Paolo Rabitti, ingegnere e urbanista
Procura della Repubblica
Tribunale di Napoli
Procedimento penale 1540/03 R.G. notizie di reato
Relazioni di consulenza tecnica per conto dei
Pubblici Ministeri
Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo
Slides per l’illustrazione in dibattimento
I° Parte
Paolo Rabitti CT pp. 1540/03 RG
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Il contesto normativo in materia di rifiuti
La prima normativa organica è il DPR 915/82, poi abrogato dal D.L.g.s. 22/97
(Decreto Ronchi) salvo alcuni aspetti relativi alla classificazione dei rifiuti in vigore
fino all’emanazione del DL 13.1.03 n.36, Discariche di rifiuti e del D.M. 13 marzo
2003, Criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica.
Poi è stato emanato il T.U. 152/06.
Il DPR 915/82 e le delibere di applicazione dell’apposito Comitato
Interministeriale (la principale è la DCI del 13.9.84) classificavano i rifiuti
stabilendo una prima differenziazione tra urbani e speciali e definivano le relative
tipologie di discariche. I rifiuti speciali venivano classificati tossico-nocivi in base
alla concentrazione di determinate sostanze.
La DCI/194 stabiliva anche le caratteristiche agronomiche del compost, il
materiale derivante dalla fermentazione della frazione organica dei rifiuti.
Il DM 5.2.98 stabiliva le caratteristiche dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle
procedure semplificate di recupero (articoli 31 e 33 del decreto Ronchi) tra cui il
CDR (Combustibile derivato dai rifiuti) ed il materiale utilizzabile per i recuperi
ambientali, che non comprende frazioni organiche
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Glossario dei principali termini usati :
 Cdr
 Gas di discarica
 Percolato
 Compost
 FOS
 CIP6
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Combustibile Derivato dai Rifiuti (CDR)
Il Combustibile Derivato dai Rifiuti (CDR) è formato dalla frazione secca, in
particolare carta e plastica: i materiali che producono più calore quando
vengono bruciati.
Il calore prodotto viene misurato in due modi:
•o sul materiale tal quale con la sua umidità, e in tal caso si chiama Potere
Calorifico Inferiore (PCI);
•o sul materiale essicato, e allora diventa Potere Calorifico Superiore (PCS).
L’unità di misura, prima Kilocalorie per chilogrammo (Kcal/kg), ora è
kilojoule per chilogrammo (kJ/kg).
Le due caratteristiche principali che qualificano la frazione combustibile
sono il PCI e l’umidità.
Il capitolato stabiliva che il CDR avrebbe dovuto rispettare i parametri
stabiliti dal DM 5.2.98, che fissa un minimo di 15.000 kJ/kg per il PCI e un
massimo del 25% per l’umidità.
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Gas di discarica (Detto anche biogas)
E’ il gas prodotto dalla fermentazione della frazione organica dei rifiuti
in assenza di aria (fermentazione anaerobica) che si verifica all’interno
della massa di materiale.
E’ composto in parte da metano e per questo viene raccolto per
produrre energia negli impianti più avanzati e, comunque, deve
essere captato e bruciato. Ma la sua caratteristica più sgradevole è
che puzza, oltre a contenere spesso composti tossici e cancerogeni
(es. cloruro di vinile).
Percolato
Il percolato è formato dai liquidi prodotti dalla degradazione della
parte organica e dall’acqua piovana che filtra attraverso la massa dei
rifiuti nella zona non impermeabilizzata di una discarica. E’ puzzolente
e fortemente inquinante. Il liquido si raccoglie sul fondo delle
discariche, da cui dovrebbe essere prontamente evacuato per evitare
pericoli di infiltrazione nel sottosuolo.
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Compost
La frazione organica dei rifiuti, con sufficiente disponibilità di aria, si
trasforma, senza produrre né odori molesti né gas tossici né percolato,
in una specie di terriccio (fermentazione aerobica).
Il Decreto Ronchi definisce il compost come il “prodotto ottenuto dal
compostaggio della frazione organica dei rifiuti urbani nel rispetto di
apposite norme tecniche finalizzate a definirne contenuti e usi compatibili
con la tutela ambientale e sanitaria, e in particolare a definirne i gradi di
qualità”.
Il compost di prima qualità proviene dalla frazione
organica dei
rifiuti solidi urbani raccolta separatamente o da materiali
specifici
Il compost da rifiuti indifferenziati fa riferimento alla DCI/1984, che ne
definisce le caratteristiche agronomiche e ai fini della tutela ambientale.
È importante ricordare che il compost non è un rifiuto, ma un prodotto.
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Frazione Organica Stabilizzata (FOS)
La frazione organica dei RSU, sottoposta al solo processo di
stabilizzazione, ma che non rispetta i requisiti richiesti per il compost,
viene chiamata FOS (Frazione Organica Stabilizzata) ed è identificata
nel CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) con un codice appartenente alla
famiglia:
19 05 rifiuti prodotti dal trattamento aerobico di rifiuti solidi
Per capire se la frazione organica è stabilizzata per davvero si possono
usare l’Indice Respirometrico Statico (IRS) o Dinamico (IRD), che
misurano l’ossigeno consumato dal materiale per degradare le frazioni
organiche contenute nella massa. Meno ne consuma, più avanzato è il
processo di stabilizzazione.
Caratteristica del processo di stabilizzazione: la frazione organica
si riduce di peso di circa la metà
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Il Provvedimento del Comitato Interministeriale Prezzi numero 6
(CIP6)
Il Provvedimento del Comitato Interministeriale Prezzi numero 6 del 29
aprile 1992 fissa un contributo molto alto per incentivare la produzione di
energia da fonti rinnovabili e assimilate.
Nel 1998 il contributo CIP6 ammonta a 293 £/Kwh
Il CDR bruciato nell’inceneritore avrebbe fruttato circa 300 £/kg, con un
rendimento di conversione del 24,7% calcolato in base ai dati forniti in
sede di gara.
Senza contributo avrebbe reso circa 80 £/kg
Normalmente si considera una produzione pari a circa 1/3 dei RSU in
ingresso.
Contributo Cip6 per CDR prodotto in 8 anni su metà dei rifiuti urbani
della Campania =332 milioni di euro
2.500.000 t/a / 2 x 1000 kg/t x 0,3 x (300-80) £/kg x 8 anni = 661miliardi
di lire =332 milioni di euro
Contributo Cip6 per CDR prodotto in 1 anno con tutti i rifiuti= 330 MLD £
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L’emergenza rifiuti in Campania
Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 11 febbraio 1994,
è stato dichiarato lo stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti
solidi urbani nella regione Campania sino al 30 aprile 1994.
Il Commissario
Con OPCM 18 marzo 1996 Il presidente della regione Campania e' nominato
commissario delegato fino all'approvazione del piano regionale per lo
smaltimento dei rifiuti e, comunque, non oltre il 31 dicembre 1996.
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La bozza di accordo di programma Ministero dell’ Ambiente – Enel del
22.12.1997 per i RSU della provincia di Napoli
Il 24/12/1977 il D.G. del Ministero dall’ambiente Gianfranco Mascazzini invia
al ministro Ronchi la bozza di accordo di programma, concordata il 22.12 con
i dirigenti dell’Elettroambiente, il prof. D’Elia e l’ing. Acampora
A fronte del trasferimento di convenzioni CIP6 già in essere e degli incentivi
per gli interventi in zona Obiettivo 1 l’Enel si impegnava a
•realizzare i tre impianti per il CDR e il relativo inceneritore da localizzarsi a
Giugliano,
•a ritirare a costo zero i rifiuti conferiti presso gli impianti CDR
•a smaltire a propria cura sovvalli e ceneri
•a “utilizzare in via immediata e transitoria il CDR prodotto negli impianti della
provincia di Napoli e fino all’entrata in funzione dell’inceneritore di Giugliano
nelle proprie centrali elettriche a carbone già sottoposte a processo di
ambientalizzazione”
Analoga bozza di accordo era in essere con altri operatori (Meta, ASM
Brescia ecc.) per le altre province campane.
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L’Ordinanza n.2774/1998
Il Ministro degli Interni Giorgio Napolitano, con O.M. n.2774/98,
configura un quadro generale e coerente su più piani:
 Promozione della raccolta differenziata e dei relativi impianti di
compostaggio, anche con il concorso del commissario
 Incarico al Commissario all’emergenza rifiuti della regione
Campania di esperire una gara d’appalto per il sistema di
smaltimento dei rifiuti urbani della regione consitente in un sistema
per la produzione di Combustibile Derivato dai Rifiuti e di
inceneritori per il recupero energetico del CDR
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L’ordinanza n.2774 / 31 marzo 1998 - Ministro dell’interno Giorgio
Napolitano
Art.2 c.5) Il commissario delegato - Presidente della regione Campania
stipula entro 120 giorni dalla data di pubblicazione della presente
ordinanza, a seguito di procedure di gara comunitarie, contratti per la
durata massima di dieci anni di conferimento dei rifiuti solidi urbani, a
valle della raccolta differenziata, prodotti nei comuni della regione
Campania, con operatori industriali che si impegnino a realizzare impianti
per la produzione di combustibile derivato da rifiuti da porre in esercizio
entro il 31 dicembre 1998, ad utilizzare detto combustibile in impianti
esistenti nonché, a realizzare impianti dedicati per la produzione di
energia mediante l’impiego di combustibile derivato dai rifiuti, da porre in
esercizio entro il 31 dicembre 2000 assicurando, comunque, nelle more
della messa in esercizio di detti impianti dedicati, il recupero energetico
del combustibile prodotto. La stipula dei contratti per l’utilizzo del
combustibile derivato da rifiuti è subordinata alla sottoscrizione di accordi
di programma tra operatori industriali, il commissario delegato Presidente della regione Campania - il Ministro dell’ambiente ed il
Ministro dell’industria, commercio e artigianato.
Paolo Rabitti CT pp. 1540/03 RGPaolo Rabitti CT pp. 1540/03 RG
slide n. 13
Art.2 c.6. Il Ministro dell’industria e l’autorità dell’energia per
quanto di competenza autorizzano l’ENEL a stipulare convenzioni
per la cessione di energia elettrica, alle condizioni di cui al
provvedimento CIP 6/92, con operatori industriali che
sottoscrivano gli accordi di programma e stipulino con il
commissario delegato - presidente della regione Campania - i
contratti di cui al precedente comma 5 .Le nuove convenzioni
dovranno essere stipulate in luogo di iniziative, ammesse fino al
30 giugno 1995, che non hanno trovato concretezza. Tali incentivi
si applicano alla produzione di energia elettrica mediante
combustione del C.D.R. ottenuto trattando fino al 50 per cento in
peso dei rifiuti urbani totali della regione e da tutti gli altri rifiuti
assimilabili.
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I “paletti” dell’O.M. 2774/98
Per evitare che il progetto possa essere stravolto, il Ministro
Napolitano fissa per la gara d’appalto due condizioni ben precise:
1.Smaltimento del CDR in impianti esistenti nelle more della
costruzione degli inceneritori
•Gli incentivi CIP6 si applicano alla produzione di energia elettrica
mediante combustione del C.D.R. ottenuto trattando fino al 50 per in
peso dei rifiuti urbani totali della regione e da tutti altri rifiuti assimilati.
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La gara d’appalto (Provincia di Napoli)
Bando di gara (O.C. del 12.6.98)
Prequalificazione
Lettera d’Invito (5.8.98)
Capitolato d’Oneri (all. a Lettera d’invito)
Le referenze richieste e il dimensionamento degli impianti
La lettera del Ministro Ronchi (12.10.98)
La lettera dell’Associazione delle Banche Italiane (13.10.98)
La risposta del Commissario Rastrelli (24.10.98)
I progetti presentati e la valutazione della Commissione
Le offerte economiche
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Referenze richieste
Il bando e la lettera d’invito (5/8/98) chiedono referenze solo in
relazione all’impianto di incenerimento (i partecipanti devono averne
realizzato uno per almeno 1500 t/giorno) ed alla produzione di
energia (è necessario aver gestito un impianto di produzione di
energia di almeno 30 MW elettrici).
Non sono richieste referenze per gli impianti di produzione del CDR.
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Capitolato d’oneri- Previsioni produzione rifiuti
ll Capitolato d’oneri riporta le previsioni di produzione di RSU dei
consorzi facenti capo agli impianti di CDR di Tufino, Caivano e
Giugliano con una precisazione molto netta (Art.28 Quantitativi
e caratteristiche merceologiche chimico – fisiche dei rifiuti
prodotti):
Si fa presente che i dati seguenti …. Riguardano i rifiuti urbani
conferiti in discarica “tal quali” negli anni 1996-97, senza che su
di essi abbia potuto influire in maniera sostanziale l’attivazione
della raccolta differneziata recentemente avviata. ...La
composizione merceologica ed i parametri delle analisi chimico fisiche dei Rifiuti Urbani prodotti nella Provincia di Napoli, sono
quelli riportati nelle tabelle seguenti …. Tali parametri devono
ritenersi puramente indicativi e non impegnativi per il
Commissario Delegato ed accettati incondizionatamente dall'
Affidatario, che tuttavia, ove lo ritenga necessario ai fini della
redazione della propria offerta, potrà effettuare idonee indagini
merceologiche supportate da apposito studio condotto
specificatamente a proprie cure e spese.
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Previsioni di conferimento RSU provincia di Napoli
Impianto
(t/giorno)
Tufino 1357
Caivano
1663
Giugliano
1237
Totale
4267 t/g RSU = 1.553.800 t/a
Totale altre province
= 975.282 t/a
CDR stimato= 30% RSU = 4267 *0,3
Potenzialità richiesta inceneritore
= 1490 t/g
= 1500 t/g
Gli impianti sono dimensionati per l’intera produzione di rifiuti, senza
R.D.
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La lettera del ministro Ronchi al Commissario Rastrelli
Dopo aver invano richiesto a Rastrelli di diminuire portata di progetto
dell’inceneritore, il 12.10.98 il Ministro scrive al Commissario che il Capitolato
d’oneri non è coerente con l’ordinanza 2774/98:
Il dimensionamento degli impianti non è consentibile in base all’ordinanza e,
comunque, non è conforme agli obiettivi ambientali perseguiti ed è in evidente
contrasto con l’ordinanza 2774 , art.2 comma 5: gli impianti di produzione di
combustibile derivato dai rifiuti e quelli dedicati di produzione di energia …
sono dimensionati in coordinamento con gli obiettivi degli interventi in materia
di raccolta differenziata in modo da favorire il riciclaggio delle frazioni
valorizzabili
Il combustore non può bruciare altri rifiuti al di fuori di quelli prodotti dal
trattamento degli RSU a valle della raccolta differenziata.
Il dimensionamento degli impianti in coordinamento con gli obiettivi di raccolta
differenziata costituisce una precisa ed esplicita prescrizione.
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Non è stato considerato l’obbligo di di realizzare gli interventi necessari per la
produzione di compost da frazione umida raccolta separatamente.
Il Ministro contesta lo stravolgimento della politica mirante all’aumento della
raccolta differenziata e ritiene quindi illegittimo il procedimento adottato.
“L’equazione – implicita negli attuali Capitolati d’Oneri – tra la quantità di rifiuti
sinora conferiti in discarica e potenzialità degli impianti di trattamento e
combustione potrebbe comportare uno svilimento degli obiettivi ambientali
sottesi all’intervento straordinario (riduzione della frazione indifferenziata
destinata allo smaltimento e potenziamento del riciclaggio delle frazioni
valorizzabili, con conseguente contenimento della combustione e dei connessi
effetti di possibile inquinamento atmosferico)”
Ronchi conclude profeticamente:
« Ella dovrà del resto convenire sul rilievo che i suddetti obiettivi di compatibilità
ambientale degli interventi si palesano ancor oggi più ineludibili alla luce della
forte ostilità di recente manifestata da talune comunità locali che potrebbero
essere interessate alla ubicazione degli impianti, ostilità che è in particolare
lamentata dal paventato rischio di un eccessivo dimensionamento degli
impianti di produzione e combustione del CDR».
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La lettera dell’ABI
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Principali richieste dell’ABI
1 - Prevedere quantità minime di rifiuti conferiti, secondo un meccanismo
(chiamato deliver or pay), attraverso il quale, nel caso in cui i comuni non
conferiscano la quantità minima di rifiuti fissata, siano obbligati a pagare anche
per la quantità non apportata. Quindi se vogliono fare la raccolta differenziata
devono pagare due volte.
2 - Il recupero energetico del CDR prodotto nel periodo precedente l’entrata in
funzione dell’inceneritore non debba essere necessariamente effettuato in altri
impianti. Si potrà effettuarlo entro la scadenza dell’affidamento.
3 – Concessione del contributo CIP6 per l’intera potenza dell’inceneritore e
quindi sull’incenerimento del CDR producibile trattando l’intera produzione di
rifiuti della regione Campania. Questo è in contrasto con l’Ord. 2774/98
Il 24.10.1998 Rastrelli risponde all’ABI che la gara d’appalto è in corso, quindi
non si possono modificare le condizioni. Però, dopo la gara, attraverso i
successivi strumenti di definizione dei rapporti (accordo di programma, contratti),
sarà possibile prendere in esame le considerazioni esposte nella nota (anche se
in contrasto con il capitolato).
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Lettera d’invito e preselezione
La lettera di invito alla gara, del 5 agosto 1998 (prov. Na) , specifica che i
partecipanti dovranno inviare per la preselezione anche una :
-Dichiarazione nella quale i concorrenti si impegnano, conformemente al
capitolato Speciale di Appalto e con mezzi finanziari propri, salvo contributi
concessi dal Commissario delegato sugli impianti di produzione CDR a:
a)realizzare quattro impianti di produzione CDR e un impianto dedicato alla
produzione di energia mediante termovalorizzazione CDR da porre in esercizio
entro 31 dicembre 2000, assicurando nelle more dell’esercizio di detto
impianto il recupero energetico del combustibile prodotto;
b)possedere e/o disporre immediatamente di un sito per realizzazione impianto
di termovalorizzazione;
c)stipulare Accordo Programma con Commissario Delegato, Ministro Ambiente
e Ministro Industria ex Ordinanza n. 2774/98
L’ATI Fisia presenterà tale dichiarazione, come si evince dal Verbale di
Preselezione del 3.8.98 (all.5 Veb. gara n.1) che l’ammette alla gara. Invece
tale dichiarazione è richiesta esplicitamente alla Kawasaki, che non l’aveva
presentata
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Documenti per l’ammissione alla gara
La lettera di invito alla gara, del 5 agosto 1998, specifica che i partecipanti
dovranno inviare per l’ammissione alla gara, oltre ad una busta con i documenti
integrativi per la preselezione, quattro plichi:
A) Documentazione amministrativa,
B) Merito tecnico, che dovrà contenere una relazione riportante la descrizione
particolareggiata:
1- dei principali impianti di termovalorizzazione dei rifiuti realizzati ed in
esercizio, ovvero, per quelli non ancora in esercizio, specificarne i motivi;
2- dei principali impianti di termovalorizzazione dei rifiuti in corso di
realizzazione;
3 – Relazione tecnica resa
3.1 per l'impianto già realizzato dedicato alla produzione di energia mediante
termovalorizzazione di maggiore potenzialità tra quelli indicati in sede di
prequalifica
3.2 per l'impianto già gestito di produzione di energia di maggiore potenzialità
elettrica
Per i suddetti impianti, dovrà specificarsi: la potenzialità, gli importi, i tempi di
realizzazione, le date di messa in funzione ed i destinatari pubblici e/o privati
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C) Relazione sul valore tecnico degli impianti e del servizio, contenente:
1- Relazione tecnica della proposta progettuale
2- Relazione di gestione degli impianti CDR e dell’inceneritore
3- Relazione sull’ottemperanza alle norme sulle emissioni (DPR 503/1997)
4- Relazione di compatibilità ambientale per l’inceneritore
5- Schema di flusso quantitativo di materia ed energia
D) Offerta economica e tempi di realizzazione, contenente:
1.1 - Dichiarazione sul tempo di realizzazione degli impianti
1.2 - Impegno a realizzare e porre in esercizio l’inceneritore entro il
31.12.2000, assicurando nelle more dell’entrata in esercizio di detto
impianto il recupero energetico del combustibile prodotto
2- Dichiarazione riportante la tariffa di smaltimento richiesta per kg di di
rifiuti conferiti agli impianti CDR. La dichiarazione dovrà essere resa
incondizionatamente.
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La lettera d’invito specifica:
Le condizioni e clausole di cui al presente invito e quelle
fissate dal bando di gara sono da intendersi a pena di
esclusione.
Vedremo invece che il Commissario e Fisia non rispetteranno affatto tali
condizioni e clausole.
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I parametri di valutazione delle offerte
a) Prezzo: Pa = 45
b) Tempi di realizzazione e messa in esercizio Pb=35
e) Merito tecnico impresa: Pc=10
d) Valore tecnico delle opere: Pd=10
La formula di attribuzione dei punteggi sarà la seguente:
Ev=(AxPa)+(BxPb)+Pc+Pd
A = (1 – Prezzo i/Prezzo max)
B = (1 – Tempo i/Tempo max)
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La commissione giudicatrice
Presidente:
Professor Raimondo Pasquino, preside della Facoltà di Ingegneria, poi
rettore dell’Università di Salerno, ingegnere aeronautico, ordinario di
Tecnologia meccanica.
Membri:
Professor Umberto Arena, ingegnere chimico, professore associato
Impianti di Trattamento egli Effluenti Inquinanti presso la Seconda
Università di Napoli, Corso di Laurea in Scienze Ambientali, dal ‘97-98.
Direttore del Dipartimento di Scienze Ambientali della Seconda Università
di Napoli dal 1998 al 2001
E’ stato responsabile scientifico di convenzioni universitarie con il
Commissariato di Governo per l’Emergenza Rifiuti in Campania dal 1996,
per l’elaborazione della la parte impiantistica del Piano di Smaltimento
Rifiuti della Regione Campania
Paolo Rabitti CT pp. 1540/03 RG
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Professor Renato Mele, laureato in economia, docente di
Economia e Gestione delle imprese di servizi presso la Facoltà di
Economia della Luiss. Preside della Facoltà di Economia
dell’Università di Salerno dal 1995 al 2000.
Dottor Gerardo Rescigno, laureato in Economia e Commercio,
consigliere e membro del C.E. di Meliorbanca, vice presidente di
Gallo&C., presidente Sis.Pa., consigliere di Meliorfactor.
Professor Paolo Togni. All’epoca risulta presidente
dell’associazione ambientalista Kronos 1991. Poi diventerà
presidente di Waste Italia quindi nel 2001 capo di gabinetto al
Ministero dell'Ambiente, retto da Altero Matteoli
Paolo Rabitti CT pp. 1540/03 RG
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I partecipanti alla gara d’appalto (Napoli)
Il 7.12.98 vengono aperte le buste con le offerte.
La Associazione Temporanea di Imprese (ATI) KawasakiTermomeccanica non ha presentato l’offerta, «ritenendo la gara
stessa viziata da irregolarità formali e sostanziali rispetto alla
normativa vigente in materia di pubblici appalti».
Rimangono in gara due Associazioni Temporanee di Impresa
1) Fisia Italimpianti (con Deutsche Babcock Anlagen, Impregilo,
Deutsche Babcock Kommunal e EVO Oberhausen)
2) Forster Wheeler (con Enel, Elettroambiente, Forster Wheeler
Power System, Gesenu, Cecchini e Cogeco).
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Esame del merito tecnico da parte
della commissione
Paolo Rabitti CT pp. 1540/03 RG
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Commenti della Commissione e del CT sui vari punti del Plico B Merito tecnico dell’offerta ATI FISIA
Punto 1
A) Richieste del bando secondo la Commissione
Descrizione particolareggiata dei principali impianti di termovalorizzazione
dei rifiuti realizzati ed in esercizio, ovvero, per quelli non ancora in
esercizio, specificarne i motivi;
B) Commento della commissione
La lista dei termovalorizzatori in esercizio ed i dati tecnici riportati illustrano
l’ampia esperienza che la DB ha nel settore della termovalorizzazione a
griglia
C) Commento CT
Si tratta di una lista e non di una descrizione particolareggiata. Vengono
descritti in modo non particolareggiato gli impianti di Essen Karnap e di
Weissweiler
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Punto 2
A) Descrizione particolareggiata dei principali impianti di termovalorizzazione
dei rifiuti in corso di realizzazione
B) La mandataria fa riferimento a 3 impianti che, dalla lista allegata, risultano in
corso di costruzione, l’impianto di Kadisiung (Kaoshiung) Central…. di quello di
Jungwan-Ku Sung-Nam …. e di quello di Myung-Ji Pusan.
La mandataria non ha riportato la descrizione dettagliata di tali impianti, così
come richiesto dal bando.
C) La lista in italiano riporta, come impianti in corso di costruzione, gli impianti
FISIA di Melfi e Kaoshiung, Taiwan, per cui è prevista la messa in esercizio nel
1998. Poichè il plico B è datato 30.10.98, è logico ritenere che questi due
impianti non fossero più in corso di costruzione, ma fossero già costruiti. La
Commissione evidentemente se ne è accorta e ha rinvenuto, in altro documento
presentato ad altro fine quale quello delle referenze, per giunta in inglese, altri
due impianti: ma tale documento è datato December 1997, e quindi non è
indicativo degli impianti in corso di costruzione al dicembre 1998. Inoltre non
riporta gli importi delle opere, come richiesto nella lettera d’invito. Per l’impianto
di Pusan non risultano nemmeno riportati i dati sintetici richiesti. Per gli impianti
in corso di costruzione non è stata presentata alcuna descrizione
particolareggiata, contravvenendo a quanto richiesto dalla lettera di invito.
Paolo Rabitti CT pp. 1540/03 RG
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Lista degli impianti in corso di costruzione
Paolo Rabitti CT pp. 1540/03 RG
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Punto 3.1
A) Relazione tecnica resa per l'impianto già realizzato dedicato alla
produzione di energia mediante termovalorizzazione di maggiore
potenzialità tra quelli indicati in sede di prequalifica
B) Viene riportato un opuscolo tecnico in lingua tedesca, seguito da una
traduzione in italiano, dell'impianto di Essen-Karnap (Germania) ed una
descrizione dell'impianto di Oberhausen (Germania) che entrambi (sic)
operano su rifiuti tal quali, raccolti a valle di una accurata raccolta
differenziata a livello domestico…… La Commissione ritiene che la
documentazione presentata, pur non dettagliata come richiesto dal bando,
sia comunque sufficiente a testimoniare il livello di merito tecnico dell’ATI
C) Si tratta di opuscoli di tipo pubblicitario e non certo di relazioni tecniche.
Gli impianti di incenerimento della DB sono tutti basati su forni a griglia,
una tecnologia adatta per RSU tal quali, ma non per CDR, per cui si usano
generalmente forni a letto fluido. La Commissione osserva (verb. n.7
pag.6): l’impianto di termovalorizzazione utilizza la tecnologia del tipo a
griglia a spinta raffreddata ad acqua che, pur potendo bruciare anche
combustibile derivato da rifiuti nasce specificamente per trattare rifiuti
urbani tal quali, cioè che abbiano subito pretrattamenti molto limitati.
Paolo Rabitti CT pp. 1540/03 RG
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Punto 3.2
A) Relazione tecnica dell'impianto già gestito di produzione di energia di
maggiore potenzialità elettrica, così come richiesto dal Bando quali requisiti
minimi.
B) Si riporta la descrizione dell'impianto collettivo di incenerimento dei rifiuti
del basso Reno, nel quadro del rifornimento di energia alla città di
Oberhausen. Vengono venduti 792.6 GWh di corrente, oltre a gas naturale
e calore per teleriscaldamento.
La relazione riporta, così come richiesto dal bando, tutti i dati relativi alla
potenzialità, agli impianti, ai tempi di realizzazione, alle date di messa in
funzione ed ai destinatari. La Commissione ritiene che la documentazione
presentata sia sufficiente a testimoniare il buon livello di merito tecnico
della ATI.
C) L’impianto fornisce circa 150 GWh di energia elettrica per anno e non
792 (tab.6 e 7). Non si tratta di una relazione tecnica e nemmeno di una
descrizione particolareggiata dell’impianto: è soltanto una descrizione
sommaria.
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Il requisito minimo richiesto è la gestione di un impianto per la produzione di
energia mediante termovalorizzazione di almeno 30 MW elettrici.
La quantità minima di energia che dovrebbe essere fornita annualmente da un
impianto avente una potenza di 30 Mwe è:
30 MWe x 24 h/g x 320 g/anno= 230.400 MWe h/anno= 230,4 GWe h/anno
La Deutsche Babcock dichiara (plico B, punto 5.1 pag. 6):
“Da alcuni anni l’impianto di incenerimento rifiuti fornisce alle reti della città di
Oberhausen una quantità di corrente pari a 100 milioni di kwh/anno”, cioè 100
Gwe h/annocorrispondenti ad una potenza di circa 13 Mwe
E’ vero che a Babcock (EVO) dichiara anche di aver fornito nel 1996 alla città di
Oberhausen 796, 6 GWe, ma, precisa (5.1 p.2): “la EVO è anche produttore di
corrente elettrica, ma la più grande parte del fabbisogno di corrente della città è
comprata presso un altro fornitore”.
In un altro punto della relazione, Babcock dichiara che l’energia fornita
dall’impianto di incenerimento durante il 1997 è stata di 163,6 GWe h, che
corrispondono ad una potenza di circa 21 MWe.
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In sede di preselezione alla gara (Verb. n.1, 7.12.1998, all.7) è stata
esclusa l’Ati facente capo al Consorzio Emiliano Romagnolo della
Cooperative di Produzione e Lavoro per non aver dimostrato di aver
gestito un impianto di produzione pari almeno alla potenza di 30 MW
elettrici. La proposta di esclusione è stata formulata dal responsabile del
procedimento dott. Alessandro D’Ambrosio ed accolta dal Vice
Commissario prof. Ettore d’Elia.
Per quanto detto sopra non è corretta la dichiarazione della
Commissione (verb.3, p.3, 8.12.1998):
“Vengono venduti 792.6 GWh di corrente, oltre a gas naturale e calore
per teleriscaldamento. La relazione riporta, così come richiesto dal
bando, tutti i dati relativi alla potenzialità, agli impianti, ai tempi di
realizzazione, alle date di messa in funzione ed ai destinatari. La
Commissione ritiene che la documentazione presentata sia sufficiente a
testimoniare il buon livello di merito tecnico della ATI.”
Non è vero che l’impianto collettivo di incenerimento dei rifiuti del Basso
Reno (GMWA Niederrhein) venda 792.6 GWh (anno) di corrente.
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Conclusioni della Commissione su merito tecnico
La Commissione conclude che la documentazione riportata è in
alcuni punti,non sufficientemente dettagliata, come invece richiesto
dal bando di gara. Ciò nonostante la Commissione ritiene la
documentazione presentata nel suo complesso sufficiente a
testimoniare il livello di merito tecnico dell’ATI FISIA ITALIMPIANTI.
In realtà l’ATI non ha presentato la documentazione richiesta al
punto 2, quindi è vero che tale documentazione non sia
sufficientemente dettagliata ma non che sia sufficiente: la
Commissione doveva prendere atto della mancanza della
documentazione richiesta.
Tanto più che l’ATI non ha presentato nemmeno le relazioni
tecniche di cui ai p.3.1 e 3.2.
La Commissione attribuirà al merito tecnico il punteggio di 7,4/10
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Esame sul Valore tecnico degli impianti
e del servizio
Offerta ATI FISIA (Plico C)
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Premessa:
Principali elementi di un impianto di separazione rifiuti
Le fasi principali di un sistema di pre-trattamento meccanico e le
relative tecnologie di comune utilizzo sono:
• Riduzione dimensionale, operata mediante i trituratori
• Separazione delle componenti secondo differenti caratteristiche:
1. Dimensioni (vagli)
2. Proprietà gravimetriche (classificatori e separatori balistici)
3. Proprietà magnetiche (separatori magnetici ed elettrostatici)
• Compattazione, mediante imballatrici, pellettizzatrici, bricchettatrici…
Le foto e gli schemi delle macchine sono esempi provenienti da
documentazione tecnica corrente
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Trituratore aprisacchi
Esempio di trituratore aprisacchi
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Trituratore
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Vaglio a tamburo
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Separatore aeraulico (o aerodinamico)
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Separatore magnetico - Schema
Nastro
trasportatore(sezione)
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Separatore magnetico (Foto)
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Separatore a correnti indotte (Schema)
Non
Fe
Fe
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Inerte
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Separatore a correnti indotte (Foto)
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Descrizione dei progetti degli impianti
offerti da FW – Enel e Fisia
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Progetto ENEL 1998 (v. C11): Flow Chart e Bilancio di Massa (FOS 5%)
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Il Commento della Commissione
Nel verbale n.6 del 13.12.98, la Commissione commenta lo Schema di flusso:
Per gli impianti di produzione di CdR, i bilanci di materia illustrano che, fatta base
100 I'RSU in ingresso, si otterrà:
- 5% di frazione organica stabilizzata (FOS),
- 3% di ferro e alluminio,
- 35% di CdR,
- 25% di residui di lavorazione
- 32% alla biofiltrazione e deodorizzazione.
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Il dimensionamento delle discariche di servizio
Dimensionamento discariche (vol. C7 FW)
1 553 805 t/a di rifiuti lavorati
In discarica per urbani
497 000 t/a di residui di lavorazione + FOS, pari al 31.9%.
135.000 t/a per fermo impianti
Totale in 10 anni: 6.320.000 t (40,6% RSU)
In discarica per rifiuti pericolosi
46.000 t/a ceneri pesanti
89.600 t/a ceneri leggere
Totale 1.332.000 t (25% del CDR)
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Conclusioni della Commissione sull’offerta FW-Enel (verb.6 p.4)
“La Commissione ritiene che la documentazione presentata nel plico
C dall'ATI-FOSTER WHEELER sia rispondente a quanto richiesto dal
bando. La soluzione progettuale proposta appare di livello tecnico
elevato, correttamente descritta e giustificata in ogni sua parte sia per
gli aspetti tecnologici che per quelli gestionali e di ottemperanza alle
norme ambientali.
La tecnologia proposta per gli impianti di CdR è di affidabilità ed
efficienza comprovata da decine di impianti simili. Quella proposta
per il termovalorizzatore è tecnologicamente avanzata, anche se
impianti di dimensioni così rilevanti come quelli richiesti dal bando
sono ancora pochi (il più grande, è stato costruito ed- è gestito da,
circa due anni proprio da una delle mandanti)”
In sintesi: ottima tecnologie e grande esperienza gestionale, sia
nell’incenerimento che nella produzione di CDR, chiusura del ciclo
con la costruzione e gestione a 10 anni delle discariche necessarie a
smaltire sovvalli e ceneri, impiegando la FOS (5%) per copertura di
discarica o terreno di bonifica (Descr. Gen. Progetto, sez.4 p.5)
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Composizione
Merceologica
Rifiuti
Bacino conferente
a Caivano
(Capitolato Oneri)
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Offerta ATI Fisia Italimpianti Schema di flusso (in realtà Bilancio di Massa, plico C)
Caivano
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Progetto FISIA 1998
Caivano :Bilancio di massa in percentuale
Compost stabilizzato = 35,8%
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Schema di flusso impianto di Giugliano 1998 (plico C p. A)
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Caratteristiche del compost
Il compost e le sue caratteristiche sono definiti dalla DCI 27.7.84 applicativa del
DPR 915/82, che così si esprime:
3.4 - PROCESSI DI COMPOSTAGGIO.
3.4.1.
Il composto è un prodotto ottenuto mediante un processo biologico aerobico dalla
componente organica dei rifiuti solidi urbani, da materiali organici naturali
fermentescibili o da loro miscele con fanghi derivanti da processi di depurazione
delle acque di scarico di insediamenti civili …
Il processo di compostaggio deve assicurare, nella fase termofila, che il materiale
organico in maturazione permanga per almeno tre giorni ad una temperatura non
inferiore a 55 gradi C.
Al termine del processo produttivo il compost deve avere le caratteristiche
agronomiche indicate nella tabella 3.1 e rispettare i valori limite di accettabilità
indicati nella tabella 3.2.
Il compost non può essere addizionato con elementi fertilizzanti minerali prima
della sua distribuzione agli utilizzatori.
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