Consorzio per il Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani BIM (Biblioteche in Movimento) Consorzio per il Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani Sistema Bibliotecario Lametino Sistema Bibliotecario Vibonese L’ENTE Il Consorzio SBCR (Sistema Bibliotecario per i Castelli Romani) è un ente pubblico cui aderiscono attualmente tutti i 17 Comuni dell’Area Castelli Romani. Nato il 27 luglio 1997, ha come principale scopo statutario quello di predisporre un Sistema bibliotecario territoriale che valorizzi il patrimonio documentario presente sul territorio, consentendone la fruizione a tutti i cittadini attraverso un’organizzazione razionale, coordinata e efficiente di servizi culturali, di informazione e promozione, di lettura e di documentazione in genere. Ha maturato una lunga esperienza nella gestione associata dei servizi bibliotecari fin dagli anni ‘80, sperimentando un’originale modalità di collaborazione tra enti locali finalizzata alla crescita qualitativa e quantitativa dei servizi bibliotecari territoriali, attuando economie di scala, formando nuove figure professionali necessarie al funzionamento di biblioteche moderne, utilizzando e tenendo sotto continuo monitoraggio le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Tale modalità ha permesso nell’arco di 15 anni di costruire un sistema di biblioteche in rete, anche digitali, che offre servizi di alto standard qualitativo, attraverso la presenza di 22 biblioteche, 5 punti prestito e 6 punti di biblioteca. LA SOLUZIONE A RIUSO Il Consorzio SBCR ha elaborato e sperimentato tra il 2005 e il 2009, un’originale modalità di governance territoriale, legata alla elaborazione di un piano strategico di sviluppo basato sull’integrazione tra cultura, ambiente e turismo introducendo un procedimento evolutivo che permette agli attori sociali ed istituzionali di apprendere collettivamente e di costruire assieme le azioni che rispondono ad una visione di sviluppo locale. Le azioni principali su cui la buona pratica oggetto del trasferimento si concentrerà sono: •Modello di governance territoriale che prevede la creazione di una rete di governance del territorio che coinvolga in primo luogo tutti i comuni dell’area, ma anche altri soggetti pubblici e privati, in modo da poter costruire attività in collaborazione con le associazioni locali, le scuole, le università, i centri di ricerca, produttori locali o altre aziende che trovano nelle biblioteche un punto di riferimento per i loro progetti di sviluppo. Questo modello ricalca una strategia di azione che presta anche particolare attenzione alle logiche ed agli strumenti di fund raising; •Sagre & Profane, modello di valorizzazione del territorio finalizzato allo sviluppo della creatività e della progettualità espressa dalle singole amministrazioni comunali, nonché a quella delle associazioni culturali e di tutti gli altri enti che a diverso titolo progettano e realizzano attività di promozione culturale sul territorio. L’idea portante del progetto risiede nel mettere insieme, attraverso piccoli eventi di collegamento e chiavi di lettura tematiche, attività programmate singolarmente, in modo da offrirle al pubblico con una comunicazione unica e organizzata centralmente; •Biblioteca Diffusa, progetto che mira ad allargare la presenza della biblioteca e gli orari dei suoi servizi sul territorio, utilizzando apposite convenzioni e sinergie tra pubblico e privato; •Vivavoce, linea di informazione e documentazione territoriale composta da pubblicazioni cartacee (periodiche o una tantum), online e totem informativi. Una pluralità di strumenti complementari che puntano a far crescere tra i cittadini e gli amministratori la consapevolezza dei capitali naturali, storici, umani e sociali di cui dispone il territorio; •Passaggio da un sistema di gestione delle biblioteche basato su software proprietario ad uno Open Source in grado di sviluppare una expertise interna indipendente dalle aziende che sviluppano software, permettendo pertanto un saving di risorse per quanto riguarda gli aggiornamenti e le modifiche da apportare al sistema software e una ottimizzazione delle risorse finanziarie destinate al software di gestione, con conseguente generale risparmio di spesa a fronte della disponibilità di un migliore livello di servizio al cittadino. Il sistema Clavis NG è un software pensato per gestire in modo efficiente e completo tutte le problematiche di circolazione e gestione di una rete di biblioteche, permettendo finanche agli utenti di svolgere in autonomia le prenotazioni di documenti a partire dal titolo. LA DIFFUSIONE La buona pratica oggetto del gemellaggio AGIRE POR vede come destinatari il Sistema Bibliotecario Lametino (Associazione Intercomunale) che conta un bacino di utenza di 120.000 abitanti e il Sistema Bibliotecario Vibonese (Associazione Intercomunale) che abbraccia una popolazione di 160.000. Entrambi i soggetti destinatari della proposta di gemellaggio ravvisano la necessità di perseguire lo sviluppo del sistema bibliotecario esistente, migliorando i servizi sul territorio e la qualità dell’offerta culturale per gli abitanti delle aree oggetto del trasferimento della buona pratica. In particolare, importantissima appare la decisione, anche per ragioni di sostenibilità economica, di aprirsi a una prospettiva di software open source per quanto riguarda la piattaforma gestionale dei servizi delle biblioteche, in particolare di quelli catalografici e di gestione del prestito. Si intendono così superare i limiti presenti nelle soluzioni di gestione attualmente in uso, in modo da beneficiare dei molteplici benefici connessi all’azzeramento del costo delle licenze software, all’interoperabilità ed integrazione dei dati offerti dai sistemi aperti, alla possibilità di ampliamento del servizio ad altri punti di servizio bibliotecario senza costi aggiuntivi, alla possibilità di sviluppare all’interno una maggiore competenza ed autonomia nello sviluppo e gestione del sistema, alla possibilità di scelta più libera e meno vincolata per i fornitori di servizi di outsourcing. Con il passaggio ad un software di tipo open source per la gestione del sistema bibliotecario, si dovrebbero oltretutto conseguire anche sensibili economie, il che potrà permettere di sviluppare ulteriori investimenti per il rafforzamento delle capacità gestionali e di servizio dei due Sistemi Territoriali. Provincia di Brescia Provincia di Barletta Andria Trani PROVINCIA DI BRESCIA Portale territoriale dei servizi di eGovernment. Provincia di Brescia Provincia di Barletta Andria Trani L’ENTE La Provincia di Brescia è da anni impegnata nello sviluppo e nell’implementazione di soluzioni di eGovernment finalizzate a favorire l’innovazione e supportare il proprio territorio nel processo di modernizzazione e semplificazione. In quest’ottica si colloca il progetto BresciaGov, che rappresenta il portale dei servizi per cittadini, imprese ed Enti della Provincia. LA SOLUZIONE A RIUSO La buona pratica oggetto di gemellaggio fa essenzialmente riferimento alla piattaforma BresciaGOV intesa come sistema di portali federati delle pubbliche amministrazioni bresciane ed in particolare dell’Amministrazione Provinciale di Brescia. BresciaGov è il “portale territoriale dei servizi” della Provincia di Brescia rivolto a cittadini, imprese ed Enti del territorio. Il principale obiettivo del progetto è migliorare il servizio fornito dagli Enti alla collettività ampliando e completando l’offerta di servizi informativi ed evolvendo verso maggiori livelli di interattività. BresciaGov rappresenta un punto di riferimento per l’accesso ai servizi offerti dai soggetti istituzionali del territorio all’utenza: il portale infatti, accentra tutti i servizi di interesse dei soggetti qualificati e integra in un’unica interfaccia i servizi erogati, consentendone l’accesso da parte degli Enti interessati, e conservando l’integrazione con eventuali altri sistemi preesistenti. La Provincia è da tempo impegnata nell’uniformare l’offerta di servizi al cittadino e nel progettare un unico portale di riferimento per il territorio; con BresciaGov si è riusciti nel complesso intento di far convergere le necessità di Enti fortemente disomogenei. Grazie anche a forti interventi di formazione e sensibilizzazione, si è raggiunto l’obiettivo di diffusione della soluzione tecnologica ad ampio raggio, includendo nell’iniziativa anche utenti più piccoli e con maggiori difficoltà a integrare una soluzione tecnologica e organizzativa complessa. La realizzazione delle componenti è coerente con le regole tecniche del Sistema Pubblico di Connettività e di Regione Lombardia, e assicura coerenza tra gli obiettivi del progetto e le strategie a livello regionale. I servizi attualmente disponibili sono rilasciati da 64 enti locali della Provincia di Brescia per un totale di 2221 servizi; in 268 di questi la pratica viene inviata via web e in 14 il procedimento viene sia avviato che concluso on-line. BresciaGov mette a disposizione degli utenti un’area web personalizzata dove trovare le pratiche, rinnovare richieste con facilità, visionare la propria posizione nei confronti degli Enti. Nell’ambito del progetto è stato prodotto un piano dettagliato delle attività di conduzione della piattaforma, nonché un “Piano economico di esercizio” nel quale sono state definite le modalità ed i costi di gestione della piattaforma BresciaGov. Le principali attività svolte per la gestione della piattaforma, al fine di garantire un adeguato livello di servizio, consistono nella normale attività dei webmaster e nella gestione dei contratti per assicurarsi la connettività e l’housing delle macchine che costituiscono la piattaforma di servizi all’utenza. Provincia di Brescia Provincia di Barletta Andria Trani Nell’ambito del progetto si è proceduto con una valutazione dell’efficacia esterna dei servizi: per ciascun servizio erogato dalla piattaforma BresciaGov, sono stati stimati i risparmi di tempo, lato cittadino, valorizzati in ore uomo e migliaia di euro, valorizzabili in 51.431 h/uomo e 1.027 K€. Inoltre si è proceduto con una valutazione dell’efficienza interna dei servizi, e in particolare sono stati stimati i risparmi conseguiti articolandoli in risparmi di tempo, valorizzati in ore uomo e migliaia di euro, e risparmi di costi vivi, legati alle risorse materiali. Questi sono valorizzabili in: •risparmi di tempo per l’erogazione del servizio: 12,0 FTE e 301 K€; •risparmi risorse materiali: 7,0 K€. LA DIFFUSIONE Attraverso il gemellaggio AGIRE POR la Provincia di Brescia mette a disposizione della Provincia di Barletta Andria Trani il bagaglio di esperienze, strumenti software e metodologie sviluppate nell’ambito dello sviluppo della piattaforma BresciaGOV. In sostanza, mette a disposizione, tra l’altro, il proprio know how di progettazione e realizzazione di portali bresciagov open source, in particolare con la concreta realizzazione del prototipo del portale del Comune di Bisceglie; di progettazione tecnico-funzionali e realizzazione del portale di fatturazione elettronica mediante realizzazione del prototipo di un portale sovracomunale multi-ente; di definizione del modello concettuale di monitoraggio e business continuity della piattaforma BresciaGov applicabile al portale della Provincia di BAT. La piattaforma BresciaGov è attiva dal 2011 e l’adesione al riuso della soluzione può avvenire secondo due modalità: acquistando il software e personalizzandolo secondo le necessità dell’Ente riusante, o sviluppando un’interfaccia web per il proprio Ente sulla piattaforma. La Provincia promuove azioni di riuso della piattaforma anche nell’ottica di condivisione dei costi, per una continua evoluzione dei servizi offerti e un incremento della sostenibilità economica e finanziaria. BresciaGov si basa su un software proprietario; la soluzione è idonea al riuso da parte di Comuni medio-grandi (almeno 40.000 abitanti) e di Amministrazioni superiori. Per favorire le iniziative di riuso Brescia mette a disposizione del riusante la manualistica completa. La Provincia di Barletta Andria Trani provvederà dal canto suo ad evolvere il proprio portale mettendo a disposizione alcune funzionalità aggiuntive (Fatturazione elettronica; Sistema elettronico di gestione delle Gare di appalto a disposizione dei comuni del territorio). Provincia di Cosenza Comune di Crotone PROVINCIA DI COSENZA KROTONTUR Sistema informativo crotonese territoriale per il turismo e la cultura. Provincia di Cosenza Comune di Crotone Heraklion Development Agency S.A. L’ENTE La Provincia di Cosenza ha maturato una significativa esperienza di governance territoriale e di costruzione di reti anche grazie alla collaborazione avviata negli anni con l’Agenzia per lo Sviluppo di Heraklion, particolarmente attiva nella creazione di reti tematiche e nel coordinamento di reti nazionali e trans-regionali. In particolare a partire dal 2006, la Provincia di Cosenza ha promosso – attraverso il suo Assessorato al Turismo – iniziative tendenti a favorire processi di rigenerazione e di rafforzamento delle identità e riscoperta dei valori al livello del luogo, iniziative di supporto allo sviluppo economico e sociale legate al patrimonio di risorse territoriali e attraverso la collaborazione delle stesse comunità locali. Prodotto di questo percorso durato circa due anni è il Sistema Informativo Provinciale per il Turismo (SIPROTUR) quale strumento per lo sviluppo del turismo alla cui realizzazione avevano collaborato oltre cento Comuni con la condivisione dei principali stakeholders del turismo. La pratica oggetto di trasferimento ha come obiettivo la valorizzazione turistica del territorio ed il trasferimento di metodologie e pratiche positive finalizzate all’acquisizione, organizzazione e gestione di un sistema informativo territoriale per il turismo strutturato in ambiti tematici, utilizzabile on-line ed in totale autonomia, ai fini dell’accoglienza turistica, della programmazione e della progettazione di prodotti e soggiorni turistici. Tali esperienze e buone prassi hanno trovato nel sistema informativo territoriale Siprotur il punto di riferimento da cui ha preso il via la soluzione di riuso Krotontur. LA SOLUZIONE A RIUSO Krotontur è un progetto di gemellaggio destinato ad accomunare in un sistema informativo territoriale al servizio del turismo, le esperienze del Comune di Crotone, della Provincia di Cosenza e dell’Agenzia per lo Sviluppo di Heraklion (Creta). Il Sistema Informativo che raccoglie dati forniti dai 155 Comuni che fanno parte della Provincia di Cosenza è in grado di restituire a tutti i suoi utilizzatori informazioni on-line ed in tempo reale sulle principali risorse turistiche presenti sul territorio provinciale organizzate per ambiti tematici ed a livello comunale. Le aree tematiche sulle quali è possibile effettuare ricerche e trarre informazioni sono: Gastronomia e Prodotti Tipici; Eventi e Manifestazioni; Strutture Ricettive; Impianti per lo Sport ed il Tempo Libero; Personaggi e Fatti storici; Risorse Storiche, Artistiche e Culturali; Ristorazione; Risorse Naturali; Servizi di utilità generale e di Informazione. La pratica oggetto di trasferimento è scomponibile in alcuni insiemi di attività (o modelli) dotati di propria autonomia, se pure tra loro interdipendenti: a) Modello di governance locale: inteso a realizzare un servizio pubblico coinvolgendo un network formato di attori diversi attorno alla specifica questione dello sviluppo di un sistema turistico locale; Provincia di Cosenza Comune di Crotone b) Modello di analisi territoriale per la selezione delle risorse turistiche locali: prevede il trasferimento della metodologia per la determinazione dei criteri per il censimento delle risorse turistico/culturali presenti sul territorio di competenza, e per l’organizzazione delle stesse in aree tematiche rilevanti; c) Modello di sistema informativo per il rafforzamento e la valorizzazione produttiva delle risorse turistiche e delle identità locali: Il modello prevede la realizzazione di un sistema informativo territoriale per il turismo (a cui l’amministrazione destinataria assegnerà la denominazione Krotontur) quale servizio utilizzabile oltre che dai turisti, anche dagli amministratori pubblici, dagli studiosi, dalla popolazione locale, dagli operatori pubblici e privati del settore turistico e non; d) Organizzazione di reti locali per la promozione di prodotti turistici basati su risorse territoriali locali omogenee: il modello prevede l’implementazione di reti locali per la promozione di prodotti turistici basati sulle risorse territoriali omogenee; e) Krotontur: prevede il trasferimento all’amministrazione destinataria del software, open source e web based, per la gestione informatizzata del sistema informativo, e la pubblicazione on line dello stesso sistema informativo. L’aspetto più interessante e oggetto di riuso è stato appunto Krotontur. Un sistema web based di data warehouse (DWH) implementato con tecnologie e sistemi open source per la gestione del sistema informativo. Si tratta di una raccolta di dati integrata, orientata al soggetto, variabile nel tempo e di supporto ai processi decisionali. Le tecnologie utilizzate sono state mutuate tutte dal mondo open source, questo ha permesso di contenere i costi di sviluppo legati all’acquisizione di sistemi proprietari e la possibilità di agevolarne la trasferibilità “gratuita” alle amministrazioni pubbliche. LA DIFFUSIONE Il gemellaggio realizzato attraverso AGIRE POR porterà all’acquisizione da parte del Comune di Crotone di metodologie, modelli e strumenti operativi attuati dai soggetti offerenti, la Provincia di Cosenza e l’Agenzia per lo Sviluppo di Heraklion, ai fini della promozione e della valorizzazione delle risorse turistiche territoriali locali (culturali, naturali, storico artistiche, enogastronomiche). L’adozione di un sistema informativo territoriale per il turismo costruito, tra l’altro, utilizzando le più recenti tecnologie per l’informazione e la comunicazione, rappresenta una importante vetrina per la città di Crotone e un interessante strumento di governance territoriale del turismo per l’amministrazione comunale. Attraverso l’adozione di questo sistema informativo, il Comune di Crotone si propone come soggetto propulsore nella creazione di reti di animazione sul proprio territorio per lo sviluppo di progettualità innovativa, costruzione di network formati da aggregazioni di enti locali, soggetti istituzionali, associazioni, privati e attori non locali. Comune di Aci Bonaccorsi Comune di San Gregorio di Catania Comune di San Pietro Clarenza Comune di Gravina di Catania Comune di Sant’Agata Li Battiati Comune di Mascalucia Comune di Trecastagni Comune di Nicolosi Comune di Tremestieri Etneo Comune di Pedara Comune di San Giovanni La Punta Comune di Valverde Comune di Viagrande PROVINCIA DI FIRENZE Mig-Mob MIGliore MOBilità nell’Area Metropolitana a Nord di Catania. Provincia di Firenze Area Metropolitana a Nord di Catania L’ENTE La Provincia di Firenze si è distinta nel panorama dell’innovazione nazionale, con due progetti: •S.I.Mo.Ne: un modello basato sulla standardizzazione dei servizi e dei modelli gestionali in grado di garantire l’interoperabilità tra i veicoli circolanti ed i centri di gestione della mobilità delle diverse aree metropolitane; •Wi Move: ossia un servizio di infomobilità ad accesso gratuito a vantaggio dei trasporti,del turismo e della logistica delle merci, che consente agli utenti dotati di un pc portatile o uno smartphone di pianificare il viaggio, scegliere il mezzo di trasporto più conveniente ed essere informati in tempo reale sulle condizioni del traffico. Con il progetto di gemellaggio “MIG-MOB” la Provincia di Firenze trasferisce la piattaforma tecnologica e le buone pratiche che, ormai da alcuni anni, sovrintendono con successo alla gestione della mobilità nell’area metropolitana fiorentina consentendo una consultazione in tempo reale dello stato di congestione delle strade, dei tempi di attesa degli autobus, delle previsioni dei tempi di percorrenza per tragitti mono-modali e multimodali nonché della scelta del percorso a seconda del momento della giornata, con l’obiettivo di fornire uno strumento utile a valutare in maniera puntuale quale sia la modalità di trasporto ottimale per uno spostamento all’interno della Provincia di Firenze. LA SOLUZIONE A RIUSO Il know how posseduto dalla Provincia di Firenze è frutto dell’esperienza maturata nei due progetti S.I.Mo.Ne e Wi Move. Il progetto S.I.Mo.Ne si concentra su 3 aree tematiche: •composizione delle mappe dinamiche dello stato del traffico delle principali vie di connessione al capoluogo; •sistema di supporto alle decisioni nella gestione della mobilità in grado di valutare l’impatto delle strategie di limitazione degli accessi e di regolazione del traffico; •informazione all’utenza per consentire una pianificazione più consapevole degli spostamenti con l’auto privata. Il progetto Wi Move si muove invece sui seguenti modelli: •aggregazione ed elaborazione delle informazioni relative allo stato del traffico; •informazione all’utenza sul traffico sia su web che su pannelli a messaggistica variabile strategicamente posizionati lungo la rete ed anche su sistemi mobili attraverso particolari applicazioni (apps) od anche social network tipo Facebook o Twitter; •servizi per il turismo su dispositivi mobili, sul web o presso chioschi informativi grazie ai quali gli utenti possono ottenere facilmente e gratuitamente (attraverso la rete WIFI) risposta a domande del tipo: - “cosa c’è di interessante vicino a me?” - “dove potrei andare a partire da questo indirizzo?” - “come posso raggiungere questa destinazione con i mezzi pubblici?” Comune di Aci Bonaccorsi Comune di San Gregorio di Catania Comune di San Pietro Clarenza Comune di Gravina di Catania Comune di Sant’Agata Li Battiati Comune di Mascalucia Comune di Trecastagni Comune di Nicolosi Comune di Tremestieri Etneo Comune di Pedara Comune di Valverde Comune di San Giovanni La Punta Comune di Viagrande L’utilizzo dei metodi, dei sistemi e delle tecnologie già sperimentate dalla Provincia di Firenze consentiranno all’aggregazione di Comuni destinatari di attuare politiche tendenti alla massima diversione modale ponendo in essere ogni azione utile a disincentivare l’utilizzo del mezzo privato favorendo, di contro, quello del trasporto collettivo a cominciare dall’ottimizzazione dell’uso delle infrastrutture esistenti, dall’attuazione dei principi della intermodalità e di quant’altro, anche a livello urbanistico (ZTL, Zone 30, Parcheggi scambiatori, Corsie preferenziali, nuove infrastrutture, metropolitane, monorotaie, etc.) che possa consentire la rapida mitigazione dei fenomeni attualmente riscontrati e che penalizzano fortemente la qualità della vita degli abitanti dell’area metropolitana catanese. L’obiettivo sarà raggiunto attraverso l’elaborazione e la valorizzazione del patrimonio informativo messo a disposizione dall’Amministrazione destinataria e su cui sarà calibrato l’intervento. La piattaforma tecnologica e le buone pratiche trasferite dalla Provincia di Firenze offrono ai Comuni Etnei sistemi innovativi per la composizione delle mappe dinamiche del traffico e la misurazione dei flussi veicolari, strumenti per la valutazione d’impatto degli scenari di regolazione del traffico e limitazione degli accessi, una gestione ottimale dei cicli semaforici e della pubblicazione multicanale dei servizi di info-mobilità per gli utenti. L’azione di gemellaggio mira inoltre ad incrementare nell’area la qualità del servizio ai cittadini utenti e alle varie componenti dell’amministrazione, agendo in questo modo come stimolo alla pianificazione consapevole degli spostamenti individuali e alla gestione prioritaria dei trasporti, del turismo e della logistica delle merci e, laddove necessitasse, degli interventi di sicurezza e protezione civile. Non solo tecnologia e innovazione dei sistemi gestionali quindi, ma soprattutto organizzazione del quotidiano presidio amministrativo e determinazione nel perseguire la qualità nella gestione della mobilità, responsabilizzando amministratori, operatori e cittadini. LA DIFFUSIONE Il Comune di Sant’Agata Li Battiati, quale capofila dell’Aggregazione territoriale costituita dai Comuni dell’area metropolitana a nord di Catania, è il soggetto destinatario del progetto di gemellaggio denominato Mig-Mob. I comuni aderenti fanno parte dell’Area Metropolitana Catanese e costituiscono un’aggregazione territoriale omogenea e fortemente urbanizzata con circa 160.000 abitanti afflitta da problematiche legate alla mancanza di una efficace politica dei trasporti, alla presenza di una rete viaria obsoleta e a dei flussi di traffico incompatibili con le esigenze di mobilità sostenibile. L’azione di gemellaggio selezionata e finanziata dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica mette assieme un esempio di innovazione tecnologica e organizzativa tra i più avanzati sul territorio nazionale con la domanda di presidio dei flussi di traffico e delle priorità di fluidità e sicurezza espresse dagli Enti Locali dell’Area etnea. A valle della giornata di presentazione dell’iniziativa presso il territorio siciliano, è stato ampliato il partenariato anche al Comune di Catania. Regione Toscana Regione Calabria Comune di Vibo Valentia REGIONE TOSCANA - COMUNE DI FIRENZE Trasferimento di buone pratiche nel campo dei Servizi Sociali Educativi per la Valorizzazione delle Competenze dei Cittadini. Regione Toscana Comune di Firenze Regione Calabria Comune di Vibo Valentia L’ENTE La Regione Toscana e il Comune di Firenze hanno fatto propria la strategia europea definita a Lisbona nel 2000 in cui si afferma un modello di sviluppo in cui il Diritto all’Apprendimento rappresenta un’importante conquista della società attuale, con una sempre maggiore attenzione verso i diritti di cittadini, di istituzioni, di crescita e di integrazione sociale per ogni Cittadino presente sul territorio. Malgrado gli indirizzi politici europei in tal senso, molte innovazioni generate a livello comunitario in tali ambiti hanno incontrato molte difficoltà nella loro piena realizzazione a livello nazionale. Per rispondere anche a questi gap la Regione Toscana e il Comune di Firenze da sempre pongono particolare attenzione alle politiche che riguardano gli ambiti dell’istruzione e della formazione. LA SOLUZIONE A RIUSO Le pratiche sviluppate dai due soggetti offerenti e oggetto del gemellaggio qui presentato riguardano aspetti sociali, educativi e del lavoro a due differenti livelli di governo territoriale: quello regionale e quello comunale. A livello quindi della Regione Toscana i progetti e le buone pratiche in riuso, grazie all’azione del progetto AGIRE POR, sono: •utilizzo di una piattaforma e-learning per la formazione a distanza; •Libretto Formazione del Cittadino; •Repertorio Regionale delle Competenze professionali. Le pratiche sperimentare dal Comune di Firenze sono: •servizi sociali e per il lavoro integrati; •servizi per prima infanzia. Le buone pratiche sono variamente interconnesse tra di loro anche in una logica di articolazione territoriale, nel senso che le pratiche e gli strumenti messi a punto a livello regionale possono diventare validi ed efficaci supporti per l’erogazione dei servizi territoriali. Gli strumenti ed i modelli individuati dai due soggetti offerenti come buone pratiche, rappresentano casi di eccellenza di assoluto rilievo: •il sistema e-learning Trio è stato un fiore all’occhiello per la Regione Toscana essendo stato uno dei primi sistemi aperti di formazione a distanza al mondo; Regione Toscana Regione Calabria Comune di Vibo Valentia •il Libretto Formativo rappresenta la prima applicazione regionale, dopo anni di sperimentazioni condotte in vari territori regionali, implementata e messa a regime come strumento cardine delle politiche attive in favore dei CIG e dei lavoratori in mobilità; •il repertorio delle competenze Toscane costituisce uno dei primi reperti di professionalità sviluppati in Italia, di riferimento peraltro ad altre regioni per lo sviluppo dei propri repertori; •il modello di integrazione dei servizi sociali e per il lavoro attuato dal Comune di Firenze rappresenta una sperimentazione unica al momento in Italia, la cui completa efficacia dovrà comunque essere valutata nel tempo e sicuramente molto significativa considerando la necessaria riorganizzazione sul territorio della rete dei servizi al cittadino alla luce dei recenti provvedimenti in materia di riforma del mercato del lavoro, di riassetto delle province e di rassegnazione delle competenze sul territorio; •l’organizzazione dei servizi per l’infanzia/asili nido da parte del Comune di Firenze rappresenta sicuramente un punto di eccellenza, con l’adozione di modelli organizzativi molto innovativi di servizio per il territorio che peraltro vede anche presente l’Istituto degli Innocenti, sicuro punto di riferimento a livello nazionale in materia. LA DIFFUSIONE La Regione Calabria è un territorio estremamente impegnato a recuperare i ritardi accumulati nell’ambito dei servizi sociali, educativi e per l’occupazione, a tal fine l’amministrazione regionale e il Comune di Vibo Valentia – altro destinatario nel gemellaggio - recepiscono e riusano, mediante l’azione di gemellaggio promossa da AGIRE POR, le buone pratiche sviluppate e consolidate dalla Regione Toscana e dal Comune di Firenze. Il gemellaggio mira quindi a raccordare le azioni descritte e attive ai due livelli individuati: a livello regionale, per quanto attiene lo sviluppo di logiche e strumenti di programmazione regionale (utilizzo della piattaforma e-learning, Libretto di Formazione del cittadino, repertorio delle competenze professionali), e a livello territoriale, in termini di utilizzo di tali strumenti di valenza regionale e conseguente erogazione di servizi standard verso il cittadino. In ambito territoriale è stato quindi ipotizzato un raccordo operativo tra Comune di Firenze e quello di Vibo Valentia. Il significato complessivo di questo trasferimento di buone pratiche risiede pertanto non solo nel trasferimento delle singole buone pratiche individuate ai due differenti livelli di azione, ma anche nel valore dell’interazione regione/territorio che può favorire la sperimentazione di azioni di governo regionale coordinate con azioni di servizio territoriale. Provincia Autonoma di Trento Regione Puglia PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Trasferimento di buone pratiche finalizzato al rafforzamento del sistema dei servizi e delle iniziative destinate alle famiglie. Provincia Autonoma di Trento Regione Puglia L’ENTE La Provincia Autonoma di Trento da sempre pone particolare attenzione alle politiche familiari, ha infatti sviluppato e avviato negli ultimi anni iniziative e progetti di ampio respiro che partono dalla comune e condivisa considerazione del ruolo prioritario che oggi riveste la famiglia, sottolineando il forte legame tra benessere della famiglia e sviluppo della società. In linea con tali indirizzi la Provincia ha infatti approvato due “Piani di intervento in materia di politiche familiari” e tante altre iniziative quali ad esempio l’Audit Famiglia & Lavoro, i voucher di conciliazione, l’anticipazione dell’assegno di mantenimento e il Prestito d’Onore. LA SOLUZIONE A RIUSO La soluzione sviluppata dalla Provincia Autonoma di Trento e oggetto del riuso, grazie al progetto AGIRE POR, è rappresentata dai cosiddetti Distretti Familiari. I distretti creati dalla Provincia si delineano come territori “amici della famiglia”, ovvero territori accoglienti e attrattivi per le famiglie e i soggetti che interagiscono con esse; territori in grado di offrire servizi all’avanguardia, incentivi e interventi qualitativamente e quantitativamente rispondenti alle esigenze e alle aspettative delle famiglie. L’idea del Distretto Famiglia nasce nel 2009 con il Libro Bianco sulle politiche familiari e per la natalità, approvato dalla Giunta provinciale con Deliberazione n. 1687 del 10 luglio dello stesso anno. L’obiettivo è di mettere in campo un modello reticolare orientato al benessere familiare coinvolgendo un numero crescente di settori che vengono accreditati su standard family friendly. I temi forti che caratterizzano gli obiettivi strategici del Libro Bianco sono: •sperimentazione di politiche strutturali attuando in parallelo significativi processi di valutazione dell’impatto delle medesime politiche; •sviluppo e attuazione di una politica promozionale e non assistenziale a favore della famiglia; •coinvolgimento ed inclusione degli attori familiari, promuovendo la sussidiarietà e valorizzando le associazioni familiari nelle fasi di pianificazione, gestione e valutazione delle pratiche attuate; •sostegno dell’integrazione delle politiche provinciali e di tutti gli attori territoriali; •sviluppo del Trentino “Distretto Famiglia”, al fine di accrescere, tramite una forte politica di servizi orientati alla famiglia, l’attrattività territoriale; •realizzazione e sperimentazione sul territorio di un sistema di norme orientato alla certificazione territoriale familiare da promuovere e divulgare in ambito extra locale. Provincia Autonoma di Trento Regione Puglia Il primo esempio di attuazione di quanto previsto nel Libro Bianco si è realizzato nel territorio dell’Alta Val Rendena dove, per la prima volta, si è utilizzato lo strumento dell’accordo di area che si prefigge l’obiettivo di realizzare un percorso di certificazione territoriale familiare al fine di accrescere, tramite il rafforzamento del sistema dei servizi e delle iniziative per la famiglia, l’attrattività territoriale, nonché sostenere lo sviluppo locale attraverso il coinvolgimento di tutte le organizzazioni interessate. Tale accordo persegue i seguenti obiettivi: •implementare i processi di responsabilità territoriale familiare, sperimentando nuovi modelli di collaborazione tra diversi soggetti firmatari; •dare attuazione ai contenuti del Libro Bianco; •attivare, con il forte coinvolgimento degli attori del territorio, il laboratorio sulle politiche familiari per sperimentare e implementare modelli gestionali, organizzativi e di valutazione delle politiche, sistemi tariffari e politiche di prezzo, per promuovere il benessere familiare sostenendo il capitale sociale e relazionale del territorio; •implementare sul territorio gli standard familiari sugli ambiti di intervento già adottati dalla Provincia Autonoma di Trento sul tema delle famiglie per le famiglie. Sempre nell’ambito dell’accordo sono state inoltre create misure per favorire la conciliazione lavoro-famiglia. Tali misure sono state concretizzate da enti quali la Cassa Rurale di Pinzolo attraverso l’orientamento del proprio modello organizzativo interno a quanto previsto dal “Audit famiglia-lavoro”, agevolando, tra l’altro le madri con part-time e la creazione di un angolo dedicato ai bambini e utilizzabile dai genitori che effettuano operazioni bancarie. LA DIFFUSIONE L’esperienza del gemellaggio promosso da AGIRE POR è stata realizzata nel 2012 e la Regione Puglia, a sua volta impegnata già da tempo a promuovere politiche e iniziative a favore della famiglia, ha avuto l’occasione di dare concreta attuazione alle misure avviate anche nel quadro della programmazione delle risorse comunitarie per lo sviluppo (attraverso il Programma Operativo Regionale) e altri atti significativi quali il Piano Regionale delle Politiche sociali. Attraverso il gemellaggio è stato possibile trasferire il modello reticolare di distretto, grazie all’azione di promozione sul territorio e all’interno dell’amministrazione regionale di consapevolezza e di nuove modalità di lavoro che insistono proprio sul motore portante dell’aggregazione di diversi e molteplici attori (famiglie, organizzazioni pubbliche e private) che cooperano per arricchire il territorio di opportunità riguardo ad azioni, politiche, servizi, prodotti, tariffe e prezzi, tutte tese ad accrescere il benessere familiare, a sostenere le famiglie nei bisogni e nelle necessità economiche, culturali e sociali. In sostanza, è stato delineato un percorso per step che porterà alla costruzione dei Distretti e che, in via sperimentale, coinvolgerà i primi tre territori, Bari, Lecce e l’ambito di Manfredonia. Infine, durante il gemellaggio sono stati elaborati due documenti approvati dalla Giunta regionale: il Programma attuativo per la sperimentazione dei distretti famiglia in Puglia; il disciplinare per l’attribuzione del marchio Family in Puglia indirizzato ai Comuni. CONSORZIO ZAI La logistica nello sviluppo immobiliare dell’ASI di Salerno. Consorzio ZAI Consorzio ASI di Salerno CONSORZIO ZAI Il Consorzio ZAI di Verona è un ente pubblico economico caratterizzato da un’elevata capacità di sviluppo e di programmazione dell’immobiliare logistico. Ha compiti di urbanizzazione, realizzazione di infrastrutture dedicate ai trasporti, manutenzione e gestione di aree industriali e logistiche nella Provincia di Verona, tra cui l’Interporto Quadrante Europa. In particolare, negli ultimi 20 anni, le aree gestite dal Consorzio ZAI sono cresciute da 1.000.000 a 2.500.000 mq. Su queste aree sono oggi localizzati 100 operatori logistici con oltre 10.000 addetti (diretti ed indiretti) che fanno dell’Interporto Quadrante Europa di Verona il primo interporto europeo (secondo la classifica stilata dall’Associazione Tedesca degli Interporti DGG). LA SOLUZIONE A RIUSO Il Consorzio ZAI è da considerarsi una delle poche eccellenze italiane ed europee nell’ambito della logistica e della pianificazione urbanistica. L’Interporto Quadrante Europa di Verona è, infatti, uno dei pochi punti di snodo italiano in cui siano presenti gli immobili logistici dei maggiori player internazionali, in cui operano aziende internazionali ed in cui i protagonisti dell’immobiliare logistico continuino a concentrare i propri progetti di investimento nel nostro paese. L’altro elemento peculiare dell’Interporto di Verona è l’intermodalità. Dal punto di vista del traffico ferroviario intermodale delle merci il Quadrante Europa è in assoluto la prima piattaforma d’Italia, sia come numero di treni che come numero di UTI (Unità Trasporto Intermodale = container, semirimorchi e casse mobili) movimentate. Per affermare i suoi primati il Consorzio ha quindi sviluppato, nell’ambito dell’immobiliare logistico, buone pratiche e procedure oggetto dell’azione di riuso promossa mediante il progetto AGIRE POR. Le azioni, le procedure, le metodologie gestionali e le buone pratiche sviluppate dal Consorzio hanno infatti permesso all’Interporto di Verona di diventare una infrastruttura protagonista dei traffici intercontinentali, portandolo al primo posto in Europa in una valutazione che ha preso in considerazione elementi quantitativi, come il traffico in termini di numero di operatori insediati e di elementi qualitativi, come i servizi offerti e la dotazione tecnologica dell’area. Il modello di sviluppo immobiliare logistico sviluppato dal Consorzio e oggetto dell’azione di riuso si articola nelle seguenti attività: •redazione di un Manuale Interno per la pianificazione dello sviluppo immobiliare legato al settore della logistica, attraverso l’analisi localizzativa e la progettazione di aree dove possano concentrarsi attività di magazzinaggio, movimentazione, smistamento e manipolazione delle merci; •redazione di un Manuale Interno esplicativo: delle pratiche di esproprio/acquisto delle aree oggetto di sviluppo; della progettazione di queste aree in un’ottica logistica; dei processi di urbanizzazione delle aree stesse; •redazione di un Manuale Interno per la commercializzazione del nuovo sviluppo immobiliare sul mercato internazionale. LA DIFFUSIONE Destintario del riuso dei modelli sviluppati dal Consorzio ZAI è il Consorzio ASI di Salerno, un ente pubblico economico che vanta tra i suoi associati i principali enti locali presenti sul territorio provinciale, compresa la Provincia, nonché la Camera di Commercio. Le aree gestite dal Consorzio ASI della Provincia di Salerno ammontano a 13.520.000 mq., in particolare il Consorzio ha sviluppato e gestisce anche un Polo logistico di 400.000 mq. L’obiettivo del gemellaggio promosso attraverso AGIRE POR si inserisce in maniera organica nel processo evolutivo del contesto produttivo salernitano e consiste nel trasferimento del modello di sviluppo immobiliare logistico della realtà veneta a quella salernitana, al fine di aumentare il vantaggio competitivo di quest’ultima nelle catene logistiche nazionali, nonché di incrementarne il valore aggiunto che è possibile trasferire al territorio circostante. In particolare, si potranno creare le condizioni di sviluppo immobiliare affinché nuove aziende possano insediarsi e localizzarsi nell’area ASI, gestendo nuove attività, servizi innovativi e determinando occupazione e sviluppo economico. Nell’ambito del progetto di gemellaggio, inoltre, le due realtà si prefiggono l’obiettivo comune di migliorare la capacità di gestione delle proprie aree attraverso l’impiego di sistemi organizzativi e tecnologici che potranno essere estesi e resi disponibili anche ad altri soggetti appartenenti al sistema nazionale dei Consorzi. Il gemellaggio sarà, inoltre, l’occasione per sviluppare congiuntamente un’analisi circa la possibilità di impiego di sistemi informatizzati comuni, per una più efficace gestione delle rispettive aree di competenza. Tale attività sarà finalizzata alla implementazione di un sistema di gestione informatizzata a supporto delle attività di pianificazione, realizzazione e commercializzazione delle aree suddette, ossia una piattaforma tecnologica gestionale in cui si inserisce, tra l’altro, una sorta di catasto informatizzato delle aree logistiche. CONSORZIO ZAI L’immobiliare logistico a supporto di un hub portuale internazionale. Consorzio ZAI Autorità Portuale di Gioia Tauro L’ENTE Il Consorzio ZAI di Verona è un ente pubblico economico caratterizzato da un’elevata capacità di sviluppo e di programmazione dell’immobiliare logistico. Ha compiti di urbanizzazione, realizzazione di infrastrutture dedicate ai trasporti, manutenzione e gestione di aree industriali e logistiche nella Provincia di Verona, tra cui l’Interporto Quadrante Europa. In particolare, negli ultimi 20 anni, le aree gestite dal Consorzio ZAI sono cresciute da 1.000.000 a 2.500.000 mq. Su queste aree sono oggi localizzati 100 operatori logistici con oltre 10.000 addetti (diretti ed indiretti) che fanno dell’Interporto Quadrante Europa di Verona il primo interporto europeo (secondo la classifica stilata dall’Associazione Tedesca degli Interporti DGG). LA SOLUZIONE A RIUSO Il Consorzio ZAI è da considerarsi una delle poche eccellenze italiane ed europee nell’ambito della logistica e della pianificazione urbanistica. L’Interporto Quadrante Europa di Verona è, infatti, uno dei pochi punti di snodo italiano in cui siano presenti gli immobili logistici dei maggiori player internazionali, in cui operino aziende internazionali ed in cui i protagonisti dell’immobiliare logistico continuino a concentrare i propri progetti di investimento nel nostro paese. Per affermare i suoi primati il Consorzio ha quindi sviluppato, nell’ambito dell’immobiliare logistica, buone pratiche e procedure oggetto dell’azione di riuso promossa mediante il progetto AGIRE PON. Le azioni, le procedure, le metodologie gestionali e le buone pratiche sviluppate dal Consorzio hanno infatti permesso all’Interporto di Verona di diventare una infrastruttura protagonista dei traffici intercontinentali, portandolo al primo posto in Europa in una valutazione che ha preso in considerazione elementi quantitativi, come il traffico in termini di numero di operatori insediati e di elementi qualitativi, come i servizi offerti e la dotazione tecnologica dell’area. L’altro elemento peculiare dell’Interporto di Verona è l’intermodalità. Dal punto di vista del traffico ferroviario intermodale delle merci il Quadrante Europa è in assoluto la prima piattaforma d’Italia, sia come numero di treni che come numero di UTI (Unità Trasporto Intermodale = container, semirimorchi e casse mobili) movimentate. Il modello di sviluppo immobiliare logistico sviluppato dal Consorzio e oggetto dell’azione di riuso si fonda su alcune metodologie e procedure: •redazione di un Manuale Interno per la pianificazione dello sviluppo immobiliare legato al settore della logistica, attraverso l’analisi localizzativa e la progettazione di aree dove possano concentrarsi attività di magazzinaggio, movimentazione, smistamento e manipolazione delle merci; •redazione di un Manuale Interno esplicativo: delle pratiche di esproprio/acquisto delle aree oggetto di sviluppo; della progettazione di queste aree in un’ottica logistica; dei processi di urbanizzazione delle aree stesse; •redazione di un Manuale Interno per la commercializzazione del nuovo sviluppo immobiliare sul mercato internazionale; •creazione di un Tariffario Interno dei canoni concessori per immobili ad uso logistico. LA DIFFUSIONE Attraverso il progetto AGIRE POR il Porto di Gioia Tauro, primo porto italiano per traffico container (2.720.000 TEU nel 2012 con un incremento del 18,5% rispetto all’anno precedente) con focalizzazione nell’attività di transhipment, ha chiesto in riuso le pratiche, le prassi e le metodologie gestionali del Consorzio ZAI Verona. Nel prossimo futuro infatti il porto di Gioia Tauro dovrà modificare fortemente le proprie caratteristiche per consolidare la propria attuale situazione e per sviluppare nuove attività ad alto valore aggiunto in linea con il recente sviluppo dei traffici internazionali. Tali attività devono prevedere un insediamento strutturale degli operatori logistici globali attraverso nuovi immobili in cui gestire attività di magazzinaggio, manipolazione e trasformazione delle merci in una prospettiva insediativa agevolata da nuove misure fiscali e doganali. L’obiettivo del gemellaggio proposto si inserisce in maniera organica in questo processo evolutivo del contesto portuale e consiste nel trasferimento del modello di sviluppo immobiliare logistico della realtà veneta al porto calabrese, al fine di aumentarne il vantaggio competitivo di quest’ultimo nelle catene logistiche globali, nonché di incrementarne il valore aggiunto che è possibile trasferire al territorio circostante. In particolare, si potranno creare le condizioni di sviluppo immobiliare affinché nuove aziende possano insediarsi e localizzarsi nell’area del Porto, gestendo nuove attività, nuovi servizi e determinando occupazione e sviluppo economico. Comune di Perugia Comune di Siracusa PER - SIR Verso la Smart City. Comune di Perugia Comune di Siracusa L’ENTE Il Comune di Perugia, unitamente ad altri partner nazionali, con i progetti CONCERTO (Capofila il Comune di Perugia e partner i Comuni di Firenze, Genova, Parma e Chieti) ed INFO CITY (Capofila la Provincia di Napoli e partner le Province di Bari, Lecce, Brindisi, Torino, Potenza, Firenze, Milano e i Comuni di Torino, Roma, Lecce, Perugia, Bari, Brindisi), finanziati in seno al Programma ELISA, ha sperimentato soluzioni nel settore della mobilita sostenibile sviluppando un efficace modello di controllo, di gestione e di comunicazione dei flussi di traffico. LA SOLUZIONE A RIUSO La buona pratica, oggetto del gemellaggio promosso nell’ambito del progetto AGIRE POR, nasce daI percorso da tempo intrapreso dal Comune di Perugia e teso a sviluppare soluzioni e tecnologie per il settore della mobilità cittadina. Tale impegno ha consentito alla città di Perugia di sviluppare un modello che può essere adottato su scala nazionale, basato sulla standardizzazione dei servizi e dei modelli gestionali e in grado di garantire l’interoperabilità tra i veicoli circolanti ed i centri di gestione della mobilità delle diverse aree urbane. Oggi, infatti, è operativa nella città una centrale di monitoraggio e gestione del traffico dove sistemi di diversa natura (quali, per esempio, il controllo degli accessi ad aree a traffico limitato, il controllo semaforico, l’instradamento collettivo del traffico tramite messaggi variabili, il controllo dei parcheggi, l’informazione multimediale all’utenza, il monitoraggio del trasporto pubblico, il monitoraggio ambientale, ecc.) interagiscono dinamicamente e cooperano perseguendo obiettivi strategici comuni. Compito fondamentale della centrale e l’elaborazione di strategie di osservazione e controllo con l’obiettivo di ottimizzare l’uso della rete stradale mediante la fluidificazione e la distribuzione del traffico, la limitazione o riduzione dell’accesso alle zone critiche per congestione e condizioni ambientali, il supporto a soluzioni di trasporto intermodali e l’informazione coerente all’utenza del trasporto privato. La creazione della centrale di monitoraggio e l’elemento chiave che consente l’automatizzazione dell’attuazione di scenari del tipo “What if”: per esemplificazione si riportano due strategie attualmente in atto nella città di Perugia, una dipendente dal livello di rischio, calcolato in tempo reale, su ciascun arco della rete stradale, l’altra consistente nella priorizzazione dei mezzi per il TPL alle principali intersezioni semaforiche cittadine. Entrambi questi sistemi sono applicazioni verticali che si basano sul database gestito dalla centrale di monitoraggio e non potrebbero esistere senza di essa. Dal punto di vista operativo, le strategie di controllo stabilite dal Supervisore operano in accordo ad un monitoraggio continuo della rete e tendono a mantenere (o riportare) la rete di trasporto in uno stato di equilibrio per mezzo del coordinamento delle diverse misure ed azioni attuate dai singoli sistemi integrati. Il Supervisore possiede capacità di intervento in presenza di qualsiasi tipologia di squilibrio. Allo scopo, i compiti chiave svolti dal Supervisore sono: Comune di Perugia Comune di Siracusa •rappresentazione dinamica ed omogenea dello stato del traffico sull’intera area e costruzione dinamica del modello della domanda. Ciò viene svolto attraverso la raccolta e la “fusione” delle informazioni fornite dai sistemi e dalle infrastrutture adibite al monitoraggio del traffico e dei trasporti. •aggiornamento dinamico del modello dell’offerta, attraverso la raccolta dei dati resi disponibili dai sistemi di monitoraggio e di controllo e dall’interazione con gli Enti preposti alla programmazione ed alla gestione degli interventi sulla rete stradale, i parcheggi e le infrastrutture. •coordinamento dei sistemi di controllo, gestione ed informazione inseriti nell’architettura integrata. Il coordinamento avviene tramite la definizione di strategie di controllo che tutti i sistemi, in grado di influire sul traffico e sulla domanda di trasporto, sono chiamati ad attuare, ciascuno secondo le azioni che gli sono proprie. Sulla base delle misure di traffico, delle informazioni ambientali e di disponibilità della rete di trasporto, nonché sulla base delle grandezze stimate e modellate, il Supervisore costruisce e mantiene continuamente aggiornata una base dati ampia e consistente sulle caratteristiche del traffico e della viabilità. Tra i principali risultati ottenuti a Perugia si ritiene opportuno citare i seguenti: 1) per quanto concerne la mobilita pubblica: - riduzione media della coda all’intersezione pari a circa il 35-40% nel pomeriggio e durante l’ora di punta serale; - durante le ore di punta la velocità media e aumentata mediamente del 3,9%; - il tempo medio di viaggio e diminuito mediamente del 3,8%; - a parità di condizioni di traffico, il consumo medio di carburante e passato da 1,99 Km/l a 2,1 Km/l; - l’affidabilità del servizio di Trasporto pubblico e cresciuta segnando un -23% nel ritardo medio. 2) per quanto concerne la mobilita privata: - il tempo di viaggio e diminuito con punte fino al 15%; - il tempo di attesa alle intersezioni e le code sono diminuite con punte del 50%; - il consumo medio di carburante e le emissioni sono diminuiti con punte fino al 10% nelle aree urbane. LA DIFFUSIONE La città di Siracusa ha recentemente avviato il primo processo di pianificazione strategica dell’intero territorio, affrontando le principali problematiche inerenti il sistema dei trasporti e della mobilità. Da una indagine effettuata sono, infatti, emerse enormi criticità nella gestione del traffico e della viabilità cittadina. In tal senso il Comune di Siracusa ha dedotto che la soluzione delle problematiche connesse alla mobilità può essere ricercata anche attraverso le esperienze e le buone pratiche già positivamente attuate da altre amministrazioni in altre aree urbane, adoperando sistemi, metodi e tecnologie particolarmente innovative ed efficaci in quanto già sperimentate e collaudate. Fra le “buone pratiche” disponibili nel panorama dell’innovazione nazionale, l’attività svolta dal Comune di Perugia risulta coerente con i bisogni del comune di Siracusa. L’obiettivo del gemellaggio, pertanto, si può sintetizzare nel trasferimento, da parte del Comune di Perugia, di tutti i modelli - sperimentati con successo – per l’implementazione presso il Comune di Siracusa della centrale di monitoraggio e gestione del traffico, pubblico e privato. Più in dettaglio, il gemellaggio riguarderà il trasferimento di tutta l’expertise necessaria alla realizzazione del sistema nella sua complessità e versatilità. L’utilizzo dei metodi, dei sistemi e delle tecnologie già sperimentate dal Comune di Perugia consentiranno al Comune di Siracusa di attuare politiche tendenti alla massima diversione modale ponendo in essere ogni azione utile a disincentivare l’utilizzo del mezzo privato favorendo, di contro, quello del trasporto collettivo a cominciare dall’ottimizzazione dell’uso delle infrastrutture esistenti, dall’attuazione dei principi della intermodalità e di quant’altro, anche a livello urbanistico (ZTL, Zone 30, Parcheggi scambiatori, corsie preferenziali, nuove infrastrutture, ecc.). Comune di Riva del Garda Comune di Ricadi COMUNE DI RIVA DEL GARDA - CONSORZIO DEI COMUNI TRENTINI Trasferimento di buone pratiche di consultazione e relazione con i cittadini con l’ausilio delle nuove tecnologie. Comune di Riva del Garda Consorzio dei Comuni Trentin Comune di Ricadi L’ENTE Il Comune di Riva del Garda, grazie anche all’ausilio e al coordinamento del Consorzio dei Comuni Trentini, è da tempo attivo nello sviluppo di nuove tecnologie nate per promuovere il territorio, comunicare tempestivamente con cittadini e turisti e avere cognizione immediata di una lunga serie di problemi (da improvvisi blocchi della viabilità, agli accumuli illegali di spazzatura, all’abbandono di mezzi sui lati delle strade, ecc.) grazie alla collaborazione stessa dei cittadini. LA SOLUZIONE A RIUSO L’oggetto del trasferimento della buona pratica sviluppato dal Comune di Riva del Garda e dal Consorzio dei Comuni Trentini, è rappresentato dall’utilizzo simultaneo di tre tecnologie, composte da: 1) un’applicazione che permette ai cittadini di segnalare problemi e situazioni critiche presenti nel territorio regionale (e al Comune di segnalare la loro soluzione o il miglioramento anche di alcune altre non necessariamente segnalate dai cittadini); 2) un programma che permette al Comune di consultare i cittadini in merito alle decisioni amministrative più rilevanti; 3) un’applicazione per smartphone (sinteticamente denominata “il Comune in tasca”) che permette di veicolare attraverso questo importante canale informativo notizie ed informazioni sul territorio, la storia dei luoghi ed eventi specifici. Nel primo caso si tratta di un’applicazione già utilizzata dai comuni del Trentino, in primis da Riva del Garda, distribuita sugli smartphone con la quale, ad esempio, si può scattare una foto che segnali un problema, o semplicemente scrivere un messaggio. La foto e il messaggio sono poi illustrati in una mappa (stile google) che consente all’amministrazione e ai cittadini di avere cognizione di tutte le segnalazioni. Ogni segnalazione è contraddistinta da una categoria (ambiente, cultura, servizi, mobilità, sicurezza, altro), in maniera che venga indirizzata all’ufficio giusto del comune, e da una tipologia (segnalazione, reclamo, suggerimento), in maniera che sia facilmente classificabile e che l’amministrazione comunale possa rapidamente intervenire. L’applicazione si mette automaticamente “in ascolto” anche di altre fonti informative come giornali o siti web con news sul territorio e produce quotidianamente una sorta di rassegna stampa automatica. L’archivio che si arricchisce nel tempo diviene quindi uno strumento prezioso per analizzare andamenti, verificare momenti o criticità passate, ecc. navigando facilmente tra i dati ricercando specifici temi di approfondimento, persone, luoghi. La seconda tecnologia permette di consultare i cittadini sul merito di decisioni che l’amministrazione intende prendere, o anche solo ottenere il parere dei cittadini su opzioni alternative in merito alla risoluzione di un problema. Comune di Riva del Garda Comune di Ricadi Si possono consultare i cittadini in varie occasioni e attraverso varie modalità; ad esempio chiedendo loro un parere libero su una qualche questione di rilievo, oppure chiedere di approvare o meno un provvedimento che l’amministrazione s’appresta a prendere; o ancora, di scegliere fra impieghi alternativi di una data risorsa economica a disposizione del comune. Naturalmente sarà il sindaco a definire di volta in volta il carattere e le modalità di svolgimento della singola consultazione. La terza tecnologia permette di gestire e pubblicare su APPlication per smartphone le principali 5 notizie di utilità per cittadini e turisti, attraverso un mix di informazioni di tipo statico-amministrativo (ad esempio l’orario e le sedi degli Uffici principali) e dinamico-culturale (ad esempio gli eventi o le manifestazioni di un certo periodo). Si potranno inoltre definire dei percorsi culturali e/o della memoria, disegnando sul territorio sentieri o vie lungo cui elaborare percorsi a tema, da percorrere a piedi o in bicicletta. Grazie alle funzionalità native degli smartphone è infatti possibile riconoscere il luogo in cui ci si trova e, qualora ad esso sia stata assegnata, proporre una scheda di approfondimento. La scuola può essere coinvolta nel progettare e scrivere tali schede, operando anche in questo caso un’azione dal basso, intervistando i vecchi del luogo, fissando elementi locali significativi (le cosiddette liveMemories) che sono determinanti per la vita del territorio quanto le opere d’arte o naturali più conosciute. LA DIFFUSIONE L’amministrazione di Ricadi governa un territorio molto esteso in relazione al numero dei residenti. Inoltre, nel periodo estivo, arriva a raddoppiare, e in alcune settimane addirittura a triplicare, la popolazione residente, per effetto delle numerose presenze turistiche, richiamate dalle sue bellezze paesaggistiche, fra cui quella più nota è il promontorio di Capo Vaticano. Inoltre, la contiguità al comune di Tropea, Parghelia e Joppolo contribuisce a creare il maggiore centro d’attrazione turistica dell’intera regione e uno fra i più importanti del Mezzogiorno. L’estensione del territorio da un lato, e la concentrazione temporale dall’altro, determinano un impegno molto importante delle strutture amministrative del comune, che comunque sono correlate solo alla dimensione della popolazione residente ufficiale e permanente. Le nuove tecnologie utilizzate dal Comune di Riva del Garda, riusate grazie al progetto AGIRE POR, permettono all’amministrazione comunale destinataria di promuovere il territorio, comunicare tempestivamente con cittadini e turisti. Con questo gemellaggio il Comune di Ricadi potrà disporre di una piattaforma tecnologica che permetterà al Comune di comunicare e valorizzare il territorio anche attraverso strumenti che in mobilità diano informazioni sui luoghi di valore culturale, storico o della memoria collettiva, ed ai cittadini residenti, e agli ospiti, di comunicare immediatamente con gli uffici del Comune, segnalare criticità e comunque stabilire un rapporto diretto, immediato e fecondo con le strutture amministrative. Inoltre, l’utilizzo di queste nuove tecnologie ottiene un altro doppio risultato: da un lato rende la cittadinanza partecipe dei problemi del territorio, stimolando la loro consapevolezza nel ruolo fondamentale che essi svolgono per il decoro e il benessere del territorio comunale, e dall’altro permette, grazie all’opzione che rende possibile la consultazione via internet dei cittadini, di allargare la partecipazione dei cittadini alle decisioni dell’amministrazione. Comune di Corinaldo Comune di Camerota Comune di Casaletto Spartano Comune di Piaggine Comune di Tortorella Comune di Morigerati Comune di Rofrano COMUNE DI CORINALDO (AN) TOOKMC Transfer Of Organised Knowledge Marche- Cilento - Smart Countryside: città ideale e territorio sostenibile. Comune di Corinaldo (AN) Area Cilentana L’ENTE La città di Corinaldo ha avviato un processo di valorizzazione del territorio e di promozione turistica attraverso una sequenza di azioni strategiche convogliate intorno all’idea-progetto Corinaldo Città Ideale. Ciò ha permesso alla città di vedersi accreditati riconoscimenti e Marchi di qualità nel settore del turismo d’eccellenza. La città si fregia, tra gli altri, di due prestigiosi marchi rilasciati dal Touring Club Italiano - T.C.I. (Bandiera Arancione) e dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani – ANCI (Città della rete dei Borghi più belli d’Italia). Oltre a ciò il Comune di Corinaldo è riconosciuto Bandiera Verde Agricoltura. Dal 2008, rappresentando l’Italia al Forum Internazionale sul turismo di Bordeaux, la città di Corinaldo è “Destinazione Europea di Eccellenza” (premio EDEN) per i beni immateriali ed il turismo sostenibile. Infine Corinaldo partecipa al Consorzio di Fràttula per la salvaguardia e promozione del salame tipico locale. Le azioni strategiche messe in atto hanno permesso di segnare un significativo trend di aumento delle presenze turistiche pari al 20% in 4 anni su un arco stagionale più ampio della media. Questo è un importante risultato in piena controtendenza con l’ormai strutturale declino del resto delle altre aree circostanti, tra cui la Costa Adriatica della Spiaggia di Velluto di Senigallia, fino a pochi anni prima forte attrattore di flussi turistici, oggi in sofferenza e soggetta a flussi in declino e fortemente stagionalizzati, come rilevato dal sistema di monitoraggio Regionale (Regione Marche). L’insieme delle azioni intraprese negli ultimi anni dal Comune di Corinaldo costituiscono in se un pool di Best-Practices che possono essere trasferite altre amministrazioni di pari livello. LA SOLUZIONE A RIUSO L’obiettivo del progetto TOOK-Transfer Of Organised Knowledge Marche - Cilento è valorizzare le risorse del territorio e l’offerta turistica attraverso una strategia che si basa su tre pilastri: migliorare la visibilità dell’area, rafforzare la governance e le politiche di sviluppo, monitorare i flussi e le risorse attraverso un ufficio turistico condiviso. Il progetto di gemellaggio nello specifico intende mettere in relazione una rete di piccoli comuni dislocati nell’area Cilentana (Camerota, Casaletto Spartano, Morigerati, Piaggine, Tortorella e Rofrano) con il Comune di Corinaldo, supportato dell’Università Politecnica delle Marche per la valorizzazione delle risorse endogene, la promozione del territorio e la sostenibilità dell’attività turistica. La declinazione della buona pratica si articola su tre macro-temi principali: 1) visibilità e caratterizzazione dei territori - metodi di internazionalizzazione dell’offerta turistica (es. progetto di adesione alla rete Eden-destinazioni d’eccellenza) e rafforzamento della visibilità sul mercato nazionale (es. riconoscimento rete Borghi più belli d’Italia); - strategia e procedure per l’ottenimento di riconoscimenti e Marchi nel settore del turismo di qualità; Comune di Corinaldo Comune di Camerota Comune di Casaletto Spartano Comune di Piaggine Comune di Tortorella Comune di Morigerati Comune di Rofrano 2) progettualità condivisa e gestione partecipata delle risorse endogene - costituzione di ufficio I.A.T. per la ricettività turistica, servizi, eventi e manifestazioni, percorsi e visite guidate, gestione materiale pubblicitario, attività promozionali, presenza su fiere nazionali ed internazionali di settore, vetrina su tipicità agroalimentari e artigianato locale; - adesione all’Associazione Comuni virtuosi qualità e sostenibilità degli stili di vita e di gestione territoriale, tramite la realizzazione di adeguata progettualità; - pratiche e delibere per la facilitazione dell’attività del turismo rurale e integrazione al reddito degli agricoltori e dei cittadini residenti nel comune (giovani, inoccupati, cooperative, etc.); - delibere comunali che recepiscono o normano azioni per facilitare l’attività di bed and breakfast, agriturismo, varie forme di ospitalità fruibili in modo sostenibile (Albergo Diffuso); - azioni di studio e valorizzazione del territorio e delle tipicità (accordo quadro con il Centro Interdipartimentale di Ricerca sul Paesaggio dell’Università Politecnica delle Marche) e sensibilizzazione dell’opinione pubblica su tali temi (Corinaldo città Palcoscenico); - delibere per la circuitazione dei prodotti della tipicità locale nella rete; - messa in valore di edifici di proprietà comunale come vetrina del territorio e dei suoi prodotti di qualità enogastronomica e dell’artigianato. 3) monitoraggio e feed-back dell’azione normativa - implementazione presso l’Ufficio Turistico Locale di un sistema comunale di monitoraggio dei flussi turistici operante in sinergia con l’osservatorio Regionale sul turismo. LA DIFFUSIONE I destinatari del progetto sono sei comuni nella Provincia di Salerno (Camerota, Casaletto Spartano, Morigerati, Piaggine, Tortorella e Rofrano) che ricadono all’interno del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e degli Alburni. Con il Gemellaggio il gruppo di Amministrazioni beneficiarie verrà dotata di una strategia di azione volta a riorganizzare le politiche di promozione del territorio e la valorizzazione delle risorse endogene ai territori, per sostenere le attività e l’indotto legati al turismo sostenibile in aree prettamente rurali e di pregio ambientale. Il Gemellaggio permetterà di innescare un meccanismo win-win tra il Comune di Corinaldo e le amministrazioni locali Cilentane verso il miglioramento continuo delle reti di conoscenza e delle buone prassi per la valorizzazione turistica dei comuni piccoli. Comune di Padova Comune di Mazara del Vallo COMUNE DI PADOVA P@DOC Comune di Padova Comune di Mazara del Vallo L’ENTE Il Comune di Padova con i suoi 212.174 abitanti ed è il terzo Comune della Regione Veneto per popolazione e il più densamente popolato. Nel 2010 ha attivato un processo di sviluppo software teso a sostituire l’ambiente Zope preesistente. La nuova soluzione è finalizzata alla gestione documentale e alla gestione dei procedimenti, ed è disponibile per il riuso ai soggetti pubblici per i quali la legge consente di procedere all’acquisizione di sistemi informativi con detta modalità. Il nuovo sistema informativo è una suite di programmi denominata p@DOC, completamente web e predisposta per essere utilizzata in un contesto multiente e multi area organizzativa omogenea. La suite p@DOC è costituita da diversi moduli che possono essere utilizzati anche separatamente. L’ente che intende riusare può scegliere quale livello della suite intende adottare, fermo restando che il modulo di gestione Organigramma e Pianta Organica è obbligatorio in ogni caso. LA SOLUZIONE A RIUSO La buona pratica oggetto del gemellaggio consiste essenzialmente nell’approccio metodologico che ha condotto alla digitalizzazione dei processi organizzativi e amministrativi interni all’Ente Offerente e nei sistemi informativi frutto della sua applicazione. Tale approccio comporta, innanzitutto, un esteso ricorso alla mappatura dei processi interni all’Ente, allo scopo di effettuarne la digitalizzazione, ottenerne un significativo efficientamento e massimizzare i benefici dell’introduzione di soluzioni applicative specifiche. Il perseguimento della suddetta metodologia da parte del Comune di Padova ha comportato il ricorso a consistenti investimenti, anche in termini di risorse umane provvedendo all’internalizzazione di numerose competenze distintive, e il coinvolgimento e la collaborazione di soggetti trasversalmente rispetto alla struttura organizzativa dell’Ente, l’istituzione di team di lavoro interfunzionali. La natura delle soluzioni sviluppate dal Comune di Padova è fortemente verticalizzata sulla Pubblica Amministrazione, riuscendo a rispondere alle variegate e specifiche esigenze di un Ente Pubblico e al contempo riescono a coniugare le esigenze dell’utenza esterna con la necessità di miglioramento dell’efficienza interna. L’approccio metodologico utilizzato ha consentito di sviluppare una suite di soluzioni, orientata al miglioramento dell’efficienza interna e, parimenti, dedicata all’utente esterno che si prestano ad essere trasferite nell’ambito del gemellaggio. Tra le soluzioni tecnologiche oggetto del gemellaggio si segnalano i seguenti moduli appartenenti alla suite p@DOC (un software modulare, in grado quindi di adattarsi alle esigenze di svariate tipologie di Enti, in continua evoluzione): •Protocollo informatico: si occupa della registrazione di protocollo in modalità digitale dei documenti in entrata e in uscita dall’Ente e di tutte le attività accessorie a tale funzionalità; Comune di Padova Comune di Mazara del Vallo •Gestione documentale: si occupa della gestione completa digitale dei flussi documentali da e verso l’Ente, della gestione dell’archiviazione dei documenti (catalogati secondo gli standard nazionali e internazionali), della loro fascicolazione, dell’archivio digitale, della preservazione dei contenuti digitali, della presentazione al pubblico su un apposito portale dei documenti archiviati e, infine, della gestione dei procedimenti amministrativi dell’Ente; •Albo Pretorio on Line: si occupa della gestione della pubblicazione online di tutti i documenti e gli atti che necessitano di attività. Oltre ai sopraindicati moduli della suite p@DOC, costituisce oggetto del gemellaggio anche la Gestione Richieste Interventi Manutentivi che si occupa di gestire, in modo completamente automatizzato e digitale, le segnalazioni e le richieste di interventi manutentivi, provenienti sia all’esterno che dall’interno dell’Ente, seguendone il percorso fino alla chiusura della pratica. LA DIFFUSIONE L’obiettivo del gemellaggio sostenuto da AGIRE POR consiste, da parte del Comune di Padova, nel mettere a disposizione del Comune di Mazara del Vallo (destinatario) l’approccio metodologico che ha condotto alla digitalizzazione dei processi organizzativi e amministrativi interni all’Ente e, con la modalità del Riuso, i sistemi informativi frutto della sua applicazione. Il trasferimento dell’esperienza e delle metodologie adottate, congiuntamente alle soluzioni software, tenderanno a far convergere il Comune di Mazara del Vallo verso gli obiettivi dell’Agenda Digitale del Governo e a migliorare il rapporto dell’Ente con i sui utenti interni ed esterni e con il pubblico in generale. P@DOC, ad oggi è stato chiesto in riuso e viene utilizzato da 40 enti pubblici di diversa tipologia e grandezza: comuni di dimensioni differenti, Unioni di comuni, province, questure, autorità di bacino, conservatori, la Croce Rossa Italiana, sono alcuni esempi di come questa soluzione sia facilmente adattabile ai più diversi contesti. Al fine di mantenere e migliorare nel tempo p@DOC, è stata costituita una comunità di Riuso con gli Enti riusanti attuali e potenziali. Il suo scopo è individuare una linea di sviluppo unitaria e coerente di P@DOC al fine di garantire il suo costante miglioramento ed aggiornamento e la fruizione nel tempo delle evoluzioni future. Comune di Reggio nell’Emilia Comune di Palermo COMUNE DI REGGIO EMILIA Trasferimento di conoscenze e modelli per il miglioramento di pratiche e servizi socio-educativi destinati all’inclusione e coesione sociale delle fascie giovanili. Comune di Reggio Emilia Comune di Palermo L’ENTE L’Assessorato alla Coesione e Sicurezza Sociale del Comune di Reggio Emilia negli ultimi anni ha sperimentato con successo numerose pratiche e diversi modelli innovativi di gestione per stimolare il dialogo interculturale, ridurre i conflitti e raggiungere importanti obiettivi di inclusione sociale. Il Comune ha, pertanto, accumulato un significativo bagaglio di competenze in termini di sperimentazione di nuovi percorsi di educazione alla cittadinanza e di dialogo interculturale, tanto da essere riconosciuto come caso di eccellenza anche a livello europeo. Da evidenziare, infatti, che Reggio Emilia è stata l’unica città italiana selezionata assieme ad altre 10 città europee nell’ambito del progetto “Intercultural Cities”(promosso dal Consiglio d’Europa). LA SOLUZIONE A RIUSO L’Assessorato alla Coesione e Sicurezza Sociale del Comune di Reggio ha sviluppato alcuni modelli e attività che hanno avuto comprovata efficacia e impatto nel territorio emiliano. Tali modelli si focalizzano sull’inserimento e sulla coesione sociale delle fasce più svantaggiate della popolazione, in particolare del suo segmento più vulnerabile: i bambini e i ragazzi. Va evidenziato che l’esperienza di Reggio Emilia nell’utilizzo dell’arte-educazione è innovativa non tanto nei temi e nei contenuti, ma nel modo di realizzarla, nella metodologia che coinvolge le dimensioni cognitiva, affettiva, effettiva e volitiva, per permettere un vero cambiamento. Sviluppa la formazione dei diversi attori sociali in un modo intenzionale, sistemico, pianificato, e stimola i soggetti ad assumere le questioni come membri di un gruppo, sviluppando la capacità di comprendere le differenze e agire di conseguenza. In tal modo si stimola nei formandi la responsabilità, la cooperazione, la comunicazione, la disponibilità al lavoro di gruppo e l’apprendimento continuo. La pratica oggetto di riuso si focalizza in particolare su due macro-modelli: •attività arte-educative per il recupero e l’inclusione sociale di ragazzi e giovani in situazioni di disagio; •educazione interculturale con gruppi di giovani attraverso laboratori da svolgersi presso la comunità giovanile. L’eccellenza di Reggio Emilia nelle politiche sociali emerge anche dai numerosi eventi organizzati nella città, tra questi l’ormai consolidato appuntamento con “167CONTATTO”, il festival di “Spettacoli, Laboratori, Musica, Danza, Mostre, Teatro, Progetti di Convivenza e Qualità Urbana”. Organizzato in una zona della città attraversata più di altre da profonde modificazioni sociali, il Festival attira ogni anno migliaia di visitatori e dimostra il potere dell’arte come forma di educazione finalizzata alla coesione e al recupero sociale. Vi sono, inoltre, a Reggio Emilia gli esempi di eccellenza raggiunti dal Centro Interculturale “Mondinsieme” che realizza interventi di educazione interculturale con gruppi di giovani e di studenti attraverso laboratori che si svolgono in orario scolastico nelle classi o presso i locali del Centro. Comune di Reggio nell’Emilia Comune di Palermo Ogni anno circa 2000 studenti partecipano alle attività promosse dal Centro e che hanno l’obiettivo di: •favorire negli studenti la capacità di analisi, approfondimento e confronto sui temi della diversità culturale; •favorire negli studenti un atteggiamento di consapevolezza sui rischi della xenofobia e della lotta alle discriminazioni; •favorire un atteggiamento di apertura mentale alle novità, favorire la cittadinanza attiva. Il coinvolgimento degli insegnanti e dei referenti interculturali dei vari istituti ha permesso al Centro di siglare recentemente un accordo di rete con tutte le scuole superiori reggiane. Sono inoltre giunte all’Assessorato di RE diverse richieste di ispirazione nonché di replica di tale modello educativo, il feedback più recente proviene dal Comune di Copenhagen dove recentemente è stata in visita la referente pedagogica del Centro, nell’ambito del programma Pestalozzi, con il Consiglio d’Europa. Reggio Emilia ha infine messo in piedi un sistema di monitoraggio e valutazione per controllare l’avanzamento delle attività arte-educative e valutarne l’efficacia. LA DIFFUSIONE Il Comune di Palermo, che è da tempo impegnato nello sviluppo di interventi che si concentrano sulle fasce giovanili della popolazione, ha trovato nelle pratiche e nei modelli offerti dal Comune di Reggio Emilia interessanti stimoli e progetti da riusare. Grazie quindi al progetto AGIRE POR, l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Palermo ha tratto vantaggio dall’esperienza di Reggio Emilia e ha rafforzato le sue conoscenze e capacità di gestione riguardanti i servizi rivolti ai giovani. Ha, inoltre, raggiunto obiettivi specifici quali: il superamento di gap sociali, l’offerta di opportunità per i giovani e i ragazzi attraverso l’ArtEducazione, ovvero la creazione di momenti di confronto costruttivo tra studenti sui temi della diversità culturale, lo sviluppo di un effettivo e ricco dialogo interculturale e la produzione di nuovi percorsi di educazione alla cittadinanza per adolescenti e giovani cittadini. Comune di Bologna Comune di Caltagirone COMUNE DI BOLOGNA Trasferimento di conoscenze per il miglioramento del sistema dei servizi socio-educativi per la prima infanzia. Comune di Bologna Comune di Caltagirone L’ENTE A Bologna la tradizione dei servizi educativi per la prima infanzia è consolidata da anni. Rispetto all’apertura dei primi nidi sono stati compiuti grandi cambiamenti, non solo in termini quantitativi, ma soprattutto di evoluzione e diversificazione dell’offerta. Attualmente il sistema dei servizi educativi di Bologna comprende: nidi comunali a gestione diretta e in concessione, nidi privati autorizzati al funzionamento (la maggioranza dei quali con posti in convenzione), spazi bambino, centri per bambini e genitori, sezioni primavera, servizi sperimentali (educatrice familiare e domiciliare). Sulla base di quanto previsto della legislazione regionale, Bologna propone un sistema integrato di gestione pubblica e privata dei servizi; ognuno dei quali pur operando con caratteristiche organizzative e gestionali proprie, cooperano per una offerta educativa in comune accordo e salvaguardia della qualità. La “Carta dei servizi educativi per la prima infanzia” che definisce i principi, le regole e le azioni entro le quali operano i servizi per le bambine e i bambini da 0 a 3 anni, è il risultato di un lavoro partecipato, iniziato nel 2006, che ha visto la collaborazione di genitori, educatori, operatori, tecnici e funzionari, e che ha raccolto i contributi e i pareri di diversi interlocutori. La Carta dei servizi, diffusa ogni anno tra le famiglie con bambini piccoli, esprime l’impegno dell’Amministrazione di rivolgersi ai cittadini in un’ottica di miglioramento continuo, di diffusione della conoscenza, di ascolto e partecipazione. LA SOLUZIONE A RIUSO Le attività oggetto del gemellaggio hanno consentito un proficuo scambio di conoscenze, finalizzato all’acquisizione da parte del Comune di Caltagirone delle migliori metodologie e dei più efficaci strumenti operativi nell’ambito della gestione dei servizi socio educativi per la prima infanzia (0-3 anni), ad oggi inseriti nelle politiche in ambito locale poste in essere dal Comune di Bologna. Gli obiettivi che si è inteso perseguire con il progetto di gemellaggio sono stati il trasferimento di esperienze pedagogico-educative, buone prassi organizzative e l’affiancamento di soggetti a vario titolo coinvolti nel settore al fine della predisposizione dei seguenti strumenti operativi: •la Carta dei servizi, nella quale sono individuati: finalità e principi fondamentali, nidi d’infanzia e altri servizi integrativi, figure e sistema di supporto alla qualità dei servizi, tutela degli utenti, aspetti rilevanti per la qualità dei servizi. Al termine del progetto di gemellaggio, il Comune di Caltagirone elaborerà una propria Carta dei servizi che comprenderà anche il Progetto Pedagogico ed educativo e l’organizzazione degli spazi e dei tempi di vita al nido, cercando di apportare miglioramenti e facendo propri alcuni punti ritenuti fondamentali per la regolazione dei nidi e per un rapporto trasparente con le famiglie, grazie all’affiancamento ed il supporto alla sperimentazione da parte del soggetto offerente; Comune di Bologna Comune di Caltagirone •l’anagrafe dei servizi, tramite un iniziale prototipo rappresentato da una scheda informatica elaborata, che svilupperà un sistema, sulla falsa riga del complesso sistema informatico del Comune di Bologna, in grado di fotografare la situazione dei bambini richiedenti e degli iscritti ai servizi educativi pubblici e privati 0-3 anni applicata per la città di Caltagirone. Relativamente allo strumento dell’anagrafe dei servizi il Comune di Bologna ha creato un sistema informativo complesso (SISM2) che consente agli uffici scuola dei quartieri del Comune di Bologna di organizzare al meglio le attività di gestione dei bandi e delle graduatorie. Le attività congiunte promuoveranno l’interscambio tra i servizi educativi dei due territori coinvolti e permetteranno una reciproca condivisione delle pratiche educative, di coordinamento e di gestione dei servizi. ll gemellaggio è stato avviato ufficialmente nel giugno 2011 durante la manifestazione “Nidi in città” che il Comune di Caltagirone organizza da anni. Il gemellaggio si è inserito all’interno di due edizioni della manifestazione con la realizzazione di proficui momenti di scambio e di confronto, grazie a visite specifiche presso i nidi calatini, ponendo l’attenzione sull’organizzazione degli spazi, la gestione delle routine e di alcune attività organizzate dalle educatrici sia all’interno che all’esterno, la preparazione finale del pasto e la somministrazione ai bambini. LA DIFFUSIONE Il gemellaggio ha consentito all’amministrazione destinataria (Comune di Caltagirone) di conoscere ed approfondire le buone prassi sviluppate dal Comune di Bologna nell’area dei servizi per la prima infanzia e di adattarle alle proprie esigenze. Grazie al progetto il Comune di Caltagirone ha avviato un percorso virtuoso di miglioramento continuo dei servizi socio-educativi, ha acquisito il know how necessario a rendere maggiormente efficiente la propria organizzazione. Il progetto si è concluso nel dicembre 2012 a Caltagirone con una Conferenza pubblica aperta alle famiglie. Un’occasione per mostrare e dimostrare nel concreto quanto è stato fatto, grazie al trasferimento delle competenze tra le amministrazioni finalizzato alla realizzazione degli strumenti operativi prodotti per agevolare l’accesso ai servizi socio educativi 0-3 anni. E’ stata infatti realizzata la Carta dei Servizi del Comune di Caltagirone con l’intento di rappresentare alle famiglie, in modo chiaro ed agevole, il Progetto Pedagogico ed educativo e l’organizzazione degli spazi e dei tempi di vita al nido. Il Comune di Caltagirone dopo aver acquisito la buona pratica sperimentata dal Comune di Bologna, ha partecipato in qualità di soggetto offerente ad un analogo progetto di gemellaggio che vede coinvolto un altro comune siciliano, il Comune di Leonforte quale destinatario di una iniziativa sul tema dei nidi. Comune di Casalecchio di Reno Comune di Bologna Comune di Caltagirone Comune di Leonforte COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO Trasferimento di buone pratiche finalizzate all’adozione delle migliori metodologie e dei più efficaci strumenti operativi nell’ambito della gestione dei servizi socio educativi per la prima infanzia. Comune di Casalecchio di Reno Comune di Leonforte L’ENTE Il Comune di Casalecchio di Reno ha subito nell’ultimo decennio una significativa trasformazione dal punto di vista demografico che ne ha cambiato il volto. Dopo decenni il numero dei nati è aumentato vigorosamente portando la quota di popolazione da 0 a 14 anni dal 9,12% della popolazione nel 2004 al 13,3% nel 2013. Allo stesso tempo, la quota di popolazione ultra sessantacinquenne è passata dal 25,5% al 27,3%. La popolazione oggi è di 36.312 abitanti, 2.221 abitanti in più rispetto al 2004, gli immigrati oggi sono 4.101 rispetto ai 1.662 del 2004. Casalecchio è oggi una città diversa con esigenze del tutto differenti rispetto a dieci anni fa e la sfida del Comune è stata quella di aggiornare e ricostruire il sistema del welfare per rispondere ai nuovi bisogni dei cittadini. Il Comune ha pertanto investito molte risorse ed energie per gestire questa transizione avviando un confronto sistematico tra i comuni, le associazioni, il privato sociale per costruire modelli organizzativi, gestionali e di contribuzione adeguati alle esigenze di un nuovo welfare. Responsabilità, equità, qualità, efficacia sono i concetti fondamentali sui quali il Comune ha basato la riorganizzazione dei suoi servizi. LA SOLUZIONE A RIUSO La buona pratica oggetto del gemellaggio consiste nel trasferimento delle migliori metodologie e dei più efficaci strumenti operativi nell’ambito della gestione dei servizi socio educativi per la prima infanzia sviluppate dal Comune di Casalecchio di Reno, in Provincia di Bologna a beneficio del Comune di Leonforte in Provincia di Enna. Le buone prassi maturate dal Comune di Casalecchio di Reno afferiscono ad esperienze pedagogico-educative e all’organizzazione di due strumenti operativi: •il progetto pegagogico educativo; •la carta dei servizi. Le attività oggetto di gemellaggio comprendono incontri propedeutici atti a definire i fabbisogni del Comune di Leonforte e attività di affiancamento agli operatori (educatrici e collaboratori) finalizzati ad ottimizzare l’organizzazione dei servizi socio educativi. Il Comune di Casalecchio di Reno, affiancato per attività specifiche dai referenti dei Comuni di Bologna e di Caltagirone, oltre al trasferimento di buone pratiche intende costruire un percorso di rilettura e verifica della carta dei servizi alla luce dei cambiamenti organizzativi che si stanno realizzando nei nidi (orari, tariffe, rapporti numerici, ecc) e tenuto conto di quanto emerge nelle occasioni di confronto attivate nel gemellaggio (tra operatori, pedagogisti e famiglie). Comune di Casalecchio di Reno Comune di Bologna Comune di Caltagirone Comune di Leonforte Dal punto di vista operativo i modelli trasferiti dal Comune di Casalecchio di Reno sono tre: •Affiancamento finalizzato alla predisposizione del progetto pegagogico: gli elementi fondanti di tale progetto sono: l’identificazione degli obiettivi, la programmazione dei percorsi educativi e degli aspetti organizzativi per raggiungerli, l’osservazione, la documentazione del percorso svolto, la valutazione dei risultati ottenuti e la qualità dei contesti educativi realizzati; •Affiancamento finalizzato alla predisposizione del progetto educativo: a seguito della predisposizione del progetto pedagogico, il Comune di Casalecchio di Reno ha avviato un confronto sulla realizzazione dei progetti, l’organizzazione dei contesti educativi (tempi, materiali, spazi, ecc.) nonché degli aspetti relazionali (adulti-bambini, bambini-gruppo di pari, relazioni tra adulti); •Affiancamento finalizzato alla individuazione delle più efficaci modalità di organizzazione e gestione dei servizi: il Comune di Casalecchio di Reno ha attivato al suo interno un coordinamento pedagogico composto da pedagogisti, figure di sistema, amministrativi, un servizio per le iscrizioni e le graduatorie attraverso strumenti informatici, un ufficio per il monitoraggio ed il controllo di gestione e un Centro di Documentazione Pedagogico (CDP). Le attività congiunte promuoveranno l’interscambio tra i servizi educativi dei due territori coinvolti e permetteranno una reciproca condivisione delle pratiche educative, di coordinamento e di gestione dei servizi. LA DIFFUSIONE Il destinatario del progetto di gemellaggio sostenuto da AGIRE POR è il Comune di Leonforte, nella Provincia di Enna. Il riuso ha come principali obiettivi la costruzione del progetto pedagogico ed educativo e la definizione della Carta dei Servizi al fine di informare i cittadini sui servizi offerti. Il gemellaggio è coordinato dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e potrà contare sull’affiancamento dagli esperti dei Comuni di Bologna e di Caltagirone che, insieme al Comune di Casalecchio di Reno, costituiscono il partenariato degli offerenti e che, nel 2012, hanno realizzato e concluso con successo un analogo progetto di gemellaggio. La presenza di Caltagirone costituisce un elemento estremamente significativo per il gemellaggio infatti, il Comune destinatario per un analogo progetto precedentemente concluso, riveste il ruolo di offerente contribuendo al trasferiemnto del know how precedentemente acquisito nei temi oggetto dell’iniziativa. Regione Puglia REGIONE EMILIA ROMAGNA Istituto per i beni artistici, culturali e naturali PROGETTO PU.ER. Trasferimento di conoscenze in materia di standard museali Regione Emilia Romagna Regione Puglia L’ENTE La Regione Emilia-Romagna ha recepito, a livello regionale, le indicazioni contenute nel D.M.10 maggio 2001 ”Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei”. L’Atto d’indirizzo ministeriale sugli standard museali ed il successivo Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004 hanno sancito il riconoscimento del museo quale istituto e pubblico servizio, invertendo una tendenza lunga quasi un secolo in cui questa identità aveva subito una sorta di eclisse sul piano giuridico, con ricadute ben più profonde e complesse non solo sulla vita e il funzionamento di tutti musei, ma sulla stessa idea comune di museo. L’Atto di indirizzo, redatto per la gestione dei beni conservati all’interno delle strutture museali, indica le linee guida e gli standard minimi a cui attenersi relativamente agli aspetti di carattere giuridico-amministrativo, tecnico, e a quelli legati alla sicurezza, la conservazione e la gestione. LA SOLUZIONE A RIUSO Nel proposito di razionalizzare le risorse a disposizione, la logica del ‘fare sistema’ ha orientato in maniera crescente e tangibile la programmazione della Regione Emilia Romagna degli ultimi due decenni in materia di musei, biblioteche, archivi. Attualmente, a seguito di un processo lungo e non privo di difficoltà, l’offerta museale regionale risulta essere estremamente eterogenea e caratterizzata da significative realtà sistemiche, alcune delle quali, peraltro, costituitesi spontaneamente e in anticipo rispetto alla normativa di settore, rappresentata dalla Legge Regionale n. 18 del 2000 “Norme in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali”. L’attenta programmazione in ambito museale perseguita dalla Regione Emilia Romagna ha permesso lo sviluppo di procedure, metodi, esperienze, metodologie, sistemi organizzativi e gestionali che costituiscono la base per un’ulteriore analisi dell’evoluzione del concetto di standard minimi di funzionamento e di sviluppo dei musei. Tutto l’impianto sviluppato è da considerarsi una buona pratica oggetto delle azioni di riuso promosse dal progetto AGIRE POR. Nello specifico le prassi e le metodologie sviluppate possono essere sintetizzate nei seguenti modelli: •Modello 1: definizione degli standard museali regionali. La definizione degli standard museali a livello regionale in Emilia-Romagna e quindi l’adeguamento alle previsioni del DM del 2001, è stata realizzata grazie al contributo di un gruppo di lavoro, appositamente costituito e di cui hanno fatto parte funzionari dell’IBC e tecnici del settore rappresentativi delle varie istituzioni interessate. L’attività del Gruppo di lavoro ha prodotto i seguenti risultati: definizione degli standard regionali in materia di musei; programmazione e realizzazione di attività di formazione dei funzionari dei musei; definizione di modalità e tempi per l’adeguamento agli standard obbligatori; definizione dei criteri per l’attribuzione del riconoscimento; definizione degli allegati tecnici (questionario di autovalutazione e modelli di regolamento, di piano delle attività educative, di autocertificazione di sicurezza, di piano del personale etc.); elaborazione di elementi per la definizione della delibera regionale in materia di riconoscimento (DGR 1888/2008); Regione Puglia •Modello 2: creazione/aggiornamento di una banca dati relativa ai musei. A seguito dell’approvazione della delibera regionale sopra richiamata relativa al riconoscimento, sono state realizzate una serie di attività finalizzate al costante aggiornamento di una banca dati relativa ai musei, le atività sono: realizzazione di un questionario per raccogliere le informazioni di base relative ai musei non statali presenti in regione; costruzione/aggiornamento di una base dati relativa ai musei e ai servizi offerti; attività di aggiornamento dei dati; •Modello 3: individuazione dei contenuti e delle modalità di svolgimento di specifici momenti di formazione rivolti al personale dei musei in materia di standard. L’approvazione della DGR 309/2003, ha reso necessario avviare attività formative direttamente rivolte al personale dei musei, che sono consistite in: realizzazione di giornate di formazione; realizzazione di un sito web dedicato dotato di un’area riservata per la compilazione del questionario di autovalutazione; realizzazione di un questionario compilabile in modalità cartacea per i musei che hanno problemi di accesso a internet; realizzazione di un forum dedicato; illustrazione dei modelli (regolamento, piano delle attività educative, autocertificazione di sicurezza, piano del personale); servizio di assistenza al personale dei musei nelle fasi di adeguamento agli standard e nelle fasi di compilazione del questionario, •Modello 4: implementazione di un sistema di riconoscimento. In ottemperanza a quanto stabilito dalla DGR 1888/2008 sono state avviate tutte le attività finalizzate all’implementazione del sistema di riconoscimento dei musei. In particolare: formazione per gli operatori incaricati della rilevazione e la verifica dell’applicazione degli standard; compilazione di un questionario di autovalutazione da parte dei musei; raccolta e analisi dei risultati provenienti dai questionari e di eventuali allegati; verifica della presenza degli standard; •Modello 5: promozione del sistema dei musei di qualità. Al fine di promuovere le realtà museali che hanno ottenuto il riconoscimento, consolidare l’immagine del sistema dei musei di qualità presenti nella regione ed assicurare la massima visibilità ai musei riconosciuti, sono state realizzate le seguenti attività: campagna di comunicazione; realizzazione di un logo; promozione delle attività attraverso siti web, newsletter, social network; realizzazione di attività comuni dei musei coinvolti anche per gruppi di musei affini per tematiche o per aree geografiche. LA DIFFUSIONE Attraverso l’azione di gemellaggio attuata grazie al progetto AGIRE POR, la Regione Puglia recepirà l’intero impianto metodologico sviluppato dalla Regione Emilia Romagna. Obiettivo generale del gemellaggio è, oltre al trasferimento delle buone pratiche già avviate dall’amministrazione offerente all’amministrazione destinataria, quello di intraprendere un percorso condiviso di riflessione e di crescita delle amministrazioni coinvolte (nazionali e regionali), consce di dover essere al passo con la strategia Europa 2020 e con la prossima programmazione dei Fondi Strutturali Europei. Attivare, quindi, un meccanismo in cui le regole e le linee guida d’intervento sugli standard minimi mirino a favorire l’investimento in cultura, intesa quale strumento di sviluppo locale e regionale, di inclusione sociale, di rigenerazione urbana, di sviluppo rurale e occupazionale, di promozione della creatività e di nuovi processi innovativi, così come emerge dagli orientamenti della Commissione Europea sulle politiche di coesione nel 2014-2020. Comune di Rapolano Terme Comune di Bomporto Provincia di Perugia Comune di Torrecuso COMUNE DI RAPOLANO TERME - COMUNE DI BOMPORTO - PROVINCIA DI PERUGIA Adeguamento della metodologie urbanistiche e di programmazione territoriale del Comune di Torrecuso alle esigenze di una “Città del Vino”, nell’ottica di uno sviluppo economico e turistico sostenibile, e un modello istituzionale e funzionale per il riconoscimento, la promozione e lo sviluppo della Scuola del Gusto. Comune di Rapolano Terme Comune di Bomporto Provincia di Perugia Comune di Torrecuso Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania L’ENTE I due Comuni di Rapolano Terme (SI) e di Bomporto (MO) sono i promotori di un adeguamento delle metodologie urbanistiche e di programmazione territoriale alle esigenze di una “Città del Vino”. L’esperienza, che nasce per valorizzare i comprensori vitivinicoli di qualità dei territori di riferimento, è maturata nel settore della programmazione urbanistica finalizzata allo sviluppo turistico e culturale. Il successo della pratica è stato fondamentalmente riconosciuto nell’ambito del premio “il Miglior Piano Regolatore della Città del Vino”, nell’ambito della manifestazione “UrbanPromo 2010”. La Provincia di Perugia ha promosso la creazione di un progetto di grande successo: l’Università dei Sapori. L’Università, che ha sede nel capoluogo umbro, si è imposta come un attrattore polivalente che si rivolge ad un’ampia gamma di pubblico (domanda professionale, turistica e amatoriale di corsi di cucina). LA SOLUZIONE A RIUSO In questa esperienza di gemellaggio sono state trasferite due pratiche di successo: la prima è stata sviluppata dai due Comuni di Rapolano Terme e di Bomporto, la seconda nasce da un progetto ideato e promosso dalla Provincia di Perugia. La buona pratica dei due Comuni di Rapolano Terme e di Bomporto, consiste nella elaborazione di regolamenti urbanistici estesi alla vitivinicoltura e all’agricoltura, la pratica interessa due vini “pregiati” del territorio nazionale, rispettivamente il Lambrusco e il Chiati dei Colli Senesi, i cui marchi sono da tempo divenuti attrattori territoriali e sinonimo di qualità urbanistica, agendo da promotori di visite turistiche nei rispettivi territori. In particolare la programmazione urbanistica e territoriale si fonda sui seguenti aspetti: •la conoscenza approfondita delle caratteristiche del territorio vitivinicolo e del complesso delle strutture edilizie connesse alla produzione, commercializzazione e diffusione della cultura in ambito enologico e vitivinicolo; •l’unitarietà e conservazione del paesaggio, basata sul recupero dell’esistente; •la gestione delle trasformazioni delle strutture edilizie connesse all’economia a alla cultura del vino, attraverso apposite schede di rilevamento che individuano edifici o complessi di edifici disciplinandone le modalità di intervento; •il rapporto tra le zone di interesse vitivinicolo con il territorio e le sue infrastrutture; •l’attenzione per gli aspetti dell’efficientamento energetico; •la partecipazione degli operatori e dell’intera comunità locale al processo di programmazione territoriale. Comune di Rapolano Terme Comune di Bomporto Provincia di Perugia Comune di Torrecuso L’esperienza promossa, invece, dalla Provincia di Perugia, anch’essa oggetto di riuso grazie ad AGIRE POR, è divenuta una consolidata realtà nel panorama del turismo professionale. Da alcuni anni, infatti, la Provincia gestisce, unitamente alla Provincia di Terni, al Comune di Perugia, alla Confcommercio della Provincia di Perugia, alla Camera di Commercio di Perugia e ad Inter s.c.a.r.l. Perugia, L’Università dei Sapori. Si tratta di una scuola di formazione che fornisce corsi di varia tipologia: per professionisti (operanti nella distribuzione alimentare, ristoratori, pizzaioli, baristi, pasticcieri, gelatai); per amatori; per giovani in cerca di lavoro (con corsi per studenti tra i 14 e i 18 anni). Si tratta quindi di un’organizzazione molto interessante che si pone a cavallo tra due settori: quello della formazione professionale e quello della valorizzazione turistica e delle produzione agroalimentari. LA DIFFUSIONE Destinatari della due esperienze positive descritte precedentemente sono il Comune di Torrecuso e l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania. L’esigenza manifestata, con riferimento alla pratica della “Città del vino”, è stata per il Comune di Torrecuso di adeguare il proprio Piano Urbanistico e acquisire gli strumenti urbanistici, di coordinamento e di programmazione per lo sviluppo del turismo enogastronomico, in particolare delle aree interne, facendo leva sulla vocazione vitivinicola del territorio che ospita il più importante vitigno autoctono del Mezzogiorno - l’Aglianico del Taburno - insignito anche della qualifica DOCG. Per l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania è importante acquisire conoscenze utili al completamento delle azioni riferite al ciclo di programmazione 2007-2013 (PSR Campania, Misura 111, intervento di formazione avviato nel 2011 nell’ambito dell’architettura del verde e dei giardini, ingegneria naturalistica ed architettura del paesaggio) e, in particolare, metodologie utilizzabili nell’ambito del nuovo ciclo 2014-2020. Con riferimento alla “Scuola del Gusto” il gemellaggio coinvolgerà quegli aspetti istituzionali, funzionali e gestionali (modello di governance, configurazione economica finanziaria, prodotti offerti redditività e mercati di riferimento, modalità di gestione, etc.) necessari all’implementazione della già presente Scuola del Gusto di Torrecuso, realizzata con risorse del POR FESR 2000-2006 Regione Campania, con l’obiettivo di trasferire conoscenze e competenze che permetteranno di adeguare il modello gestionale ed operativo sinora adottato e attirare un’ampia gamma di pubblico costituito da domanda professionale, turistica e amatoriale dei corsi di cucina. L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, dal canto suo, si attende di acquisire conoscenze e competenze relative alla realizzazione di servizi dedicati alla promozione dei sapori locali e delle professionalità collegate da utilizzare per la programmazione delle proprie attività, tra le quali quella relativa al ciclo comunitario 2014-2020, verificando la possibilità concreta di replicare il modello dell’Università dei Sapori presso la Scuola del Gusto di Torrecuso e anche in altre località della Campania, presso strutture finanziate con risorse comunitarie o anche di proprietà diretta della Regione.