Periodico di informazione, storia, cultura attualità DICEMBRE 2001 Anno XIX n. 3 - Quadrimestrale - Spedizione in abbonamento postale Comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Trento La Magnifica Comunità di Fiemme Registrato Tribunale di Trento 28.11.1981 n. 351 Direttore responsabile: Mario Felicetti Comitato di Redazione: Elvio Partel - Renzo Paluselli Luca Giongo - Albino Defrancesco Foto: Boninsegna - Predazzo Mario Felicetti - Predazzo Ufficio Forestale Comunità Bruno Shop - Tesero Foto di copertina: Il quadro di Jose Anders “La Fiera di Cavalese” (Fotoriproduzione Boninsegna Predazzo) Stampa: Nova Print - Carano Distribuzione gratuita ai “vicini” di Fiemme e ai “vicini” emigrati all’estero che ne facciano richiesta presso la segreteria della Comunità B MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME 38033 CAVALESE (TN) - Piazza C. Battisti 2 Tel. 0462 340365 - Fax 0462 239441 u one F este GLI AUGURI DELLO SCARIO INCONTRO AL QUIRINALE PER LA GIORNATA DEL BOSCO www.magnificacomunitafiemme.it E-mail: [email protected] 3 in questo numero: MODIFICHE ELETTORALI: D’accordo i Regolani No del Comun Generale ENTI PUBBLICI E PRIVATI PER UN’INTESA DI QUALITÀ AFFIDATO IL NUOVO PROGETTO MUSEOLOGICO E MUSEOGRAFICO DAL CONSIGLIO DEI REGOLANI Le decisioni adottate nelle sedute del 5 settembre, 25 settembre e 7 novembre LO STEMMA COMUNITARIO NELLE SCUOLE DI FIEMME A VALMOENA E TOAZZO: Bonificati i pascoli e sistemati i torrenti RECUPERATI IL BAITO DI POZZIL E LA BAITA DEI MANDRICIATI NUOVI INTERVENTI A SOSTEGNO DELL’AGRICOLTURA DI MONTAGNA CRONACHE COMUNITARIE: Riabilitato lo Scario della rivolta tirolese È Carlotta Nemela la prima “Soreghina” Il saluto al capitano Emanuele De Santis Due prestigiosi concerti estivi nella sala dei consessi 27. Rassegna dei cori di Fiemme Festa del boscaiolo anche per le donne QUATRO CIACERE con GINO BELLANTE LA PAROLA AI VICINI MONDIALI DI FIEMME 2003 UNA SCOMMESSA DA VINCERE NELL’INSERTO CENTRALE: La storia dello Scario Giovanbattista Delugan di CANDIDO DEGIAMPIETRO GLI AUGURI DELLO SCARIO Anche quest’anno, approfitto, come di consueto, del nostro periodico per entrare nelle case di tutti i Vicini e portare gli auguri per il Santo Natale e il Nuovo Anno, a nome mio personale e della Magnifica Comunità di Fiemme. Il 2001 è stato un anno particolarmente difficile. Guerre, attentati, terrorismo politico e religioso, disgrazie di ogni genere hanno colpito e stanno mettendo a dura prova l’intera umanità, lasciando sgomento, morte, distruzione, sconforto e cambiando il modo di vivere e di comportarsi di tutti noi. Anche per la Magnifica Comunità non è stato un anno facile, a causa di molte difficoltà che, per diverse ragioni, hanno accompagnato la gestione dell’Ente, sia in campo commerciale che per quanto riguarda la commercializzazione del prodotto legno. Il comparto forestale ha subito gli effetti della nota tromba d’aria che, nel settembre del 2000, ha sradicato 50.000 metri cubi di legname solo nel territorio comunitario, con la conseguente necessità di provvedere in tempi brevi al suo allestimento, con elevati costi di fatturazione, deprezzamento del prodotto, difficoltà di lavorazione e di stoccaggio. A questo si sono aggiunte anche le difficoltà di mercato, dovute sia alla grande quantità di legname disponibile che al momento congiunturale e all’incertezza del mondo finanziario, strettamente legata alla particolare situazione internazionale. Con l’aiuto di amministratori e dipendenti, stiamo tuttavia reggendo discretamente il contraccolpo dell’economia, pur con qualche piccola flessione. Per questo ringrazio i Regolani, tutti indistintamente, per il lavoro che abbiamo svolto assieme, nell’interesse della Magnifica Comunità. Purtroppo i rapporti con il Comun Generale hanno registrato quest’anno un certo raffreddamento, dovuto all’intransigenza di qualche suo componente. È difficile far collimare le opinioni, a volte differenti, di 40 persone che lo compongono. Non sempre si riesce a trovare un’intesa su come operare per il maggiore interesse della Comunità, specialmente se esistono pregiudizi o prese di posizione personalistiche. Spesso ho avuto modo di dire che, per amministrare la Comunità, c’è bisogno del buon senso di persone mature, aperte, disponibili. Mettere insieme 42 persone che hanno una diversa estrazione, diverse convinzioni, diversa personalità è impossibile, se non prevale il buon senso. Ed è proprio a questo buon senso che faccio appello per ritrovare la necessaria armonia tra Consiglio dei Regolani e Comun Generale. Se non ci sono buona volontà e tolleranza reciproca, non si possono affrontare e risolvere i problemi che giornalmente si presentano. Sono questi i principi che hanno consentito alla Comunità di sopravvivere per dieci secoli e che, anche oggi, sono quanto meno attuali. Dopo questa premessa, voglio dire grazie ai dipen- 2 UN RICONOSCIMENTO DI GRANDE SIGNIFICATO PER L’ENTE STORICO FIEMMESE denti, ai dirigenti, agli impiegati, ai custodi forestali, agli operai della segheria e a quelli del bosco. Fra tutti costoro, salvo qualche rara eccezione, per la quale prenderemo i provvedimenti del caso, prevalgono il senso del dovere e la dedizione alla causa comune, dai quali dipendono il profitto delle aziende ed il raggiungimento degli obbiettivi che ci siamo prefissi. Spero che anche in futuro si lavori con il massimo impegno per mantenere e migliorare i risultati fin qui ottenuti. Sento anche il dovere di rivolgere un ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato o che ancora collaborano con la Comunità dal di fuori. Sono tanti, dai boscaioli, quest’anno particolarmente attivi, ai trasportatori, ai clienti che hanno riposto in noi la loro fiducia, ai fornitori, ai singoli Vicini, alle Associazioni di Volontariato, che si sono prodigate per il bene dei Vicini, agli Enti Locali (Comuni, Provincia, Regione) che spesso ci hanno sostenuto anche finanziariamente. Non bisogna dimenticare tuttavia i componenti del Collegio di Controllo, che hanno garantito la legalità delle decisioni adottate, e i Revisori dei Conti, sempre attenti e vigili sull’andamento finanziario dell’Ente, oltre che prodighi di suggerimenti mirati al miglioramento dell’attività finanziaria. Ricordo con piacere, ringraziandoli, i dirigenti scolastici e gli insegnanti delle scuole Elementari e Medie, per la loro disponibilità e la sensibilità dimostrata nello stimolare la conoscenza della Comunità da parte dei ragazzi, chiamati un domani ad amministrarla e a difenderne l’autonomia e le secolari prerogative. È sui giovani che si devono basare le speranze per il futuro del nostro Ente. Essi dovranno essere capaci di migliorare, rinnovare, cambiare se necessario quanto saremo in grado di lasciare loro in eredità. Sappiamo di dover lavorare ancora molto, soprattutto per dotare la Magnifica Comunità di quella snellezza operativa capace di produrre maggiori risultati e di quella rapidità decisionale che appare indispensabile, se si vuole rimanere in linea con i tempi. C’è da intervenire a sostegno delle fasce sociali più deboli. Siamo consapevoli che l’intera vallata si attende da noi risposte concrete per il suo sviluppo economico ed occupazionale. Concludo rivolgendo l’augurio più sentito e più vivo a tutti i Vicini che vivono purtroppo in situazioni di disagio, di emarginazione, di solitudine, di disoccupazione o di malattia. Spero con tutto il cuore che anche loro possano trascorrere un Natale di pace e di serenità. Auguro a tutti un Felice Anno Nuovo, nella consapevolezza che i successi ed i risultati positivi vanno conquistati con l’impegno di ogni giorno. Ancora BUON NATALE E BUON 2002. LO SCARIO Elvio Partel INCONTRO AL QUIRINALE PER LA GIORNATA DEL BOSCO Lo scorso 19 ottobre, lo Scario della Comunità di Fiemme Elvio Partel, che per la circostanza rappresentava anche il Trentino, ha partecipato a Roma alla 3ª Giornata Nazionale dedicata al Bosco, ospite del Presidente della Repubblica nel Palazzo del Quirinale. All’incontro hanno preso parte le delegazioni ufficiali di tutte le varie associazioni nazionali di categoria, oltre al Ministro dell’Agricoltura e Foreste e ad altri esponenti del Governo, delle Regioni, delle Associazioni Ambientaliste e delle Organizzazioni Sindacali. Particolarmente incisivo l’intervento di Alfredo Diana, presidente della Consulta Nazionale per le Foreste ed il Legno. Nell’ultimo ventennio, ha ricordato tra l’altro, la superficie forestale del nostro Paese è aumentata dell’11%, raggiungendo quasi 10 milioni di ettari. Le utilizzazioni legnose, pari a circa 9 milioni di metri cubi, hanno interessato meno di un terzo dell’incremento annuo, consentendo così il ripristino dei soprassuoli impoveriti dall’eccessivo degrado. Negli ultimi due anni, il fatturato della filiera produttiva legata al legno è cresciuto dell’8,7% ed è stato pari a 91.412 miliardi di lire. Anche le esportazioni hanno fatto registrare un aumento del 14.9%, raggiungendo i 32.128 miliardi. Le importazioni sono aumentate del 18,6%, arrivando a 17.466 miliardi, con un saldo attivo nella Bilancia dei Pagamenti di 14.662 miliardi. Trova quindi conferma l’importanza per l’Italia del settore della trasformazione del legno e dell’arredamento, unitamente a Lo Scario Elvio Partel quelli dell’industria cartaria e delle macchine di lavorazione del legno. Nel complesso, il numero delle aziende è di 88.607 ed offrono occasione di lavoro ad oltre 446.800 addetti. Un salto di qualità, di rilevanza ambientale, è rappresentato dall’applicazione della gestione sostenibile delle foresta e dalla diffusione dell’ecocertificazione, scelta che ha visto proprio la Comunità di Fiemme in posizioni d’avanguardia. “L’impegno del settore forestale di fronte alle grandi tematiche ambientali non può rimanere isolato” ha ribadito Diana “ed è indispensabile una corretta politica forestale, che sia espressione delle esigenze regionali, ma che riserva allo Stato il compito di assicurare la continuità ed il coordinamento degli interventi. In sintesi” ha concluso “è necessario fornire l’appli- cazione di tecniche selvicolturali appropriate, sostenere le azioni di monitoraggio degli ecosistemi forestali, potenziando il Corpo Forestale dello Stato, quale referente nazionale per i programmi di intervento e di ricerca, che sono parte integrante delle direttive internazionali, valorizzare le risorse forestali sostenendo le attività pubbliche e private per il ripristino dei boschi degradati, favorire la formazione professionale di personale qualificato per l’industria di trasformazione del legno, coinvolgendo la Scuola e le Università”. Interessanti anche le valutazioni di Franco Arquati, presidente dell’Associazione Forestale Italiana, che ha richiamato soprattutto l’attenzione sulla necessità di “aiutare i nostri boschi a divenire veramente europei, perché sostenuti da una serie di provvedimenti che ne sottolineino l’insostituibile ruolo per l’ambiente e per l’economia. Portare i nostri boschi in Europa” ha detto ancora Arquati “vuol dire tra l’altro avere un piano forestale espressione di una politica e di una strategia nazionali nonché di esperienze che possano guidarle in armonica congiunzione con le competenze regionali, avere un’attenzione particolare alla manutenzione dei boschi cedui, coniugando salvaguardia ambientale e sviluppo produttivo ed occupazionale, avere un diverso sviluppo di ricerca ed istruzione professionale nel campo delle utilizzazioni boschive”. Numerosi e fondamentali i temi approfonditi nel corso della giornata. 3 SOLO 18 CONSIGLIERI DI REGOLA FAVOREVOLI ALLE MODIFICHE ELETTORALI D’ACCORDO I REGOLANI NO DEL COMUN GENERALE L’argomento più importante, sotto il profilo istituzionale, affrontato dai massimi organi amministrativi della Magnifica Comunità di Fiemme nel mese di settembre, ha riguardato alcune modifiche allo Statuto, finalizzate all’aggiornamento del Regolamento Elettorale. Il Consiglio dei Regolani ne ha discusso in più sedute informali e quindi nella riunione ufficiale del 5 settembre, approvando a stragrande maggioranza (nove favorevoli, contrario Francesco Degiampietro di Cavalese, assente Claudio Demarchi di CastelloMolina) la relativa delibera, nella convinzione di dover aggiustare determinati contenuti regolamentari e risolvere gli interrogativi emersi anche in occasione delle votazioni comunitarie del 1988. Successivamente, per altro, in data 20 settembre, il Comun Generale, chiamato a dire una parola definitiva in proposito, non ha raggiunto il numero di voti favorevoli richiesto, pari a 27 su 40, vale a dire la maggioranza qualificata dei due terzi. Dopo una lunga discussione, soltanto 18 consiglieri (su 33 presenti) si sono dichiarati d’accordo, 10 hanno votato contro, 5 si sono astenuti. Tutto rimane quindi come prima, compresi i dubbi e le perplessità, anche se questa era un’occasione importante per fare chiarezza su determinate cose, in vista dell’appuntamento elettorale del dicembre 2002. Ma vediamo nel dettaglio come si sono articolate le diverse posizioni tra il Consiglio dei Regolani e il Comun Generale. 5 SETTEMBRE: MODIFICHE APPROVATE Nella seduta del 5 settembre, le proposte di modifica allo Statuto, e conseguentemente quelle relative al Regolamento Elettorale, sono state illustrate dal regolano di Moena Candido Zanoner. Come ricordato sopra, in occasione delle elezioni comunitarie del 1998, erano emersi alcuni problemi di carattere applicativo e funzionale che il Consiglio dei Regolani aveva deciso di affrontare e possibilmente di risolvere. In particolare, le proposte di modifica dello Statuto, approvate da nove regolani su dieci, sono state le seguenti: ARTICOLO 4: veniva tolto il comma 3 che, a proposito dell’esercizio dei diritti di vicinìa, recitava come segue: “Il capofuoco può tuttavia delegare il predetto esercizio ad altro Vicino del suo Fuoco”. In pratica, era eliminata la possibilità di delegare ad altri determinati diritti, compreso quello di andare a votare. ARTICOLO 24: Si trattava di una conseguenza della decisione precedente. Era infatti eliminato il comma 2, che recitava così: “Il Capofuoco può delegare l’esercizio del diritto di voto ad altro Vicino del suo Fuoco”. ARTICOLO 25: Al comma 1, che recitava “Sono eleggibili i Vicini di ambo i sessi, ancorchè non Capifuoco, che abbiano compiuto i venticinque anni di età ed abbiano i requisiti previsti dal Regolamento elettorale, sempre che non si trovino in condizioni di ineleggibilità o incompatibilità ai sensi del successivo articolo 26”, si era aggiunto “e che siano inclusi nelle matricole della Regola nella quale intendono candidare”. 4 Nel comma 2, si stabiliva che i Vicini che intendono candidare, devono richiedere l’iscrizione nella lista elettorale di Regola non più alla Commissione Matricolare, ma “alla Segreteria della Magnifica Comunità di Fiemme”. Infine era aggiunto il comma 3 che recitava: “I Vicini possono candidare unicamente nella Regola in cui sono iscritti nell’elenco delle matricole”. ARTICOLO 27: Alla presidenza del seggio elettorale era previsto o un Regolano o anche (novità) un Viceregolano, mentre il Segretario, si diceva, “può anche non essere Vicino di quella Regola”. ARTICOLO 28: In questo articolo, si parlava di controllo della iscrizione dei Vicini elettori “negli elenchi elettorali”, togliendo la validità delle eventuali deleghe, e, per quanto riguarda la scheda di votazione, si sottolineava solo che essa deve essere “conforme a quanto previsto dal Regolamento Elettorale”. Conseguentemente alle modifiche statutarie, il Consiglio dei Regolani ha approvato, ancora con il voto contrario del regolano di Cavalese, anche il nuovo testo del Regolamento Elettorale, sempre illustrato da Candido Zanoner. Il provvedimento più importante riguardava la completa eliminazione dell’articolo 3, oltre che di tutti i commi dei successivi articoli che fanno riferimento al diritto di voto per delega. Per quanto si riferiva ai possibili ricorsi contro gli elenchi degli eventi diritto, l’articolo 5 prevedeva un’aggiunta, che diceva così: “Le decisioni che comportano rettifiche, modifiche o integrazioni dell’elenco, sono comunicate all’incaricato della tenuta delle matricole nella Regola interessata, affinchè provveda ai sensi del successivo articolo 6 e, per conoscenza, alla Segreteria della Magnifica Comunità di Fiemme”. Un’altra novità importante concerneva gli eleggibili, per i quali (articolo 17), accanto ai 25 anni di età, si prevedeva che “siano iscritti nelle matricole della Regola per la quale intendono candidare”. Infine, accanto ad altre variazioni minori, l’articolo 22, relativo alla espressione di voto, prevedeva (come prima) che l’elettore potesse votare per un numero massimo di candidati pari a quello dei Consiglieri da eleggere nella Regola, apponendo un segno ben visibile in corrispondenza dei nomi e, novità, “solamente qualora il numero di candidati sia inferiore al numero di consiglieri da eleggere, scrivendo sulle righe riportate sulla scheda il nome ed il cognome di Vicini cui intende attribuire il proprio voto”. In sede di dibattito, Francesco Degiampietro ha motivato il proprio voto contrario, giudicando inopportuna l’eliminazione delle possibilità di delega, specialmente a scapito dei Vicini anziani, impossibilitati ad esprimere direttamente e personalmente il proprio voto. “La Comunità” ha aggiunto “dovrebbe essere autonoma anche in questo tipo di scelta, senza lasciarsi condizionare dalle normative esistenti per gli altri enti”. Di diverso parere Francesco Zanon, regolano di Tesero. “Il voto” ha dichiarato “è un fatto personale e la caccia alla delega non è il massimo della correttezza”. Dello stesso parere lo Scario Elvio Partel (“la delega non garantisce il diritto a tutti”) ed il Vicescario Renzo Paluselli (“c’è il rischio di un mercato delle deleghe”), con il richiamo anche alle altre modifiche, ritenute in grado di risolvere diversi problemi. Trattandosi di modifiche statutarie, le stesse, per l’approvazione definitiva, sono state poi sottoposte al giudizio del Comun Generale, nella seduta del 20 settembre. 20 SETTEMBRE: MODIFICHE RESPINTE Non condividendo le convinzioni del Consiglio dei Regolani, il Comun Generale ha respinto le modifiche proposte, non avendo raggiunto il numero di voti favorevoli richiesto. L’argomento è stato illustrato dallo Scario Elvio Partel, che si è soffermato in modo particolare su tre aspetti: quello delle deleghe, la cui abolizione, secondo Partel, avrebbe evitato “un vero e proprio mercato dei voti”, la possibilità per un “Vicino” di candidarsi solamente nella Regola nella quale ha dimora stabile e una più chiara predisposizione delle schede e delle procedure. Nel 1998, ha ricordato ancora Elvio Partel, le deleghe furono 108 (16 a Moena, 18 a Predazzo, 6 a Ziano, 4 a Panchià, 6 a Tesero, 16 a Cavalese, 3 a Varena, 6 a Daiano, 10 a Carano, 7 a Castello, 10 a Molina e 6 a Trodena), quindi un numero poco rilevante, suggerendo, se del caso, di aiutare le persone anziane andando a prelevarle direttamente a domicilio con i mezzi di trasporto dell’ente, per portarle ai rispettivi seggi. Favorevoli ovviamente anche gli altri Regolani, fatta eccezione per Degiampietro, che ha confermato la contrarietà già espressa il 5 settembre. Ampio e comunque pacato il dibattito, aperto da Riccardo Selle, viceregolano di Cavalese, contrario all’abolizione delle deleghe ma anche molto critico per la mancata revisione completa dello Statuto, richiesta da anni. Un documento scritto ha letto subito dopo Enrico Cavada di Varena. “Sono contrario alla modifica” ha detto tra l’altro “perché di fatto va a negare un diritto alle fasce di Vicini più deboli (anziani, ammalati, assenti per lavoro) che di fatto non penso siano meno interessati di altri alla gestione della Comunità. Si afferma che l’abrogazione della delega sia motivata dalla esigenza di adeguare il Regolamento Elettorale ai sistemi di voto universalmente diffusi. Ritengo invece che storicamente la Comunità di Fiemme possa non solo vantarsene ma anche cercare di conservare talune sue tradizioni specifiche. Nelle proposte, nessun riferimento viene rivolto ad una situazione che, visto il richiamo a sistemi elettivi in vigore, è a mio giudizio una macroscopica anomalia. Solitamente ogni elettore può essere eletto e ogni candidato può esprimere il proprio voto. Secondo lo Statuto in vigore, di fatto può essere eletto anche chi non ha diritto di voto ed è un argomento che (fatte salve motivazioni mai chiarite) poteva essere analizzato ed affrontato in questa occasione. Vorrei auspicare sì un riesame dello Statuto, attento alle nuove esigenze, ma nel contesto della sua globalità e non parziali interventi che non possono garantire, a mio giudizio, la continuità dei suoi contenuti fondamentali”. Altri interventi, con posizioni molto diversificate, sono venuti da Tullio Boninsegna di Predazzo, Gianni Vanzetta di Ziano, Giovanni Zanon di Tesero, Arturo Boninsegna di Predazzo, Giuseppe Zorzi di Panchià, Silvio Chiocchetti di Moena, Dario Zeni di Panchià, Clemente Deflorian di Tesero, Ezio Monsorno di Daiano, Piergiorgio Felicetti di Predazzo, Onorio Vanzo di Cavalese, oltre ai regolani Francesco Zanon di Tesero, Claudio Demarchi di Castello-Molina e Candido Zanoner di Moena. Al termine della discussione, il voto, già ricordato sopra e che in pratica lascia le cose come stanno. Va ricordato che alla seduta del 20 settembre ha partecipato anche il nuovo consigliere della Regola di Cavalese geom. Ilario Arseni, subentrato al posto di Claudio Betta, dimissionario dopo le polemiche di fine maggio. 26 i voti favorevoli, 4 gli astenuti e un solo voto contrario, quello di Tullio Boninsegna di Predazzo, che aveva chiesto di respingere le dimissioni di Betta. Prima di iniziare i lavori, lo Scario ha anche chiesto all’assemblea un minuto di silenzio per ricordare le migliaia di vittime degli attentati terroristici dell’11 settembre, a New York e a Washington. 5 LA COMUNITÀ COINVOLTA IN UN IMPORTANTE ACCORDO AMBIENTALE UNA SCELTA FONDAMENTALE NELL’AMBITO DELLA RISTRUTTURAZIONE DEL PALAZZO ENTI PUBBLICI E PRIVATI PER UN’INTESA DI QUALITÀ AFFIDATO IL NUOVO PROGETTO MUSEOLOGICO E MUSEOGRAFICO Anche la Magnifica Comunità di Fiemme ha dato la sua adesione ad un importante accordo ambientale, sottofirmato, assieme a numerosi altri soggetti pubblici e privati, nei mesi scorsi a Trento, alla presenza dell’assessore provinciale all’ambiente Iva Berasi. Una intera vallata ha infatti deciso di unirsi in un progetto comune, attraverso il quale garantire la promozione e la diffusione di sistemi di gestione ambientale, la produzione e l’uso di prodotti ecocompatibili e l’applicazione dell’Agenda 21 locale per la valle di Fiemme, oltre alla sperimentazione di significative pratiche di ecogestione del territorio. L’idea è nata a suo tempo all’interno del comitato promotore dei Mondiali di Fiemme 2003 ed ha trovato subito larga condivisione, attraverso la quale è stato deciso di certificare la qualità delle proprie produzioni e delle diverse attività. Fiemme ha compreso con particolare immediatezza il significato di questo tipo di scelta, in grado di assicurare concreti vantaggi, sia dal punto di vista dell’immagine che anche sotto un profilo squisitamente economico. Ogni prodotto ecocertificato è infatti oggi più concorrenziale sul mercato. La conferma del resto è venuta, in questi ultimi anni, proprio dalla Comunità, che ha provveduto alla ecocertificazione dei propri boschi, proponendosi, nel 1997, come azienda leader a livello nazionale, grazie al prestigioso riconoscimento espresso dalla SGS Qualifor di Oxford, organismo accredita- Una decisione di grande rilevanza culturale è stata presa dal Consiglio dei Regolani, nella seduta del 7 novembre. Riguarda l’incarico ufficiale per la stesura del progetto museologico e museografico, destinato a proporsi come tassello fondamentale, all’interno della ormai prossima ristrutturazione del cinquecentesco Palazzo della sede. Come ha ricordato lo Scario Elvio Partel nella sua relazione, nell’ultimo incontro con i funzionari provinciali del Servizio Beni Culturali, è stato evidenziato che, dal punto di vista museografico, colpiva l’assenza di un “progetto di dettaglio inerente le modalità di ordinamento, catalogazione ed esposizione delle opere d’arte presenti nel Palazzo, che dovrà precisare puntualmente il progetto espositivo e la tipologia delle strutture espositive”. La redazione di tale progetto era stata inizialmente prevista in un secondo momento, mentre, al contrario, i funzionari provinciali la hanno ritenuta fondamentale, partendo dal presupposto che una delle principali valenze dell’edificio sarà proprio quella museale. La redazione di uno studio di dettaglio del progetto museologico ed il coordinamento di quello museografico rappresentavano quindi un passaggio obbligato per ottenere l’autorizzazione e, conseguentemente, il finanziamento auspicato. Dopo aver fatto le opportune valutazioni e sentito gli uffici della Provincia, considerati anche i tempi molto ristretti, è stato deciso di contattare la dottoressa Chiara Felicetti di Predazzo, conoscitrice del Palazzo e dei suoi preziosi contenuti artistici e subito disponibile ad accettare l’incarico. La progettazione è prevista in due tempi. Nella prima fase, come esplicitamente richiesto dagli organi del Servizio Beni Culturali, verrà fornito il progetto dettagliato del percorso espositivo del Museo, con la definizione delle destinazioni d’uso dei locali, in funzione delle effettive esigenze museali, dettate dalla consistenza e dalle tipologie dei beni (documenti, dipinti, disegni, incisioni, fotografie, reperti archeologici, materiale etnografico, arredi ad altro ancora), nonché dai servizi che il Museo vorrà offrire e dalle attività che intenderà svolgere, specificando anche le modalità più adatte di ordinamento, di esposizione e di catalogazione. Per ogni piano dell’edificio sarà fornita una planimetria, con indicate le destinazioni d’uso ed i movi- Una panoramica sui boschi di Fiemme 6 to inglese, al termine di un severissimo processo di valutazione. Il percorso intrapreso è stato poi seguito anche da altri, ma questo aspetto non fa che confermare la bontà della scelta, anche se oggi, con i rapidissimi cambiamenti in corso, si impongono inevitabilmente nuove strategie. L’obbiettivo dell’accordo è quello di sperimentare un modello innovativo di gestione territoriale, attraverso la completa valorizzazione delle specificità esistenti e quindi la volontà di creare ulteriore valore aggiunto alle numerose attività economiche. Tra esse, naturalmente, un particolare occhio di riguardo va al settore turistico, che rappresenta l’elemento portante dell’economia valligiana. Fiemme ha dunque tutte le carte in regola per interpretare il ruolo di laboratorio trentino dello sviluppo sostenibile, armonizzando in maniera efficace la tutela ambientale con lo sviluppo economico e studiando nuove soluzioni e nuove proposte. Ai primi 14 soggetti che hanno sottoscritto l’accordo (tra essi, la Provincia, la Comunità di Fiemme, i Comuni di Tesero, Cavalese e Predazzo, i Mondiali, la Ceiba-Associazione Ambiente, Turismo e Sviluppo Sostenibile di Cavalese, oltre a numerosi privati) se ne sono aggiunti subito altri e si attendono entro breve tempo nuove adesioni. I progetti e gli obbiettivi di ciascuno saranno verificati alla fine del 2002, ma anche nel corso di incontri più ravvicinati. Per quanto riguarda specificatamente la Comunità, saranno soprattutto attivate le procedure necessarie per acquisire la registrazione EMAS della segheria, obbiettivo del quale si è incominciato a parlare concretamente subito dopo il convegno nazionale sul legno, svoltosi nel settembre del 2000. Senza dimenticare l’impegno, comune a tutti, di promuovere attività di formazione ed educazione allo sviluppo sostenibile e di partecipare attivamente alle iniziative promosse dal gruppo di lavoro. menti di percorso, mentre singole tavole, una per ciascun ambiente, descriveranno in dettaglio il contenuto e il posizionamento di ciascun oggetto, oltre all’esatta sequenza. Uno studio specifico interesserà gli arredi antichi (tavoli, scranni, corpi illuminanti eccetera), per i quali una accurata indagine archivistica, tanto sui documenti che sulle fotografie, permetterà di risalire all’ubicazione originaria concepita da Augusto Sezanne, al principio del XX secolo, e da Antonio Rusconi e Giuseppe Gerola nel corso degli anni Trenta, riproposta, laddove possibile, pur nel rispetto degli interventi otto-novecenteschi che hanno determinato e contraddistinguono tuttora l’aspetto del Palazzo. Lo studio di massima, finalizzato al rilascio delle autorizzazioni, verrà consegnato entro 60 giorni dall’incarico, lo studio definitivo entro ulteriori sei mesi. La seconda parte del programma prevede la definizione del progetto museografico, in funzione delle esigenze museologiche, e lo studio della tipologia delle strutture espositive, fornendo un’ampia serie di informazioni in grado di aiutare il visitatore nel dialogo con l’opera d’arte. Saranno indicati i punti e le tipologie degli impianti di sicurezza e di illuminazione necessari e specifici per ciascuna opera, rispondendo sia ai criteri di conservazione che di fruizione. Lo studio delle strutture e degli arredi sarà esteso a tutti gli ambienti del Palazzo, valutando minuziosamente le necessità peculiari di ciascuno. Il preventivo presentato da Chiara Felicetti prevede una spesa di £. 21.060.000 per il progetto museologico di massima e £. 25.272,000 per il progetto museografico, sempre di massima. In totale £. 46.332.000, che il Consiglio dei Regolani ha approvato, con il voto unanime dei presenti. La stesura dei progetti museologico e museografico esecutivi avverrà non appena lo richiederanno le condizioni dei lavori di restauro, in accordo con il progettista e con la Provincia. Una terza fase, che prevede la direzione lavori in fase di allestimento, l’esposizione e la sistemazione delle opere, oltre alla stesura dei testi per i pannelli esplicativi, le schede biografiche, le didascalie delle opere e i testi per i documentari video e i percorsi multimediali, sarà oggetto di successivo preventivo. 7 DAL CONSIGLIO DEI REGOLANI “Cigli di Mezzo-Ortighe” in comune catastale di Castello-Molina, “Pegolazzo-Costa di Mezzo” in comune catastale di Cavalese, “Costa Crosèra” e “Stuèt” in comune catastale di Predazzo. Complessivamente, sono interessati 5,5 chilometri di percorsi, lunghezza leggermente superiore a quella minima di 5 chilometri, fissata dal Piano di Sviluppo Rurale. Gli interventi riguardano la sostituzione delle canalette di sgrondo delle acque meteoriche e la inghiaiatura del piano viabile. Costo complessivo presunto 32.916,81 euro (£. 63.735.840). La spesa massima finanziabile è di 20.000 euro (£. 38.725.400) ed il finanziamento è previsto nella misura del 70%. 5 SETTEMBRE 2001 alle vasche, infine il deposito di una cauzione di 25 milioni, a garanzia della corretta esecuzione dei lavori. REGOLAMENTO ELETTORALE Nella prima riunione di settembre, il Consiglio dei Regolani ha approvato alcune modifiche dello Statuto, finalizzate all’aggiornamento del Regolamento Elettorale. La delibera non è stata poi condivisa dal Comun Generale. Ne parliamo diffusamente nella prima parte del giornale. SERVITÙ DI VEDUTA A SAN LUGANO Nella medesima riunione, è stata accolta la richiesta di Werner Lanzioner di San Lugano di poter occupare provvisoriamente parte di un terreno comunitario, sul quale sistemare i ponteggi per la ristrutturazione di un immobile, e di aprire una finestra sempre verso la proprietà della Magnifica (servitù di veduta). Per tale autorizzazione, è stato fissato un indennizzo una tantum di 100.000 lire. OPERE IDRAULICHE A MALGA SADOLE Ancora il 13 giugno, il Comune di Ziano aveva chiesto alla Comunità l’autorizzazione per l’occupazione di due particelle, all’interno delle quali realizzare le opere di presa del nuovo acquedotto, costruito a servizio della zona di Sadole. Il progetto prevede di captare l’acqua alle sorgenti, eliminando il tratto a cielo aperto ed il canale di legno e cemento che collega le attuali opere di presa, risalenti ai tempi della prima guerra mondiale e non più riviste, salvo alcuni piccoli interventi di manutenzione. Per completare al meglio i lavori, il Comune ha anche previsto la costruzione di due nuove condotte sotterrane, una al servizio delle strutture di Sadole (malga, fontana pubblica e rifugio Cauriol), l’altra destinata ad alimentare un serbatoio interrato, con funzione di riserva antincendio. Il Consiglio dei Regolani ha autorizzato l’amministrazione comunale, con una serie di prescrizioni. Tra esse, l’esonero di qualsiasi responsabilità legata ai lavori e al successivo esercizio degli impianti, la messa in atto di tutti gli accorgimenti atti ad evitare problemi all’esercizio della tradizionale attività di alpeggio, il rinverdimento dei terreni interessati, la possibilità per la Magnifica di utilizzare, in caso di bisogno, l’acqua del serbatoio, senza che sia previsto alcun canone, la completa funzionalità della strada forestale di accesso 8 25 SETTEMBRE 2001 RIMBOSCHIMENTI DOPO GLI SCHIANTI La seduta di fine settembre è stata convocata soprattutto per approvare una serie di deliberazioni che comportavano la presentazione, entro il 30 settembre, delle domande di contributo alla Provincia Autonoma di Trento su numerosi lavori importanti, legati al bosco e alla manutenzione ordinaria e straordinaria di strade forestali. La prima delibera ha riguardato il rimboschimento di oltre 13 ettari di terreno in Val Cadino, nella zona della “Perengola”, colpiti dalla bufera del 20 e 21 settembre 2000 che ha determinato migliaia di metri cubi di schianti. Il legname è stato interamente recuperato ed era necessario iniziare al più presto l’operazione di rimboschimento, al fine di anticipare il diffondersi di essenze forestali capaci di bloccare a lungo il processo di rinnovazione del bosco. Interventi di questo tipo rientrano pienamente tra quelli finanziabili da parte del Piano di Sviluppo Rurale della Provincia, attingendo agli specifici fondi europei. Il massimo della spesa annuale per proprietario non deve comunque essere superiore ai 50.000 euro (£. 96.813.500) e l’intervento minimo deve essere di almeno 5 ettari. Per il rimboschimento della “Perengola”, il costo complessivo previsto dal progetto elaborato dall’Ufficio Forestale è pari a 68.452,23 euro (£. 132.542.000), di cui 52.655,83 euro (£. 101.955.900) per lavori, il resto per spese tecniche e Iva. I lavori saranno eseguiti l’anno prossimo, direttamente dagli operai forestali della Comunità. Lo Scario Elvio Partel è stato ovviamente autorizzato a presentare in Provincia la domanda di contributo. MANUTENZIONE ORDINARIA DI STRADE FORESTALI Per il prossimo anno, il progetto, predisposto sempre dall’Ufficio Forestale, prevede quattro interventi di manutenzione ordinaria su altrettante strade forestali: MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELLA STRADA FORESTALE “ORTI-VALGRANA-STORTA-AEROPLANO” Un intervento ritenuto necessario e importante, nel tratto che va dalla partenza (diramazione della strada “Brustolaie-Ponte Inferno”), a quota 1360 metri, fino al termine, a quota 1790 metri, per una lunghezza complessiva di 4,2 chilometri. La strada si trova sul versante sinistro del Rio del Forame e prosegue poi, nella parte denominata “Storta-Aeroplano”, lungo un terrazzamento semipianeggiante. E’ da sempre ad esclusivo servizio del bosco ed è percorribile, con i normali autocarri, in condizioni di sicurezza soltanto nel primo tratto di circa 300 metri. Va sottolineato che, al termine della strada, è in programma la costruzione di un nuovo ramale forestale, che andrà a servire la zona denominata “Mugon”, con un prevedibile aumento della quantità di legname da trasportare, legato a boschi di buona fertilità. I lavori prevedono interventi a carico delle rampe a monte o a valle della strada, con modalità tali da garantire la massima stabilità al versante e condizioni ottimali di sicurezza per gli utilizzatori. Sono anche previsti drenaggi per il deflusso dell’acqua e la sostituzione di tutte le canalette trasversali. La spesa totale è prevista in 202.132,98 euro (£. 391.382.280), dei quali 149.064,95 euro (£. 288.630.000) per lavori, il resto per spese tecniche, imprevisti e Iva. Il progetto rappresenta la naturale continuazione ed il completamento di un lavoro già iniziato l’anno scorso con la costruzione della fognatura nel tratto “Doss dei Laresi-Masi di Cavalese”. A lavori ultimati (ed è questo l’aspetto più importante) l’intera area sciabile dell’Alpe Cermis sarà collegata all’impianto fognario, per cui, come ha sottolineato lo Scario Elvio Partel, “termineranno tutti gli episodi di inquinamento registrati in passato”. Lo Scario ha espresso, anche a nome dei regolani delle passate legislature, la soddisfazione dell’ente per questo risultato, che viene a chiudere anni di discussioni e anche di polemiche. “Fare turismo” ha ribadito Partel “Non vuol dire soltanto offrire posti letto e piste da sci, ma anche qualità e attenzione all’ambiente, cose che si raggiungono dotando la stazione sciistica delle principali infrastrutture. La Comunità, in questo frangente, dimostra ancora una volta di essere sempre sensibile alla difesa e al miglioramento del proprio territorio, boscato o meno, pur nella convinzione che su questo territorio è necessario vivere e lavorare, utilizzandolo comunque con le dovute cautele e nel rispetto di chi ci seguirà. Di questa esigenza si sono fatti interpreti anche la Società Funivie ed il Comune di Cavalese, che hanno dimostrato sensibilità e comprensione verso il problema, assecondando l’impegno e la volontà della Magnifica. Aver vincolato, da parte del Comune, ogni ulteriore nuova realizzazione all’Alpe Cermis alla adozione del PRA 7, che prevede la fognatura quale intervento prioritario” ha concluso lo Scario “è sicuramente un grande segno di attenzione”. La fognatura sarà realizzata entro il mese di settembre del 2002, come ha comunicato il regolano di Cavalese Francesco Degiampietro, particolarmente soddisfatto della ormai prossima soluzione del problema, frutto anche, ha detto, “delle continue sollecitazioni da parte del Consiglio di Regola di Cavalese” e viva soddisfazione hanno espresso il regolano Luca Giongo e il Vicescario Renzo Paluselli. Tra le prescrizioni adottate, il deposito di una cauzione di 25 milioni di lire, a garanzia della corretta esecuzione dei lavori. INTERVENTI FOGNATURA AL CERMIS Il Consiglio dei Regolani ha autorizzato il Comune di Cavalese all’interramento delle tubazioni relative alla costruenda fognatura nella zona del Cermis, esattamente nel tratto compreso tra il “Doss dei Laresi” e il “Paion del Cermis”, compreso un ramale che porterà al “Campiol del Pel”. Il tracciato, come si evince dal progetto dell’ing. Diego Pedrolli, è stato previsto lungo la pista “Olimpia”, per il tratto dal “Campiol del Pel” fino al “Doss dei Laresi”, e lungo una strada forestale, oltre che nel bosco in località “Valfredda”, per la diramazione proveniente dalla zona Alberghi-Casette, mentre la continuazione fino al “Paion del Cermis” segue la pista “Lagorai”. COLTURALI IN QUATTRO DISTRETTI L’ultima delibera approvata ha riguardato il progetto relativo ad una serie di interventi colturali (sfolli e diradamenti) in quasi 60 ettari di bosco, relativi al I Distretto di Trento (Comuni di Rover Carbonare e Carano), al III Distretto (Comune di Cavalese), al IV Distretto (Comuni di Ziano e Panchià) e al V Distretto Ovest (Comune di Predazzo). Il costo previsto è pari a 88.440,34 euro (£. 171.244.369), dei quali 64.087,20 (£. 124.090,122) per lavori, il resto per spese tecniche, imprevisti ed Iva. Si tratta di operazioni che rientrano tra quelle che il Piano di Sviluppo Rurale della Provincia definisce come “investimenti per opere sistematorie intensive ed estensive a prevenzione e difesa dagli eventi calamitosi”, finanziabili nella misura del 90% della spesa ammessa, con un limite massimo di spesa annuo per 9 singolo intervento pari a 200.000 euro. Il progetto comunitario è dunque largamente compreso. Lo Scario è stato autorizzato a presentare a Trento la richiesta ufficiale di finanziamento. Preoccupazioni di fronte al pericolo di una possibile limitazione dell’autonomia dell’Ente ha espresso il regolano Francesco Degiampietro di Cavalese, il quale comunque, almeno per quest’anno, si è affiancato agli altri regolani, approvando la delibera. “Non è perdere l’autonomia chiedere ciò che ci spetta” ha replicato lo Scario, con il quale si sono schierati il regolano di Tesero Francesco Zanon (“Gli interventi colturali sono previsti dal Piano di Assestamento approvato dalla Provincia e che dobbiamo comunque rispettare”), dal regolano di Predazzo Luca Giongo (“Siamo qui per fare gli amministratori e non possiamo rinunciare ai contributi previsti dalla legge”), dal Vicescario Renzo Paluselli di Panchià (“È un’opportunità da cogliere, che non pregiudica niente”) e dal regolano di Castello-Molina Claudio Demarchi (“L’autonomia ormai esiste per modo di dire, visto che, senza i contributi provinciali, è difficile portare a termine i progetti più importanti”). 7 NOVEMBRE 2001 ADEGUAMENTO ALL’EURO Come è ormai arcinoto, dal prossimo 1° gennaio 2002, entrerà in funzione la nuova moneta unica europea. La vecchia Lira potrà ancora essere utilizzata, assieme all’Euro, fino alla fine di febbraio, dopodichè, a partire dal 1° marzo, lascierà definitivamente la scena. Di Euro hanno parlato un po’ tutti, per mettere al corrente la popolazione di quelle che saranno le principali innovazioni, con le quali ciascuno dovrà abituarsi a convivere. Questione di tempo. Intanto anche la Magnifica Comunità di Fiemme ha dovuto adeguarsi alle novità monetarie, cambiando tutti i suoi programmi informatici. Un’operazione che il Consiglio dei Regolani ha approvato nella seduta di inizio novembre e che ha comportato un onere di £. 17.178.000 più Iva. ABILITAZIONE ALLA PESCA CORSO IN FEBBRAIO Hanno avuto grande successo di partecipazione (120 iscritti) i primi due corsi di abilitazione alla pesca, organizzati, nell’autunno del 2000 e nella primavera scorsa, rispettivamente al Palacongressi di Cavalese e nella sala dei consessi del palazzo della sede. Un terzo era previsto per l’autunno 2001, anche se, entro il termine previsto, si sono avute soltanto 6 iscrizioni, rispetto al numero minimo di 30 richieste. L’appuntamento è stato quindi rinviato al prossimo mese di febbraio 2002. Gli interessati devono presentare domanda, preso la segreteria della Comunità, entro il 31 dicembre. I neo abilitati potranno quindi iniziare la loro attività fin dall’apertura della prossima stagione ittica. 10 PERSONALE DIPENDENTE Dal 1° gennaio 2002, passerà dal sesto al settimo livello il dipendente Michele Dezulian, in servizio presso la segheria di Ziano e che avrà anche le competenze riguardanti la certificazione ambientale della stessa segheria. Una giusto riconoscimento per le qualità dimostrate e per l’attaccamento al lavoro. Il signor Vincenzo Lochman di Predazzo, dipendente dell’Azienda Agricola Forestale, ha chiesto invece la proroga ancora per un anno dell’aspettativa sindacale. essendo impegnato con la Cisl di Trento. Il nuovo periodo scadrà il prossimo 31 ottobre 2002. MODALITÀ DI PESCA PER IL 2002 Con voto unanime, il Consiglio dei Regolani ha approvato le modalità di pesca per il prossimo anno, illustrate dal regolano incaricato Luca Giongo di Predazzo, dopo che erano già state esaminate e discusse all’interno del Comitato Pesca. In sintesi, ecco che cosa prevedono. Apertura della stagione: domenica 3 marzo per l’intera asta dell’Avisio e del Travignolo, con la possibilità per il Comitato Pesca di posticipare questa data, in caso di limitata portata d’acqua, mentre l’apertura dei rivi è prevista mercoledì 1° maggio; i laghi alpini e i bacini artificiali saranno aperti non appena sarà sgelata la maggior parte della loro superficie. Misura del pescato: Per la trota fario e iridea, la misura minima è stabilita in cm. 22; per la trota marmorata, l’ibrido di marmorara e la trota lacustre cm. 35; per il temolo cm. 35, con cattura consentita dal 1° maggio al 30 settembre; per il salmerino comune cm. 22; per il salmerino alpino cm. 15. Numero delle catture: 5 pezzi complessivi per uscita; per la trota marmorata, l’ibrido di marmorata e il temolo, un pezzo per ciascuna specie e per ogni uscita, comunque compresi nei cinque consentiti. Uscite: 70 all’anno, oltre le quali verrà applicata ai soci la quota valligiana. Quote sociali: per i soci ordinari 65 Euro; per i soci di età inferiore ai 14 anni, quota ridotta della metà; per i soci aggregati 97,50 Euro. Permessi giornalieri: il costo giornaliero rilasciato a pescatori associati ad altre associazioni valligiane è fissato in 6 Euro. Permessi d’ospite: 12 Euro per acque correnti e laghi alpini, 9 Euro per i bacini artificiali; nella stessa giornata è consentito di usufruire di un solo permesso d’ospite per l’intera valle di Fiemme; per i Vicini, non associati ad alcuna associazione valligiana, il costo viene stabilito negli stessi importi. Limitazioni dei permessi d’ospite: come per il passato, la Magnifica Comunità chiederà cumulativamente alla Provincia Autonoma di Trento l’autorizzazione alla limitazione dei permessi d’ospite, nelle seguenti entità stabilite da ogni singola associazione: 4 permessi giornalieri a Moena, nessuna limitazione per Predazzo, 10 per Ziano e Panchià, 10 per Tesero, con 5 permessi nel tratto “no kill” e nessuna limitazione per i laghi alpini, 15 per Cavalese, con 5 permessi nel tratto “no kill”, 15 per Molina per le acque correnti, nessuna limitazione invece per i laghi alpini e il bacino artificiale di Stramentizzo. Computo dei permessi d’ospite: i valligiani e i soci di un’associazione pescatori di valle non verranno computati ai fini del contingentamento dei permessi d’ospite, a condizione che gli stessi esibiscano, all’atto della richiesta del permesso, il proprio libretto catture rilasciato dall’associazione di appartenenza e la tessera dell’associazione pescatori Valfiemme. Ami, esche, canne: la misura dell’amo è libera; con esche naturali, è proibito l’uso di ami ed ancorette dotati di ardiglione; tali prescrizioni devono essere osservate in tutte le zone di pesca, compresi i laghi alpini ed i bacini artificiali; è vietato l’uso di più di due camole sulla camoliera; nelle acque correnti e nei laghi alpini è consentita la pesca con l’uso di una sola canna. Chiusura della stagione: la stagione della pesca chiuderà il 30 settembre 2002; le associazioni pescatori di Cavalese e Molina di Fiemme sono comunque autorizzate a prolungare fino al 30 novembre la pesca ai cavedani e alle scardole. Provvedimenti disciplinari Sono stati fissati in modo preciso e riguardano il comportamento non corretto dei pescatori. Li riassumiamo di seguito (tra parentesi la sanzione prevista): Mancata annotazione della data o zona di pesca (ritiro del libretto catture e della tessera sociale e valligiana per 30 giorni); mancata annotazione delle catture (30 giorni di pesca per ogni pezzo); cestino o contenitore in promiscuo con altro pescatore (30 giorni); pesca con amo dotato di ardiglione con esche naturali (30 giorni); pesca in zona artificiale con esche naturali (1 anno solare); pesca con più canne ed ami di quelli consentiti (60 giorni); catture di pesci oltre il numero consentito (30 giorni di pesca per ogni pezzo); catture di pesci pregiati (marmorata, temolo) oltre il numero consentito (40 giorni per ogni pezzo); cattura di sottomisure (90 giorni per ogni pezzo); uso di esche proibite (1 anno solare); pesca con reti, fiocine o con le mani (3 anni solari); pesca in zone di divieto o in periodo di divieto (3 anni solari); pesca in zona di divieto temporaneo per campo gara (1 anno solare); pesca in giorni non consentiti (60 giorni); pesca in più associazioni della valle nella stessa giornata (1 anno solare); pesca senza permesso del concessionario (1 anno solare). Va inoltre precisato che, in caso di più infrazioni, vale la maggiore; è facoltà del direttivo di ogni associazione inasprire le sanzioni in caso di comportamento recidivo; ai soci sospesi non possono essere rilasciati permessi di pesca nell’ambito valligiano; ogni associazione è tenuta a comunicare il più presto possibile alle altre associazioni valligiane le infrazioni accertate, i nominativi dei trasgressori e le sanzioni applicate. CALENDARI ARTISTICI 2002 Anche per il 2002, come è ormai tradizione, la Comunità di Fiemme ha predisposto un pregevole calendario artistico, dedicato alle opere del pittore moenese Valentino Rovisi, del quale, il prossimo anno, ricorre il 220° anniversario della morte. Il Consiglio dei Regolani ha deciso di stamparne 600 pezzi, per un costo complessivo di £. 10.324.000 più Iva. Inoltre, £. 560.000 andranno alla dottoressa Chiara Felicetti di Predazzo, curatrice del lavoro. La stampa è stata affidata alla Tipografia Nova Print. CONCORSO DI POESIA DIALETTALE SU “PASTORI E MONTAGNE” È stato indetto anche per quest’anno il Concorso di Poesia Dialettale che si propone di valorizzare i diversi dialetti ancora in uso nel territorio delle undici Regole della Comunità. Il titolo scelto questa volta è suggestivo: “Pastori e montagne”, in piena sintonia con la nostra realtà, il nostro ambiente, e con una delle componenti economiche che fortunatamente non solo non sono scomparse ma, sotto certi aspetti, evidenziano segnali di rilancio. Come per il passato, il Concorso era aperto a tre classi: le Scuole Elementari, le Scuole Medie, oltre la scuola dell’obbligo e adulti. Ovviamente i partecipanti dovevano risiedere in una delle Regole e le poesie, oltre che inedite, dovevano essere composte nella parlata propria del luogo, possibilmente priva di riferimenti dialettali e trentini. Il termine ultimo per la presentazione dei lavori era fissato alla data del 30 novembre. In dicembre, si riunisce la giuria, forma dallo Scario Elvio Partel, dal Regolano Albino Defrancesco, dal cav. Aldo Zorzi di Ziano, dal prof. Arturo Boninsegna di Predazzo e dal dott. Mario Felicetti di Predazzo. La cerimonia ufficiale di premiazione si terrà, nella sala dei consessi, il prossimo mese di gennaio. BIOENERGIA FIEMME PATTI PARASOCIALI Come ha spiegato il Regolano di Castello-Molina Claudio Demarchi, nelle more del procedimento di aumento del capitale sociale della Bioenergia Fiemme, alla quale partecipa anche la Magnifica Comunità, è stata proposta la stipula di un “patto parasociale”. In pratica, con la sottoscrizione di tale patto, alcuni soci, in particolare quelli più rappresentativi, si accordano per stabilire alcune norme di comportamento relative alla nomina degli amministratori e dei sindaci, nonché per definire linee di gestione comuni e condivise da parte della società. Per quanto riguarda gli amministratori, la Comunità aveva a suo tempo subordinato la sua adesione alla possibilità di nominare un consigliere ed un membro del collegio sindacale. Tale richiesta era stata accettata, anche se non era stata codificata in alcun documento. Ora, con la sottoscrizione dei patti parasociali, gli azionisti firmatari, detentori della maggioranza del capitale, e quindi dei voti in assemblea, si impegnano a codificare questo impegno, ovviamente a beneficio non solo della Comunità ma di tutti i soci firmatari. 11 Anche il secondo punto, sulle linee gestionali, viene ritenuto strategico, in quanto le parti firmatarie ritengono concordemente che, grazie alle loro sinergie, la società possa perseguire importanti obbiettivi di miglioramento della qualità dei servizi nonché di sviluppo dell’attività, con il conseguente incremento dei profitti. Ciò anche per consentire il futuro sviluppo, organizzando la società secondo le migliori modalità e secondo criteri di razionalità e di massimo contenimento dei costi. La proposta di sottoscrizione dei patti parasociali, che, per la Comunità, rappresentano significative geranzie, è stata approvata all’unanimità, autorizzando lo Scario allo loro sottoscrizione. ESTATE 2001: NUOVI SCHIANTI A BUSON DI CAZZORGA Alla fine di ottobre, durante un normale giro di sorveglianza, è stato trovato del legname schiantato in località “Buson” di Cazzorga, caduto verosimilmente durante l’estate scorsa. Complessivamente si tratta di 389 piante per circa 430 metri cubi tariffari. In considerazione dei contributi previsti dalla Provincia di Trento per l’allestimento di legname di questo tipo, è stato deciso di presentare a Trento richiesta di finanziamento per il recupero del materiale legnoso, con riferimento ai benefici contenuti nel Piano di Sviluppo Rurale. Nel contempo, l’Ufficio Tecnico Forestale ha anche predisposto un progetto per la manutenzione straordinaria di circa 500 metri di strada forestale, situata alla base del versante sul quale si trovano gli schianti, al fine di consentire un esbosco più agevole e garantire, in futuro, ulteriori interventi colturali nella zona. I lavori di recupero degli schianti sono stati appaltati alla ditta Larger Marco di Castello. CONCIMAIA DI MALGA AGNELEZZA APPROVATO LO STATO FINALE DEI LAVORI È di £. 22.673.713 il costo finale dei lavori di costruzione della concimaia di Malga Agnelezza, realizzata dalla ditta Graziano Betta. Lo ha comunicato al Consiglio il Regolano di Tesero Francesco Zanon, che ha direttamente seguito l’opera. Il Consiglio ha deliberato di provvedere alla liquidazione a saldo alla ditta dell’importo, non ancora versato, di £. 7.673.713 più Iva. POTENZIARE LA SEGHERIA CON UNA NUOVA SOCIETÀ Era questo uno degli argomenti di maggiore rilievo nella seduta di novembre. Da qualche anno, come ha ricordato lo Scario, lo sviluppo della segheria è reso difficoltoso dalla presenza di numerosi fattori interni ed esterni, legati sia al mercato nazionale, che richiede una sempre maggiore specializzazione, sia alla notevole offerta di legname che viene dall’Europa, in parte dovuta agli schianti degli anni scorsi, in parte a nuove politiche commerciali particolarmente aggressive. 12 Anche sotto il profilo tecnico, l’industria della lavorazione del legname negli ultimi anni ha fatto passi da gigante, con l’introduzione di macchine sempre più sofisticate, che impongono nuovi investimenti tecnici, accanto alla necessità di porsi sempre in posizioni d’avanguardia. Per questo, è stato commissionato al dott. Bortolotti uno studio sulla situazione attuale e sulle decisioni da adottare per il futuro, in vista di una gestione ottimale della segheria. Le conclusioni dello studio hanno evidenziato in primo luogo le mutate condizioni fiscali, le quali esentano dal pagamento dell’Irpeg gli Enti e le Associazioni che gestiscono terre demaniali soggette ad uso ivico. La Comunità di Fiemme rientra in pieno nella norma, per cui appare indispensabile arrivare ad una separazione dell’attività propriamente istituzionale da quella industriale. A questo punto, una delle prospettive più realistiche e concrete per superare questi problemi è stata individuata nella costituzione di una società per azioni, che possa sviluppare non solo attività industriale, ma anche commerciale, superando la attuale forma di gestione che, di fatto, pone la segheria alla diretta dipendenza dell’ente istituzionale, con vincoli, lungaggini, difficoltà operative tipiche dell’ente pubblico. C’è viceversa bisogno di agire in modo snello, agile, immediato, cogliendo al volo ogni opportunità. Unanime il consenso dei Regolani, tra i quali soltanto Francesco Degiampietro di Cavalese, pur favorevole, si è dichiarato “poco entusiasta”, con l’auspicio comunque che il cambiamento proposto porti un domani a migliorare sensibilmente la resa economica dell’impianto di Ziano. Il Consiglio dei Regolani ha naturalmente deliberato di portare il problema alla valutazione e alla definitiva approvazione del Comun Generale. DAL 1° OTTOBRE, UN’ALTRA INIZIATIVA CONCRETIZZATA PRESSO LE ELEMENTARI LO STEMMA COMUNITARIO NELLE SCUOLE DI FIEMME Da lunedì 1° ottobre 2001, sull’entrata di tutte le scuole elementari delle Regole di Fiemme, comprese nel nesso della Magnifica Comunità, quindi da Moena a Trodena, è in bella vista lo stemma storico dell’ente valligiano. È un’altra iniziativa promossa dalla Magnifica, al fine di ribadire quel rapporto di vicinanza e di collaborazione con le istituzioni scolastiche della valle, già iniziato negli anni scorsi e che continuerà anche per il futuro, mediante la concretizzazione di nuove proposte. La Comunità infatti, vuole farsi conoscere sempre più da parte di quelli che saranno i “Vicini” e soprattutto gli amministratori di domani, per cui è fondamentale che essi imparino ad avvicinare ed approfondire gli aspetti più importanti di una storia millenaria. Lo stemma è quello conferito dal Principe Vescovo di Trento, il Cardinale Lodovico Madruzzo, con Privilegio del 15 dicembre 1587. L’idea di sistemarlo presso le scuole è nata ancora nell’anno 2000 ed è stata subito condivisa da tutte le autorità scolastiche. Lo scultore teserano Felix Deflorian ha avuto successivamente l’incarico di predisporre gli stemmi in legno, a partire da quello di Trodena, che è stato sistemato ancora alla fine dell’anno scolastico 2000/2001, in occasione della inaugurazione ufficiale del nuovo edificio delle Elementari di quella Regola. A fine settembre, durante un ultimo incontro con le coordinatrici scolastiche, è stato poi deciso di programmare un’unica cerimonia, in contemporanea, presso tutte le scuole, fissando appunto la data di lunedì 1° ottobre. Alle 8.15, lo stemma è stato collocato e inaugurato, alla presenza di tutti i Regolani delle undici Regole, i quali, tra l’altro, hanno anche relazionato in merito all’origine, alla storia e al significato dello stemma medesimo, suscitando tra gli alunni grande curiosità e interesse. ANCHE DAL COMUN GENERALE UN CONSENSO QUASI UNANIME Il problema della nuova S.p.A. è stato discusso dal Comun Generale nella seduta del 4 dicembre, alla presenza di ben 38 Consiglieri di Regola su 40. C’era bisogno, per Statuto, di una larga maggioranza di due terzi (almeno 27 voti), ma questo scoglio è stato ampiamente superato, visto che alla fine 35 sono stati i voti favorevoli e soltanto 3 i contrari, Tullio Boninsegna di Predazzo, Dario Sommariva e Claudio Vanzo di Moena. Nel Consiglio di Amministrazione sono stati eletti lo Scario Elvio Partel, il Regolano Giorgio Zorzi, Clemente Deflorian per il Comun Generale e gli esperti esterni Fabio Giacomelli, presidente del BIM Adige di Trento, e il prof. Antonio Frattari, ordinario di architettura all’Università di Trento. Confermato interamente il Collegio Sindacale: presidente Giancarlo Sontacchi, membri effettivi Giorgio Zorzi e Gustavo Giacomuzzi, supplenti Carlo Delladio e Fabrizio Zuccato. Riprenderemo il discorso, con tutti i particolari dell’operazione, nel prossimo numero del giornale. Lo stemma presso le scuole elementari di Predazzo 13 A VALMOENA E TOAZZO IMPORTANTI OPERE DI REGIMAZIONE IDRAULICA DUE SIGNIFICATIVI INTERVENTI DI MANUTENZIONE AMBIENTALE NELLA ZONA DI MOENA BONIFICATI I PASCOLI SISTEMATI I TORRENTI IL BAITO DI POZZIL Efficcace collaborazione tra Comunità e Provincia per il recupero dei pascoli di due pregevoli conche montane, erosi dalle aste torrentizie che li attraversano longitudinalmente - Un altro tassello a favore dell’agricoltura di montagna Nei mesi di settembre e ottobre sono iniziati i lavori di bonifica dei pascoli di malga Valmoena e malga Toazzo, contestuali alla sistemazione degli omonimi torrenti. Si tratta di due interventi a sostegno soprattutto dell’alpeggio, ma la loro realizzazione comporterà benefici multipli di cui uno sarà anche il miglior assetto paesaggistico delle aree. In seguito alle abbondanti precipitazioni degli anni scorsi, i pascoli di Valmoena e Toazzo presentavano numerose erosioni causate dalle aste torrentizie che li attraversano longitudinalmente. La situazione era ben nota all’Amministrazione della Magnifica Comunità ma, considerato che la sistemazione a carico dei torrenti esula dalle possibilità di intervento diretto dell’Ente, si sono cercate le modalità migliori per garantire un intervento efficace e radicale in grado di risolvere, possibilmente per sempre, l’insorgere dei problemi. Attraverso l’Ufficio Tecnico Forestale, si è contattato il competente Servizio provinciale che per legge può intervenire direttamente a carico dei torrenti (Azienda Speciale di Sistemazione Montana, più comunemente denominata Bacini Montani). Con il funzionario responsabile dr. Coali, al quale va riconosciuto il merito di aver compreso il problema ed essersi attivato per trovare una soluzione efficace, la Magnifica Comunità La zona di Toazzo 14 La piana di Valmoena di Fiemme ha concordato un intervento in grado di garantire, in tempi ragionevoli, la realizzazione delle opere di regimazione idraulica. In base a tale accordo, l’Ufficio Forestale ha predisposto due progetti di bonifica dei pascoli (uno per Valmoena, l’altro per Toazzo) consistenti soprattutto nello spietramento di alcune aree. I massi recuperati dalle operazioni di bonifica, eseguite a cura e spese della Comunità, sono stati messi a disposizione dei Bacini Montani che li hanno utilizzati per la costruzione di scogliere di sostegno e regimazione dell’asta torrentizia. In questo modo si sono ottenuti più benefici: da una parte la messa a disposizione dei massi ha consentito alla Provincia un intervento rapido ed un risparmio di spesa (e quindi la possibilità di eseguire gran parte dei lavori già nell’anno in corso), dall’altra la bonifica del pascolo e delle aree immediatamente adiacenti al torrente regimato ha ampliato la superficie destinata al pascolo. In conclusione, l’Amministrazione della Magnifica Comunità di Fiemme ritiene di aver compiuto un altro tassello a favore dell’agricoltura di montagna, nella consapevolezza inoltre che il miglioramento del pascolo, unito alla regimazione idraulica compiuta dai Bacini Montani, può rappresentare un ulteriore miglioramento paesaggistico delle due conche di Valmoena e Toazzo, in cui gli elementi naturali di bellezza e sere- Durante la scorsa estate sono stati realizzati i lavori di manutenzione ambientale al baito di Pozzil, nel Comune Catastale di Moena, lavori finanziati, attraverso il Comune di Moena, sull’articolo 10 della L.P. 14/92 “Interventi a favore dell’Agricoltura di montagna”. Il baito di Pozzil si trova in una incantevole conca, situata al limite superiore della vegetazione arborea, circondato da un giovane lariceto, ed è un fabbricato nato a servizio dell’alpeggio, ma frequentato ed utilizzato anche e soprattutto da escursionisti e persone di passaggio. È raggiungibile solo a piedi, per cui nella realizzazione dei lavori si è dovuto far ricorso all’utilizzo di un elicottero per il trasporto dei materiali. Prima dell’intervento estivo della Comunità il baito, seppur ancora in discrete condizioni di stabilità, denotava i sintomi di un progressivo deterioramento, testimoniato da alcune crepe e dalla necessità di effettuare interventi di manutenzione a carico delle parti in legno e del camino. I lavori hanno quindi ovviato a questi inconvenienti, provvedendo inoltre, al fine di rendere la struttura ancora più inserita nell’ambiente circostante, alla copertura del tetto (inizialmente in lamiera) con scandole di larice. Lavoratori a Pozzil Il risultato, senz’altro buono, a parere di chi ha già visitato i luoghi e la struttura, è ora affidato soprattutto al senso civico dei frequentatori e degli allevatori, considerato che annualmente i pascoli circostanti il baito sono caricati con circa 10/15 manze. Un particolare ringraziamento va fatto agli operai della Magnifica ed all’Agente Forestale competente, sig. Mauro Sommavillla, per l’impegno e la dedizione dimostrata nelle fasi realizzative. LA BAITA DEI MANDRICIATI Nell’estate del 2000, sono iniziati i lavori di rifacimento della Baita dei Mandriciati, conclusi nel corso dell’ultima stagione estiva 2001. La baita si trova nel Comune di Moena, sopra la frazione di Forno, sulla sinistra orografica del torrente Avisio, ad un’altitudine di circa 1850 metri. Il progetto di ristrutturazione è stato predisposto dall’Ufficio Tecnico Forestale della Comunità. Quest’ultima ha fornito i materiali necessari per eseguire l’intervento (portati in quota dall’elicottero), La baita in fase di ultimazione mentre, per quanto riguarda il legname, sono state tagliate alcune piante sul posto. L’opera è stata resa possibile grazie all’interessamento e all’impegno di alcuni abitanti della frazione di Forno, in particolare Massimo Degiampietro, il figlio Samuel, Nicolino Desilvestro e alcuni loro collaboratori, tutti disponibili il sabato e nelle giornate libere da altri impegni di lavoro. Va detto subito che, senza ombra di dubbio, la baita è stata realizzata a regola d’arte e gli addetti ai lavori hanno dimostrato professionalità, spirito di iniziativa e capacità non comuni, ottenendo i complimenti e l’apprezzamento unanime di quanti hanno avuto modo di visitarla. Questo intervento rappresenta una delle tante espressioni di volontariato presenti nella nostra valle, oltre a confermare in maniera concreta l’attaccamento e il senso di appartenenza alla Comunità di Fiemme. Il lavoro portato a termine sta anche a dimostrare come i Vicini possono partecipare e collaborare alla manutenzione e alla conservazione del loro patrimonio, fungendo anche da stimolo nei confronti degli amministratori dell’Ente. Un riconoscente ringraziamento vada, da parte del Consiglio dei Regolani, a questi Vicini di Forno, per quanto hanno saputo realizzare. 15 APPROVATO IL PROGETTO CHE INTERESSA TRE COMUNI DELLA VALLE DI FIEMME NUOVI INTERVENTI A SOSTEGNO DELL’AGRICOLTURA DI MONTAGNA Nella riunione dl 7 novembre, il Consiglio dei Regolani della Magnifica Comunità di Fiemme ha approvato, con voto unanime, un altro progetto di interventi di manutenzione ambientale, avente lo scopo di recuperare alla più completa efficienza infrastrutture e manufatti ad utilizzazione collettiva distribuiti sul territorio comunitario. L’iniziativa è stata illustrata dal Regolano di Tesero Francesco Zanon, che ha richiamato la Legge Provinciale 7 aprile 1992 n. 14 intitolata “Interventi a favore dell’agricoltura di montagna” e che ha come obbiettivo primario la salvaguardia del patrimonio umano, culturale, produttivo ed ambientale del territorio trentino, con particolare riferimento alle zone svantaggiate. Già negli anni 1994, 1996 e 1999, sono stati attivati i primi tre corposi progetti di manutenzione ambientale, riguardanti interventi sulla proprietà della Magnifica, compresi nel territorio catastale di diversi Comuni della valle. Il tutto in stretta collaborazione con il Comprensorio di Fiemme, allo scopo delegato dai Comuni quale unico interlocutore e che si è dimostrato disponibile a fare da tramite con l’Amministrazione Provinciale per ottenere i relativi finanziamenti (fino alla misura massima del 90% della spesa), puntualmente erogati. Considerata l’importanza sociale e la valenza espressa negli anni scorsi, la Comunità ha ritenuto di riproporre anche quest’ anno analoga iniziativa, incaricando l’Ufficio Tecnico Forestale per la predisposizione di un nuovo piano di interventi, individuati nel corso di appositi sopralluoghi con i Regolani incaricati. Le opere saranno ovviamente concretizzate operativamente nel corso del 2002. Oltre a salvaguardare i segni di una presenza ecocompatibile, come elementi indispensabili per la conservazione e la valorizzazione del paesaggio, lo scopo è anche quello di incentivare, pur nel rispetto della tutela ambientale, la valorizzazione turistico-ricreativa del territorio, mediante una corretta conoscenza dei luoghi e delle attività che li caratterizzano Sono stati privilegiati gli interventi relativi alla manutenzione di alcune strutture di montagna (malghe o baiti) che si trovavano in condizioni precarie e che quindi avevano urgente bisogno di concreti interventi di recupero. L’attenzione si è posta su edifici stabilmente impiegati per l’alpeggio del bestiame ma anche su baiti che svolgono una indispensabile funzione di ricovero sia per i pastori che per gli escursionisti. Nella progettazione, si è fatta particolare attenzione al recupero e al conseguente utilizzo dei materiali e delle tecniche costruttive impiegate originariamente, anche se questo tipo di scelta ha inevitabilmente comportato un appesantimento (per altro motivato) dei costi. I LAVORI PROGETTATI In dettaglio, sono previsti i seguenti lavori: COMUNE CATASTALE DI CASTELLO Manutenzione del fabbricato di Malga Buse Si trova a quota 1930 metri, in una piacevole conca pascoliva situata al di sotto dell’omonimo lago, ed è raggiungibile attraverso un sentiero che, partendo dalla strada provinciale 31 del Passo Manghen, si congiunge con quello proveniente dal rifugio Manghen Hutte. I fabbricati esistenti a Malga Buse, che fino ad alcuni decenni fa era caricata con bestiame da latte, sono tre: la stalla, in condizioni precarie, utilizzata occasionalmente e per la quale si sta valutando un eventuale, futuro recupero strutturale e funzionale; un piccolo 16 baito ricovero in legno, costruito circa vent’anni fa e che si è rivelato non idoneo a fare da supporto all’attività alpestre; l’antica casèra in muratura di sasso, un tempo utilizzata dai pastori e che al momento presenta notevoli segni di cedimento, con la conseguente necessità di un risanamento totale. L’intervento programmato riguarda appunto la casèra, per un suo futuro utilizzo sia da parte degli addetti all’alpeggio (i pascoli sono annualmente caricati con bestiame asciutto e la stazione d’alpeggio fa riferimento a malga Cadinello) che come riferimento e riparo per gli escursionisti e quanti si trovino a passare in questa zona. Non intervenire significava provocare il crollo del manufatto. Le opere previste riguardano soprattutto una adeguata sottomurazione, drenaggi perimetrali per l’allontanamento delle acque meteoriche e di scorrimento superficiale, la creazione della canna fumaria, la sistemazione del pavimento, il risanamento completo delle pareti, il rifacimento del tetto, con nuova copertura in scandole di larice. Il trasporto dei materiali dovrà essere fatto mediante l’uso dell’elicottero, una delle maggiori voci di spesa. Costo complessivo £. 89.732.080 (Euro 46.342,75). Manutenzione del fabbricato di Malga Cazzorga Malga Buse Si trova a quota 1844 metri, raggiungibile percorrendo una buona strada forestale che, partendo dalla strada provinciale del Passo Manghen, risale parallelamente al corso del rio delle Stue. Fino a una decina di anni fa, la malga è sempre stata caricata con bestiame da latte, proveniente soprattutto dalla Regola di Carano. Negli ultimi anni, in mancanza di un minimo di attrezzatura, è stata utilizzata da bovini giovani, tra i 50 e i 70 all’anno. I fabbricati di servizio principali sono costituiti da una stalla, di dimensioni considerevoli (30 x 15 metri) e da una casèra, situata nelle vicinanze. La superficie di pascolo è pari a circa 50 ettari. L’intervento di manutenzione si articola in due fasi: la prima per dotare la casèra di locali più idonei al personale impegnato nell’alpeggio, specie sotto il profilo igienico-sanitario; la seconda per la completa sistemazione del tetto. Operazioni indispensabili al fine di garantire la funzionalità e la continuazione dell’alpeggio. Costo totale £. 52.788.440 (Euro 27.262,95) COMUNE CATASTALE DI PREDAZZO Manutenzione del fabbricato di malga Moregna Nei pressi dell’omonimo lago, a quota 2.058 metri, Malga Moregna rappresenta la stazione d’alpeggio alta, che vede in malga Valmaggiore la stazione principale. È costituita da due fabbricati, la stalla e il baito, quest’ultimo già sistemato in un precedente progetto e diventato sicuro punto di riferimento per tutti gli utenti della montagna. Rimane dunque da intervenire sulla stalla, in modo particolare per la sostituzione del manto di copertura del tetto, con la messa in opera delle classiche scandole, oltre ai serramenti e alla protezione dei fori presenti (portoni di ingresso e scuretti). Costo previsto £. 46.650.000 (Euro 24.092,71). Malga Moregna 17 Manutenzione del baito della Caserina Si trova al di sopra del lago di Cece, a circa 1990 metri, lungo il sentiero che porta a Cima Cece ed al Bivacco Aldo Moro. È una struttura in travatura in legno su uno zoccolo di pietra, ormai precario punto di ricovero per i pastori, di dimensioni contenute e piuttosto basso. D’altronde si tratta dell’unico riparo in zona e costituisce quindi un riferimento obbligato per gli escursionisti, da parte dei quali è stata ripetutamente segnalata l’urgenza dell’intervento. La proposta progettuale riguarda il consolidamento della struttura esterna, la costruzione delle pareti in legno e una serie di interventi interni per rendere più accogliente e funzionale Baita Caserina l’edificio. Costo complessivo £. 59.605.496 (Euro Ancora una volta, la copertura è prevista in scando30.783,67). le di larice. COMUNE CATASTALE DI TESERO Manutenzione al Baito di Val Sossoi È uno dei numerosi fabbricati che si trovano nella zona montuosa situata sopra gli abitati di Tesero, Panchià e Ziano, notoriamente conosciuta con la dizione di Monte Cornon. È quello denominato di Val Sossoi, a quota 1810 metri, sulle pendici della valle del rio Bianco. Pur essendo ancora in discrete condizioni di stabilità, necessita di alcuni interventi urgenti, onde evitare un degrado irreversibile. La zona è raggiungibile soltanto a piedi e la struttura, oltre che al servizio dei pastori, è anche a disposizione dei passanti (soprattutto escursionisti e cacciatori), proponendosi come presidio territoriale di particolare importanza. Baito di Val Sossoi I lavori in progetto riguardano specificatamente il risanamento e la sottomurazione dole in legno di larice, la creazione di una canna fumadelle murature (esiste tra l’altro una larga crepa sul lato ria e gli interventi nei locali interni, la messa in opera nord), lo scavo e il drenaggio perimetrale per l’allonta- di un pannello fotovoltaico per la produzione di enernamento delle acque meteoriche e superficiali, la siste- gia elettrica. mazione del tetto, anche in questo caso mediante scanCosto previsto £. 58.902.926 (Euro 30.420,82). In totale, le spese per tutti i lavori programmati ammontano a £. 307.679.000 (Euro 158.902,94), a cui si devono aggiungere le spese generali, gli imprevisti e l’Iva, per un onere complessivo di £. 406.136.280 (Euro 209.751,88). Il contributo provinciale è previsto nella misura 18 del 90 per cento. Il rimanente 10 per cento è a carico della Comunità. Il Consiglio dei Regolani ha approvato anche la convenzione con il Comprensorio, nominando il direttore dei lavori nella persona del progettista dott. Stefano Cattoi, tecnico forestale dell’Ente. CRONACHE COMUNITARIE RIABILITATO LO SCARIO DELLA RIVOLTA TIROLESE Dopo mesi di preparazione, domenica 9 settembre, lungo la strada 48 delle Dolomiti, nei pressi di Aldino, Comune di Montagna, si è svolta la solenne cerimonia per inaugurare ufficialmente la targa in bronzo che la Magnifica Comunità di Fiemme ha voluto per ricordare Giovanbattista Delugan, Scario dell’ente valligiano dal 1807, assassinato il 21 luglio 1820 proprio in questa zona, undici anni dopo che aveva partecipato alla rivolta tirolese contro i Franco-Bavaresi, guidata da Andreas Hofer. Delugan si era posto al comando delle formazioni militari fiemmesi dei Bersaglieri, deciso a difendere le secolari prerogative di autonomia e di autogoverno della valle, pur finendo alla fine sconfitto, dopo che la rivolta fu soffocata nel sangue. Una vicenda raccontata in dettaglio nelle pubblicazioni dello storico della valle per eccellenza, il maestro Candido Degiampietro di Cavalese, autore della ricerca che ha portato alla riscoperta dei tragici fatti di inizio Ottocento e autore della relazione ufficiale, letta nel corso della medesima cerimonia e riportata nell’inserto speciale di questo numero. Alla manifestazione hanno partecipato numerose autorità, a partire dallo Scario attuale Elvio Partel, accompagnato da numerosi Regolani e consiglieri di Regola. Tra gli intervenuti, anche la consigliere della Provincia Autonoma di Bolzano signora Rosa Tahler, il vicesindaco di Montagna Leo Pichler, numerosi sindaci di Fiemme, oltre alla Banda Sociale di Trodena, che ne ha splendidamente accompagnato lo svolgimento, sotto la direzione del maestro Manfred Sanin. Il saluto della Comunità è stato portato dallo Scario Partel. Dopo aver ringraziato il maestro Candido, del quale ha ricordato i grandi meriti di ricercatore e di studioso di Fiemme, Partel ha parlato di “momento che ha un significato ben superiore alla semplice inaugurazione di un monumento. La figura dello Scario Delugan” ha aggiunto “è stata oggetto per molti anni di contraddizioni e di malignità, fugate grazie al maestro Degiampietro, che si è preso a cuore questa vicenda ed ha finalmente aperto una finestra sulla storia, permettendoci di essere qui a restituirgli quella dignità e quell’onore che non la morte gli ha tolto, bensì la malignità dell’uomo. È emersa la figura di un personaggio amante della propria terra, delle proprie radici, della libertà. Una persona determinata, condottiero delle truppe di Fiemme (Bersaglieri o Schützen come li vogliamo chiamare) e che ha combattuto per quella libertà alla quale tanto credeva. E per la libertà, per difendere la propria terra, la propria cultura, le pro- Il maestro Candido Degiampietro (Fotoservizio Boninsegna) prie radici, ha pagato con il bene più prezioso, la vita, Con questo monumento” ha detto ancora Elvio Partel “vogliamo anche lavare la vergogna di averlo lasciato seppellire fuori dalla sua amata terra di Fiemme, vogliamo restituire a Delugan l’onore che merita, I tempi sono cambiati, ma anche oggi, giorno per giorno, si combatte, fortunatamente non con le armi, per difendere la nostra Magnifica Comunità. Che l’esempio dello Scario Delugan ci dia la forza per essere sempre degni del ruolo che rivestiamo”. Particolarmente significativo, subito dopo, l’intervento (in italiano e tedesco) della signora Tahler, che ha richiamato fondamentali concetti legati alla tolleranza, al rispetto anche di culture e convinzioni diverse, all’apertura all’Europa, al senso di civile convivenza che deve essere alla base della realtà di oggi, alla necessità di “abbattere innanzitutto i confini e le barriere della mente”. Elvio Partel e Albino Defrancesco, regolano incaricato di curare il settore della cultura, hanno quindi scoperto il monumento e la targa in bronzo, con la frase preparata sempre dal maestro Candido Degiampietro e che abbiamo anticipato nel numero del giornale di agosto. Il parroco di Montagna don Heinrich Meraner ha poi impartito la benedizione solenne, mentre i comandanti delle Schuetzenkompanie di Trodena e di Moena, Reinhard Boschetto ed Enrico Dellantonio, hanno deposto una corona di alloro. Al termine della manifestazione, dopo la quale ci sembra doveroso un ringraziamento anche alle forze dell’ordine, Polizia e Carabinieri, che ne hanno consentito il perfetto svolgimento, gestendo al meglio il traffico di passaggio, la Comunità ha offerto ai presenti 19 MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME E MARCIALONGA È CARLOTTA NEMELA LA PRIMA “SOREGHINA” L’idea non era nuova, ma, come dicono i saggi, copiare non è peccato, purchè valga la pena di farlo. E questa volta è stata sicuramente una scelta significativa quella di fare riferimento ad una iniziativa svedese per trasferirla in Fiemme e Fassa. Alla più classica delle gran fondo internazionali, la mitica Vasaloppet, già da anni viene eletta, per ogni edizione, la cosiddetta "“kranskulla”, che significa “l’incoronatrice”, una ragazza del posto, alla quale viene affidato appunto il compito di incoronare, all’arrivo, il vincitore della gara, oltre che di presenziare alle diverse manifestazioni che precedono la gran fondo. L’idea di creare una “kranskulla fiemmese e fassana” è venuta al nuovo, giovane e dinamico segretario della Marcialonga Filippo Bazzanella, che ne ha parlato con la Magnifica Comunità, la quale, a sua volta, si è dichiarata immediatamente disponibile a gestire direttamente l’iniziativa, affidando l’incarico di coordinatore al regolano di Moena Candido Zanoner ed indicando in “Soreghina” il nome della protagonista delle due valli. In estate, sono stati interessati i comitati locali, con la richiesta di segnalare eventuali candidate al primo titolo. Hanno risposto in sette, indicando le ragazze seguenti: MARA ROSSI per Canazei, 21 anni, Liceo Linguistico, componente del gruppo folk di Canazei, Alba e Penia, già esperta in corsi per indossatrici, sfilate di moda e pubblicità. CARLOTTA NEMELA per Campitello, 20 anni, Liceo Linguistico, diploma di specializzazione in inglese, iscritta all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nella sede staccata di Brescia, al secondo anno di Lingue e Letterature straniere per il conseguimento del diploma universitario in esperto linguistico d’impresa, diploma di maestra di pattinaggio artistico su ghiaccio, disciplina che la vede impegnata come insegnante ad Alba di Canazei, Cavalese e Brescia, già atleta dell’Artistico Ghiaccio Fiemme e dello Ski team Fassa. KATIA WEISS per Vigo di Fassa, 26 anni, ragioniera, maestra di sci alpino, componente della Banda Sociale del suo paese, appassionata di lettura e di viaggi. DEBORAH BONINSEGNA per Moena, 25 anni. lavora in Comune, pur essendo residente a Predazzo, ragioniera, collaboratrice in numerose manifestazioni culturali e folkloristiche, già giocatrice nella formazione femminile del Fiemme e Fassa Volley. FEDERICA GISMONDI per Predazzo, 18 anni, triathleta della Dolomitica, studentessa presso il Liceo Scientifico di Cavalese. 20 Le sette candidate al titolo di “Soreghina” Carlotta Nemela NELLY RINALDI per Cavalese, 21 anni, diploma di maturità al Liceo Scientifico di Cavalese, secondo anno accademico a Trento per il conseguimento del diploma universitario di infermiera, per otto anni giocatrice nel Fiemme e Fassa Volley, già atleta del pattinaggio artistico, appassionata di nuoto, valletta della Banda Sociale di Cavalese, collaboratrice in numerose iniziative turistiche, incoronatrice di Johann Muelegg e Juan Jesus Gutierrez, vincitori ex aequo della Marcialonga 1999. KARIN PERGHER per Molina di Fiemme, 21 anni, ragioniera, segretaria d’ufficio, valletta del corpo bandistico del suo paese, studia flauto, per entrare in futuro a far parte della stessa banda come suonatrice, pratica molto sport, soprattutto nuoto e fondo. Dopo la loro presentazione da parte di Mario Felicetti, speaker della serata, è seguita la proiezione del filmato ufficiale della prima Marcialonga del 1971, che ha riportato indietro nel tempo, in un mondo sportivo completamente diverso, nello stile, nel costume, nei materiali, nell’abbigliamento. In questo lasso di tempo, la giuria, composta dallo Scario della Comunità Elvio Partel, dal presidente della Marcialonga Alfredo Weiss, dal segretario generale Filippo Bazzanella e dai presidenti delle APT di Fiemme e Fassa Dino Degaudenz e Riccardo Franceschetti, ha fatto le prime scelte, difficilissime, arrivando ad una terna di candidate formata da Carlotta Nemela, Deborah Boninsegna e Nelly Rinaldi. Tra loro, è stata poi votata la “Soreghina 2002”, alla fine risultata CARLOTTA NEMELA, ufficialmente incoronata dallo Scario, che le ha consegnato la fascia della miss. La serata ha registrato la presenza di un pubblico attento e partecipe ed è stata resa ancora più interessante dalle canzoni del coro Negritella di Predazzo, particolarmente disponibile e come sempre molto preparato, e dalla partecipazione di due campioni prestigiosi come Cristian Zorzi di Moena (Fiamme Gialle) e Antonella Confortola di Ziano (Forestale). In sala anche Arrigo Delladio, altro campione del passato, già in forza alle Fiamme Oro. La “Soreghina” Carlotta Nemela sarà presente in occasione di tutti gli appuntamenti ufficiali legati alla classicissima di Fiemme e Fassa, compresa la cerimonia ufficiale di apertura, in programma a Vigo di Fassa e nel corso della quale sarà ufficialmente presentata al pubblico dei marcialonghisti e di tutti gli appassionati. UN SALUTO RICONOSCENTE AL CAPITANO DE SANTIS Lo scorso 28 agosto, anche la Magnifica Comunità di Fiemme ha voluto portare il saluto degli amministratori, dei dipendenti e di tutti i Vicini al capitano Emanuele De Santis, per quattro anni comandante della Compagnia Carabinieri di Cavalese e trasferito, con il 1° settembre, a Casoria, grosso sobborgo di Napoli. Un personaggio che si era perfettamente inserito nella realtà valligiana, incontrando la stima e l’apprezzamento di tutti, per la serietà, la dedizione, la professionalità dimostrate al servizio delle popolazioni locali. Una delegazione dell’ente, con lo scario Elvio Partel, il regolano di Cavalese Francesco Degiampietro e il segretario Carlo Betta, ha incontrato il cap. De Santis presso la caserma dei Carabinieri di Cavalese, ringraziandolo per l’opera svolta e augurandogli un futuro professionale ricco di ulteriori soddisfazioni. A nome della Comunità, gli sono state consegnate la classica “Minèla” comunitaria e due pubblicazioni sulla storia della Magnifica. Cristian Zorzi e Antonella Confortola 21 DUE PRESTIGIOSI CONCERTI NELLA SALA DEI CONSESSI Due straordinari concerti sono stati organizzati dalla Magnifica Comunità di Fiemme, in collaborazione con l’Apt di Fiemme, nella sala dei consessi del cinquecentesco palazzo di Cavalese mercoledì 22 agosto e sabato 8 settembre. Hanno coordinato le iniziative, comprese nell’ambito della 25. Estate Musicale di Fiemme, il regolano Albino Defrancesco, responsabile del settore cultura dell’ente valligiano, e Gianpaolo Corradini, funzionario dell’Azienda di Promozione Turistica della valle. Entrambe le serate sono state presentate da Mario Felicetti. GIUSEPPE LUPIS Eccezionale il concerto di Giuseppe Lupis, pianista barese, 33 anni, ancora giovanissimo ma da anni affermato musicista in ogni parte del mondo, in Italia, in Europa e negli Stati Uniti. Diplomato, con il massimo dei voti, presso l’Accademia della Filarmonica della Scala, ha suonato con l’Orchestra Filarmonica di Leopoli, con l’Orchestra di Ascoli Piceno, con l’Orchestra Sinfonica di Bari. Divide la sua attività di docente tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove, è bene ricordarlo, ebbe a suo tempo i complimenti nientemeno che da parte dell’ex presidente Bill Clinton, in onore del quale aveva tenuto tre anni fa un concerto di particolare successo. Un interprete di incredibile bravura, ma anche e soprattutto un personaggio dalla semplicità disarmante, caratteristica dei personaggi veri, che sono solitamente anche i più disponibili, riuscendo a coniugare al meglio l’intelligenza e l’abilità con la sicurezza e l’umiltà dei grandi. Di fronte a lui, dovrebbero prendere esempio musicisti molto meno dotati, ma che spesso vivono di sola presunzione. Giuseppe Lupis tra l’altro conosce la valle di Fiemme fin da giovanissimo, quando, assieme alla famiglia, veniva a Tesero a trascorrere le proprie vacanze. Quindi, ormai, un valligiano di adozione. Ricordiamo che si era già esibito anche a fine agosto 2000, sempre in Comunità. Di fronte ad un pubblico attentissimo e numeroso, che ha gremito la sala, ha presentato un programma interamente dedicato alle opere di Franz Liszt, compositore ungherese del XIX secolo che applicò alla tecnica pianistica le innovazioni che Nicolò Paganini, il più 27. RASSEGNA DEI CORI DI FIEMME Giuseppe Lupis grande virtuoso di tutti i tempi, aveva elaborato nell’ambito della scrittura e dello stile esecutivo del violino. Applauditissime le esecuzioni: “Tarantella e Canzona Napoletana” da “Anni di Pellegrinaggio”, quindi “La Campanella”, uno studio appunto sui Capricci di Paganini, due Rapsodie Ungheresi, le più note composizioni per pianoforte di Liszt, basate su melodie popolari della sua terra d’origine, infine “Mephisto Valzer n. 1”. Al termine del concerto, lo Scario Elvio Partel, accompagnato da Albino Defrancesco, ha espresso la più viva gratitudine dell’ente valligiano nei confronti dell’artista, con l’augurio di averlo in Comunità anche nei prossimi anni. ACCADEMIA VIVALDIANA VENEZIANA Sabato 8 settembre, alle 21, ancora con la sala dei consessi gremita in ogni ordine di posti, c’è stato il secondo concerto. Un “Omaggio al Centenario Verdiano” proposto dagli undici musicisti che compongono l’Accademia Vivaldiana Veneziana, diretti dal maestro Enrico Goldoni. L’Accademia Vivaldiana è un ensemble composto 22 rando anche con orchestre e prestigiosi gruppi italiani “Sonata per archi” di Gioacchino Rossini. Da parte del ed internazionali. Numerose anche le incisioni disco- pubblico, applausi convinti e consensi unanimi. grafiche, attraverso le quali viene proposto un vasto Anche per questa serata, lo Scario Elvio Partel, repertorio di musiche che spaziano dal repertorio assieme al regolano Albino Defrancesco, ha avuto barocco internazionale alla musica contemporanea. I parole di particolare apprezzamento, consegnando loro concerti sono stati registrati e trasmessi dalle più quindi alle artiste un omaggio floreale e agli artisti una prestigiose radio del mondo. pubblicazione sulla Comunità. Nel palazzo della Comunità, si sono esibiti Ingrid Bar Kaufmann (mezzosoprano), Stefano Maffizzoni (flauto solista), Michele Liuzzi (pianoforte), Paola Fasolo e Marco Toso (primi violini), Massimiliano Simonetto e Martina Mazzon (secondi violini), Francesca Levorato (viola), Alvise Stiffoni (violoncello) e Marco Teseri (contrabbasso). Questi i brani interpretati: “Concerto in re maggiore per flauto e archi” di Luigi Boccherini, “Jubilent Omnes” di Giovan Battista Riccio, “Concerto in do minore per pianoforte ed archi di Giovanni Paisiello, “Concerto in do minore per flauto ed archi” di Gaetano Donizzetti, Arie per mezzosoprano e pianoforte “Ad una stella”, “Stornello” e “Stride la vampa” dal Trovatore di Giuseppe Verdi, infine L’Accademia Vivaldiana Veneziana da musicisti formatisi presso il Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello” di Venezia e che hanno poi frequentato le più importanti scuole di perfezionamento, studiando con alcuni virtuosi e didatti italiani, tra i quali Farulli, Petracchi, Filippini, Accardo. Il gruppo si è esibito nelle principali sale d’Europa, degli Stati Uniti, del Brasile e del Giappone, collabo- Il Palacongressi di Cavalese ha ospitato, sabato 20 d’onore della manifestazione (l’iniziativa è stata attivaottobre, la 27. Rassegna dei cori di montagna della ta per la prima volta, ma potrebbe avere un seguito Magnifica Comunità. Un avvenimento canoro che nelle prossime edizioni) il Coro “Jubilate Deo-Le doveva svolgersi ancora nel mese di maggio e che poi è Stelline” di Daiano, diretto da Carla Barbolini. stato invece spostato all’autunno per consentire a tutti i Nel corso della rassegna, presentata da Antonio gruppi di essere presenti. Vanzetta e coronata dal successo più completo, lo L’organizzazione è stata curata dal Coro Coronelle Scario della Comunità Elvio Partel, e il regolano di di Cavalese, nell’ambito della Festa del Volontariato Varena Albino Defrancesco hanno consegnato a tutti i fiemmese, svoltasi dal 19 al 21 ottobre. Una serata cori lo stemma dell’ente valligiano, in segno di stima e come sempre di particolare intensità, grazie alla pre- di riconoscenza per l’impegno profuso nella tutela e senza e all’apporto particolarmente qualificato di tutti i nel potenziamento del patrimonio musicale fiemmese. cori, ma resa ancora più significativa dalla partecipazione, per la prima volta, di un coro di nuova costituzione, il Maennerchor di Trodena, diretto dal maestro Hansjorg Finatzer e che ha raccolto consensi unanimi. In passerella anche i cori più tradizionali della valle, l’Enrosadira di Moena, reduce dai festeggiamenti del Ventennale, diretto dal maestro Luigi Chiocchetti, il Negritella di Predazzo, diretto da Giuseppe Brigadoi, il Rio Bianco di Panchià diretto da Paolo Defrancesco (tra l’altro per la prima volta in trasferta all’estero lo scorso novembre, con un applauditissimo concerto a Traunstein, in Baviera, nel quadro dei rapporti internazionali di Alpe Adria), il Genzianella di Tesero, diretto da Ezio Vinante, il Val Lubie di Varena, diretto da Michele Dellantonio e il Coronelle, diretto da Antonio Bellante. Ospite Il coro Coronelle di Cavalese 23 DOMENICA 2 SETTEMBRE A MOLINA DI FIEMME FESTA DEL BOSCAIOLO ANCHE PER LE DONNE L’edizione 2001 della tradizionale, classica Festa del Boscaiolo passerà alla storia non solo per il consueto successo di partecipazione e di pubblico, che ha reso particolarmente viva la prima domenica di settembre, ma anche per la presenza, ed era la prima volta, del gentil sesso. Tra i “bos-cèri” maschi, infatti, si sono schierate, tra l’altro facendo una gran bella figura, due rappresentanti femminili, entrambe di Tonadico, impegnate nella gara di abbattimento a squadre, assieme al predazzano Mario Demartin. Una giornata come sempre ricca di contenuti e di significati, pur in un momento in cui il settore dei boscaioli, anche a livello provinLa gara di Silvio Chiocchetti, consigliere della Regola di Moena ciale, propone non pochi interrogativi, legati soprattutto al progressivo abbandono dell’attività da La prima è stata vinta da Moreno Giacomelli di parte di persone che preferiscono altri lavori, conside- Molina, la seconda dalla terna composta da Dario rati più remunerativi e più sicuri. E la cosa potrebbe Dellagiacoma di Predazzo, Paolo Vanzo di Ziano e portare a conseguenze gravi, sia per il futuro del bosco Walter Vaia di Masi di Cavalese. Da segnalare la partetrentino che per inevitabili ripercussioni anche di carat- cipazione di Bruno Unterhauser, Engelbert Haas e Joseph Ludwig, tutti di Trodena, impegnati con il clastere ambientale. Tornando alla festa di Molina, alla manifestazione, sico segone, strumento ormai consegnato soprattutto al svoltasi in località “Piazzol”, hanno partecipato 18 folklore. Bruno Unterhauser è stato il concorrente più concorrenti nella prova di allestimento e nove squadre anziano (classe 1931), mentre il più giovane è risultato di tre componenti ciascuna in quella di abbattimento. Peter Gurndin di Aldino (classe 1982). QUESTE LE CLASSIFICHE: I boscaioli di ... domani 24 GARA DI ALLESTIMENTO: 1. Giacomelli Moreno Molina; 2. Baldessari Pietro Predazzo; 3. Vanzo Paolo Ziano; 4. Piazzi Giancarlo Masi di Cavalese; 5. Fanton Luciano Tesero; 6. Demartin Mario Predazzo; 7. Chiocchetti Giansilvio Moena; 8. Giacomelli Vitale Molina; 9. Giacomelli Franco Predazzo; 10. Unterhauser Dietmar Trodena; 11. Chiocchetti Erwin Moena; 12. Chiocchetti Carlo jr. Moena; 13. Chiocchetti Carlo sr. Moena; 14. Zanon Claudio Tesero; 15. Brigadoi Celeste Predazzo; 16. Dallio Franco Capriana; 17. Nones Renzo Valfloriana; 18. Deola Otmar Anterivo. GARA DI ABBATTIMENTO: 1. Dellagiacoma Dario Predazzo, Vanzo Paolo Ziano, Vaia Walter Masi di Cavalese; 2. Fanton Luciano Tesero, Zanon Claudio Tesero, Piazzi Giancarlo Masi; 3. Demartin Paolo Predazzo, Delugan Sandro Cavalese, Matordes Ugo Castello; 4. Giacomelli Vitale, Giacomelli Moreno e Weber Daniele di Molina; 5. Gurndin Richard, Gurndin Peter e Fekel Otmar di Aldino; 6. Unterhauser Elmar, Unterhauser Dietmar e Capovilla Alessio di Trodena; 7. Chiocchetti Gian Silvio, Chiocchetti Carlo jr. e Chiocchetti Erwin di Moena;8. Demartin Mario Predazzo, Corona Angelica Tonadico, Fontan Cristina Tonadico. QUATRO CIACERE con GINO BELLANTE “SE LAVORI, IDDIO TI AMMIRA, SE CANTI TI AMA” (Proverbio cinese) Io vorrei prendere due piccioni con una fava, ma in quale modo? Lavorare e cantare contemporaneamente. E mi spiego. Quel cantare io lo intendo come riuscire a lavorare non come un condannato, ma con il cuore sereno e gioioso. Sarebbe il massimo traguardo da raggiungere. Lavorare sarebbe un gioco, significherebbe innamorarsi della propria attività, qualunque essa sia, dimostrando la gioia di vivere. LA RICETTA - PANE DEL VESCOVO Pellegrino Artusi è l’autore del libro “L’arte di mangiare bene”, la Bibbia della cucina italiana, e non solo. È una raccolta di ricette messe insieme da un signore che, con passione, senza secondi fini, nell’arco di anni, è riuscito a raccoglierle, sperimentandole a casa propria e facendole assaggiare dai suoi amici. Ogni tanto riferiva il nome di qualcuna delle massaie dalle quali attingeva la ricetta. Seguendo il suo esempio, vi dirò che la Paolina Antonioni (Gamba), la quale gestiva una piccola Pensione familiare a Cavalese, mi passò la seguente RICETTA. INGREDIENTI: tre uova, lo stesso peso di farina e zucchero, un po’ di cioccolato amaro a piccoli panetti, qualche mandorla tagliata a fettine, due cucchiaini di lievito. ESECUZIONE: sbattere le uova con lo zucchero per mezzora, finchè si arriva ad una crema densa; aggiungere la farina, il lievito, le mandorle e il cioccolato. Cuocere in uno stampo rettangolare, a temperatura media. Ottima da servire con il the. LA POESIA - NADAL El mé sbizega sempre ‘n l memoria quel caregon che l’era come ‘n trono endove quel pòr vecio de mé nono, da la barba rotonda e spatuzzada, el mé conteva soto voze e a moti, quela longa… dei sete puteloti. Po’ a palponi, zò tuti ‘n de la stala, fra la vaca, ‘l vedèl e la zoléta. Le done le gh’a ‘n gaida la solèta, mè zio Bortol el sona l’ucermonica, le putele, dai oci furbi e mori, le fila ‘n del so cor en giom d’amori. E mi scolteva al ciar del lume a oio, soto la capa piena de falive, entant che fòra, a migole gualive, la neve la querteva le montagne, i castagneri, le cesure e i passi, le tane de le dònole e dei tassi. E dopo per ‘na scala e ‘na rebalza, eco la camera dei primi ‘nsogni, dal bonodor de strami e de codogni, dai muri ‘mbandierai de veci santi, con ‘na litera ‘n mez, da sposi, ‘ntrega, che a nar su mé ocoreva la carega. L’é Nadal! Sgòla da le zime bianche lezende che fiorìs sui fogolari. Mé nona dopo dit el sò rosari davanti a ‘n bel quadret de la Madona, la còse ‘n la sendro la fugazza, empastàa de farina e de ua passa. Ades quando recàpita sta festa, piena de neve e segni de campane, a pensar a le altre ormai lontane, pu bele con ‘na grosta de fugazza, sènto stò mat de còr che ‘l mé se ‘ncagna, e dai oci cascar qualcos che bagna. 25 DAL 21 DICEMBRE 2001 SI ENTRA NELLA ATTESA ATMOSFERA DELLE GARE IRIDATE LA PAROLA AI VICINI A PROPOSITO DI COMUN GENERALE E DI DIRITTO DI LEGNATICO Sull’ultimo giornale della Comunità (agosto 2001), se permettete faccio alcune osservazioni riguardo al Comun Generale. Primo. Su 40 consiglieri eletti dai Vicini nel Comun Generale, i presenti erano 27, gli assenti 13, giustificati o meno lo saprete soltanto voi. In sei dei presenti abbandonarono la sala dopo un polemico scambio di idee, prima ancora che l’ordine del giorno fosse iniziato. Ecco, questo sistema di non stare al loro posto non collima con i loro elettori. Se si accetta il mandato, lo si mantenga fino alla scadenza e se le proprie opinioni non sono condivise dalla maggioranza, si può sempre farle verbalizzare, ma mai abbandonare il posto, anche se il proprio scopo non è raggiunto. È superfluo far mancare il numero legale, per poi far convocare nuovamente il Comun Generale e forse ripetere le stesse cose. Nel caso di frequenti incomprensioni, si può sempre dare le dimissioni, consentendo al primo dei non eletti di subentrare al posto del dimissionario. MONDIALI DI FIEMME 2003 UNA SCOMMESSA DA VINCERE Secondo. Altro argomento sollevato è “il soddisfacimento in denaro del tradizionale diritto di legnatico relativo all’anno 2000, proponendo di investire l’ammontare in opere o infrastrutture a rotazione sul territorio comunitario”. Ma, se questo tradizionale DIRITTO, e aggiungo acquisito, a taluni Vicini è così seccante, possono sempre rinunciare a riscuoterlo, perché non è poi obbligatorio riscuoterlo; così rimane all’Ente della Magnifica Comunità di Fiemme, che lo saprà investire. Ma mai imporre ai Vicini di privarli dei loro tradizionali diritti acquisiti!!! Vi furono dei precedenti, in passato, di volontaria rinuncia a questo diritto, anche con i sinistrati di Stava (che poi tutti sanno come è andato a finire). Provate a fare questo esperimento e vedremo quanti saranno coloro che rinunciano al diritto di legnatico. Qualunque sia l’esito, sicuramente resteremo sbalorditi, constatando il numero degli aderenti e non. Così, con buona pace di tutti, tale esito sarà archiviato. Ringrazio dell’attenzione Sigifredo Croce PREDAZZO Sembra ieri e sono invece trascorsi ormai quasi undici anni da quando, nel 1991, la valle di Fiemme affrontò la sua prima esperienza mondiale, organizzando i Campionati del Mondo di Prove Nordiche ed imponendosi di prepotenza all’attenzione internazionale. Un’esperienza di grande successo, come ebbero a confermare tecnici, atleti e spettatori, ora destinata a ripetersi, e probabilmente a superare i risultati di allora. Sono cambiate le strutture, sono sorti due nuovissimi trampolini a Predazzo, modificati nei profili come ha voluto la FIS (Federazione Internazionale dello Sci), è stato decisamente potenziato il Centro del Fondo di Lago di Tesero, destinato a proporsi, anche dopo le gare iridate, come punto di riferimento sostanziale per l’intera vallata, si sono apportate notevoli migliorie anche alle altre infrastrutture esistenti, in modo da accogliere nella maniera migliore questo affascinante appuntamento. La manifestazione, assegnata alla valle di Fiemme il 25 maggio 1998, in occasione del Congresso FIS di Praga, con 8 voti su 13 già alla prima votazione, sta suscitando grandi attese ed un crescente interesse, sia a livello locale che provinciale e nazionale. Un evento di straordinaria portata promozionale, al quale collaborano circa 750 volontari, di valle e di fuori valle, componente vitale di un’organizzazione collaudata dalle numerose competizioni di livello assoluto promosse e gestite in questo decennio. A partire dal 21 dicembre 2001, si entra già nella suggestiva atmosfera dell’iride, con le prime prove dei Premondiali, due gare di salto speciale, il 21 e il 22, dal trampolino K 120 di Predazzo, poi seguite, dal 5 all’11 gennaio 2002, da ben otto prove di fondo a Lago e combinata nordica a Predazzo e Lago, mentre, nel dicembre del 2002, si disputeranno altre due prove di Coppa del Mondo di fondo, stuzzicante aperitivo prima della dieci giorni mondiale di febbraio. Una valle che si prepara a dovere, convinta di avere a portata di mano una nuova, straordinaria occasione di crescita. E per l’occasione esprimiamo i nostri più calorosi auguri agli atleti di casa, Cristian Zorzi, Cristina Paluselli, Antonella Confortola per il fondo, Andrea Longo per la combinata nordica (senza ovviamente dimenticare tutti gli altri, che godranno comunque del sostegno sportivo di tantissimi appassionati), affinchè possano ottenere quei risultati che il loro impegno richiede e che sicuramente meritano. QUESTO IL PROGRAMMA DEI PREMONDIALI DICEMBRE 2001 DONATA ALLA COMUNITÀ LA “FIERA DI CAVALESE” Nella prima di copertina di questo numero del giornale comunitario, viene pubblicata la riproduzione di uno splendido quadro, opera di Jose Anders, artista nato a Lavis nel 1902, scomparso a Cavalese, dove aveva svolto l’attività di insegnante, una trentina di anni fa, sepolto nella tomba di famiglia a Varena, paese nel quale aveva risieduto nei primi anni della sua esperienza fiemmese. I cugini di Anders, residenti a Trento, hanno deciso di donare la pittura all’ente valligiano, comunicandolo ufficialmente con una lettera che porta la data del 1° agosto 2001. Ecco il testo: “Jose Anders, appassionato pittore, persona schiva da generose onorificienze, fece dell’arte il suo respiro, il suo rifugio, la sua palestra; stile di vita, fonte inesauribile e suo ristoro gioioso. Uniti nella memoria, i cugini Danilo, Marcello e Carmen sono ben lieti di donare il dipinto LA FIERA DI CAVALESE. Auspicano sia gradito, anche come patrimonio culturale”. La Comunità ringrazia di cuore del pensiero, con l’impegno di conservare gelosamente quest’opera d’arte, frutto della genialità di un personaggio che ha molto amato Cavalese e l’intera valle di Fiemme. 26 VENERDÌ 21: Ore 17.00: Salto speciale individuale - K 120 SABATO 22: Ore 17.00: Salto speciale individuale - K 120 GENNAIO 2002 SABATO 5: Ore 10.00: Fondo - 5+5 km inseguimento donne Ore 11.15: Fondo - 10+10 km inseguimento Uomini DOMENICA 6: Ore 9.00: Fondo – Gara Sprint Donne Ore 9.00: Fondo – Gara Sprint Uomini MARTEDÌ 8: Ore 10.15: Fondo – 15 km Donne (Mass start) Ore 11.30: Fondo – 30 km Uomini (Mass start) MERCOLEDÌ 9: Ore 10.30: Combinata Nordica a Squadre Salto K 90 Ore 14.00: Combinata Nordica a Squadre 3x5 km VENERDÌ 11: Ore 10.30: Combinata Nordica Salto K 120 Ore 13.30: Combinata Nordica Sprint 7,5 km 27 NOTE SULLA STORIA DELLA VALLE DI FIEMME a cura del Comitato Sostenitore di Studi Storici e Scientifici di Fiemme LA STORIA DELLO SCARIO GIOVANBATTISTA DELUGAN di Candido Degiampietro Il primo maggio 1807, venne eletto Scario della Comunità di Fiemme il quarantasettenne contadino cavalesano G i ova n b a t t i s t a D e l u g a n . Al momento sembrava un’elezione non dissimile da quelle che, per quasi settecento anni, si erano succedute con ritmo annuale per esprimere il massimo rappresentante della popolazione di Fiemme. Erano, tuttavia, tempi di grandi rivolgimenti ideologici e politici che preludevano ad ordinamenti sociali nuovi e, forse, più giusti, ma che chiedevano anche ai popoli sacrifici immensi di sofferenze e di sangue. Era Scario da appena un mese quando il re di Baviera, Massimiliano Giuseppe di Wittelsbach, dichiarò decaduti gli Statuti ed i Privilegi dei Tirolesi, cancellando contemporaneamente le promesse fatte soltanto l’anno precedente all’atto di annessione del Tirolo al Regno di Baviera e le regole consuetudinarie che Fiemme si era data per l’autogoverno civile ed economico. Inutilmente il neo eletto Scario, in accordo con la stragrande maggioranza della popolazione di Fiemme, si rivolse con una petizione al sovrano affinchè fossero risparmiati i secolari ordinamenti della Comunità. Egli ottenne solo una risposta indiretta: il 4 ottobre, lo scariato veniva soppresso d’autorità ed il Delugan veniva retrocesso al puro ruolo di cassiere. Con tale incarico, egli provvide, secondo la volontà dei convalligiani e dei rappresentanti governativi, alla ordinaria amministrazione dell’Ente negli anni 1807 e 1808. Alla soppressione dello scariato seguì, a ritmo battente, tutta una serie di novità volute da uno Stato centralista ed organizzato modernamente quale era il Regno di Baviera, a sua volta ricalante il modello francese. Tali novità erano però mal sopportate dalla popolazione fiemmese che, profondamente religiosa ed adusa ad ordinamenti democratici, chiedeva invece il mantenimento della Comunità e delle sue consuetudini, meno onerose e più rispettose delle reali esigenze della vita in montagna. Il Delugan, fattosi interprete di tale desiderio e non vedendo altra via per la sopravvivenza della Comunità, prese, in quei due anni, contatto con gli ex combattenti tirolesi del 1805 e con gli emissari segreti austriaci che stavano preparando la guerra contro Napoleone ed i suoi alleato bavaresi e la riconquista del Tirolo da parte dell’Imperatore Francesco I d’Austria. Dopo un ultimo incontro con il consigliere salisburghese Fellner della fine di marzo, il 16 aprile, con la lettura del proclama dell’Imperatore d’Austria dal poggiolo della Lozza in Cavalese, per la valle di Fiemme iniziava la rivolta. Già da alcuni giorni, alla notizia dei primi fatti insurrezionali del Tirolo, il presidio militare bavarese, di stanza a Cavalese, era stato richiamato a Bolzano ed il 13 aprile il Delugan aveva riassunto titoli e compiti di Scario ed, assieme ai ripristinati Regolani di Comun, aveva gettato le basi per l’organizzazione militare della milizia popolare di Fiemme. Il giorno successivo, il Delugan ottenne l’incarico dal generale Fenner – che, a capo dell’esercito austriaco, si trovava ad Egna – di organizzare l’intera Massa della sollevazione popolare di Fiemme e Fassa, ed è così che lo Scario si trovò ad onorare il suo antico titolo longobardo di capo militare. Affidato il comando militare delle formazioni militari fiemmesi di Bersaglieri e della Leva di Massa ai maggiori I Ordine di mobilitazione e ordine di marcia delle forze fiemmesi, il 17 aprile 1809, da parte del Maggiore Generale Fenner. ARCHIVIO MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME. Giacomelli di Predazzo e Ress di Cavalese, lo Scario Delugan, coadiuvato dai Regolani della Comunità, si dedicò anima e corpo alla Deputazione di difesa di Fiemme e Fassa e, dal 16 maggio successivo, anche a quella del Primiero. Compito suo era provvedere alle necessità di tutti gli armati di Fiemme, sia di quelli facenti parte delle quattro compagnie permanenti di Bersaglieri sia di quelle delle compagnie della Massa, raccolte e disciolte rapidamente secondo le necessità. Ma non solo dovette provvedere alle necessità delle proprie milizie, suddivise in due formazioni principali impiegate in Val d’Adige e nel Primiero e in molte formazioni minori impiegate localmente nel presidio dei passi montani, ma anche a soccorrere con armi, vettovaglie, polvere da sparo e rinforzi alle altre Deputazioni in difficoltà. Nonostante avesse un ruolo prevalentemente di commissariato militare, il Delugan trovò il modo di partecipare alle operazioni militari, in II occasione degli scontri del 22 aprile per la presa di Trento e, successivamente, alla testa di pattuglie di soccorso nel Primiero. Il primo maggio, secondo le consuetudini di Fiemme, Giovanbattista Delugan devadeva dalla carica di Scario ed egli rimise il suo mandato nelle mani del Consesso dei Regolani, che lo pregarono di rimanere al suo posto al fine di favorire la sinergia fra la Comunità ed il Comitato di difesa. Ad un primo periodo vittorioso sulle truppe d’occupazione italiane e bavaresi in ritirata, seguì, dopo la battaglia di Wagram del 6 luglio, perduta dalle forze austriache, una nuova e forte pressione sui confini del Tirolo abbandonato dalle truppe regolari austriache. Per ordine impartito direttamente da Napoleone, fra le misure repressive della rivolta tirolese c’era un elenco di 150 persone da tradurre a Strasburgo in qualità di ostaggi, In esso figurava anche il nome del Delugan. Alle colonne militari della rioccupazione, si oppose ancora una volta, secondo quanto stabilito dagli antichi accordi del Landlibell del 1511, l’eroe nazionale tirolese Andreas Hofer che, chiamati i conterranei alle armi e respinta la colonna militare d’occupazione giunta dal nord fino nei pressi di Bressanone, dopo sanguinosi scontri, entrava vincitore in Innsbruck il 15 agosto. Ivi assumeva il governo del Tirolo, indiceva per il 3 settembre una solenne festa di ringraziamento e sollecitava tutte le comunità tirolesi ad effettuare ogni sforzo possibile per la difesa da ulteriori probabili attacchi. Fiemme in tale frangente, grazie alla volontà ed all’entusiasmo del Delugan, che erano riusciti a vincere perplessità e resistenze di Regolani scorati di fronte alla rapidità con cui i risparmi di Regole e Comunità venivano fagocitati dalle spese militari, riuscì a mettere in campo sei compagnie di Bersaglieri che parteciparono alle operazioni militari che, sotto la guida di Torgler, vice di Hofer, costrinsero la colonna militare di occupazione risalente l’Adige a ritirarsi a sud di Avio. Il 26 settembre, lo Scario Delugan fu insignito della m e d a g l i a c iv i l e d’oro di prima classe in riconoscimento dei suoi meriti nella resistenza tirolese. Assieme a lui, altri ottennero dall’Imperatore d’Austria analogo riconoscimento. Nello stesso giorno, tuttavia, i Franco-Italici, rinforzatisi e riorganizzati, si ripresentavano salendo l’Adige per la riconquista di quanto avevano perduto solo il mese peecedente. A nulla valse la disperata resistenza dei Bersaglieri, fra cui erano ben sedici compagnie di Fiemme. Lasciando ogni volta decine e decine di caduti, i difensori dovettero ripiegare fino a Lavis, ove l’impeto degli assalitori si esaurì per stanchezza e, di fronte a rinforzi che sembrava avessero avuto i Tirolesi, i Franco-Italici si accontentarono di occupare la città di Trento. Il 21 ottobre vennero sbaragliate le linee difensive III di Lavis e i Bersaglieri fiemmesi si ritirarono sulla destra Avisio, fra Verla e Cembra. Nei primi giorni di novembre giunse l’epilogo. Le truppe dell’invasore conversero dalla valle dell’Adige, dalla Pusteria e dall’Agordino sulla valle dell’Isarco. Innsbruck era caduta ed Andreas Hofer si era ritirato nella sua Val Passiria, dove resisteva con poche migliaia di insorti irriducibili. Anche le ultime linee di difesa dei Bersaglieri vennero attaccate in forza fra Verla e Cembra. Riuscirono a resistere fino al 3 novembre e poi si ritirarono. Le compagnie di Fiemme e Fassa si sciolsero non appena ebbero raggiunta la loro terra. Giovanbattista Delugan, temendo la vendetta dei vincitori, prese con la famiglia la via di Fassa e Gardena. Là lasciò i suoi familiari presso un albergatore e, per la Val d’Isarco e la Pusteria, si pose in salvo in Austria. Prima di fuggire, il Delugan aveva passato ogni potere al Vice Scario Nicolò Bozzetta e spettò a quest’ultimo il compito di negoziare con i Francesi la resa della valle. A seguito dell’amnistia concessa per le nozze di Napoleone con Maria Luisa, figlia dell’Imperatore Francesco I, l’esule Giovanbattista Delugan potè rientrare in patria. La sua azione in favore della rivolta tirolese, assai ferma ed intransigente nei confronti dei suoi stessi compatrioti più tiepidi, aveva posposto interessi personali anche legittimi alla realizzazione della sua idea, gli aveva fatto promettere ciò che la sconfitta militare non gli aveva poi consentito di onorare, gli aveva attirato il rancore dei familiari dei caduti da lui costretti ad arruolarsi, non gli permetteva di rendere conto dettagliatamente di tutte le enormi somme di denaro pubblico spese per la guerra. Forse sta nei rancori così guadagnati la chiave di lettura dei fatti successivi. Quasi 11 anni dopo, convocato ad Innsbruck per difendersi dall’infamante accusa di malversazione, in occasione della rivolta tirolese del 1809, Giovanbattista Delugan partì da Cavalese con una sacca di documenti ed una somma di denaro sufficiente per le spese di viaggio e per un breve soggiorno. Il 21 luglio 1821, venne trovato morto assassinato nella Klausental, in prossimità dell’attuale Albergo al Ponte. Sul cadavere non vennero rinvenuti né documenti né denaro. Sul libro dei morti della Parrocchia di Montagna, a pagina 154 del volume III, al n. 9 del 1820, è documentata l’inumazione di tale Giovanbattista Delugan da Cavalese, contadino, sposato, dell’età di 60 anni, rinvenuto assassinato nella Klausental. Terminava così il viaggio terreno dell’ultimo Scario della Magnifica Comunità di Fiemme. La soppressione dello scariato, decretata nel 1807 dal governo bavarese, non venne annullata al ritorno del Tirolo sotto la Casa Reale d’Austria, ed il successore del Delugan, nel 1810, fu un presidente. All’attualità, l’antico titolo longobardo di Scario è stato ripreso dal capo eletto della Magnifica Comunità di Fiemme ma, svuotatosi delle sue valenze militari e politiche, esso ha assunto prevalentemente il significato di retaggio storico collegato alla dignità di rappresentante morale della gente di Fiemme. (Nel fotoservizio Boninsegna, alcune immagini della cerimonia del 9 settembre)