& impresa & servizi DEL LAVORO E DELLA VITA NELLE NOSTRE VALLI A N N O 4 - N U M E R O 7 - I n v e r n o 2 0 1 0 LA RIVISTA S O M M A R I O 7/10 L’Editoriale di Carletto Bertoni Primo Piano. Assocamuna Trend. La forza delle idee Protagonisti. Sintes Impianti Srl, Icem Srl Sicurezza. Macchine più sicure, Abbigliamento ad alta visibilità Servizi. Scuola di saldatura, Assistenza a domicilio Sport. Pallavolo Vallecamonica, Karate Master Rapid CBL 4 3 6 8 12 16 21 Distributore esclusivo Generatori d’aria calda a gpl, gasolio, kerosene, elettrici per artigianato e industria & editoriale di Carletto Bertoni Q uando ho creato la CBL certo non pensavo, trent’anni dopo, di dover vivere un momento economico come questo. Lo dice bene Fabio Bianchi, Presidente di Assocamuna, nella sua intervista: questa non è una semplice congiuntura economica ma una crisi strutturale. Cita una frase che ascolto spesso in questo periodo “niente sarà più come prima”. Molto frequentemente la sento con toni negativi, io non sono di questa idea. Il mercato sta cambiando, grazie a Internet e alla rapidità degli spostamenti di persone e merci, i confini nazionali sono ormai superati. Se prima sembrava fantascienza dialogare con aziende del Meridione italiano, oggi non ci deve sorprendere di affrontare i mercati dell’Est Europa o dell’Asia, il mondo sta cambiando e gli imprenditori delle nostre valli devono essere pronti a raccogliere le nuove sfide. La ricetta la riassume bene Bianchi: aggregazione, ricerca e innovazione, internazionalizzazione. Tutto questo però non ha diminuito, anzi forse ha aumentato i problemi di tutti i giorni. Ecco perchè CBL Utensileria continua a creare nuovi servizi per i propri clienti. In questo numero presentiamo l’Assistenza a domicilio per le saldatrici, che sarà operativa con l’inizio del 2011, che si va ad aggiungere a servizi analoghi già da tempo attivi per compressori, muletti e segatrici a nastro. So bene cosa rappresenti per un’azienda il fermo di una macchina, il tempo per portarla dal riparatore e poi l’attesa. Spero con questo nuovo servizio di aver dato una risposta utile a tutti i miei clienti e a coloro che vorranno usufruirne. Sempre in tema di saldatura proseguono con successo i corsi della scuola che CBL ha fortemente voluto, un’ottima opportunità per tutti coloro che vogliono crescere professionalmente e trovare una nuova collocazione sul mercato del lavoro. L’attenzione alla sicurezza sul posto di lavoro è poi garantita dall’iniziativa che abbiamo avviato con Servizi & Sistemi per la messa in sicurezza delle macchine utensili, un obbligo di legge ma anche un dovere di ogni imprenditore coscienzioso e poi l’offerta di Bertoni Antinfortunistica copre praticamente tutte le esigenze in termini di accessori, in particolare per l’abbigliamento professionale. Infine, ma non certo ultimo per importanza, il cambio della ragione sociale: CBL Utensileria diventa Srl, Società a responsabilità limitata, e cambia anche denominazione diventando CBL Utensileria Industriale Srl, proprio a voler ribadire la nostra vocazione a essere sempre e più che mai al servizio dell’industria e dell’imprenditoria. & direttore editoriale Carletto Bertoni direttore responsabile Alberto Mondinelli editore The Editor, via San Maurizio 48, 24065 Lovere (Bg), tel. 035-961.868, fax 035-5096.958, e-mail [email protected] collaboratori Daniele Ravelli, Elena Bertoni stampa La Cittadina, Gianico (Bs) registrazione Trib. di Bergamo N. 25 del 21-8-2007 impresa & servizi LA RIVISTA DEL LAVORO E DELLA VITA NELLE NOSTRE VALLI 3 L A R I C E T T A di Assocamuna Sono tutte rivolte al futuro le iniziative di Assocamuna che vede nella aggregazione, innovazione e ricerca di sbocchi all’estero la via per il rilancio delle imprese della Valle. Ne parliamo con Fabio Bianchi, dinamico Presidente della Associazione. primo piano Q uando nacque nel 1996 Assocamuna si proponeva di dare delle “risposte alle aziende del territorio”. A relativamente pochi anni di distanza, forte dei 300 associati, si trova a “timonare” l’imprenditoria della Vallecamonica attraverso un passaggio epocale che la recente crisi mondiale ha reso ancora più inevitabile. «Non voglio dare un messaggio negativo, tutt’altro - entra subito nel merito il Presidente Fabio Bianchi - quella che stiamo vivendo dalla fine del 2008 non è una congiuntura temporale, come qualcuno sperava, ma una crisi strutturale. Se ne stiamo uscendo è perché sta nascendo una nuova realtà, più adeguata agli scenari mondiali che si stanno delineando. Questo vale per le economie nazionali e, a maggior ragione, per quelle locali con cui Assocamuna si confronta quotidianamente. Qualcuno dice “niente sarà più come prima” e penso che abbia ragione. Così io guardo al modello tedesco, quello che sta reagendo meglio, e ne copio le direttrici base: capacità di aggregare le piccole realtà, ricerca e quindi innovazione, internazionalizzazione». «“Piccolo è bello”, quante volte ce lo siamo sentiti ripetere, oggi io credo invece che piccolo sia “debole” – prosegue Bianchi -. Con questo non metto in discussione la capacità imprenditoriale di tante piccole aziende, ma la loro possibilità di recitare un ruolo da protagoniste, di saper far valere le loro potenzialità in un mondo che è sempre più globalizzato, dove è solo “facendo sistema” che si possono imporre le proprie valenze. I nostri imprenditori sono dei grandi lavoratori, passano in fabbrica 12 ore al giorno, i sabati e le domeniche e invece dovrebbero andare di più all’estero, vedere cosa si muove al di fuori delle loro aziende così, con la loro innata genialità, saprebbero cogliere occasioni straordinarie. Ecco quindi che la nostra azione deve essere quella di affiancarli perché questo succeda, perché le singole competenze si possano unire per creare un’offerta globale che sappia sfruttare tutte le potenzialità offerte. In altre parole meno campanili e più sinergia. Oggi raggruppiamo aziende agricole, industrie manifatturiere e di servizi, quindi i settori primario, secondario e terziario sono rappresentati. Dobbiamo puntare sulla loro aggregazione per sfruttare al meglio le risorse del territorio». «Nell’immediato, per quelli che sono i problemi quotidiani del fare impresa precisa Bianchi -, Assocamuna offre servizi come lo “Spazio lavoro”, per far incontrare la domanda e l’offerta di professionalità, che ormai si è sostituito al tradizionale ufficio di collocamento. In passato ci siamo distinti nella fase di mediazione per le grandi crisi di alcune importanti aziende del territorio trattando con la proprietà e i sindacati. Ma sarebbe sbagliato limitarsi alla gestione dei problemi quotidiani, quello che dobbiamo avviare è un circuito virtuoso che porti sviluppo e benessere al nostro territorio. Allora penso alle risorse idriche e alle reti di distribuzione dell’energia idroelettrica che oggi non portano ricchezza alla Valle, al potenziamento della banda larga che ci permetterebbe di dialogare con il mondo, così come dobbiamo essere pronti a cogliere le opportunità che saranno offerte dallo sviluppo dell’energia nucleare. In altre parole una nuova logica di politica economica integrata». «Quando parliamo di ricerca e innovazione sembra quasi un luogo comune e invece è alla base di tutto - sottolinea Bianchi -. Saper innovare garantisce un vantaggio competitivo che qualifica l’offerta dei prodotti come dei servizi, oggi le aziende che non conoscono crisi sono quelle che hanno gli uffici tecnici più all’avanguardia. Ma ricerca significa anche risorse umane in grado di farla crescere e quindi formazione. È per questo che abbiamo avviato una scuola di formazione manageriale in collaborazione con il Politecnico di Milano che avrà proprio il compito di organizzare dei master per accrescere la preparazione dei nostri manager. Il primo è iniziato da poco e ne seguiranno presto altri. Lo stesso atteggiamento rivolto al futuro vale per l’internazionalizzazione: gli sbocchi per le nostre produzioni non possono restare chiusi in ambito nazionale. Recentemente abbiamo organizzato una visita ufficiale nella Repubblica Moldava dove siamo stati ricevuti dal loro Primo ministro. Così abbiamo conosciuto le loro specifiche esigenze e messo in contatto i nostri imprenditori con i loro responsabili avviando interessanti opportunità. È questo che intendo per “fare sistema”, le nostre industrie sono nate e cresciute in una logica terziaria, sono prevalentemente aziende di trasformazione che, quando viene a mancare il capocommessa, si trovano in grave crisi. Il futuro è avere una struttura commerciale e politica che consenta loro di presentarsi sullo scenario mondiale con una propria identità e sapendo promuovere le proprie valenze. Tutto questo è realizzabile solo attraverso un processo di aggregazione, la ricerca, come dicevo all’inizio, per essere sempre all’avanguardia e una struttura commerciale che sappia “vendere” sul mercato internazionale queste potenzialità». «Questa è la sfida che Assocamuna ha raccolto - conclude Bianchi -. La risposta che abbiamo dato è l’Incubatore Vallecamonica che ha sede a Cividate Camuno e che mi vede impegnato come Presidente affiancato da due Amministratori nelle persone di Franco Gelfi (Presidente del BIM di Vallecamonica) e di Corrado Tomasi (Presidente della Comunità Montana di Vallecamonica). Come dice il nome stesso, l’Incubatore vuole promuovere e aiutare lo start-up di nuove aziende attraverso un percorso di sostegno della durata di tre anni che dovrebbe garantire loro la capacità poi di operare in autonomia. La sede è una ex scuola, non c’è quindi spazio per attività manifatturiere, saranno perciò privilegiate società di servizi ma vi potranno trovare posto anche uffici tecnici che gestiranno la produzione in altri siti. L’attività inizierà ufficialmente il primo gennaio 2011 e la potenzialità è di ospitare 21 incubatori, al momento ne sono già stati opzionati una decina. Nelle nostre intenzioni punteremmo soprattutto su aziende che operino in ambito ambientale ed energetico, con particolare attenzione alle energie rinnovabili, prima fra tutte quella nucleare che ritengo sarà un importante volano nel futuro. Ma non disdegneremo anche artigiani e artisti che potranno attraverso la nostra struttura raggiungere quella visibilità che altrimenti sarebbe loro preclusa. La cultura può rivestire un ruolo importante nello sviluppo turistico della nostra Valle e non possiamo certo trascurarla. Anche in questo ambito si devono abbandonare le vecchie logiche assistenzialiste: oggi tutti i progetti, che siano industriali o culturali, devono poter contare sulle proprie risorse, lo stato in futuro avrà un ruolo di guida e di garante non più di finanziatore come è successo finora. Se ne sono accorti i comuni che hanno sempre più difficoltà a far quadrare i bilanci, ne dobbiamo prendere atto tutti e strutturarci di conseguenza. Siamo alla vigilia di un nuovo sistema, spetta a noi creare gli strumenti per giocare da protagonisti: la Vallecamonica ha le risorse umane e imprenditoriali per farlo, Assocamuna vuole aiutare questo processo di crescita. È la nostra missione». “guardo al modello tedesco, quello che sta reagendo meglio, e ne copio le direttrici base: capacità di aggregare le piccole realtà, ricerca e quindi innovazione, internazionalizzazione” 5 L A F O R Z A d e l l e i d e e Forse la crisi è passata, ma il suo lascito va gestito con una nuova stagione imprenditoriale. Questo il pensiero di Carletto Bertoni, che nel trentesimo anniversario della CBL, dice la sua sul particolare momento economico. “A perti per ferie” il cartello che ha troneggiato sulla CBL Utensileria per tutto il mese d’agosto la dice lunga sullo spirito che anima Carletto Bertoni che, dopo trent’anni di attività, non sembra aver perso la carica dei primi giorni. «Forse la crisi è passata - spiega subito Bertoni -, la mia è però più una speranza che una certezza, comunque penso che poche cose torneranno come prima. Non sono pessimista anzi, credo che questa crisi sia servita a fare un po’ di chiarezza, magari c’erano modi meno traumatici, ma visto che è successo, penso che sia importante lavorare per rimodellare la nostra realtà industriale sui nuovi scenari che si stanno delineando. Il processo di globalizzazione non si poteva fermare e doverci con- trend frontare con realtà produttive emergenti era un evento non procrastinabile ancora per molti anni. Questa crisi ha accelerato un po’ tutto, ma penso che sarebbe stata solo questione di qualche anno. Resta il fatto che ormai ci siamo in mezzo e tanto vale affrontare la nuova realtà cercando le adeguate contromisure per vincere anche questa nuova sfida. Nelle nostre valli non siamo nuovi a questi fenomeni, già in passato abbiamo assistito a momenti di grande recessione, a cui si è reagito con la capacità imprenditoriale e gli esempi che tante volte abbiamo citato anche sulle pagine del nostro giornale. Anzi, direi che Impresa & Servizi è nata per raccontare e celebrare le aziende, gli artigiani e i tanti piccoli e grandi protagonisti che hanno saputo far crescere in questi anni un tessuto industriale florido e, alla luce della bella reazione mostrata in questi ultimi mesi, anche solido. Una reazione che non deve però essere un fuoco di paglia, non ci si deve far scoraggiare, ma si deve perseverare sulla strada dell’innovazione e trovare nuove idee per rilanciare il business». «In trent’anni di lavoro di crisi ne ho vissute tante - prosegue Bertoni -, quest’ultima è stata certamente la più dura, ma non è stata la prima e non sarà certo l’ultima. C’è chi dice che l’Italia sia avviata su un trend negativo, rifiuto questa visione pessimistica e, anzi, sono convinto del contrario. Così come sono convinto della capacità di reazione delle realtà economico-industriali delle nostre valli. La mia analisi è riferita solo agli aspetti legati all’industria e all’artigianato, non mi addentro sulle potenzialità di sviluppo che si possono attivare sul fronte turistico-ambientale, non è il mio settore, anche se sono convinto che la sua crescita avrebbe delle eccellenti ricadute sull’intero territorio e quindi anche sulle sue industrie e i suoi artigiani». Detto della sensazione che si possa inaugurare una nuova stagione di sviluppo per i nostri territori, resta da definire (e non è poco) su quali basi si pensa di poggiare il rilancio di questo circolo virtuoso. «Tutto il giorno parlo con piccoli imprenditori, aziende più strutturate e artigiani che lavorano da soli - spiega Bertoni -, penso quindi di monitorare il polso della situazione molto attentamente. Oggi la gente naviga a vista, il lavoro c’è magari per i successivi due-tre mesi e gli acquisti si fanno di conseguenza. Non ci sono più i grandi ordinativi, si compra quello che serve per realizzare i lavori commissionati. Il mio impegno e quello di tutta la CBL è di assecondare il più possibile questo nuovo tipo di domanda, per noi non è un impegno da sottovalutare. I nostri furgoni girano molto più di prima per le consegne, perché il “peso” di ogni singola commessa si è ridotto. Ma questo è il mercato con il quale ci dobbiamo confrontare e non smetteremo certo adesso di essere al servizio dei nostri clienti. Quest’anno, come da un po’ di anni, abbiamo tenuto aperto in agosto, l’avevamo già verificato in passato: da quando alle grandi industrie si è sostituita un’imprenditoria più polverizzata e ramificata, il blocco che solitamente si registrava in questo mese non c’è più. Anzi, molti artigiani e piccoli imprenditori lavoravano anche in questo periodo e avevano bisogno di essere supportati per l’utensile o la macchina, magari a noleggio, indispensabile per una commessa urgente. Quindi ci siamo organizzati per garantire questo servizio e i fatti ci hanno dato ragione». «Sono fiducioso per il futuro - conclude Bertoni -, e non è una frase di circostanza. So bene che nel nostro territorio ci sono tanti imprenditori che non hanno intenzione di gettare la spugna, gente che possiede tecnologie e professionalità per continuare a recitare un ruolo da protagonisti su uno scenario che, proprio perché globalizzato, offre ancora più opportunità per chi ha idee e voglia di lavorare. Il problema è proprio questo, sappiamo bene che la voglia di lavorare alle nostre genti non è mai mancata, quindi è più che mai il momento di abbinarla anche a idee innovative. Cercare nuove tecnologie, sviluppare soluzioni inedite che garantiscano quel vantaggio competitivo che magari il costo del lavoro o altri vincoli possono comprimere. Il mio impegno come CBL è quello di essere sempre attento a tutto quello che di nuovo si muove sul fronte dell’innovazione e delle nuove tecnologie. Gli importanti partner tecnologici che rappresento, penso a Bosch, Sandvik-Coromant, Makita, Ceccato, Dormer per citare i primi nomi che mi vengono in mente, autentici leader mondiali, sono sempre alla ricerca di soluzioni che migliorino la redditività dei loro clienti. Il compito di CBL è quello di renderle immediatamente disponibili. È per tutto questo che quest’anno ho organizzato la quinta edizione di SMUA, la fiera della saldatura, meccanica, utensileria e antinfortunistica che ha presentato tantissime novità. Nel 2011, anno in cui non si svolgerà, ho intenzione di sostituirla con un convegno o una serie di seminari perché questo importante filo diretto tra le aziende del territorio e i produttori di macchine utensili e accessori indispensabili per il loro lavoro non si interrompa. Oggi più che mai è questa la strada per reagire a una situazione certamente difficile ma tutt’altro che senza sbocchi. Idee, voglia di lavorare e innovazione, questa è la mia ricetta». “SMUA ha creato un filo diretto tra le aziende del territorio e i produttori di macchine utensili e accessori, un rapporto indispensabile. Questa è più che mai la strada per reagire a una situazione certamente difficile ma tutt’altro che senza sbocchi. Idee, voglia di lavorare e innovazione, questa è la mia ricetta” 7 Sintes Impianti Srl Q U A N D O I L L AV O R O è al primo posto Gian Franco Melotti e Giancarlo Lo Basso lavorano insieme da 30 anni, prima come dipendenti e poi come soci nella Sintes Impianti, la loro azienda. C i tengono a rimarcarlo: 30 anni di collaborazione, fiducia reciproca,rispetto ed entusiasmo. Questi gli ingredienti fondamentali che, tramite una gestione accorta unita a una politica dei “piccoli passi” e a una solida competenza tecnica, sono stati l’arma vincente. Il risultato è lì da vedere: 3 mila mq di capannoni, di cui uno recentissimo, e la tranquillità di poter affermare che la crisi l’hanno sentita ma neppure troppo. «La decisione di avviare un’attività in proprio è del 1986 - racconta Giancarlo Lo Basso -, all’inizio abbiamo costituto solo uno studio tecnico proponendoci di acquisire commesse in quello che era il nostro settore specifico di competenza: gli impianti per l’industria siderurgica. Seguivamo le fasi di contrattazione e acquisizione degli ordini, la progettazione degli impianti, coordinavamo la costruzione e il montaggio, allora affidati a fornitori esterni, fino al collaudo finale. Nel 2000 abbiamo deciso di fare il salto di qualità, una scelta dettata anche da esigenze di competitività. Infatti diventava sempre più difficile essere “sul mercato” quando dovevamo affidarci completamente a fornitori esterni. Abbiamo quindi pensato di strut- protagonisti turarci direttamente per eseguire in prima persona anche la realizzazione dei manufatti di carpenteria medio pesante che i nostri progetti richiedevano. È stata la chiave di volta che ci ha portato a crescere rapidamente: nel 2000 abbiamo iniziato in un piccolo capannone di 400 mq, a cui se ne aggiunto un altro gemello, poi un terzo sempre identico e infine il nuovo insediamento, dove abbiamo trasferito anche gli uffici con la possibilità di strutturarci al meglio. I capannoni tutti attrezzati con carroponti, di cui uno da 30+10 t di portata, una grossa calandra per lamiere e una per i tubi, una pressopiegatrice e la recente macchina ossitaglio-plasma che ci permettono una discreta indipendenza nello svolgimento della nostra attività. Questo decennio è stato quindi molto impegnativo, sotto l’aspetto degli investimenti, sia in immobili che in macchinari, ma anche per la strutturazione della nuova realtà produttiva e quindi la ricerca di maestranze capaci, che sapessero garantire, e magari incrementare ulteriormente, quella qualità che avevamo sempre preteso dai nostri fornitori. Abbiamo comunque mantenuto un ottimo rapporto con numerosi artigiani e oggi possiamo dire che il nostro lavoro, tutto coordinato dall’ufficio tecnico, è un eccellente esempio di collaborazione tra la nostra struttura e un indotto di fiducia che abbiamo selezionato in questi anni. Un riferimento importante per far fronte ai picchi di lavoro che fortunatamente ci sono ancora». «La crisi della siderurgia - interviene Gian Franco Melotti - l’abbiamo sentita anche noi, ma siamo riusciti a fronteggiarla abbastanza bene e adesso registriamo dei segnali di ripresa che ci fanno ben sperare per il futuro. Ovviamente non siamo stati con le mani in mano, ma abbiamo cercato nuovi mercati. Riteniamo quello siderurgico il nostro ambito privilegiato quindi, a parte qualche lavoro sporadico per altri settori, abbiamo preferito concentrarci sulla nostra specializzazione. Semmai abbiamo cominciato a guardare oltre i confini nazionali, se finora avevamo lavorato solo con aziende italiane, prevalentemente nel Nord Italia, oggi siamo in contatto anche con realtà principalmente svizzere, tedesche e austriache ed è anche grazie a queste opportunità che abbiamo superato l’empasse dello scorso anno». «La ricerca di qualità è prioritaria nelle lavorazioni ma anche nella ricerca dei partner - riprende Lo Basso -, detto prima degli artigiani che ci supportano, una citazione merita anche la CBL Utensileria che è sempre pronta a fornitrici tutti i materiali e attrezzature di cui necessitiamo con tempestività e professionalità. Non un semplice rapporto commerciale, ma anche un riferimento per superare eventuali problemi tecnici che, grazie alla consulenza delle importanti case che rappresenta, trovano sempre una risposta». Non è neppure il caso di chiederlo: Lo Basso e Melotti sono di quegli imprenditori che non conoscono sabati e domeniche e li trovi in azienda alle ore più impensate. «Siamo solo noi due ad avere in mano le “redini” dell’azienda - conclude Melotti -, ed è la passione per il nostro lavoro che ci accomuna. Certo essere imprenditori ti carica di responsabilità ma è anche molto gratificante: sono tue le “rogne” ma anche le soddisfazioni. Oggi l’attività si svolge sia come contoterzisti sia direttamente su nostri progetti, direi che le due tipologie sono equamente divise e le prospettive per il futuro sono buone. Posso lanciare quindi un messaggio di ottimismo». Sopra, da sinistra, Gian Franco Melotti e Giancarlo Lo Basso. Qui e in alto, alcune viste dei reparti di lavorazione; nella pagina a fianco, un impianto realizzato per un cliente. 9 P U N T A R E i n a l t o & protagonisti C ome spesso succede nelle storie di successo tutto è iniziato non proprio per caso ma certamente il destino ha giocato un ruolo importante. Un lavoro da dipendente in una grande azienda che poi chiude e allora Tullio Zanardini si mette in proprio a proseguire quella che era già la sua attività: realizzare impianti industriali. «Era la metà degli anni Ottanta - racconta -, all’inizio mi sono adattato a realizzare anche alcuni impianti civili, ma ho sempre privilegiato quelli per l’industria che richiedevano maggiore esperienza e competenza. Mi ero specializzato soprattutto nel settore metalmeccanico che in quegli anni viveva un momento di grande espansione. Tutto questo mi ha consentito di crescere un po’ per volta, fino al definitivo consolidamento negli anni 2000 che si è concretizzato, qualche tempo dopo, con il trasferimento nella sede attuale di Pian Camuno, su un insediamento di 5 mila mq dei quali 1400 coperti. Oggi lavorano per la Icem una sessantina di dipendenti, per la maggior parte impegnati in squadre sui vari cantieri, mentre qui in sede opera l’ufficio sviluppato su aree di competenza che segue ogni commessa dal nascere attraverso la capacità di ogni collaboratore. È proprio grazie alla competenza dei miei tecnici che da alcuni anni siamo sempre più specializzati nella realizzazione di impianti altamente tecnologici, come quelli per l’Alta velocità, sia in Italia che in Svizzera, e l’impiantistica di alcune gallerie, come quella che porta in Valsassina a Lecco e quella di Montenegrone verso la Valseriana da Bergamo. In queste realizzazioni noi curiamo l’allestimento e la messa in opera di tutto l’impianto tecnologico, quindi l’illuminazione, i vari allarmi tra cui quello antincendio, la videosorveglianza e l’aspirazione. Su gallerie che raggiungono anche sette chilometri di lunghezza sono installazioni che richiedono elevate competenze e professionalità. È questa la nostra arma migliore, oltre alla capacità di progettare avvalendoci della collaborazione di ingegneri altamente qualificati e certificare le nostre costruzioni con documentazione sulla provenienza dei vari materiali. ICEM Srl Da semplice azienda artigianale a importante realtà industriale specializzata in impianti ad alta tecnologia per l’industria e la viabilità. I nostri punti di forza sono la serietà e la disponibilità, che si traducono nella capacità di capire e interpretare le esigenze del cliente adattandoci alle varie situazioni, ottimizzando tempi e risorse. Inoltre siamo una realtà in continuo aggiornamento che cerca di stare al passo coi tempi aumentando il proprio bagaglio di conoscenze che ci consentano di aprirci alle nuove sfide che il mercato propone. Io stesso sto seguendo insieme ad alcuni miei collaboratori un corso di formazione a Roma per tecnici installatori di fibra ottica, a testimonianza del fatto che Icem segue la strada dell’innovazione tecnologica qualificata e certificata. Recentemente abbiamo rinnovato la certificazione UNI EN ISO 9001:2008 per la progettazione, installazione e manutenzione di impianti elettrici, meccanici e tecnologici, siamo certificati anche per la SOA (Service-Oriented Architecture)». Capacità imprenditoriale ma anche una solida struttura familiare che ha consentito a Tullio Zanardini di concentrarsi sul suo lavoro. «È vero - conferma -, mia moglie Eleonora Laini è un po’ come un “ministro con portafoglio” è lei che segue l’amministrazione e poi in azienda lavorano anche le nostre tre figlie: Cristina segue la parte commerciale e le gare d’appalto, Sabrina è la responsabile della qualità e della sicurezza, Federica è invece impegnata nella gestione dell’hotel Castello a Lovere che è un’attività che abbiamo recentemente affiancato, sempre gestita in ambito familiare. Per restare in tema di recenti acquisizioni, questa volta però più legata all’attività della Icem, abbiamo rilevato la Santus Noleggi, un’azienda specializzata soprattutto nel noleggio di piattaforme aeree che quindi, oltre a operare per conto terzi, offre un importante servizio di supporto alle nostre squadre impegnate sui vari cantieri. Nostro fiore all’occhiello di questo nuovo ramo aziendale è la gru Fassi 1800 che arriva fino a 46 metri di altezza e movimenta pesi fino a 300 quintali». Per un’azienda che fa della qualità e versatilità della sua offerta uno degli elementi qualificanti è importante poter contare su fornitori affidabili e tempestivi nel rispondere alle loro istanze. «Con CBL Utensileria abbiamo un rapporto consolidato da anni - spiega Tullio Zanardini - sappiamo di trovare in loro non solo un fornitore, ma anche un partner qualificato in grado di indirizzarci sulle attrezzature e gli utensili più indicati per le nostre singole lavorazioni. Ci rivolgiamo a loro sia per l’approvvigionamento di materiali di consumi ma anche di attrezzature e macchine più complesse trovando sempre risposte puntuali e precise». Per il futuro Tullio Zanardini è ottimista: «la crisi sembra alle spalle, chi ha fatto della qualità e della ricerca le sue armi non ha nulla da temere». Qui sopra, a fianco e nella pagina a sinistra, la sede, i veicoli della Santus Noleggi e alcune realizzazioni della Icem. 11 U N A G U I D A per la sicurezza Ritorniamo sull’argomento della messa in sicurezza delle macchine utensili con un importante contributo di Servizi & Sistemi sui più recenti obblighi di legge. I l settore delle macchine costituisce una parte importante della meccanica ed è uno dei pilastri industriali dell’economia comunitaria. Il costo sociale dovuto all’alto numero di infortuni provocati direttamente dal loro utilizzo può essere ridotto integrando la sicurezza nella progettazione e nella costruzione stessa delle macchine nonché effettuando una corretta installazione e manutenzione. Non si tratta solo di recepire la Direttiva Macchine, perché di fatto le ricadute sulla sua attuazione sono principalmente a carico dei loro costruttori. Le officine meccaniche che le impiegano sono però chiamate ad adeguarle con solerzia in relazione a ciò che il Testo unico gli impone. Ed è questo lo specifico ambito in cui si inserisce il servizio offerto dalla CBL: il cliente che vuole sottoporre a controllo e aggiornamento la sua macchina utensile deve solo mandare una mail o fare un telefonata in CBL chiedendo di Luca Cominelli e riceverà un sopralluogo da parte dello stesso Cominelli ed eventualmente di un tecnico di Servizi & Sistemi. Da questa visita ne sortirà una relazione che indicherà tutte le criticità individuate e le soluzioni ritenute necessarie per rientrare nei limiti imposti dalla legge. A seguito degli interventi di adeguamento proposti è anche possibile produrre una Perizia Asseverata redatta da un professionista abilitato che attesti la conformità degli interventi effettuati. Cosa dice la legge Sin dai primi articoli il D.lgs 81/08 e s.m.i. obbliga il datore di lavoro ad aggiornare le proprie macchine e attrezzature: Articolo 18 – Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 1. Il datore di lavoro, che esercita le attività di cui all’articolo 3, e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attività secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono:…. [omissis]… z) aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in sicurezza relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione; All’Articolo 64 del D.lgs 81/08 - Obblighi del datore di lavoro: 1. Il datore di lavoro provvede affinché:…… c) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare manutenzione tecnica e vengano eliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori; Quindi con l’Articolo 70 – Requisiti di sicurezza chiede: 1. Salvo quanto previsto al comma 2, le attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori devono essere conformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto. La Direttiva macchine per intendersi. 2. Le attrezzature di lavoro costruite in assenza di disposizioni legislative e regolamentari di cui al comma 1, e quelle messe a disposizione dei lavoratori antecedentemente all’emanazione di norme legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto, devono essere conformi ai requisiti generali di sicurezza di cui all’ALLEGATO V. All’Articolo 71 – Obblighi del datore di lavoro: 4. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché: a) le attrezzature di lavoro siano: 1) installate ed utilizzate in conformità alle istruzioni d’uso; 2) oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza di cui all’articolo 70 e siano corredate, ove necessario, da apposite istruzioni d’uso e libretto di manutenzione; 3) assoggettate alle misure di aggiornamento dei requisiti minimi di sicurezza stabilite con specifico provvedimento regolamentare adottato in relazione alle prescrizioni di cui all’articolo 18, comma1, lettera z); ... È essenziale richiamare questi punti per comprendere quanto sia necessario per le imprese verificare lo stato del proprio parco macchine ai fini della sicurezza richiedendo l’intervento di aziende specializzate così che sia possibile conformarsi alla legge, oltre che dare valore aggiunto in efficienza e funzionalità al proprio patrimonio tecnologico. La nuova direttiva macchine (D.lgs 17/2010) non si applica su macchinari preesistenti o antecedenti il 1994 data di recepimento della prima direttiva. Tutte le macchine invece devono rispettare i requisiti minimi indicati dal legislatore con l’allegato V del D.lgs 81/08 e s.m.i. I requisiti minimi dell’allegato V, implicitamente sono garantiti per le macchine marcate “CE”, mentre per il resto dei macchinari questo non è formalmente vero. Attenzione però! L’esperienza insegna che molte macchine che riportano il marchio “CE” non sono conformi alla norma e quindi è responsabilità del datore di lavoro del soggetto utilizzatore garantirne la conformità come minimo ai requisiti dell’allegato V. Quindi non ci si deve accontentare di un bollino o una targhetta. La sicurezza è fondamentale e per questo il legislatore chiede conto sempre e comunque al datore di lavoro in quanto diretto destinatario dell’obbligo di garanzia verso i propri lavoratori: il cosiddetto “comportamento del buon padre di famiglia”. Infatti, l’art. 2087 del codice civile recita: “Tutela delle condizioni di lavoro L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”. «In base alla nostra esperienza - ricorda Luca Cominelli di CBL -, quando è richiesto il nostro intervento, circa il 90% delle macchine sono fuori norma, una percentuale elevatissima e anche un po’ preoccupante, ma giustificata dal fatto che seguire il continuo aggiornamento delle normative è praticamente impossibile per un imprenditore e quindi è inevitabile che macchine anche recenti debbano essere revisionate. Per questo CBL ha voluto sviluppare questo servizio, per essere ancora una volta vicina ai suoi clienti in modo costruttivo e collaborativo». Qui sopra, Luca Cominelli, responsabile in CBL della messa in sicurezza delle macchine utensili. Nella pagina a fianco, qui a fianco e in alto, alcuni esempi di interventi. 13 Protezioni antinfortunistiche per macchine utensili e barriere modulari divisorie Distributore esclusivo A LTA V I S I B I L I T À più sicurezza Obbligatori per legge, gli abbigliamenti ad alta visibilità sono un importante elemento di sicurezza sul lavoro ma anche nel tempo libero. Da Bertoni Antinfortunistica un’ampia offerta di soluzioni e modelli. E ssere visti è la prima regola per evitare un incidente. Rendere la propria presenza sul ciglio della strada, ma anche all’interno di un capannone o in un piazzale, ben riconoscibile è una regola base del vivere sicuri e giustamente è stata resa obbligatoria per legge. Tutto questo ha creato anche un mercato di prodotti di scarsa qualità, molto spesso non marchiati CE (o magari con un marchio contraffatto), proposti a prezzi stracciati ma che non rispondono alle richieste di legge e, quello che è più grave, quasi sempre non garantiscono la visibilità minima essenziale pregiudicando la sicurezza di chi li indossa. Bertoni Antinfortunistica propone una gamma di soluzioni realizzate da primarie marche che, non solo rispondono alle norme di legge e garantiscono la massima visibilità, ma sanno essere spesso anche eleganti e molto efficienti nella protezione contro il freddo, gli agenti atmosferici e quelli chimici. SottoZero, 3M, GbTinc, Siggi, Pyper sono i marchi offerti e per ognuno il catalogo è ricco di numerose soluzioni: dal semplice gilet fino al capo invernale in tessuto tecnologico (Softshell) che può essere tranquillamente usato anche per andare sicurezza a sciare senza sfigurare nei confronti delle tenute sportive di ultima generazione. Per esempio la Linea Siggi Hi-Tech propone capi di abbigliamento che oltre alla funzione rifrangente garantiscono la protezione all’esposizione al calore, spruzzi di liquidi chimici e cariche elettrostatiche, sono ignifughi, antistatici e antimpigliamento. Nell’offerta SottoZero la gamma di colori si allarga anche al giallo acido, oltre al tradizionale arancio, e sono proposti capi con inserti grigi che donano un tocco di eleganza anche grazie a un design ricercato che si rifà all’abbigliamento sportivo. Importante anche l’utilizzo di tessuti tecnologici, gli stessi usati per le tenute da sci, che aumentano la protezione dal freddo. Grande poi la versatilità con maniche staccabili e tasche per riporre ogni cosa. Infine da 3M una proposta non direttamente indirizzata al mondo professionale, ma certo utile in caso di emergenza o durante le pratiche sportive e anche per i figli quando vanno a scuola. Una fascia da applicare alla caviglia o al braccio che garantisce la visibilità di chi la indossa fino a 100 metri di distanza. 15 LA CRESCITA c o n t i n u a Sembra ieri, ma la Scuola di Saldatura di CBL Utensileria, inaugurata nel febbraio del 2007 è cresciuta e oggi è una realtà che ha radici solide e ha allargato i suoi confini ben oltre il territorio Sebino Camuno. “U n punto di riferimento per gli imprenditori che intendono qualificare le proprie maestranze e i processi lavorativi”. Così si potrebbe definire la Scuola di Saldatura che, in un mercato altamente selettivo, apre nuove opportunità alle aziende che fanno della qualità e della professionalità elementi distintivi. È proprio da questi presupposti che è nata e si è sviluppata questa Scuola, frutto di una felice e proficua collaborazione con due realtà di rilievo del territorio. Da un lato Sycomor, società di servizi locale deputata all’organizzazione di corsi di formazione e AQM centro servizi per le imprese (punto di riferimento dell’Istituto Italiano della Saldatura nella provincia di Brescia e Bergamo), che con CBL hanno creato una sinergia vincente. L’offerta è varia: corsi base, di miglioramento, di preparazione alle qualifiche in saldatura, il tutto seguendo il principio della qualità e proponendo percorsi formativi con Istruttori qualificati dall’Istituto Italiano della Saldatura che hanno rivoluzionato il modo di guardare a questa affascinante professione nel territorio. Un’aula moderna, attrezzata da CBL con le più recenti tecnologie e con saldatrici e attrezzature di ultima generazione, pronta a ospitare corsi personalizzati su postazioni singole e sviluppare con i partecipanti percorsi a elettrodo, filo continuo, TIG e ossiacetilenico, su tubi e su piastre, nei diversi spessori e posizioni di saldatura, seguendo le WPS (Welding procedure specification) richieste dalle norme. All’interno della scuola vengono realizzate anche le qualifiche in saldatura e i rinnovi delle maestranze, alternando percorsi a pagamento e percorsi che usufruiscono di agevolazioni sulla base di normative regionali e comunitarie che incentivano la formazione e la riqualifica del personale. Centinaia ad oggi le persone formate e decine le maestranze qualificate in questi anni che ora hanno in CBL un ulteriore punto di riferimento con risposte adeguate alle esigenze di innovazione e ammodernamento degli standard qualitativi di prodotto & servizi e processo, dove la saldatura va oltre la professione e diviene una passione. Molte anche le persone che hanno deciso di investire il proprio tempo libero e il proprio denaro in un percorso qualificante per l’ottenimento di un “patentino”, biglietto da visita di assoluto valore e passpartout per trovare un’occupazione anche in periodi di crisi economica. Perché quella del saldatore è una professione che non conosce crisi e che vede le aziende contendersi a caro prezzo i professionisti qualificati. Una scuola che ha offerto opportunità anche a neo diplomati ed extracomunitari che a diverso livello hanno trovato nelle figure di saldatore o coordinatore in saldatura l’occasione di una prima occupazione nel mondo del lavoro. Quindi un fiore all’occhiello per CBL Utensileria e per il territorio, che ben rappresenta i valori del lavoro di questa terra concreta e legata all’arte del saper fare. Per informazioni telefonare: CBL 035-970.403 o Dario Colossi 335-336.430. Marcatura elettrochimica su acciaio inox Distributore esclusivo Decapaggio e pulizia saldature su acciaio inox L’ A S S IS T E N ZA arriva in azienda Il servizio CBL di “Assistenza a domicilio” è attivo già da tempo per compressori, muletti e segatrici a nastro. Dal 2011 sarà esteso anche alle saldatrici. La conferma di come CBL vuol essere sempre più vicina ai suoi clienti. servizi A vete presente quanto tempo si perde per portare una macchina da riparare, ma anche semplicemente da manutenzionare, in officina. Almeno una giornata tra portarla e ritirarla, senza contare il tempo di lavoro perso per aspettare il proprio turno all’interno dell’officina stessa. «Non c’è la possibilità di programmare il lavoro in officina - spiega Simone Zoppetti Responsabile dell’officina CBL e delle saldatrici in particolare - abbiamo dei picchi che si prolungano anche per settimane e altri periodi più tranquilli. In queste condizioni la programmazione diventa impossibile e possiamo solo cercare di rimboccarci le maniche e cercare di fare il nostro lavoro nel minor tempo possibile senza però che questo ne pregiudichi la qualità e l’efficienza futura della macchina. Siamo anche attenti alle eventuali emergenze e cerchiamo sempre di soddisfare al massimo il cliente ma, come dicevo, nei momenti di maggiore mole di commesse per forza di cose può succedere che si debbano aspettare anche qualche giorno prima che la riparazione possa avere luogo. Per questo per i compressori, i muletti e le saldatrici a nastro abbiamo da tempo, e con ottimi riscontri, avviato la modalità di assistenza a domicilio. I vantaggi per il cliente sono tanti: non deve farsi carico del trasporto della macchina, che può essere anche molto ingombrante e pesante, risparmia tempo e chilometri e se la ritrova riparata. La visita del nostro tecnico è anche l’occasione di vedere l’operatività in diretta e quindi proporre soluzioni che possano migliorare il lavoro, diventa una sorta di consulente (gratuito) per quella specifica lavorazione e in più occasioni abbiamo avuto la possibilità di verificare quanto questo “contatto diretto” abbia avuto eccellenti ripercussioni sulle modalità di lavoro e quindi sulla redditività stessa del nostro cliente. Per questo si è deciso che anche per le saldatrici verrà avviato il servizio di assistenza a domicilio. Lo curerà Matteo Rivetti, un tecnico giovane ma di provata esperienza che già da tempo lavora qui in officina. Come per le altre macchine sarà allestito un furgone officina specifico che disporrà non solo dei pezzi di ricambio e di tutti gli utensili necessari, ma anche di una buona dotazione di materiali di consumo, così magari si risparmierà al cliente anche un viaggio alla CBL per approvvigionarsi. Lo spirito dell’iniziativa è infatti proprio questo: sollevare il cliente dal maggior numero di incombenze possibile. Se poi la macchina non è riparabile in loco, sempre con lo stesso furgone la porteremo in officina, ma è una possibilità molto remota, l’esperienza con muletti e compressori ci ha dimostrato che nella grande maggioranza dei casi l’intervento ha successo già alla prima seduta». «Anche per la saldatura rispetteremo quindi quella che è un po’ la filosofia aziendale in tema di assistenza a domicilio – conclude Zoppetti -. Per ogni specifico settore abbiamo uno o due tecnici dedicati: Gianpiero Gabrieli e Marco Cargnoni per i compressori, Davide Delasa per i muletti, Luca Cominelli per le segatrici a nastro e, dal 2011, Matteo Rivetti per le saldatrici». L’assistenza alle saldatrici Matteo Rivetti non è in CBL da molto ma può vantare una lunga esperienza “sul campo” nel vero senso del termine: infatti per 15 anni ha lavorato presso società di manutenzione specializzate in interventi in montagna, per esempio per la verifica degli impianti di risalita sciistici, ha quindi una spiccata abitudine a lavorare in condizioni disagiate ma soprattutto la capacità di organizzarsi e portare sempre a termine la riparazione che è innata quando si opera in simili situazioni. «La mia competenza in materia me la sono costruita con l’esperienza sul campo e una base tecnica ricevuta con i numerosi corsi specifici a cui ho partecipato. Non vedo l’ora di prendere il mio furgone e iniziare a servire i clienti CBL direttamente presso le loro sedi, dopo 15 vissuti all’aria aperta avevo voglia di una situazione meno avventurosa ma il piacere di essere sempre un po’ “on the road” resta e quindi sono stato ben felice di cogliere al volo l’opportunità che Carletto Bertoni mi ha offerto. Sono anche certo di poter garantire un buon servizio, in montagna eravamo abituati a cavarcela sempre da soli, qui invece ho a disposizione un furgone attrezzatissimo, l’esperienza di 15 anni di lavoro e gli specifici approfondimenti fatti in questi mesi di CBL. Non vedo l’ora di iniziare». Nella pagina a fianco, da sinistra, Simone Zoppetti e Matteo Rivetti. Qui a fianco e sopra, alcune saldatrici nell’officina della CBL. 19 Riscaldatori elettrici a raggi infrarossi a uso industriale Distributore esclusivo OBIETTIVO? SEMPRE I PLAYOFF È un capitano in agrodolce Roby Dell’Orto. Da un lato è preoccupato per l’incidente a Igor Savoldelli che lo ha privato di una delle colonne della squadra, dall’altra gongola per le quattro vittorie su quattro partite che hanno scandito l’inizio di Campionato che vede ancora la squadra della CBL in B2. Un campionato difficile e prestigioso che la compagine di Costa Volpino sta onorando da diverse stagione veleggiando sempre nelle zone alte della classifica. «Quest’anno abbiamo una squadra rimaneggiata al 50% con un mix tra giovani e giocatori di esperienza - spiega Dell’Orto -. Per l’allenatore c’è da registrare il ritorno di Claudio Albera, e tra i giocatori di esperienza metto sicuramente Serge Dikondou, un altro ex, che dà sicuramente peso al nostro attacco. Abbiamo poi cambiato il libero con l’innesto di Carlo Capponi che ha come secondo Daniele Ravelli, anche questo un ritorno. Sono stati poi inseriti tre giovani del nostro vivaio: il palleggiatore Giovanni Cristini, 18 anni, il laterale Alessandro Bertoni, 17 anni, e Nicola Belafatti, 17 anni, centrale. Proprio a quest’ultimo spetterà il compito più difficile: non far sentire troppo la mancanza di Savoldelli che rischia di veder compromessa tutta la stagione. Completano le novità: Matteo Castaldello, 23 anni, opposto, e Riccardo Buelli, 25 anni che sono un po’ un mix tra giovane età ed esperienza». «Sulla carta la ritenevo una formazione più forte di quella precedente - conclude Dell’Orto - e i fatti mi stanno dando ragione. L’anno scorso in tutto il girone d’andata avevamo totalizzato 6 punti in trasferta, quest’anno ne abbiamo realizzati 8 in sole tre partite, ma da qui a Natale arrivano gli impegni più pressanti e quindi solo allora potremo fare un bilancio. Senza l’incidente a Savoldelli avrei firmato per l’accesso ai playoff, così ci proviamo ugualmente, niente è impossibile». Karate Master Rapid CBL diventa maggiorenne N on è solo l’inaugurazione della diciottesima sede a Bossico a far raggiungere questo traguardo al sodalizio del maestro Francesco Maffolini, ma è tutta la sua attività a farlo entrare nella piena maturità sportiva e organizzativa. Infatti il Master Rapid CBL è ormai diventato a tutti gli effetti il Karate Club più grande d’Italia (nella foto lo staff tecnico) coinvolgendo con vari progetti ben 1000 associati, gran parte dei quali appartenenti proprio al nostro territorio. Da novembre 2010 Karate Master Rapid CBL è quindi diventato “maggiorenne” raggiungendo con l’apertura ufficiale della nuova sede di Bossico la sua 18ª sezione. «Le numerose attestazioni di stima ricevute in questi anni ci hanno dato le motivazioni per continuare in questa avventura che conserva l’obiettivo di salvaguardare uno stile di vita sano - ha commentato il Maestro Francesco Maffolini -. Continuiamo sulla strada del fare cultura, riconoscere valori e dignità di ognuno, responsabilizzare il giovane e favorirne una interazione efficace in modo da innescare una spirale virtuosa». In questo contesto si inserisce anche il nuovo progetto di prevenzione fisica con uno screening approfondito su ogni praticante, un esame effettuato da un professionista posturologo che consenta di segnalare eventuali paramorfismi e problematiche legate principalmente all’appoggio podalico, al posizionamento dell’articolazione del ginocchio, dell’anca ed alla morfologia della colonna vertebrale, sino ad arrivare a valutare la mobilità delle spalle e della zona cervicale. «Nella vita la postura corretta è importante quanto la determinazione mentale e il controllo emotivo. La postura è uno dei fattori che determinano il corretto utilizzo del proprio corpo nello spazio e permettono la naturale e libera espressione di se stessi - spiega Maffolini -. Chi pratica karate, esprime al massimo le proprie potenzialità, nel rispetto della fisiologia corporea ed economizzando le proprie energie, riuscendo così ad armonizzare la capacità di stare assolutamente immobile in uno stato di equilibrio naturale con la capacità di essere altrettanto pronto a reagire con la massima rapidità in un’azione finalizzata». sport 21 Le proposte DOOSAN B 30 X-S DAEWOO B 25 S-2 TOYOTA FB E 10 KOMATSU FB 20 G-3 TOYOTA FBESF 12 elettrico, alzata 3,2 m, port. 30 q NUOVO elettrico alzata 3 m, port. 10 q euro 6.800,00 & LINDE alzata 4,05 m, port. 35 q apert. aut. forche 2 m euro 18.500,00 zoom elettrico, anno 2000 alzata 4,3 m, port. 25 q euro 11.900,00 di MITSUBISHI FB15KRT DAEWOO anno 2003 alzata 3,3 m, port. 15 q euro 10.200,00 alzata 3,3 m, port 20 q euro 8.500,00 elettrico, anno 2001 alzata 3,7 m, port. 15 q euro 8.700,00 LINDE H 70 D OM E 15 N diesel, anno 1996 alzata 4,4 m, port. 70 q euro 28.000,00 elettrico, anno 1988 alzata 3,3 m, port. 15 q euro 7.200,00 alzata 4,25 m, port. 45 q apert. aut. forche 2 m euro 24.500,00 OM E/3 12 N elettrico, alzata 3,3 m, port. 12 q euro 6.800,00 TOYOTA 62-7 FDF25 diesel, anno 2003 alzata 4 m, port. 25 q euro 14.900,00 per informazioni 035-970.403 Pressopiegatrice Somo Pressopiegatrice Romec Cesoia Riboldi Pressopiegatrice Malco Segatrice a nastro Mega Pressopiegatrice Waircom Cesoia Schiavi Mod. GH1030A Largh. 3000 mm, Spessore 10 mm euro 24.000,00 Cesoia Waircom Mod. Maxima 30-10 Largh. 3000 mm, Spessore 10 mm, anno 2002 euro 27.000,00 3.000 mm x 40 ton Completa di registro motorizzato nuovo euro 17.300,00 2.000 x 12 mm, Incavo 600 mm con ripari antinfortunistici e Registro Motorizzato euro 15.800,00 Mod. BS 300 HAS, discesa automatica, rulliera, taglio 300 mm, pieno con evacuazione truciolo euro 14.000,00 Mod. HP170, 3.000 mm x 170 ton Completa di registro motorizzato euro 37.000,00 Mod. 160.40 CNC, 4.000 mm x 160 ton Completa di registro motorizzato euro 49.000,00 Mod. Unica 100- 30, largh. 3000 mm, 100 ton, anno 2002 euro 28.000,00 23 Distributore esclusivo