Il ANNO 30 settembre 2007 Numero 23 CIAVARRO V° A pagina nr. 6 XVII Incontro Associazioni dei Cronaca di vita associativa Marchigiani Foglio trimestrale interno , riservato ai soli soci, di notizie, informazioni, idee e tante altre cose della ASSOCIAZIONE DEI MARCHIGIANI E UMBRI DI MILANO “E. MATTEI” dal 1950 Premiata con l’Ambrogino d’oro nell’anno 2001 SEDE : Via Peschiera ,1 – 20154 Milano REDAZIONE : presso G.B. Ortenzi, via Raffaello Sanzio,20 -20094 Corsico - Milano Recapiti telefonici : tel.02- 44 05 683 – – Fax 02 – 44 06 175 Siti Internet : www.ilciavarro.it www. marchigianieumbrienricomattei.eu Dall’energia dell’estate una nuova stagione associativa di Pierfrancesco Fodde Ricominciamo serenamente la vita dell’Associazione, al rientro dalla pausa estiva, anche se avvenimenti personali, della città e regione in cui viviamo, della nostra cara Italia, vorrebbero farci perdere questa serenità. Qualcuno potrebbe domandarsi, di fronte alla serietà degli avvenimenti che ci circondano, quanto abbia senso ancora organizzare le nostre attività associative : culturali, ricreative, sociali, enogastronomiche. Io penso che la continuità delle nostre azioni ci dia, invece, quella forza interiore di cui abbiamo bisogno per affrontare tutte le evenienze della vita. Tuttavia, abbiamo bisogno anche di qualche evento speciale che faccia scaturire in noi energie particolari. Abbiamo avuto la fortuna di vivere, come marchigiani, l’incontro di centinaia di migliaia di giovani con il Santo Padre Benedetto XVI nella piana di Montorso, sotto la protezione della Santa Vergine di Loreto. Da quello che ho visto in televisione, che ho letto sui resoconti giornalistici, sugli innumerevoli siti e blog in internet, l’AGORA’ dei giovani è stato un avvenimento straordinario, un crogiuolo immenso di energie e valori che hanno forgiato speranze gigantesche per il futuro. Anche il 17° Convegno delle Associazioni Marchigiane fuori regione, svoltosi il 4 agosto a Fano, mi ha confortato in questa convinzione. L’entusiasmo di persone che sono venute da tutta l’Italia e dal mondo intero in rappresentanza di tante associazioni, mi ha dato una conferma. Se la sola “marchigianità” mobilita tante realtà nel mondo, vuol dire che la speranza della colleganza positiva tra esseri umani è sempre vi va e possente. E, quindi, il nostro ritrovarci, progettare iniziative comuni e proporle agli amici e conoscenti, non è un modo di “fuggire dalla realtà”, ma , viceversa, vivere la realtà vera, umana, “normale”. In questo senso la nostra attività associativa ha persino una valenza “etica” : vogliamo dimostrare che, pur non dimenticando quanto accade nel mondo, la vita va avanti, con i suoi ritmi regolari e con la coltivazione dei migliori valori che ci contraddistinguono. Per questo vogliamo organizzare iniziative, in questo autunno, che ci facciano sentire in grande sintonia, al nostro interno e verso le realtà associative esterne. Vorremmo che tutti i soci e gli amici dell’Associazione si sentissero partecipi di questo progetto che continua da alcuni anni di grande apertura e di rilancio : il Consiglio Direttivo è l’organismo associativo che ha il compito di fare da punto di riferimento e di organizzazione, ma i suoi componenti, io per primo, aspettano la vicinanza e la partecipazione di chiunque abbia idee, proposte, suggerimenti da esporre. Così facendo continueremo a costruire il “miracolo della normalità” : in un mondo ed in una società che spesso ci deludono e ci preoccupano, un gruppo di persone, di amici, continuano a coltivare i valori veri dell’umanità : il dialogo, la solidarietà, il progresso sociale, economico e culturale, le radici della propria civiltà. Se vi sembra poco… Vi aspettiamo numerosi ed entusiasti! P.Fodde Foto : Veduta parziale di Loreto. 1 Storia , personaggi, tradizioni, miti e leggende delle nostre terre. c Giovanni Allevi marchigiano . “E il piano di Allevi fa tacere piazza Duomo” così Mario Luzzato Fegiz inizia un bell’ articolo apparso sul Corriere della Sera del 15 luglio u.s.. “Quella di Allevi è una musica originale fortemente pittorica…” e ancora “Anche ieri sera Allevi ha condotto circa 40 mila spettatori che lo ascoltavano in un silenzio surreale attraverso l’ultimo album Joy. E Allevi ha commentato felice “ E’ un miracolo la sensibilità con cui tanta gente si accosta a quello che faccio” . Ma conosciamo meglio questo marchigiano. Giovanni Allevi, compositore e pianista , è nato ad Ascoli Piceno il 9 aprile 1969. Si è laureato ,con Lode, in Filosofia, con la tesi “ Il vuoto nella Fisica contemporanea”. E’ Diplomato con il massimo dei voti in Pianoforte a Composizione al Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Con l’etichetta Soleluna/Universal ha pubblicato i suoi due primi album per pianoforte solo e precisamente nel 1997 “13 dita” e nel 2003 “Composizioni”, con i quali ha ottenuto ampi consensi dalla critica per creatività , freschezza ed attualità della sua musica . In campo internazionale l’affermazione come compositore è iniziata con la rielaborazione dei recitativi della “Carmen“ di Bizet - fatta per conto del Baltimora Opera House (USA)- opera tra le più conosciute ed amate nel mondo della lirica. Varie sono oggi , nonostante la sua giovane età, le esibizioni e successi ottenuti in tutto il mondo. Nel 2005 riceve due importanti riconoscimenti : a Vienna è insignito dell’onorificenza “Bosendorfer Artist”, per la valenza internazionale della sua espressione artistica , e dalla sua terra di origine il premio “ Recanati Forever per la Musica” per “ l’eccellenza e la magia con cui accarezza i tasti del suo pianoforte”. Potremmo ancora dilungarci sulle sue altre composizioni e i tanti recenti successi, ma ci fermiamo qui pensando di avere dato una precisa idea di questo artista ascolano. Aggiungiamo solo che Allevi , che si è sempre detto orgoglioso di essere un testimonial delle Marche , ha accettato durante la BIT di quest’anno a Milano, la proposta Il Ciavarro fattagli dal Presidente della Direttore responsabile Regione Marche , Gian Mario Pierfrancesco Fodde Spacca , di scrivere l’inno delle Marche, firmando il relativo REDAZIONE impegno di presentare, come ha Ortenzi G.B. (Capo redazione) fatto , questa sua composizione Dameno Luisella durante l’Agorà dei Giovani a Capocasa Enzo Loreto svoltasi a settembre di Impaginazione, grafica e foto quest’anno alla presenza del Papa Benedetto XVI. Ortenzi G.B. Per finire , ci piace ricordare il simpatico incontro avuto con il nostro corregionale alla BIT di quest’anno e a ricordo dell’ incontro con la nostra Hanno collaborato a questo numero: A. Achiluzzi delegazione pubblichiamo alcuni “scatti” che ha concesso gentilmente di F. Conte fare all’estensore di questi appunti. Ortenzi G.B. A. Gargiulo Foto dall’alto in basso: P.Marsico Allevi al pianoforte; con il ns. Presidente Fodde; con il ns. Consigliere Capocasa; e mentre E. Rossi firma con il Presidente della Regione Marche ed il Dott. L. Agostini l’impegno a scrivere F. Mazzuferi l’inno delle Marche. V.Tappatà 2 Rossini mon amour. Si è da poco concluso a Pesaro, con grande successo di critica e di pubblico, il 28° festival dell’opera rossiniana, meglio noto come “Rossini Opera Festival” o “ROF”. Quest’anno sono andate in scena opere di particolare interesse, tra le quali ricorderò “La gazza ladra”, l’”Otello” e “Il turco in Italia”. La Gazza ladra, musicata su libretto di Gherardini, è l’opera con la quale fu inaugurato, il 20 maggio 1818, il Teatro Nuovo di Pesaro sotto la direzione di un Rossini ventisettenne. La vicenda sembra sia stata ispirata da un fatto di cronaca realmente accaduto nella Francia del Settecento: il furto di un oggetto d’argento da parte di una giovane domestica e l’impiccagione di quest’ultima. Per fortuna il melodramma rossiniano si conclude con una “happy end” e, in questo caso, l’ancella viene tempestivamente scagionata e liberata. Anzi, convola addirittura a nozze con il figlio del padrone.Il cast pesarese, diretto da Lü Jia, ha avuto per interpreti D. Korchak (Giannetto), M. Cantarero (Ninetta) e M. Pertusi (il Podestà). Regia di D. Michieletto, del quale la critica ha apprezzato “l’ottima mano, gusto e fantasia” (IL SOLE24ORE) e il carattere “sontuoso ed elegante” (La Repubblica). L’Otello, tornato in scena dopo un’assenza di circa vent’anni, ha visto il trionfo di Juan Diego Florez (Rodrigo) e il successo di Olga Peretyatko (Desdemona). Meno convincenti sono parsi Gregory Kunde (Otello) e Chris Merrit (Jago). Perplessità ha invece suscitato la regia, affidata a Giancarlo del Monaco. La critica la ha definita “metafisica”(Il Resto del Carlino) mentre l’ha asciuttamente descritta come “una serie di porte. Si aprono e camminano. Una, alla fine, diventa anche la bara di Desdemona” il SOLE 24 ORE. L’Otello andò in scena a Napoli il 4 dicembre 1816 presso il Teatro del Fondo e, in quell’occasione, le cronache registrarono un enorme successo. Eseguita numerosissime volte per tutto il corso del secolo XIX, l’opera ha visto brillare le “dive” dell’epoca, da Isabella Colbran a Giuditta Pasta. Il libretto, dovuto a un nobile dilettante, Berio di Salsa, presenta notevoli variazioni rispetto alla versione shakespeariana, non da ultimo l’uccisione di Desdemona, per la quale il truce consorte utilizza un pugnale anziché le sue stesse mani. Con la messa in scena del “Turco in Italia” la critica ha salutato il ritorno delle ” magiche, gradite e festose atmosfere festivaliere” (Il Resto del Carlino). Molte lodi, meritatissime, sono andate al direttore Alemanni, e lodi e applausi hanno pure ricevuto gli interpreti, E. Belfiore (Zaida), M. Vinco (Selim), A. Marianelli (Florinda), B. Taddia (Prosdocimo) e A. Conatti (Geronimo). Il Turco in Italia,musicato su libretto di Felice Romani, venne eseguito per la prima volta al Teatro della Scala il 14 agosto 1814, essendo Rossini poco più che ventenne. Purtroppo, la première scaligera registrò un insuccesso che la critica più avvertita spiega con un fraintendimento del messaggio rossiniano, tutto proteso verso la ricerca di “chiaroscuri capaci di trasformare le maschere anodine della Commedia dell’arte in personaggi autentici” (ZEDDA). E’ appena il caso di osservare che il festival di Pesaro si sta comportando come il vino buono: ogni anno migliora. E di ciò ha dato atto la stampa, con l’osservare che “qui l’estate evita l’horror billionaire che annebbia le coste sarde” e che “qui si affolla un popolo gaudente e colto, sera dopo sera, nel tripudio sublime di ouverture e cavatine e duetti e duettini e terzetti e recitativi rossiniani (La Repubblica, 15/08/2007, a firma di Natalia Aspesi, alla quale dobbiamo anche il titolo di questa cronaca. PMarsico 3 Lombardia : La terra in cui viviamo. ITINERARI CULTURALI di Antonio Gargiulo Oltre il Po La provincia di Casteggio Pavia si estende anche a sud del Po. Cioè nell' Oltrepò oggi chiamato pavese. Non lo è sempre stato, nella storia passata . Ad esempio, dal 1743 al 1859 era annesso al dominio dei Savoia, cui era stato ceduto da Maria Teresa d’Austria. Il paesaggio dell’Oltrepò si differenzia dai tipici paesaggi lombardi. Per due terzi è occupato dalle vecchie colline appenniniche, le cui forme rotondeggianti, mai sfiorate dai ghiacciai quaternari, contrastano vistosamente con le aguzze cime alpine del Nord della Lombardia, che di tali ghiacciai sono figlie. Mentre le Alpi presentano un aspetto maestoso, le colline appenniniche infondono un senso generale di pace e di tranquillità , soprattutto nei tratti più lavorati dell’uomo. Fra tutti i prodotti di una campagna ferace, uno predomina su tutti . E’ la vite, che qui trova condizioni particolarmente adatte alla sua coltivazione e che è alla base di un’abbondante e diversificata produzione dei vini. Che se una volta erano noti per la quantità della loro produzione, oggi offrono anche delle produzioni di pregio. I centri noti per la produzione dei vini sono parecchi. Uno dei più importanti e facilmente raggiungibile da Milano è Casteggio. Casteggio si è trovata spesso al centro di battaglie. La città era stata fondata dai Liguri che furono i primi occupanti noti di questa regione. I Liguri furono insidiati prima dai Galli e poi dai Romani, che in tempi successivi invasero la regione. Proprio a Casteggio, nel 222 a.C., si combattè una battaglia decisiva fra Galli Insubri e Romani. La Torre di Stradella I Romani, condotti da Claudio Marcello, prevalsero. Viridomaro, capo dei Galli, fu ucciso in battaglia. I Romani occuparono l’Oltrepò, vennero a contatto dei Liguri e i due popoli non si piacquero. Nel 218 a.C., solo 4 anni dopo la battaglia che prese il suo nome , Casteggio fu occupata da un nuovo invasore, Annibale, proveniente dalle Alpi con i suoi elefanti. I Liguri si allearono con Annibale, nella speranza che cacciasse i Romani. Speranza che, come sappiamo, andò delusa. Casteggio fu anche teatro di battaglie più recenti , degli Austriaci contro Napoleone e poi contro i franco piemontesi. Per chi ama il vino, Casteggio può essere il punto di partenza per un itinerario enologico. Sia a Casteggio , sia nei paesi vicini, si possono trovare un gran numero di cantine o agriturismi dove si possono degustare ed acquistare i vini locali. Possiamo citare tra i rossi la Barbera e la Bonarda, sia in versione mossa che ferma . Più corposo è il Buttafuoco . Fra i bianchi si possono citare il Moscato e la Malvasia, mentre fra i vini da dessert è notevole il Sangue di Giuda di colore rosso. Proseguendo la strada dei vini troviamo Montalto Pavese, dove oltre le cantine troviamo degli ottimi ristoranti. A Montalto si trova anche un bel castello , purtroppo difficilmente visitabile. Altre tappe del nostro itinerario enologico possono essere Montalto Pavese Calvignano , Borgo Priolo e Fortunago . Un altro itinerario eno-gastronomico potrebbe essere quello della Val Versa, che parte da Stradella verso l’Appennino. Anche qui una serie di cantine, fra cui gli impianti di S. Maria della Versa , fra i più grandi e più antichi d’Italia. L’Oltrepò Pavese non si esaurisce qui. Penetrando sempre più nell’Appennino , si possono scoprire altri itinerari di alto valore culturale, gastronomico o paesaggistico. In un’altra occasione, potrà essere per noi interessante avventurarci lungo altri cammini. A. Gargiulo 4 Il racconto PAURA PER UNA MOSCA ! di Franco Conte Erano da poco passate le ore dodici di una grigia ed umida giornata invernale, una di quelle giornate tipiche della Lombardia quando il grigiore del cielo rende tutto più triste e la nebbia che si condensa rende umido il tuo volto e bagnate le strade che percorri. Ero uscito da casa perché avevo delle commissioni da sbrigare e nell’effettuare il tragitto che mi ero prefisso mi sono trovato a passare davanti ad una scuola elementare proprio nel momento in cui i bambini uscivano a frotte vociando felici per la ritrovata libertà. Ho sorriso di fronte a tanta prorompente felicità. Ma mentre provavo un senso di contentezza e di gioia per lo spettacolo che si apriva avanti i miei occhi, non sono stato capace di fermare il mio pensiero che è corso a ritroso nel passato e mi ha fatto rivivere gli anni della mia fanciullezza e poi, pian piano, tutto il mio percorso scolastico con i suoi momenti belli e meno belli. Ho ricordato il volto burbero e buono del maestro che ho avuto alle scuole elementari che non disdegnava di ricorrere a bacchettate sulle mani per punirci delle nostre monellerie e i rapporti con alcuni compagni di classe con i quali sono sorte poi le mie prime vere amicizie. Dopo aver ottenuta la licenza elementare, i miei primi incubi e le mie prime preoccupazioni: l’esame di ammissione al Ginnasio, il latino e l’esame per essere ammesso a frequentare la quarta classe del corso ginnasiale. Di quei tre anni mi è tornata alla memoria la figura del professore di francese: un buon uomo che però era affetto da un forte strabismo. Non si riusciva mai a capire con chi volesse parlare, chi avesse intenzione di interrogare e che cosa stesse guardando. Ed è facile intuire come lo strabismo divenisse lo strumento ideale per creare la massima confusione possibile all’interno della classe. Poi la guerra. Gli ultimi due anni del corso ginnasiale sono stati dominati dai continui allarmi, diurni e notturni, falsi e reali, per la presenza di aerei pronti a sganciare bombe: ricordo lo sfollamento verso le zone di campagna e, unico aspetto positivo per me. diventato ormai ragazzo, la sostituzione dell’esame di licenza con semplici scrutini finali. Infine il Liceo. Tre anni vissuti in una classe mista: tre file di banchi, con due posti ogni banco, le prime due file occupate dai maschi, la terza dalle studentesse. Ricordo che quello che noi maschi non riuscivamo a sopportare era l’atteggiamento delle ragazze che si ritenevano donne a tutti gli effetti mentre noi, maschi, eravamo considerati dei studentelli imberbi e per loro poco interessanti. Eravamo in terza liceo io, Gigi e Renato, due cari amici e compagni. Per rendere più vivace l’atmosfera che si respirava in classe e per creare un diversivo, c’eravamo opportunamente organizzati: Gigi, che era seduto avanti a me e aveva una chioma con capelli abbastanza lunghi, mi forniva quattro o cinque elementi della sua capigliatura. Io provvedevo a legare ad un estremo di ogni capello un pezzettino di cartina per sigarette, circa un centimetro quadrato, e all’altra estremità preparavo un nodo pronto ad essere utilizzato. Renato, che era seduto al mio fianco, provvedeva ad acchiappare, ed era abilissimo nell’opera, le mosche che in alcuni periodi dell’anno risultavano essere abbastanza numerose. Presa la mosca, provvedevo a legare alle zampette il capello con il pezzettino di carta utilizzando il nodo che avevo preparato. Le mosche così modificate erano lasciate libere di volare: potevano essere paragonate a piccoli aerei pubblicitari come si vedono d’estate in riva al mare. Ricordo l’espressione, un misto tra sorpresa e impotenza a reagire, che si dipingeva sul volto degli insegnanti, l’impossibilità di poter prendere provvedimenti disciplinari nei nostri confronti e l’irrequietezza che si sviluppava e rendeva meno monotone e piatte le ore di lezione in classe. Ma quando con il loro volare le mosche sorvolavano o si posavano sui banchi occupati dalla ragazze succedeva di tutto: si alzavano impaurite, strillavano, cercavano di allontanarsi dal banco con la relativa reprimenda dell’insegnante. Sinceramente, questo comportamento fanciullesco delle ragazze era al di fuori delle aspettative mie, di Gigi e Renato: ma eravamo contenti perché si era riusciti a mettere in evidenza, nonostante tutto, che erano meno adulte loro che noi maschi. Franco Conte 5 Sabato 4 agosto 2007 , ha avuto luogo a Fano il XVII° incontro delle Associazioni dei marchigiani fuori Regione organizzato dalla Comunità Marchigiani di Bologna con la collaborazione del Cenacolo Marchigiano di Roma e per delega della Consulta Associazioni di Marchigiani fuori Regione e con il patrocinio del Comune di Fano. Come di consueto l’incontro è stato particolarmente affollato tenuto conto che vi hanno preso parte oltre i rappresentanti di varie Associazioni marchigiane di regioni italiane anche i rappresentanti provenienti dalla Germania ,dal Sud Africa, dagli Stati Uniti e dalla Francia. L’incontro è incominciato in una Sala del Palazzo Comunale dove sono intervenuti il Sindaco Stefano Aguzzi, l’Assessore alla Cultura e Turismo Avv. Cavalieri, il Presidente Confesercenti ed i rappresentanti di Associazioni come la Signora Vaudetti del Cenacolo Marchigiano di Roma, il Dr Bravi di S. Angelo in Vado e il Sindaco di Montegranaro. Dalle Autorità locali è stato affermato con orgoglio la posizione conseguita da Fano, essendo la terza città delle Marche, dopo Ancona e Pesaro, per quanto riguarda il turismo; grande merito di questo è stato attribuito alla qualità della vita. In effetti per noi che veniamo dalla grande citta di Milano, anche se alcuni di noi vivono nell’hinterland, avvertiamo subito che il sistema di vita è più semplice, meno stressante e con una qualità dell’aria decisamente diversa. Alla fine ha preso la parola, per conto degli organizzatori, l’Ammiraglio Guido Benvenuti per illustrarci le varie tappe della giornata. Abbiamo partecipato alla inaugurazione della mostra di pittura e disegni di allievi dell’Accademia di Belle Arti di Macerata e Istituto Statale d’Arte “A. Apolloni” di Fano sul tema “Fano ed il suo mare”. All’allestimento della mostra ha contribuito anche l’Associazione Marchigiani di Germania. Dopo avere visitato il Presepe di Palazzo Fabbri e la chiesa di S.Pietro in Valle, ci siamo recati a pranzo presso il Ristorante “Pesce azzurro” dove appunto abbiamo gustato principalmente il pesce azzurro cucinato in vario modo. Dopo qualche ora di tempo libero, la manifestazione si è conclusa con un drink di saluto degustando il vino marchigiano della cantina Morciola di Colbordolo PU e l’acqua oligominerale Nerea di Castelsantangelo sul Nera sito nel Parco Nazionale dei Sibillini. Legenda foto Eugenio Rossi In alto a sinistra :veduta di Fano Seconda foto dall’alto a destra : Il Sindaco di Fano Stefano Aguzzi Terza foto dall’alto a sinistra: La gentile Sig.ra Vaudetti ed il Prof. Ferri Ultima foto in basso a destra: tavolo dei lavori Della nostra Associazione hanno partecipato all’incontro in questione i seguenti Soci: Mazzuferi Francesco, Ortenzi GB. e Luisella, Rossi E. Achilluzzi A. e marito, Lenci Franco e Signora,Tappatà Vincenzo e Renata, Tomassini G. e Signora, Ricci G. e Signora, Gentilini A.+- e Vitali G. Arrivederci al 2 agosto 2008 ad Ascoli Piceno! A fine lavori ha preso la parola l’Assessore al Turismo del Comune di Ascoli Piceno Silvestri , anticipandoci che il prossimo anno, alla data di cui sopra, saranno lieti di ospitarci per il nostro prossimo Convegno. 6 Marche SPELONGA Festa Bella di F. Mazzuferi Nel corso dell’estate sono stato colpito da un servizio messo in onda dal Telegiornale Regionale che ha raccontato la storia della Festa Bella che si tiene ogni tre anni a Spelonga, frazione di Arquata del Tronto (AP),collocata di fronte al Monte Vettore a circa 900 metri di altitudine. La manifestazione che mi accingo a raccontare ha origine dalla battaglia di Lepanto . Sulla piazza del paese viene ricostruita la sagoma di una nave con l’innalzamento di un albero maestro sul quale svetta una copia della bandiera turca che secondo la tradizione fu riportata in paese più di quattrocento anni fa. Ai primi di agosto gli esperti del paese si trasferiscono sui monti per scegliere un albero ed al momento della partenza vengono salutati con abbracci e baci come presumibilmente avvenne per i 150 spelongani che partirono per la battaglia di Lepanto nel 1571. Quello che poi sarà l’albero maestro più sopra detto,secondo una perfetta organizzazione , viene abbattuto nel bosco Martese e trasportato a mano attraverso monti e valli, operazione che richiede almeno tre giorni per raggiungere la piazza del paese. L’albero entra a Spelonga al suono a distanza di tutte le campane. Una volta issato a mano con l’ausilio di funi e scale, viene allestita la sagoma di una galea per ricordare l’evento storico. Mi ha colpito, in particolare , l’addobbo a festa di tutto il paese con decorazioni di rami di abete e corone composte da bacche selvatiche. I festeggiamenti proseguono per tutto il mese di agosto e si coglie appieno l’atmosfera che coinvolge gli spelongani fatta di partecipazione gioiosa e di sacrificio. Arrivederci alla Festa Bella di Spelonga programmata per l’agosto del 2010! Legenda.Foto in alto: boschi intorno a Spelonga. Foto centrale : trasporto albero. In basso: Arquata del T. 7 Qualità e rispetto dell’ambiente per il Made in Italy Si è svolto in Umbria il convegno organizzato dalla Fondazione Symbola con l’intento di mettere in mostra il binomio Qualità – Made in Italy. Il convegno ha avuto luogo a Bevagna (PG) il 27 Luglio 2007 al Teatro Torti ed è proseguito il giorno successivo a Montefalco (PG). Al convegno hanno partecipato numerose personalità istituzionali insieme a Claudio Artusi amministratore delegato Fiera Milano, Maria Rita Lorenzetti presidente della regione Umbria , Raffaello Vignali presidente della Compagnia delle Opere, il segretario regionale del Confartigianato, il presidente della Coldiretti, il presidente del Monte dei Paschi di Siena. Qualità, ambiente, flessibilità per competere: sono questi i temi cari alla Fondazione Symbola la quale ha dato vita anche per il 2007 alla “Campionaria delle qualità italiane – Fiera della soft economy” organizzata in collaborazione con Fiera Milano. La manifestazione in calendario a Milano Fiera (Rho) dal 22 al 25 novembre prossimo vuole rappresentare un’occasione per far conoscere al mondo la qualità italiana in tutte le sue declinazioni: dai prodotti ai servizi, al marketing territoriale. La Fondazione, che ha calcolato anche un Pil (Prodotto interno lordo basato sul Made in Italy di qualità) sottolinea che la ripresa dell’economia nazionale, basata quasi esclusivamente sull’export, conferma che “la qualità è una delle opzioni per rendere competitivo il Paese”. “Questo - ha spiegato Fabio Renzi, Segretario generale di Symbola - a fronte del fatto che le medie imprese industriali, capaci di affrontare il mercato all’insegna della innovazione, sono importantissime nel sistema produttivo e il 30% di quelle piccolissime sta dimostrando di reggere la competizione aumentando il fatturato, esportando e lanciando nuovi prodotti. A Montefalco Domenico De Masi, presidente del comitato scientifico di Symbola ha presentato l’indagine su “L’impatto del cambiamento climatico sull’economia e la società politica” cui ha fatto seguito una tavola rotonda moderata dal direttore del Tg1 Gianni Riotta. Tra gli imprenditori presenti al convegno citiamo Chiara Lungarotti dell’omonima azienda vinicola, Arnaldo Capraia produttore del notissimo Sagrantino, Orietta Maria Varnelli in rappresentanza dell’omonima distilleria. Il convegno si è concluso con un arrivederci alla Fiera della soft economy in programma dal 22 al 25 novembre alla Fiera di Milano-Rho. Franco Conte Legenda Foto dall’alto in basso - Maria Rita Lorenzetti Presidentessa della Regione Umbria -Scorcio del paese di Bevagna ( PG) -Veduta del paese di Montefalco. 8 Umbria : Festa delle acque 2007 sul lago di Piediluco E’ tornata come ogni anno a Piediluco (TR) sul suo magnifico lago incastonato tra i boschi umbri, la grande Festa delle Acque, tradizionale celebrazione dell’estate, con vari programmi tra cui la famosa sfilata notturna delle barche allegoriche. La manifestazione si è svolta nel periodo dal 28 giugno all’ 8 luglio u.s. e comprendeva tra l’altro : -Sagra del Carbonaretto (o arbonetto, gustosissimo piccolo pesce nero come il carbone, da cui il nome. n.d r.). Trattorie sul lago , specializzate nella cucina di pesce lacustre, si contendono il primato dei piatti tipici, tra cui i famosi carbonaretti locali. -Itinerari turistici-gastronomici Gran tour alla scoperta dell’alta gastronomia umbra nell’entroterra tra il lago di Piediluco e la Valnerina alla ricerca di trattorie tipiche di arte culinaria e genuinità alimentari tra tradizione e creatività. -Magnifico finale della festa Gran parata con sfilata notturna delle barche allegoriche ed in chiusura fantasmagoria di fuochi d’artificio sul lago. Questa festa ha origini remote legate ai riti di celebrazione del solstizio d’estate. Fin dall’antichità le genti del lago ornavano imbarcazioni rituali per celebrare le divinità acquatiche. Questa processione cerimoniale viene ammirata anche da letterati e poeti di tutta Europa. La festa ha ripreso vigore nel secondo dopoguerra, quando il rito della sfilata si è trasformato in sfida , cioè una competizione tra le imbarcazioni : vince l’equipaggio che presenta la barca più bella e significativa. A.Achiluzzi 9 MARCHE Musica Ai soci. Le manifestazioni musicali artistiche ecc …che si svolgono nelle Marche degne di essere ricordate sono decine e decine. Ci scusiamo se ci è possibile solo ricordarne qualcuna. a causa dei nostri ovvi limiti. La Redazione. Da Ponzano ad Urbino : un festival itinerante! Anche quest’anno la bella manifestazione, curata dall’Associazione “Marche musica” e diretta da Marco Sollini ha toccato tutte la province marchigiane riscuotendo ovunque un grande successo Oltre alla bellissima musica e alla elevatissima caratura degli artisti che ne sono stati gli interpreti, il successo della manifestazione anche quest’anno è stata la scelta dei luoghi dove i concerti si sono tenuti, luoghi di eccezionale bellezza e suggestione. I cinque concerti hanno avuto inizio nella chiesa di San Marco a Ponzano una delle gemme preziose del nostro patrimonio storico – artistico, passando poi per il borgo medievale di Torre di Palme , la famosissima Sala del Trono del Palazzo Ducale ad Urbino, la bellissima Villa Buonaccorsi di Potenza Picena, per concludersi poi nella meravigliosa chiesa romanica di San Vittore ad Ascoli Trio pianistico Ballista –Sollini - Canino Piceno con il favoloso trio Canino–Ballista- Sollini. Musica in collina festival di Lapedona 2007 il CREDO QUARTET E’ già il quarto anno che il comune di Lapedona (AP) e la pro-loco organizzano questa manifestazione che ogni volta raccoglie sempre i migliori consensi da parte del pubblico. Sono queste manifestazioni che danno lustro al territorio ricco inoltre di sorprese piacevoli in vari campi. Il M° Walter Daga propone per il 2007 un appassionato e originale programma con interpreti di grande prestigio per far raggiungere sempre un ottimo livello a questo simpatico Festival. Questa edizione comunque si svolge nel ricordo della sua Musa Ispiratrice , Renata Zampis Daga, la grande artista che negli ultimi tre anni ha dedicato tutto l’impegno ed il cuore a questa manifestazione. "Musica in Collina e Vino Cotto " (di Vincenzo Tappatà) Lapedona (AP) ci ha deliziato con della buona musica, ottimi esecutori e…….vino cotto speciale per concludere le piacevoli serate musicali. Il vino cotto ,da pasto , che veniva prodotto in ogni famiglia contadina almeno prima dell’ultima guerra, ora è passato nel dimenticatoio ma non per Lapedona che ne produce molto e di ottima qualità. Perché il vino cotto? Cuocere il mosto, ottenuto da uve di scarsa gradazione zuccherina, era necessario per portare la gradazione alcolica , dopo la fermentazione, oltre i 12 gradi e quindi assicurare la conservazione nel tempo. Prolungando la cottura del mosto si otteneva il vino cotto da dessert , di oltre 14 gradi. Andando avanti nella cottura si poteva ottenere , in quantità ridotte, il famoso mosto cotto, non fermentato , che si utilizzava per confezionare i tradizionali dolci regionali per il Natale. Così facendo si era ad un passo per ottenere dell’ottima marmellata d’uva. Ma su questo argomento ritorneremo un’altra volta. 10 D al 1954 il pianoforte di Renato Sellani delizia Milano. A firma Franco Tettamanti è apparso sul Corriere della Sera del 19 settembre u.s. un bell’articolo sul nostro corregionale Renato Sellani, considerato a tutt’oggi il papà del jazz italiano. Ve ne riproponiamo un piccolo stralcio. Nato a Senigallia nel 1926 , oggi quindi ottantaduenne, si trasferì a Milano nel 1954 ove subito si mise in luce con il suo pianoforte , di cui conosceva tutti i segreti, e la sua grande passione per il jazz. Cominciò a suonare con artisti come Franco Cerri , con Gianni Basso e Oscar Valdambrini. Entra a fare parte dell’Orchestra della Rai diretta da Gorni Kramer, scrive musica per il teatro : ” Aspettando Godot ” per il Piccolo Teatro, oppure “I sei personaggi “ con la compagnia di Tino Buazzelli in scena. Accompagna al pianoforte i grandi della canzone italiana del momento quali : Mina, Fred Buongusto, Nicola Arigliano . Suona con Bill Coleman, Tony Scott , Gerry Montreal – Giornata delle Marche Mulligan, Tullio De Piscopo. Sarà tra i protagonisti anche della stagione del Capolinea , a Porta Genova, locale fraquentato da una serie di personaggi quali Cochi e Renato e Beppe Viola che poi diventeranno l’anima ed il cuore del Derby, la cattedrale della comicità e del cabaret. Non si contano i concerti, le serate in giro per il mondo, le partecipazioni ai programmi della TV, le incisioni. I critici non hanno dubbi: Renato Sellani, con il suo talento, con lo stile inconfondibile, con il rispetto della tradizione e la voglia dell’innovazione , si colloca in primo piano nell’album di famiglia di quei musicisti che non subiscono il tempo e le mode. ( A cura della Redazione) (Da Marche News del 16 luglio 2007) Giornata delle Marche a Montreal Visita della delegazione marchigiana alle Aziende del gruppo BELLINI. La delegazione istituzionale della Regione Marche, guidata dal presidente Gian Mario Spacca , ha visitato la sede della Società “Picchio International” di Francesco Bellini,imprenditore ascolano che ha saputo affermarsi in Canada. La società si articola attraverso due aziende : la “ Picchio Pharma” e la “Domodimonti” . La “Picchio Pharma” si è affermata nel settore della farmaceutica, in particolare della virologia, scoprendo il farmaco in grado di combattere l’Aids e migliorare la qualità di vita degli ammalati. Altri settori di eccellenza dell’Azienda sono quelli di patologie come il diabete ed i tumori. Ultimamente sta effettuando una ricerca sull’Alzaheimer. La “Domodimonti” è impegnata, invece, nel settore agroalimentare , in particolare vino e olio, con un forte collegamento con il territorio marchigiano, specificatamente Montefiore dell’Aso, dove si sta mettendo a punto una cantina innovativa, di altissima qualità, destinata all’esportazione. Fanfara dei Bersaglieri di Ascoli all’inaugurazione della mostra. La prima esibizione della Fanfara dei Bersaglieri di Ascoli Piceno è avvenuta a conclusione dell’inaugurazione della mostra sui Bronzi Dorati di Cartoceto di Pergola all’esterno del Musée des Beaux Arts. Un concerto apprezzatissimo dalle persone presenti e dai numerosi passanti. La Fanfara è stata protagonista anche di un altro concerto in Place Cartier, la piazza esclusiva di Montreal, dove le Marche sono presenti con proiezioni, prodotti gastronomici tipici e tanta musica. La Fanfara nasce nel 1936 ad Ascoli Piceno. E’ composta da 23 bersaglieri in congedo. Si è costituita in associazione senza scopo di lucro e dipende dall’Associazione nazionale dei Bersaglieri di Roma. Usa strumenti musicali a ottone con imboccatura di metallo. 11 Notizie regionali Cronaca, curiosità, Enogastronomia, e varie A cura di G.B. Ortenzi Curiosità Il pranzo di Benedetto XVI a Loreto Dal Corriere della sera del 3 settembre 2007 apprendiamo che il Papa, di recente a Loreto in occasione dell’Agorà, ha pranzato mangiando: antipasto di affettati (tra cui anche il nostro Ciauscolo), penne pomodoro e basilico, filetto ai ferri, vino e….aranciata. Ad Acquasanta Terme (AP) 235 giorni nella grotta ! Dopo essere rimasto per ben 235 giorni in isolamento spazio-temporale nella Grotta Fredda di Acquasanta Terme, sui monti Sibillini, lo speleologo Maurizio Montalbini ha terminato l’esperimento per la missione “Timeless ultima frontiera”. In questo periodo lo speleonauta ha perso ben 21 chili! Londra Il Papa ed i sacerdoti con la “Casula” verde, colore della speranza . Anche quest’anno i Cuochi marchigiani sono CAMPIONI D’ITALIA Dopo essere stati Campioni d’Italia assoluti nel 2006, la Squadra Regionale Cuochi Marche rientra dai campionati internazionali d’Italia di Cucina di Marina di Carrara (svoltisi quest’anno dal 24/02/07 al 1/03/07) con il titolo di “Campioni d’ Italia per la cucina artistica 2007”. E ancora… Medaglia d’oro a squadra per la cucina fredda . Medaglia d’argento a squadra per la cucina calda. Terzo piazzamento assoluto della manifestazione internazionale. E per finire due medaglie d’argento in programmi singoli artistici di pasticceria. Rappresentata da un gruppo di chefs provenienti da tutta la regione, sotto la guida attenta dello chef O. Pellini, la Squadra lavora in amicizia ed armonia per fare conoscere i migliori prodotti del nostro territorio fuori dai confini regionali e nazionali con professionalità e grande impegno. Il medagliere della squadra è di tutto rispetto, raccogliendo innumerevoli medaglie d’oro, argento e bronzo in diverse competizioni internazionali quali: -olimpiadi della cucina di Berlino, Stoccarda, Erfurt, campionati del mondo di Lussemburgo, Parigi, Helsinki, Olso ed altre competizioni a Chicago, Bombay, Sidney e Budapest. Asta: record per Raffaello Il “Ritratto”, quadro realizzato da Raffaello per Lorenzo de’ Medici duca di Urbino nel 1518 e considerato uno dei capolavori del Rinascimento Italiano, ha raggiunto la quotazione record di ventisette milioni di euro ! Il dipinto è stato venduto da Christie’s a Londra. Ad assicurarselo , nostante i numerosi italiani presenti in sala, è stato un ignoto collezionista che ha partecipato telefonicamente all’asta. Per riportare in Italia il “Ritratto” , messo in vendita dal gallerista newyorchese Ira Spanierman , nei mesi scorsi era nato anche un movimento che aveva fatto ripetutamente appello al mondo finanziario ed imprenditoriale. Corriere della Sera del 6 luglio 2007 Un francobollo dedicato alle Marche E’ già dal 16 marzo u.s. che è in uso nella posta ordinaria questo francobollo dedicato alle Marche. Osservandolo non si può non notare subito l’immagine del Picchio stilizzato in mezzo ad una fascia tricolore. Nel francobollo poi si “scopre” un particolare del centro storico di Ascoli Piceno, ed il cavaliere dorato del gruppo equestre di CartocetoPergola. Per finire i contorni delle Marche “ dominano” tutto il disegno. 12