SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Centro Interprovinciale Servizi volontariato Friuli Venezia Giulia 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ 06381 Albo Regionale Friuli Venezia Giulia 3° CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Dalla comunità/famiglia verso l’interdipendenza autonoma 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica: Assistenza A 06 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Ente Proponente Associazione di volontariato Laluna Onlus Impresa sociale. E’ un’associazione che opera nel Comune di Casarsa della Delizia e in particolare nella Frazione di San Giovanni dal 1994. L’ambito di intervento è quello della disabilità adulta in tutte le sue accezioni. Se inizialmente le attività dell’associazione erano legate a spazi ricreativi e di inclusione sociale, ben presto ha preso forma l’interesse verso l’ambito dell’abitare. Nasce così nel 1998 la Comunità alloggio Cjasaluna e i servizi residenziali che nel corso degli anni hanno cercato di dare risposte al crescente bisogno di sostegno alle famiglie di persone con disabilità che nel territorio vivono e per le quali l’associazione lavora nell’ottica dello sviluppo di forme di abitare sempre più evolute e qualitativamente avanzate. Area di intervento e contesto territoriale Dati di una recente indagine del Censis restituiscono la fotografia di una nazione nella quale “la percentuale di persone con disabilità è pari al 6,7% della popolazione totale, cioè complessivamente 4,1 milioni. Eppure l’universo delle disabilità non riesce a uscire dal cono d’ombra in cui si trova. Anche nell’immaginario collettivo: un italiano su 4 afferma che non gli è mai capitato di avere a che fare con persone disabili. E la disabilità è percepita da 2 italiani su 3 essenzialmente come limitazione dei movimenti, mentre in realtà la disabilità intellettiva è più diffusa in età evolutiva”. (Dati Censis, 2013) Questo un quadro di massima della situazione nazionale che a livello regionale e provinciale è riproporzionato ai numeri della popolazione locale. Ma se i numeri rispecchiano la fotografia della nazione, non lo stesso si può dire nei confronti dell’attenzione che territorialmente si presta nei confronti delle progettazioni legate alla disabilità. Il contesto del casarsese/sanvitese è da sempre particolarmente attento nei confronti della disabilità sia sotto il profilo socio-occupazionale che quello residenziale. Per l’abitare, nello specifico nella provincia di Pordenone, sono 6 le Comunità residenziali che offrono una soluzione abitativa a persone con disabilità (tra cui Cjasaluna “Paola Fabris” gestita da Laluna); inoltre l’associazione Laluna è insieme alla Fondazione Down l’unica erogatrice in Provincia di Pordenone di servizi legati alla propedeutica all’abitare, a Progetti di autonomia e di autonomia abitativa. Identificazione dei destinatari del progetto Il progetto è rivolto prevalentemente: a) b) c) alle persone disabili adulte con diversi gradi di disabilità quali destinatari di un intervento che mira a favorire il benessere della persona inteso nella sua globalità, con un progetto che la pone al centro di tutti gli interventi, con la complessità delle sue potenzialità e dei suoi bisogni; alle loro famiglie che sono coinvolte e partecipano attivamente nell’ambito del progetto, in una logica integrativa, grazie anche ad azioni di sostegno alla genitorialità attraverso la creazione di reti di fiducia tra le persone ai volontari di Servizio Civile Nazionale che sperimentandosi nelle attività del progetto avranno occasione di confrontarsi in una nuova dimensione organizzativa, vivendo da una parte l’esperienza dell’autonomia e della responsabilità personale, dall’altra la relazione e la responsabilità condivisa e legata al contesto e al gruppo di lavoro. Identificazione dei beneficiari del progetto Le azioni di questo progetto andranno ad incidere in maniera esplicita anche su altri soggetti (beneficiari) che saranno appunto favoriti dall’impatto positivo del progetto sul territorio. Possiamo individuare tra questi due categorie sulle quale il progetto potrebbe avere una ricaduta positiva: a) b) c) d) i primi beneficiari sono proprio le persone con disabilità alle quali viene offerta l’occasione di esprimere le proprie possibilità in termini di vita indipendente e di autodeterminazione attraverso un percorso che porta loro e il servizio a individuare la migliore soluzione possibile tenuto conto del contesto; le famiglie degli utenti disabili che potranno beneficiare di un sostegno relazionale e professionale che possa permettere loro di recuperare un equilibrio relazionale, anche all’interno della coppia, un proprio “tempo libero” e una “qualità di vita” che produca effetti positivi ripercuotendosi sui rapporti interfamiliari ed in generale su tutto il contesto relazionale delle persone. L’arricchimento personale e relazionale delle persone che gravitano intorno al progetto e che ne fanno parte a titolo di volontariato La ricaduta è evidente sia a livello di welfare comunitario che di ottimizzazione delle risorse pubbliche. Una delle peculiarità dei servizi offerti dall’Associazione Laluna è quello di andare oltre a un servizio socio-assistenziale, mettendo in primo piano la persona e non il disabile e quindi dando importanza al bisogno di relazione, un bisogno che si insinua nel quotidiano delle persone. Il progetto quindi propone di rafforzare gli interventi di animazione, accompagnamento nella vita quotidiana e di utilizzo del tempo libero degli abitanti della comunità e s’intende affiancare alla vita delle persone con disabilità, nell’ambito dei diversi servizi i giovani volontari i Servizio Civile Nazionale che mettano a disposizione la loro capacità relazionale informale talvolta paritaria e spesso coinvolgente al fine di supportare queste persone a raggiungere il migliore benessere possibile nella quotidianità di vita. Con questa finalità di approccio è convinzione dell’ente che ciò valga ad offrire una concreta occasione di crescita personale, civica e professionale, come auspica il dettato normativo della legge 64/2001. 7) Obiettivi del progetto: L’obiettivo generale del progetto è l’abitare delle persone disabili che diviene una questione etica che comprende un “diritto di scelta”, un’attenzione all’habitat (al proprio territorio), una progettualità attenta e professionale (in continua formazione), in grado di verificarsi e mutare incidendo culturalmente sulla società. Questo progettazione si pone quindi come obiettivo di realizzare percorsi di autonomia/autonomia abitativa, allo scopo di realizzare con gradualità il "dopo di noi durante noi" onde evitare il trauma della perdita dei genitori (dove possibile) o consolidare la propria identità per concretizzare un “benessere” della persona. La finalità complessiva del progetto è dunque quello di rafforzare il tessuto solidale della collettività, con beneficio diretto sulla popolazione generale, con ricadute di particolare utilità sugli ospiti della comunità, degli appartamenti a bassa soglia e dei progetti di vita indipendente in essere nel territorio, con indubbio vantaggio educativo e formativo per i volontari. I volontari del Servizio Civile Nazionale possono così rappresentare un’interfaccia ideale e privilegiata tra cittadini e le “case” dove abitano le persone disabili, inseriti di fatto nella realtà come osservatori e promotori di cambiamento, in affiancamento sinergico, coordinato e integrato con le figure istituzionalmente e professionalmente preposto all’assolvimento dei compiti educativi e di formazione alla vita indipendente. Si ritiene infine significativo tenere come finalità del progetto anche quella di riuscire a creare sul territorio una comunità accogliente, capace di dare risposte concrete ai bisogni espressi dai cittadini, attraverso la realizzazione di progetti condivisi. L’obiettivo è di promuovere il benessere delle persone, operando a partire non dalle criticità ma dalle risorse e potenzialità del territorio, cercando di prevenire possibili situazioni di disagio. Obiettivi trasversali, azioni e risultati attesi nei confronti dei destinatari sono: Obiettivi specifici Rilevare lo status del partecipante e la situazione anamnestica Descrivere le varie aree di pertinenza delle attività educative Formulazione PEI Promuovere percorsi di sensibilizzazione e di sviluppo della responsabilità sociale della comunità Supporto psicologico alla famiglia mirato allo sviluppo dell’autonomia del proprio figlio/a: accoglienza ed accompagnamento strutturato per la modifica delle rappresentazioni e delle modalità relazionali col proprio figlio Supporto per la costruzione del progetto di vita in rapporto di co-costruzione e di coprogettazione con la persona, la famiglia, il contesto , gli operatori dei servizi interessati Promozione della comunità solidale attraverso il supporto all’auto-organizzazione, all’autodeterminazione e sostegno alle reti naturali di comunità attraverso interventi di solidarietà organizzata; Dove necessario, accompagnamento strutturato con il contesto sociale per la modifica delle rappresentazioni culturali e la modalità relazionale con la persona FASI EVOLUTIVE DEL PROGETTO OGGETTO DI VALUTAZIONE Il progetto della durata indicativa di un anno può essere diviso in due fasi. Durante la prima fase del percorso saranno perseguiti i seguenti obiettivi e risultati: Obiettivi specifici 1 Conoscenza della famiglia, dei legami di comunità e di territorio in cui è inserita la persona. Introduzione e facilitazione del processo di pensiero che conduce alla consapevolezza del compito in relazione al tema dell’Autonomia esecutiva ed affettiva/relazionale; Riconoscimento delle motivazioni che inducono all’azione; Verificare e introdurre i prerequisiti per l’avvio del processo decisionale Avvio al processo di autonomia che rende la persona capace di passare dalla situazione di “essere curata” al “prendersi cura di se” attraverso le azioni del quotidiano Concretizzare e rafforzare il percorso cognitivo e affettivo attraverso l’esperienza Durante la seconda fase del percorso saranno perseguiti i seguente obiettivi e risultati: Obiettivi specifici 2 Rendere le persone capaci di passare dalla situazione di “essere curati” al “prendersi cura di sé” nelle cose del quotidiano rafforzando l’esercizio del pensiero (autodeterminazione) e la sua espressione Avviare, attraverso le situazioni, la costruzione ed il potenziamento della percezione di sé, della formazione dell’identità, dell’autostima favorendo il percorso di crescita all’interno delle fasi del percorso evolutivo Si sottolinea che il raggiungimento degli obiettivi sopra definiti, sono assoggettati all’evoluzione del partecipante, della famiglia, del contesto sociale e alla possibilità di avvio di un dialogo costruttivo con quanti si occupano a diverso titolo della persona e di uno sviluppo territoriale integrato e sostenibile. Obiettivi generali nei confronti dei volontari in Servizio Civile Nazionale Il Servizio Civile Nazionale rappresenta per i giovani coinvolti uno strumento di formazione e di promozione per una cittadinanza attiva e per diffondere il valore della pace e della valorizzazione delle differenze in una logica di convivialità: pertanto l’inserimento dei volontari all’interno dei progetti porterà quest’ultimi ad acquisire: 1. Promozione di una cultura di cittadinanza attiva, che veda i volontari del servizio civile come soggetti appartenenti ad un contesto, capaci di influenzarlo positivamente, rendendolo più rispondente ai principi della nostra costituzione. 2. Apprendimento delle finalità, delle modalità e degli strumenti di lavoro di gruppo finalizzato all’acquisizione di capacità pratiche e di lettura della realtà, capacità necessarie alla realizzazione delle attività del progetto e successivamente all’inserimento attivo del mondo del lavoro. 3. Fornire ai partecipanti strumenti e tecniche relative alla relazione con le persone con disabilità, alla conduzione di gruppi, alla gestione delle attività. 4. fornire la possibilità di maturare un’esperienza utile per la loro formazione educativa, etica, civile, sociale e lavorativa sia attraverso il contatto continuo con chi è inserito in progettazione di autonomia e di cura, sia attraverso il costante confronto con tutti i soggetti coinvolti nelle diverse articolazioni del progetto. 5. alimentare nei giovani la volontà di promozione del Servizio Civile Nazionale come strumento di superamento di forme di discriminazione ed esclusione sociale 6. offrire ai giovani l’opportunità di confrontarsi in una dimensione comunitaria con l’opportunità di cimentarsi in esperienze di autonomia e responsabilità personale, e contemporaneamente esperienze di responsabilità condivisa legata al contesto e al gruppo di lavoro. In termini più specifici si potrebbe identificare per punti ulteriori funzioni che il volontario in Servizio Civile Nazionale può assumere nel più ampio contesto della società: - Centralità della persona, di ogni persona che si traduce nelle relazioni quotidiane - Iniziative in un’ottica liberatoria, trasformare l’azione gratuita da riparatoria, che mantiene la persona in uno stato di dipendenza e di passività, in “liberatoria, cioè volta a creare opportunità perché ogni persona possa riappropriarsi della propria soggettività e divenire coprotagonista della propria liberazione - Progettualità/anticipazione: superamento del servizio volto alle emergenze quotidiane e passare alla programmazione di interventi con progetti ben precisi, di anticipazione, innovativi, verificabili nella loro efficienza ed efficacia - Cultura della solidarietà: trasmissione di valori, atteggiamenti e orientamenti nell’opinione pubblica del paese, con una testimonianza concreta tesa ad una diffusione popolare degli ideali che ispirano la cultura della solidarietà - Progetto di società e cambiamento: contributo a realizzare un progetto di persona e società in un’ottica di armonia di relazioni, di ricomposizione del tessuto sociale nella reciprocità e nella valorizzazione di ogni risorsa per essere sempre più agente di cambiamento Supporto e accompagnamento del volontario in Servizio Civile Nazionale A fronte di quanto sopra riteniamo di fondamentale importanza il supporto e l’accompagnamento dl Volontario attraverso la formazione, la supervisione e la valutazione delle prestazioni sono considerate funzioni “fisiologiche” dell’organizzazione e strumenti essenziali per lo sviluppo di un volontariato partecipato e attivo. La formazione (qui intesa come “azione che dà forma) ha come finalità quella di mettere in grado i volontari di realizzare con successo le attività. Si presterà attenzione a rilevare i seguenti punti: le esigenze che scaturiscono dai ruoli organizzativi e dalle attività da svolgere i bisogni individuali, cioè le esigenze di formazione individuale, nell’ambito delle aree del sapere, saper fare, saper essere. La supervisione ha come finalità quella di creare le condizioni che incoraggino e supportino i volontari a fare bene le proprie attività, a raggiungere gli obiettivi prefissati e ad assumere il ruolo atteso. Quindi il supervisore deve essere in grado: esprimere il proprio entusiasmo dimostrare la propria competenza costruire una relazione positiva con il volontario trovare equilibrio tra senso di stabilità e necessità al cambiamento dare ad ogni singolo la chiarezza di quale sia il proprio ruolo e come si coordina con quello degli altri offrire costanti feedback dare adeguate ed aggiornate informazioni esprimere il proprio apprezzamento La valutazione significa confrontare, sottolineare le differenze, esprimere un giudizio e agire di conseguenza. La valutazione è uno strumento utile che deve permettere di verificare se il volontario è coerente con i valori e le regole espressi dall’associazione e se l’azione volontaria è funzionale al raggiungimento degli obiettivi. I risultati della valutazione devono portare all’assunzioni di decisioni che consentano ai volontari di prestare la propria attività al meglio e all’associazione di coinvolgerli in modo sempre più efficace. 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 AZIONI PREVISTE La logica è favorire l’assunzione di ruolo della persona disabile: ciò rappresenta un’esperienza nodale per la crescita psicologica, in quanto di fondamentale importanza nella costruzione del sé e dell’identità: è fondamentale per il disabile intellettivo, come per ciascuno di noi, sentirsi investito di un ruolo e percepirlo vero e utile, agire il ruolo e trovarne conferme. In questa visione la possibilità di crescere e divenire adulti non è legata tanto al livello intellettivo, ma al livello della maturazione affettivo-relazionale. Il percorso verso la condizione adulta, necessita di azioni ben precise: la prima è che si modifichi la rappresentazione del disabile intellettivo e che si consideri la sua crescita non come un puro dato anagrafico, ma, alla stregua di tutte le persone, negli aspetti psicologici, affettivo-relazionali, sociali. Un’altra condizione necessaria è che i ruoli che gli vengono assegnati nel contesto familiare, sul lavoro, nel tempo libero, nelle relazioni affettive siano veri e valorizzati per la restituzione di valore e capacità; va sottolineata l’importanza dei ruoli perché ciascuno di noi diventa quello che i suoi ruoli gli prescrivono e quindi non possiamo rivestire un ruolo se non ci viene riconosciuto. Quanto sopraddetto ci fa comprendere l’importanza dell’integrazione sociale nell’evoluzione del se’ adulto nelle persone con disabilità intellettiva e del loro inserimento in gruppi sociali adulti rappresentati ad esempio da quelli lavorativi. In tutto questo il ruolo del Servizio Civile Nazionale è rilevante per il confronto e la costruzione di relazioni “vere” e significative. Obiettivi trasversali, azioni e risultati attesi nei confronti dei destinatari sono: Azioni Presentazione Questionari rilevazione Anamnesi Risultato atteso d’ingresso e Stesura del PEI: dati strutturali, fattore contesto sociale, dati qualitativi, individuazione dei problemi, ipotesi progettuale, definizione delle attività/azioni educative specifiche, verifica degli indicatori - Elaborato con le risposte che diano un più definito possibile - Elaborato dell’Educatore che delinea il livello di autonomia in quel frangente e formula delle ipotesi progettuali individuando tempi e modalità di svolgimento delle attività educative - Elaborazione di schede d’osservazione individualizzate che descrivono l’obiettivo e l’indicatore - Stabilire una modalità relazionale adulta tra la persona e chi è di fronte; Incontro (secondo necessità di volta in volta valutata) con il MMG, specialisti ospedalieri, palestre, parrocchia o altri enti religiosi o di volontariato, personale del Comune, Vigili Urbani, mezzi di trasporto, Posta, Banche, Negozi ecc. – o altri luoghi di incontro e vita comunitaria - Portare a conoscenza la controparte dei punti deboli e di forza della persona; - Costruire una rete che permetta all’educatore di avere le informazioni dell’attività prevista nel PEI ed in fase d’osservazione; - Introdurre la persona nel tessuto comunitario per stabilire una relazione adulto-adulto, senza mediazioni; - Gli incontri saranno accompagnati da una relazione dell’educatore che redigerà una breve descrizione della modalità relazionale accaduta; -Condivisione delle rappresentazioni del proprio figlio/a; -conoscenza della storia famigliare; -stabilire un’alleanza con la famiglia predisposizione del progetto di vita; Incontri e telefonate dell’educatore con la famiglia; periodiche - Incontri della famiglia con la psicologa; -favorire lo sviluppo separazione/individuazione; dei processi nella di -favorire e supportare l’elaborazione di sofferenze famigliari; -supportare la modifica delle rappresentazioni e delle modalità relazionali attraverso le attività del quotidiano; -gli incontri tra educatore e famiglia saranno accompagnati da una relazione dettagliata dei contenuti dell’incontro; -La persona inizi a sviluppare un pensiero sui propri desideri, attese e sogni futuri; -la persona avvii processi decisionali autonomi riguardanti le scelte della propria vita; Incontro con la persona, la famiglia, gli operatori sei servizi coinvolti, altre persone coinvolte nel progetto di vita -avviare la famiglia ad un processo di consapevolezza affinché porti il proprio apporto e supporti il proprio figlio/a nella ricerca di una propria identità ed espressione del sé; -gli operatori dei servizi e tutte le persone coinvolte nel progetto di vita della persona disabile portino il loro contributo specifico, riconoscano e adottino modalità di relazione adulta; -Coinvolgimento di almeno una persona per il supporto all’auto-organizzazione e all’autodeterminazione; Incontri con la comunità in cui vive la persona disabile: famiglie, circoscrizione, parrocchia, palestre, banche, negozi, ecc. -costruzione di riferimenti (almeno l’organizzazione del proprio tempo; uno) per -introdurre la persona disabile nel tessuto comunitario di residenza per stabilire una relazione adulto-adulto, senza mediazioni, e che favorisca il potenziamento e lo sviluppo del proprio sé FASI EVOLUTIVE DEL PROGETTO OGGETTO DI VALUTAZIONE Il progetto della durata indicativa di un anno può essere diviso in due fasi. Durante la prima fase del percorso saranno perseguiti i seguenti obiettivi e risultati: Azioni Risultato atteso -Questionari per la presa in carico compilati in ogni parte; Incontro con la famiglia, con la comunità d’appartenenza (parrocchia, palestre, MMG,ecc.); somministrazione dei questionari per la famiglia e per il corsista; Aumentare la consapevolezza della persona disabile, attraverso colloqui mirati e strutturati e attraverso situazioni ad hoc (costruite e quotidiane), sull’importanza di saper curare la propria persona; la propria salute; pulire e curare la casa; saper rilevare le cose mancanti e fare acquisti; saper cucinare; conoscere-usare-gestire il denaro; conoscere-usare i servizi di pubblica utilità; saper riconoscere e gestire i rapporti con la propria famiglia, il proprio partner, gli amici; saper gestire il proprio tempo libero, l’impegno scolastico e lavorativo Rilevare, avviare e aumentare, attraverso la situazione quotidiana, la capacità della persona disabile a saper curare la propria persona, la propria salute, pulire e curare la casa, saper rilevare le cose mancanti e fare acquisti, saper cucinare, conoscere–usaregestire il denaro, conoscere-usare i servizi di pubblica utilità, saper riconoscere e gestire i rapporti con la propria famiglia, il proprio partner, gli amici, saper gestire il proprio tempo libero, l’impegno scolastico e lavorativo - Elaborato che descrivi la situazione famigliare; - Relazioni sugli incontri fatti con la famiglia o con la comunità d’appartenenza; -Conoscenza della comunità in cui è inserito il corsista accompagnata da relazione dell’educatore -La persona disabile costruisce il suo “perché” fa le cose e lo esprime; -Approfondire la conoscenza di sé: capacità, caratteristiche, limiti, potenzialità, risorse….(chi sono); -Approfondire reazioni, interazioni, autostima… (come mi percepiscono gli altri); -Approfondire le aspettative circa il proprio futuro; - Approfondire la conoscenza delle alternative e dei criteri di scelta; - Utilizzo di percorsi ad hoc per favorire la percezione di sé, il sé in rapporto agli altri, il protagonismo. Schede di osservazione che quantifichino/qualifichino l’avvio, l’aumento e/o il consolidamento della capacità - Stesura del diario di bordo; Trascorrere una settimana nella comunità “Cjasaluna” per poter mettere in pratica e imprimere quanto visto in precedenza - Esercizio in attività pratiche delle capacità da rafforzare o da far esprimere; - Relazioni su eventuali difficoltà emergenti; Durante la seconda fase del percorso saranno perseguiti i seguente obiettivi e risultati: Azioni Risultato atteso Aumentare ed avviare a consolidamento, attraverso la situazione quotidiana, la capacità della persona a rafforzare il proprio pensiero prendendo in esame ogni aspetto della propria vita (cura della persona, gestione della malattia, gestione del denaro, gestione dei rapporti affettivi, Etc.) e traducendola in atti pratici -Utilizzo di percorsi ad hoc per favorire la percezione di sé, il sé in rapporto agli altri, il protagonismo. -Schede di osservazione quantifichino/qualifichino l’aumento consolidamento della capacità e/o che il -Utilizzo del modello di Ellis per la decodificazione dei propri comportamenti, emozioni ed azioni; -è in grado di avviare il riconoscimento dei propri sentimenti, aspettative, desideri e bisogni; -è consapevole di essere il protagonista della propria vita in grado di esprimere pensieri, decisioni e azioni; -condivisione delle attività educative e del vissuto che la famiglia sta vivendo nel percorso evolutivo del figlio/a; -rilettura dei comportamenti della famiglia e del figlio/a al fine di definire un’azione comune; Introduzione della persona disabile nella comunità ed avvio di relazioni adulte; Incontri individuali che favoriscano l’autoriflessione sui propri comportamenti, emozioni, azioni; Incontri con la famiglia per una rilettura comune del percorso d’autonomia; incontri con le persone coinvolte nella relazione con il disabile per favorire la restituzione di adulta; -coinvolgimento delle persone che intervengono nella relazione con la persona disabile per la restituzione di una relazione adulta; -riconosce il proprio ruolo nei diversi contesti (famiglia, lavoro, sport, tempo libero, amicizie, servizi pubblici e privati – MMG, negozianti, banche, poste, ecc) -con il supporto dell’educatore distingue i ruoli delle persone con cui viene a contatto, ne riconosce la funzione e si relaziona in modo adeguato; -con il supporto dell’educatore riconosce i bisogni, desideri e sentimenti altrui accettando anche situazioni diverse da quelle che desidera; -con il supporto dell’educatore sa distinguere le persone in grado di esprimere sentimenti di amicizia differenziandoli dai colleghi, dagli operatori dei servizi, dall’educatore ecc. -sa relazionarsi in modo adeguato con gli amici e all’interno del contesto sociale, rispettando le regole (non fa baccano nei luoghi pubblici, frequenta ambienti idonei, ecc) - gli incontri tra educatore, famiglia e altri soggetti pubblici/privati coinvolti saranno accompagnati da una relazione dettagliata dei contenuti dell’incontro; 8.2 RISORSE UMANE COMPLESSIVE NECESSARIE PER L’ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE Per il raggiungimento degli obbiettivi risulta fondamentale la costituzione di un gruppo di progetto che condivida filosofia, finalità ed obbiettivi specifici, azioni e modalità di intervento, nonché momenti di confronto e verifica dell’andamento generale. Le risorse umane impiegate per la realizzazione del progetto saranno: Attività del progetto Figura di riferimento per la gestione e l’amministrazione Progettazione e coordinamento dell’equipe di lavoro che cura il progetto sotto il profilo operativo Figure educative e di supporto che si occupano di curare la parte operativa del progetto Attivazione della rete territoriale per lo scambio di servizi e per il sostegno della comunità. Recupero del senso comunitario come risposta ai bisogni dell’altro. Attività quotidiane e del tempo libero gestite dal volontariato per recuperare la freschezza e la forza delle relazioni “libere” Professionalità Laurea Ruolo nel progetto Numero Direttore 1 Coordinatore e progettista educativo 1 Educatori 3 Attestato Oss Operatori 5 Volontari Le famiglie del territorio 20 Volontari Volontari giovani 15 Laurea in scienze dell’educazione Master in Pedagogia clinica Laurea in scienze dell’educazione 8.3 RUOLO DEL VOLONTARIO IN SERVIZIO CIVILE NAZIONALE Le attività per i volontari impegnati nel progetto sono orientate dagli obiettivi da raggiungere, così come dettagliato al punto 7 “Obiettivi del Progetto “. Il ruolo dei volontari non è mai sostitutivo di quello professionale degli operatori dell’associazione. I volontari del Servizio Civile Nazionale svolgono un ruolo di “mediatori comunitari” nei confronti degli abitanti ospiti di “Cjasa Luna” ed nel contesto esterno, ne curano i bisogni di socializzazione, li accompagnano nella sperimentazione di momenti di autonomia e ne condividono l’esperienza. I volontari si pongono come “facilitatori” dello sviluppo di interazioni positive tra i disabili e la comunità circostante. La risorsa dei giovani volontari in Servizio Civile Nazionale è qui intesa come collante e promotore tra i servizi offerti dall’Associazione e il territorio entro cui i servizi sono inseriti. La buona tenuta dei rapporti amicali ed informali, in generale, con i vicini di casa, ad esempio, rappresentano una “rete” importante che incide sulla qualità della vita delle persone disabili e sul loro benessere. La riflessione ci porta a considerare in merito alla possibilità di rendere più efficace il sistema di informazione e comunicazione sui servizi e opportunità del territorio, sperimentando soluzioni per meglio integrare i canali informali e quelli istituzionali. OBIETTIVI (che vedono coinvolti - integrati e promotori i partecipanti del Servizio Civile Nazionale) costituzione di reti di famiglie per meglio sostenere e garantire un buon esito degli interventi a sostegno delle persone disabili e delle loro famiglie attraverso il supporto e il contributo del Servizio Civile costituzione di reti di soggetti operanti in campo socio-educativo in aiuto alle famiglie nello svolgimento del loro compito genitoriale o di accompagnamento verso l’ultimo fase della vita potenziamento della collaborazione tra ente pubblico, servizi di base, associazioni di privato sociale e associazioni famigliari attivazione delle famiglie rispetto ai loro compiti sociali ed educativi esplicitare le risorse presenti sul territorio Attività da avviare per sostenere e raggiungere gli obiettivi sopra descritti si potrebbero individuare in: 1. Una prima attività da mettere in atto è finalizzata alla promozione della rete tra famiglie e della rete tra gli enti e le diverse associazioni o servizi educativi interessati. Nello specifico, si può pensare a: incontri di formazione rivolti a famiglie e supportati dal Servizio Civile momenti di convivenza/scambio finalizzati alla conoscenza tra famiglie – Servizio Civile Nazionale che presentano lo stesso tipo di problematicità relazionale ed educativa. Incontri aperti a tutte le famiglie – Servizio Civile interessati ad approfondire le tematiche e le molteplici possibilità di mutuo aiuto 2. L’attività di ascolto, informazione, consulenza da parte di esperti rivolta ai genitori, agli educatori. Essa ha lo scopo di individuare il percorso psico-educativo più adeguato ad ogni singola persona e di sostenere il compito educativo della famiglia, indicando anche i comportamenti più utili in base alle risorse disponibili. - 3. L’accompagnamento socio-educativo è volto alla prevenzione del disagio relazionale, dell’emarginazione sociale e della devianza comportamentale Le famiglie e i volontari del Servizio Civile che ne faranno parte saranno inserite nel programma di accompagnamento nel loro percorso educativo individuale anche ai fini di un orientamento. Tale azione sarà svolta prevalentemente dalle famiglie di appoggio scelte per vicinanza e per capacità Il RUOLO del Volontario del Servizio Civile si inserisce in ogni finalità dell’intervento educativo sopra descritto. Quindi andrà a costruire, supportare e favorire un progetto di vita, pensato e deciso dalle e con le persone disabili, in cui gli operatori e il Volontario non si mettono la loro posto e/o in quello dei genitori, ma accanto, accogliendoli e supportandoli nell’incontro con il limite. L’atteggiamento culturale su cui poggia l’intervento parte quindi da una visione che vede nell’altro, senza nascondere i limiti, le potenzialità da coltivare, insieme, senza illusioni ma senza rinunciare alla speranza. Occorre credere che le persone disabili intellettive hanno innanzi tutto bisogni di normalità, primo fra tutti il bisogno di una dimensione progettuale, indispensabile come per qualsiasi essere umano, per affrontare le fasi della crescita e per la costruzione dell’identità che rappresenta il senso del proprio essere nel tempo, una sorta di costruzione della memoria nella quale vengono sintetizzati gli eventi esperienziali significativi della nostra storia personale, familiare e sociale. L’identità è anche la risultante di processi individuali di separazione/individuazione e di fenomeni relazionali di rappresentazione/ rispecchiamento sociale. A seguito di ciò quindi sono di fondamentale importanza quali parole usiamo, quali azioni facciamo, come ci relazioniamo. Partecipazione alla presentazione di questionari d’ingresso e rilevazione Anamnesi Accompagnamento ad incontri (secondo necessità di volta in volta valutata) con il MMG, specialisti ospedalieri, palestre, parrocchia o altri enti religiosi o di volontariato, personale del Comune, Vigili Urbani, mezzi di trasporto, Posta, Banche, Negozi ecc. – o altri luoghi di incontro e vita comunitaria Incontri e telefonate periodiche con la famiglia supportato dal professionista; Incontro con la persona, la famiglia, gli operatori dei servizi coinvolti, altre persone coinvolte nel progetto di vita della persona disabile Incontri con la comunità in cui vive la persona disabile: famiglie, circoscrizione, parrocchia, palestre, banche, negozi, ecc. Partecipazione e coinvolgimento in situazioni ad hoc (costruite e quotidiane), sull’importanza di saper curare la propria persona; la propria salute; pulire e curare la casa; saper rilevare le cose mancanti e fare acquisti; saper cucinare; conoscere-usare-gestire il denaro; conoscere-usare i servizi di pubblica utilità; saper riconoscere e gestire i rapporti con la propria famiglia, il proprio partner, gli amici; saper gestire il proprio tempo libero, l’impegno scolastico e lavorativo Sviluppare la capacità osservativa e di raccordo nel rilevare, avviare e aumentare, attraverso la situazione quotidiana, la capacità della persona disabile a saper curare la propria persona, la propria salute, pulire e curare la casa, saper rilevare le cose mancanti e fare acquisti, saper cucinare, conoscere–usare-gestire il denaro, conoscere-usare i servizi di pubblica utilità, saper riconoscere e gestire i rapporti con la propria famiglia, il proprio partner, gli amici, saper gestire il proprio tempo libero, l’impegno scolastico e lavorativo Trascorrere e vivere nella comunità “Cjasaluna” e nelle “case a bassa soglia” e nei progetti di Vita Indipendente situazioni di quotidianità per poter mettere in pratica e imprimere quanto visto in precedenza Partecipare ad incontri di formazione rivolti a famiglie e supportati dal Servizio Civile Nazionale Vivere momenti di convivenza/scambio finalizzati alla conoscenza tra famiglie – Servizio Civile che presentano lo stesso tipo di problematicità relazionale ed educativa. Partecipare ad incontri aperti a tutte le famiglie – Servizio Civile interessati ad approfondire le tematiche e le molteplici possibilità di mutuo aiuto Partecipazione attiva agli eventi di promozione sociale e sensibilizzazione organizzati dall’associazione. 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 2 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 2 12) Numero posti con solo vitto: 0 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 1.400 6 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Per le caratteristiche del progetto si richiede al volontario: Rispetto della privacy degli utenti e riservatezza delle informazioni assunte nello svolgimento del servizio; Rispetto delle indicazioni operative ricevute dall’equipe di lavoro; Disponibilità a svolgere le attività di formazione in giorni e orari diversi da quelli stabiliti di servizio Disponibilità a spostamenti sul territorio Rispetto delle norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di servizio 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: Sede di attuazione del progetto Comune COMUNITA’ ALLOGGIO CJASA LUNA “PAOLA FABRIS” CASARSA DELLA DELIZIA Indirizzo VIA RUNCIS, 59 Cod. ident. sede N. vol. per sede 115254 2 Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e nome Data di nascita C.F. COLUSSI FRANCESCA 17/01/1973 CLSFNC73A53I403S 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: Attraverso l’attività promozionale l’associazione si pone il duplice obiettivo di presentare le iniziative legate a Laluna e nel contempo valorizzare i progetti di servizio civile dal punto di vista del beneficio per la collettività e dal versante della prospettiva di arricchimento personale dei volontari. Attività di promozione specifica Durata evento promozionale in ore MUSIKEMATE 7 ORE MARATOLUNA Gruppi di lavoro e incontri di scambio sul territorio: Comitato disabilità del Sanvitese, Osservatorio sociale del Comune di Casarsa della Delizia Eventi di sensibilizzazione e valorizzazione delle esperienze: convegni, seminari, incontri, feste 8 ORE Totale 50 ORE 30 ORE 95 ORE Inoltre è prevista la diffusione delle informazioni per la pubblicizzazione del bando e delle attività realizzate dai volontari in Servizio Civile Nazionale attraverso il sito web, pagina Facebook, newsletters dell’associazione, dandone comunicazione ai mass media locali, distribuzione di testi e materiali informati e pubblicazioni (locandine, cartoline e brochure) all’approvazione del progetto. 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Il CSV FVG si avvale di criteri autonomi di selezione. La ricerca sarà avviata tramite avviso pubblico attraverso gli strumenti interni di pubblicizzazione del CSV FVG si attraverso comunicati stampa nei giornali locali e regionali, radio ecc… I candidati che avranno presentato regolare domanda di partecipazione saranno convocati e selezionati tramite colloqui individuali, condotti dal personale del CSV FVG. I colloqui saranno registrati con la compilazione della scheda di valutazione allegata (allegato N 1.) Detti criteri saranno resi noti agli aspiranti volontari e volontarie al momento della presentazione della domanda di partecipazione al progetto di servizio civile. Al momento della domanda sarà altresì consegnato un estratto del paragrafo 8.3 “Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto”, informandoli per iscritto del peso che la conoscenza del loro ruolo riveste nella valutazione della loro idoneità. La selezione verrà fatta da due dipendenti interni al CSV FVG accreditati all’albo Regionale del Servizio Civile Nazionale con i ruoli di formatore e del responsabile del monitoraggio, i quali espleteranno le procedure selettive di seguito descritte, verbalizzeranno l’attività di selezione e stileranno la graduatoria finale. Per ogni candidato verrà redatta una singola scheda di valutazione. La selezione degli aspiranti volontari si basa su una scala di valutazione espressa in centesimi dove ogni singolo candidato può essere attribuito un punteggio massimo di 110 punti derivanti dalla sommatoria delle seguenti scale parziali: Variabili Colloquio (Massimo 60 punti ) Titolo di studio (viene attribuito punteggio solamente al titolo più elevato) Massimo 30 punti Titoli professionali (viene attribuito punteggio solamente al titolo più elevato) Massimo 30 punti Indicatori Aspetti Conoscitivo e motivazionale, capacità ed interessi (vedi scheda in allegato 3) Frequenza secondaria scuola superiore (1 punto per anno concluso) Diploma di scuola superiore non attinente il progetto Diploma di scuola superiore attinente il progetto Laurea quinquennale o specialistica non attinente il progetto Laurea quinquennale o specialistica attinente il progetto Titolo professionale attinente al progetto Titolo professionale non attinente al progetto Punteggio attribuibile Titolo professionale non terminato Fino a 1 punti Esperienze aggiuntive Fino a 4 punti Altre conoscenze Fino a 4 punti Max 60 punti Max 4 punti 5 punti 6 punti 7 punti 8 punti Fino a 4 punti Fino a 2 punti I criteri adottati dal CSV FVG mirano all’individuazione dei candidati maggiormente idonei alla realizzazione delle attività di progetto previste. Pertanto la selezione dei volontari verrà effettuata con le metodologie e gli strumenti di seguito esplicitati: 1) Check-list per la valutazione documentale e dei titoli 2) Colloquio personale La check-list per la valutazione documentale prevede l’attribuzione di punteggi ben definiti ad un insieme di variabili legati a titoli e documenti presentati dai candidati. Il colloquio personale si svolgerà presso i locali resi disponibili dal CSV FVG Anche per il colloquio di valutazione è prevista una check-list che guidi il selettore negli argomenti oggetto del colloquio stesso. Si dettagliano di seguito le variabili di interesse distinguendo tra le variabili legate all’analisi documentale e quelle legate al colloquio di valutazione. Per ognuna delle variabili sono stati specificati gli indicatori di riferimento ed i valori (punteggi) attribuibili a ciascuno. I candidati che abbiano ottenuto un punteggio inferiore a 60/110 saranno dichiarati non idonei a svolgere il servizio civile nazionale. 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Il monitoraggio del progetto è finalizzato nella sua globalità alla valutazione periodica dello stato di attuazione del progetto. Le attività di monitoraggio si articolano in tre momenti principali: · primo momento di valutazione in itinere (al termine del quarto mese di servizio, allegato 2) · secondo momento di valutazione in itinere (al termine del ottavo mese di servizio, allegato 3) · terzo momento di valutazione finale (al termine del dodicesimo mese di servizio, allegato 4) Ognuno di questi momenti è finalizzato a: · Controllare lo stato di avanzamento del progetto in modo tale da evidenziare disfunzioni e criticità da risolvere al fine di apportare le opportune correzioni · Verificare il vissuto, il livello di gradimento e soddisfazione dei volontari. · Valutare le competenze e professionalità da loro acquisite Il monitoraggio sarà svolto attraverso strumenti standardizzati (questionari a risposte predefinite) a cura del CSV FVG, mediante il responsabile del monitoraggio. Nel complesso nelle diverse fasi di monitoraggio si useranno tre diversi strumenti di rilevazione. 1) Questionario Iniziale Attraverso questa scheda si acquisiranno, con cadenza trimestrale, tutte le informazioni relative all’andamento del singolo progetto di SC. Il Questionario sarà centrato sull’acquisizione di informazioni fattuali sull’andamento del progetto. Si tratterà di una scheda, nella quale accanto alle informazioni generali, verranno chiesti ragguagli sullo stato d’avanzamento delle diverse fasi del progetto, in particolare della formazione erogata 2) Questionario intermedio Lo scopo di questo questionario rivolto ai volontari è quello di scandagliare motivazioni e aspettative del giovane volontario, tanto nei confronti del progetto di servizio civile. Verranno chiesti ragguagli sullo stato d’avanzamento delle diverse fasi e sui benefici/supporti del progetto destinati ai volontari. Dal punto di vista delle modalità di compilazione, il questionario in ingresso sarà distribuito in forma cartacea e, una volta compilato, sarà raccolto dall’Olp e inviato al CSV FVG. 3) Questionario finale. Per verificare la coerenza tra le attività dichiarate in sede progettuale e quelle effettivamente svolte dai volontari, il questionario d’uscita conterrà domande aperta, ossia a risposta libera, non precodificata. Una volta raccolti i questionari, le risposte saranno ricondotte ad una serie di categorie predefinite in modo da poterle trattare statisticamente e poterle confrontare con le attività dichiarate nel progetto, anch’esse codificate allo stesso modo e inserite nella matrice dati. Somministrazione della scheda di monitoraggio dati (Allegato 2) Somministrazione Scheda Monitoraggio progetto (Allegato 3) Somministrazione Scheda Monitoraggio progetto (Allegato 4) Ritiro questionari Realizzazione della matrice dati Analisi dei dati Rapporti di monitoraggio 12 mese 11 mese 10 mese 9 mese 8 Mese 7 Mese 6 Mese 5 Mese 4 mese 3 mese 2 mese 1 mese Attività di monitoraggio 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Non sono previsti particolari requisiti di carattere formativo ma si richiede ai candidati una particolare predisposizione a instaurare e mantenere relazioni con persone con disabilità, sensibilità e attenzione nonché desiderio di “incontro con l’altro” e una buona capacità di socializzazione e di movimento nel territorio e tra le varie iniziative 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: € 5.000,00 per attività formativa mirata € 1.500,00 per percorsi formativi rivolti alle famiglie e ai volontari € 6.000,00 per attività di promozione e sensibilizzazione 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Ente AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI N.6 FRIULI OCCIDENTALE COORDINAMENTO SOCIO SANITARIO Codice fiscale 01278420938 Tipologia No profit FONDAZIONE DOWN FVG 91018080936 No profit COOPERATIVA SOCIALE “IL PICCOLO PRINCIPE” 01133140937 No profit Attività del partner Sostegno della progettualità attraverso tavoli di co progettazione e convenzione per il servizio residenziale Condivisione dei percorsi dell’utenza all’interno dei quali si muove e opera il volontario del Servizio Civile Nazionale Programmi di scambio e co progettazione per le attività di natura socio occupazionale rivolte agli utenti che partecipano al progetto di cui fanno parte i volontari del Servizio Civile Nazionale 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Comunità alloggio “Cjasaluna Paola Fabris” e attrezzatura tecnica interna alla struttura N. 2 furgoni (1 attrezzato per trasporto carrozzine) N.1 auto Rete informatica Strumenti tecnici di valutazione quali diario di bordo, schede di osservazione e materiale simile Il Centro Interprovinciale Servizi Volontariato Friuli Venezia Giulia è l’ente accreditato. Si è costituito il 7 luglio 2000. Il compito statutario è quello di contribuire alla crescita del volontariato offrendo formazione e servizi alle associazioni. Il CSV FVG ha quindi una rilevantissima esperienza nella progettazione e organizzazione di percorsi formativi finalizzati sia alla crescita delle conoscenze specialistiche delle associazioni (contabilità, bilancio, ricerca fondi, informatica) che delle meta-competenze relazionali che devono caratterizzare i volontari e le organizzazioni di volontariato. Metterà a disposizione: a) gli organi di comunicazione, quali il sito Internet www.csvfvg.it, spazio sulla rivista Ciesse Informa; b) una postazione di lavoro presso lo sportello di Pordenone; c) la sala riunioni dello sportello di Pordenone, all’occorrenza; d) le attrezzature necessarie alle attività di comunicazione esterna del progetto (attrezzature multimediali, gazebo, impianto di amplificazione …). CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: Il sistema italiano non ha ancora normato in modo inequivocabile come certificare i crediti formativi, nati da esperienze in ambiti e settori della società civile legate alla formazione della persona ed alla crescita umana, civile e culturale quali quelle relative al volontariato, all'ambiente, alla cooperazione, allo sport. Al di là delle scuole (dal 1998) e delle università (dal 2001) per la valorizzazione delle esperienze professionali non ancora il nostro paese ha riflettuto abbastanza sull'importanza della validazione/certificazione dei crediti. Alcuni ordini professionali(medici, avvocati, geometri) lo hanno fatto ma non è il caso dei crediti acquisiti dai nostri volontari. Le politiche nazionali hanno costituito il Tavolo unico per gli standard presso il Ministero del lavoro e della previdenza sociale che svolge dal 2005 supporto tecnico e monitoraggio della sperimentazione del “Libretto formativo del cittadino” come si prevede presso il National Reference Point a cura dell'Isfol . Tuttavia anche la compilazione dell'Europass ed il suo diffuso uso fanno pensare che il Quadro comunitario per la trasparenza delle competenze e delle qualifiche sia socialmente riconosciuto dai datori di lavoro, dagli operatori di orientamento e dal personale delle scuole. 27) Eventuali tirocini riconosciuti : Convenzione per l’attività di tirocinio formativo previsto dal Corso di Laurea in educazione Professionale –Università degli studi di Udine, Dipartimento di Scienze Mediche sperimentali e cliniche – convenzione stipulata in data 16/12/2013; Convenzione di stage/tirocinio di formazione ed orientamento – Istituto di Istruzione superiore “Paolo Sarpi” di San Vito al Tagliamento 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: Presso lo sportello CSV FVG di Udine 30) Modalità di attuazione: La formazione generale dei volontari viene fatta direttamente dal CSV FVG , attraverso il proprio formatore interno accreditato dell’Ente (dott. Roberto Lionetti) che ha già frequentato il corso UNSC per i formatori degli enti di Servizio Civile Nazionale 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione generale viene pianificata seguendo le indicazioni delle “Linee guida per la formazione generale dei volontari”. Tutti i moduli prevedono una parte introduttiva, con la metodologia della lezione frontale, e un approfondimento attraverso dinamiche non formali. Per i temi trattati con ricorso a “dinamiche non formali”, le tecniche adottate saranno: discussione di casi esercitazioni lavoro in piccoli gruppi simulazioni e giochi di ruolo Inoltre il CSV FVG ha predisposto già da alcuni anni un programma di formazione generale al Servizio Civile Nazionale in cui trovano largo spazio i supporti visuali. Filmati e fotografie, ma anche vignette satiriche e fumetti, sono proposti ai giovani come materiale su cui discutere, per giungere a una visione condivisa di ciò che rappresenta, per il gruppo, l’esperienza di Servizio Civile Nazionale appena intrapresa. I temi della formazione generale (patria, difesa, protezione civile, nonviolenza ecc.), previsti dalle linee guida pubblicate dall’UNSC, sono presentati ai volontari all’interno di un percorso visuale che, partendo dalle immagini, giunge a una riflessione comune sui concetti e gli ambiti fondamentali del Servizio Civile Nazionale. 33) Contenuti della formazione: La formazione generale verrà erogata entro l’ottavo mese dell’avvio del progetto Modulo Ore 1 5 2 5 3 4 4 4 5 4 6 4 7 5 8 5 Contento della formazione Identità del gruppo in formazione. Presentazione del corso. Il concetto di patria oggi. Fotografia di guerra, obiezione di coscienza e impegno pacifista. Pace, solidarietà e altri valori presenti nella Costituzione (artt. 2, 3, 4, 5, 9, 11, 52) La difesa della patria: da attività militare a pratica civile. La difesa nonviolenta della patria. Antropologia della violenza. Violenza e salute. Violenza e genere. Religione, violenza e nonviolenza. Che cos’è la nonviolenza. Le radici della nonviolenza. Il Volontariato come risposta nonviolenta alla violenza. La Protezione civile come collegamento tra difesa della Patria e difesa dell’ambiente e delle popolazioni. Epistemologia del rischio. La comunità di fronte all’emergenza: strategie di fronteggiamento “Il Servizio Civile per me è..” (Fotolinguaggio e condivisione di idee) Storia dell’obiezione di coscienza ed evoluzione della legislazione sul Servizio civile. Il Centro Servizi Volontariato e le sue attività che concorrono alla difesa della Patria. Istituzioni, volontariato e società civile. La sussidiarietà. Comunità, dono e reciprocità Servizio civile e volontariato. I concetti di capitale sociale e beni relazionali Il lavoro per progetti. Ciclo del progetto e metodologie dell’approccio partecipativo. Comunicare un’idea: fotografia, disabilità e comunicazione visuale. Metodologia Lezione frontale. Dinamiche non formali. Dibattito Lezione frontale. Dinamiche non formali. Dibattito Lezione frontale. Dinamiche non formali. Dibattito Lezione frontale. Dinamiche non formali. Dibattito Lezione frontale. Dinamiche non formali. Dibattito Lezione frontale. Dinamiche non formali. Dibattito Lezione frontale. Dibattito Lezione frontale. Dinamiche non formali. Dibattito 9 10 4 Il volontario in servizio civile: il suo ruolo, la sua funzione, i suoi diritti e doveri. Lezione frontale. Dibattito. 5 Le istituzioni politiche, sociali, giuridiche ed economiche in cui l’individuo è inserito. Informazioni su parlamento, partiti, magistratura, questure, prefetture, organizzazioni sindacali, economiche e terzo settore Lezione frontale. Dinamiche non formali. Valutazione finale 34) Durata: La durata complessiva è di 45 ore Formazione specifica dei volontari 35) Sede di realizzazione: COMUNITA’ CJASALUNA – CASARSA DELLA DELIZIA 36) Modalità di attuazione: Formazione effettuata in proprio con l’equipe di consulenti dell’Associazione (non dipendenti, a parte uno, ma soggetti terzi). 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Nome e Cognome Data di nascita Luogo di nascita DANIELE MAZZOLO 14/03/1966 Arles (F) DANIELE FERRARESSO 13/01/1976 Portogruaro CHRISTIAN CECOT 14/05/1970 Pordenone DONATELLA VENARUZZO 08/02/1963 Gruaro 38) Competenze specifiche del/i formatore/i: Nome e Cognome Daniele Mazzolo Area di intervento Competenze - Laurea in scienze della comunicazione - Gestione dinamiche di gruppo - Sviluppo delle competenze - Laurea in scienze dell’educazione - Educazione - Metodologie e icf Comunicazione Daniele Ferraresso Educazione Christina Cecot Sicurezza - Competenza acquisita nelle normative che regolamentano la sicurezza nei luoghi di lavoro HACCP - Competenza nella gestione e nell’applicazione dell’haccp Donatella Venaruzzo 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: lezioni frontali di carattere prevalentemente didascalico, concernenti l’organizzazione dei servizi e le pratiche da mettere in atto per la gestione dei compiti previsti; training pratici attraverso l’utilizzo di strumentazione adeguata lavoro teorico-pratico di ricerca e studio in gruppo, attraverso: il confronto sui temi affrontati attraverso equipe di lavoro 40) Contenuti della formazione: Gli obiettivi della formazione specifica del presente progetto intendono fornire ai giovani volontari: Conoscenze teoriche relative alla sicurezza nei luoghi di lavoro; Strumenti utili allo svolgimento delle mansioni previste nel servizio; Strumenti per il lavoro di gruppo e gestione delle dinamiche all’interno del team di lavoro; Acquisizione di competenze personali nella relazione educativa con gli abitanti di Cjasaluna e le persone con disabilità intellettiva; La formazione specifica prevede l’individuazione di quattro fasi così articolate: Prima fase. Per complessive 8 ore: Argomento principale Durata in ore Formatore Nozioni sulle normative relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro con presentazione del piano sicurezza interno 8 Christian Cecot Seconda fase (fase permanente) Per complessive 25 ore distribuite in più giornate: Acquisizione delle conoscenze e degli strumenti attraverso i quali svolgere le proprie mansioni all’interno di Cjasaluna; la formazione è on the job e si verifica durante le equipe settimanali condivise con lo staff educativo e operativo dell’associazione. Terza fase Per complessive 32 ore Riguardante la capacità di gestire le dinamiche relazionali, i metodi e la conduzione di gruppi di lavoro. Il raggiungimento degli obiettivi del percorso formativo prevede un lavoro teorico pratico su: L’importanza della strutturazione del team di lavoro nel sociale L’unione fa la forza, come sinergizzare e ottenere obiettivi ambiziosi Ruoli nel team (saper essere individui ma anche gruppo) L’importanza dei ruoli, il sentire di essere parte di una squadra e la valenza degli stili comunicativi Dinamiche di gruppo I requisisti di chi sa e vuole giocare in squadra Alcune regole e strumenti su come rapportarsi con i propri compagni di team e alimentare un clima costruttivo L’apprendimento autodiretto. Individuare e sviluppare le competenze individuali per la crescita dell’intero gruppo; scala delle competenze e misurazione Quarta fase: Per complessive 30 ore Argomento principale Le prassi educative nei percorsi di vita indipendente La metodologia educativa alla base del progetto “Dalla comunità/famiglia verso l’interdipendenza autonoma” L’osservazione come strumento prioritario di raccolta dati per lo sviluppo dei progetti individualizzati (PEI) Durata in ore Formatore 10 Daniele Ferraresso 10 Daniele Ferraresso 10 Daniele Ferraresso 41) Durata: Totale 95 ore Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: La valutazione della formazione sia generale che specifica prenderà inconsiderazione i seguenti aspetti. - Gradimento da parte dei partecipanti - Verifica dei contenuti appresi - Capacità di progettualità sul percorso di Servizio Civile Nazionale Riguardo la verifica del gradimento del corso di formazione da parte dei partecipanti si metteranno in atto le seguenti azioni: • Utilizzo di questionari con scale di gradimento da parte dei partecipanti alla formazione per valutare il gradimento del corso. Saranno utilizzati questionari di gradimento sulla base delle scale Likert costruite utilizzando 5 differenti livelli di valutazione (Moltissimo, Molto abbastanza, poco, per nulla). Il questionario di valutazione potrà contenere item tipo “Il tempo per la formazione è stato adeguato”, “Le modalità didattiche del docente sono state chiare ed esaustive?”, “Le strutture preposte alla formazione (aule, arredi) sono state adeguate allo svolgimento delle lezioni?” ecc). A partire dal 1° mese dopo l’avvio del progetto, e con una periodicità di 3 mesi. • Redazione da parte del tutor di un diario giornaliero in cui verrà descritto il numero di partecipanti, la produzione di contenuti da parte dei partecipanti, il numero degli interventi effettuati, la tipologia delle domande, ecc. • Compilazione di schede sull’andamento della formazione da parte del gruppo. Al termine di ogni modulo. Riguardo la verifica dei contenuti appresi si attueranno le seguenti azioni: • Utilizzo di questionari di apprendimento di contenuti in termini di conoscenze acquisite e percezione di abilità. Il questionario potrà contenere domande tipo: “dopo aver frequentato il corso penso di saper costruire un progetto individuale di servizio civile”, ed anche in questo caso sarà costruito con scale Likert a 5 punti. Al termine di ciascun modulo ed al termine del percorso di formazione specifica. Riguardo la dimensione della progettualità verranno utilizzate le seguenti azioni: • Utilizzo di uno strumento di verifica della capacità di costruzione e metariflessione sul proprio progetto di servizio civile. Lo strumento sarà orientato alla redazione di un proprio progetto, in termini di obiettivi, contenuti, azioni e permetterà di focalizzare quali aree di contenuti e abilità si possono approfondire per inserirsi al meglio nel progetto di servizio civile. Tale progetto non è assolutamente in concorrenza con il progetto di servizio civile in cui la persona è inserita in quanto inteso esclusivamente come mezzo di esercizio e verifica individuale. 28 Luglio 2014 Il Responsabile legale dell’ente CSV FVG Allegato 1 SCHEDA DI VALUTAZIONE PER L’AMMISSIONE AL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE Selettore: Cognome: ………………………………. Data di nascita: ………………………………. Luogo di nascita: ………………………………. Indirizzo: ………………………………. Luogo di residenza: ………………………………. Rapporto con l’ente che realizza il progetto: ………………………………. Denominazione Ente: ………………………………. Progetto Denominazione progetto: ………………………………………………………………. Soggetto titolare del progetto: ………………………………………………………. Sede di realizzazione: ……………………………………………………………. Numero posti previsti dal progetto nella sede di realizzazione: …………….……………………. Candidato/a Cognome ……..…………………………………………… Nome ………………………………….. nato/a ………………………………………… il ………………………….Prov……………………. Data di presentazione della domanda di partecipazione al concorso cui si riferisce la selezione................................... Fattori di valutazione approfonditi durante il colloquio e loro intensità 1) Pregressa esperienza presso l'Ente: giudizio (max 60 punti):…………. 2) Pregressa esperienza nello stesso o in analogo settore d'impiego: giudizio (max 60 punti):…………. 3) Idoneità del candidato a svolgere le mansioni previste dalle attività del progetto: giudizio (max 60 punti):…………. 4) Condivisione da parte del candidato degli obiettivi perseguiti dal progetto: giudizio (max 60 punti):…………. 5) Disponibilità alla continuazione delle attività al termine del servizio: giudizio (max 60 punti):…………. 6) Motivazioni generali del candidato per la prestazione del servizio civile volontario: giudizio (max 60 punti):…………. 7) Interesse del candidato per l'acquisizione di particolari abilità e professionalità previste dal progetto: giudizio (max 60 punti):…………. 8) Disponibilità del candidato nei confronti di condizioni richieste per l'espletamento del servizio (es: pernottamento, missioni, trasferimenti, flessibilità oraria...): (specificare il tipo di condizione)………………………………………………………… giudizio (max 60 punti):…………. 9) Particolari doti e abilità umane possedute dal candidato: giudizio (max 60 punti):…………. 10) Altri elementi di valutazione: …………………………………………………………………………………………………………………………………. ……………………………………………………………………….…………………………………giudizio (max 60 punti):……. Valutazione finale giudizio (max 60 punti):…………. Luogo e data………………. Firma Responsabile della selezione ………………..……………………… Allegato 2 Questionario iniziale del piano di monitoraggio interno 1 Entrata in servizio 1.1 Com’è stata l’accoglienza da parte dell’Ente? Gravemente insufficiente 1 2 Ottima 3 4 5 6 7 1.2 Qual è il tuo ruolo all’interno del progetto? ________________________________________________________ ________________________________________________________ 1.3 Sei stata/o inserita/o nelle attività previste? Per niente Completamente 1 2 3 4 5 6 7 1.4 Quale attività svolgi (indica le tre più importanti) Attività 1: ___________________________________________________________ Attività 2: ___________________________________________________________ Attività 3: ___________________________________________________________ 1.5 Le attività da te svolte ti sembrano coerenti con quelle indicate nel testo? Per niente Completamente 1 2 3 4 5 6 7 1.6 L’OLP è presente nella tua sede di servizio? Ogni giorno Ogni settimana Di rado Mai 1.7 In che modo L’OLP ti segue nell’attuazione dei tuoi compiti? ________________________________________________________ ________________________________________________________ 1.8 Hai partecipato/partecipi a: Sì 1 Ad una riunione di spiegazione iniziale del progetto 2 Incontri di formazione generale 3 Incontri di formazione specifica 4 Riunioni di programmazione e verifica delle attività 5 Riunioni e/o eventi pubblici organizzati dal progetto 6 Attività di comunicazione esterna del progetto sui mass media 7 Incontri con l’Olp di riferimento No VALUTAZIONE INIZIALE DEL PROGETTO 2.1 Qual è la tua valutazione complessiva dall’avvio del progetto? Gravemente insufficiente 1 Ottimo 2 3 4 5 6 7 2.2 L’inserimento nelle attività sta confermando le tue aspettative iniziali? (Assegna un punteggio tra 1, che rappresenta il valore minimo e 7, che è il valore massimo) 1 2 3 4 5 6 7 2.3 Qual è il tuo grado di soddisfazione per ognuna delle seguenti condizioni di servizio? (Assegna un punteggio tra 1, che rappresenta il valore minimo e 7, che è il valore massimo) TEMI Gravemente insufficiente Ottima Gli orari 1 2 3 4 5 6 7 Il coordinamento delle attività 1 2 3 4 5 6 7 Le attrezzature per svolgere i compiti 1 2 3 4 5 6 7 La risoluzione delle tue difficoltà da parte del’OLP 1 2 3 4 5 6 7 Il sostegno ricevuto dal personale del CSV FVG 1 2 3 4 5 6 7 Il clima esistente sul luogo di servizio 1 2 3 4 5 6 7 2.4 Come valuti in questi mesi i seguenti aspetti del tuo progetto? Gravemente insufficiente TEMI Ottima Il tuo ruolo e le attività che svolgi 1 2 3 4 5 6 7 La tua partecipazione alle decisioni 1 2 3 4 5 6 7 La capacità di realizzare gli obbiettivi dichiarati 1 2 3 4 5 6 7 Le relazioni interne al gruppo di lavoro 1 2 3 4 5 6 7 La possibilità per te di esprimere idee, suggerire iniziative, proporre cambiamenti ecc…. 1 2 3 4 5 6 7 2.5 Come valuti la formazione generale? Gravemente insufficiente 1 2 Ottimo 3 4 5 6 7 2.6 Qual è il grado di interesse suscitato in te da ognuno dei temi di formazione generale trattati (Assegna un punteggio tra 1, che rappresenta il valore minimo e 7, che è il valore massimo) TEMI Gravemente insufficiente Ottima Il concetto di patria 1 2 3 4 5 6 7 La difesa civile non armata nonviolenta 1 2 3 4 5 6 7 La protezione civile 1 2 3 4 5 6 7 Storia dell’obiezione di coscienza e impegno contro la guerra 1 2 3 4 5 6 7 Il lavoro per progetti 1 2 3 4 5 6 7 Metodologie dell’approccio partecipativo 1 2 3 4 5 6 7 Elementi di educazione civica 1 2 3 4 5 6 7 Istituzioni, volontariato e società civile 1 2 3 4 5 6 7 Solidarietà e sussidiarietà 1 2 3 4 5 6 7 Servizio civile, volontariato e comunicazione 1 2 3 4 5 6 7 2.7 Come valuti la formazione specifica? Gravemente insufficiente 1 2 Ottima 3 4 5 6 7 2.8 Qual è stato il grado di utilità della formazione specifica (Assegna un punteggio tra 1, che rappresenta il valore minimo e 7, che è il valore massimo) TEMI Gravemente insufficiente Ottima Entrare nel merito dei temi affrontati dal progetto 1 2 3 4 5 6 7 Darti una preparazione specifica per svolgere i compiti 1 2 3 4 5 6 7 Offrirti conoscenze che potranno esserti utili anche in futuro 1 2 3 4 5 6 7 Dati del progetto 3.1 Data di compilazione del questionario 3.2 Titolo del progetto al quale partecipi 3.3 Nome e Cognome del volontario/a _____/_____/______ ______________________________ _______________________________ Allegato 3 Questionario intermedio del piano di monitoraggio interno 1.1 Nell’ambito del progetto Ogni giorno Ogni settimana Ogni mese Oltre Incontri i destinatari delle tue attività 1 2 3 4 Incontri con l’Olp 1 2 3 4 Sei affiancato/a da un/da tutor 1 2 3 4 Partecipi a riunioni regolari del gruppo di lavoro sulle attività del progetto 1 2 3 4 Partecipi ad iniziative/eventi pubblici organizzati dal progetto 1 2 3 4 TEMI 1.2 Quale attività svolgi (indica le tre più importanti) Attività 1: ___________________________________________________________ Attività 2: ___________________________________________________________ Attività 3: ___________________________________________________________ 1.3 Le attività da te svolte ti sembrano coerenti con quelle indicate nel testo? Per niente Completamente 1 2 3 4 5 6 7 1.4 Puoi indicare quali sono i destinatari delle tue attività? Attività 1: ___________________________________________________________ Attività 2: ___________________________________________________________ 1.5 In questa fase, l’OLP ti segue da vicino? _________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________ Sì Perché? _________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________ No Perché? _________________________________________________________________________________ Valutazione Intermedia del progetto 2.1 Qual è la tua valutazione complessiva dall’avvio del progetto? Gravemente insufficiente 1 2 Ottimo 3 4 5 6 7 2.2 L’inserimento nelle attività sta confermando le tue aspettative iniziali? Gravemente insufficiente 1 2 Ottimo 3 4 5 6 7 2.3 Secondo te, che cosa sta influenzando, in positivo ed in negativo, l’andamento del progetto? In positivo perché: ______________________________________________________________ In negativo perché: ______________________________________________________________ 2.4 Qual è il tuo grado di soddisfazione per ognuna delle seguenti condizioni di servizio? TEMI Gravemente insufficiente Gli orari 1 2 3 4 5 6 7 Il coordinamento delle attività 1 2 3 4 5 6 7 Le attrezzature per svolgere i compiti 1 2 3 4 5 6 7 La risoluzione delle tue difficoltà da parte del’OLP 1 2 3 4 5 6 7 Il sostegno ricevuto dal personale del CSV FVG 1 2 3 4 5 6 7 Il clima esistente sul luogo di servizio 1 2 3 4 5 6 7 Ottimo Dati del progetto 3.1 Data di compilazione del questionario 3.2 Titolo del progetto al quale partecipi 3.3 Nome e Cognome del volontario/a _____/_____/______ ______________________________ _______________________________ Allegato 4 Questionario finale del piano di monitoraggio interno 1.1 Qual è la tua valutazione complessiva del progetto alla fine dell’anno? Gravemente insufficiente 1 2 Ottimo 3 4 5 6 7 1.2 In che misura esso ha raggiunto i risultati attesi? (Assegna un punteggio tra 1, che rappresenta il valore minimo e 7, che è il valore massimo) Gravemente insufficiente 1 2 Ottimo 3 4 5 6 7 1.3 L’attuazione ti è sembrata coerente con il testo approvato? Gravemente insufficiente 1 2 Ottimo 3 4 5 6 7 1.4 come valuti l’impatto del tuo progetto a: Gravemente insufficiente Ottimo Miglioramento del territorio/della qualità di vita dei cittadini 1 2 3 4 5 6 7 Potenziamento/sviluppo dei servizi (culturali, sociali, ambientali, ecc….) esistenti 1 2 3 4 5 6 7 Arricchimento delle competenze/capacità dei volontari 1 2 3 4 5 6 7 Soddisfacimento delle esigenze dei destinatari 1 2 3 4 5 6 7 1.5 Quali risultati ha conseguito il progetto? Hai fornito un contributo alla collettività ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ 1.6 Quali conoscenze, capacità e competenze ritieni di aver acquisito? ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ 1.7 Pensi che i contenuti della formazione ricevuta quest’anno ti saranno d’utilità per il futuro? ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ 1.8 cosa pensi di avere imparato da questa esperienza di Servizio Civile Nazionale? ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ 1.9 Vorresti partecipare ad altre iniziative di impegno civico? Sì No Non so 1.10 Se sì vorresti farlo con lo stesso ente del progetto attuale? Sì No Non so Dati del progetto 2.1 Data di compilazione del questionario 2.2 Titolo del progetto al quale partecipi 2.3 Nome e Cognome del volontario/a _____/_____/______ ______________________________ _______________________________