Gestione integrata del diabete mellito tipo 2 nell’AUSL di Imola: il ruolo del Servizio di Diabetologia Dr.ssa Giuliana Baldassarri Servizio Diabetologico Presidio Ospedaliero Azienda USL di Imola Bologna, 13 aprile 2007 La gestione integrata nell’AUSL di Imola Le linee guida aziendali per la gestione integrata del diabete mellito tra i Medici di Medicina Generale e il Servizio Diabetologico dell’AUSL di Imola sono state elaborate dall’aprile 1998 al giugno 1999 e successivamente riviste nel corso del 2003 Il progetto è diventato operativo dall’inizio del 2000 Pazienti in carico ai MMG Gestione diretta da parte del medico di medicina generale o il rinvio al curante da parte del servizio diabetologico di: tutti i diabetici tipo 2 non insulino trattati che presentino un’emoglobina glicata inferiore o uguale a 7,5 e che non abbiano complicanze gravi e rapidamente evolutive Pazienti in carico al SD • Costantemente: – Tutti i diabetici di tipo 1 insulino dipendenti – I diabetici di tipo 2 in terapia insulinica – I diabetici di tipo 2 in cattivo compenso metabolico o con complicanze d’organo gravi e/o rapidamente evolutive – Le gravide affette da diabete gestazionale • Temporaneamente: – I diabetici di tipo 2 in cui è peggiorato il compenso metabolico in caso di malattie intercorrenti o in cui sono comparse complicanze Passaggio dei pazienti da un livello di assistenza all’altro La modalità di attivazione del servizio diabetologico da parte del medico di medicina generale è: • la richiesta di visita urgente oppure programmata • la richiesta di passaggio in cura (validità annuale o semestrale) Il servizio diabetologico dimette invece costantemente i pazienti che hanno le caratteristiche per esser inseriti in gestione integrata Peculiarità delle LG imolesi • Prenotazione e richiamo centralizzato (Distretto) dei pazienti in carico MMG per l’esecuzione di prelievi • Paziente in carico al MMG se compensato non passa al SD per visita annuale • Cut-off dell’emoglobina glicata e relativo percorso • Gestione delle complicanze Diabetici seguiti e livelli di compenso metabolico (HbA1c) 2000 <= 7,5 SD Pazienti (n.) HbA1c (%) Totale Pazienti (n.) <= 7,5 1094 24,3 MMG Pazienti (n.) HbA1c (%) > 7,5 2006 1095 75,7 24,2 1583 68,1 75,8 2706 31,9 2677 > 7,5 68,1 31,9 3801 Obiettivi di miglioramento A distanza di oltre 7 anni dall’inizio del progetto si ritiene che vi siano le condizioni per affrontare la fase successiva del percorso che preveda un’ulteriore qualificazione dell’assistenza erogata dai MMG ai pazienti diabetici, in stretta collaborazione con il Centro, che sempre più potrà agire come supporto di II livello e dedicarsi più a fondo ai casi più gravi e con complicanze severe L’approccio multidisciplinare Per la prevenzione delle complicanze croniche del diabete mellito si individua la necessità di miglioramento dei seguenti percorsi assistenziali: •Percorso nefropatia diabetica •Percorso retinopatia diabetica •Percorso piede diabetico •Percorso diabete gestazionale L’approccio multidisciplinare: nefropatia e retinopatia Per la prevenzione e cura della nefropatia diabetica da anni è in atto una stretta collaborazione coi colleghi nefrologi e ultimamente è stato strutturato il passaggio in carico allo specialista nefrologo direttamente attraverso il Servizio Diabetologico. La presa in carico degli oculisti è stata strutturata per la retinopatia diabetica grave, preproliferante e proliferante L’approccio multidisciplinare: il piede diabetico Riguardo la prevenzione e la cura del piede diabetico si sta tentando di superare l’attuale frammentazione dell’erogazione di prestazioni ai diabetici affetti da problemi agli arti inferiori tramite il collegamento diretto tra gli operatori coinvolti (MMG, diabetologo, angiologo, ortopedico, chirurgo generale, chirurgo vascolare) e l’elaborazione di procedure aziendali Grazie per l’attenzione Complicanze come criterio di inclusione/esclusione Anche le seguenti complicanze sono state criteri di esclusione dalla gestione integrata: • Retinopatia preproliferante e proliferante • Proteinuria e/o IRC • Piede diabetico (lesioni trofiche) • Patologia cardiovascolare severa (IMA recente, scompenso cardiaco) Tipologia e cadenza dei controlli in base al compenso metabolico Criterio Compenso BUONO Compenso ACCETTABILE NON COMPENSO Valore % dell’HbA1c Visite e controlli ematochimici minore di 6,5 2 all’anno 6,5 – 7,5 4 all’anno maggiore di 7,5 in base al valore e alla clinica GESTIONE INTEGRATA DEL DIABETE MELLITO TIPO 2 NELLA AUSL DI IMOLA: IL RUOLO DEL CENTRO ANTIDIABETICO Le linee guida aziendali per la gestione integrata del diabete mellito tra i medici di medicina generale e il Servizio Diabetologico aziendale sono state elaborate dall’aprile 1998 al giugno 1999 e successivamente riviste nel corso del 2003. Il progetto è diventato operativo dall’inizio del 2000. Le linee guida aziendali prevedono la gestione diretta da parte del medico di medicina generale o il rinvio al curante da parte del servizio diabetologico di tutti i diabetici tipo 2 non insulino trattati che presentino un’emoglobina glicata inferiore o uguale a 7,5 e che non abbiano complicanze gravi e rapidamente evolutive. Chi sono i diabetici seguiti dal centro antidiabetico? • Costantemente: Tutti i diabetici di tipo 1 insulino dipendenti. I diabetici di tipo 2 in terapia insulinica I diabetici di tipo 2 in cattivo compenso metabolico o con complicanze d’organo gravi e/o rapidamente evolutive. Tutte le donne affette da diabete gestazionale. • Temporaneamente: I diabetici di tipo 2 in cui è peggiorato il compenso metabolico in caso di malattie intercorrenti o in cui sono comparse complicanze; purtroppo la storia naturale della malattia implica peggioramento della stessa. La modalità tecnica di attivazione del centro antidiabetico da parte del medico di medicina generale è: a) la richiesta di visita urgente oppure programmata b) la richiesta di passaggio in cura (validità annuale o semestrale). Il centro antidiabetico dimette invece costantemente i pazienti che hanno le caratteristiche per esser inseriti in gestione integrata. Il personale infermieristico del Servizio diabetologico invia mensilmente al Distretto i nominativi dei pazienti da inserire in gestione integrata. Il paziente è stato dotato di un libretto personale per la gestione nel tempo della malattia diabetica. Le raccomandazioni cliniche e organizzative elaborate nel marzo 2001 dalle due società di diabetologia nazionali, quella degli universitari (SID) e quella degli ospedalieri (AMD) insieme alla società italiana dei medici di medicina generale (SIMG) confermano i criteri seguiti nel progetto sperimentato ad Imola. Rispetto alle linee guida regionali del 2003 il percorso imolese possiede alcune peculiarità tra le quali: - Richiamo centralizzato dei pazienti per l’esecuzione di prelievi e controlli - Paziente in carico al MMG se compensato non passa al SD per visita annuale - Cut-off dell’emoglobina glicata e relativo percorso - Gestione delle complicanze Una peculiarità importante del modello organizzativo imolese è la strutturazione di un sistema di richiamo centralizzato dei pazienti per i prelievi, che viene eseguito da un operatore del Distretto. E’ stato totalmente deburocratizzato il percorso di prenotazione degli esami di laboratorio periodici attraverso la creazione di codici che individuano pacchetti di esami e l’accesso diretto ai punti prelievo dell’AUSL tramite l’utilizzo del libretto per la gestione integrata. Il MMG fornisce mensilmente una scheda al Distretto che provvede ad effettuare la programmazione esami. Uno dei punti di differenziazione della nostra linea guida rispetto alle linee guida regionali è proprio la scelta del cut-off della glicata come criterio di inclusione/esclusione dalla gestione integrata, e, parlando come diabetologa, lo ritengo un criterio adeguato. Inoltre la tipologia e la cadenza dei controlli per i pazienti in gestione integrata sono stabilite secondo “fasce” di glicata. Ad esempio, un paziente con 7,3 di glicata esegue ogni 3 mesi esami comprendenti glicemia, esame urine, HbA1c e, una volta l’anno, anche esami di funzionalità renale (microalbuminuria, creatinina) nonché assetto lipidico e fundus. Oltre al cut-off della glicata, anche le seguenti complicanze sono state criteri di esclusione dalla gestione integrata: - Retinopatia preproliferante e proliferante - Proteinuria e/o IRC - Piede diabetico (lesioni trofiche) - Patologia cardiovascolare severa ( recente IMA, scompenso cardiaco) Nella nostra azienda l’adesione al progetto da parte dei medici di medicina generale è stata totale. Inoltre nella maggior parte dei casi il passaggio e l’inserimento nel nuovo modello di gestione non ha creato grosse perplessità o problemi nella popolazione perché gli utenti si sono sentiti garantiti nella continuità dei controlli (meccanismo di richiamo centralizzato) e sul fatto che se ci fossero stati problemi (cut-off della glicata superiore a 7,5) sarebbero sempre potuti tornare dallo specialista. E’ ampiamente prevista la possibilità di passaggio dei diabetici dal un livello all’altro di assistenza diabetologica (medico di medicina generale ←→ diabetologo) come percorso che si impegna a garantire a ogni diabetico, in ogni momento della sua storia clinica, il livello più adeguato di assistenza visto che la situazione metabolica nel tempo può mutare e richiedere interventi diversificati. In questi anni, c’è stato un continuo passaggio di diabetici da un livello all’altro di assistenza diabetologica (MMG ←→ SD), diabetici che si scompensavano e tornavano al SD, diabetici che si compensavano e tornavano al MMG. Nell’ambito di questa gestione possono esservi state senz’altro incongruenze e difficoltà, diabetici che pur avendo raggiunto il compenso restavano in carico al servizio oppure, diabetici non compensati che non venivano inviati al centro oppure pazienti che per periodi sono risultati in carico al medico di medicina generale quando in realtà erano seguiti dal SD. Dal mio punto di vista ci sono state notevoli differenze nel comportamento dei singoli medici, da quelli che inviavano pazienti con glicate a 7,5 a quelli che si tenevano pazienti con glicate costantemente sopra i 10. Il progetto però ha complessivamente funzionato. La tardiva informatizzazione dell’ambulatorio di diabetologia può aver comportato una difficoltà nel controllo di tale flusso e talvolta nella gestione dello stesso. L’informatizzazione del servizio diabetologico è partita solo nel corso del 2005 con l’acquisizione di una cartella diabetologica informatizzata in grado di interfacciarsi con il nuovo Progetto Sole regionale. Al momento attuale è stato creato un archivio anagrafico dei diabetici afferenti al servizio diabetologico ma non un data base che renda possibile ulteriori usi del mezzo informatico per scopi clinici, di gestione e per scopi statistici. Già a fine 2000 un’analisi statistica vedeva circa 1400 pazienti diabetici affidati al medico di medicina generale nel progetto di gestione integrata. Di questi più di 1000 (con glicata stabilmente inferiore a 7,8) erano stati dimessi dal centro antidiabetico, tutti dotati di libretto che riassumeva la storia della malattia, i fattori di rischio associati, la presenza o meno delle principali complicanze quali la funzionalità renale. A fine 2000 erano 2590 i diabetici archiviati come tali dal laboratorio analisi: 1480 erano in carico ai MMG e 1110 al SD. In quella occasione un report sulle emoglobine glicate evidenziava che il numero delle glicate inferiore a 7,5 era pari a oltre il 50% del totale (si consideri che avere sul numero totale di glicate il 50% di valori <7,5 viene considerato gold standard in un processo di disease management della malattia diabetica). Esaminando come erano distribuiti i pazienti con glicate superiore a 7,5 si deduceva che i diabetici in compenso non accettabile erano il 31,9% dei diabetici in carico ai MMG e il 75,7% dei diabetici in carico al SD ampiamente in accordo alle indicazioni della linea guida. La stessa analisi condotta sull’anno 2006 ha evidenziato dati sovrapponibili. Dal 2003, essendo stato acquisito dalla nostra AUSL il comune di Medicina il comprensorio si è ampliato fino a comprendere 121.000 abitanti (ora 125.000) e si è assistito al corrispondente incremento della quota parte di diabetici afferenti al centro Antidiabetico a cui è stato esteso lo stesso modello di assistenza diabetologica. Obiettivi A distanza di oltre 7 anni dall’inizio del progetto, pensiamo che vi siano le condizioni per affrontare la fase successiva del percorso che, a nostro avviso, dovrebbe prevedere una ulteriore qualificazione dell’assistenza erogata dai MMG ai pazienti diabetici, in stretta collaborazione con il Centro, che sempre più potrà agire come supporto di II livello e dedicarsi ancora più a fondo ai casi acuti e con complicanze severe. Anche nella nostra realtà infatti, come in tutto il mondo, si registra un incremento esponenziale del numero dei diabetici, l’aumento del diabete gestazionale, l’aumento dell’età media dei diabetici trattati, la presa in carico di pazienti con sempre più anni di diabete alle spalle e con complicanze multiorgano che richiedono un approccio multispecialistico. L’evolutività della malattia comporta la difficoltà a mantenere nel tempo un buon compenso se non tramite continui aggiustamenti terapeutici.. Dai dati aziendali, dal 2001 al 2006, in epoca di gestione integrata funzionante, il numero di prestazioni ambulatoriali del SD è risultato costantemente elevato con una media calcolata di 4.500 visite mediche/anno, con un’incidenza di circa 300 nuovi casi/anno. Il cut-off della glicata stabilito secondo criteri scientifici accreditati (compenso accettabile glicata inferiore a 7,5) porta sicuramente a un tentativo di disease management del diabete con tutti i vantaggi di prevenzione delle complicanze nel medio e lungo termine, ma porta anche a un notevole numero di prestazioni del centro antidiabetico, vista l’evolutività della malattia. E visto che siamo nel mondo reale occorre anche tenere presenti le ultime linee guida europee (2005) per la terapia del diabete nelle persone oltre i 65 anni che hanno portato a 8,5 il valore di glicata indicativo di compenso accettabile. Si pensava di organizzare un programma di audit clinico coi medici di medicina generale che permettesse nel tempo un contatto sistematico programmato con tutti i NCP. Questo percorso porterebbe a migliorare le capacità da parte dei medici di medicina generale di gestire i diabetici di tipo 2 che sforano dal grado di compenso metabolico (pressoché inevitabile destino di tutti i diabetici nella storia naturale della malattia!) evitando troppi rientri al centro antidiabetico per pazienti senza situazioni particolarmente preoccupanti. Approccio multispecialistico complicanze Si individua inoltre la necessità di miglioramento dei seguenti percorsi assistenziali, alcuni già attivi, per la prevenzione delle complicanze croniche del diabete mellito: Percorso nefropatia diabetica Percorso retinopatia diabetica Percorso piede diabetico Percorso diabete gestazionale Per la prevenzione e cura della nefropatia diabetica da anni è in atto una stretta collaborazione coi colleghi nefrologi e ultimamente è stato strutturato il passaggio in carico allo specialista nefrologo direttamente attraverso il Servizio Diabetologico. E’ stata predisposta un’agenda dove vengono dati direttamente gli appuntamenti per l’ambulatorio dedicato alla nefropatia diabetica. La presa in carico degli oculisti è stata strutturata per la retinopatia diabetica grave, preproliferante e proliferante. Riguardo la prevenzione e la cura del piede diabetico ci sono attualmente vari ambulatori in cui vengono erogate prestazioni ai diabetici affetti da problemi agli arti inferiori (ambulatori chirurgici, ambulatori ortopedici, ambulatorio di analgesia, ambulatorio ecodoppler e convenzione con la chirurgia vascolare del S. Orsola, fondamentali per l’inquadramento vascolare e per le procedure diagnostico terapeutiche). Si sta tentando di superare l’attuale frammentazione tramite un collegamento diretto tra gli operatori coinvolti e l’elaborazione di procedure aziendali. La definizione di un percorso per il piede diabetico condiviso anche tra ospedale e territorio sicuramente porterebbe alla valorizzazione delle risorse disponibili ed al miglioramento dell’output in termini di miglioramento prognostico. La scelta del cut-off della glicata come criterio di inclusione/esclusione La tipologia e la cadenza dei controlli per i pazienti in gestione integrata sono stabilite secondo “fasce” di glicata. Ad esempio, un paziente con 7,3 di glicata esegue ogni 3 mesi esami comprendenti glicemia, esame urine, HbA1c e, una volta l’anno, anche esami di funzionalità renale (microalbuminuria, creatinina) nonché assetto lipidico e fundus. Regione Emilia Romagna Azienda USL di Imola Progetto per la gestione integrata del Diabete Mellito Parte diagnostica e del monitoraggio pagine 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 Età maggiore o uguale a 65 anni Diagramma di flusso per l’inquadramento diagnostico (nuova diagnosi) Linee guida per la appropriata gestione del paziente diabetico . 2. I PRELIEVO prima rilevazione di una glicemia a digiuno prescritta da parte del medico di famiglia ** < 110 range della “normalità” >= 126 110 - 125 range del diabete mellito range in cui è necessario un approfondimento stop ripetizione glicemia + HbA1c* (nell’arco di due settimane) II PRELIEVO ripetizione glicemia (nell’arco di due settimane) < 110 110 - 125 >= 126 < 110 >=126 ripetere dopo 6 mesi ripetizione glicemia dopo 6 mesi 110 - 125 ripetere glicemia + HbA1c* entro 2 settimane ripetere glicemia + HbA1c* dopo 3 mesi >=126 III PRELIEVO < 110 110 - 125 120-126 <110 >= 126 ripettere glicemia ripetizione glicemia dopo 6 mesi dopo 3 mesi diagnosi di Diabete Mellito diagnosi di Ridotta Tolleranza al Glucosio * Il valore dell’HbA1c (emoglobina glicata) serve per valutare il grado di compenso, vedi Diagramma di flusso 2 e Schemi 4 e 5 ** Nella diagnostica differenziale tenere sempre presente le forme di diabete secondario (tumore pacreatico, pancreatite cr. ecc.) Linee guida per la appropriata gestione del paziente diabetico 3. Diagramma di flusso: quali pazienti con nuova diagnosi di diabete mellito sono gestiti dal Medico di Famiglia e quali dal Centro Antidiabetico? Pazienti affetti da Pazienti affetti da di Tipo I e sospetto Tipo I in base a uno o più dei criteri: glicemia elevata (>200); HbA1c >= 8,5%; età giovanile (<40 aa); esordio spesso acuto; tendenza alla chetoacidosi. Diabete Mellito RidottaTolleranza al Glucosio di tipo II Visita * Dosaggio microalbuminuria ECG Fundus Oculi gestione a cura del Medico di Medicina Generale vedi schema 3 Monitoraggio RTG complicanze del diabete assenti presenti** gestione a cura del Medico di Medicina Generale inquadramento a cura del Centro Antidiabetico due - tre mesi di dieta*** + attività fisica Nel corso del periodo: -1 Dieta personalizzata ripetizione glicemia + HbA1c -2 Pratica di esenzione dal ticket compenso metabolico 1 no farmaci**** compenso metabolico 1 no si si Nota 1 Criteri di compenso metabolico in base alla HbA1c compenso buono accettabile < 6,5 % non compenso 6,5 - 7,5 % HbA1c > 7,5 % gestione a cura del Medico di MG invio al Centro Antidiabetico vedi schema 4 o 5 Monitoraggio Diabete in compenso buono o accettabile (*) Ricerca in particolare di segni e sintomi neurologici (**) Riscontro di complicanze anche solo per uno degli organi bersaglio (***) Dieta personalizzata formulata dal Servizio Dietologico (****) L’efficacia della terapia con ipoglicemizzanti orali va valutata dopo circa 15 gg attraverso glicemia e glicosuria; il compenso, in base al valore dell’HbA1c, è valutabile non prima di 3-4 mesi.