CoNSoMIo TM I CoNSEWMT CoNsRvfioruo BENEDEno DI Musl« ÀDRIA. ffTELTMN@ WNfrO.IDOVA ' . VERONT.MCENa MNCID DEL VENETO ROVICO ' VENEZA FoNDÈroNE Tffio IA FENTCE Venezia, Teauo Mdibran venerdì 17 luglio 2009, ore 20.30 Orchestra Regionale dei Consefvatori del Veneto direttore Eliahu Inbal mus ich e di Mertinfi,flanàòek, Dvoirik Il presente inuito è mlido per due persone ELENADONAZZAN Assessore Regionale alle Politiche deil'Istruzione, Formzione e Lavoro GI NIUMBERTOBAITEL Presidente del Qgnsozio tra i Conservatori del Veneto GIAMPAOLO VIANELLO Sovrintendente della Fondzione Teatro la Fenice D ] RE Z1 O N E O R G AN I Z241-NA ENTI PRO],IOTOR] CONSERVATORIO DI N{USICA BENEDETTO X/L\RCEILO DI \ENEZLA CONSORZIO TR{ ] CONSERVATORI DEL \tsNETO ADRLA. CASTELFRANCOVENETO' PADOVA' RO\TIGO \TNEZL{. \ERONA. I N CO LI.ABORAZIONE CON VICENZÀ FONDAZIONE TEATRO LA FENICE Il Consorzio tra i Conseruatori del Veneto Adria (RO) -Antonio Buzzolla Castelfianco Veneto Padova - Cesare (TV') Nostino Stffini- Pollini Rovigo - Francesco Venezze Venezia - Benedetto Marcello Verona Felice Euaristo Dall'Abaco - Vicenza - Arrigo Pedrollo E S.U di Venezia Azienda Regronale per il Diritto allo Studio Universitario Orchestra Regionale dei Conservatori del Veneto Un Veneto a C carafrerizzato da una prestigiosa presenza nel grande repertorio sinfonico La Direzione Artistica e Organizzativa del Progetto Enti e Collaboratori Concerto lnaugurale e Programma Calendario dei concerti in decentramento Un Veneto carallerizzalo da una prestigiosa presenza nel grande repertorio sinfonico Note al programma Lo sviluppo della musica ceca con impronra nazionalistrca, si ebbe nella seconda metà dell'800 contemporaneamente all'a\'\'ento dl tutte Ie altre scuole nazrc:n:a)t europee, La caratteristica principale di guesro periodo fu un fcrrle ifiteressamento per il canro tradizionale moravo e boemo, per le sue danze e isuor ntmi. Protagonisti di questa rivoluzione insteme a Bedrich Smetana, furono Artonin Dvoiàk prima e Le6§ Janàòek dopo La componente desunta dalla tradizione folklorica analizzata con scientifica attenzione fllologìca, si innesta in Smetana e DvoÈlik su di un linguaggio streftamente ìegato a quello de] romanticismo tedesco, ma trova in Janlòek la componente essenziale per un nuovo stile musicale Questa attenzione interessò nel rr secolo anche 1'eclettico Bohuslav Maninfl, per 1a cui formzione furono clècisjvi il legame con la scuola nazionale e il canto popolare. Nel programmzr che viene presentato queste influenze sono riscontrabili nei rirmi e nel materiale melodjco di Martinir, nei passaggi inspirati al linguaggio parlato diJaniitek, neI carattere della sjnfonia di Dvoiàk Consicleraro tra i più prolifici ed importanti compositori cechi del lu secolo, Maninù inzio Ia stesura di quello che si rivelò essere uno dei suoi ultimi lavori, The Parables,a Roma nel 1957 Qui scrisse le prime due paraboìe inspirandosi a due brani meditativi tt^Ltidalla CitadelLe di Antoine de Saint-Exupérv. La prima, intitolataLa parabola deLla Scultura, è una riflessione metaforica sul trascorrere del tempo e sull'assoluto inteso come esperienza sensibile attraverso J'opera d'arte. Con il suo layoro 1o scultore non solo raffigura I'uomo e la sua perfezione, ma, attraverso il suo gesto, modella e immonala il clivenire del tempo, gìungendo a realizzare il pieno equilibrio tra forma sensjbile e contenuto spirituale, Chiunque passanclo cl'innanzi all'opera d'arte anche centinaia dì anni dopo, si sente costretto a cambiare il suo orizzonle temporale, essendo travolto immediatamente dall'esperienza della potenza assoluta dell'eterno, Con La parabola del Giarrlino viene messo in risalto il yortice perpetuo della storia, l'alternarsi del tempo della semina, del germogliare dej fiori, della nascjta e della morte. Tutto questo non ha un scopo, un significato teleologico, ma ha tutta Ia forza dell'eterno ritorno dell'anima all'età dell'innocenza e della felicitàL: allegoria del viaggio senza meta ove la fine al[ro non è che i] nuovo inizio. La terza parabola, Ia paraboLa tlel Labirinto, fu scrjtta più tardi, nel 1958 in Svizzera dove Martinù visse fino aììa morte, ed e tratta da poche batrure dellapièce teatrale di Georges Neveuxl/ uiagio diTeseo,dtcui si ser.rì anche come libretto per l'operaAriadne.Quist iievoca la scena mìrologica dell'incontro traArianna e Teseo, iì navigatore scelto per uccidere il Minotauro, Il tema centrale è dato dalla metafora del labirjnto, luogo ove è facile smarrirsi, scoraggiarsi, che evoca la disperazione di colui, Teseo, che erra predestinato ad rrr:cidere il Minotaur o (tl sr.o alter ego), senza aver ìnteso l'appello interiore che rappresenta Ia complicazione e la difflcoltà da affrontare nel percorso iniziatico per accedere al sé, cenrro della sua personalità, nel quale si effettua la seconda nascita. Metafora racchiusa nelle paroie del Banditore rivolte a Teseo appena arrivato a Cnosso: osono ìo che annuncio i matrimoni e Ie morti Voi siete già nel labirinto,, Il culmìne, nel dramma di Neveux, si ha quando Teseo, dopo aver sposato Arianna, innamorata di enrrambi, uccide il Minotauro ponendo fine inquelmomentoancheallasuacapacitàdi amareedessereamato Privatodeisuoisenrimenri,abbandoneràAriannainpredaallostrazio e ai lamenti sull'isola di Nasso Mar-tinù sembra qui rifarsi a una ricca tradizione di musica a programma, non limitandosi però ad intenti semplicemente descrittivi ma accedendo a più profonde meditazioni, dove è insistita la ricerca del legame tra 1ìnguaggio sinionico e problemi di carattere filosofico ed esistenziale dell'uomo, in una sincretica unione di simbolismo filosofico e musicale, La fervicla utopia in una marurazione del pensiero socialista, il sostegno alla Russia impegnata nel primo confljtto mondjale e I'amaro clominio asburgicct del popoìo ceco, si riversano nella rapsodia-sinfonia Taras Bulba diJanàòek, composta tra il 1915 e il 1918. Ispirata all'omonimo romanzo di Gogol, questa pagina ripercorre le vicende di Taras Bulba, I'eroe ucraino a capo dei cosacchi in lotta contro j dominatori polacchi, La rapsodia, suddivisa in tre parti, si apre con il racconto della morte di Andrij, figlio minore di Taras che, per amore della gìovane figlia del uoiuotla polacco, tradisce il paclre, la tradizione cosacca e la fede ortodossa. Durante labattaglta che tiene sollo assedio Ia crttà di Dubno, il padre sresso tenderà un'imboscara al figìio uccidendolo, Quest'ultimo episodio è il momenro più 'lirico' di tutto il romanzo: «come Lrna spiga di grano recisa dalla falce, Ardrij morirà pronunciando per l'ultima volta il nome della giovane pannoòka. In musica, |a sua soflferenza amorosa si incarna in un tema d'amore affidato al corno inglese, raccolto prima dall'oboe e poi dal violino, mentre il pietoso intervento mistico dell'organo rievoca la preghiera dei polacchi assediati in Dubno, In seguito, i momen[i della batraglìa sempre più pressanti vengono sottolineati da una crescente brutalità sonora con rintocchi premonilori dr campane, anticipazione del tragico epi- logo, Sul finale il ritorno del tema d'amore ci riporta alla mente la bellezza e i1 bacur della giovane poÌacca racchiuso nel szrcrifrcio di Andrij Più sommess:r è la ttsteu-a su cur sr apre il secondo movimento, Violenti e incalzanri pìzzicatì d'archì dcscriyono ìa crucnta batragììa in cul Ostap. flglio maggiore di Taras Bulba, viene catturato, Un allegro rempo di mezurca esprme la groìa per la virtola dei polacchì, mentre alJ'improlliso irrompe, scolpendo idolorì patiti duran[e ìa tor[ura del giol'ane Ostap. u1l suono straziante di cìarinetto piccolo uBabbo dove ser? Lo senti tutto questo? Lo sento», rjsponderà i1 padre che assiste ai tormenti de1 flgJìo nascosto tra la lolla mentre un'orchestra sempre più dirompente per-',ade d angoscia l'ascolta«rre Nella terza pate, dopo una lunga serie di scornbande sanguinose. I indomabiÌe cosacco vjene al[ine carturato, inchìodato a un albero e bruciato livo, SortoÌinea la carelcat:r dei cosacchi in fuga un krakouiak polacco mentre gli appelli a distanza di Taras per sah,are i suoi compagni sono eridcnziati dzri richiami degli ottonl, Tra ie framme 1'eroe riesce però a lanciare la sua profezia: l'anento di uno zar russo della terra russa capace di so[romettere chrunque, La rapsodra-sìnfonia, tutta costruita su un accumulo di tensione drammatica, raggiunge qui il suo apice, Ed è qui che uninfuocata celebrazione di eroismo, la visione grandiosa del futuro, è affidata al possenre rimbro dell'organo e al sinfonismo del1a grande olchestra: il voluto didascalismo della scrittura adottata daJanàòek in Tarcts Bulba. depurato da con[orni di luora retorìca grazie ad un'efficace secchezza del gesto, restituisce dunque un coacervo dì proposìtì ideali darrdo forma ad un'accesa indole patrtottrca, ror'e sinfonie di DloÌ1k. la settima è senza dubbio queJla che per prima rjuscì a catturare e mantenere costente il consenso deÌ pubbìjco, facendolzL ritenere da molti come la sua più grande prova sinfonica Fu composta tra il 1881 e il 1885 per Ia Philbarntonic Society tli Londrar tur[e ]e djverse jnfluenze che hanno interagito nella deflnizione delb stile del musicista ceco nellaSettinta sono subljmate e integrate, tanto da far considerare onninamente questa, tra le sue composiziom, come una delle piùr ricche in drammaticità, fierezza ed energia. Nel pnmo mol,imento 1n 6/8, il tema iniziale è articolato da viole e violoncelli su un pedale di Re (il tono di impianto è Re milore, aclottato anche per la sua sonorità cupa e struggente, con vaghe reminiscenze modali). e dii origine poi a gran pane di quegli ircisi melodi Tra Ie ci che via l'ia, interagendo, concorrono al carattere patetico rli tutto il movjmento, Lo sviluppo è oscuro e appassionator i clarinetti ribacljscono il pensìero maìinconjco e l'armonia diventa più inflessrbile, rigida, sfociando verso un'ambigua settjma diminurta, Da qui ii ressuto armonico, arnvzrto al suo culmine. si dirada momenlaneamente, dando spazio a una conversazione pastorale rntrecciata da oboe e [a nuova tonalità di Sì b maggiore, regalandocr una splendìda e ampìa melodia, faflinità con Brahms, il cuj nome viene spesso accostato a queJlo dl Dvoizik, si spìrrge frn quasi alla crmzione, rjcordandocj l'assoLo del violoncello nel secondo concerto per pianoforte e orchestra Finalmente il tema principale, ormaj modificato, ricompare, lrantumandosi proprio su quel medesimo corno, prima di affermare pedale che nell:L sua prima apparizione. all'inizio del movimento. ne aveva costituito il sostegno, La personalità artistjca di Brahns ò rawisabile anche nel secondo movimento, fortemente influenzato dall'Adagio della terza sinfonia del glande musicista amburyhese X,lelodie leljcemente ispirate si intrecciano ora all interno di un jninterrotto flujre maes[oso, che a r,olte ìncappa ìn goLghi armonìcì causati da dissonalze e appoggiature; il tutto viene presentato lucidamente e con un originale senso di ordine Un edificante solo di corno arrirz estatiro, cume intimo apice delle precedenti ndizìoni; melanconiche sertjme discendenti rjbadrscono questa frase, in un pianissimo evidenziato da coppie di legni sui pizzicati degli archi La critica concorda nel riconoscerc nei tcmi secondan dell'Adagio dellzr Setrima anche vaghe reminiscenze wagnenane, ll terzo moyinren ro è cararrctzzato dalla nistione di accentuazioni tryiche della dar-rza cecoslovacca, Tuttavia 1'elemento folclorico è usato con sobrietà, come spontanea emanazione della sua personalità, e viene ibridato conilpathos che permea tutta Ia sinfonia. pur senza contraddirlo, Nonostante il moyimento sia chiamato dall'Autore scberzo e misurato in tempo ternario (6/1), i'impressione è quella di ascoltare uno'scherzo'spento, controllato, dominato dal modo minore, tranne nclla sezione centrale, rn cui la momenranca insorgenza del Sol maggiore mostra, pur sempre neì carattere maììnconico, quegl sprazzi di lucentezza pecuìran dello stjle del maestro ceco. La struttura del finale rispetta r dettami codificati della forma sonata; la prima sezione conferma nettamente l'atmosfera tragica su cui è impron[ato rurto il ]ar''oro sinfonico, pronunciando un elemento tematico che si muove su un paradigmatjco inten,allo di quana aumentata; segue poi un momento di levità, a seguito di un ponte modulante in ìa maggiore, guidato dai r,ioloncelli Lo sviluppo è ampio, caldo. e capircla in una melodia in Re maggiore. dove prende corpo l'enorme effetto risolutivo che ebbe la musica dj Schubert sul composi[ore, Tania Lomhardozzi Eliahu Direttore musicale clella Fondazione Teatro La Fenice dalgennaio 2007, Eliahù Inbalè nam in Israele nelrg36,rnizia gli stucli alla Jerusalem Academy e prosegue la sua forùzione a Parigi al Conservatolre National Supérieur e ad Hilversum e Siena con Franco Ferrara e Sergiu Celibidache. alla testa A 26 anni vince il primo premio al Concorso Guido Cantelli, e inizia così una brillante carrlerainternazionele come internaztonali festival delle maggiori oròhestreeuropee, statunirensi e giapponesi; partecipa inoltre a numerosi Salisburgo, Lucerna, London Proms, Holl1q'ood Bowl, Dal 7914 al 1990 è direttore musicale della Radio-Sinfome-Orchester di Francoforte, di cui cliventa direttore onorario nel 1995 e con la quale dirige in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Giappone, oltre a effettuare fortunate registrazioni di tune le sinfonie di Mahler, Bruckner, Beflioz, Schumann, Berg, Schònberg, Vebern e Brahms. Le sue registrazioni mahleriane ottengono il Deutsche Schallplattenpreis e il Gran Prlx du Disque e quelle diBruckner ilPrLx Caecilia. Altrettanto apptezzale sono le registrazioni di tutti i lavori di Ravel con I'Orchestre Nationalde France, un ciclo dedicato a DvoÈàk e Stravinskij con la Philharmonia Orchestra di Londra, f integrale delle sinfonie si §ostakoviò con i Viener Symphoniker e i poemi sinfonici di Richard Strauss con l'Orchestre de la Suisse Romande. Dirige nuove procluzioni d'opera nei teatri di Firenze, Bologna, Monaco, Amburgo, Stoccarda, Zurigo e Parigi e ai festival di Glvndebourne, Verona e Orange. Dal 1984 al 1987 è direttore principale dell'Orchestra delTeatro cui dirige tra l'altro La Fenice, e dall995al 2001 è alla testa dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della RN di Torino, con l'integrale delle sinfonie di Beethoven e il ciclo completo del Ring di\(agneq che glivale ben due riconoscimenti nazionali: il Premio Abbiati e il Premio Viotti. per Con l,Orchestra della RN sr esibisce in Europa e America Latina. Nel 2001 viene nominato direttore musicale dal1992. regolarmente dirige cinque anni della Berliner Sinfonie-Orchester, che governo francese gli conferisce Guicla l'orchesrra in Cina e Corea e rorna con loro in Giappone e Spagna. Nel 1990 il ,,Offìcier Ehrenzeichen e all'inizio 2006 Goldenes des Arts er des Letrres", nel2002 è insignito aVienna del il titolo di a Francoforte della Goethe-Plakette. 0rchestra Regionale der Conservatori del Veneto o o Assistenti alla Direzione Direttori: studenti della Classe di Direzione d'Orchestra del Conservatorio di Musica Benedetto Marcello di 't'enezia: Massaro Franco Sacco Michele Rapaccioli Ju stine Zat a Titolare della cattedra di Direzione d'Orchestra: Michael Summers Nato a Stoccolma da genitoridi nzionalità inglese e tedesca, è cresciuto a Città del Capo. Si è diplomato in organo a 18 anni. Durante gli studi per il conseguimento della laurea in musica presso l'Università di Città del Capo ha suonato più volte come pianista e percussionista (è anche diplomato in questa disciplina) nell'Orchestra Sinfonica del Teatro dell'Opera. Dopo gli studi all'Università di Londra, ha riceluto una borsa di studio dalla sede londinese dell'lstituto italiano di cultura e ha studiato al Conseruatorio Verdi di Milano. Ha svolto per tre anni f incarico di vicedirettore d'orchestra a\l'OpéradiMonte-Carlo e ha inoltre collaborato con il Teatro dell'Opera di Roma, il Covent Garden di Londra e il Théàtre du Chàtelet di Parigi. Ha diretto in festival in tutto il mondo: Ann Arbor (Michigan), Charleston (Carolina del Sud), Edimburgo, Berlino, Parigi, Biennale di Venezia. Durante una tournée a Melbourne (Australia) fu notato da Gian Carlo Menotti, compositore e fondatore del Festival di Spoleto, che gli conferì I'incarico di vicedirettore d'orchestra dei suoi festival in Italia e negli Stati Uniti. Ha diretto varie esecuzioni operistiche in Europa, negli Stati Unlti e in Sudafrica, Nel 2000, richiamato dal maestro Menotti, è tornato come consulente musicale a Spoleto. Dal2007 è docente di direzione d'orchestra presso il Conseruatorio Benedetto Marcello di Venezia Maestri preparatori - Anno 2009 Organico dell'Orchestra Un Veneto carallerizzato da una prestigiosa presenza nel grande repertorio sinfonico Referenti operativi del progetto ORCV