SIGNIFICATO La Provincia Autonoma di Trento, con il sostegno del Ministero della Gioventù, ha promosso un progetto in materia di politiche giovanili denominato “Oltre i confini”, al quale ha partecipato un gruppo di 28 ragazzi di età compresa tra i 19 ed i 35 anni, selezionati dai piani giovani sul territorio trentino. Gli obiettivi dell’iniziativa possono essere riassunti nei seguenti: 1. avvicinare i giovani alle questioni dell’attualità internazionale, favorendone una comprensione più diretta ed approfondita; 2. attribuire ai giovani il ruolo di protagonisti nella creazione e nello sviluppo di una comunità, locale e globale, competitiva nella solidarietà, aperta a nuovi orizzonti e più attenta a valori quali lo sviluppo sostenibile, l’integrazione tra i popoli etc. 3. individuare quindi nuove modalità di “progettazione partecipata” dal basso e di promozione nella gestione del proprio territorio di appartenenza. L’importanza di sostenere iniziative di questo tipo è tanto maggiore quanto più in una terra come il Trentino, da sempre sensibile al tema della cooperazione allo sviluppo e della solidarietà. Si pensi, a questo proposito, a tutte le associazioni che operano in questi settori sul territorio ed anche al ruolo istituzionale della Provincia in materia di cooperazione internazionale. A ciò si aggiunga lo sforzo fatto dal Trentino, negli ultimi anni, per raggiungere livelli d’eccellenza nella promozione dei giovani, investendo massicciamente sul potenziamento delle loro capacità, nella convinzione che ciò costituisca un fattore strategico per lo sviluppo sociale ed economico di una comunità. Dalle sopraccitate premesse emerge quindi il valore estremamente positivo che un progetto come “Oltre i confini” dovrebbe avere, in termini di ricaduta, sul territorio trentino. STRUTTURA Il progetto si articola in tre fasi: 1. formazione introduttiva (Candriai, 9-10 ottobre 2009) sulle principali questioni dell’attualità internazionale, in preparazione al viaggio di studio a New York; 2. viaggio formativo della durata di una settimana a New York (14-22 novembre 2009); 3. restituzione sul territorio trentino delle esperienze formative realizzate nelle due precedenti fasi e confronto con i rappresentanti del tessuto economico, sociale e politico locale (Candriai, 22-23 gennaio 2010). La prima parte, quella relativa alla formazione introduttiva, ha toccato un’ampia gamma di tematiche, dalla solidarietà internazionale alle operazioni umanitarie, dalla migrazione allo sviluppo locale fino alla leadership responsabile. Si è fornita, inoltre, una panoramica generale sulle situazioni internazionali nel frangente attuale, tracciando i profili istituzionali degli attori principali della scena mondiale. Questo quadro, certamente molto vasto, ha però delineato un primo scenario sul quale iniziare a ragionare e dal quale partire per la realizzazione di eventuali progetti futuri; ha permesso altresì di allargare le conoscenze di ciascuno, al di là della propria formazione e preparazione personale. Una prima “restituzione” di questa fase formativa è avvenuta “a caldo”, in un momento della formazione appositamente dedicato alla condivisione, da parte del gruppo, di idee, riflessioni, aspettative. Questo feedback è servito soprattutto per orientare il focus di alcuni degli incontri successivi tenutisi a New York, mantenendo comunque ferma l’idea di affrontare un ventaglio più ampio possibile di tematiche. Si riporta di seguito il programma delle due giornate formative: MATTINA VENERDI’ 9 OTTOBRE • • • • • SABATO 10 OTTOBRE • • • • • • Ore 9.00: arrivo e registrazione dei partecipanti Ore 9.45: illustrazione percorso, presentazione contenuti e persone Ore 10.30: “Ruolo e funzioni delle organizzazioni internazionali” – dott. Marco Pertile (scuola di studi internazionali Università di Trento) Ore 12.00: “Principali questioni in agenda all’ONU” – dott. Leonardo Bencini (Consigliere d’ambasciata Direzione Generale politica multilaterale e diritti umani) Ore 13.00: pranzo Ore 8.30: colazione Ore 9.15: “Gli interventi di solidarietà internazionale”- dott. Luciano Rocchetti (Servizio minoranze linguistiche e solidarietà della PAT) Ore 10.00: “Il caso dell’OCSE” – dott.ssa Emma Clarence (OECD LEED Centre for Local Development Trento) Ore 11.00: “La formazione nella solidarietà”- dott.ssa Jenny Capuano (Centro di formazione alla solidarietà internazionale) Ore 11.30: incontro con partecipanti delle precedenti edizioni di “Oltre i confini” Ore 13.00: pranzo POMERIGGIO • • • • • Ore 14.30 intervento del Presidente della Provincia Ore 14.45: “Le operazioni umanitarie” - dott. Davide Berruti Ore 16.15: “Ruolo e funzioni della Trentini nel Mondo” – dott. Alberto Tafner (Trentini nel mondo) Ore 16.50: lavori di approfondimento di gruppo Ore 18.00: restituzione in assemblea plenaria di quanto maturato nei gruppi con conseguente dibattito • Ore 14.30: definizione aspetti pratici concernenti il viaggio formativo a New York Un mese più tardi, dal 14 al 22 novembre, si è tenuto il viaggio formativo a New York. Per intendere le dinamiche e le relazioni internazionali, è necessario infatti andare oltre i confini ed entrare fisicamente nei luoghi dove si lavora per favorire e sostenere la pace nel mondo e per risolvere i principali problemi politici, economici, sociali, umanitari ed ambientali mondiali. Solo calcando le scene del set, ci si rende conto veramente di come nascano alcune decisioni e del valore che queste assumono poi a livello globale. Si sono tenuti incontri con alti funzionari e rappresentanti della delegazione della commissione europea, della divisione per lo sviluppo sostenibile dell’ONU, della rappresentanza permanente dell’Italia, dell’UNICEF e con l’osservatore permanente della Santa Sede. Estremamente interessanti sono risultati anche gli incontri con il prof. Aldo Civico della Columbia University e con il dott. Mancini dell’International Peace Institute. Di seguito il programma della settimana formativa: Sabato 14 novembre 2009 Arrivo a New York JFK (ore 14.00 circa) e trasferimento in hotel Domenica 15 novembre 2009 MATTINA Visita guidata in italiano a Lower Manhattan con i quartieri di Greenwich Village, Soho, Little Italy e Chinatown, Financial District e Ground Zero POMERIGGIO Visita al Museum of Modern Art – MOMA MOMA 11 West 53rd St New York, NY 10019-5497 h 10 – 12 incontro presso la Columbia University con dott. Aldo Civico - Direttore del Center for international conflict resolution della Columbia University COLUMBIA UNIVERSITY 420 West 118th St (room 1302) New York, NY 10027 Incontro: sulla 16th all’ingresso principale, 420 W 118th St Lunedì 16 novembre 2009 MATTINA - POMERIGGIO h 12- 14 ca. pranzo con studenti internazionali della Columbia University Martedì 17 novembre 2009 MATTINA h 10.15 Visita guidata al Palazzo di Vetro h 11.15 – 13.00 Incontro con dott.ssa Federica Pietracci Coordinatrice del Major Groups Programme – Division for Sustainable Development DIVISION FOR SUSTAINABLE DEVELOPMENT UN-DESA 2 UN Plaza, DC2-2210 New York, NY 10017 Incontro presso il Tour Guides Briefing Room, GA-57 h. 15.00 Incontro con amb. Cesare Maria Ragaglini Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite e con prof. Giuseppe Nesi Esperto Giuridico della Rappresentanza Permanente d' Italia all' ONU PERMANENT MISSION OF ITALY TO THE U.N. 2, U.N. Plaza, 24th Floor New York, NY 10017 MATTINA h 11.00 Delegazione della Commissione Europea presso le Nazioni Unite – dott.ssa Maria Francesca Spatolisano (Counsellor for Economic and Financial Affairs) “Il ruolo dell’Unione Europea nell’ambito delle Nazioni Unite” DELEGATION OF THE EUROPEAN COMMISSION TO THE U.N. 222 East 41st St, between 2nd and 3rd Ave. New York, NY 10017 POMERIGGIO Escursione alla Statua della Libertà – Liberty Island e Ellis Island Partenza in pullman privato e guida in italiano per l’escursione a Liberty Island e Ellis Island. POMERIGGIO Mercoledì 18 novembre 2009 Giovedì 19 novembre 2009 MATTINA h 10.00 incontro con Osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite – mons. Celestino Migliore PERMANENT OBSERVER MISSION OF THE HOLY SEE TO THE U.N. 25 East 39th St. New York, NY 10016-0903 POMERIGGIO UNICEF – incontro con dott.ssa Erica Mattellone (Emergency Officer all’UNICEF) e visita al centro per la gestione delle emergenze dell’UNICEF (OPSCEN) UNICEF 3 United Nations Plaza New York, NY 10017 MATTINA Incontro presso Istituto di cultura italiano ISTITUTO DI CULTURA ITALIANO 686 Park Ave. New York, NY 10021 POMERIGGIO h 15-16.30 Incontro presso l’INTERNATIONAL PEACE INSTITUTE con dott. Francesco Mancini -Deputy Director of Studies INTERNATIONAL PEACE INSTITUTE 777 United Nations Plaza (East 44th St and First Ave) NY 10017-3521 Venerdì 20 novembre 2009 Sabato 21 novembre 2009 MATTINA Tempo libero POMERIGGIO Trasferimento in aeroporto ed imbarco sul volo di rientro in Italia Domenica 22 novembre 2009 Arrivo in Italia – Milano Malpensa (ore 08.05 circa) Si riporta, in forma schematica, una breve sintesi degli incontri avuti a New York: 16 novembre 2009 Prof. Aldo Civico – Columbia University Direttore del Center for International Conflict Resolution Il centro per la risoluzione dei conflitti è nato nel 1997 e si occupa di: • Ricerca: qual è il ruolo dei mediatori? • Pratica, progetti, interventi: es. Timor Est, Iraq/Kurdistan, Colombia Quali sono le condizioni affinché la mediazione sia possibile? La mediazione è uno strumento politico, non nasce da un desiderio di pace. La condizione necessaria per la mediazione è la percezione che la situazione sia a tal punto “impantanata” che il conflitto diretto non causa che danni. L’unica ultima possibilità è mettersi ad un tavolo, stabilendo fin da subito le regole nella negoziazione (sicurezza, ridurre drasticamente la violenza) e condividendo un’agenda. 17 novembre 2009 Dott.ssa Federica Pietracci – Nazioni Unite Coordinatrice della Divisione sviluppo sostenibile 3 i temi fondamentali trattati in questa sede: 1. Agenda 21: 40 capitoli che si occupano di integrare la protezione delle risorse naturali, lo sviluppo sociale ed i meccanismi finanziari. Ben 9 di questi capitoli trattano dell’importanza della partecipazione della cittadinanza (partners essenziali: associazioni non governative, privati, autorità locali, popolazioni indigene, donne, giovani…) 2. Coordinamento Agenda 21 Locale: partecipano anche Comuni, Province e Regioni (anche in Italia) 3. Piccole isole in via di sviluppo (soprattutto nella zona dell’Oceano Pacifico, Caraibi e tra Africa e Oceano Indiano) con 2 caratteristiche: 1. essere stati indipendenti 2. essere di dimensioni contenute Perché considerate categorie a parte? • Popolazione e risorse limite • Suscettibile a disastri naturali • Infrastrutture limitate • Indipendenza nei commerci • Problemi sanitari (malattie) Prof. Nesi – Rappresentanza Permanente dell’Italia all’ONU Esperto giuridico della Rappresentanza Permanente dell’Italia all’ONU e prof. di diritto internazionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trento Ruolo dell’Italia all’UN: • Rappresenta interessi nazionali e partecipa alle assuzioni delle decisioni. • Ha fatto parte 6 volte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU (ultimo mandato su votazione 2006-2008). L’Italia ha sempre avuto un ruolo importante e con il cambio di governo non ci sono state interruzioni sulla continuità. • Ottima reputazione: ultima votazione 186 preferenze su 191 per essere rappresentante dei membri non-permanenti poiché l’Italia nella politica estera ha mantenuto una continuità solida e non ha conflitti in essere con altri paesi. • Dal 1° Gennaio 2010 farà parte del Consiglio Economico-Sociale (da cui è stata lontana per 3 anni), si tratta di un organo a composizione ridotta (54 stati su 192). • Nel 1998 la Corte Istituzionale è stata fondata a Roma ma attualmente è (in teoria provvisoriamente) all’Aja tribunale dell’ex-Jugoslavia, Libano e Sierra Leone • 5° contribuente per il bilancio dell’UN Attività dell’Assemblea Generale dell’ONU si suddivide su 6 commissioni: 1. disarmo 2. problemi economico-sociali 3. diritti umani 4. questioni politiche (una volta si occupava anche di decolonizzazione) 5. bilancio 6. giuridico Temi trattati recentemente nella VI Commissione (giuridico): • responsabilità penale degli individui che si occupano di missioni ONU • rapporto della Commissione di Diritto Internazionale • Stato di diritto • Terrorismo internazionale (se ne occupa da anni ma senza grandi conclusioni) L’UN in cifre: • 60.000 dipendenti in tutto il mondo • 2,5 mld $ bilancio ordinario annuale (per un confronto, quello solamente del Dipartimento della Difesa degli USA è 300 mld $/anno) • 5 mld $ bilancio straordinario annuale per il peace keeping Ruolo dell’UN: • Mantenere la pace nel mondo (né giudici, né poliziotti) • Essere uniti per far fronte a ciò che accade nel mondo (soprattutto problematiche tragiche o ambientali) Rapporto UE – ONU • Dal 1° dicembre 2009 UE presente all’ONU • Dal 1989 2 dei 27 stati membri dell’UE sono membri permanenti presso l’ONU e perciò Francia e GB non vogliono rinunciarvi • La presidenza semestrale dell’UE va in contrasto con il concetto dei 2 seggi permanenti • • Dal 1993 Brasile, India, Giappone e GERMANIA fanno pressione per diventare anch’essi membri permanenti. Da allora si è creato un altro fronte eterogeneo (quasi sempre capitanato dall’Italia) che chiede una riforma del Consiglio di Sicurezza attraverso l’aumento del numero dei membri permanenti o addirittura l’eliminazione del concetto stesso di “membro permanente”, con l’introduzione all’interno del Consiglio di Sicurezza anche delle organizzazioni internazionali che partecipano al peace-keeping. Trattato di Lisbona: creare una carriera diplomatica europea PEACE BUILDING e PEACE KEEPING • Peace building: creare nuovamente le condizioni ideali per il mantenimento della pace (creazione del sistema di polizia, del sistema amministrativo…); finisce col realizzarsi nel momento in cui ci sono le condizioni minime di pace. • Peace keeping: ricostruzione della pace post conflittuale; costi molto elevati; pochi sono i paesi che mettono a disposizione le proprie risorse militari; a volte chiedono persino i rimborsi. 18 novembre 2009 Dott.ssa Maria Francesca Spatolisano – Delegazione Commissione Europea all’ONU Consigliere Affari Economici e Finanziari Unione Europea: cos’è? • Nata nel 1960 per coesistere in uno spazio geografico “piccolo”, condividendo obiettivi economici e politici e gestendo risorse comuni. • Idee base: democrazia, convivenza, sussidiarietà • Concetto di sussidiarietà: un’azione deve essere presa al livello più efficace e vicino al cittadino. • Moneta unica dal 2001, € diventata moneta forte, di riserva. Elemento di affermazione della forza economica e della stabilità. Attualmente il rapporto € - $ è un elemento di forte scompenso che deve essere riequilibrato. Cos’è la Commissione Europea? • Organo esecutivo fa proposte • Personalità giuridica • Non è un organo intergovernativo (come l’ONU) ma una struttura sovranazionale • 27 Paesi membri • Organo decisionale = Consiglio dei Ministri + Parlamento Europeo • Parlamento = organo rappresentativo; potere legislativo sta crescendo; potere sul bilancio e sulla distribuzione delle risorse. • Stati membri: sono loro che decidono quando e cosa delegare come sovranità alla Commissione Europea. • Presidente Barroso (portoghese) è al 2° mandato ed è appena stato rieletto per altri 5 anni • Obiettivi e politica principale: integrazione politica; evitare le guerre attraverso modalità comuni (economiche e diplomatiche). TRATTATO DI LISBONA • Il Trattato doveva essere “snello” ma il risultato è stato un trattato di 500 pagg, “spaventando” molti paesi membri, soprattutto Francia e Paesi Bassi che lo hanno rigettato. • • • • obiettivo principale: rafforzare il ruolo dell’UE a livello esterno con un corpo diplomatico unico nel rapporto con gli altri paesi e con le organizzazioni internazionali. Alto Rappresentante: compito di presiedere il Consiglio dei Ministri su argomenti di politica estera (attualmente lo fa la Presidenza) Semplifica la struttura legislativa: da Comunità Europea ad Unione Europea Aumentano le competenze del Parlamento Europeo su argomenti comuni come immigrazione, terrorismo, etc… Unione Europea alle Nazioni Unite: • Solo OSSERVATORE, non può essere membro perché non è uno Stato (attualmente è la Svezia a presiedere come osservatore) • 27 sono i paesi membri della Comunità Europea che sono anche membri a pieno titolo dell’ONU • L’Unione europea non contribuisce direttamente al bilancio dell’ONU ma distribuisce largamente aiuti a missioni e progetti specifici inerenti ad es. il peace-keeping Politiche dell’ONU (all’80%): • Aiuti umanitari • Aiuti allo sviluppo • Diritti dell’uomo • Promuovere la buona governante 19 novembre 2009 Mons. Celestino Migliore – Osservatore Permanente della Santa Sede all’ONU 2 schieramenti: ONU-SCETTICI E ONU-SOSTENITORI ONU-SCETTICISMO: “la montagna partorisce il topolino” considerando le risorse umane e finanziarie, i risultati sono limitati, pertanto è necessaria una riforma. Perché la Chiesa è presente in qualità di osservatore? • La Chiesa non è né un' istituzione politica né un' istituzione diplomatica, è un' entità religiosa e morale che dal 1870 si occupa solo di diritti umani. • Un osservatore partecipa ai dibattiti e a tutta l' attività quotidiana dell' ONU ma non vota e non può esprimere candidati. Cosa fa la S. Sede all' ONU? • Partecipare al dibattito: all' ONU si parla di argomenti che riguardano il destino del mondo, anche se le decisioni vengono poi prese da gruppi ristretti (le 5 commissioni) • Partecipare al negoziato: l' ONU codifica il diritto internazionale (inteso come soft law), creando un orientamento del sistema politico (più che giuridico). La fase del negoziato è quella più impegnativa, che a volte richiede anche giorni di lavoro, è il cosiddetto “lavoro sporco”. • “Dar voce a chi non ha voce” = Valore umanitario. Molte persone si rivolgono al Vaticano per questioni umanitarie da risolvere e chiedono l' intervento della S. Sede per sbloccare queste situazioni. Inoltre l' ONU ricorre molto spesso alla “rete” della Chiesa che è presente in tutto il mondo per poter raggiungere ogni angolo della Terra al fine di realizzare i propri progetti (le sedi dell' ONU sono nelle capitali dei paesi, ma non nei singoli piccoli villaggi dove deve arrivare l' intervento) RESPONSABILITA'DI POTENZA SOVRANITA'RESPONSABILE Fino a non molto tempo fa era condiviso il pensiero che il sovrano doveva proteggere il proprio territorio, era un concetto militare; ora invece si è compreso che è importante la formazione dei leaders, responsabili invece di proteggere le persone. Dott.ssa Erica Mattellone – UNICEF Emergency Officer presso il centro per la gestione delle emergenze (OPSCEN) L' UNICEF opera su 2 tipologie di interventi umanitari in caso di: 1. catastrofe naturale 2. conflitto armato Qualche dato. Negli ultimi 10 anni a causa dei conflitti: • 2 milioni di bambini sono morti a causa di un conflitto armato • 6 milioni di bambini sono stati colpiti o danneggiati • 20 milioni di bambini hanno dovuto abbandonare la propria casa • più di un milione di bambini sono orfani o sono stati abbandonati Nel mondo ci sono ben 100.000 bambini/e soldato, coinvolti in circa 30 conflitti, pertanto alcuni progetti sono volti alla reintegrazione dei bambini soldato. Aree di intervento dell’UNICEF: • istruzione (ad es. “school in a box” per ripristinare la scuola e le attività per bambini) • salute (ad es. acqua potabile e non infetta) • uguaglianza • protezione Principi-guida dell’UNICEF: • La convenzione ONU sui Diritti dell' Infanzia (1989) • Il Protocollo Opzionale sul Coinvolgimento dei Bambini nei Conflitti Armati (2000) • Core Commitments for Children (CCC) piccolo libretto che indica le attività che si fanno nelle prime 8 settimane dopo i conflitti armati Perché l' UNICEF è a NY? • 160 uffici nel mondo • 10.000 persone nello staff internazionale • presenti in 39 Paesi in emergenza Compito: • facilitare le comunicazioni ed i contatti (ad es. nelle Filippine avevano previsto le tempeste tropicali e da NY hanno potuto avvisare l' ufficio sul campo prima dell' evento) communications management • contacts management • information management • preparation support • crisis management (ad es. VIRUS A H1N1) L' operatore umanitario: come essere al servizio delle popolazioni in emergenza e mantenere allo stesso tempo la sicurezza degli operatori presenti sul posto? • Da dopo il Kosovo purtroppo l' operatore umanitario rischia di venire identificato con una delle due parti in conflitto e questo porta notevoli rischi per la propria sicurezza. 20 novembre 2009 Dott.ssa Simonetta Magnani - Istituto Italiano di Cultura Responsabile della Promozione Culturale Gli Istituti Italiani di Cultura sono 93 in tutto il mondo e dipendono direttamente dal Ministero degli Affari Esteri che nomina direttamente il “Direttore di Chiara Fama”. Compito: • promuovere la cultura italiana presente e passata (musica, arte, letteratura, danza, pittura, cinema, lingua...) • istituire rapporti forti appoggiandosi a istituzioni consolidate in diversi settori culturali Dott. Francesco Mancini – International Peace Institute Deputy Director of Studies 39 anni fa è stata creata l' International Peace Academy, voluta per la formazione dei peace-keeper, inteso come centro di ricerca per policy maker. Il 70% delle risorse vengono utilizzate per 2 programmi su 4: • Africa • Middle East Il 1° programma ruota attorno a tre grandi tematiche, legate alle crisi, ai conflitti e ai cambiamenti: A) Cambiamenti demografici / Demographic Shifts: 1. numero nel 1900 11 people/km2; nel 1950 19 people/km2; nel 2000 48 people/km2; nel 2050 (stimato) 67 people/km2 2. distribuzione 3. trend di urbanizzazione nel 1900 meno di 20 città avevano oltre 1 milione di abitanti; nel 200 431 Cities hanno oltre 1 milione di abitanti. B) Crisi finanziaria ed economica / Financial Crisis La crisi economica può scatenare anche problemi nel campo della sicurezza (rivolte) C) Cambiamento geopolitico Gli equilibri mondiali stanno cambiando profondamente Vi sono poi altri problemi affrontati dal centro, quali, ad esempio: • extreme poverty 2,5 miliardi di persone vivono con meno di 2 $ al giorno • inequality within countries grosse disparità economiche (almeno in 20 paesi) • Lack of education 44 % degli uomini sono analfabeti; 67 % delle donne sono analfabete • Poor Public Health l' accesso ai servizi pubblici sanitari (ogni 20 minuti 125 persone muoiono di malaria e 150 persone muoiono di AIDS) • • • • Food crisis più di un miliardo di persone ne sono coinvolte Water crisis 1 persona su 3 al mondo ha questo problema e spesso ne diventa la causa per molti conflitti Perceived Corruption presente in 23 Paesi al mondo Climate change aumento della temperatura e riduzione delle piogge Non è sufficiente la struttura attuale poiché si occupa anche di strategic coherence, leadership e management più in generale. La modalità di lavoro seguita in questa fase è stata in linea con quella precedente, sia nella scelta delle materie da affrontare, sia nella restituzione, all’interno del gruppo, delle riflessioni e delle considerazioni emerse durante gli interventi giornalieri. Senza voler generalizzare, pare che i feedback raccolti ruotino tutti intorno ad un’idea comune, ovvero sia la necessità di ricondurre la portata di temi macro ad un livello micro. L’approccio con il mondo e le logiche delle organizzazioni internazionali pare a volte, infatti, un po’ troppo distante dalle possibili applicazioni sul campo, sebbene la prospettiva “allargata” abbia il vantaggio di completare il quadro e di fornire una visione complessiva delle cose. Seguendo questa logica, il gruppo di “Oltre i confini 3” ritiene interessante declinare le esperienze e le prospettive internazionali, sulle quali si è svolto il lavoro di formazione ed “investigazione” fino ad oggi, al proprio territorio, alla terra trentina. Sulla base di queste intenzioni, si è deciso di strutturare l’ultima fase, quella restituiva, secondo due direzioni. La sessione di restituzione vuole essere in primo luogo l’occasione di incontro dove poter tracciare il bilancio dell’esperienza formativa fin qui realizzata e dove poter confrontarsi con alcuni rappresentanti del tessuto politico, economico e sociale trentino. In secondo luogo, con lo sguardo ancora una volta oltre i confini, si vorrebbe trasformare la sessione di restituzione anche in una sorta di piattaforma logistica dalla quale organizzare, dopo averne razionalizzato il percorso, il futuro del progetto. La nuova progettualità, che vede il tema dell’integrazione quale nucleo forte attorno al quale far gravitare tutti gli altri “pianeti tematici”, dovrebbe partire, questa volta, dal Trentino. Si propone di studiare il territorio locale sotto l’aspetto del fenomeno socio-culturale dell’integrazione, del significato e delle tendenze delle migrazioni, delle politiche dell’integrazione etc Questo approccio permetterebbe di legare le tematiche affrontate nelle fasi formative precedenti alla situazione particolare e specifica del Trentino, al suo sviluppo socio-culturale, oltre che economico. Accanto ai rappresentanti istituzionali, pertanto, si è pensato, per la terza ed ultima fase che si terrà nelle giornate di venerdì 22 e sabato 23 gennaio 2010 a Candriai, di coinvolgere i seguenti relatori: MATTINA VENERDI’ 22 GENNAIO • • • • • • SABATO 23 GENNAIO • • • • • • Ore 8.30: arrivo e registrazione dei partecipanti Ore 9.00: dott. Andrea Di Nicola (criminologia – Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento) “Relazione immigrazione – criminalità” Ore 10.45: coffee break Ore 11.10: dott.ssa Anna Schiralli (dirigente dell’ufficio stranieri della Questura di Trento) “I permessi di soggiorno” Ore 12.15: dott.ssa Serena Piovesan (centro Cinformi) “Il fenomeno migratorio” Ore 13.30: pranzo Ore 8.00: colazione Ore 9.00: dott.ssa Emanuela Bozzini (sociologia delle relazioni etniche Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento) “Indicatori di integrazione: modelli europei e realtà trentina” Ore 10.45: coffee break Ore 11.15: dott. Pierluigi La Spada (coordinatore centro Cinformi) “Il piano di convivenza ed i servizi del Centro Cinformi” Ore 12.00: dott.ssa Laura Bampi (centro 1000 voci) “Immigrati di prima e seconda generazione a scuola” Ore 13.15: pranzo POMERIGGIO • • • • Ore 15.00: dott. Andrea Petrella (associazione Il gioco degli specchi) “Attività dell’associazione nel settore dell’immigrazione” Ore 16.00: incontro con dott. Carlo Basani (dirigente generale Dipartimento Istruzione PAT) Ore 17.15: coffee break Ore 17.45: lavori di approfondimento e di restituzione • Ore 14.30: riflessioni comuni • Ore 15.00: chiusura sessione Al di là del programma formativo di estremo valore, il progetto Oltre i confini si è rivelato un’eccezionale melting pot – termine che, tra parentesi, è spesso attribuito anche alla città di New York. Ventotto ragazzi provenienti dal Trentino, con alle spalle esperienze di vita e di studio assai variegate, hanno condiviso momenti importanti ed hanno costruito insieme, giorno e notte, credendoci fino in fondo, un vero gruppo. Un motivo in più per promuovere iniziative come questa, che insegnano ai giovani ad ampliare i propri orizzonti e che si rivelano straordinarie esperienze di vita.