&
impresa & servizi
DEL LAVORO E DELLA VITA NELLE NOSTRE VALLI
A N N O
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N U M E R O
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I n v e r n o
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LA RIVISTA
S O M M A R I O 7/10
L’Editoriale di Carletto Bertoni
Primo Piano. Assocamuna
Trend. La forza delle idee
Protagonisti. Sintes Impianti Srl, Icem Srl
Sicurezza. Macchine più sicure, Abbigliamento ad alta visibilità
Servizi. Scuola di saldatura, Assistenza a domicilio
Sport. Pallavolo Vallecamonica, Karate Master Rapid CBL
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3
6
8
12
16
21
Distributore
esclusivo
Generatori d’aria calda a gpl,
gasolio, kerosene, elettrici
per artigianato e industria
&
editoriale
di Carletto Bertoni
Q
uando ho creato la CBL certo non pensavo, trent’anni dopo, di dover vivere
un momento economico come questo.
Lo dice bene Fabio Bianchi, Presidente di Assocamuna, nella sua intervista: questa non è
una semplice congiuntura economica ma una crisi strutturale. Cita una frase che ascolto
spesso in questo periodo “niente sarà più come prima”. Molto frequentemente la sento
con toni negativi, io non sono di questa idea. Il mercato sta cambiando, grazie a Internet e alla rapidità degli spostamenti di persone e merci, i confini nazionali sono ormai superati. Se prima sembrava
fantascienza dialogare con aziende del Meridione italiano, oggi non ci deve sorprendere di affrontare i
mercati dell’Est Europa o dell’Asia, il mondo sta cambiando e gli imprenditori delle nostre valli devono
essere pronti a raccogliere le nuove sfide. La ricetta la riassume bene Bianchi: aggregazione, ricerca e
innovazione, internazionalizzazione.
Tutto questo però non ha diminuito, anzi forse ha aumentato i problemi di tutti i giorni. Ecco perchè CBL
Utensileria continua a creare nuovi servizi per i propri clienti. In questo numero presentiamo l’Assistenza
a domicilio per le saldatrici, che sarà operativa con l’inizio del 2011, che si va ad aggiungere a servizi
analoghi già da tempo attivi per compressori, muletti e segatrici a nastro. So bene cosa rappresenti
per un’azienda il fermo di una macchina, il tempo per portarla dal riparatore e poi l’attesa. Spero con
questo nuovo servizio di aver dato una risposta utile a tutti i miei clienti e a coloro che vorranno usufruirne. Sempre in tema di saldatura proseguono con successo i corsi della scuola che CBL ha fortemente
voluto, un’ottima opportunità per tutti coloro che vogliono crescere professionalmente e trovare una
nuova collocazione sul mercato del lavoro. L’attenzione alla sicurezza sul posto di lavoro è poi garantita dall’iniziativa che abbiamo avviato con Servizi & Sistemi per la messa in sicurezza delle macchine
utensili, un obbligo di legge ma anche un dovere di ogni imprenditore coscienzioso e poi l’offerta di
Bertoni Antinfortunistica copre praticamente tutte le esigenze in termini di accessori, in particolare per
l’abbigliamento professionale.
Infine, ma non certo ultimo per importanza, il cambio della ragione sociale: CBL Utensileria diventa Srl,
Società a responsabilità limitata, e cambia anche denominazione diventando CBL Utensileria Industriale
Srl, proprio a voler ribadire la nostra vocazione a essere sempre e più che mai al servizio dell’industria
e dell’imprenditoria.
&
direttore editoriale Carletto Bertoni
direttore responsabile Alberto Mondinelli
editore The Editor, via San Maurizio 48, 24065 Lovere (Bg),
tel. 035-961.868, fax 035-5096.958,
e-mail [email protected]
collaboratori Daniele Ravelli, Elena Bertoni
stampa La Cittadina, Gianico (Bs)
registrazione Trib. di Bergamo N. 25 del 21-8-2007
impresa & servizi
LA RIVISTA
DEL LAVORO E DELLA VITA NELLE NOSTRE VALLI
3
L A R I C E T T A
di Assocamuna
Sono tutte
rivolte al
futuro le
iniziative di
Assocamuna
che vede nella
aggregazione,
innovazione
e ricerca
di sbocchi
all’estero
la via per il
rilancio delle
imprese della
Valle. Ne
parliamo con
Fabio Bianchi,
dinamico
Presidente
della
Associazione.
primo piano
Q
uando nacque nel 1996 Assocamuna si proponeva di dare delle
“risposte alle aziende del territorio”. A relativamente pochi anni
di distanza, forte dei 300 associati, si trova a “timonare” l’imprenditoria della Vallecamonica attraverso un passaggio epocale
che la recente crisi mondiale ha reso ancora più inevitabile.
«Non voglio dare un messaggio negativo, tutt’altro - entra subito
nel merito il Presidente Fabio Bianchi - quella che stiamo vivendo dalla fine del
2008 non è una congiuntura temporale, come qualcuno sperava, ma una crisi
strutturale. Se ne stiamo uscendo è perché sta nascendo una nuova realtà,
più adeguata agli scenari mondiali che si stanno delineando. Questo vale per
le economie nazionali e, a maggior ragione, per quelle locali con cui Assocamuna si confronta quotidianamente.
Qualcuno dice “niente sarà più come prima” e penso che abbia ragione. Così
io guardo al modello tedesco, quello che sta reagendo meglio, e ne copio le
direttrici base: capacità di aggregare le piccole realtà, ricerca e quindi innovazione, internazionalizzazione».
«“Piccolo è bello”, quante volte ce lo siamo sentiti ripetere, oggi io credo invece che piccolo sia “debole” – prosegue Bianchi -. Con questo non metto in
discussione la capacità imprenditoriale di tante piccole aziende, ma la loro
possibilità di recitare un ruolo da protagoniste, di saper far valere le loro potenzialità in un mondo che è sempre più globalizzato, dove è solo “facendo
sistema” che si possono imporre le proprie valenze. I nostri imprenditori sono
dei grandi lavoratori, passano in fabbrica 12 ore al giorno, i sabati e le domeniche e invece dovrebbero andare di più all’estero, vedere cosa si muove al di
fuori delle loro aziende così, con la loro innata genialità, saprebbero cogliere
occasioni straordinarie. Ecco quindi che la nostra azione deve essere quella di
affiancarli perché questo succeda, perché le singole competenze si possano
unire per creare un’offerta globale che sappia sfruttare tutte le potenzialità offerte. In altre parole meno campanili e più sinergia. Oggi raggruppiamo
aziende agricole, industrie manifatturiere e di servizi, quindi i settori primario,
secondario e terziario sono rappresentati. Dobbiamo puntare sulla loro aggregazione per sfruttare al meglio le risorse del territorio».
«Nell’immediato, per quelli che sono i problemi quotidiani del fare impresa precisa Bianchi -, Assocamuna offre servizi come lo “Spazio lavoro”, per far
incontrare la domanda e l’offerta di professionalità, che ormai si è sostituito
al tradizionale ufficio di collocamento. In passato ci siamo distinti nella fase
di mediazione per le grandi crisi di alcune importanti aziende del territorio trattando con la proprietà e i
sindacati. Ma sarebbe sbagliato limitarsi alla gestione
dei problemi quotidiani, quello che dobbiamo avviare
è un circuito virtuoso che porti sviluppo e benessere
al nostro territorio. Allora penso alle risorse idriche e
alle reti di distribuzione dell’energia idroelettrica che
oggi non portano ricchezza alla Valle, al potenziamento della banda larga che ci permetterebbe di dialogare
con il mondo, così come dobbiamo essere pronti a cogliere le opportunità che saranno offerte dallo sviluppo
dell’energia nucleare. In altre parole una nuova logica
di politica economica integrata».
«Quando parliamo di ricerca e innovazione sembra quasi un luogo comune
e invece è alla base di tutto - sottolinea Bianchi -. Saper innovare garantisce
un vantaggio competitivo che qualifica l’offerta dei prodotti come dei servizi,
oggi le aziende che non conoscono crisi sono quelle che hanno gli uffici tecnici più all’avanguardia. Ma ricerca significa anche risorse umane in grado
di farla crescere e quindi formazione. È per questo che abbiamo avviato una
scuola di formazione manageriale in collaborazione con il Politecnico di Milano che avrà proprio il compito di organizzare dei master per accrescere la
preparazione dei nostri manager. Il primo è iniziato da poco e ne seguiranno
presto altri.
Lo stesso atteggiamento rivolto al futuro vale per l’internazionalizzazione: gli
sbocchi per le nostre produzioni non possono restare chiusi in ambito nazionale. Recentemente abbiamo organizzato una visita ufficiale nella Repubblica Moldava dove siamo stati ricevuti dal loro Primo ministro. Così abbiamo
conosciuto le loro specifiche esigenze e messo in contatto i nostri imprenditori con i loro responsabili avviando interessanti opportunità. È questo che
intendo per “fare sistema”, le nostre industrie sono nate e cresciute in una
logica terziaria, sono prevalentemente aziende di trasformazione che, quando
viene a mancare il capocommessa, si trovano in grave crisi. Il futuro è avere
una struttura commerciale e politica che consenta loro di presentarsi sullo
scenario mondiale con una propria identità e sapendo promuovere le proprie
valenze. Tutto questo è realizzabile solo attraverso un processo di aggregazione, la ricerca, come dicevo all’inizio, per essere sempre all’avanguardia e
una struttura commerciale che sappia “vendere” sul mercato internazionale
queste potenzialità».
«Questa è la sfida che Assocamuna ha raccolto - conclude Bianchi -. La risposta che abbiamo dato è l’Incubatore Vallecamonica che ha sede a Cividate
Camuno e che mi vede impegnato come Presidente affiancato da due Amministratori nelle persone di Franco Gelfi (Presidente del BIM di Vallecamonica)
e di Corrado Tomasi (Presidente della Comunità Montana di Vallecamonica).
Come dice il nome stesso, l’Incubatore vuole promuovere e aiutare lo start-up
di nuove aziende attraverso un percorso di sostegno della durata di tre anni
che dovrebbe garantire loro la capacità poi di operare in autonomia. La sede
è una ex scuola, non c’è quindi spazio per attività manifatturiere, saranno
perciò privilegiate società di servizi ma vi potranno trovare posto anche uffici
tecnici che gestiranno la produzione in altri siti. L’attività inizierà ufficialmente
il primo gennaio 2011 e la potenzialità è di ospitare 21 incubatori, al momento
ne sono già stati opzionati una decina. Nelle nostre intenzioni punteremmo
soprattutto su aziende che operino in ambito ambientale ed energetico, con
particolare attenzione alle energie rinnovabili, prima fra tutte quella nucleare
che ritengo sarà un importante volano nel futuro. Ma non disdegneremo anche artigiani e artisti che potranno attraverso la nostra struttura raggiungere
quella visibilità che altrimenti sarebbe loro preclusa. La cultura può rivestire
un ruolo importante nello sviluppo turistico della nostra Valle e non possiamo
certo trascurarla. Anche in questo ambito si devono abbandonare le vecchie
logiche assistenzialiste: oggi tutti i progetti, che siano
industriali o culturali, devono poter contare sulle proprie risorse, lo stato in futuro avrà un ruolo di guida
e di garante non più di finanziatore come è successo
finora. Se ne sono accorti i comuni che hanno sempre più difficoltà a far quadrare i bilanci, ne dobbiamo prendere atto tutti e strutturarci di conseguenza.
Siamo alla vigilia di un nuovo sistema, spetta a noi
creare gli strumenti per giocare da protagonisti: la
Vallecamonica ha le risorse umane e imprenditoriali
per farlo, Assocamuna vuole aiutare questo processo
di crescita. È la nostra missione».
“guardo
al modello
tedesco,
quello che
sta reagendo
meglio, e
ne copio
le direttrici
base:
capacità
di aggregare
le piccole
realtà,
ricerca
e quindi
innovazione,
internazionalizzazione”
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L A
F O R Z A
d e l l e i d e e
Forse la crisi è passata, ma il suo lascito va gestito con una
nuova stagione imprenditoriale. Questo il pensiero di
Carletto Bertoni, che nel trentesimo anniversario della CBL,
dice la sua sul particolare momento economico.
“A
perti per ferie” il cartello che ha
troneggiato sulla CBL Utensileria
per tutto il mese d’agosto la dice
lunga sullo spirito che anima Carletto Bertoni che, dopo trent’anni
di attività, non sembra aver perso la carica dei primi giorni.
«Forse la crisi è passata - spiega subito Bertoni -, la mia
è però più una speranza che una certezza, comunque
penso che poche cose torneranno come prima. Non sono
pessimista anzi, credo che questa crisi sia servita a fare
un po’ di chiarezza, magari c’erano modi meno traumatici, ma visto che è successo, penso che sia importante
lavorare per rimodellare la nostra realtà industriale sui
nuovi scenari che si stanno delineando. Il processo di
globalizzazione non si poteva fermare e doverci con-
trend
frontare con realtà produttive emergenti era un evento
non procrastinabile ancora per molti anni. Questa crisi
ha accelerato un po’ tutto, ma penso che sarebbe stata
solo questione di qualche anno.
Resta il fatto che ormai ci siamo in mezzo e tanto vale
affrontare la nuova realtà cercando le adeguate contromisure per vincere anche questa nuova sfida. Nelle
nostre valli non siamo nuovi a questi fenomeni, già in
passato abbiamo assistito a momenti di grande recessione, a cui si è reagito con la capacità imprenditoriale
e gli esempi che tante volte abbiamo citato anche sulle pagine del nostro giornale. Anzi, direi che Impresa &
Servizi è nata per raccontare e celebrare le aziende, gli
artigiani e i tanti piccoli e grandi protagonisti che hanno
saputo far crescere in questi anni un tessuto industriale
florido e, alla luce della bella reazione mostrata in questi
ultimi mesi, anche solido. Una reazione che non deve però essere un fuoco
di paglia, non ci si deve far scoraggiare, ma si deve perseverare sulla strada
dell’innovazione e trovare nuove idee per rilanciare il business».
«In trent’anni di lavoro di crisi ne ho vissute tante - prosegue Bertoni -, quest’ultima è stata certamente la più dura, ma non è stata la prima e non sarà certo
l’ultima. C’è chi dice che l’Italia sia avviata su un trend negativo, rifiuto questa
visione pessimistica e, anzi, sono convinto del contrario. Così come sono convinto della capacità di reazione delle realtà economico-industriali delle nostre
valli. La mia analisi è riferita solo agli aspetti legati all’industria e all’artigianato,
non mi addentro sulle potenzialità di sviluppo che si possono attivare sul fronte
turistico-ambientale, non è il mio settore, anche se sono convinto che la sua
crescita avrebbe delle eccellenti ricadute sull’intero territorio e quindi anche
sulle sue industrie e i suoi artigiani».
Detto della sensazione che si possa inaugurare una nuova stagione di sviluppo
per i nostri territori, resta da definire (e non è poco) su quali basi si pensa di
poggiare il rilancio di questo circolo virtuoso.
«Tutto il giorno parlo con piccoli imprenditori, aziende più strutturate e artigiani
che lavorano da soli - spiega Bertoni -, penso quindi di monitorare il polso
della situazione molto attentamente. Oggi la gente naviga a vista, il lavoro c’è
magari per i successivi due-tre mesi e gli acquisti si fanno di conseguenza.
Non ci sono più i grandi ordinativi, si compra quello che serve per realizzare i
lavori commissionati. Il mio impegno e quello di tutta la CBL è di assecondare
il più possibile questo nuovo tipo di domanda, per noi non è un impegno da
sottovalutare. I nostri furgoni girano molto più di prima per le consegne, perché
il “peso” di ogni singola commessa si è ridotto. Ma questo è il mercato con il
quale ci dobbiamo confrontare e non smetteremo certo adesso di essere al
servizio dei nostri clienti. Quest’anno, come da un po’ di anni, abbiamo tenuto
aperto in agosto, l’avevamo già verificato in passato: da quando alle grandi
industrie si è sostituita un’imprenditoria più polverizzata e ramificata, il blocco
che solitamente si registrava in questo mese non c’è più. Anzi, molti artigiani e
piccoli imprenditori lavoravano anche in questo periodo e avevano bisogno di
essere supportati per l’utensile o la macchina, magari a noleggio, indispensabile per una commessa urgente. Quindi ci siamo organizzati per garantire questo
servizio e i fatti ci hanno dato ragione».
«Sono fiducioso per il futuro - conclude Bertoni -, e non è una frase di circostanza. So bene che nel nostro territorio ci sono tanti imprenditori che non hanno
intenzione di gettare la spugna, gente che possiede tecnologie e professionalità
per continuare a recitare un ruolo da protagonisti su uno scenario che, proprio
perché globalizzato, offre ancora più opportunità per chi ha idee e voglia di
lavorare. Il problema è proprio questo, sappiamo bene che la voglia di lavorare
alle nostre genti non è mai mancata, quindi è più che mai il momento di abbinarla anche a idee innovative. Cercare nuove tecnologie, sviluppare soluzioni
inedite che garantiscano quel vantaggio competitivo che magari il costo del
lavoro o altri vincoli possono comprimere. Il mio impegno come CBL è quello di
essere sempre attento a tutto quello che di nuovo si muove sul fronte dell’innovazione e delle nuove tecnologie. Gli importanti partner tecnologici che rappresento, penso a Bosch, Sandvik-Coromant, Makita, Ceccato, Dormer per citare
i primi nomi che mi vengono in mente, autentici leader mondiali, sono sempre
alla ricerca di soluzioni che migliorino la redditività dei loro clienti. Il compito
di CBL è quello di renderle immediatamente disponibili. È per tutto questo che
quest’anno ho organizzato la quinta edizione di SMUA, la fiera della saldatura,
meccanica, utensileria e antinfortunistica che ha presentato tantissime novità.
Nel 2011, anno in cui non si svolgerà, ho intenzione di sostituirla con un convegno o una serie di seminari perché questo importante filo diretto tra le aziende
del territorio e i produttori di macchine utensili e accessori indispensabili per il
loro lavoro non si interrompa. Oggi più che mai è questa la strada per reagire a
una situazione certamente difficile ma tutt’altro che senza sbocchi. Idee, voglia
di lavorare e innovazione, questa è la mia ricetta».
“SMUA ha creato
un filo diretto
tra le aziende
del territorio
e i produttori
di macchine
utensili
e accessori,
un rapporto
indispensabile.
Questa è
più che mai
la strada
per reagire
a una situazione
certamente
difficile
ma tutt’altro che
senza sbocchi.
Idee, voglia
di lavorare
e innovazione,
questa è
la mia ricetta”
7
Sintes Impianti Srl
Q U A N D O I L L AV O R O
è al primo posto
Gian Franco Melotti e Giancarlo Lo Basso lavorano insieme
da 30 anni, prima come dipendenti e poi come soci
nella Sintes Impianti, la loro azienda.
C
i tengono a rimarcarlo: 30 anni di collaborazione, fiducia reciproca,rispetto ed
entusiasmo. Questi gli ingredienti fondamentali che, tramite una gestione accorta
unita a una politica dei “piccoli passi” e
a una solida competenza tecnica, sono
stati l’arma vincente. Il risultato è lì da vedere: 3 mila
mq di capannoni, di cui uno recentissimo, e la tranquillità di poter affermare che la crisi l’hanno sentita
ma neppure troppo.
«La decisione di avviare un’attività in proprio è del
1986 - racconta Giancarlo Lo Basso -, all’inizio abbiamo costituto solo uno studio tecnico proponendoci di
acquisire commesse in quello che era il nostro settore specifico di competenza: gli impianti per l’industria
siderurgica. Seguivamo le fasi di contrattazione e acquisizione degli ordini, la progettazione degli impianti, coordinavamo la costruzione e il montaggio, allora
affidati a fornitori esterni, fino al collaudo finale.
Nel 2000 abbiamo deciso di fare il salto di qualità,
una scelta dettata anche da esigenze di competitività. Infatti diventava sempre più difficile essere “sul
mercato” quando dovevamo affidarci completamente
a fornitori esterni. Abbiamo quindi pensato di strut-
protagonisti
turarci direttamente per eseguire in prima persona
anche la realizzazione dei manufatti di carpenteria
medio pesante che i nostri progetti richiedevano. È
stata la chiave di volta che ci ha portato a crescere
rapidamente: nel 2000 abbiamo iniziato in un piccolo capannone di 400 mq, a cui se ne aggiunto un
altro gemello, poi un terzo sempre identico e infine il
nuovo insediamento, dove abbiamo trasferito anche
gli uffici con la possibilità di strutturarci al meglio.
I capannoni tutti attrezzati con carroponti, di cui
uno da 30+10 t di portata, una grossa calandra per
lamiere e una per i tubi, una pressopiegatrice e la
recente macchina ossitaglio-plasma che ci permettono una discreta indipendenza nello svolgimento
della nostra attività.
Questo decennio è stato quindi molto impegnativo,
sotto l’aspetto degli investimenti, sia in immobili che
in macchinari, ma anche per la strutturazione della
nuova realtà produttiva e quindi la ricerca di maestranze capaci, che sapessero garantire, e magari
incrementare ulteriormente, quella qualità che avevamo sempre preteso dai nostri fornitori. Abbiamo
comunque mantenuto un ottimo rapporto con numerosi artigiani e oggi possiamo dire che il nostro lavoro,
tutto coordinato dall’ufficio tecnico, è un eccellente esempio di collaborazione tra la nostra struttura e un indotto di fiducia che abbiamo selezionato
in questi anni. Un riferimento importante per far fronte ai picchi di lavoro
che fortunatamente ci sono ancora».
«La crisi della siderurgia - interviene Gian Franco Melotti - l’abbiamo
sentita anche noi, ma siamo riusciti a fronteggiarla abbastanza bene e
adesso registriamo dei segnali di ripresa che ci fanno ben sperare per
il futuro. Ovviamente non siamo stati con le mani in mano, ma abbiamo
cercato nuovi mercati. Riteniamo quello siderurgico il nostro ambito privilegiato quindi, a parte qualche lavoro sporadico per altri settori, abbiamo
preferito concentrarci sulla nostra specializzazione. Semmai abbiamo cominciato a guardare oltre i confini nazionali, se finora avevamo lavorato
solo con aziende italiane, prevalentemente nel Nord Italia, oggi siamo in
contatto anche con realtà principalmente svizzere, tedesche e austriache
ed è anche grazie a queste opportunità che abbiamo superato l’empasse
dello scorso anno».
«La ricerca di qualità è prioritaria nelle lavorazioni ma anche nella ricerca dei partner - riprende Lo Basso -, detto prima degli artigiani che ci
supportano, una citazione merita anche la CBL Utensileria che è sempre
pronta a fornitrici tutti i materiali e attrezzature di cui necessitiamo con
tempestività e professionalità. Non un semplice rapporto commerciale,
ma anche un riferimento per superare eventuali problemi tecnici che, grazie alla consulenza delle importanti case che rappresenta, trovano sempre una risposta».
Non è neppure il caso di chiederlo: Lo Basso e Melotti sono di quegli imprenditori che non conoscono sabati e domeniche e li trovi in azienda alle ore
più impensate. «Siamo solo noi due ad avere in mano le “redini” dell’azienda - conclude Melotti -, ed è la passione per il nostro lavoro che ci accomuna. Certo essere imprenditori ti carica di responsabilità ma è anche molto
gratificante: sono tue le “rogne” ma anche le soddisfazioni. Oggi l’attività si
svolge sia come contoterzisti sia direttamente su nostri progetti, direi che
le due tipologie sono equamente divise e le prospettive per il futuro sono
buone. Posso lanciare quindi un messaggio di ottimismo».
Sopra, da sinistra,
Gian Franco Melotti e
Giancarlo Lo Basso.
Qui e in alto, alcune viste
dei reparti di lavorazione;
nella pagina a fianco,
un impianto realizzato
per un cliente.
9
P U N T A R E
i n a l t o
&
protagonisti
C
ome spesso succede nelle storie di successo tutto è iniziato non
proprio per caso ma certamente il destino ha giocato un ruolo importante. Un lavoro da dipendente in una grande azienda che poi
chiude e allora Tullio Zanardini si mette in proprio a proseguire
quella che era già la sua attività: realizzare impianti industriali.
«Era la metà degli anni Ottanta - racconta -, all’inizio mi sono adattato a realizzare anche alcuni impianti civili, ma ho sempre privilegiato quelli
per l’industria che richiedevano maggiore esperienza e competenza. Mi ero
specializzato soprattutto nel settore metalmeccanico che in quegli anni viveva
un momento di grande espansione. Tutto questo mi ha consentito di crescere
un po’ per volta, fino al definitivo consolidamento negli anni 2000 che si è concretizzato, qualche tempo dopo, con il trasferimento nella sede attuale di Pian
Camuno, su un insediamento di 5 mila mq dei quali 1400 coperti. Oggi lavorano
per la Icem una sessantina di dipendenti, per la maggior parte impegnati in
squadre sui vari cantieri, mentre qui in sede opera l’ufficio sviluppato su aree
di competenza che segue ogni commessa dal nascere attraverso la capacità
di ogni collaboratore. È proprio grazie alla competenza dei miei tecnici che da
alcuni anni siamo sempre più specializzati nella realizzazione di impianti altamente tecnologici, come quelli per l’Alta velocità, sia in Italia che in Svizzera, e
l’impiantistica di alcune gallerie, come quella che porta in Valsassina a Lecco e
quella di Montenegrone verso la Valseriana da Bergamo. In queste realizzazioni
noi curiamo l’allestimento e la messa in opera di tutto l’impianto tecnologico,
quindi l’illuminazione, i vari allarmi tra cui quello antincendio, la videosorveglianza e l’aspirazione. Su gallerie che raggiungono anche sette chilometri di
lunghezza sono installazioni che richiedono elevate competenze e professionalità. È questa la nostra arma migliore, oltre alla capacità di progettare avvalendoci della collaborazione di ingegneri altamente qualificati e certificare le nostre
costruzioni con documentazione sulla provenienza dei vari materiali.
ICEM Srl
Da semplice
azienda
artigianale a
importante
realtà
industriale
specializzata
in impianti
ad alta
tecnologia
per l’industria
e la viabilità.
I nostri punti di forza sono la serietà e la disponibilità, che si traducono nella
capacità di capire e interpretare le esigenze del cliente adattandoci alle varie
situazioni, ottimizzando tempi e risorse. Inoltre siamo una realtà in continuo
aggiornamento che cerca di stare al passo coi tempi aumentando il proprio
bagaglio di conoscenze che ci consentano di aprirci alle nuove sfide che il
mercato propone. Io stesso sto seguendo insieme ad alcuni miei collaboratori un corso di formazione a Roma per tecnici installatori di fibra ottica, a testimonianza del fatto che Icem segue la strada dell’innovazione tecnologica
qualificata e certificata. Recentemente abbiamo rinnovato la certificazione
UNI EN ISO 9001:2008 per la progettazione, installazione e manutenzione di
impianti elettrici, meccanici e tecnologici, siamo certificati anche per la SOA
(Service-Oriented Architecture)».
Capacità imprenditoriale ma anche una solida struttura familiare che ha
consentito a Tullio Zanardini di concentrarsi sul suo lavoro. «È vero - conferma -, mia moglie Eleonora Laini è un po’ come un “ministro con portafoglio”
è lei che segue l’amministrazione e poi in azienda lavorano anche le nostre
tre figlie: Cristina segue la parte commerciale e le gare d’appalto, Sabrina è
la responsabile della qualità e della sicurezza, Federica è invece impegnata
nella gestione dell’hotel Castello a Lovere che è un’attività che abbiamo
recentemente affiancato, sempre gestita in ambito familiare. Per restare
in tema di recenti acquisizioni, questa volta però più legata all’attività della
Icem, abbiamo rilevato la Santus Noleggi, un’azienda specializzata soprattutto nel noleggio di piattaforme aeree che quindi, oltre a operare per conto
terzi, offre un importante servizio di supporto alle nostre squadre impegnate
sui vari cantieri. Nostro fiore all’occhiello di questo nuovo ramo aziendale
è la gru Fassi 1800 che arriva fino a 46 metri di altezza e movimenta pesi
fino a 300 quintali».
Per un’azienda che fa della qualità e versatilità della sua offerta uno degli
elementi qualificanti è importante poter contare su fornitori affidabili e tempestivi nel rispondere alle loro istanze. «Con CBL Utensileria abbiamo un
rapporto consolidato da anni - spiega Tullio Zanardini - sappiamo di trovare
in loro non solo un fornitore, ma anche un partner qualificato in grado di
indirizzarci sulle attrezzature e gli utensili più indicati per le nostre singole
lavorazioni. Ci rivolgiamo a loro sia per l’approvvigionamento di materiali
di consumi ma anche di attrezzature e macchine più complesse trovando
sempre risposte puntuali e precise».
Per il futuro Tullio Zanardini è ottimista: «la crisi sembra alle spalle, chi ha
fatto della qualità e della ricerca le sue armi non ha nulla da temere».
Qui sopra, a fianco e
nella pagina a sinistra,
la sede, i veicoli della
Santus Noleggi e
alcune realizzazioni
della Icem.
11
U N A
G U I D A
per la sicurezza
Ritorniamo sull’argomento della messa in sicurezza delle
macchine utensili con un importante contributo
di Servizi & Sistemi sui più recenti obblighi di legge.
I
l settore delle macchine costituisce una parte
importante della meccanica ed è uno dei pilastri
industriali dell’economia comunitaria. Il costo sociale dovuto all’alto numero di infortuni provocati
direttamente dal loro utilizzo può essere ridotto
integrando la sicurezza nella progettazione e nella
costruzione stessa delle macchine nonché effettuando
una corretta installazione e manutenzione.
Non si tratta solo di recepire la Direttiva Macchine,
perché di fatto le ricadute sulla sua attuazione sono
principalmente a carico dei loro costruttori. Le officine
meccaniche che le impiegano sono però chiamate ad
adeguarle con solerzia in relazione a ciò che il Testo
unico gli impone. Ed è questo lo specifico ambito in
cui si inserisce il servizio offerto dalla CBL: il cliente
che vuole sottoporre a controllo e aggiornamento la
sua macchina utensile deve solo mandare una mail o
fare un telefonata in CBL chiedendo di Luca Cominelli e
riceverà un sopralluogo da parte dello stesso Cominelli
ed eventualmente di un tecnico di Servizi & Sistemi.
Da questa visita ne sortirà una relazione che indicherà
tutte le criticità individuate e le soluzioni ritenute necessarie per rientrare nei limiti imposti dalla legge. A
seguito degli interventi di adeguamento proposti è anche possibile produrre una Perizia Asseverata redatta
da un professionista abilitato che attesti la conformità
degli interventi effettuati.
Cosa dice la legge
Sin dai primi articoli il D.lgs 81/08 e s.m.i. obbliga il
datore di lavoro ad aggiornare le proprie macchine e
attrezzature:
Articolo 18 – Obblighi del datore di lavoro e del dirigente
1. Il datore di lavoro, che esercita le attività di cui
all’articolo 3, e i dirigenti, che organizzano e dirigono le
stesse attività secondo le attribuzioni e competenze ad
essi conferite, devono:…. [omissis]…
z) aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai
mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in
sicurezza
relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione;
All’Articolo 64 del D.lgs 81/08 - Obblighi del datore
di lavoro:
1. Il datore di lavoro provvede affinché:……
c) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano
sottoposti a regolare manutenzione tecnica e vengano
eliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e la salute
dei lavoratori;
Quindi con l’Articolo 70 – Requisiti di sicurezza chiede:
1. Salvo quanto previsto al comma 2, le attrezzature di lavoro messe a disposizione dei
lavoratori devono essere conformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari
di recepimento delle direttive comunitarie di
prodotto.
La Direttiva macchine per intendersi.
2. Le attrezzature di lavoro costruite in assenza
di disposizioni legislative e regolamentari di
cui al comma 1, e quelle messe a disposizione dei lavoratori antecedentemente all’emanazione di norme legislative e regolamentari
di recepimento delle direttive comunitarie di
prodotto, devono essere conformi ai requisiti
generali di sicurezza di cui all’ALLEGATO V.
All’Articolo 71 – Obblighi del datore di lavoro:
4. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché:
a) le attrezzature di lavoro siano:
1) installate ed utilizzate in conformità alle istruzioni d’uso;
2) oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire nel tempo la
permanenza dei requisiti di sicurezza di cui all’articolo 70 e siano corredate, ove necessario, da apposite istruzioni d’uso e libretto di manutenzione;
3) assoggettate alle misure di aggiornamento dei requisiti minimi
di sicurezza stabilite con specifico provvedimento regolamentare adottato
in relazione alle prescrizioni di cui all’articolo 18, comma1, lettera z); ...
È essenziale richiamare questi punti per comprendere quanto sia necessario per le imprese verificare lo stato del proprio parco macchine ai fini
della sicurezza richiedendo l’intervento di aziende specializzate così che
sia possibile conformarsi alla legge, oltre che dare valore aggiunto in efficienza e funzionalità al proprio patrimonio tecnologico.
La nuova direttiva macchine (D.lgs 17/2010) non si applica su macchinari
preesistenti o antecedenti il 1994 data di recepimento della prima direttiva.
Tutte le macchine invece devono rispettare i requisiti minimi indicati dal
legislatore con l’allegato V del D.lgs 81/08 e s.m.i. I requisiti minimi dell’allegato V, implicitamente sono garantiti per le macchine marcate “CE”,
mentre per il resto dei macchinari questo non è formalmente vero.
Attenzione però! L’esperienza insegna che molte macchine che riportano
il marchio “CE” non sono conformi alla norma e quindi è responsabilità del datore di lavoro del soggetto utilizzatore garantirne la conformità
come minimo ai requisiti dell’allegato V. Quindi non ci si deve accontentare di un bollino o una targhetta. La sicurezza è fondamentale e per
questo il legislatore chiede conto sempre e comunque al datore di lavoro
in quanto diretto destinatario dell’obbligo di garanzia verso i propri lavoratori: il cosiddetto “comportamento del buon padre di famiglia”. Infatti,
l’art. 2087 del codice civile recita: “Tutela delle condizioni di lavoro L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure
che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono
necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.
«In base alla nostra esperienza - ricorda Luca Cominelli di CBL -, quando è
richiesto il nostro intervento, circa il 90% delle macchine sono fuori norma,
una percentuale elevatissima e anche un po’ preoccupante, ma giustificata
dal fatto che seguire il continuo aggiornamento delle normative è praticamente impossibile per un imprenditore e quindi è inevitabile che macchine
anche recenti debbano essere revisionate. Per questo CBL ha voluto sviluppare questo servizio, per essere ancora una volta vicina ai suoi clienti in
modo costruttivo e collaborativo».
Qui sopra,
Luca Cominelli,
responsabile in CBL
della messa in sicurezza
delle macchine utensili.
Nella pagina a fianco,
qui a fianco e in alto,
alcuni esempi
di interventi.
13
Protezioni
antinfortunistiche
per macchine utensili
e barriere
modulari divisorie
Distributore
esclusivo
A LTA V I S I B I L I T À
più sicurezza
Obbligatori per legge, gli abbigliamenti ad alta visibilità
sono un importante elemento di sicurezza sul lavoro
ma anche nel tempo libero. Da Bertoni Antinfortunistica
un’ampia offerta di soluzioni e modelli.
E
ssere visti è la prima regola per evitare un
incidente. Rendere la propria presenza sul
ciglio della strada, ma anche all’interno di un
capannone o in un piazzale, ben riconoscibile
è una regola base del vivere sicuri e giustamente è stata resa obbligatoria per legge.
Tutto questo ha creato anche un mercato di prodotti di
scarsa qualità, molto spesso non marchiati CE (o magari
con un marchio contraffatto), proposti a prezzi stracciati
ma che non rispondono alle richieste di legge e, quello che è più grave, quasi sempre non garantiscono la
visibilità minima essenziale pregiudicando la sicurezza
di chi li indossa. Bertoni Antinfortunistica propone una
gamma di soluzioni realizzate da primarie marche che,
non solo rispondono alle norme di legge e garantiscono
la massima visibilità, ma sanno essere spesso anche
eleganti e molto efficienti nella protezione contro il freddo, gli agenti atmosferici e quelli chimici. SottoZero, 3M,
GbTinc, Siggi, Pyper sono i marchi offerti e per ognuno il
catalogo è ricco di numerose soluzioni: dal semplice gilet
fino al capo invernale in tessuto tecnologico (Softshell)
che può essere tranquillamente usato anche per andare
sicurezza
a sciare senza sfigurare nei confronti delle tenute sportive di ultima generazione.
Per esempio la Linea Siggi Hi-Tech propone capi di abbigliamento che oltre alla funzione rifrangente garantiscono la protezione all’esposizione al calore, spruzzi di
liquidi chimici e cariche elettrostatiche, sono ignifughi,
antistatici e antimpigliamento.
Nell’offerta SottoZero la gamma di colori si allarga anche al giallo acido, oltre al tradizionale arancio, e sono
proposti capi con inserti grigi che donano un tocco di
eleganza anche grazie a un design ricercato che si rifà
all’abbigliamento sportivo. Importante anche l’utilizzo
di tessuti tecnologici, gli stessi usati per le tenute da
sci, che aumentano la protezione dal freddo. Grande
poi la versatilità con maniche staccabili e tasche per
riporre ogni cosa.
Infine da 3M una proposta non direttamente indirizzata
al mondo professionale, ma certo utile in caso di emergenza o durante le pratiche sportive e anche per i figli
quando vanno a scuola. Una fascia da applicare alla
caviglia o al braccio che garantisce la visibilità di chi la
indossa fino a 100 metri di distanza.
15
LA CRESCITA
c o n t i n u a
Sembra ieri, ma la Scuola di Saldatura di CBL Utensileria,
inaugurata nel febbraio del 2007 è cresciuta e oggi è
una realtà che ha radici solide e ha allargato i suoi confini
ben oltre il territorio Sebino Camuno.
“U
n punto di riferimento per gli
imprenditori che intendono qualificare le proprie maestranze
e i processi lavorativi”. Così si
potrebbe definire la Scuola di
Saldatura che, in un mercato altamente selettivo, apre nuove opportunità alle aziende
che fanno della qualità e della professionalità elementi
distintivi. È proprio da questi presupposti che è nata
e si è sviluppata questa Scuola, frutto di una felice e
proficua collaborazione con due realtà di rilievo del
territorio. Da un lato Sycomor, società di servizi locale deputata all’organizzazione di corsi di formazione e
AQM centro servizi per le imprese (punto di riferimento
dell’Istituto Italiano della Saldatura nella provincia di
Brescia e Bergamo), che con CBL hanno creato una
sinergia vincente.
L’offerta è varia: corsi base, di miglioramento, di preparazione alle qualifiche in saldatura, il tutto seguendo il
principio della qualità e proponendo percorsi formativi
con Istruttori qualificati dall’Istituto Italiano della Saldatura che hanno rivoluzionato il modo di guardare a
questa affascinante professione nel territorio. Un’aula
moderna, attrezzata da CBL con le più recenti tecnologie e con saldatrici e attrezzature di ultima generazione, pronta a ospitare corsi personalizzati su postazioni singole e sviluppare con i partecipanti percorsi a
elettrodo, filo continuo, TIG e ossiacetilenico, su tubi e
su piastre, nei diversi spessori e posizioni di saldatura,
seguendo le WPS (Welding procedure specification) richieste dalle norme.
All’interno della scuola vengono realizzate anche le
qualifiche in saldatura e i rinnovi delle maestranze, alternando percorsi a pagamento e percorsi che usufruiscono di agevolazioni sulla base di normative regionali
e comunitarie che incentivano la formazione e la riqualifica del personale. Centinaia ad oggi le persone formate e decine le maestranze qualificate in questi anni
che ora hanno in CBL un ulteriore punto di riferimento
con risposte adeguate alle esigenze di innovazione e
ammodernamento degli standard qualitativi di prodotto
&
servizi
e processo, dove la saldatura va oltre la professione e
diviene una passione.
Molte anche le persone che hanno deciso di investire il
proprio tempo libero e il proprio denaro in un percorso
qualificante per l’ottenimento di un “patentino”, biglietto da visita di assoluto valore e passpartout per trovare
un’occupazione anche in periodi di crisi economica.
Perché quella del saldatore è una professione che non
conosce crisi e che vede le aziende contendersi a caro
prezzo i professionisti qualificati. Una scuola che ha
offerto opportunità anche a neo diplomati ed extracomunitari che a diverso livello hanno trovato nelle figure
di saldatore o coordinatore in saldatura l’occasione di
una prima occupazione nel mondo del lavoro.
Quindi un fiore all’occhiello per CBL Utensileria e per
il territorio, che ben rappresenta i valori del lavoro di
questa terra concreta e legata all’arte del saper fare.
Per informazioni telefonare: CBL 035-970.403
o Dario Colossi 335-336.430.
Marcatura elettrochimica
su acciaio inox
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Decapaggio
e pulizia
saldature
su acciaio
inox
L’ A S S IS T E N ZA
arriva in azienda
Il servizio
CBL di
“Assistenza
a domicilio”
è attivo
già da
tempo per
compressori,
muletti e
segatrici
a nastro.
Dal 2011
sarà esteso
anche alle
saldatrici.
La conferma
di come CBL
vuol essere
sempre più
vicina ai
suoi clienti.
servizi
A
vete presente quanto tempo si perde per portare una macchina da
riparare, ma anche semplicemente da manutenzionare, in officina.
Almeno una giornata tra portarla e ritirarla, senza contare il tempo
di lavoro perso per aspettare il proprio turno all’interno dell’officina
stessa.
«Non c’è la possibilità di programmare il lavoro in officina - spiega
Simone Zoppetti Responsabile dell’officina CBL e delle saldatrici in particolare
- abbiamo dei picchi che si prolungano anche per settimane e altri periodi più
tranquilli. In queste condizioni la programmazione diventa impossibile e possiamo solo cercare di rimboccarci le maniche e cercare di fare il nostro lavoro
nel minor tempo possibile senza però che questo ne pregiudichi la qualità e
l’efficienza futura della macchina. Siamo anche attenti alle eventuali emergenze e cerchiamo sempre di soddisfare al massimo il cliente ma, come dicevo,
nei momenti di maggiore mole di commesse per forza di cose può succedere
che si debbano aspettare anche qualche giorno prima che la riparazione possa
avere luogo. Per questo per i compressori, i muletti e le saldatrici a nastro
abbiamo da tempo, e con ottimi riscontri, avviato la modalità di assistenza a
domicilio. I vantaggi per il cliente sono tanti: non deve farsi carico del trasporto
della macchina, che può essere anche molto ingombrante e pesante, risparmia tempo e chilometri e se la ritrova riparata. La visita del nostro tecnico è
anche l’occasione di vedere l’operatività in diretta e quindi proporre soluzioni
che possano migliorare il lavoro, diventa una sorta di consulente (gratuito) per
quella specifica lavorazione e in più occasioni abbiamo avuto la possibilità di
verificare quanto questo “contatto diretto” abbia avuto eccellenti ripercussioni
sulle modalità di lavoro e quindi sulla redditività stessa del nostro cliente.
Per questo si è deciso che anche per le saldatrici verrà avviato il servizio di assistenza a domicilio. Lo curerà Matteo Rivetti, un tecnico giovane ma di provata
esperienza che già da tempo lavora qui in officina. Come per le altre macchine
sarà allestito un furgone officina specifico che disporrà non solo dei
pezzi di ricambio e di tutti gli utensili necessari, ma anche di una
buona dotazione di materiali di consumo, così magari si risparmierà
al cliente anche un viaggio alla CBL per approvvigionarsi. Lo spirito
dell’iniziativa è infatti proprio questo: sollevare il cliente dal maggior
numero di incombenze possibile. Se poi la macchina non è riparabile
in loco, sempre con lo stesso furgone la porteremo in officina, ma è
una possibilità molto remota, l’esperienza con muletti e compressori
ci ha dimostrato che nella grande maggioranza dei casi l’intervento
ha successo già alla prima seduta».
«Anche per la saldatura rispetteremo quindi quella che è un po’ la
filosofia aziendale in tema di assistenza a domicilio – conclude Zoppetti -. Per ogni specifico settore abbiamo uno o due tecnici dedicati:
Gianpiero Gabrieli e Marco Cargnoni per i compressori, Davide Delasa
per i muletti, Luca Cominelli per le segatrici a nastro e, dal 2011,
Matteo Rivetti per le saldatrici».
L’assistenza alle saldatrici
Matteo Rivetti non è in CBL da molto ma può vantare una lunga esperienza “sul campo” nel vero senso del termine: infatti per 15 anni ha
lavorato presso società di manutenzione specializzate in interventi in
montagna, per esempio per la verifica degli impianti di risalita sciistici, ha quindi una spiccata abitudine a lavorare in condizioni disagiate
ma soprattutto la capacità di organizzarsi e portare sempre a termine
la riparazione che è innata quando si opera in simili situazioni.
«La mia competenza in materia me la sono costruita con l’esperienza
sul campo e una base tecnica ricevuta con i numerosi corsi specifici a
cui ho partecipato. Non vedo l’ora di prendere il mio furgone e iniziare
a servire i clienti CBL direttamente presso le loro sedi, dopo 15 vissuti
all’aria aperta avevo voglia di una situazione meno avventurosa ma
il piacere di essere sempre un po’ “on the road” resta e quindi sono
stato ben felice di cogliere al volo l’opportunità che Carletto Bertoni
mi ha offerto. Sono anche certo di poter garantire un buon servizio, in
montagna eravamo abituati a cavarcela sempre da soli, qui invece ho
a disposizione un furgone attrezzatissimo, l’esperienza di 15 anni di
lavoro e gli specifici approfondimenti fatti in questi mesi di CBL. Non
vedo l’ora di iniziare».
Nella pagina a fianco, da sinistra,
Simone Zoppetti e Matteo Rivetti.
Qui a fianco e sopra,
alcune saldatrici
nell’officina della CBL.
19
Riscaldatori
elettrici
a raggi
infrarossi
a uso
industriale
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OBIETTIVO? SEMPRE I PLAYOFF
È
un capitano in agrodolce Roby Dell’Orto. Da un lato
è preoccupato per l’incidente a Igor Savoldelli che lo
ha privato di una delle colonne della squadra, dall’altra gongola per le quattro vittorie su quattro partite che
hanno scandito l’inizio di Campionato che vede ancora la
squadra della CBL in B2. Un campionato difficile e prestigioso che la compagine di Costa Volpino sta onorando da
diverse stagione veleggiando sempre nelle zone alte della
classifica.
«Quest’anno abbiamo una squadra rimaneggiata al 50%
con un mix tra giovani e giocatori di esperienza - spiega
Dell’Orto -. Per l’allenatore c’è da registrare il ritorno di
Claudio Albera, e tra i giocatori di esperienza metto sicuramente Serge Dikondou, un altro ex, che dà sicuramente
peso al nostro attacco. Abbiamo poi cambiato il libero con l’innesto di Carlo Capponi che ha come secondo Daniele
Ravelli, anche questo un ritorno. Sono stati poi inseriti tre giovani del nostro vivaio: il palleggiatore Giovanni Cristini,
18 anni, il laterale Alessandro Bertoni, 17 anni, e Nicola Belafatti, 17 anni, centrale. Proprio a quest’ultimo spetterà
il compito più difficile: non far sentire troppo la mancanza di Savoldelli che rischia di veder compromessa tutta la
stagione. Completano le novità: Matteo Castaldello, 23 anni, opposto, e Riccardo Buelli, 25 anni che sono un po’ un
mix tra giovane età ed esperienza». «Sulla carta la ritenevo una formazione più forte di quella precedente - conclude
Dell’Orto - e i fatti mi stanno dando ragione. L’anno scorso in tutto il girone d’andata avevamo totalizzato 6 punti in
trasferta, quest’anno ne abbiamo realizzati 8 in sole tre partite, ma da qui a Natale arrivano gli impegni più pressanti
e quindi solo allora potremo fare un bilancio. Senza l’incidente a Savoldelli avrei firmato per l’accesso ai playoff, così
ci proviamo ugualmente, niente è impossibile».
Karate Master Rapid CBL diventa maggiorenne
N
on è solo l’inaugurazione della diciottesima sede a Bossico a far raggiungere questo traguardo al sodalizio
del maestro Francesco Maffolini, ma è tutta la sua attività a farlo entrare nella piena maturità sportiva e
organizzativa. Infatti il Master Rapid CBL è ormai diventato a tutti gli effetti il Karate Club più grande d’Italia
(nella foto lo staff tecnico) coinvolgendo con vari progetti ben 1000 associati, gran parte dei quali appartenenti
proprio al nostro territorio. Da novembre 2010 Karate Master Rapid CBL è quindi diventato “maggiorenne” raggiungendo con l’apertura ufficiale della nuova sede di Bossico la sua 18ª sezione. «Le numerose attestazioni
di stima ricevute in questi anni ci hanno dato le motivazioni per continuare in questa avventura che conserva
l’obiettivo di salvaguardare uno stile di vita sano - ha commentato il Maestro Francesco Maffolini -. Continuiamo
sulla strada del fare cultura, riconoscere valori e dignità di ognuno, responsabilizzare il giovane e favorirne una
interazione efficace in modo da innescare una spirale virtuosa».
In questo contesto si inserisce anche il nuovo progetto di prevenzione fisica con uno screening approfondito su
ogni praticante, un esame effettuato da un professionista posturologo che consenta di segnalare eventuali paramorfismi e problematiche legate principalmente all’appoggio podalico, al posizionamento dell’articolazione del ginocchio, dell’anca ed
alla morfologia della colonna vertebrale, sino ad arrivare a valutare
la mobilità delle spalle e della zona cervicale. «Nella vita la postura
corretta è importante quanto la determinazione mentale e il controllo emotivo. La postura è uno dei fattori che determinano il corretto
utilizzo del proprio corpo nello spazio e permettono la naturale e libera espressione di se stessi - spiega Maffolini -. Chi pratica karate,
esprime al massimo le proprie potenzialità, nel rispetto della fisiologia corporea ed economizzando le proprie energie, riuscendo così ad
armonizzare la capacità di stare assolutamente immobile in uno stato
di equilibrio naturale con la capacità di essere altrettanto pronto a
reagire con la massima rapidità in un’azione finalizzata».
sport
21
Le
proposte
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alzata 4,3 m, port. 25 q
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alzata 3,3 m, port. 15 q
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alzata 3,3 m, port 20 q
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alzata 3,7 m, port. 15 q
euro 8.700,00
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diesel, anno 1996
alzata 4,4 m, port. 70 q
euro 28.000,00
elettrico, anno 1988
alzata 3,3 m, port. 15 q
euro 7.200,00
alzata 4,25 m, port. 45 q
apert. aut. forche 2 m
euro 24.500,00
OM E/3 12 N
elettrico,
alzata 3,3 m, port. 12 q
euro 6.800,00
TOYOTA 62-7 FDF25
diesel, anno 2003
alzata 4 m, port. 25 q
euro 14.900,00
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Largh. 3000 mm, Spessore 10 mm, anno 2002
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2.000 x 12 mm, Incavo 600 mm
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euro 15.800,00
Mod. BS 300 HAS, discesa automatica, rulliera,
taglio 300 mm, pieno con evacuazione truciolo
euro 14.000,00
Mod. HP170, 3.000 mm x 170 ton
Completa di registro motorizzato
euro 37.000,00
Mod. 160.40 CNC, 4.000 mm x 160 ton
Completa di registro motorizzato
euro 49.000,00
Mod. Unica 100- 30,
largh. 3000 mm, 100 ton, anno 2002
euro 28.000,00
23
Distributore
esclusivo
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