Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 - DRCB - Roma
Mensile dell’A.N.A.C.T. - Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore
• PAOLO DE CASTRO
Il Ministro delle Politiche Agricole
ha rimosso Franco Panzironi dall’Unire
• SPECIALE
ASSEMBLEE
Riconoscimenti ai Soci
ultratrentennali
• MONICA GRADI
La pronipote di Cincerina sogna
il professionismo ed una scuderia
tutta sua
3
anno LV - n.3 - marzo 2007
• OFFSHORE DREAM
Il vincitore dell’Amérique presenta
una linea femminile quasi completamente yankee
3
Mensile dell’A.N.A.C.T. - Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore
anno LV - n.3 - marzo 2007
VITA SOCIALE
3
ASSEMBLEE REGIONALI.
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LETTERE.
PRIMO PIANO
2
PANZIRONI FUORI DALL’UNIRE (Luigi Migliaccio).
LE DAME DEL TROTTO
19
MONICA GRADI (Daniele Franceschi).
ATTUALITÀ
36
STALLONI D’EUROPA (Ezio Cipolat).
42
CRONOMETRI IMPAZZITI (Matteo Muccichini).
LA STORIA
14
CAMPIONI SENZA TEMPO (Danilo Iovenali).
26
LE GRANDI MADRI (Ezio Cipolat).
28
STENO, SPAZIO NELLA STORIA (Lucio Celletti).
32
PONTE VECCHIO (Vieri Berti).
IL TROTTO NEL MONDO
43
FRANCIA (Ezio Cipolat).
• SPECIALE ASSEMBLEE ANACT
Le assemblee regionali ANACT svoltesi in Campania, Puglia, Lazio, Emilia, Marche
e Romagna, confermano la grande volontà e l’impegno degli Allevatori italiani del trotto
di essere attori della rinascita del settore.
AVVENIMENTI
48
RISULTATI GRAN PREMI.
p. 2
p. 10
p. 19
• PAOLO
DE CASTRO
• OFFSHORE
DREAM
• MONICA
GRADI
Il Ministro delle Politiche
Agricole ha rimosso Franco
Panzironi dall’Unire.
Il vincitore dell’Amérique
presenta una linea femminile
quasi completamente yankee.
La pronipote di Cincerina
sogna il professionismo
ed una scuderia tutta sua.
CAVALLI
10
AMERICANO D’AMÉRIQUE (Ezio Cipolat).
DA NON PERDERE
31
NONSOLOTROTTO (Vieri Berti).
Pubblicazione mensile dell’A.N.A.C.T. Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore Iscrizione n.218/2004 nel Registro del Tribunale di Roma in data 27/05/2004
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per 12 numeri:5.000,00€ +iva20%
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per 12 numeri: 4.000,00€ +iva 20%
quarta di copertina 700,00€ +iva 20%
per 12 numeri 6.500,00€ +iva 20%
(Impianto Fotolito a Parte)
PRIMO PIANO
VOLTIAMO PAGINA.
Con la risoluzione del contratto di Panzironi si chiude una buia parentesi
dell’ippica italiana.
Franco Panzironi non è più il Segretario Generale dell’Unire. Il
famoso “segnale di discontinuità” tanto atteso alla fine è arrivato. È
una notizia che voi che avete la pazienza di leggerci conoscete già,
ma che noi scriviamo nel bel mezzo dell’evolversi degli avvenimenti.
La realtà è che dopo un tira e molla durato diversi mesi, una
Commissione Ministeriale di inchiesta, una “procedura di rimozione”
avviata dal Commissario Straordinario dell’Unire, un giudizio penale
pendente presso il Tribunale di Roma e una quarantina di giorni di
trattative, si è giunti a un accordo per la risoluzione consensuale del
contratto datato 2002 e poi
prolungato dal 2005 al 2008.
Un accordo accompagnato
da una firma davanti a un
giudice del lavoro e da un
congruo assegno staccato in
favore del “dimissionato”.
Si chiude così una parentesi
definita da più parti come la
più buia vissuta dall’ippica
italiana. Più di 1600 giorni
di “governo” che erano
partiti con un bilancio
solido, in grado di garantire
il
montepremi;
sono
trascorsi tra lo scandalo dei
minimi garantiti, quello del
“condono” dei corrispettivi
per il segnale Tv e il folle
incremento delle spese di
gestione dell’Ente, fino a Il Ministro De Castro
lasciare un’Unire costretta
a periodiche questue al ministero, con i bilanci, passivi, del 2005
e 2006 da presentare, ma soprattutto con un bilancio preventivo
del 2007 ancora da deliberare e con una “finanziaria” ippica fatta di
lacrime e sangue. Certo, si potrebbe obiettare che forse è ingiusto
addossare al Segretario Generale la totalità delle responsabilità, ma
è altrettanto vero che quando una nave va sugli scogli e rischia di
affondare è il timoniere il primo a salire sul banco degli accusati.
C’è voluto tanto tempo, anzi troppo, ma alla fine si volta pagina.
Lo ha capito anche un Ministro della Repubblica che, pure in un
momento delicato e con una crisi di Governo in corso, ha impresso
alla vicenda l’accelerazione conclusiva, chissà, magari turbato
dall’idea di vedere un campione come… Varenne scendere in piazza
per manifestare il dissenso della quasi totalità della base degli
operatori ippici. Stia tranquillo il Capitano: può tornare a fare il suo
mestiere di stallone, almeno per il momento.
Sbaglierebbe però chi si limitasse a pensare che l’ “esonero” del
2
Segretario Generale costituisca la panacea, la medicina adatta a
curare tutti i mali. Anzi proprio l’epilogo di questa vicenda inchioda
tutti gli ippici alle loro responsabilità. Lo ha affermato tra le righe
lo stesso ministro De Castro, a caldo, nella dichiarazione rilasciata
all’agenzia specializzata Agipronews che recita testualmente:
“Spero che ora non ci siano più problemi di natura operativa e
che l’ippica possa tornare a lavorare velocemente per recuperare
il tempo perso in questi mesi. Auguro buon lavoro al Commissario
Straordinario Guido Melzi d’Eril e spero che tutte le componenti del
comparto possano collaborare
per far ripartire il settore”. Che
suona un po’ come: “cari amici
dell’ippica adesso non avete
più alibi, per cui rimboccatevi
le maniche e datevi da fare”.
Dunque adesso parte la fase
due, quella delle riforme, la
più dura da portare avanti
anche perché non ci sarà più
lo scudo di un responsabile
cui addossare eventuali
errori. Riforma dello Statuto
dell’Unire, Antidoping, Tris da
ristrutturare, Tv da rilanciare,
qualità e trasparenza delle
corse, nuove scommesse o
opportunità di scommessa da
progettare e far decollare sulla
nuova rete dei corner e dei
negozi di gioco ippico.
Tutte queste cose sono sul
tavolo del Commissario Straordinario Guido Melzi d’Eril che a breve
dovrebbe incassare l’inevitabile rinnovo del mandato (di fatto non
ha potuto esercitarlo) e che avocherà a sé le deleghe relative alla
figura del Commissario Straordinario per un periodo di gestione
soprattutto atto al cambiamento dello Statuto dell’Unire che, così
com’è, rende la posizione del Segretario Generale, a prescindere da
chi l’abbia ricoperta o la ricoprirà in futuro, troppo preponderante
nel doppio ruolo di controllore e controllato.
Alle categorie ippiche il compito di abbandonare le litigiosità,
le divisioni e la coltivazione del singolo orticello che fino alla
soluzione della vicenda Panzironi hanno portato all’ippica più danni
che benefici. Lavorare insieme per gestire l’emergenza e avviare il
rilancio è l’unica strada da percorrere. È proprio vero: non ci sono
più alibi!
LUIGI MIGLIACCIO
VITA SOCIALE - ASSEMBLEE REGIONALI
ASSEMBLEE - INCONTRI
ANACT.
Riconoscimenti ai soci ultratrentennali.
ASSEMBLEA
INCONTRO ANACT
DELLA PUGLIA
Per fare un revival sul trotto in Puglia, in occasione dell’Assemblea
regionalenel corso della quale abbiamo premiato con una targa-ricordo i soci trentennali dell’Anact, ho chiesto la collaborazione del
mio carissimo amico Guido De Bellis.
Guido ora vive in Toscana, si definisce “un pugliese che alleva” in
centr’Italia, ma ha continui contatti con tutti noi pugliesi. Oltretutto
è anche un giornalista ed una vera e propria memoria storica...
TOMMASO MARRAZZA
Il 2 febbraio scorso nella Masseria S. Lucia - una storica e tipica
struttura levantina, ristrutturata con gran gusto per adeguarla a un
funzionale centro convegni - si è svolta l’Assemblea regionale della
Puglia, in presenza del Presidente Roberto Brischetto,dei Vicepresidenti Alberto Caravita e Sandro Moscati, nonché del Segretario
Lo staff dirigenziale dell’Anact alle assemblee regionali. Da sinistra Alberto Caravita, Tommasso Marrazza (delegato della Puglia), Roberto Brischetto, Sandro Moscati e Antonio Torciere
3
Fino ad allora, nella regione più lunga d’Italia, si era affacciato
qualche sporadico appassionato, come il veterano Lucio Curato, che
qualche anno dopo siglò un primo alloro classico per l’allevamento
pugliese vincendo con il suo Nulvi il Premio Giovanardi nell’impianto di Piazza d’Armi di Modena.
A parte questo episodico risalto, vi era qualcuno che utilizzava lo
stallone di turno presso l’Istituto Incremento ippico di Foggia, uno
dei più antichi d’Italia. Lì una volta c’era anche una pista da trotto,
dove nel dopoguerra si è anche disputato qualche convegno di corse.
I PREMIATI
DI PUGLIA.
Marrazza e Brischetto
Lo staff dirigenziale e il delegato della Puglia premiano Lucio Curato (iscritto dal 1941)
Anact Antonio Torciere. Hanno partecipato circa novanta persone,
dando vita ad un vivace dibattito con tanti interventi: i vertici Anact
hanno chiarito – nel limite del possibile – questa rocambolesca situazione verificatasi all’interno dell’Unire.
Al termine dell’Assemblea il Presidente Brischetto e il Delegato regionale Marrazza hanno premiato i 4 soci trentennali. Lucio Curato,
allevatore del classico Nulvi e capostipite di una nota famiglia impegnata nel trotto a vario titolo; Achille Palma Modoni, che ricordo
in autentica simbiosi col suo Revole in corse gentleman e che oggi
si culla il vicino ippodromo di Casarano; Pinuccio Capurso, titolare
del Caseificio Gioiella, il primo imprenditore del suo campo che ha
organizzato una rete di vendita dei suoi prodotti in Nord Italia; il
simpatico e sempre sorridente Ciccio Costa, la mascotte del gruppo
che con le sue battute fa ridere chiunque e, infine, l’ultima targa
è andata all’Azienda Agricola Incantalupi di Giuseppe Bruno, consegnata al figlio Vittoriano, anch’egli impegnato con i fratelli nella
conduzione dell’allevamento. È stato bello, per me, trascorrere una
serata con i miei amici pugliesi!
Nicola Curci e Marrazza
Ciccio Costa e Brischetto
Vincenzo Cascio e Brischetto
Vittoriano Bruno e Brischetto
Achille Palma Modoni e Brischetto
Pinuccio Capurso e Brischetto
GUIDO DE BELLIS
C’ERA UNA VOLTA…
C’era una volta… anzi… no, scusate. Questa volta la storia comincia
diversamente perchè quaranta anni fa in Puglia non c’era “l’ombra”
dei trottatori. Contrariamente ad altre regioni italiane, l’allevamento del cavallo trottatore non aveva tradizioni in questa terra.
4
E poi più nulla e, dove una volta c’era una
improvvisata - dopo la rassegna - un’asta
pista, da decenni ci sono palazzi che rapdegli yearlings, con Ennio Stroffolino nelle
presentano il centro della città.
vesti di banditore.
A infrangere questo “povero” scenario fu
Poi c’era il problema degli stalloni, risolto
Raffaele D’Ambrosio, un Signore d’altri
scegliendo di comune accordo uno staltempi, che alla comoda vita in città preferì
lone di richiamo. A chi lo avesse dimenquella solitaria nella sua “masseria”. Dopo
ticato voglio ricordare che l’utilizzo del
un’estate a Montecatini, ove conobbe Viseme congelato o del seme trasportato è
valdo Baldi, nel 1963 comperò le sue pripraticato, perché legalmente riconosciuto,
me fattrici, ma il suo merito più grande fu
solo dal ’95, mentre io sto raccontando una
quello di trascinare nell’avventura dell’alrealtà di un quarto di secolo fa.
levamento dapprima i brindisini Giuseppe
Allora era diverso: l’unica scelta possibile
Bruno e Pasquale Marrazza, poi i conterraera quella di indovinare e di individuare
nei Vincenzo e Carla De Bellis e i foggiani
qualche possibile miglioratore della razza:
Domenico Rosa Rosa e Celestino Diomede.
così un anno a S. Vincenzo arrivò Qualto,
Qualche anno dopo Raffaele D’Ambrosio
che produsse la piccola Devasca, vincitrice
divenne il primo delegato regionale Anact
del “Rinascita” a Tor di Valle e poi seconda
della Puglia, ma in realtà tutti i nominati
di Hadol du Vivier in una edizione record
sono stati i pionieri dell’allevamento del
del Premio d’Europa. E soprattutto un altro
trottatore in Puglia, gente che ha trasforanno arrivò Spin Speed, padre di Eskipazar,
mato le proprie “masserie” in comodi e
l’unico Derbywinner nato in Puglia, per la
vasti allevamenti del trottatore.
gioia del suo allevatore Pasquale Marrazza.
Questo gruppo di amici inizialmente ha
A metà degli anni ottanta il trotto pugliese
dovuto affrontare due problemi: innanziera in gran fervore: iniziarono la loro attivitutto far sapere “all’Italia che trotta” deltà tanti nuovi allevatori ed altrettanti prol’esistenza dell’allevamento in Puglia e, in
prietari di scuderia. Ed è a quest’ultimi che
secondo luogo, procurarsi qualche stallovoglio riservare queste ultime righe della
ne emergente per contenere gli inevitabili
Puglia che “trotta”, certo di dimenticarne
costi di trasporto per una regione così lontanti, con cui mi scuso in anticipo.
tana dal centro ippico.
Ricordo il grande impegno da proprietario
Il primo ostacolo fu affrontato con successo
di Gerardo Lezzi, titolare per anni di tanorganizzando nel migliore dei modi le anti portacolori, ben presto imitato da due
nuali rassegne regionali
degli yearlings, presso
la masseria S. Vincenzo
di De Bellis. Con l’impegno di tutti, queste
manifestazioni si trasformarono in un trampolino di lancio per l’allevamento pugliese. Un
anno intervennero oltre
trenta guidatori emergenti del centro-sud,
insieme ai mitici Sergio
Brighenti e Vivaldo Baldi, tutti attratti da questa neonata realtà del
trotto e non certamente
da competizioni agonistiche su un ippodromo,
che ancora non c’era.
Nell’ultima edizione di
quelle splendide magruppo di famosi guidatori presenti in occasione della rassegna 1971 in Puglia: da sinistra
nifestazioni fu persino Altro
Brighenti, Esposito, Di Donna, Vivaldo Baldi e Silvestri
Un’immagine storica del 1971: da sinistra Ossani, Penzivecchia,
Mazzarini, Monda e Lizzi
amici leccesi che per la scuderia De Benedetto con Cherie hanno siglato l’unico
Derby di proprietà pugliese. Poi cito l’autodidatta allevatore-proprietario-allenatore Fernando Paladini, creatore di Elen Pf
e più recentemente di Cantor Pf, nonché
il tarantino Rocco Spinelli che ha pescato
a S. Vincenzo il bellissimo plurivincitore
classico Fiorino Bell.
I proprietari più importanti della Puglia
sono stati Vito Cariello e Donato Carelli. I
portacolori pluri-decorati di Cariello
sono stati il longevo Lubro Gim, il velocissimo miler Ucon Donn (seconda
vittoria pugliese nel Lotteria di Agnano) e l’attuale emergente stallone
Brads Photo. Volutamente per ultimo
cito Donato Carelli, uno dei più attivi
proprietari italiani per quasi un decennio. Dei suoi numerosi portacolori voglio menzionare il solo Hollyhurst, che
con i colori della sua scuderia Statte ha
centrato il primo Lotteria pugliese.
L’importanza di Donato Carelli ovviamente è un’altra: travolto da una passione irrefrenabile per il cavallo trottatore, nel 1978 ha costruito a Taranto
il primo ippodromo della regione, il
Paolo VI. E con l’apertura dell’ippodromo nella città dei due mari si è conclusa l’epoca pionieristica del trotto
pugliese.
GUIDO DE BELLIS
5
ASSEMBLEA
INCONTRO ANACT
DELLE MARCHE
Una sorprendente adesione di pubblico, in quantità e qualità, ha
caratterizzato la riunione degli allevatori di Marche, Umbria ed
Abruzzo. Sì, proprio la qualità, frutto di interventi mirati, su temi
precisi e su strategie di ampio respiro, che gli allevatori del centro
Italia Adriatico hanno sollevato con domande prive di polemiche ma
alquanto decise.
All’Hotel Bellavista di Castelraimondo, in provincia di Macerata, gli
onori di casa sono stati fatti dal delegato locale Francesco Cioccoloni, che ha presentato il Presidente Roberto Brischetto, accompagnato dai vice Alberto Caravita e Sandro Moscati, oltre che dal
delegato della Puglia Tommaso Marrazza e del Segretario Antonio
Torciere. Il presidente ed i membri del consiglio hanno spiegato
tutte le ragioni e le idee dell’Anact sia sui temi caldi della politica
ippica che sulle scelte tecniche di imminente attuazione.
Naturalmente ha tenuto banco la querelle sui presunti sacrifici che
dovrebbero esser chiesti anche al trotto e quindi agli allevatori, anche se, come hanno precisato gli intervenuti, non c’è nulla di ufficiale al riguardo.
Parlando quindi in via ipotetica, anche se purtroppo abbastanza
realistica, il Presidente Brischetto ha voluto concentrarsi su come la
gestione statica che la politica ha del caso “Unire” sia al momento
l’ostacolo principale a
quelle riforme ormai
improcrastinabili per
l’allevamento e per
l’ippica tutta.
Per quanto riguarda
le scelte programmatiche e tecniche si è
discusso di Aste, con
la rivoluzione dell’Asta
Selezionata abbinata
alla qualificata che è
la vera e propria novità per quanto riguarda
Maurizio Messi e signora hanno alle spalle Roberto
l’attività dell’Anact.
Un’Asta all’americana Brischetto e Antonio Torciere
come anticipato proprio dal Presidente su questa rivista che è stata bene accettata dall’assemblea, soprattutto da quei medi e piccoli allevatori che sono
praticamente tutti i marchigiani, abruzzesi ed umbri, che si sono
resi conto di quanto sia importante avere un catalogo e quindi un
pubblico unico.
Alcuni allevatori, soprattutto giovani, hanno anche sottolineato
come sia indietro l’ippica sul tavolo della promozione.
La discussione si è protratta anche sulla necessità di difendersi, nei
confronti degli allevatori “esteri” che allevano cavalli italiani, e anche di allevatori italiani che hanno la possibilità di allevare i nostri
indigeni all’estero, soprattutto nei paesi dove la mano d’opera ed i
costi sono di gran lunga inferiori.
A margine della serata si è poi proceduto alle premiazioni per gli allevatori anziani, ovvero che sono iscritti all’Anact da più di un trentennio. Una targa per uno con naturalmente il Capitano Ermanno
Mori in cima alla lista, seguito da Maurizio Messi e Valter Vantaggi,
prima dell’immancabile cena per tutti con specialità marchigiane
scelte dal delegato Cioccoloni, una sicurezza, per la sua storia di
figlio di ristoratori e per la sua pignoleria nelle scelte.
In definitiva una delle altre riunioni costruttive in cui gli allevatori delle Marche, Umbria e Abruzzo hanno dimostrato di non essere
grandi per dimensioni ma decisivamente di avere grandi idee.
MATTEO MUCCICHINI
ASSEMBLEA
INCONTRO ANACT
DELL’EMILIA
Sorride Francesco Cioccoloni, il delegato Anact delle Marche, dopo aver consegnato la
targa al Capitano Mori, abbracciato da Antonio Torciere e alle spalle un soddisfatto Roberto
Brischetto
6
Venerdì 9 febbraio si è svolta, presso il Ristorante Ippocampus di
Castel S. Pietro Terme, alla presenza di circa un centinaio di allevatori, in un clima pacato e disteso, l’Assemblea Regionale dei Soci
dell’Emilia. Presente al completo lo staff dirigenziale dell’Anact, il
Festa grande alla consegna della targa a Giovanni Martellini da parte dello staff dirigenziale dell’Anact (da sinistra Caravita, Brischetto, Moscati, Torciere) e del delegato Anact del Lazio Ciro
Cesarano (alle spalle di Martellini)
Presidente Brischetto, i Vicepresidenti Moscati e Caravita, il Segretario Torciere.
Dopo i saluti e le anticipazioni del programma della serata da parte del sottoscritto, ha preso la parola il Presidente: molto reale e
determinato sulla situazione ippica, ha evidenziato gli aspetti negativi che hanno portato all’attuale riduzione del Montepremi e
Riccardo Targioni (microfono) fa sentire le sue ragioni al delegato dell’Emilia Giovanni
Govoni (maglione) e allo staff dirigenziale dell’Anact
delle Provvidenze. A tal proposito ha riferito che l’Unire sta attraversando un momento molto caotico ed in fase di ristrutturazione:
nonostante l’impegno del commissario Melzi d’Eril, ci vorrà molto
tempo perché i vari uffici riprendano il giusto cammino. Ha parlato
della nuova organizzazione delle Aste Miste (Selezionate e Qualificate insieme) evidenziando la presenza di circa seicento puledri
che passeranno da domenica 9 (alla sera) a mercoledì 12 settembre
a Settimo Milanese.
Parlando della rivista “Il Trottatore” ha sottolineato le migliorie
della rivista nel contenuto e nelle statistiche, evidenziando il minor
costo per la pubblicazione e la spedizione.
In seguito, chi vi scrive, ha voluto accentuare (in qualità di Delegato Regionale Anact) che i problemi che affliggono maggiormente
il settore sono da un lato la scarsa attenzione rivolta all’ippica (dal
Ministro De Castro), dall’altro l’influenza negativa delle agenzie
ippiche (praticamente, di ippiche… c’è rimasto solo il nome) che
accettano altri giochi a danno delle scommesse ippiche con conseguente calo delle entrate. Ho poi evidenziato l’importanza dell’Anact e il lavoro svolto dal Segretario e da tutti gli impiegati sempre pronti a collaborare con gli allevatori e con gli uffici dell’Unire.
Il Vicepresidente Moscati, molto attento e preparato sulla programmazione delle corse e sull’andamento del gioco, è intervenuto
chiarendo alcuni aspetti inerenti al numero di corse per giornata,
evidenziando l’importanza, in sede di bilancio Unire, di estrapolare
7
si correrà in una piazza per giornata, poco influente sulle Aste.
Si è poi proceduto alla consegna delle 27 targhe ai Soci Anact con
militanza di almeno 30 anni (Allevamento di Zenzalino, Allevamento Giorgio & Gloria, Allevamento L’Orsetta, Azienda Agricola Fantuzzi
Italo, Azienda Agricola Paltrinieri Peppino Lotario, Azienda Agricola Vighi Gaetano & Figli, Enrico Bertazzini, Medardo Casella, Mario
Conti, Antonio Oppi, Severino Ficarelli, Giovanni Govogli importi delle corse differenni, Guido Guareschi, Alberto
ziate (matinee) dal montepremi.
Gubellini, Industria Casearia
Ha poi sollecitato una questione
Pelloni, Angelo Isgrò, Mauro
da troppo tempo irrisolta riguarLeonardi, Angelo Lodigiani,
dante le risorse non equamente
Giovanni Palmieri, Cesarino
divise fra trotto e galoppo in conPasquali, Luigi Prodi, Iginio
siderazione del numero maggiore
Pulga, Scuderia Orsi Mangeldelle corse al trotto.
li, Luigi Tunioli, Nerio Turra,
Il Vicepresidente Caravita ha
Giovanni Zacconi, Clara Zarvoluto porre l’attenzione suldi), molto apprezzata dagli
l’importanza del cavallo in se,
interessati e da tutti i predistaccandolo dal contesto delsenti.
le scommesse e valorizzando le
Un sentito ringraziamento a
doti dell’animale: ha sottolineatutti i partecipanti che nonoto inoltre l’importanza di aprire Crescenzo Castaldo seduto accanto all’ex vice Presidente dell’Anact Antonio Cervone
stante il difficile momento,
gli allevamenti al pubblico per
mantengono viva e tenace la
far conoscere da vicino fattrici
passione
allevatoria
e
un
arrivederci
alla prossima assemblea con
e puledri nel loro ambiente naturale. Fra gli allevatori sono interla promessa da parte della Delegazione Emilia e di tutta l’Anact di
venuti: Riccardo Targioni, prendendo spunto da una cifra disposta
un impegno totale e costruttivo per il miglioramento continuo del
nel bilancio Unire destinata agli Ippodromi (nonostante l’attuale
settore.
momento critico del montepremi), evidenziando che parte di questi
(basta frequentarli per capire quali!) pur usufruendo da sempre di
GIOVANNI GOVONI
sovvenzioni, non offrono al pubblico
adeguata ospitalità
e servizi; Giuseppe
Maiorano ha posto
l’accento sull’importanza di ingresso dei
puledri alle prossime
Aste miste, considerando la varietà dei
prodotti selezionati
Da sinistra Enrico Oppi, Paolo Farneti (per Orsi Mangelli),
e qualificati; LoretLuigi Tunioli, Roberto Brischetto, Giovanni Palmieri
e Medardo Casella
ta Fabbri a viva voce
ha richiesto all’Anact
grande impegno nel
non fare correre ippodromi al trotto
durante la sessione
delle Aste.
A tal proposito il Segretario Torciere ha
risposto precisando
che l’Unire non consente la chiusura toTarga di Roberto Brischetto anche per il delegato Anact
tale, ma al massimo
Da sinistra Caravita, Antonio Diana (delegato Campania) Marco D’Angelo, Brischetto,
ASSEMBLEA
INCONTRO ANACT
CAMPANIA E LAZIO
Giovanni Govoni (maglione), Gloria Parrinello (Giorgio &
Gloria) e Mauro Leonardi
8
Moscati, Ciro Cesarano (delegato Lazio)
pania, il riconoscimento è andato a: Allevamento Garigliano, Allevamento Luise, Azienda Agricola Iemma Gaetano, Azienda Agricola
Isonzo, Azienda Agricola Silvana, Crescenzo Castaldo, Mario Gallucci, Alfonso Iovieno, Gioacchino Migliaccio, Pasquale Migliaccio, Enrico Parente, Antonio Pecorello, Antonio Rago e Filiberto Rendina.
Per il Lazio la targa è andata a: Allevamento Azienda Agricola Baldi
Odoardo, Allevamento Centauro, Azienda Agricola Kruger Gerhard,
Nicola Cortese, Pietro Daneri, Yon Italiani, Giovanni Martellini, Giuseppe Odorici, Scuderia Donatella Eredi Tudini E.
CIRO CESARANO
Da sinistra Brischetto, Pietro Daneri, Torciere e Ciro Cesarano (delegato Lazio)
Mai come nella circostanza la presenza degli Allevatori è stata massiccia nel caratteristico ristorante Masaniello di Marina di Minturno
martedì 13 febbraio, convocati dallo scrivente delegato del Lazio e
da Antonio Diana, per l’Assemblea Regionale congiunta dei Soci del
Lazio e della Campania. Presente lo staff dirigenziale dell’Anact capeggiato dal Presidente Brischetto, dai vice Moscati e Caravita e dal
Segretario Torciere.
Dopo i saluti e le anticipazioni del programma della serata da parte
del sottoscritto, ha preso la parola il Presidente Brischetto, che ha
illustrato il momento critico dell’ippica, ed in particolare le provvidenze. Inutile ripetersi in quanto avete avuto modo di leggere
dettagliatamente nelle pagine precedenti e già avete un quadro
preciso di cosa ci aspetta in futuro.
Diversi gli interventi, ma in particolare, da parte mia, ho sottolineato il vuoto di potere da parte dell’Unire e un no deciso alla riduzione
del montepremi in quanto i soldi che sono venuti a mancare non
devono imputarsi a nostre colpe (le scommesse non sono diminuite) ma ad altri.
Proprio in questi giorni è stato risolto l’annoso problema riguardante il Direttore Generale dell’Ente, altrimenti saremmo stati costretti
a scendere in piazza a protestare, per cui speriamo che il Commissario Unire ed il Ministro dell’Agricoltura possano prendere delle
decisioni definitive affinché la drastica riduzione del montepremi
non avvenga.
Si è dibattuto molto anche sui quattro giorni consecutivi di compra-vendita dell’Asta ed il mio punto di vista è stato: fare due Aste
miste di cavalli selezionati e qualificati. Alla prima (settembre) far
partecipare i cavalli nati da gennaio al 30 aprile ed alla seconda
(ottobre) quelli
nati da maggio
in poi. Tutti gli
altri cavalli naturalmente al
Garigliano. Si è
poi proceduto
alla consegna
delle targhe ai
Soci con almeno
trent’anni di attività allevatoria
Antonio Diana (delegato Campania), Francesco Nappi, Roberto
e, per la CamBrischetto
ASSEMBLEA
INCONTRO ANACT
DELLA ROMAGNA
Questi i premiati all’Assemblea della Romagna
(non è stato invitato lo staff dirigenziale
A.N.A.C.T.) tenutasi venerdì 16 febbraio all’Hotel Globus di Forlì: Franco
Aleotti, Roberto Aleotti,
Allevamento di Vergiano, Allevamento Peroni,
Azienda Agricola Rodi
di Sapignoli R., Azienda
Agricola Zani,Germano
Bandini,Gianluca Battistini, Pietro Bellardi,
Balilla Casadei, Otello
Castellari, Domenico Cavassini, Riccardo Cicognani, Renzo Fiori, Rino
e Renzo Gatti, Guido
Giardini, Ubaldo Gobbi,
Livio Guerrini, Delio Ricci, Giorgio Scarpellini,
Azienda Agricola Pan di
Gianfranco Fabbri (delegato Romagna) e Giorgio Scarpellini
Gianfranco Fabbri e Pietro Zani
Panzavolta Paolo & C., Luciano Squarzi, Pietro Tarroni,
Ermanno Tassinari, Paolo Verlicchi e Ferruccio Zannoni.
Gianfranco Fabbri e Renzo Fiori
9
CAVALLI
AMERICANO
D’AMÉRIQUE.
Offshore Dream presenta una linea femminile quasi completamente yankee.
Il nuovo astro francese Offshore Dream sbanca l’Amérique davanti a Kool du Caux e fa pure il record della corsa in 1.12
L’aspetto più significativo del successo
di Offshore Dream nell’Amérique non
viene tanto dal fatto che a risolvere la
classicissima parigina sia stato un 5 anni,
il che peraltro non avveniva dal 1992 (dal
traguardo di Verdict Gédé), piuttosto dalla
genealogia del vincitore, fortemente
improntata sull’americano. La linea
femminile del cavallo allevato dall’Ecurie
de Rougemont (nel Calvados) è quasi
completamente Usa, l’unica eccezione
viene infatti dalla mamma di Tarass
Boulba (il padre della madre di Offshore
Dream) che è normanna. Per i canoni
francesi, anche per quelli più moderni,
10
in cui la presenza del sangue americano
è rilevante, il pedigree del campione di
Pierre Levesque è fortemente innovativo
e dimostra come lo stud francese stia
ritornando ad evolversi, nonostante da
una quindicina d’anni sia impastoiato da
regolamenti conservativi e autarchici.
Vale la pena di ricordare che, già agli inizi
degli Anni Novanta, Coktail Jet, anch’esso
vincitore d’Amérique, proponeva un settore
femminile completamente americano.
Enfilade, la madre di Offshore Dream,
nasce infatti dalla yankee Tableau, una
figlia di Joie De Vie che la Brittany Farm
presentò alle aste di Lexington nel 1989 e
che fu venduta per 25 mila
dollari emigrando prima in
Belgio, poi in Francia. Questa
Enfilade 1.19, che a 2 anni
giunse quarta a Vincennes
nel Prix Marcel Dejean, è il
prodotto di un esperimento
genealogico, in quanto nel
suo pedigree presenta un
singolare 3x3 su Speedy
Crown e Somolli. Suo padre
è lo “Speedy Somolli” Tarass
Boulba, mentre la madre
Tableau nasce da Seascope
Lobell, che di Speedy
Somolli è sorella piena.
E proprio la famiglia
femminile va considerata il
punto di forza di Offshore
Dream. Una famiglia che
ha ramificazioni in tutti i
Paesi di rilevanza ippica
(Italia compresa) e che trae
origine da Somolli, una delle
più straordinarie mamme
dell’allevamento mondiale.
Somolli, da Star’s Pride, sorella piena del
vincitore dell’Hambletonian 1979 Legend
Hanover, tra i suoi quattordici prodotti
può contare ben sette figli con record
sotto i 2 minuti, tra i quali l’altro vincitore
d’Hambletonian (nel 1978) Speedy Somolli
1.55, che una volta in razza è diventato il
miglior continuatore del padre Speedy
Crown.
D’altra parte la linea di Somolli è
soprattutto una linea di maschi: dalla
fattrice, oltre a Speedy Somolli, vengono
direttamente gli altri stalloni Lord Of All (il
padre di Remington Crown), Harvard Yard e
Santana Lobell e in linea derivata Somatic
LAURITA HANOVER
F. 1959, Hoot Mon
SOMOLLI
F. 1970, Star’S Pride
LEGEND HANOVER
M. 1976, Super Bowl
SPEEDY SOMOLLI
M. 1975, Speedy Crown
SHEBA LOBELL
F. 1978, Speedy Crown
TEQUILA BROLINE
F. 1994, Quito De Talonay
SONOMA
F. 1979, Speedy Crown
SOMATIC
M. 1987, Super Bowl
MAE JEANS CROWN
F. 1981, Speedy Crown
ROYAL TROUBADOR
M. 1987, Super Bowl
LORD OF ALL
M. 1982, Speedy Crown
TURBO SUND
M. 2001, Viking Kronos
Offshore Dream
SEASCOPE LOBELL
F. 1983, Speedy Somolli
TABLEAU
F. 1988, Joie De Vie
VANA LOBELL
F. 1984, Speedy Crown
EGON LAVEC
M. 1996, Navaki
ENFILADE
F. 1994, Tarass Boulba
OFFSHORE DREAM
M. 2002, Reve D’Udon
HARVARD YARD
M. 1985, Speedy Crown
SINGER LOBELL
F. 1989, Speedy Crown
BARTALI OK
M. 1998, Lemon Dra
Bartali OK
11
(vincitore del World Trotting Derby) e Royal Troubador,anch’essi
razzatori, mentre un’altra sua figlia ha prodotto Sack Pack (maschio
Pierre Levesque e Offshore Dream in passerella dopo una prestazione da incorniciare
dalla sostanziosa carriera europea) e risulta nonna di Turbo Sund
(vincitore del Campionato Europeo dei 3 Anni a San Siro, pista sulla
quale ha anche raccolto un secondo posto nell’Orsi Mangelli dietro
Kiss Francais, nonché lo svedese Revenue, ora in razza negli Usa
Passionate Kemp); un’altra figlia di Somolli è la madre del nostro
presso la Perretti Farm) propone un 4x4 sul caporazza Laudéac e la
Bartali Ok, razzatore giovane e di belle speranze.
fondamentale presenza nel suo quadro genealogico di Hernani III e
Bartali Ok permette di collegarci agli influssi italiani di Somolli:
Carioca II.
due sue figlie sono inserite nel nostro parco fattrici: Vana Lobell (i
cui migliori prodotti si possono considerare Falò K Jet, Geisha Grif
EZIO CIPOLAT
e Isolde Grif, mentre per la Svezia ha prodotto il primaserie Egon
Lavec 1.10.7) e Singer Lobell (madre del citato Bartali, ma anche di
Unbeaten Ok e di Acapulco Ok).
Tre figlie di Ginger Lobell sono anch’esse
fattrici: Serena Ok (ha prodotto Birbone
OFFSHORE DREAM 5, 1.12 sui 2700 metri
Ok e Aga Khan Ok), Tarport Lady Ok
(Ellade Guasimo e Dana Guasimo),
Maschio baio nato in Francia l’8 maggio 2002
Allevatore e Proprietario: Ecurie De Rougemont
Zorba Ok (Gisal d’Italia). Funziona in
Italia anche una sorella di Somatic,
Avita Safir, già madre di Donnadicuori
QUINIO 1.25
KERJACQUES
Rex e Corsaro Rex.
1.19
ARLETTE III 1.22
Merita un accenno anche il padre di
EJAKVAL
Offshore Dream, quel Reve d’Udon che
1.14
FLOCON II 1.22
QUADRIVALSE
dopo Bellino II e Jag de Bellouet va
REVE D’UDON
1.22
considerato il più completo fuoriclasse
VALSE F 1.31
7,
1.12.8
francese degli ultimi trentanni.
Maschio baio
Classico alla sella (Président de la
MARIO 1.20
URSIN L.
Francia 1983
Republique e Cornulier), laureato
1.21
KAWA WILLIAMS
del Critérium dei 5 Anni, vincitore
MAVIA
DU
VIVIER
all’estero (International Trot, Aby Stora
JOB 1.21
TRAVIATA III
Pris e Elite Rennen), nonché secondo
1.28
di Tenor de Baune nell’Amérique,
NAÏVE L. 1.23
Reve possedeva la velocità e la tenuta
SPEEDY CROWN 1.57.1
propria dei crack di assoluto livello.
SPEEDY SOMOLLI
Nipote del caporazza Kerjacques,
1.55
SOMOLLI
attraverso il canale di Ejakval (questi
TARASS BOULBA
padre anche di Sébrazac, da cui Général
1.18.8
VALMONT 1.18
IDIE
du Pommeau), Reve d’Udon presenta la
ENFILADE
1.18
stessa linea materna delle campionesse
TARENTELLE IV
1.19.4
sotto la sella Mabrouka e Touta, quella
Femmina baio
SUPER BOWL 1.56.2
che deriva dalla madre base Thérésa
JOIE DE VIE
Francia 1992
(1887).
1.56.3
HEIDI RODNEY
Il pedigree di questo grande trottatore,
TABLEAU
che è stato anche eccellente stallone
1.17.1
SPEEDY CROWN 1.57.1
SEASCAPE LOBELL
(tra i suoi figli, oltre a Offshore
2.01.2
Dream, si possono ricordare Fe Reveur,
SOMOLLI
Flash Perrine, Glissando, Historien,
12
31
LA STORIA - CAMPIONI SENZA TEMPO
EILEEN EDEN
MAGIA FRÖMMING.
Quarant’anni fa arrivava in Italia l’americana della Reda che seppe contrastare
e anche battere le regine francesi Roquépine e Une de Mai.
Eileen Eden ha conquistato tre edizioni a seguire dell’Europeo di Cesena. Ecco la vittoria nella finalissima 1969 contro Nu Hill
Fine anni ’60, anni d’oro per il trotto
francese. Roquépine, nel pieno della sua
maturità, mette a segno un fantastico triplo
a seguire nell’Amérique (1966/67/68),
due volte nelle mani di Jean René
Gougeon, una volta persino con il suo
allevatore-proprietario-allenatore Henri
Levesque, un grande uomo di cavalli. Non
si è ancora spenta la eco delle imprese
della “reine” e il trotto francese butta nella
mischia altri primaserie autentici: Toscan,
Tidalium Pelo, soprattutto Une de Mai, la
campionessa di Montesson che non riuscirà
mai a conquistare l’Amérique, ma saprà
fra l’altro mettere a segno nel Criterium
de Vitesse una cinquina stratosferica (dal
1969 al 1973).
Luigi Gianoli, con il suo tocco magistrale,
dipingeva così Roquépine: “Fu una femmina
eccezionale, forse la più completa nata dal
vivaio francese del dopoguerra. Anche se
14
meno sontuosa di Une de Mai, meno bella
e plastica di Cancannière, fu eccezionale
e inarrivabile nel suo rigore di cavalla da
corsa, sempre impegnata, attenta, precisa,
concentratissima nel suo trotto facile e
naturale, capace di esprimersi al vertice
sia sulla massacrante pista di Vincennes
sia sull’anello di 800 metri di New York”.
Roquépine e Levesque, aggiungiamo noi,
non erano mai sazi di vittorie e di imprese.
E il suo proprietario la portava in giro in
tutte le piste d’Europa e naturalmente in
Italia, dove a quei tempi una vittoria nel
Nazioni o nel Lotteria, ma anche nel Costa
Azzurra o nel Lido di Roma, era moneta
pregiata. Spesso con “le pape” Gougeon,
non di rado con lo stesso Levesque,
Roquépine ha lasciato il segno in tutti i
nostri maggiori ippodromi, da San Siro a
Agnano, da Tor di Valle a Vinovo.
Non era facile tener testa a un simile
fenomeno, ma Eileen Eden ci è riuscita.
Certo, tante volte le ha prese, ma più
d’una volta le ha anche date. Ha comunque
combattuto a testa alta, per la signorile
giubba della Reda di Regolo e Danilo
Fossati, e con la impareggiabile regia di
un grande del trotto mondiale: Johannes
(Hans) Frömming, il piccolo grande uomo
di Amburgo che ha saputo trasmettere
ad altre femmine d’elite, dalla superba
Ozo alle aristocratiche Elma e Delmonica
Hanover, i comandi elettrici delle sue mani.
Eileen Eden, che apparteneva alla
generazione della straordinaria Kerry
Way (Hambletonian), non era arrivata in
Italia accompagnata da imprese americane
squillanti. Aveva infatti un record di
2.08.4/5 (modesto anche 40 anni fa) e
uno più apprezzabile di 2.01.1/5 a 3 anni.
A 4 anni si era fatta notare con una bella
vittoria a Yonkers. Poi, nell’estate del ’67,
l’acquisto e l’arrivo a Lesmo, nel centro d’allenamento della Reda.
Non ci vuole molto per portarla pronta per il debutto italiano che
avviene il 17 ottobre, naturalmente a San Siro. A Lesmo la figlia
di Spectator e Indeed (Darnley) si è ambientata senza problemi
e soprattutto ha fatto vedere parziali fuori dal normale. Sui 2060
metri, l’affrontano avversari non proprio malleabili come Zizì,
Qualto e Castleton Belle, ma Eileen Eden vola l’ultimo km da 1.15 e
non c’è storia. Altre tre uscite (due vittorie e una piazza), poi Eileen
Eden tenta anche l’ardua carta del Nazioni. Non è un’edizione super
(vince Some Fire), ma la saura rimane invischiata nel gruppo e non
riesce mai a farsi vedere.
“In un 1968 contrassegnato
da una serie
di formidabili duelli,
la pupilla di Danilo Fossati
riesce a imporre l’alt
a Roquépine nel Lotteria,
nel Costa Azzurra
e nel Gran Premio di Baviera”
1968. Ora c’è da pensare alla carriera a 5 anni, quella che dovrà dirci
se la bionda di casa Fossati è una primaserie o una buona importata
come tante. Frömming pensa
in grande, in questa femmina
ripone una immensa fiducia e
non ne fa mistero. Preferisce
evitare l’Amérique, ma punta
al France d’inizio febbraio. La
corsa è segnata da rimpianti e
polemiche, nega a Eileen Eden
un successo clamoroso che
l’avrebbe consacrata ai vertici
europei. Eileen Eden accusa
un’incertezza nella fase d’avvio
e gli inflessibili giudici parigini
la bollano con una immediata
squalifica. Frömming non
sente (o non vuol sentire…)
l’annuncio e lancia Eleen Eden
in una sensazionale rincorsa che
la porta a prevalere su Querido II
e Oscar RL. Ma l’impresa è vana,
per lei c’è solo un r.p. amaro e,
forse, ingiusto.
Parigi dice però che Eileen Eden
c’è e proprio dalla Francia parte
la lunga serie delle formidabili
battaglie che per tutta l’annata
la opporranno a Roquépine,
l’acclamata stella del trotto
continentale. Il Criterium de Vitesse segna il primo punto a favore
della francese quel giorno agli ordini di Levesque, ma subito dopo
Torino e Napoli sono nel segno dell’americana e restano due perle
autentiche nella preziosa collana di questa straordinaria atleta. Nel
Costa Azzurra, il primo squillo. In verità non si tratta di un successo
pieno, ma di una vittoria divisa a metà con la rivale. Ma che rincorsa
ci regala Eileen Eden in quegli ultimi 300 metri di fuoco e che
emozione vedere due simili campionesse perfettamente appaiate
sul palo del miglio torinese!
Si va così al Lotteria, e immaginate la frenesia di Napoli per il
rinnovarsi di un duello che farà la storia del trotto europeo di
quell’anno. Eileen vince puntuale la sua batteria e un’altra rediana,
la brillante Be Sweet, impone l’alt in batteria a una Roquépine che
mostra qualche perplessità sulle piegate, ma che in fondo aspetta
soltanto il nuovo scontro con Eileen Eden. La finale, se ami il trotto,
è di quelle che ti ricordi per tutta una vita.
Frömming a Cagnes e a Torino ha puntato tutto sulla stoccata finale.
Non è bastato a Nizza ed è servito a metà a Vinovo. Ma il tedesco
ha in mente qualcosa di inedito da regalare a quel meraviglioso
pubblico. Ecco allora il colpo di genio. Eileen Eden ha il 2, Roquépine
il 5, in mezzo, c’è anche Be Sweet. Eileen Eden questa volta non
aspetta, gioca d’anticipo, fa la partenza e d’un balzo è davanti alla
francese. Non l’aspetta, ma impone ritmo soprattutto nelle piegate,
dove Roquépine mostra qualche contrarietà. Poi sull’ultima curva,
l’allungo improvviso, che sorprende la francese e il buon Levesque.
La retta è trionfale anche se Roquépine tira fuori tutto il suo enorme
Due i successi di Eileen Eden nel prestigioso Elitlopp (1968 e 1970). Ecco l’autorevole primo piano dell’americana della Reda nell’edizione 1968
15
vittorie (3 all’estero) e 11 piazzamenti e si prepara a affrontare
un’altra stagione durissima, senza Roquépine, ma con l’ombra di
una nuova avversaria forte da far paura: Une de Mai.
potenziale per tentare il recupero. Agnano esplode d’entusiasmo.
Danilo Fossati si coccola commosso la magnifica saura e Frömming
sorride, con quel sorriso furbo e divertito che lo accompagnava
dopo averci regalato una corsa con effetti speciali.
Roquépine torna superbamente al successo nel Fiera (con Gougeon)
e nell’Atlantique, ma Eileen Eden è sempre lì, seconda, pronta a
cogliere il primo accenno di debolezza della rivale. Il 19 maggio
1968 si va a Monaco per il Gran Premio di Baviera ed è ancora duello.
A 500 metri dal traguardo Roquépine è in vedetta, salda e spavalda,
con l’aria di chi ormai ha la vittoria in tasca. Allunga decisa, sicura
di togliersi di dosso ogni fastidioso avversario. Il ritmo è violento,
ma Eileen Eden non si arrende. Frömming se la carica in mano e in
retta la scaraventa contro la regina di Francia. A 50 metri Roquépine
“Nel 1969 la saura
si trova a fronteggiare
Une de Mai:
dopo averla seriamente
impegnata nel Fiera,
doma la campionessa
di Gougeon
in un indimenticabile
Gran Premio delle Nazioni”
1969. Dopo essere stata quarta nell’Amérique record di Upsalin e
non aver figurato nel France, Eileen Eden collauda nel Criterium de
Vitesse quanto forte sia la coppia Une de Mai-Gougeon e quanto
sarà difficile contrastare
la nuova stella transalpina
sulle piste italiane. E difatti
Une de Mai conquista anche
il Lotteria (il primo dei tre
consecutivi) su un altro
grande di Francia, Tidalium
Pélo, e una Eileen Eden
che, terza, deve inchinarsi
allo strapotere ospite.
Une de Mai sale e arriva
quindi a Milano, ritrova
Eileen Eden e la tribuna
di San Siro, colma
all’inverosimile, assiste a
un altro splendido duello
nel Fiera. Une de Mai si
presenta in retta da gran
signora, ma Frömming
ha in serbo un finale
Il trionfale giro d’onore di Eileen Eden e di un esultante Frömming dopo il magnifico successo nel Lotteria 1968 davanti alla grandissima Roquépine
stratosferico. L’americana
riguadagna terreno a
vista d’occhio, sembra
quasi
agguantare
la
rivale
che
in
foto
riesce
però a conservare un
è ancora qualcosa avanti, ma nell’ansia della difesa esplode in
vantaggio decisivo. Une de Mai è formidabile, ma Eileen Eden è lì
rottura: e Eileen Eden passa, con un 35” per gli ultimi 500 che vuol
attaccata, e non è un azzardo pensare che possa arrivare il giorno
dire 1.10, roba non proprio normale per quei tempi.
della rivincita. Eileen Eden porta a casa il suo secondo Europeo e
Il duello infinito prosegue anche nel Championnat a Vincennes,
si avvicina al Nazioni che per un proprietario come Danilo Fossati,
dove le due primedonne del trotto si condannano a vicenda dopo
lombardo a tutto tondo, ha un sapore assolutamente speciale.
una lotta feroce, poi nel Lido di Roma, nel Freccia d’Europa, nel
Frömming prepara allora l’ennesina magia. La Reda schiera anche
Nazioni dove è sempre Roquépine a prevalere, in quelle che sono le
Keystone Spartan, un secondo di Hambletonian che sa mettere
sue ultime regali esibizioni.
in campo frazioni cattive. Keystone e Fossati hanno un compito
Eileen Eden, però, non perde un colpo. È andata a Solvalla a prendersi
preciso: evitare che Une de Mai possa impostare la corsa come sa
il primo dei suoi due Elitlopp, conquista il suo secondo Europeo a
e come vuole. Keystone va in testa e tiene ritmo. Gougeon punta
Cesena, chiude la sua annata d’oro con 22 corse (8 all’estero), 10
16
perentorio sul leader, convinto di avere presto strada libera.
Ma Keystone tiene botta e fa consumare alla rivale energie preziose.
Frömming fila intanto la francese e aspetta il momento propizio. Une
de Mai in retta passa, ma presto è alle corde. Gougeon alza la frusta,
Une de Mai risponde con orgoglio ma senza la necessaria lucidità.
Eileen Eden arriva a bomba e vola verso una vittoria agognata per
ma a fine mese Eileen torna a stupire in Svezia non in una corsa
qualsiasi ma in un Elitlopp che a Solvalla riuniva l’elite mondiale,
da Une de Mai all’americana Fresh Yankee. In batteria, in verità,
la rediana non brilla: è quarta in batteria e solo per poco strappa
l’accesso in finale. Qui Fresh Yankee va in testa, ma Une de Mai e
Gougeon sono presto all’assalto. È un duello sfrenato, senza pause.
Di fronte a un pubblico enorme, Eileen Eden e Fromming conquistano il Nazioni-1969, controllando Dart Hanover dopo aver piegato la resistenza di Une de Mai (terza)
tutto un anno. Une de Mai deve cedere anche il secondo posto a un
eccellente Dart Hanover. 1.16.5: è il record del Nazioni e la tribuna
esplode d’entusiasmo. Che pomeriggio ragazzi, e che brividi!
“Il capolavoro 1970
è quello dell’Elitlopp,
nel quale Eileen Eden
e Frömming conquistano
un successo di eccezionale
rilievo tecnico davanti
alla primaserie americana
Fresh Yankee”
1970. La carriera a 7 anni non inizia bene. I primi sei impegni
stagionali (fra i quali Amérique e France) sono tutti in rosso. Ci si
chiede se Eileen Eden non cominci a pagare le durissime battaglie
combattute in tutta Europa contro veri fenomeni. Eileen Eden
mostra segni di ripresa nel Lotteria con il successo nella batteria
e il secondo in finale dietro l’immancabile Une de Mai. I successivi
impegni in aprile e inizio maggio non confermano l’impressione,
Frömming, sornione, aspetta l’esito dello scontro. Le due femmine
sbucano in retta, Une de Mai, come le accade dopo una corsa tutta
d’attacco, si arrende. Fresh Yankee sembra avere allora la strada
spianata, ma a centro pista, dopo diabolica attesa, ecco spuntare
la sagoma di Eileen Eden che travolge la battistrada e conquista la
vittoria tecnicamente forse più consistente di una pur scintillante
carriera. Eileen Eden ha ritrovato lo slancio. Passa vittoriosa nel
Matadoren Rennen, cede solo di poco a Tidalium Pelo nel Premio di
Germania con un mezzo giro finale da 1.13 che lascia ammirati, fa tris
nell’Europeo a Cesena, emerge anche a Vienna e nel Roma, chiude
per raggiunti limiti d’età una stagione ancora intensa, con ben 27
impegni (12 all’estero), 9 vittorie (4 all’estero) e 11 piazzamenti.
A inizio ‘71, a 8 anni, corre ancora quattro volte in Francia senza
brillare, ma ormai l’aspetta l’allevamento, dove non ha tuttavia
troppa fortuna (Orvieto 1.16.9 il migliore di una produzione
limitata). Ma Eileen Eden, forse, aveva già consumato tutto in
pista, con 83 corse da 5 a 8 anni, concentrate soprattutto in tre
annate senza respiro.
Sulla copertina del libro uscito nel 1969 per celebrare le sue 5000
vittorie (“5000 Trabersiege – Ein Leben in Sulky”), Hans Frömming
volle proprio la foto della sua amatissima Eileen Eden.
DANILO IOVENALI
17
30
LE DAME DEL TROTTO
MONICA GRADI
LA PRONIPOTE
DI CINCERINA.
Monica con il padre Roberto Gradi davanti al box di scuderia accanto a Iride Grad, uno dei prodotti di famiglia
19
“Sono sempre
andata
in scuderia
durante
le vacanze estive”
Lei è graziosa e carina, ma soprattutto rivela quando parla una leggiadra dolcezza che riflette anche nel garbo dei suoi movimenti sia
che stia camminando o seduta sul sulky conduca in corsa un cavallo.
Non ancora diciannovenne conseguì prima la licenza per correre del
diploma di ragioniera, e da allora non ha praticamente fatto altro che
guidare ed allenare cavalli collaborando attivamente alla conduzione
della scuderia di famiglia.
“Sono sempre andata in scuderia durante le vacanze estive o alla
domenica, ed anche nel pomeriggio dopo la scuola mi piaceva fare
una capatina a vedere
i cavalli. La prima volta
che sono salita su una
ghighella avevo undici
anni e ricordo ancora
l’emozione di quella
mattina che per me fu
una festa, non perchè
avessi già deciso il mio
futuro in quel giorno, ma
la sensazione di qualche
giro in pista fu senza
dubbio elettrizzante. Ho
praticato il nuoto, la palestra ed anche l’equitazione, arrivando ad
effettuare i primi salti di Monica Gradi
ostacoli, ma mi sentivo
meno attratta dalla sella che dal cavallo attaccato e poi il richiamo
della scuderia era molto forte”.
E come non avrebbe potuto ascoltare quel richiamo una che ha nel
suo pedigree nientemeno che il mitico Cincerina, attraverso sua figlia
Fulvia Baldi che è la madre di Roberto Gradi...
“La mia è una famiglia che è una scuola di ippica, ma credo che la
mia scelta non sia stata condizionata da nessuno dei miei familiari.
Monica Gradi porta al successo Game Boy Epi, sottraendosi allo spunto finale di Gastone Nencini all’interno e Global Free all’esterno
20
Certamente il vivere in mezzo ai cavalli fin da piccola mi ha poi aiutato a decidermi nel ‘92 a prendere la licenza di guida come gentleman. Sono partita con cautela ed in questi quattro anni ho sommato
56 vittorie e moltissimi piazzamenti, mi sento di star crescendo
giorno per giorno e corsa dopo corsa, e spero di migliorarmi sempre
nella guida e soprattutto nella preparazione dei cavalli che ritengo
sia la mia vera passione ed alla quale mi piace dedicarmi”.
Come sono i rapporti con i colleghi, molti dei quali sono gentleman ma
con esperienza di professionisti e quasi totalmente uomini?
“Direi di non avere mai incontrato difficoltà, certo all’inizio ci fu
inevitabilmente un po’ di curiosità, ma tutti mi conoscevano quindi
sono stata accolta con simpatia e nessuno mi ha mai tolto ne regalato
qualcosa”.
Nell’attività di famiglia è compreso anche l’allevamento e fra l’altro
anche con discreti risultati, vediamo che i targati “GRAD” raccolgono successi in pista e dunque in casa c’è anche una notevole passione
“La mia famiglia
per l’allevamento ed una
è una scuola
indubbia capacità, ma
di ippica
potremo avere in futuro
anche una Monica allevama la mia scelta
trice o ti limiterai solo a
non è stata
guidare?
condizionata”
“Onestamente devo dire
che per il momento ho
Effettivamente Monica guida molanche troppi impegni per
to bene e può già contare su un
poter pensare ad allevanutrito gruppo di estimatori e fans
re, anche perchè per ora
sulla tribuna che la incoraggiano a
non mi è scattata nessugran voce nelle rette d’arrivo e la
na molla in questo senso.
applaudono in occasione delle sue
In verità quando nasce
vittorie, e per lei hanno rispolveun puledro mi piace anrato uno dei gloriosi nomi di famidare in allevamento per
glia, ribattezzata “la Tamberina”. Monica Gradi si volta a scrutare dove sono i rivali
vederlo, ma solo per il
Lei riesce in corsa ad usare a volte
senso di tenerezza che si
la delicatezza della sua mano legprova a vedere un essere
gera con cavalli difficoltosi, ma è capace di fare esplodere rabbia e
appena nato, però non mi sento ancora attratta dall’attività allevagrinta quando è necessario…
toria. Dell’allevamento si occupa mia madre Patrizia, che iniziò quasi
“Forse in certe circostanze può essere utile con un cavallo che tira
per gioco con una cavalla che avevamo in scuderia a cui si era partiavere una mano più leggera, ma devo dire che in scuderia non abcolarmente affezionata e da cui non si volle separare a fine carriera.
biamo cavalli particolarmente difficili perchè il lavoro di mio paPoi piano, piano si è appassionata ed oggi vi si è in pratica dedicata
dre in questo senso è particolarmente orientato a tranquillizzare i
a tempo pieno, trascorrendo in allevamento la maggior parte delle
nostri allievi ed a non chiedergli mai niente più del dovuto concesue giornate. Ha sei fattrici, quasi tutte risalenti a Sharif di Iesolo,
dendo periodi di riposo quando si manifestano anche solo indizi di
genealogia che lei preferisce, di conseguenza sceglie in prevalenza
insofferenza e cercando di proporre il lavoro e l’allenamento come
stalloni americani. Lei si occupa anche dei puledri fino al momento
se fosse un gioco e non una costrizione.
Certamente a volte in pista bisogna anche far uscire un pò di grinta,
ma questo fa parte del mestiere”.
“In scuderia
non abbiamo
cavalli
particolarmente
difficili perchè
il lavoro
di mio padre
è orientato
a tranquillizzarli”
Monica con il trainer Rosaspina, dopo la vittoria con Ducacomm, premiata da Pietro Giusti
21
La “Tamberina” dei gentlemen (così come viene chiamata in Toscana) al sulky di Bandolero King
della doma, ed a quel punto li prendiamo in
consegna mio padre ed io. Posso dire che
in famiglia il lavoro è diviso a comparti ed
ognuno si occupa del suo settore. Mia sorella Cristina si è laureata in legge ed ha
il suo lavoro, ma ha anche una scuderia in
proprio e segue i suoi cavalli ”.
“Nell’attività
di famiglia
è compreso
anche l’allevamento
e fra l’altro
anche con discreti
risultati,
vediamo che
i targati Grad
raccolgono successi
in pista e dunque
in casa c’è
anche passione
per l’allevamento”
22
Certamente le tue giornate sono intense con
il lavoro in pista o nel Centro di Allenamento
e poi ci sono le corse sui vari ippodromi, ma
infine quanto tempo ti rimane per lo svago a
soli 23 anni?
“Ti confesso che spesso la sera rimango
in casa perchè la stanchezza è tanta e non
sempre ho voglia di uscire. Mi piace la mu-
Monica, in un momento di relax, legge il Trottatore
sica ed anche il cinema e spesso passo le
mie serate guardando la televisione oppure
leggendo un libro. La discoteca certo mi
piace, ma ci vado molto raramente, perchè
non è facile alzarsi presto la mattina quando la sera si è andati a letto tardi, però il
rinunciarvi non mi costa sacrificio e sono
contenta così”.
Certamente non ti manca la determinazione,
e pare proprio che per raggiungere uno scopo
tu sia disposta anche a qualche rinuncia, ma
sai già dove vuoi arrivare e ti sei posta qualche obbiettivo da raggiungere nella vita?
“Per ora continuerò a lavorare con mio padre
perchè ho ancora tantissime cose da imparare da lui, ma un sogno ce l’ho: passare al
professionismo e poter avere una scuderia
tutta mia da gestire come allenatore-guidatore e così seguire le orme e continuare
la tradizione della famiglia, dal bisnonno
agli zii, i cugini e mio padre. Certamente
ci vorrà tempo e sacrificio ma al momento
questo è quello che vorrei e forse sarà questa la mia vita, o forse chissà…”.
DANIELE FRANCESCHI
31
LA STORIA
LE GRANDI MADRI
DELL'ALLEVAMENTO ITALIANO
MARIELLA.
Mariella e il suo proprietario Vittorio Colombo
L’allevamento italiano, nella sua ormai centennale storia, può
vantare molte mamme alle quali attribuire l’appellativo di grandi.
Grandi per aver prodotto campioni o per aver dato inizio ad una
linea che nel tempo si è sviluppata, dando vita ad una famiglia
particolarmente significativa.
Di alcune di queste fattrici, soprattutto quelle il cui sfavillio è durato
soltanto l’arco della produzione in linea diretta, si sono perse le
tracce o queste sono ormai così labili da non lasciare il segno.
26
È il caso, emblematico, di Mariella, l’unica
fattrice (oltre a Gamarth) ad aver prodotto due
vincitori di Derby italiano: Seduttore e Mikori
di Iesolo.
Questa nuova rubrica, specificatamente
riservata alle nostre grandi madri, parte
proprio dalla “dimenticata” Mariella, per
ridare a questa figlia del franco-americano
Caproni, nata nell’allevamento dei fratelli
Mazzanti nel Ferrarese nel 1947, vale a dire
esattamente sessantanni fa, la dimensione
che merita.
Mariella, dopo una discreta carriera in pista che
le valse un record di 1.24, entrò a fare parte del
ristretto, ma molto qualitativo parco fattrici
di Ettore Stefanini, allevatore innovativo e
per certi tratti anche eccentrico che in quegli
anni nelle campagne ferraresi produceva
con straordinaria continuità soggetti forti, di
bella morfologia, in grado di diventare degli
ottimi cavalli da corsa. Cavalli del calibro di
Nelumbo (vincitore del Derby 1953 per i colori
di Aldo Vecchioni, il padre del famosissimo
cantautore Roberto), Nankino, Negus, Oro del
Reno, Osiris, Pitigrì e di Seduttore (da Mc Lin
Hanover), il primo figlio di Mariella, che la sera
del 29 giugno del 1957 a Roma, per la giubba
della Scuderia Kyra e la guida di Vivaldo Baldi,
vinse anch’esso il Derby, conquistandolo a
media di 1.21.3 sui 2500 metri sul mangelliano
Dione.
Seduttore non fu un fuoco di paglia: vinse
anche il Premio Società Terme (con in sulky
Ugo Bottoni), fu secondo di Crevalcore nel Città di Cesena e di Alki
nel Premio Capodimonte ad Agnano, dietro il quale terminò anche
a Milano in quello che era il St. Leger del Trotto, il Premio San Siro
sui 3000 metri.
Mariella non sbagliò un colpo con i suoi sette primi figli, tutti scesi in
pista e con risultati più che appariscenti: un fatto raro per i tempi.
Al Derbywinner Seduttore fecero seguito Tartana, Acagiù, Best
Seller (tutti per Ettore Stefanini - scomparso nel 1958 - o per i suoi
eredi), quindì per conto
della Scuderia Sandra
Imarì, Lemar e Mikori
di Iesolo (da Hickory
Fire), il secondo
gioiello della fattrice
in questione. Mikori,
agli ordini di Walter
Baroncini, fu un punto
di riferimento per la sua
generazione, quella del
1963, vincendo sia il
Derby sia il Nazionale a Mikori di Iesolo e Walter Baroncini
media di 1.19.1 sui 2100,
record per entrambi
prima con Marilù, poi con Mirella di Como,
i confronti classici: a Roma demolendo
e solo con il suo ultimo prodotto, Miguel
l’1.20.1 di Irunda e Navazzo, a Milano il
di Como, riuscì a ritrovare il modo di
vecchio primato di Fourrier che nel 1954 si
estrinsecare le sue possibilità. Le sue tre
era imposto a media di 1.19.5.
Mikori fu il canto del cigno di Mariella, che
figlie femmine, tutte passate in razza, sono
venduta al comasco Vittorio Colombo, fallì
riuscite solo in parte a trasmettere la bontà
della linea di Mariella, disperdendosi in
rivoli sempre più numerosi, ma sterili, di
poca sostanza, come se tutta la qualità
che le derivava da un ceppo femminile
americano di ottimo livello si fosse esaurita
con la sua morte.
La seconda madre di Mariella era
l’americana Carioca 2.06¼, una “Spencer”
sorella di Florimel (made di Florican), nata
nel 1934 e importata a 3 anni dall’italoamericano Ferdinando Lingua con i colori
del quale debuttò sulle nostre piste nel
1938, passando poi di proprietà ai signori
Boni e Riva. La linea di Carioca (che il nostro
Stud Book considera una madre base) è
stata portata avanti da cinque sue figli e,
la migliore delle quali si dimostrò proprio
Lontra, che produsse Mariella accoppiata
con il molto qualitativo Prince Hall.
EZIO CIPOLAT
Allevatore: F.lli Mazzanti, Ferrara
LA PRODUZIONE
DI MARIELLA
1ª madre: LONTRA (1943), b., da Prince Hall
1954 - SEDUTTORE - 1.19.4, m.b.o. da Mc Lin Hanover.
Allevatore: Ettore Stefanini, Tresigallo (Fe)
MARIELLA (1947), b. 1.24, da Caproni.
2ª madre: CARIOCA (1934), s. 2.061¼, da Spencer
3ª madre: CAROLYN (1929), mo. 2.07½, da Mr. Mc Elwyn
4ª madre: HARVEST GALE (1914), b.o. 2.05¼, da The Harvester
5ª madre: MORNING GALE (1905), mo., da Baronmore
LA PRODUZIONE DELLE TRE
FIGLIE DI MARIELLA
da TARTANA derivano 111 trottatori
(31 in corsa, tra i quali Cotogna Vg 1.13.6, Doblada 1.15,
1955 - TARTANA - 1.22.6, f.b.o. da Doctor Spencer.
Allevatore: Ettore Stefanini, Tresigallo (Fe)
1959 - ACAGIÙ - 1.22.6, m.b. da Vestone.
Allevatore: Eredi Ettore Stefanini, Tresigallo (Fe)
1960 - BEST SELLER - 1.19.6, m.s. da Tell.
Allevatore: Eredi Ettore Stefanini, Tresigallo (Fe)
1961 - IMARÌ - 1.20.5, c.s. da Hit Song.
Allevatore: Scuderia Sandra, Jesolo (Ve)
1962 - LEMAR - 1.18.8, m.b. da Alki.
Allevatore: Scuderia Sandra, Jesolo (Ve)
Florence d’Ete 1.15.3, Orion Gef 1.16.1, Nicombo 1.16.6,
Dragoman 1.17.6)
1963 - MIKORI DI IESOLO - 1.18.2, m.b. da Hickory Fire.
Allevatore: Scuderia Sandra, Jesolo (Ve)
da MARILÙ derivano 33 trottatori
1965 - MARILÙ - f.b.o. da Icare IV.
Allevatore: Vittorio Colombo, Como
(14 in corsa, tra i quali Mandok 1.15.7, Lovably 1.16.8, Zebio
del Ronco 1.16.2, Capo di Lecce 1.17, Ulpia del Ronco 1.17.4)
1966 - MIRELLA DI COMO - f.b. da Malcolm.
Allevatore: Vittorio Colombo, Como
da MIRELLA DI COMO derivano 24 trottatori
(7 in corsa, tra cui Calicanto Sir 1.16.8)
1967 - MIGUEL DI COMO - 1.19.8, m.b.o. da Malcolm.
Allevatore: Vittorio Colombo, Como
27
LA STORIA - MEMORIE DEL TROTTATORE
STENO
SPAZIO NELLA
GLORIA.
Il traguardo dell’ International Trot 1965: una corta incollatura divide Steno da Pluvier III
Dopo aver doverosamente dedicato il numero precedente alla
Francia, le memorie de “Il Trottatore “ ritornano in Italia e si tuffano
in quegli anni Sessanta che sovente vengono definiti… favolosi.
Per l’allevamento italiano, a caratterizzare l’epoca del dopo Tornese
28
c’è un indigeno di grande spessore:
Steno, nato nel 1960 da Oriolo
e Snella, un nome in onore del
famoso regista cinematografico,
la S iniziale a contrassegnare tutti i
soggetti della prestigiosa Scuderia
Kyra di Anna Maria Salvini. Per
lui una carriera sempre ai vertici
con la grande affermazione nel
Derby del 1963, cui dedichiamo lo
spazio centrale di questa rubrica
attraverso uno stralcio del
redazionale che descrive quel
Nastro Azzurro. Doveroso da
parte nostra ricordare ancora
Nello Bellei, il driver di Steno,
che proprio nel 2006 ci ha
lasciato. Sul più volte ricordato
sito www.archivioluce.com abbiamo
la possibilità di vedere Steno
vittorioso nel Gran Premio d’Europa
1964, ma l’immensa rete del web
ci può consentire di seguire il
Roosevelt Trot 1965, attraverso
il filmato di una grande casa
cinematografia inglese. È chiaro
che in una realtà anglosassone (la Movietone) sarà più facile trovare
tante edizioni dei “Grand National” ed altre massime manifestazioni
di galoppo piuttosto che gare di trotto, tuttavia quel minimo spazio
dedicato al “Trotting” ci consente di vedere il servizio silenzioso di
un prestigiosissimo secondo posto di Steno nell’International Trot
dietro Pluvier III. Il sito in questione è www.movietone.com (è fatto
obbligo di registrarsi: l’accredito generalmente viene assegnato a
Società con interessi specifici nel campo della diffusione e non a
privati). Parola chiave per la ricerca (search) anche semplicemente
Trot oppure Trotting.
Il trotto non è lo sport dei rimpianti, ma in quell’occasione l’indigeno
sbagliò in partenza, per poi coronare una grande rimonta che solo
Pluvier III gli impedì di completare pienamente.
LUCIO CELLETTI
STENO
E IL DERBY
(dal Trottatore - n. 6 giugno 1963)
Quello che abbiamo vissuto a Tor di Valle è stato un bel “Derby”,
inquadrato in una magnifica cornice di pubblico partecipe
entusiasta e soddisfatto dello spettacolo per il quale aveva affollato
il vasto locale: un bel “derby” che si è svolto nel ritmo imposto dai
migliori, che ha selezionato a meraviglia i concorrenti più degni,
consacrando il valore tecnico della massima competizione dei tre
anni trottatori.
Steno era stato il migliore sotto la Ghirlandina, e lo era stato
all’Arcoveggio, ad Agnano, a San Siro: il “Derby” ha consacrato i
suoi titoli di corridore serio, coraggioso e valoroso. Ed è stata una
consacrazione unanime, calorosa e convinta. Un bel vincitore!
Sotto il profilo della esecuzione, il primo chilometro è stato coperto
da andatura di comodo: 1.22 circa. L’andatura non si è ravvivata
neppure quando, dopo 700 metri di corsa, Steno è arrivato di
fianco a Qualto. I due puledri hanno sfilato affiancati davanti alle
tribune e proseguito fino all’imbocco della dirittura di fronte quasi
studiandosi e temporeggiando. Ma appena la dirittura si è aperta
davanti a loro, s’è visto Nello Bellei chiamare energicamente il suo
puledro obbligando l’antagonista a distendersi per contenerlo;
all’inizio dell’ultima curva, Nello Bellei, con mossa cauta e
intelligente, ha rallentato la pressione e portato allo steccato
Steno e Nello Bellei immortalati nella serata magica del Derby 1963
il suo puledro, dandogli un attimo di fiato per farlo rimbalzar
fuori appena s’è profilata la sagoma di Blera, che entrava nella
lunga dirittura finale già proteso nello sforzo supremo. Ed è qui
che Steno s’è fatto ammirare dal pubblico che gli ha tributato una
calorosa manifestazione di simpatia e plauso. Il generoso puledro
ha reagito senza cedere di un centimetro, allo scatto compiuto da
Qualto per sfuggirgli; insistendo, lo ha incalzato coraggiosamente
obbligando Fausto Branchini ad un duro lavoro per sostenere il
suo allievo. Nulla da fare: Steno è passato, offrendo al pubblico
uno spettacolo avvincente che lo ha fatto scattare e gridare il suo
nome: Steno…!!!
Il pubblico è generoso coi generosi: ha capito che quando c’è stato
da tirar fuori anche il cuore, Steno lo aveva ben saldo, da vero
lottatore. È stato il momento più bello della bella e avvincente
competizione. La vittoria di Steno, anzi la permanente imbattibilità
di Steno, ci riempie di giustificata speranza. Steno è il sesto derbywinner figlio di uno stallone indigeno, dopo Mandorlo e Donatello
figli di Mistero, dopo Unico figlio di Idolo, dopo Fiames figlia di
Condottiero e Capriccio figlio di Danao.
La paternità di Oriolo acquista un significato tutto speciale.
Oriolo è stato il primo grande cavallo nato dal francese Pharaon
e da una giumenta indigena di origine americana. Steno è anche
un prodotto della prima annata di monta del magnifico sauro
dall’azione meravigliosa. Se questa affermazione di Steno avrà
un seguito fortunato e positivo come tutti ci auguriamo, potrà
significare molto per il nostro allevamento.
PER APPROFONDIRE
• ANACT
Lucio Celletti
e-mail: [email protected]
Il traguardo del Derby 1963: Steno (Nello Bellei) regola Qualto (Fausto Branchini)
• SITI
www.archivioluce.com
www.movietone.com
29
30
DA NON PERDERE
NONSOLOTROTTO.
Cena in casa di Simone: copia realizzata da Paul Cézanne
Il mese di marzo vedrà tornare in pista ad affrontarsi in prove di
vertice gli esponenti della generazione 2004, che inizieranno nei
fiorentini Dante e Beatrice e proseguiranno poi sulla pista da chilometro di Tor di Valle nelle due prove del Berardelli.
La scoperta della grazia nella scultura del Rinascimento” al Museo
del Bargello, che di per sé vale una gita. La mostra resterà a Firenze
fino al 3 giugno, poi passerà al Louvre di Parigi e, infine, alla National Gallery of Art di Washington. Il sito internet dove raccogliere
informazioni è www.desideriodasettignano2007.it.
Per gli amanti del buon vino, suggeriamo invece una visita alle Cantine di Greve in Chianti, a circa una mezz’ora di auto dal capoluogo
toscano. Si tratta dell’Enoteca più grande del Chianti con oltre 140
vini aperti in degustazione, con annesso il Museo del Vino ed una
antica Enobiblioteca. Per questo argomento vi rimandiamo all’indirizzo www.lecantine.it.
E prima di lasciare la Toscana vi consigliamo anche una visita al Castello di Verrazzano, circa 3 chilometri prima di arrivare a Greve in
Chianti. Nel Castello, nel 1485, venne alla luce Giovanni da Verrazzano, famoso scopritore della baia di New York e di gran parte della
costa americana del levante.
Il ponte sospeso di New York, che alla sua inaugurazione aveva la
GLI APPUNTAMENTI DI MARZO SULLE PISTE ITALIANE
10 marzo – FIRENZE: Ponte Vecchio Gr. III
(metri 1660, indigeni di 4 anni ed oltre,
esteri di 5 anni ed oltre)
11 marzo – FIRENZE: Dante Gr. III
(metri 1660, maschi indigeni di 3 anni)
11 marzo – FIRENZE: Beatrice Gr. III
(metri 1660, femmine indigene di 3 anni)
Ma Firenze, che ospita la prima tappa del calendario dei 3 anni, sarà
protagonista il giorno prima anche con il declassato Ponte Vecchio
mentre, a metà mese, l’attenzione andrà spostata su Padova, dove
i 4 anni si daranno appuntamento per la terza volta nel 2007 dopo il
Firenze e l’Andreani. E, sempre a Padova, la domenica successiva,
saranno nuovamente in pista anche gli anziani, forse per una rivincita proprio del Ponte Vecchio.
E adesso veniamo alle proposte di questa nostra rubrica: chi andrà
a Firenze con l’intento di una “mini-vacanza” non può farsi sfuggire
la mostra allestita a Palazzo Strozzi “Cézanne a Firenze”, che inizia
il 2 marzo e si concluderà il prossimo 29 luglio. L’evento è di grandissima importanza ed è reso ancor più appetibile dall’esposizione
di una tela datata intorno al 1860/1870 ca. che costituisce una copia
di un dipinto di Paolo Veronese realizzata da Cézanne, sparita nel
1945 e ritrovata recentemente in una collezione privata dall’organizzatrice dalla mostra. Per maggiori informazioni vi consigliamo di
consultare il sito www.cezanneafirenze.it.
Sempre a Firenze c’è da vedere la mostra “Desiderio da Settignano.
18 marzo – PADOVA: Città di Padova Gr. II
(metri 1640, indigeni di 4 anni)
25 marzo – PADOVA: Padovanelle Gr. II
(metri 1640, indigeni ed esteri di 5 anni ed oltre)
31 marzo – ROMA: Guido Berardelli Gr. III
(metri 1600, maschi indigeni di 3 anni)
31 marzo – ROMA: Guido Berardelli Gr. III
(metri 1600, femmine indigene di 3 anni)
campata più lunga del mondo, porta il nome del grande navigatore
toscano. È una visita di eccezionale interesse storico e gastronomico. Si possono effettuare visite su prenotazione ai giardini e alle
secolari cantine di invecchiamento ed è possibile degustare vini
famosi nel mondo e tutti i vari prodotti della Fattoria. È visitabile
anche un allevamento di cinghiali cresciuti allo stato naturale nei
boschi circostanti.
Per informazioni telefonare al numero 055.854243 o contattare il
sito www.verrazzano.com.
Per quanto riguarda Padova, trattandosi di un’altra città di altissimo
livello culturale, non mancano certo le occasioni importanti. Per chi
non la conoscesse è obbligatoria una visita alla splendida Basilica di
Sant’Antonio, alla Cappella degli Scrovegni o alla Casa del Petrarca,
ma un’occasione da non perdere è la mostra organizzata a Palazzo
Zabarella e dedicata al grande Giorgio De Chirico, che durerà fino al
prossimo 27 maggio. Il sito da consultare è www.palazzozabarella.it.
VIERI BERTI
31
LA STORIA
PONTE
VECCHIO
DALLA NOBILTÀ ALLA DECADENZA.
Sperlak e Nello Bellei nella sgambatura del Ponte Vecchio 1982, che poi vinsero
32
Leola Hanover, Buck, Birbone,
Zima, Tornese, Crevalcore, Hurst
Hanover, Steno, Valpiana, Agaunar,
Barbablù, Freddy, Wayne Eden,
Sperlak, Atod Mo, Esotico Prad, Jef’s
Spice, Lubro Gim, Crowning Classic,
Ruth Bi. E gli uomini? Vivaldo Baldi,
Sergio Brighenti, Hans Frömming,
Odoardo Baldi, Anselmo Fontanesi,
Giancarlo Baldi, Nello Bellei, Edy
Gubellini, Jan Nordin, Giuseppe
Guzzinati, Mauro Baroncini, Enrico
Bellei, Andrea Baveresi. E le
scuderie? Campo dei Fiori, Orsi
Mangelli, Maria Luisa, Valserchio,
Allevamento del Portichetto, San
Filippo, Kyra, Dama, Viscardo Auto,
Gina Biasuzzi, Reda, Mira II, Blue
Light, Vitenzo.
Ma che è, direte voi, la storia
del trotto? Nossignori, non è la
storia del trotto, ma solo alcuni
dei nomi dei vincitori del premio
Ponte Vecchio, che rappresentano
veramente il meglio del nostro
sport nella seconda metà del
secolo scorso. E il Ponte Vecchio,
che dal 1947 al 1967 si chiamava
Premio d’Autunno, per esigenze
di calendario ribattezzato Premio
d’Inverno nelle edizioni 1968 e
1969, vinte entrambe da Agaunar,
assunse definitivamente l’attuale
denominazione nel 1970.
Premio d’Autunno 1951: una bellissima immagine di Leola Hanover (Fausto Branchini) nel riscaldamento prima della corsa, dopo termineranno terzi
vecchio ippodromo delle Mulina, si correrà la LXI edizione. Come
Una corsa, il Ponte Vecchio, che era un punto di riferimento per
abbiamo detto la corsa non è più del livello che, per la sua storia,
le grandi scuderie del passato, un vanto parteciparvi, un grande
le competerebbe, una nobile decaduta, ma nel Dna la nobiltà c’è e,
merito passare vittoriosi sul traguardo di questo confronto
in un modo o in un altro, la classe viene sempre fuori. A corredo di
fiorentino. Era, diciamo, perché nell’ultimo decennio la corsa ha
questo scritto abbiamo voluto ricordare qualche episodio legato al
subito un declassamento immeritato. E uno sport che dimentica con
Ponte Vecchio con Vivaldo Baldi e con Giancarlo Baldi, e vogliamo
troppa facilità le tappe basilari del suo cammino, quelle che fanno
chiudere con un nostro ricordo legato a qualcuno che purtroppo non
tradizione e che sono i punti fondamentali di riferimento nella
c’è più, Nello Bellei, che è stato senza dubbio uno dei più grandi
storia dell’ippica di tutti i paesi, non è più un’ippica vera, non è più
protagonisti del trotto.
un’ippica dei cavalli, ma qualche altra cosa.
Era il 1982, Nello aveva in scuderia Sperlak, un cavallo potentissimo
Strana veramente questa ippica italiana che, diciamocelo con
ma che faceva anche soffrire
franchezza, se continua sulla strada dell’ultimo
in maniera indescrivibile
decennio, durante il quale i politici hanno messo
per la sua facilità all’errore.
il naso nelle nostre cose distruggendo, prima, gli
E la maggior parte delle
enti tecnici, ascoltando, poi, inaffidabili “Sirene”
volte che correva, erano
e facendo, infine, più danni di un elefante in un
sogni che, per noi grandi
negozio di cristalleria.
tifosi di “cappuccetto
Eppure gli allevatori il loro lo hanno fatto, e bene,
rosso”, si infrangevano in
se proprio in questo periodo disgraziato è scappato
irrimediabili galoppate e
fuori un Varenne che tutto il mondo ci ha invidiato
vorticosi inseguimenti. Ma
e ci invidia e i nostri puledri destano ammirazione
quel giorno Sperlak era di
in tutta Europa. Ed è forse proprio da qui che si può
luna buona e non sbagliò,
recuperare un po’ di ottimismo, anche se il cammino
dopo un chilometro prese
sarà molto lungo e difficile.
di mira Wildwood Brook,
Messe da parte tutte queste considerazioni, ma che
che era in testa con Ubaldo
sono la vera realtà del momento, torniamo ai cavalli
Vestone
e
Frömming
in
premiazione
(Premio
d’Autunno
1954)
Baldi, e non lo mollò finché
e al Ponte Vecchio, del quale sabato 10 marzo, sul
33
questi non si arrese alla maggiore potenza dell’avversario. E l’urlo si
alzò alto dalla tribuna sin dall’ingresso della retta opposta all’arrivo,
quando ormai era chiaro che Sperlak, quel giorno, non aveva nessuna
intenzione di darci un’altra delusione.
Dopo la corsa Nello aveva intorno il solito capannello, molto più
nutrito stavolta, perché erano in tanti a volersi complimentare
con lui, e noi ci avvicinammo con il registratore per raccogliere e
conservare qualche sua dichiarazione. Dopo qualche tempo, a lui che
non si era accorto della presenza di quel “marchingegno infernale”
che incamerava tutto quanto lui diceva, gli facemmo risentire la
cassetta: “Ma sono io questo qui?” sbottò. “Così impari a parlare
male quando c’è Groppone! (Romano Nesti, ndr)” gli disse Enrico.
Birbone (Vivaldo Baldi) taglia vincitore il traguardo in 1.20.9 nel Premio d’Autunno 1951
Quella cassetta, oggi, esiste ancora e ogni tanto è bello risentirla,
perché grazie a quel nastro si torna con la mente al Ponte Vecchio del
tempo che fu, quello dei grandi cavalli e dei grandi uomini, quello
che ancora non aveva subito tutti i “dispetti” che gli sono stati fatti
dalla metà degli anni Novanta ai nostri giorni.
34
Premio d’Autunno 1958: giro d’onore per i vincitori Tornese e Sergio Brighenti
VIVALDO BALDI:
“UN PATRIMONIO
NOSTRO,
DELL’IPPICA”
“Diecione” è stato uno dei più grandi guidatori
del trotto e, nel suo palmarès, che conta successi
ottenuti su tutte le piste, ci sono ben otto vittorie
nel Premio Ponte Vecchio, tanto più importanti
perché quando le ha conseguite Vivaldo, la
classica fiorentina era un vero gran premio. Allora,
Vivaldo, io ho qui sotto mano l’albo d’oro: lo sai
che la tua serie comincia nel 1948 con Orvieto?
“Lo so, lo so – esordisce Diecione –. E so anche
che ero più giovane a quei tempi...”.
E poi ci sono tre successi consecutivi con il
grandissimo Birbone, uno con Zecca, nel ’56, e
due con Crevalcore, nel ’59 e nel ‘60.
“Sì, me le ricordo bene quelle due vittorie
– continua Vivaldo – e battei in tutte e due le
occasioni Tornese!”.
Già, ma nel ’61 Tornese si prese la rivincita:
“Certo. Io avevo bisogno di partire lanciato con
Crevalcore, ma non me lo permisero – si inalbera
Vivaldo –. Così Tornese andò davanti e ti assicuro
che girargli di fuori era un’impresa impossibile.
Ma anche Crevalcore corse alla grande”.
Più recente la tua ultima vittoria, nel ’78 con The
Last Hurrah:
“Che gran cavallo era anche lui. Un piccolo missile... Erano davvero
altri tempi quelli. E all’epoca anche il Ponte Vecchio era una corsa
importante, sentita tantissimo da tutti. E poi c’era uno spirito più
battagliero, insomma, si andava in pista per vincere e non ci si
arrendeva mai all’avversario”.
“Lo puoi dire forte! – attacca
Un’ippica diversa e, di riflesso,
grintoso come sempre Tamberino
un Ponte Vecchio diverso:
–. Per noi guidatori questa
“Quanto all’ippica, senza
corsa fiorentina ha sempre
dubbio è così, quanto al Ponte
rappresentato un grande lustro,
Vecchio, lo si è lasciato andare
e poi, parliamoci chiaro, non è
a se stesso, ma sicuramente Fiesse e Sergio Brighenti vincono il Premio d’Autunno 1966 davanti a Carmelo
che ci sia bisogno di fare tanti
qualcosa si poteva fare per
discorsi, basta guardare l’albo
mantenerne il lustro che
d’oro. Quando una corsa, tra i
meritava. Era un patrimonio nostro, dell’ippica, perché rovinare
suoi vincitori annovera nomi come Birbone, Tornese, Crevalcore,
tutto così?”
Steno, Agaunar, Wayne Eden, The Last Hurrah... Insomma, ragazzi,
questo Ponte Vecchio era un signor gran premio! Peccato che oggi
non abbia più quel ruolo importante che rivestiva un tempo!”.
Il ricordo più bello che ti lega a questa corsa?
“Non c’è un aneddoto in particolare – prosegue Tamberino –, ma
ricordo che si viveva un’atmosfera di grande entusiasmo, propria
degli appuntamenti importanti. Delle cinque vittorie, posso dirti
che quelle che mi hanno dato la maggiore soddisfazione sono stati
i due successi di Barbablù, un cavallo al quale ero particolarmente
legato, io come la famiglia Biasuzzi, perché è stato uno dei primi
campioni cresciuti in casa”.
Ma Giancarlo, ancora superattivo e quindi restìo a fermarsi a sfogliare
l’album dei ricordi, torna al presente:
“Tamberino” rappresenta, per la nostra ippica, il presente ed il
“Lo sai che quest’anno ho delle ‘L’ che sono la fine del mondo? E
futuro, ma, per motivi anagrafici e, ovviamente, per meriti sportivi,
visto che a me piace girare il mondo e in Francia non posso correre
anche il passato. E voltandosi indietro, fra le innumerevoli vittorie
perché ho superato i limiti di età, ho una gran voglia di andare in
colte su tutte le piste d’Italia e del mondo, Giancarlo può scorgere
America a correre il Peter Haughton Memorial con uno di questi
anche ben cinque successi ottenuti nel Ponte Vecchio, il primo con
puledri. Il mio sogno è andare lì da loro con un cavallo allevato da
Hurst Hanover, nel 1963, poi due, nel ’71 e nel ’72, con Barbablù, per
noi e batterli tutti...”.
i colori della scuderia Gina Biasuzzi, e, infine, nel ’79 con Doringo e
Inimitabile Giancarlo...
nell’88, quando ormai iniziava a farsi... un ‘omino’, con Hollyhurst.
Allora, Giancarlo, che bella corsa che era questo Ponte Vecchio...
VIERI BERTI
GIANCARLO BALDI:
“RIDARGLI
IL LUSTRO
CHE MERITA”
Premio d’Autunno 1950: vince Buck (11) con Jean Bertho, prendendo la meglio su Birbone (1), non visibile in foto terzo è Agrio davanti a Lady Jeritza (10)
35
ATTUALITÀ - STALLONI D’EUROPA
LE CLASSIFICHE STALLONIERE 2006
CLAMOROSO ESORDIO
DI ANDOVER HALL.
Le tante conferme, che
accompagnano le classifiche
stalloniere 2006 nei Paesi di
maggiore diffusione del trotto,
potrebbero far pensare ad
una situazione cristallizzata.
Invece, non è così. Molto si
sta muovendo, soprattutto
nel Nord America, vale a dire
nell’universo di riferimento
per il trotto mondiale. Due
sono le novità dell’anno
appena trascorso nel panorama
allevatorio americano e sono
novità rilevanti. Quella con i
riflessi più immediati viene
Andover Hall
USA - PADRI DI 2 ANNI
2006 2005
PATERNITÀ
PRODOTTI IN CORSA
CON RECORD
SOMME VINTE
1.(-)
ANDOVER HALL (US)
Garland Lobell
70
3.036.966
2.(9)
CONWAY HALL (US)
Garland Lobell
71
2.042.138
3.(7)
ANGUS HALL (US)
Garland Lobell
97
1.756.148
4.(16)
SELF POSSESSED (US)
Valley Victory
34
1.444.460
5.(3)
STRIKING SAHBRA (US)
Supergill
46
1.284.866
6.(2)
YANKEE GLIDE (US)
Valley Victory
54
1.142.700
7.(1)
CREDIT WINNER (US)
American Winner
64
1.114.559
8.(-)
LIKE A PRAYER (US)
Lindy Lane
40
1.034.496
9.(5)
SJ’S CAVIAR (US)
SJ’s Photo
47
974.858
10.(-)
ENJOY LAVEC (US)
Pine Chip
36
803.146
11.(18)
MALABAR MAN (US)
Supergill
32
716.464
12.(13)
MR LAVEC (US)
Speedy Somolli
38
664.293
13.(14)
CR COMMANDO (US)
Royal Troubador
31
624.511
14.(4)
MUSCLES YANKEE (US)
Valley Victory
43
621.188
15.(8)
LINDY LANE (US)
Valley Victory
43
597.950
16.(10)
DREAM VACATION (US)
Pine Chip
52
562.420
17.(-)
PEGASUS SPUR (US)
SJ’s Photo
56
547.873
18.(6)
VALLEY VICTOR (US)
Valley Victory
42
527.801
19.(-)
DUKE OF YORK (US)
Balanced Image
21
527.203
20.(-)
CHIP CHIP HOORAY (US)
Pine Chip
47
512.251
Le somme vinte sono indicate in Dollari USA
36
STALLONE
dalla straordinaria stagione di Yankee
Glide, l’altra che è più in divenire, ma che
ha già preso la dimensione di un vero e
proprio fenomeno, ha come protagonista
il giovanissimo razzatore Andover Hall.
Yankee Glide è salito al primo posto nelle
due graduatorie più importanti, quelle
relative ai padri dei 3 anni e della classifica
complessiva che tiene conto di tutte le età.
Nel 2005, lo stallone figlio di Valley Victory
figurava quinto nella prima e terzo nella
seconda: un salto in avanti consistente,
ottenuto soprattutto grazie ai risultati del
vincitore della triplice corona Glidemaster
e della femmina Passionate Glide, a
segno nell’Hambletonian Oaks e Kentucky
Futurity Filly: i due, da soli, hanno
messo assieme 3 milioni di dollari di
somme vinte, quasi 2 il maschio, un po’
più di uno la femmina. Andover Hall, da
parte sua, si è attestato in vetta della
graduatoria per i padri di 2 anni e la sua
riuscita con i rappresentanti di quella
che è la sua prima annata di produzione
è stata tale da permettergli di entrare
direttamente anche nella classifica “all
age”, al tredicesimo posto.
È figlio di Andover Hall quel Donato
Hanover che ha vinto la finale del
Peter Haughton Memorial in 1.55, a 1/5
dell’assoluto di Chocolatier; vertice che
è stato poi eguagliato dalla femmina
Pampered Princess, anch’essa da
Andover Hall. Con i suoi 662 mila dollari
di vincite Donato Hanover è risultato
il più ricco 2 anni della stagione,
ma Pampered Princess l’ha pressato
da vicino concludendo a quota 626
mila. Ma quello che ha del clamoroso,
tornando alla graduatoria 2006 relativa
ai più giovani, sono i primi tre posti
occupati da tre fratelli pieni, con
Andover Hall davanti a Conway Hall e
Angus Hall. Un aspetto che, crediamo,
non si sia mai verificato, a tutto merito
di papà Garland Lobell (linea femminile
del nostro Derbywinner Profumo Om) e
di mamma Amour Angus.
Un exploit che ovviamente ha
avuto ripercussioni sensibili sul
mercato americano e le aste di fine
stagione hanno tributato un giusto
riconoscimento ai prodotti di questi tre
fratelli, tutti richiestissimi.
La delusione, anche se relativa, è venuta
dal capoclassifica all age (e dei 3 anni)
2005, Muscles Yankee, scivolato al
quinto posto nella graduatoria generale
Credit Winner
USA - PADRI DI 3 ANNI
2006 2005
STALLONE
PATERNITÀ
PRODOTTI IN CORSA
CON RECORD
SOMME VINTE
1.(5)
YANKEE GLIDE (US)
Valley Victory
47
4.965.303
2.(3)
ANGUS HALL (US)
Garland Lobell
84
3.162.399
3.(4)
CREDIT WINNER (US)
American Winner
79
3.060.090
4.(16)
STRIKING SAHBRA (US)
Supergill
65
2.485.897
5.(-)
DREAM VACATION (US)
Pine Chip
71
2.233.198
6.(15)
CONWAY HALL (US)
Garland Lobell
60
2.024.402
7.(-)
SJ’S CAVIAR (US)
SJ’s Photo
65
1.758.112
8.(1)
MUSCLES YANKEE (US)
Valley Victory
58
1.645.963
9.(7)
SELF POSSESSED (US)
Valley Victory
35
1.618.378
10.(8)
BALANCED IMAGE (CAN)
Noble Gesture
36
1.355.371
11.(13)
VALLEY VICTOR (US)
Valley Victory
46
1.134.503
12.(2)
SJ’S PHOTO (US)
Photo Maker
44
991.636
13.(11)
MR LAVEC (US)
Speedy Somolli
64
941.951
14.(18)
MASTER LAVEC (US)
Mr Lavec
67
930.394
15.(17)
GARLAND LOBELL (US)
ABC Freight
32
910.890
16.(-)
BANKER HALL (US)
Balanced Image
32
693.651
17.(-)
ILOOKLIKEMYMON (US)
Overcomer
60
621.310
18.(12)
CR COMMANDO (US)
Royal Troubador
33
560.460
19.(6)
DONERAIL (US)
Valley Victory
50
541.429
20.(10)
MALABAR MAN (US)
Supergill
39
536.295
Le somme vinte sono indicate in Dollari USA
USA
2006 2005
STALLONE
PATERNITÀ
PRODOTTI IN CORSA
CON RECORD
SOMME VINTE
1.(3)
YANKEE GLIDE (US)
Valley Victory
200
8.891.806
2.(5)
ANGUS HALL (US)
Garland Lobell
278
7.393.077
3.(4)
STRIKING SAHBRA (US)
Supergill
252
6.513.190
4.(13)
CONWAY HALL (US)
Garland Lobell
219
5.766.474
5.(1)
MUSCLES YANKEE (US)
Valley Victory
211
5.324.791
6.(6)
CREDIT WINNER (US)
American Winner
176
4.618.807
7.(2)
SJ’S PHOTO (US)
Photo Maker
207
4.423.056
8.(12)
SELF POSSESSED (US)
Valley Victory
112
4.392.087
9.(7)
BALANCED IMAGE (CAN)
Noble Gesture
192
4.203.383
10.(10)
MALABAR MAN (US)
Supergill
192
3.465.295
11.(11)
MR LAVEC (US)
Speedy Somolli
217
3.218.862
12.(8)
LINDY LANE (US)
Valley Victory
229
3.149.451
13.(-)
ANDOVER HALL (US)
Garland Lobell
70
3.036.966
14.(9)
DONERAIL (US)
Valley Victory
212
2.795.764
15.(-)
DREAM VACATION (US)
Pine Chip
123
2.795.618
16.(-)
SJ’S CAVIAR (US)
SJ’s Photo
112
2.732.970
17.(17)
MR VIC (US)
Valley Victory
75
2.677.391
18.(16)
VALLEY VICTOR (US)
Valley Victory
125
2.352.782
19.(15)
EARL (CAN)
Balanged Image
122
2.348.519
20.(-)
ENJOY LAVEC (US)
Pine Chip
103
2.058.595
e all’ottavo in quella relativa ai 3 anni.
Hanno sostanzialmente mantenuto
le posizioni acquisite Credit Winner,
Striking Sahbra, mentre ha marcato un
po’ il passo SJ’s Photo, ma francamente
era obiettivamente difficile riuscire
a replicare la straordinaria stagione
2005.
Enjoy Lavec
Le somme vinte sono indicate in Dollari USA
37
IN EUROPA
SITUAZIONE
STABILE
posizioni acquisite si mantengono con maggiore facilità perché la
concorrenza, anche quella che viene dagli stalloni importati dall’America, è meno spinta.
In Europa, sul fronte stalloniero, la situazione è più stabile. D’altra
parte il numero dei cavalli che ogni anno passano in razza non è proporzionale alla loro qualità: nel States, ogni anno, a parte qualche
caso sporadico, i maschi che hanno vestito i panni di protagonisti
del Grand Circuit dei 3 anni passano in razza, mentre nel Vecchio
Continente i cavalli dirottati verso lo stud sono generalmente più
vecchi, spremuti, con meno appeal. Il che si riflette sulle prospettive allevatorie: i cambiamenti avvengono in maniera più lenta, le
LEMON DRA
LEADER IN ITALIA
In Italia, ad esempio, i primi quattro posti della graduatoria all age
per il quarto anno consecutivo sono spartiti tra Lemon Dra, Toss Out,
Supergill e Indro Park. Lemon, capolista per il quinto anno consecutivo, ha in prospettiva ancora almeno un paio di stagioni al massimo
livello, anche se, purtroppo, ormai è forzatamente un’entità del
ITALIA
2006 2005
STALLONE
SOMME VINTE
CORSE
VITTORIE
PIAZZAMENTI
% VITT.+
PIAZZ.
1.(1)
LEMON DRA (I)
Sharif di Iesolo
6.243.229
6.734
981
2.739
55
2.(2)
TOSS OUT (US)
Supergill
4.920.083
6.510
823
2.757
55
3.(4)
SUPERGILL (US)
Super Bowl
4.307.075
5.080
729
2.310
60
4.(3)
INDRO PARK (I)
Sharif di Iesolo
3.714.888
6.971
646
2.840
50
5.(6)
PARK AVENUE JOE (US)
Speedy Somolli
3.369.233
6.178
631
2.420
49
6.(5)
SUGARCANE HANOVER (US)
Florida Pro
3.245.327
5.289
606
2.039
50
7.(7)
URONOMETRO (I)
Lemon Dra
2.832.547
4.058
494
1.612
52
8.(9)
BON VIVANT (US)
Speedy Crown
2.394.349
4.413
458
1.890
53
9.(-)
PINE CHIP (US)
Arndon
1.967.935
1.457
278
529
55
10.(8)
ARMBRO GOAL (US)
Speedy Crown
1.923.718
3.277
373
1.316
52
11.(10)
DIAMOND WAY (D)
Super Way
1.851.495
3.449
324
1.412
50
12.(-)
VIKING KRONOS (I)
American Winner
1.767.145
832
168
324
59
13.(13)
KRAMER BOY (S)
Sugarcane Hanover
1.699.684
3.345
369
1.357
52
14.(14)
SJ’S PHOTO (US)
Photo Maker
1.502.555
1.999
253
776
51
15.(15)
CROWNING CLASSIC (US)
Crowning Point
1.420.722
3.314
317
1.198
46
16.(12)
BUVETIER D’AUNOU (F)
Royal Prestige
1.283.302
2.078
247
771
49
17.(-)
ENJOY LAVEC (US)
Pine Chip
1.212.305
785
120
335
58
18.(-)
MUSCLES YANKEE (US)
Valley Victory
1.175.025
859
160
394
64
19.(-)
GANYMEDE (F)
Buvetier d’Aunou
1.165.928
1.670
179
712
53
20.(20)
ATAS FIGHTER L. (S)
Quick Pay
1.148.712
2.186
224
925
53
21.(11)
WAIKIKI BEACH (US)
Speedy Somolli
1.136.427
2.069
215
820
50
22.(18)
JOIE DE VIE (US)
Super Bowl
1.048.283
2.350
226
931
49
23.(16)
CROWN’S INVITATION (US)
Speedy Crown
965.725
2.211
197
886
49
24.(17)
FRIENDLY FACE (US)
Speedy Somolli
933.888
2.362
217
889
47
25.(-)
LURABO BLUE (I)
Sharif di Iesolo
875.676
1.968
198
787
50
26.(-)
COUGAR LOBELL (I)
Speedy Somolli
825.171
1.815
159
770
51
27.(-)
HERSCHEL WALKER (US)
Super Bowl
810.878
1.861
172
701
47
28.(19)
BALTIC SPEED (US)
Speedy Somolli
807.141
2.351
171
913
46
29.(-)
SOMOLLISON (US)
Speedy Somolli
801.844
2.342
180
915
47
30.(-)
PROFUMO OM (I)
Super Bowl
782.972
1.933
159
715
45
Le somme vinte sono indicate in Euro
38
PATERNITÀ
passato: della sua sorte non si sa più nulla, tanto che al Mariano, dove
il caporazza da Sharif di Iesolo ha sempre funzionato, al suo posto da
quest’anno è subentrato il figlio Faliero As per cercare di stabilire una
sorta di continuità.
Lemon, oltre a figurare in testa alla graduatoria complessiva, comanda anche quella parziale dei 2 e 3 anni, il che dà una misura al valore di
questo razzatore che va considerato degno del padre Sharif di Iesolo,
che per il nostro allevamento è un sire epocale, al pari Oriolo per trovare una rispondenza nel nostro passato. Qualche buona indicazione
viene più che dalla classifica generale da quelle parziali: tra i padri di
3 anni, a diretto contatto con Lemon-Toss Out e Supergill figura Viking
Kronos, nonostante un numero di nati decisamente inferiore rispetto
a chi lo precede, ma risultano rilevanti anche i risultati di Enjoy Lavec
e Muscles Yankee, mentre nella graduatoria che prende in considerazione la generazione più giovane va segnalata la riuscita di Pine Chip,
secondo dietro a Lemon Dra e anche l’esordio sostanzialmente lusinghiero di Varenne che figura al quarto posto con poche centinaia di
euro di differenza da Pine Chip e Toss Out che lo precedono.
SUPER
ARNIE
LEADER
IN SVEZIA
Lemon Dra
Anche in Svezia i nomi ai vertici della classica stalloniera sono gli
stessi dell’anno precedente, però Super Arnie (secondo nel 2003,
2004 e 2005) ha scavalcato Alf Palema in prima posizione, mentre
Lindy’s Crown, Spotlite Lobell e Viking Kronos hanno confermato i
risultati dell’anno precedente. Il nuovo leader deve il suo primato
ai veterani Gigant Neo (vincitore dell’Amérique 2006 a tavolino),
Super Light e Acclaim e ai più giovani Patricia du Ling e Early Soutwind, tutti vincitori di oltre un milione di corone.
SVEZIA
2006 2005
STALLONE
PATERNITÀ
PRODOTTI IN CORSA
CON RECORD
SOMME VINTE
1.(2)
SUPER ARNIE (US)
Super Bowl
359
33.972.474
2.(1)
ALF PALEMA (US)
Speedy Somolli
361
28.775.148
3.(3)
LINDY’S CROWN (US)
Lindy’s Pride
256
20.999.452
4.(4)
SPOTLITE LOBELL (US)
Speedy Somolli
320
15.692.244
5.(5)
VIKING KRONOS (I)
American Winner
97
15.347.009
6.(9)
PINE CHIP (US)
Arndon
182
13.326.373
7.(6)
SMASHER (US)
Valley Victory
180
12.556.135
8.(7)
EXPRESS RIDE (US)
Super Bowl
121
11.843.477
9.(8)
TURBO TRUST (US)
Supergill
252
10.901.073
10.(10)
SJ’S PHOTO (US)
Photo Maker
126
10.783.216
11.(16)
PEARSHALL HANOVER (US)
Valley Victory
69
10.063.663
12.(13)
SUPERGILL (US)
Super Bowl
104
9.929.681
13.(12)
GIANT CHILL (US)
Speedy Crown
278
8.690.607
14.(15)
SILVER PINE (US)
Sierra Kosmos
185
8.402.086
15.(-)
JULIANO STAR (F)
Buvetier d’Aunou
98
7.751.239
16.(17)
TAP IN (US)
Armbro Goal
179
7.735.550
17.(14)
SUGARCANE HANOVER (US)
Florida Pro
118
7.525.264
18.(18)
GOOD AS GOLD (S)
Sugarcane Hanover
80
7.496.613
19.(11)
COKTAIL JET (F)
Quoucky Williams
85
7.354.303
20.(19)
RIDE THE NIGHT (S)
Express Ride
159
7.350.099
Le somme vinte sono indicate in Corone
Super Arnie
Supergill
39
GERMANIA
2006 2005
STALLONE
PATERNITÀ
PRODOTTI IN CORSA
CON RECORD
DIAMOND WAY (D)
Super Way
277
2.(3)
SJ’S PHOTO (US)
Photo Maker
77
590.317
3.(2)
BOSPHORUS (US)
Baltic Speed
160
455.625
4.(-)
GENERAL NOVEMBER (S)
Valley Victory
48
365.761
5.(-)
PINK DIAMOND (D)
Diamond Wa
27
256.837
6.(5)
ARISTOTE (F)
Florestan
1
233414
1.(1)
SOMME VINTE
1.044.388
7.(-)
INVIT BROLINE (S)
Nevele Pride
12
232.959
8.(6)
DIVINATOR (US)
Speedy Somolli
106
189.957
9.(-)
TOSS OUT (US)
Supergill
42
181.686
READO (D)
Abido
47
163.826
STALLONE
PATERNITÀ
PRODOTTI IN CORSA
CON RECORD
1.(1)
SUPER NEW (US)
Super Bowl
164
9.689.635
2.(-)
VIKING KRONOS (I)
American Winner
15
4.330.750
3.(3)
SUPER ARNIE (US)
Super Bowl
86
4.077.583
4.(4)
COKTAIL JET (F)
Quoucky Williams
28
3.034.639
5.(-)
SJ’S PHOTO (US)
Photo Maker
23
2.691.121
6.(5)
GUNSLINGER SPUR (US)
Florida Pro
66
2.125.726
7.(-)
SUGARCANE HANOVER (US)
Florida Pro
33
2.054.628
10.(10)
Le somme vinte sono indicate in Euro
NORVEGIA
2006 2005
SOMME VINTE
8.(-)
DELL RIDGE IMAGE (US)
Balanged Image
47
1.907.649
9.(6)
TAGLIABUE (US)
Super Bowl
9
1.756.013
10.(-)
JR BROLINE (US)
Speedy Somolli
37
1.739.092
Diamond Way
DIAMOND
WAY
LEADER IN
GERMANIA
Anche Norvegia, Danimarca e Germania
hanno confermato posizioni ormai consolidate: Super New è giunto alla settima leadership consecutiva in Norvegia,
ancora più longevo, in Germania, Diamond Way che ha preso il bastone del
comando nell’ormai lontano 1992 e non
lo ha più ceduto, mentre in Danimarca
Carmody Lobell è “solo” alla quarta riconferma.
Le somme vinte sono indicate in Corone Norvegesi
DANIMARCA
2006 2005
STALLONE
PATERNITÀ
1.(1)
CARMODY LOBELL (US)
Speedy Crown
127
2.844.075
2.(6)
EARTHQUAKE (US)
Supergill
98
1.784.900
3.(2)
BUCKFINDER (US)
Super Bowl
119
1.561.675
SOMME VINTE
Viking Kronos
4.(3)
SJ’S PHOTO (US)
Photo Maker
62
1.272.850
5.(4)
SPEEDY HERVE (US)
Speedy Somolli
99
1.262.175
6.(-)
FRISKY FRAZER (US)
Baltic Speed
77
1.161.100
7.(-)
MR FLIRT (US)
Valley Victory
44
1.148.850
8.(-)
PICCOLO DIAVOLO (DK)
Little Devil
45
1.083.900
9.(9)
LITTLE DEVIL (US)
Speedy Somolli
66
987.300
10.(5)
RIDE THE WAVE (US)
Balanced Image
82
923.300
Le somme vinte sono indicate in Corone Danesi
40
PRODOTTI IN CORSA
CON RECORD
SJ’s Photo
VIKING’S
WAY
LEADER
IN FRANCIA
Come sempre un po’ a sé stante la classifica stalloniera in Francia, nella quale
per il secondo anno consecutivo Viking’s
Way ha preceduto Coktail Jet, che era
stato capolista nel 2004 e 2005.
Il figlio di Mickey Viking, il cui prodotto più ricco resta Jag de Bellouet nonostante l’allievo di Chrisophe Gallier sia
stato privato per doping di Amérique e
Elitlopp, ha superato lo stallone dei Dubois grazie ai soldi guadagnati dai suoi
figli nella specialità della sella. Viking’s
e Coktail sono gli unici razzatori funzionanti in Francia ad aver superato la soglia dei 3 miloni di euro di somme vinte.
Alle loro spalle altri quattro razzatori riconducibili ai “Dubois”: Ganyméde (la
Podosis
cui ascesa è sostanziosa, in quanto è
passato dal nono posto del 2005 al terzo
FRANCIA
2006 2005
STALLONE
PATERNITÀ
SOMME VINTE
1.(1)
VIKING’S WAY (F)
Mickey Viking
4.514.030
2.(2)
COKTAIL JET (F)
Quoucky Williams
4.236.383
3.(9)
GANYMEDE (F)
Buvetier d’Aunou
3.239.133
4.(7)
CYGNUS D’ODYSSEE (F)
Workaholic
3.222.150
5.(6)
GOETMALS WOOD (F)
And Arifant
3.161.385
6.(11)
EXTREME DREAM (F)
Quito de Talonay
2.929.150
7.(4)
SANCHO PANCA (F)
Chambon P
2.894.245
8.(3)
CAPRICCIO (F)
Sharif di Iesolo
2.825.215
9.(8)
QUADROPHENIO (F)
Dekeel
2.823.940
10.(5)
AND ARIFANT (F)
Sharif di Iesolo
2.619.615
11.(13)
DEFI D’AUNOU (F)
Armbro Goal
2.615.825
12.(12)
BUVETIER D’AUNOU (F)
Royal Prestige
2.578.495
13.(-)
CARPE DIEM (F)
Workaholic
2.454.925
14.(10)
TENOR DE BAUNE (F)
Le Loir
2.242.225
15.(15)
BIESOLO (F)
Sharif di Iesolo
2.156.240
16.(17)
DAHIR DE PRELONG (F)
Fakir du Vivier
2.106.805
17.(19)
PODOSIS (F)
Florestan
1.865.485
18.(-)
SEBRAZAC (F)
Ejakval
1.765.860
19.(16)
ARNAQUEUR (F)
Fakir du Vivier
1.638.785
20.(14)
CEZIO JOSSELYN (F)
Armbro Goal
1.621.210
del 2006), Cygnus d’Odyssée, Goetmals
Wood e Extreme Dream. Tra l’altro tutti
questi stalloni sono dei franco-americani; il primo normanno vero e proprio
è Sancho Pança, settimo, in discesa di
quattro posizioni rispetto alla stagione
precedente.
Ancora nella top-ten due figli di Sharif
di Iesolo: Capriccio all’ottavo posto (ma
terzo al montato) e And Arifant al decimo. In consistente ascesa Carpe Diem,
il padre di Pearl Queen, mentre si può
prevedere un bel futuro per il “giovane”
stallone Love You, padre di Qualita Bourbon e Quick Wood, i due leader della leva
francese 2004.
EZIO CIPOLAT
Viking’s Way
Le somme vinte sono indicate in Euro
41
ATTUALITÀ
CRONOMETRO
ADDIO VECCHIO OROLOGIO.
Premio venisse vinto ad un tempo inferiore di un centrale, ma
Lo abbiamo riposto nel
che Giulia Grif e un folto gruppo di coetanei facciano la stessa
cassetto, ad impolverarvelocità tutti i giorni non stava né in cielo né in terra.
si vicino alla foto di una
Con qualche proprietario illuso di avere un campione e qualche
ex fidanzata che non ci
trainer convinto d’aver fatto i miracoli in allenamento la spierisponde più al telefono.
gazione pare stia tutta nella selezione, nelle piste super veloci
Dopo averlo portato in
e nelle nuove tecniche di allenamento, che fanno concentrare la
giro per mezzo mondo, a
carriera dei cavalli in pochissimi anni, per non dire mesi, con la
penzolarci al collo o lepratica del “tutto in poco tempo”.
gato stretto in una mano,
Non ci sarebbero altre motivazioni sulla carta, ma se è vero che
l’abbiamo abbandonato
ciò accade tutti gli anni, l’esplosione di questa stagione ha delcon un misto di tristezl’incredibile. Ciò non sarebbe un problema se non fosse per il
za e nostalgia. E pensafatto che ad avere il beneficio maggiore siano nettamente le
re che in tanti anni ci ha
categorie più basse rispetto ai migliori che forse per un limite
dato tante soddisfazioni,
strettamente meccanico non possono andare più forte di tre o
ci ha fatto vincere o illuquattro secondi come accade invece nelle G.
dere e perdere, ci ha fatto
Ma il perché non è che interessi più di tanto, la notizia, anzi il
litigare con compagni di
problema, è che per giocare i cavalli non bisogna più leggere i
parterre meno precisi nello schiacciare... E pensare che il Crotempi. Ma oltre che per lo scommettitore il discorso diventa più
nometro era un amico di cui non avremmo pensato di poter fare
interessante anche per l’allevamento.
a meno.
Selezionare una fattrice, o un puledro secondo parametri di
È successo tutto in pochi anni, è successo tra Milano e l’Europa
dieci anni fa, seppur leggermente aggiornati, è quanto mai
per parafrasare una vecchia canzone di Lucio Dalla, ma forse è
anacronistico. Un problema che esiste e che andrebbe affronmeglio dire tra Milano e Parigi che non sono accoppiate solo daltato tenendo più conto delle
l’essere capitali del mondo,
somme vinte e magari della
ma anche nell’avere le due
media corse/somme vinte,
piste più veloci del vecchio
unico vero parametro per una
continente. Ci siamo rasselezione reale. Ma siccome
segnati a buttarlo perché
di problemi ce ne sono di più
1.12 lo fanno tutti e 1.13 in
seri e impellenti pare questo
categoria G può succedere,
un particolare per puntigliocome a S.Siro, o perché Kool
si. Non è però così, intanto i
du Caux e Offshore Dream
poveri comuni scommettitori
fanno meglio di Varenne e
lo aggirano ragionando al gaMoni Maker come a Pariloppo, che convertito al sulky
gi. Insomma a cosa serve
vuol dire: linee, sgambature,
cronometrare se tutti i tre
attitudini, rinunciando tristeanni fanno due minuti e se
mente al cronometro, che di
per vincere in categoria E si
questi tempi anzi “con questi
deve fare 2.29 sul doppio
tempi” non ci può aiutare.
chilometro.
Addio vecchio orologio dalOrmai siamo alla stregua del
le lancette magiche, è stato
galoppo dove contano solo
bello vincere, illudersi e perle linee, cioè gli incroci tra
dere con il tuo aiuto.
cavalli ed i confronti diretti. Una volta non era così,
MATTEO MUCCICHINI
poteva capitare che un Gran Kool du Caux sorvola Késaco Phédo e vola al primato mondiale di 1.09.8
42
IL TROTTO NEL MONDO
FEBBRAIO MESE
KOOL.
Italiani (tranne Exploit Caf e Birbodelaquercia) in difficoltà
sulla pista di Vincennes.
Kool du Caux e Franck Nivard dopo il posto d’onore nell’Amérique sono andati a segno nel France sorvolando Késaco Phédo e lasciandosi alle spalle Opal Viking
Internazionale 2007, alla media record di 1.09.8 sui 2100 meFebbraio per il meeting d’hiver a Vincennes è ancora un mese
tri: una prestazione che non solo vale come vertice della corsa
importante, ricco di avvenimenti di spicco, anche se la sta(battuto l’1.10.7 di Naglo nel 2004) e della
gione ha già raggiunto il suo culmine e si
pista sul percorso (il precedente primato
prepara alla parabola discendente. Queera l’1.10.1 di Jag de Bellouet nel Ballière
st’anno, il quarto mese della lunghissima
2005), ma anche mondiale superando proe ricchissima riunione invernale proposta
prio la misura ottenuta dal connazionale di
dall’ippodromo parigino, ha avuto come
Chisthope Gallier nel giugno di due anni fa.
protagonista Kool du Caux, il 9 anni allievo
Una prestazione straordinaria questa del
di Fabrice Souloy che, dopo aver colto l’ulvincitore del Premio Unire 2006 a San Siro,
tima domenica di gennaio un sorprendente
propiziata da Késaco Phédo, poi secondo
secondo posto nell’Amérique alle spalle di
scendendo anch’esso sotto la fatidica soOffshore Dream, ha centrato domenica 11
glia dell’1.10, ma ottenuta con le gambe e
il Prix de France, prima prova del Circuito Bazire in premiazione dopo il successo nel Paris
43
Mage du Martellier (Franck Nivard in sella) altro show nel Calvados
i polmoni dell’anziano figlio di Bijou du Bignon che ha trovato
in Franck Nivard un perfetto interprete. Meno vistosa, ma altrettanto importante la vittoria la domenica successiva di Jardy
nel Prix de Paris, terzo e ultimo dei grandi internazionali della stagione, quello riservato ai fondisti. Il decenne portacolori
della Scuderia Wildenstein ha riportato (a media di 1.14.6) per
la terza volta consecutiva questa classica che dal 1994 si disputa
sui 4125 metri, imitando così Gelinotte (1956-57-58), Bellino II
Morydiem (Marie) si impone a Exploit Caf nel Prix Plateau de Gravelle
44
(1975-76-77) e Vourasie (1993-94 e 95). L’allievo di Jean-Michel Bazire ha preceduto Notre Haufor, che per un attimo all’ingresso della retta d’arrivo ha anche provato a minacciare il più
atteso, e Niky, impiegato all’estrema attesa.
Nello stesso pomeriggio del Prix de Paris è tornato in azione
anche il vincitore dell’Amérique, Offshore Dream, impegnato
contro i coetanei nel Prix Ovide Moulinet: per l’allievo di Pierre
Levesque si è trattata di una semplice passerella, risolta a media
di 1.15.1 sui 2700 metri, con ultimi 500 metri in 35.1. Tre settimane prima, nella corsafaro, il figlio
di Reve d’Udon sulla distanza analoga
si era espresso a una media inferiore
di ben tre secondi e un decimo. Offshore ha seguito l’azione del controfavorito Ouragan de Cellard, superandolo all’ingresso della retta d’arrivo e
poi controllando il suo ritorno. L’altro
appuntamento di rilievo del mese si
è disputato domenica 25: il Prix de
l’Union Européenne, sui 3000 metri, ha dato la possibilità a Kazire de
Guez, terzo nell’Amérique, di tornare
al successo, che gli sfuggiva dal mese
di maggio del 2006 quando era andato
a segno a Caen nel Ducs de Normandie. L’allievo di Bazire a Vincennes
non vinceva addirittura dal Bourgogne
del 2005. Il figlio di Udo de Touraine
si è salvato, a media di 1.14.6 (ad un
decimo dal record di 1.14.5 Ipson de
Mormal) con un po’ di fatica dalla minaccia interna di Meaulnes
du Corta; terzo Nimrod Borealis (una delle piacevoli sorprese
del meeting) sul vincitore 2005 Kito du Vivier. Restando nell’ambito degli anziani vanno segnalati i due eclatanti successi
ottenuti nel mese dal 7 anni Morydiem, che prima è andato a
segno nel Prix de la Marne (1.13.1 sui 2700 metri, record della
corsa) schizzando in avanti sin dalla giravolta, poi ha bissato nel
Prix du Plateau de Gravelle, sui 2100 metri, con un altro irreprensibile percorso di testa concluso a media di 1.12.2 con netto
margine di vantaggio su Exploit Caf. L’italiano, costretto ad avviarsi al lembo esterno della prima fila, per l’andamento tattico
(il leader ha visibilmente rallentato nel tratto in salita per ridurre il confronto ad una volata finale, risolta con 500 metri in
34.1) si è visto costretto a costruire
allo scoperto, in
uno schema che,
a questi livelli,
non gli permette
di sfruttare la sua
arma
migliore,
quella della violenta progressione scoccata dopo
corsa d’attesa.
Nivard e il trainer Souloy ritirano i premi quali vincitori del France
un nodello schiantandosi
Exploit è rimasto secondo, concludendo
contro un trattore, restancosì la sua stagione parigina in manieto in box per mesi e mesi.
ra ancora positiva: il portacolori della
L’incidente lo ha reso paunapoletana Scuderia Sa.For ha concluso
roso e nervosissimo, tanto
il suo meeting d’hiver con tre succesda dover essere castrato
si (Constant Hervieu, Chenonceaux e
da yearling. Solo la paLuxembourg), tre secondi (Doynel de
zienza di Bruno Marie (uno
Saint-Quintin, Lille e Plateau de GravelJardy e Jean-Michel Bazire si avviano a vincere per il terzo anno consecutivo il Paris
dei tanti bravi, anche poco
le) e un quinto (Marcel Laurent) in sette
noti, professionisti che
uscite, con un parziale in somme vinte di
operano in Normandia) ha infine avuto
198 mila euro e un record di 1.10.8 (ver1.12.9 sui 2175 limando di un decimo il
ragione sul suo
tice eguagliato derecord della corsa di Niky; Princess Foot,
carattere difficile.
gli indigeni italiani
capolista nella specialità del montato,
Ora Morydiem è un
sulla media distanha invece fallito prima nel classico Cencavallo pienamenza) conseguito nel
taures (terza dietro Paddy du Buisson e
te affidabile. RePrix de Lille alle
Prince de Montfort), poi anche nel Louis
sta da dire, tra gli
spalle di My Love
Le Bourg (ancora terza, senza incidere,
anziani, la sfortuLady che a media
battuta da Picsou de Villabon e Prince
natissima uscita
di 1.10.5 ha ottede Montfort). Il mese dei 3 anni è stato
nel Prix Paul Banuto il record della
ancora contraddistinto dal dominio dei
stard di One du Rib
pista di Vincennes
puledri targati Dubois: Qualita Bourbon
(il vincitore del
per una femmina.
ha vinto il Roquepine e Quick Wood il
Cornulier) che ha
Morydiem, che con
Paul Viel giungendo così da favoritissitagliato per prile vittorie nel Marmi nel Critérium des Jeunes di domenica
Kazire de Guez resiste all’affondo di Meaulnes du Corta
mo il traguardo,
ne e nel Plateau de
25 febbraio: dei due figli di Love You ha
ma che poi è stato
Vincennes, è salito
avuto la meglio la femmina (Jean-Pierre
squalificato dai commissari per andatura
agli onori delle cronache e per le sue
in sulky), 1.16.1 la media sui 2700, alla
irregolare (vittoria alla femmina Ouacaratteristiche è subito diventato “apnona vittoria consecutiva. Quick Wood,
tine d’Ostal) e il preventivato successo
petibile” per gli organizzatori dei proscon Jos Verbeeck, ha rotto mentre era in
di Mage du Martellier nel Calvados al
simi internazionali sulle piste europee.
scia alla compagna di allenamento.
montato. Nel mese un ritorno ai massimi
Questo figlio di Carpe Diem (lo stallone
Per gli italiani al Plateau febbraio non è
livelli e un paio di passi falsi tra i leader
del meeting in quanto è anche il padre
stato un gran mese: a parte il secondo
dei 4 anni: Pearl Queen ha colto il primo
di Pearl Queen) ha alle spalle una storia
posto di Exploit Caf nel citato Plateau
successo nell’anno nell’Ephrem Houel,
travagliata: da puledro si è frantumato
de Gravelle (nel quale è rientrata Gilly Lb, chiudendo in coda) e la vittoria di
Birbodelaquercia nel Prix de le Nievre e
il secondo nel Chateaurenard, si possono contare soltanto gli esiti marginali di
Eraser Ans (terzo al montato), Fitzgerald Bigi (quarta) e Face Kronos (sesto),
mentre non hanno proprio figurato nei
propri impegni Fee de Winner, Eclisse
Domar, Ganimec, Escobar Om e Farifant
(np nel Gonidec e nell’Union Européenne). Nel mese tre uscite italiane anche ad
Enghien: senza esito i tentativi di Dishmar e Daimler As, coronato da un quarto
posto quello di Easy di Jesolo. Il tedesco
Early Maker, in training in Italia da Holger
Ehlert, ha invece vinto a Cagnes-sur-Mer
con Enrico Bellei destando una bella impressione, mentre Equinox Bi ha raccimolato un quarto.
Birbodelaquercia e Franck Nivard solitari sul traguardo del Prix de le Nievre
EZIO CIPOLAT
45
VITA SOCIALE - LETTERE
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
CONSIDERAZIONI SULLO STUDIO DI NOMISMA.
46
Preg.mo Dott. Brischetto,
facendo seguito alla Sua richiesta, avvenuta nella conversazione
all’ippodromo di S. Siro l’11 febbraio u.s., di tagliare (per esigenze di spazio) la lettera che Le avevo inviato il 6 febbraio u.s.,
affinché questo consentisse di pubblicarla sulla nostra rivista
“IL TROTTATORE”, e pur essendo consapevole che il senso della stessa sarà ridimensionato, ho provveduto a mantenere solo
alcune parti. Nella lettera menzionata, partendo dagli spunti di
analisi forniti dal libro “L’Allevamento ed il rilancio dell’ippica”
allegato al numero di dicembre de “IL TROTTATORE”, cercavo di
evidenziare alcuni temi che riguardano il nostro settore.
Mi limito a mantenere, della stessa, solo i punti che ritengo le
“sviste” più grossolane.
Nel capitolo “Sintesi e conclusioni” il paragrafo che suscita il
maggior numero di perplessità è “Le linee programmatiche degli
allevatori”. Anzitutto se si citano dei dati credo sia necessario
riportarli correttamente, per evitare di correre il rischio di arrivare a conclusioni errate, si parte annotando un calo del numero
delle fattrici di quasi il 20% tra il 1995-2000, considerato che si
è passati dalle 6800 fattrici del 1995 alle 5890 del 2000 il calo di
910 fattrici corrisponde, in realtà, al 13,38%.
A questo dato sbagliato viene fatto seguire una conclusione fuori
da ogni contesto, e priva di fondamento, vale a dire che sarebbe
necessario diminuire il numero dei nati “per evitare di alimentare una pericolosa rincorsa tra offerta di cavalli e domanda di
corse”. Questo mi porta a ricordare la lettera pubblicata sul sito
dell’ANACT, inviata il 19 dicembre 2006 dal Segretario generale dell’UNIRE, Franco Panzironi, al Presidente dell’associazione Roberto Brischetto (non sto a scrivere dell’opinione che ho
dell’operato del Segretario Panzironi, perché sicuramente non
sono all’altezza di giudicare, essendo però confortato dal fatto
che, dalla maggioranza degli ippici, è reputato l’artefice di molti
problemi che sta vivendo attualmente l’ippica).
Stupisce che la conclusione di Nomisma testé citata, che l’aumento delle corse sia causata dall’aumento dei nati, sia l’identica tesi firmata da Panzironi, il quale, nella citata lettera,
commette i medesimi errori nel fornire i dati, in particolare un
passo di Panzironi afferma: “Negli ultimi cinque anni abbiamo
registrato un numero di nati sempre crescente e, quindi anche
per questo l’Ente si è esposto aumentando il numero di corse…
Ciò premesso sarebbe interessante condividere un progetto
pluriennale idoneo al miglioramento della qualità e, quindi, ad
una naturale riduzione dei nati.”
Primo dato falso citato nella lettera, numero sempre crescente
dei nati negli ultimi 5 anni, infatti, nel periodo 2001-2005 i nati
hanno avuto una flessione nel 2003, ma soprattutto l’aumento
dei nati nel periodo è di un misero 1,85%!!!!!!! Questo avrebbe
reso necessario un aumento delle corse tale da mettere in crisi
il settore? E soprattutto questo aumento deve essere invertito in una diminuzione dei nati? Non credo proprio!!!!! Ritengo
invece, che se una persona, il segretario generale UNIRE, nello
svolgimento delle sue funzioni, per incapacità, per volontà, per
entrambe, o per altri motivi ancora, non sia riuscito a raggiungere gli scopi istituzionali, cui era preposto, dei Suoi consigli
dovremmo guardarci bene, o quantomeno riflettere molto prima di farli nostri. Mi rattrista apprendere che il Consiglio ANACT
riunitosi il 16 gennaio 2007 abbia deciso di seguire le indicazioni di Panzironi.
Fonte :
L’Allevamento ed il rilancio dell’ippica
Nomisma
(Supplemento alla rivista Il Trottatore n.12/2006)
Fonte :
La lettre du Cheval Français Numéro 32- Octobre 2004
S.E.C.F.
Les mesures concernant l’élevage
Al fine di rispettare l’obiettivo di riduzione progressiva delle
nascite bisogna agire subito sul numero delle fattrici ammesse
alla riproduzione. A partire della generazione nata nel 2005, non
potrebbero essere montate che le femmine che rispettino uno dei
criteri:
• fattrici classificate in prima o seconda categoria,
• fattrici di cui la madre è essa stessa classificata in prima o seconda categoria,
• fattrici che hanno ottenuto almeno una vittoria in corsa.
Afin d’atteindre l’objectif de réduction progressive des naissances, il faut d’abord agir sur le nombre de juments admises à
la reproduction. A partir de la génération née en 2005 (R), ne
pourront être saillies que les femelles remplissant l’un des trois
critères suivants :
• juments classées en 1ère ou 2ème catégorie
• juments dont la mère est elle-même classée en 1ère ou 2ème
catégorie
• juments ayant obtenu au moins une victoire en course.
Una nuova griglia di classificazione in categorie dovrà entrare
in vigore nel 2006, comportando un abbassamento dei record di
un decimo di secondo. Questa misura dovrà essere abbassata di
nuovo dopo quattro o cinque anni.
Une nouvelle grille de catégorisation entrera en vigueur en 2006,
comportant un abaissement des records d’une demiseconde.
Ce barème sera révisé au plus tard en 2010, avec un nouvel abaissement des records.
Ho riservato però alla fine di questo mio intervento, un passaggio del lavoro di Nomisma, che è al limite del grottesco, e
sarebbe il caso di chiedersi il motivo per il quale, chi ha riletto
le bozze, non si sia posto la domanda del significato in Italia
di alcuni termini quali: “fattrici classificate in prima o seconda
categoria”.
Il “copia-incolla”, con traduzione inclusa (vedi tabella nella pagina precedente) denota scarsa attenzione, e soprattutto poca
volontà di conoscere la realtà.
Cito testualmente quanto scritto a pag. 18 del libretto “Nomisma” e a fianco metto l’originale in lingua madre (che aveva un
senso perché collocato in una realtà diversa).
Questo porta ad una riflessione amara, ho letto con entusiasmo
il libretto e ho posto diverse volte in discussione i miei convincimenti riguardo il futuro dell’ippica italiana, ero convinto che,
chi di professione svolge attività di ricerca, consulenza ed assistenza tecnica, nel campo dell’economia, della cultura, dello
sport e del tempo libero, avesse l’obbligo di conoscere bene la
realtà prima di parlarne e, soprattutto prima di indicare soluzioni che saranno determinanti per migliaia di persone. Credevo
che non si potesse cadere nella superficialità di leggere qualcosa, che può sembrare interessante, e copiarlo parola per parola, semplicemente traducendolo, non degnandosi nemmeno di
CI HA LASCIATO GIOVANNI ZACCONI
Ci ha lasciato il 17 febbraio scorso il Dottor Giovanni Zacconi, funzionario ippico
e veterinario fra i più apprezzati per vari
decenni. Era nato il 31 ottobre del 1920
a Marzabotto.
Una vita caratterizzata dalla passione
per il trotto: ancora studente universitario conseguiva la licenza di allievo guidatore presso la Scuderia Orsi
Mangelli. Dopo la Laurea in Veterinaria,
è stato per l’Ente Nazionale Corse al
Giovanni Zacconi
Trotto ispettore, consigliere, membro
della Commissione per la revisione del Regolamento e capocoordinamento Veterinari. Ha ricoperto anche la carica di Presidente di giuria: fu socio fondatore nel 1960 dell’A.N.F.C.A.T.
(Associazione Nazionale Funzionari corse al trotto).
Era anche socio dell’Anact dal 1972. Di lui si ricorda la grande
conoscenza della materia ma anche l’equilibrio, l’umanità, il rigore morale, la passione con la quale affrontava in maniera non
comune tutti i suoi impegni ippici. È stato uno dei fautori della
lotta al Doping, in particolare dell’introduzione dei prelievi del
sangue.
L’Anact ed Il Trottatore formulano ai figli Susanna e Mario (stimato giudice di corse) le più sentite condoglianze.
verificare il senso in italiano di alcune frasi, e soprattutto non
adeguando nemmeno le date.
Osservando la situazione francese, anche nel documento testè
citato, è possibile notare che l’obiettivo dei Francesi è di ridurre
le corse entro il 2015 a 10.000 e di conseguenza i nati a quota
8.000. Se l’Italia intende fissare a 10.000 il numero ottimale di
corse (pur applicando una migliore percentuale in corsa sui nati
dell’Italia rispetto alla Francia) è veramente necessario diminuire i nostri attuali 4.800 nati?
Personalmente credo che accettare una riduzione dei nati significhi accettare una riduzione dell’ippica.
Non ridurre i nati non significa non aumentare la qualità, così
come ridurre i nati non significa aumentare la qualità.
Concludevo la lettera originale ringraziando per l’ospitalità,
ringraziamenti che ripropongo naturalmente, dispiacendomi del
fatto però che l’invito, suggerito dal Presidente Brischetto, dal
Vice Caravita e dal Delegato Turrini, ai soci presenti in occasione
dell’Assemblea di Travagliato, di partecipare maggiormente alla
vita dell’Associazione, con idee e suggerimenti, si scontri con i
limiti di spazio della nostra rivista.
Cordiali saluti.
Alberto Bonati
[email protected]
ADDIO A GIORGIO TOSATTI
FIRMA DI TUTTI GLI SPORT
Non vedeva l’ora di ricominciare, di tornare a dire la sua sul
mondo dello sport Giorgio Tosatti, ma lo scorso 28 febbraio
è venuto a mancare. Tosatti era una delle firme più prestigiose del giornalismo italiano sportivo. In epoca ormai
remota è stato anche collaboratore di questo periodico.
A lui sarà dedicata la prossima edizione di Memorie del
Trottatore nel numero di Aprile.
Giorgio Tosatti
47
AVVENIMENTI
GRAN PREMI.
FIRENZE - Domenica 4 febbraio
PREMIO
FIRENZE Gr. II
€ 59.400, metri 1660
1. GIULIA GRIF
f.b. 4 Viking Kronos e Savara Cr (Sharif di Iesolo) Allev.: Il Grifone-Lotus
Prop.: sc. Trofal Stars (1660 M. Smorgon) 1.13.6
2. Giordy Bi (1660 G. Pistone) 1.13.7
3. Gauguin Ans (1660 P. Gubellini) 1.13.7
4. Gerus Rob (1660 L. Baldi) 1.14.2
5. Gaston Bi (1660 G. Minnucci) 1.14.2
48
MILANO – Domenica 11 febbraio
AVERSA – Sabato 24 febbraio
PREMIO
ENCAT Gr. II
PREMIO ADRIANO
ANDREANI Gr. II
€ 81.873, metri 2100
€ 59.400, metri 1660
1. DOMINATORE D’ORIO
m.b. 7 Toss Out e Thelma Ferm (Park Avenue Joe)
Allev.: Giovanni Meazzi
Prop.: sc. J.J. Stable (2100 G. Ruocco) 1.13.1
1. GIULIA GRIF
f.b. 4 Viking Kronos e Savara Cr (Sharif di Iesolo)
Allev.: allev. il Grifone-Lotus
Prop.: sc. Trofal Stars (1660 M. Smorgon) 1.14.9
2. Frisky Bieffe (2100 P. Gubellini) 1.13.1
3. Express Road (2100 A. Guzzinati) 1.13.2
4. Cirio Caf (2100 M. Orlando) 1.13.6
5. Demon Bag (2100 D. Battistini) 1.13.7
2. Gauguin Ans (1660 P. Gubellini) 1.15.1
3. Giuseppe Bi (1660 M. Biasuzzi) 1.15.5
4. Guendalina Bar (1660 E. Baldi) 1.15.8
5. Demon Bag (2100 D. Battistini) 1.13.7
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Il Trottatore Marzo 2007