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il progettista:
Arch. Guido Geuna
Provincia di Torino
Regione Piemonte
Comune di Buriasco
collaboratore:
arch. Cristina Rostagnotto
PIANO REGOLATORE
GENERALE COMUNALE
PROGETTO DI
PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE
DEFINITIVO
dott. geol.
Francesco PERES
Delibera di C.C. n°___________del___________
LIBRETTO DELLE CONTRODEDUZIONI
ALLE OSSERVAZIONI
ai sensi dell'art.12 del D.Lgs 152/08 e s.m.i
CNT-DED
RA
IL SINDACO:
Armando ROMANO
IL SEGRETARIO:
dott. Giuseppe BURRELLO
N°commessa/
lavoro
Livello di
progettazione
U008_01
DEF
Tipo
N°Elab
Indice di
modifica
Oggetto
modifica
PRGC
Data
15/11/2012
Studio: Via Chisone, 13 - 10060 Osasco (To)
Tel 0121 341118 - E-mail [email protected]
P.IVA 07394900018
Disegnatore
C.R.
PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C.
Legge Regionale n. 56//1977 e s.m.i.
Comune di Buriasco
Cotrodeduzioni
Sommario
CONTRIBUTO “SERVIZIO VALUTAZIONE AMBIENTALE” - PROT. N. 0251669/2012/LB6-TITR 10.04.02 DEL
26.03.2012 ............................................................................................................................................................ 2
ARPA - AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE PROT. COM.LE 1824 DEL 27 MAGGIO 2012
“TRASMISSIONE DEL PRONUNCIAMENTO D’INCOMPATIBILITA’ DELLA PROVINCIA ALL’ADOZIONE DEL PROGETTO
PRELIMINARE NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE (D.C.C. N.33 DEL 13.10.2011)”PROT. N. 50082
DEL 17.05.2012 - VALUTAZIONI DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE E DELLA SINTESI NON TECNICA, AI
SENSI DELL’ART. 12 DEL D.LGS 152/08 E S.M.I. .....................................................................................................10
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PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C.
Legge Regionale n. 56//1977 e s.m.i.
Comune di Buriasco
Cotrodeduzioni
PROVINCIA DI TORINO
Prot. com.le 1417 del 20 aprile 2012
TRASMISSIONE DEL PRONUNCIAMENTO D’INCOMPATIBILITA’ DELLA
PROVINCIA ALL’ADOZIONE DEL PROGETTO PRELIMINARE NUOVO PIANO
REGOLATORE GENERALE COMUNALE (D.C.C. n.33 DEL 13.10.2011
Prot. n. 295849 del 10.04.2012
CONTRIBUTO “Servizio Valutazione Ambientale” - Prot. n. 0251669/2012/LB6-Titr
10.04.02 del 26.03.2012
Tavole: GENERALE
Articolo NTA n° GENERALE
Cap. Relazione
localizzazione proposta: GENERALE
Territorio comunale: GENERALE
Estratto osservazione
Sulla base della documentazione esaminata, con riferimento alle proprie competenze in materia di sostenibilità
ambientale, come previsto dalla procedura di VAS (D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.), in qualità di soggetto con
competenze ambientali” ha ritenuto di evidenziare le seguenti osservazioni:
a) CONSUMO DI SUOLO
in riferimento all’obbiettivo strategico di PTC2 di contenimento dell’uso del suolo, come disposto dagli
artt. 15,16,17 chiede di predisporre, con il supporto tecnico della Provincia, una cartografia adeguata in cui
perimetrare gli insediamenti urbani esistenti ed in cui siano distinti graficamente gli ambiti ai sensi dell’art.
16, comma 7 delle NdA di PTC2. Tale tavola costituisce un contributo conoscitivo relativo agli aspetti
fisico-morfologici, insediativi e strutturali del territorio, privo di efficacia vincolante. Tale cartografia aiuta
a valutare la crescita urbana al fine di evitare la crescita residenziale/produttiva in porzioni di territorio
esterne al tessuto urbano consolidato o ai nuclei edificati;
b) SISTEMA INSEDIATIVO
Invita l’amministrazione di Buriasco a definire una crescita urbanistica di effettivo completamento
dell’edificio esistente, evitando la formazione di aree intercluse tra lotti di intervento e la creazione di
nuova viabilità che rappresenta un ulteriore impatto su aree agricole. Le NdA del PRGC dovranno, per le
nuove aree residenziali, fare riferimento ai seguenti indirizzi del PTC2 artt. 21-22-23 NdA:
La localizzazioni delle nuove espansioni dovrà seguire criteri di complementarietà e integrazione-fisici
morfologici e funzionali- con la città esistente. Le aree nuove, che risultino alle estreme propaggini della
città, dovranno concorrere alla risoluzione delle situazioni di “frangia” e di rapporto con il “territorio
aperto”. In particolare, per quanto riguarda l’area di trasformazione, denominata C1 evidenziano le seguenti
osservazioni:
1). Interessa suoli caratterizzati dalla prevalente funzione agricola esterni al tessuto edificato esistenti;
2). L’ampliamento può prevedere una nuova viabilità di collegamento esterna all’abitato che implica un
aggravio urbanistico-ambientale; 3). Interessa terreni agricolo di II classe di capacità d’uso dei suoli (IPLA)
e ai margini dell’area urbanizzata, suoli ad eccellente e buona produttività, intesi come risorsa primaria,
rara e irriproducibile;
alla luce delle suddette criticità ambientali si chiede di approfondire/valutare la fattibilità dell’intervento
C1;
•
•
•
individuare le tipologie edilizie con particolare riguardo alle caratteristiche tecnologiche
innovative compatibili con le nuove esigenze di risparmio energetico. In riferimento al
risparmio energetico, si evidenzia che la Provincia di Torino con DGP n. 1322-42394/2010 ha
approvato le linee guida provinciali per la redazione dei Piani d’Azione per l’energia
Sostenibile;
indicare nelle NdA le azioni per limitare l’impermeabilizzazione delle superfici, garantendo;
quindi una maggiore permeabilità dell’area, volte non solo al contenimento di sfruttamento
della risorsa suolo, ma anche di riutilizzo della stessa attraverso l’utilizzo di asfalti drenanti,
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Comune di Buriasco
•
•
Cotrodeduzioni
vasche di raccolta delle acque meteoriche e previsione di sistemi idraulici volti al contenimento
del consumo idrico;
verificare la capacità in essere delle strutture tecnologiche, in particolare di collettori fognari,
della rete dell’acquedotto e della rete viabilistica locale: qualora siano previste nuove tratte
infrastrutturali al servizio dei nuovi insediamenti, la normativa del PRGC dovrà assicurare la
contestualità o la precedenza temporale degli interventi infrastrutturali;
e’ necessario che gli interventi previsti dalla variante siano valutati in base alla compatibilità
acustica a livello comunale, come già richiesto nella procedura di scooping. Pertanto occorre
fornire informazioni riguardo la congruità delle scelte urbanistiche con i criteri informatori
contenuti nel piano della zonizzazione acustica;
c) SETTORE PRODUTTIVO
Le NdA della variante, in merito alle nuove aree produttive, dovranno essere coerenti con gli indirizzi
elencati negli artt. 24-25 “sistema economico-produttivo” delle NdA del PTC2. Gli ampliamenti di aree
produttive esistenti, devono essere realizzati in aree contigue a quelle produttive esistenti, escludendo la
realizzazione di ampliamenti sfrangiati e privi di compattezza e continuità edilizia ed infrastrutturale con le
aree produttive esistenti. In merito a teli aspetti risulta critica la scelta dell’area produttiva Dc4 che
interessa suoli agricoli di II classe di capacità d’uso dei suoli (IPLA) esterni all’insediamento produttivo
principale ed adiacenti a zone non edificate e attualmente dedicate all’agricoltura. Si chiede di valutare,
rispetto alla realtà economica produttiva di Buriasco già esistente ed in previsione a livello comunale e
sovra comunale la scelta della nuova area produttiva in zona Dc4 da un punto di vista localizzativo
ambientale.
d) SISTEMA DEI COLLEGAMENTI
Realizzazione di una nuova bretella tra la SP 128 e la SP 160. In coerenza a quanto già espresso da questo
servizio nella fase di scooping, si ritiene che il nuovo asse viabile sia carente dei seguenti studi, già richiesti
nella precedente fase di scooping:
1. una valutazione di fattibilità ambientale tenendo conto delle necessità di minimizzare gli impatti con
particolare riferimento a:
• consumo di suolo agricolo in classe II e interferenza con la maglia fondiaria;
• interferenza con aree e zone ad elevata naturalità, in particolare attraversamenti di corsi
d’acqua, siepi e corridoi ecologici;
• rumore;
• presenza della “Zona di ripopolamento e Cattura ATCTO3-Buriasco” del piano faunistico
venatorio provinciale Si rammenta che, sebbene tale piano non individui alcun vincolo
prescrittivo in merito alla destinazione delle aree ricadenti nello stesso, comunque la valenza
naturalistica di tali aree a margine dell’abitato debba essere adeguatamente tutelata;
• aspetti paesaggistci.
Si richiede pertanto di approfondire la scelta di tale tracciato, in sede di perfezionamento della variante, con
i servizi competenti di questa provincia in coerenza con gli indirizzi di PTC2;
e) SISTEMA DEL VERDE:
Il PTC2 nella “Tavola 3.1 – Il sistema del verde e delle aree libere” indica gli ecosistemi fluviali che si
configurano come elementi essenziali della rete ecologica. Perché i corsi d’acqua possano esprimere a
pieno la loro funzione di connessione è fondamentale, oltre alla tutela qualitativa e quantitativa delle acque,
la salvaguardia anche delle fasce di pertinenza fluviale nelle quali incentivare in modo prioritario interventi
di riqualificazione ambientale e rinaturalizzazione. Nella tavola 3.1 – Il sistema del verde e delle aree libere
– del PTC2 si evidenzia la presenza del corridoio ecologico lungo il Torrente Lemina. Il PRGC è tenuto a
recepire gli elementi della Rete ecologica provinciale e definire in coerenza con i principi provinciali le
modalità specifiche di intervento in tali aree
f)
BONIFICA
Gli interventi previsti dalla variante di riqualificazione/variazione di destinazione urbanistica da industriale
a attività produttive, artigianali, commerciali e terziarie (Dc1, Dc2 e Dr1) dovranno fare riferimento alla
procedura di bonifica dei siti. Si evidenzia in generale che l’attuazione degli interventi di trasformazione di
impianti industriali è subordinata al rispetto di livello di risanamento idonei alle nuove destinazioni
insediabili secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia ed in particolare dal Dlgs 152/2006
e s.m.i.: tale situazione condiziona la compatibilità ambientale degli interventi in progetto in quanto
eventuali decisioni assunte in assenza dei risultati delle suddette indagini potrebbero essere soggette in
futuro modifiche nel momento in cui non raggiungessero i valori progettuali prefissati.
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g) MITIGAZIONI COMPENSAZIONI
La perdita di suolo agricolo per i nuovi interventi dovrà essere giustificato nelle NTA con specifiche
richieste di interventi di mitigazione e compensazione ecologicamente significative. Le compensazioni
dovranno da un punto di vista quantitativo bilanciare la perdita di un’area di valore agricolo-ambientale.
Nel documento tali analisi non sono approfondite, mentre si ritiene essenziale che siano esplicitate nelle
NdA, per garantire la sostenibilità ambientale della variante. Tali opere ed interventi dovranno essere
commisurati alle ricadute ambientali indotte al fine di giungere ad un bilancio ambientale positivo ai sensi
dell’art. 13 delle NdA del PTC2.
h) NORME DI ATTUAZIONE
Si ritiene fondamentale, infine, ribadire che le NdA debbano riportare i criteri progettuali, mitigativi,
compensativi e di sviluppo sostenibile (contenimento impermeabilizzazione del suolo, idoneo inserimento
rispetto al contesto interessato, tecniche di costruzione ecocompatibili e di valorizzazione ambientale, ecc..)
che si ritengono fondamentali al fine di perseguire un buon livello di compatibilità territoriale ed
ambientale delle scelte strutturali operate e degli interventi previsti ed il raggiungimento degli obbiettivi di
qualità ambientale prefissati.
N.B. Le osservazioni contenute nel parere della PROVINCIA sono molto articolate e spaziano dai contenuti
urbanistici a quelli edilizi a quelli ambientali, pertanto le stesse saranno considerate anche in merito alla revisione
del rapporto ambientale e per la relativa sintesi non tecnica.
a) ACCOGLIBILE
NON ACCOGLIBILE
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE
L’Amministrazione Comunale ha provveduto a predisporre adeguata cartografia in cui è stato riportato il
perimetro delle aree libere, dense e di transizione come definite dagli articoli 15, 16 e 17 delle NdA del
PTC2. Con nota 2433 del 11.07.2012 il comune di Buriasco ha convocato una conferenza di servizi presso
gli uffici della Provincia di Torino per definire le suddette aree ai sensi dell’ Allegato 5 - Linee Guida per
la perimetrazione delle aree dense, di transizione e libere di cui all´art. 16 delle Norme di Attuazione del
PTC2 della Provincia di Torino. Sono stati convocati i settori pianificazione urbanistica della Regione
Piemonte e della Provincia di Torino. Il 18.07.2012 ha avuto luogo negli uffici di Corso Lanza la
“Conferenza di Servizi per la definizione delle Aree Dense di Transizione e Libere”. La proposta presentata
è stata opportunamente aggiornata e modificata come da osservazioni dei responsabili di Settore ed è stata
inviata agli uffici della Regione Piemonte e della Provincia unitamente al verbale di conferenza.
In fase di progetto definitivo si propone di integrare la relazione Tecnica con riferimento all’elaborato
“Perimetrazione delle aree dense, di transizione e libere ai sensi degli art. 15, 16 e 17 delle NdA del Piano
Territoriale di Coordinamento 2 approvato con DGR n. 121-29759 del 21.07.2011.
Modifiche
E’ stato aggiornata la Relazione di P.R.G.C con riferimento al documento “Perimetrazione delle aree
dense, di transizione e libere ai sensi degli art. 15, 16 e 17 delle NdA del Piano Territoriale di
Coordinamento 2 approvato con DGR n. 121-29759 del 21.07.2011”.
b) ACCOGLIBILE
NON ACCOGLIBILE
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE
Le scelte di Piano sono state operate nell’impossibilità di reperire idonee e nuove aree per espansione
residenziale e produttiva su suoli di classe inferiore, sono state, comunque, seguite scrupolosamente le
indicazioni del PTCP 2 vigente e si propone riguardo la loro localizzazione di agire con opere di
compensazione e di mitigazione per scongiurare “operazioni aggiuntive di carichi urbanistici ed
infrastrutturali; di scongiurare situazioni di incompatibilità paesistico-ambientale; di non alterare la
mobilità esistente; di non creare dannosi “indotti” di funzioni estranee o ulteriormente polarizzanti; e, più
in generale, per non creare nuovi squilibri interni o esterni al sistema territoriale esistente..” Che tutto il
territorio di Buriasco, con la sola esclusione delle aree poste in zona a vincolo PAI ha suoli Classificati di I
e II classe;
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PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C.
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-
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che occorre prevedere aree di completamento e espansione per rispondere alle esigenze di crescita
e sviluppo di un paese;
che sono state individuate aree di espansione, di completamento e piani di recupero che
perseguono “criteri di complementarità e integrazione – fisici morfologici e funzionali – con la
città esistente” e concorrono“alla risoluzione delle situazioni di frangia e di rapporto col
territorio aperto”. come da direttiva provinciale (art. 9.2.5);
Stralcio tavola 3.1 “Sistema del verde e delle aree libere”del nuovo PTCP2 adottato dal Consiglio Provinciale di Torino con
deliberazione n. 26817 del 20/7/10 nella
•
Per le nuove costruzioni nelle aree di espansione lo SUE dovrà prevedere, dimensionare e definire
le tecnologie volte al risparmio energetico dimostrando di soddisfare almeno il 30 % del
fabbisogno energetico attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili in aggiunta a quanto già previsto
dalle normative vigenti.
Per le nuove costruzioni, Piani di Recupero, per le ristrutturazioni e mutamento di destinazione
almeno il 20% del fabbisogno energetico deve essere soddisfatto attraverso l’uso di fonti
rinnovabili oltre a quanto già previsto dalla normativa vigente. Nei Piani di recupero e nelle aree
di Espansione deve inoltre essere garantita l’integrazione delle tecnologie volte al risparmio con le
tipologie di edificato indicate negli allegati alle norme di attuazione. Gli impianti dovranno essere
collocati ed accorpati in modo da non arrecare disturbo estetico.
•
Si propone di individuare azioni correttive volte a mitigarne gli effetti degli interventi di
trasformazione d’uso del territorio che provocano impermeabilizzazione dei suoli ed aumento
della velocità di scorrimento delle acque meteoriche. Per le aree di nuova urbanizzazione o di
trasformazione si applica normativamente il principio dell’invarianza idraulica per non aggravare
la portata di piena del corpo idrico ricevente i deflussi superficiali originati dall’area stessa. In casi
specifici, per situazioni particolarmente critiche, è fondamentale la riduzione della portata di
piena del corpo idrico ricevente. Per le nuove aree di espansione e per i PdR la rete di drenaggio
dovrà essere dotata di vasche di laminazione o di drenaggio dimensionate in modo da garantire
l’invarianza o la riduzione idraulica. Per tutte le aree di trasformazione saranno inseriti in norma
indici di permeabilità minimi, per consentire all’interno dell’area il naturale deflusso delle acque
meteoriche. Particolare attenzione sarà rivolta alla raccolta e al riutilizzo dell’acqua piovana
mediante vasche di raccolta e sistemi di irrigazione. Si propone inoltre di inserire nella scheda
d’area delle aree urbanistiche C1, C2 e C3 le seguenti prescrizioni:
- Le aree per parcheggio pubblico e privato, la viabilità pedonale e ciclabile dovranno
essere realizzate con pavimentazioni drenanti che garantiscano una buona permeabilità del
suolo;
•
Si propone, per le aree di completamento e di espansione di inserire specifica norme di tutela che
obblighi prioritariamente alla verificata della consistenza e l’efficacia delle reti infrastrutturali
dell’area di intervento con particolare riferimento alla rete fognaria e alla compatibilità delle stesse
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PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C.
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con i nuovi carichi antropici. Si fa presente che presso gli uffici comunali è depositato lo studio
generale della rete fognaria con proposte di intervento a firma dell’ingegnere Renato Barra.
•
Gli interventi sono stati valutati nella relazione preliminare di verifica delle congruità delle nuove
proposte urbanistiche al piano di classificazione acustica prima dell’adozione del Progetto
Preliminare di variante al PRGC. La relazione non evidenziava particolari criticità che potessero
determinare doppi salti di classe nella zonizzazione acustica nelle zone del concentrico, di Borgata
San Bernardo, Borgata Allasini, Borgata Rivasecca e di Frazione Appendini. Si sono riscontrati
dei problemi riguardo alle aree Dc.6, Dc.7, Dc.4, Dc.5. Per risolvere tali problemi si propone di
apportare alcune modifiche ( controdeduzione al punto 2 PRONUNCIAMENTO
D’INCOMPATIBILITA’ DELLA PROVINCIA ALL’ADOZIONE DEL PROGETTO
PRELIMINARE NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE -Prot. n. 295849
del 10.04.2012)
c) ACCOGLIBILE
NON ACCOGLIBILE
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE
Si precisa che la Variante al Piano Regolatore non individua “nuove aree produttive” ma si limita a
riconoscere lo stato di fatto. Sono stati previsti esclusivamente gli ampliamenti strettamente necessari sulla
base delle effettive necessità delle aziende insediate (Dc4). Si è comunque provveduto ad una ulteriore
ridefinizione in riduzione dei confini delle aree produttive seguendo scrupolosamente l’effettiva
compromissione esistente del suolo per evitare ogni consumo di Suolo Libero.
Si propone di rivedere :
i perimetri delle aree Dc1, Dc7 e di eliminare la zona Dc6 andando ad individuare puntualmente e a
normare i singoli edifici produttivi in area impropria.
Riperimetrare la zona Dc4 per compattare l’area industriale esistente (art.24, punto 10 delle Norme
di PTC2) e mantenere invariata la distanza attuale fra l’area in oggetto produttiva e gli edifici
residenziali a posti ad est.
permettere ed incentivare la rilocalizzazione delle attività ubicate in aree improprie o in zone in cui
non possono ampliarsi in area urbanistica Dc.1 per facilitare la “realizzazione di un insediamento
attraverso il riuso dello stock edilizio inutilizzato e sottoutilizzato”(art.25, punto 3 delle NTA del
PTC2).
d) ACCOGLIBILE
NON ACCOGLIBILE
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE
Si propone, a tutela e valorizzazione dell’ambito rurale adiacente al castello, nel quale si stabiliscono
relazioni di carattere percettivo, morfologico e strutturale, il riconoscimento dell’area come ambito di
tutela e valorizzazione (ARA – area di rispetto ambientale). In tale area non si potranno realizzare nuove
costruzioni destinate all’agricoltura e non potrà essere modificata la tessitura dei lotti. Il PRGC promuove il
recupero dell’area già edificata adiacente il castello (cascina), per favorirne la riqualificazione in chiave
turistica al fine di migliore la relazione tra l’elemento storico e la campagna circostante. La strada
inizialmente prevista in progetto è stata riproposta in modo da non attraversare e compromettere una grande
quantità di lotti agricoli. Tuttavia, valutate le osservazioni e obbiezione mosse dal Servizio Provinciale
Competente e a seguito di attente valutazioni dell’Amministrazione comunale se ne propone lo stralcio per
salvaguardare l’area “stepping stones” della rete ecologica, che permette lo scambio di individui di una
determinata specie tra aree critiche (area riportata in dettaglio nel rapporto ambientale a pagina 62) e la
parte sud ovest dell’area “Zona di ripopolamento e Cattura ATCTO3-Buriasco” del piano faunistico
venatorio provinciale (riportata di seguito).
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e) ACCOGLIBILE
NON ACCOGLIBILE
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE
Si propone al fine di riqualificare e rinaturalizzare la fascia di pertinenza fluviale del Torrente Lemina la
promozione di interventi di compensazione (vedi punto g.) anche per bilanciare la perdita dell’area di
valore agricolo-ambientale individuata cartograficamente con la sigla C1 (vedi anche punto g.).
La valorizzazione naturalistica dell’ambiente torrentizio può essere attuata fissandone gli obiettivi e le
relative azioni di intervento quali:
- la conservazione e il miglioramento della morfologia d’alveo attraverso un attenuazione dell’impatto
degli elementi antropici introdotti dalla pianificazione territoriale, generalmente finalizzata allo sviluppo e
al migliore utilizzo delle risorse agricole;
- il mantenimento di un’adeguata vegetazione riparia e quindi la stanzialità della fauna, garantendo
un’evoluzione spontanea del corso d’acqua con la formazione di habitat specifici e realizzando interventi
che ne favoriscano una variabilità; già normata all’art. ARTICOLO 38 - NORME IN TEMA DI
PROMOZIONE DELLA QUALITÀ ARCHITETTONICA E DELLA PROGETTAZIONE
SOSTENIBILE DELLA TUTELA DEL PAESAGGIO E DELL’AMBIENTE “, comma 5 “Le alberate
esistenti e quelle ripariali costituenti corridoi ecologici anche se non specificatamente indicati nelle tavole
di P.R.G.C. non potranno essere modificate se non per le normali operazioni culturali (taglio dei cedui o
sostituzione di alberi malati o secchi)”.
Si propone di inserire nuovo comma che norma le sponde del torrente Lemina per una profondità misurata
dal ciglio superiore degli argini di mt. 15 è tutelata e non possono essere occupate con manufatti di
qualsiasi genere escluse le opere idrauliche necessarie per le protezioni spondali e per l’irrigazione. In tali
fasce deve essere conservata e ripristinata la vegetazione ripariale.
f)
ACCOGLIBILE
NON ACCOGLIBILE
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE
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PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C.
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Cotrodeduzioni
Per le aree Dc1, Dc2 e Dr1 si propone di introdurre nelle norme di attuazione che“Gli interventi di
trasformazione di impianti industriali sono subordinati alla procedura di bonifica dei siti e al rispetto di
livello di risanamento idoneo alla nuova destinazione secondo quanto previsto dalla normativa vigente in
materia.
g) ACCOGLIBILE
NON ACCOGLIBILE
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE
MITIGAZIONI - Le azioni correttive volte a limitare gli effetti degli interventi di trasformazione d’uso
del territorio sono:
- il principio dell’invarianza idraulica per risolvere il problema dell’impermeabilizzazione dei suoli e
dell’aumento della velocità di scorrimento delle acque meteoriche superficiali ed il riordino della rete
irrigua al fine di ripristinare/migliorare, dopo l’esecuzione dell’opera, il sistema di irriguo esistente
ante operam;
- Coerente inserimento nel contesto ambientale dei nuovi edifici come da allegati specifici alle NTA
(materiali, tipologie di facciata, esposizioni, volumi, accessi carrai);
- Ottimizzazione degli spazi, inserimento di spazi a verde pubblico, parcheggi, collegamenti con il
tessuto edilizio storico e di recente impianto attraverso al progettazione unitaria e l’uso di schede
sinottiche.
- L’area di espansione offre la possibilità di riorganizzare il tessuto di frangia, lato nord del concentrico
affrontando problematiche legate alla viabilità, al recupero dell’esistente attuali e al fabbisogno
pregresso di spazi pubblici a servizio delle zone residenziali esistenti.
COMPENSAZIONI - La realizzazione del nuovo impianto residenziale dell’area C1 comporta impatti e
disagi ambientali che devono essere valutati e compensati con interventi destinati a migliorare la qualità
ambientale del territorio e la qualità di vita dei cittadini.
A compensazione ambientale sono prescritti interventi consistenti nella sistemazione a orti urbani e a
giardino dell’area di proprietà comunale sita in prossimità del Torrente Lemina contrassegnata nella tavola
4 di progetto “Gli sviluppi del Piano in relazione ai beni culturali nel capoluogo” come AREA DI
COMPENSAZIONE
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PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C.
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Cotrodeduzioni
h) ACCOGLIBILE
NON ACCOGLIBILE
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE
Si propone di accogliere l’osservazione e di integrare il testo normativo con i criteri progettuali, mitigativi,
compensativi e di sviluppo sostenibile che si ritengono fondamentali al fine di perseguire un buon livello di
compatibilità territoriale ed ambientale.
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PROGETTO DEFINITIVO DI NUOVO P.R.G.C.
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ARPA - Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Prot. com.le 1824 del 27 maggio
2012 “TRASMISSIONE DEL PRONUNCIAMENTO D’INCOMPATIBILITA’ DELLA
PROVINCIA ALL’ADOZIONE DEL PROGETTO PRELIMINARE NUOVO PIANO
REGOLATORE GENERALE COMUNALE (D.C.C. n.33 DEL 13.10.2011)”Prot. n. 50082
del 17.05.2012 - Valutazioni dei Contenuti del Rapporto Ambientale e della Sintesi non
Tecnica, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs 152/08 e s.m.i.
Tavole: GENERALE
Articolo NTA n° GENERALE
Cap. Relazione RAPPORTO AMBIENTALE
localizzazione proposta: GENERALE
Territorio comunale: GENERALE
Estratto osservazione
Alcuni contenuti del Rapporto Ambientale non appaiono ancora sufficientemente approfonditi e chiari e pertanto si
rendono necessari alcuni ulteriori approfondimenti che dovranno essere tenuti in considerazione nelle successive
fasi di elaborazione del progetto definitivo nonchè delle NdA. L’Arpa Piemonte ritiene che in merito ai contenuti
del Rapporto Ambientale possano essere effettuate le seguenti osservazioni:
a) Zone di Espansione Residenziale
-
-
-
-
-
Nella identificazione della localizzazione delle nuove aree di espansione residenziale, in linea con gli indirizzi
del PTC2 dovrà essere posta attenzione e cura ed evitare la formazione di aree intercluse e dei fenomeni
connessi con lo sprowling urbano;
Nella stesura del R.A. non sono stati forniti dati relativi allo sviluppo, allo stato, alla consistenza e
all’efficacia delle attuali reti infrastrutturali presenti sul territorio comunale con particolare riferimento alla
rete fognaria e al trattamento finale di depurazione; si rileva inoltre la mancanza di un’analisi di compatibilità
delle stesse con i nuovi carichi antropici conseguenti all’adozione dello strumento urbanistico;
Nella stesura del R.A. non sono state tenute in considerazione le richieste formulate nel documento di
scooping in merito alla verifica di compatibilità acustica per evitare potenziali nuovi accostamenti critici nel
piano di classificazione acustica laddove, si possano configurare possibili problematiche tra le sorgenti
puntuali e i ricettori sensibili. A tale proposito si ribadisce che la pianificazione e/o progettazione di nuovi
insediamenti residenziali deve garantire il rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente in materia di
inquinamento acustico – eventualmente attraverso gli opportuni rilievi strumentali – identificando spazi
adeguati e/o interventi di mitigazione fra sorgenti e recettori;
Nella stesura del RA non è stata posta sufficiente attenzione al contenimento dell’inquinamento luminoso
generato dai nuovi insediamenti, dall’utilizzazione delle aree verdi e dai parcheggi in progetto, ai fini della
salvaguardia dei bioritmi naturali di piante e animali e in particolare delle rotte migratorie dell’avifauna. A
tale proposito si ricorda che l’area in oggetto è parzialmente inserita all’interno della zona 2 ai sensi della
DGR 29-4373 del 20 novembre 2006, All.1.
In tali zone, caratterizzate da un’elevata sensibilità all’inquinamento luminoso, dovrebbero essere adottate
misure e soluzioni idonee per la riduzione dell’inquinamento luminoso, dovrebbe essere adottate misure e
soluzioni idonee per la riduzione dell’inquinamento luminoso, come quelle riportate nell’All.1 della suddetta
DGR.
Si raccomandano specificazioni ed approfondimenti in merito al contenimento della superficie
impermeabilizzata, ricomprendendo in essa anche le aree a parcheggio, per meglio dettagliare le alternative
più ecocompatibili da adottarsi
b) Zone di completamento per insediamenti produttivi
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In merito all’ampliamento dell’area produttiva denominata Dc4, si osserva la non congruità dell’ampliamento
proposto con l’insediamento produttivo principale, si sottolinea che l’ampliamento comporta l’utilizzo di
suolo agricolo di qualità e infine si rileva l’assenza dell’aggiornamento dello studio di compatibilità acustica.
Per tali ragioni si ritiene debbano essere intrapresi ulteriori approfondimenti in merito alla possibilità di una
localizzazione alternativa allo scopo di minimizzare gli impatti ambientali di natura irreversibile;
Stante le nuove previsioni di espansione in aree attualmente a destinazione agricola con il conseguente
consumo della risorsa suolo, risorsa da ritenersi non rinnovabile, si ritiene che siano giustificate specifiche
richieste di interventi di mitigazione e compensazione ecologicamente sostenibili e significativi. Nel
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documento inviato tali analisi non appaiono sufficientemente approfondite, mentre si ritiene essenziale che le
stesse siano meglio esplicitate per garantire la piena sostenibilità ambientale dell’intervento. Tali opere ed
interventi dovranno essere commisurati alle ricadute ambientali indotte dal progetto, al fine di giungere ad un
bilancio ambientale positivo. Nella scelta degli interventi dovranno fin da subito essere valutate eventuali
proposte ed esigenze dell’amministrazione locale e dovranno essere prese prioritariamente in considerazione
opere di riqualificazione, ripristino e valorizzazione ambientale delle aree degradate ovvero di interesse
ambientale presenti sul territorio più direttamente interessato dagli impatti previsti nella variante;
Poichè sono potenzialmente previste operazioni di demolizione di strutture di edifici esistenti (industriali e/o
residenziali) dovranno essere altrettanto quantificati i volumi demoliti e le tipologie di materiale coinvolto al
fine di individuare le modalità più corrette di smaltimento. Allo stesso modo deve essere accertata la presenza
negli edifici, di eventuali materiali da costruzione non inerti e non più ammessi dalla normativa e deve essere
garantita la rimozione di sicurezza ed il corretto smaltimento finale.
c) NORME DI ATTUAZIONE
Si ribadisce la necessità che le norme di attuazione rispecchino pienamente e nel dettaglio i criteri progettuali,
le eventuali compensazioni e le condizioni di sostenibilità delle azioni progettuali contenute nel RA. Le
norme di attuazione quindi debbono garantire al meglio la compatibilità territoriale e ambientale delle scelte
progettuali e sono indispensabili anche per identificare i criteri di base del monitoraggio che deve permettere
di valutare la rispondenza delle azioni agli obbiettivi e tenere sotto controllo gli impatti ambientali derivanti
dall’attuazione delle azioni, al fine di poter apportare le necessarie misure correttive nel corso dell’attuazione.
N.B. Le osservazioni contenute nel parere ARPA sono molto articolate e spaziano dai contenuti urbanistici a quelli
edilizi a quelli ambientali, pertanto le stesse saranno considerate anche in merito alla revisione del rapporto
ambientale e per la relativa sintesi non tecnica.
a) ACCOGLIBILE
NON ACCOGLIBILE
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE
Il fenomeno dello sprowling è la dispersione urbana caratterizzata dall'elevato consumo di terreno: la
presenza di aree commerciali, residenziali ed industriali distinte tra loro e separate da strade e zone verdiagricole. Come risultato, i luoghi dove le persone vivono, lavorano, acquistano e si divertono sono spesso
distanti tra loro, e viene a mancare il limite tra città e campagna. La bassa densità abitativa è l'ulteriore
elemento caratteristico: gli edifici vengono realizzati con un numero limitato di piani e sono separati tra
loro. Molto spazio è riservato ai parcheggi e alle strade poiché questo modello insediativo è funzionale
rispetto all'uso dell'automobile che consente di raggiungere in poco tempo distanze considerevoli, che nella
città preindustriale non erano praticabili. Per evitare questo tipo di sviluppo urbano in cui viene urbanizzato
terreno ad un tasso superiore rispetto all'effettivo incremento della popolazione sono state definite linee
guida alla progettazioni (non negoziabili) con l’obbiettivo di:
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Evitare la frammentazione dei lotti e la creazione di vuoti – le unità immobiliari a progetto devono
essere accorpate in edifici a “stecca” o in “linea” garantendo delle dimensioni minime (a parità di
indice fondiario un unico edificio lineare “consuma” meno terreno e crea meno vuoti di un edifici
uni o bifamigliare isolato). Il numero di piani fuori terra è limitato a due con altezza massima degli
edifici di metri 8,5. Tali limiti dimensionali ,spesso, non permettono di utilizzare appieno lo spazio
disponibile, tuttavia pare più ragionevole mantenere una continuità tipologica ed estetica con il
costruito antico esistente (come da ALLEGATI 1 e 2 alle Norme Tecniche di Attuazione);
L’intervento edilizio deve essere occasione per ricucire il tessuto edilizio e completare l’impianto
tipologico originario, partendo dall’analisi del rapporto tra edificato, orografia e morfologia del
luogo; eliminando strutture non compatibili, corpi estranei e superfetazioni che non permettono la
leggibilità dell’insieme; deve anche essere motivo per cercare di mascherare e mitigare episodi
edilizi incongrui o fuori scala (vedi controdeduzione alla Provincia di Torino “Servizio
Valutazione Ambientale”, lettera e);
Gli interventi di dimensioni notevoli che comportano un forte impatto sul contesto paesaggisticoambientale e una conseguente diminuzione della naturalità, devono essere compensati da adeguati
interventi di miglioramento ambientale che devono interessare ambiti degradati in aree limitrofe
(interventi lungo il Torrente Lemina);
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l’insediamento non deve essere in contrasto con l’andamento morfologico e orografico dei luoghi e
comportare eccessivi movimenti di terra, scavi, riporti e terrapieni (inserito nuovo punto, lettera l)
nelle Tabelle d’Area C1, C2, C3 e B8 circa il riporto e i movimenti di terra per la sistemazione del
suolo);
alberature, filari, macchie dovranno, se di valore storico-testimoniale e/o di qualità o importanza
ecologica, diventare parte integrante del progetto di trasformazione.
recupero del patrimonio edilizio esistente attraverso la riconversione di aziende agricole che si
trovano lungo le frange dell’edificato esistente attraverso interventi di ristrutturazione urbanistica
(PdR) opportunamente definiti e normati (come da ALLEGATI 1 e 2 alle Norme Tecniche di
Attuazione);
limitare l’impermeabilizzazione nelle aree edificate e in quelle da edificare inserendo
normativamente un indice di impermeabilizzazione (vedi controdeduzione al Pronunciamento
d’Incompatibilità” della Provincia di Torino, lettera b) ;
creare continuità degli spazi privati e pubblici a verde; accorpare al centro edificato la nuova area
residenziale avendo cura di creare sinergia con il centro; mantenere definito il limite fra capoluogo
edificato e area libera;
riorganizzare la maglia viabile del capoluogo e della frazione Appendini con la previsione di spazi
a parcheggio anche per soddisfare bisogni pregressi (come da ALLEGATI 1 e 2 alle Norme
Tecniche di Attuazione);
formalizzare normativamente il divieto di realizzare recinzioni verso la campagna circostante
sostituendole con siepi vive o altre indicazioni di limite non riconducibili ad un manufatto
edilizio(inseriti nuovi commi 16 all’ art. 26 e comma 19 all’art. 2);.
contestualmente al progetto degli edifici dovrà essere proposto anche lo studio del verde con
particolare attenzione al rapporto con la campagna circostante (aggiunto comma 17 all’ art. 26,
comma 20, all’ 27 comma 19 all’ 28);
gli edifici avranno caratteristiche tipologiche ben definite, non per rendere la progettazione
ripetitiva ma per integrarla con il contesto agricolo (come da ALLEGATI 1 e 2 alle Norme
Tecniche di Attuazione);
Si sottolinea che il recupero del patrimonio edilizio disponibile nella parte sud del paese, a ridosso del
Torrente Lemina è reso difficile dalla impossibilità di generare incrementi di carico antropico e quindi di
realizzare nuove unità immobiliari. Questo pesante limite per la crescita e lo sviluppo naturale del paese
impedisce il totale recupero del patrimonio edilizio ed il completamento di lotti interclusi o interstiziali
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Si propone, per le aree di completamento e di espansione di inserire specifica norme di tutela che
obblighi prioritariamente alla verificata della consistenza e l’efficacia delle reti infrastrutturali
dell’area di intervento con particolare riferimento alla rete fognaria e alla compatibilità delle stesse
con i nuovi carichi antropici (vedi controdeduzione alla Provincia di Torino “Servizio Valutazione
Ambientale”, lettera c);
la pianificazione e/o progettazione di nuovi insediamenti residenziali deve garantire il rispetto dei
limiti previsti dalla normativa vigente in materia di inquinamento acustico. E’ stata infatti
predisposta per il Progetto Preliminare apposita “Relazione relativa alla Zonizzazione Acustica del
comune di Buriasco per la verifica di congruità delle nuove proposte urbanistiche del progetto
preliminare del nuovo PRGC rispetto al piano di classificazione acustica vigente” a firma del dott.
Ing. Aldo Bianciotto.
A supporto del progetto Definitivo di Piano è stata predisposta nuova Relazione Preliminare
relativa la zonizzazione Acustica. La variante al progetto di Piano di Classificazione Acustica
verrà preparata a seguito di approvazione del Progetto Definitivo di Variante Generale al PRGC.
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Per quanto riguarda la presenza sul territorio regionale di osservatori astronomici, si e fatto riferimento alla
norma UNI 10819, “Impianti di illuminazione esterna – Requisiti per la limitazione della dispersione verso
l’alto del flusso luminoso” marzo 1999, che “prescrive i requisiti degli impianti di illuminazione esterna, per
la limitazione della dispersione verso l’alto di flusso luminoso proveniente da sorgenti di luce artificiale
anche al fine di non ostacolare l’osservazione astronomica.”
Nella seguente tabella e riportato l’elenco degli osservatori astronomici del Piemonte.
Occorre introdurre nelle norme di attuazione il riferimento normativo alla DGR 29-4373 del 20 novembre
2006 .
Questa analisi implica una approfondita conoscenza dell’area di progetto e delle zone adiacenti, inclusa la
presenza, la posizione e la dimensione degli edifici presenti, di facciate importanti, di spazi urbani frequentati.
Il livello di approfondimento delle informazioni richiesto dipende dalle dimensioni dell’installazione e dalla
sensibilità all’inquinamento luminoso dell’ambiente in cui si va ad operare. Dovranno essere indicate, nel
progetto, tutte le tecnologie impiegate per la riduzione dell’inquinamento luminoso e del consumo energetico;
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Le aree di espansione e di trasformazione dovranno essere dotati di tecnologia di illuminazione a Led.
Occorre inserire nelle tabelle d’area un indice massimo di impermeabilizzazione. Dovrà essere
garantita la realizzazione con tecnologie ecocompatibili di almeno il 50 % della superficie dei
parcheggi pubblici nelle aree C1, C2, C3 ed in tutte le zone di recupero (PdR).
•
Modifiche
Nelle Tabella d’Area delle zone “C”, “Dc” e “B8” è stato aggiunto nuovo punto alla lettera l) a norma di
degli impianti di illuminazione pubblica.
b) ACCOGLIBILE
NON ACCOGLIBILE
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE
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La trasformazione dell’area oggi contrassegnata con la sigla Dc5 da area a destinazione agricola a produttiva
modifica anche gli aspetti acustici della zona. Nella relazione preliminare relativa alla zonizzazione acustica
per la verifica di congruità delle nuove proposte urbanistiche è stato valutato l’ampliamento, (schede 7, 8) che
in effetti presenta delle criticità, la zona Dc5 infatti è una zona produttiva a specifico uso turistico ricettivo
nella quale vengono svolti anche eventi che possono essere rumorosi nelle ore serali, si propone che al posto
della classe V come indicata nella relazione preliminare di verifica di congruità con le nuove proposte
urbanistiche di inserire la classe IV “aree di intense attività umane”. Si propone la correzione della relazione
preliminare relativa alla zonizzazione acustica per la verifica di congruità delle nuove proposte urbanistiche e
di integrare il Progetto Definitivo di nuovo PRGC con tale elaborato.
In merito all’ampliamento dell’area produttiva individuata in cartografia con la sigle Dc.4 si propone di
localizzarne l’ampliamento lungo il lato sud al fine di compattare l’area industriale esistente (art.24, punto 10
delle Norme di PTC2) e mantenere invariata la distanza attuale da gli edifici residenziali a posti ad est.. Per
quanto riguarda l’utilizzo di “suolo agricolo di buona qualità” si fa notare che tutto il territorio di Buriasco è
classificato in classe I e II “Uso dei suoli ai fini Agricoli, Forestali ed estrattivi”. Si propone inoltre di
integrare il Progetto Definitivo con idoneo Studio di Compatibilità acustica.
E’ stato individuato intervento compensativo, di rinaturalizzazione e bonifica di sito attualmente
compromesso (vedi Tabella d’area ) Dc7;
Si propone di integrare le norme (art. 28 , punto 2) con il seguente comma “Per le aree produttive dismesse o
dove è prevista la demolizione di strutture industriali il riutilizzo o la rioccupazione dei siti è subordinato
alle verifiche atte ad accertare sussistenza di rischi o fattori di nocività oppure contaminazioni, nonché alla
presentazione ed eventualmente esecuzione di piano di bonifica ai sensi della normativa statale e regionale.
Deve essere garantita la corretta rimozione e smaltimento dei materiali di risulta”
Modifiche
Sono state apportate modifiche alle Tabelle d’Area allegate alla Norme Tecniche di Attuazione e alle tavole
di Progetto di P.R.G.C:
integrato punto 2 dell’art. 28;
integrata Tabella d’area Dc7 (bonifica);
Modificata Tav 1_ Destinazioni d’uso del territorio su carta di sintesi - Scala 1:5.000;
Modificata Tav 2_ Il Piano Regolatore Generale del territorio Comunale: azzonamento,
destinazioni d’uso e
vincoli dei comuni limitrofi su base carta tecnica regionale - Scala
1:5.000;
Modificata Tav 3_ Il Piano Regolatore Generale del territorio Comunale - Scala 1:2.000:
Capoluogo
Area industriale di via Pinerolo
Frazione Appendini e Cascina Rivalba
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VAS-Libretto delle controdeduzioni alle osservazioni