Periodico di informazione, storia, cultura attualità
DICEMBRE 2001
Anno XIX n. 3 - Quadrimestrale - Spedizione in abbonamento postale Comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Trento
La Magnifica Comunità di Fiemme
Registrato Tribunale di Trento 28.11.1981 n. 351
Direttore responsabile:
Mario Felicetti
Comitato di Redazione:
Elvio Partel - Renzo Paluselli
Luca Giongo - Albino Defrancesco
Foto:
Boninsegna - Predazzo
Mario Felicetti - Predazzo
Ufficio Forestale Comunità
Bruno Shop - Tesero
Foto di copertina:
Il quadro di Jose Anders “La Fiera di Cavalese”
(Fotoriproduzione Boninsegna Predazzo)
Stampa: Nova Print - Carano
Distribuzione gratuita ai “vicini”
di Fiemme e ai “vicini” emigrati
all’estero che ne facciano richiesta
presso la segreteria della Comunità
B
MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME
38033 CAVALESE (TN) - Piazza C. Battisti 2
Tel. 0462 340365 - Fax 0462 239441
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GLI AUGURI DELLO SCARIO
INCONTRO AL QUIRINALE
PER LA GIORNATA DEL BOSCO
www.magnificacomunitafiemme.it
E-mail: [email protected]
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in questo numero:
MODIFICHE ELETTORALI:
D’accordo i Regolani
No del Comun Generale
ENTI PUBBLICI E PRIVATI
PER UN’INTESA DI QUALITÀ
AFFIDATO IL NUOVO PROGETTO
MUSEOLOGICO E MUSEOGRAFICO
DAL CONSIGLIO DEI REGOLANI
Le decisioni adottate nelle sedute del
5 settembre, 25 settembre e 7 novembre
LO STEMMA COMUNITARIO
NELLE SCUOLE DI FIEMME
A VALMOENA E TOAZZO:
Bonificati i pascoli e sistemati i torrenti
RECUPERATI IL BAITO DI POZZIL
E LA BAITA DEI MANDRICIATI
NUOVI INTERVENTI A SOSTEGNO
DELL’AGRICOLTURA DI MONTAGNA
CRONACHE COMUNITARIE:
Riabilitato lo Scario della rivolta tirolese
È Carlotta Nemela la prima “Soreghina”
Il saluto al capitano Emanuele De Santis
Due prestigiosi concerti estivi nella sala dei consessi
27. Rassegna dei cori di Fiemme
Festa del boscaiolo anche per le donne
QUATRO CIACERE con GINO BELLANTE
LA PAROLA AI VICINI
MONDIALI DI FIEMME 2003
UNA SCOMMESSA DA VINCERE
NELL’INSERTO CENTRALE:
La storia dello Scario Giovanbattista Delugan
di CANDIDO DEGIAMPIETRO
GLI AUGURI
DELLO SCARIO
Anche quest’anno, approfitto, come di consueto, del
nostro periodico per entrare nelle case di tutti i Vicini
e portare gli auguri per il Santo Natale e il Nuovo
Anno, a nome mio personale e della Magnifica
Comunità di Fiemme.
Il 2001 è stato un anno particolarmente difficile.
Guerre, attentati, terrorismo politico e religioso,
disgrazie di ogni genere hanno colpito e stanno mettendo a dura prova l’intera umanità, lasciando sgomento, morte, distruzione, sconforto e cambiando il
modo di vivere e di comportarsi di tutti noi.
Anche per la Magnifica Comunità non è stato un
anno facile, a causa di molte difficoltà che, per diverse
ragioni, hanno accompagnato la gestione dell’Ente,
sia in campo commerciale che per quanto riguarda la
commercializzazione del prodotto legno.
Il comparto forestale ha subito gli effetti della nota
tromba d’aria che, nel settembre del 2000, ha sradicato 50.000 metri cubi di legname solo nel territorio
comunitario, con la conseguente necessità di provvedere in tempi brevi al suo allestimento, con elevati costi
di fatturazione, deprezzamento del prodotto, difficoltà
di lavorazione e di stoccaggio.
A questo si sono aggiunte anche le difficoltà di mercato, dovute sia alla grande quantità di legname disponibile che al momento congiunturale e all’incertezza
del mondo finanziario, strettamente legata alla particolare situazione internazionale.
Con l’aiuto di amministratori e dipendenti, stiamo
tuttavia reggendo discretamente il contraccolpo
dell’economia, pur con qualche piccola flessione.
Per questo ringrazio i Regolani, tutti indistintamente, per il lavoro che abbiamo svolto assieme, nell’interesse della Magnifica Comunità. Purtroppo i rapporti
con il Comun Generale hanno registrato quest’anno un
certo raffreddamento, dovuto all’intransigenza di qualche suo componente. È difficile far collimare le opinioni, a volte differenti, di 40 persone che lo compongono.
Non sempre si riesce a trovare un’intesa su come
operare per il maggiore interesse della Comunità, specialmente se esistono pregiudizi o prese di posizione
personalistiche. Spesso ho avuto modo di dire che, per
amministrare la Comunità, c’è bisogno del buon senso
di persone mature, aperte, disponibili. Mettere insieme
42 persone che hanno una diversa estrazione, diverse
convinzioni, diversa personalità è impossibile, se non
prevale il buon senso. Ed è proprio a questo buon
senso che faccio appello per ritrovare la necessaria
armonia tra Consiglio dei Regolani e Comun
Generale. Se non ci sono buona volontà e tolleranza
reciproca, non si possono affrontare e risolvere i problemi che giornalmente si presentano.
Sono questi i principi che hanno consentito alla
Comunità di sopravvivere per dieci secoli e che, anche
oggi, sono quanto meno attuali.
Dopo questa premessa, voglio dire grazie ai dipen-
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UN RICONOSCIMENTO DI GRANDE SIGNIFICATO PER L’ENTE STORICO FIEMMESE
denti, ai dirigenti, agli impiegati, ai custodi forestali,
agli operai della segheria e a quelli del bosco. Fra tutti
costoro, salvo qualche rara eccezione, per la quale
prenderemo i provvedimenti del caso, prevalgono il
senso del dovere e la dedizione alla causa comune, dai
quali dipendono il profitto delle aziende ed il raggiungimento degli obbiettivi che ci siamo prefissi. Spero
che anche in futuro si lavori con il massimo impegno
per mantenere e migliorare i risultati fin qui ottenuti.
Sento anche il dovere di rivolgere un ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato o che ancora
collaborano con la Comunità dal di fuori. Sono tanti,
dai boscaioli, quest’anno particolarmente attivi, ai trasportatori, ai clienti che hanno riposto in noi la loro
fiducia, ai fornitori, ai singoli Vicini, alle Associazioni
di Volontariato, che si sono prodigate per il bene dei
Vicini, agli Enti Locali (Comuni, Provincia, Regione)
che spesso ci hanno sostenuto anche finanziariamente.
Non bisogna dimenticare tuttavia i componenti del
Collegio di Controllo, che hanno garantito la legalità
delle decisioni adottate, e i Revisori dei Conti, sempre
attenti e vigili sull’andamento finanziario dell’Ente,
oltre che prodighi di suggerimenti mirati al miglioramento dell’attività finanziaria.
Ricordo con piacere, ringraziandoli, i dirigenti scolastici e gli insegnanti delle scuole Elementari e Medie,
per la loro disponibilità e la sensibilità dimostrata
nello stimolare la conoscenza della Comunità da parte
dei ragazzi, chiamati un domani ad amministrarla e a
difenderne l’autonomia e le secolari prerogative. È sui
giovani che si devono basare le speranze per il futuro
del nostro Ente. Essi dovranno essere capaci di migliorare, rinnovare, cambiare se necessario quanto saremo
in grado di lasciare loro in eredità.
Sappiamo di dover lavorare ancora molto, soprattutto per dotare la Magnifica Comunità di quella snellezza operativa capace di produrre maggiori risultati e
di quella rapidità decisionale che appare indispensabile, se si vuole rimanere in linea con i tempi.
C’è da intervenire a sostegno delle fasce sociali più
deboli. Siamo consapevoli che l’intera vallata si attende da noi risposte concrete per il suo sviluppo economico ed occupazionale.
Concludo rivolgendo l’augurio più sentito e più
vivo a tutti i Vicini che vivono purtroppo in situazioni
di disagio, di emarginazione, di solitudine, di disoccupazione o di malattia.
Spero con tutto il cuore che anche loro possano trascorrere un Natale di pace e di serenità.
Auguro a tutti un Felice Anno Nuovo, nella consapevolezza che i successi ed i risultati positivi vanno
conquistati con l’impegno di ogni giorno.
Ancora BUON NATALE E BUON 2002.
LO SCARIO
Elvio Partel
INCONTRO AL QUIRINALE
PER LA GIORNATA DEL BOSCO
Lo scorso 19 ottobre, lo Scario
della Comunità di Fiemme Elvio
Partel, che per la circostanza rappresentava anche il Trentino, ha
partecipato a Roma alla 3ª Giornata
Nazionale dedicata al Bosco, ospite
del Presidente della Repubblica nel
Palazzo del Quirinale.
All’incontro hanno preso parte
le delegazioni ufficiali di tutte le
varie associazioni nazionali di categoria, oltre al Ministro dell’Agricoltura e Foreste e ad altri esponenti del Governo, delle Regioni, delle
Associazioni Ambientaliste e delle
Organizzazioni Sindacali.
Particolarmente incisivo l’intervento di Alfredo Diana, presidente
della Consulta Nazionale per le
Foreste ed il Legno.
Nell’ultimo ventennio, ha ricordato tra l’altro, la superficie forestale del nostro Paese è aumentata
dell’11%, raggiungendo quasi 10
milioni di ettari. Le utilizzazioni
legnose, pari a circa 9 milioni di
metri cubi, hanno interessato meno
di un terzo dell’incremento annuo,
consentendo così il ripristino dei
soprassuoli impoveriti dall’eccessivo degrado.
Negli ultimi due anni, il fatturato della filiera produttiva legata al
legno è cresciuto dell’8,7% ed è
stato pari a 91.412 miliardi di lire.
Anche le esportazioni hanno fatto
registrare un aumento del 14.9%,
raggiungendo i 32.128 miliardi.
Le importazioni sono aumentate
del 18,6%, arrivando a 17.466
miliardi, con un saldo attivo nella
Bilancia dei Pagamenti di 14.662
miliardi.
Trova quindi conferma l’importanza per l’Italia del settore della
trasformazione del legno e
dell’arredamento, unitamente a
Lo Scario Elvio Partel
quelli dell’industria cartaria e delle
macchine di lavorazione del legno.
Nel complesso, il numero delle
aziende è di 88.607 ed offrono
occasione di lavoro ad oltre
446.800 addetti.
Un salto di qualità, di rilevanza
ambientale, è rappresentato
dall’applicazione della gestione
sostenibile delle foresta e dalla diffusione dell’ecocertificazione, scelta che ha visto proprio la Comunità
di Fiemme in posizioni d’avanguardia.
“L’impegno del settore forestale
di fronte alle grandi tematiche
ambientali non può rimanere isolato” ha ribadito Diana “ed è indispensabile una corretta politica
forestale, che sia espressione delle
esigenze regionali, ma che riserva
allo Stato il compito di assicurare
la continuità ed il coordinamento
degli interventi. In sintesi” ha concluso “è necessario fornire l’appli-
cazione di tecniche selvicolturali
appropriate, sostenere le azioni di
monitoraggio degli ecosistemi forestali, potenziando il Corpo
Forestale dello Stato, quale referente nazionale per i programmi di
intervento e di ricerca, che sono
parte integrante delle direttive
internazionali, valorizzare le risorse forestali sostenendo le attività
pubbliche e private per il ripristino
dei boschi degradati, favorire la
formazione professionale di personale qualificato per l’industria di
trasformazione del legno, coinvolgendo la Scuola e le Università”.
Interessanti anche le valutazioni
di Franco Arquati, presidente
dell’Associazione
Forestale
Italiana, che ha richiamato soprattutto l’attenzione sulla necessità di
“aiutare i nostri boschi a divenire
veramente europei, perché sostenuti da una serie di provvedimenti
che ne sottolineino l’insostituibile
ruolo per l’ambiente e per l’economia.
Portare i nostri boschi in
Europa” ha detto ancora Arquati
“vuol dire tra l’altro avere un
piano forestale espressione di una
politica e di una strategia nazionali
nonché di esperienze che possano
guidarle in armonica congiunzione
con le competenze regionali, avere
un’attenzione particolare alla
manutenzione dei boschi cedui,
coniugando salvaguardia ambientale e sviluppo produttivo ed occupazionale, avere un diverso sviluppo di ricerca ed istruzione professionale nel campo delle utilizzazioni boschive”.
Numerosi e fondamentali i temi
approfonditi nel corso della giornata.
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SOLO 18 CONSIGLIERI DI REGOLA FAVOREVOLI ALLE MODIFICHE ELETTORALI
D’ACCORDO I REGOLANI
NO DEL COMUN GENERALE
L’argomento più importante, sotto il profilo istituzionale, affrontato dai massimi organi amministrativi
della Magnifica Comunità di Fiemme nel mese di settembre, ha riguardato alcune modifiche allo Statuto,
finalizzate all’aggiornamento del Regolamento
Elettorale.
Il Consiglio dei Regolani ne ha discusso in più
sedute informali e quindi nella riunione ufficiale del 5
settembre, approvando a stragrande maggioranza (nove
favorevoli, contrario Francesco Degiampietro di
Cavalese, assente Claudio Demarchi di CastelloMolina) la relativa delibera, nella convinzione di dover
aggiustare determinati contenuti regolamentari e risolvere gli interrogativi emersi anche in occasione delle
votazioni comunitarie del 1988.
Successivamente, per altro, in data 20 settembre, il
Comun Generale, chiamato a dire una parola definitiva
in proposito, non ha raggiunto il numero di voti favorevoli richiesto, pari a 27 su 40, vale a dire la maggioranza qualificata dei due terzi. Dopo una lunga discussione, soltanto 18 consiglieri (su 33 presenti) si sono
dichiarati d’accordo, 10 hanno votato contro, 5 si sono
astenuti.
Tutto rimane quindi come prima, compresi i dubbi e
le perplessità, anche se questa era un’occasione importante per fare chiarezza su determinate cose, in vista
dell’appuntamento elettorale del dicembre 2002.
Ma vediamo nel dettaglio come si sono articolate le
diverse posizioni tra il Consiglio dei Regolani e il
Comun Generale.
5 SETTEMBRE: MODIFICHE APPROVATE
Nella seduta del 5 settembre, le proposte di modifica allo Statuto, e conseguentemente quelle relative al
Regolamento Elettorale, sono state illustrate dal regolano di Moena Candido Zanoner. Come ricordato
sopra, in occasione delle elezioni comunitarie del
1998, erano emersi alcuni problemi di carattere applicativo e funzionale che il Consiglio dei Regolani aveva
deciso di affrontare e possibilmente di risolvere.
In particolare, le proposte di modifica dello Statuto,
approvate da nove regolani su dieci, sono state le
seguenti:
ARTICOLO 4: veniva tolto il comma 3 che, a proposito dell’esercizio dei diritti di vicinìa, recitava come
segue: “Il capofuoco può tuttavia delegare il predetto
esercizio ad altro Vicino del suo Fuoco”.
In pratica, era eliminata la possibilità di delegare ad
altri determinati diritti, compreso quello di andare a
votare.
ARTICOLO 24: Si trattava di una conseguenza
della decisione precedente. Era infatti eliminato il
comma 2, che recitava così: “Il Capofuoco può delegare l’esercizio del diritto di voto ad altro Vicino del
suo Fuoco”.
ARTICOLO 25: Al comma 1, che recitava “Sono
eleggibili i Vicini di ambo i sessi, ancorchè non
Capifuoco, che abbiano compiuto i venticinque anni di
età ed abbiano i requisiti previsti dal Regolamento elettorale, sempre che non si trovino in condizioni di ineleggibilità o incompatibilità ai sensi del successivo articolo 26”, si era aggiunto “e che siano inclusi nelle
matricole della Regola nella quale intendono candidare”.
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Nel comma 2, si stabiliva che i Vicini che intendono
candidare, devono richiedere l’iscrizione nella lista
elettorale di Regola non più alla Commissione
Matricolare, ma “alla Segreteria della Magnifica
Comunità di Fiemme”.
Infine era aggiunto il comma 3 che recitava: “I
Vicini possono candidare unicamente nella Regola in
cui sono iscritti nell’elenco delle matricole”.
ARTICOLO 27: Alla presidenza del seggio elettorale era previsto o un Regolano o anche (novità) un
Viceregolano, mentre il Segretario, si diceva, “può
anche non essere Vicino di quella Regola”.
ARTICOLO 28: In questo articolo, si parlava di
controllo della iscrizione dei Vicini elettori “negli
elenchi elettorali”, togliendo la validità delle eventuali
deleghe, e, per quanto riguarda la scheda di votazione,
si sottolineava solo che essa deve essere “conforme a
quanto previsto dal Regolamento Elettorale”.
Conseguentemente alle modifiche statutarie, il
Consiglio dei Regolani ha approvato, ancora con il
voto contrario del regolano di Cavalese, anche il nuovo
testo del Regolamento Elettorale, sempre illustrato da
Candido Zanoner.
Il provvedimento più importante riguardava la completa eliminazione dell’articolo 3, oltre che di tutti i
commi dei successivi articoli che fanno riferimento al
diritto di voto per delega.
Per quanto si riferiva ai possibili ricorsi contro gli
elenchi degli eventi diritto, l’articolo 5 prevedeva
un’aggiunta, che diceva così: “Le decisioni che comportano rettifiche, modifiche o integrazioni dell’elenco, sono comunicate all’incaricato della tenuta delle
matricole nella Regola interessata, affinchè provveda
ai sensi del successivo articolo 6 e, per conoscenza,
alla Segreteria della Magnifica Comunità di
Fiemme”.
Un’altra novità importante concerneva gli eleggibili, per i quali (articolo 17), accanto ai 25 anni di età, si
prevedeva che “siano iscritti nelle matricole della
Regola per la quale intendono candidare”.
Infine, accanto ad altre variazioni minori, l’articolo
22, relativo alla espressione di voto, prevedeva (come
prima) che l’elettore potesse votare per un numero
massimo di candidati pari a quello dei Consiglieri da
eleggere nella Regola, apponendo un segno ben visibile in corrispondenza dei nomi e, novità, “solamente
qualora il numero di candidati sia inferiore al numero di consiglieri da eleggere, scrivendo sulle righe
riportate sulla scheda il nome ed il cognome di Vicini
cui intende attribuire il proprio voto”.
In sede di dibattito, Francesco Degiampietro ha
motivato il proprio voto contrario, giudicando inopportuna l’eliminazione delle possibilità di delega, specialmente a scapito dei Vicini anziani, impossibilitati ad
esprimere direttamente e personalmente il proprio voto.
“La Comunità” ha aggiunto “dovrebbe essere autonoma anche in questo tipo di scelta, senza lasciarsi condizionare dalle normative esistenti per gli altri enti”.
Di diverso parere Francesco Zanon, regolano di Tesero.
“Il voto” ha dichiarato “è un fatto personale e la caccia alla delega non è il massimo della correttezza”.
Dello stesso parere lo Scario Elvio Partel (“la delega
non garantisce il diritto a tutti”) ed il Vicescario
Renzo Paluselli (“c’è il rischio di un mercato delle
deleghe”), con il richiamo anche alle altre modifiche,
ritenute in grado di risolvere diversi problemi.
Trattandosi di modifiche statutarie, le stesse, per
l’approvazione definitiva, sono state poi sottoposte al
giudizio del Comun Generale, nella seduta del 20 settembre.
20 SETTEMBRE: MODIFICHE RESPINTE
Non condividendo le convinzioni del Consiglio dei
Regolani, il Comun Generale ha respinto le modifiche
proposte, non avendo raggiunto il numero di voti favorevoli richiesto.
L’argomento è stato illustrato dallo Scario Elvio
Partel, che si è soffermato in modo particolare su tre
aspetti: quello delle deleghe, la cui abolizione, secondo
Partel, avrebbe evitato “un vero e proprio mercato dei
voti”, la possibilità per un “Vicino” di candidarsi solamente nella Regola nella quale ha dimora stabile e una
più chiara predisposizione delle schede e delle procedure. Nel 1998, ha ricordato ancora Elvio Partel, le deleghe furono 108 (16 a Moena, 18 a Predazzo, 6 a Ziano,
4 a Panchià, 6 a Tesero, 16 a Cavalese, 3 a Varena, 6 a
Daiano, 10 a Carano, 7 a Castello, 10 a Molina e 6 a
Trodena), quindi un numero poco rilevante, suggerendo, se del caso, di aiutare le persone anziane andando a
prelevarle direttamente a domicilio con i mezzi di trasporto dell’ente, per portarle ai rispettivi seggi.
Favorevoli ovviamente anche gli altri Regolani,
fatta eccezione per Degiampietro, che ha confermato la
contrarietà già espressa il 5 settembre.
Ampio e comunque pacato il dibattito, aperto da
Riccardo Selle, viceregolano di Cavalese, contrario
all’abolizione delle deleghe ma anche molto critico per
la mancata revisione completa dello Statuto, richiesta
da anni.
Un documento scritto ha letto subito dopo Enrico
Cavada di Varena. “Sono contrario alla modifica” ha
detto tra l’altro “perché di fatto va a negare un diritto
alle fasce di Vicini più deboli (anziani, ammalati,
assenti per lavoro) che di fatto non penso siano meno
interessati di altri alla gestione della Comunità. Si
afferma che l’abrogazione della delega sia motivata
dalla esigenza di adeguare il Regolamento Elettorale
ai sistemi di voto universalmente diffusi. Ritengo invece che storicamente la Comunità di Fiemme possa non
solo vantarsene ma anche cercare di conservare talune
sue tradizioni specifiche. Nelle proposte, nessun riferimento viene rivolto ad una situazione che, visto il
richiamo a sistemi elettivi in vigore, è a mio giudizio
una macroscopica anomalia. Solitamente ogni elettore
può essere eletto e ogni candidato può esprimere il
proprio voto. Secondo lo Statuto in vigore, di fatto può
essere eletto anche chi non ha diritto di voto ed è un
argomento che (fatte salve motivazioni mai chiarite)
poteva essere analizzato ed affrontato in questa occasione. Vorrei auspicare sì un riesame dello Statuto,
attento alle nuove esigenze, ma nel contesto della sua
globalità e non parziali interventi che non possono
garantire, a mio giudizio, la continuità dei suoi contenuti fondamentali”.
Altri interventi, con posizioni molto diversificate,
sono venuti da Tullio Boninsegna di Predazzo, Gianni
Vanzetta di Ziano, Giovanni Zanon di Tesero, Arturo
Boninsegna di Predazzo, Giuseppe Zorzi di Panchià,
Silvio Chiocchetti di Moena, Dario Zeni di Panchià,
Clemente Deflorian di Tesero, Ezio Monsorno di
Daiano, Piergiorgio Felicetti di Predazzo, Onorio
Vanzo di Cavalese, oltre ai regolani Francesco Zanon
di Tesero, Claudio Demarchi di Castello-Molina e
Candido Zanoner di Moena.
Al termine della discussione, il voto, già ricordato
sopra e che in pratica lascia le cose come stanno.
Va ricordato che alla seduta del 20 settembre ha
partecipato anche il nuovo consigliere della Regola di
Cavalese geom. Ilario Arseni, subentrato al posto di
Claudio Betta, dimissionario dopo le polemiche di fine
maggio. 26 i voti favorevoli, 4 gli astenuti e un solo
voto contrario, quello di Tullio Boninsegna di
Predazzo, che aveva chiesto di respingere le dimissioni
di Betta.
Prima di iniziare i lavori, lo Scario ha anche chiesto
all’assemblea un minuto di silenzio per ricordare le
migliaia di vittime degli attentati terroristici dell’11
settembre, a New York e a Washington.
5
LA COMUNITÀ COINVOLTA IN UN IMPORTANTE ACCORDO AMBIENTALE
UNA SCELTA FONDAMENTALE NELL’AMBITO DELLA RISTRUTTURAZIONE DEL PALAZZO
ENTI PUBBLICI E PRIVATI
PER UN’INTESA DI QUALITÀ
AFFIDATO IL NUOVO PROGETTO
MUSEOLOGICO E MUSEOGRAFICO
Anche la Magnifica Comunità di Fiemme ha dato la
sua adesione ad un importante accordo ambientale, sottofirmato, assieme a numerosi altri soggetti pubblici e
privati, nei mesi scorsi a Trento, alla presenza
dell’assessore provinciale all’ambiente Iva Berasi.
Una intera vallata ha infatti deciso di unirsi in un
progetto comune, attraverso il quale garantire la promozione e la diffusione di sistemi di gestione ambientale, la produzione e l’uso di prodotti ecocompatibili e
l’applicazione dell’Agenda 21 locale per la valle di
Fiemme, oltre alla sperimentazione di significative pratiche di ecogestione del territorio.
L’idea è nata a suo tempo all’interno del comitato
promotore dei Mondiali di Fiemme 2003 ed ha trovato
subito larga condivisione, attraverso la quale è stato
deciso di certificare la qualità delle proprie produzioni
e delle diverse attività.
Fiemme ha compreso con particolare immediatezza
il significato di questo tipo di scelta, in grado di assicurare concreti vantaggi, sia dal punto di vista dell’immagine che anche sotto un profilo squisitamente economico. Ogni prodotto ecocertificato è infatti oggi più concorrenziale sul mercato. La conferma del resto è venuta, in questi ultimi anni, proprio dalla Comunità, che ha
provveduto alla ecocertificazione dei propri boschi,
proponendosi, nel 1997, come azienda leader a livello
nazionale, grazie al prestigioso riconoscimento espresso dalla SGS Qualifor di Oxford, organismo accredita-
Una decisione di grande rilevanza culturale è stata
presa dal Consiglio dei Regolani, nella seduta del 7
novembre.
Riguarda l’incarico ufficiale per la stesura del progetto museologico e museografico, destinato a proporsi
come tassello fondamentale, all’interno della ormai
prossima ristrutturazione del cinquecentesco Palazzo
della sede.
Come ha ricordato lo Scario Elvio Partel nella sua
relazione, nell’ultimo incontro con i funzionari provinciali del Servizio Beni Culturali, è stato evidenziato
che, dal punto di vista museografico, colpiva l’assenza
di un “progetto di dettaglio inerente le modalità di
ordinamento, catalogazione ed esposizione delle opere
d’arte presenti nel Palazzo, che dovrà precisare puntualmente il progetto espositivo e la tipologia delle
strutture espositive”.
La redazione di tale progetto era stata inizialmente
prevista in un secondo momento, mentre, al contrario, i
funzionari provinciali la hanno ritenuta fondamentale,
partendo dal presupposto che una delle principali
valenze dell’edificio sarà proprio quella museale. La
redazione di uno studio di dettaglio del progetto
museologico ed il coordinamento di quello museografico rappresentavano quindi un passaggio obbligato per
ottenere l’autorizzazione e, conseguentemente, il finanziamento auspicato.
Dopo aver fatto le opportune valutazioni e sentito
gli uffici della Provincia, considerati anche i tempi
molto ristretti, è stato deciso di contattare la dottoressa
Chiara Felicetti di Predazzo, conoscitrice del Palazzo e
dei suoi preziosi contenuti artistici e subito disponibile
ad accettare l’incarico.
La progettazione è prevista in due tempi.
Nella prima fase, come esplicitamente richiesto
dagli organi del Servizio Beni Culturali, verrà fornito il
progetto dettagliato del percorso espositivo del Museo,
con la definizione delle destinazioni d’uso dei locali, in
funzione delle effettive esigenze museali, dettate dalla
consistenza e dalle tipologie dei beni (documenti,
dipinti, disegni, incisioni, fotografie, reperti archeologici, materiale etnografico, arredi ad altro ancora), nonché dai servizi che il Museo vorrà offrire e dalle attività
che intenderà svolgere, specificando anche le modalità
più adatte di ordinamento, di esposizione e di catalogazione.
Per ogni piano dell’edificio sarà fornita una planimetria, con indicate le destinazioni d’uso ed i movi-
Una panoramica sui boschi di Fiemme
6
to inglese, al termine di un severissimo processo di
valutazione. Il percorso intrapreso è stato poi seguito
anche da altri, ma questo aspetto non fa che confermare la bontà della scelta, anche se oggi, con i rapidissimi
cambiamenti in corso, si impongono inevitabilmente
nuove strategie.
L’obbiettivo dell’accordo è quello di sperimentare
un modello innovativo di gestione territoriale, attraverso la completa valorizzazione delle specificità esistenti
e quindi la volontà di creare ulteriore valore aggiunto
alle numerose attività economiche. Tra esse, naturalmente, un particolare occhio di riguardo va al settore
turistico, che rappresenta l’elemento portante dell’economia valligiana.
Fiemme ha dunque tutte le carte in regola per interpretare il ruolo di laboratorio trentino dello sviluppo
sostenibile, armonizzando in maniera efficace la tutela
ambientale con lo sviluppo economico e studiando
nuove soluzioni e nuove proposte.
Ai primi 14 soggetti che hanno sottoscritto l’accordo (tra essi, la Provincia, la Comunità di Fiemme, i
Comuni di Tesero, Cavalese e Predazzo, i Mondiali, la
Ceiba-Associazione Ambiente, Turismo e Sviluppo
Sostenibile di Cavalese, oltre a numerosi privati) se ne
sono aggiunti subito altri e si attendono entro breve
tempo nuove adesioni. I progetti e gli obbiettivi di ciascuno saranno verificati alla fine del 2002, ma anche
nel corso di incontri più ravvicinati.
Per quanto riguarda specificatamente la Comunità,
saranno soprattutto attivate
le procedure necessarie per
acquisire la registrazione
EMAS della segheria,
obbiettivo del quale si è
incominciato a parlare concretamente subito dopo il
convegno nazionale sul
legno, svoltosi nel settembre del 2000.
Senza
dimenticare
l’impegno, comune a tutti,
di promuovere attività di
formazione ed educazione
allo sviluppo sostenibile e
di partecipare attivamente
alle iniziative promosse dal
gruppo di lavoro.
menti di percorso, mentre singole tavole, una per ciascun ambiente, descriveranno in dettaglio il contenuto
e il posizionamento di ciascun oggetto, oltre all’esatta
sequenza.
Uno studio specifico interesserà gli arredi antichi
(tavoli, scranni, corpi illuminanti eccetera), per i quali
una accurata indagine archivistica, tanto sui documenti
che sulle fotografie, permetterà di risalire all’ubicazione originaria concepita da Augusto Sezanne, al principio del XX secolo, e da Antonio Rusconi e Giuseppe
Gerola nel corso degli anni Trenta, riproposta, laddove
possibile, pur nel rispetto degli interventi otto-novecenteschi che hanno determinato e contraddistinguono tuttora l’aspetto del Palazzo.
Lo studio di massima, finalizzato al rilascio delle
autorizzazioni, verrà consegnato entro 60 giorni
dall’incarico, lo studio definitivo entro ulteriori sei
mesi.
La seconda parte del programma prevede la definizione del progetto museografico, in funzione delle esigenze museologiche, e lo studio della tipologia delle
strutture espositive, fornendo un’ampia serie di informazioni in grado di aiutare il visitatore nel dialogo con
l’opera d’arte.
Saranno indicati i punti e le tipologie degli impianti
di sicurezza e di illuminazione necessari e specifici per
ciascuna opera, rispondendo sia ai criteri di conservazione che di fruizione. Lo studio delle strutture e degli
arredi sarà esteso a tutti gli ambienti del Palazzo, valutando minuziosamente le necessità peculiari di ciascuno.
Il preventivo presentato da Chiara Felicetti prevede
una spesa di £. 21.060.000 per il progetto museologico
di massima e £. 25.272,000 per il progetto museografico, sempre di massima. In totale £. 46.332.000, che il
Consiglio dei Regolani ha approvato, con il voto unanime dei presenti.
La stesura dei progetti museologico e museografico
esecutivi avverrà non appena lo richiederanno le condizioni dei lavori di restauro, in accordo con il progettista
e con la Provincia.
Una terza fase, che prevede la direzione lavori in
fase di allestimento, l’esposizione e la sistemazione
delle opere, oltre alla stesura dei testi per i pannelli
esplicativi, le schede biografiche, le didascalie delle
opere e i testi per i documentari video e i percorsi multimediali, sarà oggetto di successivo preventivo.
7
DAL CONSIGLIO
DEI REGOLANI
“Cigli di Mezzo-Ortighe” in comune catastale di
Castello-Molina, “Pegolazzo-Costa di Mezzo” in
comune catastale di Cavalese, “Costa Crosèra” e
“Stuèt” in comune catastale di Predazzo.
Complessivamente, sono interessati 5,5 chilometri di
percorsi, lunghezza leggermente superiore a quella
minima di 5 chilometri, fissata dal Piano di Sviluppo
Rurale. Gli interventi riguardano la sostituzione delle
canalette di sgrondo delle acque meteoriche e la
inghiaiatura del piano viabile. Costo complessivo presunto 32.916,81 euro (£. 63.735.840). La spesa massima finanziabile è di 20.000 euro (£. 38.725.400) ed il
finanziamento è previsto nella misura del 70%.
5 SETTEMBRE 2001
alle vasche, infine il deposito di una cauzione di 25
milioni, a garanzia della corretta esecuzione dei lavori.
REGOLAMENTO ELETTORALE
Nella prima riunione di settembre, il Consiglio dei
Regolani ha approvato alcune modifiche dello Statuto,
finalizzate all’aggiornamento del Regolamento
Elettorale. La delibera non è stata poi condivisa dal
Comun Generale. Ne parliamo diffusamente nella
prima parte del giornale.
SERVITÙ
DI VEDUTA A
SAN LUGANO
Nella medesima riunione, è stata accolta la richiesta
di Werner Lanzioner di San Lugano di poter occupare
provvisoriamente parte di un terreno comunitario, sul
quale sistemare i ponteggi per la ristrutturazione di un
immobile, e di aprire una finestra sempre verso la proprietà della Magnifica (servitù di veduta). Per tale
autorizzazione, è stato fissato un indennizzo una tantum di 100.000 lire.
OPERE
IDRAULICHE A MALGA
SADOLE
Ancora il 13 giugno, il Comune di Ziano aveva
chiesto alla Comunità l’autorizzazione per l’occupazione di due particelle, all’interno delle quali realizzare le
opere di presa del nuovo acquedotto, costruito a servizio della zona di Sadole. Il progetto prevede di captare
l’acqua alle sorgenti, eliminando il tratto a cielo aperto
ed il canale di legno e cemento che collega le attuali
opere di presa, risalenti ai tempi della prima guerra
mondiale e non più riviste, salvo alcuni piccoli interventi di manutenzione. Per completare al meglio i lavori, il Comune ha anche previsto la costruzione di due
nuove condotte sotterrane, una al servizio delle strutture di Sadole (malga, fontana pubblica e rifugio
Cauriol), l’altra destinata ad alimentare un serbatoio
interrato, con funzione di riserva antincendio.
Il Consiglio dei Regolani ha autorizzato l’amministrazione comunale, con una serie di prescrizioni. Tra
esse, l’esonero di qualsiasi responsabilità legata ai
lavori e al successivo esercizio degli impianti, la messa
in atto di tutti gli accorgimenti atti ad evitare problemi
all’esercizio della tradizionale attività di alpeggio, il
rinverdimento dei terreni interessati, la possibilità per
la Magnifica di utilizzare, in caso di bisogno, l’acqua
del serbatoio, senza che sia previsto alcun canone, la
completa funzionalità della strada forestale di accesso
8
25 SETTEMBRE 2001
RIMBOSCHIMENTI
DOPO GLI SCHIANTI
La seduta di fine settembre è stata convocata soprattutto per approvare una serie di deliberazioni che comportavano la presentazione, entro il 30 settembre, delle
domande di contributo alla Provincia Autonoma di
Trento su numerosi lavori importanti, legati al bosco e
alla manutenzione ordinaria e straordinaria di strade
forestali.
La prima delibera ha riguardato il rimboschimento
di oltre 13 ettari di terreno in Val Cadino, nella zona
della “Perengola”, colpiti dalla bufera del 20 e 21 settembre 2000 che ha determinato migliaia di metri cubi
di schianti. Il legname è stato interamente recuperato
ed era necessario iniziare al più presto l’operazione di
rimboschimento, al fine di anticipare il diffondersi di
essenze forestali capaci di bloccare a lungo il processo
di rinnovazione del bosco.
Interventi di questo tipo rientrano pienamente tra
quelli finanziabili da parte del Piano di Sviluppo
Rurale della Provincia, attingendo agli specifici fondi
europei.
Il massimo della spesa annuale per proprietario non
deve comunque essere superiore ai 50.000 euro (£.
96.813.500) e l’intervento minimo deve essere di almeno 5 ettari.
Per il rimboschimento della “Perengola”, il costo
complessivo previsto dal progetto elaborato
dall’Ufficio Forestale è pari a 68.452,23 euro (£.
132.542.000), di cui 52.655,83 euro (£. 101.955.900)
per lavori, il resto per spese tecniche e Iva.
I lavori saranno eseguiti l’anno prossimo, direttamente dagli operai forestali della Comunità. Lo Scario
Elvio Partel è stato ovviamente autorizzato a presentare in Provincia la domanda di contributo.
MANUTENZIONE
ORDINARIA
DI STRADE FORESTALI
Per il prossimo anno, il progetto, predisposto sempre dall’Ufficio Forestale, prevede quattro interventi di
manutenzione ordinaria su altrettante strade forestali:
MANUTENZIONE
STRAORDINARIA
DELLA STRADA FORESTALE
“ORTI-VALGRANA-STORTA-AEROPLANO”
Un intervento ritenuto necessario e importante, nel
tratto che va dalla partenza (diramazione della strada
“Brustolaie-Ponte Inferno”), a quota 1360 metri, fino
al termine, a quota 1790 metri, per una lunghezza complessiva di 4,2 chilometri. La strada si trova sul versante sinistro del Rio del Forame e prosegue poi, nella
parte denominata “Storta-Aeroplano”, lungo un terrazzamento semipianeggiante. E’ da sempre ad esclusivo
servizio del bosco ed è percorribile, con i normali autocarri, in condizioni di sicurezza soltanto nel primo tratto di circa 300 metri.
Va sottolineato che, al termine della strada, è in programma la costruzione di un nuovo ramale forestale,
che andrà a servire la zona denominata “Mugon”, con
un prevedibile aumento della quantità di legname da
trasportare, legato a boschi di buona fertilità.
I lavori prevedono interventi a carico delle rampe a
monte o a valle della strada, con modalità tali da garantire la massima stabilità al versante e condizioni ottimali di sicurezza per gli utilizzatori. Sono anche previsti drenaggi per il deflusso dell’acqua e la sostituzione
di tutte le canalette trasversali. La spesa totale è prevista in 202.132,98 euro (£. 391.382.280), dei quali
149.064,95 euro (£. 288.630.000) per lavori, il resto
per spese tecniche, imprevisti e Iva.
Il progetto rappresenta la naturale continuazione ed
il completamento di un lavoro già iniziato l’anno scorso con la costruzione della fognatura nel tratto “Doss
dei Laresi-Masi di Cavalese”.
A lavori ultimati (ed è questo l’aspetto più importante) l’intera area sciabile dell’Alpe Cermis sarà collegata all’impianto fognario, per cui, come ha sottolineato lo Scario Elvio Partel, “termineranno tutti gli episodi di inquinamento registrati in passato”.
Lo Scario ha espresso, anche a nome dei regolani
delle passate legislature, la soddisfazione dell’ente per
questo risultato, che viene a chiudere anni di discussioni e anche di polemiche. “Fare turismo” ha ribadito
Partel “Non vuol dire soltanto offrire posti letto e piste
da sci, ma anche qualità e attenzione all’ambiente,
cose che si raggiungono dotando la stazione sciistica
delle principali infrastrutture. La Comunità, in questo
frangente, dimostra ancora una volta di essere sempre
sensibile alla difesa e al miglioramento del proprio
territorio, boscato o meno, pur nella convinzione che
su questo territorio è necessario vivere e lavorare, utilizzandolo comunque con le dovute cautele e nel
rispetto di chi ci seguirà. Di questa esigenza si sono
fatti interpreti anche la Società Funivie ed il Comune
di Cavalese, che hanno dimostrato sensibilità e comprensione verso il problema, assecondando l’impegno
e la volontà della Magnifica. Aver vincolato, da parte
del Comune, ogni ulteriore nuova realizzazione
all’Alpe Cermis alla adozione del PRA 7, che prevede
la fognatura quale intervento prioritario” ha concluso
lo Scario “è sicuramente un grande segno di attenzione”. La fognatura sarà realizzata entro il mese di settembre del 2002, come ha comunicato il regolano di
Cavalese Francesco Degiampietro, particolarmente
soddisfatto della ormai prossima soluzione del problema, frutto anche, ha detto, “delle continue sollecitazioni da parte del Consiglio di Regola di Cavalese” e viva
soddisfazione hanno espresso il regolano Luca Giongo
e il Vicescario Renzo Paluselli.
Tra le prescrizioni adottate, il deposito di una cauzione di 25 milioni di lire, a garanzia della corretta esecuzione dei lavori.
INTERVENTI
FOGNATURA
AL
CERMIS
Il Consiglio dei Regolani ha autorizzato il Comune
di Cavalese all’interramento delle tubazioni relative
alla costruenda fognatura nella zona del Cermis, esattamente nel tratto compreso tra il “Doss dei Laresi” e il
“Paion del Cermis”, compreso un ramale che porterà al
“Campiol del Pel”.
Il tracciato, come si evince dal progetto dell’ing.
Diego Pedrolli, è stato previsto lungo la pista
“Olimpia”, per il tratto dal “Campiol del Pel” fino al
“Doss dei Laresi”, e lungo una strada forestale, oltre
che nel bosco in località “Valfredda”, per la diramazione proveniente dalla zona Alberghi-Casette, mentre la
continuazione fino al “Paion del Cermis” segue la pista
“Lagorai”.
COLTURALI IN QUATTRO DISTRETTI
L’ultima delibera approvata ha riguardato il progetto relativo ad una serie di interventi colturali (sfolli e
diradamenti) in quasi 60 ettari di bosco, relativi al I
Distretto di Trento (Comuni di Rover Carbonare e
Carano), al III Distretto (Comune di Cavalese), al IV
Distretto (Comuni di Ziano e Panchià) e al V Distretto
Ovest (Comune di Predazzo).
Il costo previsto è pari a 88.440,34 euro (£.
171.244.369), dei quali 64.087,20 (£. 124.090,122) per
lavori, il resto per spese tecniche, imprevisti ed Iva.
Si tratta di operazioni che rientrano tra quelle che il
Piano di Sviluppo Rurale della Provincia definisce
come “investimenti per opere sistematorie intensive ed
estensive a prevenzione e difesa dagli eventi calamitosi”, finanziabili nella misura del 90% della spesa
ammessa, con un limite massimo di spesa annuo per
9
singolo intervento pari a 200.000 euro. Il progetto
comunitario è dunque largamente compreso.
Lo Scario è stato autorizzato a presentare a Trento
la richiesta ufficiale di finanziamento.
Preoccupazioni di fronte al pericolo di una possibile
limitazione dell’autonomia dell’Ente ha espresso il
regolano Francesco Degiampietro di Cavalese, il quale
comunque, almeno per quest’anno, si è affiancato agli
altri regolani, approvando la delibera.
“Non è perdere l’autonomia chiedere ciò che ci
spetta” ha replicato lo Scario, con il quale si sono
schierati il regolano di Tesero Francesco Zanon (“Gli
interventi colturali sono previsti dal Piano di
Assestamento approvato dalla Provincia e che dobbiamo comunque rispettare”), dal regolano di Predazzo
Luca Giongo (“Siamo qui per fare gli amministratori e
non possiamo rinunciare ai contributi previsti dalla
legge”), dal Vicescario Renzo Paluselli di Panchià (“È
un’opportunità da cogliere, che non pregiudica
niente”) e dal regolano di Castello-Molina Claudio
Demarchi (“L’autonomia ormai esiste per modo di
dire, visto che, senza i contributi provinciali, è difficile
portare a termine i progetti più importanti”).
7 NOVEMBRE 2001
ADEGUAMENTO
ALL’EURO
Come è ormai arcinoto, dal prossimo 1° gennaio
2002, entrerà in funzione la nuova moneta unica europea. La vecchia Lira potrà ancora essere utilizzata,
assieme all’Euro, fino alla fine di febbraio, dopodichè,
a partire dal 1° marzo, lascierà definitivamente la
scena.
Di Euro hanno parlato un po’ tutti, per mettere al
corrente la popolazione di quelle che saranno le principali innovazioni, con le quali ciascuno dovrà abituarsi
a convivere. Questione di tempo.
Intanto anche la Magnifica Comunità di Fiemme ha
dovuto adeguarsi alle novità monetarie, cambiando
tutti i suoi programmi informatici. Un’operazione che
il Consiglio dei Regolani ha approvato nella seduta di
inizio novembre e che ha comportato un onere di £.
17.178.000 più Iva.
ABILITAZIONE
ALLA PESCA
CORSO IN FEBBRAIO
Hanno avuto grande successo di partecipazione
(120 iscritti) i primi due corsi di abilitazione alla pesca,
organizzati, nell’autunno del 2000 e nella primavera
scorsa, rispettivamente al Palacongressi di Cavalese e
nella sala dei consessi del palazzo della sede. Un terzo
era previsto per l’autunno 2001, anche se, entro il termine previsto, si sono avute soltanto 6 iscrizioni,
rispetto al numero minimo di 30 richieste. L’appuntamento è stato quindi rinviato al prossimo mese di febbraio 2002. Gli interessati devono presentare domanda,
preso la segreteria della Comunità, entro il 31 dicembre. I neo abilitati potranno quindi iniziare la loro attività fin dall’apertura della prossima stagione ittica.
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PERSONALE
DIPENDENTE
Dal 1° gennaio 2002, passerà dal sesto al settimo
livello il dipendente Michele Dezulian, in servizio
presso la segheria di Ziano e che avrà anche le competenze riguardanti la certificazione ambientale della
stessa segheria. Una giusto riconoscimento per le qualità dimostrate e per l’attaccamento al lavoro.
Il signor Vincenzo Lochman di Predazzo, dipendente dell’Azienda Agricola Forestale, ha chiesto invece la
proroga ancora per un anno dell’aspettativa sindacale.
essendo impegnato con la Cisl di Trento. Il nuovo
periodo scadrà il prossimo 31 ottobre 2002.
MODALITÀ
DI PESCA PER IL
2002
Con voto unanime, il Consiglio dei Regolani ha
approvato le modalità di pesca per il prossimo anno,
illustrate dal regolano incaricato Luca Giongo di
Predazzo, dopo che erano già state esaminate e discusse all’interno del Comitato Pesca.
In sintesi, ecco che cosa prevedono.
Apertura della stagione: domenica 3 marzo per
l’intera asta dell’Avisio e del Travignolo, con la possibilità per il Comitato Pesca di posticipare questa data,
in caso di limitata portata d’acqua, mentre l’apertura
dei rivi è prevista mercoledì 1° maggio; i laghi alpini e
i bacini artificiali saranno aperti non appena sarà sgelata la maggior parte della loro superficie.
Misura del pescato: Per la trota fario e iridea, la
misura minima è stabilita in cm. 22; per la trota marmorata, l’ibrido di marmorara e la trota lacustre cm.
35; per il temolo cm. 35, con cattura consentita dal 1°
maggio al 30 settembre; per il salmerino comune cm.
22; per il salmerino alpino cm. 15.
Numero delle catture: 5 pezzi complessivi per
uscita; per la trota marmorata, l’ibrido di marmorata e
il temolo, un pezzo per ciascuna specie e per ogni uscita, comunque compresi nei cinque consentiti.
Uscite: 70 all’anno, oltre le quali verrà applicata ai
soci la quota valligiana.
Quote sociali: per i soci ordinari 65 Euro; per i soci
di età inferiore ai 14 anni, quota ridotta della metà; per
i soci aggregati 97,50 Euro.
Permessi giornalieri: il costo giornaliero rilasciato
a pescatori associati ad altre associazioni valligiane è
fissato in 6 Euro.
Permessi d’ospite: 12 Euro per acque correnti e
laghi alpini, 9 Euro per i bacini artificiali; nella stessa
giornata è consentito di usufruire di un solo permesso
d’ospite per l’intera valle di Fiemme; per i Vicini, non
associati ad alcuna associazione valligiana, il costo
viene stabilito negli stessi importi.
Limitazioni dei permessi d’ospite: come per il
passato, la Magnifica Comunità chiederà cumulativamente alla Provincia Autonoma di Trento l’autorizzazione alla limitazione dei permessi d’ospite, nelle
seguenti entità stabilite da ogni singola associazione:
4 permessi giornalieri a Moena, nessuna limitazione
per Predazzo, 10 per Ziano e Panchià, 10 per Tesero,
con 5 permessi nel tratto “no kill” e nessuna limitazione per i laghi alpini, 15 per Cavalese, con 5 permessi
nel tratto “no kill”, 15 per Molina per le acque correnti,
nessuna limitazione invece per i laghi alpini e il bacino
artificiale di Stramentizzo.
Computo dei permessi d’ospite: i valligiani e i
soci di un’associazione pescatori di valle non verranno
computati ai fini del contingentamento dei permessi
d’ospite, a condizione che gli stessi esibiscano, all’atto
della richiesta del permesso, il proprio libretto catture
rilasciato dall’associazione di appartenenza e la tessera
dell’associazione pescatori Valfiemme.
Ami, esche, canne: la misura dell’amo è libera; con
esche naturali, è proibito l’uso di ami ed ancorette
dotati di ardiglione; tali prescrizioni devono essere
osservate in tutte le zone di pesca, compresi i laghi
alpini ed i bacini artificiali; è vietato l’uso di più di due
camole sulla camoliera; nelle acque correnti e nei laghi
alpini è consentita la pesca con l’uso di una sola canna.
Chiusura della stagione: la stagione della pesca
chiuderà il 30 settembre 2002; le associazioni pescatori
di Cavalese e Molina di Fiemme sono comunque autorizzate a prolungare fino al 30 novembre la pesca ai
cavedani e alle scardole.
Provvedimenti disciplinari
Sono stati fissati in modo preciso e riguardano il
comportamento non corretto dei pescatori. Li riassumiamo di seguito (tra parentesi la sanzione prevista):
Mancata annotazione della data o zona di pesca
(ritiro del libretto catture e della tessera sociale e valligiana per 30 giorni); mancata annotazione delle catture
(30 giorni di pesca per ogni pezzo); cestino o contenitore in promiscuo con altro pescatore (30 giorni); pesca
con amo dotato di ardiglione con esche naturali (30
giorni); pesca in zona artificiale con esche naturali (1
anno solare); pesca con più canne ed ami di quelli consentiti (60 giorni); catture di pesci oltre il numero consentito (30 giorni di pesca per ogni pezzo); catture di
pesci pregiati (marmorata, temolo) oltre il numero consentito (40 giorni per ogni pezzo); cattura di sottomisure (90 giorni per ogni pezzo); uso di esche proibite (1
anno solare); pesca con reti, fiocine o con le mani (3
anni solari); pesca in zone di divieto o in periodo di
divieto (3 anni solari); pesca in zona di divieto temporaneo per campo gara (1 anno solare); pesca in giorni
non consentiti (60 giorni); pesca in più associazioni
della valle nella stessa giornata (1 anno solare); pesca
senza permesso del concessionario (1 anno solare).
Va inoltre precisato che, in caso di più infrazioni,
vale la maggiore; è facoltà del direttivo di ogni associazione inasprire le sanzioni in caso di comportamento
recidivo; ai soci sospesi non possono essere rilasciati
permessi di pesca nell’ambito valligiano; ogni associazione è tenuta a comunicare il più presto possibile alle
altre associazioni valligiane le infrazioni accertate, i
nominativi dei trasgressori e le sanzioni applicate.
CALENDARI
ARTISTICI
2002
Anche per il 2002, come è ormai tradizione, la
Comunità di Fiemme ha predisposto un pregevole
calendario artistico, dedicato alle opere del pittore
moenese Valentino Rovisi, del quale, il prossimo anno,
ricorre il 220° anniversario della morte. Il Consiglio
dei Regolani ha deciso di stamparne 600 pezzi, per un
costo complessivo di £. 10.324.000 più Iva. Inoltre, £.
560.000 andranno alla dottoressa Chiara Felicetti di
Predazzo, curatrice del lavoro. La stampa è stata affidata alla Tipografia Nova Print.
CONCORSO DI POESIA DIALETTALE
SU “PASTORI E MONTAGNE”
È stato indetto anche per quest’anno il Concorso di
Poesia Dialettale che si propone di valorizzare i diversi
dialetti ancora in uso nel territorio delle undici Regole
della Comunità. Il titolo scelto questa volta è suggestivo: “Pastori e montagne”, in piena sintonia con la
nostra realtà, il nostro ambiente, e con una delle componenti economiche che fortunatamente non solo non
sono scomparse ma, sotto certi aspetti, evidenziano
segnali di rilancio.
Come per il passato, il Concorso era aperto a tre
classi: le Scuole Elementari, le Scuole Medie, oltre la
scuola dell’obbligo e adulti. Ovviamente i partecipanti
dovevano risiedere in una delle Regole e le poesie,
oltre che inedite, dovevano essere composte nella parlata propria del luogo, possibilmente priva di riferimenti dialettali e trentini.
Il termine ultimo per la presentazione dei lavori era
fissato alla data del 30 novembre. In dicembre, si riunisce la giuria, forma dallo Scario Elvio Partel, dal
Regolano Albino Defrancesco, dal cav. Aldo Zorzi di
Ziano, dal prof. Arturo Boninsegna di Predazzo e dal
dott. Mario Felicetti di Predazzo. La cerimonia ufficiale di premiazione si terrà, nella sala dei consessi, il
prossimo mese di gennaio.
BIOENERGIA FIEMME
PATTI PARASOCIALI
Come ha spiegato il Regolano di Castello-Molina
Claudio Demarchi, nelle more del procedimento di
aumento del capitale sociale della Bioenergia Fiemme,
alla quale partecipa anche la Magnifica Comunità, è
stata proposta la stipula di un “patto parasociale”. In
pratica, con la sottoscrizione di tale patto, alcuni soci,
in particolare quelli più rappresentativi, si accordano
per stabilire alcune norme di comportamento relative
alla nomina degli amministratori e dei sindaci, nonché
per definire linee di gestione comuni e condivise da
parte della società.
Per quanto riguarda gli amministratori, la Comunità
aveva a suo tempo subordinato la sua adesione alla
possibilità di nominare un consigliere ed un membro
del collegio sindacale. Tale richiesta era stata accettata,
anche se non era stata codificata in alcun documento.
Ora, con la sottoscrizione dei patti parasociali, gli azionisti firmatari, detentori della maggioranza del capitale,
e quindi dei voti in assemblea, si impegnano a codificare questo impegno, ovviamente a beneficio non solo
della Comunità ma di tutti i soci firmatari.
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Anche il secondo punto, sulle linee gestionali, viene
ritenuto strategico, in quanto le parti firmatarie ritengono concordemente che, grazie alle loro sinergie, la
società possa perseguire importanti obbiettivi di
miglioramento della qualità dei servizi nonché di sviluppo dell’attività, con il conseguente incremento dei
profitti. Ciò anche per consentire il futuro sviluppo,
organizzando la società secondo le migliori modalità e
secondo criteri di razionalità e di massimo contenimento dei costi.
La proposta di sottoscrizione dei patti parasociali,
che, per la Comunità, rappresentano significative
geranzie, è stata approvata all’unanimità, autorizzando
lo Scario allo loro sottoscrizione.
ESTATE 2001: NUOVI SCHIANTI
A BUSON DI CAZZORGA
Alla fine di ottobre, durante un normale giro di sorveglianza, è stato trovato del legname schiantato in
località “Buson” di Cazzorga, caduto verosimilmente
durante l’estate scorsa. Complessivamente si tratta di
389 piante per circa 430 metri cubi tariffari. In considerazione dei contributi previsti dalla Provincia di Trento
per l’allestimento di legname di questo tipo, è stato
deciso di presentare a Trento richiesta di finanziamento
per il recupero del materiale legnoso, con riferimento ai
benefici contenuti nel Piano di Sviluppo Rurale. Nel
contempo, l’Ufficio Tecnico Forestale ha anche predisposto un progetto per la manutenzione straordinaria di
circa 500 metri di strada forestale, situata alla base del
versante sul quale si trovano gli schianti, al fine di consentire un esbosco più agevole e garantire, in futuro,
ulteriori interventi colturali nella zona.
I lavori di recupero degli schianti sono stati appaltati alla ditta Larger Marco di Castello.
CONCIMAIA
DI MALGA AGNELEZZA
APPROVATO LO STATO FINALE DEI LAVORI
È di £. 22.673.713 il costo finale dei lavori di
costruzione della concimaia di Malga Agnelezza, realizzata dalla ditta Graziano Betta. Lo ha comunicato al
Consiglio il Regolano di Tesero Francesco Zanon, che
ha direttamente seguito l’opera. Il Consiglio ha deliberato di provvedere alla liquidazione a saldo alla ditta
dell’importo, non ancora versato, di £. 7.673.713 più
Iva.
POTENZIARE LA SEGHERIA
CON UNA NUOVA SOCIETÀ
Era questo uno degli argomenti di maggiore rilievo
nella seduta di novembre. Da qualche anno, come ha
ricordato lo Scario, lo sviluppo della segheria è reso
difficoltoso dalla presenza di numerosi fattori interni
ed esterni, legati sia al mercato nazionale, che richiede
una sempre maggiore specializzazione, sia alla notevole offerta di legname che viene dall’Europa, in parte
dovuta agli schianti degli anni scorsi, in parte a nuove
politiche commerciali particolarmente aggressive.
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Anche sotto il profilo tecnico, l’industria della lavorazione del legname negli ultimi anni ha fatto passi da
gigante, con l’introduzione di macchine sempre più
sofisticate, che impongono nuovi investimenti tecnici,
accanto alla necessità di porsi sempre in posizioni
d’avanguardia. Per questo, è stato commissionato al
dott. Bortolotti uno studio sulla situazione attuale e
sulle decisioni da adottare per il futuro, in vista di una
gestione ottimale della segheria.
Le conclusioni dello studio hanno evidenziato in
primo luogo le mutate condizioni fiscali, le quali esentano dal pagamento dell’Irpeg gli Enti e le
Associazioni che gestiscono terre demaniali soggette
ad uso ivico. La Comunità di Fiemme rientra in pieno
nella norma, per cui appare indispensabile arrivare ad
una separazione dell’attività propriamente istituzionale
da quella industriale.
A questo punto, una delle prospettive più realistiche
e concrete per superare questi problemi è stata individuata nella costituzione di una società per azioni, che
possa sviluppare non solo attività industriale, ma anche
commerciale, superando la attuale forma di gestione
che, di fatto, pone la segheria alla diretta dipendenza
dell’ente istituzionale, con vincoli, lungaggini, difficoltà operative tipiche dell’ente pubblico.
C’è viceversa bisogno di agire in modo snello,
agile, immediato, cogliendo al volo ogni opportunità.
Unanime il consenso dei Regolani, tra i quali soltanto Francesco Degiampietro di Cavalese, pur favorevole, si è dichiarato “poco entusiasta”, con l’auspicio
comunque che il cambiamento proposto porti un domani a migliorare sensibilmente la resa economica
dell’impianto di Ziano.
Il Consiglio dei Regolani ha naturalmente deliberato di portare il problema alla valutazione e alla definitiva approvazione del Comun Generale.
DAL 1° OTTOBRE, UN’ALTRA INIZIATIVA CONCRETIZZATA PRESSO LE ELEMENTARI
LO STEMMA COMUNITARIO
NELLE SCUOLE DI FIEMME
Da lunedì 1° ottobre 2001, sull’entrata di tutte le
scuole elementari delle Regole di Fiemme, comprese
nel nesso della Magnifica Comunità, quindi da Moena
a Trodena, è in bella vista lo stemma storico dell’ente
valligiano.
È un’altra iniziativa promossa dalla Magnifica, al
fine di ribadire quel rapporto di vicinanza e di collaborazione con le istituzioni scolastiche della valle, già
iniziato negli anni scorsi e che continuerà anche per il
futuro, mediante la concretizzazione di nuove proposte.
La Comunità infatti, vuole farsi conoscere sempre
più da parte di quelli che saranno i “Vicini” e soprattutto gli amministratori di domani, per cui è fondamentale
che essi imparino ad avvicinare ed approfondire gli
aspetti più importanti di una storia millenaria.
Lo stemma è quello conferito dal Principe Vescovo
di Trento, il Cardinale Lodovico Madruzzo, con
Privilegio del 15 dicembre 1587.
L’idea di sistemarlo presso le scuole è nata ancora
nell’anno 2000 ed è stata subito condivisa da tutte le
autorità scolastiche.
Lo scultore teserano Felix Deflorian ha avuto successivamente l’incarico di predisporre gli stemmi in
legno, a partire da quello di Trodena, che è stato sistemato ancora alla fine dell’anno scolastico 2000/2001,
in occasione della inaugurazione ufficiale del nuovo
edificio delle Elementari di quella Regola.
A fine settembre, durante un ultimo incontro con le
coordinatrici scolastiche, è stato poi deciso di programmare un’unica cerimonia, in contemporanea, presso
tutte le scuole, fissando appunto la data di lunedì 1°
ottobre.
Alle 8.15, lo stemma è stato collocato e inaugurato,
alla presenza di tutti i Regolani delle undici Regole, i
quali, tra l’altro, hanno anche relazionato in merito
all’origine, alla storia e al significato dello stemma
medesimo, suscitando tra gli alunni grande curiosità e
interesse.
ANCHE DAL COMUN GENERALE
UN CONSENSO QUASI UNANIME
Il problema della nuova S.p.A. è stato discusso
dal Comun Generale nella seduta del 4 dicembre,
alla presenza di ben 38 Consiglieri di Regola su 40.
C’era bisogno, per Statuto, di una larga maggioranza di due terzi (almeno 27 voti), ma questo scoglio è stato ampiamente superato, visto che alla fine
35 sono stati i voti favorevoli e soltanto 3 i contrari,
Tullio Boninsegna di Predazzo, Dario Sommariva e
Claudio Vanzo di Moena.
Nel Consiglio di Amministrazione sono stati
eletti lo Scario Elvio Partel, il Regolano Giorgio
Zorzi, Clemente Deflorian per il Comun Generale e
gli esperti esterni Fabio Giacomelli, presidente del
BIM Adige di Trento, e il prof. Antonio Frattari,
ordinario di architettura all’Università di Trento.
Confermato interamente il Collegio Sindacale:
presidente Giancarlo Sontacchi, membri effettivi
Giorgio Zorzi e Gustavo Giacomuzzi, supplenti
Carlo Delladio e Fabrizio Zuccato.
Riprenderemo il discorso, con tutti i particolari
dell’operazione, nel prossimo numero del giornale.
Lo stemma presso le scuole elementari di Predazzo
13
A VALMOENA E TOAZZO IMPORTANTI OPERE DI REGIMAZIONE IDRAULICA
DUE SIGNIFICATIVI INTERVENTI DI MANUTENZIONE AMBIENTALE NELLA ZONA DI MOENA
BONIFICATI I PASCOLI
SISTEMATI I TORRENTI
IL BAITO DI POZZIL
Efficcace collaborazione tra Comunità e Provincia per il recupero dei pascoli di
due pregevoli conche montane, erosi dalle aste torrentizie che li attraversano
longitudinalmente - Un altro tassello a favore dell’agricoltura di montagna
Nei mesi di settembre e ottobre sono iniziati i lavori
di bonifica dei pascoli di malga Valmoena e malga
Toazzo, contestuali alla sistemazione degli omonimi
torrenti. Si tratta di due interventi a sostegno soprattutto dell’alpeggio, ma la loro realizzazione comporterà
benefici multipli di cui uno sarà anche il miglior assetto paesaggistico delle aree.
In seguito alle abbondanti precipitazioni degli anni
scorsi, i pascoli di Valmoena e Toazzo presentavano
numerose erosioni causate dalle aste torrentizie che li
attraversano longitudinalmente. La situazione era ben
nota all’Amministrazione della Magnifica Comunità
ma, considerato che la sistemazione a carico dei torrenti esula dalle possibilità di intervento diretto dell’Ente,
si sono cercate le modalità migliori per garantire un
intervento efficace e radicale in grado di risolvere, possibilmente per sempre, l’insorgere dei problemi.
Attraverso l’Ufficio Tecnico Forestale, si è contattato il competente Servizio provinciale che per legge può
intervenire direttamente a carico dei torrenti (Azienda
Speciale di Sistemazione Montana, più comunemente
denominata Bacini Montani). Con il funzionario
responsabile dr. Coali, al quale va riconosciuto il merito di aver compreso il problema ed essersi attivato per
trovare una soluzione efficace, la Magnifica Comunità
La zona di Toazzo
14
La piana di Valmoena
di Fiemme ha concordato un intervento in grado di
garantire, in tempi ragionevoli, la realizzazione delle
opere di regimazione idraulica. In base a tale accordo,
l’Ufficio Forestale ha predisposto due progetti di bonifica dei pascoli (uno per Valmoena, l’altro per Toazzo)
consistenti soprattutto nello spietramento di alcune
aree. I massi recuperati dalle operazioni di bonifica,
eseguite a cura e spese della Comunità, sono stati
messi a disposizione dei Bacini Montani che li hanno
utilizzati per la costruzione di scogliere di sostegno e
regimazione dell’asta torrentizia. In questo modo si
sono ottenuti più benefici: da una parte la messa a
disposizione dei massi ha consentito alla Provincia un
intervento rapido ed un risparmio di spesa (e quindi la
possibilità di eseguire gran parte dei lavori già
nell’anno in corso), dall’altra la bonifica del pascolo e
delle aree immediatamente adiacenti al torrente regimato ha ampliato la superficie destinata al pascolo.
In conclusione, l’Amministrazione della Magnifica
Comunità di Fiemme ritiene di aver compiuto un altro
tassello a favore dell’agricoltura di montagna, nella
consapevolezza inoltre che il miglioramento del pascolo, unito alla regimazione idraulica compiuta dai
Bacini Montani, può rappresentare un ulteriore miglioramento paesaggistico delle due conche di Valmoena e
Toazzo, in cui gli elementi naturali di bellezza e sere-
Durante la scorsa estate sono stati realizzati i lavori
di manutenzione ambientale al baito di Pozzil, nel
Comune Catastale di Moena, lavori finanziati, attraverso il Comune di Moena, sull’articolo 10 della L.P.
14/92 “Interventi a favore dell’Agricoltura di montagna”.
Il baito di Pozzil si trova in una incantevole conca,
situata al limite superiore della vegetazione arborea,
circondato da un giovane lariceto, ed è un fabbricato
nato a servizio dell’alpeggio, ma frequentato ed utilizzato anche e soprattutto da escursionisti e persone di
passaggio. È raggiungibile solo a piedi, per cui nella
realizzazione dei lavori si è dovuto far ricorso all’utilizzo di un elicottero per il trasporto dei materiali.
Prima dell’intervento estivo della Comunità il baito,
seppur ancora in discrete condizioni di stabilità, denotava i sintomi di un progressivo deterioramento, testimoniato da alcune crepe e dalla necessità di effettuare
interventi di manutenzione a carico delle parti in legno
e del camino. I lavori hanno quindi ovviato a questi
inconvenienti, provvedendo inoltre, al fine di rendere la
struttura ancora più inserita nell’ambiente circostante,
alla copertura del tetto (inizialmente in lamiera) con
scandole di larice.
Lavoratori a Pozzil
Il risultato, senz’altro buono, a parere di chi ha già
visitato i luoghi e la struttura, è ora affidato soprattutto
al senso civico dei frequentatori e degli allevatori, considerato che annualmente i pascoli circostanti il baito
sono caricati con circa 10/15 manze.
Un particolare ringraziamento va fatto agli operai
della Magnifica ed all’Agente Forestale competente,
sig. Mauro Sommavillla, per l’impegno e la dedizione
dimostrata nelle fasi realizzative.
LA BAITA DEI MANDRICIATI
Nell’estate del 2000, sono iniziati i lavori di rifacimento della Baita dei Mandriciati, conclusi nel corso
dell’ultima stagione estiva 2001.
La baita si trova nel Comune di Moena, sopra la
frazione di Forno, sulla sinistra orografica del torrente
Avisio, ad un’altitudine di circa 1850 metri.
Il progetto di ristrutturazione è stato predisposto
dall’Ufficio Tecnico Forestale della Comunità.
Quest’ultima ha fornito i materiali necessari per eseguire l’intervento (portati in quota dall’elicottero),
La baita in fase di ultimazione
mentre, per quanto riguarda il legname, sono state
tagliate alcune piante sul posto.
L’opera è stata resa possibile grazie all’interessamento e all’impegno di alcuni abitanti della frazione di
Forno, in particolare Massimo Degiampietro, il figlio
Samuel, Nicolino Desilvestro e alcuni loro collaboratori, tutti disponibili il sabato e nelle giornate libere da
altri impegni di lavoro.
Va detto subito che, senza ombra di dubbio, la baita
è stata realizzata a regola d’arte e gli addetti ai lavori
hanno dimostrato professionalità, spirito di iniziativa e
capacità non comuni, ottenendo i complimenti e
l’apprezzamento unanime di quanti hanno avuto modo
di visitarla.
Questo intervento rappresenta una delle tante
espressioni di volontariato presenti nella nostra valle,
oltre a confermare in maniera concreta l’attaccamento
e il senso di appartenenza alla Comunità di Fiemme. Il
lavoro portato a termine sta anche a dimostrare come i
Vicini possono partecipare e collaborare alla manutenzione e alla conservazione del loro patrimonio, fungendo anche da stimolo nei confronti degli amministratori
dell’Ente.
Un riconoscente ringraziamento vada, da parte del
Consiglio dei Regolani, a questi Vicini di Forno, per
quanto hanno saputo realizzare.
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APPROVATO IL PROGETTO CHE INTERESSA TRE COMUNI DELLA VALLE DI FIEMME
NUOVI INTERVENTI A SOSTEGNO
DELL’AGRICOLTURA DI MONTAGNA
Nella riunione dl 7 novembre, il Consiglio dei
Regolani della Magnifica Comunità di Fiemme ha
approvato, con voto unanime, un altro progetto di
interventi di manutenzione ambientale, avente lo scopo
di recuperare alla più completa efficienza infrastrutture
e manufatti ad utilizzazione collettiva distribuiti sul territorio comunitario.
L’iniziativa è stata illustrata dal Regolano di Tesero
Francesco Zanon, che ha richiamato la Legge
Provinciale 7 aprile 1992 n. 14 intitolata “Interventi a
favore dell’agricoltura di montagna” e che ha come
obbiettivo primario la salvaguardia del patrimonio
umano, culturale, produttivo ed ambientale del territorio trentino, con particolare riferimento alle zone svantaggiate. Già negli anni 1994, 1996 e 1999, sono stati
attivati i primi tre corposi progetti di manutenzione
ambientale, riguardanti interventi sulla proprietà della
Magnifica, compresi nel territorio catastale di diversi
Comuni della valle. Il tutto in stretta collaborazione
con il Comprensorio di Fiemme, allo scopo delegato
dai Comuni quale unico interlocutore e che si è dimostrato disponibile a fare da tramite con
l’Amministrazione Provinciale per ottenere i relativi
finanziamenti (fino alla misura massima del 90% della
spesa), puntualmente erogati.
Considerata l’importanza sociale e la valenza
espressa negli anni scorsi, la Comunità ha ritenuto di
riproporre anche quest’ anno analoga iniziativa, incaricando l’Ufficio Tecnico Forestale per la predisposizione di un nuovo piano di interventi, individuati nel corso
di appositi sopralluoghi con i Regolani incaricati. Le
opere saranno ovviamente concretizzate operativamente nel corso del 2002.
Oltre a salvaguardare i segni di una presenza ecocompatibile, come elementi indispensabili per la conservazione e la valorizzazione del paesaggio, lo scopo
è anche quello di incentivare, pur nel rispetto della
tutela ambientale, la valorizzazione turistico-ricreativa
del territorio, mediante una corretta conoscenza dei
luoghi e delle attività che li caratterizzano
Sono stati privilegiati gli interventi relativi alla
manutenzione di alcune strutture di montagna (malghe
o baiti) che si trovavano in condizioni precarie e che
quindi avevano urgente bisogno di concreti interventi
di recupero. L’attenzione si è posta su edifici stabilmente impiegati per l’alpeggio del bestiame ma anche
su baiti che svolgono una indispensabile funzione di
ricovero sia per i pastori che per gli escursionisti.
Nella progettazione, si è fatta particolare attenzione
al recupero e al conseguente utilizzo dei materiali e
delle tecniche costruttive impiegate originariamente,
anche se questo tipo di scelta ha inevitabilmente comportato un appesantimento (per altro motivato) dei
costi.
I LAVORI PROGETTATI
In dettaglio, sono previsti i seguenti lavori:
COMUNE CATASTALE DI CASTELLO
Manutenzione del fabbricato di Malga Buse
Si trova a quota 1930 metri, in una piacevole conca
pascoliva situata al di sotto dell’omonimo lago, ed è
raggiungibile attraverso un sentiero che, partendo dalla
strada provinciale 31 del Passo Manghen, si congiunge
con quello proveniente dal rifugio Manghen Hutte.
I fabbricati esistenti a Malga Buse, che fino ad alcuni decenni fa era caricata con bestiame da latte, sono
tre: la stalla, in condizioni precarie, utilizzata occasionalmente e per la quale si sta valutando un eventuale,
futuro recupero strutturale e funzionale; un piccolo
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baito ricovero in legno, costruito circa vent’anni fa e
che si è rivelato non idoneo a fare da supporto all’attività alpestre; l’antica casèra in muratura di sasso, un
tempo utilizzata dai pastori e che al momento presenta
notevoli segni di cedimento, con la conseguente necessità di un risanamento totale.
L’intervento programmato riguarda appunto la casèra, per un suo futuro utilizzo sia da parte degli addetti
all’alpeggio (i pascoli sono annualmente caricati con
bestiame asciutto e la stazione d’alpeggio fa riferimento a malga Cadinello) che come riferimento e riparo
per gli escursionisti e quanti si trovino a passare in
questa zona. Non intervenire significava
provocare il crollo del manufatto.
Le opere previste riguardano soprattutto una adeguata sottomurazione, drenaggi perimetrali per l’allontanamento
delle acque meteoriche e di scorrimento
superficiale, la creazione della canna
fumaria, la sistemazione del pavimento,
il risanamento completo delle pareti, il
rifacimento del tetto, con nuova copertura in scandole di larice. Il trasporto dei
materiali dovrà essere fatto mediante
l’uso dell’elicottero, una delle maggiori
voci di spesa.
Costo complessivo £. 89.732.080
(Euro 46.342,75).
Manutenzione del fabbricato di
Malga Cazzorga
Malga Buse
Si trova a quota 1844 metri, raggiungibile percorrendo una buona strada
forestale che, partendo dalla strada provinciale del
Passo Manghen, risale parallelamente al corso del rio
delle Stue.
Fino a una decina di anni fa, la malga è sempre
stata caricata con bestiame da latte, proveniente soprattutto dalla Regola di Carano.
Negli ultimi anni, in mancanza di un minimo di
attrezzatura, è stata utilizzata da bovini giovani, tra i 50
e i 70 all’anno.
I fabbricati di servizio principali sono costituiti da
una stalla, di dimensioni considerevoli (30 x 15 metri)
e da una casèra, situata nelle vicinanze.
La superficie di pascolo è pari a circa 50 ettari.
L’intervento di manutenzione si articola in due fasi:
la prima per dotare la casèra di locali più idonei al personale impegnato nell’alpeggio, specie sotto il profilo
igienico-sanitario; la seconda per la completa sistemazione del tetto. Operazioni indispensabili al fine di
garantire la funzionalità e la continuazione dell’alpeggio.
Costo totale £. 52.788.440 (Euro 27.262,95)
COMUNE CATASTALE DI PREDAZZO
Manutenzione del fabbricato di
malga Moregna
Nei pressi dell’omonimo lago, a
quota 2.058 metri, Malga Moregna rappresenta la stazione d’alpeggio alta, che
vede in malga Valmaggiore la stazione
principale.
È costituita da due fabbricati, la stalla
e il baito, quest’ultimo già sistemato in
un precedente progetto e diventato sicuro punto di riferimento per tutti gli utenti
della montagna.
Rimane dunque da intervenire sulla
stalla, in modo particolare per la sostituzione del manto di copertura del tetto,
con la messa in opera delle classiche
scandole, oltre ai serramenti e alla protezione dei fori presenti (portoni di ingresso e scuretti).
Costo previsto £. 46.650.000 (Euro
24.092,71).
Malga Moregna
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Manutenzione del baito della Caserina
Si trova al di sopra del lago di Cece, a circa
1990 metri, lungo il sentiero che porta a Cima
Cece ed al Bivacco Aldo Moro.
È una struttura in travatura in legno su uno
zoccolo di pietra, ormai precario punto di ricovero per i pastori, di dimensioni contenute e
piuttosto basso.
D’altronde si tratta dell’unico riparo in
zona e costituisce quindi un riferimento obbligato per gli escursionisti, da parte dei quali è
stata ripetutamente segnalata l’urgenza
dell’intervento.
La proposta progettuale riguarda il consolidamento della struttura esterna, la costruzione
delle pareti in legno e una serie di interventi
interni per rendere più accogliente e funzionale Baita Caserina
l’edificio.
Costo complessivo £. 59.605.496 (Euro
Ancora una volta, la copertura è prevista in scando30.783,67).
le di larice.
COMUNE CATASTALE DI TESERO
Manutenzione al Baito di Val Sossoi
È uno dei numerosi fabbricati che si trovano nella zona montuosa situata sopra gli abitati di Tesero, Panchià e Ziano, notoriamente
conosciuta con la dizione di Monte Cornon. È
quello denominato di Val Sossoi, a quota
1810 metri, sulle pendici della valle del rio
Bianco.
Pur essendo ancora in discrete condizioni
di stabilità, necessita di alcuni interventi
urgenti, onde evitare un degrado irreversibile.
La zona è raggiungibile soltanto a piedi e
la struttura, oltre che al servizio dei pastori, è
anche a disposizione dei passanti (soprattutto
escursionisti e cacciatori), proponendosi
come presidio territoriale di particolare
importanza.
Baito di Val Sossoi
I lavori in progetto riguardano specificatamente il risanamento e la sottomurazione
dole in legno di larice, la creazione di una canna fumadelle murature (esiste tra l’altro una larga crepa sul lato ria e gli interventi nei locali interni, la messa in opera
nord), lo scavo e il drenaggio perimetrale per l’allonta- di un pannello fotovoltaico per la produzione di enernamento delle acque meteoriche e superficiali, la siste- gia elettrica.
mazione del tetto, anche in questo caso mediante scanCosto previsto £. 58.902.926 (Euro 30.420,82).
In totale, le spese per tutti i lavori programmati
ammontano a £. 307.679.000 (Euro 158.902,94), a
cui si devono aggiungere le spese generali, gli imprevisti e l’Iva, per un onere complessivo di £.
406.136.280 (Euro 209.751,88).
Il contributo provinciale è previsto nella misura
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del 90 per cento. Il rimanente 10 per cento è a carico
della Comunità.
Il Consiglio dei Regolani ha approvato anche la
convenzione con il Comprensorio, nominando il
direttore dei lavori nella persona del progettista dott.
Stefano Cattoi, tecnico forestale dell’Ente.
CRONACHE
COMUNITARIE
RIABILITATO LO SCARIO DELLA RIVOLTA TIROLESE
Dopo mesi di preparazione, domenica 9 settembre,
lungo la strada 48 delle Dolomiti, nei pressi di Aldino,
Comune di Montagna, si è svolta la solenne cerimonia
per inaugurare ufficialmente la targa in bronzo che la
Magnifica Comunità di Fiemme ha voluto per ricordare Giovanbattista Delugan, Scario dell’ente valligiano
dal 1807, assassinato il 21 luglio 1820 proprio in questa zona, undici anni dopo che aveva partecipato alla
rivolta tirolese contro i Franco-Bavaresi, guidata da
Andreas Hofer.
Delugan si era posto al comando delle formazioni
militari fiemmesi dei Bersaglieri, deciso a difendere le
secolari prerogative di autonomia e di autogoverno
della valle, pur finendo alla fine sconfitto, dopo che la
rivolta fu soffocata nel sangue. Una vicenda raccontata
in dettaglio nelle pubblicazioni dello storico della valle
per eccellenza, il maestro Candido Degiampietro di
Cavalese, autore della ricerca che ha portato alla riscoperta dei tragici fatti di inizio Ottocento e autore della
relazione ufficiale, letta nel corso della medesima cerimonia e riportata nell’inserto speciale di questo numero. Alla manifestazione hanno partecipato numerose
autorità, a partire dallo Scario attuale Elvio Partel,
accompagnato da numerosi Regolani e consiglieri di
Regola. Tra gli intervenuti, anche la consigliere della
Provincia Autonoma di Bolzano signora Rosa Tahler, il
vicesindaco di Montagna Leo Pichler, numerosi sindaci di Fiemme, oltre alla Banda Sociale di Trodena, che
ne ha splendidamente accompagnato lo svolgimento,
sotto la direzione del maestro Manfred Sanin.
Il saluto della Comunità è stato portato dallo Scario
Partel. Dopo aver ringraziato il maestro Candido, del
quale ha ricordato i grandi meriti di ricercatore e di
studioso di Fiemme, Partel ha parlato di “momento che
ha un significato ben superiore alla semplice inaugurazione di un monumento. La figura dello Scario
Delugan” ha aggiunto “è stata oggetto per molti anni
di contraddizioni e di malignità, fugate grazie al maestro Degiampietro, che si è preso a cuore questa vicenda ed ha finalmente aperto una finestra sulla storia,
permettendoci di essere qui a restituirgli quella dignità
e quell’onore che non la morte gli ha tolto, bensì la
malignità dell’uomo. È emersa la figura di un personaggio amante della propria terra, delle proprie radici, della libertà. Una persona determinata, condottiero
delle truppe di Fiemme (Bersaglieri o Schützen come li
vogliamo chiamare) e che ha combattuto per quella
libertà alla quale tanto credeva. E per la libertà, per
difendere la propria terra, la propria cultura, le pro-
Il maestro Candido Degiampietro (Fotoservizio Boninsegna)
prie radici, ha pagato con il bene più prezioso, la vita,
Con questo monumento” ha detto ancora Elvio Partel
“vogliamo anche lavare la vergogna di averlo lasciato
seppellire fuori dalla sua amata terra di Fiemme,
vogliamo restituire a Delugan l’onore che merita, I
tempi sono cambiati, ma anche oggi, giorno per giorno, si combatte, fortunatamente non con le armi, per
difendere la nostra Magnifica Comunità. Che l’esempio dello Scario Delugan ci dia la forza per essere
sempre degni del ruolo che rivestiamo”.
Particolarmente significativo, subito dopo, l’intervento (in italiano e tedesco) della signora Tahler, che
ha richiamato fondamentali concetti legati alla tolleranza, al rispetto anche di culture e convinzioni diverse,
all’apertura all’Europa, al senso di civile convivenza
che deve essere alla base della realtà di oggi, alla
necessità di “abbattere innanzitutto i confini e le barriere della mente”.
Elvio Partel e Albino Defrancesco, regolano incaricato di curare il settore della cultura, hanno quindi scoperto il monumento e la targa in bronzo, con la frase
preparata sempre dal maestro Candido Degiampietro e
che abbiamo anticipato nel numero del giornale di agosto. Il parroco di Montagna don Heinrich Meraner ha
poi impartito la benedizione solenne, mentre i comandanti delle Schuetzenkompanie di Trodena e di Moena,
Reinhard Boschetto ed Enrico Dellantonio, hanno
deposto una corona di alloro.
Al termine della manifestazione, dopo la quale ci
sembra doveroso un ringraziamento anche alle forze
dell’ordine, Polizia e Carabinieri, che ne hanno consentito il perfetto svolgimento, gestendo al meglio il
traffico di passaggio, la Comunità ha offerto ai presenti
19
MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME E MARCIALONGA
È CARLOTTA NEMELA
LA PRIMA “SOREGHINA”
L’idea non era nuova, ma, come dicono i saggi,
copiare non è peccato, purchè valga la pena di farlo. E
questa volta è stata sicuramente una scelta significativa
quella di fare riferimento ad una iniziativa svedese per
trasferirla in Fiemme e Fassa. Alla più classica delle
gran fondo internazionali, la mitica Vasaloppet, già da
anni viene eletta, per ogni edizione, la cosiddetta
"“kranskulla”, che significa “l’incoronatrice”, una
ragazza del posto, alla quale viene affidato appunto il
compito di incoronare, all’arrivo, il vincitore della
gara, oltre che di presenziare alle diverse manifestazioni che precedono la gran fondo.
L’idea di creare una “kranskulla fiemmese e fassana” è venuta al nuovo, giovane e dinamico segretario
della Marcialonga Filippo Bazzanella, che ne ha parlato con la Magnifica Comunità, la quale, a sua volta, si
è dichiarata immediatamente disponibile a gestire
direttamente l’iniziativa, affidando l’incarico di coordinatore al regolano di Moena Candido Zanoner ed indicando in “Soreghina” il nome della protagonista delle
due valli.
In estate, sono stati interessati i comitati locali, con
la richiesta di segnalare eventuali candidate al primo
titolo. Hanno risposto in sette, indicando le ragazze
seguenti:
MARA ROSSI per Canazei, 21 anni, Liceo
Linguistico, componente del gruppo folk di Canazei,
Alba e Penia, già esperta in corsi per indossatrici, sfilate di moda e pubblicità.
CARLOTTA NEMELA per Campitello, 20 anni,
Liceo Linguistico, diploma di specializzazione in inglese, iscritta all’Università Cattolica del Sacro Cuore di
Milano, nella sede staccata di Brescia, al secondo anno
di Lingue e Letterature straniere per il conseguimento
del diploma universitario in esperto linguistico d’impresa, diploma di maestra di pattinaggio artistico su ghiaccio, disciplina che la vede impegnata come insegnante
ad Alba di Canazei, Cavalese e Brescia, già atleta
dell’Artistico Ghiaccio Fiemme e dello Ski team Fassa.
KATIA WEISS per Vigo di Fassa, 26 anni, ragioniera, maestra di sci alpino, componente della Banda Sociale del suo paese, appassionata di lettura e di viaggi.
DEBORAH BONINSEGNA per Moena, 25 anni.
lavora in Comune, pur essendo residente a Predazzo,
ragioniera, collaboratrice in numerose manifestazioni
culturali e folkloristiche, già giocatrice nella formazione femminile del Fiemme e Fassa Volley.
FEDERICA GISMONDI per Predazzo, 18 anni,
triathleta della Dolomitica, studentessa presso il Liceo
Scientifico di Cavalese.
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Le sette candidate al titolo di “Soreghina”
Carlotta Nemela
NELLY RINALDI per Cavalese, 21 anni, diploma di
maturità al Liceo Scientifico di Cavalese, secondo anno
accademico a Trento per il conseguimento del diploma
universitario di infermiera, per otto anni giocatrice nel
Fiemme e Fassa Volley, già atleta del pattinaggio artistico, appassionata di nuoto, valletta della Banda Sociale
di Cavalese, collaboratrice in numerose iniziative turistiche, incoronatrice di Johann Muelegg e Juan Jesus
Gutierrez, vincitori ex aequo della Marcialonga 1999.
KARIN PERGHER per Molina di Fiemme, 21 anni,
ragioniera, segretaria d’ufficio, valletta del corpo bandistico del suo paese, studia flauto, per entrare in futuro a
far parte della stessa banda come suonatrice, pratica
molto sport, soprattutto nuoto e fondo.
Dopo la loro presentazione da parte di Mario
Felicetti, speaker della serata, è seguita la proiezione
del filmato ufficiale della prima Marcialonga del 1971,
che ha riportato indietro nel tempo, in un mondo sportivo completamente diverso, nello stile, nel costume, nei
materiali, nell’abbigliamento. In questo lasso di tempo,
la giuria, composta dallo Scario della Comunità Elvio
Partel, dal presidente della Marcialonga Alfredo Weiss,
dal segretario generale Filippo Bazzanella e dai presidenti delle APT di Fiemme e Fassa Dino Degaudenz e
Riccardo Franceschetti, ha fatto le prime scelte, difficilissime, arrivando ad una terna di candidate formata da
Carlotta Nemela, Deborah Boninsegna e Nelly Rinaldi.
Tra loro, è stata poi votata la “Soreghina 2002”, alla
fine risultata CARLOTTA NEMELA, ufficialmente
incoronata dallo Scario, che le ha consegnato la fascia
della miss.
La serata ha registrato la presenza di un pubblico
attento e partecipe ed è stata resa ancora più interessante dalle canzoni del coro Negritella di Predazzo, particolarmente disponibile e come sempre molto preparato,
e dalla partecipazione di due campioni prestigiosi come
Cristian Zorzi di Moena (Fiamme Gialle) e Antonella
Confortola di Ziano (Forestale). In sala anche Arrigo
Delladio, altro campione del passato, già in forza alle
Fiamme Oro.
La “Soreghina” Carlotta Nemela sarà presente in
occasione di tutti gli appuntamenti ufficiali legati alla
classicissima di Fiemme e Fassa, compresa la cerimonia ufficiale di apertura, in programma a Vigo di Fassa
e nel corso della quale sarà ufficialmente presentata al
pubblico dei marcialonghisti e di tutti gli appassionati.
UN SALUTO RICONOSCENTE
AL CAPITANO DE SANTIS
Lo scorso 28 agosto, anche la Magnifica
Comunità di Fiemme ha voluto portare il saluto
degli amministratori, dei dipendenti e di tutti i
Vicini al capitano Emanuele De Santis, per quattro anni comandante della Compagnia
Carabinieri di Cavalese e trasferito, con il 1° settembre, a Casoria, grosso sobborgo di Napoli.
Un personaggio che si era perfettamente inserito nella realtà valligiana, incontrando la stima e
l’apprezzamento di tutti, per la serietà, la dedizione, la professionalità dimostrate al servizio
delle popolazioni locali.
Una delegazione dell’ente, con lo scario Elvio
Partel, il regolano di Cavalese Francesco
Degiampietro e il segretario Carlo Betta, ha
incontrato il cap. De Santis presso la caserma dei
Carabinieri di Cavalese, ringraziandolo per
l’opera svolta e augurandogli un futuro professionale ricco di ulteriori soddisfazioni. A nome
della Comunità, gli sono state consegnate la classica “Minèla” comunitaria e due pubblicazioni
sulla storia della Magnifica.
Cristian Zorzi e Antonella Confortola
21
DUE PRESTIGIOSI CONCERTI
NELLA SALA DEI CONSESSI
Due straordinari concerti sono stati organizzati
dalla Magnifica Comunità di Fiemme, in collaborazione con l’Apt di Fiemme, nella sala dei consessi del cinquecentesco palazzo di Cavalese mercoledì 22 agosto e
sabato 8 settembre. Hanno coordinato le iniziative,
comprese nell’ambito della 25. Estate Musicale di
Fiemme, il regolano Albino Defrancesco, responsabile
del settore cultura dell’ente valligiano, e Gianpaolo
Corradini, funzionario dell’Azienda di Promozione
Turistica della valle.
Entrambe le serate sono state presentate da Mario
Felicetti.
GIUSEPPE LUPIS
Eccezionale il concerto di Giuseppe Lupis, pianista
barese, 33 anni, ancora giovanissimo ma da anni affermato musicista in ogni parte del mondo, in Italia, in
Europa e negli Stati Uniti. Diplomato, con il massimo
dei voti, presso l’Accademia della Filarmonica della
Scala, ha suonato con l’Orchestra Filarmonica di
Leopoli, con l’Orchestra di Ascoli Piceno, con
l’Orchestra Sinfonica di Bari. Divide la sua attività di
docente tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove, è bene ricordarlo, ebbe a suo tempo i complimenti nientemeno che
da parte dell’ex presidente Bill Clinton, in onore del
quale aveva tenuto tre anni fa un concerto di particolare
successo.
Un interprete di incredibile bravura, ma anche e
soprattutto un personaggio dalla semplicità disarmante,
caratteristica dei personaggi veri, che sono solitamente
anche i più disponibili, riuscendo a coniugare al meglio
l’intelligenza e l’abilità con la sicurezza e l’umiltà dei
grandi. Di fronte a lui, dovrebbero prendere esempio
musicisti molto meno dotati, ma che spesso vivono di
sola presunzione.
Giuseppe Lupis tra l’altro conosce la valle di
Fiemme fin da giovanissimo, quando, assieme alla
famiglia, veniva a Tesero a trascorrere le proprie
vacanze. Quindi, ormai, un valligiano di adozione.
Ricordiamo che si era già esibito anche a fine agosto 2000, sempre in Comunità.
Di fronte ad un pubblico attentissimo e numeroso,
che ha gremito la sala, ha presentato un programma
interamente dedicato alle opere di Franz Liszt, compositore ungherese del XIX secolo che applicò alla tecnica pianistica le innovazioni che Nicolò Paganini, il più
27. RASSEGNA DEI CORI DI FIEMME
Giuseppe Lupis
grande virtuoso di tutti i tempi, aveva elaborato
nell’ambito della scrittura e dello stile esecutivo del
violino.
Applauditissime le esecuzioni: “Tarantella e
Canzona Napoletana” da “Anni di Pellegrinaggio”,
quindi “La Campanella”, uno studio appunto sui
Capricci di Paganini, due Rapsodie Ungheresi, le più
note composizioni per pianoforte di Liszt, basate su
melodie popolari della sua terra d’origine, infine
“Mephisto Valzer n. 1”.
Al termine del concerto, lo Scario Elvio Partel,
accompagnato da Albino Defrancesco, ha espresso la
più viva gratitudine dell’ente valligiano nei confronti
dell’artista, con l’augurio di averlo in Comunità anche
nei prossimi anni.
ACCADEMIA VIVALDIANA VENEZIANA
Sabato 8 settembre, alle 21, ancora con la sala dei
consessi gremita in ogni ordine di posti, c’è stato il
secondo concerto. Un “Omaggio al Centenario
Verdiano” proposto dagli undici musicisti che compongono l’Accademia Vivaldiana Veneziana, diretti dal
maestro Enrico Goldoni.
L’Accademia Vivaldiana è un ensemble composto
22
rando anche con orchestre e prestigiosi gruppi italiani “Sonata per archi” di Gioacchino Rossini. Da parte del
ed internazionali. Numerose anche le incisioni disco- pubblico, applausi convinti e consensi unanimi.
grafiche, attraverso le quali viene proposto un vasto
Anche per questa serata, lo Scario Elvio Partel,
repertorio di musiche che spaziano dal repertorio assieme al regolano Albino Defrancesco, ha avuto
barocco internazionale alla musica contemporanea. I parole di particolare apprezzamento, consegnando
loro concerti sono stati registrati e trasmessi dalle più quindi alle artiste un omaggio floreale e agli artisti una
prestigiose radio del mondo.
pubblicazione sulla Comunità.
Nel palazzo della Comunità, si sono
esibiti Ingrid Bar Kaufmann (mezzosoprano), Stefano Maffizzoni (flauto solista), Michele Liuzzi (pianoforte), Paola
Fasolo e Marco Toso (primi violini),
Massimiliano Simonetto e Martina
Mazzon (secondi violini), Francesca
Levorato (viola), Alvise Stiffoni (violoncello) e Marco Teseri (contrabbasso).
Questi i brani interpretati: “Concerto in
re maggiore per flauto e archi” di Luigi
Boccherini, “Jubilent Omnes” di Giovan
Battista Riccio, “Concerto in do minore
per pianoforte ed archi di Giovanni
Paisiello, “Concerto in do minore per flauto ed archi” di Gaetano Donizzetti, Arie
per mezzosoprano e pianoforte “Ad una
stella”, “Stornello” e “Stride la vampa”
dal Trovatore di Giuseppe Verdi, infine L’Accademia Vivaldiana Veneziana
da musicisti formatisi presso il Conservatorio di
Musica “Benedetto Marcello” di Venezia e che hanno
poi frequentato le più importanti scuole di perfezionamento, studiando con alcuni virtuosi e didatti italiani,
tra i quali Farulli, Petracchi, Filippini, Accardo.
Il gruppo si è esibito nelle principali sale d’Europa,
degli Stati Uniti, del Brasile e del Giappone, collabo-
Il Palacongressi di Cavalese ha ospitato, sabato 20 d’onore della manifestazione (l’iniziativa è stata attivaottobre, la 27. Rassegna dei cori di montagna della ta per la prima volta, ma potrebbe avere un seguito
Magnifica Comunità. Un avvenimento canoro che nelle prossime edizioni) il Coro “Jubilate Deo-Le
doveva svolgersi ancora nel mese di maggio e che poi è Stelline” di Daiano, diretto da Carla Barbolini.
stato invece spostato all’autunno per consentire a tutti i
Nel corso della rassegna, presentata da Antonio
gruppi di essere presenti.
Vanzetta e coronata dal successo più completo, lo
L’organizzazione è stata curata dal Coro Coronelle Scario della Comunità Elvio Partel, e il regolano di
di Cavalese, nell’ambito della Festa del Volontariato Varena Albino Defrancesco hanno consegnato a tutti i
fiemmese, svoltasi dal 19 al 21 ottobre. Una serata cori lo stemma dell’ente valligiano, in segno di stima e
come sempre di particolare intensità, grazie alla pre- di riconoscenza per l’impegno profuso nella tutela e
senza e all’apporto particolarmente qualificato di tutti i nel potenziamento del patrimonio musicale fiemmese.
cori, ma resa ancora più significativa dalla partecipazione, per la prima volta, di un coro di nuova
costituzione, il Maennerchor di Trodena, diretto
dal maestro Hansjorg Finatzer e che ha raccolto
consensi unanimi. In passerella anche i cori più
tradizionali della valle, l’Enrosadira di Moena,
reduce dai festeggiamenti del Ventennale, diretto
dal maestro Luigi Chiocchetti, il Negritella di
Predazzo, diretto da Giuseppe Brigadoi, il Rio
Bianco di Panchià diretto da Paolo Defrancesco
(tra l’altro per la prima volta in trasferta all’estero
lo scorso novembre, con un applauditissimo concerto a Traunstein, in Baviera, nel quadro dei rapporti internazionali di Alpe Adria), il Genzianella
di Tesero, diretto da Ezio Vinante, il Val Lubie di
Varena, diretto da Michele Dellantonio e il
Coronelle, diretto da Antonio Bellante. Ospite Il coro Coronelle di Cavalese
23
DOMENICA 2 SETTEMBRE A MOLINA DI FIEMME
FESTA DEL BOSCAIOLO
ANCHE PER LE DONNE
L’edizione 2001 della tradizionale, classica
Festa del Boscaiolo passerà alla storia non
solo per il consueto successo di partecipazione
e di pubblico, che ha reso particolarmente viva
la prima domenica di settembre, ma anche per
la presenza, ed era la prima volta, del gentil
sesso. Tra i “bos-cèri” maschi, infatti, si sono
schierate, tra l’altro facendo una gran bella
figura, due rappresentanti femminili, entrambe
di Tonadico, impegnate nella gara di abbattimento a squadre, assieme al predazzano Mario
Demartin.
Una giornata come sempre ricca di contenuti e di significati, pur in un momento in cui
il settore dei boscaioli, anche a livello provinLa gara di Silvio Chiocchetti, consigliere della Regola di Moena
ciale, propone non pochi interrogativi, legati
soprattutto al progressivo abbandono dell’attività da La prima è stata vinta da Moreno Giacomelli di
parte di persone che preferiscono altri lavori, conside- Molina, la seconda dalla terna composta da Dario
rati più remunerativi e più sicuri. E la cosa potrebbe Dellagiacoma di Predazzo, Paolo Vanzo di Ziano e
portare a conseguenze gravi, sia per il futuro del bosco Walter Vaia di Masi di Cavalese. Da segnalare la partetrentino che per inevitabili ripercussioni anche di carat- cipazione di Bruno Unterhauser, Engelbert Haas e
Joseph Ludwig, tutti di Trodena, impegnati con il clastere ambientale.
Tornando alla festa di Molina, alla manifestazione, sico segone, strumento ormai consegnato soprattutto al
svoltasi in località “Piazzol”, hanno partecipato 18 folklore. Bruno Unterhauser è stato il concorrente più
concorrenti nella prova di allestimento e nove squadre anziano (classe 1931), mentre il più giovane è risultato
di tre componenti ciascuna in quella di abbattimento. Peter Gurndin di Aldino (classe 1982).
QUESTE LE CLASSIFICHE:
I boscaioli di ... domani
24
GARA DI ALLESTIMENTO: 1. Giacomelli Moreno
Molina; 2. Baldessari Pietro Predazzo; 3. Vanzo Paolo Ziano;
4. Piazzi Giancarlo Masi di Cavalese; 5. Fanton Luciano
Tesero; 6. Demartin Mario Predazzo; 7. Chiocchetti
Giansilvio Moena; 8. Giacomelli Vitale Molina; 9. Giacomelli
Franco Predazzo; 10. Unterhauser Dietmar Trodena; 11.
Chiocchetti Erwin Moena; 12. Chiocchetti Carlo jr. Moena;
13. Chiocchetti Carlo sr. Moena; 14. Zanon Claudio Tesero;
15. Brigadoi Celeste Predazzo; 16. Dallio Franco Capriana;
17. Nones Renzo Valfloriana; 18. Deola Otmar Anterivo.
GARA DI ABBATTIMENTO: 1. Dellagiacoma Dario
Predazzo, Vanzo Paolo Ziano, Vaia Walter Masi di Cavalese;
2. Fanton Luciano Tesero, Zanon Claudio Tesero, Piazzi
Giancarlo Masi; 3. Demartin Paolo Predazzo, Delugan
Sandro Cavalese, Matordes Ugo Castello; 4. Giacomelli
Vitale, Giacomelli Moreno e Weber Daniele di Molina; 5.
Gurndin Richard, Gurndin Peter e Fekel Otmar di Aldino; 6.
Unterhauser Elmar, Unterhauser Dietmar e Capovilla Alessio
di Trodena; 7. Chiocchetti Gian Silvio, Chiocchetti Carlo jr. e
Chiocchetti Erwin di Moena;8. Demartin Mario Predazzo,
Corona Angelica Tonadico, Fontan Cristina Tonadico.
QUATRO CIACERE
con
GINO BELLANTE
“SE LAVORI, IDDIO TI AMMIRA, SE CANTI TI AMA”
(Proverbio cinese)
Io vorrei prendere due piccioni con una fava, ma in quale modo?
Lavorare e cantare contemporaneamente. E mi spiego.
Quel cantare io lo intendo come riuscire a lavorare non come un condannato, ma con il cuore sereno e gioioso.
Sarebbe il massimo traguardo da raggiungere.
Lavorare sarebbe un gioco, significherebbe innamorarsi della propria attività, qualunque essa sia, dimostrando
la gioia di vivere.
LA RICETTA - PANE DEL VESCOVO
Pellegrino Artusi è l’autore del libro “L’arte di mangiare bene”, la Bibbia della cucina italiana, e non
solo. È una raccolta di ricette messe insieme da un
signore che, con passione, senza secondi fini, nell’arco
di anni, è riuscito a raccoglierle, sperimentandole a
casa propria e facendole assaggiare dai suoi amici.
Ogni tanto riferiva il nome di qualcuna delle massaie
dalle quali attingeva la ricetta.
Seguendo il suo esempio, vi dirò che la Paolina Antonioni
(Gamba), la quale gestiva una piccola Pensione familiare
a Cavalese, mi passò la seguente RICETTA.
INGREDIENTI: tre uova, lo stesso peso di farina e zucchero, un po’ di cioccolato amaro a piccoli panetti,
qualche mandorla tagliata a fettine, due cucchiaini di
lievito.
ESECUZIONE: sbattere le uova con lo zucchero per
mezzora, finchè si arriva ad una crema densa; aggiungere la farina, il lievito, le mandorle e il cioccolato.
Cuocere in uno stampo rettangolare, a temperatura
media.
Ottima da servire con il the.
LA POESIA - NADAL
El mé sbizega sempre ‘n l memoria
quel caregon che l’era come ‘n trono
endove quel pòr vecio de mé nono,
da la barba rotonda e spatuzzada,
el mé conteva soto voze e a moti,
quela longa… dei sete puteloti.
Po’ a palponi, zò tuti ‘n de la stala,
fra la vaca, ‘l vedèl e la zoléta.
Le done le gh’a ‘n gaida la solèta,
mè zio Bortol el sona l’ucermonica,
le putele, dai oci furbi e mori,
le fila ‘n del so cor en giom d’amori.
E mi scolteva al ciar del lume a oio,
soto la capa piena de falive,
entant che fòra, a migole gualive,
la neve la querteva le montagne,
i castagneri, le cesure e i passi,
le tane de le dònole e dei tassi.
E dopo per ‘na scala e ‘na rebalza,
eco la camera dei primi ‘nsogni,
dal bonodor de strami e de codogni,
dai muri ‘mbandierai de veci santi,
con ‘na litera ‘n mez, da sposi, ‘ntrega,
che a nar su mé ocoreva la carega.
L’é Nadal! Sgòla da le zime bianche
lezende che fiorìs sui fogolari.
Mé nona dopo dit el sò rosari
davanti a ‘n bel quadret de la Madona,
la còse ‘n la sendro la fugazza,
empastàa de farina e de ua passa.
Ades quando recàpita sta festa,
piena de neve e segni de campane,
a pensar a le altre ormai lontane,
pu bele con ‘na grosta de fugazza,
sènto stò mat de còr che ‘l mé se ‘ncagna,
e dai oci cascar qualcos che bagna.
25
DAL 21 DICEMBRE 2001 SI ENTRA NELLA ATTESA ATMOSFERA DELLE GARE IRIDATE
LA PAROLA
AI VICINI
A
PROPOSITO
DI COMUN GENERALE
E DI DIRITTO DI LEGNATICO
Sull’ultimo giornale della Comunità (agosto 2001),
se permettete faccio alcune osservazioni riguardo al
Comun Generale.
Primo. Su 40 consiglieri eletti dai Vicini nel
Comun Generale, i presenti erano 27, gli assenti 13,
giustificati o meno lo saprete soltanto voi.
In sei dei presenti abbandonarono la sala dopo un
polemico scambio di idee, prima ancora che l’ordine
del giorno fosse iniziato.
Ecco, questo sistema di non stare al loro posto non
collima con i loro elettori. Se si accetta il mandato, lo
si mantenga fino alla scadenza e se le proprie opinioni
non sono condivise dalla maggioranza, si può sempre
farle verbalizzare, ma mai abbandonare il posto, anche
se il proprio scopo non è raggiunto.
È superfluo far mancare il numero legale, per poi
far convocare nuovamente il Comun Generale e forse
ripetere le stesse cose. Nel caso di frequenti incomprensioni, si può sempre dare le dimissioni, consentendo al primo dei non eletti di subentrare al posto del
dimissionario.
MONDIALI DI FIEMME 2003
UNA SCOMMESSA DA VINCERE
Secondo. Altro argomento sollevato è “il soddisfacimento in denaro del tradizionale diritto di legnatico
relativo all’anno 2000, proponendo di investire
l’ammontare in opere o infrastrutture a rotazione sul
territorio comunitario”.
Ma, se questo tradizionale DIRITTO, e aggiungo
acquisito, a taluni Vicini è così seccante, possono sempre rinunciare a riscuoterlo, perché non è poi obbligatorio riscuoterlo; così rimane all’Ente della Magnifica
Comunità di Fiemme, che lo saprà investire. Ma mai
imporre ai Vicini di privarli dei loro tradizionali diritti
acquisiti!!!
Vi furono dei precedenti, in passato, di volontaria
rinuncia a questo diritto, anche con i sinistrati di Stava
(che poi tutti sanno come è andato a finire). Provate a
fare questo esperimento e vedremo quanti saranno
coloro che rinunciano al diritto di legnatico.
Qualunque sia l’esito, sicuramente resteremo sbalorditi, constatando il numero degli aderenti e non.
Così, con buona pace di tutti, tale esito sarà archiviato.
Ringrazio dell’attenzione
Sigifredo Croce
PREDAZZO
Sembra ieri e sono invece trascorsi ormai quasi
undici anni da quando, nel 1991, la valle di Fiemme
affrontò la sua prima esperienza mondiale, organizzando i Campionati del Mondo di Prove Nordiche ed
imponendosi di prepotenza all’attenzione internazionale.
Un’esperienza di grande successo, come ebbero a
confermare tecnici, atleti e spettatori, ora destinata a
ripetersi, e probabilmente a superare i risultati di allora. Sono cambiate le strutture, sono sorti due nuovissimi trampolini a Predazzo, modificati nei profili come
ha voluto la FIS (Federazione Internazionale dello Sci),
è stato decisamente potenziato il Centro del Fondo di
Lago di Tesero, destinato a proporsi, anche dopo le
gare iridate, come punto di riferimento sostanziale per
l’intera vallata, si sono apportate notevoli migliorie
anche alle altre infrastrutture esistenti, in modo da
accogliere nella maniera migliore questo affascinante
appuntamento.
La manifestazione, assegnata alla valle di Fiemme il
25 maggio 1998, in occasione del Congresso FIS di
Praga, con 8 voti su 13 già alla prima votazione, sta
suscitando grandi attese ed un crescente interesse, sia a
livello locale che provinciale e nazionale.
Un evento di straordinaria portata promozionale, al
quale collaborano circa 750 volontari, di valle e di
fuori valle, componente vitale di un’organizzazione
collaudata dalle numerose competizioni di livello assoluto promosse e gestite in questo decennio.
A partire dal 21 dicembre 2001, si entra già nella
suggestiva atmosfera dell’iride, con le prime prove dei
Premondiali, due gare di salto speciale, il 21 e il 22,
dal trampolino K 120 di Predazzo, poi seguite, dal 5
all’11 gennaio 2002, da ben otto prove di fondo a Lago
e combinata nordica a Predazzo e Lago, mentre, nel
dicembre del 2002, si disputeranno altre due prove di
Coppa del Mondo di fondo, stuzzicante aperitivo prima
della dieci giorni mondiale di febbraio. Una valle che
si prepara a dovere, convinta di avere a portata di mano
una nuova, straordinaria occasione di crescita.
E per l’occasione esprimiamo i nostri più calorosi
auguri agli atleti di casa, Cristian Zorzi, Cristina
Paluselli, Antonella Confortola per il fondo, Andrea
Longo per la combinata nordica (senza ovviamente
dimenticare tutti gli altri, che godranno comunque del
sostegno sportivo di tantissimi appassionati), affinchè
possano ottenere quei risultati che il loro impegno
richiede e che sicuramente meritano.
QUESTO IL PROGRAMMA DEI PREMONDIALI
DICEMBRE 2001
DONATA
ALLA
COMUNITÀ
LA
“FIERA
DI
CAVALESE”
Nella prima di copertina di questo numero del giornale comunitario, viene pubblicata la riproduzione di uno splendido quadro, opera di Jose Anders, artista nato a Lavis nel 1902, scomparso a
Cavalese, dove aveva svolto l’attività di insegnante, una trentina di anni fa, sepolto nella tomba di
famiglia a Varena, paese nel quale aveva risieduto nei primi anni della sua esperienza fiemmese.
I cugini di Anders, residenti a Trento, hanno deciso di donare la pittura all’ente valligiano, comunicandolo ufficialmente con una lettera che porta la data del 1° agosto 2001. Ecco il testo:
“Jose Anders, appassionato pittore, persona schiva da generose onorificienze, fece dell’arte il suo
respiro, il suo rifugio, la sua palestra; stile di vita, fonte inesauribile e suo ristoro gioioso.
Uniti nella memoria, i cugini Danilo, Marcello e Carmen sono ben lieti di donare il dipinto LA
FIERA DI CAVALESE. Auspicano sia gradito, anche come patrimonio culturale”.
La Comunità ringrazia di cuore del pensiero, con l’impegno di conservare gelosamente
quest’opera d’arte, frutto della genialità di un personaggio che ha molto amato Cavalese e l’intera
valle di Fiemme.
26
VENERDÌ 21:
Ore 17.00: Salto speciale individuale - K 120
SABATO 22:
Ore 17.00: Salto speciale individuale - K 120
GENNAIO 2002
SABATO 5:
Ore 10.00: Fondo - 5+5 km inseguimento donne
Ore 11.15: Fondo - 10+10 km inseguimento
Uomini
DOMENICA 6: Ore 9.00: Fondo – Gara Sprint Donne
Ore 9.00: Fondo – Gara Sprint Uomini
MARTEDÌ 8:
Ore 10.15: Fondo – 15 km Donne (Mass start)
Ore 11.30: Fondo – 30 km Uomini (Mass start)
MERCOLEDÌ 9: Ore 10.30: Combinata Nordica a Squadre
Salto K 90
Ore 14.00: Combinata Nordica a Squadre 3x5 km
VENERDÌ 11:
Ore 10.30: Combinata Nordica Salto K 120
Ore 13.30: Combinata Nordica Sprint 7,5 km
27
NOTE SULLA STORIA
DELLA VALLE DI FIEMME
a cura del Comitato Sostenitore di Studi Storici e Scientifici di Fiemme
LA STORIA DELLO SCARIO GIOVANBATTISTA DELUGAN
di Candido Degiampietro
Il primo maggio 1807, venne
eletto Scario della Comunità di
Fiemme il quarantasettenne
contadino cavalesano
G i ova n b a t t i s t a D e l u g a n .
Al momento sembrava
un’elezione non dissimile da
quelle che, per quasi settecento
anni, si erano succedute con
ritmo annuale per esprimere il
massimo rappresentante della
popolazione di Fiemme. Erano,
tuttavia, tempi di grandi
rivolgimenti ideologici e politici
che preludevano ad ordinamenti
sociali nuovi e, forse, più giusti,
ma che chiedevano anche ai
popoli sacrifici immensi di
sofferenze e di sangue.
Era Scario da appena un mese
quando il re di Baviera, Massimiliano Giuseppe di
Wittelsbach, dichiarò decaduti gli Statuti ed i Privilegi
dei Tirolesi, cancellando contemporaneamente le
promesse fatte soltanto l’anno precedente all’atto di
annessione del Tirolo al Regno di Baviera e le regole
consuetudinarie che Fiemme si era data per l’autogoverno
civile ed economico.
Inutilmente il neo eletto Scario, in accordo con la
stragrande maggioranza della popolazione di Fiemme,
si rivolse con una petizione al sovrano affinchè fossero
risparmiati i secolari ordinamenti della Comunità. Egli
ottenne solo una risposta indiretta: il 4 ottobre, lo scariato
veniva soppresso d’autorità ed il Delugan veniva
retrocesso al puro ruolo di cassiere. Con tale incarico,
egli provvide, secondo la volontà dei convalligiani e dei
rappresentanti governativi, alla ordinaria amministrazione
dell’Ente negli anni 1807 e 1808.
Alla soppressione dello scariato seguì, a ritmo
battente, tutta una serie di novità volute da uno Stato
centralista ed organizzato modernamente quale era il
Regno di Baviera, a sua volta ricalante il modello
francese. Tali novità erano però mal sopportate dalla
popolazione fiemmese che, profondamente religiosa ed
adusa ad ordinamenti democratici, chiedeva invece il
mantenimento della Comunità e delle sue consuetudini,
meno onerose e più rispettose delle reali esigenze della
vita in montagna.
Il Delugan, fattosi interprete di tale desiderio e non
vedendo altra via per la sopravvivenza della Comunità,
prese, in quei due anni, contatto con gli ex combattenti
tirolesi del 1805 e con gli emissari segreti austriaci che
stavano preparando la guerra contro Napoleone ed i suoi
alleato bavaresi e la riconquista del Tirolo da parte
dell’Imperatore Francesco I d’Austria.
Dopo un ultimo incontro con il consigliere
salisburghese Fellner della fine di marzo, il 16 aprile,
con la lettura del proclama dell’Imperatore d’Austria
dal poggiolo della Lozza in Cavalese, per la valle di
Fiemme iniziava la rivolta.
Già da alcuni giorni, alla notizia dei primi fatti
insurrezionali del Tirolo, il presidio militare bavarese,
di stanza a Cavalese, era stato richiamato a Bolzano ed
il 13 aprile il Delugan aveva riassunto titoli e compiti
di Scario ed, assieme ai ripristinati Regolani di Comun,
aveva gettato le basi per l’organizzazione militare della
milizia popolare di Fiemme.
Il giorno successivo, il Delugan ottenne l’incarico
dal generale Fenner – che, a capo dell’esercito austriaco,
si trovava ad Egna – di organizzare l’intera Massa della
sollevazione popolare di Fiemme e Fassa, ed è così che
lo Scario si trovò ad onorare il suo antico titolo
longobardo di capo militare.
Affidato il comando militare delle formazioni militari
fiemmesi di Bersaglieri e della Leva di Massa ai maggiori
I
Ordine di mobilitazione e ordine di marcia delle forze fiemmesi, il 17 aprile 1809, da parte del Maggiore
Generale Fenner. ARCHIVIO MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME.
Giacomelli di Predazzo e Ress di Cavalese, lo Scario
Delugan, coadiuvato dai Regolani della Comunità, si
dedicò anima e corpo alla Deputazione di difesa di
Fiemme e Fassa e, dal 16 maggio successivo, anche a
quella del Primiero. Compito suo era provvedere alle
necessità di tutti gli armati di Fiemme, sia di quelli
facenti parte delle quattro compagnie permanenti di
Bersaglieri sia di quelle delle compagnie della Massa,
raccolte e disciolte rapidamente secondo le necessità.
Ma non solo dovette provvedere alle necessità delle
proprie milizie, suddivise in due formazioni principali
impiegate in Val d’Adige e nel Primiero e in molte
formazioni minori impiegate localmente nel presidio
dei passi montani, ma anche a soccorrere con armi,
vettovaglie, polvere da sparo e rinforzi alle altre
Deputazioni in difficoltà. Nonostante avesse un ruolo
prevalentemente di commissariato militare, il Delugan
trovò il modo di partecipare alle operazioni militari, in
II
occasione degli scontri del 22 aprile per la presa di
Trento e, successivamente, alla testa di pattuglie di
soccorso nel Primiero.
Il primo maggio, secondo le consuetudini di Fiemme,
Giovanbattista Delugan devadeva dalla carica di Scario
ed egli rimise il suo mandato nelle mani del Consesso
dei Regolani, che lo pregarono di rimanere al suo posto
al fine di favorire la sinergia fra la Comunità ed il
Comitato di difesa.
Ad un primo periodo vittorioso sulle truppe
d’occupazione italiane e bavaresi in ritirata, seguì, dopo
la battaglia di Wagram del 6 luglio, perduta dalle forze
austriache, una nuova e forte pressione sui confini del
Tirolo abbandonato dalle truppe regolari austriache.
Per ordine impartito direttamente da Napoleone, fra
le misure repressive della rivolta tirolese c’era un elenco
di 150 persone da tradurre a Strasburgo in qualità di
ostaggi, In esso figurava anche il nome del Delugan.
Alle colonne militari della rioccupazione, si oppose
ancora una volta, secondo quanto stabilito dagli antichi
accordi del Landlibell del 1511, l’eroe nazionale tirolese
Andreas Hofer che, chiamati i conterranei alle armi e
respinta la colonna militare d’occupazione giunta dal
nord fino nei pressi di Bressanone, dopo sanguinosi
scontri, entrava vincitore in Innsbruck il 15 agosto. Ivi
assumeva il governo del Tirolo, indiceva per il 3 settembre
una solenne festa di ringraziamento e sollecitava tutte
le comunità tirolesi ad effettuare ogni sforzo possibile
per la difesa da ulteriori probabili attacchi.
Fiemme in tale frangente, grazie alla volontà ed
all’entusiasmo del Delugan, che erano riusciti a vincere
perplessità e resistenze di Regolani scorati di fronte alla
rapidità con cui i
risparmi di Regole e
Comunità venivano
fagocitati dalle spese
militari, riuscì a
mettere in campo sei
compagnie di
Bersaglieri che
parteciparono alle
operazioni militari
che, sotto la guida di
Torgler, vice di
Hofer, costrinsero la
colonna militare di
occupazione
risalente l’Adige a
ritirarsi a sud di
Avio.
Il 26 settembre,
lo Scario Delugan fu
insignito della
m e d a g l i a c iv i l e
d’oro di prima classe
in riconoscimento dei suoi meriti nella resistenza tirolese.
Assieme a lui, altri ottennero dall’Imperatore d’Austria
analogo riconoscimento. Nello stesso giorno, tuttavia,
i Franco-Italici, rinforzatisi e riorganizzati, si
ripresentavano salendo l’Adige per la riconquista di
quanto avevano perduto solo il mese peecedente.
A nulla valse la disperata resistenza dei Bersaglieri,
fra cui erano ben sedici compagnie di Fiemme. Lasciando
ogni volta decine e decine di caduti, i difensori dovettero
ripiegare fino a Lavis, ove l’impeto degli assalitori si
esaurì per stanchezza e, di fronte a rinforzi che sembrava
avessero avuto i Tirolesi, i Franco-Italici si accontentarono
di occupare la città di Trento.
Il 21 ottobre vennero sbaragliate le linee difensive
III
di Lavis e i Bersaglieri fiemmesi si ritirarono sulla destra
Avisio, fra Verla e Cembra. Nei primi giorni di novembre
giunse l’epilogo. Le truppe dell’invasore conversero
dalla valle dell’Adige, dalla Pusteria e dall’Agordino
sulla valle dell’Isarco. Innsbruck era caduta ed Andreas
Hofer si era ritirato nella sua Val Passiria, dove resisteva
con poche migliaia di insorti irriducibili. Anche le ultime
linee di difesa dei Bersaglieri vennero attaccate in forza
fra Verla e Cembra. Riuscirono a resistere fino al 3
novembre e poi si ritirarono. Le compagnie di Fiemme
e Fassa si sciolsero non appena ebbero raggiunta la loro
terra.
Giovanbattista Delugan,
temendo la vendetta dei vincitori,
prese con la famiglia la via di
Fassa e Gardena. Là lasciò i suoi
familiari presso un albergatore e,
per la Val d’Isarco e la Pusteria,
si pose in salvo in Austria.
Prima di fuggire, il Delugan
aveva passato ogni potere al Vice
Scario Nicolò Bozzetta e spettò
a quest’ultimo il compito di
negoziare con i Francesi la resa
della valle.
A seguito dell’amnistia
concessa per le nozze di
Napoleone con Maria Luisa,
figlia dell’Imperatore Francesco
I, l’esule Giovanbattista Delugan
potè rientrare in patria.
La sua azione in favore della
rivolta tirolese, assai ferma ed intransigente nei confronti
dei suoi stessi compatrioti più tiepidi, aveva posposto
interessi personali anche legittimi alla realizzazione
della sua idea, gli aveva fatto promettere ciò che la
sconfitta militare non gli aveva poi consentito di onorare,
gli aveva attirato il rancore dei familiari dei caduti da
lui costretti ad arruolarsi, non gli permetteva di rendere
conto dettagliatamente di tutte le enormi somme di
denaro pubblico spese per la guerra.
Forse sta nei rancori così guadagnati la chiave di
lettura dei fatti successivi.
Quasi 11 anni dopo, convocato ad Innsbruck per
difendersi dall’infamante accusa di malversazione, in
occasione della rivolta tirolese del 1809, Giovanbattista
Delugan partì da Cavalese con una sacca di documenti
ed una somma di denaro sufficiente per le spese di
viaggio e per un breve soggiorno.
Il 21 luglio 1821, venne trovato morto assassinato
nella Klausental, in prossimità dell’attuale Albergo al
Ponte. Sul cadavere non vennero rinvenuti né documenti
né denaro.
Sul libro dei morti della Parrocchia di Montagna, a
pagina 154 del volume III, al n. 9 del 1820, è documentata
l’inumazione di tale Giovanbattista Delugan da Cavalese,
contadino, sposato, dell’età di 60 anni, rinvenuto
assassinato nella Klausental.
Terminava così il viaggio terreno dell’ultimo Scario
della Magnifica Comunità di Fiemme.
La soppressione dello scariato, decretata nel 1807
dal governo bavarese, non venne annullata al ritorno del
Tirolo sotto la Casa Reale d’Austria, ed il successore
del Delugan, nel 1810, fu un presidente.
All’attualità, l’antico titolo longobardo di Scario è
stato ripreso dal capo eletto della Magnifica Comunità
di Fiemme ma, svuotatosi delle sue valenze militari e
politiche, esso ha assunto prevalentemente il significato
di retaggio storico collegato alla dignità di
rappresentante morale della gente di Fiemme.
(Nel fotoservizio Boninsegna, alcune immagini della cerimonia
del 9 settembre)
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