IL BOLLETTINO DICEMBRE 2010 ANNO 25 N.5-6 SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE 70% - TABELLA DL 662/96 - ART. 2 COMMA 20/D - FILIALE DI PARMA dei soci GRUPPO DI VITTORIO FIDENZA (PR) 18 OTTOBRE. LA TORTA “DI CASA NOSTRA” E COSI’ ABBIAMO 40 ANNI CI VEDIAMO A SAN SILVESTRO? FRA GLI EVENTI DI ATTOPRIMO PALAZZO ISCARO: ABITARE TRANQUILLI 1 VIA CARDUCCI: FINALMENTE CASA! BUON NATALE A TUTTI ! Il 40° della Di Vittorio giunge al termine, ma è il momento degli auguri. E allora giungano a tutti voi da parte nostra i migliori auguri per un sereno Natale, per liete feste e per un positivo anno nuovo. “RACCONTI DI CASA NOSTRA”: LEGGETELO, DIFFONDETELO! Edito in occasione del 40°, il libro è a disposizione dei soci e degli amici. “Racconti di casa nostra” non ha la pretesa di essere un saggio scientifico, ma riprone in chiave viva i nostri ideali nel fare casa e nel fare diverse altre cose. Il volume ha già ricevuto molti plausi per l’impostazione aperta e sincera che manifesta. È anche un bel regalo da fare ad amici e parenti, per diffondere il valore del nostro lavoro. “Racconti di casa nostra” è distribuito gratuitamente presso la sede della cooperativa. IL BOLLETTINO dei soci Bimestrale della Cooperativa Giuseppe Di Vittorio Distribuzione gratuita ai soci Aut.Trib. di PR n.6/1987 del 20/03/97 Chiuso in tipografia il 02 12 2010 Tiratura 2.800 copie Stampa: La Tipolitografica Salsese V. Magnaghi 1, Salsomaggiore T. (PR) Direttore Responsabile: Giuseppe Bonatti Grafica: Uff. Comunicazione Di Vittorio Testi: Gianluca Bonazzi, Diego Bonelli, Massimiliano Franzoni, Giuseppe Maghenzani, Luigi Piscitelli. Hanno collaborato a questo numero: Diana Bersani, Ilaria Mora. Segreteria: Stefano Fregonese, Donatella Lombardi Via Malpeli 126, Fidenza (PR) Tel. 0524 526080 - Fax 0524 527820 www.gruppodivittorio.it 2 VENERDÌ NEWS 31 DICEMBRE 2010 SAN SILVESTRO ALL’ATTOPRIMO DALLE 21.00 ALL’ALBA Abbiamo di nuovo il piacere di stare insieme all’AttoPrimo del Villaggio del Gusto per incontrare gli ospiti, gli amici e i soci. Questa volta è un’occasione di rito: il cenone di San Silvestro. Il cuoco Massimo ha preparato un menù d’eccezione. Dice che supererà se stesso. C’è da fidarsi? Noi ci contiamo. E ci dobbiamo contare: i posti disponibili sono, come al solito, solo 300, quindi chi primo arriva meglio alloggia. Tutti possono partecipare, è necessario prenotare versando un acconto (info: 0524 526080) presso la sede della cooperativa entro le ore 18.00 del 29 12 2010 (Acconto minimo: €20 x persona adulta). MODULO DI PRENOTAZIONE: ritagliare o fotocopiare dopo aver compilato i campi in stampatello. Da consegnare entro il 29 12 2010 presso la sede della cooperativa. Non occorre acconto, si paga all’ingresso del locale. Desidero partecipare alla cena della Cooperativa G. Di Vittorio del 31 Dicembre 2010 presso AttoPrimo. Prenoto per n. Prenoto per n. Prenoto per n. persone (costo cena: € 60 a persona) bambini 0-6 anni ( “ “ gratis) bambini 7-12 anni ( “ “ € 30 a bambino) (max 10 prenotazioni per ogni modulo) 3 Nome e CognomeRecapito telefonicoFirma NEWS Una Banca dell’Oggetto a Fidenza, per un’etica del dono. Nel Distretto di Fidenza si sta realizzando un progetto ‘Lotta alle Povertà - Beni relazionali’ promosso da un gruppo di associazioni locali con il supporto di Forum Solidarietà, Centro di Servizi del Volontariato della provincia di Parma. Una delle azioni riguarda la costituzione nel Distretto di Fidenza di una Banca per l’Oggetto. A Fidenza si è costituito un Gruppo di Lavoro che opera per conto di una ampia rete locale, rete che vede coinvolti numerosi soggetti, enti, scuole, associazioni di volontariato e cooperative (la nostra compresa). L’idea di una Banca dell’Oggetto, ove scambiare con gratuità oggetti e beni, fa parte di un più ampio piano di lotta alle vecchie e alle nuove povertà. Dopo una serie di incontri preliminari, sono emersi diversi livelli di disponibilità che hanno consentito di redigere una prima bozza operativa. All’incontro del 30 settembre scorso sulla Banca dell’Oggetto erano presenti: ITIS Galilei e Berenini, Trashware Fidenza, Coop Di Vittorio, Garabombo, Istituto Paciolo; è stata confermata la disponibilità: - del Comune di Fidenza, nell’ambito di un Progetto di sostenibilità ambientale; - della coop. soc. Garabombo, interessata all’avvio dell’attività di riparazionemanutenzione, in associazione ad altra attività da tempo avviata di sgomberi; - della Caritas Diocesana, interessata all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, anche per favorire l’avviamento al lavoro di ospiti delle strutture d’accoglienza; - dell’ ITIS Galilei, disponibile a produrre un sito web relativo alla Banca, coinvolgendo fin da subito gli studenti nell’indagine preliminare; - dell’ITIS Berenini, che ha già in corso un progetto ‘Trashware’, disponibile a mettere a disposizione conoscenze e competenze; - di Fidenza Trashware, che presto entrerà in Legambiente, disponibile ad operare sempre sul tema. - della Coop Di Vittorio, disponibile a coinvolgere i soci nelle azioni che si realizzeranno e a essere presente anche in fase di elaborazione. - di Legambiente, disponibile a organizzare, a scopo promozionale, mercatini dello scambio 3x0; - di Officine SMS e Oratorinsieme, disponibili a coinvolgere i ragazzi nella fase di indagine preliminare e nell’attività sperimentale di scambio. Nelle loro sedi potrebbero essere collocati gli sportelli; Nell’incontro si sono poi analizzate le varie problematiche connesse all’organizzazione della Banca dell’Oggetto. Nel prossimo piano Piano operativo dovranno infatti essere ‘dipanati’ i seguenti punti: 1. Raccolta documentazione ed informazioni sulle esperienze esistenti; 2. coinvolgimento della Banca del Tempo ; 3. Indagine preliminare presso i giovani: 4. Definizione della struttura della Banca dell’Oggetto, considerato che l’obiettivo primario è la massimizzazione dell’aspetto relazionale dello scambio; 5. modalità di apertura e di tenuta del conto; 6. modalità dello scambio, degli eventuali interventi di riparazione, ecc.; 7. autosostenibilità gestionale ed economica 8. forma giuridica della Banca dell’oggetto 9. avvio della sperimentazione (struttura, organizzazione, attività promozionale, mercatini dello scambio anche tematici...) Il denso programma di lavoro per la compiuta definizione del progetto preliminare coinvolgerà e desterà sicuramente l’interesse di altri interlocutori; è quanto ci auguriamo fin d’ora, auspicando il più ampio successo per questa bellissima impresa. 4 Rapporto Caritas 2010: “in caduta libera” Mentre la Presidenza del Consiglio si diceva pronta ad aiutare minorenni in difficoltà, qualcun altro aveva raccolto le drammatiche fila del paese reale: una fila sempre più lunga, fatta di disagio sociale diversamente pervasivo, ma accomunato sotto un’unica scandalosa voce: povertà. Il decimo rapporto della Caritas su povertà ed esclusione sociale in Italia non lascia in proposito dubbi, né concede sconti a questa classe politica. “L’obiettivo comune-sottolinea il Presidente della Fondazione Zancan, Pasiniè di sensibilizzare l’opinione pubblica e di stimolare le Istituzioni a farsi carico, in termini nuovi ed efficaci di questo grave problema. Le proporzioni del fenomeno vanno ben oltre le disfunzioni tollerabili in un paese classificato tra i più ricchi. Inoltre è doveroso ricordare che la sua permanenza è in contrasto con il dettato costituzionale che impegna la Repubblica a garantire a tutti i cittadini pari dignità e uguaglianza e a rimuovere gli ostacoli, di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. “Si è soliti distinguere il fenomeno -prosegue Pasini- in povertà relativa, povertà assoluta, rischio di caduta nella povertà. Nel 2009, le famiglie in condizioni di povertà erano 2 milioni 657 mila e rappresentavano il 10,8% delle famiglie residenti. In termini complessivi, si tratta di 7 milioni 810 mila individui poveri, pari al 13,1% dell’intera popolazione. Nel 2009, in Italia, le famiglie povere di povertà assoluta risultavano essere 1162 (il 4% delle famiglie residenti), per un totale di 3 milioni e 74 mila individui (il 5,2% dell’intera popolazione). Questo dato è peggiore dell’anno precedente. Infine c’è la categoria degli impoveriti, ossia delle persone che non sono computabili statisticamente tra i poveri, ma che hanno visto, nel corso degli anni di crisi, modificarsi la propria condizione economica, in termini peggiorativi e che rischiano, per un qualunque pesante imprevisto di cadere improvvisamente sotto la linea della povertà. Sono pertanto a rischio di povertà. In questo ambito sociale non ci sono statistiche precise, ma il disagio è sotto gli occhi di tutti ed è esperienza diretta di milioni di cittadini. Secondo l’Istat nell’ultimo trimestre del 2009, il reddito disponibile delle famiglie, in termini reali, è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto al 2008. La spesa delle famiglie nel 2009 è scesa dell’1,9%: si tratta del calo percentuale più elevato dall’inizio delle serie storiche degli anni ’90. La percentuale della popolazione italiana a rischio di povertà risulta essere del 20% della popolazione. In concreto 1 Italiano su 5 sarebbe in questa condizione: non povero, ma fortemente impoverito. E la famiglia è la principale vittima della povertà e dell’impoverimento”. (www.caritasitaliana.it) 5 NEWS La pubblicazione del rapporto è edita da ‘Il Mulino’ di Bologna. Nella foto a lato, i relatori alla presentazione ufficiale del rapporto, tenutasi il 13 ottobre scorso. Da sinistra: Vecchiato, Fondazione Zancan; Nozza, Caritas Italiana; Pompili, Cei; Crociata, Cei; Dalmonte, Unione europea; Pasini, Fondazione Zancan; Nanni, Caritas Italiana). NEWS Fra gli eventi più applauditi all’AttoPrimo, “DESINARDANZANDOVERDI”, cena con balletto al seguito. Insieme alle melodie del palato preparate per l’occasione da Massimo Moretti, le ouverture di Giuseppe Verdi hanno accompagnato le performance di Artedanza e Ldt Compagnia Junior, sotto la direzione artistica di Arturo Cannistrà, Direttore dei progetti speciali della Fondazione Danza. 6 Prossimamente: ‘INTAVOLANDO’, viaggi culturali nello spazio e nel tempo. 7 NEWS Promosso dall’Associazione culturale La Teiera, inizierà nel 2011 all’AttoPrimo un interessante percorso culturale e gastronomico all’insegna di sapori, culture e melodie etniche ‘in giro per il mondo’. In un momento di crisi e di ‘chiusura’ verso le diversità altrui, ci pare proprio che la rassegna ‘intavolando’ giunga più che opportuna. Inoltre, l’elevata qualità delle proposte messe in cantiere da La Teiera (associazione ‘al femminile’ presieduta da Mariagrazia Paloni), arricchirà ulteriormente il carnet eventi di AttoPrimo. Nella prima iniziativa (qui al lato c’è il programma di massima), ci recheremo con la musica in terra sefardita spagnola, ci siederemo a tavola con gusti provenienti dalla tradizione ebraica romana, scelti per noi da Susi Bondì (proprio la signora dell’allora ‘Casa di Susi’ di Parma, per intenderci). E avremo anche l’opportunità di visitare il Museo Ebraico di Soragna. Tutto sarà compreso nel prezzo: visita, cena, musica e anche CD. Consigliamo ai soci desiderosi di fare questa interessante esperienza di tener d’occhio il sito www.attoprimo.com, dove verrà indicata la data dell’evento. La musica che accompagnerà la cena sarà anch’essa particolare. L’ensemble Silentia Lunae eseguirà infatti un repertorio di intense musiche tradizionali (con la Spagna nel sangue: sono musiche nate dai ricordi degli ebrei della diaspora iberica). NEWS Rino Scaglioni, Presidente regionale di LegaCoop Abitanti. All’AttoPrimo le Cooperative di Abitanti dell’Emilia Romagna riunite in assemblea Ospiti della Di Vittorio a Fidenza in quel dell’AttoPrimo, lo scorso mese di settembre le cooperative aderenti a LegaCoop Abitanti - Emilia Romagna si sono date convegno per discutere della situazione economica e delle risposte che può dare il movimento cooperativo. Il seminario è stato particolarmente intenso. Ogni realtà ha evidenziato il proprio contesto di riferimento e ha discusso diverse prospettive, mettendo agli atti un comune quadro di dati e osservazioni: prenotazioni in essere, situazione finanziaria, situazione economica, previsioni e strategie per il futuro (nuovi mercati, sinergie...). Nelle foto: un momento del seminario e, alla sua conclusione, il pranzo di lavoro all’AttoPrimo . 8 METTI UNA SERA QUARANTA ANNI A CENA INSIEME SI PUO’ 9 Il 18 ottobre 2010, presso AttoPrimo del Villaggio del Gusto, si è svolta la serata organizzata in occasione dei 40 anni della Cooperativa di abitanti Giuseppe Di Vittorio. La manifestazione si è aperta nel tardopomeriggio con un sentito dibattito: “Insieme si può. Il futuro della cooperazione nella società italiana”. L’incontro ha visto la partecipazione di Paolo Cattabiani, Presidente di Legacoop Emilia Romagna, Rino Scaglioni, Presidente Legacoop Abitanti Emilia Romagna, Franco Savi, Presidente Cooperativa Di Vittorio e Mattia Granata, Facoltà di Scienze Politiche - Università di Milano e Giovanni Mora, Presidente Legacoop Parma. Il dibattito ha messo in evidenza le difficoltà ma anche le prospettive dei valori cooperativi in una epoca di crisi come la nostra. In proposito, pubblichiamo il resoconto del dibattito apparso su “Ilgiornaledi fidenza.net” a firma di Massimiliano Franzoni. Ecco il testo: “La Cooperativa Di Vittorio merita un posto speciale nel capitale sociale della nostra comunità”. Con queste parole il sindaco di Fidenza Mario Cantini, come di consueto protagonista di un’apparizione con toccata e fuga, ha ben sintetizzato il significato della festa per il 40° compleanno della Cooperativa di abitanti Giuseppe Di Vittorio. Una celebrazione, che ai presenti non è apparsa affatto celebrativa, anzi ha saputo dare una prospettiva di spessore, non solo al futuro di una delle più significative realtà del mondo cooperativo fidentino, ma all’intero scenario della cooperazione italiana. Nella cornice molto gradevole dell’Atto Primo del Villaggio del Gusto si sono confrontati in un serrato dibattito Paolo Cattabiani (Presidente di Legacoop Emilia Romagna), Rino Scaglioni (Presidente Legacoop Abitanti Emilia Romagna) e Mattia Granata professore della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Milano e autore del più volte citato volume “Sinistra e mercato”. A moderare il dibattito Giovanni Mora (Presidente di Legacoop Parma), mentre a fare gli onori di casa il presidente della Cooperativa Di Vittorio Franco Savi e il vice presidente Angelo Canella. Paolo Cattabiani e Franco Savi nel corso del dibattito. Marcella Saccani, Assessore della Provincia di Parma; al centro, il numeroso pubblico intervenuto al dibattito; a destra, l’assessore del Comune di Fidenza Giovanni Carancini; sotto, il Sindaco di Fidenza Mario Cantini. Nella foto grande a destra: il tavolo dei relatori. Nel pubblico erano molti i volti noti, tra cui l’assessore alla sicurezza e mobilità del Comune di Fidenza Giovanni Carancini, l’assessore ai servizi sociali della Provincia di Parma Marcella Saccani e il capogruppo del Pd in Consiglio Comunale a Fidenza Enrico Montanari. “Quarant’anni fa il 18 ottobre 1970 – ha esordito Giovanni Mora – nasceva, nella sala del Consiglio Comunale di Fidenza, la Cooperativa Di Vittorio. La Di Vittorio è nata sulla base di un grande ideale quello della casa ed è cresciuta sino ad essere oggi un’azienda a tutto tondo”. Assumendo in pieno il ruolo di provocatore, che gli era stato affidato, Mattia Granata ha esordito con una domanda che agli astanti è apparsa quasi retorica “la cooperazione ha un futuro?” “La grande crescita della cooperazione per tutti gli anni ’80 – ha continuato Granata – ci lascia oggi alcuni interrogativi importanti, in particolare sul ruolo del modello cooperativo, in un momento di grande trasformazione economica, come quello attuale, marcato da una profonda crisi di sistema”. Il presidente di Legacoop Emilia Romagna Paolo Cattabiani ha provato ad abbozzare una risposta alle provocazioni di Granata, facendo un’analisi dello stato della popolazione emiliana. “In Emilia Romagna gli immigrati rappresentano il 7% della popolazione totale, in comuni come quello di Sassuolo si raggiunge il 15%. La popolazione è la più anziana del paese, seconda solo alla Liguria. A fronte di questi due semplici dati è possibile pensare ancora ad un welfare che si basa unicamente sull’offerta pubblica. Su questo come su altri temi le cooperative devono dare una risposta e possono farlo. Per farlo però devono rispettare delle condizioni. Il radicamento sul territorio deve essere accompagnato da una crescita attraverso unioni e fusioni di cooperative, che insieme possono reggere la sfida del mercato. E’ necessario svecchiare la classe dirigente della cooperazione, evitando processi come quelli che nei decenni scorsi vedevano nella politica il serbatoio di crescita e formazione della classe dirigente cooperativa. La politica oggi deve dialogare con la cooperazione e fare delle proposte, solo così potrà avere il nostro consenso”. “La cooperativa è l’unica modalità d’impresa – ha detto Rino Scaglioni – per chi si colloca dalla parte della domanda. Le cooperative, con la proprietà indivisa, danno risposte alle esigenze di quel 9,8% della popolazione che in Emilia Romagna non può accedere all’edilizia pubblica ma allo stesso tempo non ha un reddito sufficiente a comprare la casa. Stanno sorgendo sempre nuovi bisogni e in questi anni ci siamo occupati più dell’offerta che non della domanda.” Sulla necessità di rinnovamento generazionale ha insistito il vice presidente di Coop. Di Vittorio Angelo Canella. Franco Savi ha invece cercato di condensare in poche frasi la storia di un’avventura durata quarant’anni e che ancora propone sfide nuove. La storia della 10 Di Vittorio è stata raccolta nel volume “Racconti di casa nostra”, distribuito ai presenti, e frutto del lavoro a più mani di Giuseppe Maghenzani, Luca Campana, Diego Bonelli e Luigi Piscitelli, che hanno saputo condensare questa storia non facendone un semplice frullato, ma rilanciando sfide per il futuro. Tra le prossime sfide c’è proprio quella del Villaggio del Gusto, progetto già ampiamente annunciato e illustrato al territorio. Soci e amici della Cooperativa hanno potuto apprezzare la qualità della prima realizzazione del Villaggio, sedendosi alla tavola comune dell’AttoPrimo con il menù della festa preparato dallo chef Massimo Moretti, per un ben riuscito baccanale, che ripercorre i 40 anni della Cooperativa Di Vittorio. 11 18 OTTOBRE DUEMILADIECI TUTTI A TAVOLA ! Dalle centinaia di persone che affollano il bar di Atto Primo e dalle impressionanti, lunghissime file di prosecchi allineate sul bancone del Bar, si intuisce, fin dall’aperitivo, che la festa sarà un successo; togliamoci dalla testa le tetre e imbarazzanti feste aziendali di fantozziana memoria e le agrodolci, malinconiche rimpatriate tra ex colleghi di vita e di lavoro. Il 18 ottobre scorso è andato in scena, all’AttoPrimo, qualcosa di profondamente diverso, e, d’altronde, la Di Vittorio non è mai stata un’azienda normale: i protagonisti, qui, sono i soci, quei soci che hanno deciso di riunirsi per celebrare insieme il quarantesimo compleanno della Cooperativa. Un dato balza subito all’occhio dell’osservatore attento: la Cooperativa è un fenomeno intergenerazionale. E’ più anziana di molti suoi soci e più o meno coetanea di tanti altri; lo si capisce notando tra i presenti tanti giovani sotto i quarant’anni. Giunge l’ora di prendere il proprio posto a tavola: la cena sta per cominciare. Se i figli e i nipoti rappresentano la porzione più vivace e rumorosa dei partecipanti alla serata, si ritrovano tra i tavoli, a ben vedere, tanti dei soci fondatori e dei soci storici, ma anche dipendenti, collaboratori dei diversi comparti dell’azienda, simpatizzanti, esponenti del mondo cooperativo, politico e associativo. La composizione dei tavoli sembra seguire, come sempre accade, le logiche invisibili e misteriose della convivialità: se alcune famiglie prediligono la privacy, ritagliandosi il proprio spazio in un tavolo tutto loro, altre grandi tavolate allargate hanno l’aspetto e il rumore allegro delle compagnie di amici che si ritrovano a cena dopo tanto tempo. Sono palpabili l’attesa e la curiosità per quello che, per numerosi soci, è ancora un oggetto del mistero: il ristorante Atto Primo. Ultima tra le scommesse della Cooperativa, questo progetto di ristorazione ha l’ambizione di coniugare una proposta di qualità ad un rapporto nuovo e più maturo col territorio, con le materie prime e con i produttori. Certo, si sa, a parole sono tutti bravi, ma quel che conta – sempre- è la prova dei fatti. L’alta qualità mantenuta dalla cucina e dal servizio, nonostante le 12 dimensioni “di massa” dell’evento – oltre 300 persone-, è però davvero indiscutibile; molti sono visibilmente soddisfatti, sia tra coloro che avevano avuto modo già in precedenza di mettere alla prova il locale, sia tra chi non lo conosceva ancora. Altro protagonista della serata è “Racconti di casa nostra. 1970-2010”, il libro del quarantesimo, pensato, progettato e realizzato dal settore comunicazione della Cooperativa proprio per quest’occasione. L’opera, così come la serata, ha un carattere leggero, informale e non istituzionale: è un’ampia e articolata narrazione, colta dalla viva voce degli stessi protagonisti, di questi quattro decenni di vita in cooperativa. La “base”, incuriosita, sembra gradire fin da subito questa iniziativa editoriale, di cui per la prima volta è essa stessa, sia pur indirettamente, artefice. Oltre cinquanta tra soci, collaboratori e dipendenti si sono prestati con curiosità al progetto, offrendo disponibilità, tempo, ricordi e fotografie ai quattro redattori, che hanno, su questo materiale, pensato e costruito una narrazione: il risultato non è il solito prevedibile libro celebrativo, ma un’opera viva, fatta non di numeri e statistiche, ma di donne e di uomini. Molti libri sono stati distribuiti alla fine della serata e molti scatoloni svuotati; le copie stampate erano però tante che, chi non ne abbia ancora presa una, potrà facilmente reperirla in sede. E’ tutto sommato strano che un momento di festa come questo sia “caduto” in un frangente storico tanto delicato: la crisi c’è, ed è palpabile. Il momento è, per tutti, Cooperativa Di Vittorio compresa, davvero duro. Ci sarebbe forse poco da festeggiare se non esistessero anche patrimoni emotivi, immateriali, intangibili: la forza di un passato condiviso, ad esempio, di una storia comune, costruita assieme, e una visione del futuro propulsiva, sempre disposta ad affrontare nuove suggestioni e nuove sfide. Con questo bagaglio e con questa attitudine si parte avvantaggiati nella sfida alla contemporaneità. 13 Ed ecco la torta del compleanno: i brindisi si protrarranno fino a tardi; quaranta frutuosi anni sono stati messi in archivio, l’appuntamento è per i 50. 14 INCONTRO CON GIANLUCA BONAZZI IL CAMMINO CHE SALVA LA VITA 15 È poco dopo la festa del quarantesimo che Gianluca Bonazzi ci contatta. Nato a Modena nel ‘63, originario della Val Ceno e fidentino d’adozione, socio assegnatario della Cooperativa da pochi anni, vuole proporre alla nostra attenzione il suo ultimo lavoro, “Viandanti pensieri”. Gianluca è, nel suo tempo libero, ideatore di mostre e appuntamenti culturali sul nostro territorio, guida al Museo Guatelli di Ozzano Taro, e, soprattutto, scrittore e viandante. Il suo ultimo libro è una raccolta di brevi, poetiche riflessioni elaborate durante le sue camminate attraverso l’Italia, veri e propri itinerari spirituali al di là dello spazio e del tempo: “Se non mi fossi perso a camminare, non mi sarei mai ritrovato”, dice. Inizia tutto, per lui, nel 1996, da un viaggio compiuto a piedi lungo la Via Francigena. In seguito a quell’episodio, a 33 anni, la sua vita cambia radicalmente: da quel momento inizia lentamente a sedimentarsi in lui una diversa consapevolezza dello spazio, del tempo e del paesaggio che ne determinano una nuova, mutata prospettiva esistenziale. Inizia a percepire la vita come viaggio e la terra come grande madre cui rivolgersi, comincia a nascere in lui la consapevolezza sempre più acuta della necessità urgente, in Italia, di una profonda rivoluzione culturale: “L’Italia è un piccolo continente, uno scrigno di impareggiabile ricchezza. Lo specchio del paesaggio oggi si è rotto, chi abita il paesaggio non lo ama e non lo sente più suo: questo senso di smarrimento, di spaesamento, è un dramma dell’uomo contemporaneo”, scrive Bonazzi. Occorre, per lui, sentire, capire e preservare i paesaggi, che sono un nodo inestricabile e prezioso di memoria e cultura, punto di partenza per pensare e trovare un altro futuro possibile. Il viaggio diviene anche, inevitabilmente, itinerario attraverso le persone che lo popolano. “L’incontro e l’ascolto delle persone ci restituisce un’immagine inconsueta dell’Italia e ce la fa davvero assaporare nella sua interezza. L’impressione che se ne ricava è, una volta tanto, quella di una nazione positiva, genuina, creativa, molto distante da quella tragica che tutti i giorni ci propinano i Tg”. Una visione, quella di Bonazzi, che resta quindi propulsiva e aperta con speranza al futuro, se è vero, come scrive lui stesso nel suo ultimo libro, che “ogni cammino dona il tempo della consapevolezza: l’anima, specchiandosi nel paesaggio, si apre al futuro”. Il socio Gianluca Bonazzi, del ’63, è figlio del boom economico creato a Modena. Ha avuto la capacità e la fortuna di ritrovare sé stesso, a partire dalle proprie radici familiari, in Val Ceno, frequentata da bambino. Tale percorso di riscoperta si è reso possibile camminando lungo la Via Francigena italiana prima e poi lungo tutto il Grande Fiume Po. Per stare vicino ai luoghi della sua storia, di ieri e di oggi, dal 2005 risiede a Fidenza e lavora a Parma, come impiegato ospedaliero. Vita come cammino, cammino come vita, in ogni momento. Cammina, narra, organizza mostre che trattino il tema del paesaggio. Fa con piacere la guida nel Museo Bosco delle Cose di Ettore Guatelli. Scopre la vita nelle pieghe della realtà e la documenta sui suoi taccuini. Ama dire che la crisi dell’uomo occidentale è dovuto alla rottura dell’ antico legame “MEMORIA IDENTITA’ - PAESAGGIO”. IN MEMORIA DI UN MEDICO DI CAMPAGNA. Dalla testimonianza di Gianluca Bonazzi Claudio Carosino, il medico di Busseto tragicamente scomparso. Desidero ricordare la figura di un uomo che ho avuto la fortuna di conoscere per un breve istante della mia vita, in una circostanza alquanto bizzarra, poco prima che morisse. (...) Mi vengono i brividi al pensare come, una volta di più, ciò che vado sostenendo da tempo sia assolutamente vero, nel bene e, in questo caso, nel male. La vita per ognuno di noi è come un granello di sabbia, che preso nella sua singolarità sembra il nulla, in balia del vento, del caso, della fortuna e della sfortuna, del destino o di che altro, ma presi insieme agli altri formano il tutto della vita, ciò che è senso e significato, assieme. La sabbia non si guarda mai al singolare, ma al plurale, al molteplice, all’ insieme, come la tela, che la vita dispiega nel suo cammino, fatta di tessuto e fili, cioè noi, luoghi, persone, cose e relazioni. Mi occupo di intrecciare cammino e scrittura (...) uno dei campi preferiti è quello di svolgere visite guidate nel Museo Bosco delle Cose di Ettore Guatelli, a Ozzano Taro. Domenica 24 ottobre 2010 ero di turno al mattino, da solo, sotto un tempo grigio, plumbeo e piovoso. (...) Pensavo che difficilmente sarebbe venuto qualcuno e invece di buon mattino si è presentata una persona da sola, con sguardo vivo, attento, ben disposto, (...) accogliente. Iniziata la visita, già dalle prime parole ho intuito che sarebbe stato qualcosa di arricchente pure per me, tanto che gli ho chiesto spontaneamente, cosa che faccio di rado, che lavoro svolge. “Sono un medico di campagna!” mi ha detto con consapevole orgoglio, riempiendo di curiosità, di romanticismo e di desiderio di saperne di più, la mia immaginazione nei suoi confronti. Nell’Italia di oggi, che fa della diffidenza un vanto, tra noi c’era un’apertura all’ascolto reciproco. Lui si è accorto che le pile della macchina fotografica erano scariche e in un battibaleno, approfittando del contemporaneo e imprevisto arrivo di un gruppetto di miei amici, è andato alla sua auto, per recuperarne delle nuove. La visita è stata molto condivisa da tutti, con il mio fiorire di storie, racconti, aneddoti usati come spunti di riflessione sulla trasformazione della società italiana, da contadina ad industriale, tanto che alla fine ho ricevuto graditi e vivissimi complimenti, da lui pure una stretta di mano. Il giorno dopo, scendendo dalla corriera che mi porta da Fidenza a Parma, vedo davanti all’edicola i titoli dei giornali, dove ne campeggia uno: “Medico di campagna ucciso da una fucilata”. Non faccio il collegamento, rifiutando l’idea che possa essere lui. Nel corso del giorno mi cade l’occhio sulla prima pagina e comincio a sudare freddo. Vedo la foto, leggo la notizia, lo riconosco, pure per quanto scritto su di lui, ma ho qualche dubbio, quindi ancora spero (...) telefono alla famiglia (...). Parlo con la figlia e dopo aver fatto le necessarie condoglianze, chiedo: “Scusi, il vostro congiunto dov’è andato ieri mattina?” La risposta giunge lapidaria e secca come quel colpo di fucile: “Era lui !” In mezzo a sudori e brividi che tuttora sento, nella pelle e nell’ anima, si riverbera in me uno dei 100 pensieri di prossima pubblicazione in forma di taccuino: OGNI CAMMINO INSEGNA L’ALFABETO DEL CASO CHE TESSE LA VITA. Di fronte allo smarrimento personale e collettivo nella società italiana, per opporsi pure ai farabutti, oltretutto riveriti, in doppiopetto ed esibiti in tv, che (...) stanno trasformando il principio ‘vita è bellezza + cammino’ in qualcosa di transgenico, io grido: “Ritorniamo ad essere umani, a ricordarci prima di ogni altra cosa (...), che possediamo un’ anima, da quella non si scappa e, prima o poi, tutti devono farci i conti!” Questo breve scritto lo elevo alla memoria di una persona che ho sentito autenticamente buona. (...) Ognuno di noi se si pensa da solo e chiuso è nulla, ma se si pensa aperto agli altri è tutto. 16 ECCELLENTE RAPPORTO QUALITÀ-PREZZO A PALAZZO ISCARO SI VA A STARE BENE Su www.gruppodivittorio. it potete controllare le posizioni ancora disponibili. Tutti gli appartamenti sono dotati di riscaldamento autonomo con caldaie di ultima generazione a condensazione; l’edificio è completo di cappotto esterno e di serramenti ad alta prestazione termica ed acustica, con bassa trasmittenza. Accorgimenti, questi, che permetteranno un notevole risparmio energetico. Gli alloggi hanno, inoltre, la predisposizione per l’installazione di pannelli solari; installazione, questa, che permetterà di ottenere la certificazione energetica in classe B. 17 Il cantiere è già partito qualche mese fa, ed è di quei cantieri che possono far sognare in tempi di crisi: 18.075 euro a fondo perduto dalla Regione ER per le giovani coppie ed altri nuclei famigliari (verificare in cooperativa se si hanno i requisiti!) e, comunque sia, c’è il piano finanziario agevolato Di Vittorio tutto per voi: 20% alla prenotazione, 80% a rogito senza interessi! Le prenotazioni sono aperte, la consegna è prevista per fine 2011/ inizio 2012. Accanto alla massima convenienza economica e finanziaria, c’è anche una certificazione energetica a prova di futuro. Palazzo Iscaro, pur essendo prossimo e comodo alle principali arterie cittadine, è sicuramente un’oasi residenziale a carattere ‘non intensivo’, adatta sia alle giovani coppie che a tutti i nuclei desiderosi di abitare in una casa a proprietà divisa dalle interessanti caratteristiche tecniche e ambientali. La via è chiusa, le finestre si aprono sul verde. Di questi tempi non è poco! Per conoscere più da vicino i progetti, basta prendere appuntamento presso gli uffici della cooperativa. 18 VIA CARDUCCI BANDO REGIONALE GIOVANI COPPIE LAURA E LUIGI: FINALMENTE CASA ! 19 “Passavamo da via Carducci e per caso abbiamo notato sui balconi del palazzo uno striscione che pubblicizzava la vendita di appartamenti. Ci siamo incuriositi e abbiamo cercato ulteriori informazioni su internet”. Comincia così l’avventura di Luigi Marano e Laura De Luca, una giovane coppia che grazie a un finanziamento regionale sono riusciti a comprare la tanto agognata casa a condizioni agevolate. Il bando, al quale ha partecipato anche la cooperativa Di Vittorio, s’inserisce all’interno del Programma di Edilizia residenziale pubblica ex Lr 24/2001 dell’Emilia Romagna denominato “Una Casa alle giovani coppie ed altri nuclei famigliari”, approvato dall’Assemblea legislativa della Regione. La tipologia del contratto, vale a dire la locazione con proprietà differita, prevede la possibilità di pagare un canone d’affitto per un massimo di quattro anni, al termine dei quali si procederà all’acquisto definitivo della casa con uno sconto di 10mila euro sul prezzo finale. Luigi e Laura – lui 26 anni, lei 27 – si emozionano parlando della loro nuova sistemazione. “Prima abitavamo nel quartiere San Lazzaro, in via Libertà, ma era una casa vecchia, non adatta alle nostre esigenze. Quando ci siamo rivolti alla Di Vittorio siamo stati trattati bene fin da subito. In principio avevamo scelto l’appartamento di fronte a quello dove risiediamo attualmente, ma poi ci siamo accorti che non era adatta ad alcuni mobili che erano già in nostro possesso e così abbiamo deciso di cambiare. Nella casa in cui viviamo ora, stiamo benissimo: è calda, luminosa, in una buona posizione e per il momento ci sono anche pochi vicini. L’unica pecca è la vista sulla Bormioli, che andrebbe abbattuta”, raccontano con il sorriso sulle labbra. “Nella scelta della casa – proseguono i due giovani – siamo stati aiutati da Ilaria, Diana e Paola, tutte persone molto cordiali, con le quali c’è stato fin da subito rispetto reciproco e soprattutto dialogo, una cosa che non abbiamo riscontrato in altri luoghi a cui ci eravamo rivolti”. Luigi, originario di Palermo, è arrivato Fidenza con la sua famiglia da una decina d’anni, dopo una breve parentesi nella periferia milanese, “bruttissima”, come lui stesso afferma, “mentre Fidenza mi piace e si mangia anche bene”. Laura, invece, è arrivata nel borgo da soltanto tre anni, da quando cioè, ha deciso di legarsi al suo compagno di vita, lasciando così la sua splendida città natia: Lecce. “La posizione dell’appartamento è comodissima anche per il mio lavoro”, conclude Luigi, che si occupa del trasporto di persone diversamente abili presso l’Ausl di Fidenza, a poche centinaia di metri da via Carducci. Alla nuova giovane coppia non resta quindi che augurare un radioso futuro nella loro nuova casa. IL PRESTITO DEI SOCI COMUNICAZIONE N.3 - 2010 IL PRESTITO SOCIALE È AL SERVIZIO ESCLUSIVO DEI SOCI. IL LIBRETTO DEL PRESTITO SOCIALE NON HA VINCOLI. LE SOMME DEPOSITATE SONO SEMPRE DISPONIBILI. IL TASSO D’INTERESSE MATURA SULL’INTERA SOMMA E NON A SCAGLIONI. NON CI SONO COSTI PER NESSUN TIPO DI OPERAZIONI. I SOCI PRESTATORI SONO ASSICURATI GRATIS CONTRO GLI INFORTUNI GRAVI. 3 EURO AL MESE DI SCONTO PER CHI PAGA IL CANONE CON ADDEBITO SUL LIBRETTO. 2,30% 3,00% 3,50% (netto: 2,01%) (netto: 2,63%) (netto: 3,06%) TASSI IN VIGORE DAL 01 07 2010 2,30% è il tasso applicato sull’importo totale di qualsiasi libretto non eccedente €. 6.100,00. 3,00% è il tasso applicato sull’importo totale* di qualsiasi libretto superiore a €. 6.100,00 ma non eccedente €. 20.600,00. 3,50% è il tasso applicato sull’importo totale* di qualsiasi libretto superiore a €. 20.600,00 e fino al limite di legge. * Vantaggio: i tassi sono applicati sull’intero importo e non per scaglioni; consulta il foglio sintetico informativo presso la sede della cooperativa in via Malpeli 126 a Fidenza. 20