I T A L I A s w AIRCRAFT OWNERS AND PILOTS ASSOCIATION e N APR GIU 11 IN QUESTO NUMERO: L’OPINIONE DEL PRESIDENTE (La cultura del sospetto) L’ASSEMBLEA AOPA 2011 – Il verbale NOVITA’ IMPORTANTI PER IL CTR DI MILANO LINATE ANCORA SUL LANGUAGE PROFICIENCY TEST EASA: IL PROGRAMMA ACAM PER IL CONTROLLO A CAMPIONE DEI VELIVOLI. CAMO O NON CAMO? -QUESTO E’ IL PROBLEMA ! RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: E’ accaduto in Italia NOTIZIE DA IAOPA NUOVE CONVENZIONI PER I SOCI AOPA I SUCCESSI DI AOPA In concomitanza con l’assemblea annuale di Aopa Italia 2007, è stato attivato il nuovo sito www.aviazionegenerale.it dedicato alla promozione ed alla conoscenza dell’ A.G. in Italia. Il sito nasce dall’esigenza di promuovere le nostre attività, troppo spesso vittime dell’ignoranza e della diffidenza. Nei confronti dei “piccoli aeroplani”. La struttura del sito si impernia su 3 macroargomenti: Cosa è l’A.G. e quali servizi offre - Come si diventa piloti e, Perché i piccoli aeroporti sono una risorsa da sfruttare e supportare e non un male da combattere. Per meglio far capire ai visitatori del sito le emozioni del volo, è stata predisposta una galleria fotografica con i migliori scatti dei nostri piloti: chiunque avesse delle immagini interessanti, è invitato a condividerle sul sito. Chiunque volesse dare il suo contributo con un testo di interesse generale può contattare il webmaster o il Presidente di AOPA Italia. Infine stiamo lavorando ad una nuova sezione dove vengono analizzate le parti degli aeroplani e le analogie con le più conosciute (ed erroneamente meno temute) automobili ed una serie di volantini che illustrano l’A. G. da scaricare gratuitamente e da affiggere/distribuire a chiunque voglia saperne di più sul nostro mondo. 2/48 L’OPINIONE DEL PRESIDENTE La cultura del sospetto Leggendo i quotidiani siamo costantemente bombardati da scoop riguardanti personaggi “eccellenti” invischiati in vicende e comportamenti a dir poco illeciti , presunte corruzioni , dazioni , favoritismi , clientelismo . Sicuramente un cancro che affligge la nostra società . Il forte condizionamento che ne deriva , ma che appartiene ormai alla nostra forma mentis , ci porta a pensare che dietro ogni azione si nasconda sempre la volontà di fregare il prossimo o le istituzioni. Nel corso della presentazione ad ENAC dell’English Proficiency Test on line sviluppato in Danimarca , che AOPA ha proposto di certificare per i Piloti Italiani , uno dei dubbi che mi aspettavo venisse sollevato è arrivato puntuale come l’ora esatta : “ma se un pilota fa il test a casa propria potrebbe avere vicino un suggeritore che lo aiuta ! ” . Mi sono cadute le braccia . In Danimarca evidentemente il rapporto di fiducia cittadino/istituzione è diverso, là il test “on line” con la webcam vale esattamente quanto quello fatto davanti ai severissimi funzionari di Mayflower e così com’è stato concepito e realizzato vale anche per l’EASA e per l’ICAO. Come mai ? Forse , anzi sicuramente, noi Piloti di A.G. abbiamo bisogno di “lavorare” sulla nostra immagine , dimostrando in modo più incisivo che la nostra serietà non ha nulla da invidiare a quella di altri Professionisti dell’aria. Ma forse è altrettanto vero che tutti noi cittadini dovremmo lavorare sul nostro modo di pensare e di agire , che come una reazione nucleare a catena rovina e complica le relazioni sociali a qualsiasi livello. Poche settimane fa è stato arrestato un Consigliere ENAC per delle vicende poco chiare di appalti su cui indaga la Magistratura, giorni fa un esperto Esaminatore ENAC durante un volo di esame si è ribaltato* ( per fortuna senza conseguenze ) sulla pista di Milano Bresso distruggendo un 172 . E allora ??? Non abbiamo nessuna ragione di dubitare della serietà dei Funzionari e Dirigenti ENAC o dei suoi Ispettori di Volo . Nulla è cambiato. Ci auguriamo che lo stesso pensiero sia reciproco, che qualcosa cambi, anche tra di noi c’è chi tenta di fare il furbo, è fisiologico che sia così, ma non significa assolutamente nulla. “GAs” Rinaldo Gaspari (AOPA I N° 2047) (*) sull’incidente è in indagine di ANSV . corso una 3 VERBALE DELL’ASSEMBLEA ORDINARIA DI AOPA ITALIA. AGUSCELLO 14 MAGGIO 2011 Il giorno 14 maggio 2011, alle ore 11.00, presso l’Aeroporto di Prati Vecchi di Aguscello - Ferrara, a seguito di regolare convocazione, si è tenuta l’Assemblea ordinaria dei Soci di AOPA Italia, per deliberare sul seguente Ordine del Giorno: 1. 2. 3. Relazione del Consiglio Direttivo sull’attività dell’associazione nel corso del 2010 Approvazione bilancio consuntivo 2010 varie ed eventuali Il Presidente Rinaldo Gaspari, constatato che oltre ad esso Presidente, del Consiglio sono presenti: il Segretario Generale Massimo Levi, i Consigliere Maurizio Balestreri e Andrea Fossi; e del Collegio dei Revisori dei Conti, Paolo Montanari; sono inoltre presenti in proprio o per deleghe in atti sociali i soci: Nico Mastrorillo; Gaudenzio Savoldi; Giancarlo Bergami; Gian Andrea Bellingeri; Guido Gatti; Renzo Corvetta; Riccardo Conti; Gianbattista Rossetti; Giorgio Rampini; Massimo Ferrario; Stefano Vita Finzi Zalman; Franco Macchi; Serafino Bedoni; Vanessa Tavolini; Roberto Rinaldi; Sandro Di Simplicio; Pietro Meneguzzo; Carlo Pietra; Valerio Menarini; Paolo Zecchini; Fabrizio Carbonera; François Robert; Stefano 4 Grossi; Denis Losev; Daniele Pavani; Stefano Cestarelli; Eugenio Brunocilla; Flavia Lonardi; Aurelio La Monica; Giulio Mattaini; Carlo Pigni; Daniele Bonvicini; Giovanni Minelli; Giampaolo Ghidotti; G. Andrea Farina; Paulo Pauli; Marco Bonaiti; Luciani Perris; Marco Appiani; Alberto Bosi; Giorgio Piatti, Stefano Curci; Silvano Rosati; Pasquale Cocozza; Lorenzo Mezzadri; Claudio Ballandi; Renato Cicotti; Diamond Aero srl; Pier Paolo Panti; Alessandro Sirabella; Sergio Barlocchetti; Oreste Barbieri; Fausto Martelli; Gianbattista Carminati; Alfredo Radaelli Sono infine presenti i seguenti graditi ospiti: Roberto Vergari della Direzione Eliporti e Aeroporti Minori di ENAC; Giorgio Piatti, Consigliere ENAV; Marco Iarossi della redazione di JP4. Dopo un breve cenno di benvenuto da parte di Claudio Ballandi in nome della Aguscello Srl proprietaria dell’aeroporto prende la parola il Segretario Massimo Levi per la relazione del Consiglio Direttivo ai soci. Cari soci, innanzitutto benvenuti ad Aguscello e un caloroso “grazie” ai proprietari di questo magnifico aeroporto che ci ha permesso questa assemblea senza doverci preoccupare troppo della logistica I era già tutto pronto. L’anno 2010-11, per la cui chiusura si svolge questa assemblea, è caratterizzato dalla continuazione della “grande crisi” che ha attaccato il Paese e non ha risparmiato nessuno I nemmeno AOPA. Il numero dei soci, calato drammaticamente nel corso dell’anno precedente si è quasi stabilizzato I mostrando sì, un ulteriore calo, ma di poche unità. I soci al 31.12.2010 erano 655 I ieri sera erano 640 e contiamo su alcune recenti iniziative per iniziare a risalire la china. In proposito, tuttavia, pur non volendo apparire polemico (mi si dice sia la mia specialità) non posso non notare come il nostro lavoro viene sistematicamente ostacolato dalla scarsa collaborazione di molti soci ... che non rispondono ai quesiti e dalla grande maggioranza degli aeroclub che ignorano le nostre richieste. Solo per fare un esempio recente I la questione TEA ci obbliga a raccogliere dei dati I dati che ENAC non possiede e che i club non ci comunicano. Vuole dire che il problema non interessa? Dubito I perché la stragrande maggioranza delle telefonate che riceviamo chiede proprio notizie sul test di inglese ma, allora, perché non rispondere ? Ad ogni modo I dopo le predite dello scorso anno e di quello precedente siamo riusciti a rimettere il bilancio in pareggio ... con una cura da cavallo ma ci siamo risusciti e ci auguriamo di fare meglio nell’anno in corso. Rinnovo a tutti i soci l’invito a portare almeno un nuovo iscritto, allo scopo di poter intraprendere tutte le attività che potrebbero essere utilmente svolte, senza doverci privare o della segreteria, o della sede di Bresso, o assumere altre soluzioni traumatiche per conseguire piena stabilità del bilancio. Dobbiamo infine segnalare come la questione dei canoni demaniali per la sede non è ancora stata risolta I ma rimando ad una relazione del Presidente del Consiglio Sindacale che vi spiegherà meglio come stanno le cose. Torniamo ora a cose più concrete e parliamo di quello che abbiamo fatto nel corso del 2010. Chi era presente all’assemblea dell’anno scorso ricorderà che uno degli argomenti di discussione era il costo del servizio antincendio negli aeroporti minori. Il Senatore Leoni ci aveva raccontato delle iniziative prese dall’AeCI con l’ENAC e con il Ministero degli interni e noi avevamo parlato della nostra attività in sede ICAO. Nel corso del mese di Giugno, poi, nel rispondere ad un quesito di ENAC sulla destinazione degli aeroporti minori abbiamo fatto delle affermazioni evidentemente interessanti. Poco dopo, durante l’estate, 5 livello di “presidio” e, a parità di mezzi da impiegare sono stati ridotti considerevolmente i requisiti di personale riducendo da 3 a 1 il numero degli operatori certificati e richiedendo la presenza in campo di una persona di supporto non certificata. Come detto, un risultato molto soddisfacente, del quale non ci è pervenuta la bozza di un nuovo regolamento ENAC sempre in materia di antincendio I. una bozza che prevedeva l’equiparazione delle norme in vigore a tutte le avio superfici. Dopo aver fatto un salto sulla sedia abbiamo risposto segnalando che una simile iniziativa (sicuramente caldeggiata dai VVFF) avrebbe portato all’immediata chiusura di gran parte delle avio superfici senza risolvere i problemi degli aeroporti. E’ mia opinione che un buon lavoro di squadra AOPA – AeCI e l’opera di convincimento portata avanti dal Consigliere Andrea Cantarutti, da tempo a stretto contatto con l’Ing. Vergari, responsabile ENAC per gli aeroporti minori, abbia portato al risultato finale. E mi riferisco al mese di Febbraio 2011 quando ENAC ha pubblicato la versione definitiva del nuovo regolamento I depurata di molte delle problematiche evidenziate. Un regolamento che, pur non soddisfacendo il 100% delle nostre richieste, non abbiamo paura di definire più che buono. In pratica quello che era un “servizio” (antincendio) è stato abbassato a 6 siamo ancora in grado di apprezzare la portata perché, nessuno ha ancora risposto alle nostre domande sull’attuale operatività dei piccoli aeroporti e sulle auspicabili riduzioni di costo negli aeroporti in cui i requisiti obbligatori sono diminuiti. Non vorremmo I che la “consuetudine” faccia sì che, in alcuni aeroporti, minori vengano mantenuti in vita dei “balzelli” ingiustificati solo per la paura di dispiacere a qualcuno costringendo i piloti, cioè gli utenti, a pagare per prestazioni inutili. La stessa ENAC sta, poi, “faticosamente” cercando di allinearsi agli standard internazionali per quanto riguarda la gestione dello spazio aereo. Dico faticosamente perché se da un lato il compito è gravoso a causa della mancanza di personale specializzato dall’altra lo è anche perché gran parte del personale è, e rimane, ancorato ad idee superate e continua a considerare chi vola a vista “una seccatura”. Fra settembre e dicembre ENAC ed ENAV ci hanno consultato più volte in merito ai criteri di progettazione degli spazi aerei, ai livelli minimi del servizio ed alle incursioni indesiderate nello spazio aereo controllato. AOPA Italia ha risposto puntualmente a tutte le consultazioni e, in particolar modo per l’ultima, ha dato dei suggerimenti operativi di una certa importanza. Dal punto di vista pratico non possiamo dire di avere ancora visto dei cambiamenti evidenti, anche se, in prospettiva, ci attendiamo a breve una piccola rivoluzione I Non vogliamo fare annunci accompagnati dalla grancassa tuttavia possiamo/dobbiamo dire che l’allineamento agli standard internazionali comporterà anche la riduzione della dimensione di numerosi CTR ed una riduzione generalizzata della classificazione degli spazi aerei controllati I ovvero quanto andiamo chiedendo ormai da anni. Dobbiamo comunque dare atto ad ENAV che, a seguito del passaggio di alcuni CTR militari ai civili (dopo le sciagurate iniziative dei militari di ridurre i servizi agli aeromobili civili) la qualità del servizio e la permeabilità dei CTR sono aumentate notevolmente. Oggi come oggi rimane un solo CTR di dimensioni tanto incredibili quanto assurde nelle mani dei militari ... ed è qui vicino. Mi riferisco al CTR Romagna che i militari si ostinano a rendere impermeabile ed inattraversabile anche in assenza di qualsiasi traffico significativo. Ci è capitato, infatti, più volte di monitorarne la frequenza realizzando che “l’intenso traffico IFR” portato dal controllore militare come scusa per la mancata autorizzazione all’attra-versamento era costituito da due movimenti IFR nel giro di un’ora (!!). Nel corso dell’anno è anche stato firmato l’ormai “famoso” decreto 133 I che crea il VDS, cosiddetto avanzato, e gli consente di interessare lo spazio aereo controllato. Per il momento i VDS avanzati sono ancora abbastanza pochi ... dunque non hanno ancora avuto un particolare impatto I ne prevediamo comunque un aumento considerevole nei prossimi mesi e ci auguriamo che i cambiamenti alle caratteristiche 7 strutturali dello Spazio Aereo arrivino prima I per evitare il collasso del sistema. Sempre in materia di ENAC I uno degli argomenti “top” dello scorso anno era la questione del test di inglese per i piloti. Non possiamo ancora dire di avere “risolto” il problema ma possiamo sicuramente dire di averlo ritardato: l’ottenimento di una proroga di 10 mesi per i piloti di A.G. è stato un risultato insperato e, stiamo ora lavorando alla creazione di un test alternativo a quello della Mayflower. Non sappiamo ancora quale sarà la reazione di ENAC alle nostre richieste di certificazione ma posso dire che ci stiamo lavorando I compatibilmente con le nostre tasche ed il tempo a disposizione. Se i soci e le scuole di volo degli aeroclub rispondessero con maggiore solerzia alla nostra richiesta potremmo risparmiare tempo e fatica ... per non dire denaro. Quello che posso fino da ora dire è che dalla prossima settimana sperimenteremo alcuni nuovi test con 8 20 piloti volontari che hanno già effettuato il test con Mayflower; a seguito di questa sperimentazione saremo in grado, o meno, di presentare noi stessi ad ENAC una domanda di certificazione per effettuare il test ai soci che ne faranno richiesta. Essendo in un Paese che, almeno sulla carta, supporta il libero mercato ci chiediamo come ENAC difenderà l’esclusiva data ad una società estera e i milioni di Euro che ogni anno il nostro Paese trasferisce al Regno Unito per l’effettuazione dei test. Un altro argomento molto importante affrontato più volte ma, in questo caso, ancora senza soluzione è l’accessibilità agli aeroporti dati in concessione. Se ricordate, nel corso dell’ultima assemblea avevamo parlato di una analisi dello stato degli aeroporti italiani prendendo spunto dall’AIP Italia. Nel mese di Luglio 2010 I prendendo spunto da una “notizia” pubblicata da AIR PRESS a proposito della contrarietà più volte espressa dal garante della Concorrenza e del Mercato al sistema di Concessioni quarantennali messo in piedi dal Parlamento e portato avanti da ENAC I abbiamo preso carta e penna e ci siamo rivolti direttamente al garante segnalando tutte le storture del sistema e l’ostilità dei gestori nei confronti dell’A.G.: con rapidità inattesa il Garante ci ha notificato l’apertura di un dossier in merito. Nei mesi a seguire abbiamo avuto numerosi contatti con l’autorità I rispondendo puntualmente alle richieste di documentazione che ci venivano fatte. La sensazione è che, dall’altra parte, ENAC non fosse altrettanto solerte ma non è compito nostro commentare. Fatto sta che, finalmente, dopo ben 8 mesi dalla nostra segnalazione qualche settimana fa abbiamo avuto una risposta: non è stata la risposta che speravamo I infatti, alla nostra lamentela, che i concessionari fanno intenzionalmente mancare la benzina negli aeroporti per ridurre il traffico di A.G. il garante ha dato una risposta senza senso I affermando che la soluzione della questione antincendio avrebbe consentito l’uso di un maggio numero di aeroporti risolvendo automaticamente il problema della benzina. (?!). La risposta del garante tuttavia contiene una affermazione estremamente importante che vi riporto per intero: “ In ordine alla mancanza, all’interno dei contratti di servizio, di obblighi specifici per i gestori aeroportuali di adottare tutte le iniziative necessarie a garantire la piena accessibilità degli scali da parte degli aeromobili dell’aviazione generale, l’integrazione dello schema di convenzione, apportata da ENAC d’intesa con i Dicasteri competenti, appare idonea a superare il problema. La nuova disposizione prevede, infatti, uno specifico obbligo per l’Ente o la società gestore delle infrastrutture aeroportuali di assicurare lo svolgimento del servizio di aviazione generale con ogni iniziativa diretta ad evitare pratiche discriminatori rispetto all’aviazione commerciale e, qualora l’accesso allo scalo non fosse possibile per esigenze di sicurezza o di operatività, di individuare, d’intesa con ENAC, soluzioni per l’eventuale ricollocazione degli aeromobili presso aerodromi o avio superfici limitrofi. ".” Non ci è dato in questo momento di sapere quale sia questa nuova disposizione apportata da ENAC ma, la cosa fa ben sperare. Non solo perché il quadro normativo internazionale è sempre di più favorevole ai piccoli ma anche perché qualche gestore ha esagerato con le restrizioni. ENAC ha in mano un dossier abbastanza caldo sulle restrizioni previste dagli aeroporti toscani a danno dell’A.G. I che suonano molto poco legali e, prima di dare mandato a qualche legale abbiamo chiesto di intervenire. La stessa ENAC era peraltro già intervenuta prontamente nei confronti della SEA che, ad ogni mini-inconve- 9 niente sollevava campagne mediatiche pesantissime contro l’A.G. a Linate e che era arrivata ad imporre un test “on line” preventivo di qualificazione d’equipaggio che, grazie anche alle nostre pesanti sollecitazioni il Direttore dell’aeroporto ha affossato non firmando il suo inserimento nel regolamento di scalo. Nel caso degli aeroporti toscani, al contrario, le richieste dei gestori sono state avvallate dalla Dott.ssa Barsotti che ha firmato i regolamenti di scalo in questione ... assumendosene la corresponsabilità. Della quale, oggi, qualcuno dovrà rispondere. soprattutto a livello EASA è prezioso ed importantissimo. In occasione di un “Regional Meeting IAOPA”, l’inglese Martin Robinson ha dichiarato: “A partire dalla firma del Trattato di Lisbona (13 dicembre 2007) tutto ciò che viene deciso a Bruxelles entra direttamente nella nostra legislazione. “ Sembra un dettaglio insignificante ma è basilare: il lavoro di IAOPA è diventato molto più importante di quanto possiamo pensare. E il lavoro di IAOPA viene finanziato dalle AOPA nazionali in base al numero dei soci. Tutti conosciamo i cambiamenti portati da EASA nella nostra vita di piloti I cambiamenti per lo più negativi che hanno portato ad un incredibile aumento dei costi. Bene, IAOPA mantiene circa 8 persone che, alcune a tempo pieno, altre a tempo parziale, stanno lavorando per contrastare la voglia di regolamentare tutto di EASA e di reinventare la ruota Parlamento Europeo. Saltando di palo in frasca I vorremmo brevemente plaudire all’iniziativa di ENAV riguardante il “Self Briefing” I non è ancora pienamente operativo ma abbiamo visto come funziona e siamo convinti che siano sulla buona strada. L’attività internazionale di AOPA. So bene che parlare di quello che fanno gli altri I è di scarso interesse per noi italiani, ma dobbiamo convincerci che il lavoro di IAOPA .. 10 Al momento I IAOPA è impegnata su numerosi fronti: • la revisione della PARTE M sulla manutenzione dei nostri aeroplani I con l’importante richiesta di eliminare le cosiddette “regole non necessarie” (service bulletins, service letters, recommendations .. da parte dei produttori di componenti ") • il programma SESAR sul futuro del cielo unico europeo (da questo dipende la possibilità di accedere, o meno, allo spazio aereo controllato I l’obbligo, o meno, di riequipaggiare i nostri aeroplani con nuovi apparati I etc.) • le nuove EASA OPS I che riguarderanno anche noi .. aeroplani non complessi che non fanno attività commerciali ! • le nuove FCL di EASA I che, nella prima edizione, non riconoscevano la validità di licenze e abilitazioni conseguite all’estero e che, comunque, rischiano di esserci addebitate senza che ve ne sia una qualsiasi esigenza. Al momento non mi viene in mente altro I ma, ogni dettaglio della nostra vita aeronautica viene oggi deciso a Bruxelles, Strasburgo e/o a Colonia I dunque l’attività di IAOPA è per noi della massima importanza .. e noi dobbiamo continuare a supportarla. Cosa è successo all’interno dell’associazione ? Beh I poco o nulla I.. Vi sarete tutti accorti che abbiamo cambiato Presidente in corsa. Carlo Golda, eletto Presidente dal consiglio circa due anni fa si è dimesso per l’impossibilità fisica di occuparsi dell’associazione. Ogni volta che era richiesta la sua presenza I si vedeva costretto a delegare qualcuno perché “impegni di lavoro” non gli consentivano di essere presente. Il Consiglio, accettando le sue dimissioni, lo ha sostituito con Rinaldo Gaspari che, invece, di tempo ne ha sicuramente di più e che, fra poco, vi illuminerà sui “programmi per il futuro di AOPA. Per quanto mi riguarda, a livello di segreteria, siamo riusciti a portare a casa qualche convenzione in più per i soci I. la più importante delle quali è certamente una convenzione con Hertz a nome di AOPA Italia e non più, come in precedenza, a nome di AOPA USA. Fra l’altro, essendo partiti da una convenzione per i piloti di Alitalia, la nostra dovrebbe avere delle condizioni migliori. In aggiunta abbiamo ottenuto numerose convenzioni all’Isola d’Elba, grazie alla collaborazione di un socio volenteroso ed una con un produttore di orologi nazionale. Prima di chiudere e passare la parola al Presidente I Fino a qui l’attività verso l’esterno nell’anno appena concluso. 11 .. una notizia di interesse comune: con il decreto legislativo del 7 marzo 2005 N° 82 ed il successivo del 30.12.2010 N° 235 il Governo ha emesso delle norme che rivoluzioneranno la nostra vita di piloti ed i nostri rapporti con le autorità aeronautiche ( e non ) del Paese. Si tratta del decreto che parla del “CODICE DELL’AMMINISTRAZIONE DIGITALE” che regola i rapporti fra i cittadini e la pubblica amministrazione. I contenuti sembrano risibili ma, ad una più attenta lettura, risultano devastanti per l’amministrazione dello Stato (di cui anche ENAC fa parte). tutti i soci non presenti qui oggi e, naturalmente, a chi ci ospita ad Aguscello, un modello di struttura che ci auguriamo sarà sempre più facile replicare su tutto il territorio nazionale, liberamente, senza difficoltà di carattere burocratico e senza ostacoli da parte delle amministrazioni locali. Il mio grazie va anche al Dott. Roberto Vergari della Direzione Aeroporti Minori di ENAC che è qui con noi oggi. A breve metteremo in rete un elenco di comportamenti che oggi ci sono abituali ma che, fra qualche mese, anche per ENAC saranno vietati I accompagnato da un elenco molto simile ma riguardanti noi piloti che ci dirà quello che dovremo e potremo fare e ciò che non dovremo più fare. Ci saranno numerose sorprese per tutti. A questo punto Massimo Levi passa la Parola al Presidente Rinaldo Gaspari. Questa è la mia “prima volta” nella veste di vostro Presidente... e sento il dovere, innanzitutto, di ringraziare i colleghi del Consiglio che hanno avuto fiducia in me proponendomi di succedere a Carlo Golda, al quale va il mio personale ringraziamento per il suo impegno in seno all'Associazione. Il mio ringraziamento va anche a voi, a 12 A lui dobbiamo molto: è un vero sostenitore dell'A.G. : l'equiparazione delle aviosuperfici agli aerodromi di classe 8 e 9 (1 e 2 ICAO) per la parte riguardante la dotazione antincendio avrebbe significato irrimediabilmente la loro chiusura, e lui si è attivato presso alla Direzione Generale di ENAC, supportato anche dal parere del Direttore Cardi affinché le nostre istanze venissero accolte, esentando dagli obblighi inizialmente previsti, le aviosuperfici. Dobbiamo riconoscere che in ENAC ed ENAV qualcosa è cambiato. Forse anche grazie alla complicità del ricambio generazionale .... ma, sicuramente, grazie ad un rinnovato, e positivo, dialogo con i vertici degli Enti che ci ha fatto tornare la voglia di confrontarci positivamente con chi, per lunghissimi anni, ci ha considerato solo un noioso impiccio nel complesso sistema aeronautico nazionale. Quest'anno poi, siamo certi che l'elezione in seno al Consiglio di Amm.ne ENAC dell' amico Andrea Corte, nostro past President, in qualche modo produrrà dei benefici effetti .... • • • • • nei quali siamo costretti a navigare... e che vogliamo cancellare a causa delle restrizioni delle quote e degli spazi aerei per lo strapotere delle società di gestione aeroportuale per la burocrazia e la carenza di funzionari tecnici a noi dedicati per i costi del carburante.... ed il suo difficile reperimento sul territorio nazionale per il continuo ed incessante logorio di EASA, che ha dimostrato una capacità innata nell' implementazione per l'AG del peggio delle normative internazionali di tutta la Regione Europea, penalizzando e producendo quintali di carta e nuove norme, spesso inutili, anziché lavorare nella direzione della semplificazione necessaria al comparto per sopravvivere e rilanciarsi. L'impegno di IAOPA, in sede europea, anche se faticoso e oneroso, è costante come vi ha appena raccontato Massimo, come lo è altrettanto quello di AOPA Italia. Questo non significa che tutti i problemi che ci affliggono siano in via di rapida soluzione, ma ci fa ben sperare per il futuro ... un futuro purtroppo sempre più difficile a causa di innumerevoli problemi da risolvere ed adempimenti che siamo quotidianamente obbligati a seguire. Difficile • a causa degli oltre 11.000 Notam E' inutile raccontarsi delle favole: è necessario da parte nostra un grande cambiamento di mentalità se vogliamo sopravvivere, senza il quale si corre il rischio di estinzione. Parlo ai Piloti, a tutti i tipi di pilota, elemento nevralgico centrale a cui dovrebbe essere ricondotto tutto. 13 Occorre riportare su di noi l'attenzione di cui necessitiamo, i costi insostenibili del carburante, l'andamento negativo dell'economia nazionale e l'eccessiva burocratizzazione hanno causato una flessione delle ore volate, flessione che va a scapito del nostro allenamento e quindi della sicurezza. Gli alti costi delle prestazioni e dei servizi applicati dai gestori aeroportuali all'A.G. sono spesso ingiustificati e scoraggianti per chi deve volare in Italia, costringendo i piloti stranieri (ma non solo) a scegliere mete alternative con conseguente perdita di importanti flussi di denaro I e noi non possiamo permetterlo. Abbiamo bisogno, come avviene all'estero, di ottenere negli aeroporti agevolazioni ed esenzioni, dobbiamo farcela, ma potremo farcela solamente restando tutti uniti sotto un'unica bandiera, quella di AOPA. Senza frazionarci in ulteriori associazioni che comunque non potrebbero mai avere, al pari nostro, una rappresentanza fissa, competente, qualificata ed istituzionalmente riconosciuta, in sede 14 ICAO ed EASA, oltre ad un circuito mondiale che rappresenta quasi 600.000 piloti. Una leva in grado di generare una forza straordinaria. Questo dovete spiegare agli amici ed ai colleghi che non si sono ancora associati, ai Presidenti dei vostri Aeroclub e a chi ha a cuore l'A.G.; bastano meno di otto euro al mese per far valere sempre i nostri diritti e per permetterci di pagare chi lavora a tempo pieno per noi nelle rappresentanze europee. Abbiamo bisogno di svecchiare la flotta mettendo in linea una nuova generazione di macchine, che volano con le stesse prestazioni di quelle tradizionali, ma con consumi e costi di manutenzione più contenuti ed affrontabili, macchine della cosiddetta “Next Generation” come quelle che sono oggi qui in visione grazie ad alcuni Soci e, anche, macchine leggere, i cosiddetti “LSA” che oggi che volano anche con PTF o RTC EASA Il VDS ci ha mostrato bene quali sono le potenzialità di questa nuova generazione di velivoli, veloci, alimentati a benzina verde, leggeri, affidabili e di concezione moderna, dotati di paracadute balistico, avionica EFIS ed elica a passo variabile. Solo così si possono rivitalizzare gli Aeroclub consentendo alle giovani generazioni di avvicinarsi al volo senza obbligarli a sostenere costi inavvicinabili per conseguire una PPL. Oltretutto vorrei ricordarvi che tra poco la Light PPL sarà da noi una realtà come già lo è, da anni negli USA, e ce ne dovremo occupare. Ma la nostra preoccupazione non deve essere solo indirizzata alle macchine ma deve rivolgersi anche alle infrastrutture; la rete aeroportuale “minore” è stata tenuta faticosamente in vita da noi Piloti di AG, presidiata dagli Aeroclub locali e difesa, a spada tratta, per decenni. E' la sede naturale delle scuole di volo, una sorta di culla incubatrice per le nuove generazioni di Piloti di A.G. Oltre a rappresentare, insieme alle avio superfici, una preziosissima risorsa per il territorio, a disposizione della cittadinanza per servizi di pubblica sicurezza, eliambulanza, antincendio, forze dell'ordine e quant'altro, i piccoli aeroporti sono la piattaforma ottimale, il vero network per sviluppare nuove forme di avioturismo, e per generare profitti ed occupazione locale con le attività legate all'indotto. Sempre con noi come protagonisti, non solo come utenti passivi da spolpare. lo stereotipo del ricco pilota è un mito ormai da sfatare, la nostra immagine deve cambiare... ENAC sta rivitalizzando la rete aeroportuale minore con finanziamenti importanti e noi dobbiamo puntare in futuro ad ottenere una partecipazione attiva alla sua gestione .. anche in veste di garanti professionalmente qualificati I per evitare speculazioni che ci penalizzerebbero inutilmente, come avviene nei grandi aeroporti commerciali. Immaginatevi il danno che potrebbe fare una Super Società di Gestione Nazionale affidataria di tutti gli aeroporti minori e concessionaria di tutte le strutture.... sarebbe la fine! Per questo I gli aeroporti I dobbiamo tenerceli ben stretti. I modelli da praticare e da suggerire sono quelli “leggeri” di Paesi come la Francia, dove gli scali minori sono affidati alle Camere di Commercio locali e vengono gestiti da pochissimo, ma qualificato, personale in grado di operare, in completa sicurezza, un piccolo aeroporto: proprio come avviene qui ad Aguscello, tanto per citare un caso di casa nostra. Con ENIT ed ENAC stiamo lavorando ad una serie di importanti iniziative a sostegno dei nostri piccoli scali (che dovrebbero beneficiare anche per il triennio 2013-2015 di investimenti ENAC come è stato per il triennio 2010-2012 dove sono stati allocati ben 33,5M di euro). 15 Questi riguardano sia lo sviluppo degli attuali “aeroporti minori” italiani, che auspicabilmente beneficeranno delle nuove norme antincendio e di più efficienti strutture di gestione aeroportuale, sia la creazione di una rete di idroscali marittimi come in sta avvenendo in Grecia e Croazia (e, in parte, anche in Puglia). Forse – se ce la facciamo con tempi e disponibilità economiche – già quest’anno potremo annunciare alcune iniziative... e spero ce ne parlerà dopo l'amico Vergari. Anche AOPA deve cambiare e si deve trasformare, oltre ad essere l'unico vero sindacato dei Piloti, deve puntare a diventare un fornitore NO PROFIT di servizi a disposizione dei suoi associati e deve essere in grado di diventare un “Marchio di Qualità” per chi vola. Il lavoro che stiamo portando avanti con l'aiuto del Consiglio, e spero anche vostro, va in questa direzione. Abbiamo ottenuto la proroga del tanto discusso TEA e per questo voglio ringraziare il D.G. di Enac Dott. Quaranta, l’Ing. Guccini e l'ing. Marasà, e stiamo lavorando dopo l'effettuazione di alcune verifiche ad un nuovo testI per ottenere la certificazione di ENAC entro l'anno di una piccola task force di esaminatori a disposizione dei soci a costi ragionevoli, e soprattutto con programmi più adatti a noi. Stiamo sviluppando accordi con i VVFF per ottenere addestramento e 16 certificazioni di personale antincendio a costi contenuti. E' nostra intenzione, inoltre, stringere accordi con broker assicurativi competitivi per offrire ai soci polizze ancora più convenienti ed innovative. Ma non è tutto: spero, a brevissimo termine, di potervi presentare il primo frutto della nuova campagna di rivisitazione degli spazi aerei che è in attuazione, grazie anche al costante lavoro portato avanti da AOPA ( e dal sottoscritto ) con ENAV ed in particolare con il suo Direttore Generale Massimo Garbini ( ed il suo staff ) con il quale abbiamo ottimi rapporti. Spero sarà una bella sorpresa per tutti, sapere che si punta al cielo unico europeo senza poter fruire del cielo Italiano nel 2011 è davvero ormai un paradosso insostenibile! I miei ed i nostri obbiettivi sono tanti, e spero di non fare come il solito politico che promette, promette, e poi non fa nulla I... Anche per ciò che riguarda la comunicazione dell’ Associazione è quanto mai necessario un cambiamento di modalità comunicativa per far percepire chiaramente il lavoro che AOPA svolge costantemente. Il nostro sito deve essere rinnovato al più presto per sfruttare a pieno le opportunità offerte dalla rete. Vorremmo trasformarlo in un vero e proprio organo di informazione interattivo, la piazza di una community di gente dell'aria in grado anche di mettere in contatto i soci tra di loro, attraverso anche tutte le innovative piattaforme mobili. Uno sforzo che ci sentiamo in dovere di fare, aprendoci a tutti coloro che volano, senza pregiudizio anche nei confronti del mondo VDS che, grazie al DPR 133, si avvicina sempre di più a quella che sarà la nuova A.G. Una nuova identità che va delineandosi seguendo le implacabili leggi di mercato. Una A.G. che ci auguriamo sia sempre più fatta di Piloti preparati e coesi e di istituzioni attente alle nostre esigenze, nel rispetto di regole sostenibili. Uno sforzo che ha bisogno di essere sostenuto, anche economicamente, aumentando il nostro numero di soci. L'unica fonte di sostentamento che abbiamo. Termino dicendovi con molta sincerità che, come voi vi aspettate molto da me, io mi aspetto molto da voi ...... per questo conto sul vostro impegno di portare in AOPA almeno un nuovo socio a testa prima della fine dell'anno, non dimenticatevelo. Prende la parola Paolo Montanari per l’approvazione dei bilanci: Arrivando, Antonella vi avrà distribuito copia dei bilanci del 2010 che sono anche inseriti nel bollettino del 1° trimestre che è in distribuzione da qualche giorno I spero li abbiate letti con attenzione perché ci piacerebbe, come sempre, evitare di farlo in pubblico per lasciare più tempo al dibattito I qualcuno ha qualcosa da dire o chiedere a proposito dei bilanci? Possiamo procedere alla approvazione? Vi chiedo di voler approvare: loro Il Conto Economico dell’esercizio 2010 ed bilancio al 31.12.2010 La Relazione del Collegio Sindacale Il Preventivo Economico per il 2011 e, infine, La Relazione del Consiglio Direttivo sull’anno appena terminato L’invito è, e rimane, quello di sempre: abbiamo bisogno di più soci I per contare di più e avere più mezzi. Il bilancio 2010 viene approvato all’unanimità. Chiede, ed ottiene la parola Nico Mastrorillo, rappresentante della CzeckSport Aircraft Considerazione rispetto agli interventi fatti in assemblea. Chiede di trovare un modo per risolvere i problemi che affliggono l’aviazione generale in Italia. Oramai è quattro anni che è socio AOPA e ogni anno puntualmente si sente raccontare le stesse storie sui mali dell’A.G. Non possiamo più accettare di ritrovarci qui ogni anno a commiserarci sui problemi dell’ A.G. che sono indubbiamente derivati anche dalle autorità (vedi ENAC) che rendono sempre tutto difficile anche quando le cose difficili 17 non sono. Questo è un dato che chi più o chi meno ha avuto modo di sperimentarlo. Senza andare troppo lontano, noi abbiamo degli aeromobili registrati OK, non più tardi di una settimana fa abbiamo prenotato con quaranta giorni di anticipo la visita per il rinnovo (!!!): è venuto l’ingegnere da Praga esattamente quando volevamo noi a dei costi risibili e alla fine della verifica avevamo tutti i rinnovi fatti. Noi non chiediamo dei servizi gratis ma con un costo commisurato al servizio che riceviamo. Niente di più. E’ mai possibile che noi dobbiamo sentirci dei “nani” rispetto a dei Paesi più piccoli? Eppure ci siamo dovuti arrendere all’evidenza. Dobbiamo andare oltre; e’ inutile lagnarsi. Dobbiamo avere un numero cospicuo all’interno di AOPA. Se noi siamo tre, quattro, cinquecento non conteremo mai niente ! Dobbiamo impostare un programma di marketing associativo robusto, aggressivo, stringente. Dobbiamo andare nel giro di due anni ad avere 18 5.000 iscritti non 500 perché le persone che fanno parte del Consiglio non devono pagarsi il viaggio a spese loro; devono essere pagate! Devono fare quello che fanno tutti i manager nelle associazioni industriali. Loro lavorano per l’associazione e devono essere pagate per questo; va bene il volontarismo ma qui si sbaglia prospettiva I una critica che faccio ad AOPA come struttura è: perché l’associazione non promuove molto di più di associarsi ? Questa domanda non la dovremmo fare noi singoli piloti ai nostri “colleghi”, ma la dovrebbe fare l’associazione. Se non c’è una cospicua adesione all’AOPA, probabilmente c’ è una sorta di “allergia associazionistica” tipica dei popoli latini, ma c’è sicuramente anche da parte di AOPA una certa latitanza nel momento in cui si devono offrire dei servizi che costituiscono valore aggiunto per i piloti. E’ AOPA che deve fare la domanda a tutto l’universo dei piloti italiani, non solo ai piloti di aviazione generale, ma anche ai piloti che volano VDS, ossia dovremmo porre la domanda o le domande: cosa i piloti si aspettano da AOPA? I piloti dovrebbero esprimere la loro opinione in modo strutturato. Questo nel settore dell’industria, nel marketing, si chiama “sondaggio di opinione”. Sondaggio che si può fare anche online; in questo modo noi possiamo intercettare i bisogni dei soci, rendere loro dei servizi a valore aggiunto, come già si sta incominciando a fare (vedi Hertz, Elba,I.) ma è ancora troppo poco. Bisogna fare lobby, ma bisogna essere in tanti. Continuo a dire, e poi finisco, che non basta portare un amico in più. Dobbiamo fare un programma con degli obbiettivi da raggiungere. Rinaldo Gaspari si complimenta col socio per avere espresso questa sua opinione. Anche lui è d’accordo che per andare avanti c’è bisogno di questa trasformazione. Chiede poi ai presenti se ci sono altre domande. Interviene Aurelio Lamonica delegato AOPA di Verona. Ho conosciuto AOPA 20 anni fa proprio per le convenzioni con alcuni hotel. A Verona i piloti cominciano solo ora a conoscere AOPA perché molti pensano che sia solo per i proprietari di aerei. Si è parlato di aeroporti minori: c’è un problema che volevo segnalare a tutti I a Cremona. Il presidente della Provincia di Cremona proprietaria del sedime aeroportuale, per recuperare dei soldi vuole venderlo. Ora l’unico possibile acquirente sarebbe il “gestore di fatto” cioè l’Aeroclub (che non ha i soldi). Il sindaco, il prefetto, la camera di commercio sono tutti restii alla proposta fatta dal presidente della provincia, il quale ha fatto marcia indietro dichiarando però che anche loro devono guadagnare un po’ di soldi: il timore è che alzi il canone a condizioni tali da non poterlo più pagare. E’ stato fatto un sondaggio su un sito di Cremona ed è stato chiesto a tutti di votare su questa ipotesi. C’è bisogno di molti “amici” che votino a favore dell’aeroporto. Idrosuperfici: una attività che oggi è relegata purtroppo solo a Como. A Mantova forse si riesce ad aprirne una (vedremo a breve), io sto tentando da anni sul lago di Garda e vorrei proprio chiedere al dott. Vergari qui presente se può spiegarci un po’ come funzionano le cose. Il presidente Gaspari cede la parola all’Ing. Roberto Vergari della Direzione Eliporti e Aeroporti Minori di ENAC Ringrazio AOPA per l’invito I sono venuto con piacere perché credo che il rilancio dell’ aviazione civile passi attraverso una serie di punti e in particolare quello dell’A.G. e quindi bisogna aumentare la cultura aeronautica I anche fra di noi come ENAC dobbiamo acquisire la cultura e capire quelli che sono i problemi. 19 Tutti voi sapete che il sistema aviazione civile si basa sul trinomio uomo - macchina - ambiente; sulla macchina non vi devo insegnare niente perché sapete tutto; sull’uomo siete tutti piloti quindi sapete quali sono le problematiche, quali sono le cose anche da migliorare ... non sono qui per piangere su quello che non funziona di ENAC ma vedo in positivo per cercare di andare a migliorare le strutture, perché, in fondo ENAC nasce nel 2001 sulle ceneri di tre Enti con tre storie e tre culture diverse I un ente che deve ancora formarsi. C’è poi l’ambiente: riguarda le infrastrutture e lo Spazio Aereo. In questo contesto e credo che vada portato a vostra conoscenza, siamo riusciti a far inserire, nei cinque obiettivi strategici dell’Ente, un obiettivo che è quello dello sviluppo dell’A.G. Come si fa ? Vi parlerò di quello che è l’infrastruttura. 20 Un credito dei vecchi tre Enti è l’aver salvaguardato ben 103 aeroporti dalle dismissioni. In tante città, comuni e provincie hanno tentato di farli chiudere per destinare quelle zone a lottizzazioni o ad altre attività. Poi, nel 2006, quando si è cambiata la norma sulla liberalizzazione delle aree di atterraggio su iniziativa del senatore Gex e con questo si è dato un discreto impulso alla rete infrastrutturale. Le avio superfici, infatti, a causa di una serie di regolamenti molto restrittivi non riuscivano a partire. Abbiano investito tempo e risorse e oggi le avio e le eli superfici sono circa 630: su di esse è consentita ogni attività fino ai 5.700 kg compreso il trasporto pubblico passeggeri con un sistema abbastanza preciso. Potete trovare tutto sul sito di ENAC. Noi mandiamo spesso ai gestori delle norme, degli aggiornamenti e devo dire che è nata una rete che incomincia a funzionare e che, insieme a quella degli aeroporti, dovrebbe costituire le fondamenta per lo sviluppo dell’A.G. Questa è la struttura delle avio superfici che sono sostanzialmente private. Noi, per quello che possiamo fare, li spingiamo a migliorare le infrastrutture e diversi enti pubblici stanno investendo su queste cose. L’altro discorso è invece è quello del patrimonio degli aeroporti di A.G. Saprete tutti che è stato creato un “Piano nazionale degli aeroporti”, dove gli aeroporti commerciali sono 46 , non sono ne pochi ne tanti, ma bisogna dare le giuste destinazioni agli aeroporti. Destinare e andare ad individuare come posizionare le attività dell’A.G. su questi aeroporti. Un aeroporto solo di A.G. non si regge in piedi ... bisogna trovarci qualcosa di complementare I e possono essere tutta una serie di attività. ENAC era che, avendo trascurato per anni aeroporti e investimenti, tutta l’attività dell’A.G. si stesse trasferendo sulle aviosuperfici il che, da una parte poteva essere positivo, ma dall’altra poteva lasciarci con aeroporti di A.G. assolutamente non utilizzati che diventavano elementi appetibili per quelli che non vogliono gli aeroporti. Un po’ ovunque troviamo comitati proaeroporti e comitati contro-aeroporti. È’ sempre difficile fare interventi sugli aeroporti. La rete delle infrastrutture in due anni sarà decisamente migliorata con alcune eccellenze di aeroporti che noi riteniamo strategici, da Bresso, a Udine, a Fano, a Roma UrbeI. Migliorare le infrastrutture: ENAC credo che abbia fatto qualcosa di buono. E’ stato fatto un piano triennale con un investimento di circa 35 milioni di euro e su parecchi aeroporti sono già iniziati i lavori e piano piano partiranno anche gli altri: Asiago, Lugo di Romagna, Rieti, Ferrara, Pavullo, Bresso, Roma Urbe, Venezia Lido, Udine, Gorizia I tutti interventi molto ben finalizzati e studiati per singolo aeroporto. Noi stiamo cercando in questi aeroporti di fare si che chi li gestisce, a chi li utilizza possa fornire sempre più servizi a partire dal servizio carburante. La preoccupazione in L’altro discorso che strangolava l’A.G. era l’antincendio: si partiva da una campagna di sensibilizzazione dei VVFF portata avanti prima in modo formale e poi andata intensificandosi. Avere ridimensionato le loro richieste credo sia stato un doppio risultato: uno in termini di funzionalità, l’altro di economicità. Credo che uno degli argomenti che vada sviluppato è quello dello spazio aereo. Io non sono un esperto di spazi aerei ma vivendo nell’ambiente, vedo le complicazioni che ci sono per i vari spostamenti o per attraversare i CTR, per entrare nelle zone controllate, cosa che certamente crea grandi disagi. Mi sembra che anche in ENAC sta cambiando un po’ la cultura e la mentalità. Per semplificare faremo un grosso investimento sull’aeroporto di Capua con 21 l’obbiettivo di sperimentare la navigazione satellitare. Spero che il tutto avvenga nell’arco di un anno un anno e mezzo altrimenti è inutile darsi un obiettivo. Due ultime considerazioni che ritengo vadano fatte: forse credo che nel passato non si è lavorato pensando che ognuno avesse un ruolo I. sicuramente in ENAC c’è la volontà di sviluppare e agevolare tutto il settore sia quello aeroportuale che quello dell’A.G. Io credo che avendo parecchi compiti e parecchie realtà da sviluppare, anche estremamente complessa come la rete aeroportuale commerciale, vedi EASA e tutta l’innovazione I che viene con la normativa europea, beh, credo che si debba lavorare insieme perché credo che le associazioni come la vostra debbano essere un momento di studio e quindi porsi, e questo è solo un mio pensiero, non in un momento confronto/scontro ma come momento di comune obiettivo e di lavoro comune perché, in realtà, gli obiettivi sono gli stessi. Nessuno mai in ENAC pensa che debba essere penalizzato qualcosa. Sta cambiando la mentalità. Serve però il supporto di tutti: un supporto specialistico, un supporto di chi opera nel settore. Una cosa importante: qualche settimana fa abbiamo sottoscritto una convenzione con ENIT. Una innovazione importante alla quale nessuno pensava fino a 6 mesi fa. Abbiamo incontrato AOPA a Milano, 22 qualche mese fa e proprio i Consiglieri di AOPA hanno messo in piedi una linea di contatto con ENIT, direttamente con il suo Presidente Matteo Marzotto. Io personalmente ho messo in piedi una linea di contatto con il Direttore Generale di ENAC e ne è uscita una convenzione e all’interno della quale c’è anche uno spazio per AOPA, uno spazio importante. È l’inizio di una strategia che passa per il coinvolgimento di quelle che sono le attività di tipo turistico e quindi per l’inserimento degli aeroporti in un circuito più complessivo di volo turistico, e di una serie di persone il cui insieme è rilevante ma sottostimato e sottovalutato in Italia. L’ultima cosa è quella del tipo di superfici. La norma se la leggete bene è estremamente chiara. Art 8 e art 22 del d.m. del 2006 dice che tutte le attività, anche di trasporto pubblico, si possono fare su idrosuperfici occasionali con due sole condizioni: la comunicazione del pilota e l’assenso del demanio, proprietario dell’area. Abbiamo fortissime richieste da Malta, dalla Grecia, dalla Croazia. Abbiamo partecipato al bando europeo dello studio di tutta la rete di idro-superfici insieme a Croazia, Grecia e Montenegro, Regione Puglia e Regione Abruzzo: abbiamo vinto il progetto e la Comunità Europea ci convenzionerà questo progetto relativo alla rete delle idrosuperfici in Adriatico. Inizieremo a lavorare ai primi di luglio I. il progetto dovrebbe durare 6-8 mesi. Queste sono un po’ le cose. Non mi dilungo. È la vostra Assemblea I ma credo sia opportuno che i numeri crescano perché l’Associazione serve a questo e credo che siate molto ben rappresentati. Vi ringrazio e se avete qualche domanda se posso rispondere sono a vostra disposizione. Intervento di Renzo Corvetta , delegato AOPA di Bolzano Da qualche mese sull’aeroporto di Bolzano vige un divieto, da parte di ENAC, che impedisce all’aeroclub di Bolzano di vendere AVGAS agli esterni. Essendo anche Consigliere dell’Aeroclub posso dire che abbiamo appena messo a norma il distributore spendendo 70 mila euro nel 2004 2005 e adesso ci ritroviamo con un Notam che dice che a Bolzano di AVGAS non ce n’é. Chiedo se non è legittimo aspettarsi da parte di ENAC un aiuto anziché un ulteriore ostacolo imposto? Altro punto: gli aerei che abbiamo a Bolzano sono una cinquantina 50 ma gran parte di questi è immatricolata in Germania, Svizzera, Francia. Perché in questi Paesi è più semplice gestire un aeroplano. Dunque voliamo tutti con aerei stranieri: perché dobbiamo vergognarci di essere italiani? Nuovo intervento di Nico Mastrorillo. Esprimo grande ammirazione per l’Ing.Vergari perché ha avuto il coraggio di presentarsi, mi rendo conto che la sua posizione è veramente scomoda perché ha declamato fondamentalmente un concetto: l’ENAC sta evolvendo e ha snocciolato una serie di progetti veramente interessanti ma la prima domanda che ci facciamo è: come mai non se ne è accorto nessuno? e la seconda è: abbiamo la netta sensazione, che in ENAC ci siano un dottor Jeckyll e un mister Hyde: il primo che guarda avanti ed è lungimirante, il secondo che vanifica tutto quanto. Mi deve spiegare cosa serve fare promozione turistica se da Roma in giù non si trova carburante. L’azione di ENAC deve essere suffragata da elementi di fatto che si concretizzano in poche cose. Cose che, però, possono essere subito tangibilmente misurate. La benzina per un aeroplano, ad esempio, è come l’ossigeno per l’essere umano: 23 se non c’è I non c’è aereo e senza aereo non c’è il turismo ! Le gestioni aeroportuali non vogliono l’A.G. e fanno di tutto per cacciarci I. Replica di Vergari. Fino a un certo punto risponderò come dirigente ENAC, da un certo punto in poi come Roberto Vergari. Per Bolzano, io credo che non sia un problema di ENAC: lei sa bene che c’è un regime fiscale che impone e agevola gli aeroclub nel vendere benzina. Mi informerò con il mio collega di Bolzano e poi le farò sapere com’è la situazione. Credo che sia, comunque, solo una questione di regime fiscale perché l’Aeroclub ha il carburante a regime agevolato e quindi non può venderlo. Nulla vieta all’Aeroclub di creare una società specifica per carburante ed ottenere la concessione del deposito carburante. Sempre che chi lo gestisce non abbia un regime fiscale agevolato. È un discorso più grande di noi ma pienamente condivisibile. Sui distributori, noi (ENAC n.d.r.) non possiamo farlo I per norma La prima cosa che io avrei fatto era mettere un distributore per ogni aeroporto I ma noi non lo possiamo fare. Non è nel nostro statuto I l’unica cosa che possiamo fare è agevolare alcune iniziative private I ma nemmeno sempre. Certe domande passano anche attraverso me e, anche, attraverso le direzioni degli aeroporti I e anche li si sta cercando di cambiare una certa mentalità I che, prima, con i vecchi direttori era troppo chiusa. Andrea Fossi, Consigliere AOPA Solo i piccolini, i jet se li tengono. Anonimo (non si è presentato) 24 Roberto Vergari Perché uno paga una certa cifra e l’altro no. Il piccolo crea una serie di problemi, occupa uno slot, del posto .. e così via. Bisogna imporlo, e io non lo posso fare: posso solo trascrivere quello che ci siamo detti al nostro Direttore Generale. Massimo Levi – segretario AOPA Costa Smeralda. Sappiamo che dal punto di vista turistico è uno dei fiori all’occhiello del Paese. A metà dell’anno scorso, il gestore dell’aeroporto ha semplicemente deciso che la benzina non la voleva più tenere perché gli dava fastidio: la Costa Smeralda ha di colpo perso quella fetta di turismo aeronautico straniero che era abituata a venirci. Non era neanche questione di invitarli e di creargli un possibile bacino turistico, qui è stata proprio presa una decisione da parte di qualcuno che ha detto “questo turismo non ci interessa”. Roberto Vergari Posso solo dirvi che proprio su Olbia mi hanno denunciato perché abbiamo fatto aprire una serie di elisuperfici, ovviamente non andavano più sugli aeroporti, che però non li vedevano di buon occhio. Abbiamo fatto in modo che ci siano intorno all’aeroporto 5 o 6 elisuperfici che però hanno tolto il traffico dagli aeroporti e il traffico degli elicotteri è molto remunerativo e la cosa non gli è andata bene. Fabrizio Carbonera – socio AOPA Mi può spiegare perché l’aeroporto di Bresso non è nella lista degli aeroporti dell’ENAC messa sul sito internet ? L’aeroporto di Bresso non esiste. Esistono le avio superfici, gli aeroporti maggiori, gli aeroporti minori ma Bresso proprio non compare. Altra cosa: ho sentito prima delle persone sufficientemente arrabbiate. Ma quella legge alla quale si riferiva Massimo Levi riguardante il codice dell’amministrazione digitale sarà una fortissima arma per gli utenti, non per fare guerra ma per dare una scrollata al sistema. Visto che, sembra di capire, nessuno nell’amministrazione dello Stato si potrà sottrarre a questa legge, che ci da delle armi che possono portare al sollevamento del dirigente di questo o quell’ufficio se non fa determinate cose. Non solo. Da un arma alle associazioni come AOPA per fare delle class-actions proprio in questo senso. Roberto Vergari Vorrei fare un ultimo appello anche a voi. Guardate che ENAC è in difficoltà in termine di personale. Dalle 1.100 persone di qualche anno fa siamo è scesi a 850; ed è un personale che non sempre si riesce a riconvertire secondo le nuove attività dell’Ente. Purtroppo, tutti quelli che vanno via, non vengono rimpiazzati, lo vedete con gli ispettori di volo, con gli ingegneri aeronautici, un po’ con tutto il personale. Quindi, quando si parla di attività di lobby, bisogna fare un discorso a tutto campo se si vuole sistemare qualcosa I perché il sistema è fatto ad anelli ed ENAC è un anello abbastanza debole; non siamo un Ente con migliaia di persone su tutto il territorio. Poi quando, fra breve, EASA comincerà ad occuparsi di aeroporti creando, come fatto con gli aeroplani e le licenze numerose nuove normative, l’ENAC sarà in fortissima difficoltà. Massimo Levi Lo vediamo già oggi. Ci sono pochissimi direttori di aeroporto che ci ascoltano. Noi facciamo proposte, ma spesso non ci ascoltano, ci dimenticano o, semplicemente, ci dicono che ci risponderanno, forse, un giorno. Ma poi, temono i gestori e non hanno il coraggio di far rispettare le regole quando ci sono favorevoli. Beh I con questo possiamo dichiarare conclusa questa Assemblea ... ringraziamo tutti coloro che hanno dato un contributo e I possiamo passare alla parte più ludica: il mini bus per il ristorante attende tutti davanti all’hangar principale. ( per le immagini si ringrazia, come sempre, l’amico Marco Tricarico ) 25 NOVITA’ IMPORTANTI PER IL CTR DI MILANO LINATE Nel corso dell’assemblea di Aguscello avevamo annunciato come prossime alcune novità in merito allo spazio aereo: bene, la prima di queste novità si sta concretizzando. E’ stata pubblicata sull’AIP Italia la nuova conformazione del CTR di Milano Linate I che viene accorciato di quasi 10 miglia nautiche (5 a nord e 5 a sud) e classificato in classe D. La storia del CTR di Linate va indietro di parecchi anni ma la cosa era diventata problematica prima a seguito dell’installazione del radar terminale e poi, a seguito dell’incidente dell’Aprile 2002 in cui un monomotore con matricola elvetica era andato a sbattere contro il grattacielo Pirelli in pieno centro città. Il CTR di Linate aveva l’attuale configurazione da anni ma la mancanza del radar faceva si che numerosi attraversamenti non consentiti non venissero notati I lo stesso CTR, poi, era attraversabile senza particolari difficoltà: era sufficiente chiedere la relativa autorizzazione. Purtroppo, a seguito dell’incidente del Pirellone nell’aprile del 2002, il CTR di Linate è diventato inattraversabile, ovvero in AIP Italia era stata aggiunta la menzione “ può essere attraversato solo da velivoli diretti a (o provenienti da) Linate. Il risultato era che un velivolo appena decollato da Bresso e diretto a 26 Venezia veniva costretto prima ad un lungo giro a nord di Monza poi a dover ridiscendere fino a Trezzo prima di potere assumere una prua verso est: andavano infatti evitati sia il CTR di Linate che quello di Begamo. Non solo, la contemporanea istituzione di un FRA (Flight restricted area) creava una barriera insormontabile sulla città di Milano tanto che, per percorrere le 5 NM fra Bresso e Linate bisogna, da allora, fare il giro ad Ovest della città di Milano volando per circa 15 minuti fino al cosiddetto “cancello ovest” ovvero ai punti W1 e W2. AOPA aveva da subito presentato ad ENAV numerose iniziative per risolvere la questione I nel 2004 a seguito di una presentazione tenutasi a Bresso sembrava ci fossimo riusciti, poi ancora nel 2006 a seguito della nomina di Bob Manzaroli al CdA di ENAV I poi ancora dopo che Rinaldo Gaspari aveva presentato ad ENAC un progetto sviluppato in “comune” con la dirigenza ENAV di Milano Linate. Per anni sembrava che il CTR di Linate fosse destinato a non essere modificato. Poi I le buone notizie: prima, in occasione del convegno di Roma sugli “airspace infringments” poi ancora, a seguito di una conversazione telefonica del Presidente con il Direttore Generale di ENAV, Massimo Garbini, in assemblea abbiamo potuto annunciare che, a breve, ci sarebbero state delle novità importanti. Infine, il 6 giugno scorso I la comparsa in AIP dell’AIC A03-2011 “Modification of Linate CTR” che presenta la nuova configurazione del CTR a partire dal prossimo 20 ottobre. Attenzione: non da subito I solo dopo il 20 ottobre ! Ad ogni modo I un sentito grazie a quanti hanno lavorato al conseguimento di questo obbiettivo: dal socio Fabrizio Carbonera che aveva elaborato le prime cartine nel lontano 2004 all’attuale Presidente Rinaldo Gaspari che negli ultimi anni ha lavorato insieme al personale Enav di Milano Linate ... a tutti i funzionari e tecnici di Enav che hanno reso possibile questo risultato. Agli scettici ed ai dubbiosi che spesso dicono che l'associazione ad AOPA non porta benefici vogliamo solo ricordare che altri risultati simili potranno essere conseguiti solo se i piloti di Aviazione Generale italiani si uniranno compatti ad AOPA Italia nel difficile lavoro con le nostre autorità aeronautiche. Nella pagina a fianco la nuova configurazione del CTR di Linate. 27 28 ANCORA SUL PROFICIENCY TEST LANGUAGE A seguito dell’ottenimento della proroga del test di conoscenza della lingua inglese I anche in vista del fatto che il database in possesso di ENAC non è in grado di fornire dati statistici in merito, AOPA ha scritto una bella lettera a 96 Aeroclub chiedendo, per cortesia, di saperci dire : • quale era la percentuale di piloti del sodalizio che ha già superato il test TEA • quale era la percentuale di piloti del sodalizio che ha tentato, senza successo, di superare il test TEA • se i test venivano effettuati internamente o se i soci del club si dovevano recare presso altre strutture per effettuare il test • se l’Aeroclub era a conoscenza di particolari problemi fra gli esaminatori e la Mayflower (ovvero la ditta britannica alla quale ENAC ha appaltato il test) Si tratta di domande mirate a per capire, realmente, le proporzioni del problema e, poi, prendere le decisioni più appropriate in merito. Bene, pensavamo che dai dati fornitici dall’AeC Milano, reperiti di prima mano (l’Aero Club è nostro vicino di casa dunque basta andare a chiedere per avere una risposta) la situazione fosse drammatica : il 25% dei soci ha superato il test, il 23% ci ha provato senza superarlo il restante 52 % non ci ha nemmeno provato e di questi almeno la metà non intende nemmeno provarci essendo consapevole che questo test .. così come è impostato I non lo supererà mai. Evidentemente ci eravamo sbagliati: il problema non è di interesse degli Aeroclub italiani visto che su 96 lettere inviate abbiamo ricevuto poche risposte. Non sappiamo se i piloti italiani sono al corrente di tanto disinteresse ma è un dato di fatto che possiamo contare solo sulle risposte che riceviamo da alcuni soci volenterosi che, ovviamente, ci dicono a che punto sono loro I non i loro amici che operano all’interno dello stesso Aeroclub. Stante la premessa I. piuttosto desolante .. visto che in AOPA l’indifferenza dei piloti non ci abbatte più di tanto, ci siamo attivati per ricercare un test alternativo a quello della Mayflower I. e lo abbiamo trovato. Dopo avere sperimentato diversi test “on line” e lavorato alla preparazione di un “syllabus tutto nostro” (ma il tempo a disposizione non era sufficiente) finalmente abbiamo trovato un test già pronto molto valido. Si tratta di un test Danese I disponibile in rete da qualche mese che rilascia certificati Danesi: ma la Danimarca è un Paese U.E. che aderisce all’EASA I il test risponde 29 sia ai requisiti ICAO che a quelli EASA e, dunque, ENAC non può non accettarlo. Tuttavia la procedura di accettazione di un test effettuato all’estero non è altrettanto semplice che quella di un test effettuato in Italia. Il problema, come nella maggioranza dei casi era che il test era predisposto per dei piloti professionisti che volano in IFR I (più o meno lo stesso limite del TEA) I solo che, questa volta, i titolari del test sono stati ad ascoltarci e hanno soddisfatto le nostre osservazioni e richieste preparando, a tempo di record, un test per Piloti privati che operano in VFR. Attenzione: questo non vuole dire che il test è “più facile” I vuole solamente dire che il test “ci riguarda” e parla di cose alle quali siamo abituati. Non di improbabili passeggeri di un volo di linea che, in dialetto scozzese ci chiedono di rientrare perché la moglie ha le doglie I come avviene con il TEA I ma, soprattutto, non in una situazione di “conflitto di interessi” come avviene ancora oggi con la Mayflower: “io ti boccio, così ti ripresenti e mi paghi un’altra volta”. “io ti do 5, anziché 6 cosi fra 6 anni torni a pagarmi ” I e, infine, I non in una condizione di “illecita segretezza” quale è quella del TEA. Perfino in ENAC, qualcuno si è reso conto che le cose non andavano per il meglio, tanto è che, qualche settimana fa siamo stati ricevuti, a 30 Roma, insieme al Danese titolare del test, per verificare la possibilità di ottenerne la certificazione italiana. (non che ce ne fosse bisogno, quella danese è già sufficiente I ma la convalida di un test fatto all’estero segue una procedura complessa e la certificazione nazionale semplifica molto le cose). Le cose non sono andate male I non abbiamo ancora la certificazione in tasca ma siamo ottimisti. Ci sono state richieste delle modifiche, alcune assolutamente ragionevoli, altre di poco conto ma che che verranno fatte senza discutere, altre più rilevanti per le quali stiamo discutendo (non si capisce perché certe cose, se vanno bene per la Danimarca, Paese EASA, non debbano andare bene per l’Italia. Ad ogni modo, come detto, siamo ottimisti e ci auguriamo, per i primi di settembre, di poter annunciare la certificazione di questo nuovo test, in concorrenza con quello della Mayflower (e, si sa, la concorrenza è sempre benefica). Il test sarà disponibile a tutti ma solo i soci AOPA, passando dal nostro sito, potranno godere di un prezzo particolare, scontato. Per una volta, comunque, ci auguriamo che anche i non soci apprezzeranno il nostro lavoro e che questo li porterà ad associarsi. Le modalità operativa verranno indicate nel sito web di AOPA. NOTIZIE DA IAOPA Nuova abilitazione IFR in Francia L’AOPA Francia ha recentemente annunciato con malcelata soddisfazione l’approvazione, da parte della DGAC (Direction Nationale de l’Aviation Civile) di una “abilitazione al volo strumentale” cioè IFR nazionale. In pratica : quello che, a livello EASA, IAOPA sta cercando di ottenere da circa 10 anni, con l’opposizione dei burocrati di mezza Europa, i francesi sono riusciti ad ottenerlo dalla loro autorità nazionale. Per quanto ci è dato di comprendere questa nuova abilitazione ha un programma di volo “pratico” identico a quello dell’abilitazione IFR previsto dalle JAR FCL ma si differenzia profondamente da queste ultime per la parte teorica che, invece, è molto simile a quella della FAA americana. Tanto AOPA Francia quanto la DGAC si sono rese disponibile per presentare e spiegare questa nuova abilitazione alle autorità di altri Paesi Europei aderenti all’EASA nel tentativo di promuovere questa nuova normativa a livello Europeo e sostituire quella attuale molto penalizzante per la complessità della parte teorica, che limita considerevolemente il livello della sicurezza dei piloti privati che non possono ottenere una abilitazione IFR come avviene oltre oceano. Non appena possibile presenteremo questa nuova norma anche alle nostre autorità e vedremo cosa ci risponderanno. I velivoli a pistoni norme sui vulcani. liberi dalle Dopo i fatti del 2010, quando un vulcano Islandese ha causato il blocco di tutte le attività di volo in Europa per diverse settimane, I l’attività di lobby di IAOPA ha portato ad un risultato considerevole: la pubblicazione di un EASA Safety information Bullettin 2010-17 che esclude esplicitamente i velivoli con motore a pistoni da quelli a cui applicare limitazioni e restrizioni, in caso di nuove eruzioni vulcaniche, in presenza di “low ash concentrations” ovvero in caso di nubi di cenere non visibili ad occhio nudo.. Questo vuole dire che, in situazioni simili a quelle dell’Aprile 2010 .. e poi ancora del Maggio 2011 .. gli aeroplani con motori a pistoni dell’A.G. potranno volare liberamente anche in caso di “blocco” dei voli regolari. IAOPA e l’aeroporto dell’Elba. A seguito dell’aumento delle tariffe per il parcheggio degli aeroplani a Marina di Campo IAOPA sconsiglia ai 27.000 soci Europei di passare le vacanze all’Elba. Il solo parcheggio sul prato di un Cessna 172 potrebbe costare intorno ai 500 Euro per una settimana di vacanza: una follia italiana, come sempre. 31 EASA: il programma ACAM per il controllo a campione dei velivoli. In ottemperanza a quanto richiesto dall’EASA anche l’ENAC ha stilato un programma, chiamato ACAM, per il controllo a campione della gestione dell’aeronavigabilità e della manutenzione dei velivoli della flotta italiana. Tale programma coinvolgerà circa il 10 per cento dei velivoli presi a campione tra velivoli che effettuano impiego turismo e velivoli che effettuano lavoro aereo o scuola, quindi verranno sottoposti a controlli da parte di ingegneri dell’ENAC, che hanno seguito un corso apposito, sia velivoli di tipo commerciale come i 767 dell’Alitalia che i Cessna 172 dell’Aero Club Milano che il Partenavia P66 che il farmacista la con passione del volo utilizza nel fine settimana. Questo programma nasce per controllare lo stato dei velivoli, di come viene gestita la manutenzione, l’aeronavigabilità continua e l’applicazione delle norme EASA implementate dall’ENAC da quando non è più l’ENAC stesso ad effettuare i controlli necessari per il rinnovo dell’ARC (ex C.N.) in quanto passato alle figure ARS (airworthiness staff) contenute nelle CAMO. Se il vostro aeroplano è finito in questo programma europeo sarà sottoposto ad una visita completa da parte di ENAC (visita che potrebbe durare più giorni ), preferibilmente 32 durante la manutenzione; sarà vostro compito informare il vostro manutentore che l’aeroplano è sottoposto al programma ACAM ed informare l’ENAC che il velivolo è in manutenzione e presso l’azienda XYZ. Potrebbe, comunque, capitare che l’ENAC vi richieda un’ispezione di “rampa” ovvero un controllo documentale di quello che è stato fatto ed un volo per verificare lo stato del velivolo. E’ molto importante che, prima di queste visite, il velivolo sia in perfetto stato, come sempre dovrebbe essere, per non incorrere in fermi macchina imprevisti dovuti a mancanze documentali o tecniche. Rifacendosi a quanto previsto dalla circolare ENAC 71 A che spiega come, e dove, eseguire manutenzione e gestione tecnica dei velivoli in funzione del loro impiego si può notare quanto sia importante una buona gestione tecnica, eventualmente effettuata dal proprietario, quanto una regolare manutenzione del velivolo. All’interno di questo programma i punti salienti che verranno controllati saranno fondamentalmente ed approfonditamente quelli previsti dall’appendice III dell’AMC mb 303 (d) della parte M, ovvero le limitazioni di aeronavigabilità, la presenza delle varie targhette sia interne che esterne, molto importanti le registrazioni delle manutenzioni, le modifiche e le variazioni effettuate sul velivolo, la configurazione del velivolo rispetto a quanto indicato nei documenti di volo o di omologazione, lo stato delle parti a vita limitata le cui scadenze devono essere sotto costante controllo, le eventuali riparazioni strutturali eseguite, gli equipaggiamenti di bordo conformi a standard e registrazioni, MEL se previste, aggiornamento e presenza del manuale di volo appropriato, pesate e bilanciamenti, programma di manutenzione approvato e rispondente alla realtà del velivolo, applicazione di eventuali AD nei tempi previsti e come indicato, controllo generale dello stato del velivolo. Abbiamo chiesto ad ENAC di pubblicare sul loro sito, con le sole marche di immatricolazione, e non i dati degli intestatari degli aeromobili, un elenco dei velivoli coinvolti nel programma ACAM 2011, che consenta ai proprietari di informare i manutentori se l’aeroplano che hanno in officina o che gestiscono abitualmente è, o meno, coinvolto in questo programma. Alberto Pantaleo (AOPA I / AeC MI) Come sempre è auspicabile sia che l’ENAC collabori con l’utenza per ridurre al minimo i tempi di fermo macchina che vi sia piena collaborazione da parte degli utenti per risolvere gli eventuali problemi che potrebbero venire rilevati durante queste ispezioni. Spesso infatti sopratutto per quanto riguarda i velivoli di Aviazione Generale privati, il proprietario-utilizzatore non ha approfondite conoscenze della normativa e si affida a professionisti del settore ai quali si chiede la massima collaborazione e precisione per informare correttamente i propri clienti degli obblighi e delle responsabilità quali piloti e proprietari di velivolo. 33 CAMO O NON CAMO? - QUESTO E’ IL PROBLEMA ! Perché devo avere il mio aeroplano controllato da una CAMO se volo solo a titolo privato (ovvero se effettuo quell’attività erroneamente definita turistica) non svolgendo alcuna attività commerciale o professionale ? Su questo punto abbiamo la sensazione ci sia una grande confusione nella testa di tutti i proprietari o gli esercenti dei nostri aeroplani I e pensiamo sia giunto il momento di fare un po’ di chiarezza. La circolare NAV 71 A (e la Parte M EASA) è molto chiara su questo punto: la tabella 1 (quella aggiunta dopo come “errata corrige” e non quella contenuta nella circolare) dice che se uso il mio aeroplano per impiego “turismo” ed il peso dell’aeroplano è inferiore ai 2.730 kg (come per la maggior parte dei velivoli dell’Aviazione Generale), la gestione della aeronavigabilità può essere tranquillamente eseguita dal proprietario (o esercente, se l’aeromobile è in locazione) oppure, se preferisco stare tranquillo e non occuparmi di scadenze, scartoffie o quant’altro, posso delegarla ad una CAMO che, sottoscritto un apposito contratto, mi informerà mano a mano dell’avvicinarsi delle varie scadenze, anche durante i 12 mesi che passano tra un’ispezione annuale e l’altra, sollevandomi dalla relativa responsabilità. 34 E’ molto importante una gestione corretta della navigabilità, anche di fronte ad ENAC, che è e rimane il controllore unico, e non è detto che le varie scadenze (sia per ore volo che calendari ali) dell’aeromobile siano tutte corrispondenti all’ispezione annuale. Facciamo un esempio, se eseguiamo l’ispezione annuale dell’aeroplano oggi, quindi la prossima fra 12 mesi, non è detto che la scadenza dell’elica arrivi al prossimo anno. Avendo un contratto con una CAMO sarebbe questa ad avere la responsabilità di informarmi sulla scadenza I. non avendolo sarei io, l’unico responsabile e dovrei essere a conoscenza della scadenza, evitando di volare con l’elica scaduta e prendendo, per tempo, le iniziative tecniche del caso (leggi – sbarcare e fare revisionare l’elica). Lo stesso dicasi per tutte le altre scadenze del mio aeroplano in funzione delle ore di volo e del passare del tempo. Quindi, chi si sente in grado di gestire le scadenze del proprio aeromobile può, come utente privato, e con un velivolo impiegato per “turismo” (il solito eufemismo per indicare un’attività non professionale), tenere sotto controllo lo stato del suo aeromobile e, alle scadenze intermedie tra una annuale e l’altra portarlo presso un’azienda certificata parte 145 o parte M per effettuare i lavori del caso. Altrimenti, chi non volesse o non si sentisse di assumersi questa responsabilità o semplicemente volesse togliersi un impiccio, si può affidare ad una CAMO che gestirà tutto questo al suo posto. Ovviamente, la gestione fatta da una CAMO ha un costo, che va ad incidere sui costi di gestione dell’aeroplano ma ne garantisce la sicurezza, I infatti, per un privato, l’onere di questa gestione può diventare pesante ed il rischio di sbagliare è evidente. Perché facciamo questo discorso ? Semplice: - chi si sente in grado di gestire la navigabilità del proprio velivolo (scadenze, airworthiness directives ecc.) in base alla normativa in vigore lo può fare I assumendosene la responsabilità (anche, e soprattutto, a livello assicurativo) e, probabilmente,.risparmiando un po’ di soldini. - chi, al contrario, non si sente all’altezza o, più semplicemente, non ha voglia di farlo, può affidarsi ad una CAMO che lo farà a suo nome consentendogli sonni tranquilli ma addebitando il costo sia del lavoro che dell’assunzione di responsabilità ! Ovviamente, una volta l’anno, dovrà essere eseguita la verifica dell’aeronavigabilità del velivolo (spannometricamente assimilabile al vecchio rinnovo del C.N.), non più effettuata dall’ENAC ma eseguita da una CAMO con privilegio ARC. Anche questa operazione ha un costo, che nulla ha a che vedere con quello della “gestione dell’aeronavigabilità” (di cui sopra) e che si aggira, secondo le informazioni in nostro possesso, intorno ai 5/600,00 Euro e che impegna l’ARS (la persona abilitata da ENAC che è facente funzioni del funzionario ENAC e si prende la responsabilità della verifica) ad eseguire una verifica generale dell’aeromobile (dall’aggiornamento del Manuale di volo fino all’ispezione fisica della macchina). E’ ancora possibile chiedere ad ENAC di effettuare questa operazione tuttavia se da un lato si rischia di risparmiare qualcosa dall’altro si rischia di dover attendere a lungo l’ispettore. Al momento ENAC effettua ancora dei rilasci/rinnovi di ARC ma solo in casi particolari, ed è intenzione dell’Ente non effettuarne più a partire dal 2012. A questo brevemente: punto riassumiamo AA/MM impiego privato Gestione aeronavigabilità continua a cura: • del proprietario (o esercente) 35 • di una CAMO (con accordo scritto col proprietario) Manutenzione effettuata da: o Impresa 145 o parte M/F o Pilota proprietario ove applicabile o Un certifying staff senza interventi complessi Revisione aeronavigabilità rilascio ARC effettuata da: • CAMO con privilegio ARC e Glossario: • CAMO: (Continuous Airworthiness Mamagement Organization) impresa autorizzata ad eseguire la gestione tecnica di aeromobili • ARC: (Airworthiness Review Certificate) revisione del certificato di navigabilità I come il vecchio CN, della durata di un anno. • Impresa 145: officina di manutenzione abilitata secondo normativa EASA145 • Impresa parte M/F: officina di manutenzione abilitata secondo la normativa EASA M 36 Non abbiamo parlato intenzionalmente della gestione di aeromobili impiegati in attività di lavoro aereo o di scuola: si tratta di un sistema di gestione completamente, leggermente più complesso e, di solito, riservato agli addetti ai lavori. Speriamo con questo di avere chiarito molti dubbi portando un beneficio ai coraggiosi che, in questo Paese, posseggono una “macchina volante” certificata. Un’ultima nota: almeno in teoria .. lo stesso sistema dovrebbe funzionare in tutta l’area EASA I ovviamente con qualche differenza dovuta soprattutto alla diversa mentalità dei funzionari I più o meno burocratici I più, o meno, interessati alla sicurezza reale o a quella “della carta”. Ma questa è un’altra storia. RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO E’ accaduto in Italia -. Martedì 21 giugno 2011 avevo programmato una sequenza di 3 voli: Padova (LIPU)-Terni poi Terni-Viterbo (LIRV) e infine Viterbo (LIRV)-Padova (LIPU) con Diamond DV20 marche I-GVBU. solamente 14:51 da solo pilota al comando. Altro aereo tipo Diamond DA42 marche I-VFLY aveva pianificato lo stesso itinerario agli stessi orari. L’aeroporto di Viterbo è aeroporto militare aperto solo al traffico civile autorizzato. Il piano di volo per atterrare a Viterbo è obbligatorio ed è obbligatorio l’inserimento nell’item 18 il numero di permesso per poter atterrare a Viterbo. Alle 11.45 UTC decollavo pertanto da Terni con destinazione Viterbo contattando Roma Informazioni più volte per cercare di aprire il piano di volo (l’aviosuperficie di Rieti non è sede di ente ATS). I tentativi di contatto, stabilito a tratti, erano infruttuosi, pertanto cercavo di contattare Padova Informazioni, anche questa volta senza esito, ed in seguito direttamente Viterbo quando ormai prossimo al punto N1, cancello di entrata per l’ATZ di Viterbo. Intorno alle 08.30 UTC i piloti di entrambi i velivoli presentano all’ARO dell’aeroporto di Padova i piani di volo per poter atterrare a Viterbo, inclusivi del numero di permesso, e rimangono presso l’ARO fino al completato inserimento dei piani di volo nel sistema. I piloti non conoscono il sistema informativo usato da ENAV a tale profondità da poter confermare che la procedura di inserimento sia stata eseguita in modo corretto. Ma sono stati insieme agli addetti dell’AFIU fino a che questi hanno confermato l’inserimento. Premetto che all'attivo, prima di questa giornata di volo, potevo contare su un'esperienza totale di volo pari a 53 ore e 47 minuti di cui Il volo da Padova a Terni si svolge regolarmente per entrambi i velivoli ed entrambi i piloti. Stabilito il contatto, la torre di Viterbo mi comunicava di non potermi autorizzare all'atterraggio in quanto privo di piano di volo. Stupito e ormai prossimo al punto N2 comunicavo di aver regolarmente presentato piano di volo con relativo codice di autorizzazione. Viterbo rispondeva che né loro, né Roma erano a conoscenza del piano di volo. Comunicavo pertanto che avrei iniziato una serie di orbite a destra in attesa su N2 e riferivo, per miglior comprensione, che il piano di volo era stato presentato a Padova e che l'aereo che mi aveva appena prece- 37 duto all'atterraggio aveva presentato medesimo piano di volo con me. Erano le 11.58 UTC. Viterbo mi richiedeva l'autonomia di volo (4 ore) e mi informava che avrei dovuto attendere una decisione del loro Comandante rimanendo in holding su N2. Sull'aeroporto gravava un intenso traffico elicotteri ed io mi trovavo in holding sul sentiero di avvicinamento a mille piedi ground con 10 nodi di vento da sud ed una intensa attività termica in atto. Non posso dire di essermi agitato di fronte a quell'inconveniente, nonostante la mia breve esperienza da Pilot in Command, ma ammetto di aver provato un certo disagio. Nei confronti degli operatori di torre ho avuto un timore reverenziale (essendo loro i padroni di casa) e così me ne sono stato zitto in attesa, pensando che qualche orbita non mi avrebbe fatto male e che tutto si sarebbe risolto in breve tempo. Alle 12.25 ero un bagno di sudore e la barra nella mia mano destra sembrava il mestolo in un calderone tanto era intenso il lavoro da fare per tenere il velivolo in virata destra con quell'attività termica e quel vento; inoltre mi girava un po’ la testa e la nausea avanzava. 38 Avevo deciso che alle 12.30 avrei dichiarato emergenza e sarei atterrato comunque, perché cominciavo a temere per la mia incolumità. In quei 30 minuti di holding, nessuno dalla torre di Viterbo mi ha mai contattato per confermarmi che stessero svolgendo i loro accertamenti, né per informarmi dell’orario di previsto avvicinamento. Alle ore 12.27, inaspettatamente, venivo autorizzato all'atterraggio sulla pista 22 destra ove atterravo regolarmente alle ore 12.37 spossato dalla fatica e dalla tensione per quella lunga attesa. Una volta a terra ho saputo che dalla torre di Viterbo non avevano contattato l’ARO di Padova nei 30 minuti successivi all’inizio delle mie orbite; gli operatori dell’ARO di Padova non sono stati contattati dalla torre di Viterbo, bensì dalla telefonata del pilota del DA42 che mi aveva preceduto a Viterbo, preoccupato per la mia sorte non vedendomi arrivare. Gli operatori dell’ARO di Padova hanno chiamato i loro colleghi di Viterbo per confermare l'inserimento del piano di volo ed il codice di autorizzazione. Solo allora ho potuto posare le ruote. Una spiacevole esperienza che non ha avuto conseguenze perché non è subentrato il panico che, in un pilota con poche ore di esperienza come me, avrebbe potuto portare ad esiti ben diversi. Capisco che l’aeroporto di Viterbo sia aeroporto militare e che vada difeso (come ogni aeroporto) da intrusioni non autorizzate e da minacce alla sicurezza nazionale. Tuttavia, mi chiedo se, ai fini di una maggior sicurezza al volo, nel caso in cui il problema sia un semplice piano di volo, non sia più sicuro e ragionevole autorizzare il traffico all’atterraggio, chiedere al pilota di rimanere in pista, circondare l’aeromobile con camionette o carri armati, perquisire il pilota ed attuare ogni azione finalizzata alla preservazione della sicurezza nazionale, in modo da poter chiarire che fine ha fatto il piano di volo, quando il pilota è in sicurezza al suolo, anziché in orbita a bassa quota, con forte attività convettiva, un caldo asfissiante, il rischio di disorientamento, di disidratazione o di panico. spazio aereo controllato: troppo spesso i nostri operatori applicano le norme “meccanicamente” senza pensare alle possibili conseguenze. Ci auguriamo che il Commissario dell’Agenzia, che riceve regolarmente copia di questo bollettino, leggendolo, si prenda un appunto e segnali qualche “suggerimento ragionevole” agli Enti competenti affinché simili casi non abbiano a ripetersi. Il socio in questione ci aveva chiesto di inoltrare la segnalazione all’ANSV " in quanto l’accaduto poteva costituire un potenziale rischio per la sicurezza del volo. Non lo abbiamo fatto " per evitare di dire che stiamo facendo dell’inutile allarmismo, tuttavia vorremo rimarcare come, casi simili, siano piuttosto frequenti in Italia " sia quando si tratta di atterrare su di un aeroporto sia quando si tratta di attraversare uno 39 IL SERVIZIO DI HANDLING SUGLI AEROPORTI GRECI L’AOPA greca ci comunica: Greek handling charges An agreement on charges between AOPA-Hellas and handling agents Olympic lapsed on September 9th, but two other handling agencies, Swissport Hellas and Goldair Handling, offer AOPA Aircrew Card holders major savings at the 39 airports in Greece. According to the Greek AIP you must accept and pay for handling at major airports if it is offered to you. AOPA Hellas has established agreements with ground handling agents for substantial discounts for AOPA members. The agreements include marshalling and transport/escort to and from an airport terminal and they are available only for valid AOPA Air Crew Card holders on private general aviation flights, including training. Commercial light aircraft flights are excluded. Current Prices & terms Swissport Hellas - AOPA Hellas Air Crew cards : 18 Euro +VAT - Other IAOPA (AOPA International) cards : 24 Euro +VAT for up to 3,000kg MTOW For more info read here http://www.aopa.gr/docs/web_swisspo rt_handling_agreement.pdf 40 Goldair Handling SA IAOPA Air Crew cards: 20 Euro+VAT for up to 3,000 kg MTOW For more info read here http://www.aopa.gr/docs/web_goldair_ handling_agreement.pdf If you're flying to Greece, it's worthwhile to consult: 'Flying In Greece - Useful Information' in the AOPA Hellas website at: http://www.aopa.gr/en/infosdetails.asp Il commento di AOPA Italia Beati loro ! Anche noi di AOPA Italia abbiamo ripetutamente provato ad ottenere qualcosa di simile da ENAC. Purtroppo il nostro Parlamento ha legiferato in modo da dare i nostri aeroporti in Concessione ai privati " uno ad uno ". senza particolari paletti o limitazioni. Dunque anche ENAC, che pure avrebbe anche qualche interesse a regolamentare la questione, non ha alcun diritto di dire la sua. Se, poi, aggiungiamo il fatto che chi si dovrebbe occupare di “vigilare” sulla correttezza delle iniziative dei gestori " non solo non lo fa (!) ma nemmeno si degna di rispondere alle nostre richieste e segnalazioni: stiamo freschi. AOPA Italia – Shop AOPA - Laccetto Porta Badge Colore blu Corredato di bustina trasparente porta tessera (come nell’esempio qui a fianco con la Air Crew Card IAOPA) AOPA - Aquiletta La spilletta dell’Associazione Colore oro, smaltata in blu AOPA - Porta licenza (15x11 cm) AOPA - Porta documenti Aeromobile (18x25 cm) In plastica trasparente con chiusura a bottone AOPA – Kit Comprende in una unica soluzione: Porta Licenza + Aquiletta + Laccetto con bustina porta tessera + Adesivo piccolo dell’Associazione AOPA – Logo per aereo Dimensioni: altezza 20 cm x 26 cm lunghezza Fatto in adesivo speciale resistente alle intemperie. Venduti solitamente in coppia. AOPA T-shirt 100% cotone Colore: Bianco con stampa blu del Logo AOPA Italia Taglie: S - M - L - XL (possibilità limitata della XXL) AOPA Libretto volo Libretti di volo AOPA JAR-FCL Dimensioni (22x13 cm). Si può inserire nelle custodie. Copertina bianca (in foto libretto aperto sulla prima pagina). SOLO SU RICHIESTA D’ ORDINE Spilla - aquiletta Provvista di scatoletta porta spilla e certificato di autenticità da parte del fornitore. Oro 18 Kt - 750/°° (millesimi) Argento AOPA Italia – Aeroporto di Bresso – 20091 Bresso (MI) – tel + fax 02.66501485 – www.aopa.it Buono d’ Ordine AOPA Italia Shop Indirizzo di spedizione Nr° Tessera AOPA _______________ Cognome Nome___________________________________________________________ Via _____________________________________________________ Nr° _____________ C.A.P._____________Città_____________________________________ Prov._________ Telefono/cellulare ________________________ e-mail_____________________________ Articolo AOPA Laccetto porta badge AOPA Aquiletta AOPA Porta licenza AOPA Porta Documenti A/M AOPA Libretto Volo AOPA Logo per Aeroplano AOPA Kit Porta Licenza + Pin + Laccetto + Adesivo piccolo AOPA T-shirt S M L XL Spilla/aquiletta Oro Spilla/aquiletta Argento Quantità Indicare la quantità nel riquadro della taglia Costo singolo SOCIO AOPA 3,00 € 5,00 € 3,00 € 4,00 € 10,00 € 35,00 € Costo singolo NON Socio 5,00 € 8,00 € 5,00 € 6,00 € 15,00 € 40,00 € 10,00 € 15,00 € € 5,00 € 8,00 € € su richiesta su richiesta su richiesta su richiesta € € Totale Ordine Costo totale € € € € € € € Data_________________ Firma__________________________________ INFORMATIVA AI SENSI DEL D. LGS 196/2003 I vostri dati saranno trattati da AOPA Italia solo per le finalità relative o connesse per l’acquisizione, la gestione e l’evasione degli ordini in questione. I dati non saranno diffusi a terzi e/o utilizzati per fini diversi. Condizioni di Vendita Tutti i prezzi sono IVA inclusa. In caso di errata indicazione da parte del cliente di un prezzo sul Buono d’Ordine, si riterrà valido l’ordine al prezzo indicato sul listino. Modalità di Pagamento. La nostra condizione di pagamento è il contrassegno: si paga al ricevimento della merce (totale ordine + spese di spedizione). L’invio degli articoli è effettuato con la Posta. Su esplicita richiesta: in contrassegno con Corriere a carico del destinatario (totale ordine + spese di spedizione) 42 ALCUNI CHIARIMENTI DA ENAC Le tasse passeggeri di imbarco per i Di seguito riportiamo lo scambio di messaggi fra ENAC ed un socio AOPA (non ne riportiamo il nome per ovvii motivi) in merito al pagamento delle tasse di imbarco per i passeggeri. La questione era già stata discussa con ENAC qualche anno fa in merito ad un fatto simile avvenuto a Siena e ne avevamo già dato notizia. Tuttavia sembra che quelli poco informati non sono i piloti bensì i funzionari aeroportuali (siano questi dipendenti dei gestori che di ENAC). Abbiamo inoltre rimosso la parte polemica riguardante la lentezza nel rispondere. Nel corso dell’assemblea AOPA del 14 maggio scorso l’Ing. Vergari (che si occupa di aeroporti minori e non di tasse) ha fatto presente che ENAC è in forte difficoltà per l’impossibilità di sostituire il personale che va in pensione (così ha stabilito Giulio Tremonti per la P.A.). Non vogliamo infierire , faremo del nostro meglio per veicolare i vari quesiti ad ENAC una volta al mese tutti insieme in modo da ridurre, per quanto possibile, il carico di lavoro I ma ci attendiamo le risposte a stretto giro di postaI. Come previsto dalle recenti norme sulla digitalizzazione della P.A. LA DOMANDA: From: [email protected] To: [email protected] 43 Sent: Monday, February 14, 2011 11:38 AM Subject: Diritti di imbarco su passeggeri in transito Gentile dott. Carrabba, mi chiamo “socio AOPA” e sono un pilota di aviazione generale e proprietario di un velivolo immatricolato in Italia. Le chiedo gentilmente una precisazione in materia di diritti di imbarco su passeggeri in transito. L'anno scorso sono atterrato presso aeroporto italiano con il mio velivolo con l'intento di far eseguire il “ramp test” dell'avionica di bordo presso un service center locale. Avevo a bordo con me un amico che mi tenesse compagnia. Sapevo che non avrei dovuto pagare le tasse aeroportuali relative al passeggero, in virtù di quanto previsto dall'AIP Italia - GEN 4.1, paragrafo 5 punto 2. 5 RIDUZIONI E/O ESENZIONI Salvo che nei casi sotto riportati, non sono previste riduzioni od esenzioni. Sono esentati dal pagamento del diritto di imbarco: ". 2) i passeggeri in transito (sia diretto che con cambio di aeromobile) purché non escano dall'aeroporto; ". Preciso che né io, pilota, né il mio amico, passeggero, siamo mai usciti dall'aeroporto. Ebbene, dopo l'atterraggio mi reco all'ufficio Aviazione Generale per dichiarare l'atterraggio e pagare i diritti aeroportuali; la gentile signorina dell'ufficio Aviazione Generale sostiene che il passeggero deve pagare i diritti di imbarco e la relativa addizionale comunale. Io dico che non sono tenuto a pagarli, menziono il capitolo dell'AIP, glielo faccio scaricare da internet, lo commentiamo insieme. La signorina dice che l'AIP non è legge, invece è legge un tal decreto ministeriale del 1976 che dice che quei diritti vanno pagati. Faccio presente che tra un D.M. del 1976 e l'AIP aggiornato fa fede l'AIP aggiornato per cui mi rifiuto di pagare quei € 10 che secondo me non sono tenuto a pagare. La signorina mi dice che se non pago non mi fanno decollare. Nella successiva ora (in cui mi sono occupato anche del mio aereo), la signorina ha contattato il dirigente del locale ufficio ENAC il quale ha confermato la necessità di pagare per quei diritti. Il dirigente ENAC locale sostiene che l'esenzione del pagamento per i diritti di imbarco dei passeggeri in transito vada concessa ai soli passeggeri di voli commerciali, anche se ciò non è espressamente previsto del citato articolo in AIP. Il dirigente ammette che questa è l'interpretazione che lui attribuisce alla norma e che applica all'interno della propria direzione aeroportuale, non avendo la presunzione che la bontà della sua interpretazione trovi appoggio presso gli uffici centrali!!! Chiedo pertanto a codesto ufficio di confermarmi gentilmente: 44 1) se l'AIP Italia è il documento di riferimento per quanto riguarda i diritti aeroportuali; oppure se l'AIP Italia è derogabile da decreti antecedenti (anche se vecchi di 35 anni) 2) come deve essere interpretato il paragrafo che ho riportato più sopra e se l'interpretazione abbia valore nazionale o può essere derogato dall'interpretazione di un funzionario locale 3) qual è il riferimento normativo attualmente in vigore, nel caso di inutilità di AIP Italia GEN 4.1 par 5 punto 2. La ringrazio anticipatamente per le risposte che vorrà darmi. Tra un mese devo tornare presso lo stesso aeroporto e vorrei sapere come regolarmi. Cordialmente. Socio AOPA N° xxxx LA RISPOSTA: From: m.de [email protected] To: socio@aopa,it Sent: Thursday, March 31, 2011 2:49 PM Subject: Diritti di imbarco su passeggeri in transito Gent.mo socio AOPA, premesso che sarebbe stato opportuno da parte Sua indicare lo scalo presso il quale è avvenuto il caso al fine di consentire ad Enac centrale di effettuare le dovute verifiche con la Direzione Aeroportuale interessata, la fattispecie da Lei rappresentata sembra ricadere effettivamente nell’ambito di quanto previsto dall’AIP GEN 4.1 paragrafo 5 punto 2 in tema di esenzioni, dal momento che Lei e il suo amico, a quanto da Lei affermato, non siete usciti dall’aeroporto ed inoltre non avete dovuto fare nuovamente i controlli di sicurezza. Ritengo, pertanto, che né Lei né il suo amico eravate tenuti a pagare il diritto di imbarco e la relativa addizionale comunale. Cordiali saluti Mark De Laurentiis E.N.A.C. Ente Nazionale per l’Aviazione Civile Direzione Centrale Sviluppo Economico Direzione Analisi Economiche e Tariffe IL DUBBIO: Dunque il socio AOPA xxxx aveva ragione a non voler pagare le tasse di imbarco I ci rimangono un paio di dubbi: • l’importo in discussione è risibile I ma è questione di principio: il maltolto verrà mai rimborsato ? • possiamo capire l’addetto della società di gestione, è il suo lavoro, cercare di ottenere il pagamento di tutto il “possibile” I ma cosa dobbiamo dire del funzionario ENAC ? La legge non ammette l’ignoranza in nessun caso. Dunque, come si scuserà questo funzionario con il nostro socio ? Ai posteri l’ardua sentenza ! 45 Il bagaglio da stiva ----- Original Message ----From: De Laurentiis Mark To: [email protected] Sent: Thursday, April 14, 2011 3:00 PM Subject: R: Contributi di sicurezza controllo bagagli da stiva, in assenza di stiva Buongiorno dottore, in merito al suo quesito rappresento quanto segue. In termini di ragionevolezza, se il controllo di sicurezza del pilota e del passeggero che accompagna il pilota si esaurisce al varco di sicurezza (archetto, per intenderci) contestualmente al passaggio del bagaglio a mano ed al seguito, allora l’unico contributo dovuto è quello riferito ai “controlli di sicurezza relativo ai passeggeri ed al bagaglio a mano al seguito” ai sensi del Decreto Ministeriale n. 85/1999. Se viceversa, il controllo del bagaglio al seguito del pilota e del passeggero avviene separatamente dai controlli di sicurezza del passeggero (archetto) ed operato in maniera distinta da soggetto diverso dal pilota/passeggero, allora, in tal caso, è dovuto anche il contributo per i “controlli di sicurezza sul 100% dei bagagli da stiva”. Spero di essere stato chiaro e soprattutto di aiuto. Cordiali saluti Mark De Laurentiis E.N.A.C. Ente Nazionale per l'Aviazione Civile Da: [email protected] A: Mark De Laurentiis Inviato: giovedì 14 aprile 2011 15:23 Oggetto: Re: Contributi di sicurezza controllo bagagli da stiva, in assenza di stiva Gentile dott. De Laurentiis, la ringrazio nuovamente per la risposta. Non può immaginare la mia contentezza nell'aver trovato un referente in ENAC che tenga da conto le segnalazioni di un cittadino. Lei è merce rara e preziosa per l'Ente nel quale lavora. Allora, per quanto riguarda noi pilotini che passiamo attraverso il varco di sicurezza, lei sa bene che il nostro bagaglio, fosse solo la borsa di volo in cui custodiamo la licenza e le carte di navigazione, non passa con noi sotto l'archetto, ma passa a 30 centimetri da noi, dentro alla macchina del controllo radiogeno. Il personale che verifica se l'archetto suona è lo stesso che controlla le borse che, ripeto, non si allontanano più di 30 centimetri da noi. Quindi, il controllo di pilota e passeggeri e il controllo dei relativi effetti personali avvengono in modo contestuale e sono effettuati dal medesimo personale. Semplicemente sono 2 macchinari diversi che eseguono la scansione: uno per l'uomo e uno per la borsa. Se mi consentissero di passare sotto l'archetto con la mia borsa di volo non mi opporrei di certo. Alla luce di questa necessaria precisazione, mi può confermare che i contributi non sono dovuti? 46 Le auguro una buona giornata. Cordialmente. Socio AOPA ----- Original Message ----From: De Laurentiis Mark To: [email protected] Sent: Thursday, April 14, 2011 4:02 PM Subject: R: Contributi di sicurezza controllo bagagli da stiva, in assenza di stiva Gent.mo socio AOPA, le confermo che i contributi non sono dovuti nel caso rappresentato in quanto i controlli di sicurezza relativo ai passeggeri ed al bagaglio a mano al seguito costituiscono – ai fini del corrispettivo dovuto – un’operazione unica benché, ovviamente, la persona passi sotto l’archetto ed il bagaglio sotto l’apposita macchina radiogena. In merito ai complimenti, La ringrazio perché fanno sempre piacere. Credo comunque di fare solo il mio lavoro e spero di farlo al meglio. Lavorando in un settore così complesso e dinamico – quale quello del trasporto aereo – capisco che la materia possa prestarsi a qualche dubbia interpretazione sulla quale, come Lei stesso ha suggerito nella precedente e-mail, ci sarebbe bisogno di circolari esplicative da parte dell’Ente su aspetti di particolare rilevanza per l’utenza. Le assicuro che l’Ente è comunque attento e sensibile anche a questo tipo di esigenze. La saluto cordialmente Mark De Laurentiis From: [email protected] To: Mark De Laurentiis Sent: Wednesday, May 11, 2011 9:04 AM Subject: Fw: Contributi di sicurezza - controllo bagagli da stiva, in assenza di stiva Gentile dott. De Laurentiis, senza porle fretta, rimango in attesa delle risposte ai quesiti che riporto più sotto, in materia di controllo bagaglio da stiva in assenza di stiva. 1) Stavo scrivendo alla società di gestione AerTre dell'aeroporto di Treviso, in merito alla faccenda in oggetto. Prima di farlo, ho riletto bene la sua mail. Mi pare di intendere che i "controlli di sicurezza sul 100% dei bagagli da stiva" non debbano essere inclusi nella fattura. Ma bisognerebbe invece includere i "controlli di sicurezza relativo ai passeggeri ed al bagaglio a mano al seguito". E' così? Nella fattura 827 del 31/08/2010 che le allego non leggo questi contributi con la dicitura da lei utilizzata. Sono quelli che in fattura appaiono come "security tax"? O sono inclusi nei "diritti di imbarco passeggeri"? O AerTre si è dimenticata di includerli? O li confonde con i contributi bagaglio da stiva? Insomma, da un punto di vista formale e sostanziale, quella fattura cos'ha di giusto e cosa di sbagliato? Mi spiace darle noia ancora, ma non vorrei scrivere ad AerTre cose inesatte. 2) In aggiunta a quanto le ho riportato, le confermo che questa del bagaglio da stiva in assenza di stiva è una cosa piuttosto ricorrente. La 47 settimana scorsa ero a Genova e mi hanno fatturato quanto in fattura 473 del 5/5/11, allegata. In questo caso mi mettono in conto sia la scansione rx del bagaglio a mano (giustamente), sia la scansione rx del bagaglio da stiva, bagaglio che il passeggero non aveva e comunque in presenza di aereo senza stiva. Ho protestato, ma gli addetti mi hanno risposto che mi sarei dovuto rivolgere alla amministrazione. Siccome dovevo partire, ho pagato mandando giù il rospo. Ora perderò del tempo per chiedere alla società di gestione nota di accredito per € 1,99. Ora, non sono certo i 2 euro a decollo che mi mettono in ginocchio. Ma se moltiplichiamo quei 2 euro per le centinaia di migliaia di passeggeri che in Italia volano su aeroplanini senza stiva, saltano fuori un sacco di soldi che le società di gestione indebitamente portano a casa. Forse sarebbe giusto che ENAC sensibilizzasse le società di gestione con una precisa circolare in materia. In attesa di un suo gradito riscontro, le auguro buon lavoro. Cordialmente. Socio AOPA N° xxxx PICCOLI ANNUNCI Si vende, o si cerca un socio : Beechcraft Bonanza marche I RAUL Anno di fabbricazione : 1970 - Ore totali :2300 - Ore motore (da nuovo) circa 600 Ottime condizioni sia interne che esterne, revisione cellula con trattamento antiossido, riverniciatura esterna completa e rifacimento interni, effettuata nel 2007 Strumentazione IFR completa di HSI, RMI, Stormscope e autopilota. Ispezione triennale (dopo i primi 12 anni del motore) con installazione nuovi cilindri effettuata nel 2010 – sostituzione del serbatoio destro. 48 I PIU’ IMPORTANTI SUCCESSI DI AOPA ITALIA NEGLI ANNI (dal 1993 ai giorni nostri) • Revoca da parte del R.A.I. della P.A. che, sulla base della Service Instruction Lycoming AJ 1009, imponeva la revisione di tutti motori con oltre 12 anni di vita che non avessero raggiunto il TBO previsto dalla casa costruttrice. • Semplificazione della normativa riguardante i rinnovi CN triennali. Estensione della vita operativa delle eliche a passo variabile da 5 a 6 anni se il TBO non è raggiunto. • Revisione delle tariffe del R.A.I. (oggi ENAC) riguardante i C.N. triennali con sconti per privati ed associazioni. • Creazione delle Commissioni Permanenti con R.A.I. e Civilavia (oggi ENAC) - AOPA • Apertura degli aeroporti non doganali ai voli intracomunitari previa la presentazione di un piano di volo con un’ora di preavviso. • Possibilità, per i piloti non professionisti, di effettuare le visite mediche presso medici militari, specialisti in medicina aerospaziale o Istituti medico legali Portuali. • Detassazione totale degli aeromobili dell’A.G. • Annullamento e rimborso della tassa erariale del 1991 per i velivoli autocostruiti. • Autocertificazione, da parte dei piloti, delle ore volate ai fini del rinnovo delle licenze. • Eliminazione delle tasse sui passaggi di proprietà di aeromobili e della tassa annuale sulle licenze • Eliminazione dell’obbligo di presentare il piano di volo VFR per i voli nazionali con velivoli equipaggiati di ELT. • Ritorno al R.A.I. dei controlli delle Licenze Stazione Radio ed allungamento della validità delle stesse da 1 a 5 anni (in seguito portata a 10) • Riconoscimento da parte dell’Antitrust dell’illegalità del Consorzio Italiano di assicurazioni aeronautiche. • Riconoscimento del fatto che si può svolgere attività di scuola sulle aviosuperfici. • Equiparazione delle aviosuperfici agli aeroporti per quanto riguarda i voli infracomunitari. • Riconoscimento da parte del Governo del fatto che AOPA è legittimo rappresentante dell’A.G., ovvero dell’utenza. • Innalzamento della TMA di Milano per il volo VFR e restringimento del CTR di Milano Malpensa, nonostante la “grande Malpensa” 49 • Creazione del VFR notturno in Italia (ben 2 volte, nel 1999 prima e nel 2005 poi!) • Chiarificazione del non obbligo legale di pagare servizi di handling non richiesti da parte dell’utenza • Apertura al traffico dell’aeroporto di Milano Bresso • Possibilità di mantenere la certificazione IFR dopo l’installazione di un solo apparato NAV – FM immune e possibilità di utilizzare apparati non immuni per il VFR • Semplificazione delle misure di “sicurezza” che il Ministero degli Interni voleva imporre all’A.G. a seguito degli attentati dell’11 settembre 2001. • Abolizione della zona “oltre Tagliamento” per i voli VFR. • Inserimento di AOPA Italia, quale componente di diritto, nei Comitati Utenti previsti dal D.Lgs 18/99 come da lettera circolare dell’ENAC alle DCA Italiane. • Riapertura della pista turistica di Milano Linate e normalizzazione delle norme per l’uso in VFR di tale aeroporto • Emissione di ben “sei” raccomandazioni di sicurezza da parte dell’ANSV in favore del volo VFR in Italia • Riduzione dei requisiti per l’antincendio sugli aeroporti minori e sulle avio superfici. • Proroga al 31.12.2011 per tutti i PPL delle norme sul “Language Proficiency” • Ridimensionamento del CTR di Linate con il taglio di 5NM verso nord e altrettante verso sud. 50 HO RINNOVATO LA MIA ASSOCIAZIONE AD AOPA ITALIA ? Io sottoscritto :_______________________________ data di nascita___/___/____ indirizzo__________________________CITTA’__________________CAP______ telefono_______________ fax ______________ e-mail______________________ cell________________________ titolo aeronautico _________________________ proprietario di velivolo SI NO tipo __________________ desidero associarmi ad AOPA ITALIA per un anno: - quota annuale socio ordinario 80,00 Euro - quota annuale socio sostenitore 120,00 Euro - quota annuale allievo pilota 40,00 Euro - quota annuale società o associazione 250,00 Euro - desidero abbonarmi ad AOPA Pilot 52,00 Euro - desidero abbonarmi a JP4 40,00 Euro - desidero abbonarmi ad VOLARE (Italia) 37,00 Euro ho effettuato il versamento sul c.c.p. N° 24985251 intestato ad AOPA Italia allego assegno n°___________________ di Euro ____________________ ho pagato con Pay Pal (dal sito www.aopa.it) ho effettuato un bonifico in vostro favore presso il BANCO DI BRESCIA filiale di Bresso (MI) - Codice IBAN: IT 51 T 03500 32620 000000001113 Vogliate addebitare la mia carta di credito - Codice (CV2) carta __________ AMERICAN EXPRESS VISA MASTERCARD N°_______________________________________________ scadenza ___/___ DATA ______________ FIRMA ________________________________ Autorizzo AOPA Italia a rinnovare automaticamente la mia associazione ed i servizi accessori da me selezionati anche per gli anni a venire addebitando la stessa carta di credito fino a ricevimento della mia disdetta scritta e allego una foto tessera per la Crew Card con foto, riservata a chi concede questa autorizzazione. SI 51 NO FIRMA _____________________________________ I T A L I A Organo di informazione di AOPA Italia Redazione: Aeroporto di Milano Bresso Tel. + fax 39 02 66 50 14 85. E-mail: http://www.aopa.it scrivi ad AOPA Direttore responsabile: Massimo Levi Comitato di redazione: Massimo Levi, Rinaldo Gaspari, Rizzardo Trebbi. Coordinamento tecnico: Massimo Levi Stampa: Pirovano Srl S.Giuliano Mil.se (MI) – AOPA ITALIA NEWS Anno 15° n° 2 Aprile / Giugno 2011 Aut. Tribunale Milano n. 283 del 03/05/96 - Poste Italiane S.p.A. Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano …insurers since 1947 no. 1 in aviation risks Ungaro insurance brokers 20123 Milano - Via Marradi , 3 tel. 028056272 - fax 0286984900 [email protected] www.ungaro.it 52