Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 - DRCB - Roma Mensile dell’A.N.A.C.T. - Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore • PAOLO DE CASTRO Il Ministro delle Politiche Agricole ha rimosso Franco Panzironi dall’Unire • SPECIALE ASSEMBLEE Riconoscimenti ai Soci ultratrentennali • MONICA GRADI La pronipote di Cincerina sogna il professionismo ed una scuderia tutta sua 3 anno LV - n.3 - marzo 2007 • OFFSHORE DREAM Il vincitore dell’Amérique presenta una linea femminile quasi completamente yankee 3 Mensile dell’A.N.A.C.T. - Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore anno LV - n.3 - marzo 2007 VITA SOCIALE 3 ASSEMBLEE REGIONALI. 46 LETTERE. PRIMO PIANO 2 PANZIRONI FUORI DALL’UNIRE (Luigi Migliaccio). LE DAME DEL TROTTO 19 MONICA GRADI (Daniele Franceschi). ATTUALITÀ 36 STALLONI D’EUROPA (Ezio Cipolat). 42 CRONOMETRI IMPAZZITI (Matteo Muccichini). LA STORIA 14 CAMPIONI SENZA TEMPO (Danilo Iovenali). 26 LE GRANDI MADRI (Ezio Cipolat). 28 STENO, SPAZIO NELLA STORIA (Lucio Celletti). 32 PONTE VECCHIO (Vieri Berti). IL TROTTO NEL MONDO 43 FRANCIA (Ezio Cipolat). • SPECIALE ASSEMBLEE ANACT Le assemblee regionali ANACT svoltesi in Campania, Puglia, Lazio, Emilia, Marche e Romagna, confermano la grande volontà e l’impegno degli Allevatori italiani del trotto di essere attori della rinascita del settore. AVVENIMENTI 48 RISULTATI GRAN PREMI. p. 2 p. 10 p. 19 • PAOLO DE CASTRO • OFFSHORE DREAM • MONICA GRADI Il Ministro delle Politiche Agricole ha rimosso Franco Panzironi dall’Unire. Il vincitore dell’Amérique presenta una linea femminile quasi completamente yankee. La pronipote di Cincerina sogna il professionismo ed una scuderia tutta sua. CAVALLI 10 AMERICANO D’AMÉRIQUE (Ezio Cipolat). DA NON PERDERE 31 NONSOLOTROTTO (Vieri Berti). Pubblicazione mensile dell’A.N.A.C.T. Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore Iscrizione n.218/2004 nel Registro del Tribunale di Roma in data 27/05/2004 Direttore Responsabile: Roberto Brischetto Comitato di Redazione: Sandro Moscati, Adriano Ioan, Ciro Cesarano, Antonio Torciere Testi e coordinamento: Luigi Sangregorio Segreteria di Redazione: Lucio Celletti, Manuela De Leonardis Foto: Claudio Caldani, Mauro Castelluccio, Gerard Forni, Marcello Perucci, Studio Rosellini, Società di Corse Redazione e Amministrazione: viale del Policlinico, 131 - 00161 Roma - Tel. 06.4416421 - fax 06.44164237 - www.anact.it - [email protected] Progetto Grafico e Impaginazione: Tubiuan Comunicazione / Stampa: Legall Industria Grafica S.r.l. Poste Italiane s.p.a. - La presente rivista è spedita per abbonamento 70% DCB Roma. Finito di stampare nel mese di marzo 2007 Anno LV. 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La realtà è che dopo un tira e molla durato diversi mesi, una Commissione Ministeriale di inchiesta, una “procedura di rimozione” avviata dal Commissario Straordinario dell’Unire, un giudizio penale pendente presso il Tribunale di Roma e una quarantina di giorni di trattative, si è giunti a un accordo per la risoluzione consensuale del contratto datato 2002 e poi prolungato dal 2005 al 2008. Un accordo accompagnato da una firma davanti a un giudice del lavoro e da un congruo assegno staccato in favore del “dimissionato”. Si chiude così una parentesi definita da più parti come la più buia vissuta dall’ippica italiana. Più di 1600 giorni di “governo” che erano partiti con un bilancio solido, in grado di garantire il montepremi; sono trascorsi tra lo scandalo dei minimi garantiti, quello del “condono” dei corrispettivi per il segnale Tv e il folle incremento delle spese di gestione dell’Ente, fino a Il Ministro De Castro lasciare un’Unire costretta a periodiche questue al ministero, con i bilanci, passivi, del 2005 e 2006 da presentare, ma soprattutto con un bilancio preventivo del 2007 ancora da deliberare e con una “finanziaria” ippica fatta di lacrime e sangue. Certo, si potrebbe obiettare che forse è ingiusto addossare al Segretario Generale la totalità delle responsabilità, ma è altrettanto vero che quando una nave va sugli scogli e rischia di affondare è il timoniere il primo a salire sul banco degli accusati. C’è voluto tanto tempo, anzi troppo, ma alla fine si volta pagina. Lo ha capito anche un Ministro della Repubblica che, pure in un momento delicato e con una crisi di Governo in corso, ha impresso alla vicenda l’accelerazione conclusiva, chissà, magari turbato dall’idea di vedere un campione come… Varenne scendere in piazza per manifestare il dissenso della quasi totalità della base degli operatori ippici. Stia tranquillo il Capitano: può tornare a fare il suo mestiere di stallone, almeno per il momento. Sbaglierebbe però chi si limitasse a pensare che l’ “esonero” del 2 Segretario Generale costituisca la panacea, la medicina adatta a curare tutti i mali. Anzi proprio l’epilogo di questa vicenda inchioda tutti gli ippici alle loro responsabilità. Lo ha affermato tra le righe lo stesso ministro De Castro, a caldo, nella dichiarazione rilasciata all’agenzia specializzata Agipronews che recita testualmente: “Spero che ora non ci siano più problemi di natura operativa e che l’ippica possa tornare a lavorare velocemente per recuperare il tempo perso in questi mesi. Auguro buon lavoro al Commissario Straordinario Guido Melzi d’Eril e spero che tutte le componenti del comparto possano collaborare per far ripartire il settore”. Che suona un po’ come: “cari amici dell’ippica adesso non avete più alibi, per cui rimboccatevi le maniche e datevi da fare”. Dunque adesso parte la fase due, quella delle riforme, la più dura da portare avanti anche perché non ci sarà più lo scudo di un responsabile cui addossare eventuali errori. Riforma dello Statuto dell’Unire, Antidoping, Tris da ristrutturare, Tv da rilanciare, qualità e trasparenza delle corse, nuove scommesse o opportunità di scommessa da progettare e far decollare sulla nuova rete dei corner e dei negozi di gioco ippico. Tutte queste cose sono sul tavolo del Commissario Straordinario Guido Melzi d’Eril che a breve dovrebbe incassare l’inevitabile rinnovo del mandato (di fatto non ha potuto esercitarlo) e che avocherà a sé le deleghe relative alla figura del Commissario Straordinario per un periodo di gestione soprattutto atto al cambiamento dello Statuto dell’Unire che, così com’è, rende la posizione del Segretario Generale, a prescindere da chi l’abbia ricoperta o la ricoprirà in futuro, troppo preponderante nel doppio ruolo di controllore e controllato. Alle categorie ippiche il compito di abbandonare le litigiosità, le divisioni e la coltivazione del singolo orticello che fino alla soluzione della vicenda Panzironi hanno portato all’ippica più danni che benefici. Lavorare insieme per gestire l’emergenza e avviare il rilancio è l’unica strada da percorrere. È proprio vero: non ci sono più alibi! LUIGI MIGLIACCIO VITA SOCIALE - ASSEMBLEE REGIONALI ASSEMBLEE - INCONTRI ANACT. Riconoscimenti ai soci ultratrentennali. ASSEMBLEA INCONTRO ANACT DELLA PUGLIA Per fare un revival sul trotto in Puglia, in occasione dell’Assemblea regionalenel corso della quale abbiamo premiato con una targa-ricordo i soci trentennali dell’Anact, ho chiesto la collaborazione del mio carissimo amico Guido De Bellis. Guido ora vive in Toscana, si definisce “un pugliese che alleva” in centr’Italia, ma ha continui contatti con tutti noi pugliesi. Oltretutto è anche un giornalista ed una vera e propria memoria storica... TOMMASO MARRAZZA Il 2 febbraio scorso nella Masseria S. Lucia - una storica e tipica struttura levantina, ristrutturata con gran gusto per adeguarla a un funzionale centro convegni - si è svolta l’Assemblea regionale della Puglia, in presenza del Presidente Roberto Brischetto,dei Vicepresidenti Alberto Caravita e Sandro Moscati, nonché del Segretario Lo staff dirigenziale dell’Anact alle assemblee regionali. Da sinistra Alberto Caravita, Tommasso Marrazza (delegato della Puglia), Roberto Brischetto, Sandro Moscati e Antonio Torciere 3 Fino ad allora, nella regione più lunga d’Italia, si era affacciato qualche sporadico appassionato, come il veterano Lucio Curato, che qualche anno dopo siglò un primo alloro classico per l’allevamento pugliese vincendo con il suo Nulvi il Premio Giovanardi nell’impianto di Piazza d’Armi di Modena. A parte questo episodico risalto, vi era qualcuno che utilizzava lo stallone di turno presso l’Istituto Incremento ippico di Foggia, uno dei più antichi d’Italia. Lì una volta c’era anche una pista da trotto, dove nel dopoguerra si è anche disputato qualche convegno di corse. I PREMIATI DI PUGLIA. Marrazza e Brischetto Lo staff dirigenziale e il delegato della Puglia premiano Lucio Curato (iscritto dal 1941) Anact Antonio Torciere. Hanno partecipato circa novanta persone, dando vita ad un vivace dibattito con tanti interventi: i vertici Anact hanno chiarito – nel limite del possibile – questa rocambolesca situazione verificatasi all’interno dell’Unire. Al termine dell’Assemblea il Presidente Brischetto e il Delegato regionale Marrazza hanno premiato i 4 soci trentennali. Lucio Curato, allevatore del classico Nulvi e capostipite di una nota famiglia impegnata nel trotto a vario titolo; Achille Palma Modoni, che ricordo in autentica simbiosi col suo Revole in corse gentleman e che oggi si culla il vicino ippodromo di Casarano; Pinuccio Capurso, titolare del Caseificio Gioiella, il primo imprenditore del suo campo che ha organizzato una rete di vendita dei suoi prodotti in Nord Italia; il simpatico e sempre sorridente Ciccio Costa, la mascotte del gruppo che con le sue battute fa ridere chiunque e, infine, l’ultima targa è andata all’Azienda Agricola Incantalupi di Giuseppe Bruno, consegnata al figlio Vittoriano, anch’egli impegnato con i fratelli nella conduzione dell’allevamento. È stato bello, per me, trascorrere una serata con i miei amici pugliesi! Nicola Curci e Marrazza Ciccio Costa e Brischetto Vincenzo Cascio e Brischetto Vittoriano Bruno e Brischetto Achille Palma Modoni e Brischetto Pinuccio Capurso e Brischetto GUIDO DE BELLIS C’ERA UNA VOLTA… C’era una volta… anzi… no, scusate. Questa volta la storia comincia diversamente perchè quaranta anni fa in Puglia non c’era “l’ombra” dei trottatori. Contrariamente ad altre regioni italiane, l’allevamento del cavallo trottatore non aveva tradizioni in questa terra. 4 E poi più nulla e, dove una volta c’era una improvvisata - dopo la rassegna - un’asta pista, da decenni ci sono palazzi che rapdegli yearlings, con Ennio Stroffolino nelle presentano il centro della città. vesti di banditore. A infrangere questo “povero” scenario fu Poi c’era il problema degli stalloni, risolto Raffaele D’Ambrosio, un Signore d’altri scegliendo di comune accordo uno staltempi, che alla comoda vita in città preferì lone di richiamo. A chi lo avesse dimenquella solitaria nella sua “masseria”. Dopo ticato voglio ricordare che l’utilizzo del un’estate a Montecatini, ove conobbe Viseme congelato o del seme trasportato è valdo Baldi, nel 1963 comperò le sue pripraticato, perché legalmente riconosciuto, me fattrici, ma il suo merito più grande fu solo dal ’95, mentre io sto raccontando una quello di trascinare nell’avventura dell’alrealtà di un quarto di secolo fa. levamento dapprima i brindisini Giuseppe Allora era diverso: l’unica scelta possibile Bruno e Pasquale Marrazza, poi i conterraera quella di indovinare e di individuare nei Vincenzo e Carla De Bellis e i foggiani qualche possibile miglioratore della razza: Domenico Rosa Rosa e Celestino Diomede. così un anno a S. Vincenzo arrivò Qualto, Qualche anno dopo Raffaele D’Ambrosio che produsse la piccola Devasca, vincitrice divenne il primo delegato regionale Anact del “Rinascita” a Tor di Valle e poi seconda della Puglia, ma in realtà tutti i nominati di Hadol du Vivier in una edizione record sono stati i pionieri dell’allevamento del del Premio d’Europa. E soprattutto un altro trottatore in Puglia, gente che ha trasforanno arrivò Spin Speed, padre di Eskipazar, mato le proprie “masserie” in comodi e l’unico Derbywinner nato in Puglia, per la vasti allevamenti del trottatore. gioia del suo allevatore Pasquale Marrazza. Questo gruppo di amici inizialmente ha A metà degli anni ottanta il trotto pugliese dovuto affrontare due problemi: innanziera in gran fervore: iniziarono la loro attivitutto far sapere “all’Italia che trotta” deltà tanti nuovi allevatori ed altrettanti prol’esistenza dell’allevamento in Puglia e, in prietari di scuderia. Ed è a quest’ultimi che secondo luogo, procurarsi qualche stallovoglio riservare queste ultime righe della ne emergente per contenere gli inevitabili Puglia che “trotta”, certo di dimenticarne costi di trasporto per una regione così lontanti, con cui mi scuso in anticipo. tana dal centro ippico. Ricordo il grande impegno da proprietario Il primo ostacolo fu affrontato con successo di Gerardo Lezzi, titolare per anni di tanorganizzando nel migliore dei modi le anti portacolori, ben presto imitato da due nuali rassegne regionali degli yearlings, presso la masseria S. Vincenzo di De Bellis. Con l’impegno di tutti, queste manifestazioni si trasformarono in un trampolino di lancio per l’allevamento pugliese. Un anno intervennero oltre trenta guidatori emergenti del centro-sud, insieme ai mitici Sergio Brighenti e Vivaldo Baldi, tutti attratti da questa neonata realtà del trotto e non certamente da competizioni agonistiche su un ippodromo, che ancora non c’era. Nell’ultima edizione di quelle splendide magruppo di famosi guidatori presenti in occasione della rassegna 1971 in Puglia: da sinistra nifestazioni fu persino Altro Brighenti, Esposito, Di Donna, Vivaldo Baldi e Silvestri Un’immagine storica del 1971: da sinistra Ossani, Penzivecchia, Mazzarini, Monda e Lizzi amici leccesi che per la scuderia De Benedetto con Cherie hanno siglato l’unico Derby di proprietà pugliese. Poi cito l’autodidatta allevatore-proprietario-allenatore Fernando Paladini, creatore di Elen Pf e più recentemente di Cantor Pf, nonché il tarantino Rocco Spinelli che ha pescato a S. Vincenzo il bellissimo plurivincitore classico Fiorino Bell. I proprietari più importanti della Puglia sono stati Vito Cariello e Donato Carelli. I portacolori pluri-decorati di Cariello sono stati il longevo Lubro Gim, il velocissimo miler Ucon Donn (seconda vittoria pugliese nel Lotteria di Agnano) e l’attuale emergente stallone Brads Photo. Volutamente per ultimo cito Donato Carelli, uno dei più attivi proprietari italiani per quasi un decennio. Dei suoi numerosi portacolori voglio menzionare il solo Hollyhurst, che con i colori della sua scuderia Statte ha centrato il primo Lotteria pugliese. L’importanza di Donato Carelli ovviamente è un’altra: travolto da una passione irrefrenabile per il cavallo trottatore, nel 1978 ha costruito a Taranto il primo ippodromo della regione, il Paolo VI. E con l’apertura dell’ippodromo nella città dei due mari si è conclusa l’epoca pionieristica del trotto pugliese. GUIDO DE BELLIS 5 ASSEMBLEA INCONTRO ANACT DELLE MARCHE Una sorprendente adesione di pubblico, in quantità e qualità, ha caratterizzato la riunione degli allevatori di Marche, Umbria ed Abruzzo. Sì, proprio la qualità, frutto di interventi mirati, su temi precisi e su strategie di ampio respiro, che gli allevatori del centro Italia Adriatico hanno sollevato con domande prive di polemiche ma alquanto decise. All’Hotel Bellavista di Castelraimondo, in provincia di Macerata, gli onori di casa sono stati fatti dal delegato locale Francesco Cioccoloni, che ha presentato il Presidente Roberto Brischetto, accompagnato dai vice Alberto Caravita e Sandro Moscati, oltre che dal delegato della Puglia Tommaso Marrazza e del Segretario Antonio Torciere. Il presidente ed i membri del consiglio hanno spiegato tutte le ragioni e le idee dell’Anact sia sui temi caldi della politica ippica che sulle scelte tecniche di imminente attuazione. Naturalmente ha tenuto banco la querelle sui presunti sacrifici che dovrebbero esser chiesti anche al trotto e quindi agli allevatori, anche se, come hanno precisato gli intervenuti, non c’è nulla di ufficiale al riguardo. Parlando quindi in via ipotetica, anche se purtroppo abbastanza realistica, il Presidente Brischetto ha voluto concentrarsi su come la gestione statica che la politica ha del caso “Unire” sia al momento l’ostacolo principale a quelle riforme ormai improcrastinabili per l’allevamento e per l’ippica tutta. Per quanto riguarda le scelte programmatiche e tecniche si è discusso di Aste, con la rivoluzione dell’Asta Selezionata abbinata alla qualificata che è la vera e propria novità per quanto riguarda Maurizio Messi e signora hanno alle spalle Roberto l’attività dell’Anact. Un’Asta all’americana Brischetto e Antonio Torciere come anticipato proprio dal Presidente su questa rivista che è stata bene accettata dall’assemblea, soprattutto da quei medi e piccoli allevatori che sono praticamente tutti i marchigiani, abruzzesi ed umbri, che si sono resi conto di quanto sia importante avere un catalogo e quindi un pubblico unico. Alcuni allevatori, soprattutto giovani, hanno anche sottolineato come sia indietro l’ippica sul tavolo della promozione. La discussione si è protratta anche sulla necessità di difendersi, nei confronti degli allevatori “esteri” che allevano cavalli italiani, e anche di allevatori italiani che hanno la possibilità di allevare i nostri indigeni all’estero, soprattutto nei paesi dove la mano d’opera ed i costi sono di gran lunga inferiori. A margine della serata si è poi proceduto alle premiazioni per gli allevatori anziani, ovvero che sono iscritti all’Anact da più di un trentennio. Una targa per uno con naturalmente il Capitano Ermanno Mori in cima alla lista, seguito da Maurizio Messi e Valter Vantaggi, prima dell’immancabile cena per tutti con specialità marchigiane scelte dal delegato Cioccoloni, una sicurezza, per la sua storia di figlio di ristoratori e per la sua pignoleria nelle scelte. In definitiva una delle altre riunioni costruttive in cui gli allevatori delle Marche, Umbria e Abruzzo hanno dimostrato di non essere grandi per dimensioni ma decisivamente di avere grandi idee. MATTEO MUCCICHINI ASSEMBLEA INCONTRO ANACT DELL’EMILIA Sorride Francesco Cioccoloni, il delegato Anact delle Marche, dopo aver consegnato la targa al Capitano Mori, abbracciato da Antonio Torciere e alle spalle un soddisfatto Roberto Brischetto 6 Venerdì 9 febbraio si è svolta, presso il Ristorante Ippocampus di Castel S. Pietro Terme, alla presenza di circa un centinaio di allevatori, in un clima pacato e disteso, l’Assemblea Regionale dei Soci dell’Emilia. Presente al completo lo staff dirigenziale dell’Anact, il Festa grande alla consegna della targa a Giovanni Martellini da parte dello staff dirigenziale dell’Anact (da sinistra Caravita, Brischetto, Moscati, Torciere) e del delegato Anact del Lazio Ciro Cesarano (alle spalle di Martellini) Presidente Brischetto, i Vicepresidenti Moscati e Caravita, il Segretario Torciere. Dopo i saluti e le anticipazioni del programma della serata da parte del sottoscritto, ha preso la parola il Presidente: molto reale e determinato sulla situazione ippica, ha evidenziato gli aspetti negativi che hanno portato all’attuale riduzione del Montepremi e Riccardo Targioni (microfono) fa sentire le sue ragioni al delegato dell’Emilia Giovanni Govoni (maglione) e allo staff dirigenziale dell’Anact delle Provvidenze. A tal proposito ha riferito che l’Unire sta attraversando un momento molto caotico ed in fase di ristrutturazione: nonostante l’impegno del commissario Melzi d’Eril, ci vorrà molto tempo perché i vari uffici riprendano il giusto cammino. Ha parlato della nuova organizzazione delle Aste Miste (Selezionate e Qualificate insieme) evidenziando la presenza di circa seicento puledri che passeranno da domenica 9 (alla sera) a mercoledì 12 settembre a Settimo Milanese. Parlando della rivista “Il Trottatore” ha sottolineato le migliorie della rivista nel contenuto e nelle statistiche, evidenziando il minor costo per la pubblicazione e la spedizione. In seguito, chi vi scrive, ha voluto accentuare (in qualità di Delegato Regionale Anact) che i problemi che affliggono maggiormente il settore sono da un lato la scarsa attenzione rivolta all’ippica (dal Ministro De Castro), dall’altro l’influenza negativa delle agenzie ippiche (praticamente, di ippiche… c’è rimasto solo il nome) che accettano altri giochi a danno delle scommesse ippiche con conseguente calo delle entrate. Ho poi evidenziato l’importanza dell’Anact e il lavoro svolto dal Segretario e da tutti gli impiegati sempre pronti a collaborare con gli allevatori e con gli uffici dell’Unire. Il Vicepresidente Moscati, molto attento e preparato sulla programmazione delle corse e sull’andamento del gioco, è intervenuto chiarendo alcuni aspetti inerenti al numero di corse per giornata, evidenziando l’importanza, in sede di bilancio Unire, di estrapolare 7 si correrà in una piazza per giornata, poco influente sulle Aste. Si è poi proceduto alla consegna delle 27 targhe ai Soci Anact con militanza di almeno 30 anni (Allevamento di Zenzalino, Allevamento Giorgio & Gloria, Allevamento L’Orsetta, Azienda Agricola Fantuzzi Italo, Azienda Agricola Paltrinieri Peppino Lotario, Azienda Agricola Vighi Gaetano & Figli, Enrico Bertazzini, Medardo Casella, Mario Conti, Antonio Oppi, Severino Ficarelli, Giovanni Govogli importi delle corse differenni, Guido Guareschi, Alberto ziate (matinee) dal montepremi. Gubellini, Industria Casearia Ha poi sollecitato una questione Pelloni, Angelo Isgrò, Mauro da troppo tempo irrisolta riguarLeonardi, Angelo Lodigiani, dante le risorse non equamente Giovanni Palmieri, Cesarino divise fra trotto e galoppo in conPasquali, Luigi Prodi, Iginio siderazione del numero maggiore Pulga, Scuderia Orsi Mangeldelle corse al trotto. li, Luigi Tunioli, Nerio Turra, Il Vicepresidente Caravita ha Giovanni Zacconi, Clara Zarvoluto porre l’attenzione suldi), molto apprezzata dagli l’importanza del cavallo in se, interessati e da tutti i predistaccandolo dal contesto delsenti. le scommesse e valorizzando le Un sentito ringraziamento a doti dell’animale: ha sottolineatutti i partecipanti che nonoto inoltre l’importanza di aprire Crescenzo Castaldo seduto accanto all’ex vice Presidente dell’Anact Antonio Cervone stante il difficile momento, gli allevamenti al pubblico per mantengono viva e tenace la far conoscere da vicino fattrici passione allevatoria e un arrivederci alla prossima assemblea con e puledri nel loro ambiente naturale. Fra gli allevatori sono interla promessa da parte della Delegazione Emilia e di tutta l’Anact di venuti: Riccardo Targioni, prendendo spunto da una cifra disposta un impegno totale e costruttivo per il miglioramento continuo del nel bilancio Unire destinata agli Ippodromi (nonostante l’attuale settore. momento critico del montepremi), evidenziando che parte di questi (basta frequentarli per capire quali!) pur usufruendo da sempre di GIOVANNI GOVONI sovvenzioni, non offrono al pubblico adeguata ospitalità e servizi; Giuseppe Maiorano ha posto l’accento sull’importanza di ingresso dei puledri alle prossime Aste miste, considerando la varietà dei prodotti selezionati Da sinistra Enrico Oppi, Paolo Farneti (per Orsi Mangelli), e qualificati; LoretLuigi Tunioli, Roberto Brischetto, Giovanni Palmieri e Medardo Casella ta Fabbri a viva voce ha richiesto all’Anact grande impegno nel non fare correre ippodromi al trotto durante la sessione delle Aste. A tal proposito il Segretario Torciere ha risposto precisando che l’Unire non consente la chiusura toTarga di Roberto Brischetto anche per il delegato Anact tale, ma al massimo Da sinistra Caravita, Antonio Diana (delegato Campania) Marco D’Angelo, Brischetto, ASSEMBLEA INCONTRO ANACT CAMPANIA E LAZIO Giovanni Govoni (maglione), Gloria Parrinello (Giorgio & Gloria) e Mauro Leonardi 8 Moscati, Ciro Cesarano (delegato Lazio) pania, il riconoscimento è andato a: Allevamento Garigliano, Allevamento Luise, Azienda Agricola Iemma Gaetano, Azienda Agricola Isonzo, Azienda Agricola Silvana, Crescenzo Castaldo, Mario Gallucci, Alfonso Iovieno, Gioacchino Migliaccio, Pasquale Migliaccio, Enrico Parente, Antonio Pecorello, Antonio Rago e Filiberto Rendina. Per il Lazio la targa è andata a: Allevamento Azienda Agricola Baldi Odoardo, Allevamento Centauro, Azienda Agricola Kruger Gerhard, Nicola Cortese, Pietro Daneri, Yon Italiani, Giovanni Martellini, Giuseppe Odorici, Scuderia Donatella Eredi Tudini E. CIRO CESARANO Da sinistra Brischetto, Pietro Daneri, Torciere e Ciro Cesarano (delegato Lazio) Mai come nella circostanza la presenza degli Allevatori è stata massiccia nel caratteristico ristorante Masaniello di Marina di Minturno martedì 13 febbraio, convocati dallo scrivente delegato del Lazio e da Antonio Diana, per l’Assemblea Regionale congiunta dei Soci del Lazio e della Campania. Presente lo staff dirigenziale dell’Anact capeggiato dal Presidente Brischetto, dai vice Moscati e Caravita e dal Segretario Torciere. Dopo i saluti e le anticipazioni del programma della serata da parte del sottoscritto, ha preso la parola il Presidente Brischetto, che ha illustrato il momento critico dell’ippica, ed in particolare le provvidenze. Inutile ripetersi in quanto avete avuto modo di leggere dettagliatamente nelle pagine precedenti e già avete un quadro preciso di cosa ci aspetta in futuro. Diversi gli interventi, ma in particolare, da parte mia, ho sottolineato il vuoto di potere da parte dell’Unire e un no deciso alla riduzione del montepremi in quanto i soldi che sono venuti a mancare non devono imputarsi a nostre colpe (le scommesse non sono diminuite) ma ad altri. Proprio in questi giorni è stato risolto l’annoso problema riguardante il Direttore Generale dell’Ente, altrimenti saremmo stati costretti a scendere in piazza a protestare, per cui speriamo che il Commissario Unire ed il Ministro dell’Agricoltura possano prendere delle decisioni definitive affinché la drastica riduzione del montepremi non avvenga. Si è dibattuto molto anche sui quattro giorni consecutivi di compra-vendita dell’Asta ed il mio punto di vista è stato: fare due Aste miste di cavalli selezionati e qualificati. Alla prima (settembre) far partecipare i cavalli nati da gennaio al 30 aprile ed alla seconda (ottobre) quelli nati da maggio in poi. Tutti gli altri cavalli naturalmente al Garigliano. Si è poi proceduto alla consegna delle targhe ai Soci con almeno trent’anni di attività allevatoria Antonio Diana (delegato Campania), Francesco Nappi, Roberto e, per la CamBrischetto ASSEMBLEA INCONTRO ANACT DELLA ROMAGNA Questi i premiati all’Assemblea della Romagna (non è stato invitato lo staff dirigenziale A.N.A.C.T.) tenutasi venerdì 16 febbraio all’Hotel Globus di Forlì: Franco Aleotti, Roberto Aleotti, Allevamento di Vergiano, Allevamento Peroni, Azienda Agricola Rodi di Sapignoli R., Azienda Agricola Zani,Germano Bandini,Gianluca Battistini, Pietro Bellardi, Balilla Casadei, Otello Castellari, Domenico Cavassini, Riccardo Cicognani, Renzo Fiori, Rino e Renzo Gatti, Guido Giardini, Ubaldo Gobbi, Livio Guerrini, Delio Ricci, Giorgio Scarpellini, Azienda Agricola Pan di Gianfranco Fabbri (delegato Romagna) e Giorgio Scarpellini Gianfranco Fabbri e Pietro Zani Panzavolta Paolo & C., Luciano Squarzi, Pietro Tarroni, Ermanno Tassinari, Paolo Verlicchi e Ferruccio Zannoni. Gianfranco Fabbri e Renzo Fiori 9 CAVALLI AMERICANO D’AMÉRIQUE. Offshore Dream presenta una linea femminile quasi completamente yankee. Il nuovo astro francese Offshore Dream sbanca l’Amérique davanti a Kool du Caux e fa pure il record della corsa in 1.12 L’aspetto più significativo del successo di Offshore Dream nell’Amérique non viene tanto dal fatto che a risolvere la classicissima parigina sia stato un 5 anni, il che peraltro non avveniva dal 1992 (dal traguardo di Verdict Gédé), piuttosto dalla genealogia del vincitore, fortemente improntata sull’americano. La linea femminile del cavallo allevato dall’Ecurie de Rougemont (nel Calvados) è quasi completamente Usa, l’unica eccezione viene infatti dalla mamma di Tarass Boulba (il padre della madre di Offshore Dream) che è normanna. Per i canoni francesi, anche per quelli più moderni, 10 in cui la presenza del sangue americano è rilevante, il pedigree del campione di Pierre Levesque è fortemente innovativo e dimostra come lo stud francese stia ritornando ad evolversi, nonostante da una quindicina d’anni sia impastoiato da regolamenti conservativi e autarchici. Vale la pena di ricordare che, già agli inizi degli Anni Novanta, Coktail Jet, anch’esso vincitore d’Amérique, proponeva un settore femminile completamente americano. Enfilade, la madre di Offshore Dream, nasce infatti dalla yankee Tableau, una figlia di Joie De Vie che la Brittany Farm presentò alle aste di Lexington nel 1989 e che fu venduta per 25 mila dollari emigrando prima in Belgio, poi in Francia. Questa Enfilade 1.19, che a 2 anni giunse quarta a Vincennes nel Prix Marcel Dejean, è il prodotto di un esperimento genealogico, in quanto nel suo pedigree presenta un singolare 3x3 su Speedy Crown e Somolli. Suo padre è lo “Speedy Somolli” Tarass Boulba, mentre la madre Tableau nasce da Seascope Lobell, che di Speedy Somolli è sorella piena. E proprio la famiglia femminile va considerata il punto di forza di Offshore Dream. Una famiglia che ha ramificazioni in tutti i Paesi di rilevanza ippica (Italia compresa) e che trae origine da Somolli, una delle più straordinarie mamme dell’allevamento mondiale. Somolli, da Star’s Pride, sorella piena del vincitore dell’Hambletonian 1979 Legend Hanover, tra i suoi quattordici prodotti può contare ben sette figli con record sotto i 2 minuti, tra i quali l’altro vincitore d’Hambletonian (nel 1978) Speedy Somolli 1.55, che una volta in razza è diventato il miglior continuatore del padre Speedy Crown. D’altra parte la linea di Somolli è soprattutto una linea di maschi: dalla fattrice, oltre a Speedy Somolli, vengono direttamente gli altri stalloni Lord Of All (il padre di Remington Crown), Harvard Yard e Santana Lobell e in linea derivata Somatic LAURITA HANOVER F. 1959, Hoot Mon SOMOLLI F. 1970, Star’S Pride LEGEND HANOVER M. 1976, Super Bowl SPEEDY SOMOLLI M. 1975, Speedy Crown SHEBA LOBELL F. 1978, Speedy Crown TEQUILA BROLINE F. 1994, Quito De Talonay SONOMA F. 1979, Speedy Crown SOMATIC M. 1987, Super Bowl MAE JEANS CROWN F. 1981, Speedy Crown ROYAL TROUBADOR M. 1987, Super Bowl LORD OF ALL M. 1982, Speedy Crown TURBO SUND M. 2001, Viking Kronos Offshore Dream SEASCOPE LOBELL F. 1983, Speedy Somolli TABLEAU F. 1988, Joie De Vie VANA LOBELL F. 1984, Speedy Crown EGON LAVEC M. 1996, Navaki ENFILADE F. 1994, Tarass Boulba OFFSHORE DREAM M. 2002, Reve D’Udon HARVARD YARD M. 1985, Speedy Crown SINGER LOBELL F. 1989, Speedy Crown BARTALI OK M. 1998, Lemon Dra Bartali OK 11 (vincitore del World Trotting Derby) e Royal Troubador,anch’essi razzatori, mentre un’altra sua figlia ha prodotto Sack Pack (maschio Pierre Levesque e Offshore Dream in passerella dopo una prestazione da incorniciare dalla sostanziosa carriera europea) e risulta nonna di Turbo Sund (vincitore del Campionato Europeo dei 3 Anni a San Siro, pista sulla quale ha anche raccolto un secondo posto nell’Orsi Mangelli dietro Kiss Francais, nonché lo svedese Revenue, ora in razza negli Usa Passionate Kemp); un’altra figlia di Somolli è la madre del nostro presso la Perretti Farm) propone un 4x4 sul caporazza Laudéac e la Bartali Ok, razzatore giovane e di belle speranze. fondamentale presenza nel suo quadro genealogico di Hernani III e Bartali Ok permette di collegarci agli influssi italiani di Somolli: Carioca II. due sue figlie sono inserite nel nostro parco fattrici: Vana Lobell (i cui migliori prodotti si possono considerare Falò K Jet, Geisha Grif EZIO CIPOLAT e Isolde Grif, mentre per la Svezia ha prodotto il primaserie Egon Lavec 1.10.7) e Singer Lobell (madre del citato Bartali, ma anche di Unbeaten Ok e di Acapulco Ok). Tre figlie di Ginger Lobell sono anch’esse fattrici: Serena Ok (ha prodotto Birbone OFFSHORE DREAM 5, 1.12 sui 2700 metri Ok e Aga Khan Ok), Tarport Lady Ok (Ellade Guasimo e Dana Guasimo), Maschio baio nato in Francia l’8 maggio 2002 Allevatore e Proprietario: Ecurie De Rougemont Zorba Ok (Gisal d’Italia). Funziona in Italia anche una sorella di Somatic, Avita Safir, già madre di Donnadicuori QUINIO 1.25 KERJACQUES Rex e Corsaro Rex. 1.19 ARLETTE III 1.22 Merita un accenno anche il padre di EJAKVAL Offshore Dream, quel Reve d’Udon che 1.14 FLOCON II 1.22 QUADRIVALSE dopo Bellino II e Jag de Bellouet va REVE D’UDON 1.22 considerato il più completo fuoriclasse VALSE F 1.31 7, 1.12.8 francese degli ultimi trentanni. Maschio baio Classico alla sella (Président de la MARIO 1.20 URSIN L. Francia 1983 Republique e Cornulier), laureato 1.21 KAWA WILLIAMS del Critérium dei 5 Anni, vincitore MAVIA DU VIVIER all’estero (International Trot, Aby Stora JOB 1.21 TRAVIATA III Pris e Elite Rennen), nonché secondo 1.28 di Tenor de Baune nell’Amérique, NAÏVE L. 1.23 Reve possedeva la velocità e la tenuta SPEEDY CROWN 1.57.1 propria dei crack di assoluto livello. SPEEDY SOMOLLI Nipote del caporazza Kerjacques, 1.55 SOMOLLI attraverso il canale di Ejakval (questi TARASS BOULBA padre anche di Sébrazac, da cui Général 1.18.8 VALMONT 1.18 IDIE du Pommeau), Reve d’Udon presenta la ENFILADE 1.18 stessa linea materna delle campionesse TARENTELLE IV 1.19.4 sotto la sella Mabrouka e Touta, quella Femmina baio SUPER BOWL 1.56.2 che deriva dalla madre base Thérésa JOIE DE VIE Francia 1992 (1887). 1.56.3 HEIDI RODNEY Il pedigree di questo grande trottatore, TABLEAU che è stato anche eccellente stallone 1.17.1 SPEEDY CROWN 1.57.1 SEASCAPE LOBELL (tra i suoi figli, oltre a Offshore 2.01.2 Dream, si possono ricordare Fe Reveur, SOMOLLI Flash Perrine, Glissando, Historien, 12 31 LA STORIA - CAMPIONI SENZA TEMPO EILEEN EDEN MAGIA FRÖMMING. Quarant’anni fa arrivava in Italia l’americana della Reda che seppe contrastare e anche battere le regine francesi Roquépine e Une de Mai. Eileen Eden ha conquistato tre edizioni a seguire dell’Europeo di Cesena. Ecco la vittoria nella finalissima 1969 contro Nu Hill Fine anni ’60, anni d’oro per il trotto francese. Roquépine, nel pieno della sua maturità, mette a segno un fantastico triplo a seguire nell’Amérique (1966/67/68), due volte nelle mani di Jean René Gougeon, una volta persino con il suo allevatore-proprietario-allenatore Henri Levesque, un grande uomo di cavalli. Non si è ancora spenta la eco delle imprese della “reine” e il trotto francese butta nella mischia altri primaserie autentici: Toscan, Tidalium Pelo, soprattutto Une de Mai, la campionessa di Montesson che non riuscirà mai a conquistare l’Amérique, ma saprà fra l’altro mettere a segno nel Criterium de Vitesse una cinquina stratosferica (dal 1969 al 1973). Luigi Gianoli, con il suo tocco magistrale, dipingeva così Roquépine: “Fu una femmina eccezionale, forse la più completa nata dal vivaio francese del dopoguerra. Anche se 14 meno sontuosa di Une de Mai, meno bella e plastica di Cancannière, fu eccezionale e inarrivabile nel suo rigore di cavalla da corsa, sempre impegnata, attenta, precisa, concentratissima nel suo trotto facile e naturale, capace di esprimersi al vertice sia sulla massacrante pista di Vincennes sia sull’anello di 800 metri di New York”. Roquépine e Levesque, aggiungiamo noi, non erano mai sazi di vittorie e di imprese. E il suo proprietario la portava in giro in tutte le piste d’Europa e naturalmente in Italia, dove a quei tempi una vittoria nel Nazioni o nel Lotteria, ma anche nel Costa Azzurra o nel Lido di Roma, era moneta pregiata. Spesso con “le pape” Gougeon, non di rado con lo stesso Levesque, Roquépine ha lasciato il segno in tutti i nostri maggiori ippodromi, da San Siro a Agnano, da Tor di Valle a Vinovo. Non era facile tener testa a un simile fenomeno, ma Eileen Eden ci è riuscita. Certo, tante volte le ha prese, ma più d’una volta le ha anche date. Ha comunque combattuto a testa alta, per la signorile giubba della Reda di Regolo e Danilo Fossati, e con la impareggiabile regia di un grande del trotto mondiale: Johannes (Hans) Frömming, il piccolo grande uomo di Amburgo che ha saputo trasmettere ad altre femmine d’elite, dalla superba Ozo alle aristocratiche Elma e Delmonica Hanover, i comandi elettrici delle sue mani. Eileen Eden, che apparteneva alla generazione della straordinaria Kerry Way (Hambletonian), non era arrivata in Italia accompagnata da imprese americane squillanti. Aveva infatti un record di 2.08.4/5 (modesto anche 40 anni fa) e uno più apprezzabile di 2.01.1/5 a 3 anni. A 4 anni si era fatta notare con una bella vittoria a Yonkers. Poi, nell’estate del ’67, l’acquisto e l’arrivo a Lesmo, nel centro d’allenamento della Reda. Non ci vuole molto per portarla pronta per il debutto italiano che avviene il 17 ottobre, naturalmente a San Siro. A Lesmo la figlia di Spectator e Indeed (Darnley) si è ambientata senza problemi e soprattutto ha fatto vedere parziali fuori dal normale. Sui 2060 metri, l’affrontano avversari non proprio malleabili come Zizì, Qualto e Castleton Belle, ma Eileen Eden vola l’ultimo km da 1.15 e non c’è storia. Altre tre uscite (due vittorie e una piazza), poi Eileen Eden tenta anche l’ardua carta del Nazioni. Non è un’edizione super (vince Some Fire), ma la saura rimane invischiata nel gruppo e non riesce mai a farsi vedere. “In un 1968 contrassegnato da una serie di formidabili duelli, la pupilla di Danilo Fossati riesce a imporre l’alt a Roquépine nel Lotteria, nel Costa Azzurra e nel Gran Premio di Baviera” 1968. Ora c’è da pensare alla carriera a 5 anni, quella che dovrà dirci se la bionda di casa Fossati è una primaserie o una buona importata come tante. Frömming pensa in grande, in questa femmina ripone una immensa fiducia e non ne fa mistero. Preferisce evitare l’Amérique, ma punta al France d’inizio febbraio. La corsa è segnata da rimpianti e polemiche, nega a Eileen Eden un successo clamoroso che l’avrebbe consacrata ai vertici europei. Eileen Eden accusa un’incertezza nella fase d’avvio e gli inflessibili giudici parigini la bollano con una immediata squalifica. Frömming non sente (o non vuol sentire…) l’annuncio e lancia Eleen Eden in una sensazionale rincorsa che la porta a prevalere su Querido II e Oscar RL. Ma l’impresa è vana, per lei c’è solo un r.p. amaro e, forse, ingiusto. Parigi dice però che Eileen Eden c’è e proprio dalla Francia parte la lunga serie delle formidabili battaglie che per tutta l’annata la opporranno a Roquépine, l’acclamata stella del trotto continentale. Il Criterium de Vitesse segna il primo punto a favore della francese quel giorno agli ordini di Levesque, ma subito dopo Torino e Napoli sono nel segno dell’americana e restano due perle autentiche nella preziosa collana di questa straordinaria atleta. Nel Costa Azzurra, il primo squillo. In verità non si tratta di un successo pieno, ma di una vittoria divisa a metà con la rivale. Ma che rincorsa ci regala Eileen Eden in quegli ultimi 300 metri di fuoco e che emozione vedere due simili campionesse perfettamente appaiate sul palo del miglio torinese! Si va così al Lotteria, e immaginate la frenesia di Napoli per il rinnovarsi di un duello che farà la storia del trotto europeo di quell’anno. Eileen vince puntuale la sua batteria e un’altra rediana, la brillante Be Sweet, impone l’alt in batteria a una Roquépine che mostra qualche perplessità sulle piegate, ma che in fondo aspetta soltanto il nuovo scontro con Eileen Eden. La finale, se ami il trotto, è di quelle che ti ricordi per tutta una vita. Frömming a Cagnes e a Torino ha puntato tutto sulla stoccata finale. Non è bastato a Nizza ed è servito a metà a Vinovo. Ma il tedesco ha in mente qualcosa di inedito da regalare a quel meraviglioso pubblico. Ecco allora il colpo di genio. Eileen Eden ha il 2, Roquépine il 5, in mezzo, c’è anche Be Sweet. Eileen Eden questa volta non aspetta, gioca d’anticipo, fa la partenza e d’un balzo è davanti alla francese. Non l’aspetta, ma impone ritmo soprattutto nelle piegate, dove Roquépine mostra qualche contrarietà. Poi sull’ultima curva, l’allungo improvviso, che sorprende la francese e il buon Levesque. La retta è trionfale anche se Roquépine tira fuori tutto il suo enorme Due i successi di Eileen Eden nel prestigioso Elitlopp (1968 e 1970). Ecco l’autorevole primo piano dell’americana della Reda nell’edizione 1968 15 vittorie (3 all’estero) e 11 piazzamenti e si prepara a affrontare un’altra stagione durissima, senza Roquépine, ma con l’ombra di una nuova avversaria forte da far paura: Une de Mai. potenziale per tentare il recupero. Agnano esplode d’entusiasmo. Danilo Fossati si coccola commosso la magnifica saura e Frömming sorride, con quel sorriso furbo e divertito che lo accompagnava dopo averci regalato una corsa con effetti speciali. Roquépine torna superbamente al successo nel Fiera (con Gougeon) e nell’Atlantique, ma Eileen Eden è sempre lì, seconda, pronta a cogliere il primo accenno di debolezza della rivale. Il 19 maggio 1968 si va a Monaco per il Gran Premio di Baviera ed è ancora duello. A 500 metri dal traguardo Roquépine è in vedetta, salda e spavalda, con l’aria di chi ormai ha la vittoria in tasca. Allunga decisa, sicura di togliersi di dosso ogni fastidioso avversario. Il ritmo è violento, ma Eileen Eden non si arrende. Frömming se la carica in mano e in retta la scaraventa contro la regina di Francia. A 50 metri Roquépine “Nel 1969 la saura si trova a fronteggiare Une de Mai: dopo averla seriamente impegnata nel Fiera, doma la campionessa di Gougeon in un indimenticabile Gran Premio delle Nazioni” 1969. Dopo essere stata quarta nell’Amérique record di Upsalin e non aver figurato nel France, Eileen Eden collauda nel Criterium de Vitesse quanto forte sia la coppia Une de Mai-Gougeon e quanto sarà difficile contrastare la nuova stella transalpina sulle piste italiane. E difatti Une de Mai conquista anche il Lotteria (il primo dei tre consecutivi) su un altro grande di Francia, Tidalium Pélo, e una Eileen Eden che, terza, deve inchinarsi allo strapotere ospite. Une de Mai sale e arriva quindi a Milano, ritrova Eileen Eden e la tribuna di San Siro, colma all’inverosimile, assiste a un altro splendido duello nel Fiera. Une de Mai si presenta in retta da gran signora, ma Frömming ha in serbo un finale Il trionfale giro d’onore di Eileen Eden e di un esultante Frömming dopo il magnifico successo nel Lotteria 1968 davanti alla grandissima Roquépine stratosferico. L’americana riguadagna terreno a vista d’occhio, sembra quasi agguantare la rivale che in foto riesce però a conservare un è ancora qualcosa avanti, ma nell’ansia della difesa esplode in vantaggio decisivo. Une de Mai è formidabile, ma Eileen Eden è lì rottura: e Eileen Eden passa, con un 35” per gli ultimi 500 che vuol attaccata, e non è un azzardo pensare che possa arrivare il giorno dire 1.10, roba non proprio normale per quei tempi. della rivincita. Eileen Eden porta a casa il suo secondo Europeo e Il duello infinito prosegue anche nel Championnat a Vincennes, si avvicina al Nazioni che per un proprietario come Danilo Fossati, dove le due primedonne del trotto si condannano a vicenda dopo lombardo a tutto tondo, ha un sapore assolutamente speciale. una lotta feroce, poi nel Lido di Roma, nel Freccia d’Europa, nel Frömming prepara allora l’ennesina magia. La Reda schiera anche Nazioni dove è sempre Roquépine a prevalere, in quelle che sono le Keystone Spartan, un secondo di Hambletonian che sa mettere sue ultime regali esibizioni. in campo frazioni cattive. Keystone e Fossati hanno un compito Eileen Eden, però, non perde un colpo. È andata a Solvalla a prendersi preciso: evitare che Une de Mai possa impostare la corsa come sa il primo dei suoi due Elitlopp, conquista il suo secondo Europeo a e come vuole. Keystone va in testa e tiene ritmo. Gougeon punta Cesena, chiude la sua annata d’oro con 22 corse (8 all’estero), 10 16 perentorio sul leader, convinto di avere presto strada libera. Ma Keystone tiene botta e fa consumare alla rivale energie preziose. Frömming fila intanto la francese e aspetta il momento propizio. Une de Mai in retta passa, ma presto è alle corde. Gougeon alza la frusta, Une de Mai risponde con orgoglio ma senza la necessaria lucidità. Eileen Eden arriva a bomba e vola verso una vittoria agognata per ma a fine mese Eileen torna a stupire in Svezia non in una corsa qualsiasi ma in un Elitlopp che a Solvalla riuniva l’elite mondiale, da Une de Mai all’americana Fresh Yankee. In batteria, in verità, la rediana non brilla: è quarta in batteria e solo per poco strappa l’accesso in finale. Qui Fresh Yankee va in testa, ma Une de Mai e Gougeon sono presto all’assalto. È un duello sfrenato, senza pause. Di fronte a un pubblico enorme, Eileen Eden e Fromming conquistano il Nazioni-1969, controllando Dart Hanover dopo aver piegato la resistenza di Une de Mai (terza) tutto un anno. Une de Mai deve cedere anche il secondo posto a un eccellente Dart Hanover. 1.16.5: è il record del Nazioni e la tribuna esplode d’entusiasmo. Che pomeriggio ragazzi, e che brividi! “Il capolavoro 1970 è quello dell’Elitlopp, nel quale Eileen Eden e Frömming conquistano un successo di eccezionale rilievo tecnico davanti alla primaserie americana Fresh Yankee” 1970. La carriera a 7 anni non inizia bene. I primi sei impegni stagionali (fra i quali Amérique e France) sono tutti in rosso. Ci si chiede se Eileen Eden non cominci a pagare le durissime battaglie combattute in tutta Europa contro veri fenomeni. Eileen Eden mostra segni di ripresa nel Lotteria con il successo nella batteria e il secondo in finale dietro l’immancabile Une de Mai. I successivi impegni in aprile e inizio maggio non confermano l’impressione, Frömming, sornione, aspetta l’esito dello scontro. Le due femmine sbucano in retta, Une de Mai, come le accade dopo una corsa tutta d’attacco, si arrende. Fresh Yankee sembra avere allora la strada spianata, ma a centro pista, dopo diabolica attesa, ecco spuntare la sagoma di Eileen Eden che travolge la battistrada e conquista la vittoria tecnicamente forse più consistente di una pur scintillante carriera. Eileen Eden ha ritrovato lo slancio. Passa vittoriosa nel Matadoren Rennen, cede solo di poco a Tidalium Pelo nel Premio di Germania con un mezzo giro finale da 1.13 che lascia ammirati, fa tris nell’Europeo a Cesena, emerge anche a Vienna e nel Roma, chiude per raggiunti limiti d’età una stagione ancora intensa, con ben 27 impegni (12 all’estero), 9 vittorie (4 all’estero) e 11 piazzamenti. A inizio ‘71, a 8 anni, corre ancora quattro volte in Francia senza brillare, ma ormai l’aspetta l’allevamento, dove non ha tuttavia troppa fortuna (Orvieto 1.16.9 il migliore di una produzione limitata). Ma Eileen Eden, forse, aveva già consumato tutto in pista, con 83 corse da 5 a 8 anni, concentrate soprattutto in tre annate senza respiro. Sulla copertina del libro uscito nel 1969 per celebrare le sue 5000 vittorie (“5000 Trabersiege – Ein Leben in Sulky”), Hans Frömming volle proprio la foto della sua amatissima Eileen Eden. DANILO IOVENALI 17 30 LE DAME DEL TROTTO MONICA GRADI LA PRONIPOTE DI CINCERINA. Monica con il padre Roberto Gradi davanti al box di scuderia accanto a Iride Grad, uno dei prodotti di famiglia 19 “Sono sempre andata in scuderia durante le vacanze estive” Lei è graziosa e carina, ma soprattutto rivela quando parla una leggiadra dolcezza che riflette anche nel garbo dei suoi movimenti sia che stia camminando o seduta sul sulky conduca in corsa un cavallo. Non ancora diciannovenne conseguì prima la licenza per correre del diploma di ragioniera, e da allora non ha praticamente fatto altro che guidare ed allenare cavalli collaborando attivamente alla conduzione della scuderia di famiglia. “Sono sempre andata in scuderia durante le vacanze estive o alla domenica, ed anche nel pomeriggio dopo la scuola mi piaceva fare una capatina a vedere i cavalli. La prima volta che sono salita su una ghighella avevo undici anni e ricordo ancora l’emozione di quella mattina che per me fu una festa, non perchè avessi già deciso il mio futuro in quel giorno, ma la sensazione di qualche giro in pista fu senza dubbio elettrizzante. Ho praticato il nuoto, la palestra ed anche l’equitazione, arrivando ad effettuare i primi salti di Monica Gradi ostacoli, ma mi sentivo meno attratta dalla sella che dal cavallo attaccato e poi il richiamo della scuderia era molto forte”. E come non avrebbe potuto ascoltare quel richiamo una che ha nel suo pedigree nientemeno che il mitico Cincerina, attraverso sua figlia Fulvia Baldi che è la madre di Roberto Gradi... “La mia è una famiglia che è una scuola di ippica, ma credo che la mia scelta non sia stata condizionata da nessuno dei miei familiari. Monica Gradi porta al successo Game Boy Epi, sottraendosi allo spunto finale di Gastone Nencini all’interno e Global Free all’esterno 20 Certamente il vivere in mezzo ai cavalli fin da piccola mi ha poi aiutato a decidermi nel ‘92 a prendere la licenza di guida come gentleman. Sono partita con cautela ed in questi quattro anni ho sommato 56 vittorie e moltissimi piazzamenti, mi sento di star crescendo giorno per giorno e corsa dopo corsa, e spero di migliorarmi sempre nella guida e soprattutto nella preparazione dei cavalli che ritengo sia la mia vera passione ed alla quale mi piace dedicarmi”. Come sono i rapporti con i colleghi, molti dei quali sono gentleman ma con esperienza di professionisti e quasi totalmente uomini? “Direi di non avere mai incontrato difficoltà, certo all’inizio ci fu inevitabilmente un po’ di curiosità, ma tutti mi conoscevano quindi sono stata accolta con simpatia e nessuno mi ha mai tolto ne regalato qualcosa”. Nell’attività di famiglia è compreso anche l’allevamento e fra l’altro anche con discreti risultati, vediamo che i targati “GRAD” raccolgono successi in pista e dunque in casa c’è anche una notevole passione “La mia famiglia per l’allevamento ed una è una scuola indubbia capacità, ma di ippica potremo avere in futuro anche una Monica allevama la mia scelta trice o ti limiterai solo a non è stata guidare? condizionata” “Onestamente devo dire che per il momento ho Effettivamente Monica guida molanche troppi impegni per to bene e può già contare su un poter pensare ad allevanutrito gruppo di estimatori e fans re, anche perchè per ora sulla tribuna che la incoraggiano a non mi è scattata nessugran voce nelle rette d’arrivo e la na molla in questo senso. applaudono in occasione delle sue In verità quando nasce vittorie, e per lei hanno rispolveun puledro mi piace anrato uno dei gloriosi nomi di famidare in allevamento per glia, ribattezzata “la Tamberina”. Monica Gradi si volta a scrutare dove sono i rivali vederlo, ma solo per il Lei riesce in corsa ad usare a volte senso di tenerezza che si la delicatezza della sua mano legprova a vedere un essere gera con cavalli difficoltosi, ma è capace di fare esplodere rabbia e appena nato, però non mi sento ancora attratta dall’attività allevagrinta quando è necessario… toria. Dell’allevamento si occupa mia madre Patrizia, che iniziò quasi “Forse in certe circostanze può essere utile con un cavallo che tira per gioco con una cavalla che avevamo in scuderia a cui si era partiavere una mano più leggera, ma devo dire che in scuderia non abcolarmente affezionata e da cui non si volle separare a fine carriera. biamo cavalli particolarmente difficili perchè il lavoro di mio paPoi piano, piano si è appassionata ed oggi vi si è in pratica dedicata dre in questo senso è particolarmente orientato a tranquillizzare i a tempo pieno, trascorrendo in allevamento la maggior parte delle nostri allievi ed a non chiedergli mai niente più del dovuto concesue giornate. Ha sei fattrici, quasi tutte risalenti a Sharif di Iesolo, dendo periodi di riposo quando si manifestano anche solo indizi di genealogia che lei preferisce, di conseguenza sceglie in prevalenza insofferenza e cercando di proporre il lavoro e l’allenamento come stalloni americani. Lei si occupa anche dei puledri fino al momento se fosse un gioco e non una costrizione. Certamente a volte in pista bisogna anche far uscire un pò di grinta, ma questo fa parte del mestiere”. “In scuderia non abbiamo cavalli particolarmente difficili perchè il lavoro di mio padre è orientato a tranquillizzarli” Monica con il trainer Rosaspina, dopo la vittoria con Ducacomm, premiata da Pietro Giusti 21 La “Tamberina” dei gentlemen (così come viene chiamata in Toscana) al sulky di Bandolero King della doma, ed a quel punto li prendiamo in consegna mio padre ed io. Posso dire che in famiglia il lavoro è diviso a comparti ed ognuno si occupa del suo settore. Mia sorella Cristina si è laureata in legge ed ha il suo lavoro, ma ha anche una scuderia in proprio e segue i suoi cavalli ”. “Nell’attività di famiglia è compreso anche l’allevamento e fra l’altro anche con discreti risultati, vediamo che i targati Grad raccolgono successi in pista e dunque in casa c’è anche passione per l’allevamento” 22 Certamente le tue giornate sono intense con il lavoro in pista o nel Centro di Allenamento e poi ci sono le corse sui vari ippodromi, ma infine quanto tempo ti rimane per lo svago a soli 23 anni? “Ti confesso che spesso la sera rimango in casa perchè la stanchezza è tanta e non sempre ho voglia di uscire. Mi piace la mu- Monica, in un momento di relax, legge il Trottatore sica ed anche il cinema e spesso passo le mie serate guardando la televisione oppure leggendo un libro. La discoteca certo mi piace, ma ci vado molto raramente, perchè non è facile alzarsi presto la mattina quando la sera si è andati a letto tardi, però il rinunciarvi non mi costa sacrificio e sono contenta così”. Certamente non ti manca la determinazione, e pare proprio che per raggiungere uno scopo tu sia disposta anche a qualche rinuncia, ma sai già dove vuoi arrivare e ti sei posta qualche obbiettivo da raggiungere nella vita? “Per ora continuerò a lavorare con mio padre perchè ho ancora tantissime cose da imparare da lui, ma un sogno ce l’ho: passare al professionismo e poter avere una scuderia tutta mia da gestire come allenatore-guidatore e così seguire le orme e continuare la tradizione della famiglia, dal bisnonno agli zii, i cugini e mio padre. Certamente ci vorrà tempo e sacrificio ma al momento questo è quello che vorrei e forse sarà questa la mia vita, o forse chissà…”. DANIELE FRANCESCHI 31 LA STORIA LE GRANDI MADRI DELL'ALLEVAMENTO ITALIANO MARIELLA. Mariella e il suo proprietario Vittorio Colombo L’allevamento italiano, nella sua ormai centennale storia, può vantare molte mamme alle quali attribuire l’appellativo di grandi. Grandi per aver prodotto campioni o per aver dato inizio ad una linea che nel tempo si è sviluppata, dando vita ad una famiglia particolarmente significativa. Di alcune di queste fattrici, soprattutto quelle il cui sfavillio è durato soltanto l’arco della produzione in linea diretta, si sono perse le tracce o queste sono ormai così labili da non lasciare il segno. 26 È il caso, emblematico, di Mariella, l’unica fattrice (oltre a Gamarth) ad aver prodotto due vincitori di Derby italiano: Seduttore e Mikori di Iesolo. Questa nuova rubrica, specificatamente riservata alle nostre grandi madri, parte proprio dalla “dimenticata” Mariella, per ridare a questa figlia del franco-americano Caproni, nata nell’allevamento dei fratelli Mazzanti nel Ferrarese nel 1947, vale a dire esattamente sessantanni fa, la dimensione che merita. Mariella, dopo una discreta carriera in pista che le valse un record di 1.24, entrò a fare parte del ristretto, ma molto qualitativo parco fattrici di Ettore Stefanini, allevatore innovativo e per certi tratti anche eccentrico che in quegli anni nelle campagne ferraresi produceva con straordinaria continuità soggetti forti, di bella morfologia, in grado di diventare degli ottimi cavalli da corsa. Cavalli del calibro di Nelumbo (vincitore del Derby 1953 per i colori di Aldo Vecchioni, il padre del famosissimo cantautore Roberto), Nankino, Negus, Oro del Reno, Osiris, Pitigrì e di Seduttore (da Mc Lin Hanover), il primo figlio di Mariella, che la sera del 29 giugno del 1957 a Roma, per la giubba della Scuderia Kyra e la guida di Vivaldo Baldi, vinse anch’esso il Derby, conquistandolo a media di 1.21.3 sui 2500 metri sul mangelliano Dione. Seduttore non fu un fuoco di paglia: vinse anche il Premio Società Terme (con in sulky Ugo Bottoni), fu secondo di Crevalcore nel Città di Cesena e di Alki nel Premio Capodimonte ad Agnano, dietro il quale terminò anche a Milano in quello che era il St. Leger del Trotto, il Premio San Siro sui 3000 metri. Mariella non sbagliò un colpo con i suoi sette primi figli, tutti scesi in pista e con risultati più che appariscenti: un fatto raro per i tempi. Al Derbywinner Seduttore fecero seguito Tartana, Acagiù, Best Seller (tutti per Ettore Stefanini - scomparso nel 1958 - o per i suoi eredi), quindì per conto della Scuderia Sandra Imarì, Lemar e Mikori di Iesolo (da Hickory Fire), il secondo gioiello della fattrice in questione. Mikori, agli ordini di Walter Baroncini, fu un punto di riferimento per la sua generazione, quella del 1963, vincendo sia il Derby sia il Nazionale a Mikori di Iesolo e Walter Baroncini media di 1.19.1 sui 2100, record per entrambi prima con Marilù, poi con Mirella di Como, i confronti classici: a Roma demolendo e solo con il suo ultimo prodotto, Miguel l’1.20.1 di Irunda e Navazzo, a Milano il di Como, riuscì a ritrovare il modo di vecchio primato di Fourrier che nel 1954 si estrinsecare le sue possibilità. Le sue tre era imposto a media di 1.19.5. Mikori fu il canto del cigno di Mariella, che figlie femmine, tutte passate in razza, sono venduta al comasco Vittorio Colombo, fallì riuscite solo in parte a trasmettere la bontà della linea di Mariella, disperdendosi in rivoli sempre più numerosi, ma sterili, di poca sostanza, come se tutta la qualità che le derivava da un ceppo femminile americano di ottimo livello si fosse esaurita con la sua morte. La seconda madre di Mariella era l’americana Carioca 2.06¼, una “Spencer” sorella di Florimel (made di Florican), nata nel 1934 e importata a 3 anni dall’italoamericano Ferdinando Lingua con i colori del quale debuttò sulle nostre piste nel 1938, passando poi di proprietà ai signori Boni e Riva. La linea di Carioca (che il nostro Stud Book considera una madre base) è stata portata avanti da cinque sue figli e, la migliore delle quali si dimostrò proprio Lontra, che produsse Mariella accoppiata con il molto qualitativo Prince Hall. EZIO CIPOLAT Allevatore: F.lli Mazzanti, Ferrara LA PRODUZIONE DI MARIELLA 1ª madre: LONTRA (1943), b., da Prince Hall 1954 - SEDUTTORE - 1.19.4, m.b.o. da Mc Lin Hanover. Allevatore: Ettore Stefanini, Tresigallo (Fe) MARIELLA (1947), b. 1.24, da Caproni. 2ª madre: CARIOCA (1934), s. 2.061¼, da Spencer 3ª madre: CAROLYN (1929), mo. 2.07½, da Mr. Mc Elwyn 4ª madre: HARVEST GALE (1914), b.o. 2.05¼, da The Harvester 5ª madre: MORNING GALE (1905), mo., da Baronmore LA PRODUZIONE DELLE TRE FIGLIE DI MARIELLA da TARTANA derivano 111 trottatori (31 in corsa, tra i quali Cotogna Vg 1.13.6, Doblada 1.15, 1955 - TARTANA - 1.22.6, f.b.o. da Doctor Spencer. Allevatore: Ettore Stefanini, Tresigallo (Fe) 1959 - ACAGIÙ - 1.22.6, m.b. da Vestone. Allevatore: Eredi Ettore Stefanini, Tresigallo (Fe) 1960 - BEST SELLER - 1.19.6, m.s. da Tell. Allevatore: Eredi Ettore Stefanini, Tresigallo (Fe) 1961 - IMARÌ - 1.20.5, c.s. da Hit Song. Allevatore: Scuderia Sandra, Jesolo (Ve) 1962 - LEMAR - 1.18.8, m.b. da Alki. Allevatore: Scuderia Sandra, Jesolo (Ve) Florence d’Ete 1.15.3, Orion Gef 1.16.1, Nicombo 1.16.6, Dragoman 1.17.6) 1963 - MIKORI DI IESOLO - 1.18.2, m.b. da Hickory Fire. Allevatore: Scuderia Sandra, Jesolo (Ve) da MARILÙ derivano 33 trottatori 1965 - MARILÙ - f.b.o. da Icare IV. Allevatore: Vittorio Colombo, Como (14 in corsa, tra i quali Mandok 1.15.7, Lovably 1.16.8, Zebio del Ronco 1.16.2, Capo di Lecce 1.17, Ulpia del Ronco 1.17.4) 1966 - MIRELLA DI COMO - f.b. da Malcolm. Allevatore: Vittorio Colombo, Como da MIRELLA DI COMO derivano 24 trottatori (7 in corsa, tra cui Calicanto Sir 1.16.8) 1967 - MIGUEL DI COMO - 1.19.8, m.b.o. da Malcolm. Allevatore: Vittorio Colombo, Como 27 LA STORIA - MEMORIE DEL TROTTATORE STENO SPAZIO NELLA GLORIA. Il traguardo dell’ International Trot 1965: una corta incollatura divide Steno da Pluvier III Dopo aver doverosamente dedicato il numero precedente alla Francia, le memorie de “Il Trottatore “ ritornano in Italia e si tuffano in quegli anni Sessanta che sovente vengono definiti… favolosi. Per l’allevamento italiano, a caratterizzare l’epoca del dopo Tornese 28 c’è un indigeno di grande spessore: Steno, nato nel 1960 da Oriolo e Snella, un nome in onore del famoso regista cinematografico, la S iniziale a contrassegnare tutti i soggetti della prestigiosa Scuderia Kyra di Anna Maria Salvini. Per lui una carriera sempre ai vertici con la grande affermazione nel Derby del 1963, cui dedichiamo lo spazio centrale di questa rubrica attraverso uno stralcio del redazionale che descrive quel Nastro Azzurro. Doveroso da parte nostra ricordare ancora Nello Bellei, il driver di Steno, che proprio nel 2006 ci ha lasciato. Sul più volte ricordato sito www.archivioluce.com abbiamo la possibilità di vedere Steno vittorioso nel Gran Premio d’Europa 1964, ma l’immensa rete del web ci può consentire di seguire il Roosevelt Trot 1965, attraverso il filmato di una grande casa cinematografia inglese. È chiaro che in una realtà anglosassone (la Movietone) sarà più facile trovare tante edizioni dei “Grand National” ed altre massime manifestazioni di galoppo piuttosto che gare di trotto, tuttavia quel minimo spazio dedicato al “Trotting” ci consente di vedere il servizio silenzioso di un prestigiosissimo secondo posto di Steno nell’International Trot dietro Pluvier III. Il sito in questione è www.movietone.com (è fatto obbligo di registrarsi: l’accredito generalmente viene assegnato a Società con interessi specifici nel campo della diffusione e non a privati). Parola chiave per la ricerca (search) anche semplicemente Trot oppure Trotting. Il trotto non è lo sport dei rimpianti, ma in quell’occasione l’indigeno sbagliò in partenza, per poi coronare una grande rimonta che solo Pluvier III gli impedì di completare pienamente. LUCIO CELLETTI STENO E IL DERBY (dal Trottatore - n. 6 giugno 1963) Quello che abbiamo vissuto a Tor di Valle è stato un bel “Derby”, inquadrato in una magnifica cornice di pubblico partecipe entusiasta e soddisfatto dello spettacolo per il quale aveva affollato il vasto locale: un bel “derby” che si è svolto nel ritmo imposto dai migliori, che ha selezionato a meraviglia i concorrenti più degni, consacrando il valore tecnico della massima competizione dei tre anni trottatori. Steno era stato il migliore sotto la Ghirlandina, e lo era stato all’Arcoveggio, ad Agnano, a San Siro: il “Derby” ha consacrato i suoi titoli di corridore serio, coraggioso e valoroso. Ed è stata una consacrazione unanime, calorosa e convinta. Un bel vincitore! Sotto il profilo della esecuzione, il primo chilometro è stato coperto da andatura di comodo: 1.22 circa. L’andatura non si è ravvivata neppure quando, dopo 700 metri di corsa, Steno è arrivato di fianco a Qualto. I due puledri hanno sfilato affiancati davanti alle tribune e proseguito fino all’imbocco della dirittura di fronte quasi studiandosi e temporeggiando. Ma appena la dirittura si è aperta davanti a loro, s’è visto Nello Bellei chiamare energicamente il suo puledro obbligando l’antagonista a distendersi per contenerlo; all’inizio dell’ultima curva, Nello Bellei, con mossa cauta e intelligente, ha rallentato la pressione e portato allo steccato Steno e Nello Bellei immortalati nella serata magica del Derby 1963 il suo puledro, dandogli un attimo di fiato per farlo rimbalzar fuori appena s’è profilata la sagoma di Blera, che entrava nella lunga dirittura finale già proteso nello sforzo supremo. Ed è qui che Steno s’è fatto ammirare dal pubblico che gli ha tributato una calorosa manifestazione di simpatia e plauso. Il generoso puledro ha reagito senza cedere di un centimetro, allo scatto compiuto da Qualto per sfuggirgli; insistendo, lo ha incalzato coraggiosamente obbligando Fausto Branchini ad un duro lavoro per sostenere il suo allievo. Nulla da fare: Steno è passato, offrendo al pubblico uno spettacolo avvincente che lo ha fatto scattare e gridare il suo nome: Steno…!!! Il pubblico è generoso coi generosi: ha capito che quando c’è stato da tirar fuori anche il cuore, Steno lo aveva ben saldo, da vero lottatore. È stato il momento più bello della bella e avvincente competizione. La vittoria di Steno, anzi la permanente imbattibilità di Steno, ci riempie di giustificata speranza. Steno è il sesto derbywinner figlio di uno stallone indigeno, dopo Mandorlo e Donatello figli di Mistero, dopo Unico figlio di Idolo, dopo Fiames figlia di Condottiero e Capriccio figlio di Danao. La paternità di Oriolo acquista un significato tutto speciale. Oriolo è stato il primo grande cavallo nato dal francese Pharaon e da una giumenta indigena di origine americana. Steno è anche un prodotto della prima annata di monta del magnifico sauro dall’azione meravigliosa. Se questa affermazione di Steno avrà un seguito fortunato e positivo come tutti ci auguriamo, potrà significare molto per il nostro allevamento. PER APPROFONDIRE • ANACT Lucio Celletti e-mail: [email protected] Il traguardo del Derby 1963: Steno (Nello Bellei) regola Qualto (Fausto Branchini) • SITI www.archivioluce.com www.movietone.com 29 30 DA NON PERDERE NONSOLOTROTTO. Cena in casa di Simone: copia realizzata da Paul Cézanne Il mese di marzo vedrà tornare in pista ad affrontarsi in prove di vertice gli esponenti della generazione 2004, che inizieranno nei fiorentini Dante e Beatrice e proseguiranno poi sulla pista da chilometro di Tor di Valle nelle due prove del Berardelli. La scoperta della grazia nella scultura del Rinascimento” al Museo del Bargello, che di per sé vale una gita. La mostra resterà a Firenze fino al 3 giugno, poi passerà al Louvre di Parigi e, infine, alla National Gallery of Art di Washington. Il sito internet dove raccogliere informazioni è www.desideriodasettignano2007.it. Per gli amanti del buon vino, suggeriamo invece una visita alle Cantine di Greve in Chianti, a circa una mezz’ora di auto dal capoluogo toscano. Si tratta dell’Enoteca più grande del Chianti con oltre 140 vini aperti in degustazione, con annesso il Museo del Vino ed una antica Enobiblioteca. Per questo argomento vi rimandiamo all’indirizzo www.lecantine.it. E prima di lasciare la Toscana vi consigliamo anche una visita al Castello di Verrazzano, circa 3 chilometri prima di arrivare a Greve in Chianti. Nel Castello, nel 1485, venne alla luce Giovanni da Verrazzano, famoso scopritore della baia di New York e di gran parte della costa americana del levante. Il ponte sospeso di New York, che alla sua inaugurazione aveva la GLI APPUNTAMENTI DI MARZO SULLE PISTE ITALIANE 10 marzo – FIRENZE: Ponte Vecchio Gr. III (metri 1660, indigeni di 4 anni ed oltre, esteri di 5 anni ed oltre) 11 marzo – FIRENZE: Dante Gr. III (metri 1660, maschi indigeni di 3 anni) 11 marzo – FIRENZE: Beatrice Gr. III (metri 1660, femmine indigene di 3 anni) Ma Firenze, che ospita la prima tappa del calendario dei 3 anni, sarà protagonista il giorno prima anche con il declassato Ponte Vecchio mentre, a metà mese, l’attenzione andrà spostata su Padova, dove i 4 anni si daranno appuntamento per la terza volta nel 2007 dopo il Firenze e l’Andreani. E, sempre a Padova, la domenica successiva, saranno nuovamente in pista anche gli anziani, forse per una rivincita proprio del Ponte Vecchio. E adesso veniamo alle proposte di questa nostra rubrica: chi andrà a Firenze con l’intento di una “mini-vacanza” non può farsi sfuggire la mostra allestita a Palazzo Strozzi “Cézanne a Firenze”, che inizia il 2 marzo e si concluderà il prossimo 29 luglio. L’evento è di grandissima importanza ed è reso ancor più appetibile dall’esposizione di una tela datata intorno al 1860/1870 ca. che costituisce una copia di un dipinto di Paolo Veronese realizzata da Cézanne, sparita nel 1945 e ritrovata recentemente in una collezione privata dall’organizzatrice dalla mostra. Per maggiori informazioni vi consigliamo di consultare il sito www.cezanneafirenze.it. Sempre a Firenze c’è da vedere la mostra “Desiderio da Settignano. 18 marzo – PADOVA: Città di Padova Gr. II (metri 1640, indigeni di 4 anni) 25 marzo – PADOVA: Padovanelle Gr. II (metri 1640, indigeni ed esteri di 5 anni ed oltre) 31 marzo – ROMA: Guido Berardelli Gr. III (metri 1600, maschi indigeni di 3 anni) 31 marzo – ROMA: Guido Berardelli Gr. III (metri 1600, femmine indigene di 3 anni) campata più lunga del mondo, porta il nome del grande navigatore toscano. È una visita di eccezionale interesse storico e gastronomico. Si possono effettuare visite su prenotazione ai giardini e alle secolari cantine di invecchiamento ed è possibile degustare vini famosi nel mondo e tutti i vari prodotti della Fattoria. È visitabile anche un allevamento di cinghiali cresciuti allo stato naturale nei boschi circostanti. Per informazioni telefonare al numero 055.854243 o contattare il sito www.verrazzano.com. Per quanto riguarda Padova, trattandosi di un’altra città di altissimo livello culturale, non mancano certo le occasioni importanti. Per chi non la conoscesse è obbligatoria una visita alla splendida Basilica di Sant’Antonio, alla Cappella degli Scrovegni o alla Casa del Petrarca, ma un’occasione da non perdere è la mostra organizzata a Palazzo Zabarella e dedicata al grande Giorgio De Chirico, che durerà fino al prossimo 27 maggio. Il sito da consultare è www.palazzozabarella.it. VIERI BERTI 31 LA STORIA PONTE VECCHIO DALLA NOBILTÀ ALLA DECADENZA. Sperlak e Nello Bellei nella sgambatura del Ponte Vecchio 1982, che poi vinsero 32 Leola Hanover, Buck, Birbone, Zima, Tornese, Crevalcore, Hurst Hanover, Steno, Valpiana, Agaunar, Barbablù, Freddy, Wayne Eden, Sperlak, Atod Mo, Esotico Prad, Jef’s Spice, Lubro Gim, Crowning Classic, Ruth Bi. E gli uomini? Vivaldo Baldi, Sergio Brighenti, Hans Frömming, Odoardo Baldi, Anselmo Fontanesi, Giancarlo Baldi, Nello Bellei, Edy Gubellini, Jan Nordin, Giuseppe Guzzinati, Mauro Baroncini, Enrico Bellei, Andrea Baveresi. E le scuderie? Campo dei Fiori, Orsi Mangelli, Maria Luisa, Valserchio, Allevamento del Portichetto, San Filippo, Kyra, Dama, Viscardo Auto, Gina Biasuzzi, Reda, Mira II, Blue Light, Vitenzo. Ma che è, direte voi, la storia del trotto? Nossignori, non è la storia del trotto, ma solo alcuni dei nomi dei vincitori del premio Ponte Vecchio, che rappresentano veramente il meglio del nostro sport nella seconda metà del secolo scorso. E il Ponte Vecchio, che dal 1947 al 1967 si chiamava Premio d’Autunno, per esigenze di calendario ribattezzato Premio d’Inverno nelle edizioni 1968 e 1969, vinte entrambe da Agaunar, assunse definitivamente l’attuale denominazione nel 1970. Premio d’Autunno 1951: una bellissima immagine di Leola Hanover (Fausto Branchini) nel riscaldamento prima della corsa, dopo termineranno terzi vecchio ippodromo delle Mulina, si correrà la LXI edizione. Come Una corsa, il Ponte Vecchio, che era un punto di riferimento per abbiamo detto la corsa non è più del livello che, per la sua storia, le grandi scuderie del passato, un vanto parteciparvi, un grande le competerebbe, una nobile decaduta, ma nel Dna la nobiltà c’è e, merito passare vittoriosi sul traguardo di questo confronto in un modo o in un altro, la classe viene sempre fuori. A corredo di fiorentino. Era, diciamo, perché nell’ultimo decennio la corsa ha questo scritto abbiamo voluto ricordare qualche episodio legato al subito un declassamento immeritato. E uno sport che dimentica con Ponte Vecchio con Vivaldo Baldi e con Giancarlo Baldi, e vogliamo troppa facilità le tappe basilari del suo cammino, quelle che fanno chiudere con un nostro ricordo legato a qualcuno che purtroppo non tradizione e che sono i punti fondamentali di riferimento nella c’è più, Nello Bellei, che è stato senza dubbio uno dei più grandi storia dell’ippica di tutti i paesi, non è più un’ippica vera, non è più protagonisti del trotto. un’ippica dei cavalli, ma qualche altra cosa. Era il 1982, Nello aveva in scuderia Sperlak, un cavallo potentissimo Strana veramente questa ippica italiana che, diciamocelo con ma che faceva anche soffrire franchezza, se continua sulla strada dell’ultimo in maniera indescrivibile decennio, durante il quale i politici hanno messo per la sua facilità all’errore. il naso nelle nostre cose distruggendo, prima, gli E la maggior parte delle enti tecnici, ascoltando, poi, inaffidabili “Sirene” volte che correva, erano e facendo, infine, più danni di un elefante in un sogni che, per noi grandi negozio di cristalleria. tifosi di “cappuccetto Eppure gli allevatori il loro lo hanno fatto, e bene, rosso”, si infrangevano in se proprio in questo periodo disgraziato è scappato irrimediabili galoppate e fuori un Varenne che tutto il mondo ci ha invidiato vorticosi inseguimenti. Ma e ci invidia e i nostri puledri destano ammirazione quel giorno Sperlak era di in tutta Europa. Ed è forse proprio da qui che si può luna buona e non sbagliò, recuperare un po’ di ottimismo, anche se il cammino dopo un chilometro prese sarà molto lungo e difficile. di mira Wildwood Brook, Messe da parte tutte queste considerazioni, ma che che era in testa con Ubaldo sono la vera realtà del momento, torniamo ai cavalli Vestone e Frömming in premiazione (Premio d’Autunno 1954) Baldi, e non lo mollò finché e al Ponte Vecchio, del quale sabato 10 marzo, sul 33 questi non si arrese alla maggiore potenza dell’avversario. E l’urlo si alzò alto dalla tribuna sin dall’ingresso della retta opposta all’arrivo, quando ormai era chiaro che Sperlak, quel giorno, non aveva nessuna intenzione di darci un’altra delusione. Dopo la corsa Nello aveva intorno il solito capannello, molto più nutrito stavolta, perché erano in tanti a volersi complimentare con lui, e noi ci avvicinammo con il registratore per raccogliere e conservare qualche sua dichiarazione. Dopo qualche tempo, a lui che non si era accorto della presenza di quel “marchingegno infernale” che incamerava tutto quanto lui diceva, gli facemmo risentire la cassetta: “Ma sono io questo qui?” sbottò. “Così impari a parlare male quando c’è Groppone! (Romano Nesti, ndr)” gli disse Enrico. Birbone (Vivaldo Baldi) taglia vincitore il traguardo in 1.20.9 nel Premio d’Autunno 1951 Quella cassetta, oggi, esiste ancora e ogni tanto è bello risentirla, perché grazie a quel nastro si torna con la mente al Ponte Vecchio del tempo che fu, quello dei grandi cavalli e dei grandi uomini, quello che ancora non aveva subito tutti i “dispetti” che gli sono stati fatti dalla metà degli anni Novanta ai nostri giorni. 34 Premio d’Autunno 1958: giro d’onore per i vincitori Tornese e Sergio Brighenti VIVALDO BALDI: “UN PATRIMONIO NOSTRO, DELL’IPPICA” “Diecione” è stato uno dei più grandi guidatori del trotto e, nel suo palmarès, che conta successi ottenuti su tutte le piste, ci sono ben otto vittorie nel Premio Ponte Vecchio, tanto più importanti perché quando le ha conseguite Vivaldo, la classica fiorentina era un vero gran premio. Allora, Vivaldo, io ho qui sotto mano l’albo d’oro: lo sai che la tua serie comincia nel 1948 con Orvieto? “Lo so, lo so – esordisce Diecione –. E so anche che ero più giovane a quei tempi...”. E poi ci sono tre successi consecutivi con il grandissimo Birbone, uno con Zecca, nel ’56, e due con Crevalcore, nel ’59 e nel ‘60. “Sì, me le ricordo bene quelle due vittorie – continua Vivaldo – e battei in tutte e due le occasioni Tornese!”. Già, ma nel ’61 Tornese si prese la rivincita: “Certo. Io avevo bisogno di partire lanciato con Crevalcore, ma non me lo permisero – si inalbera Vivaldo –. Così Tornese andò davanti e ti assicuro che girargli di fuori era un’impresa impossibile. Ma anche Crevalcore corse alla grande”. Più recente la tua ultima vittoria, nel ’78 con The Last Hurrah: “Che gran cavallo era anche lui. Un piccolo missile... Erano davvero altri tempi quelli. E all’epoca anche il Ponte Vecchio era una corsa importante, sentita tantissimo da tutti. E poi c’era uno spirito più battagliero, insomma, si andava in pista per vincere e non ci si arrendeva mai all’avversario”. “Lo puoi dire forte! – attacca Un’ippica diversa e, di riflesso, grintoso come sempre Tamberino un Ponte Vecchio diverso: –. Per noi guidatori questa “Quanto all’ippica, senza corsa fiorentina ha sempre dubbio è così, quanto al Ponte rappresentato un grande lustro, Vecchio, lo si è lasciato andare e poi, parliamoci chiaro, non è a se stesso, ma sicuramente Fiesse e Sergio Brighenti vincono il Premio d’Autunno 1966 davanti a Carmelo che ci sia bisogno di fare tanti qualcosa si poteva fare per discorsi, basta guardare l’albo mantenerne il lustro che d’oro. Quando una corsa, tra i meritava. Era un patrimonio nostro, dell’ippica, perché rovinare suoi vincitori annovera nomi come Birbone, Tornese, Crevalcore, tutto così?” Steno, Agaunar, Wayne Eden, The Last Hurrah... Insomma, ragazzi, questo Ponte Vecchio era un signor gran premio! Peccato che oggi non abbia più quel ruolo importante che rivestiva un tempo!”. Il ricordo più bello che ti lega a questa corsa? “Non c’è un aneddoto in particolare – prosegue Tamberino –, ma ricordo che si viveva un’atmosfera di grande entusiasmo, propria degli appuntamenti importanti. Delle cinque vittorie, posso dirti che quelle che mi hanno dato la maggiore soddisfazione sono stati i due successi di Barbablù, un cavallo al quale ero particolarmente legato, io come la famiglia Biasuzzi, perché è stato uno dei primi campioni cresciuti in casa”. Ma Giancarlo, ancora superattivo e quindi restìo a fermarsi a sfogliare l’album dei ricordi, torna al presente: “Tamberino” rappresenta, per la nostra ippica, il presente ed il “Lo sai che quest’anno ho delle ‘L’ che sono la fine del mondo? E futuro, ma, per motivi anagrafici e, ovviamente, per meriti sportivi, visto che a me piace girare il mondo e in Francia non posso correre anche il passato. E voltandosi indietro, fra le innumerevoli vittorie perché ho superato i limiti di età, ho una gran voglia di andare in colte su tutte le piste d’Italia e del mondo, Giancarlo può scorgere America a correre il Peter Haughton Memorial con uno di questi anche ben cinque successi ottenuti nel Ponte Vecchio, il primo con puledri. Il mio sogno è andare lì da loro con un cavallo allevato da Hurst Hanover, nel 1963, poi due, nel ’71 e nel ’72, con Barbablù, per noi e batterli tutti...”. i colori della scuderia Gina Biasuzzi, e, infine, nel ’79 con Doringo e Inimitabile Giancarlo... nell’88, quando ormai iniziava a farsi... un ‘omino’, con Hollyhurst. Allora, Giancarlo, che bella corsa che era questo Ponte Vecchio... VIERI BERTI GIANCARLO BALDI: “RIDARGLI IL LUSTRO CHE MERITA” Premio d’Autunno 1950: vince Buck (11) con Jean Bertho, prendendo la meglio su Birbone (1), non visibile in foto terzo è Agrio davanti a Lady Jeritza (10) 35 ATTUALITÀ - STALLONI D’EUROPA LE CLASSIFICHE STALLONIERE 2006 CLAMOROSO ESORDIO DI ANDOVER HALL. Le tante conferme, che accompagnano le classifiche stalloniere 2006 nei Paesi di maggiore diffusione del trotto, potrebbero far pensare ad una situazione cristallizzata. Invece, non è così. Molto si sta muovendo, soprattutto nel Nord America, vale a dire nell’universo di riferimento per il trotto mondiale. Due sono le novità dell’anno appena trascorso nel panorama allevatorio americano e sono novità rilevanti. Quella con i riflessi più immediati viene Andover Hall USA - PADRI DI 2 ANNI 2006 2005 PATERNITÀ PRODOTTI IN CORSA CON RECORD SOMME VINTE 1.(-) ANDOVER HALL (US) Garland Lobell 70 3.036.966 2.(9) CONWAY HALL (US) Garland Lobell 71 2.042.138 3.(7) ANGUS HALL (US) Garland Lobell 97 1.756.148 4.(16) SELF POSSESSED (US) Valley Victory 34 1.444.460 5.(3) STRIKING SAHBRA (US) Supergill 46 1.284.866 6.(2) YANKEE GLIDE (US) Valley Victory 54 1.142.700 7.(1) CREDIT WINNER (US) American Winner 64 1.114.559 8.(-) LIKE A PRAYER (US) Lindy Lane 40 1.034.496 9.(5) SJ’S CAVIAR (US) SJ’s Photo 47 974.858 10.(-) ENJOY LAVEC (US) Pine Chip 36 803.146 11.(18) MALABAR MAN (US) Supergill 32 716.464 12.(13) MR LAVEC (US) Speedy Somolli 38 664.293 13.(14) CR COMMANDO (US) Royal Troubador 31 624.511 14.(4) MUSCLES YANKEE (US) Valley Victory 43 621.188 15.(8) LINDY LANE (US) Valley Victory 43 597.950 16.(10) DREAM VACATION (US) Pine Chip 52 562.420 17.(-) PEGASUS SPUR (US) SJ’s Photo 56 547.873 18.(6) VALLEY VICTOR (US) Valley Victory 42 527.801 19.(-) DUKE OF YORK (US) Balanced Image 21 527.203 20.(-) CHIP CHIP HOORAY (US) Pine Chip 47 512.251 Le somme vinte sono indicate in Dollari USA 36 STALLONE dalla straordinaria stagione di Yankee Glide, l’altra che è più in divenire, ma che ha già preso la dimensione di un vero e proprio fenomeno, ha come protagonista il giovanissimo razzatore Andover Hall. Yankee Glide è salito al primo posto nelle due graduatorie più importanti, quelle relative ai padri dei 3 anni e della classifica complessiva che tiene conto di tutte le età. Nel 2005, lo stallone figlio di Valley Victory figurava quinto nella prima e terzo nella seconda: un salto in avanti consistente, ottenuto soprattutto grazie ai risultati del vincitore della triplice corona Glidemaster e della femmina Passionate Glide, a segno nell’Hambletonian Oaks e Kentucky Futurity Filly: i due, da soli, hanno messo assieme 3 milioni di dollari di somme vinte, quasi 2 il maschio, un po’ più di uno la femmina. Andover Hall, da parte sua, si è attestato in vetta della graduatoria per i padri di 2 anni e la sua riuscita con i rappresentanti di quella che è la sua prima annata di produzione è stata tale da permettergli di entrare direttamente anche nella classifica “all age”, al tredicesimo posto. È figlio di Andover Hall quel Donato Hanover che ha vinto la finale del Peter Haughton Memorial in 1.55, a 1/5 dell’assoluto di Chocolatier; vertice che è stato poi eguagliato dalla femmina Pampered Princess, anch’essa da Andover Hall. Con i suoi 662 mila dollari di vincite Donato Hanover è risultato il più ricco 2 anni della stagione, ma Pampered Princess l’ha pressato da vicino concludendo a quota 626 mila. Ma quello che ha del clamoroso, tornando alla graduatoria 2006 relativa ai più giovani, sono i primi tre posti occupati da tre fratelli pieni, con Andover Hall davanti a Conway Hall e Angus Hall. Un aspetto che, crediamo, non si sia mai verificato, a tutto merito di papà Garland Lobell (linea femminile del nostro Derbywinner Profumo Om) e di mamma Amour Angus. Un exploit che ovviamente ha avuto ripercussioni sensibili sul mercato americano e le aste di fine stagione hanno tributato un giusto riconoscimento ai prodotti di questi tre fratelli, tutti richiestissimi. La delusione, anche se relativa, è venuta dal capoclassifica all age (e dei 3 anni) 2005, Muscles Yankee, scivolato al quinto posto nella graduatoria generale Credit Winner USA - PADRI DI 3 ANNI 2006 2005 STALLONE PATERNITÀ PRODOTTI IN CORSA CON RECORD SOMME VINTE 1.(5) YANKEE GLIDE (US) Valley Victory 47 4.965.303 2.(3) ANGUS HALL (US) Garland Lobell 84 3.162.399 3.(4) CREDIT WINNER (US) American Winner 79 3.060.090 4.(16) STRIKING SAHBRA (US) Supergill 65 2.485.897 5.(-) DREAM VACATION (US) Pine Chip 71 2.233.198 6.(15) CONWAY HALL (US) Garland Lobell 60 2.024.402 7.(-) SJ’S CAVIAR (US) SJ’s Photo 65 1.758.112 8.(1) MUSCLES YANKEE (US) Valley Victory 58 1.645.963 9.(7) SELF POSSESSED (US) Valley Victory 35 1.618.378 10.(8) BALANCED IMAGE (CAN) Noble Gesture 36 1.355.371 11.(13) VALLEY VICTOR (US) Valley Victory 46 1.134.503 12.(2) SJ’S PHOTO (US) Photo Maker 44 991.636 13.(11) MR LAVEC (US) Speedy Somolli 64 941.951 14.(18) MASTER LAVEC (US) Mr Lavec 67 930.394 15.(17) GARLAND LOBELL (US) ABC Freight 32 910.890 16.(-) BANKER HALL (US) Balanced Image 32 693.651 17.(-) ILOOKLIKEMYMON (US) Overcomer 60 621.310 18.(12) CR COMMANDO (US) Royal Troubador 33 560.460 19.(6) DONERAIL (US) Valley Victory 50 541.429 20.(10) MALABAR MAN (US) Supergill 39 536.295 Le somme vinte sono indicate in Dollari USA USA 2006 2005 STALLONE PATERNITÀ PRODOTTI IN CORSA CON RECORD SOMME VINTE 1.(3) YANKEE GLIDE (US) Valley Victory 200 8.891.806 2.(5) ANGUS HALL (US) Garland Lobell 278 7.393.077 3.(4) STRIKING SAHBRA (US) Supergill 252 6.513.190 4.(13) CONWAY HALL (US) Garland Lobell 219 5.766.474 5.(1) MUSCLES YANKEE (US) Valley Victory 211 5.324.791 6.(6) CREDIT WINNER (US) American Winner 176 4.618.807 7.(2) SJ’S PHOTO (US) Photo Maker 207 4.423.056 8.(12) SELF POSSESSED (US) Valley Victory 112 4.392.087 9.(7) BALANCED IMAGE (CAN) Noble Gesture 192 4.203.383 10.(10) MALABAR MAN (US) Supergill 192 3.465.295 11.(11) MR LAVEC (US) Speedy Somolli 217 3.218.862 12.(8) LINDY LANE (US) Valley Victory 229 3.149.451 13.(-) ANDOVER HALL (US) Garland Lobell 70 3.036.966 14.(9) DONERAIL (US) Valley Victory 212 2.795.764 15.(-) DREAM VACATION (US) Pine Chip 123 2.795.618 16.(-) SJ’S CAVIAR (US) SJ’s Photo 112 2.732.970 17.(17) MR VIC (US) Valley Victory 75 2.677.391 18.(16) VALLEY VICTOR (US) Valley Victory 125 2.352.782 19.(15) EARL (CAN) Balanged Image 122 2.348.519 20.(-) ENJOY LAVEC (US) Pine Chip 103 2.058.595 e all’ottavo in quella relativa ai 3 anni. Hanno sostanzialmente mantenuto le posizioni acquisite Credit Winner, Striking Sahbra, mentre ha marcato un po’ il passo SJ’s Photo, ma francamente era obiettivamente difficile riuscire a replicare la straordinaria stagione 2005. Enjoy Lavec Le somme vinte sono indicate in Dollari USA 37 IN EUROPA SITUAZIONE STABILE posizioni acquisite si mantengono con maggiore facilità perché la concorrenza, anche quella che viene dagli stalloni importati dall’America, è meno spinta. In Europa, sul fronte stalloniero, la situazione è più stabile. D’altra parte il numero dei cavalli che ogni anno passano in razza non è proporzionale alla loro qualità: nel States, ogni anno, a parte qualche caso sporadico, i maschi che hanno vestito i panni di protagonisti del Grand Circuit dei 3 anni passano in razza, mentre nel Vecchio Continente i cavalli dirottati verso lo stud sono generalmente più vecchi, spremuti, con meno appeal. Il che si riflette sulle prospettive allevatorie: i cambiamenti avvengono in maniera più lenta, le LEMON DRA LEADER IN ITALIA In Italia, ad esempio, i primi quattro posti della graduatoria all age per il quarto anno consecutivo sono spartiti tra Lemon Dra, Toss Out, Supergill e Indro Park. Lemon, capolista per il quinto anno consecutivo, ha in prospettiva ancora almeno un paio di stagioni al massimo livello, anche se, purtroppo, ormai è forzatamente un’entità del ITALIA 2006 2005 STALLONE SOMME VINTE CORSE VITTORIE PIAZZAMENTI % VITT.+ PIAZZ. 1.(1) LEMON DRA (I) Sharif di Iesolo 6.243.229 6.734 981 2.739 55 2.(2) TOSS OUT (US) Supergill 4.920.083 6.510 823 2.757 55 3.(4) SUPERGILL (US) Super Bowl 4.307.075 5.080 729 2.310 60 4.(3) INDRO PARK (I) Sharif di Iesolo 3.714.888 6.971 646 2.840 50 5.(6) PARK AVENUE JOE (US) Speedy Somolli 3.369.233 6.178 631 2.420 49 6.(5) SUGARCANE HANOVER (US) Florida Pro 3.245.327 5.289 606 2.039 50 7.(7) URONOMETRO (I) Lemon Dra 2.832.547 4.058 494 1.612 52 8.(9) BON VIVANT (US) Speedy Crown 2.394.349 4.413 458 1.890 53 9.(-) PINE CHIP (US) Arndon 1.967.935 1.457 278 529 55 10.(8) ARMBRO GOAL (US) Speedy Crown 1.923.718 3.277 373 1.316 52 11.(10) DIAMOND WAY (D) Super Way 1.851.495 3.449 324 1.412 50 12.(-) VIKING KRONOS (I) American Winner 1.767.145 832 168 324 59 13.(13) KRAMER BOY (S) Sugarcane Hanover 1.699.684 3.345 369 1.357 52 14.(14) SJ’S PHOTO (US) Photo Maker 1.502.555 1.999 253 776 51 15.(15) CROWNING CLASSIC (US) Crowning Point 1.420.722 3.314 317 1.198 46 16.(12) BUVETIER D’AUNOU (F) Royal Prestige 1.283.302 2.078 247 771 49 17.(-) ENJOY LAVEC (US) Pine Chip 1.212.305 785 120 335 58 18.(-) MUSCLES YANKEE (US) Valley Victory 1.175.025 859 160 394 64 19.(-) GANYMEDE (F) Buvetier d’Aunou 1.165.928 1.670 179 712 53 20.(20) ATAS FIGHTER L. (S) Quick Pay 1.148.712 2.186 224 925 53 21.(11) WAIKIKI BEACH (US) Speedy Somolli 1.136.427 2.069 215 820 50 22.(18) JOIE DE VIE (US) Super Bowl 1.048.283 2.350 226 931 49 23.(16) CROWN’S INVITATION (US) Speedy Crown 965.725 2.211 197 886 49 24.(17) FRIENDLY FACE (US) Speedy Somolli 933.888 2.362 217 889 47 25.(-) LURABO BLUE (I) Sharif di Iesolo 875.676 1.968 198 787 50 26.(-) COUGAR LOBELL (I) Speedy Somolli 825.171 1.815 159 770 51 27.(-) HERSCHEL WALKER (US) Super Bowl 810.878 1.861 172 701 47 28.(19) BALTIC SPEED (US) Speedy Somolli 807.141 2.351 171 913 46 29.(-) SOMOLLISON (US) Speedy Somolli 801.844 2.342 180 915 47 30.(-) PROFUMO OM (I) Super Bowl 782.972 1.933 159 715 45 Le somme vinte sono indicate in Euro 38 PATERNITÀ passato: della sua sorte non si sa più nulla, tanto che al Mariano, dove il caporazza da Sharif di Iesolo ha sempre funzionato, al suo posto da quest’anno è subentrato il figlio Faliero As per cercare di stabilire una sorta di continuità. Lemon, oltre a figurare in testa alla graduatoria complessiva, comanda anche quella parziale dei 2 e 3 anni, il che dà una misura al valore di questo razzatore che va considerato degno del padre Sharif di Iesolo, che per il nostro allevamento è un sire epocale, al pari Oriolo per trovare una rispondenza nel nostro passato. Qualche buona indicazione viene più che dalla classifica generale da quelle parziali: tra i padri di 3 anni, a diretto contatto con Lemon-Toss Out e Supergill figura Viking Kronos, nonostante un numero di nati decisamente inferiore rispetto a chi lo precede, ma risultano rilevanti anche i risultati di Enjoy Lavec e Muscles Yankee, mentre nella graduatoria che prende in considerazione la generazione più giovane va segnalata la riuscita di Pine Chip, secondo dietro a Lemon Dra e anche l’esordio sostanzialmente lusinghiero di Varenne che figura al quarto posto con poche centinaia di euro di differenza da Pine Chip e Toss Out che lo precedono. SUPER ARNIE LEADER IN SVEZIA Lemon Dra Anche in Svezia i nomi ai vertici della classica stalloniera sono gli stessi dell’anno precedente, però Super Arnie (secondo nel 2003, 2004 e 2005) ha scavalcato Alf Palema in prima posizione, mentre Lindy’s Crown, Spotlite Lobell e Viking Kronos hanno confermato i risultati dell’anno precedente. Il nuovo leader deve il suo primato ai veterani Gigant Neo (vincitore dell’Amérique 2006 a tavolino), Super Light e Acclaim e ai più giovani Patricia du Ling e Early Soutwind, tutti vincitori di oltre un milione di corone. SVEZIA 2006 2005 STALLONE PATERNITÀ PRODOTTI IN CORSA CON RECORD SOMME VINTE 1.(2) SUPER ARNIE (US) Super Bowl 359 33.972.474 2.(1) ALF PALEMA (US) Speedy Somolli 361 28.775.148 3.(3) LINDY’S CROWN (US) Lindy’s Pride 256 20.999.452 4.(4) SPOTLITE LOBELL (US) Speedy Somolli 320 15.692.244 5.(5) VIKING KRONOS (I) American Winner 97 15.347.009 6.(9) PINE CHIP (US) Arndon 182 13.326.373 7.(6) SMASHER (US) Valley Victory 180 12.556.135 8.(7) EXPRESS RIDE (US) Super Bowl 121 11.843.477 9.(8) TURBO TRUST (US) Supergill 252 10.901.073 10.(10) SJ’S PHOTO (US) Photo Maker 126 10.783.216 11.(16) PEARSHALL HANOVER (US) Valley Victory 69 10.063.663 12.(13) SUPERGILL (US) Super Bowl 104 9.929.681 13.(12) GIANT CHILL (US) Speedy Crown 278 8.690.607 14.(15) SILVER PINE (US) Sierra Kosmos 185 8.402.086 15.(-) JULIANO STAR (F) Buvetier d’Aunou 98 7.751.239 16.(17) TAP IN (US) Armbro Goal 179 7.735.550 17.(14) SUGARCANE HANOVER (US) Florida Pro 118 7.525.264 18.(18) GOOD AS GOLD (S) Sugarcane Hanover 80 7.496.613 19.(11) COKTAIL JET (F) Quoucky Williams 85 7.354.303 20.(19) RIDE THE NIGHT (S) Express Ride 159 7.350.099 Le somme vinte sono indicate in Corone Super Arnie Supergill 39 GERMANIA 2006 2005 STALLONE PATERNITÀ PRODOTTI IN CORSA CON RECORD DIAMOND WAY (D) Super Way 277 2.(3) SJ’S PHOTO (US) Photo Maker 77 590.317 3.(2) BOSPHORUS (US) Baltic Speed 160 455.625 4.(-) GENERAL NOVEMBER (S) Valley Victory 48 365.761 5.(-) PINK DIAMOND (D) Diamond Wa 27 256.837 6.(5) ARISTOTE (F) Florestan 1 233414 1.(1) SOMME VINTE 1.044.388 7.(-) INVIT BROLINE (S) Nevele Pride 12 232.959 8.(6) DIVINATOR (US) Speedy Somolli 106 189.957 9.(-) TOSS OUT (US) Supergill 42 181.686 READO (D) Abido 47 163.826 STALLONE PATERNITÀ PRODOTTI IN CORSA CON RECORD 1.(1) SUPER NEW (US) Super Bowl 164 9.689.635 2.(-) VIKING KRONOS (I) American Winner 15 4.330.750 3.(3) SUPER ARNIE (US) Super Bowl 86 4.077.583 4.(4) COKTAIL JET (F) Quoucky Williams 28 3.034.639 5.(-) SJ’S PHOTO (US) Photo Maker 23 2.691.121 6.(5) GUNSLINGER SPUR (US) Florida Pro 66 2.125.726 7.(-) SUGARCANE HANOVER (US) Florida Pro 33 2.054.628 10.(10) Le somme vinte sono indicate in Euro NORVEGIA 2006 2005 SOMME VINTE 8.(-) DELL RIDGE IMAGE (US) Balanged Image 47 1.907.649 9.(6) TAGLIABUE (US) Super Bowl 9 1.756.013 10.(-) JR BROLINE (US) Speedy Somolli 37 1.739.092 Diamond Way DIAMOND WAY LEADER IN GERMANIA Anche Norvegia, Danimarca e Germania hanno confermato posizioni ormai consolidate: Super New è giunto alla settima leadership consecutiva in Norvegia, ancora più longevo, in Germania, Diamond Way che ha preso il bastone del comando nell’ormai lontano 1992 e non lo ha più ceduto, mentre in Danimarca Carmody Lobell è “solo” alla quarta riconferma. Le somme vinte sono indicate in Corone Norvegesi DANIMARCA 2006 2005 STALLONE PATERNITÀ 1.(1) CARMODY LOBELL (US) Speedy Crown 127 2.844.075 2.(6) EARTHQUAKE (US) Supergill 98 1.784.900 3.(2) BUCKFINDER (US) Super Bowl 119 1.561.675 SOMME VINTE Viking Kronos 4.(3) SJ’S PHOTO (US) Photo Maker 62 1.272.850 5.(4) SPEEDY HERVE (US) Speedy Somolli 99 1.262.175 6.(-) FRISKY FRAZER (US) Baltic Speed 77 1.161.100 7.(-) MR FLIRT (US) Valley Victory 44 1.148.850 8.(-) PICCOLO DIAVOLO (DK) Little Devil 45 1.083.900 9.(9) LITTLE DEVIL (US) Speedy Somolli 66 987.300 10.(5) RIDE THE WAVE (US) Balanced Image 82 923.300 Le somme vinte sono indicate in Corone Danesi 40 PRODOTTI IN CORSA CON RECORD SJ’s Photo VIKING’S WAY LEADER IN FRANCIA Come sempre un po’ a sé stante la classifica stalloniera in Francia, nella quale per il secondo anno consecutivo Viking’s Way ha preceduto Coktail Jet, che era stato capolista nel 2004 e 2005. Il figlio di Mickey Viking, il cui prodotto più ricco resta Jag de Bellouet nonostante l’allievo di Chrisophe Gallier sia stato privato per doping di Amérique e Elitlopp, ha superato lo stallone dei Dubois grazie ai soldi guadagnati dai suoi figli nella specialità della sella. Viking’s e Coktail sono gli unici razzatori funzionanti in Francia ad aver superato la soglia dei 3 miloni di euro di somme vinte. Alle loro spalle altri quattro razzatori riconducibili ai “Dubois”: Ganyméde (la Podosis cui ascesa è sostanziosa, in quanto è passato dal nono posto del 2005 al terzo FRANCIA 2006 2005 STALLONE PATERNITÀ SOMME VINTE 1.(1) VIKING’S WAY (F) Mickey Viking 4.514.030 2.(2) COKTAIL JET (F) Quoucky Williams 4.236.383 3.(9) GANYMEDE (F) Buvetier d’Aunou 3.239.133 4.(7) CYGNUS D’ODYSSEE (F) Workaholic 3.222.150 5.(6) GOETMALS WOOD (F) And Arifant 3.161.385 6.(11) EXTREME DREAM (F) Quito de Talonay 2.929.150 7.(4) SANCHO PANCA (F) Chambon P 2.894.245 8.(3) CAPRICCIO (F) Sharif di Iesolo 2.825.215 9.(8) QUADROPHENIO (F) Dekeel 2.823.940 10.(5) AND ARIFANT (F) Sharif di Iesolo 2.619.615 11.(13) DEFI D’AUNOU (F) Armbro Goal 2.615.825 12.(12) BUVETIER D’AUNOU (F) Royal Prestige 2.578.495 13.(-) CARPE DIEM (F) Workaholic 2.454.925 14.(10) TENOR DE BAUNE (F) Le Loir 2.242.225 15.(15) BIESOLO (F) Sharif di Iesolo 2.156.240 16.(17) DAHIR DE PRELONG (F) Fakir du Vivier 2.106.805 17.(19) PODOSIS (F) Florestan 1.865.485 18.(-) SEBRAZAC (F) Ejakval 1.765.860 19.(16) ARNAQUEUR (F) Fakir du Vivier 1.638.785 20.(14) CEZIO JOSSELYN (F) Armbro Goal 1.621.210 del 2006), Cygnus d’Odyssée, Goetmals Wood e Extreme Dream. Tra l’altro tutti questi stalloni sono dei franco-americani; il primo normanno vero e proprio è Sancho Pança, settimo, in discesa di quattro posizioni rispetto alla stagione precedente. Ancora nella top-ten due figli di Sharif di Iesolo: Capriccio all’ottavo posto (ma terzo al montato) e And Arifant al decimo. In consistente ascesa Carpe Diem, il padre di Pearl Queen, mentre si può prevedere un bel futuro per il “giovane” stallone Love You, padre di Qualita Bourbon e Quick Wood, i due leader della leva francese 2004. EZIO CIPOLAT Viking’s Way Le somme vinte sono indicate in Euro 41 ATTUALITÀ CRONOMETRO ADDIO VECCHIO OROLOGIO. Premio venisse vinto ad un tempo inferiore di un centrale, ma Lo abbiamo riposto nel che Giulia Grif e un folto gruppo di coetanei facciano la stessa cassetto, ad impolverarvelocità tutti i giorni non stava né in cielo né in terra. si vicino alla foto di una Con qualche proprietario illuso di avere un campione e qualche ex fidanzata che non ci trainer convinto d’aver fatto i miracoli in allenamento la spierisponde più al telefono. gazione pare stia tutta nella selezione, nelle piste super veloci Dopo averlo portato in e nelle nuove tecniche di allenamento, che fanno concentrare la giro per mezzo mondo, a carriera dei cavalli in pochissimi anni, per non dire mesi, con la penzolarci al collo o lepratica del “tutto in poco tempo”. gato stretto in una mano, Non ci sarebbero altre motivazioni sulla carta, ma se è vero che l’abbiamo abbandonato ciò accade tutti gli anni, l’esplosione di questa stagione ha delcon un misto di tristezl’incredibile. Ciò non sarebbe un problema se non fosse per il za e nostalgia. E pensafatto che ad avere il beneficio maggiore siano nettamente le re che in tanti anni ci ha categorie più basse rispetto ai migliori che forse per un limite dato tante soddisfazioni, strettamente meccanico non possono andare più forte di tre o ci ha fatto vincere o illuquattro secondi come accade invece nelle G. dere e perdere, ci ha fatto Ma il perché non è che interessi più di tanto, la notizia, anzi il litigare con compagni di problema, è che per giocare i cavalli non bisogna più leggere i parterre meno precisi nello schiacciare... E pensare che il Crotempi. Ma oltre che per lo scommettitore il discorso diventa più nometro era un amico di cui non avremmo pensato di poter fare interessante anche per l’allevamento. a meno. Selezionare una fattrice, o un puledro secondo parametri di È successo tutto in pochi anni, è successo tra Milano e l’Europa dieci anni fa, seppur leggermente aggiornati, è quanto mai per parafrasare una vecchia canzone di Lucio Dalla, ma forse è anacronistico. Un problema che esiste e che andrebbe affronmeglio dire tra Milano e Parigi che non sono accoppiate solo daltato tenendo più conto delle l’essere capitali del mondo, somme vinte e magari della ma anche nell’avere le due media corse/somme vinte, piste più veloci del vecchio unico vero parametro per una continente. Ci siamo rasselezione reale. Ma siccome segnati a buttarlo perché di problemi ce ne sono di più 1.12 lo fanno tutti e 1.13 in seri e impellenti pare questo categoria G può succedere, un particolare per puntigliocome a S.Siro, o perché Kool si. Non è però così, intanto i du Caux e Offshore Dream poveri comuni scommettitori fanno meglio di Varenne e lo aggirano ragionando al gaMoni Maker come a Pariloppo, che convertito al sulky gi. Insomma a cosa serve vuol dire: linee, sgambature, cronometrare se tutti i tre attitudini, rinunciando tristeanni fanno due minuti e se mente al cronometro, che di per vincere in categoria E si questi tempi anzi “con questi deve fare 2.29 sul doppio tempi” non ci può aiutare. chilometro. Addio vecchio orologio dalOrmai siamo alla stregua del le lancette magiche, è stato galoppo dove contano solo bello vincere, illudersi e perle linee, cioè gli incroci tra dere con il tuo aiuto. cavalli ed i confronti diretti. Una volta non era così, MATTEO MUCCICHINI poteva capitare che un Gran Kool du Caux sorvola Késaco Phédo e vola al primato mondiale di 1.09.8 42 IL TROTTO NEL MONDO FEBBRAIO MESE KOOL. Italiani (tranne Exploit Caf e Birbodelaquercia) in difficoltà sulla pista di Vincennes. Kool du Caux e Franck Nivard dopo il posto d’onore nell’Amérique sono andati a segno nel France sorvolando Késaco Phédo e lasciandosi alle spalle Opal Viking Internazionale 2007, alla media record di 1.09.8 sui 2100 meFebbraio per il meeting d’hiver a Vincennes è ancora un mese tri: una prestazione che non solo vale come vertice della corsa importante, ricco di avvenimenti di spicco, anche se la sta(battuto l’1.10.7 di Naglo nel 2004) e della gione ha già raggiunto il suo culmine e si pista sul percorso (il precedente primato prepara alla parabola discendente. Queera l’1.10.1 di Jag de Bellouet nel Ballière st’anno, il quarto mese della lunghissima 2005), ma anche mondiale superando proe ricchissima riunione invernale proposta prio la misura ottenuta dal connazionale di dall’ippodromo parigino, ha avuto come Chisthope Gallier nel giugno di due anni fa. protagonista Kool du Caux, il 9 anni allievo Una prestazione straordinaria questa del di Fabrice Souloy che, dopo aver colto l’ulvincitore del Premio Unire 2006 a San Siro, tima domenica di gennaio un sorprendente propiziata da Késaco Phédo, poi secondo secondo posto nell’Amérique alle spalle di scendendo anch’esso sotto la fatidica soOffshore Dream, ha centrato domenica 11 glia dell’1.10, ma ottenuta con le gambe e il Prix de France, prima prova del Circuito Bazire in premiazione dopo il successo nel Paris 43 Mage du Martellier (Franck Nivard in sella) altro show nel Calvados i polmoni dell’anziano figlio di Bijou du Bignon che ha trovato in Franck Nivard un perfetto interprete. Meno vistosa, ma altrettanto importante la vittoria la domenica successiva di Jardy nel Prix de Paris, terzo e ultimo dei grandi internazionali della stagione, quello riservato ai fondisti. Il decenne portacolori della Scuderia Wildenstein ha riportato (a media di 1.14.6) per la terza volta consecutiva questa classica che dal 1994 si disputa sui 4125 metri, imitando così Gelinotte (1956-57-58), Bellino II Morydiem (Marie) si impone a Exploit Caf nel Prix Plateau de Gravelle 44 (1975-76-77) e Vourasie (1993-94 e 95). L’allievo di Jean-Michel Bazire ha preceduto Notre Haufor, che per un attimo all’ingresso della retta d’arrivo ha anche provato a minacciare il più atteso, e Niky, impiegato all’estrema attesa. Nello stesso pomeriggio del Prix de Paris è tornato in azione anche il vincitore dell’Amérique, Offshore Dream, impegnato contro i coetanei nel Prix Ovide Moulinet: per l’allievo di Pierre Levesque si è trattata di una semplice passerella, risolta a media di 1.15.1 sui 2700 metri, con ultimi 500 metri in 35.1. Tre settimane prima, nella corsafaro, il figlio di Reve d’Udon sulla distanza analoga si era espresso a una media inferiore di ben tre secondi e un decimo. Offshore ha seguito l’azione del controfavorito Ouragan de Cellard, superandolo all’ingresso della retta d’arrivo e poi controllando il suo ritorno. L’altro appuntamento di rilievo del mese si è disputato domenica 25: il Prix de l’Union Européenne, sui 3000 metri, ha dato la possibilità a Kazire de Guez, terzo nell’Amérique, di tornare al successo, che gli sfuggiva dal mese di maggio del 2006 quando era andato a segno a Caen nel Ducs de Normandie. L’allievo di Bazire a Vincennes non vinceva addirittura dal Bourgogne del 2005. Il figlio di Udo de Touraine si è salvato, a media di 1.14.6 (ad un decimo dal record di 1.14.5 Ipson de Mormal) con un po’ di fatica dalla minaccia interna di Meaulnes du Corta; terzo Nimrod Borealis (una delle piacevoli sorprese del meeting) sul vincitore 2005 Kito du Vivier. Restando nell’ambito degli anziani vanno segnalati i due eclatanti successi ottenuti nel mese dal 7 anni Morydiem, che prima è andato a segno nel Prix de la Marne (1.13.1 sui 2700 metri, record della corsa) schizzando in avanti sin dalla giravolta, poi ha bissato nel Prix du Plateau de Gravelle, sui 2100 metri, con un altro irreprensibile percorso di testa concluso a media di 1.12.2 con netto margine di vantaggio su Exploit Caf. L’italiano, costretto ad avviarsi al lembo esterno della prima fila, per l’andamento tattico (il leader ha visibilmente rallentato nel tratto in salita per ridurre il confronto ad una volata finale, risolta con 500 metri in 34.1) si è visto costretto a costruire allo scoperto, in uno schema che, a questi livelli, non gli permette di sfruttare la sua arma migliore, quella della violenta progressione scoccata dopo corsa d’attesa. Nivard e il trainer Souloy ritirano i premi quali vincitori del France un nodello schiantandosi Exploit è rimasto secondo, concludendo contro un trattore, restancosì la sua stagione parigina in manieto in box per mesi e mesi. ra ancora positiva: il portacolori della L’incidente lo ha reso paunapoletana Scuderia Sa.For ha concluso roso e nervosissimo, tanto il suo meeting d’hiver con tre succesda dover essere castrato si (Constant Hervieu, Chenonceaux e da yearling. Solo la paLuxembourg), tre secondi (Doynel de zienza di Bruno Marie (uno Saint-Quintin, Lille e Plateau de GravelJardy e Jean-Michel Bazire si avviano a vincere per il terzo anno consecutivo il Paris dei tanti bravi, anche poco le) e un quinto (Marcel Laurent) in sette noti, professionisti che uscite, con un parziale in somme vinte di operano in Normandia) ha infine avuto 198 mila euro e un record di 1.10.8 (ver1.12.9 sui 2175 limando di un decimo il ragione sul suo tice eguagliato derecord della corsa di Niky; Princess Foot, carattere difficile. gli indigeni italiani capolista nella specialità del montato, Ora Morydiem è un sulla media distanha invece fallito prima nel classico Cencavallo pienamenza) conseguito nel taures (terza dietro Paddy du Buisson e te affidabile. RePrix de Lille alle Prince de Montfort), poi anche nel Louis sta da dire, tra gli spalle di My Love Le Bourg (ancora terza, senza incidere, anziani, la sfortuLady che a media battuta da Picsou de Villabon e Prince natissima uscita di 1.10.5 ha ottede Montfort). Il mese dei 3 anni è stato nel Prix Paul Banuto il record della ancora contraddistinto dal dominio dei stard di One du Rib pista di Vincennes puledri targati Dubois: Qualita Bourbon (il vincitore del per una femmina. ha vinto il Roquepine e Quick Wood il Cornulier) che ha Morydiem, che con Paul Viel giungendo così da favoritissitagliato per prile vittorie nel Marmi nel Critérium des Jeunes di domenica Kazire de Guez resiste all’affondo di Meaulnes du Corta mo il traguardo, ne e nel Plateau de 25 febbraio: dei due figli di Love You ha ma che poi è stato Vincennes, è salito avuto la meglio la femmina (Jean-Pierre squalificato dai commissari per andatura agli onori delle cronache e per le sue in sulky), 1.16.1 la media sui 2700, alla irregolare (vittoria alla femmina Ouacaratteristiche è subito diventato “apnona vittoria consecutiva. Quick Wood, tine d’Ostal) e il preventivato successo petibile” per gli organizzatori dei proscon Jos Verbeeck, ha rotto mentre era in di Mage du Martellier nel Calvados al simi internazionali sulle piste europee. scia alla compagna di allenamento. montato. Nel mese un ritorno ai massimi Questo figlio di Carpe Diem (lo stallone Per gli italiani al Plateau febbraio non è livelli e un paio di passi falsi tra i leader del meeting in quanto è anche il padre stato un gran mese: a parte il secondo dei 4 anni: Pearl Queen ha colto il primo di Pearl Queen) ha alle spalle una storia posto di Exploit Caf nel citato Plateau successo nell’anno nell’Ephrem Houel, travagliata: da puledro si è frantumato de Gravelle (nel quale è rientrata Gilly Lb, chiudendo in coda) e la vittoria di Birbodelaquercia nel Prix de le Nievre e il secondo nel Chateaurenard, si possono contare soltanto gli esiti marginali di Eraser Ans (terzo al montato), Fitzgerald Bigi (quarta) e Face Kronos (sesto), mentre non hanno proprio figurato nei propri impegni Fee de Winner, Eclisse Domar, Ganimec, Escobar Om e Farifant (np nel Gonidec e nell’Union Européenne). Nel mese tre uscite italiane anche ad Enghien: senza esito i tentativi di Dishmar e Daimler As, coronato da un quarto posto quello di Easy di Jesolo. Il tedesco Early Maker, in training in Italia da Holger Ehlert, ha invece vinto a Cagnes-sur-Mer con Enrico Bellei destando una bella impressione, mentre Equinox Bi ha raccimolato un quarto. Birbodelaquercia e Franck Nivard solitari sul traguardo del Prix de le Nievre EZIO CIPOLAT 45 VITA SOCIALE - LETTERE RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: CONSIDERAZIONI SULLO STUDIO DI NOMISMA. 46 Preg.mo Dott. Brischetto, facendo seguito alla Sua richiesta, avvenuta nella conversazione all’ippodromo di S. Siro l’11 febbraio u.s., di tagliare (per esigenze di spazio) la lettera che Le avevo inviato il 6 febbraio u.s., affinché questo consentisse di pubblicarla sulla nostra rivista “IL TROTTATORE”, e pur essendo consapevole che il senso della stessa sarà ridimensionato, ho provveduto a mantenere solo alcune parti. Nella lettera menzionata, partendo dagli spunti di analisi forniti dal libro “L’Allevamento ed il rilancio dell’ippica” allegato al numero di dicembre de “IL TROTTATORE”, cercavo di evidenziare alcuni temi che riguardano il nostro settore. Mi limito a mantenere, della stessa, solo i punti che ritengo le “sviste” più grossolane. Nel capitolo “Sintesi e conclusioni” il paragrafo che suscita il maggior numero di perplessità è “Le linee programmatiche degli allevatori”. Anzitutto se si citano dei dati credo sia necessario riportarli correttamente, per evitare di correre il rischio di arrivare a conclusioni errate, si parte annotando un calo del numero delle fattrici di quasi il 20% tra il 1995-2000, considerato che si è passati dalle 6800 fattrici del 1995 alle 5890 del 2000 il calo di 910 fattrici corrisponde, in realtà, al 13,38%. A questo dato sbagliato viene fatto seguire una conclusione fuori da ogni contesto, e priva di fondamento, vale a dire che sarebbe necessario diminuire il numero dei nati “per evitare di alimentare una pericolosa rincorsa tra offerta di cavalli e domanda di corse”. Questo mi porta a ricordare la lettera pubblicata sul sito dell’ANACT, inviata il 19 dicembre 2006 dal Segretario generale dell’UNIRE, Franco Panzironi, al Presidente dell’associazione Roberto Brischetto (non sto a scrivere dell’opinione che ho dell’operato del Segretario Panzironi, perché sicuramente non sono all’altezza di giudicare, essendo però confortato dal fatto che, dalla maggioranza degli ippici, è reputato l’artefice di molti problemi che sta vivendo attualmente l’ippica). Stupisce che la conclusione di Nomisma testé citata, che l’aumento delle corse sia causata dall’aumento dei nati, sia l’identica tesi firmata da Panzironi, il quale, nella citata lettera, commette i medesimi errori nel fornire i dati, in particolare un passo di Panzironi afferma: “Negli ultimi cinque anni abbiamo registrato un numero di nati sempre crescente e, quindi anche per questo l’Ente si è esposto aumentando il numero di corse… Ciò premesso sarebbe interessante condividere un progetto pluriennale idoneo al miglioramento della qualità e, quindi, ad una naturale riduzione dei nati.” Primo dato falso citato nella lettera, numero sempre crescente dei nati negli ultimi 5 anni, infatti, nel periodo 2001-2005 i nati hanno avuto una flessione nel 2003, ma soprattutto l’aumento dei nati nel periodo è di un misero 1,85%!!!!!!! Questo avrebbe reso necessario un aumento delle corse tale da mettere in crisi il settore? E soprattutto questo aumento deve essere invertito in una diminuzione dei nati? Non credo proprio!!!!! Ritengo invece, che se una persona, il segretario generale UNIRE, nello svolgimento delle sue funzioni, per incapacità, per volontà, per entrambe, o per altri motivi ancora, non sia riuscito a raggiungere gli scopi istituzionali, cui era preposto, dei Suoi consigli dovremmo guardarci bene, o quantomeno riflettere molto prima di farli nostri. Mi rattrista apprendere che il Consiglio ANACT riunitosi il 16 gennaio 2007 abbia deciso di seguire le indicazioni di Panzironi. Fonte : L’Allevamento ed il rilancio dell’ippica Nomisma (Supplemento alla rivista Il Trottatore n.12/2006) Fonte : La lettre du Cheval Français Numéro 32- Octobre 2004 S.E.C.F. Les mesures concernant l’élevage Al fine di rispettare l’obiettivo di riduzione progressiva delle nascite bisogna agire subito sul numero delle fattrici ammesse alla riproduzione. A partire della generazione nata nel 2005, non potrebbero essere montate che le femmine che rispettino uno dei criteri: • fattrici classificate in prima o seconda categoria, • fattrici di cui la madre è essa stessa classificata in prima o seconda categoria, • fattrici che hanno ottenuto almeno una vittoria in corsa. Afin d’atteindre l’objectif de réduction progressive des naissances, il faut d’abord agir sur le nombre de juments admises à la reproduction. A partir de la génération née en 2005 (R), ne pourront être saillies que les femelles remplissant l’un des trois critères suivants : • juments classées en 1ère ou 2ème catégorie • juments dont la mère est elle-même classée en 1ère ou 2ème catégorie • juments ayant obtenu au moins une victoire en course. Una nuova griglia di classificazione in categorie dovrà entrare in vigore nel 2006, comportando un abbassamento dei record di un decimo di secondo. Questa misura dovrà essere abbassata di nuovo dopo quattro o cinque anni. Une nouvelle grille de catégorisation entrera en vigueur en 2006, comportant un abaissement des records d’une demiseconde. Ce barème sera révisé au plus tard en 2010, avec un nouvel abaissement des records. Ho riservato però alla fine di questo mio intervento, un passaggio del lavoro di Nomisma, che è al limite del grottesco, e sarebbe il caso di chiedersi il motivo per il quale, chi ha riletto le bozze, non si sia posto la domanda del significato in Italia di alcuni termini quali: “fattrici classificate in prima o seconda categoria”. Il “copia-incolla”, con traduzione inclusa (vedi tabella nella pagina precedente) denota scarsa attenzione, e soprattutto poca volontà di conoscere la realtà. Cito testualmente quanto scritto a pag. 18 del libretto “Nomisma” e a fianco metto l’originale in lingua madre (che aveva un senso perché collocato in una realtà diversa). Questo porta ad una riflessione amara, ho letto con entusiasmo il libretto e ho posto diverse volte in discussione i miei convincimenti riguardo il futuro dell’ippica italiana, ero convinto che, chi di professione svolge attività di ricerca, consulenza ed assistenza tecnica, nel campo dell’economia, della cultura, dello sport e del tempo libero, avesse l’obbligo di conoscere bene la realtà prima di parlarne e, soprattutto prima di indicare soluzioni che saranno determinanti per migliaia di persone. Credevo che non si potesse cadere nella superficialità di leggere qualcosa, che può sembrare interessante, e copiarlo parola per parola, semplicemente traducendolo, non degnandosi nemmeno di CI HA LASCIATO GIOVANNI ZACCONI Ci ha lasciato il 17 febbraio scorso il Dottor Giovanni Zacconi, funzionario ippico e veterinario fra i più apprezzati per vari decenni. Era nato il 31 ottobre del 1920 a Marzabotto. Una vita caratterizzata dalla passione per il trotto: ancora studente universitario conseguiva la licenza di allievo guidatore presso la Scuderia Orsi Mangelli. Dopo la Laurea in Veterinaria, è stato per l’Ente Nazionale Corse al Giovanni Zacconi Trotto ispettore, consigliere, membro della Commissione per la revisione del Regolamento e capocoordinamento Veterinari. Ha ricoperto anche la carica di Presidente di giuria: fu socio fondatore nel 1960 dell’A.N.F.C.A.T. (Associazione Nazionale Funzionari corse al trotto). Era anche socio dell’Anact dal 1972. Di lui si ricorda la grande conoscenza della materia ma anche l’equilibrio, l’umanità, il rigore morale, la passione con la quale affrontava in maniera non comune tutti i suoi impegni ippici. È stato uno dei fautori della lotta al Doping, in particolare dell’introduzione dei prelievi del sangue. L’Anact ed Il Trottatore formulano ai figli Susanna e Mario (stimato giudice di corse) le più sentite condoglianze. verificare il senso in italiano di alcune frasi, e soprattutto non adeguando nemmeno le date. Osservando la situazione francese, anche nel documento testè citato, è possibile notare che l’obiettivo dei Francesi è di ridurre le corse entro il 2015 a 10.000 e di conseguenza i nati a quota 8.000. Se l’Italia intende fissare a 10.000 il numero ottimale di corse (pur applicando una migliore percentuale in corsa sui nati dell’Italia rispetto alla Francia) è veramente necessario diminuire i nostri attuali 4.800 nati? Personalmente credo che accettare una riduzione dei nati significhi accettare una riduzione dell’ippica. Non ridurre i nati non significa non aumentare la qualità, così come ridurre i nati non significa aumentare la qualità. Concludevo la lettera originale ringraziando per l’ospitalità, ringraziamenti che ripropongo naturalmente, dispiacendomi del fatto però che l’invito, suggerito dal Presidente Brischetto, dal Vice Caravita e dal Delegato Turrini, ai soci presenti in occasione dell’Assemblea di Travagliato, di partecipare maggiormente alla vita dell’Associazione, con idee e suggerimenti, si scontri con i limiti di spazio della nostra rivista. Cordiali saluti. Alberto Bonati [email protected] ADDIO A GIORGIO TOSATTI FIRMA DI TUTTI GLI SPORT Non vedeva l’ora di ricominciare, di tornare a dire la sua sul mondo dello sport Giorgio Tosatti, ma lo scorso 28 febbraio è venuto a mancare. Tosatti era una delle firme più prestigiose del giornalismo italiano sportivo. In epoca ormai remota è stato anche collaboratore di questo periodico. A lui sarà dedicata la prossima edizione di Memorie del Trottatore nel numero di Aprile. Giorgio Tosatti 47 AVVENIMENTI GRAN PREMI. FIRENZE - Domenica 4 febbraio PREMIO FIRENZE Gr. II € 59.400, metri 1660 1. GIULIA GRIF f.b. 4 Viking Kronos e Savara Cr (Sharif di Iesolo) Allev.: Il Grifone-Lotus Prop.: sc. Trofal Stars (1660 M. Smorgon) 1.13.6 2. Giordy Bi (1660 G. Pistone) 1.13.7 3. Gauguin Ans (1660 P. Gubellini) 1.13.7 4. Gerus Rob (1660 L. Baldi) 1.14.2 5. Gaston Bi (1660 G. Minnucci) 1.14.2 48 MILANO – Domenica 11 febbraio AVERSA – Sabato 24 febbraio PREMIO ENCAT Gr. II PREMIO ADRIANO ANDREANI Gr. II € 81.873, metri 2100 € 59.400, metri 1660 1. DOMINATORE D’ORIO m.b. 7 Toss Out e Thelma Ferm (Park Avenue Joe) Allev.: Giovanni Meazzi Prop.: sc. J.J. Stable (2100 G. Ruocco) 1.13.1 1. GIULIA GRIF f.b. 4 Viking Kronos e Savara Cr (Sharif di Iesolo) Allev.: allev. il Grifone-Lotus Prop.: sc. Trofal Stars (1660 M. Smorgon) 1.14.9 2. Frisky Bieffe (2100 P. Gubellini) 1.13.1 3. Express Road (2100 A. Guzzinati) 1.13.2 4. Cirio Caf (2100 M. Orlando) 1.13.6 5. Demon Bag (2100 D. Battistini) 1.13.7 2. Gauguin Ans (1660 P. Gubellini) 1.15.1 3. Giuseppe Bi (1660 M. Biasuzzi) 1.15.5 4. Guendalina Bar (1660 E. Baldi) 1.15.8 5. Demon Bag (2100 D. Battistini) 1.13.7