Anno XVI (XXXI) - N° 2 - FEBBRAIO 1998 - Via Trento n° 4 - Tel. 826050 - Montefiascone (VT) - Sped. in a.p. Legge 549/95 art. 2 c o m m a 27 «La Voce»- Mensile di Montefiascone • Direttore Agostino Ballarotto - Responsabile Angelo Gargiuli - Direzione, redazione: 01027 Montefiascone, Via Trento, 4 Tel. 826050 - c.c.p. n° 12158010 intestato a: Parrocchia S. Margherita - 01027 Montefiascone (VT) - Autorizz. Tribunale di Viterbo n° 272 del 4-12-1982 Tipo-Lito «Silvio Pellico» di Marroni e C. s.n.c. - Via O. Borghesi, 3/c - Montefiascone - Tel. e Fax: 826297 Il Vescovo presenta la lettera: "Il tuo Popolo in cammino" del 30/11/1997 Amare la Chiesa! Carissimi fratelli e sorelle, è difficile raccogliere in ordine ed esprimere con chiarezza le impressioni, i sentimenti, i pensieri che accompagnano i primi passi del servizio episcopale che il Signore mi ha chiamato a svolgere con voi e per voi in questa Chiesa santa di Viterbo. Sono passi ricchi di grazia, aperti alla speranza, desiderosi di camminare. Sono, indubbiamente, passi di primo incontro, di conoscenza reciproca, di ricognizione. Ma in me prevale un desiderio vivo, un bisogno della mente e del. cuore teso a cogliere il volto spirituale di questa Chiesa, i suoi lineamenti, la sua fisionomia, il segno che il Signore ha impresso su di lei, come sua Sposa. E tutto questo perché questa Chiesa io la amo e vorrei che questo amore ci coinvolgesse tutti, fosse il vincolo forte della nostra amicizia, diventasse ispirazione e criterio di ogni nostra azione, soprattutto di quanti hanno responsabilità pastorali. Infatti, dice S. Agostino, "pascere il gregge del Signore è un compito di amore". Dobbiamo amare la Chiesa perché Cristo l'ha amata. "Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata" (Ef 5,25-27). Ecco, dunque, il nostro primo impegno: amare la Chiesa. Come? Come Cristo! Prima di tutto con la fede. "Credo la Chiesa " con una fede che la ritiene "indefettibilmente santa" (LG 39). Senza l'ottica della fede la Chiesa è incomprensibile e, soprattutto, perdono il loro più profondo significato i dinamismi della sua vita interna e della sua missione. Ma, proprio questa Chiesa che Cristo ama, "è santa insieme e bisognosa di purificazione" (LG 8). Amarla, dunque, è impegnarsi a purificazione incessante, è entrare in un itinerario di condivisione, è cancellare ogni macchia o ruga che ne abbrutisca il volto. Amare è, soprattutto, lasciarsi edificare "come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale" (1 Pt 2,4-5). Nessuno è Chiesa da solo; nessuno può usurpare il ruolo di costruttore in autonomia; nessuno può presumere di sostituire il progetto di Cristo sulla Chiesa che "egli si è acquistato con il suo sangue" (At 20,28). Ecco, dunque, la ragione di questa lettera: riflettere insieme sul mistero della Chiesa per conoscerla secondo il pensiero di Cristo, per innamorarcene con entusiasmo, per viverla in questo territorio come "sacramento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano" (LG 1), come segno di quell'amore che Cristo ci ha comandato (cfr. Gv 15,17). E Maria, Madonna della Quercia, Vergine dell'Avvento, che ci guida verso il terzo millennio, con le Sante e i Santi Patroni di questa Chiesa, protegga il nostro comune impegno. Mentre, con grande affetto, benedico tutti nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. t éziermzo, vescovo I giovani e il lavoro II più grande Missionario itinerante di tutti i tempi, Giovanni Paolo II, nelle numerose visite apostoliche nei vari continenti ha sempre inserito un incontro particolare e diretto con i giovani per rivolgere loro la Sua parola di fede e di speranza. Tutta questa paterna sollecitudine del Santo Padre che non si s t a n c a mai di ricordare c h e della Chiesa e delle nazioni", "nei giovani è riposto il futuro dovrebbe indurre, ciascuno e tutti, ad impegnarsi, per la propria parte, alla soluzione di tanto problema. E per questo "La Voce", almeno a livello locale, intende fare una verifica, proporre riflessioni, ed esprimere qualche suggerimento. Lontana da noi la presunzione di poter indicare la panacea di un male così serio e diffuso a livello mondiale la cui gravità non solo non accenna a diminuire ma anzi assume vieppiù dimensioni drammatiche. Su questo giornale, già verso la fine degli anni 88, trattammo l'argomento ed anche allora, con qualche constatazione ed alcuni consigli pratici, soprattutto riferiti alla situazione locale, pensammo di poterci avvicinare con fiduciosa speranza verso un futuro migliore. A distanza di dieci anni dobbiamo purtroppo constatare che la situazione non soltanto non è migliorata ma ha evidenziato un continuo allarmante aggravamento! Riferimmo allora che i nostri disoccupati erano 437; oggi, da notizie ufficiali, apprendiamo che sono saliti a 1.418 e se si tiene conto del decremento demografico che si è verificato nel frattempo, vi sono ragioni serie ed urgenti per intervenire. Riteniamo opportuno, al riguardo, rivolgerci in due direzioni: verso i giovani, per quanto di loro competenza e verso la società responsabile di questa grave ingiustizia, visto che la nostra Costituzione sancisce che il lavoro è un diritto di tutti (art. 4). Ai giovani comunque è opportuno ricordare: • il tempo della preparazione generica è finito e nella domanda di occupazione gioca un ruolo determinante la specializzazione professionale; • non abbandonare il campo delle attività artigianali che, in alcuni settori, continuano a tirare in maniera interessante; • non rifiutare pregiudizialmente il lavoro "part-time" o quello "flessibile"; il lavoro comodo, continuo e la inamovibilità sono concetti ormai da tempo superati e pressoché irraggiungibili; • partecipare con tenacia e speranza, oltreché adeguatamente preparati, ai concorsi banditi nel pubblico impiego. Nella prima settimana di gennaio le segnalazioni della Gazzetta Ufficiale erano di n° 951 occasioni; • costituire Cooperative di lavoro e servizi o inserirsi in quelle già esistenti; • acquisire una nuova mentalità eliminando attendismi di "lavoro dato" e mettendo in piedi forme di imprenditorialità indipendente. Concludendo questa prima trattazione, alla quale ne seguiranno delle altre, siamo a richiedere a tutti: imprenditori, operatori, pubblica Amministrazione, di inserirsi nella vasta problematica dell'argomento fornendo, non solo a noi, ma soprattutto ai giovani, ogni utile collaborazione. Giuseppe Ferlizzi LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998 pag. 2 La Comunità del Divino Amore nelle Filippine (Mohan-Tolisay-Cebu) Le mandiamo una foto perché si ricordi di noi e preghi per la nostra Comunità. Cenerentola Montefiascone a Caro Don Agostino, come vecchio appassionato di opera lirica resto sorpreso nel leggere sull'ultimo numero de "La Voce" le dichiarazioni del mio amico Maurizio Paradiso in ordine alla "recente notizia rimbalzata dagli Stati Uniti che vuole Montefiascone il paese natale di Cenerentola". Non occorreva infatti aspettare che qualcuno scoprisse da quel lontano paese che l'opera "La Cenerentola" di Rossini è ambientata in Montefiascone; bastava leggerne il libretto, acquistabile in ogni negozietto specializzato di musica, per scoprire che Don Magnifico, genitore di Cenerentola e delle sue due sorellastre, viene definito "Barone di Montefiascone", come Lei potrà osservare dalla pagina del libretto suddetto che Le allego alla presente. La verità è che né Montefia)mm scone né alcun altro paese è, come spera l'as$\t jPerftfiiöSniwi m JBonieftúécottr sessore alla cultura, "il paese ^oiuifcb ^jmttí m irti ^kiw natale di Cene38iffaw6. rentola", la quale, come ißttdtiff twn Ittita» ognuno sa, è personaggio • * « « J N E T I U E | ' ® IFRO LAACC%_ della fiaba di . WÉpW«.prti». i». m 3ft>ri». Perrault ambienR ' I *' . < tata in un paese senza luogo (?) né tempo, dalla ' Win, 1815. quale poi sono 4. su.«.r, Sfi. derivate le infinite opere in musica (Massenet), in balletto (Prokofiev), nel cinema, ecc. Quanto a Rossini, il suo librettista Jacopo Ferretti (poeta romano amico del Belli e lontano parente di Donizetti) ha tratto dalla fiaba una versione con molte varianti rispetto all'originale, ad esempio qui Cenerentola perde non la famosa scarpetta bensì uno "smaniglio", cioè un braccialetto, e suo padre è evidentemente un produttore di vino, tanto è vero che figura nell'opera una lunga scena con i personaggi che in una cantina bevono vino e si ubriacano. Di qui il buon Ferretti ha evidentemente pensato bene di ambientare il tutto in un paese come Montefiascone, che già all'epoca (1817) deve avere goduto di buona fama in proposito. Colgo l'occasione per segnalarLe invece (e questa è notizia più gustosa) che nel corso delle mie ricerche di vecchi libretti d'opera, di cui ho una buona collezione, ho rinvenuto in una libreria antiquaria di Vienna il libretto della traduzione tedesca di una operetta di Offenbach (che, come è noto, fu autore ottocentesco in francese di numerosissime operette di grande successo, come "Orfeo all'Inferno", "La Bella Elena", nonché dell'opera "I Racconti di Hoffmann"), che nel suo originale francese è intitolata "Madame l'Archiduc" e nella Carissimo D. Agostino, anche se tanto lontane, non ci s i a m o dimenticate di lei. V o g l i a m o augurarle con tutto il cuore un Buon Natale e un Felice Anno 1998. Con affetto Sr. Rosalia e comunità. Anch'io la ricordo con piacere e le auguro un Natale di luce e di gioia. Dev.ma Sr. Agata Grazie del pensiero e degli auguri, che rinnovo con tanto affetto e tanta cordialità, anche a nome di tutta la città di Montefiascone. Siete un bel numero di Suore e Aspiranti del Divino Amore. Molte vi ho conosciute quando ho avuto la fortuna di venire nelle Filippine, e ricordo il vostro entusiasmo e la vostra dedizione. Coraggio, chissà che un giorno... Un saluto particolare a Sr. Rosalia e Sr. Agata. P E v z s o f i i s i g g v o DEJO MESE Neo Architetto Roma, 26.12.97 Caro Don Agostino, sono lieto di comunicarle che mio nipote Valeriano Izzo, il giorno 19 ultimo scorso si è brillantemente laureato in architettura presso l'Università "La Sapienza" ài Roma, discutendo la tesi "Progetto di uno spazio musicale per concerti realizzato mediante una struttura mobile ed adattabile a luoghi diversi". Il luogo ipotizzato per l'installazione è la Cattedrale di S. Margherita in Montefiascone. Trattandosi di una tesi meramente progettuale, mio nipote avrebbe piacere di illustrarla a chi ne fosse interessato. Intanto mi incarica di ringraziare vivamente Lei e il sig. Giancarlo Breccola, se possibile anche attraverso "La Voce" per la cortesia e la disponibilità dimostrata nei suoi confronti. La saluto cordialmente e Le porgo i migliori auguri per queste festività. Antonio Festa Ci complimentiamo con il nuovo architetto e siamo a disposizione per accogliere e pubblicare qualunque intervento sull'argomento che suo nipote voglia presentare. In m e m o r i a di Dino Tassoni Non nutro apprensione per il futuro di questa umanità. Finché i giovani daranno prova di grandissima solidarietà, come nel caso che sto per riferirti, è traduzione tefuor di dubbio, converrai con me, che questa fiducia è personaggi desca suona ben riposta. "Madame HerRicorderai, caro direttore, la tragica scomparsa di zog oder Die Dino Tassoni ed il dolore che ne seguì nella comunità Verschworung SAMOLO. riKCIPC B» intera e non solo tra i suoi familiari ed amici. WKWW, *UO CMIMtni Jfaw« zu MontefiascoAccogliendo l'auspicio dei congiunti, informo che queIN atorrsne", ossia "Ma- «m *M<»S«HCO, Hutto eamie« st'ultimi hanno dato vita ad un nobile e generoso ru*cufuì, r*w»» m i 4 tXOJUMU. * Ut Svprwta dame l'Arcidugesto, devolvendo, in favore dell'associazione che M«I»ii • Sttprauo presiedo, un cospicuo contributo. Un esempio che mi «pw chessa o la twm »"HIT M CSWKMK. Congiura di tvt*, mturrit» M uoa «»«Mitico Contralta ha commosso, che ha colpito tutti i soci della Montefiascone". *u#o*O, RU-MORO. HIUIKO ut DON Solidarietà Falisca, perché abbiamo colto in esso lo Le allego la spirito giusto, solidale ed umanitario, con cui è stato COMMUNI UT* VMKCIRS - TUXS fotocopia della effettuato, il sentimento che lo ha sollecitato. Tanto prima pagina. più grande perché espresso da giovani, quelli che talSpero di averLe fornito alcune notizie relative alla volta vengono messi in discussione: gente senza nostra città (mia per adozione) interessanti per i Suoi ideali si dice senza però provarlo che invece, a mio lettori, e La saluto cordialmente. avviso, sa essere protagonista di esempi che rendoAurelio Giorgini no il futuro più roseo per tutti. Grazie del suo chiarificatore intervento. Inutile che ti dica come questo gesto che ha un Personalmente me ne intendo poco di Cenerentola grande valore morale, ci sia di stimolo nella nostra e meno di libretti d'opera. Ne discuteremo e, forse, quotidiana opera di volontariato, nel nostro impegno risponderanno gli autori degli articoli interessati, in favore e per il bene dei meno fortunati, degli anziain modo particolare Normando Onofri. ni, dei malati. Appena giunta la lettera e letto "Studio Legale Grato se vorrai rendere pubblica questa nostra Giorgini" mi sono chiesto: quale reato ho compiutestimonianza di profonda stima e di gratitudine. to? Poi mi sono assicurato e ringrazio l'Avv. IL PRESIDENTE Aurelio per il suo interesse agli articoli de "La ASSOCIAZIONE DI SOLIDARIETÀ FALISCA Voce". GOFFREDO BALESTRA LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998 Foto moderne pag. 3 nmm) a E ' la l elementare, ora la 5", VmmìmirsMi ialM smath tshmtsmUmsi" 1- fila in alto: Emanuela Castellani, Claudia Faccini, Riccardo La Corte, Daniele Manzi, Cristian Tacchi, Angelo Scarino. fila: Stefano Lozzi, Dalila Martino, Valentina Manzi, Mara Cacalloro, Pasqualina Biasio, Giulia Ballarotto, Giovanni Morleschi. Qualche alunno era assente. Maestre: Paola Mezzetti, seduta accanto a Stefano Lozzi e Aurelia Antonuzzi in Danti, in pensione dal 1996. Sono tre le classi di 5- elementare, i cui alunni andranno il prossimo anno alle scuole Medie. Mentre altre due classi vengono porta- ' te avanti dalle Maestre Pie. In bocca a/ lupo, ragazzi! r Risorse idriche e meccanismi idraulici nel ^ territorio di Montefiascone di Giancarlo Breccola 3 -(dal numero precedente) Il mestiere di mugnaio, assieme a quello del chirurgo, del macellaio, del tintore, del boia, della meretrice e di vari altri, apparteneva a quelle professioni che nel medioevo e nel rinascimento erano considerate infamanti. Tomaso Garzoni, nella sua Piazza Universale del 1585 20, ne propone, accumulando dettagli di violento realismo, la tragicomica caricatura. La scrittura garzoniana, pur non sfiorando le corde della satira si rivela comunque piena di umore aggressivo, e permette di cogliere, con nitidezza inconfondibile, la parte di verità sottesa nell'enfasi dei fatti, delle cose e dei gesti descritti. Esperienze, che in qualche misura dovevano coinvolgere anche i mulinari di Montefiascone. "Ecco il molinaro infelice che... tutto il dì si rompe il capo coi scalpellini per trovare una mola che sia secondo il suo appetito, e all'Ultimo, se ben mandasse... ove si trovano perfette, spesi de' buoni denari, la trova tutta rotta, magagnata e piena di mille falli, al suo mestiero niente opportuni e convenienti. E quando l'ha adoprata due ore, se ne stuffa in modo che maledice l'ora e il punto che fece compra tale, imperò che overo che non macina a raccolta, overo che non piglia ben le fave e il grano, overo che infarina troppo alcuna fiata, overo che il fondo non è ben piano e liscio, overo che la bocca è troppo largaccia, overo che non è accommodata con ordegni convenienti; e spesse volte si vola in traverscio, e finalmente par che non li vada a verso né per la fantasia da parte alcuna.21 Oltra di ciò quest'arte ricerca una assistenza tanto assidua eh'è veramente uno stento... accommodare i perpendicoli, il palamento, le ruote, le botti del molino, alzar le moli, riverscìarle, toccarle di martello, torle di peso, e far mill'altre fatiche penose e travagliose di soverchio. Oltra che ordinariamente c'interviene tanta Spesa, che pochi molinari si trovano che non vadino all'ospedale, 22 rimanendo falliti marci il più delle volte, come si vede: perché ora goccia il tetto del molino, ora il canale fa danno, ora l'acqua non corre, ora s'è rotta la chiusa, ora l'acqua se gli mena a seconda, ora si spezza una ruota... ora marciscono i pali, ora va in malora una botta, e ora s'intende una ruina, ora un'altra... Un altro difetto ancora provano i miseri molinari, ché per lo strepito e rumore che tutta la notte e il giorno fanno i molini, divengono sordi e balordi come asini, e sempre hanno un certo tintinnamento nelle orecchie che da per tutto dove vanno portano la impressione de' lor molini di dentro, e nel più bello del dormire vengono col boccone in bocca destati da quel suono importuno e fastidioso che gli priva d'ogni quiete e riposo d'animo e di corpo. Godono ancora per l'acque vicine e molte volte infette, mille umidità di testa, mille doglie di capo, e / muoiono qualche volta il primo anno che cominciano a lavorare nei molini, per la corruzione che seco porta il luogo infelice e doloroso. Oltra che, così d'estate come d'inverno passano coi piedi molli per il fango brutto e per il piscio d'asino e di mulo, e odono il canto vicino delle rane pantanose che gli assorda l'orecchie, con mille altre miserie che gli fan compagnia da tutte l'ore. L'avere i molinari il fiato marcio, i piedi pieni di sudore, l'ascelle che putiscono come la carne di becco o come l'arrenge e le botarghe, il volto mulino ad acqua. Incisione di Jan Vander Straet, tratta dal volume carico di succidume, il naso "Nova Reperta", Anversa 1600 ca. che cola giù da ogni parte, il vestito imbrattato di polvere e farina, la ciera da macinato, da un grano trasportato in piccole quantità ebreo levantino, è quasi un proprio in quarto modo - piccole per il contadino, grandissime per il somaro 23 , che per nessun patto ardisce di separarsi da quefino ai lontani mulini ove, laboriosamente, veniva tragli". sformato in farina, ricondotto a casa e, in quella Disposizioni relative alla molitura erano poi sancite anche per gli abitanti di Montefiascone i quali, per macinare il grano ed ogni genere di cereali, erano costretti ad "... andare al mulino del Sig. Vescovo di Montefiascone e dei cittadini della medesima e ad ogni altro mulino che si trova nel distretto della Comunità, e non già a qualche altro mulino che non sia di qualche cittadino, e chi abbia fatto il contrario paghi in pena venti soldi per ogni salma, ed ognuno possa accusare ed abbia la quarta parte della pena."" A questo punto, considerando le molte norme statutarie relative al grano, quasi s'impone una riflessione di carattere generale sul valore posseduto dal pane nella vecchia società rurale, sulla componente sacra di quell'alimento - simbolo stesso del nutrimento e della vita passato a rappresentare il corpo di Cristo nell'Eucarestia - ottenuto da un grano seminato a mano in una terra stentatamente incisa da aratri rudimentali ed a mano diserbata, da un grano ansiosamente difeso da parassiti e uccelli e per buona sorte sopravvissuto alla troppa pioggia e al troppo sole, da un grano faticosamente mietuto, carreggiato, trebbiato, arieggiato e accuratamente riposto in luoghi ove si potesse preservare da muffe e roditori, da un grano dimezzato dall'inesorabile pressione della mezzadria, ulteriormente tagliato dai costi della molitura e talvolta gravato dalla tassa sul forma, con attenzione, amorevolmente impastato, controllato per un'intera notte durante la lievitazione e quindi, all'alba, segnato con la croce propiziatoria, finalmente infornato: la forza dei valori che si percepiscono in quell'alimento intriso di significati e simboli appare ben lontana da quella del nostro pane, del pane che molta della sua qualità deve ai sussidi meccanici e chimici e che giusto vale i pochi spiccioli con i quali viene, distrattamente, barattato. 3 (continua) G A R Z O N I , T O M A S O , La Piazza Universale di tutte le Professioni del Mondo, Torino, 1996, pp. 888-889. 21 La qualità delle macine aveva un'importanza fondamentale per una buona molitura. Le cave di pietre molari erano rare e le macine in taluni casi dovevano essere fatte arrivare anche da molto lontano. Per quanto riguarda il Patrimonio di S. Pietro è documentata l'esistenza di diverse cave nel territorio di Bagnoregio, alcune delle quali situate presso "Caprafica", odierna "Capraccia", sulla strada che conduce da Orvieto a Montefiascone; cfr. BACIARELLO, GIANCARLO, Le cave di basalto bagnoresi nel tardo medioevo, s.d. Il mercato delle mole che ne venivano estratte si estendeva ben al di là del territorio della civitas-, LANCONELLI, - DE PALMA, Terre, Acque e Lavoro..., cit, pp. 29-30. 22 Ospizio dei poveri. 23 Una loro proprietà elevata al quadrato. 20 " "Quod habitantes in Civitate Montisflasconis, et eius districtu vadant et teneantur ire ad macinandum ad Molendina", COPIA STATUTI VETERIS (1584), "Extraordinariorum", libro IV, cap 61, A. CM. Mf. pag. 4 LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998 RuArUca C'è lavoro per assistenti Saranno tutti assunti dal Comune di Montefiascone, per un cantiere scuola, gli assistenti domiciliari e dei servizi tutelari che hanno frequentato il relativo corso professionale presso la Scuola Cardinal Salotti. Si tratta di persone in età compresa fra i 20 e i 40 anni che avranno l ' o p p o r t u n i t à d i lavorare per 280 giorni c o n un salario di 60.000 lire al giorno. Il c o r s o , f i n a n z i a t o dalla Regione Lazio, è stato organizzato dall'Ente IAL di Roma, lo stesso che, presso la Salotti, svolge corsi di qualificazione professionale per termoidraulici, elettricisti e nel vasto campo dell'informatica. I corsi si rivolgono a giovani di età compresa fra i 15 ed i 20 anni, con licenza media inferiore o diploma di maturità e a persone adulte oltre i 25 anni. Ma t o r n i a m o agli a s s i s t e n t i d o m i c i l i a r i . Di questi, 11 sono residenti a Montefiascone e per domiciliari quanto riguarda l'assunzione al cantiere scuola presso la Casa di Riposo "Villa Serena" avranno la precedenza su tutti gli altri. I posti a disposizione sono 22, da assegnare ad altrettanti assistenti. Il sindaco Mario Trapè, prima di chiedere l ' i s t i t u z i o n e del n u o v o cantiere s c u o l a , s i era f a t t o c o n s e g n a r e dal d i r e t t o r e d e l l a Casa d i Riposo una relazione sulle effettive necessità di n u o v o personale per il miglior f u n z i o n a m e n t o della struttura. Da questa relazione si evince che, oltre ai 22 assistenti domiciliari, occorrono altre figure professionali come infermieri professionali e generici, operai, guardarobieri, centralinisti, ecc. per un totale di circa 80 unità. E tanti saranno i disoccupati assunti per almeno 280 giorni sia tramite il cantiere scuola che l'attuazione del cosiddetto "pacchetto Treu" sull'occupazione. Balestra abita in Corso Cavour, la principale strada del centro storico, gravata dai parcheggi a p a g a m e n t o e si considera "agli arresti domiciliari" o, c o m u n q u e "ostaggio" del C o m u n e . Alle s u e rimostranze per il fatto che non si ritiene più libero nei suoi movimenti, alcuni amministratori comunali gli a v r e b b e r o risposto, c o m e scrive testualmente, che "... le ore per parcheggiare la sua auto lungo Corso Cavour, senza pagare alcun pedaggio (dalle 19 alle 9 e dalle 13 alle 16) erano anche troppe". M a Balestra si è imbufalito ancora di più q u a n d o gli stessi amministratori gli h a n n o chiesto i motivi per i quali egli vorrebbe, al pari degli altri residenti del centro storico, dei permessi personali per stazionare gratuit a m e n t e nei pressi della propria abitazione. "I motivi per i quali vorrei uscire o rientrare a casa mia in qualsiasi momento della giornata • s c r i v e il b a t t a g l i e r o " C a p i t a n o " (così è c o n o s c i u t o Balestra) - senza pagare il pedaggio sono c.... miei e non ne devo rendere conto a nessuno e nessuno deve e può autorizzare i miei spostamenti. Un solo motivo ritengo di dover evidenziare - proseg u e la lettera indirizzata a n c h e al Pretore, al C o m a n d a n t e dei Carabinieri e all'Associazione dei Consumatori del Lazio "Aduc" - cioè che qualche volta ho necessità anche io di fare i miei... bisogni e non mi risulta che ci sia una legge, oltre alla "Galli" sulle fognature, che faccia pagare una tassa sulle evacuazioni". La nota p r o s e g u e poi c o n altre forbite considerazioni: "Avete messo il tappo in bocca a molti concittadini, minoranza politica compresa, ma non illudetevi di averlo messo a me, né in bocca e né altrove". A conclusione della s u a missiva Balestra ricorda che gli è stata d a n n e g g i a t a la macchina lasciata in sosta, di notte, l o n t a n o da c a s a , così c o m e , t e m p o f a gli f u a f f o n d a t a la barca a seguito di una s u a c a m p a g n a a difesa del lago e della s u a valle dalla s p e c u l a z i o n e edilizia. " C u e s t a volta a f f e r m a - costi quel che costi, intendo difendere le mie proprietà e d i miei diritti". d i limJxesita Ricci Nel frattempo il precedente cantiere scuola c h e vede i m p e g n a t i 39 a s s i s t e n t i d o m i c i l i a r i verrà propagato f i n o all'espletamento di quello nuovo. Il che non potrà avvenire prima della fine di febbraio. I residenti a Montefiascone avranno la precedenza su tutti gli aspiranti. Sia per loro che per coloro che risiedono in altri comuni, verrà stilata una graduatoria in base all'anzianità di iscrizione agli uffici di collocamento, al reddito e ai carichi familiari. II settore dell'assistenza agli anziani e alle persone svantaggiate è uno dei pochi che offre concrete possibilità di lavoro nel territorio viterbese. Per q u e s t o m o t i v o i c o r s i per a s s i s t e n t i domiciliari vengono presi letteralmente d'assalto dai tantissimi disoccupati. Purtroppo la Regione Lazio concede p o c h i s s i m i posti. Basti dire che per quello terminato in questi giorni alla Cardinal Salotti, di 600 ore, a fronte di soli 20 posti, erano pervenute circa 200 domande. Un anno di Continuano i disagi e le proteste dei residenti del centro storico di Montefiascone per l'impossibilità di parcheggiare le proprie automobili nei paraggi delle proprie abitazioni... salvo pagare 7.000 lire al giorno per il parcometro. E di questo malcontento si fa ancora una volta portavoce G o f f r e d o B a l e s t r a , il quale, per a v e r e giustizia, s i rivolge a n c h e al Difensore Civico della provincia di Viterbo e a d altre autorità, fra cui il sindaco M a r i o T r a p è . S c r i v e B a l e s t r a : "La mia precedente del 16 dicembre 1997 non ha avuto alcun riscontro. Me lo aspettavo in quanto lo stile garbato e il buon senso non abitano più a Palazzo Doria e, pertanto, mi vedo costretto a ritornare sull'argomento, usando questa volta, termini e concetti alla portata dei nostri amministratori comunali". a oaAa Un anno di solidarietà in cifre. Anche se i numeri non rendono certo giustizia alla grande mole di lavoro svolto dall'Associazione di volontariato "Solidarietà Falisca" di Montefiascone, durante lo scorso anno. Sorvolando sull'opera di assistenza a favore di handicappati, persone anziane e malati, prendiamo in esame l'attività svolta con le due ambulanze in dotazione all'associazione. Queste hanno effettuato, in tutto l'arco del 1997, ben 782 viaggi per soccorsi ad incidentati o trasferimenti di malati in ospedali e case di cura su tutto il territorio nazionale. I chilometri percorsi sono stati 30.567 di cui 13.077 con la prima ambulanza e 17.490 con la seconda, quella attrezzata con sofisticate apparecchiature di rianimazione. Per chi ama le medie statistiche c'è da dire che per ognuna delle due uscite giornaliere, le ambulanze hanno percorso 40 km. Ma c'è da tener conto dei viaggi all'interno del territorio comunale di Montefiascone e di quelli ben più lunghi su e giù per la penisola. Solidarietà Lo sai cos'è il tramonto? E' il pegno per l'alba futura. Lo sai cos'è la notte? E' l'attesa d'un nuovo giorno. Lo sai cos'è il sonno? E'provvista d'energia per nuovi impegni. Lo sai cos'è il sogno? E' il desiderio di tempi migliori o l'oblio di quelli cattivi. Lo sai cos'è il risveglio? E' prontezza d'esser migliori. Lo sai cos'è la prima luce? E' la fede che traccia il cammino. Lo sai cos'è il primo passo? E' la marcia verso l'altro. Lo sai cosa attende l'altro? Il dono di te per amor di Dio. D.L.M. solidarietà Questi dati, più quelli sul tesseramento per l'anno 1997, sono stati forniti dal presidente dell'associazione, Goffredo Balestra, nel corso dell'annuale assemblea generale dei soci. Circa la contribuzione delle famiglie falische c'è da registrare, purtroppo, una nota negativa. Infatti su 4.500 capifamiglia residenti a Montefiascone, hanno dato il proprio contributo soltanto in 1.387, pari al 30,82 per cento. Sono dunque oltre 3.00G le famiglie che non hanno sentito il bisogno di sostenere questa benemerita associazione, fiore all'occhiello del volontariato locale. Muto rorologio di piazza L'orologio posto sulla torre c a m p a n a ria del palazzo comunale di M o n t e f i a s c o n e è f e r m o d a un a n n o s e n z a che n e s s u n o s i sia mai preoccupato di farlo ripartire. Le lancette si s o n o bloccate alle ore 11,30 di uno dei primi giorni del 1997 e lì s o n o rimaste. E d a allora n o n s i s o n o più sentiti i familiari rintocchi che s c a n d i v a n o le ore per tutto l'antico centro storico della cittadina. A protestare c o n le autorità c o m u n a l i per questa trascuratezza s o n o proprio gli abitanti del centro storico che avvertono, nella m a n c a t a r i p a r a z i o n e d e l v e c c h i o "orologio di piazza", un ulteriore sintomo di a b b a n d o n o . Un a n n o è lungo d a p a s s a r e s e n z a che nessuno, in C o m u n e , si sia preso la briga di rimettere in m o v i m e n t o quell'antico orologio c h e è un po' il s i m b o l o del paese. C h e figura si fa con i turisti, dice un abitante del centro, q u a n d o alzano gli occhi per a m m i r a r e l'artistico palazzo Doria, sede del municipio, e notano l'orologio c h e non f u n z i o n a ? Ci v o r r e b b e tanto poco per farlo ripartire. E' un prob l e m a c h e s e m b r a quasi insignificante, m a c h e invece è avvertito dalla cittadinanza c o m e un deplorevole disservizio. LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998 Giancarlo Briccola e NOTE DI AGRICOLTURA I t Acqua di vite o acqua della vita? La g r a p p a è un tipico distillato italiano, il s u o n o m e d e r i v a dalla p a r o l a g r a s p i a o g r a s p o c o n la q u a l e i nostri n o n n i i n d i c a v a n o tutto quello che rimaneva nella tina dopo avere svinato. Da a l c u n e notizie storic h e , p a r e c h e le prime produzioni avvennero in T o s c a n a v e r s o la metà del nostro millennio. E' a n c h e c o n o s c i u t a c o n il n o m e di a c q u a vite o a c q u a della vita perché all'origine gli si a t t r i b u i r o n o delle virtù t e r a p e u t i c h e c o m e ci ha tramandato Pietro Andrea Mattioli S a n e s e in u n s u o libro d o v e scrisse: "... custodisce et ripara, notrifisce, difende et prolunga la vita...". pag. 5 i. «fui iid:<lr pilli,i ri tif La Chiesa di S. Bartolomeo Da quanto ci è offerto dai suoi vari articoli su "La Voce" e dalle non rare pubblicazioni, ci sembra di poter affermare che il sig. Giancarlo Breccola, molto competente nel gestire l'arte di "Foto Breccola" ereditata dall'indimenticabile suo padre, merita grande stima e riconoscenza anche per il suo impegno di ricercatore storico, archivista. Noi montefiasconesi ci dovremmo sentire quasi umiliati, perché il sig. Breccola, di origine gradolese, ricerca e conosce con competenza, passione ed amore, quella nostra storia che noi invece trascuriamo. lavoro "La Chiesa di S. Bartolomeo apostolo a Il suo ultimo Montefiasco-ne" pubblicato per questo Terzo Centenario Giancarlo Breccola della Consacrazione della nuova chiesa 1697-1997, con un numero ristretto di pagine, ci fa conoscere la storia di Montefiascone, rapportandola a due splendide realizzazioni dei Vescovi del passato, che, dopo la nostra maestosa cupola, arricchirono la nostra storia, la nostra arte e cultura: il Seminario, riportato ai fondatori il Card. Altieri e, soprattutto, il Card. Barbarigo e l'annessa chiesa di S. Bartolomeo. E' a n c h e il tipico e p o p o l a r e s u p e r a l c o l i c o del P i e m o n t e e del V e n e t o d o v e il g r a p p i n o u n a v o l t a e r a l'unico bicchierino c h e si potev a n o p e r m e t t e r e gli o p e r a i e d i c o n t a d i n i nelle o s t e r i e di c a m p a g n a . Notizie dell'alcool e d e l l a distillazione ci s o n o g i u n t e fin d a cinq u e m i l a a n n i p r i m a di C r i s t o . S e m b r a c h e le d o n n e d e l l e c i v i l t à m e d i o r i e n t a l e e d e g i z i a n a , p r a t i c a s s e r o la distillazione di s o s t a n z e a r o m a t i c h e p e r r i c a v a r n e p r o f u m i . D a q u e s t a p r a t i c a di c i v e t t e r i a p u r a m e n t e f e m m i n i l e si s c o p r ì a n c h e l'effetto inebriante del distillato, s e v e n i v a u s a t o c o m e b e v a n d a . Q u i n d i , oltre all'astuta arte di circuire e d a m m a l i a r e gli u o m i n i c o n il p r o f u m o , le d o n n e e b b e r o a n c h e u n a s o s t a n z i o s a c o m p l i c i t à dalle b e v a n d e a l c o l i c h e c h e m e t t e v a n o f u o c o nelle v e n e del c o m p a g n o di ritorno dalla c a c c i a o dalla g u e r r a . Notizie p i ù p r e c i s e si h a n n o dal p r i m o s e c o l o d o p o Cristo c o n gli scritti di Plinio, il q u a l e d e s c r i s s e la distillazione e f f e t t u a t a in grossi recipienti c o p e r t i d a pelli t e n u t e t e s e c h e i m p r i g i o n a v a n o i v a p o r i e s u c c e s s i v a m e n t e v e n i v a n o s p r e m u t e p e r r a c c o g l i e r e il distillato. T r e o q u a t t r o s e c o l i più tardi, gli alchimisti greci c h e a p p l i c a v a n o le loro arti in A l e s s a n d r i a di Egitto m i g l i o r a r o n o la raccolta e la c o n d e n s a z i o n e dei v a p o r i o p e r a n d o in a m b i e n t i freddi. V e r s o l'ottavo s e c o l o un c e r t o M a r c o G r a e c u s p e r f e z i o n ò l'operaz i o n e i n v e n t a n d o un r u d i m e n t a l e a l a m b i c c o , c o n il q u a l e ricavò un distillato c h e c h i a m ò aqua vitae e d a n c h e f u o c o liquido. Nei s e c o l i s u c c e s s i v i la distillazione si affinò e d a l l ' e s t r a z i o n e del s e m p l i c e a l c o o l si p a s s ò , via via, ai diversi liquori, d i f f o n d e n d o s i nei c o n t i n e n t i e nelle d i v e r s e nazioni. In Italia e d in F r a n c i a dalla vite t r a e o r i g i n e il c o g n a c e ¡| b r a n d y , in R u s s i a dalle patate trae orìgine la v o d k a , in O l a n d a dal g r a n o , malto, s e g a l a e g i n e p r o trae o r i g i n e il gin, in I n g h i l t e r r a e n e g l i Stati Uniti il w h i s k y ha o r i g i n e dal m a i s , n e l l ' A m e r i c a C e n t r a l e , d a l l a c a n n a d a z u c c h e r o t r a e origine il rum, in G i a p p o n e il s a k è h a o r i g i n e d a p r e g i a t e qualità di riso, in M e s s i c o dalle f o g l i e di c a c t u s t r a e origine la tequila. Il l i q u o r e è l ' e s a l t a z i o n e del vino, p o s s i a m o p a r a g o n a r e il liquore a d u n a f o r m u l a u n o e d il v i n o a d u n a n o r m a l e a u t o m o b i l e c h e usiam o tutti i giorni. Il l i q u o r e è u n o t t i m o m e z z o per tirare s u il m o r a l e e d ottenere un effetto benefico nell'organismo, se viene usato nella d o s e g i u s t a e d in m o d o s a g g i o . S e i n v e c e si e s a g e r a p u ò c o n d u r r e a l l a c a t a s t r o f e , c o m e g u i d a r e u n a f o r m u l a u n o s e n z a la d o v u t a c a p a c i t à . Nei tranquilli salotti, c o n luce s o f f u s a e m u s i c a di sottofondo, il b i c c h i e r i n o di l i q u o r e i n d u c e all'affabile c o n v e r s a z i o n e e sottolin e a gli incontri. M a il b r a n d y e la g r a p p a h a n n o a n c h e u n a t r a d i z i o n e s t o r i c a e patriottica, e s s e n d o stati in t r i n c e a c o n i fanti della p r i m a g u e r r a m o n d i a l e . S e r v i v a n o a d a c c e n d e r e il m o r a l e q u a n d o e r a s p e n t o e rinforzare il c o r a g g i o n e c e s s a r i o alle t r u p p e in p r i m a linea, q u a n d o si d o v e v a a n d a r e all'assalto o q u a n d o si s c a t e n a v a la c o n troffensiva nemica. GIMBERTO H LA CHIESA DI S. BARTOLOMEO APOSTOLO A MONTEFIASCONE Anche in una superficiale scorsa delle poche pagine, si può ammirare la ricchezza nella ricerca delle fonti e delle documentazioni storiche e la spigliatezza con cui siamo portati a ripercorrere le tappe che segnano il nostro passato e sono stimoli al presente. Il volumetto detiene anche il merito di farci conoscere meglio l'agiografia, un po' storica ed un po' leggendaria, del santo Apostolo Bartolomeo scorticato, crocifisso, decapitato... Forse come è scomparsa la "Fiera del bestiame" potrebbe scomparire anche la "Fiera dei canestri" ambedue legate alla devozione del Santo, ma speriamo non scompaia la devozione che il Seminario tiene viva. Al sig. Breccola la riconoscenza dei montefiasconesi per l'attenzione e la passione dedicate a questa sua città adottiva. In attesa di altro, sempre più e sempre meglio! Mocini Mons. Luigi AS.VO.M. - Tesseramento 1998 Si porta a conoscenza che presso l'Associazione ASVOM di Protezione Civile è iniziato il tesseramento per l'anno 1998. Tutti coloro che desiderano iscriversi all'ASVOM come socio effettivo la quota sociale è fissata a lire 15.000, per coloro che desiderano dare un sostegno all'Associazione il contributo parte da lire 20.000. Il contributo volontario contribuirà per proseguire i servizi di aiuto all'intera cittadinanza in caso di calamità naturali come nubifragi, frane, nevicate, servizio di prevenzione bagnanti lungo il litorale di Montefiascone e servizio antincendio boschivo con avvistamento e primo intervento. Tutti coloro che sono interessati ad iscriversi presso questa associazione possono mettersi in contatto, dal lunedì al sabato dalle ore 18 alle 20, presso il nostro centro operativo sito in via 0 . Borghesi, ex mattatoio, o telefonando allo 0368/3886415. I sostenitori possono anche versare il proprio contributo sul c/c postale n° 10870012 intestato ad ASVOM di Protezione Civile - via Mosse, 219 - 01027 Montefiascone (Viterbo). Vogliamo cogliere questa occasione per cercare di spiegare sinteticamente il nostro lavoro. La protezione civile ha tre compiti fondamentali: previsione, prevenzione, intervento ed attorno a questi la nostra Associazione sta lavorando. Previsione: prevedere un evento che può verificarsi sul nostro territorio sia di carattere geologico che meteorologico. Prevenzione: individuato il tipo d'evento e il luogo dove si può verificare, cercare di limitare il danno a cose e persone. Intervento: è all'ultimo posto, ma non per questo meno importante. Occorre preparazione, attrezzature, essere costantemente sempre pronti ad intervenire in caso di necessità attivando i propri nuclei e settori, la propria sala operativa composta da una serie di attrezzature che ci permettono, in caso di necessità, di collaborare con le Istituzioni. Si coglie, altresì, l'occasione per fare un elogio al Sindaco, all'Assessore alla Protezione Civile, alla Giunta, agli Uffici Tecnici dei Lavori Pubblici, che grazie alla loro sensibilità e professionalità hanno redatto un piano comunale di protezione civile facendo anche tesoro dell'esperienza di anni di attività dei volontari dell'ASVOM distintisi recentemente nel terremoto umbro-marchigiano. Essendo stato interpellato da volontari e non in merito ad un articolo apparso sulla cronaca provinciale di un quotidiano in merito alla mia non ricandidatura al rinnovo del C.d.A. dell'Associazione, informo che ciò non corrisponde a verità, anche perché dopo anni di lotta, finalmente siamo riusciti ad organizzare un servizio di trasporto disabili tramite un pulmino attrezzato a tale scopo, attualmente in allestimento. Ringraziando per l'ospitalità concessa. IL PRESIDENTE LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998 pag. 6 Taccuino economico e tributario IJlijifoifmwzfoQnJlJ a c u r a d e l Dott. Franco Radicati Qj^rrwrcS^ A n n o nuovo, tasse nuove! Che colpiranno prima i lavoratori dipendenti, per i quali già dalla busta p a g a del m e s e di gennaio avranno effetto le nuove aliquote e le nuove detrazioni fiscali. Informazioni di difesa delle colture e di politica agraria a cura del Dott. Agr. Massimo Angeloni Via Verentana, 27 - Montefiascone - Tel. 0761/820310 V e d i a m o c o m e sono tassati i dipendenti e i pensionati nel 1998: a) n u o v e aliquote IRPEF: scaglioni di reddito IRPEF Addizionale regionale Imposta totale FINO A 15 milioni di lire DA 15 A 30 milioni DA 30 A 60 milioni DA 60 A 120 milioni OLTRE 120 milioni 18,5% 26,5% 33,5% 39,5% 45,5% 0.5% 0,5% 0,5% 0,5% 0,5% 19% 27% 34% 40% 45% La trattenuta in corso d'anno sarà commisurata alla sola IRPEF, mentre l'addizionale dello 0 , 5 % sarà trattenuta dai datori di lavoro solo a fine anno in sede di conguaglio a n n u a l e o in caso di cessazione del rapporto lavorativo. b) n u o v e detrazioni per lavoro dipendente e per carichi di famiglia: Detrazioni per lavoro dipendente: REDDITO fino a da da da da da da da da da da da da da da da più di 9.1 milioni di lire 9.1 a 9.3 a 15 9.3 15 a 15.3 15.3 a 15.6 15.6 a 15.9 15.9 a 30 30 a 40 40 a 50 50 a 60 60 a 60.3 70 60.3 a 70 a 80 90 80 a 90.4 90 a 90.4 a 100 100 milioni DETRAZIONI 1.680.000 1.600.000 1.500.000 1.350.000 1.250.000 1.150.000 1.050.000 950.000 850.000 750.000 650.000 550.000 450.000 350.000 250.000 150.000 100.000 Detrazione per carichi di famiglia: REDDITO fino a oltre oltre oltre 30 milioni di lire 30 fino a 60 60 fino a 100 100 DETRAZIONI 1.057.552 961.552 889.552 817.552 Cueste detrazioni spettano a tutti coloro che p e r c e p i s c o n o redditi di l a v o r o d i p e n d e n t e , e d e v o n o e s s e r e r a g g u a g l i a t e al periodo di lavoro o pensione nell'anno. Oltre a quelle indicate nella t a b e l l a a fianco, s e il reddito è composto soltanto da pensioni complessivamente non superiori a 18 milioni e dal reddito dell'abitazione principale, spetta una u l t e r i o r e d e t r a z i o n e di 7 0 m i l a lire. D e t r a z i o n e per c a r i c h i d i f a m i glia: - anche per il 1998 i familiari si considerano a carico se h a n n o reddito inferiore a lire 5.500.000. - per i figli spetta una detrazione pari a lire 336.000 da ripartire tra c o l o r o c h e h a n n o diritto a l l a d e t r a z i o n e in p r o p o r z i o n e all'effettivo onere da ciascuno sostenuto. La stessa detrazione spetta per ogni altro familiare a c a r i c o , c o m p r e s i i figli n a t u r a l i riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati, e per ogni altra persona c h e c o n v i v e c o n il contribuente (fratelli, sorelle, genitori, suoceri, nuore, ecc.). - se l'altro genitore m a n c a per qualsiasi motivo, la detrazione prevista per il coniuge a carico c o m p e t e al primo figlio e per gli altri figli si applica la detrazione prevista per i familiari a carico. Notizie dall'Africa Pointe Noire, 3/12/97 Carissimi miei, caro Don Agostino. Con queste parole di S. Paolo (Rm 1,8 s...): "Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi" miei fratelli e sorelle carissimi a Montefiascone. Credetemi, non mi sono mai dimenticato né di voi, né di Montefiascone che porto nel più profondo del mio cuore. Grazie per l'accoglienza sempre calorosa, l'affetto fraterno e le offerte da voi ricevuti durante il mio ultimo viaggio da voi. Quando sono tornato a casa, la situazione politica era molto tesa e il 5 giugno è scoppiata la guerra civile a Brazzaville. In tale clima mi è stato impossibile scrivervi perché il paese è rimasto isolato dal resto del mondo. Il Signore mi è testimone che io mi ricordo sempre di voi, chiedendo sempre nelle mie preghiere che per volontà di Dio rimaniamo sempre spiritualmente uniti. Dopo quasi cinque mesi di guerra civile, ci sembra di vivere l'Apocalisse: Brazzaville, luogo dei combattimenti, è stata distrutta per il 75%, quasi quindici mila morti, migliaia e migliaia di profughi verso il sud (Pointe-Noire). La guerra è finita, ma ci troviamo a fare i conti con le conseguenze di questa follia umana: gente senza tetto, fame, miseria, malattia, ecc. seaue a paq 8 V o r r e i t o r n a r e a p a r l a r e di a g r i t u r i s m o , attività c h e reputo fondamentale per lo sviluppo del settore agricolo e il sostegno del reddito aziendale e la tutela dell'ambiente. L'agriturismo in Italia, per la prima volta è stato disciplinato dalla legge n° 7 3 0 del 5 d i c e m b r e 1985 alla quale hanno fatto seguito diverse leggi regionali. E' proprio l'Art. 2 della legge 7 3 0 c h e stabilisce l'inquadramento di questa attività: l'agriturismo è attività di ricezione e d ospitalità esercitata da imprenditori agricoli (singoli o a s s o c i a t i ) , a t t r a v e r s o l ' u t i l i z z a z i o n e d e l l a p r o p r i a azienda (in proprietà, in affitto o in comodato), in rapporto di c o n n e s s i o n e e c o m p l e m e n t a r i e t à alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura e all'allevamento del bestiame. Le attività c h e possono essere inquadrate nell'agrituris m o sono essenzialmente le seguenti: a) dare stagionalmente ospitalità in spazi chiusi attrezzati (fabbricati) o in spazi aperti c o n sosta di c a m p e g g i o ; b) somministrare sul posto alimenti o bevande, costituiti in prevalenza da quelli prodotti in proprio, intesi c o m e quelli prodotti e lavorati direttamente nel fondo o ricavati d a materie prime del fondo e trasformati all'esterno (le olive e l'olio); c) o r g a n i z z a r e a t t i v i t à r i c r e a t i v e o c u l t u r a l i a l l ' i n t e r n o della propria azienda. Cerchiamo ora di puntualizzare alcuni presupposti fondamentali per esercitare l'attività di agriturismo: a) giuridici: possedere la qualifica di imprenditore agricolo ed essere iscritto nel Registro delle imprese; b) soggettivi: aver frequentato uno specifico corso di form a z i o n e c o n p r o v a di e s a m e o c o n attestato di freq u e n z a e d e s s e r e iscritto n e l l ' a p p o s i t o e l e n c o degli operatori agrituristici provinciali; c) a m m i n i s t r a t i v i : e s s e r e in p o s s e s s o d e l l a s p e c i f i c a autorizzazione c o m u n a l e e di tutte le altre autorizzazioni in funzione al tipo di attività svolte (autorizzazione igienico-sanitaria, licenza di P.S., licenza di agibilità e abitabilità, ecc.); d) fiscali: p o s s e d e r e la p a r t i t a IVA e d a s s o g g e t t a r s i a tutte le formalità previste dalle imposte dirette e indirette. Questo è un viaggio attraverso la normativa nazionale, nei p r o s s i m i m e s i p a r l e r e m o della n o r m a t i v a r e g i o n a l e recentemente a p p r o v a t a a n c h e s e c o n q u a l c h e perplessità. Due Rivoluzioni a confronto Fidel Castro raggiunse il Vaticano, La Santa Sede, in casa del Papato, Dove il Sommo Pontefice lo ha invitato. Il Papa qui venne da lontano. Quando lo vide, il dittator cubano E le sagge parole ebbe ascoltato "Quest'uomo è santo!" disse "E dal ciel ispirato". Con reverenza gli strinse la mano. E chiese al Papa, in quell'occasione, Che visitasse sua patria lontana: "Lei è il benvenuto a la nostra nazione!". Di quella gente gran parte è cristiana Ed è un crescendo questa religione, Cambierà in meglio l'isola cubana. Rispose il Papa "Spezza le catene Dei prigionieri, apri la prigione, Dove gran gente tu rinchiusa tieni!" Piciollo Diodato di anni 85 LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998 N o t i z i a r i o pag. 7 r e l i g i o s o I problemi del mondo Sabato 10 gennaio il Papa ha ricevuto il Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, per il tradizionale scambio degli auguri per il nuovo anno. Per l'occasione Giovanni Paolo II ha pronunciato un discorso, toccando temi riguardanti la società di oggi, che merita d'essere riproposto ai lettori de "La Voce". Il Papa ha voluto ricordare le realizzazioni positive avvenute nell'anno ormai trascorso, realizzazioni che riguardano l'Europa centrale ed orientale: la Bosnia ed Erzegovina; l'Unione Europea verso l'Est; l'Irlanda del Nord; l'America Latina: Messico, Cuba dove il Papa ha avuto la gioia di recarsi a fine mese di gennaio; l'Asia: le due Coree; la Cina; il Viet Nam, il Timor Orientale; la Mongolia. Di positivo c'è anche: L'interdizione delle m i n e anti-uomo Più in generale, fra gli aspetti positivi del nostro bilancio citerei l'accresciuta sensibilità nel mondo per le questioni legate alla tutela di un ambiente degno dell'uomo e anche il consenso internazionale che ha permesso, appena un mese fa ad Ottawa, la firma di un trattato sull'interdizione delle mine anti-uomo (che la Santa Sede d'altronde si appresta a ratificare). Tutto ciò manifesta un rispetto sempre più concreto verso la persona umana considerata nelle sue dimensioni individuale e sociale, così come nel suo ruolo di amministratore del creato, e riflette anche la convinzione che potremo essere felici solo se saremo gli uni con gli altri e mai gli uni contro gli altri. collabora di buon grado con le sue Missioni di Osservazione. A tale proposito, desidero menzionare questa mattina il fatto che la Santa Sede è associata in forma istituzionale ai lavori dell'Organizzazione Mondiale per il Commercio, il cui fine è quello di favorire il progresso umano e spirituale in un settore vitale per lo sviluppo dei popoli. * * * * Non si deve tuttavia dimenticare che i nostri contemporanei sono spesso sottoposti a ideologie che impongono loro modelli di società o di comportamento che pretendono di decidere tutto, la loro vita e la loro morte, la loro intimità e il loro pensiero, la procreazione e il patrimonio genetico. La natura è diventata un semplice materiale, aperto a tutte le esperienze. Si ha a volte l'impressione che la vita venga apprezzata solo in funzione dell'utilità o del benessere che può procurare, che la sofferenza sia considerata priva di significato. Si trascura la persona disabile e l'anziano perché ingombranti, si ritiene troppo spesso il nascituro un intruso in un'esistenza pianificata in funzione di interessi soggettivi poco generosi. L'aborto e l'eutanasia appaiono allora facilmente come "soluzioni" accettabili. * He UT * La Chiesa cattolica - e la maggior parte delle famiglie spirituali • sanno per esperienza che l'uomo è purtroppo capace di tradire la sua umanità. Bisogna dunque illuminarlo e accompagnarlo affinché, nel suo vagare, possa sempre ritrovare le sorgenti della vita e dell'ordine che il Creatore ha inscritto nel più intimo del suo essere. Laddove l'uomo nasce, soffre e muore, la Chiesa sarà sempre presente a significare che, nel momento in cui egli fa l'esperienza della sua finitezza, Qualcuno lo chiama per accoglierlo e dare un senso alla sua fragile esistenza. Consapevole della mia responsabilità di Pastore al servizio della Chiesa universale, ho avuto spesso l'opportunità di ricordare negli atti del mio ministero l'assoluta dignità della persona umana dal momento del suo concepimento fino al suo ultimo respiro, il carattere sacro della famiglia come luogo privilegiato della protezione e della promozione della persona, la grandezza e la bontà della paternità e della maternità responsabili, così come i nobili fini della medicina e della ricerca scientifica. Le iniziative internazionali in f a v o r e della persona u m a n a Le iniziative prese dai responsabili della comunità internazionale a favore dell'infanzia, troppo spesso ferita nella sua innocenza, la lotta contro il crimine organizzato o il commercio della droga, gli sforzi compiuti per contrastare l'odiosa tratta degli esseri umani in ogni sua forma, mostrano bene che, con la volontà politica, si possono combattere le cause delle sregolatezze che troppo spesso sfigurano la persona umana. Tutti questi progressi hanno tanto più bisogno di essere consolidati in quanto il mondo che ci circonda è una realtà in mutamento, il cui equilibrio può essere in ogni momento compromesso da un conflitto imprevisto, da una crisi economica improvvisa o dalle conseguenze nefaste dell'inquietante propagarsi della povertà. Ci sono però alcuni punti caldi che hanno rattristato il clima gioioso delle celebrazioni di questi ultimi giorni. L'Algeria, il Sudan, il Medio Oriente. "Il Papa, in particolare, in questi anni che precedono la celebrazione del Giubileo dell'Anno 2000, volge il suo sguardo verso Gerusalemme, la Città Santa fra tutte, pregando ogni giorno affinché divenga presto e per sempre, con Betlemme e Nazaret, un luogo di giustizia e di pace in cui ebrei, cristiani e musulmani potranno infine camminare insieme sotto lo sguardo di Dio", L'Iraq, Curdi, parte centrale dell'Africa (Rwanda, Burundi, Congo, ecc.). Termina il suo lungo discorso con serie considerazioni: » In fondo, tutti questi problemi rivelano quanto la donna e l'uomo di questa fine secolo siano vulnerabili. Certo, è bene che le Organizzazioni internazionali, ad esempio, si preoccupino maggiormente di indicare i criteri per migliorare la qualità della vita umana e di prendere iniziative concrete. La Sede Apostolica si sente solidale con queste attività della diplomazia multilaterale con la quale * Sono elementi che s'impongono alla coscienza dei credenti. Quando l'uomo corre il rischio di essere considerato un oggetto che si può trasformare o asservire a proprio piacimento, quando non si percepisce più in lui l'immagine di Dio, quando la sua capacità di amare e di sacrificarsi viene deliberatamente occultata, quando l'egoismo e il profitto divengono le principali motivazioni dell'attività economica, allora tutto è possibile e la barbarie non è lontana. 7t * * * Eccellenze, Signore e Signori, queste considerazioni sono familiari per voi che siete i testimoni quotidiani dell'azione del Papa e dei suoi collaboratori. Ho voluto tuttavia proporle ancora una volta alla vostra riflessione poiché si ha spesso l'impressione che i responsabili delle società e delle organizzazioni internazionali si lascino condizionare da un nuovo linguaggio, che sembra accreditato da tecnologie recenti e che alcune legislazioni ammettono o persino ratificano. In realtà, si tratta dell'espressione di ideologie o di gruppi di pressione che tendono a imporre a tutti le loro concezioni e i loro comportamenti. Il patto sociale viene allora profondamente indebolito e i cittadini perdono i loro punti di riferimento. * Coloro che sono garanti della legge e della coesione sociale di un Paese, o coloro che presiedono organizzazioni create per il bene della comunità delle nazioni, non possono eludere la questione della fedeltà alla legge non scritta della coscienza umana, di cui parlavano già gli antichi, che è per tutti, credenti o non credenti, il fondamento e il garante universale della dignità umana e della vita in società. Non posso che rispondere a tale proposito ciò che ho scritto in passato: "Se non esiste nessuna verità ultima la quale guida ed orienta l'azione politica, allora le idee e le convinzioni possono essere facilmente strumentalizzate per fini di potere..." (Centesimus annus, n. 46). Dinanzi alla coscienza, "non ci sono privilegi né eccezioni per nessuno. Essere il padrone del mondo o l'ultimo "miserabile" sulla faccia della terra non fa alcuna differenza: davanti alle esigenze morali siamo tutti assolutamente uguali" (Veritatis splendor, n. 96). * * * Concludo così il mio discorso, Eccellenze, Signore e Signori, invocando su ognuno di voi, sulle vostre famiglie, sulle autorità dei vostri Paesi e sui vostri concittadini la protezione divina per tutto l'anno che inizia. Voglia Dio Onnipotente aiutare ognuno di noi a tracciare cammini nuovi in cui gli uomini si rincontrino e procedano insieme! E' la preghiera che ogni giorno elevo a Dio per tutta l'umanità, affinché sia sempre più degna di questo nome! pag. 8 LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998 a cura dì Giuseppe Ferlizzì A l o i i ^ d a s U o - tf-aliàoo- CARITAS INFORMA a cura della Caritas Interparrocchiale di Montefiascone Responsabile greco dello Sport e Turismo a Montefiascone I primi giorni del '98 la nostra città ha ospitato il Deputato greco CH. SmirlisLiakatas, membro del Comitato centrale, Segretario generale della Sezione di Educazione-gioventù-cultura-atleti di Atene e responsabile dell'Organizzazione delle Olimpiadi del 2004. Presto il Centro d'Ascolto E' imminente l'apertura del Centro di Ascolto Interparrocchiale, uno strumento operativo di fondamentale Importanza per la Comunità Cristiana di Montefiascone. Per il buon funzionamento del Centro sarà indispensabile la collaborazione di tutti, al fine di operare concretamente per i poveri del territorio. Un ruolo fondamentale spetta alle singole Caritas Parrocchiali, che sono invitate a fornire il proprio contributo (idee, strumenti, professionalità, operatori disponibili ad essere formati, ecc.), dedicando a questo progetto una particolare attenzione nei prossimi mesi. Che cosa è il Centro d'Ascolto E' un luogo dove la persona in difficoltà può trovare aiuto e sperimentare il volto fraterno della Comunità Cristiana. E' lo strumento attraverso il quale la Comunità Cristiana diventa visibile e rintracciabile da chiunque la cerchi, è la porta aperta a chiunque bussa. E' un Centro qualificato che opera con criteri di serietà, discrezionalità e professionalità, acquisiti attraverso una continua formazione degli operatori sia a livello motivazionale che tecnico-professionale. Obiettivi Promuovere la cultura della solidarietà sottoponendo all'attenzione della Comunità Cristiana i bisogni dei poveri e stimolando tutti ad impegnarsi nella carità, nella giustizia, nella promozione dei diritti e della dignità della persona. Strumenti Nel Centro d'Ascolto opera una equipe di operatori qualificati, In grado di fornire accoglienza, ascolto, condivisione, e in grado di formulare un progetto operativo con la persona. Dall'ascolto emergono le esigenze, i problemi, le necessità più impellenti e gli operatori del Centro, conoscendo il territorio e le sue risorse, formulano un progetto di intervento, individuando l'impegno che il Centro può assumere e sollecitando, se necessario, la collaborazione di singoli, gruppi o delle istituzioni del territorio. Chi ascolta e chi è ascoltato sono entrambi coinvolti, con compiti diversi, nella definizione del progetto che si dovrà poi realizzare gradualmente con l'obiettivo di promuovere la persona umana nella sua integrità. L'ascolto è un servizio autentico quando si riesce a promuovere la persona, a dar voce ai suoi bisogni, a instaurare un rapporto di scambio. Per questo l'operatore che ascolta deve avere delle doti particolari: la disponibilità, la serietà, la sensibilità, una grande capacità di collaborare con gli altri e di saper cogliere le diversità dell'altro senza pregiudizi e senza preconcetti. Il Centro di Ascolto si rivolge a tutti, italiani e stranieri, ai quali è possibile fornire anche un aiuto immediato in generi alimentari ed indumenti usati. E' auspicabile che i residenti possano essere seguiti in collaborazione con i Servizi Sociali del Comune e dell'Azienda Sanitaria Locale. Non rimandare a domani il sorriso che potresti dare oggi! Era questo il tema della festa di beneficenza a favore della Caritas Interparrocchiale di Montefiascone che si è svolta il 4 gennaio 1998 presso l'auditorium della scuola Cardinale Salotti. Giovani e meno giovani di tutte le Parrocchie si sono esibiti in canti, coreografie, scenette in dialetto per testimoniare il loro impegno a favore dei bambini vittime della povertà, della violenza, dell'emarginazione. Nel corso della serata, grazie alle molte persone intervenute, sono state raccolte libere offerte per un complessivo ammontare di lire 1.198.200, somma interamente versata al Fondo di Solidarietà della Caritas di Montefiascone. L'elenco di coloro che hanno dato vita allo spettacolo è veramente lungo. Iniziamo con il ringraziare il numeroso pubblico presente, intervenuto in numero certamente superiore ad ogni nostra aspettativa, che è stato la vera sorpresa della serata. Un sincero ringraziamento va poi ad Alfredo ed ai ragazzi e le ragazze della Comunità Giovanni Paolo li, con i loro familiari, amici e parenti; al gruppo "Le Ombre", una autentica rivelazione per la platea di Montefiascone; ai maestri di ballo Gianluca e Gianfranco per la suggestiva coreografia; ai simpatici presentatori Anna Rita e Mario; ai bambini della scuola elementare S. Lucia Filippini, intervenuti al completo assieme ai loro genitori, alla maestra di musica Maria Santa, alle Maestre Pie con la Superiora Sr. Teresa. Grazie poi alla Prof.ssa llda per la collaborazione artistica. Grazie, infine, a tutti gli altri ragazzi e ragazze che hanno cantato ed alle tre interpreti mirabili della spassosa scenetta in dialetto. Un grazie particolare va a Don Domenico, sia per l'intervento canoro, particolarmente gradito al pubblico, che per aver ospitato la manifestazione nei locali di Villa C. Salotti. Lo spettacolo ha assunto un significato particolare non solo per il fine caritativo ma anche perché ha segnato una prima importante collaborazione tra tanti giovani di tutte le Parrocchie che, per la prima volta, si sono impegnati in un progetto comune, superando individualismi ormai anacronistici nell'ottica ecumenica della Chiesa del ventunesimo secolo. Il sindaco Mario Trapè, il Deputato Smirlis-Liakatas, l'assessore Fumagalli, il sig. Bapemenos e la sig.ra Liakatas. Il sig. Smirlis, ospite del nostro concittadino Sergio Andolfi, ha potuto ammirare la bellezza di Montefiascone ed apprezzarne l'ospitalità. Il giorno 7 gennaio il sig. Smirlis, accompagnato dal sig. Andolfi e dal sig. Bapemenos Giorgio (genero di Andolfi), è stato ricevuto con la famiglia in Comune dal sindaco Mario Trapè e dall'assessore allo Sport e Turismo Fernando Fumagalli. Nel corso del colloquio, oltre che della nostra città, si è parlato delle Olimpiadi di Atene del 2004. Al termine il sindaco e l'assessore hanno offerto al Deputato una targa di Montefiascone, lo stemma in legno del Comune, il nuovo opuscolo di Montefiascone in quattro lingue, il poster realizzato dai ragazzi delle classi 2 a C e F della Scuola Media "A. Manzoni" e vari depliants. Successivamente l'assessore Fumagalli ha accompagnato gli ospiti a visitare gli impianti sportivi, d a n d o la p i e n a d i s p o n i b i l i t à per eventuali raduni di squadre greche. Il Deputato Liakatas, rimasto pienamente soddisfatto, ha lasciato intravedere la possibilità di portare a Montefiascone la squadra di baseball in preparazioII sindaco Mario Trapè consegna una targa al Deputato n e p e r | e Olimpiadi Smirlis-Liakatas; vicino a loro l'assessore Fumagalli, il sig. ^ 2004 ed evenAndolfi e il sig. Bapemenos. t(ja|j a | t f e s q u a d r e (da pag. 6) In un paese dove, almeno per il momento lo Stato non esiste, la diocesi di Pointe-Noire se la cava da sola, senza aiuto esteriore per provare di aiutare la gente. Confesso che siamo in difficoltà; lo dico io che faccio l'economo diocesano. Vi ringrazio di cuore per l'aiuto in medicinali raccolti da don Eustache e che ci sono già pervenuti. Per ogni aiuto - ne abbiamo bisogno - ecco il numero del conto postale della diocesi a Don Alfonso viene festeggiato prima di ritorParigi (Francia): nare in Africa, dove ha l'incarico di Economo diocesano e Parroco di S. Pietro. Diocèse de Pointe-Noire, Compte n° 8.594.83/B CCP Paris, France (Centre des Chèques Postaux). A tutti voi, tantissimi auguri per l'Avvento ed in anticipo, Buon Natale e Felice Anno Nuovo. Vostro fratello Don Alphonse Taty-Mboumba Ricambiamo i saluti e gli auguri. I giovani penseranno a te, con il ricavato delle attività natalizie. Auguri di buon lavoro e buona ricostruzione. LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998 pag. 9 Don Biagio Qovernatori, Parroco di S, Flaviano abbia cessato dal suo ufficio pastorale (78). La presentazione delle dimissioni del parroco per aver compiuto 75 anni di età non lo fa cessare ipso iure dal suo ufficio pastorale. La cessazione si verifica solo quando il Vescovo diocesano - dopo prudente considerazione di ogni circostanza - abbia accettato definitivamente le sue dimissioni, a norma del can. 538, § 3, e glielo abbia comunicato per iscritto (79). Anzi, alla luce di situazioni di penuria di sacerdoti esistente in alcuni luoghi, sarà saggio usare, al riguardo, particolare prudenza. Montefiascone, 22/01/98 Gent.mo Direttore, è da tempo che sento delle voci sulle dimissioni da parroco di S. Flaviano di D. Biagio. Dicevano anzi che avrebbe lasciato il 6 gennaio. Vorrei chiederle: è vero, non è vero... come stanno le cose? Sinceramente a me dispiacerebbe, perché mi ha seguito fin dalla nascita, mi ha unito in matrimonio ed ha battezzato i miei tre figli. Se capisce che non è il caso di parlarne sulla stampa, mi accontento anche d'una risposta privata. Tanti auguri per il suo giornale, che leggo dalla prima all'ultima riga. Se pubblica la lettera, la prego di non mettere la mia firma, ma solo le iniziali. F.F. Ne parlo brevemente sulla stampa, perché delle voci sono giunte anche alle mie orecchie. Al di là di qualche espressione circa un suo futuro ritiro, mi sembra che fin'ora non vi sia un f o n d a t o m o t i v o c h e lo p o s s a p o r t a r e a dimettersi. Gode ottima salute e non manca davvero di forze tanto spirituali che fisiche; può quindi continuare ancora a svolgere il suo ministero pastorale in una Comunità dove ha svolto sempre un delicato e prezioso lavoro. A g g i u n g o poi c h e n e l l a r e c e n t i s s i m a (15/08/97) "Istruzione su alcune questioni circa la collaborazione dei fedeli laici al ministero dei sacerdoti" al n. 4 §2 si dice: "Al riguardo si deve anche tener conto che il parroco è il pastore proprio della parrocchia a lui affidata (77) e rimane tale fino a quando non Anche in considerazione del diritto che ogni sacerdote ha di esercitare le funzioni inerenti all'ordine ricevuto, a meno che non ricorrano gravi motivi di salute o di disciplina, si ricorda che il 75° anno di età non costituisce un motivo obbligante per il Vescovo diocesano ad accettare le dimissioni. Ciò anche per evitare una concezione funzionalistica del sacro ministero (80)". Come vede è la Chiesa stessa che consiglia di rimanere sul campo di lavoro, anche ad una certa età, se la s a l u t e a s s i s t e e la v o l o n t à regge. Ricordi preziosi: Don Angelo Ercolani Il 14 febbraio ricorderemo il primo anniversario della sua salita al cielo. Il n" 4 de "La Voce" nell'aprile del 1997 dedicava aita vita ed alla figura di questo santo sacerdote una commovente pagina ricordando il suo "essere sacerdote" di Cristo, il suo amore generoso ai vari impegni cui fu chiamato: Vicerettore e professore in Seminario, Cappellano a Montedoro, Fastello (dove si recava a piedi!), rettore del Santuario a Grotte di Castro e il suo ultimo amore come canonico della (allora) cattedrale di S. Margherita. Il ricordo più caro è legato alla manifestazione discretissima, ma edificante, della sua pietà sacerdotale ed alla disponibilità ministeriale capace di superare le difficoltà di salute. La foto è stata scattata nel terrazzino della sua casa a Capodimonte, solo qualche mese prima della sua morte. Al tempo in cui "gli ordini non si discutevano" (era il tempo di Mussolini o anche di Pio XII) ed era eccezionale il confronto tra l'autorità e i "sudditi"; D. Angelo si avvicinava con il capo chino e si disponeva al colloquio. Da giovane prete in Seminario e poi anziano a Capodimonte a S. Carlo, lo vedevi mattiniero, primo davanti al Tabernacolo dell'Eucarestia. Faticosamente saliva alla chiesa parrocchiale di Capodimonte, in un angolo a colloquiare nella Confessione. Gli anni del Sanatorio! Ricordo con gratitudine le premure che a lui riservò il Prof. Paterni, cognato del dott. Baiardo (chi li ricorda?). Fu lui che si interessò al suo ricovero e alle sue cure. Quanto costava! Allora non c'erano le mutue! Il Signore ci ha compensato lasciando D. Angelo a lungo, nascosto, ma evidente nel presbiterio diocesano. D. Angelo, non dimenticare quelli che hai curato nel tuo lungo ministero. La tua scomparsa non fa dimenticare la tua figura umile, tenera con gli altri, ma esigente con te stesso. Tieni nel cuore, ormai celeste, il nostro Vescovo, i tuoi confratelli specialmente quelli che hai educato, i tuoi amici e i tuoi penitenti. Grazie, D. Angelo Mocini Mons. Luigi Un Natale e un Capodanno in Brasile Carissimo Don Agostino. Con un grande solleone sì avvicina il Santo Natale e in questo caldissimo tempo estivo mi accingo a inviarvi i miei auguri natalizi. Con le vacanze scolari e l'invito alla spiaggia, le sabbie fini e delicate del mare richiamano un rigurgito di persone che riposano la stanchezza del lavoro preparandosi per altre battaglie. Corre il tempo e col Natale, il nuovo anno del 98, ci avvicina all'anno duemila. Sembra uno spazio grande, in realtà è piccolo. Tutti questi avvenimenti io li desidero ripieni di pace, di amore, di salute e di tanta serenità che solo il buon Dio ci può dare. E' a lui che invoco nella grotta di Betlèm, affinché la sua pace sia la nostra e il mondo abbandoni l'egoismo, l'invidia e la cattiveria. Ecco le mie notizie. In occasione della proclamazione di S. Teresina a dottore della Chiesa ho celebrato la festa unendola a una ordinazione diaconale nella Cattedrale di llhéus, mandando a fare uno stendardo di cinque metri per due. Il pittore l'ha fatto con tinta spry e nel farlo non poteva errare. E' riuscito bellissimo e ha suscitato la meraviglia di tutti, sacerdoti e seminaristi compresi. Per il centenario di nascita stavo a Rio e la solennità fu maggiore, ora nella Bahia, ho fatto quel che potevo. Di speciale è stato un viaggio a Rio nella fine di novembre per celebrare un matrimonio di una antica conosciuta che nella malattia mi incontrò vicino e adesso la figlia mi ha invitato. Là stando, si unì la celebrazione dei 50 anni di parrocchia della basilica di Santa Teresina e come ex-parroco di quella chiesa fui invitato alle solennità. In questa celebrazione si riincontrarono altri padri che attualmente stanno in Italia. Nella solennità del giorno 7-12 ricevetti come antico parroco una placheta di ricordo. Il viaggio di mille e trecento e cinquanta km fu fatto all'andata con una fermata a Travessào dove incontrai Frei Sandro mio antico collega che da circa sette anni non vedevo. Là passai la notte in una guerra di crociata contro i terribili banditi che qui si chiamano pernilongos e là zanzare. Lo stratagemma militare dei nemici era attaccare con le tenebre e rimanere invisibili, nessun radar li poteva scovare, ma là stavano attenti pronti all'attacco. Dove i nascondigli? sotto il letto, nella cortina, nei mobili neri. Cercai di dormire ma per l'assalto nemico era impossibile, perché la proporzione era svantaggiosa: cento nemici contro uno. Come fare? lo stratagemma fu lasciare la luce accesa e si riuscì a dormire un poco. Il giorno dopo a Rio incontrai solo un nemico, ma rimaneva più facile ia lotta. Stando a Rio carreggiai molte cose che mi furono date e alle 4,45 del giorno 8-12, cominciai il ritorno. Erano esattamente 12 ore quando completava i 1000 km. L'uscita mattutina era per anticipar il percorso degli ultimi 150 km che avrei fatto in una strada pessima. Arrivai in casa alle 9 e preso un bagno andai a dormire. Qualcuno degli italiani voleva venire con me, ma li distolsi, perché da solo io non mi fermo, con un altro sarei giunto il giorno dopo e qui arrivati bisognava vedere se c'era libero o la corriera con 24 ore per arrivare a Rio o l'aereo, s p e r a n d o il tempo propizio, ma, con il ritorno mancato, sarebbe pazzia tentare. La bellezza dei miei figli ladri è una consolazione speciale. Qualcuno voleva usare un retroproggettore per I canti della chiesa, ma gli dissi: oggi l'abbiamo e domani non c'è più. La persona si convinse, anche perché il mio cane, la bellissima princesa, fu rubata e aspetto un altro cane che nascerà il giorno 19-12. Che fare? La soluzione sarebbe uccidere una trentina di banditi, ma il sentimento cristiano ci impedisce tal soluzione. Con tutto questo la vita è bella e con le vacanze già in atto il riposo si determina col sole estivo. Desidero un felice e Santo Natale e un Nuovo Anno ripieno di pace e amore. Con la protezione di Maria del Carmine Frei Renato Grazie P. Renato, ricambiamo con tutto il cuore e di nuovo, a presto, a Montefiascone! pag. 10 LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998 III Centenario della morte di Madre Metilde (2- puntata) VERSO LA VITA RELIGIOSA E LA SUA ATTUALIZZAZIONE L'aspirazione di Caterina era di offrire se stessa come vittima per riparare gli oltraggi che Gesù riceveva nel SS. Sacramento. Per fare ciò la giovane desiderava divenire religiosa, ma trovava sempre nuovi ostacoli soprattutto da parte del padre, che amandola teneramente non si rassegnava a lasciarla entrare in monastero, ed anche perché le aveva preparato un avvenire molto lusinghiero. Ma Dio è potente e quando vuole un'opera la sua potenza non conosce ostacoli e così finalmente il padre si piegò al progetto della figlia. Caterina si presentò, nel novembre del 1631, al monastero delle Annunciate, detto anche delle dieci virtù della Vergine Maria, da poco fondato. In quest'ordine la giovane prese l'abito religioso e l'anno seguente vi fece la professione. Ma dopo tre mesi la guerra si accese a tal punto che le religiose dovettero fuggire e poco dopo il loro monastero fu distrutto. In questo periodo travagliato maturò nella giovane professa una seria determinazione che ella attuò dopo prudente consiglio: cambiare ordine. Infatti il mese di luglio 1639 prese l'abito benedettino e cambiò il nome di Caterina in quello di Metilde del SS. Sacramento e l'anno seguente Iku S '"-'" emetteva i voti religiosi come benedettina. Madre Metilde credeva di aver raggiunto il suo ideale vagheggiato, ma Dio voleva condurla per vie, certo non conosciute dalla giovane professa. Infatti la guerra si riaccese e M. Metilde, ora da benedettina, come in passato da annunciata, ne subì tutte le conseguenze insieme alle sue consorelle. Anche questa volta la comunità ricevette l'ordine dai superiori di sciogliersi senza sapere dove dirigersi. Si ripeterono così i giorni di disagio, di fame e di penuria già sofferti. Però Dio vegliava sulle sue spose che si erano affidate a lui e intervenne attraverso persone ed istituti che soccorsero le povere profughe. In questi anni di peregrinazioni M. Metilde ebbe occasione di incontrarsi con sacerdoti, religiosi, sovrani, ecc. da questi incontri ella assorbì e fu influenzata dalle varie correnti religiose del tempo che arricchirono di nuovi contorni il carisma originario che ella vagheggiava da tempo. La sua aspirazione era di istituire un ordine votato al culto del SS. Sacramento, ma benché questo suo desiderio era da lei fortemente sentito, tuttavia davanti all'attualizzazione a volte era perplessa. Il Signore non tardò ad illuminarla con un piccolo episodio: un giorno trovandosi in casa di una sua amica, la marchesa di Boves i suoi occhi si posarono su un dipinto che raffigurava un idolo davanti al quale stavano sacerdoti e sacerdotesse con una lampada in mano, più lontano si vedeva l'altare del fuoco sacro che le La b u o n a n o t i z i a Rubrica di spiritualità curata dalla comunità Giovanni Paolo II di Montefiascone "Tu sei il mio figlio jfik IHk vestali alimentavano incessantemente. Come fuori di sé dalla gioia M. Metilde rimase a lungo a contemplare il quadro e in quel momento ebbe chiaro il suo progetto: istituire nella chiesa una famiglia religiosa totalmente consacrata alla gloria dell'Eucaristia, dedita a cantare le sue lodi tenendosi alla sua presenza, non interrompendo l'adorazione né di giorno né di notte ed offrendo la vita in riparazione di tanti oltraggi che Gesù riceve nel SS. Sacramento dell'altare. Dopo ponderato consiglio, con il consenso ecclesiastico e l'appoggio dei sovrani del tempo, M. Metilde iniziò quel periodo della sua vita che la rese fondatrice di un istituto animato da un carisma, che sebbene non completamente nuovo nella spiritualità del tempo, fu arricchito dalla sua forte personalità e del suo grande amore verso l'Eucaristia. Gli ostacoli e le difficoltà di ogni genere non le mancarono, ma non le mancarono neanche quelle indicazioni ed avvenimenti con i quali Dio guida i suoi eletti nel compiere la sua volontà. Dopo varie alternative e sofferenze giunse il giorno tanto desiderato: era il 25 marzo 1653, festa dell'annunciazione di Maria. In quel giorno con la S. M e s s a e l ' e s p o s i z i o n e del SS. Sacramento ebbe inizio giuridicamente l'istituto delle benedettine del SS. Sacramento nel primo monastero di Parigi. L'anno seguente la regina Anna d'Austria giungeva al monastero per riconoscere l'istituto quale fondazione regale, fece apporre la croce alla porta e al termine della S. Messa solenne, inginocchiata al centro del coro monastico, recitò ad alta voce la preghiera riparatrice a Gesù Eucaristico. La stessa preghiera è ancora recitata ogni mattina in tutte le comunità benedettine del SS. Sacramento. prediletto" Il giorno in cui G e s ù si fece battezzare nel G i o r d a n o scese su di Lui lo Spirito Santo, in f o r m a di c o l o m b a e si udì una voce dal cielo c h e diceva: "Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi s o n o compiaciuto". Il giorno del nostro Battesimo quello stesso Spirito Santo è sceso su di noi e ci ha rivelato la nostra vera i d e n t i t à , q u e l l a di e s s e r e " f i g l i p r e d i l e t t i " d e l P a d r e Nostro, creature preziose nelle quali Egli si c o m p i a c e ; q u e s t o è s t a t o l'inizio di una vita n u o v a , d e l l a n o s t r a rinascita c o m e figli di Dio. Nel V a n g e l o di G i o v a n n i l e g g i a m o c h e N i c o d e m o , c o m e noi e p r i m a di noi, h a c h i e s t o a G e s ù c o m e si potesse rinascere e s s e n d o già grandi e G e s ù gli risponde: "In verità, in v e r i t à ti dico: s e u n o n o n n a s c e a d acqua e da spirito non può entrare nel regno di Dio". Questa grazia è offerta ad o g n u n o di noi attraverso il S a c r a m e n t o del Battesimo, eppure s p e s s o continuiamo a v i v e r e c o m e d e g l i " o r f a n i " o ci s e n t i a m o c r e a t u r e a b b a n d o n a t e d a un p a d r e c h e ci s e m b r a s e m p r e più lontano e assente dalla nostra vita. Se il B a t t e s i m o ci è d o n a t o , per c o n s u e t u d i n e , in un'età che ci trova inconsapevoli, è d u n q u e necessario che ogni battezzato si fermi a riflettere per scoprire la grandezza di questo dono, con la curiosità, la trepidazione e lo stupore c o n cui un b a m b i n o apre un pacco ricevuto in regalo. Q u e s t o a n n o di p r e p a r a z i o n e al G i u b i l e o d e d i c a t o allo S p i r i t o S a n t o è u n i n v i t o a r i p e n s a r e al n o s t r o Battesimo e a riappropriarci della grazia che quel giorno abbiamo ricevuto, per "rinascere" dall'alto. Ci stupiremo allora nello scoprire quanti doni s o n o nascosti nel nostro cuore, tutti frutto dello Spirito Santo. C h i e d i a m o d u n q u e allo S p i r i t o S a n t o di v e n i r e in aiuto alla n o s t r a d e b o l e z z a , di farci f a r e l ' e s p e r i e n z a della paternità di Dio e di convincere il nostro c u o r e che non siamo orfani, m a figli, fatti a i m m a g i n e e somiglianza del Padre: Vieni, Spirito Santo, che sei Amore, Gioia e Pace, effondi in tutto il mio essere affinché possa comprendere quanto è grande ed eterno l'amore che il Padre ha per me. Vieni Spirito Santo fondimi, plasmami, riempimi, usami, rivestimi della dignità di figlio prediletto, convincimi che niente e nessuno potrà mai separarmi dall'amore di Dio! La Comunità Giovanni Paolo 11° si riunisce ogni venerdì sera alle ore 21 nella Chiesa di S a n t ' A n d r e a a Montefiascone. Il più breve documento pontificio Appartiene al Papa Pio IX nel secolo scorso quando ancora era capo dello Stato Pontificio. L'episodio lo si deve al racconto del Papa Giovanni Paolo II, quando una volta si recò in visita ufficiale all'Università Gregoriana dei Padri Gesuiti. Lo fece per rompere il forte imbarazzo dei giovani universitari ed iniziare così un familiare colloquio e uno scambio di saporite amenità. Ecco dunque di che si tratta: "Un giorno di fresca primavera il Papa Pio IX si trovava a passare nei pressi del Colosseo, camminava a piedi e in piccola compagnia dei suoi collaboratori. All'improvviso, fuori di ogni aspettativa e con non piccola sorpresa, si vide presentarsi, con un fare supplichevole, un venditore di frittelle, al quale per il cattivo odore del suo mestiere era stato proibito dalle guardie ponteficie di friggere in quel luogo, e con ansia supplicava il Papa che gli togliesse quella dura proibizione e gli concedesse il permesso di friggere. Infatti diceva, devo pur vivere. Il Papa, più o meno sempre di buon umore, più incuriosito che contrariato, sorrise di cuore e chiese un pezzo di carta che subito, benché unta, presentò l'improvvisato richiedente. Il Papa, senza alcuna difficoltà, la prese, la osservò e poi di suo pugno vi scrisse sopra: Breve Pontificio e ne seguiva la data. Vi si leggeva a chiare note quanto segue: Frigga dove vuole, frigga quando vuole, frigga quanto vuole. Firmato Pio IX. Vi fu un riso generale." Poi per fare il paio, tempo dopo, uno di quegli studenti più arditi anche lui si presentò al Papa e gli consegnò il seguente testo perché fosse accettato e firmato dal Papa. Vi si leggeva a caratteri cubitali: li Papa Giovanni Paolo II viaggi dove vuole, viaggi quando vuole, viaggi quanto vuole. Se la sente di sottoscriverlo? Il Papa senza alcun dubbio rispose pronto: "Lo firmo, subito e sempre. Mi è veramente piacevole". E concluse "Viva la brevità!" La gioia fu spontanea e unanime di tutti i presenti, Papa compreso. Domenico Cruciani LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998 pag. 11 Un successo la "2a Rassegna dei Presepi" Un, JWatale Le opere esposte sono state quarantasei, di tutti i tipi e per tutti i gusti, che hanno caratterizzato la "2 a Rassegna dei Presepi" ricevendo unanimi consensi sia di critica che di pubblico. La mostra è stata allestita e organizzata in maniera impeccabile dalla associazione amici "Hobby Far da Sé" nel palazzo Buti, in pieno centro storico a due passi dal Corso, messo a disposizione dal Comune che ha collaborato attraverso il dinamico Assessore al turismo Prof. da Fernando Fumagalli, superando tutte le più rosee aspettative richiamando un notevole numero di visitatori dal 21 dicembre sino alla sera dell'Epifania. Un'iniziativa genuina, spontanea, che ha ampliato positivamente la particolare atmosfera natalizia. Una sola festa dell'anno è particolarmente sentita e celebrata da tutti gli italiani: il santo Natale, oserei dire "magico Natale" perché è la storia più bella che esista, conosciuta e raccontata universalmente. ricordare All'inizio era solo una greppia: con Gesù, poi, la devozione e la fantasia popolare hanno voluto animarla. E' nato così il presepio. Il nome viene da! latino e significa appunto greppia, recinto chiuso. Dal principio sono trascorsi venti secoli meno una manciata di giorni; il presepio ha subito un lungo processo di stratificazione storica sino alle interpretazioni odierne. Chiari esempi vengono proposti nella rassegna. S. ANDREA DONAfT MAURO La notte di Natale il piccolo Lorenzo Achilli ha interpretato Gesù Bambino nel tradizionale presepio vivente inscenato a S. Margherita, tra la gioia dei parenti che assistevano ed il sorriso dal cielo dei nonni Ferruccio Morleschi e Rita fek Volpini. Pochi giorni prima (14 dicembre) insieme f ^ ^ ^ alla cuginetta Amanda Velazquez Achilli è ^ ^ ^ ^ ^ stato battezzato nella cripta ^ ^ ^ di S. Lucia. ^ ^ ^ f l Ve ne sono dal tradizionale a quello animato, in botMarco Notazio, Matteo Paolini, Sante Medoro tiglia, di legno lavorato e modellato in varie forme tra Paolini, Stella Radicati, Benito Sensi, Maurizio le quali spicca anche un trittico, cioccolata, con manStefanoni, Mariuccia Tantillo, Luigi Taratufoli, dorle e pasta frolla, pannocchie di granoturco, con Michele Tunzi, Valentini, Riccardo e Danila rami di edera e gusci di ghianda, carta, polistirolo, Vittori, Zelda Zucca, la Scuola Elementare 0 . g l a c i a l e , r i c a m a t o a p u n t o c r o c e , uno in stile Golfarelli con le classi 4 S B e 4 S C, la Scuola P r o v e n z a l e e così v i a per un t o t a l e di 4 6 .E l e m e n t a r e delle Mosse, a n c o r a q u e l l a L'allestimento è stato curato impeccabilmente dal Elementare S. Lucia Filippini con la classe 5SB, la Presidente Mauro Donati e dai suoi collaboratori. scuola Media Alessandro Manzoni con le classi Questi gli autori dei presepi: Gabriele Artemi, 2SC, 3aA, 3SC e 3 § D, il gruppo Scout di Viterbo, il Pietro Bellacima, Francesca Belella, Michele Bar Caffè Centrale con un presepio tutto da manBernardini, Francesca Braguti, Giovanni Chiara giare e infine un'opera del gruppo diurno di villa S. con ben tre opere, Tiziana e Riccardo Chiara, Margherita. Da cornice alla "Rassegna", per l'intera Roberto Cricco, Mauro Donati, Ornella D'Emilio, città, sono stati allestiti altri tredici presepi: alla Riccardo Farina, Dario Fiorucci, Antonio Porticella proposto dagli abitanti della via, nelle Fontana, Nadia Foschi, Tania Gianlorenzo, Linda c h i e s a di S. A n d r e a , del Divino A m o r e , S. e Gabriele, Angela Morincasa, Andrea Onofri, Flaviano, Corpus Domini, S. Maria del Giglio, S. LINDA GABBIE G i u s e p p e e S. Maria di M o n t e d o r o ; a n c o r a nell'Istituto delle Maestre Pie Filippini, nel monastero delle Benedettine, a Villa S. Margherita e alla Scuola Cardinal Salotti. Dulcis in fundo nella comunità COTRAD, in via Paternocchio alle Primie, nelle spaziose cantine di un casolare, è stato allestito un presepio superbo voluto da una decina di giovani impiegando circa un mese e mezzo. La realizzazione, curata nei minimi particolari, è stata effettuata con infinita pazienza e tanta, tanta capacità. Migliaia e migliaia di fiocchi di ovatta scendevano dalle volte delle cantine come in una copiosa nevicata sopra le centinaia di figure collocate in mezzo a case, palazzi, vie, campagne, intorno ad un ampio lago. In una grotta, lontano, solo Gesù Bambino in tanta semplicità e con tanta dolcezza. Marcello Mari pag. 12 LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998 Una magnìfica realtà musicale La Corale S. M a r g h e r i t a Siamo ormai abituati a percepire come sempre più stretta la connessione tra solidarietà e cultura, quasi che questo binomio fosse inscindibile, tanto è ben assortito. Sia l'una che l'altra sono disinteressate, non si aspettano ricompense e danno serenità a chi le pratica. Certo richiedono impegno e spirito di sacrificio, ma poi rendono l'animo più disposto alla gioia che solo la disposizione a concedersi può far nascere. Così l'occasione delle feste natalizie ha propizia- sorpreso il pubblico disponendo i cantori in quattro diverse cappelle della Cattedrale e facendo loro intonare, in una suggestiva penombra, una delle più note melodie natalizie. Il concerto è proseguito con una serie di canti tratti dalla tradizione e dal repertorio classico di diverse parti del mondo: dalla Germania agli Stati Uniti, dalla Polonia al Portogallo. L'esibizione di alcuni membri della corale che hanno eseguito con perizia parti da solisti ha contribuito a rendere più piacevole l'ascolto. La Corale S. Margherita è del resto andata ampliando il suo repertorio a mano a mano che è c r e s c i u t a sia vocalmente, sia come consistenza numerica. Sono ormai intorno a cinquanta, infatti, i coristi, dei quali una buona parte è costituita da ragazzi sotto i venti anni che provengono anche da altri paesi. E' proprio l'alto numero di giovani, cosa piuttosto singolare per una Corale composta da dilettanti, la forza di questo organismo, anche perché proprio i più giovani si dedicano tutti a studi musicali, sia studiando canto, sia suonando uno strumento. A questo va aggiunta l'assiduità dell'esercizio che tiene impegnati i membri del coro per due volte a settimana sotto la guida del Maestro Aronne, che si avvale, per la parte strumentale e vocale, di alcuni collaboratori tra i quali Heidi Horndain, Settimio Trapè e Gianfranco Stefanoni. to r i n c o n t r o t r a la C a r i t a s e la C o r a l e Santa Margherita di Montefiascone. Il risultato è stato il bel concerto che si è tenuto il ventisette dicembre nella Cattedrale di Montefiascone, a cui ha assistito un pubblico numeroso che ha riempito la chiesa. Era ovviamente presente il coordinatore della Caritas Cavalier Giuseppe Ferlizzi, insieme al Sindaco Mario Trapè, al Vicesindaco Maurizio Paradiso, all'Assessore Fernando Fumagalli ed a Mons. Marinelli. Il Direttore della Corale, Roberto Aronne, ha ' Anche l'attività della Corale è divenuta con il tempo più complessa. Molti ricorderanno che lo 3° Concerto lirico di Natale »•^SHIli A > * i y p > > fv ' M ' i i , MM i r . % ty i c - * / r L f . ; •• /-, v ' * « t i UH l'-JSd, ù k ^ l : t?: Sabato 20 dicembre 1997 alle ore 21 presso gli splendidi saloni della Rocca dei Papi si è tenuto il tradizionale Concerto Lirico di Natale, organizzato dagli Assessorati Cultura e Turismo del Comune di Montefiascone, alla presenza di un attento e colto pubblico accorso numeroso a gustarsi questa splendida performance musicale, malgrado l'inclemenza del tempo. Ad inizio serata il Sindaco Mario Trapè, nel ringraziare gli intervenuti, ha messo in evidenza l'importanza di questo Concerto, divenuto ormai un appuntamento tradizionale delle feste natalizie, e l'impegno che l'Amministrazione Comunale sta profondendo nei vari campo della Cultura, dello Sport e del Turismo. Il Concerto si divideva in due parti: nella prima si sono potuti ascoltare i più noti duetti e arie d'opera di Bellini, Donizetti, Gounod e Verdi mirabilmente interpretati dal soprano Carla Albieri e dal tenore Giuliano Di Filippo accompagnati al pianoforte dal Maestro Carlo Podestà; nella seconda parte, invece, ci si è immersi nella magica atmosfera natalizia con le più belle melodie per il Natale, dalla celeberrima "Ninna Nanna" di Brahms, alla "Maria Wiegenlied" di Reger, alla "Stille Nacht" di Gruber ecc., fino all'immortale "Ave Maria" di Schubert, queste splendide melodie sono state anch'esse interpretate da Carla Albieri e da Giuliano Di Filippo, accompagnati, però, dalla bella Orchestra dell'Istituto Musicale "Giacomo Carissimi" di Viterbo sapientemente diretta dal Maestro Mario Nardi, il quale è stato anche l'autore degli arrangiamenti musicali. La manifestazione è stata presentata dalla Signora Delia Porroni, che ha, inoltre curato tutta l'organizzazione artistica. Applausi, ovazioni e richieste di bis hanno dimostrato che il pubblico ha molto gradito la serata, ed anzi, ha caldamente invitato gli organizzatori a farne un appuntamento annuale fisso. scorso ottobre ha accolto a Montefiascone il Coro di Amburgo, ma pochi f o r s e s a n n o che il mese scorso ha avuto l'opportunità di esibirsi in una delle più antiche e suggestive chiese romane: S. Lorenzo in Lucina, dove, accanto alla Cappella del Bernini e sotto il più noto Crocifisso di Guido Reni, ha t e n u t o un apprezzato concerto, eseguendo il G l o r i a e il Magnificat di Vivaldi. E' stata inoltre invitata a tene- II D i r e t t o r e della Roberto Aronne Corale Gianfranco Stefanoni alla tastiera re, durante la prossima estate, concerti ad Amburgo e a Dobiaco, per cui si vedrà costretta a una selezione degli impegni che pure ne confermano la qualità e la tendenza a muoversi oltre l'ambito provinciale. Tra i presenti si sono potute notare personalità e semplici cittadini provenienti da molte parti della provincia e da province limitrofe, segno evidente della validità dell'iniziativa che dà lustro a Montefiascone. Visibilmente soddisfatti, l'Assessore alla Cultura Maurizio Paradiso e l'Assessore al Turismo Fernando Fumagalli, hanno ringraziato tutti della partecipazione ed hanno donato agli artisti una targa ricordo, dando appuntamento alla 4 § Edizione del Concerto. Quando è Natale? quando al mattino ti svegli col desiderio di amare il Signore e in Lui i fratelli QUEL GIORNO E' NATALE quando ti senti di dar la mano a chi ti ha offeso QUELL'ISPIRAZIONE E' NATALE quando, in chiesa o in casa o in fabbrica senti la necessità di penetrare in te stesso per esaminare il tuo comportamento con Dìo, con la famiglia, con gli altri QUELL'ATTIMO E' NATALE quando per la strada ti Incontri con l'anziano in difficoltà o con il povero da soccorrere e tu dai il tuo aiuto QUEL MOMENTO E' NATALE quando entri in ospedale e ti metti a servire chi é senza presenza, senza voce e senza forze QUELLE ORE SONO NATALE quando educhi il tuo bambino a rinunciare ad un giocattolo inutile per offrire un pezzo di pane a chi non ha da mangiare QUELL'ATTEGGIAMENTO E' NATALE quando senti rimorso per lo spreco del denaro pensando a chi muore per mancanza di tutto PER TE INCOMINCIA IL NATALE quando capisci che questa vita di rancori, di mal costume e di egoismi, si può rendere migliore con l'amore, con l'onestà e la generosità, allora E' ENTRATO NEL TUO CUORE IL NATALE quando ti accorgi di essere pronto a dare una parte di te stesso ai poveri vicini e lontani ESULTA PERCHE' VIVI IL NATALE se invece ti rendi conto che tutto questo mondo di bene ti lascia indifferente e che non sei capace ad altro che pensare ai tuoi interessi NON SORRIDERE PIÙ'; IL NATALE SI E' ALLONTANATO DA TÈ LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998 Il cielo d'i verno E' la stella principale della costellazione del c a n e m a g g i o r e , insieme al cane minore, i due cani del cacciatore Orione. La sua storia si s n o d a fino ai n o s t r i g i o r n i : l a s u a l e v a t a e l i a c a in c o n c o m i t a n z a del sole segnalava agli Egizi l'inizio delle piene del Nilo, che regolavano la vita di questo antico popolo. Nel 1834 l'astronomo tedesco Bessel, notò che il movimento apparente di questa stella nel cielo subiva degli spostamenti probabilmente dovuti a una perturbazione gravitazionale indotta da una stella compag n a invisibile, m a molto densa. 28 anni dopo l'americano Alvan Clark riuscì a d intravedere il fantomatico c o m p a g n o , mentre effettuava delle prove c o n un rifrattore di b e n 4 6 cm. Q u e s t a stella v e n n e c h i a m a t a Sirio B ed è ben 8.500 volte più debole di Sirio A. Appartiene alla classe delle N a n e B i a n c h e , o v v e r o una stella c o n una m a s s a simile al Sole e un diametro c o m e quello della terra. La sua densità è 100.000 volte maggiore di quella dell'acqua: un bicchiere di materia proveniente d a Sirio B p e s e r e b b e sulla terra ben 10 tonnellate. In questa costellaz i o n e n o n c i s o n o o g g e t t i s p e t t a c o l a r i visibili c o n piccoli s t r u m e n t i , Sirio e la sua compagna Sirio B. Un diaframma esagonale posto davanti all'obiettivo ha diffuso la luce su sei punte così da rendere visibile Sirio B. Osserv. Spruel eccetto M41, un a m m a s s o stellare aperto situato a 4° a s u d di Sirio. Facilmente individuabile con un binocolo di almeno 10-12 ingrandimenti come u n a "nuvola" di stelle di 5 ° grandezza composto da un'ottantina di stelle. ^ ^ ^ ^ Sirio e M41 - Foto dell'autore. "La Voce" è grata ai suoi di a. c e m p a n a r i P r o l u n g a n d o in direzione dell'orizzonte la linea c h e collega le tre stelle della cintura di Orione, si incontra una s t e l l a dal c a r a t t e r i s t i c o c o l o r e b i a n c o brillante. E' Sirio, la stella più luminosa di tutto il cielo. Infatti la sua magnitudine è di - 1 , 4 e la s u a luminosità deriva dal fatto che dista da noi solo 8,6 anni luce. pag. 13 CAVALIERI: Cipriani Ferdinando, la sposa in memoria di Presciuttini Augusto, Monachello Peppino, Paolini Felice, Gustavo e Paola Egidi Sacco, Porcu Lorella, Fiorucci Renato, Venanzi Angelo, Onofri Antonio, Piciollo Quirino, Ballarotto Pietro, Manzi Domenico e famiglia, famiglia Gorelli, Capuani Cinzia, Sensi Alvaro, Ciucci Massimo, Rubeca Luigi, CARIVIT fll. di Montefiascone, Scoppola Maria Vittoria, Riccio Ceccariglia Concetta, Ceccariglia Graziella, Pezzato Salvatore, Brodo Onorio, Paolini Silvano, Lotti Colombo, N.N.B., Stefanoni Anna Maria, Porroni Marilena, Benedettine S. Pietro, Burla Benito, Andolfi Sergio, Andolfi Antonio, Mosca Maria, Mosca Antonio, Mosca Marino, Mocini Mario, Cappannella Aurelio, Chiricotto Luigi, Terracini Margherita, Sacco Gildo, Lozzi Isabella, Finauro Giuseppe, Zampetta Enzo, Focarelli Dino, Menghini Riccardo, Bellini Petrangeli Giuliana, Belella Carlo, Porroni Leone, Fanali Angelo, Cignini Settimia, Pagana Maria, Paparello Gian Luigi, Brachino Alessandro, Belella Salvatore Vincenzo, da Pescara Bartoleschi Giovannina, Gallone Domenico, da Trieste BENEMERITI: Zeppieri Anna, Scalia Michele, Ceccarelli Luigi, Frilicca Bruno, Rocchi Bernardino, Gargiulo Maria Cecilia, Valeri D. Flavio, Notazio Euro, Stefanoni Ida Maria, Bevi Primio, Illegibile N.N., Cirica Di Pietro, Menichelli Vincenzo, Simombelli Elena, Morleschi Ferruccio, Barbini Mario, Santini Giancarlo, Santini Fabiola, "Far da Sé", Manzi Salvatore, De Fausti Oneiia, Severini Vincenzo, Manzi Mario, Mecali Domenica, Ceccariglia Vittoria, Ricci Agostino, Fantin Arduino, Cacalloro Tiziana, Ceccarelli Manuela, Pieretti Giuseppe, Bartoleschi Lucia, Dell'Olio Luisa, Orzi Giuseppe, Bartoleschi Demetrio. SOSTENITORI: Di Luigi Vincenza, Bartoleschi Vincenzo, Monanni Santa, Lanzi Masimo, Rossetti Giuseppina, Pepponi Dario, Chipa Diana, Ciucci Oliviero, Fé Antonio, Petroselli Luigi, Panichi Giuseppe, Tangari Nicola, Tangari Francesco, Paoletti Roberto e Zannoni Anna Maria, Filiè Guido, Filiè Loretta, Sacripante Dante, Coralloni Enrico, Stefanoni Italo, Scoponi Pietro, Palombo Angelo, Brodo Settimio, Notazio Tiziana, Stefanoni Consalvo, Catasca Irene, Marianello Filippo, Cicoria Ubaldo, Montecchi Luigi, Romiti Dorindo, Cappannella Massimino, Scoponi Assunta, De Grossi Unica, Mocini Settimio, Pezzato Rinaldo, Angeloni Umberto, Pezzato Attilio, Lorenzoni Carlo, Silveri Iole, Brachino Domenico. AMICI: Rocchi Lucia, Santi Ettore, Silvestri Tommasina in Sbarra, Ciucci Ignazio, Starnini Bianca, Castellani Fernando, Bellomarini Franco, Tarantello Adelaide, Menichelli Giovanni, Ranucci Valter, Cappannella Rinaldo, Ugolini Angelo, Burla Vincenzo, Morano Renzo, Materazzo Enzo, Lanzi Pietro, Salmistraro Franco, Gianlorenzo Silvano. Amici della Cattedrale Sono entrati a far parte degli "Amici della Cattedrale": Radicati Angelo, Coveccia Barbara, Barcarolo Giuseppa, Zampetta Francesco e sposa, Paoletti Florido e sposa, Castellani Anna, Andolfi Ginevra, Giusti Ada, ¿¡ripicchio Rosa, Manzi Latino, Sordi Gina, Bracoloni Gino, N.N., Del Priore Angelo, Edoardo Morleschi, Ceccarelli Enzo e Caterina, Costanzo Eleonice, nonna di D. Massimiliano, Romoli Lucci Lionella, Bartoleschi Simone, i familiari in suffragio di Leonardi Natalina, Ricci Ines, Tassoni Dino. Anagrafe cittadina NATI: Zappala Riócardo di Vito Fabrizi Katia (3.1), Petrocchi Benedetta di Angelo e Monanni Daniela (6.1), Costantini Alessandro di Giulio e Eusepi La c o s t e l l a z i o n e del Sabrina (5.1), Aniceti Lorenzo di Renato e Bonanni Maria Rosa (5.1), Paoletti C a n e M i n o r e n o n è Sara di Emanuele e Rosetto Antonella (7.1), Stefanoni Sara di Luca e Biccheri Francesca (9.1), Ciavarrini Riccardo di Giovanni e Paoletti Emma (9.1), Carelli molto appariscente tranValentino di Roberto e Ngooenpoon Piyada (14.1), Ovidi Costanza di Giovanni e ne la sua stella princiScarponi Rita (12.1), Bacci Samuele di Claudio e Nicolai Alessia (15.12.97), p a l e P r o c i o n e , c h e in Menghini Elena di Alessandro e Natalizi M. Cristina (24.12.97). MATRIMONI: Moisè Agostino e Wunderlich Silvia Emilie (5.12.97). greco significa "l'annunMORTI: Rosetto Maria (n. 31.3.33 m. 6.1.98), Crisostomi Felice (n. 18.1.22 m. ciatore", di m a g n i t u d i n e 9.1.98), Carlini Maria (n. 10.1.30 m. 13.1.98), Giuliani Quintina (n. 7.4.12 m. 0,4 e colore giallo bian14.1.98), Leonardi Natalina (n. 26.12.21 m. 3.1.98), Scoponi Aldo (n. 18.6.21 m. co. 20.12.97), Rastrello Maria (n. 25.7.10 m. 12.1.98), Carelli Giuseppa (n. 19.11.09 Sirio B e Procione B m. 22.12.97), Fantin Arduino (n. 17.3.49 m. 22.12.97), Medichini Colomba (n. 7.1.08 m. 26.12.97), Gentile Bombina (n. 5.1.24 m. 26.12.97), Franchi Paolo (n. non sono visibili con 17.7.63 m. 28.12.97), Cempanari Adele (n. 12.6.08 m. 30.12.97), Pascucci telescopi con diametro Armando (n. 8.11.34 m. 14.12.97), Tassoni Dino (n. 26.11.73 m. 21.12.97), inferiore a 50 cm. Ambrosi Barbara (n. 3.12.27 m. 21.12.97), Tacchi Vincenzo (n. 24.8.09 m. 23.11.97). Pro lavori straordinari Sezione Coltivatori Diretti M o n t e f i a s c o n e - Tel. 8 2 6 2 3 3 Rubrica a cura del C0LDIRETTI nella basilica d i S. M a r g h e r i t a Presidente Mario Buroni • E l e t t o il n u o v o C o n s i g l i o D i r e t t i v o della s e z i o n e di M o n t e f i a s c o n e . Il C o n s i g l i o eletto resterà in carica per i prossimi quattro anni. S u c c e s s i v a m e n t e i consiglieri eletti si sono riuniti per eleggere il Presidente. Questi gli eletti: Mario Buroni (Presidente); Benito Paoletti (Vicepresidente); Consiglieri: Salvatore Ranucci, Luigi Andreini, Franco Bellorimi, Pietro Camicia, Antonio Carloni, Angelo Castellani, Claudio Ciampicotto, Angelo Femminella, Lorenzo Fetoni, Pietro Fumoso, Felice Costanzo Mecali, Gianfranco Paoletti, Claudio Pecoroni, Franco Ranucci, Domenico Rosetto. Montefiascone è consapevole che il problema agricolo è complesso e va dunque affrontato in tutti i suoi aspetti con un confronto serio e risoluto con tutte le istituzioni regionali, comune e rappresentanze sindacali del mondo agricolo. La mobilitazione dei coltivatori diretti e dei Cobas per le quote latte sono ancora negli occhi di tutti, ma non d o b b i a m o a b b a s s a r e la g u a r d i a per non e s s e r e d i m e n t i c a t i . La C o l t i v a t o r i D i r e t t i d i Montefiascone c'è ed è viva e vegeta più che mai. Siamo coscienti e consapevoli del nostro ruolo che non vogliamo delegare a nessuno e per questo vogliamo affidare la soluzione dei problemi dell'agricoltura solo al nostro sindacato. • L'onorevole Franco Bruni è stato di nuovo eletto Presidente della Federazione Provinciale della Coltivatori Diretti di Viterbo, mentre Angelo T e n t i e S e r g i o B e n e d e t t i v i c e p r e s i d e n t i . Il Presidente della Sezione di Montefiascone Mario Buroni, è stato eletto consigliere provinciale del Consiglio Direttivo. I coldiretti falisci ci sono e chiedono di essere ascoltati e che i loro problemi siano conosciuti e risolti. Per questo punteremo sulla cooperazione per gestire insieme centri agro-alimentari, centri raccolta di produzione e trasformazione dando nuovi stimoli e impulsi ai nostri prodotti migliori con il nuovo vino Doc "Classico" Est! Est!! Est!!! L. 1.000.000 L. 300.000 L. L. L. 200.000 150.000 100.000 L. L. L. 80.000 30.000 20.000 Frigo Giusto (3- offerta) Mocini Mario, Franco Martini Quinta (2- offerta) Della Casa Rosa Bianca Spinelli Rosa Belloni Cesare, Camicia Enrico, Burla Vincenzo in suffragio di Bartoleschi Francesca (21 offerta), lacoponi Rosa Angeloni Umberto Silveri Iole Starnini Bianca Il debito ancora da saldare per i effettuati nella Basilica assomma 250.000.000. A questi bisogna aggiungere quelli tratti per i lavori urgenti nella chiesa Francesco. Aiutate il "monumento della nostra città! lavori a £. condi S. simbolo" LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998 pag. 14 E'giunto il momento di sciogliere le vele (2 Tm. 4,6) Maria Rosetto Dino Tassoni 26.11.73 - 21.12.97 Dino era nato il 26 novembre 1973. Fin da bambino aveva mostrato passione per i trattori e la campagna e terminato il servizio militare si era subito messo al lavoro dirigendo una parte dell'azienda del padre. Lo faceva con trasporto ed amore e con grande senso di responsabilità. Proprio per il grande senso di responsabilità dimostrato in ogni occasione tutti quelli che lo conoscevano non accettano l'idea di un incidente avvenuto per distrazione o imprudenza. Deve esserci stato sicuramente un fattore esterno a causare il tutto e a togliercelo il 21 dicembre 1997. Era sempre pieno di voglia di vivere, pieno di idee e si dedicava con passione a qualunque cosa e sapeva fare di tutto. Ha amato e dato affetto a tutti quelli che ha incontrato nella sua breve vita, era socievole, disponibile, rispettoso degli altri, soprattutto degli anziani, non accettava l'ipocrisia e si batteva per la sincerità e la schiettezza dei sentimenti. Ora Dino vive della vita eterna insieme al nonno Dino, che lo ha preceduto, lasciando nel dolore i genitori Giovanni e Dema, il fratello Domenico, la sorella Daniela, la fidanzata Lorena, la nonna Fausta, lo zio Carlo, il nipotino Giovanni e tutta una schiera di parenti, amici e conoscenti. Ciao, Dino... un giorno continueremo il discorso appena iniziato... Giuseppe Ciprini 20.4.23 - 19.1.98 Ora, il sig. Giuseppe, era in pensione, dopo aver svolto per tanti anni il pastore. Da qualche giorno avvertiva un doloretto alle spalle, s e n z a d a r g l i t a n t o p e s o , poi improvvisamente è stato costretto a ricoverarsi, ma non c'era più nulla da fare... il cuore ha ceduto e s'è trovato nelle braccia di Dio Padre. L a s c i a nel d o l o r e la s p o s a Settimia Piciollo, i suoi tre figli: Vincenza, Mauro che vive a Pisa e Bruna con i loro consorti e 5 nipoti. Vivi in pace cielo. e nella gioia del Amavi i grandi spazi della campagna, del cielo, della montagna perché il verde azzurro dei tuoi occhi, luminosi e sorridenti potesse perdersi fino ai confini. Un giorno hai deciso di volare oltre, là dove non esistono il tempo e lo spazio, il giorno e la notte, le gioie e i dolori. Là dove ci sono solamente luce, pace, amore. il tuo cammino qui con noi è durato un attico, ma come una meteora solca e illumina il cielo delle notti d'estate, cosi tu hai reso luminosi i nostri giorni. Per tutti noi che ti abbiamo amato il dolore per la tua perdita è immenso, il vuoto che lasci incolmabile, ma in cuor mio so che ci sarai vicino, ci guiderai e ci sosterrai sempre. Addio, angelo mio, ora vivo nella speranza di poterti riabbracciare quando anche a me verrà concesso di varcare le soglie dell'infinito. - Le fotografie riguardanti "Babbo Natale" fatte la vigilia di Natale, si possono ritirare presso il garage d e l l a " P r o t e z i o n e C i v i l e " di Montefiascone (davanti Discount) ogni giorno dalle ore 18 alle 20. - Alla fine di n o v e m b r e è stato smarrito un bracciale d'oro, probabilmente in zona Card. Salotti. Lauta ricompensa a chi lo avesse trovato. Tel. 823732. Riflessioni post-natalizie E' terminato ormai il tempo di Natale e non si possono non fare alcune riflessioni a riguardo. Cos'è il Natale per il mondo odierno? Cos'è la Venuta di Gesù per l'epoca attuale? Durante le feste si nota solo il frenetico, caotico via vai della gente, immersa in domande, per loro ossessive: quali regali fare? come fare bella figura? come vestirsi? cosa mangiare? Le strade, in quei giorni sono un fantastico caleidoscopio di luci, di colori e di suoni, ma... il valore religioso dove sta? Tutto è legato ad un fine prettamente commerciale, una vera gara tra i vari negozi per sfoggiare il più gran lusso... Già, proprio "lusso", parola nettamente in antitesi con il Natale, la festa dell'umiltà, dimostrataci dal Redentore... Un vero schiaffo al Vangelo, non vi pare? La festa dell'umiltà si passa (sto parlando ovviamente di moltissime persone, ma non di tutte!) nei bagordi, tra i locali superaffollati, sulle nevi delle Dolomiti od all'ombra di esotici palmizi, nelle sfrenatezze che spesso sfociano nella dissolutezza... Tutto si far pur di far festa! Ora, finite tutte le fetività, ci si chiede cosa resti nell'animo di questa gente: 31.3.33 - 6.1.98 Ora conosci il mistero immenso del cielo, vedi orizzonti senza fine e sei assorbita dall'incanto di Dio, dalle sue espressioni di sconfinata bellezza. Non devi più combattere con la tua malattia, ma vivi in quella meravigliosa casa dove non esiste più il dolore e la morte. E da lassù continua ad amarci mentre noi ti ricorderemo sempre con amore e pregheremo per te nella certezza che hai finalmente trovato la pace nella casa del Padre. Le nipoti Natalina Leonardi (Stefania) 26.12.1921 - 3.1.1998 E' la sposa di Zefferino Leonardi, che ora gode la pace di Dio. Diciamo "ora" perché la sua vita è stata molto tribolata, trascorsa nella Rosa Scoponi gioia della famiglia, superando però tanti guai fisici, che sapeva mettere dietro le spalle per preoccuparsi e pensare ai figli ed ai nipoti. Grazie, Natalina, dell'esempio di laboriosità che ci lasci, vivi nella splendida luce di Dio. (Nunziata) 12.5.1906 - 30.11.1997 Di lei abbiamo parlato più volte in questi ultimi tempi e non stiamo a ripeterci. Era d'una delicatezza estrema, il lavoro e la sofferenza l'avevano affinata, d'una fede granitica, a lei infatti si deve la dirittura morale dei 4 figli: Pietro, Giuseppe, Gina e l'indimenticabile Fr. Mario delle Scuole Cristiane. Godeva della sua famiglia ricca di 6 nipoti e 3 p r o - n i p o t i : G i n o , Francesco, Iacopo. Una sua sorella è Suora Benedettina: Sr. Vincenza di 86 anni, vive serena anche se costretta in carrozzella. Difficilmente si potrà dimenticare, e il consiglio che diamo ai nipoti è di non lasciar andare perduto il patrimonio umano, religioso e civile che nonna Nunziata ha lasciato a voi, come a tutti coloro che l'hanno conosciuta. Carlo Sensi 20.1.1923 - 7.12.1997 Con la tua dipartita, il Corso Cavour è diventato sicuramente più povero. 0 stavi a bottega a ripulire la testa dei clienti o passeggiavi lungo il Corso. Molto tempo lo trascorrevi al chiuso, t'eri fatto un altarino all'interno, avevi posto là l'immagine della Madonna e dei tuoi santi protettori e li pregavi in continuazione. Poi il male è venuto a bussare alla tua porta, hai resistito il più possibile, ma non c'è stato nulla da fare. Ora sei nel regno di Dio, dove potrai continuare le tue belle passeggiate, senza alcun timore, proteggendo dal cielo la tua sposa Bruna, i tuoi figli: Roberto, e il b a n c a r i o M a u r o i n s i e m e alla sposa Angela e alla nipote Silvia. Ciao, Carlo! soltanto un vuoto, una rabbia (pure perché sono finiti i soldi!), un continuo desiderio che li corrode come fa il tarlo con il legno... Perché tutto questo? Non si è capito il vero significato del Natale. Per questa gente è solo un giorno dedito alle cose più pazze. Le tradizioni stanno crollando ogni anno di più e ad esse si sostituiscono altro genere di divertimento (sia come esso sia). Non dico con ciò di non fare festa, s'intende, ma di penetrare in modo ben più profondo nel mistero grandissimo del Natale, con una fede sempre maggiore. Solo allora la festa non sarà più fine a se stessa, ma rimarrà scolpita in modo perenne negli animi. Qui è la vera gioia, qui, dobbiamo cercarla, anche se è una via assai più scomoda e difficile. Inoltre... siamo umili, senza montarci troppo la testa con prodotti ultrareclamizzati, per cui molti sono disposti a tutto, perfino a contrarre debiti... Che resta poi in mano, alla fine, se non un pugno di mosche? Cerchiamo veri tesori inesaurìbili che non possono stare se non i noi stessi. Finisco qui, perché non voglio arrogarmi la facoltà di fare prediche... Solo che, ogni tanto, qualche riflessione, fa pure bene! Ringraziando, si saluta cordialmente Paparello Gianluigi pag. 15 LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998 "Il tuo popolo in cammino" E' il titolo significativo della lettera-invito, riflessione, proposta, che il Vescovo ha a tutta la Comunità diocesana (presbiteri, religiosi e religiose, laici) e che porta la data novembre 1997, inizio del nuovo anno liturgico della Chiesa. Si tratta di principi teologici-pastoraii da fare nostri per progettare concretamente d'azione, riguardanti il futuro della Diocesi, che è uguale e diversa da tutte le altre d'Italia. E' uno stimolo a pregare per poi agire, seguendo l'unico vero Maestro, Gesù, rappresentante, il Papa, e il Vescovo per quanto riguarda la nostra Chiesa particolare. L'introduzione della lettera è posta in prima pagina. I. T e m p o dello Spirito, t e m p o della Chiesa Mistero è la SS.ma Trinità, mistero è la Chiesa "icona della Trinità", popolo adunato nel nome della Trinità, "popolo in cammino" come l'antico popolo ebraico fu in cammino verso il deserto. Modello e guida del popolo è la Vergine Maria. La Chiesa di Viterbo, porzione del popolo santo di Dio, è anch'essa In cammino: "un cammino nella fede, nella speranza e nella carità; un cammino verso la comunione piena in Cristo, con lo Spirito Santo, al Padre; un cammino che guarda con fiducia alla grande tappa del 2000, l'anno del Giubileo, che apre il terzo millennio dell'era cristiana". Difatti scrive il Vescovo "la Chiesa nasce, cresce e vive grazie all'azione dello Spirito Santo". E' questo il tema di fondo del 1998: "anno dello Spirito Santo, nel mistero della sua Persona, del suo essere Spirito di Cristo, nella sua missione nella Chiesa, nella storia, nel mondo". E siccome lo Spirito Santo "è fonte di tutto il dinamismo della Chiesa" è necessario che ci siano uomini e donne "spirituali" che vivano secondo lo Spirito, animati dalla speranza cristiana che spinge "a non perdere di vista la meta finale che dà senso e valore all'intera esistenza umana". La Chiesa di Viterbo è in cammino lungo questa traiettoria "fino e oltre il terzo millennio". Chi ci guiderà in questo cammino? Come diventare "segno di comunione e di speranza" per gli uomini e le donne di oggi?" "Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra" (At 1,8). II. Li chiameranno popolo santo (Is 62,12) Dopo una sintetica riflessione sulla Chiesa universale, "che è il mistero di salvezza che si rende visibile e si fa storia; è un modo di stare assieme nel nome di Cristo che prende il volto dell'uomo; è nel tempo immagine della comunione trinitaria", passa a considerare quella porzione del popolo di Dio che è la Chiesa particolare, cioè la Diocesi, con il "suo luogo, il suo tempo, la sua irrepetibilità". Il legame con la Chiesa universale è costituito dal Vescovo, "nodo sacramentale cum Petro e sub Petro". Cellula della Diocesi è la Parrocchia così definita nel canone 515/1 del C.J.C.: la Parrocchia è una determinata comunità di fedeli che viene costituita stabilmente nell'ambito di una Chiesa particolare, e la cui pastorale è affidata, sotto l'autorità del Vescovo diocesano, ad un parroco quale suo proprio pastore". Essa, ricorda il Sinodo diocesano (n. 403): "è la Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie" (Ch. L. 26) Questa Chiesa universale, diocesana, parrocchiale è chiamata ad - annunciare la buona notizia di Gesù Salvatore, - rendere presente la salvezza, -testimoniare l'amore. E' infatti "Koinonia", comunione, "diaconia"; non è un'azienda o una Chiesa esclusivamente clericale. E' soprattutto "comunità di fede, di speranza e di carità" (LG 7). "Comunione nel vincolo della Trinità, nell'ascolto della Parola, nell'Eucaristia, inviato del 30 i piani Diocesi il suo nel legame storico sacramentale con Cristo (mistero gerarchico) nella carità fraterna" (At 2,42). Legge prioritaria della Chiesa e distintivo del cristiano è "la Carità'. "Siamo chiamati alla fraternità, ma dobbiamo ogni giorno imparare ad essere fratelli. Abbiamo in comune il dono di Dio che è Cristo: Cristo è stato forse diviso?"(Cor 1,13). Negli Atti degli Apostoli, nei documenti del Concilio Vaticano II troviamo quelle realtà che costituiscono la comunità ecclesiale, quali: - l'ascolto della Parola di Dio, - lo spezzare il Pane (Eucaristia) - la comunione fraterna, grande segno del Cristo presente. Ed "è nel rapporto con il Vescovo che la comunità parrocchiale - come ogni comunità cristiana - trova il criterio di autenticità e di verifica dell'essere in Cristo". La Chiesa non è qualcosa di astratto, ma è costituita da "pietre vive" che sono: - i laici i religiosi e le religiose i presbiteri, collaboratori del Vescovo il Vescovo, "maestro, sacerdote e pastore responsabile originario della vita ecclesiale". Per salvaguardare quella comunione che è la Chiesa, deve esserci partecipazione e corresponsabilità tra tutti gli appartenenti alla Chiesa stessa. La Chiesa è carismatica, il che vuol dire che ognuno è chiamato a scoprire il proprio carisma per l'utilità comune, sotto il discernimento del ministero ordinato. Come tale è ministeriale. Ogni carisma va posto a servizio, è per la crescita e l'utilità dei fratelli (cfr I Cor 12,4). Il "far parte per se stesso" non ha senso nella comunità ecclesiale. E' necessario far riferimento al ministero della sintesi, peculiare del servizio gerarchico (Vescovo). Tentazioni, rischi ci sono, quali: l'anonimato, la frammentazione, l'evasione. "F nella ferialità della vita e nella concretezza dei luoghi e dei tempi che Dio si fa prossimo a noi come salvatore". * * * * * * * * * * III. "Il Signore è il mio pastore" (Sai 22) E' un breve capitoletto, ma molto denso, che vuole definire con esattezza "la pastoralità", riferendosi soprattutto alla Costituzione "Gaudium et Spes": L'azione pastorale è: - la messa in atto del mistero della salvezza in modo idoneo per una determinata situazione storica (quella che stiamo vivendo con il Vescovo Lorenzo) - da parte della comunità ecclesiale (viterbese) - con la partecipazione responsabile di tutti i suoi membri, ai diversi livelli (Papa, Vescovo) Presbiteri - religiosi - laici - nella comunione e nella fedeltà di ciascuno al proprio ministero e ai carismi - condividendo la carità del Padre in Gesù, il Cristo Signore, sotto la promozione permanente dello Spirito Santo, per edificare il Corpo di Cristo che è la Chiesa, in cammino verso la pienezza del Regno. Vedrei in questa definizione il riassunto e le prospettive di tutta la lettera pastorale del Vescovo dal titolo "Il tuo Popolo in cammino". L'azione pastorale del popolo di Dio ha queste note essenziali: la "fedeltà" a Dio e all'uomo, il "servizio": "La Chiesa è per il mondo. La Chiesa altra potenza per sé non ambisce che quella che la abilita a servire e ad amare" (Paolo VI); la "storicità": "destinata a tutti gli uomini, la Chiesa entra nella storia" (cfr RdC 112). Il referente essenziale di ogni azione pastorale è Cristo Signore. "Senza Lui all'origine, al centro, alla fine, la funzione di ogni altro pastore è inconsistente". Per questo "chiunque è chiamato a pascere il gregge di Dio" (I Pt 5,2) "deve modellarsi su di lui, soprattutto amando come Lui ha amato". IV. Per camminare Il Vescovo termina invitando alla preghiera, ad accogliere l'appello del Papa "a costruire sempre e soprattutto sull'unico fondamento che è Gesù Cristo" per impegnarci seriamente nel portare avanti i disegni della Santa Chiesa di Viterbo. Calendario Parrocchiale Con il 25 febbraio ha inizio la Quaresima cristiana, tempo di preparazione a celebrare santamente la Pasqua con più abbondanza della Parola di Dio, con il dedicarci alla preghiera e alle opere di carità e di penitenza, ravvivando il ricordo del Battesimo e seguendo Cristo sulla via della croce. C o m e preparazione alla Q u a r e s i m a abbiamo: le Q u a r a n t o r e nella chiesa di S. Pietro, presso le Benedettine nei giorni 1 9 - 2 0 - 21 febbraio. C o m e inizio della Q u a r e s i m a abbiamo: le Q u a r a n t o r e n e l l a c h i e s a di S a n t a M a r g h e r i t a nei g i o r n i 26 - 2 7 - 2 8 f e b braio. Il mercoledì delle Ceneri - 25 febbraio è il 1° g i o r n o di Q u a r e s i m a . E' il p r i m o g i o r n o in cui i cristiani s o n o invitati alla p e n i t e n z a m e d i a n t e il d i g i u n o e l'astin e n z a (che s a r à o b b l i g a t o r i a per tutti i venerdì di quaresima). A l l e 1 7 , 3 0 n e l l a b a s i l i c a di S. M a r g h e r i t a si c e l e b r e r à la S. M e s s a , durante la quale s'imporranno le Ceneri, ricordando a noi uomini che s i a m o grandi e piccoli nello stesso t e m p o : "ricordati, uomo, che sei polvere e in polvere ritornerai.1" Per questo d o b b i a m o convertirci: convertiti e credi al Vangelo! La Quaresima è proprio il tempo della conversione, è il tempo di prendere in mano il manubrio della vita per indirizzarla verso il suo fine ultimo PRO DEFUNCTIS 20 21 27 6 13 febbraio: febbraio: febbraio: marzo: marzo: Aldo Scoponi; Dino Tassoni; Natalina Leonardi; Maria Rosetto; Eliseo Brachino. LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998 pag. 16 Che coppia! NON È MAI TROPPO TARDI... Sono madre e figlia, due eroine del lavoro, dal quale traggono gioia i numerosi frequentatori del Ristorante "Dante" in via Nazionale. La signora Ginevra Andolfi, nata il 15.2.1912 ha 86 anni, ha avuto 4 figlie: Lucia, che nella fotografia è a fianco della madre, Franca, Giuseppina e Maria. La vita non è stata facile per lei, ha dovuto sobbarcarsi diversi lavori: domestica, servizio a Villa S. Margherita, ONPI, alcuni anni in casa Braguti, come pure in casa della Prof.ssa Fermina Bellatreccia. Ancora oggi, malgrado l'età, non sta mai ferma, se voi entrate in ristorante la trovate sempre seduta da una parte o a sbucciare o pulire le verdure. Buon compleanno signora Ginevra! E' l'aiuto che la madre dà alla figlia Lucia, nata il 27.08.1932, e che s'è fatta un nome per saper preparare piatti abbondanti e casarecci, che ti fanno leccare le dita, e il pensiero di ritornarci al più presto. Lo sposo Giovanni Bracoloni è addetto ai lavori indispensabili ma collaterali. Cleonice Costanzo E' arrivata... Ari Vedevamo Valter trasformato... loquace... gioioso... sapete perché? E' arrivata la sua prima b a m b i n a : A r i a n n a , c h e ha messo letteralmente in panne la mamma Katia Valeriani e i nonni Avelio e D o m e n i c o , mentre le nonne la proteggono dal cielo. Rinascerà alla vita di Dio con il battesimo il 22 febbraio, i suoi padrini s a r a n n o gli s p o s e t t i : Paolo Armenio Loreti e Raffaella Torrigiani. Poco sappiamo di lei se non che è nata a Spoleto il 26 ottobre 1902, e quindi ha ben 96 anni, decisa a raggiungere la prestigiosa meta del secolo di vita. Cleonice è sorella di Maria, sposa del fu Augusto Presciuttini, nella cui casa essa vive, c o m e era s o r e l l a di C o s t a n z a , m a d r e di Giorgio, fedele collaboratore di Sua Ecc.za Mons. Boccadoro. Si trova a Montefiascone perché è venuta qui a convivere con il fratello Saverio, che era comandante della Stazione dei Carabinieri di Montefiascone nel 1938. L'andiamo a trovare ogni mese, perché vuole incontrarsi con Gesù Eucaristia e la troviamo sempre in forma. Complimenti signora Cleonice! La chiamano "la marchesina" e non può essere diversamente, essendo tutti al suo servizio. I genitori ringraziano di cuore tutti gli operatori, i medici, gli assistenti del reparto Ostetricia del nostro civico ospedale. Auguri! Tombola per Umbria e Marche Il 13 febbraio compie un anno il piccolo Riccardo Menghini che, circondato da tanto affetto, festeggia il suo 1 0 compleanno insieme a m a m m a Stefania e papà D a n i e l e , ai n o n n i 11da, M a r g h e r i t a e F e r n a n d o , gli zii R a f f a e l a , M a s s i m o , Stefania e Mauro, i cuginetti Lorenzo e L e o n a r d o . Mentre il nonno Vincenzo, guardando dal cielo, lo protegge. Auguri Riccardo, sii sempre affettuoso verso i tuoi cari! "Signore, tu sai meglio di me che sto invecchiando e che un giorno sarò una persona vecchia. Fa' che io non diventi troppo loquace e soprattutto che non prenda la fatale abitudine di dire qualche cosa su ogni argomento e in ogni occasione. Concedimi la forza di ascoltare il racconto dei malanni altrui con pazienza. Chiudimi le labbra sulle mie pene e i miei dolori: aumentano di continuo e il piacere che traggo dal raccontarli diventa sempre più soddisfacente con il passare degli anni. Fa' che rimanga ragionevolmente amabile; non voglio essere un "santo", ma neppure un vecchio scontroso: diverrei un pericolo per tutti. Rendimi riflessivo, ma non bisbetico; servizievole, ma non dominatore. E così sia ". Il C i r c o l o M F 8 0 , l ' A . S . V . O . M . , il C o m i t a t o del C e n t r o Storico, c o n il p a t r o c i n i o d e l l ' A m m i n i s t r a z i o n e C o m u n a l e , hanno organizzato, il 4 gennaio, u n a t o m b o l a a favore dei terremotati. Il ricavato è stato di L. 1.500.000. H a n n o contribuito alla b u o n a riuscita i panificatori F a b e n e , Perandria, Mari, Ciripicchio, Giuliobello, Brachino, M a r o z z i ; le p a s t i c c e r i e L o G i u d i c e , C h i o v e l l i , S a n t i n i , C a m i c i a , c o m e le C a n t i n e L e o n a r d i . Iniziative, q u e s t e , d a incoraggiare! caro ed Neo pensionato Dopo 30 anni di servizio, il portalettere Silvano Gianlorenzo, il 1° novembre è andato in pensione. Abbiamo avvertito, difatti, un po' di disagio noi abitanti del centro storico. La posta arrivava con un po' di ritardo e spesso, specie i giornali, qualche giorno dopo. Poi, a poco a poco, si è andata regolarizzando. Goditi la tua pensione, Silvano, e puoi continuare a venire a prendere un bel bicchiere di abboccateli dalla sig.ra Cesarina, e salutare tutti gli amici di Via Trento. MestaiPle+icHe^ie Cflitatùio- due cucclUcU fzesi o<f+t4- dito, di ftayieuja., di inatta, una. daie u*ta. ta^a. valentia-, u*t pÀ^jicodi ¿natia, due. trta*icicUe u*t fUy&ico lètta. *nattcieUa. di fjsutdevijci, di quella fUattia cyuouie Go+uÈine ^yu^iti^ui- (fìu&niità. il ¿itila con. luia*t ie*tia di ifietau^a, lede. di fyicU<e fuccala- di lia+tlci., laileAxu-vjti., ^ila di e laAa. di Iuìovi e lanciasi die impegno iintpcUia.. ii citiamo. Ifmillà. u**tosie. cuoceste Il T.C. Ronciglione ha ospitato i campionati provinciali di tennis. Sono stati effettuati 4 tabelloni. Nel tabellone Ne maschile, il più numeroso, raggiungevano le semifinali quattro vecchie volpi del t e n n i s p r o v i n c i a l e , Ettore Racioppa aveva ragione di Luigi Cecchini 7-5/7-5, mentre Paolo Camicia batteva Luca Pescitelli 6-3/6-2. Finale per Paolo Camicia rappresentante del Te Junior che aveva vita facile con Racioppa battendolo 6-3/6-1. Un particolare ringraziamento va al p r e s i d e n t e del Ct R o n c i g l i o n e c h e ha m e s s o a disposizione l'impianto a titolo gratuito e a Piera Urbani per nel coordinamento della manifestazione. a. ^uoca ledila. Potete versare sul c.c. n° 1853/76 presso la Banca Cattolica o sul c.c. n° 1 0 / 6 1 2 6 8 p r e s s o la C a s s a di R i s p a r m i o di Montefiascone, preoccupandovi di mettere il vostro n o m e per essere inseriti nella rubrica "La Voce è grata ai suoi".