Anno 2012 • Numero 1 Aut. n° NO/696/2012 val. dal 22/03/2012 INDICE pag. 3 EDITORIALE NAZIONALE Non solo panini. Concordia, c’eravamo anche noi pag. 4 Dolore, preghiera e sapienza pag. 5 I Marittimi: profeti inconsapevoli di un mondo nuovo pag. 6 Donne … on board pag. 7 Navi … soprattutto persone pag. 8 News on board pag. 9 Premiazione a don Giacomo Martino da Wista Italia pag. 10 Ammiraglio Pierluigi Cacioppo pag. 10 CENTRI E CAPPELLANI Livorno, don Luciano è il nuovo cappellano pag. 15 SOS - See Over the Sea pag. 16 Il mare a scuola pag. 18 Area Nord Est pag. 19 Stella Maris Milazzo pag. 20 Cappellani senza terra, ma con tante persone pag. 21 INTERNAZIONALE Apostleship of the Sea around the world pag. 22 Premio a Suor Mary Leahy, AOS Australia pag. 22 Maritime Piracy Response – Psychological Emergency Piracy (PEP) pag. 23 Unico criterio il servizio pag. 23 Anno 2012, numero 1 Iscritto al n. 4/2011 del Registro della stampa presso il Tribunale di Genova Editore: Federazione Nazionale Stella Maris Presidente Massimo Franzi Direttore Responsabile: don Fernando Primerano Hanno collaborato a questo numero: don Luciano Cantini, Paolo Cavanna, don Giuseppe Chironna, Matteo Di Flavia, Massimo Franzi, Antonella Farina, don Natale Ioculano, Valentina Maffeis, don Giacomo Martino, Marta Orselli, Elisa Riscazzi, Olivia Zaina Foto: copertina e pag. 6 Stefano Schirato, pag. 7 Ulaş Yiğit Ekiz, pag. 20 e quarta di copertina Egidio Ferrighi 2 1/2012 Federazione Nazionale Stella Maris Piazza Dinegro, 6/A, 16126, Genova Tel. 010 8938374 • Fax 010 8932456 [email protected] • www.stellamaris.tv C.C.P. intestato a: Federazione Nazionale Stella Maris CC: Stampa Bonifico c/o N. Conto: 99723553 IBAN postale: IT83D07601014000 00099723553 C.C.B. intestato a: Federazione Nazionale Stella Maris CC: Stampa Bonifico Bancario c/o Banca Prossima Cod. IBAN: IT 28 B 03359 01600 1 000 000 60359 Grafica: Lamorfalab Studio Creativo • Taurianova (RC) www.lamorfalab.com Stampa: Tipografia Nuova Macciò di Barbieri Alessandro & C. s.n.c. • Genova EDITORIALE Stella Maris News In continuità con il nostro glorioso passato e proiettati nel futuro, questa pubblicazione vuole raccogliere l’esperienza degli anni trascorsi e rispondere sempre meglio alle sfide dei tempi e al bene dei marittimi e di tutto il mondo che ruota intorno ad essi. L’Apostolato del Mare nasce dall’Apostolato della Preghiera, nel cui simbolo riporta il Cuore di Gesù: crediamo che la nostra opera pastorale necessiti non solo dei volontari in attività, ma anche del ramo contemplativo perché l’accoglienza del marittimo sia una vera “ospitalità” ecclesiale nei nostri centri come una vera e propria “casa lontano da casa”. Chiedo prima di tutto a me stesso di perdere tempo per la preghiera! Se vivessimo “come se Dio esistesse”, ci fermeremmo più spesso in preghiera per i marittimi, per le loro famiglie, per l’Apostolato del Mare. E quando ci sembra di non poter fare niente per i Marittimi, recandoci in Cappella a pregare avremo speso il tempo nel modo migliore. La Federazione Nazionale Stella Maris rappresenta la volontà del laicato cattolico di essere parte attiva dell’Apostolato tra la gente di mare. Un cammino comune nazionale, anche nelle strutture, consente un efficace intervento di solidarietà tra i vari centri e i porti italiani. Dopo molti anni di grave assenza, oggi, grazie al Direttore dell’Opera dell’Apostolato del Mare don Giacomo Martino, nuovi porti hanno finalmente una presenza di Chiesa dedicata alle centinaia di migliaia di marittimi che transitano nelle nostre coste. Stranieri in ogni porto, incontreranno sacerdoti e volontari pronti ad accoglierli, aiutarli a comunicare con le famiglie e pregare insieme. Desidero con queste righe ringraziare quanti ci stanno sostenendo nel nostro servizio, i nostri Vescovi, i nostri cappellani, i nostri volontari, la Capitaneria di porto, e tutto il cluster marittimo. Vocazione dell’Apostolato del mare è essere un ponte tra la Chiesa e il mondo del mare, che si trova a vivere lontano da casa, e quasi segregato dal mondo. Quella marittima è un’industria molto dinamica, ma poco attenta ai bisogni delle persone che vi sono impiegate. L’innovazione tecnologica comporta navi più grandi, equipaggi più ridotti, soste in luoghi lontano dalle città e sempre più brevi. Ciò causa problemi per la loro vita e la loro salute, soprattutto psicologica. Lo sviluppo non può ridursi alla semplice economia, occorre cercare un umanesimo integrale e solidale. La “Stella Maris” è il faro che indica la giusta direzione. Stella del Mare, gran Madre di Dio e Madre nostra, Tu che conosci tutti i pericoli del corpo e dell’anima che incombono sulla Gente di Mare, proteggi i Tuoi figli che navigano e le loro famiglie che li attendono. Stella del Mare, Madre della Santa Chiesa, dai luce e forza a chi porta in mezzo ai marittimi l’amore del Tuo Divin Figlio e riempi i loro cuori di sovraumano vivificante apostolato. Stella del Mare, luce nelle tenebre, sii guida ai naviganti nelle tempeste e nei pericoli della vita, suscita in mezzo a loro dei veri cristiani con cuori innamorati di apostolato e conduci noi tutti al Porto Sicuro della Patria celeste. Stella del Mare, benedici il mare, perché diventi sempre più mezzo di comunicazione, di scambio, di collaborazione, di solidarietà e di fratellanza fra tutti i popoli del mondo e si affermino così quella pace, quella giustizia e quella concordia per cui Gesù Cristo è morto sulla Croce. Diacono Massimo Franzi Presidente Federazione Nazionale Stella Maris 3 1/2012 NAZIONALE Non solo panini ... Concordia, c’eravamo anche noi Una giornata con un clima quasi primaverile, di quelle in cui si fa una passeggiata al sole per eliminare il freddo dell’inverno. È questa la prima immagine che abbiamo di Savona, una volta arrivati al terminal passeggeri sabato 14 gennaio 2012. Però non è primavera, e non siamo venuti per una passeggiata. Come Apostolato del Mare, siamo chiamati ad essere accoglienza concreta per tutte quelle persone che arrivano direttamente dall’Isola del Giglio, dove la M/N Concordia giace appoggiata sugli scogli. verbale che spesso non si comprendeva. Perché per questi “Lost”, come si definiva una ragazza di Marsiglia incontrata nell’ampio salone, parafrasando il titolo di una fortunata serie televisiva, non era importante che noi si comprendesse il tedesco o il francese, ma che li si ascoltasse. E così abbiamo dato vita a dialoghi strani, fatti di gesti, di parole diverse e di aiuti concreti: compilare un foglio, magari portare un caffè o cercare una aspirina. C’era davvero tanta voglia di dire, di esprimersi, di raccontare tutto…anche che le famiglie li stavano venendo a prendere, quasi a sottolineare un legame che, in una situazione del genere, si rinsaldava nuovamente. Abbiamo trascorso ore e ore con queste persone, che scendevano dai pullman, spesso avvolti nelle coperte, o con i loro salvagente ancora stretti tra le mani, facendo semplicemente quello che i nostri marittimi ci hanno insegnato in anni di presenza alla Stella Maris: esserci per loro. E poi, proprio come accade quotidianamente nei nostri Seafarers’ center, tanti ripartivano verso casa e altri ne arrivavano, con le stesse fatiche, con lo stesso desiderio di comunicare e condividere. Ecco, probabilmente il senso di tanti gesti e di mille parole si racchiude in poche righe: quando accogliamo le persone, quando incontriamo i marittimi, quando diventiamo un approdo per gli altri, siamo solo un tramite, un orecchio che ascolta e un volto presente. È stato davvero difficile, forse per paura di essere invadenti, o per timore di non saper dire le parole giuste, avvicinare queste persone stanche e desiderose di tornare alle loro case: ci siamo resi conto che necessitavano non solo di acqua, panini, o maglioni, ma anche e soprattutto di qualcuno a cui raccontare l’evento e con il quale condividere le sensazioni provate. Abbiamo scoperto, però, che bastava avvicinarsi, accennare appena una parola, che subito si veniva investiti da tante parole in lingue diverse, un fiume 4 1/2012 Una parola sola, “Eccomi”, che la Stella del Mare ci ha insegnato a dire tanto tempo fa e che, malgrado i timori e le difficoltà, cerchiamo di vivere ogni giorno. Elisa Riscazzi NAZIONALE “Dolore, preghiera e sapienza” Santa Messa per le vittime della Nave Concordia, Roma 12 febbraio 2012 La nostra preghiera si eleva al Signore per le vittime della Nave Costa Concordia, recentemente arenata sugli scogli dell’isola del Giglio. Affidiamo le loro anime immortali alla misericordia di Dio perché le accolga nella luce che non tramonta, e preghiamo per i dispersi, per i naufraghi di quella tragedia, per i familiari di tutti, affinché la forza e la consolazione dello Spirito stemperino i tragici ricordi e ritorni presto la serenità della vita. Nel momento in cui l’intera Nazione fa pubblica memoria, e si stringe nella fede a quanti sono segnati dalla sciagura, non vogliamo dimenticare coloro – persone e istituzioni – che hanno fatto il proprio dovere in modo ammirevole per competenza e dedizione, e i molti volontari che, come sempre nelle circostanze del maggiore bisogno, si sono prontamente offerti e prodigati per concorrere all’urgente soccorso. Tra questi, in prima fila, gli abitanti dell’Isola del Giglio. A tutti l’Italia guarda con stima e gratitudine: in loro riconosciamo l’anima profonda del nostro popolo, ricco di intelligenza e di cuore, sempre capace di grandi cose senza perdersi d’animo. Che la luce del Signore aiuti a fare verità e giustizia, a sanare le ferite, a rafforzare la fiducia e, insieme, il coraggio per il futuro. È possibile e doveroso. Il Vangelo, che abbiamo appena ascoltato, ci aiuta a vivere il nostro cammino di uomini e di discepoli di Cristo Gesù: cammino nel quale si innestano le vicende liete e tristi dell’esistenza. Nel malato di lebbra che si accosta al Signore, infatti, è facile vedere in contro luce ciascuno di noi: sì, perché, se siamo sinceri con noi stessi, riconosciamo che tutti siamo un poco malati. Distorsioni concettuali, schematismi manichei, pregiudizi ostinati, ferite antiche e nuove, ci rendono poco o tanto come il lebbroso bisognoso del medico, quello dell’anima. L’uomo colpito dalla malattia si accosta a Cristo chiedendo la guarigione del corpo, ma – ottenutala – si rende conto che il Maestro lo ha sanato non solo fuori, ma anche dentro, nella profondità del suo essere. Gli ha ridato quella salute interiore senza la quale anche una vita efficiente e piena di successo non regge al giudizio di una coscienza retta e vera; potremmo anche dire, non regge di fronte allo scorrere inesorabile del tempo, alle asperità e ai colpi della vita che si abbattono sui singoli come sulle comunità e sul mondo. Non si tratta – lo sappiamo – solo delle circostanze infelici o difficili che punteggiano il cammino di ognuno, ma della condizione di universale fragilità che è l’impasto stesso dell’essere umano e del cosmo, la sua costitutiva finitezza, l’impossibilità di essere fini a se stessi e bastevoli per la propria felicità. Il Vangelo ci ricorda, dunque, l’affascinante paradosso umano che si intreccia di nobiltà e di miseria, di forza e di debolezza, di temporalità e di tensione all’eterno, di vita e di morte. Il mistero, e a volte il tormento che siamo, sospinge lo sguardo dell’umanità verso l’alto, si fa voce e – come il lebbroso del Vangelo – invoca la salvezza, e quella felicità che cerchiamo disperatamente senza riuscire a trovarla appieno e per sempre. Cari Fratelli e Sorelle, siamo qui per pregare per quanti sono segnati dalla sciagura; ma anche per riflettere e diventare più pensosi circa l’umana condizione, la nostra finitezza, e così crescere nella sapienza del cuore e della vita. Il Signore Gesù tocchi l’anima di tutti e, mentre conforta i tribolati, ci doni la sua luce. S.E. Card. Angelo Bagnasco Arcivescovo Metropolita di Genova Presidente della Conferenza Episcopale Italiana 5 1/2012 NAZIONALE I marittimi: profeti inconsapevoli di un mondo nuovo Non vogliamo certo enfatizzare questo mondo tutto speciale e particolare né assurgere agli altari la gente di mare. Ci conosciamo bene tra di noi e sappiamo le nostre debolezze e fragilità che sono comunque diverse dai tanti luoghi comuni che ci attribuiscono quanti si fermano alla mera apparenza. A bordo, in particolare, risaltano sempre le cose positive, ci si concentra, nel dolore della distanza degli affetti, sulla diversità percepita come arricchimento e non come disuguaglianza. Potrebbe sembrare una piccola cosa ma è “l’uovo di Colombo”, “la rivoluzione copernicana” del primo e ultimo atteggiamento che abbiamo di fronte all’altro. Cogliere il prossimo come un “bicchiere mezzo pieno” sgombra la mente dai pregiudizi e consente di conoscere e farsi conoscere come si è realmente, senza le infrastrutture e le maschere che spesso si usano a terra. Non sarà forse virtù ma il proprio “io”, che è obbligato a passare i prossimi 6 o 12 mesi con persone di cultura, lingua ed etnia diverse, si sforza di scoprire i motivi, le ragionevolezze di questa convivenza anziché fermarsi a criticare le differenze. D’altra parte, mentre a terra si dice che il mare divide una nazione da un’altra, i marittimi scoprono un mare che “unisce” i continenti e grazie proprio al loro lavoro che “tesse una invisibile trama sulle acque di unità tra i popoli del mondo”. La stessa “tolleranza religiosa” che faticosamente viviamo a terra è reale condivisione di spiritualità per gli equipaggi. Non ci si vergogna di nulla; né delle cose di cui si dovrebbe arrossire né di quelle intime, ma insieme così belle, come il dono della Fede. Il popolo del mare è veramente un “popolo che cammina sugli oceani” e condivide ogni cosa con la generosità del viandante che fa un pezzo di strada con gli altri. La propria Fede non si mischia né tantomeno si irretisce contro le altre, ma è una Fede capace di dialogo, vero, sincero e di reale comunione. Si prega insieme, ci si benedice gli uni gli altri e ciascuno lo fa nel Nome del proprio Dio. Se è vero, come è vero, che il marittimo, da sempre, ha vissuto le problematiche e le positività della globalizzazione lunghi secoli prima della “globalizzazione mondiale”, è altrettanto vero che oggi, con grande umiltà, ma soprattutto inconsapevolezza, diventa profeta del mondo nuovo. Mi ripeto nel dire che le virtù del marittimo non sono innate. Non ci troviamo di fronte a dei santi. La gente di mare è virtuosa per motivi ambientali, per necessità, ma è virtuosa in modo genuino anche se, appunto, inconsapevole. L’umiltà, spesso, al marittimo l’abbiamo imposta noi che da terra lo giudichiamo, lo lasciamo spesso solo quando transita nei nostri porti; noi che ci soffermiamo su quanto ci divide e che non andiamo al di là delle semplici apparenze di una tuta sporca del grasso della sala. Umiltà che, spesso, proviene dall’ignoranza di essere un tale dono che è spesso un dono invisibile, perché nascosto dalle lamiere delle navi. Ecco come succede che chi avvicina queste comunità di bordo rimane affascinato da tanta “condivisione” reale ed autentica. Nemmeno si trattasse di comunità religiose che vivono in nome della fraternità! Eppure, involontariamente, i marittimi sono figura di un mondo futuro in cui etnie, culture, religioni e lingue convivono, lavorano e trovano anche il tempo e il desiderio di stimarsi e di apprendere gli uni dagli altri. Forse, le stesse persone, una volta a terra, si comporteranno diversamente, ma rimane “il bicchiere mezzo pieno” di questa profezia, nascosta ed insieme visibile. Presagio reale e archetipo tangibile, raggiungibile ed imitabile di un popolo, forse del futuro, ma certamente di un “popolo nuovo”. Don Giacomo Martino Direttore Apostolato del Mare Italiano 6 1/2012 NAZIONALE Donne ... on board Donne in carriera. Donne forti. Donne che sfidano gli stereotipi. Donne che scelgono una professione che solo fino a pochi anni fa era esclusivo appannaggio maschile: il lavoro marittimo. Oggi, in virtù di fattori di mercato relativi alla mancanza di ufficiali ed a fattori connessi alla loro promozione strategica nel mercato del lavoro, le donne marittime hanno recentemente attirato una maggiore attenzione: l’International Maritime Organization (IMO) ha lanciato a tal proposito delle campagne di impulso al reclutamento delle donne marittime, e la mancanza di ufficiali ha incoraggiato molti armatori ad assumere donne a bordo. Ciò nonostante, la comunità di donne marittime rimane molto esigua: l’International Labour Organization (ILO) stima una presenza femminile pari al 2% del totale del personale imbarcato, stimato in 1,25 milioni di marittimi nel mondo. In Italia, invece, la presenza delle donne a bordo raggiunge l’1,2% del totale degli equipaggi (1998), contro il 4,2% in Germania (2001), l’8,3% nel Regno Unito (2000), oltre il 10% in Danimarca (1997) e Norvegia (2001), e addirittura il 23,3% in Svezia (1997). Un altro dato interessante riguarda la percentuale di donne ufficiali: solo il 7% delle donne marinaio è costituito da ufficiali, contro il rimanente 93% di semplici marinai. In confronto il 42% degli uomini sono ufficiali, il 58% marinai. Eppure, qualcosa sta cambiando: se ancora oggi, infatti, la maggior parte delle donne marinaio è attiva nel settore alberghiero delle navi da crociera, dove spesso svolge mansioni subalterne (Wu stima che il 19% del personale impiegato sulle navi da crociera sia costituito da donne, impiegate principalmente nei servizi di accoglienza degli ospiti - 34%, dipartimento cabine - 23%, sezione bar e ristorazione - 20%), va diffondendosi la presenza femminile tra gli ufficiali, sulle navi tanto mercantili quanto passeggeri. Rispetto alle navi passeggeri, l’esperienza di una donna a bordo di una nave mercantile, dove risulta quasi sempre la sola in un gruppo di 15/20 uomini, è più complessa: vi sono studi che dimostrano come le donne marittime debbano fronteggiare sfide peculiari a bordo delle navi cargo; se infatti la vita a bordo può essere descritta come forma di “istituzione totale”, che implica sia per gli uomini che per le donne un conformarsi ad un’identità collettiva di ‘marittimi’ nella vita di ogni giorno, e che, in termini generali, si caratterizza per l’enfatizzazione di aspetti molto mascolini del comportamento, in questo contesto le donne marittime si trovano a mettere in atto varie strategie per la gestione della loro identità di genere, che si adatti alla vita a bordo, ma anche nei periodi di vita a terra, quando fanno ritorno alle loro case. Le donne devono adeguarsi al mondo maschile del bordo, spesso modificando le loro apparenze ed attitudini da femminili a maschili. Ogni volta che le donne marittime sbarcano o re-imbarcano, esse cambiano in maniera flessibile le strategie di gestione della loro identità, che risultano quindi fluide, piuttosto che fisse. Nel perseguimento di ruoli di genere diversi tra “bordo” e “terra”, si crea una vera e propria dicotomia nella determinazione della strategia di gestione dell’identità da adottare, in bilico tra mascolinità (a bordo) e femminilità (a terra). Si tratta di problematiche molto complesse, qui solo accennate, e sorprende il numero ridottissimo di studi e ricerche nel campo dell’impiego di personale femminile a bordo delle navi. L’Apostolato del Mare ha in programma la redazione di una monografia dedicata alle donne marittime, a partire da quelle che i volontari Stella Maris incontrano nei porti italiani. La monografia, che mira ad accrescere la conoscenza su un settore scarsamente indagato e su cui permangono rappresentazioni stereotipate, avrà come focus l’indagine delle motivazioni e delle aspettative che spingono una donna a navigare, e come esse si sono eventualmente modificate e riadattate nel corso degli anni trascorsi a bordo. Olivia Zaina 7 1/2012 NAZIONALE Navi ... soprattutto persone Le navi abbandonate. Diciassette casi negli ultimi quattordici mesi Non accenna a migliorare la situazione dei marittimi abbandonati su navi in difficoltà nei porti italiani. Negli ultimi 14 mesi abbiamo affrontato già 17 casi di navi in difficoltà e di marittimi che rischiavano di essere abbandonati o che, in molti casi, purtroppo sono poi stati abbandonati dai loro armatori. Più di 400 marittimi sono stati coinvolti in queste situazioni. La Stella Maris è intervenuta per assisterli, per dare loro viveri, generi di prima necessità e tanta amicizia, portando telefonini e una parola di conforto, aiutandoli a resistere. Alla fine per moltissimi, oltre 300, c’è stata solo la soluzione del rimpatrio e anche per questi l’Apostolato del Mare è stato presente nell’organizzare e pagare il trasporto che li riportava a casa. La crisi dei trasporti marittimi, generata dalla crisi economica mondiale, è peggiorata dalla seconda metà del 2011, e non si vedono segni di miglioramento in nessun settore. In molti casi le navi continuano ad operare in perdita, cioè incassando noli che non coprono tutti i costi, operativi e finanziari, dell’armamento, ma questo è preferibile all’alternativa del disarmo, in cui i ricavi sono nulli. Si può quindi capire come, nel generale stato di depressione del settore, le navi più colpite siano le “carrette del mare” che sopravvivono ai margini del mercato, quadrando i conti con uno sfruttamento spinto al massimo degli uomini dell’equipaggio e delle navi: gli uomini sono arruolati con paghe al di sotto di qualunque minimo salariale e, il più delle volte, non pagando nemmeno questo minimo, se non quando si è costretti a farlo. Vivendo le realtà di queste tremende situazioni 8 1/2012 di abbandono, non è difficile sentire dai marittimi i racconti di storie che superano ogni peggiore immaginazione: persone che non hanno mai visto in vita loro nemmeno il mare che improvvisamente vengono imbarcate (con certificati e documenti falsi!) per fare dei lavori che non conoscono, su navi in precarie condizioni, vivendo in compagnia di persone con cui non riescono nemmeno ad intendersi, nella totale mancanza di igiene, spesso di viveri per nutrirsi. Sono situazioni al limite della schiavitù: dato che molti di questi “marittimi” sono privi di documenti, non possono muoversi; se il Comandante della nave non lo consente, di fatto, li tiene prigionieri a bordo. Non ricevono i soldi e non possono tornare a casa, perché non hanno alternative di un lavoro nel Paese d’origine. Stanno sulla nave, dove non si fa nessuna manutenzione, sapendo che, nel migliore dei casi, rischiano in qualunque momento di fermarsi in mezzo al mare per un’avaria o perché non hanno più carburante. Per fortuna ogni tanto ci rincuora il fatto che la nave e i suoi marittimi riescono alla fine a ripartire, anche grazie all’aiuto che hanno dato i volontari della Stella Maris. Chi non ha vissuto questi momenti non può apprezzare del tutto la grande gioia che i marittimi provano quando finalmente la loro nave ricomincia a muoversi: per loro significa sentirsi di nuovo persone attive, valide, con un lavoro; vuol dire che vanno a casa, che rivedranno i loro cari. Forse sono riusciti con pressioni varie a costringere l’armatore a pagare un po’ di quanto deve loro, forse la nave ha imbarcato un carico di viveri e bunker per arrivare nel porto di destinazione e, con un po’ di fortuna, il maledetto motore la smetterà di rompersi tutti i momenti. Che gioia per tutti quando, dopo un anno di sosta nel porto di Gioia Tauro, la nave TIGER è finalmente ripartita. I marittimi, che erano ormai allo stremo delle forze, esauriti da un’attesa senza fine, sono rinati. Che ansia quando dopo pochi giorni la nave si è rifugiata ad Augusta, in avaria, di nuovo con il motore rotto. Poi è arrivato un rimorchiatore e la nave è ripartita, alla minima velocità e fermandosi qualche giorno a Malta, per fare le riparazioni che consentivano di riprendere il viaggio verso casa, dove infine è arrivata qualche giorno prima di Natale. Per i volontari di Gioia Tauro, che per un anno hanno seguito queste persone, è stata una festa. Paolo Cavanna NAZIONALE News on Board: il Paese sulla nave Quattro nuove lingue, più informazioni per i marittimi e le “Maritime News”! Tutto è cominciato più di 10 anni fa quando i volontari dei Centri Stella Maris preparavano una piccola rassegna stampa da portare ai marittimi a bordo, per tenerli aggiornati su ciò che accadeva sulla terraferma. L’iniziativa nel corso del tempo si è perfezionata fino ad arrivare a oggi, all’invio quotidiano di una raccolta di notizie, in 16 lingue differenti. A oggi, un team di quattro persone, supervisionate dall’ufficio della Federazione Nazionale Stella Maris, redige una raccolta delle principali notizie, dal lunedì al sabato, in 12 lingue diverse, e dal mese di marzo 2012 le edizioni arriveranno a 16! Infatti, una grande novità è l’inserimento di tre nuove edizioni giornaliere nelle lingue: tedesca, spagnola, serba e croata. Dal crescente numero di richieste di registrazione a questo servizio e dall’esperienza acquisita, abbiamo sviluppato la proposta di inviare le edizioni delle News on Board (NoB) direttamente agli indirizzi mail delle navi: possiamo spedire le NoB alla nave via satellite e l’equipaggio scaricherà le edizioni gratuitamente. Sottolineiamo che questo è un servizio dedicato agli equipaggi e non ai passeggeri. Come ormai noto, le edizioni, ciascuna di quattro pagine, sono suddivise in aree geografiche/linguistiche e comprendono: notizie dal mondo; notizie relative al Paese di riferimento; notizie sportive, il versetto biblico giornaliero e, al venerdì, il Vangelo della domenica successiva. Da qualche mese abbiamo aggiunto anche il valore di cambio (aggiornato alle ore 9 di ogni giorno) tra dollaro ed euro, certi che sia un ulteriore servizio ai marittimi. Un’altra novità è l’inserimento di una piccola notizia finale relativa al mondo della Stella Maris: viene inserita il lunedì e il giovedì, in inglese per tutte le edizioni. È un modo per dare ai marittimi i riferimenti dei nostri Centri, dove sono, quando sono aperti ecc. Le NoB sono in continua evoluzione, grazie non solo alla tecnologia, che ci aiuta a scrivere nelle lingue parlate dai marittimi, ma anche ai suggerimenti che la Federazione riceve sia da parte dei marittimi sia dai tanti volontari che ogni giorno si recano a bordo delle navi. Le News sono scaricabili dal sito internet www. stellamaris.tv, previa registrazione, oppure, come detto, inviate via mail alle navi che ne hanno fatto richiesta. Ma non è tutto: dal 22 marzo parte una nuova pubblicazione. Una volta al mese metteremo a disposizione le “Maritime News”, cioè una raccolta di notizie sul mondo marittimo, che potranno essere scaricate sempre dal nostro sito web, con le stesse modalità delle News On Board. Certo non possiamo non evidenziare l’enorme sforzo economico che la Federazione sta cercando di sostenere: sta infatti impiegando molte risorse per mantenere il servizio e il team che si occupa di preparare tutte le edizioni. Si richiede quindi, a chiunque potesse, un contributo per aiutarci in questo importante progetto. È bene ricordare che le NoB e le Maritime News sono un servizio gratuito offerto ai marittimi, che non vuole entrare in concorrenza con altri servizi “press” a pagamento. Le donazioni potranno essere fatte tramite versamento con CC postale e CC bancario. Saremo grati se nella causale del versamento indicherete la dicitura: “Donazione per NoB.” Per qualsiasi informazione scrivere a [email protected] oppure telefonare al num. 010 8938374. Conto Corrente Postale intestato a: Federazione Nazionale Stella Maris N. Conto: 99723553 IBAN postale: IT83D07601014000 00099723553 Conto Corrente Bancario intestato a: Federazione Nazionale Stella Maris c/o Banca Prossima Cod. IBAN: IT 28 B 03359 01600 1 000 000 60359 Marta Orselli 9 1/2012 NAZIONALE Premiazione a don Giacomo Martino da Wista Italia Genova, 1° dicembre 2011, la consegna del premio al Direttore dell’Apostolato del Mare L’associazione Women’s International Shipping & Trading Association (WISTA) Italia ha riconosciuto il “Premio Personalità dell’anno 2011” a don Giacomo Martino, in qualità di direttore nazionale dell’Apostolato del Mare Italiano. Le socie dell’Associazione Wista Italia, insieme al loro Presidente, la Dott.ssa Daniela Fara, hanno scelto di conferire il premio all’Apostolato del Mare per l’impegno da sempre profuso a favore dei marittimi e della Gente di Mare, e rivolto ai bisogni dei più disagiati. La cerimonia si è svolta a Genova il 1° dicembre 2011. I casi di abbandono di navi con equipaggi a bordo da parte di armatori senza scrupoli - ha ricordato Wista Italia - è un dramma ricorrente, e purtroppo il più delle volte nascosto nel panorama del trasporto marittimo. Grazie all’Apostolato del Mare e ai volontari Stella Maris, è stato possibile intervenire in termini di solidarietà e accoglienza. L’associazione Wista ha ricordato come le attività di ship visiting dei volontari svelino talvolta situazioni ai limiti della sopravvivenza. Impossibile non evidenziare che, con la crisi economica degli ultimi tempi, le richieste di solidarietà e di intervento si sono moltiplicate e, quasi fosse un copione, i casi estremi di equipaggi abbandonati si verificano con le stesse modalità. Considerando le conseguenze difficili e disumane in cui vengono a trovarsi i marittimi, l’Apostolato del Mare non ha esitato ad intervenire anche nei casi di pirateria e quindi sequestro di molti marittimi, non solo italiani. Nel corso della serata, il Direttore dell’Apostolato del Mare ha voluto ricordare anche Raina Junacovic, moglie dell’ufficiale marconista morto, insieme ad altre 30 persone, nel naufragio della Seagull nel 1974. La sua battaglia contro gli armatori ombra è durata tutta la vita, ed è anche grazie a lei se oggi i marittimi viaggiano più sicuri. Ammiraglio Pierluigi Cacioppo Venerdì 24 febbraio si è tenuto a Roma il cambio della guardia al Comando Generale delle Capitanerie di Porto, con il passaggio tra l’Amm. Ispettore Capo Marco Brusco e l’Amm. Ispettore Capo Pierluigi Cacioppo. Quest’ultimo, nel suo intervento durante la cerimonia di avvicendamento, ha parlato “delle eccezionali qualità professionali e morali di tutte le componenti delle Capitanerie di porto e lo spirito di collaborazione con le istituzioni dello Stato e con le altre forze armate e di polizia”. Dall’Apostolato del Mare giungano all’Ammiraglio Pierluigi Cacioppo gli auguri più sentiti. 10 1/2012 Stella Maris News Our new review Stella Maris News is born Continuing our glorious past and turning our eyes to the future, this review is enriched by the experiences of the past years, and wants to give a better response to the challenges of the present times having in mind always the welfare of seafarers and of the people around them. The Apostleship of the Sea is born from the Apostleship of the Prayer, whose symbol is Jesus Christ’s heart: that’s why we believe that our pastoral work needs not only volunteers, but also a contemplative “sector”, so that our welcome in the Stella Maris’ Centers can be a real ecclesial hospitality, offering a “Home away from home”. I demand first of all to myself to “waste” time praying! If we would live “as if God would exist”, we would spend more time in prayers for the seafarers, for their families, for the Apostleship of the Sea. And when we think there’s nothing more we can do for seafarers, going to Chapel and praying for them will be the best way to spend time! The Italian Federation Stella Maris expresses the will of the Catholic laity to be an active part of the Apostleship among the seafarers. A common national progression made also in the organizations is the way to implement an intervention of effective solidarity between the different Stella Maris’ Centers and the Italian ports. After many years of absence, today, thanks to the commitment of Fr. Giacomo Martino, National Director of the Apostleship of the Sea – Italy, many ports have finally a presence of the Church, dedicated to the thousands of seafarers visiting our ports. Foreign in every port, they’ll find chaplains and volunteers ready to welcome them, helping them to get in touch with families and to pray together. With these lines, I want to thank here all the people who are supporting us, our Bishops, our Chaplains, our volunteers, the Italian Coast Guard and all the maritime cluster. The Apostleship of the Sea wants to be a bridge between the Church and the maritime world, made of people living away from their homes, isolated from the world. The maritime industry is very dynamic but shows very little attention to the needs of the people working in it. The technological innovation produces bigger ships, smaller crews, turnaround times for ships in port dramatically reduced. This causes problems for seafarers’ lives and health, particularly psychologically. Development can’t be considered as made only of economic aspects, it demands too special care for the human side, in its integrity, in the spirit of solidarity. Stella Maris is the beacon which shows the right way. Who we are: Let’s give voice to seafares! The Italian Federation Stella Maris collects together the Stella Maris Associations federated, and supports its members by: • Message left in Stella Maris Center – Porto Nogaro M/v “Hatice” – 22/06/2011 “I want to express my deep gratitude to you and to the volunteers in Genoa, for the way they help us in 2009. God bless you!” – Vasif (Azerbaijan seafarer abandoned on board a ship) • Providing training for the new volunteers (with the possibility to achieve the Ship Welfare Visitors certification, recognized by the International Committee on Seafarers’ Welfare); • Supporting the new Centers with their “start up”, providing training and know how; • Arranging insurance available, to fulfil the insurance obligation towards the volunteers; • Offering supply contracts already stipulated, for services like phone cards, Internet, money change, money transfer, etc. • Publishing 6 days a week the “News on Board” for seafarers (see related section). • Messages left in Stella Maris Center – Genoa: M/v “SCL Basilea” – 02/03/2011 “Sweet and nice place of the Genoa. We had a great full service.” – All crew. M/v “Miramis” – 11/01/2012 “God bless us all. Have a safe voyage.” – Prisco, Alexander, Henry, Rhenette. 11 1/2012 Stella Maris News A new Brand! Our Lady Sea Star embraces the People of the Sea! This is the strong conviction we want to express through the new logo of the Italian Federation Stella Maris. The logo appears for the first edition of this new review. The choice has been to include in a single symbol our origins and our community of intentions with the Apostleship of the Sea – Italy and with the Stella Maris’ Centers. Representing our Lady almost lifting the ship from the waves, surrounding her cloak around the ship, it’s a reminder of the feeling of trust in Mary Sea Star, common to all the people. Moreover, the inclusion in the symbol of the cargo ship reminds to everyone, including the people who ignore the reality of our action, the importance of the human cargo carried onboard the ships, a cargo who must be welcomed, protected, and embraced, like and more than the goods. Project “News on Board” News on Board (NoB) is the service offered free of charge to all seafarers by Italian Federation Stella Maris (IFSM). Since the beginning it has been very much appreciated by all users; it is distributed by Stella Maris’ centers in Italy and abroad and also by other associations dealing with seafarers welfare in many world ports. NoB can be distributed also to all ships which subscribe the service. All ships visitors can get it from the website www.stellamaris. tv, downloading the 11 different editions issued daily in the more common languages spoken by seafarers calling in our ports (as ascertained by the survey “The seafarers’ welfare” - 2009) and printing them for distribution on board the ships they visit. Moreover, we’re working to prepare 4 new editions (Spanish, German, Serb, Croatian) plus a twice weekly “Maritime News” from the shipping world in English. Our News on board are published 6 days a week, and the information contained in all the editions is of high quality, taken from an international informative network, whose reliability is guaranteed. NoB provides the daily main news (up-to-date news, international and local political news,...) and also some sports news, selected on the basis of seafarers’ nationality. We add, in certain periods of the year (Christmas, Easter, other special days,...), some specific communications for the crews. From the growing number of request of registration to this service and from the acquired experience, we developed the proposal of sending every issue of NoB directly to the ships’ email addresses. Provided we have the email address of the ship, we can send NoB by satellite communication to the ship and the crew will download NoB freely. We wish to underline this is a service dedicated to seafarers and not to passengers. NoB offer to seafarers a daily up-to-date source of information, in many different languages, so they can feel closer to their home and they can be in touch with the daily situation of their own countries. Interview with Eugenio, Ship Visitor in Porto Nogaro Why did you decide to become a Stella Maris’ volunteer? I chose Stella Maris because I already had previous experiences as volunteer, and I’ve been involved in this reality by a friend of mine. Becoming part of this organization, I’ve been able to understand better seafarers’ life and troubles, which I partly experienced when I sailed, an experience difficult to explain to the people outside. 12 1/2012 Which were your expectations when you began? I expected to be helpful, above all with my knowledge of languages, since I can speak Russian, and here, in Porto Nogaro, many crews come from Ukraine and Russia. Can you tell us a particular episode happened during your voluntary service? More than a particular episode, I’m still surprised by the fact that seafarers at the beginning look with suspicion to our service. How are you welcomed onboard as ship visitor? Even if sometimes at first seafarers treat us with a certain suspiciousness, as I said before, usually, after a while, we are welcomed with a smile. Stella Maris News Prayer read during a Mass offered for the repose of the soul of Concordia shipwreck victims Invocation to Mary O Mary, that through the centuries you have been called: Star of the Sea and Mother of sailors in this tragic moment for the Italian and international maritime world, we, people of the sea, once again turn to you to plead your mother’s help. Mary, Star of the Sea, we want to entrust you the victims of this tragedy, welcome them into your arms and bring them to their Creator and Father that they will receive the eternal reward for the good they did in their life. We want to recommend you also the relatives of these victims, wipe away their tears, give them comfort and assurance that one day they will again embrace their loved ones in an endless life. Mary, Mother of sailors, we want to pray for the missing ones and their families. Sustain them in this distressing waiting full of hopes, doubts and uncertainties. If their fate is already done, promote the discovery of their bodies so that their loved ones will have a grave where to lay a flower. Mary, Star of the Sea, in this tragedy, many are those who have been injured in the body and the spirit, especially children. Reinforce them with your motherly care so that they can soon return to embrace their loved ones and be back to normal life without trauma or fear. Mary, Mother of sailors on behalf of all survivors we wish to thank you for all the lives that were saved, for the commitment and generosity of the crew, of the volunteers and of the civil and military authorities. Bless the people of the Island of Giglio who did not hesitate to open the doors of their homes and their hearts to provide immediate assistance to survivors. Mary, Star of the Sea There are many controversies, debates and accusations surrounding this tragedy. While we do not feel to condemn anyone, we ask for justice objectively analyzing the events, identifying the personal responsibilities while respecting people and the law without seeking the scoop or sensationalism. Mary, Mother of sailors we implore to cover with your maternal cloak all those that for any reason are out at sea, protect them from all dangers, and always guide them to a safe harbor. In particular, we would like to entrust to you the undocumented immigrants who rely on the sea to sail towards a better future, and often disappear beneath the waves of the sea with no fuss and no one talking about them. Mary, Star of the Sea, finally support with your sanctifying grace all of the AOS chaplains and volunteers, so that they can continue to do their mission of welcoming and of spiritual and material assistance to all seafarers regardless of race, creed and nationality and ensure that the Stella Maris Centers around the world can always be a home away from home and offer shelter, hope and comfort 22nd January, Genoa 13 1/2012 Stella Maris News Becoming a volunteer! Why choosing to be a volunteer with Stella Maris? It’s the way to discover seafarers’ life conditions and to know more about the themes regarding the meeting of these invisible people in the Italian ports. With practical activities, like ship visiting, welcoming seafarers in the Stella Maris’ centers, knowing the port area, the volunteers can meet the seafarers’ world, and their hard conditions of living and working. It is also an experience useful to reconsider our choice of doing volunteer work, looking at it “from the sea perspective”. It is an occasion to discover new and amazing types of volunteer work, suitable for who wants to open up new horizons. An universe of cultures, religions, nationalities, hopes, environments to be explored: a unique opportunity to become part of an international and professional world, often unknown. We’re looking for… …persons who want to know the seafarers’ reality and to commit themselves to welcome seafarers… even for 2 hours a week! …persons able to speak English at least at a basic level… …persons who think that the volunteer service can be passion and profession! If you are interested, please mail to [email protected] Work in progress ... A new research about the seafarers’s world! Dear seafarers, during the next weeks you will be asked by Stella Maris’ volunteers to fill a survey regarding your life conditions onboard and your opinion about the portbased welfare services. The information, collected through this anonymous survey, will be used to update our previous research “The seafarers’ welfare”, published in 2009. The new research tries to investigate how the world economic crisis has affected the number of seafarers in transit in the Italian ports. Moreover, the aim of this work is to understand if the port-based welfare services has increased and improved since 2009. A great attention will be given to study in depth two phenomena which are escalating, and becoming more frequent and widespread: on the one hand, abandoned ships and seafarers; on the other hand, maritime piracy. Finally, we underline that all the data will be treated in compliance with the Italian Legislative Decree n. 196/03: they will become property of the Italian Federation Stella Maris, and used only for research purposes. We kindly ask you to support us contributing to the success of this survey! Thank you in advance for your cooperation! How you can help ... You can help us to deliver to the seafarers in need a wide range of programs whenever and wherever we can make a difference. You can make a donation using the following details: Bank Account: Postal Account: Federazione Nazionale Stella Maris No. 99723553 Federazione Nazionale Stella Maris At the Bank: BANCA PROSSIMA IBAN CODE: IT 28 B 03359 01600 1 000 000 60359 BIC: BCITITMX Your donation allows us to continue working to help seafarers! For more information, please don’t hesitate to contact us! Tel + 39 010 8938374 14 1/2012 Mail: [email protected] CENTRI E CAPPELLANI Livorno, don Luciano è il nuovo cappellano Nel Motu Proprio Stella Maris Giovanni Paolo II raccomandava ai Vescovi di garantire un sacerdote che in forma stabile si potesse prendere cura della “gente di mare” presente in ogni porto. Al porto di Livorno da poco è stato nominato don Luciano Cantini: di seguito riportiamo la sua testimonianza all’indomani dell’assegnazione dell’incarico. «Livorno è una città portuale, e il nostro porto nella panoramica nazionale è certamente uno dei più importanti, ogni anno vi transitano circa 650.000 marittimi di tutte le nazionalità. È davvero il mondo che è rappresentato su una piccola striscia di terra lungo il mare, ma separata dal resto del territorio, un luogo “sospeso”, una terra di confine in molti sensi, quasi un “non-luogo”. Il porto è una porzione del nostro territorio, che da un lato ha il mare che è “altro” rispetto alla terra ferma: il mare è immenso, sconfinato, ma, da sempre, luogo di comunicazione e di trasporto. Le navi portano persone e merci, ma anche i propri confini di acciaio che nascondono una comunità di persone, una piccola società che vive, lavora; oltre i confini delle paratie, il marittimo scorge il suo paese e la famiglia amata, ed il porto dove poggiare i piedi per terra ed allacciare i rapporti con il resto dell’umanità e le persone amate. Ma non è così, perché all’altro lato del porto ci sono i cancelli, che non sempre sono superabili a causa delle leggi internazionali di sicurezza; capita anche che, per alcune nazionalità, non sia concesso neppure di poggiare i piedi sulla banchina. Ecco perché ho detto che il porto è quasi un “non-luogo”, perché non appartiene al mare, ma neppure al territorio che lo circonda. A fronte di queste condizioni, l’Apostolato del Mare si adopera per permettere il superamento di questi confini, che, oltre ad essere reali, sono anche psicologici. I confini rimangono tali anche quando i marittimi sostano in un porto per qualche ora e sembra che tutte le strade di comunicazione diventino aperte… confini che si portano dentro anche tornando a casa, sulla terra ferma, nella famiglia amata che ogni volta trovano cresciuta e diversa. L’Apostolato del Mare, con i suoi Centri Stella Maris ed i suoi volontari, va incontro a questa moltitudine multietnica per offrire il “benvenuto”. “Ero straniero e mi avete accolto” dice il Vangelo: è l’invito ad un cambiamento della relazione. Da indifferente a interessata, da superficiale a profonda, da burocratica ad amichevole, da affrettata a paziente, “partecipa” dell’altro, della sua fragilità, dei suoi problemi, cambia il nemico in amico, lo straniero in concittadino, il diverso in uguale... Concretamente, la Stella Maris di Livorno offre il servizio di visita a bordo. La visita, sempre graditissima, è una ventata di umanità in una comunità ristretta; si scambia qualche parola, si ascolta molto: è una “pastorale in cinque minuti” per offrire sostegno e coraggio, condividere un pensiero o una preghiera, percepire i bisogni e trovare una qualche soluzione. Il secondo aspetto è il “Centro Stella Maris”: un locale oltre il Varco Valessini dove il marittimo trova degli amici, una piccola cappella, una TV, dei computer, la linea WiFi, i telefoni con cui parlare a casa. La figura del prete, in questo contesto, dovrebbe essere l’anima dei volontari, quello che offre lo stile e la qualità della accoglienza, che diventa testimonianza cristiana. Le richieste più frequenti sono per il Vangelo (abbiamo un’edizione multilingue), il rosario e le immaginette con le preghiere. Il Prete, quando sale a bordo, ha sempre una parola da spendere ed una preghiera da condividere, e questo avviene anche con marittimi di altre fedi. A tale quotidianità, si aggiungono le occasioni della celebrazione della Messa a bordo in particolari occasioni, della confessione, della benedizione di una nave… Il prete da solo, però, può fare poco. Occorrono volontari che si appassionino a questo “rapporto” nuovo con tanta gente così diversa e ricca di umanità, come la Gente di Mare.» Don Luciano Cantini 15 1/2012 CENTRI E CAPPELLANI SOS - See Over the Sea Livorno e Piombino, quando il volontariato diventa cuore aperto Ha preso avvio lo scorso 9 febbraio 2012 il Corso di formazione al volontariato “SOS - See Over the Sea”, organizzato dall’Associazione Stella Maris di Livorno insieme con la Stella Maris di Piombino, al Comitato locale per il Welfare della Gente di Mare di Livorno e alla Federazione Nazionale Stella Maris, con il contributo del Centro Servizi Volontariato della Toscana. Si tratta di un corso di formazione al volontariato nel settore dell’accoglienza ai marittimi in transito nei due porti di Livorno e Piombino. Negli incontri svolti finora, sono state affrontate varie tematiche: dopo un’introduzione generale sulle motivazioni al volontariato, ossia i valori che soggiacciono alla scelta del volontariato, la dicotomia tra cooperare e competere, la relazione d’aiuto e di fiducia tra il volontario e l’Altro, si è passati ad approfondire, insieme con Ivan Bruno, Ufficiale della Capitaneria di Porto di Livorno, la gestione degli aspetti di safety e security dentro il sistema portuale. Successivamente sono state affrontate numerose questioni che, a vario titolo, influenzano l’accoglienza dei marittimi, con specifico riguardo alle visite a bordo: dalla normativa contenuta nella Maritime Labour Convention 2006, alle bandiere di convenienza, dall’ISPS Code alle navi abbandonate. Sono stati poi illustrati i servizi che vengono offerti ai marittimi nei Centri Stella Maris, in Italia e nel mondo, che rendono riconoscibile quella che viene definita “La casa lontano da casa”, e che corrispondono ai principali bisogni espressi dai naviganti. Proseguono anche le lezioni di lingua inglese, declinate come “inglese marittimo”, funzionali cioè alle necessità del volontario Stella Maris, che apprende come comunicare correttamente a bordo delle navi e con i marittimi. Uno degli elementi più significativi emersi dalle prime lezioni del corso (che proseguirà nei prossimi mesi, per concludersi con un evento finale previsto a Livorno per il 7 settembre 2012) è stato il progressivo rinsaldarsi del gruppo dei partecipanti: si tratta di un insieme di persone con background molto variegati, ma la curiosità verso l’ambiente porto, l’apertura all’Altro, il desiderio di esprimere solidarietà nei confronti degli invisibili del mare hanno costituito un collante capace di creare un bel clima di affiatamento 16 1/2012 e condivisione. Abbiamo chiesto agli iscritti la disponibilità a scrivere qualche riflessione sull’esperienza formativa che stanno vivendo: “Prima di un mesetto fa non sapevo neanche dell’esistenza dell’organizzazione Stella Maris e della sua missione, ma devo ammettere che appena mi hanno proposto questo corso l’idea mi ha subito appassionato. La mia formazione è sempre stata improntata su un indirizzo interculturale e sociale e, da brava livornese, sono anche sempre stata affascinata dal porto e dalla sua particolare realtà, così l’idea di poter unire queste due passioni ed in più fare qualcosa per una realtà altrettanto particolare come è quella dei marittimi, mi ha subito entusiasmato. Il corso è affascinante e non ha deluso le aspettative, i formatori e gli altri rappresentati dell’organizzazione di Livorno sono persone affidabilissime e da cui possiamo imparare molto anche solo ascoltando i loro racconti! Spero un giorno di avere anche io altrettanto da raccontare!” Virginia “Chi come me è cresciuto accanto ad un porto è sempre rimasto affascinato da quell’atmosfera che si respira varcandone l’ingresso. Facendo il corso ti rendi conto però che l’attenzione è rapita dalle navi e non dalle persone. Capire le nozioni tecniche ed associarle alle normali esigenze dei marittimi hanno evidenziato invece il ruolo delle persone che ci lavorano e ne hanno amplificato la visibilità offuscata a cose normali. La passione di chi opera in Stella Maris è coinvolgente, e pensare di poter dare il proprio piccolo contributo a questa operazione dà una grande soddisfazione. Potrei dire che la “magia” del porto si sta spostando nella consapevolezza del duro lavoro che ci sta dietro.” Alessandro “L’esperienza che stiamo facendo, nel frequentare il CENTRI E CAPPELLANI corso di formazione, è sicuramente positiva per tanti motivi: - il gruppo che si sta formando è vario e, proprio nella sua varietà, si apprezza la ricchezza dello scambio nella crescita comune; - i docenti sono persone innamorate dell’aiutare il mondo dei marittimi con competenza e dedizione e le loro non sono certo delle “lezioni teoriche”, ma certamente si apprezza il loro vissuto, la loro grossa testimonianza di fede e al mondo di oggi ne abbiamo bisogno!! Grazie per ora e speriamo che tale esperienza possa divulgarsi, l’Associazione della Stella Maris possa essere più conosciuta da tutti specialmente in questa città di mare.” Anna “Cosa dire come aspirante volontaria della Stella Maris? Se riesco ad arrivare fino alla fine del corso, se riesco a superarlo, se riesco ad essere accettata…a parte tutti questi se, sarei molto contenta di occuparmi dei marittimi! Non conoscevo questa realtà. É vero, ogni ambiente ha problematiche che coinvolgono l’essere umano e gli creano difficoltà, ma qui sono ancora più particolari e pesanti. Un fatto mi ha indotto a riflettere. Durante una lezione ci è stato spiegato come può succedere che un marittimo, che si imbarca regolarmente, possa diventare (senza colpa) “INVISIBILECLANDESTINO”, perciò perdere ogni diritto civile senza nemmeno poter scendere a terra. Mi sembra impossibile che nell’era della globalizzazione, quando tutto è facile, ci siano situazioni del genere! Se la società “civile” può tollerarlo (anzi non ne parla nessuno) e la popolazione in generale lo ignora, io non sono disposta a sapere e a non fare niente! Non potrò cambiare le regole, ma almeno dare un piccolo aiuto, essere un sostegno momentaneo, farmi solidale e condividere con queste persone un po’ della mia esistenza, tentare di comunicare con loro l’affetto che unisce una famiglia, come fossimo tutti parte di una grande famiglia. Credo proprio che oltre alle cose materiali, tipo telefono, computer, ecc. (essenziali per chi è lontano dai propri cari), faccia piacere il rapporto umano: sono anziana e non potrò fare tutto quello che vorrei, ma ho sempre fatto del volontariato, ho sempre amato le persone senza distinzioni, senza remore, senza giudizi, e se Dio è d’accordo con me, vorrei provare a dare il mio povero contributo ai marittimi!” Clara “Seduti sulle poltrone di sala in conversazione, uomo che stimo molto, semplice e accorto, argomento il mare, gli uomini del mare. Ascoltare le sue parole per iniziare a capire ed entrare dentro quel mondo lontano. Mi aggrappo a tutto, a vascelli, a mari in tempesta, a vecchi mercantili, a navi di lusso, nei ricordi cerco racconti letti o sentiti di uomini del mare ma tranne: “Nostalgia al calar della sera”, Il Vecchio e il mare, il Titanic, e tempo fa rimasi molto colpita dall’articolo del “Venerdì” che riportava opere d’arte straordinarie “Il silenzioso popolo del mare” - Museo Subacuàtico de Arte in Cancun; e a questo punto non trovo altro, la mia conoscenza sull’argomento è scarsa, lui mi parla di lunghe navigazioni, di famiglie lontane, di uomini lontani e io capisco di capire poco su questo tema. Un bel giorno mi si presenta l’occasione di iscrivermi al corso della Stella Maris e qui devo dire che ho incominciato a scoprire un mondo. Sto cercando nell’universo i pezzi dispersi dell’anima mia, questo è quello che provo quando ascolto le parole di Olivia nei racconti dei naviganti, non è da dove inizi che è importante, per partire basta iniziare da un qualsiasi punto della terra e scopri la realtà della tua vita che ti appartiene. È solo l’inizio di un cammino fatto di piccole cose, di piccoli aiuti, ma di presenza.” Antonella “Sono partito con l’idea del corso già in cantiere, e per essere sincero, vedevo maggiormente le difficoltà, difficoltà sempre maggiori a mano a mano che si avvicinavano le date programmate. Per quanto ci siamo dati da fare le adesioni languivano. Poi qusi allimprovviso si è formato il gruppo al di sopra di ogni aspettativa, sia nel numero che nell’interesse dimostrato. Non è stato solo un interesse per gli argomenti ma anche la volontà di comunicare ed il desiderio di comunicarsi. In un clima così c’è da aspettarsi solo cose belle ... è proprio vero che il Signore moltiplica le nostre piccole cose e nel suo progetto ci fa scoprire meraviglie.” Don Luciano Cantini Grazie a tutti, per la passione e l’interesse che traspaiono da queste parole. La consapevolezza, in una società dove sempre più prevale l’individualismo spinto, che vi siano ancora tante persone disposte a spendersi per gli altri, fa emergere ancor di più il valore prezioso di una relazione umana che si instaura nell’arco breve di una visita a bordo o di un colloquio al Centro Stella Maris. Olivia Zaina 17 1/2012 CENTRI E CAPPELLANI “Il mare a scuola” Un Progetto dell’Associazione Stella Maris Savona Vado Dal 21 febbraio 2012 ha preso avvio il primo ciclo di incontri con i ragazzi degli Istituti Secondari savonesi che hanno aderito al progetto “Il mare a scuola”, realizzato dall’associazione Stella Maris di Savona grazie al contributo della Fondazione A. De’ Mari. Il progetto, che vede coinvolta la maggior parte degli Istituti Secondari della città di Savona, è rivolto ai ragazzi delle classi terze, quarte e quinte, con lo scopo di fornire un percorso formativo che presenti la realtà dei lavoratori marittimi, motore dei nostri scambi internazionali, attraverso un’attenta riflessione sulle loro condizioni lavorative, umane e salariali, ed un’approfondita analisi su tematiche importanti quali bandiere di comodo (FOC – Flag of Convenience), safety e security, normative ILO (International Labour Organization) e IMO (International Maritime Organization), navi abbandonate. Ogni percorso, per ciascuna classe, prevede due incontri: nel primo viene presentata la realtà del popolo del mare attraverso attività interattive e di role playing , mentre nel secondo incontro si porta in classe l’esperienza diretta dei volontari che svolgono attività di ship visiting nei porti di Savona e di Vado. Al termine dei due incontri verrà organizzata una visita guidata nel porto di Savona e presso la sala operativa della Capitaneria di Porto. L’obiettivo di questo progetto, oltre a far conoscere agli allievi la realtà della vita e del lavoro a bordo delle navi, consiste nel coinvolgere i ragazzi nel mondo del volontariato ed in particolare nell’accoglienza della “gente di mare”. Valentina Maffeis “Il mare a scuola” anche a Genova Anche l’Associazione Stella Maris di Genova proporrà alle Scuole Secondarie di II grado un percorso formativo sui temi dell’educazione alla mondialità, declinati nel settore specifico del trasporto marittimo. Il progetto, che si avvale di un contributo della Provincia di Genova e che prenderà avvio nel mese di marzo 2012, vuole presentare la realtà dei lavoratori marittimi, attraverso la riflessione sugli stretti 18 1/2012 legami esistenti con le tematiche della globalizzazione delle merci e dei trasporti, della sostenibilità dei nostri consumi e degli stili di vita. Si tratta di temi già presenti nella programmazione scolastica e affrontati sotto vari aspetti da più discipline, ma che assumono una valenza nuova e specifica se riletti alla luce delle peculiarità del trasporto marittimo, che rende possibile la globalizzazione delle merci. CENTRI E CAPPELLANI Area Nord Est Vari sono gli eventi che vedranno protagonisti i tre porti del Friuli Venezia Giulia nei mesi di marzo ed aprile. Il 24 marzo si terrà a San Giorgio di Nogaro la presentazione della pubblicazione “Stella Maris Porto Nogaro: 2009/2011 – diario di bordo”, che raccoglie testimonianze e apporti di quanti hanno accompagnato i primi tre anni di esistenza del servizio di accoglienza dei marittimi a Porto Nogaro. Il progetto, che si avvale del contributo del Centro Servizi Volontariato del FVG, ha permesso di realizzare non solo redazione, stampa e presentazione del libretto, ma anche l’iniziativa denominata “Porto Aperto”: già sperimentata con successo in altri porti italiani, essa mira a far conoscere la complessità del sistema portuale stimolando un’operazione di partecipazione ed apertura. Grazie alla collaborazione con il Comitato territoriale per il welfare della gente di mare, personale della Capitaneria e volontari del Centro Stella Maris inviteranno la cittadinanza ad entrare dentro il porto, oltre i varchi doganali, ed a conoscere il mondo di quello che, per San Giorgio di Nogaro, rappresenta uno dei principali motori dell’economia: come si lavora, quali problemi vi sono e come si pensa di risolverli. I visitatori saranno accompagnati virtualmente in un percorso dove protagonista sarà l’uomo: l’uomo che lavora in ambito portuale, l’uomo che lavora sulle navi, e l’uomo che esplora questa realtà. La famiglia Stella Maris nell’Area Nord est, che solo pochi mesi fa aveva registrato la nascita di una nuova Associazione a Trieste, si arricchisce di un nuovo arrivato: anche nel porto di Monfalcone, infatti, dove già da diverso tempo si stava lavorando per coinvolgere un gruppo di volontari, presto ci sarà un Centro dedito all’accoglienza dei lavoratori marittimi. L’inaugurazione del Centro stesso, fissata al giorno 20 aprile p.v., rappresenta da un lato il punto di arrivo di un processo, durato circa due anni, di sensibilizzazione delle comunità ecclesiali della zona e di coinvolgimento del mondo marittimo, dall’altro una nuova partenza, orientata a garantire, nel concreto, quel supporto costante al personale navigante che costituisce la cifra caratterizzante della Stella Maris nel mondo. Prezioso l’apporto di vari soggetti, che hanno dimostrato interesse ed attenzione verso questo settore di volontariato così specifico: ricordiamo qui l’Azienda Speciale per il Porto di Monfalcone e l’Ing. Sergio Signore, che si sono adoperati per mettere a disposizione un locale da adibire a Centro Stella Maris, nelle immediate vicinanze del gate dell’area portuale; la Capitaneria di Porto, nella persona del Com.te C.F. Sandro Nuccio, che sta portando a termine l’iter di costituzione del Comitato per il welfare della Gente di mare; il locale Propeller Club, ed in particolare l’ex Presidente Ing. Gustavo Caizzi, che ha organizzato un evento, nel settembre 2011, di presentazione alla città del progetto di avvio della Stella Maris a Monfalcone. Sono stati poi realizzati vari incontri con parrocchie, gruppi scout, scuole al fine di far maturare anche nella società civile e nelle comunità ecclesiali una maggiore consapevolezza sul ruolo fondamentale del traffico marittimo, e dei suoi protagonisti, nello sviluppo dell’economia cittadina, nonché sulle condizioni di vita e di lavoro di queste persone a bordo delle navi. 19 1/2012 CENTRI E CAPPELLANI All’evento del 20 aprile, cui verranno invitate varie autorità civili e militari, prenderà parte S.E. Mons. Dino De’ Antoni, Arcivescovo della diocesi di Gorizia, che, fin dalla presentazione della ricerca “Il benessere dei lavoratori del mare”, svoltasi a Monfalcone nel 2009, aveva manifestato la propria vicinanza al mondo del mare e dei pescatori in particolare, grazie alle sue origini chiozzotte. Il giorno successivo, il 21 aprile, si terrà a Trieste un evento, fortemente voluto dal vescovo, S.E. Mons. Giampaolo Crepaldi, che intende raccontare ad una città che “vive” di mare, dove la tradizione marinara è sempre stata molto sentita, il mondo odierno dei lavoratori marittimi e della gente di mare. La conferenza, che anticiperà alcuni dei contenuti della nuova mappatura sui transiti dei marittimi, che l’Apostolato del Mare ha in cantiere per il 2012, vedrà l’attivo coinvolgimento del neo costituito Comitato locale di welfare, presieduto dall’Amm. Antonio Basile, che ha incoraggiato e supporta con entusiasmo la presenza della Stella Maris a Trieste. L’Associazione, nel frattempo, che tra pochi mesi dovrebbe trasferirsi nella nuova sede, si sta facendo conoscere dai marittimi attraverso l’attività di ship visiting, che viene svolta più volte alla settimana da un gruppo di volontari. Olivia Zaina Stella Maris di Milazzo Il 29 febbraio, con la vendita all’asta presso il Tribunale di Barcellona, si è chiuso il lungo capitolo della nave BABA T, ormeggiata nel Porto di Milazzo. Gli ultimi marittimi erano stati rimpatriati nel luglio 2009, grazie alla disponibilità dei volontari della Stella Maris locale a prendere in custodia la nave ormeggiata nel porto. È stato proprio uno di loro, Matteo Di Flavia, marittimo in pensione e punto di riferimento per i volontari, a comunicarci il buon esito delle trattative e la conclusione di questa triste 20 1/2012 vicenda, iniziata nel dicembre 2008, e protrattasi fino a luglio 2009 con i marittimi a bordo; poi, come detto, è rimasta solo la nave in custodia ad alcuni volontari della Stella Maris locale. Quando una vicenda si conclude, si è sempre contenti perché, se non sempre si può avere il bene maggiore, ci si accontenta del male minore. Un grazie a Matteo e a tutti i volontari della Stella Maris di Milazzo per l’opera svolta a favore della gente di mare. CENTRI E CAPPELLANI Cappellani senza terra, ma con tante persone I Cappellani di bordo, come i marittimi, sono invisibili e la loro opera è spesso sconosciuta. Un’esperienza per entrare un po’ nel loro mondo. Nel poco spazio concessomi, mi concentrerò sulla caratteristica principale del ministero di quelli che, come me, hanno fatto la scelta di servire questa “parte” di Chiesa che sono le navi. Mi piace chiamarli: sacerdoti-marittimi, e cioè il fatto che siamo dei lavoratori a tempo pieno o part-time, a bordo delle navi senza, pur tuttavia, rinunciare in alcun momento alla nostra identità di sacerdoti. L’esperienza, che personalmente sto vivendo da circa otto anni, è per me fonte di ispirazione per progetti che implicano una presenza religiosa in mare, se non altro perché noi sacerdoti abbiamo anche la capacità di adattarci ai cambiamenti, per quanto - il più delle volte - molto faticosi: orari, attività, stare in mezzo al mare ecc. È veramente una nuova forma di apostolato e un nuovo modo di vita che a tanti sacerdoti e Vescovi è ancora sconosciuto. Certamente i motivi che portano i sacerdoti a lavorare a bordo delle navi sono e devono essere principalmente religiosi. Secondo me non dobbiamo parlare di missione, ma preferisco parlare del nostro camminare insieme con loro e del nostro integrarci in mezzo a loro (cammino inverso). Io non ho mai pensato di stare a bordo senza lavorare, anzi a volte non si finisce mai, ma è con il lavoro che mi sono integrato: Messa, feste, colloqui, confidenze, problemi di lavoro ecc, a volte basta solo la presenza. Mi sono sempre preoccupato delle condizioni di vita e di lavoro a bordo, i sindacati, invece, fanno bene la loro parte per migliorare le situazioni dei marittimi e devo dire che c’è molta attenzione su questo punto. Alcuni dei miei confratelli dicono che dobbiamo annunciare il Vangelo. Io dico che dobbiamo vivere il vangelo. La nostra vita, i nostri gesti, qualsiasi cosa facciamo deve far capire alla gente cosa è essenziale nella nostra vita. Non insisto nell’annunciare. Certamente, non mi sento come un “assistente sociale”, questo, però non significa che la mia presenza non si ripercuota sulla vita sociale dell’equipaggio e sul benessere dei marittimi. Noi sacerdoti abbiamo un interesse particolare per la qualità della vita di bordo (Welfare) e ci interessiamo fortemente agli uomini con i quali viviamo e i marittimi di questo sono consapevoli. I marittimi inoltre apprezzano molto il fatto che i sacerdoti rimangano a bordo a lungo. Per loro questo è un aspetto molto importante che prova l’autenticità dell’attenzione nei loro confronti. Nella mia esperienza spesso ho potuto constatare dei credenti, come pure dei non-credenti, che apprezzano molto l’affrontare con loro argomenti filosofici e personali; a questo proposito, nei momenti di vera difficoltà, il sacerdote diventa il solo e unico punto di riferimento. Io mi sono posto sempre in ascolto. Non dobbiamo apparire come persone che fanno sermoni o come leader che potrebbero impedire agli altri di esprimersi o di prendere iniziative, falsando così i rapporti. È importante comprendere che il sacerdote che è in mare non deve essere visto come un elemento isolato, ma come parte di un insieme. Io non ho mai navigato “per piacere personale”, ma mi sono sforzato di essere l’elemento navigante di un gruppo. Io mi auguro che la Chiesa vorrà mantenere questo tipo di presenza in mare, in un mondo in cui la vita dei marittimi conta ben poco e dove le decisioni sono prese da coloro che non la conoscono. Mi auguro, infine, che molti sacerdoti servano questa parte di Chiesa “itinerante”, certamente la gioia sarà grande nell’aver messo a servizio di tanti fratelli, di varie nazionalità, la propria fede ed il proprio ministero. don Giuseppe Chironna 21 1/2012 INTERNAZIONALE Apostleship of the Sea around the world Il 13 febbraio, a un mese dal tragico incidente della nave Concordia, all’Isola del Giglio - e non solo - si è celebrato un momento di preghiera in suffragio delle vittime e di conforto per quanti hanno vissuto in prima persona questa tragica esperienza. La grande famiglia dell’Apostolato del Mare ancora una volta ha testimoniato la sua grande unità. Riportiamo alcuni dei tanti messaggi di partecipazione e di solidarietà ricevuti da varie parti del mondo. “Hello, I just wanted to pass along that today we had a house full of crew members from the Carnival Triumph cruise ship. I gave out small flyers as they walked in the door asking for a moment of silence for the victims and families of the Costa Concordia tragedy beginning at 12:00 noon. Everyone was on the phones or internet when 12:00 rolled around and when I announced it was noon and time for the moment of silent prayer for the Costa Concordia EVERYONE stopped talking and bowed their heads. It was an incredible, beautiful respect for those lost. God bless.” (K.P. Galveston Seafarers Center) “We had a celebration this evening in our seamen’s centre: some volunteers and some crew from a cruise ship, Atlantic Star. After the celebration, we prepared a postcard. We will be happy if you can send it by any means to some of the crew members of the Costa Concordia.” (AOS Marseille - France) “Know that here in Brisbane, Australia, I will be celebrating Mass with the Catholic Psychiatric Pastoral Care team on the occasion of their commissioning for Mission in 2012. We will be in communion with you across the seas. It will be 9am Brisbane time on Monday, Feb 13. Fraternally.” (Brisbane - Australia) “Il Signore riceva nel Suo Eterno Riposo le Vittime ed assista con il conforto della Sua Grazia i feriti e rispettive famiglie. In unione di cuore e preghiera: AOS Keelung” (Cappellano del Porto di Keelung -Taiwan) “We, the AOS of Mauritius, have had already the opportunity to send our condolences and the assurance of our prayers and solidarity in the aftermath of the tragic foundering of Costa Concordia. At the suggestion of AOS , we shall have a mass on the 13thFebruary at St Michel Church in Grand Gaube (Mauritius). We shall pray for all the victims and their families, for the crew and survivors of Costa 22 1/2012 Concordia. We shall be in communion with the people praying at the Isola del Giglio.” (AOS Mauritius) “I announce you that we will pray for the victims of the Costa Concordia in a mass for fishers and their families, on Sunday 19 February in the San Antonio Church of Knokke-Heist near the port of Zeebrugge. May the souls of the victims rest in God’s eternal harbor. May God also strengthen the affected families. Let us be joint in spirit and form one heard to support them. Sincerely yours” (National chaplain - seafisheries - Belgium) “Come sempre siamo dei “vasi comunicanti”, facendo parte della comunità dei migranti e naviganti: anche noi questa volta esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza con le persone coinvolte per fare una grande preghiera con gli amici di Costa Concordia. Tutti i crewmembers di Costa Atlantica, presenti e uniti. 13 febbraio, in navigazione - rotta tra GRAND CAYMAN e ROATAN” (Chaplain Costa Atlantica) “Il giorno 13 febbraio nella Cattedrale di Rio Grande (Brasile) alle 18, ora brasiliana, pregheremo per tutte le persone della Costa Concordia e ricorderemo specialmente i morti. Questo gesto di comunione dell’Apostolato del Mare diventi un’opportunità per vivere la solidarietà con tutta la gente del mare.” (Apostolato del Mare - Stella Maris di Rio Grande - Brasile) Premio a Suor Mary Leahy, AOS Australia In occasione dell’Australia Day, Suor Mary Leahy, delle Suore di S. Giuseppe, è stata premiata con una medaglia per l’opera svolta nell’AOS Australia a favore dei marittimi. Già nel 2010, il Centro Stella Maris di Sydney, dove Suor Mary opera, aveva ricevuto il primo premio nel settore del welfare ai marittimi. Bella la testimonianza resa: “Il nostro Centro è l’unico cattolico: gli altri due sono curati dall’ITF e dalla Chiesa Anglicana. Ma la bellezza di tutto è che lavoriamo insieme perché abbiamo un unico compito, il benessere della gente di mare. Questi, a causa dell’attenzione che il mondo dello shipping pone al guadagno, rischiano di essere dimenticati e trascurati da tutti.” Nel ringraziare per il Premio ha ancora detto: “Mi sembra molto strano ricevere un tale riconoscimento, io amo quello che faccio.” Congratulazioni, Suor Mary, anche da tutti noi! INTERNAZIONALE Maritime Piracy Response Psychological Emergency Piracy (PEP) Il primo febbraio si è tenuto a Roma, nella sede del CIRM, un incontro su: “Maritime Piracy response – Psychological Emergency Piracy”. Un tema comune sviluppato da tre prospettive diverse, quella del CIRM, dell’ITF e dell’Apostolato del Mare (AOS). Ognuno nel proprio ambito ha messo a fuoco il problema soffermandosi soprattutto sul dramma che vivono i marittimi e le loro famiglie. Un vero incubo, che inizia col sequestro e non finisce con la liberazione. Un’esperienza che segna la vita e compromette l’equilibrio stesso della persona. nazionale, dell’operato dell’AOS: esso, ha detto don Giacomo, “è vicino ai marittimi in tutto il mondo con più di 350 Centri Stella Maris e quotidianamente si fa prossimo a ogni marittimo con competenza, passione e amore. Collaborare vuol dire avere a cuore la persona; proprio per questo, unire sinergicamente più competenze diventa un’opportunità per offrire maggiori servizi che vanno oltre l’immediato. La necessità di prepararsi adeguatamente è un dovere verso queste persone che sono il cuore della nostra missione”. Come essere vicini ai marittimi e alle loro famiglie durante e dopo questa drammatica esperienza? La risposta a questa domanda ha generato un impegno sinergico tra CIRM, ITF e AOS. A rappresentare l’AOS è stato invitato don Giacomo Martino, direttore nazionale dell’Apostolato del Mare Italiano, il quale ha affrontato il tema all’ordine del giorno partendo da una panoramica, non solo Unico criterio il servizio La nomina a Cardinale di S.E. Mons. Antonio Maria Vegliò Il Santo Padre Benedetto XVI, domenica 19 febbraio u.s. ha nominato ventidue nuovi cardinali, tra cui S.E. Mons. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio dei Migranti e gli Itineranti. Una nomina che sentiamo molto vicina e che sottolinea l’interesse della Chiesa sul tema delle migrazioni, delle tante persone che si muovono per necessità e che ogni giorno devono scontrarsi con molte difficoltà, di ordine pratico e psicologico. Un aspetto quindi che accomuna i marittimi, “stranieri in ogni porto”. La Gente di Mare infatti è anche uno dei settori di cui si occupa il Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, di cui il neo cardinale Mons. Vegliò ha sempre avuto riguardo. Durante la Cerimonia, il Card. Vegliò è stato il quarto a ricevere dalle mani del Papa la berretta, l’anello e la pergamena con il titolo cardinalizio, inoltre ha potuto celebrare sull’altare insieme al Santo Padre. Ad ognuno dei nuovi cardinali, il Papa ha letto le formule latine e ha scambiato qualche frase. Nell’omelia, Benedetto XVI ha riassunto così il senso del rito: “I cardinali sono chiamati a servire la Chiesa e il popolo di Dio, il servizio non si fa secondo le logiche del mondo, che sono quelle del potere e della gloria. Vi è chiesto di servire la Chiesa con amore e vigore, con la limpidezza e la sapienza dei maestri, con l’energia e la fortezza dei pastori, con la fedeltà e il coraggio dei martiri, siete chiamati a considerare e valutare le vicende, i problemi e i criteri pastorali che toccano la missione di tutta la Chiesa. E in questo ‘delicato’ compito l’esempio è quello di Cristo, pronto all’estremo sacrificio”. La Federazione Nazionale Stella Maris esprime le migliori felicitazioni per la nomina a Cardinale e si stringe nella preghiera per il servizio che il Card. Vegliò è chiamato a svolgere. 23 1/2012 Seguici su www.stellamaris.tv