Il
ANNO
30 settembre 2007
Numero 23
CIAVARRO
V°
A pagina nr. 6
XVII Incontro
Associazioni
dei
Cronaca di vita associativa
Marchigiani
Foglio trimestrale interno , riservato ai soli soci, di notizie, informazioni, idee e tante altre cose della
ASSOCIAZIONE DEI MARCHIGIANI E UMBRI DI MILANO “E. MATTEI”
dal 1950
Premiata con l’Ambrogino d’oro nell’anno 2001
SEDE : Via Peschiera ,1 – 20154 Milano
REDAZIONE : presso G.B. Ortenzi, via Raffaello Sanzio,20 -20094 Corsico - Milano
Recapiti telefonici : tel.02- 44 05 683 – – Fax 02 – 44 06 175
Siti Internet :
www.ilciavarro.it
www. marchigianieumbrienricomattei.eu
Dall’energia dell’estate una nuova stagione associativa
di Pierfrancesco Fodde
Ricominciamo serenamente la vita dell’Associazione, al
rientro dalla pausa estiva, anche se avvenimenti personali,
della città e regione in cui viviamo, della nostra cara Italia,
vorrebbero farci perdere questa serenità.
Qualcuno potrebbe domandarsi, di fronte alla serietà degli
avvenimenti che ci circondano, quanto abbia senso ancora
organizzare le nostre attività associative : culturali, ricreative,
sociali, enogastronomiche.
Io penso che la continuità delle nostre azioni ci dia, invece,
quella forza interiore di cui
abbiamo
bisogno
per
affrontare tutte le evenienze
della vita. Tuttavia, abbiamo
bisogno anche di qualche
evento speciale che faccia
scaturire in noi energie
particolari. Abbiamo avuto
la fortuna di vivere, come
marchigiani, l’incontro di
centinaia di migliaia di
giovani con il Santo Padre
Benedetto XVI nella piana
di Montorso, sotto la
protezione della Santa Vergine di Loreto. Da quello che ho visto
in televisione, che ho letto sui resoconti giornalistici, sugli
innumerevoli siti e blog in internet, l’AGORA’ dei giovani è
stato un avvenimento straordinario, un crogiuolo immenso di
energie e valori che hanno forgiato speranze gigantesche per il
futuro.
Anche il 17° Convegno delle Associazioni Marchigiane fuori
regione, svoltosi il 4 agosto a Fano, mi ha confortato in questa
convinzione. L’entusiasmo di persone che sono venute da tutta
l’Italia e dal mondo intero in rappresentanza di tante
associazioni, mi ha dato una conferma. Se la sola
“marchigianità” mobilita tante realtà nel mondo, vuol dire che la
speranza della colleganza positiva tra esseri umani è sempre vi va e
possente.
E, quindi, il nostro ritrovarci, progettare iniziative comuni e
proporle agli amici e conoscenti, non è un modo di “fuggire dalla
realtà”, ma , viceversa, vivere la realtà vera, umana, “normale”.
In questo senso la nostra attività associativa ha persino una
valenza “etica” : vogliamo dimostrare che, pur non dimenticando
quanto accade nel mondo, la vita va avanti, con i suoi ritmi
regolari e con la coltivazione dei migliori valori che ci
contraddistinguono.
Per
questo
vogliamo
organizzare iniziative, in
questo autunno, che ci
facciano sentire in grande
sintonia, al nostro interno e
verso le realtà associative
esterne.
Vorremmo che tutti i soci e
gli amici dell’Associazione
si sentissero partecipi di
questo
progetto
che
continua da alcuni anni di
grande apertura e di
rilancio : il Consiglio Direttivo è l’organismo associativo che ha
il compito di fare da punto di riferimento e di organizzazione, ma
i suoi componenti, io per primo, aspettano la vicinanza e la
partecipazione di chiunque abbia idee, proposte, suggerimenti da
esporre.
Così facendo continueremo a costruire il “miracolo della
normalità” : in un mondo ed in una società che spesso ci
deludono e ci preoccupano, un gruppo di persone, di amici,
continuano a coltivare i valori veri dell’umanità : il dialogo, la
solidarietà, il progresso sociale, economico e culturale, le radici
della propria civiltà.
Se vi sembra poco…
Vi aspettiamo numerosi ed entusiasti!
P.Fodde
Foto : Veduta parziale di Loreto.
1
Storia , personaggi, tradizioni, miti e
leggende delle nostre terre.
c
Giovanni Allevi
marchigiano .
“E il piano di Allevi fa tacere piazza Duomo” così Mario Luzzato Fegiz inizia
un bell’ articolo apparso sul Corriere della Sera del 15 luglio u.s..
“Quella di Allevi è una musica originale fortemente pittorica…” e ancora
“Anche ieri sera Allevi ha condotto circa 40 mila spettatori che lo ascoltavano
in un silenzio surreale attraverso l’ultimo album Joy.
E Allevi ha commentato felice “ E’ un miracolo la sensibilità con cui tanta
gente si accosta a quello che faccio” . Ma conosciamo meglio
questo marchigiano.
Giovanni Allevi, compositore e pianista , è nato ad Ascoli Piceno il
9 aprile 1969. Si è laureato ,con Lode, in Filosofia, con la tesi “ Il
vuoto nella Fisica contemporanea”. E’ Diplomato con il massimo
dei voti in Pianoforte a Composizione al Conservatorio “G. Verdi”
di Milano. Con l’etichetta Soleluna/Universal ha pubblicato i suoi
due primi album per pianoforte solo e precisamente nel 1997
“13 dita” e nel 2003
“Composizioni”, con i quali
ha ottenuto ampi consensi
dalla critica per creatività ,
freschezza ed attualità della
sua musica .
In
campo
internazionale
l’affermazione
come
compositore è iniziata con la
rielaborazione dei recitativi
della “Carmen“ di Bizet - fatta per conto del Baltimora Opera House
(USA)- opera tra le più conosciute ed amate nel mondo della lirica.
Varie sono oggi , nonostante la sua giovane età, le esibizioni e successi ottenuti in tutto il mondo. Nel 2005
riceve due importanti riconoscimenti : a Vienna è insignito dell’onorificenza “Bosendorfer Artist”, per la
valenza internazionale della sua espressione artistica , e dalla sua terra di origine il premio
“ Recanati Forever per la Musica” per “ l’eccellenza e la magia con cui accarezza i tasti del suo pianoforte”.
Potremmo ancora dilungarci sulle sue altre composizioni e i tanti recenti successi, ma ci fermiamo qui
pensando di avere dato una precisa idea di questo artista ascolano.
Aggiungiamo solo che Allevi , che si è sempre detto orgoglioso
di essere un testimonial delle Marche , ha accettato durante la BIT di
quest’anno a Milano, la proposta
Il Ciavarro
fattagli dal Presidente della
Direttore responsabile
Regione Marche , Gian Mario
Pierfrancesco Fodde
Spacca , di scrivere l’inno delle
Marche, firmando il relativo
REDAZIONE
impegno di presentare, come ha
Ortenzi G.B. (Capo redazione)
fatto , questa sua composizione
Dameno Luisella
durante l’Agorà dei Giovani a
Capocasa Enzo
Loreto svoltasi a settembre di
Impaginazione, grafica e foto
quest’anno alla presenza del Papa Benedetto XVI.
Ortenzi G.B.
Per finire , ci piace ricordare il simpatico incontro avuto con il nostro
corregionale alla BIT di quest’anno e a ricordo dell’ incontro con la nostra
Hanno collaborato a questo numero:
A. Achiluzzi
delegazione pubblichiamo alcuni “scatti” che ha concesso gentilmente di
F. Conte
fare all’estensore di questi appunti.
Ortenzi G.B.
A. Gargiulo
Foto dall’alto in basso:
P.Marsico
Allevi al pianoforte; con il ns. Presidente Fodde; con il ns. Consigliere Capocasa; e mentre
E. Rossi
firma con il Presidente della Regione Marche ed il Dott. L. Agostini l’impegno a scrivere
F. Mazzuferi
l’inno delle Marche.
V.Tappatà
2
Rossini mon amour.
Si è da poco concluso a Pesaro,
con grande successo di critica e di pubblico, il 28° festival dell’opera
rossiniana, meglio noto come “Rossini Opera Festival” o “ROF”.
Quest’anno sono andate in scena opere di particolare interesse, tra le quali
ricorderò “La gazza ladra”, l’”Otello” e “Il turco in Italia”.
La Gazza ladra, musicata su libretto di Gherardini, è l’opera con la quale fu
inaugurato, il 20 maggio 1818, il Teatro Nuovo di Pesaro sotto la direzione di
un Rossini ventisettenne. La vicenda sembra sia stata ispirata da un fatto di
cronaca realmente accaduto nella Francia del Settecento: il furto di un
oggetto d’argento da parte di una giovane domestica e l’impiccagione di
quest’ultima. Per fortuna il melodramma rossiniano si conclude con una
“happy end” e, in questo caso, l’ancella viene tempestivamente
scagionata e liberata. Anzi, convola addirittura a nozze con il figlio del
padrone.Il cast pesarese, diretto da Lü Jia, ha avuto per interpreti D.
Korchak (Giannetto), M. Cantarero (Ninetta) e M. Pertusi (il Podestà). Regia
di D. Michieletto, del quale la critica ha apprezzato “l’ottima mano, gusto e fantasia” (IL SOLE24ORE) e il
carattere “sontuoso ed elegante” (La Repubblica).
L’Otello, tornato in scena dopo un’assenza di circa vent’anni, ha visto il
trionfo di Juan Diego Florez (Rodrigo) e il successo di Olga Peretyatko
(Desdemona). Meno convincenti sono parsi Gregory Kunde (Otello) e Chris
Merrit (Jago). Perplessità ha invece suscitato la regia, affidata a Giancarlo
del Monaco. La critica la ha definita “metafisica”(Il Resto del Carlino)
mentre l’ha asciuttamente descritta come “una serie di porte. Si aprono e
camminano. Una, alla fine, diventa anche la bara di Desdemona” il SOLE
24 ORE. L’Otello andò in scena a Napoli il 4 dicembre 1816 presso il Teatro
del Fondo e, in quell’occasione, le cronache registrarono un enorme
successo. Eseguita numerosissime volte per tutto il corso del secolo XIX,
l’opera ha visto brillare le “dive” dell’epoca, da Isabella Colbran a Giuditta Pasta. Il libretto,
dovuto a un nobile dilettante, Berio di Salsa, presenta notevoli variazioni rispetto alla
versione shakespeariana, non da ultimo l’uccisione di Desdemona, per la quale il truce
consorte utilizza un pugnale anziché le sue stesse mani.
Con la messa in scena del “Turco in Italia” la critica ha salutato il ritorno
delle ” magiche, gradite e festose atmosfere festivaliere” (Il Resto del
Carlino). Molte lodi, meritatissime, sono andate al direttore Alemanni, e lodi
e applausi hanno pure ricevuto gli interpreti, E. Belfiore (Zaida), M. Vinco (Selim), A. Marianelli
(Florinda), B. Taddia (Prosdocimo) e A. Conatti (Geronimo). Il Turco in Italia,musicato su
libretto di Felice Romani, venne eseguito per la prima volta al Teatro della Scala il 14 agosto
1814, essendo Rossini poco più che ventenne. Purtroppo, la première scaligera registrò un
insuccesso che la critica più avvertita spiega con un fraintendimento del messaggio rossiniano, tutto proteso
verso la ricerca di “chiaroscuri capaci di trasformare le maschere anodine della Commedia dell’arte in
personaggi autentici” (ZEDDA).
E’ appena il caso di osservare che il festival di Pesaro si sta comportando come il vino buono: ogni anno
migliora. E di ciò ha dato atto la stampa, con l’osservare che “qui l’estate evita l’horror billionaire che
annebbia le coste sarde” e che “qui si affolla un popolo gaudente e colto, sera dopo sera, nel tripudio
sublime di ouverture e cavatine e duetti e duettini e terzetti e recitativi rossiniani (La Repubblica, 15/08/2007, a
firma di Natalia Aspesi, alla quale dobbiamo anche il titolo di questa cronaca.
PMarsico
3
Lombardia : La terra in cui
viviamo.
ITINERARI CULTURALI
di
Antonio Gargiulo
Oltre il Po
La
provincia
di
Casteggio
Pavia si estende
anche a sud del Po. Cioè nell' Oltrepò oggi chiamato
pavese. Non lo è sempre stato, nella storia passata . Ad esempio, dal 1743 al 1859 era
annesso al dominio dei Savoia, cui era stato ceduto da Maria Teresa d’Austria.
Il paesaggio dell’Oltrepò si differenzia dai tipici paesaggi lombardi. Per due terzi è occupato
dalle vecchie colline appenniniche, le cui forme rotondeggianti, mai sfiorate dai ghiacciai
quaternari, contrastano vistosamente con le aguzze cime alpine del Nord della Lombardia, che
di tali ghiacciai sono figlie. Mentre le Alpi presentano un aspetto maestoso, le colline
appenniniche infondono un senso generale di pace e di tranquillità , soprattutto nei tratti più
lavorati dell’uomo.
Fra tutti i prodotti di una campagna ferace, uno predomina su tutti . E’ la vite, che qui trova
condizioni particolarmente adatte alla sua coltivazione e che è alla base di un’abbondante e
diversificata produzione dei vini. Che se una volta erano noti per la quantità della loro
produzione, oggi offrono anche delle produzioni di pregio. I centri noti per la produzione dei
vini sono parecchi. Uno dei più importanti e facilmente raggiungibile da Milano è Casteggio.
Casteggio si è trovata spesso al centro di battaglie. La città era stata fondata dai Liguri che
furono i primi occupanti noti di questa regione. I Liguri furono insidiati prima dai Galli e poi
dai Romani, che in tempi successivi invasero la regione.
Proprio a Casteggio, nel 222 a.C., si combattè una battaglia decisiva fra Galli Insubri e Romani.
La Torre di Stradella
I Romani, condotti da Claudio Marcello, prevalsero. Viridomaro, capo dei Galli, fu ucciso in
battaglia. I Romani occuparono l’Oltrepò, vennero a contatto dei Liguri e i due popoli non si
piacquero. Nel 218 a.C., solo 4 anni dopo la battaglia che prese il suo nome , Casteggio fu occupata da un nuovo
invasore, Annibale, proveniente dalle Alpi con i suoi elefanti. I Liguri si allearono con Annibale, nella speranza che
cacciasse i Romani. Speranza che, come sappiamo, andò delusa.
Casteggio fu anche teatro di battaglie più recenti , degli Austriaci
contro Napoleone e poi contro i franco piemontesi.
Per chi ama il vino, Casteggio può essere il punto di
partenza per un itinerario enologico. Sia a Casteggio ,
sia nei paesi vicini, si possono trovare un gran numero
di cantine o agriturismi dove si possono degustare ed
acquistare i vini locali.
Possiamo citare tra i rossi la Barbera e la Bonarda, sia in
versione mossa che ferma . Più corposo è il Buttafuoco .
Fra i bianchi si possono citare il Moscato e la Malvasia,
mentre fra i vini da dessert è notevole il Sangue di
Giuda di colore rosso. Proseguendo la strada dei vini
troviamo Montalto Pavese, dove oltre le cantine troviamo degli
ottimi ristoranti.
A Montalto si trova anche un bel castello , purtroppo difficilmente
visitabile. Altre tappe del nostro itinerario enologico possono essere
Montalto Pavese
Calvignano , Borgo Priolo e Fortunago .
Un altro itinerario eno-gastronomico potrebbe essere quello della
Val Versa, che parte da Stradella verso l’Appennino.
Anche qui una serie di cantine, fra cui gli impianti di S. Maria della Versa , fra i più grandi e più antichi
d’Italia.
L’Oltrepò Pavese non si esaurisce qui. Penetrando sempre più nell’Appennino , si possono scoprire altri
itinerari di alto valore culturale, gastronomico o paesaggistico.
In un’altra occasione, potrà essere per noi interessante avventurarci lungo altri cammini.
A. Gargiulo
4
Il racconto
PAURA PER UNA MOSCA !
di Franco Conte
Erano da poco passate le ore dodici di una grigia ed umida giornata invernale, una di quelle
giornate tipiche della Lombardia quando il grigiore del cielo rende tutto più triste e la nebbia
che si condensa rende umido il tuo volto e bagnate le strade che percorri. Ero uscito da casa
perché avevo delle commissioni da sbrigare e nell’effettuare il tragitto che mi ero prefisso mi
sono trovato a passare davanti ad una scuola elementare proprio nel momento in cui i
bambini uscivano a frotte vociando felici per la ritrovata libertà.
Ho sorriso di fronte a tanta prorompente felicità. Ma mentre provavo un
senso di contentezza e di gioia per lo spettacolo che si apriva avanti i miei
occhi, non sono stato capace di fermare il mio pensiero che è corso a ritroso
nel passato e mi ha fatto rivivere gli anni della mia fanciullezza e poi, pian
piano, tutto il mio percorso scolastico con i suoi momenti belli e meno belli.
Ho ricordato il volto burbero e buono del maestro che ho avuto alle scuole elementari che
non disdegnava di ricorrere a bacchettate sulle mani per punirci delle nostre monellerie e i
rapporti con alcuni compagni di classe con i quali sono sorte poi le mie prime vere amicizie.
Dopo aver ottenuta la licenza elementare, i miei primi incubi e le mie prime
preoccupazioni: l’esame di ammissione al Ginnasio, il latino e
l’esame per essere ammesso a frequentare la quarta classe del
corso ginnasiale. Di quei tre anni mi è tornata alla memoria la figura
del professore di francese: un buon uomo che però era affetto da un
forte strabismo. Non si riusciva mai a capire con chi volesse parlare,
chi avesse intenzione di interrogare e che cosa stesse guardando.
Ed è facile intuire come lo strabismo divenisse lo strumento ideale
per creare la massima confusione possibile all’interno della classe.
Poi la guerra. Gli ultimi due anni del corso ginnasiale sono stati dominati dai continui
allarmi, diurni e notturni, falsi e reali, per la presenza di aerei pronti a sganciare bombe:
ricordo lo sfollamento verso le zone di campagna e, unico aspetto positivo per me. diventato
ormai ragazzo, la sostituzione dell’esame di licenza con semplici scrutini
finali. Infine il Liceo. Tre anni vissuti in una classe mista: tre file di
banchi, con due posti ogni banco, le prime due file occupate dai maschi,
la terza dalle studentesse. Ricordo che quello che noi maschi non
riuscivamo a sopportare era l’atteggiamento delle ragazze che si
ritenevano donne a tutti gli effetti mentre noi, maschi, eravamo
considerati dei studentelli imberbi e per loro poco interessanti.
Eravamo in terza liceo io, Gigi e Renato, due cari amici e compagni.
Per rendere più vivace l’atmosfera che si respirava in classe e per creare un diversivo,
c’eravamo opportunamente organizzati: Gigi, che era seduto avanti a me e aveva una chioma
con capelli abbastanza lunghi, mi forniva quattro o cinque elementi della sua capigliatura. Io
provvedevo a legare ad un estremo di ogni capello un pezzettino di cartina per sigarette, circa
un centimetro quadrato, e all’altra estremità preparavo un nodo pronto ad
essere utilizzato. Renato, che era seduto al mio fianco, provvedeva ad
acchiappare, ed era abilissimo nell’opera, le mosche che in alcuni periodi
dell’anno risultavano essere abbastanza numerose.
Presa la mosca, provvedevo a legare alle zampette il capello con il
pezzettino di carta utilizzando il nodo che avevo preparato. Le mosche così modificate erano
lasciate libere di volare: potevano essere paragonate a piccoli aerei pubblicitari come si
vedono d’estate in riva al mare.
Ricordo l’espressione, un misto tra sorpresa e impotenza a reagire, che si dipingeva sul
volto degli insegnanti, l’impossibilità di poter prendere provvedimenti disciplinari nei nostri
confronti e l’irrequietezza che si sviluppava e rendeva meno monotone e piatte le ore di
lezione in classe. Ma quando con il loro volare le mosche sorvolavano o si posavano sui
banchi occupati dalla ragazze succedeva di tutto: si alzavano impaurite, strillavano,
cercavano di allontanarsi dal banco con la relativa reprimenda dell’insegnante. Sinceramente,
questo comportamento fanciullesco delle ragazze era al di fuori delle aspettative mie, di Gigi
e Renato: ma eravamo contenti perché si era riusciti a mettere in evidenza, nonostante tutto,
che erano meno adulte loro che noi maschi.
Franco Conte
5
Sabato 4 agosto 2007 , ha avuto luogo a Fano il XVII°
incontro delle Associazioni dei marchigiani
fuori Regione organizzato dalla Comunità Marchigiani di
Bologna con la collaborazione del Cenacolo Marchigiano di
Roma e per delega della Consulta Associazioni di Marchigiani
fuori Regione e con il patrocinio del Comune di Fano.
Come di consueto l’incontro è stato particolarmente affollato
tenuto conto che vi hanno preso parte oltre i rappresentanti di
varie Associazioni marchigiane di regioni italiane anche i
rappresentanti provenienti dalla
Germania ,dal Sud Africa, dagli Stati Uniti e dalla Francia.
L’incontro è incominciato in una Sala del Palazzo Comunale
dove sono intervenuti il Sindaco Stefano Aguzzi, l’Assessore
alla Cultura e Turismo Avv. Cavalieri, il Presidente
Confesercenti
ed i rappresentanti di Associazioni come la Signora Vaudetti
del Cenacolo Marchigiano di Roma, il Dr Bravi di S. Angelo
in Vado e il Sindaco di Montegranaro.
Dalle Autorità locali è stato affermato con orgoglio la
posizione conseguita da Fano, essendo la terza città delle
Marche, dopo Ancona e Pesaro, per quanto riguarda il
turismo; grande merito di questo è stato attribuito alla qualità
della vita. In effetti per noi che veniamo dalla grande citta di
Milano, anche se alcuni di noi vivono nell’hinterland,
avvertiamo subito che il sistema di vita è più semplice, meno
stressante e con una qualità dell’aria decisamente diversa.
Alla fine ha preso la parola, per conto degli
organizzatori,
l’Ammiraglio Guido Benvenuti per
illustrarci le varie tappe della giornata.
Abbiamo partecipato alla inaugurazione della mostra di
pittura e disegni di allievi dell’Accademia di Belle Arti
di Macerata e Istituto Statale d’Arte “A. Apolloni” di
Fano sul tema “Fano ed il suo mare”.
All’allestimento della mostra ha contribuito anche
l’Associazione Marchigiani di Germania.
Dopo avere visitato il Presepe di Palazzo Fabbri e la
chiesa di S.Pietro in Valle, ci siamo recati a pranzo
presso il Ristorante “Pesce azzurro” dove appunto
abbiamo gustato principalmente il pesce azzurro
cucinato in vario modo.
Dopo qualche ora di tempo libero, la manifestazione si è
conclusa con un drink di saluto degustando il vino marchigiano della cantina Morciola di Colbordolo PU e
l’acqua oligominerale Nerea di Castelsantangelo sul Nera sito nel Parco Nazionale dei Sibillini.
Legenda foto
Eugenio Rossi
In alto a sinistra :veduta di Fano
Seconda foto dall’alto a destra : Il Sindaco di Fano Stefano Aguzzi
Terza foto dall’alto a sinistra: La gentile Sig.ra Vaudetti ed il Prof. Ferri
Ultima foto in basso a destra: tavolo dei lavori
Della nostra Associazione hanno partecipato all’incontro in questione i seguenti Soci: Mazzuferi Francesco, Ortenzi GB. e Luisella, Rossi E.
Achilluzzi A. e marito, Lenci Franco e Signora,Tappatà Vincenzo e Renata, Tomassini G. e Signora, Ricci G. e Signora, Gentilini A.+- e Vitali G.
Arrivederci al 2 agosto 2008 ad Ascoli Piceno!
A fine lavori ha preso la parola l’Assessore al Turismo del Comune di Ascoli Piceno Silvestri , anticipandoci che il
prossimo anno, alla data di cui sopra, saranno lieti di ospitarci per il nostro prossimo Convegno.
6
Marche
SPELONGA
Festa Bella
di F. Mazzuferi
Nel corso dell’estate sono stato colpito da un
servizio messo in onda dal Telegiornale
Regionale che ha raccontato la storia della
Festa Bella che si tiene ogni tre anni a
Spelonga, frazione di Arquata del Tronto
(AP),collocata di fronte al Monte Vettore a
circa 900 metri di altitudine.
La manifestazione che mi accingo a
raccontare ha origine dalla battaglia di
Lepanto .
Sulla piazza del paese viene ricostruita la
sagoma di una nave con l’innalzamento di
un albero maestro sul quale svetta una copia della bandiera turca che secondo la
tradizione fu riportata in paese più di quattrocento anni fa.
Ai primi di agosto gli esperti del
paese si trasferiscono sui monti
per scegliere un albero ed al
momento della partenza vengono
salutati con abbracci e baci come
presumibilmente avvenne per i
150 spelongani che partirono per
la battaglia di Lepanto nel 1571.
Quello che poi sarà l’albero
maestro più sopra detto,secondo
una perfetta organizzazione , viene
abbattuto nel bosco Martese e
trasportato a mano attraverso
monti e valli, operazione che
richiede almeno tre giorni per raggiungere la piazza del paese.
L’albero entra a Spelonga al suono a distanza di tutte le campane.
Una volta issato a mano con l’ausilio di
funi e scale, viene allestita la sagoma di
una galea per ricordare l’evento storico.
Mi ha colpito, in particolare , l’addobbo a
festa di tutto il paese con decorazioni di
rami di abete e corone composte da
bacche selvatiche.
I festeggiamenti proseguono per tutto il
mese di agosto e si coglie appieno
l’atmosfera che coinvolge gli spelongani
fatta di partecipazione gioiosa e di
sacrificio.
Arrivederci alla Festa Bella di Spelonga
programmata per l’agosto del 2010!
Legenda.Foto in alto: boschi intorno a Spelonga. Foto centrale : trasporto albero. In basso: Arquata del T.
7
Qualità e rispetto dell’ambiente per il
Made in Italy
Si è svolto in Umbria il convegno
organizzato dalla Fondazione Symbola con
l’intento di mettere in mostra il binomio
Qualità – Made in Italy. Il convegno ha
avuto luogo a Bevagna (PG) il 27 Luglio
2007 al Teatro Torti ed è proseguito il
giorno successivo a Montefalco (PG).
Al convegno hanno partecipato numerose
personalità istituzionali insieme a Claudio
Artusi amministratore delegato Fiera
Milano, Maria Rita Lorenzetti presidente
della regione Umbria , Raffaello Vignali
presidente della Compagnia delle Opere, il
segretario regionale del Confartigianato, il presidente della Coldiretti, il presidente del
Monte dei Paschi di Siena.
Qualità, ambiente, flessibilità per competere: sono questi i
temi cari alla Fondazione Symbola la quale ha dato vita
anche per il 2007 alla “Campionaria delle qualità italiane –
Fiera della soft economy” organizzata in collaborazione
con Fiera Milano. La manifestazione in calendario a
Milano Fiera (Rho) dal 22 al 25 novembre prossimo vuole
rappresentare un’occasione per far conoscere al mondo la
qualità italiana in tutte le sue declinazioni: dai prodotti ai servizi, al marketing
territoriale.
La Fondazione, che ha calcolato anche un Pil (Prodotto interno lordo basato sul Made
in Italy di qualità) sottolinea che la ripresa dell’economia nazionale, basata quasi
esclusivamente sull’export, conferma che “la qualità è una delle opzioni per rendere
competitivo il Paese”. “Questo - ha spiegato Fabio Renzi, Segretario generale di
Symbola - a fronte del fatto che le medie imprese industriali, capaci di affrontare il
mercato all’insegna della innovazione, sono importantissime nel sistema produttivo e
il 30% di quelle piccolissime sta dimostrando di reggere la competizione aumentando
il fatturato,
esportando e
lanciando nuovi
prodotti.
A Montefalco Domenico De Masi, presidente del comitato scientifico di Symbola ha
presentato l’indagine su “L’impatto del cambiamento climatico sull’economia e la
società politica” cui ha fatto seguito una tavola rotonda moderata dal direttore del
Tg1 Gianni Riotta.
Tra gli imprenditori presenti al convegno citiamo Chiara Lungarotti dell’omonima
azienda vinicola, Arnaldo Capraia produttore del notissimo Sagrantino, Orietta Maria
Varnelli in rappresentanza dell’omonima distilleria.
Il convegno si è concluso con un arrivederci alla Fiera della soft economy in
programma dal 22 al 25 novembre alla Fiera di Milano-Rho.
Franco Conte
Legenda
Foto dall’alto in basso
- Maria Rita Lorenzetti Presidentessa della Regione Umbria
-Scorcio del paese di Bevagna ( PG)
-Veduta del paese di Montefalco.
8
Umbria
:
Festa delle acque 2007 sul lago di
Piediluco
E’ tornata come ogni anno a
Piediluco (TR) sul suo magnifico lago
incastonato tra i boschi umbri, la
grande Festa delle Acque, tradizionale
celebrazione dell’estate, con vari
programmi tra cui la famosa sfilata
notturna delle barche allegoriche. La
manifestazione si è svolta nel periodo
dal 28 giugno all’ 8 luglio u.s. e
comprendeva tra l’altro :
-Sagra del Carbonaretto (o arbonetto,
gustosissimo piccolo pesce nero come il carbone,
da cui il nome. n.d r.).
Trattorie sul lago , specializzate nella
cucina di pesce lacustre, si
contendono il primato dei piatti tipici,
tra cui i famosi carbonaretti locali.
-Itinerari turistici-gastronomici
Gran tour alla scoperta dell’alta
gastronomia umbra nell’entroterra tra
il lago di Piediluco e la Valnerina alla
ricerca di trattorie tipiche di arte
culinaria e genuinità alimentari tra
tradizione e creatività.
-Magnifico finale della festa
Gran parata con sfilata notturna delle
barche allegoriche
ed in chiusura
fantasmagoria di fuochi d’artificio sul
lago.
Questa festa ha origini remote legate
ai riti di celebrazione del solstizio
d’estate.
Fin dall’antichità le genti del lago
ornavano imbarcazioni rituali per
celebrare le divinità acquatiche.
Questa processione cerimoniale viene
ammirata anche da letterati e poeti di
tutta Europa.
La festa ha ripreso vigore nel secondo
dopoguerra, quando il rito della
sfilata si è trasformato in sfida , cioè
una competizione tra le imbarcazioni :
vince l’equipaggio che presenta la
barca più bella e significativa.
A.Achiluzzi
9
MARCHE
Musica
Ai soci.
Le manifestazioni musicali artistiche ecc …che si svolgono
nelle Marche degne di essere ricordate sono decine e decine.
Ci scusiamo se ci è possibile solo ricordarne qualcuna. a causa
dei nostri ovvi limiti.
La Redazione.
Da Ponzano ad Urbino : un festival itinerante!
Anche quest’anno
la bella manifestazione, curata
dall’Associazione “Marche musica” e diretta da Marco
Sollini
ha toccato tutte la province marchigiane
riscuotendo ovunque un grande successo
Oltre alla bellissima musica e alla elevatissima caratura degli
artisti che ne sono stati gli interpreti, il successo della
manifestazione anche quest’anno è stata la scelta dei luoghi dove i concerti si sono tenuti, luoghi
di eccezionale bellezza e suggestione. I cinque concerti hanno
avuto inizio nella chiesa di San Marco a Ponzano una delle
gemme
preziose del nostro patrimonio storico – artistico,
passando poi per il borgo medievale di Torre di Palme , la
famosissima Sala del Trono del Palazzo Ducale ad Urbino, la
bellissima Villa Buonaccorsi di Potenza Picena, per concludersi poi
nella meravigliosa chiesa romanica di San Vittore ad Ascoli
Trio pianistico Ballista –Sollini - Canino
Piceno con il favoloso trio Canino–Ballista- Sollini.
Musica in
collina
festival di Lapedona 2007
il CREDO QUARTET
E’ già il quarto anno che il comune di
Lapedona (AP) e la pro-loco organizzano questa manifestazione che ogni
volta raccoglie sempre i migliori consensi da parte del pubblico.
Sono queste manifestazioni che danno lustro al territorio ricco inoltre di
sorprese piacevoli in vari campi. Il M° Walter Daga propone per il 2007 un
appassionato e originale programma con interpreti di grande prestigio per far
raggiungere sempre un ottimo livello a questo simpatico Festival. Questa
edizione comunque si svolge nel ricordo della sua Musa Ispiratrice , Renata
Zampis Daga, la grande artista che negli ultimi tre anni ha dedicato tutto
l’impegno ed il cuore a questa manifestazione.
"Musica in Collina e Vino Cotto " (di Vincenzo Tappatà)
Lapedona (AP) ci ha deliziato con della buona musica, ottimi esecutori e…….vino cotto speciale per
concludere le piacevoli serate musicali.
Il vino cotto ,da pasto , che veniva prodotto in ogni famiglia contadina almeno prima dell’ultima guerra,
ora è passato nel dimenticatoio ma non per Lapedona che ne produce molto e di ottima qualità.
Perché il vino cotto? Cuocere il mosto, ottenuto da uve di scarsa gradazione zuccherina, era necessario
per portare la gradazione alcolica , dopo la fermentazione, oltre i 12 gradi e quindi assicurare la
conservazione nel tempo. Prolungando la cottura del mosto si otteneva il vino cotto da dessert , di
oltre 14 gradi. Andando avanti nella cottura si poteva ottenere , in quantità ridotte, il famoso mosto
cotto, non fermentato , che si utilizzava per confezionare i tradizionali dolci regionali per il Natale.
Così facendo si era ad un passo per ottenere dell’ottima marmellata d’uva.
Ma su questo argomento ritorneremo un’altra volta.
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D
al 1954 il pianoforte di
Renato Sellani delizia
Milano.
A firma Franco Tettamanti è apparso sul Corriere della Sera del 19
settembre u.s. un bell’articolo sul nostro corregionale Renato Sellani, considerato a tutt’oggi il papà del jazz italiano.
Ve ne riproponiamo un piccolo stralcio.
Nato a Senigallia nel 1926 , oggi quindi
ottantaduenne, si trasferì a Milano nel 1954
ove subito si mise in luce con il suo
pianoforte , di cui conosceva tutti i segreti, e
la sua grande passione per il jazz.
Cominciò a suonare con artisti come Franco
Cerri , con Gianni Basso e Oscar Valdambrini.
Entra a fare parte dell’Orchestra della Rai
diretta da Gorni Kramer, scrive musica per il
teatro :
” Aspettando Godot ” per il Piccolo Teatro,
oppure “I sei personaggi “ con la compagnia
di Tino Buazzelli in scena. Accompagna al
pianoforte i grandi della canzone italiana del
momento quali :
Mina, Fred Buongusto, Nicola Arigliano .
Suona con Bill Coleman, Tony Scott , Gerry
Montreal – Giornata delle Marche
Mulligan, Tullio De Piscopo. Sarà tra i
protagonisti anche della stagione del
Capolinea , a Porta Genova, locale
fraquentato da una serie di personaggi quali
Cochi e Renato e Beppe Viola che poi
diventeranno l’anima ed il cuore del Derby,
la cattedrale della comicità e del cabaret.
Non si contano i concerti, le serate in giro per
il mondo, le partecipazioni ai programmi
della TV, le incisioni. I critici non hanno
dubbi: Renato Sellani, con il suo talento, con
lo stile inconfondibile, con il rispetto della
tradizione e la voglia dell’innovazione , si
colloca in primo piano nell’album di famiglia
di quei musicisti che non subiscono il tempo e
le mode.
( A cura della Redazione)
(Da Marche News del 16 luglio 2007)
Giornata delle Marche a Montreal
Visita della delegazione marchigiana alle
Aziende del gruppo BELLINI.
La delegazione istituzionale della Regione Marche,
guidata dal presidente Gian Mario Spacca , ha visitato la
sede della Società “Picchio International” di Francesco
Bellini,imprenditore ascolano che ha saputo affermarsi in
Canada. La società si articola attraverso due aziende :
la “ Picchio Pharma” e la “Domodimonti” .
La “Picchio Pharma” si è affermata nel settore della
farmaceutica, in particolare della virologia, scoprendo il
farmaco in grado di combattere l’Aids e migliorare la
qualità di vita degli ammalati. Altri settori di eccellenza
dell’Azienda sono quelli di patologie come il diabete ed i
tumori. Ultimamente sta effettuando una ricerca
sull’Alzaheimer.
La “Domodimonti” è impegnata, invece, nel settore
agroalimentare , in particolare vino e olio, con un forte
collegamento con il territorio marchigiano,
specificatamente Montefiore dell’Aso, dove si sta
mettendo a punto una cantina innovativa, di altissima
qualità, destinata all’esportazione.
Fanfara dei Bersaglieri di Ascoli
all’inaugurazione della mostra.
La prima esibizione della Fanfara dei Bersaglieri di
Ascoli
Piceno
è
avvenuta
a
conclusione
dell’inaugurazione della mostra sui Bronzi Dorati di
Cartoceto di Pergola all’esterno del Musée des Beaux
Arts.
Un concerto apprezzatissimo dalle persone presenti e
dai numerosi passanti. La Fanfara è stata protagonista
anche di un altro concerto in Place Cartier, la piazza
esclusiva di Montreal, dove le Marche sono presenti
con proiezioni, prodotti gastronomici tipici e tanta
musica.
La Fanfara nasce nel 1936 ad Ascoli Piceno. E’
composta da 23 bersaglieri in congedo.
Si è costituita in associazione senza scopo di lucro e
dipende dall’Associazione nazionale dei Bersaglieri di
Roma.
Usa strumenti musicali a ottone con imboccatura di
metallo.
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Notizie regionali
Cronaca, curiosità, Enogastronomia, e varie
A cura di G.B. Ortenzi
Curiosità
Il pranzo di Benedetto XVI a Loreto
Dal Corriere della sera del 3 settembre 2007 apprendiamo che
il Papa, di recente a Loreto in occasione dell’Agorà, ha
pranzato mangiando: antipasto di affettati (tra cui anche il
nostro Ciauscolo), penne pomodoro e basilico, filetto ai
ferri, vino e….aranciata.
Ad Acquasanta Terme (AP)
235 giorni nella grotta !
Dopo essere rimasto per ben 235
giorni in isolamento spazio-temporale
nella Grotta Fredda di Acquasanta
Terme, sui monti Sibillini, lo speleologo
Maurizio Montalbini ha terminato
l’esperimento per la missione
“Timeless ultima frontiera”.
In questo periodo lo speleonauta ha
perso ben 21 chili!
Londra
Il Papa ed i sacerdoti con la “Casula” verde, colore della
speranza
.
Anche quest’anno i Cuochi marchigiani
sono
CAMPIONI D’ITALIA
Dopo essere stati Campioni d’Italia assoluti nel 2006,
la Squadra Regionale Cuochi Marche rientra dai
campionati internazionali d’Italia di Cucina di Marina
di Carrara (svoltisi quest’anno dal 24/02/07 al
1/03/07) con il titolo di “Campioni d’ Italia per la
cucina artistica 2007”. E ancora… Medaglia d’oro a
squadra per la cucina fredda . Medaglia d’argento a
squadra per la cucina calda. Terzo piazzamento
assoluto della manifestazione internazionale. E per
finire due medaglie d’argento in programmi singoli
artistici di pasticceria. Rappresentata da un gruppo di
chefs provenienti da tutta la regione, sotto la guida
attenta dello chef O. Pellini, la Squadra lavora in
amicizia ed armonia per fare conoscere i migliori
prodotti del nostro territorio fuori dai confini regionali
e nazionali con professionalità e grande impegno.
Il medagliere della squadra è di tutto rispetto,
raccogliendo innumerevoli medaglie d’oro, argento e
bronzo in diverse competizioni internazionali quali:
-olimpiadi della cucina di Berlino, Stoccarda, Erfurt,
campionati del mondo di Lussemburgo, Parigi,
Helsinki, Olso ed altre competizioni a Chicago,
Bombay, Sidney e Budapest.
Asta: record per Raffaello
Il “Ritratto”, quadro realizzato da Raffaello per
Lorenzo de’ Medici duca di Urbino nel 1518 e
considerato uno dei capolavori del Rinascimento
Italiano, ha raggiunto la quotazione record di
ventisette milioni di euro !
Il dipinto è stato venduto da Christie’s a Londra.
Ad assicurarselo , nostante i numerosi italiani
presenti in sala, è stato un ignoto collezionista che
ha partecipato telefonicamente all’asta.
Per riportare in Italia il “Ritratto” , messo in vendita
dal gallerista newyorchese Ira Spanierman , nei mesi
scorsi era nato anche un movimento che aveva
fatto ripetutamente appello al mondo finanziario
ed imprenditoriale.
Corriere della Sera del 6 luglio 2007
Un francobollo dedicato alle Marche
E’ già dal 16 marzo u.s. che è in uso nella posta
ordinaria questo francobollo dedicato alle Marche.
Osservandolo non si può non notare subito
l’immagine del Picchio stilizzato in mezzo ad una
fascia tricolore. Nel francobollo poi si “scopre” un
particolare del centro storico di Ascoli Piceno, ed il
cavaliere dorato del gruppo equestre di CartocetoPergola.
Per finire i contorni delle Marche “ dominano” tutto
il disegno.
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