I Santi Segni – Percorso di approfondimento per catechisti
2011-2012
I Santi Segni: scoprire e presentare i Sacramenti della Chiesa
Percorso di approfondimento per catechisti
7. Non è bene che l’uomo sia solo: il sacramento del matrimonio
Intervento di don Sandro Dalle Fratte
E’ nostra convinzione che le verità più importanti passano
attraverso la mediazione della vita, perciò il sacramento del
matrimonio occorre presentarlo con la propria vita. Quante
catechiste sono spose e hanno già di proprio una competenza viva
sul Matrimonio (anche se con qualche distinguo perché è un
sacramento che sembra naturale).
Partire da qui! Cosa ha di bello il mio matrimonio da offrire? Cos’è il
matrimonio per me?
1. Presentare il matrimonio oggi a catechismo
Tutti i bambini vengono da un’esperienza coniugale, sponsale, matrimoniale, di coppia.. a volte
portano uno sguardo ferito. Perciò hanno bisogno non solo di conoscere il sacramento ma anche
di vederlo sano e normale in qualche persona concreta, magari che ha di fronte o accanto mentre
glielo spiega.
Il contesto rema contro! notizie dal CISF (Centro italiano studi sulla famiglia): ci si sposa sempre più
in tarda età, per difficoltà economiche , per mancanza di lavoro, di abitazione e, a volte, anche per
convenienza; sempre di più prima di sposarsi convivono; spesso ci si sposa perché arriva un figlio;
molti si sposano “per sempre finché dura”; circa il 70% di chi si sposa chiede di farlo col rito
religioso; ma quanti sono realmente consapevoli del significato del “matrimonio sacramento”?; in
ogni caso il matrimonio è ancora da molti percepito come un fatto privato.
2. I contenuti e il sogno di Dio (Parola di Dio)
Dalla creazione: non è bene che l’uomo sia solo… (Gen 2,18ss)
La Sacra Scrittura si apre con la creazione dell’uomo e della donna a immagine e somiglianza di Dio
e si chiude con la visione delle nozze dell’Agnello (Ap 19,7-9). La missione terrena di Gesù si apre
col matrimonio di Cana e si chiude con le nozze di Cristo e la Chiesa, nell’alleanza eucaristica. Nella
Bibbia, l’unione sigillata da Dio tra l’uomo e la donna è, dunque, segno dell’unione amorosa tra
Dio e l’umanità. Il sacramento del matrimonio viene riconosciuto come il sacramento dell’amore. Il
sogno di Dio: portare alle nozze eterne.
Il profilo dell’alleanza. La Parola dell’AT e del NT, è intessuta di amore sponsale, un “amore patto”:
amore di Dio per il suo popolo Israele, amore fra l’uomo e la donna, amore di Cristo sposo per la
Chiesa sposa. La Bibbia è un libro ancora aperto: anche noi siamo una “Parola sua” pronunciata la
momento della creazione. Gli sposi sono chiamati con intimità, passione e impegno a trascrivere
su questa terra e in questo tempo un progetto di Amore.
La pagina di Ef 5,25-33: amate le vostre mogli come Cristo ha amato la sua Chiesa e ha dato la sua
vita per lei… Questo mistero è grande.
Mt 19,3-6: ciò che Dio ha congiunto l’uomo non lo separi.
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3. I passi e la storia
La Chiesa non ha inventato il matrimonio: esisteva ben prima del suo nascere. Anzi, il matrimonio
è una realtà umana, una istituzione naturale che precede i sistemi sociali, giuridici e religiosi, e che
esiste da tempi immemorabili.
I primi cristiani si sposavano come tutti quelli del loro tempo, senza aver bisogno di una cerimonia
religiosa speciale; essi si accontentavano di aggiungere alla cerimonia civile il senso cristiano della
loro unione. E’ così che, fin dall’origine, il matrimonio è stato considerato importante per la
comunità cristiana, tanto che san Paolo poteva affermare: “Mariti, amate le vostre mogli come
Cristo ha amato la Chiesa” (Ef 5,25).
Co trascorrere dei secoli, i cristiani aggiungeranno un segno specificamente cristiano a riti comuni;
nasce così la benedizione nuziale. Tuttavia a partire dal Medioevo, per assicurare la libertà di
consenso – tra le altre ragioni- si esigerà il carattere pubblico dell’unione e si formalizzerà il rito
esigendo la presenza del sacerdote come testimone autorizzato dalla comunità. E’ a partire dalla
metà del XVI secolo (Concilio di Trento, 1563) che il matrimonio sarà annoverato ufficialmente
come sacramento della Chiesa. Per la Chiesa, dunque, il matrimonio è un sacramento, vale a dire
una realtà umana che rappresenta ed attualizza l’amore di Cristo per la sua Chiesa; amandosi, un
uomo ed una donna fanno l’esperienza del modo in cui Cristo li ama.
Ma il matrimonio è più che il sacramento dell’amore umano: se fosse solo per amarsi, non ci
sarebbe bisogno di sposarsi! Se matrimonio non fosse che il sacramento dell’amore, si potrebbe
dire che il sacramento cessa quando l’amore svanisce. Il matrimonio è ugualmente il segno
dell’amore di Dio per gli uomini, segno della sua Alleanza. E’ attraverso il loro amore reciproco, in
tutte le sue manifestazioni (condivisione dei momenti di gioia e di dolore, amore psichico,
fecondità, rispetto dell’altro nella libertà, ecc.) che gli sposi scoprono ciò che è l’amore di Dio per
l’umanità: il dono di sé senza riserve. Per la Chiesa, il matrimonio é dunque sacramento di
Alleanza. La parola ‘alleanza’ richiama la realtà dei partners. Nella Bibbia, esiste una tale
partnership tra Dio e l’umanità. “Nell’alleanza col suo popolo, Dio è fedele per primo. Ma
l’alleanza rimane fragile: i profeti inviteranno il popolo a dimorare nella fedeltà all’Alleanza: è così
che si scopre il perdono. Il Dio dell’alleanza è un Dio che perdona. Nel matrimonio, fedeltà è
perdono sono sempre legati. Perdonare come Dio perdona é amare sufficientemente per voler
continuare a costruire insieme l’avvenire. Ugualmente, se l’amore dell’uomo della donna resta
segnato dall’imperfezione, esso è sempre chiamata manifestare concretamente quello che Gesù
rivela in pienezza: l’amore irrevocabile di Dio che si lega per sempre alla nostra umanità …le
persone sposate partecipano a questo mistero. Ne divengono segni evidenti” (Ass. dei vescovi de
Quebec 2000).
4. Il matrimonio cos’è?
Un evento salvifico, un dono di Dio per l’umanità (Giovanni Paolo II, Familiaris
consortio, 17): “riflesso vivo e reale della partecipazione dell’amore di Dio per
l’umanità e dell’amore di Cristo per la Chiesa sua sposa”.
La parola matrimonio fa riferimento alla dote che veniva presentata per la donna
che si sposava.. meglio parlare del sacramento delle nozze e di sponsalità
Sponsalità: definizione, etimologia della parola.
Spesso usiamo l’espressione sposo- sposa senza comprenderne il significato.
L’etimologia la fa derivare dal verbo spondeo, spondere = promettere > verbo
iterativo di spendo (gr. spendo è io libo…).
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La promessa altro non è cioè in origine altro che una libazione continua. Ma giustamente vi
chiederete cosa significa libare? E' versare goccia a goccia, offrire… ci riporta al dono quotidiano
che si fa nella vita di coppia e nell'amore. Ci rimanda subito alla celebrazione, scoprendo così che
si celebra il Matrimonio in ogni momento della giornata...1. Ecco la percezione più chiara di cosa
significa sposare.
La prima pagina della Bibbia ci racconta della creazione della coppia, come una chiamata a
realizzare l’unità, la comunione, desiderio che è sempre al cuore di ognuno. Il matrimonio è nel
sogno di Dio da sempre e lo rende profondamente vero nel Sacramento dove è anche Lui a
sposare la coppia. Inoltre occorre ricordare sempre che il matrimonio è l’inizio di un nuovo
percorso, si inizia a sposarsi il giorno del matrimonio, ma si continua ogni giorno nella quotidianità
a partire dai piccoli gesti di dono, di amore, di stima e rispetto. A questo proposito ricordiamo che
la parola famiglia viene dal latino famulus che significa servitore, servizio. Il termine colloca subito
questa relazione nell’ambito del servizio e del dono reciproco, non tra i caratteri narcisistici,
emotivisti e ambigui che oggi vediamo, con le conseguenti ripercussioni sull’amore, sul dono, sulla
relazione, sulla generazione e genitorialità. Fondamento della nostra società è l’amore / dono /
servizio che parte dalla cellula e sostiene il corpo della comunità (Cost. Italiana art. 29).
La grazia del sacramento del matrimonio nella vita quotidiana: Nel Sacramento del M., gli sposi
hanno ricevuto il dono dello Spirito Santo che li ha configurati a immagine di Cristo sposo della
Chiesa, dono che continua in questa azione interiore per tutta la vita, come nel giorno delle nozze.
La coppia non deve far altro che mettere le proprie “vele” in modo tale che assecondino l’azione
dello Spirito Santo, come succede per la barca a vela, che deve captare il vento per esserne
sospinta. Bisogna, cioè, porre dei gesti, dei comportamenti umani, che concretamente mettono la
“barca” del M. nella condizione di lasciar agire lo Spirito Santo. Tutta la vita normale della coppia,
allora, diventa un ordinario da vivere straordinariamente , perché abitato da una grazia
straordinaria. E qui i cristiani hanno il segreto (che il mondo non conosce) di come vivere l’ordinario
per crescere nell’amore, mentre oggi l’ordinario è considerato da tutti, cristiani compresi,
solamente come una frustrazione e una consumazione dell’amore. Le piccole cose di tutti i giorni, i
lavori domestici per lei, il lavoro quotidiano per lui, abitati da questo amore, stancano, ma non
consumano; sfibrano, ma non perdono senso: tutto assume una qualità diversa. Non si può
pensare che l’amore cresca solo in qualche occasione straordinaria (un’uscita insieme, una bella
vacanza …). Chi non sa dare senso e spessore affettivo alla vita di tutti i giorni, non riuscirà a farlo il
sabato e la domenica. E’ la spiritualità dell’ordinario che fa crescere, perché tutto nella vita è
reciprocità, possibilità di esprimere l’amore: dal come ci si veste, a come si lascia la casa in ordine
… per rendersi amabili, per conquistare ancora l’amore della moglie o del
marito. Questo è vivere un amore che è veramente capace di trasformare
la vita a partire da tutto ciò che è relazione. (Mons. Renzo Bonetti)
5. Il rito che lo celebra: quando si inizia a sposarsi!
 La radice del Battesimo: è un frutto del Battesimo quello dei sacramenti
della missione e della comunione (Ordine e Matrimonio). E’ importante
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Il matrimonio era normalmente celebrato nel tempo con i due riti degli sponsali, che corrispondevano un poco al nostro
fidanzamento, anche se nell’antichità era già matrimonio vero e proprio, e delle nozze, che corrispondevano alla coabitazione, alla
piena convivenza e quindi alla piena unità personale degli sposi. Da qui la duplicità del linguaggio, tra «sponsale» e «nuziale». In
ordine al mistero di Cristo e della Chiesa Sant’Agostino ci dice che la Chiesa si trova tra gli sponsali (sponsa) e le nozze eterne
(nupta). Da un punto di vista quindi della comprensione teologica e spirituale il termine sponsale rimanda più allo stato delle nozze
di Cristo e della Chiesa, come le vive la Chiesa pellegrina sulla terra, mentre il termine nuziale, rimanda maggiormente alla
compiutezza del mistero delle nozze, già in Cristo compiuto nella gloria e partecipato alla Vergine Madre. Si deve tenere tuttavia
presente che si tratta di un unico mistero.
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mostrare il collegamento di tutta la vita a partire da quello che i ragazzi stanno facendo attraverso il
cammino catechistico.
 La formula: “Io… accolgo te… come mio/a sposa. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele
sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni
della mia vita”. Una dichiarazione di fede che solo nel Signore e col suo amore è possibile vivere un
amore sponsale (libero, unico, fedele ed eterno - indissolubile, fecondo).
 Gli anelli: un simbolo di unione, comunione e fedeltà richiamo a vivere sempre nel
reciproco amore
 La benedizione nuziale (quasi un’invocazione dello Spirito Santo perché scenda a
santificare gli sposi come già è sceso a santificare il pane e il vino per tramutarli nel corpo e
sangue del Signore. Da ora gli sposi gli sposi possono dire che quello che vivranno è Cristo a
viverlo in loro, quando la fede li unisce a Cristo). In alcuni luoghi c’è la tradizione di
stendere sugli sposi un velo durante la benedizione segno della comunione di vita che lo
Spirito avvolgendoli con la sua ombra dona loro di vivere.
 In comunione con la Chiesa del cielo
6. Come annunciare la vocazione al Matrimonio oggi?
La chiamata dell’amore
(laboratorio)
7. Materiali
Film: “I passi dell’amore” di Adam Shankman del 2002.
“Fireproof”, di Alex Kendrick del 2008.
Canzone: Mentre dormi (M. Gazzé, G. Santucci) Album
Quindi?, Universal Music 2010.
“Tu che sei nei miei giorni certezza, emozione.
Nell’incanto di tutti i silenzi che gridano vita
Sei il canto che libera gioia, sei il rifugio, la passione.
Con speranza e devozione
Io ti vado a celebrare come un prete sull’altare,
io ti voglio celebrare come un prete sull’altare”.
Lo trovi su: http://www.youtube.com/watch?v=IzaNRIr9Q0E&feature=player_embedded#!
Preghiera
O Dio, con la tua onnipotenza hai creato dal nulla tutte le cose e nell’ordine primordiale
dell’universo hai formato l’uomo e la donna a tua immagine, donandoli l’uno all’altra come
segno inseparabile, perché siano non più due, ma una sola carne.
Nel mistero grande del tuo amore hai consacrato la loro unione e hai reso il patto coniugale
sacramento di Cristo e della Chiesa. Guarda ora con bontà questi tuoi figli che, uniti nel
vincolo del Matrimonio, chiedono l’aiuto della tua benedizione. Effondi su di loro la grazia
dello Spirito Santo perché, con gioia, testimonino al mondo la forza e la bellezza del loro
amore. (Benedizione nuziale)
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Il sacramento del matrimonio