Periodico
ciclostilato
in proprio
Questo
numero,
stampato
in 200 copie,
è stato
“chiuso”
il 18 marzo
2014
Messaggio del Papa per la Quaresima
La voce del Vescovo
Festa della famiglia
San Giovanni Bosco
Gruppo chierichetti
Una vita da spendere
Scuole parrocchiali
Don Silvano Caccia
Anagrafe parrocchiale
Offerte
Lavori straordinari
Le date della Pasqua
Segreteria
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
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__________ Messaggio del Santo Padre Francesco per la Quaresima 2014
Si è fatto povero per arricchirci con la sua
povertà (cfr 2 Cor 8,9)
cristiani di oggi, queste parole di san
Paolo?
Che cosa dice oggi a noi l’invito alla
povertà, a una vita povera in senso
evangelico?
La grazia di Cristo
Anzitutto ci dicono qual è lo stile di
Dio. Dio non si rivela con i mezzi
della potenza e della ricchezza del
mondo, ma con quelli della
debolezza e della povertà: «Da ricco
che era, si è fatto povero per voi…».
Cristo, il Figlio eterno di Dio, uguale
in potenza e gloria con il Padre, si è
fatto povero; è sceso in mezzo a noi,
si è fatto vicino ad ognuno di noi; si è
spogliato, “svuotato”, per rendersi in
tutto simile a noi (cfr Fil 2,7; Eb
4,15). È un grande mistero
l’incarnazione di Dio!
Ma la ragione di tutto questo è
l’amore divino, un amore che è
grazia, generosità, desiderio di
prossimità, e non esita a donarsi e
sacrificarsi per le creature amate. La
carità, l’amore è condividere in tutto
la sorte dell’amato. L’amore rende
simili, crea uguaglianza, abbatte i
muri e le distanze. E Dio ha fatto
questo con noi. Gesù, infatti, «ha
lavorato con mani d’uomo, ha
pensato con intelligenza d’uomo, ha
Cari fratelli e sorelle,
in occasione della Quaresima, vi
offro alcune riflessioni, perché
possano
servire
al
cammino
personale
e
comunitario
di
conversione. Prendo lo spunto
dall’espressione di san Paolo:
«Conoscete infatti la grazia del
Signore nostro Gesù Cristo: da ricco
che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per
mezzo della sua povertà» (2 Cor
8,9). L’Apostolo si rivolge ai cristiani
di Corinto per incoraggiarli ad essere
generosi nell’aiutare i fedeli di
Gerusalemme che si trovano nel
bisogno. Che cosa dicono a noi,
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
agito con volontà d’uomo, ha amato
con cuore d’uomo.
Nascendo da Maria Vergine, egli si è
fatto veramente uno di noi, in tutto
simile a noi fuorché nel peccato»
(CONC. ECUM. VAT. II, Cost. past.
Gaudium et spes, 22).
Lo scopo del farsi povero di Gesù
non è la povertà in se stessa, ma –
dice san Paolo – «...perché voi
diventaste ricchi per mezzo della sua
povertà».
Non si tratta di un gioco di parole, di
un’espressione ad effetto! E’ invece
una sintesi della logica di Dio, la
logica
dell’amore,
la
logica
dell’Incarnazione e della Croce.
Dio non ha fatto cadere su di noi la
salvezza dall’alto, come l’elemosina
di chi dà parte del proprio superfluo
con pietismo filantropico.
Non è questo l’amore di Cristo!
Quando Gesù scende nelle acque
del Giordano e si fa battezzare da
Giovanni il Battista, non lo fa perché
ha bisogno di penitenza, di
conversione; lo fa per mettersi in
mezzo alla gente, bisognosa di
perdono, in mezzo a noi peccatori, e
caricarsi del peso dei nostri peccati.
E’ questa la via che ha scelto per
consolarci, salvarci, liberarci dalla
nostra miseria.
Ci colpisce che l’Apostolo dica che
siamo stati liberati non per mezzo
della ricchezza di Cristo, ma per
mezzo della sua povertà. Eppure
san Paolo conosce bene le
«impenetrabili ricchezze di Cristo»
(Ef 3,8), «erede di tutte le cose» (Eb
1,2).
Che cos’è allora questa povertà con
cui Gesù ci libera e ci rende ricchi?
È proprio il suo modo di amarci, il
suo farsi prossimo a noi come il
Buon Samaritano che si avvicina a
quell’uomo lasciato mezzo morto sul
ciglio della strada (cfr Lc 10,25ss).
Ciò che ci dà vera libertà, vera
salvezza e vera felicità è il suo
amore di compassione, di tenerezza
e di condivisione.
La povertà di Cristo che ci
arricchisce è il suo farsi carne, il suo
prendere su di sé le nostre
debolezze,
i
nostri
peccati,
comunicandoci
la
misericordia
infinita di Dio. La povertà di Cristo è
la più grande ricchezza: Gesù è ricco
della sua sconfinata fiducia in Dio
Padre, dell’affidarsi a Lui in ogni
momento, cercando sempre e solo la
sua volontà e la sua gloria.
È ricco come lo è un bambino che si
sente amato e ama i suoi genitori e
non dubita un istante del loro amore
e della loro tenerezza.
La ricchezza di Gesù è il suo essere
il Figlio, la sua relazione unica con il
Padre è la prerogativa sovrana di
questo Messia povero.
Quando Gesù ci invita a prendere su
di noi il suo “giogo soave”, ci invita
ad arricchirci di questa sua “ricca
povertà” e “povera ricchezza”, a
condividere con Lui il suo Spirito
filiale e fraterno, a diventare figli nel
Figlio, fratelli nel Fratello Primogenito
(cfr Rm 8,29).
È stato detto che la sola vera
tristezza è non essere santi (L. Bloy);
potremmo anche dire che vi è una
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
sola vera miseria: non vivere da figli
di Dio e da fratelli di Cristo.
il lavoro, la possibilità di sviluppo e di
crescita culturale.
Di fronte a questa miseria la Chiesa
offre il suo servizio, la sua diakonia,
per andare incontro ai bisogni e
guarire queste piaghe che deturpano
il volto dell’umanità.
Nei poveri e negli ultimi noi vediamo
il volto di Cristo; amando e aiutando i
poveri amiamo e serviamo Cristo. Il
nostro impegno si orienta anche a
fare in modo che cessino nel mondo
le violazioni della dignità umana, le
discriminazioni e i soprusi, che, in
tanti casi, sono all’origine della
miseria.
Quando il potere, il lusso e il denaro
diventano idoli, si antepongono
questi all’esigenza di una equa
distribuzione
delle
ricchezze.
Pertanto, è necessario che le
coscienze
si
convertano
alla
giustizia,
all’uguaglianza,
alla
sobrietà e alla condivisione.
Non meno preoccupante è la miseria
morale, che consiste nel diventare
schiavi del vizio e del peccato.
Quante famiglie sono nell’angoscia
perché qualcuno dei membri –
spesso giovane – è soggiogato
dall’alcol, dalla droga, dal gioco,
dalla pornografia! Quante persone
hanno smarrito il senso della vita,
sono prive di prospettive sul futuro e
hanno perso la speranza!
E quante persone sono costrette a
questa miseria da condizioni sociali
ingiuste, dalla mancanza di lavoro
che le priva della dignità che dà il
portare il pane a casa, per la
mancanza di uguaglianza rispetto ai
diritti all’educazione e alla salute. In
La nostra testimonianza
Potremmo pensare che questa “via”
della povertà sia stata quella di
Gesù, mentre noi, che veniamo dopo
di Lui, possiamo salvare il mondo
con adeguati mezzi umani. Non è
così. In ogni epoca e in ogni luogo,
Dio continua a salvare gli uomini e il
mondo mediante la povertà di Cristo,
il quale si fa povero nei Sacramenti,
nella Parola e nella sua Chiesa, che
è un popolo di poveri.
La ricchezza di Dio non può passare
attraverso la nostra ricchezza, ma
sempre e soltanto attraverso la
nostra
povertà,
personale
e
comunitaria, animata dallo Spirito di
Cristo.
Ad imitazione del nostro Maestro, noi
cristiani siamo chiamati a guardare
le miserie dei fratelli, a toccarle, a
farcene carico e a operare
concretamente per alleviarle.
La miseria non coincide con la
povertà; la miseria è la povertà
senza fiducia, senza solidarietà,
senza speranza.
Possiamo distinguere tre tipi di
miseria: la miseria materiale, la
miseria morale e la miseria
spirituale.
La miseria materiale è quella che
comunemente
viene
chiamata
povertà e tocca quanti vivono in una
condizione non degna della persona
umana: privati dei diritti fondamentali
e dei beni di prima necessità quali il
cibo, l’acqua, le condizioni igieniche,
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
questi casi la miseria morale può
ben chiamarsi suicidio incipiente.
Questa forma di miseria, che è
anche causa di rovina economica, si
collega
sempre
alla
miseria
spirituale, che ci colpisce quando ci
allontaniamo da Dio e rifiutiamo il
suo amore. Se riteniamo di non aver
bisogno di Dio, che in Cristo ci tende
la mano, perché pensiamo di bastare
a noi stessi, ci incamminiamo su una
via di fallimento. Dio è l’unico che
veramente salva e libera.
Il Vangelo è il vero antidoto contro la
miseria spirituale: il cristiano è
chiamato a portare in ogni ambiente
l’annuncio liberante che esiste il
perdono del male commesso, che
Dio è più grande del nostro peccato
e ci ama gratuitamente, sempre, e
che siamo fatti per la comunione e
per la vita eterna.
Il Signore ci invita ad essere
annunciatori gioiosi di questo
messaggio di misericordia e di
speranza! È bello sperimentare la
gioia di diffondere questa buona
notizia, di condividere il tesoro a noi
affidato, per consolare i cuori affranti
e dare speranza a tanti fratelli e
sorelle avvolti dal buio. Si tratta di
seguire e imitare Gesù, che è andato
verso i poveri e i peccatori come il
pastore verso la pecora perduta, e ci
è andato pieno d’amore. Uniti a Lui
possiamo aprire con coraggio nuove
strade
di
evangelizzazione
e
promozione umana.
disposta e sollecita nel testimoniare
a quanti vivono nella miseria
materiale, morale e spirituale il
messaggio evangelico, che si
riassume nell’annuncio dell’amore
del Padre misericordioso, pronto ad
abbracciare in Cristo ogni persona.
Potremo farlo nella misura in cui
saremo conformati a Cristo, che si è
fatto povero e ci ha arricchiti con la
sua povertà. La Quaresima è un
tempo adatto per la spogliazione; e
ci farà bene domandarci di quali
cose possiamo privarci al fine di
aiutare e arricchire altri con la nostra
povertà.
Non dimentichiamo che la vera
povertà duole: non sarebbe valida
una spogliazione senza questa
dimensione penitenziale.
Diffido dell’elemosina che non costa
e che non duole.
Lo Spirito Santo, grazie al quale
«[siamo] come poveri, ma capaci di
arricchire molti; come gente che non
ha nulla e invece possediamo tutto»
(2 Cor 6,10), sostenga questi nostri
propositi e rafforzi in noi l’attenzione
e la responsabilità verso la miseria
umana, per diventare misericordiosi
e operatori di misericordia.
Con questo auspicio, assicuro la mia
preghiera affinché ogni credente e
ogni comunità ecclesiale percorra
con frutto l’itinerario quaresimale, e
vi chiedo di pregare per me.
Che il Signore vi benedica e la
Madonna vi custodisca.
Cari fratelli e sorelle, questo tempo
di Quaresima trovi la Chiesa intera
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
_______________________________________La voce del Vescovo
Ci avviciniamo al Tempo quaresimale e anche quest’anno la Diocesi di
Milano promuove un momento di preghiera e catechesi guidata
dall’Arcivescovo, cardinale Angelo Scola, per tutta la comunità ambrosiana.
Per quattro martedì alle 21, sul tema “Lo spettacolo della croce” (dal
Vangelo di Luca).
Appro f o ndiment
A partire dalla seconda settimana di
Quaresima l’arcivescovo Angelo Scola
proporrà anche quest’anno, per quattro
martedì, la Via Crucis in Duomo alle 21
per tutti i fedeli della diocesi, convocati
di volta in volta secondo criteri territoriali
e di appartenenze a realtà ecclesiali
differenti
(associazioni,
gruppi
e
movimenti). Il filo conduttore delle serate
sarà “Lo spettacolo della croce”, preso
dal Vangelo di Luca (23,48).
Il 18 marzo la prima Via Crucis, dal
titolo “Si è caricato delle nostre
sofferenze”, con invito a partecipare
rivolto in particolare agli ambrosiani
delle Zone pastorali di Rho e
Melegnano, ma anche a Focolari, Acli,
Rinnovamento e Alleanza Cattolica.
Il 25 marzo (“Portò i nostri peccati”) l’invito è per la Zona pastorale di
Milano, Comunione e liberazione, Apostolato della preghiera,
Comunità di Sant’Egidio, Cellule parrocchiali per l’evangelizzazione.
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
Il 1° aprile (“Padre, perdona loro”), coinvolte le Zone pastorali di
Lecco e Varese, Azione cattolica, Cammino neocatecumenale,
Rinascita cristiana, Cvx, Movimento giovanile salesiano.
L’8 aprile (“Oggi sarai nel paradiso”), infine, chiamate a partecipare le
Zone pastorali di Monza e Sesto San Giovanni, Legio Mariae, Opus
Dei, Agesci, Movimento apostolico, Legionari di Cristo.
Per seguire la Via crucis sarà pubblicato un libretto (edito dal Centro
Ambrosiano) da utilizzare in Duomo, ma in vendita anche per singoli
fedeli, parrocchie, gruppi e movimenti che lo desiderano. Ogni
celebrazione prevede la lettura di un testo biblico, una testimonianza,
invocazioni e canti meditativi.
Il tema della croce sarà poi al centro della Professio fidei dell’8
maggio, che si concluderà sul sagrato del Duomo con l’evento “Venite
a vedere questo spettacolo”.
Al termine di ogni celebrazione della Via crucis sarà proposto come
gesto caritativo la raccolta di offerte da destinare al Fondo Famiglia
Lavoro. Altri progetti di solidarietà sono proposti da Caritas
Ambrosiana e Ufficio missionario a parrocchie, associazioni, gruppi e
movimenti che desiderino sostenerli durante la Quaresima.
Il progetto “Ago e filo per la parità” si svolge ad Algeri; lo scopo è
quello di promuovere il ruolo della donna attraverso la formazione
professionale. Il progetto “Il posto giusto” prevede invece la
costruzione di un centro di aggregazione giovanile a Lusaka, in
Zambia, vicino alla parrocchia St. Maurice gestita dai missionari fidei
donum ambrosiani. “Aggiungi un posto a tavola” è il progetto da
realizzare in Serbia per i senza tetto, persone gravemente emarginate
e con disagio mentale.
Nella città di Niš esiste infatti una mensa pubblica comunale, che
serve oltre 5 mila pasti al giorno, ma che ora rischia la chiusura per
mancanza di fondi. Con questo progetto, oltre a sostenere la mensa,
si vuole anche aprire un piccolo Centro diurno per contrastare
l’esclusione sociale dei pazienti psichiatrici.
La celebrazione viene trasmessa in diretta da Telenova (canale 14), da
Radio Marconi, da Radio Mater e www.chiesadimilano.it a beneficio di chi
seguirà la serata da casa e dei gruppi di ascolto
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
DOMENICA 24 gennaio
ANFORA DEI DESIDERI
… il nostro desiderio è …..
Durante la S. Messa nella giornata della
Festa della famiglia, all’ingresso della
chiesa è stata posta l’anfora nella quale
ogni famiglia ha potuto mette un biglietto
nel quale ognuno ha potuto esprimere un
desiderio, una preghiera; anfora che poi
è stata portata all’altare a nome di tutte le
famiglie.
Al termine della celebrazione, dopo il
lancio dei palloncini sul piazzale della
chiesa, nel salone dell’oratorio numerose
famiglie hanno trascorso la domenica
insieme, con un gustosissimo pranzo, preparato dal gruppo cucina, e
dei divertenti giochi nel pomeriggio.
Sono stati letti anche i desideri inseriti nell’anfora che di seguito
riportiamo; DESIDERO……..
….. non è cosa la
… di avere la forza di
….. andare tutti
d’accordo e avere tanti
amici
…. che il signore illumini
il mio cammino
……che tutte le famiglie
possano vivere felici la
loro vita volendosi bene
l’un l’altro!
comunità può fare per
noi ma è di avere la
possibilità di dedicare
più tempo alla nostra
comunità, di condividere
più spesso momenti di
gioia con le persone, le
famiglie che ci fanno
stare bene.
superare tutte le
avversità che nella vita
di tutti i giorni si
presentano
…… che non ci sia più
violenza nel mondo.
Dobbiamo imparare ad
amare il prossimo.
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
…… che tutte le famiglie
del mondo abbiano pace,
salute e lavoro
…… di stare sempre
insieme e di essere una
famiglia felice
……. vivere in pace per
sempre
………. una vita serena a
tutte le famiglie
……poter vivere tutte le
domeniche una grande
festa, con l’oratorio
… il nostro oratorio uno
spazio per accogliere
bambini e ragazzi per
fare attività insieme.
……… che il nostro
oratorio diventi sempre
più luogo che accoglie,
sostiene, arricchisce con
gioia ed entusiasmo dai
più piccoli ai più grandi!
…..giocare e stare
insieme.
sempre pieno di bambini,
che hanno voglia di ……..
stare più insieme come
famiglie e amici …..
…… che l’oratorio, la
comunità ci aiutasse a
…. Per la nostra comunità
desideriamo
Un parco giochi per i
bambini più piccoli
Una chiesa più colorata
Una piazza della chiesa
più accogliente
Più partecipazione ed
entusiasmo per le
iniziative proposte
…ricordandoci sempre
che ciò che vale è
l’amicizia con Gesù!!!
Sogniamo un oratorio dove trovare gli amici per giocare.
Sogniamo un oratorio dove ci sia “aria di festa” ogni domenica,
dove ci sia sempre qualcuno che fa giocare i più piccoli,
dove ci sia sempre qualcuno con cui incontrarsi per parlare, giocare, divertirsi.
Sogniamo un oratorio pieno di gente!
Sogniamo un oratorio dove vieni accolto con un sorriso, un saluto caloroso e un
semplice “come va?”
Sogniamo una comunità dove poter incontrare preti che “incarnano” l’umanità di
Gesù… un’umanità che traspare dai gesti e dalle parole!
Sarebbe bello ritrovare un prete che non è costretto a correre da una chiesa
all’altra, a fare i conti con il tempo, ma che davvero, come Gesù, possa, ogni
tanto, fermarsi in mezzo alla “sua gente”, alle “sue famiglie” per ascoltare, per
conoscere, per capire, per “condividere” gioie e fatiche.
… sarebbe bello!!
E perché i sogni si trasformino … affidiamoli all’infinita potenza dello Spirito
Santo!
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
PALLONCINI SOGNANTI
Al termine della Santa Messa sul piazzale della chiesa, in una
splendida giornata di sole, i ragazzi con le loro famiglie e tutta la
comunità hanno affidato al cielo oltre 150 palloncini colorati ai quali è
stato legato un biglietto dove ognuno ha scritto un desiderio da
portare in alto, lassù nel cielo azzurro che si è riempito di puntini
colorati che velocemente sono volati lontano!
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
San Giovanni Bosco, uomo di Dio che
dedicò la sua esistenza per l'educazione
dei giovani, continua la sua attività
pastorale. Senza mai fermarsi. Prosegue,
infatti, il lungo viaggio per il mondo
dell'urna di don Bosco, organizzato dai
salesiani per preparare il bicentenario
della nascita del santo, che ricorre il 16
agosto 2015. Iniziato tre anni fa, il
pellegrinaggio ha fatto tappa nelle 130
nazioni dei 5 continenti dove sono presenti
i salesiani In Lombardia l'urna del "santo
dei ragazzi" è stata accolta dalla diocesi di
Milano, dove è rimasta sino al 4 febbraio.
Bosco", che si è conclusa con una
Sabato 1 febbraio l'urna è arrivata passeggiata notturna: intorno alla
alla sede dell'arcivescovado, in mezzanotte, i ragazzi hanno
tram. Come un comune cittadino.
accompagnato l'urna lungo le vie
Qui, ad aspettarla i ragazzi degli
oratori, che in processione sono
giunti fino al sagrato del Duomo.
Alla Messa sono stati presenti
anche i catechisti milanesi, mentre
nel pomeriggio di sabato la galleria
del Corso è stata trasformata in
una grande palestra dove sono
stati proposti giochi e gare, un
oratorio metropolitano. A tarda
serata è iniziata la "notte con don
Della città dal Duomo alla Basilica
di Sant'Agostino.
Tra i tanti momenti forti occorre
ricordare la tappa al carcere
minorile Beccaria di Milano. Qui
l'urna è arrivata lunedì 3 febbraio
alle 8.15 ed è stata posta al centro
della cappella dell'istituto di pena. Il
cardinale Dionigi Tettamanzi ha
celebrato
la Santa
Messa e
somministrato
i
sacramenti
dell'iniziazione cristiana a tre
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
ragazzi che stanno scontando la
pena al Beccaria.
insieme la ricerca educativa,
l'approfondimento delle motivazioni
e delle tendenze legate allo
sviluppo
della
società
Le giornate milanesi si sono contemporanea.
concluse in Sant'Ambrogio, con la
Messa alle 21 celebrata dal San Giovanni Bosco è vissuto
cardinale Angelo Scola, davanti a nell'Ottocento, eppure conserva,
sacerdoti, educatori, insegnanti, proprio per l'esperienza di vita e
genitori. Ovvero la comunità l'insegnamento,
una
grande
educante
ambrosiana. modernità.
L'urna è ripartita
poi per
raggiungere molte altre città della
Lombardia e dell'Emilia-Romagna
e sarà anche a San Marino. Infine
sarà in Lituania, per rientrare a
Torino dove, nella seconda metà
dell'anno,
avranno
inizio
le
celebrazioni per i duecento anni
della nascita del santo.
San Giovanni Bosco è stato un
grande educatore.
Lo si ricorda come un sincero
amico dei più piccoli, capace di
avvicinarli con la persuasione,
l'atteggiamento costante di amore,
la cura “preventiva”, l'apertura
verso tutti. Il suo Oratorio, a
Valdocco, ha dato il via ad una
esperienza fecondissima per gli
anni a venire e i Salesiani, da lui
fondati, si sono impegnati e si
impegnano
da
sempre
in
innumerevoli opere educative e
scolastiche, non accontentandosi
della “pratica”, ma sostenendo
Tant'è vero che in questo periodo,
in prossimità della ricorrenza del
bicentenario della sua nascita
(avvenne a Castelnuovo d'Asti, il
16 agosto 1815) tra le tante
iniziative proposte dal movimento
salesiano, colpisce il grande
seguito
che
riscuote
la
peregrinazione dell'urna di don
Bosco (contiene un reliquiario con
la mano destra del santo e una
statua in gesso e resina, replica del
corpo incorrotto custodito nella
basilica di Maria Ausiliatrice a
Torino).
Colpisce anche il fatto che una
pratica - il culto delle reliquie - che
si vorrebbe classificare "del
passato", desueta, attiri tanta
gente, ragazzi e giovani e
addirittura
mobiliti,
oltre
naturalmente
alla
comunità
cristiana, la società e le istituzioni
civili, scuole in prima fila.
Questo fa riflettere.
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
Per la comunità cristiana la
peregrinazione dell'urna di don
Bosco (che ha girato il mondo
prima di attraversare le strade delle
città italiane) un'occasione di
rinnovo della propria fede.
La testimonianza di un Santo,
come il sacerdote piemontese, di
un uomo che ha messo al primo
posto la "passione per Dio", ricorda
ai cristiani cosa veramente conta
nell'esistenza quotidiana.
Inoltre, sempre anzitutto ai cristiani
e in particolare alle comunità
italiane,
impegnate
per
un
decennio sui temi dell'educazione indica la strada della cura e
dell'impegno. educativo verso i più
giovani
come
occasione
di
testimonianza del Vangelo.
Ma don Bosco “provoca” ben oltre
la comunità cristiana, e in modo
speciale chiama in causa il mondo
della scuola. Così che, ad
accogliere l'urna, dove passa, non
solo ci sono i moltissimi studenti
delle scuola cattoliche e salesiane
in particolare, ma non di rado le
rappresentanze ufficiali del mondo
della scuola, i dirigenti dei
provveditorati, insegnanti...
Tutti spinti a riflettere su un
modello educativo che si è tradotto
nei
secoli
in
innumerevoli
esperienze concrete, su uno stile di
passione per l'uomo, di prossimità
e di cura che anche oggi conserva
fascino ed efficacia. Don Bosco
richiama una educazione inclusiva,
aperta, che nella scuola si traduce
in
attenzione
ai
singoli
e
specialmente agli ultimi, perché
nessuno rimanga indietro, nella
convinzione che tutti possono
farcela, tutti possono essere aiutati.
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
Domenica 2 febbraio durante la S. Messa celebrata dal nostro Parroco Don
Carlo si è svolta la vestizione di otto nuovi chierichetti.
Per prepararsi a questo servizio i ragazzi hanno seguito un corso che, con
dell'aiuto Ausiliaria Diocesana Maria , ho tenuto dopo le S. Messe in alcune
domeniche di novembre e dicembre.
Annalisa,Camilla, Chiara, Gloria, Davide, Giulio, Gabriele e Tommaso hanno
detto davanti a tutta la comunità parrocchiale il loro "ECCOMI" per il
servizio all'altare.
Don Carlo ha accolto con piacere la generosità e l’impegno di questi ragazzi
invitando le mamme ad aiutare i loro figli ad indossare la veste bianca,
presentando i lori ragazzi al servizio dell’altare, come nel Vangelo di quella
domenica Maria e Giuseppe presentano il loro figlio Gesù al tempio,
rendendo così molto solenne questo momento.
L'impegno che tutti hanno dimostrato
durante il corso di preparazione, la voglia di
iniziare ad essere presenti sull'altare già
dall'inizio
e
la
loro
costante presenza in queste domeniche
sono motivo di orgoglio per la nostra
comunità.
Insieme preghiamo Gesù perché possa
sempre tenere viva in noi la gioia di
essere Ministranti sull'altare durante le
celebrazioni.
Ruggero
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
L’animazione della Quaresima: ai ragazzi si chiede di imparare da
Gesù che ha speso la sua vita per l’umanità, fino alla Croce
Rileggendo
ancora
l’iniziativa
pastorale «Il campo è il mondo» e
quindi
la
lettera
pastorale
dell’Arcivescovo,
viene
rivolto
l’invito ai ragazzi perché possano
esercitarsi
ogni
giorno
ad
assumere lo «stile del testimone»
che domanda una «vita come
comunione centrata sul “dono
totale di sé” ai fratelli» (cfr Il campo
è il mondo, pagina 46).
del Signore, secondo la logica del
dono di sé.
Si stanno moltiplicando negli
oratori, per i bambini e i ragazzi,
per i preadolescenti e
gli
adolescenti e per i loro genitori,
occasioni di ritiro, giornate speciali,
momenti di preghiera un po’
prolungata, attività specifiche e di
animazione a tema che conducano
a scovare tutto ciò che impedisce
di essere nel mondo «grano
buono» e che raccontino e
propongano lo stile dei discepoli
Ogni
settimana
un
nuovo
«malloppo» di sette banconote
viene dato ai ragazzi che sono
chiamati a restituire i «grani» spesi
nella settimana precedente, come
segno di tutto il bene che hanno
saputo far crescere nei loro ambiti
di vita. Alla fine della Quaresima
ogni portafoglio resterà vuoto,
proprio perché i ragazzi hanno
saputo spendersi sino in fondo.
Per questo i nostri
ragazzi si
stanno esercitando con uno
strumento originale: un portafoglio
che contiene delle banconote, la
cui valuta si chiama «grano», che
non possono essere accumulate
ma solo spese e restituite, grazie
ad azioni buone che orientano la
settimana. Le banconote/grano
Questo «spendersi per gli altri», ad sono il gadget che la Fom ha
imitazione del Signore Gesù, è ideato per questa Quaresima: esse
l’impegno non facile che in queste rappresentano la vita di ciascuno
settimane
sta
richiedendo nell’atteggiamento
dello
l’accompagnamento dei più giovani «spendersi»; il loro valore si misura
da parte delle comunità educanti.
nel dono gratuito di sé.
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
A fine febbraio fa abbiamo avuto
l’opportunità di ascoltare la
prolusione di don Gianbattista
Rota, insegnante di religione in
una scuola secondaria di primo
grado e collaboratore del Servizio
per la Pastorale Scolastica della
curia di Milano.
Il tema: “Il significato della scuola
parrocchiale
nella
Comunità
Pastorale”.
Nella
Comunità
Pastorale San Pietro da Verona le
scuole parrocchiali che da
decenni svolgono la loro funzione
sul territorio sono due: Beata
Vergine Immacolata e San Pietro
Martire.
Asilo nido, sezione primavera,
scuola dell’infanzia e scuola
primaria.
La comunicazione di don Rota
affonda le sue radici nel capitolo
28 del Vangelo di Matteo: lì si
trova la duplice missione della
Chiesa. In primis, “L'angelo disse
alle donne: "Non abbiate paura,
voi! So che cercate Gesù il
crocifisso. Non è qui. È risorto,
come aveva detto”: andare ad
annunciare la buona novella del
Figlio di Dio che nasce tra gli
uomini e li salva, renderlo
presente e introdurre le persone
all’incontro salvifico con Lui per
vivere un’esistenza rinnovata di
fede – speranza – carità.
Secondariamente,
“I
sommi
sacerdoti si riunirono allora con gli
anziani e deliberarono di dare
una buona somma di denaro ai
soldati dicendo: "Dichiarate: i suoi
discepoli sono venuti di notte e
l'hanno rubato, mentre noi
dormivamo”: andare ed insegnare
perché la fede ha bisogno
dell’intelligenza per spiegare il
suo contenuto, per averne cura e
per saperlo dire.
Quindi, educazione della fede (la
catechesi) e istruzione della fede
(la scuola) sono le due dimensioni
che la Chiesa, a partire dal
Vangelo, ha da sempre coltivato,
o, per dirla con don Rota, “non ha
mai mollato, dalle persecuzioni in
poi”.
“Quando la comunità crede,
sostiene la scuola e quando la
scuola si sente amata, ricambia”,
ha
proseguito
don
Rota,
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
definendo
quest’ultima,
un
patrimonio da non disperdere, un
tesoro prezioso, una ricchezza
incalcolabile, una bellezza che
non ha pari.
Nello stesso periodo è uscito
nelle sale un film di George
Clooney, “The monuments men”,
la storia di un manipolo di amanti
dell’arte che attraversa gli ultimi
mesi della seconda guerra
mondiale per salvare opere d’arte
che i nazisti avevano intenzione
di trafugare, nella migliore delle
ipotesi, di distruggere, nella
peggiore.
Prima di partire per la missione,
l’ufficiale dell'esercito americano
Frank Stokes , a capo del gruppo
di sette tra direttori di musei,
curatori
e
storici
dell'arte,
pronuncia
il
suo
discorso:
"Ascoltate ragazzi, penso che
dovreste sapere la verità secondo
me: questa missione non è mai
stata designata al successo. Se
fossero sinceri ce lo direbbero.
Ci direbbero che con tutta la
gente che muore, a chi importa
dell'arte.
Ma sbagliano. Perché è per
questo che noi combattiamo, per
la nostra cultura, e per il nostro
stile di vita.
Puoi sterminare una generazione
di persone, radere al suolo le loro
case, troveranno una via di
ritorno.
Ma
se
distruggi
i
loro
conseguimenti, e la loro storia, è
come se non fossero mai esistite,
solo ceneri, che galleggiano.
Quello che vuole Hitler, ed è la
sola cosa che non possiamo
permettergli".
Forse le scuole parrocchiali della
nostra Comunità Pastorale non
sono
paragonabili
alla
magnificenza della Madonna col
bambino
di
Michelangelo
conservata nella Chiesa di Nostra
Signora a Bruges, in Belgio, ma
sono cariche di storia, di cultura,
di un preciso stile di vita.
Come nel lontano 1945, anche
oggi
necessitano
persone
appassionate che strappino dalla
distruzione un patrimonio così
prezioso per il territorio e per le
persone che in esso vivono.
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
Quinto anniversario della sua morte
Amici di Don Silvano Caccia hanno realizzato un sito per
proseguire sulla strada tracciata da Don Silvano Caccia:
www.donsilvanocaccia.it
Siamo un gruppo di persone e famiglie che
hanno conosciuto Don Silvano Caccia dal
1985 e che con lui hanno condiviso un
percorso di vita, collaborando anche in
alcune attività da lui proposte e seguite. Per
noi don Silvano è stato una guida e un
compagno
di
viaggio,
ne
abbiamo
conosciuto il valore di “persona” e di “prete”.
Avendo intravisto i diversi ambiti in cui si è
adoperato vorremmo dare un nostro
contributo affinché la sua opera possa
ancora crescere e dare frutti.
Anche se sarebbe giusto e opportuno
commemorare e ricordare la persona, il
sacerdote, la sua operosità e la sua
spiritualità, questo non è il nostro intento. Vorremmo invece che il suo
“essere” si propagasse e potesse continuare a esprimersi in un “fare”
concreto e vivo. Semplicemente il nostro sogno è che la sua opera possa
non fermarsi e continuare.
Ci piacerebbe nel futuro poter vedere attività, opere e iniziative che
realizzino:
1) La raccolta dei suoi scritti per poterli divulgare ed eventualmente
pubblicare;
2) La comprensione del suo pensiero attraverso lo studio dei suoi scritti;
3) L’interpretazione e messa in pratica del suo pensiero con opere vive.
Il sito si colloca perfettamente in questo programma e vuole fare da luogo di
comunicazione e di condivisione delle iniziative intraprese nei vari ambiti.
I promotori del Sito
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
La preghiera – programma di Don Silvano
Gesù,
vorrei essere anch’io un amico di Dio come Pietro,
capace di entusiasmarsi per un compito importante,
per essere chiamato a collaborare con te,
ma anche pronto a riconoscere il suo sbaglio,
ad accettare il tuo sguardo che perdona.
Vorrei essere anch’io un amico di Dio come Paolo,
coraggioso, tenace, zelante ma anche disponibile a ricevere
la tua luce, ad accogliere il tuo abbraccio,
a portare l’annuncio che Dio vuole salvare tutti gli uomini
con amore gratuito.
Vorrei essere anch’io un amico di Dio
ma secondo il nome che ho ricevuto e per quella strada
che mi vorrai indicare.
In questi anni così importanti so che posso contare
sulla tua amicizia.
Tu mi vuoi bene, mi ami per primo,
hai stima di me e poni in me la tua fiducia.
Voglio esserti fedele con le parole e con i fatti
e non tradire la tua fiducia.
Aiutami ed accompagnami.
Amen
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
BATTESIMI
PANEBIANCO DIEGO nato il 05/10/2012
DEFUNTI
Mese di dicembre 2013
BERTOCCHI BEATRICE,Via Mascagni,1, anni 86
MONTALBANO VINCENZO, Via S.Pellico 18, anni 86
PEDRONETTO ATTILIA, Via Bellini 6, anni 90
ARNABOLDI ENRICA, Via C.Cantù 31, anni 83
FUSILLI ADRIANO, Via S.Carlo 45, anni 46
BERTOLDO FLORA, Via Carducci 37, anni 90
Mese di gennaio 2014
BASILICO VIRGILIO, Via Trento Trieste, esequie 09/01/2014,anni 50
LAROVERE FERDINANDO,Via D'Annunzio 3, anni 60
COLOMBO RENATO, Via Mascagni 10/B, anni 88
VAGO LUIGI, Via Carducci 33, anni 74
MARZORATI BIANCA,Viale Rimembranze 5, anni 93
Mese di febbraio 2014
CORENGIA CLAUDIO, Via Leopardi,13,,anni 63
BRUNO GIUSEPPINA,Via Leoncavallo 22, ,anni 77
ALLIEVI AMBROGIO,Paderno Dugnano, anni 78
Mese di marzo 2014
MARZORATI ELIO,Via Verga 2, anni 76
BIZZOZERO ANTONIO,Via Puccini 5, anni 87
MALERBA FERDINANDO,Via Leopardi,15, anni 84
MATRIMONI
Nessuno
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
Mese di Aprile
sabato 12
In Tradizione Symboli
domenica 13
Della Palme
domenica 20
Pasqua di Risurrezione
lunedì 28 S.
Gianna Beretta Molla
martedì 29
S. Caterina da Siena
Riepilogo delle offerte per l’anno 2013
S. MESSE dominicali e festive
BATTESIMI
PRIMA COMUNIONE/CRESIMA
Altre celebrazioni e ricorrenze
MATRIMONI
FUNERALI
CERA VOTIVA
PRO OPERE PARROCCHIALI
BENEDIZIONI MATALIZIE
euro
euro
22.452
1.100
euro
euro
euro
euro
euro
euro
3.986
500
3.040
3.384
3.893
15.680
A TUTTI UN “GRAZIE” di CUORE
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C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014
LAVORI STRAORDINARI ALLA CHIESA PARROCCHIALE
Nel mese di marzo sono state effettuate le riparazioni alle
coperture della Chiesa Parrocchiale di San Pietro Martire :
l’intervento è stato indispensabile a causa delle infiltrazioni di acque
piovane, visibili anche all’interno della Chiesa.
Per effettuare le lavorazioni in sicurezza è stato necessario utilizzare
una piattaforma con braccio da 60 metri per poter raggiungere anche
la cima del tetto.
La riparazione ha comportato la sostituzione di più di 1500 viti di
fissaggio perché mancanti o rotte;
la riparazione di molte porzioni del tetto in lastre di rame perché
spostate e/o scivolate dalla propria sede;
l’integrazione con nuovi pezzi, in rame verde, perché mancanti
completamente;
L’intervento è stato effettuato su tutta la superficie del tetto
compreso il tetto del campanile; nel complesso, il tetto si trova in
discrete condizioni di mantenimento, e ora, con questa verifica
generale, è pronto ad affrontare le prossime “pazzie” del clima.
Utilizzando la piattaforma si è anche evidenziata la rottura di molte
tegole dei tetti della Sacrestia e del collegamento tra la chiesa e la
Casa Parrocchiale, cosa che era possibile vedere solo “dall’alto”; i tetti
in tegole sono stati subito riparati sostituendo più di 150 tegole e
anche molti travetti di supporto in legno.
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Le date della Pasqua
La data della Pasqua cristiana, commemorazione della morte e
della resurrezione di Gesù, è in stretta relazione cronologica con
la Pasqua ebraica.
L'ultima settimana della vita terrena di Gesù si svolse proprio
durante la settimana di Pasqua.
Nella prassi attuale delle Chiese Cristiane essa cade sempre di
domenica, giorno della resurrezione di Gesù, e precisamente
nella domenica che segue il plenilunio dell'equinozio primaverile,
che corrisponde al 14 di Nisan del calendario lunare ebraico.
Altro motivo di discussione tra la chiesa ortodossa e quella
romana fu il metodo da seguirsi per il computo anticipato del
plenilunio.
Durante il concilio di Nicea, nel 325, venne stabilito di seguire il
"ciclo alessandrino" di 19 anni. Dionigi il Piccolo apportò dei
ritocchi nell'anno 525 e questo sistema fu universalmente
adottato.
I dati in ordine cronologico rappresentano solo l'elemento
periferico della Pasqua cristiana, per questa ragione in un
calendario solare come quello universalmente adottato, la
Pasqua è una festa mobile, significa che non cade ogni anno
nello stesso giorno.
E' Pasqua la prima domenica successiva al plenilunio di
primavera, quindi la Pasqua cade in un lasso di tempo compreso
tra il 22 marzo e il 25 aprile.
Quando la Pasqua cade tardi si dice Pasqua Alta, quando cade
presto di dice Pasqua Bassa.
La Pasqua regola tutte le altre feste mobili, e cioè l'Ascensione,
la Pentecoste, il Corpus Domini, la Trinità e di conseguenza il
numero delle domeniche dopo la Pentecoste e prima della
Quaresima.
S. Pasqua 20 aprile 2014
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2014-03 marzo - Parrocchie Seveso