Periodico ciclostilato in proprio Questo numero, stampato in 200 copie, è stato “chiuso” il 18 marzo 2014 Messaggio del Papa per la Quaresima La voce del Vescovo Festa della famiglia San Giovanni Bosco Gruppo chierichetti Una vita da spendere Scuole parrocchiali Don Silvano Caccia Anagrafe parrocchiale Offerte Lavori straordinari Le date della Pasqua Segreteria 1 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 02 06 08 11 14 15 16 18 20 21 22 23 24 __________ Messaggio del Santo Padre Francesco per la Quaresima 2014 Si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà (cfr 2 Cor 8,9) cristiani di oggi, queste parole di san Paolo? Che cosa dice oggi a noi l’invito alla povertà, a una vita povera in senso evangelico? La grazia di Cristo Anzitutto ci dicono qual è lo stile di Dio. Dio non si rivela con i mezzi della potenza e della ricchezza del mondo, ma con quelli della debolezza e della povertà: «Da ricco che era, si è fatto povero per voi…». Cristo, il Figlio eterno di Dio, uguale in potenza e gloria con il Padre, si è fatto povero; è sceso in mezzo a noi, si è fatto vicino ad ognuno di noi; si è spogliato, “svuotato”, per rendersi in tutto simile a noi (cfr Fil 2,7; Eb 4,15). È un grande mistero l’incarnazione di Dio! Ma la ragione di tutto questo è l’amore divino, un amore che è grazia, generosità, desiderio di prossimità, e non esita a donarsi e sacrificarsi per le creature amate. La carità, l’amore è condividere in tutto la sorte dell’amato. L’amore rende simili, crea uguaglianza, abbatte i muri e le distanze. E Dio ha fatto questo con noi. Gesù, infatti, «ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con intelligenza d’uomo, ha Cari fratelli e sorelle, in occasione della Quaresima, vi offro alcune riflessioni, perché possano servire al cammino personale e comunitario di conversione. Prendo lo spunto dall’espressione di san Paolo: «Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà» (2 Cor 8,9). L’Apostolo si rivolge ai cristiani di Corinto per incoraggiarli ad essere generosi nell’aiutare i fedeli di Gerusalemme che si trovano nel bisogno. Che cosa dicono a noi, 2 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uomo. Nascendo da Maria Vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato» (CONC. ECUM. VAT. II, Cost. past. Gaudium et spes, 22). Lo scopo del farsi povero di Gesù non è la povertà in se stessa, ma – dice san Paolo – «...perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà». Non si tratta di un gioco di parole, di un’espressione ad effetto! E’ invece una sintesi della logica di Dio, la logica dell’amore, la logica dell’Incarnazione e della Croce. Dio non ha fatto cadere su di noi la salvezza dall’alto, come l’elemosina di chi dà parte del proprio superfluo con pietismo filantropico. Non è questo l’amore di Cristo! Quando Gesù scende nelle acque del Giordano e si fa battezzare da Giovanni il Battista, non lo fa perché ha bisogno di penitenza, di conversione; lo fa per mettersi in mezzo alla gente, bisognosa di perdono, in mezzo a noi peccatori, e caricarsi del peso dei nostri peccati. E’ questa la via che ha scelto per consolarci, salvarci, liberarci dalla nostra miseria. Ci colpisce che l’Apostolo dica che siamo stati liberati non per mezzo della ricchezza di Cristo, ma per mezzo della sua povertà. Eppure san Paolo conosce bene le «impenetrabili ricchezze di Cristo» (Ef 3,8), «erede di tutte le cose» (Eb 1,2). Che cos’è allora questa povertà con cui Gesù ci libera e ci rende ricchi? È proprio il suo modo di amarci, il suo farsi prossimo a noi come il Buon Samaritano che si avvicina a quell’uomo lasciato mezzo morto sul ciglio della strada (cfr Lc 10,25ss). Ciò che ci dà vera libertà, vera salvezza e vera felicità è il suo amore di compassione, di tenerezza e di condivisione. La povertà di Cristo che ci arricchisce è il suo farsi carne, il suo prendere su di sé le nostre debolezze, i nostri peccati, comunicandoci la misericordia infinita di Dio. La povertà di Cristo è la più grande ricchezza: Gesù è ricco della sua sconfinata fiducia in Dio Padre, dell’affidarsi a Lui in ogni momento, cercando sempre e solo la sua volontà e la sua gloria. È ricco come lo è un bambino che si sente amato e ama i suoi genitori e non dubita un istante del loro amore e della loro tenerezza. La ricchezza di Gesù è il suo essere il Figlio, la sua relazione unica con il Padre è la prerogativa sovrana di questo Messia povero. Quando Gesù ci invita a prendere su di noi il suo “giogo soave”, ci invita ad arricchirci di questa sua “ricca povertà” e “povera ricchezza”, a condividere con Lui il suo Spirito filiale e fraterno, a diventare figli nel Figlio, fratelli nel Fratello Primogenito (cfr Rm 8,29). È stato detto che la sola vera tristezza è non essere santi (L. Bloy); potremmo anche dire che vi è una 3 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 sola vera miseria: non vivere da figli di Dio e da fratelli di Cristo. il lavoro, la possibilità di sviluppo e di crescita culturale. Di fronte a questa miseria la Chiesa offre il suo servizio, la sua diakonia, per andare incontro ai bisogni e guarire queste piaghe che deturpano il volto dell’umanità. Nei poveri e negli ultimi noi vediamo il volto di Cristo; amando e aiutando i poveri amiamo e serviamo Cristo. Il nostro impegno si orienta anche a fare in modo che cessino nel mondo le violazioni della dignità umana, le discriminazioni e i soprusi, che, in tanti casi, sono all’origine della miseria. Quando il potere, il lusso e il denaro diventano idoli, si antepongono questi all’esigenza di una equa distribuzione delle ricchezze. Pertanto, è necessario che le coscienze si convertano alla giustizia, all’uguaglianza, alla sobrietà e alla condivisione. Non meno preoccupante è la miseria morale, che consiste nel diventare schiavi del vizio e del peccato. Quante famiglie sono nell’angoscia perché qualcuno dei membri – spesso giovane – è soggiogato dall’alcol, dalla droga, dal gioco, dalla pornografia! Quante persone hanno smarrito il senso della vita, sono prive di prospettive sul futuro e hanno perso la speranza! E quante persone sono costrette a questa miseria da condizioni sociali ingiuste, dalla mancanza di lavoro che le priva della dignità che dà il portare il pane a casa, per la mancanza di uguaglianza rispetto ai diritti all’educazione e alla salute. In La nostra testimonianza Potremmo pensare che questa “via” della povertà sia stata quella di Gesù, mentre noi, che veniamo dopo di Lui, possiamo salvare il mondo con adeguati mezzi umani. Non è così. In ogni epoca e in ogni luogo, Dio continua a salvare gli uomini e il mondo mediante la povertà di Cristo, il quale si fa povero nei Sacramenti, nella Parola e nella sua Chiesa, che è un popolo di poveri. La ricchezza di Dio non può passare attraverso la nostra ricchezza, ma sempre e soltanto attraverso la nostra povertà, personale e comunitaria, animata dallo Spirito di Cristo. Ad imitazione del nostro Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle. La miseria non coincide con la povertà; la miseria è la povertà senza fiducia, senza solidarietà, senza speranza. Possiamo distinguere tre tipi di miseria: la miseria materiale, la miseria morale e la miseria spirituale. La miseria materiale è quella che comunemente viene chiamata povertà e tocca quanti vivono in una condizione non degna della persona umana: privati dei diritti fondamentali e dei beni di prima necessità quali il cibo, l’acqua, le condizioni igieniche, 4 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 questi casi la miseria morale può ben chiamarsi suicidio incipiente. Questa forma di miseria, che è anche causa di rovina economica, si collega sempre alla miseria spirituale, che ci colpisce quando ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo il suo amore. Se riteniamo di non aver bisogno di Dio, che in Cristo ci tende la mano, perché pensiamo di bastare a noi stessi, ci incamminiamo su una via di fallimento. Dio è l’unico che veramente salva e libera. Il Vangelo è il vero antidoto contro la miseria spirituale: il cristiano è chiamato a portare in ogni ambiente l’annuncio liberante che esiste il perdono del male commesso, che Dio è più grande del nostro peccato e ci ama gratuitamente, sempre, e che siamo fatti per la comunione e per la vita eterna. Il Signore ci invita ad essere annunciatori gioiosi di questo messaggio di misericordia e di speranza! È bello sperimentare la gioia di diffondere questa buona notizia, di condividere il tesoro a noi affidato, per consolare i cuori affranti e dare speranza a tanti fratelli e sorelle avvolti dal buio. Si tratta di seguire e imitare Gesù, che è andato verso i poveri e i peccatori come il pastore verso la pecora perduta, e ci è andato pieno d’amore. Uniti a Lui possiamo aprire con coraggio nuove strade di evangelizzazione e promozione umana. disposta e sollecita nel testimoniare a quanti vivono nella miseria materiale, morale e spirituale il messaggio evangelico, che si riassume nell’annuncio dell’amore del Padre misericordioso, pronto ad abbracciare in Cristo ogni persona. Potremo farlo nella misura in cui saremo conformati a Cristo, che si è fatto povero e ci ha arricchiti con la sua povertà. La Quaresima è un tempo adatto per la spogliazione; e ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci al fine di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà. Non dimentichiamo che la vera povertà duole: non sarebbe valida una spogliazione senza questa dimensione penitenziale. Diffido dell’elemosina che non costa e che non duole. Lo Spirito Santo, grazie al quale «[siamo] come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto» (2 Cor 6,10), sostenga questi nostri propositi e rafforzi in noi l’attenzione e la responsabilità verso la miseria umana, per diventare misericordiosi e operatori di misericordia. Con questo auspicio, assicuro la mia preghiera affinché ogni credente e ogni comunità ecclesiale percorra con frutto l’itinerario quaresimale, e vi chiedo di pregare per me. Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca. Cari fratelli e sorelle, questo tempo di Quaresima trovi la Chiesa intera 5 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 _______________________________________La voce del Vescovo Ci avviciniamo al Tempo quaresimale e anche quest’anno la Diocesi di Milano promuove un momento di preghiera e catechesi guidata dall’Arcivescovo, cardinale Angelo Scola, per tutta la comunità ambrosiana. Per quattro martedì alle 21, sul tema “Lo spettacolo della croce” (dal Vangelo di Luca). Appro f o ndiment A partire dalla seconda settimana di Quaresima l’arcivescovo Angelo Scola proporrà anche quest’anno, per quattro martedì, la Via Crucis in Duomo alle 21 per tutti i fedeli della diocesi, convocati di volta in volta secondo criteri territoriali e di appartenenze a realtà ecclesiali differenti (associazioni, gruppi e movimenti). Il filo conduttore delle serate sarà “Lo spettacolo della croce”, preso dal Vangelo di Luca (23,48). Il 18 marzo la prima Via Crucis, dal titolo “Si è caricato delle nostre sofferenze”, con invito a partecipare rivolto in particolare agli ambrosiani delle Zone pastorali di Rho e Melegnano, ma anche a Focolari, Acli, Rinnovamento e Alleanza Cattolica. Il 25 marzo (“Portò i nostri peccati”) l’invito è per la Zona pastorale di Milano, Comunione e liberazione, Apostolato della preghiera, Comunità di Sant’Egidio, Cellule parrocchiali per l’evangelizzazione. 6 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 Il 1° aprile (“Padre, perdona loro”), coinvolte le Zone pastorali di Lecco e Varese, Azione cattolica, Cammino neocatecumenale, Rinascita cristiana, Cvx, Movimento giovanile salesiano. L’8 aprile (“Oggi sarai nel paradiso”), infine, chiamate a partecipare le Zone pastorali di Monza e Sesto San Giovanni, Legio Mariae, Opus Dei, Agesci, Movimento apostolico, Legionari di Cristo. Per seguire la Via crucis sarà pubblicato un libretto (edito dal Centro Ambrosiano) da utilizzare in Duomo, ma in vendita anche per singoli fedeli, parrocchie, gruppi e movimenti che lo desiderano. Ogni celebrazione prevede la lettura di un testo biblico, una testimonianza, invocazioni e canti meditativi. Il tema della croce sarà poi al centro della Professio fidei dell’8 maggio, che si concluderà sul sagrato del Duomo con l’evento “Venite a vedere questo spettacolo”. Al termine di ogni celebrazione della Via crucis sarà proposto come gesto caritativo la raccolta di offerte da destinare al Fondo Famiglia Lavoro. Altri progetti di solidarietà sono proposti da Caritas Ambrosiana e Ufficio missionario a parrocchie, associazioni, gruppi e movimenti che desiderino sostenerli durante la Quaresima. Il progetto “Ago e filo per la parità” si svolge ad Algeri; lo scopo è quello di promuovere il ruolo della donna attraverso la formazione professionale. Il progetto “Il posto giusto” prevede invece la costruzione di un centro di aggregazione giovanile a Lusaka, in Zambia, vicino alla parrocchia St. Maurice gestita dai missionari fidei donum ambrosiani. “Aggiungi un posto a tavola” è il progetto da realizzare in Serbia per i senza tetto, persone gravemente emarginate e con disagio mentale. Nella città di Niš esiste infatti una mensa pubblica comunale, che serve oltre 5 mila pasti al giorno, ma che ora rischia la chiusura per mancanza di fondi. Con questo progetto, oltre a sostenere la mensa, si vuole anche aprire un piccolo Centro diurno per contrastare l’esclusione sociale dei pazienti psichiatrici. La celebrazione viene trasmessa in diretta da Telenova (canale 14), da Radio Marconi, da Radio Mater e www.chiesadimilano.it a beneficio di chi seguirà la serata da casa e dei gruppi di ascolto 7 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 DOMENICA 24 gennaio ANFORA DEI DESIDERI … il nostro desiderio è ….. Durante la S. Messa nella giornata della Festa della famiglia, all’ingresso della chiesa è stata posta l’anfora nella quale ogni famiglia ha potuto mette un biglietto nel quale ognuno ha potuto esprimere un desiderio, una preghiera; anfora che poi è stata portata all’altare a nome di tutte le famiglie. Al termine della celebrazione, dopo il lancio dei palloncini sul piazzale della chiesa, nel salone dell’oratorio numerose famiglie hanno trascorso la domenica insieme, con un gustosissimo pranzo, preparato dal gruppo cucina, e dei divertenti giochi nel pomeriggio. Sono stati letti anche i desideri inseriti nell’anfora che di seguito riportiamo; DESIDERO…….. ….. non è cosa la … di avere la forza di ….. andare tutti d’accordo e avere tanti amici …. che il signore illumini il mio cammino ……che tutte le famiglie possano vivere felici la loro vita volendosi bene l’un l’altro! comunità può fare per noi ma è di avere la possibilità di dedicare più tempo alla nostra comunità, di condividere più spesso momenti di gioia con le persone, le famiglie che ci fanno stare bene. superare tutte le avversità che nella vita di tutti i giorni si presentano …… che non ci sia più violenza nel mondo. Dobbiamo imparare ad amare il prossimo. 8 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 …… che tutte le famiglie del mondo abbiano pace, salute e lavoro …… di stare sempre insieme e di essere una famiglia felice ……. vivere in pace per sempre ………. una vita serena a tutte le famiglie ……poter vivere tutte le domeniche una grande festa, con l’oratorio … il nostro oratorio uno spazio per accogliere bambini e ragazzi per fare attività insieme. ……… che il nostro oratorio diventi sempre più luogo che accoglie, sostiene, arricchisce con gioia ed entusiasmo dai più piccoli ai più grandi! …..giocare e stare insieme. sempre pieno di bambini, che hanno voglia di …….. stare più insieme come famiglie e amici ….. …… che l’oratorio, la comunità ci aiutasse a …. Per la nostra comunità desideriamo Un parco giochi per i bambini più piccoli Una chiesa più colorata Una piazza della chiesa più accogliente Più partecipazione ed entusiasmo per le iniziative proposte …ricordandoci sempre che ciò che vale è l’amicizia con Gesù!!! Sogniamo un oratorio dove trovare gli amici per giocare. Sogniamo un oratorio dove ci sia “aria di festa” ogni domenica, dove ci sia sempre qualcuno che fa giocare i più piccoli, dove ci sia sempre qualcuno con cui incontrarsi per parlare, giocare, divertirsi. Sogniamo un oratorio pieno di gente! Sogniamo un oratorio dove vieni accolto con un sorriso, un saluto caloroso e un semplice “come va?” Sogniamo una comunità dove poter incontrare preti che “incarnano” l’umanità di Gesù… un’umanità che traspare dai gesti e dalle parole! Sarebbe bello ritrovare un prete che non è costretto a correre da una chiesa all’altra, a fare i conti con il tempo, ma che davvero, come Gesù, possa, ogni tanto, fermarsi in mezzo alla “sua gente”, alle “sue famiglie” per ascoltare, per conoscere, per capire, per “condividere” gioie e fatiche. … sarebbe bello!! E perché i sogni si trasformino … affidiamoli all’infinita potenza dello Spirito Santo! 9 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 PALLONCINI SOGNANTI Al termine della Santa Messa sul piazzale della chiesa, in una splendida giornata di sole, i ragazzi con le loro famiglie e tutta la comunità hanno affidato al cielo oltre 150 palloncini colorati ai quali è stato legato un biglietto dove ognuno ha scritto un desiderio da portare in alto, lassù nel cielo azzurro che si è riempito di puntini colorati che velocemente sono volati lontano! 10 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 San Giovanni Bosco, uomo di Dio che dedicò la sua esistenza per l'educazione dei giovani, continua la sua attività pastorale. Senza mai fermarsi. Prosegue, infatti, il lungo viaggio per il mondo dell'urna di don Bosco, organizzato dai salesiani per preparare il bicentenario della nascita del santo, che ricorre il 16 agosto 2015. Iniziato tre anni fa, il pellegrinaggio ha fatto tappa nelle 130 nazioni dei 5 continenti dove sono presenti i salesiani In Lombardia l'urna del "santo dei ragazzi" è stata accolta dalla diocesi di Milano, dove è rimasta sino al 4 febbraio. Bosco", che si è conclusa con una Sabato 1 febbraio l'urna è arrivata passeggiata notturna: intorno alla alla sede dell'arcivescovado, in mezzanotte, i ragazzi hanno tram. Come un comune cittadino. accompagnato l'urna lungo le vie Qui, ad aspettarla i ragazzi degli oratori, che in processione sono giunti fino al sagrato del Duomo. Alla Messa sono stati presenti anche i catechisti milanesi, mentre nel pomeriggio di sabato la galleria del Corso è stata trasformata in una grande palestra dove sono stati proposti giochi e gare, un oratorio metropolitano. A tarda serata è iniziata la "notte con don Della città dal Duomo alla Basilica di Sant'Agostino. Tra i tanti momenti forti occorre ricordare la tappa al carcere minorile Beccaria di Milano. Qui l'urna è arrivata lunedì 3 febbraio alle 8.15 ed è stata posta al centro della cappella dell'istituto di pena. Il cardinale Dionigi Tettamanzi ha celebrato la Santa Messa e somministrato i sacramenti dell'iniziazione cristiana a tre 11 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 ragazzi che stanno scontando la pena al Beccaria. insieme la ricerca educativa, l'approfondimento delle motivazioni e delle tendenze legate allo sviluppo della società Le giornate milanesi si sono contemporanea. concluse in Sant'Ambrogio, con la Messa alle 21 celebrata dal San Giovanni Bosco è vissuto cardinale Angelo Scola, davanti a nell'Ottocento, eppure conserva, sacerdoti, educatori, insegnanti, proprio per l'esperienza di vita e genitori. Ovvero la comunità l'insegnamento, una grande educante ambrosiana. modernità. L'urna è ripartita poi per raggiungere molte altre città della Lombardia e dell'Emilia-Romagna e sarà anche a San Marino. Infine sarà in Lituania, per rientrare a Torino dove, nella seconda metà dell'anno, avranno inizio le celebrazioni per i duecento anni della nascita del santo. San Giovanni Bosco è stato un grande educatore. Lo si ricorda come un sincero amico dei più piccoli, capace di avvicinarli con la persuasione, l'atteggiamento costante di amore, la cura “preventiva”, l'apertura verso tutti. Il suo Oratorio, a Valdocco, ha dato il via ad una esperienza fecondissima per gli anni a venire e i Salesiani, da lui fondati, si sono impegnati e si impegnano da sempre in innumerevoli opere educative e scolastiche, non accontentandosi della “pratica”, ma sostenendo Tant'è vero che in questo periodo, in prossimità della ricorrenza del bicentenario della sua nascita (avvenne a Castelnuovo d'Asti, il 16 agosto 1815) tra le tante iniziative proposte dal movimento salesiano, colpisce il grande seguito che riscuote la peregrinazione dell'urna di don Bosco (contiene un reliquiario con la mano destra del santo e una statua in gesso e resina, replica del corpo incorrotto custodito nella basilica di Maria Ausiliatrice a Torino). Colpisce anche il fatto che una pratica - il culto delle reliquie - che si vorrebbe classificare "del passato", desueta, attiri tanta gente, ragazzi e giovani e addirittura mobiliti, oltre naturalmente alla comunità cristiana, la società e le istituzioni civili, scuole in prima fila. Questo fa riflettere. 12 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 Per la comunità cristiana la peregrinazione dell'urna di don Bosco (che ha girato il mondo prima di attraversare le strade delle città italiane) un'occasione di rinnovo della propria fede. La testimonianza di un Santo, come il sacerdote piemontese, di un uomo che ha messo al primo posto la "passione per Dio", ricorda ai cristiani cosa veramente conta nell'esistenza quotidiana. Inoltre, sempre anzitutto ai cristiani e in particolare alle comunità italiane, impegnate per un decennio sui temi dell'educazione indica la strada della cura e dell'impegno. educativo verso i più giovani come occasione di testimonianza del Vangelo. Ma don Bosco “provoca” ben oltre la comunità cristiana, e in modo speciale chiama in causa il mondo della scuola. Così che, ad accogliere l'urna, dove passa, non solo ci sono i moltissimi studenti delle scuola cattoliche e salesiane in particolare, ma non di rado le rappresentanze ufficiali del mondo della scuola, i dirigenti dei provveditorati, insegnanti... Tutti spinti a riflettere su un modello educativo che si è tradotto nei secoli in innumerevoli esperienze concrete, su uno stile di passione per l'uomo, di prossimità e di cura che anche oggi conserva fascino ed efficacia. Don Bosco richiama una educazione inclusiva, aperta, che nella scuola si traduce in attenzione ai singoli e specialmente agli ultimi, perché nessuno rimanga indietro, nella convinzione che tutti possono farcela, tutti possono essere aiutati. 13 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 Domenica 2 febbraio durante la S. Messa celebrata dal nostro Parroco Don Carlo si è svolta la vestizione di otto nuovi chierichetti. Per prepararsi a questo servizio i ragazzi hanno seguito un corso che, con dell'aiuto Ausiliaria Diocesana Maria , ho tenuto dopo le S. Messe in alcune domeniche di novembre e dicembre. Annalisa,Camilla, Chiara, Gloria, Davide, Giulio, Gabriele e Tommaso hanno detto davanti a tutta la comunità parrocchiale il loro "ECCOMI" per il servizio all'altare. Don Carlo ha accolto con piacere la generosità e l’impegno di questi ragazzi invitando le mamme ad aiutare i loro figli ad indossare la veste bianca, presentando i lori ragazzi al servizio dell’altare, come nel Vangelo di quella domenica Maria e Giuseppe presentano il loro figlio Gesù al tempio, rendendo così molto solenne questo momento. L'impegno che tutti hanno dimostrato durante il corso di preparazione, la voglia di iniziare ad essere presenti sull'altare già dall'inizio e la loro costante presenza in queste domeniche sono motivo di orgoglio per la nostra comunità. Insieme preghiamo Gesù perché possa sempre tenere viva in noi la gioia di essere Ministranti sull'altare durante le celebrazioni. Ruggero 14 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 L’animazione della Quaresima: ai ragazzi si chiede di imparare da Gesù che ha speso la sua vita per l’umanità, fino alla Croce Rileggendo ancora l’iniziativa pastorale «Il campo è il mondo» e quindi la lettera pastorale dell’Arcivescovo, viene rivolto l’invito ai ragazzi perché possano esercitarsi ogni giorno ad assumere lo «stile del testimone» che domanda una «vita come comunione centrata sul “dono totale di sé” ai fratelli» (cfr Il campo è il mondo, pagina 46). del Signore, secondo la logica del dono di sé. Si stanno moltiplicando negli oratori, per i bambini e i ragazzi, per i preadolescenti e gli adolescenti e per i loro genitori, occasioni di ritiro, giornate speciali, momenti di preghiera un po’ prolungata, attività specifiche e di animazione a tema che conducano a scovare tutto ciò che impedisce di essere nel mondo «grano buono» e che raccontino e propongano lo stile dei discepoli Ogni settimana un nuovo «malloppo» di sette banconote viene dato ai ragazzi che sono chiamati a restituire i «grani» spesi nella settimana precedente, come segno di tutto il bene che hanno saputo far crescere nei loro ambiti di vita. Alla fine della Quaresima ogni portafoglio resterà vuoto, proprio perché i ragazzi hanno saputo spendersi sino in fondo. Per questo i nostri ragazzi si stanno esercitando con uno strumento originale: un portafoglio che contiene delle banconote, la cui valuta si chiama «grano», che non possono essere accumulate ma solo spese e restituite, grazie ad azioni buone che orientano la settimana. Le banconote/grano Questo «spendersi per gli altri», ad sono il gadget che la Fom ha imitazione del Signore Gesù, è ideato per questa Quaresima: esse l’impegno non facile che in queste rappresentano la vita di ciascuno settimane sta richiedendo nell’atteggiamento dello l’accompagnamento dei più giovani «spendersi»; il loro valore si misura da parte delle comunità educanti. nel dono gratuito di sé. 15 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 A fine febbraio fa abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare la prolusione di don Gianbattista Rota, insegnante di religione in una scuola secondaria di primo grado e collaboratore del Servizio per la Pastorale Scolastica della curia di Milano. Il tema: “Il significato della scuola parrocchiale nella Comunità Pastorale”. Nella Comunità Pastorale San Pietro da Verona le scuole parrocchiali che da decenni svolgono la loro funzione sul territorio sono due: Beata Vergine Immacolata e San Pietro Martire. Asilo nido, sezione primavera, scuola dell’infanzia e scuola primaria. La comunicazione di don Rota affonda le sue radici nel capitolo 28 del Vangelo di Matteo: lì si trova la duplice missione della Chiesa. In primis, “L'angelo disse alle donne: "Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto”: andare ad annunciare la buona novella del Figlio di Dio che nasce tra gli uomini e li salva, renderlo presente e introdurre le persone all’incontro salvifico con Lui per vivere un’esistenza rinnovata di fede – speranza – carità. Secondariamente, “I sommi sacerdoti si riunirono allora con gli anziani e deliberarono di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo: "Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo”: andare ed insegnare perché la fede ha bisogno dell’intelligenza per spiegare il suo contenuto, per averne cura e per saperlo dire. Quindi, educazione della fede (la catechesi) e istruzione della fede (la scuola) sono le due dimensioni che la Chiesa, a partire dal Vangelo, ha da sempre coltivato, o, per dirla con don Rota, “non ha mai mollato, dalle persecuzioni in poi”. “Quando la comunità crede, sostiene la scuola e quando la scuola si sente amata, ricambia”, ha proseguito don Rota, 16 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 definendo quest’ultima, un patrimonio da non disperdere, un tesoro prezioso, una ricchezza incalcolabile, una bellezza che non ha pari. Nello stesso periodo è uscito nelle sale un film di George Clooney, “The monuments men”, la storia di un manipolo di amanti dell’arte che attraversa gli ultimi mesi della seconda guerra mondiale per salvare opere d’arte che i nazisti avevano intenzione di trafugare, nella migliore delle ipotesi, di distruggere, nella peggiore. Prima di partire per la missione, l’ufficiale dell'esercito americano Frank Stokes , a capo del gruppo di sette tra direttori di musei, curatori e storici dell'arte, pronuncia il suo discorso: "Ascoltate ragazzi, penso che dovreste sapere la verità secondo me: questa missione non è mai stata designata al successo. Se fossero sinceri ce lo direbbero. Ci direbbero che con tutta la gente che muore, a chi importa dell'arte. Ma sbagliano. Perché è per questo che noi combattiamo, per la nostra cultura, e per il nostro stile di vita. Puoi sterminare una generazione di persone, radere al suolo le loro case, troveranno una via di ritorno. Ma se distruggi i loro conseguimenti, e la loro storia, è come se non fossero mai esistite, solo ceneri, che galleggiano. Quello che vuole Hitler, ed è la sola cosa che non possiamo permettergli". Forse le scuole parrocchiali della nostra Comunità Pastorale non sono paragonabili alla magnificenza della Madonna col bambino di Michelangelo conservata nella Chiesa di Nostra Signora a Bruges, in Belgio, ma sono cariche di storia, di cultura, di un preciso stile di vita. Come nel lontano 1945, anche oggi necessitano persone appassionate che strappino dalla distruzione un patrimonio così prezioso per il territorio e per le persone che in esso vivono. 17 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 Quinto anniversario della sua morte Amici di Don Silvano Caccia hanno realizzato un sito per proseguire sulla strada tracciata da Don Silvano Caccia: www.donsilvanocaccia.it Siamo un gruppo di persone e famiglie che hanno conosciuto Don Silvano Caccia dal 1985 e che con lui hanno condiviso un percorso di vita, collaborando anche in alcune attività da lui proposte e seguite. Per noi don Silvano è stato una guida e un compagno di viaggio, ne abbiamo conosciuto il valore di “persona” e di “prete”. Avendo intravisto i diversi ambiti in cui si è adoperato vorremmo dare un nostro contributo affinché la sua opera possa ancora crescere e dare frutti. Anche se sarebbe giusto e opportuno commemorare e ricordare la persona, il sacerdote, la sua operosità e la sua spiritualità, questo non è il nostro intento. Vorremmo invece che il suo “essere” si propagasse e potesse continuare a esprimersi in un “fare” concreto e vivo. Semplicemente il nostro sogno è che la sua opera possa non fermarsi e continuare. Ci piacerebbe nel futuro poter vedere attività, opere e iniziative che realizzino: 1) La raccolta dei suoi scritti per poterli divulgare ed eventualmente pubblicare; 2) La comprensione del suo pensiero attraverso lo studio dei suoi scritti; 3) L’interpretazione e messa in pratica del suo pensiero con opere vive. Il sito si colloca perfettamente in questo programma e vuole fare da luogo di comunicazione e di condivisione delle iniziative intraprese nei vari ambiti. I promotori del Sito 18 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 La preghiera – programma di Don Silvano Gesù, vorrei essere anch’io un amico di Dio come Pietro, capace di entusiasmarsi per un compito importante, per essere chiamato a collaborare con te, ma anche pronto a riconoscere il suo sbaglio, ad accettare il tuo sguardo che perdona. Vorrei essere anch’io un amico di Dio come Paolo, coraggioso, tenace, zelante ma anche disponibile a ricevere la tua luce, ad accogliere il tuo abbraccio, a portare l’annuncio che Dio vuole salvare tutti gli uomini con amore gratuito. Vorrei essere anch’io un amico di Dio ma secondo il nome che ho ricevuto e per quella strada che mi vorrai indicare. In questi anni così importanti so che posso contare sulla tua amicizia. Tu mi vuoi bene, mi ami per primo, hai stima di me e poni in me la tua fiducia. Voglio esserti fedele con le parole e con i fatti e non tradire la tua fiducia. Aiutami ed accompagnami. Amen 19 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 BATTESIMI PANEBIANCO DIEGO nato il 05/10/2012 DEFUNTI Mese di dicembre 2013 BERTOCCHI BEATRICE,Via Mascagni,1, anni 86 MONTALBANO VINCENZO, Via S.Pellico 18, anni 86 PEDRONETTO ATTILIA, Via Bellini 6, anni 90 ARNABOLDI ENRICA, Via C.Cantù 31, anni 83 FUSILLI ADRIANO, Via S.Carlo 45, anni 46 BERTOLDO FLORA, Via Carducci 37, anni 90 Mese di gennaio 2014 BASILICO VIRGILIO, Via Trento Trieste, esequie 09/01/2014,anni 50 LAROVERE FERDINANDO,Via D'Annunzio 3, anni 60 COLOMBO RENATO, Via Mascagni 10/B, anni 88 VAGO LUIGI, Via Carducci 33, anni 74 MARZORATI BIANCA,Viale Rimembranze 5, anni 93 Mese di febbraio 2014 CORENGIA CLAUDIO, Via Leopardi,13,,anni 63 BRUNO GIUSEPPINA,Via Leoncavallo 22, ,anni 77 ALLIEVI AMBROGIO,Paderno Dugnano, anni 78 Mese di marzo 2014 MARZORATI ELIO,Via Verga 2, anni 76 BIZZOZERO ANTONIO,Via Puccini 5, anni 87 MALERBA FERDINANDO,Via Leopardi,15, anni 84 MATRIMONI Nessuno 20 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 Mese di Aprile sabato 12 In Tradizione Symboli domenica 13 Della Palme domenica 20 Pasqua di Risurrezione lunedì 28 S. Gianna Beretta Molla martedì 29 S. Caterina da Siena Riepilogo delle offerte per l’anno 2013 S. MESSE dominicali e festive BATTESIMI PRIMA COMUNIONE/CRESIMA Altre celebrazioni e ricorrenze MATRIMONI FUNERALI CERA VOTIVA PRO OPERE PARROCCHIALI BENEDIZIONI MATALIZIE euro euro 22.452 1.100 euro euro euro euro euro euro 3.986 500 3.040 3.384 3.893 15.680 A TUTTI UN “GRAZIE” di CUORE 21 C.P. S. Pietro da Verona - Parrocchia San Pietro Martire – marzo 2014 LAVORI STRAORDINARI ALLA CHIESA PARROCCHIALE Nel mese di marzo sono state effettuate le riparazioni alle coperture della Chiesa Parrocchiale di San Pietro Martire : l’intervento è stato indispensabile a causa delle infiltrazioni di acque piovane, visibili anche all’interno della Chiesa. Per effettuare le lavorazioni in sicurezza è stato necessario utilizzare una piattaforma con braccio da 60 metri per poter raggiungere anche la cima del tetto. La riparazione ha comportato la sostituzione di più di 1500 viti di fissaggio perché mancanti o rotte; la riparazione di molte porzioni del tetto in lastre di rame perché spostate e/o scivolate dalla propria sede; l’integrazione con nuovi pezzi, in rame verde, perché mancanti completamente; L’intervento è stato effettuato su tutta la superficie del tetto compreso il tetto del campanile; nel complesso, il tetto si trova in discrete condizioni di mantenimento, e ora, con questa verifica generale, è pronto ad affrontare le prossime “pazzie” del clima. Utilizzando la piattaforma si è anche evidenziata la rottura di molte tegole dei tetti della Sacrestia e del collegamento tra la chiesa e la Casa Parrocchiale, cosa che era possibile vedere solo “dall’alto”; i tetti in tegole sono stati subito riparati sostituendo più di 150 tegole e anche molti travetti di supporto in legno. 22 Le date della Pasqua La data della Pasqua cristiana, commemorazione della morte e della resurrezione di Gesù, è in stretta relazione cronologica con la Pasqua ebraica. L'ultima settimana della vita terrena di Gesù si svolse proprio durante la settimana di Pasqua. Nella prassi attuale delle Chiese Cristiane essa cade sempre di domenica, giorno della resurrezione di Gesù, e precisamente nella domenica che segue il plenilunio dell'equinozio primaverile, che corrisponde al 14 di Nisan del calendario lunare ebraico. Altro motivo di discussione tra la chiesa ortodossa e quella romana fu il metodo da seguirsi per il computo anticipato del plenilunio. Durante il concilio di Nicea, nel 325, venne stabilito di seguire il "ciclo alessandrino" di 19 anni. Dionigi il Piccolo apportò dei ritocchi nell'anno 525 e questo sistema fu universalmente adottato. I dati in ordine cronologico rappresentano solo l'elemento periferico della Pasqua cristiana, per questa ragione in un calendario solare come quello universalmente adottato, la Pasqua è una festa mobile, significa che non cade ogni anno nello stesso giorno. E' Pasqua la prima domenica successiva al plenilunio di primavera, quindi la Pasqua cade in un lasso di tempo compreso tra il 22 marzo e il 25 aprile. Quando la Pasqua cade tardi si dice Pasqua Alta, quando cade presto di dice Pasqua Bassa. La Pasqua regola tutte le altre feste mobili, e cioè l'Ascensione, la Pentecoste, il Corpus Domini, la Trinità e di conseguenza il numero delle domeniche dopo la Pentecoste e prima della Quaresima. S. Pasqua 20 aprile 2014 23 LA NOSTRA SEGRETERIA PARROCCHIALE lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle ore 9,30 alle ore 11,45; il mercoledì dalle ore 16,00 alle ore 18,00. Chi desidera collabore alla redazione del notiziario con la pubblicazione di articoli li potrà far pervenire anche per mail all’indirizzo della segreteria: [email protected] “La Voce della Comunità” è visibile anche sul sito internet della Comunità Pastorale www.parrocchieseveso.it 24