UFFICIO DEI RESOCONTI Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA _____________________________________________________________ Giunte e Commissioni RESOCONTO STENOGRAFICO n. 1 BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) COMMISSIONI CONGIUNTE 4a (Difesa) e IV (Difesa) AUDIZIONE DEL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA DIFESA, AMMIRAGLIO LUIGI BINELLI MANTELLI a 2 seduta: mercoledì 22 maggio 2013 Presidenza del presidente della 4a Commissione del Senato della Repubblica LA TORRE I testi contenuti nel presente fascicolo – che anticipa a uso interno l’edizione del Resoconto stenografico – non sono stati rivisti dagli oratori. CG0008 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 INDICE Audizione del Capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli PRESIDENTE BINELLI MANTELLI ALICATA (PdL), senatore DIVINA (LN-Aut), senatore DURANTI Donatella (SEL), deputata MARTON (M5S, senatore ROSSI (SCpI), deputato SCANU (PD, deputato Sigle dei Gruppi parlamentari del Senato della Repubblica: Grandi Autonomie e Libertà: GAL; Il Popolo della Libertà: PdL; Lega Nord e Autonomie: LN-Aut; Movimento 5 Stelle: M5S; Partito Democratico: PD; Per le Autonomie (SVP, UV, PATT, UPT) - PSI: Aut (SVP, UV, PATT, UPT) - PSI; Scelta Civica per l'Italia: SCpI; Misto: Misto; Misto-Sinistra Ecologia e libertà:Misto-SEL. Sigle dei Gruppi parlamentari della Camera dei deputati: Partito Democratico: PD; MoVimento 5 Stelle: M5S; Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: PdL; Scelta Civica per l’Italia: SCpI; Sinistra Ecologia Libertà: SEL; Lega Nord e Autonomie: LNA; Fratelli d’Italia: FdI; Misto: Misto; Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all’estero: Misto-MAIE; Misto-Centro Democratico: Misto-CD; Misto-Minoranze Linguistiche:Misto-Min.Ling. 2 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 Interviene, ai sensi dell'articolo 47 del Regolamento del Senato e dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento della Camera dei deputati, il Capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, accompagnato dal colonnello Fernando Paglialunga. I lavori hanno inizio alle ore 14,40. PROCEDURE INFORMATIVE Audizione del Capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'audizione del Capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. Comunico che, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata chiesta l’attivazione dell’impianto audiovisivo a circuito chiuso e che la Presidenza del Senato ha già preventivamente fatto 3 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 conoscere il proprio assenso. Se non si fanno osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori. Colleghi, permettetemi di porgere il benvenuto, a nome della Commissione difesa del Senato e mio personale, anzitutto al presidente della Commissione difesa della Camera, onorevole Elio Vito, per la sua disponibilità a svolgere qui oggi questa seduta congiunta e poi a tutti i deputati e al Capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Binelli Mantelli, che ringraziamo davvero per la sua cortese presenza. Con questa audizione prosegue l'illustrazione - avviata alla Camera, sempre in seduta congiunta, dal ministro Mauro - delle linee programmatiche del Dicastero delle difesa. Si apre quindi il ciclo di incontri con i vertici delle Forze armate sullo stesso argomento, che continueremo a svolgere in seduta congiunta, alternandoci tra incontri qui in Senato e incontri alla Camera. Consideriamo tali incontri - e questo in particolare - molto importanti perché, senza enfasi, senza retorica, ritengo che la Legislatura appena iniziata possa, anzi, debba avere per il comparto Difesa un vero e proprio carattere costituente. Lo dico perché, anche alla luce delle considerazioni 4 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 importanti che il ministro Mauro ha fatto alla Camera, ho particolarmente apprezzato l'impostazione che alludeva a questa consapevolezza. Mi auguro pertanto che Parlamento e Governo, ciascuno nel proprio ambito, siano all'altezza di questo compito. Vorrei subito spiegare cosa intendo per fase costituente, scusandomi con l'ammiraglio Binelli Mantelli se ruberò qualche minuto alla sua audizione. Nella scorsa Legislatura abbiamo approvato una legge che ridisegna il nostro strumento militare adeguandolo alle risorse disponibili. Questo passaggio è stato molto importante. Tale riforma dovrà ora essere completata in un rapporto dialettico tra Parlamento e Governo. Come dicevo, si tratta di una legge di sistema che riassetta l'equilibrio della Difesa nel suo complesso mettendola in grado di assolvere ai propri impegni. Noi, però, siamo chiamati a fare anche qualcosa di più. La politica di Difesa di un Paese è espressione di un disegno nazionale, le cui finalità sono, da un lato, assicurare la sicurezza all'interno dei confini nazionali, dall'altro, contribuire alla pace e alla stabilità del contesto internazionale. 5 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 Com'è noto, si è via via accresciuta la nostra assunzione di responsabilità nel quadro della comunità internazionale per difendere la pace e garantire la sicurezza, per diventare coproduttori di sicurezza e non esserne soltanto fruitori. Questo è stato un passaggio straordinario che ha dato inizio a un percorso graduale che comporta - e comporterà inesorabilmente - un progressivo salto di qualità nell'adeguare il nostro ruolo e la nostra funzione a questa dimensione. Peraltro, in un quadro come quello attuale che impone anche scelte difficili, siamo ancor più interessati a un sistema multilaterale che funzioni sulla base di regole e di principi condivisi. Quindi, poiché il nostro Paese ha assunto la scelta strategica della dimensione europea come ambito entro il quale si deve sempre più collocare la nostra iniziativa, è chiaro che dovremo governare il passaggio a una politica europea della Difesa anche perché carico di un valore costituente. Tutto questo credo imponga a noi, alla politica, alle istituzioni, di mettere innanzi tutto le nostre Forze armate nelle condizioni di assolvere alle proprie funzioni. Allo stesso tempo, però, dobbiamo saper compiere un ulteriore passo e introdurre una profonda riflessione sul nostro modello di 6 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 difesa. Su questo canovaccio imposteremo e proseguiremo il nostro lavoro. È un passaggio complesso ma indispensabile. Il Ministro della difesa, nella sua audizione alla Camera dei deputati, ha ricordato come la riforma (legge delega n. 244 del 2012) sia stata approvata senza voto di fiducia e a larghissima maggioranza. Ciò dimostra che su temi rilevanti le parti politiche - pur mantenendo opinioni che spesso alimentano un dibattito, un confronto e talvolta anche lo scontro politico riescono a collaborare soprattutto quando ci si deve stringere attorno agli interessi generali. È con questo spirito che ritengo di poter dare inizio a questa audizione e di dare la parola al nostro ospite, ammiraglio Binelli Mantelli. BINELLI MANTELLI. Signori Presidenti, onorevoli deputati e senatori, intanto ringrazio per queste parole, che troveranno eco in alcuni passaggi della mia presentazione, in particolare per quanto riguarda il rapporto con l'Europa. Desidero esprimere a tutti voi, componenti delle Commissioni difesa di Camera e Senato, il sentito ringraziamento e l'apprezzamento mio 7 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 personale e di tutte le Forze armate per l'odierna convocazione, che è un segnale di grande attenzione nei nostri confronti. In questa audizione proverò a dare indicazioni sulle linee programmatiche del mio mandato come Capo di Stato maggiore della Difesa. Cercherò inoltre di cogliere l'opportunità per illustrare, con trasparenza e senza eccessivi tecnicismi, quello che lo strumento militare, articolato sulle tre Forze armate e sull'Arma dei carabinieri fa, perché e come lo fa e come intende continuare ad assolvere ai suoi compiti nell'ambito dello scenario geostrategico e finanziario, attuale ed ipotizzabile, in aderenza agli indirizzi del Parlamento e delle disposizioni del Governo. In altri termini, desidero fornire loro elementi informativi utili a valutare più compiutamente le proposte in materia di Difesa del Documento programmatico pluriennale 2013-2015, presentato dal Ministro della difesa al Parlamento lo scorso mese di aprile. Un Documento completo e particolarmente trasparente, che definisce, con un approccio onnicomprensivo, tutti gli aspetti strategici, politico-militari e operativi, mettendo a sistema le priorità stabilite per il personale, le esigenze e in 8 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 particolare i programmi di investimento, nonché le previsioni di spesa di tutto il Dicastero della difesa. Le successive audizioni dei vertici dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica, dell'Arma dei carabinieri e del Segretariato generale della difesa consentiranno anche di entrare nel dettaglio delle singole organizzazioni, con ulteriori elementi utili per un più completo quadro della nostra realtà militare. Esattamente un anno fa, il 23 maggio 2012, in qualità di Capo di Stato maggiore della Marina venivo audito nell'ambito dell'iter di approvazione del disegno di legge delega sulla revisione dello strumento militare nazionale. Già allora sostenevo l'urgenza di tale provvedimento per avviare, senza risorse aggiuntive, una graduale riqualificazione della spesa militare, attraverso la riduzione delle dotazioni organiche complessive del personale militare e civile e una ridefinizione, in senso riduttivo, dell'assetto organizzativo delle Forze armate. A maggior ragione oggi, in qualità di Capo di Stato maggiore della Difesa, avendo competenza generale e sovraordinata sull'organizzazione, la programmazione e l'impiego operativo delle Forze armate, confermo 9 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 l'esigenza di dare attuazione alla riforma con la massima possibile urgenza, attraverso i decreti legislativi delegati, per sanare una situazione non più a lungo sostenibile. Ciò anche in totale condivisione delle priorità programmatiche e di indirizzo già indicate dal ministro della difesa, senatore Mario Mauro, nella recente audizione del 15 maggio ultimo scorso, e nelle quali mi riconosco pienamente e in piena coerenza con la sua linea di continuità rispetto alla precedente amministrazione. Non può che essere così perché la continuità nel cambiamento - cioè il costante e graduale adeguamento dello strumento militare alle esigenze ed al quadro di riferimento politico e strategico - è una peculiare prerogativa, una imprescindibile esigenza delle Forze armate, che sono un sistema complesso e articolato che non deve avere soluzione di continuità al suo operare, pena il rapido decadimento di preziose e complesse capacità il cui recupero sarebbe molto dispendioso e problematico. Per sgombrare il campo da possibili sospetti verso una mera «adesione di comodo» a quanto detto dal Ministro, consentitemi di riprendere alcuni passaggi del mio intervento all'atto dell'avvicendamento 10 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 alla Difesa con il generale Abrate, lo scorso 31 gennaio, che ritengo in piena assonanza con gli indirizzi programmatici dati dal Ministro. Cito testualmente: «Un percorso certamente impervio e non sempre gradevole è quello di rendere sostenibile il sistema di sicurezza e difesa, assicurandone capacità coerenti con gli interessi e il ruolo della Nazione, anche nel contesto delle alleanze e delle organizzazioni internazionali cui aderisce. Ma è un percorso indifferibile, se davvero vogliamo il bene delle nostre Istituzioni, che deve tuttavia tutelare le giuste aspirazioni del personale: guardare con grande attenzione alla sua coesione, alla sua tenuta morale, etica e professionale, su cui poggia ogni nostra capacità e possibilità di rinnovamento e di crescita». Vorrei qui precisare che la motivazione del personale militare è un fattore complesso, che non poggia nemmeno sostanzialmente sulla retribuzione o sull'occupazionalità; essa poggia su valori condivisi, molto forti, ed è quindi un sistema delicato. Quando il sistema militare viene criticato - giustamente o ingiustamente -, questo influisce sul morale e sulla coesione del personale, perché la stragrande maggioranza dei nostri militari non tiene soltanto alla propria occupazione, ma anche alla sua istituzione: 11 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 vuole operare in un ambiente efficace e potersi confrontare con le altre Forze armate del mondo dei nostri alleati in maniera onesta e senza complessi di inferiorità. Riprendo ora la citazione: «Il futuro che riusciamo a intravedere presenta caratteristiche di incertezza e imprevedibilità, in un contesto di estrema e crescente complessità nel quale dovremo confrontarci. All'imprevedibilità e alla complessità occorre poter rispondere con la formazione dei quadri (culturale, prima ancora che professionale), con la tempestività e la flessibilità degli strumenti operativi, con una forte interdisciplinarità delle decisioni e delle azioni conseguenti. In questo quadro, tre sono gli indirizzi che ritengo irrinunciabili per assicurare alla Nazione una Difesa credibile ed efficace. Anzitutto l'operatività, ampiamente provata in tutte le missioni assegnate alle nostre Forze armate con una formidabile crescita dell'integrazione interforze e dell'interoperabilità con i nostri alleati: un capitale di capacità e di esperienza che non possiamo disperdere e che si alimenta con l'addestramento e il mantenimento in efficienza dei mezzi. Si tratta di due 12 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 elementi che garantiscono tempestività e flessibilità, ma anche sicurezza a chi deve operare in ogni condizione, talvolta anche la più estrema. Ciò richiede, a favore di tutte le componenti dello strumento militare, un costante e coerente flusso di risorse, non soltanto e non esclusivamente correlato alla preparazione delle missioni fuori area approvate dal Parlamento. La recente crisi libica ci ha dato una chiara evidenza di questa necessità (mi riferisco all'anno scorso). Un secondo indirizzo è la ricerca della massima integrazione interdisciplinare con tutte le realtà e con i Dicasteri che concorrono al sistema di sicurezza e difesa nazionale (e non solo). Credo che la cultura militare, le sue capacità progettuali, gestionali e di analisi operativa, debbano essere rese disponibili all'intero sistema Paese, per una più efficace e razionale risposta alle opportunità che si presentano, come alle sfide che ci attendono. Le Forze armate sono pronte ad operare come sistema aperto e inclusivo, disponibili a fornire il loro contributo, senza incertezze, gelosie o sterili difese corporative, con mente aperta, spirito innovativo e visione proiettata al futuro. 13 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 Un terzo indirizzo importante quanto i primi due è quello dell'attenzione all'identità e ai ruoli di ogni singola Forza armata, in un quadro di sinergico impiego delle componenti operative, logistiche e di supporto: capacità e professionalità, motivazioni e coesione, che devono essere sostenute nelle loro diverse peculiarità, perché contengono i riferimenti valoriali del passato, ma anche l'entusiasmo dell'agire presente, la propulsività e le risorse morali rese disponibili alla Nazione per affrontare qualsiasi futuro impegno». Queste sono le linee programmatiche e le priorità che, dopo circa 4 mesi alla guida delle Forze armate, sento di confermare e - anzi avvalorare, forte del sostegno e della guida autorevole del Ministro che, in merito allo scenario di riferimento e ai ruoli fondanti della Difesa, ha affermato come «la libertà ha un costo e la Difesa è il presidio della libertà». Libertà e sovranità vogliono dire «tutela degli interessi dello Stato e degli italiani, libertà di scambi economici, fondamentali nel mondo globalizzato, per un'economia sempre in trasformazione, come quella dell'Italia». Pertanto - prosegue il Ministro -, «non dobbiamo concentrarci solo sulla gestione delle crisi già in atto, perché la prevenzione, che vuol 14 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 dire presenza, capacità di sorveglianza, cooperazione internazionale, è altrettanto e forse più importante ancora». Se la difesa dello Stato, nella più ampia accezione di difesa degli interessi nazionali, è la missione di riferimento delle Forze armate, i molteplici elementi di imprevedibilità e indeterminatezza dell'attuale quadro geo-strategico non fanno escludere che, nel prossimo futuro, si ripresenti la necessità di una disponibilità immediata di assetti idonei anche in scenari a elevata conflittualità. Al riguardo, basti pensare alla rapidità con cui si sono manifestate ed evolute le crisi del cosiddetto Risveglio arabo in un'area - quella mediterranea - che pure ritenevamo sufficientemente stabile: Tunisia, Egitto e Libia, che sono tutti Paesi legati alla sponda Nord del Mediterraneo da intense relazioni economiche e attività di cooperazione civile e militare. Vorrei anche citare le situazioni di crescente instabilità che rischiano di degenerare in nuove crisi internazionali dalle conseguenze imprevedibili, soprattutto in Siria, in Libia e nell'area sub-sahariana, ma anche in altre aree mondiali cui sono legati precipui interessi nazionali ed europei. Si tratta di situazioni che potrebbero richiedere operazioni di intervento a 15 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 favore di concittadini in pericolo, di protezione delle linee di comunicazione strategiche, di garanzia della libertà di accesso alle risorse energetiche e a tutela degli interessi della comunità internazionale. Alcuni indicatori della NATO fanno ritenere che, entro 15 anni, la dipendenza dell'Europa dall'importazione di risorse energetiche passerà dall'attuale 60 all'80 per cento e quella dei Paesi asiatici dal 40 al 65 per cento. È evidente - dunque - che aumenterà la competizione per l'approvvigionamento di tali risorse, con i conseguenti rischi politicomilitari ed economici, in particolare in un'area come quella dell'Oceano Indiano e del Golfo Persico, fortemente legata al nostro import-export e già oggi teatro di notevoli tensioni, non solo e non principalmente legate al fenomeno della pirateria, che è peraltro in via di riduzione. Tutti questi imponderabili sviluppi richiedono allo strumento militare di mantenersi flessibile, tempestivo nell'intervento, pronto e credibile, con piena conoscenza della situazione e con la possibilità di aderire a coalizioni con i nostri partner NATO ed europei (cioè l'interoperabilità delle capacità disponibili, dei reparti e dei comandi operativi e logistici). A ciò si affiancano compiti duali di concorso alla comunità nazionale, 16 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 istituzionalmente assegnati alla Difesa e che sono insiti e residuali (constabulary, nell'accezione anglosassone) nelle più articolate e complesse capacità gestionali e di intervento operativo delle Forze armate, come le attività a supporto delle Forze dell'ordine, della Protezione civile e dell'autorità giudiziaria (penso alla bonifica di residuati bellici, alla demolizione di opere abusive e alle consulenze negli incidenti più gravi), senza pensare al ruolo davvero duale e prezioso svolto dall'Arma dei carabinieri in innumerevoli settori della vita civile e sociale, così come nelle delicate fasi di sostegno per il ritorno alla normalità post-conflittuale in Paesi terzi. Da qui la necessità di un coerente sostegno all'operatività, focalizzando e riqualificando le risorse finanziarie su addestramento e mantenimento in efficienza dello strumento in servizio. A questi ruoli di fondo va associato l'impegno continuativo che, da oltre 20 anni, ha caratterizzato le missioni e le operazioni all'estero delle Forze armate, con punte di oltre 12.000 militari contemporaneamente impiegati. Si tratta di missioni internazionali sotto la guida dell'ONU, della NATO e della Comunità europea, o di coalizioni ad hoc, sempre avallate da chiare 17 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 risoluzioni delle Nazioni Unite, nelle quali le Forze armate hanno raggiunto altissimi livelli di interoperabilità con gli alleati, inusitati in passato, e acquisito preziosissime esperienze operative, assolutamente comparabili a quelle dei nostri maggiori e ben più ricchi alleati. Oggi sono circa 5.300 i militari in operazioni fuori dai confini nazionali. Non cito le varie operazioni che sono abbastanza note e che saranno oggetto di successive audizioni, ma ricordo le principali, cioè quelle in Afghanistan, in Libano (sotto il comando ONU), in Kosovo, nell'Oceano Indiano ed in molte parti del mondo. Sottolineo al riguardo come l'affidabilità e la professionalità dei nostri reparti, la qualità delle nostre capacità operative e la competenza e l'approccio interdisciplinare dei nostri comandanti abbiano guadagnato per il nostro Paese dividendi preziosi di stima e apprezzamento a livello internazionale e permesso di acquisire a più riprese il comando di alcune delle principali missioni internazionali, a cominciare da UNIFIL in Libano, alle operazioni marittime NATO in Libia (Unified Protector) e NATO europea Ocean Shield-Atalanta nel Corno d'Africa, sottolineando anche la prossima assunzione del comando nei Balcani nell'ambito dell'Operazione 18 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 KFOR in Kosovo, anche qui in un momento di transizione particolarmente delicato. Atteso che - come affermato dal Ministro della difesa - "nel mondo di oggi, né l'Italia, né alcun altro Paese è in grado di far fronte, in autonomia, all'intero spettro di rischi e minacce", è sempre più cogente la necessità di sviluppare forme di integrazione e di cooperazione in ambito internazionale. Da qui nasce l'esigenza di assicurare senza soluzione di continuità la più spinta interoperabilità con le Forze armate dei nostri alleati, con una coerente e condivisa progettualità delle future capacità militari. Si tratta in pratica di condividere e rendere sinergiche capacità e assetti, soprattutto quelli più pregiati e sofisticati, la cui accessibilità è molto ridotta e riservata a pochi. In questa direzione vanno le iniziative di Smart Defense (in ambito NATO) e di Pooling and Sharing (in ambito Unione Europea), alle quali già contribuiamo in concreto. Ciò implica che occorre mettere in comune le nostre esigenze e le nostre capacità operative con quelle dei Paesi atlantici ed europei, nonché di stimolare e sviluppare sempre più ampie forme di 19 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 cooperazione anche al di fuori da queste alleanze, con nazioni amiche che condividono con noi interessi e valori, e in particolare con i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo, con le realtà emergenti nel continente sudamericano nonché nel vicino Medio Oriente. Il forte richiamo del Ministro della difesa a una maggiore, più convinta e spedita integrazione europea va esattamente in questo senso e comporta due riflessioni fondamentali: la prima sulla necessità di accompagnare l'integrazione militare con una altrettanto coerente integrazione delle politiche estere e di sicurezza, senza la quale parlare di Difesa europea sarebbe utopistico; la seconda sui possibili risparmi complessivi non tanto in termini di capacità e qualità dello strumento militare europeo quanto in termini di sinergia e integrazione delle sovrastrutture tecnico-logistiche e burocratico-amministrative. L'integrazione delle politiche europee presuppone lo sviluppo di più chiare strategie di presenza, cooperazione e prevenzione in aree di interesse comunitario (che andranno definite), piuttosto che di mera e tardiva gestione delle crisi in atto, nonché processi decisionali ben più rapidi, 20 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 coesi, condivisi ed efficaci nel settore della Politica europea di sicurezza e difesa (PESD). Questi aspetti saranno oggetto di specifiche e incisive proposte nazionali, oggi in fase di concertazione con il Ministero degli affari esteri, anche in relazione al prossimo Consiglio dell'Unione Europea di fine anno e al turno di Presidenza italiana nel secondo semestre del 2014. Parallelamente, come ha sottolineato il ministro Mauro, "non dobbiamo trascurare l'importanza di saper sviluppare sinergie attraverso una integrazione delle risorse militari con quelle di altri Dicasteri, soprattutto per alcune missioni - quali la sorveglianza degli spazi aerei e marittimi per loro natura interministeriali". Senza intaccare le attribuzioni e le competenze delle diverse amministrazioni, occorre quindi ricercare un impiego sempre più sinergico e coordinato di tutte le risorse che concorrono alle funzioni interdisciplinari (c'è molto da fare al riguardo) di tutti i Dicasteri potenzialmente coinvolti: esteri, economia e finanze, giustizia, infrastrutture e trasporti, interno, istruzione, università e ricerca, sviluppo economico. 21 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 Significativo è anche il contributo che la Difesa è in grado di assicurare in altri settori strategici quali lo spazio, la cyber defense, la sorveglianza e osservazione satellitare, le comunicazioni e così via, in un quadro di cooperazione interministeriale volto ad ottimizzare le capacità ed a sinergizzare le risorse e i mezzi. La Difesa è pronta a mettere a disposizione le numerose e qualificate capacità tecnico-industriali esistenti, il proprio personale, le proprie esperienze e cercare forme sempre nuove di cooperazione per condividere le conoscenze, le esperienze e le tecnologie più sofisticate, pur nel rispetto dei vincoli e delle regole industriali e commerciali. In tal modo, si potrà, come espressamente indicato dal Ministro della difesa, contribuire attivamente al "rilancio dell'economia nazionale, stimolando la domanda interna, generando un indotto occupazionale, sviluppando il know-how per le nostre industrie e la loro competitività, anche tecnologica, sul mercato internazionale, in particolare valorizzando tecnologie e produzioni dual use". La Difesa ha avanzato la proposta (che sarà inserita nelle proposte europee), non tanto di condividere lo sviluppo di mezzi (che determina 22 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 competitività tra le nazioni), quanto di fare uno share di tecnologie al fine di sviluppare tecnologie a seconda delle nicchie di eccellenza esistenti; queste tecnologie vanno sui mezzi e quindi rappresentano un modo per superare le competitività europee. Tutto ciò sta riscuotendo grande attenzione anche da parte dei francesi. Vengo ora alla risorsa più pregiata e delicata delle Forze armate: il personale militare e civile. Al personale intendo dedicare la massima attenzione anche nel riconoscimento della profonda dedizione e dello spirito di servizio con cui opera in modo pressoché generalizzato. Il personale merita di essere adeguatamente formato e addestrato, ma soprattutto fortemente motivato per svolgere al meglio i propri compiti in contesti sempre più complessi e impegnativi. È fondamentale investire sulla componente umana, soprattutto capitalizzando sulla formazione e sulla motivazione dei giovani. In primis i cosiddetti junior leader sono chiamati a operare, spesso in regime di grande autonomia, in contesti diversificati e complessi, in cui la cultura 23 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 interdisciplinare e le capacità relazionali, di leadership e di comunicazione rappresentano un valore aggiunto imprescindibile. Il passaggio dal modello professionale a 190.000 a quello a 150.000 entro il 2024 e la riduzione di circa 9.500 unità di personale civile sancite dalla legge delega non devono essere visti come un mero ancorché necessario (e oggi direi emergenziale) provvedimento finanziario inteso a riqualificare e a rendere più coerente secondo parametri europei il bilancio della Difesa, ma piuttosto come una imperdibile opportunità per rivedere criticamente le realtà organizzative, infrastrutturali e logistiche, assicurando una migliore qualità della vita e dell'ambiente di lavoro al nostro personale e un complessivo efficientamento del sistema. In questo delicato settore la priorità è rivolta innanzi tutto a salvaguardare la specificità della condizione militare, che tenga conto degli obblighi, dei vincoli e delle limitazioni di libertà necessarie e imposte dalla appartenenza alle Forze armate secondo i dettami della legge n. 183 del 2010. In particolare, è necessario garantire adeguate condizioni di retribuzione, un regolare avanzamento in carriera, un corretto impiego e giusti limiti di età per poter assolvere al meglio i compiti istituzionali. 24 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV In Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 secondo luogo, occorre favorire Sede CG0008 un corretto ricambio generazionale dei militari e un turn over necessario dei civili, per scongiurare il progressivo "invecchiamento" dello strumento e la dispersione di preziose professionalità. In questo senso, in particolare, occorre valorizzare la potenzialità del personale civile attraverso una sua mirata formazione in una prospettiva di sempre più spinta integrazione in tutte le attività istituzionali del Dicastero. Altrettanto essenziale è il ruolo dell'addestramento, che deve essere sviluppato in maniera continuativa, reiterata e caparbia, pena il decadimento delle capacità operative o, peggio, degli stessi standard di sicurezza. Occorre quindi capitalizzare le preziose esperienze maturate in decenni di operazioni internazionali, reinvestendo risorse nell'addestramento, contestualmente alla riduzione degli impegni fuori area. Desidero spiegare che, passando da una presenza fuori aerea di 12.000 uomini a una di 5.000, è come se le risorse per l'addestramento fossero state dimezzate; mi riferisco a quelle rinvenienti dai decreti "fuori area". Tali risorse devono essere in qualche modo ricapitalizzate 25 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 nell'addestramento in patria per tenere le Forze armate pronte a qualunque tipo di evenienza. L'impiego dei nostri militari avviene e avverrà in dispositivi complessi, multinazionali e interforze, in scenari rischiosi, dove la sicurezza del personale dipende fortemente dal grado di preparazione e dal livello di interoperabilità con gli alleati. Negli ultimi anni si è fatto un sempre più ampio utilizzo della simulazione, ma l'addestramento virtuale non può sostituire del tutto quello reale, condotto sul campo, con realismo e competitività, che non è surrogabile. Occorrono quindi specifiche risorse finanziarie e disponibilità di aree addestrative. Una risorsa umana ben formata ed addestrata, dotata di mezzi, sistemi e materiali efficienti e tecnologicamente validi è per sua natura fortemente motivata e coesa, così come è oggi lo strumento militare nazionale impiegato in operazioni. Le nostre Forze armate, grazie ad un'accorta gestione e ad una attenta politica di investimenti, dispongono di materiali, sistemi d'arma e mezzi adeguati all'impegno attuale e il cui standard possiamo considerare, dal punto di vista qualitativo, paritetico a quello di molti nostri alleati. Sussiste, 26 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 tuttavia, l'esigenza di mantenerli in efficienza, di ammodernare e rinnovare costantemente le dotazioni delle nostre unità, sia per l'impiego continuato in operazioni lontane dal supporto logistico in patria, che ne ha fortemente accresciuto l'usura, sia per la rapida evoluzione della tecnologia e delle esigenze di interoperabilità a livello interforze e multinazionale. Ciò presuppone anche un più corretto bilanciamento tra i fondi dedicati all'esercizio (operatività), obiettivo primo della legge delega, e quelli dedicati all'investimento (ammodernamento dei mezzi per mantenere l'interoperabilità nel tempo). Ma le Forze armate non hanno atteso inerti la zattera di salvataggio, avviando da tempo e a più riprese una riduzione dei mezzi in inventario e delle infrastrutture, secondo criteri di costo/efficacia, volta a focalizzare le scarse risorse di funzionamento sui mezzi, sui reparti e sulle realtà infrastrutturali più moderni e di pregio. In particolare, nel prossimo futuro: l'Esercito prevede la riduzione da tre a uno dei comandi di divisione proiettabili e da undici a nove delle brigate di manovra. Contestualmente, saranno attuate significative riduzioni delle linee dei mezzi pesanti (i carri armati scenderanno da 337 a circa 200, 27 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 mentre le blindo centauro da 300 a 136), le unità di supporto al combattimento (principalmente quelle di artiglieria ruotata) passeranno da 110 a 56 e gli elicotteri complessivamente subiranno una contrazione da 250 a circa 168 velivoli. La Marina prevede invece di ridurre le unità d'altura di prima linea, con una contrazione delle unità cacciatorpediniere, cioè le unità antiaeree, da quattro a due, e delle fregate che passeranno da 12 a 10, mentre le unità destinate al pattugliamento e alla ricerca delle mine, sostituite da una futura classe di unità multiruolo, si ridurranno a 18, a fronte delle attuali 30, i sommergibili da sei a quattro. Anche la componente elicotteri subirà una significativa riduzione, attestandosi a 70 macchine a fronte delle precedenti 105. Per l'Aeronautica, 236 velivoli Tornado e AMX raggiungeranno i limiti di vita operativa e saranno sostituiti da 75 JSF. Parallelamente, è prevista la riduzione dei velivoli EFA (72 a fronte degli attuali 90). Continuerà inoltre la riduzione del numero complessivo degli aeroporti militari, che negli ultimi 20 anni si sono ridotti del 50 per cento (da 42 a 28 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 21). Analoghi criteri valgono per la componente operativa dell'Arma dei Carabinieri. Le infrastrutture non più utili ai fini istituzionali sono un patrimonio per l'intera comunità nazionale, pertanto tra gli obiettivi programmatici rientra un ulteriore impulso al piano di dismissione degli immobili non più necessari attivando meccanismi che favoriscano la riassegnazione in bilancio delle relative risorse, al fine di migliorare gli standard delle basi in uso e di sostenere il riassetto organizzativo con la rilocazione delle unità militari. Signori Presidenti, onorevoli deputati e senatori, mi avvio alle conclusioni richiamando le priorità irrinunciabili per la Difesa, ovvero la motivazione e la coesione del personale, l'operatività, il giusto rateo di rinnovamento dello strumento militare. Come efficacemente evidenziato dal signor Ministro, le risorse sul bilancio ordinario del Dicastero (Funzione difesa) hanno subito un trend fortemente decrescente a partire dal 2005, peraltro in concomitanza con il processo di professionalizzazione delle Forze armate (e quindi correlati a maggiori costi per il personale) e con l'accresciuto impiego operativo. 29 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 Nel 2012, in termini percentuali sul PIL, la media europea si è attestata sull'1,29 per cento, mentre l'Italia si è fermata allo 0,87 per cento (0,98 per cento se si aggiungono i fondi destinati dal Ministero dello sviluppo economico a specifici programmi di comune interesse). Tale "divario" risulta ancor più marcato qualora confrontato con la media degli stanziamenti devoluti nel 2012 dai Paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa), accomunati tra loro da caratteristiche simili quali: economie in via di sviluppo, popolazione numerosa, vasto territorio, abbondanza di risorse naturali e strategiche, forte crescita del PIL. Infatti, la media di questi Paesi si attesta all'1,92 per cento, cioè, circa l'l per cento del PIL in più di quanto è destinato dal nostro Paese. Inoltre, la ripartizione qualitativa della spesa ha cominciato a "sbilanciarsi" verso la componente personale (67 per cento nel 2013), a detrimento dell'esercizio (9 per cento nel 2013) e dell'investimento (24 per cento nel 2013) con un impatto diretto sull'operatività. L'Italia è sotto la media europea sia quantitativamente (parametro "per soldier spending", cioè bilancio della Difesa diviso per il numero di 30 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 soldati) sia qualitativamente (parametro "per soldier investing", cioè il bilancio degli investimenti diviso per il numero dei militari). La "scure" si è abbattuta sempre più pesantemente sui cosiddetti "consumi intermedi" locuzione orribile e anche un po' inquietante che invece per le Forze armate è una boccata di ossigeno perché racchiude voci di spesa indispensabili all'operatività (formazione, addestramento, carburanti, manutenzione dei mezzi e dei materiali e quant'altro) oggi attestate su livelli gravemente insufficienti. Nonostante ciò, e lo dico con orgoglio, le Forze armate hanno costantemente migliorato in questi ultimi anni le loro capacità operative. Oggi le Forze armate sono un'eccellenza del nostro Paese internazionalmente riconosciuta, uno strumento privilegiato di politica estera, di tutela dei nostri interessi, di sviluppo e cooperazione, di sostegno diretto e indiretto all'economia e alla stabilità; uno strumento che si confronta senza timori reverenziali con quelli di Nazioni che dedicano alla Difesa ben più ampie risorse. Questo risultato è stato certamente ottenuto grazie alle scelte lungimiranti e accorte dei miei predecessori, al costante confronto sul piano 31 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 multinazionale imposto dalle partecipazioni alle operazioni di pace, ma soprattutto grazie alla disciplinata dedizione, alla grande professionalità, alla determinazione e ai sacrifici dei nostri uomini e donne, in divisa e in abito civile, che ogni giorno hanno compiuto e compiono con passione e sensibilità il loro dovere, in patria come nei più difficili e tormentati scenari operativi all'estero. Vorrei inoltre sottolineare come la Difesa sia stata particolarmente virtuosa, in particolare nella capacità d'impegno dei fondi assegnati, riuscendo nel triennio 2008-2011 a impegnare oltre il 99 per cento delle assegnazioni, a fronte di una media di tutti i Dicasteri, che comprende anche il 99 per cento della Difesa, di circa il 94 per cento. Ciò ha consentito di tenere il passo con gli altri Paesi amici e alleati che potevano contare su risorse finanziarie decisamente più consistenti, razionalizzando la spesa, ma nel contempo dando fondo alle scorte di materiali in inventario (combustibili, munizioni, pezzi di rispetto, e quant'altro). Oggi è necessario e urgente invertire questa tendenza per cui sottolineo, in conclusione, l'esigenza di portare a termine in tempi brevi la riforma sottesa dalla legge n. 244 del 2012, finalizzando in tempi contenuti 32 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 la riorganizzazione della Difesa e delle Forze armate, attraverso i discendenti decreti legislativi attuativi. Signori Presidenti, onorevoli deputati e senatori, al rientro da una settimana di lavori a Bruxelles nell'ambito del Comitato militare della NATO e dell'Unione europea, vorrei rendervi partecipi della grande soddisfazione e del grande orgoglio provato in quella circostanza per gli attestati di rispetto e riconoscenza riservata all'Italia dai vertici politici e militari di quelle alleanze e dai miei stessi colleghi, in riconoscimento della qualità e della capacità del nostro peculiare contributo alla stabilità internazionale: la miglior conferma che le nostre Forze armate sono una preziosa risorsa a sostegno del ruolo internazionale e della credibilità della nostra Nazione. Anche per questo sento di dover chiedere la massima attenzione e rispetto da parte delle forze politiche verso quegli uomini e quelle donne che ho citato prima. Attenzione e rispetto che, per la verità, non sono mai mancati da parte del Parlamento, ma che ora richiedono un impegno più concreto e fattuale. 33 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 Concludo qui il mio intervento e sono disponibile a fornire ogni ulteriore delucidazione sia oggi che in futuro, nei tempi e nei modi che i Presidenti delle Commissioni riterranno opportuni. Ringrazio per l'attenzione. PRESIDENTE. Sono io che la ringrazio, ammiraglio Binelli Mantelli. Diamo ora inizio al dibattito. Avviso i colleghi che alle ore 16 avranno inizio i lavori dell'Assemblea, quindi sono pregati di regolare di conseguenza la durata dei loro interventi. SCANU (PD). Signor Presidente, nelle brevissime considerazioni che farò, cercherò di declinare, per quanto mi sarà possibile, l'incipit che lei ha voluto offrire in apertura di questa seduta e che personalmente condivido. Aver detto che questa potrebbe essere - e vorremmo che fosse - una legislatura costituente nell'ambito della politica di difesa, significa di fatto tradurre concretamente, non solo ciò che era ed è contenuto nei nostri programmi, ma anche ciò che abbiamo sviluppato con i nostri lavori parlamentari nella passata Legislatura. 34 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 Quindi, rivolgendomi al Capo di Stato maggiore, che saluto con tutta la possibile cortesia e stima, mi muovo proprio dalla straordinaria innovazione che è costituita e rappresentata dalla legge n. 244 del 2012. Lo stesso Ministro, nell'audizione, che lei, ammiraglio, richiamava, ha implicitamente sottolineato che quella celere approvazione è stata resa possibile anche grazie alla condivisione alla quale si è pervenuti con il governo di allora, che aveva più o meno i medesimi vertici che ci sono adesso, anche se lei all'epoca, come ricordava, era Capo di Stato maggiore della Marina. Dunque quella riforma, oltre che cogente, parte da lontano. Vorrei, con tutto il garbo possibile, richiamare un fondamentale, per così dire, contenuto in quella riforma. Faccio riferimento alla centralità del Parlamento, intesa, non come mera espressione di un concetto, ma come sistema e metodo. Questo significa che i sistemi d'arma, non solo nella loro tipologia, ma, a valle, anche in quella che sarà la quantità di uomini e mezzi, dovranno essere definiti dal Parlamento. Eppure io oggi ho sentito, se non ho capito male, parlare di 75 JSF. Questo numero, personalmente, mi giunge nuovo. Io avevo sentito parlare di 90. Non è che la cosa mi dispiaccia ... 35 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 BINELLI MANTELLI. Mi riferivo all'Aeronautica. Quindici sono per la Marina. SCANU (PD). Allora ho capito male. Quindi mi pare di intendere che gli Stati maggiori e, verosimilmente, il Ministero, discuteranno, intorno al livello di dotazione rimasto, con il Parlamento. Mi permetto di farle qualche richiesta, scusandomi per questo con il Presidente, anche se assicuro che sarò davvero breve. A fine anno ci sarà il Consiglio europeo. Lei giustamente ha messo tra i primissimi punti l'interoperabilità anche tra gli alleati. Allora, il vecchio Parlamento ha votato dei provvedimenti all'unanimità, con il parere favorevole del Governo per la riconversione di un poligono (Salto di Quirra) e per la chiusura di altri due poligoni (Capo Teulada e Capo Frasca), tutti in Sardegna. Signor ammiraglio, lei non avrà bisogno dei miei suggerimenti, però quella del Consiglio europeo, che si occuperà proprio della Difesa, sarà un'occasione straordinaria per costruire l'interoperabilità 36 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV con gli Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 alleati, individuando altre aree Sede CG0008 nelle quali sviluppare l'indispensabile addestramento. Mi permetto quindi di offrire questo elemento di riflessione e, infine, manifestarle, per quel che può valere, tutto il mio personale apprezzamento per il tenore della sua relazione, con una osservazione finale. Lei ha citato le fonti dalle quali si desumerebbe che il nostro Paese spende per la Difesa lo 0,98 per cento del PIL. Al Gruppo del Partito Democratico della Camera risultano altri valori, ossia circa l'1,50 per cento. Ciò vuol dire che, nei prossimi giorni, le telefoneremo per far quadrare i conti. BINELLI MANTELLI. Onorevole Scanu, i dati sono di dominio pubblico e sono contenuti, tra l'altro, anche nel Documento programmatico pluriennale presentato al Parlamento. Probabilmente c'è una aggregazione diversa. Noi ci riferiamo alla Funzione difesa, perché nell'ambito del bilancio della Difesa ci sono altre voci, come le Pensioni provvisorie o le Funzioni di sicurezza, che non sono contemplate, perché non fanno parte dei parametri NATO ed europei di valutazione delle spese per la Difesa stessa. Quindi i dati, a secondo di come si aggregano, si prestano a diverse interpretazioni. 37 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 Quanto all'integrazione europea, non c'è dubbio che questa potrà portare soprattutto alla condivisione dei sistemi d'arma più costosi (i sistemi di osservazione satellitare, i sistemi unmanned, i sistemi di air ground surveillance), che nessuna nazione, tranne gli Stati Uniti, si può permettere. È un lavoro che stiamo svolgendo in maniera molto attenta, ma, come ho detto, prima di rinunciare o di mettere in comune le capacità bisogna affrontare altre questioni. Il problema delle capacità è l'accessibilità. In un'operazione come, ad esempio, quella per la Libia di due anni fa, l'accessibilità alle risorse non era garantita da nessuno. Ognuno ha fatto la sua politica. Solo successivamente, su spinta italiana, si è giunti al coinvolgimento della NATO, ma all'inizio - ripeto - ognuno faceva la sua politica. In questi settori bisogna che ci sia prima di tutto una forte integrazione politica o, quantomeno, in materia di politica estera europea, altrimenti lo strumento militare non ha alcun senso. MARTON (M5S). Signor ammiraglio, sia lei sia il Ministro la settimana scorsa avete spesso pronunciato la parola "competitività". Questo in ambito 38 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 aziendale mi può anche star bene, ma in ambito Difesa mi terrorizza. Aggiungo in più il suo riferimento alle accresciute richieste energetiche da parte di Asia ed Europa. Ciò detto, questo ammodernamento dei sistemi d'arma ci sta preparando a qualcosa? BINELLI MANTELLI. Senatore Marton, ho citato la competitività in due contesti. Nel primo caso in materia di addestramento, che non ha alcun riferimento guerrafondaio, ma vuol dire soltanto che quando si fa addestramento bisogna che i reparti siano messi in competizione in maniera da stimolare il coinvolgimento. Più l'addestramento è realistico e coinvolgente, più è un investimento produttivo. Ma questo è un aspetto tecnico-militare. Nel secondo caso in materia industriale. Per risolvere i problemi di competitività industriale europea - che ci sono ed è inutile negarlo - una soluzione che noi italiani stiamo proponendo, anche con una certa concertazione con l'industria e con il Ministero degli affari esteri, è quella 39 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 di passare dal prodotto (aereo o carro armato o, se duale, camion o altro) alla tecnologia. Lo sviluppo coordinato, articolato e concertato in ambito europeo delle tecnologie che vanno a finire sui mezzi, potrebbe portare a una riduzione di competitività e, quindi, a una maggiore cooperazione in ambito europeo. A cosa ci stiamo preparando? Ci stiamo preparando soltanto ad assolvere i compiti che ci sono assegnati dalla Costituzione, dal Governo e dal Parlamento: niente di più. Siamo militari ed eseguiamo gli ordini: li abbiamo eseguiti in momenti politici molto più difficili di questo, sacrificandoci e pagando anche conseguenze politiche che, forse, non erano solo nostre (anzi, non erano assolutamente nostre). Lo faremo ancora, poiché siamo miliari e abbiamo giurato fedeltà alla Costituzione e alla Nazione. ROSSI (SCpI). Signori Presidenti, intervengo per porre due domande, peraltro piuttosto dirette. Ammiraglio Binelli Mantelli, lei ha citato diverse volte la coesione morale. Vorrei sapere la sua opinione su come incidano i due atti del 40 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 Governo precedente, che sono in questo momento all'attenzione della Camera dei deputati e del Senato, in materia di armonizzazione dei limiti di età e di blocco degli assegni funzionali e delle promozioni. Ritiene, come me, che ciò abbia una rilevanza sulla coesione morale? Passo alla seconda domanda. Tenuto conto del fatto che stiamo parlando di ricollocamento delle risorse e di riallocazione in termini di soddisfacimento di esigenze addestrative e operative, questa manovra porterebbe i suoi frutti se, in prospettiva, il bilancio della Difesa diminuisse ancora? BINELLI MANTELLI. Onorevole Rossi, la ringrazio per le sue domande, che sono importanti e mi consentono di esplicitare meglio il mio pensiero. È anzitutto evidente che tutto ciò incide, più che sulla remunerazione in senso stretto, su certe tradizioni e regole di comportamento insite nei militari. Abbiamo fortemente insito, fin da piccoli, il concetto della gerarchia: quando si viene promossi al grado superiore, c'è un'assunzione di responsabilità che normalmente comporta anche un salto stipendiale. Il cosiddetto blocco delle promozioni (che poi, in realtà, è blocco stipendiale) certamente crea una demotivazione, quindi auspichiamo che esso venga 41 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 rimosso il prima possibile, appena le condizioni economiche della Nazione lo consentiranno. È chiaro che siamo consci di aver anche noi compiuto la nostra parte e lo abbiamo fatto in maniera abbastanza pesante, non solo con la spending review, ma già - come ho detto - a partire dal 2004-2005. Quindi, siamo consci di farlo. È chiaro quindi che questo fattore incide, così come incide quell'incertezza ancora presente con riferimento all'andamento pensionistico e soprattutto all'età pensionabile. Stiamo parlando di un fattore che, oltre ad essere demotivante per il singolo, incide sull'operatività. Avere delle Forze armate con un'età media molto alta corrisponde - mi pare piuttosto ovvio - a una riduzione di operatività. La seconda domanda è stata posta con riferimento a come ciò potrebbe incidere sull'ammodernamento dei mezzi. Come è riportato in maniera piuttosto chiara nel documento consegnato agi Atti della Commissione, abbiamo sviluppato una pianificazione delle forze che, nei prossimi tre anni, rientra pienamente nell'assegnazione di bilancio del Parlamento. Non vi è alcuna sovraprogrammazione. Abbiamo chiaramente sviluppato una programmazione dell'investimento che va ben oltre, perché 42 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 le Forze armate si progettano su una proiezione di 10-15 anni. Stiamo facendo delle ipotesi: non stiamo parlando di realtà, ma appunto di ipotesi di bilancio. Lo abbiamo fatto a bilancio invariato, ossia senza crescita, né inflazione. Ciò evidenzia, dal 2016 in poi, delle criticità, che cercheremo di appianare. Se si dovesse scendere ancora di più, in maniera sostanziale, nel bilancio, saremmo sicuramente costretti a rivedere l'intera pianificazione, svuotando tutti i cilindri dei vari programmi (quelli da programmare) e riducendo quelli in corso. Ma oggi - ripeto - la pianificazione delle Forze armate, che è stata approvata dal Ministro precedente e confermata dall'attuale, ci consente, sia pure con ulteriori tagli (ho infatti detto che ci saranno ancora parecchi tagli allo strumento esistente), di mantenere gli impegni che al momento ipotizziamo. ALICATA (PdL). Signori Presidenti, desidero anzitutto ringraziare l'ammiraglio Binelli Mantelli per l'appassionata relazione, confermandogli tutta la stima e il rispetto che nutro per le Forze armate italiane. Con riferimento alla manovra e ai tagli previsti, il progetto di revisione dello strumento militare prevede - se non vado errato - che le 43 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 risorse per il personale passeranno, entro il 2024, dal 70 al 50 per cento nel bilancio del settore Difesa (il restante 50 per cento sarà destinato, in parti uguali, all'operatività e agli investimenti). Ci sarà, quindi, una notevole e corposa riduzione del personale civile e militare nel corso degli anni, prevedendo il nuovo modello di difesa 150.000 unità entro il 2024. Vorrei fare un appunto, che non rivolgo certo al Capo di Stato maggiore della difesa, ma - semmai - alla politica, che dovrebbe reperire più risorse, perché credo che il comparto Difesa sia il più penalizzato rispetto agli altri Ministeri. Ci auguriamo che tale riorganizzazione abbia il minimo impatto sul territorio, perché ci sono zone del nostro territorio nazionale che versano già in una drammatica crisi occupazionale e socioeconomica e che vivono anche dell'indotto della manutenzione dei mezzi delle nostre Forze armate. La dismissione e gli accorpamenti libereranno risorse economiche e umane. Le chiedo, quindi, ammiraglio Binelli Mantelli, se riusciremo a contemperare il contenimento della spesa con la garanzia di efficienza dello strumento militare. Riprendendo quanto detto dall'onorevole Scanu, il nostro compito di parlamentari è capire come spendere al meglio i soldi dello Stato, in un 44 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 momento di gravissima crisi economica. Comprendo che il nostro Paese è impegnato in progetti di cooperazione con i Paesi dell'Unione europea. Tuttavia, con riferimento al tema degli aerei F35, mi chiedo se non sia il caso di riflettere ancora, atteso che il loro costo ascende a circa 15 miliardi di euro. Detto costo peraltro - e lo dico a beneficio di chi non ne fosse al corrente - non si riferisce al singolo aereo, ma comprende i ricambi, la formazione del personale, eccetera. Poiché mi risulta che nel corso dell'anno scadranno i contratti di affitto degli aerei F16, non so se non sia il caso - pur di risparmiare l'enorme somma di 15 miliardi di euro - rinnovare detti contratti di affitto. Bisognerebbe forse valutare - e chiedo conferma all'ammiraglio - se gli aerei F35, essendo di ultima generazione, sono in grado di competere con gli aerei russi o cinesi. Mi chiedo se il compito dell'Italia sia quello di competere con la Russia e la Cina e quindi se, in un gravissimo momento di crisi economica, non sia il caso di continuare a riflettere ulteriormente, anche a fronte delle notizie apprese dalla stampa, circa i limiti strutturali al momento esistenti di questo aereo (se non ho letto male, sarebbe suscettibile ai fulmini). 45 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 BINELLI MANTELLI. Senatore Alicata, rispondo subito all'ultima parte della sua domanda, parlando sul piano tecnico-militare e non su quello finanziario o quello politico. Il velivolo F-35, dal punto di vista tecnicomilitare, è un mezzo che serve a colmare il gap di sistemi dell'Aeronautica, e dunque di difesa aerea, oltre che di sostegno alle forze a terra, per i prossimi 30-40 anni. Il velivolo F-16 ha ancora una possibilità di vita di circa una decina d'anni. Quindi, il problema è rappresentato da quei 30 anni; non sappiamo cosa accadrà dopo. Qualcuno parla di tutti velivoli unmanned; in realtà, non riesco a immaginare velivoli unmanned commerciali o con passeggeri a bordo, ma può darsi che ciò accadrà. Quindi, questa è una necessità rispetto alla quale non vi è alternativa sul mercato. Le capacità di tali velivoli (i quali, essendo ancora in sviluppo, presentano qualche problema che però verrà risolto, come per tutti i sistemi in sviluppo) non sono tanto poste a confronto con quelle dei russi, dei cinesi, degli indiani o dei pakistani; si tratta piuttosto di poter continuare a concorrere nelle operazioni che si ipotizzeranno della NATO, dell'Unione 46 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 Europea e delle Nazioni Unite. Infatti, se non vi fosse interoperabilità, il sistema difesa italiano verrebbe escluso. A quel punto, si pone la seguente domanda: il sistema difesa italiano serve a fare politica estera, a preservare i nostri interessi nazionali ed europei, a conservare la pace? Vuole contribuire? Si tratta di un problema politico. Se dobbiamo fare questo, dobbiamo essere interoperabili; altrimenti nessuna operazione sarà mai unilaterale dell'Italia, della Francia e neanche degli Stati Uniti. L'Italia, per prima, non effettua mai operazioni unilaterali. Si cercherà una risoluzione dell'ONU e poi le nazioni che vogliono contare nel mondo dovranno poter partecipare. Questo è il discorso dell'interoperabilità. Sul piano della riduzione del personale, posso assicurare che da parte della dirigenza militare vi è una grandissima attenzione a non creare ulteriori demotivazione. Sappiamo che il 2024 è una meta difficile da raggiungere, soprattutto se vi saranno interventi volti ad allungare l'età pensionabile perché in quel caso si sposterà tutto in avanti. Infatti, la riduzione del personale viaggia di pari passo con il passaggio in quiescenza 47 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 e in ARQ del personale militare più anziano. È chiaro che tale disegno non porta a risparmi immediati; sappiamo, infatti, che si otterranno le prime riduzioni intorno al 2018-2019. Forse se avessimo iniziato dieci anni fa sarebbe stato meglio, ma comunque bisogna pur cominciare. DURANTI Donatella (SEL). Signori Presidenti, ringrazio il signor Capo di Stato maggiore della difesa per la sua relazione e anche per la chiarezza rispetto ai ruoli. Ovviamente il Parlamento e il Governo hanno un ruolo politico e quindi devono intervenire anche su alcune questioni, poste peraltro non solo dall'ammiraglio Binelli Mantelli, ma anche dal presidente Latorre. Anch'io ritengo che si debba avviare una profonda riflessione sul modello di difesa, cercando di chiarire cosa intendiamo per Politica europea di sicurezza e difesa (PESD). Credo che da lì si debba partire anche per comprendere come intervenire sulla legge delega e sui decreti attuativi. Mi permetto solo di far notare che nella scorsa legislatura un'ampia maggioranza ha sostenuto l'approvazione della legge delega, a pochi mesi 48 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 però dalle elezioni. Oggi c'è un nuovo Parlamento che penso abbia il diritto-dovere di confrontarsi su questo punto. Auspico, pertanto, che la centralità del Parlamento - cui ha poc'anzi fatto riferimento il collega Scanu - sia davvero praticata nel senso che, rispetto alla legge delega e a tutta la questione riguardante la qualità e la quantità dei sistemi d'arma, il Parlamento possa avere un ruolo da protagonista e non si limiti a ratificare decisioni assunte altrove. L'ammiraglio Binelli Mantelli ha fatto un riferimento, che desidero sottolineare, al personale civile della difesa. Ritengo che dobbiamo prestare particolare attenzione all'area tecnico-industriale della difesa. Quindi, ho apprezzato che egli abbia parlato del turn-over. Penso che dobbiamo impegnarci tutti per lo sblocco del turn-over che riguarda il personale civile della Difesa dell'area tecnico-industriale. Nella legge delega peraltro manca un passaggio: si parla di formazione del personale civile ma non di riqualificazione. Credo che anche questo tema sia importante, così come ritengo fondamentale il pieno coinvolgimento (nel merito penso di trovare un interlocutore attento) delle 49 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 rappresentanze militari rispetto alle scelte che verranno assunte sul personale. Concludo evidenziando che avremo tanto da lavorare. Anch'io ritengo che come Parlamento dovremo approfondire alcuni punti. Mi riferisco alle questioni poste sui nuovi sistemi d'arma, sui 90 velivoli F-35. Credo che la politica dovrà assumere su di sé piena titolarità rispetto alle scelte dei nuovi sistemi d'arma e delle nuove dotazioni. BINELLI MANTELLI. Onorevole Duranti, parto dal fondo. Io considero la componente civile parte integrante del comparto difesa, cioè perfettamente integrata e complementare alla componente militare, ovviamente negli aspetti tecnici e tecnico-amministrativi. Quanto al turn-over, come marinaio credo di esserne tra i maggiori sostenitori. Penso infatti che l'unico modo per salvare un patrimonio della nazione, che io ritengo prezioso (gli arsenali militari), sia assicurare il turnover. Stiamo disperdendo maestranze con grandissime capacità professionali, che stiamo poi utilizzando anche attraverso il sistema delle permute, per ottenere qualche soldo dalla collaborazione, offrendo cioè il 50 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 surplus di lavoro anche ad attività esterne. Dunque, dobbiamo sostenerlo. Questa è una delle priorità che stiamo cercando di realizzare. Non mi soffermo oltre sui velivoli F-35. I sistemi d'arma dovranno certamente essere valutati nei tempi e nei luoghi idonei. L'onorevole Duranti mi ha ringraziato per la franchezza, quindi le risponderò con grande franchezza: quando si parla di difesa europea, nel retro cervello di molte persone vi è l'idea di risparmiare e di spendere meno. Sottolineo, però, che l'Europa siamo noi; l'Europa che conta è costituita da cinque-sei Paesi trainanti. Non possiamo esimerci dalle nostre responsabilità. Lo stesso discorso vale per i sistemi d'arma nell'ottica nazionale. Il sistema d'arma risponde alle esigenze operative, ai compiti e ai ruoli che le Forze armate devono assolvere; quindi, sta al Parlamento e al Governo la definizione dei compiti e dei ruoli. Una volta fatto questo, e quindi sapendo quanto la nazione è disposta a spendere per la propria difesa e sicurezza, l'acquisto di un sistema d'arma o di un altro è un fatto tecnico che deve essere confrontato anche a livello politico, ma deve essere innanzi tutto coerente con tali disegni. Se manca questo disegno è chiaro che, non essendoci un obiettivo da conseguire, si può comprare qualunque cosa. 51 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 A questo proposito vorrei aggiungere che per attuare la legge delega, la quale - ripeto - è emergenziale e urgente, sicuramente saranno sottoposti al Parlamento i decreti delegati necessari a dare attuazione alla suddetta legge. In tale occasione, quindi, il nuovo Parlamento avrà tutto il diritto e il dovere di dare il proprio contributo. In seguito, come ha detto anche il ministro Mauro, siamo disponibili a collaborare con il Parlamento per elaborare una visione più generale del ruolo, dei compiti e delle missioni che le Forze armate devono assolvere in ambito nazionale, europeo, NATO e ONU. Questo è certamente un punto che deve essere sviluppato in futuro perché molti Paesi l'hanno già fatto, mentre noi l'abbiamo fatto solo in parte. I compiti e i ruoli sono chiari, ma forse sarebbero necessari un ripensamento e una ristrutturazione che sottolinei soprattutto un aspetto per noi fondamentale: la specificità militare. Vorremmo evitare che il militare in servizio venisse considerato come un lavoratore qualsiasi perché nel corso delle operazioni, il militare rischia la vita, così come la rischia il carabiniere in servizio di sicurezza interna. Per questo deve esserci una 52 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 considerazione diversa rispetto a quella riservata a un qualsiasi lavoratore. Su questo punto non siamo disposti a cedere. DIVINA (LN-Aut). Signori Presidenti, ammiraglio, dobbiamo fare i conti con un momento non felice a causa del quale tutti i settori, chiaramente, sono chiamati a rivedere e a razionalizzare le proprie spese, compreso il comparto della Difesa. Secondo le sue parole, però, il problema non è tanto la progressione di carriera nel trattamento economico: ciò che conta è la motivazione del personale che si può ottenere anche nel momento in cui, partecipando alla famosa interoperatività, si ha un riscontro, la classica "pacca sulle spalle". A proposito di razionalizzazione, il primo schema di decreto che è stato presentato verteva proprio sulla razionalizzazione degli istituti di formazione e di addestramento. Ogni settore - ahimè - ha le sue pecche. La Commissione difesa ha formulato le prime osservazioni in merito. Stiamo parlando, ad esempio, della chiusura di Taranto e Capua o della razionalizzazione di queste strutture. A tale riguardo ci si chiedeva quante famiglie si dovranno mobilitare e quali disagi dovranno patire i militari. 53 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 Partiamo da questa considerazione e non tocchiamo più niente. È chiaro che ognuno di noi fa riferimento alla sua zona d'origine o al proprio collegio elettorale, ma questo è il modo più sbagliato per affrontare il problema. Se imponiamo una razionalizzazione della spesa, prevista peraltro dal decreto-legge n. 95 del 2012 (la cosiddetta spending review), è inutile far notare poi che tale razionalizzazione comporta qualche disagio perché questo è ovvio. Ciò detto, vorrei sapere come pensa di affrontare tale questione. In altri termini, sarebbe come dire che si costruisce un ospedale per dare occupazione a infermieri e medici, mentre un ospedale lo si costruisce per curare i malati. Se facciamo questa operazione, però, non è per mantenere posti di lavoro e famiglie in un certo territorio. Quanto al rispetto delle nostre Forze armate, più volte abbiamo sentito altri rifiutare il nostro appoggio ritenendo che creiamo più disagio che aiuto. Aerei come i nostri, che hanno una vita media di 40 anni, possono infatti creare più problemi che sostegno. Da parte nostra abbiamo recepito l'istanza secondo la quale lo strumento militare va adeguato, 54 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 modernizzato, in primo luogo, per dare sicurezza ai nostri militari, in secondo luogo, per essere all'altezza, per essere efficace. Si tratta di un piano che parte da 15 anni fa e che oggi viene fortemente minato da una facile campagna mediatica perché gli F-35 costano tanto, sono attrezzature militari, sono cacciabombardieri, invocano la guerra. Capisco che non è compito della Difesa fornire giustificazioni ma, se i tecnici non indicano le linee guida per dare una risposta, è facile che tanti si perdano leggendo magari un articolo che ne condiziona l'opinione. Tornando all'efficacia dei nostri strumenti militari, sappiamo che questa è in relazione alla capacità delle nostre industrie del settore di essere all'avanguardia e tecnologicamente avanzate. Le nostre aziende o industrie militari non sono industrie libere, non producono ciò che vogliono, come vogliono, come accade per gli altri beni, ma sono strettamente legate e controllate, anzi, condotte per mano dal Ministero secondo piani concordati. È giusto che il Ministero controlli l'operatività di queste aziende ma ciò comporta anche un rischio. Non ricordo se il controllo spetti al Ministero degli esteri o alla Difesa. 55 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 BINELLI MANTELLI. Senatore Divina, l'esportazione degli armamenti è prerogativa del Ministero degli esteri, ovviamente di concerto con la Difesa. DIVINA (LN-Aut). Tale controllo, però, sta frenando le aziende italiane che possono operare solo secondo schemi dettati dal Ministero; le aziende non italiane non hanno tale vincolo. Tra l'altro, la legge specifica che il controllo è diventato una concessione. Ciò significa che mentre il controllo deve essere esercitato e basta, una concessione ha una contropartita, un canone. Sarebbe assurdo se un giorno uno di noi venisse fermato da una pattuglia di carabinieri per controllare che sia tutto a posto, libretto e patente, e poi si sentisse chiedere il pagamento di 50 euro per coprire il costo del controllo. Il controllo è istituzionale, non è una concessione. Le nostre aziende da controllate sono diventate concessionarie e per questo sono penalizzate rispetto alla concorrenza internazionale. 56 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 Vorrei sapere come si può, secondo lei, uscire da questa situazione. Per avere mezzi e strumenti efficaci serve un'industria di settore adeguata ma non possiamo pretenderla tale se siamo quasi noi stessi a piantare paletti per affossarla. BINELLI MANTELLI. Quanto all'ultima domanda, senatore Divina, il segretariato generale potrà darle ragguagli più precisi e dettagliati. Dico solo che la marea sta cambiando nel senso di una maggiore apertura. Siamo partiti, infatti, da posizioni molto demagogiche che non erano certo quelle della Difesa né dell'industria. Non vendiamo armi, non siamo venditori di morte, questa è una posizione che non discuto, ma che ovviamente ha imposto determinate regole che ci hanno effettivamente penalizzati a fronte di un mondo che si spostava in modo molto più, diciamo così, disinvolto. Credo che la cooperazione con il Ministero degli affari esteri su questo aspetto stia cambiando: è diventata molto attiva, come anche il segretariato generale. Infatti, gli ultimi provvedimenti, quelli relativi al golden share, sono finalizzati proprio a proteggere la nostra tecnologia e a promuoverla all'estero. 57 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 Direi che anche la movimentazione presenta un aspetto piuttosto kafkiano. Dobbiamo ristrutturarci, ridurre le spese e concentrare le risorse infrastrutturali nei poli più significativi dato che siamo un po' troppo dispersi sul territorio, ciò nonostante, ogni volta che vogliamo chiudere una caserma, che chiaramente porta un indotto, c'è la rivolta locale. In Sardegna, ad esempio, abbiamo 5.000 militari e un migliaio di civili, oltre alle famiglie, il che significa un indotto notevole; pertanto chiudere tutti i poligoni porterebbe un penalizzazione per quei territori. Stiamo bonificando i poligoni e vedremo quel che si potrà fare per migliorare la situazione, ma è anche vero che l'area addestrativa deve essere prossima al reparto operativo, altrimenti i costi vanno alle stelle. Se ogni volta per una giornata di addestramento si deve spostare un reparto di cento chilometri, la spesa sale moltissimo. La razionalizzazione che stiamo facendo è stato mirata a evitare spostamenti eccessivi e a minimizzare questi aspetti, che comunque, è inutile negarlo, ci sono. Quanto ai decreti applicativi, è previsto già dai prossimi giorni un confronto, sia con i COCER sia con le rappresentanze sindacali. Ringrazio tutti per l'attenzione. 58 Ufficio dei Resoconti BOZZE NON CORRETTE (Versione solo per Internet) Resoconto stenografico n. 1 Com. Congiunte 4a e IV Seduta n. 2 del 22 maggio 2013 Sede CG0008 PRESIDENTE. Ringrazio ancora l'ammiraglio Binelli Mantelli per la sua disponibilità e dichiaro conclusa l'audizione. I lavori terminano alle ore 16. 59