali (si pensi al lavoro accessorio). Del resto, il requisito della subordinazione non costituisce elemento essenziale per la sospensione, diversamente dalla maxisanzione per lavoro nero prevista dall’articolo 3 del Dl 12/2002 con- vertito dalla legge 73/2002 e recentemente modificato dalla legge 9/2014. Saranno irregolari e quindi computati ai fini del calcolo della percentuale: e i lavoratori rispetto ai quali non è stata effettuata la comunicazione di assunzione al centro per l’impiego; IL LIMITE Lo stop all’azienda scatta se gli ispettori rilevano lavoratori non dichiarati per almeno il 20% del totale dei presenti r il coniuge, i figli, gli affini, gli affiliati e gli affidati del datore di lavoro che prestino attività lavorativa in maniera prevalente e continuativa (circolare 10478/2013), per i quali non è stata effettuata la denuncia nominativa all’Inail (articolo 23 del Dpr 1124/1965). Il ministero del Lavoro è intervenuto con la nota 7127 del 28 aprile 2015 per chiarire la posizione dei soci. In particolare, ricordando la nozione di lavoratore prevista dall’articolo 2 comma 1 lettera a) del Dlgs 81/2008, la nota chiarisce che devono essere compresi tutti i lavoratori per i quali è stata omessa la formalizzazione del rapporto, anche per i soggetti, che pur risultando indicati nella visura camerale, in quanto titolari di cariche societarie, svolgono attività lavorativa a qualsiasi titolo. In sostanza, i soci di cooperative o di società, anche di fatto, che prestano la loro attività di lavoro per conto della società e dell’ente devono essere computati nella base di calcolo. Diversamente, i soci amministratori, non essendoci una dissociazione fra la figura del lavoratore e quella del datore, non possono essere computati nella categoria dei «lavoratori» ai fini dell’adozione del provvedimento di sospensione. I lavoratori autonomi occasionali (articolo 2222 del Codice civile) che dagli accertamenti non risultino genuini dalla docu- mentazione fiscale, devono rientrare nel calcolo. Un’altra categoria è quella dei beneficiari delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento, rispetto ai quali non siano state effettuate le comunicazioni delle convenzioni o dei progetti formativi (articolo 5 del Dm 142/1998). La quota del 20 per cento, infine, deve essere calcolata sul «totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro» al momento dell’accesso ispettivo, comprendendo, quindi, sia i lavoratori «in nero» sia quelli regolarmente assunti. Se si accerta dunque nell’unità produttiva la presenza di dieci lavoratori di cui tre «in nero», la percentuale andrà calcolata su base dieci e non su base sette (cioè i soli lavoratori regolari). Perciò risulterà che il numero di tre lavoratori «in nero» rappresenterà il 30% del «totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro», con conseguente adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le contestazioni. Se la direzione interregionale non risponde in 15 giorni il provvedimento diventa inefficace Trenta giorni per fare ricorso pContro la sospensione dell’at- tività, si può ricorrere in via amministrativa, entro 30 giorni dalla notifica, alla direzione interregionale del Lavoro territorialmente competente, che si pronuncia nel termine di 15 giorni dalla notifica (articolo 14 del Testo unico sulla sicurezza). Trascorso questo termine, il provvedimento di sospensione perde efficacia. In sostanza il legislatore ha previsto un’ipotesi di «silenzio incidente», per cui il mancato pronunciamento della direzione interregionale del lavoro comporta la perdita di efficacia dell’atto interdittivo. Tuttavia, il provvedimento di sospensione, nelle more del pronunciamento, non perde efficacia. L’unità produttiva sospesa non potrà pertanto operare. L’articolo 14 del decreto legisla- tivo 81/2008, modificato dal decreto legislativo 106/2009, prevede infatti una specifica sanzione in caso di inottemperanza all’ordine di sospensione. In particolare, il datore di lavoro che non ottempera al provvedimento di sospensione è punito con l’arresto fino a sei mesi nelle ipotesi di sospensione per gravi e reiterate violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e con l’arresto da tre mesi a sei mesi o con l’ammenda da 2500 a 6400 euro nelle ipotesi di sospensione per la- LE RICADUTE PENALI Rischia l’arresto fino a sei mesi il datore che non rispetta la chiusura temporanea voro irregolare. Così, nella prima ipotesi, l’inottemperanza al provvedimento comporteràlanonammissionealla prescrizione obbligatoria poiché è prevista la sola sanzione dell’arresto fino a sei mesi. In questo caso, il personale ispettivo provvederàesclusivamenteainformare l’autorità giudiziaria della commissione del reato. Nel caso di inottemperanza alla sospensione per occupazione di personale «in nero», invece, la pena alternativa dell’arresto e dell’ammenda consentono di ritenere applicabile la prescrizione obbligatoria prevista dagli articoli 20 e seguenti del decreto legislativo 758/1994, assimilabile all’articolo 301 del Testo unico sulla sicurezza. In sostanza, la prescrizione consisterà nel sospendere l’attività imprenditoriale sino ad avve- nuta regolarizzazione dei lavoratori interessati. Con l’adempimento alla prescrizione obbligatoria, ossia con l’assunzione dei lavoratori «in nero» e il versamento della somma aggiuntiva, il datore di lavoro potrà ottenere quindi la revoca della sospensione ed essere ammesso al pagamento di un quarto del massimo dell’ammenda pari a 1600 euro, con estinzione del reato da parte dell’autorità giudiziaria. Quanto alle novità previste dalloschemadiDlgssullesemplificazioni attuativo del Jobs act (che modifica l’articolo 14 del testo unico sulla sicurezza con l’aggiunta del comma 5-bis), si dovrà capire se l’istanza del pagamento del 25% della somma aggiuntiva possa valere anche in caso di inottemperanza al provvedimento di sospensione, per ottenere la revoca el’ammissionealpagamentodella sanzioneamministrativaperinottemperanza al provvedimento. © RIPRODUZIONE RISERVATA www.bs.ilsole24ore.com Executive24 - Master part-time Luxury Management 3a edizione MILANO, dal 24 SETTEMBRE 2015 9 mesi / 3 gg al mese / in aula & distance learning LE NUOVE FRONTIERE DEL LUSSO TRA DIGITALIZZAZIONE, GLOBALIZZAZIONE E NUOVI CONSUMATORI. 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La check list dei controlli da effettuare per la redazione del documento di bilancio nel rispetto del Dlgs 118/2011 Mobilità Dal 2015 nuove indicazioni per l’accertamento delle entrate e l’impegno delle spese Personale in «eccesso», tempi e criteri di destinazione Preventivo all’esame dei revisori ELETTROSMOG Stop all’antenna se c’è l’ambulatorio È illegittima l’autorizzazione del Comune all’installazione di un'antenna per telefonia mobile vicino ad un poliambulatorio (Tar Sardegna, sezione II, sentenza 2 luglio 2015, n. 906) La sentenza ha precisato che tra i compiti del Comune vi è quello della riduzione al minimo dei campi elettromagnetici «attraverso il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti». AGRICOLTURA All’imprenditore basta la Dia È illegittima la dichiarazione di inefficacia di una Dia per lavori di restauro di una stalla perché l’interessato non è imprenditore agricolo, ma coltivatore diretto. Tar Emilia Romagna - Bologna, Sezione II, sentenza 6 luglio 2015, n. 639) L’articolo 2135 del Codice civile stabilisce che: «È imprenditore agricolo colui che esercita l’attività: di coltivazione del fondo (…), allevamento di animali con attività connesse», e quindi l’interessato, pur essendo coltivatore diretto, poteva essere qualificato anche come imprenditore agricolo. STABILIMENTI BALNEARI Il vincolo paesistico blocca la Scia È legittimo il divieto del dirigente comunale alla prosecuzione dell’attività di uno stabilimento balneare effettuata in base alla Scia. (Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 8 luglio 2015, n. 3397) Nel caso di specie questa segnalazione non era sufficiente, perché l’ attività richiedeva la valutazione di interessi sensibili (ambientali, paesaggio, sicurezza), ed erano quindi necessari il nulla osta della Soprintendenza e l’autorizzazione di pubblica sicurezza. A CURA DI Vittorio Italia www.quotidianoentilocali.ilsole24ore.com La rubrica integrale e i testi delle sentenze Paola Mariani Patrizia Ruffini pIl preventivo 2015 deve te- ner conto delle novità apportate al sistema di bilancio degli enti locali dal Dlgs 118/2011, che impattano anche sulle modalità di controllo da parte dell’organo di revisione. Per la corretta redazione del bilancio di previsione 2015, e per una verifica del rispetto del Dlgs 118/2011 da parte dei revisori dei conti, è opportuno seguire la check list dei principali controlli. zioni tassative, accertare per cassa. A fronte di importi che presumibilmente non verranno riscossi è obbligatorio iscrivere un fondo crediti di dubbia esigibilità (Fcde) calcolato nel rispetto del principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria. Analogamente le spese saranno previste nel rispetto del criterio dell’esigibilità (per esempio la premialità del personale dell’anno 2015 sarà esigibile solo nell’esercizio 2016). L’ARMONIZZAZIONE Previsioni «armonizzate» Dal 2015 gli enti che non hanno partecipato alla sperimentazione devono affiancare i nuovi schemi di bilancio di previsione per missioni e programmi con funzioni conoscitive, agli schemi di bilancio annuale e pluriennale adottati secondo gli schemi del Dpr 194/1996, che conservano la funzione autorizzatoria. Entrambe le versioni del bilancio riportano le medesime risultanze contabili, poiché la doppia classificazione è riferita ai medesimi dati. Le previsioni devono tener conto che dal 1 gennaio 2015 è obbligatorio rispettare il principio contabile della competenza finanziaria potenziata per l’accertamento delle entrate e l’impegno delle spese. Il principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria aiuta a rispettare il principio contabile generale della competenza finanziaria potenziata prevedendo eccezioni tassative e modalità di contabilizzazione di alcune particolari fattispecie di entrata e di spesa. Le previsioni delle entrate da Imu, per esempio, saranno riferite all’importo che si prevede di riscuotere entro il termine di chiusura del rendiconto (e non all’importo teorico desunto dalle banche dati dei tributi), così come la voce da recupero evasione Imu terrà conto dell’importo degli avvisi di accertamento per i quali a fine anno saranno decorsi i termini per la notifica (che sarà oggetto di apposito provvedimento di accertamento) e così via. Anche le entrate di dubbia e difficile esazione devono essere accertate al lordo e per intero ed è vietato, salvo ecce- I nuovi schemi vanno affiancati a quelli annuali e pluriennali adottati secondo il Dpr 194/1996 con funzione autorizzatoria Il preventivo deve tener conto anche del riaccertamento straordinario dei residui. Le previsioni di competenza 2015-2017 saranno quindi più elevate per effetto degli accertamenti e impegni reimputati e sarà iscritto, laddove determinato, il fondo pluriennale vincolato fra le entrate e fra le spese. L’eventuale maggior disavanzo da riaccerta- QUOTIDIANO ENTI LOCALI Congedo parentale per figli disabili: a luglio la domanda SulQuotidianodeglientilocalie dellaPagliapprofondimenti originaliperamministratori, dirigenti,funzionarierevisoridei conti.Nell’edizioneonlineoggi: -Congedoparentaleperfigli disabili,alugliodomandaall’Inps ancorasucarta(D.Casciola) mento straordinario deve essere iscritto fra le previsione degli anni 2015-2017 prima di tutte le spese, nel rispetto di quanto approvato dal Consiglio con la relativa deliberazione di ripiano. Il bilancio armonizzato è riferito a tre anni e comprende le previsioni di competenza e di cassa, per il primo esercizio; le previsioni di cassa dovranno poi essere riportate nel piano esecutivo di gestione (faq Arconet 4). Il bilancio di previsione è deliberato in pareggio finanziario complessivo per la competenza, comprensivo dell’utilizzo dell’avanzo di amministrazione (effettuato nel rispetto delle nuove indicazioni dei principi) e del recupero del disavanzo di amministrazione. Le previsioni di competenza relative alle spese correnti sommate alle previsioni di competenza relative ai trasferimenti in c/capitale (corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario U.2.04.00.00.000), al saldo negativo delle partite finanziarie e alle quote di capitale delle rate di ammortamento dei mutui, con l’esclusione dei rimborsi anticipati, non possono essere superiori alle previsioni di competenza dei primi tre titoli dell’entrata, ai contribuiti destinati al rimborso dei prestiti (corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario E.4.02.06.00.000) e all’utilizzo dell'avanzo di competenza di parte corrente e non possono avere altra forma di finanziamento salvo le eccezioni espressamente disciplinate. Lo schema armonizzato deve rappresentare le previsioni delle entrate e delle spese, i relativi riepiloghi per titoli e per missioni e i prospetti riguardanti il quadro generale riassuntivo e gli equilibri (allegato 9 al Dlgs 118/2011). Gli enti che hanno partecipato alla sperimentazione, invece, approvano il bilancio armonizzato con finalità autorizzatorie; per loro resta ancora in vigore l’obbligo di allegare il bilancio redatto secondo il vecchio schema del Dpr 194/1996, con finalità conoscitive. www.quotidianoentilocali.ilsole24ore.com CONDIZIONI VALIDE DA: 17/07/2015 A: 24/07/2015 COMUNI E PROVINCE 15 20 25 29 1,295 1,442 1,547 1,615 2,413 2,778 3,018 3,157 1,307 1,449 1,553 1,620 2,439 2,795 3,029 3,165 Presto Flessibile 1,319 1,458 1,560 N/D 2,466 2,811 3,041 N/D 1,228 1,400 1,546 1,626 1,250 1,400 1,550 1,652 1,250 1,400 1,550 1,678 1,400 1,546 1,638 1,702 REGIONI E PROVINCE AUTONOME Presto a Erogazione Unica a Quota Capitale Costante Spread unico per Tasso variabile e fisso Prima data di pagamento Prima data di pagamento 31/12/15 30/06/16 Numero Scadenza Spread Scadenza Spread rate contrao unico (%) contrao unico (%) 20 30 40 50 60 30/06/25 30/06/30 30/06/35 30/06/40 30/06/45 0,750 1,250 1,400 1,541 1,626 31/12/25 31/12/30 31/12/35 31/12/40 31/12/45 N/D N/D N/D N/D N/D Presto a Erogazione Mulpla 2016 Numero max rate 20 30 40 50 60 1,125 1,400 1,550 1,668 1,753 Scadenza Periodo di ulizzo 2017 2018 2019 Spread unico (%) per Tasso variabile e fisso 1,250 1,400 1,550 1,795 1,880 1,250 1,400 1,550 1,923 2,000 1,250 N/D N/D 2,000 2,000 2020 Cassa deposi e pres società per azioni Via Goito, 4 00185 Roma 1,400 N/D 2,000 2,000 2,000 AZIENDE SANITARIE, ENTI PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA, UNIVERSITA’ E ISTITUTI ASSIMILATI, ENTI REGIONALI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO, AGENZIE REGIONALI PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE Mutui Fondiari senza Preammortamento a Erogazione Unica Numero rate 10 20 30 40 50 60 Prima data di pagamento 31/12/15 Scadenza Spread Scadenza contrao Tasso variabile contrao (%) 30/06/20 30/06/25 30/06/30 30/06/35 30/06/40 30/06/45 0,564 0,750 1,250 1,400 1,550 1,659 30/06/20 30/06/25 30/06/30 30/06/35 30/06/40 30/06/45 Pres Chirografari con Piano di Erogazione non Predefinito (quadro cauzionale senza fideiussione dell’ente territoriale di riferimento) Spread Tasso fisso (%) 0,565 0,750 1,250 1,400 1,550 1,686 Tasso variabile Tasso fisso Inizio ammortamento Inizio ammortamento Capitale sociale € 3.500.000.000,00 i.v. • Iscria presso CCIAA di Roma al n. REA 1053767 • C.F. e iscrizione al registro delle imprese di Roma 80199230584 • Parta IVA 07756511007 01/01/16 01/07/16 01/01/17 01/01/18 01/01/16 01/07/16 01/01/17 01/01/18 Amm.to (anni) 5 0,750 10 1,250 15 1,400 20 1,550 Spread (%) N/D N/D N/D N/D N/D N/D N/D N/D N/D N/D N/D N/D 03 IL RIACCERTAMENTO STRAORDINARIO DEI RESIDUI È STATO APPROVATO PRIMA O DOPO LA PREDISPOSIZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE E SONO STATE CORRETTAMENTE EFFETTUATE LE VARIAZIONI CONSEGUENTI AL RIACCERTAMENTO? Il riaccertamento straordinario e le conseguenti variazioni devono essere effettuate nel bilancio provvisorio. Le stesse devono essere riportate nel bilancio di previsione in approvazione. Poichè l'ente deve applicare l’eventuale maggior disavanzo fin dal bilancio 2015-2017, la relativa voce deve essere iscritta prima di tutte le spese nel preventivo 04 AL BILANCIO AUTORIZZATORIO RISULTA ALLEGATO IL BILANCIO ARMONIZZATO RISPETTOSO DEGLI SCHEMI ALLEGATI AL DLGS 118/201? Il bilancio armonizzato è un allegato obbligatorio e non è possibile approvare il bilancio di previsione 2015 in assenza di tale documento. Deve essere predisposto nel rispetto di quanto previsto all’allegato 9 al Dlgs 118/2011. 05 ENTRAMBE LE VERSIONI DEL BILANCIO RIPORTANO LE MEDESIME RISULTANZE CONTABILI? Si ricorda che ad esempio anche il bilancio autorizzatorio deve risultare integrato della voce FPV in tutti gli allegati ove presente l'avanzo di amministrazione ai fini dell'equilibrio. 06 LE PARTITE DI GIRO PAREGGIANO IN ENTRAMBI GLI SCHEMI? Si ricorda che anche se disciplinate diversamente rispetto alla normativa previgente devono pareggiare nei due schemi di bilancio. 07 IL DLGS 118/2011 E SUCCESSIVE INTEGRAZIONI E CORREZIONI HA DISCIPLINATO L’ACCERTAMENTO CHIEDENDO IL RISPETTO DEL NUOVO PRINCIPIO DELLA COMPETENZA FINANZIARIA POTENZIATA, LE PREVISIONI DELLE ENTRATE RISPETTANO LA NUOVA DISCIPLINA? Devono essere accertate al lordo anche le entrate di dubbia e difficile esazione ed è vietato, salvo eccezioni tassative, accertare per cassa. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 08 A FRONTE DI IMPORTI CHE PRESUMIBILMENTE NON VERRANNO RISCOSSI È STATO ISCRITTO UN FCDE CALCOLATO NEL RISPETTO DEL PRINCIPIO CONTABILE APPLICATO CONCERNENTE LA CONTABILITÀ FINANZIARIA? Si ricorda che devono essere redatti tanti prospetti relativi al Fcde quanti sono gli esercizi contemplati nel bilancio di previsione. 09 IL DLGS 118/2011 HA DISCIPLINATO L'IMPEGNO CHIEDENDO IL RISPETTO DEL NUOVO PRINCIPIO DELLA COMPETENZA FINANZIARIA POTENZIATA, LE PREVISIONI DELLA SPESA RISPETTANO LA NUOVA DISCIPLINA? Si ricorda che il «di cui già impegnato» evidenzia la quota dello stanziamento relativa ad impegni già assunti negli esercizi precedenti mentre il fondo pluriennale vincolato è relativo a spese imputate in esercizi futuri. 10 DAL 2016 L’ESERCIZIO PROVVISORIO SEGUIRÀ NUOVE REGOLE, LE PREVISIONI DEL BILANCIO PLURIENNALE RELATIVAMENTE AL SECONDO E IL TERZO ESERCIZIO NE TENGONO CONTO? Nel corso dell’esercizio provvisorio dal 2016 l’ente potrà impegnare mensilmente nel limite di un dodicesimo degli stanziamenti del secondo esercizio del bilancio di previsione deliberato nel corso del 2015 (ridotti delle somme già impegnate negli esercizi precedenti e dell'importo accantonato al fondo pluriennale vincolato). 0,750 1,250 1,400 1,550 La verifica non è obbligatoria sull’offerta a rischio di anomalia pQuando un’offerta non è rile- Spread unico (%) 1,144 1,376 1,514 1,600 02 L’ENTE HA RINVIATO IL PIANO DEI CONTI INTEGRATO, L'ADOZIONE DELLA CONTABILITÀ ECONOMICO PATRIMONIALE E IL BILANCIO CONSOLIDATO? Prendere atto della scelta e citare gli estremi della delibera con la quale l’ente si è avvalso di una o più facoltà di rinvio al 2016 concesse dalla norma (gli enti locali con popolazione inferiore a 5.000 abitanti possono non tenere la contabilità economicopatrimoniale fino all’esercizio 2017) Alberto Barbiero Inizio ammortamento 01/01/17 01/01/18 01/01/19 01/01/20 01/01/21 10 15 20 24 01 L’ENTE È ENTRATO A REGIME DAL 1 GENNAIO 2015 O HA PARTECIPATO ALLA SPERIMENTAZIONE? La disciplina è parzialmente differente nei due casi (di seguito ci rivolgeremo prevalentemente agli enti che non hanno partecipato alla sperimentazione). Appalti. Controlli di congruità solo a certe condizioni AVVISO Amm.to (anni) altri interventi: sezione VI, Consiglio di Stato 2662/2015; sezione V 2274/2015, ). Nella stessa sentenza i giudici amministrativi affrontano anche il tema del rispetto dei minimi salariali da parte dell’offerente, richiesto nelle gare con il prezzo più basso dal comma 3-bis dell’articolo 82 del codice, ribadendo come i valori del costo del lavoro risultanti dalle tabelle ministeriali non costituiscano un limite inderogabile, ma semplicemente un parametro di valutazione: l’eventuale scostamento di questi parametri dalle relative voci di costo non legittima di per sé un giudizio di anomalia. In sede di valutazione di congruità delle offerte non possono non essere considerati aspetti particolari che riguardano le imprese: la stazione appaltante deve tenere conto anche delle possibili economie che le imprese possono conseguire (anche con riferimento al costo del lavoro), nel rispetto delle disposizioni di legge e dei contratti collettivi. Pertanto, secondo il Consiglio di Stato un’offerta non può ritenersi anomala, ed essere esclusa da una gara, per il solo fatto che il costo del lavoro sia stato calcolato secondo valori inferiori a quelli risultanti dalle tabelle ministeriali o dai contratti collettivi: occorre, invece, una discordanza considerevole e palesemente ingiustificata. seildecretodellaFunzionePubblica sulla mobilità del personale in sovrannumero sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale nel mese di luglio (cioè entro i 120 giorni successivi), i dipendenti intressati degli enti di area vasta e della Croce Rossa, compresi i vigili (con l’unica esclusione dei “provinciali” impegnati nelle attività connesse al mercato dei lavoro), prenderanno servizio nelle Pa di destinazione. Nelle assegnazioni le amministrazioni riceventi non hanno alcuno spazio di apprezzamento o valutazione: i criteri dettati fanno riferimento esclusivamente a fattori che hanno natura oggettiva, quali la residenza, l’età,lapresenzadicondizionidi handicap, anche di familiari, le tipologie di attività svolte. Questo potrà alimentare le perplessità,pernondireostilità,dimolti Comuni. Le amministrazioni riceventi si dovranno fare carico, attingendo dai fondi per le assunzioni a tempo indeterminato,nonsolodeltrattamentoeconomico fondamentale, ma anche di quello accessorio in godimento per le voci che hanno natura fissa e continuativa. Nelle regioni che non daranno attuazione al riordino delle funzioni delle Province si applica, comunque, il collocamento in sovrannumero del personale degli enti di area vasta e, se a statutospeciale,dovrannoprovvedere all’assunzione diretta. Il personale degli enti di area vasta, in caso di ritardi o inadempimenti, può direttamente iscriversi negli elenchi di mobilità. Sono queste le principali indicazioni dettate dalla proposta di decreto della Funzione Pubblica. Le finalità sono quelle di mettere finalmente in moto il concreto passaggio dei dipendenti delle province e delle città metropolitane a Comuni, regioni, amministrazioni statali e, novità, enti del servizio sanitario nazionale e i pubblici non economici controllati da regioni e comuni. Nel contempo si vuole dare una garanzia sul trattamento economico accessorio del personale trasferito. In assenza di una specifica previsionedileggeedirisorsedisponibilidapartedeglientidiareavasta, non si prevede che i singoli dipendenti si portino dietro tutto il trattamento in godimento, ma solo le voci fisse e continuative, e si dispone che tali oneri siano sostenuti dalle amministrazioni che li assumono con risorse proprie, che sono tratte da quelleperleassunzioniechedevono andare ad alimentare uno specifico fondo riservato. In modo ambiguo si dispone anche il divietodiincrementareicompensi di produttività, di risultato e le indennità accessorie, voci che rimangono confermati negli importi in godimento all’atto del trasferimento. I tempi di attuazione sono rigidamente prefissati e decorrono dalla data di pubblicazione del provvedimento in Gazzetta ufficiale: entro 20 giorni province e città metropolitane pubblicano sul portale della mobilità della Funzione Pubblica l’elenco dei dipendenti in sovrannumero; entro 40 giorni le regioni pubblicano le informazioni sul personale degli enti di area vasta per i quali hanno proceduto alla ricollocazione diretta; sempre entro 40 giorni tutte le Pa rendono noto l’elenco dei posti disponibili, distinguendoli per categorie e per funzioni (operazione da ripetere per il 2016 entro il mese di gennaio); entro 60 giorni (ovvero entro febbraio per il 2016) la Funzione Pubblica indica i posti disponibili; entro 30 giorni da tale pubblicazione i dipendenti interessati presentano le domande ed entro i 30 giorni successivi sono assegnati alle singole Pa. I criteri di assegnazione sono assai rigidi sia per l’individuazione delle amministrazioni (che preferibilmente sono della stessa provincia), sia del personale (assegnazione agli stessi compiti), per le precedenza (disabili, che assistono congiunti disabili, con figli di età inferiore a 3 anni), che per le preferenze (situazione di famiglia ed età). © RIPRODUZIONE RISERVATA FINANZIAMENTI PUBBLICI Presto Ordinario pEntro il mese di novembre, Equilibri e schemi Cassa depositi e prestiti spa Inizio ammortamento 01/01/16 01/07/16 01/01/17 Tasso Tasso Tasso Tasso Tasso Tasso Amm.to variabile fisso variabile fisso variabile fisso (anni) Spread su (%) Spread su (%) Spread su (%) Euribor (%) Euribor (%) Euribor (%) Arturo Bianco Dieci nuovi controlli sul preventivo 2015 Spread (%) N/D N/D N/D N/D N/D N/D N/D N/D N/D N/D N/D N/D www.cdp.it vata come troppo bassa, la verifica di congruità prevista dal codice dei contratti come ulteriore strumento di analisi non è obbligatoria. Il Consiglio di Stato, sezione III, con la sentenza 3329 del 3 luglio 2015 ha chiarito quali sono le condizioni di utilizzo della particolare verifica realizzabile dalle stazioni appaltanti sulle offerte (all’articolo 86, comma 3 del Dlgs 163/2006). Nel caso analizzato, l’offerta dell’operatore economico oggetto del ricorso non rientrava in uno dei casi disciplinati dall’articolo 86, comma 2, del codice dei contratti, nei quali è prevista la verificaobbligatoriael’amministrazione ha ritenuto di non dover procedere nella verifica facoltativa prevista dall’articolo 86, comma 3, del codice dei contratti pubblici. Il Consiglio di Stato evidenzia che l’articolo 86 del codice dei contratti individua, nei commi 1 e 2, distinti criteri per l’individuazione delle offerte che si sospettino essere anomale, a seconda che il criterio di aggiudicazione sia quello del prezzo più basso, ovvero, come nella fattispecie, quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Al comma 3, invece, con una clausola generale valida per entrambe le ipotesi, stabilisce poi che la stazione appaltante può procedere in ogni caso alla valutazione della congruità di ogni altra offerta che in base a elementi specifici appaia anormalmente bassa. L’esercizio di tale facoltà comporta, pertanto, l’apertura di un subprocedimento in contraddittorio con il concorrente che ha presentato l’offerta ritenuta a rischio di anomalia. Il supremo organo di giustizia amministrativa precisa tuttavia come la scelta della stazione appaltante di attivare il procedimento di verifica della congruità dell’offerta sia LA SCELTA FACOLTATIVA Per far scattare il dubbio serve una discordanza grave e ingiustificata, non basta uno scostamento nel calcolo del costo del lavoro ampiamente discrezionale e possa essere sindacata, in conseguenza, davanti al giudice amministrativo solo in caso di macroscopica irragionevolezza o di decisivo errore di fatto. Anche per la verifica di congruità (qualora l’amministrazione decida di avvalersene) il Consiglio di Stato rileva come le valutazioni debbano essere compiute in modo globale e sintetico, con riguardo alla serietà dell’offerta nel suo complesso e non con riferimento alle singole voci dell’offerta (collegandosi anche alla linea affermata di recente in Norme e tributi 29 Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198 GIUSTIZIA E SENTENZE www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com Procedure concorsuali. La giurisprudenza ha già esteso alle procedure in bianco la possibilità di sospensione fino a 60 giorni Concordato, sì al taglio dei contratti Più chance per sciogliere gli accordi pendenti al momento del deposito dell’istanza PAGINA A CURA DI Nicola Soldati pL’imprenditore che presen- ta domanda di concordato preventivo può richiedere al tribunale o al giudice delegato lo scioglimento, o la sospensione, da alcuni contratti pendenti alla data di presentazione del ricorso. È la legge fallimentare, come modificata dal Dl 83/2015, a dare questa possibilità all’imprenditore allo scopo di consentire un più agevole accesso alla procedura concordataria, diminuendo o limitando gli effetti dei contratti conclusi dal punto di vista economico finanziario ai fini della tenuta della proposta che verrà formulata ai creditori. La stessa legge consente al debitore di chiedere al tribunale anche la sola sospensione del contratto per un termine non superiore a 60 giorni, prorogabili per una sola volta. Una disposizione introdotta dal decreto sviluppo del 2012 (Dl 83/2012). L’obiettivo della norma La facoltà concessa all’imprenditore di scegliere se e da quali contratti richiedere lo scioglimento e/o la sospensione punta ad anticipare la salvaguardia del patrimonio del debitore al fine di facilitargli la strutturazione nel modo ritenuto più conveniente della proposta per il superamento della crisi d’impresa. Lo scopo, della norma è permettere al debitore di liberarsi dei contratti che ritiene inutili o dannosi e di concorsualizzare il diritto di credito del contraente in bonis, facendolo divenire un diritto all’indennizzo. La giurisprudenza Dato questo punto cardine, nel silenzio della norma, la giurisprudenza dominante formatasi sulla possibilità di ottenere la sosopensione fino a 60 giorni è arrivata ad affermare che la chance è lasciata all’imprenditore, sia con riferimento al concordato “in bianco”, sia con riferimento al concordato “pieno”, con la sola accortezza, nella prima ipotesi, di indicare il tipo di concordato che intenderà presentare. In taluni casi, interpretando la norma con maggiore rigore, i tribunali hanno chiesto anche l’esposizione di una situazione economica aggiornata, l’incidenza della prosecuzione dei contratti sul passivo concordatario e l’inutilità dei beni e servizi oggetto di tali contratti al fine di consentire il vaglio della sussistenza dei presupposti per accordare all’imprenditore la misura richiesta. Del pari, nei concordati “in bianco”, la giurisprudenza ha talvolta ritenuto ammissibile la sola richiesta di sospensione, con riserva di scioglimento, al posto dell’immediato scioglimento, in assenza di proposta e di piano, elementi questi che caratterizzano tale tipologia di concordato. La giurisprudenza è stata quasi sempre concorde nell’ammettere l’applicazione di questa norma a tutte le tipologie di concordato, vale a dire sia a quello in continuità, che a quello liquidatorio, nonché a quelli misti o a continuità indiretta. Infatti, nel concordato liquidatorio, lo scioglimento co- stituisce l’effetto anticipatorio della liquidazione e trova il suo fondamento nell’effetto positivo per i creditori, dalla liberazione dagli effetti negativi che la prosecuzione medio tempore di un contratto può avere sul patrimonio del debitore. Per contro, nel concordato in continuità, l’ammissibilità dello scioglimento ha una logica ancora più pregnante proprio nell’ottica di una necessaria ristrutturazione aziendale. Gli stessi ragionamenti potrebbero valere anche per le norme del Dl 83/2015. Altro elemento di cruciale importanza è lo spazio temporale per la formulazione della richiesta da parte del debitore; la norma prevede un arco temporale chiaramente delineato che comincia dalla presentazione della domanda, per poi arrivare alla fase successiva all’ammissione al concordato, fino a che non vi sia l’espressione del voto da parte dei creditori concorsuali a seguito della presentazione della definitiva proposta. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il procedimento. Spetta al magistrato valutare se liberarsi degli accordi sia funzionale alla realizzazione del piano Il giudice esamina l’impatto sui creditori pIl Dl 83/2015 ha inciso anche sul procedimento per richiedere lo scioglimento o la sospensione dei contratti in corso. In realtà, l’articolo 169 bis della legge fallimentare, già prima del 27 giugno, prevedeva una seppure scarna indicazione della procedura da seguire, procedura che, nel silenzio della legge, era stata integrata nella pratica dalla dottrina e dalla giurisprudenza. La norma distingue l’autorità competente per la pronuncia in relazione al momento in cui l’istanza viene presentata: se contestualmente alla domanda di concordato deve essere indirizzata al tribunale come giudice collegiale, dopo l’ammissione, al giudice delegato. In ogni caso, l’autorità adita decide con decreto motivato, sentita la controparte contrattuale, e, se necessario, assunte sommarie informazioni. Appare evidente come alla luce della previsione normativa la discrezionalità del giudice risulti essere assai ampia e debba essere basata sul collegamento funzionale che lo scioglimento dal contratto o la sospensione possono avere con il piano concordatario. Ciò sta a significare che il giudice dovrà tenere in considerazione e valorizzare comparativamente tra loro, la domanda del debitore, i diritti della controparte contrattuale, l’impatto della decisione sul migliore soddisfacimento dei cre- ditori, il tutto finalizzato al perseguimento del piano predisposto dal debitore. Altresì, non deve trascurarsi il fatto che, una volta sciolto il contratto, lo scioglimento avrà effetto anche nell’eventuale fallimento conseguente all’insuccesso della domanda o della procedura di concordato, non potendo trovare applicazione gli articoli 72 e seguenti della legge fallimentare, poiché i contratti sciolti non risulteranno pendenti alla data di apertura del fallimento. Nel silenzio della norma, prima della recente riforma, la giurisprudenza, non senza alcuni contrasti, aveva ritenuto necessario un preventivo contraddittorio con la controparte in bonis, in un’apposita udienza. Il decreto deve essere poi notificato alla parte interessata allo scopo di dare efficacia al decreto emesso. Infine, lo scioglimento del contratto ha come contropartita il riconoscimento di un indennizzo equivalente al risarcimento del danno conseguente al mancato adempimento da soddisfarsi come credito anteriore al concordato, salvo che non sia maturata una prededuzione a seguito di eventuali prestazioni eseguite legalmente e in conformità agli accordi o agli usi negoziali dopo la presentazione della domanda di concordato. © RIPRODUZIONE RISERVATA I precedenti POSSIBILITÀ PER L’ITER «CON RISERVA» La domanda di scioglimento dei contratti in corso di esecuzione può essere formulata anche durante la fase di concordato con riserva poiché, così come per gli effetti protettivi stabiliti dall’articolo 168, è volta ad anticipare la salvaguardia dell’integrità del patrimonio del debitore. I contratti di appalto in corso di esecuzione al momento della domanda di concordato hanno natura di contratti a prestazioni corrispettive, quindi ricompresi tra quelli interessati dalla disciplina di cui all’articolo 169 bis della legge fallimentare Tribunale di Treviso, 24 febbraio 2015 LA RATIO DELL’ISTANZA La disciplina prevista dall’articolo 169 bis della legge fallimentare, che stabilisce la possibilità per il debitore di richiedere contestualmente alla presentazione del ricorso per concordato preventivo l’autorizzazione allo scioglimento o, in subordine, alla sospensione dei contratti in corso di esecuzione, è applicabile anche al concordato con riserva. La norma favorisce l’accesso al concordato e la protezione della fase preparatoria del piano, anche con sacrificio degli interessi dei singoli creditori Tribunale di Venezia, 20 gennaio 2015 DOPPIO CONTROLLO DEL GIUDICE Il controllo sullo scioglimento o la sospensione dei contratti in corso di esecuzione di cui all’articolo 169 bis della legge fallimentare si esplica attraverso la verifica da parte del giudice dell’eventuale carattere abusivo del ricorso allo strumento, nonché della coerenza dell’istanza di scioglimento rispetto al piano proposto. L’articolo 169 bis della legge fallimentare evidenzia una ratio convergente nel favorire l’accesso alla procedura di concordato oltre a perseguire soluzioni non puramente liquidatorie Tribunale di Ravenna, 22 ottobre 2014 LA DISCLOSURE DEL CREDITORE La regolamentazione dei rapporti pendenti nel concordato preventivo è governata dalla regola generale della loro prosecuzione. La richiesta di scioglimento o sospensione contenuta nella domanda di concordato in bianco deve essere accompagnata da una disclosure del debitore sulla tipologia di proposta di concordato che intenderà presentare, liquidatorio o in continuità, al fine di consentire al tribunale il vaglio della sussistenza dei presupposti per lo scioglimento o la sospensione dei contratti in corso Tribunale di Monza, 16 gennaio 2013 L’oggetto dello stop. Escluso il lavoro subordinato Ammessi leasing, appalti e permute pIl punto sicuramente più delicato e più discusso relativamente alla scioglimento o sospensione dei contratti pendenti è costituito dall’individuazione di quali contratti possano essere oggetto di tale domanda da parte del debitore. Prima del 27 giugno (entrata in vigore del Dl 83/2015) non vi era nessun contratto che specificamente fosse indicato dalla previsione di cui all’articolo 169 bis della legge fallimentare, salvo un’indicazione che escludeva particolari tipologie quali quelle di lavoro subordinato, di preliminare di acquisto di immobile da adibire a prima casa o quale sede principale dell’attività di impresa, di finanziamenti destinati ad uno specifico affare, nonché di locazione di immobile, laddove il debitore fosse il locatore. Il legislatore d’urgenza ha ritenuto opportuno regolare la figura del contratto di locazione finanziaria, stabilendo che il concedente ha diritto alla restituzione del bene ed è tenuto a versare al debitore una somma, a favore della procedura pari al maggiore importo realizzato dalla vendita o ricollocazione del bene rispetto al credito residuo in linea capitale. Altresì, in base al principio dell’autonomia della clausola compromissoria, in caso di scioglimento del contratto, tale clausola rimane pienamente valida di talché ogni controversia conseguente allo scioglimento del contratto dovrà essere discussa in sede arbitrale A fronte di tali esclusioni potrebbe argomentarsi che tutti gli altri contratti possono essere oggetto di domanda di scioglimento o sospensione. Invero, in dottrina e giurisprudenza si era discusso se la disciplina dei contratti pendenti di cui agli articolo 72 e seguenti della legge fallimentare fosse applicabile, in quanto tale, anche a questa fattispecie di scioglimento ad istanza di parte stante la diversa categorizzazione in «contratti pendenti» e «con- tratti in corso di esecuzione». Tuttavia, il recente decreto legge ha modificato la rubrica dell’articolo sostituendo «in corso di esecuzione» con «pendenti», per cui tale differenziazione appare oggi superata, quanto meno a livello terminologico; per pendenti devono intendersi quei contratti in cui le prestazioni siano ineseguite, o non compiutamente eseguite, da entrambe le parti. Occorre, quindi, esaminare la sostanza del problema come affrontato dalla giurispru- LOCAZIONE FINANZIARIA Il Dl 83 ha stabilito che il concedente ha diritto alla restiruzione del bene e ha fissato i criteri per calcolare il dovuto denza per potere comprendere al meglio quale potrà essere il suo futuro dopo l’intervento riformatore. È stato affermato che possano essere oggetto di domanda di scioglimento o sospensione sia i contratti sinallagmatici, purché una delle parti non abbia esaurito la propria prestazione, che quelli con prestazioni a carico di una sola parte (ad esempio il debitore) con l’avvertenza che l’operatività dell’articolo 169 bis della legge fallimentare debba essere valutata in termini più ampi poiché il debitore, a differenza del fallito, mantiene un significativo potere gestorio sul proprio patrimonio. In questo senso, i tribunali hanno ritenuto genericamente ammissibili le domande di scioglimento aventi ad oggetto i contratti di appalto, i preliminari di compravendita e di permuta di immobili, i contratti bancari (quali l’affidamento di linee di credito, il conto corrente, il conto anticipi, l’anticipo fatture, il mandato all’incasso), i contratti di investimento in strumenti derivati, nonché il contratto di affitto d’azienda. © RIPRODUZIONE RISERVATA 30 Il Sole 24 Ore Lunedì 20 Luglio 2015 - N. 198