Anno XVI (XXXI) - N° 2 - FEBBRAIO 1998 - Via Trento n° 4 - Tel. 826050 - Montefiascone (VT) - Sped. in a.p. Legge 549/95 art. 2 c o m m a 27
«La Voce»- Mensile di Montefiascone • Direttore Agostino Ballarotto - Responsabile Angelo Gargiuli - Direzione, redazione: 01027 Montefiascone, Via Trento, 4
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Il Vescovo presenta la lettera:
"Il tuo Popolo in cammino" del
30/11/1997
Amare la Chiesa!
Carissimi fratelli e sorelle,
è difficile raccogliere in ordine ed esprimere con chiarezza le
impressioni, i sentimenti, i pensieri che accompagnano i primi passi
del servizio episcopale che il Signore mi ha chiamato a svolgere con
voi e per voi in questa Chiesa santa di Viterbo.
Sono passi ricchi di grazia, aperti alla speranza, desiderosi di camminare. Sono, indubbiamente, passi di primo incontro, di conoscenza
reciproca, di ricognizione. Ma in me prevale un desiderio vivo, un
bisogno della mente e del. cuore teso a cogliere il volto spirituale di
questa Chiesa, i suoi lineamenti, la sua fisionomia, il segno che il
Signore ha impresso su di lei, come sua Sposa.
E tutto questo perché questa Chiesa io la amo e vorrei che questo amore ci coinvolgesse tutti, fosse il vincolo forte della nostra
amicizia, diventasse ispirazione e criterio di ogni nostra azione,
soprattutto di quanti hanno responsabilità pastorali. Infatti, dice S.
Agostino, "pascere il gregge del Signore è un compito di amore".
Dobbiamo amare la Chiesa perché Cristo l'ha amata. "Cristo
ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa,
purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla
parola, al fine di farsi comparire davanti la sua chiesa tutta gloriosa,
senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata"
(Ef 5,25-27).
Ecco, dunque, il nostro primo impegno: amare la Chiesa.
Come? Come Cristo!
Prima di tutto con la fede. "Credo la Chiesa " con una fede che
la ritiene "indefettibilmente santa" (LG 39). Senza l'ottica della fede
la Chiesa è incomprensibile e, soprattutto, perdono il loro più profondo significato i dinamismi della sua vita interna e della sua missione.
Ma, proprio questa Chiesa che Cristo ama, "è santa insieme e
bisognosa di purificazione" (LG 8). Amarla, dunque, è impegnarsi
a purificazione incessante, è entrare in un itinerario di condivisione,
è cancellare ogni macchia o ruga che ne abbrutisca il volto.
Amare è, soprattutto, lasciarsi edificare "come pietre vive per la
costruzione di un edificio spirituale" (1 Pt 2,4-5). Nessuno è Chiesa
da solo; nessuno può usurpare il ruolo di costruttore in autonomia;
nessuno può presumere di sostituire il progetto di Cristo sulla Chiesa
che "egli si è acquistato con il suo sangue" (At 20,28).
Ecco, dunque, la ragione di questa lettera: riflettere insieme sul
mistero della Chiesa per conoscerla secondo il pensiero di Cristo,
per innamorarcene con entusiasmo, per viverla in questo territorio come "sacramento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto
il genere umano" (LG 1), come segno di quell'amore che Cristo ci
ha comandato (cfr. Gv 15,17).
E Maria, Madonna della Quercia, Vergine dell'Avvento, che ci
guida verso il terzo millennio, con le Sante e i Santi Patroni di questa
Chiesa, protegga il nostro comune impegno. Mentre, con grande affetto, benedico tutti nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
t
éziermzo,
vescovo
I giovani e il lavoro
II più grande Missionario itinerante di tutti i tempi, Giovanni
Paolo II, nelle numerose visite apostoliche nei vari continenti ha
sempre inserito un incontro particolare e diretto con i giovani per
rivolgere loro la Sua parola di fede e di speranza.
Tutta questa paterna sollecitudine del Santo Padre che non si
s t a n c a mai di ricordare c h e
della
Chiesa
e delle
nazioni",
"nei
giovani
è riposto
il
futuro
dovrebbe indurre, ciascuno
e
tutti, ad impegnarsi, per la propria parte, alla soluzione di tanto
problema.
E per questo "La Voce", almeno a livello locale, intende fare
una verifica, proporre riflessioni, ed esprimere qualche suggerimento.
Lontana da noi la presunzione di poter indicare la panacea di
un male così serio e diffuso a livello mondiale la cui gravità non
solo non accenna a diminuire ma anzi assume vieppiù dimensioni drammatiche.
Su questo giornale, già verso la fine degli anni 88, trattammo
l'argomento ed anche allora, con qualche constatazione ed alcuni
consigli pratici, soprattutto riferiti alla situazione locale, pensammo di poterci avvicinare con fiduciosa speranza verso un futuro
migliore.
A distanza di dieci anni dobbiamo purtroppo constatare che la
situazione non soltanto non è migliorata ma ha evidenziato un
continuo allarmante aggravamento! Riferimmo allora che i nostri
disoccupati erano 437; oggi, da notizie ufficiali, apprendiamo
che sono saliti a 1.418 e se si tiene conto del decremento
demografico che si è verificato nel frattempo, vi sono ragioni
serie ed urgenti per intervenire.
Riteniamo opportuno, al riguardo, rivolgerci in due direzioni:
verso i giovani, per quanto di loro competenza e verso la società responsabile di questa grave ingiustizia, visto che la nostra
Costituzione sancisce che il lavoro è un diritto di tutti (art. 4).
Ai giovani comunque è opportuno ricordare:
• il tempo della preparazione generica è finito e nella domanda
di occupazione gioca un ruolo determinante la specializzazione professionale;
• non abbandonare il campo delle attività artigianali che, in
alcuni settori, continuano a tirare in maniera interessante;
• non rifiutare pregiudizialmente il lavoro "part-time" o quello
"flessibile"; il lavoro comodo, continuo e la inamovibilità sono
concetti ormai da tempo superati e pressoché irraggiungibili;
• partecipare con tenacia e speranza, oltreché adeguatamente
preparati, ai concorsi banditi nel pubblico impiego. Nella
prima settimana di gennaio le segnalazioni della Gazzetta
Ufficiale erano di n° 951 occasioni;
• costituire Cooperative di lavoro e servizi o inserirsi in quelle
già esistenti;
• acquisire una nuova mentalità eliminando attendismi di "lavoro dato" e mettendo in piedi forme di imprenditorialità indipendente.
Concludendo questa prima trattazione, alla quale ne seguiranno delle altre, siamo a richiedere a tutti: imprenditori, operatori,
pubblica Amministrazione, di inserirsi nella vasta problematica
dell'argomento fornendo, non solo a noi, ma soprattutto ai giovani, ogni utile collaborazione.
Giuseppe Ferlizzi
LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998
pag. 2
La Comunità del Divino Amore nelle Filippine (Mohan-Tolisay-Cebu)
Le mandiamo una foto perché si ricordi di noi e preghi per la nostra Comunità.
Cenerentola
Montefiascone
a
Caro Don Agostino,
come vecchio appassionato di opera lirica resto
sorpreso nel leggere sull'ultimo numero de "La Voce"
le dichiarazioni del mio amico Maurizio Paradiso in
ordine alla "recente notizia rimbalzata dagli Stati Uniti
che vuole Montefiascone il paese natale di
Cenerentola". Non occorreva infatti aspettare che qualcuno scoprisse da quel lontano paese che l'opera "La
Cenerentola" di Rossini è ambientata in
Montefiascone; bastava leggerne il libretto, acquistabile in ogni negozietto specializzato di musica, per scoprire che Don Magnifico, genitore di Cenerentola e
delle sue due sorellastre, viene definito "Barone di
Montefiascone", come Lei potrà osservare dalla pagina
del libretto suddetto che Le allego alla presente.
La verità è
che né Montefia)mm
scone né alcun
altro paese è,
come spera l'as$\t jPerftfiiöSniwi m JBonieftúécottr
sessore alla cultura, "il paese
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natale di Cene38iffaw6.
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quale,
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ognuno sa, è
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della fiaba di
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tata in un paese
senza luogo (?)
né tempo, dalla
' Win, 1815.
quale poi sono
4.
su.«.r,
Sfi.
derivate le infinite opere in musica (Massenet), in balletto (Prokofiev), nel cinema, ecc.
Quanto a Rossini, il suo librettista Jacopo Ferretti
(poeta romano amico del Belli e lontano parente di
Donizetti) ha tratto dalla fiaba una versione con molte
varianti rispetto all'originale, ad esempio qui
Cenerentola perde non la famosa scarpetta bensì uno
"smaniglio", cioè un braccialetto, e suo padre è evidentemente un produttore di vino, tanto è vero che figura
nell'opera una lunga scena con i personaggi che in una
cantina bevono vino e si ubriacano. Di qui il buon
Ferretti ha evidentemente pensato bene di ambientare
il tutto in un paese come Montefiascone, che già all'epoca (1817) deve avere goduto di buona fama in proposito.
Colgo l'occasione per segnalarLe invece (e questa
è notizia più gustosa) che nel corso delle mie ricerche
di vecchi libretti d'opera, di cui ho una buona collezione, ho rinvenuto in una libreria antiquaria di Vienna il
libretto della traduzione tedesca di una operetta di
Offenbach (che, come è noto, fu autore ottocentesco in
francese di numerosissime operette di grande successo, come "Orfeo all'Inferno", "La Bella Elena", nonché
dell'opera "I Racconti di Hoffmann"), che nel suo originale francese è intitolata "Madame l'Archiduc" e nella
Carissimo D. Agostino,
anche se tanto lontane, non ci s i a m o dimenticate di lei. V o g l i a m o
augurarle con tutto il cuore un Buon Natale e un Felice Anno 1998.
Con affetto
Sr. Rosalia e comunità.
Anch'io la ricordo con piacere e le auguro un Natale di luce e di gioia.
Dev.ma
Sr. Agata
Grazie del pensiero e degli auguri, che rinnovo con tanto affetto
e tanta cordialità, anche a nome di tutta la città di
Montefiascone.
Siete un bel numero di Suore e Aspiranti del Divino Amore. Molte vi
ho conosciute quando ho avuto la fortuna di venire nelle Filippine, e
ricordo il vostro entusiasmo e la vostra dedizione. Coraggio,
chissà
che un giorno...
Un saluto particolare a Sr. Rosalia e Sr. Agata.
P E v z s o f i i s i g g v o
DEJO
MESE
Neo Architetto
Roma, 26.12.97
Caro Don Agostino,
sono lieto di comunicarle
che mio
nipote
Valeriano Izzo, il giorno 19 ultimo scorso si è brillantemente laureato in architettura presso l'Università
"La Sapienza" ài Roma, discutendo la tesi "Progetto
di uno spazio musicale per concerti
realizzato
mediante una struttura mobile ed adattabile a luoghi
diversi".
Il luogo ipotizzato
per l'installazione
è la
Cattedrale
di S. Margherita
in
Montefiascone.
Trattandosi di una tesi meramente progettuale, mio
nipote avrebbe piacere di illustrarla a chi ne fosse
interessato.
Intanto mi incarica di ringraziare vivamente Lei e
il sig. Giancarlo Breccola, se possibile anche attraverso "La Voce" per la cortesia e la disponibilità dimostrata nei suoi confronti.
La saluto cordialmente e Le porgo i migliori auguri per queste festività.
Antonio Festa
Ci complimentiamo con il nuovo architetto e
siamo a disposizione per accogliere e pubblicare
qualunque intervento sull'argomento che suo
nipote voglia presentare.
In m e m o r i a di
Dino Tassoni
Non nutro apprensione per il futuro di questa
umanità. Finché i giovani daranno prova di grandissima solidarietà, come nel caso che sto per riferirti, è
traduzione tefuor di dubbio, converrai con me, che questa fiducia è
personaggi
desca suona
ben riposta.
"Madame HerRicorderai, caro direttore, la tragica scomparsa di
zog oder Die
Dino Tassoni ed il dolore che ne seguì nella comunità
Verschworung
SAMOLO. riKCIPC B»
intera e non solo tra i suoi familiari ed amici.
WKWW, *UO CMIMtni
Jfaw«
zu MontefiascoAccogliendo l'auspicio dei congiunti, informo che queIN atorrsne", ossia "Ma- «m *M<»S«HCO,
Hutto eamie« st'ultimi hanno dato vita ad un nobile e generoso
ru*cufuì, r*w»» m
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tXOJUMU. * Ut
Svprwta
dame l'Arcidugesto, devolvendo, in favore dell'associazione che
M«I»ii • Sttprauo presiedo, un cospicuo contributo. Un esempio che mi
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chessa o la
twm »"HIT M CSWKMK.
Congiura
di tvt*, mturrit» M uoa «»«Mitico
Contralta
ha commosso, che ha colpito tutti i soci della
Montefiascone". *u#o*O, RU-MORO. HIUIKO ut DON
Solidarietà Falisca, perché abbiamo colto in esso lo
Le allego la
spirito giusto, solidale ed umanitario, con cui è stato
COMMUNI UT* VMKCIRS - TUXS
fotocopia della
effettuato, il sentimento che lo ha sollecitato. Tanto
prima pagina.
più grande perché espresso da giovani, quelli che talSpero di averLe fornito alcune notizie relative alla
volta vengono messi in discussione: gente senza
nostra città (mia per adozione) interessanti per i Suoi
ideali si dice senza però provarlo che invece, a mio
lettori, e La saluto cordialmente.
avviso, sa essere protagonista di esempi che rendoAurelio Giorgini
no il futuro più roseo per tutti.
Grazie del suo chiarificatore intervento.
Inutile che ti dica come questo gesto che ha un
Personalmente me ne intendo poco di Cenerentola
grande valore morale, ci sia di stimolo nella nostra
e meno di libretti d'opera. Ne discuteremo e, forse,
quotidiana opera di volontariato, nel nostro impegno
risponderanno gli autori degli articoli interessati,
in favore e per il bene dei meno fortunati, degli anziain modo particolare Normando Onofri.
ni, dei malati.
Appena giunta la lettera e letto "Studio Legale
Grato se vorrai rendere pubblica questa nostra
Giorgini" mi sono chiesto: quale reato ho compiutestimonianza di profonda stima e di gratitudine.
to? Poi mi sono assicurato e ringrazio l'Avv.
IL PRESIDENTE
Aurelio per il suo interesse agli articoli de "La
ASSOCIAZIONE DI SOLIDARIETÀ FALISCA
Voce".
GOFFREDO BALESTRA
LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998
Foto moderne
pag. 3
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E ' la l elementare, ora la 5",
VmmìmirsMi
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1- fila in alto:
Emanuela Castellani, Claudia Faccini, Riccardo La Corte, Daniele
Manzi, Cristian Tacchi, Angelo Scarino.
fila:
Stefano Lozzi, Dalila Martino, Valentina Manzi, Mara Cacalloro,
Pasqualina Biasio, Giulia Ballarotto, Giovanni Morleschi. Qualche
alunno era assente.
Maestre:
Paola Mezzetti, seduta accanto a Stefano Lozzi e Aurelia
Antonuzzi in Danti, in pensione dal 1996.
Sono tre le classi di 5- elementare, i cui alunni andranno il prossimo anno alle scuole Medie. Mentre altre due classi vengono porta- '
te avanti dalle Maestre Pie.
In bocca
a/ lupo,
ragazzi!
r
Risorse idriche e meccanismi idraulici nel ^
territorio di Montefiascone
di Giancarlo Breccola
3 -(dal numero precedente)
Il mestiere di mugnaio, assieme a quello del chirurgo, del macellaio, del tintore, del boia, della meretrice e di vari altri, apparteneva a quelle professioni
che nel medioevo e nel rinascimento erano considerate infamanti. Tomaso Garzoni, nella sua Piazza
Universale del 1585 20, ne propone, accumulando
dettagli di violento realismo, la tragicomica caricatura. La scrittura garzoniana, pur non sfiorando le
corde della satira si rivela comunque piena di umore
aggressivo, e permette di cogliere, con nitidezza
inconfondibile, la parte di verità sottesa nell'enfasi
dei fatti, delle cose e dei gesti descritti. Esperienze,
che in qualche misura dovevano coinvolgere anche i
mulinari di Montefiascone.
"Ecco il molinaro infelice che... tutto il dì si rompe
il capo coi scalpellini per trovare una mola che sia
secondo il suo appetito, e all'Ultimo, se ben mandasse... ove si trovano perfette, spesi de' buoni denari,
la trova tutta rotta, magagnata e piena di mille falli, al
suo mestiero niente opportuni e convenienti. E quando l'ha adoprata due ore, se ne stuffa in modo che
maledice l'ora e il punto che fece compra tale,
imperò che overo che non macina a raccolta, overo
che non piglia ben le fave e il grano, overo che infarina troppo alcuna fiata, overo che il fondo non è ben
piano e liscio, overo che la bocca è troppo largaccia,
overo che non è accommodata con ordegni convenienti; e spesse volte si vola in traverscio, e finalmente par che non li vada a verso né per la fantasia
da parte alcuna.21 Oltra di ciò quest'arte ricerca una
assistenza tanto assidua eh'è veramente uno stento... accommodare i perpendicoli, il palamento, le
ruote, le botti del molino, alzar le moli, riverscìarle,
toccarle di martello, torle di peso, e far mill'altre fatiche penose e travagliose di soverchio. Oltra che
ordinariamente c'interviene tanta Spesa, che pochi
molinari si trovano che non vadino all'ospedale, 22
rimanendo falliti marci il più delle volte, come si
vede: perché ora goccia il tetto del molino, ora il
canale fa danno, ora l'acqua non corre, ora s'è rotta
la chiusa, ora l'acqua se gli mena a seconda, ora si
spezza una ruota... ora marciscono i pali, ora va in
malora una botta, e ora s'intende una ruina, ora
un'altra... Un altro difetto ancora provano i miseri
molinari, ché per lo strepito e rumore che tutta la
notte e il giorno fanno i molini, divengono sordi e
balordi come asini, e sempre hanno un certo tintinnamento nelle orecchie che da per tutto dove vanno
portano la impressione de' lor molini di dentro, e nel
più bello del dormire vengono col boccone in bocca
destati da quel suono importuno e fastidioso che gli
priva d'ogni quiete e riposo d'animo e di corpo.
Godono ancora per l'acque vicine e molte volte infette, mille umidità di testa, mille doglie di capo, e
/
muoiono qualche volta il
primo anno che cominciano
a lavorare nei molini, per la
corruzione che seco porta il
luogo infelice e doloroso.
Oltra che, così
d'estate
come d'inverno passano coi
piedi molli per il fango brutto
e per il piscio d'asino e di
mulo, e odono il canto vicino
delle rane pantanose che gli
assorda l'orecchie, con mille
altre miserie che gli fan compagnia da tutte l'ore. L'avere
i molinari il fiato marcio, i
piedi pieni di sudore, l'ascelle che putiscono come la
carne di becco o come l'arrenge e le botarghe, il volto
mulino ad acqua. Incisione di Jan Vander Straet, tratta dal volume
carico di succidume, il naso
"Nova Reperta", Anversa 1600 ca.
che cola giù da ogni parte, il
vestito imbrattato di polvere e farina, la ciera da
macinato, da un grano trasportato in piccole quantità
ebreo levantino, è quasi un proprio in quarto modo
- piccole per il contadino, grandissime per il somaro 23
, che per nessun patto ardisce di separarsi da quefino ai lontani mulini ove, laboriosamente, veniva tragli".
sformato in farina, ricondotto a casa e, in quella
Disposizioni relative alla molitura erano poi sancite anche per gli abitanti di Montefiascone i quali,
per macinare il grano ed ogni genere di cereali,
erano costretti ad "... andare al mulino del Sig.
Vescovo di Montefiascone e dei cittadini della medesima e ad ogni altro mulino che si trova nel distretto
della Comunità, e non già a qualche altro mulino che
non sia di qualche cittadino, e chi abbia fatto il contrario paghi in pena venti soldi per ogni salma, ed
ognuno possa accusare ed abbia la quarta parte
della pena.""
A questo punto, considerando le molte norme
statutarie relative al grano, quasi s'impone una riflessione di carattere generale sul valore posseduto dal
pane nella vecchia società rurale, sulla componente
sacra di quell'alimento - simbolo stesso del nutrimento e della vita passato a rappresentare il corpo
di Cristo nell'Eucarestia - ottenuto da un grano seminato a mano in una terra stentatamente incisa da
aratri rudimentali ed a mano diserbata, da un grano
ansiosamente difeso da parassiti e uccelli e per
buona sorte sopravvissuto alla troppa pioggia e al
troppo sole, da un grano faticosamente mietuto, carreggiato, trebbiato, arieggiato e accuratamente riposto in luoghi ove si potesse preservare da muffe e
roditori, da un grano dimezzato dall'inesorabile pressione della mezzadria, ulteriormente tagliato dai
costi della molitura e talvolta gravato dalla tassa sul
forma, con attenzione, amorevolmente impastato,
controllato per un'intera notte durante la lievitazione
e quindi, all'alba, segnato con la croce propiziatoria,
finalmente infornato: la forza dei valori che si percepiscono in quell'alimento intriso di significati e simboli appare ben lontana da quella del nostro pane, del
pane che molta della sua qualità deve ai sussidi
meccanici e chimici e che giusto vale i pochi spiccioli
con i quali viene, distrattamente, barattato.
3 (continua)
G A R Z O N I , T O M A S O , La Piazza Universale di tutte le
Professioni del Mondo, Torino, 1996, pp. 888-889.
21
La qualità delle macine aveva un'importanza fondamentale per una buona molitura. Le cave di pietre molari erano
rare e le macine in taluni casi dovevano essere fatte arrivare anche da molto lontano. Per quanto riguarda il
Patrimonio di S. Pietro è documentata l'esistenza di diverse
cave nel territorio di Bagnoregio, alcune delle quali situate
presso "Caprafica", odierna "Capraccia", sulla strada che
conduce da Orvieto a Montefiascone; cfr. BACIARELLO,
GIANCARLO, Le cave di basalto bagnoresi nel tardo medioevo, s.d. Il mercato delle mole che ne venivano estratte
si estendeva ben al di là del territorio della civitas-,
LANCONELLI, - DE PALMA, Terre, Acque e Lavoro..., cit, pp.
29-30.
22
Ospizio dei poveri.
23
Una loro proprietà elevata al quadrato.
20
" "Quod habitantes in Civitate Montisflasconis, et eius
districtu vadant et teneantur ire ad macinandum
ad
Molendina",
COPIA
STATUTI
VETERIS
(1584),
"Extraordinariorum", libro IV, cap 61, A. CM. Mf.
pag. 4
LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998
RuArUca
C'è lavoro
per assistenti
Saranno tutti assunti dal Comune di
Montefiascone, per un cantiere scuola, gli assistenti domiciliari e dei servizi tutelari che hanno
frequentato il relativo corso professionale presso la Scuola Cardinal Salotti. Si tratta di persone
in età compresa fra i 20 e i 40 anni che avranno
l ' o p p o r t u n i t à d i lavorare per 280 giorni c o n un
salario di 60.000 lire al giorno.
Il c o r s o , f i n a n z i a t o dalla Regione Lazio, è
stato organizzato dall'Ente IAL di Roma, lo stesso che, presso la Salotti, svolge corsi di qualificazione professionale per termoidraulici, elettricisti e nel vasto campo dell'informatica. I corsi si
rivolgono a giovani di età compresa fra i 15 ed i
20 anni, con licenza media inferiore o diploma di
maturità e a persone adulte oltre i 25 anni.
Ma t o r n i a m o agli a s s i s t e n t i d o m i c i l i a r i . Di
questi, 11 sono residenti a Montefiascone e per
domiciliari
quanto riguarda l'assunzione al cantiere scuola
presso la Casa di Riposo "Villa Serena" avranno
la precedenza su tutti gli altri. I posti a disposizione sono 22, da assegnare ad altrettanti assistenti. Il sindaco Mario Trapè, prima di chiedere
l ' i s t i t u z i o n e del n u o v o cantiere s c u o l a , s i era
f a t t o c o n s e g n a r e dal d i r e t t o r e d e l l a Casa d i
Riposo una relazione sulle effettive necessità di
n u o v o personale per il miglior f u n z i o n a m e n t o
della struttura.
Da questa relazione si evince che, oltre ai 22
assistenti domiciliari, occorrono altre figure professionali come infermieri professionali e generici, operai, guardarobieri, centralinisti, ecc. per un
totale di circa 80 unità. E tanti saranno i disoccupati assunti per almeno 280 giorni sia tramite
il cantiere scuola che l'attuazione del cosiddetto
"pacchetto Treu" sull'occupazione.
Balestra abita in Corso Cavour, la principale strada del
centro storico, gravata dai parcheggi a p a g a m e n t o e si considera "agli arresti domiciliari"
o, c o m u n q u e "ostaggio" del
C o m u n e . Alle s u e rimostranze per il fatto che non si ritiene
più libero nei suoi movimenti, alcuni amministratori comunali
gli a v r e b b e r o risposto, c o m e scrive testualmente, che "... le
ore per parcheggiare
la sua auto lungo Corso
Cavour,
senza pagare alcun pedaggio (dalle 19 alle 9 e dalle 13 alle
16) erano anche troppe". M a Balestra si è imbufalito ancora
di più q u a n d o gli stessi amministratori gli h a n n o chiesto i
motivi per i quali egli vorrebbe, al pari degli altri residenti del
centro storico, dei permessi personali per stazionare gratuit a m e n t e nei pressi della propria abitazione.
"I motivi per i quali vorrei uscire o rientrare a casa mia in
qualsiasi
momento
della giornata
• s c r i v e il b a t t a g l i e r o
" C a p i t a n o " (così è c o n o s c i u t o Balestra) - senza pagare il
pedaggio
sono c.... miei e non ne devo rendere conto a
nessuno e nessuno deve e può autorizzare
i miei
spostamenti. Un solo motivo ritengo di dover evidenziare - proseg u e la lettera indirizzata a n c h e al Pretore, al C o m a n d a n t e
dei Carabinieri e all'Associazione dei Consumatori del Lazio
"Aduc" - cioè che qualche volta ho necessità anche io di fare
i miei... bisogni e non mi risulta che ci sia una legge, oltre
alla "Galli" sulle fognature, che faccia pagare una tassa sulle
evacuazioni".
La nota p r o s e g u e poi c o n altre forbite considerazioni:
"Avete messo il tappo in bocca a molti concittadini,
minoranza politica compresa,
ma non illudetevi di averlo messo a
me, né in bocca e né altrove".
A conclusione della s u a missiva Balestra ricorda che gli
è stata d a n n e g g i a t a la macchina lasciata in sosta, di notte,
l o n t a n o da c a s a , così c o m e , t e m p o f a gli f u a f f o n d a t a la
barca a seguito di una s u a c a m p a g n a a difesa del lago e
della s u a valle dalla s p e c u l a z i o n e edilizia. " C u e s t a volta a f f e r m a - costi quel che costi, intendo difendere le mie proprietà e d i miei diritti".
d i limJxesita
Ricci
Nel frattempo il precedente cantiere scuola
c h e vede i m p e g n a t i 39 a s s i s t e n t i d o m i c i l i a r i
verrà propagato f i n o all'espletamento di quello
nuovo. Il che non potrà avvenire prima della fine
di febbraio.
I residenti a Montefiascone avranno la precedenza su tutti gli aspiranti. Sia per loro che per
coloro che risiedono in altri comuni, verrà stilata
una graduatoria in base all'anzianità di iscrizione
agli uffici di collocamento, al reddito e ai carichi
familiari.
II settore dell'assistenza agli anziani e alle
persone svantaggiate è uno dei pochi che offre
concrete possibilità di lavoro nel territorio viterbese. Per q u e s t o m o t i v o i c o r s i per a s s i s t e n t i
domiciliari vengono presi letteralmente d'assalto
dai tantissimi disoccupati. Purtroppo la Regione
Lazio concede p o c h i s s i m i posti. Basti dire che
per quello terminato in questi giorni alla Cardinal
Salotti, di 600 ore, a fronte di soli 20 posti, erano
pervenute circa 200 domande.
Un anno di
Continuano i disagi e le proteste dei residenti del centro
storico di Montefiascone per l'impossibilità di parcheggiare
le proprie automobili nei paraggi delle proprie abitazioni...
salvo pagare 7.000 lire al giorno per il parcometro. E di questo malcontento si fa ancora una volta portavoce G o f f r e d o
B a l e s t r a , il quale, per a v e r e giustizia, s i rivolge a n c h e al
Difensore Civico della provincia di Viterbo e a d altre autorità,
fra cui il sindaco M a r i o T r a p è .
S c r i v e B a l e s t r a : "La mia precedente
del 16
dicembre
1997 non ha avuto alcun riscontro. Me lo aspettavo in quanto lo stile garbato e il buon senso non abitano più a Palazzo
Doria e, pertanto, mi vedo costretto a ritornare
sull'argomento, usando questa volta, termini e concetti alla portata
dei
nostri amministratori
comunali".
a oaAa
Un anno di solidarietà in cifre. Anche
se i numeri non rendono certo
giustizia
alla grande
mole
di lavoro
svolto
dall'Associazione
di
volontariato
"Solidarietà
Falisca" di
Montefiascone,
durante lo scorso anno. Sorvolando
sull'opera di assistenza
a favore di handicappati, persone anziane e malati, prendiamo in esame l'attività svolta con le
due ambulanze in dotazione
all'associazione.
Queste hanno effettuato, in tutto l'arco del 1997, ben 782 viaggi per soccorsi
ad incidentati o trasferimenti
di malati in
ospedali e case di cura su tutto il territorio nazionale.
I chilometri percorsi
sono
stati 30.567 di cui 13.077 con la prima
ambulanza
e 17.490 con la seconda,
quella attrezzata
con sofisticate
apparecchiature di rianimazione.
Per chi ama
le medie statistiche c'è da dire che per
ognuna delle due uscite giornaliere,
le
ambulanze
hanno percorso 40 km. Ma
c'è da tener conto dei viaggi
all'interno
del territorio comunale di Montefiascone
e di quelli ben più lunghi su e giù per la
penisola.
Solidarietà
Lo sai cos'è il tramonto?
E' il pegno per l'alba futura.
Lo sai cos'è la notte?
E' l'attesa d'un nuovo giorno.
Lo sai cos'è il sonno?
E'provvista d'energia per nuovi impegni.
Lo sai cos'è il sogno?
E' il desiderio di tempi migliori
o l'oblio di quelli cattivi.
Lo sai cos'è il risveglio?
E' prontezza d'esser migliori.
Lo sai cos'è la prima luce?
E' la fede che traccia il cammino.
Lo sai cos'è il primo passo?
E' la marcia verso l'altro.
Lo sai cosa attende l'altro?
Il dono di te per amor di Dio.
D.L.M.
solidarietà
Questi dati, più quelli sul tesseramento per l'anno 1997, sono stati forniti
dal
presidente
dell'associazione,
Goffredo Balestra, nel corso
dell'annuale
assemblea
generale
dei soci. Circa la
contribuzione
delle famiglie falische c'è
da registrare, purtroppo,
una nota negativa. Infatti su 4.500 capifamiglia
residenti a Montefiascone,
hanno dato il proprio
contributo soltanto in 1.387, pari al 30,82
per cento. Sono dunque oltre 3.00G le
famiglie che non hanno sentito il bisogno
di sostenere questa benemerita
associazione, fiore all'occhiello
del volontariato
locale.
Muto
rorologio
di
piazza
L'orologio posto sulla torre c a m p a n a ria
del palazzo
comunale
di
M o n t e f i a s c o n e è f e r m o d a un a n n o
s e n z a che n e s s u n o s i sia mai preoccupato di farlo ripartire. Le lancette si s o n o
bloccate alle ore 11,30 di uno dei primi
giorni del 1997 e lì s o n o rimaste. E d a
allora n o n s i s o n o più sentiti i familiari
rintocchi che s c a n d i v a n o le ore per tutto
l'antico centro storico della cittadina.
A protestare c o n le autorità c o m u n a l i
per questa trascuratezza s o n o proprio gli
abitanti del centro storico che avvertono,
nella m a n c a t a r i p a r a z i o n e d e l v e c c h i o
"orologio di piazza", un ulteriore sintomo
di a b b a n d o n o .
Un a n n o è lungo d a p a s s a r e s e n z a
che nessuno, in C o m u n e , si sia preso la
briga di rimettere in m o v i m e n t o quell'antico orologio c h e è un po' il s i m b o l o del
paese. C h e figura si fa con i turisti, dice
un abitante del centro, q u a n d o alzano gli
occhi per a m m i r a r e l'artistico palazzo
Doria, sede del municipio, e notano l'orologio c h e non f u n z i o n a ? Ci v o r r e b b e
tanto poco per farlo ripartire. E' un prob l e m a c h e s e m b r a quasi insignificante,
m a c h e invece è avvertito dalla cittadinanza c o m e un deplorevole disservizio.
LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998
Giancarlo Briccola e
NOTE DI AGRICOLTURA
I t
Acqua di vite o
acqua della vita?
La g r a p p a è un tipico distillato italiano, il s u o n o m e d e r i v a dalla
p a r o l a g r a s p i a o g r a s p o c o n la q u a l e i nostri n o n n i i n d i c a v a n o tutto
quello che rimaneva nella tina dopo
avere svinato. Da
a l c u n e notizie storic h e , p a r e c h e le
prime produzioni
avvennero
in
T o s c a n a v e r s o la
metà del nostro
millennio. E' a n c h e
c o n o s c i u t a c o n il
n o m e di a c q u a vite
o a c q u a della vita
perché all'origine
gli si a t t r i b u i r o n o
delle virtù t e r a p e u t i c h e c o m e ci ha
tramandato Pietro
Andrea
Mattioli
S a n e s e in u n s u o
libro d o v e scrisse:
"... custodisce
et
ripara,
notrifisce,
difende et
prolunga
la vita...".
pag. 5
i. «fui iid:<lr pilli,i ri tif
La Chiesa di S. Bartolomeo
Da quanto ci è offerto dai suoi vari articoli su "La Voce" e dalle non rare
pubblicazioni,
ci sembra di poter affermare
che il sig. Giancarlo
Breccola,
molto competente
nel gestire l'arte di "Foto Breccola" ereditata
dall'indimenticabile suo padre, merita grande stima e riconoscenza
anche per il suo
impegno di ricercatore
storico,
archivista.
Noi montefiasconesi
ci dovremmo
sentire quasi umiliati, perché
il sig.
Breccola, di origine gradolese,
ricerca e conosce con competenza,
passione
ed amore, quella nostra storia che noi invece
trascuriamo.
lavoro
"La Chiesa
di S. Bartolomeo
apostolo
a
Il suo ultimo
Montefiasco-ne"
pubblicato
per questo Terzo
Centenario
Giancarlo Breccola
della
Consacrazione
della
nuova chiesa 1697-1997,
con
un numero ristretto di pagine,
ci fa conoscere
la storia
di
Montefiascone,
rapportandola
a due splendide
realizzazioni
dei Vescovi del passato,
che,
dopo
la nostra
maestosa
cupola, arricchirono
la nostra
storia, la nostra arte e cultura:
il Seminario,
riportato
ai fondatori il Card. Altieri e, soprattutto, il Card. Barbarigo
e l'annessa chiesa
di S.
Bartolomeo.
E' a n c h e il tipico e p o p o l a r e s u p e r a l c o l i c o del P i e m o n t e e del
V e n e t o d o v e il g r a p p i n o u n a v o l t a e r a l'unico bicchierino c h e si potev a n o p e r m e t t e r e gli o p e r a i e d i c o n t a d i n i nelle o s t e r i e di c a m p a g n a .
Notizie dell'alcool e d e l l a distillazione ci s o n o g i u n t e fin d a cinq u e m i l a a n n i p r i m a di C r i s t o . S e m b r a c h e le d o n n e d e l l e c i v i l t à
m e d i o r i e n t a l e e d e g i z i a n a , p r a t i c a s s e r o la distillazione di s o s t a n z e
a r o m a t i c h e p e r r i c a v a r n e p r o f u m i . D a q u e s t a p r a t i c a di c i v e t t e r i a
p u r a m e n t e f e m m i n i l e si s c o p r ì a n c h e l'effetto inebriante del distillato,
s e v e n i v a u s a t o c o m e b e v a n d a . Q u i n d i , oltre all'astuta arte di circuire e d a m m a l i a r e gli u o m i n i c o n il p r o f u m o , le d o n n e e b b e r o a n c h e
u n a s o s t a n z i o s a c o m p l i c i t à dalle b e v a n d e a l c o l i c h e c h e m e t t e v a n o
f u o c o nelle v e n e del c o m p a g n o di ritorno dalla c a c c i a o dalla g u e r r a .
Notizie p i ù p r e c i s e si h a n n o dal p r i m o s e c o l o d o p o Cristo c o n gli
scritti di Plinio, il q u a l e d e s c r i s s e la distillazione e f f e t t u a t a in grossi
recipienti c o p e r t i d a pelli t e n u t e t e s e c h e i m p r i g i o n a v a n o i v a p o r i e
s u c c e s s i v a m e n t e v e n i v a n o s p r e m u t e p e r r a c c o g l i e r e il distillato. T r e
o q u a t t r o s e c o l i più tardi, gli alchimisti greci c h e a p p l i c a v a n o le loro
arti in A l e s s a n d r i a di Egitto m i g l i o r a r o n o la raccolta e la c o n d e n s a z i o n e dei v a p o r i o p e r a n d o in a m b i e n t i freddi.
V e r s o l'ottavo s e c o l o un c e r t o M a r c o G r a e c u s p e r f e z i o n ò l'operaz i o n e i n v e n t a n d o un r u d i m e n t a l e a l a m b i c c o , c o n il q u a l e ricavò un
distillato c h e c h i a m ò aqua vitae e d a n c h e f u o c o liquido.
Nei s e c o l i s u c c e s s i v i la distillazione si affinò e d a l l ' e s t r a z i o n e del
s e m p l i c e a l c o o l si p a s s ò , via via, ai diversi liquori, d i f f o n d e n d o s i nei
c o n t i n e n t i e nelle d i v e r s e nazioni. In Italia e d in F r a n c i a dalla vite
t r a e o r i g i n e il c o g n a c e ¡| b r a n d y , in R u s s i a dalle patate trae orìgine
la v o d k a , in O l a n d a dal g r a n o , malto, s e g a l a e g i n e p r o trae o r i g i n e il
gin, in I n g h i l t e r r a e n e g l i Stati Uniti il w h i s k y ha o r i g i n e dal m a i s ,
n e l l ' A m e r i c a C e n t r a l e , d a l l a c a n n a d a z u c c h e r o t r a e origine il rum, in
G i a p p o n e il s a k è h a o r i g i n e d a p r e g i a t e qualità di riso, in M e s s i c o
dalle f o g l i e di c a c t u s t r a e origine la tequila.
Il l i q u o r e è l ' e s a l t a z i o n e del vino, p o s s i a m o p a r a g o n a r e il liquore
a d u n a f o r m u l a u n o e d il v i n o a d u n a n o r m a l e a u t o m o b i l e c h e usiam o tutti i giorni. Il l i q u o r e è u n o t t i m o m e z z o per tirare s u il m o r a l e e d
ottenere un effetto benefico nell'organismo, se viene usato nella
d o s e g i u s t a e d in m o d o s a g g i o . S e i n v e c e si e s a g e r a p u ò c o n d u r r e
a l l a c a t a s t r o f e , c o m e g u i d a r e u n a f o r m u l a u n o s e n z a la d o v u t a
c a p a c i t à . Nei tranquilli salotti, c o n luce s o f f u s a e m u s i c a di sottofondo, il b i c c h i e r i n o di l i q u o r e i n d u c e all'affabile c o n v e r s a z i o n e e sottolin e a gli incontri. M a il b r a n d y e la g r a p p a h a n n o a n c h e u n a t r a d i z i o n e
s t o r i c a e patriottica, e s s e n d o stati in t r i n c e a c o n i fanti della p r i m a
g u e r r a m o n d i a l e . S e r v i v a n o a d a c c e n d e r e il m o r a l e q u a n d o e r a
s p e n t o e rinforzare il c o r a g g i o n e c e s s a r i o alle t r u p p e in p r i m a linea,
q u a n d o si d o v e v a a n d a r e all'assalto o q u a n d o si s c a t e n a v a la c o n troffensiva nemica.
GIMBERTO
H
LA CHIESA DI
S. BARTOLOMEO
APOSTOLO
A MONTEFIASCONE
Anche in una
superficiale
scorsa delle poche pagine,
si
può ammirare
la
ricchezza
nella ricerca delle fonti e delle
documentazioni
storiche
e la
spigliatezza
con cui
siamo
portati a ripercorrere
le tappe
che segnano il nostro
passato
e sono stimoli al presente.
Il
volumetto
detiene
anche
il
merito di farci conoscere
meglio l'agiografia,
un po' storica ed un po'
leggendaria, del santo Apostolo Bartolomeo
scorticato,
crocifisso,
decapitato...
Forse come è scomparsa
la "Fiera del bestiame"
potrebbe
scomparire
anche la "Fiera dei canestri" ambedue
legate alla devozione
del Santo,
ma
speriamo non scompaia la devozione che il Seminario
tiene viva.
Al sig. Breccola la riconoscenza
dei montefiasconesi
per l'attenzione
e la
passione dedicate a questa sua città
adottiva.
In attesa di altro, sempre più e sempre
meglio!
Mocini Mons.
Luigi
AS.VO.M. - Tesseramento 1998
Si porta a conoscenza che presso l'Associazione ASVOM di Protezione Civile è iniziato il tesseramento per l'anno 1998. Tutti coloro che desiderano iscriversi all'ASVOM
come socio effettivo la quota sociale è fissata a lire 15.000, per coloro che desiderano
dare un sostegno all'Associazione il contributo parte da lire 20.000.
Il contributo volontario contribuirà per proseguire i servizi di aiuto all'intera cittadinanza in caso di calamità naturali come nubifragi, frane, nevicate, servizio di prevenzione
bagnanti lungo il litorale di Montefiascone e servizio antincendio boschivo con avvistamento e primo intervento.
Tutti coloro che sono interessati ad iscriversi presso questa associazione possono
mettersi in contatto, dal lunedì al sabato dalle ore 18 alle 20, presso il nostro centro operativo sito in via 0 . Borghesi, ex mattatoio, o telefonando allo 0368/3886415.
I sostenitori possono anche versare il proprio contributo sul c/c postale n° 10870012
intestato ad ASVOM di Protezione Civile - via Mosse, 219 - 01027 Montefiascone
(Viterbo). Vogliamo cogliere questa occasione per cercare di spiegare sinteticamente il
nostro lavoro. La protezione civile ha tre compiti fondamentali: previsione, prevenzione,
intervento ed attorno a questi la nostra Associazione sta lavorando.
Previsione: prevedere un evento che può verificarsi sul nostro territorio sia di carattere geologico che meteorologico.
Prevenzione: individuato il tipo d'evento e il luogo dove si può verificare, cercare di
limitare il danno a cose e persone.
Intervento: è all'ultimo posto, ma non per questo meno importante. Occorre preparazione, attrezzature, essere costantemente sempre pronti ad intervenire in caso di necessità attivando i propri nuclei e settori, la propria sala operativa composta da una serie
di attrezzature che ci permettono, in caso di necessità, di collaborare con le Istituzioni.
Si coglie, altresì, l'occasione per fare un elogio al Sindaco, all'Assessore alla
Protezione Civile, alla Giunta, agli Uffici Tecnici dei Lavori Pubblici, che grazie alla
loro sensibilità e professionalità hanno redatto un piano comunale di protezione civile facendo anche tesoro dell'esperienza di anni di attività dei volontari dell'ASVOM distintisi
recentemente nel terremoto umbro-marchigiano.
Essendo stato interpellato da volontari e non in merito ad un articolo apparso sulla
cronaca provinciale di un quotidiano in merito alla mia non ricandidatura al rinnovo del
C.d.A. dell'Associazione, informo che ciò non corrisponde a verità, anche perché dopo
anni di lotta, finalmente siamo riusciti ad organizzare un servizio di trasporto disabili tramite un pulmino attrezzato a tale scopo, attualmente in allestimento.
Ringraziando per l'ospitalità concessa.
IL PRESIDENTE
LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998
pag. 6
Taccuino economico e tributario
IJlijifoifmwzfoQnJlJ
a c u r a d e l Dott. Franco Radicati
Qj^rrwrcS^
A n n o nuovo, tasse nuove! Che colpiranno prima i lavoratori dipendenti, per i quali già
dalla busta p a g a del m e s e di gennaio avranno effetto le nuove aliquote e le nuove detrazioni fiscali.
Informazioni di difesa delle colture e di politica agraria
a cura del Dott. Agr. Massimo Angeloni
Via Verentana, 27 - Montefiascone - Tel. 0761/820310
V e d i a m o c o m e sono tassati i dipendenti e i pensionati nel 1998:
a) n u o v e aliquote IRPEF:
scaglioni di reddito
IRPEF
Addizionale
regionale
Imposta
totale
FINO A 15 milioni di lire
DA 15 A 30 milioni
DA 30 A 60 milioni
DA 60 A 120 milioni
OLTRE 120 milioni
18,5%
26,5%
33,5%
39,5%
45,5%
0.5%
0,5%
0,5%
0,5%
0,5%
19%
27%
34%
40%
45%
La trattenuta in corso d'anno sarà commisurata alla sola IRPEF, mentre l'addizionale
dello 0 , 5 % sarà trattenuta dai datori di lavoro solo a fine anno in sede di conguaglio
a n n u a l e o in caso di cessazione del rapporto lavorativo.
b) n u o v e detrazioni per lavoro dipendente e per carichi di famiglia:
Detrazioni per lavoro dipendente:
REDDITO
fino a
da
da
da
da
da
da
da
da
da
da
da
da
da
da
da
più di
9.1 milioni di lire
9.1
a
9.3
a
15
9.3
15
a
15.3
15.3
a
15.6
15.6
a
15.9
15.9
a
30
30
a
40
40
a
50
50
a
60
60
a
60.3
70
60.3
a
70
a
80
90
80
a
90.4
90
a
90.4
a
100
100 milioni
DETRAZIONI
1.680.000
1.600.000
1.500.000
1.350.000
1.250.000
1.150.000
1.050.000
950.000
850.000
750.000
650.000
550.000
450.000
350.000
250.000
150.000
100.000
Detrazione per carichi di famiglia:
REDDITO
fino a
oltre
oltre
oltre
30 milioni di lire
30 fino a 60
60 fino a 100
100
DETRAZIONI
1.057.552
961.552
889.552
817.552
Cueste detrazioni spettano a
tutti coloro che p e r c e p i s c o n o
redditi di l a v o r o d i p e n d e n t e , e
d e v o n o e s s e r e r a g g u a g l i a t e al
periodo di lavoro o pensione nell'anno.
Oltre a quelle indicate nella
t a b e l l a a fianco, s e il reddito è
composto soltanto da pensioni
complessivamente non superiori
a 18 milioni e dal reddito dell'abitazione principale, spetta una
u l t e r i o r e d e t r a z i o n e di 7 0 m i l a
lire.
D e t r a z i o n e per c a r i c h i d i f a m i glia:
- anche per il 1998 i familiari si
considerano a carico se
h a n n o reddito inferiore a lire
5.500.000.
- per i figli spetta una detrazione pari a lire 336.000 da ripartire tra c o l o r o c h e h a n n o diritto
a l l a d e t r a z i o n e in p r o p o r z i o n e
all'effettivo onere da ciascuno
sostenuto. La stessa detrazione
spetta per ogni altro familiare a
c a r i c o , c o m p r e s i i figli n a t u r a l i
riconosciuti, adottivi, affidati o
affiliati, e per ogni altra persona
c h e c o n v i v e c o n il contribuente
(fratelli, sorelle, genitori, suoceri, nuore, ecc.).
- se l'altro genitore m a n c a per qualsiasi motivo, la detrazione prevista per il coniuge
a carico c o m p e t e al primo figlio e per gli altri figli si applica la detrazione prevista per i
familiari a carico.
Notizie
dall'Africa
Pointe Noire, 3/12/97
Carissimi miei, caro Don Agostino.
Con queste parole di S. Paolo (Rm 1,8 s...): "Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di
Gesù Cristo riguardo a tutti voi" miei fratelli e sorelle carissimi a Montefiascone. Credetemi, non
mi sono mai dimenticato né di voi, né di Montefiascone che porto nel più profondo del mio cuore.
Grazie per l'accoglienza sempre calorosa, l'affetto fraterno e le offerte da voi ricevuti durante
il mio ultimo viaggio da voi.
Quando sono tornato a casa, la situazione politica era molto tesa e il 5 giugno è scoppiata la
guerra civile a Brazzaville. In tale clima mi è stato impossibile scrivervi perché il paese è rimasto
isolato dal resto del mondo. Il Signore mi è testimone che io mi ricordo sempre di voi, chiedendo
sempre nelle mie preghiere che per volontà di Dio rimaniamo sempre spiritualmente uniti.
Dopo quasi cinque mesi di guerra civile, ci sembra di vivere l'Apocalisse: Brazzaville, luogo
dei combattimenti, è stata distrutta per il 75%, quasi quindici mila morti, migliaia e migliaia di profughi verso il sud (Pointe-Noire).
La guerra è finita, ma ci troviamo a fare i conti con le conseguenze di questa follia umana:
gente senza tetto, fame, miseria, malattia, ecc.
seaue a paq 8
V o r r e i t o r n a r e a p a r l a r e di a g r i t u r i s m o , attività c h e
reputo fondamentale per lo sviluppo del settore agricolo e
il sostegno del reddito aziendale e la tutela dell'ambiente.
L'agriturismo in Italia, per la prima volta è stato disciplinato dalla legge n° 7 3 0 del 5 d i c e m b r e 1985 alla quale
hanno fatto seguito diverse leggi regionali.
E' proprio l'Art. 2 della legge 7 3 0 c h e stabilisce l'inquadramento di questa attività: l'agriturismo è attività di ricezione e d ospitalità esercitata da imprenditori agricoli (singoli o a s s o c i a t i ) , a t t r a v e r s o l ' u t i l i z z a z i o n e d e l l a p r o p r i a
azienda (in proprietà, in affitto o in comodato), in rapporto
di c o n n e s s i o n e e c o m p l e m e n t a r i e t à alla coltivazione del
fondo, alla silvicoltura e all'allevamento del bestiame.
Le attività c h e possono essere inquadrate nell'agrituris m o sono essenzialmente le seguenti:
a) dare stagionalmente ospitalità in spazi chiusi attrezzati
(fabbricati) o in spazi aperti c o n sosta di c a m p e g g i o ;
b) somministrare sul posto alimenti o bevande, costituiti
in prevalenza da quelli prodotti in proprio, intesi c o m e
quelli prodotti e lavorati direttamente nel fondo o ricavati d a materie prime del fondo e trasformati all'esterno (le olive e l'olio);
c) o r g a n i z z a r e a t t i v i t à r i c r e a t i v e o c u l t u r a l i a l l ' i n t e r n o
della propria azienda.
Cerchiamo ora di puntualizzare alcuni presupposti fondamentali per esercitare l'attività di agriturismo:
a) giuridici: possedere la qualifica di imprenditore agricolo
ed essere iscritto nel Registro delle imprese;
b) soggettivi: aver frequentato uno specifico corso di form a z i o n e c o n p r o v a di e s a m e o c o n attestato di freq u e n z a e d e s s e r e iscritto n e l l ' a p p o s i t o e l e n c o degli
operatori agrituristici provinciali;
c)
a m m i n i s t r a t i v i : e s s e r e in p o s s e s s o d e l l a s p e c i f i c a
autorizzazione c o m u n a l e e di tutte le altre autorizzazioni in funzione al tipo di attività svolte (autorizzazione
igienico-sanitaria, licenza di P.S., licenza di agibilità e
abitabilità, ecc.);
d) fiscali: p o s s e d e r e la p a r t i t a IVA e d a s s o g g e t t a r s i a
tutte le formalità previste dalle imposte dirette e indirette.
Questo è un viaggio attraverso la normativa nazionale,
nei p r o s s i m i m e s i p a r l e r e m o della n o r m a t i v a r e g i o n a l e
recentemente a p p r o v a t a a n c h e s e c o n q u a l c h e perplessità.
Due Rivoluzioni a confronto
Fidel Castro raggiunse il Vaticano,
La Santa Sede, in casa del Papato,
Dove il Sommo Pontefice lo ha invitato.
Il Papa qui venne da lontano.
Quando lo vide, il dittator cubano
E le sagge parole ebbe ascoltato
"Quest'uomo è santo!" disse "E dal ciel ispirato".
Con reverenza gli strinse la mano.
E chiese al Papa, in quell'occasione,
Che visitasse sua patria lontana:
"Lei è il benvenuto a la nostra nazione!".
Di quella gente gran parte è cristiana
Ed è un crescendo questa religione,
Cambierà in meglio l'isola cubana.
Rispose il Papa "Spezza le catene
Dei prigionieri, apri la prigione,
Dove gran gente tu rinchiusa tieni!"
Piciollo Diodato di anni 85
LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998
N o t i z i a r i o
pag. 7
r e l i g i o s o
I problemi del mondo
Sabato 10 gennaio il Papa ha ricevuto il Corpo Diplomatico
accreditato presso la Santa Sede, per il tradizionale
scambio degli auguri
per il nuovo anno. Per l'occasione
Giovanni Paolo II ha pronunciato
un discorso, toccando temi riguardanti la società di oggi, che merita d'essere riproposto ai lettori de "La Voce".
Il Papa ha voluto ricordare le realizzazioni positive avvenute nell'anno ormai
trascorso, realizzazioni che riguardano l'Europa centrale ed orientale: la
Bosnia ed Erzegovina; l'Unione Europea verso l'Est; l'Irlanda del Nord;
l'America Latina: Messico, Cuba dove il Papa ha avuto la gioia di recarsi a
fine mese di gennaio; l'Asia: le due Coree; la Cina; il Viet Nam, il Timor
Orientale; la Mongolia. Di positivo c'è anche:
L'interdizione delle m i n e anti-uomo
Più in generale, fra gli aspetti positivi del nostro bilancio citerei l'accresciuta sensibilità nel mondo per le questioni legate alla tutela di un ambiente degno dell'uomo e anche il consenso internazionale che ha permesso, appena un mese
fa ad Ottawa, la firma di un trattato sull'interdizione delle mine anti-uomo (che la
Santa Sede d'altronde si appresta a ratificare).
Tutto ciò manifesta un rispetto sempre più concreto verso la persona umana
considerata nelle sue dimensioni individuale e sociale, così come nel suo ruolo
di amministratore del creato, e riflette anche la convinzione che potremo essere
felici solo se saremo gli uni con gli altri e mai gli uni contro gli altri.
collabora di buon grado con le sue Missioni di Osservazione. A tale proposito,
desidero menzionare questa mattina il fatto che la Santa Sede è associata in
forma istituzionale ai lavori dell'Organizzazione Mondiale per il Commercio, il cui
fine è quello di favorire il progresso umano e spirituale in un settore vitale per lo
sviluppo dei popoli.
*
*
*
* Non si deve tuttavia dimenticare che i nostri contemporanei sono spesso sottoposti a ideologie che impongono loro modelli di società o di comportamento che pretendono di decidere tutto, la loro vita e la loro morte, la loro intimità e il loro pensiero, la procreazione e il patrimonio genetico. La natura è
diventata un semplice materiale, aperto a tutte le esperienze. Si ha a volte l'impressione che la vita venga apprezzata solo in funzione dell'utilità o del benessere che può procurare, che la sofferenza sia considerata priva di significato. Si
trascura la persona disabile e l'anziano perché ingombranti, si ritiene troppo
spesso il nascituro un intruso in un'esistenza pianificata in funzione di interessi
soggettivi poco generosi. L'aborto e l'eutanasia appaiono allora facilmente come
"soluzioni" accettabili.
* He UT
* La Chiesa cattolica - e la maggior parte delle famiglie spirituali • sanno per
esperienza che l'uomo è purtroppo capace di tradire la sua umanità. Bisogna
dunque illuminarlo e accompagnarlo affinché, nel suo vagare, possa sempre
ritrovare le sorgenti della vita e dell'ordine che il Creatore ha inscritto nel
più intimo del suo essere. Laddove l'uomo nasce, soffre e muore, la Chiesa
sarà sempre presente a significare che, nel momento in cui egli fa l'esperienza
della sua finitezza, Qualcuno lo chiama per accoglierlo e dare un senso alla sua
fragile esistenza. Consapevole della mia responsabilità di Pastore al servizio
della Chiesa universale, ho avuto spesso l'opportunità di ricordare negli atti del
mio ministero l'assoluta dignità della persona umana dal momento del suo
concepimento fino al suo ultimo respiro, il carattere sacro della famiglia
come luogo privilegiato della protezione e della promozione della persona,
la grandezza e la bontà della paternità e della maternità responsabili, così
come i nobili fini della medicina e della ricerca scientifica.
Le iniziative internazionali
in f a v o r e della persona u m a n a
Le iniziative prese dai responsabili della comunità internazionale
a favore
dell'infanzia, troppo spesso ferita nella sua innocenza, la lotta contro il crimine
organizzato o il commercio della droga, gli sforzi compiuti per contrastare l'odiosa tratta degli esseri umani in ogni sua forma, mostrano bene che, con la volontà
politica, si possono combattere le cause delle sregolatezze che troppo spesso
sfigurano la persona umana.
Tutti questi progressi hanno tanto più bisogno di essere consolidati in quanto il
mondo che ci circonda è una realtà in mutamento, il cui equilibrio può essere in
ogni momento compromesso da un conflitto imprevisto, da una crisi economica
improvvisa o dalle conseguenze
nefaste dell'inquietante
propagarsi
della
povertà.
Ci sono però alcuni punti caldi che hanno rattristato il clima gioioso delle
celebrazioni di questi ultimi giorni. L'Algeria, il Sudan, il Medio Oriente.
"Il Papa, in particolare, in questi anni che precedono la celebrazione del
Giubileo dell'Anno 2000, volge il suo sguardo verso Gerusalemme, la Città
Santa fra tutte, pregando ogni giorno affinché divenga presto e per sempre,
con Betlemme e Nazaret, un luogo di giustizia e di pace in cui ebrei, cristiani e
musulmani potranno infine camminare insieme sotto lo sguardo di Dio",
L'Iraq, Curdi, parte centrale dell'Africa (Rwanda, Burundi, Congo, ecc.).
Termina il suo lungo discorso con serie considerazioni:
» In fondo, tutti questi problemi rivelano quanto la donna e l'uomo di questa
fine secolo siano vulnerabili. Certo, è bene che le Organizzazioni internazionali, ad esempio, si preoccupino maggiormente di indicare i criteri per migliorare
la qualità della vita umana e di prendere iniziative concrete. La Sede Apostolica
si sente solidale con queste attività della diplomazia multilaterale con la quale
* Sono elementi che s'impongono alla coscienza dei credenti. Quando l'uomo
corre il rischio di essere considerato un oggetto che si può trasformare o asservire a proprio piacimento, quando non si percepisce più in lui l'immagine di Dio,
quando la sua capacità di amare e di sacrificarsi viene deliberatamente occultata, quando l'egoismo e il profitto divengono le principali motivazioni dell'attività
economica, allora tutto è possibile e la barbarie non è lontana.
7t * *
* Eccellenze, Signore e Signori, queste considerazioni sono familiari per voi che
siete i testimoni quotidiani dell'azione del Papa e dei suoi collaboratori. Ho voluto
tuttavia proporle ancora una volta alla vostra riflessione poiché si ha spesso l'impressione che i responsabili delle società e delle organizzazioni internazionali si
lascino condizionare da un nuovo linguaggio, che sembra accreditato da tecnologie recenti e che alcune legislazioni ammettono o persino ratificano. In
realtà, si tratta dell'espressione di ideologie o di gruppi di pressione che tendono
a imporre a tutti le loro concezioni e i loro comportamenti. Il patto sociale viene
allora profondamente indebolito e i cittadini perdono i loro punti di riferimento.
* Coloro che sono garanti della legge e della coesione sociale di un Paese, o
coloro che presiedono organizzazioni create per il bene della comunità delle
nazioni, non possono eludere la questione della fedeltà alla legge non scritta
della coscienza umana, di cui parlavano già gli antichi, che è per tutti, credenti
o non credenti, il fondamento e il garante universale della dignità umana e della
vita in società. Non posso che rispondere a tale proposito ciò che ho scritto in
passato: "Se non esiste nessuna verità ultima la quale guida ed orienta l'azione
politica, allora le idee e le convinzioni possono essere facilmente strumentalizzate per fini di potere..." (Centesimus annus, n. 46). Dinanzi alla coscienza, "non ci
sono privilegi né eccezioni per nessuno. Essere il padrone del mondo o l'ultimo
"miserabile" sulla faccia della terra non fa alcuna differenza: davanti alle esigenze morali siamo tutti assolutamente uguali" (Veritatis splendor, n. 96).
*
*
*
Concludo così il mio discorso, Eccellenze, Signore e Signori, invocando su
ognuno di voi, sulle vostre famiglie, sulle autorità dei vostri Paesi e sui
vostri concittadini la protezione divina per tutto l'anno che inizia. Voglia
Dio Onnipotente aiutare ognuno di noi a tracciare cammini nuovi in cui gli
uomini si rincontrino e procedano insieme! E' la preghiera che ogni giorno
elevo a Dio per tutta l'umanità, affinché sia sempre più degna di questo
nome!
pag. 8
LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998
a cura dì
Giuseppe Ferlizzì
A l o i i ^ d a s U o -
tf-aliàoo-
CARITAS
INFORMA
a cura della Caritas Interparrocchiale di Montefiascone
Responsabile greco dello Sport
e Turismo a Montefiascone
I primi giorni del '98 la nostra città ha ospitato il Deputato greco CH. SmirlisLiakatas, membro del Comitato centrale, Segretario generale della Sezione di
Educazione-gioventù-cultura-atleti di Atene e responsabile dell'Organizzazione
delle Olimpiadi del 2004.
Presto il Centro d'Ascolto
E' imminente l'apertura del Centro di Ascolto Interparrocchiale, uno strumento
operativo di fondamentale Importanza per la Comunità Cristiana di Montefiascone.
Per il buon funzionamento del Centro sarà indispensabile la collaborazione di
tutti, al fine di operare concretamente per i poveri del territorio.
Un ruolo fondamentale spetta alle singole Caritas Parrocchiali, che sono invitate
a fornire il proprio contributo (idee, strumenti, professionalità, operatori disponibili ad
essere formati, ecc.), dedicando a questo progetto una particolare attenzione nei
prossimi mesi.
Che cosa è il Centro d'Ascolto
E' un luogo dove la persona in difficoltà può trovare aiuto e sperimentare il volto
fraterno della Comunità Cristiana.
E' lo strumento attraverso il quale la Comunità Cristiana diventa visibile e rintracciabile da chiunque la cerchi, è la porta aperta a chiunque bussa.
E' un Centro qualificato che opera con criteri di serietà, discrezionalità e
professionalità, acquisiti attraverso una continua formazione degli operatori sia a livello motivazionale che tecnico-professionale.
Obiettivi
Promuovere la cultura della solidarietà sottoponendo all'attenzione della
Comunità Cristiana i bisogni dei poveri e stimolando tutti ad impegnarsi nella carità,
nella giustizia, nella promozione dei diritti e della dignità della persona.
Strumenti
Nel Centro d'Ascolto opera una equipe di operatori qualificati, In grado di fornire
accoglienza, ascolto, condivisione, e in grado di formulare un progetto operativo con
la persona.
Dall'ascolto emergono le esigenze, i problemi, le necessità più impellenti e gli
operatori del Centro, conoscendo il territorio e le sue risorse, formulano un progetto di
intervento, individuando l'impegno che il Centro può assumere e sollecitando, se
necessario, la collaborazione di singoli, gruppi o delle istituzioni del territorio.
Chi ascolta e chi è ascoltato sono entrambi coinvolti, con compiti diversi, nella
definizione del progetto che si dovrà poi realizzare gradualmente con l'obiettivo di
promuovere la persona umana nella sua integrità.
L'ascolto è un servizio autentico quando si riesce a promuovere la persona, a dar
voce ai suoi bisogni, a instaurare un rapporto di scambio.
Per questo l'operatore che ascolta deve avere delle doti particolari: la disponibilità, la serietà, la sensibilità, una grande capacità di collaborare con gli altri e di saper
cogliere le diversità dell'altro senza pregiudizi e senza preconcetti.
Il Centro di Ascolto si rivolge a tutti, italiani e stranieri, ai quali è possibile fornire
anche un aiuto immediato in generi alimentari ed indumenti usati.
E' auspicabile che i residenti possano essere seguiti in collaborazione con i
Servizi Sociali del Comune e dell'Azienda Sanitaria Locale.
Non rimandare a domani il sorriso
che potresti dare oggi!
Era questo il tema della festa di beneficenza a favore della Caritas
Interparrocchiale di Montefiascone che si è svolta il 4 gennaio 1998 presso l'auditorium della scuola Cardinale Salotti.
Giovani e meno giovani di tutte le Parrocchie si sono esibiti in canti, coreografie,
scenette in dialetto per testimoniare il loro impegno a favore dei bambini vittime della
povertà, della violenza, dell'emarginazione.
Nel corso della serata, grazie alle molte persone intervenute, sono state raccolte
libere offerte per un complessivo ammontare di lire 1.198.200, somma interamente
versata al Fondo di Solidarietà della Caritas di Montefiascone.
L'elenco di coloro che hanno dato vita allo spettacolo è veramente lungo.
Iniziamo con il ringraziare il numeroso pubblico presente, intervenuto in numero
certamente superiore ad ogni nostra aspettativa, che è stato la vera sorpresa della
serata.
Un sincero ringraziamento va poi ad Alfredo ed ai ragazzi e le ragazze della
Comunità Giovanni Paolo li, con i loro familiari, amici e parenti; al gruppo "Le
Ombre", una autentica rivelazione per la platea di Montefiascone; ai maestri di ballo
Gianluca e Gianfranco per la suggestiva coreografia; ai simpatici presentatori Anna
Rita e Mario; ai bambini della scuola elementare S. Lucia Filippini, intervenuti al completo assieme ai loro genitori, alla maestra di musica Maria Santa, alle Maestre Pie
con la Superiora Sr. Teresa.
Grazie poi alla Prof.ssa llda per la collaborazione artistica.
Grazie, infine, a tutti gli altri ragazzi e ragazze che hanno cantato ed alle tre interpreti mirabili della spassosa scenetta in dialetto.
Un grazie particolare va a Don Domenico, sia per l'intervento canoro, particolarmente gradito al pubblico, che per aver ospitato la manifestazione nei locali di Villa C.
Salotti.
Lo spettacolo ha assunto un significato particolare non solo per il fine caritativo
ma anche perché ha segnato una prima importante collaborazione tra tanti giovani di
tutte le Parrocchie che, per la prima volta, si sono impegnati in un progetto comune,
superando individualismi ormai anacronistici nell'ottica ecumenica della Chiesa del
ventunesimo secolo.
Il sindaco Mario Trapè, il Deputato Smirlis-Liakatas, l'assessore Fumagalli, il sig.
Bapemenos e la sig.ra Liakatas.
Il sig. Smirlis, ospite del nostro concittadino Sergio Andolfi, ha potuto ammirare
la bellezza di Montefiascone ed apprezzarne l'ospitalità.
Il giorno 7 gennaio il sig. Smirlis, accompagnato dal sig. Andolfi e dal sig.
Bapemenos Giorgio (genero di Andolfi), è stato ricevuto con la famiglia in
Comune dal sindaco Mario Trapè e dall'assessore allo Sport e Turismo
Fernando Fumagalli. Nel corso del colloquio, oltre che della nostra città, si è
parlato delle Olimpiadi di Atene del 2004. Al termine il sindaco e l'assessore
hanno offerto al Deputato una targa di Montefiascone, lo stemma in legno del
Comune, il nuovo opuscolo di Montefiascone in quattro lingue, il poster realizzato dai ragazzi delle classi 2 a C e F della Scuola Media "A. Manzoni" e vari
depliants.
Successivamente l'assessore Fumagalli ha accompagnato gli ospiti a visitare gli
impianti sportivi,
d a n d o la p i e n a
d i s p o n i b i l i t à per
eventuali raduni di
squadre greche. Il
Deputato Liakatas,
rimasto pienamente soddisfatto, ha
lasciato intravedere la possibilità di
portare
a
Montefiascone la
squadra di baseball in preparazioII sindaco Mario Trapè consegna una targa al Deputato n e p e r | e Olimpiadi
Smirlis-Liakatas; vicino a loro l'assessore Fumagalli, il sig.
^ 2004 ed evenAndolfi e il sig. Bapemenos.
t(ja|j a | t f e s q u a d r e
(da pag. 6)
In un paese dove, almeno
per il momento lo Stato non esiste, la diocesi di Pointe-Noire
se la cava da sola, senza aiuto
esteriore per provare di aiutare
la gente.
Confesso che siamo in difficoltà; lo dico io che faccio l'economo diocesano. Vi ringrazio di
cuore per l'aiuto in medicinali
raccolti da don Eustache e che
ci sono già pervenuti.
Per ogni aiuto - ne abbiamo
bisogno - ecco il numero del
conto postale della diocesi a Don Alfonso viene festeggiato prima di ritorParigi (Francia):
nare in Africa, dove ha l'incarico di Economo
diocesano e Parroco di S. Pietro.
Diocèse de Pointe-Noire,
Compte n° 8.594.83/B
CCP Paris, France (Centre des Chèques Postaux).
A tutti voi, tantissimi auguri per l'Avvento ed in anticipo, Buon Natale e
Felice Anno Nuovo. Vostro fratello
Don Alphonse Taty-Mboumba
Ricambiamo i saluti e gli auguri. I giovani penseranno a te, con il ricavato delle attività natalizie. Auguri di buon lavoro e buona ricostruzione.
LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998
pag. 9
Don Biagio Qovernatori, Parroco di S, Flaviano
abbia cessato dal suo ufficio pastorale (78).
La presentazione delle dimissioni del parroco per aver compiuto 75 anni di età non lo fa
cessare ipso iure dal suo ufficio pastorale. La
cessazione si verifica solo quando il Vescovo
diocesano - dopo prudente considerazione
di
ogni circostanza - abbia accettato
definitivamente le sue dimissioni, a norma del can. 538,
§ 3, e glielo abbia comunicato per iscritto (79).
Anzi, alla luce di situazioni di penuria di sacerdoti esistente in alcuni luoghi, sarà
saggio
usare, al riguardo, particolare
prudenza.
Montefiascone, 22/01/98
Gent.mo
Direttore,
è da tempo che sento delle voci sulle dimissioni da parroco
di S. Flaviano
di D. Biagio.
Dicevano
anzi che avrebbe lasciato il 6 gennaio. Vorrei chiederle:
è vero, non è vero...
come stanno le cose?
Sinceramente
a me dispiacerebbe,
perché
mi ha seguito fin dalla nascita, mi ha unito in
matrimonio ed ha battezzato i miei tre figli.
Se capisce che non è il caso di
parlarne
sulla stampa,
mi accontento
anche d'una risposta
privata.
Tanti auguri per il suo giornale, che leggo
dalla prima all'ultima
riga.
Se pubblica la lettera, la prego di non mettere la mia firma, ma solo le iniziali.
F.F.
Ne parlo brevemente sulla stampa, perché
delle voci sono giunte anche alle mie orecchie.
Al di là di qualche espressione circa un suo
futuro ritiro, mi sembra che fin'ora non vi sia
un f o n d a t o m o t i v o c h e lo p o s s a p o r t a r e a
dimettersi. Gode ottima salute e non manca
davvero di forze tanto spirituali che fisiche;
può quindi continuare ancora a svolgere il suo
ministero pastorale in una Comunità dove ha
svolto sempre un delicato e prezioso lavoro.
A g g i u n g o poi c h e n e l l a r e c e n t i s s i m a
(15/08/97) "Istruzione su alcune questioni circa
la collaborazione dei fedeli laici al ministero dei
sacerdoti" al n. 4 §2 si dice:
"Al riguardo si deve anche tener conto che
il parroco è il pastore proprio della parrocchia a
lui affidata (77) e rimane tale fino a quando non
Anche in considerazione
del diritto
che
ogni sacerdote ha di esercitare le funzioni inerenti all'ordine ricevuto, a meno che non ricorrano gravi motivi di salute o di disciplina, si
ricorda che il 75° anno di età non
costituisce
un motivo obbligante per il Vescovo diocesano
ad accettare le dimissioni. Ciò anche per evitare una concezione
funzionalistica
del sacro
ministero (80)".
Come vede è la Chiesa stessa che consiglia
di rimanere sul campo di lavoro, anche ad una
certa età, se la s a l u t e a s s i s t e e la v o l o n t à
regge.
Ricordi preziosi: Don Angelo Ercolani
Il 14 febbraio ricorderemo il primo anniversario della sua salita al cielo.
Il n" 4 de "La Voce" nell'aprile del 1997 dedicava aita vita ed alla figura di questo santo sacerdote una commovente pagina ricordando il suo "essere sacerdote" di Cristo, il suo amore generoso ai vari impegni cui fu
chiamato: Vicerettore e professore in Seminario, Cappellano a Montedoro, Fastello (dove si recava a piedi!),
rettore del Santuario a Grotte di Castro e il suo ultimo amore come canonico della (allora) cattedrale di S.
Margherita. Il ricordo più caro è legato alla manifestazione discretissima, ma edificante, della sua pietà sacerdotale ed alla disponibilità ministeriale capace di superare le difficoltà di salute.
La foto è stata scattata nel terrazzino della sua
casa a Capodimonte, solo qualche mese prima
della sua morte.
Al tempo in cui "gli ordini non si discutevano" (era il tempo di Mussolini o anche di Pio XII) ed era eccezionale il confronto tra l'autorità e i "sudditi"; D. Angelo si avvicinava con il capo chino e si disponeva al colloquio.
Da giovane prete in Seminario e poi anziano a Capodimonte a S. Carlo, lo vedevi mattiniero, primo davanti
al Tabernacolo dell'Eucarestia. Faticosamente saliva alla chiesa parrocchiale di Capodimonte, in un angolo a
colloquiare nella Confessione. Gli anni del Sanatorio! Ricordo con gratitudine le premure che a lui riservò il Prof.
Paterni, cognato del dott. Baiardo (chi li ricorda?). Fu lui che si interessò al suo ricovero e alle sue cure. Quanto
costava! Allora non c'erano le mutue!
Il Signore ci ha compensato lasciando D. Angelo a lungo, nascosto, ma evidente nel presbiterio diocesano.
D. Angelo, non dimenticare quelli che hai curato nel tuo lungo ministero. La tua scomparsa non fa dimenticare la tua figura umile, tenera con gli altri, ma esigente con te stesso.
Tieni nel cuore, ormai celeste, il nostro Vescovo, i tuoi confratelli specialmente quelli che hai educato, i tuoi
amici e i tuoi penitenti. Grazie, D. Angelo
Mocini Mons. Luigi
Un Natale e un Capodanno in Brasile
Carissimo Don Agostino.
Con un grande solleone sì avvicina il Santo
Natale e in questo caldissimo tempo estivo mi accingo a inviarvi i miei auguri natalizi. Con le vacanze
scolari e l'invito alla spiaggia, le sabbie fini e delicate
del mare richiamano un rigurgito di persone che riposano la stanchezza del lavoro preparandosi per
altre battaglie. Corre il tempo e col Natale, il nuovo
anno del 98, ci avvicina all'anno duemila. Sembra
uno spazio grande, in realtà è piccolo. Tutti questi
avvenimenti io li desidero ripieni di pace, di amore, di
salute e di tanta serenità che solo il buon Dio ci può
dare. E' a lui che invoco nella grotta di Betlèm, affinché la sua pace sia la nostra e il mondo abbandoni
l'egoismo, l'invidia e la cattiveria.
Ecco le mie notizie.
In occasione della proclamazione di S. Teresina
a dottore della Chiesa ho celebrato la festa unendola
a una ordinazione diaconale nella Cattedrale di
llhéus, mandando a fare uno stendardo di cinque
metri per due. Il pittore l'ha fatto con tinta spry e nel
farlo non poteva errare. E' riuscito bellissimo e ha
suscitato la meraviglia di tutti, sacerdoti e seminaristi
compresi. Per il centenario di nascita stavo a Rio e la
solennità fu maggiore, ora nella Bahia, ho fatto quel
che potevo.
Di speciale è stato un viaggio a Rio nella fine di
novembre per celebrare un matrimonio di una antica
conosciuta che nella malattia mi incontrò vicino e
adesso la figlia mi ha invitato. Là stando, si unì la
celebrazione dei 50 anni di parrocchia della basilica
di Santa Teresina e come ex-parroco di quella chiesa
fui invitato alle solennità. In questa celebrazione si
riincontrarono altri padri che attualmente stanno in
Italia. Nella solennità del giorno 7-12 ricevetti come
antico parroco una placheta di ricordo. Il viaggio di
mille e trecento e cinquanta km fu fatto all'andata con
una fermata a Travessào dove incontrai Frei Sandro
mio antico collega che da circa sette anni non vedevo. Là passai la notte in una guerra di crociata contro
i terribili banditi che qui si chiamano pernilongos e là
zanzare. Lo stratagemma militare dei nemici era
attaccare con le tenebre e rimanere invisibili, nessun
radar li poteva scovare, ma là stavano attenti pronti
all'attacco. Dove i nascondigli? sotto il letto, nella cortina, nei mobili neri. Cercai di dormire ma per l'assalto nemico era impossibile, perché la proporzione era
svantaggiosa: cento nemici contro uno.
Come fare? lo stratagemma fu lasciare la luce
accesa e si riuscì a dormire un poco. Il giorno dopo a
Rio incontrai solo un nemico, ma rimaneva più facile
ia lotta. Stando a Rio carreggiai molte cose che mi
furono date e alle 4,45 del giorno 8-12, cominciai il
ritorno.
Erano esattamente 12 ore quando completava i
1000 km. L'uscita mattutina era per anticipar il percorso degli ultimi 150 km che avrei fatto in una strada
pessima. Arrivai in casa alle 9 e preso un bagno
andai a dormire. Qualcuno degli italiani voleva venire
con me, ma li distolsi, perché da solo io non mi
fermo, con un altro sarei giunto il giorno dopo e qui
arrivati bisognava vedere se c'era libero o la corriera
con 24 ore
per arrivare a
Rio o l'aereo,
s p e r a n d o il
tempo propizio, ma, con
il ritorno mancato, sarebbe
pazzia tentare.
La bellezza dei miei
figli ladri è
una consolazione speciale. Qualcuno
voleva usare
un retroproggettore per I
canti
della
chiesa, ma gli dissi: oggi l'abbiamo e domani non c'è
più. La persona si convinse, anche perché il mio
cane, la bellissima princesa, fu rubata e aspetto un
altro cane che nascerà il giorno 19-12. Che fare? La
soluzione sarebbe uccidere una trentina di banditi,
ma il sentimento cristiano ci impedisce tal soluzione.
Con tutto questo la vita è bella e con le vacanze già
in atto il riposo si determina col sole estivo.
Desidero un felice e Santo Natale e un Nuovo
Anno ripieno di pace e amore.
Con la protezione di Maria del Carmine
Frei Renato
Grazie P. Renato, ricambiamo con tutto il
cuore e di nuovo, a presto, a Montefiascone!
pag. 10
LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998
III Centenario della morte di Madre Metilde
(2- puntata)
VERSO LA VITA RELIGIOSA
E LA SUA ATTUALIZZAZIONE
L'aspirazione di Caterina era di offrire se
stessa come vittima per riparare gli oltraggi che
Gesù riceveva nel SS. Sacramento. Per fare
ciò la giovane desiderava divenire religiosa, ma
trovava sempre nuovi ostacoli soprattutto da
parte del padre, che amandola teneramente
non si rassegnava a lasciarla entrare in monastero, ed anche perché le aveva preparato un
avvenire molto lusinghiero. Ma Dio è potente e
quando vuole un'opera la sua potenza non
conosce ostacoli e così finalmente il padre si
piegò al progetto della figlia.
Caterina si presentò, nel novembre del
1631, al monastero delle Annunciate, detto anche delle dieci virtù della Vergine Maria, da
poco fondato. In quest'ordine la giovane prese
l'abito religioso e l'anno seguente vi fece la professione. Ma dopo tre mesi la guerra si accese
a tal punto che le religiose dovettero fuggire e
poco dopo il loro monastero fu distrutto. In questo periodo travagliato maturò nella giovane
professa una seria determinazione che ella
attuò dopo prudente consiglio: cambiare ordine.
Infatti il mese di luglio 1639 prese l'abito benedettino e cambiò il nome di Caterina in quello di
Metilde del SS. Sacramento e l'anno seguente
Iku
S '"-'"
emetteva i voti religiosi come benedettina.
Madre Metilde credeva di aver raggiunto il suo
ideale vagheggiato, ma Dio voleva condurla per
vie, certo non conosciute dalla giovane professa. Infatti la guerra si riaccese e M. Metilde, ora
da benedettina, come in passato da annunciata, ne subì tutte le conseguenze insieme alle
sue consorelle. Anche questa volta la comunità
ricevette l'ordine dai superiori di sciogliersi
senza sapere dove dirigersi. Si ripeterono così i
giorni di disagio, di fame e di penuria già sofferti. Però Dio vegliava sulle sue spose che si
erano affidate a lui e intervenne attraverso persone ed istituti che soccorsero le povere profughe.
In questi anni di peregrinazioni M. Metilde
ebbe occasione di incontrarsi con sacerdoti,
religiosi, sovrani, ecc. da questi incontri ella
assorbì e fu influenzata dalle varie correnti religiose del tempo che arricchirono di nuovi contorni il carisma originario che ella vagheggiava
da tempo. La sua aspirazione era di istituire un
ordine votato al culto del SS. Sacramento, ma
benché questo suo desiderio era da lei fortemente sentito, tuttavia davanti all'attualizzazione a volte era perplessa.
Il Signore non tardò ad illuminarla con un
piccolo episodio: un giorno trovandosi in casa
di una sua amica, la marchesa di Boves i suoi
occhi si posarono su un dipinto che raffigurava
un idolo davanti al quale stavano sacerdoti e
sacerdotesse con una lampada in mano, più
lontano si vedeva l'altare del fuoco sacro che le
La b u o n a n o t i z i a
Rubrica di spiritualità curata dalla comunità
Giovanni Paolo II di Montefiascone
"Tu sei il mio figlio
jfik
IHk
vestali alimentavano incessantemente. Come
fuori di sé dalla gioia M. Metilde rimase a lungo
a contemplare il quadro e in quel momento
ebbe chiaro il suo progetto: istituire nella chiesa
una famiglia religiosa totalmente consacrata
alla gloria dell'Eucaristia, dedita a cantare le
sue lodi tenendosi alla sua presenza, non interrompendo l'adorazione né di giorno né di notte
ed offrendo la vita in riparazione di tanti oltraggi
che Gesù riceve nel SS. Sacramento dell'altare.
Dopo ponderato consiglio, con il consenso
ecclesiastico e l'appoggio dei sovrani del
tempo, M. Metilde iniziò quel periodo della sua
vita che la rese fondatrice di un istituto animato
da un carisma, che sebbene non completamente nuovo nella spiritualità del tempo, fu arricchito dalla sua forte personalità e del suo grande
amore verso l'Eucaristia. Gli ostacoli e le difficoltà di ogni genere non le mancarono, ma non
le mancarono neanche quelle indicazioni ed
avvenimenti con i quali Dio guida i suoi eletti
nel compiere la sua volontà.
Dopo varie alternative e sofferenze giunse
il giorno tanto desiderato: era il 25 marzo 1653,
festa dell'annunciazione di Maria. In quel giorno
con la S. M e s s a e l ' e s p o s i z i o n e del SS.
Sacramento ebbe inizio giuridicamente l'istituto
delle benedettine del SS. Sacramento nel
primo monastero di Parigi. L'anno seguente la
regina Anna d'Austria giungeva al monastero
per riconoscere l'istituto quale fondazione regale, fece apporre la croce alla porta e al termine
della S. Messa solenne, inginocchiata al centro
del coro monastico, recitò ad alta voce la preghiera riparatrice a Gesù Eucaristico.
La stessa preghiera è ancora recitata ogni
mattina in tutte le comunità benedettine del SS.
Sacramento.
prediletto"
Il giorno in cui G e s ù si fece battezzare nel G i o r d a n o
scese su di Lui lo Spirito Santo, in f o r m a di c o l o m b a e si
udì una voce dal cielo c h e diceva: "Tu sei il mio figlio
prediletto, in te mi s o n o compiaciuto".
Il giorno del nostro Battesimo quello stesso Spirito
Santo è sceso su di noi e ci ha rivelato la nostra vera
i d e n t i t à , q u e l l a di e s s e r e " f i g l i p r e d i l e t t i " d e l P a d r e
Nostro, creature preziose nelle quali Egli si c o m p i a c e ;
q u e s t o è s t a t o l'inizio di una vita n u o v a , d e l l a n o s t r a
rinascita c o m e figli di Dio.
Nel V a n g e l o di G i o v a n n i l e g g i a m o c h e N i c o d e m o ,
c o m e noi e p r i m a di noi, h a c h i e s t o a G e s ù c o m e si
potesse rinascere e s s e n d o già grandi e G e s ù gli risponde: "In verità, in v e r i t à ti dico: s e u n o n o n n a s c e a d
acqua e da spirito non può entrare nel regno di Dio".
Questa grazia è offerta ad o g n u n o di noi attraverso il
S a c r a m e n t o del Battesimo, eppure s p e s s o continuiamo
a v i v e r e c o m e d e g l i " o r f a n i " o ci s e n t i a m o c r e a t u r e
a b b a n d o n a t e d a un p a d r e c h e ci s e m b r a s e m p r e più
lontano e assente dalla nostra vita.
Se il B a t t e s i m o ci è d o n a t o , per c o n s u e t u d i n e , in
un'età che ci trova inconsapevoli, è d u n q u e necessario
che ogni battezzato si fermi a riflettere per scoprire la
grandezza di questo dono, con la curiosità, la trepidazione e lo stupore c o n cui un b a m b i n o apre un pacco
ricevuto in regalo.
Q u e s t o a n n o di p r e p a r a z i o n e al G i u b i l e o d e d i c a t o
allo S p i r i t o S a n t o è u n i n v i t o a r i p e n s a r e al n o s t r o
Battesimo e a riappropriarci della grazia che quel giorno
abbiamo ricevuto, per "rinascere" dall'alto. Ci stupiremo
allora nello scoprire quanti doni s o n o nascosti nel nostro
cuore, tutti frutto dello Spirito Santo.
C h i e d i a m o d u n q u e allo S p i r i t o S a n t o di v e n i r e in
aiuto alla n o s t r a d e b o l e z z a , di farci f a r e l ' e s p e r i e n z a
della paternità di Dio e di convincere il nostro c u o r e che
non siamo orfani, m a figli, fatti a i m m a g i n e e somiglianza del Padre:
Vieni, Spirito Santo, che sei Amore, Gioia e Pace,
effondi in tutto il mio essere
affinché possa comprendere
quanto è grande ed eterno
l'amore che il Padre ha per me.
Vieni Spirito Santo
fondimi, plasmami, riempimi,
usami,
rivestimi della dignità di figlio
prediletto,
convincimi che niente e nessuno potrà mai
separarmi
dall'amore di Dio!
La Comunità Giovanni Paolo 11° si riunisce ogni venerdì
sera alle ore 21 nella Chiesa di S a n t ' A n d r e a a
Montefiascone.
Il più breve documento pontificio
Appartiene al Papa Pio IX nel secolo scorso quando ancora era capo dello Stato Pontificio. L'episodio lo si
deve al racconto del Papa Giovanni Paolo II, quando una volta si recò in visita ufficiale all'Università
Gregoriana dei Padri Gesuiti. Lo fece per rompere il forte imbarazzo dei giovani universitari ed iniziare così un
familiare colloquio e uno scambio di saporite amenità. Ecco dunque di che si tratta:
"Un giorno di fresca primavera il Papa Pio IX si trovava a passare nei pressi del Colosseo, camminava a
piedi e in piccola compagnia dei suoi collaboratori. All'improvviso, fuori di ogni aspettativa e con non piccola
sorpresa, si vide presentarsi, con un fare supplichevole, un venditore di frittelle, al quale per il cattivo odore del
suo mestiere era stato proibito dalle guardie ponteficie di friggere in quel luogo, e con ansia supplicava il Papa
che gli togliesse quella dura proibizione e gli concedesse il permesso di friggere. Infatti diceva, devo pur vivere. Il Papa, più o meno sempre di buon umore, più incuriosito che contrariato, sorrise di cuore e chiese un
pezzo di carta che subito, benché unta, presentò l'improvvisato richiedente. Il Papa, senza alcuna difficoltà, la
prese, la osservò e poi di suo pugno vi scrisse sopra: Breve Pontificio e ne seguiva la data. Vi si leggeva a
chiare note quanto segue: Frigga dove vuole, frigga quando vuole, frigga quanto vuole. Firmato Pio IX. Vi
fu un riso generale."
Poi per fare il paio, tempo dopo, uno di quegli studenti più arditi anche lui si presentò al Papa e gli consegnò il seguente testo perché fosse accettato e firmato dal Papa. Vi si leggeva a caratteri cubitali: li Papa
Giovanni Paolo II viaggi dove vuole, viaggi quando vuole, viaggi quanto vuole. Se la sente di sottoscriverlo? Il
Papa senza alcun dubbio rispose pronto: "Lo firmo, subito e sempre. Mi è veramente piacevole". E concluse "Viva la brevità!" La gioia fu spontanea e unanime di tutti i presenti, Papa compreso.
Domenico Cruciani
LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998
pag. 11
Un successo la "2a Rassegna dei Presepi"
Un,
JWatale
Le opere esposte sono state quarantasei, di tutti
i tipi e per tutti i gusti, che hanno caratterizzato la "2 a
Rassegna dei Presepi" ricevendo unanimi consensi sia di critica che di pubblico. La mostra è stata
allestita e organizzata in maniera impeccabile dalla
associazione amici "Hobby Far da Sé" nel palazzo
Buti, in pieno centro storico a due passi dal Corso,
messo a disposizione dal Comune che ha collaborato attraverso il dinamico Assessore al turismo Prof.
da
Fernando Fumagalli, superando tutte le più rosee
aspettative richiamando un notevole numero di visitatori dal 21 dicembre sino alla sera dell'Epifania.
Un'iniziativa genuina, spontanea, che ha ampliato positivamente la particolare atmosfera natalizia.
Una sola festa dell'anno è particolarmente sentita e
celebrata da tutti gli italiani: il santo Natale, oserei
dire "magico Natale" perché è la storia più bella che
esista, conosciuta e raccontata universalmente.
ricordare
All'inizio era solo una greppia: con Gesù, poi, la
devozione e la fantasia popolare hanno voluto animarla. E' nato così il presepio.
Il nome viene da! latino e significa appunto greppia, recinto chiuso. Dal principio sono trascorsi venti
secoli meno una manciata di giorni; il presepio ha
subito un lungo processo di stratificazione storica
sino alle interpretazioni odierne.
Chiari esempi vengono proposti nella rassegna.
S. ANDREA
DONAfT
MAURO
La notte di Natale il piccolo Lorenzo Achilli ha interpretato
Gesù Bambino nel tradizionale presepio vivente inscenato a
S. Margherita, tra la gioia dei parenti che assistevano ed il
sorriso dal cielo dei nonni Ferruccio Morleschi e Rita
fek Volpini. Pochi giorni prima (14 dicembre) insieme
f ^ ^ ^ alla cuginetta Amanda Velazquez Achilli è
^ ^ ^ ^ ^
stato battezzato nella cripta
^ ^ ^
di S. Lucia.
^ ^ ^ f l
Ve ne sono dal tradizionale a quello animato, in botMarco Notazio, Matteo Paolini, Sante Medoro
tiglia, di legno lavorato e modellato in varie forme tra
Paolini, Stella Radicati, Benito Sensi, Maurizio
le quali spicca anche un trittico, cioccolata, con manStefanoni, Mariuccia Tantillo, Luigi Taratufoli,
dorle e pasta frolla, pannocchie di granoturco, con
Michele Tunzi, Valentini, Riccardo e Danila
rami di edera e gusci di ghianda, carta, polistirolo,
Vittori, Zelda Zucca, la Scuola Elementare 0 .
g l a c i a l e , r i c a m a t o a p u n t o c r o c e , uno in stile
Golfarelli con le classi 4 S B e 4 S C, la Scuola
P r o v e n z a l e e così v i a per un t o t a l e di 4 6 .E l e m e n t a r e delle Mosse, a n c o r a q u e l l a
L'allestimento è stato curato impeccabilmente dal
Elementare S. Lucia Filippini con la classe 5SB, la
Presidente Mauro Donati e dai suoi collaboratori.
scuola Media Alessandro Manzoni con le classi
Questi gli autori dei presepi: Gabriele Artemi,
2SC, 3aA, 3SC e 3 § D, il gruppo Scout di Viterbo, il
Pietro Bellacima, Francesca Belella, Michele
Bar Caffè Centrale con un presepio tutto da manBernardini, Francesca Braguti, Giovanni Chiara
giare e infine un'opera del gruppo diurno di villa S.
con ben tre opere, Tiziana e Riccardo Chiara,
Margherita. Da cornice alla "Rassegna", per l'intera
Roberto Cricco, Mauro Donati, Ornella D'Emilio,
città, sono stati allestiti altri tredici presepi: alla
Riccardo Farina, Dario Fiorucci, Antonio
Porticella proposto dagli abitanti della via, nelle
Fontana, Nadia Foschi, Tania Gianlorenzo, Linda
c h i e s a di S. A n d r e a , del Divino A m o r e , S.
e Gabriele, Angela Morincasa, Andrea Onofri,
Flaviano, Corpus Domini, S. Maria del Giglio, S.
LINDA
GABBIE
G i u s e p p e e S. Maria di M o n t e d o r o ; a n c o r a
nell'Istituto delle Maestre Pie Filippini, nel monastero delle Benedettine, a Villa S. Margherita e alla
Scuola Cardinal Salotti.
Dulcis in fundo nella comunità COTRAD, in via
Paternocchio alle Primie, nelle spaziose cantine di
un casolare, è stato allestito un presepio superbo
voluto da una decina di giovani impiegando circa un
mese e mezzo. La realizzazione, curata nei minimi
particolari, è stata effettuata con infinita pazienza e
tanta, tanta capacità. Migliaia e migliaia di fiocchi di
ovatta scendevano dalle volte delle cantine come in
una copiosa nevicata sopra le centinaia di figure collocate in mezzo a case, palazzi, vie, campagne,
intorno ad un ampio lago. In una grotta, lontano, solo
Gesù Bambino in tanta semplicità e con tanta dolcezza.
Marcello
Mari
pag. 12
LA
VOCE - n° 2 - Febbraio 1998
Una magnìfica realtà musicale
La Corale S. M a r g h e r i t a
Siamo ormai abituati a percepire come sempre
più stretta la connessione tra solidarietà e cultura,
quasi che questo binomio fosse inscindibile, tanto è
ben assortito.
Sia l'una che l'altra sono disinteressate, non si
aspettano ricompense e danno serenità a chi le pratica. Certo richiedono impegno e spirito di sacrificio,
ma poi rendono l'animo più disposto alla gioia che
solo la disposizione a concedersi può far nascere.
Così l'occasione delle feste natalizie ha propizia-
sorpreso il pubblico disponendo i cantori in quattro
diverse cappelle della Cattedrale e facendo loro intonare, in una suggestiva penombra, una delle più
note melodie natalizie.
Il concerto è proseguito con una serie di canti
tratti dalla tradizione e dal repertorio classico di
diverse parti del mondo: dalla Germania agli Stati
Uniti, dalla Polonia al Portogallo.
L'esibizione di alcuni membri della corale che
hanno eseguito con perizia parti da solisti ha contribuito a rendere più piacevole
l'ascolto.
La Corale S. Margherita
è del resto andata ampliando
il suo repertorio a mano a
mano che è c r e s c i u t a sia
vocalmente, sia come consistenza numerica. Sono ormai
intorno a cinquanta, infatti, i
coristi, dei quali una buona
parte è costituita da ragazzi
sotto i venti anni che provengono anche da altri paesi. E'
proprio l'alto numero di giovani, cosa piuttosto singolare
per una Corale composta da
dilettanti, la forza di questo
organismo, anche perché proprio i più giovani si
dedicano tutti a studi musicali, sia studiando canto,
sia suonando uno strumento. A questo va aggiunta
l'assiduità dell'esercizio che tiene impegnati i membri del coro per due volte a settimana sotto la guida
del Maestro Aronne, che si avvale, per la parte strumentale e vocale, di alcuni collaboratori tra i quali
Heidi Horndain, Settimio Trapè e Gianfranco
Stefanoni.
to r i n c o n t r o t r a la C a r i t a s e la C o r a l e Santa
Margherita di Montefiascone. Il risultato è stato il bel
concerto che si è tenuto il ventisette dicembre nella
Cattedrale di Montefiascone, a cui ha assistito un
pubblico numeroso che ha riempito la chiesa.
Era ovviamente presente il coordinatore della
Caritas Cavalier Giuseppe Ferlizzi, insieme al
Sindaco Mario Trapè, al Vicesindaco Maurizio
Paradiso, all'Assessore Fernando Fumagalli ed a
Mons. Marinelli.
Il Direttore della Corale, Roberto Aronne, ha
' Anche l'attività della Corale è divenuta con il
tempo più complessa. Molti ricorderanno che lo
3° Concerto lirico di Natale
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Sabato 20 dicembre 1997 alle ore 21 presso gli splendidi saloni della Rocca
dei Papi si è tenuto il tradizionale Concerto Lirico di Natale, organizzato dagli
Assessorati Cultura e Turismo del Comune di Montefiascone, alla presenza di
un attento e colto pubblico accorso numeroso a gustarsi questa splendida
performance musicale, malgrado l'inclemenza del tempo.
Ad inizio serata il Sindaco Mario Trapè, nel ringraziare gli intervenuti, ha
messo in evidenza l'importanza di questo Concerto, divenuto ormai un appuntamento tradizionale delle feste natalizie, e l'impegno che l'Amministrazione
Comunale sta profondendo nei vari campo della Cultura, dello Sport e del
Turismo.
Il Concerto si divideva in due parti: nella prima si sono potuti ascoltare i più
noti duetti e arie d'opera di Bellini, Donizetti, Gounod e Verdi mirabilmente interpretati dal soprano Carla Albieri e dal tenore Giuliano Di Filippo accompagnati al pianoforte dal Maestro Carlo Podestà; nella seconda parte, invece, ci
si è immersi nella magica atmosfera natalizia con le più belle melodie per il
Natale, dalla celeberrima "Ninna Nanna" di Brahms, alla "Maria Wiegenlied" di
Reger, alla "Stille Nacht" di Gruber ecc., fino all'immortale "Ave Maria" di
Schubert, queste splendide melodie sono state anch'esse interpretate da Carla
Albieri e da Giuliano Di Filippo, accompagnati, però, dalla bella Orchestra
dell'Istituto Musicale "Giacomo Carissimi" di Viterbo sapientemente diretta dal
Maestro Mario Nardi, il quale è stato anche l'autore degli arrangiamenti musicali. La manifestazione è stata presentata dalla Signora Delia Porroni, che ha,
inoltre curato tutta l'organizzazione artistica.
Applausi, ovazioni e richieste di bis hanno dimostrato che il pubblico ha
molto gradito la serata, ed anzi, ha caldamente invitato gli organizzatori a farne
un appuntamento annuale fisso.
scorso ottobre ha
accolto a Montefiascone il Coro di
Amburgo, ma pochi f o r s e s a n n o
che il mese scorso ha avuto l'opportunità di esibirsi in una delle più
antiche e suggestive
chiese
romane: S. Lorenzo in
Lucina,
dove, accanto alla
Cappella
del
Bernini e sotto il
più noto Crocifisso di Guido Reni,
ha t e n u t o
un
apprezzato concerto, eseguendo
il G l o r i a e il
Magnificat
di
Vivaldi.
E' stata inoltre invitata a tene-
II D i r e t t o r e della
Roberto Aronne
Corale
Gianfranco Stefanoni alla tastiera
re, durante la prossima estate, concerti ad Amburgo
e a Dobiaco, per cui si vedrà costretta a una selezione degli impegni che pure ne confermano la qualità
e la tendenza a muoversi oltre l'ambito provinciale.
Tra i presenti si sono potute notare personalità e semplici cittadini provenienti
da molte parti della provincia e da province limitrofe, segno evidente della validità
dell'iniziativa che dà lustro a Montefiascone.
Visibilmente soddisfatti, l'Assessore alla Cultura Maurizio Paradiso e
l'Assessore al Turismo Fernando Fumagalli, hanno ringraziato tutti della partecipazione ed hanno donato agli artisti una targa ricordo, dando appuntamento alla 4 §
Edizione del Concerto.
Quando
è
Natale?
quando al mattino ti svegli col desiderio di amare il Signore e in Lui i fratelli
QUEL GIORNO E' NATALE
quando ti senti di dar la mano a chi ti ha offeso
QUELL'ISPIRAZIONE E' NATALE
quando, in chiesa o in casa o in fabbrica senti la necessità di penetrare in te
stesso per esaminare il tuo comportamento con Dìo, con la famiglia, con gli altri
QUELL'ATTIMO E' NATALE
quando per la strada ti Incontri con l'anziano in difficoltà o con il povero da soccorrere e tu dai il tuo aiuto
QUEL MOMENTO E' NATALE
quando entri in ospedale e ti metti a servire chi é senza presenza, senza voce e
senza forze
QUELLE ORE SONO NATALE
quando educhi il tuo bambino a rinunciare ad un giocattolo inutile per offrire un
pezzo di pane a chi non ha da mangiare
QUELL'ATTEGGIAMENTO E' NATALE
quando senti rimorso per lo spreco del denaro pensando a chi muore per mancanza di tutto
PER TE INCOMINCIA IL NATALE
quando capisci che questa vita di rancori, di mal costume e di egoismi, si può
rendere migliore con l'amore, con l'onestà e la generosità, allora
E' ENTRATO NEL TUO CUORE IL NATALE
quando ti accorgi di essere pronto a dare una parte di te stesso ai poveri vicini e
lontani
ESULTA PERCHE' VIVI IL NATALE
se invece ti rendi conto che tutto questo mondo di bene ti lascia indifferente e
che non sei capace ad altro che pensare ai tuoi interessi
NON SORRIDERE PIÙ'; IL NATALE SI E' ALLONTANATO DA TÈ
LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998
Il cielo d'i verno
E' la stella principale della costellazione del c a n e m a g g i o r e , insieme al
cane minore, i due cani del cacciatore
Orione. La sua storia si s n o d a fino ai
n o s t r i g i o r n i : l a s u a l e v a t a e l i a c a in
c o n c o m i t a n z a del sole segnalava agli Egizi l'inizio delle piene del Nilo,
che regolavano la vita di questo antico popolo.
Nel 1834 l'astronomo tedesco Bessel, notò che il movimento apparente di questa stella nel cielo subiva degli spostamenti probabilmente
dovuti a una perturbazione gravitazionale indotta da una stella compag n a invisibile, m a molto densa. 28 anni dopo l'americano Alvan Clark
riuscì a d intravedere il fantomatico c o m p a g n o , mentre effettuava delle
prove c o n un rifrattore di b e n 4 6 cm. Q u e s t a stella v e n n e c h i a m a t a
Sirio B ed è ben 8.500 volte più debole di Sirio A. Appartiene alla classe delle N a n e B i a n c h e , o v v e r o una stella c o n una m a s s a simile al
Sole e un diametro c o m e quello della terra. La sua densità è 100.000
volte maggiore di quella dell'acqua: un bicchiere di materia proveniente
d a Sirio B p e s e r e b b e sulla terra ben 10 tonnellate. In questa costellaz i o n e n o n c i s o n o o g g e t t i s p e t t a c o l a r i visibili c o n piccoli s t r u m e n t i ,
Sirio e la sua compagna Sirio B.
Un diaframma esagonale posto
davanti all'obiettivo ha diffuso la
luce su sei punte così da rendere visibile Sirio B. Osserv. Spruel
eccetto
M41, un
a m m a s s o stellare aperto situato a 4° a s u d di
Sirio. Facilmente individuabile con un binocolo
di almeno 10-12 ingrandimenti
come u n a
"nuvola" di stelle di 5 °
grandezza composto da
un'ottantina di stelle.
^ ^ ^ ^
Sirio e M41 - Foto dell'autore.
"La Voce" è grata ai suoi
di a. c e m p a n a r i
P r o l u n g a n d o in direzione dell'orizzonte la linea c h e collega le tre stelle
della cintura di Orione, si incontra una
s t e l l a dal c a r a t t e r i s t i c o c o l o r e b i a n c o
brillante. E' Sirio, la stella più luminosa
di tutto il cielo. Infatti la sua magnitudine è di - 1 , 4 e la s u a luminosità deriva
dal fatto che dista da noi solo 8,6 anni
luce.
pag. 13
CAVALIERI: Cipriani Ferdinando, la sposa in memoria di Presciuttini Augusto,
Monachello Peppino, Paolini Felice, Gustavo e Paola Egidi Sacco, Porcu Lorella,
Fiorucci Renato, Venanzi Angelo, Onofri Antonio, Piciollo Quirino, Ballarotto Pietro,
Manzi Domenico e famiglia, famiglia Gorelli, Capuani Cinzia, Sensi Alvaro, Ciucci
Massimo, Rubeca Luigi, CARIVIT fll. di Montefiascone, Scoppola Maria Vittoria,
Riccio Ceccariglia Concetta, Ceccariglia Graziella, Pezzato Salvatore, Brodo
Onorio, Paolini Silvano, Lotti Colombo, N.N.B., Stefanoni Anna Maria, Porroni
Marilena, Benedettine S. Pietro, Burla Benito, Andolfi Sergio, Andolfi Antonio,
Mosca Maria, Mosca Antonio, Mosca Marino, Mocini Mario, Cappannella Aurelio,
Chiricotto Luigi, Terracini Margherita, Sacco Gildo, Lozzi Isabella, Finauro
Giuseppe, Zampetta Enzo, Focarelli Dino, Menghini Riccardo, Bellini Petrangeli
Giuliana, Belella Carlo, Porroni Leone, Fanali Angelo, Cignini Settimia, Pagana
Maria, Paparello Gian Luigi, Brachino Alessandro, Belella Salvatore Vincenzo,
da Pescara
Bartoleschi Giovannina, Gallone Domenico, da Trieste
BENEMERITI: Zeppieri Anna, Scalia Michele, Ceccarelli Luigi, Frilicca Bruno,
Rocchi Bernardino, Gargiulo Maria Cecilia, Valeri D. Flavio, Notazio Euro,
Stefanoni Ida Maria, Bevi Primio, Illegibile N.N., Cirica Di Pietro, Menichelli
Vincenzo, Simombelli Elena, Morleschi Ferruccio, Barbini Mario, Santini Giancarlo,
Santini Fabiola, "Far da Sé", Manzi Salvatore, De Fausti Oneiia, Severini Vincenzo,
Manzi Mario, Mecali Domenica, Ceccariglia Vittoria, Ricci Agostino, Fantin Arduino,
Cacalloro Tiziana, Ceccarelli Manuela, Pieretti Giuseppe, Bartoleschi Lucia,
Dell'Olio Luisa, Orzi Giuseppe, Bartoleschi Demetrio.
SOSTENITORI: Di Luigi Vincenza, Bartoleschi Vincenzo, Monanni Santa, Lanzi
Masimo, Rossetti Giuseppina, Pepponi Dario, Chipa Diana, Ciucci Oliviero, Fé
Antonio, Petroselli Luigi, Panichi Giuseppe, Tangari Nicola, Tangari Francesco,
Paoletti Roberto e Zannoni Anna Maria, Filiè Guido, Filiè Loretta, Sacripante
Dante, Coralloni Enrico, Stefanoni Italo, Scoponi Pietro, Palombo Angelo, Brodo
Settimio, Notazio Tiziana, Stefanoni Consalvo, Catasca Irene, Marianello Filippo,
Cicoria Ubaldo, Montecchi Luigi, Romiti Dorindo, Cappannella Massimino, Scoponi
Assunta, De Grossi Unica, Mocini Settimio, Pezzato Rinaldo, Angeloni Umberto,
Pezzato Attilio, Lorenzoni Carlo, Silveri Iole, Brachino Domenico.
AMICI: Rocchi Lucia, Santi Ettore, Silvestri Tommasina in Sbarra, Ciucci Ignazio,
Starnini Bianca, Castellani Fernando, Bellomarini Franco, Tarantello Adelaide,
Menichelli Giovanni, Ranucci Valter, Cappannella Rinaldo, Ugolini Angelo, Burla
Vincenzo, Morano Renzo, Materazzo Enzo, Lanzi Pietro, Salmistraro Franco,
Gianlorenzo Silvano.
Amici della Cattedrale
Sono entrati a far parte degli "Amici della Cattedrale": Radicati Angelo, Coveccia
Barbara, Barcarolo Giuseppa, Zampetta Francesco e sposa, Paoletti Florido e
sposa, Castellani Anna, Andolfi Ginevra, Giusti Ada, ¿¡ripicchio Rosa, Manzi
Latino, Sordi Gina, Bracoloni Gino, N.N., Del Priore Angelo, Edoardo Morleschi,
Ceccarelli Enzo e Caterina, Costanzo Eleonice, nonna di D. Massimiliano, Romoli
Lucci Lionella, Bartoleschi Simone, i familiari in suffragio di Leonardi Natalina, Ricci
Ines, Tassoni Dino.
Anagrafe cittadina
NATI: Zappala Riócardo di Vito Fabrizi Katia (3.1), Petrocchi Benedetta di
Angelo e Monanni Daniela (6.1), Costantini Alessandro di Giulio e Eusepi
La c o s t e l l a z i o n e del
Sabrina (5.1), Aniceti Lorenzo di Renato e Bonanni Maria Rosa (5.1), Paoletti
C a n e M i n o r e n o n è Sara di Emanuele e Rosetto Antonella (7.1), Stefanoni Sara di Luca e Biccheri
Francesca (9.1), Ciavarrini Riccardo di Giovanni e Paoletti Emma (9.1), Carelli
molto appariscente tranValentino di Roberto e Ngooenpoon Piyada (14.1), Ovidi Costanza di Giovanni e
ne la sua stella princiScarponi Rita (12.1), Bacci Samuele di Claudio e Nicolai Alessia (15.12.97),
p a l e P r o c i o n e , c h e in
Menghini Elena di Alessandro e Natalizi M. Cristina (24.12.97).
MATRIMONI: Moisè Agostino e Wunderlich Silvia Emilie (5.12.97).
greco significa "l'annunMORTI: Rosetto Maria (n. 31.3.33 m. 6.1.98), Crisostomi Felice (n. 18.1.22 m.
ciatore", di m a g n i t u d i n e
9.1.98), Carlini Maria (n. 10.1.30 m. 13.1.98), Giuliani Quintina (n. 7.4.12 m.
0,4 e colore giallo bian14.1.98), Leonardi Natalina (n. 26.12.21 m. 3.1.98), Scoponi Aldo (n. 18.6.21 m.
co.
20.12.97), Rastrello Maria (n. 25.7.10 m. 12.1.98), Carelli Giuseppa (n. 19.11.09
Sirio B e Procione B
m. 22.12.97), Fantin Arduino (n. 17.3.49 m. 22.12.97), Medichini Colomba (n.
7.1.08 m. 26.12.97), Gentile Bombina (n. 5.1.24 m. 26.12.97), Franchi Paolo (n.
non sono visibili con
17.7.63 m. 28.12.97), Cempanari Adele (n. 12.6.08 m. 30.12.97), Pascucci
telescopi con diametro
Armando (n. 8.11.34 m. 14.12.97), Tassoni Dino (n. 26.11.73 m. 21.12.97),
inferiore a 50 cm.
Ambrosi Barbara (n. 3.12.27 m. 21.12.97), Tacchi Vincenzo (n. 24.8.09 m.
23.11.97).
Pro lavori
straordinari
Sezione Coltivatori Diretti
M o n t e f i a s c o n e - Tel. 8 2 6 2 3 3
Rubrica a cura del
C0LDIRETTI
nella basilica
d i S. M a r g h e r i t a
Presidente Mario Buroni
• E l e t t o il n u o v o C o n s i g l i o D i r e t t i v o della
s e z i o n e di M o n t e f i a s c o n e . Il C o n s i g l i o eletto
resterà in carica per i prossimi quattro anni.
S u c c e s s i v a m e n t e i consiglieri eletti si sono
riuniti per eleggere il Presidente. Questi gli eletti:
Mario Buroni (Presidente); Benito Paoletti
(Vicepresidente); Consiglieri: Salvatore Ranucci,
Luigi Andreini, Franco Bellorimi, Pietro
Camicia, Antonio Carloni, Angelo Castellani,
Claudio Ciampicotto, Angelo Femminella,
Lorenzo Fetoni, Pietro Fumoso, Felice
Costanzo Mecali, Gianfranco Paoletti, Claudio
Pecoroni, Franco Ranucci, Domenico Rosetto.
Montefiascone è consapevole che il problema
agricolo è complesso e va dunque affrontato in
tutti i suoi aspetti con un confronto serio e risoluto
con tutte le istituzioni regionali, comune e rappresentanze sindacali del mondo agricolo. La mobilitazione dei coltivatori diretti e dei Cobas per le
quote latte sono ancora negli occhi di tutti, ma
non d o b b i a m o a b b a s s a r e la g u a r d i a per non
e s s e r e d i m e n t i c a t i . La C o l t i v a t o r i D i r e t t i d i
Montefiascone c'è ed è viva e vegeta più che mai.
Siamo coscienti e consapevoli del nostro ruolo
che non vogliamo delegare a nessuno e per questo vogliamo affidare la soluzione dei problemi
dell'agricoltura solo al nostro sindacato.
• L'onorevole Franco Bruni è stato di nuovo
eletto Presidente della Federazione Provinciale
della Coltivatori Diretti di Viterbo, mentre Angelo
T e n t i e S e r g i o B e n e d e t t i v i c e p r e s i d e n t i . Il
Presidente della Sezione di Montefiascone Mario
Buroni, è stato eletto consigliere provinciale del
Consiglio Direttivo.
I coldiretti falisci ci sono e chiedono di essere
ascoltati e che i loro problemi siano conosciuti e
risolti. Per questo punteremo sulla cooperazione
per gestire insieme centri agro-alimentari, centri
raccolta di produzione e trasformazione dando
nuovi stimoli e impulsi ai nostri prodotti migliori
con il nuovo vino Doc "Classico" Est! Est!! Est!!!
L. 1.000.000
L. 300.000
L.
L.
L.
200.000
150.000
100.000
L.
L.
L.
80.000
30.000
20.000
Frigo Giusto (3- offerta)
Mocini Mario,
Franco Martini Quinta (2- offerta)
Della Casa Rosa Bianca
Spinelli Rosa
Belloni Cesare, Camicia Enrico,
Burla Vincenzo in suffragio di
Bartoleschi Francesca (21 offerta),
lacoponi Rosa
Angeloni Umberto
Silveri Iole
Starnini Bianca
Il debito ancora
da saldare
per i
effettuati
nella Basilica
assomma
250.000.000.
A questi bisogna
aggiungere
quelli
tratti per i lavori urgenti nella chiesa
Francesco.
Aiutate il "monumento
della nostra città!
lavori
a £.
condi S.
simbolo"
LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998
pag. 14
E'giunto il momento di sciogliere le vele (2 Tm. 4,6) Maria Rosetto
Dino Tassoni
26.11.73 - 21.12.97
Dino era nato il 26 novembre 1973.
Fin da bambino aveva mostrato passione per i trattori e la campagna e
terminato il servizio militare si era
subito messo al lavoro dirigendo una
parte dell'azienda del padre. Lo faceva con trasporto ed amore e con grande senso di responsabilità.
Proprio per il grande senso di responsabilità dimostrato in ogni occasione
tutti quelli che lo conoscevano non
accettano l'idea di un incidente avvenuto per distrazione o imprudenza.
Deve esserci stato sicuramente un fattore esterno a causare il tutto e a togliercelo il 21 dicembre 1997. Era sempre
pieno di voglia di vivere, pieno di idee e si dedicava con passione a qualunque
cosa e sapeva fare di tutto.
Ha amato e dato affetto a tutti quelli che ha incontrato nella sua breve vita, era
socievole, disponibile, rispettoso degli altri, soprattutto degli anziani, non accettava l'ipocrisia e si batteva per la sincerità e la schiettezza dei sentimenti.
Ora Dino vive della vita eterna insieme al nonno Dino, che lo ha preceduto,
lasciando nel dolore i genitori Giovanni e Dema, il fratello Domenico, la sorella
Daniela, la fidanzata Lorena, la nonna Fausta, lo zio Carlo, il nipotino
Giovanni e tutta una schiera di parenti, amici e conoscenti.
Ciao, Dino... un giorno continueremo il discorso appena iniziato...
Giuseppe Ciprini
20.4.23
-
19.1.98
Ora, il sig. Giuseppe, era in pensione, dopo aver svolto per tanti
anni il pastore. Da qualche giorno
avvertiva un doloretto alle spalle,
s e n z a d a r g l i t a n t o p e s o , poi
improvvisamente è stato costretto
a ricoverarsi, ma non c'era più
nulla da fare... il cuore ha ceduto e
s'è trovato nelle braccia di Dio
Padre.
L a s c i a nel d o l o r e la s p o s a
Settimia Piciollo, i suoi tre figli:
Vincenza, Mauro che vive a Pisa
e Bruna con i loro consorti e 5
nipoti.
Vivi in pace
cielo.
e nella
gioia
del
Amavi i grandi spazi della campagna,
del cielo, della montagna
perché il verde azzurro dei tuoi occhi,
luminosi e sorridenti
potesse perdersi fino ai confini.
Un giorno hai deciso di volare oltre,
là dove non esistono
il tempo e lo spazio,
il giorno e la notte,
le gioie e i dolori.
Là dove ci sono solamente
luce, pace, amore.
il tuo cammino qui con noi
è durato un attico,
ma come una meteora solca
e illumina il cielo delle notti d'estate,
cosi tu hai reso luminosi i nostri giorni.
Per tutti noi che ti abbiamo amato
il dolore per la tua perdita è immenso,
il vuoto che lasci incolmabile,
ma in cuor mio so che ci sarai vicino,
ci guiderai e ci sosterrai sempre.
Addio, angelo mio,
ora vivo nella speranza
di poterti riabbracciare
quando anche a me verrà concesso
di varcare le soglie dell'infinito.
- Le fotografie riguardanti "Babbo
Natale" fatte la vigilia di Natale, si
possono ritirare presso il garage
d e l l a " P r o t e z i o n e C i v i l e " di
Montefiascone (davanti Discount)
ogni giorno dalle ore 18 alle 20.
- Alla fine di n o v e m b r e è stato
smarrito un bracciale d'oro, probabilmente in zona Card. Salotti.
Lauta ricompensa a chi lo avesse
trovato. Tel. 823732.
Riflessioni post-natalizie
E' terminato ormai il tempo di Natale e non si possono non fare alcune riflessioni a riguardo. Cos'è il Natale per il mondo odierno?
Cos'è la Venuta di Gesù per l'epoca attuale? Durante le feste si nota solo il
frenetico, caotico via vai della gente, immersa in domande, per loro ossessive:
quali regali fare? come fare bella figura? come vestirsi? cosa mangiare? Le strade, in quei giorni sono un fantastico caleidoscopio di luci, di colori e di suoni,
ma... il valore religioso dove sta? Tutto è legato ad un fine prettamente commerciale, una vera gara tra i vari negozi per sfoggiare il più gran lusso...
Già, proprio "lusso", parola nettamente in antitesi con il Natale, la festa dell'umiltà, dimostrataci dal Redentore... Un vero schiaffo al Vangelo, non vi pare? La
festa dell'umiltà si passa (sto parlando ovviamente di moltissime persone, ma
non di tutte!) nei bagordi, tra i locali superaffollati, sulle nevi delle Dolomiti od
all'ombra di esotici palmizi, nelle sfrenatezze che spesso sfociano nella dissolutezza... Tutto si far pur di far festa!
Ora, finite tutte le fetività, ci si chiede cosa resti nell'animo di questa gente:
31.3.33 - 6.1.98
Ora conosci il mistero immenso del
cielo, vedi orizzonti senza fine e sei
assorbita dall'incanto di Dio, dalle sue
espressioni di sconfinata bellezza.
Non devi più combattere con la tua
malattia, ma vivi in quella meravigliosa
casa dove non esiste più il dolore e la
morte.
E da lassù continua ad amarci mentre
noi ti ricorderemo sempre con amore
e pregheremo per te nella certezza
che hai finalmente trovato la pace
nella casa del Padre.
Le nipoti
Natalina Leonardi
(Stefania)
26.12.1921 - 3.1.1998
E' la sposa di Zefferino Leonardi,
che ora gode la pace di Dio.
Diciamo "ora" perché la sua vita è
stata molto tribolata, trascorsa nella
Rosa Scoponi
gioia della famiglia, superando però
tanti guai fisici, che sapeva mettere
dietro le spalle per preoccuparsi e
pensare ai figli ed ai nipoti.
Grazie, Natalina, dell'esempio di laboriosità che ci lasci, vivi nella splendida
luce di Dio.
(Nunziata)
12.5.1906 - 30.11.1997
Di lei abbiamo parlato più volte in questi ultimi tempi e non stiamo a ripeterci. Era d'una delicatezza estrema, il
lavoro e la sofferenza l'avevano affinata, d'una fede granitica, a lei infatti
si deve la dirittura morale dei 4 figli:
Pietro, Giuseppe, Gina e l'indimenticabile Fr. Mario delle Scuole Cristiane. Godeva della sua famiglia ricca di
6 nipoti e 3 p r o - n i p o t i : G i n o ,
Francesco, Iacopo.
Una sua sorella è Suora Benedettina:
Sr. Vincenza di 86 anni, vive serena
anche se costretta in carrozzella.
Difficilmente si potrà dimenticare, e il
consiglio che diamo ai nipoti è di non
lasciar andare perduto il patrimonio
umano, religioso e civile che nonna
Nunziata ha lasciato a voi, come a
tutti coloro che l'hanno conosciuta.
Carlo Sensi
20.1.1923 - 7.12.1997
Con la tua dipartita, il Corso Cavour è
diventato sicuramente più povero. 0
stavi a bottega a ripulire la testa dei
clienti o passeggiavi lungo il Corso.
Molto tempo lo trascorrevi al chiuso,
t'eri fatto un altarino all'interno, avevi
posto là l'immagine della Madonna e
dei tuoi santi protettori e li pregavi in
continuazione.
Poi il male è venuto a bussare alla tua
porta, hai resistito il più possibile, ma
non c'è stato nulla da fare. Ora sei
nel regno di Dio, dove potrai continuare le tue belle passeggiate, senza
alcun timore, proteggendo dal cielo la
tua sposa Bruna, i tuoi figli: Roberto,
e il b a n c a r i o M a u r o i n s i e m e alla
sposa Angela e alla nipote Silvia.
Ciao, Carlo!
soltanto un vuoto, una rabbia (pure perché sono finiti i soldi!), un continuo desiderio che li corrode come fa il tarlo con il legno...
Perché tutto questo? Non si è capito il vero significato del Natale. Per questa
gente è solo un giorno dedito alle cose più pazze. Le tradizioni stanno crollando
ogni anno di più e ad esse si sostituiscono altro genere di divertimento (sia come
esso sia). Non dico con ciò di non fare festa, s'intende, ma di penetrare in modo
ben più profondo nel mistero grandissimo del Natale, con una fede sempre maggiore. Solo allora la festa non sarà più fine a se stessa, ma rimarrà scolpita in
modo perenne negli animi. Qui è la vera gioia, qui, dobbiamo cercarla, anche se
è una via assai più scomoda e difficile. Inoltre... siamo umili, senza montarci
troppo la testa con prodotti ultrareclamizzati, per cui molti sono disposti a tutto,
perfino a contrarre debiti... Che resta poi in mano, alla fine, se non un pugno di
mosche? Cerchiamo veri tesori inesaurìbili che non possono stare se non i noi
stessi.
Finisco qui, perché non voglio arrogarmi la facoltà di fare prediche... Solo
che, ogni tanto, qualche riflessione, fa pure bene!
Ringraziando, si saluta cordialmente
Paparello Gianluigi
pag. 15
LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998
"Il tuo popolo in cammino"
E' il titolo significativo
della lettera-invito,
riflessione, proposta, che il Vescovo ha
a tutta la Comunità diocesana (presbiteri, religiosi e religiose, laici) e che porta la data
novembre
1997, inizio del nuovo anno liturgico della Chiesa.
Si tratta di principi teologici-pastoraii
da fare nostri per progettare concretamente
d'azione, riguardanti
il futuro della Diocesi, che è uguale e diversa da tutte le altre
d'Italia. E' uno stimolo a pregare per poi agire, seguendo l'unico vero Maestro, Gesù,
rappresentante,
il Papa, e il Vescovo per quanto riguarda la nostra Chiesa
particolare.
L'introduzione
della lettera è posta in prima
pagina.
I. T e m p o dello Spirito,
t e m p o della Chiesa
Mistero è la SS.ma Trinità, mistero è la Chiesa "icona
della Trinità", popolo adunato nel nome della Trinità,
"popolo in cammino" come l'antico popolo ebraico fu in
cammino verso il deserto. Modello e guida del popolo è
la Vergine Maria.
La Chiesa di Viterbo, porzione del popolo santo di Dio,
è anch'essa In cammino: "un cammino nella fede, nella
speranza e nella carità; un cammino verso la comunione
piena in Cristo, con lo Spirito Santo, al Padre; un cammino che guarda con fiducia alla grande tappa del 2000,
l'anno del Giubileo, che apre il terzo millennio dell'era
cristiana".
Difatti scrive il Vescovo "la Chiesa nasce, cresce e
vive grazie all'azione dello Spirito Santo". E' questo il
tema di fondo del 1998: "anno dello Spirito Santo, nel
mistero della sua Persona, del suo essere Spirito di
Cristo, nella sua missione nella Chiesa, nella storia,
nel mondo".
E siccome lo Spirito Santo "è fonte di tutto il dinamismo della Chiesa" è necessario che ci siano uomini e
donne "spirituali" che vivano secondo lo Spirito, animati
dalla speranza cristiana che spinge "a non perdere di
vista la meta finale che dà senso e valore all'intera
esistenza umana".
La Chiesa di Viterbo è in cammino lungo questa
traiettoria "fino e oltre il terzo millennio".
Chi ci guiderà in questo cammino?
Come diventare "segno di comunione e di speranza" per
gli uomini e le donne di oggi?"
"Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi
e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea
e la Samaria e fino agli estremi confini della terra" (At
1,8).
II. Li chiameranno
popolo santo (Is 62,12)
Dopo una sintetica riflessione sulla Chiesa universale,
"che è il mistero di salvezza che si rende visibile e si
fa storia; è un modo di stare assieme nel nome di
Cristo che prende il volto dell'uomo; è nel tempo
immagine della comunione trinitaria", passa a considerare quella porzione del popolo di Dio che è la Chiesa
particolare, cioè la Diocesi, con il "suo luogo, il suo
tempo, la sua irrepetibilità".
Il legame con la Chiesa universale è costituito dal
Vescovo, "nodo sacramentale cum Petro e sub
Petro".
Cellula della Diocesi è la Parrocchia così definita nel
canone 515/1 del C.J.C.: la Parrocchia è una determinata comunità di fedeli che viene costituita stabilmente nell'ambito di una Chiesa particolare, e la cui
pastorale è affidata, sotto l'autorità del Vescovo diocesano, ad un parroco quale suo proprio pastore".
Essa, ricorda il Sinodo diocesano (n. 403): "è la
Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei suoi
figli e delle sue figlie" (Ch. L. 26)
Questa Chiesa universale, diocesana, parrocchiale è
chiamata ad
- annunciare la buona notizia di Gesù Salvatore,
- rendere presente la salvezza,
-testimoniare l'amore.
E' infatti "Koinonia", comunione, "diaconia"; non è
un'azienda o una Chiesa esclusivamente clericale.
E' soprattutto "comunità di fede, di speranza e di
carità" (LG 7).
"Comunione
nel vincolo della Trinità,
nell'ascolto della Parola,
nell'Eucaristia,
inviato
del 30
i piani
Diocesi
il suo
nel legame storico sacramentale
con Cristo (mistero gerarchico)
nella carità fraterna" (At 2,42).
Legge prioritaria della Chiesa e distintivo del cristiano è "la Carità'. "Siamo chiamati alla fraternità, ma
dobbiamo ogni giorno imparare ad essere fratelli.
Abbiamo in comune il dono di Dio che è Cristo:
Cristo è stato forse diviso?"(Cor 1,13).
Negli Atti degli Apostoli, nei documenti del Concilio
Vaticano II troviamo quelle realtà che costituiscono la
comunità ecclesiale, quali:
- l'ascolto della Parola di Dio,
- lo spezzare il Pane (Eucaristia)
- la comunione fraterna, grande segno del
Cristo presente.
Ed "è nel rapporto con il Vescovo che la comunità
parrocchiale - come ogni comunità cristiana - trova il
criterio di autenticità e di verifica dell'essere in
Cristo". La Chiesa non è qualcosa di astratto, ma è
costituita da "pietre vive" che sono:
-
i laici
i religiosi e le religiose
i presbiteri, collaboratori del Vescovo
il Vescovo, "maestro, sacerdote e pastore
responsabile originario della vita ecclesiale".
Per salvaguardare quella comunione che è la Chiesa,
deve esserci partecipazione e corresponsabilità tra
tutti gli appartenenti alla Chiesa stessa.
La Chiesa è carismatica, il che vuol dire che ognuno è
chiamato a scoprire il proprio carisma per l'utilità comune, sotto il discernimento del ministero ordinato.
Come tale è ministeriale. Ogni carisma va posto a servizio, è per la crescita e l'utilità dei fratelli (cfr I Cor 12,4).
Il "far parte per se stesso" non ha senso nella comunità
ecclesiale. E' necessario far riferimento al ministero
della sintesi, peculiare del servizio gerarchico (Vescovo).
Tentazioni, rischi ci sono, quali: l'anonimato, la frammentazione, l'evasione. "F nella ferialità della vita e
nella concretezza dei luoghi e dei tempi che Dio si fa
prossimo a noi come salvatore".
*
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III. "Il Signore è il mio pastore" (Sai 22)
E' un breve capitoletto, ma molto denso, che vuole definire con esattezza "la pastoralità", riferendosi soprattutto
alla Costituzione "Gaudium et Spes":
L'azione pastorale è:
- la messa in atto del mistero della salvezza in modo
idoneo per una determinata situazione storica
(quella che stiamo vivendo con il Vescovo Lorenzo)
- da parte della comunità ecclesiale (viterbese)
- con la partecipazione responsabile di tutti i suoi
membri, ai diversi livelli (Papa, Vescovo) Presbiteri - religiosi - laici
- nella comunione e nella fedeltà di ciascuno al proprio ministero e ai carismi
- condividendo la carità del Padre in Gesù, il Cristo
Signore, sotto la promozione permanente dello
Spirito Santo, per edificare il Corpo di Cristo che è
la Chiesa, in cammino verso la pienezza del Regno.
Vedrei in questa definizione il riassunto e le prospettive
di tutta la lettera pastorale del Vescovo dal titolo "Il tuo
Popolo in cammino".
L'azione pastorale del popolo di Dio ha queste note
essenziali: la "fedeltà" a Dio e all'uomo, il "servizio":
"La Chiesa è per il mondo. La Chiesa altra potenza per
sé non ambisce che quella che la abilita a servire e ad
amare" (Paolo VI); la "storicità": "destinata a tutti gli
uomini, la Chiesa entra nella storia" (cfr RdC 112).
Il referente essenziale di ogni azione pastorale è Cristo
Signore. "Senza Lui all'origine, al centro, alla fine, la
funzione di ogni altro pastore è inconsistente". Per
questo "chiunque è chiamato a pascere il gregge di
Dio" (I Pt 5,2) "deve modellarsi su di lui, soprattutto
amando come Lui ha amato".
IV. Per camminare
Il Vescovo termina invitando alla preghiera, ad accogliere l'appello del Papa "a costruire sempre e
soprattutto sull'unico fondamento che è Gesù
Cristo" per impegnarci seriamente nel portare avanti
i disegni della Santa Chiesa di Viterbo.
Calendario Parrocchiale
Con il 25 febbraio ha inizio la Quaresima
cristiana, tempo di preparazione
a
celebrare
santamente
la Pasqua con più
abbondanza
della Parola di Dio, con il dedicarci alla preghiera e alle opere di carità e di
penitenza,
ravvivando il ricordo del Battesimo e seguendo Cristo sulla via della croce.
C o m e preparazione alla Q u a r e s i m a abbiamo:
le Q u a r a n t o r e nella chiesa di S. Pietro,
presso le Benedettine nei giorni 1 9 - 2 0
- 21 febbraio.
C o m e inizio della Q u a r e s i m a abbiamo:
le Q u a r a n t o r e n e l l a c h i e s a di S a n t a
M a r g h e r i t a nei g i o r n i 26 - 2 7 - 2 8 f e b braio.
Il mercoledì delle Ceneri - 25 febbraio
è il 1° g i o r n o di Q u a r e s i m a . E' il p r i m o
g i o r n o in cui i cristiani s o n o invitati alla
p e n i t e n z a m e d i a n t e il d i g i u n o e l'astin e n z a (che s a r à o b b l i g a t o r i a per tutti i
venerdì di quaresima).
A l l e 1 7 , 3 0 n e l l a b a s i l i c a di
S.
M a r g h e r i t a si c e l e b r e r à la S. M e s s a ,
durante la quale s'imporranno le Ceneri,
ricordando a noi uomini che s i a m o grandi
e piccoli nello stesso t e m p o :
"ricordati,
uomo, che sei polvere
e in
polvere
ritornerai.1" Per questo d o b b i a m o convertirci: convertiti e credi al Vangelo!
La Quaresima
è proprio il tempo della conversione, è il tempo di prendere
in mano il
manubrio
della vita per indirizzarla
verso il
suo fine ultimo
PRO DEFUNCTIS
20
21
27
6
13
febbraio:
febbraio:
febbraio:
marzo:
marzo:
Aldo Scoponi;
Dino Tassoni;
Natalina Leonardi;
Maria Rosetto;
Eliseo Brachino.
LA VOCE - n° 2 - Febbraio 1998
pag. 16
Che coppia!
NON È MAI TROPPO TARDI...
Sono madre e figlia, due eroine
del lavoro, dal quale traggono gioia i
numerosi frequentatori del Ristorante
"Dante" in via Nazionale.
La signora Ginevra Andolfi, nata
il 15.2.1912 ha 86 anni, ha avuto 4
figlie: Lucia, che nella fotografia è a
fianco
della
madre,
Franca,
Giuseppina e Maria. La vita non è
stata facile per lei, ha dovuto sobbarcarsi diversi lavori: domestica, servizio
a Villa S. Margherita, ONPI, alcuni
anni in casa Braguti, come pure in
casa
della
Prof.ssa
Fermina
Bellatreccia. Ancora oggi, malgrado
l'età, non sta mai ferma, se voi entrate in ristorante la trovate sempre seduta da una parte
o a sbucciare o pulire le verdure. Buon compleanno signora Ginevra!
E' l'aiuto che la madre dà alla figlia Lucia, nata il 27.08.1932, e che s'è fatta un nome
per saper preparare piatti abbondanti e casarecci, che ti fanno leccare le dita, e il pensiero di ritornarci al più presto. Lo sposo Giovanni Bracoloni è addetto ai lavori indispensabili ma collaterali.
Cleonice Costanzo
E' arrivata... Ari
Vedevamo Valter trasformato... loquace... gioioso... sapete
perché? E' arrivata la sua prima
b a m b i n a : A r i a n n a , c h e ha
messo letteralmente in panne la
mamma Katia Valeriani e i nonni
Avelio e D o m e n i c o , mentre le
nonne la proteggono dal cielo.
Rinascerà alla vita di Dio con
il battesimo il 22 febbraio, i suoi
padrini s a r a n n o gli s p o s e t t i :
Paolo
Armenio
Loreti
e
Raffaella Torrigiani.
Poco sappiamo di lei se non che è nata a
Spoleto il 26 ottobre 1902, e quindi ha ben 96
anni, decisa a raggiungere la prestigiosa meta
del secolo di vita.
Cleonice è sorella di Maria, sposa del fu
Augusto Presciuttini, nella cui casa essa vive,
c o m e era s o r e l l a di C o s t a n z a , m a d r e di
Giorgio, fedele collaboratore di Sua Ecc.za
Mons. Boccadoro. Si trova a Montefiascone
perché è venuta qui a convivere con il fratello
Saverio, che era comandante della Stazione
dei Carabinieri di Montefiascone nel 1938.
L'andiamo a trovare ogni mese, perché
vuole incontrarsi con Gesù Eucaristia e la troviamo sempre in forma. Complimenti
signora
Cleonice!
La chiamano "la marchesina"
e non può essere diversamente, essendo tutti al suo servizio. I genitori ringraziano di cuore tutti gli operatori, i medici, gli assistenti del
reparto Ostetricia del nostro civico ospedale.
Auguri!
Tombola per Umbria e Marche
Il 13 febbraio compie un anno il piccolo
Riccardo Menghini che, circondato da
tanto affetto, festeggia il suo 1 0 compleanno insieme a m a m m a Stefania e papà
D a n i e l e , ai n o n n i 11da, M a r g h e r i t a e
F e r n a n d o , gli zii R a f f a e l a , M a s s i m o ,
Stefania e Mauro, i cuginetti Lorenzo e
L e o n a r d o . Mentre il nonno Vincenzo,
guardando dal cielo, lo protegge.
Auguri Riccardo, sii sempre
affettuoso verso i tuoi cari!
"Signore, tu sai meglio di me che sto invecchiando e
che un giorno sarò una persona vecchia.
Fa' che io non diventi troppo loquace e soprattutto
che non prenda la fatale abitudine di dire qualche
cosa su ogni argomento e in ogni occasione.
Concedimi la forza di ascoltare il racconto
dei malanni altrui con pazienza.
Chiudimi le labbra sulle mie pene e i miei dolori:
aumentano di continuo e il piacere che traggo
dal raccontarli diventa sempre più soddisfacente
con il passare degli anni.
Fa' che rimanga ragionevolmente amabile; non voglio
essere un "santo", ma neppure un vecchio
scontroso:
diverrei un pericolo per tutti.
Rendimi riflessivo, ma non bisbetico;
servizievole,
ma non dominatore.
E così sia ".
Il C i r c o l o M F 8 0 , l ' A . S . V . O . M . , il C o m i t a t o del C e n t r o
Storico, c o n il p a t r o c i n i o d e l l ' A m m i n i s t r a z i o n e C o m u n a l e ,
hanno organizzato, il 4 gennaio, u n a t o m b o l a a favore dei terremotati. Il ricavato è stato di L. 1.500.000.
H a n n o contribuito alla b u o n a riuscita i panificatori F a b e n e ,
Perandria, Mari, Ciripicchio, Giuliobello, Brachino,
M a r o z z i ; le p a s t i c c e r i e L o G i u d i c e , C h i o v e l l i , S a n t i n i ,
C a m i c i a , c o m e le C a n t i n e L e o n a r d i . Iniziative, q u e s t e , d a
incoraggiare!
caro ed
Neo pensionato
Dopo 30 anni di servizio, il portalettere Silvano
Gianlorenzo, il 1° novembre è andato in pensione.
Abbiamo avvertito, difatti, un po' di disagio noi abitanti del centro storico. La posta arrivava con un po'
di ritardo e spesso, specie i giornali, qualche giorno
dopo. Poi, a poco a poco, si è andata regolarizzando. Goditi la tua pensione, Silvano, e puoi continuare
a venire a prendere un bel bicchiere di abboccateli
dalla sig.ra Cesarina, e salutare tutti gli amici di Via
Trento.
MestaiPle+icHe^ie
Cflitatùio-
due
cucclUcU
fzesi
o<f+t4-
dito, di ftayieuja.,
di inatta,
una.
daie
u*ta. ta^a.
valentia-, u*t pÀ^jicodi ¿natia,
due. trta*icicUe
u*t fUy&ico
lètta. *nattcieUa.
di fjsutdevijci,
di quella
fUattia
cyuouie
Go+uÈine
^yu^iti^ui-
(fìu&niità.
il ¿itila con. luia*t ie*tia
di
ifietau^a,
lede.
di
fyicU&lte
fuccala-
di lia+tlci.,
laileAxu-vjti.,
^ila di
e laAa.
di Iuìovi
e lanciasi
die
impegno
iintpcUia..
ii citiamo.
Ifmillà.
u**tosie.
cuoceste
Il T.C. Ronciglione ha ospitato i campionati provinciali di tennis. Sono stati effettuati 4 tabelloni. Nel tabellone Ne maschile, il
più numeroso, raggiungevano le
semifinali quattro vecchie volpi
del t e n n i s p r o v i n c i a l e , Ettore
Racioppa aveva ragione di Luigi
Cecchini 7-5/7-5, mentre Paolo
Camicia batteva Luca Pescitelli
6-3/6-2. Finale per Paolo Camicia
rappresentante del Te Junior che
aveva vita facile con Racioppa
battendolo 6-3/6-1.
Un particolare ringraziamento
va al p r e s i d e n t e
del
Ct
R o n c i g l i o n e c h e ha m e s s o a
disposizione l'impianto a titolo gratuito e a Piera Urbani per
nel coordinamento della manifestazione.
a. ^uoca
ledila.
Potete versare sul c.c. n° 1853/76 presso la Banca Cattolica
o sul c.c. n° 1 0 / 6 1 2 6 8 p r e s s o la C a s s a di R i s p a r m i o di
Montefiascone, preoccupandovi di mettere il vostro n o m e
per essere inseriti nella rubrica "La Voce è grata ai suoi".
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