INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 1 di 77 Linee guida per la prevenzione e gestione dei casi di influenza pandemica A(H1N1) 2009 Rev. 5 Redatto Prof. A. Panà Dott. C. Capozzi Verificato Unità di Sorveglianza “ I nf l uenz asui na” Approvato Direttore Generale Direttore Sanitario Direttore Amministrativo INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 2 di 77 INDICE PAGINA INTRODUZIONE 4 SCOPO 8 DEFINIZIONE DI CASO E NOTIFICA 1. Definizione di caso 2. Notifica 9 10 CENNI DI EPIDEMIOLOGIA 1. Infezione da virus influenzale A(H1N1)v 2. Trasmissione interumana 3. Misure igieniche di prevenzione-cont r ol l odel l ’ i nf ez i one:concet t i gener al i 11 11 12 CENNI DI CLINICA E TERAPIA 1. Sintomi 2. Vaccino anti-virus influenzale A(H1N1)v 3. Farmaci antivirali (Inibitori delle neuraminidasi) 14 17 24 NORME DI PROFILASSI PER LIMITARE LA DI FFUSI ONEDELL’ I NFEZI ONE 1. Collocazione del paziente e trasporto 2. Limitazione del personale sanitario che accede alla stanza in isolamento 3. Adozione di Precauzioni di isolamento standard e di tipo respiratorio 4. Gestione dei visitatori 5. Durata delle Precauzioni 6. Sorveglianza del personale sanitario 7. Gestione del personale sanitario ammalato 8. Pulizia ambientale 9. Effetti letterecci 26 27 27 27 28 28 28 28 28 MODALI TA’OPERATI VEDELLAPROCEDURA Matrice delle responsabilità Lista di distribuzione Storia delle revisioni Firme di approvazione 29 29 30 31 NOTE BIBLIOGRAFICHE E WEBGRAFIA 32 ADDENDA ADDENDUM A Allegato 01 Influenza da virus influenzale A(H1N1)v: domande e risposte Allegato 02 Check list di assistenza al paziente Allegato 03 Linee guida Spazi destinati alla valutazione e stazionamento nel PS Allegato 04 Informazioni in caso di isolamento a domicilio Allegato 05 Scheda di notifica di malattia infettiva 33 48 50 52 54 INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 3 di 77 Allegato 05a Scheda di notifica delle forme gravi e complicate e dei decessi Allegato 06 Modalità di prelievo e trasporto campioni biologici Al l egat o07 “ Pr ecauz i onist andar d” Al l egat o08 “ Pr ecauz i oniai r bor ne” Al l egat o09 “ Pr ecauz i onidr opl et ” Al l egat o10 “ Pr ecauz i onicont at t o” Allegato 11 Precauzioni da adottare nelle Malattie Respiratorie Acute-MRA 55 57 58 63 65 66 68 ADDENDUM B Allegato 12 10 consigli per stare sani Allegato 13 Informazioni per tutti Allegato 14 Segnali di allarme Allegato 15 Chi è ad alto rischio di complicazioni ? Allegato 16 Vaccinazione Allegato 18 Informazioni per donne in stato di gravidanza Allegato 19 Bambini piccoli –Informazioni per Genitori ed Operatori Sanitari Allegato 17 Informazioni per Medici ed altri Operatori Sanitari 70 71 72 73 74 75 76 77 Uni t àdiSor v egl i anz a“ I nf l uenz asui na” : Prof. M. Andreoni, Dott.ssa M.G. Celeste, Prof. G. Federici, Dott. L. Ferrucci, Dott.ssa M. Galizio, Dott.ssa I. Mastrobuono, Prof. C.F. Perno, Dott. M. Pirazzoli, Dott. G. Visconti. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 4 di 77 INTRODUZIONE Negli ultimi mesi1 è stato segnalato un focolaio epidemico, con epicentro iniziale in Messico e negli USA, causato da un nuovo ceppo di virus influenzale contenente una combinazione di geni del virus dell'influenza suina, aviaria e umana2. Le Autorità Sanitarie Internazionali hanno confermato che il nuovo virus influenzale A(H1N1)v ha ucciso diversi pazienti3 e che il focolaio epidemico ha caratteristiche evolutive verso la pandemia4. 1 World Health Organization (WHO). 21/ 4/ 2009:l ’ i nf ez i oneaccertata dei primi 2 individui da parte di un nuovo ceppo virale viene comunicata sul website MMWR, rivista dei Centri per la prevenzione e controllo delle malattie statunitensi (CDC); 25/ 4/ 2009:l ’ Organizzazione Mondiale della Sanità-OMS, sulla base di nuovi dat iepi demi ol ogi ci ,consi der al ’ ev ent o“ aPubl i cHeal t hEmer gencyofI nt er nat i onalConcer n”edi chi ar a la fase 3 di allerta pandemica; 27/4/2009: annuncio della fase 4; 29/4/2009: annuncio della fase 5; 11/6/2009: annuncio della fase 6 di massima allerta (rilievo di trasmissione virale sostenuta a livello di comunità in almeno 2 continenti e capacità del virus di trasmettersi in maniera facile nella maggior parte del mondo) http://www.who.int/mediacentre/news/statements/2009/en/index.html 2 Virus influenzali. Suini, uccelli e soggetti umani sono sensibili ciascuno ad una pluralità di virus influenzali. In genere, questi virus infettano solo una specie. Tuttavia, a volte, i virus si scambiano geni creando nuovi virus in grado di infettare più di una specie. Anche in questo caso, questi nuovi virus si trasmettono da uomo a uomo solo con estrema difficoltà. Talvolta, ulteriori ricombinazioni o mutazioni genetiche creano un virus che può diffondersi rapidamente tra gli esseri umani, creando una pandemia globale. (27/4/2009, Journal Watch General Medicine) 3 WHO. Update 76, 27/11/2009. Nel mondo, i casi confermati sono almeno 622 mila, i decessi 7.826. http://www.who.int/csr/disease/swineflu/updates/en/index.html European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) Daily update 30/11/2009. Sospesa la pubblicazione del numero di casi confermati, il numero cumulativo dei decessi è 858. http://ecdc.europa.eu/en/healthtopics/Pages/Influenza_A(H1N1)_Outbreak.aspx Ministero Salute: Comunicato stampa n.544 del 27/11/2009. In Italia il numero cumulativo dei decessi è 93. http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_comunicati_2590_testo.rtf 4 OMS. Perconsent i r el ’ i mpl ement az i onedel l emi sur edicont r ol l oneipi anipandemi cinaz i onal i ,l ’ OMS nel 2009 ha rivisto il raggruppamento delle 6 fasi di allerta pandemica (con le fasi 1-3 legate alla preparazione e INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 5 di 77 I nef f et t i ,i ndat a11gi ugno2009l ’ OMSdi chi ar al ’ i ni zi odel l a pandemia influenzale (fase 6) e tutti i Paesi dovrebbero di conseguenza attivare i piani pandemici nazionali per rallentarne la diffusione e contenerne gli effetti in termini di morbosità e mortalità5. Ad oggi, perlomeno nei modelli sperimentali animali6, sembra che il virus influenzale A(H1N1)v abbia peculiari caratteristiche di trasmissibilità e gravità rispetto ai virus r espons abi l idel l ’ i nf l uenz ast agi onal e. Trasmissibilità. In relazione alla trasmissibilità, poiché al momento attuale la diffusione 7 del l apandemi aècons i der at a“ i nar r est abi l e” , le autorità sanitarie internazionali e nazionali hanno ridefinito la politica di risposta8 alla pandemia aggiungendo alle azioni tipiche della le fasi 4-6chei l l ust r anol eaz i onidicont r ast oneiconf r ont idiun’ ev ent ual epandemia) e con la previsione anche di fasi post-pandemiche per facilitare la ripresa delle attività. 40 anni dopol ’ ul t i madel l e3pandemi e,tutte di natura influenzale, del l ’ epocamoder na( 1917,1957,1968) con milioni di vittime (50, 2 e 1, rispettivamente), siamo oggi di fronte ad una pandemia che ha colpito la quasit ot al i t àdeiPaesi appar t enent ial l ’ OMS. 5 CCM, 2005. Centro nazionale per la prevenzione e Controllo delle Malattie (CCM). Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale. DGR Lazio 302/2008. La Regione Lazio ha già recepito le indicazioni nazionali nel suo specifico Piano operativo regionale. BURL n.28 del 28/7/2008 SO n. 90. WHO, 2009. Pandemic preparedness http://www.who.int/csr/disease/influenza/pandemic/en/index.html 6 Science, 2009. C Fraser C et. Pandemic potential of a strain of influenza A (H1N1): early findings, Science 324 (2009), pp. 1557–1561. http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/324/5934/1557 Commento (da J Watch General Medicine, 21/5/2009): Dati preliminari indicano che l'attuale virus H1N1 è più trasmissibile e, eventualmente, più letale del virus influenzale stagionale, ma è meno trasmissibile e letale rispetto al virus pandemico1918-1919. Tuttavia, i virus influenzali mutano rapidamente, e questo virus potrebbe cambiare notevolmente nei prossimi mesi. Anche nella pandemia del 1918-1919 il virus si mostrò mi t enel l apr i maver adel 1918maf ul et al eperci r cai l 3% del l eper sonei nf et t enel l ’ i nver nosuccessi vo. Nature, 2009. Itoh Y et al. In vitro and in vivo characterization of new swine-origin H1N1 influenza viruses. Nature 2009; 460, 1021-1025. http://www.nature.com/nature/journal/v460/n7258/full/nature08260.html Commento: Per valutare la natura della patogenicità del virus A(H1N1)v, gli AA hanno infettato con il virus pandemico e un virus influenzale stagionale diversi gruppi di topi, furetti e primati non umani (modelli ampi ament e accet t at ipergl ist udisul l ’ i nf l uenz a) .I lvi r usA( H1N1) vsir epl i ca i n modo pi ù ef f i ci ent e nel sistema respiratorio di quel l odel l ’ i nf l uenz ast agi onal eepuòpr ovocar egr avil esi oni neipol moni . La capacità di infettare i polmoni è un meccanismo proprio anche di altri virus pandemici, in particolare del virus del 1918, che ha ucciso decine di milioni di persone alla fine della prima guerra mondiale. Ci sono probabilmente altre analogie con il virus del 1918: lo studio ha evidenziato che sieri provenienti da persone nate prima del 1918 possiedono anticorpi protettivi contro il nuovo virus A(H1N1)v. 7 WHO. Update 58, 6 luglio 2009: ultimo bollettino OMS con tutti i casi confermati nei vari Paesi. In data 13 l ugl i o,i nf at t i ,l ’ OMSpr endeat t ochel apandemi asist apr opagandoadunav el oci t à“ senz apr ecedent i ”eci ò rende impossibile confermare con esami di laboratorio tutti i casi segnalati. Le modalità di aggiornamento cambi ano,conl ar i chi est adapar t edel l ’ OMSdi sor v egl i ar egl iev ent ii nusual i esegnal ar esol oidecessi . http://www.who.int/csr/disease/swineflu/notes/h1n1_vaccine_20090713/en/index.html CDC. I ndat a24l ugl i oiCDC annunci anol ’ i nt er r uz i onedel l adi f f usi onedeir appor t iset t i manal isuicasidi nuova influenza A(H1N1)v confermati e probabili avvenuti negli USA sulla base della consapevolezza che i casidenunci at ir appr esent anoor maisol ounapi ccol apar t edelv er onumer odicasi“ …that's really just the t i poft hei ceber g… webel i evet her ehavebeenwel loverami l l i oncasesoft henewH1N1vi r ussof ari nThe United States” .Daquest aset t i mana,qui ndi ,iCDC r i por t er annosol oinumer idir i cov er iemor t ieidat idei si st emi di sor v egl i anz at r adi z i onal edel l ’ i nf l uenz apermoni t or ar el apr ogr essi onedel l ’ epi demi a. http://www.cdc.gov/media/transcripts/2009/t090724.htm 8 Giunti ad una fase avanzata, i sistemi sanitari si orientano v er sol al i mi t az i onedel l ’ i mpat t odella pandemia. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 6 di 77 strategia di contenimento o ritardo della diffusione (evidentemente non più sufficienti in un cont es t odidi f f usi onegl obal edel l ’ epi demi a)quel l eper t i nent ial l ast r at egi adimitigazione, in termini di trattamento farmacologico dei casi e soprattutto di accelerazione della campagna vaccinale con individuazione delle categorie prioritarie di soggetti da vaccinare. Ad ogni buon conto,anche dur ant el ’ ev ent ual et r at t ament o con ant i v i r al i ,permane la 9 necessità di mantenere le classiche misure preventive atte a ridurre il rischio di infezione pandemica A(H1N1)v (così come di altri virus a trasmissione respiratoria): Evitare luoghi affollati Lavare regolarmente le mani (sapone; detergenti alcolici; salviettine disinfettanti) Evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi-naso-bocca Tossire e/o starnutire in fazzoletti da gettare nella pattumiera Aerare le stanze di soggiorno In caso di febbre ≥38° C,t osse,maldigol a,c onsul t ar et el ef oni cament ei l medi c o Gravità. La pandemi aèconsi der at adal l ’ OMSdigr ado“ moder at o” . Attualmente, in Italia, si registrano 93 decessi su circa 3 milioni di casi stimati di influenza, con conseguente calcolo di 3 decessi per 100 mila ammalati. Sul significato da attribuire a tale mortalità il dibattito è tuttora aperto10. D’ al t r ondenonc’ èdast upi r si :ènot oc hei lt assodil et al i t àsi at r al e“ i ncer t ez z ecer t e” ,t r ai 11 concet t iche“ ècer t o”c henonsi poss onopr esumer eal l ’ i ni z i oedur ant el apandemi a. http://www.ecdc.europa.eu/en/healthtopics/Documents/0906_Influenza_AH1N1_How_to_Communicate_Res ponse_Strategies_Mitigation_Versus_Delaying.pdf 9 BMJ, 2009. Jefferson T et al. Physical interventions to interrupt or reduce the spread of respiratory viruses: systematic review. Routine long term implementation of some of the measures to interrupt or reduce the spread of respiratory viruses might be difficult. However, many simple and low cost interventions reduce the transmission of epidemic respiratory viruses. http://www.bmj.com/cgi/content/full/339/sep21_1/b3675 10 Da taluni si afferma che i dati attuali indicano una minore aggressività del virus pandemico rispetto a quello stagionale: se, infatti, si dice, al posto della variante pandemica ci fosse stato un virus della passate stagioni influenzali e avesse contagiato 3 milioni di persone avremmo già avuto molti più morti (circa 6 mila), at t r i buendoal l ’ i nf l uenz ast agi onal ei lt assodil et al i t àdel l o0. 2%.E’per òdanot ar echei lv al or edel l o0. 2% der i v adaunmet ododir i l ev az i onedel l amor t al i t à( met ododel l a“ mor t al i t ài neccesso” )cheel abor acon model l imat emat i ci“ a post er i or i ”( e non dur ant el ’ epi demi a)i lnumer o deidecessieccedent ei l“ f ondo nat ur al e”dimor t al i t àdel l ast agi onei nf l uenz al eogget t odii ndagi ne.E’not ocheunv al or eècoer ent er i spet t o al contesto in cui è misurato ed estrapolarlo ad un altro contesto (in questo caso alla mortalità durante l ’ epi demi a)èf uor vi ant e,anche solo perché i decessi ospedalieri in corso di epidemia non censiscono la “ mor t al i t àr i t ar dat a” ,ove l ’ i nf l uenz a può averesacer bat o condi z i onipr eesi st enti, con un decesso che si pr esent asuccessi v ament eevi eneat t r i bui t oal l ’ ul t i macausaconosci ut a. 11 ECDC, maggio 2009. Per i futuri virus pandemici che cosa si può e che cosa non si può presumere? Incertezze certe 1. 3. Tipo antigenico e fenotipo Suscettibilità/resistenza agli antivirali 2. 4. 5. 7. Gruppi di età e gruppi clinici più colpiti Gruppi di età che trasmettono di più 6. 8. 9. Tasso di attacco clinico 11. Letalità 13. ‘ Gr av i t à’del l apandemi a Parametri necessari per previsioni (interv periodico, Ro) Precisa definizione di caso clinico Durata, forma, numero, andamento ondate infettive Pot r ài lnuov ov i r uspr ev al er esuquel l odel l ’ i nf l uenz aA stagionale? 10. Complicanze cliniche (sovra-infezioni) 12. Efficacia degli interventi (incl. int. farmaceutici) 14. Sicurezza degli interventi farmaceutici INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 7 di 77 Quello che ora sappiamo in ordine al tasso di letalità del virus pandemico (si ottiene dividendo il numero dei decessi per il numero dei contagiati) è così riassumibile (RezzaISS, 2009): Tasso di letalità virus pandemico 2009 Sui casi confermati 0,2% NYCity 0,26% UK 2% Messico Sui casi stimati 0,0008% NYCity 0,04% UK 0,0005% Italia 0,001% Napoli Negli USA, al momento attuale, i dati disponibili12 portano a credere che questa pandemia produrrà più ammalati, più ricoverati e più decessi di una influenza stagionale (con una mortalità assolutamente inconsueta fra i bambini: ad oggi sono stati registrati 234 decessi pediatrici quando nelle stagioni precedenti oscillavano intorno agli 80 casiperl ’ i nt er a stagione influenzale). 12 CDC-FluView, flu season week 46, nov.21 2009. 234 decessi registrati in bambini: disponibilità di campioni biologici per 84 casi e risultati batteriologici positivi in 26 degli 84: riscontro di S. aureus, perlopiù multiresistente, in 8 dei 26 casi. http://www.cdc.gov/flu/weekly/ CDC, nov.12 2009. CDC estimates of A(H1N1)v influenza cases, hospitalizations and deaths in the US, aproct2009. Casi stimati con modelli statistici per ovviare a varie ragioni sottostanti la sottosegnalazione, in particolare deidecessi( not i f i ca non obbl i gat or i a >17anni ;l ’ i nf l uenz af r equent ement e non è el encat a nei certificati di morte di soggetti che muoiono per complicanze; molte morti flu-correlate si hanno 1-2 settimane dopol ’ i nf ez i onei ni z i al e,spessoi nassenz adi unt estdi accertamento). http://cdc.gov/h1n1flu/estimates_2009_h1n1.htm Età 0-17 anni Età 18-64 anni Età ≥65 anni Totale Casi ~ 8 milioni ~12 milioni ~2 milioni ~22 milioni Ospedalizzazione ~36.000 ~53.000 ~9.000 ~98.000 Decessi ~540 ~2920 ~440 ~3.900 INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 8 di 77 Principali tassi epidemiologici. Complessivamente, per avere una stima attuale dei principali tassi descrittivi di un fenomeno pandemico (tasso di attacco, di ospedalizzazione, di letalità) può essere utile il documento di scenario (il più “ ragionevole fra i peggiori possibili” ) elaborato dal Dipartimento britannico della Salute a fini di pianificazione delle attività e considerato valido fino al prossimo maggio13. Effetti potenziali sulla popolazione generale Tasso di attacco (% di casi) Fino al 20% della popolazione Tasso di ospedalizzazione Fino a 100 per 100.000 popolazione (di questi fino al 25% può necessitare di cure intensive) Tasso di letalità Fino a 3 per 100.000 popolazione Acausadel l ’ el ev at at r asmi ssi bi l i t àedel l ’ ass enz adii mmuni t àdapar t edel l apopol az i one, il Ministero della Salute ha rilasciato un documento rivolto a tutta la popolazione con specifiche risposte alle domande più frequenti poste in ordine al nuovo virus, ai viaggi, alle misure di protezione, al vaccino e ai farmaci antivirali (v. Allegato 1). SCOPO Scopi della presente linea guida sono: 1. contenere al minimo il rischio di contaminazione ambientale e di trasmissione del virus influenzale A(H1N1)v da un soggetto sospetto e/o portatore di tale virus al per sonal ed’ assi st enz asani t ar i ae/ oadal t r ii ndi v i dui ; 2. descrivere gli interventi relativi alla gestione intraospedaliera14 dei casi di influenza pandemica (Allegato 2 e Allegato 3). 13 ECDC, 2009. (tabella modificata da) ECDC Interim risk assessment, 6/11/2009. http://ecdc.europa.eu/en/healthtopics/Pages/Influenza_A(H1N1)_Risk_Assessment.aspx BMJ, 2009. Garske T et al. Assessing the severity of the novel influenza A/H1N1 pandemic. BMJ 2009, 339:doi:10.1136/bmj.b2840. http://www.bmj.com/cgi/content/full/339/jul14_3/b2840 Eurosurveillance, 2009. Wilson N et al. The emerging influenza pandemic: estimating the case fatality ratio. Euro Surveill 2009, 14(26): http://www.eurosurveillance.org/ViewArticle.aspx?ArticleId=19255 Al riguardo non si può non rilevare la divulgazione di dati non corretti e/o contrastanti da parte delle autorità sanitarie e dei principali quotidiani italiani (http://www.partecipasalute.it/cms_2/node/1307) con incremento del rischio di confusione nei medici e di incertezza e allarme nella popolazione. 14 Isolamento domiciliare. I ncasodir i f i ut oalr i cover o,at t i v ar el ’ i sol ament odomi ci l i ar ef i duci ar i oef or ni r el e necessarie prescrizioni comportamentali (v. Allegato 4). INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 9 di 77 DEFINIZIONE DI CASO E NOTIFICA 1. Definizione di caso 2. Notifica 1. Definizione di caso15. Al momento attuale, la diagnosi di influenza da virus influenzale A(H1N1)v è basata sul solo criterio clinico (non essendo più validi i precedenti criteri epidemiologici né indispensabile la conferma virologica nei casi non ospedalizzati): Febbre ≥38° C + Uno dei seguenti sintomi generali Cefalea Malessere Sudorazione, brividi Astenia + Uno dei seguenti sintomi respiratori Tosse Faringodinia Congestione nasale Adulto Febbre ≥38° C Bambino Perl ’ et àpedi at r i caèdat ener presente che la sintomatologia sistemica si può manifestare con irritabilità, pianto, inappetenza. Età 1-5anni. la sindrome influenzale si associa frequentemente a laringo-tracheite, bronchite e febbre elevata (occhi arrossati e congiuntivite sono caratteristici in caso di febbre elevata); Lattante. l ’ i nf l uenz aèac compagnat adav omi t oedi ar r eaed eccezionalmente da febbre. 15 Nota LazioSanità-ASP del l ’ 11/ 11/2009 n. 9587. Sorveglianza epidemi ol ogi caevi r ol ogi cadel l ’ i nf l uenz a da virus influenzale A(H1N1)v. Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 INFLUENZA A(H1N1)v Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 10 di 77 2. Notifica. Moduli e Tempistica Casi ricoverati 16 Forme gravi e decessi17 MI base Allegato 5 x x x x Allegato 5a NOTE Inoltro entro 48 ore x Inoltro immediato Casi ricoverati: ènec essar i ol ’ accer t ament ov i r ol ogi co(v. Allegato 6). Forme gravi: al momento del ricovero, la scheda deve essere compilata e inviata con le informazioni di sponi bi l i ;l ’ i nol t r ov aef f et t uat oal l aDirezione sanitaria PTV Successivamente, ad esito della malattia noto, la scheda dovrà essere compilata con tutte le informazioni richieste, inizialmente non disponibili, e rinviata con le stesse modalità (inoltro immediato). 16 Nota ASL RM B del 18/11/2009 n. SISP 822/RCI. Sorveglianza epidemiologica e virologica influenza A( H1N1) v .( Pr ot9587/ ASP/ DSdel l ’ 11/ 11/ 2009) . 17 Nota ministeriale del 26/11/2009 n. 52279. Sorveglianza delle ospedalizzazioni, delle forme gravi e complicate e dei decessi della Nuova Influenza da virus influenzale A(H1N1)v e rilevazione della copertura vaccinale per il vaccino pandemico. Circolare 19 novembre 2009, precisazioni. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 11 di 77 CENNI DI EPIDEMIOLOGIA 3. Infezione da virus influenzale A(H1N1)v 4. Trasmissione interumana 5. Misure igieniche di prevenzione-controllo del l ’ i nf ezi one:concet t igener al i 1. Infezione da virus influenzale A(H1N1)v. Nel l ’ ani mal e.L’ i nf l uenz asui naèunmal at t i ar espi r at or i aacut adeimai al icausata da virus i nf l uenz al i( i lv i r usdel l ’ i nf l uenz asui nacl assi c a- virus influenzale A(H1N1) - è stato isolato perl apr i mav ol t anegl ianni30delsecol oscor so) .Gener al ment eiv i r usdel l ’ i nf l uenz a sui nanoni nf et t anol ’ uomo,purv er i f i candosii nf ez ioni umane sporadiche con virus suini, seguite molto raramente da casi secondari di infezione uomo-uomo. Il nuovo virus influenzale A(H1N1)v contiene geni di virus aviari, suini ed umani in una combinazione mai osservata prima e ha acquisito la capacità di passar eal l ’ uomoedi trasmettersi da persona a persona. Nel l ’ uomo. I lsegnal e d’ allarme, scattato dapprima in Messico, Canada e Stati Uniti, è relativo ad un ceppo del sottotipo H1N1 del tutto nuovo in grado di provocare infezioni respiratorie gravi nella specie umana e particolarmente in giovani adulti. Questo è un aspetto di differenziazione in pejus rispetto ai virus della classica influenza stagionale18, i quali in genere provocano danni maggiori solo nei bambini più piccoli e nelle persone anziane e/o debilitate e non negli adulti dotati di un sistema immunitario efficiente. 2. Trasmissione interumana. I dati epidemiologici sono in rapida evoluzione e non è possibile stabilire un reale tasso di trasmissione e una relativa incidenza della malattia e del l amor t al i t ànel l ’ uomo.Comunque la trasmissione avviene per via aerea attraverso le goccioline di chi tossisce o starnutisce e tramite contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Le persone andrebbero rassicurate sulla innocuità del cibo a base di carne di maiale. 18 I virus influenzali circolano normalmente negli uomini e negli animali. Ceppi virali differenti possono causare la malattia negli esseri umani, negli uccelli e nei maiali. L’ influenza stagionale è provocata da virus influenzali che si sono adattati a diffondersi e a causare mal at t i a nel l ’ uomo ( i nf l uenz a umana) .Gl iesser iumanihanno una cer t ai mmuni t à nat ur al e aiceppiche circolano comunemente: questa immunità può essere rafforzata dal vaccino contro l'influenza stagionale. L'influenza aviaria è causata da virus influenzali che normalmente infettano i volatili. L’ influenza suina èpr ov ocat aanch’ essadavi r usi nf l uenz al iadat t at iai nf et t ar eisui ni .Rar ament egl iesser i umaniegl iani mal ipossonot r asmet t er sil ’ unoconl ’ al t r oceppivi r al i ,comenelcasodegli uomini che si ammalano di influenza aviaria o suina (di solito in seguito a un contatto diretto con gli animali malati). La presenza contemporanea nello stesso individuo di virus di influenza umana e animale può portare allo sviluppo di virus modificat iconl acapaci t àdicausar el ’ i nf ez i oneedidi f f onder sinel l apopol az i oneumana: l ’ i mmuni t ànat ur al edel l apopol az i oneumanaaquest inuoviv i r uspuòesser escar saodelt ut t oassent e.Sei l nuovo virus influenzale si trasmette facilmente da uomo a uomo,c’ èi lr i schi oche dia luogo a una pandemia. Una pandemia di influenza è provocata proprio da un virus influenzale nuovo o insolito, capace di diffondersi facilmente tra gli esseri umani causando una malattia severa. (www.epicentro.iss.it) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 INFLUENZA A(H1N1)v Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 12 di 77 19 3. Misure igieniche di prevenzione-controllo del l ’ i nf ezi one:concet t igener al i Operatori Sanitari. In generale, si distinguono 5 modalità di trasmissione20 delle malattie infettive. Per ridurre il rischio di trasmissione dei microrganismi sono previste 4 categorie di misure preventive21 da adottare a seconda del tipo di paziente. 19 WHO, 2008. “ I nf ect i oncont r olst r at egi esf orspeci f i cpr ocedur esi nheal t h-care facilities. Epidemic-prone and pandemic-pr oneacut er espi r at or ydi seases” ,WHO Qui ckRef er enceGui de,2008. Setting/ Procedure Lavaggio mani Accettazione (no contatto pazienti) Triage/esame obiettivo Cure a carattere generale Raccolta campioni biol. (sangue) Nebulizzazione Raccolta campioni (induz escreato) Procedure con aerosol Misure di profilassi degli OS nei confronti di pazienti con Malattie Respiratorie Acute Febbrili Guanti CopriMascherine Facciali Protezione Igiene camici filtranti oculare resp. X X X X X X X X X X Stanza singola (≥12 RA) X X X X X X X X X X X X X X X X RA:r i cambi d’ ar i aperor a Non previsti contatti stretti con paziente Previsti contatti stretti con paziente (<1 m) Intubazione et alia 20 CDC, 2007. Guideline for Isolation Precautions: Preventing Transmission of Infectious Agents in Healthcare Settings, June 2007 (www.cdc.gov/ncidod/dhqp/pdf/isolation2007.pdf). Modalità di trasmissione: 1) Tramite via aerea (particelle <5μ,di st anz a>2m) ; 4) Tramite veicoli (acqua, ecc) 2) Tramite goccioline (particelle >5μ, distanza <1-2m) 4) Tramite vettori (mosche, zanzare ecc) 3) Tramite contatto 21 CDC, 2007. v. sopra (www.cdc.gov/ncidod/dhqp/pdf/isolation2007.pdf). Categorie di misure preventive: 1) Precauzioni standard 3) Precauzioni in caso di trasmissione via goccioline 2) Precauzioni in caso di trasmissione aerea 4) Precauzioni in caso di trasmissione da contatto Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 INFLUENZA A(H1N1)v Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 13 di 77 Nelcasodel l ’ attuale pandemia influenzale si raccomanda di adottare: “Pr ecauzi oni st andar d”. Sono dest i nat e al l ’ assi st enz a di t ut t i mal at i indipendentemente dalla loro diagnosi o presunto stato di infezione. Sono rivolte a tutti gli operatori sanitari che possono venire a contatto con sangue o altro materiale biologico (in dettaglio, v. Allegato 7). “Pr ecauzi onidit i por espi r at or i o”.Sono misure aggiuntive, per ridurre il rischio di trasmissione dei microrganismi per via aerea e mediante goccioline (v. Allegati 8,9,10). Scenario Igiene Mani Guanti CopriCamice Maschera OcchialiSchermo facciale Sempre prima e dopo ogni contatto paziente X Se contatto diretto con fluidi corporei X X Se rischio di schizzi su corpo di OS X X X Se rischio di schizzi su corpo e viso di OS X X X X X Fonte: (modificata da) “ Epi demi c-prone & pandemic-prone acute respiratory diseases. Infection prevention & control in health-car ef aci l i t i es” ,WHO summar ygui dance,2007. Pazienti. Recent ement el ’ ECDC hav al ut at ol eev i denz esul l emi sur edipr ot ez i oneper sonal i( non f ar mac ol ogi che)ut i l iperr i dur r el at r as mi ssi onedelv i r usdel l ’ i nf l uenz a: Misura di protezione Lavaggio delle mani Con sapone o gel alcolici Buona igiene respiratoria Starnutire e tossire in fazzoletti da gettare nel cestino Uso di mascherine da parte delle persone con sintomi influenzali, quando si trovano in ospedali Isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale Livello di raccomandazione +++ Raccomandato Raccomandato -- Raccomandato -- Raccomandato Da sottolineare come un gesto semplice, ed economico, come il lavarsi spesso le mani (in par t i col ar edopoesser sisof f i at ii lnasooavert ossi t oost ar nut i t o)cost i t ui scal ’ i nt er vent o preventivo di prima scelta per ridurre la diffusione dei virus influenzali, così come di altri agenti infettivi. Le misure sopra menzionate mantengonol al or oval i di t àanchei npr esenzad’ usodei presidi farmaceutici. Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 INFLUENZA A(H1N1)v Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 14 di 77 CENNI DI CLINICA E TERAPIA 1. Sintomi 2. Vaccino anti-virus influenzale A(H1N1)v 3. Farmaci antivirali (Inibitori della neuraminidasi) 1. Sintomi. Il periodo di contagiosità comincia 1 giorno prima della comparsa della sintomatologia e si prolunga per 5-7 giorni. Il periodo di incubazione è di 1-4 giorni. In caso di decorso non complicato la malattia dura circa 1 settimana e si risolve con la guarigione. I sintomi della influenza pandemica22 sono simili a quelli della influenza stagionale: Raffreddore Febbre Malessere Mialgie Rinorrea Tosse Mal di gola Diarrea Decessi No/raro No No Abbondante No Lieve No No Influenza stagionale Comune/alta Si Si Lieve Comune moderato→ gr av e Non comune Anziani; molto giovani; paz con pat. sottostanti Influenza aviaria Comune/alta Si Si Lieve Comune moderato→ gr av e Comune Tutti gruppi, ma predominio in <50aa Influenza A(H1N1)v Comune/alta Si Si Lieve Comune moderato→ gr av e Comune 25-49 anni Isogget t icol pi t it endonoadesser egi ov ani :ci r cal ’ 80% dei casi è sotto i 30 anni di età23: 22 IOM, 2009. Respiratory Protection for Healthcare Workers in the Workplace Against Novel H1N1 Influenza A: A Letter Report. Institute of Medicine. 3/9/2009. http://www.iom.edu/Reports/2009/RespProtH1N1.aspx 23 ECDC, 2009. ECDC Interim risk assessment 6/11/2009. http://ecdc.europa.eu/en/healthtopics/Pages/Influenza_A(H1N1)_Risk_Assessment.aspx Nature, 2009. Itoh Y et al. In vitro and in vivo characterization of new swine-origin H1N1 influenza viruses. Nature 2009; 460, 1021-1025. http://www.nature.com/nature/journal/v460/n7258/full/nature08260.html Lo studio ha evidenziato che sieri provenienti da persone nate prima del 1918 possiedono anticorpi protettivi contro il nuovo virus A(H1N1)v. Ceppi virali H1N1 sono stati in circolazione fino al 1957, elemento che può suggerire che persone nate prima sono state probabilmente esposte ad antigeni comuni. I virus H1N1 sono riemersi nel1977eder anoant i geni cament ecor r el at iaivi r usci r col ant inegl ianni50,manonc’ èunabuona evi denz adipr ot ez i onever soi lvi r uspandemi coH1N12009.Lanonusual edi st r i buz i oneperet àdel l ’ at t ual e pandemia potrebbe essere spiegata alla luce delle precedenti considerazioni. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 15 di 77 Complicanze (Gruppi a rischio di)24. La grande maggioranza dei soggetti infettati si avvia ad un pieno recupero entro 1 settimana, anche in assenza di cure mediche. Tuttavia piccoli sottogruppi di pazienti possono andare incontro a complicanze (in particolare di tipo respiratorio) con necessità di ospedalizzazione25, eventualmente di terapia intensiva26, e talora con esito fatale27. Nel 70-80% dei casi gravi sono presenti determinate condizioni cliniche di base causanti maggior rischio (donne in gravidanza, bambini < 2 anni, persone con malattie croniche, soggetti immunocompromessi); nel restante 20-30% le complicanze si manifestano in giovani apparentemente sani ed eventuali fattori predisponenti non sono ancora stati compresi28. La complicanza più comune nei casi più gravi è la polmonite virale primaria (causata direttamente dalla replicazione del virus), possibile causa di morte. Le infezioni batteriche 24 WHO, 2009. Pandemic briefing note 13, 16/10/2009. http://www.who.int/csr/disease/swineflu/notes/h1n1_clinical_features_20091016/en/index.html 25 NEJM, 2009. Jain S et al. Hospitalized Patients with 2009 H1N1 Influenza in the United States, April–June 2009. NEJM 2009; 361:1935-44. http://content.nejm.org/cgi/content/full/361/20/1935?query=TOC 26 NEJM, 2009. The ANZIC Influenza Investigators. Hospitalized Patients Critical Care Services and 2009 H1N1 Influenza in Australia and New Zealand. NEJM 2009; 361:1925-34. http://content.nejm.org/cgi/content/full/361/20/1925?query=TOC JAMA, 2009. Kumar A et al. Critically Ill Patients With 2009 Influenza A(H1N1) Infection in Canada. JAMA. 2009;302(17):1872-1879. http://jama.ama-assn.org/cgi/content/full/302/17/1872 JAMA, 2009. Dominguez-Cherit G et al. Critically Ill Patients With 2009 Influenza A(H1N1) in Mexico. JAMA. 2009;302(17):1880-1887. http://jama.ama-assn.org/cgi/content/full/302/17/1880?home JAMA, 2009. ANZ ECMO Influenza Investigators. Extracorporeal Membrane Oxygenation for 2009 Influenza A(H1N1) Acute Respiratory Distress Sindrome. JAMA. 2009;302(17):1888-1895. http://jama.ama-assn.org/cgi/content/full/302/17/1888?home 27 JAMA, 2009. Louie JK et al. Factors Associated With Death or Hospitalization Due to Pandemic 2009 Influenza A(H1N1) Infection in California. JAMA. 2009;302(17):1896-1902. Commenti. 1.088 Californiani con diagnosi confermata di influenza pandemica; 118 decessi, di cui 110 nei 744 adulti presenti nello studio. Nelle prime 16 settimanedel l ’ at t ual epandemi ai nCal i f or ni a,ipi ùal t it assidiospedalizzazione sono stati registrati nei bambini mentre i soggetti >50 anni hanno avuto la mortalità più alta dopo che sono stati ospedalizzati. La maggior parte dei casi avevano fattori di rischio per lo sviluppo di complicanze. http://jama.ama-assn.org/cgi/content/abstract/302/17/1896 The Lancet, 2009. Echevarria-Zuno S et al. Infection and death from influenza A H1N1 virus in Mexico: a retrospective analysis. Early Online Publication, 12/11/2009 doi:10.1016/S0140-6736(09)61638-X Commenti. 6.945 casi con diagnosi confermata, 63 decessi. Fasci a d’ et à pi ù col pi t a 10-39 anni (3.922 [56%]). Maggiore rischio di mortalità nei soggetti ≥70 anni (10,3%). L’ ospedal i z z az i one r i t ar dat ael a presenza di malattie croniche sono associate ad aumentato rischio di morte. http://www.lancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(09)61638-X/fulltext?_eventId=login 28 Anchei pot i zz andochel ’ at t ual er i schi odicompl i canz egr aviemor t al i t àperi lsi ngol oi ndi v i duosi abassoe conf r ont abi l eaquel l odel l ’ i nf l uenz ast agi onal e,nonsembr aesser eunbuonmot i vo perevi t ar ei lr i cor soal l a v acci naz i one.I nf at t i ,ancheperl ’ i nf luenza stagionale, tutti gli anni viene approntato un vaccino ad hoc che è fortemente consigliato. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 16 di 77 secondarie29 sono state riscontrate in circa il 30% dei casi mortali (frequentemente coinvolti lo Streptococcus pneumoniae e lo Staphylococcus aureus). Nei casi più gravi, in genere i pazienti iniziano a star peggio da 3 a 5 giorni dopo la comparsa dei sintomi. Il deterioramento è rapido, con insufficienza respiratoria anche entro 24 ore, e richiede un immediato supporto respiratorio con ventilazione meccanica. Regione Lazio30. Nella nost r aRegi onel est i medii mpat t odel l ’ i nf l uenz apandemi casul l a popolazione residente prevedono circa 500 mila casi di influenza, con circa 6 mila soggetti ospedalizzati, dei quali il 13-15% r i cov er at ii nt er api ai nt ensi v a,ci ò nel l ’ i pot esidi at t uaz i onedi mi sur edipr ev enz i oneemi t i gaz i onedel l ’ i nf ez i one. È comunque da ricordare che le pandemie non consentono grandi margini di previsione. Anche oggi, con la pandemia ad oltre metà del suo percorso, non abbiamo strumenti per prevedere cosa accadrà nel medio periodo, se ci sarà un’ ondata successiva, se nei primi mesidelpr ossi moannoav r emounr i t or nodel l ’ i nf l uenz ast agi onal e. E’st at oc osìin tutte le pandemie che si sono succedute dal l af i nedel l ’ 800:èbenenonabbassar el aguar di a31. 29 CDC, 2009. Bacterial Coinfections in Lung Tissue Specimens from Fatal Cases of 2009 Pandemic Influenza A (H1N1). US, May-August 2009. MMWR 2009;58:58(38);1071-1074. Lo studio investiga 77 casi fatali di infezione pandemica. Batteri sono stati isolati in 22 dei 77 casi. Gl iAAsot t ol i neanol ’ i mpor t anz adel l a sovra-infezione batterica in pazienti affetti da influenza. 30 Ordinanza del Presidente della Regione Lazio del 4 novembre 2009 n. Z0011. Misure straordinarie pandemia influenzale A(H1N1)v. 31 NEJM, 2009. Miller MA et al. The signature features of influenza pandemics--implications for policy. NEJM 2009 Jun 18;360(25):2595-8. http://content.nejm.org/cgi/content/full/NEJMp0903906 In nessuna di queste pandemie la 1° ondata ha mostrato la vera natura del virus. H2N2 compare improvvisamente in Russia nel 1889, si espande in Europa e poi negli Stati Uniti, si spegne nel marzo dello stesso anno con un tasso di mortalità modesto per il periodo (circa il 10% della mortalità totale per i mesi in questione). Nel marzo del 1890 il virus ricompare e la % di decessi dell'influenza rispetto alla mortalità generale sale a circa il 45%, ci sarà una 3° ondata invernale con un numero di vittime abbastanza elevato, poi l ’ epi demi asispegnenelmar z odel1892. L’ i nf l uenz a Spagnol a del1918 avr àl o stesso andamento: H1N1 compare negli Stati Uniti tra luglio-agosto ma inizierà a circolare diffusamente solo a novembre con percentuali di mortalità del 60% rispetto a quella generale e continuerà a fare vittime sino a marzo. L’ i nf l uenz a «Asi at i ca»( H2N2)compar ei nCi nanel1956 pr esumi bi l ment econ unr i assortimento di virus aviari e umani, nel febbraio del 1957 è a Singapore, due mesi dopo tocca Hong Kong prima di sbarcare in t er r aamer i canaagi ugno.Nel l ’ i nver nof r ai l’ 57ei l’ 58cisar àuna1° ondat a,segui t adaun’ al t r anel l ’ i nver no successivo. Il virus ricompare nel l ’ i nver no’ 62-’ 63pr ovocandounel evat onumer odi decessi . 6 anni dopo questo sottotipo virale ha dato la nascita ad H3N2 tramite uno spostamento antigenico nelle proteine di superficie HA e NA. In Europa la 1° ondata, ai primi di gennai odel’ 68,dar àl uogoaun’ i nf l uenza «moder at a»manel l ’ i nver nosuccessi vo,conl a2° ondata, diventerà più aggressiva. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 17 di 77 2. Vaccino anti-virus influenzale A(H1N1)v 32 Aspetti generali . Una pandemia influenzale è causata da un virus che può essere del tutto nuovo o scarsamente di f f usonel l apopol az i oneumana.Quest ocr eaunagener al ev ul ner abi l i t àal l ’ i nf ez i one. I lv i r usr esponsabi l edel l ’ at t ual epandemi ai nf l uenz al eèunv i r usnuov ochenoner ast at opr ecedent ement e osser v at o si a nel l ’ uomoc henegl iani mal i .Attualmente si ritienechel ’ i mmuni t àpr eesi st ent e alvi r ussi a bassa o inesistente, o limitata alle persone anziane. Tale virus sembra essere più contagioso del virus responsabi l edel l ’ i nf l uenz ast agi onal e. La diffusione rapida della malattia può aumentare il numero di persone bisognose di cure in un periodo breve di tempo e in una determinata area geografica (anche se non tutte le aree geografiche sono interessate dalla pandemia nello stesso periodo) e può ridurre la capacità dei servizi sanitari di far fronte alla situazione. La percentuale di individui colpiti da influenza stagionale, nella seconda ondata, è tra il 5-15%; invece, per il virus A(H1N1)v si prevede una percentuale di persone affette compresa tra il 22% e il 33%. 33 Raccomandazioni SAGE-OMS . Il SAGE (Strategic Advisory Group of Experts) ha esaminato la corrente situazione pandemica, lo stato di produzione del vaccino antinfluenzale stagionale e la capacità produttiva del potenziale vaccino contro il virus A(H1N1)v. Sono state identificati tre differenti obiettivi da considerare nel disegno della strategia vaccinale pandemica: Pr ot egger el ’ i nt egr i t àdelsi st emasani t ar i oedel l ei nf r ast r ut t ur edelPaese Ridurre la morbosità e la mortalità Ridurre la trasmissione del virus pandemico nella collettività L'OMS sottolinea che qualunque strategia vaccinale dovrebbe essere armonizzata con la situazione epidemiologica nazionale, con le risorse e la capacità di accesso alla vaccinazione, per implementare la campagna vaccinale nelle categorie individuate e applicando altre misure di mitigazione non farmacologiche. Sebbene la gravità di questa pandemia sia attualmente considerata moderata e senza complicanze nella maggior parte dei pazienti, alcuni soggetti (donne in gravidanza, soggetti con asma e altre patologia croniche) sembr anoesser eamaggi orr i schi opercompl i canz eedecessi ,conseguent i al l ’ i nf ez i one. Per t ant o,l ’ OMS r accomanda dii mmuni z z ar e pr i or i t ar i ament e gl ioper at or isani t ar ipermant ener el e prestazioni sanitarie e, dal momento che il vaccino prodotto inizialmente non sarà sufficiente per tutti, di procedere alla vaccinazione, per livelli successivi, dei gruppi di popolazione considerati a rischio. Ogni Paese dovrebbe stabilire le proprie priorità sulla base della situazione sanitaria locale e procedere identificando i gruppi da vaccinare, ad esempio: donne gravide, bambini sopra i 6 mesi con patologie gravi, adulti tra i 15 e i 49 anni, bambini sani, adulti sani tra i 50 e i 65 anni e adulti sani oltre i 65 anni. 34 Raccomandazioni ACIP-CDC . Nel mese di lugl i o,iCDC hannodi r amat ol er accomandaz i onidel l ’ ACI P (Advisory Committee for Immunization Practices) circa la vaccinazione pandemica. La commissione raccomanda la vaccinazione della popolazione a più alto rischio di malattia o di complicazioni, di coloro che hanno maggiori probabilità di entrare in contatto con il virus influenzale A(H1N1)v e di con coloro che potrebbero infettare i bambini. In dettaglio sono 5 i gruppi cui dare la priorità: 1. donne in gravidanza, 2. persone conviventi o che si prendono cura di bambini di età <6 mesi, 3. personale sanitario e addetto a servizi di emergenza, 4. persone di età compresa tra 6 mesi e 24 anni di età, 5. persone tra 25 e 64 anni con malattie croniche o compromissione del sistema immunitario. Tali gruppi comprendono un totale di 160 milioni di persone negli Stati Uniti, circa metà della popolazione USA. Dopo il picco primaverile, la commissione ritiene probabile un nuovo picco nel prossimo autunno. 32 Ministero Salute, 2009. Influenza A (H1N1): pandemia e vaccino. www.ministerosalute.it/dettaglio/approfondimentoFocusNuovo.jsp?id=13&sub=9&lang=it&area=influenzaA 33 WHO, 2009. WHO recommendations on pandemic (H1N1) 2009 vaccines, 13/7/2009. http://www.who.int/csr/disease/swineflu/notes/h1n1_vaccine_20090713/en/index.html 34 CDC, 2009. Conference on Recommendations for Use of Vaccine Against Novel Influenza A (H1N1), 29/7/2009. (http://www.cdc.gov/media/transcripts/2009/t090729b.htm) INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 18 di 77 La vaccinazione in Italia. Nella prossima stagione invernale circoleranno sia il virus influenzale pandemico sia i virus del l ’ i nf l uenz ast agi onal e. La vaccinazione è una delle migliori opzioni35 per mi t i gar el ’ ef f et t o del l e ondat e pandemi chepr ev enendol ’ i nf ez i onei nf l uenz al eel es uec ompl i canz e. Attualmente sono disponibili in Europa e in Italia le due tipologie di vaccini influenzali (stagionale e pandemico). Essi differiscono per composizione e i CDC affermano che la vaccinazione stagionale non conferisce protezione verso il ceppo pandemico, e viceversa36. Efficacia. I dati prel i mi nar isul l ’ ef f i caci adeinuov iv acci nii nt esai nt er mi nidicapac i t àdi generare una buona riposta anticorpale (e non ancora in termini di veri outcomes quali r i duz i onenumer i cadicasidii nf l uenz a,br onc hi t eepol moni t e)t est i moni anol ’ el i ci t az i onedi una forte risposta immune a seguito di somministrazione di vaccino non-adiuvato ( 15μg 37 38 oppur e15μgx 2sot t o10anni ) e adiuvato (7,5 μg) . Sicurezza. L’ OMS af f er ma che “ i risultati dei trial finora completati suggeriscono che i 39 v acci niperl ’ i nf l uenz apandemi casonosi cur i quant oquel l iperl ’ i nf l uenz ast agi onal e” . Ovviamente resta ferma la centralità della funzione di vaccinovigilanza sia per rilevare eventuali eventi avversi non osservati nella fase di studio pre-marketing, con particolare attenzione per la sorveglianza della sindrome di Guillain-Barrè40,si apert ener esot t ’ oc chi o 35 Jefferson T, 2009. Epidemiologo della Cochrane Collaboration, ha espresso cospicue perplessità sia relativamente al l asol i di t àmet odol ogi cadel“ Pr el i mi nar yr epor t ”( Gr eenber getal )sul l ar i spost ai mmuni t ar i a indotta dal vaccino pandemico sia in ordine alla repentina modifica della def i ni z i onest essadi“ pandemi a” oper at adal l ’ OMS t r amaggi oeset t embr ec. a.http://medicalconsumers.org/2009/09/24/why-the-h1n1-virusis-not-a-major-threat/ Obiezioni alla modifica della definizione di pandemia sono presenti anche in Clinical Evidence on-line 2/11/2009. Gross PA. Does every new influenza reassortant virus qualify as a pandemic virus? http://clinicalevidence.bmj.com/ceweb/resources/editors-letter-full.jsp 36 MMWR, 2009. Serum cross-reactive antibody response to a novel influenza A (H1N1) virus after vaccination with seasonal influenza vaccine. http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/mm5819a1.htm 37 National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID), 2009. Nov. 2, 2009. Updated Results: In Youngest Children, a 2° Dose Elicits Robust Immune Response Sept. 21, 2009. Early Results: In Children, 2009 H1N1 Influenza Vaccine Works Like Seasonal Flu Vaccine Sept. 11, 2009. Statement: Early Results from Clinical Trials of H1N1 Influenza Vaccines in Healthy Adults http://www3.niaid.nih.gov/news/newsreleases NEJM, 2009. Greenberg ME et al. Response after one dose of a monovalent influenza A (H1N1) 2009 vaccine — Preliminary report. NEJM 2009;361. http://content.nejm.org/cgi/content/full/NEJMoa0907413 38 NEJM, 2009. Clark TW et al. Trial of influenza A (H1N1) 2009 monovalent MF59-adjuvanted vaccinePreliminary report. NEJM 2009;361. http://content.nejm.org/cgi/content/full/NEJMoa0907650 Neuzil KM. Pandemic Influenza Vaccine Policy — Considering the Early Evidence. NEJM 2009;361 http://content.nejm.org/cgi/content/full/NEJMe0908224 39 WHO, 2009. 24/9/2009. Gli effetti collaterali che ci si aspetta di rilevare sono simili, come dolore in sede di iniezione, febbre, cefalea, dolori ai muscoli e alle articolazioni. http://www.who.int/csr/disease/swineflu/notes/pandemic_influenza_vaccines_20090924/en/index.html 40 Al i vel l oeur opeo,l ’ Agenz i aeur opeadeimedi ci nal i -EMEA ha pubblicato alcune linee guida regolatorie, in base alle quali le autorità sanitarie nazionali devono gestire rapidamente le informazioni di sicurezza (in INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 19 di 77 l ’ ef f i c aci anel l ’ ev ent ual i t àchei lv i r ussimodi f i chist r adaf ac endo. Peraltro, casi sporadici di mutazione sono stati di recente segnalati in Ucraina, Norvegia ed in altri Paesi, sia in pazienti con polmoniti gravi che in pazienti con decorso benigno della mal at t i a;i lv i r uscont al emut az i oner i manesensi bi l eagl iant i v i r al iedanchel ’ ef f i caci a della vaccinazione non sembra sia stata limitata41. Rimane, comunque, abbastanza diffusa la sensazione che le valutazioni sulla sicurezza del vaccino siano state affrettate: ne dà conto un editoriale di Nature42 sottolineando il fatto particolare le reazioni avverse gravi e quelle inattese) e le aziende farmaceutiche devono fornire i dati di farmacovigilanza ogni mese, invece che ogni 6 mesi. http://www.aifa.gov.it/PRIMO_PIANO/vaccini.html Sindrome di Guillain Barré (GBs). La preoccupazione in ordine al binomio vaccino-GBs è sorta con la vaccinazione antinfluenzale del 1976 negli USA. La campagna vaccinale coinvolse 45 milioni di soggetti e dopo 10 settimane fu sospesa a causa del rilievo di 532 nuovi casi di GBs (~12 casi per milione di vaccinazioni). At t ual ment e,èdaconsi der ar echel ast i madel l ’ i nci denz adiGBsi nEur opaèdi12-19 casi per milione di soggetti normali e di 0.7-4.6 casi per milione di soggetti sottoposti a vaccinazione di qualunque tipo (J Infect Dis 2009. Evans D e al. "Prepandemic" immunization for novel influenza viruses, "swine flu" vaccine, Guillain-Barré syndrome, and the detection of rare severe adverse events. J Infect Dis 2009;200:321-8. http://www.journals.uchicago.edu/doi/abs/10.1086/603560) Con la campagna vaccinale in corso, sarà bene tener pr esent el ’ i mpor t anz adiun’ appr opr i at aval ut az i one scientifica del nesso causale tra un intervento sanitario e un evento avverso. Ciò soprattutto alla luce dei grandi numeri coinvolti in una campagna vaccinale, situazione nella quale possono verificarsi eventi clinici rari, anche subito dopo la vaccinazione, ma potrebbe trattarsi solo di casi coincidenti, che si sarebbero manifestati anche senza la vaccinazione. Infatti, ogni 10 milioni di vaccinati, ci si può attendere che circa 20 soggetti possano manifestare GBs entro 6 settimane dalla vaccinazione, anche nella ipotesi che il vaccino non aumenti il rischio per questa sindrome. Solo se il numero di GBs dovesse superare nel tempo pr est abi l i t oi lnumer oat t esodeicasi coi nci dent i sipot r àsospet t ar el ’ esi stenza di un possibile nesso causale. Tempest i v e,qui ndi ,appai onol econsi der az i oni ,pubbl i cat er ecent ement e,i ner ent il ’ i nci denz aat t esadibase (da aspettarsi anche senza la vaccinazione) di un serie di eventi avversi che potrebbero essere collegati alla pratica vaccinale massiva (The Lancet, 2009. Black S et al. Importance of background rates of disease in assessment of vaccine safety during mass immunisation with pandemic H1N1 influenza vaccines. http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(09)61877-8/fulltext) Pi ùr ecent ement e,i nol t r e,sembr aesser eappur at al ’ assenz adiuni ncr ement osi gni f i cat i vodir i schi oper questa sindrome dopo vaccinazione, ment r e sembr a esser ciun r i schi o pi ù gr ande dopo l ’ i nf ez i one influenzale naturale (e anche dopo infezioni da Campylobacter jejuni). Di conseguenza, anche se il vaccino fosse associato con un piccolo incremento di rischio di GBs, questo dovrebbe essere valutato rispetto al l ’ ef f et t opr ot et t i v ocont r ol asi ndr omeassoci at aal l ’ i nf l uenz anat ur al e:Am J Epidemiol 2009. Stowe J et al. Investigation of the Temporal Association of Guillain-Barré Syndrome With Influenza Vaccine and Influenzalike Illness Using the UK General Practice Research Database. Am J Epidemiol 2009 169;3:382388 http://aje.oxfordjournals.org/cgi/content/abstract/169/3/382 41 WHO, 2009. Note n.17. http://www.who.int/csr/disease/swineflu/notes/briefing_20091120/en/index.html Commenti. Ident i f i caz i one diuna si ngol a mut az i one del l ’ emoaggl ut i ni na delvi r uspandemico. Mutazione D225G: glicina al posto di acido aspartico, in posizione 225. L’ emoagglutinina mutata ha un diverso bersaglio (i recettori di acido sialico α2-3 espressi negli alveoli polmonari, e non i recettori di acido sialico α 2-6del l ’ epi t el i ot r acheo-brochiale); di conseguenza, il tampone naso-faringeo può non essere sufficiente, bisogna ricorrere ad una biopsia polmonare.A r i chi amar el ’ at t enz i one sulla mutazione D225G è stata l ’ epi demi ai nUcr ai na,dovegi àdal l af i nediot t obr esir egi st r aunnumer opr eoccupant edidecessiasegui t o di polmoniti particolarmente severe. L’ annunci odelCentro di referenza OMS di Londra della presenza della mutazione in 4 di questi pazienti (tutti deceduti) spinge altri centri di referenza a rivalutare le sequenze dei ceppivi r al idal or oi dent i f i cat i .I lr i sul t at oèl aconf er madel l ’ avvenut amut az i onei n di ver sipaesi :Norvegia, Francia, Hong Kong, Cina e 1 caso anche in Italia. 42 Nature, 2009. 7/10/2009. http://www.nature.com/nature/journal/v461/n7265/full/461698a.html INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 20 di 77 che le istituzioni dovrebbero fornire tutte le informazioni che possano servire alle persone perf ar siun’ i deapr opr i a,senz aceder eal l at ent az i onedioccul t ar el ’ ev ent ual epr esenza di zone oscure. L’ editoriale ricorda, comunque, che la vaccinazione non serve solo a pr ot egger esest essi ,mal ’ i nt er acomuni t àcui si appartiene. Non sembra qui superfluo ricordare la forte valenza etico-deontologica della adesione alla campagna vaccinale da parte di tutti gli operatori sanitari43. In tema di sicurezza, sono di particolare interesse, oltre alla sindrome di Guillain-Barré, gli aspetti relativi alla presenza o meno di adiuvante a base di squalene44 e di conservante a base di mercurio45. FDA, 2009. 10/ 11/ 2009.Let t erf r om t he Commi ssi onert o Nat i on’ s Healthcare Professionals on H1N1 vaccine. http://www.fda.gov/NewsEvents/PublicHealthFocus/ucm189691.htm 43 FNOMCEO, 2009. Bianco: operatori sanitari, vaccinatevi. 19/10/2009. http://www2.fnomceo.it/PortaleFnomceo/showItem.2puntOT?id=67004# 44 Adiuvante. L’ aggiunta al vaccino di additivi immuno-adiuvanti (come alluminio o squalene) ha lo scopo di aumentare la risposta immunitaria alla vaccinazione e pertanto ridurre la quantità di vaccino, rendendo disponibile più dosi individuali per la campagna vaccinale. MF59. Lo squalene è una sostanza presente in natura (piante, animali, esseri umani) che viene sintetizzata nel fegato e che circola nel sangue umano. A fini industriali (produzione farmaci e vaccini) lo squalene viene estratto dal l ’ ol i odipesce(squalo) e quindi purificato. L’ MF59,unadi uvant econt enent el osqual ene,f apar t e del vaccino anti-influenzale stagionale ed è stato autorizzato nel 1997 in Italia e successivamente in altri Paesi. Ogni dose di vaccino contiene circa 10mg di squalene. Oltre 22 milioni di dosi sono stati distribuiti da allora fino al 2006. In base ai dati di farmacovigilanza sembra che lo squalene non rappresenti un rischio significativo. Il vaccino è stato somministrato in primo luogo agli individui >65anni, età per la quale il vaccino era stato autorizzato. Sono stati comunque condotti studi clinici con vaccini contenente squalene coinvolgendo bambini e lattanti senza risultati preoccupanti dal punto di vista della sicurezza. E’st at a ipotizzata una relazione tra problemi di salute dei veterani della guerra del Golfo e la possibile presenza di squalene nei vaccini somministrati ai soldati. Un report pubblicato ha ipotizzato che alcuni dei veterani esposti al vaccino anti-antrace hanno sviluppato anticorpi anti-squalene e che questi anticorpi hanno successivamente provocato disabilità. Tuttavia lo squalene non faceva parte dei vaccini somministrati ai veterani e non è stato neppure utilizzato nel processo di produzione dei vaccini. Sono stati pubblicati molti studi che hanno evidenziato dei limiti tecnici di questo report. La maggior parte degli adulti, specialmente quelli più anziani, indipendentemente dalla loro storia vaccinale, possi edonoant i cor pinat ur al icher eagi sconoconl osqual ene.I nunost udi ocl i ni col ’ i mmuni z z az i oneconi l vaccino anti-influenzale contenente squalene non ha modificato né frequenza né titolo degli anticorpi antisqualene. OMS-Global Advisory Committee on Vaccine Safety è d’ accor do nelr i badi r e che sono infondate le preoccupazioni sul fatto che lo squalene contenuto nei vaccini possa indurre anticorpi anti-squalene. Tuttavia, dal momento che le esperienze con i vaccini contenenti squalene derivano in primo luogo dalla vaccinazione di persone appartenenti a fasce di età più anziane, il comitato evidenzia la necessità di condurre studi post-marketing al fine di identificare qualsiasi eventuale evento avverso. WHO, 2006.14/7/2006 http://www.who.int/vaccine_safety/topics/adjuvants/squalene/Jun_2006/en/index.html 45 Conservante. Il thiomersal è un conservante a base di mercurio in uso sin dagli anni ’ 30. Non ci sono dati convincenti in ordine ad effetti dannosi conseguenti alle piccole dosi presenti nei vaccini, tranne reazioni minori a livello del sito di iniezione. http://www.cdc.gov/vaccinesafety/Concerns/thimerosal/index.html Il tema del possibile rapporto tra conservante a base di mercurio thiomersal e autismo è stato affrontato nel 2004i nunr epor tdel l ’ I nst i t ut eofMedicine (IOM). Non è stata riscontrata una associazione di tipo causale e successive studi hanno confermato tale conclusione. IOM, 2004. http://www.nap.edu/catalog.php?record_id=10997 INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 21 di 77 Composizione. Di seguito la composizione dei vaccini pandemici disponibili in Europa. Adoggil ’ uni copr es ent ei nI t al i aèFocet r i a®. Fonte: Eurosurveillance, 15ott 2009 INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 22 di 77 Categorie prioritarie. In attuazione delle indicazioni del governo centrale, la Regione Lazio46 ha stabilito la somministrazione, in ordine di priorità, alle categorie di seguito elencate, con progressiva vaccinazione di circa 2.300.000 soggetti (sia sani che portatori di condizioni di rischio47 per lo sviluppo di complicanze a seguito del l ’ i nf l uenz apandemi ca) . Popolazione target a1) personale sanitario e socio-sanitario a2) a3) personale di PS e della protezione civile; personale dei VVFF; personale delle FFAA; personale dei servizi pubblici essenziali donatori di sangue periodici b1) donne al 2° o 3° trimestre di gravidanza b2) donne che hanno partorito da meno di 6 mesi o persona che assiste il bambino portatori di almeno una condizione di rischio, di età 6m-17a portatori di almeno una condizione di rischio, di età >17a-65a soggetti >6m-3achef r equent anol ’ asi l oni do; c1) c2) d1) d2) d3) e) f) soggetti <18a che vivono in comunità o istituzionalizzati soggetti fino a 24m nati gravemente pretermine soggetti sani di età 6mesi-17anni soggetti sani di età 18anni-27anni Comparti erogatori Azienda Sanitaria (AS) di pertinenza o Servizi Vaccinali di altra AS su base di accordi specifici Ente o Società di pertinenza (se dotate di capacità erogatoria autonoma) Azienda Sanitaria (AS) di pertinenza o Servizi Vaccinali di altra AS su base di accordi specifici Servizi Vaccinali delle Aziende Sanitarie Territoriali Servizi Vaccinali delle Aziende Sanitarie Territoriali MMG, PLS, Servizi Vaccinali delle Aziende Sanitarie Territoriali, Centri di riferimento per la cura delle patologie specifiche, Istituzioni di pertinenza (se dotate di capacità erogatoria autonoma) MMG, PLS, Servizi Vaccinali delle Aziende Sanitarie Territoriali, Centri di riferimento per la cura delle patologie specifiche, Istituzioni di pertinenza (se dotate di capacità erogatoria autonoma) da definire da definire 46 Ordinanza del Presidente della Regione Lazio del 4 novembre 2009 n. Z0011. Misure straordinarie pandemia influenzale A(H1N1)v. 47 Condizioni cliniche di rischio malattie croniche app. respiratorio inclusa asma, displasia broncopolm., fibrosi cistica, BPCO; gravi malatt i edel l ’ appar at ocar di oci r col at or i o,compr esel ecar di opat i econgeni t eedacqui si t e; diabete mellito e altre malattie metaboliche; malattie renali con insufficienza renale; gravi epatopatie e cirrosi epatica; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; neoplasie; malattie congenite ed acquisite che comportino carente produzione di anticorpi; immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale; patologie associate ad aumentato rischio di aspirazione secrezioni resp. (es. mal. neuromuscolari); obesità con Indice di massa corporea (BMI) > 30 e gravi patologie concomitanti; condizione di familiare o di contatto stretto di soggetti ad alto rischio che, per controindicazioni temporanee o permanenti, non possono essere vaccinati. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 23 di 77 In ambito PTV, in linea con quanto suggerito dalla letteratura48, sono stati individuati i seguenti criteri di allocazione prioritaria: 1. natura, grado, e durata del contatto (contatto stretto: entro 1 m, prolungato “ v ar i mi nut i ”er i pet ut o) ; 2. grado di contatto con pazienti ad alto rischio di complicazioni; 3. esposizione in aree ad alto traffico di pazienti, (PS e ambulatori). Posologia49. Soggetti 10anni - 64anni: 1 dose da 0,5ml Soggetti 6mesi - 9anni: 2 dosi da 0,5ml Covaccinazione50. E’possi bi l el aco-somministrazione dei due vaccini (stagionale e pandemico) con inoculazione, però, in arti differenti. Per ridurre il possibile effetto sommatorio delle reazioni avverse è consigliabile la somministrazione di un solo vaccino adiuvato (il pandemico) unitamente ad un vaccino non adiuvato (lo stagionale). Ove venga effettuata la scelta di non procedere alla co-somministrazione dare la priorità al vaccino pandemico e assicurare un intervallo di 3 settimane prima della vaccinazione successiva. Comunque,al f i nediassi cur ar ei lmaggi orbenef i ci oaisogget t it r at t at i ,l ’ i nt er v al l odi 3 settimane può, se necessario, essere ridotto fra somministrazione del vaccino pandemico e stagionale (o viceversa) e fra la somministrazione del vaccino pandemi coequel l adeiv acci nipr ev i st idalcal endar i ov acci nal edel l ’ et àev ol ut i v a( o viceversa). Consenso informato. In linea con la normativa nazionale e regionale51 è necessario ottenere il consenso esplicito e documentato prima della somministrazione del vaccino pandemico. 48 MMWR, 2006. Influenza Vaccination of Health-Care Personnel. Recommendations of the HICPAC and the ACIP. http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/rr5502a1.htm 49 Circolare ministeriale del 6/11/2009 n. 50382. Vacci naz i one cont r ol ’ i nf l uenza pandemica da virus A(H1N1)v: aggiornamento indicazioni schedula vaccinale e modalità somministrazione e indicazioni in caso di patologie autoimmuni. 50 Consiglio Superiore di Sanità, 15/9/2009 in Ordinanza ministeriale del 30 settembre 2009. Misure urgenti in materia di protezione AH1N1. 51 Ordinanza del Presidente della Regione Lazio del 4 novembre 2009 n. Z0011. Misure straordinarie pandemia influenzale A(H1N1)v. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 24 di 77 3. Farmaci antivirali (inibitori della neuraminidasi) Aspetti generali. At ut t ’ oggis ipuòaf f er mar echel ’ i nf l uenz aA( H1N1) vsicompor t acomeunamal at t i ar espi r at or i a acuta auto-limitante e la maggior parte dei pazienti possono essere trattati in modo sintomatico. Per gli altri pazienti, è una ottima opzione il trattamento (terapeutico e profilattico) con antivirali52. Perun’ ef f i cacer i spos t adisani t àpubbl i caèal t r et t ant ocr uci al ei ll or ousor azionale per ottimizzare la gestione delle risorse disponibili, in particolare per: non essere impreparati ad un improvviso incremento dei contagi e dei casi di infezione grave e conseguente aumento della richiesta di medicinali; gar ant i r eun’ opz i onet er apeutica a coloro che o non potranno essere vaccinati (per controindicazioni; per indisponibilità di vaccino), o pur vaccinati, risulteranno non protetti contro il virus influenzale A(H1N1)v, scongiurare lo sviluppo di resistenze nei ceppi virali. Chemioprofilassi. La chemioprofilassi è raccomandata per i seguenti soggetti: contatti stretti che rientrano nelle categorie a rischio per sviluppo di complicanze (v. Tab.1) La chemioprofilassi può essere considerata per i seguenti soggetti: bambini frequentanti la scuola che siano ad alto rischio di sviluppare complicanze o che abbiano avuto un contatto stretto (faccia-a-faccia) con un caso sospetto o confermato. Terapia. Per la terapia antivirale53 il trattamento, deciso in base al giudizio clinico, considerando le seguenti indicazioni, va preferibilmente instaurato entro 48 h dal l ’ i ni z i osi nt omie proseguito per 5gg. Condizioni Ipossia Shock ipotensivo Alterazione sensorio Gravidanza Allattamento Asma in trattamento Obesi con BMI >30 Bambini <2 anni Mal. croniche, HIV, Imm.depr. Terapia Fortemente raccomandata Fortemente raccomandata Fortemente raccomandata Raccomandata Raccomandata Note Anche con Rx torace negativa Assenza di evidenza di teratogenicità degli inibitori N.A. Oseltamivir preferibile a causa della sua attività sistemica Non necessario modificare dosi Non serve sospendere allattamento Raccomandata Raccomandata Deve essere considerata Deve essere considerata 52 Ordinanza ministeriale del 30/9/2009. Misure urgenti in materia di protezione dal virus A(H1N1). http://www.normativasanitaria.it/jsp/dettaglio.jsp?aggiornamenti=&attoCompleto=si&id=30406&page=&anno =null Circolare ministeriale del 22/7/2009 n. 33297. Aggi or nament o del l ei ndi caz i onir el at i v e al l ’ i mpi ego dei f ar maci ant i vi r al iperl ’ i nf l uenz adavirus influenzale A(H1N1)v. http://www.normativasanitaria.it/normsan-pdf/0000/29449_1.pdf 53 FDA, 2009. 23/10/2009. In risposta ad una richiesta dei CDC, la FDA ha autorizzato, con modalità di emergenza, l’ uso diPeramivir, un inibitore delle neuraminidasi, per somministrazione e.v. in pazienti in condizioni critiche. http://www.fda.gov/NewsEvents/Newsroom/PressAnnouncements/ucm187813.htm INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 25 di 77 Tabella 1- Farmaci antivirali: dosi raccomandate. P.A. Trattamento ( per 5 giorni) Profilassi (per 10 giorni) 75 mg x 2/ die 75 mg/die ≤15kg 60 mg/die divisi in 2 dosi 30 mg/die 16-23 kg 90 mg/die divisi in 2 dosi 45 mg/die 24-40 kg 120 mg/die divisi in 2 dosi 60 mg/die >40 kg 150 mg/die divisi in 2 dosi 75 mg/die Adulti 2 inalazioni da 5mg (10 mg totale) per 2 volte al giorno 2 inalazioni da 5mg (10 mg totale) al giorno Bambini 2 inalazioni da 5mg (10 mg totale) per 2 volte al giorno (età ≥7anni ) 2 inalazioni da 5mg (10 mg totale) al giorno (età ≥5anni ) OSELTAMIVIR Adulti Bambini ≥12mesi ZANAMIVIR Tabella 2- Farmaci antivirali: dosi raccomandate per bambini <1 anno. ETA’ OSELTAMIVIR OSELTAMIVIR Trattamento (5 giorni) Profilassi (10 giorni) <3 mesi 12 mg 2 volte al giorno Non raccomandata (a causa dei pochi dati disponibili) 3-5 mesi 20 mg 2 volte al giorno 20 mg 1 volta al giorno 6-11 mesi 25 mg 2 volte al giorno 25 mg 1 volta al giorno INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 26 di 77 NORME DI PROFILASSI PER LIMITARE LA DIFFUSI ONEDELL’ I NFEZI ONE 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Collocazione del paziente e trasporto Limitazione del personale sanitario che accede alla stanza in isolamento Adozione di Precauzioni di isolamento standard e di tipo respiratorio Gestione dei visitatori Durata delle Precauzioni di isolamento Sorveglianza del personale sanitario Gestione del personale sanitario ammalato Pulizia ambientale Effetti letterecci Aspetti generali. Alla luce sia delle esperienze del passato54 (in particolare, Piani di prevenzione delle epidemia di SARS e di Influenza aviaria) sia di quanto previsto nel Piano nazionale di pr epar az i oneer i spost aaunapandemi anaz i onal ei nor di neal l anecess i t àdi“ appl i car ei protocollo 55 didi agnosiecur apericasi :i nt r odur r el emi sur edipr ecauz i oneuni v er sal i ” , è necessario porre la mas si maat t enz i onenel l ’ appl i cazi onedel l epr ocedur edipr ev enz i onei ndi vi dual iedambi ent al iperi l contenimento del rischio di trasmissioneecont ami naz i onef i ndal l ’ ar r i v odelpaz i ent ei nambi ent e ospedaliero (Allegato 11-Raccomandazioni agli Operatori sanitari). In particolare, si raccomanda il rispetto delle precauzioni igieniche standard e di quelle basate sulle vie di trasmissione (droplet; contatto; e anche airborne) del nuovo virus influenzale. Tali precauzioni devono essere adottate da parte di tutti gli operatori sanitari ed applicate nel loro insieme o in parte in funzione della loro pertinenza in una specifica situazione. La stretta adesione a tali precauzioni deve essere intesa non solo come misura di controllo delle i nf ez i onimaanchecomemi sur adipr ot ez i onedel l ’ oper at or esani t ar i o. Tutto il personale, incluso quello ausiliario, va istruito sulle misure per il controllo delle infezioni richieste per la cura di tali pazienti e va identificata una unità di personale con il compito di osser v ar el ’ at t i v i t àassistenziale e di fornire ritorno di informazione sul controllo delle infezioni. 1. Collocazione del paziente e trasporto Camera singola (se possibile con ventilazione a pressione negativa) con servizio igienico dedicato (o assieme ad altri pazienti affetti dalla stessa patologia, se non vi sono controindicazioni); la porta deve essere chiusa. Se non disponibile stanza a pressione negativa far indossare al paziente una mascherina per diminuire il rischio di contaminazione ambientale. Se possibile, effettuazione delle procedure in grado di generare aerosol (broncoscopia, somministrazione di farmaci nebulizzati ecc) in stanze a pressione negativa con 6-12r i cambid’ ar i aepossi bi l i t àdir i ci r col osol opr evi af i l t r az i one ad al t aef f i ci enz adel l ’ ar i a( f i l t r iHEPA) . I lper s onal e del l ’ UO dov ev i ene i nv i at oi lpaz i ent e dev e esser e pr ev ent i v ament e informato del rischio biologico, così come il personale addetto al trasporto. Ridurre al minimo il trasporto del paziente fuori dalla camera, qualora necessario il paziente deve indossare filtranti respiratori o in alternativa mascherine chirurgiche. Informazione ai degenti su norme igieniche (lavaggio mani; igiene respiratoria). 54 ANMDO-SITI-CAD,2003.“Li nee gui da perl a gest i one dipaz i ent icon sospet t a o pr obabi l e SARS” . Gov er noegest i onedel l ’ i gi enenel l est r ut t ur esani t ar i e.Manual epr at i co.I lPensi er oSci ent i f i coEdi t or e, 2006. 55 CCM, 2005. “ Oper at i v i t àperf asi el i vel l idi r i schi o” ,pag56. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 27 di 77 2. Limitazione del personale sanitario che accede alla stanza in isolamento Il personale va l i mi t at oacol or oc heef f et t uanodi r et t ament el ’ assi st enz aalpaz i ent e. 3. Adozione di Precauzioni di isolamento standard e di tipo respiratorio In caso di isolamento le misure da considerare sono in particolare: Adozione di misure di barriera56 (mascherina, schermi facciali, occhiali, copricapo) Igiene delle mani57 Guanti58 Camice di protezione 4. Gestione dei visitatori Limitare l ’ access odeiv i si t at or ial l eper sonenecess ar i ealbeness er eemot i v oeal l eat t i v i t à assistenziali di pazienti in isolamento per influenza A(H1N1)v. 56 Misure di barriera. Usare una mascherina ed occhiali per proteggere le mucose durante le attività assistenziali che possono generare schizzi di liquidi corporei, secreti, sangue. L’ usocor r et t odel l amascher i napr evedechesi amani pol at asol otramite i lacci, che per la rimozione sia slacciato prima il laccio inferiore e poi quello superiore (per evitare la caduta sul collo e di conseguenza la contaminazione del camice), che sia usata una sola volta e gettata nel contenitore per rifiuti a rischio infettivo.Visiere ed occhiali non monouso devono essere adeguatamente trattati per il riutilizzo. IOM, 2009. Respiratory Protection for Healthcare Workers in the Workplace Against Novel H1N1 Influenza A: A Letter Report. Institute of Medicine, 3/9/2009. Il rapporto cita studi che mostrano una efficacia maggiore dei respiratori (8-12 volte superiori) rispetto alle mascherine chirurgiche. IOM raccomanda che gli Operatori sanitari usino i respiratori. Il rapporto auspica anche una maggiore cooperazione sul tema da parte di FDACDC-OSHA. http://www.iom.edu/Reports/2009/RespProtH1N1.aspx Emerg Infect Dis, 2009. MacIntyre CR et al. Face mask use and control of respiratory virus transmission in households. Emerg Infect Dis. 2009;15:233-241. Gli studi sulle mascherine standard riportano "likely benefit" seusat eappr opr i at ament eequant opi ùpr ecocement epossi bi l edal moment odel l ’ esposizione. http://www.cdc.gov/eid/content/15/2/contents_v15n2.htm 57 Igiene delle mani (v. anche SOP SESIO-CIO n. 2). Il lavaggio frequente e accurato delle mani, mediante acqua tiepida (37-38°C) e sapone per almeno 30 secondi, è la principale misura di igiene personale per la pr ev enz i one del l ’ i nf ez i one.L’ ant i set t i co deve esser ei mpi egat oi n pr eci se ci r cost anz e( pr i ma dimanov r e i nv asi v e,ecc) :l ’ usodel l ’ agent eant i set t i co( cl or exi di na, iodopovidone) va considerato solo dopo il lavaggio con sapone e nei casi in cui ci sia stato contaminazione significativa con materiali biologici. I ll avaggi ovaesegui t odopol ar i moz i onedeiguant i ,t r aunpaz i ent eel ’ al t r oedopopr ocedur eef f et t uat e sullo stesso paziente ma in sedi diverse. L’ usodei guant i nonèsost i t ut i v odel l avaggi odel l emani . Clin Infect Dis. 2009. Grayson ML et al. Efficacy of soap and water and alcohol-based hand rub preparations against live H1N1 influenza virus on the hands of human volunteers. CID, 2009;48:285-291. Le mani di 20 Operatori sanitari vaccinati sono state contaminate con il virus influenzale stagionale A/H1N1. Le concentrazioni di virus sono state testate prima e dopo igiene delle mani. Nessun cambio significativo a 60’senz ai gi enemani ;conl ’ i gi enemani ,r i sul t at ii mpor t ant icont ut t ie4ipr odot t ist udi at i :14Oper at or i avevano mostravano una riduzione media di 3-4 logs, mentre sulle mani dei rimanenti 6 non era riscontrabile il virus influenzale. Gli AA concludono che il lavaggio (acqua+sapone) e lo sfregamento (prodotti idro-alcolici) sono altamente efficaci nel ridurre la presenza di virus influenzale sulle mani. http://www.journals.uchicago.edu/doi/abs/10.1086/595845 58 Guanti. Devono essere indossati prima di toccare liquidi corporei e oggetti contaminati. Devono essere: a) sostituiti durante procedure effettuate sullo stesso paziente in caso di contatto con materiali contaminati; b)r i mossisubi t odopol ’ uso;c)sost i t ui t ipr i madiassi st er eunal t r opaz i ent e;d)cambi at ii ncasodidubbi odi lesione degli stessi, previo lavaggio delle mani; e) di misura adeguata. E’necessar i o:1)non t occar siocchi ,naso ecccon iguant i ;2)non toccare telefono, porte ecc; 3) non allontanarsi dal luogo di lavoro con i guanti. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 28 di 77 Iv i si t at or ichesonos t at ii ncont at t oconi lpaz i ent epr i maedur ant el ’ ospedal i z z az i one sono una possibile sorgente di virus influenzale A(H1N1)v. Di conseguenza, verificare che sia stato fatto un appropriato screening per disturbi respiratori prima di permetterne l ’ accessoef or ni r eadeguat ei st r uz i onisul l ’ usodeidi sposi t i v idipr ot ez i one( mascher i ne, guanti, ecc) e su altre procedure i profilassi (lavaggio mani; evitare il contatto di superfici) dasegui r eal l ’ i nt er nodel l ast anz a. I visitatori devono ricevere istruzioni finalizzate a limitare i loro movimenti entro il PTV. 5. Durata delle Precauzioni di isolamento I pazienti con influenza A(H1N1)v sono da considerare potenzialmente contagiosi per tutto i lper i odo i n cuimani f est ano si nt omi , gener al ment e per 7 gi or nidal l ’ i ni z i o del l a sintomatologia, più il giorno che precede l'insorgenza dei sintomi. I bambini, specialmente quelli più piccoli, possono potenzialmente diffondere il virus per periodi più lunghi. 6. Sorveglianza del personale sanitario59 Ov el ’ Oper at or eSani t ar i opr est il asuaoper ai nar eei ncuicisonopaz i ent ii ni sol ament oo in valutazione per influenza A(H1N1)v e sviluppi egli stesso sintomi influenzali deve cessar el ’ at t i v i t àassi st enz i al eei nf or mar ei lsuosuper v i sor e. 7. Gestione del personale sanitario ammalato L’ Oper at or e Sani t ar i o un’ i nf ez i one r espi r at or i a acut af ebbr i l e deve essere escluso dal lavoro per 7 giorni o fino a risoluzione dei sintomi. 8. Pulizia ambientale La modalità di esecuzione della pulizia e la frequenza deve variare in base alle diverse aree ospedaliere e il tipo di materiale da trattare. La disinfezione delle superfici va effettuata solo in aree ad alto rischio o in presenza di contaminazioni con materiale organico con disinfettanti ad ampio spettro di provata efficacia antivirale (ad esempio ipoclorito di sodio 1-1,5% per almeno 15 minuti). Nei locali di lavoro è proibito mangiare, bere e fumare come segnalato da apposita cartellonistica. 9. Effetti letterecci Gl ief f et t il et t er ecciel abi ancher i adev onoesser epr epar at ial l ’ i nt er nodel l ast anz aper l ’ i nv i oal l al av ander i aepos t ii ndoppi abust adi plastica impermeabile etichettata con la di ci t ur a“ ef f et t i pot enz i al ment ec ont ami nat i daagent i bi ol ogi ci ” . Il personale incaricato di tale preparazione deve indossare adeguati DPI. 59 Ministero Salute, Linea guida 11/9/2009. Raccomandazioni generali ad interim per la riduzione del rischio espositivo in corso di pandemia influenzale nei luoghi di lavoro. http://www.ministerosalute.it/dettaglio/lineeGuidaFocusNuovo.jsp?id=13&lang=it&area=influenzaA Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 INFLUENZA A(H1N1)v Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 29 di 77 MODALI TA’OPERATI VEDELLAPROCEDURA MATRI CEDELLERESPONSABI LI TA’ LISTA DI DISTRIBUZIONE STORIA DELLE REVISIONI FIRME DI APPROVAZIONE MATRI CEDELLERESPONSABI LI TA’ Valutazione rischi Fornitura DPI Elaborazione/revisione procedure Controllo rispetto procedure Obbligo applicazione procedure Segnalazione criticità Formazione Notifica malattia infettiva Direttore Generale/ Resp SPP x x Direttore Resp. Sanitario/ U.O. Farmacia x x x x x x x x x Capo sala Medici Personale non medico x x x x x x x x x x x x x x x LISTA DI DISTRIBUZIONE Direttore Generale Direttore UOC Farmacia Direttore Sanitario Direttore UOC Prevenzione e Protezione Direttore Amministrativo Direttore UOC Direzione Infermieristica e Professioni Sanitarie Direttori Dipartimento Dirigenti UOSD Direttori AFO Dirigente UATP-URP Direttori UOC Cliniche x x x INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 30 di 77 STORIA DELLE REVISIONI Rev. 1 Ragione della revisione Revisione generale (prot. n. 10319 del 28/4/2009). Proponente Dott. C.Capozzi, Prof. A.Panà (08/5/09) 2 (11/6/09) Prof. M.Andreoni, Prof.A.Volpi, Dott. C.Capozzi Aggiornamento fase 6 di allerta pandemica. Aggiornamento Prof. A.Panà, Dott. C.Capozzi Inserimento Algoritmo Gestione caso sospetto (Tab. 1). casistica. Nuove definizioni di caso. Nuova scheda notifica. Nuovo documento FAQ. Inserimento all. 9. 3 Aggiornamento Introduzione. (30/7/09) Nuova definizione di caso. Inserimento paragrafo Sorveglianza virologica influenza A(H1N1)v. Aggiornamento paragrafo Cenni di clinica e trattamenti preventivi. Nuovo documento FAQ. Nuova scheda notifica. Nuova scheda isolamento domiciliare. 4 Nuovo documento FAQ. (12/11/09) Aggiornamento paragrafo sintomi. Checklist assistenza. Dott. C.Capozzi Prof. A.Panà, Dott. C.Capozzi Dott. C.Capozzi Dott. C.Capozzi, Prof. A.Volpi Prof. M.Andreoni Dott. C.Capozzi, Prof. A.Panà Aggiornamento paragrafo vaccini. Dott. C.Capozzi, Prof. A.Volpi 5 Aggiornamento Introduzione. (30/11/09) Nuova scheda notifica casi gravi. Inserimento Addendum B Dott. C.Capozzi, Prof. A.Panà INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 31 di 77 FIRME DI APPROVAZIONE REDATTO APPROVATO ____/____/_____ _________________________ ___________________________ ___/____/____ Prof. A. Panà Prof. E. Bollero Direttore Generale ____/____/_____ _________________________ ___________________________ ___/____/____ Dott. C. Capozzi Dott.ssa I. Mastrobuono Direttore Sanitario ___________________________ ___/____/____ Avv. M. Pirazzoli Direttore Amministrativo INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 32 di 77 NOTE BIBLIOGRAFICHE 1. Centro nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM). Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale, 2005 2. US Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Siegel JD, Rhinehart E, Jackson M, Chiarello L, and the HICPAC, 2007 Guideline for Isolation Precautions: Preventing Transmission of Infectious Agents in Healthcare Settings, June 2007 3. US Centers for Disease Control and Prevention (CDC). CDC Telebriefing on Investigation of Human Cases of Novel Influenza A (H1N1). 24 July 2009 (stima di circa 1 milione di casi negli USA) 4. D’ Er r i coM,Mar t i niE.Lepr ecauzioni di isolamento nelle strutture assistenziali: schede operative: Giornale Italiano delle Infezioni Ospedaliere 2008; 15:8-30 5. Capozzi C, Panà A. Nuova influenza da virus A (H1N1): proposta di linea guida per la gestione ospedaliera dei casi sospetti e confermati. Igiene e Sanità Pubblica 2009, 139-156 6. European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC). Current pandemic situation reports (30 november 2009) 7. European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC). Planning assumptions for the first wave of pandemic A(H1N1)v 2009 in Europe 29/7/2009 8. European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC). ECDC Interim risk assessment (6/11/2009) 9. Ministero della Salute, Circolare del 22/7/2009 n.33297, Ufficio V-Malattie Infettive. (Aggiornamento del l ei ndi caz i onir el at i veal l ’ i mpi egodeif ar maci ant i vi r al i ) 10. Ministero della Salute, Circolare del 27/7/2009 n.34102, Ufficio V-Malattie Infettive. 11. Ministero della Salute, Circolare del 26/11/2009 n.52279, Ufficio V-Malattie Infettive 12. Ministero della Sal ut e,Or di nanz adel4/ 5/ 2009“ Mi sur epr of i l at t i checont r ol ’ i nf l uenz adanuov ov i r us i nf l uenz al eA( H1N1)perpassegger ipr ov eni ent idal Messi co” . 13. Ministero della Salute, Ordinanza del 20/10/ 2009“ Mi sur eurgenti in materia di protezione A(H1N1)v. 14. Ministero della Salute, Documento: domande e risposte (aggiornamento a 30/11/2009) 15. Progetto Nazionale Linee Guida (PNLG). Linea Guida n. 6. La gestione della sindr. influenzale, 2003 16. Regione Lazio. DGR 302/2008. Piano regionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale. BURL n. 28 del 28/7/2008 SO n. 90 17. Regione Lazio, Ordinanza del Presidente del 4/112009 n.Z0011 “ Mi sur estraordinarie pandemia i nf l uenz al eA( H1N1) v ” 18. WHO Statements by Director-General 27/4/2009 ( I nnal z ament oal l af ase4del l ’ al l er t apandemica), 29/4/2009 (Innalzamento alla fase 5), 11/6/2009. (Innalzamento alla fase 6) 19. WHO Interim Protocol: Rapid operations to contain the initial emergence of pandemic influenza (updated October 2007). 20. WHO “ I nf ect i on pr event i on and cont r olofepi demi c-prone and pandemic-prone acute respiratory diseases in health-car ef aci l i t i es.WHO I nt er i m Gui del i nes” ,2007 21. WHO “ Epi demi c-prone & pandemic-prone acute respiratory diseases. Infection prevention & control in health-car ef aci l i t i es”( Summar ygui dance,2007) 22. WHO “ I nf ect i oncont r olst r at egi esf orspeci f i cpr ocedur esi nheal t h-care facilities. Epidemic-prone and pandemic-pr oneacut er espi r at or ydi seases”( Qui ckr ef er encegui de,2008) 23. WHO Global surveillance during an influenza pandemic (updated draft april 2009) Siti web consultati http://www.ministerosalute.it http://www.epicentro.iss.it http://www.asplazio.it http://ecdc.europa.eu http://www.cdc.gov http://www.pandemicflu.gov http://www.who.int http://www.fda.gov INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 33 di 77 Allegato 1 LE DOMANDE PIÙ FREQUENTI Nuovo virus Viaggiare Protezione Vaccino Terapia NUOVO VIRUS Fonte: Ministero della Salute (aggiornamento a 13 ottobre 2009) 1. Cos'è e dove nasce la nuova influenza da virus A(H1N1)? Lanuovai nf l uenzaA( H1N1)èunai nf ezi onevi r al eacut adel l ’ apparato respiratorio con sintomi fondamentalmente simili a quel l icl assi cidel l ’ i nf l uenza.Comeperl ’ i nf l uenzacl assi casonopossi bi l icompl i cazi onigr avi ,qual il apol moni t e.Ipr i micasi della nuova influenza umana da virus A(H1N1) sono stati legati a contatti ravvicinati tra maiali e uomo; il nuovo virus A( H1N1) ,èi nf at t iunvi r usdider i vazi onesui na.Nel l ’ uomoi nf ezi onidavi r usi nf l uenzal isui nisonost at er i scont r at e occasionalmente fin dagli anni '50, sempre legate ad esposizione e contatti ravvicinati (1-2 metri) con suini, ma il nuovo virus A( H1N1)sièor aadat t at oal l ’ uomoedèdi vent at ot r asmi ssi bi l edaper sonaaper sona. 2. Quali sono i sintomi della nuova influenza umana da virus A(H1N1)? I sintomi della nuova influenza umana da virus A(H1N1) sono simili a quelli della "classica" influenza stagionale e comprendono: febbre, sonnolenza, perdita d'appetito, tosse. Alcune persone hanno manifestato anche raffreddore, mal di gola, nausea, vomito e diarrea. In particolare, l'influenza A (H1N1) viene definita un'affezione respiratoria acuta a esordio brusco e improvviso con febbre di circa 38° o superiore, accompagnata da uno dei seguenti sintomi: cefalea malessere generalizzato sensazione di febbre (sudorazione brividi) astenia (debolezza) e da almeno uno dei seguenti sintomi respiratori: tosse mal di gola (faringodinia) congestione nasale Per la diagnosi clinica di influenza nel bambino è importante considerare quanto indicato per gli adulti tenendo conto che: i bambini più piccoli non sono in grado di descrivere i sintomi generali, che invece si possono manifestare con irritabilità, pianto, inappetenza; nel lattante l'influenza è spesso accompagnata da vomito e diarrea e solo eccezionalmente da febbre; occhi arrossati e congiuntivite sono caratteristici dell'influenza nei bambini in età prescolare, in caso di febbre elevata; nel bambino di 1-5 anni la sindrome influenzale si associa frequentemente a laringotracheite e bronchite INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 34 di 77 3. Quanto è grave l'influenza da virus A(H1N1) ? Come l'influenza stagionale, l'influenza da virus influenzale A(H1N1) nell'uomo può presentarsi in forma lieve o grave. A tale proposito l'Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che, al momento, la pandemia influenzale da virus A(H1N1) sia di gravità moderata, tale valutazione scaturisce dal fatto che la maggior parte delle persone che ha contratto la malattia è guarita anche senza la necessità di terapia farmacologica e ricovero ospedaliero. Si è visto inoltre, che nel complesso i Servizi sanitari dei Paesi colpi t idal l anuovai nf l uenzasonor i usci t iaf r ont eggi ar el ’ emer genzasani t ar i a.Adoggil anuovai nf l uenza, anche se particolarmente contagiosa, sembra causare, soprattutto in persone generalmente sane, una malattia leggera con sintomatologia simile a quella del l ’ i nf l uenzast agi onal et ut t avi asonost at isegnal at icasidicompl i cazi onigr avi( pol moni t eed insufficienza respiratoria) e decessi associati all'infezione. 4. Quali sono le categorie di persone a maggior rischio di complicanze, per esempio polmoniti e insufficienza respiratoria? In generale, sono stati identificati tre gruppi di popolazione a maggior rischio di sviluppare complicanze, come polmoniti ed insufficienza respiratoria, connesse alla nuova influenza A (H1N1), oggi comunque poco frequenti, e quindi a maggior rischio di dover ricorrere all'ospedale. Persone con malattie croniche (diabete, malattie cardiovascolari, malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio e altre condizioni che limitano la funzione respiratoria, per esempio l'obesità grave) In particolare, le persone che hanno maggiori rischi di complicanze sono quelle che presentano almeno una delle seguenti condizioni: malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio, inclusa asma, displasia broncopolmonare, fibrosi cistica e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) gravi malattie dell'apparato cardiocircolatori, comprese le cardiopatie congenite ed acquistite diabete mellito e altre patologie metaboliche gravi epatopatie e cirrosi epatica malatte renali con insufficienza renale malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie neoplasie malattie congenite ed acquisite che comportino carente produzione di anticorpi immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secr. respiratorie ad es. malattie neuromuscolari obesità con indice di massa corporea (BMI)>30 e gravi patologie concomitanti Donne in gravidanza Per corrispondenti fasce d'età, un incremento di morbosità ed un più alto tasso di mortalità si registra nelle donne in gravidanza rispetto alla popolazione femminile generale, accentuati dalla copresenza di altre condizioni patologiche (es. obesità, cardiopatie, malattie respiratorie, ecc.) e vi è attualmente un generale consenso nell'identificare la gravidanza come uno tra i maggiori fattori di rischio per gravi complicanze, in particolare quelle di tipo respiratorio, come, ad esempio, l'ARDS (Adult Respiratory Distress Syndrome). Bambini In particolare, i bambini sotto i due anni di età. La nuova influenza registra, inoltre, rari casi di complicanze gravi anche in persone sane e giovani, mentre tra le persone anziane (sopra i 65) appare meno diffusa. 5. Quali sono i bambini a maggior rischio di complicanze? A seguito dell' infezione da virus A(H1N1) quelli che presentano un maggior rischio di complicanze sono i bambini: di età inferiore ai 2 anni, con particolare riguardo a quelli sotto i sei mesi con alterazioni funzionali o strutturali dell'apparato respiratorio ( ad esempio i nati gravemente pretemine, i bronco displastici, gli affetti da fibrosi cistica o da condizioni che determinano una alterazione grave della ventilazione) con patologie croniche (ad esempio malattie croniche polmonari incluse l'iperreattività bronchiale grave e l'asma in trattamento, cardiache, epatiche, renali, ematologiche, neuromuscolari, metaboliche compreso il diabete, malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali, immunodepressione congenita o acquisita (HIV), malformazioni congenite, paralisi cerebrali) socializzati precocemente (asili nido) che vivono in comunità (minori istituzionalizzati) INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 35 di 77 6. Come si trasmette la nuova influenza umana? L’ i nf l uenzadavi r usAH1N1 si trasmette attraverso le goccioline di saliva e secrezioni respiratorie in maniera diretta (tosse, starnuti, colloquio a distanza molto ravvicinata), ma anche indirettamente (dispersione delle goccioline e secrezioni su oggetti e superfici). Per questa ragione è fortemente raccomandato seguire le precauzioni generali, quali: evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa lavare regolarmente e frequentemente le mani con acqua e sapone; in alternativa possono essere usate soluzioni detergenti a base di alcol o salviettine disinfettanti evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e bocca coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce e gettare il fazzoletto usato nella spazzatura aerare regolarmente le stanze di soggiorno. Una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie è essenziale nel limitare l adi f f usi onedel l ’ i nf l uenza. Dal l ’ andament odel l adi f f usi onediquest ai nf l uenzaèevi dent echeessasidi f f ondepi ùf aci l ment enel l e collettività, quali quelle scolastiche, frequentate da ragazzi e giovani, che appaiono essere più suscettibili a questa infezione, rispetto a persone più anziane che forse conservano una memoria immunitaria di pregresse infezioni da virus A(H1N1) . 7. E' possibile contrarre la nuova influenza umana da virus A(H1N1) mangiando carne di maiale? No, i virus della nuova influenza umana da virus A(H1N1) non sono trasmessi dal cibo; non si può contrarre tale influenza mangiando maiali o prodotti a base di carne di maiale. Mangiare carne maneggiata in maniera appropriata, carne cotta e prodotti a base di carne suina non comporta alcun rischio. Cuocere la carne a temperatura interna di 70-80° gradi uccide il virus dell'influenza, così come gli altri batteri e virus, al pari della stagionatura. 8.Perquant ot empounaper sonai nf et t apuòt r asmet t er ei lvi r usdel l ’ i nf l uenzaumanadanuovovi r usA(H1N1)ad altre persone? Le persone con influenza umana da nuovo virus A(H1N1) sono da considerare potenzialmente contagiose già durante il periodo di incubazione prima della manifestazione dei sintomi. Una persona adulta può trasmettere in modo efficiente il virus da un gi or nopr i madel l ’ i ni zi odeisi nt omipert r e- set t egi or nidal l ’ i ni zi odiquest i .Ibambi ni ,speci al mente quelli più piccoli, possono potenzialmente diffondere il virus per periodi più lunghi. 9. Come si può diagnosticare l'infezione da virus influenzale A(H1N1) nell'uomo? Con il passaggio alla fase pandemica e l'incremento progressivo dei casi in Europa e in Italia sono stati rafforzati i sistemi di sorveglianza ma non si ritiene più indispensabile la conferma di laboratorio dei casi sospetti e pertanto la diagnosi è basata soltanto sul solo criterio clinico (sintomi). I pazienti sono sempre tenuti a informare il medico di un viaggio all'estero negli ultimi sette giorni dall'insorgenza della malattia, ma ormai il sospetto di influenza A (H1N1) deve essere preso in considerazione anche in assenza di viaggi all'estero. L'influenza A (H1N1) viene definita un'affezione respiratoria acuta a esordio brusco e improvviso con febbre di circa 38 gradi o superiore accompagnata da uno dei seguenti sintomi: cefalea malessere generalizzato sensazione di febbre (sudorazione brividi) astenia (debolezza) e da almeno uno dei seguenti sintomi respiratori: tosse mal di gola (faringodinia) congestione nasale Per la diagnosi clinica di influenza nel bambino è importante considerare quanto indicato per gli adulti tenendo conto che: 1. 2. 3. 4. i bambini più piccoli non sono in grado di descrivere i sintomi generali, che invece si possono manifestare con irritabililità, pianto, inappetenza nel lattante l'influenza è spesso accompagnata da vomito e diarrea e solo eccezionalmente da febbre occhi arrossati e congiuntivite sono caratteristici dell'influenza nei bambini in età prescolare, in caso di febbre elevata nel bambino di 1-5 anni la sindrome influenzale si associa frequentemente a laringotracheite e bronchite e febbre elevata. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 36 di 77 Durante la fase pandemica, l'analisi di laboratorio sarà effettuata su indicazione del medico per tutti i casi che presentano un quadro clinico impegnativo e richiedono il ricovero. Ai fini della sorveglianza, inoltre, analisi di laboratorio sono effettuate a campione e nei casi che si sono manifestati in assenza di viaggi o di contatti con casi confermati. Per l'analisi di laboratorio è necessario raccogliere un campione di secrezioni respiratorie (tampone nasale o faringeo) entro i primi 4 –5 giorni dall'inizio dei sintomi (quando è maggiormente probabile che la persona elimini i virus). 10.Checos’ èunapandemi ai nf l uenzal e? Una pandemia (dal greco antico pan-demos," t ut t oi lpopol o" )èun’ epi demi adet er mi nat adal l ar api dadi f f usi onediuna infezione in più aree del mondo, con un elevato numero di casi gravi appartenenti a tutti i gruppi di età e una mortalità elevata. La pandemia differisce dalle influenze stagionali: mentre queste ultime sono generate da sottotipi di virus influenzali già esistenti, le pandemie sono causate da sottotipi virali nuovi o che non circolano nella popolazione da molto tempo. La comparsa di un nuovo ceppo virale non è di per sé sufficiente a causare una pandemia:occorre anche che il nuovo virus sia capace di trasmettersi da uomo a uomo in modo efficace. 11. Quante sono le fasi e i livelli di rischio di una pandemia? Nel2009,sonost at er i vi st el ef asidescr i t t i vediunaevent ual epandemi ael ’ OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di utilizzare come metodo di misurazione una scala da 1 a 6. Lo schema seguente sintetizza le fasi e i livelli di rischio di una eventuale pandemia. 12. Che cosa significa, soprattutto in Italia, il passaggio alla fase 6 disposto a livello internazionale dall'Oms l' 11 giugno 2009? L’ Or gani zzazi oneMondi al edel l aSani t à( OMS) ,dopoavervalutato le informazioni disponibili dai sistemi di sorveglianza nazionali ed internazionali circa la diffusione dei casi di influenza umana da nuovo virus A(H1N1), l'11 giugno ha dichiarato il passaggio dalla fase 5, prepandemica, alla fase 6 di allerta pandemico. Il passaggio dalla fase 5 alla fase 6 era atteso quale conseguenzadel l ’ al t at r asmi ssi bi l i t àdelvi r usA( H1N1)neidi ver siSt at i .Peror al ’ i nf ezi onenondest apr eoccupazi onidalpunt o di vista della gravità in quanto determina una sintomatologia par agonabi l eaquel l adel l 'i nf l uenzast agi onal e.L’ OMS,come peraltro nelle altre Fasi pandemiche, non raccomanda chiusure delle frontiere e restrizione di viaggi internazionali. INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 37 di 77 VIAGGIARE Fonte: Ministero della Salute (aggiornamento a 10 settembre 2009) 1. Ci sono restrizioni per i viaggi internazionali? No,l ’ Or gani zzazi oneMondi al edel l aSani t ànonr accomandar est r i zi oniaivi aggii nt er nazi onal i ;i nvi t aper òl eper soneaf f et t eda malattie gravi( come diabete, tumore o altre malattie croniche) e le donne in gravidanza a rinviare per prudenza i viaggi internazionali. E' comunque sconsigliato mettersi in viaggio in caso di malattia acuta. Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali consiglia a chi è in partenza per viaggi internazionali le seguenti misure preventive: evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa lavare regolarmente e frequentemente le mani con acqua e sapone; in alternativa possono essere usate soluzioni detergenti a base di alcol o salviettine disinfettanti evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e bocca coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce e gettare il fazzoletto usato nella spazzatura aerare regolarmente le stanze di soggiorno in caso di febbre superiore a 38 ° C, tosse, mal di gola, malessere, consultare un medico r i cor dar echei ncasodinecessi t à,èpossi bi l econt at t ar el ’ Ambasci at aoi lConsol at o Prima di un viaggio internazionale consultare il sito Viaggiare sicuri del Ministero degli Affari Esteri. 2. Sono previsti controlli e canali sanitari alle frontiere e negli aeroporti? Che cos'è un canale sanitario? Un canale sanitario è una area aeroportuale dove transitano i passeggeri provenienti da aree interessate da focolai di influenza A(H1N1) garantendo una separazione netta con i passeggeri provenienti da altre località. Con Ordinanza ministeriale del 4 maggio, in vigore fino al 31 luglio 2009, il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha disciplinato le misure di profilassi per passeggeri e equipaggi al rientro dal Messico. L'Ordinanza prevedeva canali sanitari e sorveglianza sanitaria con l'invio dei passeggeri con sintomi sospetti alla struttura sanitaria di riferimento. Disponeva anche che le persone identificate come "contatti stretti" di casi confermati di infezione da virus A(H1N1) fossero sottoposte a sorveglianza sanitaria e profilassi con farmaci antivirali. Stabiliva inoltre che gli studenti delle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie che rientravano in Italia dal Messico, non fossero ammessi alla frequenza delle attività scolastiche per sette giorni dall'arrivo. In base alla Circolare ministeriale del 31 luglio tutti i Comandanti di navi ed aeromobili in arrivo in Italia, provenienti da qualsiasi porto od aeroporto, sono tenuti a comunicare ogni caso sospetto o accertato di malattia infettiva, presente a bordo, al l ’Uf f i ci odiSani t àMar i t t i ma,Aer eaediFr ont i er a( USMAF)t er r i t or i al mente competente. I casi sospetti o accertati di malattia infettiva verranno segnalati nella scheda di individuazione passeggeri per fini di sanità pubblica (public health passenger locator card ) e , dopo valutazione clinica, saranno avviati alla struttura sanitaria territoriale di riferimento per gli approfondimenti diagnostici e i trattamenti del caso. 3. Ci sono rischi per la permanenza o il passaggio in aeroporto? No, non ci sono rischi particolari. Per i viaggiatori diretti in Paesi dove si sono registrati diversi focolai di influenza A(H1N1) valgono le raccomandazioni del Ministero diffuse negli aeroporti con opuscoli e poster (Consigli per il viaggiatore in partenza) 4. Quali precauzioni devono adottare i viaggiatori di ritorno dalle zone in cui si sono verificati casi di influenza da virus A(H1N1)? Coloro che ritornano da un viaggio internazionale in un Paese dove si sono registrati diversi focolai di influenza A devono monitorare il proprio stato di salute per sette giorni. Qualora comparissero i sintomi dell'influenza (febbre, sonnolenza, perdita d’ appet i t o,t osse)dovr annocont at t ar et el ef oni camente il medico di famiglia, informarlo del recente viaggio, e sempre sotto la sua supervisione attuare le seguenti misure: limitare il più possibile i contatti con i familiari indossare una mascherina coprire con fazzoletti di carta bocca e naso quando si starnutisce o tossisce Per tutti (pazienti e familiari) è importante il lavaggio frequente e accurato delle mani con acqua e sapone oppure con detergente a base di alcol. Sarà il medico a valutare inoltre eventuali terapie farmacologiche. INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 38 di 77 5. Come posso aver eassi st enzasani t ar i anelcasomiammal assiquandosonoal l ’ est er o? NeiPaesidel l ’ Uni oneEur opea( Aust r i a,Bel gi o,Bul gar i a,Ci pr o,Dani mar ca,Est oni a,Fi nl andi a,Fr anci a,Ger mani a,Gr eci a, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria), dello Spazio economico Europeo (Islanda, Liechtenstein, Norvegia) e in Svizzera è prevista la copertura delle spese sanitarie per tutti gli iscritti al Servizio Sanitario Nazionale in possesso di Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM), ovvero la nostra tessera sanitaria; questo significa che in caso di bisogno di cur emedi che,pr esent andol aTEAM al l ’ ospedal epubbl i cooal l ast r ut t ur aconvenzionata si ha diritto a tutte le cure medicalmente necessarie. Lepr est azi onisonogr at ui t e,sal voi lpagament odel l ’ event ual et i cketodial t r apar t eci pazi oneal l aspesacheèadi r et t ocar i co del l ’ assi st i t o.Qual or al aTEAM nonf ossest at aaccet t at aol ’ assi st i t ononl ’ avesseconsé,ef osseper ci ònecessar i opagar el e prestazioni di cui sopra, è possibile chiedere il rimborso delle spese anticipate presentando al proprio rientro in Italia la relativa documentazione alla ASL di appartenenza. Per quanto riguarda il resto il resto del mondo, con alcuni Paesi quali Argentina, Australia, Bosnia-Erzegovina, Brasile, Capoverde, Città del Vaticano e Santa Sede, Croazia, Macedonia, Principato di Monaco, San Marino, Serbia, Montenegro, Tunisia sono vigenti accordi di sicurezza sociale che prevedono una copertura di spese sanitarie dietro presentazione di apposi t imodel l i ,r i l asci at idal l eASLdiappar t enenza,al l ’ i st i t uzi onecompet ent edelpaeseospi t ant e;ènecessar i oqui ndi ,pr i ma di un viaggio, recarsi allapr opr i aASLpermuni r sidelmodel l operl ’ assi st enzasani t ar i aal l ’ est er o. PeriPaesiconiqual inonesi st onoconvenzi oni ,comeadesempi ogl iSt at iUni t id’ Amer i ca,èconsi gl i abi l el ast i pul adiuna polizza sanitaria prima del viaggio. 6. Mio figlio/figlia deve andare in Inghilterra per un soggiorno di vacanza-studio: cosa è prudente fare per salvaguardare la sua salute? I nquest omoment ol ’ i nt er oRegnoUni t oèt r aipaesipi ùcol pi t idal l anuovai nf l uenzaAH1N1,conci r cai l66% deicasi segnalati dat ut t iiPaesiappar t enent ial l ’ Uni oneEur opea( dat oECDC aggi or nat oal16l ugl i o) . Gl ior gani smisani t ar ii nt er nazi onal inonsconsi gl i anol ’ ef f et t uazi onedivi aggii nt er nazi onal i ,anchever soar eemaggi or ment e col pi t edal l ’ i nf ezi onecomei lRegnoUni t o,salvo invitare alla prudenza e a rinviare i viaggi internazionali non essenziali le persone affette da malattie croniche, quali diabete, asma cronico, neoplasie, stati di immunodeficienza o condizioni come la gravidanza. Oltre a premunirsi della Tessera Europea di Assicurazione Malattia TEAM, è consigliabile verificare con il proprio medico/pediatra la esistenza di condizioni che possono comportare un maggior rischio di complicazioni in caso di infezione da virus influenzali; in questo momento, infatti, le caratteristiche cliniche della nuova influenza AH1N1 sono di modesta gravità e del tutto simili a quelle della influenza“ cl assi ca” . Le precauzioni generali da seguire sono sempre quelle ricordate in precedenza, vale a dire: evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa lavare regolarmente e frequentemente le mani con acqua e sapone; in alternativa possono essere usate soluzioni detergenti a base di alcol o salviettine disinfettanti evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e bocca coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce e gettare il fazzoletto usato nella spazzatura aerare regolarmente le stanze di soggiorno Gli accompagnatori/responsabili dei ragazzi dovranno avere cura di informarsi sulla nuova modalità di assistenza prevista dal Servizio sanitario nazionale del Regno Unito, attraverso il National pandemic flu service. E' previsto che la diagnosi sia fornita per telefono a o tramite internet così come l'autorizzazione al prelievo dei medicinali antivirali, tramite l'assegnazione di un codice identificativo. Chi presenta sintomi influenzali è infatti tenuto a non muoversi di casa e a inviare un amico a ritirare i farmaci ("flu friend") . Soltanto nel caso di febbre persistente, peggioramento, o persone a rischio, si invita a chiamare un General Practitioner (medico di medicina generale inglese). In caso di necessità è sempre possibile chiamare il consolato o l'Ambasciata inglese. Informazioni nel sito Viaggiare sicuri del Ministero degli Affari Esteri o direttamente al sito del Servizio sanitario del Regno Unito - NHS. E' consigliabile anche informarsi sulle misure assunte da alcune compagnie aeree agli imbarchi in partenza dalla Gran Bretagna. L'assistenza sanitaria nel Regno Unito per gli studenti italiani (nota a cura della Direzione generale per i rapporti con l'Unione Europea e per i rapporti internazionali) Se ti vuoi recare nel Regno Unito per motivi di studio mantenendo la residenza in Italia, prima di partire assicurati di avere ricevuto la Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM). Se non hai ricevuto la TEAM e la partenza è prevista in tempi troppo brevi per poterla ottenere o ti è stata rubata o è stata smarrita puoi recarti presso la tua ASL e richiedere il certificato sostitutivo provvisorio. Se trasferisci la tua residenza all'estero , puoi chiedere alla ASL di appartenenza il modello E106 che ti assicura un'assistenza sanitaria completa. Il modello potrà essere richiesto anche dai tuoi familiari. La tua ASL provvede a rilasciare a vista il modello (con validità annuale rinnovabile), previa presentazione della seguente documentazione: documentazione comprovante l'iscrizione ad un corso di studio legalmente riconosciuto; Fotocopia del libretto di iscrizione alla ASL o dichiarazione sostitutiva di certificazione (art. 46 del D.P.R. 28/12/2000, N. 445) Codice fiscale o dichiarazione sostitutiva di certificazione (art. 46 del D.P.R. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 39 di 77 28/12/2000, N. 445). Durante il soggiorno all'estero, se dovessi avere bisogno di cure mediche, presentando la TEAM o il certificato sostitutivo al medico, all'ospedale pubblico o alla struttura convenzionata, avrai diritto a tutte le cure medicalmente necessarie (Nota informativa 21 maggio 2005), anche se non sono urgenti. Le prestazioni sono gratuite, salvo il pagamento dell'eventuale ticket o di altra partecipazione alla spesa che è a tuo diretto carico e non rimborsabile. Se, per una qualsiasi ragione, non hai potuto utilizzare la TEAM o il certificato sostitutivo provvisorio, conserva le ricevute e l'eventuale documentazione sanitaria e al rientro in Italia potrai richiedere il rimborso delle spese sanitarie sostenute alla tua ASL di appartenenza che lo effettuerà in base alle tariffe dello Stato estero. (Nota informativa 30 agosto 2005). Se hai richiesto il modello E106, quando arrivi a destinazione, ricordati di presentare il modello presso una Cassa malattia. Il modello assicurerà un'assistenza sanitaria completa alla pari degli assistiti del luogo che sarà gratuita eccetto gli eventuali ticket o altre partecipazioni alle spese che rimarranno a tuo carico 7. I pazienti in trattamento con immunosoppressori sono più a rischio rispetto ad altri di contrarre il nuovo virus influenzale? Tali pazienti sono più suscettibili alle infezioni in generale e bisognerebbe evitare di recarsi in zone a rischio a meno che non sia strettamente necessario. Nel caso lo fosse bisognerà attuare tutte le procedure igienico sanitarie atte ad evitare qualsiasi contatto stretto con possibili portatori di infezione. Si consiglia di portare tutti i farmaci che si è abituati a prendere facendosi ovviamente consigliare dal proprio medico di fiducia ed eventualmente munirsi di certificazione attestante la malattia di base da esibire al momento di qualsiasi richiesta da parte di personale sanitario del luogo di arrivo. 8. Quali sono le aree dove maggiormente si corre il rischio di contrarre la nuova influenza da virus A(H1N1)? La nuova influenza davi r usAH1N1èor maipr esent ei nmol t ear eedelmondo.L’ Or gani zzazi oneMondi al edel l aSani t à,pur considerando Messico, Stati Uniti e Regno Unito i paesi dove ad oggi si sono riscontrati il maggior numero di casi di nuova influenza A(H1N1), ha dichiarato che la pandemia si avvicina ad una propagazione totale:almeno 160 Paesi o territori su un totale di 193 membri dell'Organizzazione mondiale della sanità hanno confermato casi. INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 40 di 77 PROTEZIONE Fonte: Ministero della Salute (aggiornamento a 13 ottobre 2009) 1.Cosasipuòf ar eperpr ot egger sidal l ’ i nf l uenzaumanadanuovovi r usA(H1N1)? Per proteggersi adeguatamente basta osservare,nella vita di tutti i giorni, una serie di precauzioni semplici , in grado di prevenire la diffusione di germi che provocano infezioni respiratorie come l'influenza: coprire con un fazzoletto ( possibilmente di carta) naso e bocca quando si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura o nella biancheria da lavare dopo averlo usato lavare spesso le mani con acqua e sapone e in particolare dopo avere tossito o starnutito o dopo aver frequentato luoghi e mezzi di trasporto pubblici; se acqua e sapone non sono disponibili è possibile usare in alternativa soluzioni detergenti a base di alcol cercare di evitare contatti con persone che presentano sintomi di influenza evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani non pulite; i germi, e non soltanto quelli dell'influenza, si diffondono in questo modo rimanere a casa se malati evitando di intraprendere viaggi e di recarsi al lavoro o a scuola, in modo da limitare contatti possibilmente infettanti con altre persone, nonché ridurre il rischio di complicazioni e infezioni concomitanti (superinfezioni) da parte di altri batteri o virus non assumere o acquistare farmaci senza aver consultato il medico di famiglia areare regolarmente gli ambienti di vita. 2. Se una donna contrae l'influenza da virus A(H1N1)durante l'allattamento, quali precauzioni può prendere per proteggere il proprio bambino? Se si allatta al seno o si usano latte e/o preparazioni artificiali, i comportamenti prudenti per proteggere il proprio bambino dal l ’ esposi zi onealvi r usi nf l uenzal eA( H1N1)sono: prendere semplici precauzioni come lavare spesso le mani con acqua e sapone o, in mancanza di acqua, con detergenti a base di alcol evitare di starnutire o tossire in faccia al bambino mentre lo si allatta o gli si dà la pappa, o comunque quando gli si è vicino. Possibilmente, dei bambini dovrebbero occuparsi solo componenti della famiglia che non stanno male;sesièmal at ienonc’ ènessunal t r ochepossapr ender sicur adelbambi no,i ndossar eunasempl i ce mascherina (se tollerabile e disponibile) e coprire naso e bocca con un fazzoletto quando si tossisce o si starnutisce se si allatta al seno, una persona non ammalata potrebbe dare al bambino il latte della mamma estratto con il tiralatte; idealmente, i bambini fino a 6 mesi dovrebbero essere allattati al seno ed è possibile prendere le medi ci nepercur ar el ’ i nf l uenzaquandosial l at t a. 3. I Dirigenti scolastici dove possono trovare le indicazioni per la gestione dei casi di influenza da virus A(H1N1) nelle scuole? Le indicazioni, di ordine sanitario e amministrativo, sui comportamenti che le scuole devono osservare per la gestione dei casi di influenza pandemica da virus A(H1N1) e per la prevenzione della sua diffusione sono presenti nella circolare interministeriale del 18 settembre 2009 “ Raccomandazi oni per la gestione dei casi di influenza pandemica da virus A/H1N1V nelle scuole nell'attuale fase pandemica (fase 6 - Li vel l o1) ” .I ldocument of or ni scei nf or mazi onisul l emi sur ei gi eni chee comportamentali da adottare a scuola; sulla gestione di studenti e personale scolastico che presentano i sintomi influenzali; sul l ’ oppor t uni t àdir est ar eacasaquandosièmal at iesul l ’ event ual echi usur ami r at adel l escuol ei npr esenzadiunandament o particolarmente grave dei casi di influenza A. 4. Dove si possono trovare le informazioni sull'aggiornamento della situazione nazionale e internazionale? Il Ministero ha attivato diversi canali per l'informazione: l'ufficio stampa con aggiornamenti consultabili dall' archivio dei comunicati stampa l'ufficio V malattie infettive della Direzione generale della prevenzione sanitaria con le note informative alle Regioni e Province autonome nella sezione Eventi epidemici all'estero e i rapporti settimanali di sorveglianza virologica ed epidemiologica InfluNet il portale internet con pagine dedicate e con i rapporti settimanali sui dati sull'influenza pandemica a cura dell' Istituto Superiore di Sanità INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 41 di 77 VACCINO Fonte: Ministero della Salute (aggiornamento a 16 novembre 2009) 1. Il vaccino per il nuovo virus influenzale A(H1N1) è sicuro? Ivacci niaut or i zzat iperl ’ usonel l ’ uomo,i ncl usiquel l icont r ol ’ i nf l uenza,sonomol t osi cur i ,essendosot t opost iadunaser i edi cont r ol l i( t r i alcl i ni ci )pr i madel l ’ aut or i zzazi oneal l ’ i mmi ssi onei ncommer ci operl aver i f i cadegl ist andar dpr evi st idal l eaut or i t à i nt er nazi onal i( OMSe,perquant or i guar dal ’ Unione Europea, EMEA –Agenzia Europea Valutazione Medicinali ) e nazionali. In I t al i a,ognil ot t odivacci novi enesot t opost oacont r ol l odapar t edel l ’ I st i t ut oSuper i or ediSani t à. Nel l oscor somesedigi ugno2009l ’ OMS har i uni t oesper t iperval ut ar el asicurezza degli adiuvanti (sostanze che vengono aggi unt ealpr i nci pi oat t i vodelvacci noperaument ar nel ’ ef f i caci a)dal l ost udi osièvi st ochenoncisonomot i vidi preoccupazione per gli adiuvanti. Anchel ’ Agenzi aEur opeadeiMedi ci nal ihar i t enut osi cur ol ’ usodegl iadi uvant ineivacci nii nf l uenzal i( par er edelComi t at o Prodotto Medicinali per Uso Umano - CHMP del 24 e parere EMEA del 25 settembre 2009).Il 30 settembre 2009, la Commi ssi oneEur opeahaaut or i zzat ol ’ i mpi egodeivacci nipandemi ci ,t r acui quello che sarà utilizzato in Italia. Come per altri vaccini, la sicurezza dei vaccini per il nuovo virus influenzale A(H1N1) sarà attentamente monitorata. Leggi le FAQ dell'OMS sulla sicurezza del vaccino 2. Cosa dice l'OMS sulla sicurezza del vaccino pandemico? Leggi le domande e risposte dell'OMS sulla sicurezza del vaccino contro l'influenza AH1N1. Questi gli argomenti affrontati: Sicurezza Controlli ed autorizzazioni Effetti collaterali Eventi avversi Rischi impropriamente associati ai vaccini 3. Quali sono i pareri dell'EMEA e del Consiglio Superiore di Sanità sulla sicurezza del vaccino AH1N1? Leggi i pareri dell'Agenzia europea per i medicinali (EMEA) e del Consiglio Superiore di Sanità sulla sicurezza del vaccino pandemico. 4. Quando è partita la distribuzione del vaccino pandemico? Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali sta mettendo in atto tutte le azioni necessarie per la disponibilità effettiva del vaccino contro il nuovo virus influenzale A( H1N1) v( vacci nopandemi co) .Nel l ’ Or di nanzadel l '11set t embr e2009 era stabilito che le attività di vaccinazione, in base alla disponibilità del vaccino ( e secondo la programmazione di produzione del l ’ i ndust r i af ar maceut i caconl aqual ei lnost r oPaeseaveva stipulato contratti di prelazione per la acquisizione di vaccini pandemici fin dal 2005) iniziassero nel periodo 15 ottobre - 15 novembre 2009. Mano a mano che la Azienda produttrice consegna i vaccini, questi vengono distribuiti dal Ministero a tutte le Regioni e Province Autonome; la distribuzione continuerà fino al raggiungimento del quantitativo definito in base al contratto stipulato. Last r at egi avacci nal edel i neat adal l ’ Uni t àdicr i sipr evedel apr ogr essi vavacci nazi oneconvacci nopandemi codialmeno il 40% della popolazione italiana. 5.Ivacci nicont r ol ’ i nf l uenzapandemi capr ot egger annoanchedal l ’ at t accodial t r ivi r usi nf l uenzal icomequel l o del l ’ i nf l uenzast agi onal e? I vaccini per la pandemia influenzale non forniscono protezione nei confronti di altri virus influenzali, così come i vaccini per l ’ i nf l uenzast agi onal enonpr ot eggononeiconf r ont idelnuovovi r usAH1N1. Consi der at ochei lvacci noperl ’ i nf l uenzast agi onal enoncont i enei lceppopandemi co,neconseguechel apopol azi one( al meno i soggetti a rischio e quelli addetti a servizi essenziali) dovrebbe ricevere entrambe i vaccini. Non si esclude che in un futuro prossimo la situazione possa cambiare, con inclusione del nuovo ceppo pandemico nella composizione dei vaccini stagionali. 6.Chedi f f er enzac’ èt r avacci nopandemi coevacci nost agi onal e? La differenza sta nella composizione dei vaccini, che sono preparati con due ceppi diversi. Il vaccino stagionale contiene antigene analoghi al ceppo A/Brisbane/59/2007(H1N1), ceppo A/Brisbane/10/2007(H3N2) e ceppo B/Brisbane/60/2008; i vaccini influenzali stagionali esistono in forma non adiuvata e in forma adiuvata; negli adulti vaccinati in precedenza è sufficiente una sola dose di vaccino, mentre per i bambini mai vaccinati in precedenza sono necessarie due dosi di vaccino (Circolare del 23 luglio 2009). Il vaccino INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 42 di 77 stagionale sarà offerto gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale ai soggetti a rischio ed alle altre categorie indicate nella Circolare del 23 luglio 2009 e, come ogni anno, il vaccino antinfluenzale stagionale sarà in vendita anche presso le farmacie. Il vaccino pandemico è preparato con il nuovo ceppo pandemico AH1N1v [A/California/7/2009 (H1N1)v like strain (X-181) ]econt i eneunadi uvant e;l ’ adi uvant eut i l i zzat oèil MF59 (inserito fin dal 1997 nella composizione di un vaccino influenzale stagionale di cui sono state somministrate più di 45 milioni di dosi). Il vaccino pandemico sarà offerto gratuitamente alle categorie di persone individuate dalle ordinanze minister i al idel l ’ 11e30set t embr e2009a partire dalla seconda metà del mese di novembre e non sarà in vendita nelle farmacie. 7. A quali categorie di persone è offerta la vaccinazione antinfluenzale per il nuovo virus AH1N1? L’ Or di nanzadel l ’ 11set t embr e2009 e quella del 30 settembre 2009 stabiliscono le categorie di persone cui sarà offerto il vacci nopandemi coel ’ or di nedipr i or i t ài nbaseal l equal isar annovacci nat e: SERVIZI ESSENZIALI persone ritenute essenziali per il mantenimento della continuità assistenziale e lavorativa: personale sanitario e socio-sanitario; personale delle forze di pubblica sicurezza e della protezione civile; al personale del corpo nazionale deivi gi l idelf uocodelMi ni st er odel l ’ i nt er no;per sonal echeassi cur aiser vi zipubblici essenziali (vedere la legge legge 12 giugno 1990) secondo piani di continuità predisposti dai datori di lavoro interessati; donatori di sangue periodici SOGGETTI VULNERABILI persone a rischio, di età compresa tra 6 mesi e 65 anni donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti. Sono considerate a rischio le persone con: mal at t i ecr oni cheacar i codel l ’ appar at or espi r at or i o,i ncl usaasma,di spl asi abr oncopol monar e,f i br osici st i caeBPCO mal at t i edel l ’ appar at ocar di oci r col at or i o,compr esel ecar di opat i econgeni t eedacqui si t e diabete mellito e altre malattie metaboliche gravi epatopatie e cirrosi epatica malattie renali con insufficienza renale malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie neoplasie malattie congenite ed acquisite che comportino carente produzione di anticorpi immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie, ad esempio malattie neuromuscolari obesità con Indice di massa corporea (BMI) > 30 e gravi patologie concomitanti Inoltre la vaccinazione sarà offerta alle persone che, pur non essendo a rischio, sono a stretto contatto con i bambini fino a 6 mesid’ et àeconal t r isogget t ichepurvul ner abi l inonpossonor i cever ei lvacci no. 8. Ci sono controindicazioni alla somministrazione del vaccino pandemico? In linea generale le controindicazioni alla somministrazione del vaccino pandemico sono le stesse del vaccino stagionale indicate nella Circolare del 23 luglio 2009: "Prevenzione e controllo dell'influenza: raccomandazioni per la stagione 20092010". In caso di presenza di controindicazioni va effettuata una accurata analisi rischio-benef i ci operval ut ar el ’ oppor t uni t à della vaccinazione, soprattutto in caso di rischio di forme gravi e complicate di influenza. Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato a: Lattanti al di sotto dei sei mesi( permancanzadist udicl i ni cicont r ol l at ichedi most r i nol ’ i nnocui t àdelvacci noi nt al i f asced’ et à) . Soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafilattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino. Una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre, costituisce una controindicazione temporanea alla vacci nazi one,chevar i mandat aaguar i gi oneavvenut a.Un’ anamnesiposi t i vapersi ndr omediGui l l ai n-Barrè costituisce motivo di precauzione riguardo alla somministrazione di vaccino antinfluenzale. Sono false controindicazioni: Al l er gi aal l epr ot ei nedel l ’ uovo,conmani f est azi oninonanaf i l at t i che Malattie acute di lieve entità INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 43 di 77 Infezione da HIV ed altre immunodeficienze congenite o acquisite. La condizione di immunodepressione non costituisce una controindicazione alla somministrazione della vaccinazione antinfluenzale. La somministrazione del vaccino potrebbe non evocare una adeguata risposta immune. Una seconda dose di vaccino non migliora la risposta anticorpale in modo sostanziale. 9.Checosasonogl iadi uvant ieper chèal cunivacci nipandemi cicont engonol ’ adi uvant eed al t r ino? Gli adiuvanti sono sostanze che potenziano la risposta immunitaria ai vaccini e possono renderli più efficaci. Gli adiuvanti sono stati utilizzati per molti anni nella preparazione di diversi vaccini. I dati scientifici confermano la sicurezza degli adiuvanti utilizzati nella produzione dei vaccini pandemici antinfluenzali. Al cunivacci niperl ’ i nf l uenzast agi onal esonopr odot t ispecificamente per i soggetti di cui è nota la scarsa risposta immunitaria a causa di varie condizioni e che hanno quindi scarse difese immunitarie. Alcuni vaccini pandemici contengono un adiuvante per ridurre la quantità di antigene virale da utilizzare (un antigene è una sostanza in grado di stimolare la risposta i mmuni t ar i a)epot er equi ndiaver edaunapar t er i spost epi ùef f i ci ent i ,dal l ’ al t r apr odur r eunmaggi or enumer odidosidi vaccino. Sono i produttori a decidere quando un vaccino deve essere formul at oconosenzal ’ adi uvant e.Gl iadi uvant iut i l i zzat i neivacci niperl ’ i nf l uenzapandemi casonogi àst at iaut or i zzat iperl ’ ut i l i zzoi nal t r ivacci ni( peresempi o,vacci nicont r ol ’ epat i t e virale B, vaccini antinfluenzali stagionali o pandemici) la pandemica influenzale o per altro) ed hanno superato con successo studi clinici per la valutazione della loro sicurezza. 10.Cos’ èl osqual eneeper chévi eneusat ocomeadi uvant eneivacci ni ? Nel vaccino pandemico disponibile in Italia è stato usato come adiuvant el asost anzaMF59,cheèun’ emul si onedisqual enei n acqua. Lo squalene è un grasso, precursore del colesterolo, sostanza naturale ben conosciuta, prodotta da tutti gli organismi super i or i ,i ncl usigl iesser iumani .L’ i mpi egodivacci noadi uvat oconMF59perl ’ i nf l uenzast agi onal eèst at oaut or i zzat o dal l ’ Uni oneEur opeasi ndal1997e,daal l or a,nesonost at edi st r i bui t eci r ca45mi l i onididosi . Lasol i di t àdeidat isul l asi cur ezzael ’ ef f i caci adiMF59èconf er mat adaampist udidif ar macovi gi l anza,ef f et t uat inel l ’ ar co temporale tra il 1997 e il 2006, periodo durante il quale oltre molti milioni di individui hanno ricevuto vaccinazioni antiinfluenzali stagionali con formulazioni vaccinali che contenevano tale adiuvante. Numerosi studi epidemiologici nonché rilevazioni post-mar ket i ngdelsi st emadiFar macovi gi l anzai t al i anochef acapoal l ’ AI FAnonhannoevi denzi at odi f f er enze significative, per quanto riguarda le reazioni avverse, fra i vaccini antinfluenzali stagionali adiuvati con MF59 e quelli non adiuvati. 11.Sipossonosommi ni st r ar econt empor aneament ei lvacci nopandemi coequel l operl ’ i nf l uenzast agi onal e? I lvacci noi nat t i vat odel l ’ i nf l uenzapandemi capuòesser esommi ni st r at oi nsi emeadal t r ivacci nii ni et t abi l i ,acondi zi oneper ò che i due vaccini vengano somministrati in siti di iniezione differenti. I lvacci nodel l ’ i nf l uenzast agi onal eequel l operi nf l uenzapandemi capossonoesser esommi ni st r at ient r ambi , contemporaneamente ovvero, nel caso in ciò non si possibile, osservando un intervallo di 21 giorni (tre settimane) tra una sommi ni st r azi oneel ’ al t r a. 12. Cosa può succedere se i vaccini vengono somministrati nello stesso braccio? Esiste il rischio che l'organismo non risponda verso uno dei vaccini. Ecco perché sarebbe necessario che il medico vaccinatore, oltre agli altri dati, segnasse sulla scheda vaccinale anche il braccio in cui ha somministrato il vaccino. 13. A chi rivolgersi per ricevere il vaccino pandemico? Leper sonei ndi vi duat enel l eOr di nanzemi ni st er i al idel l ’ 11edel30 settembre e del 20 ottobre 2009 come destinatarie del l ’ of f er t adelvacci nopandemi co,per chéaddet t easer vi ziessenzi al idipubbl i caut i l i t à( i npr i mol uogogl ioper at or isani t ar i )o perché a maggior rischio di forme gravi e complicate di influenza in ragione delle loro condizioni di salute preesistenti, possono rivolgersi ai Servizi di Vaccinazione delle ASL, solitamente presenti a livello di Dipartimento di Prevenzione o di Distretto sanitario, ovvero, nel caso in cui le Regioni e le Province Autonome abbiano stabilito di organizzare la vaccinazione pandemica in questo modo, anche ai loro medici di medicina generale o pediatri di libera scelta. Numer oseRegi onihannoat t i vat oNumer iVer diperl ’ i nf or mazi onedelpubbl i cosi asul l apandemi achesul l emodalità di prenotazione ed accesso alla vaccinazione pandemica. 14. Quali sono le modalità di somministrazione del vaccino pandemico? Nei soggetti di età superiore ai 9 anni, il vaccino pandemico, come quello per l'influenza stagionale, va somministrato per via intramuscolare preferibilmente a livello del muscolo deltoide (braccio) ; nei bambini e nei lattanti la somministrazione va effettuata nella faccia antero-laterale della coscia (come per altri vaccini). 15. Quante dosi di vaccino sono necessarie ? I nbaseadunr ecent epar er edel l ’ EMEA( l ’ Agenzi aEur opeaperl aVal ut azi onedeiMedi ci nal i )edelGr uppoConsul t i vodiEsper t i sul l eVacci nazi onidel l ’ Or gani zzazi oneMondi al edel l aSani t à( SAGE- Strategic Advisory Groups of Experts on Immunization), la somministrazione di una sola dose di vaccino pandemico per adulti e ragazzi al di sopra dei 10 anni di età è sufficiente per ottenere la protezione. I lSAGE,aquest opr oposi t o,r accomandal ’ oppor t uni t àdisommi ni st r ar eal menounadosedivacci noalmaggi ornumero possi bi l edibambi ni ,sel eAut or i t ànazi onal ihannost abi l i t odii ncl uder l if i ndasubi t onel l ’ of f er t avacci nal e. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 44 di 77 Anchei lComi t at operiFar maciadusoUmano( CHMP)del l ’ EMEA ( Agenzi aEur opeaperl aVal ut azi onedeiMedi ci nal i )ha espresso recentemente un parere in linea con questa posizione, con conseguente aggiornamento delle Schede tecniche (Summary of Product Characteristics) dei vaccini pandemici: in base a tale aggiornamento, una seconda dose di vaccino pandemico deve essere somministrata soltanto ai bambini di età compresa tra 6 mesi (si ricorda che al di sotto dei sei mesi il vaccino non è indicato) e 9 anni. Per t ant o,sent i t iipar er idel l ’ AI FA edelConsi gl i oSuper i or ediSani t à,l ’ Uni t àdiCr i sidelMi ni st er ohast abi l i t ochei nquest af ase la somministrazione della seconda dose di vaccino pandemico vada effettuata solo nei bambini tra sei mesi e 9 anni, mentre tra 10 e 64 anni è sufficiente una sola dose di vaccino. 16. Le donne in gravidanza possono fare la vaccinazione pandemica? L’ Or di nanzadel l ' 11set t embr e2009“ Mi sur eur gent ii nmat er i adipr of i l assivacci nal edel l ’ I nf l uenzapandemi caA/ H1N1” ,el a Circolare ministeriale dedicata alla prevenzione ed al controllo dell'influenza stagionale che viene emanata annualmente, raccomandano la vaccinazione antinfluenzale alle donne che si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. I naggi unt aat al icat egor i e,daquant ovi enedi spost onel l ’ Or di nanzadal30set t embr e2009,l avacci nazi oneèconsi gl i at aa donne che hanno partorito da meno di 6 mesi, o in loro assenza a donne che assistono il bambino in maniera continuativa. I vaccini antinfluenzali sono a base di virus uccisi o di subunità e non comportano quindi, in nessuna fase della gravidanza, rischi connessi all'impiego di vaccini a base di virus viventi attenuati. Tuttavia nel primo trimestre di gravidanza, in assenza di condizioni mediche predisponenti che rendano imperativa la vaccinazione antinfluenzale, questa deve essere subordinata ad una attenta valutazione del rapporto rischio beneficio da parte del medico curante. 17. Se si è già avuta la malattia, si può essere vaccinati lo stesso? Lavacci nazi oneavr àl ’ ef f et t odir i chi amar el amemor i ai mmunol ogi caesiavr àunaument odel l ar i spost apr ovocat adal l a stessa vaccinazione( ef f et t oboost er ) .Lavacci nazi onediunsogget t ogi ài mmuneperef f et t odel l amal at t i a“ nat ur al e”non comporta aumentato rischio di effetti collaterali. 18. I bambini devono fare la vaccinazione pandemica? Un bambino in buone condizioni di salute è in grado di reagire autonomamente o con il semplice supporto di terapie sintomatiche nei confronti del virus influenzale. Ci sono bambini per i quali la vaccinazione, non solo è utile come mezzo di prevenzione collettiva ma è necessaria ai fini di una protezione individuale, in quanto, in caso di malattie, potrebbero più facilmente andare incontro a complicanze. Sono bambini affetti da: malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (inclusa l'asma persistente, la displasia broncopolmonare e la fibrosi cistica) malattie dell'apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite diabete mellito ed altre malattie metaboliche malattie renali con insufficienza renale malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie neoplasie malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neurologiche e neuromuscolari) bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale I nol t r e,l ’ Or di nanzadel30set t embr e,anchesul l abasedelpar er edelConsi gl i oSuper i or ediSani t àdel15set t embr e2009, i ndi caspeci f i cament et r aidest i nat ar idel l ’ of f er t adelvacci nopandemi coibambi nif ino a 24 mesi nati gravemente pretermine; quel l idiet àsuper i or ea6mesichef r equent anol ’ asi l oni doedimi nor ichevi vonoi ncomuni t àoi st i t uzi onal i zzat i . 19. Quanto tempo deve passare tra la vaccinazione pandemica e le altre vaccinazioni previste per i bambini in base al calendario vaccinale? Tra la somministrazione del vaccino pandemico e la somministrazione di altri vaccini, compresi quelli inclusi nel calendario di vacci nazi oneperl ’ i nf anzi a,èoppor t unof ar et r ascor r er eunper i ododi21gi or ni(tre settimane). Un intervallo di tre settimane è indicato anche per la somministrazione del vaccino antinfluenzale stagionale, nel caso in cui non sia possibile effettuare contemporaneamente (in una sede corporea diversa e con diversa siringa) i due vaccini; nel caso di vaccinazione antinfluenzale stagionale e pandemica nella stessa persona, inoltre, è opportuno che venga utilizzato un vaccino stagionale non adiuvato, essendo quello pandemico adiuvato. 20. I pazienti immunodepressi possono effettuare la vaccinazione? Il vaccino antinfluenzale pandemico, così come quello stagionale, non contiene virus viventi, ma soltanto gli antigeni di superficie del virus influenzale; quindi, anche nel persone con immunodepressione (per effetto di terapie immunosoppressive o INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 45 di 77 per effetto di altre patologie), la somministrazione del vaccino antinfluenzale è sicura; tra l'altro sia la circolare dedicata alla pr evenzi onedel l ’ i nf l uenzast agi onal e,si al eor di nanzer el at i veal l avacci nazi onepandemi ca,i ndi canoespr essament ele persone con malattie congenite ed acquisite, che comportino carente produzione di anticorpi, e quelle con immunosoppressione indotta daf ar maciodaHI Vt r aisogget t idest i nat ar idel l ’ of f er t adel l avacci nazi one. 21. I pazienti con malattie autoimmuni possono effettuare la vaccinazione? Nel caso delle malattie autoimmuni, che sono molteplici e diverse tra loro per origine e decorso, non esistono dati specifici r el at i vial l at ol l er abi l i t àdeivacci nipandemi ci ;l ’ assenzadit al idat inonr endequi ndil a vaccinazione consigliabile, salvo una at t ent aval ut azi one,casopercaso,dapar t edel l ospeci al i st acheseguei lpazi ent e.E’possi bi l e,i nquest icasi ,r i cor r er ea pr of i l assial t er nat i vequal il avacci nazi onedeicont at t if ami l i ar i ,l ’ usodegl iant i vi r ali in caso di necessità, e una attenta profilassi di tipo comportamentale. 22.C’ èi lr i schi odicont r ar r el ’ i nf l uenzadalvacci nost esso? I vaccini inattivati contengono il virus ucciso o parti di questo (antigeni di superficie emoagglutinina e neuroaminidasi, subunità vi r al i )chenonpossonocausar eal cunamal at t i a.Ivacci niabasedivi r usvi vent e( nonusat ii nI t al i a)cont engonol ’ el ement o virale ma questo è stato attenuato per cui non è in grado di causare la malattia. In entrambe i casi, la somministrazione del vaccino può causare lievi effetti collaterali con sintomatologia simil-influenzale (febbre, dolori muscolari o articolari) ma i sintomi associati talvolta alla vaccinazione sono generalmente molto meno marcati del l a“ ver a”i nf l uenzaedidur ata molto più breve. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 46 di 77 TERAPIA Fonte: Ministero della Salute (aggiornamento a 3 novembre 2009) 1. Come si cura l'influenza da virus A(H1N1)? In caso di sintomatologia influenzale da virus A(H1N1) è opportuno rivolgersi al proprio medico curante che deciderà, in base al proprio giudizio clinico, come trattare il caso. Nei confronti dell'influenza può essere messa in atto una terapia sintomatica, con farmaci quali: antipiretici ( che abbassano la febbre) analgesici e antinfiammatori (che agiscono sul senso di malessere, sulla cefalea e sui dolori articolari e muscolari) I lt r at t ament odeisi nt omi ,l ’ assunzi onedil i qui di( acqua,t è,br odo,succhidif r ut t a)edi lr i poso( per24-48 ore dopo la scomparsa della febbre) sono in genere sufficienti per la completa guarigione nella maggior parte dei casi di influenza non complicata. Il medico, sempre secondo il proprio giudizio clinico, stabilirà, se è necessario il trattamento con farmaci antivirali comel ’ Osel t ami vi r( Tami f l u)ol oZanami vi r( Rel enza) .If ar maci antivirali, sotto forma di compresse, sciroppi o spray per inalazione, riducono lo sviluppo dei virus influenzali e possono aiutare ad alleviare i sintomi, accelerare la guarigione ma vanno assunti sempre dietro prescrizione e sotto il controllo di un medico. Questi farmaci funzionano meglio quando somministrati immediatamente dopo la comparsa dei sintomi (entro 2 giorni ), ma possono essere somministrati a persone ad alto rischio o con forme gravi anche dopo le 48 ore. La durata del trattamento con farmaci antivirali è di 5 giorni. La Circolare ministeriale del 22 luglio 2009 aggi or nal ei ndi cazi onir el at i veal l ' i mpi egodeif ar maciant i vi r al iperl ’ i nf l uenzaA( H1N1) .I ldocument oè rivolto agli operatori sanitari e fornisce indicazioni ulteriori sull'uso corretto dei farmaci antivirali per il trattamento e la profilassi dell'influenza da nuovo virus A(H1N1). 2. In quali casi viene raccomandato l'uso dei farmaci antivirali ? La Circolare del 22 luglio 2009, rivolta agli operatori, fornisce le indicazioni sull'impiego dei farmaci antivirali per l'influenza da virus A(H1N1). In particolare gli antivirali: sono fortemente raccomandati nei casi sospetti, probabili o confermati di influenza A, che presentino i seguenti indicatori di gravità: ipossia (anche con radiografia del torace negativa), shock ipotensivo, alterazione del sensorio sono raccomandati nei casi sospetti, probabili o confermati di influenza A, in persone che abbiano le seguenti condizioni che possono facilitare lo sviluppo di complicanze: gravidanza o donne in allattamento, asma in trattamento, obesità con indice di massa corporea (BMI) superiore a 30 vanno presi in considerazione nei casi sospetti, probabili o confermati di influenza A, che rientrano nelle categorie a rischio per lo sviluppo di complicanze: bambini di età inferiore a 2 anni; persone affette da malattie croniche polmonari, cardiovascolari (esclusa l'ipertensione), renali, epatiche, ematologiche, neurologiche, neuromuscolari, diabete ed altri disordini metabolici, infezione da HIV e immunodepressi per cause naturali o iatrogene Lanuovaor di nanzadel30set t embr e2009f or ni sceul t er i or ii ndi cazi onial l ’ usoappr opr i at odeif ar maciant i vi r al i,con particolare riguardo a ragazzi e donne in stato di gravidanza: Nei bambini e negli adol escent i,l ’ usodegl iant i vi r al ideveesser e limitato a. bambini con sintomi influenzali appartenenti ai gruppi a rischio per gravi complicanze; bambini senza fattori di rischio , ma ricoverati in ospedale per sintomi gravi attribuibili alla infezione con virus AH1N1(dispnea, ipossia,alterazioni del sensorio); ai bambini a rischio di gravi complicanze, non vaccinati che abbiano avuto contatti stretti con persone infette, come chemioprofilassi. Nel l edonnei nst at odigr avi danzal ’ usodeif ar maciant ivirali deve essere limitato ai casi di donne che presentino malattie croniche preesistenti alla gravidanza,nonché ai casi di malattia influenzale con decorso complicato. In questi casi il trattamento può essere effettuato anche nel I trimestre, nel più brevet empopossi bi l edal l ’ i nsor ger edeisi nt omi . 3. Che differenza c'è tra vaccino e farmaco antivirale? Gli antivirali sono medicinali usati per il trattamento dell'influenza. Se assunti tempestivamente entro 48 ore dalla comparsa dei sintomi, possono ridurre i sintomi, la durata della malattia e le complicanze dell'influenza. Possono ridurre la capacità del virus di replicarsi( e quindi la durata del periodo di contagiosità della persona infetta) ma non stimolano la produzione di anticorpi come i vaccini e quindi non danno protezione immunitaria . Con la nuova influenza, tali farmaci sono utilizzati come misura di profilassi e trattamento per determinati soggetti così come riportato nella Circolare del 22 luglio 2009 INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 47 di 77 "Aggiornamento delle indicazioni relati veal l ' i mpi egodeif ar maciant i vi r al iperl ' i nf l uenzadavi r usi nf l uenzal eA( H1N1) ”che fornisce indicazioni sull'uso corretto dei farmaci antivirali nel trattamento e la profilassi. Come viene ribadito nella Circolare del 22l ugl i o2009,l ’ usodeif ar maci anti-vi r al ivaef f et t uat osot t oconsi gl i oedi ndi cazi onediunmedi co,dalmoment ochel ’ uso ingiustificato senza chiara indicazione clinica non porta benefici nella risoluzione del quadro clinico. Un uso improprio e ingiustificato degli antivirali nel caso della nuova influenza è da evitare soprattutto perché il nuovo virus potrebbe diventare resistente al farmaco e si potrebbero selezionare ceppi resistenti ai farmaci anti-virali (oseltamivir, zanamivir), attualmente molto rari. La nuova Ordinanza del 30 settembre 2009 f or ni sceul t er i or ii ndi cazi onial l ’ usoappr opr i at odeif ar maciant i vi r al i,con particolare riguardo a ragazzi e donne in stato di gravidanza. Neibambi nienegl iadol escent i,l ’ usodegl iant i vi r al ideveesser el i mi t at oa: bambini con sintomi influenzali appartenenti ai gruppi a rischio per gravi complicanze bambini senza fattori di rischio , ma ricoverati in ospedale per sintomi gravi attribuibili alla infezione con virus AH1N1(dispnea, ipossia,alterazioni del sensorio) ai bambini a rischio di gravi complicanze, non vaccinati che abbiano avuto contatti stretti con persone infette, come chemioprofilassi. Nel l edonnei nst at odigr avi danzal ’ usodeif ar maciant i vi r al ideveesser el i mi t at oaicasididonnechepr esent i nomal at t i e croniche preesistenti alla gravidanza,nonché ai casi di malattia influenzale con decorso complicato. In questi casi il trattamento puòesser eef f et t uat oanchenelIt r i mest r e,nelpi ùbr evet empopossi bi l edal l ’ i nsor ger edeisi nt omi . 4. Perchè è sconsigliato l'acquisto di farmaci antivirali via Internet? I farmaci venduti via Internet possono essere contraffati e quindi fortemente dannosi per la salute. Il Ministero consiglia ai cittadini di non acquistare gli antivirali, e in generale tutti i farmaci, via Interneter i cor dachei nI t al i al ’ uni cocanal el egal eper l ’ acqui st odif ar maciconobbl i godir i cet t asonol ef ar maci e. Si ricorda, inoltre, che i farmaci antivirali vanno assunti solo in caso di necessità e dietro prescrizione medica. Acquistare tali farmaci nella convinzione che potrebbe essere utile averne alcune confezioni in casa è del tutto inutile sia perché non sono efficaci in via preventiva, sia perché utilizzarli in modo improprio significa favorire la comparsa di virus resistenti mettendo a serio rischio la salute propria, dei propri familiari e di tutta la collettività. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 48 di 77 INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 49 di 77 INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 50 di 77 Allegato 3 INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 51 di 77 INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 52 di 77 Allegato 4 Informazioni in caso di isolamento a domicilio per: pazienti con sospetta influenza A(H1N1)v persone che hanno avuto un contatto con un caso sospetto. Informazioni generali La trasmissione diretta del virus avviene mediante le goccioline emesse da una persona infetta nel momento in cui starnutisce, tossisce o parla. Il virus può essere tuttavia trasmesso anche indirettamente toccando superfici e oggetti infetti, come ad esempio maniglie, telefoni o mani altrui. Alcune semplici misure di protezione aiutano ad impedire la trasmissione degli agenti patogeni e dunque a limitare la diffusione del virus. Trasporto e spostamenti Evitate di utilizzare trasporti pubblici Indossate una mascherina di protezione per tutto il tragitto Durante il trasporto ogni passeggero deve indossare una mascherina di protezione Isolamento e limitazione dei contatti Ladur at adel l ’ i sol ament oèpar ia7gi or nidal l ’ i ni zio dei sintomi o 24 ore dopo la fine dei sintomi. Noni nt er r ompet el ’ i sol ament osenz aav er nepar l at oconi l medi codi f ami gl i a. Nel limite del possibile, evitate di lasciare il vostro domicilio Nel caso dobbiate uscire (per esempio per recarvi dal medico) indossate la mascherina di protezione e disinfettate le mani È possi bi l e usci r e al l ’ est er no ( bal cone,gi ar di no) ,ev i t ando per ò dientrare in contatto con altre persone Sepossi bi l e,nonr i cev et evi si t edal l ’ est er no In caso di visite, aprite la porta dopo aver indossato la mascherina di protezione e disinfettato le mani In caso di visite da parte dei servizi di assistenza e cure a domicilio ventilate bene la vostra stanza prima del loro arrivo, indossate una mascherina di protezione e disinfettate le mani Non partecipate a feste di famiglia o altre manifestazioni analoghe con numerosi partecipanti Evitate di uscire per fare acquisti, ma cercate alternative: ad esempio chiedete a qualcuno di fare la spesa per voi. Indossate la mascherina e disinfettate le mani prima di ritirare gli acquisti Vita quotidiana a domicilio in caso di convivenza Mantenete, se possibile, la distanza minima di un metro da altre persone (evitate dunque strette di mano, abbracci, baci, effusioni, ecc) INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 53 di 77 Al l ’ i nt er nodel l ’ abi t az i one,sepossibile, restate in una stanza separata con la porta chiusa, anche per consumare i pasti. Evitate di scambiare posate, piatti o bicchieri con altre persone In caso di soggiorno in spazi comuni indossate una mascherina di protezione Utilizzate fazzoletti monousoeget t at el inel l apat t umi er aal l ’ i nt er nodiunsaccoperr i f i ut idipl ast i ca, stringendo poi i nastri di chiusura In bagno lavate con una soluzione idroalcolica tutte le superfici utilizzate (wc, lavabo, ecc.). In caso di doppi servizi, adibite un bagno a vostro uso esclusivo Pulite frequentemente, con prodotti abituali e carta monouso, le superfici della casa e gli oggetti utilizzati (telefoni, tavoli, telecomandi, computer, maniglie, ecc.) Ventilate spesso tutti i locali della vostra abitazione Lavate le stoviglie in modo abituale Lavate i vostri indumenti in modo abituale Misure in caso di stretto contatto con un caso di influenza A(H1N1)v Dal momento che avete avuto un contatto con una persona con diagnosi sospetta o confermata di influenza A(H1N1) v ,ev ièdunquest at oconsi gl i at ol ’ i sol ament o,si et ei nv i t at iasegui r eal cunesempl i ci regole: Rimanete a domicilio e non recatevi sul posto di lavoro: diagnosi del paziente sospetta: fino alla conferma della diagnosi diagnosi del paziente confermata: fino a 7 giorni dal contatto Mantenete, se possibile, la distanza minima di un metro da altre persone (evitate dunque strette di mano, abbracci, baci, effusioni, ecc.) Evitate contatti con persone esterne al vostro domicilio Lavate le mani spesso con acqua e sapone Misurate la temperatura corporea una volta al giorno, se dovesse risultare superiore a 38°C contattate telefonicamente il vostro medico In caso di gravidanza o malattia cronica seguite le raccomandazioni con particolare attenzione Lei sarà contattato periodicamente dalla AsI territorialmente competente per conoscere il suo stato di salute e pertanto è pregato di lasciare i suoi recapiti (telefono e indirizzo). Nome e cognome _____________________________________________________________ Indirizzo _____________________________________________________________ Recapiti telefonici _____________________________________________________________ Data ___/___/____ Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 INFLUENZA A(H1N1)v Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 54 di 77 Allegato 5 FONDAZIONE Policlinico Tor Vergata-PTV v.le Oxford, 81- 00133 Roma Sesso: □M Cognome _________________________ Nome ___________________ □F Data nascita ___/___/____ Data Inizio sintomi ___/___/____ Contatti con casi di influenza negli ultimi 7 giorni □SI □No □Nonnot o Situazione in cui si è verificato il contatto □Abi t az i one □St r ut t ur as ani t ar i a □Vi aggi o,spec_________________________________________________________________ □Col l et t i v i t à, specificare tipo _______________________________________________________ □Nonnot o Si nt omial l ’ i ni z i odel l amal at t i a □Febbr e>38° C □St ar nut i □Maldigol a □Tos sesec c a □Raf f r eddor e □Tos sepr odut t i v a □Ri nor r ea □Di f f i col t à respiratoria □Congi unt i v i t e □Di ar r ea □Nausea □Vomi t o □Maldit est a □As t eni a □Dol or i muscol ar i □Dol or iar t i col ar i □Al t r o,spec___________________________________________________________________ Ricovero □SiData ___/___/____ Reparto (tel) _________________________________ □No Isolamento domiciliare □Si □No Se prelevato campione, per indagini di laboratorio, specificare □Tamponinasal i / naso-faringei □Sput o-escreato □Sangueperemocol t ur aesi er ol ogi a □Lav aggi obr onco-alveolare Se profilassi, specificare □Osel t ami v i r □Zanami v i r □Al t r o □No □Nonnot o Se trattamento, specificare □Osel t ami v i r □Zanami v i rData Inizio ____/____/____ □No Complicanze □Nessuna □Pol moni t e □Encef al i t e □Ot i t e □Al t r o_______________________________________________________________ □Nonnot o Vaccino antinfluenzale stagione 2008-2009 □Si □No Esito del caso □Di mes so □I sol ament odomi ci l i ar e □Tr as f er i t o □Decedut o( data __/___/____) Se conferma di Laboratori effettuata, specificare □Conf er mat o □Escluso Medico segnalatore _____________________________________________________________ Inviare a: Azienda Sanitaria Locale, Servizio di Igiene Pubblica ASL RM B fax 06 4143 4929 Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 INFLUENZA A(H1N1)v Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 55 di 77 Allegato 5a SCHEDA PER LA NOTIFICA DELLE FORME GRAVI E COMPLICATE E DEI DECESSI Dettagli di chi compila la scheda Ospedale: FONDAZIONE Policlinico Tor Vergata, v.le Oxford, 81- 00133 Roma Data segnalazione _____/_____/______ Compilatore: Nome _____________________________ Cognome _________________________________________ Tel fisso _____________________ cell ________________________ e-mail _________________________________ Dettaglio anagrafica paziente Iniziale NOME Iniziale COGNOME Sesso: M F Data nascita _____/_____/_____ se indisponibile, specificare età ____/____ anni compiuti età ____/____ mesi Comune residenza ________________________________________________________________________________ Se femmina <50aa, è in stato di gravidanza: □Non noto □No □SI se si, mese gestazione _________ Informazioni cliniche Data insorgenza primi sintomi _____/_____/_____ Ricovero ospedaliero: □Si□No se si, data ricovero _____/_____/_____ Sesi ,nomedel l ’ Ospedal e FONDAZIONE POLICLINICO TOR VERGATA Specificare Reparto: Terapia Intensiva/Rianimazione (UTI) □ DEA □ Terapia sub intensiva □ Cardiochirurgia □ Malattie Infettive □ Altro □_____________________(specificare) Terapia antivirale (Tamiflu / Relenza) Presenza di patologie croniche? Se si, quali? □SI I nt ubat o□ ECMO □ □No □SI Se si, data inizio _____/_____/_____ durata ______ gg □No □Non noto Tumore □SI □No □Non noto Diabete □SI □No □Non noto Mal. Cardiovascolari □SI □No □Non noto Deficit immunitari □SI □No □Non noto Mal. Respiratorie □SI □No □Non noto Mal. Renali □SI □No □Non noto Mal. Metaboliche □SI □No □Non noto Obesità BMI tra 30 e 40 □SI □No □Non noto Obesità BMI >40 □SI □No □Non noto Altro □SI □No □Non noto Seal t r o,s pec i f i car e …………………………………………………………………. ………………………………………………. . . Inviare a: Ministero della Salute, Ufficio V –Malattie Infettive fax 06 5959 3096 Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 INFLUENZA A(H1N1)v Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 56 di 77 Data del prelievo per conferma A(H1N1)v _____/_____/_____ Confermato per A(H1N1)v □No □SI se si, data di conferma A(H1N1)v _____/_____/_____ Invio del campione al Laboratorio del Centro Nazionale Influenza presso ISS □SI □No Se presenza di complicanze, specificare Data complicanza _____/_____/_____ Eseguita radiografia: : □ □SI □No □Non noto Polmonite Polmonite influenzale primaria □SI □No □Non noto Polmonite influenzale secondaria □SI □No □Non noto Polmonite mista □SI □No □Non noto □ Grave insufficienza respiratoria acuta (SARI) □ Acute Respiratory Distress Syndrome (ARDS) (v. definizione sotto 60 ) Al t r o:…………………………………………………………………………………………. . . Follow-up Esito: Se decesso, certificato di morte 60 Guarigione □ Data _____/_____/_____ Decesso □ Data _____/_____/_____ □No □SI Se si, specificare: Causa iniziale Causa intermedia __________________________________________________________________________ Causa terminale ___________________________________________________________________________ Altri stati morbosi rilevanti che hanno contribuito al decesso _________________________________________ ___________________________________________________________________________ Definizione di ARDS: Con il termine di ARDS si indica una forma di grave insufficienza respiratoria acuta, esito di una reazione del polmone verso cause di varia natura, che si manifesta come una sindrome infiammatoria polmonare, caratterizzata da lesioni alveolari diffuse ed aumento della permeabil i t àdei capi l l ar ipol monar i ,coni ncr ement odel l ’ acqua pol monar eext r acapi l l ar e,def i ni t ocomeedemapol monar enocar di ac o.Cl i ni cament el ’ ARDS ècar at t er i z z at adauna dispnea grave, tachipnea e cianosi, nonostante la somministrazione di ossigeno, riduzionedel l a“ compl i ance”pol monar e ed infiltrati polmonari bilaterali diffusi a tutti i segmenti. Secondol ’ Amer i canEur opeanConsensusConf er encel adi agnosidiARDS puòes ser epost aqual or as i anopr esent ii seguenti criteri: insorgenza acuta della malattia, indice di ossigenazione PaO2/FiO2 <200mmhg, indipendentemente dal valore PEEP (Positive End Expiratory Pressure), infiltrati bilaterali alla radiografia toracica in proiezione antero-posteriore, pressione di chiusura dei capillari polmonari (PCWP) <18mmh,escl udendo un’ or i gi ne car di aca del l ’ edema polmonare. INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 57 di 77 Allegato 6 U.O.C. Laboratorio di Virologia Molecolare Direttore Prof. Carlo Federico Perno Dipartimento di Medicina di Laboratorio - Direttore Prof. Giorgio Federici Sistema di Gestione Qualità certificato a norma UNI EN ISO 9001:2000 Registrazione N° 5140 - A Procedura operativa Influenza A/H1N1 (S-OIV) Aif i nidegl iaccer t ament ir el at i v ial l ’ i nf ez i onedav i r usdior i gi nesui na( S-OIV A/H1N1), alla luce delle disposizioni emanate dalla Agenzia di Sanità della Regione Lazio (www.asplazio.it) , e della necessità di garantire un risultato clinicamente fruibile, si riportano le seguenti istruzioni operative su tipologia del campione, modalità di trasporto e tempi di refertazione del risultato. Sono allegati alla presente alcuni documenti utili per una corretta valutazione delle procedure da utilizzare. 1. Modalità di prelievo dei campioni respiratori Icampi onibi ol ogi cidelt r at t or espi r at or i os uper i or eoi nf er i or eperl ’ esecuzione dei test diagnostici vanno prelevati in doppio per il successivo invio ai Laboratori di riferimento Regionale o Nazionale (aggiornamento n.2 del 04/05/2009 asplazio www.asplazio.it). La raccolta del materiale deve avvenire adottando le precauzioni standard e i dispositivi di protezione individuale previsti per la protezione delle mucose e delle vie respiratorie. Il Labor at or i odev eesser epr eav v er t i t ot el ef oni c ament edel l ’ ar r i v odel mat er i al e. Tampone faringeo/orofaringeo- Eseguire un tampone faringeo avendo cura di raccogliere una buona quantità di secrezione. Per arricchire il campione è necessario ripetere il campionamento più di una volta, utilizzando almeno 2 differenti tamponi e st emper andocomunqueit amponii nun’ uni capr ov et t acont enent e2ml di PBS/soluzione fisiologica. In nessun caso i tamponi vanno conservati a secco oppure inseriti nei terreni per la Microbiologia. Lavaggio naso-faringeo-Dopo aver instillato profondamente in ciascuna narice 1-2 ml di soluzione fisiologica sterile, aspirare il liquido con una pompetta sterile e riporlo in un contenitore sterile. Broncolavaggio/Broncoaspirato-I prelievi del tratto respiratorio inferiore (eseguiti solo in casieccez i onal i )sar annor accol t ii ncont eni t or ist er i l iperl ’ i nv i oall abor at or i o (v. punto 3). 2. Modalità del prelievo venoso Per ciascun paziente con richiesta di Virus influenzale dovrà essere eseguito anche un prelievo venoso in provetta senza anticoagulante destinato alle indagini sierologiche, che deve essere inviato insieme ai prelievi del tratto respiratorio al Laboratorio Analisi. Tale prelievo venoso è opportuno che sia ripetuto dopo 2-3s et t i manedal l ’ esor di odeisi nt omi . 3. Modalità di trasporto dei campioni Il trasporto dei campioni biologici al laboratorio va eseguito secondo le correnti raccomandazioni per la sicurezza del trasporto di materiali infettivi e di campioni diagnostici. Il trasporto deve essere effettuato immediatamente al Laboratorio oppure ove la consegna fosse ritardata i campioni dovranno essere conservati a +4°C. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 58 di 77 Allegato 7 Utilizzare l e“ Pr ecauz i oniSt andar d”perl ’ assi st enz adit ut t i ipaz i ent iassumendocheessi possano essere infetti o colonizzati con un microrganismo che può essere trasmesso nella struttura assistenziale. I. II. III. IV. V. VI. VII. VIII. IX. IGIENE DELLE MANI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI) IGIENE RESPIRATORIA RICOVERO DEL PAZIENTE ATTREZZATURE ASSISTENZIALI SANIFICAZIONE AMBIENTALE BIANCHERIA/TELERIA PRATICHE DI SICUREZZA PER LE INIEZIONI SICUREZZA DEI LAVORATORI I. IGIENE DELLE MANI 1. Nelcor sodel l ’ assi st enz a,ev i t ar e,sepossi bi l e,di t occar el esuper f i cinel l ei mmedi at e vicinanze del paziente. 2. Lavare le mani con acqua+sapone oppure con acqua+antisettico quando sono visibilmente sporche o contaminate con materiale organico, sangue o liquidi biologici. 3. Se le mani non sono visibilmente sporche, utilizzare un antisettico a base alcolica per la decontaminazione routinaria delle mani. In alternativa lavare le mani con acqua e antisettico. Il frequente uso di soluzioni a base alcolica può aumentare il rischio di dermatiti. Ef f et t uar el ’ i gi enedel l emani : a. Prima di qualsiasi contatto diretto con il paziente. b. Dopo il contatto con sangue, fluidi biologici o escrezioni, mucose, cute non integra, o medicazioni di ferite. c. Dopo il contatto con la cute integra del paziente (ad es. per prendere il polso o la pressione arteriosa, o sollevare il paziente). d. Se le mani devono passare da una parte contaminata del corpo ad una pulita. e. Dopo il contatto con oggetti (comprese attrezzature mediche) nelle immediate vicinanze del paziente. f. Dopo aver rimosso i guanti. 4. Lavare le mani con acqua+sapone o con acqua+antisettico quando è probabile che sia avvenuto un contatto con spore (es. C. difficile o Bacillus anthracis). In tali circostanze è r acc omandat al ’ az i onef i si cadil av aggi oer i sci ac quodel l emaniconac qua,i nquant o prodotti a base di alcool, clorexidina, iodofori ed altri antisettici hanno scarsa attività contro le spore. 5. Non indossare unghie artificiali quando si ha contatto diretto con pazienti ad alto rischio di infezione (es. pazienti in Terapia Intensiva o Sala Operatoria). INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 59 di 77 II. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI) 1. Indicazioni di base a. Indossare i DPI quando si prevede il contatto con sangue o fluidi biologici. b. Prevenire la contaminazione di abiti e cute durante la rimozione dei DPI. c. Prima di uscire dalla stanza del paziente, rimuovere e smaltire i DPI utilizzati. 2. Guanti a. Indossare i guanti quando si prevede il contatto con sangue o altro materiale biologici potenzialmente infetto, mucose, cute non integra, o cute integra potenzialmente colonizzata (ad es. pazienti incontinenti a feci e urine. b. Indossare guanti appropriati per la procedura da effettuare. c. I ndossar eguant imonousoperl ’ assi st enz adi r et t aalpaz i ente d. I ndossar eguant imonousoor i ut i l i zz abi l i( t i podomest i co)perl apul i z i adel l ’ ambi ent e o di presidi medici e. Ri muov er eiguant idopoi lcont at t oconi lpaz i ent ee/ oconl ’ ambi ent eci r cost ant e (comprese le attrezzature mediche) usando appropriate tecniche per prevenire la cont ami naz i onedel l emani .Nonusar el ost ess opai odiguant iperl ’ assi st enz aapi ù pazienti. Non lavare i guanti per riusarli in quanto pratica associata alla trasmissione di patogeni. f. Cambiare i guanti durante le procedure assistenziali se le mani devono passare da una parte del corpo contaminata (es. area perineale) ad una non contaminata (es. faccia). 3. Copricamici a. Indossare un copricamice, appropriato per la procedura, per proteggere la cute e prevenire la contaminazione degli abiti durante le procedure assistenziali in cui è possibile il contatto con sangue, fluidi corporei, secrezioni, escrezioni. Indossare un copricamice nel caso di contatto diretto con secrezioni o escrezioni non protette. Rimuovere il copricamice e lavarsi le mani prima di lasciare la zona del paziente. b. Non riutilizzare il copricamice, neppure per ripetuti contatti sullo stesso paziente. c. Non è indicato indossare di routine il copricamice prima di entrare in aree critiche. 4. DPI per bocca, naso, occhi a. Indossare i DPI per proteggere le mucose di bocca, naso ed occhi durante le procedure assistenziali che possano generare schizzi di materiale biologico (sangue, fluidi corporei, secrezioni ed escrezioni). Indossare singolarmente o in associazione maschere, occhiali di protezione, schermo facciale in funzione della procedura da effettuare. b. Durante le procedure che possono generare aerosol di secrezioni respiratorie (es. broncoscopia, aspirazione, intubazione etc) indossare, in aggiunta a guanti e copricamice, schermo facciale completo o maschera con visore trasparente o maschera e occhiali di protezione per proteggere completamente il viso a meno che si tratti di pazienti affetti (o sospetti) da agenti microbici per i quali sono raccomandate particolari precauzioni respiratorie (es. M. Tuberculosis, SARS, febbri emorragiche virali). INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 60 di 77 III. IGIENE RESPIRATORIA 1. Educar el os t af fsul l ’ i mpor t anz adiadot t ar emi sur edicont r ol l opercont ener el esec r ez i oni respiratorie e prevenire la trasmissione di patogeni respiratori, specialmente durante i periodi epidemici comunitari di infezioni virali del tratto respiratorio (es. influenza, RSV, adenovirus, parainfluenza). 2. Per controllare la trasmissione di infezioni respiratorie da parte di soggetti (pazienti e/o accompagnatori) adottare l eseguent i mi sur eal l ’ i ngr essodel l es t r ut t ur eassi st enz i al i( es triage, accettazione, sale di attesa): a. Appendere cartelli con le seguenti istruzioni in caso di sintomi di infezioni respiratorie: “ Copr i r ebocca/ nasoconf az z ol et t idicar t aquandosis t arnutisce o tossisce.Lavarsi l emanidopoi lcont at t oc onl esec r ez i onir espi r at or i e” . b. Fornire fazzoletti di carta e predisporre contenitori (aperti o a pedale) per il loro smal t i ment o“ no-t ouch” . c. For ni r emez z iei st r uz i oniperl ’ i gi enedel l emaninel l esale di attesa; dotare tali aree di erogatori con soluzioni antisettiche a base alcolica e, dove sono disponibili lavabi, fornirli di prodotti per il lavaggio delle mani. d. Durante i periodi epidemici fornire maschere ai pazienti e/o agli accompagnatori con sintomi respiratori e alle persone con infezioni (accertate o sospette) appena entrano nelle aree comuni di attesa ed invitarli a mantenere una separazione spaziale di almeno 1 metro dagli altri soggetti.. IV. RICOVERO DEL PAZIENTE 1. Ricoverare il paziente in stanza singola, se disponibile, se rappresenta un potenziale rischio di trasmissione di malattie per gli altri (es. secrezioni non protette, escrezioni o ferite secernenti o bambini con sospetta infezione virale respiratoria o gastrointestinale). 2. Valutare i seguenti fattori per decidere dove ricoverare il paziente: a. Vi adit r as mi ssi onedel l ’ agent ei nf et t i v o b. Fattori di rischio di trasmissione legati al paziente c. Rischio di eventi avversi risultanti dalla trasmissione di infezioni ad altri pazienti nelle aree di degenza d. Disponibilità di stanze singole e. Possibilità di effettuare il cohorting di pazienti con la stessa infezione V. ATTREZZATURE ASSISTENZIALI 1. Stabilire strategie e procedure per il trasporto e la gestione di attrezzature assistenziali che possono essere contaminate con sangue o fluidi corporei. 2. Rimuovere materiale organico dai dispositivi critici o semicritici prima delle procedure di disinfezione ad alto livello e di sterilizzazione. 3. Indossare appropriati DPI nel manipolare dispositivi che sono stati a contatto o che sono visibilmente contaminati con sangue o fluidi corporei. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 61 di 77 VI. SANIFICAZIONE AMBIENTALE 1. Stabilire strategie e procedure appropriate per la sanificazione delle superfici ambientali in funzione del livello di contatto con il paziente e del grado di contaminazione. 2. Sanificare le superfici che possono essere facilmente contaminate da patogeni a. sia quelle nelle immediate vicinanze del paziente (es. barre del letto, comodini) b. si a quel l ef r equent ement et occat e dur ant el ’ ass i st enz a al paziente (es. maniglie della porta; servizi igienici, etc.) rispetto a superfici a minor rischio (es. superfici orizzontali delle sale di attesa). 3. Usare efficaci disinfettanti ad attività microbicida (secondo le indicazioni del fabbricante) verso i patogeni chepi ùpr obabi l ment econt ami nanol ’ ambi ent eci r cost ant edelpaz i ent e. a. Nel caso in cui non si riesca ad interrompere la catena di trasmissione per sospetta resistenza ai disinfettanti in uso da parte di alcuni agenti patogeni (es. rotavirus, C. difficile, norovirus) cambiare il prodotto con uno più efficace. 4. Nei reparti che assistono pazienti pediatrici o nelle aree di attesa dotate di giochi (es. ostetricia/ginecologia), stabilire politiche e procedure per la pulizia e la disinfezione dei giocattoli da effettuarsi ad intervalli regolari 5. Seguire le seguenti indicazioni: a. Scegliere giocattoli che possono essere facilmente puliti e disinfettati. b. Nonconsent i r el ’ usodipel uche. c. Pulire e disinfettare giochi fissi (es. scivolo) almeno 1 volta alla settimana o quando visibilmente sporchi. d. Se i giocattoli vengono facilmente a contatto con la bocca, risciacquare con acqua dopo la disinfezione; oppure lavare in lavastoviglie. e. Quando è necessario sanificare un giocattolo, farlo immediatamente oppure separarlo dagl ial t r i gi ocat t ol ichesonogi àpul i t iepr ont iperl ’ us o. 6. Stabilire politiche per la sanificazione di apparecchiature elettroniche multi-uso, in par t i col ar equel l eus at edaipazi ent i ,perl ’ assi st enz aalpazi ent eeperl eat t r ez z at ur emobi l i spostate frequent ement e al l ’ i nt er no o al l ’ est er no del l a st anz a del paz i ent e ( es. giornalmente). VII. BIANCHERIA/TELERIA 1. Manipolare la biancheria/teleria usata con molta attenzione per evitare la dispersione di microrganismi e la contaminazione di aria, superfici e persone. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 62 di 77 VIII. PRATICHE DI SICUREZZA PER LE INIEZIONI Le seguent ir accomandaz i onidev ono esser e appl i cat e perl ’ uso diaghi ,cannul e e si st emi infusionali. 1. Usare tecniche asettiche per evitare la contaminazione dei presidi sterili per iniezione. 2. Non sommi ni st r ar ef ar macicon una si ngol a si r i nga a pi ù paz i ent i ,anche se l ’ ago o l a cannula sulla siringa vengono sostituiti. Aghi, cannule e siringhe devono essere sterili e monouso; essi non devono essere riutilizzati per un altro paziente neppure per una medicazione o soluzione che potrebbe essere usata per un successivo paziente. 3. Usare liquidi e linee infusionali (es. sacche, tubi e connettori) solo per un singolo paziente e smal t i r eappr opr i at ament edopol ’ uso.Qual si asisi r i nga,agoocannul aut i l i zz at aper entrare o connettersi nella sacca o nella linea infusionale del paziente deve considerarsi contaminata. 4. Non somministrare farmaci da fiale o ampolle a singola dose a più pazienti o riunire i residui per utilizzarli successivamente. 5. Se è necessario utilizzare fiale multidose, sia gli aghi o cannule e siringhe usate per il prelievo del farmaco devono essere sterili. 6. Non tenere le fiale multidose nelle immediate vicinanze del paziente e conservarle in accordo con le raccomandazione del fabbricante; smaltire se la sterilità è stata presumibilmente compromessa. 7. Non usare sacche o bottiglie di liquidi infusionali per più pazienti. PROCEDURE PER LA PUNTURA LOMBARE Indossare una maschera chirurgica quando bisogna posizionare un catetere o iniettare materiale al l ’ i nt er nodelc anal espi nal eodel l ospaz i osubdur al e( es.dur ant emi el ogr af i a, puntura lombare e spinale o anestesia epidurale). IX. SICUREZZA DEI LAVORATORI Ri spet t ar el ei ndi caz i onidel l a nor mat i v a perl a pr ot ez i one delper sonal e dal l ’ esposi z i one a patogeni trasmissibili per via ematica. Osservare le seguenti indicazioni: 1. fare attenzione nella manipolazione di aghi, bisturi e altri strumenti o dispositivi taglienti, nello smaltimento di taglienti al termine delle procedure, durante le procedure di pulizia di strumenti usati, durante lo smaltimento di aghi usati; 2. non incappucciare gli aghi usati; 3. non manipolare gli aghi usati con entrambe le mani; 4. nonr i v ol ger email apunt adel l ’ agov er soi lcor po; 5. ut i l i zz ar et ecni che“ i nunsolcol po”usandouna sola mano, o usare strumenti meccanici pr oget t at ipermant ener el apr ot ez i onedel l ’ ago; 6. non disconnettere manualmente gli aghi dalle siringhe e non piegare, spezzare o manipolare in qualunque modo gli aghi usati servendosi delle mani; 7. smaltire aghi, siringhe, lame di bisturi e altri oggetti taglienti in appositi contenitori resistenti alle punture, che devono essere posti nella posizione più pratica e vicina possibile alla zona del l ’ ut i l i zz o; 8. sistemare aghi e siringhe riutilizzabili in contenitori resistenti alle punture per il trasporto alla centrale di sterilizzazione; 9. utilizzare cannule, boccagli, palloni Ambu per la respirazione artificiale o altri strumenti per la ventilazione, come alternativa alla rianimazione bocca a bocca nelle aree dove è prevedibile ci sia la necessità di manovre di rianimazione. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 63 di 77 Allegato 8 Utilizzare l e“Pr e c a uz i oniAi r bo r ne ”, i nagg i un t aaq ue l l eS t anda r d,pe rl ’ as s i s t e n z aat u t t ii pazienti con infezione (nota o sospetta) trasmissibile da persona a persona per via aerea Interrompere l e“Precauzioni Airborne”do pol ar i s ol uz i on edis e gn ies i n t omioi nc on f or mi t àc on le raccomandazioni per specifici microrganismi. I. II. III. IV. V. RICOVERO DEL PAZIENTE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI) FFP2 O SUPERIORE TRASPORTO DEL PAZIENTE RESTRIZIONI PER IL PERSONALE DI ASSISTENZA GESTIONE ESPOSIZIONE I. RICOVERO DEL PAZIENTE 1. Strutture di degenza a. Ricoverare il paziente in una stanza singola dotata dei seguenti requisiti: Almeno 6 (costruzioni preesistenti) o 12 (nuove costruzioni/ristrutturazioni) ricambi aria/ora. Sc a r i c od e l l ’ a r i aa l l ’ e s t e r no ,i nmododi r e t t oot r a mi t ef i l t r iHEPA Monitoraggio giornaliero della pressione mediante indicatori (es. tubi di fumo, strisce fluttuanti) indipendentemente dalla presenza di strumentazione per la misurazione della pressione differenziale (es. manometri). La porta deve rimanere sempre chiusa (aprirla solo per entrare o uscire). b. Sel as t a nz ape rl ’ i s o l a me nt ononèd i s po ni b i l e ,t r a s f e r i r ei lp a z i e n t ei ns t r ut t u r edov eè possibile r e a l i z z a r el ’ i s o l a me nt oa i r b or n e . c. Nel caso di eventi epidemici o esposizioni che coinvolgono un gran numero di pazienti che richiedono le precauzioni airborne: Consultare il CIO prima di ricoverare i pazienti per determinare la sicurezza di stanze alternat i v ec heno ndi s p ong a node ir e qui s i t ipe rl ’ i s o l a me nt oa i r b or n e . Ricoverare nella stessa stanza (cohort) i pazienti che presumibilmente hanno lo stesso tipo di infezione (basandosi sulla clinica e sulla diagnosi se già disponibile) in aree della struttura che siano lontane dagli altri pazienti, specialmente da quelli ad alto rischio di infezione (es. immunocompromessi). Utilizzare apparecchiature (aspiratori) per creare una pressione negativa ambientale. Sc a r i c o di r e t t o de l l ’ a r i aa l l ’ e s t e r no, l on t a no da l l e persone e dalla captazione ( i mmi s s i on e )d e l l ’ a r i a ,or i c i c l a r et u t t al ’ a r i aa t t r a v e r s of i l t r iHEPA. 2. Strutture ambulatoriali a. Adottare sistemi (es. triage, cartelli) per identificare i pazienti con sospetta o accertata infezione respiratoria, appena entrati in una struttura assistenziale. b. Ricoverare, quanto prima, il paziente in una stanza di isolamento respiratorio. Se la stanza non è disponibile, far indossare una mascherina chirurgica al paziente e farlo attendere in unas t a nz ad e l l ’ a mbul a t o r i o.Unav ol t a che il paziente è andato via, la stanza deve rimanere vuota per permettere un completo ricambio di aria (generalmente 1 ora). c. Istruire il paziente con accertata o sospetta infezione respiratoria ad indossare una maschera chirurgica e rispettare le indicazioni di Igiene Respiratoria. La mascherina chirurgica può essere rimossa una volta che il paziente è ricoverato nella stanza di isolamento. INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 64 di 77 II. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI) FFP2 O SUPERIORE 1. Indossare una maschera FFP2 o di efficacia superiore quando si entra nella stanza di un soggetto con una delle seguenti malattie (accertate o sospette): a. Tubercolosi polmonare o laringea o presenza di lesioni cutanee tbc e quando sono effettuate procedure generanti aerosol (es. irrigazione, incisione e drenaggio, trattamenti in piscina). b. Vaiolo (vaccinati e non vaccinati). La protezione respiratoria è raccomandata per tutto il personale sanitario, anche per quello che ha risposto positivamente alla vaccinazione contro il vaiolo, a causa del rischio di un virus geneticamente modificato verso il quale il vaccino può non conferire immunità, o al rischio di esposizione ad una carica virale di notevole entità (come ad esempio nelle procedure ad alto rischio di generare aerosol, nei pazienti immunocompromessi, in caso di vaiolo emorragico o fulminante). 2. Ne s s unar a c c o ma nda z i onepe rl ’ us odiDPIpe ri lp e r s o n a l ed ia s s i s t e nz ac hepr e s umi bi l me nt eè immunizzato a morbillo, varicella-zoster basandosi sulla storia della malattia, vaccinazione, o test sierologici quando presta assistenza ad un soggetto con accertato o sospetto morbillo, varicella o zoster-di s s e mi na t o,ac a us ade l l ad i f f i c ol t àd is t a b i l i r ec onc e r t e z z al ’ i mmuni t à . a. Nessuna raccomandazione per quanto riguarda il tipo di protezione da usare (es. FFP2 o mascherina chirurgica) per il personale di assistenza suscettibile che può venire a contatto con pazienti affetti o sospetti di morbillo, varicella, zoster-disseminato. III. TRASPORTO DEL PAZIENTE 1. Il trasporto e i movimenti del paziente fuori della stanza di degenza devono essere limitati a fini strettamente assistenziali. 2. Seène c e s s a r i oi lt r a s po r t oel os po s t a me nt ode lp a z i e nt ea ldif uo r ide l l ’ i s ol a me nt or e s p i r a t or i o, istruire il paziente ad indossare una mascherina chirurgica e a seguire le raccomandazioni per Igiene Respiratoria. 3. Nel caso di soggetti con lesioni cutanee associate a varicella o vaiolo o lesioni cutanee secernenti da M. tuberculosis, c opr i r el ez onea f f e t t epe rp r e v e ni r el ’ a e r os o l i z z a z i oneoi lc ont a t t oc ong l ia g e nt i infettivi presenti nelle lesioni cutanee. 4. Il personale di assistenza che deve trasportare il paziente non deve indossare una mascherina chirurgica o una protezione respiratoria se il paziente indossa una mascherina e le lesioni cutanee infette sono protette. IV. RESTRIZIONI PER IL PERSONALE DI ASSISTENZA 1. Se disponibile personale immune, evitare che personale sanitario suscettibile entri nella stanza di un paziente affetto da morbillo, varicella, zoster disseminato, vaiolo. V. GESTIONE ESPOSIZIONE 1. Immunizzare o somministrare immunoglobuline-IG alle persone suscettibili dopo il contatto con un paziente affetto da morbillo, varicella o vaiolo secondo le seguenti indicazioni: a. Vaccino contro il morbillo:s ommi ni s t r a r ee n t r o72o r eda l l ’ e s pos i z i oneos ommi ni s t r a r eI G entro 6 gior n id a l l ’ e s pos i z i onep e rl epe r s on ea da l t or i s c hi ope rl eq ua l il av a c c i na z i oneè controindicata. b. Vaccino contro la varicella:s ommi ni s t r a r ee n t r o120or eda l l ’ e s p o s i z i on eos o mmi ni s t r a r e IG specifiche (VZIG o prodotti alternativi), quando disponibili, entro 96 ore per le persone ad alto rischio nelle quali il vaccino sia controindicato (es. pazienti immunocompromessi, donne in gravidanza, neonati la cui madre ha manifestato la varicella < 5 giorni prima del parto o entro 48 ore dal parto stesso). c. Vaccino contro il vaiolo:s o mmi ni s t r a r ee nt r o4g i or nida l l ’ e s pos i z i one . INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 65 di 77 Allegato 9 Utilizzare l e“ Pr ec auz i oniDr opl et ” ,i naggi unt aaquel l eSt andar d,perl ’ assi st enz aat ut t i i pazienti con infezione (nota o sospetta) trasmissibile per droplet (particelle > 5 micron) che possono essere generate dal paziente durante tosse, starnuti, fonazione. Interrompere l e“ Pr ecauz i oniDr opl et ”dopol ar i s ol uz i onedisegniesi nt omioi nconf or mi t àconl e raccomandazioni per specifici microrganismi. I. II. III. RICOVERO DEL PAZIENTE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI) TRASPORTO DEL PAZIENTE I. RICOVERO DEL PAZIENTE 1. Strutture di degenza a. Ricoverare il paziente in stanza singola. b. In caso di scarsa disponibilità di stanze singole, valutare le seguenti alternative (in ordine di priorità): Dar precedenza ai pazienti che tossiscono ed espettorano frequentemente. Ricoverare nella stessa stanza pazienti infetti o colonizzati con lo stesso patogeno e con analoghi fattori di rischio. Se si ricovera un paziente che richiedel e“ Pr ecauz i oniDr opl et ”nel l as t anz adi un altro paziente che non è infetto o colonizzato con lo stesso microrganismo: Evitare di ricoverare i pazienti in isolamento per droplet nella stessa stanza di soggetti ad alto rischio di eventi avversi infettivi o con fattori facilitanti la trasmissione (es. immunodepressi, o con probabile degenza prolungata). Assi cur ar sicheipaz i ent isi anosepar at il ’ unodal l ’ al t r o( al meno1met r o) . Predisporre una barriera (tenda) tra i letti per minimizzare la possibilità di contatto stretto. Cambiare gli indumenti di protezione e lavarsi le mani tra un paziente e l ’ al t r or i cov er at inel l ast essast anz a,i ndi pendent ement edalf at t ocheuno o entrambi i pazienti siano o no in isolamento droplet. 2. Strutture ambulatoriali Nelle strutture ambulatoriali, portare il paziente in un ambulatorio o in un box di isolamento nel più breve tempo possibile. Istruire i pazienti sulle raccomandazioni per Igiene Respiratoria. II. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI) 1. Indossare una mascherina chirurgica prima di entrare nella stanza/box del paziente. III. TRASPORTO DEL PAZIENTE 1. Il trasporto e i movimenti del paziente fuori della stanza di degenza devono essere limitati a fini strettamente assistenziali. 2. Se è necessario il trasporto ed il movimento del paziente in qualsiasi area assistenziale, istruire il paziente ad indossare una mascherina chirurgica e a seguire le raccomandazioni per Igiene Respiratoria. 3. Non è i ndi cat o l ’ uso del l a mascher i na per i l per sonal e addet t o al t r aspor t o. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 66 di 77 Allegato 10 Utilizzare l e“ Pr ecauz i oniCont at t o” ,i naggi unt aaquel l eSt andar d,perl ’ assi st enz aat ut t i ipaz i ent i con infezione (nota o sospetta) trasmissibile per contatto. Interrompere l e“ Pr ecauz i oniCont at t o”dopol ar i sol uz i onedisegniesi nt omioi n conformità con le raccomandazioni per specifici microrganismi. I. II. III. IV. V. RICOVERO DEL PAZIENTE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI) TRASPORTO DEL PAZIENTE ATTREZZATURE ASSISTENZIALI SANIFICAZIONE AMBIENTALE I. RICOVERO DEL PAZIENTE 1. Strutture di degenza a. Ricoverare il paziente in stanza singola. b. In caso di scarsa disponibilità di stanze singole, valutare le seguenti alternative (in ordine di priorità): Dar precedenza ai pazienti che presentano condizioni che possono facilitare la trasmissione dei microrganismi (es. drenaggi non protetti, incontinenza fecale). Ricoverare nella stessa stanza pazienti infetti o colonizzati con lo stesso patogeno e con analoghi fattori di rischio. Sesir i cov er aunpazi ent echer i chi edel e“ Pr ecauz i oniCont at t o”nel l ast anz adi un altro paziente che non è infetto o colonizzato con lo stesso microrganismo: Evitare di ricoverare i pazienti in isolamento da contatto nella stessa stanza di soggetti ad alto rischio di eventi avversi infettivi o con fattori che possono facilitare la trasmissione (es. immunodepressi, soggetti con ferite aperte o con probabile degenza prolungata). Assi cur ar sicheipaz i ent isi anosepar at il ’ unodal l ’ al t r o( al meno1met r o) . Predisporre una barriera (tenda) tra i letti per minimizzare la possibilità di contatto diretto. Cambiare gli indumenti di protezione e lavarsi le mani tra un paziente e l ’ al t r oi ndi pendent ement edalf at t ocheunooent r ambiipaz i ent isi aono in isolamento da contatto. 2. Strutture ambulatoriali a. Nelle strutture ambulatoriali, portare il paziente in un ambulatorio o in un box di isolamento nel più breve tempo possibile. INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 67 di 77 II. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI) 1. Guanti a. Indossare i guanti ogni volta che si viene in contatto con la cute integra del paziente o con superfici ed oggetti in prossimità del paziente (es. attrezzature mediche, barra del letto). Indossare i guanti appena entrati nella stanza. 2. Copricamici a. Indossare il copricamice prima di entrare nella stanza se si prevede che i propri abiti possano venire a contatto con il paziente, le superfici ambientali o attrezzature in prossimità del paziente. Rimuovere il copricamice e lavarsi le mani prima di uscire. b. Dopo aver tolto il copricamice assicurarsi che gli abiti e la cute non entrino in contatto con superfici ambientali potenzialmente contaminate per evitare di t r as f er i r emi c r or gani s mi adal t r ipaz i ent ioal l ’ ambi ent e. III. TRASPORTO DEL PAZIENTE 1. Limitare a fini strettamente assistenziali il trasporto e i movimenti del paziente fuori dalla stanza di degenza. 2. Se il paziente deve essere trasportato fuori, assicurarsi che le aree colonizzate o infette siano opportunamente protette e coperte. 3. Rimuovere i DPI contaminati e lavarsi le mani prima di procedere al trasporto del paziente. 4. Indossare DPI puliti per prendere il paziente quando è stata raggiunta la destinazione. IV. ATTREZZATURE ASSISTENZIALI 1. In assistenza ordinaria a. Gestire le attrezzature assistenziali secondo le indicazioni delle Precauzioni Standard. b. Perl ’ assi s t enz aalpazi ent eusar es t r umenti non critici monouso (es. manicotto per la misurazione della pressione) oppure riservare gli strumenti evitandone la condivisione tra più pazienti. Se ciò non fosse possibile, pulirli e disinfettarli adeguatamente prima di utilizzarli per un altro paziente. 2. In assistenza domiciliare a. Inserire in buste di plastica i dispositivi non critici riutilizzabili contaminati per il trasporto e successivamente provvedere a pulizia e disinfezione. V. SANIFICAZIONE AMBIENTALE 1. Assicurarsi che la stanza del paziente sia almeno giornalmente pulita e disinfettata mirando l ’ at t enz i one aipunt icr i t i ci( es.bar r a dell et t o,c omodi no,super f i cideiser v i z ii gi eni ci , pomello della porta) e alle attrezzature nelle immediate vicinanze del paziente. Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 INFLUENZA A(H1N1)v Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 68 di 77 Allegato 11 Precauzioni da adottare nelle Malattie Respiratorie Acute (MRA) Raccomandazioni agli Operatori Sanitari (OS) AGENTE PATOGENO PRECAUZIONE Nessun patogeno identificato MRA di natura batterica Parainfluenza RSV & adenovirus (2) Nessun fattore particolare di rischio per MRA Virus influenzale con rilevante trasmissione interumana (3) Nuovo virus influenzale senza rilevante trasmissione interumana SARS Nuovi patogeni (5) (4) (1) Lavaggio mani (6) Guanti Copricamici (8) Si Si Si Si Si Si RA (7) Si RA (7) Si Si Si (7) (7) Si (7) Si Si Si RA (9) Si Si Si RA RA RA (9) Protezione oculare Mascherine per OS RA (9) Si Per ingresso stanza FF Si RA (7) RA No < 1 m dal paziente (9) No No No No No di routine (10) No di routine (11) Si No (10) No di routine (11) Si Si Mascherine per paziente fuori stanza isolamento (14) Si Si Si Si (16) No Stanza singola No di routine (se disponibile) Stanza isolam. respiratorio (17) No No Assistenza routinaria (no Proc. generanti Aerosol) Standard + Droplet Standard SINTESI PRECAUZIONI RA:Risk Assessment RSV: Respiratory Syncytial Virus (13) No di routine (5) No No di routine (13) No di routine Si (11) Si No Si (10) Si (12) Proc. generanti Aerosol RA RA (9) Si Si Si Si Si Si Si Si Si (16) Si (16) Si Si No di routine (5) (se disponibile) (se disponibile) No No No di routine (18) No di routine (18) Si Standard + Droplet + Contatto Standard Standard + Droplet + Contatto Standard + Droplet + Contatto Standard + Airborne (18) + Contatto (15) FF:Facciale Filtrante + Droplet INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) 1) Ad es. Sindrome simil-influenzale 2) Infezioni da S. pneumoniae, H. influenzae, Clamydia spp, M. pneumoniae 3) Ad es. Influenza stagionale, Pandemia influenzale 4) Ad es. Influenza aviaria 5) Quando si identifica una nuova MRA le modalità di trasmissione non sono generalmente note. Adottare Precauzioni al livello più alto fino al chiarimento della situazione 6) Effettuare il lavaggio mani come da Precauzioni Standard 7) Guanti e copricamici da indossare come da Precauzioni Standard 8) Sel ar i chi est adi guant isuper al af or ni t ur a,pr i or i t àd’ usov adat aal cont at t o con sangue e fluidi corporei (guanti non sterili) e al contatto con siti corporei sterili (guanti sterili) 9) Se si prevedono schizzi di fluidi corporei e i copricamici non sono impermeabili, indossare un grembiule impermeabile sul copricamice Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 69 di 77 10) Se le attività assistenziali sono idonee a generare schizzi di fluidi corporei gli Operatori Sanitari devono indossare le mascherine e la protezione oculare secondo le modalità previste dalle Precauzioni Standard 11) La trasmissione tramite droplet e la trasmissione tramite contatto sono attualmente considerate le vie principali di trasmissione della SARS nelle strutture assistenziali 12) Le procedure che comportano aerosolizzazione e che sono associate con un aumentato rischio di trasmettere patogeni per via respiratoria sono: intubazione, manovre correlate alla rianimazione cardio-polmonare, broncoscopia, manovre chirurgiche o autoptiche con strumenti ad alta velocità 13) Alcune procedure comportanti aerosolizzazione sono state associate ad un aumento del rischio di trasmissione di SARS e Tubercolosi. Ad oggi, le procedure comportanti aerosolizzazione in pazienti con MRA batteriche, MRA causate da rinovirus, parainfluenza, RSV e adenovirus comportano un rischio di tipo infettivo NON definito. Sono consigliate le mascherine 14) Se le mascherine non sono disponibili, usare fazzoletti, mani o altre modalità di controllo della disseminazione da tosse/starnuto 15) Questi sono patogeni comuni nei bambini, i quali peraltro possono mostrare non aderenza a questa raccomandazione 16) “ Cohor t i ng”dipaz i ent icondi agnosi ugual e 17) Le stanze da isolamento respiratorio possono essere ventilate in modo nat ur al eomeccani co,conal meno12r i cambi d’ ar i a/ or aeconunadi r ez i one cont r ol l at adel f l ussod’ ar i a 18) Le stanze da isolamento respiratorio, se disponibili, vanno assegnate con priorità ai pazienti con infezioni quali tubercolosi polmonare, varicella, morbillo e MRA da nuovi patogeni INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 70 di 77 10 consigli per stare sani In vista di questa particolare stagione influenzale, è bene osservare questi dieci consigli che aiuteranno a proteggere sé stessi e gli altri: 1. Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per 20 secondi oppure, in mancanza di acqua e sapone, utilizzare un disinfettante per le mani a base di alcol. Assicurarsi di lavare spesso le mani dopo aver tossito, starnutito o essersi soffiati il naso. 2. Evitare di toccare naso, bocca e occhi. I germi si diffondono in questo modo. 3. Coprire i colpi di tosse e gli starnuti con un fazzoletto o tossire e starnutire sul gomito. Gettare i fazzoletti in bidoni della spazzatura che non si toccano. 4. Tenere pulite le superfici che vengono toccate da tutti, come i telefoni, le tastiere dei computer, i pomelli delle porte, ecc. 5. Non utilizzare telefoni, scrivanie, uffici o altri strumenti e attrezzature di lavoro di altri lavoratori. Se si deve utilizzare il telefono, la scrivania o l'attrezzatura di un collega, pulirla preventivamente. 6. Non diffondere l'influenza! Se si presentano sintomi simili a quelli dell'influenza, rimanere a casa. I sintomi dell'influenza possono comprendere febbre alta, tosse, mal di gola, naso chiuso o che cola, dolori muscolari, mal di testa, brividi, spossatezza e a volte vomito e diarrea. Le autorità sanitarie raccomandano a chi teme di aver contratto l'influenza di rimanere a casa per almeno 24 ore dalla scomparsa della febbre alta (scomparsa non causata da medicinali antifebbrili). 7. Vaccinarsi contro l'influenza stagionale. Il vaccino può proteggere dai virus del l ' i nf l uenz as t agi onal e,manondal l ’ i nf l uenz apandemi ca( cosi ddet t ai nf l uenz asui na) . 8. Chiedere al proprio medico curante se è il caso di sottoporsi al vaccino contro l'influenza pandemica. I soggetti ai quali si consiglia la somministrazione del vaccino contro l'influenza pandemica sono: operatori dell'assistenza sanitaria, bambini, donne incinta e soggetti che soffrono di condizioni di salute croniche (tra cui asma, malattia cardiaca, diabete). Chi vive o assiste neonati di età inferiore a sei mesi dovrebbe essere vaccinato per proteggere questi bambini che sono troppo piccoli per essere vaccinati. 9. Mantenere uno stile di vita salutare mediante il riposo, la dieta e il corretto esercizio fisico. 10. Per saperne di più, visitare il sito Ministero Salute http://www.ministerosalute.it/ Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 INFLUENZA A(H1N1)v Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 71 di 77 Informazioni per tutti Si potrebbe aver contratto l'influenza se si manifestano alcuni o tutti i sintomi seguenti: febbre (non tutti i pazienti la manifestano) tosse mal di gola naso chiuso o che cola dolori muscolari mal di testa brividi di freddo stanchezza a volte diarrea e vomito SE SI TEME DI AVER CONTRATTO L'INFLUENZA Rimanere a casa e ad almeno 1 metro di distanza da altre persone, in alternativa coprire naso e bocca (mascherina o fazzoletto). Se non si appartiene a una categoria ad alto rischio (bambini piccoli, donne gravide, soggetti che soffrono di condizioni di salute a rischio come asma o diabete, con sistema immunitario indebolito), assumere un antifebbrile e bere molti liquidi. Rimanere a casa per almeno 24 ore dalla scomparsa della febbre (scomparsa non causata da medicinali antifebbrili). La maggior parte dei soggetti guarisce senza cure e non necessita di assistenza medica. Tuttavia, se si appartiene ad una categoria ad alto rischio e si manifestano i sintomi influenzali, consultare il proprio Medico curante. Chiunque manifesti i seguenti Segnali di Allarme necessita di attenzione medica immediata: BAMBINI Respirazione veloce o problematica Colore della pelle bluastro Assunzione orale di fluidi insufficiente Risveglio o interazione non completi Manifestazione di irritabilità tale che il bambino non desidera essere tenuto in braccio I sintomi tipici dell'influenza migliorano, ma successivamente ricompaiono con febbre alta e tosse più forte Febbre con irritazione cutanea ADULTI Difficoltà respiratorie Dolore o pressione al torace o addome Vertigini improvvise Confusione Vomito forte o persistente I sintomi tipici dell'influenza migliorano, ma successivamente ricompaiono con febbre alta e tosse più forte INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 72 di 77 Segnali di allarme SEGNALI DI ALLARME NEI BAMBINI Chiunque presenti i seguenti segnali di allarme necessita di attenzione e parere medico immediati: Respirazione veloce o problematica Colore della pelle bluastro Assunzione orale di fluidi insufficiente Risveglio o interazione non completi Manifestazione di irritabilità tale che il bambino non desidera essere tenuto in braccio I sintomi tipici dell'influenza migliorano, ma successivamente ricompaiono con febbre alta e tosse più forte Febbre con irritazione cutanea SEGNALI DI ALLARME NEGLI ADULTI Chiunque presenti i seguenti segnali di allarme necessita di attenzione e parere medico immediati: Difficoltà respiratorie Dolore o pressione al torace o addome Vertigini improvvise Confusione Vomito forte o persistente I sintomi tipici dell'influenza migliorano, ma successivamente ricompaiono con febbre alta e tosse più forte INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 73 di 77 Chi è ad alto rischio di complicazioni ? Alcuni soggetti sono maggiormente a rischio di complicazioni influenzali. A questa categoria appartengono: Ibambi ni diet àcompr esat r a6mesi e3anni chef r equent anol ’ asi l oni do Le donne in gravidanza (2°-3° trimestre) I pazienti affetti da: o malattie croniche del l ’ appar at orespiratorio o gr av imal at t i edel l ’ appar at ocar di oci r col at or i o(comprese le cardiopatie congenite ed acquisite) o diabete mellito o malattie renali con insufficienza renale o gravi epatopatie e cirrosi epatica o malattie del sangue o neoplasie o malattie congenite ed acquisite che comportino carente produzione di anticorpi o immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV o malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale o patologie associate ad aumentato rischio di aspirazione secrezioni respiratorie (es. malattie neuromuscolari) o obesità (Indice di massa corporea >30) e gravi patologie concomitanti Anche in alcuni soggetti sani l'influenza può generare una malattia grave. Chiunque manifesti i seguenti Segnali di Allarme necessita di attenzione medica immediata: BAMBINI Respirazione veloce o problematica Colore della pelle bluastro Assunzione orale di fluidi insufficiente Risveglio o interazione non completi Manifestazione di irritabilità tale che il bambino non desidera essere tenuto in braccio I sintomi tipici dell'influenza migliorano, ma successivamente ricompaiono con febbre alta e tosse più forte Febbre con irritazione cutanea ADULTI Difficoltà respiratorie Dolore o pressione al torace o addome Vertigini improvvise Confusione Vomito forte o persistente I sintomi tipici dell'influenza migliorano, ma successivamente ricompaiono con febbre alta e tosse più forte INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 74 di 77 Vaccinazione VACCINARSI È LA MIGLIORE PROTEZIONE PER NON CONTRARRE ENONDI FFONDEREL’ I NFLUENZA. Quest ’ annosonodi sponi bi l iv acci niperpr ev eni r el ’ i nf l uenz ast agi onal eel ’ i nf l uenz apandemi ca. I lv acci nocont r ol ’ i nf l uenz ast agi onal enonpr ot eggedalv i r usdel l ’ i nf l uenz apandemi ca. Alcune persone sono a maggior rischio di influenza pandemica. o di complicazioni collegate, oppure sono a stretto contatto con neonati che sono troppo piccoli per essere vaccinati. A queste per sonesiconsi gl i adif ar ei lv acci nocont r ol ’ i nf l uenz apandemi ca( “ v acci nopandemi co” )appena possibile. Lepr i meper soneal l equal isiconsi gl i adif ar ei lvacci nocont r ol ’ i nf l uenzapandemi casono: Donne incinta Bambini piccoli (tra 6 e 24 mesi) nati pretermine Chi unque abbi a un’ et à compr esa t r a i6 mesi e 65 anni e sia affetto da determinate condizioni mediche croniche o da un sistema immunitario indebolito Oper at or i chepr ov v edonoal l ’ assi st enz asani t ar i ae altro personale socio-sanitario Una volta soddisfatte le richieste dei soggetti sopra menzionati, il vaccino potrebbe essere offerto anche ad altre categorie di cittadini. VACCI NO CONTRO L’ I NFLUENZAPANDEMI CA I l“ v acci nopandemi co”v i enesommi ni st r at opermezz odiunasi r i nga,sol i t ament ealbr acc i o. I bambini di età pari o inferiore a 9 anni dovrebbero assumere due dosi di vaccino a distanza di circa un mese. I bambini più grandi e gli adulti necessitano di una sola dose. I VACCINI INFLUENZALI VANTANO OTTIMI PRECEDENTI IN TERMINI DI SICUREZZA. Il vaccino pandemico ha un pr of i l o disi cur ezza si mi l e a quel l o deivacci nicont r ol ’ i nf l uenza stagionale, i quali vantano ottimi precedenti in termini di sicurezza. Nel corso degli anni sono state somministrate centinaia di milioni di dosi vaccinalicont r ol ’ i nf l uenz a stagionale e solo raramente si sono verificati problemi gravi. CHI È’AD ALTO RISCHIO DI COMPLICAZIONI INFLUENZALI DOVREBBE ANCHE VACCINARSI CONTRO LO PNEUMOCOCCO. Si consiglia il vaccino contro lo pneumococco ai soggetti sopra i 65 anni e ai bambini di età pari o superiore a 2 anni affetti da malattie croniche, sistemi immunitari indeboliti o asma. Per informazioni più approfondite e specifiche al proprio stato di salute chiedere al proprio medico curante. INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 75 di 77 Informazioni per donne in stato di gravidanza A tutti i soggetti si consiglia di lavarsi spesso le mani, coprirsi la bocca in caso di tosse o starnuti, evitare il contatto stretto con le persone malate, stare a casa quando si è malati e adottare un piano qualora si debba rimanere in casa con un bambino malato. Se si è incinta, vaccinarsi sia contro l'influenza stagionale che contro l'influenza pandemica. Le donne incinta sono ad alto rischio di complicazioni influenzali gravi. Se si manifestano i sintomi influenzali (tra cui alcuni o tutti i sintomi seguenti: febbre alta, tosse, mal di gola, naso chiuso o che cola, dolori muscolari, mal di testa, brividi di freddo e spossatezza) chiamare il proprio medico curante. La maggior parte dei soggetti che manifestano sintomi influenzali non devono essere sottoposti al test di accertamento virologico, poiché i risultati del test di solito non incidono sulle modalità di cura. Tuttavia, gli operatori sanitari potrebbero ritenere necessario il test di accertamento virologico per l'H1N1 del 2009 per le donne incinta. Per le donne incinta, se ritenuto necessario, il trattamento tempestivo con medicinali antivirali è importante e può fare la differenza. (Meglio iniziare la cura entro due giorni dalla manifestazione dei sintomi). Chiunque manifesti i seguenti Segnali di Allarme necessita di attenzione medica immediata: BAMBINI Respirazione veloce o problematica Colore della pelle bluastro Assunzione orale di fluidi insufficiente Risveglio o interazione non completi Manifestazione di irritabilità tale che il bambino non desidera essere tenuto in braccio I sintomi tipici dell'influenza migliorano, ma successivamente ricompaiono con febbre alta e tosse più forte Febbre con irritazione cutanea ADULTI Difficoltà respiratorie Dolore o pressione al torace o addome Vertigini improvvise Confusione Vomito forte o persistente I sintomi tipici dell'influenza migliorano, ma successivamente ricompaiono con febbre alta e tosse più forte INFLUENZA A(H1N1)v S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 Pagina 76 di 77 Bambini piccoli Informazioni per Genitori e Operatori Sanitari Sotto 6 mesi. Se il bambino non ha ancora compiuto 6 mesi, il genitore è consigliato di vaccinarsi contro l'influenza stagionale e pandemica, in quanto i bambini di età inferiore a 6 mesi non possono essere vaccinati. Sopra 6 mesi. Se il bambino ha compiuto 6 mesi, potrà essere vaccinato sia contro l'influenza stagionale che contro la forma pandemica non appena il piano vaccinale nazionale lo prevederà. Fra 6 mesi e 9 anni. Se il bambino è di età pari o inferiore a nove anni, necessiterà di due dosi di vaccino contro l'influenza pandemica, somministrate a 3-4 settimane di distanza. Sia gli adulti che i bambini dovrebbero lavarsi spesso le mani, coprirsi la bocca in caso di tosse o starnuti e tenersi a distanza dagli ammalati. Se si è malati e si deve stare a stretto contatto con un bambino, si consiglia di indossare una mascherina chirurgica o coprire naso e bocca con un fazzoletto e lavarsi frequentemente le mani. Se il bambino non ha compiuto 5 anni (in particolare se è di età inferiore a 2 anni ed in condizioni di salute che lo mettono ad alto rischio di complicazioni derivanti dall'influenza) e manifesta i sintomi influenzali (tra cui alcuni o tutti i sintomi seguenti: febbre alta, tosse, mal di gola, naso chiuso o che cola, dolori muscolari, mal di testa, brividi di freddo o spossatezza) chiedere assistenza sanitaria. La maggior parte dei soggetti che manifestano sintomi influenzali non devono essere sottoposti al test di accertamento virologico, poiché i risultati di solito non incidono sulle modalità di cura. Per i bambini piccoli e i bambini di qualsiasi età in condizioni di salute considerate a rischio, una prescrizione tempestiva di medicinali antivirali è importante e può fare la differenza. (Meglio iniziare la cura entro due giorni dalla manifestazione dei sintomi). Le condizioni di salute a rischio nei bambini comprendono asma e altri problemi polmonari, diabete, sistemi immunitari indeboliti, nefrite, cardiopatie e disturbi neuromuscolari e neurologici. Chiunque manifesti i seguenti Segnali di Allarme necessita di attenzione medica immediata: BAMBINI ADULTI Respirazione veloce o problematica Colore della pelle bluastro Assunzione orale di fluidi insufficiente Risveglio o interazione non completi Manifestazione di irritabilità tale che il bambino non desidera essere tenuto in braccio I sintomi tipici dell'influenza migliorano, ma successivamente ricompaiono con febbre alta e tosse più forte Febbre con irritazione cutanea Difficoltà respiratorie Dolore o pressione al torace o addome Vertigini improvvise Confusione Vomito forte o persistente I sintomi tipici dell'influenza migliorano, ma successivamente ricompaiono con febbre alta e tosse più forte INFLUENZA A(H1N1)v Procedura Operativa Standard C.I.O. 08 Rev.5/2009 Aggiornamento a 30/11/2009 S.E.S.I.O. (Servizio Epidemiologico e Sorveglianza Infezioni Ospedaliere) Pagina 77 di 77 Informazioni per Medici ed altri Operatori Sanitari Lavarsi spesso le mani, soprattutto tra un paziente e l'altro. Sottoporsi al vaccino contro l'influenza pandemi ca( “ v acci nopandemi co” )esugger i r eai membri del proprio staff di fare lo stesso. Disporre di un piano per designare chi assisterà i propri pazienti se ci si ammala, in modo da poter rimanere a casa. Consigliare ai pazienti ad alto rischio di farsi somministrare il vaccino stagionale e quello pandemico. Anche se si sceglie di non offrire le vaccinazioni ai pazienti nel proprio ambulatorio, fornire un elenco di luoghi in cui il vaccino è disponibile nella propria comunità e consigliarli a sottoporsi alla vaccinazione. Il vaccino è gratuito. E' bene conoscere quali sono i soggetti ad alto rischio: o o o o donne in gravidanza (2°-3° trimestre) pazienti con determinate affezioni croniche (tra cui asma, diabete, malattie polmonari, cardiache, neuromuscolari) soggetti con un sistema immunitario indebolito bambini piccoli e fornire loro una assistenza tempestiva Solitamente la chemioprofilassi dovrebbe essere riservata esclusivamente agli individui ad alto rischio che sono stati esposti per certo all'influenza. Il test di accertamento virologico è raccomandato ai pazienti ricoverati sospettati di aver contratto l'influenza e ai pazienti per cui il risultato può incidere sulle decisioni relative alla cura da adottare. Rendersi disponibili per consultazioni telefoniche, in modo che i pazienti non debbano avv al er sidelpr ont osocc or soof ar ei nut i l ment ev i si t aal l ’ ambul at or i o. E' bene essere a conoscenza dei segni e sintomi di peggioramento rapido dell'influenza pandemica (febbre alta con tosse e dispnea/tachipnea, cianosi). Curare tali pazienti in maniera tempestiva e tenerli sotto osservazione. Quando si somministra un vaccino, riportare qualsiasi reazione negativa associata alla vaccinazione